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AGCM

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è una Autorità amministrativa


indipendente che svolge la sua attività e prende decisioni in piena autonomia rispetto al
potere esecutivo. È stata istituita con la legge n. 287 del 10 ottobre 1990, recante "Norme
per la tutela della concorrenza e del mercato”. L’Autorità è organo collegiale e le sue
decisioni vengono assunte a maggioranza. Il Presidente e i componenti dell’Autorità sono
nominati dai Presidenti di Camera e Senato  e durano in carica 7 anni, non rinnovabili. Il
collegio è composto dal Presidente Roberto Rustichelli (dal 6 maggio 2019) e da due
componenti, Michele Ainis (dall' 8 marzo 2016) e Elisabetta Iossa (dal 1 febbraio 2022).
Per contenere la spesa complessiva delle Autorità amministrative indipendenti, il
legislatore ha ridotto il numero dei componenti dell'Antitrust da cinque a tre [Art. 23,
comma 1, lettera d, del decreto-legge 6 dicembre 2011, convertito con modi cazioni dalla
legge 22 dicembre 2011, n. 214.], compreso il Presidente. Il Segretario Generale, che ha il
compito di sovrintendere al funzionamento degli uf ci ed è il responsabile della struttura,
viene nominato dal Ministro dello Sviluppo Economico su proposta del Presidente
dell’Autorità. Il nanziamento dell’AGCM avviene tramite un contributo di spese di
funzionamento dell’Autorità da parte di imprese con un certo fatturato.

Recenti modi che alla l. 287/1990


- Recepimento Direttiva ECN + (d.lgs. 185/2021)

- Legge per il mercato e la concorrenza 2021 (l. 5 agosto 2022 n. 118)

I principali ambiti di intervento dell’Autorità sono:

1) garantire la tutela della concorrenza e del mercato

2) contrastare le pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori e delle


microimprese, tutelare le imprese dalla pubblicità ingannevole e comparativa, nonché
vigilare af nché nei rapporti contrattuali tra aziende e consumatori non vi siano clausole
vessatorie;

3) vigilare sui con itti di interesse in cui possono incorrere i titolari di cariche di Governo;

4) attribuire alle imprese che ne facciano richiesta il rating di legalità.

5) Inoltre, le competenze dell’Autorità comprendono anche: la repressione degli abusi di


dipendenza economica che abbiano rilevanza per la tutela della concorrenza e del
mercato, la vigilanza sui rapporti contrattuali nella liera agro-alimentare, l’applicazione
della normativa nazionale relativa al ritardo nei pagamenti; il potere di vigilanza sulla
commercializzazione dei diritti sportivi; i poteri consultivi previsti dal Codice delle
comunicazioni elettroniche in materia di trasferimento delle radiofrequenze e di analisi dei
mercati rilevanti dei prodotti e servizi relativi alle comunicazioni elettroniche.

6) POTERI DI ADVOCACY:

1) gli interventi adottati ai sensi degli articoli 21 e 22 della legge 287/90 che hanno
attribuito all’Autorità un potere di segnalazione e consultivo allo scopo di contribuire ad
una più completa ed ef cace tutela della concorrenza e del mercato

2) gli interventi ai sensi dell’art. 21bis della legge n. 287/1990 introdotto dal d.l. n.
201/2011 (c.d. SalvaItalia) che ha rafforzato l’intervento dell’Autorità attribuendo alla
stessa il potere di agire in giudizio contro gli atti amministrativi generali, i regolamenti ed i
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provvedimenti di qualsiasi amministrazione pubblica che violino le norme a tutela della
concorrenza.

3) i pareri ex articolo 22 adottati su richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri. a
seguito del quale la PCM sottopone all’attenzione dell’Autorità le nuove disposizioni di
legge regionali a lei comunicate per un parere sulle possibili restrizioni alla concorrenza e
al corretto funzionamento del mercato al ne di esercitare le opportune iniziative anche in
attuazione degli articoli 41, 117, 120 e 127 della Costituzione.

