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TAXI DRIVER

IL CINEMA AMERICANO DEGLI ANNI SETTANTA

Gli anni ’70 sono stati fondamentali soprattutto per il cinema hollywoodiana.
americano, che in quel periodo visse un rinnovamento inatteso e L’inizio di ciò che fu chiamato “New Hollywood” fu dato già alla
senza precedenti. Lo stesso pubblico auspicava un cambiamento, fine degli anni ’60 da pochi ma fondamentali film. Ricordiamo il
soprattutto rispetto al decennio precedente che aveva portato al titolo leggendario che chiuse il decennio, Easy Rider (1969).
declino delle grandi compagnie produttive, alla messa in Gli Studios cominciarono allora a dare credito a giovani registi
discussione dello star system e alla produzione eterogenea che che tracciarono i confini della svolta: Francis Ford Coppola, Brian
aveva stemperato i generi cinematografici. Gli argomenti di cui si De Palma, George Lucas, Steven Spielberg, Martin Scorsese.
vuole discutere sono precisi: i giovani ed i loro problemi. Infatti Questi (e altri) furono i “ragazzi prodigio” che ridefinirono lo stile
sta emergendo la disperazione di una generazione che vuole del cinema americano, tra l’altro senza trascurare l’aspetto dei
rompere con gli schemi tradizionali (american way of live, guerra trionfi commerciali di molti di loro: Il Padrino, Lo squalo, Incontri
del Vietnam, razzismo inestirpabile), che cerca una via di fuga ravvicinati del terzo tipo, Guerre stellari, solo per citarne alcuni.
nell’utopia con il rischio di cadere nell’impotenza alienata. In ogni caso, vale la pena di ricordare anche l’influsso che ebbe
Insomma il cinema, dopo aver mostrato negli anni ’60 la su questi giovani registi il cinema europeo, in particolare la
superiorità estetica e visiva del grande schermo rispetto alla Nouvelle Vague e i Maestri del Neorealismo italiano.
televisione, poteva rivendicare un’altra superiorità, quella dei Martin Scorsese, dopo Coppola, fu il secondo dei grandi registi
contenuti. italo-americani ad imporsi ad Hollywood. A differenza di Coppola,
Occorre ricordare che gli USA, negli anni ’70, erano un paese di famiglia borghese e benestante, Scorsese era un newyorkese
profondamente traumatizzato e diviso. La guerra in Vietnam si di origini siciliane. Aveva trascorso l’infanzia a Little Italy e
trascinava con grandissimi costi sociali. L’America sentiva conosceva le difficoltà del vivere quotidiano: gli spazi angusti, la
compromessi i suoi valori morali ed il cinema si mise a seguire coesistenza di mafia e fede cattolica, la violenza aperta e quella
da vicino questo sconvolgimento. Dalla seconda metà del mascherata. Di questo parlano i suoi primi film (America 1929 –
decennio precedente fino a tutto il 1972 (il ritiro americano Sterminateli senza pietà del 1972 e Mean streets del 1973, che
avverrà l’anno successivo) il Paese è attraversato da riprendeva alcune atmosfere del suo primissimo lavoro, Chi sta
manifestazioni di piazza, la crisi politico-militare è testimoniata bussando alla mia porta?, che, nel 1969, segnò l’inizio della sua
quotidianamente dalla stampa e dalla televisione. carriera di regista). Scorsese mette in scena le frustrazioni
Il cinema si appropria allora di questa tragedia collettiva, sessuali e lo scoppio della violenza con una chiarezza fino ad
sviluppando all’inizio una filmografia di protesta che in seguito allora sconosciuta. Trova in Robert De Niro l’attore a lui
diventa più attenta alle sfumature psicologiche, nel tentativo di congegnale, anche perché si dedica al mondo del cinema con un
storicizzare il presente. La radicale spinta creatrice che ne derivò “fanatismo” pari a quello del regista ed è spinto dalla stessa
risulta, retrospettivamente, più affascinante che mai, pensando curiosità per l’analisi della psiche umana. Il più straordinario tra i
soprattutto all’odierna e convenzionale produzione film che Scorsese ha girato negli anni ’70 è Taxi Driver del 1975.
SCHEDA FILMOGRAFICA Titolo: Taxi Driver.
Origine: USA.
Anno: 1976.
Copertina Originale:
Regia: Martin Scorsese.
Soggetto e sceneggiatura: Paul Schrader.
Fotografia: Michael Chapman (MGM Color).
Operatore: Fred Schuler.
Operatore della seconda unità: Michael Zingale.
Consulente visivo: David Nichols.
Consulente creativo: Sandra Weintraub.
Scenografia: Charles Rosen.
Costumi: Ruth Morley.
Arredamento: Herbert Mulligan.
Effetti speciali di trucco: Dick Smith.
Musica: Bernard Herrmann (sax alto: Tom Scott).
Canzoni: Late for the Sky di Jackson Brown, Hold Me Close di
Keith Addis e Bernard Herrmann (cantata da George McKern).
Suono: Les Lazarowitz (mixaggio), Roger Pietschmann.
Supervisione al montaggio del suono: Frank E. Warner.
Postsincronizzazione: Tex Rudloff, Vern Alexander, Vern
Moore.
Effetti speciali sonori: Sam Gemette, Jim Fritch, David
Hourton, Gordon Davidson.
Montaggio: Tom Rolf, Melvin Shapiro.
Assistenti al montaggio: Marcia Lucas.
Effetti speciali: Tony Parmalee.
Casting: Juliet Taylor.
Assistenti alla regia: Peter R. Scoppa, Ralph Singleton, William
Eustace.
Titoli: Dan Perri.
Interpreti: Robert De Niro (Travis Bickle), Cybill Shepherd
(Betsy), Jodie Foster (Iris Steensman alias «Easy», nell’edizione
italiana «Facile»), Harvey Keitel (Matthew alias «Sport»), Peter
Boyle («Wizard», nell’edizione italiana «Mago»), Albert Brooks
(Tom), Leonard Harris (Charles Palantine), Steven Prince (Andy, Dedicato a Bernard Herrmann (Our gratitude and respect –
il venditore d’armi), Martin Scorsese (passeggero matto), Joe Bernard Herrmann – June 28, 1911-December 24, 1975).
Spinell (addetto alle assunzioni dei tassisti), Richard Higgs
(responsabile della sicurezza di Palantine), Harry Northup
(«Doughboy», nell’edizione italiana «Dollaro»), Norman Matlock
(Charlie T.), Diahnne Abbot (cassiera del cinema porno), Vic
Magnotta (fotografo), Victor Argo (proprietaro del super market),
Murray Mosten (affittacamere), Robert Maroff (mafioso), Harry
Fischler (addetto all’assegnazione dei taxi), Peter Savage
(cliente), Copper Cunningham (prostituta sul taxi), Harry Cohn
(tassista al Bellmore), Fank Adu (nero arrabbiato), Garth Avery
(amica di Iris), Gino Ardito (poliziotto), Bill Minkin (assistente di
Tom), Robert Shields (aiutante di Palantine), Carey Poe e Robin
Utt (sostenitori di Palantine), Ralph Singleton (intervistatore),
Gena Palma (batterista), Brenda Dickson e Beau Kayser
(interpreti della soap-opera).
Produzione: Michael e Julia Phillips per Bill-Phillips.
Produttore associato: Phillip M. Goldfarb.
Riprese: New York, giugno-luglio 1975.
Durata: 113”.
Formato: 35 mm, Panavision.
Distribuzione: Columbia (febbraio 1976).
Distribuzione italiana: Ceiad (settembre 1976).
Premi: National Society of Film Critics Award a Martin Scorsese,
Robert De Niro e Jodie Foster. New York Society of Film Critics
Award a Robert De Niro. Los Angeles Society of Film Critics
Award a Robert De Niro e Bernard Herrmann. Academy Award
Nomination a Robert De Niro, Jodie Foster e Bernard Herrmann.
Palma d’Oro al XXIX Festival di Cannes. British Academy of Film
and Television Arts Award a Jodie Foster. Anthony Asquith
Memorial Award alla memoria di Bernard Herrmann. David di
Donatello per il miglio film straniero (1977).
SINOSSI

