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struttura delle

introduzione e proprietà
fibre SINTETICHE
classificazione delle fibre
delle fibre (resistenza,
densità, ecc.)
+ cristallinità
+ orientazione

tecnologie di fabbricazione
proprietà
settori applicativi

fili e filati:
terminologia
e proprietà fibre NATURALI

tecnologie caratterizzazione e
fibre DERIVATE
di finitura riconoscimento
FIBRE
NATURALI MAN-MADE

ORIGINE ORIGINE ORIGINE


VEGETALE ANIMALE MINERALE
ARTIFICIALI
cotone lana vetro
lino seta ceramica
iuta metallo
sisal carbonio CELLULOSA PROTEINE derivati della
(rigenerata) (rigenerate) CELLULOSA
canapa boro
.......... allumina
rayon viscosa azlon acetato
carburo di silicio
.......... triacetato

SINTETICHE

poliammidiche poliestere poliacriliche poliolefiniche elastomeriche poliuretaniche viniliche


ELEMENTI DI UN TESSUTO

FIBRA

FILO (filamenti continui)


FILATO (fibre corte)
classificazione tratta da:
FIBRE VEGETALI norma UNI-ISO 6938

da seme

COTONE estratta dal seme delle piante di Gossypium

da libro

LINO estrata dallo stelo del lino Linum usitatissimum

da foglia

ABACA estratta dalle foglie della Musa textilis


henequen,
maguey, sisal, estratte dalle foglie di piante del genere Agave
tampico
alfa estratta dalle foglie della Stipa tenacissima
aloe, fique estratta dalle foglie di piante del genere Furcraea
IL COTONE
IL LINO
IL LINO
LA SETA
IL LINO

Catalogo di tele di damasco e di matasse di


filo di lino di diverse qualità prodotte nelle
Fiandre all’inizio del secolo
LA SETA

Preziosissima seta cinese molto usurata del


castello di Highclere nell’Hampshire,
Inghilterra
classificazione tratta da:
FIBRE ANIMALI norma UNI-ISO 6938

da insetti e molluschi

SETA secreta dal baco da seta Bombyx mori


tussah, muga,
eri, anaphe secreta da larve di insetti

bisso secreta da molluschi bivalvi Pinna nobilis

da bulbo pilifero

LANA proveniente da ovini del genere Ovis aries


alpaca, lama, proveniente dal genere Lama
guanaco, vigogna
kashmir, mohair proveniente da capre del genere Capra hircus
coniglio, angora proveniente da conigli del genere Oryctolagus
LA LANA
nomenclatura tratta da:
FIBRE DERIVATE norma UNI-8025

cellulosa rigenerata

VISCOSA fibre ottenute mediante


diversi procedimenti
CUPRO industriali a partire da
cellulosa naturale
MODAL

molecola di cellulosa:

- catena polimerica
composta da anelli
- prevalentemente
carbonio e idrogeno
- tre gruppi polari per
ciascun anello ( -OH)
LA VISCOSA

Campagna pubblicitaria degli anni cinquanta


per lanciare sul mercato le nuove fibre
chimiche
nomenclatura tratta da:
FIBRE DERIVATE norma UNI-8025

cellulosa modificata

C—OH C—OCOCH3

ossidrile acetato

una quantità di ossidrili maggiore del 74%


ACETATO ma minore del 92% è stata trasformata in
acetato all'interno della cellulosa

una quantità di ossidrili superiore al


TRIACETATO 92% è stata trasformata in acetato
all'interno della cellulosa
DOMANDA MONDIALE DI FIBRE (milioni di tonnellate)
80
70
60
50
POLIESTERE
40
30
COTONE
20
ALTRE CELLULOSICHE
10
0
80

90

00

10

20

30
19

19

20

20

20

20
APPLICAZIONI DELLE FIBRE MAN-MADE (milioni di tonnellate)
90
80
70
tecnico
60
50 arredamento
40
30
abbigliamento
20
10
0
00

20
10
20

20
20
PRODUZIONE MONDIALE DI POLIESTERE (2005)

EUROPA

OCCIDENTE

INDIA

CINA
PROPRIETA’ CHE CARATTERIZZANO LE FIBRE TESSILI

GEOMETRICHE lunghezza, diametro, arricciatura, ritorcitura, ...........

FISICHE densità, assorbimento d’acqua

MECCANICHE tenacità, allungamento, modulo iniziale, recupero, sofficità

TERMICHE ritiro, isolamento, ........

