Sei sulla pagina 1di 11

Protocollo (cerimoniale)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Nella vita di relazione il Protocollo l'insieme delle consuetudini, degli usi e delle norme che hanno disciplinato dall'antichit, e che disciplinano tutt'oggi, la vita di relazione pubblica (sul piano nazionale ed internazionale) e privata. Questo istituto, di natura sociale ma anche giuridica, nel tempo stato indicato con diverse denominazioni quali protocollo, prassi protocollare, cerimoniale, galateo, ecc. La specifica dottrina contemporanea -sempre ispirata ai principi di filosofia morale, differenti nel tempo e nello spazio, ma di massima in linea con i precetti del decalogo biblico, alla base anch'essi del diritto naturale, dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'Islam - trae spunto in special modo dal cos detto Cerimoniale diplomatico. Secondo il Santantonio si tratta di quel cerimoniale codificato per la prima volta nel Trattato di Westfalia del 1648 e successivamente rielaborato nel Congresso di Vienna del 1815 e, nella forma oggi vigente, nella Convenzione sulle relazioni diplomatiche di Vienna del 1961. Tale cerimoniale fissa le procedure protocollari internazionali, tra cui, ad esempio, i rapporti tra i rappresentanti diplomatici e gli stati ospitanti e le modalit per la presentazione delle credenziali da parte dei capi-missione. Sempre secondo il Santantonio, esistono varie forme riconosciute di cerimoniale e cio quello ecclesiastico, quello diplomatico, marittimo, di Stato, ma anche quello militare e quello sportivo.

[modifica] Cerimoniale e Galateo: generalit


L'insieme di usi, consuetudini e norme che disciplinano la vita di relazione tra cariche pubbliche, o che vedono comunque impegnate cariche pubbliche, normalmente delimita l'istituto del Cerimoniale. Invece, l'insieme degli usi e consuetudini che disciplinano la vita di relazione tra privati cittadini definito normalmente Galateo ovvero regole di buona educazione. evidente che tra questi due campi non vi tuttavia un confine netto, per cui l'applicazione del Cerimoniale tiene conto delle regole del Galateo e viceversa. Il Cerimoniale altres utilizzato anche in ambito privato o familiare in occasioni di particolari ricorrenze o cerimonie cui si annette una importanza particolare. Per il Santantonio il cerimoniale pu essere considerato, in termini pratici, come l'insieme di norme e consuetudini attenendosi alle quali qualsiasi manifestazione ha svolgimento armonioso ed ordinato. Si gi detto come, nell'epoca contemporanea, si distingue solitamente il cerimoniale in