Travis Bickle (Robert De Niro) ha ventisei anni, è stato americana, i nemici che ha sempre tentato di combattere e che
congedado dai marines nel 1973, non ha precedenti penali, vive non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Viene però
in uno squallido appartamento, scrive un diario e soffre di intercettato dalle guardie del corpo del senatore, così è costretto
insonnia. ad allontanarsi.
È proprio questa sua incapacità di dormire che lo spinge a Travis, disperato, si reca da Iris: spara al suo pappone, sale
cercare lavoro come tassista: sarebbe disposto a fare il turno di verso la stanza della ragazzina e uccide brutalmente
notte, in qualsiasi zona di New York e, nonostante l’iniziale l’affittacamere, Sport (che l’aveva seguito sanguinante) ed un
titubanza del principale, Travis viene assunto. cliente di Iris. Alla fine cerca di suicidarsi ma non ha più
Il nuovo lavoro lo tiene occupato, ma questo non basta a fargli munizioni: si siede sul divano e aspetta che la polizia arrivi.
prendere sonno quando stacca. Di giorno cerca di far passare il Nel breve epilogo, Travis è all’ospedale, legge una lettera dei
tempo, tra squallidi cinema porno e viaggi in taxi senza meta per genitori di Iris che lo ringraziano per aver liberato la figlia; si
i quartieri più malfamati di New York. vedono affissi sui muri della sua camera le pagine dei giornali
In questo scorrere infinito delle ore diurne, Travis incontra Betsy che lo descrivono come un eroe della lotta alla criminalità.
(Cybill Shepherd), un’addetta alla campagna elettorale del Nell’ultima inquadratura compare di nuovo Travis, guarito, alla
Senatore Charles Palantine, candidato alle presidenziali, che guida del suo taxi: seduta sui sedili posteriori c’è Betsy.
promette grandi cambiamenti sociali.
Betsy accetta un appuntamento dopo essere stata corteggiata
con insistenza. Travis tenta di avviare una relazione con lei, ma
fallisce poiché non riesce ad esprimere né se stesso né i suoi
sentimenti: la porta a vedere un film pornografico e lei,
sconvolta, fugge via.
Parallelamente Travis incontra, sempre casualmente, Iris (Jodie
Foster), una prostituta tredicenne (nella versione inglese
dodicenne), che una notte entra nel suo taxi per fuggire dal suo
protettore Sport (Harvey Keitel). Da quel momento Travis
diventa ossessionato dall’idea di salvarla dal suo destino. Lei
però non vuole farsi aiutare e i tentativi di lui per convincerla a
tornare a casa dai suoi genitori e riprendere gli studi sono vani.
Travis, sempre più solo e disperato, decide di comprare delle
pistole e uccidere il senatore Palantine durante un comizio
all'aperto: egli rappresenta tutta l’ipocrisia della società
LISTA DELLE SEQUENZE

1. Titoli di testa 23. Travis si rimette in forma


2. Travis diventa tassista 24. Poligono
3. Nell’appartamento 25. Travis al cinema pensa alle pistole
4. Il taxi di Travis di notte 26. I marchingegni di Travis
5. Il cinema porno 27. Comizio di Palantine
6. Uno scopo nella vita 28. La decisione
7. Betsy 29. Il rapinatore
8. Travis osserva Betsy 30. Davanti alla televisione
9. Al bar dei tassisti 31. La lettera ai genitori
10. L’invito 32. Travis rompe la televisione
11. Al caffè con Betsy 33. Sport
12. Kris Kristofferson 34. Travis e Iris
13. Palantine e Iris 35. La colazione
14. L’appuntamento fallito 36. Iris e Sport
15. La telefonata 37. I preparativi
16. La scenata di Travis 38. L’attentato fallito
17. Il pazzo nel taxi 39. Il cliente mafioso
18. I consigli di Mago 40. La strage
19. Travis guarda l’intervista a Palantine 41. Dopo la strage
20. Travis si sente solo 42. Travis eroe
21. Il cambiamento 43. Betsy nel taxi
22. Le pistole 44. Titoli di coda
CONTENUTO DELLE SEQUENZE Travis torna alla rimessa dei taxi e pulisce i sedili (voce over:
«sono sempre impiastrati, certe volte c’è perfino del sangue».
1. Titoli di testa 1’55” (Fig. 1, 2, 3):
la sequenza contiene un’ellissi narrativa. Del fumo esce da un 5. Il cinema porno 1’54” (Fig. 13, 14, 15):
tombino, entra in campo un taxi, al rallentatore. Gli occhi del Travis ha appena finito di lavorare ma ancora non ha sonno.
tassista sono illuminati dalle luci infernali della città. New York Entra in un cinema porno. Tenta inutilmente di attaccare discorso
viene vista deformata, in un gioco di luci rosse e blu, dal con la cassiera. Entra in sala. Voce over che raccorda alla
parabrezza. Di nuovo gli occhi e il fumo visto all’inizio che sequenza successiva: «[…] I giorni sono interminabili, non
accompagna la dissolvenza da questa sequenza alla successiva. finiscono mai».

