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includono stimoli ruotati oppure mir- all’origine. Esistono vari tipi di sistemi
rored); la velocità di chiusura (capa- di riferimento per codificare e orga-
cità di identificare velocemente una nizzare l’informazione spaziale, ogni
figura incompleta o distorta); la fles- volta con coordinate e punto di ori-
sibilità di chiusura (capacità di rom- gine diversi. Per esempio, se si consi-
pere una Gestalt – forma - allo sco- dera una persona che guarda una
po di formarne un’altra - per carroll mela poggiata sul tavolo da una
(1993), talvolta questo fattore è in- posizione frontale, la posizione della
distinguibile dal fattore visualizzazio- mela può essere definita in base al
ne; la velocità percettiva (capacità sistema di riferimento ‘retino-centri-
di comparare velocemente figure o co’, con il punto di origine al centro
simboli attraverso una scansione visi- della retina, in base al sistema ‘te-
va). recentemente, Burton & Fogar- sta-centrico’, in questo caso il punto
ty (2003) hanno trovato che i fatto- di origine è al centro della testa, in
ri ‘flessibilità di chiusura’, e ‘velocità base al sistema ‘tavolo-centrico’, o
percettiva’ fanno riferimento a una ‘stanza-centrico’, ogni volta con un
sola dimensione del costrutto di abi- punto di origine diverso, e così via.
lità spaziale. Inoltre, secondo carroll tuttavia, sebbene esistano diversi si-
(1993) anche la ‘memoria visiva’ sa- stemi di riferimento per la codifica
rebbe un fattore di abilità spaziale, delle informazioni spaziali, la ricer-
intendendo con esso la capacità di ca sperimentale distingue principal-
ricordare la configurazione, la posi- mente tra sistema ‘ego-centrico’ e
zione e l’orientamento di stimoli figu- sistema ‘allocentrico’ (Klatzky, 1998).
rali, nonché la capacità di formare, nel sistema ‘egocentrico’ le posizio-
ispezionare, e trasformare l’informa- ni degli oggetti o dei punti sono rap-
zione visiva nell’occhio della mente. presentate rispetto alla particolare
prospettiva della persona che per-
cepisce; la destra e la sinistra corri-
I sistemi di riferimento “Egocentrico” spondono alla destra e alla sinistra
e “Allocentrico” del campo visivo della persona che
percepisce. nel sistema ‘allocentri-
La rappresentazione mentale del- co’, invece, le posizioni degli oggetti
lo spazio richiede anche che l’infor- o dei punti sono rappresentate in un
mazione spaziale venga codificata sistema di coordinate esterno e indi-
sulla base di sistemi di riferimento. In- pendente dalla posizione della per-
fatti, la posizione di un oggetto può sona che percepisce; la destra e la
essere definita solo in modo relativo, sinistra corrispondono a quella degli
considerando il sistema al quale si fa oggetti.
riferimento di volta in volta. In gene- Al fine di chiarire il funzionamen-
rale, i sistemi di riferimento sono de- to dei due sistemi di riferimento prin-
finiti sulla base di un insieme di assi cipali, è necessario a questo punto
ortogonali con un punto di origine, e introdurre alcune definizioni concet-
preservano le proprietà geometriche tuali:
relative alle linee, alle intersezioni, e - asse di orientamento dell’ogget-
agli angoli. Quindi, qualsiasi oggetto to: è la linea tra punti che definisce
può essere localizzato da un preciso una direzione canonica nello spazio;
set di coordinate, che rappresenta- per esempio, l’asse di orientamento
no la distanza e la direzione rispetto di una persona nello spazio è gene-
Competenze visuo spaziali: dalla neuroftalmologia alla psicologia cognitiva 35
ralmente allineato con il piano sa- nifestarsi a causa del danno di uno
gittale, che decorre in senso antero- o di entrambi i sistemi di riferimento
posteriore e divide un corpo in due spaziale. Se e’ danneggiato il siste-
parti, destra e sinistra; ma ‘egocentrico’ il paziente non
- direzione: dal punto A al punto B concepisce lo spazio contro-laterale
è l’angolo tra l’asse o direzione di ri- alla lesione, ovvero lo spazio codifi-
ferimento e la linea da A a B; se la di- cato su base egocentrica (Hills et al.,
rezione di riferimento è allineata con 1998): per cui, nella copia di disegno
l’asse di orientamento dell’oggetto, ometterà la porzione sinistra dello
la direzione da A a B sarà definita spazio percepito rispetto al proprio
“orientata sull’oggetto”; corpo. tale deficit può riguardare
- orientamento: è l’angolo tra anche lo spazio immaginato o ricor-
l’asse di orientamento dell’oggetto dato. Al contrario, se è danneggia-
e qualche direzione di riferimento to il sistema ‘allocentrico’ il paziente
esterna all’oggetto (orientamento non concepisce la parte dell’ogget-
allocentrico). to contro-laterale alla lesione, indi-
dalle ricerche sperimentali è pendentemente dalla posizione in
emerso che sebbene i bambini usino cui si trova l’oggetto rispetto al corpo
principalmente il sistema di riferimen- (Hills & caramazza, 1991): per esem-
to ‘egocentrico’, in realtà userebbe- pio, nella copia di disegno di un fiore
ro anche il sistema ‘allocentrico’, che ometterà i petali della parte sinistra
si sviluppa tra i tre e i sei anni (nar- del fiore,. In questo caso, quindi, la
dini et al, 2006). È chiaro quindi che negligenza non riguarda l’oggetto
questi due sistemi di riferimento pre- nella sua interezza.