cerimoniale di Stato, in cerimoniale diplomatico (Protocollo) ed in cerimoniale ecclesiastico. Il cerimoniale di Stato , che prese forme precise sotto Carlo Magno, durante il cui impero per risentiva della preponderanza ecclesiastica nella Corte palatina. Il cerimoniale di Stato giunse nelle sue forme pi complesse ed articolate col fiorire delle monarchie assolute, ma risent anche del processo di formazione degli Stati nazionali: in particolare, per il Sacro Romano Impero il principio cuius regio eius religio - imposto dalla pace di Westfalia - introdusse un attentissimo bilanciamento delle forme con cui le pubbliche autorit si manifestavano, per evitare il sospetto di propensioni per l'una o l'altra delle parti in causa delle ancora recentissime guerre di religione. Da ci scatur una progressiva depurazione di elementi religiosi, con un alto tasso di laicit sconosciuto ai cerimoniali di Stati nazionali estranei alla tradizione mitteleuropea. Nel XIX secolo il cerimoniale di Stato si limit a forme assai pi semplici, specie negli stati a regime repubblicano ove generalmente limitato alla disciplina dell'ordine delle precedenze nelle pubbliche funzioni ed a quella per lo scambio di visite tra autorit, all'atto di assumere e lasciare la carica. Il Cerimoniale Diplomatico il complesso delle regole che regolano le formalit relative allo svolgimento della funzione diplomatica ed attinenti in generale ai rapporti formali tra organi di vari stati. Esso trova le sue fonti pi recenti e pi note nel trattato di Westfalia del 1648, in quello di Vienna del 1815 e, da ultimo, sulle relazioni diplomatiche del 1961. Pur ispirandosi ad una certa uniformit di criteri generali, ogni Stato determina liberamente le proprie regole di cerimoniale anche nello svolgimento delle relazioni internazionali. Infatti in ogni Ministero degli Esteri esiste generalmente un ufficio cerimoniale o del protocollo che tratta i relativi affari. Il cerimoniale ecclesiastico si occupa invece delle cerimonie liturgiche, e non, della Curia romana, cio quelle della cappella e dei palazzi papali, le funzioni celebrate dai Cardinali ed il c.d. cerimoniale di corte, ovvero la precedenza tra i Cardinali e tra i diplomatici accreditati presso la Santa Sede. Tale singolare ma importante campo era di competenza della Congregazione cerimoniale, una delle Sacre Congregazioni, costituita da Sisto V, unita a quella dei Riti (Congregatio pro sacris ritibus et caerimoniis) con la Costituzione "Immensa" del 1588. Le regole e le direttive che disciplinano il comportamento dei Vescovi e le funzioni pontificali, l'Uffizio sacro ed alcune feste delle chiese metropolitane, cattedrali, collegiate e monastiche sono invece contenute nel libro liturgico detto Cerimoniale dei Vescovi. Qualche codice di cerimonie esistette anche nel IV secolo ma i documenti pi importanti si datano dall'VIII al XV secolo. Di fronte alla molteplicit delle raccolte il Concilio di Trento ordin la pubblicazione di un solo cerimoniale: "Liber cerimoniarum ritualis" reso ufficiale sotto Clemente VIII. Nuove edizioni furono adottate da Papa Innocenzo X nel 1650 e da Papa Benedetto XIII nel 1727. Quest'ultimo pontefice volle regolamentati la musica e il

canto, i segni di onore e di rispetto tra il vescovo e le autorit civili, i doveri dei vescovi, dignit ed uffici del capitolo (canonici), ornamenti e insegne pontificali e degli arredi sacri nonch le funzioni pontificali e di alcune solennit . Infine, va ricordato che la dottrina ha ufficializzato anche il cerimoniale marittimo che disciplina lo scambio di onori tra le navi nonch le visite a bordo e a terra dei comandanti, in patria e all'estero ed il cerimoniale militare che a sua volta regolamenta la resa degli onori, le riviste e le parate. Il cerimoniale sportivo cui si fa riferimento per le cerimonie di apertura e chiusura delle pi importanti manifestazioni sportive.

[modifica] Titoli accademici, nobiliari, cavallereschi


Nella vita di relazione privata, pubblica ed in ambito internazionale necessario rivolgersi propriamente ai propri interlocutori: chi titolare di un'alta carica va chiamato con il titolo conseguente. Cos, si dir "Presidente" al Presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere, al Presidente del Consiglio, ai presidenti delle Commissioni parlamentari, ai presidenti di Tribunale, ecc. e si dir Ministro, Sottosegretario, Questore, Procuratore, Sindaco, Generale, Ammiraglio, Comandante, ecc. A fattor comune, atto di cortesia e rispetta la tradizione premettere l'appellativo "Signore" alla denominazione delle cariche anzidette, tranne quando siano previsti altri appellativi. Cos si potr dire "Signor Presidente", "Signor Ministro", "Onorevole Ministro", "Magnifico Rettore", "Chiarissimo Professore", e cos di seguito. Vi sono poi situazioni nelle quali il modo di rivolgersi ad una personalit esige tassativamente l'uso di particolari appellativi. Cos si ricorrer al trattamento di Eccellenza nel rivolgersi ad Ambasciatore titolare di Ambasciata, ovvero Eccellenza reverendissima nel rivolgersi ad un Vescovo, Abate ordinario o Arcivescovo, ovvero Altezza Eminentissima al Principe Sovrano e Gran Maestro del SMOM, ovvero Eminenza reverendissima nel rivolgersi ad un Cardinale, ovvero Beatitudine ad un Patriarca e l'appellativo di Santit, o Beatissimo Padre o Santo Padre al Papa . Le onorificenze cavalleresche non mutano l'ordine di precedenza spettante in ragione della carica. Esse determinano il rango degli insigniti solo nell'ambito degli Ordini di appartenenza. Nel rivolgersi per iscritto a personalit che sia insignita di onorificenze cavalleresche, si potr menzionare il grado nell'indirizzo ed eventualmente in apertura della lettera come appellativo, se non debba invece essere indicata la carica od il titolo accademico perch magari pi importanti e pi significativi. I titoli nobiliari non danno diritto in Italia a particolari precedenze. Nelle pubbliche relazioni se ne pu tenere conto se si tratta di titolati stranieri che nei loro paesi godono di