2. Travis diventa tassista 2’44” (Fig. 4, 5, 6): 6. Uno scopo nella vita 12” (Fig. 16)
Travis Bickle si presenta a una stazione di taxi per farsi Travis è disteso a letto, a casa, ancora sveglio e vestito. Voce
assumere. Soffre di insonnia e vuole lavorare di notte; è disposto over: «Io ho sempre sentito il bisogno di avere uno scopo nella
a lavorare in qualsiasi zona di New York. Ha ventisei anni, studi vita, non credo che uno possa dedicarsi solo a se stesso, al
incerti, è stato congedato dai marines nel 1973, non ha proprio benessere. Secondo me uno deve cercare di avvicinarsi
precedenti penali. L’addetto alle assunzioni è diffidente ma alle altre persone».
decide comunque di assumerlo. Travis esce e camminando
sorseggia una bevanda probabilmente alcolica. 7. Betsy 31” (Fig. 17, 18, 19, 20):
Giorno. Strada di New York. Folla al rallentatore. La voce over di
3. Nell’appartamento 35” (Fig. 7, 8, 9): Travis racconta la prima volta in cui vide Betsy, «un angelo in
Un movimento di macchina semicircolare mostra l’interno mezzo a tutto il lerciume». Vediamo Betsy entrare in un edificio,
dell’appartamento squallido in cui Travis vive. Travis scrive un ha un vestiro bianco. Un uomo la osserva seduto contro il muro.
diario. Voce over: «9 maggio. Grazie al cielo è venuta la pioggia. Compare in dissolvenza una pagina del diario di Travis, dove c’è
È servita a ripulire un po’ le strade dall’immondizia che si era scritto “touch her” (toccarla). Travis scrive sul diario.
ammonticchiata». Adesso lavora dalle 18:00 alle 06:00, spesso
anche di domenica. Guadagna bene. 8. Travis osserva Betsy 2’34” (Fig. 21, 22, 23):
Un palazzo colmo di cartelli elettorali, per la campagna del
4. Il taxi di Travis di notte 2’22” (Fig. 10, 11, 12): senatore Charles Palantine, il cui motto è “We are the people”
Notte. Travis è nel taxi. Voce over: «Vengono fuori gli animali più (noi siamo il popolo). Betsy lavora nell’ufficio propaganda di
strani la notte. Puttane, sfruttatori, drogati, spacciatori di droga, Palantine. Tra Betsy e il suo collega Tom c’è del tenero. Betsy gli
ladri, scippatori. Un giorno o l’altro verrà un altro diluvio fa notare che un tassista la osserva da molto tempo e la cosa la
universale e pulirà le strade una volta per sempre». Nel infastidisce. È Travis, che la guarda sorseggiando della Coca-
taxientrano un cliente bianco e una prostituta nera. La mattina cola. Tom esce per chiedergli di spostarsi ma lui riparte subito.
9. Al bar dei tassisti 4’41” (Fig. 24, 25): 13. Palantine e Iris 5’13” (Fig. 31, 32, 33):
Notte. Travis in taxi. Travis entra in un bar, dove ci sono anche Travis, sul taxi, di notte. La voce over dice che Betsy ha
tre sue colleghi. Mago sta raccontando le sue avventure erotiche accettato l’invito al cinema e che forse si vedranno il giorno
con le clienti. Travis è silenzioso. Alla radio hanno detto che un dopo. Travis si accorge di aver caricato Palantine. Gli fa i
tassista è stato massacrato nella ventiduesima strada. Dollaro complimenti e, interrogato dal senatore, risponde che la cosa che
chiede a Travis se ha una pistola, lui dice di no. Allora gli chiede più lo disgusta è lo schifo e l’immondizia, «bisognerebbe ripulire
se la vuole comprare e Travis nega ancora. Travis fissa tutto». Subito dopo sale nel taxi una prostituta giovanissima, che
catatonico le bollicine di un alka-seltzen. Non reagisce quando dice a Travis di portarla via da «questo schifo». Poi però arriva il
Dollaro gli mostra un pezzo della vasca da bagno di Errol Flynn suo protettore che la trascina via, lasciando 5 dollari stropicciati
con tre livelli dell’acqua («una, due o tre persone»). a Travis, disgustato e allibito. Travis torna al garage e mette da
parte la banconota.
10. L’invito 4’45” (Fig. 26, 27):
Ufficio di Palantine. Tom e Betsy fanno discorsi assurdi, si 14. L’appuntamento fallito 3’35” (Fig. 34, 35, 36, 37):
stuzzicano, ridono insieme, etc. Travis entra e chiede di Esterno giorno. Travis è in mezzo alla folla (al rallentatore),
collaborare alla propaganda. È solo un pretesto per dire a Betsy vestito in maniera elegante. Va a prendere Betsy. Travis la porta
che le piace e per invitarla a prendere un caffè. Colpita dalle in un cinema porno, lei è perplessa ma lui la convince a fidarsi. A
parole di Travis Betsy accetta. L’appuntamento è alle 16:00. Betsy però bastano due scene di Swedish Marriage Manual per
uscire disgustata e offesa (siamo troppo diversi). Betsy chiama
11. Al caffè con Betsy 3’43” (Fig. 28, 29): un taxi, Travis cerca di trattenerla, cn una certa violenza, ma lei
Travis aspetta fuori dal palazzo in cui Betsy lavora. Voce over: se ne va.
«26 maggio. Alle quattro del pomeriggio sono andato con Betsy a
prendere un caffè». Travis ha preso un caffè nero con una fetta 15. La telefonata 1’58” (Fig. 38, 39):
di torta di mele, Betsy un caffè e una macedonia di frutta. Al Travis telefona a Betsy per scusarsi, ma non serve a niente, non
caffè, Travis lancia un goffo doppio senso che Betsy non capisce, ottiene un altro appuntamento. Piano-sequenza: la voce di Travis
poi inizia a parlare di Tom, che a parer suo non la rispetta. La si sovrappone all’immagine dei fiori che Betsy ha rimandato al
invita al cinema. Betsy accetta, gli parla di una canzone di Kris mittente e che ora marciscono nell’appartamento di Travis.
Kristofferson: sembra fatta apposta per lui, «è profeta e
spacciatore, un po’ falso e un po’ sincero, tutta contraddizione». 16. La scenata di Travis 58” (Fig. 40, 41):
Ufficio di Palantine. Travis entra infuriato. Tom cerca di
12. Kris Kristofferson 24” (Fig. 30): trattenerlo. Travis chiede spiegazioni a Betsy, che non gli
Travis, che non conosce il cantante di cui Betsy parlava al caffè, risponde più al telefono. La minaccia: «Lei vive in un inferno qui,
va a comprare il disco di Kris Kristofferson. e morirà in un infermo. Lei è come tutti gli altri». Esce, Tom
chiama un agente di polizia. Voce over: «Solo adesso mi accorgo
di quanto è fredda e insensibile. Le donne sono tutte uguali».
17. Il pazzo nel taxi 3’52” (Fig. 42, 43): 22. Le pistole 3’53” (Fig. 51, 52):
Travis carica un signore, che lo fa accostare davanti ad un Giorno. Travis sorseggia qualcosa di alcolico per strada. Arriva un
palazzo. Gli chiede insistentemente di lasciare il tassametro taxi e ci sale. Incontra così Andy, un venditore d’armi, che lo
acceso. C’è una finestra illuminata, con una sagoma di una porta nel suo appartamento per far vedere a Travis tutta la sua
donna: questa è la moglie del cliente, che lo sta tradendo con un merce. Travis compra una 44 Magnum, una Colt 25 automatica,
uomo di colore. Pe rquesto il sgnore è deciso ad ucciderla, con una 38 due pollici e una 32 walther. Andy vorrebbe vendergli
una 44 Magnum («dovrebbe vedere come riduce una donna tra anche della droga e una Cadillac, ma Travis nega ed esce
le gambe una 44»). nervoso.

