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ATTIVITÀ EDUCATIVE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE E IL BULLISMO

Il principio di non discriminazione per


Amnesty International
Amnesty International considera il bullismo
una violazione dei diritti umani in quanto
lede la dignità di chi lo subisce ed è contrario
e psicologiche che stanno agendo, così a principi fondamentali quali l’inclusione, la
da essere parte della soluzione. Le perso- partecipazione e la non discriminazione.
ne che sono vittime sono spesso timide, L’articolo 2 della Dichiarazione universale dei
sensibili, ansiose e insicure, hanno una diritti umani afferma che tutti devono poter
bassa autostima e mancanza di abilità so- usufruire dei diritti e delle libertà enunciati
ciali. Tratti fisici che tendono ad essere co- nella Dichiarazione “senza distinzione alcuna,
muni alle vittime sono: il sovrappeso, l’essere per ragioni di razza, di colore, di sesso,
fisicamente minuti, una qualche disabilità di lingua, di religione, di opinione politica o
INTRODUZIONE PER I DOCENTI, GLI EDUCATORI E GLI OPERATORI o appartenenti a un’altra origine, religione di altro genere, di origine nazionale o sociale,
o gruppo sociale. Si sentono in colpa e pro- di ricchezza, di nascita o di altra condizione".

STOP BULLYING! ATTIVITÀ EDUCATIVE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE E IL BULLISMO


“Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, vano vergogna: infatti non si vedono neces- La possibilità di godere dei propri diritti senza
sariamente come vittime. Possono soffrire di discriminazione è uno dei principi fondamen-
quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive cambi di umore improvvisi, disturbi emotivi, tali alla base del diritto internazionale e ap-
messe in atto da parte di uno o di più compagni.” problemi di salute fisica, disturbi del sonno, pare in quasi tutti i più importanti strumenti
Dan Olweus, 1993 nervosismo, ansia, si chiudono in sé stesse giuridici in materia di diritti umani.
e non comunicano con il resto del mondo.
Le ultime ricerche sul mondo della scuola ri- del bullo consiste nell’isolare la vittima dal Obiettivi e contenuti del modulo
levano che gli episodi di bullismo sono in cre- gruppo, diffamandola o calunniandola. Nel Le persone che praticano il bullismo lo fanno Il presente modulo nasce come risorsa rivolta
scente aumento in Europa e che spesso esiste bullismo diretto ed indiretto la componente perché è un modo per loro di sentirsi meglio a docenti, educatori, operatori a sostegno dei
una correlazione tra bullismo e discriminazio- base è una intimidazione fisica o psicologica con se stessi, si sentono importanti, popolari e giovani, che desiderino affrontare, in classe
ne. In Italia, secondo un’indagine svolta su che si ripete sistematicamente nel tempo e influenzano gli altri. Il bullismo è anche un modo o in altri contesti educativi, la tematica del
tutto il territorio, il 35% dei ragazzi tra gli crea un comportamento continuo di molestie per attirare l’attenzione, ottenendo ciò che vo- bullismo e della discriminazione e, adottando
11 e i 19 anni è stato vittima di episodi di ed abusi. Si parla invece di cyberbullismo gliono o per punire le persone di cui sono gelose. metodologie partecipative, rafforzare il ruolo
bullismo. Le vittime coinvolte sono principal- quando gli atti di intimidazione o di violenza fondamentale che i giovani hanno nella pro-
mente ragazze (nel 56,3% dei casi), tra gli vengono effettuati attraverso mezzi elettro- Spesso i bulli non riescono a comprende- mozione dei diritti umani e nella lotta contro
11 e i 14 anni (nel 40,6% dei casi). Infine, il nici come l’email, le chat, i blog, i telefoni re quanto male possono arrecare agli altri. ogni forma di discriminazione.
10,2% dei bambini e adolescenti coinvolti è cellulari, i siti web o qualsiasi altra forma Pensano che stanno solo prendendo in giro Il modulo raccoglie sei attività sul bullismo
di nazionalità straniera1. di comunicazione riconducibile al web. qualcuno o gli stanno facendo uno scherzo e altri temi correlati, quali la discriminazione,
ingenuo, non hanno molte capacità sociali il concetto di identità, il rispetto, l’empatia,
Una persona che è stata vittima di bullismo Spesso i casi di bullismo non vengono denun- e non sanno come essere buoni amici. l’autostima, il lavoro cooperativo. Tutte le
durante l’infanzia o l’adolescenza, da adulta ciati, generando negli studenti un senso di Se sono testimoni di atti di violenza, o se attività sono di semplice gestione dal punto
può presentare gravi problemi come: rifiuto sconforto e di abbandono che può influire in in casa le persone hanno delle relazioni di vista metodologico, è possibile adattarle e
scolastico, riduzione dell’autostima, attacchi maniera negativa nel loro rapporto con l’istitu- sgradevoli, possono riprodurre ciò che vedo- scegliere di svolgerne solo alcune, comunque
d’ansia, depressione, disturbi del sonno, iso- zione scolastica. no. La punizione fisica può anche portare al la realizzazione di tutte le attività proposte con-
lamento, paura di uscire di casa e somatizza- Ogni ragazzo deve poter andare a scuola bullismo, perché insegna ai bambini che la sente un lavoro più articolato e approfondito.
zioni dovute alla condizione di stress. al sicuro e senza sentirsi oppresso e umilia- violenza è una strategia accettabile e utile Suggeriamo di proporre sempre la prima
to, ma bisogna prendere in considerazione per risolvere i conflitti e convincere gli altri attività “rompighiaccio” (Attività “Ti cono-
Secondo lo psicologo norvegese Dan Olweus, anche l’atteggiamento generale della società a fare quello che vogliono. sco?”) introduttiva alle altre, per favorire la
il bullismo è caratterizzato dall’intenzionalità, verso la violenza e l’oppressione, perché conoscenza reciproca dei partecipanti e la
la ripetizione nel tempo e l’asimmetria tra chi la salvaguardia sia non solo verso le vittime ma L’educazione è la chiave per prevenire il bul- creazione di uno spazio sicuro e rispettoso.
compie l’atto e chi ne è vittima; può, inoltre, anche verso i bulli (possibili futuri criminali lismo e per fermarlo una volta che si verifica. Il modulo contiene inoltre linee guida per i
essere diretto o indiretto e alle volte assumere per i loro comportamenti antisociali), che han- L’urgenza di intervenire direttamente nella facilitatori, informazioni di approfondimento
la forma di cyberbullismo. no bisogno di aiuto, di capire le ragioni del loro realtà scolastica è dimostrata dalle recenti e consigli pratici e metodologici volti a coin-
Il bullismo diretto si esprime attraverso vio- comportamento e come imparare a cambiare. normative e strategie di azione predispo- volgere i partecipanti sia a livello emotivo che
lenze fisiche (spinte, pugni, strattonamenti, ste dallo stesso Ministero dell’Istruzione, cognitivo, per facilitare l’empowerment perso-
schiaffi, sottrazione di borse o altri oggetti I meccanismi sono complessi e le cause di- dell’Università e della Ricerca (MIUR) nale e collettivo e per promuovere azioni con-
personali…) o verbali (insulti, ricatti, intimi- verse per ogni situazione, ma sia la vittima per contrastare il fenomeno del bullismo crete contro la discriminazione e il bullismo,
dazioni..); nel bullismo indiretto la finalità che il bullo devono capire le forze sociali a scuola. dentro e fuori la scuola.

