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PARAMETRI CARATTERISTICI DELLA NAVE

 PESCAGGIO: è l’altezza della parte immersa dello scafo, quindi è la distanza tra
la linea di galleggiamento e l’estremità inferiore dello scafo. Al variare del peso
della nave varia anche il pescaggio: se il peso aumenta, aumenta anche il
pescaggio e viceversa. Per tenere sotto controllo il pescaggio sono collocate
delle scale di pescaggio sulle murate della nave: le scale di pescaggio misurano
il livello di immersione della nave del punto più basso della nave. Sono
posizionate a poppa, a prua e in corrispondenza della sezione maestra. Tener
conto del livello di immersione è importantissimo perché bisogna evitare che
la parte inferiore della nave tocchi il fondale marino (cosa che può facilmente
avvenire in acque basse come ad esempio nei porti).

La nave in figura ha un pescaggio di circa 9 m


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 DISLOCAMENTO D (DISPLACEMENT): Il fatto che la nave galleggi trova la
spiegazione nel Principio di Archimede: "un corpo immerso in un liquido riceve
una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato".
Se la nave è in equilibrio alla traslazione verticale, la spinta S che l'acqua
fornisce alla carena è pari al peso del volume dell'acqua spostata - Va - dalla
stessa carena. Ma il volume dell’acqua spostata– Va - coincide con il volume
della carena – Vc-

All’equilibrio:
D = P, dove D = dislocamento = spinta di Archimede e P = peso della nave
D = ma* g (ma = massa d’acqua spostata e g = accelerazione di gravità)
Indicando con da la densità dell’acqua di mare, si ha che da = ma/Va → ma =
da*Va. Ma abbiamo visto che Va=Vc → ma = da*Vc
→ D = da*Vc*g
Si vede, pertanto, che il dislocamento D è direttamente proporzionale al
Volume di acqua spostato dalla carena, all’accelerazione di gravità e alla
densità del liquido.
Ciò significa che al variare della densità del liquido, a parità di Vc e g, varia il
dislocamento: infatti la densità dell’acqua non è costante ma varia a seconda
che si tratti di acqua dolce (d = 1006 kg/ m3) o di acqua salata. Ed anche in

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quest’ultimo caso la densità dell’acqua di mare varia da luogo a luogo: si
registra il valore di 1008 kg/m3 nel Mar Baltico e 1044 Kg/m3 nel Mar Rosso;
in generale si assume per l’acqua di mare una densità media di 1026 Kg/m3.
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 CONDIZIONE DI GALLEGGIAMENTO
Si è detto che all’equilibrio D = P (dove D = Dislocamento e P = Peso della
nave)
→ da*Vc*g = dn*Vc*g (dn = densità nave). Semplificando i termini uguali, si
ha:
→ da = d n
Quindi:
 se dn = da la nave resta sospesa all’interno del fluido
 se dn > da la nave affonda
 se dn < da la nave sale a galla ossia è in equilibrio alla traslazione
verticale sull’acqua;

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Il dislocamento della nave si misura in tonnellate (tonn);
Dalla relazione D = da*Vc*g si vede che se il dislocamento dell’imbarcazione
aumenta (nel senso che viene aggiunto del carico), a parità di g e di da, deve
aumentare Vc e ciò significa che lo scafo deve aumentare la propria
immersione: aumenta così il pescaggio e diminuisce l’altezza di bordo libero

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(cioè l’altezza tra la linea di galleggiamento e la linea di max immersione =
valore max della linea di galleggiamento). Il contrario accade quando il
dislocamento diminuisce (cioè si scarica del peso dalla nave)
https://www.nauticando.net/glossario-nautico/dislocamento/

La conoscenza del dislocamento della nave è molto importante per la gestione


e la sicurezza della stessa, poiché indica quanto peso è stato imbarcato o
sbarcato e quanto è possibile imbarcarne ancora senza compromettere la
sicurezza della nave stessa. Infatti, come sin qui evidenziato, sussiste una
proporzionalità diretta tra dislocamento ed immersione. Tale situazione è
rappresentabile mediante un diagramma, chiamato scala di solidità.

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Sull’asse delle ascisse sono rappresentati i dislocamenti, sull’asse delle
ordinate i valori di immersione. La scala di solidità può essere tabulata,
ottenendo così la scala del carico (loading scale). Ogni nave ha la propria scala
di solidità e la propria scala del carico, in quanto queste sono funzioni della
forma e della dimensione dello scafo.
Si distinguono diverse condizioni di Dislocamento, corrispondenti al peso della
nave nelle varie condizioni di carico:
 dislocamento pesante = dislocamento a pieno carico: è il peso della
nave a pieno carico => max valore di immersione
 dislocamento a nave scarica ma armata: è detto anche “dislocamento
a nave vacante” ed è il peso della nave senza carico pagante (persone
e/ merci) ma con allestimento, equipaggio, combustibile, provviste
 dislocamento leggero (light ship) è il peso della nave scarica, senza
viveri e combustibile ma con allestimento ed equipaggio a bordo => min
valore di immersione

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 dislocamento unitario Du: è il peso che bisogna imbarcare o sbarcare
per far variare l'immersione dello scafo di un centimetro.

