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DALLA CARPENTERIA METALLICA ALLE STRUTTURE RETICOLARI SPAZIALI

Excursus storici attraverso l’evoluzione di un genere architettonico

I.3. Verticalismo : il contributo americano.

« Per carattere io intendo la memoria della funzione».


«La sua semplicità è quella dell’esattezza». (H.GREENOUGH, in N Wynne - B.NewHall, op.cit., 1939, p.15)

Si è visto come la fortuna dei metalli ferrosi si sia fondata sostanzialmente sulle qualità
utilitarie di resistenza al fuoco — seppur messa a dura prova dagli incensi di Boston e Chicago
degli anni ’70 —, basso costo, semplicità di fabbricazione e flessibilità applicativa, resistenza a
grossi carichi, come il loro maggior contributo si sia estrinsecato in opere imposte dalla civiltà
industriale e commerciale, e come solo a fine ‘800 l’opinione pubblica l’abbia accolta tra i
materiali del fare architettonico soprattutto in ambito infrastrutturale.
Negli Stati Uniti questi stessi materiali consolidarono il loro ruolo dopo il trasferimento in ambito
civile dei sistemi costruttivi e schemi tipologici nati per adattarsi alla domanda di libertà e
flessibilità spaziale e formale, cresciuta sotto il duplice impulso del colonialismo e della
meccanizzazione industriale, idonei a rispondere alle esigenze dell’esplosione urbanistica.
Fin dal 1848 le costruzioni a scheletro metallico avevano preso a sostituire quelle a parete
portante in muratura, acquisendo definitivamente la colonna di “ferro” anche nell’involucro degli
edifici. D’altra parte, la diffusione delle strutture metalliche a scheletro non impediva che si
mantenessero le forme esteriori più tradizionali e una gran varietà di macchine (gru meccaniche,
montacarichi, escavatrici, battipalo, trapani elettrici, ecc.) ne facilitava la realizzazione 1.
Tra il 1850 e il 1880, la cosiddetta “epoca della ghisa”, la ghisa era meno costosa dei materiali da
costruzione tradizionali, permetteva di produrre in fonderia delle parti standardizzate e
intercambiabili in gran numero, che venivano semplicemente assemblate in cantiere con un
notevole risparmio di tempo e denaro. Negozi, magazzini e palazzi per uffici newyorchesi
adottarono il sistema strutturale per componenti metalliche codificato da Daniel Badger2 e dal più

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Queste macchine, prima della fine del secolo, subirono un’evoluzione fondamentale soprattutto nei sistemi propulsivi —
grazie alla produzione di acciai resistenti alle alte temperature. Se inizialmente basavano il loro funzionamento sulla forza
animale e poi sul vapore, dopo l’invenzione del gas illuminante (1799) del francese P.Le Bon, primo combustibi le moderno, e
il brevetto (1857) degli italiani E.Bersanti e F.Matteuccisi, resero disponibili i primi motori “a scoppio”, perfezionati in motori
“a gas e petrolio” da G.Daimler nel 1885.
Il moderno motore “a scoppio” a quattro tempi fu inventato da G.Daimler e K.Benz tra il 1884 e il 1886, con l’introduzione del
carburatore e l’uso dell’elettricità prodotta da un volano per l’accensione della miscela. Nel 1886 ancora Daimler ottenne il
brevetto per un motore raffreddato ad acqua per la propulsione di una autovettura a quattro ruote. Nel 1892, R.Diesel depositò
il primo brevetto di un motore a combustione senza residui di oli minerali leggeri (gasoli e dieseloli) iniettati con elevata
pressione nei cilindri.
L’ultimo passo vedrà l’acquisizione del motore elettrico per le macchine da cantiere.

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Badger, titolare della Badger Architectural Ironworks, fu implicato nella realizzazione di alcuni elementi fondamentali delle
più interessanti architetture degli anni ’50 e ’60 tra cui il Cory Building (1857), posto tra Chambers street e Reade street a
New York, ideato in stile “rinascimentale italiano” maturo dagli architetti Gemaliel King e John Kellum, progettato nelle

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I.3. VERTICALISMO : IL CONTRIBUTO AMERICANO.

