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Iarbor I

Presented to the

LIBRARY ofthe

UNIVERSITY OF TORONTO
from

the estate of

GIORGIO BANDINI
e. E. GEORGES

DIZIONARIO
DELLA

LINGUA LATINA SECONDO

LA SESTA ED ULTIMA EDIZIONE TEOESCA


CON

PREFAZIONE ED AGGIUNTE DELL'AUTORE


.•M UNTE APPOSITAMENTE PER L'eDIZIONE ITATJANA

VOLUME I

DIZIONARIO LATINO-ITALIANO
TK/il»LZI01ii: con A<;iABUi«Tff:
COKDOITA DA

FERRUCCIO CALONGHI
Terza Tiratura

TORINO
ROSENBERG & SELLIER
LIBI! E RI A l.YTRItXA ZIOXALK
3 — VIA EOGir40-3
1898.
»r^

C. E. GEORGES

DIZIONARIO

LATINO-ITALIANO
SECONDO

LA SESTA ED ULTIMA EDIZIONE TEDESCA

CON

PREFAZIONE ED AGGIUNTE DELL'AUTORE


SCRITTE APPOSITAMENTE PER l'eDIZIONE ITALIANA

TKA»UZIO.¥E CO^ A4^<ilLraTE

C0^ UDITA DA

FERRUCCIO CALONGHT
'S,
.T%.

Tory.» Tiratura

7» / Vi r^ '

TORINO
ROSENBEP.G & SELLIER,
LIUTERIA IXTBIIXAZIOXALE
3 — VIA BOGINO — 3
189 8.
— VI —
servito grandemente per questa compilazione e spesso mi hanno cou-
aotto a risultati affatto diversi di quelli a cui giunsero questo o quel
compilatore di un cosidetto Dizionario ad uso delle scuole, attinto a
più aride fonti. Questo Dizionario vanta quindi sugli altri lavori di
simil genere un numero considerevolmente maggiore di vocaboli, che
hanno ogni ragione di figurarvi. Il materiale lessicografico è elaborato
come nel mio Lessico Completo; soltanto, dato lo scopo speciale di
questo libro, la trattazione di qualche vocabolo è talora più ristretta,
talora più diffusa, a seconda dei casi ; e di più, quando mi parve ne-
cessario, ho variato del tutto anche la disposizione della materia sotto
qualche vocabolo. Bei nomi propri ho registrato soltanto quelli che
occorrono negli Scrittori letti nelle scuole od in qualcuna delle loro
opere.
Le esigenze della scienza m'hanno suggerito numerosi emendamenti
ed aggiunte, che ho introdotto in questa edizione italiana.
Possa questo Dizionario, giunto in Germania alla sua sesta edizione
e tradotto due volte in Olandese, ottenere il favore delle scuole italiane.

Gotha, Gennaio 1891.

Vì\ov. D." e. E. GEORGES.


PREFAZIONE DEL TRADUTTORE

Il Dizionario, di cui presentiamo la traduzione italiana, è il Piccolo


Dizionario Latino-Tedesco di C. E. Georges (1), da non confondersi
col Dizionario Comjjleto (2) del medesimo Autore. Abbiamo omesso
nel titolo la parola piccolo, dietro varie considerazioni della Casa Edi-
trice e coll'assenso dell'Autore.
Mi dispenso dallo esporre metodo seguito dall'Autore nella com-
il

pilazione di questo lavoro; chi si occupa con amore di studi classici,


conosce le opere lessicografiche del Georges e crediamo plaudirà agli
Editori sigg. Rosenberg e Sellier, che ne vollero fornire una traduzione
per le Scuole Classiche Italiane.
Non è che i Dizionari latino-italiani che ora corrono per le mani dei
giovani, non. abbiano i loro meriti; basterebbe la considerazione che
i più moderni fra essi sono compilati in gran parte sul Porcellini De-Vit.
Ma appunto per ciò, meritava di essere tradotto in Italiano questo Les-
sico, condotto con un metodo alquanto diverso, elaborato accuratamente
e direttaynente sidle fonti, e che nell'interpretazione dei passi citati ha
altresì fatto suo prò delle molteplici edizioni annotate ed interpreta-
zioni sparse di Classici latini stampate in Germania. La parte poi che
riguarda i nomi propri, sia mitologici che storici e geografici, coi ri-
spettivi derivati, figura, soltanto in parte, in uno solo dei dizionari
scolastici latino-italiani: essa, oltre ad essere utile sempre, è talora neces-
saria, particolarmente per tradurre passi che contengono i cosidetti
derivati. Lo stesso si dica delle brevi dichiarazioni archeologiche ap-
poste ai nomi esprimenti cariche, uffici, e specialmente magistrature e
magistrati; usi speciali, come feste, cerimonie religiose e via dicendo:
e finalmente dei moltissimi termini tecnici.

(1) Kleines Lateinisch-Deiitsches JSandivorterbueh — 6» edizione, Lipsia, 1890.


(2) Ausfuhrliches Hatidworterbuch, ecc. — 7" edizione, Lipsia, 1879-80.
— vili —
Le aggiunte che ho inserito qua e là non hanno la pretesa di col
mare lacune dell'originale tedesco, ma soltanto di rendere il lavoro
più chiaro e profìcuo per le nostre scuole. Talora ho aggiunto l'intera
traduzione di passi dilTìcili; di spesso ho apposto l'indicazione nume-
rica dei passi, particolarmente là ove la traduzione datane dall'Autore
si scostava dalla comune interpretazione accolta nelle migliori edizioni
itahane; anzi, in quest'ultimo caso, ho aggiunto spesso tra parentesi
rinterpretazione comune. Qualche volta ho ritoccato, col consenso del-
l'Autore, qualche vocal)olo, servendomi specialmente del Lessico Com-
pleto nominato di sopra.
L'opera mia è stata lunga e faticosa: affinchè la traduzione rispondesse
bene all'originale, ho dovuto , fra le altre cose, raff"rontare la maggior
parte dei passi nei rispettivi Autori.
Da parte loro, i solerti Editori non hanno risparmiato alcuna cura,
acciocché l'edizione italiana non riuscisse inferiore, per la nitidezza della
stampa e la molteplicità dei caratteri, all'edizione tedesca, in ciò coadiu-
vati dalla spettabile Tipografìa dei sigg. Camilla e Bertolero.
Se gli egregi e benevoli Colleghi ci aiuteranno, e vorranno esserci
cortesi di osservazioni ed -aggiunte, ne terrò conto per la seconda edi-
zione, che, pel bene degli Studi Classici, oso sperare non lontana.
Intanto ringrazio di tutto cuore i chiarissimi Professori, che mi pre-
starono il loro valido aiuto nel lungo e difficile lavoro, ed in ispecial
modo il mio caro e dotto amico Prof. Pietro Rivoire, che' cooperò
altresì grandemente alla correzione delle bozze (1).

Torino, Febbraio 1891.

F. CALONCUII.

(1) Einsrrazio i chiarissimi Professori L. V., E. G. e G. G., pei loro benevoli articoli in-
seriti rispettivamente nella Gazzetta Letternria (1890, n" 17), nella Bihliotica delle Scuole
(anno 1", u. 19), nell'eco delle Scuole (nei numero del 1" luglio 1889 ed in altri), nonché
i numerosi Giornali, che, facendo cenno di questa pubblicazione, mentre usciva a dispense,

ebbero anche per •me lusinghiere parole.


A

1. .4, a, prima lettera deir alfabeto latino. prossima deìimìtnzione a circoscrizione della
— Come abbreviazione : &)còmesigla dinonie provenienza : a.) da parte di, riyuarUo a, in,
proprio, comun. corrispondente al prenome ab senatu desperare, Cic: tiinere ab alqo, Cic:
Aulus. b) nel computo degli anni, Annus, laborare ab alqa re, Caes.: fii-mus abequitatu,
comun. =Anno, p. es. A. U. C. anno urbis = Piane in Cic: inops ab amicis, Cic: medio-
condì tae. criter a doctrina instructus, Cic: ab omni
2. a, sib, abs, prep. colVabl. (affine ad laude felicior, Cic: quindi servus a pedibus,
ànó), col concetto fondamentale dì, 2)artenza lacchè, Cic: a manu, scrivano, Suet. P) di
da un punto; da (contrapposto allo ad a), = fronte a, davanti a, custodire ab alqo, Cic: ta-
1) di luogo : A) per indicare il punto iniziale tus a periculo, Caes. C)per indicare il punto
di un moto, 1 ) propr., per indicare il luogo o di lontananza nello stato, il punto della di-
la persona da cui si prendono le mosse, da.,, stanza, 1) propr., da, con abesse, distare e
via da... redire a foro, Plaut., a Caesare, Cic: sim. (V.); coi nuìnerali, distante di, ab milibas
fuga ab urbe, Cic: quindi ab ad, da... fino
. . . passuum duobus, Caes, 2) trasl.: a) generic,
a..., Cic: e così usque ab .ad, ovv. in, Cic
. . con dissentire, discrepare, alienum esse e sim.
2) trasl.: a) per indicare la persona da cui (V.), nella locuz. non ovv. haud ab re, non
si prende o si deriva q.c, da, emere ab alqo, inutile, vantaggioso, Liv. h)per indicare V or-
Sen.: solvere ab alqo, per mezzo di quale, (un dine ed il grado, dopo, parteìuio da, partic.
banchiere, ecc.), Cic: cognoscero e discere ab dopo aggettivi ordinali, quartus ab Arcesila,
alqo, Cic. h)per indicare la stirpe, Vorigiìie, Cic. Il) di tempo: A) coli' indicazione del
esse a M. Tullio, discendere da 31. Tullio, Cic; punto di partenza, da, ab bora tertia, Cic: a
ma esse a Zenone, essere della Scuola di Ze- condiscipulatu, Xep.: ab initio, da principio,
none, Cic: legati ab Ardea, Liv.: di origine Cic: coir indicazione del punto d'arrivo (con
etimologica, nomen invenisse ab alqa re, Cic: e ad, in, usque ad), p. es. ab bora septima ad ve-
per indicare la ragione, il motivo, V impulso, sperum,Caes. B) coli' indicazione del punto
per, in catuia dì, ab singulari amore, Balb. d'allontanamento, di lontananza, da, ab urbe
in Cic: ab obsidione, Liv. e) per indicare il condita, dalla fondazione di Boma Cic : ,

tutto di fronte alla parte, di, fra, unus ab tertio abs te die, tre giorni dopo che ci la.
novissimis, Caes. d) per indicare fautore o la sciammo, Cic. —
In composizione = da, via.
causa efficiente, di, da, per, per ntezzo di; anche abaclus, iìs, m. (abigo), u condur via (l'ar..
in seguito a, con verbi passici ed intransitivi, mento, il gregge), abigeato, PHn. pan. 20, 4.
ìnterfici, iuterire ab alqo, Cic: perire a morbo, abiicu!», i, m. (à^ag), tavola divisa a
Nep.: con sost., plaga ab amico, Cic: con ag- mo' di scacchiera, originariamente coìi cifre
gett., pieni animorum ab pristini diei meliore (ABr), opp. asse della tavola coll'orlo rile-
occasione, Liv.: talora coi gerundivi invece vato, a) come tavoliere, tavola da giuoco, Suct.
del dativo, specialmente quando precede già 'h)come tavola di lusso, a mosaico, posta come
un dativo, fortis et a vobis conservandus vir, ornamento nelle camere, per sostenere vasi
Cic: quibus (civibus) est a vobis consulendum, ed oqfi etti preziosi, Cic.
Cic. B) per indicare il punto d'inizio, di abalTèiisllTo, ùnis, f. (abalieno), aiieìia-
partenza, di una direzione: l) propr.: a.) da, mento, espropriazione, Cic top. 28.
spesso anche corrispondente al nostro a, in; ab-alivno, avi atum, are, alienare, I)
,

a supero mari, Cic: a puppi religatus, Cic: propr., dar via, allontanare da sé, detto partic.
a labris, Caes. b) dalia parte di, ad, in, da, di un possesso, espropriare, vendere, cedere
ab Eurota, Cic: a fronte, Caes.: ab occasu {contr. conservare), Cic. II) trasl.: a) ge-
et ortu solis, ad Occidente e ad Oriente, neric: abalienati jure civium, privati óìel di-
Liv. 2) trasl. a) per indicare la persona
: ritto di cittadinanza, Liv. b) alienare, allon-
per la quale, in prò della quale si fa una tanare, far ribellare, rendere indifferente (contr.
cosa, stare, facere ab alqo, dalla parte di alqra araicura facere), alqm ovv. aniraum,
qualcuno, in vantaggio di quale, per quale, Cic^:alqm ovv. voluntatem alcjs ab alqo, Cic.
(contr. centra od adversus alqm), Cic: così Abii<<>,bantis, m. ('X'^t-z,,Abante,re di
anche diceve ab reo. Cic: ab innocentia cle- Argo, padre di Acrisio, avo di Danae ed
mentissim US, j)er, ecc., Cic. h]per una piic Atalante. —
Ber iv.: A) .^.bauluus^ a, uni

Qeorges-Calonghi, Dizionaria latino-italiano


3 abaTUB a\)eo 4

('Apàvxsiog\ pertinente ad Abante, Abanteo. mam Macedoniam, Cic: se rus, Ter.: e se in


B) .IbanlTìidés, ae, m. ('ApscvxtàòYjs), un bibliotliecam ovv. in litteras, Cic: e se litteris,
Abanziude, cioà SUO figlio Acrisio 6 il pro- Cic: nel part. perf. pass, (mediale) abditus,
nipote Perseo. lungi daWuntano consorzio, ritiratosi a vivere,
aba\U»i, m. (avi avus), nonno del nonno,
i, in tectis silvestribus, Cic: agro, Hor. P) aiion.
ttimtioio, Cic: talora in significato generale ianare = esiliare, alqm in insulam, Tac. IIj.

;= aro, (lutenato, S'CU. col concetto accessorio del nascondere, nascon-


.4k(liiloiiyiiiii-S i. "i- ('Ap5aX(óvu{iog), dere, occultare, fcrrum intra vesteni o sempl.
Abdu/oniino, posto comc re u Sidone da Ales- veste, Liv.: se post nuiceriam, Liv.: se in prò-
iun'lro il Grande. ximas silvas, Caes.: se in suis tectis, Liv.: ab-
Abdóra, n. ('Ap5v;pa, xà), Abdera,
Urum, diti in tabornaculis. Caos.: in silvis abditos la-
città della Tracia, secondo alcuni oggi Po- tore, Cae?.: in silvam Arduennam abditi, Caos.:
listilo, famosa per la borghigianeria dei cultrum sub veste abditum Labore, Liv.: Am-
suoi abitanti; di qui Tesprtssione hic Ab- pbiarae sub terram abdite! Cic: ascensus ab-
dera, Cic. =
Ber ir.: Aj .4Inlérilé<!i, ae, ditus a conspectu, Liv.: trasl., tener nasconto,
m. CA^SYjpixr;;), di Abdera, Abdorite. B) \h- occultare q.c. alla mente, alVunimo, illuni,
(Ic l'Ila II 11$, a, UHI, Abderitano stolto. = quom abdis, Cic: abdenda cupiditas erat, Liv.
abdìealio, ònis, f. (1. abdico), u dinfaì-si abdollleil, mìnis, n., ventre, pancia, ad-
di q.c. di quale; di mi figlio (tìlii abdicatio), dome, sede dei bassi piaceri sensuali, Cic. ed a.
eacciiirlo dalla casa paterna (e diseredarlo), abdueo, duxi, ductum, ore, comlur via, ac-
Sen. rhet. — dictaturae, rinuncia, Liv, compagnar via, allontanare [contr.adducero),
1. abilieO, avi, àtum, are, allontanare da I) propr.: a) ogg. anim.: alqm ab aratro,
sé quale. <pc,, respingere, id totuill abdico Cic: alqm vi de foro, Liv.: alqm ad cenara.
atque eìcio, Cic. — Fartic, a) disconoscere, Ter.: alqm in servitutem, Cic: armenta, Ov.
scacciare da sé, abdicare alqui fratrem, Liv.: b) ogg. inan.: ritirare, sottrarre, clavein, Plaut.:
e così abd. filium, iiberos, Seu. b) cedere una caput retro ab ictu, Verg. II) trasl., a) ge-
carica, deporta prima del termine legale., ri- neric: alqm ab bis hominibus ad hanc ho- . . .

nunciarvi solennemente, magistratum, Sali.: e minum licentiani, Cic: h) alienare, inimicare,


se niagistratu, tutela, Cic. distaccare uno da un altro, alqm ab alqo, Cic:
ab-dleo, disi, ere, rivocnre, non per- ad se, tirar ale. dalla sua, Cic. e) rimuovere
dar risposta sfacorecole [termine au-
ìnettere, quale, da qualche abitudine, inclinazione,
gurale, contr. ad addicere), Cic. de div. 1, 31. attività e sim., distogliere, alqm ovv. aniraum
abditusi, a, um, part. agg. (abdo), na- ab alqa re, Cic: aciem mentis a consuetudine
scosto, occulto,fuor di vista, appartato, remoto, OCUlorum, Cic d) abbassare, avvilire qualche
I) propr., allo sguardo, in senso materiale : cosa, rendendola simile a qualche altra, ar-
vis abdita quaedam, Lucr.: partic. di luoghi, tom tantam a religionis auctoritate ad mer-
pars aedium, regiones, Sali.: loca, ripostigli, ced^m quaestumque, Cic
Sali.: di persone, abstrusus atque abditus, so- Alleila, ae, f., cittadella Campania ; ora
lingo, lontano dal mondo, Plin. pan.: il neutr. Avella. Deriv.: .4beliangi! comun.
sing. con prep.. con valore di sost. n pro- = AvvIlaillIS, a, um. Avellano, di A. Flur —
fondo, subita ex abdito vasti amnis eruptio, sost., Abellani, orum, m., gli abitanti di A.,
Sen.: neutr. plur. come sost., terrai penitas Avellani,
abdita, viscere della terra, Lucr. Il) trasl.,
le sib-eO, ti, ttura. Ire, andar via, andarsene,
allo sguardo, in senso morale: res abditae et partire [contr. adire, redire, manere) , 1}
obscurae, Cic: res occultae et peiiitus abditae, 2)ropr.: a) generic, abire (uscir dal
assol.,
Cic: voluntas abdita et retrusa, Cic: abditi sentiero, allontanarsi) Cophen jubet, Curt.:
alcjs sensus, Liv. e Tac. Neutr. plur., come — illinc. Cic: ab ilio, Plaut.: comitio, Liv.: ex

sost., abdita rerum, concetti fino ad ora sco- Africa, Sali.: ad alqm in Mauritaniani, Sali.:
nosciuti, concetti nuovi, idee nuove, Hor. art. kinc doaium, Liv.: ex conspectu, di navi,
poet. 49. Caoj. —quindi abi, va, ora per approvare =
abdo, dfdi, dlftuin, oro, mettere in disparte, bene, sta bene, bravo, abi, virum te judico,
porre da parte; p>erCÌÒ toijUere datjU ocelli, dallo Ter.: non es avarus, abi, Hor.: ora con mal
sguardo, allontanare, sottrarre allo sguardo, garbo, va =
via, va via, vattene, Ter.: etiam
ritirare, nascondere, I) in gcn.l hiuC procul tu bine abis? non vuoi ancora andartene ?
abdo faces, Tibull.: pedestres copias ab eo loco Ter.: cfr. quin tu abis in pestom malumque
abditas, Caes. equaru domo, mantenere in
: cruciatum? Cic: abi bine cum tribunatibus
casa.Verg.: virgo abdita (se. turri), rinchiusa, ac rogatiouibus tuis, Liv. b) partirsene, venir
Hor.: argentum abditum terris, ancor nasco- via, riuscire,donatus aboo, Verg. e Plin. ep.:
sto sotto terra, non ancora scavato, Hor.: partic. dell'uscir da un combattimento, pauci
partescorporis contoxit atque abdidit (natura), integri abeunt, Sali, e) ritirarsi da, lasciare
C'ic. p'ict., vultus et caput undis, Ov.: caput
: un impiego, una carica, consulatu, Cic. d) ab-
cristhta casside, coprire , Ov.: lateri capulo bandonare la vita, e vita, Cic: ad deos, Cic.
tenus <.nsem, immergere la spada nel fianco e) detto di tempo (anno, mese, ora, ecc.), pas-
sino all'elsa, Vorg.: e cos'i ferrum in armo sare, trascorrere, finire, Cic. f) di malattie,
ferae, Ov. corpus humi, sepjpellire , Fior.;
: guarire, passare, cessare (contr. remanore),
quinìi aiabdere se in alqm locum, nascon- Cic g) di sentimenti, svanire, sparire, affie-
Uei-si, rifugiarsi, ritirarsi in ijnalcìie luogo, se volirsi, Cic 11) di cose all'usta, all'incanto,
in iiioiites, Verg.: d-tto partic. per ritirarsi sfuggire, non toccare ad alc, ab alqo, Cic II)
dalla società, dall' uiiiuito consorzio, Se in inti- trasl.: a) gensric: ea (Seinprouia) luxuria
5 abequito ablego 6

praeceps abierat, era caduta da una scelle- tutto a q.C. di bene, di male, Cic: abiciamus
ratezza in un'altra, Sali.: non longe abieris, i.sta, lasciamo star ciò, Cic. 2) gettare « terra,
tu non anderrn avanti un pezzo, Cic: pre- calpestare, tenere in ahbiesione, a) avvilire, pri-
ti um retro abiit, è rifiassato. Plin. cp. bj di vare di ogni valore qualc. O q.C, Clc: partic.
abbandonare q.C, perdere, ultontumnsi, a) il sotto il rispetto morale, abbassare del tutto,
filo del discorso, sed abeo a seiisibus, Cic: demoralizzare, umiliare, Clc ablc SO, perdere
([uid ad Jstas ineptias abls? perchè ti perdi ogni vigore inorale, rnidersi vile, Cic Tusc.
in queste bazze'OÌe? Cic. pj nelVagire, nti- 2, "li (c/'r. sotto al n" h). ad umili h) destinare
rtirsi, ritirarsi da q.C, etiarii tu biuc abi.s? degradare, abbassare, COteras animantc.S
uffici,

Cic: impers., ne irrito incepto abiretur, Liv, ad pastum, Cic: e avvilire colla parola, cioè
e) deU'effelto, della riuscita di tin'azione, far apparire dappoco [contr. au.i,'ere, tollcre),
andar a /inire, /iiiire, riuscire, non sIc abirt', Cid: di carattere, SQ abic, avvilirsi, Q,\c. m-
Cic. d) di condizioni, perdersi, andar per- rad. 1,_14.
diito, affievolirsi, svanire, fldcs abiit, Liv.: iUa al»Te^llll«<, a, um, di legno d'abete, Liv.
mea, quae solebas antea laudare... abieruiit, ed a.
ebbero fine, Cic. e) passare, ritornare verso aliTès, ìibYÌ'tis, f., abete (tanto l'albero che
quale. q.C, abit res a Consilio ad vires il la/no), Verg. e Liv. Meton. —
gli og- =
vimque pugnantiuin, Nep.: abire in avi inores getti fatti di legno d'abete, p. es. la nave, la
et instituta =
ritornare, adattarsi ai co- luvria, Verg'.
stumi, ecc., Liv. i passare in q.C, (X.) passare,
\
allibo, ègi, actum, ere (ab ed ago), conàur
andare a finire, terminare in, in quos Sumptus via, lungi, fuori; portar via, cacciar via, a)
abeunt fniotus praediorum ? Cic. p) passare propr., anim.: mu3cas,Cic.: alqm rus. Ter.
CSI.
in =trasformarsi, in silvas, Ov. Partic, a) condur via per furto (rubare), pe-
al>-e(]llTtO, avi, are, andar via, partire, cus, Cic. p) trar fuori, espellere con arte me-
fuggire a cavallo, SvraCUSaS, Liv. 24, 1 10. .'j
, dica, partum, Cic. Y) mandar via, ripudiare,
ìilierralTo, onis. f. (aberro), il distogliersi, Suet. b) trasl.: scacciare, espellere uno Stato,
il distrarsi, a iiiolestiis, a dolore, Cic una condizione, pauperiem, Hor.
s»l>-erro, avi, atum, are, errar lungi, ÌÌImITo, ònis, f. (abeo), V andarsene via, di-
allontanarsi da q.C , I) pvopr.: a patrc, Plaut.: partita, partenza, Comici.
ex agmine, Liv.: pecore, Liv. II) trasl.: a) «7- ahltììs, US, m. (abeo), I) l'andarsene, par-
lontanursi da un termine, da un punto, sco- tenza, dipartita, Cic IIJ ni'ton. tiscita (come
starsene, venir meno a, ab alqa re, Cic. b) per- luogo), Verg. e (al pJur.J Tac
dere il filo del discorso, passare ad altro, Cic: ahic'clè, avv. col compar. (abjectus) in
ad alia, Cic. e) vagare col pensiero, a.) ge- modo ba s s o, a) riguardo alla condizione,
neric: essere distrutto, Aug. in Suet. Claud. 4. bassamente, in condizione volgare, bassa, TaC
P) distrarre,
distogliere la mente da q.C dì b) in signi f. morale, timidamente, in modo pu-
triste, a miseria, Cic: zisato assol., Cic sillanime, con pusillanimità, Cic
alifitre, ahforcin, V. absum. abjoelTOjònis, f. (abicio), il gettar via,
ab-hìn(*, aw., di qui, di qua, I) di luogo, trasl. debilitatio atque abjectio animi tui,
,

Lucr. 3, 9óo. II) trasl.. di tempo, a)co?racc. l'avvilimento e lo scoraggiamento dell'animo


= fa, da questo momento, abh. triennium. tre tuo, Cic. Pis. 88.
anni fa. Ter.: abh. annos XIY, Cic. b) coZZ'abl. abjcj'tus, a, um, part. agg. col compar. e
= priina, abh. XXX
diebus, Cic superi, (abicio), gettato via. in disparte : solo in
ab-llOl'i'cO, horrui, ère, aborrire, farsi in- senso trasl.: l^trascurato, rozzo, pedestre, sena-
dietro tremando, I) per isdcgno, sdegnare, abor- rius, Cic: oratio huinilis et abjecta {contr. ni-
rire,alqm,Cic.: alqd, Suet. Iljper avversione, mis alta et exaggcrata), Cic. 2) vile, basso,
ripugnanza, a,)propr.. indietreggiare davanti a) rispetto alla condizione, al grado, basso,
a q.C =sentir ripugnama di q.C, essere av- volgare (contr. amplus), faniilia, Cic. b) in si-
verso, contrario, non lasciarsi menomamente at- gnif. morale, timido, pusillanime, abbattuto.,
trarre da una cosa, non volerne sapere, ab alqa re, disperato, Cic. c) del Carattere = spregevole,
Cic: alqa re. Curt.: assol. {contr. eu[iere), Cic. abbietto, CiC
b) trasl., detto di cosa non compatibile con al5Ji<'To, V. abicio,
un'altra, contrastare con, non cotnbinare, urtare atum, are, togliere ad al-
al»-jfi<lii««, avi,
contro q.C, non avei- aleiina reiasione, non aver cuno, come giudice, per via di giudizio, e in
a die fare con q.C, discordare COn qualc, genere, la proprietà di una cosa {contr. adju-
esser lontano, dissimile, ab alqa re ed ab alqo, dicare), aUjd ab alqo, Cic: sibi libertatem, to-
Cic: longe ab alqa Cic: alqa re, Curt.: alci
re, gliersi la libertà, Cic.
rei, Liv.: iiiter se, discordare, Liv.: assai., Cic: ab-inns«i.iunxi, junctum, ere, slegare,
vestrae abhorrentes (inutili) lacrimae, Liv. I) pro'p. sciogliere gli animali dal giogo, Verg.
akìeio. jèci, jectura, ere (ab e jacio), gettar e Prop. II) tras!., separare, allontanare, dis-
ina, lnnyi; lanciarein distanza, gettar giti dal- gi7ingere, alqm, Caes.: se ab alqa re, tenersene
l'alto, Ij propr.: scutuni, Cic: tela ex vallo, lontano, Cic
Cae?.: se in burba, se ad alcjs pedes. Cic: e ab-jfli'O, avi, atum, are, negare con giura-
muro se in m;ire, Cic: anuluni in maro, Cic. mento, (d'iurare, alqd, Cic: creditum. Sali.
ii^ trasl.: 1) gettar Uh, a) gettar UX tretseura- ablatlvus, i, m. [con e senza casus] (aUa-
tamente, nel dìSCOrSO, Cic b) disfarsi di una tus da aufero), ablativo, Quint. ed a.
cosa niediante vendita, vendere ad ogni costo ablè^àlT» (Onis), f. (ablègo), il mandare
fa prezzo vilissimoj. Phaedr. e) dar via, ab- (via), juventutis ad bellum, Liv. 6, o9, 7.
bandonare q.C, lasciar andare, rinunciare del abiuiCO, avi, atum, aro, mandar via qual-
.

^ aWigurio alrrtipius 8

cimo, matulur lontano, allontanare, relegare, par-


abbohiinare, schifare (contr. optare), Liv.: quod
ile, per Uberarseue; costr. colsempl
acc. ojìp. abominor, che Dio tolga, Ov. e Plin. ep.: abo-
contemporaneam. alla dumanJa donde? minandus, abhominevole, detestabile, Liv.
(coU'a.h),ovi:dove? (con ad ovv. in), ovv. .4 borTgTiics,um, m. ('ApopiyLvss), gliAbo-
a che? {col supino in um), Cic. ed a. da cuidiscesero iLatini,orig.
rigeni,il popolo

ab-lTsturTo (ablì'gurrì'o), ivi, itum, ire, stanziato nei monti intorno a Beate (Rieti).
/) gpeittlci-e in banchetti, scialacquare, Ter. C ab-orior, ortus sum, iri, mancare, venir
Seriori. JI) in signif. osceno in Suet. gr. 23.
meno, perire (contr. oriri), Lucr. ed a.
ab-loCOj are, appigionare, dure in affitto, aborÌ!»C>or, risei, venir meno, perire, Lucr.
Suct. Caes. 26 e Vit. 7. 5, 781.

al»-ludo,cre = à-àò£cv, differire nel abortìo, Onis, f. (aborior) aborto, l'abortire,


tono, lìoct hacc a te non multum
trasl., Cic. ed a.
abludit imago, conviene assai lene al fatto aborliviis, a, um (abortus). abortivo, nato

tuo, Hor. sat. 2, 3,320. prinìu del tempo, fuor di tempo, Hor. ed a.
ab-iuo, lui, lutum, ere, portar via jìbortuiii, US, m. (aboriorj, aborto, Ter.,
lavando, I) lavare, portar via, a) di tUl Cic. ed a.
torrente, villas, inondare, Sen. b) di persone, ab-rado, rasi, rasum, ere, I) rascMar via,
Hiaculas e veste, Plin.: lacrimas, tergere, Tac.: radere, supercilia, Cic. IIJ trasl., estorcere
trasl., del caticellare macchie morali, Gic. parte dei possessi ad ale, Cic.
ed a. II) iJulire lavando, lavare, pxtrificare, ab-ripTOj ripui, reptum, ere (ab e rapio),
pedes alcjs, Cic: se flumine vivo, Verg. strappar via, IJ propr.: a.) alqm, trasvinar via,
all-nT'^O, avi, atuni, are, negare, rifiutare, rapire, Cic: alqm e ovv. a complexu alcj?, Cic.
e così anche ritenere, sottrai-re, non concedere, e Liv.: alqm de convivio in vineula, Cic: abr.
alci alqd, Verg. e Quint.: co?rinfin., Verg. se, fuggire, sottrarsi, Liv.: abr. se domum,
ab-nepo!», potis, m. (avi nepos), terso ni- entrar xnxcipitosam. in casa, Suet. p) alqd,
pote, Sen. ed a. rubare, portar via, rapire. Ter. e Nep. II) trasl.,
ab-IIC|»lÌ<s, ptis, f. (avi neptis), terza ni- alqm a similitudine parentis, Cic.
pote. Suet. ed a. abl*4>j^alTo, ònis, f. (abrogo), abrogaziotie,
.Ibiioba, ae, m., Abnoha, le montagne Mas,
cassazione, legis, Cic.: legis Oppiae, Val.
colla parte meridionale della Sdoa Nera ab-rogo, atum, are, I) (t. t. di atti
avi,
(dove nasce il Danubio). pubbl.) in seguito a domanda fatta al po-
abnooio, are (ab e nox), pernottare, passar polo, quindi mediante solenne conclusione,
la notte fuori di casa, Sen. ed a. a) revocare, abrogare una legge preesistente
abiioriilis, e (ab e norma), fuori di regola, (cfr.derogo), Cic. b) revocare alcuno da un
irregolare, sema nonna (di nessuna scita), Hor. impiego, da una carica politica, togliere, alci
Bat. 2, 2.3. magistratum, Liv. II) trasl., togliere, alci
ab-nìio, abnui, abniitturus, ere, accen- fìdein, ad alcuno il credito, Cic.
nare di no, con cenni, gesti, par tic. della abroloniiiii (habr'utonum), i, n. (àppó-
mano, negare, dir di no [contr. annuere, acci- zo'jo^), abrotono, sorta d'erba medicinale
pere, concedere, polliceri), a) di jìers., assol., Hor., Cels. ed a. —
Flur. eterocl., abrotoni
.,

Cic: alqd, Cic: coira.cc. e Z'infin., Cic: ra- graves, Lucr. 4, 123.
ram. de alqa re, Sali, b) di e. astr., tu>n aceon- al)-i'uiii]>o, rupi, ruptura, ere, I) strap-
gentire, ricusare, impedire, Tibull. e Plin. pare, sciogliere, spiccare con forza, a) propr.,
ab-niilo, are, accennare di no col capo ; alqd, Liv. b) trasl., abr. se, sciogliersi da al-
negare, scg. dalVa.cc. e Tinfin., Enn. tr. in Cic. cunché = sbrigarsene,liber arsane, ìaXxocimo,
de or. 3, 164._ Cic. II) squarciare, strappar via con violenza,
abulvo, levi, Ittum, ère, far andar via a) propr., alqd, Verg. e Liv. b) trasl.: a) offen-
= ridurre a nuHa, distruggere, a) materialm.: dere, violare, faS, Verg.: fidem, Tac. P) tron-
alqd, Verg.: alcjs corpus igni, Tac. ì>)politic., care =
prima, del tempo, ovv. d'un tratto,
moral. e spirit., annientare levare per sem- = inopinatamente, vitam, Verg.: medium ovv.
pre, togliere del tutto, mettere in disparte, porre inceptum sermonem, Verg.: studia, Quint.
in dimenticanza, abolire, Verg. ed a., alci ma- abriipiu, avv. col compar. (abruptus),
gistratum, Liv.: partic. una legge, una costu- propr. in modo rotto, spezzato, quindi
manza, uìia consuetudine, un editto e sim., trasl. = improvvisametite, repentinamente, a)
abrogare, abolire, sopprintere, Liv. nel discorso, incipere, ex abrupto, senza esor-
ìibiìloiitCO, olèvi, ore, andarsene man mano, dio, Quint. P) nclVagire, improvvisamente =
spegnersi sema aecoì-gersene, senza traceia, di precipitosamente, con precipitazione, seonaide-
c. astratte, Liv. e Verg. ratamente, inconsideratamente, Justln.
allolIlTo, Onis, f. (aboleo), l'abolire, H rivo- abi'uptlo, ònis, f. (abrumpo), I) U rom-
care ; abolizione, revoca, abrogazione di una jìersi, CIc de div. 2, 84.
rottura, corrigiae,
legge, ecc., Suet.: con e sema l'acti = amni- IIj ad Att. 11, 3, 1.
trasl., divorzio, Cic.
stia. Suet. e Quint. abruplus, a, um, part. agg. col compar.
abolla, ae, mantello a doppio giro, mantello e superi, {da abrumpo), rotto, spezzato, I)
«rto prr ì-i i^tirariri dal eattivo lenipo, Suct. ed a. propr. =
erto, ripido, scosceso, dirupato, Ca-
abomino, are, forma arcaica per abomi- tuU. e Curt.: sost., abruptum, i, n., ripida^
nor; pass. Cperf.) in Liv. (31, 12, 8) e (part. dirupata altezza burrone, precipizio, erto pen-
perf.) in Ilor. epod. 16, 8. dìo, sing. nei poeti, plur. in Plin. ep. II)
ab-oniTnor, àtus sum, Sri, quasi togliere trasl.: a) in gen., solo sost., abruptum, preci-
un Oracn, divertire il cattivo augurio, quindi pizio, china, rovina, Tac. b) detto del discorso^
: ,

9 al;s absolvo 10
spezzato, rozzo, rotto, Quillt. c) di Cnndtcre, da un luogo, lasciarsi dietro, ahbantlonare
timo, rozzo, tli/Jìcile, sdegnono, contumacia (V.), Verg.: /?//., pueritiam, Sen. b) coprendo, sot-
Tac: cso^t., per -àhrxipta , sd( (/nosamente,Ta,c. trarre (dio sguardo, togliere di vista, occultare,
ahs, V. 2. a (ab, abs). nascondere,, far sparire, a.) propr.: sirOS, Curt.:
alm-ef ilo, cessi, cessum. ero, andar vìa, Capreas (del fumo), Plin.ep.: campos (di inon-
andar allontanami e Sim. {coìltr. acce-
luiuji, dazione), Sen.: stella absconditur, Verg. P)
dere), I) propr.: a) generic: v.) di pers., a trasl., nascondere, tener celato, una COndiz fu- ,

curia, e foro. Liv. Elioduni, Tac: prirlic.


: gam furto, Verg.: ìiiiserias,Curt.:25as,'?. opprimi
come t. t. milit., ritirarsi, Snarta, Xep.: ab et abscondi {contr. eminere et apparerò;, Cic.
urbe, Liv. ^) di lonalità. scomparire dall'oriz- ahscim, tis, part.
rfj abstim (V.).
zonte, allontanarsi, Liv. 3) pregn., sparire, di- al>>«enlia, ae, fabsens), assenza, lonta-
f.

sparire, ritirarsi, jani (cor) absccdct, Cic. IIJ nanza {contr. assiduitas), Cic: trasl., testi-
trasL: a) di pers.: ritirarsi da qualche im- moniorum, mancanza di t, Quiut.
presa, da c[iialcìie carica e sim., irrito in- a lisi Ilo, Tre (ab e salio], andar via, fuggire
cepto, Cic: muneribus civìlibus, Liv. P) sot- saltando, Lucr. ed a.
trarsi dalla signoria di ale, dal partito di alt-s?iiiilis, e, dissimile, comun. con una
ale, allontanarsi, aOliandonare, alci, Ov. h) di negaz.. Caes.: coMat., Suet.
e. inan.: a) di condizioni, andarsene, sparire, ahsgiiihTaegis, a, nm (absinthìum). nicsco-
Ov.: di stati deiraììimo. Tar. <^) allontanarsi, lato con assenzio, assenziato, Sen. SUaS. 6, 10.
staccarsi, dimintcendo {contr. accedere), regno alisi nlliTii III, li, n. (àòivOtcv), assenzio
{di città). Liv. (Artemisia absinthium, L.), Lucr. e Quint.
absoessilO, ònis, f. (abscedo\ allontana- — Fig., tjualrosa d'amaro, ma salutifero icontr.
mento, l'andarsene, il ritirarsi {cOntV. aCCessio), meli, Quint. 3, 1, 5.
Cic. Tini. 12. § 44. alisis (hapsis), sTdis, acc. sTdn, f. (à'j»'-;),

nlii«ce!»<«u<«, US, m. fabscedo), dipartita, curvatwa (di UH arCo), arco, volta, Plin. ep. 2,
partenza, l'tdlontanarsi, allontanamento, a) di 17, 8.
pers., '\'erg'.: continuus, assenza contimiata, alt-sìsio, stVti, ere. andar via da un luogo
Tac. b) del sole, Cic. = aiiontaiunsi, I)propr., assol., Plaut.: luco,
nl>«(cI(!o, cìsi, cìpum. ere (abs e caedoì, Verg.: come 1. 1. milit., ab signis, Caes.: ovv.
tagliar via, recidere, troncare, I) prOpr.: caput, sempl. signis, Liv. e così assai., Tac: di
Cic: ramos, Caes. II) trasl.: a) disgiungere, e. inan., ab ore, sprizzare (di scintille), Verg.
separare, dividei'e, exercitum in dua-; partes, IIJ trasl., da un'attività, astenersi, obsidione,
Caes. partic. la voce, troncare, far tacere,
: Liv.: sequendo, Liv.: spe, Liv.: coZr infin.,
Quint. b) tagliare = togliere, impedire, aquain, Liv.: assol, ne absiste, non lasciare, Cic.
Liv.: spsni alci, Liv. ed a.
ab-«iciii(lo, scì'di, scissura, ere, distaccare, absolnie, avv. con compar. e superi.
toglier ficr, I) propr.. tagliare, strappare^ ve- (absolutus), compiutamente, compìetam,, pie-
steni, Curt.: venas, Tac: tunicam a pectore, nam., perfettam., Cic. ed a.
Cic: II) trasl.: a) staccare^ dividere mate- a!»s«lulTo,ònis,f. (absolvo), lo slegare,
rialm., terras Oceano. Hor. b) idealm' nte trasl., I) liberazione, assoluzione; partic. die-
a) leparare, dividere, innnc soldo, Hor. p) tron- tro Sentenza {contr. damnatio, condemnatio),
cftre = togliere del tutto, rapire, reditus alcjs,Cic: majestatis, dal delitto di lesa
dulces, Hor. maestà. Cic. II) compimento, perfezione, Cic.
ahseTse , avv. (absci^^us), propr., ta- a!>«i»8rslorTHS, a, um (absolvo), apparte-
gliando via: trasl. =
in breve, ristret- nente air assoluzione, assolutorio {contr. da-
tamente, in riassunto (del discorsoj, breviter ranatoriusì, sententiae, Sen. rhet. : tabella,
et abscise. Val. Max. 3, 7, ext. 6. Suet.
alt«ioT<!<To, ònis, f. (abscido), il ta gì i a r um, part. agg. con compar.
alt«i>r»liliiss, a,
via; trasl., il troncctre a mezzo il discorso, e superi, {da absolvo), compiuto, perfetto,
aposiopesi (à7:oGitò-v;a'.s), Cornif. rhet. 4, 67. completo, quindi anche incondizionato, non cir-
iilisoTsuK, a, uin, part. agg. col compar. coscritto, assoluto, Cic: adjectivum abs., al po-
(da abscido), tagliato via. trasl.. s.) di sitivo (contr. adj. comparativura, al compa-
luoghi, ripido, erto, Liv. b) di discorso e sim., rativo), Quint
troncato, spezzato (contr. plenus, latus), Quint. ali-solvo, solvi, soliitum, ere, slegare,
e Plin. ep. sciogliere,l)propr., Plin. e Seriori. II) trasl.,
ab<«eon(lT!v. avv. (ab=conditus\ nasco- sciogliere, a) liberare, se a Fannie, Cic: col-
stamente; detto del discorso, a) rispetto Tabl., alqm regni suspicione, Cic: col genit.,
alla forma, oscuramente, in modo oscuro, impli- timoris, Sen. b) in tribunale, ecc. assol- =
cite et ab-condite (contr. patentius et expedi- vere {contr. damnare, condemnareì. assol., ovv.
tius), Cic. de inv. 2, 69. b) rispetto al conte- costruito col genit., Cic, ovv. coirahl., Liv.,
nuto, oscuramente, in modo recondito, disseri, ovv. con de e Tabi., Cic. e) spicciare, a) al-
Cic. de fin. :ì. 2. cuno, tanto in gener. quanto in partii-, uh
alt«ieoii(litim, a. um, part. agg. [da ab- creditore =
pagare, soddisfare, Ter. p nel
SCOndo), nascosto, ignoto, celato, segreto, riposto racconto, trattare, spicciare, alqd quam pau-
e sim., Cic. ed a. cissimis, spicciar un argomento molto in
abs-eonilo, condi (raro condTdi), condt- breve, Sali.: assol., paucis de alqa re. Sali.
tum ovv. (più tardij consum, ere, nascondere, Y) pregn., sbrigare
=
compiere, completare,
occultare, a) mediante scostamento, al ge- render perfetto, condmi-e a fine, a perfezione
neric: gladio8,Cic. ?) facendo vela, partendo {contr. inchoare), Cic.
. ,

11 absonns absom 12

ab-^ìinus, a, uni, fuor di suono, vitutem, Caes. II) trasl.: a) generic: alqm
ah sono, J) propr. , , utonato discordante ex comitatu clarissimoruni virorum, mandar
aspro, sijarbato, VOX, Cic: di pers., vocc absoni, via. escludere, CAc: se a corpore, liberarsi, scio-

Cic. JI) trasl., cUe non è in armonia, seoncor- gliersi (detto dello spirito), C'ic: coU'indicaz.
diiutc, liifforme, sconvt'niente a q.C, a))Soni a del dove? =
condurre (da) a, trascinare (da)
voce iiiotuj;, Liv.: col dat., Liv.: as$ol., Lucr. a, ad bellicas laudes, Cic: a bono in pravura,

al»-«orb?o, sorbui {anche sorpsi), sor- Sali, b) tirar via —


rimuovere, allontanare, di-
stogliere, alqm ab alqo, Cic e) distogliere da,
Tituni, ere assorbire, int/hiottire, Hor.: di acqiic,
,

Ck.: fifl; assorbire, Cic. a rebus efcrcndi.s, Cic. d) distogliere, liberare


alisp . • • f V. asp . . (da un bene o da un malej, a bonis, a malis,
ak«>-qiio, prep. colYsibl., tolto, I) tolto Cic: a scrvitio, Cic: se a consuetudine, Cic:
ipoteticamente := se non, in prop. condizio- se a sollicitudine, Cic.
nali, absque te csset, se non fossi tu, se non aks-lrudo, trùsum ero, propr.,
triìsi, ,

7ni assistessi tu, Piaut.: absque lioc esset, se Sp i ng cr V i a quindi occultar bene, nascon-
;

non fosse lui, Ter. II) come tolto realmente: dere, se in silvani, Cic: sese tectnm inter et
n) ftioreM, eecetto, absque Auffusto, Aur. Vict. laqucaria. Tac: trasl., veritatem in profando
fciseiijsi/.absquo sontontia.sfw^'Cf volerlo,Q,nìnt. penitus, Cic.
alisir-iiiìiis, a. uiìi {alis e TP^IMUM, donde aksirusii«i, a. um, part. agg. (da abs-
toinetuni, toimikntus), che jion è dedito a be- trudo), ben occulto, nascosto, astruso, a) dì
vande inebbì-iuuti, che non beve vino, astemio c. inan., insidiae, Cic: disputati© abstrusior,

(contr. temulentiis, vinolcntus), Varr. fr., Hor. Cic, di persone, chiuso, dissimulatore, di ca-
ed a. rattere, Tac.
ahs-lorsro, tersum, ère, asciugare,
tersi, ak-suiii, abf'ui fafui), abesse (aggiungi ab-
t.-njere, astergere, I) propr.: a) mandar via forem od aforem, abfore od afore, abf ùtiìrus
tirgcndo, Cic: come 1. 1. dd linguaggio mari- ovv. àfutùrus), esser lungi, esser via (cOntr.
naresco, reinos, quasi radersi a vicenda per la adesse) e iirecis.: I) in seguito ad un o v i- m
gran vicinanza delle navi, frangersi (dietro mento (assenza), A) propr., esser disunite,
sfregamento), Curt. h)pregn., pulire tergen- non esserci, esser lungi, assente, ab ed QX
do, ripulire. Ter. II) trasl., togliere, cacciar urbe, Cic: ab alqo. Cic: domo et foro, Cic:
via q.C. di spiacevole, nictum, doloreni, Cic. assol., nulla, lege abesse (detto di esilio), Cic.
al>«i-lerreo. Vii, itum, ère, distogliere spa- B) trasl., a) di e. astratte, mancare, esser
rentando, alterrire, I) propr.: alqm, Cic.: ab estraneo (div. da deesse mancare, deside-=
alqa re, Cic. II) trasl., da un disegno, ecc., rarsi), col dat., abest historia litteris (dalla
trattenere, distogliere, alqill, Ter. e Suet.: alqm letteratura) nostris, Cic b) alci ovv. ab alqo,
ab urbe oppugnanda, alqm vitiis, Hor.
Liv.: non esserci col proprio aiuto, mancare, non aiu-
altslTiieiis, entis, part. agg. con compar. tare ale. (div. da deesse = abbandonare ale,
e superi, (da abstineo), che si tietw lontano fraternum nomenP.R.
lasciare), Cic: longe iis

