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I centri a pieno titolo del tedesco: Germania, Austria e

Svizzera
Il tedesco, a differenza dell’italiano, è una lingua pluricentrica: è, cioè, diffusa in più
nazioni/regioni come lingua ufficiale. Ovviamente, nei vari centri cambiano le norme
e la codificazione linguistica, perciò si parla di varianti (ugualmente valide e
riconosciute).
Il tedesco come lingua pluricentrica si divide in varietà nazionali (ovvero, l’insieme
delle forme considerate standard in una nazione) che si distinguono per la specifica
presenza di varianti nazionali (singole forme caratteristiche di una specifica varietà).
Quando si parla di varietà nazionali si fa riferimento alle varietà standard che hanno
validità per un’intera nazione (tedesco della Germania e dell’Austria) e varietà
standard che hanno validità all’interno di un’intera comunità linguistica in una data
nazione (Svizzera tedesca). Esse costituiscono in entrambi i casi le norme per la
comunicazione a livello ufficiale.
Austria, Svizzera tedesca e Germania sono centri nazionali a pieno titolo (Nationale
Vollzentren): ciò vuol dire non solo che il tedesco è la lingua ufficiale, ma che
esistono delle istanze che permettono di stabilire quali forme (e quali) no sono
corrette e rientrare quindi nella varietà standard. Per fare ciò è necessario far
riferimento ad opere di codificazione linguistica che stabiliscano delle norme:
grammatiche, vocabolari, testi letterari… L’esistenza di tali istanze normative è ciò
che distingue i centri a pieno titolo dai semicentri (altre regioni dove comunque il
tedesco è lingua ufficiale) come ad esempio: Belgio, Liechtenstein, Sud Tirolo-Alto
Adige…
- Le varianti nazionali dell’Austria sono gli austriacismi
- Le varianti nazionali della Svizzera sono dette elvetismi
- Le varianti nazionali della Germania sono i teutonismi
Ci sono casi in cui ad ogni significato corrisponde una particolare forma (una
variante specifica) diffusa in un solo centro:
Esempio: BOLLETTINO DI VERSAMENTO

Altri inErlagshein
cui una forma vale Zahlkarte
in due Paesi (varianti
Einzahlungs- non specifiche, diffuse in più
centri): schein

Esempio: Cavolfiore Bicicletta Gennaio

Blumenkohl Fahrrad Januar (G


Karfiol (A) Velo (S) Jänner (A)
(G e S) (A e G) e S)
Esistono anche delle varianti nazionali considerate standard in un centro, ma diffuse
soltanto in limitate zone di questo:
Esempio: Lenzuolo

Bettuch (in tutte le Laken (solo in


regioni Germania
tedescofone) settetrionale)

Nonostante alcune discrepanze il tedesco standard di Germania, Austria e Svizzera è


molto simile. Differenze e particolarità rappresentano un’eccezione piuttosto che la
norma, e sono raccolta in specifici dizionari. Il più importante è sicuramente il
Variantenworterbuch des Deutschen: die Standardsprche in Osterreich, der Schweiz
und Deutschland sowie in Liechtenstein, Luxembourg, Ostbelgien und Sudtirol. È
un’opera fondamentale che raccoglie TUTTE le varianti del tedesco ed a cui hanno
lavorato linguisti tedescofoni provenienti da tutti i centri e semicentri. L’obiettivo è
proprio quello di rilevare e documentare ogni variante standard del tedesco, sia nei
centri che nei semicentri. Ogni parola viene descritta specificando la regione d’uso ed
anche il termine corrispondente nelle altre varietà. A fianco a questa grande opera ci
sono anche le varie edizioni DUDEN che raccolgono elvetismi ed austriacismi. È
bene ricordare che NON esiste un dizionario dei teutonismi, poiché i tedescofoni
della Germania non percepiscono la loro lingua come una varietà alla pari di quella
austriaca e svizzera, anzi le vedono non come delle varietà standard, ma come delle
semplici particolarità della lingua. I tedeschi di Germania credono che l’unico vero
tedesco sia quello parlato da loro e non c’è la consapevolezza che il tedesco parlato lì
sia una delle tre varianti nazionali a pieno titolo. Questa differenza ha causato, oltre
alla mancanza di un dizionario specifico dei teutonismi, anche un dislivello tra
tedescofoni: mentre gli austriaci e gli svizzeri conoscono e capiscono i teutonismi, i
tedeschi si trovano in difficoltà davanti ad un elvetismo o un austriacismo.

