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Capitolo 3

Preferenze del consumatore

Lucidi basati su Microeconomia 3°ed., D. Bernheim, M. Whinston


Copyright © 2017 – McGraw-Hill Education (Italy) srl

Vogliamo elaborare una teoria relativa al modo in cui gli individui (sia come
consumatori che come lavoratori) e le imprese scelgono

Consideriamo dapprima le scelte di consumo di beni e servizi da parte dei


consumatori

PROBLEMA
Gli individui vogliono acquistare certi beni e servizi secondo i loro gusti /
preferenze; tuttavia le risorse a disposizione degli individui sono scarse

In particolare, la scarsità su cui ci concentriamo qui è quella di denaro:


l’individuo non può acquistare tutto ciò che vuole, ma è soggetto ad un certo
vincolo di bilancio

LE SCELTE DEL CONSUMATORE

PREFERENZE VINCOLO DI BILANCIO


Cosa l’individuo desidera Cosa l’individuo può permettersi
acquistare di acquistare

SCELTA
L’individuo acquista la combinazione di beni preferita tra
quelle che può permettersi di acquistare

GUSTI. TERMINE PIÙ TECNICO: PREFERENZE

Preferenze: l’economista le assume come date, non le giudica

Richiediamo però che le preferenze degli individui soddisfino alcune


caratteristiche di coerenza tra loro

Le preferenze si esercitano su combinazioni (o panieri) di beni. Un


bene è un qualsiasi oggetto, materiale (del cibo, una macchina, un capo
d’abbigliamento, …) o immateriale (accesso a internet, una telefonata,
…) il cui utilizzo migliora il benessere di un soggetto

PANIERE DI BENI

Vogliamo rappresentare combinazioni/panieri di beni

Per semplificare: panieri con 2 beni (zuppa, pane)

RAPPRESENTAZIONE MATEMATICA PANIERI: coppie ordinate

(3, 2): 3 scodelle di zuppa, 2 etti di pane


(4, 1): 4 scodelle di zuppa, 1 etto di pane

Da un punto di vista matematico i panieri di beni sono rappresentati da


vettori.

RAPPRESENTAZIONE GEOMETRICA PANIERI: assi cartesiani

A=(3,2)
B=(4,1)

RAPPRESENTAZIONE FORMALE PREFERENZE

A=(3, 2), B=(4, 1)

Tre possibilità

L’individuo preferisce A a B (A ≻ B )

L’individuo preferisce B ad A (B ≻ A )

L’individuo è indifferente tra A e B (A ∼ B )

In realtà vi sarebbe un’altra possibilità: l’individuo non è in grado


di scegliere.

Ma in economia si esclude questa possibilità (slide successiva)


PRINCIPI DELL’ORDINAMENTO DELLE PREFERENZE

* Principio di completezza
Quando gli vengono proposti due panieri, il consumatore è SEMPRE in
grado di dire quale preferisce o se è indifferente tra i due. Quindi vale
sempre una delle tre alternative elencate.

Commenti critici: il principio di completezza esclude la possibilità che


l’individuo non sappia decidersi, il che appare in molti casi discutibile.
Quanti difendono il principio di completezza argomentano che comunque
l’agente economico sceglie e quindi manifesta implicitamente una
preferenza.

** Principio di transitività

Se A è preferito a B, B è preferito a C, allora A è preferito a C


Se A ≻ B, B ≻ C allora A ≻ C .

Inoltre, se A è indifferente a B, B è indifferente a C, allora A è


indifferente a C
Se A ∼ B, B ∼ C allora A ∼ C

Anche questo non è sempre così scontato (vedi capitolo 12.2.1)

Chi difende questo principio argomenta che chi ha preferenze non


transitive può essere soggetto al fenomeno della money pump.
Spieghiamolo con un esempio.

Money pump

Giacomo preferisce la Piadina alla Pizza, la pizza all’Hamburger e


l’Hamburger alla Piadina. Queste preferenze NON sono transitive

Supponiamo che Giacomo possieda una Pizza. Potrebbe allora capitare che
un conoscente proponga di scambiare una Piadina farcita con la Pizza e 1 ¢.
Giacomo potrebbe accettare. A questo punto un altro conoscente potrebbe
chiedere di scambiare la Piadina e 1¢ con

un Hamburger. Giacomo potrebbe accettare.


Infine un terzo conoscente potrebbe proporre lo
scambio dell’Hamburger + 1 ¢ con una Pizza.
Giacomo potrebbe accettare e si troverebbe con
la pizza iniziale e 3 ¢ in meno: non è un
comportamento razionale.
10

Completezza + Transitività
→ Principio dell’ordinamento delle preferenze:

1. Principio dell’ordinamento delle preferenze

Un consumatore è in grado di stabilire un ordinamento, cioè di


disporre in ordine di preferenza (con possibili ex aequo), tutte le
alternative disponibili

2. Principio della scelta

Tra tutte le alternative disponibili il consumatore sceglie quella cui


attribuisce il rango più elevato nel suo ordinamento

11

3. Principio di non sazietà

Il consumatore non è mai sazio: un paniere contenente una quantità


maggiore di uno dei due beni, a parità dell’altro, è sempre
preferito ad un paniere che ne contiene una quantità inferiore:

→ di più è meglio

Esempio:
(4,2) preferito a (3,2)
(3,3) preferito a (3,2)

12

Quando il principio di non sazietà non vale?

