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Relatrice
Candidata
Elena Bassanelli
INDICE
PREMESSA
CAPITOLO PRIMO
IL PERCORSO ARTISTICO DALLACCADEMIA ALLA DURA SCUOLA DEL PALCOSCENICO
1.1
1.2
1.3
1.4
12
1.5
17
1.6
19
1.7
26
1.8
31
1.9
Dopo il silenzio.
33
39
42
CAPITOLO SECONDO
DA LA CAMERIERA BRILLANTE A IL VENTAGLIO: LE INTERPRETAZIONI GOLDONIANE
45
2.1
45
2.2
53
2.3
57
DOCUMENTI
66
67
APPENDICE
99
Lattrice si racconta
100
II
Antologia critica.
111
III Teatrografia.
143
IV
Cinematografia.
156
Apparizioni televisive.
158
VI
Letture recitative.
166
BIBLIOGRAFIA.
168
PREMESSA
Fosco Giachetti (Sesto Fiorentino 1904-Roma 1974). Attore di teatro, cinema e televisione.
Dopo aver lavorato in teatro dal 1927 con la compagnia Ricci-Bagni e con quella di Tatiana
Pavlova con un buon successo di critica, pass nel 1934 al cinema. Attore dalla recitazione
sobria e dallespressione chiusa e accigliata, fu interprete di personaggi drammatici, virili e
militareschi. Molto seguito dal pubblico dal 1936 al 1943, non riusc ad inserirsi con uguale
successo nel cinema italiano del dopoguerra. Vinse la Coppa Volpi due volte, come
protagonista in Bengasi e Un colpo di pistola.
Nel 1958 recit di nuovo in teatro a fianco della grande attrice Marta Abba in La nuova
colonia di Pirandello (Teatro Stabile di Napoli). Come attore televisivo recit in: La Signora
Rosa (1960), Lammutinamento del Caine (1962) e La giustizia (1964).
Ricordiamo tra i suoi lavori teatrali Nina di B. Frank e Un giorno dottobre di G. Kaiser. Tra i
film citiamo: Squadrone bianco e Tredici uomini e un cannone (1936), Sentinelle di bronzo
e Scipione lafricano (1937), Carmen fra i rossi (1939), Lassedio dellAlcazar (1940), Luce
nelle tenebre (1941), Noi vivi, Addio Kira!, Bengasi e Un colpo di pistola (1942), Giuseppe
Verdi (1938), Orgoglio (1939), I fratelli Karamazoff (1948), I falsari (1953), Casa Ricordi
(1954). Sulla biografia dellattore si veda: Fabrizio Borghini, Fosco Giachetti, Prefazione di
Fernaldo Di Giammatteo, Edizioni Play Time, Firenze 1989.
CAPITOLO PRIMO
costituita
da
ben
5000
volumi
di
letteratura
americana
Cfr. Roberto Tessari, Teatro italiano del Novecento, Fenomenologie e strutture 1906-1976,
Casa Editrice Le Lettere, Firenze 1996.
5
Orazio Costa Giovangigli (Roma 1911 Firenze 1999), attore e regista. Allievo attore nella
Regia Scuola Eleonora Duse, poi allievo regista allAccademia darte drammatica di Roma
gi dalla sua fondazione, si forma con i maestri Silvio DAmico prima e in seguito a Parigi con
Jacques Copeau. In Italia si va formando la scuola registica e Costa uno degli elementi
primari della Compagnia dellAccademia, creata da DAmico, per la quale mette per ben sette
edizioni in scena in modo innovativo il Mistero della vita e Passione di N.S., tratto dallo
stesso D Amico dalle Laudi Umbre. Cura la regia di testi di Shakespeare, Goldoni, Fabbri,
Cechov, Strindberg. I suoi spettacoli segnano la nascita di molti grandi attori, e
rappresentano nella memoria del teatro italiano innovative e originali interpretazioni che
tuttora insegnano. Fonda il Piccolo Teatro della citt di Roma, soppresso nella met degli
anni 50, e il Teatro Romeo, che ricordiamo per la messa in scena di un bellissimo Poverello
di Copeau. Nel 1979 a Firenze fonda il Centro di Avviamento allEspressione, presso il quale
si forma la concezione di un Metodo Mimico particolare. Negli ultimi anni il suo teatro si fa
sempre pi difficile, c lincontro con il poeta Mario Luzi per Rosales, ed altri lavori
senso
coreografico,
senza
limitarne
loriginalit
stilistica.
Il
suo
sperimentali. Nel 1992 il Centro viene chiuso per mancanza di fondi e nellindifferenza del
Comune di Firenze.
6
Orazio Costa non ha pubblicato gli scritti che riguardano la sua concezione di regia e
metodo mimico, tuttavia esistono numerosi suoi appunti, oggi depositati presso lETI a
Firenze, detti Quaderni. Completo ed esauriente il Quaderno XVI, Lettera al nipote
Nicola, inizio scrittura il 29/08/1966, (segue nel Quaderno XVII).
7
Vedi su questo argomento e sulla nascita della regia in Italia, Mirella Schino, La nascita
della regia teatrale, Edizioni Laterza, Roma Bari, 2003.
Nel mese di luglio dello stesso anno Orazio Costa mette in scena Liol
di Luigi Pirandello, per commemorare i 20 anni trascorsi dalla morte del
drammaturgo e celebrare i primi 20 anni di attivit dellAccademia, e lattrice
vi recita nel ruolo di una giovane contadina. Poco pi tardi interpreta una
delle anime in Langelo di Luigi Santucci, dramma diretto da Orazio Costa,
con la regia di Mario Ferrero, che le d loccasione di conoscere lattore
Giorgio Albertazzi.
Il saggio finale dellAccademia, il 27 marzo 1957, Nostra Dea 9 , di
Massimo Bontempelli , pice complessa e metateatrale, nella quale lattrice
recita nel ruolo difficile e principale di Dea, diretta da una giovane regista ex
allieva dellAccademia. Gianna Giachetti interpreta un personaggio che
cambia carattere e atteggiamento in funzione dellabito che indossa, ruolo
che la fa distinguere per la capacit e il coraggio con il quale affronta la
Onorato, Donna del Paradiso mistero religioso ad opera di Silvio DAmico al Quirino, in
Poltrona aggiunta, Il Travaso, 8 aprile 1956.
8
Scritta nel 1925, venne messa in scena nello stesso anno al Teatro degli Undici di via
Odescalchi con grande successo. Massimo Bontempelli scrisse il testo per Marta Abba, e
utilizz il lancio clamoroso dellattrice in questa prima rappresentazione. Massimo
Bontempelli, (Como 1898-Roma 1960) fu scrittore e drammaturgo. Tra i testi per il teatro
ricordiamo La guardia alla luna, 1916 Siepe a Nordovest, 1919 - Minnie la candida, 1928
La fame, 1934. La sua intera opera si confront con quella di Luigi Pirandello, con il
Movimento Futurista e con un sottile crepuscolarismo. Nostra Dea una figura femminile
metaforica, una donna manichino che cambia personalit in base allabito indossato, qui
Bontempelli sgonfia i miti dellEros e aggredisce inoltre la retorica del potere (il popolo delle
Marionette si fa imbonire dal discorso degli eroi del Balcone e siamo nel 1919), ma in
cambio inizia il suo rapporto ossessivo colla figura dellautoma, colla maschera senza volto,
collattore disanimato, testo tratto da P.P., Bontempelli, Sipario, n. 458-459, luglioagosto 1986, pp.108-109.
Legata alla sua citt, Gianna Giachetti si trova a dover lasciare casa e
famiglia per inseguire la sua passione e realizzare il percorso di attrice, e si
trasferisce a Roma, dove reciter nei primi importanti spettacoli. Nel 1958, a
soli ventitre anni, in scena con una commedia musicale, Lina ed il
11
svanita e provocante. Viene notata dal grande pubblico oltre che per la
bellezza ed il fascino, per la capacit di vestire, allinterno di uno stesso
spettacolo, ruoli diversi tra loro con disinvoltura e ironia.
() Gianna Giachetti, autentica rivelazione dello spettacolo, ha
spadroneggiato nei panni della Mina, a volte racchia a volte vamp a seconda
della moda e delle operazioni di plastica non soltanto facciale. ()12
14
, con la
Raul Radice, Veglia la mia casa, angelo di Ketty Frings al Teatro Quirino, Il Giornale
dItalia, 12 ottobre 1958.
16
Ancora un dramma familiare, a cura della redazione, Sipario, n. 151, novembre 1958, p.
23.
15
10
dalla moglie, una brava Gianna Giachetti, cui si sostituisce insinuandosi nelle
sue azioni un doppio scaltro e immorale. La commedia, ricca di sorprese,
17
Giorgio Prosperi, Veglia la mia casa, angelo al Quirino, Il Tempo, 12 ottobre 1958.
11
Gog e Magog di Gabriel Arout, In attesa dei grossi spettacoli, Lo spettatore, a cura della
12
Sartre (1962). Affronta Goldoni, Ibsen, Pirandello, ma anche la drammaturgia moderna. Dal
1976 dirige il Teatro Stabile di Roma, e dall83 sceglie la libera professione. La sua regia
mantiene coerentemente una propria cifra stilistica, rispettosa della realt storica e sociale,
libera dalle costrizioni del passato. Citiamo tra le sue opere da drammaturgo: I cinque sensi,
Tre quarti di luna e Emmet.
21
Gianfranco De Bosio (Verona 1924), regista. Noto per i suoi esperimenti volti alla
riscoperta di Ruzante e del suo difficile linguaggio, lavora anche su testi di Goldoni, Molire e
compie allestimenti importanti su testi del Novecento, ad esempio di Svevo. Dal 1958 dirige
il Teatro Stabile di Torino e dal 1968 al 1998 sovrintendente dellEnte lirico di Verona.
Citiamo tra i suoi lavori: La Moscheta (rappresentata nel 1950-56-60-62), I Dialoghi del
Ruzante (1965), La Betia (1969), tratti da Ruzante; La resistibile ascesa di Arturo Ui di
Brecht (1961), Le mani sporche di Sartre (1964), Se questo un uomo di Levi (1966), poi
ricordiamo Le donne gelose (1985), Le donne de casa soa (1986), Le baruffe chiozzotte
(1988), La bottega del caff (1989) tratti da Goldoni, Lavaro di Molire (1992), Un marito di
Svevo (1983). Del suo impegno nel campo della lirica ricordiamo gli importanti allestimenti di
opere di Wagner e di Verdi.
22
Roberto Rebora, A Genova - Una regia impeccabile e un Lionello in gran forma per non
parlare dellautore, Sipario, n. 180, aprile 1961, pp. 28-29.
23
Franco Parenti (Milano 1921 ivi 1989), regista, attore e autore drammatico. Sensibile e
versatile interprete, pur essendo nato come attore comico riesce durante la lunga carriera a
misurarsi con personaggi e generi diversi, dal tragico alla rivista, dal cabaret alla poesia,
13
25
da
dallantico al moderno. Diplomato allAccademia dei Filodrammatici nel 1940 con Giorgio
Strehler, lavora nel 1941 con Paolo Grassi per la ricerca di una drammaturgia italiana e
interpreta ruoli importanti a teatro. Dal 50 collabora con la Rai per la produzione di testi sia
per la radio che per la televisione, e nel 53 scrive con Dario Fo e G. Durano Il dito
nellocchio e Sani da legare. La sua attivit registica si svolge negli anni 1959-1960 al Piccolo
Teatro di Genova, poi passa fino alla fine del 1962 al Teatro Stabile di Torino dove collabora
con Gianfranco De Bosio. Nel 1963 Direttore del Teatro Stabile di Palermo e lanno
successivo chiamato a recitare con Eduardo De Filippo. La sua attivit di regista e attore
ricca di successi e di indimenticabili interpretazioni, citiamo un commovente Ambleto di
Giovanni Testori in scena a Milano nel 1973. Nasce nel 1972 la Cooperativa Teatro Franco
Parenti, a Milano, Salone Pier Lombardo, idea di teatro vitale e innovativo.
24
Eligio Possenti, La resistibile ascesa di Arturo Ui di Brecht, in 10 anni di teatro (cronache
drammatiche) di Eligio Possenti, Editore Nuova Accademia, Milano 1964, p.343.
25
Debutto al Teatro Odeon di Buenos Aires, 17 agosto 1960, durante una tourne in
America Latina dal titolo Il sentimento popolare nel teatro italiano. Debutto in Italia nel 1961
allXI Festival Nazionale di Prosa a Bologna, poi al II Festival della Prosa di Reggio Emilia e
nello stesso anno in tourne al Thatre des Nations di Parigi. Nel 1962 in scena in Italia e
partecipazione al Festival del Teatro Latino di Barcellona. La produzione del Teatro Stabile
di Torino.
14
Alcuni ottimi spettacoli vecchi e nuovi, a cura della redazione, Sipario, n.188, dicembre
1961, p. 118.
27
Gianfranco De Bosio, Un trentennio di lavoro sul Ruzante, in Giovanni Calendoli (a cura
di), Ruzante sulle scene del secondo dopoguerra: catalogo della mostra a Padova 25
maggio-15 giugno 1983, Grafiche Piesse, Mogliano Veneto 1983.
28
La commedia tuttavia contiene alcuni elementi originali, tra cui la trovata geniale di
Argentina di far recitare agli altri personaggi una commediola pensata da lei e che vede gli
attori calati in parti contrarie ai loro caratteri. Quindi si ha loriginalit di questa invenzione
che si po definire teatro nel teatro, con laspetto interessante di mettere i personaggi a
nudo di fronte ai propri difetti.
15
Lattrice rimane fino alla fine del 1962 allo Stabile di Torino, e va in
scena in novembre ne Lufficiale reclutatore di George Farquhar, commedia
del 1706 diretta da De Bosio e Parenti, che per certi aspetti di vita rusticana
e per il suo divertire attraverso una satira politica e amara riporta lattrice in
un atmosfera simile a quella creata da Ruzante. Lo spettacolo tuttavia non
ottiene buoni risultati e gli stessi attori offrono interpretazioni non
completamente convincenti:
() La vicenda dellUfficiale reclutatore tenue e tuttaltro che peregrina: i
casi amorosi con i consueti dispetti, equivoci e travestimenti valgono a creare
un arioso bozzetto di mondo contadino, tra il provinciale e il rusticano, con
caratteri di ribalderia e di sanguigno colore locale che fanno venire in mente
la tradizione italiana, non solo i comici dellarte, ma i pi acri Plauto e
Ruzante. ()
Nel proporre sulla scena questa complessa visione del mondo la regia di
Gianfranco De Bosio e Franco Parenti ha scelto una soluzione di
compromesso. ()
Il compromesso, poi, ha messo gli attori di fronte a grosse difficolt e non
tutti sono stati sempre allaltezza della situazione che li voleva, secondo
loccasione, calati nel personaggio oppure in una posizione critica. Se Giulio
Oppi, Osvaldo Ruggieri e Mimmo Craig (finalmente in una parte a lui
29
Roberto Rebora, Don Giovanni involontario, Sipario, n. 189, gennaio 1962, pp. 16-17.
16
congeniale di Miles gloriosus) hanno fatto tutto molto bene e con agilit,
Franco Parenti poteva essere pi insinuante e meno caricaturale, Carla
Gravina si dimostrata, per quanto piena di buona volont, ancora acerba, e
Gianna Giachetti ha avuto risultati un po monocordi30.
Nel
30
31
17
dallo svizzero Benno Besson, che aveva collaborato con Brecht alla riduzione
e ne era stato il primo regista.
Il Don Giovanni di Molire, immagino, lo conoscono tutti e tutti sanno che si
tratta di unopera scritta in fretta per ovviare, con la ripresa di un tema alla
moda, a unimprovvisa carenza di repertorio determinata dalla proibizione di
Tartuffe, e di unopera maledetta come poche del repertorio classico: quindici
repliche soltanto vivo lautore e poi quasi pi niente, anche in Francia, per tre
secoli, sino alla famosa ripresa di Louis Jouvet del 1947. ()
Lo spettacolo accentua il carattere sostanzialmente irriverente dellopera.
Ogni personaggio viene tipicizzato in gesti e modi di parlare risolutamente
caricaturali e ridotto alla dimensione unilaterale della macchietta. ()32
Ma nello stesso anno, proprio durante una replica a Cesena del Don
Giovanni, Franco Parenti, Gianna Giachetti e gli altri attori della Compagnia
apprendono la notizia dellincendio che ha gravemente danneggiato la
struttura del Teatro Bellini, lottocentesco teatro Carolino di Palermo, fatto
grave che porta loperazione di Teatro stabile condotta dallo stesso regista ad
una forzata e prematura fine. Per molti anni si avr un abbandono delle due
strutture teatrali di Palermo, il Teatro Bellini e il Teatro Garibaldi,
e si
Arturo Lazzari, Don Giovanni secondo Brecht, Sipario, n. 216, aprile 1964, pp. 38-39.
Ibidem.
18
34
19
36
37
Arnaldo Fratelli, Dopo Visconti, Sipario, n. 226, febbraio 1965, pp. 13-14.
Sandro De Feo, Un Cecov troppo edificante, LEspresso, 31 gennaio 1965.
20
aver
recitato
in
importanti
allestimenti
ed
essersi
arricchita
38
Ibidem.
21
22
Paolo Lucchesini, Storia del Teatro Metastasio, Vol. II, a cura di Claudio Casale,
Teatrologia, Angelo Pontecorboli editore, Firenze 1995, p. 264.
43
Fabio Doplicher, La dodicesima notte, Sipario, n. 396, maggio 1979, p. 20.
42
23
44
E tragicamente significativo il titolo, Prima del silenzio, della pice a due voci di Giuseppe
Patroni Griffi che costituisce lultima apparizione sulle scene di Romolo Valli e Giorgio De
Lullo: proprio alla fine di una replica il primo perde la vita in un incidente dauto, e il secondo
muore a pochi mesi di distanza, praticamente stroncato dal dolore.
Cfr. Dizionario dello spettacolo, in Cronologia teatro, Baldini e Castoldi editore, Milano 2003,
p. 1273.
45
Franco Quadri, Le Tre sorelle, Panorama, 22 dicembre 1980.
46
Ibidem.
24
47
Gastone Geron, De Lullo ripropone le Tre sorelle in una rarefatta atmosfera glaciale, Il
Giornale Nuovo, 28 novembre 1980.
48
Giorgio De Lullo, da unintervista di Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica, 28 settembre
1980.
49
Aggeo Savioli, Ridere amaro con Cechov, LUnit, 12 ottobre 1980.
50
Vedi APPENDICE I, Lattrice si racconta.
51
Aggeo Savioli, Ridere amaro con Cechov, LUnit, 12 ottobre 1980.
52
Ibidem.
25
scena La locandiera di Carlo Goldoni cos come era stata pensata nel 1952
dallo scomparso regista, avvalendosi ancora della partecipazione di Gianna
Giachetti, cui affida la parte di Mirandolina. Lattrice riscopre lamore per
Goldoni.
di
altrettanto
spessore.
