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DESIGN
La bellezza La belleza
del quotidiano de lo cotidiano
tra entre
ITALIA e Italia y
ARGENTINA Argentina
Logistica
Logística
Angel Barbeito
Museo Nazionale Mostra Catalogo Ringraziamenti
d’Arte Decorativa Exposición Catálogo Agradecimientos
Museo Nacional — — —
de Arte Decorativo DESIGN ITALIANO DESIGN ITALIANO Si ringraziano le aziende
La bellezza del quotidiano La bellezza del quotidiano e tutti coloro che hanno
Direzione tra Italia e Argentina tra Italia e Argentina contribuito con la loro
Dirección DISEÑO ITALIANO DISEÑO ITALIANO disponibilità a prestare
Marina Cañardo La belleza de lo cotidiano La belleza de lo cotidiano le opere per la realizzazione
entre Italia y Argentina entre Italia y Argentina della mostra:
Museologia Queremos agradecer a las
Museología empresas y a todos aquellos
Hugo Pontoriero Museo Nazionale Curatrice que han contribuido prestando
Mariana Astesiano d’Arte Decorativa Curadora sus obras para la realización
Marta Álvarez Gutiérrez Museo Nacional Silvana Annicchiarico de la exposición:
Graciela Razé de Arte Decorativo Alessi,
José Osvaldo Rodríguez Palacio Errazúriz - Buenos Aires Testi introduttivi Alias,
23.09.2022 / 29.01.2023 Textos introductorios Silvana Annicchiarico,
Attività Culturale — Francesca Appiani,
Extensión Cultural Promossa e organizzata da Fabrizio Lucentini Arnolfo Di Cambio,
Bárbara Brizzi Promovida y organizada por Ambasciatore d'Italia Artemide,
Verónica Diego Istituto Italiano di Cultura in Argentina Gabriele Bagnasacco,
Magdalena González di Buenos Aires Embajador de Italia Evelina Bazzo,
Maira Mauricio Instituto Italiano de Cultura en Argentina Ilaria Bertelli,
Debra Pereiro de Buenos Aires Bosa,
Laura Pieretto Tristán Bauer Francesca Bosa,
Mora Quintans Con gli auspici di Ministro della Cultura Cappellini,
Marcela Retamar Con los auspicios de di Argentina Giulio Cappellini,
Daiana Roldán Ambasciata d’Italia Ministro de Cultura Elisabetta Carapelli,
in Buenos Aires de Argentina Cassina,
Amministrazione Embajada de Italia Michela Cattai,
Administración en Buenos Aires Donatella Cannova Simona Cesana,
M. Eugenia Castariena Direttrice Matteo Cibic,
Adrián Aguilera Coordinamento generale Istituto Italiano di Cultura Francesca Corradi,
Santiago Blanco del progetto di Buenos Aires Crea Concrete Design,
César Ceballos Coordinación general Directora Lorenzo Damiani,
Sergio Ceballos del proyecto Instituto Italiano de Cultura Danese,
David Flores Donatella Cannova de Buenos Aires Daniela De Ponti,
Ramón Jiménez Driade, Edra,
Darío Moreno Curatrice María Isabel Baldasarre Fiam Italia,
Mirta Moreno Curadora Direttrice Nazionale Fila, Foscarini,
Matías Núñez Silvana Annicchiarico dei Musei di Argentina Luca Fuso,
Directora Nacional Cristina Galluppi,
Grafica Progetto allestimento de Museos de Argentina Livia Grandi,
Diseño gráfico Diseño de montaje Gufram, Ichendorf,
Juliana Pecollo Bruno Morello Design Marina Cañardo Internoitaliano,
Direttrice Museo Nazionale Kartell, Ugo La Pietra,
Gestione prestiti d'Arte Decorativa Antonella Laudadio,
Gestión de préstamos Directora Museo Nacional Barbara Lehman,
Antonella La Seta Catamancio de Arte Decorativo Laura Lesina,
Marco Lisé,
Organizzazione generale Testi catalogo Francesca Lucherini,
Organización general Textos del catálogo Martinelli Luce,
Sergio Cei Silvana Annicchiarico Emiliana Martinelli,
Dora Pentimalli Franco Mello,
Simona Pellegrino Consulenza e testi sezione Antonella Morlino
Florencia Donato design argentino Giuliano Mosconi,
Angel Barbeito Consultoría y textos sección Oluce,
diseño argentino Alessia Passalacqua,
Produzione generale Dolores Delucchi Carlo Piccinelli,
Producción general Analía Cervini Poltronova,
Hugo Pontoriero Sabrina Serra,
Lorena Alfonso Progetto grafico e impaginazione Smeg, Elisa Storace,
Diseño gráfico y maquetación Silvia Tiraboschi,
Traduzioni Bruno Morello Design Elisabetta Trincherini,
Traducciones Giulia Vivaldi,
Alicia Mannucci Redazione Zanotta
Dora Pentimalli Redacción
Antonella La Seta Catamancio Museo de Arte Moderno
Allestimento de Buenos Aires
Montaje Editing
Corradini s.r.l. Edición Si ringrazia specialmente
Daniele Varelli per la collaborazione
Trasporti Un agradecimiento especial
Transporte Stampa catalogo por la colaboración
Apice Srl Impresión catálogo Facultad de Arquitectura
Delmiro Mendez e Hijo S.A. Emedé Diseño y Urbanismo - UBA
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Índice
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INDICE
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Introduzioni ⁄ Presentaciones
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Fabrizio Lucentini p 012
Ambasciatore d'Italia in Argentina
Embajador de Italia en Argentina
—
Tristán Bauer p 016
Ministro della Cultura, Argentina
Ministro de Cultura, Argentina
—
Donatella Cannova p 018
Direttrice ⁄ Directora
Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires
Instituto Italiano de Cultura de Buenos Aires
—
María Isabel Baldasarre p 022
Direttrice Nazionale dei Musei, Argentina
Directora Nacional de Museos, Argentina
—
Marina Cañardo p 024
Direttrice Museo Nazionale d'Arte Decorativa
Directora Museo Nacional de Arte Decorativo
—
Silvana Annicchiarico p 028
Curatrice ⁄ Curadora
—
—
Índice
—
INDICE
—
1945 — 1963
Il dopoguerra, la ricostruzione e il boom economico p 033
La posguerra, la reconstrucción y el boom económico
—
1964 — 1972
La democrazia oggettuale e i feticci del consumo p 077
La democracia objetual y los fetiches del consumo
—
1973 — 1983
La crisi e la comunicazione delle emozioni p 121
La crisis y la comunicación de las emociones
—
1984 — 1998
Dopo la modernità p 165
Después de la modernidad
—
1999 — 2020
Il nuovo millennio e il design come professione di massa p 207
El nuevo milenio y el diseño como profesión de masas
—
Dolores Delucchi p 254
Consulente ⁄ Consultora
—
1954 — 1999
Design argentino p 259
Diseño argentino
—
Apparati p 305
Anexos
—
Fabrizio Lucentini
Ambasciatore d'Italia in Argentina
—
Sedie, giochi, bicchieri, lampade, divani, caffettiere, macchine da scrivere: Design Italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina è un
la poliedricità del design italiano è rinomata in tutto il mondo e rappresenta lo percorso che, dal 1945 fino a oggi, intende mettere in risalto il connubio tradizio-
stile di vita del nostro Paese. Uno stile di vita che non può mai prescindere dalla ne-innovazione, all’insegna dell’estro degli artisti italiani. Il nostro Paese non
costante ricerca della bellezza e dell’originalità. vive, infatti, nell’immobile riflesso della grandiosità del passato, al contrario, è
animato da un’incessante produzione creativa che costituisce il fondamento
La mostra Design Italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina dell’identità italiana.
vuole soffermarsi su una delle tante sfaccettature del design italiano: la quotidia-
nità. È proprio attraverso il prisma dei semplici oggetti quotidiani che noi possia- La mostra, ospitata dal Museo Nazionale delle Arti Decorative, a cui va il mio
mo tuffarci in più di 70 anni di storia contemporanea e toccare con mano la sen- sentito ringraziamento, nasce da un’originale iniziativa promossa dall’Istituto
sibile evoluzione che anche i più comuni attrezzi domestici hanno attraversato. Italiano di Cultura di Buenos Aires. Con la sapiente curatela di Silvana Annicchiari-
co, l’accostamento delle icone del design italiano con alcune pietre miliari del
In un periodo ricco di mutamenti storico-sociali come quello che ha design argentino consente al visitatore della mostra di vivere una profonda
caratterizzato il secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, il design italiano ha co- esperienza di confronto tra due culture che indubbiamente condividono legami
nosciuto fasi eterogenee, profondamente segnate sia dallo specifico contesto storici e culturali ben radicati. I pezzi provenienti dalla collezione permanente del
socio-economico che da cangianti movimenti artistici e culturali. Museo de Arte Moderno de Buenos Aires offrono lo spunto per apprezzare le
molteplici interpretazioni della bellezza nella quotidianità tra due popoli amici e
I circa sessanta oggetti selezionati per questa mostra racchiudono l’italiani- fratelli, come quello italiano e argentino. Entrambi caratterizzati da estro e
tà del quotidiano: bellezze senza tempo che coniugano una ricca tradizione fantasia, in una mai sopita attrazione verso la modernità.
artigianale con un forte anelito verso ciò che è nuovo, moderno, innovativo.
Oltre ad essere testimoni del proprio periodo, gli oggetti di questa mostra Il presente catalogo arricchisce la gamma di oggetti quotidiani di design
incarnano la qualità, la cura del dettaglio, l’imprescindibile attenzione allo stile italiano e si pone quindi l’obiettivo di raccontare, attraverso iconiche immagini, lo
e quel pizzico di pionierismo che rende unico il design italiano e le aziende del stile di vita italiano in un arco temporale perimetrato ma esemplificativo di una
nostro Paese. genialità che, per contro, non conosce confini.
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—
Fabrizio Lucentini
Embajador de Italia en Argentina
—
Sillas, juegos, vasos, lámparas, divanes, cafeteras, máquinas de escribir: la Diseño italiano. La belleza de lo cotidiano entre Italia y Argentina es un
versatilidad del diseño italiano es reconocida en todo el mundo y representa el recorrido que, desde 1945 hasta hoy, pretende resaltar la combinación tradición-in-
estilo de vida de nuestro país. Un estilo de vida que nunca puede prescindir de novación, bajo la insignia de la creatividad de los artistas italianos. De hecho,
la búsqueda constante de la belleza y la originalidad. nuestro país no vive en el reflejo inamovible de la grandeza del pasado, por el
contrario, está animado por una producción creativa incesante que constituye el
La muestra Diseño italiano. La belleza de lo cotidiano entre Italia y Argentina fundamento de la identidad italiana.
quiere poner de relieve una de las muchas facetas del diseño italiano: la cotidia-
neidad. Es precisamente a través del prisma de los simples objetos cotidianos La exposición, albergada por el Museo Nacional de Arte Decorativo, al cual
que podemos sumergirnos en más de 70 años de historia contemporánea va mi más sincero agradecimiento, nació de una original iniciativa impulsada
y tocar la sensible evolución que han experimentado incluso los utensilios por el Instituto Italiano de Cultura de Buenos Aires. Con la habilidad curatorial
domésticos más comunes. de Silvana Annicchiarico, el hecho de poner en diálogo íconos del diseño
italiano con algunos hitos del diseño argentino permite al visitante de la muestra
En un período rico en cambios histórico-sociales como el que caracterizó vivir una profunda experiencia de encuentro entre dos culturas que sin duda
la posguerra hasta nuestros días, el diseño italiano ha experimentado fases hete- comparten arraigados lazos históricos y culturales. Las piezas provenientes de
rogéneas, profundamente marcadas tanto por el contexto socioeconómico la colección permanente del Museo de Arte Moderno de Buenos Aires ofrecen
específico como por los cambiantes movimientos artísticos y culturales. la oportunidad de apreciar las múltiples interpretaciones de la belleza en la
vida cotidiana entre dos pueblos, amigos y hermanos, como son el italiano y el
Los aproximadamente sesenta objetos seleccionados para esta exposi- argentino. Ambos caracterizados por el estilo y la imaginación, en una atracción
ción contienen la italianidad de la vida cotidiana: bellezas atemporales que que nunca se apaga hacia la modernidad.
combinan una rica tradición artesanal con un fuerte anhelo hacia lo nuevo, lo
moderno, lo innovador. Además de ser testigos de su propia época, los objetos Este catálogo enriquece la gama de objetos cotidianos de diseño italiano y,
de esta exposición encarnan la calidad, el cuidado del detalle, la imprescindible por lo tanto, tiene como objetivo contar, a través de imágenes icónicas, el estilo
atención por el estilo y esa pizca de pionerismo que hace único el diseño de vida italiano en un periodo circunscripto de tiempo, pero representativo de
italiano y las empresas de nuestro país. una genialidad que, por otro lado, no conoce fronteras.
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—
Tristán Bauer
Ministro della Cultura, Argentina
Ministro de Cultura, Argentina
—
Il Museo de Arte Decorativo è onorato di presentare la mostra Design El Museo Nacional de Arte Decorativo se honra en presentar la exposición
Italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina a cura di Silvana Diseño Italiano. La belleza de lo cotidiano entre Italia y Argentina curada por
Annicchiarico. Si tratta di un progetto realizzato insieme all'Istituto Italiano di Silvana Annicchiarico. Se trata de un proyecto realizado en forma conjunta con
Cultura, che ci offre la possibilità di rafforzare ancora di più, e ancora una volta, lo el Instituto Italiano de Cultura de Buenos Aires, que nos ofrece la posibilidad de
stretto e intimo legame tra le due nazioni, così essenziale e costitutivo per la estrechar aún más, y nuevamente, el vínculo cercano y entrañable entre ambas
nostra fisionomia sociale, storica e culturale. naciones, tan esencial y constitutivo para nuestra fisonomía social, histórica y
La ricerca che ha dato vita a questa mostra stabilisce un crocevia di analogie e cultural. La investigación que da nacimiento a esta exhibición establece un
risonanze attraverso pezzi significativi e rappresentativi del design italiano. cruce de similitudes y resonancias a través de piezas significativas y representa-
Il percorso che propone copre il periodo che va dal dopoguerra ai giorni nostri, tivas del diseño italiano. El recorrido que propone abarca desde la posguerra
il che permette di rilevare ed esaminare il pensiero di un'intera epoca, di una hasta la actualidad, lo cual permite detectar y examinar el pensamiento de toda
cultura e di un modo peculiare di concepire e comunicare sia l'artificio che le una época, de una cultura y de un modo peculiar de concebir y comunicar tanto
diverse modalità della realtà. el artificio como los modos diversos de la realidad.
