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questo numero
è in memoria di
Richard Benson (1955-2022),
lui sa perché
©LUCKY RED
mette di non essere una fan dell’horror, eppure si trovava lì per il terzo lungome-
traggio di un regista percepito da tanti come una delle voci più originali dell’hor-
ror contemporaneo, un blockbuster d’avventura vichinga che contiene numerosi ELIZABETH
Regina, icona, star: chi è Elisabetta II?
lemmi horror. I trailer delle nuove opere di Jordan Peele, Alex Garland e Scott Lo racconta, nel suo doc postumo,
Derrickson non hanno fatto altro che incrementare la sua curiosità. Mancava al- Robert Michell, che, a partire da un
ricco archivio di materiali di repertorio,
l’appello soltanto Ari Aster e il suo Disappointment Blvd., del quale al momento
costruisce un affettuoso ritratto.
non circolano ancora immagini (fatta eccezione per uno scatto del protagonista DAL 16 AL 18 MAGGIO IN SALA
Joaquin Phoenix). Thompson dunque ha fatto un po’ di conti, budget, incassi e RECENSIONE A PAGINA 34
produzioni alla mano, alla luce di ciò che la critica statunitense, a partire più o me-
no da Ex Machina e The VVitch, si è affrettata a etichettare quale prestige horror,
ma anche elevated horror. Kristin Thompson dice di volersi disinteressare delle
©OFFICINE UBU
polemiche nate sull’onda di tali demarcazioni: i fan del genere hanno infatti dato
in escandescenze, sostenendo che si tratta di cartellini denigratori e classisti, che
implicano necessariamente che tutto il resto (horror) sia ben poco elevated, e
quindi da mercato, basso, volgare, trascurabile. Thompson - per l’appunto - non è GAGARINE
PROTEGGI CIÒ CHE AMI
un’appassionata, e lo dimostra anche quando azzarda che i film di questi registi di Il sogno di Youri è diventare
prestigio si distinguerebbero nel mare magnum del torture porn (in verità finito da cosmonauta, ma la sua realtà è la
un pezzo, salvo un paio di titoli), e quando cita altri presunti horror elevated del periferia parigina. Storia di formazione
che si tinge di fantastico e in cui
passato, tipo L’esorcista e Rosemary’s Baby - Nastro rosso a New York. Ma, con la risaltano volti e corpi dei giovani attori.
sua consueta prosa limpida, nella sua lunga e precisa cronaca coglie nel segno di DAL 19 MAGGIO IN SALA
RECENSIONE A PAGINA 34
alcuni snodi fondamentali. Tra cui la “responsabilità” della casa di produzione e
distribuzione A24. Per tanti, e per buona parte della critica d’oltreoceano, si tratta
di merito. Nessuno come la A24 sarebbe oggi un simbolo di (apparente, inganne-
vole) prestige. Contate i titoli A24 in giro per i festival più blasonati. Contate quelli ©NEXO DIGITAL
in selezione a Cannes. C’è anche Men, alla Quinzaine (vedi da pagina 20), e in
proiezione speciale, nientemeno. La A24 (un tempo la si sarebbe chiamata mini-
major) rappresenterebbe perciò la linea discriminatoria tra prodotti di puro con-
THIS MUCH I KNOW TO BE TRUE
sumo e opere di (una certa) qualità. Un semaforo. Una sentinella. Fa sorridere an- Andrew Dominik torna a raccontare
che solo così, no? Essere fan(atici) non ha mai portato a niente di buono, neppure Nick Cave, e lo fa ancora una volta
“al cinema”, ma che il cosiddetto horror elevato si accompagni per definizione a con sentimento: al centro c’è il legame
creativo col sodale Warren Ellis, ma
un’anagrafe nobile ha le rime di una barzelletta. E spiace che esistano ancora ades- il cuore del film batte come sempre
so simili distinzioni. Abbiamo lottato per decenni affinché l’horror e i generi tutti nell’esecuzione intensissima dei brani.
riuscissero a liberarsi delle catene. Per favore, non torniamo indietro. Non faccia- DAL 23 AL 25 MAGGIO IN SALA
RECENSIONE A PAGINA 35
moci infinocchiare da una critica riduttiva e schematica (di cui grazie al cielo
CERCA
Thompson non fa parte). Non ci sono classi. Non c’è diversità dinastica tra Mid- L’APP DI FILM TV
sommar - Il villaggio dei dannati e The Conjuring: Per ordine del diavolo Tv NEGLI STORE
QUESTO NUMERO DI FILM TV
È STATO CHIUSO IL 13 MAGGIO
IN COPERTINA TOM CRUISE IN TOP GUN: MAVERICK DI JOSEPH KOSINSKI ©EAGLE PICTURES ALLE ORE 22
FILMTV 3
In questo numero CinelabspecialeCannes
a cura di PEDRO ARMOCIDA armocida@filmtv.press
IL MAGAZINE
7 CANNES 75: CONCORSO
INTERVISTA A IPPOLITA DI MAJO
di ILARIA FEOLE, ROBERTO MANASSERO, RINALDO CENSI
©ELENA TERNOVAJA
PACILIO, GERVASINI, MANCINO
©WEBPHOTO
di CATERINA BOGNO, GIULIA BONA
37 AMAZON PRIME VIDEO a cura di MARIA SOLE COLOMBO quest’anno, nei tradizionali
38 NETFLIX a cura di ILARIA FEOLE Rendez-vous, vedono
40 DISNEY+ a cura di ILARIA FEOLE avvicendarsi l’attore
41 APPLETV+ STARZPLAY a cura di FIABA DI MARTINO spagnolo Javier Bardem,
©CAMILLA MORANDI/WEBPHOTO
62 TRAME FILM CANALI FREE giuria c’è addirittura Rithy Panh con le registe Angèle Diabang,
a cura di MATTEO BAILO, MATTEO MARELLI Basma Khalifa, Camille Ducellier e il re dei tiktoker, con oltre 137
62 PROGRAMMI RADIO milioni di follower, Khaby Lame. www.festival-cannes.com
4 FILMTV
©WEBPHOTO
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- Joachim Trier, Asghar Farhadi, Italia, è molto riconosciuta sia Debra Granik e l’interprete parallele. Con lei in giuria: Natasza
Ladj Ly, Jeff Nichols - e poi le come attrice ma anche come francese Benjamin Biolay. Un’altra Chroscicki, CEO di ARRI Francia,
colleghe Noomi Rapace, Rebecca regista e produttrice. Insieme a lei attrice, la spagnola Rossy de il direttore della fotografia Jean-
Hall (anche lei di recente passata altri quattro giurati: Joanna Kulig, Palma, è stata chiamata a Claude Larrieu, la regista Éléonore
dietro la mdp) e l’attrice indiana attrice feticcio del regista polacco presiedere la giuria della Caméra Weber, il giornalista e critico
Deepika Padukone. A presiedere la Paweł Pawlikowski (Ida, Cold War ), d’or che premierà un’opera prima Olivier Pelisson, l’attore, regista e
giuria del Certain regard ci sarà l’attore venezuelano Édgar tra tutte quelle presentate sia nella sceneggiatore Lucien Jean-Baptiste
Valeria Golino che, non solo in Ramírez, la regista americana selezione ufficiale sia nelle sezioni e l’attore Samuel Le Bihan.
FILMTV 5
CinelabspecialeCannes CinelabnonsoloCannes
TUTTI I FILM DI CANNES CLASSICS CINEMA FUTURO UNA PROSPETTIVA TECNOLOGICA di SIMONE ARCAGNI
THE ADVERSARY di Satyajit Ray Un consiglio: se riuscite, non perdetevi gli incontri programmati con Frank Rose, a Milano
[1970, India, 109’] il 17 maggio al MEET e a Torino al Salone del libro il 20. Non perdetevelo perché Frank Rose,
CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA che dirige il seminario in Strategic Storytelling alla Columbia University ed è direttore del
di Gene Kelly, Stanley Donen [1952, Usa, 103’] Digital Storytelling Lab, è davvero uno studioso sopraffino dell’arte del narrare. Dal suo
CIÒ CHE L’OCCHIO NON VEDE Immersi nelle storie - Il mestiere di raccontare nell’era di internet fino al recente Il mare in
di M. Forman, K. Ichikawa, C. Lelouch, Y. Ozerou, cui nuotiamo - Lo storytelling strategico in un mondo governato dai dati (entrambi Codice
M. Pfleghar, A. Penn, J. Schlesinger, M. Zetterling Edizioni), opera un prezioso lavoro di corrispondente e antropologo dei sistemi narrativi
[1973, Usa/Germania, 109’]
contemporanei dominati dall’interattività e dall’immersione. Con una dote unica e rara rie-
THE CIRCUS TENT di G. Aravinidan [1978, India, 129’] sce a fotografare le tendenze, offrirci esempi e poi ricondurre il discorso a modelli para-
DEUS E O DIABLO NA TERRA DO SOL digmatici di racconto. Dallo storytelling cinematografico a quello del marketing, dalla pub-
di Glauber Rocha [1964, Brasile, 120’] blicità alle strategie social, Rose ci accompagna (con uno stile che a sua volta rimanda più
GÉRARD PHILIPE, LE DERNIER HIVER DU CID al gusto di narrare che alla semplice saggistica) nel “mare” della comunicazione contem-
di Patrick Jeudy [2022, Francia, 66’] poranea. Ci parla del «pensiero narrativo», proposto per la prima volta dallo psicologo Je-
HOMMAGE D’UNE FILLE A SON PÈRE rome Bruner nel 1985, per poi dirigere la nostra attenzione sugli studi in campo neurale. E
di Fatou Cissé [2022, Mali, 71’] ancora: dall’ostello “a tema guerra” realizzato da Zero One a Sarajevo, alle opere di live ci-
nema di Secret Cinema, all’idea vincente di Warby Parker che si inventa un business online
ITIM di Mike De Leon [1976, Filippine, 105’]
di occhiali, basato sulle narrazioni e le emozioni… Fino al famoso algoritmo di Netflix che
JANE CAMPION, THE CINEMA WOMAN “genera” House of Cards. In un mondo popolato da fan di Sherlock Holmes, di Il Signore de-
di Julie Bertuccelli [2022, Francia, 98’]
gli Anelli e di The Walking Dead, Rose tesse le fila, offre esempi e letture, complica l’ordito,
THE LAST MOVIE STARS (EP. 3-4) stratifica la sua analisi tra autore, viaggio, pubblico, personaggi, mondi e così via. Reinter-
di Ethan Hawke [2022, Usa, 107’]
preta, cioè, gli elementi che da sempre definiscono la narrazione per dirigere poi l’atten-
LA MAMAN ET LA PUTAIN zione sul carattere fortemente e originalmente immersivo dello storytelling digitale.
di Jean Eustache [1972, Francia, 220’]
PATRICK DEWAERE, MON HÉROS mo Orchestra, che propo- sto delle registe Firoozeh
ne un programma dedicato Khosrovani e Mina Kesha-
di Alexandre Moix [2022, Francia, 90’]
al grande compositore con De varz, ennesimo episodio di
PEL DI CAROTA di Julien Duvivier [1932, Francia, 88’] Palma suite, Blow Out, Ec- censura in Iran. Sempre a
cesso , Specchio del Milano riparte l’Alta scuo-
IL PROCESSO di Orson Welles tempo, Come sinfonia, Io la di serialità cinetelevi-
[1962, Francia/Germania/Italia, 120’]
che non vivo (senza te) siva, progetto di alta for-
ROMY, A FREE WOMAN di Lucie Cariès (www.teatrofilodramma- mazione e specializzazio-
[2022, Francia, 91’] tici.eu). Lo stesso giorno, ne nelle professioni della
al Nuovo Armenia, Film- serialità, promosso e ideato
SCIUSCIÀ di Vittorio De Sica [1946, Italia, 93’] maker Festival e Section80 dalla sezione Cinema e audiovi-
SI J’ÉTAIS UN ESPION di B. Blier [1967, Francia, 94’] promuovono un evento benefico sivo di CNA Lombardia (www.alta-
che prevede un panel con Anna Zafeso- scuolaserialita.it). Una due giorni chiude
TRES EN LA DERIVA DEL ACTO CREATIVO va (“La Stampa”) e Nastya Roshuk (di- la seconda edizione dell’HipHop Cine Fe-
di Fernando Solanas [2021, Argentina, 96’] rettrice della fotografia ucraina, rifugiata st, la cui cerimonia di premiazione si
L’ULTIMO VALZER di M. Scorsese [1978, Usa, 117’] a Milano) e poi la proiezione di sei corto- svolgerà al Nuovo Aquila di Roma il 22
metraggi ucraini realizzati tra il 2014 e il maggio (www.hiphopcinefest.org).
VIVA LA MUERTE
di Fernando Arrabal [1971, Francia/Tunisia, 90’] SOPRA, DALL’ALTRO, MINA KESHAVARZ E FIROOZEH KHOSROVANI
6 FILMTV
75
Cannes
CONCORSO
QUI RITORNO IO
©MARIO SPADA/MEDUS FILM
TRA I TITOLI IN CONCORSO AL 75° FESTIVAL DI CANNES, DAL 17 AL 28 MAGGIO, NOSTALGIA DI MARIO MARTONE,
SCRITTO CON LA COMPAGNA IPPOLITA DI MAJO. ABBIAMO INCONTRATO LA SCENEGGIATRICE
di ILARIA FEOLE
cuore della sua città, in quella che potrebbe sembrare una versione al maschile
di L’amore molesto. Nel cast Francesco Di Leva, Tommaso Ragno, Aurora
Quattrocchi. Produzione Picomedia e Mad Entertainment, in sala dal 25 maggio.
LES AMANDIERS di Valeria Bruni Tedeschi [Francia, 126’] BROKER di Hirokazu Kore-eda [Corea del Sud, 129’]
Al quinto lungo, Bruni Tedeschi non abbandona la sua cifra scopertamente Trasferta coreana per il giapponese Kore-eda (Palma d’oro
autobiografica tornando ai suoi primi passi di attrice: il titolo rimanda nel 2018 con Un affare di famiglia ), con le stelle Song Kang-ho
alla parigina scuola di teatro di Patrice Chéreau (qui interpretato e Doona Bae coinvolte in una storia di rapimenti e adozioni legata
dall’ex compagno della regista, Louis Garrel) dove Valeria studiò alle baby box, gli sportelli dove vengono depositati i neonati
negli anni 80, e il film segue le vite di una manciata di allievi. di cui i genitori non possono prendersi cura.