(dall'illecito), astinente = disintercssato, afuturam, non gioverebbe loro nulla, ecc.,


Cic: col genit., Hor. — Deriv. avv. ak^ti- Caes.
iientr>r, Cic. II) riguardo alla posizione (distanza) di
altstTiifiilTa. ae, f. (abstineo), il tratte- un dato punto (nello spazio o nel tempo),
nersi da una cosa, a) come atto, col genit., esser lungi, lontano, distare, A) propr., dì
conviciorum, Sen. — Partic, lo astenersi, asti- pers., luoghi, ecc., aequo spatio, Caes.: mi-
ìien3a (.^ il conservar la giusta misura) nel libus passuum quattuor, Caes.: ab urbe milia
mangiare e nel bere, a vino, Cels.: e preqn. passuum CC, Cic: bidui (se. iter), Cic: quo-
(aSSOl.), il digii<nare., il patir la fame, TaC niam propius abes, perchè tu sei piti vicino,
b) come qualità, astinenza dalle cose illecite, Cic. B) trasl.: a) generic, essr»- /ii»i;/i, longe a
quindi ora -- spirito di.stiitwcA-.soto, disinteresse spe, Cic: procul seditione, Liv.:ille longe abe-

(contr. avaritia, cu])iJitas), Cic: ora in- = rit,ut credat, egli sarà ben lungi dal credere,
intctneratu {sinon. di Sanctitas),
tegrittX, vita Cic: e così pure impers., haud nniltum o non
Quint. longe paulum (non parum) o nibil abest,
aln«ilTii?o,ui,eDtum,cre (abs e teneo), «encr quin, etc, non ci manca molto, ci manca poco,
lontano, trattenere, a) att.: manus a se, Cic: nulla; non si è molto distanti da, ecc., Cic,
alqm a cibo, farlo digiunare, Cels.: vira finibus, Caes. ed a.: cosi anche abesse non potest,
Liv.: manum, Ter.: pregn., abst. alqm, mettere quin, etc, Gracch. in Cic: quindi tantum
alcuno in dieta, farlo digiunare, Sen. b) rifl., abest ut . ut, tanto è lontano che, ecc., Cic;
. .

abstincre .se ovv. scmpl. abstinere, tenersi lon- nella seconda propos.. ut etiam, ut quoque,
tano, astenersi, sc ab alqo, Cic: sc ostrcis, Cic: (u'vQ..:più di rado ut c^ ntra, come mLiv. 6,31,4.
abst. faba, Cic: injurià, Cic: pm raram. b) essere lontano, quindi esente, libero, da q.C.
coli' indica z. <i da che cosa? » col genit., di spiacevole, a culpa, Cic: col dat. dolori, di-
Hor.: coll'acc, Liv.: co/i'infin., Suet.: se abst. menticarsi, scordarsi un dolore, Ov. e) da
col ne e il r.ong.; acf^re ovv. non ab.st. con cose pers. sconvenienti, spiacevoli, che ap-
quin quo minus e il cong., Liv. e Suet. portino dolore, nella formola desiderativa,
ak-sto, are, star lontano, longius (contr. absit =
sia lungi, Dio tolga, carnifcx absit a
propiu.s .stare), Hor. art. poiit. 362. corpore civium Eom., Cic: e partic. absit in-
aks-tralio, traxi, tractum. ore, tirar via, vidia verbo, Liv., e sempl. absit invidia, Curt.:
strappar via, trascinar via, I) prOpr.: ju- sia detto senz' arroganza, senza superbia.
menta, Liv.: naves a portu, Liv.: alqm e sinu, d) tenersi lontano, e quindi essere avverso, a
alqm de raatris complexu, Cic: alqm in ser- periculis, Cic: a Consilio fugiendi, Cic. e) esser
13 absumo Acadeiuia 14

lungi ria q.C. 6 quindi non convenire, a prinripis bondanza, col genit.. rerum omnium, Cic:
persona, Nep.: a consuetuilinc soniiiiorum,Cic. amoi-is, Cic: assol., secondo il contesto, ora
f) estiir aneor lungi da nUunclu':, e quindi non a) di ciìji, indigestione., peso allo StOViacO. Suet.
rngginngere, a nitore Ciceronis, Quint.: virlute CI. 44. b) di dero , o, di beni, dovizia, ric-
alcis. Hor. g) (lilferire, esser diverso da q.C, chezza. Tac e) dfl discorso, sovrabbondanza,
roìi longe a si-clcrc', Cic: quindi in ixiragoni, juvj;nilis,Quint. 12. 1. 20.
essere piìi in alto, aotlemimi ai disopra, aver altlllKliilTo, ònis, f. (abundo). U sovrab-
vantaggio sopra, ecc, esser siipei-iore, eCC lon- bondare, lo straripare, verni fluminis. Fior.
4,
gissitne a te, Cic: opp. esser pUt tdibasso, 2, 27.
inferiore, star sotto, niulinni ab iis, Cii\ — allunile, avv. (aliundus). in snvrabiwn-
Deriv. il partìc: iìhyn!ns,i\?. assente {contr. danza, abbondantemente, piìt che a sufjieienza,
pracsens). a) di pers.: me absente, durante la OVV. abbastanza, Cic: sost., con e senza ge-
mia assenza, Cic: absente nobis, Ter.: di al- nit., milii abunde est, si etc, Plin. ep.: poten-

cuni, che quantunque in Boma, non pren- tine abunde, Suet.


devano parte ai pubblici brogli, per concor- SÌI>-Un<lo, avi, atum, are, straripare, tra-
rere alle cariche, ecc., Cic. ed a.: e di alcuni boccare, scorrer sopra, uscire, I) prOpr., dì
che non comparivano davanti al tribunale, fiumi, ecc., Tibull. e Liv. 77j trasl.: a) quasi
Cic. b) di luoghi ed altre cose, lontano, Hor. venir giù a torrenti, qìl.indi provenire in gran
nli-sfinio, sunipsi, snmptum, ere, pm'tar copia, de tcrris abundant horbarnm genera,
vìa, a) COììSumando, mandar a male, eon.sìi- Lucr. b) aver qualcosa in abbondanza, in so-
mare, dissipare, a) generic.: frugum alimenta, rrablwndanza, in (juantità maggiore della co-
Liv.: pecuniam in alqd, Siiet. p) il tempo mune, esseì' ben foi-nito di q.C. (contr. egere),
fpartic. il tempo che sarebbe destinato ad casco, Cic: ingenio et doctrinà, Cic: assol.,
altro), perdere, sprecare, tempus dicendo, Cic: della natura, Cic: e pregn.. di pers.. aver in
iuter has cogitationes bidunm, Curt. b) di- (juantitii. = esser ricco, Cic c) esserci in abbon-
struggendo, a) e. inan., distruggere, amntl- danza, Cic.
ìare, nel paSS. anche perdersi, svanire, andar- altìÌMO, ònis, f. (abutor), come t. t.retor.
sene, domos. detto del fuoco, Liv.: ungula = V.!X,zdypriCic,. uso d'una parola in signif, im-
absumitur. Ov. P) strappar via, annientare, uc- proprio, catacresi, CÌC. ed a.
cidere, ìlei pass, anche andarsene, perdersi, ahri«<7vc. avv. (abutor), impropHamente,
morire, multos, di contagio, Liv.: absumi ve- per catacresi (contr. proprie), Quint. ed a.
neno, morir di v., Liv. e) rar. nel senso di ali-u«i4|iio, prep. colVahì. usque ab, =
semplice jMrtenza, allontanamento, quindi sino da, Verg. e Tac.
pass, absumi = ijerdersi, sin absumpta salus, all-U<«U««, iis, m. ^nbùtor), «7 consumare,
Verg. consumo (contv. usus, Vvso), Cic top. 17.
avv. con compar. e superi,
nb!£iii*<l(>, ah-filor, ùsus sum, ùti, abusare, orig.
(absnrdus), in modo
stonato, I) propr.: canere, (nelTicso arcaico) colVacc., e, nell'uso classico,
cantar stonato (di un musico), Cic. Tusc. 2, coli ahi., I) = consumare, a) dilapidare, scia-
12. IT) trasl., senza senso, assurdamente, inet- lacquare, divitias. Sali, b) fare l'uso piìt com-
tamente, respondeie, Cic: haud ovv. non abs. piuto di q.C, usare completamente, usufrttire
dixit, seg. daiVa.cc. e daWinfin., Veli, e Tac del tutto,giovarsi di q.c.,otìo,Cìc.:ììkero menda-
ali-ìsnr«!im, a, um, agg. con compar. e cio, Liv.: valetudine Justin. IIJ usando di
viri,

superi., stonato, I) propr., stonato, detto di q.C, convertirla a q. scopo. a) usare a q. scopo,
suono e voce, Cic. JJ) trasl.: n)sema senso, sagacitate canum ad utilitatem nostram, Cic:
assurdo, Cic. b) inabile, inetto, Cic. errore bostium, giovarsi, opprofttnre, Liv.
antis, part. agg. con com-
al»iiii<lan<i, b) (in cattivo senso), abusare, patientia nostra,
par. J superi, (da abwnào), straripante, sov7-ttb- Cic: judicio ac legibus ad quaestum, Cic: hoc
bondante, I) propr., di fiumi, C\c. 77) trasl., conventu prò summa solitudine, Cic. e) usare
abìtondante, 1) =
fornito a dovizia di q.C, in senso improprio, verbo, Cic
a) di ogg. materiali, col genit., lacti<5, Verg.: JLbf'dim (Abydos), i, m, e f. ('Ap'jòo^, 5
omnium rerum, Nep.: assol., cena. Suet.: di ed i] forma second. Abjdum), Abìdo. città
;

2'>ers., che possiede a dovisia, che possiede molto, delVAsia Minore mlV Ellesponto, di fronte
ricco, dsvizioso (contr. egeus), Cic. b) ricco a Sesto; ora villaggio di Aidcs od Avido,
(li ogg. immateriali (contr. parcus. inops), col- celebre per In Icggfnda di Ero e Leandro.
Tabl.. rerum copia, ingenio, Consilio, Cic: as- — Deriv.: Abjdciuis, a, um ('APoSY|Vóc:),
sai., di oratori e di discorsi=iargo, concettoso, di Abido, Abideno, COmC SOSt., UH Abideno,
ricco, abbondante (contr. inops), Cic: in cattivo detto partic. di Leandro.
senso =prolisso (contr. pressus), Quint. 2) ab- 1. ac, corgiunz., V. atque.
bondante, sovì-abbondante (in .fenso buono, più 2. sìo =
ad, in composti davanti a e e q.
forte che copiosusì. abundante multitudine .4 e a dr lilla,ne, f. ("Aya?r,jista), Acca-
freti, superiorità delle forze. Liv.: quindi ex demia, 7) bosco ameno, dittante sei stadi da
abnndanti, per un di più, Quint. Atene, sacro iìi origine all'eroe Academo od
abiindanler, avv. con compar. e superi, Echedemo, con un ginnasio, nota scuola di
(abundans), abbondantemente, in quantitii, co- Platone: quindi meton., la filosofìa accade-
piosamente, a) generic. (contr. anguste), Cic mica, la setta a., la quale subì ì;arie modifica-
b) nel discorso, ampiamente, facondamente zioni, A. vetus e nova, Cic: e adulescentior A-,
ieontr, presse), Cic. la nuora Accad.. Cic. ILJtTasL: a)il ginnasio
ìibundaiilTa, ae, f. Tabundo), lo stra- di Cicerone nella sua villa presso Tusculo,
ripare^ trasl., abbondanza, copia, sovrab- che egli, come seguace della filosofia accade-
15 Acadonius accendo IS

mica, chiamò così ad imitazione deir Acca- importunarlo colle visite), Cic. d) comparire
demia greca, b) iì podere così nomato da all'incanto come o/ferente, ad hastam, Nep.:
Cicerone nd imitazione dell' Accademia Ate- e così ad illud scelus sectionis, Cic. II) trasl.:
niese, situato in Campania, tra Pozzuoli e a) generic: a) di pers., has naturae partes,
il lago d'Avernn, dorè f^ic. scrisse gli Aca,- avvicinarsi a = ricercarle, Verg., ad amici-
deniica. — Der iv.: .4<*aileiiiieu<i, a, um, tiam Fh'\\ì\)Y>'ì. gìiadagnnìsi, Nep.: quo propius
(''J^-/.y.tr\S.'.y.6c.). Il aiìpm-tPuenU^ all'-lccadeìtiia al niortem accedam. quanto x>iù m'avvicino
.Jteniesc, Acctitlonico, J)llÌlosophÌ. C'ic: j)/«r. alla morte, Cic. |j) di e. inan.: voluntas vostra
SOSf.. Acadeniici, Gruni. m., yli Accademici, i accedit ad poètani. si volge al poeta, Ter.: ma-
seguaci della fiìos. aecadem. (platonica), A. VC- nus estrema accedit operibus, si dà l'ultima
teres, Cic. Jì)appartenentr, riferentesi al- mano, Cic: accedunt anni, vien la vecchiaia,
l'Accademia di Cicerone, accademico, quae- Hor.: alci animus (coraggio) accedit, Cic. b)
stio. Cic: phir. sost., Academica. òrum. n., accedere a q.C. imprendere q.C, darfi, parteci-
titolo di ìina nota opera di Cicerone, Cic. pare a q.C, ad rem publicam, ad causam, ad
.4csideiiius, i. m. ('Ay.àSr,jio;). Aeademo, "vectigalia, ad periculum, Cic. e) acconsentire
eroe greco, cui in origine era consacrata ad una pjcrs. O cosa, adattarsi, accedere, ac-
V Accademia in Atene. contentarsi {contr. abliorrère ab etc), ad alqm,
ìiorilanlliis, Tdis, acc. ida, f. (àxaXav9tg), Cic: ad coudiciones,Cic.: col sempl. acc, T&c.i
cardi'ììino, V. rtr. gè. 3, 338. col dat.,QuÌnt. à) avricinai-si, accostarsi, cioè
1. a4-niilliiii«. m. e f. (6 ed r, ày.avGo?),
i, esser simile, propius deo ovv. ad deos.Cic: alci
J) acanto, brancorsina (Acanthus moUis, L.), proximum,Cic. e: come aumento, aggiungersit
erba leggiadra, gradita alle api. piantata di apparsi, accrescersi, crescere (contr. decedere,
spesso sull'orlo delle aiuole ed imitata in recedere, deminui, auferri), quo plus aetatis ei
opere d'arte, su colonne ed abiti, Verg. e quanto più invecchiava, Cic: ad
accederet,
P1ÌD. IIJ pianta spinosa dell'Egitto, detta causam accedit novum crimen, Cic: annus
anche acacia, che i moderni vogliono iden- tertius accedit desiderio nostro, Cic: pretium
tifirare colla Mimosa nilotica (L.), Verg. accedit agris. cresce. Plin. ep.: huc accessit ma-
e Veli. nus Ventidii, si aggiunse, Cic: quindi la locu-
2. .4oanllnis, i. f. ('Ay.avGog), Acanto, zione huc accedit ovv. eo ovv, eodem accedit
città marittima sulla punta orientale della = « cjò si aggiunge, huc accedit sumiiius ti-
peni'fola Calcidica (di MacedoniaJ; oggi mor, Cic: eo accedebathortator assiduus Sal-
Hierisso. lustius, Cic: accedit eodem vulgi voluntas,
.Ikonrniìn. ànis, m. ('Ay.apviv), Acamano, Cic: e così spesso accedit huc {ovv. huc ac-
jjlur. .4onrn!lin»s, uni, acc. as, m. CAy.ap- cedit), accedit eo (ovv. eo accedit), e sempl.
vàvì;), gli abitanti delVAcarnania, gli Acar- accedit col quod o coìTnt e il cong., Cic: così
yiani, amnis Acarnanum, VAcheloo. Agg., — pure ad Appli Claudii senectutem accedebat,
.4cnrniiiiii«t. a, uni, acamano, Nep. Tliem. ut CaeCUS esset, Cic. f j toccare (in sorte), alci, Cic.
1,2. —
J)c r i V.: /tenrnanìn, ae, f. ('Ay.ap- acceleralTo, ònis (accelero), accelera-
vavfaì. Acarnania, regione della Grecia, tra zione, Cornif. rhet. 3, 23.
TEtolia e l'Epiro, anche oggi Acarnania. ac-celì^ro, avi, àtum, are, J) tr., cuscO^e-

— Der iv.: .4earn!iiiìeus, a, um ('Ay.ap- rare, iter, Caes.: graduili, il passo, Liv. II)
VOCV'.y.Óc), Aearnanico, dell' A. intr., affrettarsi, dirigersi presto, Cic: CfCmO-
.4<*a«ilii<i.i. m.C A.v.'X'jZOz),-icasio, D figlio nani, Tac.
del re tassalo Pelia, padre di Laodamia, acccmlo, cendi, censum, ere (ad e *cando^
fratello di Alceste. II) schiavo di Cicerone. causat. di candeo), accendere, porre q.e, (dal
.4ooa Larentia. Acca Zarenzia, dea del ter- di fuori) nel ftioco, appiccar fuoco {contr. exstin-
rilorio romano (personificazione del terri- guere), I)propr. e meton.: 1) ^5ro^r.; lumen^
torio di Roma suoi prodotti), moglie,
e de' faces, Cic: tus, Liv.: del fuoco stesso, llion
secondo la legqcnda, del pastore Faustolo, (incendiare), Hor. 2) meton., a) accettdere it
nutrice di Romolo e Remo, madre dei dodici fuoco su q.C, accendere, foculum, Liv.: aras,Ov.
fratelli Areali. b) far splendere, far luccicare, luua radiis solis
ao-oi-llo, cessi, cessnm, ere, andare, venire accensa, Cic. II) tras!., a) generic: si haec
a, accostarsi, accedere, aiwicinarsi ad UìUl accendi aut commoveri arte possint, se ciò si
meta (contr. abscedere, retrocedere, abire, jyuò ridestare o sviluppare coli' arte, Cic. b) in-
IJpropr.: generic: a) di p';rs.: a.àurhem,
a) fiammate, accendere, eceitare l'nnimo di alc,
Cic: ad manum, V. manus; in aedes, in od ale, clamore invicem suos, Curt.: animura
Apuliam, Cic: in fnnus, seguire il corteo fu- alcjs oratione. Sali. : animum ad virtutem,
nebre, Cic: col sempjl. acc, Ariminuin, Cic: Sail.: alqm in rabiem, Liv.: bello (dat.),Verg.t
gcopulos. Verg.; Jugurtbain, Sali.: a«sol., Cic. alqm invidia, Sen.: amore accensus, Liv.: e
^idi e. ùm>i.: accedit ad aures sermo, Ter.: così alqm centra alqm ovv, in alqm, istigare,
nomen faniaque ad nos accedit, Liv. febris : Sali, e Tac. e) stato, mia condizione, su-
uno
acoedit, viene (contr. decedit), Cic. b) rivoi- seditionem, proelium, Liv^
scitare, accendere,
gpfsi, arviciixarisi ad alc. pregandolo, doman- partic passioni e sim., spera, invidiam, Liv.:
dando il suo aiuto, ad Caesarem, Cic. c)«itì- CUram alci, Liv. d) aumentare, accrescere, vim
cinarni, apprensarai ostilmente, assaltare, venir venti, Liv.: pretium, Sen.: partic passioni
contro, ad moenia, Liv.: ad has XIV cohortes, {contr. sedare), discordiam, sobillare, ecci-
Pompei, in Cic muros, Nep.: muris (dat.),
: tare, Liv.: fiduciam Tyriorum, confermare,
Liv.: ad eorfu* alcjs, Cic: e così ad alqm cora- Curt.: dolorem, pertinaciam, Tac: vitia, Ov.:
minu?, farsi ben vicino ad uno (scherz. = intempcstis remediis delieta, Tac.

17 accenspo acciugv 18

ac-consìro, ère (ad e census). anci-ivprc, piedi di ale, (supplichevole, SUpplcx), abbrac-
annoverare nel cenno, trasl. =
associare, ac- ciar le ginocchia di ale, (COme T;pOG~'!T:T£'.v),
censeor Hli, Ov. met. lo, 546. ad ])odes omnium, Cic: ad alcjs gcnua, Ter.:
acconsu»*, i, m. (accenseo), T) subalterno, genibus alcj«, Liv. b) di percezioni sensi-
donzello di inagisirato, in lioma e nelle fro- bili ^= tolpire i .sensi, giungere, arrivare finO
vincie, Cic. Il) phir. nccensi, òrum, m., sol- ad essi, a) coU'indicazioìte del senso a cui
dati soprannumerari reclìitatì dalla quinta q.c. arriva, ad auros (di suoni, parole, ecc.),

classe, e destinati a sefinirc V esercito, 2ìcr so- Cic: auribus, Liv.: ad oculos animumque, Cic.
stituire coloro che. cadevano nella battaglia, p) colTindic. della j)ersona a cui q.c. giunge,
soprannumerari; restiti, armati alla leggera, ut vox ctiam ad bostes accideret, Liv. y) «S"
detti comun. acceiisi \ehi\, perchè erano solo sol. = giungere all'orecchio, venir riferito, cor-
vestiti e non erano armati, se non quando rere (detto della fama, voce e sim. [come Ttpoj-
prendevamo le armi dei caduti, Cic. e Liv. 7:ì7:teiv]), unde (clamor) accidisset, Liv.: fama

aoccnlìis, us, m. (ad e cano), accento, ae- accidit dassem adventare, Liv. II) trasl.: ad
[come vers. del greco TipoocoSta) di
eentiiazione un oggetto, riattaccarsi, connettersi, come q.C,
uvaparol'i, di una sillaba, Qiiint. ed a. di spjeciale, riferirsi, appartenere, cetera, quae
noocptiiliis, a, nm (acccpto), accetto, qno buie generi accidunt, Quint. b) accadere, avve-
sit acceptatius, Sen. ben. 2, 7, 3. nire, darsi il caso (scmpiTC colVidea di caso, di

aOOt'IJlTo, onifJ, f. (accipio), il ricevere, ri- cosa inaspettata, impreveduta, come il Tipos-
cevimento, Cic: frumenti, Sali. nt~T£tV greco), col dat. pers. =
accadere, ca-
««•copio, avi. atum, are (frequent. di ac- qua acciderent, se mai si
pitare, negotia, si

Cipio), ricevere in bel modo, ripetutamente C presentasse qualche affare. Cic: si qua cala-
regolarmente, argentum, Plaut.: mercedes a mitasaccidisset, Cic: si quid adversiaccidisset
dibcipulis, Quint, (contr. si quid secundi evenisset), Nep.: accidit
noco|)lii«>, a.tim, part. agg. con compar. ìbrtunis omnium pernicies, Cic: si quid gra-
e superi. Ula accipio), accetto =
ben Visio, desi- vius ei a Caesare accidisset, se Cesare si fosse
derato, amato, detto di pers. e cose, con e comportato severamente verso di lui, Caes.
senza alci, Cic. Quindi partic: a) accidit, si dft il caso, avviene,
aocci'so, ìjre, in manoscritti ed edizioni, quod, Cic; colVin-
coll'ut e il coìig. ovv. col
invrce di arce-so (V.). fin., Cic. quid nbi accidat (od accideret
p) si
acOCSsTo, ònis, f. (accedo), Vaecedere. rac- od acciderit od accidisset), cioè aa) con e
costarsi, ravvicinarsi, ]) propr. (contr. alisces- senza adversi =^ se a lui dovesse incogliere
sio). di pers., ad corpora, Cic: passivo, suis ac- g.c, di male, un caso triste, un infortunio (in
cessionibu.', colle udienze, che egli dava, Cic: guerra, ecc.) e sim., Cic. pp) con e senza
d,i e. inan., morbi, accesso, Saet. Il) trasl., humanitus. .se gli dovesse incogliere q.c. di
aggiunta (che accresce), aumento, accresci- ciò che suol accadere agli uomini, modo eu-
mento, I) come atto: pecuniae, Nep.: dignita- femistico per dire se dovesse morire, se tnai
ti<, Cic: virium, Liv. 2)meton., come oggetto morisse, Cic e \ cll. c) riuscire, andar n finire,
che si aggiunge, aggiunta, aggiungimento, con- bene, Plaut.: hoc qnor.^um accidat. Ter.: si
tinuazione, accessionern adjunxit aedibus, Cic: secus ovv. aliter (altrimenti =
non secondo
accessio punica belli (di Siface), Liv.: come si desidera) accideret, Cic: centra opinionem
1. 1. fìlos., aggiunta determinante, Cic Ac 2, accidere.Caes.: peJHSvictoribusSequanis quam
112: come termine di finanza, ciò che ag- Aeduis victis accidisse, andò peggio, Caes.
giungevasi come soprappiù ai tributi che si 2. accTilo, cidi, cisum, ere (ad e caedo),
pagavano alla repubblica o al padrone, opp. fagliare, I) propr.: arborem, Caes.: crines,
tributo estorto, giunta, tassa pagata in soprap- tosare, Tac: pregn., dapes, consumare,Y erg.:
piii (contr. àecessìo, diffalco, deduzione), Cic. XJ) trasl., debilitare, snervare, distruggere, ro-
aoecssiìs, US, m. (accedo), l'avvicinarsi, av- vinare, nel passivo anche cadere in rovina,
vicinamento (contr. abscessus, decessus, disces- andar a fondo, corrompersi, robur juvcntutis,
sus, recessus), I)propjr. emeton.: a)generic., Liv.: res hostium, Liv.: così pure accisae
di pers., ad urbem, Cic: di e. inan., solis, res, Cic.
Cic: lunae, aestuum, il crescere, Cic. b) ac- ao-oinso, cinxi, cinctum, ere, Cic, cin-
cesso, adito ad ale, V. e) mcton., accesso, come gere, cingere attorno, IJ propv.: a) la Spada,
lHogo,JA\\: ad iiisulam, Suet. II) trasl.: ad res lateri eiiseni, Verg. gladiis accincti, Liv.: e
:

ssi\uta.T(ìs,inclinazione istintiva a, ecc. (contr. pregn., turmas ad munia peditum, apparec-


recessns a rebus pestiferis), Cic: ad causam, chiare, mettere in arnese, Tac: quindi miles
accessione (contr. recessus, ritirarsi), Cic. acciuctus, soldato pronto, in arme e bagaglio,
AocTànus, a. um, V. Attius. Tac. b) un abito, feminae accinctae pellibus,
aceidens, entis, I) partic. di acctdo (V.). Tac II) trasl.: generic, armare, allestire, do-
II) sost., accidens, tic, n., accidente, circo- tare, fornire, a) con, di uìi istrumento e sim.,
stanza estrinseca, -i cjiipaprf/.ós ; plur. in solam. mediale: accingi iisdem armis, facibus,
Sen. e Quint. Verg. b) di un aitilo, assistenza e sim., alqm
1 aecTdo, cidi, ere (ad e cado), cader presso,
. paternum ad fastigium,Tac.: rifl. acc. se e me-
cader sopra, cadere a, I) propr.: 1) in gen., di diale accingi, armarsi, fornirsi, adottarsi, a) di,
pers., ad terram. Plaut.: di e. inan., in mensas con q.c, se juvene, adottarsi un giovane
(detto di rose), Ov assol.. di armi, di proiet-
: (come sostegno della vecchiaia), Tac: studio
tili, cadere sopra, venir addosso, giunger sopra, popularium acciuctus. Tac: magicas accingier
gravius, Caes. 2) partic: a) di supplicanti artes, Verg. p) accingersi, apparecchiarsi, cor-
per ottenere un aiuto, una grazia =^ cader ai rere pronti ad «no scopo, dirigersi preparati
19 accio accipiter 20

n ntxol. Ter. e Liv.: co7i ad ovv. in e


rf.c,
come 1. 1. milit.. alqm male accipere, dare una
rnrc, Liv.: col dat., Verg.: coZrinfin., Verg. sconfìtta ad ale, Nep. ricevere per mezzo
e)

é Tac. dei semi, a) col senso esterno od interno, ma-


nc-rTo, itnm, Ire. nf tir are
Ivi (u), — terialmente moralmente, percepire, accogliere
mandar a chiamare, in sé, comprendere distinguere, aceorgersi, sen-
fnr vnnire, chiamare a aè,
.

alqm ex Etruria, Cic, tire, sensu accipi, Cic: acc oculis animove sen-
ai nropr.: pueros. Cic:
Liv. alqm domum, in curiam, sum, Cic: alqd auribus.Cic: alqd animo magis
n Benevento,
:

Rnet.: alqm ad reanandnm Romam


Curibus, quam vultu, Liv.: accipite (leggete, richia-
Tic: alqm in regnum. Liv.: alqm doctorem mate alla memoria) veterem orationem Ar-

fili'!, b) trasl.: mortem conscientia, Veli.


Cic. chytae.Cic: accipite nunc quid imperarit.Cic:
aocT|HO. copi, ceptiim, ore (ad e capio), e coir indicazione del modo, dello stato d'ani-

yrcndeìsi, portar ria, ricevpre (contr. dare, tra- mo, col quale si riceve, si percepisce, si com-
dere). I) = Séxo|iat, detto di accettare cosa prende q.C. alqd aequo animo, durius, Cic:
A) in gen.: ai in assai., volenti animo de ambobus. Sali, p) col-
offerta, riccrcre. aceetiare,
Viano: a)ofjfj.i)>an.: accipe, tene argentum, T intelligenza, colla facoltà comprensiva, com-
prendere, concepire, capire, quae parum accepi,
riaut.: acc. pecnniam. ricever denaro, Cic,
in cattivo senso =
lasciarsi pagare, cor- Cic: quindi farsi insegnare q.C, informarsi
rompere, ab alqo. Cic. ab alqo per alqm, Cic: di q.C, causam, Cic.: e imparare, apprendere,
rome t. t. commerciale, alqd (alci) acceptum haec arte accipi posse, Cic: acc celeriter quae
ferre referre o fiìcere, accreditare ad ale. una. traduntur, Nep. f) col giudizio, accogliere,
somma come pagaia a noi fnel libro dei prendere, comprendere, capire, giitdicare, spie
expensum
conti), rorì-r a credito di ale, {coutr.
gare, alqd aliter atque est. Ter.: alqd ad ovv. in

ferre. addentare ad ale. come pagato da contumeliam, Ter. e Suet.: alqd in bonam par-
fìoi), flcceptnm ferre o referre in Cic. acc tem. Cic: alqd in omen. IJv.: con doppio acc,
facere in Plin. ev.: e fig. =
attribuire a conto beneficium contumelinm (come.ec^.). Cic: con
di ale. q.C. di huono O di cattivo, esser de- prò e Z'abl., verisimilia prò veri.s, Liv.
ìiitoì-e ad ale. di alriinchè, riconoscere q.C. da, Bì pregn ..aecetlarc =
no>ì rifiutare{contr. reì-

quale, acceptum reforre, Cic, acc ferre, Val. cere. repudiare\ TOpropr.: usuram iiumquam

Max., acc. fac, Sen.: parim sponsionem acc. ab alqo, Nep.: est in non accipiendo nonnulla
facere =
a sp. discedere, Cic: e partic. sost., gloria, Cic. b) trasl., ricevere, accogliere, non

acr-eptum. i. n. e accepta.òrnm. n..t7 ricevere, respingere = accondiscendere, mostrarsi con-


Varere (covtr. expcnsiim, expensa, datai, co- tento di q.C, concedere q.C. ammettere (contv.
dex nccej)ti et cxpensi. libro dei crediti e dei abnuere, repudiare!, condicionem. Cic: pacem,
debiti, l'avere e il dare (nel registro), Cic.: Liv.: orationem, Caes.: omen, Cic: nomen,
ratio acceptorum et datnrum. Cic: quindi in nella lista degli elettori, JAv.: jnàìcìum, im.-
acceptum referre, mettere nella colonna delle pegnarsi in un proresso, Cic: e spesso nel
entrate, sennare sul registro nel conto del- dialogo, accipio, son contento, va bene, Ter.
la ver e. Cic. pi di ogg. inan.: puellam mihi e Hor.
in manum dat. accepi (raccolsi), Ter.: acc. II) in s''nso più largo ^=geneTÌc.. ricevere,
puerum in manum. cujus abavi mani-
.Tustin.: da quale q.C che ci si dia. co-
ottenere, avere

bus esset accepta (Materldaea), ricevuta. Cic: munichi, tramandi, senza che noi Vahbiam
armis obsidibusqne acceptis, Caes. b) ricevere cercata (contr. dare, tradere, reddere), ai rice-
in, sopra, in un corpo, in wn luogo, accogliere, vere q.C offerta, consegnata, lasciata, adulte-
far stare, far entrare, introdurre, a) ogq. inan.: rinos nummos prò bonis, Cic: lucrum, Cic:
atx.)prnpr.: alqd in cervic^s Csul collo, anche littera"=ab alqo, Cic: exercìtum ab alqo, Caes.:
fq.J,TÀv.: sucos ore. Ov.: herbam in potu.pren- stipendium de pnblico, Liv.: bereditatem a
<7crc. Jn^tin.: auras follibns, raccoglier e. far en- patre, Nep.: e così per eredità, sestertium vi-
trare. Verg.: di sngq. inan.. acc. onu^ (della cies a patre, Nep.: solis lumen ("della luna),
schiena, delle spalle), Cic p3) trasl., assuynersi Cic: venenum (prendere). Quint.: morem a
(come un carico) un impiego, un incarico, majoribus. Cic: plausum. Cic. b) ricevere, ot-
qualche cosa da condurre a termine, da, ammi- tenere, honorem ab alqo, Cic: muneris par-
«tsfrare, alc.is cauRam,Ter.: decumas,Cic.: ovv. tem, Liv. e) ricevere, percepire, a) sentire,
un incomodo da sopportare, hunc metum, provare, ricevere, sopportare, soffrire, volupta-
Ter. P) ogg. viventi, alqm gremio, Verg.: mili- tem ex alqa re, Cic: vulnus. Cic: detrimen-
tes urbe tectisve, Liv.: alqm in sinus suos. Ov.: t«m, Caes.: dolorem, Cic: injuriam, soffrire
ho?tem in Italiam.Liv.: trasl.. ricevere ale. in {contr. facere), Cic. P) ricevere, comprendere,
una data relazione, alqm in civitateni, in arai- udire, sapere, cum optatissimum nuntium ac-
citiam. Cic. in deditionem, Caes.: di luogo, cepissem. colVacc. e Tinfin., Cic: quae geran-
die riceve chi in esso entra, ricevere, accogliere, tur, accipies ex Pollione. Cic: partic venir a
tellus fes.sos portu accipiet, Ver?.: pavidos Sa- sapere per fama, per tradizione .storica, fama
mnites castra sua accepere, Liv, —
Partic: atque auditione accepisse, colVacc. e Tinfin.,
aa) 1-icevere, accofflirre, trattare alc. COme Ospite, Cic: accepisse ed a majoribus sic'accepisse,
alqm apnd se, Plaut.: alqm hospitio agresti, colVa.cc. e Z'infin., Cic: ut do Hercule accepi-
Ci''.: alqm regio apparatu, Cic: alqm bene, ele- mus, Cic y) imparare, apprendere, disciplinam
ganter. Cic. ^)ricerere quale, in questo od in ab alqo. Caes.
quel modo =
trattare, amichevolmente, alqm aocTpYtPr, tris, m. [f. solo in Lucr.] (ac-
leniter clementerqne, Cic: e da nemico, acco- cipio), nibbio, I) propr.: a) generic. ue- =
gliere =
trattare, alqm vebemcnter, alqm male ce.llo dì rapina, Cic b) partic: a) nibbio, fal-
verbis, Cic: alqm verberibus ad necera, Cic: e chetta, Col. ed Hor. P) falco, sparviero, Ot.
21 accitus aocumnlate 22

li) trasl. di pers. avide, rapaci, pecuniae litis tempus, apprestare un tempo favorevole,

acc, Comici. Cic: exordiuni in plures causas, usare in più


aeoTlus (adcltiis),u, m. (accio), «7 chiamare casi, Cornif. rhet. e Cic: rifl., se acc adat- =
a sé. eUiaììiaUt, Cic. ed a. tarsi, acconciarsi (sottomettersi) a q.c. quale,
.%c<'ìiis, fi. m. V. Attius. secondo q.c. o quale, ad alcjs arbitrium et nu-
aef liliiiiilio, Qnh, f. (acclamo), I) u gri- tum totuui se tìngeve et accommodare, Cic: se
4Ìare a, verso, Cornif. rhet. IIJ partic, ffridio, iiu rem ])ubiicain et ad nia^nas res gerer.das,
/Urliiata, disapprovazione clamorosa, Cic; OVV. Cic: se dicenti. Quint.: esempi, accommodare
acclamazione, grida favo-re rol i [cOìltr. plaUSUS), alci de habitatione, accordare una dilazione.
Liv., rei narratae vel probatae, esclamazione Cic. B)generic. : poi-tare a q.c. &) apporre,
sopra ecc., Quint. attribuire, à'ùf. cffigicni, Curt.: alci vcrba, porre
ac-t'ijimo, avi, àtiim, are, yridare a, a) in bocca, Quint. b) indirizzare, dedicoì-e, ri-
con e -utenza il dat. pers., a) disapprovando, curain pratis, Quint.: nonnul-
volgere.^ volgere,

alci, Cic. p) anpluudcndo, acclamare, onmes lam operam bis studiis. Quint.: se ovv. ani-
acclainarunt, Liv.: ei acclamatum est, Plin. mum alci rei, occuparsi, incaricarsi di q. e,
ep. b) COlVacc. pers. 2)roclamare, chiamare, applicarsi, badare, Suet.: c COSÌ pure se alci,
alqm servatorem, Liv.: si noccntem aoclaina- impegnarsi, accordar.^ con alcuno, Suet.: e
vcrant, se lo proclamavano colpevole, Tao. se duccm alci, darsi come duce, ecc., Suet.

acciaro, avi, are, far vedere chiaramente, ac-COIillllO(IllS, acconcio, proprio a, alci
tno.ttrari- chiaramente, Liv. 1, 18, 9 {clove ac- rei, Verg. Acn. 11, .522.

olavassis =
acclaraveris). ac-crc«lo, crèdfdi, crèdftum. ere, esser
acoITlliì», e, inclinato, piegato verso, appog- proclive^ inclinato a credere, credere, alci alqd,

giato a, I) propr.: trunco arboris, Verg.: pa- Plaut.: alqd, Lucr.: alci, Hor.: «ssoZ., vis accr.,
rieti, Justin. : colla acclinia malo, Ov.: di Cic, non accr., Xep.
e. inan., lenitev acclini jugo, Ov. II) trasl.: ac-crc«»co,crèvi, crètum, ere, acm-eseere,

accl.falsis animus, reso inchinevole alVerrore aumentare, crescere, cioè IJ crescere tìi sè, in-
(dalla voluttà), Hor. sat. 2, 2, 6. grossare crescendo, salire man mano, alzcersi

aC-<'linO, avi, atum, are, inclinare, piegar [contr. decrescere), flumen subito accrevit,

verso q.c, I) pvopr.: se in illum, Ov.: di luo-


Cic: accrescit dolor, Nep.: cum dictis factisque
ghi, castra tumulo sunt acclinata, Liv. II)
vana accrescerei fìdes, crescendo sempre più,
Liv.: trimetris accrescere jussit nomen iara-
trasl.: liaud gravate se ad causara senatus,
beis, Hor. II) accrescersi (aumentando), ati-
Liv. 4, 48, 9.
lìicntare, aggiungersi, VCtcribuS negotiis nOVa
aecITvis, e, ed aeelTviis, a, um, che ha
accrescunt, Plin. ep.
pendio, che sale, aditus acclivis, Caes.: Collis
accrelto, onis, f. (accrefico\ il crescere, ae-
acclivus, Liv.
creseimento [contr. dcminutio), luminis, Cic
aoolT»i(as, àtis, f. (acclivis), pendìo, ripi-
Tusc. 1, 68.^^
dezza, Collis, Caes. B. G. 2, 18, 2.
aCCubltlO, ònis, (accumbo). lo sdraiarsi
f.
accula, ae, m. (accolo), colui che abita
a, il coricarsi, partic. « mensa (secondo il co-
vicino, l'abitante dei dintorni, ejus loci, Liv.:
stume romano del triclinium), Cic: epularis,
Cereris (jì^esso il tempio di Cerere], Cic. :
Cic.
appos. accolae fluvii, i fiumi tributari, Tac. aC-Cllbo, are, star sdraiato presso, giacere,
ac-ciilo, colui, Cultum, ère, abitare presso, sfar coricato, I) in gen., Nep.: juxta acc.,Verg.:
abiuire, locum. Cic: viani, Liv. di e. inan., Sulpiciis horreis, essere, trovarsi
accoiiiiiiodsKc, avv. col compar. e su- (detto di un cadus), Hor.: e di luoghi, Tarpejo
peri., in modo adatto, a proposito, corrispon- monti, Suet. II) partic: a) stare a tavola,
dentetnente, conforme, Cic. giacere a mensa sul triclinium, in convivio,
accoiiiniodalTo, ònis, f. (accommodo), Cic: apud alqm,pre.sso quale, (alla sua ta-
adottamento, a) il disporre, disposizione, l'ac- vola, come ospite, convitato), Cic: cum alqo,
comodare, l'adattare una cosa giusta ad una presso ale (come compagno di mensa], Plaut.:
data altra, alcjs rei ad alqd, Cornif. rhet. e infra alqm, Liv. b) in signif. osceno, dormir
Cic. b) Vadattarsi = indulgenza, Cic. Verr. con una pers., usare concubito, Plaut. e Suet.
3, 189. — Il perf. acc'ub'ui e il supino accubttum ap-
accomiiioflaliiììi, partic. agg. col
a, um, partengono ad accumbo.
compar. e superi., adatto, conveniente, cor- ac-ciinil>o, cubili, c'ubYtum, ere, sdraiarsi
ritpotidente acconcio , comnùsurato, di pers.
, a, coricarsi, distendei-si, in gen. (cOntr.
!)
:= atto, idoneo, capace, ad alqd , Cic. : alcl sedere, ambulare), cum alqo, Ter.: in acta cum
rei, Cic. suis, Nep. II] partic: a) a tavola, sul tri-
accoiiiiiioilo, avi, àtum, are, accomodare clinio, sdraiarsi, coiùcarsi, prender posto, quindi
q.c. a q.c, adattare, I) pr!)pr.,orig. viaterinli, anche talora per la continuazione dello stare
aggiustare, adattare, acconciare, coronali! slbi sdraiato, aver posto, giacere, staì-e, in COnviviO
ad caput, Cic: calauticam capiti, Cic: insi- alcjs, Cic: apud alqm, presso di ale. (alla sua
o^nia, Caes. II) trasl., ogg. astr. e pers.: A) tavola, mensa), come invitato, ospite, Cic:
adattare q.c. a qualche altra, adattare, ag- eodem lecto, Liv.: a.ssol., Suet. b) giacere con
giustare, ordinare a Seconda di q e, confor- una pers., finirsi carnalmente con una pers.,
memente a q.c, commisurare, proporzionare, alci, Tibull.
sumptus ad mercedes, Cic: testes ad crimen, accììniiìlatc, avv. co/ superi, (accumu-
aggiungere, far venire opportunamente, Cic. latus da accumulo), cunmlatamente abbon- =
orationera auribus auditorum, Cic: orandae dantemente, largamente, Comlf. rhet. 1, 27.
23 accumulator acer 24

nooiìmìiliilor, ùris, m, (accumulo), «ccm- alqm Parlo crimine, Nep.:


fendere), as.sol., Cic:
tnulatore, aminassatore, opuin, TaC. ann. 3, 30. alqm ambitus, Cic: alqm capitis, di delitto
ao-ouiMiìlo, avi. àtum, are. far su a muc- capitale, Cic: alqm de veneiiciis, Cic: alqm
chio (cuniulus). (icciimulfire, ammucchiare, I) inter sicarios, di assassinio, Cic: col quod
propr.: auget, adilit. acmimulat (pcciiniam), (perchè, di), Nep.: colTacc. e Tinfin., Tac.
Ciò. Ili trasl.: a) concedere, dare, condonare, Acc, ès, f. ("AxYj), città della Galilea;
prestare in abbondanza, alienas res, Liv.: alci oggi S. Giovanni d'Acri.
suininum honorem, Ov.: e trasl.: i>rovvedere, iicco, ère (dalla radice AC, doìide deri-
fornire in abbondanza., colmare, alqm donis, vano anche acuo, acies), essere addo, Cato
Ver?, b) accitniiilare, accrescere, aggiungere, r. r.148.
caedem caede, strage a strage, Lucr.: cu- ìiccr, ccris, n. (dalla radice AC), acero,
1.

ras. Ov. sorta di albero e legno del medesimo, Ov.


aeeurjile, avv. col compar. e superi, e Plin_.
faccuratus). con cura, accuratamente, con accu- 2. acfT, agg. con compar. e su-
acris, e,

ratesza, con cautela C sim., Cic. ed a. peri, [nel arcaico anche di due sole desi-
lat.-

aocfiriilYo, Unis. f. (accuro), accuratezza, nenze acer, acre, ovv. acris, acre] (dalla radice,
diligenza. C\<\ Brut. 238. AC, come acuo, acies, ecc.), aguzzo, tagliente,
aocfìraliis. a, um, partic. agg. con com- IJ propr., d'armi, ecc., Tac: acrioribus sti-
par. e superi, (da accuro), fatto con cura, ac- mulis (fìg.), Tac. II) trasl.: A) di oggetti
curato, diligente e sim., solam. di e. inan., che colpiscono e dei sensi
i nostri sensi

Cic. ed a. stessi; gusto, al palato, piccante,


a) acre, al

accuro, avi. atum. .ire. fare, condurre q.c. pizzicante, ptmgente (contr. moUis, lenis, dul-

con curri, trattare con diligenza, amìninistrare, cis), cibus, Celsus: mei, Cic. b) al tatto, imn-

far con arcuratez::a, alqd, CÌC. ed rt. gente, -penetrante, e in genere, doloroso, acerbo,

ac-curro, cucurri e curri, cursum, ere, vivo, tempestates, Caes.: sol, Hor.: dolor, Cic.

coì-rere n, accorreì-e, aSSOL, Ter. e Cic: ad e) penetrante per Vudìto, di suono acuto, stu-

alqm. Cic: equo admisso ad alqm, accorrere a dente, tibia, Hor.: flammae sonitus, Verg.: vox
briftlia sciolta, Caes.: Eomam, Cic: in Tnscu- acrior (contr. jucundior), Quìut.: syllabae acres
lanum, Cic: di idee che si affacciano j^resto (contr. leniores), Quint. di) penetrante, riguardo
alla mente. Cic. all'odorato, acuto, pungente, soffocante, odor,
acciirsìis, ùs, m. (accurroX Vaccorrere, Lucr.: vis fumi acrior, Liv.: unguenta summa
il giungere di corsa, attacco repentino, Tac. et acerrima suavitate condita (contr. ung. mo-
ed a. derata, con lieve profumo), Cic. e) (come
acCUSjllnlis, e (accuso), accusabile, degno Ò^Ug), riguardo alla vista, vivo, abbagliante?,
di accusa = biasimevole, riprovevole, Cic. TUSC. splendor, Lucr.: rubor, Sen.: anche del senso
4. '5-
della vista, acuto, fm'te, acerrimus sensus
accflSJilTo, Ònis, f. (accuso), accusa, que- videndi, Cic. B) di oggetti die colpiscono
rcia, querimonia, IJ in gcH.: rlictorices, contro i sensi interni, e dei sensi interni stessi:
ìa rett., Quint.: accusationes Hanni-
plur., a) di sensazioni, sentimenti =
pungente, sen-
balis, contro Annibale, Liv. II) partic, ac- tito, doloroso, vivo, penoso, aere, dolor, Verg.:

cusa pubblica [comun. in cause criminali), acrem sui memoriam relinquere, Tac. b) delle
a) propr. [contr. defensio), Cic. b) meton., ac- forze intellettive e delle loro manifestazioni,
cusa =accusa scritta [contr. defensio), Cic. forte, vigoroso, acuto, penetrante, fine, pronto,
accfi«SlTviiis, i, m. (accuso), con e senza acies (ingenii), Cic: iugenium acerrimum,
casus, nei Gramm., (tccusativo, Quint. ed a. Cic: judicium acrius, Cic: memoria, Cic. e)
acClisiilor, Oris, m. (accuso), accusatore, come qualità morale, a.) rigtiardo alla vo-