Il design è un linguaggio di forme che ci sfida non solo nei suoi aspetti El diseño es un lenguaje de las formas que nos interpela no sólo en su aspecto
estetici, decorativi e funzionali, ma anche nella sua risonanza con i legami storici estético, decorativo y funcional, sino también en su resonancia con los lazos
che uniscono Italia e Argentina. L'incontro tra le icone del design italiano e i loro históricos que unen a Italia con Argentina. El encuentro entre íconos del diseño
referenti nel design argentino ci permette di osservare le strategie creative, le italiano y sus referentes en el diseño argentino permite observar las estrategias
trasformazioni e le evoluzioni, valorizzando le vicinanze e i contrappunti tra creativas, las transformaciones y evoluciones, potenciando las cercanías y contra-
questi due mondi. puntos entre estos dos mundos.
La realizzazione di questa mostra è un nuovo scenario in cui si proietta La concreción de esta muestra es un nuevo escenario donde vuelve a proyectar-
ancora una volta la confluenza con un Paese che fa parte della nostra storia se la confluencia con un país que es parte de nuestra historia y de nuestra diversi-
e della nostra diversità culturale. I nostri più sinceri ringraziamenti a tutte le istitu- dad cultural. Nuestro más sincero agradecimiento a todas las instituciones y
zioni e le persone coinvolte, che con grande generosità hanno reso possibile personas involucradas, que con gran generosidad han hecho posible acercar la
portare la bellezza di questo patrimonio al nostro pubblico. belleza de este patrimonio a nuestros públicos.
016 017
—
Donatella Cannova
Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires
—
“Creare, consolidare e intensificare abiti ed abitudini, modi di essere e di La seconda riguarda lo stile di vita italiano e la mentalità dei suoi imprenditori
vivere”. Con queste parole Giorgio Agamben indica la relazione tra l’abitare e e designer, sempre sospinti da forte creatività e spirito innovativo. Cito gli impren-
il modo di vivere, la tensione etica che fa della casa, ovvero dell’abitazione (da ditori perché sono profondamente convinto di quanto importante sia stato
habitus, e anche da habere), ma più in generale degli ambienti dove trascorre la l’entusiasmo con il quale hanno promosso le loro aziende. I designer da parte loro
vita, il luogo in cui esercitare intensamente i propri abiti (abitudini). Cioè quella hanno sempre interpretato con personalità lo spirito del tempo, il cambiamento
cultura materiale e immateriale che nei secoli, anzi nei millenni, viene forgiata dei costumi, dei comportamenti e dello stile di vita. In generale in Italia non è mai
dalle comunità, contraddistinguendo i gruppi umani, tracciando linee invisibili, venuto meno uno spirito “umanistico” del design, centrando l’idea che il design
isoglosse che, al pari della lingua, congiungono territori nello spazio e nel tempo. si fa per rappresentare l’uomo, il suo pensiero e le sue ambizioni. In altre parole, il
Assumendo questa prospettiva, si potrebbe addirittura fare iniziare la storia del design è la disciplina che meglio interpreta ed evolve la cultura contemporanea
design, inteso come disciplina che sovrintende alla creazione di oggetti, arredi e dell’abitare il pianeta”.
strumenti, agli albori delle civiltà, al mondo arcaico e originario, con il suo corredo
di “cose” funzionali a soddisfare bisogni materiali, ma anche spirituali (e in questo A questa cultura contemporanea dell’abitare il pianeta, dunque, i progettisti/de-
senso, si dipana il filo che collegherà idealmente la mostra Design Italiano. La signer italiani apportano un contributo originale, sempre più consapevoli ai nostri
bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina con l’altra grande esibizione che giorni della necessità di coniugare progetto e sostenibilità.
presenteremo in questo 2022, dedicata all’archeologia di un territorio, quello di
Taranto e dintorni, di cui si dirà a tempo debito). La storia che raccontiamo nella mostra qui presentata fa stato della capacità
del sistema del design italiano di fornire risposte ai bisogni che dal dopoguerra a
Convenzionalmente, però, il termine design è associato all’età della Rivoluzio- oggi emergono nella società, proponendo soluzioni adatte allo “spirito dei tempi”,
ne industriale, come conseguenza dell’avvio di un processo produttivo legato alla contestualizzate e partecipi di un processo di ridisegno del mondo, a partire da
serialità. Ciò vale meno per un paese come l’Italia, caratterizzato da grande un’idea che è all’origine dell’oggetto.
frammentazione geografica e politica, dove pre-esiste al tardivo avvio dell’indust-
rializzazione una forte e diffusa presenza di botteghe artigianali, di antica ascen- Nessuna cornice poteva essere più adatta ad accogliere questa riflessione
denza medievale e rinascimentale, che necessariamente andranno a influenzare sulla bellezza nel quotidiano di quella sontuosa del Museo Nacional de Arte Deco-
il nascente processo industriale di serie, connotatosi fin da subito per l’alto grado rativo di Buenos Aires, dove i pezzi italiani selezionati da Silvana Annicchiarico
di flessibilità del sistema e per la libertà creativa dei progettisti. vengono accostati a oggetti di disegno argentino, in un fruttuoso dialogo e
scambio tra due culture innervate da sensibilità affini. Un progetto originale
Ecco, quindi, che secondo Michele De Lucchi, interpellato sulla specificità reso possibile grazie a una intensa cooperazione tra diverse istituzioni e privati,
del design italiano, esso “si distingue per due caratteristiche principali. La prima che ringraziamo sentitamente per l’apporto e l’entusiasmo con cui ci hanno
riguarda l’industria italiana dell’arredo che non ha mai tradito la sua origine accompagnato.
artigianale. Il poter prototipare e produrre con lavorazioni manuali permette di
rinnovare continuamente il catalogo dei prodotti e di sperimentare sempre nuove
soluzioni funzionali e formali. In questo senso hanno avuto un ruolo fondamentale
tanti maestri artigiani che hanno profondamente contribuito alla messa a punto di
prodotti di grande successo.
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—
Donatella Cannova
Directora del Instituto Italiano de Cultura de Buenos Aires
—
“Crear, consolidar e intensificar hábitos y costumbres, formas de ser y de La segunda se refiere al estilo de vida italiano y a la mentalidad de sus empre-
vivir”. Con estas palabras Giorgio Agamben indica la relación entre el habitar y el sarios y diseñadores, siempre impulsados por una fuerte creatividad y espíritu in-
modo de vida, la tensión ética que hace de la casa, es decir del lugar donde habita- novador. Menciono a los empresarios porque estoy profundamente convencido
mos (de habitus, y también de habere), y más en general de los ambientes donde de lo importante que ha sido el entusiasmo con el que impulsaron sus empresas.
transcurre la vida, el lugar en el que ejercitamos intensamente nuestros gestos Los diseñadores por su parte siempre han interpretado con personalidad el
habituales (hábitos). Es decir, esa cultura material e inmaterial que, a lo largo de los espíritu de la época, el cambio de las costumbres, de los comportamientos y del
siglos, más aún de los milenios, forjan las comunidades, otorgando un carácter estilo de vida. En general, en Italia nunca ha mermado un espíritu "humanista" del
distintivo a cada grupo humano, dibujando líneas invisibles, isoglosas que, como diseño, centrado en la idea de que el diseño surge para representar al hombre,
el lenguaje, unen territorios en el espacio y en el tiempo. Desde esta perspectiva, su pensamiento y sus ambiciones. En otras palabras, el diseño es la disciplina
incluso se podría remontar la historia del diseño, entendido como una disciplina que mejor interpreta y refleja la cultura contemporánea del habitar el planeta”.
que se ocupa de la creación de objetos, muebles y herramientas, a los albores de
las civilizaciones, al mundo arcaico y originario, con su conjunto de "cosas" funcio- Los proyectistas/diseñadores italianos hacen, por lo tanto, una contribución
nales para satisfacer necesidades materiales, pero también espirituales (y en ese original a esta cultura contemporánea del habitar el planeta, cada vez más
sentido, se vislumbra el hilo que conectará idealmente la exposición Diseño conscientes de la necesidad de combinar diseño y sustentabilidad.
italiano. La belleza de lo cotidiano entre Italia y Argentina con la otra gran
muestra que presentaremos en este 2022, dedicada a la arqueología de un territo- La historia que contamos en la muestra aquí presentada da cuenta de la
rio, el de Taranto y sus alrededores, sobre la cual hablaremos en su momento). capacidad del sistema de diseño italiano para dar respuestas a las necesidades
que emergen en la sociedad desde la posguerra a la actualidad, proponiendo
Convencionalmente, sin embargo, el término diseño está asociado a la época soluciones adecuadas al "espíritu de los tiempos", contextualizadas y partícipes
de la Revolución Industrial, como consecuencia del inicio de un proceso producti- de un proceso de rediseño del mundo, a partir de una idea que está al origen
vo vinculado a la fabricación en serie. Esto es menos cierto para un país como del objeto.
Italia, caracterizado por una gran fragmentación geográfica y política, donde una
fuerte y generalizada presencia de talleres artesanales, de antiguo origen medie- Ningún marco podría ser más adecuado para acoger esta reflexión sobre la
val y renacentista, preexistía al inicio tardío de la industrialización, lo que necesaria- belleza en la vida cotidiana que el suntuoso Museo Nacional de Arte Decorativo
mente influirá en el naciente proceso industrial en serie, que se caracterizó de Buenos Aires, donde las piezas italianas seleccionadas por Silvana Annicchia-
inmediatamente por el alto grado de flexibilidad del sistema y por la libertad rico se combinan con objetos de diseño argentino, en un fecundo diálogo e
creativa de los diseñadores. intercambio entre dos culturas atravesadas por sensibilidades similares. Un
proyecto original que ha sido posible gracias a una intensa colaboración entre
Así pues, según Michele De Lucchi, cuando se le preguntó sobre la especifici- distintas instituciones y personas, a las que agradecemos sinceramente por los
dad del diseño italiano, este “se destaca por dos características principales. La aportes y el entusiasmo con el que nos han acompañado.
primera se refiere a la industria italiana del mobiliario que nunca traicionó su
origen artesanal. El hecho de poder prototipar y producir mediante procesos
manuales, permite renovar continuamente el catálogo de productos y experimen-
tar siempre con nuevas soluciones funcionales y formales.
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María Isabel Baldasarre
Direttrice Nazionale dei Musei, Argentina
Directora Nacional de Museos, Argentina
—
Con grande piacere il Museo Nazionale di Arte Decorativa accoglie la Con gran alegría el Museo Nacional de Arte Decorativo recibe la exposición
mostra Design Italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina curata Diseño italiano. La belleza de lo cotidiano entre Italia y Argentina con curadu-
da Silvana Annicchiarico e realizzata in collaborazione con l'Istituto Italiano di ría de Silvana Annicchiarico y realizada en colaboración con el Instituto Italiano
Cultura di Buenos Aires. La possibilità di accedere a oggetti iconici del design de Cultura de Buenos Aires. La posibilidad de acceder a objetos icónicos del
italiano, a partire dal secondo dopoguerra a oggi, e di metterli in dialogo con diseño italiano desde la segunda postguerra hasta el presente, y sus vinculacio-
pezzi di design argentino, rinnova una delle missioni di questo Museo Nazionale: nes con piezas de diseño argentino, reactualiza así una de las misiones de este
promuovere il dialogo tra le arti, i saperi e mestieri ed il design. Museo Nacional: potenciar los diálogos entre las artes, los saberes y prácticas
artesanales y el diseño.
Il XX secolo ha assistito alla professionalizzazione del ruolo del disegnato-
re industriale. Se prima le arti decorative e gli oggetti di lusso incorniciavano la El siglo XX asistió a la profesionalización del perfil del diseñador industrial. Si antes
vita quotidiana delle sole classi benestanti, a partire dalle utopie di fondere las artes decorativas y los objetos de lujo enmarcaban la vida cotidiana de los secto-
arte e vita dell’avanguardia, l’idea in un nuovo concetto di bellezza e utilità ha res de altos recursos, a partir de las utopías de las vanguardias de fusionar arte y
invaso il divenire quotidiano. Mobili, utensili e dispositivi tecnologici, come vida una nueva idea de belleza y uso invadió el devenir cotidiano. Muebles, objetos
poltrone, sedie, portaombrelli, lampade, macchine da scrivere e macchine da de corte utiliario y dispositivos tecnológicos, como sillones, sillas, paragüeros,
cucire, ventilatori, radio, orologi, telefoni e caffettiere, popolano questa esposi- lámparas, máquinas de escribir y de coser, ventiladores, radios, relojes, teléfonos y
zione dimostrando come le belle forme e il buon vivere possono essere alla cafeteras, pueblan esta exposición demostrando cómo las bellas formas y el buen
portata di tutti. vivir pueden estar al alcance de todos y todas.
Siamo pertanto lieti di ospitare questa mostra che riafferma, tra le principali En suma, celebramos alojar esta exhibición que es testimonio de las principales
linee-guida portate avanti dalla rete dei Musei Nazionali, il lavoro congiunto con líneas de trabajo que llevamos adelante desde la red de Museos Nacionales, entre
le istituzioni locali e straniere per dare visibilità alle manifestazioni artistiche e ellas, la labor mancomunada con instituciones locales y extranjeras para visibilizar
culturali, e all'accesso alla cultura e alla bellezza, in quanto diritti e beni primari las manifestaciones artísticas y culturales y el acceso a la cultura y a la belleza,
di tutti i cittadini. como derechos y bienes primordiales de toda la ciudadanía.
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Marina Cañardo
Direttrice del Museo Nazionale d’Arte Decorativa
Directora del Museo Nacional de Arte Decorativo
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Il Museo Nazionale d’Arte Decorativa è onorato di presentare la mostra El Museo Nacional de Arte Decorativo se siente honrado al ofrecer la exposi-
Design italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina a cura di ción Diseño italiano. La belleza de lo cotidiano entre Italia y Argentina con
Silvana Annicchiarico. L'originale iniziativa dell'Istituto Italiano di Cultura di curaduría de Silvana Annicchiarico. La original iniciativa del Instituto Italiano de
Buenos Aires è stata realizzata in collaborazione tra le due istituzioni. Fondamen- Cultura de Buenos Aires fue realizada en colaboración entre ambas institucio-
tale è stato anche il contributo del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires che nes. También, fue fundamental el aporte del Museo de Arte Moderno que dio en
ha dato in prestito importanti pezzi di design del nostro paese. Grazie al lavoro préstamo piezas importantes de diseño de nuestro país. Gracias al trabajo
congiunto dell’Istituto di Cultura e dei due musei è nata questa mostra unica e mancomunado de los equipos del IIC, el MNAD y El Moderno, surgió esta
questo fantastico catalogo/libro. I dialoghi si moltiplicano in questo incontro: tra singular muestra y este fantástico catálogo/libro. Los diálogos se multiplican en
l'Italia e l'Argentina, tra il design recente e le arti decorative del passato, tra este encuentro: entre Italia y la Argentina, entre el diseño reciente y las artes
l'artigianato e l'industria, tra i designer/creatori e la produzione in serie, tra il decorativas del pasado, entre lo artesanal y lo industrial, entre los diseñadores/-
privato e il pubblico, in questi oggetti della vita quotidiana che sono risignificati creadores y la producción en serie, entre lo privado y lo público, en estos objetos
nello spazio del nostro museo. de la vida cotidiana que son resignificados en el espacio de nuestro museo.