1. Ilvo Diamanti, Allarme bullismo, dalle aule ai social network: ne è vittima un adolescente su tre.
http://www.repubblica.it/cronaca/2016/11/28/news/mappe_allarme_bullismo-152982524/?ref=HREC1-5
(28 novembre 2016).
SVOLGIMENTO
ISTRUZIONI
• Il gruppo dei partecipanti si deve disporre in piedi, in cerchio e con gli
occhi chiusi.

• I facilitatori dovrebbero essere almeno due per mettere i post-it (ogni post-
it deve riportare una frase positiva o negativa che trovate nell’Allegato 1 sulla
fronte dei partecipanti - rapporto di 1 facilitatore per 10/12 partecipanti),
altrimenti potrebbe volerci un po’ di tempo. Provate a usare post-it con della
buona colla, tenete a portata di mano del nastro adesivo se la colla non doves-
se funzionare.

TI
• Spiegate che i partecipanti devono camminare e muoversi liberamente

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per la stanza e, incrociando le altre persone, devono leggere e rappresentare
ciò che è scritto sulla fronte delle persone che incontrano. Ma ricordate che
non possono fare alcun suono, non si può parlare. Possono solo usare la mimica.

CONOSCO?
• Dopo che ognuno avrà incrociato tutti gli altri partecipanti, fateli sedere
in cerchio per un dibattito, ma non lasciate che tolgano il post-it che hanno
ancora sulla fronte.
AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA

TEMI
Discriminazione
Valorizzazione
Empatia DEBRIEFING (è possibile proporre altre domande a seconda dell’obiettivo della sessione)
> Qualcuno vuole dire come si è sentito?
DIMENSIONE DEL GRUPPO
> Hai fatto qualcosa per essere trattato/a in quel modo? Perché sei stato/a trattato/a così?
20 - 30 persone (Di solito chi è stato trattato male, risponde a questa domanda).
> Ti sei sentito bene o male a trattare in questo modo alcuni dei tuoi compagni?
DURATA > A te è mai accaduto?
15 - 20 minuti circa > Cosa pensi sia scritto sul tuo post-it?
MATERIALI • Dopo questo momento di dibattito, chiedete ai partecipanti di togliere
Blocchetti di post-it colorati il post-it e leggerlo. Parleranno per un po’ tra di loro. Raccogliete alcuni dei
Nastro adesivo e penne pensieri che condividono e che possono essere utili nella discussione successiva.
Ampio spazio in cui muoversi
• Fate il parallelo con le persone vittime di discriminazione che sono
OBIETTIVI ‘normalmente’ oggetto di discriminazione, ad esempio a causa di una loro ca-
• Far socializzare i partecipanti fra loro ratteristica particolare, ma non riescono a capire che cosa hanno fatto di male
e rafforzare la coesione del gruppo. (niente!) per essere trattati in quel modo...
• Introdurre i temi della discriminazione
e della valorizzazione.

IN BREVE FateATTENZIONE!
FATE attenzione! Alcune persone - e i più giovani soprattutto - potrebbero condividere storie personali, anche dolorose,
Questa prima breve attività serve a riscaldare l’atmosfera, e l’atmosfera potrebbe divenire difficile e delicata da gestire. Preparatevi per tempo a questa evenienza! Se volete far
a rompere il ghiaccio tra i partecipanti e a iniziare emergere le storie in maniera ‘protetta’ e rispettosa per ogni ragazzo/a, potete proporre di raccogliere i diversi vissuti
a costruire un clima di fiducia. I partecipanti saranno
attraverso dei biglietti scritti da tutti, mischiarli e chiedere a ognuno di leggere la storia di un altro/a compagno/a in
stimolati a interagire e a sperimentare concretamente,
maniera anonima.
da subito e “sulla propria pelle”, sia il sentirsi discriminati
che l’essere valorizzati e accolti.

“Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei.”
SCHEDA [1] Niccolò Machiavelli
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FRASI POSITIVE FRASI NEGATIVE


Fammi sentire desiderato/a Accarezzami Tirami un orecchio Prendimi in giro
Fammi sentire bello/a Salutami con un sorriso Sono orribile Deridimi
Abbracciami! Abbracciami allegramente Ignorami Sono un mostro
Trattami bene Portami a passeggiare Rifiutami Salutami controvoglia
Baciami la mano Fammi delle facce buffe per farmi ridere Urlami contro Combatti con me
Sorridimi Fammi saltare Fammi sentire triste Tirami per un braccio
Sono intelligente Fammi sorridere Fammi delle facce orribili Ridicolizzami
Diventa mio/a amico/a Fammi il solletico Spingimi Fammi uno sgambetto
Chiamami Dammi il cinque! Dammi un pizzico Non voglio stare con te
Balla con me Guardami negli occhi e sorridi Dammi uno schiaffo
Rendimi felice

SCHEDA [1] “Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei.”
ALLEGATO 1 TI CONOSCO? Niccolò Machiavelli
SVOLGIMENTO
ISTRUZIONI

LA “MOLECOLA DELL’IDENTITÀ”
PRIMA PARTE - 30 MINUTI

Introducete brevemente l’attività, spiegando che verranno usati più esercizi per ragio-
nare individualmente, in sottogruppi e tutti insieme, sui concetti di identità e discri-
minazione. Distribuite a ciascuno una “Molecola dell’identità” (Allegato 2).

Chiedete di scrivere il proprio nome nel cerchio centrale, e cinque aspetti della pro-
pria identità negli altri cerchi. Consigliate di inserire non solo cose che piacciono (ad
esempio viaggiare, leggere, ecc.) ma anche gruppi sociali dei quali facciamo parte.
Come spunto potete condividere la vostra “molecola” con il resto del gruppo (ad es.