speciali distinzioni giuridicamente riconosciute come in Gran Bretagna, in Spagna, ecc. Un particolare privilegio annette alla titolarit di alcuni titoli nobiliari (principi, duchi e "marchesi di baldacchino") il trattamento di "don" e di "donna" da premettere al nome del nobile e della consorte. Il medesimo trattamento spetta ai componenti delle famiglie che ne abbiano ottenuta particolare concessione, alle famiglie sarde che godano insieme del cavalierato e della nobilt ed a particolari categorie di famiglie milanesi e lombarde.

[modifica] Inviti alle cerimonie


Ricevere un invito per una cerimonia, per una colazione (pasto che inizia dalle 12,30 alle 13,30) o per un pranzo (inizio 19,30 - 20,30) esige formalmente una risposta da dare al pi presto. La risposta data con le stesse forme con cui si ricevuto l'invito ovvero per iscritto, oppure a voce. Ai pranzi di etichetta non devono prendere parte giovani al di sotto dei 18 anni di et, anche se familiari dei padroni di casa. Nelle cerimonie ufficiali alla presenza del Capo dello Stato non possono mancare i Presidenti delle Camere, quello del Consiglio dei ministri e quello della Corte Costituzionale. Di solito, inoltre, la lista degli invitati comprende anche le altre alte cariche che hanno attinenza con il carattere della manifestazione. Quando presenzia il Capo dello Stato, il Cerimoniale assunto in proprio da funzionari della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio preposti allo specifico settore. Se oltre al Capo dello Stato intervengono Autorit estere interviene il Cerimoniale del Ministero degli Affari Esteri . Spesso sugli inviti riportata la sigla R.S.V.P. (rponse s'il vous plait). Si chiede in sostanza una risposta affermativa o meno. Occorre senz'altro fornirla subito. Nei casi in cui non si pu aderire all'invito, oltre a ringraziare, si indicheranno genericamente i motivi. Il Santantonio era solito ripetere che comunque un invito non riscontrato 48 ore prima dell'evento era da considerare non accettato, tuttavia consigliava agli addetti al cerimoniale di usare questa regola con molta attenzione, soprattutto se gli interessati erano personalit di spicco o comunque di particolare rilievo. Insomma, nei casi complessi una buona regola quella di contattare la segreteria del personaggio per sondarne gli intendimenti. Se sull'invito specificato "cravatta nera" significa che richiesto l'abito da sera (smoking). Se indicato "cravatta bianca" significa che si deve indossare l'abito da societ (frac); in tal caso le signore indosseranno sempre l'abito lungo.

