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10,7 A1

28,5

A2
21 66
The Il sistema
fashion system della moda
in Italy: in Italia:
structural changes and cambiamenti strutturali
professional profiles e profili professionali
209

44 5————————————————————————––––————Marco Ricchetti, Paolo Volonté


B2
88,5 31
B1
White Book
La moda è da quasi mezzo secolo un pilastro del settore delle indu- La moda è da quasi mezzo secolo un pilastro del settore delle indu-
strie creative in Italia e all’Italia è associata nell’immaginario dei consuma- strie creative in Italia e all’Italia è associata nell’immaginario dei consuma-
tori di tutti i continenti1. Sul piano economico è un settore forte dell’eco- tori di tutti i continenti1. Sul piano economico è un settore forte dell’eco-
nomia del nostro paese, tra i pochi con una solida posizione di leadership nomia del nostro paese, tra i pochi con una solida posizione di leadership
internazionale. Le caratteristiche del modello produttivo della moda italia- internazionale.
na sono state ampiamente studiate: frammentazione e dimensione pre- Le caratteristiche del modello produttivo della moda italiana sono state
testo inglese a fronte
valentemente mzazione della tradizione artigiana, reputazione del brand ampiamente studiate: frammentazione e dimensione prevalentemente
nazionale del «made in Italy». Qui concentreremo l’attenzione sui cam- medio-piccola delle imprese, efficace integrazione tra produzione crea-
biamenti recenti, che hanno scosso un modello consolidato e sembrano tiva e industriale, presenza di un’estesa filiera di produzione di beni in-
aprire a nuovi assetti e a un diverso fabbisogno di figure professionali. termedi, valorizzazione della tradizione artigiana, reputazione del brand
nazionale del «made in Italy». Qui concentreremo l’attenzione sui cam-
biamenti recenti, che hanno scosso un modello consolidato e sembrano
Lo scenario aprire a nuovi assetti e a un diverso fabbisogno di figure professionali.
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L’importanza della moda nella vita e nei consumi è in continua cre- Lo scenario
scita, su scala globale. Non ci riferiamo qui all’ambito esclusivo dell’alta
moda e del prêt-à-porter di lusso, ma all’insieme di attività di produzione,
distribuzione, comunicazione e consumo in cui l’abbigliamento si carica L’importanza della moda nella vita e nei consumi è in continua cre-
di valori e significati autonomi. La crescita del tenore di vita ha decretato scita, su scala globale. Non ci riferiamo qui all’ambito esclusivo dell’alta
l’ingresso della moda nella quoui confini con la moda dei marchi premium moda e del prêt-à-porter di lusso, ma all’insieme di attività di produzione,
sono sempre più labili, ne ha esteso la fruizione a nuovi strati di consuma- distribuzione, comunicazione e consumo in cui l’abbigliamento si carica
tori nei paesi ad alto reddito. di valori e significati autonomi. La crescita del tenore di vita ha decreta-
A questi macro-trend si sono accompagnati cambiamenti del contesto to l’ingresso della moda nella quotidianità di milioni di persone nei paesi
macroeconomico con ripercussioni sul sistema della moda. I più impor- emergenti, si pensi a Cina, India o Brasile. Inoltre, l’esplosione della moda
tanti sono stati la liberalizzazione degli scambi internazionali e il «fattore veloce ed economica (fast fashion), i cui confini con la moda dei marchi
Cina», il cui export è cresciuto fino a raggiungere il 40% della quota del premium sono sempre più labili, ne ha esteso la fruizione a nuovi strati di
mercato mondiale del settore (Tabella 1), ma il cui mercato interno, oggi vici- consumatori nei paesi ad alto reddito.
no al 30% dei consumi mondiali di abbigliamento, è anche un importante A questi macro-trend si sono accompagnati cambiamenti del contesto
sbocco per i marchi della moda internazionale. Di grande importanza per macroeconomico con ripercussioni sul sistema della moda. I più impor-
la moda europea e italiana sono stati pure l’introduzione e la prolungata tanti sono stati la liberalizzazione degli scambi internazionali e il «fattore
fase di rafforzamento dell’Euro e la stagnazione dei consumi in Europa, Cina», il cui export è cresciuto fino a raggiungere il 40% della quota del
accentuata negli anni recenti dalla crisi finanziaria. Da questi fattori è con- mercato mondiale del settore (Tabella 1), ma il cui mercato interno, oggi vici-
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
seguito un ridimensionamento della produzione nel nostro continente: tra no al 30% dei consumi mondiali di abbigliamento, è anche un importante
sbocco per i marchi della moda internazionale. Di grande importanza per sbocco per i marchi della moda internazionale. Di grande importanza per
la moda europea e italiana sono stati pure l’introduzione e la prolunga- la moda europea e italiana sono stati pure l’introduzione e la prolunga-
ta fase di rafforzamento dell’Euro e la stagnazione dei consumi in Euro- ta fase di rafforzamento dell’Euro e la stagnazione dei consumi in Euro-
pa, accentuata negli anni recenti dalla crisi finanziaria. Da questi fattori è pa, accentuata negli anni recenti dalla crisi finanziaria. Da questi fattori è
conseguito un ridimensionamento della produzione nel noscontro -36% conseguito un ridimensionamento della produzione nel nostro continen-
in Francia, -26% nel Regno Unito e -25% in Spagna2. La moda italiana ha te: tra il 2000 e il 2014 il valore aggiunto è diminuito del 16% nell’Unione
dunque subito una contrazione in termini assoluti, ma ha reagito meglio Europea e del 19% nell’area Euro. In Italia la riduzione si è limitata a -12,5%,
degli altri paesi europei, accentuando la posizione di leadership nel con- contro -36% in Francia, -26% nel Regno Unito e -25% in Spagna2. La moda
tinente. l’Italia produce oggi oltre un terzo di tutto il valore aggiunto del italiana ha dunque subito una contrazione in termini assoluti, ma ha rea-
settore nell’UE28, il triplo della Germania, quattro volte quello di Francia gito meglio degli altri paesi europei, accentuando la posizione di leader-
e Spagna e, su scala globale, mantiene la posizione di secondo maggior ship nel continente. l’Italia produce oggi oltre un terzo di tutto il valore ag-
esportatore mondiale di prodotti della moda dopo la Cina [Tabella 1]. giunto del settore nell’UE28, il triplo della Germania, quattro volte quello
di Francia e Spagna e, su scala globale, mantiene la posizione di secondo
maggior esportatore mondiale di prodotti della moda dopo la Cina [Tabella 1].
