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Vers la Déclaration

Lettura testi e analisi - individuare temi principali - individuare parole chiave e lessico specifico in francese
presentazione in italiano con riferimenti in francese- durata: circa due minuti a testa (totale max 10 minuti)
1. contestualizzazione dell’autore - Albi
2. presentazione del testo di riferimento - Max
3. elementi di continuità/discontinuità nella dichiarazione - Fede
4. attualizzazione con esempi - Nasti
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Contestualizzazione dell’autore - Albi
Vita - serve solo per introdurre il testo (quindi nulla di esagerato)
Opere (la Clelia ha detto che si possono anche non fare)
Pensiero

Presentazione del testo di riferimento - Max


Introduzione Enciclopedia
Analisi testo
Temi

Elementi di continuità/discontinuità nella dichiarazione - Fede


Analisi Dichiarazione diritti dell’uomo
Confronto tra i 2 testi

Attualizzazione con esempi - Nasti


Valgono anche oggi gli argomenti del testo di Diderot?
Opinione personale, non c’è giusto o sbagliato -> riflessione.

Riflessioni e opinioni personali.


Esempi di attualità -> articoli contemporanei
● condizione delle donne nei Paesi Arabi
● uguaglianza e differenza con la definizione di cittadino italiano (Brocardi)
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Contestualizzazione dell’autore -> Vita
Denis Diderot nasce a Langres (Nord est della Francia) nel 1713 ed è filosofo,poeta, romanziere, critico d’arte
e ovviamente enciclopedista. Di origini borghesi e benestanti, viene inizialmente spinto dai genitori a
compiere un percorso clericale come sua sorella e suo fratello, ma infine contro la volontà paterna lascia il
collegio gesuita e si reca a Parigi. Qui si laurea e frequenta i salotti e i caffè letterari in cui circolano le idee
illuministiche, che si riflettono sul suo pensiero riguardo la fede nella religione.
Infatti Diderot scrive la “Lettre sur les aveugles à l'usage de ceux qui voient”, un vero e proprio manifesto
dell'ateismo, per il quale viene imprigionato per circa 100 giorni nel 1749. Diderot viene liberato dopo aver
firmato una "lettera di sottomissione" e grazie all’ intercessione di re Luigi XV e madame de Pompadour. A
causa di questo accaduto nelle sue successive opere si limita ad esporre gli argomenti più pericolosi del suo
pensiero velatamente o in maniera superficiale o ricorrendo ad inserirli nelle voci dell'Enciclopedia meno
sospette.
Infatti, nonostante sia sotto accusa, non smise di divulgare i suoi ideali perché, anche influenzato dalle
teorie illuministiche, afferma che la ragione è la sola guida dell’uomo che si deve attenere allo scetticismo
più radicale. Diderot è contrario a qualunque impostazione deterministica, che consideri l'uomo vittima
impotente di elementi naturali: al contrario l'individuo è libero di scegliere il suo comportamento
dominando se stesso e le forze naturali nei limiti in cui riesce a sfuggire ai suoi istinti naturali. La conoscenza
dei fenomeni naturali e della storia umana quindi giova all’uomo sia nel dominio sulla natura che nel
liberarsi dalle superstizioni. Diderot continua dicendo che la scienza debba attenersi alla considerazione dei
fatti, senza nulla concedere all’opinione. Quindi sostiene anche che Dio è soltanto autore dell’ordine
dell’universo, ma è totalmente estraneo all’uomo, dunque la vita morale dell’umanità non dipende dalla
religione.
Tutte queste sue convinzioni lo portano prima di entrare in prigione, nel 1745, a iniziare a scrivere
l’Enciclopedia che conclude nel 1772.
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Presentazione del testo di riferimento
https://docs.google.com/document/d/1eZP_ONw09R7L0V2_X3rlop2GilNgU5mf2SMP6KhEswA/edit
L'Encyclopédie:
Il s’agit d’une très vaste œuvre, composée de 70000 articles, qui devait contenir tout le savoir humain ou, au
moins, tout ce qui était important en suivant les idéaux illuministes. Le texte a été écrit par plusieurs
intellectuels sous la supervision du philosophe Denis Diderot et du mathématicien Jean Baptiste
D’Alembert. Dans l'Encyclopédie, on peut trouver des informations qui concernent la mathématique, la
physique, l’astronomie, les lettres, l’histoire, la médecine: c’est comme un dictionnaire, mais mieux expliqué,
et pour ça plus précieux.
Maintenant, nous allons analyser un texte écrit par Diderot, qui parle de la définition de “citoyen” et des
aspects qui caractérisent le citoyen selon les intellectuels illuministes françaises. On a divisé le texte en 5
parties.
Thèmes:
1. Définition de “citoyen” et approfondissement du terme. Le citoyen n’est pas quelqu’un qui utilise
l'État momentanément, mais il s’agit d’une personne qui vit à l'intérieur de la société sa vie
quotidienne. Seulement les hommes peuvent devenir citoyens.
2. Différence entre citoyens originaires et naturalisés.
3. Différence entre le sujet et le citoyen: le premier est quelqu’un qui est soumis au souverain, qui
renonce à ses droits pour les donner au roi. Le citoyen est un individu qui s'est intéressé à la vie
politique et à la société, qui connaît bien ses droits et pense être parfaitement égal aux autres
individus.
4. Le citoyen a des précises idées politiques et il est loyal à son parti. Il lutte toujours pour la liberté et
l’égalité.
5. Le meilleur gouvernement n’est pas celui qui est immortel, mais celui qui dure le plus longtemps et
le plus tranquillement. Cette partie-ci rappelle l’idée de Polibio et Machiavel de la répétition des
formes de gouvernement; elles changent et se succèdent continuellement, et il n’existe pas un
gouvernement qui dure pour l'éternité. Pour éviter ça, Rome avait une constitution mixte: il y avait la
monarchie, la république et la démocratie.