[modifica] Corrispondenza ufficiosa


La corrispondenza ufficiosa e privata contribuisce a completare e tenere vive e talvolta a rafforzare le multiforme relazioni sociali. Oggi, ovviamente, posta elettronica e sms sono strumenti pi pratici e veloci e chi ne fa abitualmente uso pu ritenere le forme di comunicazioni scritte tradizionali un mero retaggio del passato. Infatti, opinione comune che la telematica sia un irrinunciabile strumento di comunicazione perch annulla le distanze, riduce i tempi e ci permette di raggiungere ovunque i nostri interlocutori; veloce, pratica ed in sintonia con il nostro tempo. Eppure, anche in questa epoca caratterizzata da freneticit della vita e dal mito dell'efficenza, in diverse occasioni, una comoda telefonata non pu sostituire l'invio di un messaggio scritto. Per partecipare alla gioia o al dolore di una persona cara, di un amico, di una personalit, per chiedere un favore o per ringraziare, per annunciare un avvenimento importante, un telegramma, un biglietto o una lettera scritti di pugno sono molto pi significativi e graditi di una semplice telefonata, di una e-mail o di un sms "circolare", inviata magari a decine di persone contemporaneamente. Allo stesso modo anche nel relazionarsi con una pubblica amministrazione o con un ente, studi professionali, aziende, pu diventare necessario ricorrere al mezzo scritto, almeno sino a quando tutti non saranno in grado di inoltrare e-mail con firma certificata. Comunque, alla base delle relazioni svolte attraverso la corrispondenza vi un principio di cui bene tenere normalmente conto: "scrivere cortesia, rispondere un dovere". Scrivere per per chi non pratico pu essere un problema, cui si potr ovviare consultando testi specializzati o prontuari con formulari di facile reperibilit nelle librerie. Per quanto attiene le lettere bene tenere conto che la carta da usare deve essere semplice, senza leziosit, inutili ornamenti o orlature speciali. Un colore di buon gusto il bianco sul quale risalta meglio lo scritto. Il formato deve essere regolare. Le lettere private si scrivono a mano per dare carattere pi personale alla missiva e in buona grafia. Quando si decide di vergare di pugno una lettera, si tenga conto che l'utilizzo di una stilografica una distinzione normalmente apprezzata. Quelle ufficiose sono compilate con i personal computers, ma l'appellativo da usarsi nell'esordio e le espressioni finali di saluto vanno aggiunte a mano. Nel corpo della lettera i pronomi personali - Tu, Suo, Lei, Le, Ella - bene siano scritti con l'iniziale maiuscola, (ovvero: "Le scrivo questa lettera" , "ho deciso di scriverLe questa lettera"). Gli indirizzi sulle buste vanno sempre scritti in basso, a destra. bene avere cura di riportare anche l'esatto indirizzo del mittente con il codice di avviamento postale preciso. I biglietti da visita servono per lasciare il segno di una visita a persona che risultata assente, per essere annunciati a persona di particolare riguardo ma anche per inviare auguri, congratulazioni, condoglianze, ringraziamenti, per accompagnare un omaggio, un mazzo di fiori, per informare di un cambio di residenza o di ufficio, per prendere congedo, ecc. Come per la carta da lettera, i biglietti da visita devono essere semplici, su cartoncino

bianco, di buona fattura, senza inutili ornamenti, senza ridondare in titoli accademici, nobiliari e cavallereschi. Gli stemmi araldici e similari saranno usati senza troppi orpelli e comunque solo se ne si possiede uno legittimamente e tradizionalmente. Al massimo, presso tipografi specializzati si possono far apporre con linee d'inchiostro leggero o in rilievo le corone nobiliari o le croci cavalleresche in miniatura. Normalmente occorre disporre di pi biglietti da visita: per i rapporti di lavoro; per i rapporti privati, con il nome di entrambi i coniugi; per la consorte, di solito di formato pi piccolo, con i due cognomi, da nubile e coniugata.