ARMAGEDDON TIME di James Gray [Usa, 115’] CLOSE di Lukas Dhont [Francia/Belgio/Olanda, 105’]
Si muove in zona parzialmente autobiografica anche Gray - per noi uno Vincitore nel 2018 della Caméra d’or per l’esordio Girl, ritratto di
dei maggiori registi statunitensi, oggi - che, dopo lo spazio di Ad Astra, una giovane transessuale, il fiammingo Dhont approda in Concorso
torna sulla terra per un racconto di formazione. Sempre avviluppato con l’opera seconda, incentrata sull’amicizia tra due ragazzini tredicenni,
nei lacci dei legami familiari, con la storia d’America che scorre bruscamente interrotta dal loro ingresso nell’adolescenza.
sullo sfondo, il film è ambientato nella New York anni 80. Nel cast, la magnifica Émilie Dequenne e Léa Drucker.
Con un grande cast: Anthony Hopkins, Anne Hathaway, Jeremy Strong.
DECISION TO LEAVE di Park Chan-wook [Corea del Sud, 138’]
BOY FROM HEAVEN di Tarik Saleh [Sve/Fra/Fin/Dan, 120’] Sul grande schermo mancava dal 2016 di Mademoiselle, che passò
Il regista di Omicidio al Cairo è attualmente nelle sale americane con proprio in Croisette: Park torna a Cannes con un thriller investigativo,
The Contractor, ma a Cannes porta un cupo ritratto del suo natio Egitto: dove un detective cerca di fare chiarezza sulla morte, meno semplice
la storia di un giovane studente dell’università di Al-Azhar coinvolto di quanto sembri, di un uomo precipitato da una montagna.
suo malgrado nella corsa spietata alla successione del defunto imam. Il film è già stato acquisito per la distribuzione internazionale da MUBI.
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Sì, per Felice si sostanzia soprattutto nel legame con l’anzia- in cui sciogliere il nodo della propria identità. Ma è anche
na madre, ma anche con un’altra madre che è la sua città. È un sentimento universale, che può appartenere a tutti, per-
la storia di un giovane uomo che fugge, da ragazzo, a segui- ché ciascuno ha la sua radice, la sua terra dimenticata.
to di un evento molto traumatico e non fa più ritorno. Il Come vi muovete abitualmente a quattro mani sui testi?
rione Sanità è una sorta di enclave, è un quartiere tagliato Nel caso di Nostalgia, inizialmente abbiamo lavorato en-
fuori dal resto di Napoli per ragioni storiche e architettoni- trambi, separatamente, a scarnificare il romanzo, per arri-
che, un mondo a parte nel centro della città, e per me e Ma- vare a quello che volevamo davvero raccontare; non è un
rio è stato molto profondo trovarci a lavorare con questo romanzo di immediata trasposizione, occorreva andare
gruppo di ragazzi della Sanità, far recitare ragazzini di stra- all’osso e tirare fuori ciò che ci preme. Di solito, poi, lavo-
da. Quando Felice torna, dopo 40 anni, ha quasi dimentica- riamo ciascuno su scene diverse del film, che successiva-
to la lingua ed è come uno straniero. Per lui si tratta di mente sottoponiamo l’uno all’altra; oppure, io faccio la pri-
un’incursione nel magma di quel quartiere, che lo costringe ma stesura di una scena e lui la seconda, che poi rivediamo
anche a guardare i lati oscuri della sua personalità: la nostal- insieme. Ma la scrittura di per sé è un’attività molto solita-
gia è da intendersi come nostos, come ritorno, un percorso ria. Siamo molto in armonia, abbiamo condiviso molto
©PLATTFORM PRODUKTION
Qui sopra, una scena di Triangle of Sadness di Ruben Östlund. Alle pagine 7 e 8, Pierfrancesco Favino in alcuni momenti
di Nostalgia di Mario Martone. A pagina 7, in basso, Martone con Ippolita di Majo (Napoli, 7 febbraio 1972)
EO di Jerzy Skolimowski [Polonia/Italia, 86’] LEILA’S BROTHERS di Saeed Roustaee [Iran, 165’]
Erede del bressoniano Balthazar, EO è un malinconico asinello Si resta in Iran per uno tra i più giovani registi in gara, classe 1989,
(il nome è onomatopeico) che viaggia per l’Europa incontrando che incentra la sua opera terza (la seconda, Just 6.5, era in Orizzonti
sulla sua strada persone buone e meno buone (tra queste, anche a Venezia 2019) sulla quarantenne Leila, disperatamente alla ricerca
Isabelle Huppert), esperendo gioia e dolore, senza perdere l’innocenza. di un’autonomia economica che possa permetterle di essere libera
Ritorno al lungometraggio del polacco Skolimowski, ottantaquattrenne, e non dover accudire i genitori e i quattro fratelli per tutta la vita.
a sette anni di distanza da 11 minuti.
LE OTTO MONTAGNE di Charlotte Vandermeersch,
FRÈRE ET SŒUR di Arnaud Desplechin [Francia, 108’] Felix Van Groeningen [Francia/Italia/Belgio, 147’]
Alice (Marion Cotillard) e Louis (Melvil Poupaud) sono fratello e sorella Le montagne della Valle d’Aosta; il romanzo premio Strega di Paolo Cognetti;
ma non si parlano da vent’anni, separati da un odio che pare invincibile, Marinelli e Borghi ancora insieme dopo Non essere cattivo ; la strana (e
finché un lutto non li costringe a comunicare. Mentre è ancora in sala chissà se azzeccata) scelta di affidare la regia alla coppia (anche nella vita)
il suo bellissimo Tromperie - Inganno, ecco un nuovo struggente teatro Vandermeersch-Van Groeningen: le premesse per un film-evento ci sono tutte.
delle emozioni firmato dal grande Desplechin.
UN PETIT FRÈRE di Léonor Serraille [Francia, 116’]
HOLY SPIDER di Ali Abbasi [Dan/Ger/Sve/Fra, 116’] Caméra d’or per la miglior opera prima nel 2017 con Montparnasse
Il regista iraniano (naturalizzato danese) di Border - Creature di confine fa Femminile singolare, Léonor Serraille racconta l’evoluzione di una
il suo ingresso nella competizione con un thriller ambientato nelle viscere famiglia di origine ivoriana nella Francia degli ultimi quarant’anni,
di Mashhad, città meta di pellegrinaggi religiosi dove un serial killer miete dall’arrivo nella banlieue parigina della madre Rose alle esperienze
vittime tra le prostitute. Una giornalista indaga sul caso. dei suoi due figli, Ernest e Jean.
FILMTV 9
della lavorazione di Nostalgia, a partire dai sopralluoghi
©NIKOS NIKOLOPOULOS
svolti insieme; abbiamo una sensibilità molto vicina, poi
certamente lo sguardo del film è quello di Mario.
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Cannes
Pierfrancesco Favino interpreta Felice Lasco: avevate già CONCORSO
in mente lui, scrivendo?
Sì, è un film che abbiamo costruito pensando a lui, credo
che il perché si possa capire, vedendo Nostalgia. Pierfran-
cesco è un attore straordinario, per sensibilità, tecnica e so-
prattutto per la sua intelligenza. Comprende le sfumature
più sottili del personaggio, lavorare con lui è stato entusia-
smante, sin dalle prime letture della sceneggiatura, e credo
che anche per lui sia stata un’esperienza diversa, un’im-
mersione in un quartiere di Napoli popolare, anche fatico-
so. Pierfrancesco ha fatto osservazioni preziose sul copione
e tra noi c’è stata una condivisione molto profonda, una
collaborazione arricchente Tv
SHOWING UP di Kelly Reichardt [Usa, 108’] TORI ET LOKITA di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne [Fra/Bel, 88’]
Il nuovo film della Reichardt (che riceverà anche la Carrosse d’or Due ragazzi dell’Africa subsahariana, giunti in Belgio da immigrati
dalla Quinzaine) vede Michelle Williams - nuovamente con la regista clandestini, sopravvivono a una dura realtà contando unicamente
americana dopo Wendy and Lucy, Meek’s Cutoff e Certain Women - sulla loro amicizia. Ancora una volta i Dardenne a Cannes, ancora
nella parte di un’artista che alla vigilia di un’importante esibizione una volta con il loro cinema in presa diretta sulla realtà.
trova nuova ispirazione dal caos della sua vita. Sapranno essere decisivi ed essenziali come un tempo?
STARS AT NOON di Claire Denis [Francia, 135’] TOURMENT SUR LES ÎLES di Albert Serra [Fra/Spa/Ger/Por, 165’]
Dopo le atmosfere très français, come ha detto Frémaux, L’approdo in concorso di Serra è il coronamento di un percorso
di Avec amour et acharnement, Orso d’argento alla Berlinale 2022, partito dalla Quinzaine, passato per il Certain e ora giunto in prossimità
Denis adatta l’omonimo romanzo di Denis Johnson, avventura della Palma. Il film è il primo ambientato nel presente del regista
sentimentale nel Nicaragua del 1984, tra sandinisti e agenti della CIA. catalano, storia di un alto commissario francese (Benoît Magimel)
Con Margaret Qualley, Joe Alwyn, Danny Ramirez e Benny Safdie. di stanza a Tahiti, in Polinesia.
TCHAÏKOVSKY’S WIFE di Kirill Serebrennikov [Fra/Rus/Svi, 143’] TRIANGLE OF SADNESS di Ruben Östlund [Svezia, 142’]
Il primo film di Serebrennikov dopo la fine del divieto d’espatrio Karl Marx su una nave da crociera popolata di milionari: è questa
seguito alla condanna per reati fiscali, racconta la tumultuosa relazione l’idea del nuovo film di Östlund, il primo dopo la Palma d’oro
tra Tchaikovsky e la moglie Antonina Miliukova. Unico film russo per The Square nel 2017. Se là il bersaglio della satira era l’arte
di tutto il festival di Cannes 2022, non a caso diretto da un regista contemporanea, qui è la moda. Punitore dei ricchi passeggeri
anti-putiniano, ora trasferitosi a Berlino. è un capitano interpretato da Woody Harrelson.
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Qui sotto, Léa Seydoux, Viggo Mortensen e Kristen Stewart nel
nuovo Crimes of the Future; a destra, Ronald Mlodzik nella versione
A FIOR DI PELLE
originale. In basso, scene di Frère et sœur e di Boy from Heaven
«Se ora esaminiamo, sotto altri punti di vista, la serie
innumerevole delle affezioni che incontra il sistema
dermoide, quale varietà nel genio particolare del loro
andamento, nel carattere proprio dei loro fenomeni,
nel tipo dei loro parossismi, nella durata delle loro fasi, nel
modo in cui avviene la loro invasione e quindi il loro esito,
alcune attaccano a tutte le età, altre certe epoche della
vita soltanto. Altre alterano completamente la superficie
del corpo». C’è qualcosa di più morboso e spettacolare
delle aberrazioni cutanee? Qualcuno si è preso la briga
di annotare la loro varietà in una specie di “erbario” fatto
di carne, e chissà che, in Crimes of the Future (1970) di
David Cronenberg, il dottor Antoine Rouge o il suo allievo
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Cannes
FUORI CONCORSO
HORSE COMPÉTITION THREE THOUSAND YEARS OF LONGING di George Miller [Australia, 108’]
Dopo il trionfo di Mad Max: Fury Road, con il prequel Furiosa ancora in
COUPEZ! di Michel Hazanavicius [Francia, 110’]
lavorazione, Miller devia nel fantastico, con l’incontro tra una studiosa e un
Nel girare un horror di zombie, una troupe si imbatte in veri morti viventi.
jinn (un genio, tipo quello della lampada), cioè Tilda Swinton e Idris Elba.
Remake di Zombie contro zombie - One Cut of the Dead, porta Hazanavicius
nei suoi territori preferiti, dove la commedia prende il sopravvento. SÉANCES DE MINUIT
ELVIS di Baz Luhrmann [Australia, 159’] FUMER FAIT TOUSSER di Quentin Dupieux [Francia, 80’]
Da Ballroom a Moulin Rouge! a The Get Down, il rapporto tra l’autore Lapalissiano nel titolo, l’ultima burla nei contenuti e nell’azione di Dupieux
australiano e la musica è di quelli travolgenti e mai scontati. A nove anni da si avventura nella fantascienza, tra tartarughe feroci e un imperatore che
Il grande Gatsby, Luhrmann torna in Croisette con un biopic fluviale costruito vuole annientare il pianeta. Ma la Tobacco Force è chiamata a difenderlo.
sul rapporto tra Presley (Austin Butler) e il suo manager (Tom Hanks).
HUNT di Lee Jung-Jae [Corea del Sud, 131’]
L’INNOCENT di Louis Garrel [Francia, 99’] La star coreana - e ora, dopo il ruolo da protagonista in Squid Game,
Nelle geometrie scalene care a Garrel, stavolta ci sono una coppia e un internazionale - esordisce dietro la macchina da presa autodirigendosi
negozio di fiori: Sylvie va per i 60 anni, Michel è un ex detenuto sposato in (accanto a Jung Woo-sung) in uno spy thriller d’ambientazione Eighties.
carcere. E poi c’è il figlio di lei, che non sta dalla parte dello loro unione.
MOONAGE DAYDREAM di Brett Morgen [Usa, 140’]
MASCARADE di Nicolas Bedos [Francia, 142’] Un viaggio interstellare nelle evoluzioni musicali, e non solo, dell’icona David
In Costa Azzurra, dove un ballerino cerca di vivere la sua belle époque sulle Bowie. Dal regista di Cobain - Montage of Heck, che ci ha lavorato per cinque
spalle economiche di una ex star del cinema, l’arrivo di Margot, giovane anni e ha avuto un accesso a materiali d’archivio senza precedenti.
e bella, porta scompiglio e il gioco d’amore prende strade truffaldine.