Tabella 1 Tabella 1
Quota di mercato dei maggiori esportatori mondiali Quota di mercato dei maggiori esportatori mondiali
48 di prodotti della moda (2016) di prodotti della moda (2016)
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Tessile Pelli e Borse Abbigliamento Calzature Totale Tessile Pelli e Borse Abbigliamento Calzature Totale
pelletteria e articoli moda pelletteria e articoli moda
da viaggio da viaggio
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1 ——Cina 39,4% 7,6% 46,3% 41,4% 43,1% 40,4% 1 ——Cina 39,4% 7,6% 46,3% 41,4% 43,1% 40,4%
2 ——Italia 4,4% 20,0% 12,0% 5,7% 9,7% 6,6% 2 ——Italia 4,4% 20,0% 12,0% 5,7% 9,7% 6,6%
3 ——India 6,1% 4,8% 2,3% 4,7% 2,5% 4,7% 3 ——India 6,1% 4,8% 2,3% 4,7% 2,5% 4,7%
4 ——Germania 4,8% 4,3% 3,0% 4,6% 5,3% 4,7% 4 ——Germania 4,8% 4,3% 3,0% 4,6% 5,3% 4,7%
5 ——Hong Kong 3,0% 7,5% 7,8% 4,1% 2,9% 3,9% 5 ——Hong Kong 3,0% 7,5% 7,8% 4,1% 2,9% 3,9%
6 ——Turchia 4,1% 1,0% 0,2% 3,9% 0,6% 3,2% 6 ——Turchia 4,1% 1,0% 0,2% 3,9% 0,6% 3,2%
7 ——Francia 1,8% 3,2% 10,9% 2,9% 3,1% 3,1% 7 ——Francia 1,8% 3,2% 10,9% 2,9% 3,1% 3,1%
8 ——USA 4,9% 5,9% 2,3% 1,5% 1,2% 2,7% 8 ——USA 4,9% 5,9% 2,3% 1,5% 1,2% 2,7%
9 ——Belgio 2,0% 0,6% 2,3% 2,4% 5,4% 2,6% 9 ——Belgio 2,0% 0,6% 2,3% 2,4% 5,4% 2,6%
10 ——Spagna 1,6% 2,7% 1,8% 3,3% 2,8% 2,6% 10 ——Spagna 1,6% 2,7% 1,8% 3,3% 2,8% 2,6%
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Fonte: elaborazione su dati Un-Comtrade Fonte: elaborazione su dati Un-Comtrade
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
Continuità e cambiamento Continuità e cambiamento
nel modello competitivo della moda italiana nel modello competitivo della moda italiana
Il successo della moda italiana è stato spesso ricondotto al modello Il successo della moda italiana è stato spesso ricondotto al modello
d’innovazione basato sulla combinazione di competenze manifatturiere d’innovazione basato sulla combinazione di competenze manifatturiere e
e creative che trae vantaggio dall’estesa filiera di produzione di beni in- creative che trae vantaggio dall’estesa filiera di produzione di beni inter-
termedi (filati, tessuti, pelle, finissaggi) e dalla presenza diffusa di PMI e medi (filati, tessuti, pelle, finissaggi) e dalla presenza diffusa di PMI e im-
imprese essibili e specializzate, concentrate territorialmente nei distretti prese artigiane agili, flessibili e specializzate, concentrate territorialmente
industriali3. Negli ultimi anni tale modello sta evolve termedi (filati, tessuti, nei distretti industriali3. Negli ultimi anni tale modello sta evolvendo sia
pelle, finissaggi) e dalla presenza diffusa di PMI e termedi (filati, tessuti, nell’ambito della produzione industriale, sia in quello del retail, sia in quello
pelle, finissaggi) e dalla presenza diffusa di PMI e ndo sia nell’ambito della dei servizi.
produzione industriale, sia in quello del retail, sia in quello dei servizi.
a] Il sistema industriale
a] Il sistema industriale
Lo shaking-out nel sistema delle piccole e medie imprese, diminu-
Lo shaking-out nel sistema delle piccole e medie imprese, diminu- ite di trentamila unità in quindici anni4, ha messo a dura prova la tenuta 51
ite di trentamila unità in quindici anni4, ha messo a dura prova la tenuta della filiera, che ha però resistito in Italia meglio che in altri paesi europei.