STRUTTURALI cristallinità, orientazione


.............
PROPRIETA’ GEOMETRICHE

LUNGHEZZA Dipende dal tipo e dalla natura della fibra:


- fibre naturali: variazione tipica 40-60% (fattori biologici)
- fibre man-made: variazione tipica 10% (taglio/rottura)

Le fibre lunghe sono preferite per ragioni tecnologiche


Le fibre corte danno maggiore sofficità e volume al filato
PROPRIETA’ GEOMETRICHE

DIAMETRO Dipende dal tipo e dalla natura della fibra:


- fibre vegetali: di solito diminuisce con la lunghezza
- fibre animali: di solito aumenta con la lunghezza
- fibre man-made: può essere variato a piacere
La forma della sezione delle fibre è spesso irregolare, per
cui possono essere richieste anche altre dimensioni ...

LINO COTONE LANA LEGNO POLIAMMIDE

ARRICCIATURA Definisce l’ondulazione della fibra, dovuta a fattori biologici o


(CRIMP) a trattamenti termo-meccanici. Si può misurare come:
- numero di ondulazioni per unità di lunghezza
- percentuale di allungamento dopo rimozione dell’ondulazione

L ∆L
MISURA DELLE PROPRIETA’ GEOMETRICHE

LUNGHEZZA Si utilizza una grande varietà di macchine a pettine, che:


- preparano una frangia di fibre tutte allineate ad un’estremità
- estraggono le fibre in ordine di lunghezza

A B numero di fibre curva di distribuzione


1
La procedura si esegue a partire
2 dalle fibre più corte come segue:
3
4
5
6 numero di fibre in A = 20
7 numero di fibre in B = 11
morsa 8
9 da cui si ottiene:
10
11 (20 - 11)/20 x100 = 45% di fibre
più lunghe di AB
estrattore
lunghezza AB
lunghezza

DIAMETRO La misura diretta richiede un microscopio:


- si ottengono diametro, larghezza, altezza, area della sezione

Poiché la forma della sezione delle fibre è spesso irregolare


si preferisce di solito usare la densità lineare (tex = g/km)
PROPRIETA’ FISICHE

DENSITA’ Indica la massa per unità di volume di un materiale


(unità di misura: g/cm3 oppure kg/dm3)

Determina in parte il peso di un tessuto:


- fibra di vetro (2,54 kg/dm3) tessuto pesante
- fibra di polipropilene 0,91 kg/dm3) tessuto leggero

La misura secondo la definizione è difficile da eseguire, in


quanto le misure di volume sono
soggette a errori. Si preferisce
quindi eseguire una misura
indiretta utilizzando
la colonna a gradiente.

La densità dipende anche dal


grado di umidità assorbita.
(di solito, diminuisce all’
aumentare di quest’ultima)
PROPRIETA’ FISICHE

ASSORBIMENTO La capacità di assorbire acqua da parte delle fibre è molto


DI ACQUA importante nel settore dell’abbigliamento:
- la pelle si mantiene asciutta
- aumenta la capacità di isolamento termico del tessuto

Leonardo da Vinci (1452-1519) utilizzava fibre


di cotone, un blocco di cera e una
bilancia per prevedere il tempo ...

All’aumentare dall’acqua assorbita si verificano alcuni


cambiamenti nelle proprietà delle fibre:
- aumentano le dimensioni (rigonfiamento)
- diminuiscono rigidità e tendenza all’accumulo di carica statica
PROPRIETA’ FISICHE

ASSORBIMENTO
DI ACQUA

Ripresa (regain):
massa relativa di
acqua assorbita

massa di acqua assorbita


Ripresa, R= x 100
massa della fibra essiccata

massa di acqua assorbita


Contenuto di umidità, M= x100
massa della fibra
PROPRIETA’ FISICHE

ASSORBIMENTO Effetto dell’ambiente


DI ACQUA sull’assorbimento
di acqua delle fibre

Ripresa, R
Ripresa, R

Umidità relativa dell’aria (%)

Assorbimento al 65% UR
per diversi tipi di fibre
PROPRIETA’ MECCANICHE

MANIFATTURA UTILIZZO
(fibre & tessuti)

A causa della loro forma, le fibre vengono provate meccanicamente quasi esclusivamente in TRAZIONE.
L'esperimento piu' semplice e' quello di sottoporre una fibra ad un carico gradualmente crescente fino a
provocarne la ROTTURA. Il CARICO SPECIFICO a rottura di una fibra e' detto TENACITA', σr .
Fr F
σr = Fr
massa / unita' di lunghezza
[ N / tex ]

F
Fr
PROPRIETA’ MECCANICHE

In conseguenza dell'applicazione di un carico, si osserva sulla fibra una variazione di lunghezza


(ALLUNGAMENTO). Il rapporto tra allungamento e lunghezza iniziale viene chiamato DEFORMAZIONE, ε.

