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Review

Reviewed Work(s): Pasolini e la musica by Roberto Calabretto; La filmografia di Nino Rota,


(«Archivio Nino Rota. Studi», I) by Fabrizio Bordin; Fra cinema e musica del Novecento: il
caso Nino Rota. Dai documenti, («Archivio Nino Rota. Studi», II) by Francesco Lombardi
Review by: Giorgio Biancorosso
Source: Il Saggiatore musicale, Vol. 11, No. 2 (2004), pp. 443-445
Published by: Casa Editrice Leo S. Olschki s.r.l.
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/43029790
Accessed: 30-04-2020 15:14 UTC

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SCHEDE CRITICHE 443

dell'arte" e Roberto Calabretto, Pasolini e la musi- nell


classificata
serve, ca , Pordenone,
delle CinemaZero, 1999, 567 pp.;
mercantesse e
Quest'ambivalente posizio
La filmografia di Nino Rota , a cura di Fabri-
netta divisione che
zio Bordin, Firenze, Leo S.corre
Olschki, 1999 tra
tenti e la («Archivio Nino Rota.
classe dei Studi», sudditi.
I), lvii-331
te del pp.; Fra cinema
saggio, e musica del Novecento:
infine, la fig
donna viene il casoesaminata
Nino Rota. Dai documenti , a curaattr
della di Francesco Lombardi,
produzione Firenze, Leo S.
letteraria
cento: Olschki, 2000chiaramente
emerge («Archivio Nino Rota. Stu-
donna sia negato
di», II), xix-231 pp. di riunir
ruolo della donna di spetta
na consorte Sue madre.
Pasolini poeta, romanziere, saggista e
Nel concludere launasua
cineasta esiste da tempo disam
copiosa lettera-
ler accerta tura
come il lingue
in tutte le maggiori fenomen
europee. La
sia racchiuda
scommessa in lanciata sé
da RobertounaCalabretto, mol
che, per ragioni
con il suo monumentale culturali,
Pasolini e la musica , s
litiche, nonè di si
dimostrareriscontrano
che il rapporto del poeta col c
tà nella storia d'altre nazion
mondo dei suoni, sinora poco studiato, me-
zione cruciale per
riti la stessa attenzione la del-com
degli altri aspetti
cultura urbana nella Russia
la sua produzione artistica e del suo itinera-
L'autrice auspica
rio personale. (Per una prima che ma insuffi- la m
fatta oggetto
ciente rassegna,di studi
si veda La musica nell'opera app
che lo sviluppo del
letteraria e cinematografica teatro
di Pier Paolo Pa-
Russia imperiale mette
solini , a cura di G. Magaletta, Pesaro, Quat- in
portanti della cultura;
troVenti, 1997.) prop
La scommessa è vinta solo
ca discute parzialmente,
distesamente non tanto per le resistenze s
opere letterarie come
che la produzione pasoliniana pone al pro- An
Tolstoj e Oblomov
getto - il fatto che Pasolini fossedi
essenzial-Gon
capolavori mente
operistici
un letterato non rappresenta di come
ne-
di Čajkovskij e - La
cessità un problema quanto per traviat
l'imposta-
manca un cenno alla nascita
zione dello studio e l'approssimatezza di al-
la Russia d'inizio
cune delle analisi. Novecent
matiche dei film, anche
Il libro presenta una netta divisione tra i
mondo dell'opera, rispecc
primi due capitoli, dedicati agli scritti e alla
sociale e politica turbolent
biografìa musicale di Pasolini ("Gli anni
to ad un ripensamento este
friulani" e "«Io sono una forza del passato»:
uno "spazio sociale" orma
la poetica musicale di Pier Paolo Pasolini"),
nuovo e diverso. Il saggio
e gli ultimi quattro, in cui Calabretto esami-
esaminare e discutere
na esclusivamente il ruolo della musica nel anch
ti, feuilletons e romanzi ra
suo cinema ("L'altrove fisico dello scher-
dagli stessi critici russi, se
mo", "Musica nel cinema nazional-popola-
memorialistica, la saggistic
re", "Musica per il cinema d'élite" e "Musi-
zione visiva. Per di più il l
ca nella Trilogia della vita e in Salò"). Tale
neddoti su artisti, spettatori
stimonianzesuddivisione
storicheproduce risultati sorprendenti.
che de
glienza Nella prima parte del volume
tributata l'attenzione pubb
dal
esclusiva a scritti, documenti e interviste po-
più importanti opere rappr
sia. Per tutti ne in giustoquesti
rilievo la ricchezza di riferimen-
aspetti
A. Buckler ti costituisce musicali nell'opera di Pasolini scrittore, la un c
ro notevole sua sensibilità
allo per il suono (musicale e no),
studio del
in prospettiva nonché l'assoluta mancanza di pregiudizi
storico-cultu
con cui egli si accostava a tutti i generi mu-
Anna Kaira sicali, colti e popolari, europei e no. La te-
Trieste - Kiev nacia con cui Calabretto ha scovato tali rife-

