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Dipartimento Educazione
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Istituto dei Sordi di Torino

DIZIONARIO
DI ARTE CONTEMPORANEA
IN LINGUA DEI SEGNI ITALIANA
Il silenzio racconta l’arte
DICTIONARY
OF CONTEMPORARY ART
IN ITALIAN SIGN LANGUAGE
Silence speaks about art

UMBERTO ALLEMANDI & C.


TORINO ˜ LONDRA ˜ VENEZIA ˜ NEW YORK
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Dizionario di Arte Progetto di ricerca a cura di / Traduzione / Translation Ringraziamenti e Barbara Sena. Education Department staff:
Project by Marguerite Shore UniCredit Banca che ha creduto UniCredit & Art Team. Emanuela Bartolini,
Contemporanea nella ricerca e sostenuto l’avvio: Luisa Consolati, Cristina
Enrico Dolza
in Lingua dei Segni Coordinatore Istituto dei Sordi Fotografie / Photographs Aristide Canosani, Presidente Per la gentile concessione Corlando, Manuela Corvino,
Italiana. di Torino / Supervisor Istituto Brunella Manzardo UniCredit Banca e i colleghi delle immagini: il Presidente Valentina Ferrero, Laura Gallo,
Il silenzio racconta l’arte dei Sordi di Torino Erminio Chiappelli, e la Direzione del Castello Maricica Georgescu, Alessia
Anna Pironti Roberta Bolelli, Franco Gatti. di Rivoli Museo d’Arte Giorda, Maria del Carmen León
Dictionary of Responsabile Capo Dipartimento Con il patrocinio di / Cesare Pietroiusti. Contemporanea Marqueño, Valeria Mussano,
Educazione Castello di Rivoli Museo Under the patronage of Anna Somers Cocks, e Chiara Oliveri Bertola, Samantha Padovani, Sara
Contemporary Art Direttore Editoriale Organizzazione Mostre Rossino, Rosarianna Seclì, Elena
d’Arte Contemporanea / Head,
in Italian Education Department Castello di «The Art Newspaper». e Responsabile Tecnico Tortia, Greta Zamboni.
Sign Language. di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Umberto Allemandi Editore. Collezione, per le immagini Istituto dei Sordi team,
Silence speaks about art Catterina Seia Regione Piemonte Direzione della Collezione Permanente. who collaborated on the project:
Cultural Advisor Indipendente già Con il contributo di / Cultura, Turismo e Sport, Famiglia Ceretto, Brunate Marianna Luca, Luisa Accardo,
UniCredit & Art Project Manager / progetto «Abil-mente». di La Morra (Cuneo). Cristina Artusio e Barbara Sena.
With the support of Cesare Pietroiusti. UniCredit & Art Team.
Independent Cultural Advisor, Ente Nazionale Sordi.
formerly UniCredit & Tutti i collaboratori
Art Project Manager del Dipartimento Educazione: Acknowledgments Permission to use images courtesy
Emanuela Bartolini, UniCredit Banca who believed of: the President and the Direction
Ricerca / Research Luisa Consolati, in the research and provided of Castello di Rivoli Museo
Dipartimento Educazione Cristina Corlando, support for getting it underway: d’Arte Contemporanea and
Luciano Candela Castello di Rivoli Museo d’Arte
Francesca Delliri Manuela Corvino, Aristide Canosani, President Chiara Oliveri Bertola Head
Istituto dei Sordi di Torino
Contemporanea / Education Valentina Ferrero, Laura Gallo, UniCredit Banca, Erminio of Exhibitions and Technical
Brunella Manzardo Department Castello di Rivoli Maricica Georgescu, Chiappelli, Roberta Bolelli, Head of Collection, for the images
Dipartimento Educazione Castello Museo d’Arte Contemporanea Alessia Giorda, Maria del Carmen Franco Gatti. of Permanent Collection.
di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea / León Marqueño, Valeria Mussano, Cesare Pietroiusti. Ceretto Family, Brunate
Education Department Castello Anna Pironti Samantha Padovani, Anna Somers Cocks, Managing di La Morra (Cuneo).
di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Responsabile Capo / Head Sara Rossino, Rosarianna Seclì, Editor of “The Art Newspaper”. Cesare Pietroiusti.
Paola Zanini Elena Tortia, Greta Zamboni. Umberto Allemandi Editore.
Coordinamento redazionale Referente Attività di Laboratorio / Team Istituto dei Sordi Regione Piemonte Department
e progettazione Dizionario Workshop Activities che ha collaborato a vario titolo of Culture, Toursim and Sport,
Barbara Rocci al progetto: Marianna Luca, project “Abil-mente”.
a cura di / Dictionary editing Segreteria / Secretary Ente Nazionale Sordi.
Luisa Accardo, Cristina Artusio
coordination and design by Brunella Manzardo
Brunella Manzardo Comunicazione / Communication
Anna Pironti

Comitato di redazione / Fondazione Istituto dei Sordi


Editing committee di Torino / Foundation Istituto
Francesca Delliri dei Sordi di Torino
Enrico Dolza
Brunella Manzardo Antonio Robbiati
Anna Pironti Presidente / President
Catterina Seia Enrico Dolza
Coordinatore / Supervisor
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Sommario / Contents

CONVERSAZIONE TRA / CONVERSATION BETWEEN ANNA SOMERS COCKS,


LUCIANO CANDELA, ENRICO DOLZA, BRUNELLA MANZARDO,
ANNA PIRONTI, CATTERINA SEIA
8 Il silenzio racconta l’arte
19 Silence speaks about art

BRUNELLA MANZARDO
29 Articolazione della ricerca
31 Articulation of the research

CESARE PIETROIUSTI
33 La poesia, o l’impossibilità di dire
37 Poetry, or the impossibility of saying

A CURA DI / BY FRANCESCA DELLIRI,


BRUNELLA MANZARDO, ANNA PIRONTI
41 I nuovi segni / The new signs

203 Biografie / Biographies


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Il silenzio racconta l’arte A.S.C.: Perché l’impresa?


