Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Biomateriali
I biomateriali sono una categoria di sostanze sfruttate prevalentemente nell’ambito biomedico in virtù della loro
biocompatibilità, ossia la tollerabilità da parte dell’organismo in cui vengono inseriti. Il loro utilizzo è dunque
piuttosto vario, dagli strumenti chirurgici alla riparazione di tessuti danneggiati. A seconda dei materiali che li
compongono, possono essere
Bioplastiche
Diversamente dalle plastiche del petrolio, generalmente molto inquinanti, queste plastiche hanno la capacità di
degradarsi. Per questo motivo, vengono smaltite con i rifiuti organici (scarti di cibo o potature), formando poi il
compost, sfruttato come concime.
• il Mater Bi è un tipo di plastica utilizzato per produrre oggetti monouso (buste, stoviglie). Essa viene
prodotta a partire dall’amido di cereali o mais. Ha la caratteristica di essere impermeabile e resistente
agli sforzi meccanici
• il PLA, ossia acido polilattico, è prodotto con la polimerizzazione dell’acido lattico. Viene sfruttato per
confezionare gli alimenti e per prodotti “usa e getta”
• il PHA fa parte dei poliesteri ed è prodotto dagli scarti di lavorazione delle barbabietole, che vengono
fermentati da alcuni batteri che producono poliidrossialcanoato, estratto e utilizzato per formare questa
bioplastica
Le gomme
Le gomme, anche dette elastomeri, sono molecole a lunga catena con proprietà elastiche.
Si possono suddividere in
• gomme naturali
• gomme sintetiche
Le gomme naturali
Il caucciù è prodotto dal lattice di alcune piante (generalmente l’albero della gomma), un’emulsione biancastra
formata da grassi, idrocarburi e polimeri. Tale sostanza può acquisire una struttura tridimensionale attraverso la
vulcanizzazione, un processo scoperto da Charles Goodyear nel 1841. Essa consiste nell’addizione di zolfo,
elemento che agisce sui doppi legami, con la formazione di ponti disolfuro tra le varie molecole.
• con un’elevata quantità di zolfo si ottiene l’ebanite, una gomma dura e fragile.
Le gomme sintetiche
• ad alta temperatura
Vengono generalmente indicate con delle sigle (es. gomma CR o gomma Buna S). A seconda del tipo di
isomeria cis-trans, si ottengono gomme diverse. Da citare la guttaperca, un polimero esistente soltanto con
isomeria trans e molto resistente, utilizzato per coprire le palline da golf.
Le fibre tessili
• fibre naturali
• fibre artificiali
• fibre sintetiche
Le fibre naturali
• animale
o la lana si ottiene dalle pelli delle pecore. È costituita da cheratina, una proteina che conferisce
elasticità alla lana, poiché i legami a idrogeno si distendono con l’applicazione di una tensione
sulla catena proteica. Al microscopio, la fibra di lana appare come un filamento con squame
parzialmente sovrapposte (vedi prima e seconda fibra nella foto, rispettivamente lana grezza e
lana raffinata).
o la seta si ottiene dal bozzolo dei bachi da seta. È costituita da due filamenti proteici tenuti
insieme da un’altra proteina, la sericina. La seta è molto resistente, ma a differenza della lana
non possiede elasticità, a causa dei legami covalenti che si formano, molto più resistenti dei
legami idrogeno della lana (vedi quinta fibra nella foto).
• vegetale
o il cotone si ottiene dai peli presenti sui semi della pianta tropicale del cotone (vedi settima fibra
nella foto)
o il lino si ottiene dagli steli del Linum usitatissimum (vedi sesta fibra nella foto)
o la canapa si ottiene dagli steli di Cannabis sativa, ed è la più resistente in quanto contiene
lignina
• minerale
o l’asbesto, anche detto amianto, identifica sei varietà di silicati. Il crisotilo è il più estratto.
L’asbesto tende a rilasciare nell’aria dei piccoli filamenti che risultano tossici se inalati
(asbestosi). L’eternit è un materiale che si ottiene unendo cemento e amianto. Esso si è rivelato
essere estremamente pericoloso per la salute
o la fibra di carbonio è ottenuta dalla grafite ed è utilizzata soprattutto nel settore dei trasporti, al
fine di ottenere mezzi più leggeri.
Le fibre artificiali
Le fibre artificiali si preparano sfruttando materie prime naturali (es. il raion si ottiene dalla cellulosa del legno).
Tali fibre possono essere ridotte a fogli trasparenti usati per imballaggi (es. cellophane).
Le fibre sintetiche
• resistenza a tarme
• più leggere
Le più note sono il nylon e il teflon. Sintesi del Nylon (ammide) a partire da acido adipico ed esametilendiammina
I coloranti
I coloranti sono composti organici capaci di fissarsi stabilmente sulle fibre tessili. Sono solubili nel mezzo che
li veicola e per questo differiscono dai pigmenti, generalmente insolubili.
La loro molecola è formata da gruppi cromofori (gruppi poliatomici insaturi che assorbono alcune radiazioni
dello spettro della luce visibile) e auxocromi (che esaltano il colore).
I coloranti si suddividono in
• naturali (di origine vegetale, come l’indaco, o animale, come la porpora estratta dal murice)
• artificiali o sintetici (nati in Gran Bretagna nel 1856 grazie a William Henry Perkin, che scoprì
casualmente la sintesi del colore viola)
Tra i coloranti sintetici più importanti troviamo quelli azoici, così chiamati per la presenza del gruppo azoico
(- N = N -). I coloranti azoici possono essere ulteriormente suddivisi sulla base della natura acida o basica del
gruppo auxocromo:
Chiara Bellelli,
Stefano Ferri,
Leonardo Cagnoli,
Gaia Marcantognini,
Fabio Perrone,
Giovanni Culpo
5^C