[modifica] Il Cerimoniale in Italia


Una fonte notevole in tema di ordine delle precedenze era costituita dal R.D. 16 dicembre 1927 n. 2210. Esso ripartiva le cariche pubbliche in 18 Categorie: nella I era previsto il solo Primo Ministro Segretario di Stato sino alla XVIII che comprendeva gli Addetti consolari, gli Uditori giudiziari, i Sottotenenti delle Forze Armate, ecc. sino ai Medici Assistenti dei Manicomi Giudiziari. Era un sistema di classificazione che prendeva come modello di riferimento la gerarchia militare sabauda, che iniziava con il Sottotenente e finiva con il Sovrano, Capo supremo delle Forze Armate. Nel 1929, il R.D. del 28 novembre, n. 2029 disciplinava le Norme relative al Sovrano Ordine di Malta ed in particolare modo precisava che: il Gran Maestro del SMOM gode in Italia degli onori dovuti ai Cardinali; la rappresentanza diplomatica del Gran Magistero segue immediatamente le rappresentanze del Corpo Diplomatico Estero; ai Bal di Giustizia del SMOM concesso il trattamento di Eccellenza. L'avvento della Repubblica mise in luce la necessit di adeguare le norme sulle precedenze. La complessit della problematica consigli di mantenere comunque per quanto compatibili le previsioni del R.D. 2210/1927 integrate dalla Circolare n. 92019/12840-16 del 26 dicembre 1950 della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Gabinetto, emanata d'intesa con gli Uffici di presidenza della Camera e del Senato. La Circolare del 1950 ripartisce le Alte cariche secondo la loro importanza in quattro categorie: la I categoria non aveva suddivisione e le personalit che vi facevano parte vi erano indicate in ordine di precedenza (Presidenti delle due Camere in ordine di et, Presidente del Consiglio dei ministri, Presidente della Corte Costituzionale); le categorie II, III e IV erano, invece, articolate in classi. Per rango delle personalit si intendeva l'appartenenza alla categoria ed alla classe mentre per posizione di precedenza s'intendeva la collocazione nella categoria e nella classe. La successione nelle posizioni costituisce l'ordine delle precedenze. L'ordine delle precedenze era attribuito secondo la funzione delle persone indicate dalla circ. del '50. Il

limite pi grande delle previsioni della Circolare era che comprendeva nelle sue previsioni solo le pi alte cariche dello Stato, lasciando in situazione di incertezza personalit pubbliche anche di livello. Si pensi che nella Categoria IV, 2 classe tra le ultime funzioni elencate erano il Capo della Polizia, i Comandanti Generali di Carabinieri e Guardia di Finanza, il Governatore della Banca d'Italia...Rettori delle Universit, Ordinario Militare. Oltre tali carenze, man mano che in Italia sono state istituite, nuove istituzioni, nuove cariche e nuove funzioni si avvertita sempre pi l'esigenza di regolamentare il settore dell'Ordine delle precedenze adottando finalmente, con Decreto del P.C.M. del 14 aprile 2006, le "Disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra le cariche pubbliche". Dopo una sperimentazione di due anni si pervenuti, infine, al Decreto P.C.M. del 16 aprile 2008 contenente "Aggiornamento delle disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra cariche pubbliche".

[modifica] L'Ordine delle precedenze


Come gi argomentato, in materia di cerimoniale l'Ordine delle precedenze tra le cariche pubbliche regolato con Decreto del PCM. La normativa del 2006 stata aggiornata con successivo Decreto del 16 aprile 2008 che, nel confermare di massima le precedenze protocollari del 2006, ha comunque apportato lievi variazioni nel posizionamento di alcune cariche . Oggi, pertanto, l'Ordine delle precedenze colloca al vertice delle cariche pubbliche il Presidente della Repubblica Quando in una cerimonia nazionale non presente il Capo dello Stato ma presente un Cardinale, quest'ultimo occupa il posto che sarebbe stato riservato al Presidente della Repubblica. Se alla cerimonia presente sia il Presidente della Repubblica che un Cardinale, sono collocati entrambi al vertice dell'ordine di precedenza, pur assumendo la presidenza della cerimonia il Presidente della Repubblica e in sette categorie tutte le altre cariche pubbliche. Nella 1 categoria sono elencati i presidenti delle due Camere, quello del Consiglio dei ministri e quello della Corte Costituzionale. Nella 2 categoria vi sono i vice presidenti delle Camere, i Ministri, i presidenti delle Regioni in sede, i Sottosegretari di Stato, ecc. Nella 3^, i vertici delle magistrature, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, i parlamentari. Controspallina del Capo di Stato Maggiore della Difesa se proveniente dall'Esercito Italiano Distintivo per paramano del Capo di Stato Maggiore della Difesa se proveniente dalla Marina Militare