Nel
1964-65
Franco
Parenti
sta
53
Eduardo e la famiglia allitaliana, a cura della redazione, Sipario, febbraio 1966, n.238,
pp. 22-23.
26
La crisi del linguaggio e di una societ nella felice commedia-saggio di Alberto Moravia, a
cura della redazione, Sipario, n. 247, novembre 1966, pp. 26-27.
55
Aggressivit moderna di una libera riduzione, a cura della redazione, Sipario, n. 256257, agosto-settembre 1967, pp. 89-90.
27
la
carica satirica. Sono questi gli anni delle nascenti contestazioni studentesche,
delle avanguardie, a teatro si discute sul rapporto tra attore e spettatore, e si
aprono nuove strade, quelle della protesta, della rottura e dellimpegno
storico e sociale56.
Nello stesso anno la signorina Nasturzio in uno spettacolo nuovo
diretto da Franco Parenti, La commessa di Luigi Diemoz, presentato insieme
a La mosca come due atti unici. Ma non lultimo spettacolo di questa ricca
stagione, nellestate lattrice chiamata a recitare accanto al grande attore
Nino Taranto ne Il Socrate immaginario di Ferdinando Galiani e torna
finalmente allamata commedia dellarte, con la regia di Giovanni Poli:
Commedia spumeggiante, dalla fantasia fluida, dai sentimenti appena
accennati, dalle avventure che si risolvono in schermaglie rapide e
gentilmente equivoche, Socrate immaginario anche il ritratto caustico e
allegramente amaro di una societ messa alla berlina con tutti i suoi
parrucconi. ()
In palcoscenico, uno show personale di Nino Taranto, che a 60 anni suonati
ha recitato per la prima volta una commedia in lingua, disegnando un don
Tammaro a tutto tondo duna misura esemplare che venava la pi acuta e
aperta comicit dun che di amaro, di cinico e di beffardo insieme. Accanto a
lui e al fratello Carlo (Platone), in luce Gianna Giachetti, una squillante Donna
Rosa, garbatamente ironica, Maria Grazia Sughi, briosa Emilia, Anita
Laurenzi, maliziosa cameriera, e la scatenata Marina Pagano 57.
56
Vedi a questo proposito Cesare Molinari, Storia del Teatro, in Teatro e lotta politica,
Capitolo XXXII, Editori Laterza, Milano 2003, pp. 271-279.
57
Giorgio Polacco, Ritorno alla commedia dellarte, Sipario, n. 268-269, agosto-settembre
1968, p. 42.
28
Ibidem.
Mario Scaccia, nato a Roma nel 1919, stato un grande interprete di personaggi classici e
moderni, da attore libero e con la Compagnia dei Quattro (con Mauri-Moriconi-Enriquez).
Citiamo la bella interpretazione, dopo 50 anni di carriera, in Romolo il Grande di Durrenmatt,
al Festival di Spoleto.
60
Maurizio Scaparro nasce a Roma nel 1932. Importante regista, inizia come critico e dal
1963 dirige il Teatro Stabile di Bologna. Lanno dopo presenta La Venexiana di Anonimo del
500, sua prima regia. Firma oltre sessanta spettacoli, molti con gli attori Mario Scaccia e
Pino Micol. Oltre alla regia si dedica anche allorganizzazione in modo innovativo, dirige
compagnie autonome e Teatri Stabili (dal 1969 al 1975 lo Stabile di Bolzano, dal 1983 al
1990 lo Stabile di Roma). Nel 1994-95 Commissario straordinario dellEnte teatrale italiano
e dal 1997 direttore del Teatro Eliseo di Roma.
61
Chicchignola, commedia in tre atti, considerata la migliore di Ettore Petrolini. Scritta e
rappresentata per la prima volta nel 1931, unamara riflessione sulla meschinit delluomo,
attraverso tipi di comicit diversi, da Aristofane a Molire, con un finale che presenta tuttavia
accenti positivi.
29
62
63
Franco Cuomo, Luomo nero, Sipario, n. 307, dicembre 1971, pp. 54-55.
Agostino Lombardo, Il Mercante di Venezia, Sipario, n. 331, dicembre 1973, pp. 47-48.
30
Agostino Tino Buazzelli (Frascati, Roma 1922, Roma - 1980), attore di teatro, cinema e
televisione. Si diploma allAccademia darte drammatica Silvio DAmico con gli attori Nino
Manfredi e Vittorio Gassman, ed inizia a lavorare con la Compagnia Gassman-Maltagliati nel
1947, prima di diventare capocomico. A teatro fu grande interprete di Brecht, Pirandello,
Miller e Shakespeare, ma divenne noto al grande pubblico per il personaggio
dellinvestigatore privato Nero Wolfe, interpretato in una serie televisiva degli anni 1969-71.
Nel 1954 entra nella Compagnia teatrale De Lullo-Falk, che abbandona lanno seguente per
partire in una tourne in Sudamerica con la Compagnia Proclemer-Albertazzi-Magni-Ricci.
Celebri i successi al Piccolo di Milano, allo Stabile di Genova e a Roma, diretto da Orazio
Costa. Nel 1970 fu sceneggiatore, regista e interprete, per la televisione, di Pap Goriot di
Balzac. Attore vigoroso ma a tratti sognante, dalla dizione perfetta ed un timbro di voce
caldo e armonioso, riusciva a passare dal comico al drammatico, con eleganza di gesto e
parola.
65
Aurelio Pierucci, nato a Firenze nel 1951, si diploma nel 1974 attore e regista
allAccademia darte drammatica di Roma. Collabora per la regia con Orazio Costa ed in
seguito con Tino Buazzelli. Attivo come attore, cura la regia di molti spettacoli, tra i quali
citiamo: Edipo di Seneca, Luomo dal fiore in bocca di Pirandello, Magia rossa di Ghelderode,
Gli alunni di Zeus di G.Balistreri, Inaugurazione di Rosso di San Secondo a Monaco, Il ferro
di DAnnunzio.
Molte le letture pubbliche e i recitals, da Molire a Sofocle, da Ariosto a Eschilo, e due
importanti letture dantesche: 4 cicli completi della Divina Commedia nella Chiesa della Badia
Fiorentina e una lettura antologica dantesca al Teatro Libero di Palermo. Fonda
lAssociazione Culturale Il Convivio, ed organizza la rassegna teatrale Firenze per Carlo
Goldoni, nel 1993 a Firenze, Palazzo Pitti. Produce inoltre la rassegna Gabriele DAnnunzio e
la Toscana nel 1994. Ricordiamo inoltre limpegno alla radio e il ruolo di maestro presso lo
Stabile di Palermo dove ha tenuto un corso di recitazione (movimento, voce, azione),
seguendo gli insegnamenti del teorico Orazio Costa.
31
66
67
Enrico Groppali, Il Borghese gentiluomo, Sipario, n. 377, ottobre 1977, pp. 18-19.
Gianfranco Civolani, Luomo con le valigie, Sipario, n. 384, maggio 1978, p. 25.
32
33
Dopo questo grande spettacolo, nel 1986, lattrice torna a teatro con
la Compagnia Glauco Mauri in Faust di Goethe, e due anni pi tardi in Sogno
Aldo Vigan, Unavventura dello spirito umano, conversazione con Otomar Kreia, nel
programma di sala dello spettacolo, Il Patalogo, n. 10, agosto 1985, pp. 121-124.
69
70
Ibidem.
71
34
di Galileo, nel ruolo della Signora Sarti, stavolta al Teatro Argentina di Roma
con la regia di Maurizio Scaparro, accanto a Pino Micol e Andrea Matteuzzi.
In scena per il novantennio della nascita di Brecht, Vita di Galileo pu
considerarsi testo centrale dellautore, profondamente controverso e di
indubbio impegno politico. Ne ricordiamo lineguagliabile edizione di Strehler
72
73
Ibidem.
Sogno di una notte di mezza estate, a cura della redazione, Il Patalogo, n. 12, dicembre
1988, p. 74.
35
al Piccolo Teatro di Milano nel 63. Il regista Maurizio Scaparro mette in scena
Vita di Galileo con successo, nel pieno rispetto del suo valore etico e morale.
La scenografia imponente e simbolica:
() Un principio di rotazione, di vita interiore della macchina teatrale
presiede allo spettacolo di Maurizio Scaparro; la scena essenzialmente
costituita da una grande sfera lignea e apribile, una sfera mentale e quindi
geometricamente articolata in angoli, con intorno delle gradinate; essa
opera di Pedro Cano ed Ennio Francia, ispirata allimmagine in un trattato
del 1505, opera del matematico Luca Pacioli. ()74
74
Ibidem.
36
78
76
37
38
Nel 1992, dopo anni di inattivit, riapre il Ridotto del Teatro Biondo
Stabile di Palermo, e dieci anni pi tardi, Gianna Giachetti torna a lavorare
sulle scene che lavevano vista recitare, ancora molto giovane, al fianco di
Franco Parenti. Il Teatro palermitano, con la collaborazione dellEnte Teatro
di Messina, produce lallestimento di Racconto dinverno di Shakespeare, con
la regia di Roberto Guicciardini, le scene e i costumi di Pietro Carriglio,
direttore dello Stabile. Lattrice interpreta Paulina, figura centrale della
tragedia, che con la propria determinazione riesce ad affrontare con
fermezza il prevaricatore Re Leonte, per Gianna Giachetti ancora un ruolo
femminile dotato di grande personalit.
Lanno successivo lo Stabile mette in scena uno spettacolo in omaggio
alla memoria di padre Pino Puglisi, vittima della mafia, il testo Il fiore del
Lattrice aveva interpretato il ruolo della perpetua nel 1997 in Don Milani Il priore di
39
Solo due mesi pi tardi, nel maggio 2003, il Teatro Biondo produce
nella cattedrale, di Eliot, che viene dato in prima nazionale il giorno 29, lo
stesso in cui si era compiuto, nel 1170, lavvenimento trattato, il martirio
nella cattedrale di Canterbury, dellarcivescovo Thomas Becket, in seguito
alla sua ribellione al Re Enrico II. Il regista Pietro Carriglio intende
sottolineare lattualit del dibattito morale trattato, il dilemma interiore di
Becket, tema centrale dellopera: il dubbio. Gianna Giachetti si confronta in
questo spettacolo con un testo che si pu ricondurre nella forma alla Sacra
Rappresentazione, ed il suo personaggio la impegna in un lungo monologo,
durante il quale il suo corpo risulta incastrato nelle fondamenta della stessa,
ricreata, cattedrale.
Lattrice, ancora una volta coraggiosa e felice di sperimentare
esperienze diverse, accetta con grande curiosit il ruolo successivo, quello di
Praskowia in La vedova allegra, che rappresenta per lei un importante e
divertente debutto nel genere delloperetta. Lo spettacolo, un classico molto
80
Gianna Giachetti risponde a Luigi Farina, Intervista ai protagonisti, Cronaca dalla prima di
Il fiore del dolore al Teatro Biondo Stabile di Palermo, www.teatrobiondo.it.
81
Ne citiamo alcuni: La crisi del teatro risolta da me, Il bacio, Festival della canzone
napoletana, Vite degli uomini illustri, Visita di condoglianze, Nostalgia.
40
amato dai palermitani, inaugura la stagione estiva, anno 2004, del Teatro
Massimo di Palermo, e vanta un allestimento molto curato 82 , con alcune
novit, tra le quali la stessa Gianna Giachetti, presenza assolutamente inedita
in questo ruolo.
E logico spiega il regista Filippo Crivelli che nel riallestire questa Vedova
abbia apportato delle modifiche, nuovi interpreti automaticamente
suggeriscono idee diverse e, pur mantenendo la massima fedelt ai testi e
alle musiche originali, ho cercato di dare pi allegria e pi colore a uno
spettacolo che continua a essere miracolosamente giovane.83
82
La regia di Filippo Crivelli, lOrchestra, il Coro e il Corpo di Ballo sono della fondazione
Teatro Massimo, diretti dal maestro Carmelo Caruso. Particolarmente curati scene e costumi
di Maurizio Monteverde.
83
Dichiarazione del regista Filippo Crivelli in La vedova allegra apre la stagione del Teatro di
Verdura, Comunicato stampa, www.teatromassimodipalermo.it.
41
42
fine 1800, e narra una storia liberamente tratta da Leredit di Mario Pratesi,
con la prestigiosa sceneggiatura di Vasco Pratolini e Pasquale Festa
Campanile.
Dopo questultimo impegno seguono per Gianna Giachetti ben 35 anni
di silenzio nel mondo del cinema, una lunga pausa che si interrompe
improvvisamente nel 1996, grazie al regista e commediografo fiorentino Ugo
Chiti85, con cui torna a lavorare nel riconosciuto film di importanza nazionale
Un T con Mussolini
85
86
Ibidem.
Ibidem.
43
lattrice torna alla commedia in un film del 2004, Tredici a tavola di Enrico
Oldoini, commedia ambientata in un vecchio casale della campagna toscana,
a met tra il comico ed il malinconico, interpretata da un ricco cast di attori
tra cui citiamo Paolo Bonacelli e Giancarlo Giannini.
Oltre che attrice di teatro e di cinema, Gianna Giachetti stata ed
tuttora una instancabile interprete di innumerevoli personaggi degli
sceneggiati televisivi del passato, fino alle attuali fiction. Notevole la quantit
e la qualit del lavoro svolto per la televisione 87, spesso con la prestigiosa
regia di maestri come Edmo Fenoglio, Mario Ferrero, Vittorio Cottafavi.
Tra i numerosi lavori sono degni di nota gli sceneggiati Il costruttore
87
A questo proposito vedi lelenco completo dei lavori televisivi di Gianna Giachetti in
APPENDICE V, Apparizioni Televisive, pp. 114-121.
44
CAPITOLO SECONDO
professione
dellattore
nel
ricordare
le
parti
memoria
Ibidem.
46
ripropone
La
Locandiera
di
Goldoni
nella
messinscena
pensata
47
dellarte
per
impersonare
caratteri
reali,
veri,
ricchi
di
Gli interpreti sono: Gianna Giachetti (Mirandolina), Gabriele Tozzi (Cavaliere di Ripafratta),
Ezio Marano (Marchese di Forlimpopoli), Andrea Matteuzzi (Conte dAlbafiorita), Isabella
Guidotti (Ortensia), Marina Locchi (Dejanira), Roberto Alpi (Fabrizio), Martino Duane, Cesare
Festa.
7
48
Goldoni quindi mette in guardia gli uomini dalla malizia delle donne,
ma ha profonda simpatia per Mirandolina, uno dei personaggi pi
rappresentativi del suo nuovo teatro. Citiamo dal III atto, scena ultima:
Mirandolina: Queste espressioni mi saran care, nei limiti della convenienza e
dellonest. Cambiando stato, voglio cambiar costume; e lor signori ancora
profittino di quanto hanno veduto, in vantaggio e sicurezza del loro cuore; e
quando mai si trovassero in occasioni di dubitare, di dover cedere, di dover
cadere, pensino alle malizie imparate, e si ricordino della Locandiera9.
Teresa Megale, commento, Lautore a chi legge, in Carlo Goldoni, La locandiera, a cura di
Sara Mamone e Teresa Megale, Marsilio Editori, Venezia, giugno 2007, p. 235.
9
Ivi, pp. 226-227.
10
Tommaso Chiaretti, Quel buon gusto di 30 anni fa, La Repubblica, 21 marzo 1981.
49
Lattrice si arricchisce
11
50
lutto per la scomparsa di Paolo Grassi), ha tributato del resto, alla Locandiera
1981, accoglienze assai cordiali14.
14
Aggeo Savioli, Cera una volta una famosa Locandiera, LUnit, 21 marzo 1981.
Rimandiamo ai paragrafi 2.2 e 2.3 per lanalisi dello spettacolo e dellinterpretazione
dellattrice.
16
Carlo Goldoni, Lettera a Stefano Sciugliaga, Opere, XIV, 127, p. 327, in Giuseppe Bonghi,
Introduzione a Il Ventaglio di Carlo Goldoni, www.classiciitaliani.it.
17
Giovanni Raboni, Pi ritmo per la gran commedia del Ventaglio, Il Corriere della Sera,
14 luglio 1993.
15
51
da
attrice
matura
capace
nella
lettura
dei
testi,
Ibidem.
52
rusteghi, scritta da Goldoni nel gennaio del 1760 e allestita per la prima
volta, con il titolo La Compagnia dei Salvadeghi, ossia i Rusteghi , il 16
febbraio dello stesso anno, durante il Carnevale, al Teatro San Luca di
Venezia.
La commedia, in dialetto veneziano, ha come tema portante il conflitto
tra la mentalit conservatrice, chiusa e avara dei quattro personaggi maschili,
i rusteghi Lunardo, Canciano, Simon e Maurizio, espressione di uno stile di
Giovanni Raboni, Pi ritmo per la gran commedia del Ventaglio, Il Corriere della Sera,
14 luglio 1993.
21
Citiamo gli interpreti de I rusteghi, diretti da Massimo Castri: Gianna Giachetti (Felice),
Mario Valgoi (Lunardo), Enrico Ostermann (Simon), Daniele Griggio (Canciano), Gian Campi
(Maurizio), Michela Martini (Margarita), Wanda Benedetti (Marina), Stefania Felicioli
(Lucietta), Piergiorgio Fasolo (Felippetto), Quinto Parmeggiani (Conte Riccardo).
20
53
22
Carlo Goldoni, Lautore a chi legge, I Rusteghi, in Commedie di Carlo Goldoni, a cura di
Nicola Mangini, Unione Tipografico-Editrice Torinese, prima edizione 1971, Volume secondo,
p. 665.
23
Masolino DAmico, Al Donizetti di Bergamo il lavoro di Goldoni nellallestimento di
Venetoteatro regista Massimo Castri, La Stampa, luned 16 marzo 1992.
54
55
Bruno
De
Franceschi,
contribuiscono
ad
arricchire
dialoghi,
24
Giovanni Raboni, Grandi applausi a Bergamo per il capolavoro goldoniano allestito con
intensit e pathos da Massimo Castri. Aria nuova sui Rusteghi, Corriere della Sera,
celeberrima commedia messa in scena da Massimo Castri. Dal conflitto familiare a quello tra
conservazione e progresso, LUnit, domenica 1 marzo 1992.
56
28
57
invitare gli altri tre rusteghi con le mogli. Lunardo: Siora s. Cus, vedeu?
Me piase anca mi praticar. Tutti col so matrimonio. Cus no ghe x
sporchezzi30. Giunge Maurizio, ancora pi autoritario e rigido dello stesso
Lunardo, ed insieme decidono del matrimonio tra i propri figli, dopo aver
fatto uscire le due donne in malo modo. La vicenda continua nella casa di
Marina e Simon, in una ambientazione cupa e scarna, illuminata dalla finestra
situata lateralmente a destra che, aperta da Marina, fa entrare nella stanza
gli echi allegri del Carnevale.