1) Beni che saziano: magari di soldi non mi sazio, ma di mele sì.


Probabilmente un diabetico preferisce limitare lo zucchero…

Si possono analizzare le scelte del consumatore anche ipotizzando che i


beni saziano ma questo complica un po’ le cose

2) Male economico (inquinamento)

Questo tema verrà ripreso più avanti

13

RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLE PREFERENZE

Una conseguenza del principio di non sazietà:

Pane (etti)

I panieri in quest’area

? sono tutti preferiti ad


A
+
A

I panieri in quest’area
sono tutti meno
_
?
preferiti di A

Zuppa (decilitri)

14
LE CURVE DI INDIFFERENZA

Partiamo da A = (2, 10)


Sappiamo che tutti i panieri a nord est
sono preferiti a A
e quelli a sud ovest sono meno
preferiti rispetto a A
Ipotizziamo di fare delle domande per
trovare i panieri indifferenti a A

“Se ti tolgo 1 scodella di zuppa (da 2 a 1), quanti etti di pane in più vuoi per
avere la stessa soddisfazione del paniere A?”
Risposta: “5”
NB. Il soggetto risponde: le sue preferenze sono complete!
Così trovo che per lui il paniere B=(1, 15) è indifferente a A: A indiff. (∼) B
15

LE CURVE DI INDIFFERENZA (continua)

Ripetiamo l’esercizio, sempre


partendo da A = (2, 10)

“Se ti do 2 scodelle di zuppa in più


(da 2 a 4), quanti etti di pane posso
toglierti affinché la tua soddisfazione
non cambi rispetto al paniere A?”

Risposta: “6”

Così trovo che il paniere C=(4; 4) è


indifferente a A: A indiff. (∼) a C
16

Facendo la medesima domanda infinite volte (anche per frazioni dei


beni), troveremmo tutti i panieri indifferenti ad A; unendoli
tracciamo una CURVA DI INDIFFERENZA
Definizione. La curva di indifferenza è l’insieme di tutti i panieri (il
luogo dei punti) che sono indifferenti fra loro.

Nota bene. Affinché si possa


Pane
parlare di curva, dobbiamo
ammettere che anche frazioni di E
beni siano scambiabili. Altrimenti B
gli insiemi di tutti i panieri di beni
A
indifferenti fra loro sarebbe
composto dai soli punti: A, B, C, C
D, E. D
La divisibilità dei beni è
un’ipotesi semplificatrice che sarà Zuppa
utile nell’analisi del capitolo 4
17

PROPRIETÀ DELLE CURVE DI INDIFFERENZA

1. Le curve di indifferenza sono “sottili”

Cioè non possono avere questa forma:


La dimostrazione è per
contraddizione. Se la curva di
indifferenza fosse spessa i panieri A e B
apparterrebbero alla medesima curva
di indifferenza e quindi: A ∼ B. Tuttavia
per il principio di non sazietà
dovrebbe essere B ≻ A. Ma A ∼ B e B ≻
A non possono essere simultanea-
mente vere. Quindi la curva di
indifferenza non può avere spessore
18

2. Le curve di indifferenza sono decrescenti


Cioè non possono avere questa forma:
La dimostrazione è per
contraddizione ed è identica a quella
della slide precedente. Se la curva di
B indifferenza fosse inclinata positivamente
i panieri A e B apparterrebbero alla

A medesima curva di indifferenza e quindi:


A ∼ B. Tuttavia per il principio di non
sazietà dovrebbe essere B ≻ A. Ma A ∼
B e B ≻ A non possono essere
simultanea-mente vere. Quindi la curva
di indifferenza non può essere inclinata
positivamente 19

3. La curve di indifferenza separano lo spazio dei panieri in 3


categorie di panieri
1. Indifferenti ad A (lungo la curva)
2. Preferiti ad A (sopra)
Pane
3. Peggiori di A (sotto)

+
A

Zuppa

20

FAMIGLIA (O MAPPA) DI INDIFFERENZA

Con un ragionamento analogo a quello seguito prima per costruire la


curva di indifferenza passante per il paniere A possiamo costruire altre
curve di indifferenza

Famiglia di curve di indifferenza: Una famiglia di curve di


indifferenza è un insieme di curve che rappresentano il sistema di
preferenze di un individuo

21

PROPRIETÀ DELLA MAPPA DI INDIFFERENZA

22

2. Due curve della stessa famiglia non possono intersecarsi


(se valgono le nostre ipotesi)

Dimostrazione
A ∼ C (per costruzione)

A ∼ B (per costruzione)

Per il principio di transitività


A
C ∼ B,
C
mentre per il principio di non sazietà

C≻B B
! contraddizione

23

Riepilogo delle proprietà delle curve e mappe di indifferenza

1) Sono “sottili”

2) Sono decrescenti

3) Separano alternative migliori (sopra) da alternative peggiori


(sotto)

4) Non si possono intersecare

5) Curve più alte individuano alternative maggiormente


preferite

24

Analisi economica dei mali

Qual è la forma delle curve di indifferenza in presenza di un bene e di


un male?
Innanzi tutto è inclinata positivamente: per lasciare il consumatore
allo stesso livello di benessere, se aumenta l’inquinamento sarà
necessario compensarlo con una maggiore quantità degli altri beni.
Le curve di indifferenza più elevate sono relative a livelli di
benessere inferiori, poiché spostandosi verticalmente verso l’alto a
parità di beni di consumo aumenta l’inquinamento.
Si noti infine che è sempre possibile trasformare le preferenze per un
male in preferenze per un bene.

