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1.

Jack
Lideale Mettiamo che tu sia una ragazza. Mettiamo che tu sia una ragazza e che ti trovi a una festa, o in un pub, o in un locale qualsiasi. Mettiamo che tu sia una ragazza e che ti trovi a una festa, o in un pub, o in un locale qualsiasi e che io mi avvicini. Mettiamo che tu non mi abbia mai visto prima. Un paio di cose le noterai subito. Sono poco pi di uno e ottanta, di corporatura media. Se ci strngeremo la mano, noterai che ho una stretta forte e le unghie pulite. Gli occhi sono scuri come i capelli e una cicatrice attraversa il mio sopracciglio sinistro. A occhio e croce dirai che sono tra i venticinque e i trenta. Mettiamo che quello che vedi ti piaccia al punto che cominci a parlare con me. Faremo due chiacchiere, e se ci troveremo bene scoprirai altre cote. Ti dir che mi chiamo Jack Rossiter. Se mi chiederai della cicatrice, ti dir che il mio migliore amico Matt Davies mi spar con una pistola ad aria compressa quando avevo dodici anni. Ti dir che sono stato fortunato a non perdere locchio e che mia madre non fece entrare Matt in casa per un anno, l dir che oggi Matt meno instabile, al punto che mi sento sicuro a vivere sotto lo stesso tetto con lui. TI dir che lavora per uno studio legale del centro, ma non ti dir che lui il padrone di casa e che gli pago lafftto. Mi chiederai com la casa e io ti dir che un vecchio pub ristrutturato nella zona ovest di Londra e che s, abbiamo tenuto il biliardo e le freccette e il bancone, ma no, non permettiamo pi allubriaco molesto che di solito sedeva incazzato in un angolo di venire ancora. Ti dir anche del giardino, che grande e incolto. Mi chiederai cosa faccio per vivere e ti dir che sono un artista, il che vero e che riesco a viverci, il che non vero. Non ti dir che lavoro in una piccola galleria darte a Mayfair tre giorni alla settimana per far quadrare i conti. TU guarderai i miei vestiti, che probabilmente sono di Matt, e arriverai alla falsa conclusione che sono ricco. Dato che in tutto questo non avr fatto cenno a una ragazza, forse dedurrai giustamente che sono single. Non ti chieder se hai un ragazzo, anche se sbircer le tue mani per vedere se sei fidanzata o sposata. Mettiamo che alla fine decidiamo per un posto, da me o da te. Faremo sesso. Con un po di fortuna potrebbe anche piacerci. E allora potremmo anche decidere di rifarlo. E poi ci addormenteremo. Il giorno dopo, se siamo a casa tua, probabilmente me la filer prima che ti svegli. Non lascer il mio numero. TU faresti lo stesso a casa mia. Non mi bacerai

andando via. Chiunque sia rimasto nel letto, alla fine si sveglier e non trover laltro. Ma andr bene cos, perch sar quello che entrambi volevamo. Confessione n. 1: Contraccezione Luogo: il WC tra le carrozze B e C dellIntercity delle 14.45 da Bristol Parkway a Londra Paddington. Data e ora: 15 maggio 1988,15.45. Al di l della porta del bagno, un ragazzo di diciassette anni in piedi di fronte allo specchio con i pantaloni e i boxer calati fino alle caviglie, un preservativo ultimo modello aromatizzato al curry in una mano e un pene eretto il suo - nellaltra. Posso dirlo con assoluta certezza. Non perch fossi seduto nella carrozza C con gli occhi fissi sul segnale WC occupato e la vescica sul punto di esplodere, chiedendomi che razza dindividuo potesse essere tanto egoista da monopolizzare il cesso per quasi venti minuti. E neanche perch le vibrazioni del treno, mentre ci avvicinavamo a Reading, si erano fatte cos intense da non lasciare altra scelta che marciare fino alla porta del bagno, abbatterla con un calcio e vedere cosa succedeva allintemo. No, posso ssere cos preciso perch quel ragazzo ero io. Lo so, a questo punto sarebbe abbastanza facile dedurre che io rispondo almeno a una, se non a tutte, di queste definizioni: a) un pervertito b) un fanatico del curry c) uno svitato In base alle informazioni finora disponibili, tutte e tre le cose sono abbastanza vere. Qualunque giuria mi avrebbe riconosciuto colpevole di tutte e tre le accuse. Per quanto, sulla faccenda del curry ci sarebbe stato un ragionevole dubbio, dovuto al fatto che riesco a malapena a toccarmi il ginocchio con le labbra, figuriamoci poi altre parti anatomiche. La parola alla difesa, allora. I diciassettenni maschi sono creature strane. Con un piede nelladolescenza e uno nella maturit, innaffiati da secchiate di ormoni, sono alia scoperta di se stessi, pongono domande, cercano risposte e nel frattempo si masturbano moltissimo. Io non ero diverso dagli altri. Mi ponevo le solite domande. Esiste Dio? Avremo mai la pace nel mondo? Perch i peli pubici hanno una lunghezza limitata, precludendo cos ogni possibilit di tosatura ornamentale? Aspettavo invano le risposte. E nel frattempo, mi davo da fare. Parecchio. Probabilmente tra le mucche da latte cerano campionesse il cui rendimento era inferiore al mio (non cera da meravigliarsi, visto che venivano munte solo due volte al giorno). In media - vale a dire esclusi casi di incendio, inondazione, terremoto e altre cause di forza maggiore - mi

masturbavo tre volte al giorno. La variet era il mio forte. Sbucciavo la banana nel lavabo. Strimpellavo il banjo sui sedili di dietro dellautobus. Tiravo il collo al pollo sotto il piumino. Scuotevo, agitavo, mi facevo venire i calli alle mani. Ma in tutta questa fase di sperimentazione onanistica, cera solo una cosa che non avevo mai provato: la Sega dellUomo Ricco. Se non ne avete mai sentito parlare, la SUR consiste semplice- mente nelleseguire latto della masturbazione indossando un preservativo. Che cosa abbia a che fare questo con gli uomini ricchi, non saprei dirlo. Posso solo dedurre che si tratti di unabitudine dovuta allo stare troppo tempo con le mani in mano (o con qualsiasi altra cosa in mano). Tuttavia per me, in quel 15 maggio 1988, nella cornice tuttaltro che erotica del bagno situato tra le carrozze B e C, lo scopo delloperazione era un altro. Era il preservativo in s che mi interessava, non quello contro cui fungeva da barriera. II fatto era che non ne avevo mai usato uno. Il mio contatto con essi fino a quel momento si era limitato allosservazione ammirata del mio compagno di scuola, Keith Rawlings, durante la sua allora celebre performance, che consisteva nel ficcarsi in testa fino al naso un preservativo e soffiare finch questo non si gonfiava come un dirigibile e faceva la fine dll'Hindenburg tra gli applausi del pubblico. Ora, pur riconoscendo lefficacia teatrale dellesibizion, non era sugli invitati di una festa che intendevo fare colpo quel giorno. Si trattava invece di Mary Rayner, una ragazza che avevo conosciuto a una festa a casa dei genitori di Matt il weekend precedente, che viveva a Londra e che mi aveva invitato a casa sua mentre i genitori erano a Maiorca. In altri termini una ragazza sul cui buon cuore contavo per essere finalmnte sollevato dalla mia condizione di verginit. Da qui il preservativo al curry. Nel bagno. Sul treno. tra meno di due ore cera la possibilit che dovessi usarne uno sul serio. Il momento per il quale mi ero preparato mentalmente e tsicamente, sviluppando una presa da lottatore nella mano destra, era arrivato. E che stavo facendo? Quello che tutti i diciassettenni dal sangue caldo e dallalta opinione di s fanno: entrano in panico. Vero e solido panico. Stavo l seduto nella carrozza C, tamburellando con le dita sul portafoglio, pensando ai tre preservativi sigillati, comprati in tutta fretta da un distributore automatico in un pub. E se non fossero andati bene? E se fossero stati troppo piccoli o - pensiero atroce - troppo grandi? E se schizzavano via o cadevano gi? Sarei finito sdraiato accanto a Mary, a profondermi in scuse, ecco cosa. E se fosse successo questo, le possibilit che Mary mi desse unaltra chance erano nulle. Ges, potevo addirittura morire vergine. Mi agitai sul sedile, immaginando il mio epitaffio: morto a centanni, mai dato

NEANCHE UN COLPETTINO. RIC (RIPOSI IN CASTIT). Cos presi il portafoglio e mi precipitai in bagno, per un giro di prova a secco prima della corsa. La difesa non ha altro da aggiungere. Sono felice di riferire che neanche Mary volle aggiungere altro. Nel senso che dal momento in cui arrivammo inciampando nella sua camera e ci infilammo nel letto, parlare era lultima cosa che aveva in mente. Quella fu la prima volta che provai la sensazione che poi sono arrivato a definire ci sto dentro. Ero in casa sua, con lei. Ero nel suo letto e poco dopo ero anche dentro di lei. La sensazione mi sommerse, fino a che a un certo punto trabocc. Il principio un venerd di giugno del 1998, mattina e ho un problema. Oltretutto, non ricordo come si chiama. Sospira e mormora qualcosa di incomprensibile nel sonno, si volta verso di me, mi mette un braccio attorno alla vita e ce lo lascia. La sua pelle umida. Do uno sguardo al display a cristalli liquidi della mia sveglia: le 7 e 31. Poi la guardo: un sipario di capelli castani oscura tutto tranne il suo naso. Non brutto, per essere un naso. Guardo di nuovo il soffitto, in un turbinio di pensieri contrastanti. Da un lato, la situazione non male. Sono qui, single e eterosessuale, a letto con una donna nuda, che, nonostante le informazioni in mio possesso si limitino alla forma del naso e a una serie di ricordi etilici, rappresenta una compagnia ragionevolmente buona, a letto e fuori. A quanto ne so, ieri notte non accaduto nulla di strano: niente trappole, crisi di nervi o dichiarazioni di eterno amore. Ci siamo incontrati in un locale, abbiamo ballato e flirtato e siamo arrivati qui in taxi molto tardi. Sesso niente male, col suo corredo sudaticcio di sospiri e occhi rovesciati. Ci siamo mossi bene insieme, considerato che non lavevamo mai fatto prima. Non ci sono state parole. A volte mi piace cos. Nessun contatto verbale, nessun contatto mentale. La situazione era nuda e cruda, come noi. Nessuno fingeva di stare compiendo altro che un atto fisico. E dopo, seduti a riprendere fiato, mentre bevevamo due bicchieri di acqua del rubinetto, la situazione si mantenuta Ideale. Le prove stanno nel fatto che lei non aveva: a)preso la mia mano b) guardato intensamente nei miei occhi c) chiesto come facevo a non sentirmi solo senza una fidanzata d) chiesto di fare un tiro dalla mia sigaretta, neanche fosse una canna e) suggerito di vederci ancora. Ma invece, aveva: a) tenuto le mani a posto b)guardato il soffitto c) detto che la cosa migliore dellavere tante storie era che

non esistono due amanti uguali d) acceso una sigaretta per conto suo e) detto che stava per andare in Australia per tre mesi Poi avevamo spento le sigarette e la luce. Ottimo. La perfetta storia di una notte. Pochi minuti fa, quando mi sono svegliato, mi sentivo a mio agio. O forse sarebbe meglio dire compiaciuto. TUtte le normali Paure da Single erano state spazzate via. S, ero ancora capace di rimorchiare. S, ero ancora capace di fare sesso con una sconosciuta. In parole povere, non mi mancava niente. Daltro canto, non esattamente una bella situazione. venerd mattina e - guardo di nuovo lorologio, sono passati altri due minuti - ho delle cose da fare. Sarebbe bello poltrire nellozio post-coito, forse perfino togliere la sua mano dalla mia pancia e stringerla, protrarre lillusione dellintimit ancora un po; ma ora di alzarsi per tutti e due. Attento a non disturbarla, mi metto a sedere, sollevo il peso morto del suo braccio e lappoggio sul lenzuolo. Da questa posizione posso vedere i suoi vestiti ammucchiati accanto al letto. Aspetto un paio di secondi, per assicurarmi che dorma ancora, poi scivolo da sotto il piumino e frugo nei suoi vestiti finch trovo il portafogli nella tasca della giacca. Mi metto un paio di calzoncini e vado in cucina. Matt l, vestito di tutto punto, i capelli neri ancora umidi dalla doccia, chino su una ciotola di cereali senza latte e una tazza di caff fumante. Fa per dire qualcosa, gli faccio segno con lindice sulle labbra. Mi siedo di fronte a lui e bevo un sorso dalla sua tazza. . ancora qui? sussurra. S . La... Cosa... la vicina di Chloe? Chloe una ragazza con la quale andavamo a scuola, ma con cui non siamo mai andati, ai tempi della scuola. Alla fine da potenziale amichetta diventata unamica. S, la Cosa. Proprio lei . Annuisce, registra linformazione, poi chiede: Bella scopata? Non male. Ghigna. Rumorosa. Gli rimando il sorriso. Raccontami un po. Gli faccio un brindisi con la sua stessa tazza di caff. Buon compleanno, a proposito. Te lo sei ricordato? Incredibile . Ti ho perfino fatto un regalo . Cos? Devi aspettare stasera . Vale a dire, non lhai ancora comprato . Vale a dire aspetta e vedrai, stronzone. Gli restituisco la tazza. Chi viene stasera?

Accende una sigaretta, aspira una boccata. Soliti, pi qualche extra. Extra di sesso femminile, non accompagnate? Pu darsi. Specificare. Aspetta e vedrai, stronzone . Ho capito. Psicotiche e musone... Non ci casca. Come se per te facesse differenza... Forse nessuna delle due, forse tutte due . Spinge il portafoglio con lindice. Vuoto di memoria? Lo apro e guardo la carta didentit. Non pi . Allora? Allora cosa? Allora come si chiama la Cosa? Catherine Bradshaw leggo, nata a Oxford il 16 ottobre 1969 . Tiro fuori la tessera della metro e guardo la foto, poi la volto verso Matt. Da uno a dieci? Sette. Guarda pi da vicino, ci ripensa. Facciamo sei. Sembrava meglio ieri sera . Sembrano sempre meglio, ma... Lobiettivo non mente conclude lui. Precisamente. Correggimi se sbaglio, ma oggi non deve passare EsseEmme? EsseEmme, come sado-maso, il nomignolo che Matt ha dato a Sally McCullen, perch sa che il cervello mi si riempie di lividi al so lo pensiero di quant stupenda. S, alle dieci . Guarda lorologio, fischia piano. Cos ce la fai per un pelo, mi sa. Vado al termostato del riscaldamento e lo metto al massimo. Piano A dico, versandomi un bicchiere dacqua gelata. La faccio sudare via. E se non funziona? Bevo lacqua, mi asciugo le labbra. Funziona sempre . Ma c sempre una prima volta. La sveglia passa dalle 8.40 alle 8.46. Il riscaldamento al massimo da oltre unora e lunica conclusione che posso trarre che i documenti di Catherine Bradshaw sono stati falsificati e che lei non affatto nata a Oxford, ma a Bombay. In estate. Durante unondata di caldo anomalo. Accanto a una fornace. Verso mezzogiorno. Con il sole estivo che picchia sulla finestra chiusa e il radiatore in ebollizione, come essere chiuso in una sauna. Il sudore stilla dalla mia fronte. Il cuscino dietro la mia testa diventato una borsa per lacqua calda, la trapunta una termocoperta. La Bradshaw, invece, letteralmente e metaforicamente cool. Nemmeno un grugnito di disappunto. Non una richiesta di acqua o di finestre aperte. Niente altro che un respiro regolare e la maschera tranquilla del sonno profondo. La donna di ghiaccio.

Piano B. Catherine dico, mettendomi a sedere. Cath? chiamo, un po pi forte, scuotendole la spalla. Cathy? Mmmm? risponde lei alla fine, gli occhi ancora chiusi. Devi alzarti. Io devo andare, sono gi in ritardo . Lei si stropiccia gli occhi e guarda lorologio. Non sono neanche le nove protesta, tirandosi il piumino intorno alle spalle e chiudendo gli occhi. Avevi detto che non lavoravi oggi... Avevamo detto che ci prendevamo il giorno libero tutti e due... Un patto... Avevamo fatto un patto. Vero. Era la giustificazione per allungare la serata dopo il locale. Lo so dico, ma ha appena chiamato la galleria. C un collezionista americano interessato a delle cose mie mento. Mi vuole incontrare stamattina. Toma a Los Angeles oggi pomeriggio e quindi non ho scelta. Va bene, va ben dice lei, mettendosi a sedere. Ho sentito . Quando si fatta la doccia e si vestita, sono le nove un quarto. Entra in cucina, dove siedo con lo sguardo fsso sul piano del tavolo. Bel tavolo, tra laltro. stata unidea di Matt quella di utilizzare linsegna del pub per fabbricarlo. Ci sarebbe piaciuto lasciarla appesa dovera, ma alcuni habitus del Churchill Arms continuavano a venite e cercavano di entrare nel cuore della notte. Non smetto di fissare il tavolo. Churchill mi guarda con disapprovazione. Giammai, nella storia dei rapporti umani... Okay, va bene, si va in scena. Non le offro: a) un caff b) un passaggio a casa c) due chiacchiere. Invece spingo via la mia tazza, mi alzo e dico: Be, andiamo . Faccio mente locale al suo portafoglio mentre mi avvio verso la porta, con il suono dei suoi tacchi dietro di me. Vive a Fulham e quindi pu prendere la metropolitana. . La metro proprio a due passi da qui le dico mentre usciamo. Chiudo la porta e ci incamminiamo lungo la strada. Pochi metri pi in l parcheggiata la Spitfre di Matt. gia? chiede lei, mentre poso la mano sul tetto dellauto. Gi dico e proseguo, devi solo arrivare in fondo alla strada e girare a sinistra. La stazione trecento metri pi avanti . Invece di dire ciao e uscire dalla mia vita, lei passa in rassegna con lo sguardo il marciapiede di fronte. Alla fine vede la fermata dellautobus. No, guarda dice. Prendo lautobus. pi veloce . Bene mento. Ci vediamo, allora .

S? mi guarda, incerta. Ho lasciato il mio numero nella tua stanza. Su un pacchetto di sigarette sul comodino . Ma non avevi detto che andavi in Australia? S, ma non prima di sei settimane . Oh . Ci guardiamo per qualche secondo, a disagio. Stai andando? chiede. S, s. Vado. Tiro inutilmente la maniglia, faccio una smorfia. Le chiavi. Me le scordo sempre. Le faccio un cenno vago evitando il suo sguardo. Ci vediamo . Se lo dici tu. Tomo veloce a casa, mi chiudo la porta alle spalle. Guardo lora: le nove e venti. Lentamente striscio intorno alla porta del soggiorno. Riparato dal mobile bar, sbircio fuori dalla finestra sulla strada. Catherine Bradshaw alla fermata dellautobus esattamente di fronte a casa. Mi inginocchio e guardo in su. Merda. Sono stanco. Sono esausto. Sally McCullen, la mia ossessione preferita delle ultime due settimane, arriva tra mezzora e Catherine Bradshaw l che aspetta a una delle fermate dautohus meno frequentate del pianeta, senza una rivista, un giornale, un libro o un Walkman, con niente di meglio da fare che fissare pigramente la porta di casa di Matt e aspettare che io riappaia e me ne vada su una decappottabile, che non mia, a incontrare un collezionista americano che non esiste. Una voce dentro di me dice: E allora? E anche se non ricompari, confermando cos i suoi sospetti che tutta la faccenda della galleria e del collezionista solo un elaborato raggiro per togliertela dai piedi? E anche se sar ancora l ad aspettare l 'autobus alle dieci, quando aprirai la porta a Sally McCullen? Ci conosciamo appena. Non stiamo insieme. Allora, continua la voce, perch non hai detto la verit? Era tanto difficile? Perch non le hai detto: grazie perla scopata, stato bello, ma quella la porta? Non sarebbe molto pi semplice, adesso, se avessi fatto cos? Ma un sacco di altre voci non sono dello stesso avviso. C quella egoista: la vicina di Chloe ed sua amica, e Chloe amica tua. Se scarichi Catherine come se scaricassi Chloe. Continua cos e vedrai la tua cerchia ridursi a una linea piatta. Quella insicura: tu non vuoi che lei, o chi per lei, se ne vada in giro a dire che sei uno stronzo, o anche solo che lo pensi. Quella decorosa: sei un tipo simpatico e i tipi simpatici lasciano le ragazze carine sentendosi contenti di s. Tuttavia, anche se tutte queste voci dicono la verit, nessuna dice la verit vera. In effetti, la verit vera non centra con i ragionamenti. Nulla a che fare con lintelligenza. Si tratta di riflessi puri e semplici. Si tratta del mio programma base. Non si tratta di quello che penso, ma di quello che sono.

facile prendersi in giro pensando che possibile, una volta che si esce vivi da una relazione, rimpiazzare le abitudini di coppia con le vecchie abitudini da single. La mia rottura con Zoe Thompson avvenne tra le 18 e le 21 di sabato 13 maggio 1995, nellintervallo tra il mio ritorno da un weekend di esami di coscienza e lacrime a casa di mia madre e larrivo di suo padre, che veniva a portarla via dallappartamento che per gli ultimi quindici mesi avevamo cercato di trasformare in una casa. Ci frequentavamo da oltre due anni. Nei mesi successivi, tra i cambiamenti emotivi e di stile di vita si possono contare: a) rinuncia alluso dellammorbidente e inspiegabile moltiplicazione dei buchi nei calzini b) mancata sostituzione dello spazzolino ogni tre mesi, fino al punto che mi pareva di lavarmi i denti con uno zerbino c) uso delle unghie delle mani al posto delle forbicine per il taglio delle unghie dei piedi d) introduzione del costume di rigirare le lenzuola ogni due settimane, invece di lavarle ) scomparsa del senso di colpa connesso a ogni conversazione con una persona dellaltro sesso a rischio (per esempio la ragazza di un amico, o una mia amica di vecchia data con cui Zoe andava daccordo, o unamica di Zoe) f) reintroduzionfe dell uso del preservativo g) dormire abbracciato a un cuscino anzich a una persona amata h) poltrire a letto da solo la domenica mattina, desiderando di avere ancora qualcuno di cui mi importasse abbastanza da volerci passare la giornata insieme. Tuttavia, altre abitudini sviluppate ai tempi di Zoe continuarono a prosperare, nonostante lei non fosse pi l a sorvegliarmi, perch ormai erano diventate mie. Tira queste: a) dormire sul lato destro del letto, malgrado il doppio dello spazio per rotolarmi come mi pareva b) lavare i piatti subito dopo mangiato invece di lanciarmi nel solito blitz tra le stoviglie a fine settimana c) apprezzare il sapore di verdure e insalata invece di considerarle concetti resi obsoleti dallavvento delle vitamine in pillole d) lasciare la tavoletta del water abbassata e) guardare la sua soap opera preferita f)tentare di dirottare la conversazione, in presenza di compagnia mista, su argomenti diversi dal campionato di calcio g)rivolgersi alle donne guardandole in faccia anzich nella scollatura h)capire che i sentimenti degli altri, a dispetto di qualsiasi cosa suggeriscano le apparenze, sono fragili esattamente come i tuoi. Ora, io non sono uno strizzacervelli e non so spiegare perch alcune di queste abitudini targate Zoe abbiano messo radici mentre altre sono scivolate via. Quello che so per certo che

le prime ormai fanno parte di me, come le impronte digitali. Inclusa la parte sui sentimenti degli altri. Certo, possibile che Catherine Bradshaw sia felice di vedermi sparire quanto io lo sono di veder sparire lei. possibile che lasciare il numero di telefono sia solo il suo modo per farmi sentire meglio, per sentirsi meglio, o tutt'e due. possibile che se la chiamassi lei negherebbe anche di conoscermi, o svilupperebbe un inedito talento per la lingua lituana al solo suono della mia voce. Ma allo stesso modo, c una vaga possibilit che gliene importi qualcosa. E quella possibilit significa che se la tratto da schifo finir per sentirmi uno schifo anchio. Allora vediamola dallaltro lato: trattala bene e ti sentirai bene. Altruisticamente egoista. La combinazione perfetta per una coscienza pulita. Per fortuna, le chiavi della macchina di Matt sono appese a una freccetta conficcata sulla lavagna in cucina e cos, dopo qualche minuto, sono l che saluto Bradshaw dallaltta parte della strada, salgo sulla Spit di Matt, sistemo il sedile e lo specchietto e giro la chiave dellaccensione. Mentre faccio il giro dellisolato, mi toma in mente che ho lasciato la patente a casa e che Matt potrebbe reagire puntandomi un coltello alla gola e costringendomi a ingerire i miei stessi genitali da lui appena recisi, se solo sospettasse che ho preso lorgoglio della sua vita per farci un giro. Parcheggio lauto in una traversa, ben lontano dalla fermata dellautobus, spengo il motore e accendo laradio. Quattro canzoni, un aggiornamento sul traffico, un notiziario flash e due sigarette pi tardi, mi arrischio a scendere dalla macchina e vado a dare una sbirciata. Mentre mi avvicino allangolo, rallentando per controllare che la strada sia finalmente priva di Bradshaw, passa un autobus. Rimango paralizzato mentre i miei occhi agganciano quelli di Catherine Bradshaw attraverso il finestrino. Lei scuote la testa e mostra il dito medio a mo di saluto. Ci sono alcuni pensieri che si percepiscono anche senza essere telepatici. Stronzo uno di quelli. Tardo pomeriggio. Sono nel mio studio, con le spalle appoggiate al muro, fumo una sigaretta e guardo la tela sul cavalletto che ho appena spostato accanto alla portafinestra sul giardino. Q sole illumina la stanza con il tipo di luce che si ottiene da una lampadina non schermata. Lo studio sul retro della casa. Le pareti e il soffitto sono bianchi, interrotti solo da schizzi e studi di colore. Il pavimento grezzo, come lho trovato quando ho strappato via la moquette macchiata di birra, appena ci siamo trasferiti. Matt non ha avuto niente da ridire, sia perch la stanza era comunque un casino - praticamente un ripo stiglio per gli scatoloni chiusi dai tempi in cui aveva portato via la sua roba dalla casa dei suoi, a Bristol - sia

perch sapeva che non avrei potuto permettermi di affittare un altro posto. Senza moquette e con le pareti imbiancate, lunica testimonianza dei giorni gloriosi del Churchill Arms restava il tavolo da biliardo. Una cosa vera lho detta a Bradshaw, ieri notte: io non lavoro di venerd. Comunque, non ho un lavoro fisso. Il marted, mercoled e gioved sono alla galleria di Paulie. Paulie dice che sono il suo direttore, ma visto che sono il suo unico impiegato, il titolo non mi rende particolarmente orgoglioso. Quello che in effetti faccio sedere alla scrivania allentrata della galleria e sfogliare riviste e libri e aspettare che il telefono suoni, cosa che capita di rado, a meno che Paulie non chiami per controllarmi da qualsiasi sala da cocktail oClub Mediterrane si trovi in quel momento. Di tanto in tanto, qualcuno entra a dare unocchiata e magari fa un paio di domande sui quadri. Ancora pi di rado, forse tre volte al mese, qualcuno compra qualcosa e allora vado alla cassa per la ricevuta e organizzo il ritiro o la consegna. Ma per la maggior parte del tempo leggo o guardo la gente che passa. Ma il venerd no. Il venerd e il luned comando io. Di venerd e luned, lunica cosa che devo dirigere me stesso e cerco di fare solo quello. Cerco di non uscire di casa a meno che non sia per questioni vitali, tipo andare allangolo a prendere le sigarette e qualche lattina di Pepsi, oppure strisciare ai piedi del direttore della mia banca per via del Pozzo Senza Fondo (meglio noto come il mio scoperto). Cerco di reagire al suono della sveglia come se dovessi andare da Paulie per aprire in orario (alle dieci), faccio la doccia e, se in casa, faccio due chiacchiere con Matt mentre fa colazione. Poi vado nello studio e accendo la radio, per avere un po di compagnia. Accendo una sigaretta, scelgo un pennello e riprendo da dove ero rimasto. O perlomeno, ci provo. Il pi delle volte finisco per alzarmi tardi e partire da l. Continuo a fissare la tela. A parte linizio nel segno di Bradshaw, stata una giornata produttiva. Dalle dieci alle quattro, con unora di pausa per il pranzo. "Ritto andato secondo i piani, a parte la radio per tenermi compagnia. Quella non c, ma per via di un altro piano. Allora chiede McCullen, rientrando nello studio e mettendosi tra me e la tela, sei soddisfatto? McCullen snella, alta pi di uno e settanta. Ha i capelli biondi e lisci, lunghi fino a met schiena. Ha una risata molto sexy. Non so dico e non solo perch lei mi blocca la visuale della tela, ma perch mi sono concentrato troppo a lungo. Devo guardare altrove per un po, riposare gli occhi prima di poter osservare di nuovo obiettivamente. Che ne pensi? Si volta verso di me. Mi piace . Sono contento. Anche lei mi piace.

Da morire. Lho conosciuta due settimane fa alla festa che mia sorella Kate ha dato per il suo ventesimo compleanno. Kate studia storia e spagnolo. Il suo ragazzo, Phil, studia francese. Lui ha conosciuto McCullen al primo anno, sono diventati buoni amici, lo sono rimasti e dallanno scorso dividono una casa. Kate e McCullen sono diventate amiche. Ecco perch ci conosciamo e come mai sono finito a parlare con lei nella cucina di Kate, la prima volta. Kate le aveva gi detto molte cose di me e il quadro che le avevo regalato per il compleanno era appeso alla parete del salotto, cos non era stato difficile avviare una conversazione. McCullen ha chiesto dei miei quadri. Aveva studiato arte a scuola e ogni tanto nei weekend disegnava ancora. Le ho chiesto come mai avesse smesso e lei ha dato la colpa ai genitori, secondo loro la pittura poteva essere un hobby, ma nel frattempo lei doveva avere una qualifica professionale. Le ho detto del mio limitato successo fino a quel momento - i tre quadri venduti a collezionisti i giudizi promettenti che avevo ricevuto dopo aver organizzato viscidamente una mostra dei miei lavori da Paulie, un paio di mesi prima. Mi ha chiesto a cosa stessi lavorando e, visto che ero ubriaco, che lei era stupenda, che aveva aggirato tutti i miei velati tentativi di approccio e che palesemente non aveva la minima intenzione di venire a casa con me, le ho detto che stavo lavorando a una serie di studi dal vero. Le ho chiesto se voleva posare per me, per favore, per favore, per favore d di s. Miracolosamente, ha detto s. 0 meglio, ha chiesto: Quanto? io: Speravo che lavresti fatto gratis . E lei: Non se ne parla . Allora ho proposto: Venti sterline? Elei: Trenta. E io: Andata. E perch no? Ero appena andato io. McCullen va verso il divano, dandomi di nuovo la visuale sulla tela. Guardo lei, poi la tela, poi di nuovo lei. In qualche modo le due immagini non coincidono. Non perch il dipinto sia una cattiva rappresentazione, ma perch durante le ore in cui ho tradotto il suo corpo da tre dimensioni a due, ho smesso di vederla come un essere completo e lho considerata pi che altro un insieme di contorni e di ombre. Ora che ha di nuovo la sua forma, come risorta. Non pi un oggetto che voglio studiare, ma una donna che voglio toccare. Dio sa quanto. A dire il vero, questo pensiero si riaffacciato alla mia mente in modo sporadico da quando arrivata stamattina, circa tre minuti dopo che avevo finito di rimettere a posto lauto di Matt con un parcheggio preciso al millimetro e avevo risistemato sedile e specchietto. Le ho preparato un caff,

abbiamo fatto due chiacchiere e le ho mostrato lo studio. Si svestita nel bagno ed rientrata nello studio avvolta in un asciugamano. Mi sono esibito nella preparazione della tela, cercando di non guardarla mentre attraversava la stanza e in generale ho cercato di metterla a suo agio. Come mi vuoi? ha chiesto. Oni. Sul biliardo. Nella doccia. Su una spiaggia. Su un aeroplano. Coperta di panna montata e cioccolato fuso. Le risposte si moltiplicavano e in qualsiasi altra circostanza ne avrei scelta una e buonanotte. Ma ero un professionista, no? Io ero un artista e lei una modella. La pagavo per essere qui e lei era qui per togliersi i vestiti per denaro e per larte, giusto? Giusto. Fine della storia. Sul divano le ho detto, sdraiati e mettiti comoda . Mi passata davanti, si tolta lasciugamano dandomi le spalle, lha piegato con cura sul pavimento e si sdraiata a pancia in gi. Come va cos? ha chiesto. Be, da un punto di vista estetico, cos andava bene. La posa, con il lato della testa poggiato sulle mani incrociate e lo sguardo verso di me, aveva unaria naturale, come se lei si fosse appena svegliata da un sonno profondo. Anche la luce era buona. Lombra si stagliava sulla prte inferiore delle sue gambe. Diciamo che era perfetto. No ho detto, non va bene. E se ti mettessi su un fianco, rivolta verso di me... Voglio dire, lintegrit artistica una gran cosa, ma ci deve pur es sere qualche piccola indennit per compensare la povert e lisolamento, no? Si voltata, coprendosi il seno con il braccia Cos va meglio? S, non male ho detto, ma forse dovresti spostare il braccio; prova ad appoggiarlo sul fianco. Lei ha spostato il braccio. Cos va meglio . Ho guardato alternativamente lei e la tela, accigliato, poi di nuovo lei. Se ora pieghi leggermente la gamba. Un po di pi... Ottimo. Cos va benissimo. Perfetto. Ho annuito, in totale accordo con me stesso. Comoda? Lei era immobile. S, sto bene . Lho guardata, immobile anchio, quasi paralizzato. Bene . Che cosa si pu dire delle ossessioni? Sono i reparti speciali del comportamento umano. Se la condizione di single, e io ne sono convinto, uno stato dassedio - si crea una lunga serie di esigenze e non si vuole rinunciare alla propria indipendenza fino allarrivo della Superdonna - allora le ossessioni sono la quinta colonna che, quando ti credi al sicuro, scalano le tue mura e fanno irruzione dalle finestre con i mitra spianati. Non c difesa che tenga. Con McCullen funziona esattamente cos. Da quando lho incontrata, vivo sotto un costante fuoco di sbarramento fatto

di visioni di lei e visioni di me con lei. La cosa davvero preoccupante che la maggior parte delle visioni, a dir poco eretiche, sono attacchi sfrontati al Codice del Single sul quale ho deciso di basare la mia vita. Ho visualizzato: a) io a passeggio con lei, mano nella mano b) io che la guardo dormire tranquilla, allalba c) io che la guardo negli occhi, seduto di fronte a lei nel spar di un ristorante, sorseggiando vino. In altri termini, non si tratta proprio dei pi citati passaggi della Bibbia del Maschio Single. Detto questo, comunque, ci sono altre caratteristiche della mia Superdonna che dubito lei possa soddisfare. Per esempio, non riesco a immaginare: a) di essere separato da lei per sei mesi, da circostanze al di fuori del mio controllo e sapere che aspetter il mio ritorno b) andare a vivere con lei c) chiederle di sposarmi Nonostante ci, lei si avvicina alla mia idea di Superdonna molto pi di chiunque altra abbia incontrato dopo la rottura con Zoe. E in questo momento significa molto vicino. Abbiamo finito per oggi, allora? chiede. S, grazie. Sei stata molto paziente . Raccoglie lasciugamano e se lo avvolge attorno. E ora che succede? Bella domanda. Me la sono posta diverse volte durante le ultime ore. La risposta che vorrei dare suona pi o meno: Ho ancora tre ore prima di andare alla festa di Matt, perch non le usiamo per farci un giretto? Ma nel frattempo, qui nella citt di Londra, sul pianeta Terra, McCullen non ha lasciato intendere neanche vagamente di poter prendere in considerazione una simile richiesta. Mi decido allora per una soluzione un tantino pi ambigua. Be, potremmo aprire una bottiglia di vino... Sorride. No, non intendevo in questo momento, parlavo del quadro. Non ancora finito, vero? Devo tornare per unaltra seduta? Oh, certo. S, s dico, sforzandomi di non vedere doppi sensi, un paio di sedute dovrebbero bastare. Se resisti, naturalmente . Non c problema. stato divertente . Si massaggia la spalla. A parte i dolori... Non ti sei annoiata? No, sei una buona compagnia. Immagino che ci sarai abituato, a intrattenere le persone che posano per te . Meglio. Ci siamo. Le piaccio. Be, in effetti dico, e il vino? Ho una bottiglia in fresco, se sei interessata... Lei riflette sulla proposta per un paio di secondi, poi: No, meglio che vada. Stasera mi toccano i suoceri . Mi si annoda lo stomaco. Prima che possa controllarmi,

sbotto: Saoceri? Non dirmi che sei... Ride, si allontana i capelli dal viso. Sposata? Oh dio, no. Non sono proprio suoceri. che oggi il compleanno della madre del mio ragazzo. Ecco la parolaccia. Avrei dovuto saperlo. Strano che non ne abbia parlato prima. Non sapevo che avessi un ragazzo . La mia voce carica di disappunto. Cercando di sembrare socievole, indago: Una storia lunga? tre anni. Una cosa seria, allora . Pensodi s. C una leggera esitazione nella sua voce, sufficiente per farmi sondare ancora. Spero che non ti dispiaccia se te lo chiedo, ma non gli d fastidio che posi nuda per me? Oh, s, se lo sapesse . Sorridiamo. Ah ecco . Voglio, dire, non dovrebbe. Non c niente di strano, in fondo. Non come essere infedeli o cose del genere . Allora perch non dirglielo? Perch finirebbe per sentirsi insicuro e geloso. Non vale la pena. Lo ami? S dice lei attraversando la stanza per andare a vestirsi, molto. Daccordo, le cose non stanno seguendo esattamente il copione della seduzione. Diciamo che sembra che abbiamo cominciato a leggere dallultima pagina. Loggetto del mio desiderio, da nudo che era si avvolto in un asciugamano e ora si sta vestendo per andarsene. E, quel che peggio, mi ha appena detto in termini tuttaltro che ambigui che ha una storia da tre anni con un uomo di cui innamorata. Molto innamorata. Questo basterebbe a raffreddare le ossessioni di molte persone. Ma non le mie. Mi concentro su un barlume di speranza in un universo buio: il fatto che disposta a ingannare luomo che ama per venire da me. Ed disposta a ripetere linganno la settimana prossima. Diciamo che nella scala dei segnali assomiglia pi a un cenno della testa in una stanza affollata che a un lampo rosso nel cielo notturno, ma vuol dire che ho ancora una chance. Conclusione: quello del vino un netto rifiuto, ma c sempre la prossima settimana... E poi il mio amor proprio ha visto di peggio. Confessione n. 2: Verginit Luogo: la casa dei genitori di Mary Rayner. Data e ora: 15 maggio 1988,18.00. ' Mary: Ce lhai? Io: S . Mary: Be, hai intenzione di metterlo, o cosa? Io: S, certo. Mary: Ha unaria strana .