noto James Bogardus, inventore e “uomo universale” in aria di revivals stilistici, anche se non
sempre asservito ad un pesante decorativismo nostalgico. Le strutture, specie le più complesse,
venivano pre-assemblate, verificate e numerate nelle componenti in fonderia, in modo da
assicurare un rapido e corretto montaggio in opera senza necessità di personale altamente
specializzato ; quindi venivano smontate e imballate nella paglia per permetterne il trasporto su
carretti a cavalli o battelli. Tale sistema permetteva, tra l’altro, l’inserimento di ampie superfici
vetrate nel muro di facciata. Il più noto esempio di questo tipo è rappresentato dall’edificio di
Bogardus per l’Editrice Harper and Brothers (1854) in Franklin Squeare, a Nuova York, nel
quale incontriamo anche il tentativo di unire arte e ingegneria, la ghisa, il ferro fucinato e il vetro
con gli elementi tipici dello stile rinascimentale (veneto), e «di emulare i ricchi progetti
architettonici dell’antichità nei tempi moderni» (J.BOGARDUS, in S.GIEDION, op.cit., 1941, p.187).
Si possono ricordare insieme ad esso le più sobrie costruzioni sul River-Front del Missouri, a
Saint Louis, realizzate dopo il grande incendio del 1849 sino allo scoppio della Guerra Civile
(1861-1865).
I limiti in altezza di tali edifici furono superati solo dopo l’introduzione dell’ascensore di
sicurezza. Nato come montacarichi idraulico per impieghi industriali con motore a vapore,
perfezionato per l’esposizione del Palazzo di Cristallo a New York, del 1853, da Elisha Graves
Otis, titolare della Otis Brothers & Co di New York, inserendovi un congegno di sicurezza contro
le cadute accidentali, fu installato per la prima volta in un edificio civile a New York nel 1857 3.
Con questo nuovo sistema di risalita, il telefono e la posta pneumatica i piani più alti, che erano
stati fino ad allora i più economici, diventarono i più pregiati4.

componenti strutturali da George H.Johnson, primo progettista della Badger, e completato, in ciascuna finestra delle facciate
nord e sud, con le serrande avvolgibili inventate da Badger stesso.
Dopo il 1855, gli elementi di facciata in ghisa della fabbrica newyorchese vennero forniti anche a Chicago, ma la maggioranza
delle case rimase in legno, secondo la tecnologia del “balloon-frame” introdotta nel 1832, e non poterono scampare agli incendi
del ’71 e del ’74.

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Ricordiamo che il primo ascensore europeo fu costruito da L.Eydoux per l’Esposizione di Parigi del 1867 cui si è fatto cenno.
Si trattava di un ascensore idraulico azionato per mezzo di stantuffi telescopici che portava i visitatori dal terreno al tetto della
Galerie des Machines. Solo in un secondo tempo gli stantuffi furono sostituiti da funi metalliche e contrappesi, e velocizzato
con un sistema di pulegge, che, però, tendevano a consumare i cavi.
Il sistema di sicurezza di Otis consisteva in una guida dentata su ciascuno dei lati del pozzo dell’ascensore e, in corrispon denza,
dei nottolini sulla gabbia, trattenuti lontano dai denti se il cavo di trazione era in tensione, ma forzati all’esterno da molle, se il
cavo era lento, in modo da agganciarsi subito ai denti delle guide. Questo tipo di ascensore fece la sua prima apparizione a
Chicago solo nel 1864.
Nel 1870, C.W.Baldwin inventò e costruì a Chicago il primo ascensore idraulico americano, mentre nel 1887 cominciò a
diffondersi l’ascensore elettrico.
Il primo sistema di ascensori elettrici di grande portata fu realizzato per la Tour Eiffel in occasione dell’Esposizione del 1889.

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Occorre ricordare che, sotto la spinta di particolari condizioni ambientali, a fianco di questo dispositivo ne furono sviluppati
altri, che concorsero a fare degli edifici americani delle costruzioni d’avanguardia tecnologica : nel 1840, per opera di R.Mills,

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Excursus storici attraverso l’evoluzione di un genere architettonico

«Almeno tre città - Nuova York, Chicago e Minneapolis - hanno reclamato l’onore di essere la
patria del grattacielo» (E.MUPJOHN, in S.GIEDION, op.cit., 1941, p.197), ma più di tutti fu
l’architetto di Minneapolis Leroy S.Buffington a rivendicarne la paternità, indicando come fonte
di ispirazione per i suoi progetti le Conferenze sull’architettura di Violet-le-Duc, piuttosto che la
fabbrica di Saulnier, ignota negli Stati Uniti.
D’altra parte, dopo l’incendio del ’71, nel 1880 il “Loop” di Chicago, sotto l’impulso degli
interessi speculativi5 indotti dalla domanda terziaria e residenziale, divenne l’immagine
dell’avanguardia urbanistica ed architettonica americana. Moderni edifici poli-funzionali, palazzi
per uffici e case d’affitto multi-piano, alberghi, auditorii e teatri, in buona parte, furono connessi
con gli esponenti della cosiddetta Scuola di Chicago6 fondata dall’ingegnere architetto William Le
Baron Jenney, autore del primo grattacielo effettivamente costruito l’Home Insurance Building
(1883-1885) della omonima compagnia di Chicago — un edificio di dieci piani in “pianta libera" a
struttura ibrida : scheletro principale metallico all’interno e pilastri in muratura irrigidenti sul
perimetro con colonne incorporate — e del primo edificio privo di muri portanti il Leiter Building
II (1889-1891)7, di proprietà della Rand-McNally, in cui la struttura si fa anche strumento di
espressione architettonica8.
La Scuola ebbe il merito di semplificare il linguaggio estetico dell’architettura civile, avendo la

