Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
CARATTERISTICHE:
Orientamento PEDAGOGICO
Struttura BUROCRATICA
Carattere di SERVIZIO PUBBLICO
FUNZIONI SOCIALI:
FORMATIVA
ALLOCAZIONE SOCIALE
LATENTI
N.B. Diverse interpretazioni sociologiche:funzionalismo vs marxismo
Alfabetizzazione Cfr. paesi protestanti (dal 1600…) Riv. Francese e obbligo istruzione elementare nel corso
dell’800
Scuola di massa: seconda metà del ‘900 si verifica “esplosione scolastica” Domanda di emancipazione “dal
basso” e politiche di democratizzazione “dall’alto” (istruzione utile allo sviluppo economico)
a. Età liberale (1859-1923): la scuola del regno d’Italia(legge Casati 1859, legge Coppino 1877,
programmi Gabelli 1888, legge orlando 1904, legge Daneo-Credaro 1911)
b. b. Dalla riforma Gentile al secondo dopoguerra (riforma Gentile 1923, riforma Bottai 1939)
c. c. Età Repubblicana Scuola della Costituzione 1948, riforma scuola media 1962, anni ‘70, ‘80 e ‘90
d. d. Situazione attuale
Fasi storiche della scolarizzazione
a. Legge CASATI (1859 estensione, dal Regno di Sardegna allo Stato italiano nel 1861)
Legge:
finalità:
o creare consenso attraverso la scuola (necessità di una scuola di massa, gerarchizzata)
o valorizzare la cultura del lavoro (introducendo la scuola artigiana o professionale di 3 anni)
o Tre indirizzi della scuola media triennale: artigianale, professionale e unica con lo studio del latino
(1949): per proseguire con Liceo e Università
C. ETA’ REPUBBLICANA
Nella seconda metà anni ’50 matura la consapevolezza che il processo di sviluppo economico
richiede una sempre maggiore quantità di forza lavoro qualificata e cittadini istruiti.
Riforma del 1962 (elimina l’avviamento professionale, introduce scuola media unificata per
l’accesso a tutte le scuole superiori, mista e obbligatoria; abolizione del latino reso solo facoltativo).
OBBLIGO per almeno 8 ANNI
Nel 1968: istituzione della scuola materna statale (per la donna che lavora!).
Nel 1969 sotto la spinta dei movimenti studenteschi si approvano le riforme per la scuola superiore
e alcuni corsi professionali e le norme che liberalizzano l’accesso agli studi universitari e modificano
l’esame di maturità (2 prove scritte e 1 prova orale che verteva su 2 materie scelte fra un gruppo di
4 indicate anticipatamente dal ministero; commissione esterna con 1 prof. Interno)
c. Anni ’70
Corsi di alfabetizzazione per adulti (150 ore) e diminuzione del fenomeno della “selezione classista”
(cfr. don Milani, 1967). Pur in assenza di riforma si verificano cambiamenti (sviluppo dell’istruzione
tecnica e superamento del divario tra istruzione maschile e femminile).
Importanti novità: i Decreti Delegati (1974) che introducono la rappresentanza dei genitori, ATA e
studenti e, nella scuola elementare, il tempo pieno (legge 820/71), l’insegnamento di sostegno vs
classi differenziali (legge 517/77), l’abolizione degli esami di riparazione alle scuole medie e la
riforma dei programmi (1979) con la scomparsa del latino.
Emerge il problema della “dispersione scolastica” (= mancato conseguimento dei livelli adeguati di
apprendimento nonostante la regolarità degli studi) e della difficoltà a elevare l’obbligo.
Si avviano i Programmi Brocca (per licei e alcuni tecnici), il Progetto ’92 (riorganizza istruzione
professionale), i Programmi della scuola elementare del 1985 e la legge del 1990 (“modulo”) e gli
Orientamenti delle scuole materne del 1991.
Nel 1995 si eliminano gli esami di riparazione (Min. D’Onofrio, primo governo Berlusconi)
D.SITUAZIONE ATTUALE
Si propone 4 obiettivi:
innalzamento obbligo scolastico. OBBLIGO 9 ANNI (fino a 15 anni e poi obbligo di formazione
professionale fino ai 18)
autonomia scolastica
riordino dei cicli (superare distinzione fra cultura e professionalità; articolare il percorso scolastico
per obiettivi di apprendimento con sostanziale continuità dei cicli di istruzione distinti solo in 2:
6+6, primario e secondario, e superamento della distinzione dei 3 cicli separati e selettivi).
riforma esame di maturità (legge 425/97) dal 1998-99: tre prove scritte e 1 colloquio; punteggio di
valutazione in centesimi; si introduce il credito formativo; commissione interna e Presidente
esterno.
Riforma università: 3+2
Con Governo Berlusconi (2001-2006) il Ministro presenta nuova riforma dei Cicli.
Con Governo Prodi (2006-2008) il Ministro blocca l’attuazione dei provvedimenti del secondo ciclo
di studi della legge Moratti 53/2003 e propone revisione dell’esame di Stato che va verso un
irrigidimento (non ammissione di studenti con debiti non saldati nel triennio e ritorno alle
commissioni miste).
Nella finanziaria del 2007 si riporta l’obbligo scolastico a 16 anni; l’adempimento dell’obbligo è
finalizzato al conseguimento di un titolo di studio o qualifica professionale almeno triennale (entro
il 18° anno di età)
Si reintroducono i rimandi estivi al posto dei debiti formativi (introdotti nel 1923 e aboliti nel 1995).
