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CORRISPONDENZA
TRA
INTORNO
A COSE DI GIUIIISDIZIONE
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I.°
COSE Dl GHJ1WSDÏZIONE
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436 (¡IUKISDIZIONK
(1) In una lettera del Nunzio leggesi meglio dichiarato ciò. « l'cr-
chè la nunziatura di Napoli ò andata crescendo con la contradizionc
ciie hanno fallo II ministri regii, et II Nunzio ha aumentala l'autorità
sua con il medesimo mezzo; e per tal causa II Tribunale non Ò sem-
pro stalo nella medesima forma, non avendo potuto il Nunzio rego-
larsi e riferirsi alle facoltà , le quali concernono solo la collettoria ; non
e possibile d'Impinguarle, per la contradizione che si troverebbe nell'ot-
lenerc V exequatur. Si deve però, IS. P., siar mollo sopra di sé, e tener
conto delli accidenti clic qua alla giornata nascono. Onde ò necessario
mantenerne la giurisdizione di qua con lettere privale: nel l' esecuzione
delle quali, . acciò non nasca intoppo , si deve star saldi , che il Ministro
Apostolico, rappresentando la persona di V.S., Il compete la soprinten-
denza di lutti li ncgozil ecclesiastici, e clic nello stesso atto eli' ô am-
messo e riconosciuto per Nunzio , il resto II viene annesso e connesso.
K questo pure è df somma importanza : clic altrimenti la Nunziatura si
ridurrà a semplice collettoria ».
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(ìIUniSI)lZIONK 437
ti) Ecco ona delle palanti che dava II Nunzio al Commissario Apo-
stolico da esso eletto. - lacomo Aldobrandino Vescovo di Troja Nunzio ,
e Collettore Apostolico nel regno di Napoli.
Al Atollo Reverendo el Eccellentissimo Signore , il Signore Americo
Americo , Avvocalo Fiscale , e General Commissario Apostolico . DI Na-
poli, li Febbrajo 1508.
« Occorrendoci mandare la persona vostra per particolare interesse
della li. Camera Apostolica nella Provincia di Abruzzi; confldali nella
vostra esperienza, prudenza e destrezza, vi concediamo e trasferiamo con
la presente amplissima facoltà di poter procedere agl'infrascritti capl.
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m giurismzionk
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GIURISDIZIONE MO
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440 GIDiUSDIZIONE
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GIURISDIZIONE Ml
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U 2 GIURISDIZIONE
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GIURISDIZIONE 443
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kkk GIURISDIZIONE
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GIURISDIZIONE m
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446 GIURISDIZIONE
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GIURISDIZIONE 4V7
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U8 GIURISDIZIONE
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GIURISDIZIONE hk 9
tener pari la bilancia della SS. Giustizia : et cum capul dolet , caetera
membra tanguent. Non dico già questo por Y. D. ; e lo dirci quando
fusse In dolo ; ma so è Ingannato, quid agendum ? se non castiga II col-
pevoli. V. D. ò por florentino , I quali, per Dio grazia, non hanno biso-
gno d'occhiali , per discernera II vero dal falso. Orsù, rclinquam verbi i,
et veniam ad facto. Y. D. manda fuora , mi paro , un commissario
delle spoglie. In qualsivoglia provincia del mondo, e fa bene; ma, D. P.,
questa ò una delle maggiori crudeltà che usano questi traditori, elio non
ne fia una slmile In Turchia : perchè morirà un povero sacerdote , il
quale avrà sempro mangiato radici d'orbe, per avanzar un pane nlli
suol parenti; e gli sarà levato da un Commissario, che sarà peggio assai
o di più Infami costumi di detto sacerdote : e per parerò di arricchire la
Camera Apostolica, mostrerà di Tare più che Carlo In Francia , e Intanto
vorrà di cattura 80 e 100 soudl ; poi , ragione o no, soo danno; senza
utile della Camera; ma solo suo, o de'suol Nolarl ; perchè un povero uomo,
per non far peggio, contribuirà una mangia. Sarla bene pubblico clic
ogni prete beneficialo pagasse un tanto per bolla alla Camera , secondo
Il valore , e Infine esser sicuro che non gli fosse molestato II suo dopo
morto; siccome si fa In molti luoghi. Perchè, D. P., questo è lo scorno e
vilipendio di tutto II sacerdozio, e la d marnazione de' poveri preti; poiché
detto Commissario vuol ricercare e sapere, se hanno figli bastardi , so
hanno concubine, se sono apostati, se sono mercanti, et hanno altri di-
fetti: cose che non si sono scoperte In vita, e si scuoprono dopo morto ».