Nella 4^, i prefetti in sede, i sindaci in sede, i vescovi, il Capo della Polizia, i Comandanti Generali di Carabinieri e Finanza, i Capi di Stato Maggiore delle FF.AA., ecc. Nella 5 categoria, gli assessori regionali in sede, i capi dipartimenti dei ministeri, i direttori di AISI e AISE, i comandanti militari interregionali, l'Ordinario Militare, ecc. Nella 6^, i capi degli uffici giudiziari, i questori in sede, i comandanti militari regionali, ecc. Nella 7^, gli assessori comunali e provinciali in sede, i comandanti militari provinciali, ecc. Il R.D. n. 2015 del 1925 stabilisce l'ordine delle precedenze tra i ministri ed i rispettivi dicasteri. Ovviamente le variazioni nei dicasteri, che intervengono per ogni Gabinetto, sono disciplinate per analogia. L'ordine delle precedenze tra le varie Forze Armate e di Polizia si riferisce esclusivamente alle singole autorit, in quanto rivestite di specifica funzione. Per quanto attiene invece l'ordine di precedenza dei reparti schierati si fa riferimento al Regolamento sul servizio territoriale e di presidio che statuisce la primazia delle Forze Armate sulle Forze di Polizia.

[modifica] La rappresentanza
La rappresentanza una delega che nel campo protocollare una personalit rilascia ad un suo pari rango o ad un inferiore, perch partecipi, in sua vece, ad una manifestazione ufficiale. Secondo il Santantonio la rappresentanza caratterizzata da tre aspetti: il rango del rappresentante, il posto del rappresentante ed i limiti della rappresentanza. La ricordata Circolare del '50 chiarisce che la rappresentanza non pu essere conferita se non a persone che abbiano rango in categoria pari o immediatamente inferiore. Di massima, pertanto, il Prefetto pu farsi rappresentare dal Vice Prefetto vicario, il Generale di Corpo d'Armata dal Generale di Divisione, il Sindaco dall'Assessore, e cos di seguito. Di massima, coloro che intervengono nelle pubbliche cerimonie, in rappresentanza di cariche superiori a quella che personalmente ricoprono, debbono occupare il posto spettante, nell'ordine delle precedenze, alla carica che rappresentano. Tuttavia, il principio basilare della rappresentanza prevede che il rappresentante prende comunque posto subito dopo le personalit dello stesso rango dell'Autorit rappresentata. Ad esempio, un Generale di Divisione in rappresentanza di un Generale di Corpo d'Armata prender posto dopo tutti i Generali di Corpo d'Armata che intervengono di persona e quindi prima, ovviamente, dei Generali di Brigata. In tema di limiti della rappresentanza, il Santantonio precisa che "non ammessa la rappresentanza nei pranzi e nei ricevimenti". Infatti, nelle riunioni conviviali l'invito rivolto alla persona e non alla carica. La rappresentanza termina con la cerimonia.

In Italia il numero oggi significativo dei Presidenti emeriti della Repubblica ha richiesto una specifica disciplina che prevede l'assegnazione del primo posto al Presidente emerito solo se nella cerimonia non interviene di persona il Capo dello Stato.

