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, Torino
801
Cesare Segre
Semiotica filologica
Testo e modelli culturali
LO I
Indice
p. v ii Premessa
Parte prima
5 i . Semiotica e filologia
23 2. La natura del testo
39 3 - 1 1 segno letterario
45 4. La gerarchia dei segni
53 5. Critica testuale, teoria degli insiemi e diasistema
64 Appendice II testo come trascrizione
71 6 . Le strutture implicanti
Parte seconda
ES ES
IN
ES ES
1 LOTM AN e U S P E N S K IJ , p. 168.
2 Sintetizzo qui i risultati de Le strutture narrative e la storia, in Semio
tica, storia e cultura, Padova T, 77 i '17
12 PAR TE PR IM A
matrimonio amore
gelosia dedizione
0 .1. Ritengo che non sia stata felice l adozione del termi
ne testo per ogni tipo di discorso, scritto e orale1. Diventa
infatti necessario usare un attributo (testo scritto, testo let
terario, ecc.) per i testi nel senso tradizionale della parola; e
viene indebolita la polarit testo-commento. Naturalmente
condivido i motivi teorici che hanno portato alladozione di
un solo termine (ma poteva non essere testo) per quella che
costituisce l unit fondamentale sulla quale il linguista ope
ra, al fine di individuare il sistema della lingua. Decisione op
portuna, dunque, quando loggetto della ricerca la lingua
come sistema. Quando invece si vogliano studiare gli elemen
ti costitutivi dellunit e della coerenza di un enunciato, mi
pare che sarebbe stato pi opportuno non anticipare una con
clusione terminologica a ricerche che potrebbero concludere
con leterogeneit delle leggi di coesione dei vari tipi di testi.
So benissimo che luso del termine testo ormai invalso; vo
glio soltanto esprimere il mio imbarazzo nel ricorrervi.
I
S tc
: chiamer rapporto discorsivo
S.to
quello intercorrente fra i segni (monemi) costituenti il discor
so : segno + segno + segno + n segni.
Lo studio del segno letterario lo studio dei rapporti tra
questi due rapporti: studio della significazione.
Il caso pi semplice quello, non solo letterario ma lin
guistico in genere, della significazione degli enunciati. La se
mantica moderna ha gi rilevato che il significato delle singo
le parole determinato dallassieme del discorso (dal co-te
sto). Perci nella serie segno + segno + segno + n segni, il si
gnificato del singolo segno (segno verbale) costituito tra
tutti quelli possibili (elencati dal vocabolario) - da una se
rie di successive esclusioni determinate dai segni vicini. Que
sto permette subito una precisazione importante: il rap
porto segnico condizionato da quello discorsivo, non meno
di quanto quello discorsivo sia condizionato da quello segni-
co (oltre che dal sintattico). Ogni monema non un segno
con significato proprio, ma pu essere (costituire) molti se
gni, entro la totalit dei discorsi in cui pu ricorrere. Si resta
ancora in ambito linguistico precisando che nel rapporto di
scorsivo i segni vengono interessati pi volte, secondo pro
gressivi raggruppamenti: ogni monema ha un suo significa
to, ma lo ha anche ogni frase, e via via gruppi di frasi sem
pre pi ampi sino alla totalit dellenunciato:
S.te
S.te S.te S.te
S.to S.to S.to
S.to
epifora:
complexio:
antitesi: /
comparazione :
conscio
inconscio
conscio conscio
inconscio
inconscio
1 Gli esempi sono tratti dalla mia edizione critica, Milano-Napoli 1971;
nellapparato unanalisi esaustiva di tutti gli esempi citati.
6o PAR TE P R IM A
a cui aggiunge:
Plore des oil, tire sa barbe blanfe.
Appendice *
Le strutture implicanti *
[ i 963l> PP 33 sgg-
1 j .- p . w e b e r , Genese de lceuvre potique, Paris i960, p. 13.
l.E STR U T T U R E IM P L IC A N T I 79
vres dart soit symboliquement, soit en clair, donde la ne
cessit di risalire dai rilievi sulle modulazioni di un tema (o
sulle ricorrenze lessicali sintomaticamente ossessive) nello
pera poetica, a ricerche sul trauma infantile probabilmente
determinante per lautore. Cosi, i motivi, le immagini, le fi
gurazioni caratteristiche di uno scrittore, si rivelerebbero ri
flessi congiunti di un solo ricordo, traccia di unesperienza se
gretamente condizionata da un trauma.