della filiera, che ha però resistito in Italia meglio che in altri paesi europei. Tessitura e finissaggi ad esempio, snodi cruciali della filiera tessile, pesano
Tessitura e finissaggversamente dalla Francia, caso estremo in senso op- per un terzo sul valore aggiunto della moda italiana, diversamente dalla
posto, dove si sono ridotti al 15%5 (Figura 1). La quota di piccole imprese resta Francia, caso estremo in senso opposto, dove si sono ridotti al 15%5 (Fi-
elevata – il 79% ha meno di dieci dipendenti – e maggiore che in Francia e gura 1)
. La quota di piccole imprese resta elevata – il 79% ha meno di dieci
Germania, ma si è allineata a quella di Spagna e Regno Unito6. Il grado di dipendenti – e maggiore che in Francia e Germania, ma si è allineata a
concentrazicuinche la campagna di acquisizioni di medie aziende italiane quella di Spagna e Regno Unito6. Il grado di concentrazione del settore è
da parte delle grandi conglomerate internazionali, che, generalmente, non aumentato notevolmente (Tabella 2) per la crescita dei principali gruppi, a cui
competenze creative, conoscenze tacite e asset produttivi delle aziende ha contribuito anche la campagna di acquisizioni di medie aziende italiane
acquisite7 e il mantenimento della loro indipendenza, se non finanziaria, da parte delle grandi conglomerate internazionali, che, generalmente, non
operativa. ha significato una mera acquisizione del marchio, bensì l’assimilazione di
competenze creative, conoscenze tacite e asset produttivi delle aziende
acquisite7 e il mantenimento della loro indipendenza, se non finanziaria,
operativa.
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
Figura 1 Figura 1
Composizione del valore aggiunto per fase della filiera Composizione del valore aggiunto per fase della filiera
Confronto tra Italia e Francia (2014) totale moda = 100%
Confronto tra Italia e Francia (2014)
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Filatura Tessitura e Abbigliamento ——————————————————————————————————————————————————————————————
finissaggi Filatura Tessitura e Abbigliamento
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| —— finissaggi
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Italia
——————————————————————————9%
———————32%
————————————————————————————— Italia
59% 9% 32% 59%
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Francia
—————————————————————————————————————————————————————————————— Francia
Fonte: elaborazione su dati Eurostat ——————————————————————————————————————————————————————————————
7% 15% 78% 7% 15% 78%
Fonte: elaborazione su dati Eurostat
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nella didascalia 2010-2014;
Tabella 2 nella tabella 2000-2014.
Tabella 2
Concentrazione dell’industria italiana della moda Correggo didascalia?
Concentrazione dell’industria italiana della moda
Quota percentuale delle imprese
Quota percentuale delle imprese
di maggior dimensione sul fatturato complessivo del settore (2010-2014)
di maggior dimensione sul fatturato complessivo del settore (2010-2014)
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2000 2014 2000 2014
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prime 10 imprese 12,7% 21,6% prime 10 imprese 12,7% 21,6%
prime 20 imprese 16,7% 31,5% prime 20 imprese 16,7% 31,5%
prime 50 imprese 23,1% 41,3% prime 50 imprese 23,1% 41,3%
prime 100 imprese 28,3% 49,3% prime 100 imprese 28,3% 49,3%
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Fonte: elab. su dati Mediobanca e ISTAT
Fonte: elab. su dati Mediobanca e ISTAT

Anche il sistema dei distretti presenta un mix di continuità e cam- Anche il sistema dei distretti presenta un mix di continuità e cam-
biamenti. Si conferma la concentrazione territoriale: oltre il 40% dell’oc- biamenti. Si conferma la concentrazione territoriale: oltre il 40% dell’oc-
cupazione industriale nella moda resta concentrata in otto provincie, il cupazione industriale nella moda resta concentrata in otto provincie, il
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
60% in quindici, con punte ad esempio nella concia, dove il 90% è con- 60% in quindici, con punte ad esempio nella concia, dove il 90% è con-
centrato in tre province8. I cambiamenti riguardano invece il numero dei centrato in tre province8. I cambiamenti riguardano invece il numero dei
distretti a prevalente specializzazione moda, diminuiti da settantaquattro distretti a prevalente specializzazione moda, diminuiti da settantaquattro
a quarantanove fra il 2001 e il 2011 e il loro peso sull’occupazione setto- a quarantanove fra il 2001 e il 2011 e il loro peso sull’occupazione setto-
riale, anch’esso diminuito9. Sul piano dell’assetto dei distretti l’evoluzione riale, anch’esso diminuito9. Sul piano dell’assetto dei distretti l’evoluzione
ha invece riguardato l’apertura a filiere di fornitura globali – evidenziata da ha invece riguardato l’apertura a filiere di fornitura globali – evidenziata da
molti studi già dai primi anni del decennio10 – e l’emergere al loro interno di molti studi già dai primi anni del decennio10 – e l’emergere al loro interno di
imprese leader e gruppi formali di imprese11. imprese leader e gruppi formali di imprese11.
Il risultato è una progressiva segmentazione nella struttura indu- Il risultato è una progressiva segmentazione nella struttura indu-
striale in tre distinti raggruppamenti: imprese e gruppi di grandi dimensioni, striale in tre distinti raggruppamenti: imprese e gruppi di grandi dimensioni,
organizzati managerialmente e rivolti al mercato globale; imprese di me- organizzati managerialmente e rivolti al mercato globale; imprese di me-
dia dimensione che operano sia sul mercato internazionale che nazionale, dia dimensione che operano sia sul mercato internazionale che nazionale,
a volte integrate in gruppi12 e in evoluzione verso modelli organizzativi più a volte integrate in gruppi12 e in evoluzione verso modelli organizzativi più
strutturati; piccole e microimprese della filiera di fornitura e subfornitu- strutturati; piccole e microimprese della filiera di fornitura e subfornitu-
ra, spesso sottomesse al potere di mercato dei grandi gruppi, un aspetto ra, spesso sottomesse al potere di mercato dei grandi gruppi, un aspetto
quest’ultimo problematico e che richiede l’indispensabile sviluppo di nuovi quest’ultimo problematico e che richiede l’indispensabile sviluppo di nuovi
modelli di gestione collaborativa della supply-chain, senza i quali la stabilità modelli di gestione collaborativa della supply-chain, senza i quali la stabilità
futura della filiera della moda sarebbe a rischio. futura della filiera della moda sarebbe a rischio.