D in gen., Nep. Lys. 4, 3. II) partic. pub- lontà, fervido, vivace, forte, energico, gagliardo,
blico accusatoie,raram. a) in cause civili, come zelante, diligente, ardente, acre, acuto, costante,
in Cic. partit. or. 110; comun. h) in cause perseverante, laborioso, operoso (contr. iuers),
criminali (contr. reus, accusato, patronus, ingenìum, Sali.: animus, Cic: investigator,
defensor, difensore, judex, giudice), Cic: Cic: testis, Cic: poter (forte, gran bevitore),
quindi all'epoca imperiale =
accusatore di Hor.: civis acerrimus, Cic: acrior in rebus ge-
professione, delatore, Suet. rendis, Cic: homo ad perdiscendurn acerrimus,
acciisatoiMC, avv. (aecusatorins), fono m Cic: partic. di guerrieri, Cic: acer in armis,
d'acrusiitore, in ìnodo accusatorio, loqui, Cic: Verg.: e così equus (generoso destriero), Verg.
agere cum alqo, Cic. p) riguardo alTaffettO, ardente, intenso, forte,
accutiiilòrTiis, a, um (accusator), perti- vivo, fiero (contr. mo'lestus, quietus, leuis, mi-
nente air accusatore, accusatoì-io , da accusa- tis, mollis), pater, Ter.: amator, Cic: co^
tore, di accusatore, auimUS, Icx, Cic: VOX. LlV. degli animali, feroce, fiero, ardente, indomito,
acciìssllrix, trHs, f. (accusator), accusa- indomabile, furioso, leo, Nep.: cancs, Cic: e
trice, Plin. ep. 10. 59 (67) e seqg, degli affetti stessi, violente, vivo, forte, veemente,
accrifso, 5vi, àtum, are (ad e causa), «<- appansionato, sfrenato, cupiditas, luctus, Cic:
etiaare, incolpare,biasimare qìi.alc. ff.C, I) quindi y) generic: di cofte astratte, e nei
in gen. (contr. excusare. expurgare, laudare), poeti anche di concrete, ora =
focoso, ardente,
alqm liberius, Cic: alqm de litterarum negle- energico, acuto, vivo, forte, risoluto, acnora
gentia. Cic: in quo te accuso, Cic: inertiam Consilia (contr. cauta), Tac: acerrima Consilia
alcjs, Cic. II) p'irtic come 1. 1. giudiziario, (coM^)-. inertissima), Hirt. in Cic: cura dili-
accusare nlc pubblicamente, chiamare in giu- gentiaque, Cic: poet., pocula, in cui si può
dizio (comun. in cause criminali; contr. de- bere molto =
grandi, Hor.: ora ardente. =
25 acerbe Achaemenes 26

impetuoso, violento, pungente, crudo, or-


fiero, '
monti, in molti [contr. singuli), a) propr., Lucr.
rido, bellum, Cic: nox. triste, brutta, Cic. : e Auct. b. Alex, b) trasl., alla rinfusa, som-
supplicium, custodiae, Tac: annona, rincaro mariamente e sim., Cic.
(Ielle binde, prezzo elevato d. b., Tac.
— acervo, avi, atum, are (acervus), ammuc-
L'acc. neutro acre funziona da avverbio {= cJiiare, ammassare, riunire in gran quantità,
acriter), Sali. fr. ammonticchiare, ù.)propr.: mortuos, \A\.:fig.:
nc«*rl»ó, avv. con compar. e superi, (acer- alias super alias leges,a//^mn^er leggi a leggi,
hns), nccrbaincnte, solo trasl., I) attivO =^^ acer- Liv. b) trasl., nel discorso, ammassare, rac-
bamente, riyidam,, neveram,, crudam., aspram., cogliere, Quint.
in modo nemico, rozzam,, fieratn., crudelnu, a<'er»us, i, m. {dalla rad. AC, donde
(contr. coniiter, leniter), Cic. II) passivo = àyo), àYc'pO)), mcutsa riunita, mucchio, cu-
con ajj'anno, con dolore, sdegnosamente, di mal mulo (come un sol tutto, o come grande mol-
animo, alqd ferre, Cic. titudine di cose). I) pj-opr.: tritici. Cic: pe-
SÌCCrl»T(a!>>, atis, f. (aCCrbus), acerhìtA, l'es- cuniae, Cic: caecus acervus, dcl Caos, Ov.
sere aecrOo, I) propr.: il sapore acerbo di frutti II) trasl.: a) mucchio, massa, cumtUo zz= quan-
non maturi, Cic. II) trasl.: a) crudezza, acer- tiui, scelerum, Cic. b) specie di argomenta-
bità, dissocievolezza, durezza, severità, asprezza zione, risultante dall'unione di piìt sillogi-
vrso gli altri {contr. comitas, lenitas), inimi- smi, detta sorite (atopsiivjg), Cic. ed a.
coruni, Cic:morum, Cic: censoria, Liv.: poe- sicesco, acni, ere (aceo), diventar acido,
narum, Liv.: ed asprezza, acerbità, durezza, inacetire, inacidire, Hor. e Col.
tnordaeità, dcl discorso, sententiarum, Cic: et Accsta. ae, f. Cky.iGirì), antica città sulla
suppliciorum et verborum acerbitates, Cic: e costa settentrionale della Sicilia, così chia-
passivo ;^= l'acerbo odio degli altri contro di mata dal re Aceste più tardi Egesta; dai
;

noi, Suet. b) acerbità, tristezza degli avveni- Romatii chiamata Segesta (V.); oggi Castel-
menti, della sorte, ecc., angustie, teniporis Sul- lamare. —
Deriv.: Aceslenscs, tum, m.,
lani, mortis, Cic: quindi plur. acerbitates, gli abitanti di Acesta, Acestesi, Acestani.
angustie, colpi dell'avversa fortuna, travagli, Àcesles, ae, m., Aceste, re di Sicilia, di
disgrazie, Cic origine troiana.
aot>l*l»0, are (acerbus), esacerbare = far àcclakììlum, i, n. facetum), propr., vaso
parer maggiore, formidine crlmen, Verg. Aen. da aceto, quindi vaso a calice, calice, Quiut.:
11,407. plur. = bussolotti, Sen.
acerltUS, a, Um {dal 2" acer), acerbo, astrin- sicelum, i, n. (aceo), vino addo e poscia
gente, ai sensi, I) propr.: a) che stringe il aceto, genere, I) propr., Cic. ed a. II) trasl.,
iti
j

palato, acerbo al gUStO {cOJltr. dulcis, niitis, mordacità (di detti), tono satirico, pungente,
suavis), sapor, Plin.: partic, di frutti, acerbo, Hor. ed a.
maimatnro, pirum, Varr.: iiva, Phaedr.: e fìg.,
j4eliaei, òrum, m. ('Axatoi), Achei, così
immaturo, precoce, prematuro, virgo, Ov.: fu-
chiamati dal loro capostipite Acheo; popolo
nus, Verg. {cfr. n" II, b): partus, Ov.: res, Cic.
della Grecia, che in origine risiedeva in Tes-
b) spiacevole all'udito, stridulo, penetrante, VOX,
saglia, e passò in seguito nella costa setten-
Cornif. rhet. e) acuto al tatto, tagliente, pene-
trionale del Peloponneso, che da loro si
trante, intenso, frigus, Hor.: acc. plur.
poet. come avv., acerba sonans, Verg.
neutro
d) spia-
chiamò Achaja. —
Appellativo: a.) per Greci
in gen. b) gli abitanti di una colonia greca
cevole alVaspetto, vultus acerbi, accigliato,
imbarbarita sul Ponto Eusino, Ov. ex Pont.
scuro, Ov.: acc plur. neutro poet. come avv.,
acerba tuens, torvo, Verg. II) trasl., a) di
4, 10, 27, — Deriv.: A) Aehaeus, a,
um ('Ayatóg), pertinente alVAcaia, Aculeo,
pers., duro, rozzo, severo, austero, rigido, ru-
B) <%eliaTa, ae, f. ('Axata), ovv. in prosa
stico, burbero, accigliato, scortese {cOìltr. niode-
Achaja, ae, f., a) il paese degli Achei,
ratus, remissus), in eligendo, Cic: iniraicns,
TAcaia, nella parte settentr. del Peloponneso.
Cic: acerbos e Zenonis schola exire, troppo b) dopo la conquista di Corinto (146 av. Cr.)
burberi, Cic. b) di condizioni e sim., acerbo,
nome di tutta la Grecia, come prov. romana.
duro, triste, amaro, doloroso, penoso, incen-
C) Acliaììis, adis, f. ('Axaia;), Achea,
dium, Cic: supplicium, Cic: funus, Cic: {cfr. uìiAchea. D) Acliaiciis, a, um {'Axaixós),
n' I, a): mors, Nep.: n. plur. sost., acerba, acaico, greco, uegotium, Cic: homiues, persone
amarezze, tristezze della sorte, angustie, Coruif.
che vanito in Grecia, Cic: E) .4cliai«i,Tdis e
rhet.
tdos, f. ('Ayatg), u»»'4c7tea; poet., il paese degli
acernus, a, um (acer, ccris), d'acero, di
legno d'acero, trabes, Verg.: mensa, Hor.
Achei =Grecia. F) AcliiiTu!*, a, um, poet.
per Achaicus, Acaico OVV. greco, G) AcllTvi,
iiccrra, ae, f., cassetta che conteneva l'in- orum, m. {da ^A.yjxiFol), Acinvi, i Greci (nei
censo {pei sacrifizi), turibolo, Cic. ed a. poemi Omerici). —
Proverb., quidquid de-
Àcerrae, arum, f., città della Campania, lirant reges, plectuntur Achivi (il popolo),
vicina a Napoli, sul fiume Clanio (esposta Hor. ep. 1, 2, 14. —
Agg. Aebivui», a, um,
spesso alle inondazioni di questo fiume); ora achivo, greco,
Acerra. —Deriv.: Acerraiii, òrum, m,, Achaemenes, is. m. ('Axai|iÉvY]s), -!«/»«-
gli abitanti di Acerra, Acei-rani. mene, proavo degli antichi re persiani, capo-
sicerviìiis, is, m. (acervus), pel greco stipite degli Achemenidi (V. in seguito).

octìpsCxv];, argomentazione mediante accumu- Deriv.: A) Achaemeiiidae, arum, m.
lamento {V. acervus), Cic. de div. 2, 11. ('Ax,ai!J.£vi5aO, Achemenidi, la più illustre fa-
accrvatiiu, avv. (acervo), a mucchi, a miglia persiana, dalla quale si sceglievano
,

27 Achaeus acq mesco 28

t re. B) Acliaoiiieiiiusi, a, um, persiano dulcis), alci, di e. inan., Hor.: di pers., Sen.

OVV. pnrto. b) mordace, aspro, homo acidae linguae, Seu.


.4('lia<>ii<i,r. Aoliaei. rhet.

.i< hiisi, -iaji, -icus, -is, -ìus, -ja, acic!*, èi, f. (dalla radice AC, donde anche
acuo, genit. anche aeìe), acutezza, filo [taglio],
F. Achaei
Acume, I) propr., filo fdi una lama], taglio ajjìiato,
.Icliarnae. àrum, f. {"Ay^oip'/'xi},
securis, Cic: fig., patimur hebescere aciem
demo dell'Attica.
horum auctoritatis, il valore, Cic. II] trasl.:
Aclielouii, i, m. ('AxsXtoos), Acheloo, il
A) degli occhi: a) acutezza, oculorum, Caes.
più ijrande fiume della Gre<.>a, che nasce
b) forza visiva, a) acutezza della vista, buona
dal Pindo, serve di confine tra VEtolia e
vista,con e senza oculorum, Cic: forza visiva
VAcaiììonia, e si getta nel Mar Ionio ; oggi
nel moto e nell'azione, mira, sguardo, Catull.:
Aspropotamo; nella mitologia il jJt'ft antico
dio fluviale, padre delle Sirene. Deriv.: — poet. =
il brillare, il lume delle stelle, Verg.

P)
pupilla, Cic: meton. /poet.) occhio, Verg.
A) Àehelóìas, adis, f., ed .Ìcli?lois, Ydis, e) forza, acutezza, acume, dello spirito, animi,
f. ('Ax^Àw'-;), Acheloiade. figlia di Acheloo, ingenii, mentis, Cic: la forza visiva dello spi-
al piar. = le Sirene. B) ..li'liPIóuis, a, um rito in azione, mira, sguardo, acies in omnes
('Axs^vtói.o;'!, (leU'Acheloo, Callirihoe, Ov.: po- partes intendere, Cic. B) come t. t. milit.,
cula, acqua, Verg. fronte di un esercito schierato a battaglia,
.4 flit' rón, ontis, acc. ontem et? onta, m. mostrando un allineamento simile al filo di
('Ayjpwv), Achei-onte, IJ fiume della Tespro- una lama esercito schierato (a battaglia)
,

zia^che attraversa la palude Acherusia e si a) ordinanza, fila, schiera, Caes.: prima, Liv.
getta nel Mar
Jonio; oggi Phanariotikos. b) l'insieme delle file, tutto l'esercito (ordinato
IT) {anche Acheros), fumé del Bruttium oggi ; a battaglia), exercitus nostri, Cic: aciem iu-
Micene, secondo altri Lese. Ili) nella mi- Struere, Cic. e) battaglia, giornata campale,.
tologia, fumé del regno dei morti, che tutte le Pharsalica, Cic: in aciem producere, Nep.:
ombre dovevano passare, quindi per l'Averno cadere in acie, Liv.: poet., Vulcauia acies,
stesso (in prosa Acheruns, V.). Deriv.: — Verg. — con altra meta]., di discussione,
A) AflifToiilTa, ae, f., piccola città della prodire in aciem, Cic.
Lucania: oggi Acerenza.. B) Aclierusìus, ììcTna, V. acinus.
a. um ('Axspo'Jaio;), ncUeronteo, a) delVoltre- acTnacesi, is, acc.em eden, m.(àx'.vàxT;s),
tomba, dell'altro mondo; tiasl., y'ita,, affitta^ sciabola ricurva e corta, scimitarra dei Per-
piena di dolori, Lucr. siani, Medi ed a., Hor., Tac. ed a.
Acheros, V. Acheron, «" II. ìieTiius, i, m. ed aeiBiuiii, i, n. [forma
.4('lit''riiii«i, untis, acc. untem ed unta, m. second. acina, ae, f., Catull. 17, 4), acino, grano
[raro f.). /orma lat.parali, ad Acheron, dell'uva e di altri frutti, uvae, Suet.: ex acini
partic. = l'altro mondo, V oltretomba (costr. ì'inaceo, Cic.
con ad, ab, ex, ovv. come i nomi proprii di sjoTpeiiser, V. acupenser.
città, ecc., alla domanda dove? [moto a Acìs, cidis, acc. Acin, voc. Aci, m. ('A-z/.g),.
luogo] col semplice acc, e donde? col piccolo fiume della Sicilia, che discende dal-
sempl. abl.; dove? [stato] col sempl. abl., l'Etna, e corre rasente alla costa: la sua
ed anche col locat. Acherunti nelValtro = acqua è chiara, ma molto fredda; oggi
mondo). fiume di Jaci.
/%c>Siillé<i, is, m. (W.yiXXt'òz), quindi nei acli!>>4 clidis, f., freccia corta, che SÌ lanciava
poeti anche genit. Achillèi ovv. Achilli, acc. per mezzo di una coreggia, Verg. ed a.
Achillea, voc. Achille, abl. Achilli), Achilie, AciiiriiiTa, ae, f. i'Ay.p,covia}, AcmoniUf
il più illustre eroe della guerra Troiana, per città della Grande Frigia, sidla via da Do-
valore e per bellezza, figlio di Peleo, re di rileo a. Filadelfia; oggi Ahatkoi. Deriv.: —
padre di
Tessaglia, e della Xereide Teti; AcillonCIISÌ<!i, e, di Acmonia; plur. SOSt.,
Pirro (Xeottolemo). — Quindi come iippell., Acmonenses, lum, m., gli abitanti di Acmo-
un Achille =
un eroe bello e forte, oppure nia., gli Acntonesi,
un giovane b. e f. — Deriv.: A) Aciiìl- ac«>iiitiiiii, i, (ày.cv'.xcv), (erba velenosa),
lèll'», a, um ('Ax-^À£10;Ì, che si riferisce ad acònito; poet. per veleno rapido in genere,
AciiUi e. Achilleo. B) At'liillule!* , ae, m., Verg. ed a.
Acliillide.
aCOI*, oris (da aceo), acetosità, acidezza,
j4<*IiTvì el IfliTvtis, V. Achaei. gusto acido, Quiut. c (plur.), Plin. ep.
AohrailTiia,
ae, f. {^ A-/_po(.òvjrj) la parte ,
ac-iiuT«*«eo, quYèvi, quiètum, ere, acquie-
piii importante di Siracusa, per grandezza tarsi, trovar quii'te, giungere a quiete, I] del
e p)er numero di abitanti. corpo, riposarsi, a) di ess. anim., Cic: quindi
AfulJilTa, ae,
f. ('Ax'.òa?/;?- ), sopran- a) con e senza somno =
dormire, Curt. p) eu-
nome di Venere, dulia fonte Acidalia in fem. =
morire, Tac: assol., Nep. b) di e. inan.,
Beozia, dove si bagnavano le Grazie, figlie riposare, giungere a riposo, adminiculo, appog-
delta dea. giarsi (della vite). Col.: civitas acquiesceus,
af idus,
um, agg. con compar. e su-
a, Cic: rem famiiiarem saltem acquiescere, non
peri, (aceo), acido, I) propr., addo al gu- rimaner intaccata, Liv. II] dello spirito, a)
sto, Hpiacwolé al gw^to ed alVo forato, sap ir, generic, >''po««»-<', mentis agitatici nutnijuam
Plin.: inula, Hor. //)tras!.: h)si,iacp.i;ole,s-jra- acquiescit, Cic b) nell'animo, tran'jniitixzarsi,
xUc'jie, non accjtto al seiiso interiore [contr. ucnuietursi, trovar sollievo, consolazione, con-
,

29 acquiro adito 30

torto, Cic: in alqa re, Cic. e) ne propri desi- riam acerrime in alqm exercere, Sali.: delVim-
deri, ecc., Cuhìiursi ^= femutt-si con coi>HJÌa- peto del discorso, fademente, uspram,, fieram,,
cenza, trucarsi soUUiafatti di ij^.c. Ojjp. jn'ocar snperbam., alqd vituperare, Cic dj generic,
piacwe, sodiliafuziono ili q.C, iu adulesCeil- ucrem. ^z^ motto, assai, acerrime occupatus,
tium cantate, Cic: Clodu morte, Cic: col Nep.
dat. , Seu. d.) calmarsi riti propri dubbi, a(;roàilia, n. (ày.póa|ia), nat-ratore, parla-
convincersi, quindi generic, jiUarsi ui aU:, tole festevole, Oiitfvne, Cic ed a.
prestar fede, accoiisentii-e, upy fucine, col dat., aui'oa^tis, is, f. i^ày.póac.;), lezione, rela-
Suet. zione, Cic. ed a.
ac(|u7ro, quìsivi, qulsitum, ere (ad e AcrucerauiiTa, ùrum, n. ('Ay.p&y.spa-j-
quaero I, Ij <ju<aUnjnure inoltre, uc(jiiisire,uc(jui- vta, -ca), I) come parte dei montes Ceraunii
sture [coHtr. detrahere de etcj, acquirerc ad City. Cerauuia, K. Cerauuius. II) appell.per
fidem, crescere la riputazione, aumentare il ogni luogo pericoloso, ìuiec Acroceraunia vita,
credilo, Cic: gratias, Cic li) genenc. (con Ov. rem. 7:39.
sforzo e fatica), (juuUuynure , provucviute .-Icritcoriiilliiis, i, f. ('Ay.poy.óptv6og),
acquistare, pruotrami, sibi digllitateui, Cic: Acrocorinto, Cittadella di Corinto.
periculuin, liostes alci, Justin.: preyn., yuada- 1.acla, ae, f. (àxxrj, Udo dei mure, spiag-
ynare g.c. = airiechirsi, C,)uilit. gia, luogo riposto, ombroso, che porge nella
.ieracus», a, uni (ày.pai&s), -icrco (:^= o>»o- calda stagione placido ed accetto soggiorno,
rato nell'alto), epiteto di Giovc e di Giunone. Cic ed a.: quindi [purtic. nel plur. actae)
.Veraji^iis , Aeraj^aiitiMU!», V. Agri- meton. spesso -^^^ lieto soggiorno, luogo di
gcntuui. gradita ricreazione, non di, rado anche =
acratu|thr)i-iiiii [ove. -oii), i, n. (àxpa- vita voluttuosa in rioa al mare, in actis esse
to.f ópovy, vitsu pel fino schietto, Cic ed a. noitris, Cic
acrèdùta, ae, f. [forse da acus, eris ed 2.acla, òrum, n., V. ago.
edo, come tidecula da ficus ed edoj, nome .4claeòii, onis, m. ('Ay.xaitov), Atteone,
di un animale, secondo alcuni cilena, = figlio di Aristea e di Autonoe, nipote di
secondo altri =
yriUo, Cic poét. de div. 1, Cadmo; trasformato da Diana, per averla
14 (come traduzione del greco ò'Ko'/.'r(ii-i di egli veduta mentre stava bagnandosi, in uà
Arato). cervo e dilaniato dai cani della dea.
acrlvìilus, a, um
(dimin. di acer), piut- 4etaeu*<i, a, um, V. Acte.
tosto «cTf, aOjuaiito acre, pungente, mordace, Ade, ès, f. propr. paese co-
('Ay.x-(i),
satirico, iile acriculus, queU'uoino mordace e stiero, nome antico dell' Attica. ^D e-
pungente^ Cic. Tusc o, o&j. riv.: A) .4ctaeiis, a, um {^ A.y,iu^;oc,), poet.
aci'lilir>llTa, ae, f. (acer), agrezza, gusto = attico, ateniese. —
Sost., Actaca, ae, f.,
acre, odore acre, sapore picaatite di Un Clbo l'Ateniese, di Orizia; pjlur. Actaei, òrum, m.,
e Sim., Scriptt. r. r.; trasl., aeutessa, forza, Actei = Attici. \j) AcUìi*», adis, f. ('Axx'.ds),
energia, vivacità, nel tratto, nelV espjorrc ecc., , picei. = attica.
Cic: vivacità della dissussione , veemenza, .4clTa«!i, adis, f., V. Acte erZ Actium.
discorso concitato [coritr. seniio, csposisiune
aclTo, ònis, f. (ago), il porre in movimento,
calmaj, Comif. rliet.
movimento, Ij movimento di chi espone, unito
.4eri.«'Tus, m. ('Axpioios), Aerisìo, re
li, all'analoga modulazione della voce, a) dei-
d'Argo, pjadre di Danae, avo di Ferseo. — Voratore, esposizione, Cic b) dell' artista
JJeri V.: A) .AerTsìune, ès, f. f Av.pia'.wvy;), drammatico e sim., esposizione, azione scenica,
fiylia di Acrisia, DanUt. \i) .\l'l'l>>iUllell!<, Cic II) movimento dell'azione, \) in gen.,ii
a, um (^'Ay.p'.s'.oy/siosj, acrisioneo, arces, Argo, fare, azione, attività, l'operare, l'agire, aperta
Ov. C) Acrìsiiouìjkdes, ae, m. ('Ay.pia'.cD- rerum iilarum, Cic: gratiaruni, ringrazia-
vixoYjsj, Acrisioniade = Perseo. mento, rendimento di grazie, Cic: liouesta,
ai'rilCr, avv, con compar.
e superi, Cic: col genit. sogg., corporis, Cic: vitae,
(acerj, acremente, impressioni die ri-
I) delle vita pratica, C'ic. 2) purtic, Vagire in pub-
cevono i sensi esterni, e dell'attività dei me- blico e precis.: a) generic., ogni azione po-
desimi, a) delVattività del senso della vista, litica =
negoziazione, proposta (davanti al po-
acritcr intueri- solem, guardar fiso il sole, polo, al senato), discorso pubblico, Cic ed a.
Cic b) deli impressione sul tatto, dolorosa- b) azione davanti ai tribunali, ajil tratture,
mente, acerbamente, con strazio, cacduilt acer- condurre un processo (comc difensore), difesa
rirue virgis,Cic. e) dei T impressione sull'udito, davanti al tribunale, causae, Cic. P) procedi-
forte, ad alta voce, con vigore, gagliardamente, inento giudiziario, azione g., xirocesso, accusa,
]*ronuiiiiare, Pila. ep. IIj ddl'atticità del causa, civiiis, Cic: actionem iustituere ovv. iu-
senso interiore, di affetti^ ecc.: a) della forza teudere, Cic: quindi eco.) accusa ^=. formoia
visiva e comprensiva della mente, acutamente, d'accusa, Cic: e generic, formala giuridica,
finem., a fondo, videre vitia, Cic: iutelligere, Hottilianue, sulle eredità, Cic ^,3) discordo
Cic. bj dell'attività del volere e dell'agire, d'aecHsa faccusa pronunciata et voce), accusa
vivamente, energicam., rigidam>, severam,, co- scritta, Cic. <''''''*" d'accusa, diritto a pro-
YT)
raggiosa.n., repugnare, Cic: a errime egi; Cic. cedere, Zò) disam ina giudiziaria del pro-
Cic
degli a/fetti, fortemente, vivant.,
e) dell" attività cesso, termine, altera, Cic.
acrem., dolorosam., crudelin., appassionutamé, acuto, avi, iitum, are (freq. di ago), trattare
acrius cuperc; Curt.: acerrime exspectarc, asijet- molto, spesso, causas inultas, Cic: tragoedias,
tare ardentemente, affannosam., Cic: victo- recitar spesso tragedie (come istrione), Cic
31 Actium acno 32

AolTum, li, promon-


n. i'A-/.-'.cv), Azzio, via per cui si passa, passaggio, Cic b) pas-
prima sempìicemente
torio (ìeirAcarnania, sivo, moto, rivolgimento, Yeig. II) partici
con un tempio dedicato ad Apollo dagli A) il moto di chi espone, a) dell'oratore, il
Aryonauti, presso il quale si celebravano porgere (V. actio), Quint. b) degli attori, dei
ogni atin" una festa e giuochi in onore mimi, <iziotve, moto, gesto, Liv., quindi meton.,
del Dio ; più tardi con una città di egiial a) rappresentazione di una commedia, ecc., di
nome, fondata da Augusto in memoria della una parte di essa, Liv.: e P) atto di una com-
sconfitta data colà ad Antonio e Cleopatra media, ecc., in quocumque actu, Cic: e trasl..
(31 nv. C), con tempio e giuochi rinnovati extremus actus aetatis, Cic. B) il moto di chi
j)er la medesima ragione ; Ofjgi Punta fpro- opera, operosità, atto, faccenda, 1) in gen.: in
montorio e città). —
Deriv.: A) Acllii- actu mori, esser operoso sino alla morte, Sen.:
OUS, a, Uin ('A7.Iiay.O5), azziaco, di Azzio, in ceteris vitae actibus, Quint. 2) partic:
Bj (poet.J /tvlTiis, a, um ('Axx'.os), azziaco, a) actus rerum o forensis o sempl. actus, af-
di Azzio. fari forensi, Quint. b) metOU-: a) azione com-
aclìuiieììla, ae, f. (dimin. di actio), pic- piuta, fatto, Traj. in Plin. ep. 10, 97 (98), 1.
cola oi-itzione forense, Plin. ftp. 9, 15, 2. p) occupazione, ufficio, Traj. in Plin. ep. 10,
;%ctìii!!i, a, um, V. Actium. 28 (37).

nolTvu«i, a, um l'agoì. attivo, pratico [contr. actutuill, avv., subito, immediatamente,


coutoiiiplativus), Sen. ed a. Cic. ed a.

ac'Ior, òris, m. (ago), I) colui che muove, aeula, V. aquuia.


che pone in tnocimento, che spinge, peCOfis, aculoalus, a, um (aculeus), mitnito di
pastore, Ov. IIj trasl. A) colui che agisce : pungiglione, di aculeo, trasl. aj acuto, pun-
:

col discorso: a) espositore in genere, Cic. gente, mordente, litterae, Clc bj sottile, acuto,
b) oratore, espositore, parlatore in SCnatO, Cic. sopbisma, Cic.
de legg. 3, 40. e) colui che agisce sulle scene, aculeus, i, m. (dimin. di acus), aculeo,
die recit-a, «/<« espone, che sostiene una parte; punta, Ij propr.: a) di metallo, punta di ai-mi
secundarum, Cic: alienae personae, Cic:
attore, da getto, sagittae aut glandis, Liv. b) di ani-
quindi assoL, attore drammatico in genere, mali, pungiglione, apis, Cic IIJ trasl., partic.
Cic. B) colui che fa, esecutore, a) generic, ese- al plur., 1 aculeo, il pungente, partic : a) acu-
)

cutore, autore, tnediatoì-e, curatore in genere, tezza di conclusioni logiche e del giudizio,
rerum, Cic. actor auctorque, Nep. bj come
:
Cic. b) di severo procedere, rigore, severitatis,
t. t.giudiz., accusatore, avvocato, procuratore, Cic: e della capacità di danneggiare, aculeo
attore, colui che intenta processo, pubblico ora- amisso, Liv.: cfr. aculeo jara emisso, Cic. e) di
tore, con e senza causae (causarum), comun.
mordacità, punta del discorso, a) riguardo
nei processi criminali (contr. reus), j;m ra- all'impressione, spina, aculeos relinquere in
ram. nelle cause civili (contr. possessor, 2ios- animis, Cic. P) detto pungente, puntura, aculei
sessore delVuggetto d'accusa), Cic. e) cura- orationis, Cic: fuerunt nonnulli aculei in C.
tore, amministratore, di beni, di pOSSCSSi, CCC,
Caesarem, stoccate, frecciate, frizzi, ecc., Cic
economo, jiiugyiordomo, tesoriere, actor SUm- d) spina del dolore, sollicitudinum aculei, Cic.
inarum. cassiere, Saet. actor publicus, fi- :
2) cosa commovente, impellente {come stimu-
scale, Tac lus), spina, sprone, stimolo, Cic
AelorT<lé!i, ae, m. ('AxxopiSy)?), Actoride
acumen, mYnis, n.(acuo),pMn«o, I) propr.:
(= discendente di, da A.), come Menezio,
scorpii, pungiglione, Cic. poèt. : stili (dello
figlio di Attore; Patroclo, nipote di A.
Cic: auspicium ex acuminibus, dalle
stilo),
aclùiirìola, ae, f. (dimin. di actuaria, punte luccicanti (delle lande), Cic. Jf) trasl.,
V. 1. actuarius), barchfttta (veloce), Cic ad Att. acutezza dello Spirito, a) acume, acutezza, fine
10, 11, Qedalir. intelligenza, finezza, ingenii, Cic : acumeu
1. acliìarius, a, um (ago), che vien tuum, Cic plur., Hor. b) spirito, acutezza,
:

posto facilmente in moto,


rapido, navi- Cic. de or. 2, 244. e) acutezza, sottigliezza, scal-
gium, navis, barca, brigantino, galera, Cìc: trezza, alsing. e plur., Cic quindi meretricis
:

anche sost., actuaria, ae, f., Cic. acumina, arti furbesche, Hor.
2. aclÙariU!», li, m. (ago), I) tachigrafo, iicuo, acuì, aCÙtum, ere, acuire, appuntare,
stenografo, Sen. ed a. IIJ specie di prowisio- rendere aguzzo, aguzzare, (contr. obtundere,
niere, direttore dei viveri (all'epoca imner.J,
retunderej, I) propr.: serrara, Cic: sagittas
Eutr. 9, ed a. cote, Hor. IIJ trasl.: a) aguzzare, come t. t.
aclùr>««è, avv., con azione fervida, ap- gramm., syllabam, pronunciarla con tono pili
passionata; con passione, appassionatamente, acuto più chiaro, accentuare (contr. gravem
non act. , senza passione, Cic. de or. 3, ponere, inflecterel, Quint. h) addestrare, acuire,
102: da esercitare, affinare, linguam exercltatione di-
actÙÓHUS, a, um factus), J) pieno di moto ingenium, Cic.
cendi, rendere sciolta, Cic. : :

e di vita, potente, Cic.


125. II) (col or. illos aetas acuet,renderà assennati, Ter.:
li
compar.) pietw di operosit-i, operoso, attivo se ad exagitandam legationem, Cic. e) quasi
(con^r.^nihil^ agens), virtus, Cic: vita, Sen. aguzzare =: dar Vultima mano, aliquo modo
aclUI^, US, m. (actus), U mettere in moto, acuì et corrigi posse, Cic. d) render acuto, accre-
io spingere, I) in gen. : a) attivo =^ il con- scere una condizione; animare, infiammare, ec-
durre il bestiame, Cic: quindi meton. (t. t. citare una passione, industriam, Cornif. rhet.:
giurid.^, diritto di far passare per qualche curam, Liv.: alci metum, Verg. iram hosti, :

luogo bestie da tiro o veicoli, e il luogo o la Liv.: iras militum, Liv. e) spronare, ^citare,
33 acupenser ad 34

animare, spingere quaìc. ad affetti VÌVI, pas- da me = a casa mia (ehez moi), Cic. ed a.
sioni, sensaziu ni, sentimenti, ecc., alqm, Cic; bj in estensione, fino a, a, ad, a Salonis ad
alqm ad alqd {p. es. ad aemulaiidas virtutes, Ori.'uni, Caes.: con usque, jj. es. dona usque
ad crudelitatem), Cic. ad Numantiara misit ex A.«ia, Cic.
acìi|ieiisei*, soiis, m. (acus e pesna = 2) 2ìer indicare la vicinanza, la direzione,
penna), ^esce molto pregiato dagli antichi, nello stato =
i\) presso, vicino, a, sedere ad
probab. storione, Cic. ed a. latus alojs, jacère ad pedes alcjs, Cic: villa,
acu$, US, f. (dalla radice AC, donde acno, quae est ad Baulos, Cic: pugna ad Trebiam,
acies, acer ed a.), ago da cucire e da ricaìnare, Liv.: adesse ad {xirtam, Cic: esse ad dextram,
Cic: aca piugere, ricamare, Verg.: per tener Cic: esse ad mauum ( V. manus), Cic: pnrtic.
insieme i capelli, spillone, forcina, Quint. esse ad urbem, detto dei magistrati romani,
iìciìle, avv. con comp. e superi, (acutus), che viaggiavano con seguito, investiti di cch-
acnUimenh; trasl., I) coi sctisi, cernere, Lucr.: mando militare e stabilivano il loro sog-
di suono, ecc. {contr. graviter, basso), sonare, giorno in questo od in quel luogo, Cic: e
Cic. II) culla mente, acutamente, con acume, esse ovv. remanere ad urbem, esse ad portas,
con ingegno, con ispirito, e sim. Cic. dei generali muniti del comando supremo,
ìlCiitììlllS, a,um (dimin. di acutus), medio- che si trattenevano davanti a Roma, ma non
cremente acuto f alquanto, piuttosto acuto; fine, erano autorizzati ad entrare in città, Cic:
epiritono, conclusioues, Cic. de uat. deor. 3, 18. esse ad alqm, in casa di quale, (come visita-
aefilii*», a, um, part. agg. con compar. e tore), Cic: e spesso ad alqm =
presso, davanti
superi, {da acuo), acuto, agmzo, appuntato, ad ale, per indicare la persona sotto la cui
quindi affilato, tagliente {contv. hebcs, retu=us direzioìie, colla cui compartecipazione, da-
obtusus e sim.), I) propr., sia di oggetto ap- vanti a cui si svolge q.c, ad judiceni agere,
puntato ad arte, sudes, Caes.: cuspis, Verg.: Cic: ad tibicinera hostias immolare, coll'ac-
O per natura: appuntalo, terminante a punta, compagnamento del flauto, Cic: cos'i pure ad
angoloso, cornuto e simili, cornua lunae, Cic. alqd, presso a q.c, per indicare l'oggetto, sotto
fr.: pinus, dalle foglie agxtzze, 0\. II) trasl.: l'influsso del quale accade q.c, ad vinum,
A) actito per tutti i sensi e pel corpo in gen., ad lumina, ad tibiara, Cic. b) a in, ad =
1) pei singoli sensi, a) per l'udito =
acuto, forum, Ter.: ad villam, Cic: ad aedem Felici-
chiaro, stridente, quindi di sitotio acuto (contr. tatis, Cic: e cos'i ellitt., ad Castoris (se. ae-
gravis, grave, basso), sonus, Cic. vox, Hor.:
: dem). Cic: e per indicare il luogo, ad capita
COìne 1. 1, gramm., accentuato, con accento acuto bubula, al luogo detto, ecc., Suet.
(contr. gravis), syllaba, Quint. b) al tatto, B) trasl.: 1) della direzione nel moto, nel-
acuto- tagliente, pungente, jyenetrante, gelu, Sol, l'estensione: a,) della direzioìie nel moto : a)
Hor. 2) che influisce su tutto il corpo, come generic., coi verbi che significano muovere,
t. t. medico =acuto {contr. longus, vetustus, eccitare, spingere e sim., come movere, indu-
cronico), morbus, febris, Cels.: poet., acuta cere, impellere, hortari, invitare, ed a. (V.).
belli, duri casi, rischi della guerra, Hor. B) ^) per indicare desiderio, inclinazione, coi
di acutezza, itcume della mente, a) del senso sostant. cupiditas, aviditas, alacritas, ed a.
interiore, nares, nasi delicati, aguzzi; criti- (V.): cogli agg. avidus, propensus, intensus,
coni, Hor.: cernis acutum, hai vista acuta acer, ed a. (V.): con verbi, summa conten-
(pei difetti altrui), Hor. b) di pers. e condiz. tione ad officia certare, Piane in Cic. y) per
riferentisi à persona, di ingegno acuto, spi- indicare il termine, lo scopo, il fine, a, per,
ritoso, ingegnoso, fine, profondo, acuto, furbo, con sostant. (partic. ad col gerundio od il
<isUUo {contr. retusus, hcbes), a) generic: in- gerundivo), mentis ad omnia (a, per tutto)
genia, Cic: homo, Cic: acutus ad fraudem, caecitas, Cic: adjutorem esse ad injuriam,
imbroglione esperto, Nep.: raotus aniinoruni Cic: occasionem ad rem gerendam fore, Cic:
ad excogitandum acuti, Cic: studia, che ri- con agg., come natus, factus, doctus, idoneus,
chiedono acume d'ingegno, Cic. ^) come 1. 1. utilis, ed a. (V.); dopo i verbi adjuvare, con-
tet., acuto, profondo, semplice ed efficace, ora- feiTe, facere, couficere, esse fservire) ed a.
"tor,Cic: sententiae, Cic. (V.): parim. dopo decernere, deligere ed a.
ìid {are. ar) prep. coH'acc, a, ad, verso (V.J: quid ad rem? che cosa ha a che fare?
{contr. in colTacc), IJ di luogo : A) propr.: Cic: quid ad me? cotne mi riguarda? che
1) per indicare la direzione nel moto e nel- me ne importa? Cic: quindi ax) con rimedii,
l'estensione ; a) nel moto, a, verso, presso, vi- partic. farmachi, per, contro a, quae sint ani-
cino, proficisci ad Gapuam, Cic: ad Syphacein, madversa a medicis... radicum genera ad mor-
Liv.: venire ad Cn. Pompeji castra, Cic, ad sus bestìarum,ad oculorum morbos, ecc., Cic:
^Iqm, da ale, Cic, sopra quale., Caes.: ducere quindi anche in questo caso dopo verbi come
cohortes ad alqm locum, Caes.: ducere legiones esse (essere = servire), valere, posse, proficere
ad hostem, contro il nemico, Liv.: mittere le- ed ^^)2)er indicare l'ufficio a cui si
a. (V.).
gatos ad alqm, Caes.: mittere librum ad alqm, destina quale o q.c, servos ad remum dare,
mandare, dedicare, Cic: quindi ellittic, libri Liv.: argentum ad vescendum factum, posate
ad Rhodios (se. missi), ai Hodiesi, Nep.: e nelle d'argento, servizio (da tavoìaj d'argento, Liv.
dediche in capo ai libri, M. T. Ciceronis ad ò}per indicare la relazione tra una cosa ed
M. Brutum oratjr e sim.: col genit. dei nomi un'altra, aa) riguardo a, rispetto a, di fronte
degli Dei, sottintendendo aedem, p. es. ad a, con sost., erant buie studia maxima expo-
Dianae (se. aedem) venire, Ter.: nel linguag- sita praemia vel ad gratiam voi ad opes vel ad
gio famigliare, par tic. con pron. pers., per dignitatem, Cic: nomina ad aliquid, relativi,
indicare la casa, l'abitazione e sim., ad me, Quint.: con agg., insignes ad laudem viri, Cic:

Georges Calonqhi , Dizionario latino-italiano.


d

35 adactio adaquor 3&

tutus ad ictus, Liv.: vir ad cetera egregius, Cic: ad vesperum, Cic: ad diem dictam.Cic:
Liv. li» relKtzione a, in confronUt a, ri- ad diem, al giorno, al giorno stabilito, Cic:
p^j
quid ad priniUIll CODSU-
spetto a, di fronte a, ad tempus, a tempo debito, Cic: ad extremum,
latuni secundus'PLiv.: virum... nihil ad Per- infine, finalmente, Cic b) dopo, fra, ad aiiimm

siuiu, Cic: e di relazioìie aritmetica,


a, tribunum pi. fore, Cic: ad annos decem, Cic
ut unum ad deceni, sic decem ad centum,
adaclTo, OUÌS, f. (adigol, io spingere, il

Quint. b) di estensione ed aumento, fino a,


costringere a qc,
iiri.sjuraudi,^resi«Jione di
j

a) generic: virgis ad uecem caedi, Cic: ad giuramento, Liv. 22, 3S, 5.


estreinuiii, ad ulliiimm, fino all'estremo, al- ìitlavlU!», US, m. (adigo), l'avvicinare a,
Vultimo =
nel più alto grado, Liv.: ed ad demis adactus (lAur.), i morsi, Lucr. 5, 1328.
ultimuiu, airestremo =
« quando giunge al- sid-aeqilv, avv., eyuaUnent*-, purimente,
l'estremo », Curt.: ad sumuiain, al totale = anche seguito da ut (come, die/, Liv. 4, 4ù,
in tutto, in genere, Cic. P) nelle determin.di 5 (dubbio).
quantità; scrobein ad niediuui compiere, Liv.: ad-aeqilO,avi, atum, are, adeguare, ugua-
ad plenum, Hor. y) "c/ computo dei numeri, gliare, I)
propr.: moles moenibus, Caes.: de-
dei denari, aa) per indicare il giungere fino vastando, teeta solo, radere, Liv. II) trasl.:
ad un dato numero e sim., fino «, a, ad assem A) uguagliare, pareggiare, confrontare, CUm
perdere, Hor.: ad uuiumuni convenit, Cic; ad virtute fortunam, Cic: se virtute nastris,
uuum (unam) onines, tutti fino ad uno, cioè Caes.: alqm sibi, Tac: formani, aetatem, gè-
fino all'ultimo, Cic. ed a.: ed anche sempl. nus mortis magni Alexandri fatis, uguagliare
ad unum. Cic: ad inipubeies, fino agli impu- paragonando, Tac. ann. 2, l'ò: alci rei vix
beri; compresi, ecc., Caes. ^'^)per indicare quidquam adacquare posse, potere a mala
ravvicinarsi, la cicmanza, prossimità ad pena paragonare q.c. di ugualmente grande,
un dato numero, circa, pressupoco, (fuimus) Liv. 1, 56, 2. B) uguagliare, raggiungere ugua-
omnino ad ducentos, Cic: cum anuos ad L gliando, aititudiiiem muri, Caes.: alqm gratis
natus esset, Cic: quindi anche avv., occisis apud Caesarem, Caes.: deorum vitam, Cic:
ad hominum milibus quattuor, Caes, senatorum urna copiose absolvit, equitum
2) di poi re appresso, venir presso, diogg.: ad lequavit (diede un ugual numero di voti
Si)per indicare ciò che si avvicina ad alcun- di condanna e di assoluz.), Cic
ché, SI aggiunge a o presso q.c, «> presso, vi- SÌ4làÌ:;ìlllll, U, n., adagio, provei-bio, Geli.
cino, oltre, quod ad jus civile pontificium ap- 1. praef § 19.
petatis, Cic: hoc unum ad pristinam fortunam adaiiianìì'us, a, um (adamas), duro come
defuit, Caes.: nisi quid vi» ovv. vultis ad haec, l'acciaio, il ferro; infrangibile, nares, Ov. met.
Cic: quindi &à hoc, ad h&ec, oltracciò, inoltre 1, 104.
(arrogi). Sali., Liv. ed a.: ad id quod, oltre adaiiianlTiiiis, a, um (à§a|iàvxivog da
quello che, Liv.: ad omnia, ad cetera, Liv. àSdfiaj), di acciaio, duro come acciaio, coitéo
h)per indicare la ragione ed il seguito, la ferro; infrangibile, saxa, Lucr.: tunica, Hor.
conseguenza, a, sopra, in seguito a, respondere adii ma! antH, acc. anta, comun. m.
ad alqd, Cic: ad iamam belli novas legiones (àòd[iy.z 1, V i n amabile quindi
pjrofjr. ,

scribere, Liv.: ad spem diuturnitatis, Cic. e) I) il ferro più duro, acciaio, nei poeti generic.
per indicare la norma, la regola secondo cui per tiietallo duro, tninerale saldo, fer^rei ceppi,
avviene q.c, secondo, conforme a {cuntr. COU- Verg. e Ov. —
Quindi nei poeti come emble-
tra) ad perpeudiculum, ad istorum normam, ma di un cuor duro, insensibile, inflessibile,
Cic: agore ad praescriptum, Caes.: ad hunc lacrimis, voce sua adamanta (i sassi, un cuor
modum, in questo modo, Cic: ad teaipus, a di macignoj movere, Ov. II) diamante, Plin.
tempo, secondo le circostanze, Cic. icfr. sotto
ad-ììniO, avi, atum, are, invaghirsi, inna-
al n" II, 1, b, e n" II, 2, a): ad verbum, alla
morarsi, a) «»*»"»• molto, di amore puro, quale.
lettera (p. es. ediscerc), Cic.
q.c, alqm, alqd, Cic. b) amare quale, di
Iljditempj: 1) per indicare Vestensione
amore sen^ufde, Ov. e Suet.
finoad un dato punto del tempo a) avuto :
ad-a|»Pi'To, periii, pertum, Ire, aprire, I)
riguardo al tempo passato fra i due mo-
menti estremi, fino a, ab consulatu ejus usque
come contr. ad operire, velare = scoprire
ad extremum tempus, Nep.: ab bora octava
una cosa coperta, denudare, render visibile^
quae velanda sunt, Liv.: caput (come saluto),
ad vesperum, Cic: ab coadita urbe ad libera-
Sen.: caput alci fdavanti a quale), Val. Max.
tam, Cic: usque ad haiic aetatem, Cic: ad
summarn senectutem, Cic: ad vesperum, Cic: II) come contr. a claudere =
aprire una cosa
chiusa, disserrare, &) propr.: fores pjrtae,.
ad id tempus, Caes. ed a., così pure ad id
Liv.: OS, Ov. b) trasl.: ad criminatioaem invi-
locorum, fin qui. Sali, e così sempl. ad id, ad
dorum aures regis, Curt.
hoc, Liv.: ad eum finem, dum, ecc., Cic: quem
ad finem ? fino a qual punto, fino a quando? ada|iei*lTIÌ!«, e (adaperio), che ai ptià
aprire, Ov. trist. 3, 11, 45.
Cic. b) riguardo alla durata del teiiqjo, per,
circa, ad exiguuMi tem|)us, Cic: ad anuos DC, ad-a|>to (avi), àtum, are, adattare, galeri-
Cic: ad tempus, per un tempo, durante un culum capiti, Suet.: essedum, disporre accon-
certo t., Cic. ciamente, aggiustare, Suet.
per indicare Tcntrare in un punto o
'i,] iidsi<|iio, are (ad e aqua), condurre ail'ab-
dietro un punto del tempo, a) «, in, alqm ad beverutoiv, abbeverare; pass, adaquari, aiutare
mensem Jauuarium exspectare, Cic: te Lao- all'abbeveratoio, del bestiame, Suet. Galb. 7.
diceae fore ad meum adventum, ed mio ar- ad-a<|lliM', atus sum, ari, attingere, pren-
rivo, Cic: ad luccm, al mattino^ di mattùut, der avijua, Caes. ed a.
37 adauctns adduco 38

adaiirlu<i, ùs. m. (adaugeo), aumento, ae- addilàmonliim, i, n. (addo), aggiunta,


crencimeuto, LuCT. 2, 1122. appendice, trasl., Cic C Sen.
a(l-au;;«-o, auxi, auctuni, ère, autnentare ad- do, dTdT, dttum, ore, I) dare, recare,
nncora, «ccrMcere, bonuiHjCic.: causam (contr. mettere, porre in un luogo qualc. q.C (contr.
deprimere), Cornif. rhet. demere, adimere), a.)prt)pr.: a) c.inan.: epi-
ad-aii;;e<>CO, ere, aumentare, crescere, au- stulas in fasciculum, Cic: album in vestimen-
ntentarsi.Lucr.e Cic. poet. tura, mettere sopra, ecc., Liv.: solcam pedi,
ad-bìi»0, btbi, ere, bere, beversi, prendersi Ov. alci calcar o calcarla, spronare qualc.
:

bevendo, a.) propr.: plus paulo, Ter. b)trasl.: (figurai.), Hor. e Plin. ep. P) una pers. =
imprimersi net cuore, verba puro pectore, Hor. associare, aggiungere, dare, alci comitcm,
ade... tutti i vocaboli che cominciano Verg.: alci custoden), Tac: bis copiis rector
così, si cerchino sotto acc... (come comand.) additus Annius Gallus, Tac:
ad-d«*CVt, conviene, si addice, SCgUÌtO dcil- Teucris addita Juno, aggiunta per loro danno,
Tinfin., Sen. ed a. come persecutrice, Verg. b) trasl., dare, ag-
ad-dt*nseO, ère, addensare, rendere ancor giungere, ispirare, fìdcm contioni, Liv.: alci
piti denso, serrato, acies addensent, Verg. Aen. animum , Cic IIJ aggiungere aumentando,
10, 432. accrescci'e {contr. demere, adimere, detra-
ad-dlCO, dixi, dictura, ere, permettere, ag- here), a) propr.: a) generic. : unum gra-
giudicare, I) coyne t. t, del linf)uu(j(jio augu- num, Cic: addere gradum, raddoppiare, stu-
rale, permettere q.C. = notare q.c. come favo- diare il passo, Liv.: addere in spatia, far giri
revole, detto dfgli uccelli fatidici (col loro su giri, Verg. ad quattuor priore? quintam
:

volo, ecc.) e degli au^pizi; commi, assol, decuriam, Suet. p) in iscritto, aggiungere or-
mostrarsi propizio, con senza dat. pers. dinando, apporre come appendice, in oratio-
{contr. abdicere), Liv. II) aggiudicare, asse- nem quaedam, Cic: multas res novas in edi-
come giudice, aggiudicare, assegnare,
giutre, a) ctum, Nep. in sententiam suam uti, ecc.,
:

a quale, come proprio [partic. del pretore, aggiungere alla proposta che, ecc.. Sali.
le cui tre azioni sono éo, dico, addico), alci Y) aggiungere, dar di piit, COme offerta, Nov.
bona, Cic: liberum corpus in servitutem, Liv.: com. fr. in Cicer. de or. 2, 255. S) come
alqm arbitrum, assegnare quale, come arbitro, t. t, di aritmetica = sommare, addizionare
Sen. {quindi figurai., certis quibusdam senten- (contr. deducere, sottrarre), Cic. de off. 1, 59.
tiis quasi addictum et consecratum esse, essere b) trasl.: a) generic: paulum alci aliquid,
legato come mediante la sentenza di un giti- sorpassare di un poco, Cic. (e così cui niliil
dìce un vincolo religioso, Cic): partic, asse- addi potest, insuperabile, Cic.) ad iter cir- :

gnare, aggiudicare, come pvoprio « qualc. un cuitum, Caes.: historiae majorem sonum, Cic:
debitore insolubile, alqm alci, Cic. {quindi 2i<ì- operi nocteni, valersi anche della notte per
dicbiì, il debitore aggiudicato quale schiavo il lavoro, Verg.: alqm Trojae periturae, coin-

al creditore, schiavo per debiti, Liv.: e figu- volgere nella rovina di Troia, Verg. p) ag-
rai., nullius addictus jurare in verba magistri, giungere ìin tempo come termina', concedere
7ion legato [come ìino schiavo per debiti] a ancora, paucos dies ad rem publicam geren-
giurare, ecc., Hor.); e generic. dichiarare, dam, Cic: addito tempore, col tempo, Tac
coìulanìwre quale, come debitore verso uno, Y) aggiungere,
apporre ad una COSa detta, pro-
addictus erat tibi? Cic: cupiditati petulan- seguire con q.c, verbum non amplius addam,
tiaeque addici, debba sottostare alla, ecc., Hor.: ad hoc maledicta alia, Sali. addniit :