C.S.: La cultura può fare molto per l’impresa, per lo sviluppo del potenziale delle persone che
la animano, quindi del capitale cognitivo e sociale dell’organizzazione e delle comunità nelle
quali l’impresa agisce: il museo è un luogo di apprendimento per l’impresa alla ricerca del
miglioramento continuo. Le imprese possono fare molto per la cultura e non solo come finan-
Conversazione tra ziatori. Come partner possono contribuire, con le competenze proprie delle organizzazioni, a
ANNA SOMERS COCKS, Direttore Editoriale di «The Art Newspaper» far crescere e a diffondere idee e progetti.
e Nello specifico, il progetto rivolto alle persone sorde è stato avviato come comune percorso di
LUCIANO CANDELA, Presidente Unione Ex Allievi Sordi ricerca tre anni fa, su una sollecitazione nata dalla mia visita all’ultima Documenta. A Kassel
ENRICO DOLZA, Coordinatore Istituto dei Sordi di Torino ho incontrato molte persone in visita portatrici di diverse abilità, tra le quali gruppi di sordi in
BRUNELLA MANZARDO, Ricercatrice Dipartimento Educazione un «ascolto silente», con la Lingua dei Segni in un luogo abitato da segni. Ho interpellato
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Enrico Dolza, Coordinatore dell’Istituto dei Sordi di Torino, per conoscere quali strumenti
ANNA PIRONTI, Responsabile Capo Dipartimento Educazione fossero disponibili in Italia per facilitare la fruizione dell’arte da parte di questa popolazione.
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Sono emerse aree di miglioramento. In sintesi mancavano nella Lingua dei Segni i gesti per
CATTERINA SEIA, Cultural Advisor Indipendente tradurre il lessico specifico dell’arte contemporanea e quindi favorire la comprensione e la fre-
già UniCredit & Art Project Manager quentazione dei musei. Uno dei valori dei processi di collaborazione è l’attività di rete: imme-
diatamente è partito il gruppo di progetto composto da Anna Pironti e Brunella Manzardo
per il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli e, per l’Istituto dei Sordi, da Enrico
A.S.C.: Che cosa ha fatto nascere la collaborazione tra realtà pubbliche e private per dare vita al primo Dolza, Luciano Candela e Francesca Delliri.
progetto per l’accessibilità dell’arte contemporanea alle persone sorde?
C.S.: Il progetto nasce dalla consolidata e strutturata collaborazione tra il Dipartimento A.S.C.: Vorrei porre la prossima domanda prima ad Anna Pironti e poi a Enrico Dolza. Qual è stato il
Educazione del Castello di Rivoli e UniCredit & Art, il progetto di gestione strategica modello di cooperazione? Come si mettono insieme le collaborazioni in questo genere di progetti? Come mai
degli investimenti culturali dell’omonimo Gruppo, operante in ventidue Paesi. si è partiti da Rivoli?
Una collaborazione che si fonda sulla comune convinzione che il Museo d’Arte A.P.: Collabor-Azione è la parola cardine per il Dipartimento Educazione, un sistema com-
Contemporanea possa essere una piattaforma culturale di elaborazione del pensiero, un plesso di azioni e di relazioni che appunto collabora e coopera con diversi soggetti, istituzio-
luogo di ricerca e sperimentazione continua, dove si producono idee, uno spazio progettua- nali e non, in sintonia con la mission del Castello di Rivoli: promuovere e diffondere l’arte e la
le coinvolgente e aggregante, aperto agli specialisti e al pubblico più vasto. Alle funzioni cultura contemporanea nei diversi contesti. Nel Museo configuriamo la struttura che promuo-
storiche e consolidate del Museo, oggi si affianca a pieno titolo la dimensione educativa, atta ve la conoscenza dell’arte del nostro tempo per renderla accessibile a ogni tipo di pubblico e
a rendere accessibile la conoscenza a tutti. Si tratta della garanzia di un diritto costituzionale: ovviamente alle persone diversamente abili.
il diritto di cittadinanza per tutti nei luoghi della cultura, per una società più coesa.
In tal senso è fondamentale lavorare sui temi dell’inclusione sociale e della diversità, vera A.S.C.: E l’Istituto dei Sordi come l’ha presa?
ricchezza del nostro tempo (e di un gruppo internazionale!) con una comune progettuali- E.D.: Condivido pienamente il punto di vista espresso da Anna Pironti. L’Istituto dei Sordi
tà che con il Dipartimento Educazione riguarda la peer education (educazione tra pari), il si pone come centro di risorse per l’integrazione sociale delle persone sorde e per fare questo
lifelong learning (apprendimento continuo), la comunicazione interna e la formazione opera in un fitto sistema di rete e di relazioni con i più svariati soggetti istituzionali, pubblici
manageriale. e privati. Naturalmente il Dipartimento Educazione partiva dalla sua specifica dimensione

