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Gigi Proietti

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Luigi Proietti, detto Gigi (Roma, 2 novembre 1940 – Gigi Proietti
Roma, 2 novembre 2020), è stato un attore, comico,
doppiatore, cantautore, regista, direttore artistico,
conduttore televisivo e trasformista italiano.

Artista di formazione teatrale, campo nel quale ha ottenuto


un notevole successo sin dagli inizi degli anni sessanta, è
noto per le sue doti di affabulatore e trasformista[1][2][3].

Affermatosi quindi come attore teatrale, ebbe anche


esperienze nel campo televisivo, al quale si dedicò
fugacemente. Nonostante il sodalizio con il cinema non
abbia spesso dato i frutti sperati, ha raggiunto la
consacrazione cinematografica nel 1976 con Febbre da
cavallo, nel ruolo dell'incallito scommettitore Mandrake,
che con il passare degli anni è divenuto un vero e proprio
film di culto,[4] che ha ripreso con il suo seguito Febbre da
cavallo - La mandrakata nel 2002, anno nel quale ha Nazionalità Italia
iniziato un forte sodalizio con i fratelli Carlo ed Enrico Genere Cabaret
Vanzina. A partire dagli anni novanta, parallelamente al
successo ottenuto in teatro, è stato protagonista di svariate Periodo di
1958 – 2020
serie televisive di successo, prima fra tutte la serie per la Rai attività musicale
Il maresciallo Rocca, divenuta una delle più seguìte della Etichetta RCA Italiana, BMG
televisione italiana[5].
Gruppi Trio Melody
Ha avuto anche esperienze come cantante, facendo parte Album pubblicati 12
del gruppo musicale Trio Melody, insieme a Stefano
Studio 11
Palatresi e Peppino di Capri, oltre che come poeta e
scrittore. Live 1
Sito ufficiale (https://www.gigiproietti.it)

Indice
Biografia
Gioventù e gavetta come cantante e attore
Primi successi ed esordi cinematografici
Il trionfo degli One-Man Show
Il doppiaggio
Fra teatro, cinema, TV e radio
La nascita del Laboratorio di esercitazioni sceniche
Il declino al cinema e conduttore televisivo
I successi sul piccolo schermo
Il ritorno al cinema e la nascita del Globe Theatre
Gli ultimi anni
Altre attività
Scrittore
La morte
Vita privata
Filmografia
Attore
Cinema
Televisione
Prosa
Serie e film TV
Regista
Televisione
Teatro
Attore
Regista
Opere liriche
Programmi televisivi
Doppiaggio
Cinema
Film d'animazione
Serie televisive
Serie animate
Film TV
Direzione del doppiaggio
Discografia
Discografia solista
Album
Singoli
Partecipazioni
Antologie
Discografia con Trio Melody
Album
Partecipazioni
Riconoscimenti
Libri
Onorificenze
Cittadinanza onoraria
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia

Gioventù e gavetta come cantante e attore


Figlio di Romano Proietti (1903-1992), di Porchiano del Monte (frazione del Comune di Amelia),[6] e della
casalinga Giovanna Ceci (1904-1993), di San Clemente di Leonessa (RI), ha vissuto i primi dieci mesi della
sua vita in una casa in via di sant'Eligio (una traversa di via Giulia) a Roma,[7] per poi trasferirsi vicino in
zona Colosseo, poi al Tufello (dove dopo la sua morte è stato realizzato un murale in sua memoria)[8] e
all'Alberone.[9] Dopo essersi diplomato presso il Liceo Ginnasio Statale "Augusto" di Roma, s'iscrive al
corso di laurea in Giurisprudenza presso l'Università "La Sapienza", che abbandonerà a sei esami dalla
laurea.

Appassionato di musica sin da bambino, suona la chitarra, il pianoforte, la fisarmonica e il contrabbasso, e


nel tempo libero inizia a esibirsi come cantante nelle feste studentesche, nei bar all'aperto e, più avanti, nei
night club più celebri della capitale. In un'intervista al Fatto Quotidiano ricorderà, poi, che i personaggi
della Roma dell'epoca sono stati in parte fonti d'ispirazione per alcuni ruoli comici da lui interpretati sul
grande schermo.[10] A proposito di questo periodo dichiarerà: «Per mantenermi agli studi cantavo nei night
club. Cominciavo alle 10 di sera e finivo alle 4 del mattino, uscivo fuori con un collo gonfio [...] Non c'era
misura di camicia che tenesse: ce voleva un copertone».[11] Il giovane Proietti, rivela tuttavia di non essere
inizialmente interessato al mondo del teatro: «Assolutamente no! A teatro non c'ero mai stato e poi non ero
figlio di attori».[11] Anche i genitori, pur appoggiando la sua decisione, non erano del tutto convinti delle
prime prove del giovane Luigi.[11]

Iscrittosi al Centro Teatro Ateneo, è allievo di personaggi di spicco come Arnoldo Foà, Giulietta Masina e
Giancarlo Sbragia. «La mattina frequentavo le lezioni, il pomeriggio provavo all'Ateneo, la sera cantavo nei
locali notturni. Gli esami non finivano mai» commenterà.[11] Nello stesso momento decide di lasciare
definitivamente la facoltà di Giurisprudenza e inizia a frequentare il corso di mimica del Centro
Universitario Teatrale tenuto da Giancarlo Cobelli, il quale nota subito le sue qualità di musicista e lo
scrittura per uno spettacolo d'avanguardia da lui diretto, Can Can degli italiani (1963), composto da famosi
scrittori quali Ercole Patti e Luigi Malerba, dove mette in musica un aforisma di Ennio Flaiano, Oh come è
bello sentirsi....

A partire dal 1964 ricopre ruoli di contorno sul palcoscenico con il Gruppo Sperimentale 101 sotto la
direzione di Antonio Calenda, dallo stesso Cobelli e anche con Andrea Camilleri, non ancora diventato
celebre come scrittore. Il suo primo ruolo lo recita all'aperto, travestito da upupa, nella rappresentazione di
Gli uccelli di Aristofane (1964) diretto da Giuseppe Di Martino. Dal 1968
ottiene ruoli da protagonista in diversi spettacoli messi in scena dal Teatro
Stabile dell'Aquila, tra cui Il dio Kurt di Alberto Moravia e Operetta di
Witold Gombrowicz.

Primi successi ed esordi cinematografici


Proietti nel 1964 fa un piccolo cameo in Se permettete parliamo di donne di
Ettore Scola. Nel frattempo inizia a cimentarsi anche nel campo del
doppiaggio, prestando la voce al Gatto Silvestro nelle prime edizioni
italiane dei cartoni animati della Warner Bros., in cui la voce di Titti è di
Loretta Goggi. Tuttavia è nel 1966 che esordisce contemporaneamente sul
grande e piccolo schermo. In ogni caso il suo primo ruolo, per una curiosa Proietti è stato spesso
coincidenza, è quello di un maresciallo dei carabinieri, lo stesso che etichettato come l'erede di
trent'anni dopo lo porterà nuovamente alla notorietà. Al cinema appare in un Ettore Petrolini.[11] Riguardo
episodio di Le piacevoli notti nel 1966, e in ruoli più corposi in Lo a ciò ha dichiarato: «Quando
scatenato, La matriarca e Una ragazza piuttosto complicata. Tinto Brass è a Petrolini gli si chiedeva se
discendesse dalla
il primo regista a valorizzarlo con un ruolo da protagonista nel suo film
Commedia dell'Arte, lui
L'urlo del 1968, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. rispondeva "Io discendo
solo dalle scale di casa
In televisione esordisce nello sceneggiato I grandi camaleonti (1964), mia". Mi piace l'ironia dei
diretto da Edmo Fenoglio. Insieme a Ugo Gregoretti compare in ruoli romani di una volta».[11]
soddisfacenti, come quello del truffatore Alfred Jingle in Il Circolo Pickwick
(1967), trasposizione dell'omonimo romanzo di Charles Dickens, dove
compone e canta anche la sigla finale, La ballata di Pickwick. Proprio durante le sedute di registrazione di
questa canzone, incontra un giovane di Poggio Bustone, che in quel brano suona la chitarra, musicista sotto
contratto con la casa discografica Ricordi e destinato alla grande notorietà, Lucio Battisti. Sarà il loro primo
e ultimo incontro, ricordato in seguito dallo stesso Proietti in un'intervista durante una trasmissione
celebrativa sul cantante.

Tuttavia il primo, inaspettato successo arriva nel 1970, quando viene improvvisamente chiamato a sostituire
Domenico Modugno, ufficialmente a causa di un incidente capitatogli (ma ufficiosamente, sembra, a causa
di dissapori con l'autore e co-protagonista della commedia, Renato Rascel) nella parte di Ademar nella
commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluja brava gente: «Una botta di fortuna. Lì capii che si
poteva coniugare il teatro ludico con la qualità artistica: il cosiddetto teatro popolare».[11]

Il trionfo degli One-Man Show


Tra il 1965 e il 1970, sia con il Gruppo Sperimentale di Calenda sia senza, Proietti porta in scena anche
prove particolari come Il mercante di Venezia, Le mammelle di Tiresia e Il misantropo di Molière. Con Il
dio Kurt del 1969, ennesimo successo del gruppo sperimentale, Proietti capisce di dover affrontare il
palcoscenico da solista per non rimanere ingabbiato in ruoli eternamente comprimari.[11]

Dopo aver recitato nel 1974 il ruolo di Neri Chiaramantesi nel dramma di Sem Benelli La cena delle beffe,
accanto a Carmelo Bene, nel 1976 stringe un proficuo sodalizio con lo scrittore Roberto Lerici, insieme al
quale scrive e dirige i suoi spettacoli, rimasti nella storia, A me gli occhi, please (1976), riportato in scena
nel 1993, 1996 e nel 2000, in una memorabile performance allo Stadio
Olimpico della sua città natale, oltre a Come mi piace (1983), Leggero
leggero (1991) e, per la televisione, Attore amore mio (1982) e Io a modo
mio (1985).

