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COSTELLAZIONI
di Nick Payne
Per Minna
Dedicato a papà
MARIANNE: Sai perchè non è possibile leccarsi i gomiti? Perché lì c'è il segreto dell'immortalità
perciò, se riuscissi a leccarteli, potresti vivere per sempre. Ma se ognuno lo facesse, se ognuno si
mettesse a leccarsi il gomito, allora sarebbe il Caos. Perché non è che si può semplicemente
continuare a vivere e vivere e vivere e vivere.
ROLAND: Io. Io avrei già una ragazza. Perciò. Sai.
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MARIANNE: Sai perchè non è possibile leccarsi i gomiti? Perché lì c'è il segreto dell'immortalità
perciò, se riuscissi a leccarteli, potresti vivere per sempre. Ma se ognuno lo facesse, se ognuno si
mettesse a leccarsi il gomito, allora sarebbe il Caos. Perché non è che si può semplicemente
continuare a vivere e vivere e vivere e vivere.
ROLAND: Io. Io sono appena uscito da una storia piuttosto seria. Perciò. Sai.
MARIANNE: Facevo tanto per parlare.
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Solo per fare due chiacchiere.
ROLAND: Sì. Vabbè. Comunque.
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MARIANNE: Sai perchè non è possibile leccarsi i gomiti? Perché lì c'è il segreto dell'immortalità
perciò, se riuscissi a leccarteli, potresti vivere per sempre. Ma se ognuno lo facesse, se ognuno si
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mettesse a leccarsi il gomito, allora sarebbe il Caos. Perché non è che si può semplicemente
continuare a vivere e vivere e vivere e vivere.
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Prova.
ROLAND: A far che?
MARIANNE: Il gomito. Prova a leccarlo.
ROLAND: Sto bene così.
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MARIANNE: Prova.
ROLAND: A far che?
MARIANNE: Il gomito. Prova a leccarlo.
Marianne tenta di leccarsi un gomito, dimostrandone la difficoltà. Roland, da principio, esita, poi
tenta di leccarsi un gomito a sua volta.
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Marianne tenta di leccarsi un gomito, dimostrandone la difficoltà. Roland, da principio, esita, poi
tenta di leccarsi un gomito a sua volta.
Marianne sussurra all'orecchio di Roland: "Quello del supermercato. Scarsa qualità, confezione a
righe".
ROLAND: Va bene.
MARIANNE: Davvero?
ROLAND: Certo.
MARIANNE: Non faccio fallire migliaia di onesti apicoltori che lavorano duramente?
ROLAND: Non credo.
MARIANNE: Non pensi che sia una filistea del miele?
ROLAND: Alcuni dei mieli del supermercato non sono male.
MARIANNE: Davvero?
ROLAND: Sì, alcuni sono buoni.
MARIANNE: Comunque – e non prendertela a male ma, voglio dire, riesci a...
ROLAND: Va' avanti.
MARIANNE: Ti ci guadagni da vivere?
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Con l'apicoltura, voglio dire.
ROLAND: Con l'apicoltura.
MARIANNE: E come – voglio dire, come -
ROLAND: Beh, lavoravo, lavoravo per un amico. Nel Wiltshire.
MARIANNE: Bel posto.
ROLAND: E dopo un po' ho deciso che volevo mettermi in affari da solo. Ma la mia ragazza – ex
ragazza -
MARIANNE: Sentite condoglianze.
ROLAND: Cosa?
MARIANNE: No – Niente – Stavo facendo uno -
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ROLAND: Ok.
MARIANNE: Sentite condoglianze come se l'avessero -
ROLAND: Capito.
MARIANNE: Era solo uno -
ROLAND: No.
MARIANNE: Ad ogni modo, stavi -
ROLAND: Sì, no, cioè, lei, la mia ex, voleva trasferirsi a Londra. E ci siamo presi questo
monolocale in periferia.