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correlata all’arte e ai linguaggi visivi; noi invece dal concetto di fruizione, accessibilità ed non c’era. Volendo tradurre nella Lingua dei Segni un percorso di visita al Castello di
emancipazione delle persone sorde italiane. A partire da questi presupposti si è determinato il Rivoli, ed essendoci accorti di non avere a disposizione i segni corrispondenti, è stato del
punto d’incontro per un progetto originale e innovativo, ma anche solido. tutto logico attivare un primo nucleo di ricerca finalizzato allo scopo; ovvero creare i segni
mancanti nella LIS: «le parole per dirlo» esistenti nel linguaggio artistico ma mancanti nel
A.S.C.: Che compito avete voluto per voi? linguaggio gestuale.
E.D.: Abbiamo portato la nostra competenza specifica nel campo della sordità, con un’atten- In tal senso abbiamo appreso che la nostra conoscenza del mondo dei sordi si nutre di giu-
zione particolare per l’accessibilità linguistica, sia in Lingua Italiana, sia in Lingua dei Segni. dizi e pregiudizi a volte errati, ad esempio è convinzione comune che un sordo possa leg-
E così il gruppo di ricerca ha coinvolto un quadro di figure professionali assolutamente ine- gere. Non è detto che sia così, non è semplice per molti di loro leggere i saggi nei cataloghi
dito nel panorama nazionale e internazionale: persone sorde e udenti, esperti di educazione d’arte o le didascalie sulle pareti negli spazi espositivi. Bisogna entrare in un’altra dimen-
museale, storici dell’arte, interpreti di Lingua dei Segni, linguisti. sione anche esistenziale per comprendere le specificità e le diversità fra la nostra realtà e
La diversità e l’unicità delle intelligenze che hanno cooperato nell’occasione, nonché i diversi quella di un sordo: dalla nascita, in seguito a un trauma, sordo per una malattia in tenera
profili istituzionali e professionali sono stati gli elementi fondamentali per la riuscita del progetto. età oppure da adulto.
E.D.: Lo scambio di comunicazione è stato veramente molto forte, possiamo dire oggi di esse-
A.S.C.: Ma non rimase sorpreso quando si misero in contatto con voi il Dipartimento Educazione e re tutti persone un po’ diverse e con un diverso approccio verso aree di interesse che prima in
Catterina Seia? Ci aveva mai pensato? gran parte ignoravamo.
E.D.: Quando si mise in contatto con me Catterina, di ritorno da Kassel, non rimasi sorpre- L.C.: Abbiamo tutti imparato molte cose. Per noi sordi si è trattato di un vero e proprio per-
so dalla proposta anche se in effetti non mi ero mai posto seriamente il problema dell’accessi- corso di scoperta di un mondo ancora sconosciuto. Nessuno di noi si era mai avvicinato all’ar-
bilità di questo tipo di museo alle persone sorde. Ero vittima anch’io di un certo pregiudizio te contemporanea, in realtà sin dalla prima visita ad Artissima ci siamo resi conto che era solo
verso l’arte contemporanea ritenendola elitaria e scarsamente accessibile un po’ per tutti. perché non l’avevamo mai capita e nessuno ce l’aveva mai spiegata. Ma ci siamo anche resi
conto subito che ci mancava la lingua per descriverla e farcela raccontare.
A.S.C.: Quale era l’obiettivo primario per il Dipartimento Educazione?
A.P.: Addentrarci nella dimensione dell’incontro con l’altro da sé, l’alterità, al di là del dato A.S.C.: Non esistevano quindi simili iniziative a livello europeo?
tecnico che ha determinato l’avvio del progetto: ricercare e trovare i segni per tradurre in LIS A.P.: La nostra ricerca linguistica e il Dizionario sono unici nel loro genere a livello nazio-
il lessico specifico dell’arte contemporanea. Ora siamo certi che il vero risultato della ricerca nale e internazionale. In riferimento alla normativa e agli indirizzi comunitari, troviamo molte
sia stata l’apertura verso un mondo sconosciuto, dentro la sua complessità e specificità. sollecitazioni finalizzate alla costruzione di strumenti per garantire il diritto all’uso della Lingua
Nell’attuale momento storico, in cui l’incontro con l’alterità a volte genera tensioni, per noi è dei Segni. Una norma della Comunità Europea afferma che l’apprendimento per i sordi deve
stata molto importante la reale condivisione all’interno del progetto. Un impianto culturale, essere equo e non forzato in direzione della lingua orale (come spesso accadeva in passato). Si
umanistico e non solo tecnico. Nel comune percorso gli elementi qualificanti sono stati la tratta di favorire un apprendimento che tenga conto della condizione delle persone, che sia un
conoscenza dell’arte contemporanea, l’approccio sin-estetico, l’attivazione plurisensoriale, reale supporto e un aiuto concreto, che nel contribuire all’emancipazione culturale, favorisca
associate alla mediazione tra contenuti teorici e aspetti pratici; insomma una reale condivisio- anche l’autostima delle persone, il benessere, la gioia di apprendere. Lavoriamo per andare
ne di saperi e competenze per tradurre in prassi operativa l’autentico desiderio di mettersi a verso un modello culturale inclusivo, per trasmettere saperi ma anche costruire relazioni, favo-
disposizione dell’altro da sé. rire in ogni momento il benessere delle persone. Peraltro, sempre all’interno della risoluzione
sulla Lingua dei Segni nel Parlamento Europeo, vengono sollecitate la promozione e la pub-
A.S.C.: Quali sono gli obiettivi principali di questa iniziativa? blicazione di Dizionari aggiornati nelle rispettive Lingue dei Segni nazionali degli Stati
A.P.: L’obiettivo del gruppo di ricerca era costruire un segmento di linguaggio che ancora Membri.

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A.S.C.: Avevate un intento umanitario? A.S.C.: E il secondo passaggio?


C.S.: Nel disegno di legge citato da Pironti troviamo l’essenza di questa collaborazione: la C.S.: Di seguito Luciano Candela e Francesca Delliri dell’Istituto dei Sordi sono entrati in
LIS rappresenta una forma di integrazione dei sordi nella società, nel rispetto e nel riconosci- contatto con il patrimonio artistico del Museo, attraverso il percorso di scambio reciproco,
mento della differenza, accogliendola, senza negarla. La frequentazione del museo, come conseguente alla costituzione di questo gruppo di ricerca.
luogo aperto al mondo, favorisce lo scambio con il contesto sociale, l’uscita dalle realtà auto- Il valore che nasce da questa collaborazione è un’esperienza che può migrare su altri gruppi
riferite e protette. Un’opportunità per tutti noi. di persone: l’abbiamo intesa come metodologia esportabile, per far crescere l’efficacia dei pro-
E.D.: Sì, perché è forte per alcuni gruppi di sordi la tendenza ad autoescludersi. Questo tipo di getti formativi. Dal percorso di ricerca abbiamo appreso molto anche noi.
lavoro va nella direzione opposta, verso il riconoscimento della specificità e della validità di una
lingua, all’interno di quello che è il modello inclusivo dell’interazione-integrazione sociale. A.S.C.: Avete fatto verifiche particolari?
C.S.: Verifiche continue con sperimentazioni dirette con il pubblico di riferimento. La
A.S.C.: Le lingue spesso hanno dei «custodi», come l’Académie Française per il francese, che ammettono prima, relativa all’idea originaria, l’abbiamo vissuta in modo immersivo nella Fiera Artissima
o bocciano delle parole (o almeno tentano di farlo). Esiste nel mondo dei sordi l’equivalente? 2007, in un contesto denso di persone e stimoli, visivi e concettuali. Abbiamo compreso i
E.D.: No, anche perché la LIS è riconosciuta come lingua solo in alcuni Paesi, anche se esi- limiti del linguaggio esistente con la consapevolezza di muoverci in un territorio completa-
ste uno specifico invito dell’Unione Europea in questo senso. Di fatto mancano gli enti per la mente nuovo. Nonostante il comune interesse, il desiderio di costruzione e la forte idealità che
standardizzazione e diffusione, carenti anche in Italia, dove la LIS differisce notevolmente, ad ci uniscono, nei tre anni di lavoro abbiamo affrontato nel percorso le difficoltà che nascono
esempio, tra Nord e Sud. Probabilmente in futuro si arriverà a una maggiore standardizzazio- dall’incontro di mondi che non si conoscono. Le abbiamo superate grazie ai chiari obiettivi
ne grazie alla televisione e a internet, ai telegiornali, ai congressi e anche grazie alle università. e alla struttura del progetto.