In questi spettacoli Proietti, totalmente privo di guida registica, ha modo di


scatenare la sua verve attoriale come monologhista, cantante, imitatore,
ballerino, in estenuanti tour de force che ottengono un dirompente successo
di pubblico; dalle sei serate inizialmente previste si superano agevolmente le
300, con oltre 2000 spettatori di media a riempire i teatri tenda e i palasport
di tutta l'Italia, ammirato e stimato anche da importanti personalità come
Eduardo De Filippo e Federico Fellini, il quale dapprima pensa a lui per il
ruolo di Giacomo Casanova nel suo film Il Casanova di Federico Fellini,
Proietti nel 1975
per poi scegliere Donald Sutherland ma facendolo doppiare in italiano
proprio da Proietti.

Ancora oggi A me gli occhi, please, anche per i suoi risvolti in parte drammatici, è riconosciuta come una
prova teatrale importante.[11] La collaborazione tra Proietti e Roberto Lerici si può ben paragonare a quella,
altrettanto proficua, tra Giorgio Gaber e Sandro Luporini per il teatro canzone. Dopo la morte di Roberto
Lerici, avvenuta nel 1992 per infarto, Proietti porta in scena e dirige altri due spettacoli solisti, Prove per un
recital (1996) e Io, Tòto e gli altri (2002). Nel 2004 ha portato in tour lo spettacolo Serata d'Onore,
premiato il 20 agosto all'Arena di Catanzaro con il Riccio d'Argento come migliore spettacolo dell'anno
nella rassegna Fatti di Musica.

Il doppiaggio
«Un giorno mio padre mi disse che mi aveva cercato un «certo Emilio Cigoli», il più grande
doppiatore italiano. Doppiava le più famose star di Hollywood: tanto per capirci, era la voce di
John Wayne. Lo chiamai da una cabina telefonica. Ricordo che ero a Ostia per uno spettacolo nelle
scuole e alla telefonata assisté Annabella Cerliani, incuriosita come me: «Che vorrà Cigoli?».
Quando lui rispose, sentii John Wayne con la sua voce calda, profonda e suadente. Stavo per
rispondergli: «Ciao, John. Dove l'hai messo il cavallo?», ma mi trattenni. Non riuscivo a
nascondere l'emozione. Intanto, dietro il vetro, Annabella doveva aver notato il mio disagio e
cominciò a ridacchiare. Mi feci coraggio e cominciai a parlare con un tono di voce ancora più
grave di quello di Cigoli. «Buongiorno signor Cigoli, desideravo proprio parlarle.» Lui si sentì
sfidato, quindi abbassò ulteriormente il suo tono: «Mi dica, prego». Io, allora,scesi ancora di
un'ottava e lui fece lo stesso. La telefonata finì praticamente a rutti.»

(Gigi Proietti in Tutto sommato (VINTAGE): Qualcosa mi ricordo, Rizzoli, 2014)


Dopo l'esperienza iniziale come voce italiana di Gatto Silvestro insieme a Loretta Goggi (che prestava
invece la voce a Titti), prosegue in sordina anche la sua carriera di doppiatore: nella seconda metà degli anni
sessanta entra nella Società Attori Sincronizzatori (S.A.S.) e collabora spesso con Emilio Cigoli (storica
voce italiana di John Wayne), prestando le voci in alcune occasioni ad attori del grande schermo come
Robert De Niro in Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno (1973), Sylvester Stallone nel
primo Rocky del 1976 (di cui cura anche la direzione del doppiaggio)[12] e in F.I.S.T. (1978), Richard
Burton in Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966), Richard Harris in Camelot (1967) e in Un uomo
chiamato Cavallo (1970), Dustin Hoffman in Lenny (che dichiarò essere il suo doppiaggio più amato)[13],
Kirk Douglas in Uomini e cobra (1970) e Marlon Brando in Riflessi in un occhio d'oro (1967).

Fra teatro, cinema, TV e radio


Negli anni settanta recita come protagonista nei film Gli ordini sono
ordini (1972), Meo Patacca (1972), Conviene far bene l'amore
(1975), Languidi baci, perfide carezze (1976). Nello stesso periodo
partecipa anche a pellicole di rilievo come La proprietà non è più
un furto (1973) di Elio Petri, L'eredità Ferramonti (1976) e
soprattutto Casotto (1977) insieme a Ugo Tognazzi e a una giovane
Jodie Foster. Passa con notevole disinvoltura dalla commedia al
ruolo impegnato, dal dramma erotico al film grottesco, quindi
partecipa a film di Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Elio Petri e
Luigi Magni, ma forse soltanto Alberto Lattuada gli offre un ruolo
compiuto sul versante drammatico nel film Le farò da padre (1974).
Proietti nel 1973 ne La Tosca
Partecipa inoltre ad alcuni film
statunitensi diretti da registi di
prestigio come Sidney Lumet, Robert Altman e Ted Kotcheff, nonché con il
francese Bertrand Tavernier. Ma la consacrazione cinematografica arriva nel
1976 con il ruolo dello sfortunato indossatore Bruno Fioretti, detto
Mandrake, che inventa qualsiasi stratagemma per poter giocare ai cavalli in
società con alcuni suoi amici perdendo regolarmente, nella commedia di
Steno Febbre da cavallo.

La pellicola, accolta inizialmente con freddezza da parte della critica


cinematografica, con il passare degli anni, grazie anche ai molteplici
passaggi televisivi, è diventata un vero e proprio film di culto;[2] una delle
sequenze più memorabili del film è senza dubbio quella della storica tris,
che si ritorcerà contro i tre protagonisti, dei cavalli King, Soldatino e
D'Artagnan.
Proietti interpreta Gastone
Con Gregoretti lavora ancora nel 1974 in uno spettacolo sperimentale che
nel varietà TV Sabato sera
tenta di fondere il varietà con lo sceneggiato, Sabato sera dalle nove alle dalle nove alle dieci (1974)
dieci, dove Proietti è conduttore, compone e canta la sigla iniziale e
interpreta quattro ruoli, e in uno sceneggiato ispirato a Emilio Salgari, Le
tigri di Mompracem (1974), ricordato per il largo uso del chroma key, dove interpreta il ruolo di Sandokan
due anni prima di Kabir Bedi. Insieme ad Antonello Falqui raggiunge la vetta massima a livello artistico sul
piccolo schermo con il varietà girato a colori Fatti e fattacci (1975), insieme a Ornella Vanoni, Giustino
Durano e Massimo Giuliani, dove interpreta il cantastorie di una scalcinata compagnia di saltimbanchi in un
viaggio a puntate attraverso il folklore di quattro città italiane: Roma, Milano, Napoli e Palermo. Alla Sicilia
dedica ancora un omaggio in quello stesso anno, cantando in lingua siciliana la celeberrima Ballata di
Carini, musicata da Romolo Grano e utilizzata come sigla iniziale dello sceneggiato televisivo L'amaro
caso della baronessa di Carini (1975), diretto da Daniele D'Anza, con Ugo Pagliai e Janet Agren.

.
Alla radio incontra un notevole successo nella trasmissione Gran
varietà, dove partecipa tre volte: nella primavera del 1973 interpreta
il personaggio di Avogadro il ladro; nell'estate del 1975 è un
irresistibile conquistatore di femmine che a parole è infallibile, e alla
prova dei fatti accumula continui disastri; e nell'autunno del 1978
interpreta il personaggio del Mago della Garbatella e canta inoltre la
sigla di chiusura della trasmissione, Me vie' da piagne.
Da sinistra: Mario Carotenuto,
Proietti, Francesco De Rosa ed
La nascita del Laboratorio di esercitazioni
Enrico Montesano nel cult movie[2]
sceniche Febbre da cavallo (1976) di Steno
Nel 1978 assume, insieme a Sandro Merli, la direzione artistica del
Teatro Brancaccio di Roma, creando un suo Laboratorio di
Esercitazioni Sceniche per i giovani attori (la stessa cosa farà Vittorio Gassman con la sua Bottega Teatrale
di Firenze), portando in scena con i suoi allievi durante gli anni ottanta numerosi spettacoli assai apprezzati.
In particolare questa speciale gavetta segnerà l'esordio di tanti futuri e apprezzati volti del mondo dello
spettacolo: tra questi ci furono Giorgio Tirabassi, Pino Quartullo, Gianfranco Jannuzzo, Massimo
Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Patrizia Loreti, Silvio Vannucci, Francesca Reggiani,
Giovanni Guardiano, Francesca Nunzi, Flavio Insinna, Giampiero Ingrassia, Chiara Noschese, Enrico
Brignano, Nadia Rinaldi, Gabriele Cirilli.

