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Il Principio di Mach
Principio di Equivalenza
Il paradosso degli orologi
Il paradosso di Schi{Oppenheimer
Covarianza delle leggi naturali
Sistemi accelerati
Coordinate ruotanti
Coordinate curvilinee
Tensore metrico
Trasformazioni particolari
Componenti Covarianti e Controvarianti
Proprieta generali del Tensore Metrico
Vettori
Base Coordinata
Geodetiche
Limite newtoniano
Invarianti scalari e misure siche
Tetradi
Sistema localmente inerziale
I proiettori hij e ij
Trasformazioni di Lorentz in relativita generale
Moto accelerato non rigido
Moto iperbolico
La geometria nei sistemi ruotanti
Trasporto parallelo
Derivata assoluta e derivata covariante
Proprieta delle Connessioni Ani
Operatori dierenziali
Forze non gravitazionali
Le Equazioni di Maxwell
1
4
7
8
10
12
14
17
18
21
24
26
29
32
34
39
41
44
47
49
53
55
57
63
66
69
71
72
74
75
iv
1.31
1.32
1.33
1.34
1.35
Indice
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Le leggi di conservazione
Il tensore di Riemann
Equazioni della deviazione geodetica
Trasporto di Fermi{Walker
Esercizi sul Capitolo 1
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Introduzione
Limiti della Termodinamica relativistica
Local Rest Frame di un
uido
Espansione, scorrimento, vorticita
Equazioni di continuita
Tensore energia{momento
Gas di fotoni
Le leggi della termodinamica
Fluidi ideali in equilibrio
78
81
84
85
89
95
100
102
104
107
109
113
117
125
129
131
133
137
140
147
149
151
153
154
158
160
163
164
168
Indice
3.10
3.11
3.12
3.13
3.14
3.15
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Introduzione
Teorema del viriale
Oscillazioni di una stella newtoniana
Perturbazioni radiali
Equazione di stato dei gas ideali
Equilibrio Chimico
Equazione di stato di un gas degenere
Decadimento inverso
Nane bianche, stelle di neutroni, buchi neri
Esercizi sul Capitolo 4
170
178
179
182
185
189
191
193
197
199
202
205
206
214
221
228
229
Indice Analitico
255
CAPITOLO I
FONDAMENTI DI RELATIVITA
GENERALE
1.1 { Il Principio di Mach
Tra le tante coincidenze apparentemente inspiegabili che accadono nel
mondo naturale, una aveva particolarmente colpito l'immaginazione di Newton. Essa riguardava la stretta correlazione esistente tra i riferimenti inerziali ed il sistema individuato dalle stelle sse. Supponiamo che n dalla
sua formazione la terra fosse stata avvolta da una coltre impenetrabile di
nubi. Tramite una serie di esperimenti di meccanica condotti all'interno del
suo laboratorio, un osservatore terrestre avrebbe potuto constatare come
alcuni sistemi di riferimento, cioe i sistemi inerziali, godono di particolari
proprieta che li dierenziano dagli altri. Ad esempio, solamente rispetto ad
un osservatore inerziale il moto di un pendolo e piano, la traiettoria di una
particella isolata e rettilinea e l'asse di un giroscopio mantiene una orientazione costante. Ora, se le nubi si fossero improvvisamente dissolte, quale
sarebbe stato lo stupore dell'osservatore nel constatare che gli assi coordinati dei sistemi inerziali non ruotano rispetto alle stelle sse? Newton
aveva introdotto il concetto di spazio assoluto come luogo in cui le leggi della
natura assumono il loro aspetto piu semplice e nello stesso tempo aveva accettato come una coincidenza fortuita il fatto che, mediamente, la materia
dell'universo sia in quiete rispetto allo spazio assoluto. Egli ammise inoltre
la relativita del moto, ma solo nei confronti delle misure di velocita (Principio di Galilei), mentre l'accelerazione assoluta poteva essere denita
oggettivamente, in quanto misurabile tramite la seconda legge.
Verso la ne del secolo scorso il sico ed epistemologo austriaco Ernst
Mach, tentando una sistemazione logico{matematica della dinamica newtoniana, part dal postulato che, in realta, fosse privo di signicato parlare
di spazio assoluto e, inoltre, che non si potessero denire in alcun modo
non solo la velocita, ma anche l'accelerazione assolute: ogni forma di movimento acquista signicato solo mettendo in relazione tra loro piu corpi
Principio di Mach
Fu proprio sotto l'in
uenza del principio di Mach che Einstein si accinse
a sviluppare una nuova teoria generale della relativita che comprendesse
anche la teoria della gravitazione. L'idea iniziale era che le forze apparenti,
come le forze di Coriolis o quelle centrifughe, avessero origine proprio dalla
reazione del campo guida generato dalle stelle lontane, quando le particelle
sono deviate dal moto uniforme; di conseguenza queste forze dovrebbero
essere considerate reali, al pari di quelle gravitazionali o elettromagnetiche.
