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3) vigilare sui con itti di interesse in cui possono incorrere i titolari di cariche di Governo;
6) POTERI DI ADVOCACY:
1) gli interventi adottati ai sensi degli articoli 21 e 22 della legge 287/90 che hanno
attribuito all’Autorità un potere di segnalazione e consultivo allo scopo di contribuire ad
una più completa ed ef cace tutela della concorrenza e del mercato
2) gli interventi ai sensi dell’art. 21bis della legge n. 287/1990 introdotto dal d.l. n.
201/2011 (c.d. SalvaItalia) che ha rafforzato l’intervento dell’Autorità attribuendo alla
stessa il potere di agire in giudizio contro gli atti amministrativi generali, i regolamenti ed i
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provvedimenti di qualsiasi amministrazione pubblica che violino le norme a tutela della
concorrenza.
3) i pareri ex articolo 22 adottati su richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri. a
seguito del quale la PCM sottopone all’attenzione dell’Autorità le nuove disposizioni di
legge regionali a lei comunicate per un parere sulle possibili restrizioni alla concorrenza e
al corretto funzionamento del mercato al ne di esercitare le opportune iniziative anche in
attuazione degli articoli 41, 117, 120 e 127 della Costituzione.
Mercato rilevante: mercato della concessione di licenze per sistemi operativi per dispositivi
mobili intelligenti (Commissione Ue 2018).
L’Autorità ha imposto a Google di rendere disponibile su Android Auto l’app di Enel X che
consente di usufruire di servizi connessi alla ricarica di veicoli elettrici L’Autorità Garante
della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione di oltre 100 milioni di euro
(102.084.433,91) alle società Alphabet Inc., Google LLC e Google Italy S.r.l. per violazione
dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Attraverso il sistema
operativo Android e l’app store Google Play, Google detiene una posizione dominante che
le consente di controllare l’accesso degli sviluppatori di app agli utenti nali. Occorre
ricordare che in Italia circa i tre quarti degli smartphone utilizzano Android. Inoltre Google è
un operatore di assoluto rilievo, a livello globale, nel contesto della cosiddetta economia
digitale e possiede una forza nanziaria rilevantissima. Secondo quanto accertato
dall’Autorità, Google non ha consentito l’interoperabilità dell’app JuicePass con Android
Auto, una speci ca funzionalità di Android che permette di utilizzare le app quando l’utente
è alla guida nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di riduzione della distrazione. JuicePass
consente un’ampia gamma di servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici, che vanno
dalla ricerca di una colonnina di ricarica alla gestione della sessione ricarica passando per
la prenotazione di una colonnina; quest’ultima funzione garantisce l’effettiva disponibilità
dell’infrastruttura una volta che l’utente l’abbia raggiunta. Google, ri utando a Enel X Italia
di rendere disponibile JuicePass su Android Auto, ha ingiustamente limitato le possibilità
per gli utenti di utilizzare la app di Enel X Italia quando sono alla guida di un veicolo
elettrico e hanno bisogno di effettuare la ricarica. In tal modo Google ha favorito la propria
app Google Maps, che può essere utilizzata su Android Auto e consente servizi funzionali
alla ricarica dei veicoli elettrici, attualmente limitati alla ricerca di colonnine di ricarica e alla
navigazione ma che in futuro potrebbero comprendere altre funzionalità, per esempio la
prenotazione e il pagamento. L’esclusione della app di Enel X Italia da Android Auto dura
da oltre due anni. Il perdurare di questa condotta potrebbe compromettere de nitivamente
la possibilità per Enel X Italia di costruire una solida base utenti, in una fase di crescita
signi cativa delle vendite di veicoli elettrici. Inoltre la app JuicePass potrebbe uscire dal
novero delle applicazioni utilizzate dagli utenti causando una riduzione signi cativa delle
possibilità di scelta dei consumatori e un ostacolo al progresso tecnologico. L’Autorità
segnala poi come la condotta contestata possa in uenzare lo sviluppo della mobilità
elettrica in una fase cruciale del suo avvio, in particolare per quanto riguarda il
potenziamento di una rete di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche adeguata alla
fase di crescita e di evoluzione della domanda di servizi di ricarica. Da qui le possibili
ricadute negative sulla diffusione dei veicoli elettrici, sull’utilizzo dell’energia “pulita” e sulla
transizione verso una mobilità più sostenibile dal punto di vista ambientale. Oltre ad
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irrogare la sanzione, l’Autorità ha ritenuto necessario indicare nella dif da il
comportamento che Google dovrà tenere per porre ne all’abuso ed evitare che si
producano gli effetti negativi derivanti dall’esclusione della app di Enel X Italia da Android
Auto. L’Antitrust ha perciò imposto a Google di mettere a disposizione di Enel X Italia, così
come di altri sviluppatori di app, strumenti per la programmazione di app interoperabili con
Android Auto e vigilerà sull’effettiva e corretta attuazione degli obblighi imposti avvalendosi
di un esperto indipendente preposto all’attuazione e al monitoraggio degli obblighi imposti
a cui Google dovrà fornire tutta la collaborazione e le informazioni richieste.
