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FACOLTA’ DI INGEGNERIA
PREMESSA
STAZZA LORDA DI UNA NAVE è la misura del volume totale degli spazi
(TSL, Tonnellate di Stazza Lorda e/o chiusi di una nave, incluse sovrastrutture
GRT, Gross Register Tonnage): e boccaporti, misurato in tonnellate di
stazza che corrispondono ad unità di
100ft3 (2.83 m3). La stazza lorda, pur
dando un'indicazione circa le dimensioni
della nave, non rappresenta una misura
diretta della sua capacità di carico.
Il rapporto tra portata lorda, TPL, e stazza lorda, TSL, dipende dal tipo di
nave e dal tipo di merce per la quale la nave risulta adibita al trasporto. In genere,
quindi, il valore di TPL può anche essere molto maggiore del valore di TSL.
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Corso di Trasporti Aerei Docente: Prof. Ing. Domenico Sassanelli
DESTINAZIONE D’USO:
mezzi per il trasporto merci o per il trasporto passeggeri
SPECIALIZZAZIONE
CARATTERISTICHE INTRINSECHE: DELLA FLOTTA
mezzi lenti o mezzi veloci Le navi sono attrezzate e
progettate in funzione
TIPO DI SUPERFICIE LIQUIDA: del tipo di carico al cui
mare o acque interne trasporto sono adibite
VELOCITA’
CAPACITA’ DI CARICO
DIMENSIONI CARATTERISTICHE
forte riduzione dei costi di
viaggio e delle operazioni ai
ATTREZZATURE terminali portuali
CATAGORIE DI SERVIZIO:
TIPOLOGIE:
Le sole chiuse di Gatun fanno elevare la nave di 26 metri sul livello del mare, mentre le
chiuse Pedro Miguel e Miraflores la fanno scendere. Ogni sezione di chiusa misura 33.53
metri di larghezza e 304.8 metri di lunghezza, elementi che appunto vincolano le
caratteristiche dimensionali delle navi consentendo il transito delle sole Panamax.
Fig. 5
Fig. 6
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Attrezzature per la
movimentazione del carico
Fig. 7 – Nave equipaggiata con gru
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Il tipo di ormeggio è legato alle caratteristiche di moto della nave all'ancoraggio. Rollio,
beccheggio e sollevamento sono legati alle caratteristiche intrinseche delle navi, mentre
ondeggiamento, oscillazione e imbardata sono legati alla struttura del molo. Indicazioni
relative all'ancoraggio più opportuno consigliano ormeggi simmetrici e perpendicolari alla
nave, con angolo verticale minore o uguale a 30°; se gli ormeggi sono opportunamente
progettati, si può evitare l'ancoraggio di poppa e di prua.
Fig. 8 - Ormeggio
Fig. 9 - Alcune modalità di ormeggio
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− navi cisterna;