Puo sembrare molto strana l'idea che l'accelerazione delle masse distanti
possa provocare l'insorgere di forze non rivelabili nei riferimenti inerziali.
Tuttavia, questo punto di vista non e meno articiale del noto fenomeno
Principio di Mach
per cui una carica risente delle sole forze elettrostatiche quando e in quiete
rispetto al campo elettrico generato dalle altre cariche, mentre nei riferimenti in cui essa possiede una velocita non nulla relativamente al campo,
si osserva l'insorgere di una ulteriore forza (magnetica). La forza inerziale
sarebbe quindi l'analogo gravitazionale della forza magnetica, la cui intensita e pero proporzionale non alla velocita, bens all'accelerazione rispetto
al campo medio originato dalla materia dell'universo.
Nonostante questa analogia sia molto suggestiva, non esiste attualmente
alcuna teoria in grado di includere in maniera soddisfacente e autoconsistente il principio di Mach. Anche la teoria della relativita generale non e
machiana nel senso appena descritto, e lo stesso Einstein, come gia Newton, dovette ammettere, non senza una certa riluttanza, che occorreva partire dall'ipotesi che lo spazio ed il tempo fossero assoluti e quindi dovevano
possedere una loro propria struttura anche in assenza di materia.
Come ha sottolineato Hermann Weyl, lo spazio ed il tempo rappresentano
la forma dell'esistenza del reale, la materia ne e invece la sostanza . Ma
spazio, tempo e materia godono di caratteristiche proprie, ed entrano in
relazione tra loro solo attraverso l'idea composita di movimento. Einstein
ha mostrato pero che queste proprieta non sono sse ed indipendenti: la
struttura metrica dello spazio{tempo viene modicata dalla presenza della
materia, cos come il moto della materia e a sua volta guidato dalla metrica
dello spazio{tempo.
Il Principio di Mach ha avuto comunque il pregio di porre in evidenza
molto chiaramente la stretta correlazione esistente tra le proprieta inerziali
dei corpi e quelle gravitazionali ed inoltre di aver messo sullo stesso piano
le forze apparenti e quelle reali. Quest'ultimo fatto costituisce proprio la
base di partenza del principio generale della relativita: tutti i sistemi
di riferimento sono equivalenti nei confronti della formulazione delle leggi
fondamentali della natura .
Principio di Equivalenza
Due corpi situati nello stesso punto di un campo gravitazionale cadono esattamente con la stessa accelerazione, indipendentemente dalla loro struttura
interna e composizione .
Per corpo di prova si intende una particella priva di struttura interna e non soggetta
forze che non siano, al piu, di natura gravitazionale.
Principio di Equivalenza
Figura 1.1
L'analogia tra campi gravitazionali e campi di accelerazione viene evidenziata esaminando anche la situazione opposta in cui il laboratorio e immobile in un campo gravitazionale: gli eetti cinematici sulle particelle di
prova sono localmente indistinguibili da quelli osservati in un riferimento
accelerato in assenza di gravita (Figura 1.1ab).
Sorge ora naturale la domanda se l'impossibilita da parte dell'osservatore
di discriminare i due campi gravitazionale ed articiale sia circoscritta ai
soli esperimenti di meccanica, oppure se egli sia in grado di distinguerli
ricorrendo, per esempio, ad esperimenti di elettromagnetismo. In realta,
tutte le osservazioni sperimentali condotte nora concordano verso una assoluta equivalenza tra i sistemi in caduta libera e quelli inerziali. Fu proprio
partendo da questa constatazione che Einstein formulo la teoria della relativita generale trattando la gravita non come un campo di forza reale,
ma come eetto della deviazione del sistema di riferimento dalla condizione
di inerzia . Questo fondamentale Principio di Equivalenza forte viene
oggi formulato nel seguente modo:
Principio di Equivalenza
@xk
@xi
@xj
=0
@0
@t
+ div (0 v) = 0 ;
(1:2: 2)
e cos via.
