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Competenze visuo spaziali: dalla neuroftalmologia alla psicologia cognitiva 31

la Cognizione spaziale: uno sguardo


alla rappresentazione dello spazio
e alle modalità di navigazione
Palmiero Massimiliano
Dipartimento di Medicina Interna e Sanità Pubblica,
Università degli Studi de L’Aquila

Abstract getto, permettendo di specificare


sequenze fisse di punti di riferimento
La rappresentazione mentale del- salienti, che descrivono di fatto un
lo spazio ci consente di interagire con percorso con un punto di partenza,
gli oggetti e di muoverci nell’ambien- una destinazione, e una direzione di
te. Essa origina da processi percetti- movimento. La seconda prospetti-
vi di natura multisensoriale, poiché va è detta “survey”: essa offre una
informazioni multi-modali contribu- visione olistica dell’ambiente, pre-
iscono alla costruzione di rappre- servando l’informazione relativa alla
sentazioni spaziali. Per completare posizione degli oggetti nell’ambien-
la rappresentazione mentale dello te, la forma globale di strade, par-
spazio è necessario codificare le in- chi, edifici, e le distanze euclidee tra
formazioni spaziali acquisite tramite i i posti. La ricerca sperimentale ha
sensi sulla base di sistemi di coordina- dimostrato che la prospettiva survey
te. Esistono due grandi sistemi a cui risulta essere più flessibile rispetto alla
far riferimento: egocentrico, le cui prospettiva route. A questi due tipi di
coordinate sono riferite al corpo del rappresentazione mentale dello spa-
soggetto percipiente, permettendo zio fanno riferimento due tipi diversi
di aggiornare il flusso di informazioni di conoscenza spaziale, che han-
spaziali in relazione ai movimenti che no implicazioni differenti sia a livello
il soggetto compie nell’ambiente; comportamentale che cerebrale.
allocentrico, le cui coordinate si ba-
sano su punti di riferimento salienti e
sulle relative posizioni di essi nell’am- Introduzione
biente. A partire da questi due si-
stemi, spostandosi nell’ambiente è La capacità di prendere decisio-
possibile generare mappe cognitive ni e agire all’interno di uno spazio at-
dello spazio sulla base di due pro- traverso processi di elaborazione e di
spettive. La prima prospettiva è det- sintesi di informazioni spaziali in sva-
ta “route”: essa si basa sulla variazio- riate situazioni e su differenti scale di
ne della posizione del corpo rispetto grandezza risulta essere fondamen-
all’ambiente e sull’informazione visi- tale per l’adattamento all’ambiente.
va direttamente accessibile al sog- In tal senso, la percezione e la rap-
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presentazione mentale dello spazio l’una all’altra in ordine gerarchico,


fisico in cui interagiamo rappresenta- nel senso che la geometria di ordine
no processi cognitivi molto importanti superiore preserva sia proprietà del-
per il corretto svolgimento di tutte le le geometrie di ordine inferiore sia
attività quotidiane. ma di che natura proprietà nuove. Per cui, lo spazio
è lo spazio in cui interagiamo? come topologico preserva solo proprietà
riportato in Landau (2002), secondo generali che riguardano l’apertura
la fisica classica lo spazio fisico in cui o la chiusura di una figura, lo spazio
ci muoviamo è uno spazio Euclideo, Proiettivo preserva queste proprietà
dove ogni posizione può essere de- più informazioni riguardanti la colline-
scritta in un sistema di tre coordinate, arità e la linearità delle curve, mentre
ciascuna misurabile come distanza. lo spazio metrico preserva tutte que-
tale sistema di coordinate sarebbe ste proprietà più le informazioni rela-
omogeneo, ogni sua parte ha le stes- tive agli angoli e alle distanze. Sulla
se proprietà fisiche, indipendente- base di queste geometrie è quindi
mente dalla posizione nello spazio, possibile definire i diversi tipi di trasfor-
e isotropo, ovvero qualunque gran- mazioni e rappresentazioni mentali
dezza definita nello spazio risulta go- dello spazio. Infatti, mentre le trasfor-
dere di proprietà fisiche che non di- mazioni su base Euclidea (rotazione
pendono dalla direzione in cui viene e proiezione) preservano le proprietà
analizzata (per esempio, la luce). In metriche dello spazio, le trasforma-
altre parole, è possibile concepire lo zioni su base topologica preservano
spazio fisico come una struttura Eucli- solo l’informazione relativa alla chiu-
dea in cui per ogni oggetto si dispo- sura/apertura della figura, che risulta
ne di uno spazio a tre dimensioni. tale essere enormemente distorta rispetto
struttura tridimensionale corrisponde all’originale.