Inquinamento
I1 I
Ad esempio si può definire un livello 2 I3
massimo di inquinamento e definire
una variabile come la differenza fra
il livello massimo e quello effettivo.
Se l’inquinamento diminuisce,
questa variabile aumenta e le
preferenze per questa variabile
hanno le medesime caratteristiche di Beni di consumo
quelle per ogni altro bene 25

PENDENZA DELLE CURVE DI INDIFFERENZA

Un aspetto molto importante della curva di indifferenza è la sua


PENDENZA

In generale, la pendenza di una curva è data dal rapporto

tra la variazione della grandezza sulle ordinate ( )

e la variazione della grandezza sulle ascisse ( ):

Se la curva è espressa da una funzione derivabile = ( ), la pendenza

è data dalla derivata prima della funzione y:


𝚫
𝒙
𝑑
𝑥
26
𝑦𝑥𝑦
𝑓
𝑥
𝚫
𝒚
𝑑
𝑦

LA PENDENZA DELLE CURVE DI INDIFFERENZA È NEGATIVA

Se vale il principio di non sazietà, se aumenta la quantità di consumo


di un bene deve diminuire quella dell’altro perché il consumatore sia
indifferente (vedi sopra)

→ le curve sono decrescenti


= la pendenza delle curve di indifferenza è NEGATIVA

27

SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE


MRS = Marginal Rate of Substitution

Introduciamo ora un nuovo concetto economico che, come vedremo, è


strettamente legato alla pendenza della curva di indifferenza: l’MRS
A
Pane 16
MRS:
14 MRS = 6/1 = 6 è il rapporto
12 6
al quale il consumatore è
10 B disposto a scambiare
1
8 un’unità di x con unità di y,
C MRS = 2/1 = 2
6 rimanendo sulla stessa
2 D curva di indifferenza
4 1
2
Zuppa
1 2 3 4 5
28

MRS=6:
per avere 1 scodella di zuppa (1 unità di x) in più sono disposto a
rinunciare a 6 etti di pane (6 unità di y), rimanendo sulla stessa curva di
indifferenza

In altri termini ancora:

per me 1 scodella di zuppa (1 unità di x) in più vale MRS etti di


pane (MRS unità di y) in meno

Perché si chiama marginale?


Perché considero quante unità del bene y sei disposto a sostituire per
un’unità in più di x, cioè un’unità al margine rispetto a quelle che già hai

29

MRS = opposto (o valore assoluto) della pendenza della curva di indifferenza

Pendenza della curva di indifferenza: rapporto tra la variazione della grandezza sulle ordinate (y) e la variazione della grandezza sulle ascisse (x),
quando mi sposto sulla curva di indifferenza

Pendenza AB = ΔY/ΔX
= –6 /+1
=–6

MRS = 6 = – pendenza,

ovvero valore assoluto


pendenza: MRS=∣pendenza∣
Pendenza CD = ΔY/ΔX= – 2/+1 = – 2

MRS = 2 = – pendenza = ∣pendenza∣ 30


VARIAZIONI DELL’MRS

NB: la pendenza, e dunque l’MRS, cambiano a seconda del punto della


curva di indifferenza!

pendenza in A > pendenza in B


A

Perché MRS varia? Perché a seconda delle quantità di x e di y di cui


dispongo, il valore di una unità marginale di x in termini di y varia!
31

L’MRS È DECRESCENTE
Se, come nel paniere A, ho tanto
pane e poca zuppa (ovvero, se il
bene y è relativamente più
abbondante rispetto ad x), sono
disposto a rinunciare a molti
etti di pane (6) per avere una
scodella di zuppa in più:

MRS alto

Via via che la zuppa (cioè il bene x) diventa relativamente più


abbondante, e il pane (cioè il bene y) relativamente più scarso, sono
disposto a rinunciare a meno etti di pane (2) per avere una
scodella di zuppa in più: MRS basso

32

MRS decrescente:

Al crescere della quantità complessiva consumata di un dato


bene (x), la quantità di y a cui si è disposti a rinunciare per
avere una unità di x in più diventa sempre più piccola

E’ sempre così’?

No: si possono immaginare casi in cui l’MRS è costante o crescente

Noi considereremo quasi sempre casi in cui l’MRS è decrescente

In termini grafici:

MRS decrescente = curve di indifferenza convesse


33

Significato economico del MRS decrescente

Il MRS decrescente equivale ad avere curve di indifferenza convesse.

Questa forma ha una implicazione piuttosto precisa.

Tutti i panieri di beni sulla retta blu sono preferiti a quelli sulla curva di indifferenza.
Questo significa

che il consumatore preferisce Pane


un consumo più «variato»
rispetto a consumi molto
concentrati su un solo bene.

