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The New Frontiers of Quantum Mechanics

Data · October 2012

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Massimo Teodorani

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Le Nuove Frontiere
della Meccanica Quantistica

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D.


Astrofisico

WORKSHOP per il Campus di Matematica, Fisica e Sport di Bard, 17 Luglio, 2013


CONTENUTO GLOBALE DELLA PRESENTAZIONE

1. Le Basi Fondamentali della Meccanica Quantistica

2. Meccanica Quantistica secondo Bohm: Potenziale Quantistico,


Non-Località, Ordine Implicato

3. Le implicazioni Non-Locali della Meccanica Quantistica di Pauli

4. Entanglement Quantistico e sue basi sperimentali


Meccanica Quantistica Classica : ASSUNTI DI BASE 1
• PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI HEISENBERG – Non è possibile determinare la
traiettoria di una particella elementare come l’elettrone dal momento che non è possibile conoscere
simultaneamente ad ogni istante la sua Posizione e la sua Velocità.
1. Se miglioro la conoscenza della Posizione x, ossia localizzando la particella come un
corpuscolo puntiforme riducendo l’incertezza  sulla sua posizione,
2. Aumento l'incertezza  sull‘Impulso p = mv (ovvero: sulla Velocità v)

Allo stesso modo: è impossibile determinare allo stesso tempo la componente materiale (Fotone) e la
componente energetica (Onda) di un dato evento quantistico. Ma l’energia ha simultaneamente la
proprietà sia di Onda che di Particella.

• PROBABILITA’ – Pertanto, a differenza della traiettoria di un pianeta nella sua orbita che segue
una meccanica Newtoniana ben determinata e prevedibile, la traiettoria di un elettrone può essere
predetta solo con tecniche probabilistiche e non deterministiche.

Impulso p = m  v

Posizione x
Meccanica Quantistica Classica : ASSUNTI DI BASE 2
• FUNZIONE D’ONDA – A questo scopo si usa la cosiddetta Funzione d’Onda  che viene utilizzata
nelle equazioni fondamentali della meccanica quantistica, la quale rappresenta la probabilità di
trovare una particella in un determinato punto dello spazio ad un dato istante.

Più in dettaglio, la funzione  è quello strumento matematico della meccanica quantistica che
anziché raccogliere in sé ad ogni istante le coordinate spaziali e la velocità di un dato oggetto –
come avviene quando si vuole definire l’equazione del moto di un dato oggetto nel regime
Newtoniano – descrive all’interno di uno stato quantistico quella porzione di spazio in cui si ha la
massima Probabilità di trovare una data particella di un sistema quantistico.

Più tecnicamente, il modulo quadro della Funzione d’Onda ad un dato istante t rappresenta quella
che viene definita “Densità di Probabilità”.

Quando si fissa un punto nello spazio ad un dato istante, se moltiplichiamo questa densità di
probabilità per il Volume di un cubo infinitesimo di spazio attorno al punto, otteniamo la Probabilità
di trovare una particella (come un elettrone, o un fotone) in quel cubo di spazio nell’istante fissato.

In sostanza si tratta di un modo completamente nuovo – anche se non propriamente deterministico


come quando si misura la traiettoria balistica di un missile in caduta – per descrivere quella che è la
“traiettoria” di una particella quantistica.
Meccanica Quantistica Classica : ASSUNTI DI BASE 3

• EQUAZIONE DI SCHRÖDINGER – Un sistema quantistico è rappresentato appunto da una


Funzione d’Onda, che è uno dei termini fondamentali dell’Equazione di Schrödinger, la quale
determina come la funzione  evolve nel tempo. La funzione d’onda può essere usata non per
localizzare con precisione le coordinate esatte dell’elettrone ma per definire un volume di spazio
entro cui l’elettrone si può trovare con maggiore probabilità.

m : massa dell’elettrone;  (r, t): funzione d’onda; V (r) : energia


potenziale nella posizione r; r : spazio; t : tempo;  : operatore di
derivazione Laplaciano dato da:

• PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE – Quando viene effettuata una misurazione, la particella


viene trovata solo in un dato luogo, ma se si assume che la funzione d’onda fornisca una descrizione
completa e letterale di un sistema quantistico, è anche vero che tra una misurazione e l’altra la
particella si dissolve in una “sovrapposizione di onde di probabilità” ed essa è potenzialmente
presente in molti differenti luoghi simultaneamente.

• COLLASSO DELLA FUNZIONE D’ONDA – Quando viene effettuata la misurazione successiva,


questo pacchetto d’onda “collassa” istantaneamente, di nuovo in una particella localizzata.