REBEL di Adil El Arbi, Bilal Fallah [Belgio/Lussemburgo/Francia, 135’]
NOVEMBRE di Cédric Jimenez [Francia, 105’] Tra Bad Boys for Life e i prossimi Ms. Marvel e Batgirl, la coppia
La tragica serata del 2015 con Parigi sotto attacco terroristico, culminato di registi di origine marocchina sullo sfondo della guerra in Siria
al Bataclan. Nei giorni successivi parte l’indagine. Cinema di Jimenez racconta la storia tormentata di una famiglia, dove una madre
ancora muscolare e adrenalinico, con la squadra antiterrorismo in azione. cerca di salvare i figli dal reclutamento radicale.
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PER APPROFONDIRE LEGGI INVASION USA - IDEE E IDEOLOGIE DEL CINEMA AMERICANO ANNI 80 DI PIER MARIA BOCCHI (BIETTI, PP. 204, 2016, € 18)
d’uno dei suoi artefici (Simpson, morto per overdose, e teriale radioattivo, tra canyon, droni e missili terra-aria.
Scott, suicida), facendosi persino perdonare il falchismo Perfetto sequel/reboot (come i nuovi Star Wars e l’ultimo
reaganiano (un passo più in là c’era il Rambo 2: La vendetta Ghostbusters), sospeso tra tradizione e innovazione, con la
con Stallone applaudito da Ronnie medesimo) e scrollan- prima che traccia la via alla seconda, anche nei modi di un
dosi di dosso la parodia un po’ scema di Hot Shots! 1 e 2 passaggio di consegne generazionale, Top Gun part deux
con il bad boy Charlie Sheen anti-Tom Cruise. Ora, è il mo- gioca senza pudore le carte della fedeltà iconografica e della
mento di Top Gun: Maverick, un numero due che arriva (in nostalgia spalmate a dovere, al punto che per un po’ ci si il-
ritardo di un paio d’anni, causa COVID-19), scodellato da lude quasi non serva neppure una storia nuova da raccon-
un regista di comprovata fede cruisiana come Joseph Ko- tare. Gli basta riproporre, soltanto un minimo aggiornate
sinski (già con lui in Oblivion), garante il solito sceneggiato- (Lady Gaga con Hold My Hand, Great Balls of Fire in origi-
re Christopher McQuarrie (Mission: Impossibile - Rogue nale), le cartoline madeleine del prototipo, più d’una ancora
Nation e Fallout), con la promessa di essere fedele all’origi- tale e quale, qualcuna un po’ sgualcita dal tempo (“Iceman”
nale, ma anche di distinguersene, fin dalle nuove possibilità ora ammiraglio, minato dalla malattia). Tutte, tranne una,
consentite dalle tecnologie di ripresa che, messa al bando la però. Charlie non è più qui a far battere il cuore a “Mave-
CGI, rispettano la nota ossessione del protagonista per fare rick”, sostituita da Jennifer Connelly, per una linea roman-
tutto senza stunt. Il piatto forte resta, però, sempre Tom, tica ex novo. Ai postumi (della sbornia nostalgica) il giudi-
ora anche produttore (con l’immarcescibile Bruckheimer), zio (vedi anche la Locandina da pagina 57) Tv
esibito fin dal titolo, forse anche per misurarne la persisten-
za iconico-divistica, nata proprio con l’originale, oltre il
©EAGLE PICTURES/PARAMOUNT PICTURES ITALIA
DODO di Panos H. Koutras [Grecia/Francia/Belgio, 132’] ALL THAT BREATHES di Shaunak Sen [Usa/India/Gb, 94’]
Habitué del Certain (tra gara, con Pazza idea nel 2014, e giurie), l’autore Leggere e combattere la crisi climatica nel rapporto tra i volatili e la
greco fa incontrare qui un uccello estinto e una famiglia in estinzione. metropoli. Dall’India, un doc illuminante, già premiato al Sundance 2022.
IRMA VEP creata da Olivier Assayas [Usa/Francia, 180’] FOR THE SAKE OF PEACE
Assayas ritrova Irma Vep 25 anni dopo negli ingranaggi del cinema di Christophe Castagne, Thomas Semetin [Usa/Francia, 94’]
primordiale, omaggiando ancora la serie muta di Feuillade. Da Musidora Come si continua a credere alla pace in un paese come il Sudan del Sud,
ad Alicia Vikander, passando per Maggie Cheung. Il ritorno dei “Vampiri”. che dal 2011 ha visto 350 mila persone perdere la vita? Opera prima doc,
prodotta da Forest Whitaker, quest’anno premiato alla carriera.
NOS FRANGINS
di Rachid Bouchareb [Francia, 92’] JERRY LEE LEWIS: TROUBLE IN MIND di Ethan Coen [Usa, 73’]
La protesta studentesca infiamma Parigi. Le forze dell’ordine usano La vita è rock’n’roll. Un ritratto palpitante di un’icona musicale, incontenibile
metodi duri: muoiono due persone. Dal produttore di Dumont e regista sul palco e anche fuori. L’amore per la musica di Ethan Coen si specchia
di ruvide storie di colonialismo francese, il suo cinema del cuore. con un altro “killer”, mentre le note di Trouble in Mind diventano eterne.
LA NUIT DU 12 di Dominik Moll [Francia/Belgio, 114’] MARIUPOLIS 2 di Mantas Kvedaravicius [Ucraina, 105’]
Ogni poliziotto ha un caso che lo perseguita, che a un certo punto Ultimo film del regista lituano, ucciso mentre cercava di fuggire dalla città
inverte i ruoli tra preda e cacciatore. Con il suo ultimo lavoro, il regista di Mariupol (vedi n. 15/2022), che aveva raccontato nel doc Mariupolis
di Henry, un amico vero e Due volte lei affonda la camera in territori polar. del 2016 e in cui era tornato per documentarne l’assedio in presa diretta.
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Cannes [Francia/Belgio, 100’]
FUORI CONCORSO Nel precedente Madame Hyde (2017), il regista e attore Ser-
ge Bozon trasportava la storia del dottor Jekyll e del signor
(anzi, la signora) Hyde in un liceo di Parigi, girando una
commedia che diventava poco alla volta un racconto fanta-
stico e poi una tragedia. In questo suo nuovo film, invece, la
[Italia/Francia, 93’]
forma letteraria rimodellata è quella del Don Giovanni (si di-
La storia d’amore tra Jasmine Trinca e la Croisette è iniziata rebbe più dalle parti di Molière che da quelle di Mozart), ri-
oltre vent’anni fa, nel 2001, con il debutto di La stanza del figlio, baltato però nella tragicomica dannazione di un uomo
il film che ha rivelato il suo giovanissimo talento; (Tahar Rahim) lasciato sull’altare e condannato, non solo a
è proseguita nel 2017 con la presentazione di Fortunata vedere la moglie mancata (Virginie Efira) in tutte le donne
al Certain regard, che le ha fruttato il premio come migliore attrice. che incontra, ma anche a cercare inutilmente di sedurle tut-
Quest’anno si sdoppia: Trinca è nella giuria del Concorso, te quante: la donna, dunque, non come riflesso narcisistico
e tra le proiezioni speciali del Fuori concorso presenta il suo lungo del maschio, ma come manifestazione continua di un altro
d’esordio. D’ispirazione autobiografica, suggeritole da una fotografia da sé impossibile da possedere. L’idea pare geniale e in li-
e dal ricordo della madre, una rivisitazione fiabesca del rapporto nea con tutto il cinema di Bozon, che fin dai tempi di La
tra una donna, sua figlia e un cane di nome Marcel. A.C. France (2007), ambientato nella Prima guerra mondiale,
ama ribaltare l’identità dei ruoli (là c’era una donna che per
rintracciare il marito al fronte si travestiva da soldato) e al-
©FABIO ZAYED
Alle pagine 13
e 14, Tom
Cruise sul set
e in una scena
di Top Gun:
Maverick
©LES FILMS PELLEAS
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Cannes
FUORI CONCORSO
©PYRAMIDE DISTRIBUTION
[Francia, 100’]
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[Italia/Francia, 300’]
l caso Moro nel cinema e nella televisione di Marco Bellocchio non entra ti diretti o sincronicità junghiane che spianano la strada al tassello fonda-
©LUCKY RED
confronta adesso con la contemporaneità. L’occhio del regista scruta
una società dove è ancora palpabile il trauma della dittatura.
LE PETIT NICOLAS - QU’EST-CE QU’ON ATTEND POUR ÊTRE HEUREUX? SALAM di Mélanie Diam’s, Houda Benyamina, Anne Cissé [Francia, 80’]
di Amandine Fredon, Benjamin Massoubre [Francia/Lussemburgo, 82’] La rapper Diam’s (o Mélanie, per la famiglia e gli amici), di grande
Incontri resi possibili dalla magia del cinema: quelli tra doc e animazione, successo in patria, racconta in prima persona il percorso di conversione
e tra i fumettisti Sempé e Goscinny e una loro creatura, il piccolo Nicolas. all’Islam, accompagnata alla regia dalla Benyamina di Divines.
RESTOS DO VENTO di Tiago Guedes [Portogallo/Francia, 127’] THE VAGABONDS di Doroteya Droumeva [Germania, 89’]
Nel cuore del Portogallo il soffio di una tradizione pagana ha radici L’esordio nel lungometraggio della regista bulgara, premiata a Cannes
lontane. L’adolescenza di un tempo è sbiadita, l’oggi è un ritrovarsi nel 2011 per il corto The Letter, è la storia degli amori giovani di una
pieno di insidie. Dall’autore di A herdade, ancora tra ieri e ora. donna matura, cartina tornasole di pregiudizi e doppi standard.
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Cannes
UN CERTAIN REGARD
GUARDARE OLTRE
CON OTTO ESORDI SU 20 TITOLI, UNA SEZIONE
SEMPRE STIMOLANTE CHE FA IL GIRO DEL MONDO TRA
CRISI ESISTENZIALI, DI COPPIA E D’IDENTITÀ, DRAMMI
D’AMORE E DI DENUNCIA E RIFLESSIONI GEOPOLITICHE
©PYRAMIDE DISTRIBUTION
LE BLEU DU CAFTAN di Maryam Touzani BUTTERFLY VISION di Maksym Nakonechnyi DOMINGO Y LA NIEBLA di Ariel Escalante
[Francia/Marocco/Belgio, 118’] [Croazia/Repubblica Ceca/Svezia/Ucraina, 107’] Meza [Costa Rica/Qatar, 92’]
L’arrivo di un giovane apprendista mette in crisi La guerra nel Donbass vista da dentro il corpo Nel 2019 aveva montato Ceniza negra , primo
il legame di una coppia che gestisce un negozio della combattente Lilia, che torna a casa dalla film costaricano a Cannes; ora Escalante Meza,
di caftani, facendo affiorare segreti e non detti. prigionia con in grembo il figlio del nemico. al secondo lavoro da regista, torna in Croisette
Dopo l’ottimo Adam, a Cannes 72, Touzani torna Nel cast del film, sceneggiato da Iryna Tsilyk, con il dramma di un uomo che rifiuta di lasciare
a scrutare attraverso la lente del dramma anche Natalya Vorozhbit, regista di Bad Roads. la sua terra visitata dal fantasma della moglie.
familiare le tensioni che attraversano il Marocco.
CORSAGE di Marie Kreutzer GODLAND di Hlynur Pálmason
BURNING DAYS di Emin Alper [Austria/Francia/Lussemburgo/Germania, 113’] [Danimarca/Islanda/Francia/Svezia, 143’]
[Turchia/Francia/Ger/Olanda/Grecia, 128’] Dopo Romy Schneider, si spreme nel corsetto Nel lucore del paesaggio islandese Pálmason ama
Dal regista di Frenzy, premiato alla 72ª Mostra della principessa Sissi la magnetica Vicky Krieps: inscrivere spietate traiettorie di perdizione: in A
di Venezia, e di A Tale of Three Sisters, la discesa il quinto lungo dell’austriaca Kreutzer è il ritratto White, White Day quella di un uomo ossessionato
di un pubblico ministero nei gangli della politica irrequieto di una donna che tenta di prendere da un’ipotesi di tradimento, qui quella di un prete
(e del malaffare) di una remota cittadina turca. il controllo della propria immagine pubblica. del XIX secolo dimentico della sua missione.
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HARKA di Lofty Nathan
[Francia/Germania/Usa/Tunisia, 90’]
Dalla Baltimora delle corse in moto clandestine
- nel doc 12 O’Clock Boys - alla Tunisia del
mercato nero con la parabola disgraziata di Ali,
chiamato troppo giovane a prendersi cura delle
sorelle dopo l’improvvisa morte del loro padre.
PRODUCTIONS/VELVET FILMS/SNOWGLOBE
©LES FILMS DU NOUVEAU MONDE/ALI N
Il più piccolo rampollo di una famiglia patriarcale
pakistana s’iscrive a teatro di straforo, e si
innamora di una stellina transessuale. Desiderio
e sovversione rimano nel film di Sadiq,
che esordisce nel lungo sviluppando il nucleo
del corto Darling, premiato a Orizzonti 2019.
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Cannes
QUINZAINE DES RÉALISATEURS
INTERVISTA A PAOLO MORETTI
di GIULIO SANGIORGIO
TITOLI
Ogni anno ti chiedo di presentare il programma dell’edizione a venire, ma quest’anno vorrei
partire dal bilancio di quella passata.
Il 2021 è stato un anno unico, come fossero due anni in uno per via della sospensione del 2020 causa-
ta dal COVID-19. Un anno intenso e soddisfacente, grazie alla selezione che ha avuto di gran lunga la DI CODA
maggiore diffusione internazionale negli ultimi anni. I grandi festival dell’autunno, Busan, Toronto,
Londra, New York, hanno scelto 10/11 nostri film, e nemmeno gli stessi. I film hanno circuitato molto. E ANDIAMO ALLA
sia la Caméra d’or, il miglior esordio di tutta Cannes, cioè Murina di Antoneta Alamat Kusijanovic, sia SCOPERTA DELLA
l’Œil d’or, il miglior documentario del festival, cioè A Night of Knowing Nothing di Payal Kapadia, face- QUINZAINE DES
vano parte del nostro programma. E non solo: il César al miglior esordio è andato a Les magnétiques RÉALISATEURS 2022,
di Vincent Maël Cardona, l’Oscar al miglior corto animato è stato vinto da The Windshield Wiper di Al-
A PARTIRE DAL NOSTRO
berto Mielgo e Leo Sanchez Barbosa, un altro corto, The Parents’ Room di Diego Marcon è esposto nel
padiglione internazionale alla Biennale di Venezia. Tanti film, tante traiettorie soddisfacenti. Penso al- ANNUALE DIALOGO
la bellissima squadra italiana, A Chiara, Europa, Futura, Re Granchio, un’immagine del nostro cinema CON PAOLO MORETTI,
che m’ha fatto piacere presentare. DELEGATO GENERALE
Ora si ricomincia da L’envol di Pietro Marcello in apertura.