NAVI CISTERNA
La nave cisterna (fig. 10) è adibita a trasporto di rinfuse
liquide, oli minerali grezzi o prodotti della raffinazione. Le
stive sono suddivise in serbatoi (tanks), dotati di
boccaporto ermetico e ventola di aerazione; inoltre,
appositi tubi di carico/scarico per ogni serbatoio
consentono di accelerare le operazioni di
movimentazione del liquido. Pongono sia problemi di
investimento iniziale, sia problemi tecnici in fase
progettuale e costruttiva. Inoltre, non sempre possono
passare attraverso i canali marittimi avendo un valore di
pescaggio piuttosto elevato e sono pertanto costrette a
rotte più lunghe. Per lo stesso motivo non possono
entrare in tutti i porti e necessitano quindi di apposite
piattaforme al largo per lo scarico ed il carico della
merce, collegate ai terminali a terra tramite oleodotti
marini. Le più moderne hanno una portata di 80.000-
90.000 TPL ed un pescaggio di 13 m.
Fig. 10
Fig. 13
Esistono alcune navi per carcichi generali specializzate, Ro-Ro, Roll on-Roll off, che
consentono l'uscita direttamente dalla stiva della nave dei trailers containe gommati (i
semirimorchi) tramite trattori in dotazione al porto. Le navi Ro-Ro (fig. 14) sono inoltre molto
utilizzate come "traghetti con auto al seguito" per le rotte brevi di collegamento tra la terraferma
e le isole, e adibite anche per il trasporto dei passeggeri. I vantaggi delle navi Ro-Ro risiedono
nella facilità dell'approdo per le operazioni di carico/scarico; inoltre, esse non richiedono
attrezzature particolari, se non moli idonei a garantire l'entrata o l'uscita diretta dei mezzi
gommati.
Vi sono anche le navi adibite al trasporto dei mezzi ferroviari che sono quasi del tutto
scomparse tranne alcuni casi (ad esempio, lungo la rotta dello Stretto di Messina). In tal caso,
occorre attrezzare opportunamente di binari sia la nave che i piazzali (fig. 15 e 16). Le
operazioni di carico/scarico sono solitamente molto lunghe e costose.
Fig. 15 - Interno di nave adibita al trasporto di mezzi ferroviari Fig. 16 - Accesso da terra ad una nave adibita al trasporto di mezzi
ferroviari
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NAVI PASSEGGERI
La nave passeggeri (fig. 17) intesa a garantire un vero e proprio collegamento stabile è limitata
a rotte brevi, laddove esistono canali e stretti che separano la terraferma dalle isole: si tratta
propriamente di navi traghetto, di tipo Ro-Ro, oppure di aliscafi veloci.
Per le lunghe rotte, il trasporto su nave dei passeggeri è limitata al turismo, ossia alle navi da
crociera, che effettuano nella quasi totalità dei casi rotte di media lunghezza.
Fig. 17 – Nave passeggeri Marconi, di servizio tra Treiste e i porti della costa istriana
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NAVI PASSEGGERI
Fig. 20 – Scheda tecnica della corvette Minerva della Marina Militare Italiana
PARTI NAVE
COMPONENTI NAVE
Mascone: parte emersa
SCAFO: è la parte del natante cui è prodiera dei fianchi della
nave
affidato il galleggiamento (fig. 21 e
25); e costituisce l’involucro stagno Giardinetto: parte emersa
poppiera dei fianchi della
della nave. E' costituito dalla parte nave
immersa detta opera viva o carena e
dalla parte emersa detta opera morta; è
chiuso superiormente dal ponte di
coperta sul quale poggiano le
sovrastrutture. Lo scafo è simmetrico
rispetto ad un piano verticale
longitudinale detto piano diametrale o
di simmetria. Per un osservatore rivolto
nel senso di avanzamento della nave le
due parti definite dal piano
longitudinale sono rispettivamente la Fig. 21 – Schema di un natante
dritta e la sinistra; la parte avanti è la
prora o prua, la parte addietro è la
poppa. Il rivestimento esterno dello
scafo è detto fasciame; per le navi in
acciaio è formato da lamiere fissate su
un scheletro strutturale.