( 5*nxa data e nome ).
Altre accuse slmili andavano continuamente a Roma : a Un Commis-
sario venne nella elltà dl Chletl e Diocesi, per rivedere I titoli Infetti,
Incompatibilità di bcneflcll , e lettere delle ordinazioni v con facoltà di
transigere sopra I frutti mal percoltl , e dispensare sopra l'Irregolarità
e Incompatibilità: e la maggior parte del clero, pagando una certa som-
ma di danaro , fece transizione. Ora è di nuovo comparso un altro , con
semplice commissione sopra le spoglio ; In vigor della quale ha citato di
nuovo tutti II clerici a esibire le bollo do' beneflcil e le lettere dell' or-
dine , e pretende che si venga seco a nuova composizione ».
Sicché faceva scrivere II Papa : « Perchè la moltitudine do' commis-
sari! è cagiono di molte estorsioni e ruberie ; si riducano tutti a poco nu-
mero , uno per Diocesi: e siano gente di buona vita , non Inquisiti. Poiché,
por godere l' Impunità , è solilo cho molli Inquisiti cerchino di essere
commissari! ». '
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USO GIURISDIZIONE
34. (1) * Avendo N. S. avuto notizia, elio molli ' banditi ili
questo Regno vanno comincllcndo diversi eccessi , e poi bend
spesso si ritirano ucllo chiese ci altri luoghi sacri , facendo in
essi ogni sorte di delitti e di sporcizie nefande ; e che parten-
dosi da detti luoghi, vanno con sicurezza del salvo ritorno a
commettere omicidio, e assassinamenti , latrocini!, e ogni sorte
di male ; e particolarmente alcuni , che hanno ammazzato un
fratello di Giulio d'Anselmo della città di Malera, e dato il ca-
davere a magnare a' cani, salvandosi poi dentro il convento
di delta città di Matera; per reprimere come conviene l' ardire
e l'insolenza di simili uomini, ha S. B. datomi facoltà (da po-
terla trasferire a' vescovi di mano in mano y secondo i bisogni e
le occasioni) di poterli fare cstrarrc da detti luoghi: ed io mi son
risoluto trasferire a V. S. R. l'autorità che tengo /che ò di poter
dar licenza al Magistrato o Corte secolare de' luoghi , di poter
cslrarre, con l'intervento però di qualche prete, li sopradetti
e altri simili uomini fuoroscili , senza osservare interamente la
holla di Gregorio XIV (2). E questa facoltà finisce aoio a' 4 di
Agosto prossimo , e conseguentemente anche a lei. Di Napoli ,
9 Giugno 1604.
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GIURISDIZIONE 451
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m GIURISDIZIONI!
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GIURISDIZIONE 453
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454 GIURISDIZIONE
li) Vedi il Caso riferito nella nota del u.° 21 di questo Carteggio .
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GIURISDIZIONE 455
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450 GIURISDIZIONE
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II.0
COSE DI AMMINISTRAZIONE
ECONOMICA. E CIVILE
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.V58 AMMINISTRAZIONE
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AMMINISTRAZIONE *59
(I) Dalla supplica si rileva, clic per le pene capitali del Regno, non
potean aver II lor bisogno de' viveri dagli Stati Romani , grani, né mer-
canzie , bestio , e slmile : dio In antico essendo considerati Romani, I Re-
gnicoli non potevano contrallar con essi slmili vendite, finché da Fer-
rante 1 ottenner privilegio dlcsscr trattati come Regnicoli: « tenendo il
Re duo ofllzlall In detta Terra, con la cassa da riscuoter li regli diritti , e
guardar II passi per l' estrazione di grascia dell' ultima exilura ; I quali
umzlali sono stali sempre cittadini di Pontecorvo ».