Anche il posizionamento di mercato è cambiato. L’identità del- Anche il posizionamento di mercato è cambiato. L’identità del- 55
la moda italiana fino ai primi anni 2000 era ancorata alla «produzione di la moda italiana fino ai primi anni 2000 era ancorata alla «produzione di
grande qualità in serie»13 prevalentemente nel segmento premium, il nuo- grande qualità in serie»13 prevalentemente nel segmento premium, il nuo-
vo scenario ha invece spinto molte imprese a una scalata verso il «top di vo scenario ha invece spinto molte imprese a una scalata verso il «top di
gamma» e il modello del «lusso globale» che richiede elevati investimenti gamma» e il modello del «lusso globale» che richiede elevati investimenti
in reputazione del marchio, immagine e sistemi distributivi monomarca. in reputazione del marchio, immagine e sistemi distributivi monomarca.
Il trading-up è stato mediamente più marcato nella moda che negli altri Il trading-up è stato mediamente più marcato nella moda che negli altri
settori industriali (Figura 2). settori industriali (Figura 2).
Pur ridimensionato e in trasformazione, il sistema industriale del- Pur ridimensionato e in trasformazione, il sistema industriale del-
la moda italiana conserva dunque caratteristiche distintive: la vocazione la moda italiana conserva dunque caratteristiche distintive: la vocazione
produttiva e «di filiera», che offre impiego a un vasto spettro di figure pro- produttiva e «di filiera», che offre impiego a un vasto spettro di figure pro-
fessionali; la struttura industriale, che, nonostante la crescita dei grandi fessionali; la struttura industriale, che, nonostante la crescita dei grandi
gruppi, si basa ancora su piccole e medie imprese, nelle quali i ruoli pro- gruppi, si basa ancora su piccole e medie imprese, nelle quali i ruoli pro-
fessionali sono articolati, complessi, poliedrici; l’importanza dei distretti fessionali sono articolati, complessi, poliedrici; l’importanza dei distretti
industriali, indeboliti ed evoluti verso nuovi assetti, che richiedono figure industriali, indeboliti ed evoluti verso nuovi assetti, che richiedono figure
professionali maggiormente esperte nel supply chain management. professionali maggiormente esperte nel supply chain management.
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
Figura 2 Figura 2
Valori medi unitari delle esportazioni per i principali settori (1997-2015) Valori medi unitari delle esportazioni per i principali settori (1997-2015)
Indice 1997 = 100 Indice 1997 = 100
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b) Il retail b) Il retail
L’evoluzione del retail è stata dominata da due fenomeni: la cresci- L’evoluzione del retail è stata dominata da due fenomeni: la cresci-
ta delle catene monomarca, nel lusso come nel mass market e, negli ultimi ta delle catene monomarca, nel lusso come nel mass market e, negli ultimi
anni, l’esplosione dell’e-commerce. anni, l’esplosione dell’e-commerce.
Il retail monomarca ha incrementato rapidamente la sua quota di Il retail monomarca ha incrementato rapidamente la sua quota di
mercato, oggi valutata vicina al 50%14. Per i maggiori marchi ciò ha spes- mercato, oggi valutata vicina al 50%14. Per i maggiori marchi ciò ha spes-
so imposto di rivedere radicalmente le strategie distributive e di investire so imposto di rivedere radicalmente le strategie distributive e di investire
nell’estensione della rete; per le imprese di media dimensione ha com- nell’estensione della rete; per le imprese di media dimensione ha com-
portato un significativo sforzo finanziario; per i piccoli marchi le limitate portato un significativo sforzo finanziario; per i piccoli marchi le limitate
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
risorse finanziare hanno costituito, con poche eccezioni, un vincolo insor- risorse finanziare hanno costituito, con poche eccezioni, un vincolo insor-
montabile che li ha confinati nel canale multimarca. Lo sviluppo del retail montabile che li ha confinati nel canale multimarca. Lo sviluppo del retail
monomarca ha comportato per molte imprese la necessità di internaliz- monomarca ha comportato per molte imprese la necessità di internaliz-
zare competenze funzionali allo sviluppo e gestione dei punti vendita, e zare competenze funzionali allo sviluppo e gestione dei punti vendita, e
l’aumento della domanda chi (architetti, designer, merchandiser ecc.). In l’aumento della domanda di servizi creativi per la realizzazione di punti
Italia, il valore degli acquisti on-line di moda nel 2016 ha superato 1,8 mi- vendita sofisticati che rispecchiassero l’identità dei marchi (architetti, de-
liardi di euro, pari a circa il 4% dei consumi nazionali, grazie negli ultimi signer, merchandiser ecc.).