cominciano gli studi per il condizionamento dell’aria al Campidoglio di Washington ; nel 1844, vengono pubblicati un trattato
sul riscaldamento centrale di C.Hood e uno sulla ventilazione di D.B.Reid ; nel 1948, in Florida, si applica il primo sistema di
raffreddamento dell’aria in un ospedale.

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«In nessun momento, dal 1830, la città ebbe un tal meraviglioso sviluppo nell’aumento della popolazione, nel commercio e nell’edilizia
come... nel 1882... La caratteristica degli edifici è di essere mostruosi e costosi. C’è una tal richiesta di locali per uffici, che non appena è
stato ottenuto il permesso di fabbrica per un isolato vengono avanzate richieste d’affitto degli appartamenti ; e prima che l’edificio sia
completato esso è tutto affittato ; e i locatari sono pronti ad entrarvi con la loro attrezzatura commerciale. Un isolato dopo l’altro si eleva fra
le nuvole, sovrastando la città da ogni strada e corso» (Stranger’s Guide, Chicago, 1883, in S.GIEDION, op.cit., 1941, pp.357-358).

Il grattacielo è, come dice Wright in Modern Architecture (1930 — trad.it., Architettura e democrazia, Milano, 1945,
p.114), «uno stratagemma meccanico [per] moltiplicare le aree fortunate tante volte quante è possibile vendere e rivendere
l’area del terreno originale».

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La massima fioritura della Scuola è databile fra il 1883 e il 1893 in precisa corrispondenza con l’epoca d’oro del “Loop” di
Chicago.

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Nel Leiter Building I (1879), sebbene vi sia una rinuncia quasi completa al decoro di facciata, da punto di vista strutturale i
montanti di ferro sono ancora associati a robusti pilastri in pietra e sostengono le travi in legno dei solai di piano. Gli s tretti
telai in ferro battuto posano su parapetti di pietra. Non si può, quindi, parlare di una vera e propria struttura a te laio, ma di un
ibrido memore delle tecniche tradizionali che, in mancanza di meglio, si erano andate sostituendo alla tecnologia del legno
dopo gli incendi degli anni ’70.

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Il passaggio dal muro esterno irrigidente ad un’ossatura portante metallica autonoma era maturato per la prima volta con
William Holabird e Martin Roche nel Tacoma Building (1886-1889), di quattordici piani.

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I.3. VERTICALISMO : IL CONTRIBUTO AMERICANO.

«pura forza della necessità quale principio di bellezza» (S.GIEDION, op.cit., 1941, p.370). La
caratteristica netta divisione strutturale in montanti verticali e travi orizzontali del “cage”9 in ferro
“fire proofing”10, tipico della “costruzione di Chicago” perfezionata da Le Baron Jenney,
permetteva di ottenere grandi facciate continue dominate dalla finestra “di Chicago”,
standardizzata11 ed estesa orizzontalmente da pilastro a pilastro, e, all’interno, il “piano libero”
divisibile secondo necessità con pareti sottili. L’originalità del sistema era completata : dalle
fondazioni puntiformi “a zattera”12, “floating foundation”, proposte già nel 1873 da F.Baumann e
perfezionate col “Chicago caisson” (casseforme metalliche pneumatiche — 1894), adatte al
terreno argilloso della città ; dall’uso, dopo il 1885, di travi laminate in acciaio colato prodotte
innanzitutto dalla Carnegie Steel Co. ; da un proliferare di soluzioni sperimentali rivolte al
miglioramento degli impianti.
Tra le molte realizzazioni scolastiche, il Reliance Building (1894) di Daniel Burnham &
Associates raggiunge la sintesi più convincente dei suoi caratteri tipici e merita di essere ricordato
per la leggerezza raggiunta, impiegando pilastri “Gray”13, assottigliando gli spandrel14,

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Il “wind bracing”, irrigidimento contro gli effetti del vento, fu adottato all’inizio degli anni ’90 nei tre tipi ancora in us o :
controventi diagonali incrociati in tondino di ferro ; portali e telai di controventamento ; travi “a traliccio” o triangolari.

