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Trattasi di un principio/istituto giuridico comunitario, in virtù del quale una volta che il titolare di un diritto
di proprietà industriale (es. marchio), immette i suoi beni nel territorio UE non può più opporsi ad ulteriori e
successive commercializzazioni degli stessi; dunque, il titolare di un marchio non può più fare valere la
propria esclusiva sul segno in questione opponendosi alla circolazione del bene sul quale esso è apposto,
una volta che tale bene sia stato immesso in commercio
nel territorio di uno Stato membro dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo (SEE)
(ESAURIMENTO EUROPEO) Tale previsione della Corte di Giustizia è finalizzata ad evitare che il diritto dei
marchi potesse essere utilizzato per bloccare il flusso delle merci fra uno stato ed un altro. La Corte ha
altresì sancito che l’esaurimento non si produce quando il marchio, pur originariamente comune, appartenga
in stati membri ad imprese del tutto indipendenti. Quindi l’esaurimento europeo si produce solo per prodotti
immessi in commercio nell’unione europea con tale marchio dal titolare dello stesso o con il suo consenso.
INTERNAZIONALE
, a seconda dei casi – ad opera del titolare medesimo ovvero con il suo consenso.
33. LA CIRCOLAZIONE
1)Il diritto di marchio è un diritto avente natura patrimoniale e dunque può essere attribuito ad un
altro soggetto che ne diventa titolare. Dunque un soggetto diverso dall’originario titolare utilizza il
marchio.
Si verifica pertanto il cosiddetto trasferimento del diritto di marchio in virtù del quale la titolarità
del diritto viene attribuita definitivamente ad un altro soggetto attraverso il rilascio della licenza con
cui un soggetto diverso dall’originario titolare acquista il diritto di utilizzarlo per un periodo di
tempo limitato.
Il trasferimento può essere effettuato attraverso diversi procedimenti quindi attraverso atti diversi
fra loro e così anche la licenza, la quale può aversi a seguito di un contratto, quale ad esempio di
affitto O di usufrutto, ma anche a seguito di contratti di godimento di società. La disciplina
applicabile sarà quella Combinata e coordinata tra le regole di diritto dei marchi e la tipologia di
contratto prescelta e pertanto le relative norme contenute nel codice civile.
2) dunque appurato che il marchio è liberamente trasferibile a terzi la riforma del 92 ha
ulteriormente ampliato i diritti del titolare del marchio il quale può monetizzare il valore
pubblicitario insito nel marchio, difatti a differenza di ciò che accadeva in passato non è più tenuto
al rispetto del vincolo aziendale e non è, in taluni casi, neppure tenuto al rispetto del vincolo di
esclusività che imponeva che l’impresa che avesse acquistato il diritto di marchio fosse l’unica
legittimata ad usare il segno sul mercato. dunque la riforma del 92 Ha affievolito i vincoli previsti
dalla normativa precedente e punto cruciale è divenuto il coordinamento tra la libertà di
circolazione e il divieto di inganno.
34. IL TRASFERIMENTO
Il diritto di marchio può essere trasferito sia per la totalità di beni e servizi per cui esso è
registrato e dunque ai quali è riconducibile sia per parte di essi.dunque è possibile ed è
sancito la legittimazione del trasferimento parziale, in cui il licenziante mantiene la titolarità
del marchio e il diritto di controllare che i licenziatari si attengano a regole comuni. tale
principio opera pienamente relativamente al trasferimento parziale di beni non affini( in
questi casi il teasferimento avviene attraverso il contratto di licenza).
Problematica si osservano relativamente ai prodotti affini infatti il marchio registrato per
prodotti affini e il medesimo e dunque il trasferimento parziale non rispetterebbe la
condizione di esclusività necessaria per il trasferimento. Dunque l’atto di disposizione
parziale di prodotti affini risulterebbe essere illegittimo. Per la stessa ragione si ritiene che
il trasferimento del marchio in una zona geografica limitata all’interno dello Stato italiano
sia da considerarsi parimenti legittimo.