Io: al curry. Mary: Disgustoso . Io: Lo so. Mi dispiace . Mary: Dio che schifo . Io: Ho detto che mi dispiace . Mary: Non avevi niente altro? Io: No, la macchinetta aveva solo questi Mary: Okay, allora. Mettitelo . Io: Vabene. Mary: Dove vai? Io: Inbagno. Mary: Perch? Io: Non ti preoccupare, arrivo subito . Mary: Contento ora? Io: S . Mary: Dai, vieni qui . Io: Eccomi. Mary: Ahia. Io: Scusa. Mary: Aspetta, ti aiuto io . Io: Grazie . Mary: Non lhai mai fatto prima, vero? Io: S, un sacco di volte . Mary: Bugiardo. Io: No, davvero. Mary: Ecco, cos va meglio . Io: Qui? Mary: S, proprio l... Descrizione dellatto in tempo reale: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici, diciassette, diciotto, diciannove, ven... Mary: TUtto qui? Io: Come sono andato? Mary: Da schifo . La festa di Matt Comera da aspettarsi, io e Mary Rayner non durammo a lungo. Pi di diciannove secondi e mezzo, certo, ma non molto. Restai da lei quella notte e facemmo di nuovo sesso la mattina dopo e stavolta riuscii a durare il tempo di una pubblicit della Diet Coke e tre canzoni (sebbene, come feci notare a Matt in seguito, potessi anche dire sei canzoni, visto che una era Bohemian Rhapsody dei Queen). Perfino Mary dovette ammettere che sotto la sua guida esperta ero passato da schifo a non male in ventiquattro ore. Il futuro appariva radioso. Ero compiaciuto. La mia missione si era conclusa con un ragionevole successo. Uscimmo da casa sua prima di pranzo, pomiciammo un po fuori dalla stazione della metro di Ealing Broadway e poi me ne tomai a Bristol. Dopo le telefonai una volta, ma lei non richiam. Non lho pi sentita.

In un attacco di nostalgia, mi piacerebbe pensare che furono le circostanze a separarci: lei a Londra, io a Bristol e tutti e due troppo al verde per permetterci il prezzo del biglietto, tutti e due troppo occupati con la maturit per poterci conoscere meglio. Ma la verit che molto semplicemente Mary aveva avuto di meglio e io no. Le nostre strade si separarono per motivi diversi: Mary non aveva nessuna intenzione di accontentarsi di uno schifo o anche di un non male e per me si era appena aperto un nuovo e meraviglioso mondo. Ora che ce lavevo fatta con una ragazza (due volte) volevo provare con moltissime ragazze (tutte le volte che potevo). Come tutti i riti di passaggio, fu dura, ma ne valeva la pena. Tbtto cambi per me dopo quel fine settimana a Londra. Tomai a Bristol tronfio e sicuro di me, mi chiusi in cucina con il telefono e chiamai Matt. Gli raccontai tutto e lui mi fece ripetere tutto unaltra volta. Anche se cercavo di fare il disinvolto, assaporavo ogni parola. D luned successivo Matt accompagn a casa da scuola Laura Ri- ley, una ragazza sulla quale si era fatto dei film per mesi senza avere il coraggio di dirglielo e la baci alla fermata dellautobus. Le chiese di uscire. Due settimane dopo, i suoi andarono al Lake District per il fine settimana e Matt e Laura si sollevarono reciprocamente dalla loro condizione di vergini sul piano di sotto del letto a castello nel quale Matt dormiva dallet di sette anni. Il fatto che Matt perdesse la verginit subito dopo di me pu essere stata una coincidenza, ma ne dubito. Propendo di pi per la teoria della competizione. O meglio, per quella sfumatura di competizione che ha sempre caratterizzato la nostra amicizia. In fase postpuberale e pre-Mary, direi che il settanta per cento delle nostre conversazioni vertevano sul sesso a livello teorico. Come avremmo fatto a farcela dare? E come sarebbe stato, una volta ottenuta? Una volta che io avevo trovato le risposte, la nostra amicizia non si basava pi sulla pari ignoranza. Cera Matt, il ragazzo, che guardava me, luortio, e io che guardavo lui con gli occhi dellesperienza. Lunico modo che aveva per ristabilire lequilibrio preesistente, per pareggiare i conti, a dirla breve, era di segnare un punto lui stesso. E cos fece. Nel letto a castello con Laura Riley. Ovviamente non fin l. Io incontrai unaltra, la bilancia sinclin di nuovo e lui ruppe con Laura e rimont. A parte i quindici mesi in cui stato con Penny Brown, che - per puro caso, naturalmente - sono coincisi con la mia storia con Zoe, credo che non abbiamo mai smesso di competere. Ed molto probabile che stasera, penso aprendo la porta del BarKing, il posto scelto da Matt per la festa, non ci smentiremo. Siamo single, e siamo in caccia. Anche se ormai non abbiamo pi nulla da dimostrare luno allaltro e la nostra amicizia si. evoluta oltre il livello chi ha fatto cosa per primo, tutti e due cercheremo di inclinare lago della bilancia dalla

nostra parte, per il gusto della competizione. Storie da una notte. Niente complicazioni, solo un altro punto sulla lavagna. Un po di sano divertimento. Passo in rassegna il bar in cerca di facce conosciute e facce piacevoli. Il BarKing famoso per essere un buon territorio di caccia, che il motivo per cui Matt lha scelto. Non sembra un posto da single, ma di fatto lo . affollato e rumoroso e i pochi tavoli sono per dodici persone. piuttosto improbabile che lo troviate marcato con quattro stellette nella Guida romantica alla Londra per due. Un colpo docchio conferma: uomini soli da una parte, donne sole da unaltra e diversi gruppetti nel mezzo, divisi per genere. Fedi e anelli di fidanzamento si contano sulle dita di una mano e sono sicuro di non essere lunico ad avere appena fatto il calcolo. C variet, ma il codice del vestiario si riduce a un solo messaggio: capi firmati e acconciature nuove. La gente qui per farsi pubblicit nella speranza di trovare un compratore. E io, grazie al guardaroba di Matt, non sfiguro di certo. Abbiamo calcolato che Matt stato qui dieci volte prima di ora e ha rimorchiato in due occasioni, stabilendo una percentuale di successo del venti per cento. Questa per me la sesta visita, con un successo. I punti percentuali si equivalgono. Per quanto riguarda il BarKing, siamo pari. Individuo Matt a un tavolo dallaltra parte della sala, ma invece di farmi strada nel labirinto di corpi per raggiungerlo, tomo al bar per ordinare una Bud per me e il solito cocktail di compleanno, una specie di bomba, per Matt. Mentre preparano la pozione do unocchiata al suo gruppo. Matt non ama fare le cose in grande per il compleanno e preferisce un approccio del tipo giusto-una-scusa-per-ubriacarsi- congli-amici . C Chloe, la nostra complice, ma Bradshaw con mio sollievo, non c. Ci sono Andy e Will e Jenny, colleghi di lavoro di Matt, Carla, Sue e Mike, che studiava con Matt alluniversit, e Mark e Tim, che sono venuti da Bristol per il weekend. Sono pochi quelli che non conosco, gli extra cui accennava Matt in cucina a colazione: due uomini e tre donne. Tra le donne, solo una non fa scattare immediatamente lallarme psicotiche e/o musone. seduta alla sinistra di Matt. Di profilo. carina. Matt mi vede e mi saluta con la mano, grida qualcosa che si perde nella babele di voci tra noi. Gli faccio un cenno e do un altro sguardo alla Donna del Mistero prima di voltarmi per pagare i beveraggi. Il mio amico Paddy una volta ha sintetizzato come segue il dilemma fondamentale del maschio single in fase di rimorchio: Per come la vedo io, le opzioni sono due: breve termine e lungo termine. Lopzione a breve termine consiste nel porsi come uno che non vuole altro che finire orizzontale. Ci significa che il tuo primo dovere provarci con qualsiasi donna con la quale

pensi di avere una chance. Attacchi bottone e vedi se lidea le va. Se comincia a fare un comizio sul fatto che lei non zompa da un letto allaltro, o odia essere single, o stufa d perdere tempo con tipi troppo immaturi per impegnarsi in una relazione, allora tagli corto e vai a cercare altrove. Cerchi e cerchi finch non trovi qualcuna che, se non ha gi detto s, ti ha dato indizi sufficienti per concludere che lo far molto presto. Poi c lopzione due, il lungo termine. La differenza sostanziale tra le due opzioni che devi pensare anche col cervello, oltre che con luccello. Lapproccio lo stesso. Vedi una che ti piace e attacchi discorso. A questo punto, se quello che senti ti piace quanto quello che vedi (e diciamola tutta, alla fine dei giochi quello che conta davvero la testa), allora non la butterai a mare solo perch non disposta a mostrare la mercanzia prima dellalba. Invece pensi Per, questa persona mi piace. Vorrei proprio conoscerla meglio. E cos ci provi e fai tutte quelle solite cose fuori moda: vi scambiate i numeri di telefono, poi la chiami, organizzi un appuntamento e cominci da l. Questo per lo devi decidere allinizio della serata. Le due opzioni si escludono a vicenda. Se scegli lopzione uno, chiunque ri- morchierai significher solo sesso. E possibile che in seguito non riuscirai a pensare a quella persona in nessun altro modo. Se scegli lopzione due dovrai rassegnarti al fatto che almeno per stanotte ti toccher tornare a casa da solo. Paddy si sposato due mesi fa e perci non difficile intuire quale opzione ha scelto. Dal canto mio, sono ancora affezionato allopzione uno. Raggiungo il tavolo e vengo accolto da una serie di ciao, chi-si-ve- de e come-ti-butta, a seconda di quanto tempo passato dallultima volta che ci siamo visti. La sedia della Donna del Mistero vuota, ma c una giacca appesa alla spalliera. Raggiungo Matt e gli metto il cocktail davanti. Brontola gi prima che il bicchiere tocchi il tavolo. Ges mormora, fissando quella lugubre mistura in via di coagulazione, quand che la pianteremo con questa roba? Quando saremo vecchi e sposati . Rassegnato al fatto che il rimbambimento senile e il matrimonio sono cosa remota, Matt afferra il bicchiere e se lo scola. Tanti auguri dico, porgendogli una sua caricatura che ho fatto incorniciare. Lui la guarda, ride e la passa agli altri. Che bella! Grazie. Vieni mi dice, asciugandosi le labbra e accendendo una sigaretta. Spinge la sedia della Donna del Mistero e fa spazio accanto a s. Prenditi una sedia . il tempo di trovare una sedia libera e tornare al tavolo, la Donna del Mistero riapparsa. Spingo la mia sedia accanto alla sua e mi accomodo.

Ciao le dico, voltandomi verso di lei, io sono Jack .

2.

Amy

Oddio. Non ci posso credere. Un essere umano non pu stare cos male. Lo strano ronzio che sento deve voler dire che respiro ancora (il che, dopo le circa quattromila sigarette di ieri sera, pi o meno un miracolo). Comunque, ho il fastidioso sospetto che mi Verr unemorragia cerebrale se non mi alzo. Facile a dirsi. Durante la notte le mie giunture devono essersi trasformate in gelatina. In un unico movimento sguisciante riesco a non inciampare sui miei stivaletti pornografici, a sbattere lalluce sul tubo del radiatore e, mentre saltello agonizzante, anche a perdere lequilibrio, infilare di testa ia tenda di perline e ad accartocciarmi a fisarmonica contro la cassapanca del salotto. C un attimo di silenzio. Sento la fresca brezza del mattino sul didietro mentre sono spalmata a faccia in gi sulla moquette, visto che la mia gloriosa maglietta RELAX si arrotolata nella caduta. E poi accade. Sento un tremolante rumore di bottiglia vuota e poi linnegabile ragione del mio stato infernale rotola gi dalla cassapanca e mi piomba sulla testa. Mando un gemito alla vista della bottiglia di whisky e lentamente, orribilmente, gli eventi della notte scorsa cominciano a riemergere dalla nebbia del malessere. Sto per vomitare. Quando mi rialzo per prendere aria faccio una stima dei danni nel lo specchio del bagno. La situazione non proprio ideale. Amy Crosbie, appartamento D, Pemberton Villas, Shepherds Bush, scomparsa. OK. Dato acquisito. Allora, chi lha rapita? E perch al suo posto ha lasciato questa specie di facocero? Come ho potuto trasformarmi dalla squinzia modello Wonderbra che uscita da casa ieri sera in questo simulacro dei Grateful Dead? Cerco di domare con le palme delle mani quello che rimasto della mia acconciatura dopo la battaglia col cuscino e tiro fuori la lingua. verde. Dato che sono ottimista elenco i dati positivi prima dei negativi: 1. Non pu andare peggio di cos (ammetto che questa di solito la prima del mio elenco delle buone notizie) 2. Jack non rimasto e almeno la vergogna di farmi vedere in questo stato mi stata risparmiata 3. ? Non riesco a pensare al numero tre, perch il punto due gi la prima delle cattive notizie. Emetto un gracidio di disperazione.

Jack non rimasto. Lunico maschio decente che ho incontrato da mesi se l data a gambe. Se n tornato l, dovunque vivano i maschi decenti, al sorgere del sole, senza neanche il bacio della buonanotte. E la verit che ha fatto bene. Ho fatto una perfetta e totale figura da idiota. una calamit troppo grande perch possa flagellarmi da sola. Chiamo H, la mia migliore amica. H: (assonnata) Mmmmm? Io: (pausa, tanto per farle capire che sono io) Bleeeeeaaaahhh! (cerco di mettere nel saluto tutta la sofferenza gutturale post-nausea che riesco a raccogliere). H: Bleah-bleah-bleah? O solo Bleah? Io: B leeeeeeeeeeeeeaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh ! H: Arrivo subito. Adoro H. Lei mi capisce. Venti minuti dopo H sta parcheggiando la bici nella rastrelliera del mio cortile condominiale. Ha un aspetto disgustosamente sano, avendo avuto una TSD (Tranquilla Serata Domestica) e probabilmente molto SAS (Sesso Altamente Soddisfacente) con Gav (tizio attuale). Mi d un bacio e dichiara che puzzo come una fabbrica di birra e che i miei denti sono arancioni. Grugnisco, ma sono fiera di me: sono riuscita a scendere i tre piani di scale fino al portone e questo rappresenta il mio rientro tra gli umani. Questo ha richiesto una serie di interventi durgenza. Fino a questo momento ho ingoiato tre Nurofen-plus, due tazze di caff nero con un cucchiaio da tavola di zucchero di canna ciascuna (lo so che orribile, ma questa una situazione di crisi) e mi sono forzata a ingurgitare non meno di quattro compresse effervescenti di vitamina C. Ora mi aggiro attorno al quattrocento per cento del fabbisogno giornaliero e, non ne sono ancora sicura, ma credo di poter parlare. In cucina, H si accomoda al bancone mentre io metto a bollire lacqua. Deduco che non hai combinato niente constata. Che successo? Devessere contrariata, visto che si era assunta il ruolo di Supervisore del Guardaroba ieri sera. Erano state le sue garanzie di successo a persuadermi a indossare il mio vestito nero modello se-fosse-pi- corto-sarebbe-una-cintura con Wonderbra e stivaletti pornografici (che, per inciso, ho comprato per scherzo, senza avere la minima intenzione di metterli). Io sono pi il tipo jeans e scarpe da ginnastica masticate ma H aveva opposto un netto rifiuto. Mi aveva perfino fatto passare prima da casa sua, in modo da poter valutare il mio potenziale. Gav mi aveva gratificato di un fischio allupato e una dose massiccia di vodka e tonic, mentre H mi aveva dato un lusinghiero nove su dieci (dieci su dieci

riservato al giorno del mio matrimonio) e una spinta incoraggiante nella notte, affinch scatenassi le mie malie femminili sul divino Matt. Lo so che tutto questo suona un pochino eccessivo, ma H al corrente del mio orribile segreto, un segreto che ultimamente diventato motivo di unautentica crisi. Mio Dio, non riesco nemmeno a pensarci, ma la verit ... sono ormai sei mesi che non faccio sesso. Immagino che tecnicamente questo mi abbia fatto tornare vergine: come minimo, deve essersi sigillato tutto. A ogni modo, non normale per una venticinquenne sana come me. Lunica conclusione, naturalmente, che IN ME C QUALCOSA CHE NON VA. H non daccordo. Dice che solo questione di tempo. Comunque, perfino lei sta diventando sempre pi pessimista sulle mie chance di rimediare un fidanzato, visto che ha appena superato quei cruciali tre mesi di gestazione del rapporto con il suddetto Gav, ha cominciato a prendere la pillola e a riferirsi a lui come il suo compagno . Questo ha creato tra me e lei una distanza apparentemente piccola ma che di fatto un abisso psicologico. Allora H si imbarcata in una crociata personale per procurarmi primo: una storia di sesso; e secondo una confortevole relazione modello H& Gav. Per me va benissimo. In effetti era H quella sovreccitata alla notizia che Chloe mi aveva invitata alla festa di compleanno di Matt. Non solo, ma che era stato Matt a richiedere specificamente la mia presenza, pur avendomi vista solo una volta (occasione nella quale ero visibilmente caduta in deliquio). Credo che H vedesse linvito come unoasi di speranza nella- rido deserto della mia vita da single e io avevo stupidamente permesso al suo entusiasmo di contagiarmi. Ora siamo qui, nella fase postuma e sento di dovermi giustificare per quello che non ha funzionato. Dico sul serio. Tanto per cominciare smusso un po gli angoli. In un certo senso ho rimorchiato dico, mentre lei mi porge il pacchetto delle Marlboro Lights. Lo so, lo so che venti minuti fa ho fatto voto solenne che mai e poi mai avrei fumato ancora, ma lautoprivazione non mai stata il mio forte. Malgrado la mia yoce sia due ottave sotto il normale e senta il catrame scorrermi nelle vene, prendo una sigaretta. Chi, Matt? chiede H togliendosi la giacca. Ha un bel top nuovo sotto. No, non Matt, anche se stupendo. No, non era interessato. Mi sa che era troppo ubriaco . Chi, allora? Le rendo il pacchetto e anche lei prende una sigaretta. Accendo la sua e la mia con un fiammifero. Il suo coinquilino dico, schiacciando i filtri del t con una forchetta, Jack .

Solo nominarlo mi getta negli abissi della vergogna. Dettagli, prego dice H, sistemandosi sulla sedia e stringendo le mani attorno alla tazza. Le racconto la serata: la gente al BarKing, i beveraggi, un po di flirt, i balli insieme, la lunga passeggiata a piedi verso casa mia, le mille sigarette seduti sul pavimento e alla fine, LE CHIACCHIERE. A quel punto Jack e io avevamo parlato di tutto tranne che delle nostre vite sessuali, mandando gi whisky e oziando vicino al divano, come vecchi amici. Non riuscivo a immaginare che non avessimo pi nulla da dirci, gli argomenti sembravano non finire mai. Ci eravamo quasi scolati la bottiglia nel momento in cui il tema finora evitato venne fuori, momento che non avrebbe potuto essere pi sbagliato, sia dal punto di vista emotivo che da quello fsico. Insomma... Chi il fortunato nella tua vita al momento? aveva chiesto Jack, riempiendomi di nuovo il bicchiere. Io giocherellavo con la cera della candela ma proprio allora, mentre fissavo la fiamma tremolante, il whisky mi aveva tradito. Allim provviso mi ero sentita incredibilmente ubriaca e insopportabilmente triste per me stessa. Nessuno ho mormorato. Jack mi ha toccato la mano e guardata negli occhi. Ho detto la cosa sbagliata? No, in realt... S, credo di s. Solo che... Cosa? Niente. Lautocommiserazione aveva vinto. Avevo sentito un lacrimone rotolare gi dallocchio e infrangersi sulla gonna. Jack mi aveva allontanato i capelli dal viso. Ehi ehi. Non pu essere cos terribile, no? ha sussurrato. Oh, Jack ho singhiozzato, mentre lacrime, mascara e moccio cominciavano a impiastrarmi la faccia. C qualcosa di sbagliato in me. Che vuoi dire? Non faccio sesso da mesi. Sono senza speranza. Gli uomini non mi trovano attraente . Jack ha riso piano e mi ha accarezzato il collo. Non essere ridicola. TU sei molto attraente . Matt non la pensa cos . Matt? Le sue dita si erano paralizzate sulla mia scriminatura. tipico. Mi ha invitata alla festa e poi quando mi ha vista rimasto disgustato . Jack si rizzato a sedere, sorpreso. A te piace Matti Ho annuito stolidamente. Ma non c speranza, vero? Ho tirato su, senza risultati e mi sono asciugata il naso nella gonna. Non ci verr mai, con me. Ammettiamolo. Nessuno vuole venire a letto con me. Nemmeno tu, vero? Non riesco ad andare avanti col racconto. H e io siamo finite in salotto e ora ci fronteggiamo dalle due estremit del

divano. Mi copro la testa dalla vergogna. Lei mi posa la mano sul ginocchio, rassicurante. Secondo me la stai facendo troppo tragica dichiara alla fine. Va bene, forse lhai spaventato, ma non la fine del mondo. In un certo senso forse era anche lusingato . Ma non mi ha ascoltato? Non ha capito in quali abissi di umiliazione sprofondo? Questo molto peggio della volta in cui ho cercato di sedurre Boris, lavvenente fotografo tedesco dei tempi del college. Convinta del feeling tra noi e morta di desiderio, ero apparsa nella sua stanza in piena notte, in bianchera di pizzo nero, strusciando con il polpaccio sullo stipite della porta. Ero a met strada verso il suo letto, con il mio migliore broncio sexy e avevo appena tirato gi la spallina del reggiseno, quando lui aveva posato il giornale e aveva detto di essere gay. Il problema Jack decisamente pi grave. Ma H! mi lamento. Lui non era affatto lusingato . Probabilmente aveva paura di non essere... allaltezza . Ha mandato un sacco di messaggi positivi prima che dicessi che ero andata alla festa per sedurre Matt dico bruscamente. Allora perch glielhai detto? chiede lei. Bella domanda. Mi alzo e comincio a camminare su e gi, o meglio, a trascinare i piedi sul metro quadrato di tappeto accanto alla finestra. Non lo so. Ero ubriaca e piagnucolosa ed venuto fuori . Incrocio le braccia. Il fatto che mi piace rifletto. il primo uomo con cui sia riuscita a parlare da secoli. Balla bene ed carino. Ci siamo fatti un sacco di risate finch... mi afferro la testa. Oh dio, sono un disastro . H mi ignora. Scommetto che ti chiamer . Non pu. Non ha preso il mio numero . Ma sa dove abiti. C sempre il servizio informazioni . Iti non capisci. Ascolta. Vi siete bevuti una bottiglia di whisky. Vi siete detti un paio di cose. E allora? Non c niente di male a mostrarsi un po vulnerabili . Vulnerabili un conto. Essere vulnerabile va benissimo finch ti limiti a rivelazioni innocue, come dormire ancora con lorsacchiotto di tanto in tanto o ammettere che Top Gun uno dei tuoi film preferiti. Un altro conto dire a qualcuno che hai appena conosciuto e che ti piace davvero, che sei la donna pi disperata, bisognosa e affamata di sesso sul pianeta. Sei pazza se pensi che chiamer. Non lo far, so che non lo far dico imbronciandomi In quel momento suona il telefono. Lo guardiamo tutte e due e H solleva il sopracciglio come a dire Ma davvero?. Sono nel panico.

Che dico? Non lo so, rispondi! Non solo ho ammesso, nel mio stato di sbronza postuma, che H possa avere ragione e che dopo tutto esiste un Dio, ma ho anche aspettato troppo. Appena alzo la cornetta parte la segreteria telefonica. Sento un suono gracchiante e lamentoso prima che cada la linea. Guardo la cornetta, incredula e poi comincio a picchiarmela sulla fronte. Chiama il 1471 dice H entusiasta, mettendosi a sedere con le gambe incrociate. Lo faccio. Il numero del chiamante non disponibile. Il numero del chiamante... Sbatto gi il telefono. Merda! Restiamo in silenzio per un po. Scommetto che era lui dice H, abbracciando il cuscino. Lo so che non vero, ma devo considerare tutte le possibilit. Okay, ammettiamo per un istante - solo per un istante - che fosse lui. Come faccio a spiegare che ho sbagliato e che non voglio Matt, ma lui? Quando chiamer di nuovo, non parlare di ieri notte. Sii brillante e leggera. Di che hai avuto unamnesia da alcool e non ti ricordi quando se n andato . Ma va! Quello che dici tu, non ha importanza. Lui ha chiamato e quindi gli interessi. la prova che cinque minuti di idiozia non cancellano otto ore di ragazza da urlo . H mi fa sentire meglio. per questo che ha avuto il posto di migliore amica. Ammetto con prudenza che c una speranza. Che a Jack importi tanto da chiamare, che io meriti una chiamata e che quando (non se) chiama di nuovo, sar padrona della situazione. Assolutamente padrona. Cinque minuti dopo il telefono suona ancora. H incrocia le dita e io alzo gli occhi al cielo. Tuttavia, so che sto mettendo tutto il sex appeal possibile nella mia voce quando dico S? Tesoro sei tu? Grazie a Dio hai spento quella terribile segreteria. Mia madre. Il mio fragile palloncino di speranza esplode. H mi stringe il braccio mentre scuoto la testa. Allontano la cornetta in modo che possa sentire il familiare chiacchiericcio materno. So no talmente gi che mi accorgo troppo tardi che ho acconsentito ad andare a fare spese insieme. Riaggancio e mi massaggio le tempie. Che fai oggi? chiedo. H mi guarda. Non vengo a fare spese con tua madre, se quello che intendi . Giungo le mani nella pi umile posizione di preghiera. Per piacere? Per favore ti prego? Da sola non ce la

faccio! Dovrai farcela. E poi servir a distrarti . Non serve a distrarmi. Il mondo intero non fa che ricordarmi Jack. Con mia madre passiamo davanti al BarKing, dove ci siamo incontrati. E a Notting Hill Gate vedo il poster di un tale Lonard Rossiter. Rossiter, come Jack Rossiter. Non ho scampo. Tra Shepherds Bush e Lancaster Gate ho ammesso che forse con Jack non tutto perduto. Tra Lancaster Gate e Marble Arch mi sono convinta che Jack ha un cuore e che non potr certo dimenticare quanto siamo stati bene prima che nominassi Matt. Tra Marble Arch e Bond Street, comprendo chiaramente che siamo destinati a stare insieme. Tra Bond Street e Oxford Street, ammetto che questo dovuto al fatto che Jack potrebbe benissimo essere il mio uomo ideale. Voglio dire, guardiamo i fatti. Altezza notevole (uno e ottanta e rotti), occhi grandi come laghi di cioccolata fusa, gran senso dellu- morsmo, cicatrice sexy sul sopracciglio dove Matt gli ha sparato (povero piccolo). Vestiti alla moda maglietta di Ralph Lauren, come minimo - quindi ricco. Vive in un pub ristrutturato - un pub ri- strutturato! Si pu essere pi cooY! (E con un giardino, per di pi, grande abbastanza per farci dei barbecue estivi). E infine la ciliegina sulla torta: un artista. Un vero uomo di successo. wow. Sono vagamente conscia del fatto che mi aggiro sul marciapiede della metropolitana con aria ebete, ma ho la mente occupata e sto cominciando a parlare da sola. Jack e io abbiamo tutto in comune. Daccordo, ho mentito sulla mia occupazione (il lavoro temporaneo non fa proprio una grande impressione), ma ho portato storia dellar- te alla maturit, quindi in teoria avrei potuto lavorare da Sothebys. Ma a parte questo, tutti e due amiamo il take-away indiano e abbiamo avuto relazioni durate oltre due anni. Voglio dire, perfetto. Mi ha raccontato di Zoe, la sua ex; io invece non ho detto molto di Andy, il mio ultimo fidanzato. Gli ho detto solo la parte buona: che Andy era pi grande di me (trenta), che lavorava nella finanza con grandi guadagni e che per un po abbiamo vissuto insieme in un attico a Islington. Naturalmente ho taciuto che Andy era una specie di maniaco che mi controllava, un bastardo fatto e finito e che la nostra relazione stata un completo disastro. Il fatto che noi due avevamo lo stesso problema: eravamo entrambi innamorati di Andy. Ho giurato a H che mai pi avrei ripetuto un simile schema. E non lo far con Jack, perch Jack Diverso. Mentre salgo a due a due i gradini della metropolitana per sbucare in Oxford Street, sento un allegro batticuore. Possibile che sia gi amore? Mamma mi aspetta alla caffetteria Dickens & Jones ( una

tradizione). Mi ha gi ordinato un t e un pasticcino e non nascondo il mio disappunto. Le mie esigenze da postumi di sbronza richiederebbero piuttosto due litri di Coca Cola con contorno di bacon. Immagino che questo mi tocchi. Hai sistemato lappartamento? mi chiede mentre mi accascio nella sedia di plastica. Ehm, s, quasi. Bugia. Mi sono trasferita quattro settimane fa e non ho nemmeno aperto tutti gli scatoloni. Mia madre pesca nella sua borsa e tira fuori un blocchetto per appunti a spirale. Ho fatto un elenco di cose che ti servono. Penso che dobbiamo cominciare a comprare qualcosa . Lofferta gentile, ma non sono proprio dellumore adatto. Nella lista delle migliorie da apportare allappartamento mia madre include cose tipo un copri water in peluche rosa con accessori coordinati. Sul serio, ho gi tutto dico in tono brillante. tutto a posto, davvero accogliente . Sembra contrariata e posa il blocchetto sul tavolo di formica. Oh, allora prendiamo qualcosa di carino per te. Non riuscirai a trovare nessuno se continui a conciarti in quel modo . Ah, questa s che bella! Non che lei sembri proprio uscita dalla copertina di Vogue. Porta una di quelle magliette multiuso che diventa borsa da spiaggia, top da sera e fascia per capelli, a seconda di come la pieghi. Ne ha regalata una anche a me, lo scorso Natale, e c rimasta male quando le ho detto di averla persa nel trasloco. Non riesco ad arginarla a lungo e poco dopo ci incamminiamo verso i negozi. Tre ore e venti minuti dopo siamo ancora da Marks and Sparks e i mei nervi stanno cedendo. Mi sto rapidamente trasformando nella quattordicenne petulante dei tempi che furono. No, non voglio un body di raso verde, al lavoro metto solo magliette. Mamma, per favore, lascia perdere le vestaglie di velluto fa caldo, siamo in estate! Alla fine acconsente a entrare in un negozio di mio gradimento e si rabbuia subito per la musica troppo alta. Mi provo un vestito a sacchetto ed esco dal camerino con una piroetta. un po informe, cara dice lei. cos che devessere sibilo. Mia madre afferra il cartellino del prezzo e inspira rumorosamente. Ma sono solo due pezzi di stoffa! A questo punto il mio senso dellumorismo subisce un blackout totale. Non hai un briciolo di gusto! E comunque, a me piace! urlo, tornando nel camerino e ingolfandomi nella tenda. Mi sta aspettando fuori mentre mi rivesto.

Stavo solo dandoti una mano dice in tono mesto, non c bisogno di essere cos villana . Scusami sospiro, prendendola sottobraccio. Dai, beviamo qualcosa. Nel pub c troppo fumo per lei. Io lo adoro. Sto morendo dalla voglia di una sigaretta, ma accenderne una adesso mi farebbe incorrere nella sua ira funesta. Credo che sappia che fiimo, ma lo stesso non voglio farmi vedere. Patetico, no? Al tavolo dangolo, apro la finestra e la convinco ad accettare un gin tonic ristoratore, prima che si decida a sputare il rospo. Tesoro, sono cos preoccupata per te. Non hai prospettive di lavoro e non normale che te ne stia sempre da sola. Voglio dire, perch non pensi alla tua carriera? Puoi sempre fare il corso di contabilit, o una cosa del genere. La figlia di Barbara Tyson, dallaltra parte della strada, ha trovato un buon lavoro, con un ottimo stipendio... Stacco la spina. Lho sentita mille volte. Non voglio una fottuta carriera e piuttosto che mettere piede in uno studio di commercialista vado a lavorare al mattatoio. Mi d fastidio che lei pensi di avere per figlia una fallita solo perch non faccio qualcosa di cui si possa vantare con i vicini. E comunque, chi crede di essere? Non scambierei la mia vita con la sua neanche se mi pagassero. Vita di periferia, con i centri com merciali come unico svago e un impiego noiso nell'amministrazio- ne locale. Il successo non questo e non neanche farsi il culo macinando bilanci da mattina a sera. Ma so che il vero motivo per cui sono arrabbiata che in un certo senso ha ragione. Non sono riuscita a far funzionare le cose e sono scioccata da quanto sono diventata cinica negli ultimi tre anni. Quando ho finito il college era tutto diverso. Io ero diversa. Piena dentusiasmo per la mia brillante camera. Volevo lavorare nel campo della moda; mi serviva solo unoccasione per cominciare, non importa come. Ma loccasione non arrivata e dopo sei mesi passati a disseminare curricula in giro e praticamente a mendicare un lavoro, ho lasciato perdere. E cos passo da un lavoro temporaneo allaltro. Dalle nove alle cinque e niente seccature fino al prossimo lavoro. Con il temporaneo va bene dico in tono superiore, interrompendola con la mia collaudata storiella. I lavori sono interessanti ed un ottimo modo per guardarsi intorno. Se mi piace un posto, posso sempre decidere di fermarmi. Se voglio aggiungo. Al momento ho un sacco di opzioni possibili. Cerco di essere convincente, perfino emozionante e lei annuisce, soddisfatta. La odio per questo. Tutti, ma proprio tutti, sanno che i lavori temporanei portano da un nulla a un altro nulla. Ho pi possibilit di diventare la prima donna a mettere piede su Marte che di avviare una carriera vagamente

interessante da un lavoro temporaneo. Comunque, questa la mia routine e io ci sto bene, grazie. C anche unaltra cosa dice timidamente mia madre, giocherellando con il sottobicchiere. Eccoci alla vera ragione della sua visita. solo che alla tua et ero sposata e pensavo ad avere dei figli e mi domandavo... S? Be, so che tu ed Helen siete molto legate e se c qualcosa che vuoi dirmi, su voi due... insomma cercherei di capire . Non ci posso credere. Mia madre pensa che sia lesbica. Magnifico. Interrompo il corso dei suoi pensieri prima che rovini ulteriormente la mia reputazione. Mamma, non c ragione che ti preoccupi. Faccio un respiro profondo e incrocio le dita, sperando che questo allontani la malasorte. Ho conosciuto una persona. Un uomo chiarisco. Mi pare quasi di sentire i cori di Alleluia nella testa di mia madre. Siamo ancora aHinizio mormoro, smontata dallimprovvisa gioia che irradia dai suoi lineamenti, presto per parlarne . Oh, tesoro quasi soffoca. ... meraviglioso, un tale sollivo. Stavo cominciando a pensare... Lo so cosa stavi cominciando a pensare dico, a denti stretti. Finalmente coglie il mio tono di avvertimento. naturale che tu sia ipersensibile. E cos eccitante essere innamorate . Finisco il mio gin tonic e cambio discorso. So che pagher per questo. Odio le domeniche. Mi fanno schifo, le detesto. Non c niente da fare, a parte guardare soap opera. E se sei single, sono una palla al piede. tutti sanno che sei hai qualcuno le domeniche sono tuttun altro affare. Per le coppie, la domenica un lungo momento da piccioncini. Li odio tutti. Scommetto che ora sono in qualche caff, tenendosi la mano sotto i giornali, ancora languidi per via del sesso mattutino. Oppure vanno in giro su macchine scoperte, ridono e sembrano usciti da una rivista. O peggio ancora, sono in campagna, a godersi una giornata piacevole con altri amici accoppiati, o stanno semplicemente a casa sui loro divani, a guardare video. Bastardi. Sono furibonda. gi luna e mezza e Jack non ha chiamato. Per tutta la mattina ho fantasticato sul fatto che poteva invitarmi a pranzo, per poi magari andare a fare una passeggiata nel parco e poi concludere con un cinema. Ho immaginato i dettagli con tanta precisione che quasi ci

credevo. Il telefono a portata docchio e tace. Ho gi controllato se la spina inserita correttamente e ho anche chiamato la compagnia dei telefoni per controllare che non ci fossero guasti alla linea. Me ne sto sdraiata sul divano, con la guancia nel cuscino e fisso una macchia sul tappeto. Non posso chiamare nessuno nel caso lui voglia chiamare, non posso mangiare nulla nel caso voglia invitarmi fuori. Mi sono gi procurata tre orgasmi da sola, per pura noia, ma sono ancora piena di desiderio frustrato. Ho perfino cercato di trasmettere onde telepatiche. una giornata stupenda e son bloccata in casa. Prigioniera delle mie stesse speranze. Quando H chiama, per poco non mi viene un colpo. Nessuna novit? Nada. Stiamo andando al pub. Che fai, vieni? N. Non lo so. Ho da fare tergiverso. Che devi fare? domenica! Un sacco di cose dico, sulla difensiva. H sospira. Stai aspettando che ti chiami, vero? Non ti fa.bene. Quando chiama, chiama. Non ha senso stare l a fissare il telefono, cos diventi matta . Odio il fatto che mi conosca cos bene. Decido di bluffare: Lo so, ma sono occupata. Devo andare in palestra . Cosa? In palestra. Sai, a fare ginnastica . Oh, be, fai come ti pare. Noi siamo l . Grazie . Pazza mormora lei. Guardo il telefono e faccio una linguaccia. Non ho nessuna intenzione di andare in palestra, penso che far una passeggiata. La passeggiata mi fa bene. Shepherds Bush non un luogo particolarmente affascinante, ma almeno a bassa concentrazione di coppie e non presto attenzione agli ubriachi e ai tossici, visto che sono profondamente concentrata in un bel discorso con me stessa. Dopo aver fatto il giro del parco un paio di volte, ho elaborato una strategia. piuttosto complicata, ma allincirca si basa su questo. Jack deve sapere che mi piace. A parte qualche piccolo intoppo, le cose sono andate benissimo e perci lui sa che voglio vederlo ancora. Tuttavia, Jack un uomo di successo e ha un sacco di cose da fare. un artista ed impegnato. Questo non significa che non sta pensando a me, ma solo che non ero prevista nel suo programma domenicale. Comunque, visto che le cose stanno cos, probabilmente non mi chiamer fino a domani. Marted al pi tardi. E poi Matt probabilmente ha bisogno di un po dattenzione, visto che il suo migliore amico lha completamente ignorato a causa mia la sera del suo compleanno. Dunque la cosa da fare non aspettare con un muso lungo cos, ma prepararsi.