À
Anna, donna, italiana, amante della musica, con due sorelle, viaggiatrice). Lasciate

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I
alcuni minuti per completare le molecole e chiedete di confrontarle a coppie.

E N T
Dopo circa 5 minuti di confronto iniziate il dibattito

ID
con le seguenti domande guida:

> È stato difficile scegliere cinque elementi per rappresentare la propria identità?

E À
AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA

> Questi elementi rappresentano tutto ciò che siamo?


> Quali di questi sono una nostra scelta e quali no?
TEMI > Quali sono visibili (ad es. come ci vestiamo) e quali meno (ad es. i nostri gusti e opinioni)?
Concetto di identità > Avete trovato delle cose in comune?

I T
Stereotipi e relazioni di potere

S
Discriminazione

R
STEREOTIPI, PREGIUDIZI, DISCRIMINAZIONE

E
SECONDA PARTE - 20 MINUTI

DI V
DIMENSIONE DEL GRUPPO
15 - 25 persone Al termine della discussione soffermatevi sugli elementi identitari comuni o più
ricorrenti in classe o nel vostro gruppo (ad es. italiani, adolescenti, studenti, figli,
DURATA ecc.).
50 minuti circa
Sceglietene uno insieme ed elencate stereotipi che sono comunemente associati
MATERIALI a questo gruppo di persone (ad es. italiani = mammoni, mafiosi, romantici; adole-
• Lavagna/cartelloni scenti = pigri, indisciplinati, ribelli, ecc.). A partire dalla lista, discutete insieme
• 1 foglio e pennarello/penna per partecipante le definizioni di stereotipo, pregiudizio e discriminazione e come questi elementi
• Una copia ciascuno dell’Allegato 2 – “Molecola dell’identità” interagiscono tra loro. Potete usare le seguenti domande:

OBIETTIVI > Cos’è secondo voi uno stereotipo? Da dove nascono gli stereotipi?
• Introdurre i concetti di identità, stereotipo, pregiudizio e discriminazione > Quali sono le differenze tra stereotipo e pregiudizio?
• Facilitare il confronto su questi temi a partire dalle proprie esperienze personali > Che cos’è una discriminazione? Potete fare degli esempi?
• Rafforzare la coesione del gruppo > Quali sono secondo voi dei ragazzi discriminati oggi in Italia?
• Stimolare la voglia di cambiamento a partire da sé

IN BREVE
La paura del diverso, la necessità di collocarsi e collocare l’altro da sé in schemi
facilmente riconoscibili e imposti come una “norma” da seguire, sono cause
di attitudini e comportamenti discriminatori di cui, a volte, non siamo neppure
consapevoli. Questa attività aiuta a confrontarsi sui concetti di identità e a riflettere
su come stereotipi, pregiudizi e relazioni di potere possono contribuire a fenomeni
di discriminazione e violenza.

“Ricorda sempre che sei unico, esattamente come tutti gli altri.”
SCHEDA [2] 1/2 Anonimo
Per facilitare la discussione potete fare riferimento alle seguenti definizioni
e spunti di riflessione.

STEREOTIPO
Gli stereotipi sono idee che si hanno comunemente su un determinato gruppo e ser-
vono sostanzialmente a semplificare la realtà: “Loro sono fatti così”. Gli Svizzeri sono
puntuali, gli Italiani cucinano bene, ecc. A volte usiamo degli stereotipi riferendoci
anche al gruppo di cui facciamo parte per sentirci più forti o per giustificare i nostri
difetti (“Che possiamo farci? Siamo fatti così!”). Gli stereotipi sono raramente frutto
di un’esperienza, nascono da immagini che ci siamo fatti attraverso i media, a casa,
a scuola, parlando con amici e tendiamo a generalizzarli applicandoli a tutte le per-
sone che compongono un certo gruppo sociale. Quando uno stereotipo diventa una
convinzione favorisce la nascita di pregiudizi.

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PREGIUDIZIO
Un pre-giudizio è un giudizio che diamo a persone o situazioni senza conoscerle.
Acquisiamo pregiudizi attraverso il nostro processo di socializzazione ed è quindi
difficile cambiarli o liberarcene. Il primo passo fondamentale è esserne consapevoli.
Pensiamo ad esempio agli amici che frequentiamo a seconda dei casi: per giocare a
calcio, fare un giro, studiare, andare a un concerto... Sappiamo che tipo di musica
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ascoltano i nostri compagni di calcio? O tiriamo semplicemente a indovinare? Se è


così comune tirare a indovinare su di loro, pensiamo a quanto è facile farlo su perso-
ne che non conosciamo. Alcuni pregiudizi possono essere generati dalla paura delle
differenze e possono determinare o giustificare comportamenti discriminatori.

DISCRIMINAZIONE
Una discriminazione è un “pregiudizio in atto”, un comportamento o azione che
danneggia ingiustamente una persona o un gruppo di persone. Persone etichettate
come “diverse” e discriminate per questa diversità possono essere isolate, derise,
maltrattate.

IDEE PER ATTIVARSI


Per contrastare i pregiudizi nella vostra scuola o nella vostra comunità, potete ela-
borare un questionario da distribuire che vi aiuti a capire verso quali persone sono
comuni discriminazione, emarginazione e pregiudizi.

BIBLIOGRAFIA
“Travelling Cultural Diversity” (Salto – Youth Cultural Diversity Resource Centre, 2004)
“All Different – All Equal Education Pack: Ideas, resources, methods and activities
for informal intercultural education with young people and adults” (Consiglio d’Europa, 2004)

Attività tratta e riadattata da: Diritti umani, Diritti LGBTI, Amnesty International Italia, 2014

SCHEDA [2] IDENTITÀ E DIVERSITÀ 2/2


“Ricorda sempre che sei unico, esattamente come tutti gli altri.”
Anonimo
MOLECOLA DELL’IDENTITÀ

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AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA

SCHEDA [2] “Ricorda sempre che sei unico, esattamente come tutti gli altri.”
ALLEGATO 2 IDENTITÀ E DIVERSITÀ Anonimo
SVOLGIMENTO
ISTRUZIONI
1. Introducete l’attività. Spiegate che si lavorerà in piccoli gruppi per rappresen-
tare scene di bullismo.

2. Fate un breve brainstorming stimolati dalla frase “Che cosa è il bullismo?”


e quindi assicuratevi che tutti siano d'accordo su cosa si intende con bullismo, che
conoscano le differenti forme in cui si può riconoscere, e che si può presentare in
ogni scuola, centro giovanile, club, organizzazione. (Per approfondimenti si veda
l’Introduzione)

3. Dividete i partecipanti in 3 sottogruppi ed assegnate una scena (Allegato 3)


a ciascun sottogruppo. Dategli 15 minuti per prepararsi e provare le scene.