Art. 1, l. n. 287/1990 «Le disposizioni della presente legge in attuazione dell’articolo 41


della Costituzione a tutela e garanzia del diritto di iniziativa economica, si applicano alle
intese, agli abusi di posizione dominante e alle concentrazioni di imprese»

AGCM SANZIONE GOOGLE PER ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE

Mercato rilevante: mercato della concessione di licenze per sistemi operativi per dispositivi
mobili intelligenti (Commissione Ue 2018).

L’Autorità ha imposto a Google di rendere disponibile su Android Auto l’app di Enel X che
consente di usufruire di servizi connessi alla ricarica di veicoli elettrici L’Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di oltre 100 milioni di euro
(102.084.433,91) alle società Alphabet Inc., Google LLC e Google Italy S.r.l. per violazione
dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Attraverso il sistema
operativo Android e l’app store Google Play, Google detiene una posizione dominante che
le consente di controllare l’accesso degli sviluppatori di app agli utenti nali. Occorre
ricordare che in Italia circa i tre quarti degli smartphone utilizzano Android. Inoltre Google è
un operatore di assoluto rilievo, a livello globale, nel contesto della cosiddetta economia
digitale e possiede una forza nanziaria rilevantissima. Secondo quanto accertato
dall’Autorità, Google non ha consentito l’interoperabilità dell’app JuicePass con Android
Auto, una speci ca funzionalità di Android che permette di utilizzare le app quando l’utente
è alla guida nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di riduzione della distrazione. JuicePass
consente un’ampia gamma di servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici, che vanno
dalla ricerca di una colonnina di ricarica alla gestione della sessione ricarica passando per
la prenotazione di una colonnina; quest’ultima funzione garantisce l’effettiva disponibilità
dell’infrastruttura una volta che l’utente l’abbia raggiunta. Google, ri utando a Enel X Italia
di rendere disponibile JuicePass su Android Auto, ha ingiustamente limitato le possibilità
per gli utenti di utilizzare la app di Enel X Italia quando sono alla guida di un veicolo
elettrico e hanno bisogno di effettuare la ricarica. In tal modo Google ha favorito la propria
app Google Maps, che può essere utilizzata su Android Auto e consente servizi funzionali
alla ricarica dei veicoli elettrici, attualmente limitati alla ricerca di colonnine di ricarica e alla
navigazione ma che in futuro potrebbero comprendere altre funzionalità, per esempio la
prenotazione e il pagamento. L’esclusione della app di Enel X Italia da Android Auto dura
da oltre due anni. Il perdurare di questa condotta potrebbe compromettere de nitivamente
la possibilità per Enel X Italia di costruire una solida base utenti, in una fase di crescita
signi cativa delle vendite di veicoli elettrici. Inoltre la app JuicePass potrebbe uscire dal
novero delle applicazioni utilizzate dagli utenti causando una riduzione signi cativa delle
possibilità di scelta dei consumatori e un ostacolo al progresso tecnologico. L’Autorità
segnala poi come la condotta contestata possa in uenzare lo sviluppo della mobilità
elettrica in una fase cruciale del suo avvio, in particolare per quanto riguarda il
potenziamento di una rete di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche adeguata alla
fase di crescita e di evoluzione della domanda di servizi di ricarica. Da qui le possibili
ricadute negative sulla diffusione dei veicoli elettrici, sull’utilizzo dell’energia “pulita” e sulla
transizione verso una mobilità più sostenibile dal punto di vista ambientale. Oltre ad
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irrogare la sanzione, l’Autorità ha ritenuto necessario indicare nella dif da il
comportamento che Google dovrà tenere per porre ne all’abuso ed evitare che si
producano gli effetti negativi derivanti dall’esclusione della app di Enel X Italia da Android
Auto. L’Antitrust ha perciò imposto a Google di mettere a disposizione di Enel X Italia, così
come di altri sviluppatori di app, strumenti per la programmazione di app interoperabili con
Android Auto e vigilerà sull’effettiva e corretta attuazione degli obblighi imposti avvalendosi
di un esperto indipendente preposto all’attuazione e al monitoraggio degli obblighi imposti
a cui Google dovrà fornire tutta la collaborazione e le informazioni richieste.

