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Gennaro Pardo

Gennaro Pardo (fig. 1) nacque a Castelvetrano, nella parte occidentale


della Sicilia, il 12/04/1865. È considerato dagli studiosi uno dei più
importanti pittori siciliani del XIX secolo. Le sue prime esperienze
artistiche ebbero inizio negli anni del liceo sotto la guida di Augusto
Palumbo, un maestro della scuola primaria appassionato d’arte. La
famiglia, di rango sociale borghese, non assecondò, tuttavia, la
vocazione artistica di Gennaro Pardo il quale, finiti gli studi liceali, si
trasferì nel 1884 a Palermo per frequentare la facoltà di giurisprudenza.
Durante gli anni del soggiorno palermitano, egli cominciò a rappresentare i primi paesaggi
naturalistici nella bottega di Francesco Lo Jacono,
che gli trasmise la sua capacità di infondere
luminosità alle proprie opere attraverso l’uso di
colori vibranti di luce, come dimostra la Natura
Morta (fig. 2), la prima opera realizzata da Gennaro
Pardo nel 1885.
Conseguita la laurea in Legge nel luglio del
1890, l’adempimento degli obblighi militari lo
portò a vivere nella città di Napoli, senza dubbio il centro più eminente della cultura figurativa
meridionale di quel tempo. Qui Gennaro Pardo maturò la decisione di iscriversi, nel 1893,
all’Istituto delle Belle Arti, dove ebbe come insegnanti Domenico Morelli e Filippo Palizzi, i
massimi esponenti della pittura napoletana del XIX secolo, i quali esercitarono un grande
influsso sulla formazione artistica del pittore castelvetranese. Risalgono agli anni del soggiorno
napoletano il Ritratto di Vincenzo Venuti (fig. 3), Castel dell’Ovo (fig. 4) e Veduta dal Vomero
(fig. 5).
Conclusi gli studi presso l’Istituto delle Belle Arti, Gennaro Pardo ritornò nel 1898 a
Castelvetrano dove fu incaricato di restaurare gli affreschi della cupola della chiesa di s.
Giovanni Battista, danneggiati da un incendio avvenuto pochi mesi prima. Terminati i restauri
della cupola si occupò, agli inizi del 1900, anche del rifacimento degli affreschi della volta che
l’incendio aveva completamente distrutto. Nel 1902 si sposò con Annalia Cusa, una ragazza che
egli aveva amato sin dalla gioventù. Risalgono a questo periodo il Ritratto della Madre (fig.6),
un Ritratto di donna (fig. 7) e un acquerello raffigurante Empedocle tra i selinuntini ((fig. 8),
soggetto che egli riprenderà più tardi per il Teatro Comunale di Castelvetrano (1906-1910).

La fase più feconda della sua attività di pittore cominciò intorno ai cinquant’anni, quando
l’artista castelvetranese riuscì ad esprimere le meraviglie del paesaggio siciliano con uno stile
impressionistico, utilizzando colori caldi e luminosi, con tocchi sempre più liberi e ricchi di
vibrazioni cromatiche. Tra le opere notevoli realizzate da G. Pardo ricordiamo i Ruderi di
Selinunte (fig. 9), il Ritratto della sorella Stellina (fig. 10), il Vaso di Pandora (fig. 11) e le
Colonne del Tempio C (fig. 12).

Gennaro Pardo morì il 4 settembre del 1927 e a lui, agli inizi degli anni Settanta, è stata intitolata
la nostra scuola.

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