Decido di non andare al pub, perch mi distrarrebbe troppo. Inve- 00 vado in quella profumeria enorme di Notting Hill e pratico un po di terapia da shopping. meraviglioso. Adoro i posti come questo, sono i miei preferiti. Mi compro giocattoli da ragazza: bagnoschiuma, shampoo e balsamo costosi (ma con olio in omaggio), un pacco di lime di cartone per unghie, tre smalti, pinzette, un guanto di spugna, una maschera dargilla, un rossetto nuovo, una scatola di fazzoletti colorati (sempre comoda da avere accanto al letto), crema idratante, ceretta, una crema autoabbronzante e una scatola da ventiquattro preservativi super sensibili. Eccellente. Tornata a casa, faccio un po di lavori domestici e alla fine sono soddisfatta. Niente di particolarmente ambizioso come strappare via la carta da parati o stuccare la crepa nel muro della cucina, ma riesco a sistemare i miei libri sugli scaffali pericolanti e appendere la foto incorniciata di me e H in vacanza in Thailandia. Eravamo libere in tutti i sensi e ci siamo divertite un mondo. Nella foto siamo tutte e due magre e abbronzate, sedute schiena contro schiena e ridiamo come pazze. Eravamo partite con lidea di girare per le isole per tre settimane, ma invece ci siamo fermate su una spiaggia. H ha scopato due volte e pomiciato uninfinit di altre e io mi sono innamorata di tre tizi contemporaneamente. Grandioso! Apro il sacco di plastica nera, pieno di calzini spaiati e maglioni, che sta ormai da una vita allingresso e come al solito mi sorprendo di quanto il tempo passi in fretta. bello avere una missione. Riempio la vasca e poi eseguo una valutazione del mio corpo davanti allo specchio nellanticamera. Nuda, non sono cos male come pensavo. In una buona giornata, sono una taglia quarantaquattro snella. Il punto per un altro: come sono agli occhi di Jack? Mettiamola cos: se facessi uno spogliarello in pubblico, la gente chiederebbe i soldi indietro. ora di mettersi a dieta. Non appena ho preso la decisione, i morsi della fame mi attanagliano e la mente mi si riempie delle immagini lussuriose di tutti i cibi ipercalorici che mangerei ora. Per ignorarle entro nella vasca. Distesa nel vapore, la mia maschera di argilla sulla faccia, penso a come sar tra una settimana. Passo la serata sgranocchiando virtuosamente muesli e leggendo un libro che qualcuno mi ha regalato per il compleanno. Si intitola Donne di ferro ed molto interessante. Il luned mattina sono in piedi prima che suoni la sveglia, il che va benissimo. Le mattinate sono cos rilassanti quando

ti svegli presto. Gli uccelli cantano e ascolto il notiziario, tanto per cambiare, a riprova del mio nuovo atteggiamento verso il mondo. importante che sia informata su quello che succede. Dopo la seconda tazza di t ripesco Donne di ferro da sotto il letto e mi piazzo davanti allo specchio del bagno. ora di un po di affermazioni positive. Leggo ad alta voce: Sono una persona unica, appassionata e comprensiva. Guardo la mia immagine riflessa per vedere se fa effetto. Sono una Donna di ferro. Posso cambiare il mio mondo . Guardo di nuovo. Sono bella, mi sento bene, mi voglio bene... E Jack mi chiamer oggi aggiungo tanto per sicurezza, prima di chiudere il libro e la- vdrmi i denti. Tiro fuori la bilancia e mi peso. Mezzo chilo pi di ieri, com possibile? Mi sono privata del cibo per oltre dodici ore; dovrei aver perso almeno sei chili. Mi guardo allo specchio. Sono bella. Mi sento bene. Mi voglio bene dico in tono minaccioso. Eiaine, dellagenzia di lavoro temporaneo Top Temps, mi ha trovato un posto da Boothroyd, Carter & May, un grosso studio di consulenza aziendale a Portland Square. Janet, la centralinista, in ferie e io la sostituisco. Che bello. Nellascensore mi prende un vago senso di angoscia. Non riesco a credere che sto per iniziare un altro lavro temporaneo. Mi chiedo quando far carriera. Invidio le persone che sanno esattamente cosa vogliono fare, quelle che dicono Far il medico . E lo fanno. Tbtto quello che posso dire io Far la - ? La centralinista scoglionata per una settimana, ecco cosa. Ho un elenco di compiti per il mio primo giorno di lavoro: 1. Scoprire qual la mia linea diretta e telefonare a H. 2. Trovare i giochi nel computer, la cucina e il bagno. 3. Trovare la persona che firma il mio cartellino di presenza e prepararle il caff entro la prima ora di lavoro. 4. Scoprire come si chiama e che aspetto ha il capo, per evitare figuracce. 5. Mai restare oltre le 17.30, per nessun motivo, e fare sempre la pausa pranzo. La persona responsabile del mio cartellino di presenza si chiama Au- drey Payne. Alla prima occhiata la ribattezzo Tette Acide. Non mi pare di piacerle molto, ma poi penso che non le piaccia nessuno e che lumorismo sia un concetto che non conosce. Le preparo il caff e ogni volta che passa picchio sui tasti del computer e mi do unaria efficiente. Alle 11.30 chiama Eiaine. Ho sentito che vai bene . Li ho fregati di nuovo. Tiro fuori la limetta e la mia copia di Hello!, il giornale pi pettegolo del mondo. La pausa pranzo la passo a Portland Square, seduta a guardare i piccioni. Continuo a ripetermi che anche se ho mangiato un tramezzino ipocalorico al pollo mi sento sazia e no,

decisamente non ho fame. Riconosco una dellufficio che viene verso la panchina e mi ritrovo a frugare freneticamente nella mia borsa per evitare il contatto. Non ho nessuna voglia di rispondere alle solite domande sul Perch Fai Ancora la Temporanea. Alle due e un quarto il mio stomaco inizia a divorare il mio fegato per protesta. Trovo una scatola di comflakes in cucina e per disperazione ne mando gi cinque manciate, poi li annaffio con due litri di t. Tra le due e mezza e le quattro e un quarto gioco ininterrottamente al Solitario di Windows, chiacchiero una mezzora con H sullessere una Donna di Ferro mentre mi spolvero i resti di comflakes via dal maglione, gioco con i fermagli sulla scrivania, scrivo unetichetta per Tette Acide, affranco la posta e prima di rendermene conto lora di andare a casa. Hitto sommato, una giornata senza troppo stress. Questo finch non tomo a casa e scopro che non ci sono messaggi. Ripeto le mie affermazioni positive nella doccia e poi mi guardo un telefilm. Non succede ancora nulla. Verso mezzanotte comincio a vacillare. molto bello essere una Donna di Ferro e avere il controllo della tua vita, ma una noia mortale. marted e sono ancora calma. Emaciata, ma calma. Passo la maggior parte della giornata baloccandomi con lidea m andare in palestra. Arrivo in palestra verso le sette di sera. piena come un uovo e comincio a sentirmi un po fuori posto. Che ci faccio qui? Decisamente non il mio habitat naturale. Indosso un paio di fuseaux macchiati di vernice e le mie scarpe da ginnastica del 1984, che spero tanto abbiano unaria volutamente rtro e vissuta (ma non ce lhanno), una maglietta dal colore indefinibile e calzini spaiati. Cindy Crawford, mangiati il fegato. Mi faccio largo tra i tipi supermuscolosi agganciati alle macchine per i pettorali e raggiungo la cabina in fondo, dove mi metto a cercare \\ mio foglietto di guida agli esercizi. Lo spolvero e vado alla cyclette. Dopo due minuti sembro un peperone sudato. Salto gi e tento la sorte al tapis roulant. La ragazza accanto a me ha le orecchie occupate con un lettore CD ultimo modello e pare la pubblicit della Ree- bok. Non sembra che stia sudando, quindi non devessere diffcile. Per nulla scoraggiata dal suo strano aspetto, aumento la velocit e cerco di starle al passo, ma le mie gambe non vanno abbastanza in fretta e cado allindietro. Ignoro la sua risatina mentre mi arrampico di nuovo sulla macchina, punto i piedi sulla copertura di plastica e rallento la velocit fino a un ritmo di camminata. Camminare fa bene. Non c nulla di sbagliato nel camminare.

Mi concentro sul contatore delle calorie che sembra non muoversi affatto. Dopo venti minuti ho bruciato esattamente quarantadue calorie. Circa tre comflakes. Sono seriamente preoccupata per la mia forma fsica. Mentre salgo sulla macchina per lo step, il mio cuore mi avverte che quasi ora di far fagotto. Prendo la decisione di venire in palestra tutti i giorni a partire da oggi. E se csi, meglio cominciare con calma e non esagerare allinizio, per restare in forma in modo ragionevole. A che serve bruciare tutto subito? Consulto il mio programma e concedo una possibilit al manubrio per le flessioni sulle braccia, ma credo che sia rotto. Io di certo non riesco a spostarlo. Esausta, mi lascio cadere su un tappetino per gli addominali. Riesco a fame cinque, ma mi consola il fatto che non voglio un ventre piatto. Fa cos anni ottanta... Alle 19.35 sono negli spogliatoi, con i capelli appiccicati alla faccia. Non ho un bellaspetto e sono ben lontana dal sentirmi bene. Con notevole sforzo, mi chino a slacciarmi le scarpe. Amy? Alzo lentamente gli occhi. Risalgo dai calzini (uguali) lungo le gambe toniche e abbronzate, fino ai perfetti pantaloncini da ciclista, allo stomaco scoperto e al seno perfettamente racchiuso in un delizioso top, finch il mio sguardo si arresta al sorriso da pubblicit di dentifricio. il peggiore degli incubi. Chloe. Stai bene? chiede. S s, bene rispondo, scostandomi i capelli umidicci dalla fronte. Come va? Benissimo. Ti sei divertita laltra sera da Matt? Mi prende un leggero panico. Deve sapere di me e di Jack. Annuisco stolidamente. Ehi? Dov finita la mia personalit? Sei andata via con Jack, vero? Non successo niente sbotto. Non quello che ho sentito . Ammicca maliziosamente. Mi schiarisco la voce. Che ti ha detto? Grazie a Dio sono gi paonazza e non pu vedere che sto arrossendo. Non molto. Era abbastanza ubriaco quando tornato da Matt. Non dovresti dargli retta. A essere onesti, un po stronzo . Davvero? tremendo*. Si portato a letto Cathy, la mia vicina, laltra sera, e poi lha buttata fuori senza neanche offrirle un caff. E poi corre dietro a tutte le modelle che posano per lui. Noi lo prendiamo sempre in giro, ma sai come sono quei tipi... Gi. Me lo immagino. Reprimo limpulso di strangolarla, ma forse qualcosa nel mio tono le suggerisce che non tutto va

bene. Naturalmente non ti biasimerei se volessi... piuttosto carino. Mi fa un cenno eloquente con la testa. Lo conosci bene, sembra dico io. Lo conosco da anni. Eravamo tutti a scuola insieme . Ah s, me lha detto. Lavevo dimenticato . Bugia. Potrei recitare ogni sillaba di quello che ha detto. simpatico, in effetti. Sempre pronto a farsi due risate. Dovresti uscire con noi pi spesso . Chloe sorride. Ora so cos lodio. Mi piacerebbe. Mi sono divertita moltissimo. In effetti, volevo chiamare Matt per ringraziarlo, ma non ho il suo numero . Ispirata, ragazza ma. Sii ispirata. Chloe apre la borsa e tira fuori unagenda tipo organizer, bella gonfia. Occhieggio mentre lei strappa un foglietto viola e ci scrive sopra il numero, con una stilografica stravagante e ovviamente costosa. Me lo porge. Grazie dico, cercando di non sembrare trionfante mentre piego accuratamente il foglietto. Lei sorride, si sporge in avanti e bacia la mia guancia incandescente. Ottimo. Ci vediamo presto, allora . quasi fuori dalla porta quando si volta indietro. Oh, a proposito, ho dato il tuo numero a Jack. Spero che non ti dispiaccia. Ci vogliono un pacchetto di patatine e tre pinte di birra con H per digerire questultima informazione. Svisceriamo ogni possibile significato. La mia idea che Chloe cerca di mettermi in guardia perch le sono simpatica e non vuole vedermi soffrire, oppure sta cercando di rendere Jack pi attraente dipingendolo come una carogna. H non assolutamente daccordo, ma a lei non piace molto Chloe. La sua idea che Chloe si sta agitando perch non vuole interferenze nella sua cerchia di amici intimi e, per quanto ne sappiamo, Jack potrebbe piacere anche a lei. Chloe una volta usciva con il fratello di H e tutto sommato si era comportata un po da stronza. Lavevo incontrata a una festa quando la storia stava finendo e lei era ubriaca e mi aveva pianto sulla spalla. Poi lavevo incontrata di nuovo al matrimonio del fratello di H ed eravamo rimaste pi o meno in contatto da allora. A me piace, ma sono daccordo con H quando dice che non unamica da donne, unamica da uomini. Sono due cose completamente diverse. Ah dico. Ma in questo caso, perch mi avrebbe chiesto di uscire con loro e perch ha dato il mio numero a Jack? H scuote la testa. Non lo so, per non mi fido di lei. Comunque, ora non c problema, hai il suo numero . S, e lui ha il mio da giorni, ma non ha fatto neanche una cazzo di telefonatalo? H sorseggia pensierosamente la sua birra. Sei sicura di

volerlo veramente? Non sembra un tipo particolarmente degno di fiducia. Non ha trovato la donna giusta, ecco tutto sorrido, poi mi viene unidea che mi preoccupa. E se Chloe dice a Jack di avermi vista in uno stato pietoso? Per lamor di Dio! Ma forse quando gli ho detto che mi piaceva Matt mi ha creduto e ci ha messo una pietra sopra . Scivolo in un monologo autocritico sulle possibili ragioni del silenzio di Jack, prima che H mi zittisca. Si alza in piedi con il bicchiere vuoto. Adesso piantala mi avverte. Con unaltra birra, H mi d consigli pratici. Dice che se fosse al mio posto chiamerebbe Jack lei stessa e chiarirebbe la situazione. Ma lei non me. Lei molto pi coraggiosa. Le dico che se lui vuole veramente tenersi in contatto lo far, che devo solo aspettare. H dice che sono disfattista, ma facile per lei parlare, lei ha Gav. Quando arrivo a casa sono ubriaca e di umore nero. Jack ancora non ha chiamato, anche se ormai Chloe deve avergli parlato. Non lo chiamer. Lui ha avuto il mio numero per primo, tocca a lui chiamare. Non farei una gran figura se lo chiamassi io, checch ne dica H. Mi rannicchio nel letto con Donne di ferro e mi addormento di colpo. Il mercoled mi sveglio e non riesco a muovermi. Ogni singolo muscolo del mio corpo in stato di choc. Sulle prime penso di aver avuto un grave incidente dauto, poi ricordo la palestra. Ancora non ho aperto gli occhi e gi so che sar una brutta giornata. In teoria la mia routine mattutina dovrebbe svolgersi allincirca come segue: Ore 7.00: suona la sveglia. La spengo. Ore 7.20: la sveglia suona ancora. La spengo di nuovo. Ore 7.40: al terzo suono, mi alzo. Mi lavo la faccia, metto lacqua sul fuoco. Riempio la vasca. Ore 7.45: bevo il t. Faccio affermazioni positive. Entro nella vasca. Ore 8.10: esco dalla vasca con i capelli lavati + balsamo. Ore 8.15: asciugo e tento di acconciare i capelli (disastro). Ore 8.25: apro larmadio. Scelgo e indosso gli abiti (stiratura facoltativa). Ore 8.30: mangio una ciotola di cereali o un toast (dipende dalla situazione del latte). Ore 8.35: verifico di nuovo labbigliamento. Mi lavo i denti. Verifico eventuali commissioni da fare (lavanderia, calzolaio ecc.). Mi trucco. Ore 8.40: controllo e ricontrollo il contenuto della borsa. Individ: la posizione attuale delle chiavi. Ore 8.45: lascio lappartamento. Stamattina mi sveglio alle 8.45. Non un buon inizio.

Chiss perch, quando dormo fino a tardi mi sveglio esattamente allora in cui dovrei uscire di casa. Tette Acide mi tiene una conferenza sulla puntualit e decido di avvelenarla. Passo le telefonate alle persone sbagliate e in linea di massima la giornata va da schifo. Mi consolo con un sandwich alla tripla maionese. Non c motivo di essere magre oggi. Passo il pomeriggio in conversazioni immaginarie con Jack. Io: Pronto? Jack: Ciao, Amy, sono Jack. io: (confusa): Chi? Jack: Ma s, quello dellaltra sera. Sono stato benissimo con te, sei stupenda. Onestamente, non ho mai incontrato una donna pi intelligente, sexy... No, cancella tutto. Non succeder mai. Io: Pronto? Jack: Ciao bellezza, sono Jack. Io: (vaga) Ciao, come va? Jack: Senza di te, male... Bleah! Da vomitare. Vado avanti cos. Le ho pensate tutte, tranne il caso in cui sia io a chiamare. Comunque, alla fine del pomeriggio sono cos abituata a ' parlare con lui che sono convinta che chiamer. impossibile pensa- re cos tanto a una persona senza provocare un qualche genere di vibrazione. No? C solo un messaggio sulla segreteria quando tomo a casa. H che dice di avvertirla quando avr chiamato Jack. Non me ne faccio una ragione. Cerco di caricarmi con qualche pagina di Donne di ferro. Non svendete la vostra forza... Le donne che ottengono quello che vogliono sono sempre propositive... ecc. Fisso la pagina della rubrica dove ho scritto il numero di Jack. Fallo. Fallo. Fallo. Di, alza la cornetta. il telefono di Jack squilla quattro volte. Stringo la cornetta fino a farmi diventare le nocche bianche. Mi sto esponendo. Sto chiamando casa sua! Poi parte la segreteria. la voce di Matt. Ciao, Matt e Jack non sono in casa. Lasciate un messaggio dopo il bip e vi richiameremo. Biiip . Poi succede una cosa strana. Allimprovviso, un qualcosa di simile al mostro di Alien si materializza dal nulla nel mio esofago. Ciao, sono... dico. Poi pi nulla. Sono scioccata dal suono proveniente dalla mia gola. Provo ancora. Sono Amy. Ehm . Silenzio, poi il bip. Sono riuscita a lasciare il peggior messaggio nella storia delle segreterie telefoniche. Il peggiore nella storia del mondo. E non posso farci nulla. Abbasso la cornetta come se avessi preso una scossa elettrica e scuoto la mano. Sto andando a fuoco. Strappo il telefono e la segreteria dalle prese, apro la

finestra e frullo via Donne di ferro nel giardino dei vicini. Gioved: catastrofe. Al lavoro sono catatonica. Ho capito che il mio problema va ben oltre lincidente della segreteria telefonica. Ora so che riguarda tutta la mia vita. Senza volerlo Geoff rimane coinvolto in questa crisi personale. Geoff consulente alla Boothroyd, Carter & May ed tutta la settimana che ciondola attorno alla mia scrivania. Questo perch lo sfigato dellufficio. La definizione che pi gli si addice petardo bagnato . Non c niente di lontanamente attraente in lui. Ha la pelata, occhiali rettangolari e non usa il deodorante. Il mio stato mentale cos miserevole che quando Geoff mi propone di andare a pranzo dico di s. Vado a pranzo con Geoff! Mi porta in un ristorante italiano e ordina spaghetti, che finiscono in gran parte sulla sua cravatta. molto nervso e viscidamente lusingato dal fatto che io abbia accettato linvito. Non me ne rendo molto conto, perch oggi sono decisamente assente da me stessa. La conversazione langue e io comincio a giocherellare con la forchetta sulle lasagne. Non sembri molto felice osserva Geoff. Dieci e lode al nuovo Einstein. Mi stringo nelle spalle. Sto bene . A cosa pensi? chiede (stupidamente). Allora glielo dico. Sul serio. Gli dico che sto pensando che si attraggono solo le persone che i possono attrarre. Per esempio Elizabeth Taylor ha affascinato Richard Burton perch erano pi o men attraenti allo stesso modo. ' ho attratto Geoff. Ci significa che il mio livello di fascino pari i quello di Geoff. E francamente questo mi fa venire voglia di impiccarmi. Non so cosa mi sia preso. Non ho mai detto niente di cos scortese! un estraneo prima dora. Ci fissiamo per un istante e poi sorrido ne vosamente, ma Geoff veramente arrabbiato. Con mani tremanti prende alcune banconote dal portafoglio, le getta sul tavolo e se ne va| Passo il pomeriggio tormentata dai rimorsi. Quando tomo a casa trovo il coraggio di riattaccare il telefono. Immediatamente mi chiama mia madre. Tesoro, come va con quel tuo bel ragazzo? Muoio dalla voglia... Non un bel ragazzo e non mio! urlo. Mi sa che questo un collasso di personalit. Jack ancora non chiama. H passa a trovarmi e bisticciamo quando! non le permetto di distrarmi dal mio umore nero. Mi dice che sono! patetica e che non c bisogno di prendersela con gli altri. Ha ragione, ma sono fuori di me.

Non capisci le dico con dispetto, tu non sai come ci si sente! ad essere scaricate prima ancora del primo appuntamento . Lei decide per la linea dura. Questo non ha niente a che vedere con Jack dice, con rabbia controllata. Se sei crollata colpa di co- me lavori. Sapevo che sarebbe successo . E allora? Ho un lavoro di merda e una vita di merda. il mio destino. Non posso fare altro sbotto. Sono senza speranza. Lei non ci sta. Queste sono stronzate. Non ci stai neanche provando. Volevi lavorare nella moda e dare una svolta alle cose, ma hai troppa paura. Oh, piantala! storia vecchia, ormai tardi . Non tardi, sei tu che sei testona . E tu che ne sai? TU hai il tuo lavoro fighetto in televisione e Gav che ti aspetta a casa. Che ne sai tu di come ci si sente in un vicolo cieco? dico, ma la mia voce comincia a tremare. Non un fidanzato che risolver i tuoi problemi, Amy . Oh, grazie tante! Sto per strozzarmi. Non sar la soluzione, ma sarebbe gi un inizio, perch tu non sai quanto odio stare da sola a fare questa vita del cazzo comincio a singhiozzare. Nel caso non lavessi notato, non piaccio a nessuno. Neanche a Geoff, perch lui ha capito che persona orribile sono e la mia vita un disastro... e... e arriver a trentanni, acida e fallita e... e...morir ve-e-e-ergi-ne! H mi abbraccia, apre la scatola dei fazzolettini colorati, mi prepara una tisana e mi mette a letto. Mi assicura che tutto andr bene domattina. Va bene. Fanculo tutti! Basta piagnucolare. Ne ho abbastanza. Ho sprecato fin troppa energia aspettando che lo stronzo chiamasse. Sarebbe bastata una piccola telefonata, ma oh no, il bastardo troppo egoista! Be, ne ho abbastanza di sprecare il mio tempo con lui. Non mi far passare un solo minuto ancora in questa agonia. Questa settimana ho perso e ripreso tre chili, ho litigato con tutti, perfino con H e percosa? tutto. Jack Rossiter sparito dalla mia vita. Avrebbe dovuto implorarmi di uscire, fondermi il telefono, trasformare casa mia in un negozio di fiori. Be, sapete che vi dico? Pu andare a farsi fottere. Pu prendere le sue puttanelle, i suoi vestiti alla moda e le stronzate sullarte e ficcarsele dove dico io. Stamattina mi sento bellicosa. Io sono Tarzan; chi ha bisogno di quella buonannulla di Jane? Sono o non sono una Donna di ferro? Non mi servono gli uomini. E non mi servono i loro genitali puzzolenti, le loro disgustose unghie dei piedi e il loro snobismo ad alta fedelt.

Mi fermo sulla soglia per un vigoroso respiro. Ah! Nessuno stupido maschio me la far di nuovo, mai pi. Oggi lultimo giorno del mio lavoro temporaneo e IL PRIMO GIORNO DEL RESTO DELLA MIA VITA. Sfortunatamente scivolo sul primo gradino e mi si smagliano le calze. Comunque, rifiuto di farmi smontare e credo che il mio nuovo atteggiamento sia evidente. La gente mi sta alla larga sulla metropoli- tana e in ufficio, i buongiorno muoiono sulle labbra di tutti. Affronto la giornata con brutale efficienza. Metto perfino in ordine larmadietto, cosa che impressiona molto Tette Acide. Alle 17.30 in punto le porgo il mio cartellino di presenza. Questa la parte che detesto di pi. Di solito la gente fa un sacco di storie per firmare il cartellino, cavillando sulle ore e facendoti sentire come se fossi in libert vigilata. Non oggi, per. Tette Acide mi squadra mentre sto sullattenti davanti alla sua scrivania. Grazie, Anna, per aver lavorato cos bene dice. Devo dire che' oggi sei stata particolarmente... diligente. M Veramente mi chiamo Amy. Non c di che. Non avremo pi bisogno di te la prossima settimana. Janet torna dalle ferie, ma ti far sapere se dovesse venir fuori qualcosa. Non lo far e per me va benissimo. Con questi ho finito. Mi avvio a grandi passi verso lagenzia di collocamento. Eiaine d sempre una festa il venerd sera per tutti i temporanei, impossibile da evitare per chi va a consegnare il cartellino. Dovrebbe servire a farci sentire tutti come una grande famiglia felice e non la feccia dellu- umanit, come tutti gli altri sembrano pensare. In realt queste feste sono solo imbarazzanti. I lavoratori temporanei non hanno molto rispetto per se stessi, figuriamoci se si rispettano lun laltro. Allagenzia fa un caldo tropicale. C un vassoio di panini stantii sulla scrivania allentrata, un paio di bottiglie di gassosa e una cassa di vino. Eiaine gi impegnata con il vino; leyeliner sbavato le d l'aspetto d un panda. Resta, prendi qualcosa da bere farfuglia. Declino lofferta e le dico che devo uscire. Lei mi dice che mi chiamer la prossima settimana per un altro lavoro. Uso il telefono dellufficio per lasciare un messaggio sul cellulare di H. Le dico che se non ha meglio da fare dipingeremo la citt di rosso. | Rosso sangue. Canticchio mentre salgo le scale di casa, contenta allidea di una serata fuori. Voglio fare danni. Me lo merito. Nessuno mi fermer. Metto la chiave nella toppa. Non la guarder nemmeno, la segre- teria telefonica. Non le dar la

soddisfazione di sapere che Die ne importa. Perch onestamente non me ne importa nulla. Anche se ci fossero messaggi da JackFanculo-Rossiter, li cancellerei. E se chiamas- se di nuovo gli direi di andare a morire ammazzato. Il telefono attacca a squillare appena apro la porta. Bene, devessere H, pronta a fare piani per stasera. Mi precipito a rispondere. Pronto? cinguetto. C una breve pausa. Ciao Amy, sono Jack. Mi chiedevo cosa facevi stasera . Lo so che sbagliato, molto sbagliato. Che in due secondi ho distrutto i risultati di ventanni di lavoro del movimento di liberazione delle donne. Ma che sono talmente contenta di sentire la sua voce, cos pateticamente grata che abbia chiamato, che sento la mia voce rispondere, con molto pi entusiasmo di quanto vorrei: Niente. Perch?

3. Jack
La telefonata Niente. Perch? Be, il perch la parte facile. Posso rispondere anche stando in verticale sulla testa, con le mani legate. Perch venerd sera e sono a casa da solo. Perch, Amy, nonostante la settimana scorsa tu mi abbia detto che ti piace Matt, spero lo stesso di piacertianchio. Perch da oltre una settimana che non faccio sesso e tu non lo fai da oltre sei mesi. Perch, Amy, ne consegue che abbiamo un bisogno reciproco. E poi s, perch tu mi piaci. quel niente che diffcile. Il niente arriva un po di sorpresa. un po troppo... onesto. Voglio dire, questo gioco ha delle regole. C un manuale e un regolamento. Ci sono cose che i single fanno e cose che non fanno. Quello che fanno : a) incontrare qualcuno a una festa e catalogarlo come Opzione in Sospeso nella cartella MPS (Materiale Potenzialmente Scopabile) b) di tanto in tanto ritrovarsi un venerd sera senza amici o appuntamenti e spulciare la cartella MPS in cerca di unopzione c) decidere di chiamare lopzione suggerire un incontro. Quello che non fanno, invece, : a) rispondere sempre al telefono di persona, perch sanno che le segreterie stanno l di guardia per impedire qualsiasi intrusione indesiderata nelle loro vite b) rispondere al telefono di venerd sera se sono a casa da soli, dimostrando a chiunque chiami che alla loro vita sociale stata appena somministrata lestrema unzione c) confermare questimpressione rispondendo nniente alla domanda su quali programmi abbiano per la serata. Dobbiamo attenerci a queste Regole, poich esse sono state

concepite per proteggere il nostro status di Single. Costituiscono la nostra Dichiarazione dindipendenza ed nostro dovere osservarle in ogni occasione. Regole mie, Amy, evidentemente non tue. Con una sola parola, hai strappato il manuale in mille pezzi. Be dico, in equilibrio sul bracciolo della poltrona, in teoria dovevo lavorare stasera. Cera un ritratto che avevo promesso di finire per domenica, in tempo per il cinquantesimo compleanno di questo tale... Senonch ho finito unora fa e... e... Mi ha fatto piacere stare con te la settimana scorsa. Ci siamo fatti quattro risate e ho pensato che potevamo vederci di nuovo e mi sono detto Adesso la chiamo, sento, se per caso ha dei programmi... Mi stai chiedendo di uscire, Jack? Diretta. Bene, posso essere diretto anchio. S, certo, possiamo vederla cos . Okay . Sorrido. Va bene, scelgo un ristorante. Possiamo bere qualcosa prima, se ti va. Mi va. Sorrido di nuovo. Conosci il locale di Zack? Certo . Ci vediamo l alle otto? Va bene, ci vediamo l . Sulle prime, appena riaggancio, mi sento come se avessi riposto il revolver nella fondina dopo una sparatoria. Comunque, a parte un leggero aumento dei battiti cardiaci, sto da Dio. Sono sopravvissuto a una telefonata ed andata bene. Amy stata carina, contenta di sentirmi. Le ho chiesto di uscire e lei ha detto s. Ci vediamo stasera. un risultato. Billy th Kid: 1, Calamity Jane: 0. Ma poi realizzo allimprovviso: mio Dio, sto andando a un appuntamento. Vale a dire bere qualcosa e poi a cena. Vale a dire ore a parlare del pi e del meno con qualcuno che conosco appena. Vale a dire il tipo di serata che ho smesso di proporre quando ho capito che ci sono vie meno complicate al sesso. A che gioco sto giocando? Calma. Aspiro profondamente dalla sigaretta e cerco di convincermi che la situazione non brutta come sembra. Amy simpatica, attraente e divertente. E inoltre, io voglio vederla. E lei ci tiene: se ha accettato di vedermi, non pu tenere cos tanto a Matt come ha detto. Quindi, questo appuntamento una cosa perfettamente normale. In un certo senso, se la mia serata sta prendendo una piega bizzarra la colpa di Chloe. Guardo il foglietto che ho in mano: la scrittura di Chloe, il numero di Amy. Chloe me lha dato luned, stufa di sen tirmi brontolare sulla situazione McCullen, ancora irrisolta.

Ha detto che avrei dovuto chiamare Amy, perch la mia era solo frustrazione e un po di sano sesso senza complicazioni mi avrebbe rimesso a nuovo. Poi Amy - almeno, sono quasi certo che fosse Amy - ha lasciato uno strano messaggio in segreteria mercoled sera. Il numero deve averglielo dato Chloe, non riesco a immaginare chi altro avrebbe osato. Sono le tipiche bravate che fa con me e Matt, per assicurarsi che i suoi ragazzi siano felici. Noi restituiamo sempre il favore, piazzandola ogni tanto con tipi che conosciamo. A volte mi chiedo se non avrebbe pi senso per me e Chloe piantarla con gli intermediari e darci una mossa noi. Non che non ci abbia mai pensato. Una volta ne ho parlato con Matt, subito dopo esserci lasciati con Zoe. Io e Chloe ci eravamo ubriacati e lei era crollata nel mio letto. Matt ci aveva svegliati la mattina dopo con il caff e aveva trovato Chloe rannicchiata tra le mie braccia. Dopo che lei se nera andata a casa, lui mi aveva chiesto se era successo qualcosa e io avevo risposto di no. Mi aveva chiesto perch no e io avevo detto che volevo molto bene a Chloe, ma che non avrei mai potuto innamorarmi di lei. Come per lui, Chloe era unamica. E poi la conoscevo troppo bene: non restava nulla da scoprire. Non so se Matt mi abbia creduto. Non sono nemmeno sicuro di essermi creduto io. Alzo gli occhi verso il vecchio orologio pubblicitario della Mari- boro sopra il bar: le sei e mezza. Tante cose da fare... Salgo nella stanza di Matt, apro il suo guardaroba e per la millesima volta ringrazio la mia buona stella per avermi dato un amico che non ha problemi di condivisione. Ci sono vestiti per tutte le occasioni: giacche da sera, frac e completi, camicie firmate, jeans e maglioni. Venire qui come andare per negozi con una carta American Express Oro: devi solo scegliere (assicuratevi sempre che il vostro coinquilino abbia la vostra stessa taglia). Spero solo che, con tutti quei pranzi di lavoro in citt in cui indulge, non diventi una palla di lardo Sul fronte dellabbigliamento, per me sarebbe una rovina. Probabilmente mi toccherebbe mettermi in pari con una dieta a base di pancetta. O quello, o procurarmi un lavoro e una carta di credito mia. E fino alla fine di questanno termine ultimo che mi sono dato per avere successo con la pittura - non succeder niente del genere. Scelgo alcune cose e vado in bagno. Molte ragazze considerano ligiene personale come un fatto di genere: le donne sono pulite, gli uomini no. Fine della storia. Per certi versi hanno ragione. Lasciate un uomo a se stesso per un anno, isolatelo dalla civilt e soprattutto dalla prospettiva del sesso ed assai probabile che lo vedrete fare la muffa. Calzini e mutande verranno- indossati a rotazione senza essere lavati finch non cominceranno a vivere di vita propria o finch la puzza non rivalegger con quella del gorgonzola dimenticato in frigo. Piccoli Sahara di polvere si deposi-

teranno indisturbati sulle superfici domestiche. La cucina a gas sar, talmente piena di schizzi di sugo da sembrare la scena di un incidente; mortale. Accumuli di nera sporcizia minacceranno di scalzare via le unghie dalla loro sede naturale. Ma rimettete lo stesso uomo nel suo habitat naturale e le cose cambiano radicalmente. Dategli un appuntamento con Un dieci per cento- di possibilit di rimediare sesso e lo vedrete riempirsi di deodoranti e= lozioni peggio di Cleopatra. Credo che la spiegazione sia questa: ligiene, per i maschi, riguarda il sesso. Se sei pulito, scopi. semplice. Prendete i giovani, i ragazzi in quello stadio evolutivo in cui se i calzini non corrono via, si possono ancora mettere. A loro non importa quanto si possa diventare sporchi. Se si trovano nel raggio di due chilometri da una cacca di cane molto probabile che finiranno per roto- larcisi. Solo quando raggiungono la maturit sessuale capiscono come funziona. Allora notano che se puzzano, le ragazze li snobbano. Pur essendo schiappe in matematica saranno improvvisamente in grado di risolvere complesse equazioni come queste: alito cattivo & denti disgustosi = niente baci; scarsa igiene nella met inferiore del corpo = niente sesso. Io non sono diverso. Se gioco bene le mie carte, la serata si potrebbe concludere con una spedizione di successo nella Casa dei Vestiti Sparsi Sul Pavimento. Per aumentare le possibilit, mi dedico anima e corpo alla pulizia. Mi lavo, mi strofino, mi faccio la barba, sistemo i capelli, vado gi di spazzolino e filo dentale, mi lucido le orecchie, taglio le unghie, mi cospargo di lozione per il corpo e dopobarba. Poi i vestiti: boxer di Calvin Klein (ottimi per il rimorchio), calzini puliti e abiti di Matt (come al solito, lavati e stirati). Valuto il risultato nello- specchio, faccio prove di sorriso. Impressione finale? Sono convinto. Speriamo che lo sia anche Amy. Torno gi, mi apro una birra e metto su un CD. Zack dietro langolo, quindi non c fretta. Lultima cosa da fare ancora scegliere-- un ristorante e prenotare. Un posto carino e non troppo costoso. Un. posto dove rilassarsi e farsi quattro risate. O meglio, sarebbe lultima cosa da fare se non lavessi gi fatta. Quattro ore fa, quando ho deciso di prenotare un tavolo allHot House, pensando che quel genere di posto sarebbe piaciuto a McCullen. Quattro ore fa, cio circa unora prima di realizzare, per la seconda volta in due settimane, che lei non aveva ancora nessuna intenzione di starci. Monte McCullen: campo base McCullen ha suonato alla porta verso le dieci stamattina. Stavolta ero ; pronto. Niente Catherine Bradshaw in agguato alla fermata del bus. | Niente lingua impastata dalla mancanza di sonno. Niente postumi di sbronza che mi pulsano nel cervello. In altri termini, nulla che impedisca il mio secondo

tentativo di scalata del Monte McCullen. Quando ho aperto la porta, lei mi ha baciato (sulla guancia) e mi ha perfino dato un breve abbraccio (platonico). stato incoraggiante. Non una vittoria schiacciante, ma pur sempre un primo contatto. E anche dopo, stata tutta sorrisi. Niente apprensioni, niente fronte aggrottata come la settimana scorsa. Un caff, due chiacchiere su una festa a cui stata con Kate, un pettegolezzo qui, una cattiveria su qualcuno l. Come se ci conoscessimo da anni. Poi siamo andati nel lo studio, dove lei si spogliata senza la minima inibizione prima di prendere posizione sul divano. E se tutto questo andava gi bene, quello che successo dopo, durante una pausa per un drink in giardino, era ancora meglio. Il sole splendeva come un faro in un cielo azzurro, abbagliante. McCullen, con indosso nientaltro che un asciugamano (mio) e un paio di Ray Ban (di Matt) era seduta accanto a me siu una delle tre panche di legno nel giardino. Quattro bottiglie di birra, appena vuotate, erano ai nostri piedi sullerba giallastra e brillavano al sole. Un cerchio dombra, creato daUombrellone che spuntava come un fungo da un tavolo di fronte a noi, ci rinfrescava. Tra noi, sulle assi della panchina, un frigo portatile pieno di birra. Ne avevo prese due e le avevo stappate sullorlo del tavolo, ne avevo passata una a McCullen e avevo bevuto un sorso. Mi ero voltato verso di lei, lavevo vista accendere una sigaretta e guardare il giardino. Per la prima volta avevo visto le lentiggini sul suo viso. Non mi sorprende che non le avessi notate prima, anche dopo averla studiata per tanto tempo al chiuso. Dopo tutto erano state altre caratteristiche fsiche ad attrarre la mia attenzione. Le lentiggini erano chiare, non di quel genere che ti fa venire voglia di unirle con un tratto di penna, ma piuttosto di quelle che temi possano volare via come coriandoli al primo alito di vento. Lei si era voltata e io avevo abbassato lo sguardo sulla peluria delle mie gambe per non farle capire che la fissavo. Era perfetto, non cera dubbio. Era Uno di Quei Momenti. Cero io e cera lei, cera il sole e la birra. Allora, ho detto, voltandomi verso di lei. Dimmi del tuo uomo . Perch? Solo curiosit. Il che, naturalmente era ben lontano dallessere la verit, nientaltro che la verit. Ci sono due scuole di pensiero a proposito del sollevare largomento partner con una persona sulla quale hai delle mire. C la scuola Passiva e quella Attiva. La prima prevede che meno si nomina il/la partner dellaltra persona, meno questa ci penser. E se non ci pensa pi, non c motivo per cui non possa cominciare a pensare a te. Se le cose vanno cos, sei a posto. La scuola Attiva, invece, suggerisce di

darci un taglio e sollevare largomento per primi, per sapere esattamente e in fretta contro chi si combatte. Io preferisco questa seconda strategia: fa risparmiare tempo. Lei ha sorriso. Non so se labbia fatto perch aveva capito la mia mossa ed era imbarazzata, o perch il solo pensiero di lui la faceva sorridere. Naturalmente speravo che fosse per il primo motivo. Non so da dove cominciare . Prova dallinizio. A volte funziona. E cos mi ha raccontato. Mi ha detto che il suo nome era Jonathan, ma che tutti lo chiamavano Jons. Mi ha raccontato che si erano incontrati a scuola, quando lei aveva diciassette anni. Lui era bello e cantava in un gruppo. E proprio quando stavo per andare a vomitare maledicendo le lezioni della Scuola Attiva ecco che Luke Sky walker si era trasformato in Darth Fener. Il sorriso di McCullen era diventato un cipiglio e lei aveva alzato il sipario sullaltra faccia della medaglia: il vizio della cocaina che lui non poteva permettersi; il modo in cui, quando era alluniversit a Glasgow, la controllava costringendola a fare avanti e indietro tutti i fine settimana; il modo in cui sparlava degli amici di lei; il fatto che sarebbe andato fuori di testa se avesse scoperto che lei posava per me. Non tutto il male viene per nuocere. Pi ne parlava male, pi le? mie chance aumentavano. Ges, alla fine mi era quasi simpatico. E lei ha concluso: A volte mi domando perch sto ancora con lui. Ho subito pensato a quelli dellApollo 13: Houston, non abbiamo pi nessun problema. Ma poi ha aggiunto: No, ho detto una stupidaggine. Non intendevo questo. Io lo amo . Ha rivolto uno sguardo accusatore alla bottiglia di birra e ha scosso lentamente la testa. Sole e alcool. Mi fanno sempre parlare a sproposito. Dimentica quello che ho detto . Alla torre di controllo di Houston si sostituita quella della canzone di David Bowie: Torre di controllo a Maggiore Tom. Il circuito , saltato, c qualcosa che non va. E allora ho giocato lultima carta, prospettandole quella che definisco la Peggiore delle Ipotesi: il matrimonio. Pensi che vi sposerete? ho chiesto. Lei si stretta nelle spalle. Non lo so ha detto. Forse. Non adesso, comunque . Perch? Ci ha riflettuto per qualche secondo, poi ha detto: Sono troppo giovane, credo. Lui il tuo primo vero ragazzo? In che senso? Il primo con cui hai avuto una storia lunga ho insinuato. H Primo e unico... Devo ammettere che sono rimasto scioccato. Stai scherzando?