MARIANNE: E ci credo che l'hai lasciata, cazzo. Anch'io l'avrei lasciata se mi avesse fatto
abbandonare lo Wiltshire per la periferia di Londra.
ROLAND: Ci vivo ancora, comunque.
MARIANNE: Conosco un posto dove fanno un curry meraviglioso.
ROLAND: Il problema è che non c'era spazio. Per le api.
MARIANNE: Capisco.
ROLAND: Niente giardino.
MARIANNE: Un peccato.
ROLAND: Però un giorno ero sul tetto e ho realizzato che era perfetto. Così ho risparmiato un po' e
mi sono fatto il primo alveare.
MARIANNE: Splendido.
ROLAND: E sono passato da uno a due e da due a quattro. E ce ne siamo, ce ne siamo andati. Io e
Laura. Siamo andati in Spagna e quando siamo tornati nell'appartamento c'era stata una retata.
MARIANNE: Retata?
ROLAND: Tenevo il miele nei sacchi della spazzatura. Hai presente quei sacchi neri, di plastica -
MARIANNE: Sì.
ROLAND: Non avevo un soldo, allora, e mi sembravano un'alternativa economica. Mentre eravamo
via, ad ogni modo, uno dei vicini ha chiamato la polizia. Pensava che facessi crack o roba del
genere. E ha fatto il suo lavoro. La polizia. Hanno sfondato la porta, messo l'appartamento
sottosopra e confiscato tutti i sacchi neri pieni di miele e favi meravigliosi.
MARIANNE: E' successo sul serio?
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Tenevi il miele nei sacchi della spazzatura?
ROLAND: Sì.
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ROLAND: Di lavorare?
MARIANNE: Di smettere.
ROLAND: Smettere ti spaventa?
MARIANNE: Cosa farò poi?
ROLAND: Ce ne andremo. Faremo quel che ci pare.
MARIANNE: Non -
ROLAND: Sono serio.
MARIANNE: Non -
ROLAND: Lo giuro.
MARIANNE: Io Io non
Non possiamo. Io devo devo fare una
Devo pur avere una scelta.
Controllo.
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Pausa.
ROLAND: Mi dispiace.
MARIANNE: Non è che possiamo sentirci tra un settimana o qualcosa del genere?
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ROLAND: Quando gli ho detto che uscivamo un mio amico mi ha chiesto: "Lei cosa fa?"
MARIANNE: E tu che gli hai detto?
ROLAND: Gli ho detto che non lo sapevo esattamente ma che aveva qualcosa a che vedere con lo
spazio. E mentre stavi parlando del tuo lavoro, prima, ho fatto sì per tutto il tempo ma appena siamo
entrati a casa tua ho realizzato di non aver capito una singola parola di quello che hai detto.
MARIANNE: Passo la maggior parte del mio tempo davanti al computer.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Inserendo dati.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Letture di microonde cosmiche di sottofondo.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Rimasugli di radiazioni dal Big Bang.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Cosmologia. Cosmologia Teoretica dell'inizio dell'Universo.
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ROLAND: Quando gli ho detto che uscivamo un mio amico mi ha chiesto: "Lei cosa fa?"
MARIANNE: E tu che gli hai detto?
ROLAND: Gli ho detto che non lo sapevo esattamente ma che aveva qualcosa a che vedere con lo
spazio. E mentre stavi parlando del tuo lavoro, prima, ho fatto sì per tutto il tempo ma appena siamo
entrati a casa tua ho realizzato di non aver capito una singola parola di quello che hai detto.
MARIANNE: Passo la maggior parte del mio tempo davanti al computer.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Inserendo dati.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Cosmologia Quantica.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Quanto ne sai di Fisica Teoretica?
ROLAND: Passo.
MARIANNE: Meccanica Quantistica?
ROLAND: Passo.
MARIANNE: La Meccanica Quantistica si concentra sul reame dei quanti. Atomi, molecole.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Su scala nucleare ed atomica la gravità è pressochè insignificante. Ma in termini di
Relatività Generale, è vitale.