∆L
ε= L
[m/m]

L ∆L

carico specifico, σ (N/tex) rottura

Le coppie di valori carico specifico


deformazione ottenuti durante la
prova di trazione costituiscono la
CURVA DI CARICO della fibra.

deformazione, ε (m/m)
PROPRIETA’ MECCANICHE

σ RESISTENZA (tenacita') σr σ
D
E sforzo di
F
/ snervamento
R
O
T
T
U
R
A
MODULO, E = tan α
α εr
ε
deformazione
di snervamento
ε
determina (indicativamente) il limite di sollecitazione
oltre il quale la deformazione subita dalla fibra
σ non e' piu' recuperabile una volta rimosso il carico
applicato (la deformazione diventa PERMANENTE)
rottura

σ dε
0 lavoro di rottura [ J / g ]
ε
PROPRIETA’ MECCANICHE
0,7
polipropilene
0,6
vetro
0,5
sforzo (N / tex)

nylon (fibra continua)

0,4
nylon
0,3
(fibre corte)
0,2
triacetato
0,1

DEFORMAZIONE A ROTTURA ((%)


0 0,8 50
0 5 10 15 20 25 30 35 40

TENACITA ' (N / tex)


deformazione (%)
0,6

0,4 25

0,2

0,0 0

SA
RA A

LLU TO

NY A
NE

O
VE A

IO
AC ON

N
O
A
P

N
IUT

LO

TR
LIN

CIA
NA

SE
LO
CE ETA
TO

LA
Y
CA

AC
CO
PROPRIETA’ MECCANICHE

RECUPERO ELASTICO

1,0 σ

0,8 L AV OR O
recupero elastico (%)

TOTA L E
nylon
lana ε
0,6 deformazione
totale
set
0,4
a
σ
co rayon
ton acetato
0,2 e L AV OR O
R E C UP E R ATO

0 ε
0 5 10 15 20 25 30 35 deformazione deformazione
irrevers ibile rec uperata
allungamento (%) (plas tic a) (elas tic a)
PROPRIETA’ MECCANICHE

Di notevole importanza pratica è anche il comportamento delle fibre sotto carichi applicati in direzioni
diverse da quella assiale, ad esempio in flessione o in torsione.
Esistono naturalmente delle relazioni tra le proprietà misurate in direzione assiale prima definite (in
particolare il modulo E) e questi tipi di comportamento, che tuttavia non sono nè semplici nè intuitive.

La grandezza che definisce la deformabilità a flessione di una fibra è la rigidezza flessionale K, definita
come la forza (momento flettente) necessaria per impartire ad una fibra di lunghezza l unitaria una
curvatura r anch’essa unitaria
PROPRIETA’ MECCANICHE

In prima approssimazione, la rigidezza flessionale K di una fibra aumenta


all’aumentare del modulo E e della densità lineare T elevata al quadrato,
ma dipende anche dal tipo di sezione trasversale attraverso il fattore di
forma e dal valore della densità :

2
1 ET
K=
4

A parità di tipo di fibra (e quindi di densità e di modulo E) il modo più efficace per intervenire sulla
rigidezza flessionale appare quindi indubbiamente la modifica della sua “finezza” T, quantità che
compare elevata al quadrato nella formula. Anche la forma della sezione trasversale ha una certa
importanza.

