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Filologia Giapponese

Il cosiddetto “giapponese classico” rimane in uso fino all'epoca 鎌 倉 ( か ま く ら ) , ma


molti costrutti classicheggianti (usati tra l'epoca 平 安 ( へ い あ ん ) e la 鎌 倉 stessa)
rimangono tutt'oggi e vengono usati per impreziosire il linguaggio, che viene portato quindi
ad un innalzamento (lingua “alta”).

Fino all'epoca 明治(めいじ)lo spelling utilizzato è il 歴史的仮名遣い(れきしてきか


なづかい), letteralmente “ortografia storica”. Da quel momento in poi invece viene usato
lo 新仮名遣い(しんかなづかい), la “nuova ortografia”.

Il 歴史的仮名遣い presentava alcune differenze dall'ortografia e dalla sintassi a cui oggi


siamo abituati:
• erano presenti due kana in più nella riga ( だ ん ) della W: ゐ / ヰ e ゑ / ヱ ,
rispettivamente “wi” e “we”;
• la ん non compariva, al suo posto veniva spesso usato む;
• i nigori (“) non erano molto frequenti;
• le sillabe che comunemente vengono scritte in piccolo per rendere i suoni composti
(や、ゆ、よ)e il raddoppio (つ)erano rese a grandezza normale.
• a volte, nelle frasi, le particelle は e を cadevano.
• l'aggettivo dimostrativo per oggetti lontani non era あの, ma かの.
• la marca del soggetto が era usata anche al posto del の, sia come possessivo che come
nominalizzatore,

Inoltre possedeva 8 regole di lettura (ne vediamo 7 perché l'ottava è irrilevante):


1. le sillabe della riga dell'H si pronunciavano con H aspirata solo se ad inizio di parola;
in caso contrario へ、ひ、ふ、ほ si leggevano come え、い、う、お mentre は si
leggeva come わ;
2. i dittonghi おう e あう si leggevano entrambi come おお , tranne nel caso di verbi
monosillabici come 会う;
3. il dittongo い う diventava ゆ う , in qualsiasi caso (niente distinzione per verbi
monosillabici, quindi anche 言う veniva pronunciato come ゆう);
4. il dittongo えう (oggi scomparso) veniva pronunciato come よう;
5. le coppie くわ e ぐわ si leggevano rispettivamente か e が;
6. le sillabe ゐ、ゑ、を si leggevano sempre come い、え、お;
7. non c'era differenza fonetica tra ぢ/じ e づ/ず, venivano usati allo stesso modo, mentre
ora vengono prediletti じ e ず.

N.B. Le regole 2, 3 e 4 valgono per qualsiasi sillaba finisca con お、あ、い、え.

Una particolarità del giapponese classico è che i verbi posseggono sei forme, simili a vere e
proprie declinazioni o casi:

• 未然形 みぜんけい(未)
◦ la radice del verbo va in あ
◦ indica azioni o condizioni che non si sono ancora realizzate (come indica il nome,
“forma che non c'è ancora”)
◦ seguita da ず indica una negazione
◦ seguita da む indica volontà/ intenzione o congettura
▪ む + と +verbo す (coniugabile a piacere) indica azione imminente (sto per)
oppure ferma intenzione
◦ seguita da ば indica un'ipotesi
◦ seguita da ざる(体 di ず in forma ざり) + べからず (forma かり negativa di
べし) indica dovere → doppio negativo
• 連用形 れんようけい(用)
◦ la radice del verbo va in い
◦ connette due o più azioni (come indica il nome, “forma usata per connettere”)
◦ seguita da una virgola o da un て indica un elenco
◦ seguita da たり o けり indica passato
◦ seguita da げ+なり indica dubbio, vaghezza, “sembra”
• 終止形 しゅうしけい(終)
◦ la radice del verbo va in う
◦ chiude la frase, precede sempre il punto, tranne nel fenomeno detto かかりむす
び, che tramite l'uso di particelle enfatiche determina che a chiudere la frase ci
sia una forma diversa da questa
◦ la forma 未 seguita da む appartiene anche alla forma 終, quando nella frase sono
presenti espressioni enfatiche come いかで、いかでか、いかでかは、などか、
などかは、なにか、なにかは, o particelle quali か、や、かは、やは, le quali
danno una funzione di domanda retorica.
• 連体形 れんたいけい(体)
◦ la radice del verbo (se regolare) va in う
◦ assume la funzione di relativa, come nel giapponese moderno
◦ seguita da は sostantivizza il verbo
◦ seguendo il かかりむすび, se all'interno della frase compare la particella enfatica
ぞ ("proprio", "per giunta") la frase si chiude con questa forma
• 已然形 いぜんけい(已)
◦ la radice del verbo va in え
◦ seguita da ども o ど indica un'avversativa
◦ seguita da ば indica causale ( の で ), temporale, causa/effetto ( と ), condizione
preesistente (già detto) o quando
◦ seguendo il かかりむすび, se all'interno della frase compare la particella enfatica
こそ, la frase si chiude con questa forma
• 命令形 めいれいけい(命)
◦ la radice del verbo (se regolare) va in え
◦ indica un imperativo
◦ precede sempre il costrutto と+ 願う o 祈る(いのる), indica preghiera