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Elementi di continuità/discontinuità nella dichiarazione

CONFRONTO TRA TESTO DI DIDEROT E LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO DEL 1789

Nel testo di Diderot non vengono esplicitamente anticipati alcuni punti della futura dichiarazione dei diritti
dell’uomo, ma si possono notare alcune divergenze e altre affinità tra essa e la concezione del cittadino
immerso nello stato di Diderot.

Diderot parte dalla definizione di cittadino e ne descrive esattamente le caratteristiche che deve avere.
Come prima cosa si può notare che ha un concetto di uguaglianza diverso rispetto a quello che viene
enunciato nella Dichiarazione. L’articolo 1 della dichiarazione afferma che tutti gli uomini nascono e
muoiono uguali in diritti e che le distinzioni sociali possono basarsi solo sull’utilità comune. Sia la
Dichiarazione che Diderot tendono ad escludere dunque le donne dalla categoria dei cittadini (Diderot più
esplicitamente) che godono degli stessi diritti e doveri, ma già nella dichiarazione ad esempio non si parla
più di schiavi (la schiavitù verrà abolita per essere poi reintrodotta da Napoleone), mentre Diderot sottolinea
il fatto che le persone ridotte in schiavitù, in quanto tali, non possano essere considerate cittadini, e quindi
sono di conseguenza diverse dalle altre e sono private dei diritti civili.

Quando Diderot cerca di spiegare la differenza tra suddito e cittadino, citando Hobbes, include nella
struttura dello stato anche la figura del ‘sovrano’, che sarebbe l’unico essere che si dissocia dai diritti e dai
doveri del cittadino e che vive nello stato di natura, in quanto essere superiore ad ogni legge. Questo
aspetto non trova riscontri nell’articolo 3 della Dichiarazione, in cui si afferma che il principio di sovranità
appartiene sostanzialmente alla nazione, (Le principe de toute souveraineté réside essentiellement dans la Nation.
Nul corps, nul individu ne peut exercer d'autorité qui n'en émane expressément.).

Analizzando i vari articoli della dichiarazione si possono anche trovare delle analogie con il pensiero di
Diderot. Il filosofo sostiene che in tempi di crisi i cittadini si schiereranno sempre dalla parte del sistema
preesistente, ma in caso di troppe divisioni il cittadino medio sarà sempre a favore di colui che assicura la
libertà e l’uguaglianza fra gli uomini. Questo concetto viene ripreso e rivisitato nella dichiarazione,
soprattutto nell’articolo 2, perché si stabilisce che il compito di ogni fazione politica esistente deve
esclusivamente essere la tutela dei diritti inalienabili dell’uomo, i quali libertà, proprietà privata, sicurezza e
resistenza all’oppressione.

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Attualizzazione con esempi
Nell’articolo dell'Enciclopedia che abbiamo letto, tutto si basa sulla definizione data da Diderot del
cittadino. Quindi io prima di tutto confronterei la definizione data da lui con quella moderna della Treccani
(semplificate).
● Definizione di Diderot - membre d’une société libre de plusieurs familles, qui partage les droits de
cette société et qui jouit de ses franchises.
● Definizione Treccani - chi appartiene a uno Stato (cioè a una comunità politica, a una nazione), e
per questa sua condizione è soggetto ad alcuni doveri e gode di alcuni diritti.

In entrambe le definizioni il cittadino è colui che appartiene a un'organizzazione (società o Stato) e che ha
dei diritti. Diderot però non parla dei doveri del cittadino. Questo perché oggi ovviamente abbiamo una
visione dei diritti e dei doveri differente rispetto a quella che avevano le persone nel ‘700. Prima della stesura
dell’Enciclopedia e della rivoluzione francese, come in tutta Europa, gli appartenenti al Terzo Stato non
avevano praticamente diritti. La rivoluzione fu una svolta cruciale nella battaglia per i diritti per il popolo.
Però io credo che ogni rivoluzione, come ogni guerra, crei una situazione di squilibrio, che con il tempo deve
cercare di bilanciarsi. Quindi secondo me con il passare dei secoli il rapporto tra Stato e cittadino cominciò a
ritrovare un equilibrio e in questo modo, arrivando a oggi, si creò un vero e proprio patto per il quale lo Stato
deve garantire dei diritti ai cittadini, che non devono venire meno ai propri doveri.

Un altro aspetto che Diderot tocca nell’articolo, anche se in modo superficiale, è il fatto che le donne non
possano essere cittadine. Questo fa pensare alla situazione delle donne nei paesi arabi. Per esempio, in
Arabia Saudita, anche se le donne sono reputate cittadine dello stato i loro diritti sono molto limitati,
nonostante negli ultimi anni le loro condizioni siano migliorate. Il loro “titolo” di cittadine può essere
ritenuto una semplice formalizzazione che non implica niente, perchè per esempio in Arabia Saudita le
donne possono svolgere solo alcune mansioni in maniera autosufficiente. Per compiere alcune
commissioni e svolgere determinate azioni devono avere il consenso di un uomo, un vero e proprio tutore
chiamato "mahram", che sia un loro familiare o coniuge. Non possono trasmettere la cittadinanza ai propri
figli e dar loro il consenso di sposarsi. Questo secondo me è un esempio molto importante che mostra
quanto poco valore abbia in Arabia Saudita un cittadino se donna. Negli ultimi anni si sono susseguite delle
riforme volte a migliorare la condizione della donna nel Paese, ma malgrado ciò, le donne e le ragazze
saudite hanno continuato a subire discriminazioni nella legge e nella prassi, senza essere sufficientemente
protette da abusi sessuali e altre forme di violenza.

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