A.S.C.: Come vi siete distribuiti i compiti? A.S.C.: E i sordi come hanno reagito?
A.P.: Per il Dipartimento Educazione la ricerca era affidata a Brunella Manzardo, laureata E.D.: La vera sorpresa è stato l’interesse delle persone sorde, che dall’essere un non-pubblico
in Museologia con una Tesi specifica sui Dipartimenti Educazione dei principali musei di del museo ormai si configurano come fruitori attivamente coinvolti, che si organizzano per
arte contemporanea in Italia e in Europa, per l’Istituto dei Sordi a Luciano Candela, forma- visitare autonomamente musei e mostre d’arte contemporanea.
tore sordo e alla linguista Francesca Delliri.
A.S.C.: C’è una terminologia nella Lingua dei Segni per altri ambiti specialistici, ad esempio per l’inge-
A.S.C.: Chi e come ha deciso il metodo? gneria?
C.S.: Siamo partiti costituendo il gruppo di lavoro interfunzionale e abbiamo avviato L.C.: Sì, ma si tratta di pochi segni, quelli con valore generale. Mancano tutti gli approfon-
un’analisi di campo per conoscere il pubblico di riferimento (il target), il dimensionamento, dimenti e quando si devono tradurre concetti complessi in ambiti così settoriali... beh, sì, spes-
le esigenze, la situazione esistente (benchmarking delle migliori pratiche internazionali). Definita so ci mancano i segni!
insieme una strategia di azione, obiettivi e tempi, risorse umane da coinvolgere, abbiamo desi-
gnato il project manager e costruito un metodo originato dal percorso di apprendimento recipro- A.S.C.: Dunque potremmo dire che con questo progetto è come conquistare un altro pezzo di territorio lin-
co e dalla valorizzazione dei tanti e diversi punti di vista e competenze. UniCredit Banca, con guistico? Ci sono altri territori ancora da conquistare... ad esempio la filosofia?
il suo Presidente Aristide Canosani, ha immediatamente finanziato l’intervento di avvio: un E.D.: Per la filosofia il problema è effettivamente molto simile e anche in tal senso è in atto
corso di avvicinamento alla LIS, Lingua dei Segni, per un primo contatto con il mondo della una ricerca, un primo vocabolario del lessico della filosofia è già on line sul nostro sito, grazie
sordità per la figura di project manager Brunella Manzardo, individuata nel Dipartimento a un intervento in parte voluto e concordato con l’Università di Torino.
Educazione.

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A.S.C.: Come avete affrontato il problema della traducibilità? Vorrei che prendessimo un termine e che A.S.C.: Questa è una piccola intuizione molto importante per comprendere tutto il problema. Tutte le lin-
voi mi raccontaste come siete arrivati al segno. Per esempio: Arte Povera. gue sono metafore, termini concreti che diventano metafore, ma se si usa la metafora sbagliata si perde il signi-
L.C.: Dal termine «arte» e «recupero» del materiale. Il riutilizzo di un materiale quotidiano, ficato del discorso.
finalizzato alla creazione di un’opera d’arte. A.P.: Vorrei ritornare alle premesse concettuali su cui si è costruita la ricerca: abbiamo par-
B.M.: Ho sintetizzato per Luciano Candela e Francesca Delliri il significato di ciascuno dei tecipato con grande entusiasmo sin dalla prima sollecitazione non solo perché siamo in linea
termini dell’arte, condensandolo in pochi concetti essenziali. È stato un processo lungo e arti- con la normativa europea che indica il museo come luogo di formazione permanente per tutti
colato, perché ci stavamo addentrando in un terreno completamente nuovo per loro, e già e considera l’accessibilità ai pubblici secondo norme precise (oggi è impensabile che un’isti-
all’interno del nostro gruppo si è trattato di operare un primo passaggio di traduzione, per tuzione culturale pubblica possa non essere accessibile), ma al di là della norma abbiamo rite-
poterci intendere e poi giungere alla definizione dei nuovi segni. Per agevolare la comprensio- nuto l’esperienza irrinunciabile anche perché la LIS è un linguaggio visivo: si articola nello
ne, ho utilizzato un vasto repertorio di immagini tratte da cataloghi della Collezione del spazio, impegnando sia la gestualità, fortemente iconica e rappresentativa, sia l’espressione di
Castello di Rivoli e di mostre, inoltre abbiamo effettuato diverse visite al Museo individuan- volti, occhi, bocca. Un linguaggio complesso e altamente comunicativo particolarmente adat-
do le opere di riferimento per ciascun termine. to a veicolare contenuti di tipo artistico.
Quindi, dopo l’attenta analisi del senso di ogni parola, abbiamo cercato di trovare le miglio-
ri metafore visive da utilizzare per la traduzione, con processi di costruzione linguistica molto A.S.C.: Potete fornire un esempio?
diversi tra loro. B.M.: Interessante può essere il lavoro sul segno LAND ART. L’immagine dell’opera «Spiral
Jetty» di Robert Smithson che esemplifica Land Art per il Dizionario ha una straordinaria affi-
A.S.C.: Faccia un esempio, se possibile. nità con il segno che abbiamo inventato, i sordi si sono sorpresi ed emozionati di questo fatto ed è
B.M.: Il segno HAPPENING mette in atto un processo chiamato inizializzazione, per cui la piaciuta molto la corrispondenza.
lettera «H» tradotta nell’alfabeto manuale avvia il segno a cui si fa seguire l’idea di evento, di L.C.: Parte da LAND, terra, con la lettera «L» nell’alfabeto manuale e poi si trasforma con un
accadimento, che appunto è il cuore del concetto. Questo è un esempio, nel percorso esiste movimento che ricorda proprio la spirale. Brunella Manzardo ci ha spiegato il significato del ter-
un’ampia varietà di procedimenti linguistici. mine e la poetica della Land Art e insieme a Francesca Delliri, abbiamo proposto un segno che
E.D.: Ritornando ad Arte Povera, lei ha scelto un esempio che chiarisce bene il problema della cogliesse anche le sfumature del significato.
Lingua dei Segni prima di questo progetto e di come possiamo determinare il cambiamento. A.P.: Il lavoro degli artisti è stato fondamentale per l’intero progetto, pensiamo anche alla progres-
Senza i nuovi segni, probabilmente un interprete avrebbe tradotto «povero» nella LIS usan- sione di immagini che esemplifica ciascun nuovo segno nel Dizionario: rimanda alla cronofoto-
do il segno già esistente e originando un concetto fuorviante: il segno infatti richiama la mani- grafia di Eadweard Muybridge, una modalità per tradurre la dimensione dinamica della vita nella
ca sdrucita di un mendicante, immagine che contiene un’accezione fortemente negativa, sba- staticità dell’immagine, catturando gli attimi di tempo in una progressione spazio-temporale.
gliato rispetto a quello che attualmente traduce l’Arte Povera in LIS, che include nel segno il
concetto di recupero, che è ben diverso da quello di povertà. A.S.C.: Luciano Candela, lei ha provato a usare alcune di queste parole nella sua vita?
B.M.: Gli interpreti in questi casi utilizzano perifrasi. L.C.: L’ho già fatto, con l’aiuto di Brunella Manzardo, durante alcune visite al Castello di
A.P.: Con il rischio di eludere il significato, come emerge dall’esempio sull’Arte Povera. Rivoli. Grazie alla nostra ricerca ho acquisito conoscenze di arte contemporanea che ho potu-
E.D.: L’arte contemporanea esprime peraltro concetti complessi, e quindi anche gli interpre- to tradurre con il frutto della collaborazione: ho accompagnato a mia volta dei sordi in visita
ti traducono quello che capiscono se non possiedono una conoscenza specifica. al Museo utilizzando i nuovi segni di fronte alle opere e tutti i partecipanti si sono dimostrati
B.M.: Pensiamo a un altro segno inadeguato: il segno per OLIO, indicherebbe l’olio come interessati. La visione diretta è stata emozionante, oltre a permetterci di avere una percezione
condimento, e quindi «pittura a olio» doveva essere necessariamente ri-definito in relazione al chiara e precisa che solo dal vivo si può realizzare, pur avendo già conosciuto alcuni lavori
significato artistico. osservando diversi cataloghi.