Cic. b) aggiudicare, di cM mette ulVusta etiam de Sabini morto, Caes.: quo ego non ji'ir-
(partic. i beni dei debitori) o affitta a chi sim qua de re agitur addere, Cic: adde-
offre di più e di. chi dà a cottimo, in ap- bat se audisse, Ter.: scg.da ut e j7 cong., Ca'S.:
palto costruzioni a chi domanda meno,
le quindi addito, colfaggiunta, Tac: amplitudo,
fundum Cic: opus HS lOLX milibus,
alci, addo etiam utilitatem, e, di più, anche l'uti-
Cic: qtiindi add. alci alqd nummo sostertio lità, Cic: così partic. adde o addo bue col-
sempl. nummo, dare., donare per il mi- Tacc, aggiungi, arrogi, adde ductus aquavum,
nimo prezzo, Cic: e come venditore in ge- Cic: adde huc unguentarios, Cic: adde quod
nere, aggiudicare, cedere in vendita, vendere, adde huc quod, Liv. e As. Poli, Cic. ep. m
aedes, Cic: regna pecunia, Cic. e) aggiudicare ad-dTieeO, ère, insegnare (ancora), artcs,
come proprio, a) generic. dare in proprietà, Hor. ep. 1, 5, 18.
^
in preda ; consacrare, cedere, abbandonare, alcjs addormisco, ere (incoat. di *addormio1,
bona publicum, confiscare^ Cic: alqm libi-
in dormire un poco, fare un sonnellino, Suet. CI. 8.
dini alcjs, Cic: alqm morti. Cic: partic. se alci, ad-dììluto, avi, atum, are, esser propenso
darsi cotnple.t<imcnte a nìialc, consacì-firsi, di- a dubitare, nutrire alcuni dubbi, avere alcuni
ventar SUO aderente fin senso Cattivo farsi = scrìipoti, indugi<ire, assoh, Cic: de in alqa
schiavo), se senatui, Cic: quindi alci ad- re seguito da num, an, utrum, Cic: con
dictus, obbligato, dedito, soggi-tto (o schiavo) 0, acc. generale, illud addubito, utrum... an,
quale, Cic. p) ascrivere, aUribìiire uno Scritto, Nep.: res addubitata. indugiata, Cic.
orationes alcjs nomini, Quint. 10, 1, 70. ad-duoo, du.xi, ductum, ere, IJ tirare q.c.
addiotlO, Ònis, f. (addico), aggiudicazione, vicino, trarre a sé, dietro a sé, a) generic: ra-
l'assegnare come proprietà, bonorum, Cic l. mulum (contr. remittere, lasciare andare),
Verr. 12. Ov.: securim, levar in alto. Ov.: pedeni, al-
ad-d̫iOO, dldTci, ere, I) apprendere inol- zare p. camminare, Ov. h) partic: v.) trarre.

tre, imparare ancora^ alqd, Cic II) ai>pren- tendendo fortemente, tendere {contr. remittere »,
dere, appropriarsi imparando, Cic. funes.Caes.: ballistas vehementius, Cic. P) con-
S9 adductius adeps 40

trarre, raggrinzare, cuteni, Ov.: frontem, COr- con usque da dum, donec, quoad),
e seg.
Tìigare (cupamentej la fronte (per affanno, Ter. e Cic. IIj trasl. rispetto al grado:
,

tristezza; contr. remittere frontem), Sen. II) a) per uguagliare due cose nel paragone,
prendt^-e quale, seco [come dux) per andare seri, da ut O quasi ^
nello stesso grado (mi-

in Uìl luogo O presso quale., condurre, tras- aura),., in cui che, Comici, b) per rin-
portare, coiuiitr seco, accompagnare (contr. ab- forzare il concetto nel paragone «osi, =
ducere), A)pì'opr.: a) ess.anim.: sdqm secnm, tanto, inunione con verbi, agg., sost. ed avv.,
Cic: exercitum subsidio alci. Nep.: ad aegros e seg. da ut o (quando precede una negaz.)
medicum, Cic: alqm iu jus o in judicium o da quin e il cong., Cic. ed a.: adeo non
sempl. alqm, trarre iti giudizio, Cic: alci adeo uihil, ut, ecc., così punto, così poco,
pueros venales ex Gallia, condurre, Cic. p) o /g. che, ecc., Liv.: e rafforzando il concetto, af-
iiian.: auruin secum, Liv.: partic. guidare, fatto, cosi, tanto. Ter. e generic, per
Verg. e)
condiii-ì-e un corso d'acquii, un acquedotto, accrescere il già detto con qualcosa di più
a^iuam, Cic. Bitrasl.: a) generic: tnti-odwrfl, grande, inaspettato, ami, di più, persino, ma
trasportare, philosophiaiii ili corpus cloqueii- quel che è pia, duccm hostium intra moeuia
tiae, Quint. h) partic.: a) recare in un dato atque adeo in senatu videmus,Cic. dìposposto
sito, porre in una condizione, a,hi\n in sermo- come enclitico ad una parola, per far spic-
nem, in invidiam, retidcre oggetto di, ecc., care con speciale importaìiza una cosa o la
Cic: alqm iu suspicionera alci, Nep.: res in sua proprietà =
appunto, addirittura, affatto,
extremum discrimen, Cic: est res jam in eum massimamente, con verbi sost., agg., Comici
locum adducta, ut, ecc , e giunta a tal punto, e Verg.: con avv., Comici e Cic: con pronomi,
che, ecc., Cic. p) condurre, port<trc, muovere, partic. spesso ìd adeo, p. es. id adeo, si pla-
Kpingere, indurre, destinare quale, ad un^a- cet, considerate, Cic: dopo le cong. condiz.
zioìie, determinazione, disposizione d'animo, si, nisi e sim., se mai, se poi, Comici: colle
alqm ad iracundiam, Cic: in consuetudinem, cong. sive, aut, vel, oppure, o piuttosto, anche
Caes.: o ad cjnsuetudinem, Cic: adduci ad soltanto, Comici e Cic: con atque, e piuttosto,
suspicanduni, Cic: non facile adduci ad cre- e più. giustamente, e meglio, Cic. e) per Conva-
denduii), Xep.: adducis me, ut tibi assentiar, lidare il già detto fé sempre nel principio
Cic: adductus sum officio, ut, ecc., Cic: ad- della prop.), tanto, così, talmente, adeo prope
ductus Bruti precibus, dalle preghiere di Br., omnis senatus Hanuibalis fuit, Liv. f) adeo
Cic: adductus raercedula, per una meschina non, rinforzando dopo una negazione, tanto
ricompensa, Cic: jìartic. indw-re alcuno a poco, così poco, Tac: partic. dopo ne... qui-
credere, coinp/ut. alqm adducere ut existiraet, dem, Veli.: eziandio adeo {senza non) dopo
seg. dall'acc. e Z'infin., Cic: e non possum ad- ne... quidam e quoque, tanto più, Tac.
duci, ut putem, non adducor ut putem, seg. 2. àd-eo, li [rar. ivi), ì'tum, ire, andare,
dalVacc. e Z'infin., Cic, e sempl. adducor, seg. venire a verso q.c. qualc. {contr. abire, fu-
dalV&cc. e rinfin., Cic: e non ovo. vix posse gere), I) propr.: ad fundura, ad
a) in gen.:
adduci, ut, ecc., Cic: e affatto assol., adducor me, Cic: ilio flàj, Caes.: Eomam atque in eoa-
igitur et propemodum assentior, Cic. y) appor- veutum, Cic: curiam, entrare, Liv.: epulas,
tare uno stato, una condizione, febres, Hor. prender parte, Ov.: quindi adiri, di luoghi =
a(l<lu<>lTii!<i, avv. compar. (adductus), più esseì-e acccssihiie, Liv. h)partic.: a) come 1. 1.
aspraìtiente, severamente, Tac. hlst. 3, 7 C ^fmcte., adire ad praetorem in jus o sempl.
Germ. 43. adire in jus, andare in giudizio, Cic: e così
a«lductu«i, a, um, part. agg. coZcompar. ad Caesarem in jus, Caes. p) visitare, pereor-
{da adduco), 3i} ristretto,angusto, stretto {Xhìca.) rere (praticare) un luogo, ecc, Lycias urbes,
ex spatio paulatira adductior. Mela: trasl., Ov.: inberna, Tac: eas quoque natioues, Caes.
di oratore, pressior et circumscriptior et ad- Y) ricorrere per consiglio,
diritto aiuto a
ductior, più hrrfve, più conciso, più, serrato quale, rivolgersi a quale. a q.c, alqm de
(nell'espressione), Plin. ep. b) conugato, in- filia, Ter.: praetorem, Cic: alqm scripto, Tac:
crespato (della fronte, ecc., come segno di se- quindi interrogare per conoscere il futuro,
rietà, ecc.J, adducto fere vultu, Suet.: trasi., qualc. un oracolo, magos, Cic: libros -Si-
della pers. stessa, rigido, severo, Tac. byllinos, Liv.: e avvicinarsi pregando, suppli-
iìd-eJo, èdi, èsum, ere, I) divorare, ad- care, mille àomoSjOy.: e accostarsi pregando
dentare, rodere, jecur, Cic: di sogg. inan., a un dio, ad un tempio, venerantem deos,
alqm, abbruciare (del fuoco), Ov. scopulus Cic: aras, Cic. 5) andar verso una pers. o un
adesusaqui3, corroso, Ov.: adesi lapides, levi- luogo con intenzione ostile, assalire, azzuf-
gati dalfacqua, lisci, Hor. IIJ trasl., consu- farsi, oppida, Sali.: virum, Verg. II) trasl.:
mare in parte, distruggere, rovinare le sostanze, a) andare ad un negozio, accedere, intrapren-
pec'iniam, Cic: bona, Tac. dere q.c, ad causas, Cic.: ad rem publicam,
.4dcl|»lii ovv. alla greca Idelplioc, Cic b) non sottrarsi; sottoporsi, sobbarcarsi ad
òram, m. (à^sÀ-.poi), i J!'ratelu,giiAdeiji, com- una sorte, ad una condiziona, ad periculura,
media di Terenzio. Caes.: o sempl. periculum, Cic: inimicitias,
àdciii|ilTo (ademtro, ònis, f. (adimo), il Cic. e) come 1. 1. giuridico, adire heredita-
togliere, privare, civitatis, Clc: provinciae, Ter. tem, venire in possesso di una eredità, Cic.
1. adeò, avv. (ad e co, il dat. arcaico di iidcp!», dlpis, e, adipe, grasso che si trova
is, id), fino al punto, al segno, I) propr.: nella cavità dell'addome e specialm. nella
A) di luogo, neU espressione figurata, adeo membrana perciò detta adiposa,Va,rr.: meton.,
res rediit, la cosa giunse al punto (peggio- Cassii adipes, la pancia di C, Cic. Cat. 3, 16 :

randoj, Ter. B) di tempo, finché {rafforzato trasl,, l'ampolloso nel discoTSO, Quint. 2, 10, 6.
. . ,

41 adeptio aiihnc 42

ìidoplio. òms, f. fadipiscor). acff^iìsto, eon- manns o^enibus, abbracciar le g. colle m., Ov.:
siguiinenio, boni (contr. depnlsio mali), Cic: e fig., manus vectigalibus, metter le mani nei
commodi {contr. vitatio incomniodi), Cic. dazi, Cic: vincula captis, Ov.: conaqg. astr.,
ad-equTlo, avi, atum,I) cavalcare
.are, adbibere animos et mcntes vestras ad etc, Cic.
verso, correre a cavallu ver.^O. €CC., ad DOstrOS, IIJ partic: .A.) prendere inoltre, aggiungere
Caes.: in dextrum cornu ad suos, Liv.: col q.C. alqd ad pancm (come companatico
,

dat,, portis, Liv.: per arniatos, Curt.: ab suis, come soprappiìi, ecc.), Cic: con ogg. astr., ag-
Liv.: assai., Liv. II) cavalcare accanto, circa, giungere una cosa ad un'altra, congiungere,
juxta, Suet. unire, alqd ad domestlcum niorcm, Cic.:qnat-
ndf... ttdti i vocàboli che cominciano tuor initiis quintam naturam, Cic. B)pren-
così, si cerchino sotto aff. .
dere, adoperare per uno scopo determinato,
ailp: . . . tutti i vocaboli che cominciano cioè a) adoperare un ogfj. (cosa css. anim .)

COSÌ, si cerchino sotto apgr . . come mezzo per quale, o q.c, valersene, itn-
a«l-liaer?o, haosi, haesutn, ère, aderire, piegare, usare, far uso, preSSO qualc. q.C. «
gtare attaccato (fortemente) a q.C, I) propr.: usare, mosti-are, dimostrare un modo di pen-
saxis (dat.), Liv.: in rorpore, Ov. II) trasl.: sare di operare verso qualc o q.c, odorf^s
ai rispetto al luogo ed al t^mpo, unirsi a q.c, ad deos, ut etc, Cic: orationem ad vulnus,
toccare, confinare, assol., Tac: COl dat. loci, Cic: diis prece?, Cic: aegro medicinam, Cic:
'J'cr.: colVacc, Cic. poèt.: tempus adhaerens, judici motus, Cic: alci consolationem litteris,
immediatamente sussefiucnte, Qiiint. b) ade- Cic: alci vim, it.wre, Cic: alteri calcarla, al-

rire fortemente, sUir vicino ad ima pcrs. COSU, teri frenos = con uno gli sproni, coìVoltro
non distaccarsi mai da UVa pcrs. COSa, a) di le briglie ffìri.), Cic: offirium erga alqm. rc-

pers., da una persona (come compagno co- verentiam adversus deos, Cic: saevitiam in fa-
stante, ecc.), lateri adhaerere gravein donii- mulos, Cic: plus studii, quam ille, ad dicen-
iium, stare ai fianchi, Liv.: ad un Ixogo, dum, Cic: morbis remedia, Cic: niodum vitio,
stativis castris (dat.), Ter.: ad una condizione, porre ìtna misura, Cic: memoriam contume-
nulli fortunae adhaerebat animus, adattarsi, liae, ricordarsi di, ecc., Nep.: e con in e Tabi.

Liv. b) di e. inan.: cui Canis cognoinen = in q.C, iambum in fabulis, Cic: sermonem
adhaeret, è applicato per sempre, Hor. e) es- in poculis, introdurre, Cic: in amicorum pe-
sere attaccato a q.C come appendice, sum- riculisfidem et diligentiam, Cic: e col sempl.
musque in marerine versus adhaesit, era at- acc, studium atque aures (amore e gusto per
taccato, scritto in margine (per mancanza di le produzioni poetiche, e un orecchio fine e

spazio), Ov.: quindi di pers., formare un'ag- conoscitore), Cic. b) invitare, ammettere una
giunta, entrare in q.C, te vix extremum . . . pers. per q.c (per aiuto, soccorso, consiglio,,
adliaesisse, esser riuscito per miracolo, Cic. servizio), Dianam ad partus, Cic: alqm ad
5Ìd-liaero«sfo, hae-i, haesum, ere, rima- ministerium, Liv.: alqm in auxilium, Justin.:
nere attaccato, confitto, aderire, stare attaccato, partic alqm in o ad consilium, ad delibera-
I) propr.: srravis lateri craterae limus adhae- tionem, Cic e Caes.: e così consiliis, Curt.:
sit, Hor.: e fg., tamquam in quodam incili alqm in convivium, Nep.: e così cenae, Suet.:
jam omnia adhae?erunt, rimasero stagnate, quindi spesso sempl. adbibere alqm, prendere
arenata. Cael. m Cic. ep.: di armi, tizzoni jìer aiuto, valersi per aiuto, condurre, prender

scagliati, ad turrim
Caes. cfr. fig.. ratio,
, seco, recar seco, far venire, invitare ale. (COVÌS

simul ac emissa est, adhaerescit, aderisce, adiutore, consigliere, compartecipe, testimo-


resta impressa (nelVanimo), Cic: di navi e nio di veduta o di udita, uditore, compagno
naufraghi, ad saxa Sirenum, Cic: cfr. fig., e siin.: contr. removere), medicum, Cic: te-
ad eam (disciplinam) tamquam ad saxum, stem, Cic: fratrem, Caes.: e con aw. ac- —
Cic II) trasl.: a) attaccarsi in qualche luogo, cogliere,trattare qualc in qualche modo, alqm
rimanere attaccato, tenersi fortemente aggrap- liberaliter, severius, Cic: e sic se adbibere in
Tpato, non cedeie, v.] dì pers. c ogg. persoììif, potestate, ut etc, comportarsi, Cic.
aduna pers. (come compagno costante, ecc.), ìid-hinnio, ivi e ti, Itum , Ire, nitrire

etrressibus, Tac: ad un luogo, nactus hoc verso, partic per liindine, equo, Ov.: e(iuae,
litus adhaesi, Ov.: si potes in bis locis adhae- Ov.: trasl.: di persone libidinose, Cic. Pis. 69.
rescere, fermarsi. Cic: ad una condizione, adliorlalTo, ònis, f. (adhortor), esorta-
ad uno stato, justitiae, non dipartirsi da, ecc. zione, Cic: phir. in Liv. e Sen.
justitiam deserere), Cic. p) die. inan.:
(co>z^r. sidliortsilftr, òris, m. (adhortor), esoi-ta-
ad omnium vestrum studium, riuscire, incon- tore. confortatore, TjÌv.: operis (allavoro), Liv.
trare, Cic: qnae prava sunt fastidiis adhae- ad-llOI'tor, atus SUm. ari, iìicoraggiure,

rescere, lasciar un'impressione cattiva, Cic. esortare, invitare, spingete (contr. deliortaii ,

]t)fermarsi, inteì'rontpersi, del disCOrSO 6 del- di pers. ed ogg. personif, milites, Liv.: omnes
Toratore. Cic. cohortes ordinesque, Caes.: alqm ad laudcm,
ìidliaeMO, ònis, f. (adhaereo), adesione, Cic: se adversus alqd, Sen.: alqm in bellum,
€Oììgiumione, adhaesiones atomorum inter se, Tac: seg. da ut e il cong., Cic: seg. da ne
Cic de fin. 1, 19. quo e il cong., Suet.: o col se7npl. cong.,
adliae<iu«>, ùs, m. (adhaereo), adesione, Ter.: seg. dalVinfin., Sen.
aderenza, Lucr. 3, 381 e altr. adUilc, avv. (ad e buie, contratto bue),
ìidliìbeo, hlbui, hlbltum, ère (ad e haboo), sin qui, sino ad ora, dal punto di partenza
porgere, IJ in gen., porgere, rivolgere, collo- sino ad una meta determinata {quindi con
care, sovrapiìoti'e, porre a o sopra, eCC, vultum usque), propr. di luogo, ma nelVuso della
ad alqm, Ov., medicas manus ad vulnera, Ov.: lingua solo piit di tempo, Ij considerando
,

43 AJiatorix aditus 44

come escluso il presente =


fin qui, fino ad ]
(partic. contro il loro volere, colla violenza),
ora, a) il presente reale, Cic. ed a.: quindi \
vos Italiam, Verg.: alqm fulmine ad umbras,
usque ailhuc e adhuc seinper, sino nd ora. Co- i
precipitare, Verg.: come t. t. giurid., arbi-
mici e Cic: adirne dum etc, durunte tutto il ti'um arbitrium {arcaico per ad arb.) adigere
tempo, fino ad ora, Cic: unus adirne, fino ad alqm, citare, far venire davanti all'arbitro,
ora il solo, Cic: con negaz., adhuc non o Cic. e) cose, triremes per aestuaria, trarre,
ncque adhuc, Cic: nihil adhuc, Cic: adhuc spingere, Tao.: turrim, spingere innanzi,
nulius e nullus adhuc, Cic. b) il presente re- 'u'àCi.: partic, cacciar dentro coìi UH martello

lativo, finora, fino allora, disertos COgnosSC e sim., tigna fistucìs, affondare travi col bat-
nonnullos, eloqnentem adhuc neminem, Cic. tipalo, Caes.: scagliare, lanciare dardi., ex lo-
If) Considerando come non escluso il pre- cissuperioribus telum in litus, Caes.: e cacciar
sente, ancora, ancor sempre, a) di ciÒ che dentro armi da punta, immeriiere, alci enseni,
dura ancora contro aspettazione o speranza, A''erg.: scalprum in articulo, Liv.: ferrum per
t-rat adhuc impudens, qui etc, Cic: fluctuans pectus, Ov. fèrrum jugulo, Suet.: quindi
:

a Urne animo, Liv. h) di ciò die dura ancora meton. fpoet.), vulnus, produrre una ferita,
piìi a lungo, più oltre, insatiabilis avaritiae est alte, Verg.: Tac. II) trasl., spìngere,
alci,

adhuc implere velie, quod jam circumfiuit, costringere, condurre, determinare , obbligare
Curt. e) di ciò che accade ancora oltre o ac- quale. q.c ad una cosa, -a) pers.: alqm ad
canto ad un'altra cosa, unani rem adhuc iusaniam. Ter.: colVìnfin., nei poeti e in Tac:
adiciam, Sen. à) particella rinforzntiva ed assol., acriore in dies adigi cupldine promi-
comparativo, ancora, si adhuc viliorem ma- scuas scenas frequentandi, Tac: come t. t. di
teriam obtulisscs, Sen. e)sert. da ut o qui e atti pubblici e milit., adigere alqm ad jusjii-
il cong. =
coni . . . da, tanto . . . da, Cael. in randum o sempl. jusjurandum, Caes., o jure-
Cic. ep. 8, 11, 8. jurando e sacramento, Liv.: costringere al giu-
.4«llalftri\, rigis, m., Adiatorige, prin- ramento, far prestare il giuramento di fedeltà. ;
cipe dfi Cornavi. cfr. adjurat in quae adactus est verba, egli
ìidìoTo, jèoi, jectum, ore (ad e jacioì, get- presta il giuramento a cui fu costretto, Liv.:
tare Ut, gettare sino a sopra q.c, I) in così anche adigere alqm in alcjs verba jusju-
senso stretto: a.)propr.: teluiii, Caes.: adje- randum e sempl. adigere alqm in verba alcjs,
i suoni che urtano, toc-
ctae (auribus) voces, far prestai' giuramento a quolc, nei termini
cano, Cic: e prov, alci rei album calcu- voluti da un altro,Ca.es.: e nel passivo, adigi
lum, apjìr vare una cosa, Plin. ep. 1, 2, 5. sacramento alcjs o prò alqo e in verba alcjs,
b) trasl.: a) gittare, rivolgere lo sguirdo (bra- prestare a quale il giuramento di fodeltà,TilC.
moso, ecc.) su q.c, alqo iinprudentiam oculo- e Suet.: infine sempl. adigere alqm, Tac b)
xnm, per inavvertenza rivolgere uno sguardo e. inan.: in facieni prorae pinus adacta novae,
verso, Cic: oculos cupiditatis ad alqd, Cic: recata nella forma, foggiata come, Prop.
oculum alci rei, Cic ^) rivolgere T animo, hi sidìnio, èmi, emptum (emtuui), ere (ad e
mente =l'inclinnzione, Vattenzione ad una emo), levare, toglier via, a) generic, partic
pers. cosa, animum ad alqm, Ter.: ad alqd, q.c. d'iniportuno, di fastidioso, vincula ca-
Liv., alci rei, Liv. II) in senso più largo, nibus, Ov.: e togliere, alleviare a quale un
porre, collocare, mettere .sopra, accantO, in q.C, male, curas. Ter.: doiores, Hor.: metum. Ter.
A) in gen.: rogum bustumve novum fad) aedes b) prendere, togliere, rapire un possesso, un
alienas, collocare, XII tabb. in Cic: capiti bene, ecc. ad ale. (contr. dare, donare, ad-
insignia Curt.
, e fig., Arraeniae manum
: dere, tribuere), pecuniam, vitam, Cic:
alci
n.ssalire TA., Veli.: virus in anguem, instil- munus, Liv.: spera, Cic: alqd ab alqo, Cic:
lare Ov.
, con ogg. astr., animos juveni,
: poet. coir infin., togliere =^ proibire, vietare,
inspirare, Ov. B) partic, porre, collocare, Hor. e) strappare una pers. a quale, alqm
ugyiiingeie, come aggiunta, supplemento, au- (alci), Gìc: partic della morte, strappare, ra-
mento a q.c, a) materiatni.: nggerem ad mu- pire, alqm alci. Ter.: quindi ademptus, rapito,
nitiones, Caes. hjidealm.: ix) generic. (e ontr. ìnorto, Hor.
demere, dctrahere): ad belli laudem doctrinae a<lT]>sìtu<«, a, um (adeps), adiposo, gretsso,
et iniorenii gloriam, Cic: muneri agri aliquan- trasl., dictio, gonfia, ridondante, Cic. or. 25.
tum, Liv.: Democrito perpauca, ampliare al- a<lipÌ!>icoi*, deptus sum, dipisci (ad e apì-
quanto D., Cic: aliquid novi ex etc, Cic: SCor), giungere ad avere, I) propr. raggiun- =
centuriones, Liv.: e più tardi (senza acc. del- gere nello spazio, alqm, Liv. II) trasl., a)
^^^99J ^'^l dat-, aggiungere alcunché ad una raggiungere q.C a cui SÌ è aspirato, a) rag-
cosa, aumentarla, ingrandirla, magnitudini giungere, conseguire intellettualm., coìnpren-
Pori, innalzare ancora m'uigior mente, Curt. di-re, Cic Rose. Am. 131. p) conseguire comi'
^) aggiungere, unire al «7n< t^e^to, nam quid desiderato, ottenere, guadagnare, Senectutem,
ego adiciam, Prop.: hisadicio, seg. duiracc. e laudem, Cic: victoriam, Caes.: jus suum, Liv.:
Z'infin., Quint.: quindi Ime adice {come huc col g«nit., Tac: ad. per alqm, seg. da ut e il
adde), aggiungi (col pensiero), arrogi, natas cong., Cic: partic. perf. pass., Sali, ed a.
septem, Ov.: adice, quod (che, ecc.), Tac b) generic, ottenere, nomen a tonso capillo, Ov.
Y) cregcere il prezzo (negli incanti), aggiun- ailTtììiii, US, m. (2. adeo), avvicinamento,
gere, supra adjecit Aeschrio (nom.), Cic. accesso (contr. abitus), I) propr.: a) generic:
ìiilTso, ògi, actum, ore (ad e ag6'), con- litoris, Cic: diffieiles»-aditus habere ad pastura,
durre, spingere a, verso, IJ propr.: a) bestitùne Cic b) partic. la possibilità, il permesso, il
(contr. abigere), pecus e vicis longinquioribus, diritto di andare in un Tùogo, adito, accesso,
Caes.: equos per publicum, Suet. h) persone in forum, Cic: aditus in domum familiarior
45 adjaceo niljuro 46
(più libero) erat, jìià libero, Liv.: e mi una carattere, caratteristica,il sostanziale, la na-
pers., adito, ufiienza [die qiiiiìc. ottiene; cfr. tura di una
pers. o cosa, pietatis adjunctum
,
'
aiitiiissio), homo rari aditus, raramente acces- esse, Cic: in adjunctis morari, Hor.: projiiora
sibile, Liv.: aditus ad alqiii diffìcilior, Cic: hujus causae et adjunctiora, He. b) cornei, t.
e) meton., adito, entrata, colile liio/jo (contr. retar., adjuncta, òrum. r\., circostanze che ac-
cxitus), insulae, templi. Cic: duo aditus in Ci- compagnano concomitanti ; le eircostame di
, i

lieiam ex Syria, Cic. IIJ tras]., a) passo, in- tempo, luogi-, ecc., Cic.
yroHno in q.c, primus aditus et postulatio :iiiÌun;;o, junxi, junctum, ere. annodare,
Tuberonis liaec fuit, Cic: qui aditus ad eau- congiiingere, 1) propr.: a) animali
attac- =
sam Hortensio patuerit, Cic b) adit.o, accesso care, equos, Ov.: plostcllo mures, Hor.
b) viti
= ad alcjs aurcs, Y insi-
possibiiitit, occasione, == congiungi re a, ecc., ulniis vites, maritare,

nuarsi, Cic: ad honorem, Cic: nactus aditus Vero-. II) trasl., generic, congiungere, unire,
ad ca conanda, Caes.: aditus et cau«ia posta- A) nello .spazio o nel
tempo a) ogg. inan.:
:

laudi, Caes. a) nello spazio, parietem ad parietem


commu-
nd-jììOi'O, ère, giacere presso accanto, nein, Cic.:accessionem aedibus, Cic:
litteras
a) delia posizione ficofjraf. di un luogo o di Cic: partic. a/ 2)rts.s«Vo. adjunctum esse, unirsi
un popolo, ad ostium Ehodani, Caes.: maro, ad un luogo, toccare^ confinare, fundo UXOris
Nep.: Etruriam,Liv.: ac^ro Romano, Liv.: adja- Cic: adjunctus fundus Cic. P) nel tempo, al-
centes populi, i vicini, tac: quindi adjacentia terum (anni tempus) hiemi adjunctum est,
(n. pi.), adiacenze, dintorni, Tac. b) di pers. Cic: horum aetatibus adjuncti duo C. Fannii',
e cose, vallo, Tac: adjacet undis moles, Òv. C. et M. filli, fuerunt, Cic. b) pers., eongiun-
adieolTo, òuis, f. (adicio), unione, aggiunta, geì-e, associare, unire, Samnitium exercitum,
1) in'fjen., caloris, Sen.: litteraruni [contr. de- Liv.: e in un paragone. ]\ìxi9. scientiam
elo-
trnetio), Quint.: di pers., populi .Albani, Liv.: fa- quentiae tamquam ancillulam pedisequam-
miliarum adjectiones, agriregazione di nuore que, Cic B) generic. recare estern-imente o
/".. Tac, nel discorso, verbormn, Quint.: syl- internamente in una untone, connessione,
iabae {contr. detractusì, Sen. )het. II) come relazione: H) ogg. inan.: a.) annodare, ag-
1. 1.: 1 ) retorico, ripetizione di lina parola nella giungere, nel discorso, a q.c, verba ad nomen
ì^rop., f/reco ètiì^su^ic, Quint. 9, 3, 27 e sjq. adjuncta, epiteti, Cic: e aggiungere al già
2) commerciale, aggiunta al prezzo, alVin- detto, congiungci-e a q.c. similitudiues (esempi)
Canto. offerta maggiore, Liv. 38, 14, 14. adjungens, Cic: e aggiungere nd racconto,
niliOfliés, iis, m. (adicio), accostamento, comun. seg. dall'acc. e Tinfin., Cic P) nella
avvicinamento, odoris (ad nares), Lucr. 4, 671: deduzione, annodare, connettere a q.C, far di-
assol., Lucr. 1. 689. pendere da q.c, rebus praesentibu-: a-ljungerc
a<l-ìri«ITro, avi, atum, are, a) aggiìidìcm-e, atque annectere futuras, Cic: sequentia (le
assegnare (come giudice od arbitro) q.c. a conseguenze), Cic. y) aggiungere, annettere pO-
g^HflZe. (con/r. abjudicare), ?l) propr, alci cau- liticavi, a q e, Ciliciam ad imperium populi
sam, Cic. generic, ascrivere, attri-
b) trasl., Eom., ao-ros populo Eom., Cic: vectigalia (se.
buire q.c. a quale, (come merito, qualità), ad imperium populi Roin.), Cic. ^j aggiun-
alci salutem imperii, Cic. gere q.c. a q.c quale =
ascrivere, attribuire,
n<IÌrinienllini, i, n. (adjuvo), mezzo di ap- prestare, procacciare, fidein visis, Cic: hono-
poggio, dì avanzamento; appoggio, aiuto, quindi rem populi Eom. rebus, Cic: e sibi alqd, pro-
anche vantatrgìo (contr. detrimentum, incom- cacciarsi, guadagnarsi q.C. sibi auxilium, Cic:
modum), alcjs rei, ad alqd, Cic: alci rei (per benevolentiam (se. sibiì lenitato nudiendi, Cic.
q.c), Cic: alci esse adjumento ad alqd o in e) congiungere q.c. ari un'altra, come con-
alqa re, Cic: alci adjumentum afferro ad alqd, seguenza, arcompayiiamento, aqgiunta=^far
Cic: hoc adjumento uti, Cornif. rhet.: di pers., seguire, aggiungere, accompagnare, unire, con-
Cornif. rhet. e Ov. giungei-e, accoppiare con q.C, aii honestatem
ndjiinclTo, òuis, f. (adjungo\ aggiunta, voluptatem, Cic: verbis solutis numeros, Cic
trasl.: /) at'accamento, ìinione, a) generic.: ^) congiungere, legare quasi fattività spiri-
naturae nd hominem, Cic: animi vel volun- tuale a q.c =
tendere deliberatamente e se-
tatis, V inclinazione, Q. Cic. b) come fìgtira riamente verso q.c, rivolgere, ^nimxxìw ad ali-
retar. ^^ auvsJleuynsvov, ti rapporto di un quod studium. Ter.: crimen et suspicionem ad
predicato a più concetti, di modo che il pre- praedam.Cic 'h)pers.: v.)pon-e quale immo
dicato fverho) viene posto al principio o alla, scritto Cime partecipe di un dialogo, dare
fine della prop., Cornif. rhet. 4, 38. Cic. de una parte, alqm ad suos sermones (scritti po-
or. 3, 206. II) partic, aggiunta che aumenta, litici in forma
dialogica), Cic: ei dialogo
a) generic.: vìrtutis, conperazione, Cic ver- : adjunctum avr la terza parte,
e«se tertium,
borum, Cic b) come 1. 1. retrr., aggiunta Umi- Cic. P) stringere alcuno (se) in rapporti po-
tatricc, che toglie Vassolutezza della prop ,
litici, morali o sociali con quale, (sé) o q.c,
limitazione, Cic de inv. 2, 171 e sgg.: quae- legare, unire, congiungere con q.C, riunire,
dam cum adjunctionenecessitudines,wecp.ss?Yà urbem ad amici iam Hor., in societafcem,
,

ipotetiche (contr. simplices et absolutaeì, ibid. Nep.: bellicosas nationes falciX Nep.: alqm
niljlinolitr, òris, m. (adjunsfo), die ag- (sibi) socium, Cic: alqm sibi amicum, Nep.:
giunge, ille ulterioris Galline, che fece dare a uxorem (se. sibiì, prendere, Cic: e se alci rei
Cesare altresì il governo della Gallio Trans- ad alqd, unirsi a, ecc. se comitem fugae
alpina, Cic. ad Att. 8, 3, 3. alcjs, Cic: se ad eausam alcjs, Cic
ndjiinolU!B,a,um,part. agg.(c?aadjungo), 1, a4ljnro =
adjuvero, da adjuvo (V.),
strettamente unito, SOSt., a) adjunctum, i, n., 2. a<ljiiro, avi, àtam, are, I) aggiungere
.

47 acljiito admiratio 4S

tmeora ad UH giuramento, haec, Liv. 43, 14, a) cotne1. 1. delV agricoltura, sostegno, paio,

5. JI) giurare, affermare assiettrare =


pro- Cic. b)generic, appoggio, manico, mezzo (per
mettere con giuramento, COmUìl. SCg dalV slCC. spingere avanti, ecc.), strumento, Liv. II}
e Tinfin., Cic: parim. per omnes alci deos, trasl., appoggio, aiuto, soccorso, Cic.
seg. dairacc. e Tinfin., Ter.: e adjuro Stygii ad-minìsler, m., I) ministro, servo,
stri,

caput (per ti capo) fontis, Verg. aiuto, victus Cic: nei sacrifizi,.
cotidiani,
adjfilo, avi, atum, are (freq. di adjuvo), Caes.; nelV assedia, opus et administros, il la-
appoggiare, aiutare, assistere tltia pers. COSa voro e i lavoratori, Sali. II) trasl., aiuto per
con tutto lo zelo, alqm, Comici: alci onus, q.c, partic. in senso cattivo, strumento, com-
Ter.: assoì., Comici. plice, Cic.

adjritor, oris, m. (adjuvo), aiutatore, ao- ad-niTnislra, ae, f., serva, aiutatrice, ttti'

ftenitore, a) generic. , m
setiso cattivo = nistra, trasl., artes hujus administrae co-
. . .

eompìice, alcjs, alcjs rei, Cic: ad alqd a in mitesque virtuti>;, Cic. de imp. Pomp. 36.
alqa re, Cic: in psaltria hac eniunda. Ter.: adniini«!itràtio, ònis, f. (administro), IJ
contra patriam, Cic: assoh, me adjutore, Cic. aiuto, assistenza, sine hominum administra-
V) adiutore deìV attore principale sulla scena tione, Cic. de off. 2, 12. IIJ amministrazione,
(colui che rappresenta ima parte secondaria, condotta, cura, governo, maneggio di una COSa,
che accompagna col flauto o col canto, ecc.), navìs, Caes.: administrationes portus, libero
Phaedr.: trasl.,Ter. ed Hor.: come sottomaestro uso, Cic: belli, condotta, Cic: mundi, rei pu-
[greco hT.otihxov.'xkQz), (^mnì.:partic. Vadiu- blicae, Cic: assai., omnis administratio, l'in-
tare di Un impiegato dello Stato, aggiunto, tiera cura deir assedio, Caes.: officia et admi-
aiutante, (frane, attaché), Cic: gli amici e nistrationes, uffici e cariche dello Stato, Tac.
ministri dell'imperatore. Veli, e Suet. adniini<«lralivii<«, a, um (administro),
ailjrildrTiim, \i, n. (adjuvo), aiuto, soc- inclinato ad operare, pratico fcontr. intellectu
corso, assai., col genit, sogg. e ogg., Sen.: contentus, teoretica), ars, Quint. 2, 18, 5.
di una pers., As. Poli, in Suet. adiiiini^trator, oris, m. (administro),
adjuirìx, trlcis, f. (adjutor), aiutatrice=: amministratorv, reggitore, belli gcrendi, Cic.
fautrice, pioinotrice, Cic: in alqa re, Ter.:tuo- de or. 1, 210.
rum prima adju-
sceleruni, Cic: pai-tic, legio ad-niTiii$ilro, avi, àtum, are, ammim-
trix, lalegione ausiliaria, costituita da Ne- strare q.C, condurre, curare, maneggiare, reg-
rone, formata di marinai (classici), Tac. liìst. gere, governare, intraprendere, al generic:
2, 43 e 3, 44._ navem, Caes.: negotium, Cic. b) nella guerra,
^
ad-Juvo, juvi, jutum (raro jìlvàvi, juv2- a) della suprema direzione, bellum, condurre
t\im).j\l\hTe, aitttare, promuovere, a) generic: (come generalissimo), Cic: bellum cum Cim-
a) con ogg. pers.: alqm, Cic: alqm opera, Ter.: bris, Cic: summam rerum, avere il comando
se raanibus, appoggiarsi, Liv.: alqm in alqa supremo, Cic: exercitum, Cic: e così rem
re, Ter. e Cic: alqm ad alqd, Cic: con acc. publicam, reggere militarmente lo Stato, con
pers. e acc. pron. neutr., quidquam me Con- senza exercitu e sim., Caes. e Liv.: atque
silio, Ter.: con ut e il cong., Cic: con ne e
haec ita Caesar adrainistrabat ut etc, a ,

il cong., CatuU.: nel prov., fortis (=:^ fortes)


ciò provvedeva, Caes. P) della direzione ri
fortuna adjuvat, ai forti soccorre fortuna. cura di singole j) irti o del comando (come
Ter. Phorm. 203; Cic Tusc. 2, 11; Liv. 34, subalterno del comandante supr.), per se
37, 4. ^) con oggetti materiali o astr. = so- quae videbantur administrabant, prendevano
stetiere ([.C, prottiuoKere, aiutare, mitrire, tnan-
quei provvedimenti, che loro parevano oppor-
tenere q.c., iguem {contr. exstinguere), Liv.:
tuni, Caes.: ea, quae amissa sunt, admiuistrare
e ignes (trasl. =
fiamma amorosa), favorire, et reficere, sotto la sua guida, riparare a ciò
Ov.: maevorem orationis lacrimis suis, Cic: che s'era perduto, Caes. '{) di ogni negozio
in-ultum eorum opiuionem adjuvat, quod (la z=z eseguire, condurre, curare, dextram partem
circostanza che, ecc.), Caes. y) assai. = essere operis, aver cura del lata destro del lavora-
favorevole, utile, giovevole ; contiibtiire, alqd, = espugnare dalla parte di destila, Caes.: e
Cic: non multum, Caes.: e come t. t. filos.,
causae adjuvautes, mediate (conti: proximae,
aSSol, =maneggiare, poi' mano, far il proprio-
servizio, lavorare, Caes. c) dell' amministra-
immediate), Cic: e non haec esse adjuvantia
zione, del governo dello Stato e delle sue
causarura, cause cooperanti, Cic. \>) moral-
cariche, rem publicam, Cic: provinciam, Cic:
mente, eonfoì-tare, incoraggiare, alqm, Cic.
quindi anche omnem mundum, Cic
adi . . . , tutti i vocaboli che cominciano adiiiìraliìiis, e agg. col compar. (admi-
cos'i, si cerchino sotto ali
ror), ammirabile, meraviglioso (in SensO buonO
. .

ad-llliiluro, are, accelerare,


fectionem, Caes. b. g. 7, 54, 2.
affrettare, de- e cattivo), Cic: in alqa re, Cic: quindi Tta- =
pé.^oE,OC„sorprendente, strano, paradossale, Cic^
ad-niclTor, mensus sum, Iri, misurare, adniTraltilItas, atis, f. (admirabilis). Tes-
frnmentum exercitui, Cic, militi, Liv. sere ammirabile, Cic de off. 2, 38 e altr,
4dnir>lil!«, i,?m. CAòiiTjxo;), Admeto, IJ adniIi*al»Tliter, avv. (admirabilis), mira-
principe di Fere nella Tessaglia, marito di bilmente, meravigliosamente (in senso buonO e
Alceste (figlia di Pelia). la quale diede la
vita per lui. II) re dei Molossi.
cattivo), Cic. ed a.: quindi = uapaSógwg, ù»-
modo sorprendente, strano, paradossale, di-
adiuTiiTciìlo, are (adminiculum), soste- cere. Cic.
nevp, vitem, Cic de fin. 5, 39. adiuiralTo, ònis, f. (admiror), V ammi-
adiiilnTouliim, i, n., 8osf<'(//u>, I)propr,: rare, a) = ammirazione, meraviglia per Una
,