ART 12: Procedimento di controllo di intese e abusi: poteri di indagine

L'Autorità, ha poteri di indagine: valutati gli elementi comunque in suo possesso e quelli
portati a sua conoscenza da pubbliche amministrazioni o da chiunque vi abbia interesse,
ivi comprese le associazioni rappresentative dei consumatori, procede ad istruttoria per
veri care l'esistenza di infrazioni ai divieti stabiliti negli articoli 2 e 3.

1-bis. I tipi di prove ammissibili dinanzi all'Autorità comprendono i documenti, le


dichiarazioni orali, i messaggi elettronici, le registrazioni e tutti gli altri documenti
contenenti informazioni, indipendentemente dalla loro forma e dal supporto sul quale le
informazioni sono conservate.
1-ter. L'Autorità ha il potere di de nire le priorità di intervento ai ni dell'applicazione della
presente legge e degli  articoli 101  e  102 del TFUE. L'Autorità può non dare seguito alle
segnalazioni che non rientrino tra le proprie priorità di intervento.

2. L'Autorità può, inoltre, procedere, d'uf cio o su richiesta del Ministro dell'industria, del
commercio e dell'artigianato o del Ministro delle partecipazioni statali, ad indagini
conoscitive di natura generale nei settori economici nei quali l'evoluzione degli scambi, il
comportamento dei prezzi, o altre circostanze facciano presumere che la concorrenza sia
impedita, ristretta o falsata. L’AGCM procede d’uf cio o su richiesta di MISE a indagini
conoscitive nei settori in cui l’evoluzione degli scambi, andamento dei prezzi o altre
circostanze facciano presumere che la concorrenza sia impedita, ristretta o falsata
(«monitoraggio»).’
2-bis. Ai ni dell'applicazione degli articoli 2 e 3 della presente legge, nonché per
l'applicazione degli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
l'Autorità può in ogni momento richiedere a imprese e a enti che ne siano in possesso di
fornire informazioni e di esibire documenti utili. Tali richieste di informazioni indicano le
basi giuridiche su cui sono fondate le richieste, sono proporzionate e non obbligano i
destinatari ad ammettere un'infrazione degli articoli 101 o 102 del Trattato sul
funzionamento dell'Unione europea ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge.

2-ter. Con provvedimento dell'Autorità, i soggetti ai quali è richiesto di fornire o esibire gli
elementi di cui al comma 2-bis sono sottoposti alle sanzioni amministrative pecuniarie di
cui all'articolo 14, comma 5, se ri utano od omettono di fornire le informazioni o di esibire i
documenti richiesti ovvero se forniscono informazioni od esibiscono documenti non
veritieri, senza giusti cato motivo. L'Autorità riconosce ai soggetti di cui al comma 2-bis un
congruo periodo di tempo, anche in ragione della complessità delle informazioni in
oggetto, comunque non superiore a sessanta giorni, rinnovabili con richiesta motivata, per
rispondere alle richieste di informazioni avanzate dall'Autorità stessa. Sono fatte salve le
diverse sanzioni previste dall'ordinamento vigente.
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ISTRUTTORIA (ART 14)

È il cuore del procedimento, perché in questa fase vengono raccolte le informazioni per
decidere. 1. L'Autorità, nei casi di presunta infrazione degli  articoli 101  o  102 del
TFUE  ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, svolge l'istruttoria in tempi
ragionevoli e ne noti ca l'apertura alle imprese e agli enti interessati. I titolari o legali
rappresentanti delle imprese ed enti hanno diritto di essere sentiti, personalmente o a
mezzo di procuratore speciale, nel termine ssato contestualmente alla noti ca ed hanno
facoltà di presentare deduzioni e pareri in ogni stadio dell'istruttoria, nonché di essere
nuovamente sentiti prima della chiusura della stessa.

2. L'Autorità può in ogni momento dell'istruttoria richiedere a imprese, associazioni di


imprese o persone siche e giuridiche che ne sono in possesso di fornire informazioni e di
esibire documenti utili ai ni dell'istruttoria, entro un termine ragionevole e indicato nella
richiesta. Tali richieste di informazioni sono proporzionate e non obbligano i destinatari ad
ammettere un'infrazione degli articoli 101 o 102 del TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della
presente legge. L'obbligo di fornire tutte le informazioni necessarie comprende le
informazioni accessibili ai destinatari della richiesta.