vedono una rappresentazione dello
spazio completamente diversa l’una
dall’altra, con l’implicazione che essi La navigazione nello spazio
sono differentemente rappresenta-
ti nella mente e nel cervello. Infat- I sistemi di riferimento appena di-
ti, mentre il sistema ‘egocentrico’ si scussi sono alla base della formazio-
avvale del circuito fronto-parietale ne di mappe di rappresentazione
posteriore, inclusa la corteccia pre- utili alla navigazione nell’ambiente.
motoria, il sistema ‘allocentrico’ si Esistono vari metodi per collezionare
avvale del circuito neurale occipito- l’informazione spaziale: navigazione
temporale bilaterale, incluso il lobulo basata sulla posizione nell’ambiente
parietale superiore e inferiore (Galati oppure basata sulla velocità (Loomis
et al., 2000). La dimostrazione che i et al. 1999). La navigazione basata
due sistemi di riferimento si appog- sulla posizione si avvale di cue ester-
giano a circuiti neurali differenti ar- ni, quali landmarks, e può svilupparsi
riva dalla neuropsicologia, ovvero anche in relazione a mappe spaziali
dai casi clinici di ‘negligenza spazia- (sistema di riferimento allocentrico).
le unilaterale’ o ‘neglet’ (ota et al., La navigazione basata sulla velocità,
2003), che implica una difficoltà a invece, si avvale di cue interni, di tipo
esplorare, prestare attenzione, per- cinestesico, vestibolare, motorio e ov-
cepire e agire nello spazio sia perso- viamente visivo (sistema di riferimen-
nale che extra-personale sinistro del to egocentrico). Sebbene si pensi
lato opposto alla lesione (emisfero che la navigazione sia caratterizzata
destro). Ebbene, il ‘neglet’ può ma- da un tipo di orientamento ‘free’, in
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base al quale sarebbe possibile spo- quali preserva uno specifico orienta-
stare liberamente l’orientamento nel- mento (Shelton & mcnamara, 2004).
lo spazio, in realtà quando si appren- La prospettiva ‘survey’ offre una vi-
de un ambiente attraverso più punti sione olistica dell’ambiente dall’alto,
di vista, le rappresentazioni mentali preservando l’informazione relativa
derivate non sono flessibili, rifletten- alla posizione degli oggetti, la forma
do ciascuna di essa il diverso punto globale di strade, parchi, edifici, e le
di vista utilizzato, come tanti differenti distanze euclidee tra i posti, utilizzan-
“snapshot” montati l’uno dopo l’altro. do quindi un sistema di riferimento
Quindi, quando si parla di navigazio- ‘allocentrico’. In tal senso, i punti car-
ne nello spazio, l’orientamento gioca dinali nord, sud, ovest, est o i cosid-
un ruolo fondamentale. ciò significa detti landmarks dell’ambiente sostitu-
che la capacità di orientamento nel- iscono la sequenzialità caratteristica
lo spazio è connessa all’abilità della della prospettiva route (meneghetti,
rotazione mentale degli stimoli, così 2009). Sebbene la rappresentazione
come all’abilità di immaginare se mentale dello spazio con prospetti-
stessi muoversi nello spazio. va ‘survey’ prevede un orientamento
muovendosi nello spazio, oppure free con un vettore di riferimento de-
studiando mappe, è possibile dun- finito a priori (Shelton & mcnamara,
que costruire rappresentazioni men- 2004), essa è considerata molto più
tali che implicano un particolare flessibile, dal momento che la perso-
tipo di prospettiva. In questa direzio- na può cambiare direzione oppure
ne, si parla di prospettiva ‘route’ e percorso con molta facilità. da sotto-
prospettiva ‘survey’ (Siegel & White, lineare che la stessa persona può es-
1975; tversky, 1991). La prospettiva sere in grado di costruire rappresen-
‘route’ è caratterizzata da un tipo tazioni mentali spaziali sulla base di
di apprendimento e rappresentazio- entrambe le prospettive, e pertanto
ne dell’ambiente dal punto di vista di convertire le rappresentazioni da
stradale; essa si basa sulla variazio- una prospettiva all’altra (carelli et al.,
ne della posizione del corpo rispetto 2011). Se le rappresentazioni menta-
all’ambiente e sull’informazione visiva li derivanti dalle due prospettive ap-
direttamente accessibile al soggetto, pena descritte siano diverse oppure
permettendo di specificare sequen- uguali in natura è tuttora oggetto di
ze fisse di punti di riferimento salienti, discussione. In generale, è possibile
che descrivono un percorso con un affermare che le differenze dipen-
punto di partenza, una destinazione, dono da vari fattori, quali disponibili-
e una direzione di movimento. In altre tà di punti di riferimento, obiettivi in-
parole, la prospettiva ‘route’ implica dividuali, quantità di esperienza con
un sistema di riferimento ‘egocentri- l’ambiente. In particolare, quest’ulti-
co’. A livello linguistico, questa mo- mo fattore sarebbe responsabile del-
dalità di rappresentazione dello spa- la conversione delle rappresentazioni
zio si definisce attraverso termini del mentali con prospettiva ‘route’ in rap-
tipo ‘destra’, ‘sinistra’, ‘avanti’, ‘indie- presentazioni mentali con prospettiva
tro’, e così via. (meneghetti, 2009). ‘survey’. In altre parole, è come se vi
Si ritiene che questo tipo di rappre- fosse un ordine gerarchico ben stabi-
sentazione mentale dello spazio sia lito tra i due tipi di prospettive. Infatti,
abbastanza rigida, essendo formata studi di neuro-imaging (e.g., Shelton
da singoli fotogrammi, ciascuno dei & Gabrieli, 2002) hanno dimostrato
Competenze visuo spaziali: dalla neuroftalmologia alla psicologia cognitiva 37
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