Marina riceve la visita del nipote Felippetto che viene a chiederle
informazioni sulla futura sposa, dal momento che i due severi padre e
suocero non hanno intenzione di fargliela conoscere prima della cerimonia.
Arriva Simon brontolando del fatto di trovare in casa ospiti, suscitando la
reazione di Marina, che gli d del tanghero e si lamenta della vita austera
che le fa condurre. Arrivano nuove visite, entra Felice accompagnata dal
marito Canciano che porta molti pacchetti regalo, tanti da coprirgli il volto, e
dal Conte Riccardo, cavalier servente della dama, gentile e ben vestito.
Gianna Giachetti regala al personaggio una divertita gestualit ed un
portamento da dama, indossa un abito molto largo ai fianchi, che segna dal
momento del suo ingresso la distinzione tra il suo personaggio e le altre
figure femminili. Labito molto pi frivolo rispetto a quelli delle altre donne,
per il colore argento e la variet di accessori, ha una grande scollatura
arricchita da due fili di perle, un bel manto grigio ed il corpetto ornato di
vistosi fiocchi rosa. Anche la sua acconciatura ricca, con fiori rosa e rossi
tra i capelli e grandi orecchini di perle.
Felice mostra in modo fiero e deciso la propria femminilit, non teme il
giudizio altrui ed ha il coraggio di affrontare il marito Canciano, che appare
sottomesso, tanto da accettare la compagnia del cavaliere, con il quale
tuttavia non riesce e non vuole avere alcun tipo di dialogo. Gianna Giachetti
usa la voce come uno strumento, in modo caricaturale, incalza il marito
30
58
Canciano lunico tra i rusteghi a dar ragione alla moglie, infatti alla
domanda precedente di Felice risponde: Siora si 32 . Inoltre si vanta del
palco che il marito le ha comprato nel teatro per assistere alle opere,
conquista che, vista la personalit e le idee di Lunardo e Simon, apparirebbe
impossibile per le altre due mogli. Felice, dopo aver appreso della sorte dei
due fidanzatini da Marina, elabora un coraggioso piano per farli incontrare, e
limpressione che sia lei da adesso a comandare la situazione e gli eventi.
Pulito e senza alcuna influenza della originaria cadenza toscana il dialetto
veneziano parlato da Gianna Giachetti, senza errori e con studiata attenzione
per gli accenti.
Nel secondo atto la scena si apre con la stanza apparecchiata a casa
di Lunardo, Margarita con un bel vestito color arancio prepara la tavola e
battibecca con la figliastra Lucietta, che va e viene dalla finestra, ancora una
volta aperta sui canti allegri del Carnevale. Marina e Simon arrivano proprio
mentre in atto una lite tra le due donne e Lunardo, arrabbiato con la
moglie per come si vestita e con la figlia che indossa una vecchia collana di
perle e le cascate33 ai polsi, prestatele dalla matrigna.
31
Franco Quadri, A Bergamo, I Rusteghi di Goldoni con la regia di Castri. Quei misantropi
in bala di comari. Ma non vince nessuno, La Repubblica, venerd 20 marzo 1992.
32
33
59
34
celeberrima commedia messa in scena da Massimo Castri. Dal conflitto familiare a quello tra
conservazione e progresso, LUnit, domenica 1 marzo 1992.
37
60
61
Il terzo atto inizia con una scena mesta, musica lugubre, Lunardo,
Simon e Canciano sono riuniti in una sorta di commiserazione e di comune
senso di impotenza nei confronti delle proprie mogli che hanno disobbedito e
causato una situazione di disonore. Si parla di castigarle, lo stesso Canciano
cos consiglia Lunardo: Castighla!, Mortifichla!42.
Lunardo si interroga su come agire. Cosa fare? Mandare a monte il
matrimonio, isolare Lucietta in un convento, oppure chiudere in casa moglie
e figlia, forse picchiarle con un pezzo di legno? Ancora meglio coparle?:
Simon: E po? No saveu? Ghe ne x dei omeni che bastona le so muggier, ma
credeu che gnanca per questo i le possa domar? Oib! Le fa pezo che mai; le
lo fa per despeto, se no i le copa, no gh remedio.
Lunardo: Coparle po no.
Canciano: Mo no, certo. Perch po, vltela, mnela, senza donne no se pol
star.
Atto III, scena I.
Entra Siora Felice43, una Gianna Giachetti che si muove elegante, con
atteggiamento deciso ma ragionevole: Patroni reveriti, grazie del so bon
40
62
63
46
64
49
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DOCUMENTI
67
68
4. Gianna Giachetti con Osvaldo Ruggieri (al centro) e gli allievi dellAccademia
in Donna del Paradiso, 1956.
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71
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11. Gianna Giachetti e Nora Ricci in Il mistero delle tre orchidee, sceneggiato, 1963.
75
76
13. Gianna Giachetti in Don Giovanni, 1964. Da destra: Franco Parenti, Gianna Giachetti,
Carmen Scarpitta, Sandro Dori, Mino Bellei.
77
14. Gianna Giachetti in Le tre sorelle, 1965. Dal centro verso sinistra: Manlio Busoni,
Rossella Falk, Carlo Giuffr, Gianna Giachetti, Romolo Valli, Salvatore Puntillo, Enzo Tarascio,
Giorgio De Lullo, Elsa Albani, Elena Cotta.
78
79
17. Gianna Giachetti in Il bagno, 1968. In primo piano, da sinistra: Italo DallOrto, Franco
Parenti, Gianna Giachetti, Quinto Parmeggiani, Paolo Pozzi.
80
18. Gianna Giachetti e Mario Scaccia in Non andartene in giro tutta nuda, 1970.
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82
83
21. Gianna Giachetti in Luomo nero, 1971. Da sinistra: Angiolina Quinterno, Paolo Poli,
Gianna Giachetti.
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85
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24. Gianna Giachetti, Romolo Valli e Adolfo Geri in Enrico IV, 1979.
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88
26. Gianna Giachetti in Enrico IV, 1979. Da sinistra: Gianna Giachetti, Romolo Valli, Mino
Bellei e Adolfo Geri.
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29. Gianna Giachetti con il figlio Martino Duane in La dodicesima notte, 1979.
91
92
93
94
95
34. Gianna Giachetti in Albergo Roma, 1996. Da sinistra: Gianna Giachetti, Barbara
Enrichi e Lucia Poli.
96
DOCUMENTI
97
18. Gianna Giachetti e Mario Scaccia in Non andartene in giro tutta nuda, 1970. Archivio
personale di Gianna Giachetti.
19. Gianna Giachetti in Magia rossa, 1970. Archivio personale di Gianna Giachetti.
20. Gianna Giachetti e Mario Scaccia in Magia rossa, 1970. Archivio personale di Gianna
Giachetti.
21. Gianna Giachetti in Luomo nero, 1971. Con Angiolina Quinterno e Paolo Poli.
Archivio personale di Gianna Giachetti.
22. Gianna Giachetti con Mauro Bolognini, 1974. Archivio personale di Gianna Giachetti.
23. Gianna Giachetti e Mauro Avogadro in Tutto per bene, 1975. Archivio personale di
Gianna Giachetti.
24. Gianna Giachetti, Romolo Valli e Adolfo Geri in Enrico IV, 1979. Archivio personale di
Gianna Giachetti.
25. Gianna Giachetti e Romolo Valli in Enrico IV, 1979. Archivio personale di Gianna
Giachetti.
26. Gianna Giachetti in Enrico IV, 1979. Con Romolo Valli, Mino Bellei e Adolfo Geri.
Archivio personale di Gianna Giachetti.
27. Gianna Giachetti, ritratto, 1979. Archivio personale di Gianna Giachetti.
28. Gianna Giachetti, ritratto, 1979. Archivio personale di Gianna Giachetti.
29. Gianna Giachetti con il figlio Martino Duane in La dodicesima notte, 1979. Archivio
personale di Gianna Giachetti.
30. Gianna Giachetti e Gabriele Tozzi in La locandiera, 1981. Archivio personale di
Gianna Giachetti.
31. Gianna Giachetti e Pino Micol in Edipo, 1991. Archivio personale di Gianna Giachetti.
32. Gianna Giachetti e Mario Valgoi in I rusteghi, 1992. Archivio personale di Gianna
Giachetti.
33. Gianna Giachetti in I rusteghi, 1992. Da sinistra: Michela Martini, Gianna Giachetti e
Wanda Benedetti. Da Il Patalogo, aprile 1992, p. 155.
34. Gianna Giachetti in Albergo Roma, 1996. Con Barbara Enrichi e Lucia Poli. Archivio
personale di Gianna Giachetti.
98
APPENDICE I
Lattrice si racconta
Stenterello, celebre maschera fiorentina che domina gran parte della scena teatrale tra la
fine del 1700 e linizio del 1800, invenzione di Luigi Del Buono, un artigiano orologiaio
amante del teatro nato a Firenze nel 1751. Nel creare la maschera, Luigi Del Buono prende
qualche spunto da Pulcinella ed inventa un carattere che, attraverso battute di spirito
sagaci ed un linguaggio schietto, critica la societ di quel tempo.
100
famiglia non era ricca, anche se non mi ha fatto mai mancare sostegno e
incoraggiamento morale. Dal 14 novembre 1954 iniziai il corso. Faccio parte
dellultima leva scelta da Silvio DAmico, che poi mor nel 1955. Con me
cerano Gian Maria Volont, Umberto Orsini, Francesca Menegutti, Mario
Bianchi, Mario Missiroli, Attilio Buccari, Elena Zen, Giuseppe dellOlio,
Giuliana Lojodice, Eva Magni, Giacomo Piperno, Luisa Tirinnanzi, Ferruccio
Soleri.
Nostra Dea di Bontempelli stato il Saggio di fine Accademia, prima avevo
recitato, nel secondo anno, con grande emozione, per la Commemorazione
della morte di Gabriele DAnnunzio, ed al primo anno in Liol di Luigi
Pirandello con la regia di Orazio Costa, spettacolo allestito per festeggiare i
20 anni dellAccademia, con gli allievi che nel frattempo erano gi diventati
importanti, Rossella Falk, Giorgio De Lullo. Noi ragazzi vi recitammo e lo
spettacolo fu portato a Venezia. Ricordo che con me cera Bice Valori.
Per commemorare la morte di Silvio DAmico, Orazio Costa mise in scena al
Teatro Quirino il Mistero recuperato dalla letteratura antica, mentre, come
dicevo, il Saggio finale fu Nostra Dea. Protagonisti eravamo Orsini, Volont
ed io. La mia parte fu quella della protagonista Dea, una donna manichino
che si trasforma nel personaggio di cui indossa labito. Scoprii, e non me
laspettavo, la risata del pubblico. Indossai labito della tortora, del ragazzo
ed altri. Bellissimi ricordi.
Mio fratello, che a quel tempo era corrispondente de La Repubblica e
lamico attore Paolo Poli mi aiutarono a trovare casa a Roma. Ricordo ancora
con un sorriso labito di lino azzurro di Paolo Poli, che per quegli anni (era il
1954) era piuttosto inusuale. Finita lAccademia iniziai a lavorare.
101
102
Finita lAccademia ho lavorato con lui solo nel 1976, nel ruolo di Lady Page
ne Le allegre comari di Windsor, accanto a Tino Buazzelli.
Rammento con affetto e tengo a ricordare gli altri maestri, in particolare
Ione Morino, attrice e compagna dello scrittore Alberto Savinio, che aveva
capito che dietro le mie insicurezze si poteva lavorare, una persona deliziosa.
Gli altri sono Wanda Capodaglio, che riusciva a tirare fuori il temperamento
dei suoi allievi, Giorgio Bassani e Niccol Gallo, miei insegnanti di cultura
generale, Sergio Tofano, Elma Criner Fernandez, attrice che fu compagna e
moglie di Ettore Petrolini. Ricordo che quando recitai nel ruolo della
Madonna nel Mistero con la regia di Costa, lei vedendomi in apprensione mi
don una foto di Petrolini da tenere nel taschino durante lo spettacolo.
Tuttavia la figura fondamentale era Orazio Costa. Si lavorava molto su una
disciplina basata sul movimento, la posizione del corpo, senza le
esagerazioni delle scuole di oggi nelle quali gli allievi sono oberati da nozioni
e da esasperanti lezioni sulla respirazione. Non approvo i sistemi di
insegnamento delle scuole attuali e non ho voluto insegnare perch ritengo
sia una responsabilit enorme.
Tuttavia al Teatro Stabile di Palermo, anche per motivi di contratto, Pietro
Carriglio convinse mio marito Aurelio Pierucci e me a svolgere questo ruolo
con un gruppo di giovani che dovevano risolvere il problema del dialetto e
della grande timidezza. Da questo gruppo di ragazzi sono oggi emersi alcuni
talenti. Il dramma che successivamente non trovano lavoro, anche
uscendo dalla situazione complessa della Sicilia, perch spesso nelle
Compagnie vengono presi i mediocri e sono loro a lavorare. Forse i bravi
mettono in difficolt gli operatori attuali nel loro non sapere?
Il suo percorso di attrice di teatro sempre stato alto, non ha mai accettato
di lavorare in allestimenti di qualit minore
Non fa per me, non perch io sia eccezionale, ma per la mia impostazione,
se accettassi sarei un errore da parte di chi mi commissiona. Lavorare in un
brutto spettacolo significa vergognarsi quando si va a prendere gli applausi,
dal momento che si tradito il pubblico.
Essendo nata proletaria, come tutti i fiorentini sono snob, nel senso che ho
mirato sempre ai migliori. E unaristocrazia, fare questo mestiere, anche se
si fa un teatro popolaresco, anche se si fa un teatro comico come quello di
Aristofane, unaristocrazia. Ho amato molto Strehler, anche se non ho
lavorato con lui, perch proprio per questo mio modo di vedere, il mio
mondo era quello viscontiano.
La mia meta era quella, per questa semplicit di nascita toscana che ci fa
piantare un cipresso solo perch bello, anche se non serve a nulla.
103
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107
108
Per esempio nella scena finale del terzo atto delle Tre sorelle, nelledizione in
cui avevo il ruolo di Olga, nella situazione commovente del dialogo con Irina
che mi chiede un giorno di poter tornare a Mosca, ricordo che piangevo
davvero.
C un momento nella recitazione in cui tutto si frantuma, si rompe, tutto
dolore, e questo dipende molto dallatmosfera che si crea con gli altri attori.
109
Acqua cheta una commedia in 3 atti rappresentata per la prima volta il 29 gennaio 1908.
Si tratta di una commedia ricca di caratteri e di tipi, scritta da Augusto Novelli (Carmignano
17/01/1867-07/11/1927), fondatore del teatro in vernacolo fiorentino. Commedia importante
perch rappresenta la nascita del teatro fiorentino moderno, attraverso il superamento della
maschera dominante di Stenterello. Il testo completo delle sue opere stato pubblicato in
12 volumetti dalleditore Bemporad.
110
ANTOLOGIA CRITICA
112
E ci che egli non ha fatto nessun altro avrebbe potuto farlo. Voglio dire che nessuno
avrebbe potuto colmare quel salto brusco col quale si passa dallumile e monodica poesia
degli anonimi artigiani di Perugia e delle raccolte di Gualdo Tadino, di Gubbio, di Orvieto al
dialogo sconvolgente e modernissimo tra Maria e Ges in croce di Iacopone. I rapporti tra
Maria e Ges nei componimenti degli anonimi laudesi umbri sono ridotti al livello familiare e
sentimentale, oggi diremmo piccolo borghese, dei loro poveri e terreni interessi di cuore. Nel
Pianto di Maria di Iacopone la piet di Ges per la Madre addolorata gi si tinge
dinsofferenza che vorremmo chiamare gidiana. Quel terribile: Lasciate che i morti
seppelliscano i morti, che tanto eccitava Gide, qui si tramuta sulle labbra del Cristo gi
lontanissimo dalla terra, in un non meno terribile: Lasciate che i vivi rimangano a soffrire
con i vivi.
Donna perch te lagni? Voglio che tu remagni che serve i miei compagni chal mondo
agio acquistato.
Lo so bene che tremendamente difficile e, per un allievo di scuola alle prime armi, quasi
impossibile, rendere questo senso di distacco e superiorit divina che si nasconde dietro le
parole di piet per una madre afflitta da una pena esclusiva e terrena. Perci non ne
facciamo un appunto al giovane Osvaldo Ruggieri. Gli si poteva chiedere, caso mai, di
sciogliersi, di abbandonarsi un po pi, di ispirarsi un po pi al Nuovo Testamento e un po
meno al Vecchio.
Una lode quasi incondizionata va invece alla bella Gianna Giachetti che ha fatto una
Madonna affettuosa, umile e calda come quella di un presepe. Il merito naturalmente
anche del regista.
Sandro De Feo, Dal cielo delle Laudi allinferno del Ruzante, LEspresso, 8 aprile 1956.
113
Protagonista della commedia e della serata era Gianna Giachetti, allieva del terzo anno. La
giovane Gianna, oltrech essere bella, ha anche della stoffa; se ci si permette fare
unosservazione (a carattere generale per: un difetto di tutti questi attori), che gesticola
troppo. Fra gli attori ricorderemo Gianmaria Volont, Umberto Orsini, Maria Francesca
Benedetti, Manlio De Angelis e Mario Missiroli, tutti quanti, chi pi chi meno, bravi e
volonterosi; dovrebbero fare strada.
Nel complesso, insomma, una serata riuscita, che il folto, sceltissimo pubblico ha mostrato di
gradire, applaudendo a non finire.
Vice, Saggio di regia allAccademia dArte drammatica, Il Paese, 28 marzo 1957.
La bruna Gianna Giachetti la pin up della prosa, a cura della redazione, Il Giorno, 22
aprile 1957.
114
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umana verit, come vero era il linguaggio nella ottima traduzione di Suso Cecchi, e
pittorescamente vera la scena di Mario Garbuglia.
Ancora un dramma familiare, a cura della redazione, Sipario, n. 151, novembre 1958, p.
23.
116
117
Le altre parvenze del sogno hanno avuto buoni interpreti in Gianna Giachetti, Renzo
Giovampietro, Michele Malaspina, Mico Cundari. La commedia stata applaudita dopo i primi
due atti, e pi brevemente alla fine.
Arnaldo Fratelli, Portava la maschera, Sipario, n.156, aprile 1959, p. 18.
Gog e Magog di Gabriel Arout, In attesa dei grossi spettacoli, Lo spettatore, a cura della
redazione, Sipario, n. 175, novembre 1960, p. 29.