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4. Quando sono pronti, chiedete a ciascun gruppo, a turno, di presentare le scene.

5. Rimandate i commenti a quando tutte le scene sono state rappresentate e tutti


saranno riuniti in plenaria per la discussione.

DEBRIEFING E VALUTAZIONE
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Iniziate rivedendo le scene.

M O
O
> Da dove ciascun gruppo ha attinto le informazioni per rappresentare la scena assegnatagli?

M
TEMI

A
A
Storie che hanno sentito, film, libri o si sono basati sulla loro esperienza diretta?

I
I
Rispetto e violenza

B
> Le scene rappresentate erano realistiche?

B
AABB AATTIIVVEE??
Bullismo > Nella scena 1, cosa è stato detto di costruttivo per migliorare la situazione e cosa è stato detto
Empatia per peggiorarla?
> Relativamente alla scena 2, quanto è facile parlare apertamente con un/a amico/a che pratica
DIMENSIONE DEL GRUPPO
il bullismo? In generale, quali tecniche possono avere effetto positivo e quali tattiche possono

N
9 - 24 persone (3 sottogruppi)

N
avere effetto negativo?

RR
> Relativamente alla scena 3, quanto è facile parlare con un amico che è stato oggetto di bullismo?

EE
DURATA

AALLTT
Qual è la via migliore per trovare soluzioni accettabili per la vittima?
90 minuti
Ora chiedete a tre partecipanti volontari di leggere le tre "Storie vere" (Allegato 4).
MATERIALI
• Copia dell’Allegato 3 (una scena per gruppo) Chiedete osservazioni generali sui casi e poi parlate delle cause del bullismo, come
può essere affrontato e sui diritti correlati.
"Scene da rappresentare per il gioco di ruolo"
• Copia dell’Allegato 4 - "Storie vere"
> Come pensate che ci si senta quando si è vittima del bullismo?
• Ampio spazio per eseguire il gioco di ruolo
> Può la vittima esserne considerata responsabile?
OBIETTIVI > Chi pratica il bullismo cosa cerca di dimostrare abusando degli altri?
• Conoscere e capire le cause e le conseguenze del bullismo > Il bullismo è una forma di violenza?
• Sviluppare le competenze per affrontare il problema > Riguarda il potere?
• Creare empatia per le vittime del bullismo
> È inevitabile?
> Se siete amici di ragazzi che sono vittime del bullismo, vi sentite in dovere di informare
IN BREVE chi di competenza anche se il vostro amico vi ha fatto una confidenza?
Questa attività mira a far riflettere i partecipanti sulla violenza interpersonale, il fenomeno > Quali sono i pregiudizi più diffusi nei confronti delle vittime del bullismo?
del bullismo e i diritti violati correlati, il diritto alla dignità, il diritto di essere protetto > Chi è responsabile di monitorare e prendere provvedimenti sul bullismo?
da ogni forma di violenza fisica o mentale. Che cosa faresti, se tu fossi una vittima di bullismo?
> Cosa si deve fare con i bulli? Come possono imparare a non essere più dei bulli?
DIRITTI CORRELATI Dovrebbero essere puniti?
Il diritto alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione, la libertà da interferenze nella vita > Quali diritti umani sono stati messi in gioco nelle diverse storie di casi?
privata, la famiglia, la casa e la corrispondenza; la libertà da trattamenti inumani o umilianti.

“Sarebbe stato davvero meglio se ne avessi potuto parlare con qualcuno.”


SCHEDA [3] 1/2 Anne
LINEE GUIDA PER I FACILITATORI
Se lavorate con un gruppo specifico che già conoscete, potete considerare la possibilità di adattare
le scene alla vostra situazione particolare. Siate però consapevoli delle esperienze dirette di bullismo
che possono essere presenti nel gruppo. Formate i sottogruppi e dividete le scene di conseguenza.

VARIAZIONI
Invece di fare il gioco di ruolo, i tre gruppi possono analizzare ogni scena e spiegare come avrebbero
cercato di migliorare la situazione. Oppure potete scegliere di concentrarvi solo su una delle scene,
e dare a ogni gruppo lo stesso scenario su cui lavorare. In questo modo ciascun gruppo presenterà
la propria versione della storia, con le diverse possibili soluzioni e alternative. Si potrebbero ottenere
così maggiori approfondimenti e punti di vista. Se non avete molto tempo o molto spazio per svol-
gere il gioco di ruolo, è possibile utilizzare le storie reali come casi di discussione in piccoli gruppi.

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Chiedete di riflettere sulle situazioni, di cercare possibili alternative concrete, e di valutare come
si comporterebbero se fossero la persona vittima di bullismo.

PER CONTINUARE SU QUESTO TEMA


Informatevi se localmente ci sono attività di formazione sulla mediazione dei conflitti tra i giovani e
per i giovani utilizzando l’educazione tra pari (peer education). Chiedete a esperti di parlare al gruppo
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e di considerare la possibilità di organizzare un sistema di mediazione tra pari nella vostra scuola,
istituto o gruppo.

PER METTERE IN PRATICA


Cercate una associazione impegnata a fronteggiare il bullismo e offritele il vostro aiuto. Se avete
un gruppo particolarmente creativo, suggeritegli di scrivere delle storie inedite sul bullismo e di
rappresentarle ad altri. Alcuni potrebbero inoltre organizzare e gestire un dibattito nella loro scuola
o comunità sul tema. Assieme ad altri amici, potreste creare un gruppo nella scuola o comunità per
aiutare le vittime del bullismo.

Attività tratta e riadattata da: Consiglio d’Europa, Compass. Manuale per l’Educazione ai diritti umani
con i giovani, Sapere 2000 edizioni multimediali, 2004

SCHEDA [3] ABBIAMO ALTERNATIVE? 2/2 “Sarebbe stato davvero meglio se ne avessi potuto parlare con qualcuno.”
Anne
SCENA 1 STORIA 1
Uno studente si rivolge agli insegnanti o alla direzione scolastica e cerca di spiegare che
“Ho 12 anni ed odio andare a scuola perché nessuno è mio amico. C’è un gruppo di miei
un suo compagno è oggetto di bullismo. Il dirigente scolastico è autoritario e tradizionalista. coetanei che appena può mi dice parolacce. Mi dicono che sono brutta e grassa e che i miei
Pensa che gli standard comportamentali siano deboli e in generale ha una opinione scarsa genitori dovrebbero vergognarsi di me. La mia migliore amica non vuole più essere la mia
sui comportamenti dei giovani d’oggi. L’insegnante di riferimento non vuole assumersi migliore amica ed è diventata amica di alcuni ragazzi del gruppo che mi prende in giro.
nessuna responsabilità per la situazione. Gli altri insegnanti non riconoscono i comportamenti La odio. Mi sento molto sola e ho paura che quello che mi dicono sui miei genitori sia vero.”
del bullismo come tali. I rappresentanti dei servizi sociali locali sono preoccupati,
Rosanna
ma hanno troppo lavoro e quindi non hanno tempo per intervenire adesso.

