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introduzione e proprietà
fibre SINTETICHE
classificazione delle fibre
delle fibre (resistenza,
densità, ecc.)
+ cristallinità
+ orientazione
tecnologie di fabbricazione
proprietà
settori applicativi
fili e filati:
terminologia
e proprietà fibre NATURALI
tecnologie caratterizzazione e
fibre DERIVATE
di finitura riconoscimento
FIBRE
NATURALI MAN-MADE
SINTETICHE
FIBRA
da seme
da libro
da foglia
da insetti e molluschi
da bulbo pilifero
cellulosa rigenerata
molecola di cellulosa:
- catena polimerica
composta da anelli
- prevalentemente
carbonio e idrogeno
- tre gruppi polari per
ciascun anello ( -OH)
LA VISCOSA
cellulosa modificata
C—OH C—OCOCH3
ossidrile acetato
90
00
10
20
30
19
19
20
20
20
20
APPLICAZIONI DELLE FIBRE MAN-MADE (milioni di tonnellate)
90
80
70
tecnico
60
50 arredamento
40
30
abbigliamento
20
10
0
00
20
10
20
20
20
PRODUZIONE MONDIALE DI POLIESTERE (2005)
EUROPA
OCCIDENTE
INDIA
CINA
PROPRIETA’ CHE CARATTERIZZANO LE FIBRE TESSILI
L ∆L
MISURA DELLE PROPRIETA’ GEOMETRICHE
ASSORBIMENTO
DI ACQUA
Ripresa (regain):
massa relativa di
acqua assorbita
Ripresa, R
Ripresa, R
Assorbimento al 65% UR
per diversi tipi di fibre
PROPRIETA’ MECCANICHE
MANIFATTURA UTILIZZO
(fibre & tessuti)
A causa della loro forma, le fibre vengono provate meccanicamente quasi esclusivamente in TRAZIONE.
L'esperimento piu' semplice e' quello di sottoporre una fibra ad un carico gradualmente crescente fino a
provocarne la ROTTURA. Il CARICO SPECIFICO a rottura di una fibra e' detto TENACITA', σr .
Fr F
σr = Fr
massa / unita' di lunghezza
[ N / tex ]
F
Fr
PROPRIETA’ MECCANICHE
∆L
ε= L
[m/m]
L ∆L
deformazione, ε (m/m)
PROPRIETA’ MECCANICHE
σ RESISTENZA (tenacita') σr σ
D
E sforzo di
F
/ snervamento
R
O
T
T
U
R
A
MODULO, E = tan α
α εr
ε
deformazione
di snervamento
ε
determina (indicativamente) il limite di sollecitazione
oltre il quale la deformazione subita dalla fibra
σ non e' piu' recuperabile una volta rimosso il carico
applicato (la deformazione diventa PERMANENTE)
rottura
σ dε
0 lavoro di rottura [ J / g ]
ε
PROPRIETA’ MECCANICHE
0,7
polipropilene
0,6
vetro
0,5
sforzo (N / tex)
0,4
nylon
0,3
(fibre corte)
0,2
triacetato
0,1
0,4 25
0,2
0,0 0
SA
RA A
LLU TO
NY A
NE
O
VE A
IO
AC ON
N
O
A
P
N
IUT
LO
TR
LIN
CIA
NA
SE
LO
CE ETA
TO
LA
Y
CA
AC
CO
PROPRIETA’ MECCANICHE
RECUPERO ELASTICO
1,0 σ
0,8 L AV OR O
recupero elastico (%)
TOTA L E
nylon
lana ε
0,6 deformazione
totale
set
0,4
a
σ
co rayon
ton acetato
0,2 e L AV OR O
R E C UP E R ATO
0 ε
0 5 10 15 20 25 30 35 deformazione deformazione
irrevers ibile rec uperata
allungamento (%) (plas tic a) (elas tic a)
PROPRIETA’ MECCANICHE
Di notevole importanza pratica è anche il comportamento delle fibre sotto carichi applicati in direzioni
diverse da quella assiale, ad esempio in flessione o in torsione.
Esistono naturalmente delle relazioni tra le proprietà misurate in direzione assiale prima definite (in
particolare il modulo E) e questi tipi di comportamento, che tuttavia non sono nè semplici nè intuitive.
La grandezza che definisce la deformabilità a flessione di una fibra è la rigidezza flessionale K, definita
come la forza (momento flettente) necessaria per impartire ad una fibra di lunghezza l unitaria una
curvatura r anch’essa unitaria
PROPRIETA’ MECCANICHE
2
1 ET
K=
4
A parità di tipo di fibra (e quindi di densità e di modulo E) il modo più efficace per intervenire sulla
rigidezza flessionale appare quindi indubbiamente la modifica della sua “finezza” T, quantità che
compare elevata al quadrato nella formula. Anche la forma della sezione trasversale ha una certa
importanza.
Un discorso analogo, anche se leggermente più complesso, vale per la deformabilità a torsione
delle fibre: anche in questo caso, a parità di tipo di fibra, i parametri più importanti sono nell’ordine
la densità lineare e la forma della sezione trasversale (sezioni “cave” impartiscono di solito una
maggiore rigidezza torsionale alla fibra a parità di densità lineare).