Di questo periodo Proietti ricorda che: «Come diceva Gassman ai


giovani attori, ho insegnato loro tutti i miei difetti. Ne sono nati
tanti, ma non c'è un mio erede ed è giusto che non ci sia».[11] Come
rivelerà anche Gianni Minà, in quel periodo Proietti mantenne la
scuola da solo, con l'aiuto di Mario Bussolino, prima che
arrivassero i contributi regionali.[14] Nello stesso momento si
cimenta anche con la regia teatrale, specializzandosi in adattamenti
teatrali di successi cinematografici, oltre a curare la messa in scena
di diverse opere liriche tra il 1983 e il 2002. Proietti, con Nino Manfredi, al
concerto di Ornella Vanoni al Teatro
Nella stagione 1980-1981 Olimpico di Roma (1974)
partecipa al programma
domenicale Il baraccone
condotto da Paolo Panelli, con Monica Vitti e Marcello Casco.
Dietro il microfono tornerà soltanto nel 1995 come voce narrante
dello sceneggiato Belfagor, ovvero il fantasma del Louvre. Nel 1981
rientra in televisione con lo sceneggiato Fregoli diretto da Paolo
Cavara, ispirato alla vita del grande trasformista Leopoldo Fregoli e
suo ennesimo tour de force, nel quale riveste i panni di ben 75
Proietti con Ugo Gregoretti nel 1974
personaggi, oltre a comporre e cantare la sigla di chiusura, Prima de
pija' sonno.

Il declino al cinema e conduttore televisivo


Il successo di Febbre da cavallo insieme a Enrico Montesano, avrebbe
dovuto segnare la consacrazione di Proietti al cinema e l'inizio di una florida
carriera cinematografica nel mondo della commedia all'italiana ma così non
fu; infatti, escludendo la commedia di Sergio Citti del 1977 Casotto, Proietti
recita in due film di scarso successo di pubblico, Languidi baci... perfide
carezze e Non ti conosco più amore di Sergio Corbucci, non consentendo
all'attore un decollo vero e proprio al cinema. Per tutti gli anni 1980 e 1990
Proietti partecipa a poche pellicole selezionate e in parti principalmente
secondarie, come in "FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a
Posillipo se non mi vuoi più bene?" di Renzo Arbore nel 1983 o in Mi
faccia causa del 1985, nuovamente diretto da Steno. Nel 1983 debutta
come conduttore televisivo, guidando la quarta sfortunata edizione del
varietà Fantastico 4 (1983), diretto da Enzo Trapani; la trasmissione perse
per la prima volta la sfida negli ascolti contro la concorrenza di Proietti nel 1978
Premiatissima del gruppo Fininvest.

Riscuoterà maggiore fortuna come protagonista degli one-man


show Io a modo mio (1986) e Di che vizio sei? (1988) per la regia
di Adolfo Lippi, entrambi trasmessi dalla prima rete Rai. Tra il 1990
e il 1991 è inoltre conduttore del fortunato Club 92. Come regista
televisivo debutta nel 1990 con una delle prime sitcom italiane, Villa
Arzilla, basato sulle vicende di un gruppo di anziani pensionanti in
una casa di riposo, dove appare in brevi cameo come giardiniere
della villa, riunendo alcuni grandi attori e attrici del passato come
Heather Parisi e Proietti nel Giustino Durano, Fiorenzo Fiorentini, Ernesto Calindri, Marisa
programma TV Fantastico 4 (1983) Merlini e Caterina Boratto. Otto anni più tardi si autodirige nel film
Un nero per casa (1998) interpretando la parte principale di un
architetto.

Nel 1996 scrive e dirige un suo testo, Mezzefigure, mentre nel 1998 è la voce del narratore della fiaba
Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev, sotto la direzione orchestrale di Enrique Mazzola. Nel 2005 dirige
Pino Quartullo e Sandra Collodel in Quella del piano di sopra, commedia brillante di Pierre Chesnot,
replicata nelle stagioni successive, ottenendo un notevole successo accanto a Sabrina Ferilli e Maurizio
Micheli nella versione moderna nel classico di Hennequin e Veber La presidentessa (già interpretato nel
1968 per la regia di Franco Enriquez), portato più volte in tournée. Nel 2007 lascia la direzione artistica del
Teatro Brancaccio, per assumere quella del GranTeatro, sempre a Roma, fino alla chiusura nel 2016.

I successi sul piccolo schermo


Nel 1992 inizia a ottenere un consistente successo con le serie di telefilm Un figlio a metà, bissato dal
seguito Un figlio a metà - Un anno dopo (1994), diretti da Giorgio Capitani, dove interpreta il ruolo di un
doppiatore cinematografico, quindi sempre diretto da Capitani nella sitcom Italian Restaurant (1994) con
Nancy Brilli in cui è il proprietario di un ristorante italiano a New York (nella realtà Proietti, per breve
tempo, ha effettivamente gestito un ristorante). Ancora nel 1992 si fa notare nuovamente come doppiatore,
dando la voce al Genio della lampada nell'edizione italiana del film Aladdin della Walt Disney Pictures,
operazione che ripeterà anche nei due seguiti distribuiti soltanto in home video, Il ritorno di Jafar e Aladdin
e il re dei ladri.
Nel 1996 arriva il successo della serie televisiva Il maresciallo Rocca, creato dalla coppia di scrittori Laura
Toscano e Franco Marotta e ancora diretto da Capitani, nella quale l'attore romano interpreta il ruolo di
Giovanni Rocca, vedovo con tre figli, maresciallo comandante della stazione dei Carabinieri di Viterbo, che
tra un caso e l'altro s'innamora di una deliziosa farmacista, interpretata da Stefania Sandrelli. La serie, partita
in sordina su Rai 2, conquista i favori del pubblico fino a superare agevolmente i dieci milioni di
telespettatori a sera e a fare seria concorrenza a trasmissioni ampiamente collaudate come il Festival di
Sanremo; l'ultima puntata del 12 marzo 1996 registrò il primato di quasi 16 milioni di spettatori,
permettendogli di vincere il Premio TV come personaggio maschile dell'anno.[15] Il colossale successo
impone ai due autori, ai registi (al veterano e collaudato Capitani si alternano Lodovico Gasparini, José
María Sánchez e Fabio Jephcott) e al protagonista la realizzazione di ben cinque stagioni, realizzate tra il
1998 e il 2005, e della miniserie conclusiva Il maresciallo Rocca e l'amico d'infanzia nel 2008, tutte su Rai
1. Nello stesso anno della prima messa in onda della serie, dà la voce al drago nel film Dragonheart e due
anni dopo ancora ai due draghi siamesi Devon e Cornelius nel film d'animazione La spada magica - Alla
ricerca di Camelot.

Verso la fine degli anni novanta Gigi Proietti interpreta un altro personaggio creato da Toscano e Marotta,
L'avvocato Porta, in due stagioni dirette da Franco Giraldi per Canale 5, ma con minor successo. Per il
grande successo di Il maresciallo Rocca, la Rai affida a Proietti la conduzione del tradizionale spettacolo di
Capodanno trasmesso su Rai 1 per la particolare edizione del 2000.

Il ritorno al cinema e la nascita del Globe Theatre


Nel 1994 ritorna al cinema con il ruolo del Cardinale Mazarino nel film Eloise, la figlia di D'Artagnan, poi
con il séguito di Febbre da cavallo, Febbre da cavallo - La mandrakata, diretto dal figlio di Steno, Carlo
Vanzina, uscito nelle sale il 14 ottobre 2002 definito dallo stesso attore un «ritorno sul luogo del delitto»; la
riproposizione dello storico trasformista indebitato Mandrake lo porta a vincere un Nastro d'argento come
miglior attore protagonista.

Dal 1992 al 2003 è direttore artistico del Teatro Kursaal Santalucia di Bari.

Nel 2003, da una sua idea, nasce il teatro shakespeariano Silvano Toti Globe Theatre, di cui è direttore
artistico e in cui ha diretto uno spettacolo (di Romeo e Giulietta)[16] e, nel 2017, finalmente recitato. L'opera
scelta, Edmund Kean di Raymund FitzSimons, rievoca la vita e i successi dell'omonimo attore inglese
shakespeariano definito "genio e sregolatezza" da Alexandre Dumas[17]. Nel 2005 interpreta un veterinario
nell'eponima fiction diretta da José María Sánchez.

Al cinema collabora ancora con i Vanzina, prima come protagonista nella commedia Le barzellette (2004),
dove ripropone gran parte degli sketch e barzellette realizzate con successo durante le numerose ospitate
televisive dagli anni 1980 a oggi, mentre poi nel filone del cine-cocomero, sottogenere dei film di Natale,
nei poco fortunati Un'estate al mare e Un'estate ai Caraibi, usciti nelle sale rispettivamente nelle estati del
2008 e del 2009. Il 2 aprile 2010 esce nelle sale La vita è una cosa meravigliosa nuovamente diretto da
Carlo Vanzina, affiancato da Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli e Luisa Ranieri.