35 la licenza in franchising
Il marchio può essere trasferito attraverso il contratto di licenza.in questi casi il marchio
può essere concesso per la totalità dei beni o per parte di essi e la licenza può essere
esclusiva o non esclusiva.
Dunque in caso di licenza non esclusiva il titolare del marchio può continuare ad utilizzarlo
insieme ad un licenziatario per i medesimi beni e può altresì concedere per i medesimi
beni più licenze a licenziatari diversi.
La disciplina della licenza non esclusiva è circondata da specifiche precauzioni difatti la
licenza non esclusiva è ammissibile solo quando i beni offerti dal licenziante e dal
licenziatario siano dello stesso tipo.in tali casi è necessaria una previsione contrattuale in
virtù della quale il licenziatario dunque colui che acquista il marchio si obbliga ad utilizzarlo
per prodotti o servizi che siano uguali a quelli messi in commercio con dal titolare o dagli
altri licenziatari.dunque deve essere garantita la medesima qualità dei prodotti aventi tale
marchio poiché invece se il marchio fosse usato da imprese che presentano dei livelli
qualitativi differenti si rischierebbe di trarre in inganno il pubblico e pertanto questo
determinerebbe la decadenza perde c’è attività sopravvenuta. Il licenziante infatti durante
il controllo del rispetto di tale standard qualitativo potrebbe procedere anche contro il
licenziatario che non rispetti quanto contrattualmente previsto attraverso l’azione di
contraffazione.
La legge prevede altresì le licenze esclusive. in questo caso una sola impresa ha la facoltà
di utilizzare il marchio in questione per quel tipo di bene. in alcuni casi la licenza esclusiva
può essere anche totale ovvero quando il titolare del marchio può rinunciare totalmente
alla sua presenza sul mercato affidando il compito corrispondente ad un solo licenziatario.
il titolare però Può affidare la valorizzazione economica del marchio simultaneamente a
più licenziatari esclusivi concedendo ad ognuno di loro il diritto di usare il marchio per
parte di prodotti o dei servizi per i quali è stato registrato.in questo caso la licenza
esclusiva e parziale può concernere beni non affini a quelli offerti sul mercato da altri
licenziatari ovvero il licenziante può frazionare il marchio in sede di sfruttamento e affidare
ai diversi licenziatari il diritto di utilizzarlo per prodotti affini fra di loro.nelle licenze
esclusive anche per prodotti affini tra loro il licenziante mantiene la titolarità del marchio
registrato difatti le imprese licenziatarie non possono considerarsi indipendenti
dal licenziante.la legge numero 129 Slash 2004 hai introdotto la tipologia contrattuale
conosciuta come franchising ovvero la filiazione commerciale.solitamente di norma
l’affiliante franchisor concede all’affiliato franchisee il diritto di poter utilizzare per tutta la
durata del rapporto commerciale; tale tipologia contrattuale necessita della sussistenza di
elementi ulteriori quali ad esempio il know how fornito dall’affiliante all’affiliato e
l’inserimento di quest’ultimo in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul
territorio allo scopo di commercializzare determinati beni e servizi.
Nel caso in cui un soggetto agisca in giudizio e invocando di essere titolare di un marchio
di fatto e onerato dal dimostrare tutti i fatti costitutivi della pretesa fatta valere in giudizio e
che il segno di cui egli ritiene essere titolare viene percepito dal pubblico, fin dall’origine o
col passare del tempo, come segno che individua tra tutti beni di quel genere
merceologico una species’caratterizzata dal dato unificante dalla presenza di quel
marchio. Differentemente il titolare del marchio registrato sarà tenuto esclusivamente a
dimostrare la validità della registrazione la quale tuttavia si ritiene presunta
Il marchio di fatto può essere oggetto di circolazione per atto fra vivi o mortis causa così
come avviene per il marchio registrato.
Qualora il marchio di fatto non sia usato per un lasso di tempo lungo tale da farne perdere
il ricordo del pubblico o qualora quest’ultimo finisca per coincidere con la denominazione
generica del bene o ancora qualora sia divenuto illecito ho detto attivo la protezione del
marchio di fatto può cessare.