Una regia impeccabile e un Lionello in gran forma per non parlare dellautore
Uomo e Superuomo di G.B.Shaw
In Uomo e Superuomo, commedia rappresentata in modo eccellente al Teatro Stabile di
Genova, troviamo la discussione sul prediletto tema evoluzionistico, il superuomo come
prodotto, motore e guida della Forza Vitale della quale la donna soltanto la parte
ostinatamente riproduttiva, e la rappresentazione del mito di Don Giovanni portato ai nostri
tempi (la commedia del 1903) e, naturalmente, capovolto nel personaggio di John Tanner
catturato dalla donna malgrado le sue continue fughe. ()
118
Lo spettacolo diretto da Luigi Squarzina eccellente. Il difficile equilibrio della recitazione del
quadro scenico (scene e costumi di P.L.Pizzi, molto belli), tentato dalla ricostruzione
dambiente e dalla dimostrazione concettuale, stato raggiunto felicemente non rinunciando
alle due facce della commedia che hanno cos attenuato luna nellaltra i legami limitativi del
tempo. ()
Alberto Lionello, interprete di un personaggio del tutto nuovo per lui, ha superata una
difficile prova. () Con lui hanno raggiunto ottimi risultati Gianna Giachetti, Paola Mannoni, il
finissimo Giancarlo Dettori, il concreto Carlo Hinermann, Carlo Cataneo, Nico Pepe, Gino
Bardellini, Eros Pagni.
Roberto Rebora, Una regia impeccabile e un Lionello in gran forma per non parlare
dellautore, Sipario, n. 180, aprile 1961, pp. 28-29.
La pistola puntata di Ui
La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht
() Gianfranco De Bosio ha diretto un interessante e degno spettacolo.
Lunica riserva che si potrebbe fare riguarda la non totale fiducia nei toni volutamente
farseschi. Ci avrebbe forse permesso una drammaticit scenica meno affidata alle azioni e
maggiormente ai significati.
Ma allinfuori di ci la fermezza e la coerenza dello spettacolo, nelle bellissime scene di
Mischa Scandella, sono state continue e la costruzione della parabola del tutto persuasiva.
Franco Parenti ha dato ad Arturo Ui dimensioni drammatiche assai controllate, efficacissime
soprattutto nelle manifestazioni dellisterismo e della follia di Ui.
Con lui sono stati molto applauditi i bravi Vittorio Sanipoli, Andrea Matteuzzi, Mimmo Craig,
Giulio Oppi, Stefano Svevo, Gianni Mantesi, Gianna Giachetti, Adriana Asti, Giovanna Pellizzi.
Perfetto nella breve scena dellattore Mahony stato Sergio Tofano.
Roberto Rebora, La pistola puntata di Ui, La resistibile ascesa di Arturo Ui, Sipario, n.
186, ottobre 1961, pp. 13-14.
119
Gianfranco De Bosio ha messo in scena il lavoro con espressive scene di Scandella e con
molta bravura superando felicemente le molteplici difficolt tecniche e manovrando con
suggestivi effetti la quarantina di personaggi che nel lavoro figurano. Li ha fatti recitare tutti
con i toni giusti. Ha dato a Franco Parenti, che va maturandosi, alle prese con una parte n
facile n gradevole, una vitalit isterica e frenetica che lattore ha reso, imitando i modi di
Hitler. Bravissimi Sergio Tofano, che ha disegnato un guitto mirabile, Giulio Oppi un
Hindenburg somigliante e drammatico, Vittorio Sanipoli un Roma (Rohm) scolpito (ogni volta
il Sanipoli d saggi encomiabili), Andrea Matteuzzi un Gobbola perfetto. Di sinceri impeti
Adriana Asti, e fortemente drammatica Gianna Giachetti Duane nelle gramaglie della vedova
di Dollfuss. Successo caloroso.
Eligio Possenti, La resistibile ascesa di Arturo Ui di Brecht, in 10 anni di teatro (cronache
drammatiche) di Eligio Possenti, Editore Nuova Accademia, Milano 1964, pp. 341-343.
120
Laffinit della Cameriera brillante con la commedia dellarte, di cui depone labito farsesco
soltanto nel bel terzo atto pi elevato nel tono dellinvenzione e nella qualit del dialogo,
stata accortamente sottolineata dalla regia di Gianfranco De Bosio, che ha dato di proposito
un carattere popolare alla tumultuosa gaiezza dei primi due atti puntando sugli effetti del
brio e della comicit degli attori bravissimi che aveva a sua disposizione. Sergio Tofano nelle
vesti dun Pantalone di gran stile, Gianna Giachetti in quelle di unArgentina spiritosa, Franco
Parenti e Checco Rissone nelle maschere di Brighella e Traccagnino, Giovanna Pellizzi e
Adriana Asti nelle parti delle due sorelle litigiose, Mimmo Craig e Renzo Giovampietro in
quelle di Ottavio e di Florindo, hanno formato un complesso estremamente gradevole per
vivacit e fusione.
Arnaldo Fratelli, La cameriera brillante, Sipario, n. 187, novembre 1961, p. 24.
La Moscheta di Ruzzante
() La nuova edizione della Moscheta molto bella. Nella pesante scena di Scandella,
giustamente pesante come la sorvegliata parlata dei personaggi, la vicenda di quel povero
essere che Ruzzante di fronte alla bella moglie e ai suoi amanti si svolge con una misura
stilistica ineccepibile. Soltanto il bravissimo Parenti ha dato a Ruzzante qualcosa in pi del
necessario. Cio la volont e la determinazione, che a tratti sono risultate evidenti, hanno
reso il personaggio uomo forte, il che contrario alla sua realt. Ma al di fuori di questa
osservazione Parenti non che da elogiare nel suo continuo progredire. Con lui sono stati
applauditissimi il divertentissimo Esposito, limpetuosa Gianna Giachetti, il sorprendente
Zernitz, e il simpaticissimo Cavalieri.
Alcuni ottimi spettacoli vecchi e nuovi, a cura della redazione, Sipario, n.188, dicembre
1961, p. 118.
121
preparano la morte e che sotto molti aspetti la condizionano. Qui il moralista Brancati, nei
suoi modi umoristici e veloci, inflessibile. Anche nellevidente divertimento della scena (ma
quanti significati pu assumere la parola divertimento che sembra avere una dimensione
unica) non c la possibilit di gioco di cui nei due atti precedenti a tratti si pu avere il
sospetto. Il disfacimento del protagonista completo. Il processo al peccatore trova un
poveruomo che ha sofferto soprattutto per miseria morale (rivalutiamo una buona volta la
parola che siamo troppo abituati ad unire a passivit), e la sua entrata in paradiso dove la
madre, meccanicamente madre, ha pregato per lui, diventa il coronamento pi incolore e
squallido di una vita totalmente conformistica. Il paradiso come una casa di ricovero.
La bella commedia, che si crea sulle sillabe, stata presentata in unedizione variamente
giudicabile. Mi sembrato che questa volta il regista Gianfranco De Bosio non abbia trovato
che a tratti la unitariet dei toni della rappresentazione. Lumorismo della bellissima prima
scena andato in parte perduto perch mi sembrato gli attori non si sono trovati fra
loro. Peccato veramente, perch si tratta di una scena dimportanza capitale per la
comprensione di tutto il resto. Anche certe lentezze, certo pausare, mi sono sembrati
dannosi. E leccessivo macchiettiamo di alcuni personaggi. Il sarcasmo della commedia
dovrebbe risultare prevalentemente dalla sua seriet. Ma la rappresentazione si svolta in
crescendo, fino a darci un equilibratissimo terzo atto.
Nella bella e intelligente scena di Emanuele Luzzati (suoi anche i costumi) il protagonista
Renzo Giovampietro ha dato unaltra prova delle sue attuali capacit. E uscito gradatamente
dal poco ordine iniziale e si affermato lungo la rappresentazione con stile sorvegliatissimo
e bella autorit. Con lui sono da ricordare il bravo Franco Parenti, comico e patetico nella
parte di Rosario Zappulla, giovane che non riesce con le donne; Gianna Giachetti, che deve
stare attenta a non ripetere troppo lo stesso personaggio; Cecilia Sacchi, al suo debutto, e
dobbiamo accogliere con piacere la sua prova totalmente positiva; la brava Giovanna Pellizzi,
Isabella Riva cos comunicativa, Annamaria Bottini, Cristiano Censi, Giulio Oppi, Mimmo
Craig, Carla Parmeggiani.
Roberto Rebora, Don Giovanni involontario, Sipario, n. 189, gennaio 1962, pp. 16-17.
122
dimostrata, per quanto piena di buona volont, ancora acerba, e Gianna Giachetti ha avuto
risultati un po monocordi.
Guido Boursier, LUfficiale reclutatore, Sipario, n. 201, gennaio 1963, pp. 38-39.
Pretesto shakespeariano
Due gentiluomini di Verona di Shakespeare
() Tenuto conto del valore non eccessivo della commedia e delle particolari esigenze di uno
spettacolo allaperto per sua natura portato a esteriorizzare e a puntare pi sugli elementi
visivi e sonori che sui valori della parola i criteri adottati da De Lullo e da Guerrieri ci
paiono perfettamente legittimi. ()
123
Nei momenti migliori si giunge a una particolare versione del meraviglioso scenico, in quelli
meno ispirati si fornisce lequivalente teatrale di un gelato per le sere estive. ()
Tra i personaggi minori la vivace Gianna Giachetti, il pittoresco Alessandro Esposito, il
dignitoso Massimo Foschi.
Ettore Capriolo, Pretesto shakespeariano, Sipario, n. 232-233, agosto-settembre 1965, p.
90.
Dopo Visconti
Le tre sorelle di Anton Cechov
() In una commedia povera di accadimenti esteriori, ma ricca di unatmosfera creata
dallazione interiore di molti personaggi nessuno dei quali ha una funzione di protagonista,
tutti sullo stesso piano dai padroni di casa agli ospiti e ai due vecchi servitori, solo
leccellenza dogni singolo recitante pu far s che quellatmosfera si formi e si risolva in
poesia. Questo avvenuto e ne va resa ampia lode a Giorgio De Lullo regista che nella
scelta degli interpreti stato avveduto e li ha guidati in modo da portarne linsieme a una
rara perfezione. Quanto a De Lullo attore, che si era riservata la parte del fallito e
tormentato Andrej, lha resa con una sensibilit che, nellirrompere della pena nascosta, gli
ha guadagnato un applauso a scena aperta. Le sorelle, di cui Elsa Albani era la buona e
saggia Olga, Rossella Falk linquieta e dolorosa Mascia, Elena Cotta la dolce e delusa Irina,
hanno formato un terzetto strettamente legato nella diversit dei caratteri, commovente
nella sua aspirazione alla irraggiungibile Mosca. Stupendo Romolo Valli nel personaggio del
colonnello Verscinin. Bella e odiosa Gianna Giachetti nella figura ottusa ed egoista di
Natascia.
Arnaldo Fratelli, Dopo Visconti, Sipario, n. 226, febbraio 1965, pp. 13-14.
124
Di questi alti e bassi ha risentito la recitazione degli interpreti principali, almeno di alcuni di
essi, Valli che era Versinin, la Albani che faceva Olga, la Giachetti che faceva Natalja, la
Cotta che era Irina, Giuffr che era Solenyl. () I due interni, ma specialmente lesterno con
le betulle, immaginate da Pizzi mi sono parsi tra i pi belli nella pur eccellente tradizione
della nostra messinscena cecoviana. Assai viva la traduzione di Guerrieri.
Sandro De Feo, Un Cecov troppo edificante, LEspresso, 31 gennaio 1965.
La crisi del linguaggio e di una societ nella felice commedia-saggio di Alberto Moravia, a
cura della redazione, Sipario, n. 247, novembre 1966, pp. 26-27.
Aggressivit moderna di una libera riduzione, a cura della redazione, Sipario, n. 256257, agosto-settembre 1967, pp. 89-90.
125
126
127
Il mercante di Venezia
Come avveniva spesso nellOttocento dietro lesempio di Ernesto Rossi (primo interprete, nel
1869, di Shylock), anche Mario Scaccia avrebbe potuto intitolare il suo spettacolo Shylock:
ovvero il Mercante di Venezia; e infatti, uscendo dalla sala del Teatro Parioli, lo spettatore
non certo indotto a pensare che il mercante del titolo in realt Antonio, malinconica
vittima dellusura, e tanto meno che la commedia affronta una tematica in cui si riflettono ed
esprimono alcuni dei problemi intellettuali ed economici pi gravi degli anni, tra il 1596 e il
1598, in cui fu scritta. Quel che lo spettatore pensa che centro e fine dellopera sia Shylock
e che il resto, personaggi e situazioni, sia un fondale su cui far meglio risaltare la figura,
senza dubbio mirabile, di quellebreo di Venezia con cui Shakespeare sviluppava e
approfondiva lesperienza offertagli dallEbreo di Malta di Christopher Marlowe. E non che ci
sia dovuto ad una deliberata scelta di Scaccia. Questo geniale attore che si accosta ora alla
regia dichiara esplicitamente che non ridurr al solo motivo di Shylock (Ermete Novelli)
largomento della commedia e indica anzi in tre mondi quelli di Porzia, di Antonio e di
Shylock i tre principali motivi conduttori dellopera. E tuttavia tali intenzioni confermate
anche da un notevole rispetto del testo (qui presentato nella scorrevole traduzione di Paola
Ojetti) e dal tentativo di distinguere i tre mondi anche attraverso i costumi (dovuti, al pari
della schematica scena, a Mario Padovan) finiscono col non realizzarsi, e quella stessa
parola teatrale che, giustamente Scaccia vuole valorizzare, risuona viva ed efficace
soltanto quando a pronunciarla Shylock-Scaccia.
Perch questo accada, e perch lo spettacolo sia, in definitiva, mattatoriale, si pu
spiegarlo in vari modi, e anzitutto proprio col fatto che, di fronte a un personaggio che,
come scrive F. Ferrara in Shakespeare e la Commedia (Bari, Adriatica, 1964) un
pericoloso invito e uninvincibile tentazione per il mattatore, Scaccia si comportato,
appunto, da mattatore, circondandosi di troppi attori inesperti o inadatti la cui fragilit, se
ha messo ancor pi in luce la bravura del capocomico, ha anche danneggiato sia il lavoro di
attori come Gianfranco Ombuen (Antonio), Gianna Giachetti (Porzia), Carla Macelloni
(Nerissa), che avrebbero potuto essere utilizzati assai meglio, sia lintero edificio della
commedia una commedia, va detto, il cui improbabile e svagato intreccio non deve far
ignorare che sapientemente costruita su un giuoco di contrasti (apparenza e realt; denaro
e amore; corruzione e purezza) che avrebbe richiesto una assai maggiore delicatezza e
riflessione. ()
Agostino Lombardo, Il Mercante di Venezia, Sipario, n. 331, dicembre 1973, pp. 47-48.
128
bellissimi costumi, luna e gli altri pi al servizio del cot illustrativo dello spettacolo che non
di quello mordente e attuale.
E infine di Romolo Valli la magistrale interpretazione del ruolo di Argante, lultimo della
carriera di Molire. ()
Peccato che non siano del pari il resto degli attori, poco omogenei lun laltro e nellinsieme
abbastanza scialbi.
Esclusi da questo giudizio sono per il Dottor Fecis di Franco Parenti, la vivace Tonina di
Gianna Giachetti, il Tommaso Cagherai di Mauro Avogadro (che in una breve apparizione
conferma in pieno le doti gi dimostrate nella ronconiana Partita a scacchi) e la cinica
Louison della minuscola Antonella Baldini la cui spigliata recitazione fa pensare agli spettatori
e non solo ad Argante che non ci sono pi bambini.
Giovanni Lombardo, Un rilancio per la prosa?, Sipario, n. 339-340, agosto-settembre
1974, pp. 25-26.
Mefistovalzer
() Radenti soprassalti di gocciolante euforico riso tagliano lividi laggricciante sorriso del
calembour: la rappresentazione sottolinea il sarcasmo giustapponendo i trasalimenti
sconsolati di Buazzelli, occupato a tessere attorno al Magister Tenebrarum una rete di
autodaf derisorii allusiva al modello di Lubitsch (Heaven can wait), al plateale eccessivo di
Gianna Giachetti e alle divertite scansioni contrappuntistiche di Poddighe e Castellaneta,
ricercatori scientifici in un laboratorio di miti in liquidazione.
Enrico Groppali, Mefistovalzer, Sipario, n. 373-374, giugno-luglio 1977, p. 28.
129
Il Borghese gentiluomo
() Anche se nella fattispecie allo spettacolo non mancano felici intuizioni (quella scalea
littoria da infimo melodramma che collega e spartisce, stinta in abominevole color caffelatte,
il salotto raccogliticcio di uno Jourdain che ha colonizzato lAbissinia accanto ai notabili
dellaristocrazia nera; la coppia ampollosa e fasulla Dorante-Dorimne col lezio vitreo e
agghiacciante di una Gianna Giachetti da manuale che gioca, perfida comdienne a una
tavola imbandita di riccioli e veleni; lesplosione finale fragorosa e baracconesca della
mascherata orientale tra clangori di scimitarre e luci che impazzano come in un brutto
Ferraniacolor anni cinquanta che strizzi nostalgico locchio verso i kolossal De Mille) a
Buazzelli che locchio corre sempre magnetico.
Enrico Groppali, Il Borghese gentiluomo, Sipario, n. 377, ottobre 1977, pp. 18-19.
La dodicesima notte
()
Ma tutto lo spettacolo un meccanismo di alta precisione e ingegnosit dove operano
parecchi giovani attori con eccellenti risultati.
Fabio Doplicher, La dodicesima notte, Sipario, n. 396, maggio 1979, p. 20.
Le tre sorelle
Alla critica di tristezza nostalgica delle tre protagoniste delle Tre sorelle, il regista Giorgio De
Lullo aggiunge a buon diritto un duplice motivo personale di affettuoso rimpianto: come
130
attore figur infatti nei primi anni Cinquanta nella mirabile edizione viscontiana del dramma,
come attore e regista diede vita una decina danni pi tardi alla diligente edizione di Giovani
con Romolo Valli. ()
A rafforzare questo sentimento, la scena di Pier Luigi Pizzi, da realistica chera stata nel 65,
si fatta allusiva: dietro alcuni concreti accessori ambientali, un velo di tulle lascia
intravedere la simbologia, congelata nel vuoto, delle tre betulle rimaste nel mitico giardino.
Franco Quadri, Le tre sorelle, Panorama, 22 dicembre 1980.
131
si riveste nella musica di Ciaikovskj (Quinta Sinfonia). Funziona sempre la traduzione, ormai
classica, di Gerardo Guerrieri. Sala affollata, pubblico attento, e accoglienze calorosissime.
Aggeo Savioli, Ridere amaro con Cechov, LUnit, 12 ottobre 1980.
132
Tant vero che nel terzo atto, diventata pi semplice e diretta, lattrice recupera non
solo in freschezza del personaggio ma anche in presa sul pubblico.
Roberto De Monticelli, Fedelmente ricostruito un grande spettacolo di Visconti, Da
quella locanda un nuovo Goldoni, Il Corriere della Sera, 21 marzo 1981.
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134
celeberrima commedia messa in scena da Massimo Castri. Dal conflitto familiare a quello tra
conservazione e progresso, Rusteghi e nevrotici, LUnit, domenica 1 marzo 1992.
135
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I Rusteghi.