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Ci sono queste due teorie che si contraddicono a vicenda. La Relatività si occupa del
sole, della luna, delle stelle, mentre la meccanica quantistica si prende cura di molecole, quark,
atomi – quella roba là. Ci siamo fatti la stessa domanda per due volte e abbiamo avuto due risposte
completamente differenti.
ROLAND: Il che è molto sexy, a proposito.
MARIANNE: Il punto è -
ROLAND: Mi sono divertito un mucchio stasera e vorrei passare la notte.
MARIANNE: Ma -
ROLAND: Con te. Vorrei passare la notte -
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MARIANNE: Ma ora abbiamo la teoria delle stringhe. O, per essere più specifici, un mucchio di
teorie delle stringhe -
ROLAND: Me se vuoi che vada non hai che da dirmelo -
MARIANNE: E la cosa eccitante della teoria delle stringhe è che potenzialmente crea un ponte tra
la relatività e -
ROLAND: Non hai risposto a nessuna delle mie domande.
MARIANNE: Un risultato di ognuna di queste teorie – anche se del tutto per caso – è la possibilità
che siamo parte di un Multiverso.
Nonostante tutti i nostri sforzi, ci sono alcune osservazioni microscopiche che non possono essere
predette in nessun modo. Ora, in potenza, l'unico modo di spiegare questa cosa è che, in ogni dato
momento, diversi risultati possano co-esistere simultaneamente.
ROLAND: E questo mi eccita un mucchio, lo sai?
MARIANNE: Nel Multiverso Quantistico, ogni scelta, ogni decisione che abbiamo fatto o non fatto
coesiste in un numero inimmaginabile di universi paralleli.
ROLAND: Tutto?
MARIANNE: Tutto.
ROLAND: Tutto quello che ho fatto?
MARIANNE: Tutto quello che hai fatto e non fatto. Dovremmo parlare più piano, la mia
coinquilina -
ROLAND: Ma se tutto quello che farò esiste già allora che senso ha -
MARIANNE: Beh -
ROLAND: Che senso ha che io -
MARIANNE: Beh -
ROLAND: Capisci cosa voglio dire?
MARIANNE: No, non del tutto, ma – Diciamo che il nostro sia l'unico universo esistente. Che ci
sono solo una io e solo un te. Se fosse vero, allora avremmo solo una scelta. Ma se ogni possibile
futuro esiste, allora le decisioni che prendiamo o non prendiamo determineranno in quale possibile
futuro vivremo. Immagina di tirare un dado per seimila volte.
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Ancora ubriachi.
ROLAND: Tutto?
MARIANNE: Tutto.
ROLAND: Tutto quello che ho fatto?
MARIANNE: Tutto quello che hai fatto e non fatto. Dovremmo parlare più piano, la mia
coinquilina -
ROLAND: Ma se tutto quello che farò esiste già allora che senso ha -
MARIANNE: Nessuno.
ROLAND: Che?
MARIANNE: In nessuna delle nostre equazioni abbiamo mai trovato segno alcuno di libero
arbitrio.
ROLAND: Nelle vostre e-
MARIANNE: Siamo solo particelle.
ROLAND: Parla per te.
MARIANNE: Tu, io, tutti, pensiamo di poter determinare – pensiamo che le scelte che facciamo
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possano determinare il -
ROLAND: Certo, per forza.
MARIANNE: E siamo solo particelle -
ROLAND: Va bene, ma -
MARIANNE: Siamo solo particelle governate da una serie di leggi molto particolari che ci
prendono a calci nel culo per tutto questo posto.
ROLAND: Lo fai sembrare una cosa affascinante.
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MARIANNE: Passo la maggior part del mio tempo seduta di fronte al computer a digitare numeri.
Non è molto interessante.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Senti, mi sono divertita molto stasera.