CATEGORIE DI VERBI
Verbi in ナ
Nel giapponese classico, i verbi in ナ, ossia quelli che finivano in ぬ, erano due: 死ぬ, che
rimane ancora oggi e significa “morire”, e 往ぬ(いぬ), oggi scomparso, dal significato di
“andare/venire”.

PARADIGMA DEI VERBI IN ナ

死ぬ
• 未  死なず/死なむ/死なば
• 用  死に/死にて/死にたり/死にけり
• 終  死ぬ。/死ぬべし
• 体  死ぬるは/死ぬる者
• 已  死ぬれど/死ぬれども/死ぬれば
• 命  死ね。

Verbi in ラ
I verbi in ラ , ossia quelli che finivano in る, erano 5: ある (esistere), をる (esistere, stare
seduti, trovarsi, stare in piedi), はべる(forma umile di ある e をる), いますがる(forma
onorifica di ある e をる) e la copula なり(o, raramente, にある).
Anche le desinenze del passato -たり e - けり si comportano come verbi in ラ, infatti per il
passato negativo si usa たらず e けらず.

PARADIGMA DEI VERBI IN ラ

いますがり
• 未  いますがらず/いますがらむ/いますがらば
• 用  いますがり/いますがりて/いますがりけり
• 終  いますがり。/いますがりべし
• 体  いますがるは/いますがる者
• 已  いますがれど/いますがれども/いますがれば
• 命  いますがれ。

Verbi in カ
Dei verbi in カ fa parte il solo く, che corrisponde al moderno くる.

• 未  こず/こむ/こば
• 用  き/きて/きたり
• 終  く。/くべし
• 体  くるは/くる者
• 已  くれど/くれども/くれば
• 命  こ。

Verbi in サ
Dei verbi in サ fa parte il solo す, che corrisponde al moderno する. Come nel moderno, す
viene utilizzato per alcuni composti (ad es. 学 問 す 、 旅 す ) oppure per “vebalizzare”
aggettivi alla 連体形 (ad es. 高い→ 高くす, innalzare o rendere importante). A volte す è
interessato dal fenomeno della nigorizzazione, o sonorizzazione: in alcune parole, come 重
んず oppure 命ず, す cambia in ず.


• 未  せず/せむ/せば
• 用  し/して/したり
• 終  す。/すべし
• 体  するは/する者
• 已  すれど/すれども/すれば
• 命  せよ。

Verbi 四段
I verbi 四段(よだん)traggono il nome dal fatto che usano tutte e 4 le basi del giapponese
classico, あ,い,う,え. Di questa categoria fa parte un gruppo molto folto di verbi.