Un giorno uno di questi nfllzfall tolse , come contrabbando, una giu-
menta a un forestiere che volea estrarla : Il govcrnator della provincia lo
accusò di turbata giurisdizione , e lo carcerò. « E da Napoli , sotto pre-
testo d' Innovazione e Inosservanza delle condizioni , hanno levato In
cassa e II regll ofllzlall da Pontecorvo , e messili a Rocca Guglielma , e
hanno ordinato per bandi, che I privilegi non sleno osservati f e che qun
di ' Pontecorvo , si trattino come forestieri , e uomini di Campagna : slcrlir
privi dell' umano consorzio ».
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4G0 AMMINISTRAZIONE
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AMMINISTRAZIONE 461
gnore; poi che In tempo di necessità s'avanzano due giornate nel soc-
correre lo marine f como dall' Infrascritte ragioni V.E. loccnrà con mani :
oltre elio, dotta strada sempre passa per terrò abitale ogni quattro e
cinque miglia, o tutta la strada che s' arA da Taro , importa solo vinti-
quattro miglia.
« Da Pietra Pulcina sin alla Terra di Pago sono duo miglia ; sotto la
qual Terra passa II flume detto Tammaro , nel qual anticamente ci pas-
sava la strada, et Iii detto flume la natura ha prodotto II pllierl di pie-
tra tanto nel letto, come dall'una parte e l'altra del flume, che con
poca spesa so Tarla detto ponto d' ogni perfezione t essendoci II pelleri
antichi , Talli dl fábrica ancora.
« Dal detto ponte sino a Santo Marco di Ghvotl sono tre miglia , e
sempro si camina per campagne aperte senza boschi , et abitale da di-
verse massarle, e strada ferma , comoda di breccia, tuli et arena vi-
cino, per Tare detta strada con minor spesa.
« Da delta terra di Santo Marcosln a Basellcc son cinque miglia , et
Il bosco, che v'era primo per mezzo miglio di larghezza, ò tutto sbo-
scalo, e si fará dl nuovo come compagna aperta; e cos'i será sicura
da delinquenti con comodità slmilmente di breccle , arena , acqua ci
ogni altro necessario , vicino.
« Da Baselice sin* a Castel Manno sono due miglia.
« Da Castel Manno se lira al trattura Regio delle pecore della Doana
alla Yollorora, ebe sono miglia quattro di plano, e per tutta la strada
ò comodità slmilmente d' arena , e pietre vicino per tal effetto : e dal
detto trattura se tira alla Motta, et alla Taverna di Ynltorlno In plano ;
strada slmilmente brecclosa , e comoda delle cose necessarie.
« In modo che per questa strada, dalle porte di Napoli sin a Lucera
dl Puglia , sempre si cammina per terre e luochl abitati ; e la spesa che
ci vorrà a farsi per queste miglia ventiquattro rimaste , sarà molto poco ,
per essere II territori predetti tutti comodi d' acque , breccle , arena , e
Ugnami ; e sempre se caminerà per campagna aperta come di sopra, né
si passano altri fluml, che II detto di Tammaro, e quello di San Darlo-
lommeo, et alla Yoltorara, che è poco vallone , e vuol pochissima spesa.
LI ponti da farsi necessarissimi, polche d'estate non corre l'acqua, et
han comodità di qualsivoglia cosa per Tarli , tanto più che l' Inverno, che
sono le continue ploggle e le nevi, detti torrenti e valloni pigliano
grandissime acque eh' Impediscono II passeggeri , negozianti e viatican
a dui , e tre , e più giorni allo volte ; e quando sono stati questi tempi ,
che non hanno possuto passare, gli anni passali sono molte povere gente
suffogate nell'acque, per non esservi ponti; e così per l' avvenire sem-
pre se corrono questi pericoli, non fatulos! delta strada e ponti. Al che
si supplica Y. E. si degni provedere al lutto , non solo per il pubblico
beneficio, ma principalmente per evitare la perdita di tanto povere animo
ogn' onno: Il che, come giusto Principe, resti servito cosi comandare so
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462 AMMINISTRAZIONE
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AMMINISTRAZIONE m
« Et aftinché V.E. tocchi con mano quest' esser vero , che s'avanzano
duo giorni di caramiqo , per venire da delti lochi ; si dico che al pre-
sente per questo cammino da Napoli per Avellino , -ibi altri luochi sina
Lucera , sono miglia 00 ; eh' csscndono In questa non più che 04 , veda
V. E. elio s'avanzano miglia 20, le quali Importano duo buono giornate,
una d'andaro, l'altra di ritorno.
