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In questa piccola introduzione, tratta dal discorso sul mito degli androgini
compiuto da Aristofane nel Simposio, si parla di quel sentimento d’Amore
che spinge l’uomo ad amare. Tale sentimento così intimo e travolgente non
può essere dato solo dall’attrazione fisica, ma sicuramente anche da
qualcos’altro che solo l’anima può vagamente intuire.
“L’Amore che convive con Afrodite Pandémia, è ovvio che sarà anch’egli
Pandemio, cioè volgare, e agisce alla cieca ed è questo che prediligono i
mediocri. Costoro amano le donne non meno che i fanciulli e di quelli che
si innamorano, amano più il corpo che l’animo, anzi preferiscono gli
esseri sciocchi, mirando solo al loro scopo, non dandosi pensiero se
questo sia un bene oppure no, per cui a costoro succede di agire a
casaccio, nello stesso modo bene e nello stesso modo al
contrario.” (Simposio, Platone)
Vi è poi il secondo amore, l’amore Uranio, partecipe solo del sesso
maschile. Chi è infiammato da questa passione solitamente non ama il
fanciullo ancora giovane e bello, ma l’uomo che ha già sviluppato il senno.
“Chi ama qualcuno per la sua indole buona, gli resta fedele per tutta la
vita, perché s’è congiunto a cosa che dura.” (Simposio, Platone)
L’amore più alto è l’amore legato all’anima buona e non l’amore legato al
fisico e questo dualismo di amori è direttamente collegato al dualismo
ontologico di anima e corpo. Esiste l’amore che ama il fisico giovane e
bello del fanciullo ed esiste quello che prova l’anima, che si incarna in un
corpo maschile o femminile che sia, e si innamora di un’altra anima
incarnata in un altro corpo, maschile o femminile che sia. Quindi, l’amore
più alto ama lo spirito indipendentemente dal copro in cui esso si trova.
L’importante per Orlando non è il corpo, ha infatti amato donne (la figlia
dell’ambasciatore) e uomini (Lord Bonthrop) unicamente per il loro
animo.
André Aciman, autore contemporaneo, nel libro Chiamami col tuo nome
(di cui la trasposizione cinematografica del 2017 ha fatto vincere l’Oscar
per la miglior sceneggiatura non originale a James Ivory e la candidatura
come Miglior film per l’italiano Luca Guadagnino) scrive e descrive
l’amore di due anime: “Eravamo solo due uomini che si baciavano e poi
perfino quest’immagine sembrò dissolversi e cominciai a sentire che non
eravamo più nemmeno due uomini, ma due esseri viventi”