Lei si voltata, mi ha guardato negli occhi. No. Non hai mai... 1 Cosa? Be, non... Non hai mai pensato a come potrebbe essere con un altro uomo? Si chinata per spegnere la sigaretta sullerba. A volte . Quali volte? Non so. Lho guardata, uno di quegli sguardi in cui gli occhi parlano per te. Come adesso? Forse. Fatto. Era agganciata. Ho sorriso, stringendo gli occhi, cercando di concludere. Forse s o forse no? Forse non lo so . Lei ha acceso unaltra sigaretta, ha soffiato il fumo dalle labbra. E tu? Hai una ragazza? No. E siamo rimasti a fissarci, mentre lei finiva la sua sigaretta e io la mia birra. Le cose stavano cos: certo, McCullen doveva ancora prendere una decisione su di me, ma ci era vicina, tanto vicina da farmi venire i brividi. Ma se non ora, quando? Stasera? S, doveva essere stasera. Guardandola, non potevo sopportare lidea di rimandare. Ristorante, altri discorsi, albi giochi verbali. E poi la decisione. La squadravo e desideravo che non avesse queUasciugamano addosso. Allora ho capito che potevo essere il mio stesso genio della lampada e vedere realizzati i miei desideri. Forza ho detto. Torniamo al lavoro . Ed esattamente quello che abbiamo fatto. Mentre McCullen si risistemava sul divano, sono andato in cucina, ho preso il telefono, rinunciato alla festa a cui dovevo andare con Matt e ho prenotato un tavolo per due al Hot House. Non avevo capito che McCullen era intenzionata a tirarla per le lunghe ancora pi di quanto pensassi. Qui non si trattava di tenere i miei desideri in caldo per qualche ora: questa sarebbe stata una lunga campagna. Pi tardi, la sua risposta al mio invito diceva tutto: un pensiero carino, ma non stasera. Jons toma da Glasgow domani mattina e devo svegliarmi presto per andarlo a prendere alla stazione. Dopo che, sulla porta, mi ha baciato (di nuovo sulla guancia) e lho vista andare via, ho capito qual era il problema: alla resa dei conti, io le piacevo decisamente, ma anche Jons. E finch non le fossi piaciuti pi di Jons, non potevo valutare le mie possibilit di arrivare a lei. O meglio, in lei. Si trattava di sorvegliare larea, cosa che avrei fatto. Col binocolo. Giorno e notte. Senza posa. Non era la prima volta che aspettavo. Confessione n. 3: Legami Luogo: la mia stanza da letto a casa

di Matt. Data e ora: 13 aprile 1997,3 del mattino. Matt mi ha sempre messo in guardia contro le situazioni ripetitive La sua opinione in merito pu essere riassunta come segue: a) il bello di una storia di una notte che dura una sola notte b) gli incontri ripetuti generano familiarit c) la familiarit mina le basi dellessere single. Quello fu il momento in cui capii che la sua opinione sul tema andava accettata come definitiva. Ero sdraiato l, a pelle di leone (ma sulla schiena), nudo come mamma mi ha fatto. Seduta a cavalcioni su di me, ugualmente nuda, cera Hazel Atkinson. Atkinson e io ci eravamo conosciuti alla festa di Capodanno a casa di Barry. Ci eravamo defilati nelle prime ore del nuovo anno e chiusi a chiave in una stanza. Ero emerso la mattina dopo verso le sette e avevo convinto Matt ad alzarsi e a riportarmi a Londra subito. Non che avessi passato una brutta nottata, no. Non che Atkinson non mi fosse piaciuta, al contrario. che era stata una strana notte. Atkinson ha un debole per certe attivit che ai tempi dei miei genitori si definivano perverse. In altri termini, le piace legare gli uomini e farli gridare. Ora, io non sono un moralista. Sono ben felice di provare una cosa nuova, anche se rasenta il patologico. Cos quel Capodanno ho lasciato che mi legasse al letto e che mi facesse gridare. La cosa migliore che posso dire di queUesperienza che stata educativa. Ma, come il latino a scuola, non era una di quelle cose in cui desideravo specializzarmi. Risultato: non avevo mai pi risposto ai messaggi di Atkinson e mi ero fatto un punto donore di evitare tutte le feste alle quali veniva invitata anche lei. Scemo. Chi vedono, invece, il 12 aprile 1997 alle 23.30, i miei occhi ubriachi accanto al bancone del Klaxon? Nulialtri che Hazel Atkinson, bella, disponibile, che mi guardava fisso. In condizioni normali me la sarei filata di corsa. Barry mi aveva detto che Atkinson, viste le mie rigorose manovre evasive, aveva preso a considerarmi un po meno di unameba nella scala evolutiva. Ma ero ubriaco ed ero stato scaricato cos tante volte nellultima ora da togliermi dalla testa lidea del rimorchio. Cos, quando lei era venuta da me, mi aveva parlato e palesemente non era arrabbiata con me, che altro potevo fare se non invitarla a casa? E cos, di nuovo a letto. Lei mi aveva legato i polsi alla testiera del letto, le caviglie allaltra estremit. Mi andava benissimo: sapevo cosa veniva dopo. Un po di punizioni. Molti giochi verbali. Lei che mi diceva cos dire e io che lo dicevo. E poi veniva la parte migliore della procedura: il sesso, sorprendentemente e piacevolmente

semplice. Peccato che Atkinson la pensasse diversamente. Bene, pezzo di merda mi disse. Ti dar una lezione che non dimenticherai . Sapevo gi tutto. Sono stato cattivo, vero? dissi stando al gioco, trovando tutto un po ridicolo, come la prima volta. Sono un cucciolo cattivo e devo essere ammaestrato. Non immagini quanto neanche lontanamente. Mi guard. Quando hai detto che toma Matt da Bristol? Perch? TU dimmelo. Domani mattina dissi, confuso. Verso le nove . Lei guard lorologio. Sette ore. Bene. Ce la puoi fare . Di che stai parlando? Non rispose, scese dal letto e cominci a rivestirsi. Sai qual il tuo problma, Jack? chiese mentre si rimetteva gli stivali, seduta sulla sponda del letto. Cercai di liberarmi la mano: niente da fare. Tentai con laltra e con le caviglie: stessa cosa. I lacci erano annodati ben stretti. Lei si alz. Hai fatto incazzare la donna sbagliata. Ci detto, usc dalla stanza e pochi secondi dopo sentii sbattere la porta dingresso. Aspettai. E subito arrivarono i crampi. E le labbra mi si seccarono fino a spaccarsi. Aspettai ancora. A lungo. Finch non capii che non sarebbe tornata. Una ridda di pensieri mi passarono per la testa quella notte. Dubito di aver mai avuto un periodo di riflessione intenso come quello. La maggior parte dei pensieri non aveva senso. Paura di morire, paura che Matt non tornasse pi o che Atkinson tornasse, invece, armata di gatto a nove code e schiaccianoci elettrico. Ma il pensiero principale era uno: se muoio adesso, morir senza aver trovato la persona con cui passare la vita. Lei sar l fuori, sola, senza di me. E la colpa sar ; soltanto mia. Forse era questa la lezione che Atkinson voleva darmi. I Alla fine vidi Matt sulla soglia, sbalordito. Non dirlo riuscii a gracchiare. Non dire cosa? Te lavevo detto . Si sedette sul letto e cominci a liberarmi le caviglie. Atkinson? chiese. S . L'avevo immaginato . Luscita Provo una strana sensazione mentre mi chiudo la porta di casa alle spalle. Come se avessi qualcosa nello stomaco, qualcosa con delle piume, che fanno il solletico. Sulle prime lo attribuisco alla birra bevuta a stomaco quasi vuoto e penso di

fermarmi a prendere un sacchetto di patatine. Ma alla fine riconosco che sono soltanto i nervi. I nervi e leccitazione. La causa evidente: Amy. O pi precisamente, il fatto che ho un Appuntamento con Amy. Anche se non vorrei am- j metterlo, non c altra spiegazione. Lei mi interessa. Mi interessa vedere gli sviluppi di un Appuntamento con lei. Mi interessa sapere se f sono ancora in grado di reggere una situazione simile, o addirittura di farmela piacere. Il bar di Zack un posto grandioso. Lo amo. E come se non bastasse, vicino a casa di Matt. Cinque minuti di cammino e sono l in anticipo, attorno alle sette e mezza. abbastanza tranquillo per essere venerd sera, ma la notte giovane. Passo rapidamente in rassegna i tavoli, ne scelgo uno dangolo, lontano dal biliardo, non troppo vicino agli altoparlanti, lontano dalle distrazioni. Appendo la giacca di Matt sulla spalliera della sedia contro il muro, cos Amy dovr sedersi di fronte. In questo modo, la sua visuale sar limitata a me o al muro e non sar difficile te-, nere la sua attenzione. Prendo il portafogli e vado al banco a fare due chiacchiere con Ja- net, la proprietaria. Sto bevendo la seconda birra quando sento una voce alle mie spalle. Ciao, Jack. Guardo Janet, voglio vedere la sua espressione. La sua espressione dice: uomo fortunato. Mi volto e vedo che ha ragione. Amy mi guarda con quel genere di sorriso che ti rende impossibile non sorridere a tua volta. D i brividi. Non brividi di orrore, beninteso. Lultima volta che lho vista si disperava sulla sua defunta vita sessuale e sulla sua cotta senza speranza per Matt e le sue labbra, a voler essere gentili, ricordavano due lumache. Invece ora e sono ben felice di ammetterlo, come se avessero scritto sopra baciami. Indossa una piccola minigonna nera e un top grgio da rimorchio garantito. proprio bella. Davvero. Sicura di s. Regge il mio sguardo e i miei nervi si ricollegano a dovere. Sorrdo e le parole vengono fuori facili. Ciao, Amy. Stai benissimo. Grazie. Sono contenta di vederti . Che cosa prendi? Vodkaetonic. Con limone? chiede Janet preparando il drink. Con lime, grazie . Amy e io ci guardiamo per qualche istante, poi lei beve un sorso e si guarda intorno. strano come sia possibile passare una serata con qualcuno scambiandosi confidenze inconfessabili fino alle ore piccole e restare in un silenzio condito di apprensione allincontro successivo. Parla, mi dico. Rompi il silenzio. Ho messo la mia giacca laggi le dico, indicando il tavolo.

Andiamo a sederci, accendiamo ognuno una sigaretta, tiriamo una boccata. Beviamo un sorso dai nostri bicchieri. Alla fine lei dice: Credo di doverti delle scuse, per cominciare . Perche cosa? Per essermi comportata da idiota venerd scorso . Dovrei precipitarmi a negare, no-no-no, ma non assolutamente vero, ma cosa dei. Lei sinceramente imbarazzata e quindi sarebbe una mossa da gentiluomini. Per sarebbe inutile. Finirebbe per pensare che vado pazzo per gli sfoghi emotivi, il che non vero. Non in questa situazione, comunque. Non ora. Non con qualcuno che conosco appena. Non quando Matt il motivo dello sfogo. Sabato mattina correggo. Cosa? Sabato mattina. Ti si comportata da idiota sabato mattina, verso le sei. Venerd sera eri molto divertente. Anche sabato mattina, in realt. Fino alle sei . Fino alla parte idiota? Fino alla parte idiota . Be, comunque mi dispiace . Non fa nulla. Tbtti hanno il diritto di essere idioti, ogni tento. Siamo in democrazia . Per ti ho spaventato a morte, vero? No mento. Certo che no . Ah, bene . Sorride per la prima volta da quando ci siamo seduti. Allora non per questo che sei fuggito da casa mia come se ti avessero dato fuoco al sedere? Inarca le sopracciglia. il tuo modo di salutare il nuovo giorno? Il tuo rito del mattino? Daccordo rispondo, me la sono data a gambe. Ma non a causa tua. Ero proprio a pezzi, ecco tutto . Arrischio una risata. Ges, dobbiamo essercela quasi finita, quella bottiglia di whisky, a casa tua. Mi sembrava che stessero usando il mio cervello come puntaspilli . Neanche io stavo granch bene ammette lei, ho dovuto ricorrere alla Terapia durto Banana . La cosa? Terapia durto Banana ripete. Sai.... Ma visto che ovviamente non so, me lo spiega. Banana. Bagno, Nurofen, Assolutamente Niente Alcool . Sorrido. Devo provarci, la prossima volta . Funziona sempre . Il silenzio segue le sue parole. come se avessimo liquidato la parte diffcile, quella dove lei sragiona su Matt e io me la squaglio. La cosa migliore che labbiamo fatto senza neanche nominare Matt. Questo lascia in gioco solo me e lei. E ora che si fa? Ovviamente abbiamo diverse opzioni. Si pu parlare di tutto. Il problema che i soli tre argomenti che mi interessa trattare (io, lei e quello che si pu fare insieme) sono gli unici a essere tab. C un momento e un

luogo per certe cose e il bar di Zack alle otto di sera non rientra nella categoria. C altro da fare prima. Altri drink. Altre chiacchiere. La cena. Il ritorno in taxi. Pazienta, fratello, mi dico. Pazienta e avrai la giusta ricompensa. Apro la bocca per dare nuova linfa alla conversazione con qualche battuta, ma in quel momento interviene Janet a rompere il silenzio, offrendosi di portarci qualcosaltro da bere. Sarebbe scortese rifiutare, cos accettiamo e Janet toma verso il bar. Un perfetto argomento di conversazione. Dimmi una cosa dice Amy, voltandosi brevemente per guarda re Janet, come mai la donna al bar non mi ha nemmeno riconosciuto, nonostante sia circa un anno che vengo qui almeno una volta al mese, mentre conosce te benissimo? Perch praticamente ci vivo, qui. Casa di Matt dietro langolo. A questo punto la conversazione scorre. Parliamo e mentre parliamo gioco a fare Sherlock Holmes, completando gradualmente il quadro emerso dalla nostra conversazione alcolica della settimana scorsa. Quando scendiamo dal taxi che ci porta al Hot House, la storia di Amy ormai completa. Il suo curriculum nella cartella Opzioni dice: Nome: Amy Crosbie Et: 25 Stato civile: SINGLE Studi: inglese, geografia e arte alla maturit Esperienze lavorative: lavori temporanei dal giorno del diploma Esperienze sentimentali: vaghe. Una convivenza, ormai archiviata Altre caratteristiche: buona conversatrice; bel sorriso; tette fantastiche Al ristorante, veniamo condotti al tavolo da una cameriera sexy vestita con la regolamentare minigonna nera e top bianco aderentissimo. In questi casi bisogna guardare a destra se la ragazza sta alla tua sinistra e viceversa. Le donne, lo giuro su Dio, riescono a percepire se unaltra donna nel tuo raggio visivo. Hanno un sesto senso. Cos, quando la ragazza ci porta al tavolo e ci porge i menu, mi comporto come se avessi i paraocchi. Non esiste e basta. C solo Amy. Passo in rassegna la carta dei vini, scelgo una bottiglia dal prezzo medio e ordino il piatto meno costoso sul menu. Spero che Amy raccolga il messaggio e non ordini unaragosta. Cominciamo a mangiare e parliamo. Le presento la mia vita: roba collaudata, superficiale, la mia conversazione standard con le donne. I miei quadri, il posto dove abito. Faccio il politico: la lascio parlare e scopro cosa le piace per poi offrirglielo subito dopo. Messaggio subliminale: sono il tuo uomo. Vota Jack Rossiter per un mondo migliore. Ma tu, invece? chiede lei. In che senso? TU. TU. Cos che ti entusiasma? Che cosa vuoi dalla vita? Bella domanda tergiverso. Dammi una bella risposta, allora . Naturalmente ho una bella risposta. Hitti ce lhanno ed

sempre la stessa: lamore. Ci sono cose che desidero, cose che non dico a nessuno per scaramanzia. Vale a dire, un giorno mi innamorer. Un giorno sposer la donna che amo. Un giorno avr una casa e una famiglia e i miei bambini mi verranno a svegliare alle sei di domenica mattina come io facevo con i miei genitori. Ma Quel Giorno non ora e per quanto ne so, potrebbe anche non arrivare mai. Non lo so dico, debolmente. Divertirmi. Penso che questa sia la cosa principale . Bene dice lei, allora, qual stata lultima volta che ti sei veramente divertito? Questa facile dico sorridendo. Sono andato da Hamleys a comprare un regalo di compleanno per mio nipote . Hai un nipote?. S, il figlio di mio fratello maggiore. forte. Mio nipote, intendo. Mio fratello Billy, be... Non so. Io e Kate non abbiamo molto a che fare con lui . Come mai? Be, simpatico, figurati. In effetti, molto simpatico. Ma parecchio pi grande, sai. Ha altre cose per la testa. Va per i quarantan- ni e si sposato e sistemato quando era pi giovane di me. Ha conosciuto questa ragazza, si innamorato e stop. Poi sono arrivati i figli e la sua vita finita. Follia . Non sei tipo da casa e famiglia, eh? No. Non adesso. Proprio no . Vedo . Mi guarda per un attimo e non riesco a immaginare cosa stia pensando. Poi il suo viso si distende e chiede: Cosa gli hai preso? A chi? A tuo nipote. Ah, John. Gli ho comprato una macchina radiocomandata. Uno di quegli affari americani da corsa. Fila come una scheggia. Io e Matt abbiamo pensato che era meglio farle fare un giro di prova prima di incartarla. Sai, nel caso fosse una fregatura . S, s dice ridendo. Una fregatura. Non che volevate giocare un po voi, no! Ma no, che dici! dico e non riesco a non ridere. Siamo adulti! Pensavo a John. Voglio dire, cosa c di peggio del ricevere un regalo fasullo? Dovevamo assicurarci che funzionasse . Lei scuote la testa. Comunque continuo, labbiamo portata in giardino e abbiamo provato i comandi. E poi abbiamo messo un paio di ostacoli e... Mi guarda a bocca aperta. Un paio di ostacoli? S, niente di diffcile. Le assi del capanno appoggiate su un paio di mattoni. Tanto per provare le sospensioni . Lhai gi data a John? mi interrompe lei. Ehm, no. Magari sarebbe meglio pulirla prima. Bevo un sorso di vino. E aggiustare la ruota davanti . Faccio una

smorfia. Ha una forma un po strana dopo lultimo salto . Niente male per uno a cui non piacciono i bambini . Le ore passano leggere e prima di rendercene conto siamo rimasti soli nel ristorante. Chiamo un cameriere dallaria stanca e gli chiedo il conto. Riesco perfino a pagarlo e a rifiutare lofferta di Amy di fare alla romana, senza lasciar trasparire lo strazio. Casa sua a poco pi di un chilometro 6 cos, sia perch una di quelle notti estive fatte apposta per passeggiare sotto le stelle, sia perch potrei permettermi una corsa in taxi di al massimo dieci metri, le propongo di accompagnarla a piedi. Quello che hai detto la settimana scorsa... Che non fai sesso da sei mesi dico. Era vero? Questo potrebbe farla incazzare. Ma invece, per fortuna, no. Gi. Quasi sei mesi, se vuoi la nuda verit. il mio record personale. Perch me lo domandi? Sono sorpreso, ecco tutto . Come mai? Non so dico. Sei una bella ragazza, sai... E sei molto simpatica. Non sembri il tipo che rimane senza... A meno che non lo voglia... Lei ride e dice: Ho gi avuto la mia parte di buchi nellacqua, ora aspetto qualcuno che mi piaccia sul serio. Come adire dove sono finiti gli uomini giusti, insomma. Esatto. Giriamo in una traversa, facciamo un centinaio di metri in silenzio e ci fermiamo davanti a un isolato di case a schiera. Sei arrivata? chiedo. S. Casa dolce casa . Dico, Allora... E lei dice Allora... Con limprovviso desiderio di essere luomo giusto, spero che in questa congiuntura si verifichino alcuni eventi. Lei potrebbe: a) chiedermi di entrare a prendere un caff b) mettere su un po di musica e sedersi accanto a me sul divano, sorseggiando il suo caff e aspettando che io faccia la prima mossa c) lasciar perdere il caff e saltarmi addosso. Quello che invece fa, con mio grande orrore, : a) ringraziarmi per la bella serata e per averla riaccompagnata a casa b) darmi un bacetto prima di avviarsi alla porta c) dirmi di chiamarla la prossima settimana. Poi mi volta le spalle, va verso la Casa dei Vestiti Sparsi sul Pavimento, apre la porta e se la chiude con decisione alle spalle. Io rimango l. A fissare la porta. Cazzo. lunica cosa che riesco a dire. Sono senza parole.

Questo ci si guadagna, a essere buoni. Il rientro Stai scherzando dice Matt. la mattina dopo. Un paio di minuti fa Matt entrato in cucina e mi ha trovato accasciato sul tavolo, a fissare il vapore che sale dalla mia tazza di t, con occhi assonnati. La mia salute mentale lascia visibilmente a desiderare. Mi ha chiesto cosa cera che non andava. Ho sciorinato il bollettino del disastro della sera precedente. Ho laria di uno che scherza? replico. Lui si siede di fronte a me e si passa la mano tra i capelli arruffati. No, amico mio, hai laria di uno che ha perso il tocco magico. Grazie. Si stringe nelle spalle. Ora che fai? La chiami ancora? Ora sei tu che scherzi . Perch? Sembra che lei ci tenga. Probabilmente vale la pena di fare un secondo tentativo, sempre se ti va. Ti va? Ma ovvio che mi va, altrimenti perch lavrei portata fuori ieri? Il punto non sono io . E qual ? Il punto che uscire con lei va bene. Non c problema. Il problema essere scaricato da una che si aspetta che la richiami e che la prti di nuovo fuori. Ges, voglio dire, dove vogliamo arrivare? Potrebbe succedere la stessa cosa la prossima volta. E quella dopo. Poi arriva la stagione del letargo e ti ritrovi a bocca asciutta. Mi accendo una sigaretta. Matt, il punto che ieri notte andato tutto alla perfezione e lo stesso mi ha chiuso la porta in faccia. Sono incazzato nero. Di, non ti ha proprio scaricato. Vi siete baciati, no? Ma allora non mi ascolti. Non lho portata allHot House e speso Dio sa quanto per un bacio. I ragazzini si baciano. Se tutto quello che volevo ieri sera era mettere la lingua in un posto umido, mi sarei comprato un cazzo di gelato . Cercavo solo di darti una mano. Il suo ghigno non proprio una garanzia di sincerit. Be, non lo fare. Non prenderla cos male. Probabilmente c una spiegazione al suo comportamento . Del tipo? Non lo so. Forse un po allantica. Non vuole sembrare troppo facile. Non allantica. lultima cosa che si pu dire di lei . Be, forse ha le sue cose. Settimana di pausa . La conversazione mi sta facendo venire il mal di testa, cos cambio argomento. E a te com andata? Comera la festa? Bella dice, facendo un tiro dalla mia sigaretta. Cera Linda. Ha chiesto di te. Linda stata il sogno di una notte che s trasformato nellincubo di sei settimane. Telefonate, e-mail...

Che cosa le hai detto? Quello che avevamo concordato. Che ti sei convertito, che non esci pi e hai fatto voto di castit. TUtta la storia . E ti ha creduto? Stai mettendo in dubbio le mie capacit di manovrar? una donna? Non mi permetterei mai . Bene. Mi riprendo la sigaretta. E tu? Hai avuto fortuna? Non ha bisogno di rispondere. Sento dei passi che si avvicinano alla cucina, poi la porta si apre e appare una ragazza. Carina, lo devo ammettere. Anche con i segni del cuscino sul viso. Anche infagottata nella vecchia vestaglia di Matt, lunico suo capo di vestiario che non sia alla moda e a cui sia affezionato. Ciao mi dice, la voce roca per le troppe sigarette e lalcool, io. sonoSian. Bene brontolo. Posso farmi un caff? chiede a Matt, indicando il bollitore. Fai pure dice Matt. Solo che dovresti fare in fretta. Io e Jack partiamo per Bristol tra una mezzora . Lei sembra confusa. Davvero? Mia madre fa sessantanni. La festa a sorpresa... te lho detto, ieri notte. Ti ricordi? Ovviamente non ricorda, ma come potrebbe? Questa devessere la decima festa a sorpresa per i sessantanni per la madre di Matt da che lo conosco. Nessun problema. La ragazza dice che si sbrigher. Rimango in giro per qualche minuto, ascoltando le loro due chiacchiere che diventano una e poi zero e poi mi scuso e dico che vado a fare i bagagli per Bristol. Matt mi strizza locchio, grato per la mia partecipazione. Non riesco a rispondere al suo cenno. A dire il vero, mi d un po sui nervi. Pura e semplice gelosia. Lui ha una ragazza strapazzata, con le occhiaie, che vagola in cucina. E la mia? Lo vorrei proprio sapere. Ehi, Amy!, vorrei gridare. Dov ' la mia ? La frustrazione mi perseguita per tutta la giornata. Sulle prime, riesco a ignorarla. Ma non per molto. Sabato sera, vado fuori a bere con Matt, Chloe e compagnia. Quando Chloe mi chiede come andata con Amy, le dico che andata bene. Quando mi chiede i dettagli, taglio corto. Diventa curiosa e allora mi metto a parlare con una ragazza. Ma non ci sto con la testa e tomo a casa da solo. Ovviamente sono consapevole che questo un Segno. Quello che successo con Amy ha scosso la mia autostima. Fai tutto nel modo giusto e non funziona. Che significa? Che Matt ha ragione? Che ho perso il tocco magico? Che i miei giorni gloriosi stanno per finire? Che Amy mi ha dato alla testa?

Non mi piacciono le risposte che mi vengono in mente. Domenica pomerggio vado a mangiare qualcosa con Matt da Zack e lui mi dice di lasciar perdere, di metterla in conto come una brutta esperienza e di non rimuginarci su. Okay, non lo far. Ho McCullen su cui concentrarmi, venerd prossimo. Peccato che a casa trovo un suo messaggio: non potr venire venerd perch andr a Glasgow a sentire Jons che suona in qualche orrendo festival studentesco. Luned pomeriggio ammetto di avere un problema. Il problema ha un nome: Amy. Mi sorprendo a fissare il telefono. Ho una voglia maledetta di chiamarla, inutile prendersi in giro. Non ha senso. Cerco di analizzare quello che mi passa per la testa. Lunico sollievo che scopro di essere arrabbiato. Sono arrabbiato con lei perch mi tiene sulla corda. Sono arrabbiato con me stesso per non essere riuscito a concludere. Stronzate. Sono solo arrabbiato. ovvio che le piaccio, allora qual il problema? Non la chiamer. E infatti non ce n bisogno. Mercoled sera sono in salotto e ascolto la radio leggendo il giornale, quando suona il telefono e la segretera si mette in funzione. Ciao, Matt e Jack non sono in casa. Lasciate un messaggio dopo il bip e vi richiameremo . E poi sento il bip e la voce dallaltra parte. Ciao, ragazzi, sono Amy. TUtto bene, spero. Questo un messaggio per Jack. Volevo dirti che... A quel punto faccio la cosa pi strana. Prendo la cornetta e dico: Ciao, Amy. Come va? Quando riattacco e guardo lora, la sorpresa di essere stato al telefono con lei per oltre un'ora superata solo dallo choc per quello che le ho proposto e che lei ha accettato. A cena. Da me. Venerd sera. Prontoool Chi era quello che se la doveva togliere dalla testa e pensare alla sua vita? Chi era quello che non voleva un altro appuntamento? Mai pi? Va bene, mi sono fregato con le mie mani. Mi sono fregato e sono contento. Chiamo Phil, un mio amico che per caso anche chef. Mi deve un favore da quando gli combinai un appuntamento con Chloe lanno scorso. Cos, venerd pomeriggio verr recapitata qui una cena di tre portate per due. Niente di complicato: qualcosa che possa tenere in frigo e poi scaldare quando arriva Amy, facendo mostra delle mie doti culinarie e di che uomo completo io sia. A posto. Niente pu andare storto. La donna mia. Riparer al fallimento della settimana scorsa. venerd sera e Amy arriva puntuale. Ci vado subito con la mano pesante. romanticismo che vuole? Bene. Sar il suo Valentino. La tavola gi apparecchiata in soggiorno, le tende sono tirate. Ella Fitzgerald canta di pene damore. La

luce delle candele gioca con le ombre sui muri. Mentre servo le pietanze (di Phil) e verso il vino (di Matt), quasi quasi ci credo anchio. Quasi. Perch Jack lo Sciupafemmine tornato. Beviamo, mangiamo, me la rigiro per bene. Nel profondo, so che sar mia. Ma il mio cinismo non dura a lungo. Forse lalcool. Forse non sono immune come pensavo alleffetto delle candele e del vino e di una bella donna. Forse perch lei, a met cena, si alzata per cambiare CD e ha messo Cat Stevens. Vale a dire, lunico CD che tutti detestano e che io adoro. O forse solo perch lei mi piace. La nostra conversazione lindizio del declino dei miei standard predatori. Non smettiamo di parlare, neanche un minuto. Passiamo da un argomento allaltro, come le pedine di un domino. Lo devo ammettere: lei una scoperta. Da secoli non parlavo cos tanto, da quando ero bambino e la mia immaginazione volava libera. Neanche con Chloe e forse nemmeno con Matt. Insomma, perch lhai scaricata? chiede lei, togliendosi le scarpe e tornando a sedersi con me sul divano. Ha appena finito di tracciarmi la mappa della sua vita sentimentale e di dirmi peste e coma di un suo ex e ora tocca a me. Mi chiudo a riccio. Non mi mai riuscito di parlare di Zoe e del perch ci siamo lasciati. Perch s dico. Non si pu mollare una persona dopo due anni solo perch s. Mi fissa, scuote la testa. O forse si pu . Sto per cambiare argomento, ma poi incontro i suoi occhi. Allimprovviso, come se vedessi attraverso di lei e so che va bene, che posso lasciarmi andare. Non ci sono lupi in agguato pronti a sbranarmi, non ci sono giudizi da subire. Guardo il pavimento e non so se la sbornia a farmi parlare, ma non me ne importa. Lamavo. Finch non ci siamo lasciati. Questa la cosa assurda Volevo ancora stare con lei, anche se le stavo dicendo che la lasciavo. Non ha molto senso, vero? Queste cose non hanno mai senso . solo che sapevo che lei non... Sai, quello che si dice sul fatto che c qualcuno l fuori che fatto per te, che adatto solo a te. Lei non lo era. Era meravigliosa, bellissima. Ma non era lei. E io non ero quello giusto per lei . Mi accendo una sigaretta, bevo un sorso di vino. Fine della storia . E poi? Lhai trovata? Chi? La donna giusta. No ammetto, non ci sono andato neanche vicino . Be, allora ci meritiamo un po di fortuna tutti e due dice lei alla fine. Il vero Jack sa che questo il momento di tirare la stoccata. Il vero Jack tiene tra le mani uninsegna al neon

che dice: ORA, JACK! FAI LA TUA MOSSA! Allora come mai tutto quello che riesco a fare quando lei sorride ricambiare il sorriso? Perch ho paura che se le salto addosso, e lei non pronta, tutto questo finir e tutte queste parole non saranno state altro che parole? E come mai comincio a credere che quello che dice sia vero? Perch Matt ha ragione, ecco perch. Perch sto perdendo il tocco. Lei si alza dal divano e va alla finestra, scosta le tende e guarda il cielo. Io rimango dove sono, cercando di sgombrare la mente dallalcool. una di quelle notti stupende annuncia lei. S concordo, una di quelle che vorresti non finisse mai . Cos va meglio. pi nello stile del vecchio Jack. Sentendomi di nuovo sul sicuro, dico: Lultima cosa che vorresti in una notte simile dormire... Da solo. Stavo per dire da solo. Ma prima che possa finire, Amy si volta e viene verso di me, improvvisamente animata. Davvero? chiede. Davvero confermo. Be, c una festa. Un mio vecchio compagno di college. Possiamo andarci. Che ne dici? Ne hai voglia? Diciamo che non proprio di quello, che ho voglia. Ma lei non mi d il tempo di replicare. Prima che possa fermarla, gi al telefono. Chiama un taxi, riattacca e toma alla finestra. Quando arriva il taxi, d lindirizzo allautista e partiamo. Penso: Perch non ti sei mosso prima che arrivasse il taxi? Sarebbero bastati due secondi. Deficiente. Per come stanno le cose adesso, so esattamente come andr a finire la serata. Arriviamo alla festa, dove Amy conosce un milione di persone e io manc unanima. Lei far la scema in giro, io mi ubriacher e probabilmente non succeder niente. Il Momento sar passato. Guardo fuori dal finestrino le luci dei lampioni che sfrecciano e sento la sua gamba contro la mia. E penso che lunico modo di aggiustare le cose fare adesso quello che avrei dovuto fare prima. Allora lo faccio. La bacio. Non male, come bacio. Non il migliore, intendiamoci. Questo onore spetta a Mandy Macrone, la prima ragazza che ho baciato. Quello s che stato elettrizzante. Letteralmente. Hitti e due avevamo apparecchi fssi ai denti e quando si sono toccati stato come mettere le dita nella presa. Tuttavia, questo un bel bacio. Uno di quelli che si vogliono far durare. Peccato che Amy non la pensi cos. Ma dopo che sento cosa ha da proporre, la perdono.

La sua proposta : Al diavolo la festa, torniamo a casa tua . Ho voglia di urlare, di saltare. Voglio dipingeste S! a caratteri cubitali su ogni edifcio. Voglio ringraziare i miei insegnanti, i miei ge- nitori e gli amici e tutti quelli che mi hanno incoraggiato. Perso il tocco? Fottiti, Matt Davies. Guarda un po qui. Buona idea dico, ci sto . Lunico a non essere contento dellevoluzione degli eventi il tas- sista. Gli dico che sar pagato ugualmente, deve solo tornare indie- tro. E allora anche lui felice. Ges, il mondo intero felice! Il taxi | ci lascia davanti a casa di Matt, pago e scendiamo. Entriamo in casa e | chiudo la porta alle nostre spalle. Comincia il bello. Comincia gi contro il muro, si sposta lungo il corridoio e continua ai piedi delle scale. Dietro di noi c una scia di abiti: la mia giacca, il soprabito di Amy. Non che mi stia guardando indietro, beninteso. Guardo dritto davanti a me, concentrato sullargomento in esame. Le me dita vanno col pilota automatico, in missione esplorativa. Prima si avventurano sotto il top e il reggiseno, indugiano un'po attorno ai capezzoli, mentre lei si spinge contro di me e mi slaccia la cintura. Poi si spostano verso il basso, le afferrano le natiche e la attirano a me. E poi vanno attorno, sulle cosce, sotto la gonna, dentro le mutandine. I primi rilevamenti riportati alla Torre di Controllo includono: a) reggiseno costoso b) tette in espansione c) capezzoli duri d) natiche sode e) cosce toniche Le condizioni atmosferiche neUemisfero sud sono riportate come umide. Rapporto: il pianeta abitabile per il genere umano. La Torre di Controllo soddisfatta d lOK per il piano di colonizzazione. Nel frattempo Amy mi ha aperto la lampo. La sua mano scivola dentro. Mentre afferra con decisione linquilino, interrompo il bacio per la prima volta da quando ho chiuso la porta. Le sfilo il top dalla testa e lo lascio cadere sulle scale dietro di lei. Tiene gli occhi chiusi e per un attimo resto a guardarla e ad ascoltare il suo respiro. Poi le slaccio il reggiseno e lei si libera le braccia. Apre gli occhi, sorride e sussurra: Ciao . Bentrovato bellissima e devo ammettere che valeva la pena aspettare. Le mie mani scendono lungo i suoi fianchi, sotto la gonna e risalgono alla vita. Stenditi le dico. Lei si siede sul pavimento e appoggia la schiena contro le

scale. Mi inginocchio accanto a lei e le slaccio il reggicalze, le tolgo le mutandine. Scosto le sue gambe, mi rimetto di fronte a lei e abbasso la testa. Sfioro con le labbra linterno delle cosce, faccio La Finta aggirando quel punto che la mia lingua stata creata apposta per incontrare, indugio un attimo sulla pelle morbida del suo stomaco. La sento trattenere il respiro, chiudo gli occhi. Sono contento che sia lei, sono contento di respirare il profumo della sua pelle. E poi vado gi, sempre pi gi.