PARADIGMA DEI VERBI 四段

読む
• 未  読まず/読まむ/読まば
• 用  読み/読みて/読みたり/読みけり
• 終  読む。/読みべし
• 体  読むは/読む者
• 已  読めど/読めども/読めば
• 命  読め。

Verbi 上一段
I verbi 上一段(かみいちだん) traggono il nome dal fatto che utilizzano solo la prima
base della metà superiore dello schema delle vocali, in cui あ e い rappresentano la parte di
sopra (かみ), う il centro , え e お la parte di sotto (しも). In questo caso la prima base è la
い.
Di questa categoria fanno parte 10 verbi: 着る(きる, indossare), 似る(にる, assomigliare),
煮る(にる, cuocere), 見る(みる, guardare), 干る(ひる, asciugare),  射る(いる, scagliare
una freccia), 鋳る(いる, coniare monete), 居る(ゐる, stare), 率いる(ひきゐる, guidare le
truppe), 用いる(もちゐる, usare).

PARADIGMA DEI VERBI 上一段

見る
• 未  見ず/見む/見ば
• 用  見/見て/見たり
• 終  見る。/見るべし
• 体  見るは/見る者
• 已  見れど/見れども/見れば
• 命  見よ。

Verbi 上二段
I verbi 上二段(かみにだん)traggono il nome dal fatto che utilizzano due basi dalla parte
superiore dello schema delle vocali, in questo caso la い e la う.
Di questa categoria fanno parte molti verbi.

PARADIGMA DEI VERBI 上二段

すぐ
• 未  すぎず/すぎむ/すぎば
• 用  すぎ/すぎて/すぎたり
• 終  すぐ。/すぐべし
• 体  すぐるは/すぐる者
• 已  すぐれど/すぐれども/すぐれば
• 命  すぎよ。

Verbi 下一段
I verbi 下一段(しもいちだん) traggono il nome dal fatto che utilizzano solo la prima
base della parte inferiore dello schema delle vocali, ossia la え.
Di questa categoria fa parte un solo verbo, 蹴る(ける, prendere a calci), da cui il nome
dell’antico gioco del calcio giapponese, il 蹴鞠(けまり).

PARADIGMA DEI VERBI 下二段

ける
• 未  けず/けば/けむ
• 用  け/けて/けたり
• 終  ける。/けるべし
• 体  けるは/ける者
• 已  けれど/けれども/ければ
• 命  けよ。

Verbi 下二段
I verbi 下二段(しもにだん)traggono il nome dal fatto che utilizzano due basi dalla parte
inferiore dello schema delle vocali, ossia la え e la う.
Di questa categoria fanno parte molti verbi che oggi sono ichidan, tra cui たぶ(食べる),
のぶ(のべる), みゆ(見える), きこゆ(聞こえる), おぼゆ(覚える). I verbi in
ゆ come base prendono へ invece di え.

PARADIGMA DEI VERBI 下二段

たぶ
• 未  たべず/たべむ/たべば
• 用  たべ/たべて/たべたり
• 終  たぶ。/たぶべし
• 体  たぶるは/たぶる者
• 已  たぶれど/たぶれども/たぶれば
• 命  すべよ。

Alla categoria degli 下二段 appartiene anche 得(う, in moderno える, ottenere), usato
per formare la forma potenziale in giapponese classico → 連体形+を+得.
Es.: たぶるを得, posso mangiare.

AGGETTIVI

Nel giapponese classico troviamo due categorie di aggettivi regolari (quelli che in moderno
daranno vita agli aggettivi in い) :
• aggettivi in く→ gli aggettivi in い, es. 赤く(あかく);
• aggettivi in しく→ gli aggettivi in しい, es. 美しく(うつくしく).
Queste due categorie di aggettivi si coniugano allo stesso modo; quindi, fa lo stesso usare
uno in ku o in shiku per l'esempio; inoltre, per la traduzione è bene ricordare che questi
aggettivi portano implicito il significato della copula: ad esempio, quindi, 赤 く non
significherà solo “rosso” ma “è rosso”.

Questo, quindi, fa sì che anche gli aggettivi abbiano le loro coniugazioni:


• forma arcaica, usata in assenza di suffissi coniugabili;
• forma in かり, usata con i suffissi coniugabili (coniuga esattamente come un verbo in
ラ).
Vediamo ora come si usano:

Forma arcaica Forma in かり


未 あかくば あかからず・あかからむ
用 あかくて あかかりけ
終 あかし。
体 あかきは・あかきもの あかかるは・あかかるもの
已 あかければ・あかけれども
命 あかかれ。

La forma arcaica della 連用形, oltre a て, può prendere l'enfatico して se usata con valore
elencativo; priva di suffissi ha anche valore avverbiale, a seconda del contesto.