Gli ultimi anni


Nel 2010 Proietti interpreta San Filippo Neri nella fiction TV dal titolo Preferisco il Paradiso, prodotta da
Lux Vide e trasmessa su Rai 1 con ottimi riscontri d'ascolto. L'anno successivo, nel 2011 recita in un'altra
miniserie TV Il signore della truffa nel ruolo dell'ex truffatore di lungo corso Federico Sinacori, una co-
produzione Artis e Rai Radiotelevisione Italiana, destinata alla prima serata
RaiUno.[18]

All'infuori del suo sodalizio con i Vanzina, al cinema lo ritroviamo nel 2011
in due pellicole: Tutti al mare di Matteo Cerami, remake del Casotto del
1977 diretto da Sergio Citti di cui fu uno degli interpreti principali, e in Box
Office 3D - Il film dei film diretto e interpretato da Ezio Greggio, nel ruolo
del Mago Silenzio (parodia di Albus Silente). Tra il 2012 e il 2014, per
scelta del direttore del doppiaggio Francesco Vairano, sostitusce il defunto
collega Gianni Musy come doppiatore del personaggio di Gandalf,
interpretato da Ian McKellen, nella trilogia de Lo Hobbit diretta da Peter
Jackson. Nel 2012 compare come guest-star in un episodio della fiction I
Cesaroni, per poi tornare in TV nel 2013 come interprete della fiction in
Proietti nel 2020 due puntate L'ultimo papa re su Rai 1, diretta da Luca Manfredi. L'anno
successivo è protagonista assoluto della fiction Una pallottola nel cuore,
sempre trasmessa su Rai 1 in quattro puntate; in quest'ultima serie interpreta
il giornalista Bruno Palmieri, specializzato nella risoluzione di vecchi casi di cronaca nera rimasti irrisolti.
La fiction riscuote un buon successo di pubblico, portando alla produzione di una seconda stagione,
trasmessa nel 2016, anch'essa favorevolmente accolta, nonché di una terza (6 puntate) nell'autunno 2018.

Appare in un cameo nella scena finale di Indovina chi viene a Natale? diretto da Fausto Brizzi.

Nel 2014 torna nelle sale con il film di Natale Ma tu di che segno 6? con Massimo Boldi e Vincenzo
Salemme, per la regia di Neri Parenti.

Sempre in TV partecipa in qualità di giudice al talent show di Rai 1 La pista condotto da Flavio Insinna,
ricoprendo poi lo stesso ruolo l'anno successivo nella quinta edizione di Tale e quale show condotto da
Carlo Conti, e affiancato da Loretta Goggi e Claudio Lippi. Nel 2016 debutta come attore al teatro Globe
Theatre, da lui fondato nel 2003, portando in scena lo spettacolo Omaggio a Shakespeare.[19]

Nel 2017 conduce in prima serata su Rai 1 il varietà Cavalli di battaglia: si tratta di un ritorno alla
conduzione di uno show televisivo dopo 26 anni dall'ultima esperienza con Club 92 (nel 1991 su Rai 2): la
trasmissione ripropone i migliori sketch del maestro, oltre ai numerosi cavalli di battaglia sia suoi sia dei vari
ospiti che si susseguono.[20]

Nella stagione 2019-2020 è narratore e ospite in Ulisse - Il piacere della scoperta, programma
documentaristico di Rai 1 condotto da Alberto Angela.[21][22]

Il 19 gennaio 2019 conduce in diretta su Rai 1 l'evento inaugurale di Matera capitale europea della cultura
2019, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del presidente della Repubblica Sergio
Mattarella. A dicembre torna al cinema con Pinocchio di Matteo Garrone, in cui interpreta Mangiafuoco.
Due anni dopo esce postumo l'ultimo film da lui interpretato, Io sono Babbo Natale di Edoardo Falcone, nel
quale recita al fianco di Marco Giallini.

Altre attività
Si cimenta anche nella poesia, seguendo l'esempio del Belli, di Trilussa e dello stesso Petrolini,
componendo diversi sonetti pubblicati negli anni 1990 in una rubrica del quotidiano romano Il Messaggero.
Compare in diverse pubblicità televisive, dal 2002 al 2005 è testimonial del caffè Kimbo con l'agenzia
Diaframma di Firenze e il fotografo Gaetano Mansi.[23] Partecipa al Festival di Sanremo del 1995, insieme a
Peppino di Capri e Stefano Palatresi, sotto il nome di Trio Melody, con il brano Ma che ne sai... (...se non
hai fatto il piano bar). Nel 2003 recita l'elogio funebre, in romanesco e in versi, per le esequie di Alberto
Sordi.

Scrittore
Alla fine del 2013 Proietti esordisce nella scrittura, pubblicando un'autobiografia intitolata Tutto sommato
qualcosa mi ricordo. Tra ricordi e aneddoti, l'attore ripercorre la sua storia personale e professionale,
«intrecciando le gioie della vita e quelle del palco e lasciando sempre sullo sfondo la sua Roma, città eterna
e fragile, tragica e ironica, cinica e innamorata».[24]

Alla fine del 2015 pubblica un nuovo libro, dal titolo Decamerino. Novelle dietro le quinte. Si tratta di una
raccolta di racconti, aneddoti e componimenti in versi de-camerino, ossia nati nel camerino, dietro le quinte
del teatro. «Il risultato è un racconto nel racconto di pensieri arruffati, atti unici, odori, abitudini che segnano
il ritorno di un affabulatore capace di far sorridere e commuovere con le sue cronache ad alto tasso di
romanità.»[25]

La morte
Morì all'alba del 2 novembre 2020, giorno del suo 80º compleanno, a causa di un infarto nella clinica
romana "Villa Margherita", dove era ricoverato dal 17 ottobre a seguito di un aggravamento delle sue
condizioni di salute dovute a una grave cardiopatia.

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha proclamato il lutto cittadino per il 5 novembre, giorno delle esequie.
Trasmesse in diretta su Rai 1, si sono svolte con un corteo funebre dal Campidoglio fino al Globe Theatre di
Villa Borghese, dove è avvenuta la cerimonia laica alla presenza di molti suoi colleghi e allievi e, in seguito,
con cerimonia religiosa, presso la basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la "Chiesa degli artisti"
in piazza del Popolo, ma a causa dell'emergenza COVID-19 hanno potuto presenziare soltanto 60 persone.
Il 10 novembre il suo corpo è stato cremato presso il cimitero Flaminio e le ceneri sono state consegnate alla
famiglia il giorno successivo e sistemate provvisoriamente nella tomba dei genitori dell'attore, nel cimitero di
Porchiano del Monte in Umbria.[26] Dopo 7 mesi di attesa di sepoltura, AMA e Roma Capitale hanno
comunicato che l'artista riposerà in una cappella da edificare nella zona nuova, nei pressi del sacrario
militare, nel cimitero del Verano di Roma.[27][28][29][30][31][32] La tomba viene ultimata dopo tre anni di lavori
e dalla fine del 2023 ospita le ceneri dell'attore.[26]

Vita privata
Molto riservato sulla sua vita privata, nel 1962 conobbe un'ex-guida turistica svedese, Sagitta Alter, che fu
la sua compagna per tutta la vita.[33] I due convissero dal 1967 fino alla morte di lui, senza mai sposarsi[34]
(Proietti scherzava al riguardo descrivendo sé stesso e la compagna come "antichi concubini") ed ebbero
due figlie, Susanna e Carlotta, anch'esse attrici.[35] Suo nipote Raffaele ha iniziato una carriera da
doppiatore.[36]
Dal punto di vista politico si dichiarava comunista e sosteneva di votare abitualmente per il Partito
Comunista Italiano, al quale però non era iscritto;[37] dopo lo scioglimento del PCI nel 1991 si accostò al
centro-sinistra,[38][39] anche se in seguito si dichiarò deluso dall'esperienza de L'Ulivo.[37]

Era un tifoso della Roma.[40]

Filmografia

Attore

Cinema
Se permettete parliamo di donne, regia di Ettore Scola (1964) – non accreditato
Le piacevoli notti, regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani (1966)
La ragazza del bersagliere, regia di Alessandro Blasetti (1967)
Lo scatenato, regia di Franco Indovina (1967)
L'urlo, regia di Tinto Brass (1968)
La matriarca, regia di Pasquale Festa Campanile (1968)
Una ragazza piuttosto complicata, regia di Damiano Damiani (1969)
La virtù sdraiata (The Appointment), regia di Sidney Lumet (1969)
Brancaleone alle crociate, regia di Mario Monicelli (1970)
Dropout, regia di Tinto Brass (1970)
Bubù, regia di Mauro Bolognini (1971)
La mortadella, regia di Mario Monicelli (1971)
Gli ordini sono ordini, regia di Franco Giraldi (1972)
Meo Patacca, regia di Marcello Ciorciolini (1972)
La Tosca, regia di Luigi Magni (1973)
La proprietà non è più un furto, regia di Elio Petri (1973)
Le farò da padre, regia di Alberto Lattuada (1974)
Conviene far bene l'amore, regia di Pasquale Festa Campanile (1975)
Bordella, regia di Pupi Avati (1976)
Chi dice donna dice donna, regia di Tonino Cervi, episodi Papà e maman e Ma non ci
sposano (1976)
L'eredità Ferramonti, regia di Mauro Bolognini (1976)
Febbre da cavallo, regia di Steno (1976)
Languidi baci... perfide carezze, regia di Alfredo Angeli (1976)
Casotto, regia di Sergio Citti (1977)
Un matrimonio (A Wedding), regia di Robert Altman (1978)
Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Europa (Who Is Killing the Great Chefs of
Europe?), regia di Ted Kotcheff (1978)
Due pezzi di pane, regia di Sergio Citti (1979)
Non ti conosco più amore, regia di Sergio Corbucci (1980)
Di padre in figlio, regia di Alessandro e Vittorio Gassman (1982)
"FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?",
regia di Renzo Arbore (1983)
Mi faccia causa, regia di Steno (1985)
Mille bolle blu, regia di Leone Pompucci (1993) - voce
Eloise, la figlia di D'Artagnan (La fille de d'Artagnan), regia di Bertrand Tavernier (1994)
Panni sporchi, regia di Mario Monicelli (1999)
Chi ha paura?, regia di Guido Manuli (2000) – voce, non accreditato
Febbre da cavallo - La mandrakata, regia di Carlo Vanzina (2002)
Le barzellette, regia di Carlo Vanzina (2004)
Un'estate al mare, regia di Carlo Vanzina (2008)
Un'estate ai Caraibi, regia di Carlo Vanzina (2009)
La vita è una cosa meravigliosa, regia di Carlo Vanzina (2010)
Tutti al mare, regia di Matteo Cerami (2011)
Box Office 3D - Il film dei film, regia di Ezio Greggio, episodio Erry Sfotter e l'età della
pensione (2011)
Stelle, regia di Yann Renzi – cortometraggio (2012) - voce
Indovina chi viene a Natale?, regia di Fausto Brizzi (2013)
Ma tu di che segno 6?, regia di Neri Parenti (2014)
Il premio, regia di Alessandro Gassmann (2017)
Pinocchio, regia di Matteo Garrone (2019)
Io sono Babbo Natale, regia di Edoardo Falcone (2021) – postumo