4. Amy
La mia situazione si potrebbe definire complessa. Non assolutamente quello che avevo previsto! Meno di dieci minuti fa, Jack mi ha baciato nel taxi e non so cosa avesse sulla lingua, ma doveva essere una qualche droga, perch i miei sensi hanno perso la bussola. Un minuto prima sembravo la protagonista di un fotoromanzo nella scena del bacio e un minuto dopo ho il ruolo principale in Amy Gola Profonda, la regina del pomo. Pronto? Amy? Torre di Controllo chiama Pianeta delle Cocotte. Sono seduta per terra contro le scale di Jack, il mio reggiseno da qualche parte sulla balaustra, ho le gambe sulle sue spalle e se da un lato mi sento... oh... OH... S... S... Ooooohhhhhhhhh!, dallaltro sono in PIENO PANICO. Nel panico c: La voce di mia madre: Ti stai comportando come una sgualdrina. Che idea si far di te? La mia vanit: Vedr che ho la cellulite e penser che sono una palla di lardo. I miei polmoni: Non posso trattenere il fiato ancora per molto e CHE SUCCEDE SE ADESSO GUARDA IN SU E VEDE LA MIA PANCIA! La mia paranoia: E se Matt rientra in questo momento? E peggio ancora, se... se... Puzzo? Voglio dire, non possibile. Mi sono strigliata fino a spellarmi, ma certo che il dubbio atroce. E per soprammercato, il mio imbarazzo mi mette in imbarazzo e mi fa sentire stupida. Cio, quando qualcuno mette la lingua... l... mmmmmmmmmmmmmmm... e comincia dolcemente a leccare... ohhhhhhhh... l..., non una cosa che succede tutti i giorni, no? Non il tipo di cosa che ti fai fare dal primo che passa. una cosa intima. Personale. Ti mette a... nudo ecco. E se Jack Rossiter pensa che avr un orgasmo con tutti questi pensieri per la testa, ha capito male. Daltra parte, non voglio che smetta. da tanto che non succede e una ragazza deve pur concedersi qualche svago. E comunque Jack arriva l dove nessun uomo mai arrivato prima.

Questo mi piace. E sono certa che H approverebbe. No, sarebbe al settimo cielo. Perfettamente daccordo. Addio Mister Una-Botta-E-Via, benvenuto Mister Lingua Lunga! Una rarit. Un tesoro. Un fottuto miracolo ! S, perch gli uomini che ho avuto finora erano scarsi, in materia. Prendiamo Andy. Il Vero Mister Una-Botta-E-Via (e gi che ci sei, metti su lacqua per il t). Dopo tre mesi, c voluto tutto il mio coraggio per affrontare il discorso a-lettopossiamo-fare-anche-altro. Ho farfugliato e borbottato e quando Andy mi ha guardato con genuina confusione per poi continuare a leggere il giornale, ero mortificata. Ma il giorno dopo, allimprovviso, Andy mi ha sdraiata sul futon al ritorno dal lavoro ed andato gi. A momenti mi viene un infarto. Non potevo crederci. Mi sono dimenata, ho emesso gemiti dincoraggiamento, ho sospirato, invocato il Signore e proprio mentre stavo pensando che in fondo potevo sposare Andy, lui ha smesso.. Cos, dopo neanche un minuto. Ecco mi ha detto, compiaciuto, un omaggio di bentomata . Jack diverso. Jack sa cosa fa. Dai suoni che emette, decisamente arrapato. Anchio, ma non possiamo andare avanti cos. Il povero ragazzo tra un po si slogher la mandibola e poi muoio dalla voglia di toccarlo. Gli prendo la testa tra le mani. dotata delle qualit essenziali di una testa, vale a dire tanti capelli. Odorano di buono, sono tagliati bene e soprattutto sembrano destinati a durare. Li accarezzo e non posso fare a meno di sospirare. Jack raccoglie il messaggio. Mi guarda e mi dedica un sorriso umido. Sei fantastica dice e il cuore rrn fa un triplo salto mortale. E poi mi bacia (meno male, non puzzo!). Ma non solo un bacio. il bacio. A quel punto, visto che ha un corpo strepitoso e che mi sto perdendo nei suoi occhi, che sa usare la bocca e che mi piace pi di Mei Gibson, Brad Pitt e George Clooney tutti insieme, prendo la decisione irrevocabile di scoparmelo fino a farlo diventare blu. E lo faccio. Ora per credo che stia veramente per morire! Oppure sta per venire, il che sarebbe abbastanza logico, dopo questa maratona. Vengo ansima e vedo la sua fronte aggrottarsi e la bocca aprir- : si E poi succede una cosa meravigliosa. Dice il mio nome. Proprio mentre viene. Grande. Ha detto il nome giusto!

Ricade su di me e sento il suo cuore che batte. Gli accarezzo la schiena lungo la spina dorsale e guardo il soffitto. Per me un sette mentalissimo. Anzi no, non giusto. Otto. Ma pu ancora migliorare. La prima volta con un tizio sempre una delusione. Ho sempre pensato che fosse come nei libri che avevo letto da ragazzina: ginoc- chia tremanti, passione cieca e orgasmi simultanei come terremoti fi- no al mattino. Cos, quando Wayne Cartwright (ancora non posso . credere di aver perso la verginit con uno che si chiama Wayne) tir fuori dai suoi jeans qualcosa di simile ai bargigli di un tacchino, per me fu uno choc. Il giorno dopo, mentre vagolavo nei corridoi della scuola speran- do di beccare Wayne, origliai senza volerlo una conversazione tra lui e i suoi amici sul sesso perfetto. Mi fermai ad ascoltare, affascinata. | Le probabilit che Wayne Tacchino Cartwright suscitasse qualcosa | in me che non fsse disgusto erano una su un milione, ma non sarei mai stata catalogata come frigida. Cos durante la notte mi trasformai in Amy Crosbie, la Regina deUOrgasmo Simulato. Meg Ryan? Mi faceva un baffo. Ma fingere un gioc pericoloso. Ci provavo gusto, volevo vedere se mi scoprivano. Ma, sorpresa sorpresa, non ci riusc nessuno. Bastardi! E cos dopo dodici soggetti (Dio, Jack il dodicesimo) me ne sono fatta una ragione. Non sono una di quelle donne che hanno orgasmi vaginali senza aiuto. Bene, e allora? Tanto le altre mentono. Jack sta facendo dolcemente le fusa e continuo ad accarezzargli la schiena. Ora lideale sarebbe che tornasse sotto il piumino e finisse quello che ha cominciato, ma so che un pio desiderio, perch le re- ; gole doro del sesso sono due: Regola Uno: gli uomini non lo fanno mai Regola Due: assicurati di venire per prima Se non ottieni il numero due, non puoi dare la colpa al tizio per il numero uno. Cos Jack fuori discussione, anche se le mie regioni inferiori gridano a gran voce pure io, pure io! . Jack si gira su un fianco e mi accarezza i capelli. Mentre ci sorrdiamo, sento unondata di affetto verso di lui. Talmente travolgente che la connessione tra cervello e bocca salta. Jack, mi piaci da morire. Sei il migliore sussurro. Appena finisco di dirlo, so di aver vinto il premio per la frase pi dozzinale del decennio. Perch diavolo ho aperto la bocca, solo Dio lo sa, ma senzaltro non potevo fare di peggio. Jack ha unaria leggermente allarmata e ritira dolcemente il pene (voto: dieci su dieci), tenendo fermo il preservativo. In

un nanosecondo se l tolto, lha annodato e lha buttato a terra ( evidente che lha fatto altre volte). Sono stanco morto sospira, lasciandosi cadere accanto a me e prendendomi tra le braccia. Mi appoggio a lui, premo lorecchio contro il suo petto. Quanto vorrei ritirare la mia battuta ignobile, o comunque sapere cosa pensa, cosa sente, che significa tutto questo, e allimprovviso mi prende lansia e voglio risposte, risposte, risposte. Ormai me lo sono scopato, il che significa che devo ridefinire la mia posizione ed per questo che pi di tutto voglio sentirgli dire che non solo la storia di una notte e che sar felice di vedermi domani mattina. Parlami, almeno. Jack? sussurro, accarezzando la pelle morbida del suo stomaco. Ma Jack beatamente incosciente del mio tormento interiore, perch dorme come un sasso. svenuto, come se non avesse dormito da una settimana. Non c verso di comunicare, cos rischio di soffocare per la maggior parte della notte. Mi chiedo se consapevole del fatto che quasi certamente nella prossima vita si reincarner in una piovra. Sono le nove del mattino di unaltra giornata torrida, a giudicare dalle lame di luce che entrano dalle persiane. Vorrei che Jack si svegliasse. Voglio vedere i suoi occhi, nascondermi tra le lenzuola e godermi un po di sonnacchioso sesso mattutino. Invece sono qui a sentirlo russare e mi sembra che la mia vescica sia sul punto di esplodere. Tolgo il suo braccio dal mio collo e sgattaiolo fuori dal letto, infi landomi la sua camcia mentre mi avvio alla porta. Mi volto a guardarlo teneramente mentre grugnisce e si volta, con i capelli tutti arruffati dal sonno. Sto ancora sorridendo, sia per la mia conquista sia per il sollievo alla vescica, quando, fuori dalla porta del bagno mi imbatto in Matt Ooops! Arrossisco dalla testa ai piedi. La camicia di Jack arriva appena a coprirmi il didietro. Matt sembra divertito e io mi sento esattamente la donnaccia sfrontata che lui crede. Jack dorme ancora, eh? dice sorridendo. Annuisco evitando di guardarlo negli occhi. Come un sasso . Di, prendiamoci un t . No, io non... comincio. Matt mi sta fissando. Da vicino pi alto di quanto mi ricordassi ed proprio bello, in calzoncini e canottiera. Ha un corpo in perfetta forma, una magnifica abbronzatura e mio malgrado, malgrado venga or ora dal letto di Jack, sento un colpevole brivido. Non sono mica un pezzo di legno. Ma di. Tanto non si sveglier per un altro paio di secoli sussurra Matt. I suoi occhi azzurri sembrano danzare sul mio viso. Annuisco, complice.

Uro gi la camicia, unisco le ginocchia e lo seguo in corridoio camminando come una concubina giapponese, ammirando il suo incedere disinvolto. Ha bei piedi. Pi belli di quelli di Jack, comunque. Dopo la cena di ieri sera, sembra che in cucina sia caduta una bomba. Matt estrae abilmente il bollitore dalla pila di piatti sul bancone. Mi dispiace per il casino mormoro, non c stato tempo di ehm... mettere in ordine . Matt ride. Allora stata una buona serata, deduco! Apre le persiane della portafinestra e la cucina si riempie di sole e canto di uccellini. Pare di stare in uno spot pubblicitario. Oh, magnifico dico, appoggiandomi allo stipite e guardandolo. Pronto, Amy? Perch stai trattenendo il respiro? Jack un cuoco fantastico dico. Matt riempie il bollitore. vero? Sono anni che cerco di convincerlo a fare sul serio . Dovrebbe proprio . Lo so, ma troppo occupato. Sai come sono gli artisti, no? Deve avere un gran da fare, con tutte quelle modelle . Accende il gas. Ah s, dura. Lo impegna a tempo pieno . Hai mai visto dei suoi lavori? Come sono? Annuisce. Eccellenti. Non ho ancora visto lultimo . Ah, il ritratto di quella Sally? La curiosit tira fuori il meglio di me. Comlei? Sembra che si vergogni. Oh be, sai, non so, come potrei descrivertela... Che tenero, da parte sua, proteggere Jack. Va bene rido, puoi essere esplicito. Jack mi ha detto che una specie di vecchia bagascia. Matt getta la testa indietro e ride e il sole gioca sul suo viso. Quando smette, mi guarda in silenzio e io comincio a sentirmi un po turbata. Che c? chiedo. H sta bene quella camicia . di Jack dico, giocherellando con il polsino. Hmm. Mi sempre piaciuta dice Matt. T normale o Earl Grey? Normale, grazie. Ti lavo i piatti mi offro, camminando di lato come un granchio paralitico verso il lavello. Sono perfettamente consapevole di non avere le mutande e sono abbastanza sicura che lo sia anche Matt. Non riesco a guardarlo negli occhi. Mi passa davanti per prendere le bustine di t dalla credenza e sento che ha un buon odore. Niente dopobarba, solo un odore pulito di sapone. Buono. Il suo braccio cos vicino che ne vedo la peluria sottile. Ha una cicatrice sul gomito e senza pensarci la tocco. La sua pelle calda.

Come te la sei fatta? chiedo. Sono stato io. Ci voltiamo. Jack in piedi sulla soglia. Lho spinto gi da un albero, se vuoi proprio saperlo . A giudicare dalla sua faccia, vorrebbe aver spinto un po pi forte. Cerco maldestramente di allungare la camicia. Matt si getta sulla spalla una tovaglietta, come se nulla fosse, ma invece io mi ritrovo al centro di un fuoco incrociato di sguardi e Jack lo sa. E sa che io lo so. T, Jack? chiede Matt. Jack emette un grugnito di accettazione. Oh-oh. Alla faccia dello spot pubblicitario. Matt mi guarda, ammicca e alza gli occhi al cielo e io mi sento totalmente in trappola. Vado verso Jack, ma lui commenta il mio scarso abbigliamento con unalzata di sopracciglia e si volta a guardare il giardino. Matt traffica con le bustine del t. Dicevi? Che programmi hai oggi? chiedo a Matt, cercando di riprendere la conversazione e fingere che tutto vada bene. Ma ho la voce strozzata dal senso di colpa. Matt si stringe nelle spalle. Probabilmente rimango qui a prendere un po di sole in giardino e guardare la partita in TV. Tb hai voglia di vederla, Jack? Jack alza le spalle evidentemente contrariato. Non lo so. Forse lavoro, oggi . Come ti pare dice Matt, in ritirata strategica. Esce fischiettando dalla cucina e mi lascia sola con unatmosfera pesante come un cappotto bagnato. Come faccio a raggiungere Jack nel regno del malumore? Oh, perch, perch mi sono alzata? Perch non sono rimasta per svegliarmi con lui? Mi guarda come se fossi unestranea e non posso dargli torto. Se lavessi: trovato nella mia cucina ad accarezzare il gomito di H dopo la nostra prima ntte di sesso, mi sarei incazzata a morte. Penso di dire qualcosa di frivolo su Matt, o spiegare che non potevo rifiutare il suo invito per un t, ma anche se provo e riprovo il discorso nella mia testa, so che qualsiasi cosa suoner colpevole, come se mi stessi scusando. Zucchero? chiedo, flebile. No, grazie dice lui, sedendosi al tavolo. Gli porgo la tazza di t. Sta rimuginando qualcosa. Vorrei riavvolgere il nastro e ricominciare tutto da capo. Questo un autentico disastro. Hai parecchio da fare? chiedo. S . Ah . Fisso il pavimento. , Beve un sorso di t. E tu cosa devi fare? Non un invito. Mi stringo nelle spalle. Che posso dire? Se mi scarica ora passer il resto della giornata in lutto stretto. Ma non questo che vuole sentire. Non molto, in realt .

Lo guardo di sottecchi. Come fa a non vedere che ho voglia di landarmi al di l della barriera che ci divide e stargli avvinghiata per tutta la vita? Se ho rovinato tutto non me lo perdoner mai. Cade un pesante silenzio prima che Jack parli di nuovo. una giornata stupenda dice, guardando fuori. No, no, no. Non parlarmi del tempo, per favore. Non lo sopporto. Deglutisco e seguo il suo sguardo. Odio restare a Londra in giornate come questa. Lunica andare al mare mormoro, sorseggiando il mio t. Lo guardo. Non ho niente da perdere. Devo chiederglielo e cercare disperatamente di non sembrare una che implora. Non che ti andrebbe di andare a Brighton? Con il treno, possiamo essere l in un paio dore . Cos parla una donna disperata. Jack stringe gli occhi e mi guarda. Sembra sconcertato, poi si stringe nelle spalle e dice: Perch no? Sulle prime non sono sicura di aver capito bene. Lo guardo amorosamente a bocca aperta, finch non digerisco la notizia. Grandioso! riesco ad articolare. come se avessi preso una scossa. Gli sono cos grata che gli bacerei i piedi. Come ho potuto pensare che quelli di Matt fossero pi belli? Mentre torniamo a casa mia per prendere dei vestiti (reggicalze e tacchi alti non sono lideale per la spiaggia), non tolgo gli occhi da Jack, per controllare che sia reale. Che sia qui. Ma qui. Nella mia cucina. Ho una seconda chance! Credo che questo valga almeno un paio di titoli sui giornali nazionali, ESCLUSIVA MONDIALE: SALVA PER MIRACOLO RAGAZZA ORMAI MESSA DA PARTE. Lo lascio a cercare di disincastrare il portaghiaccio dalla calotta polare del congelatore e mi avvio a passo di valzer nella mia stanza, dove dedico al mio orsacchiotto u i bacio appassionato. Teddy, c un uomo nella mia cucina! sussurro. Teddy mi guarda con la solita aria assente. Non startene l seduto, che mi metto? Mi strappo i vestiti di dosso e pesco nell'armadio in cerca del mio prendisole blu, ma naturalmente ha una macchia di vino rosso proprio sulla tetta sinistra. Ripiego su shorts e canottiera. Troppo casual? Tpddy, di qualcosa! Jack viaggia leggero. Porta solo quello che ha addosso. Ma come fanno gli uomini? Come fanno a sentirsi a loro agio senza un set completo per strigliatura e un libretto di assegni a portata di mano? Non capisco. Prima di rendermene conto, ho gi ammucchiato sul letto roba sufficiente per una vacanza di tre settimane ed solo lessenziale: spazzola, trucco, bikini (oser?), occhiali da sole, asciugamano da spiaggia, jeans (nel caso faccia fresco) mutandine di ricambio (sono pur sempre figlia di mia madre), deodorante, cappellino e non ho ancora finito.

Frugo nel cassettone, prendo il profumo e mi concedo una generosa spruzzata e gi che ci sono ne gratifico anche le mie parti basse, perch no. Sto per chiudere il cassetto quando vedo i preservativi. Afferro saldamente la scatola ed esprimo un desiderio. Ti prego, ti prego, ti prego, fa che Jack voglia scopare ancora con me... Aspetta, ma questi sono formato extra lungo! Va bene che Jack ben fornito, ma non in modo anomalo, non da giustificare guantini extra lunghi. Mi precipito alla mia cassettiera delle cazzate e tiro fuori una busta di carta piena di condoni supersonici supersicuri in varie tinte e aromi, gentile omaggio della stizzosa signora del consultorio. Probabilmente sono scaduti, ma non ho tempo di controllare. Che combini l dentro? chiede Jack dalla cucina. Due secondi! cinguetto, inginocchiandomi per cercare una borsa sotto il letto. Riesco a trovarne solo una enorme, ma andr bene lo stesso. Ci ficco la mia roba e ci vuoto dentro le due scatole di preservativi (avariati). Tomo in cucina, leggera come una brezza. Che hai l? chiede Jack, porgendomi una bibita gelata. Il secchiello e la paletta? Certo! Sorrido e vuoto il bicchiere. Si va? Malgrado il fatto che mi sento come se avessi sniffato cocaina, Jack ancora un po distaccato e siamo piuttosto impacciati mentre facciamo la fila alla biglietteria di Victoria Station. Ci sono dieci centimetri di spazio aereo inviolabile tra le nostre mani, che io continuo a misurare con gli occhi, desiderando di avere il coraggio di superarli. Ma non ce lho. Sono perfettamente consapevole del fatto che la nostra intimit non pu essere ricreata in un luogo pubblico, non con tutto questo casino. Se solo non fosse cos maledettamente attraente con quella maglietta... Mi domando quanto potr resistere senza saltargli addosso. Comunque, ho giurato a me stessa: NIENTE SMANCERIE e NIENTE PREGHIERE. Quando arriviamo allo sportello, mi tuffo nella mia borsa per cercare il portafogli, ma Jack non vuole saperne e tira fuori la sua Visa con gesto distratto. Sospiro tra me, mentre le sue quotazioni salgono vertiginosamente nella mia testa. Facciamo rifornimenti a un chiosco: acqua, gomme da masticare e sigarette. Sono alle sue spalle e lo guardo ammirata: cos sicuro di s! A .che ora il treno? chiede. Non una domanda diffcile, ma io tremo come una foglia. Guardo lorario, ma vedo solo unombra confusa. perch ho bisogno di occhiali o perch Jack cos vicino e tutti i miei sforzi servono a reprimere limpulso di mettergli le mani addosso? Dobbiamo correre per non perdere il treno. Mi tira su appena in tempo e per un secondo mi tiene fra le braccia. Appoggio la mano sul suo petto, i nostri sguardi sincontrano e lui non mi

lascia andare. Mi perdo nei suoi occhi; il mio stomaco e il treno danno gli stessi scossoni. Credo che anche Jack senta qualcosa, perch arrossisce e ride. Poi si libera e io lo seguo nel vagone, trattenendo il respiro. quasi vuoto e ci sono molti posti liberi accanto al finestrino. Qui dice Jack, afferrando la mia borsa per metterla sul portabagagli. uno di quei momenti in cui la vita va al rallentatore. Guardo con orrore lui che dondola la borsa per un manico, il manico che cede e il contenuto della borsa che precipita al suolo ai nostri piedi. Tutto. Compresi i preservativi. Li guardiamo in silenzio. Ehm, Amy dice, grattandosi una guancia. Staremo fuori solo un giorno. Non ti sembra un po troppo... ottimista? Mi sento male. Cado in ginocchio e comincio a raccogliere tutto. Sono arrossita fino alle doppie punte. Non li ho comprati. Li ho avuti dal consultorio... comincio, ma sto solo peggiorando le cose. Be, molto, previdente, da parte tua . Stronzate. Intende dire presuntuoso. Presuntuoso ai limiti del patologico. Ricaccio i preservativi nella borsa. Mi sento cos idiota che vorrei saltare gi dal treno. Sono penosamente consapevole che qualsiasi cosa dica potr essere usata contro di me. Jack scoppia a ridere e cade a sedere. Io chino la testa e nascondo la faccia tra le mani. Non riesco a guardarlo, ma ride cos forte che alla fine sbircio tra le dita. Sei rossa come un peperone! Oh Dio. Chiss che cosa pensi di me? mi lamento. Mi tira gi a sedere sulle sue ginocchia e mi abbraccia. Penso che non vedo lora di usarli sussurra, poi sfiora la mia guancia rovente con la sua mano fresca e mi bacia con tale intensit che dimentico che lo sto schiacciando e mi sciolgo in una spirale di gioia senza peso. Quando arriviamo a Brighton sembra impossibile pensare che ci sia mai stata freddezza tra noi. Abbiamo chiacchierato come vecchi amici, raccontandoci delle vacanze, delle famiglie. Come due veri amici. Chiacchieriamo ancora attraversando la citt per andare alla spiaggia. Il sole fa scintillare lacqua, c gente che si spoglia ovunque e neUaria si sente il profumo dellestate, insieme a quello dei dolci e dello zucchero filato proveniente dalle bancarelle sul molo. C qualcosa di contagioso nellestate. In men che non si dica la mia regressione allinfanzia completa e comincio davvero a rimpiangere di non aver portato secchiello e paletta. Titto quello che voglio fare stupidate e Jack palesemente dello stesso umore. Lo prendo per mano e lo trascino sul molo. Mi sembra di avere cinque anni e di stare insieme al mio compagno di marachelle.

Scorrazziamo per il molo, impiastrandoci la faccia con i ghiaccioli e facendo gli scemi con quelle sagome di cartone dove c solo il buco per la faccia. Lo so che non si addice molto allimmagine di fi- ghetti che volevamo darci laltra notte, ma chi se ne importa. cos bello essere lontano da Londra, lontano da tutti e mi sento cos rilassata che dimentico di voler fare una buona impressione. Siamo insieme e questo basta. Ma nella sala giochi che Jack davvero nel suo elemento. Un bambinone. Non posso fare a meno di prenderlo in giro. sorprendente quanto puoi imparare su una persona durante una gara automobilistica simulata. La gente tira fuori la sua vera personalit e quello che scopro su Jack : a) competitivo b) non sa perdere. Mi riprometto di non giocare mai a Monopoli con lui. TI faccio nera, ragazza dice Nigel Mansell Rossiter, mettendo la moneta nella fessura. Ma davvero? Beato te! sistemo il seggiolino. Non sai cosa hai appena scatenato! Cos ci lanciamo sul circuito di Montecarlo e ogni tanto lancio unocchiata a Jack. Si morde il labbro per la concentrazione e io devo resistere alla tentazione di sciogliermi in un cumulo di melassa, perch voglio batterlo. Per pura fortuna, lo batto. Tire volte. Grazie Dio, te ne devo una. Jack non ci sta. Si offende sul serio quando non gli concedo la rivincita. Bisogna sapere quando fermarsi. Ritirarsi imbattuti lo sfotto, correndo di nuovo fuori al sole. Jack cammina trascinando i piedi. Mi aspetto quasi di sentirlo urlare: Ma sei una femmina! , ma in qualche modo perverso so di averlo impressionato. Lo guardo al di sopra della spalla e sorrido compiaciuta. Non fare il broncio, Jack. troppo. Comincia a inseguirmi per la passerella e io scappo, facendo lo slalom tra bambini e nonne, attraverso le bancarelle fino alla fine del molo, dove mi blocca contro la balaustra. Ringhia, ma sorride e un secondo dopo ci stiamo baciando come quattordicenni. Quando un gruppo di ragazzini ci passa accanto e grida Bleah! , ridacchiamo e Jack si scosta. I suoi short sembrano una tenda da campeggio e scoppiamo a ridere. Si appoggia alla ringhiera e guarda gi, verso lacqua. Io mi volto e mi appoggio sui gomiti. La brezza calda porta il rumore dellotto- volante e le grida che accompagnano ogni picchiata. Sei bella. Sei fantastica dice Jack allimprovviso. Hai un sorriso meraviglioso . Chiudo un occhio per ripararmi dal sole e lo guardo. la prima volta che mi fa un complimento serio e mi gira la testa. Lui imbarazzato e cambia discorso.

Devessere bello fare il bagno dice accennando allacqua, ma io non riesco a rispondere perch un camion di endorfine sta sbandando tra le mie terminazioni nervose. Mi prende la mano, ma ho il palmo sudato e cerco di divincolarmi. Lui se ne accorge, ma stringe ancora pi forte e mi bacia le nocche. Dai, andiamo sulla spiaggia dice e mi strizza locchio. Credo che essere adulti sia una cosa difficilissima. molto peggio degli esami alluniversit, perch non esiste una preparazione. Nessuno ti dice che un giorno, verso i ventanni, tutti si aspetteranno che tu sia diversa. Che sia adulta. Con responsabilit come bollette e ipotetiche e decisioni da prendere. C solo una cosa pi difficile dellessere adulta: essere unadulta single. Lo so che non dovrei dirlo. Ho letto un numero sufficiente di riviste femminili ipocrite per capire che, in quanto donna degli anni no- vanta, dovrei essere per definizione perfettamente a mio agio con me stessa, del tutto indipendente; autonoma in ogni sfera della vita, com- presi i lavori di falegnameria; soddisfatta della mia carriera e mai a corto di soldi; in grado di affrontare qualsiasi critica; sempre contenta di migliorare la mia crescita spirituale. Sono tutte stronzate. Negli ultimi sei mesi mi sono sentita come il bambino grasso che nessuno vuole nel gruppo. Oppure, se entravo nel gruppo, gli uomini che incontravo mi facevano venir voglia di correre, il pi velocemente possibile, nella direzione opposta. Non j dovrebbe essere importante, ma lo . Perch dallet di due anni, | chiunque sa che giocare da soli stupido. Non funziona. noioso. Ma quando sei piccola puoi sempre correre in casa dalla mamma, ; che ti d un bacio, un biscotto e tutto passa. Invece allimprovviso sei grande e non c pi nessuno da cui correre. E poi cominci a sentirti colpevole di volere qualcuno di carino con cui giocare. E lo vuoi sempre di pi e pi lo vuoi e meno ti sembra possibile averlo. Vaghi : per il supermercato con un cestino, guardando con ammirazione le persone con i carrelli, i giochi in cui non sei ammessa e pensi Perch io ? Cosa ho che non va ? E poi allimprovviso succede. Ti ritrovi vicino a qualcuno. Come ora, Jack che cammina accanto a me, il braccio intorno alle mie spalle. Sembra la cosa pi naturale del mondo. Ma come successo? Vorrei fermare il tempo. Congelare questattimo, in modo che tutti lo vedano. Voglio che tutti sappiano che come parte di un noi sto molto meglio che come la vecchia Amy da sola. Voglio saltare e gridare Guardate ! Sono in una coppia ! Posso farlo anch io ! Jack si ferma davanti a un negozio di surf. Dai, andiamo sullacqua scooter dice prendendomi per mano. Prima che abbia tempo di oppormi, mi trascina nel negozio. Mentre lo guardo mi viene da ridere. Rido perch lui non ha la

minima idea di quello che mi passa per la testa e non lo capirebbe neanche lontanamente. Perch lui un uomo e certe cosa semplicemente non le pensa. E fa bene. Lo invidio, invidio da morire la sua mancanza di complicazioni. Potrei fare faville se non perdessi cos tanto tempo ad avere ansie esistenziali. Potrei essere impulsiva come Jack e la mia vita sarebbe uno spasso. Mi ricordo come mi sono sentita quando qualcuno mi ha insegnato ad allacciarmi le scarpe per la prima volta. stata una rivelazione. Allimprovviso era tutto chiaro, non cera pi bisogno di andare per tentativi. Guardando Jack nel negozio mi sento come allora, come se qualcuno mi avesse insegnato a essere felice e mi viene voglia di dire Che scema. Era cos semplice ! La commessa mi avverte che la mia scusa per indossare il bikini non regge e che volerebbe via in un secondo. Invece mi rifila un costume fatto con una specie di gomma appiccicosa che non si addice, molto ai miei fianchi da fattrice. Jack naturalmente sembra James Bond in missione e sento arrivare un attacco di gelosia quando la commessa lo squadra da capo a piedi. Nellacqua Jack un talento naturale. Dal luccichio dei suoi occhi capisco che cerca la rivincita per il mio trionfo al videogame. Non aver paura, vai e basta! grida. Do gas e schizzo via verso lorizzonte. Mi diverto talmente che non mi accorgo che il tempo volato. Ho la gola secca mentre risalgo sulla spiaggia e cerco di uscire dalla muta. Jack mi circonda con un braccio quando esco dal retro del negozio. l sei divertita? Da pazzi, ma adesso muoio di fame. Mi do dei colpetti sullo stomaco, sorpresa di come le mie paranoie da sovrappeso siano svanite nel nulla. Si provveda, allora dice lui, munifico. Pesce e patatine? Sei cos inglese mi sfotte. Possiamo trovare di meglio . Gironzolando per le stradine troviamo un allegro ed economico ristorante francese con i tavolini fuori. Jack ordina un paio di birre. A noi . Brindiamo. Le bollicine mi salgono su per il naso. Ho passato tanto tempo a chiedermi cosa pensasse lui della notte scorsa, ma adesso che ho lopportunit di chiederglielo non lo faccio. Mi interessa molto "di pi sapere cosa pensa su tutto il resto. Ti piace essere un artista? chiedo allarrivo degli antipasti. S. lunica cosa che so fare bene. E poi, mi risparmia un lavoro dalle nove alle cinque . Beato te sospiro. Anchio vorrei essere davvero brava in qualcosa.

Be, qualcosa c ghigna. Arrossisco. A parte quello . Vuoi dire che cerchi il successo? Credo di s. Non quello che vogliono tutti? Cosa volevi fare quando eri piccola? chiede lui, intingendo un pezzetto di pane nel sugo. Qualcosa che avesse a che fare con i vestiti. Vestiti da uomo. Ho sempre preferito Ken a Barbie . Volevi solo tirargli gi i pantaloni . Rido. Vero. Anche se Ken una delusione, da quel punto di vista. No, mi piacciono i vestiti da uomo. La prima volta che ti ho visto, ho notato subito i tuoi vestiti . Jack mi guarda. Perch non provi a entrare nel campo della moda? Fisso gli asparagi sul mio piatto. Lo desidero da anni, ma un ambiente troppo competitivo . Finch non ci provi, come fai a dirlo? C un sacco di gente di talento, ma non c motivo perch tu non debba essere una di loro. Se avessi dovuto pensare alla competizione, avrei smesso di dipingere subito. S, credo anchio . Non hai niente da perdere. E comunque, hai tutto il potenziale che serve. Mi guarda e sorride. Mi sento cos sollevata e cos felice che gli credo. Completamente. Non ho mai parlato delle mie prospettive lavorative ad altri che ad H e sento di essermi tolta un peso raccontandogli le mie ambizioni. Ci prendiamo una sbronza mentre guardiamo la gente che passa e il pomeriggio si dissolve in risate. Pi tardi torniamo alla spiaggia. Ora quasi vuota e troviamo un posticino tranquillo. Nella mia sbornia sento che ci siamo solo io e Jack al mondo. Lui si messo a tirare sassi sul pelo dellacqua, verso il sole calante e io lo guardo muoversi. Sono pateticamente innamorata. Si volta verso di me. Che facciamo ora? chiedo. Vuoi tornare? No.Etu? Scuote la testa. Ci guardiamo nervosamente e ci viene da ridere. Lui si pizzica il labbro. Conosco un posto per stanotte. Se ti va, naturalmente . Se mi va? Non voglio altro. Lomino al Bed & Breakfast Casanova tratta Jack come un vecchio amico. Gli porge una chiave con una strizzata docchio e la notizia che la colazione verr servita solo fino alle 10.30. La nostra stanza ha la personalit di una cabina del telefono. Ma pulita e c un buon assortimento di biscotti compreso nel prezzo. Poso la mia borsa su una sedia e sbircio attraverso le tende nel giardino sul retro.

strano essere qui con Jack. Dopo la giornata passata insieme questo sembra illecito, una cosa da grandi. Non ci tocchiamo. Jack va in bagno e alza la tavoletta. Guardo la sua schiena mentre fa pip e per qualche motivo mi sento quasi scioccata. Ora che certo che passeremo la notte insieme, mi sento nervosa. Significa qualcosa di pi rispetto allaltra notte a casa sua e questa intimit mi spaventa. Siamo veramente insieme. Jack tira lo scarico e noto con piacere che ha abbassato la tavoletta. Mi sento lercio dice. Arriccio il naso e mi scompiglio i capelli rigidi per la salsedine. Anchio. Doccia? chiede lui. Io annuisco. Entra per primo e lo vedo regolare la temperatura attraverso il vetro, mentre mi svesto. Quando apre la porta entro anchio. Mi sento impacciata: stare cos, nuda di fronte a Jack. come se ci vedessimo per la prima volta e forse proprio cos. Vorrei incrociare le braccia sulla pancia e chiudermi a riccio. Jack mi guarda. Mi guarda davvero. Sento il suo sguardo in ogni poro della pelle e so che sto arrossendo. Cerco di abbracciarlo e baciarlo, che sarebbe una cosa meno intima, ma lui si divincola. Senza dire niente e guardandomi sempre dritto negli occhi, prende una piccola saponetta e comincia a sfregarla tra le mani. Magari penserete che una cabina da doccia di plastica rosa non sia particolarmente erotica, ma in questo momento in cima alla lista delle mie fantasie. Jack comincia a lavarmi, trasformandomi in una massa di schiuma. Mi tocca con tanta attenzione che sembra mi stia dipingendo. Scivolo contro di lui, in una nuvola di vapore. E mi sento DONNA. Donna bagnata. Donnaccia. Sto gi tremando quando lui si inginocchia e prende la mia gamba sulla spalla. Nasconde la testa tra le mie gambe e per me la fine, lutto sta scivolando via. Le sue mani sul mio corpo, la mia schiena lungp il muro e i miei sensi nel pi incredibile orgasmo della mia vita. Dopo mi ci vogliono secoli per riprendere fiato e sto ancora tremando. Non abbiamo detto una parola. Lo guardo attraverso il vapore. E il mio turno. Mi inginocchio e lui mi afferra i capelli mentre lascio la parola alla mia lingua. Amy ? ansima dopo un po. Mmmmm? dico, giusto perch non si parla a bocca piena.