Nel ritratto dellarrogante, assolutista, intrattabile Lunardo, rustego per antonomasia con la
sua pretesa di far sposare la figlia diciottenne senza nemmeno lasciarle prima vedere il
marito designato, forse Goldoni ha adombrato il suo nemico Carlo Gozzi, vendicandosi delle
malevole accuse di sovvertitore dei costumi insinuate dal nobiluomo parruccone. Almeno
questo m parso di intendere nella accentuazione risentita che la regia ha imposto a Mario
Valgoi, Lunardo di strepitoso risalto, anche se infine costretto a dar via libera ai promessi
sposi dalla racola travolgente dellimpavida Felice impersonata da una superlativa Gianna
Giachetti di temperamento leonino sotto la maschera accomodante.
Gastone Geron, Il Giornale, 1 marzo 1992, in I Rusteghi, Il Patalogo, stagione
1992/93, settembre 1992, p. 156.
137
proprio in quella di Lunardo, quello pi rustego e ottuso di tutti con il travestimento del
giovane Felippetto mascherato da donna pur di poter per un attimo sbirciare la sua
promessa sposa Lucietta.
Questa in fondo banale trasgressione mette per in moto meccanismi teatrali che
sconquassano i modi grigi chiusi e monotoni della vita dei quattro rusteghi e delle loro
famiglie e che, se in un primo momento sembrano far precipitare la situazione in un dramma
dramma piccolo, inconsistente, comico, appunto ch comiche sono tutte le grettezze, le
rigidit, le stupide soverchierie dei rusteghi, ne impongono poi lo scioglimento e il lieto fine.
Perch in questa lotta di sessi e di generazioni a condurre la commedia sono proprio le
donne con i loro intrighi, i loro pettegolezzi, le loro ambiguit, le loro paure e la loro
incontenibile voglia di tirarsi fuori, anche soltanto di poco e per poco, da una condizione
soffocante mortificante e storicamente insostenibile. E su questo doppio binario dello scavo
dei personaggi dentro e fuori il loro linguaggio, arricchito da Castri di pause, gesti, tic, silenzi
e controscene che ne amplificano la portata psicologica, e quello del teatro che si impone
nonostante tutto con le sue leggi e i suoi risvolti comici patetici e ridicoli, andata la regia di
Castri. E cos latmosfera dello spettacolo, allinizio tremendamente e gelidamente cupa,
intrisa di rabbia malcelata e di stolida grevit, vira pian piano nel grottesco e nel comico pi
scoperto e godibile, raggiungendo il suo apice nella scena del travestimento, con tanto di
grande armadio a nascondere lo sparuto imbelle Felipetto e il malcapitato Conte, come in
uno scatenato vaudeville.
Atmosfera che precipita poi nel terzo atto senza peraltro farsi pi rilassata con la filippica
di Donna Felice (una Gianna Giachetti magnificamente subdola e sin troppo imperiosa) nel
divertimento quasi macchiettistico e caricaturale, nellhappy end scontato e per questo
appena accennato, quasi buttato via con il sipario che si chiude a colpire la battuta di
congedo rituale di Donna Felice.
Uno spettacolo, questa inedita versione de I rusteghi, rigoroso e per niente accomodante,
cui una affiatatissima compagnia ha saputo restituire tutti i succhi agri e comici, tutte le
impareggiabili sfumature che la genialit di Goldoni aveva previsto per i suoi quattro martufi.
Che erano: Mario Valgoi, un robusto e minaccioso Lunardo, Enrico Ostermann, un Simon
mercante pedante e isterico, Daniele Griggio, un sior Canzian di bella levatura nella restia
sottomissione alla moglie, e Gian Campi un Maurizio imponente e autoritario. Capitanate
dalla Felice di Gianna Giachetti la squadra femminile annoverava una brava Michela Martini
nelle vesti di Margherita, la moglie di Lunardo, la sempre eccellente Wanda Benedetti, siora
Marina, e Stefania Felicioli, una Lucietta di grande spessore e vitalit. Completavano il cast
Piergiorgio Fasolo, Felipetto, e Quinto Parmeggiani, il Conte Riccardo.
Calorosissime le accoglienze del pubblico alla pomeridiana di mercoled scorso al Teatro
Verdi di Pordenone.
Mario Brandolin, Le impareggiabili sfumature della genialit di Goldoni, Messaggero
Veneto, venerd 27 marzo 1992.
138
Gli orsi immortali. Bella rilettura dei Rusteghi di Goldoni diretta da Castri.
() Gianna Giachetti, impavida Felice, tutta intelligenza e astuzie, con lo strapotere della
moglie virago, vera dominatrice dellintera situazione con travolgente cordialit.
Giorgio Polacco, Gli orsi immortali. Bella rilettura dei Rusteghi di Goldoni diretta da Castri,
Il Piccolo, sabato 28 marzo 1992.
139
140
regina Ermione, le cui sofferenze sono parse, se possibile, quasi acuite dalla maestria di
Pamela Villoresi che, con altrettanta bravura ha impersonato anche la figlia Perdita.
Pi che meritati gli applausi per regia, cast e scenografie, queste ultime realizzate mediante
il singolare utilizzo di pannelli in alluminio.
Vito La Paglia, Racconto dinverno di William Shakespeare al teatro Biondo di Palermo,
Prometheus, Quindicinale di informazione culturale, Anno I, n. 23, 15 aprile 2002.
141
corpo incastrato nelle fondamenta della cattedrale e la testa a cercare il disegno della luce
una menzione meritano almeno Liliana Paganini e Stefania Blandeburgo. ()
Giuseppe Drago, LAssassinio? Una convincente produzione del Biondo di Palermo ,
Prometheus, Quindicinale di informazione culturale, anno III, n. 71, luned 16 febbraio
2004.
142
TEATROGRAFIA
1956
Donna del Paradiso, Mistero della Nativit, Passione e Resurrezione di Nostro Signore, tratto
da laudi dei secoli XIII e XIV, ad opera di Silvio DAmico. Regia di Orazio Costa. Con la
partecipazione degli Allievi dellAccademia nazionale dArte drammatica Silvio DAmico ed il
Coro Polifonico Romano. Interpreti: Gabriella Andreini, Giuseppe Borrelli, Giovanni Briccos,
Alba Cardilli, Angela Cavo, Giovanna DArgenzio, Solveig DAssunta, Manlio De Angelis,
Massimo De Francovich, Aldo De Palma, Rene Dominis, Maria Teresa Esposito, Clementina
Filipponi, Anna Rosa Garatti, Gianna Giachetti (la Madonna), Paolo Giuranna, Maurizio Gueli,
Mario Licalsi, Carmelo Messina, Fabrizio Montaccini, Renato Mori, Gianfranco Ombuen,
Glauco Onorato, Umberto Orsini, Fulvia Pedace, Sandro Pellegrini, Rosanna Pilolli, Onorato
Romano, Osvaldo Ruggieri, Carlo Sabatini, Anna Settembre, Concetta Tomaino, Marcello
Tusco, Gianmaria Volont. Prima: Roma, Teatro Quirino, 30 marzo 1956.
Langelo di Luigi Santucci, dramma vincitore del Concorso bandito dalla Pro Civitate
Christiana sul tema Gli uomini hanno bisogno di Cristo, direzione di Orazio Costa. Regia di
Mario Ferrero. Interpreti: Giorgio Albertazzi, Irene Aloisi, Corrado Nardi, Orazio Orlando,
Gianmaria Volont, Isabella Bolsi, Gianna Giachetti (una delle anime), Angela Cavo, Raffaele
Meloni, Aldo De Palma, Gianni Briccos. Prima: XIV Corso di Studi Cristiani, Anfiteatro della
cittadella cristiana, Assisi, 28 agosto 1956.
1957
Nostra Dea di Massimo Bontempelli. Presentato dallAccademia nazionale dArte drammatica
Silvio DAmico. Regia dellallieva Vilda Ciurlo. Interpreti: Umberto Orsini, Gian Maria
Volont, Gianna Giachetti (Dea), M. Francesca Benedetti, Manlio De Angelis, Mario Missiroli,
M. Elena Zen, M. Teresa Lauri, Alba Cardilli, Osvaldo Cattone, Attilio Cucari, Angela Cardile,
Giuseppe Danieli, Rossana Ingino, Manuela Andrei, Vera Besusso, Giuseppina Greci, Mario
Licalsi, Giuliana Lojodice, M. Pia Nardon, Eros Pagni, Giacomo Piperno, Ferruccio Soleri, Luisa
Tirinnanzi. Assistenti alla regia: Raffaele Meloni, Sandro Sequi. Scene e costumi: Maurizio
Monteverde. Arrangiamenti musicali: Domenico DallAera. Prima: Roma, Teatrino Eleonora
Duse, Via Vittoria, 27 marzo 1957.
Ifigenia in Tauride di Euripide. Traduzione di Elda Bossi. Regia di Orazio Costa e Mario
Ferrero. Interpreti: Lilla Brignone, Enrico Maria Salerno, Osvaldo Ruggieri, Alberto Lupo,
Andrea Bosic, Franco Graziosi, Edmonda Aldini, Gianna Pederzini, Stella Aliqu, Delia
Bartolucci, Maria Francesca Benedetti, Ornella Cappellini, Mirella Castiglione, Giovanna D
Argenzio, Gianna Giachetti (coro delle ancelle), Marisa De Marchi, Giovannella Di Cosmo,
Mirella Gregori, Cristina Mascitelli, Serena Michelotti. Coreografie: Aurelio M. Milloss.
Musiche: Roman Vlad. Scene: Giovanni Miglioli. Costumi: Maria De Matteis. Produzione:
Istituto Nazionale del Dramma Antico. Prima: Taormina, Teatro Greco Romano, 20 luglio
1957.
1958
Lina ed il cavaliere, commedia musicale di Franca Valeri, Vittorio Caprioli, Giuseppe Patroni
Griffi, Enrico Medioli. Direzione artistica: Vittorio Caprioli. Interpreti: Franca Valeri, Vittorio
Caprioli, Nora Ricci, Joseph De Souza, Gianna Giachetti (Mina), Nando Greco, Franco
Guandalini, Sandro Pellegrini, Massimo Pietrobon, Angelo Zanolli. Musiche originali di
Fiorenzo Carpi. Scene: Danilo Donati (da unidea di Coltellacci). Costumi: Danilo Donati.
Organizzazione: Ente Teatrale Italiano. Prima: Roma, Teatro Valle, 17 gennaio 1958.
Veglia la mia casa, angelo di Ketty Frings e Thomas Wolfe, traduzione di Suso Cecchi
DAmico. Regia di Luchino Visconti. Interpreti: Lilla Brignone, Corrado Pani, Adriana Asti,
Mario Valdemarin, Annibale Ninchi, Gianna Giachetti (Helen Gant), Elvira Cortese. Scene:
Mario Garbuglia. Compagnia di Lilla Brignone. Prima: Roma, Teatro Quirino, 8 ottobre 1958.
144
1959
Le ragazze bruciate verdi di Gian Paolo Callegari. Regia di Daniele DAnza. Interpreti: Carlo
DAngelo, Lola Braccini, Lia Zoppelli, Gianna Giachetti (Nadia), Gabriella Andreini, Mino
Cundari, Michele Malaspina, Renzo Giovampietro, Silvano Tranquilli, Teresa Ronchi.
Compagnia DAngelo-Zoppelli-Braccini-Giovampietro. Prima: Roma, Teatro delle Arti, 28
gennaio 1959.
1960
Gog e Magog di Gabriel Arout. Regia di Ugo Tognazzi. Interpreti: Ugo Tognazzi (Giuliano),
Gianna Giachetti (moglie di Giuliano), Antonella Steni, Mico Cundari, Severini, Carloni.
Compagnia Ugo Tognazzi. Prima: Roma, Teatro Quirino, 18 ottobre 1960.
1961
Uomo e Superuomo di George Bernard Shaw. Regia di Luigi Squarzina. Interpreti: Alberto
Lionello, Gianna Giachetti (Anna), Paola Mannoni, Giancarlo Dettori, Carlo Hintermann, Carlo
Cataneo, Nico Pepe, Gino Bardellini, Eros Pagni. Scene e costumi: Pier Luigi Pizzi.
Compagnia del Teatro Stabile di Genova. Prima: Genova, Teatro Stabile, 16 febbraio 1961.
145
Isabella Riva, Annamaria Bottini, Cristiano Censi, Giulio Oppi, Mimmo Craig, Carla
Parmeggiani. Scene e costumi: Emanuele Luzzati. Compagnia del Teatro Stabile di Torino.
1962
La moscheta, ovvero la commedia del parlar fino di Ruzante, adattamento di Gianfranco De
Bosio e Ludovico Zorzi. Regia di Gianfranco De Bosio. Interpreti: Franco Parenti, Gianna
Giachetti (Beta), Alessandro Esposito, Virgilio Zernit, Gino Cavalieri. Scene e costumi: Mischa
Scandella. Compagnia del Teatro Stabile di Torino. Tourn in Italia e a Barcellona, Madrid,
1962.
1964
Luomo, la bestia e la virt di Luigi Pirandello. Regia di Franco Parenti. Interpreti: Gianna
Giachetti (Signora Perella), Franco Parenti, Lino Troisi. Produzione Teatro Stabile di Palermo.
J.B. di Archibald Mac Leish. Regia di Franco Parenti. Interpreti: Gianna Giachetti (Sara),
Franco Parenti. Scene e costumi: Eugenio Guglielminetti. Produzione Teatro Stabile di
Palermo.
Don Giovanni di Molire, riduzione di Bertolt Brecht, Benno Besson, Elizabeth Hauptmann.
Regia di Benno Besson. Interpreti: Franco Parenti, Sandro Dori, Gualtiero Rizzi, Maria Teresa
Bax, Sebastiano Calabr, Carlo Formigoni, Gigi Reder, Franco Morillo, Gianna Giachetti
(Carlotta, figlia di pescatore), Carmen Scarpitta, Mino Bellei, Geo Corsaro, Elvira Cortese,
Margarita Puratich, Manfredi Frataccia, Vincenzo Fontana, Pier Giorgio Siino, Roberto
Saladino. Scene e costumi: Philippe Pilliod. Musiche: Jean Baptiste Lully. Produzione del
Teatro Stabile di Palermo. Prima: Palermo, Teatro Stabile, 1 marzo 1964.
1965
Tre sorelle di Anton Pavlovic Cechov, traduzione di Gerardo Guerrieri. Regia di Giorgio De
Lullo. Interpreti: Massimo De Francovich, Rossella Falk, Elsa Albani, Elena Cotta, Romolo
146
Valli, Gianna Giachetti (Natascia), Enzo Tarascio, Piero Sammataro, Carlo Giuffr, Ferruccio
De Ceresa, Italo DallOrto, Salvatore Puntillo, Luigi Battaglia, Italia Marchesini, Gabriella
Gabrielli, Nino Segurini, Sebastiano Calabr, Franco Barbi, Pietro Tempestati, Maria Rosaria
Paolini. Scene e costumi: Pier Luigi Pizzi. Compagnia dei Giovani. Roma, Teatro Eliseo,
gennaio 1965.
1966
Il cilindro, uno dei due atti unici dello spettacolo Due giorni dispari (Atti: Il cilindro e Dolore
sotto chiave) di Eduardo De Filippo. Regia di Eduardo De Filippo. Interpreti: Gianna
Giachetti, Eduardo De Filippo, Regina Bianchi, Franco Parenti, Gennaro Di Napoli. Roma,
Teatro Quirino, febbraio 1966.
Il mondo quello che di Alberto Moravia. Regia di Gianfranco De Bosio. Interpreti: Franco
Parenti, Gianna Giachetti (Pupa), Karola Zopegni, Roberto Bisacco, Massimo De Francovich,
Paola Bacci, Italo DallOrto, Valerio Ruggeri, Nera Donati. Scene: Riccardo Manzi. Costumi:
Brunetta. Produzione Teatro Stabile di Torino. Prima: Venezia, XXV Festival Internazionale
della Prosa, Teatro La Fenice, 8 ottobre 1966.
1967
Il Volpone di Ben Jonson, riduzione di Roberto Guicciardini e Franco Parenti. Regia di
Roberto Guicciardini. Interpreti: Franco Parenti, Carlo Bagno, Gianna Giachetti (Putta Alice),
Alfredo Bianchini, Piero Nuti, Luciano Virgilio. Scene e costumi: Lorenzo Ghiglia. Firenze,
Teatro Romano di Fiesole, luglio 1967.
1968
Il bagno di Vladimir Majakovskij, traduzione di Giuseppe Mariano. Regia di Franco Parenti.
Interpreti: Franco Parenti, Giulio Girola, Lola Bonora, Elettra Bisetti, Italo DallOrto, Paolo
Pozzi, Giorgio Trestini, Renato Montanari, Marco Guidi, Gianna Giachetti (la donna
fosforescente), Quinto Parmeggiani, Andrea Matteuzzi, Benedetta Barzini, Luigi Castejon,
Giorgio Cerri, Gianni Cavina, Giulio Pizzirani, Nada Fraschi, Adolfo Milani, Gloria Bonfiglioli,
Silvano Chinni, Angela De Sanctis, Piero Filiberti, Giglio Meloni, Claudia Viero, Anita Zanarini,
147
Gianni Bacchilega. Scene: Enrico Manelli. Costumi: Ivano Mantovani. Musiche: Mario Baroni.
Produzione del Teatro Stabile di Bologna. Prima: Bologna, Teatro Duse, 8 marzo 1968.
La commessa di Luigi Diemoz. Novit assoluta in due atti unici, presentata con La mosca.
Regia di Franco Parenti. Interpreti: Franco Parenti, Gianna Giachetti (Signorina Nasturzio),
Benedetta Barzini. Scene e costumi: Elena Mannini. Produzione del Teatro Stabile di
Bologna. Bologna, Teatro La Ribalta, aprile 1968.
1970
Chicchignola di Ettore Petrolini. Regia di Maurizio Scaparro. Interpreti: Mario Scaccia, Gianna
Giachetti. Scene e costumi: Roberto Francia. Produzione del Teatro Stabile di Bolzano.
Cosa dir la gente? (due atti unici: Non andartene in giro tutta nuda e Leonie in anticipo) di
George Feydeau. Regia di Mario Scaccia. Interpreti: Mario Scaccia, Gianna Giachetti.
Produzione del Teatro Stabile di Bolzano.
1971
Luomo nero di Paolo Poli e Ida Omboni. Regia di Paolo Poli. Interpreti: Paolo Poli, Edoardo
Borioli, Pierino Dotti, Gianna Giachetti (vari personaggi), Manuel Manfredi, Angiolina
Quinterno, Rodolfo Traversa. Scene: Raffaele Giove. Prima: Prato, Teatro Metastasio, 19
novembre 1971.
1972
Il malloppo di Joe Orton. Regia di Sandro Sequi. Interpreti: Mario Scaccia, Gianna Giachetti,
Tullio Valli. Produzione del Teatro Stabile di Bolzano.