In denitiva, la relativita speciale parte dall'idea che in ogni punto
dell'universo sia denibile una classe di sistemi inerziali e che esperimenti
eettuati in riferimenti inerziali dierenti diano risultati che dieriscono
per una trasformazione di Lorentz. Per di piu viene esclusa dalla teoria
la presenza di osservatori accelerati (una diretta estensione della relativita
speciale a sistemi non inerziali provoca infatti una serie di risposte paradossali). Viceversa, il principio di equivalenza della relativita generale parte
dall'idea che i riferimenti privilegiati (rispetto ai quali, cioe, si ottengono
risultati sperimentali eguali tra loro) siano legati ad osservatori in caduta
libera. Nella nuova visuale sono proprio questi riferimenti ad assumere il
ruolo di sistemi inerziali . Come vedremo in seguito, il prezzo da pagare
sara l'impossibilita di estendere la proprieta di \inerzialita" a regioni estese
attorno all'osservatore e, tanto meno all'intero universo.
y Le relazioni tra F e le componenti cartesiane dei campi elettrico e magnetico sono
ij
12
Bz ; F
23
Bx ; F 31
By ; F 01
Ex ; F 02
Ey ; F 03
Ez .
v2
(v H) v 1
H+
v2
c1
1 cv E
(1:4: 3)
! r =c
Ey0
Hx0
= Ez0 = 0
0
= Hy0 = 0
0
Figura 1.2
Allo stesso risultato paradossale si arriva supponendo che le sfere siano ferme
rispetto a O : le trasformazioni (1.4. 2) e (1.4. 3) mostrano che i campi
elettrici e magnetici sono nulli rispetto all'osservatore ruotante, pur essendo
diverso da zero il corrispondente momento magnetico.
10
Covarianza ...
Ancora una volta, il paradosso trae origine dal fatto di aver implicitamente
esteso la validita delle equazioni di Maxwell a tutti i riferimenti, inclusi quelli
non inerziali: ma esattamente come le equazioni classiche che descrivono il
moto di una particella materiale in un sistema accelerato contengono degli
extratermini dovuti alle forze apparenti, nel caso dell'elettromagnetismo,
e necessario aggiungere alle equazioni (1.4. 1) alcuni termini di carica e di
corrente apparenti , opportunamente legati all'accelerazione del sistema di
riferimento.
1.5 { Covarianza delle leggi naturali
Dagli esempi fatti nei due precedenti paragra risulta evidente l'opportunita
di scrivere le equazioni della sica in una forma tale che possano essere applicate indierentemente sia in riferimenti inerziali sia in quelli accelerati.
In uno spazio{tempo a quattro dimensioni, il passaggio da un sistema cartesiano inerziale ad uno accelerato puo essere fatto operando una trasformazione dalle coordinate cartesiane X 0 = cT; X 1 = X; X 2 = Y ; X 3 = Z ,
alle coordinate generiche xi = f i (X k ) , dove f i sono delle funzioni di
classe C 1 per il momento arbitrarie (si veda pero il x1.9). L'arbitrarieta
della forma delle nuove coordinate viene fatta per avere una maggiore generalita poiche, spesso, un problema che presenta particolari simmetrie diventa matematicamente piu semplice qualora vengano introdotte opportune
coordinate (polari, cilindriche, ecc). Anche alcune proprieta topologiche
dello spazio{tempo vengono studiate piu facilmente usando adeguate trasformazioni. La richiesta di coordinate generali puo complicare fortemente
l'aspetto matematico del problema, ma questa iniziale complessita viene
fortemente ridotta se le equazioni fondamentali vengono scritte in modo da
mantenere inalterata la loro forma quando si passa da un riferimento ad
un'altro. Cio porta direttamente al concetto di covarianza delle leggi della
natura.
Siano A; B; ... variabili di campo di un certo problema, cioe grandezze
sicamente misurabili con opportuni apparati sperimentali e i cui valori
dipendono dalle coordinate xi di un certo sistema di riferimento S . Una
legge sica sara esprimibile da una o piu equazioni del tipo:
2
@A @B
@ A
(A; B; : : : ; @x
i ; @xi ; : : : ; @xi @xj ; : : :) = 0 ;
(1:5: 1)
11
Covarianza ...
@ A
@A @B
0 (A0 ; B 0 ; : : : ; @x
0 i ; @x0 i ; : : : ; @x0 i @x0 j ; : : :) = 0 ;
(1:5: 2)
12
Sistemi accelerati
Sistemi accelerati
13