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A.S.C.: E fuori Rivoli? Avete parlato di Artissima, una fiera di gallerie d’arte contemporanea. infine il segno descritto. Questo è un modulo, non soltanto grafico ma concettuale, che espri-
B.M.: Abbiamo potuto utilizzare il nuovo linguaggio in diverse visite sperimentali con persone me un preciso impianto metodologico.
sorde, di tutte le età. Artissima, nelle edizioni 2007 e 2009, ha in un certo senso sancito l’apertu- Avendo appreso con nostra sorpresa che molti sordi hanno difficoltà a leggere la lingua italia-
ra del progetto e la conclusione della ricerca. Come già detto, abbiamo avuto degli ottimi riscon- na, abbiamo utilizzato per i testi una lingua scritta semplice ma ragionata, accessibile a tutti.
tri perchè i sordi si sono molto appassionati e sono tornati al Museo organizzandosi autonoma- Abbiamo tenuto conto che, rispetto alla lettura, il sordo oralista ha gli stessi problemi del
mente oltre a partecipare agli appuntamenti proposti da noi. Abbiamo anche realizzato un sordo segnante. Crediamo peraltro di aver realizzato uno strumento utile, come prima alfabe-
«Weekend’Arte» speciale per famiglie in cui adulti e bambini, sordi e udenti, tutti insieme, tizzazione, anche per chi non è sordo, un dispositivo di avvio alla conoscenza dell’arte con-
hanno potuto vivere un’esperienza comune al Castello di Rivoli con traduzione LIS. temporanea per tutti. Inoltre il Dizionario avrà, per il suo valore pionieristico, una grande cir-
E.D.: È stato interessante notare come all’ultima Artissima si siano presentate persone non colazione nel sistema dell’arte, nei Dipartimenti Educazione dei musei di tutto il mondo, fra
conosciute o appartenenti ad altre associazioni o gruppi; questo vuol dire che il lavoro ha gli operatori culturali e gli studenti di Università e Accademie.
avuto una risonanza molto alta anche nel mondo dei sordi.
A.S.C.: Cosa pensate di fare per diffondere questo lavoro bellissimo oltre l’Italia?
A.S.C.: Nella Lingua Italiana dei Segni, come sarà diffusa questa nuova terminologia? B.M.: Abbiamo già condotto diverse presentazioni di fronte a un pubblico internazionale,
E.D.: Attraverso strumenti come il Dizionario e la brochure promozionale pubblicata dal oltre che ad Artissima, che è già di per sé Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea, dove
Dipartimento Educazione, i nostri siti web e ogni altra forma di comunicazione. Noi pensia- nel 2009 abbiamo presentato la brochure promozionale del progetto. Tramite la Fondazione
mo di inserire nel sito dell’Istituto dei Sordi una sezione con filmati per divulgare i nuovi CRT di Torino siamo stati invitati a presentarla nell’ambito del programma Open to all, di
segni. Ci sono infatti diversi modi per fissare l’immagine, tramite video o fotografia. La moda- fronte a una platea di delegati della Banca Mondiale che si occupano di politiche sulla disa-
lità fotografica scelta per il Dizionario è assolutamente innovativa; di solito per pubblicare un bilità, persone provenienti da ogni parte del mondo. Al Manchester Museum, sono interve-
segno si utilizzano due scatti fotografici, uno iniziale e uno finale, oppure gli stessi sono dise- nuta in occasione di una Tavola Rotonda Europea di esperti di educazione al patrimonio cul-
gnati, ma il disegno rende poco del movimento e della ricca articolazione del segno. Più turale e a Milano in occasione del Convegno Internazionale «Lost in Translation», il cui tema
comunemente vengono filmati. era appunto la traduzione e la trasmissione di valori culturali in contesti diversi. Anche in
queste sedi, platee sempre molto vaste hanno dato ottimi riscontri, inoltre è stata accolta posi-
A.S.C.: Quanto sarà grande il mercato per questo Dizionario? tivamente la traduzione del testo in inglese.
E.D.: Non è una domanda semplice: certo il mondo dei sordi è più ampio ed eterogeneo di
quanto si possa pensare a un primo sguardo, con interessi che spaziano dal multilinguismo A.S.C.: Ci sono traduttori nella Lingua dei Segni dall’italiano all’inglese?
all’assistenza sociale, dalle scienze del linguaggio alla sanità, dalla pedagogia alla storia... E.D.: Sì, ci sono dei veri e propri interpreti delle varie Lingue dei Segni. Il ruolo svolto dalla
lingua inglese tra le lingue storico-orali è svolto nel mondo dei sordi dall’American Sign
A.S.C.: Il vostro Dizionario può funzionare anche per quanti non usano la Lingua dei Segni? Language (ASL), forte soprattutto per la presenza negli Stati Uniti dell’unica Università per
E.D.: Si, certo. Bisogna stare attenti a non identificare la sordità con la Lingua dei Segni. sordi del mondo, la Gallaudet University, che molto attiva quanto a diffusione, studio e ricer-
Quindi anche il nostro Dizionario va incontro alle variegate esigenze comunicative delle per- ca sulle Lingue dei Segni.
sone sorde, non necessariamente segnanti, rispecchiando l’estrema diversificazione interna al
cosiddetto mondo dei silenzio. A.S.C.: I prossimi passi sono dunque la diffusione di questa lingua in Italia e l’eventuale traduzione di que-
A.P.: Teniamo conto degli elementi che connotano ciascuna pagina del Dizionario: la sin- sti termini in ASL. Altri passi da fare?
tesi più essenziale, mai banale, del termine in italiano, la traduzione in inglese (il linguaggio A.P.: Ci auguriamo di poter allargare il gruppo di ricerca: non vorremmo essere solo i tra-
ritenuto universale per convenzione) e poi la descrizione a sua volta in italiano e in inglese, duttori, vorremmo poter esportare un metodo di lavoro in una dimensione aperta al confron-