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STORIA 2
AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA

“Quest’anno ho iniziato l’anno scolastico in una nuova scuola e dal primo giorno ho
avuto l’impressione che le ragazze mi guardassero in modo strano. Poi ho scoperto che
SCENA 2 erano gelose perchè la maggior parte dei ragazzi aveva iniziato ad essere gentile con
me. Adesso voglio cambiare scuola perché ricevo dei messaggi con minacce.
Un gruppo di studenti cerca di parlare con un amico che ha preso di mira Ricevo inoltre strane telefonate a casa. Mi hanno perfino rubato i libri più volte.
un compagno più giovane. La scorsa settimana sono andata in bagno e sono tutte entrate, hanno iniziato
a gridare contro di me, mi hanno minacciato con un coltello, mi hanno detto
di andarmene in un’altra scuola e mi hanno chiamata “puttana”.
Non riesco più a sopportare questa situazione. Ho paura e sono arrabbiata. Ho cercato
di parlarne con il preside ma non mi ha quasi ascoltato. Non so più cosa fare.”
Elisabetta

SCENA 3 STORIA 3
“Il mio migliore amico mi ha detto che altri studenti lo disturbano a scuola. Siccome
Diversi studenti si sono riuniti per parlare con un amico che è oggetto di bullismo volevo aiutarlo, sono andato a parlare con loro, ma dopo questi ragazzi hanno iniziato
da parte di un gruppo di altri studenti. Vorrebbero aiutare il loro amico e cercano a fare lo stesso con me. Adesso siamo tutti e due oggetto di bullismo: ci prendono in
di analizzare le possibili soluzioni per farlo. giro, ci fanno scherzi cattivi e minacciano di picchiarci. Abbiamo deciso di tacere perché
abbiamo paura che la situazione possa peggiorare se ne parliamo con qualcuno.”
Andrea

SCENE DA RAPPRESENTARE PER IL GIOCO DI RUOLO STORIE VERE - Tratte da www.bullying.co.uk


DA FOTOCOPIARE DA FOTOCOPIARE
ALLEGATO 3 ABBIAMO ALTERNATIVE? E DISTRIBUIRE ALLEGATO 4 ABBIAMO ALTERNATIVE? E DISTRIBUIRE
SVOLGIMENTO
ISTRUZIONI

V I T A
Leggete le “Linee guida per i facilitatori” di questa attività per avere un'ampia pa-

L A M I A noramica di ciò che si intende per cyberbullismo, come si manifesta, e i modi per
affrontarlo. Fate una ricerca per avere una idea di quali leggi contro il cyberbullismo
ci siano nel vostro Paese.

NON È "Bastoni e pietre possono rompere le mie ossa, ma le parole non mi faranno mai male"

O
è una frase spesso attribuita agli schiavi durante il periodo della schiavitù negli Stati

T T A C O L Uniti. L'idea alla base era che fosse meglio ricevere dal guardiano maledizioni ed

UNO SPE
appellativi umilianti, piuttosto che ricevere frustrate.
Iniziate con un breve brainstorming sul tema. Chiedete ai partecipanti di riflettere
per un paio di minuti sul bullismo, che cosa è e come si manifesta. Poi raccogliete
le loro risposte e scrivetele su una lavagna a fogli mobili. Fate lo stesso sul tema del

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cyberbullismo, chiedendo di cosa si tratta e le forme che assume.

Tracciare una linea sul pavimento con un nastro adesivo o uno spago e chiamatela la
"Linea del sì". Chiedete ai partecipanti di disporsi in due linee rette, su ciascun lato
della "Linea del sì".

Spiegate che verranno lette alcune affermazioni sul cyberbullismo e che dovranno ri-
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spondere, ma senza l'uso di parole. Se la loro risposta sarà "sì" all'affermazione, faranno
TEMI un passo di lato sulla "linea si". Chiedete di rispondere onestamente.
Media Leggete la prima affermazione. Date alle persone il tempo di pensare e ri-
Educazione spondere. Poi invitate i ragazzi a guardarsi intorno e di prendere nota di quan-
Cyberbullismo ti si siano messi sulla "Linea del sì". Chiedete poi di tornare nella posizione iniziale
e leggete l'affermazione successiva.
DIMENSIONE DEL GRUPPO
4 - 30 persone Ripetete per ogni affermazione. Alla fine, disponetevi a cerchio.

DURATA
90 minuti DEBRIEFING E VALUTAZIONE
Iniziate a commentare le affermazioni e le esperienze dei partecipanti e poi iniziate
MATERIALI a discutere delle diverse forme di cyberbullismo e di come affrontarle.
• Fogli per lavagna a fogli mobili e penne
• Nastro o spago per segnare una lunga linea lungo il pavimento > Che cosa sapevi del cyberbullismo prima di questa attività?
• Copia dell’Allegato 5 - “Affermazioni sul cyberbullismo” > Le affermazioni lette sono tutte abbastanza gravi da essere etichettate come cyberbullismo?
Se sì, perché? Se no, perché?
OBIETTIVI > Ci sono altre forme di cyberbullismo che non sono state menzionate?
• Migliorare la consapevolezza sull'uso eccessivo di telefoni cellulari e di Internet > Quanto è normale il cyberbullismo nella vostra comunità e nel vostro Paese?
• Sviluppare le capacità di pensare in modo creativo e trovare il modo per com- > Quali sono i diritti umani violati dal cyberbullismo?
battere i cyber "crimini” > Perché le persone sono prepotenti e fanno i bulli? Perché le persone diventano vittime?
• Favorire l'empatia e la solidarietà > Perché le persone che sono state vittime, a loro volta possono essere prepotenti con gli altri?
> Cosa si può fare per fermare il bullismo? Con la vittima? Con le altre persone?
IN BREVE > Che cosa si può fare per difendersi dal cyberbullismo?
Questa attività mira a sviluppare la consapevolezza sugli abusi della tecnologia > Quali diritti umani sono in gioco quando le persone sono vittime di bullismo?
della comunicazione (TIC) in generale, e in particolare sul cyberbullismo. > L'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani recita: "Ogni individuo ha diritto alla
libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello
DIRITTI CORRELATI di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere".
Il diritto alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione, la libertà da interferenze nella vita Dovrebbero esserci limiti alla libertà di parola? Se sì, quali sono le conseguenze e chi dovrebbe decidere i
privata, la famiglia, la casa e la corrispondenza; la libertà da trattamenti inumani o umilianti. limiti? Se la libertà di parola non fosse limitata, quali sarebbero le conseguenze?