Hai il ginocchio sul buco dello scarico . Asciughiamo lalluvione con gli asciugamani e ci sdraiamo sul letto ancora bagnati. Jack sfiora con il dito il segno del costume sul mio seno. Hai preso il sole dice. Oh si. Il calore mi entrato fin nelle ossa. Ci guardiamo negli occhi e so che stiamo per fare lamore. Jack deve leggermi nel pensiero, perch dice: lUtta la notte, fino a domani finch non riuscirai pi a camminare. un uomo di parola. Quando rientriamo la domenica mi sento a pezzi, nel modo in cui so lo troppo sesso, sole, mare e alcol possono farti sentire. Felice? chiede, aprendo la porta. Abbiamo passato tutto il giorno sulla spiaggia e il sole ha fatto venir fuori le sue lentiggini. proprio bello. Gli accarezzo la guancia. Forse sorrido. Come, forse? Ma insomma, che deve fare un poveruomo? Finge di essere indignato e mi afferra per la vita, guidandomi verso la cucina. Sto ridendo e non vedo subito Chloe e Matt seduti sui cuscini sul pavimento del soggiorno. Ma guarda, guarda. I nostri piccioncini ride Chloe. Jack smette di farmi il solletico e si allontana. Mi sistemo i capelli dietro l'orecchio e la mia risata muore alla vista di Chloe. spaparanzata come una persona di casa, con una bottiglia di birra in mano. schifosamente magra e le sue gambe perfette fanno bella mostra di s sotto un vestito corto. Ciao gente dice Jack passandomi davanti. Si china per baciare Chloe sulla guancia. Servitevi dice Matt, indicando le birre sul tavolo. Dove siete stati? Brighton rispondo. Guarda che naso rosso! mi fa Chloe. Oh, povera! Jack ride e mi passa una birra. Non divertente. Non colpa mia se sembro unavvinazzata. Cerco il suo sguardo, ma sembra lontano e non mi difende. Allora? dice Chloe. Diteci tutto! Ah, bellissimo. Acqua scooter, spiaggia, insomma tutto dice Jack, appoggiandosi al divano e aprendo la birra. E poi siete rimasti! Qual quel tuo posto da rimorchio, Jack? sfotte Chloe. Schiocca le dita, mi guarda. Non me lo dire, aspetta... il Casanova. Dico bene? Spero che almeno ti facciano uno sconto. Piantala, Chloe dice lui, ma ride, crogiolandosi nel suo ruolo di Jack il Donnaiolo e per un attimo tutto chiaro. Sono solo unaltra conquista. Lha gi fatto altre volte, io non sono certo la prima. Chi altre ha spedito al settimo cielo nella doccia rosa? Mi sento mancare la terra sotto i piedi. Siediti, di dice Matt, agitando la bottiglia verso i

cuscini, ma non voglio avvicinarmi a Chloe. Non vorrei pugnalarla senza volerlo. Oh, mi ha telefonato Helen ieri sera dice Chloe in tono casuale, bevendo un sorso di birra. Campanello dallarme. Perch H ha chiamato Chloe? Cercavate. Cazzo. Non preoccuparti, le ho detto che probabilmente eri con il nostro rubacuori, qui . Stava bene? Che ha detto? Non molto. Sembrava un po arrabbiata. Posso usare il telefono? chiedo a Jack. Certo, vai nella mia stanza . Sono preoccupata da morire mentre li lascio a sghignazzare in soggiorno. H, sono io. Di, alza il telefono! dico, parlando alla segretera. , Clic. Sei tornata, vedo dice sbrigativa. Sembra incazzata nera, Sono stata a Brighton. Brava. terribile. Non ha mai usato quel tono con me. Strngo la cornetta. Cos successo? Come se te ne fregasse qualcosa sbotta, ma la voce le si incrina , e io comincio a spaventarmi. Dimmelo le dico. Un singhiozzo soffocato. Lasciami in pace! Cade la linea. Resto l impalata a sentire il segnale. Non mi ha mai 4 sbattuto il telefono in faccia, ma non mi sorprende che sia incazzata. Al suo posto avrei fatto anche peggio. Avevamo dei progetti per sabato sera e io le ho dato buca e non lho chiamata per tutto il fine settimana. Sono colpevole. Colpevole di essere una schifosa egoista, di aver fatto quello che ho sempre giurato di non fare quando cera di mezzo un uomo. E ora lei in crisi e io lho piantata nel momento del ; bisogno. Il pensiero di perderla mi fa venire i crampi allo stomaco. , tutto a posto? chiede Jack dalla porta. Avanza verso di me e mi ; posa la mano sulla spalla. successo qualcosa, devo andare da lei. Non ti dispiace, vero? No, figurati, vai . Odio la sua sincerit. Vorrei che invece gli dispiacesse che il nostro weekend fatato sia svanito, ma con uno sguardo ho gi capito \ che non cos. Ora nel suo territorio e io non conto pi. Ci salutiamo davanti a Matt e Chloe, e Jack mi tratta come se fossi sua zia. Lo guardo negli occhi, ma il Jack con cui ho passato il fine settimana si ritirato nella sua fortezza. Pi lo guardo, pi si mette ! sulla difensiva. Mi d un bacio a stento. Ci vediamo, allora dice. Allora quando? Domani? Tra una settimana? Un mese? Un anno?

Ma ci vediamo, poi? Sono stato benissimo concede. Spero che Helen stia bene dice Chloe, raggiungendo Jack sulla "j porta. Il suo tono pieno di solidariet, ma non ci casco neanche per un secondo, specie quando mette il braccio intorno alla vita di Jack e stringe. Chiunque lo vedrebbe come un gesto amichevole, ma quando ritira la mano posso quasi vedere il marchio che ha lasciato: Propriet privata. Vietato laccesso . Esco in strada camminando allindietro e prima che sia fuori vista la vedo rientrare ridendo in casa con Jack. Guardo per un istante la porta chiusa, incredula. Ho il batticuore nella metropolitana che mi porta da H e sono nervosa mentre la seguo nel salotto buio. Se ci fossero le olimpiadi del filmo, H vincerebbe loro, largento e il bronzo tutto da sola. circondata dalle tracce della disfatta e ascolta Lonard Cohen. Brutto segno. Allinizio cerca di continuare a fingere di avercela con me, ma non ci riesce e si rincantuccia nella poltrona a fagiolo, che ormai ha la sua impronta permanente. Come pensavo, si tratta di Gav. Ho rovinato tutto singhiozza. Shh sussurro, inginocchiandomi accanto a lei. No che non lhai fatto. Quando riesco a calmarla, mi racconta tra le lacrime lultima tragedia. Eravamo a letto e gli ho chiesto se voleva sposarsi. Era solo una domanda ipotetica, non gli stavo facendo nessuna proposta ma lui diventato strano. Ha detto che non si sarebbe mai sposato, a meno che non ci fossero stati di mezzo dei figli. Allora gli ho chiesto se voleva dei figli e lui ha detto non per i prossimi secoli, facciamo almeno dieci anni, ci sono altre cose che vuole nella vita . Tipica reazione alla Gav. Ma poi mi sfuggito tutto di mano. Ho detto che dieci anni mi sembravano uneternit e dove saremmo arrivati, ma lui si incazzato e ha detto che gli facevo pressioni e perch non potevamo divertirci e basta. E io ho detto, a che scopo? Tenta un profondo respiro e il suo mento trema. A che scopo? A che serve coinvolgersi, amare qualcuno se sai che quello pu mollarti in qualsiasi momento e non vuole dei figli con te finch le tue ovaie non saranno diventate come piselli secchi? Rido e le asciugo le lacrime con lultimo pezzo di carta igienica. Non puoi prevedere il futuro, bellezza. Non puoi sapere cosa succeder a tutti e due . So che ora con Gav singhiozza, non succeder pi niente. Non vero. Prima di questo litigio stupido andava tutto bene. Stavate benissimo insieme. Devi solo lasciare che le

cose vadano per il loro verso . Non capisci. Non cercare di propinarmi queste stronzate tipo carpe diem, n tu n io siamo buddiste del cazzo sbotta. Non sentir ragioni. testarda, sta mostrando la sua vera faccia da Capricorno. Lunica strada di attirarla fuori dal baratro. Grazie a Dio ho un Master in Gestione di H. Sospiro e mi alzo. Va bene. Mi arrendo. Stai l raggomitolata come un sacco a pelo, allora. Non ti lasciar coinvolgere da nessuno, casomai venisse fuori che non lUomo della Vita. Ecco, ci sono! Potresti preparare un questionario e farlo riempire a tutti quelli che ti piacciono e potresti fargli promettere di tenere momentaneamente in sospeso la loro vita intanto che tu decidi cosa vuoi. Funzioner di sicuro . Un sorriso sta lottando per piegare le labbra di H, malgrado le sue resistenze. O magari potresti stendere Gav. Incatenarlo al tavolo di cucina e frustarlo finch non ti chiede di sposarlo. questo che vuoi? Sei assolutamente certa che lui luomo per te, per sempre, fino alla fine dei tuoi giorni? No ammette. E allora? Allora lo amo e voglio che funzioni . E quand che lui ha detto di non volere la stessa cosa? Guarda, stai diventando ridicola . troppo tardi. Se n andato . S, se ne sar andato a casa . Alzo gli occhi al cielo. Non partito per il giro del mndo. Probabilmente domani ci riderete su . Si rassicura e ci abbracciamo. La cosa peggiore era che non riuscivo a rintracciarti dice. Mi sono preoccupata sul serio . Lo so, lo so, mi sono lasciata trascinare. Mi dispiace . Mi chiede del weekend a Brighton e le racconto tutto. Allora cos quel muso lungo? Non lo so. stato stupendo, ma poi Chloe mi ha fatto saltare i nervi. Che stronza. Forse ha ragione a metterti in guardia . Divento sospettosa. Perch? Che ti ha detto? H sospira e mette su unespressione contrita. Chloe conosce bene Jack. Dice che un donnaiolo e che la prospetti va di una relazione lo farebbe scappare a gambe levate . Vuoi dirmi che tutto a un tratto ti fidi di Chloe? No dice lei, voglio dire che non dovresti farti troppe illusioni. Insomma le cose stanno cosi. Bene, mi fa piacere che tutti abbiano gi deciso per me, mi risparmia il fastidio . H scuote la testa e mi costringe a sedermi. Ma no. Solo tu

sai cosa meglio per te. Devi solo vedere che succede . Naturalmente ha ragione, ma odio quando mi ritorce contro i miei stessi consigli. Tornata a casa, mi sdraio a pancia in gi sul divano e guardo il tappeto. Ho la testa in fiamme. Venerd, prima di vedere Jack, ero cos presente a me stessa. Avevo la mia strategia: volevo essere disinvolta, distaccata e non avevo intenzione di andare a letto con lui. Lo ammetto, avevo comprato biancheria nuova, perfino il reggicalze (scomodissimo) e avevo un trucco nuovo, un profumo nuovo e un vestito da urlo, ma lo stesso non avevo intenzione di colpire. Volevo solo che mi desiderasse il pi possibile, al punto da rendersi conto che ero una persona con la quale avere una relazione. E ora ho rovinato tutto. Prima ancora di cominciare. Ma poi mi viene in mente Brighton e i ricordi sono cos vividi che mi pungono le palpebre. Possibile che solo stamattina ero stretta contro di lui? Comera possibile che non significasse niente? Come aveva potuto dimenticare cos in fretta? Come ha potuto scaricarmi come una scopata veloce dopo tutto questo? Mi faccio un bagno, ma non aiuta. Ho freddo, mi sono ustionata al sole e neanche gli asciugamani puliti scacciano la desolazione. Non ha senso fissare il telefono, tanto non chiamer. Perch dovrebbe? C Chloe con cui passare una serata divertente. Mi verso addosso un bidone di lozione idratante, ma nonostante la stanchezza non riesco a prendere sonno. Alla faccia delle grandi speranze. Avevo tutto e lho perso in un giorno. Negli anni a venire star seduta nel mio appartamento come uno di quei personaggi di Dickens, coperta di ragnatele e tutti diranno: Ah, poverina. Quel giorno di giugno stata felice, ma quello era il suo destino. E anche se Jack non morto, come se fosse sulla luna. Quello che sta dicendo in questo momento mi tortura: Amy? Bella scopata. Ci siamo divertiti, ma come lei ce n a bizzeffe. Sempre avanti ! 101 Perch dovrei vederla ancora? I miei amici sono pi importanti. Sono giovane, libero e single. A che serve legarsi? intollerabile. Non posso restare a letto con la sua voce che risuona nella stanza e perci trascino le mie stanche ossa in cucina, per farmi una cioccolata calda. Annuso il latte. Pu andare. Solo quando chiudo il frigorifero mi accorgo che le lettere magnetiche che tengo sulla porta sono state spostate. Ora c scritto, in rosa, verde e arancio: AMY SEI GRANDE Appoggio la fronte alla porta del frigo e sorrido. Solo Jack pu averlo scritto. Mentre faccio bollire il latte, non mi sento poi cos gi.

5. Jack
Nuovo giorno La mia giornata inizia con un indovinello: Domanda: Che cos che odora di formaggio, sa di formaggio ma non formaggio? Risposta: Il piede di Matt. Ora, Matt unottima persona. No, rettifico: Matt la migliore delle persone. Insieme ne abbiamo passate tante: dalle lezioni di piano con lindomabile bisbetica ammazzabambini signorina Hopkins, alla pubert e ai primi acquisti di giornaletti porno e sidro a buon mercato, fino al presente, che ci vede entrambi impegnati a mantenere la facciata di maturi e responsabili membri della societ londinese. Posso dire senza esitare che sono pochi i sacrifci che non farei con piacere per aiutarlo. Se rimanesse una sola sigaretta nel mio pacchetto e fossimo a chilometri di distanza da qualsiasi tabaccaio, la dividerei senzaltro con lui. Se fossimo in mare e lui cadesse fuori bordo, mi tufferei per salvarlo. Se avesse bisogno di un rene, sarei lieto di dargliene uno dei miei e, se non potessi proprio fare altrimenti, gli darei il mio ultimo preservativo. Ma anche la pi profonda delle amicizie ha dei limiti. E francamente, svegliarsi con lalluce sudaticcio del suo piedone piantato contro i denti, va molto oltre il limite. Rimuovo larto dalla mia bocca e mi pulisco la bocca con lavambraccio. O meglio, con la manica, visto che sono ancora vestito. Ho ancora indosso gli abiti con i quali sono collassato stanotte verso le tre, al suono di Breakfast in America dei Supertramp. Cerco di alzarmi a sedere ma mi ribalto immediatamente e resto fermo, sdraiato su un fianco, ad aspettare che il movimento oscillatorio della casa di Matt si plachi. Dopo qualche secondo riesco a mettermi in piedi, a raggiungere il divano in un balzo e riconquistare in qualche modo la posizione seduta. Solo a questo punto mi arrischio a valutare la situazione. Lunica definizione che mi viene in mente Apocalisse. I Quattro Cavalieri sono tutti presenti sul luogo dellArmageddon che una volta era il soggiorno di Matt: Chloe, Matt, Jack Daniels e Johnnie Walker. I primi due giacciono ai miei piedi, fianco a fianco, come due bravi fidanzatini. Gli altri due non sono che vuoti involucri delle loro vere essenze. Il collo di vetro di Johnnie giace rotto, l dove Chloe lha schiantato verso le due, versandone tutto il contenuto sul tappeto. Jack invece vuoto, proprio come se qualcuno si fosse bevuto tutto il suo spirito ed ancora rivolto verso il punto dove ero seduto io quando abbiamo cominciato il Gioco della Verit. Guardando questa scena di decadenza, depravazione e quasi totale futilit giungo alla conclusione che la mia vita uno schifo. Ho deciso: qualcosa deve cambiare.

Effettuo una rapida autodiagnosi: Gusto: alcool stantio, sigaiette e patatine al bacon Tatto: instabile viscido Vista: annebbiata Udito: limitato al russare di Matt e ai miei battiti cardiaci Olfatto: limitato ai piedi di Matt Le mie peggiori paure trovano conferma. La mia vita = merda; merda = la mia vita. In questo momento piuttosto difficile vedere la differenza. Bevo troppo. Fumo troppo. Non lavoro abbastanza. Questa stata la mia vita negli ultimi sei mesi. Questo il modo in cui ho scelto di vivere. Ma non pi quello che voglio. Sento un peto degno di una mucca e solo dopo realizzo che si tratta di Matt. La sua espressione si contorce in una smorfia di dolore mentre le palpebre si sollevano. impossibile dire se questa sia la reazione della parte superiore del suo corpo al comportamento bovino della parte inferiore, oppure la semplice deduzione, basata sulla luce che filtra dalle persiane, che s, luned mattina e no, non in condizioni di andare al lavoro. Grugnisce, guarda lorologio e borbotta qualcosa di incoerente. Poi, con gli occhi nuovamente sigillati, comincia a scuotere dolcemente Chloe. Matt: Oradialsarsci. Chloe: Bleh. Chestapuzza? Matt: Machestaidiscendo? Chloe: Mh, bleh. Macheora? Matt: Ssaifascendotardi. Deviandareinuffiscio. Chloe: Fanculo. Ioadessomuoio. Matt: Senticl. Tiratis. Di. Chloe: Diesciminutiemialso. Diesciminutievado. Matt: Vabbe. Diesci. Chloe: S. Per fortuna il mio bagaglio culturale e linguistico comprende la conoscenza profonda dello Sbronzese. Pertanto sono in grado di interpretare il loro scambio di vedute e di capire che per ora non si muovono da l. Bene. Perch invece la mia sbronza sta svanendo in fretta. Ho bisogno di un bagno, caldo e lungo. Cinque minuti dopo aver immerso il mio corpo dolente nella vasca sono ancora in coma profondo. Insieme ai postumi della sbornia soffro di uno stato di depressione e di autorepulsione. Frankenstein, vat- ti a nascondere. Nosferatu, di le dimissioni. Sono io il vero mostro. Sono io la creatura dannata destinata a vagare per la terra in agonia fino alla fine dei tempi. Neanche Dante aveva previsto una cosa del genere nel suo Inferno. Le prove fisiche del fatto che Dio mi ha dimenticato sono le seguenti: a) il percussionista della London Symphony Orchestra, fatto di anfetamina, sta eseguendo un assolo nella mia testa b) il mio stomaco si contorce e grugnisce come se avessi ingoiato un cane idrofobo

c) il livello dellacqua nella vasca sale visibilmente perch mi sto sudando via lanima. In un disperato desiderio di redenzione, cerco conforto nella religione. Io sono un pellegrino e la vasca la mia Lourdes. Canto le lodi al Signore per lAcqua Calda. Prego lo Spirito del Sapone e inneggio allAngelo del Bagnoschiuma. Questo bagno e tutto ci che vi galleggia, cosa buona e giusta. Ma non funziona. Nellora del bisogno, il Dio in cui ho smesso di credere allet di dodici anni ha ovviamente deciso di rendermi la pariglia. Non ho altra scelta che accettare la triste verit: il mio corpo non affatto un tempio, ma piuttosto un porcile. E neanche uno di quei porcili moderni. A questo punto mi viene in mente la ricetta di Amy per la terapia durto Banana. Abbandono temporaneamente la vasca, mando gi un paio di Nurofen con un sorso dacqua del rubinetto e torno sgocciolando al mio bozzolo acquatico. Mentre aspetto che la chimica faccia il suo effetto, indosso maschera e boccaglio. Forse un cambiamento di ambiente sar la chiave della mia guarigione. Alcuni usano la meditazione per sgombrarsi la mente, altri ricorrono alle droghe. Io invece metto la maschera, il respiratore e vado gi nella vasca. Addio terraferma, con tutti i tuoi affanni. Salve, Atlantide. Mi immergo sottacqua e ripeto lo stesso gioco di quando ero piccolo. A occhi chiusi, immagino di nuotare in un paesaggio subacqueo. Ci sono barriere coralline e correnti calde. Immagino di poter respirare sottacqua. Le alghe mi sfiorano, i pesci mi nuotano davanti al naso. E sopra di me, al di sopra delle onde, immagino un limpido cielo azzurro. Ma ci sono volte in cui la fuga non funziona. Questa una di quelle. La scena immaginaria si dissolve e tutto quello che mi resta acqua torbida e schiuma da bagno sulla testa. Devessere un fatto di concentrazione. Sono distratto. Sono distratto dal vecchio, annoso, grosso problema. Dove sta andando la mia vita? E perch non ci ancora arrivata? Ho ventisette anni e che cosa ho concluso? Risposta: niente. E il fatto che questa paranoia legata ai postumi della sbronza non la rende meno reale. Sto sprecando la mia vita e lo so. Decisamente, qualcosa deve cambiare. Alla fine dellanno scorso ho preso una decisione. Avrei lasciato il lavoro per essere solo un artista. Sarei saltato gi dal parapetto della nave del Posto Fisso, sdegnando lo stipendio regolare, i contributi pensionistici e la routine della vita dalle nove alle cinque. Uomo in Mare, avrei affrontato gli squali per raggiungere la mitica Isola della Realizzazione Personale. Cos, il 1 dicembre 1997, mi sono dimesso dal settore Arte della ProPixel Ltd di Wembley. Sullo schermo del mio Mac cera met del progetto grafico per la confezione di Chick- O-Lix (Il pollo a pezzettini che piace ai bambini) che, in un impeto di solidariet verso i pennuti di tutto il mondo, ho cancellato. La mia lettera di

dimissioni, scritta sul PC di Matt quella notte stessa, diceva che me ne andavo perch volevo farmi una vita. Mi sono dato un anno per raggiungere lobiettivo. O imparo a nuotare o affogo. E se dovevo affogare, che sia. Avevo accumulato abbastanza esperienza e contatti da trovare facilmente un altro lavoro idiota in unaltra ditta idiota. Ma dovevo provare: non avrei scelto intenzionalmente la mediocrit. E in fondo, anche se mi sento come in questo momento, con met dellanno trascorso e ancora nessun approdo, una scelta che non rimpiango. Quello che triste come ho buttato via la maggior parte di questanno. questo che mi sta facendo saltare i nervi. Soluzione? Mettersi al lavoro. Oggi. Oggi il gioriruc no in cui comincio a farmi una vita. Un nuovo dipinto. Unidea si fa strada nella mia testa. Sono decisamente in vena e mi dico che questo pu essere linizio di qualcosa di grande. Sorrido. Un pensiero felice. Ci vuole un pensiero felice per scacciare la paranoia. Un pensiero felice e posso volare, come Peter Pan. Per giunta, non ne ho solo uno, ne ho due. Ho deciso di rimettermi al lavoro e ho Amy. Rivedo mentalmente la vicenda Brighton, indugiando sulle parti migliori: il dolcefar-nienfe, il ristorante francese, la doccia allalbergo... Grande. Amy un amore. Amy pulita. Amy tutto quello che in questo momento io non sono. Amy decisamente una persona da frequentare. Come amica. Come unamica con cui sono anche andato a letto. Vale a dire una fidanzata? Lidea mi salta addosso come da un pacco a sorpresa. Come ieri notte, quando facevamo il Gioco della Verit. Ricordo il momento in cui Chloe ha fatto girare la bottiglia di Jack Daniels e quella ha puntato direttamente verso di me. Matt era stato beccato a raccontare parecchie balle e aveva pagato pegno ingoiando tre cucchiai di olio doliva e togliendosi tutti i vestiti. Stava seduto accanto al divano, con le gambe discretamente piegate per nascondere le sue parti basse e sembrava una vera signora. Chloe, di fibra pi dura, aveva solo dovuto togliersi i jeans. E io, orgoglioso del fatto di avere cos pochi segreti per i miei migliori amici, avevo pagato una sola penitenza. Finch la bottiglia non mi ha puntato. Finch Chloe non ha cominciato a chiedere di Amy. Avrei ragione ha chiesto, con un ghigno malvagio sul viso, se definissi Amy la tua fidanzata? No . Bugiardo ha detto, guardando Matt per conferma. Bugiardo ha concordato lui. Chloe ha teso la mano. Boxer. Via i boxer . Scordatelo. Ho detto la verit. Ci siamo appena conosciuti. Siamo amici, va bene? Niente di pi. E di certo non quello. Non quella parola con la F, Dio buono . Chloe ha scosso la testa, guardando Matt. Ritengo che

limputato protesti troppo . Concordo ha detto lui. Si proceda! Chloe ha annuito. La prego, stimato collega. In fondo lavvocato lei . Matt ha fatto per alzarsi, poi si ricordato di essere nudo e si coperto linguine con le mani. Laccusa, signor Rossiter ha iniziato, di aver trascorso lintero weekend in compagnia di certa Amy Crosbie. Inoltre la accuso di non aver trascorso detto weekend praticando le attivit previste dal Codice di Comportamento del Single ; come ad esempio, mi si perdoni la volgarit ha fatto una smorfia di- : sgustata, andare in giro per locali a rimorchiare con la specifica intenzione di farsi una perfetta sconosciuta. Oh no, signore ha fatto un gesto deciso, al contrario. Lei ha o non ha, tra laltro, invita., detta Amy Crosbie in questa stessa casa, a... pausa melodrammtica, cena? S, lho fatto . Matt ha aggrottato la fronte. Come temevo, signore e signori della corte. E non ha forse perseverato nellerrore recandosi con la sua ospite in una casa dalla dubbia reputazione di nome Casanova, nella ; localit di Brighton? S ho ammesso, e allora? Sapete tutti e due che non la prima volta che ci porto una ragazza. Non significa che sia la mia fidanzata ; no? In questo caso ha ribattuto Matt, potrebbe gentilmente spiegare alla corte come mai, quando labbiamo vista stamattina entrare in questa stessa stanza, stava ridacchiando e tubando e recava la summenzionata Amy Crosbie ben aderente alla sua persona? Ci stavamo solo divertendo . Matt ha soffocato una risata, poi si ricomposto e ha abbassato il tono. Oh no. Era molto pi di questo. Non era forse il gesto di un uomo con delle emozioni, pardon, dei sentimenti nei confronti della donna che teneva cos stretta? No. Stronzate ci ha interrotto Chloe, ridendo. Lei ti piace. Il piace da morire. Hai preso una bella mazzata, perch non lo ammetti? Ho evitato il loro sguardo. Perch non vero . Dunque ha proseguito Matt, anche alla luce delle prove presentate dinanzi a questa corte, lei persiste nel non volersi togliere le mutande? No, Oltraggio alla corte ha detto Chloe. Fine partita . Chi se ne frega? ho detto io. un gioco idiota . Fidanzata. La parola ancora B, nonostante le me proteste dellaltra notte. strano, ma ieri pensavo sul serio che Amy fosse solo unamica e via dicendo. Oggi invece no. Cosa ancora pi strana, mi sento in colpa per averla descritta in quel modo a

Matt e Chloe. Sento di averla tradita. Ero ubriaco, ma come scusa non un granch, vero? Lo sapevo, come lo so adesso, che stato un bel weekend. Stronzate: stato un weekend fantastico. Allora, come ho fatto a dire quelle cose su di lei? E come ho fatto a cambiare atteggiamento e fare subito il vago una volta tornati da Brighton? Perch lho fatto? Forse stato perch lei andata dalla sua amica e io sono rimasto con Chloe e Matt. Il Ttum- virato. Come al solito, a bere e dire cazzate, senza bisogno di nessun altro. Fidanzata. Non se ne va. Perch so che vedr ancora Amy, perch quello che voglio. Subito. Forse avrei dovuto togliermi le mutande, dopo tutto. Inspiro, ma non arriva aria. Nel panico, mi volto e riemergo. Chloe seduta sul bordo della vasca. Ride e agita la mano colpevole. Trovato qualche sirena, marinaio? chiede. Matt, avvolto in un asciugamano, si trascina nel bagno e mi guarda con sospetto. Ma perch lo fai? chiede, con una smorfia di disgusto. Mi tolgo il respiratore. Faccio cosa? Ti alzi. H raschi via dal pavimento ed entri in uno stato di veglia. Perch lo fai se non devi lavorare? Perch, fratello dico, togliendomi lattrezzatura da Uomo Rana e ridiventando il quasi-trentenne beneducato che sono, io devo lavorare . Tolgo il tappo al mio oceano fantastico ed esco dalla vasca, urtando Chloe che si discretamente voltata e afferro un asciugamano. Ed esattamente quello che far oggi . Vita nel Parco Q gioved mattina arriva con una sorpresa: sogno Amy. Siamo seduti su una spiaggia tropicale e il sole sta calando sullorizzonte, tirandosi dietro come un sipario un cielo di stelle. Fa caldo, ma la tengo stretta. Che meraviglia sussurra lei, appoggiando la testa sulla mia spalla, con i capelli che mi solleticano la guancia. Potrei restare qui per sempre. S, ... Ma prima che possa dire qualcosa, e ci sono molte cose che vorrei dirle, sento un suono acuto e lamentoso. Mi guardo intorno, ma vedo solo le palme che bordano la spiaggia. Ma ecco che il suono si trasforma in un furioso abbaiare. Mi volto verso Amy e lei alza la testili All'inizio sono troppo scioccato per reagire: una testa di lupo sta, spuntando fuori dalla sua gola, zanne comprese. Sono paralizzato, dalla scena e dal suono che emette, che ora diventato un ululato Poi la respingo e comincio a correre lungo la spiaggia, chiamando disperatamente aiuto. Mi sveglio, aggrappato al cuscino fradicio di sudore. Anche qui al sicuro nella mia stanza, lululato persiste. Poi realizzo che si tratti, di Cagnaccio, la mia sveglia. Allungo

un braccio, afferro quella palla di pelo molesta e la scaglio dallaltra parte della stanza. Un gemito di dolore quando urta la parete, poi pi nulla. Cagnaccio un regalo di Natale di quel maniaco dellelettronica che mio fratello. Quando inizia a suonare, solo un quieto ansimare di cane, poi diventa un ringhio, poi un latrato e un frenetico abbaiare e infine si trasforma in un ululato scassatimpani. Il biglietto che laccompagnava diceva: Ecco la tua nuova fidanzata. Ah-ha. Il Grande Billy . Scemo. Comunque, per essere un regalo di Billy, non neanche male. Sempre meglio di quando lanno scorso si presentato con un paio di termo-calzini. Non la prima volta che Cagnaccio sintromette in un sogno. un sollievo, perch altrimenti sarebbe facile buttarla sul freudiano. Potrei essere tentato di interpretare il sogno in questo modo, per esempio: a) lo scenario rilassante della spiaggia rappresenta il mio bisogno di sicurezza e di scambio emotivo; la metamorfosi di Amy in lupo, nel momento esatto in cui sto per esprimerle le mie emozioni, rappresenta la mia paura di rinunciare allindipendenza; ergo, sono una persona emotivamente immatura e terrorizzata anche solo allidea di impegnarmi in una relazione b) Amy una belva e in realt non mi piace affatto. Il fatto di avere unerezione pressoch istantanea al solo pensiero di Amy, in questi giorni in cui non lho vista, sufficiente a gettare lipotesi b) nel secchio. Il che lascia lopzione a). Ma non se ne parla nemmeno. Non sono affatto emotivamente immaturo. Le mie emozioni non hanno nulla da invidiare a quelle del vicino. solo che sono molto selettivo su come usarle, ecco tutto. E non ho paura. Paura di che, poi? Sono io che ho condotto il gioco, non Amy, giusto? Voglio dire, lei che mi ha chiamato marted pomeriggio. Daccordo, ero io che non volevo riattaccare e tiravo fuori argomenti sempre nuovi di cui parlare. Ma normale, io sono un tipo socievole. Ci sto dentro esattamente quanto ci voglio stare, non ununghia di pi. Posso tirarmene fuori quando voglio. Rinunciare alla mia indipendenza? Balle. Sono indipendente come il giorno in cui ci siamo incontrati. Alla faccia di Freud. Vado al telefono. Ciao, Amy, sono Jack dico, hai impegni per pranzo? C un gemito lungo, dolce e, devo dire, molto sexy dallaltra parte del filo. Jack? S, sai, il tizio con cui hai passato la maggior parte del weekend. Di nuovo quel gemito, poi: Che ore sono? Circa le otto e mezza . Si schiarisce la voce. Come va? Sento Matt che esce dal bagno. Oh, non c male. Come mai non sei in piedi?

Non lavoro oggi. Top Temps mi ha tradito. Sembra un po abbattuta. Mi dispiace dico, poi: Cazzo. TI ho rovinato la mattina a letto, allora. No, no... Be, s. Ride. Ma non c problema. Mi fa piacere sentirti . C una pausa e ascolto il rumore che fa lei muovendosi nel letto. La immagino sdraiata, con i capelli arruffati, gli occhi semichiusi. Vorrei essere l. A pranzo dice. Va benissimo. Dove? Guardo fuori dalla finestra. Be, sembra che oggi sia unaltra giornata stupenda. Che ne dici di Hyde Park? Un picnic e un po di tintarella? Dico che perfetto. A che ora? E dove? Hyde Park grande... Giusto. Puoi venirmi a prendere al lavoro . Appena lo dico, mi vorrei prendere a schiaffi. Giustamente, confusa. A casa tua, vuoi dire? Ah, ho capito. Dammi lindirizzo . Parliamo ancora per qualche minuto, poi riaggancio, mi stiro e mi alzo. Mi sento effervescente. Sveglio e lucido. Dipende dalla mia decisione di luned mattina e dalla piega che hanno preso le cose. Luned ho cominciato a lavorare nello studio alle undici e, a parte il pranzo e un caff con Matt al suo ritorno dal lavoro, non mi sono mosso da l fino alle dieci di sera. Niente TV, niente ozio in giardino. Niente altro che lavoro. Ho sviluppato lidea che mi venuta nella vasca mentre cercavo di mandar via la sbronza: giocattoli. Ho rovistato nella collezione di riviste di Matt e ho ritagliato un sacco di foto di accessori di modae li ho composti insieme su una tavola. Poi ho preso in prestito lauto di Matt e sono andato a comprare una tela, due metri e mezzo per un metro. Ho passato il resto della giornata a fare schizzi preliminari, studi sui ritagli di giornale. E poi mi sono buttato. stato emozionante, perch sapevo che stavo lavorando per il cambiamento. Ho fatto lo stesso marted e mercoled sera, una volta tornato dalla galleria. Niente pub. Ho perfino dato buca a Gete e Paddy per un giro nel West End. Solo lavoro. Quello che avrei dovuto fare negli ultimi sei mesi, insomma. Cos che ti mette cos di buon umore? chiede Matt quando entro in cucina. La vita, Matt. Niente altro . Prendo una ciotola, ci verso dentro del muesli e lo affogo nel latte. Davvero? Hai qualche programma eccezionale per oggi? No, in realt no. Vado alla galleria, come al solito . Ah ecco. Ah, a proposito aggiunge. C un messaggio per te sulla segreteria. Guardo la ciotola, indifferente. Chi ?

EsseEmme. Sento il su sguardo su di me. Che voleva? Be, non il tuo corpo, direi : Non posso fare a meno di sorridere. Spiritoso . No, chiedeva se doveva venire domani. A posare . Ah . Aspetta che dica qualcosaltro, ma non dico niente. Insomma, hai ancora una possibilit, no? Aspettiamo e vediamo . Alza il sopracciglio, perplesso. S, certo . Vorresti dire? Indovina. Tire lettere. Comincia per A e finisce per Y . Amy. Riabbasso lo sguardo sulla ciotola. Lei che centra? Dimmelo tu. Niente. Non ti capisco . Allora non la vedrai di nuovo? Non ho detto questo . Allora la vedrai afferma. Poso il cucchiaio, finisco di masticare. Non riesco a capire se parla sul serio. Non ho detto neanche questo . Allora che hai detto? Non lo so. Non ho ancora deciso . Allora non pranzate insieme oggi? Ride alla mia faccia sorpresa. Scusa, Jack, non ho potuto fare a meno di ascoltare . Questo mi fa incazzare. Di origliare, vuoi dire . Non raccoglie. Continua a sorridere. Per lo devo ammettere... Cosa? Un picnic nel parco. Molto romantico. Pronuncia la parola picnic come se si trattasse di una malattia infettiva. Un picnic chiarisco, una forma di pranzo. Un parco un posto allaperto dove la gente va a fare i picnic. Non ci vedo nulla di romantico . Si stringe nelle spalle. Se lo dici tu . Finisce il suo caff. Hitta- via io lo chiamerei un romantico tte--tte. Personalmente lo considero una prova ulteriore del fatto che Amy sta diventando qualcosa di pi che unamica. Infine, sempre a titolo personale, ti consiglierei di fare attenzione a come ti comporti con EsseEmme . Vale a dire? Matt si alza e infila la giacca. Potresti dover prendere una decisione dice, avviandosi alla porta. Arrivo in bici fino alla galleria di Paulie, un po in anticipo. Mi ci vogliono un paio di minuti per entrare. Marted sera qualcuno ha provato a entrare, senza riuscirci, e ha ridotto la porta uno schifo. Cos ora c una nuova porta e una nuova serratura e cosa ancora pi importante, Paulie mi deve i soldi che ho anticipato per pagarle. Non lo sento da una settimana, da quando partito per unarrampicata in

Nepal. Crediti a parte, non mi lamento. Paulie, a dire il vero, un po un coglione. Sui quarantacinque, ex rampante, multimilionario, con una vena darroganza larga come il canale di Panama e la personalit di una cacca di topo. Fin da quando ho cominciato mi stato chiaro; che dellarte non gliene importa un accidente e che la galleria gli serve solo per avere qualcosa di cui parlare a cena. Chris, un tipo con cui lavoravo alla ProPixel, mi consigli comunque di accettare il posto: un lavoro, pagato. Prendilo . Mi dico che il consiglio di Chris valido oggi come allora. Chi se ne frega se il lavor una noia mortale? Ci pago laffitto. Entro, faccio un caff, mi piazzo alla scrivania vicino alla porta e sorrido le persone che guardano attraverso la vetrina, cercando di sembra professionale e affabile. Ce la faccio per circa cinque minuti. Poi vado nel cucinino sul retro, accendo la radio, fumo una sigaretta, ripenso alla conversazioni con Matt. Naturalmente aveva colpito nel segno su McCullen o meglio, su McCullen e Amy, perch lo stesso punto. Dolente. Si chiama fedelt. Per i due anni che sono stato con Zoe, la fedelt non era in discussione; io le ero fedele e lei era fedele a me, per quanto ne so. Il mio pensiero sullargomento era limpido: a) la differenza tra il sesso con qualcuno con cui stai e qualcuno che hai appena incontrato sta nel sentimento b) se fai sesso con sentimento, vuol dire che a quella persona ci tieni c) se tieni a quella persona, perch mai dovresti ingannarla? d) se non hai problemi a ingannare la persona con cui stai, vuol dire che non ci tieni pi e) se non ci tieni pi, non dovresti starci insieme f) se la persona con cui stai ti infedele, non vale la pena sprecarci dei sentimenti. Questo naturalmente non significa che io disapprovi linfedelt in senso assoluto. E non significa che non mi sia trovato coinvolto nelle infedelt degli altri, perch invece mi successo. Dopo Zoe, ho dormito con una donna sposata e con due donne fidanzate. Ma in ciascuno di questi casi non sono stato io a decidere di essere infedele, sono state loro. Per come la vedo io, il tradimento si ferma sulla loro porta, non sulla mia. I single, uomini e donne, sono predatori per definizione. Una volta rotto con Zoe, sono diventato di nuovo un free-lance. Non avevo debiti di lealt sessuale. 114 Sono perfettamente consapevole che il mio status di single in pericolo in questo momento. Io ho dei sentimenti per Amy. La domanda che mi devo porre : voglio dare una possibilit alla vicenda Amy? Perch se voglio, per tutto il tempo che durer io le sar fedele. Il che significa niente pi caccia a McCullen. Niente pi caccia a nessuno. Alla faccia della decisione.