Questo principio è riscontrato


empiricamente in moltissime
applicazioni.

Zuppa
34

ANCORA SUL MRS

Precisiamo meglio la nozione di MRS. Quello definito nelle slide precedenti


è il saggio marginale di sostituzione della zuppa con il pane (quanto
pane dobbiamo togliere – dare – al consumatore affinché sia indifferente
a seguito di un piccolo aumento – diminuzione – della quantità di zuppa).

Possiamo tuttavia anche definire il MRS del pane con la zuppa (quanta
zuppa dobbiamo togliere – dare – al consumatore affinché sia indifferente
a seguito di un piccolo aumento – diminuzione – della quantità di pane).

Il libro denota il primo come , mentre il secondo con . Non


è stato utilizzato il pedice in questa presentazione innanzi tutto perché la
notazione non è universalmente condivisa.

Inoltre per ottenere è sufficiente invertire gli assi e rifare il


medesimo ragionamento ad assi invertiti. Torneremo sull’argomento dopo
avere definito la funzione di utilità
35
𝑍
𝑃
𝑃
𝑍
𝑍
𝑃
𝑀
𝑀
𝑀
𝑅
𝑅
𝑅
𝑆
𝑆
𝑆

CASI PARTICOLARI DI PREFERENZE


PERFETTI SOSTITUTI E PERFETTI COMPLEMENTI

Esistono casi particolari di preferenze in cui alcuni dei nostri principi sono
violati

Qui consideriamo i casi dei beni perfetti sostituti e perfetti


complementi

36

BENI PERFETTI SOSTITUTI

Esistono consumatori che non prestano molta attenzione alla differenza fra
grassi animali e grassi vegetali (o a diversi grassi vegetali fra loro).
Per questi consumatori 1 etto di margarina è totalmente indifferente a un
1 etto di burro qualunque sia la quantità consumata di questi beni
! Per rinunciare a 1 etto di margarina il consumatore vuole sempre 1
etto di burro
! MRS è sempre 1, qualunque sia la quantità di margarina
consumata
Queste preferenze violano l’ipotesi che l’MRS è decrescente
Beni di questo tipo – intercambiabili secondo una proporzione fissa –
sono detti perfetti sostituti e si caratterizzano per un MRS costante

37

LE “CURVE” DI INDIFFERENZA DEI PERFETTI SOSTITUTI (PS)


Dato che l’MRS è costante, la “curva” di indifferenza dei PS è una retta con
pendenza uguale all’opposto dell’MRS, cioè in questo caso −1

Burro
3

-1
1 2 3
Margarina 38

BENI PERFETTI SOSTITUTI

Posso avere perfetti sostituti anche se la sostituzione non è 1 a 1. Ad esempio


un consumatore è indifferente tra 1 m2 di alluminio marca A e 2 m2
alluminio marca B qualunque sia la quantità consumata di questi beni

! Per rinunciare a 1 m2 di alluminio di marca A vuole sempre 2 m2 di


alluminio di marca B

! MRS è sempre 2, qualunque sia la quantità di alluminio di marca A


consumata

Anche in questo caso i beni sono perfetti sostituti poiché si


caratterizzano per un MRS costante

39

MAPPE DI INDIFFERENZA PER BENI PERFETTI SOSTITUTI

PS: MRS costante B

→ le curve di indifferenza sono rette

→ ciascuna retta di indifferenza ha


pendenza pari all’opposto dell’MRS

→ la mappa di indifferenza sarà data


da un fascio di rette parallele con
pendenza pari all’opposto dell’MRS
-2

40

BENI PERFETTI COMPLEMENTI


• Esempio
Un consumatore vuole consumare sempre e solo 1 scarpa destra con 1
scarpa sinistra

Se con 1 scarpa destra e 1 scarpa sinistra gli venisse offerta una ulteriore
scarpa sinistra, non saprebbe che farsene.

Lo stesso vale se, con 1 scarpa destra e 1 scarpa sinistra, gli venisse
offerta una ulteriore scarpa destra.

Il consumatore accetterebbe però volentieri una seconda scarpa sinistra


con una seconda scarpa destra

Queste preferenze violano il principio 3 (non sazietà)

Beni di questo tipo – che devono essere consumati in proporzione


fissa (1:1 nel nostro esempio) – sono detti perfetti complementi
41

LE “CURVE” DI INDIFFERENZA DEI PERFETTI COMPLEMENTI (PC)

Le CdI dei PC sono fatte ad “L”, con il vertice in corrispondenza dei panieri
in cui le quantità dei beni sono nelle proporzioni giuste
Scarpe sinistre

C
2
A
1
B

1 2 Scarpe destre

42

MAPPE DI INDIFFERENZA PER BENI PERFETTI COMPLEMENTI


Torniamo al nostro soggetto che vuole consumare sempre e solo paia di
scarpe (x scarpe sinistre, x scarpe destre)

Per lui, l’unico modo per


“stare meglio”, cioè per
raggiungere una curva di
indifferenza più elevata, è Scarpe sinistre
ottenere una combinazione
C
in cui scarpe destre e 2
sinistre aumentano nella D
A
1
proporzione desiderata: (1, B
1), (2, 2), (3, 3)…
1 2 Scarpe destre

43
BENI PERFETTI COMPLEMENTI
• Ulteriore esempio
Anche nel caso di perfetti complementi si potrebbero avere rapporti di
complementarietà differenti da 1 a 1.