Riforma dei licei (dal 2010-11); riordino degli istituti tecnici e degli istituti professionali; D.P.R.
15/03/2010 n. 89 > Indicazioni Nazionali, Programmi e Linee guida; valorizza la qualità
dell’apprendimento e la flessibilità (cfr. Finlandia)
Legge 10/2011 introduce il “SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE” che serve ad acquisire dati
(Invalsi) e orientare le politiche scolastiche con particolare riferimento alla valutazione delle scuole,
alla formazione del personale e al miglioramento della didattica. Ogni scuola inoltre compila il RAV
(Rapporto di Autovalutazione) per predisporre piani di miglioramento
Al termine del primo biennio: ASSI CULTURALI (= “conoscenze e abilità” da raggiungere nell’ottica
della verticalizzazione dei curriculum di studi e quindi per favorire il raccordo e il ri-orientamento).
Sono lo “zoccolo dei saperi e competenze” comune a tutti i percorsi liceali, tecnici e professionali
ma da declinare a seconda dei percorsi specifici. Asse dei linguaggi, Asse matematico, Asse
scientifico-tecnologico, Asse storico-sociale
Al termine del ciclo di studi: COMPETENZE (cfr. competenze europee) di tipo metacognitive
(imparare ad apprendere), relazionali (saper lavorare in gruppo) e attitudinali (autonomia e
creatività).
La Riforma, in accordo con la raccomandazione del Parlamento Europeo del 2008 (che chiarisce i termini di
conoscenze, abilità e competenze) e la successiva attuazione delle certificazioni di percorsi formativi del
2012, favorisce l’innovazione e un apprendimento più efficace, stabilmente acquisito in termini di:
conoscenze (assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento; insieme di fatti, principi,
teorie e pratiche relative a un settore di lavoro o studio; teoriche o pratiche),
abilità (capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi;
cognitive o pratiche),
Princìpi della didattica per competenze. La didattica per competenze si basa su:
e.RIFORMA GIANNINI (legge “La Buona Scuola” 107/2015; la Fedeli nel 2006 prosegue…)
OGGETTO E FINALITA’: commi 1-4 (ruolo centrale della scuola; innalzamento dei livelli di istruzione
e competenze; contrasto delle disuguaglianze socio-culturali; prevenzione della dispersione
scolastica; realizzare una scuola aperta; garantire diritto allo studio e pari opportunità grazie
all’organico dell’autonomia)
AUTONOMIA SCOLASTICA E OFFERTA FORMATIVA commi 5-27(istituito l’organico dell’autonomia
per realizzare il PTOF attraverso attività di insegnamento, potenziamento, sostegno,
organizzazione, progettazione e coordinamento; le scuole individuano il fabbisogno di attrezzature
e posti di organico)
PERCORSO FORMATIVO DEGLI STUDENTI commi 28-32 (dal secondo biennio e quinto anno si
introducono insegnamenti opzionali che vanno a costruire il curriculum dello studente)
SCUOLA, LAVORO E TERRITORIO (ASL: nei licei almeno 200 ore e 400 nei tecnici e professionali in 3
anni)
INNOVAZIONE DIGITALE E DIDATTICA LABORATORIALE commi 56-62 (adozione del PNSD,
tecnologie per costruire competenze, e ambienti laboratoriali)
ORGANICO DELL’AUTONOMIA commi 63-77 (costituito da posti comuni, sostegno e
potenziamento)
D) SITUAZIONE ATTUALE: la buona scuola
COMPETENZE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO commi 78-94 (gestione risorse umane, finanziarie e
materiali; formula proposta incarico triennale e valutazione dei docenti)
PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI commi 94-114 (fasi di assunzioni)
PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA
CARTA ELETTRONICA PER AGGIORNAMENTO (500 euri)
VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEL PERSONALE DOCENTE commi 126.139 (bonus, risorsa accessoria
su indicazione del comitato di valutazione)
LIMITE DURATA DEI CONTATTI A T.D. (max 36 mesi)
OPEN DATA (Portale Unico dei dati della scuola)
SCHOOL BONUS (credito d’imposta per erogazioni liberali in denaro alla scuola)
DETRAIBILITA’ SPESE (19% fino a 400 euri)
SCUOLE INNOVATIVE
SICUREZZA E VALORIZZAZIONE EDIFICI SCOLASTICI (Osservatorio per l’edilizia scolastica)
MISTI: Forte controllo in certi ambiti (es. curricoli e programmi) Libertà in altri ambiti (es. organizzazione
attività didattica e criteri valutazione
Scuola d’elite
Struttura piramidale
Fine: no formativa ma selettiva
(formare classe dirigente)
Scuola di massa (accesso generalizzato alla scuola secondaria in quanto l’istruzione è un diritto universale:
o elevare l’obbligo
o predisporre curricoli adatti (individualizzazione)
abbassa la qualità? (l’attenzione ai B.E.S. non impedisce l’apprendimento dei più capaci, anzi,
l’eterogeneità favorisce cooperazione, tutoraggio e responsabilità…)
inflazione titoli di studio? (ma oggi la mancanza di un titolo è un vero svantaggio…)
problema dispersione? (sì, ma in diminuzione e non riguarda anche differenze di genere…)