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La voce “varie ed eventuali” non può essere utilizzata per assumere decisioni che
abbiano un carattere vincolante per i proprietari; tale spazio potrà essere utilizzato
solamente con finalità informative, programmatiche o di confronto reciproco da parte dei
condomini.
Si ricorda che il vizio di cui sopra è un vizio di annullabilità e va impugnato nei termini
di cui all’art. 1137 c.c.
“Laddove l’art. 1136, comma 6, c.c., prescrive che i partecipanti al condominio edilizio
debbano essere invitati alla riunione assembleare, esso richiede, nel contempo, che gli
stessi debbano essere previamente messi al corrente dei temi oggetto della delibazione
collegiale sì da consentire una partecipazione effettiva e concreta e permettere, nel
contempo, di poter operare le personali valutazioni in merito anche all’opportunità o
alla necessità, in ragione del personale interesse, a intervenire alla stessa; ne consegue
che l’eventuale deliberazione su questioni che non siano state inserite all’ordine del
giorno e che non siano state oggetto di pregressa informativa ai condomini partecipanti,
proprio perché pregiudicante detto diritto alla partecipazione effettiva e consapevole,
normativamente sancito dagli artt. 1105 e 1136 c.c., è illegittima e, pertanto, possibile
oggetto di giudiziale gravame ai sensi dell’art. 1137 c.c..”;
“La domanda di annullamento delle parti della delibera che hanno conferito l’incarico
ai consiglieri di scala di organizzare il sorteggio per la rotazione dei posti auto e la
sostituzione della porta dell’ascensore del piano terra vanno invece esaminate nel
merito.
Al riguardo, premesso che gli attori non erano presenti all’assemblea, l’impugnativa è
fondata per essere tali deliberati intervenuti su oggetti che non erano stati posti
all’ordine del giorno della riunione né erano rispetto ad esso prefigurabili in esito ad
eventuali discussioni sui temi ivi indicati. Come emerge dalla lettura del verbale,
l’assemblea ha preso tali determinazione nella parte dedicata all’ordine del giorno alle
“ varie ed eventuali “, formula che appare all’evidenza generica e può legittimare
l’adozione di mere dichiarazioni di intento o atti privi di efficacia vincolante non già atti
dispositivi in ordine alla gestione dei beni comuni. La domanda di annullamento va
pertanto accolta risultando pregiudicato, in ordine a tali deliberati, il diritto dei
condomini ad una partecipazione informata all’assemblea, diritto la cui violazione
comporta l’annullabilità della delibera ai sensi dell’art. 1105 cod. civ.., applicabile in
tema di condominio in forza del rinvio operato dal successivo art. 1139”.