Se l'accesso a questa riuscita selezione di oggetti iconici del design italiano Si el acceso a esta lograda selección de objetos icónicos del diseño italiano
e argentino degli ultimi tempi è già un motivo di innegabile attrattiva, l'invito che y argentino de los últimos tiempos es ya un motivo de atractivo innegable, la invita-
appare nel sottotitolo è forse la cosa più suggestiva della mostra. È con l'idea di ción que aparece en el subtítulo es tal vez lo más sugestivo de la exposición. Es
(ri) scoprire "la bellezza del quotidiano" che ci rendiamo conto che la proposta con la idea de (re) descubrir “la belleza de lo cotidiano” donde nos damos cuenta
non finisce nel museo. Al contrario, la mostra segnala una necessità: quella di de que la propuesta no termina en el museo. Por el contrario, la muestra señala una
guardare con occhi nuovi quello che ci circonda, quella di rivedere la nostra vita necesidad: la de mirar con nuevos ojos aquello que nos rodea, la de revisar nuestra
quotidiana. Non è bella la lampada che ci illumina ogni giorno? Non c'è nelle propia vida diaria. ¿Acaso no es hermosa la lámpara que nos ilumina cada día?
curve delle nostre sedie una ricerca estetica che richiede una contemplazione ¿No hay en las curvas de nuestras sillas una búsqueda estética que reclama una
che non offriamo? E le auto che incrociamo per strada non hanno forme e colori contemplación que no le ofrecemos? Y los autos que nos cruzamos en la calle ¿no
da ammirare? È lì che il nostro museo acquista in parte la sua ragion d'essere tienen ellos mismos formas y colores dignos de admiración? Es allí donde nuestro
interpellando i suoi visitatori a riflettere sul loro presente e sul loro passato e museo adquiere en parte su razón de ser al interpelar a sus visitantes a reflexionar
immaginare possibili futuri. sobre su presente y su pasado e imaginar futuros posibles.
Le emozioni sorgeranno anche grazie a questa mostra e a questo libro: dalla Las emociones también surgirán gracias a esta exposición y este libro:
nostalgia per i disegni del passato, la gioia per l'incontro con le cose conosciute, desde la nostalgia por los diseños del pasado, la alegría por el reencuentro con
la sorpresa per ciò che non si è mai visto e l'ammirazione per l'originalità o il dato lo conocido, la sorpresa por lo nunca visto y la admiración por la originalidad o el
impensato. Con la mostra Design italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia dato impensado. Con la exposición Diseño italiano. La belleza de lo cotidiano
e Argentina il museo conferma che oltre a essere uno spazio di contemplazione entre Italia y Argentina, el museo confirma que además de ser un espacio
può diventare un luogo di emozioni, un'esortazione alla riflessione e anche un de contemplación puede volverse un lugar de emociones, una exhortación a
invito alla creatività. Una mostra il cui racconto cronologico arriva ai nostri tempi la reflexión y también una invitación a la creatividad. Una muestra cuyo relato cro-
ci pone una domanda ineludibile: come continuerà? Le risposte non tarderanno nológico llega a la actualidad no hace más que instalar en nosotras y nosotros
a emergere dalle teste e dalle mani dei visitatori, che diventeranno progettisti di la pregunta ineludible: ¿y cómo seguirá? Las respuestas no tardarán en surgir
un futuro costruito per tutti. de las cabezas y las manos de los visitantes, que se volverán diseñadores de un
porvenir construido para todas y todos.
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—
La bellezza
Silvana Annicchiarico del quotidiano
Curatrice
tra
— ITALIA e
ARGENTINA
Negli ultimi 60 anni il design italiano ha contribuito in maniera decisiva a Sono stati scelti oggetti che per l’originalità del progetto, per l’innovatività
ridefinire le forme degli oggetti che segnano, accompagnano e rendono più delle tecnologie o dei materiali e per la capacità di cogliere e rappresentare il
agevole il nostro vivere quotidiano. Sono gli oggetti che abitano le nostre tavole, gusto e la cultura di una determinata epoca, costituiscono non solo alcuni dei
che diffondono la luce nelle case, che semplificano i gesti e attenuano la fatica risultati più significativi nella ricerca del design italiano, ma testimoniano anche
del lavoro. Oggetti che arredano, oggetti che accolgono. Ma anche oggetti di come il design abbia incarnato, nell’Italia del secondo Novecento, il sogno di
piccoli, oggetti leggeri. Talvolta così familiari da risultare quasi invisibili. Eppure, portare la bellezza nella vita di tutti. Molti di questi oggetti si apprezzano oggi non
oggetti necessari, oggetti indispensabili. Presenze importanti nel paesaggio solo per il loro valore funzionale, ma anche per la loro capacità di comunicare,
domestico, messaggeri di forme e di colori, segni e sogni di una più alta e di condensare, aggregare e distribuire le emozioni individuali e quelle collettive.
possibile qualità della vita.
Sono icone? Sì, molti degli oggetti in mostra lo sono. L’icona – si sa – è tale se
La mostra Design Italiano. La bellezza del quotidiano tra Italia e Argentina vince la sfida del tempo. Se riesce a trasformare l’effimero in duraturo. Se riesce a
presenta alcuni di questi oggetti. Lo fa con l’intento di testimoniare la qualità di un rendere “senza tempo” oggetti creati industrialmente per servire il proprio tempo
lavoro di ricerca, di progettazione e di sperimentazione che è specifico dei e i suoi bisogni. Il rapporto con il tempo è decisivo affinché un oggetto diventi
designer e delle aziende italiane, ma anche con l’obiettivo di aprire un dialogo e icona. Se un oggetto è troppo legato al presente e solo a esso può avere anche
un confronto costruttivo con le coeve ricerche del design argentino, in modo un grande successo ma rischia di essere effimero. Se è troppo proiettato al futuro
che il visitatore possa cogliere direttamente le affinità e le differenze, oltre che le rischia di non essere compreso e quindi di essere rapidamente dimenticato. Se
evoluzioni e le trasformazioni, di alcune tipologie di oggetti o di arredi nelle due invece è tutto orientato al passato e ai valori consolidati può essere senz’altro
differenti culture, chiamate a confrontarsi per il tramite degli artefatti che popola- apprezzato ma non ha quella capacità propulsiva che dovrebbero avere gli ogget-
no la vita quotidiana. ti-icona di instaurare un rapporto duraturo, anche affettivo ed emozionale, con
chi li usa. Molti degli oggetti esposti in questa mostra hanno questa qualità. Nati
Gli oggetti selezionati sono stati ordinati cronologicamente, in modo da per soddisfare un bisogno, durano anche quando quel bisogno non esiste più, o
rappresentare tutte le grandi fasi della storia italiana contemporanea: viene soddisfatto in altro modo. Restano con noi a lungo. E ci aiutano a definire e
1945 — 1963 Il dopoguerra, la ricostruzione e il boom economico a disegnare meglio il paesaggio e il contesto entro cui ogni giorno costruiamo la
1964 — 1972 La democrazia oggettuale e i feticci del consumo nostra identità.
1973 — 1983 La crisi e la comunicazione delle emozioni
1984 — 1998 Dopo la modernità
1999 — 2022 Il nuovo millennio e il design come professione di massa
028 029
—
La belleza
Silvana Annicchiarico de lo cotidiano
Curadora
entre
— Italia y
Argentina
En los últimos 60 años, el diseño italiano ha contribuido decisivamente a Se eligieron objetos que, por la originalidad del proyecto, la innovación de
redefinir las formas de los objetos que marcan, acompañan y facilitan nuestra las tecnologías o materiales y la capacidad de captar y representar el gusto y la
vida cotidiana. Son los objetos que habitan nuestras mesas, que difunden luz en cultura de una época específica, constituyen no solo algunos de los resultados
las casas, que simplifican los gestos y atenúan el cansancio del trabajo. Objetos más significativos de las investigaciones del diseño italiano, sino también dan
que decoran y amueblan, objetos que acogen. Pero también objetos pequeños, testimonio de cómo el diseño encarnó el sueño de llevar la belleza a la vida de
objetos livianos. A veces tan familiares que son casi invisibles. Sin embargo, todos en la Italia de la segunda mitad del siglo XX. Muchos de estos objetos son
objetos necesarios, objetos indispensables. Presencias importantes en el paisaje apreciados hoy no solo por su valor funcional, sino también por su capacidad de
doméstico, mensajeros de formas y colores, signos y sueños de una posible y comunicar, condensar, agregar y distribuir emociones individuales y colectivas.
mejor calidad de vida.
¿Son íconos? Sí, muchas de las piezas en exhibición lo son. El ícono, como
La muestra Diseño italiano. La belleza de lo cotidiano entre Italia y Argentina sabemos, es tal si se impone al desafío del tiempo. Si logra transformar lo efímero
presenta algunos de estos objetos. Lo hace con la intención de testimoniar la en perdurable. Si consigue que los objetos creados industrialmente sean "atem-
calidad del trabajo de investigación, diseño y experimentación propio de los porales" al servicio de su tiempo y sus necesidades. La relación con el tiempo es
diseñadores y empresas italianas, pero también con el objetivo de abrir un crucial para que un objeto se convierta en ícono. Si un objeto está demasiado
diálogo y un intercambio constructivo con las investigaciones del diseño argenti- atado al presente y sólo a él, puede tener sí un gran éxito, pero corre el riesgo de
no que se realizaban en la misma época, para que el visitante pueda percibir ser efímero. Si se proyecta demasiado hacia el futuro, corre el riesgo de no ser
directamente las afinidades y diferencias, así como las evoluciones y transforma- entendido y, por lo tanto, olvidado rápidamente. Si, por el contrario, está todo
ciones de ciertas tipologías de objetos o muebles en ambas culturas, llamadas a orientado hacia el pasado y hacia los valores consolidados, ciertamente se podrá
interactuar a través de los artefactos que pueblan la vida cotidiana. apreciar, pero no tendrá la capacidad propulsora que deberían tener los objetos
icónicos para establecer una relación duradera, incluso afectiva y emocional, con
Los objetos seleccionados se han ordenado cronológicamente para represen- quienes los utilizan. Muchos de los objetos en muestra tienen esta cualidad.
tar todas las grandes fases de la historia italiana contemporánea: Nacidos para satisfacer una necesidad, perduran incluso cuando esa necesidad
1945 — 1963 La posguerra, la reconstrucción y el boom económico ya no existe, o se satisface de alguna otra manera. Se quedan con nosotros duran-
1964 — 1972 La democracia objetual y los fetiches del consumo te mucho tiempo. Y nos ayudan a definir y diseñar mejor el paisaje y el contexto
1973 — 1983 La crisis y la comunicación de las emociones dentro del cual construimos cada día nuestra identidad.
1984 — 1998 Después de la modernidad
1999 — 2022 El nuevo milenio y el diseño como profesión de masas
030 031
< 032
014 — 033
015 >
IL DOPOGUERRA,
LA RICOSTRUZIONE
E IL BOOM ECONOMICO
—
LA POSGUERRA,
LA RECONSTRUCCIÓN
Y EL BOOM ECONÓMICO
1945_1963
Il dopoguerra, la ricostruzione La posguerra, la reconstrucción y el
e il boom economico boom económico
034 035
Vespa
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Motoscooter ⁄ Scooter
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Corradino D’Ascanio
—
Piaggio
1946
—
—
036 037
Lettera 22 ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Macchina da scrivere portatile ⁄ Máquina de escribir portátil
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Marcello Nizzoli con Giuseppe Beccio
—
Olivetti
1950
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
038 039
Margherita
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Poltrona ⁄ Sillón
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Franco Albini, Franca Helg
—
Vittorio Bonacina
1951
—
—
040 041
C33 Spaziale ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Portaombrelli ⁄ Paragüero
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Antonia Campi
—
Società Ceramica Italiana di Laveno
1951
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
042 043
Trumeau Architettura versione III
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Trumeau
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Piero Fornasetti
—
Fornasetti
1951
—
—
044 045
Lady ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Poltrona ⁄ Sillón
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Marco Zanuso
—
Arflex, Cassina
Arflex 1951
—
Cassina 2015
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Cassina
—
Fra il 1947 e il 1948 Pirelli inizia i primi studi sulla possibilità di utilizzare
la gommapiuma e i nastri elastici per le sedute delle automobili, al posto
delle molle e delle imbottiture tradizionali, con spessori morbidi e sezioni
inferiori. L’impiego dei nuovi materiali presto trova ulteriori applicazioni: nel
1951 nasce Arflex, azienda specializzata nell’arredamento. Da un’innovazi-
one di materiale e di processo nasce una nuova avventura di design: il
procedimento industriale stimola l’innovazione della forma. La poltrona
Lady è un esempio di questo modo di procedere: capovolgendo il sistema
tradizionale di produzione degli imbottiti, quattro elementi singoli – fiancate,
sedile e schienale – vengono lavorati indipendentemente per poi essere
riuniti al momento del rivestimento, come in una catena di montaggio. Una
modernizzazione globale che coinvolge la cultura del progetto, della produ-
zione e del consumo.
Entre 1947 y 1948, Pirelli inició los primeros estudios sobre la posibilidad
de utilizar la gomaespuma y las cintas elásticas para los asientos de los auto-
móviles, en lugar de resortes y rellenos tradicionales, con espesores suaves
y secciones más pequeñas. El uso de nuevos materiales pronto encontró
otras aplicaciones: en 1951 se fundó Arflex, una empresa especializada en
decoración. A partir de una innovación del material y del procedimiento
surgió una nueva aventura del diseño: el procedimiento industrial estimuló
la innovación de la forma. El sillón Lady es un ejemplo de este modo de
trabajar: invirtiendo el sistema tradicional de producción de rellenos, cuatro
elementos individuales - lados, asiento y respaldo - se procesan de forma
independiente y luego se unen en el momento del tapizado, como en una
cadena de montaje. Una modernización global que implica la cultura del
proyecto, la producción y el consumo.
046 047
VE505 ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Ventilatore ⁄ Ventilador
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Ezio Pirali
—
Fabbriche Elettrotecniche Unite – Zerowatt
1954
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
048 049
Luisa ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Sedia con braccioli ⁄ Silla con apoyabrazos
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Franco Albini
—
Poggi, Cassina
Poggi 1955
—
Cassina 2008
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Cassina
—
Nata dal lungo sodalizio fra l’architetto e l’azienda dei fratelli Poggi, la
sedia Luisa è un raro esempio di razionalità costruttiva unita all’eleganza
della forma. Realizzata in noce o palissandro (inizialmente anche in teak,
mogano e frassino) è composta da elementi totalmente indipendenti e
smontabili: dal sistema che forma le gambe anteriori, i braccioli e il traverso
dello schienale, alle gambe posteriori innestate sotto ai braccioli, allo schie-
nale fissato al traverso posteriore per consentire un movimento a bilanciere,
al sedile posizionato sul traverso di collegamento delle gambe.