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to, rendendo disponibili e condividendo con altri soggetti questi nostri pensieri, la ricerca,
l’impianto concettuale, metodologico e operativo. Silence speaks about art
C.S.: Non a caso abbiamo scelto Allemandi come editore, non solo per affinità culturale e
concettuale, ma per il suo posizionamento internazionale. Vogliamo che il messaggio parta
da questo territorio e cammini nel mondo attraverso tavoli di confronto e non solo con la mera
traduzione. Conversation between:
ANNA SOMERS COCKS, Managing Editor, “The Art Newspaper”
A.S.C.: L’arte per i sordi è la stessa cosa che è per noi? and
LUCIANO CANDELA, President, Unione Ex Allievi Sordi
A.P.: In ultima analisi proponendoci come istituto di ricerca, vogliamo riflettere attorno alla
ENRICO DOLZA, Supervisor, Istituto dei Sordi di Torino
funzione dell’arte, alla funzione educativa in questo preciso momento storico. Desideriamo BRUNELLA MANZARDO, Researcher, Education Department,
che uno strumento di questo genere possa diventare uno strumento per avviare dialoghi in altri Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
contesti. Quindi certamente si tratta di tradurre, ma se mi è permessa la frase che rubo a un ANNA PIRONTI, Head, Education Department,
grande semiologo, «tradurre senza tradire» ovvero senza tradire quello che era l’assunto inizia- Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
le della ricerca: rendere accessibile a tutti il patrimonio dell’arte, oltre il concetto di accessibi- CATTERINA SEIA, Independent Cultural Advisor,
lità, in direzione della produzione di pensiero. formerly UniCredit & Art Project Manager

A.S.C: Avete trovato per strada altri aiuti?


A.S.C.: How did this collaboration between public and private realities come about, resulting in the first
C.S.: Naturalmente le idee per diventare progetti necessitano di risorse finanziarie. Senza il project for making contemporary art accessible to the deaf?
supporto iniziale di UniCredit Banca il percorso non si sarebbe concretizzato. Ma l’apporto
sostanziale nella cooperazione tra pubblico e privato, tengo a sottolinearlo, va ben oltre la mera C.S.: The project emerged from the well-established and structured collaboration between
dazione finanziaria. Questo caso ne è esempio. Il privato ha dato l’input, creato il network, the Education Department of Castello di Rivoli and UniCredit & Art, the project for
partecipato ai lavori. Il risultato raggiunto è stato conseguito dalle persone delle diverse istitu- administering the cultural investments of the homonymous Group, which has a presence in
zioni impegnate attivamente, direttamente, profondamente ai diversi livelli. Avremmo potu- twenty-two countries.
It is a collaboration founded on the shared conviction that the contemporary art museum
to esaurire l’intuizione iniziale realizzando visite guidate per i sordi in Italia, invece, insieme,
can be a cultural platform open to the development of thought, a place of research and con-
abbiamo concepito un intervento molto più ambizioso. Quando un’idea è forte e la si condi- tinuous experimentation, where ideas are produced, a design space where people are
vide, il consenso arriva. Lo dimostrano le richieste pervenute sul Dizionario, già prima della brought together and feel involved, open to both specialists and the wider public. The
sua uscita. Riteniamo quindi che per realizzazioni significative, non occorrono solo disponi- museum’s historical and well-established functions now exist side by side with education-
bilità economiche, ma grande volontà e soprattutto visioni, sogni, idee, ascolto, collaborazio- al facilities, which have adapted to making the cultural legacy accessible to all. This is the
ne tra «mondi», progettualità comune e prospettive. guaranty of a constitutional right: the right of participation for all in places of culture, for a
more cohesive society. In this sense it is essential to work on themes of social inclusion and
diversity, a true asset of our time, with a common planning approach, and for the Group
and the Education Department this takes the form of peer education, lifelong learning, and
managerial training.

A.S.C.: Why this business?


C.S.: Culture can contribute much to business, for the development of the potential of the