148
1973
Il mercante di Venezia di William Shakespeare. Regia di Mario Scaccia. Interpreti: Mario
Scaccia, Gianfranco Ombuen, Gianna Giachetti (Porzia), Giorgio Favretto, Lucio Rosato,
Edoardo Sala, Luciano Luciani, Adriano Bona, Pippo Degara, Lucio Allocca, Stefania
Romagnoli, Carla Macelloni, Roberto Rossini. Scene e costumi: Mario Padovani. Roma,
Teatro Parioli.
1974
Il malato immaginario di Molire, traduzione di Cesare Garboli. Regia di Giorgio De Lullo.
Interpreti: Romolo Valli, Franco Parenti, Gianna Giachetti (la serva Tonina), Mauro Avogadro,
Antonella Baldini. Scene: Pier Luigi Pizzi. Festival dei due mondi di Spoleto, XVII edizione,
1974.
1975
Tutto per bene di Luigi Pirandello. Regia di Giorgio De Lullo. Interpreti: Romolo Valli, Mino
Bellei, Isabella Guidotti, Gianrico Tondinelli, Gianna Giachetti (Signora Barbetti), Mauro
Avogadro, Anita Bartolucci, Antonio Meschini. Scene e costumi: Pier Luigi Pizzi. Roma, Teatro
Eliseo.
1976
Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare. Traduzione, adattamento e regia di
Orazio Costa. Interpreti: Tino Buazzelli, Gianna Giachetti (Lady Page), Daniele Valmoggi,
Alberto Ricca, Giampaolo Poddighe, Gianfranco Ombuen, Sandro Rossi, Fabrizio Mazzotta,
Antonio Meschini, Tullio Solenghi, Pino Manzari, Sandro Dori, Donato Castellaneta, Orazio
Stracuzzi, Natale Russo, Mario Bussolino, Ilaria Occhini, Francesca Benedetti. Scene, costumi
e maschere: Giacomo Cal Carducci e Dafne Ciarrocchi. Musiche depoca scelte e trascritte
da Sergio Prodigo, eseguite da Alvin Curran. Produzione Estate Teatrale Veronese. Verona,
Teatro Romano, autunno 1976.
1977
Mephistovalzer di Sandro Bajini. Regia di Tino Buazzelli e Aurelio Pierucci. Interpreti: Tino
Buazzelli, Gianna Giachetti (Taide), Gianpaolo Poddighe, Donato Castellaneta. Scene e
costumi: Piero Buzzichelli. Musiche di Giovanna Busatta. Compagnia Tino Buazzelli. Milano,
Teatro Nuovo, giugno 1977.
149
1978
Luomo con le valigie di Eugne Jonesco. Regia di Tino Buazzelli, Angelo Corti e Aurelio
Pierucci. Interpreti: Tino Buazzelli, Gianna Giachetti, Andrea Matteuzzi, Donato Castellaneta,
Raffaele Bondini, Giancarlo Poddighe, Alberto Ricca, Maria Grazia Sughi, Anna Macci,
Roberto Pescara, Anni Girola, Maretta Di Carmine, Luigi Ottoni, Lidia Bonetti. Scene: Roberto
Lagan. Musiche: Nicolai. Bologna, Teatro Duse, maggio 1978.
Laiuola bruciata di Ugo Betti. Regia di Tino Buazzelli. Interpreti: Gianna Giachetti (Luisa),
Tino Buazzelli, Andrea Matteuzzi.
1979
La dodicesima notte di William Shakespeare, traduzione di Fantasio Piccoli, adattamento di
Giorgio De Lullo e Romolo Valli. Regia di Giorgio De Lullo. Interpreti: Massimo Ranieri,
Monica Guerritore, Mino Bellei, Anita Bartolucci, Gabriele Tozzi, Giovanni Crippa, Gianni
Williams, Luigi Onorato, Martino Duane, Gianni Felici, Alessandro Iovino, Gino Pernice, Carlo
Gravina, Gianna Giachetti (Maria), Giuliano Quaglia, Cesare Guerra, Alessandro Festa, Marina
150
Locchi, Cosima Min. Scene e costumi: Pier Luigi Pizzi. Musiche: Nino Rota. Compagnia di
prosa Teatro Eliseo. Roma, Teatro Eliseo, maggio 1979.
Enrico IV di Luigi Pirandello. Regia di Giorgio De Lullo, II edizione. Collaborazione alla regia
televisiva: Olga Bevacqua. Interpreti: Romolo Valli, Gianna Giachetti (Matilde Spina di
Canossa), Mariella Fenoglio, Pino Luongo, Mino Bellei, Adolfo Geri, Gian Franco Mari,
Gabriele Tozzi, Gianni Felici, Alessandro Festa, Gino Pernice. Scene e costumi: Pier Luigi
Pizzi. Compagnia di prosa del Teatro Eliseo. Roma, Teatro Eliseo, ottobre 1979.
1980
Tre sorelle di Anton Cechov, traduzione di Gerardo Guerrieri. Regia di Giorgio De Lullo.
Interpreti: Massimo De Francovich, Carla Romanelli, Gianna Giachetti (Olga), Anita
Bartolucci, Caterina Sylos Labini, Paolo Giuranna, Sergio Fantoni, Giovanni Crippa, Gabriele
Tozzi, Andrea Matteuzzi, Vanni Corbellini, Roberto Alpi, Ezio Marano, Maria Marchi, Miriam
Verdirosi, Cesare Guerra, Alessandro Festa, Maria Terenzi, Alessia Terenzi. Scene e costumi:
Pier Luigi Pizzi. Gruppo Teatro Libero Romolo Valli. Prima: Roma, Teatro Nuovo Parioli, 10
ottobre 1980.
1981
La locandiera di Carlo Goldoni, regia ideata da Luchino Visconti nel 1952, riproposta da
Giorgio De Lullo, Piero Tosi, Umberto Tirelli e Maurizio Monterverde. Interpreti: Gabriele
Tozzi, Ezio Marano, Andrea Matteuzzi, Gianna Giachetti (Mirandolina), Isabella Guidotti,
Marina Locchi, Roberto Alpi, Martino Duane, Cesare Festa. Musiche: Nino Rota, eseguite dal
Maestro Mario Gangi. Prima: Reggio Emilia, Teatro Municipale Romolo Valli, 14 febbraio
1981.
1985
Terra sconosciuta di Arthur Schnitzler, adattamento di Karel Kraus e Otomar Kreja,
traduzione di Eugenio Bernardi. Regia di Otomar Kreja. Interpreti: Gabriele Ferzetti, Anna
Bonaiuto, Relda Ridoni, Gianna Giachetti (Signora Wahl), Elisabetta Pozzi, Giovanni
Vettorazzo, Daniela Franchi, Ugo Maria Morosi, Claudio Beccari, Camillo Milli, Ruggero De
Daninos. Scene: Guy-Claude Franois. Costumi: Jan Skalicky. Musiche: Johann Strauss
padre. Produzione del Teatro Stabile di Genova. Prima: Prato, Teatro Metastasio, 25 gennaio
1985.
151
1986
Faust di Johann Wolfgang von Goethe, traduzione di Dario Del Corno, riduzione e
adattamento di Dario Del Corno e Glauco Mauri. Regia di Glauco Mauri. Interpreti: Glauco
Mauri, Roberto Sturno, Gianna Giachetti, Angela Di Nardo, Felice Leveratto, Rinaldo Porta,
Claudio Marchione, Francesco Marino, Luca De Bei. Scene: Mauro Carosi. Costumi: Odette
Nicoletti. Musiche: Arturo Annecchino. Compagnia Glauco Mauri, in coproduzione con Ente
Teatro Comunale di Treviso. Prima: Treviso, Teatro Comunale, 16 ottobre 1986.
1988
Vita di Galileo di Bertolt Brecht. Regia di Maurizio Scaparro. Interpreti: Pino Micol, Gianna
Giachetti (Signora Sarti), Ezio Marano, Andrea Matteuzzi, Fernando Pannullo, Giulio Pizzirani,
Beppe Tosco, Sabina Vannucchi, Alfio Antico, Salvatore Corbi, Vittorio De Bisogno, Dely De
Majo, Martino Duane, Maurizio Fabbri, Silvio Fiore, Fabio Lucarelli, Domenico Maglionico,
Gianfranco Mari, Galliano Mariani, Enrico Mastracchi Manes, Emiliana Perina, Adalberto
Rosseti, Mario Toccacelli, Emanuele Valentini, Marco Vivio. Scene: Roberto Francia e Pedro
Cano. Costumi: Alberto Verso. Musiche: Hanns Eisler. Elaborazione musicale: Pasquale
Scial. Prima: Firenze, Teatro della Pergola, 27 maggio 1988. Tourn in Italia e a Berlino.
Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, traduzione di Dario Del Corno,
riduzione e adattamento di Dario Del Corno e Glauco Mauri. Regia di Glauco Mauri.
Interpreti: Glauco Mauri, Gianna Giachetti (Titania), Massimo Foschi, Roberto Sturno,
Almerica Schiavo, Alessandro Gassman, Luca Lazzareschi, Stefania Micheli, Cesare Lanzoni,
Claudio Marchione, Franco Fam, Andrea Liberovici. Scene e costumi: Uberto Bertacca.
Musiche: Arturo Annecchino. Compagnia Glauco Mauri. Coproduzione con Taormina Arte,
Estate Fiesolana, Estate Veronese. Prima: Taormina, Taormina Arte 88, Teatro Antico, 28
luglio 1988.
152
1991
Edipo di Renzo Rosso. Regia di Pino Micol. Interpreti: Pino Micol, Gianna Giachetti
(Giocasta), Franco Alpestre, Federico Grassi, Tiziana Bagatella, Lombardo Fornara,
Piergiorgio Fasolo, Enzo Saturni, Riccardo Zini, Laura Bernardini, Roberto Biagini, Fabrizio
Battistoni, Mario Corsi, Fabio Balasso. Scene: Antonio Fiorentino. Costumi: Alessandro Chiti.
Musiche: Stefano Marcucci. Luci: Venanzio Ugolini. Coproduzione con il Teatro di Roma.
1992
I rusteghi di Carlo Goldoni. Regia di Massimo Castri. Interpreti: Daniele Griggio, Gianna
Giachetti (Siora Felice), Quinto Parmeggiani, Stefania Felicioli, Mario Valgoi, Michela Martini,
Wanda Benedetti, Enrico Ostermann, Gian Campi, Piergiorgio Fasolo. Scene: Antonio
Fiorentino. Costumi: Claudia Calvaresi. Musiche: Bruno De Franceschi. Luci: Iuraj Saleri.
Venetoteatro, Prima: Treviso, Teatro Comunale, 25 febbraio 1992. Tourne in Italia, e a
Parigi, Berlino, Leningrado, Mosca.
1993
Il ventaglio di Carlo Goldoni. Regia di Luigi Squarzina. Interpreti: Gianna Giachetti
(Geltruda), Daniele Griggio, Mascia Musy, Gianni Fenzi, Mario Valgoi, Alberto Ricca, Stefania
Felicioli, Wanda Benedetti, Sergio Basile, Piergiorgio Fasolo, Mario Tricamo, Tony Barpi,
Antonio Bazza. Scene e costumi: Carlo Diappi. Musiche: Fiorenzo Carpi. XXVII Festival
Teatrale di Borgio Verezzi. Prima: Verona, Teatro Romano, 15 luglio 1993.
1994
Il ferro, dramma in 3 atti di Gabriele DAnnunzio. Regia di Aurelio Pierucci. Interpreti: Mario
Granato, Fabio Balasso, Gianna Giachetti (Costanza), Pia Lanciotti, Alessandra Tomassini,
Livia Bonifazi, Laura Panti. Scene e costumi: Aldo Buti. Manifestazione DAnnunzio e la
2002
Racconto dinverno di William Shakespeare, traduzione di Agostino Lombardo. Regia di
Roberto Guicciardini. Interpreti: Giulio Brogi, Pamela Villoresi, Marco Marelli, Gianni De Lellis,
Gianna Giachetti (Paulina), Franco Scaldati, Mario Parlagreco, Antonio Fermi, Caterina
Marcian, Elena Pistillo, Stefania Giambona, Massimiliano Davoli, Antonio Silva, Virgilio
Zernitz, Fiorenza Brogi, Gabriele Parrillo. Scene e costumi: Pietro Carriglio. Responsabile
153
allestimento scenico: Filippo Spicuzza. Musiche: Bruno Coli. Luci: Franco Caruso. Produzione
Ente Teatro di Messina e Teatro Biondo Stabile di Palermo. Milano, Teatro Strehler.
2003
Il fiore del dolore di Mario Luzi. Regia di Pietro Carriglio. Interpreti: Giulio Brogi, Gianna
Giachetti (Madre Vincenza), Stefania Blandeburgo, Umberto Cantone, Aurora Falcone, Filippo
Luna, Liliana Paganini, Gian Paolo Poddighe, Antonio Raffaele Addamo, Antonio Silvia, Pippo
Spicuzza, Alfonso Veneroso. Scene e costumi: Pietro Carriglio. Musiche: Matteo DAmico.
Orchestra Franco Ferrara, diretta da Carmelo Caruso. Produzione del Teatro Biondo Stabile
di Palermo. Prima: Palermo, Teatro Biondo Stabile, 28 marzo 2003.
Serata Campanile tratta da scritture di Achille Campanile. Regia di Pippo Spicuzza. Interpreti:
Umberto Cantone, Filippo Luna, Stefania Blandeburgo, Aurora Falcone, Gianna Giachetti
(vari personaggi), Danila Laguardia, Aurelio Pierucci, Elena Pistillo, Giovanni Pontillo, Fabrizio
Romano, Maurilio Scaduto, Laura Seragusa. Scene: Bruno Caruso. Produzione del Teatro
Biondo Stabile di Palermo. Prima: Palermo, Teatro Biondo, 14 maggio 2003.
Assassinio nella cattedrale di Thomas Stearns Eliot, traduzione di Giovanni Raboni. Regia di
Pietro Carriglio. Interpreti: Giulio Brogi, Gianna Giachetti, Liliana Paganini, Stefania
Blandeburgo, Filippo Luna, Rinaldo Clementi, Antonio Silvia, Alfonso Veneroso, Aurelio
Pierucci, Aldo Ralli, Umberto Cantone, Anna Gualdo, Valentina DAgostino, Caterina
Marcian, Giorgia Panasci, Salvatore Panasci, Elio Caccamo, Aurora Falcone. Scene: Pietro
Carriglio. Costumi: Bruno Caruso. Musiche: Matteo DAmico. Produzione del Teatro Biondo
Stabile di Palermo. Prima: Palermo, Teatro Biondo, 29 dicembre 2003.
2004
La Vedova allegra, operetta in 3 atti di Victor Lon e Lo Stein da Lattach dambassade di
Henri Meilhac, versione italiana di Ferdinando Fontana. Musica di Franz Lehar. Regia di
Filippo Crivelli. Interpreti: Marcello Lippi, Daniela Mazzucato, Markus Werba, Svetla
Vassileva, Max Ren Cosotti, Aldo Orsolini, Paolo Zizich, Paolo Orecchia, Pinuccia Passarello,
Antonio Marani, Patrizia Gentile, Claudio Ottino, Gianna Giachetti (Praskowia), Elio Pandolfi.
Scene e costumi: Maurizio Monteverde. Coreografia: Gerlinde Dill. Orchestra, Coro e Corpo
di ballo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo. Direttore dOrchestra: Carmelo Caruso.
154
2005
Il Padre di August Strindberg, traduzione di Luciano Codignola. Regia di Massimo Castri.
Interpreti: Umberto Orsini, Manuela Mandracchia, Gianna Giachetti (la balia del Capitano),
Alarico Salaroli, Roberto Valerio, Roberto Salemi, Corinne Castelli. Scene e costumi: Maurizio
Bal. Luci: Gigi Saccomandi. Suono: Franco Visioli. Produzione di Emilia Romagna Teatro
Fondazione, Nuova Scena Arena del Sole, Teatro Stabile di Bologna. Prima: Cesena, Teatro
Bonci, 18 ottobre 2005.
155
CINEMATOGRAFIA
1959
Arrangiatevi! Di Mauro Bolognini, scritto da L. Benvenuti e P. De Bernardi, tratto dalla commedia Casa
nova vita nova (1956) di Mario De Majo e Vinicio Gioli. Interpreti: Peppino De Filippo, Tot, Laura
Adani, Franca Valeri, Vittorio Caprioli, Gianna Giachetti. Commedia.
1960
La contessa azzurra , regia di Claudio Gora. Interpreti: Amedeo Nazzari, Elly Davis, Zsa Zsa Gabor,
Paolo Stoppa, Ugo DAlessio, Franca Marzi, Angela Luce, Gianna Giachetti. Drammatico.
1961
La viaccia , regia di Mauro Bolognini, tratto da Leredit (1889) di Mario Pratesi. Sceneggiatura di Vasco
Pratolini, Pasquale Festa Campanile e Franciosa. Fotografia: L. Barboni. Scene: Flavio Mogherini.
Costumi: Piero Tosi. Interpreti: Jean Paul Belmondo, Claudia Cardinale, Pietro Germi, Romolo Valli,
Paul Frankeur, Paola Pitagora, Gianna Giachetti (giovane prostituta). Drammatico.
1996
Albergo Roma , regia di Ugo Chiti, tratto da Allegretto per bene ma non troppo (1987) di Ugo Chiti.
Interpreti: Alessandro Benvenuti, Claudio Bisio, Barbara Enrichi, Deborah Caprioglio, Tchky Karyo,
Lucia Poli, Gianna Giachetti (Olimpia), Alessandra Acciai. Commedia.
1996
Ritorno a casa Gori , regia di Alessandro Benvenuti, tratto dallomonimo copione teatrale di Alessandro
Benvenuti. Sceneggiatura: Alessandro Benvenuti, Ugo Chiti, Francesco Marciano. Interpreti: Sabrina
Ferilli, Alessandro Benvenuti, Ilaria Occhini, Athina Cenci, Alessandro Haber, Massimo Ceccherini,
Novello Novelli, Gianna Giachetti (Fosca), Vito, Carlo Monni. Commedia.
1997
Ovosodo , regia di Paolo Virz. Interpreti: Edoardo Gabbriellini, Claudia Pandolfi, Nicoletta Braschi,
Salvatore Barbato, Marco Cocci, Regina Orioli, Gianna Giachetti. Gran Premio Speciale della giuria alla
Mostra di Venezia. Commedia.
1998
Il Signor Quindicipalle , regia di Francesco Nuti. Interpreti: Francesco Nuti, Sabrina Ferilli, Novello
Novelli, Gianna Giachetti (mamma di Francesco), Alberto Gimignani, Antonio Petrocelli. Commedia.
1998
I volontari , regia di Domenico Costanzo. Interpreti: Barbara Enrichi, Stefano Bicocchi, Carlo Monni,
Gianna Giachetti, Andrea Cambi, Novello Novelli, Romina Mondello, Sergio Bini. Commedia.