allo spazio metrico, che gode delle
seguenti proprietà: distanza lineare,
distanza angolare, congruenza di I fattori implicati nella rappresentazione
segmenti lineari, congruenza ango- mentale dello spazio
lare. oltre allo spazio metrico è pos-
sibile concepire lo spazio Proiettivo e Alla base di qualsiasi tipo di rap-
lo spazio topologico. Lo spazio Proiet- presentazione mentale c’è un pro-
tivo è ottenuto dallo spazio Euclideo cesso cognitivo di natura percettiva.
aggiungendo i punti all’infinito (dire- Per quanto riguarda la percezione
zione della retta nello spazio), e gode dello spazio, pur essendo un proces-
delle seguenti proprietà: linearità del- so di natura multi-modale (delogu
le curve, collinearità, tipo di sezione et al., 2010; olivetti Belardinelli et al.,
conica (iperbole, ellisse, parabola). 2009) è fondamentale la percezione
Lo spazio topologico, invece, defini- della terza dimensione, che origina
sce uno spazio aperto che contiene principalmente da meccanismi co-
altri spazi aperti (insiemi), e si carat- gnitivi di natura visiva. I fattori che
terizza per le seguenti proprietà: con- intervengono nella percezione della
correnza di curve in un punto, non- terza dimensione si possono dividere
ché apertura e chiusura della curva. in indizi ‘fisiologici’ e indizi ‘psicologi-
Le geometrie che fanno riferimento ci’ (Bressan, 1999).
allo spazio metrico, spazio Proiettivo, tra gli indizi fisiologici, la ‘visione
e spazio topologico sono collegate stereoscopica’ rende possibile ap-
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prezzare distanza e profondità at- mento); il movimento di parallasse


traverso la convergenza degli occhi (la persona percepisce il movimento
(per cui più è vicino il punto d’osser- dell’oggetto, mentre invece a muo-
vazione, maggiore è la convergenza versi è lo sfondo - oggetti che si muo-
degli occhi, e viceversa), mentre la vono velocemente sono percepiti
‘disparità delle immagini retiniche’ come più vicini, e viceversa).
consente una stima della distanza oltre alla percezione della terza
attraverso la diversa proiezione del- dimensione, al fine di rappresenta-
lo stimolo sulle due retine (per cui i re mentalmente lo spazio sono ne-
due occhi permettono di percepire cessarie anche le cosiddette abilità
lo stesso oggetto da una prospettiva visuo-spaziali, che si riferiscono alla
diversa). La combinazione di questi capacità di generare, trasformare
due fattori fisiologici non sarebbe e recuperare informazioni di natura
sufficiente se non intervenissero gli in- non linguistica. In proposito, è ne-
dizi psicologici che, nella visione mo- cessario chiarire che sebbene le in-
noculare, consentono di apprezzare formazioni visive e spaziali vengano
distanza e profondità in assenza dei usate insieme per permettere una
meccanismi della visione binoculare. corretta percezione dell’ambiente,
Gli indizi psicologici si distinguono in è possibile definire una dicotomia tra
‘pittorici’ e ‘legati al movimento’. tra elaborazione dell’informazione visi-
gli indizi ‘pittorici’ troviamo: la gran- va ed elaborazione dell’informazio-
dezza relativa (a parità di condizio- ne spaziale. Secondo ungerleider &
ni, dati due oggetti di grandezza di- mishkin (1982) tale dicotomia si riflet-
versa quello di maggiori dimensioni te nel circuito anatomico del ‘what’
è percepito più vicino, e viceversa); (via ventrale – lobi occipito-tempo-
la sovrapposizione (un oggetto che rali inferiori), implicato nell’analisi
copre parzialmente un altro oggetto della forma, colore, orientamento e
è percepito come più vicino, mentre tessitura degli oggetti, e del ‘where’
l’oggetto coperto come più lonta- (via dorsale – lobi occipito-parietali
no); il chiaroscuro (aiuta a delimitare inferiori), implicato nell’elaborazione
i contorni delle figure tridimensiona- degli attributi spaziali dello stimolo,
li); la luminosità (a parità di condizio- nonché nella rilevazione ed elabora-
ni, l’oggetto più luminoso è perce- zione del movimento, localizzazione
pito come più vicino, e viceversa); e direzione dell’oggetto nello spazio.