Inoltre, la 連体形 e la 連用形 in forma arcaica possono essere interessate dal fenomeno detto
音便(おんびん), ossia la caduta eufonica della consonante gutturale in queste due forme:
così, la 連用形 passa da あかく ad あかう, e la 連体形 passa da あかき ad あかい.
L'evoluzione della 連 体 形 ha portato alla formazione della versione “moderna” degli
aggettivi in い.
Della 連用形 in う(che, se formata a partire da un aggettivo che termina con una lettera del
ア行, si legge con la corrispettiva in オ行) è rimasta una traccia nella parola おはよう: in
effetti, la 連用形 dell'aggettivo 早い(はやい), dal significato di “presto”, si scriveva は
やう ma si leggeva はよう, ed è probabile che quella formula di saluto avesse il significato
di “è presto”.

Pseudoaggettivi

Anche gli pseudoaggettivi (gli odierni aggettivi in な) hanno due classi:


• in なり, nati dalla fusione della forma 用+にあり→ es. 静かなり(しずかなり)
• in たり, nati dalla fusione della forma 用+ とあり→es. 整然たり(せいぜんたり)

Entrambe si coniugano come verbi in ラ.


しずかなり
• 未  しずかならず/しずかならむ/しずかならば
• 用  しずかなりて/しずかなりけり/しずかに
• 終  しずかなり。
• 体  しずかなるは/しずかなる部屋
• 已  しずかなれども/しずかなれば
• 命  しずかなれ。

せいぜんたり
• 未  せいぜんたらず/せいぜんたらむ/せいぜんたらば
• 用  せいぜんたりて/せいぜんたりけり/せいぜんと
• 終  せいぜんたり。
• 体  せいぜんたるは/せいぜんたる部屋
• 已  せいぜんたれども/せいぜんたれば
• 命  せいぜんたれ。

A volte le due 連用形 speciali in に e と possono essere seguite dal rafforzativo して, e
possono assumere sia funzione avverbiale che elencativa.

Il costrutto げ + な り può essere usato anche con gli aggettivi e gli pseudoaggettivi,
attaccandosi direttamente alla radice dell'aggettivo o dello pseudoaggettivo. In un caso solo
si attesta l'uso di げ + な り con i sostantivi, nella frase 人 げ な し , “sembra non esserci
nessuno”.

Verbi composti(複合動詞、ふくごどうし)

Ci sono alcuni verbi che, se attaccati alla 連用形 di altri, aggiungono diverse sfumature di
significato:

 敢う(あう)→ da solo ha significato di “resistere”, “sopportare”; si coniuga come


uno 下二段; in frasi negative, in presenza della particella enfatica え (struttura え…あ
へず), dà significato potenziale
 合う(あう)→ da solo ha significato di “unire”; si coniuga come uno 四段 e indica
la pluralità dei soggetti (“e tutti dissero che” ecc.)

Dato che entrambi sono scritti in kana, è importante mantenere a mente la coniugazione di
entrambi dato che è l’unico modo per distinguerli

PARTICELLE E SUFFISSI CONIUGABILI/AUSILIARI



• dopo la 終 止 形 (in alcuni casi anche la 連 用 形 o la 未 然 形 ) indica imperativo
negativo
• dopo i sostantivi, come fine di frase, indica desiderio
• seguita dalla 連用形 (未然形 nel caso di く e す) + そ indica un imperativo negativo
gentile


• segue la 未然形 dei verbi in サ e la 已然形 dei verbi 四段, e indica completamento
dell'azione (in italiano traducibile come un semplice “ho fatto”)
• si coniuga come un verbo in ラ

なり
 copula, come あり
 si coniuga come i verbi in ラ, tranne la 連用形 che può andare anche in に

つつ
• segue i verbi e i suffissi coniugati alla 連用形, e indica
◦ azioni simultanee (come ながら in moderno)
◦ azione intermittente che si ripete nel tempo
◦ se i verbi che la precedono indicano esistenza ( 居 る 、 あ る ) indica azione
continuata
◦ in poesia, particella enfatica


 ausiliare perfettivo (passato), si attacca alla 連用形

など
 avverbio interrogativo, significa “perché”, sia per dubbio che per domanda retorica (な
ぜ moderno)