ROLAND: No, sì, io -
MARIANNE: Ma non ho ancora deciso, vedi, se mi piacerebbe o no che tu restassi. E' solo che – ho
la testa altrove al momento ma stavano così bene insieme e allora ho pensato di farti salire. Volevo
solo farti sapere che non ho tutto 'sto grande interesse ad andare a letto con te.
ROLAND: Va bene, non devi per forza -
MARIANNE: Me ne andrei volentieri a letto a dormire. Ma non ho problemi a tirarti fuori un sacco
a pelo e prestarti un paio di asciguamani.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: Ma – solo per essre chiara, non sto facendo la ritrosa. Non è che sto dicendo no al
esso e sì a tutto il resto. Dormiremo separatamente, e poi ci sveglieremo e faremo colazione. O roba
del genere. Non devi fare colazione per forza.
ROLAND: Sul pavimento va bene. Sul serio.
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MARIANNE: Sono così stanca. Sono così stanca, Roland. Prima che
la gente avesse una faccia
Prima che avessero facce
Facce Prima che
CAZZO.
ROLAND: Tranquilla.
MARIANNE: Dio.
ROLAND: Dio?
MARIANNE: Le vite delle persone erano loro. Prima che
divenissero pelle
Pelle, divenissero
Pelle
ROLAND: Pelle?
MARIANNE: Mamma non aveva paura di morire, aveva paura di essere tenuta in vita. Sai?
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Non aveva paura di quello.
ROLAND: Ho capito.
MARIANNE: Non è solo la parola.
ROLAND: Allora non ho capito?
MARIANNE: Leggere. Ho problemi anche a – numeri, parole, sulla pagina. Non so come
spiegarlo. Battere a macchina. Anche a battere a macchina.
ROLAND: In che modo?
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MARIANNE: So la parola. So la parola che devo battere. Ma non conosco le lettere. Nessuna delle
lettere sembra giusta. Da
Da
Da
ROLAND: Non sei obbligata a finire.
MARIANNE: Voglio.
ROLAND: Penso di sapere cosa vuoi dire?
MARIANNE: Come Come fai a sapere cosa voglio dire?
Mmmm La maggior parte delle volte non lo so nemmeno io cosa voglio dire
ROLAND: Hai ragione. Cercavo solo di essere gentile per non farti stancare.
MARIANNE: Forse dovremmo comprarci un blocco notes da appendere attorno al collo.
ROLAND: Cosa?
MARIANNE: Sto scherzando.
ROLAND: E che cazzo.
MARIANNE: Roland, non penso di poter tornare a lavoro.
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Pausa.
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Pausa.
Pausa.
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MARIANNE: Una?
ROLAND: Mercoledì di due settimane fa, sì.
MARIANNE: Che stavate facendo, cosa ci facevate insieme?
ROLAND: La stavo aiutando a mettere su un alveare.
MARIANNE: Stai scherzando, cazzo?
ROLAND: No.
MARIANNE: La stavi aiutando a mettere su un cazzo di alveare?
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Dimmi la verità.
ROLAND: Ho detto di sì. Sì, la stavo aiutando a -
MARIANNE: E' una cosa seria?
ROLAND: Non lo so.
MARIANNE: Non lo sai?
ROLAND: Ho bisogno di un po' di tempo per pensarci su.
MARIANNE: Oh, hai bisogno di tempo per pensarci su?
ROLAND: Se posso, sì.
Pausa.
Pausa.
Non sono mai stata così felice. Come da quando vivo con te. Solo per fartelo sapere.
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ROLAND: Questo non rende le cose più semplici, sai? Se tu avessi detto sì, se avessi detto che è
perchè non parliamo abbastanza dello spazio, avrebbe avuto un senso. Mi sarei tormentato per non
aver fatto lo sforzo, ma almeno avrebbe avuto un senso.
MARIANNE: Non c'è spiegazione razionale, mi dispiace.
ROLAND: Non mandarmi via.
