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Tim Burton, the dark side of Hollywood

Biografia di Tim Burton


• Nasce a Burbank (California) il 25 agosto
1958.
• Gira i suoi primi corti al liceo e poi, grazie a
una borsa di studio, frequenta il California
Institute of Art.
• A soli 21 anni viene assunto dalla Walt
Disney come animatore, lavorando a Red e
Toby nemiciamici e Tron, ma ben presto si
allontana per divergenze artistiche.
• Esordisce nel lungometraggio con Pee-Wee’s
Big Adventure nel 1985, lavorando
contemporaneamente anche per la
televisione.
Biografia di Tim Burton
• Nel 1989 e 1990 raggiunge il successo con
Batman ed Edward mani di forbice, avviando
un sodalizio artistico con Johnny Depp.
• Fra gli anni ‘90 e i primi 2000 firma capolavori
come Nightmare Before Christmas, Ed Wood,
Big Fish e La sposa cadavere.
• Nel 2007 riceve il Leone d’Oro alla carriera
alla Mostra del Cinema di Venezia.
• La sua carriera prosegue tuttora con opere
come Alice in Wonderland, Dark Shadows, il
live action di Dumbo e la serie televisiva
Mercoledì, spin off de La famiglia Addams.
Edward mani di forbice (1990)
• Rivisitazione in chiave adolescenziale
di Frankenstein Mary Shelley e sua
versione cinematografica del 1931 +
La bella e la bestia e Pinocchio.
• Forte elemento autobiografico in
Edward, come «strano» ed escluso.
• Riferimenti a espressionismo
tedesco.
• Contrasto fra ordinata cittadina di
provincia e castello di Edward.
Edward mani di forbice (1990)
• Struttura narrativa «primitiva», con
maggior attenzione a personaggi e
scenografie (cfr. Meliès).
• Dimensione fiabesca con «cortocircuito»
temporale.
• Denuncia ipocrisie e falsità di società
americana, con questione di chi è vero
mostro.
• Critica a mass media come specchio
deformante di realtà.
• Rapporto con Johnny Depp, «doppio» di
Burton al cinema.
La fabbrica di cioccolato (2005)
• Confronto con classici di letteratura
e cinema, «burtonizzandoli».
• Tema del rapporto con famiglia:
• Willy Wonka e il padre oppressivo;
• Famiglia affettuosa di Charlie;
• Genitori succubi degli altri quattro
concorrenti.
• Tema di escluso (sia Charlie che
Willy), tipicamente burtoniano.
La fabbrica di cioccolato (2005)
• Riferimenti a classici ottocenteschi
come Dickens e Carroll (viaggio
metafora di crescita).
• Contrasto fra colorato mondo Willy
Wonka e oscurità di vari personaggi.
• Ricchezza citazioni: 2001 Odissea nello
spazio, La donna che visse due volte,
musical Busby Berkley ed Edward mani
di forbice.
• Grande interpretazione di Johnny Depp.
La morte secondo Burton
“Il costante ritorno del mondo dei morti nel mio cinema non è
assolutamente un modo per esorcizzarlo. Bisogna aver paura di
qualcosa per esorcizzarla e io ho paura di molte cose ma non
sicuramente di morire, o meglio, non della morte. Io immagino l'aldilà
come un posto dove tutti trovano la propria dimensione, visto che in
quest'altro mondo ci si trova casualmente [...]. Detto ciò, il mondo dei
morti che io porto davanti alla macchina da presa è un aldilà
cinematografico, nato da tutti i film e da tutte le arti che ho conosciuto
e amato in passato.”
(Tim Burton alla 62^ Mostra del Cinema di Venezia )
La sposa cadavere (2005)
• Ispirazione a una leggenda russo-
ebraica.
• Gusto espressionista nello stile visivo,
con colori accesi di horror all’italiana.
• Protagonisti autobiografici timidi ed
esclusi, con critica a convenzioni sociali.
• Contrasto fra luminoso mondo dei
morti e grigiore di quello dei vivi.
• Lavoro su mimica personaggi, ricalcati
su doppiatori.
La sposa cadavere (2005)
• Mix di generi: musical, commedia
romantica e horror.
• Numerose citazioni: Il gabinetto del dottor
Caligari, Metropolis, Via col Vento, The
Skeleton Dance e film Mario Bava e anche a
proprio cinema (es. Edward mani di
forbice, Nightmare Before Christmas).
• Riferimento a quadro La sposa di Chagall.
• Riferimenti musicali a jazz, autori classici
come Rota o Bernard Hermann e barocco.
Conclusioni
• Tema di esclusi, ricorrente e autobiografico.
• Debito verso cinema espressionista tedesco.
• Uso toni fiabeschi per denunciare storture di società americana.
• Creazione vero e proprio Burton’s touch, con estetica riconoscibile.
• Rapporto privilegiato con Johnny Depp, suo «doppio»
cinematografico.
• Ricchezza citazioni, sia cinematografiche che letterarie, sia proprie
che altrui.

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