L'Autorità, ha poteri di indagine: valutati gli elementi comunque in suo possesso e quelli
portati a sua conoscenza da pubbliche amministrazioni o da chiunque vi abbia interesse,
ivi comprese le associazioni rappresentative dei consumatori, procede ad istruttoria per
veri care l'esistenza di infrazioni ai divieti stabiliti negli articoli 2 e 3.
2. L'Autorità può, inoltre, procedere, d'uf cio o su richiesta del Ministro dell'industria, del
commercio e dell'artigianato o del Ministro delle partecipazioni statali, ad indagini
conoscitive di natura generale nei settori economici nei quali l'evoluzione degli scambi, il
comportamento dei prezzi, o altre circostanze facciano presumere che la concorrenza sia
impedita, ristretta o falsata. L’AGCM procede d’uf cio o su richiesta di MISE a indagini
conoscitive nei settori in cui l’evoluzione degli scambi, andamento dei prezzi o altre
circostanze facciano presumere che la concorrenza sia impedita, ristretta o falsata
(«monitoraggio»).’
2-bis. Ai ni dell'applicazione degli articoli 2 e 3 della presente legge, nonché per
l'applicazione degli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
l'Autorità può in ogni momento richiedere a imprese e a enti che ne siano in possesso di
fornire informazioni e di esibire documenti utili. Tali richieste di informazioni indicano le
basi giuridiche su cui sono fondate le richieste, sono proporzionate e non obbligano i
destinatari ad ammettere un'infrazione degli articoli 101 o 102 del Trattato sul
funzionamento dell'Unione europea ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge.
2-ter. Con provvedimento dell'Autorità, i soggetti ai quali è richiesto di fornire o esibire gli
elementi di cui al comma 2-bis sono sottoposti alle sanzioni amministrative pecuniarie di
cui all'articolo 14, comma 5, se ri utano od omettono di fornire le informazioni o di esibire i
documenti richiesti ovvero se forniscono informazioni od esibiscono documenti non
veritieri, senza giusti cato motivo. L'Autorità riconosce ai soggetti di cui al comma 2-bis un
congruo periodo di tempo, anche in ragione della complessità delle informazioni in
oggetto, comunque non superiore a sessanta giorni, rinnovabili con richiesta motivata, per
rispondere alle richieste di informazioni avanzate dall'Autorità stessa. Sono fatte salve le
diverse sanzioni previste dall'ordinamento vigente.
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ISTRUTTORIA (ART 14)
È il cuore del procedimento, perché in questa fase vengono raccolte le informazioni per
decidere. 1. L'Autorità, nei casi di presunta infrazione degli articoli 101 o 102 del
TFUE ovvero degli articoli 2 o 3 della presente legge, svolge l'istruttoria in tempi
ragionevoli e ne noti ca l'apertura alle imprese e agli enti interessati. I titolari o legali
rappresentanti delle imprese ed enti hanno diritto di essere sentiti, personalmente o a
mezzo di procuratore speciale, nel termine ssato contestualmente alla noti ca ed hanno
facoltà di presentare deduzioni e pareri in ogni stadio dell'istruttoria, nonché di essere
nuovamente sentiti prima della chiusura della stessa.
c) fare o acquisire, sotto qualsiasi forma, copie o estratti dei suddetti libri o documenti e,
se lo ritengono opportuno, continuare dette ricerche di informazioni e la selezione di copie
o estratti nei locali dell'Autorità o in altri locali da essa designati;
d) apporre sigilli a tutti i locali, libri e documenti aziendali per la durata dell'accertamento
ispettivo e nella misura necessaria al suo espletamento;
Se le imprese, senza giusti cato motivo, omettono o ri utano di dare informazioni l’ago
può sanzionarle.
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Art 14 bis misure cautelari
Nei casi di urgenza dovuta al rischio di un danno grave e irreparabile per la concorrenza,
l'Autorità può, d'uf cio, ove constati ad un sommario esame la sussistenza di un'infrazione,
deliberare l'adozione di misure cautelari. L'Autorità, quando le imprese non adempiano a
una decisione che dispone misure cautelari, può in iggere sanzioni amministrative
pecuniarie no al 3 per cento del fatturato totale realizzato a livello mondiale durante
l'esercizio precedente.