1999
Un t con Mussolini , regia di Franco Zeffirelli, tratto da Lautobiografia di Zeffirelli, adattamento di
Franco Zeffirelli e John Mortimer. Interpreti: Cher, Judi Dench, Joan Plowright, Maggie Smith, Lily
Tomlin, Baird Wallace, Massimo Ghini, Gianna Giachetti, Paolo Seganti. Drammatico.
1999
Bagnomaria , regia di Giorgio Panariello. Interpreti: Giorgio Panariello, Manuela Arcuri, Ugo Pagliai,
Katia Beni, Valeria Fabrizi, Giuliana Colzi. Comico.
2000
Il cielo cade , regia di Andrea e Antonio Frazzi, tratto dal romanzo omonimo di Lorenza Mazzetti,
premio Viareggio 1967, adattamento di Suso Cecchi DAmico. Fotografia: F. Di Giacomo. Scene: M.
Garbuglia. Interpreti: Isabella Rossellini, Jeroen Krabb, Barbara Enrichi, Gianna Giachetti (la
domestica Elsa), Luciano Virgilio,
Drammatico.
2004
Tredici a tavola , regia di Enrico Oldoini. Sceneggiatura di Enrico Oldoini. Interpreti: Giancarlo Giannini,
Nicolas Vaporidis, Silvia De Santis, Kasia Smutniak, Paolo Bonacelli, Gianna Giachetti, Angela
Finocchiaro, Maria Amelia Monti, Alessandro Benvenuti. Commedia.
157
TELEVISIONE
1957
Tessa la ninfa fedele, di Margaret Kennedy. Regia: Mario Ferrero. Adattamento: Anna Luisa Meneghini.
Interpreti: Achille Millo, Alberto Lupo, Elena Cotta, Silvio Spaccesi, Fulvia Mammi, Gianna Giachetti
(Toni).
Puntate: 4. Rete: Programma Nazionale. Data: 30/11/1957 21/12/1957.
1959
Lidiota, di Fedor Dostoevskij. Regia: Giacomo Vaccari. Sceneggiatura: Giorgio Albertazzi. Interpreti:
Giorgio Albertazzi, Sergio Tofano, Gianni Santuccio, Antonio Pierfederici, Gian Maria Volont, Anna
Proclemer, Lina Volonghi, Anna Maria Guarnieri, Davide Montemurri, Gianna Giachetti (Aglaia), Augusto
Mastrantoni, Ferruccio De Ceresa, Marcello Bertini, Maria Fabbri, Carlo Hintermann, Franca Nuti.
Scenografia: Bruno Salerno. Costumi: Marcello Escoffier.
Puntate: 4. Rete: Programma Nazionale. Data: dal 26/09/1959, sabato ore 21.00.
Le due orfanelle, di Adolfo dEnnery e Eugne Cormon. Regia: Guglielmo Morandi. Traduzione: Diego
Fabbri. Adattamento televisivo in tre atti di Diego Fabbri. Interpreti: Roldano Lupi, Elisa Cegani, Alberto
Lupo, Giulia Lazzarini, Franca Badeschi, Cesarina Gheraldi, Luca Ronconi, Dante Biagioni, Gianna
Giachetti (Marianna), Cesare Fantoni, Miranda Campa, Giovanni Materassi, Evar Maran, Manlio
Guardabassi, Andreina Paul, Raffaella Pelloni, Antonella Della Porta.
Scenografia: Emilio Voglino.
Rete: Programma Nazionale. Data: 14/12/1959, luned ore 21.00.
1960
Il costruttore Sollness, tre atti di Henrik Ibsen. Regia: Mario Ferrero. Traduzione: Anita Rho. Interpreti:
Massimo Girotti, Elena Da Venezia, Giuseppe Pagliarini, Olinto Cristina, Renato De Carmine, Gianna
Giachetti (Hilde Wangel), Lucia Catullo.
Scenografia: Cesarini da Senigallia. Costumi: Veniero Colasanti.
Rete: Programma Nazionale. Data: 01/04/1960, venerd ore 21.00.
Pap Lebonnard, di Jean Aicard. Regia: Claudio Fino. Traduzione: Olga De Vellis Aillaud. Adattamento
televisivo in due tempi di Diego Fabbri. Interpreti: Cesco Baseggio, Warner Bentivegna, Giulio Oppi,
Paolo Carlini, Lida Ferro, Annamaria Alegiani, Gianna Giachetti, Franco Scandurra, Pina Cei, Aldo
Allegranza.
Scenografia: Filippo Corradi Cervi. Costumi: Emma Calderini.
Rete: Programma Nazionale. Data: 23/05/1960, luned ore 21.15.
1961
Gli addii, due tempi di Guido Cantini. Regia: Edmo Fenoglio. Interpreti: Laura Adani, Armando Furlai,
Tina Lattanzi, Gianna Giachetti (Dina), Dante Biagioni, Antonio Venturi, Enrico Glori, Andrea Checchi,
Franco Bucceri.
Scenografia: Emilio Voglino. Costumi: Maria Teresa Stella.
Rete: Programma Nazionale. Data: 20/01/1961, venerd ore 21.15.
1962
Raccomandato di ferro, tre atti di Efraim Kishm. Regia: Edmo Fenoglio. Traduzione: Samuel Avisar.
Interpreti: Claudio Ermelli, Luigi Pavese, Alberto Lionello, Cesare Fantoni, Michele Malaspina, Pina Cei,
Manlio Busoni, Gianna Giachetti, Giancarlo Corelli.
Scenografia: Emilio Voglino.
Rete: Rai Due. Data: 26/02/1962, luned ore 21.10.
1963
Il mistero delle tre orchidee, di Augusto De Angelis, dalla serie Il Commissario De Vincenzi. Regia:
Mario Ferrero. Sceneggiatura: Manlio Scarpelli, Nino Palumbo, Bruno Di Geronimo. Interpreti: Paolo
Stoppa, Lia Tanzi, Nora Ricci, Gianna Giachetti, Giuliana Calandra, Ferruccio De Ceresa, Elsa Albani,
Antonio Casagrande, Salvatore Puntillo.
Scenografia: Sergio Palmieri. Costumi: Maurizio Monteverde.
Rete: Programma Nazionale. Prima serie di Il Commissario De Vincenzi in tre sceneggiati di due
puntate ciascuno. Data: dal 24/03/1963, domenica ore 21.00.
1965
La maschera e il volto, grottesco in tre atti di Luigi Chiarelli. Regia: Flaminio Bollini. Interpreti: Elisa
Mainardi, Enzo Tarascio, Lorenzo Terzon, Gianna Giachetti, Ferruccio Soleri, Paola Quattrini, Aldo
Giuffr, Edmonda Aldini, Roldano Lupi, Luigi Proietti, Bruno Marinelli, Attilio Fernandez, Maria Capocci.
Scenografia: Pino Valenti. Costumi: Guido Cozzolino.
Rete: Programma Nazionale. Data: 16/07/1965, venerd ore 21.00.
1966
Il marito della sua vedova, atto unico di Jacinto Benavente. Regia: Flaminio Bollini. Traduzione: Maria
Luisa Aguirre. Interpreti: Giuseppe Porelli, Gianna Giachetti, Quinto Parmeggiani, Franca Dominici,
Wanda Casagrande, Renato Lupi, Franco Parenti, Irma De Simone.
Scenografia: Vincenzo Celone. Costumi: Roberto Coppa.
159
I fuochi di San Giovanni, di Hermann Sudermann. Regia: Edmo Fenoglio. Traduzione: Italo Alighiero
Chiusano. Adattamento televisivo in due tempi di Edmo Fenoglio. Interpreti: Quinto Parmeggiani,
Roldano Lupi, Ottavia Piccolo, Karola Zopegni, Carlo Sabatini, Gianna Giachetti, Winnie Riva, Roberto
Bisacco, Elsa Albani, Evelina Gori, Claudio Guarino.
Scenografia: Maurizio Mamm. Costumi: Maria De Matteis.
Rete: Programma Nazionale. Data: 14/10/1966, venerd ore 21.00.
1967
Don Giovanni, in due tempi, di Molire. Regia: Vittorio Cottafavi. Traduzione: Cesare Vico Lodovici.
Interpreti: Giorgio Albertazzi, Franco Parenti, Margherita Guzzinati, Carlo Cataneo, Stefano Satta
Flores, Sergio Tofano, Gianna Giachetti (Carolina), Mila Sannoner, Renzo Palmer, Pierluigi Apr,
Pierluigi Zollo, Camillo Milli, Gino Nelinti, Enrico Canestrini.
Scenografia: Mariano Mercuri. Costumi: Veniero Colasanti.
Rete: Programma Nazionale. Data: 05/05/1967, venerd ore 21.00.
1968
Lacqua cheta, tre atti di Augusto Novelli. Regia: Alessandro Brissoni. Interpreti: Arnoldo Fo, Dory Cei,
Gianna Giachetti (Anita), Maria Grazia Sughi, Antonio Venturi, Guido Marchi, Ottavio Fanfani, Guido
Verdiani, Alfredo Bianchini, Rita Chiari, Marianella Laszlo, Evelina Gori.
Scenografia: Nicola Sanfelice. Costumi: Maria Teresa Stella.
Rete: Programma Nazionale. Data: 02/01/1968, marted ore 21.00.
La casa in ordine, due tempi, di Arthur Wing Pinero. Regia: Carlo Di Stefano. Traduzione: Olga De
Vellis Aillaud. Interpreti: Franco Aloisi, Tino Schirinzi, Enzo Tarascio, Gianna Giachetti, Ivo Garrani,
Paola Bacci, Gisella Sofio, Laura Carli, Edoardo Toniolo, Gabriele Polverosi, Germano Longo, Alberto
Carloni.
Scenografia: Emilio Voglino. Costumi: Mario Giorsi.
Rete: Programma Nazionale. Data: 21/05/1968, marted ore 21.00.
Piccoli borghesi, in due tempi, di Maksim Gorkij. Regia: Edmo Fenoglio. Traduzione: Flaminio Bollini e
Angelo Maria Ripellino. Interpreti: Mario Feliciani, Lina Volonghi, Renato De Carmine, Ileana Ghione,
Gigi Proietti, Gianrico Tedeschi, Maria Grazia Antonini, Gianna Giachetti, Mario Maranzana, Dante
Biagioni, Vittoria Dal Verme, Maria Zanoli, Angiolina Quinterno, Bruno Smith.
Scenografia: Lucio Lucentini. Costumi: Maria Teresa Stella.
Rete: Programma Nazionale. Data: 26/11/1968, marted ore 21.00.
160
1969
Vespertino al Luna Park e Il pane di Vespertino. Regia: A. Sapori. Interpreti: Gianna
Giachetti, Paolo Poli.
1971
La signora delle camelie, di Alexandre Dumas figlio. Regia: Vittorio Cottafavi. Traduzione: Maria
Bellonci. Adattamento televisivo in due tempi di Massimo Franciosa. Interpreti: Giacomo Piperno,
Arturo Dominici, Gabriella Gabrielli, Rossella Falk, Luciano Zuccolini, Gianna Giachetti (Olimpia), Claudio
Gora, Alfredo Bianchini, Massimo Foschi, Elsa Albani, Giorgio Piazza, Antonio Pierfederici, Bianca
Galvan, Dino Peretti, Ezio Rossi.
Scenografia: Giorgio Aragno. Costumi: Pier Luigi Pizzi. Musiche: Rino De Filippi.
Rete: Rai Due. Data: 24/09/1971, venerd ore 21.15.
1973
Un bambino per commissione, di Tommaso Gherardi Del Testa. Regia: Carlo Di Stefano. Adattamento
televisivo di Carlo Di Stefano. Interpreti: Paolo Poli, Gianna Giachetti, Luciano Melani, Lucia Poli, Nella
Barbieri, Manlio Busoni, Sandro Sardone, Marco Tulli.
Scenografia: Franco Nonnis. Costumi: Fiammetta Benedetto.
Rete: Rai Due. Data: 24/07/1973, marted ore 21.25.
1975
Ginevra degli Almieri, sepolta viva in Firenze con Stenterello ladro in sepoltura, di Luigi Del Buono.
Regia: Mario Ferrero. Adattamento televisivo: Alfredo Bianchini. Interpreti: Osvaldo Ruggeri, Vittorio
Congia, Alfredo Bianchini, Vanna Castellani, Guido Marchi, Paolo Pieri, Gianna Giachetti (Ginevra),
Vivaldo Matteani, Alessandro Berti, Maria Grazia Sughi, Enrico Ostermann.
Rete: Rai Due. Data: 04/02/1975, marted ore 21.00.
Stenterello a Tunisi, di Cesare Causa. Regia: Mario Ferrero. Adattamento televisivo: Alfredo Bianchini.
Interpreti: Paolo Pieri, Alfredo Bianchini, Gabriele Tozzi, Vittorio Congia, Alessandro Berti, Maria Grazia
Sughi, Daniela Gatti, Gianna Giachetti, Franco Pugi, Giampiero Becherelli, Dante Biagioni.
Scenografia: Ferdinando Ghelli. Costumi: Anna Anni. Musiche: Marco Vavolo.
Rete: Rai Due. Data: 22/07/1975, marted ore 21.00.
Cos va il mondo, in due tempi, di William Congreve. Regia: Sandro Sequi. Traduzione: Raoul Soderini.
Interpreti: Giuseppe Pambieri, Maurizio Gueli, Franco Gamba, Giulio Trevisani, Alfredo Bianchini,
Agostino De Berti, Giancarlo Santelli, Ezio Busso, Giuliana Calandra, Francesca Benedetti, Milena Alberi,
Milena Vukotic, Valentino Macchi, Gianna Giachetti (Foible), Anita Laurenzi, Rosa Maria Fantaguzzi,
Adriano Pomodoro, Camillo Milli. Scenografia: Armando Nobili. Costumi: Maurizio Monteverde.
161
1978
Un lungo grido di libert (da Mariana Pineda), di Federico Garcia Lorca. Regia: Mario Ferrero.
Adattamento televisivo: Mario Ferrero. Interpreti: Juan Manuel, Costa Andrade, Gaetano Balistreri,
Roberto Bonanni, Elena Crocr, Sara Di Nepi, Gianna Giachetti (Mariana Pineda), Felice Leveratto,
Francesca Lumachi, Marzio Margine, Loredana Martinez, Diego Michelotti, A. Ninchi, Osvaldo Ruggeri,
Libero Sansavini.
Costumi: Maurizio Monteverde. Musiche: Tito Schipa jr. Fotografia: Pier Luigi Santi. Montaggio: Luigia
Magrini.
Rete: Rai Due. Data: 22/02/1978, mercoled ore 20.40.
Il borghese gentiluomo, di Molire. Ripresa dal Teatro di Pompei. Regia teatrale: Tino Buazzelli e
Angelo Corti. Regia televisiva: Giacomo Colli. Traduzione: Cesare Garboli. Interpreti: Tino Buazzelli,
Rita Di Lernia, Anna Macci, Maria Grazia Sughi, Fabrizio Temperini, Donato Castellaneta, Andrea
Matteuzzi, Gianna Giachetti (Dorimne), Raffaele Bondini, Luigi Ottoni, Roberto Pescara, A. Ricca,
Giuseppe Lo Parco, Giuliano Santi, Orazio Donati.
Scenografia: Giacomo Cal Carducci. Costumi: Dafne Ciarrocchi. Musiche: G. B. Lugli a cura di Bruno
Nicolaj.
Rete: Rai Due. Data: 13/05/1978, sabato ore 20.40.
1979
Enrico IV, di Luigi Pirandello. Ripresa dal Teatro Eliseo di Roma. Regia: Giorgio De Lullo con la
collaborazione di Olga Bevacqua. Compagnia di prosa del Teatro Eliseo diretta da Giorgio De Lullo e
Romolo Valli. Interpreti: Romolo Valli, Gianna Giachetti (Matilde Spina di Canossa), Mariella Fenoglio,
Pino Luongo, Mino Bellei, Adolfo Geri, Gabriele Tozzi, Gian Franco Mari, Gianni Felici, Gino Pernice,
Gualtiero Isnenghi, Cesare Guerra, Alessandro Festa.
Scenografia: Pier Luigi Pizzi. Costumi: Pier Luigi Pizzi. Luci: Giuseppe Demitri.
Rete: Rai Due. Data: 07/04/1979, sabato ore 20.40.
1980
La tela del ragno, Classici del Teatro Giallo di Agatha Christie. Regia: Mario Ferrero. Adattamento
televisivo: Mario Ferrero. Traduzione: Germana Erba e Connie Ricono. Interpreti: Warner Bentivegna,
Piero Nuti, Monica Guerritore, Gabriele Tozzi, Antonella Baldini, Gianna Giachetti, Sandro Dori, Paolo
Scalondro, Daniele Tedeschi, Gino Pernice.
Scenografia: Lucio Lucentini. Costumi: Maurizio Monteverde. Luci: Bruno Saccheri.
Rete: Rai Uno. Data: 20/05/1980, marted ore 20.40.
1996
162
I rusteghi, di Carlo Goldoni. Ripresa dal Teatro La Pergola di Firenze per Palcoscenico. Regia teatrale:
Massimo Castri. Regia televisiva: Walter Licastro. Interpreti: Compagnia Teatrale del Veneto con
Gianna Giachetti (Siora Felice), Mario Valgoi (Lunardo).
Scenografia: Antonio Fiorentino. Costumi: Claudia Calvaresi. Musiche: Bruno De Franceschi. Fotografia:
Claudio Codilupi.
Rete: Rai Due. Data: 24/02/1996, sabato ore 22.30.
1997
Primo cittadino, sceneggiatura di Graziano Diana e Roberta Colombo. Regia: Gianfranco Albano.
Interpreti: Tullio Solenghi, Giulia Boschi, Susanna Marcomeni, Andrea Ferreol, Gianna Giachetti
(Serena), Ennio Coltorti, Ray Lovelock, Sergio Fiorentini, Carmen Onorati, Ettore Belmondo, Vittorio Di
Prima, Andrea Mugnai. Produzione Raicinemafiction Aran srl.
Puntate: 6. Rete: Rai Due. Data: 10/09/1997 15/10/1997.
Don Milani il priore di Barbiana, sceneggiatura di Sandro Petraglia e Stefano Rulli. Regia: Andrea Frazzi
e Antonio Frazzi. Interpreti: Sergio Castellitto, Ilaria Occhini, Roberto Citran, Arturo Paglia, Alberto
Gimignani, Bettina Giovannini, Mauro Marino, Gianna Giachetti (Eda Pelagatti), Lorenza Indovina, Mario
Valgoi. Produzione: Raicinemafiction Hiland.
Puntate: 2. Rete: Rai Due. Data: 02/12/1997 03/12/1997.
Un giorno fortunato, soggetto di Stefano Disegni, Massimo Caviglia e Massimo Martelli. Sceneggiatura:
Marco Videtta e Massimo Martelli. Regia: Massimo Martelli. Interpreti: Fabio Fazio, Bianca Galvan,
Carola Stagnaro, Bruno Gambarotta, Claudio Bisio, Enzo Jannacci, Gianna Giachetti (Giuliana), Wilma
De Angelis, Adolfo Margiotta, Massimo Olcese, Roberto Citran.