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444 SCHEDE CRITICHE

rimenti è sente
davvero ipso facto di sviluppare un approccio
ammire
lità con cuie unravvisa vocabolario atti a comprendere gli ef-
paralleli
anche decenni, fetti espressivi della musica in Pasolini. Si
palesa un
l'opera di tratta Pasolinidi un'occasione mancata, perché cheè an- ha
Studiare, cora come
il Pasolini-ascoltatore a ha
esprimersi nel-fatto
echi musicali le proprie colonnenella
sonore: attraverso la mu-produ
saggistica sica stessa ePasolini,
di i modi in cui vien fatta interve- pres
venti a proposito nire, egli mette a disposizione delladi tutti la scom
re o della propria esperienza d'ascoltatore
canzone anziché
commer
le collaborazioni tradurla in parole e concetticon astratti. Il di- Laur
quella mancata scorso sulla musicacon e sull'ascolto è realizza-
Sylvano
ca studiare to con la musica stessa, e spetta dunque
Pasolini in al qua
musica, ma critico soprattutto
svelarne la ricchezza e le implicazio- in
re. La storia di Pasolini-ascoltatore viene ni teoriche. Ma in assenza di un apparato
continuamente irrorata dalla ricca documen- concettuale e terminologico adeguatamen-
tazione raccolta da Calabretto, e da utili ap- te sviluppato e irrorato da riferimenti teori-
pendici documentarie. Ne emerge un qua- ci e critici, il testo di Calabretto scade di
dro coerente, anche se a tratti ripetitivo, in tono e diventa poco più di una minuziosa
cui domina l'idea che la musica sia espressio- cronaca.
ne della vita di tutti i giorni - dei suoi mo- La devozione di Calabretto per lo scritt
menti prosaici come di quelli sublimi - più re-regista sembra inoltre impedire all'aut
che non uno sterile monumento artistico di far emergere la propria voce critica
da studiare o, peggio, venerare. Solo così si soffrirne è lo spessore delle analisi, sopr
spiega l'interesse di Pasolini per tutti i generi tutto quando Pasolini stesso stenta a cog
musicali, dalle sonate di Bach alla canzonet- re la ricchezza degli esiti espressivi del p
ta, purché il brano musicale catalizzi o riflet- prio lavoro (come si sa, un autore no
ta un'esperienza vissuta. L'adozione di una sempre il miglior critico di sé stesso). D
prospettiva, diciamo così, "pasoliniana" ne- tra parte, alcune formulazioni pasolini
gli studi musicologici - Calabretto lo lascia davvero suggestive, come quella sulla fon
intendere, anche se non sembra trovare il co- sonora della musica da film, che Pasolini
raggio di affermarlo esplicitamente - com- calizza in un "altrove profondo", vengo
porterebbe la ridefinizione delle categorie generalizzate a tal punto da perdere p
metodologiche e delle priorità nello studio gnanza e utilità analitica. Infine la divisi
della musica, ben al di là dell'attuale convi- di ciascun capitolo in due sezioni distin
venza (e separazione) tra discipline storico- - un corpo centrale e un'appendice, ove
musicali ed etnomusicologia. informazioni su ciascuna colonna sonora
Sebbene manchi un'integrazione profon- vengono presentate sistematicamente -
da tra il materiale raccolto e i temi portanti frammenta il discorso più del dovuto e por-
della poetica pasoliniana, Calabretto escogi- ge il destro a nuove ripetizioni.
ta un modo originale e a tratti esaltante di Non è da escludere che le manchevolezze
parlare di musica, cioè attraverso le parole appena riscontrate abbiano a che fare con
stesse del poeta, ora glossate, ora presentate un'indecisione di fondo: scrivere uno studio
nella loro forza originaria senza ritocchi o critico o fare opera di documentazione? Pa-
commento alcuno. Ciò contrasta curiosa- solini e la musica , l'autore non ce ne vorrà,
mente con l'approccio scelto nella seconda non è né l'uno né l'altro. Per convincersene,
parte del volume, vale a dire i capitoli dedi- basta sfogliare i due recenti volumi Olschki
cati al cinema. In questi, Pasolini viene stu- di materiali tratti dall'Archivio Nino Rota,
diato in maniera più tradizionale come donato dagli eredi alla Fondazione Giorgio
autore o, più precisamente, come responsa- Cini di Venezia. Entrambi hanno una fun-
bile delle colonne sonore dei propri film. Se zione squisitamente documentaria. Il primo,
da un lato lo studio degli scritti prepara il ha filmografia di Nino Rota , apparso nel
lettore e in un certo senso gli spiega le scelte 1999, offre la filmografia completa del com-
musicali effettuate, dall'altro esso non con- positore, redatta in ordine cronologico, con