Quanto può aumentare l’immersione dello scafo? Fino a quando l’acqua può
essere mantenuta al di fuori dello scafo senza penetrare all’interno. Si
definisce riserva di spinta la differenza tra la spinta massima ottenibile e
quella corrispondente al piano di galleggiamento attuale. E’ evidente che ad
ogni piano di galleggiamento, cioè ad ogni dislocamento della nave,
corrisponde una determinata riserva di spinta.
 Riserva di spinta: differenza tra il dislocamento che avrebbe la nave
immersa fino al ponte di bordo libero e dislocamento al generico piano
di galleggiamento.
 Riserva di galleggiabilità: rappresenta il volume della parte stagna della
nave fuori dalla linea dell’acqua (cioè al di sopra della linea di
galleggiamento). Non bisogna confondere la riserva di spinta, che è la
spinta della acqua prodotta sotto il piano di galleggiamento, con la
riserva di galleggiabilità, anche se i due concetti sono legati. Infatti, se
la riserva di galleggiabilità viene a mancare, la riserva di spinta non è più
sufficiente a mantenere a galla la nave che quindi affonda.

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Detti:
 Vs il volume dell’intero scafo (parte emersa + parte immersa)
 Ds il dislocamento dello scafo relativo al max livello di immersione
 Vc il volume della carena (parte immersa)
 (Vs-Vc) il volume della parte emersa dello scafo (opera morta)
 Dc il dislocamento della carena, cioè il dislocamento dello scafo relativo
alla attuale linea di galleggiamento
 d la densità dell’acqua di mare
si ha che la riserva di galleggiabilità è definita dalla relazione:
(V s − V c)*d = (D s − D c)

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 BARICENTRO, CENTRO DI CARENA, CENTRO DI SPINTA

→ G = baricentro della nave: in esso è applicato il peso P della nave.


→ B = baricentro della carena = baricentro della massa di fluido spostata:
in esso è applicata la Spinta di Archimede
→ C = centro di spinta = è il punto di applicazione della risultante di tutte
le forze che agiscono sullo scafo in direzione verticale (lungo l’asse z):
tale risultante include la Spinta di Archimede e le forze di pressione
esercitate dal fluido sulla nave.
Le forze di pressione sono quelle che si generano per effetto del Principio
di Pascal e della legge di Stevino

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→ Principio di Pascal “la pressione esercitata su una qualsiasi superficie di
un liquido incomprimibile si trasmette inalterata a ogni altra superficie
a contatto con il liquido e in tutte le direzioni.

→ Legge di Stevino
Ogni liquido è soggetto alla forza-peso: perciò, ogni strato di liquido
determina una pressione su ogni livello di liquido sottostante. Tale
pressione, è proporzionale sia alla densità del liquido che alla
profondità.

F = forza esercitata dall’acqua sul fondo del bicchiere


F = P = forza peso dell’acqua

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P = mg
m = dV d = densità dell’acqua
V = volume dell’acqua →V = S x h
P = mg = dVg = dShg
p = pressione esercitata dall’acqua a profondità h
p = F/S => p=P/S = dShg/S
p (h) = dhg => a parità di g e d, p dipende da h

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 PORTATA: peso che è possibile imbarcare sulla nave inizialmente vuota senza
superare il galleggiamento max consentito.
→ portata lorda max: è il valore massimo della portata, cioè quello che
consente di passare dal dislocamento relativo a nave vacante al
dislocamento massimo. E’ indicata con DWT = Dead Weight Tons

→ Portata lorda: è la totalità dei pesi imbarcabili, non differenziabili per


tipologia ed è data dalla seguente differenza: dislocamento pesante –
dislocamento leggero.

→ Portata netta: portata relativa al carico pagante, estremamente


importante per navi commerciali.

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 STAZZA: è il volume degli spazi chiusi all’interno della nave => è una misura di
volume, non di peso. È un parametro utile perché rappresenta il riferimento
amministrativo e identificativo della nave.
→ Stazza lorda = capacità degli spazi chiusi misurata fuori ossatura.
→ Stazza netta = volume degli spazi destinati a contenere il carico

=>Altezza Bordo libero = è un importantissimo parametro di


sicurezza per navi con lunghezza superiore a 24m. È la
distanza verticale tra una marca di riferimento posta
all’altezza del ponte di bordo libero (=ponte stagno più alto)
e la linea di galleggiamento.

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