anni a una crescita costante, prossima al 30% annuo15. Malgrado la rapida In Italia, il valore degli acquisti on-line di moda nel 2016 ha supera-
crescita, la quota dell’on-line sulle vendite resta bassa rispetto ai maggiori to 1,8 miliardi di euro, pari a circa il 4% dei consumi nazionali, grazie negli
mercati (23% nel Regno Unito, 17% in Germania, 16% negli Stati Uniti)16. ultimi anni a una crescita costante, prossima al 30% annuo15. Malgrado la
Nel nostro paese sono però presenti alcuni dei first mover della distribu-
dati rapida crescita, la quota dell’on-line sulle vendite resta bassa rispetto ai
zione online di moda, come Yoox, fondato nel 2000, che con Net-à-Porter
coincidenti? maggiori mercati (23% nel Regno Unito, 17% in Germania, 16% negli Stati
realizza oggi vendite per oltre 1,8 miliardi di euro, o Luisa via Roma che ha Uniti)16. Nel nostro paese sono però presenti alcuni dei first mover della di-
aperto il canale on-line nel 1999 e oggi realizza oltre il 90% delle vendite stribuzione online di moda, come Yoox, fondato nel 2000, che con Net-à-
on line. I grandi marchi italiani, pur avviando con qualche ritardo i canali di Porter realizza oggi vendite per oltre 1,8 miliardi di euro, o Luisa via Roma
e-commerce, hanno rapidamente recuperato terreno e oggi sono allineati che ha aperto il canale on-line nel 1999 e oggi realizza oltre il 90% delle
alle performance on-line dei grandi marchi internazionali. vendite on line. I grandi marchi italiani, pur avviando con qualche ritardo i
canali di e-commerce, hanno rapidamente recuperato terreno e oggi sono
allineati alle performance on-line dei grandi marchi internazionali. 59
c) I servizi per il sistema della moda
c) I servizi per il sistema della moda
Del tutto evidente è la trasformazione della comunicazione di moda
in seguito ai processi di digitalizzazione, con la profonda crisi in cui è ca-
duta l’editoria tradizionale e l’imporsi dapprima del fenomeno dei fashion Del tutto evidente è la trasformazione della comunicazione di moda
blog e poi della comunicazione sui social media. Anche il nuovo strumen- in seguito ai processi di digitalizzazione, con la profonda crisi in cui è ca-
to dei fashion film è figlio della rivoluzione digitale, che ha portato a una duta l’editoria tradizionale e l’imporsi dapprima del fenomeno dei fashion
rivalutazione dell’immagine in movimento, tradizionalmente subordinata, blog e poi della comunicazione sui social media. Anche il nuovo strumen-
nella moda, all’immagine statica. Nelle libere professioni e nei servizi di to dei fashion film è figlio della rivoluzione digitale, che ha portato a una
consulenza il nuovo scenario ha trasformato i profil ità del lavoro, mentre rivalutazione dell’immagine in movimento, tradizionalmente subordinata,
le nuove opportunità sono state colte da chi ha saputo inventare un nuo- nella moda, all’immagine statica.
vo modo di comunicare, in cui styling, design17 possono trovare di volta in Nelle libere professioni e nei servizi di consulenza il nuovo scena-
volta equilibri e composizioni sempre diversi. , nell’ambito della comuni- rio ha trasformato i profili professionali della comunicazione, a comincia-
cazione la scena italiana (ovvero milanese) sembra accumulare un certo re da quello del fotografo. Le figure tradizionali di fashion editor, o stylist
ritardo rispetto alle altre capitali della moda18. Il trend forecasting è sta- hanno subito una contrazione nella quantità e nella qualità del lavoro,
to rivoluzionato dalla diffusione dei social network e dall’enorme quantità mentre le nuove opportunità sono state colte da chi ha saputo inventare
d’informazioni, testi, opinioni e immagini disponibili nella rete. un nuovo modo di comunicare, in cui styling, consulenza, e-commerce e
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
Uno sguardo al futuro perfino design17 possono trovare di volta in volta equilibri e composizioni
sempre diversi. A parte casi particolari (ad esempio, Chiara Ferragni, Elisa
D’Ospina), nell’ambito della comunicazione la scena italiana (ovvero mila-
L’evoluzione del prossimo decennio è legata a tre principali driver nese) sembra accumulare un certo ritardo rispetto alle altre capitali della
di cambiamento che per la loro forza trasformativa richiedono alla moda moda18. Il trend forecasting è stato rivoluzionato dalla diffusione dei social
italiana e al mondo della formazione un rapido processo di adeguamento network e dall’enorme quantità d’informazioni, testi, opinioni e immagini
La rivoluzione digitale è un grande laboratorio aperto – in cui le disponibili nella rete.
possibili direzioni di sviluppo si progettano e costruiscono in tempo reale
– che ha un impatto pervasivo su tutte le componenti del sistema della
moda. Nella distribuzione, dopo la fase dell’e-commerce, le tecnologie di- Uno sguardo al futuro
gitali pongono le basi per la multicanalità con un’integrazione profonda di
digitale e fisico che rivoluziona la funzione stessa dei negozi reali e delle
piattaforme online. A ciò si accompagna lo sviluppo di applicazioni che L’evoluzione del prossimo decennio è legata a tre principali driver
interagiscono con i clienti sfruttando tecnologie di intelligenza artificiale di cambiamento che per la loro forza trasformativa richiedono alla moda
e realtà aumentata. Anche nella comunicazione, dopo la crisi dell’editoria italiana e al mondo della formazione un rapido processo di adeguamento
cartacea, l’integrazione con il digitale è la parola d’ordine e i grandi maga- La rivoluzione digitale è un grande laboratorio aperto – in cui le
zine della moda si affrettano a creare piattaforme social e a dare spazio a possibili direzioni di sviluppo si progettano e costruiscono in tempo reale
blogger e influencer in house. Già oggi, gran parte delle politiche e azioni – che ha un impatto pervasivo su tutte le componenti del sistema della
60 di marketing si sono trasferite nel dominio del digitale e privilegiano l’in- moda. Nella distribuzione, dopo la fase dell’e-commerce, le tecnologie di-
terazione tra produttori e consumatori consentita dalle nuove tecnologie. gitali pongono le basi per la multicanalità con un’integrazione profonda di
Nello sviluppo dei prodotti si prospettano nuove funzionalità per l’abbi- digitale e fisico che rivoluziona la funzione stessa dei negozi reali e delle
gliamento con i wearable devices e i tessuti smart. piattaforme online. A ciò si accompagna lo sviluppo di applicazioni che
La personalizzazione, da sempre una forza sottostante alla dina- interagiscono con i clienti sfruttando tecnologie di intelligenza artificiale
mica della moda, sta acquisendo nuovo vigore e nuove prospettive gra- e realtà aumentata. Anche nella comunicazione, dopo la crisi dell’editoria
zie all’innovazione tecnologica e digitale. I veicoli di questo cambiamento cartacea, l’integrazione con il digitale è la parola d’ordine e i grandi maga-
sono l’integrazione del sapere artigiano con l’alta tecnologia19, il perfezio- zine della moda si affrettano a creare piattaforme social e a dare spazio a
namento di tecnologie di rilevazione dei dati antropometrici individuali dei blogger e influencer in house. Già oggi, gran parte delle politiche e azioni
clienti con le tecnologie di image processing, il digital printing dei mate- di marketing si sono trasferite nel dominio del digitale e privilegiano l’in-
riali tessili, la stampa 3d e la graduale espansione di forme di produzione terazione tra produttori e consumatori consentita dalle nuove tecnologie.