18. I consigli di Mago 5’27” (Fig. 44, 45): 23. Travis si rimette in forma 30” (Fig. 53, 54, 55):
Bar dei tassisti. Notte. Ci sono alcuni colleghi che ascoltano Mago Travis, a casa, fa le flessioni (sulla schiena ha delle cicatrici).
raccontare anedotti su clienti particolari. Travis esce con Mago Voce over: «Adesso devo rimettermi in forza, niente più
per chiedergli un consiglio ma non riesce a spiegare il problema, tranquillanti, cibo cattivo». Prova la sua resistenza tenendo il
il proprio disagio. Mago allora risponde frettolosamente con una pugno sul fornello acceso.
serie di luoghi comuni.
24. Poligono 14” (Fig. 56, 57):
19. Travis guarda l’intervista a Palantine 1’01” (Fig. 46, 47): Travis si esercita al poligono.
Casa di Travis. Travis si prepara una colazione con pane, latte e
sciroppo di albicocche, mentre guarda Palantine intervistato alla 25. Travis al cinema pensa alle pistole 23” (Fig. 58):
televisione. Al cinema porno Travis continua a pensare alle pistole. Voce over
che continua nella scena successiva: «Era un’idea che andavo
20. Travis si sente solo 2’32” (Fig. 48, 49): rimuginando da parecchio tempo».
Travis sul taxi. Travis quasi prende sotto la giovane prostituta,
che sta camminando con un’amica. Decide di seguirla per un po’. 26. I marchingegni di Travis 2’02” (Fig. 59, 60):
Le due si accorgono ma fanno finta di niente. Lui allora smette di La voce over continua e porta ai manifesti di Palantine: «Era lui il
seguirle. Voce over: «La solitudine mi ha perseguitato per tutta simbolo di tutto quello che di male era successo a me». Travis si
la vita […] non c’è scampo, sono nato per essere solo». La gente esercita con le pistole davanti allo specchio, si attacca un
per strada cammina al rallentatore. pugnale allo stivale, costruisce un carrello per estrarre
rapidamente la pistola che porta sotto la manica.
21. Il cambiamento 18” (Fig. 50):
Casa di Travis, giorno. Continua la voce over della scena 27. Comizio di Palantine 4’25” (Fig. 61, 62):
precedente, mentre Travis scrive il diario: «Oggi, 8 giugno, la Comizio di Palantine. Betsy e Tom sono sul palco. La folla
mia vita ha preso di colpo un’altra piega». attende l’arrivo del senatore. Travis si avvicina ad un adetto alla
sicurezza e, con sorriso ironico e strafottente, finge di essere rompendola.
interessato ad entrare nei servizi segreti. Lascia un indirizzo
fasullo. 33. Sport 3’47” (Fig. 74, 75, 76):
Giorno. Travis è sul taxi, beve la solita bevanda alcolica. Vede
28. La decisione 1’54” (Fig. 63, 64): Iris e la sua amica che passeggiano. Si unisce a loro, ma la
Travis a casa finge di parlare davanti allo specchio con qualcuno giovane prostituta gli dice di prendere accordi con Sport se vuole
che lo provoca («Ma dici a me? Con chi stai parlando? Non ci stare in compagnie. Sport scambia Travis per un poliziotto. Poi,
sono che io, qui»). Finge di ucciderlo con la pistola nascosta assicuratosi di aver capito male, vanta la sua merce a Travis, e si
sotto la manica. Travis guarda il manifesto di Palantine che ha fa pagare 15 dollari per un quarto d’ora. Travis indugia poi
appeso in casa. Voce over: «state a sentire stronzi […] ho avuto accetta.
anche troppa pazienza […] ho deciso di farla finita».
34. Travis e Iris 5’45” (Fig. 77, 78):
29. Il rapinatore 1’56” (Fig. 65, 66, 67): Travis e Iris salgono nella stanza, pagando altri 10 dollari
Notte. Travis entra in un piccolo super market. Entra un all’affittacamere. Travis cerca di sapere qualcosa su Iris, non sa
rapinatore nero che minaccia il proprietaro con una pistola. ancor acome si chiama, quanti anni ha, etc. Lei dice di chiamarsi
Travis gli spara. Il proprietaro dice a Travis di andarsene e Iris, ma che preferisce il nomignolo “Facile” («è facile d
infierisce sul ferito agonizzante, con una spranga. Travis scappa. aricordare»). Iris comincia a spogliarsi ma lui la ferma, ha
tutt’altro in testa. Le ricorda l’episodio del taxi e promette di
30. Davanti alla televisione 1’33” (Fig. 68, 69): portarla via da lì. Iris però dice che quella sera era drogata, che
Travis ha in mano la 44 Magnum, la punta alla televisione dove si sta bene, che è libera di decidere. Si invitano il giorno dopo per
vedono delle coppie di colore che ballano. colazione, all’una. Uscendo Travis paga ancora l’affittacamere,
che lo invita a ritornare quando vuole.
31. La lettera ai genitori 2’: (Fig. 70, 71):
Esterno. Voce di Palantine. Travis guarda il comizio stando 35. La colazione 4’44” (Fig. 79):
dentro il suo taxi. Ora porta occhiali scuri e capelli corti. Voce Caffetteria: Iris esagera con gli zuccheri mentre Travis cerca di
over: Travis scrive ai genitori, li rassicura, dice di lavorare per il convincerla che la sua vita è un inferno, che Sport la usa. Lei
governo, di guadagnare molti soldi e di stare con una ragazza, invece dice che Sport non la tratta male. Travis vuole convincerla
Betsy, da mesi. La voce over porta dall’esterno del comizio alla a tornare dai genitori, le offre anche dei soldi.
casa di Travis.
36. Iris e Sport 2’35” (Fig. 80, 81, 82):
32. Travis rompe la televisione 1’13” (Fig. 72, 73): Iris e Sport, nella loro stanza. La ragazzina si lamenta, non le
Travis, con la pistola in mano, guarda la televisione dove si vede piace quello che fa, si sente trascurata. Sport cerca di
una soap opera. Punta la televisione con la pistola e col piede rassicurarla, mette un disco e balla con lei, facendo discorsi
sinistro la spinge all’indietro, fino a farla cadere con violenza, romantici. Alla fine si sentono degli spari, cambio luogo:
provengono dal poligono in cui Travis si sta esercitando. irreale. Travis si punta la pistola al mento, preme il grilletto ma
ha finito le munizioni. Prova con la 38 ma pure quella è scarica.
37. I preparativi 1’16” (Fig. 83, 84): Si lascia cadere sulla poltrona. Silenzio. Entra un poliziotto (inizia
Casa di Travis. Travis ultima i preparativi dei suoi armamenti. la musica, minacciosa), con la pistola alzata. Travis finge di
Brucia i fiori secchi di Betsy nel lavandino. Lascia un biglietto a spararsi alla testa con la mano insanguinata. Perde i sensi.
Iris con dei soldi. La sua voce over («Adesso vedo con chiarezza
che la mia vita ha avuto un solo scopo») porta alla sequenza 41. Dopo la strage 2’32” (Fig. 97, 98, 99, 100, 101):
successiva. Si percorre a ritroso la scena della strage, dalla stanza di Iris
(inquadratura zenitale), giù per le scale insanguinate (qui ci sono
38. L’attentato fallito 3’27” (Fig. 85, 86, 87): una serie di carrelli in dissolvenza incrociata) fino al cadavere di
Nuovo comizio di Palantine, con Betsy e Tom. Travis scende dal Sport all’ingresso. Fuori, al rallentatore, si addensa la folla,
taxi. Ha cambiato ancora look: si è tagliato i capelli alla Mohawk. arrivano poliziotti e infermieri.
Quando la folla applaude, lo fa anche lui. Si avvicina poi a
Palantine, infila una mano sotto il giubbotto ma l’addetto alla 42. Travis eroe 1’33” (Fig. 102, 103):
sorveglianza lo vede e comincia ad inseguirlo. Travis scappa. Casa di Travis. Appesi al muro ci sono dei ritagli di giornale, che
Arriva a casa prende dei tranquillanti e beve una birra. ci informano che Travis non solo è sopravvissuto ma che è stato
considerato un eroe. La voce over del padre di Iris legge la
39. Il cliente mafioso 26” (Fig. 88): lettera con cui ringraziano Travis per aver salvato la loro Iris, che
Un mafioso paga Sport per salire nella stanza con Iris. ora è tornata a Pittsburgh e ha ripreso a studiare.