2-bis. L'Autorità può in ogni momento dell'istruttoria convocare in audizione ogni


rappresentante di un'impresa o di un'associazione di imprese, un rappresentante di altre
persone giuridiche e ogni persona sica se tali rappresentanti o tali persone siche
possono essere in possesso di informazioni rilevanti ai ni dell'istruttoria.

2-ter. L'Autorità può disporre perizie e analisi economiche e statistiche nonché la


consultazione di esperti in ordine a qualsiasi elemento rilevante ai ni dell'istruttoria.

2-quater. L'Autorità può in ogni momento dell'istruttoria disporre presso imprese e


associazioni di imprese tutte le ispezioni necessarie all'applicazione della presente legge e
degli  articoli 101  e  102 del TFUE. I funzionari dell'Autorità incaricati di procedere alle
ispezioni possono:

a) accedere a tutti i locali, terreni e mezzi di trasporto delle imprese e associazioni di


imprese;
b) controllare i libri e qualsiasi altro documento connesso all'azienda, su qualsiasi forma di
supporto, e accedere a tutte le informazioni accessibili all'entità oggetto dell'accertamento
ispettivo;

c) fare o acquisire, sotto qualsiasi forma, copie o estratti dei suddetti libri o documenti e,
se lo ritengono opportuno, continuare dette ricerche di informazioni e la selezione di copie
o estratti nei locali dell'Autorità o in altri locali da essa designati;

d) apporre sigilli a tutti i locali, libri e documenti aziendali per la durata dell'accertamento
ispettivo e nella misura necessaria al suo espletamento;

e) chiedere a qualsiasi rappresentante o membro del personale dell'impresa o


dell'associazione di imprese spiegazioni sui fatti o documenti relativi all'oggetto e allo
scopo dell'accertamento ispettivo e verbalizzarne le risposte.

Se le imprese, senza giusti cato motivo, omettono o ri utano di dare informazioni l’ago
può sanzionarle.
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Art 14 bis misure cautelari

Nei casi di urgenza dovuta al rischio di un danno grave e irreparabile per la concorrenza,
l'Autorità può, d'uf cio, ove constati ad un sommario esame la sussistenza di un'infrazione,
deliberare l'adozione di misure cautelari. L'Autorità, quando le imprese non adempiano a
una decisione che dispone misure cautelari, può in iggere sanzioni amministrative
pecuniarie no al 3 per cento del fatturato totale realizzato a livello mondiale durante
l'esercizio precedente.

ART 14 TER IMPEGNI

1. Entro tre mesi dalla noti ca dell'apertura di un'istruttoria per l'accertamento della
violazione degli articoli 2 o 3 della presente legge o degli articoli 81 o 82 del Trattato
CE, le imprese possono presentare impegni tali da far venire meno i pro li
anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria. L'Autorità, valutata l'idoneità di tali impegni e
previa consultazione degli operatori del mercato, può, nei limiti previsti
dall'ordinamento comunitario, renderli obbligatori per le imprese. Tale decisione può
essere adottata per un periodo di tempo determinato e chiude il procedimento senza
accertare l’infrazione.
2. L’AGCM se ritiene che gli impegni non sono manifestamente infondati, li pubblica sul
proprio Bollettino, in modo che i terzi presentino le proprie osservazioni scritte entro 30
giorni (market test). Esaurito il market test, le parti possono replicare sempre per
iscritto alle osservazioni dei terzi ed eventualmente proporre alcune modi che agli
impregni pubblicati. l’AGCM può accettare o rigettare gli impegni.

2. L'Autorità in caso di mancato rispetto degli impegni resi obbligatori ai sensi del comma l
può irrogare una sanzione amministrativa pecuniaria no al 10 per cento del fatturato
totale realizzato a livello mondiale durante l'esercizio precedente.