Un discorso analogo, anche se leggermente più complesso, vale per la deformabilità a torsione
delle fibre: anche in questo caso, a parità di tipo di fibra, i parametri più importanti sono nell’ordine
la densità lineare e la forma della sezione trasversale (sezioni “cave” impartiscono di solito una
maggiore rigidezza torsionale alla fibra a parità di densità lineare).
PROPRIETA’ MECCANICHE

Effetto della geometria della sezione sul fattore di forma


PROPRIETA’ TERMICHE

Gli effetti principali provocati da una variazione di temperatura sono lo scambio termico (che governa
ad esempio al passaggio di calore attraverso un tessuto) e i fenomeni di instabilità dimensionale delle
fibre detti talvolta “ritiro” (termico). La proprietà fisica del materiale che determina l’entità dei
fenomeni di scambio termico è la conduttività termica. Le fibre naturali presentano mediamente una
conduttività minore rispetto alle fibre sintetiche e sono quindi dei migliori isolanti dal punto di vista
termico. Va tuttavia osservato che la capacità di isolamento termico di un tessuto dipende anche da
tutta una serie di fattori “geometrici” quali ad esempio il tipo di tessitura e la densità della trama.

Il fenomeno del ritiro termico, che si


osserva principalmente con le fibre
sintetiche, è invece più difficilmente
spiegabile in termini fenomenologici e
richiede la comprensione della struttura
molecolare di queste fibre.
STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI

SFERULITI

struttura "ordinata"

LAMELLA
STRUTTURA
"LAMELLARE"

STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI

asse
della
fibra

caso "ideale"
(100% cristallino)

STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI Come è possibile ORIENTARE le molecole?

SINGOLA MOLECOLA

F F

60 nm

STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI Come è possibile ORIENTARE le molecole?

INSIEME DI MOLECOLE

60 nm
F F

aggrovigliamento
(entanglements)

STRUTTURA
CRISTALLINA
DEI POLIMERI Le molecole si ORIENTANO applicando una forza

OSTACOLANO L’ALLINEAMENTO:
• l’alta viscosità dei polimeri
• l’elevato aggrovigliamento delle molecole

FAVORISCONO L’ALLINEAMENTO:
• l’alta temperatura
• le forze applicate durante la latura

L’allineamento delle molecole AUMENTA la velocità di


cristallizzazione ( no a 100 volte) e le DIMENSIONI dei nuclei
cristallini orientati.

fi

fi

FASI DELLA FORMATURA DELLE FIBRE

FUSIONE DEL FORMATURA


MATERIALE DELLA FIBRA

1 2

APPLICAZIONE RAFFREDDAMENTO RIMOZIONE DELLA FORZA


DI UNA FORZA E CRISTALLIZZAZIONE E SOLIDIFICAZIONE

3 4 5
FASI PRINCIPALI
MASSA SOLIDA Il polimero viene sintetizzato mediante
opportune reazioni chimiche, di solito in un
impianto diverso da quello di latura, e poi
ridotto in piccoli frammenti (pellets)

FLUIDIFICAZIONE FUSIONE: per polimeri termicamente stabili


(per fusione o (es. nylon, PET, PP, PE, ...) e avviene per
dissoluzione) aumento di temperatura.

DISSOLUZIONE: il polimero viene disciolto


in un opportuno solvente. Per polimeri che
degradano con la temperatura (es. acriliche)
o che non possono essere fusi (es. cellulosa).
fi

FASI PRINCIPALI

Può avvenire a bassa pressione (da


ESTRUSIONE soluzione) oppure ad alta pressione ( no a
(filatura) 200 bar per la latura da fuso). Con
quest'ultimo processo si ottengono bre di
struttura più compatta e uniforme.

E' la fase in cui si impartiscono le proprietà


CONSOLIDAMENTO nali alla bra. Per effetto della velocità di
E RACCOLTA raccolta molto elevata le molecole si
orientano, mentre la diminuzione di
temperatura fa si' che l'orientamento venga
"congelato" all’interno della bra
fi
fi
fi
fi
fi
fi

SCHEMA GENERICO DI FORMATURA DI UNA FIBRA

materiale
fuso
temperatura ( C)
filiera 100 200 300

inizio
cristallizzazione

20

fibra

fibra poliestere
40
(PET)

forza distanza
applicata dalla filiera (cm)
EFFETTO DELL’ORIENTAZIONE SULLE PROPRIETA’
1,0
fase cristallina
perfetta 1,0

tenacita' (N/tex)
0,8
orientazione
indice di

0,6
fase amorfa
0,5
0,4

0,2
assente 0,0
0,0
0 2 4 6 8 0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0
orientazione fase amorfa
10
modulo E (GPa)