40. La strage 5’15” (Fig. 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96): 43. Betsy nel taxi 3’09” (Fig. 104, 105, 106, 107, 108):
Travis nel taxi. Scende e parla con Sport, lo provoca. Sport non Esterno notte. Travis saluta i colleghi, che lo guardano sospettosi
lo riconosce e Travis gli spara in pancia. Entra nel palazzo in cui e anche imbarazzati. Sul taxi c’è Betsy. I due si scambiano
c’è la stanza di Iris. Nel corridoio spara con la 44 Magnum sguardi attraverso lo specchietto. Parlano, ma solo convenevoli
all’affittacamere. Lo sparo rimbomba per tutto l’edificio, Iris lo imbarazzati («ho letto di lei sui giornali. È guarito?»). Palantine
sente dalla sua camera e si spaventa. Travis viene colpito al collo ha vinto le primarie. Travis lascia Betsy davanti casa e se ne va,
da Sport, che lo ha seguito sanguinante. Si gira e lo finisce da offrendole la corsa. Si scambiano sguardi silenziosi. Travis
vicino. Lascia cadere la 44 Magnum e sale le scale, inseguito guarda allo specchietto, poi la sua immagine viene assorbita e,
dall’affittacamere che urla e impreca. Dalla camera di Iris esce il infine, sostituita da quella delle luci e della città di notte.
mafioso che ferisce al braccio Travis. Lui estrae la 38 due pollici
nascosta sotto la manica e uccide il mafioso. Entra nella stanza 44. Titoli di coda 2’47” (Fig. 109, 110, 111, 112):
di Iris che urla terrorizzata. L’affittacamere entra e si avventa su I titoli compaiono, mentre un gioco di schermo dentro lo schermo
Travis, il quale prima gli trafigge una mano col pugnale e poi lo viene creato dalla città, vista sia attraverso il parabrezza del taxi,
uccide con un colpo alla testa. Il rumore del sangue suona quasi che riflessa nello specchietto retrovisore.
APPARATO
ICONOGRAFICO
Fig. 1, 2, 3, 4
Fig. 5, 6, 7, 8
Fig. 9, 10, 11, 12
Fig. 13, 14, 15, 16
Fig. 17, 18, 19, 20
Fig. 21, 22, 23, 24
Fig. 25, 26, 27, 28
Fig. 29, 30, 31, 32
Fig. 33, 34, 35, 36
Fig. 37, 38, 39, 40
Fig. 41, 42, 43, 44
Fig. 45, 46, 47, 48
Fig. 49, 50, 51, 52
Fig. 53, 54, 55, 56
Fig. 57, 58, 59, 60
Fig. 61, 62, 63, 64
Fig. 65, 66, 67, 68
Fig. 69, 70, 71, 72
Fig. 73, 74, 75, 76
Fig. 77, 78, 79, 80
Fig. 81, 82, 83, 84
Fig. 85, 86, 87, 88
Fig. 89, 90, 91, 92
Fig. 93, 94, 95, 96
Fig. 97, 98, 99, 100
Fig. 101, 102, 103, 104
Fig. 105, 106, 107, 108
Fig. 109, 110, 111, 112
COMMENTO Fin dai titoli di coda, che si aprono appunto col fumo che esce dal
tombino (fumo che viene ripreso in varie parti del film), si ha il
Insonnia, tranquillanti, alcool, ossessione, disgusto, schifo, presentimento, il turbamento ansioso di chi avverte il male.
rabbia. In una New York caotica, dove la folla ingombrante e Travis, gli occhi rossi del diavolo nella prima sequenza, cerca
colorata non può che apparire attraverso un ralenti, in cui le luci lavoro come tassista: il suo modo di rispondere, di spiegare
notturne si fanno spettri ondeggianti e psichedelici, tutti sono all’addetto che soffre d’insonnia, etc. hanno quel sorriso maligno
soli. Betsy e Tom cercano di coprire i silenzi imbarazzanti e lievemente satanico.
parlando di assurdità, Mago al bar parla di improbabili avventure
erotiche e non, e se ne esce con una serie di luoghi comuni, Nonostante siano passati poco più d trent’anni dall’uscita di
Dollaro è ossessionato dai soldi, Iris ha solo tredici anni e questo film, che a parer mio non può che essere definito
piuttosto che ammettere la propria condizione di ragazzina sola capolavoro, ho ritrovato un’attualità impressionante. In una
si vende come prostituta. Forse la sola differenza che passa tra società come quella di oggi, dove non solo si avverte questa
l’isolamento di Travis e quello degli altri personaggi, è l’ansia solitudine asfissiante ma la si esalta inconsciamente (o forse no),
irrefrenabile del protagonista di avere uno scopo: ansia che lo si smette di parlare preferendo slogan, brevi sketch di
conduce poi a trovare la sua missione in ogni occasione conversazione, si cerca di stereotiparsi, si vive in appartamenti
(l’attentato a Palantine, salvare Betsy dalla stupidaggine di Tom, affollati dove nessuno conosce nessuno. Come allora, tutti questi
salvare Iris, etc). “eremiti” cercano una salvezza, un cambiamento, una miglioria:
Salvare, avere uno scopo, una missione: questa è la vera ci si copre di ori finti spacciandoli per veri. Un impellicciarsi che
ossessione di Travis. Alienato dall’incapacità di chiarire, prima di in Taxi Driver si vede solo attraverso gli occhi di Travis: il
tutto a se stesso, questa desolazione e solitudine, Travis “cerca” gentiluomo con la prostituta, l’esaltazione degli ideali banalizzati
disperatamente. E quando trova, si aggrappa con tutta la forza, per vincere, l’abito angelico e i capelli biondi, l’amicizia con
si impegna, cerca di portare a termine, indipendentemente dal secondi fini, la persuasione fasulla, i sorrisi ironici, le lettere, etc.
verdetto: non passa nessuna differenza tra il dare i soldi a Iris La stessa lettura eroica finale, quando tutti vedono Travis come
perché ritorni dai genitori e compiere una strage. un eroe o fingono di vederlo tale per non ammettere la crudele
Ciò che si respira fin dalle prime sequenze è quest’atmosfera violenza commessa, è finzione, travestimento. E Travis stesso si
afosa, leggermente sbavata, come può esserlo una foto sfocata o traveste: abito da lavoro, da festa, da “cattivo”. I cinema porno
troppo satura di colore. È una New York che suda, che fatica a sono abbelliti da insegne luminose che sembrano piuttosto
respirare, una New York che tiene per il collo tutti gli abitanti. promuovere caramelle per bambini. Dolci (quelli che compra
Le perversioni che sfiatano da ogni angolo sono come il fumo che Travis al cinema, che mangiano al bar lui e Betsy, che Iris
esce dai tombini e i volti rossi delle persone la notte: è l’inferno ingurgita alla caffetteria) per mascherare quell’amaro che si
che si rivolta e trasborda, avviluppando tutto. Non servono le avverte fin nel profondo.
fontane d’acqua, che sembrano evaporare piuttosto che Travis osserva e giudica, affascinato dallo schifo che prova,
raffreddare. dall’immondizia che, a parer suo, dovrebbe essere ripulita una
volta per tutte, dal nuovo Presidente o da un Giudizio Universale. improbabili, si getta in situazioni dove annega e basta. Non può
O da lui stesso. che portare gli altri dentro il suo mondo, non può che immergerli
Tutto il film è una corsa: Travis parte piano, tasta il terreno dal in questo fango goffo e rabbioso. Ma Travis è anche Erika Kohut
suo taxi, saggia con terrorizzante lentezza le possibilità e gli (Isabelle Huppert) in La Pianista di Michael Haneke, che
ostacoli che gli si presentano davanti. Fondamentalmente nasconde segreti indicibili e alla fine vorrebbe solo essere punita
ricerca, come un predatore cerca la sua vittima, quello scopo, per questo, cosa che però avviene solo in parte. Travis è anche
quella missione che tutti hanno. E sono gli ostacoli e le possibilità Christian (Ulrich Thomsen) in Festen di Thomas Vinterberg, che
a diventare i suoi stessi scopi. Il taxista, che è disposto a cerca di denunciare ciò che lo disgusta profondamente. Travis è
lavorare di notte, in qualsiasi zona, in qualsiasi giorno. tante altre icone, perchè porta già dentro di sè tutti i disturbi
L’innamorato respinto e non capito, che deve quindi vendicare il nevrotici profondamente contemporanei, rappresenta la
suo dolore. La persona stufa di sentirsi abbandonata che sfoga la disperata e inutile ribellione della vittima tra le zanne del
rabbia cercando di attentare un senatore, simbolo, dice Travis, di predatore, conscia di essere lei stessa vittima e carnefice: un
tutto il male che ha sofferto e che soffre. L’unico uomo che può autocannibalismo atroce ma reale. Nonostante Scorsese saturi i
salvare la giovane prostituta, il salvatore di anime perdute. colori, rallenti l’andatura altrimenti frenetica della folla, insista
L’unico che può uccidere e ripulire tutto. sulla musica, sulle inquadrature zenitali (quasi fosse Dio a
Travis può decidere per tutti ma non per sè: le munizioni guardare), sull’introspezione del protagonista, e renda tutto in
finiscono e lui è costretto a rimanere. Penso che più che una bilico tra realistico e surrealistico o, meglio, simbolico, l’impatto
salvezza finale, Scorsese abbia voluto parlare di condanna, infatti che ho avvertito è stato quello di trovarmi di fronte ad un incubo,
in maniera velata traspare la rassegnazione di un uomo che è dove le autodifese si sono abbassate e, sempre più incapace di
consapevole di essere rimasto vittima, martire di se stesso: alla mascherare metaforicamente il disagio psicologico personale, si
fine gli occhi sono ancora coperti di luce diabolicamente arriva ad una fotografia esasperatamente vera: ci si può salvare
infernale. E proprio come un angelo diabolico (o forse solo come dalle violenze proprie e degli altri, si può cercare e credere di
un angelo), prende il volo, sfuma tra la città: si perde di nuovo in aver trovato la propria missione, ma siamo in realtà kamikaze
quel brulichio di luci e di caldo, si scioglie in quella fiamma sopravvissuti, guerrieri vigliacchi con un pugnale sulla schiena.
puzzolente e sporca, perversa, che non ha più alcun limite.