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people who enliven it, and thus the development of the cognitive and social capital of the so the research group involved a team of professional figures, absolutely new in the nation-
organization and community in which the business operates; the museum is a place of learn- al and international panorama: deaf and hearing people, experts in museum education, art
ing for an undertaking in search of continuous improvement. Businesses can do a great deal historians, Sign Language interpreters, linguists. The diversity and uniqueness of the types
for culture, and not only in terms of financial support. As partners they can contribute, with of intelligence that cooperated on this occasion, as well as the different institutional and pro-
the expertise of their own organizations, to develop and disseminate ideas and projects. fessional profiles, were essential elements fur the project’s success.
In specific terms, the project that focuses on the deaf began three years ago as a shared direc-
tion for research, stimulated by my visit to the last Documenta. In Kassel I met many people A.S.C.: But weren’t you surprised when the Education Department and Catterina Seia got in touch
of different abilities, including groups of deaf people engaged in “silent listening”, using Sign with you? Had you ever thought about this?
Language in a place inhabited by signs. I approached Enrico Dolza, Coordinator of the E.D.: When Catterina Seia got in touch with me, upon her return from Kassel, I was not
Istituto dei Sordi di Torino, to find out about what tools were available in Italy for facilitat- surprised at her proposal, although I had never been seriously presented with the problem
ing the enjoyment of art by this population. Areas where there could be improvement of deaf people’s accessibility to this type of museum. I too was a victim of a certain preju-
emerged. In short, Sign Language lacked the gestures for translating the specific lexicon of dice toward contemporary art and considered it elitist and somewhat insufficiently accessi-
contemporary art and thus for facilitating understanding and visits to museums. One of the ble to everyone.
values of collaborative processes is networking activity; a project group immediately formed,
made up of Anna Pironti and Brunella Manzardo for the Education Department at Castello A.S.C.: What was the primary goal for the Education Department?
di Rivoli, and Enrico Dolza, Luciano Candela and Francesca Delliri for the Istituto dei A.P.: To enter into the dimension of encountering the other, otherness, beyond the tech-
Sordi. nical facts that defined the start of the project: to seek and find signs for translating the
specific lexicon of contemporary art into Italian Sign Language. Now we are certain
A.S.C.: I would like to put the next question first to Anna Pironti and then to Enrico Dolza. What that the true result of the research was the opening toward an unknown world, within
was the model for cooperation? How do you establish the collaboration for this type of project? How did its complexity and specificity. At the current historical moment, where the encounter
it begin with Rivoli? with otherness sometimes generates tensions, for us it was very important to have real
A.P.: Collaboration is the key word for the Education Department, a complex system of sharing within the project - a system that was cultural and humanistic, and not just tech-
actions and relationships that, indeed, collaborate and cooperate with different subjects, nical. In this shared path the key elements were an awareness of contemporary art, a syn-
both institutional and otherwise, in keeping with the mission of Castello di Rivoli: to pro- esthetic approach, multi-sensory activation associated with the mediation between theo-
mote and disseminate contemporary art and culture in various contexts. In the museum we retical content and practical aspects; in other words a real sharing of knowledge and
design a structure that promotes awareness of the art of our time, to make it accessible to expertise, to translate into practical terms an authentic desire to make oneself available to
every type of public and obviously to people with disabilities. others.

A.S.C.: And how did Istituto dei Sordi react? A.S.C.: What are the principal goals of this initiative?
E.D.: I fully share the point of view that Anna Pironti has expressed. The Istituto dei Sordi A.P.: The research group’s goal was to build a language sector that does not yet exist. As
exists as a resource centre for the social integration of deaf people, operating within a close we wanted to translate into Sign Language an itinerary for visiting Castello di Rivoli, and
system of networks and relationships with a wide variety of institutions, public and private. since we realized that the corresponding signs were not available, it was completely logical
Of course the Education Department’s point of departure was its own specific outlook, to embark on an initial core research project geared toward this purpose; namely to create
related to art and visual languages; we, instead, began with the concept of use and the the missing signs in Italian Sign Language: words that exist in art language but are miss-
Italian deaf community’s accessibility and emancipation. Beginning with these assump- ing from the language of gestures.
tions, we defined a meeting point for an original and innovative, but also solid project. In this sense we saw that our knowledge of the world of the deaf is nurtured by judgments
and prejudices that are sometimes erroneous, for example the commonly held conviction
A.S.C.: What did you see as your task? that a deaf person can read. This is not the case, and it is not simple for many of them to
E.D.: We contributed our specific expertise in the field of deafness, with particular atten- read the essays in art catalogues or wall labels in exhibition spaces. One needs to enter
tion to linguistic accessibility, both in the Italian Language and in Sign Language. And another dimension, including the existential, in order to understand the specific conditions

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and differences between our reality and that of a deaf person: from birth, the result of a trau- E.D.: No, also because Italian Sign Language is recognized as a language only in certain
ma, deafness due to an illness at an early age or as an adult. countries, although a specific request has been directed to the European Union in this
E.D.: The exchange of ideas was truly intense, and we can say that today we all are people regard. In fact there is a lack of agencies for standardization and dissemination, including
who are a bit different and with a different approach to these areas of interest, which we pre- in Italy, where Italian Sign Language differs considerably, for example, between the North
viously for the most part ignored. and the South. Probably the future will bring greater standardization, thanks to television
L.C.: We have all learned many things. For us, deaf people, this was a veritable path of and the internet, news broadcasts, conferences and universities.
discovery of a world that was still unknown. None of us had ever approached contempo-
rary art, and beginning with our first visit to Artissima, we realized that this was only A.S.C.: How did you distribute the various tasks?
because we had never understood it and no one had ever explained it to us. But we also A.P.: For the Education Department, research was entrusted to Brunella Manzardo, who
immediately realized that we were lacking the language to describe it and to have it has a degree in Museology and wrote her Dissertation on Education Departments in the
explained to us. principal contemporary art museums in Italy and in Europe; for the Istituto dei Sordi,
research was entrusted to Luciano Candela, a deaf educator, and Francesca Delliri, a lin-
A.S.C.: And so there are no similar initiatives in Europe? guist.
A.P.: Our linguistic research and the Dictionary are unique both in Italy and internation-
ally. A.S.C.: Who decided upon the methodology, and how?
With regard to regulations and trends in the EU, we find that there are many requests for the C.S.: We began by establishing an inter-functional work group and started an analysis of
construction of tools to guarantee the right to use Sign Language. One European the field in order to get to know the target audience, the scale, the needs, the existing situa-
Community regulation states that learning for the deaf must be equitable and not imposed in tion (benchmarking the best international practices), and the human resources to be involved;
the direction of oral language (as often occurred in the past). This is a question of encourag- we also named a project manager. Having defined an overall strategy for action, goals and
ing learning that takes into consideration people’s condition, that is a true support and a con- schedule, we built a methodology that began with a reciprocal learning path and the assess-
crete help, where contributing to cultural emancipation also encourages people’s self-esteem, ment of the many different backgrounds involved. UniCredit Bank, with its President
well-being and joy of learning. We are working to move toward an inclusive cultural model, Aristide Canosani, immediately provided financial backing for the start-up project: a
in the sense of transmitting knowledge, but also building relationships, to promote people’s course for approaching Italian Sign Language, for Brunella Manzardo, the project manag-
well-being at all times. Moreover, again within context of the resolution on Sign Language er and member of the Education Department, to facilitate initial contact with the world of
in the European Parliament, the promotion and publication of up-to-date dictionaries in the the deaf.
respective national Sign Languages of the member states is being encouraged.
A.S.C.: And the second step?
A.S.C.: Do you have a humanitarian goal? C.S.: Next Luciano Candela and Francesca Delliri from the Istituto dei Sordi became
C.S.: In the design of the law that Pironti mentions we find the essence of this collabora- familiar with the cultural heritage of Castello di Rivoli, through reciprocal exchanges, after
tion: Italian Sign Language represents a form of integration into society of non-hearing peo- the research group was established.
ple, with respect and recognition of differences, welcoming them without denying them. What emerged from this collaboration is an experience that can apply to other groups of
Frequenting a museum, as a place open to the world, encourages exchange with social con- people: we have understood it as a methodology that can be exported, to increase the effec-
text and a way out from self-referential and protected realities. tiveness of educational projects. We too learned a great deal from the project laboratory.
E.D.: Yes, because among certain groups of deaf people there is a strong tendency toward
self-exclusion. This type of work moves in the opposite direction, toward the recognition of A.S.C.: Were there specific tests?
the specificity and the validity of a language, within which there is an inclusive model of C.S.: There were continuous tests with direct experiments with the target audience. We
interaction - social integration. had an in-depth experience of the first test at the art fair Artissima 2007, in a context that
was thronged with people and stimuli, both visual and conceptual. We both understood
A.S.C.: Languages often have “custodians”, such as the Académie Française for French, which accept the limitations of the existing language and were aware that we were moving into complete-
or reject words (or at least attempt to do so). Is there an equivalent in the world of the deaf? ly new territory. Despite common interest, a desire to build and the strong idealism that