la prospettiva aerea (l’oggetto che Ebbene, alla luce di questa distinzio-
dà un’immagine più chiara e detta- ne, quando si parla di abilità visuo-
gliata è percepito più vicino, e vice- spaziali si fa riferimento sostanzial-
versa); la prospettiva lineare (linee mente alla via dorsale del ‘where’.
divergenti generano l’impressione Secondo carroll (1993) esistono cin-
di vicinanza, e viceversa); i gradienti que abilità spaziali indipendenti di
della densità di tessitura (una minore primo ordine: la visualizzazione (ca-
densità di tessitura corrisponde a una pacità di percepire forme spaziali
maggiore vicinanza, e viceversa). e ruotarle nel piano bi- o tri- dimen-
tra gli indizi ‘legati al movimento’ sionale prima di confrontarle con un
abbiamo: il movimento stroboscopi- altra forma spaziale); la velocità di
co (la rapida accensione di stimoli rotazione (capacità di percepire un
immobili separati, come lampadine, oggetto da differenti posizioni, misu-
dà luogo alla percezione di movi- rata attraverso test di velocità che
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includono stimoli ruotati oppure mir- all’origine. Esistono vari tipi di sistemi
rored); la velocità di chiusura (capa- di riferimento per codificare e orga-
cità di identificare velocemente una nizzare l’informazione spaziale, ogni
figura incompleta o distorta); la fles- volta con coordinate e punto di ori-
sibilità di chiusura (capacità di rom- gine diversi. Per esempio, se si consi-
pere una Gestalt – forma - allo sco- dera una persona che guarda una
po di formarne un’altra - per carroll mela poggiata sul tavolo da una
(1993), talvolta questo fattore è in- posizione frontale, la posizione della
distinguibile dal fattore visualizzazio- mela può essere definita in base al
ne; la velocità percettiva (capacità sistema di riferimento ‘retino-centri-
di comparare velocemente figure o co’, con il punto di origine al centro
simboli attraverso una scansione visi- della retina, in base al sistema ‘te-
va). recentemente, Burton & Fogar- sta-centrico’, in questo caso il punto
ty (2003) hanno trovato che i fatto- di origine è al centro della testa, in
ri ‘flessibilità di chiusura’, e ‘velocità base al sistema ‘tavolo-centrico’, o
percettiva’ fanno riferimento a una ‘stanza-centrico’, ogni volta con un
sola dimensione del costrutto di abi- punto di origine diverso, e così via.
lità spaziale. Inoltre, secondo carroll tuttavia, sebbene esistano diversi si-
(1993) anche la ‘memoria visiva’ sa- stemi di riferimento per la codifica
rebbe un fattore di abilità spaziale, delle informazioni spaziali, la ricer-
intendendo con esso la capacità di ca sperimentale distingue principal-
ricordare la configurazione, la posi- mente tra sistema ‘ego-centrico’ e
zione e l’orientamento di stimoli figu- sistema ‘allocentrico’ (Klatzky, 1998).
rali, nonché la capacità di formare, nel sistema ‘egocentrico’ le posizio-
ispezionare, e trasformare l’informa- ni degli oggetti o dei punti sono rap-
zione visiva nell’occhio della mente. presentate rispetto alla particolare
prospettiva della persona che per-
cepisce; la destra e la sinistra corri-
I sistemi di riferimento “Egocentrico” spondono alla destra e alla sinistra
e “Allocentrico” del campo visivo della persona che
percepisce. nel sistema ‘allocentri-
La rappresentazione mentale del- co’, invece, le posizioni degli oggetti
lo spazio richiede anche che l’infor- o dei punti sono rappresentate in un
mazione spaziale venga codificata sistema di coordinate esterno e indi-
sulla base di sistemi di riferimento. In- pendente dalla posizione della per-
fatti, la posizione di un oggetto può sona che percepisce; la destra e la
essere definita solo in modo relativo, sinistra corrispondono a quella degli
considerando il sistema al quale si fa oggetti.