Psiche sdoppiata, schizofrenia, violenza repressa. Forse non sono


esattamente proprie di Travis che mi fa pensare a Bess in Le
Onde del Destino di Lars Von Trier: profondamente credente,
Bess si sdoppia nel parlare a Dio. É sempre lei che, in un cambio
di voce e atteggiamento, si fa Dio e credente. É sempre lei che,
per la salvezza, si addossa responsabilità strazianti e terrificanti.
Travis parla allo specchio con un immaginario uomo che subito
uccide. Travis si addossa missioni non sue, si accolla possibilità
Per concludere è da notare che nel film vi sono molte
inquadrature zenitali, predilette da Scorsere, che hanno la
funzione di dare enfasi espressiva alla scena e possono essere
considerate eredità della sua educazione cattolica. Poi vi sono
inquadrature dall’alto a 180° che saranno la sua “firma” anche in
opere successive e che dimostrano l’influenza avuta su di lui
dalla Nouvelle Vague. Sono poi da sottolineare le diverse
inquadrature utilizzate per riprendere Travis:
- raccordi esterno/interno, giorno/notte, che danno allo spazio un
tempo soggettivo
- il montaggio che crea ellissi narrative
- le raffiche di immagini ripetute
- l’illuminazione iper-realistica
- i dettagli
- le inquadrature con Travis “fuori centro”
- i ralenti, che creano enfasi drammatica e simboleggiano un
tempo statico
Insomma, nel film vi è uno stile “misto”: lunghi piani-sequenza a
cui seguono scene con un montaggio quasi frenetico.
Grande importanza nel film ha la voce over di Travis che può
essere considerata la via di accesso alla sua mente. Assume
anche un altro e importante significato: Travis non sa trattenere
le cose che ha dentro. È questa voce che anticipa la strage finale,
anche se questo espediente si dirada nella seconda parte del
film. Infatti lì Travis ha chiuso col mondo e non deve più mettere
ordine nei suoi pensieri. Dopo aver ucciso i rappresentanti del
male, diventa muto. Dopo il massacro la sola voce off che si
sente è quella del padre di Iris nella lettera che scrive per
ringraziarlo. Nella scena finale con Betsy parlano solo gli sguardi
e qualche convenevole forzato.
Infine è fondamentale la sequenza muta dopo la strage: vi è un
dolly finale esterno, la macchina da presa si allontana mentre noi
non conosciamo ancora il destino di Travis.
FORTUNA CRITICA
Opera singolare e appassionante di un giovane e personalissimo patetica «crociata», così che i sospetti di chi ha visto in quest’opera
regista italo-americano […] questo film è un saggio di odio per la troppe analogie col fascista Giustiziere della notte non sono del tutto
società e di amore per l’uomo. Il protagonista, uno psicopatico che infondati.
soffre d’insonnia e di solitudine, è ipersensibile la sua professione lo Giuliano Giuricin, Taxi Driver, «Cinema Nuovo», n.244, 1976.
porta a osservare, a giudicare introversamente e ad agire pressochè
irresponsabilmente con stravagante e interessantissima
disponibilità tra i due estremi di Angelo tutelare e Angelo Taxi Driver è una prova sfiatata di Martin Scorsese […] Sotto la
sterminatore. Non è, per conseguenza, un modello di comportamento scorza sanguinosa, banale infatti è la storia, risaputo lo stile, balordo
(nel qual caso la strage di «giustiziere privato» renderebbe l’opera il finale […] Da un lato moraleggia sul male di vivere nelle metropoli
inaccettabile): ma è un segno dei tempi, cioè uno specchio […] […] sicchè è tentato di adeguarsi all’ottica del cinema reazionario.
Incolto, il tassinaro è tuttavia erede di una cultura antica, basata su Dall’altro, spinto dall’osservazione della realtà sociale tenta il
valori che il materialismo moderno ha irriso o conculcato. ritratto di un debole e ironizza sul significato che i benpensanti
Centro Cattolico Cinematografico, Taxi Driver, in Segnalazioni danno alla sua rivolta. Poiché i due momenti non si fondono… resta
cinematografiche, vol. 81, 1976. un’ennesima testimonianza delle ambiguità con cui certi film
americani, professionalmente impeccabili, esprimono gli affanni
dell’epoca.
È con grande abilità che Scorsese e i suoi collaboratori si Giovanni Grazzini, Taxi Driver, in Cinema ’76, Laterza, Roma-Bari
predispongono un eventuale ripiegamento tattico che consente di 1987.
dimostrare gli scogli della dimostrazione univoca. L’opacità del
personaggio, la sua lucidità aggressiva mescolata d’incertezza e
confusione, le sue esitazioni e ripiegamenti, il puerile Il passaggio di Travis all’azione criminale è preceduto da un
donchisiottismo […] servono mirabilmente il progetto degli autori. travestimento ritualistico che ricorda quello degli indiani Mohawk,
Questa incoscienza in agguato è una catalizzazione estremamente riporta insomma i segni di una tradizione americana che vagamente
efficace, la proiezione delle sue ossessioni in un mondo alla deriva. si collega al mito pionieristico della legge e dell’ordine. Taxi Driver ci
Claude Beylie, Taxi Driver, «Ecran», n. 49, 1976. mostra la catastrofe che produce un simile primitivismo ideologico
applicato al mondo attuale. Non tutto funziona in questo film:
l’ironico finale, per esempio, continuamo a trovarlo incomprensibile.
Mi sembra che Scorsese abbia evidenziato in Mean Street un maggior E tuttavia Robert De Niro, che percorre il labirinto della città col suo
approfondimento critico […] in definitiva la «missione» di Charlie taxi alla ricerca di un’impossibile via d’uscita, è un’immagine vivida