La composizione è sobria e antiretorica, ma la sua semplicità è solo
apparente: la purezza formale espressa dalla discontinuità delle parti, espri-
me una profonda attenzione agli incastri e ai punti di connessione con viti
che stabiliscono i rapporti geometrici fra i componenti e determinano le
sezioni del legno, laddove c’è un carico maggiore da sostenere.
050 051
P40
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Poltrona relax ⁄ Sillón relax
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Osvaldo Borsani
—
Tecno
1955
—
—
052 053
Mezzadro ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Sgabello ⁄ Taburete
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Achille Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni
—
Zanotta
1957 prototipo ⁄ el prototipo
—
1970 produzione ⁄ producción
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Zanotta
—
054 055
500
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Automobile ⁄ Automóvil
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Dante Giacosa
—
Fiat
1957
—
—
056 057
16 animali ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Gioco ⁄Juego
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Enzo Mari
—
Danese
1957
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Danese
—
Umberto Eco la habría definido como “una obra abierta”: una caja con
las siluetas de 16 animales que, al unirse y separarse, dan lugar a infinitas
historias, entre técnica y fabulación. Basado en una profunda investigación
sobre el tema de los juegos infantiles, el proyecto original de 1957 utiliza una
plancha de madera muy gruesa con un único corte que dibuja las formas
zoomórficas más conocidas por los niños. La ausencia de color, más allá del
color natural de la madera, estimula la atención hacia la relación entre los
elementos geométricos reconocibles (las jorobas del camello, la trompa del
elefante, el cuello de la jirafa) y los abstractos, determinados por el juego de
encastres. Entró en producción recién en 1965, inicialmente en una edición
limitada con acabado a mano y luego, en una nueva versión económica en
resina, destinada a una amplia distribución.
No se trata de un rompecabezas en el que cada pieza no tiene un sentido
propio y que para tenerlo debe ser armado sino, por el contrario, está diseña-
do para ser desarmado, a fin de dar lugar a todos los significados posibles.
058 059
Cubo ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Portacenere da tavolo ⁄ Cenicero de mesa
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Bruno Munari
—
Danese
1957
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Danese
—
060 061
Mirella ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Macchina da cucire ⁄ Máquina de coser
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Marcello Nizzoli, Emilio Cerri
—
Necchi
1957
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
Già autore, sempre per Necchi, di una macchina per cucire del 1954 (la
Supernova BU, premiata con il Compasso d’Oro), nel 1957 il designer mette
a punto con la macchina da cucire portatile Mirella la sintesi ideale di una
ricerca volta a risolvere il rapporto fra oggetto, spazio e funzione.
Nata in anni che vedono una crescente meccanizzazione dei lavori dome-
stici, Mirella è stata definita “l’interpretazione scultorea della macchina
per cucire”. La forma è avvolgente ma essenziale, lo spazio vuoto centrale
generato dalla flessione del braccio produce una soluzione visiva di forte
suggestione. La testa e il fianco destro, una parete verticale in cui sono
inseriti gli elementi meccanici, e il volano sono colorati in nero, quasi a
marcare con un diverso richiamo cromatico quei luoghi dell’oggetto in cui
la forma si coniuga con la funzione. Perfetto laboratorio automatico, con
memorie meccaniche che guidano l’esecuzione dei ricami, Mirella è un
mirabile esempio di equilibrio fra tecnica, ergonomia e design.
Tras haber diseñado una máquina de coser para Necchi en 1954 (la
Supernova BU, premiada con el Compasso d’Oro), en 1957 el diseñador
desarrolló la máquina de coser portátil Mirella, síntesis ideal de una investi-
gación destinada a resolver la relación entre objeto, espacio y función.
Creada en un período de creciente mecanización del trabajo doméstico,
Mirella fue definida como “la interpretación escultórica de la máquina de
coser”. La forma es envolvente pero esencial, el espacio vacío central genera-
do por la flexión del brazo produce una solución visual muy sugerente.
La “cabeza” y el lado derecho, una pared vertical en la que se insertan los
elementos mecánicos y el volante, son de color negro, casi como para
marcar con un atractivo cromatismo diferente aquellos lugares del objeto
en los que la forma se combina con la función. Un taller automático perfecto,
con memorias mecánicas que guían la realización del bordado, Mirella
es un ejemplo admirable de equilibrio entre técnica, ergonomía y diseño.
062 063
Superleggera ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Sedia ⁄ Silla
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Gio Ponti
—
Cassina
1957
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Cassina
—
“¡Es tan liviana que puedes levantarla con un dedo!” era el eslogan
publicitario de la época y, de hecho, la Superleggera hacía alarde de la
liviandad, un logro y un estilo. El diseñador la define como “una silla-silla, sin
adjetivos” y la presenta así: “… he seguido el proceso perenne de la técnica,
que va de lo pesado a lo liviano: eliminando - véase la sección triangular de
la pata - la materia y peso inertes, identificando la forma con la estructura
hasta el límite, sabiamente y sin virtuosismo, es decir, respetando la utilidad
y la solidez exacta al mismo tiempo”. El proyecto de la Superleggera se
inspiró en la tradicional silla italiana de asiento de paja, típica del siglo XIX,
fabricada en la zona rural de Liguria, pero la sometió a un proceso de redise-
ño justo después de la guerra, con el objetivo social de crear un elemento de
decoración robusto a un precio razonable. El resultado es un objeto que sólo
pesa 1,7 kg pero que es extremadamente sólido. Así lo confirma la extraña
prueba realizada por el propio diseñador: arrojada desde la ventana de un
cuarto piso, la Superleggera rebota como una pelota sobre el asfalto.
064 065
Pesciera ×
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Pesciera ⁄ Fuente para pescado
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Roberto Sambonet
—
Sambonet
1957
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
066 067
649
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Occhiale da sole ⁄ Anteojos de sol
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Ufficio tecnico
—
Persol
1957
—
—
068 069
Ceramiche
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Ceramiche ⁄ Cerámicas
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Ettore Sottsass
—
Bitossi
1959
—
—
Fundada por una familia toscana con una tradición de artistas y ceramis-
tas que se remonta al siglo XVI, la “Manifattura Ceramiche Artistiche Giulio
Bitossi” ofrece desde 1921 una producción vinculada a los estilos clásicos. In-
mediatamente después de la guerra, con la llegada a la empresa del director
artístico Aldo Londi “un hombre muy tranquilo, pero muy joven, paciente y
valiente”, comienza un camino de renovación y experimentación “para poner
en marcha una producción simple y nueva”, como escribió Ettore Sottsass,
combinando las técnicas del pasado con la búsqueda de lo moderno. La
extensa y profunda relación de colaboración con el arquitecto y diseñador
comenzó en 1955, con el objetivo inicial de producir cerámica para el merca-
do estadounidense, y duró 30 años, generando colecciones de inmenso
encanto, punto de encuentro entre lo moderno y lo arcaico, colocadas en
los principales museos del mundo y que aún produce la empresa Montelupo
Fiorentino.
070 071
Sgarsul
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Poltrona a dondolo ⁄ Mecedora
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Gae Aulenti
—
Poltronova
1962
—
—
072 073
Arco
1945 _1963
Y EL BOOM ECONÓMICO
E IL BOOM ECONOMICO
LA RECONSTRUCCIÓN
Lampada da terra ⁄ Lámpara de pie
LA RICOSTRUZIONE
IL DOPOGUERRA,
LA POSGUERRA,
Achille Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni
—
Flos
1962
—
—
074 075
< 014
076 — 077
015 >
LA DEMOCRAZIA
OGGETTUALE E I FETICCI
DEL CONSUMO
—
LA DEMOCRACIA
OBJETUAL Y LOS FETICHES
DEL CONSUMO
1964_1972
La democrazia oggettuale La democracia objetual y los
e i feticci del consumo fetiches del consumo
078 079
Smoke ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Bicchieri ⁄ Vasos
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Joe Colombo
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Arnolfo di Cambio
1964
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Arnolfo di Cambio
—
Il bicchiere Smoke stupisce a prima vista per l’originalità del design che
in realtà soddisfa una precisa esigenza. La forma inaspettata del suo piede
permette infatti di tenere contemporaneamente il bicchiere e un sigaro o
una sigaretta, utilizzando una sola mano e unendo così due piaceri in un
unico gesto. L’altra mano rimane così libera per servirsi il cibo oppure per
salutare gli altri invitati. Ironico e funzionale allo stesso tempo, ideale per i
party in piedi, dove non sono disponibili tavoli o altre superfici di appoggio,
Smoke è realizzato in cristallo soffiato a bocca e lavorato a mano, con una
forma cilindrica che crea una perfetta armonia con il piede asimmetrico, nel
quale infilare il pollice mentre le altre dita restano libere. L’idea è declinata
in una serie completa di bicchieri per vino e acqua, ognuno con proporzioni
armoniosamente studiate.
080 081
K4999 ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Sedia impilabile per bambini ⁄ Silla apilable para niños
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Marco Zanuso, Richard Sapper
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Kartell
1964
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
082 083
TS 502 ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Radio portatile ⁄ Radio portátil
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Marco Zanuso, Richard Sapper
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Brionvega
1964
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
TS 502 risponde alla crescita degli ascolti radiofonici nell’Italia degli anni
Sessanta e alla conseguente richiesta di un apparecchio non confinato alle
pareti domestiche, ma da portare sempre con sé. L’offerta dalla RAI (azienda
radiotelevisiva pubblica, l’unica esistente in Italia in quel periodo) passa infatti
dalle 13.655 ore del 1961 alle 17.800 ore del 1975, con un incremento di circa
il 30%. Versione perfezionata, dal punto di vista tecnico e nei particolari,
dell’intramontabile radioricevitore Brionvega progettato nel 1962 dal medesi-
mo duo di designer, ne mantiene invariata l’idea progettuale di fondo: lavora-
re sulla forma cubica, applicando il principio naturalistico della simmetria e il
binomio aperto/chiuso per sottolineare la doppia configurazione dell’oggetto
quando è in funzione e quando è a riposo.
084 085
Pipistrello ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Lampada ⁄ Lámpara
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Gae Aulenti
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Martinelli Luce
1965, 1967
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Martinelli Luce
—
Disegnata nel 1965 per gli showroom Olivetti a Parigi e Buenos Aires,
Pipistrello si allontana dal razionalismo dominante dell’epoca per ispirarsi
all’Art Nouveau e contestualizzare l’oggetto in un’armoniosa e suggestiva
relazione con lo spazio in cui la lampada viene inserita.
Suddivisa in tre parti come una colonna classica, la lampada è composta da
una base di forma sfuggente, con un braccio telescopico in acciaio inox che
permette di regolarne l’altezza, consentendo l’utilizzo sia come lampada da
terra che da tavolo, e un diffusore in metacrilato opalino bianco, realizzato
con tecniche di stampaggio all’avanguardia per quei tempi, le cui forme
ondulate e le nervature ricordano le ali dell’animale notturno e misterioso
che dà il nome a questa icona dell’illuminazione, prodotta ininterrottamente
in serie dal 1967 ai giorni nostri.
086 087
Eclisse ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Lampada da tavolo ⁄ Lámpara de mesa
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Vico Magistretti
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Artemide
1965
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Artemide
—
Progettata nel 1965, a ridosso del boom economico e premiata due anni
dopo con il Compasso d’Oro, Eclisse è una lampada da comodino che nasce
dal ricordo delle lanterne dei minatori, oppure la lanterna cieca dei ladri
notturni, con una candela e uno sportello che si apre e si chiude, come si
vedono in certi film storici. Il suo design combina forme pure e geometriche:
tre semisfere, una come base d’appoggio, una che funge da riflettore e una
più piccola e interna che ruotando su un perno centrale, consente di regola-
re il fascio di luce, rievocando un’eclisse di luna. I particolari, i giunti e gli
attacchi sono nascosti o sottaciuti: prevale l’equilibrata composizione
dell’insieme, in un oggetto domestico di grande semplicità formale, ma
anche di intensa suggestione, divenuto un classico del design italiano.
088 089
Grillo ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Telefono ⁄ Teléfono
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Marco Zanuso, Richard Sapper
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Sit Siemens
1965, 1967
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
Premiato con il Compasso d’Oro nel 1967, Grillo è uno dei simboli del pro-
cesso di modernizzazione che investe l’Italia nella seconda metà degli anni
Sessanta. Allo stesso tempo, mettendo in discussione la forma e la struttura
del telefono tradizionale, dà inizio a un processo di mutazione tecnologica
che arriva fino ai cordless e ai cellulari dei giorni nostri. L’apparecchio non è
più suddiviso in un blocco e una cornetta, ma è un piccolo monolite che ricor-
da un insetto rannicchiato su se stesso. Aprendolo si compone il numero e
si inizia la conversazione, chiudendolo la si termina: un lungo filo esce dal
guscio simile alla corazza di un insetto, consentendone la mobilità. La sua
compattezza ha richiesto la miniaturizzazione dei componenti elettromecca-
nici: a iniziare dal disco combinatore che viene ridotto nel diametro e dotato
di un sistema brevettato di arresto che consente di avvicinare le cifre fra di
loro. Oltre che dalla forma, Grillo prende il nome dall’originale trillo della sua
suoneria.
090 091
Cifra 3 ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Orologio ⁄ Reloj
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Gino Valle, Ufficio progetti Solari
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Solari
1966
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
092 093
Superonda ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Divano componibile ⁄ Diván componible
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
Archizoom Associati (Andrea Branzi, Gilberto Corretti,
Paolo Deganello, Massimo Morozzi)
—
—
Poltronova
1967
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Poltronova
—
094 095
Blow
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Poltrona gonfiabile ⁄ Sillón inflable
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
DDL (Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi)
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Zanotta
1967
—
—
096 097
Plia
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Sedia ⁄ Silla
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Giancarlo Piretti
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Anonima Castelli
1967
—
—
098 099
Sacco
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Pouff ⁄ Puff
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Piero Gatti, Cesare Paolini, Franco Teodoro
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Zanotta
1968
—
—
100 101
Componibili tondi ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Contenitori ⁄ Contenedores
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Anna Castelli Ferrieri
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Kartell
1969
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Kartell
—
102 103
Selene
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Sedia ⁄ Silla
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Vico Magistretti
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Artemide
1969
—
—
104 105
Up 5
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Poltrona ⁄ Sillón
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Gaetano Pesce
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
C&B, B&B Italia
C&B 1969
—
B&B Italia 2000
—
106 107
Valentine ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Macchina da scrivere portatile ⁄ Máquina de escribir portátil
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Ettore Sottsass con Perry A. King
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Olivetti
1969
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
108 109
Boalum ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Lampada da tavolo, parete, terra ⁄ Lámpara de mesa, pared, piso
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Livio Castiglioni, Gianfranco Frattini
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Artemide
1970
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Artemide
—
110 111
Spirale
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Portacenere ⁄ Cenicero
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Achille Castiglioni
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Bacci, Alessi
Bacci 1971
—
Alessi 1984
—
112 113
Cactus ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Appendiabiti ⁄ Perchero
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Franco Mello, Guido Drocco
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Gufram
1972
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Gufram
—
Cactus es, sin lugar a dudas, un objeto de diseño pero también es una
escultura que, además de servir para colgar sacos y abrigos, encuentra
un espacio privilegiado dentro de la casa. Expresión del espíritu irónico y
visionario de los diseñadores, surge de específicas competencias técnicas
de la empresa, principalmente en lo referido al corte del poliuretano, muy
utilizado por la industria automotriz de la época, así como de su voluntad
de proponerse como embajadora del Italian Radical Design. Su aparición
suscita gran curiosidad, junto a una producción que incluía Pratone, Porfido,
Capitello, pero las ventas fueron escasas, a pesar de una gran presencia
en la prensa y en importantes exposiciones como Italy: The New Domestic
Landscape en el MoMA en 1972, la exposición que presentó a Italia como un
referente mundial en el campo del diseño.