Ad esempio un individuo non sopporta il caffè amaro e consuma sempre


due etti di zucchero (z) per un etto di caffè (c). D'altra parte, usa lo
zucchero solo per addolcire il caffè.

Il rapporto di complementarietà è in questo caso 2 a 1

44

RAPPRESENTAZIONE DELLE PREFERENZE


IN TERMINI DI UTILITÀ

Torniamo ora alle preferenze

Le preferenze di un individuo possono essere rappresentate in modo


comodo attraverso una funzione di utilità: U

La funzione di utilità U assegna ad ogni paniere di beni un numero che


indica qual è la soddisfazione/il benessere/l’utilità che quel paniere ha
per l’individuo

Cosa richiedo alla funzione di utilità?

1. A preferito a B, allora U(A) > U(B), e viceversa

2. A indifferente a B, allora U(A) = U(B), e viceversa


45

Esempio: U=2x+y2

Dove x è la quantità del bene x e y è la quantità del bene y.

Paniere A: x=8 e y=3 ! U=2٠8 + 32 = 25

Paniere B: x=2 e y=4 ! U=2٠2 + 42 = 20

! A preferito a B (A è su una curva di indifferenza più alta di B)

Paniere C: x=8 e y=2 ! U=2٠8 + 22 = 20

! C indifferente a B (C e B sono sulla stessa curva di indifferenza)

46

Se abbiamo una funzione di utilità U che rappresenta le preferenze:

➢curva di indifferenza → insieme di tutti i panieri cui U assegna lo


stesso numero

➢Le funzioni di utilità assegnano numeri maggiori ai panieri su curve di


indifferenza più alte

➢l panieri migliori (“più preferiti”), → i panieri a cui U assegna i numeri


più elevati

➢ scegliere il paniere ottimo → scegliere il paniere in corrispondenza


del quale la U raggiunge il suo massimo all’interno dell’insieme di
scelta
47

Rappresentazione delle preferenze con una funzione di utilità

48
L'utilità di un paniere corrisponde
all’altezza della “collina”

La curva di
indifferenza passante
per A è costituita da
tutti i panieri per i
quali l’altezza della
“collina” è la stessa

49
Dove si va a parare?

Il problema di scelta del consumatore diventa un problema di


massimizzazione della funzione di utilità U

Esiste una funzione di utilità che rappresenta le preferenze?


Teorema di rappresentazione
Teorema: Se le preferenze sono complete e transitive, cioè se vale il
principio dell’ordinamento delle preferenze, sì.

50

UTILITÀ TOTALE E UTILITÀ MARGINALE (MU: marginal utility)

La funzione U è quella di utilità totale:

Se U=2x+y2 e a = (8,3) ! U=2٠8 + 32 = 25 è l’utilità totale di a

Utilità marginale (di un bene): è la variazione dell’utilità totale


che deriva dal consumo di un’unità aggiuntiva del bene

Esempio: se ho un’unità di x in più (da 8 unità a 9 unità), l’utilità totale

diventa: U = 2٠9 + 32 = 27 → MUx: 27-25=2

Se ho un’unità di y in più (3 da unità a 4 unità), U = 2٠8 + 42 =32 →

MUy: 32-25=7

51

Dal punto di vista matematico: l’utilità marginale di un bene è la


derivata parziale della funzione di utilità totale rispetto a quel bene
Calcolo dell’utilità marginale come derivata parziale:

esempi
U(x,y)=3x2y3
MUx= dU/dx = 3٠2x٠y3=6xy3

MUy= dU/dy = 3٠x2٠3٠y2=9x2y2

L'utilità marginale dipende, in generale, dalla quantità di beni


consumati: un'unità in più di un bene ha un valore diverso a seconda di
quanto già stiamo consumando

52

MRS IN TERMINI DI UTILITÀ MARGINALE


Ricordiamo che MRS = opposto pendenza curva di indifferenza
Cioè: MRS = - dy/dx (saggio marginale di sostituzione)

Ora, immaginiamo di spostarci lungo una curva di indifferenza, ad


esempio verso il basso da A a B :

Due effetti
1) aumenta l’utilità perché si consuma una quantità maggiore del bene x
(Δx, che è positivo, dx quando consideriamo variazioni infinitesimali)
2) diminuisce l’utilità perché si consuma una quantità minore del bene y
(Δy, che è negativo, dy quando consideriamo variazioni infinitesimali)
53


Se per ogni unità in più consumata di l’utilità si accresce di ,


consumando in più l’utilità aumenta di ∙

Se per ogni unità in meno consumata di l’utilità si riduce di ,


consumando in meno l’utilità si riduce di ∙ . Se variano sia che
, variazione totale utilità: = ∙ + ∙ . Poiché si tratta di uno
spostamento lungo una determinata curva di indifferenza, l’utilità
complessiva deve restare costante: = 0. Allora:

= ∙ + ∙ =0

− =

Ma − / (opposto della pendenza della curva di indifferenza) = .