• INTERPRETAZIONE CLASSICA – Questa è la cosiddetta “interpretazione probabilistica” della


Scuola di Copenhagen.
Principio di Sovrapposizione e Collasso della Funzione d’Onda – ESEMPIO 1

Paradosso del Gatto


di Schrödinger

Immaginiamo di avere una Scatola e di metterci dentro un Gatto e poi di chiuderla. Poi
supponiamo che un fotone entri nella scatola con una mezza probabilità di essere
trasmesso e un’altra mezza di non esserlo.
Se il fotone è trasmesso, esso innesca un congegno che emette una sostanza chimica che
uccide il gatto, mentre se non è trasmesso il gatto rimane vivo.
Ma siccome il gatto è dentro la scatola noi non possiamo sapere se esso è vivo oppure
morto. INFATTI ESISTE UNA SOVRAPPOSIZIONE DI STATI IN CUI IL GATTO E’ SIA VIVO CHE MORTO
Questo esempio rappresenta in maniera intuitiva il concetto di “Sovrapposizione” degli
Stati Quantistici, proprio quella descritta dalla Funzione d’Onda . Noi sapremo se il gatto
è vivo o morto, solo nel momento stesso in cui apriamo la scatola. L’atto di aprire la
scatola è esattamente equivalente al processo della misura e corrisponde a far Collassare
la Funzione d’Onda.
Principio di Sovrapposizione e Collasso della Funzione d’Onda – ESEMPIO 2

Paradosso della Moneta

Se io mi trovo in una stanza buia e lancio una Moneta in aria e poi essa ricade, io non
posso sapere se essa mostra Testa o Croce, perché la moneta si trova in una
sovrapposizione di Testa e di Croce, fino a che non accendo la luce.

Nel momento di accendere la luce io faccio Collassare la Sovrapposizione di Testa e di


Croce, perché sono finalmente in grado di vedere quale delle due facce mostra la moneta.

Misurare qualcosa distrugge la Sovrapposizione, forzando quello che è uno stato


quantistico descritto dalla Funzione d’Onda  ad assumere uno “stato classico” in cui
l’identità dei vari stati è decisa.

Tutto questo avviene nel mondo delle particelle elementari, e il ruolo perturbativo
dell’Osservatore è assolutamente fondamentale, dato che egli interagendo con una realtà
quantistica fatta di Sovrapposizioni di Stati, porta questi stati ad assumere uno stato ben
definito.
Quello che noi sappiamo sulla Particella
prima che abbia luogo la misura non è
esattamente informazione sulla particella
ma su una specie di “Nuvola di
Probabilità” in cui la particella potrebbe
trovarsi: ciò è descritto dalla Funzione
d’Onda .
Ma quando effettuiamo la misura
improvvisamente la particella la troviamo
in un posto preciso: è stato il nostro Atto
di Osservarla a farle assumere quella
posizione. In tal modo noi facciamo
“collassare” la Funzione d’Onda.
Queste sconvolgenti deduzioni derivano
da studi matematici rigorosi, di cui
l’Equazione di Schrödinger è l’espressione
di punta nel campo della Meccanica
Quantistica, la quale appunto considera
eventi subatomici non intesi come eventi
reali ma come una specie di “media
statistica” di tutte le possibilità.
RIEPILOGO DEI CONCETTI DISCUSSI FINO AD ORA

Descrivere la traiettoria delle Particelle Elementari non è una procedura Deterministica


(nel senso Newtoniano del termine) come nel caso della traiettoria di un satellite nello
spazio o di una granata sparata da un cannone.

Ma richiede l’utilizzo di una particolare funzione matematica denominata “Funzione


d’Onda” , il cui scopo è quello di stabilire la Probabilità che una particella si trovi in un
posto anziché in un altro.

In virtù del Principio di Indeterminazione di Heisenberg, non possiamo determinare


simultaneamente Posizione e Velocità, dal momento che la precisione della misura dell’una
inficia quella dell’altra.

Quando viene effettuata una Misurazione, la particella viene trovata solo in un dato luogo:
in questo esatto momento si dice che la Funzione d’Onda  “collassa”. Questo avviene
perché il processo della misura di laboratorio perturba le particelle stesse: in tal modo
abbiamo un’interazione indissolubile tra osservatore e realtà osservata.

Ma tra una misurazione e l’altra la particella si dissolve in una “Sovrapposizione di Onde di


Probabilità” ed essa è potenzialmente presente in molti differenti luoghi simultaneamente.
Ciò significa che prima del collasso la situazione è completamente sospesa..
Meccanica Quantistica Classica : ASSUNTI DI BASE 4
• PRINCIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI – Gli Elettroni sono obbligati ad
occupare Orbitali ben precisi e distinti nell’atomo, a partire da quelli con
minore Energia.

• In particolare: due Elettroni non possono occupare lo stesso orbitale atomico


a meno che non abbiano Spin (rotazione) con verso opposto.
Se così non fosse, la materia che conosciamo non avrebbe né un Volume né
una Forma.