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SCHEDE CRITICHE 445

un xi-294 pp.; trad.


riassunto della it. di Livio Aragona e Gio-
trama d
cui Rota vanni Bietti, a cura di Enzodelle
scrisse Restagno, La mus
il volume un indice
musica di Tõru Takemitsu , Milano, Ricordi,dei nom
troduzione 2003,del
xiv-264 pp. curatore, F
offre una carrellata temat
liano e americano Tõru Takemitsu ha rappresentato visti
a lun- attr
razioni di go sulla scena internazionale
Rota. Il la musica con-
secondo
ma e musica temporanea
del giapponese tout court , per la fi-
Novecento :
uscito nel nissima 2000, sensibilità ai valori estetici della sua
raccoglie
(carteggi cultura di appartenenza coniugata con una
recensioni lette
Francesco profonda comprensione della musica occi-
Lombardi, il cur
mente e dentale. Nato nel 1930, compositore prolifi-
insperatamente m
rando nell'archivio co e di forte personalità, Takemitsu si affer-
venezia
te perché mò
aneglipiù anni '60 come voce singolare nel
riprese l'a
grosse perdite, panorama musicale, tantocon lavori di grande che, p
sa sembrare forza e fascino, originali e taglienti, quali
incredibile, m
nianze scritte delle collaborazioni di Rota The Dorian Horizon , November Steps , Arc ,
con Fellini e Visconti). Ring , brani che, come ebbe a dire lo stesso
Anche per questo secondo volume, orga- autore, «liberavano la musica da una certa
nizzato non per tipologia di documento stagnazione e la portavano a qualcosa di de-
bensì in ordine cronologico, il curatore ha cisamente nuovo e differente». A partire
redatto una brillante e provocatoria intro- dalla metà degli anni '80, nella sua produ-
duzione. Qui Lombardi rivendica il valorezione si registra l'emergere di una maniera
di Rota non solo come musicista da film più dolce e suadente, con grande attenzione
ma anche come compositore tout court. La alla sontuosità della veste sonora. Scompar-
perentorietà con cui tale ipotesi critica vie- so nel 1996, nel suo paese Takemitsu ha
ne presentata è dovuta all'ammirazione di esercitato una grande influenza, anche gra-
Lombardi per la musica di Rota ma anche zie a un'estesa produzione letteraria. Un'o-
alla centralità ch'egli assegna alla musica pera tanto ricca ha prevedibilmente prodot-
to una cospicua bibliografia, per la maggior
da film: parlare di committenza cinemato-
parte in lingua giapponese; anche in Occi-
grafica, egli sostiene, significa parlare «della
dente l'interesse per il compositore è assai
principale committenza musicale del secolo
vivo, come testimoniano alcuni volumi, nu-
ventesimo» (p. xviii). Si tratta di un approc- merosi articoli e un numero crescente di
cio salutare, perché costringe a rivisitare le dissertazioni. Tutti affrontano in maniera
basi concettuali ed estetiche sulle quali
più o meno prioritaria il delicato problema
un'opera, un musicista o un genere musicale
della doppia cittadinanza musicale dell'au-
vengono considerati più o meno rappresen-
tore, problema che dopo di lui si è ripresen-
tativi di un'epoca. Non si può però fare a
meno di notare come l'insistenza sulla tato in un numero crescente di compositori,
asiatici e non.
"grandezza" di Rota suoni un po' sospetta,
Il libro di Peter Burt, primo studio siste-
in quanto la si dà semplicemente per scon-
matico in lingua inglese su Takemitsu, rap-
tata - sulla scorta, peraltro, di un clamoroso
presenta per molti aspetti una summa della
successo commerciale - senza motivarla me-
letteratura esistente, non solo europea. Ri-
diante approfondite indagini critiche. nunciando programmaticamente a ogni in-
Giorgio Biancorosso tento biografico, Burt concentra il suo inte-
Hong Kong resse sulle composizioni "classiche" di Ta-
kemitsu, presentate secondo la cronologia,
in maniera fluida e consequenziale, e limi-
tandosi alla semplice menzione di tutto ciò
Peter Burt, The Music of Tõru Takemi- che il suo esuberante talento ha prodotto
tsu, Cambridge, Cambridge University al di fuori di quest'àmbito: vale a dire un
Press, 2001 («Müsie in the 20th Century»), numero impressionante di colonne sonore,

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