2,5

assorbimento di colore
5 2

1,5
trattamento post-filatura
ad alta temperatura 1
0 sotto leggera tensione
0 2 4 6 8 (0.015 N/tex) 0,5

velocita' di filatura (km/min) 0,0


T << 220 C: elevata percentuale di amorfo 100 150 200 250 300 350
T = 220 C: sviluppo di nuova fase cristallina temperatura ( C)
T > 220 C: sviluppo di zone amorfe piu' grandi
FILATURA DA FUSO
estrusore
PREPARAZIONE DEL
distributore POLIMERO ALLO
STATO FUSO

pompe PRESSURIZZAZIONE
DEL POLIMERO E
filiera FORMATURA DELLA FIBRA

aria aria
fredda calda

tubo di STIRO DELLA FIBRA E


soffiaggio
CONSOLIDAMENTO

bobina di
tensionatori raccolta

polimero fuso

convergente

capillare

diametro: 100 μm
fibra fusa

forza di
“stiro”
polimero solvente
FILATURA A SECCO
recupero
solvente
PREPARAZIONE DEL
POLIMERO IN
P pompa SOLUZIONE
filtro

filiera
PRESSURIZZAZIONE
DEL POLIMERO E
scambiatore aria calda e FILATURA DELLA FIBRA
satura di solvente
di calore
CON SUCCESSIVO
CONSOLIDAMENTO
TRAMITE FLUSSO
DI ARIA CALDA IN
flusso d'aria CONTROCORRENTE
calda

tensionatori
bobina di
raccolta

FILATURA A UMIDO
PREPARAZIONE DEL
POLIMERO IN
SOLUZIONE E SUA
PRESSURIZZAZIONE

polimero solvente bobina di


raccolta

tensionatori

filtro FILATURA IN UN
“BAGNO”
pompa P DI SOLVENTE E
CONSOLIDAMENTO
bagno di
PER GELIFICAZIONE
filatura
DELLA FIBRA
filiera

CARATTERISTICHE DELLA FILATURA DA SOLUZIONE


MINORE TENDENZA DELLE FIBRE AD ADERIRE TRA DI LORO
MAGGIORE VELOCITA’ DI CRISTALLIZZAZIONE
MAGGIORE VERSATILITA’ DEL PROCESSO
POSSIBILITA’ DI OTTENERE FIBRE DI FORMA IRREGOLARE E/O CAVE (vedi sotto)

MAGGIORI COMPLICAZIONI NELLA GESTIONE DELL’IMPIANTO


VELOCITA’ DI FILATURA PIU’ BASSE

α=1
velocita' di evaporazione
α= velocita' di diffusione
α >1

α >> 1

LE FIBRE MAN-MADE

BREVI CENNI STORICI


1800

IMITAZIONE DELLE FIBRE NATURALI


rigenerazione della cellulosa naturale(seta arti ciale)

SOSTITUZIONE DELLE FIBRE NATURALI


1900

scoperta dei polimeri sintetici e della possibilità


di larli con relativa facilità (nylon, poliestere)

DIVERSIFICAZIONE DALLE FIBRE NATURALI


1970

produzione di bre speciali e


progettazione dei tessuti
fi
fi

fi

famiglia nome unita' monomerica

POLIESTERE

ACRILICHE
famiglia nome unita' monomerica

PA 6

POLIAMMIDICHE

PA 66

PE

VINILICHE PP

PVC
POLIESTERE (PET E PBT)

Prendono il loro nome dal gruppo ESTERE


(- CO - O -) presente nella catena polimerica.
50 %
Si ottengono per latura da FUSO e sono bre
semicristalline. Sono bre estremamente versatili
e più economiche delle poliammidiche

TIPI PRINCIPALI

Filamento continuo Fiocco

liscio testurizzato

(poco usato)
fi
fi
fi

CARATTERISTICHE GENERALI DELLE FIBRE POLIESTERE

Assorbimento d'acqua SCARSO dipende dal filato

Tenacità OTTIMA buona resistenza al logoramento

Allungamento a rottura ELEVATO 15< εR <50% simile alla poliammide

Recupero elastico OTTIMO bassa tendenza allo sgualcimento

Elettrostaticità ELEVATA trattamenti antistatici

Resistenza chimca OTTIMA attaccata da acidi e basi forti

Resistenza alla luce OTTIMA

Resist. agenti biologici OTTIMA

Resistenza termica OTTIMA è la più stabile tra le fibre sintetiche


TIPI DI PRODOTTO

Il materiale cristallizza con una certa dif colta’ e quindi


le proprieta’ delle bre sono fortemente dipendenti
dall’ORIENTAZIONE, soprattutto della fase AMORFA.
I tipi principali sono:

LOY fibra poco orientata. Viene utilizzata


(UOY) principalmente per le sue caratteristiche di
stabilita' dimensionale e colorabilita'.
velocita' di filatura: 500 - 1500 m/min

POY fibra parzialmente orientata. Presenta


migliori caratteristiche meccaniche e di
lavorabilita'.
velocita' di filatura: 1500 - 4000 m/min
fi

fi

HOY fibra molto orientata. Presenta evidenti


vantaggi in termini di produttivita', ma non
sempre le sue caratteristiche sono ottimali.
velocita' di filatura: 4000 - 6000 m/min

FOY fibra completamente orientata. Presenta


eccellenti caratteristiche meccaniche ma
presenta difficolta' di controllo del processo.
velocita' di filatura: 6000 - 8000 m/min

Le bre con elevato grado di orientazione (FOY)


sono piu' facilmente prodotte da LOY per
deformazione a caldo in appositi impianti
(DRAWN YARN)
fi

0,7

0,6 DRAWN YARN (da LOY)


6500 m/min
sforzo ( N / tex )

0,5
5500 m/min
0,4 4500 m/min

0,3
3200 m/min
0,2

0,1

0
0 20 40 60 80 100 120

deformazione ( % )
PRINCIPALI SETTORI APPLICATIVI DELLE FIBRE POLIESTERE

filati misti impiegati principalmente nel settore


con lana, cotone, dell'abbigliamento per modificare le proprieta'
lino e cellulosa dei filati e per diminuire il costo
piu' economico e resistente alle macchie
tappeti (PBT) rispetto al nylon
ottima resistenza all'irraggiamento solare e buona
tendaggi
durabilita' del colore
pneumatici, corde, ingegneria civile, indumenti
tecnico protettivi, fili da cucito, elettricita'
medicale arterie sintetiche, suture
PRINCIPALI IMPIEGHI DELLE FIBRE POLIESTERE

Il occo (60% del consumo Con il FILO CONTINUO si


totale) viene impiegato realizzano abiti, camicie,
cravatte,impermeabili, fodere,
principalmente:
tessuti per arredamento.

1. FILATI MISTI: con lana,


Con certi tipi di lamenti ad
cotone viscosa e modal per ELEVATA TENACITA’ si
abiti, tailleur, camicie, realizzano anche tende da
biancheria, impermeabili e campeggio, teloni per
indumenti da lavoro. autocarri, pneumatici, vele per
2. IMBOTTITURE e cucirini imbarcazioni e geotessili
fi
fi

POLIAMMIDI (NYLON 6 E 6,6)

Prendono il nome dal gruppo chimico


"amminico" (- NH2 ) presente nei reagenti di
sintesi. Si ottiene per latura da FUSO ed è
3%

SEMICRISTALLINA (50% circa).


E' una bra molto resistente ma in fase di
lavorazione è molto sensibile all’umidità

• In latura può facilmente degradare


• In fase di stiro può non avere suf cienti
caratteristiche meccaniche
fi
fi
fi

fi

CARATTERISTICHE GENERALI DELLE FIBRE DI POLIAMMIDE

Assorbimento d'acqua MODESTO dipende dal filato

Tenacità OTTIMA si riduce in presenza di umidità

Allungamento a rottura ELEVATO 20< εR <80%

Recupero elastico OTTIMO bassa tendenza allo sgualcimento

Elettrostaticità ELEVATA trattamenti antistatici

Resistenza chimca OTTIMA attaccata da acidi

Resistenza alla luce SCARSA può essere additivato in filatura

Resist. agenti biologici OTTIMA

Resistenza termica DISCRETA sensibile al calore "secco"


1
8 km/min

6 km/min
sforzo ( N/tex )

0,5
2 km/min

1 km/min

0
0 200 400
deformazione ( % )
TRATTAMENTI
POST-FILATURA
LOY stiro-torsione corde
stiro-texturing calze 1. stiro

POY 2. texturing
maggiore stabilità termica
rigidezza e tenacità 3. fissaggio termico
HOY
in autoclave con
vapore a 150°C
Con il FILO CONTINUO si
realizzano capi
d’abbigliamento, calze da
Con il FIOCCO si realizzano
donna, biancheria intima, tessuti non tessuti, maglieria,
fodere, impermeabili, ombrelli, felpe, tappeti e tendaggi.
abbigliamento sportivo, abiti
da lavoro, cucirini.