sfociava nella tragedia; qui, invece, l’epilogo tende a esaltare quella di e tragica dell’individuo in crisi.
Travis, un eroe solitario che, dopotutto, «non chiede nulla» […] Il Tullio Kezich, Taxi Driver, in Il Millefilm, Il Formichiere, Milano,
regista non prende criticamente le distanze dal suo protagonista, 1977.
anzi si identifica e immerge totalmente nell’ossessione e nella sua
Girato da maestro, Taxi Driver magnifica il talento visionario e Taxi Driver è un film profetico. Tragicamente profetico. Racconta
sensuale di Scorsese, ma, a mio avviso, non vale né Mean Street, né il della violenza di una società vuota e priva di ragioni per andare
misconosciuto Boxcar Bertha (america 1929: Sterminateli senza avanti. Dello spaventoso, profondo abisso che si può creare nella
pietà). Il difetto sta nella sceneggiatura di Paul Schrader o, meglio, coscienza della gente quando tutto intorno perde significato. Quando
nella sua struttura un po’ monocorde di monologo o, se si preferisce, nella società maturano i germi della distruzione. Travis, il
di dialogo poco e troppo furiosamente moralistico, dialettico tra personaggio interpretato da Robert De Niro, è un reduce del
Travis e New York che dà al film una patina di manierismo. Lo si Vietnam. Lì sembra aver lasciato la sua voglia di vivere. Tornato a
avverte soprattutto nella zona centrale del racconto dove il film va New York diventa tassista notturno e passa le sue giornate tra le
un po’ in «surplace» anche se a riempire il vuoto provvede l’intensa, strade di una città violenta e i cinema pomo. Una anima sbattuta,
elettrica recitazione di De Niro. incapace di coltivare sogni e sentimenti fragili. Una vittima collettiva
Morando Morandini, L’inferno al neon di New York, «Il Giorno», che diventa cattiva, cieca, violenta. Si taglia i capelli come quelli di
26/09/1976. una tribù di indiani e poi dei marines in Vietnam Il film è freddo e
tremendamente privo di speranza. Comunica quella tentazione alla
giustizia sommaria che fa parte della peggiore tradizione americana
Scorsese non si limita più a calare le proprie intuizioni in un contesto Taxi Driver ci ha insegnato, con quasi vent’anni di anticipo, Come
realistico, ma confronta il suo tassista con avvenimenti che hanno o una società può distruggersi, senza accorgersene. Vedere per essere
vorrebbero avere uno spazio e un tempo loro propri. Questo impegno ammaestrati.
libera il film dal lirismo e dall’aneddoto, dall’autobiografia e dalle Walter Veltroni, Da Certi piccoli amori. Dizionario sentimentale di
suggestioni, delle metafore e delle folgorazioni variamente presenti film, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1994
in Mean Street… La Little Italy di Johnny Boy è lo spazio mentale dei
deliri del protagonista, la New York di Travis vuole essere anche una Questo quadro di rara cupezza della giungla urbana contemporanea
presenza autonoma. trae in parte la propria forza dalle condizioni di lavorazione: tutto in
Giorgio Rinaldi, Taxi Driver, «Cineforum», n. 160, 1976. esterni e nei quartieri malfamati di Manhattan, con una tecnica
vicina al documentario, Il tono «realistico» della fotografia aumenta
l’impressione di autenticità, così come certi dialoghi
Scorsese, ancora una volta, ha fatto del buon cinema, sensuale, semimprovvisati. Il pittoresco dei luoghi viene smorzato a vantaggio
mistico, maniaco e come innamorato di sé e non di altri che lo di una visione senza orpelli della fauna newyorkese, con una
abbiano fatto… La sequenza dell’eccidio è molto bella, e quelle predilezione per i falliti e i diseredati. Lo sceneggiatore Paul
panoramiche combinate nella casa, lungo la scala insanguinata e Schrader, (poi anche regista in proprio: American Gigolò, 1980) ha
viscida e in strada sulla folla, sono di una bellezza che può lasciare detto di aver voluto trasporre in ambiente americano Lo straniero di
ammirato il Polanski di Chinatown… Scorsese è come uno che abbia Camus. In questo film egli è stato molto aiutato dall’interprete,
paura di dire e tuttavia, passando dall’altra parte della timidezza e Robert De Niro, nel ruolo di un «uomo del sottosuolo», un
del pudore, si butta nella mischia. underground man (per riprendere un’espressione di Pauline Kael) di
Giuseppe Turroni, Taxi Driver, «Filmcritica», n. 272, 1977. perfetta neutralità espressiva: l’essere anonimo finito nel nulla della
città. Ma il talento del regista è determinante. Figlio di immigrati Sheperd), impegnata nella campagna elettorale del senatore
siciliani (è nato nel 1942), Scorsese era il regista perfetto per questa Palantine. Quando il tentativo di corteggiamento fallisce
storia di asfalto, perché si è formato anche lui alla duna scuola della miseramente, Bickle acquista diverse pistole: prima matura
strada. La sua capacità di catturare l’insolito fa esplodere la confusamente l’idea di uccidere Palantine, poi si mette sulle tracce di
convenzione dei generi. Scorsese ha saputo dipingere all’acquaforte Iris (Jodie Foster), prostituta l3enne, da lui conosciuta quando la
la notte americana (quella vena), di Mean Streets (1973) a Fuori ragazzina aveva cercato di sfuggire nel suo taxi al laido protettore
orario (1985), con una deviazione sui retroscena della boxe (Toro “Sport” (Harvey Keitel).
scatenato, 1980). Oscar Cosulich, Da L’Espresso del 25 agosto 2005
Claude Beylie, Da I capolavori del cinema, Vallardi, Milano, 1990