MARIANNE: Roland -
ROLAND: Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata, sul serio.
MARIANNE: Starai bene.
ROLAND: Non so cosa posso fare.
MARIANNE: Puoi tornare in periferia.
ROLAND: Stai scherzando?
MARIANNE: Certo che no. Voglio solo dire che c'è un mucchio di roba – di roba che puoi fare.
ROLAND: Non m'importa di niente.
MARIANNE: Andiamo.
ROLAND: Sono inutile.
MARIANNE: Non essere melodrammatico.
ROLAND: Quanto hai aspettato prima di dirmelo?
MARIANNE: Una settimana.
ROLAND: Volevo chiederti di sposarmi.
MARIANNE: Roland -
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Pausa.
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Pausa.
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ROLAND: Oppure?
MARIANNE: Cosa?
ROLAND: Ho detto: oppure?
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questo miele.
ROLAND: E lei che ha detto?
MARIANNE: .....
ROLAND: Ho letto un tuo articolo.
MARIANNE: No?
ROLAND: Sì. L'ho scaricato da Internet.
MARIANNE: Quale hai letto?
ROLAND: Qualcosa che aveva a che vedere con la misurazione degli ammassi XMM?
MARIANNE: E' meraviglioso, Roland.
ROLAND: Ti è piaciuto il miele?
MARIANNE: Delizioso. Era veramente delizioso. E sei, sei qui per le lezioni di ballo?
ROLAND: Sì, no, sì, sì.
MARIANNE: Davvero.
ROLAND: Heather si sposa tra un paio di mesi, perciò.
MARIANNE: Con l'insegnante di Educazione Fisica?
ROLAND: Che?
MARIANNE: Lui. Era un insegnante di Educazione Fisica, vero?
ROLAND: Sì, no. Si sono lasciati. Il nuovo tizio lavora a una roba tipo l'Ufficio Nazionale
Statistiche.
MARIANNE: Wow.
ROLAND: Mi ha ordinato di imparare a usare i miei due piedi sinistri. E tu?
MARIANNE: Anch'io. Matrimonio.
ROLAND: Il tuo o -
MARIANNE: No, il mio, sì.
ROLAND: Congratulazioni.
MARIANNE: Sì.
ROLAND: Il tuo. E il tuo fidanzato è -
MARIANNE: Sì. E' lui. La cosa ha retto.
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Pausa.
MARIANNE: In Settembre.
ROLAND: Congratulazioni.
MARIANNE: Grazie. E tu, sei -
ROLAND: Lo sono stato ma, adesso, no.
MARIANNE: Sposato?
ROLAND: Mi vedevo con qualcuna. Ci vedevamo. Ma ci siamo lasciati. E allora.
MARIANNE: Mi dispiace.
ROLAND: No, ti prego. Non dispiacerti.
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Pausa.
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MARIANNE: Almeno hai pensato a portarti un paio di pantaloni comodi. La settimana scorsa sono
venuta direttamente da lavoro. Avevo una fornace qua sotto quando sono tornata a casa.
Pausa.
Mi dispiace, Roland.
ROLAND: E di cosa?
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MARIANNE: Almeno hai pensato a portarti un paio di pantaloni comodi. La settimana scorsa sono
venuta direttamente da lavoro. Avevo una sauna turca qua sotto quando sono tornata a casa.
Pausa.
E ora devo dirti una cosa perchè se non la dico mi sentirò male tutta la sera.
ROLAND: Mary.
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MARIANNE: Andiamo a berci qualcosa. Non so cosa ci faccio qui, comunque. Un drink. E poi se
non mi vuoi più vedere in vita tua ti giuro che sparisco.
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ROLAND: Mary -
MARIANNE: Andiamo a berci qualcosa. Non so cosa ci faccio qui, comunque. Un drink. E poi se
non mi vuoi più vedere in vita tua ti giuro che sparisco.