Come secondo esempio del rapporto tra sistemi e struttu
re, voglio venire adesso, e cerco di farlo velocemente, allo
studio di un canzoniere. H o scelto un canzoniere di cui mi so
no gi occupato in anni lontani, cio le Soledades di Macha
do Mi collego qui con una stimolante affermazione di Bou-
sono, nella sua Teor'ta de la expresin potica2, e con le de
duzioni che ne trassi in un mio vecchio saggio. L affermazio
ne di Bousono questa: El concepto de modificante puede
tener an mayor alcance quiza, si pensamos que, dentro de
un mismo libro, unos poemas se apoyan en otros y a su lado
cobran relieve. A proposito io scrivevo: Si potrebbe opi
nare che i significati, impliciti allinterno di una lirica, siano
da considerare esplicitati dalle liriche affini. Si tratterebbe,
pi che di un altissimo parassitismo, di una specie di irradia
zione di significati dalluna allaltra struttura in cui il siste
ma semiologico del tema si realizzato. opportuno, dice
vo, fissarsi su una sola faccia di una realt, consapevoli pe
r della sua prismaticit.
La prospettiva aveva dato dei risultati abbastanza ricchi.
Si era potuta individuare una tendenza della lirica machadia-
na a quelli che chiamavo parti gemellari, cio a creare cop
pie di poesie i cui significati silluminano a vicenda. Si era po
tuta spiegare l eliminazione, in un certo senso la censura, del
le liriche pi esplicitamente enunciative in ordine a un dato
tema, quando Machado riun in raccolta poesie che aveva
prima pubblicato in rivista. Si erano illustrate poesie in cui il
tema che studiavo, che quello della fontana e dellalbero, as
sumeva ormai funzioni laterali, come se i valori simbolici
ma latente per ogni lirica, salvo che per le parti che vi emer
gono. Un accumulo da cui ogni volta balza fuori il desunto.
Concludo. H o fornito due esempi di strutture implicanti.
Ci si sar ormai accorti che i due esempi non sono che uno.
Si tratta sempre di tematica. Salvo che dapprima essa appa
riva nella sua esistenza collettiva, ora nella soggettivizzazio-
ne dei suoi mezzi. La tematica potenzialit di significato,
materiale erratico in attesa di investimento. Nel sistema di
un poeta essa appare gi strutturata, salvo che opera come
se fosse destrutturata. Perch essa non ha una strutturazione
globale, ma varie strutturazioni parziali che il lettore pu ren
dere globali solo a costo di decostruirle.
Questo forse un insegnamento anche per il problema
dellaccumulo culturale. Si tratta di uno sfasciume eteroge
neo eppure gi assoggettato a vari riordinamenti: quelli
ideologici, quelli letterari, quelli per tipo di testo. uno sfa
sciume che in parte ci si impone, in parte setacciamo volonta
riamente; una memoria collettiva su cui operano i meccani
smi della memoria personale, per esempio quelli descritti da
Machado. I vari riordinamenti citati inseriscono questo cu
mulo di materiali in griglie razionali alternative e spostabili.
Ed probabile che ogni elemento ne porti dietro altri, per la
bili ma vivaci associazioni.
Ci si presentano cosi due immagini entrambe valide. Quel
la di una persistenza dei materiali decostruiti in forma di fan
tasmi operanti nel nostro discorso, e quella di una serie di
strutturazioni provvisorie in preparazione della convenzio
nale definitivit delle strutture discorsive. Queste due imma
gini rappresentano un principio d indeterminazione del di
scorso cosciente e lasciano spazi aperti, non per lirrompere,
ma per lastuto e complicato agire dellinconscio.
Parte seconda
7
* Inedito.
1 Flores I 13, in Migne, P. L. CCXII 734.
2 SpeculumHistorialeXKIX 120.
3 Lo specchio della vera penitenza, ed. F. L. Polidori, Firenze 1863, dist.
I li, cap. 11, pp. 46-48. l . d i F r a n c i a , Alcune novelle del Decameron illu
strate nelle fonti, in Giom. stor. d. lett. it., x l i x (1907), pp. 257-80, so
stiene che Boccaccio deriva esclusivamente da Elinando; ma raffronti verbali
mostrano contatti col Passavanti (cfr. A . m o n t e v e r d i , Studi e saggi sulla let
teratura italiana dei primi secoli, Milano-Napoli 1954, pp. 192-93), di cui
Boccaccio pu aver ascoltato qualche predica (lo Specchio fu composto dopo
il Decameron).