114 115
Tizio
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Lampada da tavolo ⁄ Lámpara de mesa
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Richard Sapper
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Artemide
1972
—
—
A 50 anni dalla sua nascita, Tizio rimane un oggetto di culto del Made
in Italy: nonostante il suo nome rinvii a qualcosa di anonimo – nella lingua
italiana tizio indica un individuo non identificato – è un oggetto diffuso in
tutto il mondo, forse proprio per la sua adattabilità a ogni situazione. Oltre
che per la ricchezza di riferimenti simbolici – a qualcuno ricorda un uccello
acquatico, a qualcun altro la pompa di un pozzo di petrolio – colpisce e
stupisce per la sua eccezionale funzionalità. Quattro sono le possibilità di
movimento: rotazione in orizzontale sulla base, rotazione in verticale sul
primo e sul secondo snodo, rotazione in verticale del riflettore. Le astine di
raccordo in alluminio fungono anche da collegamento elettrico, senza cavi
visibili, con il trasformatore integrato nella base cilindrica. La lampadina alo-
gena funziona con poca energia e se si pensa che Tizio nasce nel periodo
della crisi petrolifera, quando il tema del risparmio energetico assume una
drammatica urgenza, non si può non riconoscere anche alla sua tecnologia
un valore simbolico epocale.
116 117
Ariante ×
1964 _1972
OBJETUAL Y LOS FETICHES
OGGETTUALE E I FETICCI
Ventilatore ⁄ Ventilador
LA DEMOCRACIA
LA DEMOCRAZIA
Marco Zanuso, Attilio Pagani
DEL CONSUMO
DEL CONSUMO
—
Vortice
1972, 1973
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
118 119
< 014
120 — 015
121 >
LA CRISI
E LA COMUNICAZIONE
DELLE EMOZIONI
—
LA CRISIS
Y LA COMUNICACIÓN
DE LAS EMOCIONES
1973_1983
La crisi e la comunicazione La crisis y la comunicación
delle emozioni de las emociones
La crisi petrolifera del 1973 getta La crisis del petróleo de 1973 ensombrece
un’ombra scura sulla fiducia illimitata nel la fe ilimitada en el progreso que
progresso che aveva caratterizzato caracterizó los años 60. Los años 70
gli anni Sessanta. I Settanta in Italia sono son en Italia la década de los llamados
il decennio dei cosiddetti “anni di piombo”: “años de plomo”: graves conflictos
conflittualità politica altissima, políticos, choques radicales,
scontri radicali, rotture epistemologiche. rupturas epistemológicas.
Il design reagisce in modo contraddittorio: El diseño reacciona de manera
da un lato esalta la produzione contradictoria: por un lado potencia la
industriale, dall’altro lato la contesta producción industrial, por otro la desafía y
e la mette in discussione. la cuestiona. Son años marcados por la
Sono anni segnati dal brusco brusca reducción del plástico en favor
ridimensionamento della plastica de la vuelta a la madera y las fibras
a favore del ritorno al legno e alle fibre naturales, pero también los años del
naturali, ma anche gli anni del pauperismo y del ecologismo.
pauperismo e dell’ecologismo. El diseño ya no se conforma con ofrecer
Il design non si accontenta più di offrire soluciones a problemas emergentes,
soluzioni a problemi emergenti, ma sino que se convierte en un vector
si fa vettore comunicativo di emozioni. comunicativo de emociones.
Ecco allora la poltrona Proust He aquí entonces el sillón Proust de
di Alessandro Mendini o gli oggetti usciti Alessandro Mendini o los objetos surgidos
da quella straordinaria officina di creatività de ese extraordinario taller de creatividad
e sperimentazione che è il gruppo y experimentación que es el grupo
Memphis fondato da Ettore Sottsass. Memphis fundado por Ettore Sottsass.
122 123
Sciangai ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Appendiabiti ⁄ Perchero
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
DDL (Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi)
—
LA CRISIS
LA CRISI
Zanotta
1973
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Zanotta
—
124 125
AEO
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Poltrona ⁄ Sillón
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Paolo Deganello, Archizoom
—
LA CRISIS
LA CRISI
Cassina
1973
—
—
126 127
Samos
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Ciotola ⁄ Centro de mesa
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Enzo Mari
—
LA CRISIS
LA CRISI
Danese
1973
—
—
128 129
Bidone aspiratutto
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Aspirapolvere a traino ⁄ Aspiradora de arrastre
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Attilio Pagani, Francesco Trabucco
—
LA CRISIS
LA CRISI
Alfatec, Vortice Elettrosociali
1974
—
—
130 131
Tratto Pen ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Pennarelli ⁄ Marcador
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Design Group Italia
—
LA CRISIS
LA CRISI
Fila
1975
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Fila
—
132 133
Cab ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Sedia ⁄ Silla
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Mario Bellini
—
LA CRISIS
LA CRISI
Cassina
1977
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Cassina
—
Ispirata al rapporto fra lo scheletro e la pelle del corpo umano, Cab è una
seduta realizzata con una struttura in tubolare di acciaio, rivestita con una
camicia composta da sedici strati di cuoio, lavorati a mano uno a uno lungo
quattordici fasi. Le singole parti vengono infatti fustellate e sottoposte a un
processo di scarnitura, per assottigliarle prima di accoppiarle fra loro. Vero
e proprio abito sartoriale in cuoio, il rivestimento è caratterizzato da cuciture
a vista ed è fissato sulla struttura con quattro cerniere lampo sotto il sedile.
Tuttora prodotta in una gamma di versioni che spaziano dalla sedia originale,
alla poltroncina con braccioli, alla poltrona lounge girevole, per arrivare al
letto con testiera, Cab incarna l’eccellenza dell’azienda e della tradizione del
cuoio, in un progetto icona del design italiano.
134 135
Atollo ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Lampada da tavolo ⁄ Lámpara de mesa
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Vico Magistretti
—
LA CRISIS
LA CRISI
Oluce
1977
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Oluce
—
136 137
Nuvola Rossa ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Libreria ⁄ Biblioteca
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Vico Magistretti
—
LA CRISIS
LA CRISI
Cassina
1977
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Cassina
—
138 139
Modo
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Rivista ⁄ Revista
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Alessandro Mendini
—
LA CRISIS
LA CRISI
R.D.E.
1977
—
—
140 141
Proust ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Poltrona ⁄ Sillón
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Alessandro Mendini
—
LA CRISIS
LA CRISI
Studio Alchimia, Atelier Mendini, Cappellini
Atelier Mendini 1978
—
Cappellini 1993
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Cappellini
—
142 143
Vertebra
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Sedia ⁄ Silla
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Emilio Ambasz, Giancarlo Piretti
—
LA CRISIS
LA CRISI
Castelli
1979
—
—
144 145
Spaghetti Chair ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Sedia ⁄ Silla
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Giandomenico Belotti
—
LA CRISIS
LA CRISI
Alias
1979
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Alias
—
146 147
Napoletana ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Caffettiera ⁄ Cafetera
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Riccardo Dalisi
—
LA CRISIS
LA CRISI
Alessi
1979 - 1987
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
Fra gli interpreti più sensibili della tradizione e cultura popolare dell’Italia
meridionale, l’architetto, artista e designer Dalisi conduce una sperimentazio-
ne quasi decennale, dal 1979 al 1987, sulla caffettiera napoletana, realizzan-
do più di 200 prototipi funzionanti, prima di arrivare a un prodotto di serie
messo sul mercato da Alessi. La sua ricerca è filologica, ludica e tipologica:
decine e decine di modelli, in tutte le forme e dimensioni, spesso evocanti
maschere o personaggi partenopei, da Pulcinella a Totò. Grande omaggio al
rito napoletano del caffè, celebrato in maniera impagabile dall’arte di Eduardo
De Filippo, le Napoletane non sono solo strampalati oggetti teatranti o evocati-
ve presenze di una cultura popolare, ma indicano anche un rigoroso metodo
di lavoro: quello che pone il design come atto conclusivo di una ricerca sulle
radici folkloriche e di una moltiplicazione infinita delle possibilità, prima di
sfociare nella scelta di un modello emblematico, paradigmatico e definitivo.
148 149
MOD.2F44/55
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Tavolo basso ⁄ Mesa ratona
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Gae Aulenti
—
LA CRISIS
LA CRISI
Fontana Arte
1980
—
—
È uno dei progetti più famosi della sua autrice che, dopo le riletture
del Liberty e della Pop Art, esplora il versante dell’arte moderna segnato
dall’avventura Dada e dalla tecnica degli assemblage. Chiamata nel 1979 a
svolgere il ruolo di art director presso Fontana Arte, specializzata nel campo
dei materiali vetrosi, la progettista realizza con questo tavolo basso una
delle sue tipiche azioni di rottura. Al piano in vetro applica infatti 4 ruote di
tipologia industriale a movimento libero, come in un ready made che riutilizza,
risemantizzandoli, elementi concepiti per altre funzioni e introduce in ambito
domestico forme e componenti volutamente dissonanti. Il risultato è un
oggetto essenziale e molto high-tech, caratterizzato da un forte sincretismo
tecnologico oltre che da un affettuoso omaggio alla tradizione vernacolare.
Pare infatti che sia stato ispirato da un piano in legno su ruote, utilizzato per
trasportare vetri nel deposito dell’azienda.
150 151
Wink
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Chaise longue ⁄ Chaise longue
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Toshiyuki Kita
—
LA CRISIS
LA CRISI
Cassina
1980
—
—
Fra i primi e più importanti progettisti stranieri che trovano in Italia commit-
tenti e produttori, il designer giapponese Kita con questa chaise longue
prodotta da Cassina accoglie e conforta il corpo, utilizzando una divertente
morfologia disneyana, sulla quale troneggiano due vistose orecchie alla
Mickey Mouse. A questa immagine ludica, si contrappone tuttavia una scelta
rigorosa dei materiali e delle tecnologie. Una manopola laterale consente
di regolare l’inclinazione dello schienale, come nei sedili delle automobili,
mentre ribaltando la sezione anteriore, Wink può trasformarsi in un lettino.
Anche le orecchie poggiatesta sono ribaltabili per trasformarsi in braccioli
quando ci si siede lateralmente. Wink è infine coloratissima, grazie a un
rivestimento aggiuntivo in tessuto che può essere intercambiabile. Una rispo-
sta perfetta a quelle esigenze di polifunzionalità, flessibilità e interazione con
l’utente che domineranno il design degli anni Ottanta.
152 153
Carlton
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Libreria ⁄ Biblioteca
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Ettore Sottsass
—
LA CRISIS
LA CRISI
Memphis
1981
—
—
154 155
Seconda ×
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Sedia ⁄ Silla
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Mario Botta
—
LA CRISIS
LA CRISI
Alias
1982
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Alias
—
156 157
Cabina dell’Elba
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Armadio ⁄ Armario
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Aldo Rossi
—
LA CRISIS
LA CRISI
Molteni, Longoni
Molteni 1980
—
Longoni 1982
—
158 159
First
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Sedia ⁄ Silla
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Michele De Lucchi
—
LA CRISIS
LA CRISI
Memphis
1983
—
—
160 161
Tea & Coffee Piazza
1973 _1983
E LA COMUNICAZIONE
Y LA COMUNICACIÓN
Servizio da tè e caffè ⁄ Servicio de té y de café
DE LAS EMOCIONES
DELLE EMOZIONI
Alessandro Mendini
—
LA CRISIS
LA CRISI
Alessi
1983
—
—
162 163
< 014
164 — 165
015 >
DOPO
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
DE LA MODERNIDAD
1984_1998
Dopo la modernità Después de la modernidad
Sono gli anni del Postmodern Son los años del Posmodernismo y la
e dell’internazionalizzazione. Le aziende internacionalización. Las empresas
italiane chiamano a collaborare designer italianas convocan a diseñadores de todo
provenienti da tutto il mondo e vanno el mundo y salen a conquistar mercados
alla conquista dei mercati internazionali. internacionales. La posmodernidad
Il Postmodern genera una nuova genera una nueva cultura de la imagen y
cultura dell’immagine e della de la comunicación. Artefactos como la
comunicazione. Artefatti come cafetera La Conica de Aldo Rossi, el
la caffettiera La Conica di Aldo Rossi, exprimidor de Philip Starck, el
lo spremiagrumi di Philip Starck, sacacorchos Anna G. de Mendini o los
il cavatappi Anna G. di Mendini objetos lúdicos y juguetones diseñados
o gli oggetti ludici e giocosi progettati por Stefano Giovannoni más que objetos
da Stefano Giovannoni più che oggetti de uso son objetos para regalo, adornos,
d’uso sono oggetti da regalo, signos icónicos identitarios y reconocibles
soprammobili, segni iconici inmediatamente. Hacia finales de la
immediatamente riconoscibili e identitari. década una nueva generación de
Verso la fine del decennio una nuova diseñadores desarrolla una línea de
generazione di designer sviluppa investigación vinculada a la ecología, a la
una linea di ricerca legata all’ecologia, sostenibilidad ambiental y al reciclaje,
alla sostenibilità ambientale e al riuso, mientras que Milán - con el Salone
mentre Milano – con il Salone del Mobile del Mobile y el Fuori Salone - se
e il Fuori Salone – diventa sempre convierte cada vez más en el lugar de
più il luogo di esposizione al mondo exposición al mundo de las nuevas
delle nuove tendenze del design italiano. tendencias del diseño italiano.