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COMPONENTI NAVE
Le parti dello scafo
Opera viva o carena: parte di scafo
che rimane immersa nell’acqua, ossia prua
poppa
situata al di sotto della linea di
galleggiamento (fig. 21 e 26)
Chiglia: trave longitudinale che corre parte maestra
COMPONENTI NAVE
Le parti dello scafo
COMPONENTI NAVE
Le parti dello scafo
Ponti: elemento che divide orizzontalmente gli ambienti interni dello scafo. Ve ne sono di vario tipo (fig. 28):
− Ponte principale è il ponte continuo e resistente più in alto;
− Ponte di coperta è il ponte continuo più alto della nave, parzialmente o totalmente scoperto, delimitante verso l’alto lo scafo;
− Ponte di bordo libero è il più alto ponte completo le cui aperture situate nelle zone esposte sono provviste di mezzi permanenti di
chiusura stagni;
− Ponte delle paratie stagne è il ponte stagno, continuo od a gradini, sotto cui sono testate tutte le paratie stagne;
− Ponte del servizio di sicurezza è il ponte, generalmente coperto, coincidente o sovrastante il ponte delle paratie stagne, al di sopra del
quale devono essere posti tutti i maneggi e le manovre a distanza degli impianti del servizio di sicurezza
− Copertini ponti parziali
− Stiva spazio sottostante l’ultimo ponte, mentre il fondo della stiva si chiama sentina
Paratie: tramezzi che dividono verticalmente gli ambienti della parte immersa della nave. Sono dette paratie
stagne quando sono fornite di porte stagne che possono chiudersi prontamente in caso di falla per impedire
l’allagamento di tutta la nave
Fig. 28
COMPONENTI NAVE
COMPONENTI NAVE
Macchine principali - I tipi di motore: motore diesel
Le motonavi utilizzano la propulsione Diesel. I motori Diesel (fig. 30), alimentati a nafta pesante,
piuttosto voluminosi (fino a 16 cilindri), di grande potenza (fino a 20000kW), sono un particolare
tipo di motore termico a combustione interna alternativo, che trasforma in energia meccanica
l'energia che si sviluppa nella combustione, al suo interno, di un combustibile liquido o gassoso.
Ricordiamo che un motore a combustione interna si basa sul movimento alternativo di un pistone
collegato ad un albero motore; il movimento del pistone è dovuto alla spinta provocata
dall'esplosione di un combustibile (o una miscela combustibile), che avviene per accensione
spontanea dovuta al calore generato dalla forte compressione, caratteristica dei motori basati sul
ciclo Diesel.
COMPONENTI NAVE
Macchine principali - I tipi di motore: turbine a vapore o a gas
Nelle turbonavi la spinta propulsiva viene fornita da una turbina, macchina motrice di tipo rotativo,
a flusso continuo, che trasforma in energia meccanica l'energia potenziale, cinetica o termica
posseduta da un fluido. La turbina è costituita da un involucro a tenuta (cassa) in cui si trova una
parte rotante (girante o rotore) e da due parti fisse (distributore e deviatore). La girante, collegata
all'albero motore, è azionata da un fluido che colpisce una serie di pale applicate alla sua parte
periferica. Il distributore è costituito da una serie di ugelli o di palette, solidali con la cassa, che
convogliano il flusso verso la girante. Il deviatore, infine, consiste di una serie di palette che
ricevono il fluido all'uscita della girante e lo convogliano in una data direzione (per esempio allo
scarico, o, in una turbina a più stadi, verso la girante successiva).
A ciclo aperto: sono azionate dai gas che si sviluppano nella camera di combustione del
combustibile (gas naturali o nafta pesante) miscelati con l'aria inviata da un compressore; dopo
essere passati per le palette della girante, nella turbina, i gas di combustione si scaricano
all'esterno (fig. 31)
A ciclo chiuso: sono in genere azionate da aria, spinta da un compressore in uno scambiatore
TURBINA A GAS di calore da cui, dopo essere stata riscaldata, passa nella turbina dove si espande azionando la
girante per poi entrare in un refrigeratore dove subisce un raffreddamento. E’ impiegata per
motori navali di grandi dimensioni (fig. 32)
Di recupero: utilizzano come fluido operativo i gas di scarico di motori a combustione interna
alternativi o di caldaie a vapore
COMPONENTI NAVE
Macchine principali - I tipi di motore: turbine a vapore o a gas
Camera di combustione
turbina
compressore utilizzatore
turbina
surriscaldatore ∼
∼ utilizzatore
condensatore
Pozzo caldo
caldaia
Serbatoio
compressore
turbina
∼ utilizzatore Pompa di
alimentazione
Scambiatore freddo
COMPONENTI NAVE
MACCHINARI AUSILIARI:
Sistemi di propulsione a reazione
sono i propulsori e le macchine L’avanzamento avviene per mezzo
dell’espulsione a grande velocità di una
del timone. In senso generale il massa di gas, spinta attraverso appositi ugelli,
propulsore è l'elemento nel che per reazione genera la spinta propulsiva,
oppure con un getto d’acqua che effluisce a
quale l'energia meccanica grande velocità da ugelli sistemati sotto la
linea di galleggiamento. Quest’ultimo sistema
generata dall'apparato motore SISTEMI DI viene anche detto ad idrogetto.