49 admirator admcneo 50

pers. cosa, stima, alcjs, Cic: divitiarum, prender parte ad una cosa, a.) ammettere in
Cic. adrairatione affici, essere ammirati,
: un consiglio, in un affare, alqm ad consUium,
Cic: plur., adiuirationes, esclamazioni di Cic: ovv. ad colloquiuni, Caes.: horum in
meraviglia, Cic. b) meravUjHa , stupore di numerum, Nep. P) ammettere come uditore,
quale, alcjs, Cic: tam atrocis rei, per, ecc., rieeveì-e, alqm, Suet. d) della cortigiana, la-
Liv.: adiniratiouem habere, movere, destar sciare entrare un UOmo presso di sé, ricevere,
ìiierav., Cic. alqm, Prop. e) far congiungere animali (ma-
adimriitJir, Oris, m. (admiror), ammira- schi femmine), eqiium equae, Justin. B)
tore, Scn. ed a. trasl.: l)/«»ci«»' giunger» q.c. (comc parole,
a<l-niTi'or, àtus sum, Sri, a) ammirare, preghiere, un lamento, ecc.), lasciar luogo,
stimare, considerare un OgQCttO con ammira- adito; ricevere, ammettere, ad animum, ne ad
zione fcome splendido, grande nel suo genere), aures quidera, Liv.: precationem, Liv.: sola-
Ktimare, res gestas alcjs, ingenium alcjs, Cic: tium, Plin. ep. 2) permettere, accordare, «once-
alqiil, Cic. b) meraingliarsì di una COSa, tro- dere, lasciare accadere una COSa (un fatto, ecc),
varla sorprendente, percepire con sorpresa, stu- a) generic: litem fdel giudice), Cic: religio-
pirsi di q.c, alqd, Cic: nihil, Cic: alqm in nes, Cic: come 1. 1. del linguaggio augurale,
alqa re, Cic: e sempl. in alqa re, Cic: e sempl. admittunt aves, ^/7i uccellilo permettono, pro-
de alqa re, o de alqo, Cic: seg. dalVacc. e mettono tin esito favorevole, Liv. b) tirarsi
7'infin., Cic: con quod, cur, unde, Cic: par- addosso q.c. moralmente degno di pena, ren-
tic. fut.pass, admirandus, a, um, deyno di dersi colpevole {con senza in se), coìnmettei-e,
ammìi-azione, ìneraviglioso, Cic. ed a. in se tantum facinus, Cic: culpam in se, Ter.:
ad-nii«!>ceo , niiscìii, mixtura (mistum), facinus, Cic: scelus, Nep.
ère, I) mischiare, mescolare q.c, a) propr.: admixlTo, ònis, f. (admisceo), mescola-
aquae adini.xtus Cic: admixto calore,
calor, mento, mistura, Cic. ed a.
Cic. generic, mescolare insieme
b) trasL: a) adniodoratc, avv. (*admoderatus), ade-
= aggiungere, unire, bis (legionibus) Anto- guatamente, in modo conùspondente, alci rei,
nianos milites. Caes.: plebejos, Liv.: versus Lucr. 2. 169.
Orationi, Cic. P) immischiare, far entrare, im- adinodiini,avv.(ademodus), fino alla
plicare una pers. in q.c. (come partecipe), se, misura o al grado conveniente,
Ter.: alqm ad id consilium, Cic: Trebatium per indicare che la misura o il grado ad-
nostrum iste (in questa cosa), Cic. II) me- dotti sono sufficientemente raggiuìiti, I)
scolare, mischiare con q.c, a) propr,: aér nelle determinazioni quantitative esatta- ,

multo calore admixtus, Cic: quod (genus ra- mente, per l'appunto, partic nelle determina-
dicis) admixtum lacte, Caes. b) trasl.: urbes zioni numeriche, almeno, ben, turres adra.
maritimae admiscentur novis sermonibus ac di- CXX, Caes.: mille aditi, hostium, Liv.: post
sciplinis, j»re«fZon famigliarità con, ecc., Cic: mensesadm. septem, Justin. II) nelle deter-
hoc cum iis rationibus admisceri nolo, Cic. minazioni di grado, pienamente, in alto grado,
admisssirTu«>, li, m. (admitto), con o nel senso piit largo della parola, affatto, del tutto,
senza equus o asinus copritore , stallone, A) in gen.: a) con agg. (partic.) e avv., forma
Scriptt. r. r.: trasl., di pers. libidinose, Cic adm. impolita et piane rudis, Cic: neque adm.
adniissìo, ònis, f. (admitto), adito accor- sunt multi, Nep.: b) con avv.. adm. raro, Cic.
dato presso i principi, udienza {cfr. aditus), fr.: satis adm., Liv.: col superi., maxime admo-

Sen. ed a. dum, Cornif. rhet.: parim. adm. nihil e uullus


a(liiii>»<i>tim, i, n. (admitto), colpa tirata adm., ncssìcna cosa, nessuno affatto, Cic. e
sopra di sé, misfatto, scvlleraggine e sim., Clc. Liv.: e colle parole indicanti il grado di età,
ed a. come adra. infans, Tac: puer adm. adulescens,
admicitTo, ònis, f., V. admixtio. Cic: adm. juvenis, Tac: adm. senex, Eutr.:
adiiii<«ltm, a, um, V. admisceo. parvulus adm., Justin.: non adm. grandis
ad-iuitto, misi, missum, ere, mandare natu, Cic e) con verbi, exacto adm. mense
a, I) =
far andare, mandare, spingere, av- Februario, Liv.: me adm. diligunt, Cic B)
ventare sopra, in, A) propr.: a) spronare UH partic, nelle risposte affermative e di ap-
cavallo, far correre addosso, equum in alqm, provazione, intieramente, perfettamente, certa-
spingere contro, Liv.: equo admisso, a gran mente {cfr. Cic. de legg. 3, 26)7LA. Advenis
carriera, Cic. b) far avvicinare q.c, man- modo? PA. Admodum, Ter.
dare, spingere, affrettare il movimento la ad-IIIÒlTor, ìtus sum, ni, fabbricare ap-
eorsa di q.c, suos in verba novissima fluctus, presso, Curt. 8, 10 (37), 24 dubbio {altri
Ov.: se {dell' ondaj. Ov. : e cosi admissae legge obmol.).
jubae, ondeggianti in giù, Ov.: admisso passu, ad-iiioneo, ni, Ytum, ère, far pensare ale,
a passo admissae aquae,
affi ettato. veloce, Ov.: rammentandogli una cosa, avvertendolo di
che scorrono con impeto, Ov. B) trasl., pone q.c, avvisare, ammonire, a) col richiamare
q.c. in cammino, lasciar Ubero, semel admis- alla memoria =
far pensare quale a q.c,
sum coèrceri reprimique non posse, Cic de richiamare in mente, ricordare, a) generic,
fin. 1, 2. II) = lasciare aiutare venire ver SO, alqm de alqa re, Cic. ed a.: coli' acc.^
alcjs rei o
lasciare entrare, A) propr.: a) ge-
ricevere. gener. di cosa, alqrg haec (e colVacc. di altri
neric. [contr. arcere): alqm ad capsas, in cu- pron.). eam rem, multa, Cic ed a.: rar. col-
biculum, Cic: lucem in thalamos, Ov. b) la- Z'acc. di cosa determinato, come ante actos
sciar passareqimlcper un udienza, concedere, annos. Tibull.: seg. dall'acc. e Tinfin., Cic:
accordare l'ingresso, ammettere {contr. arcere, seg. da prop. relat. con quantus, qui e sim.,
escludere), alqm, Cic. ed a. e) ammettere a Cic. P) come 1. 1. del linguaggio d'affari, ri-
.

ftl adnionitìo ^dolec 52

ejrdait a qufìJc. (un debito), alqm, Cic: alqm seguire, portare unO stoto d'animO sopra quaJc,
aeiis alieni, Cic. b) col richiamare alla mente, onines motus illi (animo) suos, omnia lugubria.
alVintelligcnza, ricordare a quale. ^= a.) far Sen. yy) rivolgere l'animo a q.c, mentem ad
j^ensare qtUllc.a q.C, significargli, avvertire alqd, Cic: acumina graecis chartis, Hor. b)
amichevolmente quale, di una cosa, infor- come 1. 1. milit.. accostar macchine da guerra,
mare, ammonire, avvisare [colla SteSSa co- avvicinare, appressare, ecc, Opus ad turrim

struzione del n" a), Cic: al passivo, multa hostium, Caes.: adversus alqm locum, Liv.:
cstis admonemur, Cic; e P) coti accenno alla Fcalas moenibu^, Tac: opera muris, nel con-
risoluzione od azione, cui si mira am- = testo comun. sempl. opera, Liv.: scalas, Caes.:
monire ale. di far q.C, esoì-tare, indurre, sti- e far avvicinar soldati, accostarsi, avvicinarsi
molare {contr. deterrere), asso!., Plaut.: serj. con questi, e.\ercitum Ariminum (a liimini),
da ut ne col cong., Cic: col sempl. cong., Liv.: armatos muris, Liv.: assol., jam admn-
Cic: col partic. fut. pass., excedendum potius vebat rex, s'avvicinava. Curt. e)come t.t. del
adiiionebant, Tac: con in o ad e Tace, alqm linguaggio dei sacrif.: fìliam victimam ari.s,
in consilium, ad aleae lusum,Suet.: ad thesau- Liv.: peCUS aris, Verg. d) portar vicino, awiei-
rum reperiendum admoneri, Cic: coZZ'infin., tmre una locai., ecc., a) mediante un moto :
Cic ed a. —
Quindi y) far pensare quale, a Pharos continenti admota est (mediante un
q.C. cioè avvi.inre morahu. e mnterinlm. dei terretnoto). Sen. mediante avvicinamento,
:

suoi obblighi, con-ffggere, punire, castigare, e lina via più breve, relazioni /'commercio) più
COSÌ spingere (ad operare), telo bijugos, Verg.: frequenti e sim., adraoveri linoa.s, Sen.: terras,
libero^ aliqnando etiam verberibus, Sen. Plin. ep. p) riguardo alla posizióne, accostare,
a«lntonT|To, ònis. f. (admoneo\ V animo- por vicino, urliem ad mare, Cic ITJ partic:
« ire, a) con richiamo alla memoria == il ri- a) far servare un Ogg. come mezzo, adoperare,

durre in mente q.C. ricordo, avviso, ClC. ed a. tisare, rivolgere a o contro quale., a) mczzo

bì con richiamo all'intelligenza =


l'ammonire materiale, partic. come t. t. medico, lierba-ì,
di q.C. rimostranza fatta ad alc, avvertimento, Ov.: remedia, Sen. :curationom ad al(]m,Cic. P)
avviso, correzione amichevole, esortazione, Cic ogg. immater., orationem ad sensusanimoru'a
(anche al phir.J: quindi anche correzione se- atque motus inflammandos, Cic: preccs sup-
vera e dì fritto, castigo, punizione, Suct. pliciter admotae, Curt.: partic. infondere un

aiiiniimUlr, Oris, m. fadnioneo), ram- sentimento, ispirare, incutere, alci dcsiderìum


mentatore, ammonitore, esortatore a q.C, OlC: patriae, Curt.: terrorem. oppidanis, Liv. h)

opornm, Hv. trarre una pcrs. vcrso una


cosa come parte-
ndinoiiTtiim, i, n. (admonQo\ avviso, av- cipe, adiutore, amico, signore, ecc., attirare,
rcrtimento, ammonizione, plnr. in Cic de or. conciliarsi, porre a parte, promuovere, far i"<?-

2. 64.
niVe,alqm contubernio, ncerere, Suet.: alqm ad
ndiiionTtniB, m. (admonoo), avviso, ri-
u, cnram rei p' blicae, Suet. e) al passivo avvi- =
cordo, a) con richiamo alla memoria, loco- cinarsi nel tempo ad uno scopo, pervenire ad

rum admonitu. Cic. b) con richiamo alla unn cosa, oppresso Sejano ad spem successionis
mente, alT intelligenza, a) ricordo, ammoni- paulatim admoveri, Suet.: ndmotus supremis,
zione, avvertimento, correzione, alcjs admonita, avvicinandosi al suo fin", Tac. d) avvicinava
Cic ?) esoriatione a q.C, eccitamento, invito, quale, ad una relaz. intima, mors Agrippao
levi admonitu. Cic admovit propius Neronem Cacsari, pose iìi
a<l-inor«loo, mordi, morsum, ère, mor- più vicine relazioni con C, VeU., pnrtic se
dere, addentare, a) propr., Verg. e Prop. b) admovere ad ecc., avvicinarsi, se applicare et

trasl., adm. alqm, cercare di sottrar denaro propius adm., Cic: se ad id (lumen), Cic.
ad ale, spillar denaro ad ale. Comici. ail-llin^To , Tre, muggire, mugghiare a,
ndlllolTo, Òni«, f. fadmoveo), avvicina- verso, tauro, della vacca, Ov. art. am. 1, 279.
mento, dieitorum, il porre, TnppVcare le dita a«l-iiiiirni]!rs)tTo, ònis, f. (admurmuro),
(nel suonare istrumenti a corda), Cic. de susurro, mormorio (partic. di approvazione n
nat. deor. 2. 150. disnpprovazione) per q.c, Cic. (anche al
a(l-m«1voo, movi, motum, ère, accostare, plur.).
avvicinare, I) in gen., recare, dirigere, porre, a<l-iiiiirmiìro, avi, atum, are, mormo-
mettere, tenete ogg. iìian. esseri nnim. in, so- rare far sentire un mormorio, bisbi-
a, verso,

pra, presso, ecc. fcontr. amovere ab, ecc.), con- glio, susur)'o(partÌC. di approvazione o disap-

durre esseri anim. a o davanti a q.c. o quale, provazione) per q.c, Cic: impers., cum esset
avvicinare, si) generic, a) con ogg. corpor.: admurmuratum, Cic
fasciculum ad nares, Cic: aures ad vocem, ailnaiBoor, T''. agnascor.

Cic: alci stimul^s, calcar (fìgurat.), Cic: la- ailnìilo, V. annato.


tra poculis, Verg.: manum operi, por mano a<lniilii«i, a, um, V. agnascor.
a, metter mano n, lavorare intorno, Ov.: e a<lnsiv7;;o, V. annavigo.
osfilm., manu.s nocentibus, metter le mani ailneolo, V. annf^cto,
addosso a, ecc., Liv.: cos'i pure manus vecti- ailni ... e atlno . . . , tutti i vocaboli
galibus, Cic: infante.? papillae, Suet.: alci me- che cominciano cos'i, si cerchino sotto anni . .

dicum. mandare, Suet.: alci equum, condurre e anno ... per adnomeu, adnominatio, adno-
;

avanti, Liv.: anguescurribus.a^toccarea, ecc., sco, V. agno ...


Ov.: col sempl. acc, ienem, Cic: aurem.Cic: ailnii . . . f tutti i vocaboli che comin-
laevam, aiutarsi colla sinistra, Cic. P) con ciano coA, si cerchino sotto annu . . .

oga. astr.: aa) avvicinare, accelerare un mo- ad-Sleo, orili {arcaico anche olèvi, ul-
mento del tempo, diem leti, Curt. p?) far tum, ère, far esalare, I) come t.t. del
.

53 adolescens adoro 54

liììguaggio dei sacrif.: a) (con e sema flam- alqm ab alqo (cioè dal vero padre), Cic. e :

misj ridurre in vapore, in fumo far bru- = sempl. alqm, Suet.: e alqm in familiam, Suet.,
ciare le vittime, le cose offerte come sacrifizio, in regnuiii, Sdì. b) trasl. a) parlando di
:

vìscera tauri flammis, Ov.: verbenas, Verg.: eredità = render partecipe di un bene, ado
honores alci, rendere onori ad ale. col fumo ptari in bona libertatis nostrae. Fior. e della
:

dei sacrifizi, venerare ale. col fumo dei sa- prestazione del nome di chi adotta. C. Sta-
<TÌfi2Ì, Junoui, Ver£T. b) far fumar l'altare,
lenu.'f, qui ip.-^e se adoptaverat et de Staleno

cioè onorare col fuoco dei sacrifizi, culle Aeliuni fecerat, il quale con un auto-ado-
vittime, aitarla taedis. Verg.: flammis pena- zione si era aggiunto il nome di Elio, Cic:
tcs, Verg.: cruore captivo aras, Tac. II) far frater, pater adde: ut cuique aetas, ita quem-
«altre in fiiinu, uhbruciare in genere, alqd, Ov. que facetus adopta, fallo tuo, Hor. P) dell'in-
e Col. nestare le j^iante, fac ramum ramus adoptet,
ìidiileseen*!!, -ceiilia, -centulus, V. fa che ìin ramo s'innesti all'altro, Ov.
adulesoens. ecc. sidiir. dòri:^, n., farro, frumento, Hor. ed a.
1 a«!o!c!>ico, uìèvi (ra;-. ol'ui), ultum, ore l'ad adÓI'<^U*«, a, Um (a or;, di farro, di fru-
e olesco), crescere, I) propr.: di pers., Cic. mento, liba, focacce di frumento, Verg. Aeii.
ed a.: di animali, Verg. ed a.: di piante, ecc , 7, 109: sost., adtlrea, ae, f., ricompensa in

Cic. ed a. II) nasi., crescere, auntenture, native, grano per il dimostrato valore (nei tempi
a) rispftto al numero o alla grandezza, nu- antichij; quindi meion., gloria della vittoria,
iiierus in tantum
adolevit, salì così alto, Veli. Hor. carm. 4, 4, 41.
b) rispetto al tempo, crescere, progredire, ado- ad-iirior, ortus sum, ilrlri, farsi sopra
lescit aetas, Verg. e Tac. e) rispetto alla forza alzandosi, I) come da un agguato, insidio
interna (politica o morale), autnentare, raf- samente, ostilmente, farsi addosso a quale, o
firnarsi, Cic: dello Stato, Sali. q.c, avventurai contro qualc. q.c, assalire
2. a(l«>>le<<CO, ere (adoleo), fumare, ardere, quale. q.c, a) di fatto, partic. come t. t.
adolescuut ignibus arae, Verg. gè. 4, 379. milit., a) coir acc, alqm fuitibus, gladiis,
,4iloiiÌ!i, nidi?;, dat. nidi, acc. ntdem e nin, Cic: alqm a tergo, Cic: iniprudentes, Nep. :

voc. Alleni, m. ("ASov.;) e .4don, doni.s, m., navem, Cic: pagum, Caes. urbem vi, Liv.:
:

Adone, figlio di Cinira, re di Cipro, e di Me- di sogg. astr., oppugnatio eos aliquanto atro-
t ir me, amato da Venere per la sua straor- cior, quam antea adorta est, li assali, Liv.
dinaria bellezza, venne sbrinato a caccia P) assol., assalire,justà pugnà, Liv.: ex insi-
^Inun cinghiale, che Marte (secondo altri diis, Auct. b. Afr. b) con preghiere, con date

DianaJ per gelosia mandò contro di lui, intenzioni, con ingiurie, rimproveri, ecc.,
ma fu mutato da Venere in un fiore, che ri- alqm, Ter.: alqm tumultuosissime, Cic: alqm
cevette il nome di Adoniuiu, e ogni anno al jurgio. Ter. II) accingersi ad un'impresa
giorno della sua morte fu da lei compianto ; (partic pericolosa od almeno faticosa), ìn-
immagine della natura che muore e risorge traprendere q.C, sobbarcarsi a, hoC ipsum, Cic:
a nuova vita. partic seg. daU'inhn., convellere ea, quae, ecc.
ad-o|ierìo, pcViii, pertum, ire, coprire, Cic: urbem oppugnare, Nep.
(contr. adaperire), I) coprire velando, rico- ìidurnàlè, avv. (adornatus da adorno^,
prire, velare, adoperto Capite, Liv. Ili chiu- adornatamente^ con eleganza, splendide atque
^lere ciò che è aperto, serrare, fores, Suet.: adornate declamare (contr. circumcise ac sor-
adoperta lumina somno, Ov, dide), Suet. rhet. 6.
ad-0|lTiior, ari, presumere, congetturare, ad-ornii, avi, atum, are, accomodare una
Lucr. 4, 813. cosa ad uno scopo, a) per l'utile, l'uso =
ado|>lalTo, ònis, f. (adopto), sinon. di ado- provvedere del necessario, allestire, apparec-
ptio, adozione, l'adottare come figlio, Cic. ed a. chiare, preparare, ordinare, mettere in ordine,
aduplTo, ònis, f. (ad e OPO, don le «Yfreq. naves, Caes.: accusationem, Cic: con ut e il
opto", l'adottare nella condii, di figlio o nipote; cong., Ter. b) per ornamento =
provvedere
adozione, partic. di uno il quale era ancora di q.c. per ornamento, abbellire, adornare, or-
sotto la potestà paterna (cfr. arrogatio', Cic. nare, a.) materialm., fo um magno ornatu,
ed a. Cic: alqm insigni veste et curuli regia sella,
adoptTvu«i, a, nm fadoptio), appartenente Liv. P) idealm. jnstì honores alqm ad^rnant,
,

all'adozione, di cui ha avuto luogo l'adozione, Liv.: benefacta verbis, magnificare, Plin. ep.
adottino, filius {contr. naturalis, vero, natu- Ìid-Óro, avi, àtum, are, rivolgere le proprio
rale], Suet : famiglia in cui uno
sacra, della paiole a quale, indirizzare il discorso a quCllc,
è stato adottato, Cic: nomen, assunto me- I) rivolgersi solennemente con parole, cioè
diante (di) adozione (contr. nomen gentile), invocare supplicando lina divinità, supplicare,
Suet.: trasl.: di frutti, innestato, Ov. e coir acc. di cosa =
pregare per q.c, coli' acc.
ad-0|»l0, avi, àtum, are, scegliere, eleggere pers., alqm,Verg.eLiv.:pacem deùm, Liv. :cou
per q.c, Ij in gen.: a) ogg. anim.i sibi alqm ut e il cong., Liv., o col sempl. cong., Prop.
patronum, Cic. %) e. inan.: Etruscas opes, IIj pregare quale, senza parlare, venerare,
prendere in aiuto, Ov. II) partic: a) acco- adorare, algenenc: Phoebum, Ov.: quindi
i/liere come figlio o nipote, adottare
quale, una perS. COSU
onorare, venerare, atnmirare,
{partic. uno che è ancor soggetto alla po- (riconoscendo il suo alto valore), Enniuni
testà paterna [cfr. arrogo], mediante una sicnt sacros vetustate lucos, Quint. b) =
7ipoo-
compra simulata, per as o aes et libram era- xuvslv, salutare e riverire, seCOndo il COStUllie
ptuin ovv. testamento, facendolo erede delle
;
orientale, qualc (partic. il signore) colla
costanze e dei nome), alqm sibi filium, Cic: maìio destra portata alla bocca e l'incurcarsi
adp.
adultus 56
55
servile, adulatore, vile piaggiatore, Cornif. rhct.
di tutto corpo, >ito:itrare la propria venera-

ziottf, adorare, alqm Persfiruni more,


Justin,: ed n.
adùlatorius a, um (adulator), apparte-
C. Caesarem ut deuni, Suet.
nente all'adtilazione, adtdatorio, exemplar adu-
Hd|»... tutti i vocaboli che cominciano
latorii dedecoris, esempio di adulazione ver'
COSI. H ctrchino sotto app...
ad-quTesoo, ad-quiro, ad-quTsitìfo, gognosa, Tac. aun. 6. 82.
1'. acau...
jidulescens, ^iutis, part. agg. coZ compar.
ad-rndo, rasi.ràsum, ere, radere, rader {da adolesco), adolescente, giovane, a) agg.l
ria, par tic. barba e capelli; ynozzare, actor- homo, Cic: filia, Cic: adulescentior Acaderaia,
ciare rùtni(C0Htr. abradere), Hor. ed a.: trasl., Cic b) sost.: a) m., adolescente, giovanetto^
giovane (eontr. puer, grandis natu, senex),
XsiTO'JpYiov illud... nescio an sati.«, circumeisum
tainen et adrasum est, tolto via fquajittinque Cic. ed a.: anche in opposiz. al più vecchia

non sema danno) =


concluso e definito, od antico dello stesso nome, il giovane, Cic.
Plin. ep. 2, 12, 1. ed a. p) f., ragazza, fanciulla, vergine, Ter.
.idràiiiiytleiiin, i, n. ('Aepap.uTxsiov), e adule$>oeiitTa, ae. f. (adulescens) IJ ado- ,

Adraiiivliìoii, li, n. ('A5paiiÙTxiov), Adra- lescenza, giovinezza {contr. pueritia, senectus).^

tnitteo, città marittima della MiSÌa,non lungi Cic. ed a.: ab adulescentia, Cic: trasl., del

dai piedi dell'Ida: ora Adramiti o Edremit. tempo, Fior, praef. § 6. IIJ meton., gioventù*
— iJtriv.: Adrsiiiiyllenus, i. m. ('A5pa- = i giovani, Cic. Arcb. 16; de sen. 25 e 48.

JlUTTTJVÓ^), di Adramitto, Adramitteno.


adulc^ieenlìilus, a (dimin. di adule-
Adrastea {ow. -la), ae, f. ('ASpàoTSia), scens), a) agg., giovinetto, homo, Ter.: filia.
Adra:itea =
colei cui non ai può sfttggire, so- Ter.: me admodum adulescentulo,Cic. b) sost.:
prannome di Nemesi. a) adulescentulus, i, m., giovinetto, Cic: ab
Adra<itii<i. i, m. ('ASpao-co?), Aiirasto, re adulescentulo, sin da giovanetto, Cic. p) adule-
di Argo, padre di Argia e Deifile e mediante SCentula, ae, f., giovinetta, donzelletta, Comict,
costoro, suocero di Polinice e Tideo; uno dei adìilo, avi, atum, are, strofinare a q.c.y
sette a Tebe, il quale solo per la velocità del I) propr., dell'aquila, pinnata cauda saiigui-
suo cavallo Arione sfuggì alla morte: Adra- nem nostrum, tergere strofinando, Acc. fr.:
stiis pallens, pallido come un morto, dal pal- dello strofinarsi per far carezze, propizio dei
lore mortale. perchè ornerà, Verg.Aen. 6, 480. cani, Lucr. II) trasl., adulare, lusingare
adreelii«« (arrectus), a, um, V. arrigo. quale., Dionysium, Val. Max.: al passivo, nec
ad-renii^O, avi, are, remare verso q.C, adulari nos sinamus, Cic.
litori. Fior.: assoh. Fior. adulor, àtus SUm, àn,strofinar(si) accarez-
adrc'po, V. arrepo. zando, far carezze, I) propr., di animali, do-
Adria, Adrìaciis, Adrìanus, Vedi minum, Sen,: assol., ferae adulantes.Ov. II)
Hadr trasl.: a) = Itpoaxuvò), rivei-ire strisciando
adrldeo. adrTjso. adripto, adrlsTo, servilmente un grande
della terra, Dareum,-
adrisor, aidrodo, V. air Val. Max.: more adulantiura procumbere, Liv.^
adros; V. arrog b) adulare quale, strisciare davanti a qualc.y
adròsor, adròtiHS, V. arrosor, ecc. far la corte ad unO, far il piaggiatore COH alc.,.
Adruiiietum (Hadrùmètum), i, n. ('A- alqm, Cic: alci, Nep.: assol, Cic.
t^où\xr,:oc,), Adrumete, città capitale del By- adiilter, i, m. e sidiiltera, ae, f. e agg,
zacium (pai-te merid. delVAirica), piazza ììdullcr, era, crum, I) sost., adultero, adul-
mercantile stdla costa del mare ; ora Hercla tera, m., Cic ed a.: f., Hor. e Tac: nei poeti
HercUa, secondo altri Susa. Deriv.: — anche in senso più largo =
drudo, amante^
AdrrilllètTllll*», a, um, di Adrumeto: plur. in genere, Ov. II) agg.: A) adultero o generic.
sost., AdJTÌmetini, Orum, m., gli abitanti di lascivo, impudico, conjux, Ov.: crines, accon-

Ad.. Adnimetini. ciati lascivamente, Hor. B) falsificato, falso,


ad<i tutti i vocaboli che cominciano clavis, chiave falsa, Ov.
COSI, si cerchino sotto ass stdiillerTniis, a, um (adulter), falsificato,,
adxc...., adftp...., adst tutti i vo- nummus [contr. u. bonus),
adulterato, falso,
caboli che cominciano così, si cerchino sotto Cic: signum (sigillo), Cic: eia vis, chiave falsa
asc asp
, ast ,
{contr. ci. vera), Sali.
adi tutti i vocaboli che cominciano adulteriuin, li, n. (adulter), adulterio,.
così, si cerchino sotto att Cic. ed a.
Aduatùva, ae, f., castello in mezzo al adultero, avi, atum, are (adulter), I) se-
paese degli Ehuroni; ora Tongres. durre per l'adulterio , infamare , disonorare ,.
Adiinlììei, hx\im,Aduatuci, popolo cimbro stuprare, alqm, Suet. e Hor.: di bastardo me-
nella Gullia Belgica, nell'odierno Brabante scolamento di popoli. Fior.: assol. ^= commet-
meridionale. tere adulterio, Cic: cum alqo, Justin. II) mit-
adulali'^, lantis, part. agg. (da adulor), tare con elementi estranei fpartic. cattivi),
adiUntorio, verba, Plin. pan. 26, 1. falsificare, falsare, adulterare, faciem arte, tra-
adAliitTn, ònis, f. (adulor), 7) carezze sformarsi, Ov.: jus civile pecunia, Cic.
dei cani. Cic. II) trasl.: a) condotta, por- 1. adultus, a, um, V. adoleo.
Unnento atrigciante verSO chi è altolocato, 2. adultu<«, a, um, part. agg. col compar.
Liv.: quindi = T:po3y.'JVY,0'.5, riverenza servile (da adolesco), cresciuto, rafforzato, diventato
verso i principi orientali, Liv. b) generic. grande, aditilo, I) propr., di pers., animali
mdìilaxione, lusinga, aervilisnio, Cic. e piante, Cic. ed a. II) trasl.: a) riguaì-do
aduliìlSr, òris, m. (adulor;, lusingatore ai tempo, avanzato, puer aetate adulta, già
57 adumbratim advcntus 58

tnediocremeyite cresciuto, Cic: aestate jam a.:advecta classis, Verg.: e Pompejano navi in
adulta, già avanzata, Tac. b) cresciuto in- LucuUi hospitium, Cic: ex ca-tris citato equo,
tensivam., a) politicam., rafforzatosi, divenuto correre a briglia sciolta, Liv.: cisio ad urbeiii,
potente, Athcnae, Cic. P) moralm., adulto, aoi- Cic: col dat. pers Cic. fr.: co//'acc. pers.,
lupputo, populus, Cic. Verg. e Tac — ,

Partic. sost., advecti, immi-


ìidiinikrAlìni, avv. (adumbratus), gì-os- grati (contr. indigonae), Tac. .\gr. 11.
aoliinainentc, in abbozzo, LuCl". 4, 361. ad -velo, are, velare, tempora lauro, Verg.
adiiiiikriitTo, ònis, f. (adumbroj, a) adoni- Aen. .5, 246.
bratnento, abbozzo di q.C, CÌO. Or. 103. b) ap- adveiia, ae, e. (advenio), forestiero, stra-
parenza, bencticii, Val. Max. 7, 8. ext. 8. niero, I) propr,: d.)dipers. (con/r. indigena),
a<liiiiil»i*alii«i, a, uni, part. agg. (da advena quidam, Cic: anus,Ter. b) di uccelli=:
adumbro), trasl.: a) nolo in abbozzo, solo aecen- uccello di passaggio, volucres advcnac (coìttr.
nato, adombrato, dii, Cic: imago gloiiae {contr. vernaculae), Varr.: adv. grus, Hor. e) di e.
emincns effi^'ies virtutis), Cic: quindi quasi inan., Thybris, Ov.: amor, amore per una
adumbratae intellcgentiae (rerum omnium), ragazza straniera, Ov. IIJ trasl., straniero,
nozioni ancor solo incompiute, oscure, la- novizio, inesperto in q.C, in sua patria, Cic.
tenti, Cic. b) privo di esistenza, finto, esistente ad-VellTo, veni, ventum. Ire, venire, arri-
solo nella fantasia (contr. VCrus), l"eS, Cic: vare, giungere (contr. abire, exire, proficisci),
opinio, Cic: e generic. finto, simulato, comitia, I) propr.: a) di pers., assol., advenis modo?
Cic: vir, marito in apparenza, posticcio, Cic. Cic: a portu, Piaut.: Atheuis Megaram, Cic:
ad-iiinltro, avi, atum, are, fai-e un ab- in provinciam, Cic: col sempl. acc, Tyriam
bozzo di q.C, tino schizzo; abbozzare, adotnbrare, urbem, Verg.: col dat. pers.. Ter. e Tac: col
disejjnare, indicare solo nelle linee gem-rali, supino in um, me altro accusatum advenit,
a) propr., alqd, Quijit. b) trasl.: a) ritrarre Ter. b) di e inan., litterae advenere, Suet.:
in generalo COn parole, abbozzare, adombrare, del tempo, giungere, interea dies advenit, Cic.
accennare, fictos luctus dicendo, Cic. Pj imitare IIJ trasl.: a) di condizioni e avvenimenti,

un'usanza, seguire, Macedonum morein, Curt. giungere, avvicinarsi, irrompere, prorompere,


aillincTlàs, atis, f. (aduUCUs), cm-vatura morbi advenientes et crescentes, Cic: ubi pe-
ad arco, rostri, Cic. ed a. riculum advenit. Sali, b) di acquisti, toccare
in sorte a qualc, amicitiam, foedus, Nuraidiae
ad-lincUS^a, MXW piegato in dentro in forma
,

di uncino, adunco, uncinato (contr. reduUCUS), partem mox adventuram. Sali.: res sua spoute
unguis, Cic.inasus, naso aquilino, Ter. raox ad eum advenit, Liv. e) di circostanze,
advenit id, quod, ecc., a ciò si aggiunge
atl-iino, avi, àtum., are, radunare, unire,
che, ecc., Lucr. 3, 823.
Justin. ed a. fpartic. nel partic. perf. pass.).
advenliciii!»,a, ura (advenio), 7) che viene
ad-urgeo(ad-urgueo),ère, incalzare, alqra
dal di fuori, a,)ingen. (contr. innatus, insitus);
remis, dare la caccia, Hor. carra. 1, 37, 17.
externus et adv. tepor, Cic: externa atque adv.
ad-UI'O, USsi, Ustura, ere, brìiciare, abbru-
visio, impressione di cose esterne, Cic: neutr.
ciare, I) propr., cibi (cucinandoli). Ter.:
plur. sost., assumpta et adventicia (contr. in-
capillum, Cic: sine gemitu aduri, lasciarsi
nata atque insita), Cic. b) partic: a) che
abbruciare (di pers.), Cic: del sole, sicca
viene da paese straniero, forestiero, straniero,
et adusta erant omnia, Curt.: del gelo e avventizio (contr. vernaculus), genus (avium),
del vento, disseccare, danneggiare, Verg. ed a.
uccelli di passaggio, Varr.: doctrina transma-
II) trasl., infiammare, della fiamma d'amore,
rina atque adv., Cic. P) ottenuto mediante
Hor. ed a.
circostanze fuori dei nostri calcoli, straordi-
ad-ii!!>quc =usque ad, I) prep. coH'acc., nario, fuori del «omune, accidentale, strano, res,
sino a, insino a (di luogo, tempo, e nell'indi-
Cic; pecunia, Cic: fructus, guadagno di so-
cazione del grado), Verg. ed a. Il) avv. = prappiìi, Liv.: ex adventicio, come felicità cor
usque, in ogni luogo, dappertutto, Ov. ed a.
suede, Sen., o da sostanze altrui (contr. de
sidiislus, a, am, part. agg. col compar. meo), Plin. ep. Il) pertinente all'arrivo (ad-
(rfrt aduro), adusto, bruciato dal sole, bruno, ventus), cena, banchetto per Tarrivo, Suet.
ed a.
color, Liv.
Vit. 13.
advccticìiis, uni (adveho), importato
a, advento, avi, atura, are (intens. di ad-
da paese straniero, dal di fuori (contr. verna- venio), appressarsi, avvicinarsi, essere in catn-
culas), vinum, Sali. Jug. 44, 5. tnino, partic coir idea access, di premura =
adieclo, are (intens. di adveho), provve- accostarsi a passo veloce, prestamente; aeeon-ere,
dere continuamente, importare. Tao. ann. 6, 13. aopraggiungere, a) di pcrs.: assol., Cic: eX
advectus, ùs, m. (adveho), importazione, Macedonia, Curt.: ad Italiam, Cic: Eomara,
Tac. hist. 4, 84. Tac b) di e. inan., ad-
Sali.: col dat. pers.,
ad- vello, vexi, vectum, ere, condurre, tras- ventat senectus, mors, Cic: adventante urbi
portare, recare, provvedere, procurare, a) attivo: clade, Liv.
frumentum ex agris Komam, Cic: Corcyram adventììs, iìs, m. (advenio), IJ arrivo, di
peditum mille secum,Liv.: jjoei., unda advehit soldati = l'avvicinarsi, l'accostarsi (cotltr. di-
rates, Ov. b) passivo, advehi, venir condotto (anche al plur.J: in
scessus, decessio), Cic.
=-- venir trasportato, andare, giungere, venire, urbem, Cic: ad Pompejuin, Cic: trasl., ad-
arrivare, per nave, con a senza navi, in car- ventibus se offerre, andar incontro al venire
rozza (con senza curru, cisio, ecc.J: a ca- di quale, Cic. ep. 6, 20, 1: di e inan.,
vallo [con senza equo) =
venire a cavallo, ca- classis adv. Oreum fad 0.), Liv.: adv. lucia.
valcare a questa o a quella volta, asSOl,, Ter. ed Sali.: adv. in animos et introitus imaginum,

59 adverbium adverto 60

eie. J7)trasl., malornra. il giungere, Cic. adversus infestusquo, infensus et adversus),


Genit. adventi. Ter. Pliorm. 154. adversus alci, Cic: col genit., adversus populi
adverbium, l'i, n. (ad e verbuni)^ avverbio, partium, Sali.: adverso senatu, adversa patrura
Qaint. ed a. voluntate, contro il volere del s., Liv. b) di
nd«er«>ilrTii<i, a, um (adversusì, vòlto di e. man., contrario, cioè a.) sfavorevole, opposto,
fronte, dnlla parte anteriore; opposto, quindi impropizio (contr. secundus, prosperj, adversis
D iv qen., solo sost., adversaria, Grum, n.. libro auribus, Liv.: valetudo adv., indisposizione^
di note, brutta copia, straccio, stracciafoglio (che Liv.: auspicia adversissima, Suet.: res adver-
sta sempre aperto, sotto gli occhi; contr. sae, Cic: ovv. casus adversi, Nep., o fortuna
tabulae o codex accepti et espensi, libro ma- adversa, Verg. e Nep., avverso destino, sven-
stro, con « dare ed avere », Cic. IlJ pregn., tura, sciagura, infortunio: col dat., res plebi
ad HìlO come avversario, a)
che uta di fronte adversa. Liv.: annus frugibus adv., Liv.: neutr.
agg.. opposto, contrario, avversario, che fon- sost.. adversum, i, n. o commi, plur. adversa^
trnsta, assoì. col dat., Cic: factio, parte av- òrum, n., sventura, sciagura {contr. seconda,
versaria. Nep. b) sost., a) adversarius, li, prospera), Cic. ed a.: si quid adversi (advorsi)
avversario, nemico, antagonista, rivale, Ter, € acciderit o accidisset, Ter., Cic. e Nep.: res hu-
Cic: adversarii, ìa parte avversaria in guerra, manae semper in advorsa mutantur, si cam-
Cic: e adversaria, ae, f., avversaria, Cic. ep. biano, volgono in male, Sali. P) odioso, odiato,
2, 4. 2. p) adversaria, òrum, n., affermazioni quìs omnia regna advorsa sunt, Sali. 2) come
dell' avversario , ragioni contrarie dell' altra t. t. dialett., opposto ad un concetto, che è a

parte, Cic. or. 122. indica il contrario {contr. par), Cic: adversa
adversjllrix,trìcis, f. (adversator), avver- virtuti malitia,Quint.: neutr. plur. sost., paria
saria, nemica, contraria. Comici. paribus referunt, adversa contrariis, Cic.
adversiìo, ònis, f. (adverto), il rivolgere a, 2. adver«>u<i (advorsus) e adver«»uni (ad-
aniini, il rivolgere la mente, Vanimo a g.c, versum), ^ro/»?*. partic. di adverto, rivolto
Cic. Arch. IG, verso, I) come aw., dì fronte, verso, incontro,
adversor (advorsor), atiis, ari (adverto), alci adversu:n ire, andare incontro (partic^
porsi di fronte a quale. opporsi, fare opposi-
, degli schiavi che vanno a prendere il pa-
zione (partic. morale) ad ale. [contr. fovere, drone), Lucr. e Ter.: adversus arma ferre, Nep.
ed a.: con in e labi.,
assentari), col dat., Cic. IT) prep. coU'acc. {anche posposta all'acc,
Liv.: non adv.. s^g. da quo minus e il cong., pron. in Sali, e Nep.), A) indica la dire-
Cic: assol.. adversante fortuna, Cic zione; 1) di luogo, incontro, verso, adv. Colles,
1. adver«ins fadvorsus). a, um, part, agg. Caes. 2) riguardo all'agire o sentire, contro
col superi, {da adverto), vòlto di fronte : I) quale. q.c. (però senza il concetto access^
propr., vòlto di fronte dalla parte anteriore, dell' « ostilità », indicando solo l'andare in-
che si trova sulla parie davanti dirimpetto, contro per l'attacco o la difesa), adversus cura
posto davanti, anteriore [cOUtr. averSUS, SUpinUS, venit, venne incontro a lui, Nep.: adv. quem
resupinus), et ad versus et aversus impudicus ibatur, Liv.: adv. alqm dirnicare, Nep.: adv.
est. davanti e di dietro, Cic: dentes adversi, rem publicam facere. Caes.: adv. alqm stare,
denti anteriori, Cic: manus, palma della Nep.: e respondere adv. alqd. a q.c, Liv.: cos'i
ivano,CÌQ.: adverso cox'^ore,davanti, sul petto, pure del contraddire, opporsi, contro, in con-
Cic: adversa vulnera, adversae cicatrices, sul traddizione con, adv. legem, adv. rem publi-
petto. Sali, e Cic: in adversum os vulnera- cam, Cic: adversus quod, contrariamente a
tur, nel volto, Caes.: adversis hostibus occur- ciò, che ecc., Liv. 32, 2, 5: e dei mezzi di
rere, che fanno fronte, sulla fronte, davanti, difesa e salvezza, egregium adv. tempestate»
Caes.: adversos concitare equos, l'un contro receptaculum, Plin. ep.: quindi invictus, mu-
l'altro, Liv.: itinera a,dver?a,marcia di fronte, nitus adversus alqd o alqm, Sali.: fortis adv.
Tac: bastie adversae cadentes, cadenti sul alqm, Phaedr. B) indicando la posizione, il
davanti, Liv.: hastis adversis, rivolte contro, sito =^ dirimpetto, \) nello spazio, di fronte,
Verg.: solem adversum ÌDìnen,guardar dritto vis à vis, adv. aedes publicas, Liv. 2) di
verso il sole, Cic: adv. fulgur, lampo che fronte a quale, o q.c, a) := al cospetto di,
guizi i davanti agli occhi, Suet.: lectus adv., in presenza di quale, davanti, id gratum fuisse
il lettanuziale (che sta di fronte alla porta), advorsum te habeo gratiani, davanti a te,
Prop.: in adversos montes, Liv.: advorso colle, agli occhi tuoi. Ter.: uti excusatione adv,
sul colle di fronte. Sali. adverso flumine,
: eos, Cic. b) nel paragone, contro =
in para-
risalendo il fiume, la corrente {contr. secundo gone di, accanto a, adv. alqm comparari, Liv.
flumine), Caes.: e così adversum amnem sub- e) del procedere, trattare con ale, rispetto^
rectus, Verg.: adversissiminavigantibus venti, di fronte, anche in relazione con ale, quonam
venti assai contrari, Caes.: neutr. sing. e modo me gererem adversus Caesarem,usus tuo
plur. sost, hic vcntus adversum tenet Athenis Consilio sum, Cic: adversus me omnia audere,
proficiscentibus, soffia incontro, Nep.; partic. a mio riguardo, Cic: partic. spesso di senti-
con prep., in adversum, di fronte, Verg. e menti obbliganti, come amore, stima, vene-
Liv., l'un di fronte all'altro, Prop.: ex ad- razione verso qtialc q.c, est pietas justitia
verso, dirimpetto, Liv., ovv. davanti, Suet. adversus deos, Cic: adv. deos impii, Cic: gra-
IL) trasl., 1 che sta di fronte quasi come
)
tus adv. alqm, Sen.
avversario, cioè a) dipers.,opposto, di fronte, ad-verlo (advorto), verti (vorti), versura
avversario, antagonista (però pi il riguardo alle (vorsum^, ere, volgere, rivoltare verso (contr.
aspirazioni ed all'aziona, che non alla di- avertere), I) ogg. mater.: a) generic se in :

sposizione dell'animo, quinti spesso uniti plateam, Ter.: agmen urbi, Verg. b) come 1. 1.
GÌ advesperascit ad Volvo 62

nautico, colla nive, ecc., volgere, rivolgere, permesso, terniine legale per avere un consulto
clas.-em in portum, Liv.: proras tcrrae, Verg.: legale con periti ove (nell'epoca imperiale)
jiotae advertuiitur arcuue, sì diriijon le navi di procurarsi l'a.i.si.'itenza legale, Cic. e Sen.: e
a, ecc., si approila a, ecc.. Verg.: pa.sfiivo me- trasl., generici dilazione, sospensione, termine
diale coir acc. della meta, Scy thicas ad vertitur legale, Sen. ed a. h) concr., meton. i pe- =
oras, Ov. Ilj rivolgere gli orr/ftni dei sensi, riti chiamati a comiglio, tanto i giureconsulti
la mente, quale, verso un punt), u)t nyjeUo, chiamati prima a consiglio privato e poi
A) verso un altro p u n t o, ad un altro davanti al tribunale, quanto gli amici che
oggetto: a) rivolgere gli organi dei sensi a consigliavano, assistenti in genere, Cic. ed a.
q.c, partic. gli occhi ==^ guardate a, o ailvftcaliis i, m. [propr. partic. di ad-
verso q. e. ; le orecchie = prestar attenzione, voco), colui che è e h i a m a i o, pregn. =
uneoituie q.c, lumina iu quuincumque aeJis a) nei tempi della repubblica, amico, perito,
partern.Ov.: vultus sacris.Ov.: aurei ad vocem, e scgnatam. giureconsulto, il quale chiamato
Ov.: aurem niunitis, Prop.i e della divinità, a consiglio per una lite, ima quistione da
nuiueu iiuilisVcrg.: e senza indicare il do ve, portarsi in tribunale, sosteneva davanti al
adv.oculos.Curt. h)ranimo, a)auimura (ani- medesimo una delle jxir ti colli sua presema,
iiios) e (raro) menteiii advertore (unito aui- = Cic. e i a. b) nell'epodi imperiale patro- =
inadvertere, V.J =
rivolger la mente, l'animo, nus causae, colui che conduce il processo
il pensiero, l'attenzione; badare, stare attento, per quale, difensore, pi-oeurutore, patrocina-
osservare q.c, iiieateiii bue, Verg.: animos ad tore, avvocato, Quint. ed a.
religionem. Lucr.: col dat., aniinos moiiitis, a«l-v5cO, avi, atiun, are, cliiamare, far ve-
Ov.: seg. da ne e il cong. « badare di = nire a, pregn. ^= chiamare, invitare, per qual-
non, ecc. » animuin advertaut, ne quos offen- che azione, consiglio; come consigliere, adiu-
dant, Cic: assol., animum adv., Cic: e sempl. tore, ecc.,I) in gen.: a) |3ers.; contionern
advertere, come paucis, adverte, docebo, Verg. populi, concilinm, Cic: alqm in cousilium,
planiiiiuin advertere (unito animadvertere,= Cic: populum in ovv. ad contionern, Liv.: e
V.) = (in seguito alT attenzione), osservare senza acc, adv. ad contionern, Liv.: adv. ad
Q.c, notare, vedere, riconoscere, alqill Ì!l COIl- obsignandum, Cic: adv. eo senatum, Sali.: ad-
tione stantem, Cic: vitiam, Caes.: inter saxa vocari aegro (dat.), Ov.: e cos'i gaudiis. lior.
repentes cocbleas, Sali.: seg. dall'acc. e Tin- p) ogg. inan.: omnia arma, Verg.: senatus po-
fin., Cic. e da prop. relat., Cic: e
Caes.: seg. puliqae Rom. oblitterata jam nomina aa^cvs^-
sempl. advertere (senza animum), seg. dal- mento, prestar giuramento, in nome di, ecc.,
l'acce sim.,T,iC.: e con animo (animis), cowe Tac. hist. 1, 5ó: desiderare iracundiam advo-
ad nos pervenisse animo adverto, Plin.: quae catam, desiderare l'aiuto, Cic: e cos'i adhi-
dicam animi» advertite vestris, ponetevi in bere oculos advocatos, artem advocatam sen-
mentcVerg.: quindi a.a.] percepirei: provare, sibus, prendere in aiuto, Cic. II) partic:
sentire, »\(\i\ gvAw'itGY , pr mdere in
mala parte, a) come t. t. giurid.: cf.) nei tempi della re-
Ter. heaut. 570. p3) percepire con risenti- pubblica : aa) del giudice, adv. in consilium
mento e quindi punire, castigare, durius, Tac: e adv. alqos sibi, chiamare a sé periti per
iu alqm, Tac. yj auimuin alcjs o alqm adver- un consiglio sopra una causa, Cic PP) delle
tere, lenUere alc. attento, avvertire, acciocché parti, ciiiainttre, invitare un amico, un pe-
faccia una cosa, Tàz. ^) attirare sopra di rito, partic. un giureconsulto per consiglio
sé, a) gli organi dei sensi di quale, ge- in una causa e perchè assista personal-
mitus ac planctus etiani. inilitum aures oraque mente in tribunale, produrre, alqm, Cic:
advertere. Tac. b) l'animo o quale, (col suo alqm coiitra alqm, Cic: assol, aderat fre-
animo) =
rivolgere su di sé l'attenzione di alc, quens, advocabat, Cic. P) nelVepoca impe-
attrarre, oMiuium auimos in se, Sen.: aìqm, riale, cercrt7'e, prendere un procuratore, un av-
Tac. e) tirarsi addosso un male morale, re- vocato, hic advocat, hic adest, Sen.: centra
centia veteraque odia, Tac. anu. 4, 21. Caesarem adv., Sen.: qtiindi scherzosam., ve-
acl-vcspei'a<«cit, avit, ere, comincia a niam advocandi peto, chiedo tempo (per il
ed a.
farsi sera, si fa buio, Cic. desiderato lavoro), di prender consiglio, Plin.
ad- vigilo, atum, are, vegliare presso
a,vi, ep. 5, 8, 11. b) chiamare in aiuto una divi-
q.c, vigilare, a) mderiahn., ad custodiam ur- nità, deum sibi, Catull.: deos, Liv.
bis, Cic: uepotl, TibuU. b) morahn., dedicare advSlatus. abl. n, m. (advolo), volo vei-so
la propria vigilanza ad una CO'ia, vigilare, ve- gualcite luogo, Cic poet. Tusc 2, 24.
gliare, stfire attento, usar attenzione. Ter.: pro ad-vftlo, avi, atum, are, volare a, I) propr.,
rei dignitate, Q. Cic. di uccelli, ad aves,Cic: in Italiani trans mare,
advui'alTo, ònis, f. (advOCO), il chiamare a Varr.: in forum, Liv. II) trasl., volare =
a ffret-.
quindi pregn. come t. t. = con-
Me, l'invitare, tarsi, venire, andare velocemente, a) di per S,
guita, consulto generale 'ìi periti SU materie dif- assol., Cic: ad alqm, ad urbem, Cic: ad pabula-
ficili, int imo a quistioni diffìcili, I) in gen., tores, piombare a Idosso a, ecc., Caes.: Koinam
Cic. il. Verr. 1, l'29. IIJ pirtic: a) astr., e Lucania, Eutr.: Larino (da L.) Romam,
consulto legale, in advocationibus, Cic ep. 7, Cic: rostra, volare (precipitarsi) air, Cic:
10, 2 da quando gli advocati nelV epoca
: e in auxilium, Suet. b) di e inan., ejus ecScoXov
imperiale comparvero a trattare le cause in mihi advolabit ad pectus,Cic.: fama raalitiinti
nome di quale, =
trattazione di una causa, advolat Aeueae, Verg.
assistenza davanti al tribuiuile, avvocatura, ad-VOlvo, vi, lùtum, ere, voIg<re a, acco-
Quint.: quindi nella locuzione advocationem stare, congesta robora focis, Verg. Quindi —
postulare, petere, dare, consequi = occa^iione. ad voi vi e se advolvere, rfì su2jplichevoli,caiUre,
G3 advorsum aelituus 64
pedibus alcjs.Liv. e Curi:
j>ro»frai*i, genibus acdififalio, òuis, f.(aedifico), eostruziotte,

genua adv. genibus alcjs, Liv.


alcjs, Sali. tV.: se I) astr. =
fabbiica, consilium aedificationis,
advor<«uiii, aJvorsus, ad\ orlo, V. ad- Cic: aedificatioueiu abicere, deporre il pen-

versuni, advorsus, adverto. siero di fabbricare, Cic. II) concr., mcton.


adfluiii, i, n. (à3oxov) e comun. pìur. = edilìzio nel suo principio e compimento, co-
adyt:i,' oruui, n. (àduxa), t7 noti accessi- struzione, fabbrica di un edifizio, Cic: plur. edi-
=la parte più t-iposta (intet-Uettn ai pro- fizi, Tac,
bile
fani) di un santuario, partìc. quella da cui i aedil'icaiiiincula, ae, f. (dimin. di ae-
degli dei,
sacerdoti comunicavano i responsi dificatio), piccolo edifizio, fabbrichetta, Cic. ad

recesso, Verg. ed a.: ima adyta, di una tomba, Q. fr. .3, 1, 2, § 5.