(SORPRENDENTEMENTE,
Lui dice del film che è una fiaba. Ed è insieme antichissima, perché cerca indietro, nella storia del cinema,
E NON È UNA BELLA
simboli e figure per raccontarsi, ed estremamente contemporanea. Un dialogo tra L’Atalante e Walt Disney,
reinterpretato dallo sguardo unico di Pietro. Il suo primo film prodotto in Francia e girato in francese. SORPRESA) ALL’ULTIMO
Nel programma c’è un nome importante della letteratura: ANNO DI MANDATO
Annie Ernaux.
Una bellissima sorpresa. La questione autobiografica è centrale TUTTI I FILM
nella sua opera, e il film è fatto a partire da suoi Super 8. Immagi- DELLA
ni che la raccontano e un testo, di una beltà trascendente, scritto QUINZAINE DES RÉALISATEURS
www.quinzaine-realisateurs.com
per commentarle. Come una variante, per Ernaux, estremamente
a cura di FIABA DI MARTINO e MATTEO MARELLI
coerente. Il suo primo film.
Ce ne sono otto, di esordi.
Sì. Ci interessa che un film sia irriverente nei confronti dei codici LUNGOMETRAGGI
stabiliti, che li provochi. E spesso gli esordi lo sono. Ma mi stanno
1976 di Manuela Martelli [Cile, 95’]
a cuore anche le prime volte a Cannes di registi che han fatto per-
Cile post golpe. Carmen si prende cura di un giovane che vive in clandestinità
corsi importanti, ma che non sono mai stati ospiti qui. Il nostro e la porta in un territorio sconosciuto, lontano dalla vita agiata a cui è abituata.
ruolo sta anche in questo: portare voci nuove al festival. L’anno Debutto in lungo co-prodotto da Jonas Carpignano.
scorso per esempio Joanna Hogg e Jean-Gabriel Périot, prima an-
cora Lech Kowalski, quest’anno per dire Véréna Paravel e Lucien EL AGUA di Elena López Riera [Spagna/Svizzera/Francia, 104’]
Un’antica credenza dice che le donne scompaiano col diluvio. Durante l’estate
Castaing-Taylor o Saela Davis e Anna Rose Holmer.
Ana e José si amano. Ma all’orizzonte minaccia tempesta. Esordio in lungo
E quali sono i codici che vengono messi in crisi, quest’anno?
dell’artista visiva co-fondatrice del collettivo lacasinegra.
Parlando di Paravel/Castaing-Taylor, per esempio, De humani cor-
poris fabrica è alle frontiere di diversi generi, è oltre il documen- LES ANNÉES SUPER 8 di Annie Ernaux, David Ernaux-Briot [Francia, 61’]
tario, diventa astratto, ha dei lati di commedia nera e dei lati Un archivio privato di film in Super 8 girati tra il 1972 e il 1981 diventa occasione
drammatici e sublimi. Oppure Enys Men di Mark Jenkin, altra pri- per riflettere sul decennio post Sessantotto. Primo film della scrittrice
ma volta, recupera i codici dei thriller psicologici degli anni 70 e li Annie Ernaux, realizzato assieme al figlio David.
pone in un contesto insulare filmato con una pellicola granulosis- ASHKAL di Youssef Chebbi [Francia/Tunisia, 92’]
sima. O l’esplosione queer e musical di João Pedro Rodrigues con Tunisi. Il ritrovamento di un cadavere carbonizzato è l’inizio di un’indagine
Fogo-fátuo. Credo sia un programma fedele allo spirito Quinzaine, sconcertante. Dopo Babylon, sospeso tra allegoria e documentario,
alla ricerca di voci nuove, anche nei cortometraggi Tv un fanta-noir che riporta alle atmosfere dark di Black Medusa.
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FILM D’APERTURA
[Francia/Italia/Germania, 100’]
[Portogallo/Francia, 67’]
2069. Anno fatale per un re senza corona. di essere arrivate lì dalle brume ammantate
Sul letto di morte, un antico canto fa ricordare di solitudine e abbandono di A última vez que vi
ad Alfredo il tempo in cui sognava di fare Macau - i cui echi ritorneranno nel successivo
il pompiere per liberare il Portogallo dal flagello Mahjong - che a sua volta richiamava
©01 DISTRIBUTION
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Cannes
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QUINZAINE DES RÉALISATEURS
[Francia/Svizzera, 115’]
[Gb, 100’]
©KEVIN BAKER/A24
sando di finirla qui e La figlia oscura è una neo ve-
dova che cerca sollievo e conforto in un casolare
della campagna inglese. Solo che attorno a lei si
moltiplicano gli uomini, inquietanti e invadenti, tutti
interpretati da un multiforme Rory Kinnear (ricco
curriculum british, dai Bond dell’era Craig alle eccellenze televisi-
ve di Black Mirror e Years and Years); e il paesaggio stesso sem-
bra rivoltarsi contro di lei, materializzando in diverse sfumature
[Irlanda/Usa/Gb, 94’]
d’orrore i sensi di colpa e l’elaborazione del lutto. Anche se le
prove da regista - cui va aggiunta anche l’ipnotica serie Devs, In un paesino di pescatori spazzato dal vento, nella contea irlan-
purtroppo inedita in Italia, di cui ha scritto e diretto tutte e otto le dese del Kerry, una madre (Emily Watson) prende la difficile deci-
puntate - lo associano principalmente alla fantascienza cerebra- sione di mentire per proteggere il figlio (il Paul Mescal di La figlia
le, le vibrazioni horror e l’angoscia psico-thriller che trapelano da oscura e della serie Normal People), finendo per creare una frat-
Men non sono nuove al regista inglese, che giovanissimo rag- tura insanabile nella comunità marittima in cui abitano. A comple-
giunse uno strepitoso successo letterario con il romanzo L’ultima tare il cast di questo thriller psicologico, l’ottima Aisling Franciosi
spiaggia (The Beach), il cui adattamento cinematografico diede di The Nightingale, mentre dietro la macchina da presa c’è la
poi inizio a una fortunata carriera da sceneggiatore (anche di vi- newyorkese Anna Rose Holmer, al sospirato secondo lungo (di-
deogiochi) e alla collaborazione con Danny Boyle, per cui scrisse retto a quattro mani con la sua montatrice abituale Saela Davis)
le apocalissi di 28 giorni dopo e Sunshine. ALICE CUCCHETTI ben sette anni dopo il suo impressionante esordio. Collaboratrice
di Lena Dunham (Tiny Furniture), promettente voce dell’indie a
stelle e strisce, dopo il documentario Twelve Ways to Sunday Hol-
mer aveva conquistato la critica con il debutto di fiction The Fits,
progetto Biennale College alla Mostra di Venezia 2015: un coming
LA DÉRIVE DES CONTINENTS (AU SUD) of age feroce dove la pubertà si manifesta come un’epidemia di
di Lionel Baier [Svizzera/Francia, 89’] misteriose convulsioni. Uno studio del corpo femminile che pro-
Nathalie sta organizzando la visita di Macron e Merkel in un campo di metteva la nascita di un’autrice: la attendiamo. ILARIA FEOLE
migranti in Sicilia, quando arriva Albert, suo figlio attivista di una ONG,
che non crede più alle missioni della madre e a una certa idea d’Europa.
FALCON LAKE
di Charlotte Le Bon [Canada, 100’]
Una storia di fantasmi. Quindi d’amore. E viceversa.
Esordio nel lungo dell’artista, pittrice e attrice (per Michel
Gondry, Robert Zemeckis) Le Bon, non nuova al cinema di genere
(ha diretto il cortometraggio horror Judit Hotel ) né alla kermesse
©A24
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Cannes
QUINZAINE DES RÉALISATEURS
FILM DI CHIUSURA
[Francia, 101’]
FUNNY PAGES di Owen Kline [Usa, 86’] REVOIR PARIS di Alice Winocour [Francia, 105’]
Cortista e interprete americano (ha lavorato con i fratelli Safdie e con Mia (Virginie Efira), in stress post-traumatico dopo essere finita in
Baumbach), Kline debutta alla regia di un lungo con questo bislacco mezzo a un attacco terroristico in un bistrot parigino, cerca di ricordare
coming of age di un fumettista in cerca di un senso e... di un’anima. quanto accaduto. Opera quarta di Winocour, diplomata alla Fémis come
sceneggiatrice (Mustang ), e fresca di sci-fi con Eva Green (Proxima).
LES HARKIS di Philippe Faucon [Francia, 82’]
Giovani algerini ridotti in povertà (gli “harkis ” del titolo) si arruolano UN VARÓN di Fabián Hernández [Colombia/Francia/Olanda, 82’]
come volontari nell’armata francese durante la guerra. Faucon, Assistente di produzione in diversi progetti colombiani, insegnante di
già produttore di L’uomo che vendette la sua pelle, è al decimo sceneggiatura in scuole pubbliche di Bogotá, dopo alcuni corti Hernández
film per il cinema e torna alla Quinzaine sette anni dopo Fatima. debutta alla regia di un lungo sull’aspra lotta per la sopravvivenza
LA MONTAGNE di Thomas Salvador [Francia, 115’] di un ragazzo in un quartiere dominato dalla legge del più forte.
Al secondo lungo di finzione dopo il fantasy Vincent n’a pas d’écailles,
Salvador torna a Cannes per la seconda volta raccontando di (e
UNDER THE FIG TREES di Erige Sehiri [Tun/Fra/Ger/Svi, 92’]
Mentre il raccolto dell’estate dà i suoi frutti, giovani lavoratori e lavoratrici
interpretando) un ingegnere parigino irretito dalle Alpi (e da una chef).
danzano una ronde di corteggiamenti, amicizie, incomprensioni e nuovi
PAMFIR di Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk [Francia/Ucraina, 102’] sentimenti che sbocciano imprevisti. Debutto nel lungo di finzione della
Le colpe di un padre, i tormenti di un figlio. Esordio del filmmaker ucraino franco-tunisina Sehiri, la cui casa di produzione è responsabile di diversi
passato a Berlinale Talents, Torino FilmLab e Locarno Film Academy. doc d’autore promossi a festival come Visions du réel e Cinémed.
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TUTTI I CORTOMETRAGGI DELLA QUINZAINE DES RÉALISATEURS
©SIXPACKFILM
LEUR VIE THE SPIRAL
di Maïté Sonnet di María Silvia Esteve
[Francia, 33’] [Argentina, 20’]
[Germania/Austria, 8’]
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Cannes
TUTTI I FILM DELLA
SEMAINE DE LA CRITIQUE
E DI ACID
CONCORSO LUNGHI
[Usa, 98’]
AFTERSUN di Charlotte Wells [Gb/Usa, 98’]
Tormentato e innamorato per Allen (Café Society), luciferino per Sophie ripensa a una vacanza con il padre di 20 anni prima. I suoi ricordi
Snyder (Batman v Superman, Justice League), sfacciatamente colmano un vuoto, evocano immagini non racchiuse nei filmati di viaggio,
ambizioso per Fincher (The Social Network): con una manciata di aiutano a scoprire ciò che del genitore non ha mai conosciuto.
ruoli, da un decennio a questa parte, Jesse Eisenberg s’è ritaglia-
ALMA VIVA di Cristèle Alves Meira [Portogallo/Francia/Belgio, 85’]
to un posto al sole a Hollywood, in cui si fa riconoscere per la
Come per i corti Campo de víboras e Invísivel Herói (rispettivamente
chioma arruffata, il portamento perennemente irrequieto, la ma-
alla Semaine 2016 e 2019), Alves Meira gira ancora in Portogallo:
niera tutta sua di abitare lo spazio scenico. La definitiva consa- tra i monti dove passa l’estate la piccola Salomé, perseguitata
crazione, a sancirne l’ingresso nel prestigioso consesso degli “at- da uno spirito in seguito alla morte di sua nonna.
tori millennial più cool del momento”, la decreta però il suo esor-
dio alla regia When You Finish Saving the World, in apertura alla
DALVA di Emmanuelle Nicot [Belgio/Francia, 85’]
Dalva ha 12 anni ma vive e si veste da adulta. Un giorno viene separata dal
61ª Semaine de la critique e già presentato al Sundance 2022.
padre e inizia a vivere una nuova normalità. Come già nel corto Snatched
Non è una novità: da molti giovani attori, oggi, è lecito aspettarsi
(2016), Nicot ha scelto i suoi attori non professionisti dalla strada.
una prima prova dietro la macchina da presa. Ci sono già passati
in tanti: Lena Dunham con Tiny Furniture e l’ultimo Sharp Stick, IMAGINE di Ali Behrad [Iran, 78’]
Paul Dano con Wildlife, Emerald Fennell con Una donna promet- Tassisti di notte a Tehran. Un autista si innamora di una donna
tente, Rebecca Hall con Passing, Romola Garai con Amulet, Bo ospite del suo taxi: un amore impossibile, inconfessabile.
Burnham con Eight Grade... Tv MARIA SOLE COLOMBO Inizia da lì, per lui, una serie di incontri misteriosi.