Il tedesco in Germania
 Istituzioni che si occupano della lingua:
- GfdS (Gesellschaft fur deutsche Sprache): osserva lo sviluppo della lingua e si
propone di diffondere una visione critica della lingua all’interno della società,
di documentarla e di dare consigli sul suo uso. Gestisce un servizio di
consulenza linguistica online e pubblica due riviste.
- IDS (Institut fur deutsche Sprache): ha come obiettivo lo studio e la
documentazione del tedesco contemporaneo e del suo uso.
- Goethe-Institut: la sua funzione è quella di incentivare allo studio della lingua
tedesca all’estero. È dunque un’istituzione rivolta non ai tedescofoni
madrelingua, ma agli stranieri che vogliono imparare il tedesco.
Queste tre istituzioni sono finanziate da fondi pubblici. L’istituzione privata più
conosciuta, invece, è la redazione DUDEN, che oltre a compilare e pubblicare i
famosi dizionari, offre servizi di consulenza linguistica.
 Particolarità della varietà standard
1. Adattamento alla grafia tedesca dei prestiti francesi:
es: Resumee > résumé
Kabarett > cabaret
2. Adattamento della pronuncia dei prestiti: in parole come “Garage, Montage…”
la -e finale viene pronunciata come suono schwa;
3. La composizione avviene spesso senza il morfema di raccordo -s;
4. Diminutivo con suffisso -chen (soprattutto nell’area settentrionale della
regione):
es: Haus > Häuschen
5. Formazione del Perfekt dei verbi che indicano stato con l’ausiliare HABEN
(ich habe gesessen e non ich bin gesessen);
6. Forme di saluto
es: (guten) Tag, (auf)Wiedersehen, Tschuss (completamente diverse in Svizzera
ed Austria, dove ci sono forme di saluto come Servus, Salu, Gruezi, Gruss
Gott, gruss dich)
7. Molti teutonismi sono evidenti soprattutto in ambito lessicale:
GERMANIA AUSTRIA, SVIZZERA
MIRTILLO Die Blaubeere Die Heidelbeere (in
(Heidelbeere) Austria anche
Schwarzbeere)
POLLO Das Hähnchen A: das Hend((e)r)l
SV: das Güggeli
GNOCCO Der Kloß A: der Knödel
SV: der Kloss
PROFESSORE DI Der Studienrat A: der Professor
SCUOLA SUPERIORE SV: der Professor; der
Mittel(schul)lehrer
CAMERA DEI Der Bundestag Der Nationalrat
DEPUTATI
CARROZZIERE Der Karrosseriebauer Der Austospengler
VARICELLA Windpacken A: Feuchtblattern;
Scharfblattern
SV: Blattern

 La divisione della Germania e la riunificazione


Se parliamo di variante nazionale della Germania non possiamo non fare riferimento
ai 40 anni di divisione delle 2 Germanie e della loro successiva riunificazione nel
1990. Fino a quella data si può dire che Germania dell’Est e Germania dell’Ovest
erano due centri nazionali a pieno titolo. La caduta del muro (Wende, la svolta) ha
significato, soprattutto per i cittadini della DDR, un nuovo orientamento linguistico,
l’impatto con parole nuove per designare gli stessi oggetti del quotidiano:

DDR RFT

Kaufhalle Supermarkt
Nicki T-Shirt
Pop-Gymnastik Aerobic

Oppure scoprire parole nuove per designare concetti prima sconosciuti, ad esempio:
nella DDR, nel tempo libero, si andava alla “Pionerhaus” (casa dei pionieri); con la
riunificazione invece lo stesso concetto viene designato con la parola
“Freizeitentrum” (centro ricreativo).
Le peculiarità lessicali dovuti alla divisione delle Germanie possono essere suddivise
in diversi gruppi:
a) Parole e combinazioni di parole che sono caratteristiche di una data comunità
linguistica in quanto denotano elementi propri di quella comunità:
RFT DDR