3. L'Autorità può d'uf cio riaprire il procedimento se:

a) si modi ca in modo determinante la situazione di fatto rispetto ad un elemento su cui si


fonda la decisione ;
b) le imprese interessate contravvengono agli impegni assunti;

c) la decisione si fonda su informazioni trasmesse dalle parti che sono incomplete inesatte
o fuorvianti».
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ART 14 QUATER PROCEDURA DI TRANSAZIONE

La procedura di transazione è diversa dall’impegno perché qui si riconosce l’errore e ci si


mette d’accordo ad esempio sulla sanzione o sui comportamenti da tenere
successivamente, nell’ottica di evitare un contenzioso;

1. Nel corso dell'istruttoria aperta ai sensi dell'articolo 14, comma 1, l'Autorità può ssare
un termine entro il quale le imprese interessate possono manifestare per iscritto la loro
disponibilità a partecipare a discussioni in vista dell'eventuale presentazione di proposte di
transazione.

2. L'Autorità può informare le parti che partecipano a discussioni di transazione circa:

a) gli addebiti che intende muovere nei loro confronti;

b) gli elementi probatori utilizzati per stabilire gli addebiti che intende muovere;

c) versioni non riservate di qualsiasi speci co documento accessibile, elencato nel


fascicolo in quel momento, nella misura in cui la richiesta della parte sia giusti cata al ne
di consentirle di accertare la sua posizione in merito a un periodo di tempo o a qualsiasi
altro aspetto particolare del cartello;
d) la forcella delle potenziali ammende. Tali informazioni sono riservate nei confronti di
terzi salvo che l'Autorità ne abbia esplicitamente autorizzato la divulgazione.

3. In caso di esito favorevole di tali discussioni, l'Autorità può ssare un termine entro il
quale le imprese interessate possono impegnarsi a seguire la procedura di transazione
presentando proposte transattive che rispecchino i risultati delle discussioni svolte e in cui
riconoscano la propria partecipazione a un'infrazione degli articoli 2 e 3 della presente
legge ovvero degli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
nonché la rispettiva responsabilità.

4. L'Autorità può decidere in qualsiasi momento di cessare completamente le discussioni


in vista di una transazione, anche rispetto a una o più parti speci che, qualora ritenga che
sia comunque compromessa l'ef cacia della procedura. Prima che l'Autorità ssi un
termine per la presentazione delle proposte di transazione, le parti interessate hanno il
diritto a che sia loro divulgata a tempo debito, su richiesta, l'informazione speci cata nel
comma 2. L'Autorità non é obbligata a tener conto di proposte di transazione ricevute dopo
la scadenza del termine suddetto.

5. L'Autorità de nisce con proprio provvedimento generale, in conformità con


l'ordinamento dell'Unione europea e garantendo il diritto al contraddittorio, le regole
procedurali che disciplinano la presentazione e la valutazione delle proposte di
transazione di cui al presente articolo e l'entità della riduzione della sanzione di cui
all'articolo 15, comma 1-bis, da accordare in caso di completamento con successo della
procedura.

ART 15 DECISIONE FINALE: DIFFIDA E SANZIONI


Al termine dell’istruttoria, l’AGCM prende una decisione

Se accerta l’infrazione, può ordinare la cessazione del comportamento vietato (di da)

Se l’impresa non ottempera, l’AGCM la sanziona con un’ammenda

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Le sanzioni sono impugnabili davanti al giudice amministrativo (Tar -tribunale
amministrativo regionale- in primo grado, C.d.S. -consiglio di stato- appello)

PROGRAMMI DI CLEMENZA LENIENCY


L’AGCM può concedere alle imprese che collaborano a far accertare le infrazioni (es.
aiutano a far emergere i c.d. hard core cartels) l’immunità dalla sanzione oppure la
riduzione della sanzione. Si applica a intese orizzontali segrete.

L’impresa deve fare domanda di trattamento favorevole all’AGCM: deve immediatamente


porre ne alla propria partecipazione all’intesa; l’AGCM valuta che la collaborazione sia
tempestiva, completa e continuativa, la qualità del materiale probatorio ecc. L’impresa
può anche ottenere un marker, cioè un termine per perfezionare la propria domanda, se
non riesce a fornire subito tutti gli elementi. Domanda anche in forma sempli cata (se
interessa più di 3 Stati Membri) o in forma orale.