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Quinta puntata
Effetti speciali
di
Effetti speciali di Giulia Binando Melis termina qui. Sul numero 24 di Film Tv, la prima puntata di Un bacio qui di Antiniska Pozzi
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i 400 colpi DIAMO TUTTI I NUMERI a cura di CATERINA BOGNO
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MAT
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ALIC
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ADR
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FILM
ADORAZIONE 4 6 7 8 6 5 7 6,1
IN SALA DAL 19/5 (VEDI A PAGINA 33)
BROTHERHOOD 7 7 6 7 9 8 7 8 7,4
IN SALA (VEDI N. 16/2022)
SETTEMBRE 7 8 4 7 5 7 8 6 6 6,4
IN SALA (VEDI N. 18/2022)
TROMPERIE - INGANNO 7 7 8 6 6 7 8 7 5 8 6 8 8 7 5 8 9 7 7
IN SALA (VEDI N. 17/2022)
SERIE
IL PENTAVIRATO 4 2 4 3,3
NETFLIX (VEDI A PAGINA 39)
HEARTSTOPPER 5 6 7 7 6 7 8 5 6,4
NETFLIX (VEDI N. 19/2022)
ASCOLTA I CONSIGLI DI FILM TV ANCHE A LA ROSA PURPUREA, IL SETTIMANALE DI CINEMA DI RADIO 24 CONDOTTO DA FRANCO DASSISTI,
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In cartellone QUELLO CHE C’È E QUELLO CHE CI ASPETTA AL CINEMA
IN SALA zabcdjkl SECRET TEAM 355 di Simon Kinberg
zabcd ALI & AVA di Clio Barnard (n. 15/2022) (recensione a pagina 32)
zabcd UN ALTRO MONDO di S. Brizé (n. 13/2022) zabcd IL SERVO di Joseph Losey
zafgh GLI AMORI DI ANAÏS di Charline zabcdjkl IL SESSO DEGLI ANGELI
Bourgeois-Tacquet (n. 17/2022) di Leonardo Pieraccioni (n. 18/2022)
zabcd GLI AMORI DI SUZANNA ANDLER zabcd SETTEMBRE di G.L. Steigerwalt (n. 18/2022)
di Benoît Jacquot (n. 16/2022) zafgh SONIC 2 di Jeff Fowler (n. 15/2022)
©LUCKY RED
zabcd ANIMA BELLA di D. Albertini (n. 17/2022) zabcd SPENCER di Pablo Larraín (n. 12/2022)
zafg ANIMALI FANTASTICI: I SEGRETI zafgh GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE
DI SILENTE di David Yates (n. 15/2022) HOLIDAY di Lee Daniels (n. 18/2022)
zabcd L'ARMA DELL'INGANNO di John Madden in arrivo zabcd STORIA DI MIA MOGLIE
(recensione a pagina 31) di Ildikó Enyedi (n. 15/2022)
zafgh ARTHUR RAMBO di L. Cantet (n. 17/2022) ESTERNO NOTTE: PRIMA PARTE zafgh LA TANA di Beatrice Baldacci (n. 17/2022)
zabcd ASSASSINIO SUL NILO di Marco Bellocchio zafgh TAPIRULÀN di Claudia Gerini (n. 18/2022)
di Kenneth Branagh (n. 7/2022) Il 16 marzo 1978 Aldo Moro (Fabrizio Gifuni), zabcd TRA DUE MONDI di E. Carrère (n. 14/2022)
zabcd L’AUDIZIONE di Ina Weisse (n. 18/2022) presidente della DC e fautore dell’accordo zabcd TROMPERIE di A. Desplechin (n. 17/2022)
zabcd BAD ROADS di N. Vorozhbit (n. 17/2022) tra il suo partito e il PCI, viene rapito dalle zabcd TROPPO CATTIVI di P. Perifel (n. 13/2022)
zabcd azjkl BELFAST di K. Branagh (n. 8/2022) Brigate rosse sulla strada per il parlamento. zafgh VECCHIE CANAGLIE di C. Sani (n. 18/2022)
zabcd BROTHERHOOD di F. Montagner (n. 16/2022) IN SALA DAL 18 MAGGIO zabcdjkl UNA VITA IN FUGA di S. Penn (n. 13/2022)
zabcd CALIFORNIE di Alessandro Cassigoli, Su Film Tv n. 21/2022, intervista al regista zabcd VORTEX di Gaspar Noé (n. 16/2022)
Casey Kauffman (n. 16/2022) dcbaz WATERMELON MAN di Melvin Van Peebles
zafgh C’MON C’MON di Mike Mills (n. 14/2022)
zafgh CODA di Sian Hader (n. 14/2022) DAL 17 MAGGIO 2022
zabcd CORRO DA TE di Riccardo Milani (n. 11/2022) ITALIA - IL FUOCO, LA CENERE di O. Bohler, LA BICICLETTA E IL BADILE
zabcdjkl CRIMINALI SI DIVENTA di L. Trovellesi C. Gailleurd (recensione sul prossimo numero) di Maurizio Panseri, Alberto Valtellina
Cesana, A. Tarabelli (recensione a pagina 36) zabcd KURDBÛN - ESSERE CURDO (recensione sul prossimo numero)
zafgh DOCTOR STRANGE NEL MULTIVERSO di Fariborz Kamkari (recensione a pagina 36)
DELLA FOLLIA di Sam Raimi (n. 19/2022) zabcd LAMB di Valdimar Jóhannsson (n. 13/2022) DAL 18 MAGGIO 2022
zafgh DOWNTON ABBEY II - UNA NUOVA zabcd LICORICE PIZZA di P.T. Anderson (n. 11/2022) ESTERNO NOTTE: PRIMA PARTE
ERA di Simon Curtis (n. 18/2022) hgfaz THE LOST CITY di A. Nee, A. Nee (n. 16/2022) di Marco Bellocchio
zabcd ELIZABETH di Roger Michell zabcd LUNANA di Pawo Choyning Dorji (n. 13/2022) (recensione sul prossimo numero)
(recensione a pagina 34) zafgh MEMORY BOX di Joana Hadjithomas,
zabcd ENNIO di Giuseppe Tornatore (n. 5/2022) Khalil Joreige (n. 15/2022) DAL 19 MAGGIO 2022
zabcd UN EROE di Asghar Farhadi (n. 52/2021) zabcdjkl MORBIUS di Daniel Espinosa (n. 14/2022) zabcd ADORAZIONE di Fabrice du Welz
zafgh FEMMINILE SINGOLARE zabcd IL NASO di Andrey Khrzhanovsky (n. 18/2022) (recensione a pagina 33)
di AA.VV. (n. 19/2022) zafgh NAVALNY di Daniel Roher (n. 19/2022) zabcdjkl AMERICAN NIGHT di Alessio Della Valle
zabcd LA FIGLIA OSCURA zabcd NOI DUE di Nir Bergman (n. 18/2022) (recensione a pagina 33)
di Maggie Gyllenhaal (n. 14/2022) zabcd THE NORTHMAN di R. Eggers (n. 16/2022) DUE DONNE AL DI LÀ DELLA LEGGE
zabcd UN FIGLIO di M.M. Barsaoui (n. 16/2022) zabcd ONLY THE ANIMALS di D. Moll (n. 19/2022) di Raffaele Schettino
zabcd FINALE A SORPRESA zabcd PARIGI, 13ARR. di J. Audiard (n. 12/2022) (recensione sul prossimo numero)
di M. Cohn, G. Duprat (n. 16/2022) zabcd QUANDO ERAVAMO RE di Leon Gast zabcd GAGARINE - PROTEGGI CIÒ CHE AMI
zafgh FIRESTARTER di Keith Thomas zabcdjkl QUANDO HITLER RUBÒ IL CONIGLIO di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh
(recensione a pagina 32) ROSA di Caroline Link (n. 17/2022) (recensione a pagina 34)
zabcd LA FORTUNA DI NIKUKO di A. Watanabe zabcd QUANDO TU SEI VICINO A ME zafgh KOZA NOSTRA di G. Dota (n. 18/2022)
(n. 19/2022) di Laura Viezzoli (n. 18/2022) zabcdfgh MOTHER LODE di Matteo Tortone
zabcd FULL TIME di Éric Gravel (n. 13/2022) zabcd THE RESCUE di Jimmy Chin, (recensione a pagina 35)
zabcd GENERAZIONE LOW COST Elizabeth Chai Vasarhely (n. 9/2022) TWENTY ONE PILOTS
di J. Lecoustre, E. Marre (n. 19/2022) zabcd IL RITRATTO DEL DUCA CINEMA EXPERIENCE di Jason Zada
zabcdjkl LA GRANDE GUERRA DEL SALENTO di Roger Michell (n. 9/2022)
di M. Pollini (recensione a pagina 36) zabcd RUE GARIBALDI di Federico Francioni DAL 23 MAGGIO 2022
zabcd HOPE di M. Sødahl (n. 19/2022) (recensione a pagina 36) CON CHI VIAGGI di YouNuts!
zafgh HOPPER E IL TEMPIO PERDUTO di Ben zafgh LA SANTA PICCOLA di S. Brunelli (18/2022) (recensione sul prossimo numero)
Stassen, Benjamin Mousquet (n. 17/2022) zafgh LA SCUOLA DEGLI ANIMALI MAGICI zabcd THIS MUCH I KNOW TO BE TRUE
zafgh IO E LULÙ di R. Carolin, C. Tatum (n. 19/2022) di G. Schnitzler (n. 17/2022) di Andrew Dominik (recensione a pagina 35)
TUTTE LE RECENSIONI SONO DISPONIBILI SU FILMTV.PRESS - TIENITI AGGIORNATO SULLE USCITE IN SALA QUI: WWW.FILMTV.IT/CINEMA/PROSSIMAMENTE
30 FILMTV
Cinerama I FILM IN SALA a cura di GIULIO SANGIORGIO
L’ARMA DELL’INGANNO
C’è un mago in sala? OPERAZIONE MINCEMEAT
Come previsto il film di Raimi prosegue la sua corsa, saldo
in prima posizione: nel momento in cui scriviamo, Doctor
Strange nel multiverso della follia è prossimo a superare
i 10 milioni di euro d’incasso, seppur procedendo a passo più
lento rispetto alla settimana precedente. I cinecomix, ormai
lo abbiamo imparato, in sala la fanno da padroni, ma non se
la cavano troppo male neanche la Seconda guerra mondiale
e i cagnolini: rispettivamente al secondo e al terzo posto
della classifica aggiornata al 12 maggio (nel quadro della
8 THE LOST CITY DI AARON NEE, ADAM NEE TITOLO ORIGINALE Operation Mincemeat PRODUZIONE Gb/Usa 2021 REGIA John Madden
SCENEGGIATURA Michelle Ashford CAST Colin Firth, Kelly Macdonald, Matthew
132.758 SETTIMANA - 910.839 TOTALE
Macfadyen, Johnny Flynn, Jason Isaacs DISTRIBUZIONE Warner Bros. Italia
FILMTV 31
Cinerama I FILM IN SALA
©01 DISTRIBUTION
musiche del figlio Cody. Quest’affascinante purezza così naïf e fuori tempo
massimo, forse dovuta al regista Keith Thomas, che aveva esordito con un
horror antispettacolare come The Vigil, s’imbastardisce, però, strada facen-
do. Tanto, anzi, troppo. C’è la risacca kinghiana dei reboot/remake esisten-
zial-lagnosi post It. C’è l’upgrade di genere à la Blumhouse (qui con Univer- FILM Impegnata in una missione apparentemente d’ordinaria amministra-
sal), meno pronunciato del solito (il villain ora è una donna). C’è la tenta- zione, l’agente CIA Mace (Jessica Chastain), testa calda e solitaria, perde il
zione del cinecomix («sei il primo supereroe!») nell’equazione suggerita compagno e amante Nick (Sebastian Stan) e si lascia sfuggire un device in
tra le ex cavie e i superuomini artificiali e incontrollabili (The Boys ?), ma- grado di hackerare qualsiasi sistema informatico al mondo, con conse-
gari pure con un pizzico di L’angelo del male - Brightburn, cioè Superman guenze letali. Le tocca così allearsi con una vecchia conoscenza dell’MI6,
bambino versione horror. Non ci sono, però, brividi, sorprese, brio, i pochi l’esperta di tecnologia Dij (Lupita Nyong’o), con la psicologa dei servizi se-
spunti interessanti (la fascinazione per il male di Charlie, il super sicario greti colombiani, mai stata prima sul campo, Graciela (Penélope Cruz) e
nativo americano che sviluppa un legame con lei) subito bruciati nella fret- con la spia tedesca Marie (Diane Kruger), irascibile e malfidente quanto lei.