Televisione

Prosa
La maschera e il volto, regia di Flaminio Bollini, trasmessa dal Programma Nazionale il 16
luglio 1965.
Piccoli borghesi, regia di Edmo Fenoglio, trasmessa dal Programma Nazionale il 26
novembre 1968.
Il matrimonio di Figaro, dall'opera di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, regia di
Sandro Sequi, trasmessa dal Secondo Programma il 28 gennaio 1972.

Serie e film TV
I grandi camaleonti, regia di Edmo Fenoglio – miniserie TV, 1 episodio (1964)
Missione Wiesenthal, regia di Vittorio Cottafavi – film TV (1967)
Il circolo Pickwick, regia di Ugo Gregoretti – miniserie TV, 4 episodi (1968)
Il mondo di Pirandello, regia di Luigi Filippo D'Amico – miniserie TV, 1 episodio (1968)
La fantastica storia di don Chisciotte della Mancia, regia di Carlo Quartucci – miniserie TV
(1970)
Il viaggio di Astolfo, regia di Vito Molinari – film TV (1972)
Sabato sera dalle nove alle dieci di Ugo Gregoretti, regia di Giancarlo Nicotra e condotto da
Gigi Proietti – varietà televisivo, 2 episodi (1974)
Le tigri di Mompracem, regia di Ugo Gregoretti – miniserie TV (1974)
Romanzo popolare italiano, regia di Ugo Gregoretti – miniserie TV (1975)
Fregoli, regia di Paolo Cavara – miniserie TV, 4 episodi (1981)
Viaggio a Goldonia, regia di Ugo Gregoretti – miniserie TV, 3 episodi (1982)
Great Performances – miniserie TV, 1 episodio, regia di Luciano Salce (1983)
Caro Petrolini, regia di Nicola De Rinaldo e Ugo Gregoretti – film TV (1983)
Sogni e bisogni – serie TV, 1 episodio (1985)
Cyrano, regia di Ennio Coltorti e Gigi Proietti – film TV (1985)
American Playhouse – serie TV, 1 episodio, regia di Peter H. Hunt (1987)
Facciaffitasi, regia di José María Sánchez – miniserie TV, 6 episodi (1987)
Liebe ist stärker als der Tod, regia di Juraj Herz – film TV (1988)
I 7 re di Roma, regia di Antonello Falqui e Pietro Garinei – film TV (1989)
Villa Arzilla, regia di Gigi Proietti – sitcom, 20 episodi (1990)
Un figlio a metà, regia di Giorgio Capitani – miniserie TV (1992)
Passioni, regia di Fabrizio Costa – serial TV (1993)
Un figlio a metà - Un anno dopo, regia di Giorgio Capitani – miniserie TV (1994)
Italian Restaurant – serie TV, 8 episodi (1994)
Un nero per casa, regia di Gigi Proietti – film TV (1998)
Avvocato Porta – serie TV (1997-2000)
Mai storie d'amore in cucina, regia di Giorgio Capitani e Fabio Jephcott – miniserie TV
(2004)
Il veterinario di Gigi Proietti, regia di José María Sánchez – miniserie TV (2005)
Il maresciallo Rocca – serie TV, 28 episodi (1996-2005)
Il maresciallo Rocca e l'amico d'infanzia, regia di Fabio Jephcott – miniserie TV, 2 episodi
(2008)
Preferisco il Paradiso, regia di Giacomo Campiotti – miniserie TV (2010)
Il signore della truffa, regia di Luis Prieto – miniserie TV (2011)
I Cesaroni – serie TV (2012) - cameo
L'ultimo papa re, regia di Luca Manfredi – miniserie TV (2013)
Una pallottola nel cuore – serie TV, 14 episodi (2014-2018)

Regista

Televisione
Il gatto in tasca di Georges Feydeau (1983)
Villa Arzilla – sitcom (1990)
Un nero per casa – film TV (1998)

Teatro

Attore
Can Can degli italiani, regia di Giancarlo Cobelli (1963)
Gli uccelli di Aristofane, regia di Giuseppe Di Martino (1964)
Romolo il grande di Friedrich Dürrenmatt, regia di Giuseppe Di Martino (1964)
La caserma delle fate, testo e regia di Giancarlo Cobelli (1964)
L'arbitro di Gennaro Pistilli, regia di Gennaro Magliulo (1965)
La maschera e il volto di Luigi Chiarelli (1965)
Il mercante di Venezia di William Shakespeare, regia di Ettore Giannini (1965)
Direzione memorie di Corrado Augias, regia di Antonio Calenda. Con il Gruppo
Sperimentale 101 (1965)
Il re Cervo di Carlo Gozzi, regia di Andrea Camilleri (1965)
Gioco con la scimmia di Enrico Filippini, regia di Antonio Calenda. Con il Gruppo
Sperimentale 101 (1966)
Il desiderio preso per la coda di Pablo Picasso, regia di Antonio Calenda. Con il Gruppo
Sperimentale 101 (1967)
Il misantropo di Molière (1967)
La Celestina di Fernando de Rojas, regia di Antonio Calenda. Con il Gruppo Sperimentale
101 (1967)
Le mammelle di Tiresia di Guillaume Apollinaire, regia di Antonio Calenda, con il Gruppo
Sperimentale 101 (1968)
Riflessi di conoscenza di Corrado Augias, regia di Antonio Calenda, con il Gruppo
Sperimentale 101 (1968)
Il tubo e il cubo di Augusto Frassineti, regia di Antonio Calenda, con il Gruppo Sperimentale
101 (1968)
La presidentessa di Maurice Hennequin e Peter Veber, regia di Franco Enriquez (1968)
Nella giungla delle città di Bertolt Brecht, regia di Antonio Calenda, con il Gruppo
Sperimentale 101 (1968)
Coriolano di William Shakespeare, regia di Antonio Calenda, con il Gruppo Sperimentale
101 (1969)
Il dio Kurt di Alberto Moravia, regia di Antonio Calenda, con il Gruppo Sperimentale 101
(1969)
Operetta di Witold Gombrowicz, regia di Antonio Calenda, con il Gruppo Sperimentale 101
(1969)
Alleluja brava gente, commedia musicale di Renato Rascel, Domenico Modugno e Iaia
Fiastri, regia di Garinei e Giovannini (1970)
La cena delle beffe di Sem Benelli, regia di Carmelo Bene (1974)
A me gli occhi, please (one-man-show) di Gigi Proietti e Roberto Lerici, regia di Gigi Proietti
(1976, 1993, 1996, 2000)
Commedia di Gaetanaccio di Luigi Magni, regia di Gigi Proietti (1978)
Caro Petrolini da scritti di Ettore Petrolini, regia di Gigi Proietti, con gli allievi del suo
Laboratorio di Esercitazioni Sceniche (1979)
Il bugiardo di Carlo Goldoni, regia di Ugo Gregoretti (1980)
Stanno suonando la nostra canzone di Neil Simon, regia di Gigi Proietti (1981)
Edipo re di Sofocle, regia di Vittorio Gassman (1981)
Come mi piace (one-man-show) di Gigi Proietti e Roberto Lerici, regia di Gigi Proietti (1983)
Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, regia di Gigi Proietti ed Ennio Coltorti (1985)
Liolà di Luigi Pirandello, regia di Gigi Proietti (1988)
I sette re di Roma di Luigi Magni, regia di Pietro Garinei (1989)
Edmund Kean di Raymund FitzSimons, regia di Gigi Proietti (1989)
Leggero leggero (one-man-show) di Gigi Proietti e Roberto Lerici, regia di Gigi Proietti
(1991)
Per amore e per diletto da materiali di Ettore Petrolini (1987, 1994)
Prove per un recital (one-man-show), testo e regia di Gigi Proietti (1996)
La morte dell'arcivescovo di Brindisi, testo e regia di Giancarlo Menotti (1996) – voce
narrante
Il giudizio universale di Claudio Ambrosini, ispirato alla sceneggiatura del film omonimo di
Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, regia di Vincenzo Grisostomi (1996) – voce che
annuncia il Giudizio Universale
La Pietà, testo e regia di Vincenzo Cerami, musiche di Nicola Piovani (1998) – voce
narrante
Socrate, adattamento di Vincenzo Cerami dai Dialoghi di Platone, regia di Gigi Proietti
(2000)
Io, Toto e gli altri (one-man-show), testo e regia di Gigi Proietti (2002)
Serata d'onore (one-man-show), testo e regia di Gigi Proietti (2004)
Ma l'amor mio non muore dai materiali di Ettore Petrolini (2006)
Buonasera...varietà di fine stagione di Gigi Proietti (2007)
La Papessa Giovanna, con Sandra Collodel e Andrea Pirolli (2007-2008, 2011)
Di nuovo buonasera, regia di Gigi Proietti (2008-2009)
Viva Don Chisciotte!, regia di Gianpiero Borgia (2008)
La mostra di Claudio Pallottini e Simona Marchini, con Simona Marchini (2011-2012)
Di nuovo buonasera... a tutti, regia di Gigi Proietti (2011)
Apocalisse - L'opera, regia di Jocelyn (2012) – voce registrata di Dio
Cavalli di battaglia, regia di Gigi Proietti (2015)