Beamter > impiegato statale Kombinat


Makler > mediatore Konfliktkommission > commissione per la
Urabstimmung > voto alla base pacificazione dei conflitti
Bundesverfassungssgericht > corte Volkssolidarität > solidarietò popolare (+
costituzionale federale (+ numerose altre numerose altre parole formate con Volks-
parole formate con Bundes-) Polytechnischer Unterricht >
insegnamento politecnico

b) Parole che pur avendo denominazioni diverse dall’Est all’Ovest rimandano allo
stesso significato.
pizza Pizza Krusta

RFT

DDR
italiano
plastica Plastik Plaste
regionale regional territorial
squadra Team kollektiv
pollo arrosto Brathähnchen Broiler
rompersi la sich den Kopf sich einen Kopf
testa zerbrechen machen

c) Parole apparentemente uguali sul piano del significante, ma con significati


diversi:

Significant
Ministerrat consiglio dei ministri governo della DDR

RFT DDR
eObjekt immobile in generale
oggetto generico; significato
molto vasto

ristrutturazione o
ristabilimento di una cosa
Rekonstruktion risanamento di strade,
distrutta o danneggiata
aziende, edifici...

d) Parole uguali ma con valutazione/connotazione diversa da Est a Ovest:


Termine RFT DDR
Bürgerlich > positivo/neutro negativo
Manager > positivo/neutro negativo
Makler > positivo/neutro negativo
Kapital > Positvo/neutro negativo
Funktionär > negativo positivo/neutro
kommunistisch> negativo positvo/neutro
ideologisch > negaivo positivo/neutro

Le denominazioni Ossi e Wessi sono state introdotte dopo la riunificazione e


soprattutto nei primi anni dopo la Wende avevano connotazioni negative, evidenti
anche nei composti:
- Besserwessi, da Besserwisser (saccente)
- Jammerossi da jammern (lamentarsi)
Tali connotazioni negative derivavano da stereotipi correnti per cui i tedeschi dell’Est
vedevano quelli dell’Ovest come sicuri di sé, egoisti, arroganti e capaci di imporsi
anche con prepotenza; mentre quelli dell’Ovest vedevano quelli dell’Est come poco
efficienti, inclini a lamentarsi e al vittimismo.
Alcune interviste dimostravano che, secondo la popolazione, un livellamento
linguistico tra tedesco dell’Est e dell’Ovest non sarà mai realmente possibile.

 Relazione tra lingua standard e altre varietà


La Germania settentrionale è una zona a declino dialettale. Si può parlare di una
situazione di diglossia: vi è una netta distinzione tra lingua standard e dialetto.
Mentre il dialetto è utilizzato solo dalle persone anziane e coloro che vivono nelle
aree rurali, lo standard viene usato da tutti coloro che vivono nelle aree urbane (sia
che appartengano ai ceti alti, sia che appartengano ai ceti bassi) ed in tutte le
situazioni, sia ufficiali sia colloquiali.
La situazione è diversa, invece, in Germania meridionale e centrale, dove il dialetto è
ancora ben vivo. In queste aree la distinzione tra lingua standard e dialetto non è così
netta, ma esiste un continuum tra dialetto e standard; così mentre i ceti sociali bassi
parlano tutti il dialetto; quelli alti usano lo standard. Un’altra variabile è legata alla
tipologia dell’area (aree rurali più dialetto; aree urbane più standard). Nelle situazioni
ufficiali e formali prevale lo standard, mentre in situazioni private e colloquiali il
dialetto. Talvolta, le persone di ceto sociale molto basso e poco istruite utilizzano il
dialetto anche nelle situazioni ufficiali poiché giudicano lo standard troppo
pretenzioso.

Il tedesco in Austria
 Opere di codificazione
- ÖBW (Österreichisches Wörterbuch): opera di codificazione interna
- Vari volumi Duden (Wie sagt man in Österreich? Wörterbuch der
Österreichischen Besonderheiten): sono esempi di codificazione esterna, usati
fuori dall’ambito scolastico. Il volume Duden sopracitato è usato soprattutto
fuori dall’Austria poiché i non austriaci hanno più bisogno degli austriaci di
conoscere le varianti nazionali austriache.