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ROLAND: Mary -
MARIANNE: Un drink. E poi se non mi vuoi più vedere in vita tua ti giuro che sparisco.
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ROLAND: Mary -
MARIANNE: E se non non mi vuoi più vedere in vita tua ti giuro che sparisco.
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Roland ripiega il pezzo di carta, se lo rimette in tasca e – da un'altra tasca – tira fuori una piccola
scatoletta nera. Si inginocchia e la apre.
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ROLAND: Ci sono tre, diversi tipi di api. I fuchi, le operaie e una sola, unica regina. Le operaie
sono tutte femmine. Il loro lavoro è cercare cibo per il miele, la pappa reale, eccetera. La loro
aspettativa di vita è tra le cinque settimane e i sei mesi. E poi muoiono. I fuchi esistono soltanto per
accoppiarsi con la regina. Ogni alveare ha un centinaio di fuchi. Una volta che hanno depositato il
loro sperma, il loro pene si strappa e muoiono. Le api da miele hanno una strana chiarezza di scopi.
Le loro vite sono spesso intensamente brevi. Ma in qualche strano modo, sono geloso delle oneste
api da miele. Se solo la nostra esistenza fosse così semplice. Se solo riuscissimo a capire perchè
siamo qua e che cos'è che dobbiamo fare delle nostre vite. Sono insicuro di fronte ad un mucchio di
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Roland ripiega il pezzo di carta, se lo rimette in tasca e – da un'altra tasca – tira fuori una piccola
scatoletta nera. Si inginocchia e la apre.
Si inginocchia e la apre.
Pausa.
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Merda.
MARIANNE: Cosa?
Pausa.
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ROLAND: Ora, come ben sai, cioè, forse, come forse sai, ci sono, ci sono tre tipi diversi di ape. Ci
sono i fuchi, ci sono le operaie e c'è la regina. E i, i fuchi sono tutte femmine. Scusa, le operaie, le
operaie sono tutte femmine. I fuchi fanno sesso con la regina. Ma poi, una volta che, una volta che
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ROLAND: Ci sono tre, diversi tipi di api. I fuchi, le operaie e una sola, unica regina. Le operaie
sono tutte femmine. Il loro lavoro è cercare cibo per il miele, la pappa reale, eccetera. La loro
aspettativa di vita è tra le cinque settimane e i sei mesi. E poi muoiono. I fuchi esistono soltanto per
accoppiarsi con la regina. Ogni alveare ha un centinaio di fuchi. Una volta che hanno depositato il
loro sperma, il loro pene si strappa e muoiono. Le api da miele hanno una strana chiarezza di scopi.
Le loro vite sono spesso intensamente brevi. Ma in qualche strano modo, sono geloso delle oneste
api da miele. Se solo la nostra esistenza fosse così semplice. Se solo riuscissimo a capire perchè
siamo qua e che cos'è che dobbiamo fare delle nostre vite. Sono insicuro di fronte ad un mucchio di
cose. Ma c'è una cosa di cui sono assolutamente certo.
Roland ripiega il pezzo di carta, se lo rimette in tasca e – da un'altra tasca – tira fuori una piccola
scatoletta nera. Si inginocchia e la apre.
Marianne bacia Roland. Roland le infila l'anello al dito giusto. Marianne bacia Roland.
Da dove l'hai preso il discorso? Da qualche libro, vero? Era Ted Hooper? Ho indovinato?
ROLAND: Dei pezzetti.
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Pausa.
Ha detto, almeno credo, ha detto che un terzo, un terzo delle persone sopravvivono per un anno.
ROLAND: E gli altri due?
MARIANNE: Cosa?
ROLAND: Gli altri due terzi, quanto a lungo -
MARIANNE: Non lo so, Roland, non lo so.
ROLAND: Cosa ti hanno detto, cosa -
MARIANNE: Non – non lo so. Non riesco a ricordare. Mi hanno dato dei depliant. Voglio dire, che
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Pausa.