ta di stare nell’ora e mezza da multiplex. Basterà? ROCCO MOCCAGATTA Le loro strade s’incrociano anche con la misteriosa killer cinese Lin Mi
Sheng (Fan Bingbing)… Sembra facile fare uno spy action adrenalinico e in-
calzante alla Mission: Impossible, saltabeccando tra location esotiche, in-
trecciando sequenze di lotta e d’inseguimento a doppi e tripli giochi da ca-
pogiro. Sembra facile, finché non ci provi, e magari sei Simon Kinberg, uno
che ha tentato per ben due volte di trasporre l’arco fumettistico dell’X-wo-
man Fenice sul grande schermo, e due volte ha fallito. Secret Team 355 ha
dalla sua solo l’impegno testardo del cast stellare, ma il plot è contempora-
neamente iper generico, drammaticamente prevedibile (peccato capitale
per un film tutto di colpi di scena) e tanto inverosimile da frantumare an-
che la più resistente delle sospensioni d’incredulità. Quel che è peggio, le
©UNIVERSAL PICTURES
HUMOUR
••
RITMO IMPEGNO
•
TENSIONE EROTISMO
zafgh VOTO 5
AZIONE/SPIONAGGIO DURATA 122’
•
HUMOUR
•••
RITMO IMPEGNO
•
TENSIONE EROTISMO
zafghjkl VOTO 4
SE CERCHI ALTRI SUPER RAGAZZINI CAVIE DI ESPERIMENTI GOVERNATIVI SE AMI JESSICA CHASTAIN ACTION E VUOI FARTI DEL MALE
prova il cinecomix The New Mutants di Josh Boone puoi affrontare anche Ava di Tate Taylor
32 FILMTV
AMERICAN NIGHT ADORAZIONE
FILM Doveva succedere prima o poi. Che due attori come Jonathan Rhys
Meyers ed Emile Hirsch, agli inizi promettenti, da qualche tempo purtroppo
finiti nel carrello dei bolliti, si trovassero nello stesso film, perfetto per gli
OTT, dove ti aspetteresti pure Nicolas Cage o Bruce Willis (ma c’è Michael
Madsen, una garanzia). Succede in questo curioso, e per certi versi folle,
neo-noir italiano ambientato nel mondo dell’arte contemporanea
newyorkese, girato da Alessio Della Valle, quasi un Tarantino apocrifo (Pulp
Fiction in particolare, cui rimanda il racconto ad andirivieni temporali e pu-
re Andrzej Sekula alla fotografia insieme a Ben Nott) à la Michael Ninn. Ar-
duo seguire una vicenda meta pulp intorcinata su se stessa che gioca con
©WANTED CINEMA
gli stereotipi del genere con non abbastanza ironia, al centro una Marilyn
di Warhol contesa da un mercante d’arte star nella morsa degli strozzini e
da un rampollo della mafia italoamericana che vuole fare l’artista, intorno
un sottobosco criminale da indigestione di B movie, tra il corriere furba-
stro (Cerlino, dopo Gomorra ormai ovunque), l’attore spampanato di film di FILM Dopo l’Alleluia, Gloria. È questo il nome dell’oggetto adorato nel se-
arti marziali (Piven, altro bollito) e la restauratrice bona (Vega, altra anima sto film di Fabrice du Welz, fuori sede belga della fu New French Extremity,
persa). Si (stra)parla di Schifano e futurismo italiano, si (stra)spara, si sommovimento anni Zero brutale, materico, politico del cinema dell’orrore
(stra)scopa (spalmandosi di colori e vernici, una finezza), si (stra)canta d’oltralpe (che si ricorda, d’un tratto, l’insegnamento lacerante e frontale
(con cameo di Anastacia). Però, sembra un film di vent’anni fa, con la sua dell’horror settantesco americano). E chiude, questo film, una trilogia co-
confezione tecnicamente deluxe e glamour un po’ cafona (forse la cosa minciata con Calvaire : un trittico per cui le Ardenne sono paesaggio inte-
migliore), con i suoi set pop-fumosi, con i suoi belloni da copertina, con il riore, come per Bruno Dumont lo sono le Fiandre. Raccontando, ancora,
suo repertorio di strizzate d’occhio para-cinefile (Maria Grazia Cucinotta una storia d’amour fou. Perché non è vero che Quand on est amoureux,
madonna mafiosa muta). Più che tarantiniano, tarantolato. R.MO. c’est merveilleux (così il titolo del cortometraggio di Du Welz): innamorar-
si è perdersi, accecarsi, ammattire. L’amore è dolore. Ossessione. Religio-
ne. O adorazione, per l’appunto. Quella che il dodicenne Paul (il giovanissi-
mo Thomas Gioria di L’affido ) nutre per Gloria, 14 anni, mentalmente insta-
bile (Fantine Harduin, scoperta nell’Happy End di Michael Haneke): insieme
scappano (da una madre sfiancante, da un ospedale psichiatrico) e agisco-
no come fossero in nuce gli assassini di Alleluia, gli honeymoon killers che
verranno. In un rapporto amoroso che è fassbinderianamente di sopraffa-
zione e dipendenza, in un ambiente che è respingente e meraviglioso. In
una natura ingiusta, estatica, di cui sono i frutti, l’espressione, il momento.
Girato in 16 mm dall’habitué di Ozon Manuel Dacosse (che da Alleluia sosti-
tuisce Benoît Debie), è come sempre un film di corpi opachi, di psicologie
©01 DISTRIBUTION
HUMOUR
••
RITMO IMPEGNO
•
TENSIONE
•
EROTISMO
zafghjkl VOTO 4
DRAMMATICO DURATA 98’
HUMOUR
••
RITMO IMPEGNO
••
TENSIONE
•
EROTISMO
zabcd VOTO 7
a
UN THRILLER BIZZARRO SUL MONDO DELL’ARTE A STELLE E STRISCE? IL MIGLIOR FILM DI FABRICE DU WELZ
Visita Velvet Buzzsaw di Dan Gilroy resta comunque la storia d'amour fou materno Vinyan
FILMTV 33
Cinerama I FILM IN SALA
GAGARINE
ELIZABETH PROTEGGI CIÒ CHE AMI
FILM Chi è Elisabetta II del Regno Unito? La Gioconda, la sfinge, una star
come Elizabeth Taylor e Marilyn Monroe, un’icona impressa su bancono-
te e monete? Oppure una ragazza che si è trovata sbalzata a poco più di
20 anni su un trono che allora pareva ancora potente? Una signora che
ama, vezzeggia e cavalca i cavalli dall’infanzia alla vecchiaia, e gioisce
quando il suo favorito vince la corsa e lei vince la scommessa? Magari
anche una mamma e una moglie o soprattutto la sovrana che accetta
graziosamente fiori dai bambini e inchini dagli adulti e che spiega pun-
tigliosamente come reggere la corona senza che questa ti spezzi il col-
lo? Roger Michell se lo chiede in Elizabeth, il suo documentario, postu-
©OFFICINE UBU
mo, diviso «in parts ». Capitoletti folgoranti, alcuni brevissimi, di vita
normale e di vita regale, che in circa un’ora e mezza delineano un ritrat-
to della regina che non vuole essere definitivo, e che sono composti
esclusivamente di materiali di repertorio, una miriade, montati con peri-
zia da Joanna Crickmay. Ridotti all’osso i brani ovvi (Helen Mirren in The Purtroppo, sovente, i film come Gagarine - Proteggi ciò che ami so-
Queen e Olivia Colman in The Crown ). Un lavoro certosino, che cerca di no bollati con l’appellativo di “furbi”. Come se fosse un peccato mortale
rendere almeno un’ombra del “tutto” attraverso frammenti, dei Windsor riuscire nell’impresa di raccontare una storia che progressivamente, inav-
ma anche di inglesi, scozzesi ed etnie diverse del Commonwealth. Danze vertitamente scivola nel fantastico e, sorpresa!, continua a “dire” delle co-
africane, Beatles e un valzer con Filippo, una successione di primi mini- se sulle condizioni di vita e, soprattutto, di immaginario dei giovani che vi-
stri e di “incidenti” famigliari, cappellini, colori sparati, tiare e la verti- vono alle porte delle grandi città (francesi, in questo caso). Fanny Liatard
gine delle strette di mano, all’indietro, dal presente fino a quando era e Jérémy Trouilh mettono in scena una storia che in altri tempi avrebbe
piccolissima. C’è dell’affetto (e una certa stima) per quella che molti in- potuto scaturire dalla fantasia di Antoine de Saint-Exupéry. Youri (Alseni
glesi considerano “the Mommy”. EMANUELA MARTINI Bathily), che abità nella Cité Gagarine, complesso alla periferia sud di Pari-
gi considerato una volta simbolo di progresso e integrazione, sogna di di-
ventare un cosmonauta. Purtroppo, la Cité, nella quale Youri ha dato vita
al suo rudimentale ma fornitissimo laboratorio, sta per essere demolita e
le famiglie sgombrate. I due registi costruiscono un romanzo di formazio-
ne adottando uno sguardo attento sia al crescendo fantastico sia ai tocchi
ambientali (la comunità che viene rimossa insieme alla Cité). Il movimen-
to verso il finale è scansionato con grande cura e meticolosa attenzione:
come dire, se per noi non c’è posto sulla Terra, ce ne andremo nello spa-
zio. Grande merito della riuscita del film risiede ovviamente negli inter-
preti e non si finirà mai di dire bene, anzi benissimo, della magnifica Lyna
Khoudri. Il sorprendente Alseni Bathily conferisce a Youri i tratti del so-
gnatore realista. Finnegan Oldfield, invece, già visto in Nocturama, avreb-
©LUCKY RED
HUMOUR
••
RITMO
••
IMPEGNO
••
TENSIONE EROTISMO
zabcd VOTO 7
PER ENTRARE NELLO SPIRITO BRITISH, INTERESSANTI I FILM CITATI: PER VIAGGIARE TRA IMMAGINARI ALTERNATIVI
Eroi del mare di N. Coward, I seicento di Balaklava di T. Richardson, Elizabeth di S. Kapur recupera il contestato L’avion di Cédric Khan (un altro film “furbo”)
34 FILMTV
MOTHER LODE THIS MUCH I KNOW TO BE TRUE
FILM La Settimana internazionale della critica della 78ª Mostra del cine-
ma di Venezia e il Thessaloniki International Film Festival 2021 sono le re-
ferenze di Mother Lode, “la vena madre”, opera prima in bianco e nero,
di visionaria crudeltà, liturgica lentezza e obliqua politicità, sui proletari
destinati al super sfruttamento. Come il protagonista del film, il non at-
tore indio José Luis Nazario Campos, che possiede solo forza lavoro, una
figlia piccolissima, una moglie, un amico e un cellulare. E finisce a picco-
nare i buchi più pericolosi e infernali, dopo fallimentari tentativi con i
galli da combattimento e i taxi tuk-tuk. Proibito il grigio nel film: solo lu-
ce o tenebre, pepita o roccia, soldi o fame, dio o diavolo... Siamo nelle
©NEXO DIGITAL
terre di Sendero luminoso. Mother Lode, una co-produzione europea (Ita-
lia, Svizzera, Francia), fotografato dall’elvetico Patrick Tresch e diretto da
Matteo Tortone che lo ha scritto con Mathieu Granier, è attratto, e non
per esotismo, dal mondo antipode. Tortone, già ipnotizzato in Tanzania
da arcaiche violenze contro gli albini, ora è in Perù a cucire un road mo- FILM «Ho seguito il consiglio del governo e mi sono riqualificato come ce-
vie sottoproletario che dalle baracche che gridano vendetta delle fave- ramista». Una dichiarazione che non ti aspetteresti da Nick Cave (o forse
las di Lima ci conduce al gelo di La Rinconada, dove si ruba oro al ghiac- sì?) e che apre invece This Much I Know to Be True, secondo doc sul musici-
ciaio Ananea Grande (a 5.100 metri di altitudine) e si sopravvive con fo- sta (e compositore, scrittore, sceneggiatore, attore oltre che, ça va sans di-
glie di coca e puttane, passando per miniere d’oro più “normali”, dove i re, meraviglioso soggetto cinematografico) diretto da Andrew Dominik, già
padroni pianificano la morte dei lavoratori meno esperti per risparmiare autore del lancinante One More Time with Feeling. Uno scherzo, una bouta-
sui salari, e senza scandalo. Non mancano dettagli contundenti, come de ? No, ovviamente: con assoluta serietà il cantante procede a illustrare la
l’allusione ai profughi venezuelani anti Maduro, accolti dalle festose de- sua serie di 18 statuette «sulla vita del diavolo», tripudio naïf di corna putti
mocrazie, ma che rubacchiano ai peruviani poveri. ROBERTO SILVESTRI vergini e coniglietti perfettamente in linea col debordante immaginario bi-
blico-kitsch dell’artista. A interviste e “ri-messe in scena” Dominik, che ha
il buongusto di non pedinare forzatamente lo storytelling, preferisce l’effi-
mera spontaneità di momenti come questo: pause, intermezzi che punteg-
giano l’esecuzione in studio dei brani da Ghosteen e Carnage - la mdp che
vortica attorno ai musicisti, le luci di Robbie Ryan che sezionano la stanza
restituendo il trip trascendente del primo disco e l’atmosfera di furibonda
apocalisse del secondo. L’intensità della performance basterebbe da sola a
reggere il film (e non è una novità...), per il resto incentrato sul rapporto
creativo con Warren Ellis, altro meraviglioso imprendibile soggetto. In un’i-
deale trilogia dialettica aperta da 20,000 Days on Earth , This Much I Know
to Be True avrebbe potuto essere la sintesi, il ritratto alfine pacificato di
un uomo passato per l’abisso della più feroce delle perdite. E invece no,
purtroppo, perché la morte di Jethro Lazenby, il 9 maggio scorso, ha insen-
©ZALAB
PRODUZIONE Francia/Italia/Svizzera 2021 REGIA Matteo Tortone SCENEGGIATURA PRODUZIONE Gb 2022 REGIA Andrew Dominik
Matteo Tortone, Mathieu Granier CAST José Luis Nazario Campos, Damian MUSICHE Nick Cave, Warren Ellis FOTOGRAFIA Robbie Ryan
Segundo Vospey, Maximiliana Campos Guzman DISTRIBUZIONE ZaLab MONTAGGIO Matthew C. Hart DISTRIBUZIONE Nexo Digital
DRAMMATICO DURATA 86’
HUMOUR
••
RITMO
••
IMPEGNO
••
TENSIONE EROTISMO
zafgh VOTO 6
DOCUMENTARIO DURATA 105’
•
HUMOUR
••
RITMO IMPEGNO TENSIONE EROTISMO
zabcd VOTO 7
a
SU MINATORI UN PO’ PIÙ INCAZZATI SE NICK CAVE E UN PIANOFORTE SONO TUTTO CIÒ DI CUI HAI BISOGNO
vedi Il sale della terra di Herbert J. Biberman guarda il film-concerto Idiot Prayer - Nick Cave Alone at Alexandra Palace
FILMTV 35
Cinerama I FILM IN SALA
HUMOUR
••
RITMO IMPEGNO
•
TENSIONE EROTISMO
azjkl VOTO 3
DOCUMENTARIO DURATA 90’
HUMOUR
••
RITMO
•••
IMPEGNO
•••
TENSIONE EROTISMO
zabcd VOTO 7
a
PER RITROVARE IL SALENTO CHE BRUCIA VIAGGIA INSIEME AI GUERRIGLIERI CURDI DEL PKK
guarda Sangue vivo di Edoardo Winspeare in Primavera in Kurdistan di Stefano Savona
36 FILMTV
LE SCELTE DI FILM TV a cura di MARIA SOLE COLOMBO
i magnifici sette
1 CINEMA ITALIANO
PECCATO CHE SIA UNA CANAGLIA
[1954] di Alessandro Blasetti
Loren prova a fregare l’auto
a Mastroianni, ma finisce per
rubargli il cuore. Da Moravia.