diffusa. Nello sviluppo dei prodotti si prospettano nuove funzionalità per l’abbi-
La nuova centralità della sostenibilità ambientale e sociale e dell’e- gliamento con i wearable devices e i tessuti smart.
conomia circolare spinge a un nuovo equilibrio tra componenti materiali La personalizzazione, da sempre una forza sottostante alla dina-
e immateriali nella moda. In un libro del 201120 la rivoluzione sostenibi- mica della moda, sta acquisendo nuovo vigore e nuove prospettive gra-
le nella moda è stata definita «un cambio di paradigma, un cambiamen- zie all’innovazione tecnologica e digitale. I veicoli di questo cambiamento
to epocale che non ammette marcia indietro». Si può oggi dire che quel sono l’integrazione del sapere artigiano con l’alta tecnologia19, il perfezio-
cambiamento è progredito molto più rapidamente del previsto. Già oggi, namento di tecnologie di rilevazione dei dati antropometrici individuali dei
pur con le difficoltà di un sistema che non si è ancora dotato delle compe- clienti con le tecnologie di image processing, il digital printing dei mate-
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
tenze necessarie, la progettazione di collezioni belle, creative e di qualità riali tessili, la stampa 3d e la graduale espansione di forme di produzione
si accompagna, per i grandi marchi e per quelli più piccoli e innovativi, alla diffusa.
ricerca di soluzioni che riducano l’impatto sull’ambiente e non produca- La nuova centralità della sostenibilità ambientale e sociale e dell’e-
no sofferenze o disagio sociale, nel rispetto del benessere dei lavoratori e conomia circolare spinge a un nuovo equilibrio tra componenti materiali
delle comunità dove la moda viene prodotta. I modelli organizzativi delle e immateriali nella moda. In un libro del 201120 la rivoluzione sostenibi-
imprese ne sono influenzati, le filiere produttive rispondono a nuovi requi- le nella moda è stata definita «un cambio di paradigma, un cambiamen-
siti e l’interazione con gli stakeholder, incluse le organizzazioni ambienta- to epocale che non ammette marcia indietro». Si può oggi dire che quel
liste, ha oggi un’importanza molto maggiore che in passato. cambiamento è progredito molto più rapidamente del previsto. Già oggi,
pur con le difficoltà di un sistema che non si è ancora dotato delle compe-
tenze necessarie, la progettazione di collezioni belle, creative e di qualità
L’evoluzione si accompagna, per i grandi marchi e per quelli più piccoli e innovativi, alla
delle figure professionali chiave ricerca di soluzioni che riducano l’impatto sull’ambiente e non produca-
no sofferenze o disagio sociale, nel rispetto del benessere dei lavoratori e
delle comunità dove la moda viene prodotta. I modelli organizzativi delle
Alcune figure professionali sono destinate ad avere un ruolo più ri- imprese ne sono influenzati, le filiere produttive rispondono a nuovi requi-
levante negli anni a venire. Già ora, un segnale dell’importanza della rivolu- siti e l’interazione con gli stakeholder, incluse le organizzazioni ambienta-
zione tecnologica è l’esplosione della richiesta di figure specializzate nelle liste, ha oggi un’importanza molto maggiore che in passato.
tecnologie digitali.
I profili oggi più ambiti, per esempio nel campo della comunicazio- 63
ne, devono essere in grado di creare una strategia digitale per le aziende, L’evoluzione
aggiornata sugli strumenti e gli usi più recenti nel mondo dei social media. delle figure professionali chiave
Si sta inoltre creando spazio per nuove figure, come i data scientist, capaci
di usare il web come fonte di informazioni sfruttando l’accesso ai big data.
Lo sviluppo della multicanalità nella distribuzione richiede competenze Alcune figure professionali sono destinate ad avere un ruolo più ri-
professionali articolate in chi lo esercita, anzitutto la capacità di integrare levante negli anni a venire. Già ora, un segnale dell’importanza della rivolu-
le funzionalità e opportunità dei social media con l’esperienza d’acquisto zione tecnologica è l’esplosione della richiesta di figure specializzate nelle
in-store e off-store. Il settore del trend forecasting adegua le metodologie e tecnologie digitali.
le professionalità chiave mettendo al centro l’analisi dei big data21 e il social I profili oggi più ambiti, per esempio nel campo della comunicazio-
media mining. Anche la crescita d’attenzione verso la sostenibilità richiede ne, devono essere in grado di creare una strategia digitale per le aziende,
nuove competenze e professionalità. Figure specializzate, come i CSR (cor- aggiornata sugli strumenti e gli usi più recenti nel mondo dei social media.