Queste applicazioni
comprendono circa l'80% del
consumo di bre
poliammidiche.
fi

CARATTERISTICA DELLA FIBRA IMPIEGO

deformabilità e recupero calze da donna, tessuti


elasticizzati

resistenza e leggerezza abbigliamento femminile


leggero, tessuti a maglia,
biancheria intima, fodere

resistenza e isolamento zaini militari, impermeabili,


canottiere per basse
temperature
CARATTERISTICA DELLA FIBRA IMPIEGO

resistenza all'usura arredamento, tappezzerie


per automobili

resistenza agli alcali camici e abiti da lavoro

tenacità reti da pesca, cinghie di


trasmissione, teloni,
sacchi, paracadute, vele,
tessuti per canotti

durabilità filati misti con lana e


acrilico
ACRILICHE

Sono copolimeri ottenuti a partire dall'acrilonitrile,


caratterizzato dal gruppo "nitirilico" (- CN), con percentuali di
altri "comonomeri" (metilacrilato, vinilacetato,vinilcloruro).
2%

Si ottengono per latura da SOLUZIONE, di solito in


dimetiformammide (DMA) e a secco, ed è
SEMICRISTALLINA con bassa percentuale di cristallinità.

Ne esistono due tipi:

• ACRILICA: contiene acrilonitrile in percentuale > 85%

• MODACRILICA: 35% < acrilonitrile < 85% (+ vinilcloruro)


fi

CARATTERISTICHE GENERALI DELLE FIBRE ACRILICHE

Assorbimento d'acqua MODESTO dipende dal tipo di fibra

Tenacità MODESTA

Allungamento a rottura SCARSO 10< εR <25%

Recupero elastico MODESTO

Elettrostaticità ELEVATA additivi antistatici in filatura

Resistenza chimca BUONA ottima resistenza agli acidi

Resistenza alla luce BUONA

Resist. agenti biologici OTTIMA dipende dalla formulazione

Resistenza termica MODESTA risente della presenza di umidità


TIPI PRINCIPALI

Filamento continuo Fiocco Fibra microporosa

(Dunova)
(poco utilizzato)

La bra acrilica è molto simile alla LANA (bassa densità,


occo sof ce e caldo). Viene quindi usata prevalentemente
in mischia con la quest’ultima.
Presenta inoltre un elevato RITIRO in presenza di vapore
(bassa cristallinità).
fi
fi
fi

CARATTERISTICA DELLA FIBRA IMPIEGO

maglieria, coperte, imitazioni di


sofficità e isolamento
pellicce

resistenza alla luce e alle tende da sole e per esterni


condizioni atmosferiche

durabilità tendaggi e tappeti, tessuti per


l'arredamento
ELASTOMERICHE

Sono bre molto deformabili ( no all’800%) e con elevato


recupero elastico. Le più impiegate sono quelle di
poliuretano (SPANDEX). La struttura chimica è quella di un
1%

copolimero a blocchi ottenuto per reazione di glicoli e di-


isocianati (estensori di catena: diammine o idrazina).

Sono bre amorfe e si ottengono per latura da


SOLUZIONE A SECCO senza stiro

Il lamento è biancastro, di grande diametro, facilmente

tingibile e migliore della gomma naturale come resistenza

ambientale (ossidazione alla luce).


fi
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ELASTOMERICHE
Nel lo, le bre elastomeriche sono sempre presenti

come lo continuo in piccole quantità ( no al 10%)

e sono protette all’esterno da altre bre più resistenti

PRINCIPALI IMPIEGHI
Accessori, corsetti, calze,
costumi da bagno, tessuti
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VINILICHE

TIPO DI FIBRA CARATTERISTICHE NOMI


E APPLICAZIONI COMMERCIALI

POLIVINILICA tessuti voluminosi Chevyl


(PVC) amorfa con buone caratteristiche Thovil
termiche, ottima resistenza Leavil
(VINYLON) chimica (indumenti protettivi)

POLIETILENE fibra con bassa densità per Vestolan


(PE) semicristallina funi, cavi, reti e filtri

POLIPROPILENE tessuti con buona capillarità. Meraklon


(PP) semicristallina biancheria per sportivi, tappeti, Vegon
applicazioni industriali

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