« Do più, so dice a V.E. che di continuo In Yalle Fortore, e lochi con-
vlclnl, si commettono estrazioni di villovaglle ogn'anno; poi che quando
si guastano le strade per li mail tempi , Il lochi predetti non si ponno
praltlcare, e II padroni di vlltovagllc non le trovane? a vendere, e però
le cacciano verso Schiavonfa, con pericolo della vita, oltre II danno che
si fa : che facendosi della strada, sarla il trafico per tutto, e non si Tarlano
questi errori. Esponendo ancora a Y.E., come se detta strada non si fini-
sce, non solo vi scranno li danni predetti, ma vi n'à uno Inevitabile, at-
teso per esser la strada fatta sino a Rcncvenlo. LI homlnl di Benevento ,
sapendo che dal mese di Novembre sin ad Aprile la strada predetta è
Impraticabile , cosi come lo sanno li citatinl di dette Terre supplicanti ;
attendono a vendere II grani In questi mesi d'estate, e II danno per bo-
níssimo mercato, acciò poi ad Inverno non si guastino; e quelli di Be-
nevento che li comprano, Il revendono a tanto maggior prezzo. Il che
non succederla se la strada si farà , atteso II padroni dell! grani come
hanno comodità di condurli a Napoli, o In grano o In farina, non le ven-
derne a recat llerl; ma per esservi bona strada, lo guadagno che volono
far quelli , lo faranno essi padroni : tanto più che per ordine del Papa
In Benevento sta concluso che alll passagierl con grani , o altre mer-
canzie, non se possi dar Impedimento alcuno ; né che si alterino gabelle,
o passi ; e che In detta città 11 homlui del Regno non si possino coslrc-
gner per II contratti delitti , o cause fatte o principiate In Regno ; et
anco che per quanto leue il territorio di Benevento , la strada si Aniseti!
a spese della Città di Benevento. Pertanto supplicano Y. E. che si degni
far grazia ordinare, eh' a tanto benefizio si dia fine di farsi detta strada
già cominciata, con mandarsi un Ingegnerò , che di tulio facci relazione
a Y.E.; acciò, Informata, possi dar ordine a quanto II parerà necessario ;
supplicandola elio se alcuno vorrà coutradlro, che scrivi quollo vuol dire ,
perchè si farà toccare con mani a Y. E. tutto l' esposto esser vero ».
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kúk AMMINISTRAZIONE
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AMMINISTRAZIONE 405
18. Omissis aliis . (1) S. S», se ben spera e desidera che l'ac-
cidente di essa morte non sia per partorire alcuna alterazione
nella città e Regno di Napoli , ha voluto nondimeno commettere
allí suoi ministri, che le milizie e soldati sticno alla disposizione
del Viccrò; e se no spedisce a S. E. il breve. Di Roma, 1.° Ot-
tobre 1598.
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466 AMMINISTRAZIONE
21. Omissis aliis . Mi vien detto, elio ogni nove anni codesti
ministri Regii sogliono fare la descrittiva de9 fuochi di tiltlo il
Regno , per li quali si pagano dalle Università li carichi fiscali;
e così essere avvenuto li mesi passati , per il novennio da ve-
nire : dove resta gravata ť Università di Misurace in Calabria
in più di 800 fuochi di quelli che souo in effetto ; di dove ne
causerà la partenza di molti abitanti , come si vede in molli
altri luoghi, che sono stati gravali più del dovere. Di Roma,
13 Giugno 1599.
(1) .11 Papa ne scrivo un Breve risen lito ul Viceré : o con altra lettera
:lcl 30 dello, si dice al Nunzio : « Abbiamo avviso, elio I ministri ne
abbian fatto delle altre rappresaglie ne' bestiami do1 medesimi cittadini >'.
(2) Cioè , la costruzione della nuova strada.
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AMMINISTRAZIONE 467
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m AMMINISTRAZIONE
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AMMINISTRAZIONE M»
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ERRATA CORRIGE
NB. Fino a pag . 139, le note che si trovano con gli asterischi soprapposli ,
e colle leiten F. P. sottoposte , appartengono al signor Filippo Polldorl.
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