166 167
La Conica ×
1984 _1998
Caffettiera ⁄ Cafetera
DE LA MODERNIDAD
Aldo Rossi
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Alessi
DOPO
1984
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Marco Lisé
—
168 169
Animali domestici
1984 _1998
Seduta ⁄ Asiento
DE LA MODERNIDAD
Andrea Branzi
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Zabro / Zanotta
DOPO
Zabro / Zanotta 1985
—
Galleria Clio Calvi, Rudy Volpi 2014
—
170 171
Impronta
1984 _1998
Zainetto ⁄ Mochila
DE LA MODERNIDAD
Makio Hasuike
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
MH Way
DOPO
1985
—
—
A più di 35 anni dal loro esordio, gli zaini MH Way si vedono ancora
balzellare sulle spalle dei teenager e dei professionisti che li preferiscono
alle tradizionali borse o cartelle, in quanto più in sintonia con uno stile di vita
improntato al dinamismo, alla praticità e alla disponibilità al movimento. Di
forma trapezoidale, il primo modello Z700 della Serie Impronta è costituito
da due gusci semirigidi estremamente leggeri, uniti da una cerniera, su
uno dei quali è sovraimpresso in rilievo il logo MH. Il particolare materiale
antiurto, antistrappo, morbido al tatto, repellente all’acqua e alla polvere, è
ottenuto accoppiando tra loro per termoformatura alcuni fogli di poliestere e
polietilene. Nel corso degli anni la gamma si è fortemente ampliata, tanto da
contare oggi numerosi modelli dedicati al tempo libero e al lavoro, sempre
conservando la caratterizzante scocca semirigida.
172 173
Tonietta
1984 _1998
Sedia ⁄ Silla
DE LA MODERNIDAD
Enzo Mari
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Zanotta
DOPO
1985
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Zanotta
—
174 175
Ghost ×
1984 _1998
Poltrona ⁄ Sillón
DE LA MODERNIDAD
Cini Boeri con Tomu Katayanagi
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Fiam Italia
DOPO
1987
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Fiam
—
176 177
Tolomeo ×
1984 _1998
Lampada da tavolo ⁄ Lámpara de mesa
DE LA MODERNIDAD
Michele De Lucchi, Giancarlo Fassina
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Artemide
DOPO
1987
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Artemide
—
Quasi un emblema del migliore stile high-tech degli anni Ottanta, questo
progetto rivisita in chiave moderna le lampade a braccio del passato, in
particolare l’archetipo costituito dalla lampada Naska Loris, optando per un
materiale leggero come l’alluminio e intervenendo soprattutto sullo scheletro
portante. Le tradizionali molle di acciaio sono sostituite da cavi e giunti che
mantengono la lampada in equilibrio, occultando però il proprio funzionamen-
to. Simile a un compasso con un’ampia apertura, il braccio della lampada con-
sente di spostare a piacimento il diffusore tronco-conico dotato di lampadina
a incandescenza, trasformando Tolomeo, di volta in volta, in una lampada
da tavolo, da disegno oppure, qualora lo si desideri, un generatore di luce
d’ambiente. Il suo stesso nome svela del resto l’ambizione di essere un’entità
centrale, attorno alla quale ruota tutta l’illuminazione dello spazio circostante.
Casi un emblema del mejor estilo high-tech de los años 80, este proyec-
to retoma en clave moderna las lámparas de brazo del pasado, en particular
el arquetipo constituido por la lámpara Naska Loris, optando por un material
ligero como el aluminio e interviniendo sobre todo sobre el esqueleto
portante. Los tradicionales resortes de acero son reemplazados por cables
y junturas que mantienen la lámpara en equilibrio, mientras ocultan su
funcionamiento. Similar a un compás con una amplia apertura, el brazo de
la lámpara permite mover a voluntad el difusor tronco-cónico dotado de
una lamparita incandescente, convirtiéndola por momentos en una lámpara
de mesa, una lámpara de diseño o, según el gusto, en un generador de luz
ambiental. Su mismo nombre revela la ambición de ser una entidad central,
en torno a la cual gira toda la iluminación del espacio circundante.
178 179
Tatlin ×
1984 _1998
Seduta ⁄ Asiento
DE LA MODERNIDAD
Mario Cananzi, Roberto Semprini
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Edra
DOPO
1989
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Edra
—
Concebido para estar en el centro del ambiente que lo acoge, este sillón
se inspira en la torre constructivista de Vladimir Tatlin diseñada para la
Tercera Internacional de 1919, de la que retoma simbólicamente la estructu-
ra helicoidal y la forma en espiral, según un diseño que funde racionalismo y
romanticismo para producir una suerte de sorpresivo coup de théâtre. Más
que un producto, Tatlin es una señal. Más que un mueble, es una especie de
tótem. A diferencia de los sillones tradicionales, se niega constructivamente
a ser colocado contra la pared y a constituir una suerte de telón de fondo
del mobiliario. Por el contrario, lleva la revolución al salón, reivindicando su
protagonismo y un espacio privilegiado en el centro del ambiente, así como
un estatus de objeto comunicacional que trastoca y rediseña provocativa-
mente la proxémica tradicional del acto de sentarse en la intimidad de la
casa burguesa.
180 181
Girotondo ×
1984 _1998
Vassoio ⁄ Bandeja
DE LA MODERNIDAD
Stefano Giovannoni, Guido Venturini
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Alessi
DOPO
1989
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Alessi
—
182 183
Titania
1984 _1998
Lampada da soffitto ⁄ Lámpara de techo
DE LA MODERNIDAD
Paolo Rizzatto, Alberto Meda
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Luceplan
DOPO
1989
—
—
184 185
Juicy Salif ×
1984 _1998
Spremiagrumi ⁄ Exprimidor
DE LA MODERNIDAD
Philippe Starck
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Alessi
DOPO
1990
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Alessi
—
186 187
Soft Big Easy
1984 _1998
Poltrona ⁄ Sofá
DE LA MODERNIDAD
Ron Arad
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Moroso
DOPO
1991
—
—
188 189
Battista ×
1984 _1998
Tavolino-carrello ⁄ Mesa-carrito
DE LA MODERNIDAD
Antonio Citterio con Glen Oliver Low
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Kartell
DOPO
1991
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Kartell
—
190 191
Anna G. ×
1984 _1998
Cavatappi ⁄ Sacacorchos
DE LA MODERNIDAD
Alessandro Mendini
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Alessi
DOPO
1994
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección Alessi, Marco Lisé
—
192 193
Yemen ×
1984 _1998
Vaso ⁄ Jarrón
DE LA MODERNIDAD
Ettore Sottsass
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Venini
DOPO
1994
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Venini
—
194 195
Laleggera ×
1984 _1998
Sedia ⁄ Silla
DE LA MODERNIDAD
Riccardo Blumer
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Alias
DOPO
1996
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Alias
—
196 197
Disco
1984 _1998
Lampada a parete ⁄ Lámpara de pared
DE LA MODERNIDAD
Jacopo Foggini
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Autoproduzione
DOPO
1997
—
—
198 199
Pisolò
1984 _1998
Pouff-letto ⁄ Puff-cama
DE LA MODERNIDAD
Denis Santachiara
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Campeggi
DOPO
1997
—
—
200 201
Interno⁄esterno ×
1984 _1998
Ceramica ⁄ Cerámica
DE LA MODERNIDAD
Ugo La Pietra
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Ceramista, Sandro Daboit-Firenze
DOPO
1998
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Ugo La Pietra
—
202 203
Anemone
1984 _1998
Lampada ⁄ Lámpara
DE LA MODERNIDAD
Paolo Ulian
LA MODERNITÀ
—
DESPUÉS
Autoproduzione
DOPO
Progetto / Proyecto 1998
—
—
204 205
< 206
014 — 207
015 >
IL NUOVO MILLENNIO
E IL DESIGN COME
PROFESSIONE DI MASSA
—
EL NUEVO MILENIO
Y EL DISEÑO COMO
PROFESIÓN DE MASAS
1999_2020
Il nuovo millennio e il design come El nuevo milenio y el diseño como
professione di massa profesión de masas
Con l’ingresso nel nuovo millennio Con la llegada del nuevo milenio, el
il design italiano contemporaneo diseño italiano contemporáneo se sitúa y
si situa e opera in un paradigma opera en un paradigma decididamente
decisamente diverso rispetto a quello diferente al de la era de los “Maestros”:
dell’epoca dei “Maestri”: allora la cultura en ese momento la cultura del proyecto
del progetto puntava a realizzare apuntaba a crear productos terminados,
prodotti compiuti, funzionali e definitivi, funcionales y definitivos, ahora en
ora invece – divenuto in qualche modo cambio - devenido de alguna manera
“professione di massa” – il design “profesión de masas” - el diseño genera
genera processi più che prodotti, procesos más que productos, y
e si dà prima di tutto come forma se da sobre todo como una forma de
di autorappresentazione della propria autorrepresentación de la propia
capacità di immaginare, di creare capacidad de imaginar, crear e innovar.
e di innovare. Cambia anche También cambia la figura tradicional del
la tradizionale figura del designer, diseñador, que ya no se ocupa sólo de
che non si occupa più solo di furniture, mobiliario, sino también de páginas web,
ma anche di web, graphic, fashion, food, gráfica, moda, alimentación, textiles,
textile, per non parlare dei copyrighter, por no hablar de los copyrighters,
dei designer del gioiello, dei progettisti los diseñadores de joyas, los diseñadores
della multimedialità, via via fino a quelli multimedia, hasta llegar a los creadores
che creano ambienti ludici o che de ambientes lúdicos o aquellos que
lavorano sulle immagini digitali. trabajan con imágenes digitales. El diseño
Il design diventa davvero la cultura se convierte verdaderamente en la cultura
del progetto che si applica al mondo. del proyecto que se aplica al mundo.
208 209
Moscardino
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Posata ⁄ Cubierto
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Giulio Iacchetti, Matteo Ragni
—
Pandora Design
2000
—
—
210 211
Nobody’s Perfect ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Seduta per bambini ⁄ Silla para niños
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Gaetano Pesce
—
Zerodisegno
2001
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Collezione ⁄ Colección
Silvana Annicchiarico
—
Una delle peculiarità più originali del lavoro di Gaetano Pesce sta nel
tentativo di fondere due categorie teoricamente antitetiche come l’unico e il
seriale. Egli accetta la logica della produzione industriale in serie, ma denun-
cia anche il limite dell’inevitabile standardizzazione che essa produce.
Nasce così l’idea di una “personalizzazione della serie”, o di una “serialità
differenziata”, di cui la collezione di sedie, tavoli, scaffali e credenze Nobo-
dy’s Perfect è forse l’esempio più illuminante e suggestivo. Tutti i pezzi sono
infatti prodotti industrialmente, ma vengono resi unici dal singolo operaio
che può scegliere tonalità, quantità e trasparenza delle resine poliuretani-
che con cui vengono realizzati i mobili. In tale modo, l’operatore non è più
mortificato dalla seriale ripetitività delle sue operazioni, ma diventa coauto-
re del suo stesso lavoro, mentre gli oggetti industriali escono dall’anonimato
spersonalizzante che spesso li contraddistingue, per accedere a una nuova
modalità di relazione: con chi li crea e con chi li usa.
212 213
Bulbi
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
Vaso ⁄ Florero
IL NUOVO MILLENNIO
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Donata Parruccini
—
Autoproduzione
2002
—
—
214 215
Tuttitubi ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Sedia ⁄ Silla
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Lorenzo Damiani
—
Autoproduzione
2003
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Lorenzo Damiani
—
216 217
Tigrito ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Ciotola per gatti ⁄ Cuenco para gatos
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Miriam Mirri
—
Alessi
2004
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Alessi
—
218 219
Fossili Moderni
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Contenitori ⁄ Contenedores
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Massimiliano Adami
—
Autoproduzione
2005
—
—
Con un lavoro che si colloca fra arte e design, Adami crea oggetti con un
forte carattere di unicità, frutto della sua particolare sperimentazione sui
materiali e sulle tecniche produttive a forte contenuto artigianale. I pezzi che
ha progettato e prodotto fanno parte di diverse collezioni di musei e gallerie
di design in Italia e all’estero. Ha inoltre progettato per aziende italiane ogget-
ti d’arredo dai forti contenuti sperimentali e innovativi. Fossili Moderni è un
sistema per produrre complementi d’arredo, riutilizzando oggetti di plastica
di vario tipo, annegati in una schiuma poliuretanica. Vecchie carcasse di
televisori vengono riempite con piccoli oggetti che diventano in tal modo
quasi fossili della contemporaneità, in un gesto creativo che esprime anche
una chiara critica a certe forme di alienazione che caratterizzano la nostra
quotidianità, come a esempio la pubblicità.
Con un trabajo que se sitúa entre arte y diseño, Adami crea objetos con
un marcado carácter de unicidad, fruto de su particular experimentación
sobre materiales y técnicas de producción con un fuerte contenido artesa-
nal. Las piezas que ha diseñado y producido forman parte de varias coleccio-
nes de museos y galerías de diseño en Italia y en el extranjero. También ha
diseñado objetos de interiores con un fuerte contenido experimental e
innovador para empresas italianas. Fósiles Modernos es un sistema para
producir complementos de decoración reutilizando varios tipos de objetos
de plástico, inmersos en una espuma de poliuretano. Viejas carcasas de
televisores se llenan de pequeños objetos que se convierten así en casi
“fósiles” de la contemporaneidad, en un gesto creativo que expresa también
una clara crítica a ciertas formas de alienación que caracterizan nuestra
vida cotidiana, como por ejemplo la publicidad.
220 221
Nemo Glossy ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Seduta ⁄ Asiento
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Fabio Novembre
—
Driade
2010
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Driade
—
Diventata ben presto un’icona nel panorama del design degli ultimi
anni, Nemo è stata commissionata da Driade nell’ambito di un’iniziativa per
festeggiare i 50 anni dalla sua fondazione, attraverso una serie di sculture
d’arredo proposte in edizione limitata. Si tratta di una poltrona girevole realiz-
zata in polietilene stampato, in diversi colori e finiture, la cui forma riproduce
in maniera astratta un volto umano, con pochi tratti essenziali. L’ispirazione
viene dai canoni dell’arte greca classica, un’idea di bellezza universale, senza
connotati geografici o di genere. Il nome stesso, benché possa ricordare il mi-
sterioso comandante del Nautilus nel romanzo Ventimila leghe sotto i mari di
Jules Verne, oppure il pesciolino protagonista del famoso film d’animazione
della Pixar, deriva dallo pseudonimo usato da Ulisse per ingannare Polifemo:
una maschera teatrale che nasconde un’identità per crearne un’altra.