Amy arriva da Paulie alluna e quattro minuti. Lo so perch guardo regolarmente lorologio sul tavolo da nove minuti, da quando cio ho scelto la posa artistica in cui farmi trovare: piedi sulla scrivania, un libro sulla storia del Dadaismo diligentemente aperto in grembo. Lei bussa con le nocche sulla vetrina, io alzo gli occhi in modo casuale, sorrido e mi alzo. Lei porta scarpe senza tacchi e un vestito al ginocchio a disegni chiari e si tirata su i capelli. La legge del mio amico Andy sullabbigliamento sempre valida: Sai che una donna ben vestita quando non puoi far altro che immaginarla nuda. Le apro la porta. Per un attimo restiamo uno di fronte allaltra, sorridendo nervosamente, poi mi chino verso di lei e ci diamo un bacio. Quando si stacca da me, le sfioro il naso con il dito. La tintarella se n andata, allora... Lei arrossisce, fa una smorfietta. Cinque vasetti di Nivea, ci sono voluti. Guarda alle mie spalle, sorride. Allora, come ci si sente a fare un giorno di lavoro onesto, tanto per cambiare? A questo punto, la Brigata della Coscienza Pulita avanza a passo di marcia nella mia testa, con tanto di uniforme bianca inamidata, spazzolone e acqua saponata. Guarda in che stato questo posto, dicono, disgustati. Non ora di fare piazza pulita di un po di stronzate? In effetti, hanno ragione: mi sentirei davvero molto meglio se dicessi a Amy la verit sul mio lavoro qui. Ma non appena sto per parlare, per vuotare il sacco e dirle tutto, perch so che capirebbe, mi passa il coraggio. E se invece non capisse? E se pensasse Mi ha mentito una volta, pu farlo di nuovo? Sarebbe finita. Finita prima ancora di cominciare. E poi non ho intenzione di lavorare qui per sempre. solo unarea di parcheggio. E le persone che conoscono la verit, Matt e Chloe, hanno una lunga esperienza nel reggermi il gioco. Non c davvero bisogno che Amy lo sappia. Mettiamola cos dico, ignorando deliberatamente la sua domanda, prima usciamo di qui e arriviamo al parco e meglio . Metto il cartello chiuso alla porta, chiudo a chiave e ci dirigiamo verso Hyde Park. Parliamo del weekend e di quello che abbiamo fatto in questi giorni. Poi entriamo in un negozio di alimentari, compriamo panini e bibite. Mentre camminiamo verso il parco, le nostre mani si sfiorano e prima che me ne renda conto le nostre dita si intrecciano. Non posso fare a meno di trasalire. Lo so che stupido, che le nostre mani hanno toccato parti ben pi intime dei nostri corpi. Ma stato tra quattro mura, o in stato di ubriachezza, o fuori Londra. Non qui, alla luce del sole, nel mio territorio. il significato del gesto a mettermi a disagio, credo. la scena ehi-guardate-io-e-lei-siamo- insieme. Che c? chiede lei, ridendo. Si ferma e guarda le nostre

mani unite. Mi mordo linterno della guancia. Niente. strano, ecco tutto. Non siamo obbligati, se non vuoi. In effetti aggiunge maliziosamente, liberando la mano, forse meglio di no . Rimango l, confuso, sbilanciato, con la busta dei panini nella sinistra e niente nella destra. Che stato? Lei stringe gli occhi con aria di sfida. Cosa? Credi che sia stupida? So come vanno certe cose . Non capisco. Ma dice sul serio? Quali cose? Cose come tenersi per mano. Mia madre mi aveva avvertito sui tipi come te. Prima la mano, poi un bacetto sulla guancia e prima di cinque minuti starai cercando di fare sesso con me e rester incinta e tu scapperai con qualche altra puttanella. Simbroncia. Be, Jack Rossiter, sappi che non sono quel genere di ragazza . Non posso fare a meno di ridere. Daccordo mi scuso. Messaggio ricevuto . Tendo la mano, ma lei mi guarda con aria interrogativa, aspettando che dica qualcosaltro. Per favore dico, mi piacerebbe . Sicuro? Sicuro. E devo ammettere che quando lei mi stringe di nuovo la mano e riprendiamo a camminare mi sento molto meglio. Le zone del parco vicine alla strada sono gi strapiene quando arriviamo. Gli impiegati sono a pranzo l, si godono un po di ossigeno e di sole. tutto un sollevare di gonne, arrotolare di maniche e allentare cravatte. Bottiglie vuote di acqua minerale e contenitori di cibi take- away costellano lerba; Amy e io superiamo gli ostacoli e procediamo finch non troviamo un angolo tranquillo al centro del parco. Ci sediamo allombra di un albero e mangiamo, beviamo, parliamo. Tanto per cominciare, la scena mi sembra alquanto irreale. Mi ritrovo a recitare, a rdere alle sue battute, facendole domande su domande, entrando nella sua vita e facendole capire che il posto mi piace. In altri termini, faccio tutto quello che piace alle donne, o meglio, tutto quello che ho imparato a fare per piacere alle donne. Ma dopo un po lo show non regge pi. Non pi Jack il Donnaiolo che parla, n Jack lAmico, n nessuno degli altri personaggi che ho creato; solo Jack. Ed un sollievo. Comincio a rilassarmi. Mentre siamo sdraiati uno accanto allaltra, a guardare il cielo attraverso le foglie, inizio con lei un discorso che non ho pi fatto a nessuno dai tempi di Zoe. Il fatto del tenersi per mano inizio. Lei tocca le punte delle mie dita cn le sue. Cos? S dico, prendendole la mano. Cos . Cosa c? Non so. Vedi... significa qualcosa. un legame. Voglio dire, quando guardi due persone che si tengono per mano pensi

qualcosa di loro, no? Che stanno insieme... Non solo. Pensi che sono contenti, a loro agio in quella situazione. Senza lasciarmi la mano, lei si solleva sul gomito e mi guarda. E tu lo sei? quello che senti quando sei con me? Credo di s . Si acciglia leggermente. Credi soltanto? Cerco di spiegare. Be, presto per dirlo, non credi? Vacillo. Per me presto, comunque . Sembra contrariata, ma quando parla controllata. Hi senti quel lo che senti, Jack. Non una cosa che puoi programmare, cos e basta . Da come lo dice, ha gi visto questo film milioni di volte. una cosa da stronzi, eh? concludo. Che ti aspetti? Sei un maschio. Fa parte del tuo lavoro . solo che strano aprirsi in questo modo con te. Faccio una smorfia. O per meglio dire, non aprirsi con te . Non sei tenuto a dirmi niente che tu non voglia puntualizza lei. Lo so. Ma il punto proprio questo, Amy: io voglio dirti delle cose . Qualicose? Che ho passato un weekend fantastico e sto passando una giornata fantastica e che... ne voglio ancora . Non dice niente, perch sa che non ho finito e ha ragione. Ma sono in ansia lo stesso. Potrebbe anche non volere tutto questo. Certo ci tiene a me, ma quanto? Forse per lei solo un passatempo. Forse se le dico che voglio di pi, che sono finalmente pronto per qualcosa di pi serio, la spaventer a morte. E poi anchio mi sto facendo paura. Forse ho preso uninsolazione e in capo a due settimane mi ritrover con una relazione che non voglio pi. La sua stretta si fa pi forte. Vuoi sapere come mi sento io? S, dimmelo. Mi sento bene cos . Scuote la testa, sorride. Fottutamente bene. Da Dio . Tiene stretta la mia mano davanti al mio naso. Questo mi piace. Questo quello che voglio . E se poi non arriva da nessuna parte? Allora non arriva da nessuna parte . Unondata di sollievo mi travolge. Niente pressioni, vediamo come vanno le cose. Facciamo quello che milioni di persone fanno ogni giorno: tiriamo il dado e aspettiamo di vedere come cade. Va bene dico, allora quando gli altri ci vedono tenerci per mano e deducono che stiamo insieme, hanno ragione, giusto? Giusto . Poi ci baciamo ed un bacio diverso dal solito. come se

mettessimo un sigillo fisico sul patto verbale appena stretto. bello e terribile allo stesso tempo. Ecco fatto, mi dico. Le nostre vite sono legate come le nostre lingue. Ma una volta finito il bacio, per noi non sar finita. Lo sar soltanto quando uno di noi lo decider. Questo succeder solo quando smetteremo di credere a quello che abbiamo appena detto. Chi lo sa? Magari gi scritto. Ma il gusto proprio quello. C anche la possibilit che sia una cosa vera ed questa possibilit che mi fa sorridere mentre ci sdraiamo sullerba, io labbraccio e scivoliamo nel sonno. Tomo alla galleria verso le quattro, ancora intontito dal sole e da quello che successo. C una busta infilata nella buca della posta. La apro e il biglietto dice: Chiamami subito sul cellulare. Paulie. Cazzo. Cazzo, cazzo. Non riesco a crederci. Il giorno che faccio una 118 stronzata mi si ritorce contro. Entro, mi faccio coraggio e faccio il numero. Paulie non di buon umore. Diciamo che di umore omicida. Mi spiega, con una sorprendente variet di aggettivi, che ha fatto la figura del fesso davanti alla sua nuova ragazza perch non riuscito a entrare nella galleria, visto che le serrature sono state cambiate. Ma questo, scopro, serve solo a indorare la pillola. Io: Senti, Paulie, ho fatto una cazzata. Mi dispiace. Non succe-* der pi . Paulie: Ah, questo sicuro e sai perch? Io: Perch? Paulie: Perch ti licenzio, ecco perch. Voglio che chiudi la galleria, che porti le chiavi a Tim Lee al negozio accanto e che ti levi dai coglioni per sempre. abbastanza chiaro per te? Io: tutto? Paulie: tutto. Io: Be, in effetti c una cosa che non capisco . Paulie: Cosa? Io: Come mai ti sento cos male? Paulie: Perch sono su un elicottero. Ma questo che cazzo centra con... Io: Ma dove sei di preciso? Paulie: A met strada verso Parigi . Io: Oh . Paulie: Oh in che senso? Io: Nel senso di Oh, faresti meglio a tornare indietro subito, perch lascer le tue stupide chiavi nella tua stupida porta e lascer la tua stupida porta aperta . Naturalmente non metto in atto la minaccia. Sia perch Paulie pu permettersi un avvocato migliore del mio, sia perch mi sento pi depresso che combattivo. Chiudo giudiziosamente la galleria per lultima volta e lascio le chiavi a Tim. Diciamo che lentit del disastro fa apparire la Guerra dei Centanni come uninnocua scaramuccia. Leffetto che avr

sulla mia vita difficilmente quantificabile. Niente reddito = Nessuna possibilit di mantenere il mio attuale stile di vita = Nessunaltra scelta se non un biglietto di sola andata per la Citt dei Lavori del Cazzo = Fine delle ambizioni e inizio di una vita di lavoro ingrato. Qualsiasi forma di controllo avessi sulla mia vita appena svanita e mntre inforco la bici per tornare alla casa che non posso pi per mettermi, sono sopraffatto dallimpotenza. Non mi sono mai sentito cos prima dora. Insomma, quasi mai. Confessione n. 4: Impotenza Luogo: la mia stanza alla casa dello studente di Edimburgo. Data e ora: 2 ottobre 1991,23.30. Ella Trent era una strafiga. Errore. Ella Trent era una bomba. Aveva le gambe della controfigura di Julia Roberts in Pretty Woman. Il viso di Urna Thurman mentre balla con John Travolta in Pulp Fiction. Le tette di Jamie Lee Curtis in Una poltrona per due. E il carisma di Lauren Bacali. Se ci fosse una scuola in cui il criterio di selezione fosse la bellezza invece del QI, Ella Trent starebbe sulla copertina della brochure di presentazione. Non esatto dire che gli uomini si voltavano a guardarla: piuttosto si storcevano il collo in modo permanente. E io lavevo appena abbordata. Non sarebbe mai dovuto succedere, naturalmente. Eravamo lontani come il nord e il sud, il giorno e la notte, la bella e la bestia. Ella Trent non era destinata ai tipi come me. La vedevi bene con una star del rock o del cinema. Oppure in un caff esclusivo di Hollywood. Ma con Jack Rossiter sotto la pioggia, fuori da un pub chiamato LUltima Goccia? Mai. Neanche con un intervento divino. Non che mi lamentassi della svolta inattesa delle cose. Avevo diciannove anni ed ero al secondo anno della Scuola darte di Edimburgo. Lunico motivo per cui avevo superato il primo anno era che Ella Trent studiava nella stessa sala della biblioteca in cui studiavo io. Andavo continuamente con lo sguardo dai miei libri a lei e nel frattempo complottavo e tramavo. Alla fine trovai il coraggio di parlarle e dopo molti subdoli espedienti (mi presti la penna e cose del genere) riuscii a stabilire un rapporto di mutuo riconoscimento con cenni del capo. Ovviamente non era il contenuto del suo portapenne che mi interessava. A quel tempo alle prime cinque posizioni della mia top ten delle fantasie sessuali cerano, in ordine crescente (per aumentare leccitazione): 5. Una cosetta a tre con Hayley e Becky, due gemelle del mio corso 4. Essere catturato da una trib di Amazzoni a scopo riproduttivo 3. Farsi sculacciare con unorata da Mademoiselle Chaptal, la mia insegnante di francese ai tempi della scuola 2. Essere lunico uomo sopravvissuto a un incidente aereo su unisola

deserta, laddove le sopravvissute erano le partecipanti al concorso per Miss Mondo 1. Raggiungere un orgasmo simultaneo con Ella Trent dopo una seduta di sesso sfrenato. A parte la fantasia feticista al numero tre (attribuibile, come pensai in seguito, al fatto che la mia dieta da studente prevedeva quasi solo pesce e patatine fritte), credo che si trattasse di un elenco standard per un ragazzo della mia et. Lordine, comunque, dice tutto. Ella Trent al di sopra di un numero illimitato di Amazzoni? Senzaltro. Lei era proprio quella: la numero uno. Non cera niente da fare. Ed eccomi l, nella mia stanza, dopo aver pomiciato con lei fuori dal pub e in taxi per tutta la strada. La guardai mentre ci spogliavamo, assaporando ogni momento. Per me, questa era loccasione di vivere la fantasia di tutta una vita. E che importa se per lei era la conseguenza dellessere un po fatta, di aver perso gli occhiali e perci di avermi scambiato per Brad, un borsista australiano che le piaceva? In quel momento, per quel che mi riguardava, la sua presenza nella mia camera era il risultato di una campagna splendidamente condotta. Avevo preparato il terreno in biblioteca. Lavevo beccata allUltima Goccia, facendo finta di incrociarla per caso al bar. Avevo parlato e lavevo accerchiata e lusingata come se ne andasse della mia stessa vita. Il piano aveva funzionato. Lei era qui nella mia stanza, nuda, sul mio letto. Sarebbe stata la scopata del secolo. Sarei stat il suo Clint Eastwood, il suo Sean Connery e il suo Richard Gere. Si sarebbe ricordata di me. Era in gioco la mia autostima. Cominci alla grande. Rotolamenti, esplorazioni, palpazioni, titillamenti. Altro che preliminari. Non mi ero mai sentito tanto arrapato in vita mia. Ora disse lei, metti il preservativo. Fallo ora. TI prego . Ma se il piano aveva funzionato, cera qualcosaltro che invece non andava e la certezza arriv lancinante mentre mettevo il preservativo. Forse era colpa delle otto birre che mi ci erano volute per farmi coraggio nel pub. O forse era solo insicurezza: mentre guardavo il suo corpo incredibile, sapevo che non sarei mai stato allaltezza delle sue aspettative. O forse era solo lo choc di aver ottenuto qualcosa che non avrei mai creduto possibile. Qualunque fosse il motivo, il risultato era lo stesso: una sensazione di vuoto allo stomaco, accompagnato da un senso di avvizzimento allinguine. Guardai il mio pisello che si afflosciava come un palloncino bucato. No. Non pu essere. Non ora. Non con lei. Non posso permetterlo. Mi prese il panico e cominciai a ripercorrere freneticamente le fantasie dalla due alla cinque. Ma lui aveva altri piani. Per la prima volta dalla nascita non aveva una vita propria. Piuttosto aveva una propria morte. Rapida, per di pi. Ella e io lo guardammo mentre si afflosciava, avvizziva e moriva.

Non ci posso credere dissi. Non dirmelo disse lei alzandosi e raccogliendo le mutandine da terra, non ti mai successo prima . Mi coprii la faccia con le mani e mormorai: colpa di mia madre. Cosa? Cercai di suonare il pi australiano possibile. Mi ha chiamato Brad. un nome deprimente . Immagini Spesso il cambiamento un processo lento. Talmente lento che non te ne accorgi. Come la pubert, ad esempio. Un minuto prima hai undici anni e nemmeno un pelo e un minuto dopo hai dieci anni di pi e non solo hai abbastanza peli laggi da riempire un cuscino, ma te ne spuntano anche sulle nocche e nel naso. E ti domandi Come ho fatto a diventare cos? Quand esattamente che questo tizio dalla pancia villosa ha preso il posto del ragazzo dalla pelle liscia? E non c risposta, perch non successo da un giorno allaltro, ma in anni e anni. Altre volte invece le cose vanno diversamente. A volte il cambiamento un treno ad alta velocit, che ti fa salire a una stazione e scendere pochi secondi dopo, in tuttaltro posto. E ti lascia l perplesso e incredulo, perch vedi quanti chilometri hai fatto e sai che non puoi tornare indietro. Come ora, per esempio. Sono qui nella mia camera, sono circa le otto del mattino. Sono a letto e c una bella ragazza addormentata tra le me braccia, con la testa appoggiata sul mio petto e il suo respiro regolare in sincrono con il mio. Solo un paio di settimane fa avrei reagito pi o meno in questo modo: a) c una donna addormentata nel mio letto; ottimo, ho rimorchiato b) c una donna addormentata nel mio letto; merda, non posso scappare c) c una donna addormntata nel mio letto; meglio svegliarla... ma come cazzo si chiama? Ma io lo so come si chiama. Si chiama Amy. Oggi domenica. passata una settimana e mezza dal mio licenziamento, dalla mia conversazione con Amy a Hyde Park e da quando siamo passati da Me e Lei a Noi. Ora la mia reazione alla sua presenza qui : a) Amy dorme nel mio letto; ottimo, ho rimorchiato b) Amy dorme nel mio letto; bene, non voglio che stia in altri letti c) Amy dorme nel mio letto; magnifico. Svegliarsi snza di lei una palla. A dispetto delle mie resistenze iniziali, sono giunto alla conclusione che il cambiamento non necessariamente una brutta cosa. Anche perch il cambiamento non si limita alla mia reazione alla presenza di Amy. Il cambiamento, come dicevano acutamente gli hippy, ovunque. Perlomeno in tutta

la stanza. I vecchi classici - le mie pin- up, la mia collezione di insetti morti sul vetro della finestra e i mucchi di biancheria sporca - sono stati rispettivamente strappati via, lavati e frullati in lavatrice. Per tacere del letto, che come tutti sanno il vero indice del cambiamento. Le lenzuola, il copripiumino e le federe sono rigorosamente di bucato. Il posacenere accanto al letto contiene quattro cicche anzich quaranta, l mia edizione 1971 di Playboy, regalo di Matt per i venticinque anni, stata trasferita da sotto il materasso a una scatola in cima all armadio. Tuttavia il cambiamento pu essere una rovina. E se riguarda il mio lavoro, lo . Il mio primo pensiero, una volta tornato a casa di Matt dopo il licenziamento, stato quello di realizzare unimmagine di Paulie in sterco di sciacallo e trafiggerla con ferri da calza nei punti vitali, tracciare un pentacolo col gesso fuori in giardino e cantare le lodi del Si gnore al contrario. Dopo aver rinunciato allidea per ragioni pratiche (trovare sterco di sciacallo in questa stagione a Londra un vero incubo), ho cercato di essere propositivo. Ho fatto leva sul mio amor proprio, dicendomi che ero bravo nel mio vecchio lavoro e potevo trovare senza problemi qualcosa in quel campo, da freelance. Tuttavia ci sono alcune volte in cui il mondo decide di dimostrare la sua superiorit schiacciando il tuo amor proprio come una formica. Dopo dieci telefonate a vecchi contatti e altrettanti no, ho dedotto che questa era una di quelle volte. Cos ho stretto i denti. Cera ununica scelta onorevole che mi restava: mendicare. Ho buttato gi una lista dei potenziali benefattori: a) Mio padre. Paparino ha detto ciao a me, Kate, Billy e mia madre circa una settimana dopo il mio ottavo compleanno. Tre bambini e una moglie che non amava pi, insieme allo stress di una vita da pendolare tra Bristol e Londra, lo avevano reso vulnerabile al fascino di Michelle Dove, la sua segretaria di allora. Nonostante le previsioni di mia madre, pap e Michelle sono ancora felicemente sposati. Vivono in una villa a Holland Park e trascorrono il loro tempo sperperando il notevole gruzzolo guadagnato da mio padre con il boom della propriet immobiliare negli anni ottanta e crescendo due figli, Dave (14) e Martha (13). Io e mio padre ci vediamo due volte allanno (compleanno e Natale). Probabilit che mi dia dei soldi: zero. Probabilit che mi presti dei soldi: scarse. Probabilit che mi offra di nuovo di farmi entrare nel mondo degli affari: parecchie. b) Mio fratello. Billy Boy, coerentemente con la sua fissazione per la tecnologia, si occupa del marketing in una societ di software ai Docklands. Billy ha un mutuo da pagare e una famiglia. Se la passa bene ed felice. Ma ha un futuro e dei figli a cui pensare. Non posso ributtargli addosso il compito di Padre in Seconda che ha svolto cos bene quando

Kate e io eravamo piccoli. c) Mia madre. Chiedere soldi a mia madre mi metterebbe sullo stesso livello etico di Nerone. Fa la dattilografa in una banca di Bristol e dopo aver pagato il mutuo e le bollette non le resta granch. Sicuramente troverebbe i soldi se glielo chiedessi, cos come ha fatto quando ero studente, ma finirei per sentirmi uno schifo. d) Mia sorella. Universitaria. Sarebbe come chiedere consigli medici a un cadavere. Niente da fare. e) Matt. Dura, questa. Perch Matt pieno di soldi ed il mio migliore amico. E io farei lo stesso per lui, ma lui gi tanto generoso con me che mi sentirei sleale a chiedergli soldi. Bene, non esattamente una situazione rosea. Ma visto che una possibilit esile meglio che nessuna possibilit e che lemergenza porta a gesti estremi, ho telefonato a mio padre. La sua segretaria era ostile, ma pap stato stranamente favorevole alla mia proposta di incontrarci. Ci siamo messi daccordo per marted allora di pranzo. andata relativamente bene. E andata bene per essere un incontro con un parente che non pu fare a meno di sospirare quando mi vede. Abbiamo chiacchierato per un po, aggiornandoci sulle rispettive vite. Poi ho tagliato corto e gli ho chiesto se poteva prestarmi qualcosa e lui mi ha detto che dovevo cavarmela da solo. Gli ho detto che avevo perso il lavoro e lui mi ha proposto di introdurmi in una grossa societ finanziaria. Gli ho detto che volevo proseguire nel campo dellarte e lui ha sospirato ed tornato a guardare la sua insalata di aragosta. E poi ha fatto qualcosa che non ricordo di avergli mai visto fare prima: ha proposto una soluzione che non richiedeva compromessi a nessuno dei due. Mi avrebbe commissionato un lavoro per la reception del loro nuovo ufficio a Knightsbridge. Anchio ho fatto qualcosa di inedito: lho ringraziato e gli ho detto che non lavrei deluso. Venerd mattina arrivato Willy Ferguson, il responsabile del marketing di pap. Avevo cancellato la seduta con Sally per la seconda settimana di seguito, dicendole che dovevo andare a Bristol per un funerale. La settimana prima ero troppo preso dalla depressione postlicenziamento per vederla. E poi naturalmente cera il patto con Amy. Avevo bisogno di tempo per chiarire questa cosa nella mia testa prima di vedere Sally e rischiare di andare col pilota automatico e dimenticare che non ero pi disponibile. Per lei andava bene e per me era stato un sollievo, perch nonostante non volessi pi provarci con lei, volevo finire il suo ritratto. Willy era sui cinquantacinque, stava perdendo i capelli e aveva una trippa che poteva essere solo il risultato di una vita devoluta ai pranzi di lavoro. Cera qualcosa di stranamente simile a un fagiolo in umido tra i suoi folti baffi, proprio allangolo della bocca. Gli avevo mostrato lo

studio, dove avevo appeso otto miei lavori perch li valutasse. Aveva guardato i dipinti come se fossero il menu di McDonald. Tremila sterline aveva detto alla fine. Mille anticipate e due mila alla consegna. Lo faccia grande, perch siamo una grande azienda. Deve far vedere che siamo grandi. Stessa taglia di quello ha detto, indicando il mio lavoro sui giocattoli, ma non cosi strano . Ha gi qualche idea? ho chiesto, molto volonteroso. Qualcosa di chiaro. Che metta allegria . Qualcosa di chiaro... Giallo. Giallo? Oppure arancione. Anche arancione andrebbe bene . Ho mentalmente preso nota di chiamare il mio negozio di colori di fiducia per ordinare un bidone del loro giallo migliore. Chi la pollastra? ha chiesto Willy puntando il ritratto di Sally e sporgendosi per guardare meglio. Solo una modella . Ha piegato la testa da un lato ed rimasto in contemplazione per un momento. Incredibile ha concluso. Ho gonfiato il petto. Le piace? Per Dio se mi piace. Non vedevo un paio di tette e un culo cos da anni . Tant. Con il buono (Amy) arriva anche il cattivo (dover chiedere aiuto a mio padre) e il brutto (qualsiasi mostruosit gialla partorir per ornare la reception della ditta di mio padre). Ma non devo lamentarmi. Ci sono soldi sul mio conto. Posso permettermi di vivere di nuovo. Volevo un cambiamento? Lho avuto. Guardo Amy. Dorme ancora. Sarebbe bllo imitarla, ma troppi pensieri mi impediscono di scivolare di nuovo nel sonno. La tentazione di scivolare sotto le coperte e svegliarla con un omaggio mattutino c, ma ieri notte abbiamo fatto molto tardi, cos la lascio stare. Invece scendo dal letto, mi vesto e vado al negozio di alimentari sotto casa. Quando torno in cucina, mi metto a tagliare il salmone affumicato a fettine e preparo delle tartine. Lo so, stravagante. Come insistere per regalare ad Amy il vestito che stava provando ieri. Ma sono cose come queste che addolciscono la vita. Conoscete un modo migliore di usare il denaro? il letto privo di Amy quando rientro in camera, cos appoggio il vassoio sul letto disfatto e vado a guardare in bagno. Anche l niente Amy. Vado in corridoio e la chiamo, ma non risponde e allora scendo gi. Alla fine la trovo nello studio. La portafinestra chiusa e fa un cal do opprimente, sembra di stare in una giungla. Amy seduta a terra a gambe incrociate, con le mutandine bianche e la mia

maglietta nera di Jimi Hendrix. Ma non il suo abbigliamento che attira la mia attenzione; quello che sta guardando. Il ritratto incompiuto di Sally McCullen. Il ritratto incompiuto della palesemente attraente Sally McCullen, con un paio di tette e un culo che Willie non vedeva da anni. Posso spiegare le dico. Amy non si volta. Cos questa Sally. Sally, la tua modella . Davvero provo ancora, non ... Amy alza la mano. Forse mi sbaglio dice, sempre guardando McCullen, ma non mi avevi detto che era, cito testualmente, una cozza, non la toccherei con una canna da pesca. Ma quello il bello dei nudi, no? Devono essere interessanti, non belli. Altrimenti pornografia. Altrimenti sei solo uno squallido pervertito che si arrapa guardando una donna nuda? Si volta verso di me. La sua espressione farebbe venire una crisi di panico a una squadra antisommossa. questo che hai detto, vero? Be, s, ma... Ma cosa, Jack? Che mi hai mentito? Che lei non sensazionale? Che non sei uno squallido pervertito? Allora? Cos? Sentiamo, vorrei saperlo. Che succede, Jack? Il gatto ti ha mangiato la lingua? Mi guardo i piedi. Il gatto non mi ha solo mangiato la lingua, lha deglutita, digerita ed espulsa nella lettiera. Cio, che posso dire? S, le ho mentito. S, Sally McCullen sensazionale. E s, probabilmente sono un pervertito. Alla fine dico lunica cosa che si pu dire in queste circostanze. Mi dispiace e la guardo, sperando che mi perdoni per essere un tale coglione.

6. Amy
Non mi sono mai sentita cos umiliata. Mai. Sono incazzata come potrebbe esserlo la figlia segreta di Attila lUnno e Darth Fener. Mi incammino per la strada sotto una coltre di nubi livide, borbottando tra me. Quando arrivo alla stazione sono bagnata fradicia, perch nel frattempo venuta gi lira di Dio. Amy Crosbie: di nuovo con i piedi nellacqua. Non credevo fosse possibile essere licenziati da un lavoro temporaneo; credevo che la mia condizione di meteora mi rendesse intoccabile. Evidentemente mi sbagliavo. Sbagliarmi diventata una delle mie specialit, pare. Daccordo, non avrei dovuto raccontare a Eiaine che conoscevo tutti i centralini mai fabbricati sulla faccia della terra. Avrei dovuto dire la verit, ma tutti sanno che non si va molto lontano senza barare sulle proprie capacit. la prima regola dei lavori temporanei: metti s in ogni casella del formulario. Quando Eiaine mi ha chiamata e mi ha detto che cera un lavoro di due settimane, molto ben pagato, in un

grande studio legale, le ho detto subito che ci sarei andata. Lei. aveva controllato sulla mia scheda. Perfetto. Hai gi lavorato su un sistema digitale Elonexic 950 XPCZ150 prima ha detto entusiasta. Andrai benissimo . S, s ho risposto. Non stavo ascoltando perch pensavo allo stipendio e a quelle beile scarpe che avevo visto da Red or Dead la settimana scorsa. In fondo, quanto poteva essere difficile un lavoro alla reception? Potevo farlo a occhi chiusi. Non mi era neanche passato per la mente che potessi non essere qualificata, n mentre attraversavo la citt per arrivare in ufficio n mentre attraversavo un atrio di peluche largo come un campo da tennis per arrivare alla mia scrivania. Nemmeno quando mi sono sprofondata nella sedia modello nave spaziale e mi sono presentata ad Angela, del settore Personale. Ci ho pensato dopo, tuttavia, quando sono stata lasciata sola con qualcosa di molto simile alla consolle di una torre di controllo. Allora ho pensato che forse avevo barato una volta di troppo. Luci rosse, gialle e arancio lampeggiavano furiosamente e il silenzio dellatrio era interrotto solo dal ronzio delle linee intasate. Bene ho mormorato, guardandole e fregandomi le mani, ma gi sentivo un terremoto scuotere le fondamenta del mio castello di lavori temporanei. Dopo venti minuti non ero riuscita a prendere neanche una chiamata e stavo cominciando a entrare in panico. Dopo unora, Angela deve aver subodorato qualcosa. scesa da uno dei molti piani sopra d me ed apparsa da uno degli ascensori nel suo rigido tailleur gessato. Ci sono problemi? ha chiesto. No, no ho risposto sorridendo, realizzando che avevo la cuffia a rovescio. Va tutto bene . Lei ha annuito evidentemente non convinta. Lho guardata allontanarsi. Ero determinata a non lasciar perdere. A scuola avevo studiato fisica. Non poteva essere cos diffcile. Lo era. In pochi minuti mi sono ritrovata con una folla di chiamanti frustrati per le mani e mi stava venendo una crisi da numeri diretti. Alle undici il centralino sembrava sul punto di esplodere. Ho cominciato a premere bottoni a casaccio. Cazzo! ho urlato nel panico. Cosa chiamate, deficienti! Chiamate da qualche altra parte! Vaffanculo! Due minuti dopo lascensore si era aperto e un uomo con pochi capelli e un abito inappuntabile corso verso di me. Sulle prime ho pensato a un incendio, visto che agitava le braccia come un pazzo, ma ho capito subito che lunico pericolo nelledificio ero io. Che cosa sta combinando? ha urlato, fermandosi di fronte a me. Come si permette di inveire nel sistema telefonico? Si rende conto che siamo in riunione con clienti molto

importanti? Il suo linr guaggio disgustoso si sentito su tutti i piani! Tutti i piani! Le sue sopracciglia cespugliose tremavano dallindignazione e sembrava che gli occhi stessero per schizzare fuori dalle orbite. Mi sono alzata bruscamente, ma la cuffia mi intrappolava e sono ricaduta a sedere. Da dove viene? ha abbaiato mentre cercavo di liberarmi. Shepherds Bush ho gracchiato, vedendo per la prima volta il pulsante dellinterfono. Lho spento immediatamente e anche il microfono davanti alla mia boccaccia si ammutolito. Angela si precipitata dentro dalla porta delle scale. Cercava di riprendere fiato e si teneva la mano sul petto. Quale agenzia lha mandata? le ha chiesto luomo indicandomi. 9 Top Temps ha detto lei. Mi sentiranno! Non ho avuto nemmeno una possibilit di spiegarmi prima che luomo mi afferrasse per il braccio e mi guidasse a passo di marcia verso la porta. Ahia! Fuori! ha urlato, guardandomi come se avessi fatto pip sul tappeto. Non voglio pi vederla. Non si rende conto... Non riuscito a finire e per un attimo ho temuto che mi avrebbe preso a pedate nell sedere mentre mi spingeva fuori. Mi butto nella metropolitana, mi sento pi a mio agio sottoterra. il a posto per me. Cambio linea a casaccio, attraversando la babele di facce e manifesti pubblicitari mentre penso a tutte le cose che avrei I dovuto dire. Alla fine, ho formulato cinque repliche letali che avrebbero lasciato Angela e il suo scagnozzo a bocca aperta. Ma non ha senso: non avr mai la possibilit di dire la mia. Devo accettarlo: non sono io che ho vinto. Decido che ho bisogno di un cambiamento daria e scendo a Green Park. Gironzolo per i viali, sentendo il peso del mondo sulle mie spalle. ancora nuvoloso, ma almeno non piove pi. Mi strngo nella mia giacca umida e mi siedo su una delle sdraio. Chiudo gli occhi e guardo i puntini colorati che fluttuano dietro le mie palpebre chiuse. So che devo andare da Eiaine e confessare tutto. ; Mi abbraccio le ginocchia. Ma perch non hanno ancora inventato il teletrasporto? Vorrei finire in unisola sperduta nel Pacifico. H fuori per qualche ripresa e non mi va di chiamare Jack. Dopo aver visto il quadro di Sally, mi sento un po distante. Anche se ha ; passato unora a spiegare tutto e a scusarsi, mi ha dato fastidio non sapere la verit da lui subito. Deve aver pensato che sono troppo fragile per affrontare il fatto che stava dipingendo un soggetto chiara mente attraente. Che cosa credeva, che mi sarei fatta venire una crisi di gelosia? Poteva anche succedere, ma non questo il punto. Cos ora cerco di essere tosta. Ma ora non mi sento pi tosta di un

budino. Non posso cercare solidariet da nessuna parte. Mi sono fatta tetra bruciata intorno. Nell ultima settimana ho passato il mio tempo libero a telefonare a tutti quelli che conosco cantando le lodi di Jack e raccontando quantera meravigliosa la mia vita. Ora che sono ufficialmente accoppiata, non ho fatto altro che diffondere la parola dellamore e trasmettere vibrazioni positive a tutti quelli che hanno la 130 fortuna di stare nella mia rubrica. Volevo che tutti si mangiassero il fegato dallinvidia. Ho infierito su Susie, la mia migliore amica dei tempi del college, visto che lei inguaiata in una relazione tempestosa con un uomo sposato. Dopo il mio monologo sul ritrovato senso della vita, Susie ha sospirato tristemente nella cornetta. Sei fortunata. Puoi esserlo anche tu . Pausa a effetto. La poverina sapeva cosa stavo per dire, perch glielavevo detto centinaia di volte. Lo sai bene che lui non la lascer mai . Lo so, ma lo amo ha detto in un tono esageratamente patetico, da telenovela, e come sempre abbiamo finito per riderci su. Mi fa proprio piacere che le cose ti stiano andando bene ha ammesso alla fine della telefonata. Anche se sto morendo dallinvidia. Sarei al settimo cielo se uno fosse cos romantico con me. lenitelo stretto, Amy, qualsiasi cosa succeda . Ero compiaciuta, ma mi sentivo anche in colpa per aver condito il racconto della storia tra me e Jack con un paio di momenti da Oscar. Inoltre avevo abbellito il personaggio con delle qualit a dir poco inverosimili. Per cominciare, avevo detto a Susie che Jack si era presentato a casa mia con un colossale mazzo di rose e che il nostro picnic era stato a base di caviale e champagne. H picnic andato benissimo cos com andato. E poi, il caviale mi fa vomitare. Ma io so perch lo faccio. Desidero cos tanto che Jack sia quello giusto che invento ed esagero, per convincere i miei amici ma soprattutto me stessa che lo sia davvero. Sollevo lo sguardo Verso gli alberi e sento lo scampanellio lontano di un camioncino dei gelati. Respiro profondamente. La verit che la mia vita non meravigliosa e Jack non perfetto. Ci penso su un momento e tanto per completare la mia autodistruzione, riformulo la frase: la mia vita non meravigliosa perch Jack non perfetto. Forse lo dico perch non so se passer il resto della mia vita con lui. Credo che sia normale in una relazione nuova, ma sono ugualmente nel panico. talmente tanto che aspetto luomo giusto che ho perso il senso della realt. Ho pensato

che se mai lamore si fosse degnato di manifestarsi nella mia vita, tutto sarebbe stato chiaro. Amore. Matrimonio. Bambini. Niente cazzate. Ma luomo che aspettavo non Jack. Quello che aspettavo perfetto. . Ed anche un parto della mia fantasia. Jack, invece, esiste. E dato che reale, ovviamente non perfetto* Ci sono delle cose di lui che mi danno veramente fastidio. Abbastanza per buttare gi una lista: vanitoso. No, questa la cancello subito. Non leale. Lo dico solo perch ha quel vizio di guardarsi i due lati del viso tenendosi il mento, come nella pubblicit del dopobarba. Magari ridicolo, ma non vanitoso. ridicolo. infantile. Scorreggia e pensa che sia divertente; fa dondolare le palle quando esce dalla doccia e fa il broncio quando le cose non vanno come vuole lui. Ma neanchio sono proprio un modello di maturit. La faccenda dei piedi. TUtte le volte che sto per addormentarmi, scalcia nel letto. Lo so, uno spasmo involntario, ma a me sem-bra di dormire con un centravanti. E quando la mia gamba nelle vicinanze mi d ancora pi fastidio per via delle unghie. Ma perch il pedicure un obbligo limitato alle donne? Sembra tenere ai suoi amici pi che a me. Dipinge bellissime donne nude per vivere. Grrrr. Dunque, Jack non perfetto. Dovr rassegnarmi. Non posso dare a lui la colpa dei miei difetti. Se la mia vita uno schifo la responsabilit mia. Come adesso: sta a me andarmene prima di congelare del tutto. Mi trascino fino a Oxford Street per linevitabile fiaccia a fiaccia con Eiaine. Non molto di buonumore. Sta seduta rigida dietro la scrivania dellufficio privato in cui siamo entrate per le nostre due ; chiacchiere. Mi dice che lho delusa, che estremamente contrariata e si chiede com possibile che io sia stata cos incosciente ecc. Sto in piedi con le mani umilmente incrociate, annuendo e scuotendo la te: sta ai suoi commenti finch non diventano una litania, profondendomi in scuse e cercando di sembrare contrita. Alla fine la pianta. Spe- gne la sigaretta nella ghiaia della pianta di plastica, dove ci sono gi altre dieci cicche. Forse non una buona giornata neanche per lei. Ti parlo molto seriamente, Amy dice, mordendosi linterno delle guance butterate come se stesse decidendo la mia punizione. Lo spesso strato di fondotinta si interrompe in una linea scura sotto il mento. Nelle attuali circostanze non mi sento di poterti piazzare altrove. Fino a ora nella mia testa le campane suonavano a morto, ma ora che alzo la testa per guardarla negli occhi, sento un

fragore potente, come se il Big Ben fosse appena caduto dalla torre. Eiaine non lo sa, ma con la sua ultima frase ha spazzato via la nebbia dalla mia vita. Continua a blaterare, ma io non la sento. Ora tutto incredibilmente chiaro. Una parola. bastata una parola. Piazzare. Eiaine non sente di potermi piazzare. Io non ho bisogno che Eiaine mi piazzi ! Sono attonita. C voluto questo per farmi capire cosa diventata la mia vita. Quando ho incontrato Eiaine per la prima volta sono stata viscida, tutta sorrisi e diligenza, ma sapevo che la stavo usando. Il lavoro temporaneo era solo, appunto, temporaneo. Un paio di settimane finch non davo una sistemata alla mia vita. Ma nel corso delle settimane, dei mesi e ora degli anni Eiaine diventata una costante della mia vita. Ho riposto in lei tutta la mia fiducia per trovare un lavoro, perch sono diventata troppo compiaciuta di me stessa per pensarci da sola. Quando successo? A che punto ho cominciato ad affidarmi totalmente a lei senza contare sulle mie forze? Per tutto questo tempo ho finto di essere superiore a tutto questo, di avere il controllo della situazione. Ho disprezzato tutti i lavori che ho fatto, le persone che ho incontrato e soprattutto Eiaine, ma era so lo una cortina di fumo. In realt disprezzavo me stessa. Ora basta. Ferma in piedi come una scolaretta in castigo, ammetto che H aveva ragione fin dallinizio. Sto vivacchiando e uso Jack per mantenere il contatto con lesterno. Che razza di atteggiamento ? debolezza, ecco cosa. E non ho intenzione di essere debole ancora a lungo. Non io. Posso non essere capace di far funzionare un centralino, ma ci sono milioni di cose che posso fare. E da ora in poi ci penser io. Amy Crosbie, questa la tua vita. Una volta placata Eiaine, lascio ledificio, mi compro Un Kit Kat e una rivista e prendo il 94 per tornare a casa. Durante il percorso facci il test Conosci il tuo partner? e mi ritrovo a tirare a indovinare la maggior parte delle risposte. Quando faccio la somma, vien fuori Quasi tutte C. Ancora non ti fidi di lui. Devi imparare a conoscerlo meglio e scoprire ci che veramente lo entusiasma. La tua relazione sboccer davvero solo se la costruirai sullonest e la verit. So che questi test sono generalmente delle boiate, ma questo stride per un attimo con il mio buon umore. Arrivo a casa, mi faccio una doccia e chiamo Jack. Sei tornata presto dice sbadigliando. Aspetta un attimo.