' Cfr. w . a . N E iL S O N , The Purgatory of Cruel Beauties, i n R o m . , x x i x
(1900), pp. 85-93.
5 Vedi c. g r a b h e r , Particolari influssi di Andrea Cappellano sul Boccac
cio, in Annali della Fac. di Lett. e Filos. e di Magistero dellUniv. di Ca
gliari, xxi (1953), II, pp. 67-88. Per un quadro generale dei testi affini cfr.
m o n t e v e r d i , Studi e saggi sulla letteratura italiana cit., pp. 192-93, e il com
mento di V . Branca al Decameron. Sulla nostra novella, importanti le anali
si di N. s c a r a n o , La novella di Nastagio degli Onesti, in Studi lett. e linguist.
ded. a P. Rajna, Firenze 1911, pp. 423-51, e m . g i a c o n , La novella di Nasta
gio e la canzone delle visioni, in Studi sul Boccaccio, vili (1974), pp.
226-49.
88 PAR TE SECONDA
ad una finale:
Nastagio ama la Traversari
La Traversari ama Nastagio,
Appendice
Due racconti del Novellino nel Uegar en ocasin
di Lope de Vega
2
I 13-81
^ ( 82-168
3 3 1 82-313 ] f 169-228
l 169-313 {
l 229-313
significati
<
verbalizzazione i
rappresentazione 2 -verbalizzazione 2
Alto e basso sono gli estremi dei due movimenti, la cui zona
mediana il centro della pittura.
LA DESCRIZIONE A L FU TU RO : LEONARDO DA VINCI
i sua effetti-, per lo corso del vento; per la potenzia del furore del
vento; per la polvere chinati; cacciati da l impetuosi venti; per le
iscure tenebre.
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PA R TE SECONDA
7
I/o PAR TE SECONDA
4
Indice dei nomi
Acutis, C., 8 . Bousofio, C., 79.
Agosti, S., 41. Branca, V., 87 n, 97 n.
Alamanni, L., 117 . Bruerton, C., 97 n.
Alberti, L. ., 170. Buonarroti, M., detto il Giovane,
Alfonso I dEste, duca di Ferrara, 171.
Modena e Reggio, 125. Bueve de Hanstone, 13.
Alione, G. G., 170-71. Burchiello, D., 171.
Andrea Cappellano, 16,87,94 n.
Apuleio, 115 e n. Cagna, A. G., 172.
Arbasino, A., 178. Carmina Burana, 173.
Aretino, P., 171. .Carneiro, M. de Sa, 167.
Ariosto, L., 117-30. Cassirer, E., 76.
Aristotele, 11,145. Castia-gilos, 16.
Auerbach, E., 176 e n. Celine, L.-F., 173.
Auliver, 169 n, 170. Chanson de Roland, 9,59-64.
Avalle, D. S., 53,55-56. Chiesa, M., 169 n, 177 n.
Chrtien de Troyes, 10,16,17.
Balestrieri, D., 171. Cian, V., 118 n.
Bandello, M., 98. Colonna, F., 170.
Barocchi, P., 143 n, 145 n, 146 n. Compilatio singularis exemplorum,
Barthes, R., 18 n, 19 e n, 134. 114 n.
Bassy, A.-M., 159. Conte, M. E., 23 n.
Beccaria, G. L., 41. Contini, G., 56,169,173.
Bdier, J., 64,66-67. Correr, G., 118.
Beffa, B., 118 n. Corti, M., 14 n.
Belli, G. G., 170-71.
Benivieni, G., 119.
Bentivogli, E., 117 n. Damisch, H., 159.
Benucci, A., 122,125,128. Dante Alighieri, i n , 162 n.
Benveniste, E., 119 e n, 131-33, 135 Debenedetti, S., 122 n.
136,139,141,159. Della Torre, A., 117 n.
Benvenuti Tissoni, A., 118 n. Di Francia, L., 87 n.
Bernardino daFeltre, 173. Disciplina Clericalis, 87.
Berni, F., 171. Doni, A. F., 171.
Berruto, G., 174 n. Dossi, C., 172,178.
Boccaccio, G., 87-96, 97-109, n o , Dressier, W. U., 23 .
126 n, 170.