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Se è vero che il “ferro” è incombustibile, è anche vero che non garantisce dai cedimenti indotti dalle alte temperature i n caso
di incendio, specie se adoperato in sezioni ridotte, lasciato a vista e fortemente caricato. Questo è il motivo per cui si in vento
un sistema costruttivo nel quale le travi metalliche venivano protette entro solai incombustibili realizzati in blocch i di cotto
cavi o alleggeriti.

«Per diminuire il peso dei blocchi cavi A.D.Gilman, di Eldora, nello Iowa, impastò i pezzi con una miscela di segatura e argilla prima di
cuocerli : nel forno la segatura bruciava e ne risultava un blocco poroso che poteva essere segato e, eventualmente, piallato. Questo materiale,
detto terracotta lumber”, venne prodotto in larga scala a New York dal 1884 in avanti. [...] I blocchi di tipo pesante e gli altri sono detti
mattoni forati e vennero impiegati largamente negli edifici multipiano a scheletro, come se ne costruivano a Chicago, New York e in altri
grandi centri nell’ultimo decennio del secolo» (C.SINGER, et alii, op.cit., 1969, vol.V, p.491).

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I montanti della finestra — mullions — erano impiegati per permettere tanto la suddivisione della bucatura di facciata in tre
o quattro finestre “a cateratta” (di cui le centrali generalmente fisse), ma anche la ripartizione dello spazio interno con l ’aiuto
di tramezzi mobili.

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Poste a poca profondità, esse erano costituite da una piastra base in cemento su cui erano posate delle rotaie ferroviarie a più
piani ed in direzioni differenti inglobate in getti a strati separati. Le rotaie vennero, poi, rimpiazzate da travi ad ‘H’. C rescendo
il numero di piani e dovendosi poggiare più pilastri su una stessa base, presto si optò per un’unica grande griglia di fondazione
su tutta la superficie costruibile.
Le fondazioni a pali lignei, seppur soggette a forte erosione da parte delle acque sotterranee, fu preferita nel sottosuolo d i New
York e Boston.

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Questo tipo di pilastro composto era costituito da quattro paia di angolari, chiodati in moto che ciascuna coppia formasse
una ‘T’ con il gambo rivolto verso l’interno del pilastro. La loro costruzione richiedeva costi abbastanza elevati, che non
calarono granché con l’introduzione delle prime travi “Gray” ad ali larghe — Le travi ad ali larghe furono prodotte
economicamente per la prima volta nel 1901 nel Lussemburgo e successivamente (1907) negli Stai Uniti.

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Excursus storici attraverso l’evoluzione di un genere architettonico

eliminando i pesanti cornicioni e le grondaie, estendendo le finestre ed immedesimando nel corpo


dell’edificio i bow-windows15 poco aggettanti ; mentre, l’esempio più maturo di questa
architettura, che potremmo definire “proto-razionalista”, è rappresentato dal Grande Magazzino
Carson-Pirie & Scott (1899-l906), già Schlesiger & Mayer, di H.Louis Sullivan, in sono vinti i
principi classici di composizione, codificata la ripartizione “basamento” commercializzato +
“fusto” terziario + “coronamento” tecnologico , e gli elementi fondamentali sono le finestre
studiate per coincidere con la gabbia strutturale, omogenea e priva di alcuna linea di forza o
eccesso decorativo.
Tali edifici contribuirono a formare uno “stile commerciale” e “funzionale”, caratterizzato dalla
leggerezza strutturale, dalla prevalenza dei vuoti sui pieni, dalle grandi superfici vetrate —
precorritrici del curtain wall —, dalla “pianta libera”, e l’open space flessibile.

«È legge di tutte le cose organiche e inorganiche, fisiche e metafisiche, umane e superumane,


di tutte le pure manifestazioni della mente, del cuore e dello spirito che la vita sia riconoscibile
nella sua espressione, che la forma segua sempre la funzione».
(L.SULLIVAN in P.GÖSSEL- G.LEUTHÄUSER, op.cit., 1990, p.27)

14
Si tratta della parte situata tra fra le finestre di due piani successivi. «Con il passaggio alla costruzione “cage”, gli architravi
delle finestre, le travi di bordo dei solai ed i parapetti dovettero essere concepiti e realizzati come una entità struttural e».
(F.HART - W.HENN - H.SONTAG, op.cit., 1974, p.14).

15
I bay-windows delle Oriel Chambers a Liverpool, del 1864 — con il loro alternare sottili pilastri in arenaria con le spallette
in “ferro” delle finestre —, possono essere considerati un importante referente per la Scuola.

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