222 223
Atomizers
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Diffusori ⁄ Vertedores
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Cristina Celestino
—
Attico Design
2012
—
—
224 225
Pane luce
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Cestino, portacandele ⁄ Cesta, candelabro
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Francesco Faccin
—
Designed for Analogico - Digitale exhibition
2012
—
—
226 227
UFF
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Sculture di carta ⁄ Esculturas de papel
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Daniele Papuli
—
Autoproduzione
2012
—
—
Uff es el sonido de un soplido que desordena las hojas y los dibujos del
laboratorio de un artista apasionado por el papel, el material que siente más
propio. Después de haber investigado la piedra, la madera y el yeso para
sus esculturas, una atracción casi inconsciente por la ligereza y la ductilidad
lo lleva a experimentar su producción a partir de una amalgama de papel
triturado mezclado con tierra, hierbas y colores. Su investigación continúa
a través de la creación de esculturas de papel cada vez más complejas, basa-
das en la repetición de infinitas formas cortadas a mano. Papuli se define a
sí mismo como un “escultógrafo” en diálogo con la materia, el espacio y los
lugares. La marca UFF es el denominador común de varias experiencias y
conceptos, un inventario de objetos de papel de pequeño formato y hechos
a mano, que no tienen relación con las funciones habitualmente atribuidas al
diseño sino con la posibilidad de disponer de un imaginario real, juguetón y
sorprendente.
228 229
Temù ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Sgabello ⁄ Taburete
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Giulio Iacchetti
—
Internoitaliano
2013
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Internoitaliano
—
230 231
I Piccoli ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Impastatrice ⁄ Amasadora
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Matteo Bazzicalupo, Raffaella Mangiarotti
—
Smeg
2014
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Smeg
—
Come il frigorifero FAB28 della Smeg, cavallo di battaglia della nota azien-
da italiana, questa collezione di piccoli elettrodomestici attinge agli elementi
emozionali legati alla memoria e agli archetipi delle forme, reinterpretandoli
in chiave contemporanea. Un’operazione che crea delle nuove icone nello
spazio domestico, unendo le forme sinuose e i colori pastello tipici degli anni
Cinquanta con le tecnologie del presente. Dall’impastatrice al tostapane, dal
frullatore al bollitore, più che semplici elettrodomestici I Piccoli sono oggetti
simbolici che si rifanno a un passato ricco di design e di persone, infondendo
una nuova vita nelle vecchie e familiari abitudini. Un progetto che ha ottenuto
uno straordinario successo di mercato, confermando la diffusa tendenza al
recupero di un rapporto affettivo con gli oggetti che popolano il paesaggio
della casa contemporanea.
232 233
Roots Vases
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Vaso ⁄ Jarrón
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Giorgio Bonaguro
—
Driade
2015
—
—
234 235
White Donky ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Ceramica ⁄ Cerámica
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Matteo Cibic
—
Paradiso Dreams Collection
2016
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Matteo Cibic
—
236 237
Fractus
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Vaso ⁄ Jarrón
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Carlo Contin
—
Autoproduzione
2016
—
—
238 239
Rabbit Chair
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Seduta ⁄ Silla
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Stefano Giovannoni
—
Qeeboo
2016
—
—
240 241
Filo ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Lampada da tavolo ⁄ Lámpara de mesa
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Andrea Anastasio
—
Foscarini
2017
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Foscarini
—
242 243
Primates ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Vaso ⁄ Jarrón
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Elena Salmistraro
—
Bosa
2017
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Bosa
—
244 245
Animal Farm ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Servizio da tavola ⁄Vajilla
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Alessandra Baldereschi
—
Ichendorf
2018
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Ichendorf
—
246 247
Easy Peasy Kelp
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Lampada da tavolo ⁄ Lámpara de mesa
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Luca Nichetto
—
Lodes
2020
—
—
Con uno spirito gioioso che emerge già dal nome, una spiccata persona-
lità evidenziata anche dalle eclettiche combinazione di colori e una linea scul-
turale che ricorda la forma di una campana, Easy Peasy è un set di lampade
da tavolo portatili e ricaricabili, composte da due elementi stondati, un corpo
e un pomolo. Realizzate in vetro soffiato, materiale d’elezione dell’azienda
veneziana Lodes a partire dagli anni Cinquanta, le lampade Easy Peasy si
possono collocare in qualsiasi spazio abitativo, contribuendo a caratterizzar-
lo e permettendo agli utilizzatori di interagire, giocare e dialogare con le più
diverse possibilità di configurazione dell’illuminazione domestica, diffonden-
do una luce calda e solare grazie alla sorgente luminosa a LED con funzione
dim-to-warm.
Con un espíritu juguetón que se desprende del nombre, una fuerte per-
sonalidad también destacada por las eclécticas combinaciones cromáticas
y una línea escultórica que recuerda la forma de una campana, Easy Peasy
es un set de lámparas de mesa portátiles y recargables, compuestas por
dos elementos redondeados, un cuerpo y un pomo. Fabricadas en vidrio
soplado, el material elegido por la empresa veneciana Lodes desde la
década de 1950, las lámparas Easy Peasy se pueden colocar en cualquier
espacio habitacional, contribuyendo a caracterizarlo y permitiendo a los
usuarios interactuar, jugar y dialogar con las más diversas posibilidades
de configuración de la iluminación doméstica, difundiendo una luz cálida y
solar gracias a la fuente de luz LED con función dim-to-warm.
248 249
It’s time to bloom ×
1999 _2020
PROFESSIONE DI MASSA
PROFESIÓN DE MASAS
IL NUOVO MILLENNIO
Vasi ⁄ Floreros
Y EL DISEÑO COMO
EL NUEVO MILENIO
E IL DESIGN COME
Sara Ricciardi
—
CREA Concrete Design
2020
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de CREA Concrete Design
—
250 251
—
Dolores Delucchi
Incaricata per le Relazioni Internazionali
FADU UBA
—
Gli oggetti raccontano i modi di vedere e di pensare il mondo, rispecchiano La mostra ritrae così il primo mezzo secolo di sviluppo del design industriale
ideologie, trasmettono messaggi, propongono e suscitano certe abitudini. argentino, evidenziando come i diversi periodi storico-sociali abbiano segnato la
Attraverso una selezione di oggetti emblematici della Collezione del Museo di nostra storia disciplinare. Cristallizzandosi in un processo di sviluppo progettuale
Arte Moderna di Buenos Aires la mostra Design italiano. La bellezza del strettamente legato alle condizioni macroeconomiche e alle oscillazioni del
quotidiano tra Italia e Argentina ci invita a ripercorrere, in un dialogo appassio- nostro contesto, dando vita a momenti di compiutezza per la nostra disciplina,
nante con quanto andava succedendo in Italia, i primi cinquanta anni dello svilup- così come ad altri che hanno richiesto vere strategie di riadattamento e ristruttura-
po del Design Industriale in Argentina. zione della comunità locale dei progettisti. Probabilmente, il visitatore potrà
trovare somiglianze e differenze rispetto a quanto accadeva contemporanea-
Il percorso inizia negli anni Cinquanta, sotto il paradigma della modernizzazio- mente nel contesto del design italiano.
ne, con una serie di pezzi di arredamento sviluppati da architetti specializzati in
diversi ambiti del design, e fabbricati da aziende locali che scommettevano sul Gli oggetti sono testimoni del loro tempo, e del loro territorio, sono tracce della
design quando la disciplina non era ancora formalizzata. Prosegue mettendo in nostra esistenza e del nostro particolare modo di guardare. Mettono in evidenza,
mostra l’influenza del movimento artistico degli anni Sessanta, che si riflette sulla pertanto, da un lato le trasformazioni che man mano avvengono a livello globale
scena della produzione oggettuale del momento con l’intervento di giovani artisti. nella nostra concezione del design, e allo stesso tempo esprimono i valori fondanti
Il viaggio continua attraverso gli anni Settanta caratterizzati dal Periodo della e i comportamenti della disciplina progettuale in un contesto specifico.
Industrializzazione Sostitutiva delle Importazioni (ISI), che dà vita a uno dei
momenti più prolifici del Disegno Industriale. In quest’epoca si produce il forte Questo viaggio non esaustivo tra “bellezza” e “vita quotidiana” riflette il nostro
inserimento del design nel tessuto produttivo, la sua formalizzazione come modo caratteristico di essere e di progettare. Esso ci porta alle origini del Disegno
disciplina, la presenza di politiche per la diffusione e la presa di coscienza del Industriale argentino come disciplina, attraversa i primi decenni del suo sviluppo,
mercato fondata sugli interessi delle aziende che producevano localmente: di e si arresta alle soglie del nuovo secolo, lasciando a futuri progetti l’esplorazione
questo periodo restano in piedi grandi opere di design, per lo più legate allo delle relazioni tra Italia e Argentina inerenti al segmento storico corrispondente a
sviluppo di elettrodomestici. produzioni più recenti.
254 255
—
Dolores Delucchi
Secretaria de Relaciones Internacionales
FADU UBA
—
Los objetos dan cuenta de las formas de ver y pensar el mundo, cargan con De esta manera esta muestra retrata el primer medio siglo de desarrollo del
ideologías, transmiten mensajes, proponen y suscitan ciertos hábitos. A través diseño industrial argentino, poniendo en evidencia como los diferentes periodos
de una selección de objetos emblemáticos de la Colección del Museo de Arte socio históricos han marcado nuestra historia disciplinar. Cristalizándose así un
Moderno de Buenos Aires, la muestra Design italiano. La belleza de lo cotidiano proceso de desarrollo del diseño, muy ligado a las condiciones y las oscilaciones
entre Italia y Argentina nos invita a recorrer, en un dialogo apasionante con lo macroeconómicas propias de nuestro contexto, dando lugar a momentos de
que iba pasando en el mismo tiempo en Italia, los primeros cincuenta años del plenitud para nuestra disciplina, así como otros que han requerido verdaderas
desarrollo fundacional del Diseño Industrial en la Argentina. estrategias de readaptación y reestructuración de la comunidad local de diseña-
dores. Probablemente, el visitante podrá encontrar similitudes y diferencias en
El recorrido inicia en la década de los 50, en el marco del paradigma moder- relación a lo que ocurría al mismo tiempo en contexto del diseño italiano.
no, con una serie de piezas de mobiliario desarrollados por arquitectos especiali-
zados en diversas ramas del diseño, y fabricados por empresas locales que Los objetos son testigos de su tiempo, y de su territorio, son vestigios de
apostaron al diseño cuando la disciplina aún no estaba formalizada. A continua- nuestra existencia y de nuestra particular forma de ver. Por lo tanto, evidencian
ción, se expone la influencia del movimiento artístico de los años 60 que también por un lado las transformaciones que van dándose a nivel global en nuestra con-
tendrá su correlato en la escena de la producción objetual de la época de la mano cepción del diseño, y al mismo tiempo expresan los valores y comportamientos
de jóvenes artistas. La travesía continúa por los años 70 caracterizados por el fundacionales de la disciplina del diseño en un contexto específico y situado.
Periodo de Industrialización Sustitutiva de Importaciones (ISI), dando lugar a uno
de los momentos más prolíficos del Diseño Industrial. En esta época se produce Este viaje entre “belleza” y “vida cotidiana”, que no pretende ser exhaustivo,
la potente inserción del diseño en el entramado productivo, su formalización refleja nuestra característica manera de ser y diseñar. Nos lleva a los inicios
como disciplina, la presencia de políticas de difusión, y la sensibilización del fundacionales del Diseño Industrial como disciplina en la Argentina, recorre las
mercado a partir de los intereses de empresas que producían localmente. De primeras décadas de su desarrollo, y se detiene a las puertas de nuestro siglo,
este periodo quedan en pie grandes obras de diseño mayormente vinculadas al dejando a futuros proyectos la exploración de las interrelaciones entre Italia y
desarrollo de electrodomésticos. Argentina inherentes al segmento histórico correspondiente a producciones
más recientes.
Con la caída del modelo ISI, y la impronta de la globalización mediante la
apertura de los mercados, este enfoque pierde vigencia, manifestándose una
nueva etapa para la disciplina en las décadas del 80 y 90. Los años 80 exponen
un giro hacia la flexibilización de la producción acompañando los cambiantes
gustos de los consumidores, y la proliferación de los nichos de consumo. Esta
tendencia se consolida en los años 90: con el sector industrial en receso, el
diseño se vuelca hacia la industria cultural, la autoproducción, las bajas series y
los objetos de design.
256 257
< 258
014 — 259
015 >
DESIGN
ARGENTINO
—
DISEÑO
ARGENTINO
1954_1999
S552 ×
1954 _1999
Sedia ⁄ Silla
Leonardo Aizemberg e/y José Rey Pastor
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Harpa
1952
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
La sedia S552, sviluppata in vimini e legno tornito, diviene presto uno dei
prodotti più presenti nelle case argentine. Il disegno è di Leonardo Aizenberg
e José Rey Pastor, che insieme a Jorge Enrique Hardoy ed Eduardo Aubone
creano a inizio degli anni Cinquanta Harpa, una delle imprese pioniere
di design contemporaneo in Argentina, a cui si associa nel 1954 anche
l’architetto Carlos Mendez Mosquera. La prima mostra di Mobili Argentini
Contemporanei del 1962 nasce come iniziativa dell’azienda, sotto gli auspici
del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires. Harpa ha vinto importanti premi
per le sue creazioni, tra cui diversi riconoscimenti per il design assegnati dal
CIDI (Centro Studi sul Disegno Industriale).
260 261
×
1954 _1999
Sedia in vimini ⁄ Sillón Mimbre
Horacio Baliero
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
La Compañía
1954
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
262 263
×
1954 _1999
Tavolo basso ⁄ Mesa baja
Susi Aczel
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Interieur Forma
1956
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
La mesa baja de 1956 diseñada por Suzi Aczel (Viena, 1931) es un objeto
que expresa el espíritu de su generación a partir del recurso de la línea
diagonal y de detalles en el espesor del canto perimetral. Susi Aczel es una
de las pioneras del diseño argentino. Entre 1952 y 1959, en asociación con
Martín Eisler, desde la empresa Forma realizó un gran número de proyectos.
En 1959, Forma se fusionó con la sociedad Interieur, creada anteriormente
por el mismo Eisler y el arquitecto austríaco Arnold Hakel. En 1961, Interieur
Forma, firmó un contrato de licencia con la empresa norteamericana Knoll,
con fabricas distribuidas en Estados Unidos, Francia, Suiza e Italia, acercan-
do al mercado local significativas piezas del diseño internacional. Durante
nueve años, hasta su disolución en 1988, Susi Aczel fue la única mujer
integrante del consejo de administración del CIDI (Centro de Investigación
en Diseño Industrial). En 1986 se asoció a DArA (Diseñadores de Interiores
Argentinos Asociados).
264 265
×
1954 _1999
Sedia con cordoni di plastica ⁄ Silla con cordones plásticos
Herman Loos
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
1957
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
Esta silla con cordones plásticos es una pieza diseñada por Herman Loos
(Viena 1921- Buenos Aires 1974). Desarrollada en estructura de metal, presen-
ta un elaborado trabajo de tapicería a partir de la aplicación del entonces
novedoso recurso del cordón de plástico. Luego de sus estudios de arquitec-
tura, Loos llegó a Buenos Aires a principios de los años 50, y fundó su propio
estudio dedicado a la decoración de interiores y al diseño de muebles. En
1954, proyecta una silla original con estructura en forma de cruz de altura
regulable. El modelo anticipó su obra más conocida, la serie de sillas de dos
alturas (1963) realizadas con listones de madera y cuero con estructura girato-
ria que permite transformarse en sillón. Vinculado al ambiente artístico, en
particular al grupo de los “concretos” y a OAM (Organización de Arquitectura
Moderna), Loos operó de forma original entre arte y diseño.