viene convertita in energia PROPULSIONE
COMPONENTI NAVE
Macchinari ausiliari – Sistemi propulsivi a elica
Nei sistemi propulsivi ad elica l’elica Durante il suo funzionamento l’elica gira
marina è collegata all’albero dell’apparato immersa nell’acqua generando la spinta
motore mediante una linea d’albero propulsiva che si trasmette alla nave
denominata anche linea d’asse (fig. 35), attraverso la linea d’asse e l’apposito
disposta secondo un piano longitudinale cuscinetto reggispinta ancorato allo scafo.
della nave; la linea d’albero viene L’albero motore, ruotando, trasmette il
poggiata su un adeguato numero di moto all’elica che a sua volta, posta in
supporti portanti ed è posta, a partire dal rotazione, esercita una spinta sul fluido
locale macchine sino alla poppa della circostante il quale determina per reazione
nave, entro un tunnel o galleria di una spinta contraria che provoca
protezione. l’avanzamento del natante.
vano
tunnel asse
vano motore
COMPONENTI NAVE
Macchinari ausiliari – Sistemi propulsivi a elica
Fig. 37
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COMPONENTI NAVE
Macchinari ausiliari – Sistemi propulsivi a elica
COMPONENTI NAVE
Macchinari ausiliari – Sistemi propulsivi a elica
Elica a passo fisso (fig. 39)
Consente il massimo rendimento nelle condizioni usuali di navigazione,
prescindendo dalla valutazione di effetti perturbativi quali le condizioni
TIPI meteorologiche e di mare, oltre che dallo stato del natante
DI
ELICA Elica a passo variabile (a pale orientabili, fig. 40))
Consente di ricavare il massimo rendimento anche in condizioni di
navigazione diverse da quelle di progetto. Infatti consente di variare la
velocità della nave orientando opportunamente le pale dell’elica,
permette di invertire il senso di marcia senza apparati di marcia indietro
e rapidità e facilità di manovra, con arresto della nave in un raggio
limitato
LA PROPULSIONE AD IDROGETTO
LA PROPULSIONE AD IDROGETTO
Componenti della propulsione ad idrogetto
Canale di entrata o tunnel: le sue
forme sono determinanti ai fini della
struttura per aumentare il rendimento
ed evitare una cavitazione eccessiva
della pompa (fig. 42). Si compone a sua
volta di diffusore e bocca di presa (fig. Fig. 42
43) e rappresenta una delle componenti
più delicate. A seconda del tipo di
bocca, a guscio o a presa rapida,
parleremo di sistema ad idrogetto a
immissione a guscio o ad immissione TRASMISSIONE
rapida. POMPA
APPARATO MOTRICE
LA PROPULSIONE AD IDROGETTO
Componenti della propulsione ad idrogetto
Pompa: macchina operatrice usata per
comprimere o spostare sostanze liquide
o gassose. Nell’idrogetto può essere
assiale, mista o centrifuga, e la sua
dimensione è legata alla velocità del
mezzo. Generalmente con le pompe
miste o centrifughe il peso del sistema si
riduce, ma le pompe assiali Fig. 44 – Girante a sei pale Fig. 45 – Pompa con girante
garantiscono una compattezza massima
e migliori sistemazioni. La girante
(elica) è collegata mediante un’asse ed
un riduttore di giri ad uno o più diesel o
ad una turbina a gas (fig. 44 e 45)
Meccanismo di direzione ed inversione
di marcia: si tratta dell’ugello
orientabile idraulicamente su ciascun
lato. Il getto può essere invertito da un
“cucchiaio” (fig. 46) che permette
l’inversione di marcia e la posizione a
zero. Fig. 46 – Esempi di cucchiaio
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LA PROPULSIONE AD IDROGETTO
Componenti della propulsione ad idrogetto
Trasmissione: è costituito dall’albero di
trasmissione. Nella trasmissione si
utilizzano degli organi riduttori in
modo da poter combinare ottimamente
le diverse velocità di rotazione del
motore diesel e della turbina.