Ci sono film da cui, aldilà della suggestione d’immagini e intreccio,


emergono dialoghi e battute di valore epocale, che travalicano così lo
schermo, diventando simbolo di un personaggio, o di un modo di
pensare. Tutti ricordano l’«Are you talkin’ to me?» (»Dici a me?»), di
Robert De Niro-Travis Bickle in Taxi Driver, quando il protagonista,
chiuso in casa e armato, prova davanti allo specchio il momento clou
di quella che sarà la sua sanguinosa catarsi. Eppure sulla
sceneggiatura quella battuta non c’era, sul copione in mano a De
Niro, infatti, era scritto semplicemente: «Bickle si guarda allo
specchio, preparandosi ad uscire». È stata la genialità dell’attore e la
sua confidenza col regista Martin Scorsese, a permettergli di
improvvisarla, creando dal nulla quello che è diventato il simbolo
stesso di Taxi Driver, un archetipo narrativo talmente forte da
essere ripreso poi in un’infinità di film successivi. Nel 1976, quando
Taxi Driver apparve sugli schermi, De Niro aveva già ottenuto un
Oscar come “miglior attore non protagonista”, grazie
all’interpretazione del giovane Vito Corleone nel Padrino parte II
(1974), ma è grazie all’ex-marine psicotico diventato tassista
notturno, impersonato per Martin Scorsese, che De Niro acquisisce lo
status d’attore simbolo di un’era. Tratto dal romanzo omonimo di
Richard Elman, Taxi Driver racconta le peregrinazioni di Travis
Bickle, reduce dal Vietnam, solitario abitante di New York che,
soffrendo d’insonnia, diventa tassista di notte. Girovagando tra le
follie della città, Bickle nota l’appariscente bionda Betsy (Cybill
COMMENTO ALLA FORTUNA CRITICA avevano prodotto. (E’ infatti molto difficile essere testimoni del
proprio tempo. Grazzini, tra l’altro, confermerà a distanza di
Ho organizzato l’antologia di citazioni della fortuna critica con tempo il suo giudizio negativo.)
una netta divisione temporale: all’inizio vi sono le recensioni Un po’ più favorevole fu la recensione di Tullio Kezich, altro nome
uscite “ a caldo “, alla fine interventi più recenti. storico della critica italiana, che tuttavia riesce almeno a cogliere
Ho trovato interessante che Il Centro Cattolico Cinematografico, il dramma esistenziale del protagonista.
che in quegli anni si dedicava sistematicamente alla Anche Morando Morandini, che allora scriveva su “Il Giorno” e
demonizzazione dei film d’autore, avesse giudicato con cautela, che rappresenta il terzo esempio “classico” di critico con la C
nel 1976, l’uscita di Taxi Driver, quasi che l’anonimo recensore maiuscola, sembra incerto sul giudizio finale, anche se ci tiene a
non osasse manifestare apertamente il suo assenso per un’opera rilevare la differenza, in negativo, con le prime opere di
così “brutale”. Lo rileva tra parentesi, quasi un mettere le mani Scorsese.
avanti; tuttavia ciò non gli impedisce di chiudere il pezzo con un I critici delle riviste specialistiche (Cineforum, Filmcritica)
giudizio sostanzialmente positivo, in cui tra l’altro dimostra di tengono uno stretto “riserbo” su ciò che effettivamente l’opera
avere colto il significato esistenziale e profondo dell’opera. del regista ha loro trasmesso.
Ho iniziato con questa osservazione perché sono rimasta colpita Io penso che sia difficile cogliere la grandezza di un’opera che
nel leggere le recensioni dei critici italiani, quasi tutte negative o incarna lo spirito del tempo (e non mancano gli esempi in tutti i
“sospettose” del messaggio contenuto nel film. campi artistici). Infatti, le recensioni più recenti che ho citato,
Giuliano Giuriucci, su “Cinema Nuovo”, che rappresentava il non possono disconoscere a questo film i caratteri del
critico “militante” si fa fuorviare dalla scena finale al punto di capolavoro. Mi sono ritrovata soprattutto nell’articolo che Oscar
paragonare Taxi Driver al “Giustiziere della notte”, criticatissimo Cosulich, a distanza di quasi trent’anni dall’uscita di Taxi Driver,
film con Charles Bronson, tacciato di “fascismo” fin dai tempi ha scritto sull’Espresso tre anni fa. Lo definisce uno straordinario
della sua uscita. Insomma non sembra proprio cogliere l’abisso film profetico che ancora oggi giunge al cuore dello spettatore,
che separa le due opere e, soprattutto, il loro opposto retroterra senza distinzioni anagrafiche.
culturale: da una parte la reazione frustrata del cittadino Ho poi citato due recensioni scritte, in tempi diversi, da Claude
americano medio incline alla violenza, dall’altra il dramma Beyle che già nel ’76 aveva colto la grandezza del film,
esistenziale della gioventù americana, ferita nel Vietnam dalla confermata nel suo saggio di 15 anni dopo.
violenza della guerra che la sua anima pacifista rifiuta fin dagli Credo che la critica francese, di cui Beyle è un esempio, avesse
anni sessanta. una maggiore capacità di penetrare la natura innovativa del film
Giovanni Grazzini, che era il critico del “Corriere della Sera”, di Scorsese anche per il lascito, confermato nelle storie del
allora l’unico importante quotidiano nazionale, e che cinema di quel periodo che ho avuto modo di conoscere, della
rappresentava una delle voci “ufficiali” della critica Nouvelle Vague, che ha certamente influenzato la rinascita del
cinematografica italiana, stronca il film, per una sostanziale cinema americano degli anni ’70.
incapacità di comprendere, appunto, le dinamiche storiche che lo
BIBLIOGRAFIA

Testi Film citati

Antonio Costa, Saper veder il cinema, XIX edizione, Bompiani, Festen - Festa in famiglia
Milano 2007 Un film di Thomas Vinterberg. Con Ulrich Thomsen, Henning
Tullio Kezich, Il millefilm. Dieci anni al cinema. 1967 - 1977. Moritzen, Thomas Bo Larsen, Paprika Steen. Genere
Volume secondo M – Z, Mondadori, Milano 1983 Drammatico, colore 106 minuti. - Produzione Danimarca 1998.
Paolo Mereghetti e autori vari, Il Mereghetti. Dizionario dei film,
Baldini e Castaldi Dalai, Milano 2005 La pianista
Massimo Moscati, Breve storia del Cinema, IV edizione, Un film di Michael Haneke. Con Isabelle Huppert, Annie Girardot,
Bompiani, Milano 2006 Susanne Lothar, Benoît Magimel, Anna Sigalevitch, Udo Samel.
Jurgen Müller, Cinema degli anni 70, Taschen, Köln 2003 Genere Drammatico, colore 129 minuti. - Produzione Francia
Serafino Murri, Martin Scorsese, Il Castoro, Milano 2000 2001.
Alberto Pezzotta, Martin Scorsese. Taxi Driver, II edizione,
Lindau, Torino 2007 Le onde del destino
Francis Vanoye, Anne Goliot-Lété, Introduzione all’analisi del Un film di Lars von Trier. Con Katrin Cartlidge, Stellan Skarsgård,
film, III edizione, Lindau, Torino 2006 Emily Watson, Jean-Marc Barr, Udo Kier. Genere Drammatico,
colore 158 minuti. - Produzione Danimarca 1996.

Siti internet consultati

http://www.pagine70.com
http://it.wikipedia.org/wiki/Taxi_Driver
http://www.ukcritic.com/taxidriveretro.html
http://www.cerca-film.it/film/taxi-driver.htm

Per le immagini ho utilizzato l’applicazione Quicktime, esportando


i frame sul desktop e salvandoli in formato JPG, direttamente dal
DVD originale di Taxi Driver.

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