Regista
A me gli occhi, please di Gigi Proietti e Roberto Lerici (1976, 1993, 1996, 2000)
Commedia di Gaetanaccio di Luigi Magni (1978)
Caro Petrolini da scritti di Ettore Petrolini, con gli allievi del suo Laboratorio di Esercitazioni
Sceniche (1979)
Stanno suonando la nostra canzone di Neil Simon (1981, 1998)
Come mi piace di Gigi Proietti e Roberto Lerici (1983)
Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, co-diretto con Ennio Coltorti (1985)
Per amore e per diletto da materiali di Ettore Petrolini, con gli allievi del suo Laboratorio di
Esercitazioni Sceniche (1985, 1994)
Liolà di Luigi Pirandello (1988)
Guardami negli occhi di Georges Feydeau (1989)
Karin di Arieh Chen (1989)
Edmund Kean di Raymund FitzSimons (1989)
Leggero leggero di Gigi Proietti e Roberto Lerici (1991)
Due dozzine di rose scarlatte di Aldo De Benedetti (1991)
La pulce nell'orecchio di Georges Feydeau (1991)
Cose di Casa di Paola Tiziana Cruciani (1992)
Casa di frontiera di Gianfelice Imparato (1993[41]
La Capannina di André Roussin (1996)
Prove per un recital (1996)
Mezzefigure di Gigi Proietti (1996)
Dramma della gelosia, adattamento dalla sceneggiatura del film Dramma della gelosia -
Tutti i particolari in cronaca di Ettore Scola (1999)
Socrate, adattamento di Vincenzo Cerami dai Dialoghi di Platone (2000)
Taxi a due piazze di Ray Cooney (2000, 2005)
Falstaff e le allegre comari di Windsor di William Shakespeare e Arrigo Boito, con Giorgio
Albertazzi (2001)
Full Monty di Terence McNally e David Yazbeck, adattamento teatrale del film omonimo, con
Giampiero Ingrassia e Rodolfo Laganà (2001)
Una Martin's De Luxe di Claudio Pallottini (2002)
Io, Toto e gli altri (2002, 2006)
Non ti conosco più di Aldo De Benedetti (2003)
Romeo e Giulietta di William Shakespeare (2003, 2005)
Stregata dalla luna di John Patrick Shanley, adattamento teatrale dal Stregati dalla luna
(2004)
Quella del piano di sopra di Pierre Chesnot, con Pino Quartullo e Sandra Collodel (2005)
La presidentessa di Maurice Hennequin e Peter Veber, con Sabrina Ferilli e Maurizio
Micheli (2005)
Liolà di Luigi Pirandello, con Gianfranco Jannuzzo e Manuela Arcuri (2006)
Buonasera - Varietà di fine stagione, regia di Gigi Proietti (2007)
Di nuovo buonasera (2008-2009)
La mostra di Claudio Pallottini e Simona Marchini, con Simona Marchini (2011-2012)
Di nuovo buonasera... a tutti (2011)
Cavalli di battaglia (2015)

Opere liriche
Tosca di Giacomo Puccini (1983)
Don Pasquale di Gaetano Donizetti (1985)
Falstaff di Giuseppe Verdi (1985)
Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart (1985, 2005)
Benvenuto Cellini di Hector Berlioz (1995)
Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (2002)
Nabucco di Giuseppe Verdi (2009)
Carmen di Georges Bizet (2010)

Programmi televisivi

Fatti e fattacci (Programma Nazionale, 1975)


A me gli occhi, please (Rete 2, 1978)
Partecipazione straordinaria (Rete 2, 1979)
Attore amore mio (Rete 1, 1982)
Fantastico 4 (Rai 1, 1983-1984)
Io a modo mio (Rai 1, 1986)
Mille e una star (Rai 1, 1986)
Ewiva (Canale 5, 1988)
Di che vizio sei? (Rai 1, 1988)
Buon Natale dal Centro Italia (Rai 1, 1989)
Club 92 (Rai 2, 1990-1991)
La nottata non passa mai (Rai 2, 1992)
Quando correva Nuvolari (Rai 2, 1992)
Stelle di Natale (Rai 1, 1995-1996)
Millennium - C'era una volta il '900 (Rai 1, 1999)
A me gli occhi 2000 (Canale 5, 2000)
La pista (Rai 1, 2014) – giudice
Techetechete' (Rai 1, 2015) Puntata 13
Tale e quale show (Rai 1, 2015) – giudice
Tale e quale show - Il torneo (Rai 1, 2015) – giudice
Cavalli di battaglia (Rai 1, 2017)
Matera 2019 - Open future (Rai 1, 2019)
Ulisse - Il piacere della scoperta (Rai 1, 2019-2020)
Italia's Got Talent (TV8, 2019) - ospite della Finale

Doppiaggio

Cinema
Robert De Niro in Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno, Gli ultimi fuochi,
Casinò
Ian McKellen in Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, Lo Hobbit - La desolazione di Smaug, Lo
Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Ray Danton ne Il giorno più lungo e Agente speciale L.K. (Operazione Re Mida)
Richard Harris in Camelot e Un uomo chiamato Cavallo
Sylvester Stallone in Rocky e F.I.S.T.
Charlton Heston in Hamlet e 23 pugnali per Cesare
Richard Burton in Chi ha paura di Virginia Woolf?
Bourvil in Tre uomini in fuga
Dean Jones in Tutti i mercoledì
Robert Mark in Uccidi o muori
Marlon Brando in Riflessi in un occhio d'oro
Michael Pate ne Il ritorno del pistolero
Gino Pernice ne I crudeli
Luigi Pistilli in Da uomo a uomo
Benito Stefanelli ne I giorni dell'ira
Gregory Peck ne La notte dell'agguato
Dick Shawn in Per favore, non toccate le vecchiette
Michel Piccoli in Diabolik
Henry Fonda ne L'ora della furia
Rock Hudson ne I due invincibili
Kirk Douglas in Uomini e cobra
Voce della Morte in Brancaleone alle crociate
Alex Cord ne I cinque disperati duri a morire
Dustin Hoffman in Lenny
Donald Sutherland ne Il Casanova di Federico Fellini
Paul Newman in Buffalo Bill e gli indiani
Robert Stack ne Il più grande colpo del secolo
Helmut Berger in Salon Kitty
George Segal in Gioco senza fine
Jean Reno ne I visitatori
Sean Connery in Dragonheart[42]
Anthony Hopkins in Hitchcock
Kevin Costner in Attraverso i miei occhi[43]
Navid Negahban in Aladdin

Film d'animazione
Genio in Aladdin, Il ritorno di Jafar e Aladdin e il re dei ladri
Devon e Cornelius ne La spada magica - Alla ricerca di Camelot
Yorick in Chi ha paura?
Bryan il capospiaggia in Happy Feet 2

Serie televisive
Voce della radio in Belfagor o Il fantasma del Louvre
Peter Graves in Furia (prima parte)

Serie animate
Gatto Silvestro nei Looney Tunes (1964-1965)

Film TV
Ron Cook in Riccardo III (1983)

Direzione del doppiaggio


Lenny, regia di Bob Fosse (1974)
Rocky, regia di John G. Avildsen (1976)
Tre donne, regia di Robert Altman (1977)
Un matrimonio, regia di Robert Altman (1978)

Discografia

Discografia solista

Album
1971 – La maestra di mandolino in Bubù (colonna sonora del film omonimo) (Carosello,
CLN 25004)
luglio 1971 – Alleluja, brava gente (RCA, PSL 10507) con Renato Rascel (come Luigi Proietti,
canta 7 brani su 13)
settembre 1972 – Luigi Proietti e Meo Patacca (colonna sonora del film Meo Patacca) (RCA,
PSL 10556)
marzo 1975 – Nun je da' retta Roma (RCA Linea Tre, TCL1-1126)
1976 – Sono un uomo semplice, in Sono un uomo semplice con i peli sul petto... (colonna
sonora del film Languidi baci... perfide carezze) (Ariston, AR/LP/12304)
1977 – Luigi Proietti dal vivo - A me gli occhi please (RCA, PL 31249, 2xLP)
1979 – Gaetanaccio (RCA, BL 31416) ristampato su CD nel 2002
1981 – Stanno suonando la nostra canzone (Polydor, 2448 129) con Loretta Goggi e il cast
1983 – Le more (Philips, 818 032-1)
1989 – I 7 re di Roma (Emergency Music, EMPL 007)
1997 – Il fatto è... che non ti so dimenticare (Easy Records Italiana, ESY 498767 2, CD)