Produzione: Raicinemafiction Sidecar Film TV.
Puntate: 2. Rete: Rai Due. Data: 16/12/1997 19/12/1997.
1998
Trenta righe per un delitto, soggetto di Susanna Bolchi, Aureliano Lalli Persiani. Sceneggiatura: Giorgio
Mariuzzo, Franco Ferrini. Regia: Lodovico Gasparini. Interpreti: Luca Barbareschi, Felice Andreasi,
Paolo Maria Scalondro, Gianna Giachetti (Adua), Toni Bertorelli, Lucrezia Lante della Rovere, Sergio
Fiorentini, Ramona Badescu, Vittoria Belvedere.
Produzione: Raicinemafiction First Film.
Puntate: 4. Rete: Rai Due. Data: 10/03/1998 31/03/1998.
1999
Ama il tuo nemico , soggetto di Damiano Damiani, Sibilla Damiani. Sceneggiatura: Graziano Diana,
Damiano Damiani. Regia: Damiano Damiani. Interpreti: Massimo Ranieri, Romina Mondello, Mario
163
Adorf, Andrea Di Stefano, Cecilia Dazzi, Angelo Infanti, Nino DAngelo, Gianna Giachetti (la madre di
Fabrizio), Massimo Poggio, Tullio Sorrentino, Franco Castellano.
Produzione: Raicinemafiction ZDF Enterprises Nauta Film srl.
Puntate: 2. Rete: Rai Due. Data: 09/02/1999 11/02/1999.
Un prete tra noi, 2a serie. Soggetto: Massimo De Rita, Simone De Rita, Achille Manzotti. Sceneggiatura:
Massimo De Rita, Simone De Rita. Regia: Lodovico Gasparini. Interpreti: Massimo Dapporto, Giovanna
Ralli, Julia Brendler, Francesco De Rosa, Gianna Giachetti (Ada), Pino Ammendola, Marina Tagliaferri,
Alessio Boni.
Produzione: Rai Fiction Faso Film srl.
Puntate: 6. Rete: Rai Due. Data: 23/03/1999 08/04/1999.
2000
Un colpo al cuore, sceneggiatura di Laura Toscano e Franco Marotta. Regia: Alessandro Benvenuti.
Interpreti: Alessandro Benvenuti, Ornella Muti, Luigi Montini, Salvatore Mortelliti, Chiara Crielesi, Cecilia
Dazzi, Anita Zagaria, Prospero Richelmy, Gianna Giachetti (Luisa Ardenzi), Gabriele Antonini, Stefano
Davanzati.
Produzione: Rai Fiction Mastrofilm srl.
Puntate: 2. Rete: Rai Uno. Data: 15/10/2000 16/10/2000.
2001
Don Matteo, 2a serie. Soggetto di Enrico Oldoini, Domenico Saverni, Francesca Melandri, Alessandro
Bencivenni. Sceneggiatura: Francesca Melandri, Giovanni Capetta, Sabina Marabini, Gladis Di Pietro.
Regia: Leone Pompucci. Interpreti: Terence Hill, Gastone Moschin, Nathalie Guetta, Francesco Scali,
Claudio Ricci, Evelina Gori, Nino Frassica, Gianna Giachetti (madre di Anceschi), Flavio Insinna.
Produzione: Rai Fiction LUX VIDE S.p.A.
Puntate: 16. Rete: Rai Uno. Data: 21/10/2001 09/12/2001.
2002
Commesse 2, sceneggiatura di Laura Toscano e Franco Marotta. Regia: Jos Maria Sanchez. Interpreti:
Sabrina Ferilli, Nancy Brilli, Anna Valle, Veronica Pivetti, Elodie Treccani, Gianna Giachetti (Teresa),
Caterina Vertova, Franco Castellano, Caterina De Regibus, Massimo Ghini, Ivan Venini, Lorenzo Ciompi,
Ruben Rigillo.
Produzione: Rai Fiction Immagine e cinema.
Puntate: 6. Rete: Rai Uno. Data: 10/03/2002 14/04/2002.
Stiamo bene insieme, soggetto di Vittorio Sindoni. Sceneggiatura: Piero Mirarchi, Benedetta Faedi,
Salvatore Basili, Alessandro De Gregorio, Bruno Garbuglia, Mariolina Venezia, Mila Venturini, Pierpaolo
Pirone. Regia: Elisabetta Lodoli, Vittorio Sindoni. Interpreti: Monica Comegna, Pierluigi Coppola,
164
Eleonora DUrso, Denis Fasolo, Linda Celani, Gianna Giachetti, Gabriele Mainetti, Ludgero Fortes Dos
Santos, Antonio Angiulli, Anita Zagaria, Roberto Accornero, Remo Remotti, Orso Maria Guerrini, Piero
Natoli, Lina Sastri.
Produzione: Rai Fiction LDM Comunicazione S.p.A.
Puntate: 8. Rete: Rai 1 Rai 2. Data: 12/04/2002 06/06/2002.
2004
A casa di Anna, soggetto di Lorenzo Favella, Pietro Bodrato, Elisabetta Zincone, Maura Nuccetelli,
Umberto Marino. Sceneggiatura: Francesca Panzarella. Regia: Enrico Oldoini. Interpreti: Virna Lisi,
Angelo Infanti, Giada Desideri, Gianna Giachetti, Stefania Graziosi, Marco Bonini, Caterina De Regibus.
Produzione: Rai Fiction Endemol Italia.
Puntate: 2. Rete: Rai Uno. Data: 12/12/2004 13/12/2004.
2006
Donna Roma, fiction. Interpreti: Gianna Giachetti (Carla), Luca Barbareschi, Jutta Spider. Produzione:
Germania, Berlino. Trasmessa in Germania, prossimamente (primavera 2008) in Italia.
165
LETTURE RECITATIVE
I sette a Tebe, di Eschilo. Regia di Aurelio Pierucci. Museo Archeologico, Piazzetta del Limbo, Firenze,
1984.
Dante alla Badia, 16 letture della Divina Commedia di Dante. Ciclo organizzato dal Centro di
Avviamento allEspressione di Firenze e dal Comune di Firenze. Voce recitante: Gianna Giachetti.
Firenze, Chiesa della Badia Fiorentina, 1986.
Il marito assente, di Norberto Avila. Regia di Aurelio Pierucci. Interpreti: Gianna Giachetti, Aurelio
Pierucci, Mario Valgoi. Venezia, Palazzo Labia, 23 settembre 1991.
La casa comune, di Yves Laplace. Regia di Beppe Navello. Interpreti: Toni Barpi, Piergiorgio Fasolo,
Stefania Felicioli, Gianna Giachetti, Daniele Griggio. Venezia, Palazzo Labia, 24 settembre 1991.
Lallegoria del tempo, di Ermanno Cursana. Regia di Aurelio Pierucci. Interpreti: Gianna Giachetti,
Corrado Pani. Venezia, Palazzo Labia, 25 settembre 1991.
Se tende ad infinire, da Mizar di Pino Giacopelli. Voci recitanti: Gianna Giachetti, Aurelio Pierucci,
Gaetano Balistreri. A cura del Teatro Libero di Palermo. Monreale, Abbazia di S. Martino delle Scale,
1991.
Puccini en sortir!, spettacolo per attori animati su musiche di Giacomo Puccini. Testo: Claudio
Cinelli, Paolo Lucchesini. Regia e adattamento : Claudio Cinelli. Interpreti: Gianna Giachetti, Anna
Montinari, Paola Roman, Patrizia Tagliagambe. Associazione culturale Porte Girevoli. Firenze, Teatro di
Rifredi, 12 aprile 1994.
Poesia del Medioevo. Voce recitante: Gianna Giachetti. Firenze, Chiesa di S. Croce, (senza data).
Omaggio a Emilio Servadio. Voce recitante: Gianna Giachetti. Firenze, Gabinetto Vieusseux, (senza
data).
Ferdinando Arrabal. Voce recitante: Gianna Giachetti. Padova, Palazzo Comunale, (senza data).
Drammaturghi contemporanei europei, manifestazione a cura della S.I.A.E. Venezia, Palazzo Labia,
(senza data).
Eugenij Onegin di Sergej Prokofev, dal poema di A. Puskin. Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, dir.
Frank Shipway. Voce recitante: Gianna Giachetti. 53 Settimana Musicale Senese. Lingotto, Torino,
(senza data).
Cofano di bellezza, presentazione del libro di poesie omonimo di Piero Longo. Lettura interpretativa:
Gianna Giachetti, Aurelio Pierucci. Firenze, Caff storico letterario Giubbe Rosse, 04 maggio 2007.
Un saluto attraverso le stelle, presentazione del libro omonimo di Marisa Bulgheroni. Lettura
interpretativa: Gianna Giachetti. Firenze, Gabinetto Vieusseux, febbraio 2008.
167
BIBLIOGRAFIA
1. Saggi
Silvio DAmico, Il teatro dei fantocci, Vallecchi editore, Firenze 1920.
Idem, Tramonto del grande attore, Mondadori, Milano 1929.
Idem, Invito a teatro, Ed. Morcelliana, Roma 1935.
Idem, Il teatro non deve morire, Edizioni dellEra Nuova, Roma 1945.
Idem, Storia del teatro drammatico, 4 volumi, Garzanti, Milano 1958.
Eligio Possenti, La resistibile ascesa di Arturo Ui di Brecht, in 10 anni di teatro (cronache
Ruzante sulle scene del II dopoguerra: catalogo della mostra a Padova 25 maggio 15
giugno 1983, Grafiche Piesse, Mugliano Veneto 1983.
Fabrizio Borghini, Fosco Giachetti, Prefazione di Fernaldo Di Giammatteo, Edizioni Play Time,
Firenze 1989.
Gianni Batistoni, Sesto Fiorentino tra racconti e ricordi, Edizioni Agemina, Sesto Fiorentino,
Firenze, 1992.
Carlo Maria Pensa, Interpreti e critici: Memorie di mezzo secolo , in III Convegno
Internazionale di Studi sul Ruzante, a cura di Giovanni Calendoli, Societ Coop. Tipografica,
Padova 1993, pp. 122.
Paolo Lucchesini, Storia del Teatro Metastasio, Vol. II, a cura di Claudio Casale, Teatrologia,
Angelo Pontecorboli editore, Firenze 1995, p. 264.
Roberto Tessari, Teatro italiano del Novecento, Fenomenologie e strutture 1906 1976,
Casa Editrice Le Lettere, Firenze 1996.
AA.VV., Storia del teatro moderno e contemporaneo, vol.III, Avanguardia e Utopie del
2. Testi teatrali
Massimo Bontempelli, Primo spettacolo: La guardia alla luna, Siepe a Nordovest, Mondadori,
Milano 1927.
Massimo Bontempelli, Minnie la candida, Mondadori, Milano 1928.
Carlo Goldoni, Commedie, a cura di Nicola Mangini, volume II, Unione Tipografico-Editrice
Torinese, Torino, Prima edizione 1971.
Massimo Bontempelli, Nostra Dea e altre commedie, a cura di Alessandro Tinterri, Einaudi,
Torino 1989.
3. Testi letterari
Romano Giachetti, Il bacio, Idealibri, Milano 1984.
Idem, Lo scrittore americano, Garzanti, Milano 1987.
Idem, Nel letto di Marylin, Rizzoli, Milano 1994.
169
4. Audiovisivi
Il borghese gentiluomo, di Molire. Ripresa dal Teatro Grande di Pompei. Regia teatrale:
Tino Buazzelli e Angelo Corti. Assistente alla Regia: Aurelio Pierucci. Regia televisiva:
Giacomo Colli. Traduzione: Cesare Garboli. Interpreti: Tino Buazzelli, Rita Di Lernia, Anna
Macci, Maria Grazia Sughi, Fabrizio Temperini, Donato Castellaneta, Andrea Matteuzzi,
Gianna Giachetti, Raffaele Bondini, Luigi Ottoni, Roberto Pescara, A. Ricca, Giuseppe Lo
Parco, Giuliano Santi, Orazio Donati. Scenografia: Giacomo Cal Carducci. Costumi: Dafne
Ciarrocchi. Musiche: G. B. Lugli a cura di Bruno Nicolaj. In collaborazione con CTB SpA patrocinio Ente Napoli.
Ripresa televisiva: Rete Rai Due. Data: 13/05/1978, sabato ore 20.40.
Enrico IV, di Luigi Pirandello. Ripresa dal Teatro Eliseo di Roma. Regia: Giorgio De Lullo con
la collaborazione di Olga Bevacqua. Compagnia di prosa del Teatro Eliseo diretta da Giorgio
De Lullo e Romolo Valli. Interpreti: Romolo Valli, Gianna Giachetti, Mariella Fenoglio, Pino
Luongo, Mino Bellei, Adolfo Geri, Gabriele Tozzi, Gian Franco Mari, Gianni Felici, Gino
Pernice, Gualtiero Isnenghi, Cesare Guerra, Alessandro Festa. Scenografia: Pier Luigi Pizzi.
Costumi: Pier Luigi Pizzi. Luci: Giuseppe Demitri.
Ripresa televisiva: Rete Rai Due. Data: 07/04/1979, sabato ore 20.40.
Fanny e Alexander, con Gunn Walgren, Ewa Froling, Jarl Kulle, diretto da Ingmar Bergman,
Sve.-Fr.-RFT, 1982.
I rusteghi, con Gianna Giachetti, Mario Valgoi, Stefania Felicioli, scritto da Carlo Goldoni,
diretto da Massimo Castri, regia televisiva Walter Licastro; Compagnia Goldoniana del
Bicentenario in collaborazione con Rai Due, Produttore esecutivo Rai Gioia Tosti, ripresa dal
Teatro La Pergola, Firenze 24/02/1996.
170
5. Periodici
5.1 Donna del Paradiso
E. B., Al teatro Quirino, Donna del Paradiso, Il Giornale dItalia, 1 Aprile 1956.
Onorato, Donna del Paradiso mistero religioso ed opera di Silvio D Amico al Quirino, in
La bruna Gianna Giachetti la pin up della prosa, a cura della redazione, Il Giorno, 22
aprile 1957.
G. B., Lina e il cavaliere al Valle, Il Secolo dItalia, 18 gennaio 1958.
P. M., La brutta bellissima, Paese Sera, 8 9 marzo 1958.
5.4 Le ragazze bruciate verdi
Ag. Sa., Le ragazze bruciate verdi, LUnit, 30 gennaio 1959.
Ancora un dramma familiare, a cura della redazione, Sipario, n. 151, novembre 1958, p.
23.
5.6 Portava la maschera
Arnaldo Fratelli, Portava la maschera, Sipario, n.156, aprile 1959, p. 18.
5.7 Gog e Magog
Gog e Magog di Gabriel Arout, In attesa dei grossi spettacoli, Lo spettatore, a cura della
redazione, Sipario, n. 175, novembre 1960, p. 29.
171
Alcuni ottimi spettacoli vecchi e nuovi, a cura della redazione, Sipario, n.188, dicembre
1961, p. 118.
5.12 Don Giovanni involontario
Roberto Rebora, Don Giovanni involontario, Sipario, n. 189, gennaio 1962, pp. 16-17.
5.13 Lufficiale reclutatore
Guido Boursier, LUfficiale reclutatore, Sipario, n. 201, gennaio 1963, pp. 38-39.
5.14 Don Giovanni
Arturo Lazzari, Don Giovanni secondo Brecht, Sipario, n. 216, aprile 1964, pp. 38-39.
Guido Valdini, Lincertezza nella Palermo teatrale, Sipario, n. 380, gennaio 1978, pp. 5253.
5.15 Tre sorelle
Sandro De Feo, Un Cecov troppo edificante, LEspresso, 31 gennaio 1965.
Arnaldo Fratelli, Dopo Visconti, Sipario, n. 226, febbraio 1965, pp. 13-14.
5.16 I due gentiluomini di Verona
Ettore Capriolo, Pretesto shakespeariano, Sipario, n. 232-233, agosto-settembre 1965, p.
90.
172
5.17 Il cilindro
Eduardo e la famiglia allitaliana, a cura della redazione, Sipario, febbraio 1966, n. 238,
pp. 22-23.
5.18 Il mondo quello che
La crisi del linguaggio e di una societ nella felice commedia-saggio di Alberto Moravia, a
cura della redazione, Sipario, n. 247, novembre 1966, pp. 26-27.
5.19 Il volpone
Aggressivit moderna di una libera riduzione, a cura della redazione, Sipario, n. 256257, agosto-settembre 1967, pp. 89-90.
5.20 Il bagno
Ettore Capriolo, Il bagno di Vladimir Majakovskij, La scelta dei contenuti, Sipario, n. 264,
aprile 1968, pp. 33-34.
5.21 Socrate immaginario
Giorgio Polacco, Ritorno alla commedia dellarte, Sipario, n. 268-269, agosto-settembre
1968, p. 42.
5.22 Luomo nero
Franco Cuomo, Luomo nero, Sipario, n. 307, dicembre 1971, pp. 54-55.
5.23 Il mercante di Venezia
Agostino Lombardo, Il mercante di Venezia, Sipario, n. 331, dicembre 1973, pp. 47-48.
5.24 Il malato immaginario
Giovanni Lombardo, Un rilancio per la prosa?, Sipario, n. 339-340, agosto-settembre
1974, pp. 25-26.
5.25 Tutto per bene
Fabio Doplicher, Tutto per bene, Sipario, n. 347, aprile 1975, pp. 24-25.
5.26
Mefistovalzer
173
174
Sogno di una notte di mezza estate, a cura della redazione, Il Patalogo, n. 12, dicembre
1988, p. 74.
5.36 Edipo
Nico Garrone, a colloquio con Pino Micol, La Repubblica, 10 febbraio 1991.
Franco Quadri, Micol, Re dopo lomicidio, La Repubblica, 16 aprile 1991.
5.37 I rusteghi
Aggeo Savioli, Avvio anticipato del bicentenario goldoniano al Comunale di Treviso con la
celeberrima commedia messa in scena da Massimo Castri. Dal conflitto familiare a quello tra
conservazione e progresso, LUnit, domenica 1 marzo 1992.
Masolino DAmico, Al Donizetti di Bergamo il lavoro di Goldoni nellallestimento di
intensit e pathos da Massimo Castri. Aria nuova sui Rusteghi, Corriere della Sera,
mercoled 18 marzo 1992.
Franco Quadri, A Bergamo, I Rusteghi di Goldoni con la regia di Castri. Quei misantropi in
175
6. Testi telematici
Luigi Farina, Intervista ai protagonisti, Cronaca dalla prima di Il fiore del dolore al Teatro
7. Repertori
176
Enciclopedia della televisione Garzanti, a cura di Aldo Grasso, Garzanti editore, Milano, 1996.
Maria Letizia Compatangelo, La maschera e il video, Tutto il teatro di prosa in televisione dal
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