Esempio
Meccanica Quantistica Classica : ASSUNTI DI BASE 5
• QUANTIZZAZIONE DELL’ENERGIA – La Materia
è in grado di Assorbire ed Emettere “Pacchetti di
Energia” sotto forma di Fotoni : ciò si manifesta come
“salti” dell’Elettrone nell’Atomo da un Livello
Energetico ad un altro.
Siccome E = c / 
aumentando E diminuisce la Lunghezza d’Onda 

L’Energia viene emessa verso l’esterno


sotto forma di un Fotone

Contemporaneamente l’Elettrone
ricade nel Livello di Energia più basso

L’emissione di Onde
Elettromagnetiche si verifica
semplicemente perché succede
qualcosa all’interno degli Atomi che
costituiscono la Materia

E’ dunque la Materia che crea Energia E


Improvvisamente la Temperatura
aumenta e l’Atomo si eccita, in
maniera tale che l’Elettrone salta ad
un Livello più alto di Energia
Onde Elettromagnetiche
Il modo in cui le varie parti dell’Universo
comunicano tra loro

Come le Riceviamo
Meccanica Quantistica Classica : CONSIDERAZIONI FINALI

Nonostante gli assunti della Meccanica Quantistica ci mostrino


apparentemente un “mondo indistinto” per quello che riguarda le Particelle
Elementari, per descrivere le quali siamo costretti a utilizzare la Funzione
d’Onda ,

1. E’ possibile dedurre al suo interno una regola ferrea che fa in modo che i
vari parametri che descrivono lo stato di una particella possono assumere
solo valori discreti e non continui. Per questa ragione si dice che questi stati
sono “Quantizzati”: in tal modo una particella può cambiare il suo stato
quantistico solo “facendo dei salti”.

2. E’ possibile dedurre al suo interno una regola ferrea che fa in modo che
due particelle possono occupare uno stesso stato quantistico a patto che
abbiano lo Spin con verso opposto.

Tutto ciò ci porta a intravedere anche nella Natura a livello delle particelle
elementari una intima Struttura di Ordine.
DALLA TEORIA QUANTISTICA CLASSICA A QUELLA DI BOHM

In base alla Teoria Quantistica Classica non esiste dunque alcun


Determinismo, perlomeno non nel senso Newtoniano del termine.
Ciò rende il Mondo Quantistico una entità del tutto sfuggente, ma
conoscibile solamente attraverso la probabilità matematica.
Tuttavia esiste una visione alternativa della Teoria Quantistica, attraverso la
quale è possibile configurare (e anche quantificare matematicamente) una
forma di Determinismo.
Ma non si tratta di un determinismo inteso nel contesto del principio di
causa-effetto, bensì di un determinismo possibile solamente se si invoca un
fattore non-locale e non-causale (ovvero: sincronico).
Un fattore che NON è sganciato dalla realtà ordinaria, ma un fattore
perfettamente agganciato ad essa in una armoniosa unione tra la materia e
un “Quid” che pur non essendo materia, guida la materia stessa.
E con la materia, lo stesso mondo biologico.
Meccanica Quantistica secondo Bohm – ASSUNTI DI BASE 1

• SUPERAMENTO DEL DUALISMO ONDA/PARTICELLA – Bohm non accettava la palese Dualità


posta dalla teoria quantistica classica dal momento che, secondo le conclusioni a cui essa porta,
l’elettrone si comporta talora come Onda e talora come Particella.

Per rispondere a questa impasse Bohm visualizzò un modello più unificante secondo cui:

a) L’elettrone Collassa in una Particella nel momento in cui esso viene osservato, e ciò coinciderebbe
con il collasso della Funzione d’Onda che ne descrive lo stato;

b) L’elettrone si Espande come Onda nel momento in cui esso non viene osservato.

Ma questo non cambia la reale esistenza della Unicità di una Sola Identità, in grado di allacciare
il Micro-Mondo al Macro-Mondo, e che muta forma solamente nel momento in cui siamo noi
ad Osservarla.
Meccanica Quantistica secondo Bohm – ASSUNTI DI BASE 2

• RIFORMULAZIONE EQUAZIONI – David Bohm riformulò completamente l’Equazione di


Schrödinger, quella che descrive il moto dell’elettrone utilizzando una speciale funzione d’onda,
aggiungendovi un parametro cruciale.

• POTENZIALE QUANTISTICO – Questo parametro, da Bohm definito Potenziale Quantistico,


riusciva a trasformare la meccanica quantistica da teoria probabilistica in teoria realmente
deterministica.

• “DETERMINISMO NON-NEWTONIANO” – Secondo questa visione, l’elettrone non si esplica


casualmente ma si muove sotto l’azione di un Potenziale Quantistico il quale, portando
informazione dall’ambiente globale e fornendo dirette Connessioni Non-Locali (ovvero istantanee)
tra i sistemi quantistici, lo guida in una traiettoria ben precisa e, potenzialmente, determinabile.

• OLISMO PER LE PARTICELLE – In tal modo la natura quantistica può essere spiegata in maniera
interamente causale. Si riesce così a mostrare che le particelle possono muoversi lungo traiettorie
predefinite, sotto l’azione di un potenziale quantistico, un potenziale con curiose “proprietà
olistiche” che agiscono per guidare gli elettroni.
Meccanica Quantistica secondo Bohm – ASSUNTI DI BASE 3

• APPROCCIO EPISTEMOLOGICO – Bohm riteneva che l’approccio seguito dalla Fisica fino a
quel tempo riflettesse, anche nei suoi aspetti più formali, solamente ciò che noi crediamo di
sapere della Realtà. Ma questo era secondo lui come chiudere il cervello all’interno di una Mappa
della Realtà, e non come fare espandere il cervello nella Realtà stessa.

• APPROCCIO ONTOLOGICO – Bohm riteneva che la Fisica, per potersi definire realmente uno
specchio fedele della Realtà, dovesse occuparsi non di ciò che le nostre convenzionali strutture
razionali costruiscono della Realtà, ma della Realtà stessa per come essa di fatto esiste. Secondo
Bohm occorreva fare in modo che “il pensatore si fondesse con il pensiero stesso”, al fine di
costruire un modello che si avvicinasse il più possibile alla Realtà Vera, una realtà fatta non solo di
Materia ed Energia ma anche di Pensiero.

• SIGNIFICATO BASILARE DELLA NON-LOCALITA’ – Il concetto di Non-Località e con esso


quello di Potenziale Quantistico (poi sfociato nel concetto di “Ordine Implicato”) avrebbe
rappresentato l’unica vera strada per dare un taglio pienamente Ontologico alla Fisica. Una fisica
dove Località (Materia/Energia) e Non-Località (Pensiero/Coscienza) si intersechino
continuamente a vicenda, e una fisica matematicamente rappresentabile in strutture ben precise.
Come si esplica il “carattere ontologico” nella teorizzazione di Bohm ?

L’Elettrone non è una “entità astratta” descrivibile solamente da una Funzione


d’Onda .

Ma L’elettrone è una particella guidata dal Potenziale Quantistico. Al livello


più profondo l’elettrone è una particella realmente esistente nell’universo e
non una semplice deduzione probabilistica ottenuta dalla funzione d’onda: è
una particella in continua trasformazione in un processo incessante di Collasso
e di Espansione. Nella prima fase l’elettrone è una particella di Materia, nella
seconda fase esso è un’onda, ovvero un’entità fatta di pura Energia.

In tal modo energia e materia si compenetrano in continuazione, mentre tutte


le entità quantistiche di energia-materia sono tra loro legate in maniera non
locale, sotto la guida del Potenziale Quantistico, dove i processi avvengono ad
un livello molto profondo al di fuori dello spazio e del tempo.
Meccanica Quantistica secondo Bohm – ASSUNTI DI BASE 4

• LOCALITA’ E NON-LOCALITA’ – Il mondo macroscopico può esistere solo se esistono lo spazio e


il tempo e quindi la fisica che lo descrive ha caratteristiche locali, mentre il mondo microscopico
non ha bisogno dello spazio e del tempo ma percepisce la guida e l’informazione in maniera
istantanea, in tal modo la fisica che lo descrive viene definita “non-locale”.

• BACKGROUND SINCRONICO NELL’UNIVERSO – Ad un qualche livello di realtà più profondo,


le Particelle non sono entità individuali ma estensioni di un unico "organismo" fondamentale, in
maniera tale che la loro separazione, ad un livello profondo della realtà, appare per essere
solamente un’illusione. Questo organismo unificante sostituisce completamente il concetto di
freddo “meccanismo”, come veniva concepito dalla fisica classica per descrivere l’interazione tra
oggetti.

• NON-LOCALITA’ – Il potenziale quantistico di Bohm non è una quantità che diminuisce con
l’inverso del quadrato della distanza come fanno tutti i segnali elettromagnetici nella fisica classica,
ma è una quantità la cui intensità non dipende dalla distanza ma solo dalla “forma”. Il campo che
descrive si chiama Campo Informativo, che è Non-Locale. Infatti il Potenziale Quantistico è in grado
di spiegare in maniera esatta il Famoso Paradosso EPR.
Comparazione Campi
E R
d

• Campo Elettromagnetico
Dipende dall’Intensità I e dalla Distanza d

• Campo Informativo
Non dipende da I e da d ma solo dalla “Forma”
Meccanica Quantistica secondo Bohm – ASSUNTI DI BASE 5
• PARADOSSO EPR – Il concetto che sta alla base di questo paradosso è che se si
prende una particella elementare non dotata di spin (lo spin rappresenta la
caratteristica di rotazione delle particelle elementari), e la si scinde in due parti succede
che una deve avere per forza uno spin +1/2 e l’altra uno spin –1/2. Ciò è inevitabile al
fine di garantire la legge di conservazione dello spin – che deve dare zero come somma
– quando le due metà ridiventano una sola particella con spin +1/2-1/2= 0.

Se ora si suppone che ciascuna di queste particelle venga mandata in direzioni opposte
fino a raggiungere distanze grandissime, ci si aspetta che lo spin totale resti zero e
questo affinchè la legge di conservazione dello spin sia rispettata.

Si supponga a questo punto di invertire il segno dello spin di una delle due particelle,
cosa che può essere fatta semplicemente osservandola. Come si comporterebbe l’altra
particella?

Per garantire la legge di conservazione dello spin essa dovrebbe istantaneamente


cambiare il segno del proprio spin. In tal modo avrebbe luogo quello che Bohm chiama
l’effetto degli “spin correlati”. E qui nasce il paradosso.

• ENTANGLEMENT – Ciò ha dato luogo al concetto di Entanglement (ovvero:


intreccio), che si esplica nelle particelle elementari e viene correntemente usato negli
esperimenti di teletrasporto quantistico.
OSSERVAZIONI

Cosa significa tutto questo? Significa che quando due particelle sono legate – o
Entangled – in realtà non abbiamo due funzioni d’onda che ne descrivono i
rispettivi stati, ma una sola funzione d’onda, che collassa in simultanea per
entrambe le particelle nel momento in cui ne osserviamo una.

Ovviamente questo non solo viola il principio di causalità ma ingenera per forza
un meccanismo che apparentemente determina la propagazione istantanea di
segnali. In caso contrario come fa la seconda particella a sapere
istantaneamente quello che è successo alla prima?

Ma si tratta davvero di segnali superluminali, come molti ancora a torto si


sentono portati a pensare? Oppure è davvero come se le due particelle non
fossero per nulla separate dallo spazio?

Non si tratta di segnali superluminali, ma semplicemente della struttura più


intima dell’Universo, dove tutto esiste intimamente legato al di là dello spazio e
del tempo. E ciò avviene grazie all’azione del Potenziale Quantistico.
Il “Campo Informativo” e la Trasmissione
Quantistica di “Informazione Non-Locale”

• Il Principio di Esclusione di Pauli all’interno di un Orbitale Atomico


prevede un Legame Stretto tra Due Elettroni con Spin opposti

• Gli Spin delle Due Particelle sono tra loro Correlati e ….

Se le due particelle vengono separate a 1000 Anni Luce di


Distanza e poi si inverte lo Spin della Prima Particella….

……la Seconda Particella reagisce istantaneamente :


La SINCRONIZZAZIONE degli Spin è Istantanea
ENTANGLEMENT

E’ il Processo
dell’Osservazione e
della Misura che
perturba lo Stato
dell’Elettrone
Quello che succede in sostanza è che quell’Organismo
Unificante e Sincronico di cui parla Bohm si manifesta
solamente nel momento in cui noi ne Osserviamo una
parte nell’esatto momento in cui effettuiamo una Misura.
Meccanica Quantistica secondo Bohm – ASSUNTI DI BASE 6

• NUOVA EQUAZIONE DI SCHRÖDINGER – In concreto come entra il potenziale quantistico


nella nuova Equazione di Schrödinger ?

• DUE FATTORI CONCATENATI – Dividendo l’equazione in due termini ben distinti e al contempo
interagenti: un Termine Classico che essenzialmente riproduce la fisica Newtoniana e un Termine
Non-Classico che Bohm chiamò appunto Potenziale Quantistico. La parte classica tratta l’elettrone
come una particella ordinaria, come nella fisica classica di tipo Newtoniano. La parte non-classica
descrivente il potenziale quantistico è un termine che descrive qualcosa di simile ad un’onda che
fornisce informazione all’elettrone legandolo al resto dell’universo.

 : densità di probabilità (funzione di )


m : massa dell’elettrone
t : tempo
Q : potenziale quantistico
V : energia potenziale
S : energia cinetica
 : operatore di derivazione Laplaciano dato da
DUE LEGGI DIFFERENTI: UNA LOCALE E UNA NON-LOCALE
TRA LORO CONCATENATE
METAFORA DELLA NAVE – Una particella elementare viene rappresentata
come una Nave che arriva in porto grazie alla potenza dei suoi Motori ma
guidata dai segnali emessi da un Radar. I motori rappresentano la
meccanica classica mentre il radar rappresenta il potenziale quantistico
della meccanica Bohmiana. La grande potenza dei suoi motori porta la
nave attraverso il mare, ma la sua rotta specifica è determinata dai segnali
radar. L’energia associata a questi segnali è trascurabile rispetto alla
potenza dei motori. Ma questi segnali radar sono ricchi di informazione e
indicano con precisione la direzione della nave. Tutto questo è come dire
che la meccanica quantistica ci mostra la struttura della realtà cosmica
come composta da due fattori: una struttura di forze che governano la
materia e un “apparato di guida” che fornisce al mondo della materia
l’informazione su come muoversi.

POTENZIALE QUANTISTICO
La Metafora dell’Acquario
Meccanica Quantistica secondo Bohm – ASSUNTI DI BASE 5
• UN UNIVERSO, DUE MONDI CONCATENATI – Dunque, secondo
Bohm, la realtà è governata da 2 fattori. Il primo fattore è
predominante nel mondo macroscopico, ben descrivibile sia dalla
meccanica Newtoniana che dalla relatività Einsteiniana, dove il ruolo
dell’osservatore è ininfluente sulla realtà. Il secondo fattore predomina
nel mondo microscopico dove l’osservatore stesso è compartecipe con
la realtà osservata.

• LA GRANDE GUIDA DEL MONDO – Eppure, dal momento che lo


stesso mondo macroscopico è composto da un numero
incommensurabilmente grande di elementi microscopici, anche il
mondo macroscopico, ovvero la realtà che viviamo tutti i giorni, è
intimamente guidato da un “campo di forma” che ad ogni istante
informa la materia su come muoversi.

• PRESPAZIO – Il mondo microscopico riflette l’esistenza di un infinito


al di fuori dello spazio e del tempo e non riceve l’informazione da un
luogo preciso, ma la riceve da tutto l’universo la cui “locazione” viene
identificata in una specie di “Prespazio”, sede della coscienza
dell’universo, un ordine che esiste sotto il livello delle particelle
fondamentali e precede le nozioni di spazio e di tempo. Nel Prespazio
non esiste nessuna distinzione tra spazio, tempo e materia.
Ordine Esplicato
Dove portarono le ricerche
di David Bohm

ORDINE IMPLICATO E ORDINE ESPLICATO


La realtà non è altro che il continuo
cangiare da un Mondo Non-Locale (Ordine
Implicato) ad un Mondo Locale (Ordine
Esplicato) tramite un processo continuo
chiamato Olomovimento.

Ordine Implicato
La Non-Località vista dall’angolazione del fisico Wolfgang Pauli

• PRINCIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI – Questo principio, che è uno dei pilastri della fisica
quantistica, stabilisce che due elettroni non possono occupare lo stesso orbitale atomico a patto
che abbiano spin (rotazione) con verso opposto.

• SINCRONISMO NELLA MATERIA – La peculiarità con cui il Principio di Esclusione si esplica è


che il modo con cui gli elettroni si dispongono negli orbitali quantistici dell’atomo non è causale o
sequenziale, bensì sincronico. E’ una specie di danza delle particelle che avviene in perfetto
sincronismo.
L’esclusione tra particelle uguali non è in alcun modo il risultato di una forza, dal momento che qui
non sussiste il principio di causa-effetto come normalmente avviene nella fisica classica (ad esempio
nei principi della dinamica classica), ma è il risultato del movimento astratto delle particelle prese
nel loro insieme.
Qui non esiste un principio causativo, ma esiste una reale sincronicità che unisce simultaneamente
tutte le particelle in una indissolubile interconnessione. Anche in questo caso si invoca l’esistenza di
un “Campo di Forma”.
Una Metafora della Natura: Risonanza nei Chicchi di Riso

ORDINE CAUSALE : Una Causa Puramente Meccanica genera il Fenomeno

ORDINE A-CAUSALE : Tutte le Forme nel Disegno sono Sincroniche


CONSIDERAZIONI DI CERNIERA

A prescindere da tutte queste Teorizzazioni Fisiche (con tutte le


loro implicazioni Filosofiche), esistono evidenze concrete e
sperimentali che la Non-Località sia un fenomeno realmente
esistente ?

La risposta è: Sì, e si chiama: Entanglement Quantistico.

Si discuteranno ora le più importanti evidenze di Fisica


Sperimentale che dimostrano l’esistenza del fenomeno e di altri
ad esso direttamente correlati.
Entanglement Quantistico in Sistemi Microscopici – 1

• ESPERIMENTO DI YOUNG DELLA DOPPIA FENDITURA – Immaginiamo di inviare un fascio


di luce e di farlo passare attraverso una doppia Fenditura:

• Se facciamo passare il fascio attraverso


entrambe le fenditure la luce si comporta come
Onda, generando una Figura di Interferenza sulla
parete, fatta di frange chiare e di frange scure a
seconda che l’interferenza sia costruttiva o
distruttiva. E fino a qui nulla di strano.

• Se invece chiudiamo una delle fenditure la luce


si comporta come Particelle, sotto forma di
fotoni che impattano un qualunque punto dello
schermo. E qui subentra la stranezza.

• La stranezza qui è nel cambio di


comportamento della luce quando noi
cambiamo le condizioni: ciò è una conseguenza
della teoria quantistica.
Entanglement Quantistico in Sistemi Microscopici – 2
• DUALITA’ – Non resta dunque che concludere che la luce possiede entrambe le
qualità: quella di Onda e quella di Particella. Osserviamo l’una anziché l’altra a
seconda del tipo di esperimento che eseguiamo.

• ONDE E PARTICELLE ASSIEME – E puntualmente ci troviamo a dedurre che la


radiazione elettromagnetica ha una specie di “doppia vita”, essendo essa
rappresentata sia da Onde (ovvero: pura Energia) che da Particelle (ovvero: pura
Materia), che però non possono mai essere rivelate simultaneamente: Noi possiamo
rivelare o l’una o l’altra, ma non entrambe allo stesso tempo.

• ANCORA: PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI HEISENBERG – Questa dualità è


spiegabile proprio dal principio di indeterminazione di Heisenberg, dove si afferma
che è impossibile determinare allo stesso tempo la componente energetica e la
componente materiale di un dato evento quantistico.

• VARIABILI CONIUGATE – In tal modo Materia ed Energia (così come anche


posizione e velocità) vengono ad assumere le caratteristiche di “variabili coniugate”
o complementari, e assieme costituiscono la caratteristica di perenne incertezza
degli eventi che si verificano in meccanica quantistica.
Entanglement Quantistico in Sistemi Microscopici – 3

• COSA SUCCEDE SE ANZICHE’ UN FASCIO DI FOTONI NOI


INVIAMO UN SINGOLO FOTONE UNO DOPO L’ALTRO E NON
CONTEMPORANEAMENTE ?

• DOPPIA IDENTITA’ DEL FOTONE – Ogni singolo fotone


passa attraverso entrambe le due fenditure simultaneamente,
e poi crea le frange di interferenza interferendo con null’altro
se non con sé stesso. E le frange di interferenza nate da un solo
fotone sono assolutamente simultanee.

• SITUAZIONE PARADOSSALE – E’ come se io lanciassi una


palla da tennis contro le parete di una casa che ha due finestre,
e la palla passa simultaneamente attraverso entrambe le
finestre!

In sostanza il fotone interagisce


• FINE DEL PRINCIPIO DI CAUSALITA’ – Questo evento urta
semplicemente con sé stesso essendo in
violentemente con tutto quanto crediamo di sapere della realtà due posti contemporaneamente al punto
quotidiana, dal momento che il fatto che una stessa particella tale da creare l’interferenza. Ciò è come se
possa trovarsi simultaneamente in due luoghi differenti manda il fotone “sapesse” i punti e i tempi esatti
in pezzi il principio di causalità per sostituirlo con uno di in cui esso si deve sdoppiare per poter
sincronicità. dare luogo alle frange di interferenza.

• ENTANGLEMENT – E’ il nome che questa fenomenologia prende nel regno Quantistico


Entanglement Quantistico in Sistemi Microscopici – 4
• DIETRO C’E’ IL POTENZIALE QUANTISTICO – Nel caso specifico dell’esperimento della doppia
fenditura sono gli sdoppiamenti di un singolo fotone a essere intrecciati sia nello spazio che nel
tempo, e la struttura più intima della meccanica quantistica ci spiega che il fotone raggiunge
posizioni ben precise dietro le fenditure perché esso viene letteralmente informato in maniera
Non-Locale (ovvero in maniera totalmente indipendente dallo spazio e dal tempo) da un
Potenziale Quantistico che funziona come vero e proprio strumento di guida della particella.

• LA REGIA NASCOSTA DELLA REALTA’ – Le particelle agiscono in sincrono con il Potenziale


Quantistico, la cui struttura non è palese nel mondo Newtoniano in cui viviamo ma esiste in un
“piano invisibile” che però influenza in maniera non manifesta la nostra realtà.

• DUE CAMPI ACCOPPIATI – In sostanza l’Universo sembra funzionare tramite due campi
incrociati, allo stesso modo in cui il campo elettromagnetico descritto dalle equazioni di Maxwell
comporta un campo elettrico e un campo magnetico tra loro ortogonali. Il regno quantistico
sarebbe in maniera analoga accoppiato con il regno classico, dove il primo opera in maniera non-
locale e il secondo in maniera causale. Il modo in cui i due sono armonizzati è ben descritto nella
versione Bohmiana dell’equazione di Schrödinger.
Entanglement Quantistico in Sistemi Microscopici 5
• LA PIU’ ECLATANTE CONFERMA SPERIMENTALE DELL’ENTANGLEMENT QUANTISTICO –
Nel 1982 il fisico francese Alain Aspect utilizzò un fascio atomico di calcio come sorgente di Fotoni
legati da Entanglement. Gli atomi venivano eccitati da un Laser. Ciò imponeva ad un elettrone di
ogni atomo a saltare due livelli energetici oltre il suo stato fondamentale. Quando scendeva di due
livelli energetici, l’elettrone emetteva talvolta una coppia di fotoni legati da Entanglement.