なむ
• se segue i verbi coniugati alla 未 然 形 indica un desiderio riferito ad una terza
persona o ad una cosa/stato (come 欲しい)
• se segue i sostantivi
• se è a fine frase

ばや
• segue la 未然形 dei verbi e di alcuni suffissi
• se a fine frase, o prima di と思う indica desiderio (come したいです)
• se in mezzo alla frase si attacca anche alla 已然形, e a seconda della forma cambia
significato  deriva dalla forma con suffisso in ば + や
◦ dopo una 未然形 indica ipotesi → se (frase 1 con ばや), forse...
◦ dopo una 已然形 indica una condizione preesistente/causa → forse è perché (frase
1 con ばや) che..., visto che è così…; può indicare anche domanda retorica
とて
• assume il significato di と思って, と言って, と聞いて  viene dalla contrazione di
と言ひて、と思ひて, dove salta il verbo (coniugato alla 連用形)

もがな
• si attacca alla 連用形 di aggettivi e pseudoaggettivi, ai sostantivi e alla copula なり・
なし; ha significato di “ah, come vorrei...”


• comunemente marca il complemento oggetto, ma se segue una 連体形 potrebbe avere
anche significato di “sebbene” (come のに in giapponese moderno), “poiché” (come
から o ので in giapponese moderno) o esortativo (in epoca Nara)


• particella enfatica che precede il verbo, si trova nelle frasi negative

にか
 può essere composto sia da particella に più か, sia da 用 di なり più か  significato
retorico, だろうか, o dubbio


• particella enfatica e retorica che esprime incertezza
• essendo un 係助詞, quando si trova a centro di frase cambia la forma del verbo finale
da 終止形 a 連体形  condiziona soprattutto べし

程に(ほどに)
• sempre preceduta dalla 連体形, ha due significati:
◦ と temporale (“mentre” o “quando”)
◦ ので causale (“poiché”)

す・さす
• segue i verbi coniugati alla 未然形
• す segue i verbi 四段, ナ e ラ; さす segue i verbi カ, サ, 上一段, 上二段, 下一段 e
下二段
• dà al verbo 2 significati:
◦ causativo → solo, o seguito da 給ふ(たまう)se si tratta di forma gentile ma il
soggetto non è abbastanza importante da richiedere un onorifico
▪ l'agente del causativo si esprime con を o に nel caso di verbi intransitivi, con
il solo に nel caso dei verbi transitivi. Talvolta を si enfatizza con して, oppure
si elide lasciando solo して
▪ nel caso dei composti con il verbo す , il verbo す cade e さ す si attacca
direttamente al sostantivo
◦ onorifico → solo se in presenza di un soggetto che lo richieda (es. l'imperatore, il
principe, la principessa), e sempre nella forma 連用形+給ふ(たまう)→ regola
del doppio onorifico
▪ il verbo 給 ふ si coniuga in modo diverso a seconda del tipo di keigo: se è
onorifico si coniuga come uno 四段, se è umile si coniuga come un 下二段
▪ i composti in す mantengono il す, che quindi diventa せさす
• si coniuga così:
す さす
未 せず・せば・せむ させず・させば・させむ
用 せて・せたり・せ給ふ させて・させたり・させ給ふ
終 す。 さす。
体 するは・する者 さするは・さする者
已 すれども・すれば さすれども・さすれば
命 せよ! させよ!

しむ
 mentre す e さす si attaccano solo alla 未然形 dei verbi, しむ segue anche la 未然形
della forma かり degli aggettivi e degli pseudo aggettivi
 usato soprattutto dopo il periodo Heian, quando lo stile cinese era più in voga, ad es.
nei documenti ufficiali o nei gunki monogatari (軍機物語, ぐんきものがたり)
 come す e さ す , ha due funzioni, causativa e onorifica (più rara e sempre
accompagnata da elementi specifici come 給ふ)
 si coniuga così:
しむ
未 しめず・しめば・しめむ
用 しめて・しめたり・しめ給ふ
終 しむ。
体 しむるは・しむる者
已 しむれども・しむれば
命 しめよ!

