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CAPITOLO 13 – I SEGNI DISTINTIVI

I segni distintivi consentono al pubblico e ai consumatori di distinguere tra i vari


operatori economici, effettuando scelte economiche consapevoli. Ditta insegna e
marchio sono i segni tipici dell’imprenditore.

Le norme si applicano anche a segni distintivi atipici come nomi di dominio,


insegne pubblicitarie ecc.

La ditta!la ditta e l’insegna sono segni distintivi espressamente disciplinati


dagli artt. 2563 – 2568. Alla ditta e all’insegna si riferisce implicitamente l’art. 2,
co.4 secondo cui “sono protetti, ricorrendone i presupposti di legge i segni
distintivi diversi dal marchio registrato”. ART 2598 n.1: concorrenza sleale l’uso
di nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o con i segni
distintivi legittimamente usati da altri; fra essi rientrano la ditta e l’insegna che
risultano tutelate secondo i principi e nei limiti del divieto di atti di concorrenza
sleale confusoria. In mancanza della ditta viene utilizzato il nome civile
dell’imprenditore.

Deve rispettare i principi della novità e della verità. In caso di dita trasferita
nessuna legge impone di introdurre il proprio nome e la propria sigla.

ART 2563: “l’imprenditore ha diritto all’uso esclusivo della ditta da lui


prescelta”. La ditta contraddistingue l’imprenditore nella propria attività
d’affari(= segni che compaiono negli elenchi telefonici, carta intestata,
pubblicità)
Un segno è utilizzato di funzione di marchio per distinguere la continuità delle
politiche commerciali di accreditamento del prodotto o servizio, nei rapporti
spersonalizzati con un pubblico interessato non alle qualità dell’organizzazione
ma a quelle dei risultati della sua attività (=segno che compare in grande
evidenza gra ca sulla confezione del prodotto).

ART 2564: “la ditta, comunque sia formata, deve contenere almeno il cognome o
la sigla dell’imprenditore”. La necessità di inserire il cognome o la sigla
dell’imprenditore vuole tutelare l’interesse a che attraverso la ditta i terzi
identi chino il titolare dell’attività (teoria soggettiva); moderna economia: ditta
identi cata con una organizzazione imprenditoriale (teoria oggettiva). L’art 2563
consente allora di inserire il nome in posizione marginale.

La tutela della ditta presuppone l’esistenza di una capacità distintiva, cioè la


capacità del segno di identi care scelte riferibili ad uno ed un solo imprenditore.
La ditta deve inoltre rispondere al requisito della novità e cioè diversi carsi
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rispetto ad altri segni distintivi: quando la ditta è uguale o simile a quella usata
da altro imprenditore e può creare confusione per l’oggetto dell’impresa e per il
luogo in cui è esercitata, deve essere integrata o modi cata con indicazioni
idonee a differenziarla. Tale obbligo vale solo se i due imprenditori sono in
concorrenza tra di loro.

Nel caso delle imprese commerciali vale il criterio della priorità all’iscrizione al
registro delle imprese, quindi l’obbligo di integrare o modi care la propria ditta
spetta a chi l’abbia iscritta nel registro in epoca posteriore.

ART 2565 la ditta è trasferibile congiuntamente all’azienda, per identi care


l’oggettività dell’organizzazione produttiva. Se il trasferimento avviene per atto
tra vivi è necessario il consenso espresso dell’alienante, se è acquistata per
successione a causa di morte la ditta si trasmette automaticamente salvo diversa
disposizione testamentaria.

L’insegna ! è utilizzata all’ingresso dei locali e degli stabilimenti


dell’impresa. Può essere liberamente formata. La protezione dell’insegna è
riconducibile ai medesimi principi ricostruiti in via generale e con riferimento
alla ditta.
Ragione e denominazione sociale ! duplice funzione dei segni distintivi: da
un lato costituiscono uno strumento di spendita del nome delle società
rispettivamente di persone e di capitali. Dall’altro ne costituiscono la ditta.
Ragione e denominazione sociale sono tutelate dalla disciplina della concorrenza
sleale.