SCHEDA [4] 1/2 “Bastoni e pietre possono rompere le mie ossa... e anche le parole possono farmi male!”
LINEE GUIDA PER I FACILITATORI VARIAZIONI
“Ciò che rende il cyberbullismo così pericoloso (…) è che ognuno può praticarlo senza bisogno di con- Molte persone che sono state vittime di bullismo diventano prepotenti, quindi è importante portare le
frontarsi con la vittima. Non c’è bisogno di essere forti, ma semplicemente equipaggiati di telefono persone a pensare alla loro responsabilità personale. Dopo aver letto le affermazioni potete proporre
cellulare o di computer e del desiderio di terrorizzare”. (King, 2006) la rilettura delle stesse affermazioni, ma questa volta fatte dal punto di vista del bullo. I partecipanti
non si spostano sulla "linea si", ma stanno nelle loro linee e riflettono. Per esempio: "Hai mai aperto la
Si può definire cyberbullismo l’uso di e-mail, messaggi (con o senza immagini), chat sincrone, cer- casella di posta elettronica di qualcun altro senza il consenso dell'utente?" E "Hai mai usato il telefono
capersone, telefoni cellulari, siti web, social network o altre forme di tecnologia dell'informazione per cellulare di qualcun altro senza il suo consenso?"
umiliare, intimorire, minacciare, o molestare deliberatamente.
Se il bullismo è un problema riconosciuto, allora come si potrebbe affrontare il tema
Si possono considerare le seguenti azioni: a un livello più approfondito?
• Minacciare
• Insulti provocatori o insulti razziali o etnici PER CONTINUARE SU QUESTO TEMA
• Violenza omofoba Chiedete ai partecipanti di fare uno slogan per una campagna anti-bullismo.

STOP BULLYING! ATTIVITÀ EDUCATIVE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE E IL BULLISMO


• Il tentativo di infettare computer con un virus Chiedete di pensare ad una politica anti-bullismo per la vostra scuola o gruppo, o rivedere la politica
• Riempire una casella di posta elettronica con messaggi senza senso se ne esiste già una.
• Attribuire o diffondere false informazioni su una persona con lo scopo di danneggiare lei e la sua reputazione
• Individuare una vittima e invitare gli altri ad attaccarla e a prendersi gioco di lei PER METTERE IN PRATICA
• Fingere di essere qualcun altro per far sembrare che un'altra persona dice cose a cui la vittima non Organizzate un dibattito pubblico sulla questione nella vostra scuola o gruppo perché molti insegnanti
crede, o che la riguardano e non sono vere e genitori non sono consapevoli di ciò che sta accadendo.
• Condividere immagini di una persona, in particolare in una situazione imbarazzante, senza il suo permesso Fate delle ricerche sulle campagne di informazione circa i rischi e gli abusi di ICT e scoprire come è
AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA

• Condividere messaggi di posta elettronica senza il permesso dell'autore/trice possibile contribuire.


• Diffondere maldicenze attraverso sms/mms o con la posta elettronica
• Influenzare gli altri per escludere qualcuno da una comunità (sia online che offline) MAGGIORI INFORMAZIONI
• Inviare ripetutamente messaggi di odio e insultanti Ci sono molti siti su Internet che affrontano il cyberbullismo. Utilizzate un motore di ricerca per
scoprire le diverse iniziative.
Il cyberbullismo è spesso praticato da bambini, ma non si limita solo ai bambini. Una delle maggiori Informazioni generali si trovano nei seguenti siti web:
sfide nella lotta contro il cyberbullismo è che il bullo è anonimo, questo lo/la rende difficile da rin-
tracciare. Infatti le caratteristiche principali sono: l’anonimato virtuale, l’assenza di relazioni faccia http://www.stopcyberbullying.org/ (in inglese)
a faccia, l’assenza di limiti di spazio e di tempo, ripetitività o reiterazione dell’aggressione, squilibrio http://eur-lex.europa.eu/browse/summaries.html?locale=it (in italiano)
di potere.

Alcuni esempi per affrontare il bullismo: CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D'EUROPA SULLA CRIMINALITÀ INFORMATICA
• Non rispondere a messaggi di minaccia o diffamatori
• Fate una ‘blacklist’ nel vostro account di posta elettronica La Convenzione, entrata in vigore il 1 ° luglio 2004, è il primo trattato internazionale sui cri-
• Cambiate il vostro indirizzo e-mail mini commessi tramite altre reti informatiche e internet, che si occupano in particolare delle
• Cambiate il provider di servizi Internet (ISP) violazioni del diritto d'autore, la frode informatica, la pornografia infantile e le violazioni della
• Cambiate il numero di cellulare sicurezza sulla rete. Esso contiene inoltre una serie di procedure come la ricerca delle reti di
• Conservate i messaggi che sono abusivi o infamatori, come prova computer e di intercettazione.
• Condividete il problema con una persona di cui vi fidate. Se sei un ragazzo/a, coinvolgi un adulto.
• In alcune circostanze è possibile affrontare il bullo. Chiedete aiuto per organizzare un incontro con Potete approfondire sul sito: http://conventions.coe.int e cercate il trattato n°185.
un mediatore e cercare di aiutare il bullo a comprendere le conseguenze delle sue azioni.
• In alcuni casi, può essere opportuno informare il dipartimento di polizia locale o consultare un avvocato.

Esempi di azioni che ragazze/i possono prendere in considerazione per proteggersi dal bullismo:
• Ridurre il collegamento al computer - non essere online per tutto il tempo
• Mai aprire messaggi e-mail provenienti da fonti che non si riconoscono
• Modificare le password regolarmente
• Non inserire molti dati nel profilo personale
Attività tratta e riadattata da: Consiglio d’Europa, Compass. Manuale per l’Educazione ai diritti umani
con i giovani, Sapere 2000 edizioni multimediali, 2004

SCHEDA [4] LA MIA VITA NON È UNO SPETTACOLO 2/2 “Bastoni e pietre possono rompere le mie ossa... e anche le parole possono farmi male!”
PARLIAMO DI CYBERBULLISMO
Qualcuno ha mai aperto la tua casella di posta elettronica senza il tuo consenso?
Qualcuno ha mai letto uno dei tuoi messaggi di testo (SMS) senza il tuo consenso?
Qualcuno ti ha mai inviato messaggi infamatori, foto offensive o video,
sul tuo cellulare o nella tua e-mail?

