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Teoria sorgente dello Spazio-Tempo

PREMESSE

Si definiscono:

- � una funzione d’onda evolutiva dell’universo osservabile valida, derivata su base


quantistica.

- �, proiezione di uno stato quantistico sulla base degli autostati del sistema osservabile.
- l’Equazione di Schrodinger come descrizione di un sistema quantistico:

- � (psi) come simbolo della psicologia, prima lettera del termine ψυχή (psychè) che gli antichi
filosofi greci utilizzavano per indicare la psiche ovvero l’Anima dell’osservatore o del testimone
nell’universo osservabile.

- |� Formalismo di Dirac derivato dalla notazione bra-ket per indicare una sovrapposizione di
diversi stati quantistici nello stesso istante.

- � e � come prima e ultima lettera dell’alfabeto greco antico, per indicare inizio e fine
apparente dell’universo osservabile.

NUOVI ASSIOMI:

ASSIOMA 1: Si definisce Realtà come ciò che è, ciò che esiste nel momento presente
dell’osservazione.

ASSIOMA 2: Esiste, da sempre e per sempre, solo l’Istante Presente. Nulla accade mai nel
passato, Tutto accade nel presente. (assioma di Eckhart Tolle)

ASSIOMA 3: Ciò che è reale, è vero. Ciò che non è reale è proiezione, apparenza, illusione.

ASSIOMA 4: La luce, dal suo punto di vista, non viaggia, non ha alcuno spazio e alcun tempo
da percorrere (punto di vista dell’osservatore che “cavalca” un raggio di luce, relatività speciale).

ASSIOMA 5: Il punto di vista della luce è quello corretto in quanto assoluto (valido per tutti i
punti di vista inerziali) e non relativo.

ASSIOMA 6: Sum ergo cogito. l’Essere, l’esistente “Io Sono”, precede il pensiero come
semplice contemplazione e può anche sospendere l’attività pensante senza per questo
smettere di essere autocosciente nel mondo.

ASSIOMA 7: Ciò che è relativo, non è oggettivo, non è assoluto, quindi non è assolutamente
vero, ma relativamente vero rispetto ai vari punti di vista nella relatività dello spazio e del tempo.
ASSIOMI da rivedere:

Di seguito si elencano alcuni degli assiomi non più accettabili su cui si basa la scienza 3D
(assiomi materialistici o meccanicistici):

- Lo spazio tridimensionale è assolutamente reale, non relativo.


- Il passato è assolutamente reale, non relativo.
- Gli oggetti o gli eventi, le forme osservabili nello spazio circostante l’osservatore sono
assolutamente reali, oggettivi, non relativi.
- Ciò che è relativo, può definirsi vero, oggettivo, reale e separato da tutto il resto, non correlato
a tutto il resto.
- Cogito ergo sum.

PRIMO POSTULATO

Dato un sistema fisico costituito da una coppia osservatore e osservato, si può descrivere uno
spazio-tempo apparente � (Osservabile) dotato di un punto di vista sorgente � di
osservazione denominato “punto zero” (Osservatore) e un punto di fine � denominato
“orizzonte asintotico degli eventi osservabili”. In questo istante si osserva dal punto di vista reale
(qui e ora), uno spazio-tempo apparente che è tanto più in ritardo nel tempo rispetto
all’osservatore presente quanto più � viene osservato in profondità (in lontananza nel cosmo).
Ciò che si osserva non è Adesso, dunque in base all’assioma 1, l’osservabile universo è una
proiezione in evoluzione apparente e non reale rispetto alla realtà sorgente �. Tra questi due
punti (� e �), definiamo una funzione d’onda � che si pone come obiettivo di individuare le
modalità di evoluzione di questa proiezione apparente osservabile nella sua intera estensione in
profondità.

In base a ciò che si osserva qui e ora, indichiamo il dominio (campo di esistenza apparente) di
questa funzione �, come tutti gli elementi misurabili numerabili esistenti tra � e �.
Spazialmente e temporalmente l’osservato � è contenuto in un insieme chiuso in � e aperto in
�.