Mette la mano sul ricevitore e sento dei rumori di fondo. Dopo un paio di secondi di nuovo in linea. Allora, come mai sei a casa? . Il lavoro non andato, ma la buona notizia che non ci torner pi. T\i che fai? chiedo.. Lo chiami a casa a unora inaspettata. Non sembra felice di sentirti. Che fai? A. Pensi che stava facendo qualcosaltro e che sia semplicemente distratto? B. Gli chiedi apertamente cosa c' che non va? C. Sospetti che sia con un altra donna? Lavoravo un po. Posso essere da te fra un pochino dice, se sei in casa. Non volevo pensare C. Per me era A fin dallinizio. Giuro. Essere fidanzata pi stressante di quanto mi ricordavo. Porta via un sacco di tempo. Si vive in uno stato permanente di Nel Caso In Cui. Nel caso in cui veda Jack, mi ritrovo a radermi le ascelle e le gambe quasi ogni giorno, il che mi sta portando a una paranoia da peli corti; mi accorcio i peli del pube sul water; riordino la stanza da letto e metto i vestiti nellarmadio invece di lasciarli per terra; lavo e rilavo il mio unico copripiumino carino evitando di usare quello tremendo a fiorellini; faccio la spesa al supermercato in modo da avere vero cibo in casa, invece di sopravvivere a panini e rosticcerie cinesi e infine porto biancheria guardabile. La pi dura di tutte proprio lultima. Durante la fase pre-Jack non avevo problemi a mettere le mie vecchie, grigie, mummificate mutande bucate e un altrettanto imbarazzante reggiseno. Ho perfino una serie di disgustosi perizomi che pi che mutande sembrano fili interdentali e sono altrettanto confortevoli. Non so perch spreco tanto tempo nel reparto biancheria intima. Dopo tutto, ho visto il bucato di Jack appeso in giardino laltro giorno e li ho visti. Un paio di boxer di Babbo Natale. Neanche lui un santo, dopotutto. Comunque, la settimana scorsa io e la mia Visa siamo andate in giro per lingerie. A circa due terzi del giro, da Marks & Spencer, sono stata arpionata da una donna baffuta. Che taglia di reggiseno porta, cara? ha chiesto. 34B ho risposto, afferrandomi il petto come se fossi stata sorpresa nuda dallidraulico. Mai e poi mai ! Lei una 32D, e io non sbaglio mai ! 32D? ho obiettato, mentre lei entrava nel camerino e cominciava ad armeggiare col metro a nastro. Ha ridacchiato, stringendo il cappio dietro la mia schiena. Come pensavo ha concluso. 32D! Ma io ho sempre portato la 34B, da quando ho le tette. Quand che sono diventata una pin-up? Mi metto la mia nuova imbracatura e mi ci sistemo dentro. Mi sento un po bloccata. Mi guardo allo specchio, perplessa. Che altro mi metto?

Vestirsi per uscire facile, ma vestirsi per restare a casa? Di solito mi trascino in giro in tuta e maglietta bucata, ma sta per arrivare Jack. Come posso presentarmi au naturel Devo: a) vestirmi per il sesso b) vestirmi con la mia solita roba bucata c) vestirmi per uscire? Ricorro alla risoluzione A e opto per mutandine Calvin Klein e un piccolo top bianco. Niente imbracatura. Passo una vita a truccarmi in modo da non sembrare truccata, a sistemare e mettere a posto la cucina. Penso di cucinare qualcosa, ma poi decido di no. Si brucerebbe senzaltro e non voglio che qualcosaltro vada storto oggi. Sono nuova. Sono autonoma. E Jack deve saperlo. Metto lo smalto alle unghie dei piedi, guardo la TV e aspetto che arrivi. Quando sento il campanello della porta mi sono appisolata. Mentre vado ad aprire mi tolgo lovatta dalle dita dei piedi. Sento un brivido di eccitazione mentre lui sale le scale. Ciao dico, affacciandomi alla porta. Mi bacia e sorride. Hai intenzione di mettere qualcosa addosso? chiede, squadrandomi. Come no balbetto, stavo appunto... dico indicando la stanza da letto. Fai, allora, non ti preoccupare sorride. Dalla sua espressione, capisco di essere stata smascherata. Scivolo via per nascondere le guance rosse. Pensavo che poteyamo uscire dice, andando in soggiorno, Prende il telecomando e fa un po di zapping. Va bene rispondo dalla mia stanza. Mentre frugo nellarmadio in cerca dei jeans lo sento cambiare i canali; oltrepassa un quiz, il telegiornale e si ferma sul calcio. Per un momento temo che voglia fermarsi a guardare la partita. Ma poi spegne e viene a sedersi sul mio letto. Perch non ti rimetti quel vestito che portavi laltro giorno? chiede. Ti sta benissimo . Bene dico, tirando gi il vestito dallarmadio. Volto le spalle a Jack e mi sfilo il top. Allimprovviso alle mie spalle. Si china, perch sento le sue labbra alla base della spina dorsale. Risale fino alla nuca, baciandomi. Poi mi abbraccia e prende tra le mani le mie nuove 32d Ripensandoci... sussurra. buio quando finiamo. Vado a prendere una bottiglia di vino nel frigo e dei fiammiferi. Inciampo in cerca delle candele. Perch non accendi la luce? chiede Jack, aprendo il vino. Perch odio questa stanza. Ha bisogno di essere ridipinta, ma 1 non riesco a decidermi . Come la vorresti? Non lo so. Diversa. Ora che ho un po pi di tempo ci

penser . Tomo a sdraiarmi con lui sul piumino. Le nostre gambe si incrociano al buio. Come mai allimprovviso hai tanto tempo? chiede. Gli racconto della mia giornata e ride cos forte che mi versa il vi-| no sullo stomaco. Si china a leccarlo via tutto e appoggia il mento sul mio ombelico. Una volta sono stato licenziato anchio dice, se pu consolarti.

Non riesco a immaginare la scena. Jack un tipo troppo ganzo. Quando insisto per sapere i dettagli, mi racconta che lavorava in una gallera un paio danni fa e aveva dovuto cambiare la serratura per via di un tentativo di scasso. Poi era arrivato il capo e aveva dato in escandescenze perch non era potuto entrare. E tu che hai fatto? Lho piantato a cavarsela da solo. stata la cosa migliore che poteva succedermi, comunque dice, tirandosi su e tracciando cerchi sulla mia pancia con un dito. Mi ha fatto capire alcune cose. Che volevo essere un artista e che dovevo concentrare le mie energie su quello. Bevo un sorso di vino. Sai, grande . Cosa? Che tu sia un artista di successo. una delle cose di te che mi piacciono di pi. ' Jack emette una specie di ruggito e nasconde la testa nella mia spalla. Lo adoro quando si vergogna e lo abbraccio. La domanda : adesso che faccio? chiedo. Qualcosa verr fuori dice lui. Ne sono sicuro. E se non succede dovrai fare le valigie, perch ti porter in giro per il mondo . Allora forse non lo riscrivo, il curriculum rido. Ma nonostante le fantasie tentatrici di Jack, lo faccio. Passo tutta la settimana successiva a cercare nomi e indirizzi di societ e a definire il mio piano dazione. Con mia sorpresa, Jack si dimostra di enorme aiuto e mi aiuta a mettere a punto il mio curriculum sul PC ultimo modello che ha prestato a Matt. Allinizio sono un po in imbarazzo a condividere tutti i miei dettagli con lui, ma lui cos pieno dentusiasmo che non ho tempo di sentirmi insicura. Dovresti tenere dei seminari sul Pensiero Positivo lo sfotto. la terza volta che chiama, in una delle serate che abbiamo deciso di trascorrere separati. O almeno fondare una nuova religione. Sei molto convincente . Non puoi essere pessimista se guadagni una fortuna . Jackismo dico. Ti si addice molto . Okay, furbona. Sai qual la prima regola del Jackismo?

Illuminami, grande Guru . tutti i miei discepoli devono venire a letto con me . Avrei dovuto immaginarlo rido. Ah, ma tu sei la mia unica discepola fino a ora. Perci ti aspetto qui entro mezzora. Peccato. La religione non il mio forte . Oh, s che lo . Lo davvero, perch la verit che mi piace passare ogni notte con Jack. Se gli ho mai rimproverato di non volersi impegnare, ho avuto decisamente torto. Dopo una settimana entrato talmente tanto a far parte della mia vita che non riesco a ricordare cosa facevo prima di conoscerlo. Non sono neanche sicura che avr ancora il tempo di lavorare. Sono cos felice della mia nuova vita che la telefonata di Eiaine, alle nove del marted mattina successivo, arriva come uno choc. Un fantasma del passato. Ti do una seconda chance annuncia. Ma solo perch sono disperata. Sono confusa. Durante la scorsa settimana ho chiuso con i lavori temporanei. Non sopporto lidea di essere di nuovo risucchiata nel vortice. Jack si rigira e ficca la testa sotto il cuscino. Non sono disponibile in questo momento, Eiaine dico. Mi dispiace . Stammi a sentire dice lei. Sento che scartabella sulla scrivania e fuma. Accarezzo il braccio di Jack sul mio stomaco e guardo il soffitto. La mia vita stata cos tranquilla senza Eiaine e il suo stress. Ora tutto quello che voglio rimettermi sotto le coperte con Jack e dormire. Eccolo! dice lei Friers. una casa di mode. Devi andarci il prima possibile. La ragazza che avevo mandato non si presentata... Stai scherzando! Quel Friers? la interrompo, schizzando a sedere-Il cuscino scivola e Jack alza la testa. Che succede? si lamenta, ancora mezzo addormentato. Gli faccio segno col dito sulle labbra e salto gi dal letto per cercare una penna. Scrivo i dettagli sul retro di una busta. Eiaine, sei un angelo dico prima di riagganciare. Jack si alza a sedere e si stira. Com che sei cos allegra? Agito la busta verso di lui. Friers . Chi? Ho fatto domanda da loro tre anni fa e non mi hanno mai risposto. Ho un lavoro. Grazie Eiaine! bacio la busta. Credevo che non volessi pi lavori temporanei . Be, in effetti no, ma questa potrebbe essere la mia grande occasione. Devo essere l tra unora . Mi precipito a prepararmi e a fare un t per Jack, ma lui non sembra particolarmente entusiasta allidea di muoversi. Pesco le mie chiavi di riserva dalle profondit della fruttiera in

cucina. Puoi uscire da solo dico, baciando la parte visibile della sua testa e facendo tintinnare le chiavi accanto al suo orecchio. Si appoggia a un gomito e prende le chiavi. Sicura? Rido. Non ti sto chiedendo di trasferirti qui, se quello che temi. solo una questione pratica, ma puoi anche tenerle. Io rimango sempre chiusa fuori . Stupendo sorride. Cos mi posso impicciare. Dov che tieni i diari? Non troverai nulla dico, guardandolo nello specchio mentre mi metto il rossetto. Quindi non cercare cose che non sapresti come maneggiare. Mi credi capace di questo? fnge di essere offeso. Certo. Ma mi fido. Non mi deludere lo avverto. Mi afferra e bacia via tutto il mio rossetto. Ma Jack! Stringe le labbra per spargerlo meglio. Non so perch insisti. Il tuo rossetto sta molto meglio a me . Bambolona rido, abbracciandolo. Buona giornata, tesoro dice, ripiombando sotto il piumino. Non preoccuparti, penso io a prendere i ragazzi a scuola e a fare la spesa. Lo guardo dalla soglia, con le mani sui fianchi. Ah, cos? Mi hai aiutato a trovare lavoro solo perch vuoi fare luomo di casa? Afferra il mio orsacchiotto. Maledizione gli dice, ci ha scoperti . Gli uffici di Friers sono sopra un caff a Charlotte Street. Quando arrivo sono nervosa. una sensazione insolita e tiro un profondo respiro prima di suonare il campanello. Non ho idea di cosa mi aspetti, ma se c anche una vaghissima possibilit di avere un posto fisso qui, devessere mia. Lufficio stipato di scrivanie, rastrelliere per abiti, manichini semivestiti. Una radio ciarla in sottofndo, tra i telefoni che squillano. ! Porca miseria! un uomo alto, con un panciotto a quadretti rosa! e un paio di ridicoli occhiali dalla montatura nera e le lenti gialle alza le mani al cielo e attraversa lufficio a passo di marcia. Dov la temporanea? Eccomi dico. Dirotta verso di me. Era ora! Spero proprio che tu sia affidabile, ; bellezza dice, squadrandomi. Far del mio meglio dico. Jenny! Jenny! chiama. Sono arrivati i rinforzi! Pensaci tu! Si precipita in un piccolo ufficio e sbatte la porta. Non farci caso dice la donna che viene verso di me. Quello Fabian. Gli piace sparare a zero su tutti, ma non farti intimidire. Io sono Jenny . Sorride. Mi piace. Benvenuta al manicomio . Mi porta in giro per lufficio e mi presenta a tutti. Ci sono

circa dieci persone e sembrano tutti simpatici e rilassati. Jenny sui trenta- cinque e da quello che capisco ha passato la maggior parte dei suoi anni facendo quel tipo di vita mondana che avrebbe lasciato me in coma alla sua et. Viene dal Lancashire e ha un accento perfetto che mi ritrovo subito a imitare quando parlo con lei. Non sembra che gliene importi. Mi prepara un t nel cucinino prima di mostrarmi la mia scrivania. Mi istruisce sui telefoni e mi d delle lettere da battere. un noioso lavoro di segreteria, temo dice, ma ti troveremo qualcosaltro da fare. Siamo abbastanza nei guai . Non c problema dico. Jenny lavora con Sam nellatelier accanto. Sono persone come me e questo un bel sollievo. Alle undici Sam esce dalla porta a vento con un gran sorriso sulla faccia. Porta una minigonna di pelle e un maglione oversize che le fa delle tette enormi. Dopo lo scandalo del 32D, sono ossessionata dai busti altrui. Come va? chiede. Bene. C altro che posso fare? mi offro. Ecco, ho finito le lettere . Gliele porgo. Mi guarda con approvazione. Ottimo. Finalmente qualcuno con un podi raziocinio! Ha! Non sa ancora che ha a che fare con una Super Temporanea. Sam porta in braccio una bella pila di riviste. Ti ho portato que ste dice. Pesca una lista dattiloscritta dalla prima rivista. Puoi scorrere questi giornali e cercare tutte le foto fatte da questi tizi? Certo. Lo so che noioso, ma ci aiuterebbe parecchio . Non preoccuparti . Di, facciamo una pausa sigaretta prima . La seguo fino alla scaletta antincendio sul retro dellatelier. Jenny gi l. Significa che sono una di loro. Ottimo. Sono sempre stata in disparte, sul lavoro, ma stavolta no. Voglio conoscere questa gente. Sono qui solo da qualche ora, ma so che potrebbe essere il posto per me. Facciamo due chiacchiere. Largomento del giorno Fabian. Sam cerca di districare i suoi occhiali da sole dai riccioli, il che non semplice. Jenny sta a guardare per un po prima di aiutarla. Non so cosa sta succedendo, ma dubito che circoler da queste parti ancora a lungo dice Jenny. Come mai? chiedo. Jenny si batte con lindice sul lato del naso e noi ci avviciniamo. Dio, come mi piace essere ammessa nella cerchia! Ci sar un cambiamento. Ricordatevi cosa vi dico. Sono sicura che stiamo per essere rilevati e se cos, Fabian fuori . Sam emette dei suoni di sorpresa. Sto per chiedere altri

dettagli quando suona il telefono. Vado dico, lasciando cadere la sigaretta attraverso la grata. Passo il resto della giornata a venire a capo di una crisi da corriere, poi aiuto Andy quando il suo computer si impalla, vado a prendere dei campioni a Berwick Street, insomma, mi rendo pi utile che posso. Devo proprio aver cambiato vita perch non chiamo nessuno. Sono allibita quando mi accorgo che sono gi le sei e mezza. Prometti di tornare domani dice Jenny. Ci sar prometto. Oggi non ce lavremmo fatta senza di te . Sto ancora sorridendo quando scendo di nuovo in strada. Sono distrutta, ma non mi va di tornare subito a casa. Ho cercato di farmi unidea su Friers tutto il giorno, ma ho ancora unimmagine vaga degli abiti per la prossima stagione. Loro fanno soprattutto roba casual per le catene di abbigliamento da uomo, ma hanno una loro boutique a Covent Garden. Decido di andare a dare unocchiata e attraverso Soho fino a St Martins Lane. Guardo le vetrine di tutti i negozi di abbigliamento e prendo mentalmente appunti, per farmi unidea generale di cosa offre ; la moda al momento. Ficco il naso ben bene nella boutique di Friers. I vestiti mi piacciono, ma in vetrina ci sono solo quelli pi stravaganti. Mi meraviglia , quanto il resto della collezione sia classica. Ascolto i discorsi dei ! commessi, finch non mi rendo conto che stanno aspettando solo me per chiudere ed esco. tardi quando arrivo a casa e la mia testa ribolle di idee. Jack ha rifatto il letto e lavato i piatti. Non ha lasciato messaggi, nemmeno sulla segreteria, ma mi fa piacere pensare che sia stato a casa mia senza di me. Mi porto a letto la pila di riviste di moda maschile che ho comprato e studio. Per la prima volta da anni mi sento veramente motivata. Quando spengo la luce e metto la testa sul cuscino, sento il profumo di Jack e mi addormento sorridendo. I due giorni successivi passano in un lampo e mi diverto sul serio. Mi piace il modo in cui mi sono adattata da Friers. un peccato che Karen tomi la prossima settimana dice Sam quando andiamo a pranzo gioved. Sarebbe bello se potessi restale. Non voglio andarmene dico sinceramente. Non c speranza di un lavoro fisso da voi, eh? Credimi, se ci fosse saresti la prima a saperlo. Hai un curriculum che possiamo tenere? Certo, lho appena scritto. Lo lascio in ufficio stasera . Vedr cosa posso fare dice. Spero che dica sul serio. Non me ne voglio andare. Sono stata cos occupata con il lavoro di segreteria che non ho

avuto modo di dimostrare quanto mi interessano i vestiti. Venerd sono tutti in riunione e resto sola in ufficio. Mi guardo intorno, gi con un pizzico di nostalgia. Mi mancher davvero questo posto. Mi chiama Eiaine. Gli piaci dice, come se fosse la pi grossa sorpresa della sua vita. Anche loro mi piacciono ammetto. Non che hai qualche altro lavoro del genere nella manica, vero? Niente. Calma piatta . Ritorna al punto di partenza e tira di nuovo i dadi, penso e in quel momento suonano alla porta. Sono tutti in riunione dico alluomo che entra. Posso aiutarla in qualche modo? Devo vedere Fabian dice, guardando le scrivanie vuote. Le dispiace se aspetto? Ma si figuri gli dico, offrendogli il divano accanto alla finestra. Pu aspettare finch gli pare. decisamente bello, con i capelli biondi tagliati corti, una barbetta molto sexy e unabbronzatura color miele per completare il tutto. Deve avere quasi quarantanni, a giudicare dalle rughe despressione attorno agli occhi. Posso offrirle un caff? Volentieri, grazie dice, appoggiandosi allo schienale mentre io mi dirigo in cucina. Un modello. Non pu essere altro che un modello. Capisco perch Fabian vuole vederlo: perfetto per la nuova collezione di Jenny. Non ha molto senso far finta di lavorare mentre sono tutti in riunione, cos quando tomo con il caff mi siedo sullorlo della scrivania e sorrido. Allora, che mi dice di Friers? chiede lui. unottima casa di moda. I vestiti sono splendidi, roba classica, e la gente stupenda. Sono qui solo da qualche giorno aggiungo, ma non vorrei proprio andarmene . Perch, sta andando via? Mi stringo nelle spalle. Temporanea . Mi guarda alzando le sopracciglia. Lo so che non dovrei parlare cos a un perfetto sconosciuto, ma sono cos depressa dopo la mia conversazione con Eiaine che la mia frustrazione viene fuori prima che me ne renda conto. Gli dico che ho spedito qui il curriculum tre anni fa e come sarei felice se questa settimana diventasse qualcosa di pi permanente. Perch qui e non in unaltra societ? chiede dopo un po. Questione di potenziale. Ci sono un sacco di cose che mi piacerebbe fare qui. Per esempio? Gli spiego le mie idee e gli racconto della mia spedizione esplorativa. Visto che continua a fare domande, gli sciorino le mie teorie sullallestimento delle vetrine e sullespansione del mercato. Gli dico

delle conversazioni ascoltate nella boutique e della mia ricerca sulle riviste. Gli dico perfino come si veste Jack. Lui annuisce mentre blatero, incredibilmente lusingata dal fatto che qualcuno mi stia a sentire. Peccato che sia solo un modello. Giusto un paio di idee dico alla fine del mio monologo. Ha detto a Fabian quello che pensa? chiede lui. Fabian? Oh Dio, no! A stento mi ha rivolto la parola. Io sono solo la temporanea gli ricordo. Lei sprecata dice sinceramente. Annuisco, distratta dal ritorno degli altri alle scrivanie. Salto gi dal tavolo. Mi dispiace, le ho fatto una testa cos dico, lisciandomi la gonna. stato un piacere dice lui, chinando la testa. Mi piace il suo accento americano. Come si chiama? Oh ehm, Amy dico. Dico a Fabian che lei qui . Faccio per andare, ma mi fermo subito. Mi volto lentamente, con una smorfia. Il suo nome... Lui si alza. Jules. Jules Geller. Dopo che tutti sono tornati alle loro scrivanie, ovvio che latmosfera cambiata. Appena ho un momento libero vado nellatelier. Jenny, Sam, Andy e Louise sono fuori sulla scala antincendio. Che succede? chiedo. Quello che pensavamo dice Jenny. Friers stata comprata da A&M. Chi sono A&M? Unaltra etichetta. La sede ih America, ma le loro collezioni si vendono bene anche qui da noi spiega Sam. Hanno mandato un nuovo capo. Non ci posso credere che avremo lui dice Jenny eccitata. un tipo fantastico! Sono sicuro che si liberer di Fabian, se diriger le cose qui da Londra aggiunge Andy. Hai visto la collezione che ha presentato a Parigi? chiede Louise. S, bravissimo. Dio, speriamo che ci tenga tutti qui . Chi? chiedo, mentre tutti continuano a parlare. Jules Geller risponde Jenny, dandomi finalmente ietta, Jules Geller il nuovo capo. Non stupendo? Incespico fino alla mia scrivania. Jules Geller il nuovo capo. Perfetto, Amy. Meglio di cos si muore. Hai fatto proprio una grande impressione. Lultima delle temporanee che vomita le sue idee addosso a uno che il padrone di tutta la fottuta baracca. Cazzo. Mantengo un profilo basso per tutto il resto del pomeriggio. La riunione con Fabian sembra durare uneternit e Jenny e Sam

vengono chiamate nel suo ufficio. Evito di guardare chiunque in faccia, cercando di ignorare la tensione che regna in ufficio. Quando tomo dalla posta, non so se Jules se n' gi andato, ma ho deciso comunque di nascondermi sotto la scrivania piuttosto che farmi vedere da lui. Alle cinque e mezza Jenny arriva e io le do le ultime cose e il cartellino da firmare. lultima volta che lo faccio dice con un sospiro. Pure io le dico e le spiego quello che ho combinato. Scuote la testa e ride. Non cos male come sembra . No, peggio dico, rimettendo il cartellino nella borsa. Dovresti salutare Fabian prima di andartene . Mi abbraccia e c un giro di ciao e grazie. Mi sembra che tutti mi guardino in modo strano. O mi rimasto un francobollo appiccicato al mento, o solo paranoia. Controllo il mento. paranoia. Ci terremo in contatto promette Sam, incrociando le dita. Mi sorridono mentre busso alla porta di Fabian. dentro? chiedo, voltandomi verso di loro. Sembra che stiano per scoppiare a ridere. Vai, vai mi incita Jenny. Apro la porta. Ah, proprio la persona che volevo vedere . Jules in piedi dietro la scrivania di Fabian. Entri pure dice. Ero passata a salutare Fabian balbetto. Temo che sia gi andato via. Le toccher parlare con me . Mi siedo. So che sto arrossendo e lui sorride, sinceramente divertito. Non avrei dovuto dirle tutte quelle cose. Non sapevo che fosse il nuovo capo, io di solito non... Jules alza la mano per fermarmi. Va bene, Amy, non ha bisogno di scusarsi . Ma... Niente ma. Si d il caso che le sue idee mi piacciano molto. E si | d anche il caso che stia proprio cercando una persona come lei. l bisogno di unassistente che mi aiuti a mettere in piedi le cose qui credo che lei sia perfetta. Come se la cava con una tastiera? Sto per lanciarmi nella mia solita autocelebrazione, ma mi freno.| Stavolta voglio fare sul serio: niente stronzate. Non sono una grande dattilografa, ma posso recuperare replico. Ho parlato con Jenny e Sam e tutte due hanno detto che lei la| migliore organizzatrice che si sia vista da queste parti. Ho anche vi- ] sto il suo curriculum . Lo prende in mano. Sono veramente im- ; pressionato. Grazie, Sam. E allora? Ha intenzione di risparmiarmi lo strazio di cercare una noiosa segretaria, o intende scaricarmi? Io scaricare //?

Dopo aver festeggiato al pub con Jenny e Sam mi precipito da Jack con una bottiglia di champagne. Non indovinerai mai annuncio quando mi viene ad aprire. Cosa? Tiro fuori lo champagne da dietro la schiena. Puoi fare il casalingo, dopo tutto! Jack e Matt sono felicissimi delle novit. Ci sediamo in cucina e beviamo e racconto tutto di Friers. Quando inizi? chiede Matt. Questa la parte migliore. Non prima di due settimane, il che significa che possiamo andare in vacanza. Vacanza? chiede Jack. S, perch no? Quando comincer a lavorare non ci sar pi tempo. Ci ho pensato per tutta la strada. Andiamocene in un posto caldo per una settimana . Non un po improvviso? Be, hai una settimana per pensarci dico. Di, Jack. Te lo puoi permettere, ci divertiremo . Jack non sembra convinto. I Non puoi andartene la prossima settimana dice Matt, c laddio al celibato di Alex . Lo so dice Jack. Sono talmente euforica che mi ci vuole un po per accorgermi dellocchiata che si scambiano. Mi sa che mi sono persa qualcosa. Mi inventer qualcosa dice Jack, a nessuno in particolare. Si alza e va verso il frigo. Io vado dice Matt allimprovviso. Di, resta ancora dico. Mi dispiace, devo proprio scappare. Divertitevi dice prima di andarsene. Si chiude la porta alle spalle. Ho detto qualcosa che non va? chiedo. No, non preoccuparti . Non sei obbligato a partire, se non vuoi . Ma certo che voglio. Alex pi amico di Matt che mio. Sistemo io le cose con lui . Perfetto . Scivolo gi dallo sgabello e lo abbraccio. Sono cos contenta. Anchio dice lui, ma non suona cos convinto come vorrei. Ma com che la mia vita sociale si concentra in circa sette giorni su 36S e in ciascuno di quei sette un miliardo di persone fa a botte per il mio tempo libero? Questo sabato un esempio illuminante. Sono stressata gi prima di alzarmi. Oltretutto, aver bevuto troppo ieri sera non aiuta. Mia zia Viv festeggia i cinquantanni a Hemel Hampstead. Ovviamente ha invitato me e Jack (zampino di mia madre), ma preferisco morire che presentarlo ai miei cugini. Non voglio che tragga conclusioni affrettate sul mio incerto patrimonio genetico. Zia Viv simpatica e in condizioni normali mi fa

piacere vederla. Conoscendola, costruir un castello di lattine di birra in giardino. Ho detto a mia madre che sarei andata, ma rientrando a casa sabato mattina so che dovr chiamarla e darle buca. Non ne sar felice. Zia Viv coincide con la cena che H d stasera per il compleanno di Gav. H sta trafficando tra menu e liste degli invitati da settimane e sincazzer a morte se non vado. Le ho perfino promesso di aiutarla a cucinare. Ma veniamo al vero problema: Chloe organizza un barbecue e 147 Jack si veramente rabbuiato stamattina quando gli ho detto che sa rei andata da H. Ma ci saranno tutti ha detto lui. Devi venire. Matt e io cuciniamo! Ma lho promesso a H . Non il suo compleanno. solo una cena. Non le dispiacer avere una bocca da sfamare in meno . S che le dispiacer . Be, allora vai ha detto, imbronciandosi. Certo che sei un po' egoista. Io rinuncio a un weekend con gli amici per venire in vacanza con te e mi sembra che come minimo dovresti venire con me stasera. Ti voglio presentare a tutti! Ci sono tre messaggi di H sulla segreteria quando ritorno a casa. So che andr da Chloe, ma non posso dirle la verit. Mi sento di merda, ma devo mentirle. Quando richiama, rispondo con voce da oltretomba. Dove sei stata? chiede. tutto il giorno che ti cerco. ti ricordi che dobbiamo andare a fare la spesa? Non mi sento bene rispondo. Jack l? chiede, scettica. No. Ho vomitato . Bevuto troppo? Sto morendo dalla voglia di raccontarle del nuovo lavoro, ma ormai ho cominciato a mentire. Non credo di farcela a venire in giro conte. Ma lavevi promesso . Lo so, ma mi sento da schifo. Davvero . Sospira. Lo sento che incazzata. Va bene, ma rimettiti in piedi per stasera. Jack viene, vero? Non pu. il compleanno di sua zia . Ma lo sapevi gi da una vita di stasera! Dovevi dirmelo! Scusami. Devo andare, mi sa che sto per vomitare di nuovo . Vado in bagno e mi faccio una boccaccia nello specchio. Mi faccio vomitare sul serio. Ho appena fatto un casino e ho lorribile sospetto che le cose peggioreranno. Non mento mai a H. E comunque, ho comprato perfino un regalo a Gav. Devo rimettermi in piedi per stasera. Jack dovr rassegnarsi. Cincischio tutto il giorno, di pessimo umore. Jack chiama alle sei dal cellulare di Matt.

Dove sei? chiede. Mi sto preparando... Vieni subito. La carne sta venendo una meraviglia. Ho detto a Chloe che stai arrivando . Jack... ma ha gi riattaccato. Per un istante penso di andare da H e poi da Chloe, ma pi ci penso, pi so che peggiorerei le cose. Devo dare buca a H. Non posso mollare Jack, non dopo tutto quello che ha fatto per me in questi giorni. Provo e riprovo il mio discorso prima di telefonare. Come ti senti? chiede. Peggio. Hai mangiato qualcosa? No. Non riesco a tenere gi nulla. Devessere un virus. Ne circolava uno al lavoro . Vuoi che ti venga a prndere? Puoi restare qui se vuoi, non fa niente se non mangi nulla . No, non posso proprio . Ma il compleanno di Gav . Lo so, ma mi sento veramente uno schifo. Non sarei di compagnia. Starete meglio senza di me . Allora non vieni? Penso che sia meglio che vada a letto . Ti chiamo dopo per sapere come stai . Non ti preoccupare, probabilmente dormir. Divertitevi e dai un bacio a Gav da parte mia . Ecco fatto. Andr all inferno. Mi ci vuole una vita per arrivare da Chloe e non sono dellumore giusto per una festa. Il suo appartamento al piano terra di una grande casa vittoriana. Quando mi viene a ricevere alla porta e mi fa strada neHappartamento, butto unocchiata in soggiorno. tutto parquet e oggetti di gusto. Perfino il giardino perfetto. Jack e Matt giocano a fare gli chef al barbecue e c una quarantina di persone nel giardino. Nello stereo c Aretha Franklin e tutti sembrano gi ubriachi. Sono contento che ce lhai fatta dice Jack, baciandomi. Anchio rispondo. Mi guardo intorno e vedo il fratello di H, Martin. Parla con delle persone e quando mi vede mi fa un cenno col bicchiere. Rispondo al cenno, sentendomi malissimo. Stavolta lho fatta grossa. Ovviamente racconter a H di avermi vista. Mi volto verso Jack. Vuoi qualcosa da mangiare? chiede, dando un morso a una salsiccia. No grazie, sto bene cos . Jack mi circonda con il braccio. Sorridi, una festa . Sorridi? Con la mia vita sociale in frantumi? Sorrido debolmente. Chi sono tutti? chiedo, sforzandomi. Lui indica un po di persone in giro. Quello Stringer, lavora in palestra. Damien, un amico dei

tempi della scuola... inizia a sciorinare una serie di nomi che non ricorder mai. Oh, quello Jons dice alla fine. Indica un tizio in pantaloni di pelle. bello e da come si comporta lo sa benissimo. Stagli alla larga. Quello la coca se la fa a colazione. Oh Dio, stanno venendo da questa parte. La ragazza che sta con Jons ha unaria vagamente familiare, ma non riesco a identificarla. Forse una modella, perch bionda, sottile e ha il genere di aspetto che ti fa venire voglia di lasciar perdere tutto e cambiare sesso. Jack, stai facendo un gran lavoro dice, scoccando a Jack un sorriso luminoso. Scommetto che a lei il rossetto non si sbava mai sui denti. Non ci presenti? chiede, guardandomi con curiosit. Jack ha unaria elusiva. Rigira una bistecca sul barbecue. Certo. Amy, questo Jons agita una forchetta tra noi. Ciao dico guardando Jons. Ha ragione Jack. Si vede lontano un miglio che sniffa. E Sally borbotta Jack. Mi ci vuole un momento per realizzare, poi una sensazione orribile si fa strada nel mio stomaco. Jack ha dipinto lei? Nuda? Oh! esclamo. Sei quella Sally, quella del dipinto. Mi sembrava di averti riconosciuta . strano che non mi dia una sberla sulla coscia per sottolineare la falsa risata che esce dalla mia bocca. Sally si guarda i piedi, ma se pensa di mettermi in imbarazzo si sbaglia di grosso. Quale dipinto? Oh, sai! sorrido da tagliarmi la faccia in due. Quel nudo che Jack sta finendo. veramente bello... Jons mi interrompe con un suono inarticolato e alza la mano. Porta un anello dargento allindice, particolarmente brutto e cattivo, con un teschio. Ripete la sua esclamazione. Oh Dio! dico, portandomi le mani al viso. Doveva essere una sorpresa? Doveva essere un regalo per lui? Mi rivolgo a Sally. Oh ma certo, una cosa molto... intima... Oh, che brutta uscita. Brutta. Bruttissima. Sally fissa Jack, mandando lampi dagli occhi. C una frazione di secondo di silenzio, poi Jons perde la testa. Sembra sul punto di esplodere. Afferra Jack per lo scollo della maglietta. BASTARDO PEZZO DI MERDA! urla, tentando di colpire Jack. Sento le esclamazioni soffocate mentre lui, mancato il colpo, cade sul barbecue, si afferra al tavolo con una mano, facendo volare hamburger dappertutto e riempiendosi di salsa. Il barbecue crolla con un frastuono assordante sotto il suo peso e i suoi calzoni sfrigolano sulla brace. Lui strilla.

. Brava, complimenti! mi urla Sally, spingendomi cos forte che mi vado a infilzare su un cespuglio di rose. Poi corre verso Jons che sta mettendo sottosopra il patio. Calmati ! urla Jack. Jons scansa violentemente Sally. Stronza, puttana! urla rimettendosi in piedi. Poi afferra il forchettone della carne e corre verso Jack. Ttti si mettono al riparo. Jack lo tiene a bada per un po con una sedia di plastica, finch non riesce a togliergli di mano la forchetta. Poi si piega e tende le braccia, come per una mossa di kung fu. Calmati dice ancora. Per un attimo Jons si volta, con le braccia lungo i fianchi. Jack si rimette dritto. Parliamone dice, avanzando verso Jons. Ma non pu vedere la sua faccia. Io capisco istintivamente cosa sta per succedere e cerco di correre verso di loro, ma il mio vestito impigliato. Attento! grido e Jack si distrae per un secondo. Giusto il secondo in cui Jons sferra un pugno, dritto sullo zigomo di Jack. Mi sento urlare mentre lanello col teschio taglia la pelle di Jack prima che lui cada allindietro, travolgendo il tavolo e mandando allaria bottiglie e piatti. Matt, Damien e Stringer afferrano Jons per le spalle. Mi strappo via dalle spine e corr verso Jack. Jons sta ancora urlando oscenit quando Damien e Strnger lo spingono verso il cancello. Sally lo rincorre e le voci si allontanano. Mi chi