[modifica] Scambio di visite tra Autorit


Un momento importante della vita di rappresentanza lo scambio di visite tra le Autorit. Al riguardo esistono consuetudini ormai consolidate che, in Italia, traggono origine da un documento ufficiale, la Circolare del 21 gennaio 1926 n. 761/46, a firma di Benito Mussolini che ritenne di estendere a livello nazionale quanto praticato sino ad allora nel solo ambiente militare. In buona sostanza, secondo il Santantonio, lo scambio di visite consiste nelle visite di dovere e nelle visite di cortesia. Le visite di dovere sono quelle dovute, in ambiente militare, ai superiori della propria linea gerarchica. Esse sono rese nell'ufficio del superiore e vengono compiute entro tre giorni dall'assunzione dell'incarico. Le visite di commiato vengono rese non oltre la data di trasferimento o di cessazione dall'incarico. Le visite di dovere non vengono restituite. Le visite di cortesia rappresentano una componente importante nella vita di relazione tra coloro che detengono cariche pubbliche e rendono di fatto pi agevole l'inserimento dei nuovi titolari di uffici o funzioni nella realt in cui si trovano ad operare. La prassi protocollare, al riguardo, prevede che "Le Autorit politiche, civili e militari (ma ci vale anche per le autorit religiose) che prendono possesso di una carica: rendono visita di cortesia alle Autorit politiche, civili e militari che appartengono a categorie superiori alla propria; ricevono la visita delle Autorit di livello pari o inferiore. Entrambe le visite vengono richieste appena assunta la carica ed effettuate quando fissate da chi deve riceverle (entro tre giorni salvo giustificati impedimenti). Quando, invece, tali Autorit lasciano la carica: rendono visita di commiato alle Autorit che appartengono a categorie superiori o pari; ricevono la visita dalle Autorit di categoria inferiore, sempre che queste siano avvertite ufficialmente e tempestivamente dalla stessa Autorit che lascia la carica". Sempre in tema di visite di cortesia si deve precisare che non mai ammessa la rappresentanza nel rendere visita mentre consentita la rappresentanza nella restituzione della visita. Il Santantonio, al riguardo, era solito raccomandare di ricorrere alla rappresentanza nella restituzione delle visite solo in casi eccezionali e con molta oculatezza.

