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Luigi Vannucchi

Luigi Vannucchi (Caltanissetta, 25 novembre 1930 – Roma, 30 agosto 1978) è stato un attore e regista
italiano, attivo in cinema, teatro e televisione.

Era il padre dell'attrice Sabina Vannucchi. uigi Vannucchi nacque a Caltanissetta in una famiglia colta e
agiata. Molto presto la famiglia si trasferì in Cirenaica per motivi di lavoro, e dopo tre anni tornò in Italia
per stabilirsi a Roma, dove Vannucchi trascorse l'infanzia.

Durante la guerra il padre accettò di lavorare a Modena all'ufficio del Catasto. Qui Vannucchi frequentò
brillantemente il liceo classico e si interessò alla letteratura e alla poesia, diplomandosi a diciassette anni.
Alla fine del liceo, contro il parere dei genitori, decise d'iscriversi all'Accademia nazionale d'arte
drammaticadi Roma, diplomandosi nel 1952 assieme ad attori del calibro di Glauco Mauri, Franco
Graziosi, Alessandro Sperlì e all'allora allievo regista Andrea Camilleri già durante i corsi ebbe modo di
segnalarsi come attore promettente in occasione dei saggi di fine anno. Prima ancora di diplomarsi, i suoi
docenti Silvio D'Amico e Orazio Costa lo fecero debuttare nella parte di Cristo nel lavoro teatrale Donna
del Paradiso. Studiò contemporaneamente Lettere e Filosofia, ma lasciò al quarto anno per fare
definitivamente l'attore.
Nel 1952 entrò a far parte della Compagnia Gassman-Squarzina, e ottenne successo con
rappresentazioni classiche: affiancò Gassman in Amleto interpretando la parte di Laerte, poi
interpretò Tieste, I Persiani, Antigone e Prometeo. Nel corso del 1954 passò alla Compagnia
Teatro Nuovo di Gianfranco De Bosio con diversi spettacoli, tra cui la trasposizione teatrale di
Buio a mezzogiorno di Köstler. Nel 1955 Lucio Ardenzi lo coinvolse in una tournée nell'America
del Sud - Brasile, Argentina, Uruguay - organizzata con l'appoggio del Ministero dello
Spettacolo. Fra i partecipanti attori del calibro di Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Renzo
Ricci, Eva Magni, Tino Buazzelli, Glauco Mauri, Davide Montemurri, Franca Nuti e Bianca
Toccafondi. A parte il Re Lear di Shakespeare, che vedeva riuniti nello stesso spettacolo tutti gli
attori principali della compagnia, il repertorio era tutto italiano: Corruzione al Palazzo di
giustizia di Ugo Betti, Beatrice Cenci di Alberto Moravia in prima mondiale, Il seduttore di
Diego Fabbri.
Nel 1956 cominciò la collaborazione con Memo Benassi nella Compagnia del Teatro regionale emiliano,
con gli spettacoli Inquisizione di Diego Fabbri e Hedda Gabler di Ibsen. Nel 1957 fu scritturato dal Piccolo
Teatro di Milano per la parte di Saint Just ne I Giacobini di Federico Zardi con la regia di Giorgio Strehler
e nella parte di Florindo nell'Arlecchino servitore di due padroni (1957-58). Negli anni sessanta diventò
protagonista televisivo delle più grandi produzioni Rai, raggiungendo una grande popolarità e recitando in
più di trenta sceneggiati, quali Tutto da rifare pover'uomo, Una tragedia americana, Delitto e castigo, lo
storico I promessi sposi nel ruolo di Don Rodrigo, e in quello di Guido Cavalcanti in Vita di Dante, a fianco
di Giorgio Albertazzi.
All'inizio degli anni settanta Vannucchi entrò nella Compagnia Gli Associati[8] con Valentina Fortunato, Giancarlo Sbragia, Ivo
Garrani, Sergio Fantoni, Valeria Ciangottini, Paola Mannoni ed altri. Alla base di questo sodalizio c'era la volontà di emanciparsi dai
teatri stabili in cui spesso gli attori dovevano sottostare a questioni contrattuali discutibili e a limitazioni della propria libertà e
creatività. Con Gli Associati Vannucchi partecipò a spettacoli di grande successo: Strano interludio, Otello, Inferni, e tanti altri. Uno
degli allestimenti più importanti di questa Compagnia fu la rappresentazione de Il vizio assurdo di Lajolo-Fabbri, sulla vita di Cesare
Pavese di cui Vannucchi era protagonista[9]. A questa intensa attività Vannucchi affiancò il cinema, la televisione, la radio, il
doppiaggio e altre attività.

La carriera televisiva lo rese molto popolare al grande pubblico. Oltre ad apparire come attore in spettacoli teatrali trasmessi dalla
televisione, partecipò come ospite a trasmissioni di intrattenimento, ma soprattutto continuò ad essere protagonista di sceneggiati
televisivi di grande successo[10]: I demoni e Il cappello del prete con la regia di Sandro Bolchi, A come Andromeda, Giocando a golf
una mattina. Per quanto riguarda il cinema, non sono moltissimi i film girati da Vannucchi, e non tutti di grande successo. Tra questi,
La tenda rossa (1970) di Mikhail Kalatozishvili, L'assassinio di Trotsky (1972) di Joseph Losey e Anno uno (1974)[11] di Roberto
Rossellini, in cui interpretò il ruolo di Alcide De Gasperi.

Luigi Vannucchi in una scena di Johnny Yuma


Nel pieno della maturità artistica, morì suicida, con un'overdose di barbiturici mista ad alcolici, nella sua casa di Roma il 30 agosto
del 1978. È sepolto a Bologna, nella tomba di famiglia. Lasciò capire di essersi perso ne "I labirinti del terzo pianeta", come dal titolo
del romanzo di fantascienza che teneva sul comodino al momento della sua tragica fine.

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