る・らる
• segue i verbi coniugati alla 未然形
• る segue i verbi ラ,ナ e 四段; らる segue i verbi カ, サ, 上一段, 上二段, 下一段, 下
二段
• dà al verbo 4 significati:
◦ passivo → se con un soggetto animato e il に all'agente; anche passivo d'interesse,
es. “mi è morto mio padre” (coinvolgimento del soggetto)
◦ potenziale → il più delle volte con frasi negative o retoriche; non ha 命令形
◦ onorifico → con soggetto importante, dall'imperatore al daimyo allo shogun
(anche senza 給ふ)
◦ 自 発 ( じ は つ ) , spontaneo → riporta un avvenimento fuori dal controllo del
parlante, spesso un ricordo o una sensazione innescata da qualcos'altro (di solito va
con i verbi sensoriali); si traduce con “mi viene spontaneo...”, “mi viene
naturale...”, “non posso fare a meno di...”; non ha 命令形
• con i verbi in サ il らる si assimila alla 未然形 in せ, e quindi diventa さる; può
essere soggetto alla nigorizzazione, come nel caso di おもんぜらる → おもんざる
• si coniuga così:
る らる
未 れず・れば・れむ られず・られば・られむ
用 れて・れたり・れけり られて・られたり・られけり
終 る。 らる。
体 るるは・るる者 らるるは・らるる者
已 るれども・るれば らるれども・らるれば
命 れよ! られよ!


• indica negazione
• si attacca alla 未然形 di verbi, aggettivi, pseudoaggettivi e alcuni suffissi coniugabili
(soprattutto la forma ざり; nel periodo Nara anche la forma arcaica)
• si coniuga così:
Forma arcaica Forma in ざり
未 ずば ざらば・ざらむ
用 ず・で(ず+て) ざりけり
終 ず。 ず。
体 ぬは・ぬもの ざるは・ざるもの
已 ねば・ねども ざれども・ざれば
命 ざれ。


• si attacca alla 未然形 di verbi, aggettivi, pseudoaggettivi e alcuni suffissi coniugabili
• può avere 3 significati:
◦ congettura → può essere presente, futura o perifrastica (molto rara, usata per
complicare un discorso che potrebbe essere espresso più semplicemente); porta il
soggetto alla terza persona
◦ intenzione → porta il soggetto alla prima persona
◦ esortazione 勧誘 → costrutto molto raro che appare in funzione della particella
retorica (かかりじょし) こそ accompagnata dalla 已然形 di む(anche a fine di
frase, dove dovrebbe esserci la 終止形); se non c'è il こそ si traduce con “è meglio
se...”, “sarebbe consigliabile che...”; porta il soggetto alla seconda persona
• ha solo tre forme: la 終止形 む o ん, la 連体形 む o ん e la (rarissima) 已然形 め, che
appare quasi solo in funzione di こそ; non ha le prime forme perché, in una frase con
più di un ausiliare, appare sempre alla fine (quindi non ha bisogno di formare la
sospensiva) e perché ovviamente l’ordine su una congettura non si può fare
• con む si forma il costrutto むとす, “essere in procinto di”, “avere la ferrea intenzione
di”, “fare uno sforzo per”
◦ anche むとす ha tre forme:
▪ 終 むとす → むず
▪ 体  むとする → むずる
▪ 已  むとすれ →  むずれ


• è la forma negativa di む
• come む si attacca alla 未 然 形 di verbi, aggettivi, pseudoaggettivi e alcuni suffissi
coniugabili
• ha solo 2 dei significati di む: congettura (negativa) ed intenzione (negativa)
• ha solo la 終止形; la 連体形 e la 已然形 sono molto rare, ma la forma è sempre じ

べし
• si attacca alle forme verbali che finiscono con la う, quindi generalmente la 終止形 e,
in più, la 連 体 形 dei verbi in ラ , della forma カ リ degli aggettivi, degli
pseudoaggettivi e di quei suffissi coniugabili che seguono la coniugazione dei verbi in