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ROLAND: Mangiamo.
MARIANNE: C'era la fotografia di una donna con non so quanti tubi infilati dentro circondata da
un mucchio di fottuti palloncini.
ROLAND: C'è a chi piacciono i palloncini.
MARIANNE: Se mi regali un palloncino giuro che ti sgozzo.
ROLAND: Me lo segno.
MARIANNE: E se metti una mia foto su un cazzo di forum giuro che torno e t'infesto la casa.
ROLAND: Niente forum.
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MARIANNE: Probabilmente Sì
ROLAND: Come funziona?
MARIANNE: C'è un iscrizione.
ROLAND: Iscrizione?
MARIANNE: Si paga qualcosa.
ROLAND: Quanto?
MARIANNE: Non so quanto sia in sterline.
ROLAND: E poi?
MARIANNE: Se fai sul serio devi scrivergli.
ROLAND: Cosa?
MARIANNE: Devi sottolineare perchè dovrebbero prenderti seriamente.
ROLAND: E se ti credono?
MARIANNE: Allora ti fanno incontrare qualcuno.
ROLAND: Qua o laggiù?
MARIANNE: Laggiù. Tu
Tu
Devi incontrarli per un paio di volte.
ROLAND: Sempre laggiù?
MARIANNE: Penso di sì.
ROLAND: E poi?
MARIANNE: E poi sta a te.
ROLAND: Come lo fanno, come funziona?
MARIANNE: Usano qualcosa chiamato Bar
Abar
A
A
ROLAND: Tranquilla.
MARIANNE: Lo mescolano con l'acqua.
ROLAND: Non so davvero cosa dire.
MARIANNE: Non devi dire niente.
ROLAND: No, lo so ma voglio; vorrei sapere cosa dirti.
MARIANNE: C'è un mucchio di gente che non ne fa di niente.
ROLAND: Che vuoi dire?
MARIANNE: Un mucchio di gente, una volta che gli hanno dato calza bianca
Calza
Una volta che Un mucchio
ROLAND: E' ok.
MARIANNE: Non vanno avanti, sono felici di sapere che c'è la possibilità.
ROLAND: Come lo sai?
MARIANNE: E' sul sito.
ROLAND: Quando dici un mucchio di quanti stiamo parlando?
MARIANNE: Attorno ai due terzi, penso. Rete di sicurezza. Per un mucchio di gente.
ROLAND: E' come la vedi tu?
MARIANNE: Non lo so.
ROLAND: E mi farebbero venire con te?
MARIANNE: Ne parlerò con Martin. Verresti? Verresti con me.
ROLAND: Vuoi che venga con te?
ROLAND: Sì.
MARIANNE: A quando ha detto che non voleva più mangiare.
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Ti ricordi?
ROLAND: Non so se ne abbiamo mai parlato.
MARIANNE: Pensavo di sì.
ROLAND: A pezzettini, magari.
MARIANNE: Ha detto che voleva che le staccassero la flebo, non te l'ho mai raccontato?
ROLAND: Forse. Sì. Sì.
MARIANNE: Mi ha chiesto di andarmene. Sono tornata il giorno dopo e sembrava un fantasma.
Ci vuole una forza enorme. Quando sei in quelle condizioni. Ad andare avanti. Non credo di averne
abbastanza.
ROLAND: Non lo sai. Non puoi saperlo.
MARIANNE: E' come affogare.
ROLAND: Mary, ascoltami -
MARIANNE: Sono così stanca. Sono così stanca, Roland. Prima che
la gente avesse una faccia
Prima che avessero facce
Facce Prima che
CAZZO.
ROLAND: Tranquilla.
MARIANNE: Dio.
ROLAND: Dio?
MARIANNE: Le vite delle persone erano loro. Prima che
divenissero pelle
Pelle, divenissero
Pelle
ROLAND: Pelle?