riferimento di volta in volta. In gene- Al fine di chiarire il funzionamen-
rale, i sistemi di riferimento sono de- to dei due sistemi di riferimento prin-
finiti sulla base di un insieme di assi cipali, è necessario a questo punto
ortogonali con un punto di origine, e introdurre alcune definizioni concet-
preservano le proprietà geometriche tuali:
relative alle linee, alle intersezioni, e - asse di orientamento dell’ogget-
agli angoli. Quindi, qualsiasi oggetto to: è la linea tra punti che definisce
può essere localizzato da un preciso una direzione canonica nello spazio;
set di coordinate, che rappresenta- per esempio, l’asse di orientamento
no la distanza e la direzione rispetto di una persona nello spazio è gene-
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ralmente allineato con il piano sa- nifestarsi a causa del danno di uno
gittale, che decorre in senso antero- o di entrambi i sistemi di riferimento
posteriore e divide un corpo in due spaziale. Se e’ danneggiato il siste-
parti, destra e sinistra; ma ‘egocentrico’ il paziente non
- direzione: dal punto A al punto B concepisce lo spazio contro-laterale
è l’angolo tra l’asse o direzione di ri- alla lesione, ovvero lo spazio codifi-
ferimento e la linea da A a B; se la di- cato su base egocentrica (Hills et al.,
rezione di riferimento è allineata con 1998): per cui, nella copia di disegno
l’asse di orientamento dell’oggetto, ometterà la porzione sinistra dello
la direzione da A a B sarà definita spazio percepito rispetto al proprio
“orientata sull’oggetto”; corpo. tale deficit può riguardare
- orientamento: è l’angolo tra anche lo spazio immaginato o ricor-
l’asse di orientamento dell’oggetto dato. Al contrario, se è danneggia-
e qualche direzione di riferimento to il sistema ‘allocentrico’ il paziente
esterna all’oggetto (orientamento non concepisce la parte dell’ogget-
allocentrico). to contro-laterale alla lesione, indi-
dalle ricerche sperimentali è pendentemente dalla posizione in
emerso che sebbene i bambini usino cui si trova l’oggetto rispetto al corpo
principalmente il sistema di riferimen- (Hills & caramazza, 1991): per esem-
to ‘egocentrico’, in realtà userebbe- pio, nella copia di disegno di un fiore
ro anche il sistema ‘allocentrico’, che ometterà i petali della parte sinistra
si sviluppa tra i tre e i sei anni (nar- del fiore,. In questo caso, quindi, la
dini et al, 2006). È chiaro quindi che negligenza non riguarda l’oggetto
questi due sistemi di riferimento pre- nella sua interezza.
vedono una rappresentazione dello
spazio completamente diversa l’una
dall’altra, con l’implicazione che essi La navigazione nello spazio
sono differentemente rappresenta-
ti nella mente e nel cervello. Infat- I sistemi di riferimento appena di-
ti, mentre il sistema ‘egocentrico’ si scussi sono alla base della formazio-
avvale del circuito fronto-parietale ne di mappe di rappresentazione
posteriore, inclusa la corteccia pre- utili alla navigazione nell’ambiente.
motoria, il sistema ‘allocentrico’ si Esistono vari metodi per collezionare
avvale del circuito neurale occipito- l’informazione spaziale: navigazione
temporale bilaterale, incluso il lobulo basata sulla posizione nell’ambiente
parietale superiore e inferiore (Galati oppure basata sulla velocità (Loomis
et al., 2000). La dimostrazione che i et al. 1999). La navigazione basata
due sistemi di riferimento si appog- sulla posizione si avvale di cue ester-
giano a circuiti neurali differenti ar- ni, quali landmarks, e può svilupparsi
riva dalla neuropsicologia, ovvero anche in relazione a mappe spaziali
dai casi clinici di ‘negligenza spazia- (sistema di riferimento allocentrico).
le unilaterale’ o ‘neglet’ (ota et al., La navigazione basata sulla velocità,
2003), che implica una difficoltà a invece, si avvale di cue interni, di tipo
esplorare, prestare attenzione, per- cinestesico, vestibolare, motorio e ov-
cepire e agire nello spazio sia perso- viamente visivo (sistema di riferimen-
nale che extra-personale sinistro del to egocentrico). Sebbene si pensi
lato opposto alla lesione (emisfero che la navigazione sia caratterizzata
destro). Ebbene, il ‘neglet’ può ma- da un tipo di orientamento ‘free’, in
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base al quale sarebbe possibile spo- quali preserva uno specifico orienta-
stare liberamente l’orientamento nel- mento (Shelton & mcnamara, 2004).