Verg.: poet. generic, ex adyto cordis, dal aedificatòr, òris, m, (aedifico), costrìit-

più profondo, ecc., Lucr. tare, I) in gen„ mundi,


fabbi-icatore, architetto,

Aeacìdéìus, oìdcs, V. Aeacus. Cic. II) pregn., amante del fabbricare, sma-
Aeacus, i, m. (Aiaxds), Eaco, re mitico di nioso di fiihbr., Nep. ed a.

Egina, figlio di Giove e di Egina o Europa, sisvdii'ìciuiii, li, n. (aedifico) o^n« edi/isio,

padre di Peleo e Telamone, e così capostipite fabbrica, aedificia publica, privata, sacra, pro-

degli Eacidi {Y. sotto Aeacides); a motivo fana, Cic: extruerc aedificium in alieno, Cic.

della sua pietà e rettitudine, dopo la sua aedìfico, avi, àtuui, are (aedes e facio),

morte, insieme con Minosse e Radamanto, edificare, fabbricare, a) assol. = costruire, eiH-

re delle ombre nelVAverno. Ber tv.:— gere un edifizio, Cic. ed a. b) COÌVa^cc. fab- =
Aeiieìdés, ae, m. (A'.axiSY]^), iMcide, discen- bricare, fondare, costruire, creare, domum, ur-

dente maschile di Eaco, quindi figlio, nipote bem, navem, liortos, Cic: mundum, Cic: rem
(partic. Achille), pronipote e discendente in publicam (ut architectus), Cic.
genere. — Der iv. da questo: Aeacidt'ius, aedilieTiis, a, um (aedilis), concernente
a, uni, appartenente ayli Eacidi, degli Hacidi, Vedile, appartenente alV edile, che muove dal-
regna, V isola di Egina, Ov. Tedile, edilizio, dell'edite degli edili, a) agg.:
Aeacé, és, f. (Aiaiv] vyjoos), Eea, nome munus, Cic: scriba, Cic: vectigal, imposta de-
di un'isola, preso dal mito della spedizione gli edili (tributo che gli edili esigevano dalle
degli Argonauti, sede della maga Circe e di Provincie per sopperire alle spese dei giochi e
Calipso. — Der iv.: Aeaeus, a, um (Aìalog), delle largizioni al popolo), Cic b) sost., aedi-
di Eea, &) soprannome dì Circe,YeTg.: quindi licius, li, m., uno che è stato edile, ex-edile, Cic.

Ae. artes, Ae. carmina, arti magiche, parole acdilis, is, m. (aedes), edUe, ufficiale dello
magiche, Ov.: Ae. Telegonus, figlio di Circe, Stato, I) in Boìna vi erano in principio due
Prop. b) soprannome di Calipso, puella, Prop. aediles plebei o plebis ovv. plebeji, edili delia
Aekutìus, li, m., EOhsìo, gentilizio rO' plebe, creati dopo la pace del monte Sacro (260
mano; quindi .4ebulTu!», a, um, ebuzio, di di R., 404 av. Cr.) insieme coi tribuni: nel-
un Eùuzio, lex, Cic. Tanno 388 di Roma si aggiunsero due aediles
Aecrilnnuiii, i, n., città degli Irpini nel curules, edili eumii. Gli aediles plebis cura-
Sannio, nel Medio Evo Eclano, presso al- vano soltanto i giuochi della plebe, gli a>eài\e3
Todierna Mirabella. curules soltanto i giuochi romani o grandi,
aed«|»)il, 7. edepol. hi comune tutti gli edili erano incaricati
aedu!» e aedis, is, i.,propr., fabbrica, della polizia, della sicurezza pubblica, ed
edifizio come abitazione, quindi I)al sing.: in particolare della sorveglianza sul mer-
A) un abitazione che consta di uno spazio, cato (quindi Justin. 21, 5, 7, aediles, come
a) casa, Hor. b) camera, stanza, Lurt. B)sa*i- traduzione di ÒL^Qptx.'^Q\ì.o'., direttori del mer-
tempio; ogni volta che il senso non è
tiiario, cato). L'anno 44 av. Cristo (710 di R.), Ce-
dato dal contesto, colVaggiunta di sacra o sare nominò ancora due edili di condizione
del genit. del nome di una divinità, aedes plebea, gii aediles cereales, ai quali venne
sacra, Cic: aedes Minervae, Cic: plur., com- affidata esclusivamente la sovrintendenza
plures aedes sacrae,Cic.:duae aedes, Fortunae sopra il mercato e il vettovagliamento della
et Mortis, Liv.: aedes deorum, Hor. e Suefc.: città, Suet. Caes. 41. II) nei municipii e
nel contesto sempl. aedes, p. es. del tempio di nelle colonie vi erano aediles duumviri, trium-
Apollo Palatino (in cui si leggevano pubbli- viri, ecc., i quali in alcune città costituivano
Camente i componimenti poetici), Hor.: trasl., la suprema magistratura, ma per lo più,
aedes a.\xTa.ta,edifizio informa di tempio, sotto erano una specie di magistrati inferiori, in-
cui era stato collocato il cadavere di Cesare, caricati come in Roma, per lo più della sor-
catafalco, Suet. JI) al plur. aedes, tum, f., veglianza sulle costruzioni, sui mercati e del-
abitazione, casa, come complesso di Stanze Vordinam. dei giuochi, e che avevano anche
(contr. pergulaj, unae. Ter.: ruinosae, Cic: sa- una giurisdizione a ciò attinente.
lubres, pestiJentes, Cic: liberae, abitazione aedìlilas, atis, f. (aedilis), edilità, carica,
libera, Liv.: trasl. = celle delle api, Verg. anche funzione dell'edile, Cic. ed a,
aedìciila, ae, f. (dimin. di aedes), pic- aedis, is, f., V. aedes.
colo edifizio, I) al sing. =
piccolo san- aediliiuiis, i, m., V. aeditumus.
tuario, tempietto, piccola cappella, Victoriae, aedYliìens, tis, m. (aedes e tueor), ««-
Liv.: per lo più solo come nicchia nelle pa- Stode del tetnpio, Lucr. 6, 1273.
reti dei tempi e e delle case o negli angoli aedTtiìinu!» (aedYttmus), i, m. (aedes), cm-
sporgenti delle case, Cic, Liv. ed a. II) plur. stode del tempio, Serv. (in Cic) ed a.
aediculae, àrura, f-, piccola (meschina) abita» aedTtuus, i, m. (aedes), custode del tempio,
mone, casnccia, Cic. ed a. Cic. ed a.: trasl., aoditui, quasi custodi nel
65 Aeduus Aesros fluincn C6

tempio del merito (dei poeti), Hor. ep. 2, resoluto, dubbioso, Sali.fr. b) di condiz. mo-
1, 280. rali, mentali,o che toccano Vanimo, la mente,
,te(luii<i« m., ikluo, piar.
(Haeduus), i, penoso, doloroso, gravoso, deplorevole, amor,
AimIùì (Hacdiii), m., Mini, popolo
òiuiii, mors,Verg.: sunectus, Ov.: aegris oculis intro-
della Gallia tra V Arari (ora Saónc) e il spicere aìqd, di mal occhio, Tac
Li'jer fora Loire), la cui città piìi notevole At';teTm, ci, acc. ea, m. Aiysóc)- -^i/''<'>
f

era Bibracte. figlio di Pan'Hone, re di Atene, padre di


.'leéta, ae, m. raro .teclcs, ao, m.
, Teseo. — Der iv.: Ae;;Tiir>s, ae, m. {Alye'.-
(AìrjXYj;), fe'e'a, re di Ea nella Colchide, figlio t-qz), Egide =discendente di Egeo, partic. il
di llelios (dio del sole), padre di Medea, figlio Teseo.
coW aiuto drìla quale gli Argonauti gli ra- Ac^Taléìi!», ei, m. {M'^i'xkz\ìz), Egialeo,
pirono il vello d'oro. — Deriv : A) Acc- figlio di Eeta, fratello di Medea, chiamato
laeiis, a, uni (AìYjTatog), appartenente ad anche Ab sirto.
Ecta, eeteo, fines, cioè la Colcitide, CatuU. Aej;ide«*, V. Aegeus.
B) Aeelìas ìidis, f. (Airiudg), figlia di Eeta, Aerini ììrufii, i. f. (Aiyiis.oupozX Egimuro,
cioè Medea, Ov. C) Àeéliiic, ès, f, (Aìir]XLVY]) isola del golfo di Cartagine, circondata da
= Aeetias, Ov. pericolose secche e scogli, a 30 miglia da
.ieiilla, ae, f. e Aerìiluiii, i, n., JEfuia, qtiesta città; ora Djamur o Zimbra.
piccola città aui monti degli Equi (nel La- Aerina, ae, f. (Aiyiva), Egina, isola del
zio), a settentr. di Frenesie Deriv.: . — golfo Saronico, tra V Attica e VArgolide. -
Aefììlaniis, a, um, dì JEfuia, Deriv.: Ae^^iiieiise^^, tum, m., e la forma
Ae^aeoii, Ouis, m. ( Aìyaitóv), V. Briareus. greca .Ae^Tiielae, àruyi, m. {\^.-^<,vì]zoi.'.), gli
Aej|;aeii!», a, uiu a) fiome
\Ai-(a.io<;), «</eo, abitanti di Egina, Eginesi.
delV arcipelago tra la costa orientale della Al'jl^Tllìlllll, ti, n. (.-Vìyìv'.ov), Egìnio, città
Grecia e l'Asia Minore, utare JSijeo, Arcipe- dei Timfei in Macedonia, ai confini del-
imjo, turco Ak-Denghiz, Aeg. mare, Cic: l'Epiro; ora Erkinia. —
Deriv.: .Aej^ì-
Aeg. aequor, Ov.: nei poeti anche sempl. iiTenses, tura, m., abitanti di Eginio, Egi-
Aegaeuin, i, n. b) )jertinente al mar Egeo, niesi.
fluctus, Mela: tumultus, Hor. Ae^iftn (AegYum), ti, n, (Aiyiov), Egìo,
Acgai!^!*, ìuin, f., con o senza insulae, lina delle dodici città achce sul golfo di Co-
gruppo di tre isole sulla costa occidentale rinto; ora Vostitsa.
della Sicilia, tra il promontorio Lilibeo e ae^ist, gtdis, acc. comitn. gtda, f. (aìyf?)»
Drepanuni (cioè le isole Aegusa Hiera e , egida, a) secondo la leggenda omerica (da aC^,
Phorbantia; ora gruppo delle Egadi, Favi- commovimento tempestoso), lo scudo di Giove,
gnana, Maritimo e Levanzo), nelle cui vi- ch'egli scuote colla sinistra, scagliando il
ciname si diede una battaglia navale, che fulmine colla destra, per destare tempjeste e
decise le sorti della prima guerra punica spavento (adunque l'oscuro nembo solcato
(241 av. Cr.). dai lampi), Verg, Aen. 8, 354. b) secondo
A.e;i;oae, àrum, f. (Alys'-a-), -Ej/ea, IJ città la leggenda più tarda (da al;, capra), come
délV Emazia, in Macedonia. II) città della arma speciale di Minerva, talv. come scudo
Cilicia; ora castello di Ajas Kala. De- — nel suo braccio sinistro, ordin. come squa-
riv.: Acgcalfs, ae, m. {Xi-{£idxric,),di Egea, moso usbergo, colla testa di Medusa in
egeate, e Ac^eàtlcs , ae, m. (AìysiocSYjs), mezzo, e cogli orli circondati da serpenti,
egeiide, V. Hor. carni. 3, 4, 57. Ov. met. 2, 754 e sgg.:
neger, gra, grum, Uidisposto, I) fisicam., e 6, 79. Verg. Aen. 8, 435 e sgg.: per respin-
indisposto, egro, infermo, aintnalato, sofferente gere e difendere altrui, Ov. met. 5, 46 quindi :

(contr. sanus), anim., del loro


a) di ess. trasl. =^ scudo, riparo, arme, Ov. rem. 346.
corpo, ecc.: ol) di ess. anim.: Tiro, Cic: sus, AegTsos, i, f. (AlyLaaos), Egiso, antica e
Verg.: giaviter aegrum esse, Cic: homiiies potente città della Mes^a inferiore, sulle rive
aegri gravi morbo, Cic: aeger ex vuluere, Cic: del Danubio; ora Jsaktschi o Tultscha.
aegi3r pedibus, Sali.: sost., aeger, gri, m., un Ao^isthus, i, m. (AiYt-aSos), Egisto, figlio
ammalato, Cic: e aegra, grae, f., un'ammalata. di Tieste, seduttore di Clitennestra, insieme
Ter. p) del corpo e delle sue parti: corpus, alla quale uccise il marito di lei Agamen-
Cic: stomachus, Hor.: e cosi di Stati conside- none; fu poi ucciso da Oreste: appell. un
rati come corpi, pars rei publicae, malata = Egisto =ìin adultero, Suet. Caes. 50.
scompigliata, Cic: res, Liv. y) di condizioni Aerili Ili, r. Aegion.
attività fisiche, aofferente, valetudo, Cic: e Aeglé, es, f. {M'^'k-fì),Egie, nomedidonna,
st-anco, debole, quindi anche grave, difficile, partic. della più bella delle Naiadi, resa
anhelitus, Verg.: balatus, Ov.b) di vegetali, da Hdios madre delle Grazie, scambiata da
seges,Verg. llj mor(dm., indisposto, e precis. Seneca colla maggiore delle figlie, Aglaja.
fs^r ogni specie di commovimento della pas- aegftceròs, rotis, m. (aivoy-^pio?), capri-
sione, malato, egro,infernto, preoccupato, mesto, corno, come segno dello Zodiaco, lat. puro
di malumore, tnalconientu, annoiato, rattristato, capricoruus, Lucr. ed a. poeti.
triste, a)di pers., del loro animo, della mente : Ae£;o!!« ililiiien, mtnis, n. (Aìyò; r.o-aiiós
homines, Verg.: animus, Sali.: municipia, diffi- = fi II me della capra), Egospotamo,
cili, cherifiutano l\ibbidienza,Ta.c.: colVahì., fiume e città del Chersoneso Tracio; ora Ca-
aeger animo, Enn. in Cic, e animi, Liv.: aeger lata; noti per la sconfitta decisiva toccatavi
animus avaritià. Sali.: aeger amore, Liv.: curis, dagli Ateniesi per opera di Lisandro (405
Yerg.: e col genit. causae, aeger consilii, ir- av. Cr.).

Georges-Calonghi, Dizionarii latino-italiano.


,

67 aegre aemulus 6»

ncjcr?, avv. col compar. e superi, (aeffer), .4('ITii<«, a, um, jEUo, nome di una gens^7«-

J) funtidiosantente, inai volentieri, ilolorosatnente hea rom ina (che comprendeva le famiglie dei
(conlr. volupi, aegre est Jiiilii o meo animo, mi Paeti e dei Tuberoues), come agg. =
elio, lex

rncrescc, mi fa male, mie grane, e siin., Co- Aelia (et Fufia) de comitils, Cic Deriv.:—
mici: aegre facere alci, far dispiacere, far Aellàniis, a, um, eiiano, di Elio, orati un
mah ai ale. Ter.: aegre alqd ex alqo audire, culae, di L. Elio Tuberone, Cic: jus, le legis
Ter.: aegre feire, provare a/fanno, dolore, actiones, raccolte da Sesto Elio, Cic.
Cic. II) con fatica, futicosutnente, con sforzo, Ài'lir», iis, f. ('AsXXo) =
rapida come tem-
ilijjìcihnente, u utento (contr. fiicile), a) ge- pesta, da àsXXaì, Aeiio, I) una delle Arpie^
neric; aegre divelli, aegrius depelli, Cic.: die- Ov. met. 13, 710. II) cune di Atteone, Ov,
Ims XX aegerrime conficere alqd, Caes. b) con met. 3, 219.
fatica = appena, (/uai,i non {hÌìIOiI. di vix, 4eiiiTlianii«i, a, um, V. Aemilius.
quindi uniti vix et aogre, vix aegreque). se Aeiiiilìus, a, um, Emilio, nome di una
tenere, Cic. e) con fatica =
con interna vio-
delle piii anticìte genti patrizie di Mouia,
lenza, maU-oientiet-i, pati, IjÌv.: ferre alqd, Cic:
dalle sette famiglie pili notevoli della quale
aegerrime id fc-rre, Liv.: e aegre ferre coZ/'acc. (Barbulae, Lepidi, Mamercim, Papi, Pauli, Re-
e Tinfìn., Cic, (jVV. col quod, Curt.: aegre ha- gilli, Scauri) uscirono uomini segnalat'ssimi.
Ijere, coli acc. e Z'infin., Liv.: aegre carco, Cic. — Come agg. =Emiiio, Aem. tribus, una tribù,
aes'*«<»< ère(aeger), essere auunaiato,ljncT. rustica,, Cic: Aem. via (anche sempl. Ae»
3. luti f 822.
inilia), la strada maestra fatta dal coìisole AI,
rtoj;re«»oo (aegrisco), ere (aeger), anima- Emilio Lepido (567 di B.J, la quale diitac-
lardi, I) fuiicam., di pers., ecc., Lucr. Il) mo-
candosi dalla via Flaminia, conducev i da
ralm.: a) di pers., a/JHygersi, rattristarsi, loa- liimini (per Bologna) fino a Piacenza, làv.
giore sollicitudiiie,Tac. b, diaffetti, inasprirsi,
ed a.: Aem. ludus, scuola di gladiatori sta-
violontia Turui aegrescit uiedendo, Verg.
bilita da P. Emilio Lepido, Hor.: Aem. ratis,
ae;ci'Tiiióiiia, ae, f. (aegt;r), sent mento
nave che portò a Roma il bottino facto da
di tristezza, travaglio d'animo, tristezza, do-
Eni. Paolo nella guerra con Perseo, Prop.
lore (cfr. aegritudo, n" II), Cic. ed a.
ae^;ri*eo, 1'. aegresco.
— Deriv.: Actuìlislnns, 2i, \ì\\\, apparte»
nente alla gente Emilia, Emiliano, P. Scipio
ae;;rìiri(lo, dTuis, f. (aeger), condizione di
Aemilianus Scipione Africano Minore
,

chi è sofferente, indisposizione, I) del corpo,


propr. figlio di L. Emilio Paolo, poscia
lo star male, tnalattia, infertnitù, TaC, 6 plur.,
figlio adottioo di Scipione Africano Mag-
Eutr. II) dell animo, travaglio, tristezza, come
giore, Liv. ed a.: sost., Aemilia-ia, òrum, n.,
affanno, cordoglio, cura, ancJte al plur., Cic
sobborgo di Roma, e prccis. probah. quello
ed a.
della Porta Fontinalis, ove più tardi Traiano
aegror, òris, m. (aeger), »»a;attta, Lucr. 6,
stabli un Forum, Suet.
1130.
ae;;rólalio,
AcninnTa, -ii1«j, -iiiiiìì, V. Haemonia.
ònis, f. (aegroto), l'essere am-
malato, il sentirsi male, indisposizione, tna- aeitiììla, V. aemulus.
lattia, I) del corpo, V. Cic. Tusc. 3, 23 e altr. aeiiiùiiilì'o, ònis, f. (aemulor), lì emula-
(uìiche al plur.). II) delVanimo, malattia, zione, gara, laudis, Nep.: alit aeuiulatio inge-
travaglio d'animo, V. Cic TusC. 3, 8 cd altr. nia, Veli. II) in S nSO cattivo, invidia, ge-
ae;;i*r»tO, are (aegrotus), essere ammalato losia, rivaliti, ìiep. ed a.: plur., aemulationes^
(contr. sauum, saniorem es!>e), I)propr.: A) gelosie, Cic.
fisicam., essere ammalato, amnèalare, graviter aeinììlalor, òris, m. (aemulor), cmuìot
(gravi US, gravissime), Cic: veheinenter diuque, Seu. ed a.: Catoais, imitatore, Cic.
Cic: periculose. Cic: leviter, Cic: mortifere, aciiiìiialii<i, US, m. (aemulor) = aemu-
Plin. ep.: graviter aegrotare coepisse, amma- latio (V.), emulazione, TSiC: in StiUSO cattivOy
larsi gravemente, Cic. B) moralm., essere am- invidia, gelosia, lac
ìnaiato, soffrire, ea res, e.K qua animus aegro- aeiitiìlor, atus sura, ari, sforzarsi di essere
tat, Cic: quo me aegrotare putes animi vitio? affatto uguale ad una pers. COS'I, I) in senso
Hor. II) crasi., di e. astr., scemare, eecUa- buono, sforzarsi di raggiungere lina perS. O
sarsi, aegrotat fama vacillans, Lucr. cosa, gareggiare con qualc. in q.c, a) di
ae«;ròlu!«, a, um (aeger), cìm non sta bene pers coir acc: alqm.Nep.et^a.; ejusinstituta,
(contr. sanus), I) indisposto, infermo, amma- Cic: studia alcjs, Liv.: col dat., alci, Quint.:
lato, sofferente, Cic: (li Stati, res publica, in- assol., Tac. bj trasl., di sogg. inan., quasi
ferma (sconvolta), Cic: di animali., leo, Hor.: gareggiare COn Una COSU nei SUOI pregi, ugua-
SOSt., aegrotus, i, m., un ammalato, Cic. IIJ gliarla, coWsLCc, illas acclamationes, Plin. pan.
turbato da passioni, malato, infermo, animus, II) in senso cattivo, emulare invidiosamente
malato d\xm')re. cuore infermo. Ter. una pers. O cosa, essere geloso, invidioso di
Ae;;y|tlTiis, a, um, V. Aegyptus. q.c, guardare con occhio invida una perS. O
j4e;:;y|ilii<i, i, f. (AiyoTrios), ^f/Mo, tneton. cosa, coU'acc: umbras suas, Prop.: eomun.
= esercito egiziano, Verg. 8, 687 e 705. — col dat., alci, Cic. ed a.: vitiis, Tac: cum alqo,
Deriv.: .44^«;y|>liu<», a, um (Aìyutwxio?), Liv.: Inter se, Tac: affatto assol., Cic. ed a.
egizio, rex, Cic: Nep,: litterae, gero-
belluiii, aeillìllllS, a, um, che si sforza di ttgtia-
glifici, Tac: S)St., Aegyptius, ii, m., un Egizio, yiiare in tutto Una pers. (in) una cosa, I)
un Egiziono, sing, e plur. in Cic in senso buono, emulo, die emula, che gareggia,
aeliilo<», i, m. (aiX'.vog), canto lamente- emulatore, eompetitore, rivale, a) propr., COI
vole, Ov. am. 3, 9, 23. dat., quae (patria) nunc subit aeraula laudi,
69 Aenuis Aeolus 70
Verg.: comun. col genit., se aeniuliim mea- àiòii?|>éM (ìilieiii|iu!i«), pl'dis (aeneus e pe$),
runi laudiuiii exstilisse, Cic: co/Z'acc, facta dal (lini) PO', ili bronzo, boVCS, Ov. ber. 6, 32.
consulta(iue cjiis aemulus erat (= aemulatus .4oii«»liarliiis (.4lièiioliarliii!<), i, in.,
erat), Sali, fr.: sust., aemulus, i, m., alcjs, Cic. Aenobarbo (dalla barba rossa), nome di una
ed a.: citra aciiiuluin, senzn nari. Ouint. b) famiglia della gens dei Domizii.
trasl., die utjuuijlUi, pureggia nelViim. ilflle .4eiioM, V. Aenus.
qualità, un Oijrfetto, tibia tubae aemula, Ilur. 1. ìieiiiis e aiiùiiu<4, a, ura (aes), bronzeo,
JI) ,n senso catti co, geloso, inviUiusv, rivale, di bronzo, I) propr., crater,Vorg.: sost., aenuni
coìnpetitort, a) generic,: Carthairo aeicula im-
O ahenuni, i, n. (se. vas), vaso, cratere di bronzo,
perio Romani, Sali.: l'eiiioto aeniulo, l'ac: di Cato e Verg.: partic. della caldaia dei tin-
e. inan., aeiii. seiiectus, invidiosa (dei pri-

vilegi della (jiovcntà), Verg. b) pirtic, ae-


tori, Ov. IIJ poec. trasl., di bronzo =
fermo,
saldo, invincibile, m;inus, ineluttabile, Hor.
mulus, i, m., e aemula, ae, f., il o la rivaie in 2. ileniis, i, f. (Alvog), juno, città della
aììiore [sinon. di rivalls), m. in Cic, f. in Ov. Tracia, allo sbocco deHEbro, di fronte a
AeiiiiiM, V. Haeiiius.
Aeniiria, ae, f., Knaria, isola vulcan'ca,
Samotracia ; oggi Enos. Deriv.: .4enTi,—
òrum, m. (Aivtoi', gli abitanti di Eno, Eni,
con sortienti calde, sulla costa occidentale Liv.
dell'Italia, dirimpetto olla Campania, così ;ieolcs, um, m. (AioXsts), Eoli, uno dei
chiamata come luoc/o di approdo di Enea, rami principali degli Elleni (così chiamati
presso i greci Pithecusa {V.), nei poeti lut. da Eolo, filjlio di Élleno, V. Aeolus n" I), la
anche Inarime (V.); ora Ischia. Alcuni — quale dalla sua sede originaria in Tessa-
distinr/uono due isole, Aenaria e Pithecu.sa. glia, si estese fino al Peloponneso e poscia
.4('iica, ae, f. (Atvsia), i:iiea, città della infine all'Asia Minore ed alla vicina isola
Calcidica sul golfo Termaico ; secondo la di Lesbo (patria di Saffo); presso i Latini
leggenda locale, fondata da Enea. De- — anche .4colìi, òrum, m.. gli Eoli dell'Asia
vio.: /ieiieales, ura, m. (Aìvsàxai), abi- Min. —Deriv.: A) .4eolTciiM, a, um (Aio-

tanti di Enea, lineati. Xiv-óc), eolico, digamma , littera, Quint. B)


Aeiieadési, V. Aeneas. Aeoliiis, a, um (AióXtos), eolio, eolico, partic.
Aeiioas, ae, m. (Aivaiag; acc. greco Ae- in riguardo a Saffo, nativa di Lesbo, Hor.
uean, Aivsiav), linea, figlio di Anchise e di e Ov.
Venere, eroe dell'Eneide, proavo dei Ro- AeolTa, ae, f., I) Eolia, regione delV Asia
ììiani, onorato dopo la sua morte come Jup- Minore (= 1. lì) 4v»iTa (Aio-
Aeolis, V.).
piter Indiges; quindi Aeneae mater. Venere, Xia), isoUi Eolica;
piar. Aeoliae iui^ulae, il
Ov.: Aeneae urbs, Roma, Ov. Deriv.: — gruppo di isole vulcaniche, a nord della Si-
A) Aeiiràtlés, ae, m. (AìvsdSrjg), Mneade cilia (la più grande è Lipara, quindi Aeolia
(= discendeìite di Enea), a) sing a) il : Lipare, ancor oggi Lipari); secondo il mito,
figlio di Enea, Ascanio. p) Augusto, come sede di Eolo, re dei venti, e di Vuicuìio ;
discendente, per imm'iginariagenecdogia,da oggi le Lipari.
Enea. b)plur., Aeneadae, darum (e -dum), /IcalìtMis, a, um, V. Aeolus.
m., a) =
i compagni di Enea, o i Troiani ,4eolT«lC'!», 1^. Aeolus.
in genere. P) = i liomani. B) A.eiieìf!!i. ulos, 4eolTi, V. Aeoles.
acc. Ida, f., Jineide, il celebre poema di Vir-
.4e»lis, iTfdis, acc. Ilda, f. [AlnXlc,], noiìdn,
gilio, il cui eroe è Enea. C) .4eiic'Yii!«, a,
reqione della Misia nell'Asia Minore, a
uni, di Unea, appartenente, attinente ad Enea.
Nord del fiume Ermes, sede di dodici Stati li-
/teiieale*^, V. Aenea. beri, formanti la nota confederazione eolica.
aéiiuàtores, uni, m. (aeneus), suonatori 2. 4eolì<!>, V. Aeolus.
di tube e di bucine, fromOetti, Sen. ed a. 4er>llu^, V. Aeoles e Aeolus.
Aenéìis, -eiiis, V. Aenea.s. 4eulu.«>, i, m. (AioXos), I) Eolo, figlio
aeiieìas e alieiieiis.a, um (aes), dì bromo, di E Ih no e nipote di Deucalione,
re della
hromeo, Ij propr.: a) riguardo alla materia: Magnesia Tessalica, capo-stipite della razza
statua, Cic: signa, Hor.: sost., aèneura, i, n., Eolica. II) figlio o nipote di Ippote [chiavi.
vaso di bronzo, Cato e Pliii. b) al Colore, (j'iu'nrfi Hippotades), signore delle isole Eolie
bronzeo, rossiccio, fulvo, barba, Suet. II) poet. (Lipari) da lui denominate (V. Aeolia n" IIJ.,
trasl.: a.) bronzeo =
impiegabile, invincibile, secondo la leggeiuUi idk tarda, re dei venti.
fermo, murus, turris, Hor. b) aenea proIesi, lu
ruzza (l'eM) del bronzo, Ov. met. 1, 125.
— Deriv.: A) 4eulT(le>«, ae, m. (AìoXìSyjs),
Eolide, a) (discendente di Eolo n" I): et.) figli
Aenìàiies, uni, m. (Alv.àvse), liniani, = Sisifo ovv. Atamante ovv. Scdmoneo. p)
antica popolazione elhnica dell' Etea fcioè nipoti= Cefalo (figlio di DeioneJ od Ulisse
della regione intorno al monte Età, attraver- (la cuimadre Anticlea prima del matrimonio
sata dallo Spercheo) nella parte merid. della con Laerte avrebbe avuto relazioni con Si-
Tessaglia. sifo), b) discendente dall'Eolo troiano =
aeiiì;:;iiia, niìitis, n. (aiv'.yiia), I) indovi- Miseno. B) 4cutÌ!«. Mos, f. (AioXis), a)
nello, eniijiiui, Quint. ed a. IIJ trasl., a) cosa Eolide, discend. femmin. di Eolo n" I la =
oscura, accenno oseuro, enigmatico; enigma, figlia eli lui Canace, ovv. la figlia Alcione.
somuioruni, Cic: aeuigma Oppiurura (sugli b) (da Eolo, il" IJ), eolio, eolico, insulae (V.
J, Cic: pervenit res usque ad aeuignia, al- Aeolia, n" IIJ. C) .4e<>lius, a, um (AlóXi.os),
lusione, motto, frizzo, Quint. b) esposizione appartenente ad E., di E., a) di AeoluS, n" I
oscura, enigmatica, allegorica, Cic. postes, di Atamante, Ov. b) di Aeolus n" II
aequabilis Aequi 72
71

Ante, figliai di lui, Ov.: tyrannus, detto corrispondente, a) generic: aequalis cetcris
virgo. \

e iverne in cui E. tiene meiiibris, proporzioti'ito, Suet.: di e. inan.:


di "Eoìo, Ov.: antra, le
iniberaequalioraccidens auribus,Liv. '[))eguaie
chiusi i venti, Or.: procellae, Verg.
ne<|uahTli.fii, e, agg. col campar, (aequo), nel contegni, nel comportarsi, costante, coe-
rente, equanime, nihil acquale homini fuit ilH,
equabile, eguale, iinifatme, costruite, a) di C.
inan.: partes undique aequabiles, Cic: aequ. Hor.: aequalem se omnibus exhibens, sempre
tributio (ìaovo(ita), Gic: motus certus et aequ., gentile con tutti, Eutr.
Cic: perennis anmis et aequ., Cic: del corso aeqiialìtat<,atis, f. (aequalis), eguaglianza,
dell'orazione, aequ. et temperatuin genus ora- I) di ima superficie, eguaglianza, piano, uni-
tionis, Cic: di diritto e dell'applicazione di formità esteriore, aequalitas illa (maris), Sen.
esso, equabile, uguale pei- tutti, jus equ., JUS in II) uguaglianza interiore, 1) di cose e pen-
onines aequ., Cic: nihil eà jurisdictione aequa- sieri altrinienti diversi: a) generic: simili-
bilius. b) di pcrs.: cunctis vitae officiis
Cic tudo aequalitasque verborum, paronomasia,
aequabilis, Tao.: e [come Koivóg), affabile, yen- Cic: aequalitas fraterna, eguaglianza di pen-
tue nel tratto, cogli altri, in suos, Tac siero e di azione, Cic. b) eguaglianza di età,
neqiial>ìlTl:'is, àtis, f. (aequabilis), eqtta- coetaneità, Cic Brut. 156. c) eguaglianza di

liiitti, motus, Cic: elaboraiit alii


uijiiagiianza, diritti e libertà p 'litiche in Stati liberi,
eguale condizione, eguaglianza dei citt idini,
in lenitale et aequabilitate (« eguaglianza »
di discorso), Cic: quindi a) aequ. juris e Tac 2) di una cosa in sé, nnifoi-mità, confor-
mità, congruenza, eguaglianza, congruentia ae-
sempl. aequ., l'equabilità, l'imparzialità nel-
r applicazione della legge, neW amministra- qualitasque, Plin. ep.: nel comportarsi, aequa-
zione della giustizia, equità, eguaglianza di- litate pensare, Quint.

nanzi alla legge, Cic: e generic, la conces- acqiiàlìler, avv. col compar. (aequalis),
sione di eguali diritti e libertà cittadine, Cic: egualmente, in maniera eguale, IJ ne'Ia Su-
e il aeiUitnento dt giustizia (politica) da CIÒ perficie, unifoì'memente, Collis ab summo aequ.
derivante, Cic. bj il comportarsi equabil- declivis, Caes. II) riguardo al contenuto,

mente, impei-turhahilità, Clc 1) rispjetto od altro, conformemente, corri-


aei|iialȓlilcis avv. col compar. (aequa- spondentemente, distribuere, Cic. 2 in Sh, uni-
,

bilis), equuOUinentc, uniformem., egualin., Cic.


formemente, oratio aequaliter constanterque
ed a. ingrediens, simmetrica ed eguale, Cic: nel
aequaevus, a, um (aequus ed aevum), comportarsi, aequalius parere, Tac.
di eguale età, coetaneo Vcrg. e Suet. aequanTmTlàs,atis, f. (aequus eanirau-i),
acqiiàli<«, e, agg col compar. (aequo), I) equanimità, modo equo di p nsare e Sentire
eguale, conformato egualmente all'estemO ed verso ale, indulgenza, modei-azione, Ter. II)
all'interno, I) dì eguale superficie, eguale, imperturbahilitii, pazienza, alversus alqd, Sen.
piaìui.hca., Sali.: terrn ab onnni parte aequ.,Ov. acquatto, ouis, f. (aequo), uguagliamento,
II) generic, di aspetto, grandezza, altezza, uguaglianza, bouorum, Comunismo, Cic: juris,
estensione, contenuto eguali, 1) eguale, cor- Liv.
rispondente, conforme, a) generic. (contr. im- acque, avv. (aequus), I) ugualmente, à.\i^%

parj tumuli, Liv lingua et moribus aequales, trabes aeque longae, Caes.: benevolentia ci-
Liv.: col
:

liit.,
:

pars pedis aequalis alteri parti, vium non aeque omnes egent, Cic. —
Quindi
Cic: con Inter e Tace, virtutes sunt inter se in paragoni, egualmente, non altrimenti, a)
aequales et pares,Cic con cum e Z'abl., gloria colle particellecompurat. et, atque (ac),
tua cum inultis viris fortibus aequalis est, quara, quara ut e sim., eosdera labores non
Sali, fr.: sost., col genit., creticus et ejus ae- esse aeque graves imperatori et militi, Cic:
qualis paean, Cic. b) eguale riguardo all'età, tibi sunt aeque noti ac raihi, Cic: Egnatii
al tempo, a) coetaneo, della stessa età, aa) di absentis rem ut tueare, aeque a te peto, ac
pers. {contr. natu major, natu minar), soror, si mea negotia esseut, Cic: ut aeque ju-
Nep.: col dat., Attalu^ aequalis sibi, Curt.: menta nitida ex castello educeret, ac si in
exercitus aequalis stipendiis suis, che contava campestribus ea locis habuisset, Nep.: nihil
tanti anni di servizio quanto egli stesso, aeque eos terruit, quam praeter spera robur
Liv.: col genit., calo quidam aeq. Hieronymi, et color imperatoris, Liv.: con curn e l'abl.,
Liv.: e SOSt., aequalis, is, e, compagno, coe- novi aeque omnia tecum, t into come te. Ter.:
taneo, amico d'infanzia, camerata, Cic. C Vcrg. poet. anche aeque. aeque... in confronti re-
.

gpi) di e. inan.: corpus, Vèrg col dat., Dejo- : ciproci, aeque pauperibus prodest, locupletibus
tari benevolentia est 'psius aequalis aetati, aeque, Hor. b) senza particelle comparative,
dura da tutta la sua vita, Cic: con cum e quanioil termine di confronto risulta chiaro
Z'abl., aequali tecuai aevo, Ver.^.; col genit., dal contesto, pauci quibuscum essem aeque
sacrificium acquale hujus urbis, Cic. P) ri- libenter (se. ac tecum), Cic: ut postea num-
guardo al tempo, contemporaneo, coetaneo, quam dextro (oculo) aeque bene usus sit (se. ac
\coìitr. senior, junior), aa) di p^rs., col dat., sinistro), Nep. II) {col compar.), giustantente,
aequalis illis temporibus scriptor, Liv.: col ge- rettamente, bene, sin vis obsistat, ferro quam
nit., Philistus aequalis temporum illorum, Cic: fame aequius (meglio) perituros. Sali, fr.: so-
SOSt., aequalis, is, m., «»»» contemporaneo, Cic. cietatem condicionis huraanae muniflce et
P3) inan.: memoria, Cic: memoria aequ.
di e. aeque tuens, Cic.
iliius aetatis {contr. me. noria senior), Cic. Acqui {anche Aequìculi [non Acqui-
e) che ha nello Slato una condizione inedia, coli]), orum, m., Equi, antico popolo italico,

aequ. civis {contr. eminens, princeps). Veli. 2, agricolo, predatore e guerriero, fra i Sabini
124, 2. 2) eguale a sé, coeiente, consentaneo, e i Marsi, gli Ernici, i Volsci ed i Latini.
73 aequilibris aequus 74

— Deriv.: a) Ae<|uieus, a, um, deyu Kquì. diritti per tutti, Liv. 2) uguagliare una
b) .%e4|iiT<'iilii*>, a, uni, equicolo = equlco. co<ia ad un'ultra, a) rispetto all'altezza:
sic'<|iiìlTI»rì«i, e (acquus e libra), equUi- acquare solo (dai.) omnia, radere al suolo,
Orato, livellato, orizzontalf, Vitr. 5, 12, 4. Liv.: oov. Numantiam , Veli.: cfr. omnia
aeqiiTiibritiìM, iltis, f. (aequilibris), legge fiammis acquata (cioè solo), Liv.: e fig.,
ilcll'equilihrio, ugual distribuzione , Cic. (Ic nat. solo dictatura.s c<>nsulatu.sque, fare tahithi
de. 1, 109. rasa della ditt. e del cons., Liv. b) eguagliare
a<'qiiiiTi>r7iiiii, ti, n. (aeqtiilibris), e(pti- in numero, quantità, mettere a pari, con cum
lilnio, livello, ScD. ed a. e Tabi. col dat., nuTiicniiii cum navilais,
/icqiiiiiir'ITiiiii,Ki, n., luoffo disabitato in Verg.: si.as (.pescuiii potentissimis, Caes.: qui
Roma sotto la parte occidentale del Campido- (libri) se jam illis fere aequarunt, pareggiano
glio, poco dal carcere [ora sepolto sotto
hint/i per numero, Cic: e nel tempo e nella durata,
le rovine su cui si estende la via di Marforio), per soninum vinumquc dies noctibus, dor-
mercato partic. di animali pei sacrifizi. mire e gozzovigliare gl'omo e notte, indi-
jicMiiiTiaortTiilis, e (aequinoctiuin), egui- stintamente, Liv. e) uguagliare, pwìe ad
nozitde, circulus, l'equatore, Sen.: aestus (ma- ugual grado nei diritti, nel grado, teiiuio-
rea), Son. res cum principibus acquari se putant, Cic:
acM|iiTnoclTiiiii, l'i, n. (aequus e nox), Laelios sibi per omnia. Veli, d) nel giudizio,
equinozio, eijuagliunza de' giorni e delle notti, pareggiare, paragonare, confrontare, omnium
Cic. ed a. scelera vix cum hujus parva parte acquari
acqiiiporo (aequì'pliro), avi, atum, are conferrique posse, Cic: Hanuibali Pliilinpum,
(acquus e pnro), »»£/i<a</<ia»''', trasl.: 1) giìtdi- Liv. B) q.c. con sè =
raggiungere, pareg-
COndo, paragonare, confrontare, alqm alci, Liv. giare q.c, a) in altezza: cujus (flnminis) al-
2) uguagliare, raggiungere, alqill alqtl re, Nep.: titudo summa cquorum pectora aequabnt.
al(jni, Liv. Curt. b) in velocità, cursum alcjs, Curt.:
aoqiifla<!i, àtis, f. (aequu-), M</""</'««ii«ff, J) alqm cursu, pareggiare alcuno nella corsa^
in sé: a eguaglianzu (opportunit/i), loci, Auct'. Liv.: sagitta acquans vcntos, Vcrg. e) nel v-
b. Hisp. 29, 4. b) propoì-zione, simmetria, com- lore, nel grado, nella natura: argenti facti
moditas et aequitas membroruin,Suet. e) coìi pondus L niilia talentorum aequabat, Curt.:
e senza animi, equitù, equanimità, pazienza, munia comparis aequ., Hor.: Appii odium,
moderazione, rassegnazione, talcolta anche in- essere odiatocome A.. Liv.: alqm equestri
differenza, Cic. II) rispetto ad altro : a) egua- gloria. Liv.: facta dictis, Liv. ; e/^r. haec di-
glianza invnnzi alla legge, eguaglianza di di- cendo, Plin. ep.: alla domanda in che? in
ritto, egual condizione rispetto ai diritti e abl., is triumphus... signis et spoliis ferme
alle libcrtit, Cic. de off. 2, 41 e de rep. 1, 53. aequabat (se. Cornelii triumphuin), Liv.: as-
b) principio di equitù proveniente dal ricono- so/., nani qui agit, ut prior sit, forsitau, etiam

scimento di questa eguaglianza di diritti, si non transicrit, aequabit, Quiut.

