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RIASSUNTO
Socrate, appena fuori dalle mura di Atene, incontra Fedro che proviene dalla casa di Lisia, un oratore. I due
decidono di andare in un posto tranquillo, sotto un platano lungo un fiume e qui Socrate incita Fedro a leggergli
l’orazione di Lisia sull’amore. Il filosofo riconoscere l’abilità retorica di Lisia, ma non è d’accordo con quello
che dice e, dopo le sollecitazioni di Fedro, improvvisa un’orazione sul medesimo tema. In questa prima orazione
le conclusioni di Socrate sono simili a quelle di Lisia, ma il Daimonion si fa sentire e lo costringe a fare una
palinodia, un discorso mirato a ritrattare quanto detto in precedenza. Un esame successivo sui tre discorsi fatti
porta Socrate a definire i caratteri della retorica e a sancire la superiorità della parola sulle cose scritte.
DISCORSO DI LISIA
Secondo Lisia, in amore si deve preferire chi non è appassionatamente preso da noi perché è equilibrato, sereno e
prudente; chi, invece, ama molto è instabile e geloso. L’amore è un sentimento inutile perché non porta benefici
e perché i legami più forti (quelli tra padre, madre e figli) nascono da altre cose.
COMMENTO: la cosa che mi ha colpito di più in questo dialogo è la concezione dell’amore da parte di Lisia. E’
vero che la maggior parte delle volte chi è innamorato non si rende conto di quello che fa e delle conseguenze
delle sue azioni perché pensa solo alla gratitudine o alla riconoscenza dell’altra persona. Chi non è innamorato,
però, non da importanza all’altro, lo evita e non credo quindi che si possa considerare migliore questo tipo di
“compagnia”. L’idea di Socrate che l’amore sia un furore provocato dagli dei è affascinante anche se non da
possibilità di scampo: se gli dei scelgono di unire due persone non si può sfuggire alla loro volontà. Anche se
l’idea politeista della religione è ormai estranea alla nostra cultura, credo che si possa ancora vedere l’amore
vero come un dono di un’entità superiore a noi (che sia Dio o qualsiasi altra cosa in cui una persona può credere)