porate social responsibility) manager, sono ormai presenti nel management Si sta inoltre creando spazio per nuove figure, come i data scientist, capaci
di tutti i grandi marchi. Si tratta di professionalità complesse in cui si ibrida- di usare il web come fonte di informazioni sfruttando l’accesso ai big data.
no competenze gestionali, relazionali e tecnico-specialistiche22. Lo sviluppo della multicanalità nella distribuzione richiede competenze
Lo spostamento verso l’alto di gamma rinforza la domanda di professionali articolate in chi lo esercita, anzitutto la capacità di integrare
figure creative con maggiore capacità di gestire la complessità in una le funzionalità e opportunità dei social media con l’esperienza d’acquisto
cornice di «cultura del progetto». Il modo di lavorare degli uffici stile è in-store e off-store. Il settore del trend forecasting adegua le metodologie e
in trasformazione: diffusione di capsule collection, moltiplicazione delle le professionalità chiave mettendo al centro l’analisi dei big data21 e il social
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
collezioni infrastagionali, calendari serrati del fast fashion e lo scompa- media mining. Anche la crescita d’attenzione verso la sostenibilità richiede
ginamento che il modello del «see now buy now» fa intravedere, com- nuove competenze e professionalità. Figure specializzate, come i CSR (cor-
portano un’accelerazione delle modalità di lavoro degli uffici creativi e porate social responsibility) manager, sono ormai presenti nel management
una maggiore pressione che impone più rapidità e versatilità23. Gli uffici di tutti i grandi marchi. Si tratta di professionalità complesse in cui si ibrida-
stile si aprono maggiormente a collaborazioni professionali esterne di no competenze gestionali, relazionali e tecnico-specialistiche22.
medio periodo, di solito designer, stylist o a volte influencer. Le aziende, Lo spostamento verso l’alto di gamma rinforza la domanda di
infatti, tendono a valorizzare sempre più la compresenza di figure inter- figure creative con maggiore capacità di gestire la complessità in una
ne stabili, garanti della continuità stilistica e della fedeltà ai valori del cornice di «cultura del progetto». Il modo di lavorare degli uffici stile è
marchio, e figure esterne a rotazione, capaci di portare innovazione di in trasformazione: diffusione di capsule collection, moltiplicazione delle
prodotto e nuova creatività. collezioni infrastagionali, calendari serrati del fast fashion e lo scompa-
In generale, aumenta la trasversalità delle figure in azienda e la loro ginamento che il modello del «see now buy now» fa intravedere, com-
capacità di gestire più linee di prodotto. Per esempio, le linee uomo e don- portano un’accelerazione delle modalità di lavoro degli uffici creativi e
na, pur restando separate per tecniche e strategie, si sovrappongono sul una maggiore pressione che impone più rapidità e versatilità23. Gli uffici
piano della creazione, in seguito anche alla progressiva unificazione dei stile si aprono maggiormente a collaborazioni professionali esterne di
tempi di presentazione delle collezioni. medio periodo, di solito designer, stylist o a volte influencer. Le aziende,
infatti, tendono a valorizzare sempre più la compresenza di figure inter-
ne stabili, garanti della continuità stilistica e della fedeltà ai valori del
Conclusioni marchio, e figure esterne a rotazione, capaci di portare innovazione di
64 prodotto e nuova creatività.
In generale, aumenta la trasversalità delle figure in azienda e la loro
La moda continua a essere un settore trainante dell’economia ita- capacità di gestire più linee di prodotto. Per esempio, le linee uomo e don-
liana, ma attraversa un periodo di cambiamenti radicali. Aumentano l’in- na, pur restando separate per tecniche e strategie, si sovrappongono sul
stabilità e la complessità del sistema, più esposto all’internazionalizzazio- piano della creazione, in seguito anche alla progressiva unificazione dei
ne, all’innovazione tecnologica, alla diversificazione delle strategie e dei tempi di presentazione delle collezioni.
processi. In tale cornice cresce il bisogno di figure professionali capaci,
ciascuna nel proprio ambito, di gestire complessità, interazioni multiple
ed esigenze contraddittorie. Non si tratta più solo di saper coniugare ca- Conclusioni
pacità creativa con fattibilità industriale, ma anche entrambe con una
consapevolezza culturale la cui importanza per lo svolgimento delle atti-
vità è cresciuta24. Si pensi all’importanza della conoscenza delle lingue in La moda continua a essere un settore trainante dell’economia ita-
un settore altamente globalizzato, e soprattutto all’importanza che, con liana, ma attraversa un periodo di cambiamenti radicali. Aumentano l’in-
l’apertura dei mercati non occidentali, hanno acquisito la sensibilità per stabilità e la complessità del sistema, più esposto all’internazionalizzazio-
le diversità culturali e la capacità di dislocarsi da una cultura (della moda) ne, all’innovazione tecnologica, alla diversificazione delle strategie e dei
tradizionalmente eurocentrica. L’abbigliamento è ancora meno che in processi. In tale cornice cresce il bisogno di figure professionali capaci,
passato un’industria manifatturiera e sempre più un’industria culturale25. ciascuna nel proprio ambito, di gestire complessità, interazioni multiple
Nelle attività coinvolte nel processo creativo (quello bidimensionale della ed esigenze contraddittorie. Non si tratta più solo di saper coniugare ca-
comunicazione visiva tanto quanto quello tridimensionale del design) di- pacità creativa con fattibilità industriale, ma anche entrambe con una
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
venta sempre più importante la coltivazione di un bagaglio culturale va- consapevolezza culturale la cui importanza per lo svolgimento delle atti-
sto, fatto di interessi artistici, cultura visuale, cultura materiale, attualità, vità è cresciuta24. Si pensi all’importanza della conoscenza delle lingue in
costruzione di immaginari ecc. un settore altamente globalizzato, e soprattutto all’importanza che, con
Le varie fasi del processo di creazione, realizzazione e diffusione dei l’apertura dei mercati non occidentali, hanno acquisito la sensibilità per
prodotti di moda sono sempre più affidate a profili professionali «ibridi»26, le diversità culturali e la capacità di dislocarsi da una cultura (della moda)
capaci di vedere i propri compiti specifici come parte integrante del pro- tradizionalmente eurocentrica. L’abbigliamento è ancora meno che in
cesso che trasferisce i valori del marchio (e più in generale l’immaginario passato un’industria manifatturiera e sempre più un’industria culturale25.