a) generic, contegno, procedere eqilO e giustO aequor, oris, n. (aequus), piano, pianura
di una pers., equità, giustezza, Cic: causae, = superficie piana, IJ in gen.: speculorum,
Cic: belli, Cic: coiidicionum. Caes. ^) partic. Lucr.: e al plur., patula aequora mundi, Lucr.
in contrapp. allo stretto diritto positivo (jus), II) partic: 1) superficie della campagna, pia-
eqìio contegno sccondo il vcro stato della cosa, nura, piano, campi, Verg.: e al plur., campo-
equità, servare àequitatem, Cic rum patcntium aequora, Cic: comun. senza
ac<(iio, avi, fituni, are (aequus\ rendere campi, immensum, di deserto, Verg.: agit
eguale, eguagliare, I) in sè, appianare, spia- aequore toto, Verg,: quindi per solum. ter-
nare, locura, Caes.: arcani cylindro, Verg.: reno, suolo, campo, proscissum, arato, Verg.
acquata agri planitie?, Cic: mensa acquata, gè. 1, 97. 2) la super fìcte orizzontale dell'ac-
messa diritta o equilibrata. Ov.: acquare qua, a) del mare, supei-ficie del mare e anche
frontem (frontes) ovv. acieni (t. t. milit.), (a' sing. e plur.) nmre, vastum maris acqu.,
formare ima linea o una fronte in linea Verg.: comun. al plur., aequora ponti ovv.
retta (contr. sinum in medio dare, promi- maris, Lucr., Hor. ed a.: più spesso senza
nere), Liv. IIJ rispetto ad altro, uguagliare, maris, ecc., profundum, Curt.: et quoniam
A) q.c. a q.c, e precis.: 1) eguagliare cose magno feror aequore. erro sul vasto mare
omogenee fra di loro, pareggiare, distribuire (fi(j. = ho preso a trattare ampia materia),
equamente, a) rispetto alla materia, al nu- Ov. met. 15, 176: al plur., saeva aequora,
mero, ecc.: sortes (t. t.), eguagliare le sorti Verg.: penetrare aequora, Val. Max.: meton.,
(in modo che a chi tira le sorti non ne l'acqua marina entrat'i nella nave, aequor
giunga alle mani una piuttosto che un'al- refunderc in aequor, Ov. h)diun fiume,\erg.
tra), Cic: pecunias, introdurre eguaglianza Acn.8, 89 e 96.
di sostanze, Cic: pedites, metterne altret- acqiioi*eii<i, a, um (aequor), pertinente al
tanti (quanti gli altri), Liv. b) rispetto nmre, del mare, marino, gcnus, di peSCÌ,yeTg.:
alla natura (qualità), al grado, ecc., vi- rex, di Nettuno, Ov.: Britanni, circondati
res, Liv.: certamen. pareggiare la lotta, a dal mare, Ov.
le forze da ambedue le parli, Liv.; cfr. aeqiiii«i, a, um, agg. col compar. e su-
acquato Marte, Liv.: aequato omnium peri- peri., eguale, J) in sè stesso, 1) propr.: a)
culo, con eguale pericolo per tutti, Caes.: della superfìcie del suolo, piano, orizzontale
di agguagliamenti per conelusione di leghe (contr. supeiior ovv. inferior, acclivis ovv. de-
e sim., leges, Liv.: foedera, concordare, Hor.: clivis, pronus), aequus et planus locus, Cic:
acquato jure omnium, con eguaglianza di in aequum locum se demittere, al piano,
75 acr aeranuin 73

Cacs.: piulo aequiore loco consistere, Caes.: diosus, inferiores crudelis, Cornìf. rhet.j
in
ex aequo loc loqui, in S':nato{contr. ex infe-
> qu'ndi le espress oni avverb.: ex aequo,
'()

riore loco, ai (fimi ici che mercino un seggio uniformemente, egualmente, sol eX aequo meta
più alto che Voratore, ex superiore loco, dalla distabat utràque, Ov.: mundum ex aequo tem-
tribuna, al popolo), Ciò.; cfr. ex superiore et perantia, ciò che tiene in equilibrio il mondo,
ex aequo loco sermones habitos, in faccen'ìc Sen.: e in eguali relazioni (politiche), con
puhblich'^ e jirivate. Cic: sost., aoquum. i, n., eguali diritti, ex aequo venire in amicitiam,
tt^-reno piano, stiperficif piana, campo piano, Liv.: in acquo, in pari grado, in eguale valore,
libero e aperto, iu aequo campi, Liv.: in ac- condizioni, rapporti, diritti, ne in aequo liostcs
quuni descendere, desjredi. Liv. (e in aequum vestri nostrique apud vos sint fabhiano presso
descendere, fìg. =
abbassarsi del tutto verso di voi eguali diritti) a.Q, nos socii; immo ne
ale, Sen.): anche sommiut d un'altura, in meliore jure sint, Liv.: in aequo eum duarum
equum eniti,Tac. ann. 2. 80. b) di altri og- potentissimarum gentium summis imperato-
getti, egìiale, diritto, orizzontale, aoqua frons ribus posuerunt, uguagliarono, Liv. b) che
(t. t. milit.), linea fronte diritta, Liv.: sta- 2yrocede egualmente, imparzialmente verso le
terà posila examine aequo (in equilibrio), 2ìers., partic. in cose giu'liziarie, giusto, equo
Suet. (contr. iniquus), a) di pers., retto, equo, im-
2) trasl.: ?C) piano =
equo, favorevole [contr. parziale, jadex, Cic: se alci aequum
praebere,
iuiquus), di luoghi, locum se aequum ad dimi- Cic: adeste aequo animo, Ter. e. inan.,
p) di
candum dedisse, Caes.: et^i non aequum locum giusta, retto, equo, conveniente (contr. iniquUs),
videbat suis, Nep.: ut quibus locus aequior judicia, Cic: condicio, Nep.: postulatio, Cic:
esset, pili favoriti dalla posizione, Liv.: di quod aequum sit in Quinctium id iniquum esse
tempo = favorevole, opportuno, et tempore et in Naevium, C'ic: partic. spesso aequum est,
loco aequo instructos, Liv.: judicium aequiore è giusto, è conveniente, at quibus verbis? modo
tempore fieri oportere, Cic. fr. b) dell'animo, « aequum modo « non iniquum »,
sibi videri »,
equo, costante, qìUeto, calmo, rassegnato, pa- Cic: col dat,, sicutaequum est homini, Cic:
ziente, cont^eiito, indifferente, COnCCdo, et quod coWacc. e Z'infìn., aequum est vos ignoscere,
animus aequus est, et quia uecesse est, Cic: Ter.: aequum esse eum et officio meo consu-
quod adest memento componere aequus, Hor. lere et tempori, Cic: quas (causas) a vobìs
Partir, spesso avverbial. neU'ahl. aequo ani- aperiri aequum Tac dial.: neutr. sost.,
est,
mo, con pazienza, rassegnazione, calma, indiffe- aequunij i, n., giustizia, equitù, l'equo, in jure
renza; seìiza dolore, di buon animo, se mo- aut in aequo, Cic: per aequa per iniqua, con
iieri pati, Cic: ferre coU'acc. ovv. Tace, e ogni mezzo buono o cattivo, ad ogni costo,
Tinfin., Cic: aequo animo alqd accipere, Sali.: P'ìr diritto o per traverso, Liv.: abl., aequo
al plur., animis lubentibus aut aequis alqd re- col comparai, (=quam aequum est), lìHi del
ni ittere, Cic. giusto, del conveniente; troppo, soverchiamente,
Iljeguaie di natura, per qualità, l)propr.: gravius aequo. Sali.: largius aequo, Hor.: spesso
a) eguale^^:^ egualmente largo, lungo, alto, esteso, ^(n^Y^ aequum et bonuni e aequum bonumquo
pesante, a\ di c. OMO fj enee : aequa latitudine sempl. aequum bonum, il giunto e n buono, il
atque ille contestici us a^ger fuerat, Caes.: Cic ed a.: fit rCUS
retto e l'onesto, la giustizia,
aequo fere spatio abesse, Caes.: sequitur pa- magis ex aequo bonoque quam ex jure gen-
trem non passibus aequis, con più breve tium Bomilcar, Sali.: di qui come 1. 1. la for-
P'ìsso. Verg. aequis pedibus procedere (del
: mala giurid. quod o quantum aequius melius
•listico), come aequis numeris (dell'esametro), melius aequius, come è più giusto e meglio,
Ov, P) di e. eterogenee: urbs erat in summo Cic: e cosi utrumque fieri sit melius atque
nubibus aequa jugo, Ov.: aequum arcibusag- aequius, Quint.: e finalmente la locuz. aequi
gerem attollunr, Ov. b) eguale =
egualmente bonique o sempl. aequi boni facere alqd, giti-
distribuito,egualmente grande, acquis portio- dicare alcunché guardando alla giustizia
nibus pensionibus (dare, solvere), a rate =^ prendere in buona partCt contentarsi, ag-
eguali, Liv.: col termine di confronto intro- gradire, Ter., Liv, e Cic. e) verso altri, in-
dotto da atque Cac). cum, coll'ahl., cum clinato, favorevole, propenso, proclive, benigno,
aequam partem tibi sumpseris, atque populo amico (contr, iniquus, iuimicus), nobilitate
Romano miseris, Cic: ut ita sortem aequam inimica, non aequo senatu, Cic: meis aequis-
sibi cum collega dent, Liv. simis utnntur auribus, Cic: col iat., aequa
2) trasl.: &) eguale intrinsecamente, a) ge- Venus Teucris, Pallas iniqua fuit, Ov.: con in
neric: eguale, in aequa laude ponere, tenere de- e Z'abl., aequus in boste fuit, Prop.: phir.
gno de la medesima lode, Cic: aequo et pari sost., aequi, gli amici (contr. iniqui), comun.
cum civibus jure vivere, Cic: aequa condicio, coord. aequi et iniqui ovv. aequi iniquique,
aequum certamen proponitur, Liv.: e come t.t. amici e nemici, Cic c Liv.: col genit., absen-
milit., aequa pngoa., indecisa, di esito incerto, tium aequi, Tac.
lÀv.: aequo proelio od aequo Marte discedere aer, acris, acc. comun. aera, m. (3i.rip),
(contr. superiorem esse o discedere), Caes. e aria, aere, atmosfeia (contr. aether, l'etere,
Justin.: cos'i ;mre aequa manu discedere (contr. aqua, l'acqua), Cic: regione dei fenomeni
superiorem esse o discedere), Sali.: aequo Marte atmosferici e del clima, aer crassus, purus et
pugnare, con egual speranza di vittoria, Liv. tennis, temperatus, Cic: al plur., aeres loco-
p) eguale, pari in numero, in forze, nel grado rum salubres, Vitr. —
Poet. trasl., summus
{contr. superior o inferior), numerone an vi- aer arboris, sommità, ulta cima, Verg.: alqni
ribus aequi non sumus? Verg.: in superiores obscuro a^re saepire, con una inihe, Verg.
contumax, in aequos (eguali) et pares fasti- acrarìum, li, n., V, aerarius, n" //, B. 2.
.

77 aeranus aes 78

nornrTn«,a.nTii(aos). I) p<n^infinu> airaes, cervi (come immagine della loro resistenza e


tii tonte, tii in-onxo. hì'omeo, nii^talluiii, mitiiern velocità nella rorsn), tauri. Ov.: cerva. Verg.
di rame. Vitr.: ars, nrtf di fondere, lavorare il«*rill«, a, um (ner, àéptOg), aereo, apparte-
iì bronzo, Jnstin.: structnrao, scavi rii mi- nente all'aria, dell'aria, a) che si trora tiel-
niere, Caes. IIJ pertinente al denaro, alla ìho- l'aria, altcnim (aniniantium genusì peniii-
jieta. A) agg.: ratio, il calcolo e In dimivìi- gerum et at^rium, Cic: donius, il cielo, H^r.:
zionedeVa mon/ta di rame, la valuta calante, viae, Varia, 0\.: mei, mirle dell'aria miele ^
Cic: quaestoros. tribuni,!'. quaestor,tribunus. cadente (secondo la credenza degli antichi)
1?) sost.: 1 aorsliMii"», ì'i, m.. erario, comun. nella rugiada dal cielo, Verg. b> alto, eccelso,
al pi. aerarli, òruin m.. ah' frarU, cioè i citta-
. cupressus. Catull.: inons. Vorg.
dini di appartenenti alTinf ma classe,
Roma .4?po|»f,ès. f. %iirft|»a, ae, f. ('AspóiT7)\
(?

i quali, liberi do ogni nitro owre diaucrra e jlerope, figlia di Catreo (re di Creta), nipote
di cariche, erano solo <toqaetti ad un dato tri- di Minosse II. moqlie di Plistene o ''secondo
buto in drnaro ini^TA)pet bisogni della guerra la leggenda pHi tardai del padre di lui,
e dello Stato: classt^, nella quale dal cen- Atreo; madre di Agamennone e Menelao,
sore, per pena, potevano essfr fotti passare druda di Ticst''.
cittadini di clas'^i pH'i elevate : quindi aera- aerriajTno*iiis, a, um (aerugo), coperto di
rinm alqm falere. Liv.; ed aerarios fieri. Liv.: verderame, rugginoso, lamcllae, Sen.: manu.
nlqm in aerario,»; referri [p''r mezzo degli scri- tocca dalla ruggine del denaro mendicato,
bae) jnbere. Cic; aerarium relinquere alqm, mendicante, Sen. rhet.
<^ÌC. 2^ aorslrìlllll, Vi, n.. e^-ario, tesoro, a) aeriiso, gtnis. f. (nes), /) verderame, rit'f-
l'erario ili lìontn. In cru-sa dello Stato {/'fr. n- gine, witìiralc ed artifiriale. Cic. II,' fa.,
s(>ns), cioèparte del tempio di Saturno,
la \Mivore, invidia, che cerca di attaccarsi al
dove stavano il tesoro dello Stato, ed inoltre bene altrui, come fa la ruggine al metalh,
Varchivio di Stato e le insenn" delle legioni; Hoi". 2 cupidigia di guadagno, avidità, ava-
'

quindi ppcuniam in aerarium referre, inferre, rizia,che penetra, come ruggine, nel cuore
doferre, redigere, Cic, Liv. ed a.: aerarium delVuomo. Hor. art. poet. 330.
sanctius (ovv. panctumì. il tesoro segreto desti- aoi'llllina, ae. f.. tribolazione, affanno, tra-
nato p''i casi di urgenti necesntà, Cic. ed a.: vaglio, dolore, fatica, Herculis perpoti aeru-
fìg., ope" (pc. dicendi) velut sanctiore quodam nmas. Cic : incìdere in aerumnam, Cic.
«erario reconditae, Qnint. 10, 3. 3. Una parte aoriiiiiiial>Tli<<>. e faerurana), travaglioso,
luiova fu creata da Augwtfo eoZraerarium mi- calamitoso, Lucr. e Seriori.
litare fea.'isa per sovvenzioni ai veteraniì.Tac.
aeriiiniio<iii<s, a, um. agg. col compar.
ann. 1, 7«. Suet. Aug. 49. Meton., il denaro
e superi, (aerumna), pieno di travagli di
delVerario. iì tesoro pìilMìco, la rnssa dello
Stato, Cic ed a. b) tm re, Cic ad
il ti-.xoro di
affanni = calamitoso, disgraziato, Cic: pOet.,
aeruninoso navigare salo, su mare burrascoso,
Att. 3:6. 1. ca.^sa di guerra, per con-
agitato, Cic. poet.
tribuzione dei singoli Stati Greci collegati,
aes, aeris, n., rame. Il propr . tanto rame
commune aerarium, Nep. .\rist, 3, 1 f 3: te-
puro. come la lrga.,bronzo. regio aeris ac plumbi
soro formato per contributo di privati {^iern-
uberrima, Justin.: pedestris ex aere statua.
rimii privatum). per gli uccisori di Cesare,
Cic: multa ex aere fabre facta. Liv.: aes fnn-
Nep. Att. S, d: a Sira'^us^ un aerarium san-
dere procudereque, Jnstin.: jìoct-, dell'età del
ctius rome archivio, Cic. Verr. 4, 140.
bronzo, Hor. epod. 16, 64 e sgg. IT) meton.,
aernOi*, a. um ('aes\ I) fornito di me-
ciò che è preparato con rame : A) in gen.
tallo,

rame),
\) j/iiei-iilto

nflvis.
o munito di ntetallo (bronzo,
con rostri di
Caes.: classis.
fpartic. nei poeti), rame, bronzo statue, =
vasi, armi e sim., di bronzo, di rame (anche
bronzo. Ver?.: lecti, con piedi di bronzo, Cic:
di ferro) {plur. solt. nel nominat. ed acc.
aeratae ^c\e^,poet. =
esercito armato, Verg.:
aera), aes cavum, caldaia, Ov.: aera aere re-
so.tt.. aeratae, arum, f. (se. naves). navi da
pulsa, cembali, timpaìii, Ov.: cosi pure no-
guerra, corazzate, Sen. de ben. 7, 20, 3.
cturno aeris sono. Veli.: ejus aem refigere,
2) fornito di denaro, ben fornito, ben gìiernito
tavole della legge, di bronzo, Cic: aere cière
(scherz. =
ricco), tribuni non tain aerati,
viros. colla tromba. Ver?.: aera unca, ami,
<l'iam ut appellantur aerarii, non ricchi, ma Ov.: dempto aere, elmo, Ov.: geminant aera,
piuttosto poveri dell'infima classe; con allu-
armi, Hor raarmor a-^raque, statue d' marmo
:

sione ad aerarius n" TI. B, 1. Cic. ad Att. 1,


e di bronzo. Hor.: il'i robur et aes triplex
1 6. 3. 7^/) fatto di rame, interamente di rame,
circa pectus erat. aveva una corazza di legno
ili bromo, fores, Tibnll.: securis, Verg.: cuspis,

Ov.: fig.. bronzeo, di bronzo feriìlO COme = di quercia e di triplice bronzo fra ben =
impavido, imperterrito. Hor. P>1 part'C. de-
bronzo, nodi, murus. Prop.
nirro, 1 asse di bronzo dì rame, in origine
1 aerPiis, a, um (aes), J' di rame, di non monetato (aes rndet, consisteìite in pezzi
bronzo, fyronzeo. aerea signa. Liv. : tnbula,
di rame, calcolati secondo il peso, roscia
Suet.: ensis, Verg. II) fornito, tnunito di bronzo,
fìisoin pezzi quadrati od oblunghi ; in ori-
puppis, rota. Verg. gine assi di una libbra (VibrAÌes asses); qìiindi
2. iiorrMiti (quadrisillabo), a, nm, V. aérins. aere et librS e sim., V. libra aes grave, antica
:

aerYft'i*, fÌTa. forum (aes e fero), poi-tante moneta, cioè l'as.se Calcolato di una libbra,
oggetti di bronzo, manus, Ov. fast. 3, 740. usato più tardi come semplice moneta di
aepipes . pedis (aes e pes). dai pi» di confronto per riportare colTuso della bi-
bronzo, dai pie di bronzo, epiteto di tori e lancia, al denaro corrente, monete di rame.
;

79 Aosar Aesopus 80

di diverso j^cso, che avevano corso le une Ao<iioliylii$i, i, m. (AioxóXoc;), Bschilo, I)


accanto alle altre, dona milia grayis aeris, ilcelebre poeta tragico (nato nel 525 av. Cr.
Liv.: e partic. nelle multe, denis milibus aeris ad Eleusi), che si può chiamare il padre
(Tiavis reo? condeinnavit, Liv. Spesso il genit. della tragedia attica. —
Deriv.: Aeseliy-
aeris cUUticam. p?r aeris librae o asses, co- leiis, a, um {klajùXzioi^, di Eschilo, cothùr-
viun. con milia, come terna o quinquaginta nus, Prop. IIJ retore di Gnido, contempo-
iiiilia aeris (assij, Nep. e Liv.: come pure
cogli raneo di Cicerone.
avv. numerali nelle somme in cifre rotonde da Acsori(n|»Tii<s, li, m. ('AaxXyjzióe), JE.sc«-
un milione in su (coll'omissioìie di centena Apollo e della ninfa Coronide,
lapio, figlio di

milia), habere aeris inillies (100 milioni) o discepolo di Chirone nella medicina e nella
tricies fo milioni), Cic: argentuni^ aere so- caccia ; ebbe da Epione i figli Podalirio e
lutum invece del sesterzio (d'argento)
est, Macaone; dopo la sua morte fu posto tra
l'asse (di rame), ossia invece del tutto, un le stelle come Serpentario ("Ocpioùxog,
quarto (perchè allora 4 assi equivalevano ad Opliiucus, lat. Anguitenens), e a motivo della
un sesterzio), Sali.: quindi &es, partic. dopo sua grande scienza medica, onorato come dìo
l'ultima riduzione dell'asse {V. as) come mo- della medicina, Aesculapii fanum, Cic: Aescu-

neta spicciola, pressapoco come il nostro soldo, lapiiteniplum, Tac. —


Deriv.: /iescììisì-
curque juvent iiostras aera vetusta manus. pìiiin. Vi, n. (= 'AoxXrjTislov), tempio di
Aera dabant olini, Ov. 2) generic, denaro di Escidapio, Liv. 38, 5, 2.
rjualsiasi genere {come pecunia, nummus), acsciilf-liiiii, i, n. (aesculus), bosco d'ischi,
anelila aere suo enipta, Ter.: meo .suiii pauper Hor. carm. 1, 22, 14.
in aere, son povero, però senza debiti, Hor.: aesoiileiis, a, um (aesculus), fatto con
trasl..suo aere censeri, venir stimato secondo ischio, d'ischio, frons corona d'ischio, Ov.
,

il valore intrinseco fnon secondo circostanze met. 1, 449.


esteriori), Sen. Fartic, a) aes meum, tuum, nesoììliis (esciilus), i, f., spe te di quer-
suum etc., mio, ecc., proprio denaro, attivo, cia d'aito fusto che cresce sui monti, sacra
quindi trasl.. est alqs in meo aere, appar- a Giove, a motivo del suo legno forte [quindi
tiene quasi al mio attivo, mi appartiene, mi rigida, Hor.) e duraturo, usata pire feribil-
è obbligato, Cic.: al contrario aes aliennm mente come legname da costruzione ; secondo
(rar. alienum aes), altrui, preso ad imprestito alcuni rovere (Quercus Robur, Willd.), se-
(aes mutuum in Sali. Jug. 96, 2), passivo, condo altri ischio (Quercus esculus, L.),
debiti, aes meum alienum, i miei debiti, Cic.: Verg.. Vitr. ed a.
aes alienum focere o centrali ere, Cic: aes al. Aesopus, i, m. (AiavjTiog), Esepo, fiume
grande conflare, accwmilare immensi debiti. della Mista, il qua^e forma il confine orien-
Sali: in aes al. incedere, Cic: aes al. habere, tale della Troade e sbocca nella Propontide
Cic: aere alieno deiiiersum esse, ingolfato nei secondo l'opinione comune chiamato ora
d biti, Liv.: aere al. oppressum esse, soccom- Satal Satal Dere; secondo Lealce, Boklu;
bere sotto il peso dei debiti, Cic: alqm aere secondo Prokesch, senz'altro Potamos (il
al. levare, Cic: aere al. exire ovv. expediri, Cic, fiume).
ovv. exsolvi. Liv., liberarsi dai d- biti: aes al. /%cseriiTn, ae, f., città del Sannio sn?
roinuere. Plin. ep., solvere o dissolvere, Cic, Volturno; ora Isernia. Deriv.: Aescr- —
persolvere,Sall.,exsolvere,Plin.ep.: aeris alieni nliiiis, a, um, pertinente ad Isernia, di iser-
oru. alieni aeris solutio,Liv.: nìiche aes solo = nia; phir. sost., Aesernini, gli abitanti di
« debiti prò aere Tusculanum proscripsisse
y>, Isernia; e Aeserninus, nome di un celebre
audio, Cic, admonitus hujus aeris alieni, di gladiatore, quindi il proverbio fquando uno
questo debito (della promessa inadempiuta), pili debole si vuol misurare con uno più
Cic. b) mercpdc, soldo, paga, per lavoro forte), cum Aesernino Samnite Pacidejanus
servizi ì)restati, a) generic. quod ad aes : comparatus vidercr (sarebbe stato come se
exit, riesce in denaro =
ha per iscopo il Pac. avesse dovuto misurarsi con Es.), au-
guadagno, Sen. ^) soldo dei soldati, stipendio riculam certe abstulisset, Cic. ad Q. fr. 3, 4, 2 j
(compiut. aes militare), aera militibus consti- cfr. Lucil. sat. 4, cui versi Cic. de opt.
15 («

tnere, dare. Liv.: aera omnibus proccdunt, gen. 17 imita in modo


che si adattino ad
Liv.: quindi sarcast., omnia istius aera illa Eschine [lioè Aes.] e a D- mostene [rioè Pac]).
vetera, tutte le sue antiche campagne Call'a- Acsìs, is, acc. im, f., fiume delTUmbriOy
more ed al giuoco), Cic. 3) plur., aera, detiari al confine del Piceno; ora Fiumesino.
che servivano n fare i conti; quindi anche Acsòn, unis, acc. ona, m. (AIocdv), Esone,
le singole poste di una somma, Cic fr. figli" di Eretico e di Tira, nipote di Eolo I,
4<»snr, sìiris, m., fiume presso Crotone fratellastro di Pelia padre di Giasone.
:

vrl Bruzzio; ora Esaro. —
Deriv.: Ac»»- Deriv.: a) Aosoniilés, ae, m. (AìgovlSy)?),
r«"ns, a, um, deivr^naro, flumen, Ov. Esonide ffigJio di Esone), di Giasone, Prop.
.% «'sellili fs, is. e i, m. {\lGybi-f\z), raschine, ed a. b) AesonTllS, a, um, esonìo, di Esone,
J) filosofo ateniese, discepolo di Socrate, heros, Giasone, Ov.
chiamato quindi comun. il socratico. II) Aesópéiis, V. Aesopus.
Napoletano, discepolo di Cameade e uno Acsópiis, i, m. (Aiaomoc;). Exopo, I) ce-
dri maestri della miova Accademia in Atene. lebre favolista greco, della Frigia, dei tempi
I li) celebre oratore ateniese (nato il 389 di Creso (verso la metà del 6" sec. av. Cr.),
av. Cr.), avversari 'li Demostene. IVJ di
<
dal cuinome più tardi tutte le farnh- furono
Mileto, oratore, asiatico, contemporaneo di chiamate esopiche. —
Deriv.: Aesòpeii»
Cicerone. e AesopTiis, a, uni (AiotiTcsiogj, eaopiano,
81 Aesquiliae acstimo 82
logi, Sen.: fabulae, Phaedr. IT) Claudins o la «possessione stimata », aestima-
Clodius Aesopus, attore trafiico in Roma, tionem accipere, Cic: mihi et res et condicio
contemporaneo ed amico di Cicerone, nella numerato malim quam aesti-
placet, sed ita, ut
sua sfera altrettanto segnalato, quanto Ro- Tnatìone, preferisco
il pagare in contanti, che
scio nella commedia. a permuta, Cic: quindi nel contesto anche =
;%c<iqiiTIT»c, ecc., V. Esquiliae. « pagamento mediante beni stabili valutati
acslHs, fitis, f. [etim. affine ad atOfo [ar- ad alto prezzo » p « beni stabili valutati ad
dere] ed aestus), la stagione calda e più serena, alto prezzo », praedia in aestimationem ab
estate, I) propr.: 1) in senso largo la = alqo accipere, dover accettare, come paga-
metà dell'anno chf comprende la prima- mento, beni stabili valutati molto, Cic: ae-
vera e Testate proprio (conir. liiems\ Arabes stimationem aliquam accipere, essere danneg-
campos hieme et aestate peragrantes, Cic: giato (come un creditore dei Cesariani), Cic:
partic. come la stagione 2)iù adatta alle spe- aestimationes suas vendere non posse, i beni
dizioni militari (j)oichè piresso gli antichi ricevuti in pagamento, Cic. J7) trasl.: 1) ap-
ordinariamente non si facevano spedizioni prezzamento, cioè estimazione, stima e ricono-
militari d' inverno), aestas integra, Cic: totius scimento di una cosa o pers. nel suo vero va-
aestatis res gestae, Cic: inità aestate, Caes.: lore intrinseco, honoris, Liv.: verae magnitu-
prope exacta jam aestas erat. Caos.: novem dinis ejus, JAv.-.phir., infra aliorum aestima-
aestatibus. Veli.: e come stagione dei Lagni, tiones se mctiens, Veli. 2) come t. t. filos. -^
aestas una (un'estate, una stagione di bagni), à.E,ix degli Stoici, attribuzione di un pregio,

non plures. Cic: anche come il nostro e.-^tate, apprezzamento, stima, Cic: all'incOntrO, pro-
per indicar l'anno, scptima post Trojae exci- più proprio apprezza-
])ria aest. virtutis, il

diuni jam vertitur aestas. Verg. 2) in senso mento =valore assoluto della v., Cic.
stretto = estate propr. detto (= i tre mesi aeslìwialor, òris, m. (aestimo), es<ii/iaf ore,
dal solstizio d'estate all'equinozio di au- stimatore, apprezzatorc, riconoscitore, I) di una
tunno, cioè dal 22 Giugno al 22 Seti. ; ma cosa secondo il suo valore estrinseco, stima-
secondo il calendario rurale dei Romani, dal tore, rerum, Cic: frumenti, Cic. II) di una
9 14 Maggio al 7 o 12 Agosto, aestas nova cosa secondo il suo vero valore intrinseco,
(principio dell'estate), adulta (cuore dell'e- incautior fidei, Liv.: imraodicus sui, Curt.
state), praeceps fscorcio). Sali, fr.: ineunte ae- acslimo (aestumo), avi, <àtum, are, sti-
state, Cic: aestate nova, Verg.: media aestate, mare, calcolare, tassare, valutare, apprezzare,
Cic: aestate summa, nel cuor dell'estate, Cic: Ij in senso stretto, riguardo al valore in de-
affecta jam prope aestate, sul declinar del- naro, all' importo: frumentum (F. aestimatio
l' estate, Ciò., iw II) 7neton. =
aria estiva, aere frumenti), Cic: domum, Cic: coZZ'abl. o il
sereno, Verg. gè. 4, 59 e nltr.: e calore estivo, genit. di prezzo, alqd ternis denariis, Cic:
canifoiare. Hor. carm. 1, 17, 3. alqd magno, permagno, Cic: permittite, ut
acsITfer, fora, forum (aestus e fero), die liceat, quanti quisque velit, tanti aestimet,
porta, che reca calore; ardente, cahlo,Yer^. ed a. Cic: mancipia aest. tanto pluris, Liv.: tenuis-
ae<«lTnisll>TIÌ<», e (aestimo), stimabile, de- sime in donationem histrionum, Cic: con ex e
gno di stima (coutr. inaestimabilisì, Cic. de fin. Z'abl. col sempl. abl. della misura (= se-
3, 20. condo), alqd ex artiiìcio, Cic: alqd pecunia,
nc^tinialTo, onis, f. (aestinio), estimazione, Cic: e partic. come 1. 1. giurid., litem alci o
stima, I) propr.. apprezzamento di una COSa alcjs, stimare l'oggetto della contesa (il danno
secondo il suo valore estrinseco, calcolo, com- recato o il possesso acquistato illegalmente),
puto, stima del valore o del costo, aequam insieme alle spese processuali ; imporre una
aestimationem facere, Caes.: in aestimatio- multa a quale, determinare la multa pel reo
nem venire, essere stimato, Liv.: aestimatio- condannato, Cic: litem capitis, stimare come
nem habere, far la stima, il calcolo, Cic: cpiisiione capitale, fare iena quistione capi-
partic, aest. census, estimo delle sostanze tale, Cic: quindi voluntatis nostrae tacitae
(nel censo). Cic: aest. frumenti, estimazione, velut litem aestimari vestris Inter vos sermo-
calcolo del prezzo delle biade, e precis. per nibus audio, quasi imporre una multa, voler
parte del Senato, per stabilirne la somma castigare, Liv. II) in senso largo, 1) ««-
che veniva pagata daìTerario al pretore mare, valutare, calcolare, ponderare, apprez-
(legato o questore), per la compra del fru- zare q.c. in una certa misura, secondo Usuo
mento che gli occorreva nella provincia, valore intrinseco, per pronunciare quindi il
senatus aest., Cic; per parte del pretore, la proprio giudizio [cfr. esistimo), Cic: col
determinazione del prezzo, che gli agri- genit. e Tabi, di prezzo, magni o magno,
coltori della provincia potevano o (spesso) uonnihilo, Cic. : se magno, Liv. :se parvo,
dovevano pagare, invece di p)rovvedere il Sen.: minoris, Nep.: unius assis, Catull.: levi
grano, Cic. e Liv.: aest. litis, nel contesto an- momento, assai poco, Caes.: con avv., illa
che sempl. Re9.t., estimazione dell' oggetto della multo gravius aest.. Caes.: levius tempestatis
lite, della multa che deve pagare il reo con- quam classis periculum, Caes.: con ex e 7'abl.
dannato, Cic. (cfr. aestimo n" 1); e aest. col sempl. abl. della misura, secondo cui
multae, stima della multa, Liv. aest. (posses- si stima, Yulgus ex veritate panca, ex opi-
sionis), estimo di un possesso in quistioni di nione multa aestimat, Cic : quae pars ex
debiti, dove il creditore accettava, in luogo tertia parte Galliae est aestimanda, ptiò for-
di pagamento, un bene stabile stimato un mare circa la terza parte (calcolando di di-
tanto da arbitri; quindi meton. =
« paga- videre la G alila in tre parti), Caes.: ex ae-
me ìlio in beni stabili stimati», e quo, Liv.: civitatem viribus, Liv.: alqd vita
S3 aestivo aetas 84
ardere d'amore p Verg. b) ondeg-
(secondo la v.j. tener caro come la vita, Curt.: r
illa, lei.
giare in affannosa inquietudine, liuttuare nel
con (iopp. acc, quod caram aestiii'aiit. ten- i

aest. alqm, l'ittc&rtesza, titubare, esser perplesso, travagliato;


tjor>o curo. Sali.: quindi spesso ;

aestuabat dubitatioue, Cic: sic anceps iuter


alqJ. tenere turi debito conto una pers.
cosa
^secondo Usuo valore reale, stimare Ueynmnente utrunique animus ae.sta;it, Quint.
acxlìiò^e. avv. col compar. (aestuosus),
j

O imparare a stimare, apprezzare e


riconoscere,
ardentemente, con ardorei, Hur. epod. 3, 17.
f«t aliquis. qui se in-pici. aestiiuari tastidiat,
ae<»lMÓSII>», a, UìU (aestus). 1) ardente,
Liv.: electus quem contubernio (ubi.) aesti-
2| ritenei-e, riconoscere, stimare, caldo, iiifocutij, Syrt-^s. Calabria, Hor.: via, Cic:
inaret. TaC.
.jitidicai-e, ecc, sicut ego aestuino. Sali.: sig. impotentia astri, Hor. II) ondeggiante., agi-
quod breve ilìud spa-
relat.. aestiinat tato, procelloso, freta, Hor. carni. 2. 7. 16.
da prop.
Ae^v- ae<>lìi!». lìs. m. (aiOcu), ribollimento pro-
ti ain liabeat. Quinr.: con prò e Tabi.,
piios prò suciis, Curt.; con dopp. acc. vitam dotto dal calore interno, I) il bollire, bol-
colVacc. e Z'infin., lore, essultant aestu latices, Verg. Aen. 7,
unicum bonuni. Curt.:
Turpe aestiniantes alqd cominissum a suis, 464: quindi &) calore, ardoi-e, vampa del
Pbaedr. fuoco, projiiusque aestus incendia volvunt,
aesilìvo, avi. àtum.. are (aestivusì, passar Ver?, b) calore, ardore, vampa, afa, calore in-
tenso, del sole, del giorno, della stagione, di
l'estate in qualche luogo {contr. hibernare),
Suet. ed a. una regione (cont. algor, frigus;. fervidus ae-
ae!slìvu<i, a. um faestas), ciò che accade, stus, Hor.: fervore atque aesm anima inter-
avviene, cresce, dura in estate, estivo, d'estate, clusa, Liv.: plur.. neque frigora. ncque aestus
{cnntr. hiberoust, dies, nienses. tempora, Cic: facile tolerare.Suet.: aestus medii. Verg.: poet.
calore estivo, afa == estate, Ov. trist. 4, 1. 57.
feriae, Geil.: sol. Ver?.: aura, Hor.: avis, Liv.:
saltus. pascoli (boschi) estivi. Liv.: i^abulum, c) bruciore, ardore, delle ferite, nelle malati e,

Sen.: ve'^tiinenta. Sen.: cubiculum, Plin. ep.: aestu febrique jactari. Cic. JI) il ribollire di
castra, Tac: plur. sost.. aestiva, òrum, n., liquidi, i quali si agitano quasi come l ac-

aWsc. castrai, accampamenti, quoì-tieri d'e- qua che bolle, lì propr.: a) il rifrangmsi
state dell'esercito i contr. hilernaKCic: iro- delle onde, il ribollire; e [lutto, maroso, caval-
delizie, Cic: melon., lone, onda, fervente? undae, Ov.: ao-
at-.stibus
nie, praetori-, luogo di
campagna (mUitnre), spedizione l'per he gli sturii secare,Verg. Partic.. flusso e riflusso,
antichi romun. facevano la guerra soli, d'e- aestus raaritind o marini, Cic: decessus aestu.';,
state). Cic. 3) (se. locai soggiorno d'estate, riflusso, Taes.: aestuum acces«us et recessus,
attiro del origge. pasture, pascoli estivi | contr. flusso e riflusso. Cic: minuente aestu, Caes.:
liiberna. Varr.i: e meton., d gregge al pa- aestus decedit, Liv. b) U ribollire e fermentare
scolo e-'tiro. Verg. gè. 3, 472. di un liquido; quindi in Lucr. ^= erTUisso
acikiriarìiiin, i i n. fae^tu?', luogo
.
della terra, del fluido magnetico attraverso
dove Yacqua ondeggia, ribolle, a) il medium dell'aria, V. Lucr. 6, 824 e altr.

lof/una, ossia terreno in vicinanza del mare 2) trasi.: ix\ commovimento delle passioni, ecci-
e inond'ito dal flutto di esso, stugno, aestuaria tazione, ardore, violenza, impeto, civilis belli,

a:; paiudes, Caes.: aestuaria Oceani, .Justin.: o Hor.: regum populorum, Hor.: e delVamore,
et
insenatura naturale art ficcale, seno, Tac. ut pelagi, sic adjuvet aestum, Ov.
pectoris
Aar. 22 o bassa foce di un fiume esposta alle
:
b) stimolo interno, potenza interna, che ci

ìnare^, aestuarium Tamesae, Tac. ann. 14, 32. spinge irresistibilmente, consuetudinis, Cic:
b) meton., braccio di mare a guisa d' fiume quasi quidam aestus ingenii tui, Cic: aestus
o lago, il quale mantiene anche il flusso e quidam insolite adulescentibus gloriae, Cic
riflusso. Plin. ep. 9. -83. 2. e) penosa incpiietudine, affanno, incertezza, im-
ae^lHO, avi. atum. are ("aestusì, msef/Mifo barazzo, qui tibi aestus, qui error, quae tenebrae
a violento calore interno, ribollire, rumoreg- erunt. Cic: explica aestum meum, Plin. ep.:
giare, 1) del fuoco e de' suoi effetti: &) del maeno curarum fiuctuat aestu, Ver?.
fuoco, avvampare, infuriare, aestuat ignis, .4e<iìila, .4e<»uiiiiii, .4e«uiàiius, le-

Vertr. e Ov. bì degli effetti del fuoco, di cose zioni erronee in luogo di Aefula, ecc.
= ribollire per la vampn. avvampare, euo- aelài», àtis, f. (sincop. dall'arcaico aevi-
«er e, esser cocente, ealdissinto, infocalo: rrrdere, tas, da aevum), età, I) parte di tempo toc-
esustus ager morieatibusae-tuat herbis.Ver?.: cata in sorte ad una pers. n cosa, a seconda
ai eSS. annn. =
divampare, ardere, aver caldo, della loro natura intrinseca, 1) tempo della
provar caldo, essere acceso per il calore contr. vita, vita considerata nella sua durata nel
algerei, al?endo, aestuando. Cic: sub pendere tempo (mentre vita =
la vita, considerata
aestuat arbore^, Ov. JIj di acque ed altri li- sotto il rispetto di forza vitale), a) generic:
quidi, 1) propr.: ai delle onde, ribollire, on- breve tempus aetatis, Cic: aetatis spatio pro-
deggiare, agitarsi, eurge' aestuat. Ver?.: ^Inura h&ti, provati da una lunqa vita, Cic: volat
semper aestuat unda, Hor. h) di liquidi in aeta-s. Cic: aetatem a?ere nudam, Cic: aeta-
fermentazione, fermentare, interea teneris tem degere inter feras, Cic: aetatem consu-
tepefactis in ossibus humor aestuat. Verg.: mere, conterere in alqa re. Cic: aetatem, un
«tomachus semper aestuans (malaticcio) erat, secolo, un'eternità, eternamente, Ter. heaut.
Plin. ep. 2) trasl., dell'animo a) essei-e agi-
: 78: così pure aetate. Fior, b) una etti d'uomo
tato dalla passione, essere fortemente com- (di 30, rar. e soltanto nei poeti, di 100 anni),
mosso, desiderio nostri, Cic: invidia. Sali: ae- una generazione, tertiam jam aetatem homi-
stuat in?ens uno in corde pudiir mixtoque num vivehat Nestori. Cic 2) l'epoca della
i

inisania luctu, Verg.: partic. dell'amore, in vita, in cui uno precisamente si trova, età
85 aetatala aethra 86
della rif<t. anni, età e shigoli gradi di etA, a) 2. nelerno, are (aeternus), rendere etemo,
propr.: ai sema determina zioìie più esatta: eternare. Hor. carm. 4. 14, 5,
aetas succedit aetati,Cic.: filius id aetatis,Cic.: aeternus, um
{sincop. da aevitemus
a,
nuche (di più pers.) in phir.,\ìnc\int numero, da aevum), eterno,
I) in senso stretto, tem-
viiir.unt aetatibus,Cic: e partic ora gio- = pus, Cic: deus, Cic. II) in senso largo,
roitii,propter aetatem tjus, Caes.: dedecora, a) et/^-no =
di eteriìa durata, immortale, non
quae actas ipslus (la sua giovctitù egli = caduco, die non si spegne mai, indistrìtttil/ile,
vJìa sua giov.) pcrtulit, Cic: aetatis maxime duraturo, perpetuo, gloria, Cic: consilia, che
poenitebat, Liv.: caras eris Romae, donec te vanno all'infinito, Hor.: neutr. plur. sost.,
deseret aetas, Hor. ora : =
età avanzata o aetcrna moliri, azioni immortali, Cic. —
tarda, aetatis vacatio, Nep.: morbo atque ae- Quindi le esjiress. avverò.: a) in aeterniim,
tate confectus, Sali.: aetate Sfravis, Liv.: ora eternamente, per sempì-e, Liv. ed a.
P) aeter-
= età ìuatiira, virile, ciim in aetatem veni, num. etei-nament-e, setiza intei-ruzìone, sempre,
pater mihi uxorcm fratris sui filiam dedit, Verg. e Tac y) aetemo, etemameìite, perpetua-
Liv. : di e. inan.. aetatem ferro (del viuo), mente, Ov. e Plin. b) eterno =
che dura eterno
sopportare gli anni, poter diventar vecchio nella memoria, di nome immortale, Per'yama,
(e senza gicastarsi), Cic. fr.: così pure aetatem Verg.: virtus clara aetemaque habeiur. Sali.
pati, Sen. p) con determinazione più esatta : aolhèr, cris (ì-aram. eros), acc. ora, m.
ab initio aetatis, o ab ineunte aetate. Cic: a (alGr,p), I) come nom. appell.: A) sfera del
primo tempore ovv. a primis temporibus aeta- fuoco, aria più tenue, efei-e [contr. aèr), Lucr.
tis, Cic: a prima aetate. Cic: flos aetatis o flo- e Cic: nei poeti lo spazio del cielo che cir-
rens aetas. gioventù. Cic: bona aetas, i buoni conda ogni cosa, nel quale stanno gli astri,
anni. Tetà buona, Cic: ad petendum (magi- cielo, etra, partic. come sede degli dei, fama
stratum) leo-itima aetas, Liv.: aetas militaris, super aethera notus, Verg. stellae sub ae- :

anno legale per servizio inilit. (il 17"),


il there fixae, Ov. quitidi meton.: a) {come
:

Sali.: quaestoria (il 25". sotto Augusto il 22"). caelum) cielo = abituanti del cielo, dèi, oneravit
Quint.: senatoria {'il 2ó"), Tao.: consularis (il aethera votis, Verg. b) cielo = rivelazioni di-
45"), Cic: aetas jam constans, Cic: nondam Delphosque meos ipsumque re-
vine, responso,
ctnstans, Suet.: firmata. Cic: imbecilla. Sali.: cludam aethera, Ov. 'B)poet. trasl.: 1) (=
infirma. Cic: teuera. Liv.: media, Cic: adulta, aer) aria, in genere, liquidus. Hor.: pervins,
Cic: grandior, Cic: ineravescens.Cic: extrema, Ov.: verberare aethera pennis. Verg. 2) altezza
exacta, Cic: decrepita. Cic: longissima, Cic: piìt serena =
mondo superiore /"in COntrapp.
aetas iiiferior, superior, Cic: di e. inan.. aetas alV inferno), aethere in alto, Verg.: tanges
p">pubrum et civitatum, Cic: aetas arborum, aethera. Ov. II) come nome proprio, intere,
Plin. b)??je^on. =j3 e rson e di una data figlio delVErebo e della notte, padre del
età. età, puerilis aetas, età puerile = i fan- Cielo, identificato con Giove come dio fpcon-
ciulli. Cic: aetas robustior, Liv.: omnes aeta- datore, marito della 3Iadre Terra.
tes, ordine?,;rrso«e di ogni età, giovani e actlierTii!ii, a, umfaìGÉpioc), IJ pei-tinente
vecchi, Cic. IIj parte del tempo che tocca aWct/;re, etereo, natura. Cic: haustus. VerE:.:
S'ito esternamente ad una pers. o cosa, a) in quindi pertinente al cielo, celeste, domus, Hor.:
senso stretto, eut, epoca, tempo, Eomuli aetas, arces. Ov.:ignes, celeste, sacra ispirazione,
Cic: clarlssimus imperator suae aetatis, Liv.: Ov. It) poet. trasl.: \) pertinente all'aria in
nostra aetate, Quint.: heroicis aetatibus^ Cic: genere, aqua, pioggia, Ov. 2) pertinente ai
illustrium hominum aetates et tempora, Cic: mondo (nostro, in contrapp. alT inferno),
meton., età, epoca =
ìionuni di una data età, vesoi aura aetheria, respirare, vivere, Verg.
generatone, dura aetas, Hor.: veniens aetas, .4ctluo|>e<>, pum, acc. pas, m. (A'.Oio-^; ,

Ov. b'' in senso largo, periodo di tempo, tempo Etiopi, abitanti delVEtiopia (in senso stretto
in genere, sempiternae saeculorum aetates, e largo), neri di colorito; al sing., .4c-
Cic: aurea aetas (età ddVoro), Ov.: omnia liliops, opis, m. (AìGioc}^), moro, nero, in
fert aetas. Ver?.: quidquid sub terra est, in genere [contr. albus). Fior.: cum stipite Ae-
apricum proferet aetas, Hor.: longa aetas, la thiope, con uno stolto di un moro, Cic:
lunghezza del tempo. Hor. —
Genit. plur. agg. Aethiopes lacus. laghi dell'Etiopia, Ov.
comìin. aetatuni; però anche aetatium. — Deriv.: 1) .4clliT«tpTa, ae (Aì0:o7t{a\
nelàliilii, ae, f.fdimin. di aetas), fanciul- in senso largo, tutti i paesi sul confine meri-
lezza, tenera ettt, in primis puerorum aetatulis, dionale della torà : in setiso stretto (Aetliio-
Cic: partic, età o gioeentìi fresca pei piaceri pia supra Aegyptum\ il paese situato a S. di
sensuali, vexatores aetatulae tuae, Cic File risalendo il Nilo, limitato dal golfo
aelernilas, àtis, f. (aeternusì, e«e»'ii« du- Arabico e che si estende fino alle coste del-
rata, I) eternità, aet, immutabills, Cic: ex l'Oceano indiano, ora « Habesch, Abissinia,
aeternitate ovv. ex omnì aeternitate, Cic Ajan, ecc. », sino circa al 10" di lat. sud,
II) ete^rna durata, immortalità, aeternitas ani- presso gli antichi diviso in orientale e occi-
morum, ìiel contesto anche sempì, aetei'ni- dentale (quindi anche talv. plur.) per paese :

tas, immortalità, Cic: imperii, Suet.: quindi dei Stori in gcìiere, ex Aethiopia ancillula =-
a) eterna durata della memoria, eterna me- una mora, uria nera. Ter. 2) .4etliTopìeus,
moria, eternità, alci aetemitatem immortali- a, um (AìGion'.y.ósì, etiopico.
tatemque donare, Cic b) eterna felicità, ro- 1. ae, f. (AlGpal. Etra, figlia del
4ellira.
patus per aetemitatem tuam salutemque, re Pittco di Trezenc, resa da Egeo madre
Plin. ep. di Teseo.
1. aelcrno, avv. V. aeternus. 2. aellira, ae, f. (ai9pa), etra, eterea re-
87 Action affectus 88

g!one delie stelle, sereno azmtrro del cielo, aria Ov.: sequentis aevi memoria, Tac. Forma —
limpida, pura, Verg. ed a. second., aevus, i, m. (ò alwv), omnem per
.4i>tTon, ònis, m. ('Aexuov), Aezìone, ce- aevom (arcaico =
aevum), Lucr. 3, 603.
lebre pittore greco, vissuto intorno ni 350 av. Afer, V. Afri.

probab. contemporaneo di Alessandro ailahìlìs, e, agg. col compar. (affoi'), af-


Cr.,
fabilf. gentile. Cic. cd I
il Grande.
rt.