Apparato motore: un motore diesel (fig.
47), della potenza di migliaia di KW, o
una turbina a gas (fig. 48), costituita da
generatore di gas e turbina di potenza, Fig. 47 – Accoppiamento motore-pompa ad idrogetto
azionano gli idrogetti. Sulla stessa nave
possono trovare posto sia motori diesel
che turbine a gas, azionati in modo
singolo o combinato a seconda della
velocità da raggiungere in base ai
bisogni di mercato. I motori diesel sono
turbo sequenziali, in modo che se uno
dei motori ha un’avaria, l’altro non
sarà sovraccaricato.
Fig. 48
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LA PROPULSIONE AD IDROGETTO
Componenti della propulsione ad idrogetto
Sistema di comando: consiste di un
telecomando elettronico e di un
attuatore idraulico. Gli idrogetti
possono essere comandati in modalità
separata, in modalità comune, oppure
in modalità combinata con l’etichetta di
prua mediante un joystick (fig. 49).
Fig. 49
Fig. 50 – Schema di un apparato propulsivo con motori diesel (DE), turbine a gas (GT) ed idrogetti (WJ)
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LA PROPULSIONE AD IDROGETTO
Vantaggi e svantaggi
LA PROPULSIONE AD IDROGETTO
Uso dell’idrogetto
Gli innumerevoli vantaggi che si ottengono con questo tipo di propulsione hanno
favorito la diffusione di questo sistema: traghetti veloci, aliscafi, navi militari,
navi da crociera ecc.
La propulsione a idrogetto, garantendo maggiore velocità, risparmio economico,
flessibilità in termini di velocità e varietà di carico, rende il sistema navale
competitivo rispetto agli altri sistemi di trasporto.
Innumerevoli soluzioni navali sono state realizzate con questo tipo di
propulsione, dimostrando flessibilità tecnica e capacità economica, poiché sono in
grado di adattarsi ai bisogni del mercato, tenendo conto delle variazioni
stagionali.
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Fig. 51
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Fig. 52
Fig. 53
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COMPONENTI NAVE
Macchinari ausiliari – Il timone
Il timone (fig. 54), collocato nella parte posteriore barra
TIMONERIA Servomotore del timone: elemento che fornisce l’energia necessaria per manovrare il
complesso di organi ed timone attraverso l’agghiaccio, generando sull’asta del timone il momento torcente
apparecchiature che necessario per portare la pala all’angolo di inclinazione desiderato e per mantenerla per tutta
formano l’impianto per il la durata della corrispondente evoluzione della nave
governo della nave
Telemotore: dispositivo che comanda a distanza la macchina del timone per effettuare la
manovra desiderata e può essere di tipo meccanico, idraulico o elettrico
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COMPONENTI NAVE
COMPONENTI NAVE
SOVRASTRUTTURE E
ATTREZZATURE (fig. 56): i punti al di
sopra del ponte di coperta prendono il
nome di sovrastrutture: Si dicono casseri
se estesi da murata a murata, altrimenti
turghe. I casseri, a seconda della
posizione, prendono il nome di cassero di
poppa, cassero centrale e cassero di prora,
detto castello, che solitamente costituisce il
ponte di comando della nave.
Fig. 56 – Nave da carico svizzero Turicum
Le attrezzature sono tutte quelle strutture,
quali gru, argani, pompe per carichi liquidi,
nastri trasportatori, caricatori magnetici, oltre
che benne, di cui possono essere dotate le navi,
per favorire le operazioni di carico/scarico.
Queste, pur rendendo la nave indipendente
dalle operazioni portuali, restringono il campo
di tollerabilità del moto della nave
all'ancoraggio.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI