padre inglese e madre olandese. Il padre ha simpatie fasciste e nel 1935 lascia moglie e figlia. Audrey studia in un collegio a Londra, ma allo scoppio della 2^ guerra mondiale si trasferisce in Olanda con la madre. Qui inizia a ballare e recitare. Dopo l’invasione nazista, condizioni di vita sempre più dure e Audrey soffre la fame. Inoltre, fa spettacoli per raccogliere fondi per la resistenza, facendo anche la staffetta per i partigiani. Una diva autentica e anticonvenzionale Nel dopoguerra lavora anche come infermiera e ha crisi depressive causate dalla guerra. Nel 1948 va a Londra per studiare con Marie Rambert e fa la sua prima apparizione cinematografica in Olandese in 7 lezioni. Scartata come ballerina perché troppo alta e magra, inizia a lavorare nel teatro di rivista, oltre a fare la modella. Seguono i primi ruoli d’attrice con l’Associated British Pictures, in film come The Secret People e Vacanze a Montecarlo, entrambi del 1952. Una diva autentica e anticonvenzionale Grazie a quest’ultimo ruolo, viene notata dalla scrittrice Colette, che la scrittura per il suo spettacolo Gigi, ma soprattutto ottiene il suo primo ruolo da protagonista a Hollywood: Vacanze romane di William Wyler (1953). Il film le frutta la fama mondiale e un Oscar alla Migliore Attrice Protagonista. Seguono ruoli da protagonista in pellicole di primo piano come Sabrina di Billy Wilder (1954), Guerra e pace di King Vidor (1956) e Cenerentola a Parigi di Stanley Donen (1957). Nel 1954 si sposa con il collega Mel Ferrer, con cui avrà il figlio Sean. Una diva autentica e anticonvenzionale Nel 1961 accetta il suo ruolo più famoso e iconico: la protagonista di Colazione da Tiffany, di Blake Edwards. Seguiranno altri successi in Sciarada di Stanley Donen (1963) e My Fair Lady di George Cukor (1964). A metà anni ‘60 periodo di grandi cambiamenti a Hollywood e nella vita di Audrey: gira Due per la strada (1967), film molto diverso dai suoi precedenti, e divorzia da Mel Ferrer. Segue lungo abbandono delle scene (1967-1975) e matrimonio con lo psichiatra italiano Andrea Dotti, con il quale ha il figlio Luca. Una diva autentica e anticonvenzionale Ritorna a recitare a fianco di Sean Connery in Robin e Marian di Richard Lester (1975). Seguono alcuni film poco riusciti, come E tutti risero di Peter Bogdanovich (1980) e il divorzio da Andrea Dotti. Dal 1988 diventa ambasciatrice dell’UNICEF, compiendo molti viaggi umanitari. Il suo ultimo film è Always – Per sempre di Steven Spielberg (1989). Dopo un viaggio in Somalia, scopre di avere un cancro al colon e muore il 20 gennaio 1993. Vacanze romane Soggetto di Dalton Trumbo, mentre sceneggiatura di Ben Hecht, con il contributo di Ennio Flaiano e Suso Cecchi D’Amico. Nel film unione di convenzioni di fiabe (però rovesciandole), elementi di screwball comedy, satira sociale e romanticismo. Qui anche fallito tentativo di emancipazione. Wyler per la prima volta gira una commedia, rivisitandone i canoni. Importanza per Wyler di una trama solida e capacità di trarre il meglio dagli attori. Vacanze romane Periodo della «Hollywood sul Tevere», con uso set dal vero. Inizialmente pensato a Elizabeth Taylor o Jean Simmons per protagonista, poi affidato ruolo ad Audrey Hepburn, che rivela subito peculiarità suo divismo. Interpretazione di Audrey colorata, intensa e naturale, con ricchezza di sfumature. Parallelo sia con personalità dell’attrice che con la principessa Margaret d’Inghilterra. Film esempio perfetto del lancio di una nuova star. Sabrina Film tratto da pièce teatrale Sabrina Fair, anche se con molti cambiamenti. Scelto come regista Billy Wilder per capacità di mescolare commedia e dramma. Unione di sophisticated comedy e satira sociale, con elementi da fiaba moderna. Ritratto arguto di società americana, che è un mix di ingenuità infantile e spregiudicato cinismo. Sabrina Capovolgimento rapporti di classe, con protagonista che passa da scacco ad auto- affermazione. Lancio definitivo di Audrey, dopo Vacanze romane, costruendo sua immagine di diva romantica e sofisticata, anche grazie ai vestiti di Givenchy. Assumono importanza personaggi secondari, ad esempio padre della protagonista. Conclusioni
▪ Audrey Hepburn arrivata al cinema, dopo la delusione per non essere
riuscita a diventare una ballerina professionista. ▪ Grande impegno per diventare una brava interprete. ▪ Impone un nuovo stile divistico, con immagine romantica e raffinata, grazie anche a sua sensibilità europea. ▪ Importanza di grandi registi, che riescono a esaltare le sue capacità interpretative, giocando anche con qualche riferimento autobiografico.