Il marchio—> art. 2559 e seguenti cc. segno distintivo normalmente utilizzato


mediante apposizione materiale sul prodotto. L’ordinamento conosce tuttavia in
realtà anche la categoria dei marchi di servizio, marchi applicati sul mezzo
attraverso il quale si fornisce il servizio. L’uso del marchio si caratterizza per la
spersonalizzazione delle relazioni cui esplica la propria funzione distintiva. Un
marchio può essere utilizzato per tipologie di prodotti estremamente diversi cati
(marchio generale) o per una singola tipologia di prodotti caratterizzata da
precise caratteristiche merceologiche (marchio speciale). Con riferimento alla
composizione di distingue fra marchi denominativi (solo parole), gurativi (solo
gure), misti, marchi di forma (forma del prodotto o confezione dello stesso).
Sono comunque proteggibili segni costituiti da lettere, cifre, suoni, colori e
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tonalità cromatiche, nonché dalla forma del prodotto o della sua confezione. Il
marchio è ora protetto anche contro i tentativi di appro ttare o arrecare
pregiudizio al valore pubblicitario della sua notorietà.
• Marchi registrati e non registrati ! unico segno distintivo per cui la
legge prevede un apposito procedimento amministrativo di registrazione
davanti a pubblici uf ci.
• Impedimenti assoluti alla registrazione!la tutela del marchio richiede la
presenza di vari requisiti, la cui mancanza può essere fatta valere davanti al
giudice quale causa di nullità della registrazione. Alcuni requisiti ri ettono
l’esistenza di interessi generali in con itto con la tutela del marchio. La
mancanza di questi requisiti può essere fatta valere con un’azione di nullità
esercitabile da chiunque vi abbia interesse: nullità assoluta.
o Capacità distintiva del marchio;
o Marchi di forma;
• Verità, originalità rispetto a tutti gli altri prodotti di egual genere. Possiamo
distinguere in marchi forti e marchi deboli: i marchi forti hanno una tutela
più incisiva e ogni modi ca può comportare una contraffazione, i marchi
deboli godono di tutela giuridica più lieve come marchi costituiti da parole
di uso convenzionale o tecnico e piccole modi che a tale marchio non
comporta la contraffazione. Requisiti di novità non deve essere
confondibile con marchi nello stesso settore o af ni. Se manca la novità e
lesivo del diritto d’autore può essere convalidato se registrato in buona
fede.
• o Decettività e illiceità, non contrario alla legge, pubblico e buoncostume.
• Impedimenti relativi alla registrazione!la protezione del marchio
presuppone ulteriori Requisiti previsti a tutela di interessi individuali. La
mancanza di questi requisiti costituisce una causa di nullità della
registrazione che può essere fatta valere soltanto dai titolari dei diritti
anteriori: nullità relativa.
o Segni distintivi registrati con ef cacia anteriore;
o Diritti anteriori su segni distintivi non registrati.

• Il procedimento di registrazione!Uf cio Italiano Brevetti e Marchi; la


domanda di registrazione deve contenere le generalità del richiedente, la
riproduzione del marchio, l’elenco dei prodotti e servizi che è destinato a
contraddistinguere. L’UIBM concede la registrazione dopo avere veri cato
la regolarità del deposito e la proteggibilità del marchio. Non garantisce la
 
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valida nascita di diritti sul segno. Il marchio registrato ha durata perpetua,
ma la registrazione deve essere rinnovata a scadenze decennali.

• L’estensione della registrazione ! il titolare vanta un diritto esclusivo


sul marchio e il diritto di vietarne l’uso da parte di terzi. Le utilizzazioni
del segno illecite vengono de nite contraffazioni -- > principio di relatività
della protezione -- > vietare l’uso di un segno identico o simile al marchio
registrato, per prodotti o servizi identici o af ni, se a causa dell’identità o
somiglianza fra i segni e dell’identità o af nità tra i prodotti o servizi possa
determinarsi un rischio di confusione per il pubblico. Il diritto di marchio
si estende a tutti gli atti di commercio, importazione ed esportazione.