 Istituzioni che si occupano della lingua


- Verein Muttersprache: di impostazione conservatrice, contro l’uso di
anglicismi e parole e straniere e contro la riforma ortografica;
- Österreichische Gesellschaft fur Sprache und Schreibung: si impegna a favore
della scrittura minuscola dei sostantivi.
- GfdS: un solo ramo di questa istituzione, fondato a Vienna nel 1971, si occupa
della variante nazionale austriaca;
- ÖBW: fornisce un servizio di consulenza linguistica.

 Particolarità della varietà standard


Va fatta una menzione speciale al Protocollo 10: un protocollo che è parte integrante
del trattato di adesione all’UE dell’Austria (1995). In esso vi è una lista di 23
austriacismi riconosciuti ufficialmente come varianti nazionali, con corrispondenti
termini nella varietà della Germania, dei quali hanno stesso status e validità.
Austria Germania
Roast-beef Beiried Roastbeef
Gallinaccio (tipo di Eierschwammerl Pfifferling
fungo)
Patate Erdäpfel Kartoffeln
Carne macinata Faschierts Hackfleisch
Fagiolini Fisolen Grün Bohnen
Ciccioli Grammeln Grieben
Rosetta (taglio di Hüferl Hüfte
carne)
Cavolfiore Karfiol Blumenkohl
Cavolini di Bruxelles Kohlsprossen Rosenkohl
Cren, rafano Kren Meerrettich
Filetto Lungenbraten Filet
Albicocche Marillen Aprikosen
Melanzana Melanzani Aubergine
Pallina di gelato Nuss Kugel
Panna Obers Sahne
Pomodori Paradeiser Tomate
Clava Schlägel Keule
Mousse di prugne Powidl Pflaumenmus
Biancostato, lombata Rostbraten Hochrippe
arrosto
Formaggio fresco Topfen Quark
Valeriana Vogersalat Feldsalat
Ribes Ribisel Johannisbeere
Ciliegie Weichseln Sauerkirschen

Ovviamente, il Protocollo 10 non è l’unico elemento per definire la varietà nazionale


austriaca. Definire questa varietà è anche abbastanza complesso poiché essa si
colloca lungo un continuum accanto alle varietà della confinante Germania
meridionale (vale lo stesso discorso per la Umgangssprache).
 GRAFIA
1. Grafia unita di alcune locuzioni (garnicht > niente affatto; zuhause > a
casa);
2. Grafia separata di alcune locuzioni, che di solito sono unite (bereit stellen >
mettersi a disposizione)
3. Minor grado di integrazione di alcuni prestiti: (Gulyas, per Gulasch;
slavisch, per slawisch)

 PIANO FONETICO-FONOLOGICO
1. Consonantismo
- Pronuncia desonorizzata delle occlusive sonore [b], [d], [g]
- Pronuncia desonorizzata delle fricative sonore [v] e [z] (compresa la pronuncia
sorda della s- iniziale)
- Pronuncia [ik] del suffisso -ig (velare pronunciata come occlusiva sorda);
- Pronuncia [k] di -ch iniziale davanti a vocale anteriore, soprattutto nei prestiti
ES: [K]emie; [K]ina
2. Vocalismo
- Caduta dello schwa finale nei prestiti francesi (Chance)
- Presenza di vocale lunga in alcuni prestiti (Chef, Bruch)
3. Accento
- Accento sulla prima sillaba in parole come:
Kòpie, e non Kopìe
Làbor, e non Labòr
- Accento sull’ultima sillaba in parole come:
Kaffeè, e non Kàffee
Kanapeè, e non Kànapee