� [————�————[ �
Alternativamente utilizzando il formalismo di Dirac:

� |� �
L’osservazione di un fenomeno fisico di red shift della luce e di una radiazione cosmica di fondo
(legge di Hubble) dell’universo, portano a stabilire un punto limite osservabile nello spazio
profondo situato a circa 13.7 miliardi di anni luce da �. Da queste e ulteriori osservazioni, la
comunità scientifica ha ipotizzato (ma non dimostrato) che tutto l’universo sia nato in un luogo
singolare infinitamente piccolo e denso: la singolarità del Big Bang. Possiamo in base ai nuovi
assiomi definire in quel luogo estremamente distante, infinitamente piccolo, denso e da un
tempo trascorrente infinitamente più rallentato rispetto al nostro, un punto asintotico degli eventi
�, per identificare il punto di fine o dispersione dell’Universo apparente. Viene definito punto
asintotico, in quanto questo punto non ha alcun valore come confine reale o fisico, bensì è più
un orizzonte matematico oltre il quale gli eventi non sono osservabili. Con la seguente
rappresentazione si vuole indicare approssimativamente la dilatazione del tempo in base alla
profondità di osservazione.
Tale campo di esistenza dell’universo apparente è anche definibile come campo degli eventi
apparenti manifestati dello spazio tempo ovvero campo dei luoghi relativi (relatività di Einstein).
Ciò che è reale (non relativo), è nel qui e ora ed è sorgente trascendente tutti i campi e tutti gli
osservatori e si situa nella già descritta “non località” quantistica definita come sovrapposizione
|� di infinite possibilità di manifestazione apparente.
SPAZIO NEL TEMPO:

Il seguente grafico rappresenta il nostro universo apparente � non più in funzione dello spazio
bensì in funzione dell’evoluzione di istanti contigui (tempo) sulla base delle recenti deduzioni
astronomiche. Mi sono permesso di utilizzare la dicitura “istanti contigui” al posto di “tempo” in
quanto in base ai nuovi assiomi sembra più corretto definire il tempo non come un parametro
statico e reale, bensì in termini più quantistici come successione ordinata di proiezioni
estrapolate da |� dotate di una caratteristica evolutiva ben definita da leggi fisiche determinate
e osservate nel nostro universo osservabile �. Ogni linea rappresenta l’andamento
approssimato di un punto di osservazione dello spazio nel tempo.

Come è stato dedotto dagli studi dei Nobel Perlmutter, Schmidt e Riess, ogni punto dello
spazio-tempo evolve lo spazio nel tempo con un certo grado di accelerazione.

La funzione d’onda evolutiva � valida per l’universo osservabile qui e ora viene ricavata come
proiezione quantistica di uno stato di sovrapposizione |� di infiniti universi possibili osservabili.
L’atto di osservazione che rileva (determina) questa proiezione � è a sua volta effettuato da
una sovrapposizione di infiniti punti di vista osservatori |� presenti in questo universo. La
natura di questi osservatori verrà affrontata con maggiore dettaglio nell’evoluzione del presente
postulato. Tutti questi osservatori si trovano simultaneamente collegati alla sorgente � esistente
nel presente in uno stato di sovrapposizione. Solo nel campo apparente dello spazio-tempo
(solo in apparenza separati dalla sorgente) questi osservatori possono apparire in punti dello
spazio-tempo separati.
SINTESI DEFINIZIONI

Definiamo |� come multiverso, ovvero sovrapposizione di infiniti universi esistenti ed evolventi


nel presente.

Definiamo |� come superconscio, osservatore autocosciente sovrapposizione di infiniti punti di


vista relativi.

Facoltativo (da ampliare)

Introduciamo la seguente formula esempio:

La formula descrive una sovrapposizione di vari punti di vista (osservatori) che definiscono il
multiverso attraverso posizioni specifiche nella relatività dello spazio-tempo.