costruito intorno a esso) nel prodotto e nei processi della comunicazione Nelle attività coinvolte nel processo creativo (quello bidimensionale della
e della vendita, sia che si tratti di figure professionali nuove, richieste dai comunicazione visiva tanto quanto quello tridimensionale del design) di-
cambiamenti sopra descritti, sia di figure professionali tradizionali. venta sempre più importante la coltivazione di un bagaglio culturale va-
Non sappiamo con certezza dove andrà il sistema della moda nei sto, fatto di interessi artistici, cultura visuale, cultura materiale, attualità,
prossimi anni. Sappiamo però con certezza che ci troviamo di fronte a po- costruzione di immaginari ecc.
tenziali stravolgimenti. La personalizzazione potrebbe giungere fino al su- Le varie fasi del processo di creazione, realizzazione e diffusione dei
peramento del sistema delle taglie e all’inglobamento dei corpi sovrappe- prodotti di moda sono sempre più affidate a profili professionali «ibridi»26,
so nel mondo e nell’immaginario della moda; la digitalizzazione potrebbe capaci di vedere i propri compiti specifici come parte integrante del pro-
giungere fino al superamento del sistema consolidato delle fashion week cesso che trasferisce i valori del marchio (e più in generale l’immaginario
e dunque all’abbattimento del dominio incontrastato delle capitali della costruito intorno a esso) nel prodotto e nei processi della comunicazione
moda; l’adozione di un approccio sostenibile e circolare apre la strada a e della vendita, sia che si tratti di figure professionali nuove, richieste dai
nuove tecniche e processi, dalla progettazione di capi e collezioni, alla ri- cambiamenti sopra descritti, sia di figure professionali tradizionali. 67
cerca di materiali inediti, alla sperimentazione di nuovi modelli di business Non sappiamo con certezza dove andrà il sistema della moda nei
trasparenti e che coinvolgano maggiormente il consumatore e la gestione prossimi anni. Sappiamo però con certezza che ci troviamo di fronte a po-
della vita dei capi oltre alla semplice vendita. tenziali stravolgimenti. La personalizzazione potrebbe giungere fino al su-
Ci si deve quindi aspettare un fabbisogno di figure che alla specializ- peramento del sistema delle taglie e all’inglobamento dei corpi sovrappe-
zazione tecnica affianchino una maggiore preparazione culturale, attrezza- so nel mondo e nell’immaginario della moda; la digitalizzazione potrebbe
te ad affrontare il nuovo e l’inaspettato, pronte a cavalcare il cambiamento giungere fino al superamento del sistema consolidato delle fashion week
per coglierne le opportunità. Se la formazione non si adegua a queste nuove e dunque all’abbattimento del dominio incontrastato delle capitali della
esigenze, il sistema moda italiano rischia, come è già accaduto nel campo moda; l’adozione di un approccio sostenibile e circolare apre la strada a
dell’editoria, di perdere terreno nella competizione internazionale. nuove tecniche e processi, dalla progettazione di capi e collezioni, alla ri-
cerca di materiali inediti, alla sperimentazione di nuovi modelli di business
trasparenti e che coinvolgano maggiormente il consumatore e la gestione
della vita dei capi oltre alla semplice vendita.
Ci si deve quindi aspettare un fabbisogno di figure che alla specializ-
zazione tecnica affianchino una maggiore preparazione culturale, attrezza-
te ad affrontare il nuovo e l’inaspettato, pronte a cavalcare il cambiamento
per coglierne le opportunità. Se la formazione non si adegua a queste nuove
esigenze, il sistema moda italiano rischia, come è già accaduto nel campo
dell’editoria, di perdere terreno nella competizione internazionale.
Marco Ricchetti, Paolo Volonté
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Volare. L’icona italiana nella cultura globale, a 12
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Volare. L’icona italiana nella cultura globale, a –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
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J. Foot, Milan since the Miracle, Oxford, Bloom- 14
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Non trovo riferimenti nel testo per inserirlo come nota:


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M. Bellandi, A. Caloffi, D. Toccafondi, Riaggiusta- cesso 25 agosto 2017.
11
M. Bellandi, A. Caloffi, D. Toccafondi, Riaggiusta- nell’industria tessile, Milano, Guerini Next, 2017.
mento delle reti distrettuali e differenziazione dei ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– mento delle reti distrettuali e differenziazione dei –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
percorsi di reazione alla crisi di mercato, in Reti 23
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M.L. Frisa, Le forme della moda, cit.
delle imprese distrettuali, in I distretti industriali
G. Foresti, S. Trenti, F. Guelpa, Strategie e perfor- –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
del terzo millennio... cit., pp. 54-78; G. Foresti, S. Ultimo accesso 10 settembre 2017.
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esperienze dei principali distretti, in I distretti…, cit. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
millennio… cit.; G. Foresti, S. Trenti, Strategie e per- lino, 2015.
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Ultimo accesso 9 settembre 2017. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Note Marco Ricchetti, Paolo Volonté
60
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