 PIANO MORFOLOGICO
1. Particolarità nell’attribuzione del genere:
A: der Polster > G: das Polster (imbottitura, cuscino)
A: der Gehalt > G: das Gehalt (stipendio)
A: das Service > G: der Service
A: das E-Mail > G: die E-Mail
2. Particolarità nella formazione del plurale e degli aggettivi, che
vengono formati più spesso con l’Umlaut
der Polster > die Pölster (G: die Polster)
der Wagen > die Wägen (G: die Wagen)
zweifärbig, da Farbe (G: zweifarbig)
- il suffissoide -hältig (G: -haltig, senza Umlaut) viene usato di frequente per la
formazione degli aggettivi:
eisenhältig (G: eisenhaltig) > ferroso
- lo stesso fenomeno avviene anche nella formazione degli aggettivi di grado
comparativo:
dunkel > dünkler (A)/ dunkler (G)
3. Particolarità nella composizione di parole, in cui viene molto
usato il morfema di raccordo -s, soprattutto quando il
determinante (primo elemento del composto) termina in -g o -k:
ES: Fabriksarbeiter (G: Fabrikarbeiter)
Gelenksentzündung (G: Gelenkentzündung, artrite)
È invece assente l’elemento di congiunzione -e(n):
ES: Blasbalg (G: Blasebalg, mantice)
Visitkarte (G: Visitenkarte)
Maschinschriftlich (G: maschinenschriftlich)
4. Locuzioni con preposizioni diverse rispetto alla varietà della
Germania:
ES: am Land (G: auf dem Land)
Vergessen auf (G: etwas vergessen)
Über Antrag (G: auf Antrag, su domanda)
5. Uso del Perfekt in luogo del Preterito: anche in situazioni formali e
ufficiali. L’unica forma del preterito di largo uso è quella di “sein”.
NB: il perfetto dei verbi che indicano stato in luogo (sistzen, liegen, stehen,
hängen) viene realizzato con l’ausiliare “sein” e non con “haben” come in
Germania (ich bin gesessen).

 SINTASSI
- L’ordine delle parole nell’ipotassi quando c’è il perfetto di un verbo modale è
diverso rispetto al tedesco della Germania. L’ordine è VERBO-AUSILIARE-
MODALE.
Es: …, dass sie den ganzen Tag arbeiten hat müssen
(G: …, dass sie den ganzen Tag hat arbeiten müssen)

 PRAGMATICA
- Predilezione per i titoli, che in Germania sono riservati solo a coloro che
ricoprono le più alte funzioni. In Austria, invece, vengono usati per rivolgersi
anche ai professori (Frau/Herr Professor), a cui si possono aggiungere saluti
come: Habe die Ehre (riverisco); Küss die Hand (bacio le mani).

 LESSICO
Gli austriacismi lessicali sono stimati in circa 4000, percentuale relativamente
bassa rispetto ai circa 220.000 lessemi del tedesco comune (corrispondono solo
all’1,8%)
- La maggior parte degli austriacismi lessicali è legata al dialetto bavarese:
Erdapfel, Pickerl (adesivo), heuer (quest’anno)
- Altri provengono dalle lingue dei Paesi confinanti con l’Austria e che un tempo
facevano parte dell’Impero austroungarico:
a) Dall’italiano > Karfiol, Melanzani, präpotent
b) Dall’ungherese > Fagosch (lucioperca, tipo di pesce), Palatschinke (frittata)
c) Dal ceco > Powidl, Strizzi (farabutto)
- Molti sono i prestiti dall’inglese: Tram (in luogo di Straßenbahn); Goal (in
luogo di Tor); Out (in luogo di aus)…
- Numerosi anche i prestiti dal francese, che mantengono la grafia originaria in
Austria (ma non in Germania): Resumé (G: Resümee); Affaire (G: Affäre);
Façon (G: Fasson)

 Relazione tra lingua standard ed altre varietà


In Austria non c’è netta distinzione tra standard e dialetto. Rispetto alla Germania,
qui il dialetto gode di più prestigio ed è di larga diffusione: il 78% della
popolazione ne fa uso e non si tratta solo di persone anziane o di persone che
vivono in zone rurali, ma anche in città. Come lingua quotidiana viene utilizzata la
Umgangssprache o il dialetto; solo il 2% della popolazione utilizza lo standard
nella vita di tutti i giorni. In ogni caso, nelle città, viene più utilizzata la
Umgangssprache che non il dialetto. Solo Vienna rappresenta un’eccezione, in
quanto il dialetto viennese viene usato spessissimo. Il dialetto in Austria non ha
solo funzione comunicativa, ma anche affettiva e socio-identitaria: gli austriaci,
utilizzando il dialetto, affermano la propria identità. Lo standard è relegato alle
situazioni formali ed ufficiali.

