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Fisica: EINSTEIN E LA TEORIA DELLA RELATIVITA’

Nel 1905 Einstein formula la teoria della relatività ristretta, che risolve le contraddizioni tra relatività galileiana ed
elettromagnetismo. Dieci anni dopo, nel 1915, l'equazione di campo di Einstein - cuore della teoria della relatività
generale - risolve il conflitto tra la relatività ristretta e la teoria della gravitazione di Newton. Nasce una nuova fisica
e un nuovo modo di guardare l'universo.

Secondo Einstein di fatto, lo spezio ed il tempo si deformano in prossimità di corpi molto massicci (stelle, pianeti,
ecc.) oppure quando un corpo si muove ad una velocità tanto elevata da essere comparabile a quella della luce. In
tali situazioni lo spazio si “accorcia” ed il tempo “rallenta”.

La teoria della relatività ristretta è basata su due principi molto generali e molto semplici:

1.è impossibile distinguere con esperimenti fisici due sistemi in moto rettilineo uniforme l’uno rispetto all’altro; in
altri termini, le leggi della fisica hanno la stessa forma in tutti i sistemi inerziali;

2.la velocità della luce nel vuoto è la stessa in tutti i sistemi inerziali, ossia è la stessa per qualsiasi osservatore fermo
o in movimento;

Il primo postulato è la generalizzazione del principio di relatività galileiana enunciato da Galileo per le leggi della
meccanica. Si tratta di un principio molto semplice che afferma una grande simmetria tra i sistemi inerziali: esso
indica che non esistono moti assoluti, ma solamente moti relativi a diversi sistemi di riferimento e grandezze
invarianti il cui valore non dipende dal sistema inerziale di riferimento.

Il secondo postulato è la diretta conseguenza delle equazioni di Maxwell, che prevedono appunto che la velocità
della luce nel vuoto abbia un ben definito valore costante c;

Di fatto Einstein nel 1905 elaborava la sua teoria per risolvere le apparenti contraddizioni tra principio di relatività e
equazioni di Maxwell.

Dalla relatività ristretta alla relatività generale: Nonostante i grandi successi conseguiti dalla teoria della relatività
ristretta ovvero quella una teoria “approssimativa” valida per corpi che si muovono a velocità basse relativamente
alla velocità della luce, nel 1905 Einstein era ancora insoddisfatto, perché questa aveva assunto un ruolo
“privilegiato” (nonostante fosse valida soltanto ai sistemi inerziali) e poi era insoddisfatto perché aveva riscontrato
difficoltà nell’inserire la gravitazione nella teoria della relatività ristretta. Tutti questi problemi che lo scienziato si era
posto verranno risolti contemporaneamente, dopo lunghi studi, dalla teoria della relatività generale, che da una
parte generalizza il primo postulato della relatività ristretta e dall’altra dà una spiegazione della gravità alternativa a
quella newtoniana.

I due principi fondamentali della relatività generale: Il principio di equivalenza afferma che i sistemi di riferimento
in caduta libera in un campo gravitazionale qualsiasi sono equivalenti localmente a sistemi di riferimento inerziali.
Analogamente, gli effetti di un campo gravitazionale su un osservatore sono equivalenti localmente a quelli di un
sistema uniformemente accelerato (per esempio un’astronave che accelera): in entrambi i casi l’osservatore misura
un’accelerazione. Il principio di relatività generale afferma che le leggi fisiche sono invarianti rispetto a trasformazioni
generali di coordinate, cioè hanno la stessa forma in qualsiasi sistema di riferimento.
Le verifiche sperimentali della relatività generale: Dopo la formulazione della teoria della relatività generale, nel
1916, lo stesso Einstein elaborò alcune previsioni teoriche che furono sottoposte a verifica sperimentale (anche
finalizzate dallo sviluppo tecnologico).

La precessione del perielio di Mercurio

Già dalla metà del XIX secolo era noto che l’orbita di Mercurio ruotava lentamente nel tempo. Il moto di precessione
del perielio (punto in cui il pianeta è più vicino al sole) è di circa 43 secondo di arco al secolo, una quantità molto
piccola ma suscettibile di misura sperimentale. La relatività generale spiega l’avanzamento del perielio di 574 secondi
ogni secolo, in modo naturale, senza introdurre altre ipotesi, come era stato tentato per alcuni decenni.

La deflessione della luce da parte del Sole

Quando un raggio di luce passa vicino ad una massa gravitazionale di notevoli dimensioni, per esempio il Sole, il suo
percorso viene curvato, determinando lo spostamento chiamato deflessione. La misura della deflessione della luce
proveniente da una stella da parte del sole fu effettuata nel 1919, in occasione di un’eclissi solare, da due gruppi di
astronomi britannici, e confermò pienamente le previsioni della relatività generale.

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