ASSISTENZA INVESTIGATIVA NELL’AMBITO DELLA RETE EUROPEA DELLA


CONCORRENZA

Cooperazione investigativa: AGCM può esercitare i propri poteri di indagine in nome e per
conto delle altre autorità nazionale garanti della concorrenza dei Paesi UE che ne fanno
richiesta, al ne di accertare l’inottemperanza da parte di imprese, alle misure di indagine
e alle decisioni con impegni adottate dall'ANC richiedente relativamente all’applicazione
degli artt. 101 e 102 (AGCM può fare lo stesso a sua volta).

Richieste noti ca;

Esecuzione delle decisioni che irrogano ammende o penalità di mora: AGCM adotta
queste misure solo se e dopo che l’Autorità richiedente abbia compiuto ragionevoli sforzi
per accertare che l’impresa, o l’associazione di imprese, nei cui confronti l’ammenda o la
penalità deve essere riscossa, non dispone presso lo Stato membro della richiedente
stessa di beni su cienti (e viceversa)

Procedura di cooperazione: strumento uniforme

APPROFONDIMENTO: GLI ACCORDI DI SOSTENIBILITA’


Accordi volti a limitare/impedire alcuni e etti negativi legati alle attività economiche.

L’antitrust olandese ha pubblicato delle linee guida in materia di sustainability agreement.

Devono promuovere usi più e cienti delle materie prime, riduzione emissioni inquinanti e
ri uti, riduzione impatti negativi produzione industriale.

Alcuni esempi: Codici di condotta che comportano (in modo trasparente e non
discriminatorio) standard comuni; accordi che migliorano qualità prodotti (senza incidere
sul prezzo); creazione di nuovi prodotti o di nuovi mercati indispensabile per acquisire
risorse produttive su cienti; accordi per garantire rispetto norme sul lavoro.

Cosa deve valutare l’autorità antitrust olandese per considerare non


anticoncorrenziali questi accordi?
1) Produzione di incrementi di e cienza, compresi i bene ci per la sostenibilità (bene ci
devono essere oggettivi)

2) Utilizzatori dei prodotti oggetto dell’accordo bene ciano di una congrua parte di tali
vantaggi

3) La restrizione della concorrenza è necessaria per ottenere i bene ci e non va oltre


quanto necessario al raggiungimento degli stessi

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4) La concorrenza è comunque garantita per una parte sostanziale dei prodotti in
questione.

Bozza di linee guida accordi orizzontali UE (2022)


“Agreements between competitors that pursue one or more sustainability objectives”.

Accordi tra concorrenti che perseguono uno o più obiettivi di sostenibilità.

- Ipotesi non “preoccupanti” sotto un pro lo concorrenziale (creazione banca dati su


fornitori sostenibili, organizzazione di campagne di sensibilizzazione, accordi che
riguardano il comportamento interno dell’azienda, es. politiche riciclo);

- Il solo perseguimento dell’obiettivo di sostenibilità non è di per sé su ciente a


escludere una violazione della normative antitrust.

- Alcuni accordi possono essere esentati ex art. 101 § 3 se:

• Incremento di e cienza

• Trasferimento ai consumatori

• Carattere indispensabile dell’accordo

• Non eliminazione concorrenza

Riepilogando...
Le pubbliche amministrazioni decidono attraverso procedimenti amministrativi, ossia una
insieme di fasi/atti che portano a una decisione nale («provvedimento»).

L’AGCM è una pubblica amministrazione «particolare»; è un’autorità amministrativa


indipendente (ossia dotata di indipendenza dal potere governativo, autonomia nanziaria,
contabile ecc.).

Il procedimento antitrust, attraverso cui l’AGCM accerta l’esistenza di un’intesa o un


abuso oppure valuta una concentrazione è un procedimento amministrativo.

I provvedimenti possono essere di molti tipi (nel caso dell’AGCM un provvedimento è


rappresentato dalla sanzione).

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