266 267
×
1954 _1999
Serie di posacenere ⁄ Serie de ceniceros
Edgardo Giménez
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Fuera de Caja
1968
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
268 269
×
1954 _1999
Torri azzurre ⁄ Torres azules
Edgardo Giménez
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Fuera de Caja
1969
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
270 271
×
1954 _1999
Set di stoviglie da tavola ⁄ Juego de vajillas de mesa
Ariel Scornik
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
ICI regalos
1972
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
272 273
SKEL ×
1954 _1999
Poltrona ⁄ Sillón
Ricardo Blanco
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
1973
2008 modello ⁄ modelo
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
274 275
Cifra 121 ×
1954 _1999
Calcolatrice ⁄ Calculadora
Silvio Grichener
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Fate División Electrónica
1973
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
276 277
Magiclick III ×
1954 _1999
Accendino a scintilla ⁄ Encendedor piezoeléctrico
Hector Compaired
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Aurora SA
1975
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
278 279
Micro 14 nT 320 ×
1954 _1999
Televisore ⁄ Televisor
Roberto Napoli
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Noblex
1975
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
280 281
×
1954 _1999
Orologio elettronico digitale ⁄ Reloj electrónico digital
Mario Mariño
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Dimatic
1976
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
El reloj electrónico digital diseñado por Mario Mariño para Dimatic (1934),
está conformado morfológicamente por carcasas plásticas de formas limpias.
Activo en el campo del diseño industrial desde fines de los años 50, Mario
Mariño obtuvo, en 1968, el Gran Premio de la Bienal de Diseño y Artes Aplica-
das de Uruguay, por su vehículo Concept Car Sport Convertible, con mecáni-
ca Chrysler y carrocería en PRFv. Entre 1974 y 1982, Mariño desarrolló un
trabajo de investigación permanente, diseñando productos complejos, como
los hangares para grandes helicópteros localizados en la base Marambio de
la Antártida. En Argentina, obtiene diversos reconocimientos y premios. Fue
miembro activo de centros nacionales e internacionales de investigación.
Ejerció la docencia en la Universidad Nacional de La Plata y en la Universidad
de Buenos Aires.
282 283
Groucho ×
1954 _1999
Appendiabiti ⁄ Perchero
Paolo I. G. Bergomi
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Gruppo Bergomi
1980
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
284 285
Blancanieves ×
1954 _1999
Specchio ⁄ Espejo
Reinaldo Leiro
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Visivia
1982
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
286 287
Alunizaje ×
1954 _1999
Sedia ⁄ Silla
Guillermo Eirin
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
1982
Prototipo ⁄ Prototipo
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
288 289
×
1954 _1999
Sedia di metallo ⁄ Silla de metal
Osvaldo Giesso
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
1984
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
290 291
Donna 1-2 ×
1954 _1999
Fermalibri ⁄ Apoyalibros
Eduardo Naso
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
1985
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
292 293
Mamut ×
1954 _1999
Sedia ⁄ Silla
Juan María D´Alessandro, Eduardo Asseff
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
1993
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
294 295
×
1954 _1999
Mate con cannuccia ⁄ Mate con bombilla
Pedro Reisseg
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Santorini
1993
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
El Mate con bombilla es una pieza diseñada por Pedro Reisseg. Se trata
de una tipología de objeto tradicional de la Argentina, en este caso interveni-
da a partir de un recurso también tradicional, el cuero, utilizado como funda
que recubre una pieza contenedora de metal repujado, en sintonía con las
formas posmodernas de su época. Formado en los Estados Unidos, Reisseg
regresó a Buenos Aires en 1991 y se especializó en Tecnología y Producción
del Hábitat en la Universidad de Buenos Aires. Del 1988 al 1991 fue socio de
Ton of Bricks Construction, un laboratorio de diseño y producción desarrolla-
do en Nueva York. En 2001 abrió el estudio de diseño industrial Nudo: design
morphology desde donde se dedicó a la innovación a partir de la tecnomorfo-
logía. En 2002 fundó junto a Matías Fernández Moores, Vacavaliente, una
empresa que realiza productos innovadores en cuero. En 2007 expuso varios
de sus productos en el Museo de Arte Moderno de Nueva York.
296 297
FLU-X ×
1954 _1999
Sedia ⁄ Silla
Emilio Ambasz
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
Interieur Forma
1995
—
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
298 299
Silvia ×
1954 _1999
Sedia ⁄ Silla
Luis F. Benedit
ARGENTINO
ARGENTINO
—
DISEÑO
DESIGN
1997
Collezione ⁄ Colección Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
Per gentile concessione ⁄ Gentileza de Museo de Arte Moderno de Buenos Aires
—
La silla Silvia, creada por Luis Fernando Benedit, es una pieza de diseño
industrial posmoderna desarrollada a partir de una operación morfológica
de fusión la iconografía propia de los asientos: la butaca y la banqueta. Se
trata de un ejercicio muy propio de las búsquedas y del humor de su época.
Benedit se recibió en 1967 como arquitecto y se trasladó a Roma donde
estudió paisajismo. Allí, se dedicó al arte desarrollando un tipo de pintura
matérica y campestre, temática que persistió en su obra posterior en el
ámbito del diseño industrial con la producción de cuchillos. Realizó además
una serie de sillas basada en la tradicional silla matera, lámparas y muebles
inspirados en la misma temática. En 1970, representó a la Argentina en la
Bienal de Venecia con el Biotrón y en 1972 expuso en el MoMA de Nueva
York la obra Fitotrón. En 1979, junto a Jacques Bedel y Clorindo Testa, ganó
el concurso del Centro Cultural Recoleta de Buenos Aires. Después de la
serie La guerra, realizó algunas obras en las que comparte duelos, hachas,
cuchillos, con clara alusión a la cultura criolla argentina.
300 301
—
Apparati ⁄ Anexos
—
—
× Opere italiane in mostra ⁄ Obras italianas expuestas
—
—
× Opere argentine in mostra ⁄ Obras argentinas expuestas
—
p. 288_ Alunizaje p. 280_ Micro 14 nT 320 p. 290_ Sedia di metallo p. 300_ Silvia
p. 286_ Blancanieves p. 282_ Orologio Silla de metal p. 274_ SKEL
p. 276_ Cifra 121 elettronico digitale p. 262_ Sedia in vimini p. 264_ Tavolo basso
p. 292_ Donna 1-2 Reloj Sillón Mimbre Mesa baja
p. 298_ FLU-X electrónico digital p. 268_ Serie di posacenere p. 270_ Torri azzurre
p. 284_ Groucho p. 260_ S552 Serie de ceniceros Torres azules
p. 278_ Magiclick III p. 266_ Sedia con p. 272_ Set di stoviglie
p. 294_ Mamut cordoni di plastica da tavola
p. 296_ Mate con cannuccia Silla con Juego de vajillas
Mate con bombilla cordones plásticos de mesa
304 305
—
Opere italiane in catalogo ⁄ Obras italianas en catálogo
—
—
Opere argentine in catalogo ⁄ Obras argentinas en catálogo
—
p. 288_ Alunizaje p. 280_ Micro 14 nT 320 p. 290_ Sedia di metallo p. 300_ Silvia
p. 286_ Blancanieves p. 282_ Orologio Silla de metal p. 274_ SKEL
p. 276_ Cifra 121 elettronico digitale p. 262_ Sedia in vimini p. 264_ Tavolo basso
p. 292_ Donna 1-2 Reloj Sillón Mimbre Mesa baja
p. 298_ FLU-X electrónico digital p. 268_ Serie di posacenere p. 270_ Torri azzurre
p. 284_ Groucho p. 260_ S552 Serie de ceniceros Torres azules
p. 278_ Magiclick III p. 266_ Sedia con p. 272_ Set di stoviglie
p. 294_ Mamut cordoni di plastica da tavola
p. 296_ Mate con cannuccia Silla con Juego de vajillas
Mate con bombilla cordones plásticos de mesa
306 307
—
Designer italiani in catalogo ⁄ Designer italianos en el catálogo
—
p. 220 _ Adami Massimiliano p. 236 _ Cibic Matteo p. 108 _ King Perry A. p. 48 _ Pirali Ezio
p. 40 _ Albini Franco p. 190 _ Citterio Antonio p. 152 _ Kita Toshiyuki p. 98 _ Piretti Giancarlo
50 _ " " p. 80 _ Colombo Joe p. 202 _ La Pietra Ugo 144 _ " "
p. 144 _ Ambasz Emilio p. 238 _ Contin Carlo p. 96 _ Lomazzi Paolo p. 64 _ Ponti Gio
p. 242 _ Anastasio Andrea p. 94 _ Corretti Gilberto 124 _ " " p. 210 _ Ragni Matteo
p. 188 _ Arad Ron p. 36 _ D'Ascanio Corradino p. 190 _ Low Glen Oliver p. 250 _ Ricciardi Sara
p. 94 _ Archizoom p. 148 _ Dalisi Riccardo p. 88 _ Magistretti Vico p. 184 _ Rizzatto Paolo
126 _ " p. 216 _ Damiani Lorenzo 104 _ " " p. 158 _ Rossi Aldo
p. 72 _ Aulenti Gae p. 96 _ DDL 136 _ " " 168 _ " "
86 _ " " 124 _ " 138 _ " " p. 244 _ Salmistraro Elena
150 _ " " p. 160 _ De Lucchi Michele p. 232 _ Mangiarotti Raffaella p. 66 _ Sambonet Roberto
p. 246 _ Baldereschi Alessandra 178 _ " " p. 58 _ Mari Enzo p. 200 _ Santachiara Denis
p. 232 _ Bazzicalupo Matteo p. 94 _ Deganello Paolo 128 _ " " p. 82 _ Sapper Richard
p. 38 _ Beccio Giuseppe 126 _ " " 174 _ " " 84 _ " "
p. 134 _ Bellini Mario p. 96 _ De Pas Jonathan p. 184 _ Meda Alberto 90 _ " "
p. 146 _ Belotti Giandomenico 124 _ " " p. 114 _ Mello Franco 116 _ " "
p. 196 _ Blumer Riccardo p. 132 _ Design Group Italia p. 140 _ Mendini Alessandro p. 180 _ Semprini Roberto
p. 176 _ Boeri Cini p. 96 _ D’Urbino Donato 142 _ " " p. 70 _ Sottsass Ettore
p. 234 _ Bonaguro Giorgio 124 _ " " 162 _ " " 108 _ " "
p. 52 _ Borsani Osvaldo p. 114 _ Drocco Guido 192 _ " " 154 _ " "
p. 156 _ Botta Mario p. 226 _ Faccin Francesco p. 218 _ Mirri Miriam 194 _ " "
p. 94 _ Branzi Andrea p. 178 _ Fassina Giancarlo p. 94 _ Morozzi Massimo p. 186 _ Starck Philippe
170 _ " " p. 198 _ Foggini Jacopo p. 60 _ Munari Bruno p. 100 _ Teodoro Franco
p. 42 _ Campi Antonia p. 44 _ Fornasetti Piero p. 248 _ Nichetto Luca p. 130 _ Trabucco Francesco
p. 180 _ Cananzi Mario p. 110 _ Frattini Gianfranco p. 38 _ Nizzoli Marcello p. 92 _ Ufficio Progetti Solari
p. 102 _ Castelli Ferrieri Anna p. 100 _ Gatti Piero 62 _ " " p. 68 _ Ufficio Tecnico Persol
p. 54 _ Castiglioni Achille p. 56 _ Giacosa Dante p. 222 _ Novembre Fabio p. 204 _ Ulian Paolo
74 _ " " p. 182 _ Giovannoni Stefano p. 118 _ Pagani Attilio p. 92 _ Valle Gino
112 _ " " 240 _ " " 130 _ " " p. 182 _ Venturini Guido
p. 110 _ Castiglioni Livio p. 172 _ Hasuike Makio p. 100 _ Paolini Cesare p. 46 _ Zanuso Marco
p. 54 _ Castiglioni Pier Giacomo p. 40 _ Helg Franca p. 228 _ Papuli Daniele 82 _ " "
74 _ " " " p. 210 _ Iacchetti Giulio p. 214 _ Parruccini Donata 84 _ " "
p. 224 _ Celestino Cristina 230 _ " " p. 106 _ Pesce Gaetano 90 _ " "
p. 62 _ Cerri Emilio p. 176 _ Katayanagi Tomu 212 _ " " 118 _ " "
—
Designer argentini in catalogo ⁄ Designer argentinos en el catálogo
—
p. 264 _ Aczel Susi p. 274 _ Blanco Ricardo p. 268 _ Giménez Edgardo p. 280 _ Napoli Roberto
p. 260 _ Aizemberg Leonardo p. 284 _ Bergomi Paolo I. G. 270 _ " " p. 292 _ Naso Eduardo
p. 298 _ Ambasz Emilio p. 278 _ Compaired Hector p. 276 _ Grichener Silvio p. 296 _ Reisseg Pedro
p. 294 _ Asseff Eduardo p. 294 _ D´Alessandro Juan María p. 286 _ Leiro Reinaldo p. 260 _ Rey Pastor José
p. 262 _ Baliero Horacio p. 288 _ Eirin Guillermo p. 266 _ Loos Herman p. 272 _ Scornik Ariel
p. 300 _ Benedit Luis F. p. 290 _ Giesso Osvaldo p. 282 _ Mariño Mario
308 309
Crediti fotografici
sezione design italiano
Créditos fotográficos
sección diseño italiano
Archivio fotografico Alessi
Archivio fotografico Cassina
Aldo Ballo
Andrea Basile
Matteo Cavalleri
Centro studi Poltronova
Fornasetti
Lodes
Oluce
Italo Perna
Aurelia Raffo
Ivan Sarfatti
Pietro Savorelli
Alberto Strada
Studio Internazionale
Studio 9010
Emilio Tremolada
Federico Villa
Miro Zagnoli
Zanotta SpA – Italy
Crediti fotografici
sezione design argentino
Créditos fotográficos
sección diseño argentino
Viviana Gil
Per gentile concessione
del Museo de Arte Moderno
di Buenos Aires
Cortesía del Museo
de Arte Moderno
de Buenos Aires
Analía Soto
—
Rimaniamo a disposizione
degli eventuali aventi diritto
per le fonti non individuate
Quedamos a disposición
de eventuales solicitantes
de derechos para las fuentes
no identificadas
—
Finito di stampare
nel mese di settembre 2022
Impresión terminada
en septiembre de 2022
da ⁄ por Emedé