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Qualcuno ha mai inviato informazioni / foto / video di te
a qualcun altro senza il tuo consenso?
Qualcuno ha mai pubblicato immagini o informazioni su di te su un sito web
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o un sito di social network senza il tuo consenso?


Qualcuno ha mai manipolato / trasformato le tue foto o video senza il tuo consenso?
Avete mai dato le password a qualcuno?
Qualcuno ti ha mai insultato in una sala gioco interattiva o in una chat?
Avete mai ricevuto telefonate/offensive o molestanti?
Qualcuno ha mai fatto commenti inappropriati sul tuo blog / social network?
Qualcuno ha mai inviato false / offensive informazioni / voci su di te via e-mail o SMS?
Conoscete qualcuno che è stato vittima di cyberbullismo?
Sapete se ci sono leggi speciali per questo tipo di violenza?
Pensi che non ci dovrebbero essere limiti a ciò che la gente può mettere su Internet?
È giusto vietare i telefoni cellulari nelle scuole?

AFFERMAZIONI SUL CYBERBULLISMO


ALLEGATO 5 LA MIA VITA NON È UNO SPETTACOLO “Bastoni e pietre possono rompere le mie ossa... e anche le parole possono farmi male!”
SVOLGIMENTO
ISTRUZIONI
SYGMA PRIMA PARTE
Spiegate che andremo a vedere cosa può accadere all’autostima delle persone
durante il percorso della vita.
Presentiamo un foglio con su scritta la parola ‘SYGMA’, che vuol dire:
SONO IN GAMBA e MI AMANO.
Questa è la sicurezza primaria con la quale nasciamo, ma durante la crescita
riceviamo diversi messaggi negativi che strapazzano la nostra autostima.
Per ognuno di questi messaggi al nostro SYGMA viene strappato un pezzettino.
Facciamo un esempio: quali messaggi accusatori, distruttivi, negativi ci siamo
sentiti dire nella vita? (i partecipanti fanno degli esempi: non capisci niente, sei
un immaturo, sei un disastro, non fai una cosa giusta... Per ogni affermazione,

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il facilitatore strappa un pezzettino dal foglio).

N E
Come funzionano allora i messaggi positivi, confermanti, stimolanti…?

Z I O
Raccogliamo adesso quelli positivi che ricordiamo (i partecipanti fanno degli esempi:

Z A
dai che ce la fai, vedi come sei bravo/a? Cosa farei senza di te?).

R I
I Z
Z
Per ogni conferma vengono riattaccati con del nastro adesivo i pezzettini del foglio.
TEMI

L
VVAAL O
O R DEBRIEFING
AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA

A
Rispetto

M
> Cosa vi suggerisce l’immagine di questo SYGMA strapazzato?

T I
Empatia

O S
Valorizzazione

T
C’È POSTA PER TE SECONDA PARTE

U
EE AAU T
Spiegate che la fase del “SYGMA” era la teoria, e che adesso vogliamo passare alla
DIMENSIONE DEL GRUPPO
pratica. La seguente attività ci aiuterà ad esercitare la nostra capacità di valorizzare
20 persone ed apprezzare le persone, e allo stesso tempo ci permetterà di sperimentare l’effetto
positivo della valorizzazione.
DURATA
30 minuti circa Ogni partecipante riceve un foglio che taglierà in 8 pezzi. (ma si possono usare anche
altri fogli, per chi ne voglia scrivere di più ). Su questi foglietti scriverà dei messaggi
MATERIALI positivi per 8 persone del gruppo che individuerà il facilitatore: mi piace di te…;
• Fogli di carta grazie per...; di te apprezzo…; ho scoperto che…; sono felice…; sei una persona…
• Forbici I messaggi sono anonimi, vengono piegati e lasciati ai piedi della persona. Alla fine,
• Penne e matite quando tutti hanno finito di scrivere, si possono leggere in silenzio e sceglierne uno,
• Nastro adesivo quello preferito. A questo punto, ognuna delle 8 persone che hanno ricevuto i mes-
saggi, può leggere ad alta voce il messaggio ricevuto preferito.
OBIETTIVI DEBRIEFING
• Capire l’importanza delle parole e dei messaggi che esprimiamo ogni giorno
• Esercitare la capacità di valorizzare ed apprezzare gli altri > È stato difficile scrivere i messaggi? Era imbarazzante? Come vi siete sentiti nel riceverli?
• Riflettere sulle responsabilità che abbiamo verso gli altri e il loro benessere > Riuscite nella vita a dare dei messaggi positivi? E negativi? Perché?
> In quale modo la valorizzazione può prevenire conflitti? Può gestirli in modo costruttivo?
IN BREVE
Spesso, facciamo fatica a mandare messaggi positivi alle persone con cui viviamo per diversi motivi: LINEE GUIDA PER I FACILITATORI
pudore, li riteniamo scontati, non vogliamo che “si montino la testa”, non pensiamo che sia una cosa importante. L’attività è pensata per gruppi che già si conoscono un po’ e che hanno avuto l’oc-
Eppure i messaggi positivi hanno un effetto importantissimo nelle persone, poiché l’autostima è fondamentale casione di lavorare insieme.
per avere una sicurezza profonda. Sentirsi sicuri di sé stessi evita di vedere dei fantasmi, di sentirsi minacciati, Il facilitatore potrà scegliere gli 8 partecipanti destinatari dei messaggi secondo
di avere paure inesistenti, di avere bisogno di dare la colpa ad altri per i propri problemi. i criteri che riterrà più opportuni. Adottando comunque un criterio casuale (ad
esempio, a seconda del numero dei partecipanti, se si divide il gruppo in sottogrup-
Attività tratta e riadattata da: Ciessevi, La gestione positiva dei conflitti interpersonali, pi da tre - A, B e C -, tutti gli A saranno i destinatari dei messaggi) si assicurerà una
http://www.ciessevi.org/sites/default/files/pubblicazioni/opuscoli-didattici/la-gestione-dei-conflitti.pdf scelta non criticabile o fraintendibile da parte del gruppo.

“Da grande voglio essere proprio come me!”


SCHEDA [5] Dalla serie TV "I Simpson"
SVOLGIMENTO
ISTRUZIONI
Fate sistemare le sedie, in numero equivalente al numero dei partecipanti, in uno
spazio (può essere una classe, ma in uno spazio esterno o in una palestra sarebbe
preferibile). Almeno 2 o 3 coppie di partecipanti dovrebbero essere molto vicini,
alla distanza di un passo. Gli altri possono stare più lontani.
Se un partecipante salta sulla sedia del compagno più vicino, due persone
condividono la stessa sedia e possono passare sull'altra sedia vuota. Quindi, se
due persone possono passare sulla sedia vuota, possono muoversi nello spazio

LA
saltando o passando da una sedia all'altra. Dopo un po’ i partecipanti inizieran-
no a passare sopra le sedie, creando una sorta di ponte per raggiungere quelli
che sono più lontani e che sembrano essere irraggiungibili.