2 FILM MÉLO
SEGRETI E BUGIE [1996] di Mike Leigh
Un’oculista nera cerca la madre,
che trova in un’operaia bianca.
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Esplodono le tensioni - di razza,
di classe, di cuore -, ma la regia
è saggia e trattenuta.
3 COMMEDIA D’AUTORE
HARRY A PEZZI [1997] di Woody Allen
LA PUBBLICITÀ DELLA REALTÀ Nei ristoranti stellati vanno di moda
piatti come il “tiramisù scomposto”,
Un famoso regista intervista un famosissimo capo di pertorio assertive, le battutacce (il presidente russo
il “raviolo decostruito”, etc. Allen
stato. Uno dei due è ossessionato dalle bugie ameri- non ha giornate storte, perché «non sono una donna, lo faceva già a fine anni 90,
cane, e non è il capo di stato. Parlano dell’Urss e di non ho di quei problemi»), c’è anche l’intervista. O come dimostra quest’irresistibile
democrazia, di Eltsin sempre alticcio, di Trump, Bush meglio, ci sono domande lunghe come editoriali (poli- commedia cubista.
e Soros, ma anche di hockey, judo e mascolinità, di Si- tici) alternate a facezie e ridondanze. C’è soprattutto
4 DOCUMENTARIO
ria, Afghanistan e Cecenia, citando Churchill e Catone, la versione putiniana della realtà, con la comodità di
Stalin e Kubrick (l’intervistato non conosceva Il dottor non dover neanche pronunciare le “verità” più scot-
NIGHT WILL FALL - PERCHÉ NON
SCENDA LA NOTTE [2014] di André Singer
Stranamore, lo ha guardato e lo ha trovato realistico). tanti (dai sicari di Maidan alla NATO guerrafondaia), 1945. Hitchcock e altri cineasti
Oliver Stone e Vladimir Putin si incontrarono in va- perché è lo stesso Stone a illustrarle per lui. L’omag- britannici sono chiamati a filmare
rie occasioni tra il 2015 e il 2017. E si piacquero molto. gio a Reagan, le scene tratte da Snowden, le bacchet- l’inimmaginabile (i lager appena
Negli Usa, ai tempi, si parlò di una «irresponsabile let- tate alla Clinton, ci fanno capire che in realtà si tratta liberati). Il materiale raccolto è una
tera d’amore». Figuriamoci a rivederla oggi. In Italia di un altro pezzo di U.S.A. - La storia mai raccontata, testimonianza rara e sconvolgente.
Oliver Stone - Intervista Putin (sopra, una scena) si con Putin nel ruolo del testimone oculare, felice di 5 SPY MOVIE
trova su Prime Video, solo in versione doppiata (?!), confermare le tesi. Quando il film comincia a sembra-
ALLIED - UN’OMBRA NASCOSTA [2016]
rendendo ancora più straniante l’operazione di taglio re una sitcom, il tono si incupisce e si apre la questio- di Robert Zemeckis
e cucito con cui Stone aveva risolto il problema della ne ucraina. «Si cerca di raffigurare la Russia come un Tutto vero, tutto falso: la spy story
traduzione, inventandosi dei botta e risposta che non potenziale aggressore. Ma presto capiranno che noi di Zemeckis è un gioco di specchi,
c’erano e dei piani d’ascolto su misura. Lo “spettaco- non rappresentiamo una minaccia». Ecco, quelle frasi, di proiezioni, di fantasmi.
lo” è garantito dai tagli sghembi, i fuori fuoco e gli riascoltate oggi, danno un senso (postumo), tragico e 6 SERIE COMEDY
stacchi rock, dal making of che demitizza il rituale - grottesco, a queste quattro ore di parole in libertà THE KIDS IN THE HALL [2022]
ma non lo demistifica - mostrando il celebre regista condizionata (Politkovskaja? Mai nominata). L’opera- creata da AA.VV.
che scherza con l’uomo potente e temuto, a casa sua, zione sarebbe anche efficace - Stone è abile, Putin è Una nuova stagione in otto episodi,
dentro un percorso (simbolico?) che parte dal trono credibile, sembra quasi una vittima, un operatore di dall’inossidabile gruppo comico
dello zar e arriva alla tomba di Lenin. Nel frattempo pace frainteso - se non fosse così estenuante e arte- canadese.
Putin sfodera un’espressione sfuggente sorniona er- fatta. La sua riapparizione in piena guerra? La pubbli- 7 SERIE DOC
metica timida spavalda divertita, spiegando che ha cità (della realtà) è l’anima del commercio: “orsinia- REAL MADRID - LA LEGGENDA BIANCA
dimezzato la povertà in Russia e che vorrebbe tanto ni”, “benaltristi” ed “equidistanti” ne saranno entu- [2022-in corso] creata da AA.VV.
collaborare con gli “amici americani”. Il fatto è che ol- siasti. Gli altri rimarranno offesi o ammirati dall’impu- I compiti a casa, per arrivare
tre alla recita del grande incontro, le immagini di re- denza. www.primevideo.com FABRIZIO TASSI preparati alla finale di Champions.
FILMTV 37
LE SCELTE DI FILM TV a cura di ILARIA FEOLE
2 FILM DRAMMATICO
BOY ERASED - VITE CANCELLATE
[2018] di Joel Edgerton
Nicole Kidman e Joel Edgerton sono
©NETFLIX
docuserie su Wanna Marchi e Rapiniamo il duce con te della squadra più che il capitano. Dico sempre che 4 DOCUMENTARIO
Pietro Castellitto e Matilda De Angelis. Intanto, parte dobbiamo essere per l’80% fedeli verso la struttura e MEANWHILE ON EARTH [2020]
il 18/5 la serie teen tutta italiana Di4ri, protagonisti gli intenti narrativi degli autori, poi c’è un 20% che di Carl Olsson
gli studenti di seconda media dell’immaginaria Mari- possiamo fare sul set, con l’improvvisazione: è una Un doc sulla quotidianità di chi
na Piccola. Abbiamo intervistato il regista Alessan- piccola occasione per loro di “mettere una firma”, so- per lavoro affronta la morte ogni
dro Celli, già dietro la macchina da presa di I cavalie- no invitati a metterci qualcosa di se stessi. Non avvie- giorno: becchini e imbalsamatori.
ri di Castelcorvo e del distopico Mondocane. ne sempre, anche perché Di4ri ha una coralità esage- 5 SERIE TV
Sei diventato uno dei nomi di punta del teen italia- rata, con tanti attori in scena ci sono cose diverse da THE SOUND OF MAGIC [2022-in corso]
no; genere che, fino a poco fa, neanche esisteva... bilanciare. Ma i ragazzi sanno che possono proporre: creata da Kim Min-jeong
Tempo fa ho scritto e diretto dei corti che definirei «Questa cosa non mi convince, posso dirtela come la Dalla Corea del Sud, un musical
romanzi di formazione; poi ho lavorato sul casting di direi io?». E io rispondo: «Bravo, ora sì stai facendo seriale incentrato sull’incontro tra
Braccialetti rossi, e questo mi ha portato ad avere un l’attore». Poi non è detto che quella “variazione” fini- un’adolescente e un sedicente mago.
curriculum idoneo per dirigere giovani attori. Di4ri sca al montaggio, ma sanno che possono osare. 6 FILM D’ANIMAZIONE
però è particolare, perché mette seriamente al cen- Come hai creato l’immaginario solare di Marina GHOST IN THE SHELL: SAC_2045
tro una fascia d’età che solitamente non ha l’atten- Piccola, venendo da quello cupo di Mondocane? GUERRA SOSTENIBILE [2021]
zione che merita, né la forza di trattare certe temati- Mondocane era un tentativo audace di proporre un di Kenji Kamiyama, Shinji Aramaki
che, come un precocissimo coming out, o la dislessia. racconto che non si era granché visto prima, e ne sia- La prima annata della serie anime
Ti sei occupato del casting anche per Di4ri? mo contenti, sta per uscire al cinema in America in 40 riassunta in un lungometraggio, con
nuovo color grading e scene inedite.
Sì, per me è cruciale poter scegliere un cast di giova- città, ed è molto raro. Per Di4ri, invece, avevo in mente
ni attori da zero; non sarebbe stata la stessa cosa se un paese balneare che invogliasse anche un ragazzo 7 CINEMA ITALIANO
fossi subentrato, per esempio, in una seconda stagio- dall’altra parte del mondo a venire in Italia. Abbiamo IL GRANDE SALTO [2019]
ne. Per Di4ri mi sono fatto tutta la trafila del casting, cercato un look che fosse codificabile per un preado- di Giorgio Tirabassi
giorno per giorno, perché è un’età delicata, sono tutti lescente, molto italiano ma glocal. www.netflix.com Due ladri in cerca del colpo grosso:
l’esordio alla regia di Tirabassi
IL FILM DELLA VITA di ALESSANDRO CELLI C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA di Sergio Leone omaggia la commedia all’italiana.
38 FILMTV
OZARK IL PENTAVIRATO
SERIE TV Forse è il caso di cominciare a essere un po’ più rigorosi nel
giudicare le serie tv, così da non esserne ostaggio. Lasciarsi andare alle
maratone televisive è un piacere diffuso, poi però ci sono le analisi e il ra-
gionamento. Cerco di non rivelare troppo della trama ma nell’epilogo di
Ozark c’è un deficit, una cosiddetta falla di sceneggiatura, una cosa enor-
me e inspiegabile dalla quale però dipende il colpo di scena (e senza la
quale tutta la struttura narrativa crolla come un castello di carte, quale
probabilmente è). Il comportamento finale di Jonah non ha motivazione,
non ha una definizione né psicologica né materiale, e contraddice il per-
corso del personaggio almeno nelle ultime due stagioni. È un semplice
coup de théâtre per terminare a effetto e per giustificare la “morale” della
favola, ovvero l’educazione al Male alla fine possibile per tutti, senza ecce-
zioni e senza redenzioni. Ozark è una serie abile, molto furba, forte di in-
terpretazioni notevoli e di qualche personaggio azzeccato (Ruth e Darlene
sicuramente, mentre Wendy mi pare una Lady Macbeth piuttosto banale) MINISERIE Mike Myers nel 2022 fa quello che tutti - lui compreso, evi-
ma soffre di un altro deficit comune a tanto crime: si compiace dell’esoti- dentemente - continuiamo ad aspettarci da Mike Myers: trasformismo
smo dei suoi luoghi (Ozark è nel Missouri, lo stato sudista per eccellenza, e grottesco con maschere demenziali e sketch satirizzanti formato Satur-
c’è un lago artificiale, qui è cresciuto il co-creatore Bill Dubuque) ma il mi- day Night Live ; soltanto, in questa serie fulminea (sei episodi da 25’) da
stero e la suspense sono raramente connaturati all’ambiente, che diventa lui creata, prodotta e pluri-interpretata, lo fa in assenza d’ispirazione e
decorativo, esotico appunto (specie per il pubblico urbano americano). col cuscinetto (anzi, col petofono) dei gag scatologici. Il Pentavirato del
Quello che per esempio non accadeva nella prima stagione di True Detec- titolo è una (privilegiata, paternalistica, conservatrice, etc.) società se-
tive con la Louisiana, nelle zone di James Lee Burke. È di qualità, Ozark? greta che opera per il Bene mondiale con al comando quattro benefattori
Nel pensiero comune sì, ma solo mediamente. MAURO GERVASINI (un lord british veterano, un ex magnate, un ex oligarca, un ex manager
musicale), tutti bianchi e tutti Mike Myers, a cui si aggiunge un reticente
fisico nucleare perché il quintetto si è messo in testa di risolvere il grat-
tacapo del cambiamento climatico, con mezzi risibili e teorie strampala-
te. Su di loro indaga un giornalista canadese (ancora Myers) aiutato da
un esagitato complottista (sempre Myers). La satira è sgonfia e sclerotiz-
zata (fin dal doppio esergo di ciascuna puntata, che specchia Darwin o
Victor Hugo con Kanye West o Hilary Duff), la povertà d’idee è compensa-
ta dall’abuso di siparietti triviali e riferimenti facilotti alla cultura pop. Fa
simpatia giusto qualche momento (l’intervento del bonario censore Net-
flix quando il linguaggio passa il limite o si affacciano allarmanti nudità)
e comparsata (Rob Lowe, Debi Mazar, ma soprattutto Jeremy Irons, voce
narrante e ammonitrice che minaccia l’utente col dito sull’opzione skip,
poi si autocelebra e infine rigetta il copione da schiavo del sistema). Non
basta: ha poco da dire, ancor meno da ridere. FIABA DI MARTINO
TITOLO ORIGINALE Ozark PRODUZIONE Usa 2022 CREATA DA Bill Dubuque, Mark Williams TITOLO ORIGINALE The Pentaverate PRODUZIONE Usa 2022 CREATA DA Mike Myers
(2017) CAST Jason Bateman, Laura Linney, Sofia Hublitz, Skylar Gaertner, Julia CAST Mike Myers, Lydia West, Ken Jeong, Keegan-Michael Key, Debi Mazar, Jeremy Irons,
Garner, Charlie Tahan, Lisa Emery, Carson Holmes, Jordana Spiro, Felix Solis Maria Menounos, Neil Mullarkey, Richard McCabe, Jennifer Saunders, Rob Lowe
THRILLER STAGIONE 4
•
HUMOUR
••
RITMO IMPEGNO
•
TENSIONE EROTISMO
zafgh VOTO 5
COMICO/FANTASCIENZA MINISERIE
•
HUMOUR
••
RITMO
•
IMPEGNO TENSIONE EROTISMO
azjkl VOTO 4
CRIMINE E FAMIGLIA, FINALE A CONFRONTO: METTERE ALLA BERLINA AMERICANISMI & COMPLOTTISMI
I Soprano è ormai un classico riesce meglio a Sacha Baron Cohen in Borat: Seguito di film cinema
FILMTV 39
LE SCELTE DI FILM TV a cura di ILARIA FEOLE
2 SERIE TV
LIFE & BETH [2022-in corso]
creata da Amy Schumer
Tutto pare perfetto nella vita di Beth,
finché tutto non va a rotoli: Amy
Schumer scrive dirige e interpreta
©DISNEY
3 FILM AVVENTURA
I SOGNI SON DESIDERI CIP E CIOP AGENTI SPECIALI [2022]
di Akiva Schaffer
Cenerentola è un maschio, è afroamericano, sogna di con queste scarpe, le personalizzano, le scambiano C’è aria di Roger Rabbit in questo
diventare stilista di scarpe da ginnastica e di conqui- online etc. Questo film è anche un buon modo per i bizzarro sequel/reboot dell’omonima
stare la giovane erede di un impero delle calzature, genitori per iniziare a farsi una cultura sulle sneaker! serie animata: Ciop è in CGI, ma Cip
mentre scansa i fratellastri cattivi e canta a tempo di Un “Cenerentolo” maschio e nero è davvero è rimasto in animazione tradizionale,
rap insieme al suo “fatino padrino”: Sneakerentola una scelta frutto di un’inclusività coatta? e a doppiarli in italiano sono Raoul
Bova e Giampaolo Morelli. Dal 20/5.