Singoli
1971 – Ascolta la canzone/La maestra di mandolino (Carosello, JB. 373) (7") (Ascolta la
canzone interpretata da Giorgio Gaber)
settembre 1971 – Amaro fiore mio/Lo paradiso (RCA Italiana, PM 3615) (7")
1971 – Se io non ci sarò/La voglia di scannarli tutti quanti (General Music, ZGE 50241) (7")
(colonna sonora dal film La vacanza)
marzo 1972 - Chi me l'ha fatto fa'/Cosa hai da guardare (RCA Italiana, PM 3647) (7") (Lato A
sigla del programma TV Come ridevano gli Italiani)
settembre 1972 – Meo Patacca/Quante n'avemo dette (RCA Original Cast, OC 28) (7")
(colonna sonora dal film Meo Patacca)
1973 – Nun je da' retta Roma/Mi madre è morta tisica/Tremate lo stesso... (RCA Original
Cast, OC 36) (7") (colonna sonora dal film La tosca) lato B1 con Monica Vitti, lato B2 interpretato da
Fiorenzo Fiorentini, Gianni Bonagura e Vittorio Gassman
1974 – Che brutta fine ha fatto il nostro amore/Lettera ad un amico (RCA Italiana, TPBO
1005) (7") (Lato A sigla del programma TV Sabato sera dalle 9 alle 10)
1975 – Me so magnato er fegato/La vita è n'osteria (RCA Italiana, TPBO 1094) (7") (Lato A
colonna sonora dal film Amore all'arrabbiata)
1975 – La ballata di Carini/Tema d'amore (RCA Original Cast, TBBO 1184) (7") dallo
sceneggiato TV L'amaro caso della baronessa di Carini; lato B di Schola Cantorum
1975 – Se dovessi cantarti/Alibi (Vanilla, OV 005) (7") lato A con Ornella Vanoni sigla del programma
TV Fatti e fattacci, lato B solo Vanoni
1976 – Sono un uomo semplice con i peli sul petto/Dove è andata Mari' (RCA Italiana,
TPBO 1268) (7") (dal film Languidi baci... perfide carezze)
1979 – Me vie' da piagne/Tango della morte (RCA Original Cast, BB 6279) (7") lato B con Daria
Nicolodi
1979 – Canzone a Nina/Bevi un bicchiere (Cetra, SP 1717) (7")
1981 – Prima de pijà sonno/Sempre la stessa vitaccia... (RCA Original Cast, BB 6502) (7")
(sigle dello sceneggiato TV Fregoli)
1983 – Foxtrot/Apri la finè (Philips, 814 997-7) (7") (dalla trasmissione TV Fantastico 4)
1984 – Tira el balon bombero (Sigla del Processo di Biscardi)
1985 – Chi me l'ha fatto fa'/Cosa hai da guardare (RCA, PM 3647) (7")
1989 – El terzero hombre (Sigla del Processo di Biscardi)

Partecipazioni
1979 – Roma de 'na vorta (RCA, NL 33091 LP) con Gabriella Ferri, Giorgio Onorato, Malia Rocco,
Nino Manfredi
1979 – Roma de oggi (RCA, NL 33093 Linea Tre, LP)

Antologie
gennaio 1974 – Una sera con Luigi Proietti (RCA, TPL1 1001)
1982 – Attore, amore mio (RCA Linea Tre, NL 33192)
1994 - I successi di Luigi Proietti (RCA, 74321 19379-2)
2002 – I grandi successi originali (RCA Italiana, 74321911912 (2), 2xCD)
2009 – Collections (Sony Music-RCA, 88697463702)

Discografia con Trio Melody


Lo stesso argomento in dettaglio: Trio Melody.

Album
1995 – Ma che ne sai... (...se non hai fatto il piano-bar) (Easy Records Italiana, ESY 478564
2)

Partecipazioni
1995 – Supersanremo '95 (Polygram, 525 455-2) con il brano Ma che ne sai... (...se non hai fatto il
piano-bar)

Riconoscimenti
David di Donatello
2021 – David speciale alla memoria
Nastro d'argento
1997 – Miglior doppiaggio maschile per Robert De Niro in Casinò[44]
2003 – Migliore attore protagonista per Febbre da cavallo - La mandrakata[45]
2018 – Nastro d'argento alla carriera[46]
Ciak d'oro
2011 – Ciak d'oro alla carriera[47][48]
Leggio d'oro
2006 – Leggio d'oro alla carriera[49]
Premio Flaiano sezione teatro
2000 – Premio all'interpretazione, insieme a Maddalena Crippa, per Dialoghi platonici,
regia di Gigi Proietti[50]

Libri
Prove per un libro. Materiali, schegge, frammenti meta-teatrali e metà no. Dal 1974 in poi,
Modena, Comix, 1998, ISBN 88-8193-021-8.
Gigi Proietti show, Torino, Einaudi, 2002, ISBN 88-06-16421-X. (con VHS)
Gigi Proietti show, Torino, Einaudi, 2007, ISBN 978-88-06-18943-3. (con DVD)
Tutto sommato. Qualcosa mi ricordo, Milano, Rizzoli, 2013, ISBN 978-88-17-06875-8.
Decamerino. Novelle dietro le quinte, Milano, Rizzoli, 2015, ISBN 978-88-17-07815-3.
Ndo cojo cojo. Sonetti e sberleffi fuori da ogni regola, Milano, Rizzoli, 2021, ISBN 978-88-
17-15634-9.

Onorificenze
Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 1991.[51]
Grande Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 1º aprile 2003.[52]

Cittadinanza onoraria
Il 30 settembre 2013, durante una cerimonia a Palazzo dei Priori, gli fu conferita, dall'allora sindaco
Leonardo Michelini, la cittadinanza onoraria della città di Viterbo, con la seguente motivazione:
"Considerato l'enorme successo di pubblico ottenuto dalla serie televisiva Il maresciallo Rocca, nella quale
Gigi Proietti, fin dal 1996, interpreta il ruolo di Giovanni Rocca, maresciallo, comandante della stazione dei
carabinieri di Viterbo".[53][54]

