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Le teorie delle scelte collettive collegano quelle che sono le decisioni tramite il VOTO. Vi è
una caratteristica oggettiva e soggettiva. La caratteristica oggettiva va a specificare che
non vi è soltanto una modalità di voto ma molteplici e sono indirizzati dal sistema
politico. La soggettiva invece invece garantisce che il soggetto, in base alla concezione
politica, adotterà il successivo voto.
VI SONO 3 GRUPPI FONDAMENTALI DI SCELTE COLLETTIVE:
1. ORGANICISTICO ,LO STATO DECIDE PER TUTTI. MONOPOLIO SCELTE COLL.
2. INDIVIDUALISTICO
3. CONFLITTUALISTICO
LE TEORIE ORGANICISTICHE
Le teorie organicistiche fondano il loro modello su quella che è la sfera individuale
statale. Lo stato comanda e i cittadini sono subordinati.
Lo stato quindi va a dare delle decisioni proprie che dovrebbero andare a giovare alla
collettività Vi E’
DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO UN MONOPOLIO DELLE SCELTE COLLETTIVE, tipico di
fascismo e nazismo e della dittatura. LO STATO DECIDE PER TUTTI.
I MODELLI INDIVIDUALISTICI
In questo modello vi è la teoria del beneficio e del libero scambio e gli individui hanno un
sistema di preferenza sia per i beni pubblici che privati. GLI INDIVIDUI CHIEDONO ALLO
STATO BENI PUBBLICI E SI IMPEGNANO A PAGARE LE IMPOSTE E LO STATO SI
IMPEGNERA’ A PROPORRE I SERVIZI CHE GLI VENGONO RICHIESTI.
ECONOMICAMENTE DE VITI DE MARCO DESCRIVE QUESTO STATO COME COOPERATIVO,
dove vi sono spesso ricambi tra governati e governanti dove è IMPOSSIBILE ARRIVARE AD
UN MONOPOLIO SULL’OFFERTA DI BENI PUBBLICI. In questo sistema molto
probabilmente ci si arriverà ad avere il FREE RIDER cioè un comportamento
opportunistico dove l’individuo cercherà di non pagare ma di usufruirne ugualmente del
vantaggio.. Nel caso del modello
INDIVIDUALISTICO LA MAGGIORANZA DECIDE IL QUANTUM DI SPESA CHE GRAVERA’ SUI
CITTADINI IN BASE AL PROPRIO REDDITO.
TEORIE MARXISTE
Questo tipo di teorie vedono l’ideologia di Marx. Secondo lui vi sono 2 grandi classi: la
borghesia e il proletariato e vi è un conflitto tra queste 2 classi.
La Borghesia rappresenta le imprese e lo stato mentre il proletariato va a rappresentare il
lavoro. Siamo quindi in presenza di un MONOPOLIO BILATERALE, TIPICO DELL’EST
EUROPEO/UNIONE SOVIETICA.
SECONDO O CONNOR DA UNA PARTE VI E’ LO STATO CHE NON PUO’ FARE A MENO DI
DARE SUSSIDI ALLE IMPRESE E CHE E’ ESPRESSIONE DELLA BORGHESIA, DALL’ALTRA VI E’
UN PROLETARIATO IN CONDIZIONE DI POVERTA’.
VI SONO PERCIO’ 2 FLUSSI DI SPESE DELLO STATO:
1 flusso: alle imprese monopolistiche
2 flusso: al proletariato
MOSCA E PARETO
La teoria marxista ha avuto poco seguito in ITALIA, il più importante è il filone
conflittualistico di MOSCA. Secondo lui non ci sarebbe un solo gruppo di ELITE’ bensì più
di uno, in contrasto tra loro. Da questi conflitti nasce una sola classe
dirigente/governante. Tale concezione può essere definita come una TEORIA DELLE
OLIGARCHIE CHE HANNO UNA STRUTTURA PIRAMIDALE.
PARETO INVECE ci fa capire come le scelte collettive vengono fatte SOLO DAI
GOVERNANTI tenendo conto degli elettori.
In definitiva delle teorie di Mosca e Pareto si può capire come alla fine i governanti
riusciranno a fare scelte per se stessi e non per gli elettori, senza perciò esprimere la
volontà della collettività, che si potrebbe ribellare.
SECONDO PARETO INFINE IL PUNTO DI EQUILIBRIO DI DETERMINERA’ TRA 2 ESTREMI, DA
UNA PARTE I GOVERNANTI E DALL’ALTRA I GOVERNATI.