PROPRIETA’ MECCANICHE
Gli effetti principali provocati da una variazione di temperatura sono lo scambio termico (che governa
ad esempio al passaggio di calore attraverso un tessuto) e i fenomeni di instabilità dimensionale delle
fibre detti talvolta “ritiro” (termico). La proprietà fisica del materiale che determina l’entità dei
fenomeni di scambio termico è la conduttività termica. Le fibre naturali presentano mediamente una
conduttività minore rispetto alle fibre sintetiche e sono quindi dei migliori isolanti dal punto di vista
termico. Va tuttavia osservato che la capacità di isolamento termico di un tessuto dipende anche da
tutta una serie di fattori “geometrici” quali ad esempio il tipo di tessitura e la densità della trama.
SFERULITI
struttura "ordinata"
LAMELLA
STRUTTURA
"LAMELLARE"
STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI
asse
della
fibra
caso "ideale"
(100% cristallino)
STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI Come è possibile ORIENTARE le molecole?
SINGOLA MOLECOLA
F F
60 nm
STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI Come è possibile ORIENTARE le molecole?
INSIEME DI MOLECOLE
60 nm
F F
aggrovigliamento
(entanglements)
STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI Le molecole si ORIENTANO applicando una forza
OSTACOLANO L’ALLINEAMENTO:
• l’alta viscosità dei polimeri
• l’elevato aggrovigliamento delle molecole
FAVORISCONO L’ALLINEAMENTO:
• l’alta temperatura
• le forze applicate durante la latura
fi
fi
1 2
3 4 5
FASI PRINCIPALI
MASSA SOLIDA Il polimero viene sintetizzato mediante
opportune reazioni chimiche, di solito in un
impianto diverso da quello di latura, e poi
ridotto in piccoli frammenti (pellets)
FASI PRINCIPALI
materiale
fuso
temperatura ( C)
filiera 100 200 300
inizio
cristallizzazione
20
fibra
fibra poliestere
40
(PET)
forza distanza
applicata dalla filiera (cm)
EFFETTO DELL’ORIENTAZIONE SULLE PROPRIETA’
1,0
fase cristallina
perfetta 1,0
tenacita' (N/tex)
0,8
orientazione
indice di
0,6
fase amorfa
0,5
0,4
0,2
assente 0,0
0,0
0 2 4 6 8 0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0
orientazione fase amorfa
10
modulo E (GPa)
2,5
assorbimento di colore
5 2
1,5
trattamento post-filatura
ad alta temperatura 1
0 sotto leggera tensione
0 2 4 6 8 (0.015 N/tex) 0,5
pompe PRESSURIZZAZIONE
DEL POLIMERO E
filiera FORMATURA DELLA FIBRA
aria aria
fredda calda
bobina di
tensionatori raccolta
polimero fuso
convergente
capillare
diametro: 100 μm
fibra fusa
forza di
“stiro”
polimero solvente
FILATURA A SECCO
recupero
solvente
PREPARAZIONE DEL
POLIMERO IN
P pompa SOLUZIONE
filtro
filiera
PRESSURIZZAZIONE
DEL POLIMERO E
scambiatore aria calda e FILATURA DELLA FIBRA
satura di solvente
di calore
CON SUCCESSIVO
CONSOLIDAMENTO
TRAMITE FLUSSO
DI ARIA CALDA IN
flusso d'aria CONTROCORRENTE
calda
tensionatori
bobina di
raccolta
FILATURA A UMIDO
PREPARAZIONE DEL
POLIMERO IN
SOLUZIONE E SUA
PRESSURIZZAZIONE
tensionatori
filtro FILATURA IN UN
“BAGNO”
pompa P DI SOLVENTE E
CONSOLIDAMENTO
bagno di
PER GELIFICAZIONE
filatura
DELLA FIBRA
filiera
α=1
velocita' di evaporazione
α= velocita' di diffusione
α >1
α >> 1
LE FIBRE MAN-MADE
fi
POLIESTERE
ACRILICHE
famiglia nome unita' monomerica
PA 6
POLIAMMIDICHE
PA 66
PE
VINILICHE PP
PVC
POLIESTERE (PET E PBT)
TIPI PRINCIPALI
liscio testurizzato
(poco usato)
fi
fi
fi
fi
0,7
0,5
5500 m/min
0,4 4500 m/min
0,3
3200 m/min
0,2
0,1
0
0 20 40 60 80 100 120
deformazione ( % )
PRINCIPALI SETTORI APPLICATIVI DELLE FIBRE POLIESTERE
fi
6 km/min
sforzo ( N/tex )
0,5
2 km/min
1 km/min
0
0 200 400
deformazione ( % )
TRATTAMENTI
POST-FILATURA
LOY stiro-torsione corde
stiro-texturing calze 1. stiro
POY 2. texturing
maggiore stabilità termica
rigidezza e tenacità 3. fissaggio termico
HOY
in autoclave con
vapore a 150°C
Con il FILO CONTINUO si
realizzano capi
d’abbigliamento, calze da
Con il FIOCCO si realizzano
donna, biancheria intima, tessuti non tessuti, maglieria,
fodere, impermeabili, ombrelli, felpe, tappeti e tendaggi.
abbigliamento sportivo, abiti
da lavoro, cucirini.
Queste applicazioni
comprendono circa l'80% del
consumo di bre
poliammidiche.
fi
Tenacità MODESTA
(Dunova)
(poco utilizzato)
ELASTOMERICHE
Nel lo, le bre elastomeriche sono sempre presenti
PRINCIPALI IMPIEGHI
Accessori, corsetti, calze,
costumi da bagno, tessuti
fi
fi
fi
fi
fi
VINILICHE