Perciò:

=− =
𝑦
𝑦
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝑀
𝑅
𝑆
54
𝑥
𝑥
𝑦
𝑦
𝑥
𝑦
𝑥𝑀
𝑑
𝑀
𝑦𝑀
𝑑
𝑀
𝑥𝑦𝑑
𝑑
𝑥
𝑦
𝑈
𝑈
𝑑
𝑈
𝑈
𝑈
𝑈
𝑀
𝑦
𝑑
𝑅
𝑀
𝑥
𝑑
𝑑
𝑆
𝑦
𝑥
𝑈
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝑑
𝑦
𝑥
𝑦
𝑥
𝑥
𝑑
𝑈
𝑀
𝑈
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝑑
𝑦
𝑑
𝑦
𝑀
𝑈
𝑑
𝑦
𝑀
𝑈

MRS DI X RISPETTO A Y O VICEVERSA? UNA INTEGRAZIONE


S’è già notato che possiamo distinguere il MRS di con e quello di con
. Il libro denota i due saggi marginali di sostituzione con: e
.
Quello definito alla pagina precedente è il MRS di con :

=− =

Il MRS di con è pari a − / . Quindi dalla slide precedente:

=− =

cioè l’inverso del precedente. Quindi questo secondo MRS è la pendenza (in
valore assoluto) della curva di indifferenza quando mettiamo la sull’asse
orizzontale e la su quello verticale, a differenza dell’usuale.
Anche se non useremo pedici (per evitare inutili appesantimenti) è
necessario prestare attenzione alle variabili da mettere in ascissa
e in ordinata e interpretare correttamente la formula del MRS
𝑥
𝑦
𝑑
𝑦
𝑀
𝑈
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝑦
𝑥
𝑥
𝑦
𝑀
𝑅
𝑆
𝑀
𝑅
𝑆
55
𝑥
𝑦
𝑥
𝑦
𝑥𝑦𝑦𝑥𝑀
𝑀
𝑥𝑦
𝑦𝑥
𝑦𝑥
𝑑
𝑅
𝑅
𝑥
𝑆
𝑆
𝑑
𝑦
𝑥
𝑦
𝑑
𝑥
𝑑
𝑦
𝑀
𝑈
𝑀
𝑈

FORMULAZIONE MATEMATICA DEI PERFETTI SOSTITUTI

La formula della prima retta di indifferenza nell’esempio margarina-burro è:


+ =1
Dove sono gli etti di margarina e sono gli etti di burro consumati.
La formula della seconda e terza retta di indifferenza sono rispettivamente:
+ =2
+ =3
La più semplice formulazione della funzione di utilità è:
( , )= +
Burro
1
=− = =1 2
1
1

1 2 3
Margarina
𝑑
𝑥
𝑚
𝑀
𝑅
𝑆
56
𝑚
𝑏
𝑚
𝑏
𝑏
𝑚
𝑚
𝑚
𝑏
𝑏
𝑏
𝐻
𝐻
𝑈
𝐻
𝐻
𝐻
𝐻
𝐻
𝐻
𝐻
𝐻
𝐻
𝐻
𝑑
𝑦

UNA FORMULAZIONE UN PO’ PIÙ GENERALE


Quando il rapporto di sostituzione non è 1 a 1 una possibile formulazione più
generale (per i beni e ) è
( , )= ∙ + ∙
dove e sono parametri (=costanti).
Infatti se applichiamo la formula del saggio marginale di sostituzione
otteniamo:

=− = = =

Nell’esempio delle due marche di alluminio (il consumatore è indifferente tra


1 m2 di alluminio marca A e 2 m2 alluminio marca B: si noti a parità di peso
che la marca A vale più della marca B) ad esempio si avrebbe:
( , )=2∙ +
Con un saggio marginale di sostituzione pari a
2
=− = = =2
1
𝐵
𝑦
𝑑
𝐴
𝑀
𝑈
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝑏
𝑀
𝑅
𝑆
𝑀
𝑅
𝑆
𝑐
𝑜
𝑠
𝑡
𝑎
𝑛
𝑡
𝑒
57
𝑥𝑦
𝑎𝑏
𝑢
𝑥
𝑦
𝑎
𝑥
𝑏
𝑦
𝐴
𝑥
𝑢
𝐴
𝐵
𝐴
𝐵
𝑑
𝐵
𝑀
𝑈
𝑑
𝑦
𝑀
𝑈
𝑎

FORMULAZIONE MATEMATICA DEI COMPLEMENTI PERFETTI

Come possiamo ottenere una funzione di utilità con curve di indifferenza a L?


