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. L’ultima frazione di questa equazione è uguale a zero, poiché la velocità relativa dei due
sistemi è costante. Per cui avremo . Da questo possiamo notare come l’accelerazione è invariante
rispetto alle trasformazioni di Galileo, da cui otteniamo che anche la forza e tutte le leggi della dinamica
sono invarianti.
L’etere
I fisici si chiesero attraverso quale mezzo si propagassero le onde elettromagnetiche , poiché allora si sapeva
che un’onda dovesse propagarsi in un certo mezzo. Si giunse all’ipotesi dell’etere, che si supponeva
riempisse tutto lo spazio, anche all’interno dei corpi e fosse responsabile della trasmissione delle onde
elettromagnetiche. L’etere doveva avere due caratteristiche contrastanti:
1. Doveva essere molto rigido per permettere la velocità di propagazione molto alta della luce
2. Esso avrebbe costituito un sistema di riferimento assoluto che finora non si era riusciti a trovare.
Fu necessario rilevare l’esistenza di questo etere, e ciò fu attuato con l’esperienza di Michelson e Morley.
L’esistenza dell’etere avrebbe dovuto causare uno spostamento di frange nell’interferometro creato dai due
scienziati. Ma ripetute misurazioni in momenti diversi dell’anno, cioè quando la velocità della Terra aveva
direzioni diverse, mostrarono come non vi fossero spostamenti di frange. Questo significò due cose:
1. L’etere non esiste
2. Le equazioni di Galileo sono errate per le onde elettromagnetiche
La simultaneità
Consideriamo un corpo che rimane equidistante nel tempo da due punti A e B che si muovono di velocità
, e un punto C fermo. Immaginiamo che ad un certo istante il corpo emetta due impulsi, uno diretto verso A e
l’altro diretto verso B. Per un osservatore solidale con A, B e il corpo, i due impulsi luminosi raggiungono i
punti A e B simultaneamente, poiché gli impulsi luminosi si muovono alla stessa velocità e devono
percorrere lo stesso spazio.
Per un osservatore solidale con il punto C questo non avviene. Dal momento in cui il corpo emette i due
impulsi luminosi, i due punti A e B si muovono di velocità . Questo significa che gli impulsi non devono
percorrere le stesse distanze per giungere ad A e B, e poiché la loro velocità è identica, questo significa che
essi raggiungeranno i due punti in istanti diversi.
Da questo possiamo dedurre che eventi simultanei in un sistema di riferimento inerziale non risultano
simultanei in un altro sistema di riferimento inerziale in movimento rispetto al primo.