• Cessioni di licenze di marchio!

o Trasferimento -- > avviene per effetto di accordi di vendita, ma può derivare


anche da altri accordi e negozi idonei in via generale a produrre effetti reali
traslativi.
o Contratti di licenza -- > stipulati dal titolare con un o più terzi licenziatari. I
limiti di utilizzazione del marchio imposti al licenziatario possono essere diversi.
La licenza è normalmente onerosa; il corrispettivo è anche de nito canone di
licenza (/royalty) che è stabilito in misura ssa o proporzionalmente al volume
d’affari del licenziatario. Attraverso la stipulazione di licenze il titolare può
sfruttare il marchio per altre tipologie di prodotti (es. merchandising Ferrari).

o Le licenze si distinguono in esclusive: caratterizzate per l’impegno del


licenziante a non utilizzare direttamente in proprio il marchio in concorrenza con
il licenziatario; non esclusive: consente al licenziante di accordarsi con altri
licenziatari.

Nullità e decadenza della registrazione!esistono eventi successivi alla


registrazione che privano ex nunc di ef cacia la fattispecie costitutiva della
protezione originariamente valida: cause di decadenza del segno.

o Nullità assoluta -- > colpiscono le registrazioni avvenute in violazione degli


impedimenti assoluti sopra esaminati; nullità relativa -- > colpiscono le
registrazioni avvenute in violazione di diritti anteriori a terzi.
 

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o Decadenza per non uso -- > il marchio non è stato oggetto di uso effettivo entro
i cinque anni dalla registrazione; sanabile attraverso la ripresa dell’utilizzazione
anteriore alla proposizione della domanda o dell’eccezione di decadenza.

o Decadenza per ingannevolezza sopravvenuta.


o Decadenza per denominazione generica del prodotto (es. nailon)

I nomi a dominio ! espressioni che consentono ad un computer di indirizzare


il proprio collegamento verso un altro computer per ricevere informazioni da
quest’ultimo. I nomi a dominio vengono assegnati ai gestori delle informazioni
ospitate sui server dalle autorità preposte al funzionamento di internet, attraverso
un procedimento di registrazione del domain name.

Il marchio di fatto —> marchio non registrato con uso effettivo e con notorietà a
livello nazionale o soltanto locale. Il titolare del marchio di fatto ha il diritto a
continuarne l’uso nonostante sia intervenuta la registrazione da parte di altri
soggetti. La tutela giuridica del marchio di fatto è più limitata, concerne prodotti
uguali ma non af ni, si limita alla generica azione di concorrenza sleale. Inoltre,
se il marchio di fatto ha notorietà nazionale potrà rivendicare la nullità del
marchio confondibile che sia stato successivamente registrato da altri entro 5
anni dalla registrazione, se la notorietà locale non potrà opporsi, ma potrà
continuarne l’uso dove il marchio ha preso notorietà.

Il marchio collettivo ! Marchio gurativo, utilizzato da una pluralità di


imprenditori. La sua funzione è quella di garantire che i prodotti o servizi
contraddistinti presentino particolari caratteristiche qualitative certi cate dal
titolare. L’utilizzazione del marchio collettivo avviene attraverso il consenso
prestato dal titolare a che i terzi ne facciano uso rispettando le qualità de nite in
appositi “regolamenti” allegati alla domanda di registrazione. I regolamenti
d’uso devono determinare le caratteristiche qualitative garantite dal marchio, i
controlli che il titolare può esercitare sugli utilizzatori per veri carne il rispetto e
le sanzioni previste in caso di inosservanza. La disciplina del marchio collettivo
corrisponde a quella del marchio individuale. Marchio gurativo

Indicazioni geogra che!garanzia della presenza di caratteristiche qualitative del


prodotto. Particolare importanza nel settore dei prodotti agroalimentari:
registrazione a titolo di denominazioni d’origine protette (D.O.P.) o di
indicazioni geogra che protette (I.G.P.). La registrazione conferisce una tutela
unitaria estesa a tutti i paesi membri. NON decadono per effetto di
volgarizzazione.
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