Il modo più semplice è il seguente
( , ) = min{ ,  }
Dove è il numero di scarpe destre ed è il numero delle scarpe sinistre.
Con questa utilità, se ho solo 1 scarpa sinistra il mio benessere non aumenta
se aumenta il numero delle scarpe destre, purché possieda almeno 1 scarpa
destra.
min{1,1} = min{1,2} = min{1,3} = … = 1

58
𝑆
𝑆
𝐷
𝑆
𝑈
𝑆
𝐷
𝑆
𝑆
𝑆
𝐷
𝑆
𝑆

UNA FORMULAZIONE PIÙ GENERALE DI COMPLEMENTI PERFETTI

Abbiamo già sottolineato che il rapporto di complementarietà fra complementi


perfetti potrebbe essere diverso da 1:1. Come possiamo rappresentare la
funzione di utilità in questo caso?
Nel caso di due beni e , ad esempio, nel modo seguente
( , ) = min{ ∙ , ∙  }
dove  e sono due parametri.
Nell’esempio di perfetta complementarietà fra 1 etto di caffè ( ) e 2 etti di
zucchero ( )

{ 2 }
1
( , ) = min 1 ∙ , ∙

Si può immediatamente calcolare che (1, 2) = 1 e (2, 4) = 2.


1
Si noti inoltre che (1, 1) = , cioè con un etto di zucchero si può gustare solo
2
𝑈
𝑐
𝑧
𝑐
𝑧
mezzo etto di caffè, anche se ne possediamo un etto. 59
𝑈
𝑥𝑦
𝑏𝑐𝑧
𝑈
𝑈
𝑎
𝑈
𝑥
𝑦
𝑎
𝑥
𝑏
𝑦

LA FUNZIONE DI UTILITÀ COBB-DOUGLAS

Un’altra funzione di utilità che useremo spesso è la Cobb-Douglas:


( , )=
Un caso particolare ad esempio è:
( , )=
1/2 1/2
=
Calcoliamo il MRS per la funzione di utilità Cobb-Douglas:

−1
= = = 1−

−1
= = = 1−

1−
1−
=− = = = 1−
=
1−
𝑦
𝛽
𝑦
𝛽
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝛽
𝑥
𝑥
𝛽
𝑥
𝛼
𝛼
𝑥
𝛼
𝜕
𝑥
𝑥
𝑀
𝑅
𝑆
𝜕
𝑦
𝑦
𝛼
𝛽
𝑥
𝑥
𝑥
𝑦
𝑀
𝑈
𝛼
𝑥
𝑦
𝛼
𝛼
𝑑
𝑦
𝑀
𝑈
𝛼
𝑦
𝑦
𝛼
𝑦
𝑀
𝑈
𝛽
𝑥
𝑦
𝛽
60
𝛼
𝛼
𝛽
𝛽
𝛽
𝛽
𝛼
𝑈
𝑈
𝑥
𝑥
𝑦
𝑦
𝑥
𝑥
𝑦
𝑦
𝑥
𝑦
𝜕
𝑈
𝑦
𝜕
𝑈
𝑥
𝑦
𝛼
𝛽
𝛽
𝛽
𝛼

COBB-DOUGLAS: UNA FORMA SPECIFICA

Nel caso specifico ( = = 1/2) per cui l’utilità è pari a:


( , )=
1/2 1/2
=
il MRS si semplifica notevolmente:
1
2
= = 1
=
2

Ma qual è la forma delle curve di indifferenza della Cobb-Douglas?


Per illustrarlo paragoniamole a quelle dei perfetti sostituti e dei perfetti
complementi. Consideriamo le seguenti curve di indifferenza:
+ = 2; min{ ,  } = 1; 1/2 1/2
=1
tutte passano per il punto (1,1) e sono simmetriche rispetto alla retta a 45°.
𝛽
𝑥
𝑥
𝑥
𝑀
𝑅
𝑆
61
𝛼
𝑦
𝑦
𝑦
𝛼
𝛽
𝑈
𝑥
𝑥
𝑦
𝑦
𝑥
𝑦
𝑥
𝑦
𝑥
𝑦
𝑥
𝑦

CONFRONTO FRA COBB-DOUGLAS, PERFETTI COMPLEMENTI E


PERFETTI SOSTITUTI

Perfetti complementi

Imperfetti complementi

Perfetti sostituti Cobb-Douglas

Imperfetti sostituti

62
𝑦𝑥

CONFRONTO FRA LE DIVERSE UTILITÀ


La retta rossa rappresenta la curva di indifferenza dei perfetti sostituti.
La L blu rappresenta la curva di indifferenza di perfetti complementi.
La curva nera (disegnata dal computer) è la Cobb-Douglas (potete farlo
anche voi, scaricate l’add-on gratuito "Math" di Office, scrivete l’equazione
della curva di indifferenza, e poi selezionate Graph).
Perfetti complementi e perfetti sostituti sono due casi limite.
La Cobb-Douglas è un terzo caso limite: si tratta di beni che non sono né
sostituti, né complementi (lo dimostreremo nella prossima lezione).
Il grafico suggerisce che il grado di sostituzione dipende dalla curvatura
della curva di indifferenza: più è piatta più i beni sono sostituti, più è
curvata più i beni sono complementi. L’intuizione è corretta e illustrata
visivamente con le curve di indifferenza tratteggiate per imperfetti sostituti e
complementi (a metà strada fra Cobb-Douglas e, rispettivamente, perfetti
sostituti e perfetti complementi). 63

UTILITÀ ORDINALE E UTILITÀ CARDINALE


Dopo avere introdotto qualche funzione di utilità possiamo meglio capire il
significato della funzione di utilità.

I numeri assegnati da U ai panieri servono solo ad ORDINARE i panieri, ma


non intendono misurare esattamente la soddisfazione che essi procurano.