Correlazione quantistica

Ai confini dell’universo apparente (zona di provenienza della radiazione di fondo cosmica),


osserviamo che lo spazio in quel luogo lontano rispetto al nostro spazio di qui e ora tende
gradualmente allo zero. La teoria del big bang prevedeva l’esistenza di un evento singolare in
un tempo zero distante da noi circa 13,7 miliardi di anni, scatenante l’espansione del nostro
universo visibile, tuttavia le ultime osservazioni fatte dal telescopio spaziale James Webb,
sembrano mettere in crisi la teoria di un punto zero di inizio nel tempo in quanto sono state
individuate nuove galassie mature e ben formate a pochi milioni di anni dall’ipotetico punto zero
di big bang. I conti non tornano.

In base ai nuovi assiomi questo big bang potrebbe non essere mai avvenuto nel tempo passato,
bensì nel campo trascendente il tempo della “non località” quantistica di sovrapposizione |�
mentre il campo dell’osservatore sorgente |� ne osserva, determina e descrive le
caratteristiche evolutive determinando una particolare proiezione di |� nello spazio-tempo
presente.

L’Entanglement quantistico è un fenomeno fisico reale, che lega indissolubilmente un sistema


costituito da osservatori e osservabili (ad esempio particelle). In questo fenomeno, due o più
sistemi fisici (particelle, osservatori, eventi) costituiscono un sistema fisico più ampio definibile
come correlato (entangled) in cui l’atto di osservazione (misurazione) effettuato da uno o più
osservatori determina e influenza direttamente il valore (posizione, velocità, direzione, ecc...)
dei sistemi fisici osservati. Considerando la fisica quantistica come quel principio chiave che
regola la struttura fine dell’universo (pietra angolare), noi possiamo in base ai nuovi assiomi,
ritrovare nel macrocosmo le corrispondenze che ci consentono di descrivere tutti i fenomeni
fisici locali osservati. Più precisamente, possiamo rinvenire anche nel macrocosmo la legge
fisica secondo cui una particolare sovrapposizione di osservatori |�� ha la possibilità di
estrapolare dallo stato sovrapposto |� un particolare universo � con una determinata
disposizione degli eventi e delle leggi fisiche che regolano l’evoluzione dello spazio-tempo.
La conseguenza di questi postulati nell’atto di osservazione del nostro universo apparente, ci
porta alla definizione di un universo evolvente nel tempo rappresentato approsimativamente nel
seguente grafico:
Spiegazione semplificata.

Il campo di sovrapposizione |� rappresenta il multiverso. Tutti gli universi possibili sono


presenti in questo stesso istante. Noi esseri umani siamo singoli osservatori � e facciamo parte
di uno stesso campo di sovrapposizione degli osservatori definito come |�� . Tutti questi
osservatori sono interconnessi come se fossero un unico essere senziente e intelligente
all’interno degli universi possibili. Alcuni di questi osservatori possono apparire in un
determinato universo � per osservarlo. Ovvero alcuni di questi osservatori possono
determinare (quantisticamente) il proprio universo � in cui apparire per realizzare la propria
autocoscienza di esistere nel proprio universo. L’unico modo possibile per la realtà (ciò che
esiste) di ammettere l’osservazione di una particolare proiezione di |� è attraverso
l’individuazione di uno o più osservatori |�� che determinano un particolare universo da
osservare. Senza gli osservatori, l’esistenza di un universo non potrebbe essere verificata, di
fatto non si permetterebbe di esistere e rimarrebbe in uno stato di sovrapposizione senza
alcuna manifestazione particolare. Quando un particolare osservatore sorge, la materia di quel
particolare universo smette di essere inerte e inizia ad organizzarsi per divenire testimone
manifestato attivo e partecipe (autocosciente “Io Sono”) di quel particolare mondo
autodeterminato. Ogni osservatore individualizzato nel punto zero � , non è che un particolare
occhio del campo unificato e sovrapposto |� che si potrebbe definire come superconscio. E’
in noi osservatori umani la possibilità di accedere in modo consapevole a questo campo
unificato.

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