Il tedesco in Svizzera
La situazione linguistica della Svizzera è molto particolare poiché il tedesco è una
delle 4 lingue ufficiali, insieme a francese, italiano e romancio. Ai singoli cantoni
spetta decidere quale lingua designare come lingua ufficiale. Il tedesco è lingua
ufficiale nei cantoni della Svizzera orientale, nord-occidentale e centrale (Argovia,
Appenzello Interno ed Esterno, Basilea Campagna e Città, Glarona, Lucerna,
Nidvaldo, Obvaldo, San Gallo, Sciaffusa, Soletta, Svitto, Turgovia, Uri, Zugo e
Zurigo) ai quali si aggiungono i cantoni ufficialmente bilingue francotedeschi di
Berna, Vallese e Friburgo; e quello trilingue di Grigioni (italiano, tedesco e
romancio).
Il tedesco costituisce la comunità linguistica più numerosa del Paese. Nella Svizzera
tedesca sono presenti due varietà linguistiche:
- La varietà standard (lo Schweizerhochdeutsch) usata quasi esclusivamente
nello scritto;
- Lo Schwyzertütsch (o Schweizerdeutsch) usato principalmente nel parlato.
Ci troviamo, dunque, di fronte a una situazione di diglossia.
 Opere di codificazione
Non esistono opere di codificazione della lingua standard poiché gli svizzeri non la
riconoscono come lingua madre. Assegnano lo status di lingua madre e si identificano
di più con i dialetti e lo Schwyzertütsch;
Esistono, però, alcuni lavori di carattere normativo:
- Die Standardaussprache des Deutschen in der Schweiz (ortofonia)
- Unser Wortschatz. Schweizer Wörterbuch der deutschen Sprache (lessico)
- Volumi Duden (Schweizer Schülerduden 1 e 2; Wie sagt man in der Schweiz?)

 Istituzioni che si occupano della lingua


- SVDS (Schweizerischer Verein für die deutsche Sprache)
- DFAG (Deutsch Freiburgische Arbeitsgemeinschaft)
- Verein Schweizerdeutsch (incentrato solo sul dialetto)

 Particolarità della varietà standard


 GRAFIA
1. <ß> diventa <ss>
ES: Strasse, Fuss…
2. Grafia non integrata di una serie di prestiti
ES: Apéritif (non Aperitif come in G e A)
Début (non Debüt)
Pédicure (non Pedikure)
3. Grafia unita quando il determinante è modificato da un’indicazione
geografica:
ES: Schweizergrenze (confine della Svizzera); Zürcherdialekt (dialetto di
Zurigo)

 PRONUNCIA
Dato che lo Schweizerhochdeutsch è utilizzato solo nello scritto, manca una
norma per la pronuncia della varietà standard. È stato osservato che essa si muove
tra due poli:
- Da un lato è influenzato dalla pronuncia del tedesco standard della Germania
settentrionale;
- Dall’altro, da alcuni tratti del dialetto alemanno superiore (oggi non più
ammessi nello standard).
ES: [k] pronunciato [kx] > [k]orn x [kx]orn
[s] pronunciata [ʃ] nei nessi <sp> e <st> all’interno di parola > er[ʃ]t

Lo svizzero parlato si riconosce anche per i tratti prosodici:


- Andamento intonativo con forti picchi tonali all’interno dell’enunciato;
- Contorno intonativo ascendente anche nelle frasi dichiarative (fatto che spesso
porta tedeschi ed austriaci ad interpretarle come interrogative).

 FORMAZIONE DELLE PAROLE


1. Molte parole composte senza morfema di raccordo
2. Parole composte in cui il primo elemento è una derivazione da un verbo
tramite suffisso -UNG, unito al secondo elemento con -s (in Germania è più
diffusa la composizione con il primo elemento all’infinito):
ES: Rechnungsaufgabe (> Rechenaufgabe)
Zeichnungsblock (> Zeichenblock)
3. Composti spesso scritti con grafia unita:
ES: Drittperson (> dritte Person)
Pastmilch (> pasteurisierte Milch)
4. Derivati deverbali senza suffisso -UNG nel linguaggio burocratico:
ES: Unterbruch (> Unterbruchung); Untersuch (> Untersuchung); Beschrieb
(> Beschreibung).
5. Derivazioni con suffisso -LER:
ES: Bänkler (impiegato bancario) > G: Bankangestellter
Bähnler (impiegato ferroviario) > G: Bahnangestellter
6. Derivazioni verbali con -IEREN:
ES: grillieren (non grillen)
Parkieren (non parken)