lo spazio, in realtà quando si appren- La prospettiva ‘survey’ offre una vi-
de un ambiente attraverso più punti sione olistica dell’ambiente dall’alto,
di vista, le rappresentazioni mentali preservando l’informazione relativa
derivate non sono flessibili, rifletten- alla posizione degli oggetti, la forma
do ciascuna di essa il diverso punto globale di strade, parchi, edifici, e le
di vista utilizzato, come tanti differenti distanze euclidee tra i posti, utilizzan-
“snapshot” montati l’uno dopo l’altro. do quindi un sistema di riferimento
Quindi, quando si parla di navigazio- ‘allocentrico’. In tal senso, i punti car-
ne nello spazio, l’orientamento gioca dinali nord, sud, ovest, est o i cosid-
un ruolo fondamentale. ciò significa detti landmarks dell’ambiente sostitu-
che la capacità di orientamento nel- iscono la sequenzialità caratteristica
lo spazio è connessa all’abilità della della prospettiva route (meneghetti,
rotazione mentale degli stimoli, così 2009). Sebbene la rappresentazione
come all’abilità di immaginare se mentale dello spazio con prospetti-
stessi muoversi nello spazio. va ‘survey’ prevede un orientamento
muovendosi nello spazio, oppure free con un vettore di riferimento de-
studiando mappe, è possibile dun- finito a priori (Shelton & mcnamara,
que costruire rappresentazioni men- 2004), essa è considerata molto più
tali che implicano un particolare flessibile, dal momento che la perso-
tipo di prospettiva. In questa direzio- na può cambiare direzione oppure
ne, si parla di prospettiva ‘route’ e percorso con molta facilità. da sotto-
prospettiva ‘survey’ (Siegel & White, lineare che la stessa persona può es-
1975; tversky, 1991). La prospettiva sere in grado di costruire rappresen-
‘route’ è caratterizzata da un tipo tazioni mentali spaziali sulla base di
di apprendimento e rappresentazio- entrambe le prospettive, e pertanto
ne dell’ambiente dal punto di vista di convertire le rappresentazioni da
stradale; essa si basa sulla variazio- una prospettiva all’altra (carelli et al.,
ne della posizione del corpo rispetto 2011). Se le rappresentazioni menta-
all’ambiente e sull’informazione visiva li derivanti dalle due prospettive ap-
direttamente accessibile al soggetto, pena descritte siano diverse oppure
permettendo di specificare sequen- uguali in natura è tuttora oggetto di
ze fisse di punti di riferimento salienti, discussione. In generale, è possibile
che descrivono un percorso con un affermare che le differenze dipen-
punto di partenza, una destinazione, dono da vari fattori, quali disponibili-
e una direzione di movimento. In altre tà di punti di riferimento, obiettivi in-
parole, la prospettiva ‘route’ implica dividuali, quantità di esperienza con
un sistema di riferimento ‘egocentri- l’ambiente. In particolare, quest’ulti-
co’. A livello linguistico, questa mo- mo fattore sarebbe responsabile del-
dalità di rappresentazione dello spa- la conversione delle rappresentazioni
zio si definisce attraverso termini del mentali con prospettiva ‘route’ in rap-
tipo ‘destra’, ‘sinistra’, ‘avanti’, ‘indie- presentazioni mentali con prospettiva
tro’, e così via. (meneghetti, 2009). ‘survey’. In altre parole, è come se vi
Si ritiene che questo tipo di rappre- fosse un ordine gerarchico ben stabi-
sentazione mentale dello spazio sia lito tra i due tipi di prospettive. Infatti,
abbastanza rigida, essendo formata studi di neuro-imaging (e.g., Shelton
da singoli fotogrammi, ciascuno dei & Gabrieli, 2002) hanno dimostrato
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che la prospettiva ‘survey’ è un sotto- finché sia possibile arrivare ad una


sistema della prospettiva ‘route’, atti- comprensione adeguata della rap-
vando in maniera più consistente la presentazione mentale dello spazio
corteccia temporale inferiore, il giro è necessario approfondire il contri-
fusiforme (strutture cerebrali implicate buto delle altre modalità sensoriali,
nell’elaborazione dell’oggetto – Ishai e il ruolo delle differenze individuali
et al., 2000; Prince et al., 2003), o nel nell’elaborazione e nella manipo-
recupero dell’informazione semanti- lazione delle informazioni spazia-
ca relativa all’oggetto (olivetti Belar- li. Questo permetterebbe di capire
dinelli et al., 2009; thompson-Schill et meglio come le strategie di acqui-
al., 1999) e la corteccia parietale su- sizione ed elaborazione delle infor-
periore posteriore (struttura cerebra- mazioni possano influenzare la co-
le implicata nell’attenzione spaziale struzione di rappresentazioni mentali
e nella rotazione mentale – Parsons, dell’ambiente. Inoltre, capire bene
2003; Szczepanski et al., 2010). la rappresentazione dello spazio si-
gnificherebbe anche poter meglio
implementare programmi di riabilita-
Conclusioni zione per persone cieche e sogget-
ti con danni cerebrali che causano
La rappresentazione mentale disturbi nell’elaborazione delle infor-
dello spazio implica molti fattori. Af- mazioni spaziali.

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