MARIANNE: Mamma non aveva paura di morire, aveva paura di essere tenuta in vita. Sai?
ROLAND: Sì.
MARIANNE: Non aveva paura di quello.
ROLAND: Ho capito.
MARIANNE: Non è solo la parola.
ROLAND: Allora non ho capito?
MARIANNE: Leggere. Ho problemi anche a – numeri, parole, sulla pagina. Non so come
spiegarlo. Battere a macchina. Anche a battere a macchina.
ROLAND: In che modo?
MARIANNE: So la parola. So la parola che devo battere. Ma non conosco le lettere. Nessuna delle
lettere sembra giusta. Da
Da
Da
ROLAND: Non sei obbligata a finire.
MARIANNE: Voglio.
ROLAND: Penso di sapere cosa vuoi dire?
MARIANNE: Come Come fai a sapere cosa voglio dire?
Mmmm La maggior parte delle volte non lo so nemmeno io cosa voglio dire
ROLAND: Hai ragione. Cercavo solo di essere gentile per non farti stancare.
MARIANNE: Forse dovremmo comprarci un blocco notes da appendere attorno al collo.
ROLAND: Cosa?
MARIANNE: Sto scherzando.
ROLAND: E che cazzo.
MARIANNE: Roland, non penso di poter tornare a lavoro.
ROLAND: Te l'hanno detto loro?
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MARIANNE: No.
ROLAND: Se vuoi spengo l'aria condizionata.
MARIANNE: Sto bene.
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ROLAND: Ci sono, ci sono momenti in cui ti guardo e capisco perfettamente perchè lo stai
facendo. E momenti in cui non lo capisco. E non sto dicendo, non dico che dovremmo rinunciare.
Ma sto cominciando a chiedermi se adesso sia il momento giusto. Perchè se fossi te e tu fossi me
credo che vorrei più tempo possibile. E se pensi di avere un altro paio di mesi in te allora, allora Dio
vorrei che ti dessi una possibilità.
MARIANNE: Sì.
ROLAND: Cosa?
MARIANNE: (Pausa) Andiamo a casa.
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ROLAND: Ci sono, ci sono momenti in cui ti guardo e capisco perfettamente perchè lo stai
facendo. E momenti in cui non lo capisco. E non sto dicendo, non dico che dovremmo rinunciare.
Ma sto cominciando a chiedermi se adesso sia il momento giusto. Perchè se fossi te e tu fossi me
credo che vorrei più tempo possibile. E se pensi di avere un altro paio di mesi in te allora, allora Dio
vorrei che ti dessi una possibilità.
MARIANNE: Cosa Cosa vuoi dire con tempo?
ROLAND: Tempo, voglio dire tempo, vorrei più tempo. Con te.
MARIANNE: Non sono sicura che
Tu ed io, possiamo, pensiamo che
Che, che
c'è una freccia tra p-passato e presente
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ROLAND: Mary -
MARIANNE: E' l'unica cosa che possiamo dire. Asimmetrica.
ROLAND: Mary -
MARIANNE: Ma nessuno sa perchè.
ROLAND: Ok.
MARIANNE: A-ascoltami, ti prego.
ROLAND: Non parliamone adesso.
MARIANNE: Ti prego.
ROLAND: Non avrei dovuto dirlo.
MARIANNE: A-ascoltami, ti prego. Le leggi basiche della fisica – le leggi b-b-basiche della fisica
non hanno un passato e un presente. Il tempo è irrilevante a livello di a-atomi e molecole. E'
simettrico.
Quando io
Quando
Quando
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Pausa.
ROLAND: Dovremmo – voglio dire dopo – se tu – se non siamo completamente esausti. C'è un
posto niente male qua vicino. Possiamo – se ti va – bere qualcosa insieme? Ma se andiamo, quando
siamo là, se siamo là e tu, tu magari cambi idea e vuoi finirla là, allora la finiamo là. La finiamo là e
non mi vedrai mai più per sempre.