 MORFOLOGIA
1. Più forme del plurale con vocale metafonizzata (con umlaut)
ES: Bögen (non Bogen)
Krögen (non Krogen)
2. Perfetto con ausiliare “sein” per i verbi che indicano stato in luogo;
3. Formazione del diminutivo con il suffisso -LI. Il diminutivo viene usato
molto più frequentemente che in Austria e Germania;
4. Le preposizioni “trotz”, “während” e “dank” reggono il dativo (e non il
genitivo).
 LESSICO
Il numero di elvetismi lessicali è più o meno analogo a quello degli austriacismi.
VIVANDE e Svizzera Germania Austria
BEVANDE
Involtino Der Fleischvogel Die Roulade Die Rindsvögerl
(carne)
Cornetto Der Gipfel/das Das Hörnchen Das Kipferl
(dolce) Gipfeli
Gelato Die Glace Die Glace Das Eis
Purè di Der Die Kartoffelpüree Das Erdäpfelpüree
patate Kartoffelstock
Acquavite di Das Pflümli Der Pflaumenschnaps Der
prugne Zwetschkenschnaps
Costoletta di Das Rippli Das Rippchen Das Selchkarrée
maiale
Stinco di Das Wädli Das Eisbein Die Schweinstelze
maiale

AMMINISTRAZIO Svizzera Germania Austria


NE
Studio legale Das Advokaturbüro Das Anwaltsbüro Uguale a G
Multa Die Busse Die Geldstrafe //
Ministero Das Departement Das Ministerium //
Superstrada Die Espressstrasse Die Schnellstraße //
Carta di identità Die Identitätskarte Der //
Personalausweis
Intendenza di Das Steueramt Das Finanzamt //
finanza

ALTRO Svizzera Germania Austria


Gioielliere Der Bijoutier Der Juwelier //
Controllore (treno) Der Billeteur Der Schaffner //
Parrucchiere Der Coiffeur Der Friseur/ der //
Frisör
grazie Merci Danke //
ritoccare Nachdoppeln nachbessern //

 Origine degli elvetismi


1. Dal dialetto alemanno (Güggeli “pollo”, Guetsli “biscotto”, Nüsslisalat
“valeriana”);
2. Dalle varietà di contatto, ad esempio con il francese (Bijouterie, Bijoutier,
Coiffeur, Velo, Pneu “pneumatico”);
3. Dal latino, soprattutto in ambito burocratico (Aktuar “segretario, da actuarius;
Traktandum “punto all’ordine del giorno, da tractandum)

 Relazione tra lingua standard ed altre varietà


Persiste una netta diglossia tra varietà standard e dialetti; non si pratica un
passaggio graduale dall’una all’altro, piuttosto avviene un code-switching
(mutamento di codice), e siccome le due varietà hanno domini d’uso ben precisi,
differenziati anche a seconda del medium di comunicazione (scritto per lo
standard e parlato per il dialetto), si parla di diglossia mediale.
Lo Schwyertütsch è la lingua con cui “ci si sente a casa”; è associato a qualità
come familiare, diretto, personale, caldo, naturale. È la Muttersprache degli
svizzeri e viene usato indipendentemente dal ceto sociale ed in tutte le occasioni.
È una lingua indispensabile se ci si vuole sentire integrati nella società svizzera,
tanto che la conoscenza del dialetto è una delle condizioni necessarie per ottenere
la cittadinanza svizzera.
Lo Schweizerhochdeutsch è associato a qualcosa di strano, estraneo, freddo,
solenne ed ufficiale, intellettuale e razionale. È concepito quasi come una
Fremdsprache e assolutamente non come lingua madre. È usato solo nello scritto
ufficiale. Il suo uso orale è destinato davvero a pochissimi ambiti: parlamento,
tribunale (solo le arringhe degli avvocati, mentre tutto il resto del processo è in
dialetto); chiesa; radio e tv (notiziari sovraregionali e comunicati ufficiali); scuola
(solo nell’insegnamento della lingua tedesca); università (solo le lezioni).

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