Boklund, K. M., 8 n. Elinando, 87-89.
Bonora, E., 169 n, 177 e n. Este, Alfonso d, vedi Alfonso I
Borghini, V., 113. dEste.
Bourland, C. B., 97 n. Este, Ippolito I, cardinale d, 129.
88 IN D ICE D EI N O M I
Faldella, G., 169 n, 172, 178 e n, Leone X, papa, vedi Medici, Giovan
181. ni de.
Favati, G., i n n. Lvi-Strauss, C., 42.
Fenoglio, B., 172. Limentani, A., 16 n.
Ferguson, G., 174 e n. Linati, C., 172.
Filelfo, F., 118. Lo Nigro, S., i n n.
Finzi Ghisi, V., 71 n. Lotman, Ju. M., 7-11, 20.
Fishman, J. A., 174 e n.
Flamenco, 16-ij. Machado, A., 57, 79 e n, 80-82, 84.
Fogazzaro, A., 170. Macri, O., 79 n, 80.
Folengo, T., 169,171-73,178-79. Maggi, C. M., 171.
Francescato, V., 58 n, 174 n, 175 n. Malaguzzi, A., 125.
Francesco di Vannozzo, 170. Manzoni, A., 172.
Freedman, A., 114 n, 115. Maria di Francia, 12,13.
Freud, S., 180. Marin, L., 133,141,159.
Froger, J., 53-56. Marti,M., i n .
Frye, N., 73 e n, 74. Mastronardi, L., 172.
Mauron, Ch., 78 e n.
Gadda, C. E., 169, 172, 173, 177-82, Medici, Giovanni de, 123.
183 n. Menndez y Pelayo, M., 97 n.
Garroni, E., 159. Mercuri, R., 162 n.
Gautier dArras, 12,13. Metford, J. C. J., 97 n, 98 n.
Giacon, M., 87 n, 89 n. Metz, C., 159.
Giovanni Damasceno, 136 n. Migliorini, B., 177 n.
Giovenale, 118,119 e n. Monteverdi, A., 87 n.
Goldoni, C., 170,171. Moravia, A., 172.
Gombrich, E. H., 153-54, *59- Morley, S. G., 97 n.
Grabher, C., 87 n, 94 n.
Grassi, C., 58 n. Neilson, W. A., 87 n.
Greimas, A. J., 42. Nelli, P., 117 n.
Gualteruzzi, C., 113. Nicol del Rosso, 170.
Nobile Vigenze Opus, 171.
Heilmann, L., 58 . Novellino, 110-13,170.
Heimann, P., 181 .
Hlinand de Froidmont, vedi Eli Odasi, Tifi, 171,180.
nando. Orazio, 118,119.
Hjelmslev, L., 77.
Paccagnella, I., 173 e n, 174 n.
Isaacs, S., 181 n. Panofsky, E., 75-77, 136, 140, 141,
159
Joos, M., 174 n, 175 n. Paoli, U .E., 177 n.
Joyce, J., 173. Pasolini, P. P., 172,178.
Jung, C. G .,7 2 e n , 73. Passavanti, I., 87 e n.
Pavese, C., 172.
Kant, I., 182. Pedretti, C., 143 n.
Klein, M., 181 n. Peirce, C. S., 45.
Klein, R., 136 n, 159. Pessoa, F., 161-68.
Kristeva, J., 41. Petfi, J. S., 23 .
Petrarca, F., n o .
Lacan, J., 19. Pietro Alfonso, vedi Disciplina Cle-
Lachmann, ., 64,6y, 68. ricalis.
Lai du Trot, 87. Pistofilo, B., 118.
Landolfi, T., 179. Porta, C., 170,171.
Lazzerini, L., 173 e n.
Leibniz, G. G., 140. Rabelais, F., 172,173,178.
Leonardo da Vinci, 131-58. Raimon Vidal, vedi Castia-gilos.
IN D ICE D EI N O M I 189
Rambaldi, P. L., 117 n.
Richter, J. P., 143 n, 145 n.
Rivire, J., 181 n.
Roscioni, G. C., 182 e n.
Rousseau, J.-J., 46.
Russo, L., 96 n.
Ruzante, 170.
Uspenskij, B. A., 7 e n, 8 n, 11 n,
136 n, 137-38,141,159.
Weber, J. P., 78 e n.
Weinreich, U., 58 e n, 174 e n.
Wright, G. von, 92.