1. Entro tre mesi dalla noti ca dell'apertura di un'istruttoria per l'accertamento della
violazione degli articoli 2 o 3 della presente legge o degli articoli 81 o 82 del Trattato
CE, le imprese possono presentare impegni tali da far venire meno i pro li
anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria. L'Autorità, valutata l'idoneità di tali impegni e
previa consultazione degli operatori del mercato, può, nei limiti previsti
dall'ordinamento comunitario, renderli obbligatori per le imprese. Tale decisione può
essere adottata per un periodo di tempo determinato e chiude il procedimento senza
accertare l’infrazione.
2. L’AGCM se ritiene che gli impegni non sono manifestamente infondati, li pubblica sul
proprio Bollettino, in modo che i terzi presentino le proprie osservazioni scritte entro 30
giorni (market test). Esaurito il market test, le parti possono replicare sempre per
iscritto alle osservazioni dei terzi ed eventualmente proporre alcune modi che agli
impregni pubblicati. l’AGCM può accettare o rigettare gli impegni.
2. L'Autorità in caso di mancato rispetto degli impegni resi obbligatori ai sensi del comma l
può irrogare una sanzione amministrativa pecuniaria no al 10 per cento del fatturato
totale realizzato a livello mondiale durante l'esercizio precedente.
c) la decisione si fonda su informazioni trasmesse dalle parti che sono incomplete inesatte
o fuorvianti».
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ART 14 QUATER PROCEDURA DI TRANSAZIONE
1. Nel corso dell'istruttoria aperta ai sensi dell'articolo 14, comma 1, l'Autorità può ssare
un termine entro il quale le imprese interessate possono manifestare per iscritto la loro
disponibilità a partecipare a discussioni in vista dell'eventuale presentazione di proposte di
transazione.
b) gli elementi probatori utilizzati per stabilire gli addebiti che intende muovere;
3. In caso di esito favorevole di tali discussioni, l'Autorità può ssare un termine entro il
quale le imprese interessate possono impegnarsi a seguire la procedura di transazione
presentando proposte transattive che rispecchino i risultati delle discussioni svolte e in cui
riconoscano la propria partecipazione a un'infrazione degli articoli 2 e 3 della presente
legge ovvero degli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
nonché la rispettiva responsabilità.
Se accerta l’infrazione, può ordinare la cessazione del comportamento vietato (di da)
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Le sanzioni sono impugnabili davanti al giudice amministrativo (Tar -tribunale
amministrativo regionale- in primo grado, C.d.S. -consiglio di stato- appello)
Cooperazione investigativa: AGCM può esercitare i propri poteri di indagine in nome e per
conto delle altre autorità nazionale garanti della concorrenza dei Paesi UE che ne fanno
richiesta, al ne di accertare l’inottemperanza da parte di imprese, alle misure di indagine
e alle decisioni con impegni adottate dall'ANC richiedente relativamente all’applicazione
degli artt. 101 e 102 (AGCM può fare lo stesso a sua volta).
Esecuzione delle decisioni che irrogano ammende o penalità di mora: AGCM adotta
queste misure solo se e dopo che l’Autorità richiedente abbia compiuto ragionevoli sforzi
per accertare che l’impresa, o l’associazione di imprese, nei cui confronti l’ammenda o la
penalità deve essere riscossa, non dispone presso lo Stato membro della richiedente
stessa di beni su cienti (e viceversa)
Devono promuovere usi più e cienti delle materie prime, riduzione emissioni inquinanti e
ri uti, riduzione impatti negativi produzione industriale.
Alcuni esempi: Codici di condotta che comportano (in modo trasparente e non
discriminatorio) standard comuni; accordi che migliorano qualità prodotti (senza incidere
sul prezzo); creazione di nuovi prodotti o di nuovi mercati indispensabile per acquisire
risorse produttive su cienti; accordi per garantire rispetto norme sul lavoro.
2) Utilizzatori dei prodotti oggetto dell’accordo bene ciano di una congrua parte di tali
vantaggi
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4) La concorrenza è comunque garantita per una parte sostanziale dei prodotti in
questione.
• Incremento di e cienza
• Trasferimento ai consumatori
Riepilogando...
Le pubbliche amministrazioni decidono attraverso procedimenti amministrativi, ossia una
insieme di fasi/atti che portano a una decisione nale («provvedimento»).
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