Il facilitatore chiede ai partecipanti di stare sulla propria sedia e racconta questa storia:

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R
"State tutti navigando sulla stessa barca di legno. Ma incontrate una terribile tempesta,

T T E
la barca va in mille pezzi e voi siete gli unici sopravvissuti. La ragione per cui siete an-

ZA
cora vivi è perché state galleggiando aggrappati ai relitti di legno della barca (le sedie)”.
Il pavimento rappresenta il mare. "Come riuscite a salvarvi?"
Adesso i partecipanti vorranno iniziare a parlare, ma voi aggiungete alcune regole:
"Ho dimenticato di dire che il mare è pieno di squali. Quindi, se si cade e mettete i
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piedi in mare (sul pavimento) gli squali vi morderanno e sarete spacciati".


"Oltre a questa ci sono altre regole: da questo momento in poi non sarà più possibile
parlare con gli altri e non si possono trascinare le sedie, altrimenti gli squali vi morderanno".
TEMI Il facilitatore può dare piccoli calcetti sulle sedie, così che i partecipanti pensino
Lavoro collaborativo che, da un momento all’altro, possano sbilanciarsi e cadere dalla sedia. In questo
Capacità di comunicazione modo saranno scoraggiati a parlare tra loro.
Empatia
"L'attività sarà completata con successo solo quando tutti i componenti del gruppo
saranno messi in salvo, con tutte le sedie messe insieme, come se fossero una zattera."
DIMENSIONE DEL GRUPPO
20 - 50 persone Probabilmente i partecipanti avranno iniziato a lamentarsi, aggiungete che:
"I migliori strumenti per voi sono i vostri occhi. Guardate quello che i vostri com-
DURATA pagni stanno facendo."
Circa 1 ora e mezza (a seconda del numero dei partecipanti) Se qualcuno cade dalla sedia, potete dare una possibilità di salvataggio, ma la sua
sedia dovrà essere la più lontana dal resto del gruppo. Il gruppo deciderà di salvare
MATERIALI il proprio compagno/a, non importa quanto lontano/a sia.
• Sedie in numero uguale a quello dei partecipanti Alla fine il gruppo è solitamente in grado di portare a termine l'attività e a stare tutti
• Spazio necessario per potersi muovere insieme. Si può chiedere ai partecipanti di darsi un grande "abbraccio di gruppo"
che rappresenta la vela della zattera.
OBIETTIVI
• Esercitare la comunicazione non verbale DEBRIEFING
• Sviluppare le capacità di lavorare collaborando in modo creativo > È stata una attività difficile? Sono stati salvati tutti? È stato difficile terminare l'attività
per aiutare il gruppo nel suo intero senza parlare? Hanno tutti partecipato allo stesso modo?
• Favorire l'empatia e la solidarietà > Per i compagni che erano molto lontani: avete pensato che non sareste mai stati salvati?
> Qualcuno ha “assunto il ruolo di guida” nell’attività?
IN BREVE > Visto che siete stati in grado di risolvere questa sfida senza parlare,
La semplice idea alla base di questa attività è che due persone, che stanno vicine, potete risolvere i vostri problemi di tutti i giorni, quando potete parlare?
possono insieme organizzarsi e ‘salvare’ se stesse e tutto il gruppo di fronte ad una difficoltà. > Cerchiamo di “salvare” delle persone nella nostra vita quotidiana, nello stesso modo
che abbiamo fatto qui, ad esempio le persone che sono più lontane o lasciate da parte?
NOTA
> Come possiamo migliorare il modo in cui lavoriamo insieme, comunichiamo,
L’attività prevede che i partecipanti debbano muoversi e spostare sedie. Non è consigliabile pro-
porla a gruppi in cui siano presenti persone con disabilità fisiche o difficoltà di deambulazione. risolviamo i nostri problemi di tutti i giorni?
> Come dovremmo lavorare per raggiungere le persone che sono diverse e più lontane da noi?

“Lieve è l’oprar se in molti è condiviso”


SCHEDA [6] Omero
www.amnesty.it/entra-in-azione/progetti-educativi/stop-bulliyng Amnesty International Italia, Diritti umani, Diritti LGBTI. Guida per docenti, 2014
LINK UTILI

FONTI
Sito del progetto “Stop bullying” di Amnesty International
Ciessevi, La gestione positiva dei conflitti interpersonali,
www.azzurro.it www.ciessevi.org/sites/default/files/pubblicazioni/opuscoli-didattici/la-gestione-dei-conflitti.pdf
Sito del Telefono Azzurro
Consiglio d’Europa, Compass. Manuale per l’Educazione ai diritti umani con i giovani,
www.cyberbullismo.com Sapere 2000 edizioni multimediali, 2004 www.educareaidirittiumani.net
Sito dedicato al cyberbullismo
Dan Olweus, Bullismo a scuola, ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono, Giunti Editore, 1996
www.genitori.it
Sito con consigli utili per i genitori
www.istruzione.it/urp/bullismo.shtml Coordinamento editoriale di Flavia Citton.

CREDITI
Sito del Ministero Istruzione Università Ricerca (MIUR) Grafica e impaginazione: Studio Super Santos
© 2016 Amnesty International - Sezione Italiana
www.stopbullying.gov
Ufficio Educazione e Formazione | Via Magenta, 5 - 00185, Roma
Sito dedicato del Dipartimento statunitense per la salute e i servizi umani

STOP BULLYING! ATTIVITÀ EDUCATIVE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE E IL BULLISMO


eduform@amnesty.it | www.amnesty.it/educazione
www.violencepreventionworks.org/public/bullying.page
Sito del Programma di Prevenzione del Bullismo di Olweus
www.ijvs.org/index.php
Sito dell’Osservatorio Internazionale sulla violenza a scuola
www.unesco.org/education/fresh
Sito dell’UNESCO

Nel testo sono a volte utilizzati termini come ‘partecipanti’, ‘ragazzi’, “facilitatori” declinati al ma-
NOTA

schile. Si invitano quanti leggeranno e utilizzeranno questo percorso a considerare tale terminologia
una semplificazione stilistica, mentre nella realizzazione delle attività di Educazione ai diritti umani
la persona è considerata nella sua peculiarità e specificità, anche di genere.

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