Note
1. ^ Malcom Pagani e Marco Travaglio, Gigi Proietti, 50 anni sul palco: "Chi non sa ridere
m'insospettisce", su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 4 agosto 2013. URL consultato il 13
gennaio 2020 (archiviato l'8 dicembre 2013).
2. "Febbre da cavallo", 40 anni fa usciva al cinema la commedia cult, su tgcom24.mediaset.it,
17 maggio 2016 (archiviato il 20 maggio 2016).
3. ^ Tiberia de Matteis, Proietti one man show, su iltempo.it, IL TEMPO.it, 25 maggio 2011. URL
consultato il 13 gennaio 2020 (archiviato il 3 febbraio 2017).
4. ^ I primi quarant'anni di febbre da cavallo, mito nato in televisione, su film.it. URL consultato il 13
gennaio 2020 (archiviato il 17 marzo 2016).
5. ^ Rocca? Lo rifarei subito!, su carabinieri.it. URL consultato il 9 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il
18 settembre 2016).
6. ^ È morto Gigi Proietti. La famiglia di origine era di Porchiano del Monte, in provincia di
Terni, su corrieredellumbria.corr.it, 2 novembre 2020. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il
2 novembre 2020).
7. ^ Amici miei: Gigi Proietti, una passeggiata romana, Rai 5, 23 febbraio 2012, a
00 h 25 min 04 s. URL consultato il 25 febbraio 2012 (archiviato il 28 febbraio 2012).
8. ^ Roma, mega-murale in ricordo Proietti su palazzo al Tufello, su ansa.it. URL consultato il 24
gennaio 2021 (archiviato il 24 gennaio 2021).
9. ^ Biografia sul sito ufficiale, su gigiproietti.it. URL consultato il 24 gennaio 2021 (archiviato il 18 gennaio
2021).
10. ^ Festa del fatto a Roma, Travaglio incontra Proietti
11. Emilia Costantini, Gigi Proietti: «Dovevo fare l'avvocato, sarei stato un disastro», su Corriere
della Sera, 5 agosto 2016. URL consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato il 6 novembre 2016).
12. ^ AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA CINEMA: "Rocky", su
www.antoniogenna.net. URL consultato il 17 settembre 2023.
13. ^ Gigi Proietti intervistato da Antonello Sarno per la rubrica di Canale 5 Supercinema.
14. ^ Il genio e il metodo del "sor Gigi", su giannimina.it, www.giannimina.it. URL consultato il 14
gennaio 2020 (archiviato il 16 ottobre 2018).
15. ^ Ascolti TV: record di Raidue con il Maresciallo Rocca, su www1.adnkronos.com,
ADNKRONOS, 28 febbraio 1996. URL consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato il 4 ottobre 2015).
16. ^ Festa del Fatto a Roma, Travaglio incontra Proietti. Rivedi "Due parole, quattro risate", il
Fatto Quotidiano, 14 settembre 2014, a 16:14. URL consultato il 14 settembre 2014 (archiviato dall'url
originale il 16 agosto 2016).
17. ^ (EN) Edmund Kean : Globe Theatre Roma – sito ufficiale, su globetheatreroma.com. URL
consultato il 16 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2017).
18. ^ Emilia Costantini, Proietti, imbroglione in tv: rischiai l'arresto per truffa, su
archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 24 novembre 2010. URL consultato il 14 gennaio
2020 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
19. ^ Ecco come Gigi Proietti rende omaggio a Shakespeare, su IL TEMPO.it, 8 luglio 2016. URL
consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2016).
20. ^ Silvia Fumarola, Gigi Proietti ritorna in tv con i suoi "Cavalli di battaglia": "Una festa per la
mia carriera", su la Repubblica, 12 gennaio 2017. URL consultato il 4 febbraio 2017 (archiviato il 15
marzo 2018).
21. ^ Alberto Angela porta 'Ulisse' su Rai1, su la Repubblica.it, 28 settembre 2018. URL consultato
il 14 gennaio 2020 (archiviato il 24 settembre 2019).
22. ^ "Ulisse", seconda puntata: Alberto Angela alla scoperta di Cleopatra, su Today.it, 5 ottobre
2018. URL consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato il 26 marzo 2019).
23. ^ Proietti con Kimbo, su italiaoggi.it. URL consultato il 20 dicembre 2020 (archiviato il 5 luglio 2021).
24. ^ Dalla presentazione del libro in seconda di copertina. Gigi Proietti, Tutto sommato
qualcosa mi ricordo, op. cit.
25. ^ Dalla presentazione del libro in seconda di copertina. Gigi Proietti, Decamerino. Novelle
dietro le quinte, op. cit.
26. Ecco la tomba di Gigi Proietti al cimitero del Verano: quasi pronta per ospitare le ceneri
dell'attore, su fanpage.it.
27. ^ Morto l'attore Gigi Proietti, su ansa.it, ANSA, 2 novembre 2020. URL consultato il 2 novembre
2020 (archiviato il 2 novembre 2020).
28. ^ Gigi Proietti, il radiologo: «Prima della Tac mi ha detto "Je la faccio?". Era cardiopatico
grave», in ilmessaggero.it, 2 novembre 2020. URL consultato il 3 novembre 2020 (archiviato il 2
novembre 2020).
29. ^ È morto Gigi Proietti, oggi avrebbe compiuto 80 anni, in rainews.it, 2 novembre 2020. URL
consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 2 novembre 2020).
30. ^ È morto Gigi Proietti, su la Repubblica.it, 2 novembre 2020. URL consultato il 2 novembre 2020
(archiviato il 3 novembre 2020).
31. ^ Mancata sepoltura di Gigi Proietti a Roma. Campidoglio: “Le ceneri andranno al cimitero
del Verano”, su lastampa.it, 26 maggio 2021. URL consultato il 20 agosto 2021.
32. ^ Sei Consulting, Amaroma s.p.a, su amaroma.it. URL consultato il 5 ottobre 2021 (archiviato dall'url
originale il 28 giugno 2023).
33. ^ Gigi Proietti, la «moglie» Sagitta Alter e le figlie Susanna e Carlotta: «Il mio traguardo più
bello», su vanityfair.it. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 2 novembre 2020).
34. ^ Sagitta Alter, moglie mai sposata di Gigi Proietti. Con l'ex guida turistica svedese 58 anni
insieme e due figlie- Corriere.it, su corriere.it. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 2
novembre 2020).
35. ^ Renato Franco, Chi è Sagitta Alter, compagna di Gigi Proietti dal 1962, in Corriere della
Sera, 2 novembre 2020. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 2 novembre 2020).
36. ^ La pagina di RAFFAELE PROIETTI, su antoniogenna.net. URL consultato il 2 novembre 2020
(archiviato il 20 novembre 2020).
37. Stefania Rossini, Addio Gigi Proietti, ultimo mattatore. L'intervista: «Roma mia, non ti
riconosco più», in L'Espresso, 22 luglio 2015. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 2
novembre 2020).
38. ^ Carlo Roma, Proietti: "Tornare a sinistra? Non sono mai partito", su Adnkronos, 25 maggio
2019. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 19 novembre 2020).
39. ^ Clara Caroli, Gigi Proietti, in La Repubblica, 25 aprile 2013. URL consultato il 14 gennaio 2020
(archiviato il 23 aprile 2019).
40. ^ Gigi Proietti e l'amore per la Roma: "Le prove? Scusate ma c'è la Magica...", in Corriere
dello Sport, 2 novembre 2020. URL consultato il 6 novembre 2020 (archiviato il 2 novembre 2020).
41. ^ Nel 2001, dalla commedia teatrale ne viene tratta la versione cinematografica diretta da
Massimo Costa, La repubblica di San Gennaro
42. ^ Voce di Draco
43. ^ Voce del cane Enzo
44. ^ Gigi Proietti, su Cinematografo.it. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 6 novembre 2020).
45. ^ Paolo Foschi, La carriera di Gigi Proietti, dal Tufello al successo, su Corriere della Sera, 11
febbraio 2020. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 2 novembre 2020).
46. ^ Cristian Pedrazzini, Nastri d'Argento 2018, su spettacolinews.it, Sindacato Nazionale
Giornalisti Cinematografici Italiani, 28 maggio 2018. URL consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato il
30 maggio 2018).
47. ^ Ciak d'Oro, valanga di premi per Moretti e Martone, su lastampa.it, 17 giugno 2011. URL
consultato il 13 gennaio 2022.
48. ^ Ciak d’Oro 2011, i vincitori, su antoniogenna.wordpress.com, 16 giugno 2011. URL consultato
il 13 gennaio 2022.
49. ^ SPECIALE LEGGIO D'ORO 2006, su Antonio Genna - IL MONDO DEI DOPPIATORI. URL
consultato il 14 gennaio 2020 (archiviato il 29 settembre 2006).
50. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.
51. ^ Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana Proietti Sig. Luigi, su quirinale.it.
URL consultato l'8 luglio 2017 (archiviato il 5 agosto 2021).
52. ^ Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Proietti Sig. Luigi, su
quirinale.it. URL consultato l'8 luglio 2017 (archiviato il 5 agosto 2021).
53. ^ "Gigi Proietti era come se fosse sempre stato di Viterbo", su Tusciaweb.eu, 2 novembre
2020. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato il 2 novembre 2020).
54. ^ Viterbo e Proietti: ambasciatore della città e poi cittadino onorario, su ilmessaggero.it. URL
consultato il 3 novembre 2020 (archiviato il 9 novembre 2020).

Bibliografia
Valeria Arnaldi, Volevo solo una cosa: la luna. I mille volti di Gigi Proietti, Roma, Ultra
Edizioni, 2020, ISBN 978-88-9278-047-7.
Tommaso Le Pera, Il Teatro di Gigi Proietti nelle fotografie di Tommaso Le Pera, Imola,
Manfredi Edizioni, 2018, ISBN 978-88-99519-60-5.
Daniela Montemagno, Gigi Proietti, una biografia, Roma, Edizioni Sabinae, 2022, ISBN 979-
12-80023-36-0.
Italo Moscati, Gigi Proietti. Non mi trucco e so' Mandrake, Castelvecchi Editore, 2021,
ISBN 978-88-3290-328-7.

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Collegamenti esterni

Sito ufficiale, su gigiproietti.it.


Proiètti, Luigi, detto Gigi, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana.
Biancamaria Mazzoleni, PROIETTI, Luigi, detto Gigi, in Enciclopedia Italiana, V Appendice,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
Proiètti, Gigi, su sapere.it, De Agostini.
Proietti, Gigi, in Lessico del XXI secolo, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012-2013.
Opere di Gigi Proietti, su MLOL, Horizons Unlimited.
(EN) Gigi Proietti, su Goodreads.
Registrazioni di Gigi Proietti, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
(EN) Gigi Proietti, su Discogs, Zink Media.
(EN) Gigi Proietti, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Gigi Proietti, su INDUCKS.
Gigi Proietti, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
Gigi Proietti, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
Gigi Proietti, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
Gigi Proietti, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
Gigi Proietti, su Comingsoon.it, Anicaflash.
Gigi Proietti, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
(EN) Gigi Proietti, su IMDb, IMDb.com.
(EN) Gigi Proietti, su AllMovie, All Media Network.
(EN) Gigi Proietti, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
(EN) Gigi Proietti, su Metacritic, Red Ventures.
(EN) Gigi Proietti, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
(EN) Gigi Proietti, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º
gennaio 2018).
(EN) Gigi Proietti, su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises.
VIAF (EN ) 87282383 (https://viaf.org/viaf/87282383) · ISNI (EN ) 0000 0000 7825
3842 (http://isni.org/isni/0000000078253842) · SBN SBLV173967 (https://opac.sbn.i
t/risultati-autori/-/opac-autori/detail/SBLV173967?core=autoriall) · Europeana
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s://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb157464384) (data) (https://data.bnf.fr/ark:/12148/c
b157464384) · WorldCat Identities (EN ) lccn-nr2003023043 (https://www.worldcat.or
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