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united us, we experienced difficulties that stem from the encounter of worlds that do not Without new signs, an interpreter probably would have translated povera (poor) into Italian
know each other. We overcame these thanks to our clear goals and to the project’s structure. Sign Language using the already existing sign and originating a misleading concept. In fact
the sign refers to the torn sleeve of a beggar, an image that contains a strongly negative con-
A.S.C.: And how did deaf people react? notation, mistaken in terms of how we actually translate Arte Povera into Italian Sign
E.D.: The real surprise was the interest shown by deaf people, who have gone from being Language, where the sign includes the concept of reclamation, which is far different from
a non-public for the museum to actively involved users, who are autonomously organizing that of poverty.
themselves to visit museum and contemporary art exhibitions. B.M.: In this case the interpreters employ periphrasis.
A.P.: With the risk of eluding the meaning, which emerges from the example of Arte
A.S.C.: Is there terminology in Sign Language for other specialized areas, such as engineering? Povera.
L.C.: Yes, but there are only a few signs, those that have general meaning. All in-depth E.D.: However contemporary art expresses complex concepts, and so interpreters also
terms are lacking and when complex concepts in such specialized sectors need to be trans- translate what they understand if they do not possess specific knowledge.
lated... well, yes, the signs are often lacking! B.M.: Let’s think of another inadequate sign: the sign for OIL would indicate oil as a
condiment, and thus “oil painting” of necessity had to be redefined in relation to its artistic
A.S.C.: And so could we say that this project is like conquering another piece of linguistic territory? significance.
Are there other territories yet to conquer... philosophy, for examples?
E.D.: For philosophy the problem is actually very similar, and in this area research is also A.S.C.: This is a small, very important insight for understanding the entire problem. All languages are
in progress, and a first Dictionary of the lexicon of philosophy is already online on our site, metaphors, concrete terms that become metaphors, but if one uses a mistaken metaphor one loses the sig-
thanks to a project that was in part requested and agreed upon with the University of Turin. nificance of the discourse.
A.P.: I would like to go back to the conceptual premises upon which our research is built;
A.S.C.: How did you address the problem of translatability? I would like for us to choose a term and we participated with great enthusiasm from the first request, not only because we are in
for you to describe to me how you arrived at the sign. For example: Arte Povera. alignment with European regulations that indicate the museum as a place of permanent
L.C.: From the term “art” and “reclamation” of the material. The reuse of an everyday education for all and consider public accessibility according to precise regulations (it is
material, for the purposes of creating a work of art. unthinkable today for a public cultural institution to be inaccessible), but going beyond the
B.M.: I summarized for Luciano Candela and Francesca Delliri the meaning of each of the law, we have considered the experience indefeasible, also because Italian Sign Language is
art terms, condensing them into a few essential concepts. It was a long and multi-step a visual language: it is articulated in space, employing both strongly iconic and typical ges-
process, because we were entering terrain that was completely new for them, and even with- tures and facial, eye and mouth expressions. It is a complex and highly communicative lan-
in our group we were developing an initial translation, to enable us to understand and then guage, particularly suitable for conveying content of an artistic nature.
arrive at the definition of new signs. To facilitate understanding, I utilized a vast repertory
of images taken from catalogues from the collection of Castello di Rivoli and from exhibi- A.S.C.: Could you give an example?
tions. We also made various visits to the museum, identifying key works for each term. B.M.: The work on the sign for LAND ART can be interesting. The image of the work
Thus, after a careful analysis of the meaning of each word, we tried to find the best visual “Spiral Jetty” by Robert Smithson, which exemplifies Land Art for the Dictionary, has an
metaphors to use for the translation, with a wide variety of processes of linguistic construction. extraordinary affinity with the sign that we invented, and deaf people were surprised and
moved by this fact and very much liked the correspondence.
A.S.C.: Give an example, if possible. L.C.: [Shows the sign] It begins with LAND, with the letter «L» in the manual alpha-
B.M.: The sign HAPPENING employs a process called initialization, whereby the letter bet, and then is transformed with a motion that recalls the spiral. Brunella Manzardo
«H», translated into the manual alphabet, begins the sign, followed by the idea of event or explained to us the significance of the term and the poetics of Land Art, and together with
occurrence, which is the core of the concept. This is one example, but a wide variety of lin- Francesca Delliri, we proposed a sign that would also grasp the nuances of the meaning.
guistic procedures exist. A.P.: The work of artists was fundamental for the entire project, if we also think of the
E.D.: Going back to Arte Povera, you chose an example that clearly illustrates the prob- progression of images that exemplify each new sign in the Dictionary; it relates the
lem of Sign Language, predating this project, and how we can bring about change. chronophotography of Eadweard Muybridge to a modality for translating the dynamic

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