(sopra, una scena), il nuovo teen musical in strea- No, tutt’altro: quando sono entrata a far parte del
ming su Disney+, sembra costruito ad hoc per far progetto non era nemmeno specificata l’etnia dei 4 MINISERIE
uscire fumo dalle orecchie ai detrattori del politica- protagonisti. È una storia universale, questa. Poi, in- OUSSEKINE [2022]
mente corretto. In realtà, ci spiega la regista Eliza- sieme alla direttrice del casting, abbiamo viaggiato creata da Antoine Chevrollier, Cédric Ido
beth Allen Rosenbaum (già firma di commedie per tutto il paese, abbiamo visto davvero tantissimi Quattro episodi per ricostruire la
preadolescenziali come Aquamarine e Ramona and ragazze e ragazzi che potessero veicolare lo spirito morte di Malik Oussekine, studente
ucciso dalla polizia francese nel 1986.
the Beezus), alla produzione interessava soprattutto del film. Per prima abbiamo trovato Lexi (Underwood,
creare un film intorno alla sottocultura delle sneaker, che interpreta la “principessa” del calzaturiero, ndr), 5 FILM COMMEDIA
le scarpe da collezione il cui insospettabilmente va- e ci ha colpito la sua intelligenza davvero unica, ci è THE VALET [2022] di Richard Wong
sto fandom ha esplorato, sempre su Disney+, anche sembrato che potesse davvero incarnare un’eroina Eugenio Derbez (CODA) è un
un episodio di Il mondo secondo Jeff Goldblum... per le giovani spettatrici. E poi ci siamo imbattuti in parcheggiatore pagato per fingersi
Dalla scarpetta di cristallo alla sneaker griffa- Chosen (Jacobs, ndr), ed era un perfetto Cenerento- fidanzato di una star (Samara
Weaving). Disponibile dal 20/5.
ta, quindi: non sarà lesa maestà? lo. È successo in modo molto naturale. Per quanto ri-
Non c’è dubbio che mi sono sentita investita di una guarda, invece, l’idea del gender swap, volevamo fare 6 REALITY SHOW
grande responsabilità nel prendere in mano un clas- della protagonista femminile il vero “principe azzur- THE QUEST - L’IMPRESA DEI PALADINI
sico che tutti amiamo: ho cercato di onorarne il la- ro” della storia. Sneakerentola parla del bisogno di [2022-in corso] creata da AA.VV.
scito, ma anche di sfruttare l’opportunità di renderlo trovare la propria voce, di esprimere se stessi, ed è Come in un gioco di ruolo, otto veri
contemporaneo. La storia di Cenerentola è incentra- anche un invito alle ragazze a essere proattive, a teenager si sfidano in epiche gare
calati in un fittizio mondo fantasy.
ta su una scarpa e sembrava perfetto trasformarla in non aspettare che arrivi un principe, per me era
una sneaker, perché sono scarpe dalla forte persona- un’occasione per dare il potere alle... principesse az- 7 FILM DA (RI)SCOPRIRE
lità, che ci permettono di muoverci ma anche di zurre. È una favola femminista, mi sembra un modo LA FUGA DI MARTHA [2011]
esprimerci. La cultura delle sneaker è più vasta di divertente di ribaltare i cliché e renderla più vicina di Sean Durkin
quanto si pensi, io ho sette nipoti e sono tutti fissati alle nuove generazioni. www.disneyplus.com Non solo Wanda: molto prima del
Multiverso, Elizabeth Olsen eccelleva
IL FILM DELLA VITA di ELIZABETH ALLEN ROSENBAUM E.T. L’EXTRATERRESTRE di Steven Spielberg nel ruolo di un’altra donna spezzata.
40 FILMTV
LE SCELTE DI FILM TV a cura di FIABA DI MARTINO
DISPONIBILE SU WWW.APPLE.COM/IT/APPLE-TV-PLUS
Cinefili In arrivo
Se l’omaggio della docuserie They Call Me basket. Diverso versante quello di Ted NOW & THEN DA VEN 20/5 SU APPLETV+
Magic alla carriera portentosa di Earvin Lasso, comedy su una scombiccherata Al via con i primi tre episodi lo show
Johnson vi lascia un certo appetito per squadra di football allenata da Jason thriller Apple Original, bilingue
(inglese e spagnolo), girato a Miami.
contenuti a tema NBA, rivolgetevi a un altro Sudeikis. Tornando seri, su STARZPLAY, la
PROFESSIONE SPIA
cestista ospitato da AppleTv+: Kevin Durant, biografia di un altro campione: Ali di Michael
DA VEN. 20/5 SU APPLETV+
produttore del dramma sportivo Swagger Mann, con Will Smith. www.starzplay.com; Nuovi episodi di questa serie animata su
sull’odissea di una giovane promessa del www.apple.com/it/apple-tv-plus un’undicenne con ambizioni da scrittrice.
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LE SCELTE DI FILM TV a cura di ROBERTO MANASSERO
FILM Persa dentro al vento che batte la cima di un rilievo alpino o avvilup- In Italia tanti (troppi) si sono accorti di lui solo qualche mese fa,
pata nelle lunari dissonanze dei synth di Tim Hecker, una voce sussurra: per la sua interpretazione in Freaks Out di Mainetti nei panni del
«Dov’è il diavolo? Dov’è il diavolo?». Per Johannes, testa di bambino in villain Franz, il nazista visionario ed esalodattico che si strugge
corpo adulto (quello di Franz Rogowski, premiato al Sitges Film Festival rifacendo i Radiohead al piano (e del resto quale brano meglio
2021), Lucifero giunge dalla valle, risalendo la china della montagna nella di Creep per rappresentarlo?). Eppure è da almeno un decennio
forma di un molesto esercito di droni: locuste meccaniche che recano il che il tedesco Franz Rogowski, al centro di una piccola
presagio di un’apocalisse, l’atto di vendita del fazzoletto di terra su cui lui retrospettiva su MUBI in occasione dell’uscita di Luzifer (vedi a
e la madre, ex alcolizzata con un passato tumultuoso disegnato sulla pelle lato) dall’equo ed eloquente titolo L’uomo del momento, si sta
(la interpreta Susanne Jensen, pastore luterano con una storia personale scavando un posto sempre più preminente nel cinema d’autore
di abusi familiari), hanno costruito la loro casa. Lontano dal mondo, dalla europeo: da quando, cioè, Jakob Lasse lo scopre in Frontalwatte
sua corruzione e tentazioni, in una ribelle zona franca perimetrata da cro- per farne nel 2013 il protagonista di Love Steaks, ammattita
cifissi e idoli. Da To the Night a My Blind Heart, quelle dell’austriaco Peter anti-rom com ambientata nei corridoi di un hotel (nel cast, oltre
Brunner, allievo di Haneke con patrocinio illustre di Ulrich Seidl, sono tutte a lui e Lara Cooper, i dipendenti della struttura), tra bistecche
vicende di corpi in cerca di un’impossibile liberazione da se stessi - dai surgelate ficcate fra le natiche e altri sconclusionati rituali di
propri limiti, dalle proprie ossessioni. Non è da meno quest’ultimo lavoro, corteggiamento. Il suo volto anfibio, anche ma non solo per via
che del conflitto tra natura (la vita ascetica della coppia) e tecnica (la funi- della cicatrice lasciatagli da una labioschisi operata da bambino
via in costruzione che ne decreterà la fine) non fa che un mero pretesto che gli è valsa la dimenticabile definizione di “Joacquin Phoenix
per una stordente immersione da sparatutto in prima persona dentro le ta- teutonico” (per noi, semmai, il suo parente più prossimo è
re dei suoi protagonisti, nella prigionia morbosa della loro co-dipendenza, l’antidivo Vincent Gallo...), veicola un enigma, un segreto che
nella (tragica) degenerazione di una fede rimodellata a loro (dis)misura. ammanta alla stregua di un’aura i film cui prende parte, da
Che cos’è allora Luzifer ? Un esercizio di crudeltà, un film incapace di anda- quelli più sfacciatamente indie come Figaros Wolves di Dominik
re oltre le sue vischiose, ammalianti atmosfere (e l’esibito appagamento Galizia, compiaciuto rape & revenge travestito da battaglia dei
che ne trae)? Forse, semplicemente, un’allucinazione. CATERINA BOGNO sessi, al cinema di Haneke, che gli dà un ruolo in Happy End, e
di Christian Petzold: non poteva essere che lui l’uomo in transito
di La donna dello scrittore, opaco ladro di identità più illustri
della sua in una Marsiglia divisa dalla guerra, o il palombaro
innamorato d’una sirena nel magnifico Undine - Un amore
per sempre. Sta tutto, dicevamo, nel segreto del suo volto.
In arrivo
AHED’S KNEE DA MERCOLEDÌ 18/5
Nella settimana di Cannes 75, MUBI rilascia alcuni titoli protagonisti
in passato del festival: dall’edizione 2021 arriva l’ultimo lavoro
di Nadav Lapid, istantanea rabbiosa e sofferta della posizione
©MUBI
HUMOUR
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RITMO IMPEGNO
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TENSIONE
•
EROTISMO
zabcd VOTO 7
a Parigi di oggi. Strameritata Palma per la regia a Cannes 2016.
L’HOTEL DEGLI AMORI SMARRITI DA SABATO 21/5
Honoré omaggia Bergman (e pure l’Allen di Un’altra donna) con un
SPOSTATI IN ISLANDA E CONTINUA A COMBATTERE I DRONI DEL PROGRESSO film svagato e divertito, in cui i ricordi di una donna si materializzano
con La donna elettrica di Benedikt Erlingsson in un hotel sospeso tra passato e presente, realtà e immaginazione.
42 FILMTV
LE SCELTE DI FILM TV a cura di ADRIANO DE GRANDIS e LUCA PACILIO
Cinefili
di ADRIANO DE GRANDIS
©RAI
macerie e, purtroppo, anche
FILMTV 43
LE SCELTE DI FILM TV a cura di MAURO GERVASINI e GIULIO SANGIORGIO
©I WONDER PICTURES
CORPI LIBERI
«My body is a cage [...] But my mind holds the key». sce a riconoscere se stessa allo specchio: non sarà nuovi amici. In Girl di Lukas Dhont (2018) il corpo è
“Il mio corpo è una gabbia, ma la mia mente ha la facile aprire gli occhi del padre né quelli, oscurati invece un paesaggio silenzioso e conflittuale, uno
chiave”: è una delle canzoni che fluiscono attraver- dal pregiudizio, della campagna inglese in cui abita. stato autodeterminato da registrare senza teoremi:
so il finale della prima stagione di Euphoria (vedi n. Non è ampio il raggio del cinema teen che ha fatto la fanciulla del titolo è Lara, teenager in transizione
41/2019), My Body Is a Cage degli Arcade Fire, le cui della disforia di genere soggetto con cui racconta- MTF (“male to female”), che si sottopone alla tera-
note e parole accarezzano uno dei volti simbolo re figure la cui ragion d’essere vada al di là del “fa- pia ormonale mentre frequenta una scuola di dan-
dello show, quello della carismatica Jules, adole- re presenza”, in storie di liberazione e liberatoria za classica, incompresa e scrutata con diffidenza
scente transgender come l’attrice e modella che la transizione, di identitaria metamorfosi. Ne descri- dalle altre alunne che in lei vedono ancora l’altro.
interpreta, Hunter Schafer. Il corpo è una gabbia veva una, ovattandola con manifestazioni fiabe- Presentato al Certain regard (vedi da pag. 18) del
che occlude alla propria verità, una contraffazione sche, La mia vita in rosa di Alain Berliner (1997): 71° Festival di Cannes, Girl fece vincere al giovane
da rimodellare perché assomigli finalmente a ciò «Se chiudi gli occhi il mondo sarà come tu lo vuoi» regista la Caméra d’or e la Queer Palm, e al prota-
che si è - e che si è sempre stati - anche per l’epo- recitava la frase di lancio, e dato che per la realtà il gonista Victor Polster il premio al miglior attore. A
nimo protagonista di Just Charlie - Diventa chi desiderio di Ludovic, che si sente bambina, è inac- mettersi alla prova di personaggi che si offrono co-
sei, su IWONDERFULL (dal 17/5 a € 4,99; sopra, una cettabile, riparare in una suggestione fantastica è me inevitabili sfide interpretative è stata anche Elle
scena). Nel film di Rebekah Fortune, il quattordi- un comodo palliativo (anche per la narrazione cine- Fanning in 3 Generations - Una famiglia quasi per-
cenne Charlie (Harry Gilby) risponde a tutti i miglio- matografica). Un racconto del corpo come luogo fetta di Gaby Dellal (2015), unico fra i titoli succitati
ri standard di un legittimo giovane uomo, soprat- più liquido, limbale, sperimentabile e spensierata- con cast hollywoodiano (Naomi Watts, Susan Saran-
tutto è la star della squadra scolastica di football, mente irrisolto lo fa Céline Sciamma in Tomboy don), dramma cautamente feel good ed esempio di
per la gioia virile del papà. Ma niente nella vita di (2011), dove la “maschiaccia” Laure, dieci anni, non un cinema mainstream che sull’argomento (a diffe-
Charlie gli appartiene davvero, e solo quando, in si dà etichette ma soltanto un nome, Mickaël, con renza della tv) fatica ancor