Valori ORDINALI: “primo”, “secondo”, “terzo”: indicano solo la successione,


non la grandezza esatta.
Es.: nella corsa, primo e secondo: il primo ha impiegato meno tempo del
secondo, ma non la metà del tempo.

Valori CARDINALI: danno una misura esatta delle cose.


Es.: se so anche che il primo ci ha messo un’ora e il secondo due ore, posso
dire che il primo ha impiegato metà tempo del secondo.

La U che utilizziamo è ordinale, non cardinale: è impossibile misurare


oggettivamente la soddisfazione data da un paniere di beni.
64

IMPLICAZIONI DELLA UTILITÀ ORDINALE

Si consideri ( , )= che sappiamo essere una Cobb Douglas.

Consideriamo ora un’altra funzione di utilità: ( , ) = ( ( , )) =


2
.

Dato che e non possono assumere valori negativi, per ottenere V


abbiamo applicato una trasformazione (funzione) crescente a :
l’elevazione al quadrato

Consideriamo due panieri: A = (8, 2) e B = (5, 5). I noti che:

( ) = 4 < 5 = ( ) ed inoltre ( ) = 16 < 25 = ( ).

Le due funzioni di utilità mantengono lo stesso ordinamento: è


un’implicazione del fatto che abbiamo applicato una trasformazione
crescente.
65
𝑉
𝑥
𝑦
𝑈
𝑥
𝑦
𝑥
𝑦
𝑈
𝑈
𝑥𝑦
𝑉
𝐴
𝑥
𝑦
𝑥
𝑦
𝑉
𝐵
𝑈
𝐴
𝑈
𝐵

UN’ALTRA IMPLICAZIONE DELLA UTILITÀ ORDINALE

Consideriamo le utilità marginali delle due funzioni di utilità:


1 1 1
= ;    ( ) = ;   
( )=
2 4 2
1 1
= ;    ( ) = 1;    ( )=
2 2
= ;    ( ) = 2;    ( )=5
= ;    ( ) = 8;    ( )=5

I valori delle utilità marginali sono molto differenti.


Consideriamo i saggi marginali di sostituzione, prima per e poi per .

( )
( ) 1
( )=− = = =4
( ) 1
4

( )
( ) 8
( )=− = = =4
( ) 2
𝑉
𝑈
𝑥
𝑥
𝑥
𝑑
𝑑
𝑦
𝑦
𝑀
𝑀
𝑉
𝑈
𝐴
𝐴
𝑦
𝑥
𝑥
𝑥
𝑈
𝑉
𝑦
𝑦
𝑦
𝑀
𝑈
𝑀
𝑈
𝐴
𝑀
𝑈
𝐵
𝑀
𝑀
𝑅
𝑅
𝑆
𝑆
𝐴
𝐴
𝑀
𝑈
𝑀
𝑈
𝐴
𝑀
𝑈
𝐵
66
𝑈𝑉
𝑥
𝑦
𝑥
𝑦
𝑦
𝑥
𝑦
𝑦
𝑦
𝑑
𝑑
𝑥
𝑥
𝑀
𝑀
𝑉
𝑉
𝑥
𝑦
𝑀
𝑀
𝑉
𝑉
𝐴
𝐴
𝑀
𝑀
𝑉
𝑉
𝐵
𝐵
𝑥
𝑀
𝑈
𝐴
𝑀
𝑉
𝐴

UN’ALTRA IMPLICAZIONE DELLA UTILITÀ ORDINALE


1

( )
( ) 2
( )=− = = =1
( ) 1
2

( )
( ) 5
( )=− = = =1
( ) 5

Il MRS in un punto specifico assume lo stesso valore per le due funzioni


di utilità.

Riassumendo: se si applica una trasformazione crescente alla funzione di


utilità si ottiene un’altra funzione di utilità che assegna alle singole allocazioni
utilità e utilità marginali differenti, ma genera lo stesso ordinamento
sui panieri di beni e gli stessi MRS per tutte le allocazioni, cioè la stessa
mappa di curve di indifferenza
𝑈
𝑥
𝑉
𝑑
𝑦
𝑀
𝑈
𝐵
𝑥
𝑑
𝑦
𝑀
𝑉
𝐵
𝑈
𝑀
𝑅
𝑆
𝐵
𝑉
𝑀
𝑅
𝑆
𝐵
67
𝑦
𝑑
𝑥
𝑀
𝑈
𝐵
𝑦
𝑑
𝑥
𝑀
𝑉
𝐵


IMPOSSIBILITÀ DEI CONFRONTI INTERPERSONALI DI UTILITÀ

E' impossibile fare confronti di utilità

Se è impossibile misurare oggettivamente la soddisfazione che un paniere


di beni dà ad un individuo, è anche impossibile confrontare le utilità che
quel paniere dà ad individui diversi

La musica piace sia a Gianni che a Teresa, ma a chi piace di più? Mah?

Problema: lo Stato può dare un sussidio di un euro a Gianni oppure a


Teresa ma non a entrambi. A chi lo dà?

Come faccio a dire chi ne ha più bisogno se non posso confrontare le


utilità di Gianni e Teresa?

68

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