• si presuppone che derivi dall’avverbio うべ, successivamente aggettivato in うべし, dal
significato di “naturalmente, è naturale”
• dà 7 significati:
◦ congettura (推量、すいりょう)→ probabilità più elevata, traduce “di sicuro”
◦ intenzione/determinazione (意志、いし)→ intenzione più forte
◦ pianificazione (予定、よてい)  molto vicino a 意志
◦ congettura potenziale (可能推量、かのうすいりょう) → traduce “probabilmente
posso” o “sembra possibile”
◦ appropriatezza ( 当 然 、 と う ぜ ん ) → ha una connotazione di dovere ed
esortazione, traduce “è giusto”, “è opportuno”, “si deve” (soprattutto con frasi che
riguardano regole sociali, morali od universali)
◦ adeguatezza (適当、 てきとう)  molto vicino a 当然
◦ ordine ( 命 令、 め い れい ) → comando gentile (ma più forte di む), traduce “ti
prego di...” o “dovresti...”, ma anche un imperativo normale (a seconda dei casi)
• la coniugazione segue 2 forme, quella arcaica e quella in か り ; dato che assume
funzione di imperativo, non presenta la 命令形

Forma arcaica Forma かり


未 べく+ば べから+ず
用 べく べかり+けり
終 べし。
体 べきもの べかるもの
已 べけれ+ども・べけれ+ば

まじ
• forma negativa di べし, segue le stesse regole di costruzione: segue la 終止形 o la 連
体 形 di verbi in ラ , aggettivi, pseudoaggettivi e particelle che seguono la
coniugazione in ラ
• i significati sono gli stessi, ma al negativo:
◦ congettura negativa → probabilità più elevata, traduce “di sicuro non”
◦ intenzione negativa → più forte di un normale intenzionale, “ho intenzione di
non”, “sono fermamente intenzionato a non”q
◦ potenziale negativo → traduce “non posso” o “probabilmente non posso”
◦ appropriatezza negativa → traduce “non è giusto che”, “è consigliabile che non”
◦ ordine negativo → assume la funzione di imperativo negativo, “non devi”
• come べし presenta una doppia forma, arcaica e in かり; inoltre, proprio come べし,
non presenta la 命令形, dato che assume funzione di imperativo:
Forma arcaica Forma かり
未 まじく+ば まじから+ず
用 まじく まじかり+けり
終 まじ。
体 まじきもの まじかるもの
已 まじけれ+ども・まじけれ+ば

らむ、らし、めり
• seguono la 終止形 dei verbi e la 連体形 di verbi in ラ, di aggettivi, di pseudoaggettivi
e di suffissi coniugabili che seguono la coniugazione in ラ
• tutti e tre hanno la funzione di congettura presente, ma:
◦ ら む è anche congettura di causa (“probabilmente è perché”, “è forse perché…
che…?” a mo’ di domanda retorica) → ipotesi poco plausibile, perché fuori dal
campo visivo di chi parla (per sentito dire); inoltre ha un uso perifrastico (婉曲, え
んきょく)  uso indiretto, più distaccato = più gentile, ma anche notizia riportata;
differisce da む perché questo è una congettura futura, mentre らむ è presente
◦ らし è una congettura più certa, con fondamento (“sembra che”)
◦ めり(deriva da 目あり o 見えあり) è una congettura più soggettiva, che deriva da
un’informazione visiva (percezione), e ha anche l'uso perifrastico
• si coniugano così:
◦ らむ → 終 らむ;体 らむ(は);已 らめ(ば;ども) ; manca 未
perché indica qualcosa di non ancora verificato, 用 perché e 命 perché essendo
congettura non può avere un imperativo
◦ めり → 用 めり;終 めり;体 める(は);已 めれ(ば;ども)
◦ らし → fino all'epoca Kamakura era solo らし, sia per 終 che per 已 e 体, che
però apparivano solo in presenza del かかりむすび; dall'epoca Kamakura in poi
si è adottata una nuova coniugazione che seguiva la forma arcaica degli aggettivi
(da cui poi è derivato l'odierno らしい) → 未 らしく(ば);用 らしく
(て);終 らし; 体 らしき(は)

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