[modifica] Note

1. ^ Santantonio, M., Il cerimoniale nelle pubbliche relazioni, Gesualdi ed., Roma, 1998, pag. 19 ss: 2. ^ Soltanto con Filippo il Bello il regno di Francia ebbe il primo Guardasigilli laico: cfr. M. Bloch, La societ feudale. 3. ^ Cos Foschi, E., Il cerimoniale a Montecitorio e dintorni, Gangemi, Roma, 1996; Gentili, A., Etica, cerimoniale e galateo per la Guardia di Finanza, Laurus, Ostia Antica, 1994, pag. 62 ss.; Serra, A., Manuale di storia dei trattati e di diplomazia, ISPI, Milano, 1980, pag. 258. Ampl. vds. anche Gentili, A., Brevi note sull'ordinamento giuridico dello Stato Citt del Vaticano, in Rassegna Arma CC, Roma, n. 4/1990, pag. 53 ss. 4. ^ Il titolo/trattamento di Eccellenza venne disciplinato nella storia contemporanea italiana anche con il R.D. 16 dicembre 1927, n. 2210, in seguito abolito dal D.L.Lgt. 28 giugno 1945, n. 406. Poich per tale Decreto non fu mai convertito in legge, fu seguito dalla Circ. 23.V.1950 n. 39568 che precisava che il titolo era stato abolito. Ci non vale, per, per gli Ambasciatori titolari di Ambasciate, cui il trattamento di Eccellenza riconosciuto da una convenzione internazionale, n per i Vescovi cui riconosciuto dall'ordinamento canonico. 5. ^ Si ricorda che la Chiesa cattolica di occidente ha ancora due soli Patriarchi, quello di Venezia e quello di Lisbona. Essendo per tali Patriarchi dei Cardinali, ci si rivolge loro con l'appellativo di questi ultimi 6. ^ Santantonio, M., op. cit. pag. 306 ss. 7. ^ Infatti, come appellativo si potranno usare il titolo di "Cavaliere" o quello di Commendatore" ma sono inadatti quelli di "Cavaliere ufficiale", "Grand'Ufficiale" o "Cavaliere di Gran Croce" 8. ^ Infatti nel Regno Unito vige un Ordine delle precedenze che, oltre le varie posizioni dei membri della famiglia reale, prescrive un minuzioso elenco delle posizioni dei nobili, quali ad esempio: "...il Gran Ciambellano della Casa Reale, il Grande Scudiere, i Duchi d'Inghilterra,...i figli primogeniti dei duchi di sangue reale, i marchesi nello stesso ordine dei duchi, il Vescovo di Londra,...i figli minori dei conti, ecc." 9. ^ In Spagna, invece, molto pi semplicemente, nell'Ordine delle precedenze della citt di Madrid si trovano nelle prime quattro posizioni il Re o la Regina, il Consorte del / lla Sovrano/a, Principe o Principessa delle Asturie, Infanti di Spagna, quindi seguono il Presidente del Governo, il Presidente della Camera dei Deputati, il Presidente del Senato, ecc. 10. ^ Art. 39 dell'Ordinamento dello stato nobiliare italiano, approvato con R.D. 7 giugno 1943, n. 651 11. ^ Si parla in questo caso di Cerimoniale di Stato 12. ^ Ampl. vds. Santantonio, M., op. cit, e Sgrelli, M., op. cit. 13. ^ Ad esempio si possono trovare indicazioni nei manuali di Cerimoniale, di Galateo ovvero in libriccini quali "Manuale di corrispondenza privata- l'arte di scrivere lettere, annunci, partecipazioni, inviti" (Giovannini, D., a cura di)Vallardi ed., Milano,1998 ovvero Santantonio, M., op. cit., pag.297 ss. 14. ^ Ampl. vds. pure Sgrelli, M., Il Cerimoniale-il cerimoniale moderno e il protocollo di Stato-regole scritte e regole non scritte, Master ed., Roma, 2006 15. ^ Quando in una cerimonia nazionale non presente il Capo dello Stato ma presente un Cardinale, quest'ultimo occupa il posto che sarebbe stato riservato al

Presidente della Repubblica. Ci in virt del fatto che i cardinali sono equiparati ai principi ereditari delle monarchie 16. ^ Cfr. art. 147 della pubbl. SMD-G-106 "Regolamento sul servizio territoriale e di presidio" 17. ^ Cos la circolare del Capo del Governo n.571-16 del 23 maggio 1925 18. ^ Cos Santantonio, M., op. cit., pag. 111 ss.

[modifica] Voci correlate


Cerimoniale Agente diplomatico Diplomazia Galateo (costume) Onorificenze Ordine delle cariche della Repubblica Italiana Ordine delle cariche del Regno d'Italia Eccellenza (titolo) Prerogative degli ordini cavallereschi Ordini non nazionali

[modifica] Bibliografia
Massimo Sgrelli, Il Cerimoniale - Il cerimoniale moderno e il protocollo di Stato - regole scritte e non scritte - Manuale per la pubblica amministrazione e le relazioni esterne di impresa, quarta edizione, Master Edizioni, Roma, 2005 Marco Consentino - Stefano Filippone-Thaulero, Il buon cerimoniere - regola da seguire e soluzioni di emergenza per chi si occupa di pubbliche relazioni, Gangemi Editore, Roma, 1999 Enrico Foschi, Il Cerimoniale a Montecitorio e dintorni, Gangemi Editore, Roma, 1996

[modifica] Collegamenti esterni


Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici (A.N.C.E.P.) Dipartimento del Cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio del Cerimoniale Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri Ufficio del Cerimoniale del Ministero dell'Interno Ufficio di Rappresentanza e Cerimoniale della Presidenza della Regione Siciliana Galateo, Etichetta, Protocollo, Cerimoniale Software "Cerimoniere" per la gestione del protocollo e della disposizione in sala

Potrebbero piacerti anche