• SINCRONISMO – A questo punto i Due Fotoni venivano poi separati e lanciati in direzioni
opposte verso rivelatori lontani. I rivelatori servivano a verificare come si comportavano i fotoni
quando lungo la traiettoria di uno di essi veniva introdotto a caso una specie di filtro che ne
modificava la direzione. Questo test dimostrò che ogni volta che uno dei due fotoni deviava dalla
sua traiettoria a causa del filtro posto sul suo percorso, succedeva che anche l’altro (che si trovava
a viaggiare in direzione opposta) effettuava istantaneamente una deviazione, nonostante si
trovasse separato dal primo.
Entanglement Quantistico in Sistemi Microscopici – 6

• DIMOSTRAZIONE INEQUIVOCABILE – In tal modo, dopo l’esperimento mentale EPR e dopo


la formulazione matematica di Bohm, venne dimostrata sperimentalmente l’esistenza del
meccanismo dell’Entanglement, ovvero di un fenomeno non-locale dove due particelle si
influenzano a vicenda istantaneamente.

• TELETRASPORTO DA ENTANGLEMENT – Da quel momento in poi il fenomeno


dell’Entanglement è stato verificato nel corso di ulteriori esperimenti, ed è stato usato per
permettere di realizzare il Teletrasporto Quantistico di particelle elementari.

• NON SOLO NELLE PARTICELLE ? – Al momento la fenomenologia dell’Entanglement è


confermata solo nel caso delle particelle elementari. In realtà esistono sia idee che evidenze
sperimentali che questa fenomenologia possa verificarsi anche in sistemi mesoscopici e perfino
macroscopici: ciò attende comunque una piena conferma dove sia teoria matematica che
sperimentazione si trovino d’accordo.
Teletrasporto Quantistico di Fotoni, Elettroni e Atomi – 1
• TELETRASPORTO DI PARTICELLE ELEMENTARI – Alice e Bob ricevono ciascuno un Fotone,
rispettivamente, il Fotone A e il Fotone B.

• Questi Fotoni vengono messi in uno stato di Entanglement.

• Poi Alice e Bob si allontanano ad una distanza di 1 anno luce.

• Subito dopo viene dato ad Alice un altro Fotone, il Fotone X . Questo è proprio il Fotone
che Alice intende teletrasportare a Bob.

• Per riuscire nell’intento Alice deve riuscire a "gemellare" anche il Fotone A e il Fotone X
tra loro, cioè indurli entrambi in una condizione di Entanglement. E infatti lo fa.

• In questo modo le caratteristiche del Fotone X divengono automaticamente e


istantaneamente identiche a quelle del Fotone B. Anzi: Il Fotone B diventa il Fotone X.
Teletrasporto Quantistico di Fotoni, Elettroni e Atomi – 2

• E’ L’INFORMAZIONE SUL FOTONE CHE VIENE TELETRASPORTATA, NON L’OGGETTO STESSO


– Non è il Fotone quello che si teletrasporta, bensì l’Informazione relativa ad esso, che viene
automaticamente acquisita da un’altra particella grazie alle proprietà dell’Entanglement.

• ANALOGIA INTUITIVA – E’ come se due persone si trovassero ad avere in tasca due Palline uguali
ma di colore differente, una Rossa e una Blu e improvvisamente la persona con la pallina Rossa in
tasca riesce a cambiare, senza nemmeno avvicinarsi, il colore della pallina che si trova nella tasca
dell’altra persona da Blu a Rossa. La pallina Rossa non si è mossa dalla tasca della prima persona, ma è
l’Informazione sul colore rosso che è stata trasferita dalla prima alla seconda pallina.

• LIMITAZIONI DI OGGI – A causa del problema della Decoerenza, ovvero della perdita
dell’informazione quantistica all’aumentare della distanza, al giorno d’oggi non si riescono a
teletrasportare particelle a distanze maggiori di qualche decina di Km.
CONCLUSIONI

1. Le leggi fisiche – dedotte dalla fisica quantistica – che descrivono il mondo


delle particelle elementari ci mostrano una generale indeterminazione del loro
stato e dove l’osservatore stesso altera la realtà osservata.

2. Particelle che hanno tra loro interagito almeno una volta sono legate da una
condizione di “Entanglement”, qualunque sia la distanza che le separi.

3. Il fenomeno dell’Entanglement è sperimentalmente dimostrato.

4. La ulteriore evoluzione della teoria quantistica attraverso la trattazione di Bohm


mostra che l’Universo nella sua globalità è strutturato in due modi: la Località e
la Non-Localita. Quest’ultima rappresenta la spiegazione teorica del fenomeno
dell’Entanglement.

5. Ricerche attualmente in corso tentano di dimostrare sostanzialmente due


aspetti della teoria dell’Entanglement: a) che esso possa essere esteso anche
a entità più grandi delle particelle stesse; b) che esso possa essere molto più
diffuso nell’Universo di quanto possiamo attualmente immaginare.
Libri e DVD di pertinenza, del relatore
Musica Elettronica
TOTEMTAG
https://www.youtube.com/u
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