.4clna, ae, f. fAt-VY): quindi anche la allalMlitaii:, atis, f. (affabilis), affabilità,


piacevolezza, Cic. de 2. 48.
forma greca Aeiné, ès, f.), IJ vulcano della off.

Sicilia ; ancor oggi Etna. Secondo la fa- — ailiìliré, avv. (ad e faber), con maestria,
vola, il monte che Giove rovesciò sopra il
ingegnosamente, factus, Cic. I. Verr. 14.
gigante Tifeo o Encelado; quindi prov. onas allalìm (adf.ì, aw. (da ad e fatim), abba-
Aetnà de sen. 4.
ffi-avius. Cic. Neil" interno^ — stanza, siifjìeientemente, vesci, Cic: SOSt. Col
genit.. babetis alfatim lignorum, Liv.
le fucine di Vulcano e dei suoi Ciclopi, i
quali vi fabbricavano i fulmini di Giove. — allalììs, iìs, m. (affor), il parlare, discorso,
allocuzione. Verg. ed a.
Deriv.: Aelnaous, a, um (Aixvaìos), ap-
mneo, aflcelalTo, ònis. f. faffecto), IJ il tendere,
partenenteali" Etna, a) dell'Etna,
aspirare a q c, sapientiae, Sen.: parlic. di-
Ciclopi, Yerg.: pastor,
i^nes, Cic: fratres, i il
spreg. = affettazione, pretesa di q:C., Germa-
Ciclope Polifemo, Ov.: pZwr. sost., Aetnaei,
r>rum, m,, gii abitanti intorno all'Etna, Justin.
nicae originis, Tac. II) (t. t. retar.) €iffeita- =
zione, sntania di essere originale, il manierato,
Lì meton. =
siciliano, tellus. Sicilia, Ov. II)
ricercato ; leziosaggine, Quint. e Suft.
città appiè dell" Etna; prima Innesa, ora
aflcelàlor, animato dalla
Nicolosi. —
Beriv.: Aelnciisis, e, ap-
òris, m.(a.fiectQ),
bramosìa, dal desiderio dì q.C, justi amoris,
partenente alla città di Etna; plur. sost.,
Eutr.: partic. dispreg., regni, Quint.: Cicero
Aetnenses, tum, m., abit. della città di Etna.
niniius risus aff., troppo amante del ridicolo,
Addii, orum. m. {Al'taXoi}, EtoU, abit. Quint.
delVEtolia. i quali più tardisi unirono nella alloclYo, f. (afficio), IJ attivo =; in-
ònis,
Irqa Etolica. —
Agg.: Acldlu«i, a, uni flusso, inun-essionesopva, ecc, praesentis mali
(ÀtxtoXó;), Etoiio, plagae, con allusione a sapientis (sopra il s.) affectatio nulla est, Cic.
Mcleagro e alla caccia di Calidone, Hor.: e Tusc. 4, 13. II) passivo: 1) relazione, quae-
cos). arma, cuspis. delVEtoUo Dinì7iede,Yei-g.: dam ad res aliquas aff., Cic. top. 68 e 70. 2)
urbs Arpi. ^it'à di Argiripa od Arpi nel- stato, natura, caeli, astvorum, costellazione,
VApulia, fondatada Biomede{V. Diomedes),
— Cic.— Partic, a) stato del corpo, complessione,
Verg. Beriv.: 1) ielolia, ae, f. (Aìtw- disposizione, firma corporis aff., ferma salute
X'.a), Etolia, paese della Grecia oce. tra la del corpo, Cic. Tusc. 5, 27. b) stato della
Locride Ozolia e l" Acarnania, a mezze- mente, animo, disposizione, coudizione, sentire,
giorno della Tessaglia e dell'Epiro, ora con senza animi, Cic: quindi pregn. « di-
pressapoco Artinia e Lepanto. 2) AelolT- sposizione affettuosa, tenera » inclinazione, —
ciis, a, uin (AtTcoXiy.ói;), etoUo. 3) Aelólis, affezione, affetto, amore, tenerezza, vera, .Tustiu.:
lì'dis, f. (AìxcoÀC;). donna Etolia, Deiaiiira nulla affectione animi, non per predilezione,
(figlia di Eneo, re Ov. 4) Aelò-
dell" Etolia), Tac.
lìus, a, um (AixcóXtos), EtoUo, heros, V Etoiio aficoto (adf.), avi, atum, are (afficio), IJ
Biomede, Ov. accostarsi a q.C, prendeì'e, afferrare, viam
aevitìis, atis, f. (arcaico per aetas, da 0\\:m])o, prendere la via delVO., Verg.: e cosi
aevum), etri =
parte di tempo che tocca in quod iter affectat, videtis. Cic: passivo, gravi
sorte ad un/x pers., et<x dell'uomo, XII tabb. morbo affectari. esser afflitti.lAv.: poet. assol.,
in Cic. e Seriori. ubi nulla datur dextra affectare potestas, cioè
aeviini, i, n. (auóv), I) tempo senza li- di afferrare le navi, Verg. IIJ tendere, aspi-
miti, eterno; eternità, Lucr. ed a. poeti: in ae- rare con zelo a q.C, a) generic, in senso
vum, per sempre, Hor. II) età, A) parte di buono, affluentiam, Nep.: potiundae Africae
tempo toccata in sorte ad una pers. o cosa, sipem, sperar di realizzare il disegno, "Lìv.:
secondo la sua intima natura, 1) tempo della in senso cattivo, aspirare a q.C, cercare pazza-
vita, naturale, durata della vita, vita, a) in mente, contro giustizia, immortalitatem, Curt.r
gen.: imbecilla (natura hominum) atque aevi regnun),Liv.: co?rinfin.,Ov. e Quint. h) cercar
brevi?, Sali.: aevum traducere leniter, Hor.: di trarre dalla sua, di guadagnarsi qualc, CÌ-
di e. innn., perbrevis aevi Carthao;inem esse, vitates. Sali.: studia militum, Tac. e) affettare,
b) parile, unetfi d>uomo (di 30 anni), tina fare ariificiosamente, rem, Quint.: quindi af-
generazione, ter aevo functus, Hor. 2) epoca fectatus, a, um, del discorso, ecc, affettato,
della vita in cui una persona precisamente manierato, ricercato, speSSO in Quint.
si trova, etti della vita, anni, età, grado di età, 1. afleetiis, a, um, part. agg. coZ superi.

a) generic: meum, Hor.: primum, Ov.: omnis (da afficio), affetto, I) COll"a.h\. dotato di =
aevi bomines, Suet.: intetrer aevi, nel fior q.C, provveduto, virtutibus, vitiis, Cic. II)
degli anni, Verg.: occulto velut aevo, a poco a assol., affetto, in qualche modo,fìsicam. o
poco, Hor. b) partii. .tarda età, aevo confectus, moralm., \)fisicam., che si trova in un dato
Verg.: grandi.s aevo, Tac. B) parte del tempo stato, disposto, fatto, accomodato, a) generic,
eterno che tocca in sorte soli, esternamente manus recte affocta (in buona condizione
ad una pers. o cosa. 1) tempo secolo, età, = di salute, in istato normalej, Cic: oculus
ingenia nostri aevi, Veli.: omnibus aevis, Ov. conturbatus non est probe affectus fnon è
2) tempo in genere, veteris non inscius aevi, in uno stato conveniente, buono) ad suura
89 aflectus afficio 90

iiiunus finsfondum, Cic. trasl., del cielo,


: prius quam fama ao nuntius afferretur, Caes.:
(iuoinodoaffecto caelo eoinpo5>itis(jue siderihus fama affert o^fall'ertur, coll'acce Z'infin.,Liv.:
(sotto quale costellnzionc) quodiuo anhnal jnii spc'iso afferre alqd ovv. de alqa re, vipor-
oriatur, Cic. b) di affezioni dannose, atfetto = tare, recare, riferire, raccontare q.c. COmc no-
imlcbolito, rovinato, COrpUS
tuiaalito, sofferente, tizia, novità, annunzio, messaggio, fama,
aff., Liv.: Caesar graviter afFectus, Cic: vale- voce e sita., alqd novi, Ter.: miros terrores (no-
tudine affectus, Caes.: aotate o seuectutc jam tizie spaventevoli) ad alqm, Cic: de Korteusii

affectus, Cic: alìecta jam aetate, Cic: hinc re- morte nubi est allatum, mi è giunta la nuova,
miges firmissimi, illinc iuopia affectissimi, Cic: partic. colV&cc. e i'infin., Caelium ad
Veli.- trasl., eivitas aegra et attecta, Cic: af- illuni attulisse se quaerere, etc, Cic: cum cre-
iecta res fumiliaris, Liv.: aftecta alcjs fides bri afferrcnt nuntiimale rem gerere Dariura,
(credito), Tac. e) riguardo al tempo, pros- Nep.: crebri rumores aOeruntur (sì'soho sparse
simo alta fine, belluiii affectum videmus et, voci con una certa insistenza) Belgas contra
ut vere dicam, paene confectum, Cic: aestate populum romanum conjurare, Caes. 2) ri-
jam prope atfecta, sul cader dall'estate, Cic. portare, mettere innanzi, esjìorre, adduì-re una
fr. 2j moralm., che si trova in una certa ragione e sim., ovv. q.c. come ragione, as-
disposizione o condizione, commosso, preso, serzione, motivo, obbiezione, negazione, di-
disposto, magis atfectis aniiiii.s judiciim quam scolpa, causam, Cic: rationes, cur lioc ita
doctis,]-»"* commovendo che perswidcndo ig., sit, Cic: ed assol.: cur credam, afferre possura,

Cic: eodem modo erit sapiens affectus erga posso rendere ragione del jìerchè io creda,
amicum, quo in se ipsum, Cic: est miro quo- Cic: nihil afferunt, qui negant, non si mette
dam modo affectus (disposto), Cic: affectos innanzi nidla fin che si dice di non, ecc.,
animi travagliati, Liv.
aniinos recreavit, gli Cic: hic mihi afferunt mediocritates, qui ven-
afloclus, ùs, m. (afficio), stato fisico
2. gono colle loro m., Cic: aetatem, addurre
o inorale prodotto da impressioni esterne, come scusa, Cic 3) portare, recare a =. portare,
J) condizione fisica, disposizione, corporis, Cels. eff'ettiiarc, cagionare, occasionare, fare, dare, ad
3, iJi extr.: e sema corporis, Cels. 2, L5 extr. OVV. in una pers. o cosa, alci mortem, alci

Il) stato dell'animo, disposizione dell'animo, perniciem, Cic: detrimentum, incommodum,


1) in gen.: animi, Cic: mentis, Ov.: assol. =^ Caes.: alci laetitiam, doloreni, Cic: salutem
stato d'animo, disposizione d'animo, commozione alci,Cic: alci rei, Caes.: in re militari nova.
del cuore, sentimento, tacitus, Ov.: liunc af- introdurre novità, Nep. 4) contribuire ad
fectura adversus onmes habere, Sen. 2) sen- un qualche s^opo, successo, esito, multam
timento vivo, appassionato =
affetto, com- utilitateni reipublicae atque societati, Cic;
mozione d'animo, passione, avaritiae, Quint.: quindi afferre aliquid, contribuire a q.c, gio-
affectus erumpunt, Quint. Partic, a) di af- vare a q.c, aiutare a, in q.c, aliquid ad COm-
fetti vivi, passione ;;:= cupidigia, bì-ama, Plin. muue:ii utilitatem, Cic: ad bene vivendura
pan. ed a. b) di affetti miti, passione ^^ incli- aliquid, Cic: ed il contrario, nihil afferre, non
nazione, tenera inclinazione, propensione, tene- portare alcun vantaggio, ad communem fru-
rezza, amore, alcjs, Sen.: erga alqm, Plin. ep. ctum, Cic 6) aggiungere, apportare, tnettei-e
aflero, attuli, allàtum, afferre (ad e fero), di piit q.c, come aggiunta, aumento, multa
recare, portare, procurare, procacciare, sotnmi- addunt atque afferunt de suo, Cic: ad paternas
nistrare, I) propr.: 1) c. inan., huc scyphos, magnas necessitudines magnani attulit acces-
Hor.: lapidem ad introitum aedis, Nep.: ar- siouem tua vohmtas erga me, Cic: quis at-
gentum alci, Ter.: alci pugionem ab alqo, Cic: tulerit, chi ha apposto la clausola alla ro-
alqd domo, Cic: alimenta nubibus, recare, gazione, chi ne fu l'autore, Cic
Ov.: partic, epistulam o litteras ad alqm, re- all'ìcio, feci, fectum, ere (ad e facio), IJ
care, Cic: te qui vivum casus... attulerint, fare q.c. in aggiunta ad alcunché;
portarono, condussero, Verg.: quindi se af- quindi (come 1. 1. retor. dialett.J =
mettere
ferre, recarsi in un luogo =^ andare, entrare in relazione, connettere, collegare, eae res, quae
in un luogo, Ter. e Verg.: afferri hanc ur- quodam modo affectae sunt ad id de quo quae-
bem, avvicinarsi, esser spinti a, Verg. 2) di ritur,che sono in certa qual relazione, ecc.,
e. inan., recare conte pi-ovento, portare, pro- Cic. top. 8 ed! 11. II) influire, fare impressione
durre, uvam (di vite), Varr.: fig., magnura su quale o q.c, e precis.: A) alqm alqa re, si-
proveutum poetarum (di un'epoca), Plin. ep. gnifica influire sull'oggetto col mezzo indicato
II) trasl.: A) in gen.: recare, portare, mo- dalVa.h\.; rendere tale til altro, ecc. In ita-
strare in q.c, avere, consulatum in farmiliam, liano si traduce quasi sempre col verbo deri-
Cic: animum vacuuni ad res difficiles scri- vato dal sostantivo in ablativo, o con frase
bendas, Cic: uihil ostentationis, Cic: alci au- equivalente, cos'i afficere dolore, addolorare,
xiliura, Ter.: manus afferre alci o alci rei, met- laetitia, rallegrare, e via dicendo. Esempi:
ter le mani addosso ad una pers. o cosa, a. alqm maxima laetitia, Cic: ignominia mor-
Cic: manus sibi, uccidersi, Piane, in Cic: ma- tuum, egestate vivum, Cic: res sordidas deo-
nus suisvulneribus,r»i«oi>rt7-e le piaghe, G'ic: rum honore, prodigare onori divini, ecc., Cic:
senza dat., prò se quisque manus affert, aiu- alqm injurià, far torto ad ale. Ter.: alqm
tare, Cic: alci (virgini, pudicitiae e sim.) vim, maximis praemiis, Cic. victorem exercitum
:

far violenza, Cic: e parivi, vim et manus stipendio, regalare, Cic: hunc liberum popu-
afferre, Cic. lum servitute, r durre in ischiavitù, Cic: ci'
B) 2icrtic.: 1) recare, portare ima notizia, ves rom. morte, cruciatu, cruce, Cic: alqra
jucundissimum vobis nuntium,
voce, ecc., non sepultura, da?-gr/j sepoltura, Cic: alqd macula,
Cic: qui de me rumores afferrantur, Cic. fil,: macchiare, Cic: eo nomine, quo etc, dar
affiifo
aftiicto 92
91

nnme, Cic: dolorem usdem ver-


ecc.,
afliiiU, e (ad e finis), confinante, I)propr.:
gii il |

esprimere, Cic: tali medi- gens affiiiis Mauris fconfin. coi MauriJ, Liv.
bis, quibus. etc,
cainine vultuni, impiastrare, Uv. e cosi — |

i II) trasl. 1} imparentato pei- via di inatri-


:

pedum doloribus affici, ìiionii, parente, alter uiìIjì affinis erat, Cic: e
nel passivo, tautis
morbo poet., viiicula affiuia, i vincoli di parentela,
ut etc, aver tanto male, ecc., Cic:
morbo Ov.: pia spesso sost. (m. e f.), questo quel
affectuin esse, essere ammalato, Ter.:
mortifero atfectuin esse, Cic: gravi parente =^ cognato, cognata (in seni,'!/ Stretto
gravi et
fsser ferito gravemente, Caes.: e largo), suocero e genero, Cic: cognati et
vulnere affici,
affines, parenti (in genere) ed affini (in
magna difficultate affici, essere implicato in
partic), Cic: in tono scherzoso, del marito
una grande difficoltà, Caes.: beneficio affici,
Cic: pio dolore esse affeituin, della druda, Cic Verr. 2, 36 e altr. 2) af-
esser beneficai ,

magno dolore affici, prof ire fine, cioè confidente, immischiato in q.C, con-
essere preso, Cic:
Caes.: adiniratioue afficiuntur sapevole, partecipe, complice, socio, col genit.,
grande dolore,
qui etc, si meravif/liano molto coloro, i rei capitalis, Cic: col dat., facinori, Cic.
ii,

quali, ecc., Cic. B) aìqm, fare impressione airiiiìlii!<, atis, f. (affinis), I) a/jinità, per
sul corpo sull'animo di ale, 1) (p à raro) via di matrimonio, cognazione, aftìnitate alqm
sul corpo, poi're in una data condizione, di- attingere, Cic: affinitate conjungi cum alqo,
apoìi-e, tratture, a) generic, oxercendum cor- ìsep.: plur., propinquitatibus affiuitatibusque

pus etita afficienduni est, ut etc, abituarlo, Conjuncti, Caes.: meton., cognazione ^^ il co-
Cic: Svracusanam civitatem, ut abs te affecta gnato stesso, Justin. 17, 3, 5 (plur.). II)
est,ita"in te es^e animatam videmus fin doppio stretta relazione, parentela, litteraruui, Quiut.

senso, cioè trattata e disposta), Cic. 1, G, 24.


b) partic, impresaionare con danno,
danneg- aniriiialc, avv. (affirmatus da affirmo),
giare, indebolire, acstus, labor, fames, sitis affi- affermativamente, con asseveranza, in modo sa-

ciuDt corpora, Liv.: fanies affecit exercitum, crosunto, Cic de oft'. 3, 104.
Liv. porre in una certa condizione (buona
2) aniriualio^ Ouìs, f. (affirmo), afferma-
no), disporre e sim., ut aniinos eorum ita zione, asserzione, conferma, Cic. ed a.
afficiat, apud quos aget, ut etc, Cic: ut ei, afliriiio, avi, àtuin, are (ad e firmo) =
qui audireut, sic afficereutur auirais, ut etc. render fermo, duraturo, trasl.: I) confermarct
Ce: litterae tuae sic me affecerunt, ut etc. assodare, rinforzare, ea ros Troianis spom af-
Ce.: ipsa mea legens sic afficior (mi fa un tale firmat, conferma nei Tr. la speranza, Liv.:
effetto, mi suscita tali sentimenti), ut eie, Cic. societas jurejurando affìrmatur, vien confer-
ainu;o, fisi, fi.\uin, ore (ade figo), aj?;</i/ere, mata, Liv. II) confermare, convalidare, asso-
1) pro'pr.: litteram illam (K) ita vehementer dare q.C. colle parole o coi fatti, com'i vero,
ad caput, ut etc, Cic: alqm cuspide ad terram giusto, a) generic. (coìiir. refellere), alqd,
ovv. terrae, inchiodare, Liv.: Prometbeum ad Cic: transfugarum dieta, Liv. b) affermare,
C.iucasum, ovv. sempl. Caucaso, Cic: alqni asserire, assecerure, sostenere, difendere q.C.
cruci, Liv.: armateuiplo, appendere, Quint. come come dimostrato {contr. dubitare,
vero,
JI) trasl., a) attaccare, incatenare, inchiodare, negare, abnuere), Cic: rem prò certo, Liv.:
stringere, infiggere, piantare, fermare, tener saldo certuni affiniiare n^n ausini, Liv.: omui asse-
q.c. quale, a) e. inan.: Ilhaca illa in asperri- veratione tibi affirmo, colVacc. e Z'infìn., Cic:
jiiis tamquani nidulus affida, Cic: humo
saxis si ulla alia de re obscura affirmare posseni,
divinae particulain aurae, Hor.: ed astr., contì- dire con sicurezza, parlare in, modo deter-
nentia cum ipso negotio sunt ea, quae semper minato, Cic
affisa esse videntur ad rem ncque ab ea sepa- afilalii», ùs, m. (afflo), I) il soffiare,
rari possuut,Cic. p) pers.: homines in esigua respiro, soffio, vento, od a
che giunge a q.C.
terrae parte affixi, Cic: alqm lecto ovv. lectulo quale, afflatus et vis frigoris, Sen.: soffio, re-
(di disgrazie, della vecchiaia, obbligare al spiro d'un animale, Ov.: esalazione di vapori,
letto), Hor. e Sen.: anus affixa foribusCe/te ri-
ex terra. Cic: del fuoco, ignes caelestes adus-
mine continuamente), Tibull. alci affixum :
sisse levi afflatu fcon leggiero tocco, sfiorando)
esse tamquam magistro, «oh scostarsi da lui, vestimenta, Liv. vaporis, Liv. II) trasl.,
:

Cic: affixus lateri sinistro, standogli fermo soffio, alito dello spirito divino, siue aliquo
alla sinistra, Verg. b) tener fermo, imprimere, affiatu divino, Cic: sino quodaui afflatu quasi
far entrare, nel paSÙVO rimaner fermo, entrare, l'uroris (di ispirazione), Cic.
memoriae, Quint.: affigi aniiius uostris, Cic.
anico, ère (ad e ^inj) piangere a, piangere,
fictum, ore (ad e fingo), w-
,

Hniii;;u, tinsi,
Hauptj.
Hor. art. poet. 101 {secondo lo
trarre ad imitazioni', foggiare, aggiungere for-
aniivlatio, f. (afflicto), a/Jlizione penosa,
mando, Ij prupr., di artisti: alci manu-;. Cic:
tormento, travaglio, Cic TuSC. 3, 27 6 Son. ad
partem corporis,Cic: multa natura aut afiinglt
Ilelv. 17, 5 {secondo il Koch).
(crea, dà forma) aut mutat, Cic. II) trasl.,
aggiungere (a torto) alìlieti», ònis, come ilprec, Sen. ad Holv.
1) dare, attriOuire, riferire,
colla ìmmig inazione, qui niiiil opinione affiii- 17, 6 (16, 11: forma dubbia invece dtlVàì^ì-
ctatioiiis sostenuto dal Koch).
gat as^uniatque ad aegritudinein, Cic: quia
buie generi inalorum non affingitur illa opinio aniic*tu,àvi, atum, are (intens. di affligo),
fpregladizioj, Cic. 2) aggiungere inventando, I) battere con violenza sopra quale, o q.c,
fingendo, nel raccontare, (juid error affinserit, 1) propr.: afflictare se, b ittcrsi il petto (come
Cic: multa rumore affingcbantur.Caes.: ncque segno di d l ire, ecc.). Sali, e Tao. 2) trasl.,
afflictare se oov. al medio afflictaii. a/jUggersi-
vera laus ei detracia, ncque falsa affida, Cic:
li^Uiiuji afliiigentoo vana auditis, Liv. I
darsi xicnsiero, angustiarsi, 'icr. e ClC, dtì qUlf
93 afflictor ftlTiico 94

bus (rebus doinesticis)velieiiieiitisRÌiTieaffiictor, spirare). A) propr., del veni/). delVaria, terea


Cif. li) preotì-y sl>iitt''rp, uintore. con forza, tantum afflante vento, Liv.: del respiro, Tau
malamente, l)prnpr.: om'iaiias iiaves (rlt tem- roruin afftari ore, Ov.: dello sbuffare dei ca-
pefit'l), Caes. 2j trasl., ffPiiff/ere, colpirti, mal- valli del sole (^^ aria del mattino), nosqne
tratpire, far penare, travtiglinre, opprimere, iSVU- nìiiprimus equis Oriens afflavi! anhelis, Verg.:
vius vehementiiisqiie at'fliitari (se. inorbu), del lampo, del fiz-co e del caldo in genere, me
Cic: affJictari sjravi morbo, Liv.: affi. Hatavos divùm jiater fulminis aftìavit ventis. Verg.: e
(mokstare) Tac: Italiiini luxiirifi saevitiaque,
, COSI fdminis telis ovv. fulminum igrnibus a^-
trm^nf)linre, 'Va.c. flari, esser colpito dal fulmine. Ov.: sancii af-
aMlirir»!', òvis, m. fafflìgoì. ohbattitore, ai- flatique incendio, scottati, ahbrtinati, Liv.
ter^riiturr, (lififllitati'', Cic. Fis. 64. B) trasl., «.vpiVnre, afflata est numine quando
afOM'IiiM, .1. um, part. agg. col compar. jam propiore dei, Verg.
((In affiigo). 1) ridotto a vial partito, triste, nfllìioilis, entis, par\ agg. col compar.
sfortunato, infelice (contr. iiiteger, floreiis), (da affluo), ]) che scorre in abbondanza verso,
Cic: afflictior condicio, Cic. 1) nvinuto, afflitto, die c'è in abbondanza, in sovrabbondanza af- ,

contristato, affjTitudine afflictiis (travaf/linto), fluente, copiae, Cic: ex affluenti, Tac. JI) ab-
Cic: affiicti animi bononini, Cic: afflicti et bondante; dotato, fornito, ricco di q.c„ opjbiis et
fracti animi fnif., Cic: pliir. sos^, excitare ni'- copiis,Cic: amicitia ditior et affluentior, che
fiictos, Cic. o) disprezzato, disonorctto, reietto, spesso dà più di quel che riceve, Cic.
homo aftlictus et perditus, Cic ìifllììcnlrr, avv. col compar. Caffluens),
a"llTs«» flictnm, ere (ad e iì\^o), I)
flixi. IO abbondanza, copiosamente', con profusione,
battere contro, sbattere contro, lanciare contro, Cic. e Ne]).
urtare, battere coìi vioìenzn. A) in gen.: na- al'JtuClllTa, ae, f. faffluens). affluenza, ab-
vem ad scopnlos, Cic: alqni terrae, Ov.: vasa bondanza, omniuDi rerum, C)c: munditiain,
parietibus, Liv.: trasl., se affii^ere, offlù/ffer^i,
non affìuentiam (non lusso) affeotabat, Nep.
Ci '. de div. 2, 6. B) pre(/n., gettar ai snolo,
afllìio, fìuxi, fluxum, ere (ad e fluo>, af-
abbaUere, atterrare, \) propr.: avborem, Caes.:
fluire, scorrere verso q C, I) propr.: ì) in
statuam, Cic: equi viriqne afflicti (in balfri-
istretto senso, di fumi, ecc., Eurotas prope
flliaj, Sali. 2) trasl.: ubi Jlars communis et
affluii moenibus, Liv. 2) in senso largo, di
victum saepe erigeret (aoUevrirp) et affligeret
altri oggetti: a) come t. t. della fUos. epi-
(abbattere) victorem,Liv. 28, 19, 11. II) dan-
cur.. dell' « affluire » di atomi ed immagini,
neggiare, piagare, rovinare, sbattere, sconquas-
necessario a-l una percezione, ad doos af-
sare, 1) ]irrtpr.: fusti caput alcjs, Tac: navos,
fluere, Cic
b) di cibi, venir su (nello sto-
qnae gravissime affiictae erant (avariate),
macoj, cibo affluente, Suet. e) di moltitudine
Caes.: fig., cum ])rospero flatu ejus (fortunae)
di pers., affluire, affluente cotidie multitu-
utimur, ad exitus pervehimnr optatos et,
dine ad famam belli spemqun praedae. Liv.
cum refiavit, affli<:[iinur, naufraghiamo, Cic
giungere (impercettibilmente),
2) trasl.: a) af)liggere ridurre a inai par- = 7/J trasl.: \)
insinuarsi, voluptas ad sensus cum suavitiite
tito, trattar duramente, tribolare, recar grande
affluii et illabitur, ^««n(7e dolcemente ai sensi,
pregiudizio tleprintere
, umiliare abbattere, , ,
Cic: nihil ex istis locis non modo litterarum,
alqin, Cic: barbariam, Cic: eqiiestrem ordi-
sed ne rumoris quidem affluxit, Cic 2) af-
nem, Cic: causam suscept?im, far cadere ap-
fluire, esserci in abbondanza, cum domi otium
posta, perdere, Cic: vastatione opes liosfium,
etdivitiae affluerent, Sali.: ubi efi'useaffluunt
Liv., e nel passivo vectigalia bellis affliguntnr,
si sminuiscono. Cic: nno genere morbi affligi,
opes, Liv.: quindi alqà re =
posseder in ab-
bondanza, in sovrabbondanza, essere ben foìtìiti,
Cic. b) contristare, aemlire, affliggere, scorare
unguentis affluens, pieno di unguenti, Cic:
quale, od il suo animo (contr. levare), alqni,
voluptatibus, Cic.
Cic: animos affligere et debilitare metn, Cic.
all'or (ad-for), fatus sum, fari, IJ v. att.,
e) peìH'ertire i costUOli ; render peggiore, piti
triste, saeculi mores, Fior.
parlare ad ale., alloguire, a) in gen.: versibus

nfilo, avi, àtum, are (ad e fio), 7) soffiare iisdem alqm, quibus, etc, Cic: nomine alqm,
verso, spirare, A)j)ro2v.: a» intr.,r7e/ r^«^o, Pfie Verg.: quindi « jmrlare ad ale. accomiatan-
dosi, congedandosi », salutare, affari extre-
parte», ex quibns ventus afflare solet, Varr.:
iliodori, giungere al naso, emanare, olezzare, mum, Verg.: hos ego digrediens atfabar,Verg.:
e dopo la sepoltura d'un morto, sic po^ituin
afflabunt tibi non Arabum de gramine odo-
res, Prop odores, qui afflarentnr e florilms, corpus (dato il supremo addio),
affati discedite

Cic. b)
:

tr., del fuoco, calidum membris afflare Verg. b) partic, uiloquire pregando implo- =
vaporem, I^ucr. B) trasl., a) intr. soffiare, rare, deos, Verg precando Vestam, Ov. II)
:

spirar verso (come vento che gonfn le vele)


il V. pass., perf., afifatum esse =
esser detto,
= esser favorevole, i,ì\\\. cui placidum leniter esser stabilito dal fato, seg. da ut e il cong.,

afflat amor.Tibull.: afflante fortuna. Quint. b) Sen. nat. qu. 2, 38, 1. Questo verbo si usa
tr.: a.) soffiare a=^apportare,aì'recare,rximoT\s soltanto ìieirindic. pres. 2^ pers.: nella 1''
nescio quid afflaverat commissione Graecorum pers. imperf. indie, nella 2^ pers. dell'im-
frequentiam non fuisse. Cic ^)ispirare, comu- peraf.. nell'infin. e nel partic.
nicare (impercettibilmente), (genetrix) laetos aflTuu' ed aiTdroni, V. assum.
oculis afflarat honores. Ver?.: e del veleno del- aflVYro. frlciìi, frictum, are fad e fnco\
l'invidia, si quem reperiat, cui aliqnid mali sfregar contro, stropicciare a, fig. = attaccare
fancibns afflare possit, Cornif. rhet. JI) spi- ad ale. per contatto, alci rubiginem suam,
rare, soffiare (= commuovere col soffio, collo Sen. ep. 7, 7.
95 affrictus Asrenor 96

affriolìis, nbl. u, m. (affrico), lo sfregare, vento di SO o di OSO, greco A.'.'i^; per tutti
lo stropicciare, Sen. iiat. qu. 5, 14, 4. quelli che abitano al di qua del mar Medi-
nflTii, '. assuni. terraneo, esso soffia dalla parte di sera, e

afluls;eo, fulsi, ère (ad e fulgeo), apparire porta temporali e procelle, creber procellis,
splendente a, di fronte; splendere a, I)propr.: Verg.: praeceps, protervus, Hor.: anche agg.,
Africae procellae, Hor.: e personif. come dio
Venus [come pinneta) affulsit, Ov.: caeli ar-
dentis species affulserat, il cielo aveva sjìlen-
di questo vento, Africus pater, Prop.
àuto come un mare di fuoco. Liv. II) trasl., .4;;ainvdi>s,is, m. CAYap.rj5yi$), Agamede,
a) dello sguardo benigno di una divinità figlio di Ergine (re di Orcomeno).
che appare, ecc., riftdyere, riuplendere, vultus A|i;aniciiiiioii (Agamemno), onis, acc.
ubi tuus affulsit, Hor. b) delVastro, o raggio oneni e 2^oet. una, m. ('AYa[i£p.va)v), Agamen-
della sorte, della speranza, ecc., rifulgere, none, figlio (o nipote) e successore di Atreo,
splendere, arindere, apparire, COIlSuli rei ma- re di Micene, fratello di Menelao, marito di
joris spes affulsit, Liv.: et mihi talis fortuna Clitennestra, padre di Oreste, di Elettra e
affulsit, brillò, Liv. di Ifigenia, capitano supremo dei Greci sotto
afliiiido, fudi, fiìsuni, ore (ad e fundo), Troia; ritornato in patria fu ucciso dalla
infondere, ijettar dentro, versare in, spargere in, moglie e dal drudo di essa, Egisto. De- —
I) propr.: veuenuni vulneri, Tac: ei (nido) riv.: A^anieiiiiionTu««, a, um ('AYa[i£[i.vó-
vim geuitalom, Tac. II) trasl.: 1) affundi, VlOg), aguìnennonio, di Agamennone, classis,
a) del rossore dellavergogna rubor qui gra- :
Liv : puella, Ifigenia, Prop.
vissinùs quoque viris subito affimditur, sale A^sìilippv, ès, f. ('AxaviTiTtY]), Aganippe,
d'un tratto al volto, Sen. b) di moìtitudine fonte ninfa di questa fonte, figlia del dio
(e
di persone, = rivei-sarsi dentro, in e sim., fluviale Permesso) dell'Elicona in Beozia,
ecc.
estendersi, stendersi, equituui tria milia COrui- sacra alle Muse ed ispiratrice dei poeti. —
bus affunduntur, Tac. 2) affusum esse, esser Deriv.: a) A^ani|»póus, a, um di Aga-
gettato = esser prostrato, prostrarsi, gettarsi, nippe, lyra, dedicata alle Muse, Prop. b)
tumulo, Ov,: genibus alcjs. Fior.: amplecti .4ì;'aili|>pis, ptdos, f., discendente da Aga-
pedes affusaque poscere vitam, Ov. nippe.
aflTitùruit, V. assuni. a^liiso, Ònis, m. (ago), cavallaro, servo di
Liv. ed Hor.
stalla, palafreniere,
afÒi'CMii, afSrc, V. absura.
.4.friinìus, um, noìue
a, di una gens Àif^allioclés, is, m. ('A^aSouX'^s), Aga-
plebea ; i più noti membri di essa sono : tocie,tiranno di Siracusa, nato nel 362 av. C.
IJ L. Afranius, poeta comico di Roma, che
a Terme, da genitori di bassa condizione.
fiorì probab. inturno al 130 av. Cr., contem- À^atliyriia, ae, f. CA.YÓ.Bopvx), Agatirna,
poraneo di Terenzio. II) L. Afranius, fido città della costa settentrionale delia Sicilia;
partigiano e abile luogotenente di Gneo oggi S. Agata.
Pompeo Magno. —
De riv.: AlVaiiTanus, jì^ìitliyrsi, òrum, m. ('AYaQupooO- -^^*'
&, um, Afraniano, di Afranio, tirsi, popolo dì confine degli Sciti, sul Ma-

.4 fri, òriim, m., gli abitanti delV Africa, ros ; quindi in una parte della Tramilvania
partic, in senso stretto, gli abitanti del ter- e del Panato di Temesvdr; si dipingevano
ritorio di Cartagine ( V. sotto Africa n° 2), di un color turchino chiaro o si tatuavano
Afri, Africani (partic. ì Sacerdoti di Giove [quindi picti).
Aminone nel deserto Libico, Nep. Lys. 3, Agave, ès, f. ('Aytxui^), Agave, figlia di
2). — Sing. dirus Afer,_«Zi Annibale, Hor. Cadmo, moglie di Echione, madre di Fenteo
carm. 4, 4, 42. —
Agg. Afér, fra,frum, afro, che succedette all'avo sul trono, e che essa
africano, pedites, Liv.: aequora, tra l'Africa in un furor bacchico dilaniò, prendendolo
e la Sicilia, Ov.: avis, gallina faraona, Hor. per una bestia feroce.
— Deriv.: A) Africa, ae, f., anche terra As;c(liiicuui, i, n., città capitale dei Se-
Africa, Africa, in senso largo, la parte del
l) noni nella Gallia Lugdunese; oggi Sens in
mondo che i greci chiamavano Aipóyj, an- Champagne.
nessa dapprima, ora all'Asia, ora all'Eu- a:i;ellulu«i, i, m. (dimin. di agellus), cam-
ropa, poscia per comune consenso divisa dal- piceiio, poderetto, Catull. e Seriori.
l' Asia dall'Istmo di Suez. 2) in istretto senso, sigeilii»», i, m. (dimin. di ager), campi-
Africa propria ovv. Africa provincia, il terri- cello, poderetto fpovero, da nulla ovv. gra-
torio ove sorgeva Cartagine, più, il paese tra zioso), Cic. ed a.
le due Sirti. B) /iLfrìcanu*», a, um. Afri- asci"»» »iìitis,n.(aYi')iia agmen), nome =
cano, appartenente all'Africa (tanto in senso di una schiera di soldati scelti (amici, Ixaìpo'.),
largo che stretto), bellum, Cic: e causae (fac- a cavallo ed a piedi (cetrati, UT^aaTiio-cai),
cende), Cic: possessiones, Nep.: sost., Africa- usata nell'esercito macedonico da Filippo ed
nae, àrum, f. (se. bestiae), belve dell'Africa = Alessandro, Liv. e Curt.
pantere, leoni, leopardi e tigri, che servivano jÌ;;cnur, oris, m. ('Ayt^vcùp), Agenore, re
partic. 7ìei giuochi circensi (ludi circenses), dei Fenici, fjilio di Nettuno e di Libia,
Liv.: ed Afrlcanus, come sopramiome dei due fratello di Bèlo (del padre cioè di Egitto e
celebri Scipioni, V. Cornelius. C) .Afrìciis, Danao), padre di Cadmo, di Europa e d'al-
a, uni, africo, d'Africa, africano, ora, Liv.: tri, padre o nonno di Fineo (re dei Traci),
praesidia. Sali.: partic. ventus Africus (Cic), proavo di Didone e quindi anche dei Fenici
oirv. Africus ventus (Liv.) e comun. assol. (CurtaginesiJ, quindi nei poeti Agenoiis urbs
Africus, i, m., Africo (il VCnto A.J Garbino, = Cartagine, Agenore natus Cadmo. = —
S7 ager aggi avo 98

Deriv.: 1) Aj;eilÒréus, a, uni, appar- tani, ecc., Hor., Suet.ed a.: quindi poet. per
tenente ad Agenore, Ui A., doni US, di Cadmo, vallo, in difesadi una città, muro di cinta,
Ov.: bos, quello che portò via Europa (Giove aggerem mur(jruni,Verg.: primas in litore sedes
trasformato), posto tra le costellazioni, Ov. castroruni in niureni pinnis et aggere cingit,
2) ,4j;enftrìdes, ae, m. {"Ayri^opibrig,), nome Verg. e) argine innalzato per difesa contro
patronimico, Ayenoride, detto di Cadmo e le incursioni dei vicini, Tac. ami. 2, 19.
Ferseo (discendente di Danao). 2) generic, riparo, difesa, argine poStO
uger, agri, m. (àYpós), I) ogni pezzo di contro alcunché; a) per proteggere i campi,
terra, campo, campagna, tei-reno, podere, ager terreus, Varr.: agresti;-, Tac b) per sicurezza
fertilis, Cic: agrum colere, Cic: agrum con- di una riva, di un porto, argine, molo (detto
serere, Cato. —
Quindi in contrapp. a ter- anche raoles), Verg., Tac ed a.: quindi {nei
reno caseggiato o boscoso, campo, a) in con- poeti), scarpa della riva e t'iva (come argine
trapp. a città, campagna in genere, in prosa naturale), gramineus ripae agger, Verg.:'ber-
commi, al piar., vastati agri sunt; urbs as- bosus agger, Ov. e) jj(?r assiixintre la via
siduis exbausta funeribus, Liv.: non solimi attraverso luoghi paludosi, argine per pas-
ex urbe, veruni etiara ex agris ingentem nii- saggio, pontes et aggeres huniido paludum im-
nierum perditorum hominum collegerat, Cic. ponere, Tac d) pavimento d'una strada (anche
b) in contrapp. a monte, valle, iguotos niou- strada) fatto a rialzo nel mezzo, agger viac,
tes agrosque salutat, Ov. e) in contrapp. al Verg. e Tac. hist. 2, 24 e 3, '2L
mare, in agrum, dalla paHe di terra, vergere 3) (poeticam.) ogni sorta di innalzamento
inagrum, Liv.: in agros, Liv. d) come deter- artificiale o naturale sul suolo, come a)
minazione di lunghezza, in agrum, in lun- partic. del suggestus, come bigoncia degli
ghezza (contr. in fronte ovv. in frontem, in oratori, costruita con terra e zolle; come
larghezza), Hor. II) territorio di una re- quell'elevazione di terra che costituiva il tu-
gi :ne, Tusculanus, Cic: Helvetius, Caes. mulo, tumuiiqiie ex aggere fatur, Verg. b)
Agi" sii il US, i, m. ('AYYjofXaoi;), Agesilao, avello, tumulo, Verg. ed a. e) rogo, pira, Ov.

re di Sparta, figlio del re Spartano Archi- ed a. d) di monti e colli come argini na-
damo, vincitore del sntrape Persiano Tissa- turali, vette, aggeres Alpini, Verg. e) di ogni
ferne presso il Pactolo in Asia (395 av. Cr.) « mti e V h i » elevato, argine, aggeres ni-
€ pili tardi dei Greci presso Coronea in vei, Verg.: medio ex aggere (di legna), Ov.:
Beozia. agger arraorum, Tac.
aSS^'"** (ad-gemo), ere, gemere a (con aggerniìo, ònis, f. (aggerare), argina-
quale), Ov. fast. 5, 400. mento, arginatura, argine, Plia. 2, 1, 20 (plur.).
as;ger, oris, m. (2. aggero), I) il mate- 1. aggero, avi, àtum are (agger), I)
,

riate, il necessario per argini (pel vallo), la terra propr., innalzare, riparare, fortificare COmC Se
pei' l'argine, per fortificazioni, per ripari, per si facesse un argine, arginare, Tac. ann. 1,
riempiere, anzitutto come
milit., per for-
t. t. 63. IIJ trasl., ammucchiare, amntonticchiare,
tificare il campo
fcfr. sotto il n" II), agge- cadavera, Verg.: ossa, Tac, fij., accrescendo,
reiu petere, comportare, Caes.: aggere et cra- aumentare, ingi-andire, accrescere, dictis iras,
tibus fossas explere, Caes.: rates (injunctas) Verg.
terrà et aggere integere, guernire con terra 2. aggero (ad-gero), gessi, gestum, go-
e pietre, Ca.6s,: poet., moliri aggere tecta, por rore, apportare, metter insieme, partic. in
mano a fabbricar la città, cingendola di quantità quindi con fatica, portare in un
e
un vallo, Verg. luogo, ammonticchiare,ammassare, I) propr.:
II) trasl., ogni argine, riparo, diga, forti- luta et limum, Cic. fr. aggeritur tumulo
:

fieazione, vallo, trincea, parapetto e sim., fatto tellus, Verg. II) generic: 1) aggiungere
di terra ammucchiata, 1) anzitutto comun. aumentando ^= accrescere (con fatica), qua-
come t. t. milit., a) argine, formato colla drantes patrimonio, Phaedr.: opes opibus,
terra scavata dalla fossa, per rinforzare il Sen. 2) aggiungere in quantità =« eolmare,
campo, su cui si erigeva il valium (fatto ricolmare quale, di q.c, probra, Tac
con palizzate, pali e graticci), bastione di agge«*tìis, ùs, m. (aggerere), ammaaaa-
terra per fortificazione, aggere, vilieis, tur- inento, adunamento, provvista, pabuli, ligQO*
ribus oppidum oppugnare, Cic: aggerem rum, Tac: copiarum (vettovaglie), Tac.
apparare, instruere, esstruere, facere, jaccre, agglomero (ad-gluniero). avi, atum,are,
Caes.: aggerem ad urbem promovere, Cic: ag- piropr., «far su a gomitolo •», quindi
geri ignem inferre, Caes. b) argine, vallo, for- poet., trasl., stringersi presso quale, unirsi ad
tificazione, come difesa di un luogo contro Verg.: se lateri nostro, Verg,
ale., se,
gli assalti nemici, agger Tarquinii, comun. agglutìuo (ad-glùtino), avi, atum, are,
sempl. agger, condotto da Servio Tullio per agglutinare, attaccare, appiccicare e sim., DO-
sicurezza della città di h'oma, in quella parte vum prooemium, Cic: alqd fronti, Cels.
della città che si estende in piano verso le- aggràvesoo (ad-gravesco). ere, aggra-
vante dalla porta Collina sino aU'Esqui- varsi, di malattia, Ter. Hec. 337.
ìina; innalzato poi da Tarquinia il Superbo, aggrado (ad-gravo), avi, atum, are, ag-
detto da Cicerone maximus, perchè era lungo gravare, reìvler piit grave, trasl.: I) render
7 stadi. In questi paraggi (attorno alTodierna grave, opprimente, cioè a) riguardo alVin-
Porta S. Lorenzo) ridotti probahil. da Me- tensità =
aggravare, rendere pericoloso, ineru-
cenate ad uso di passeggio pubblico, si acco- dire, valetudineni, Suet.: dolorem, Curt. b)
glieva molta gente, e là quindi esercitavano riguardo alla natura, qualità, render oppri-
il loro mestiere giocolieri, indovini, ciarla- mente, grave; aggrucun:, ridurre a mal par-

Georges-Calonght, Dizionario latino-italiano.


,

affsrredio ag'ito loa


99

tifo,iuoplara sociorum, Liv.: quo (bello) si ag- == pronto, vivace, spedito, celere, agile, att ivt>

gravatile res essent, Liv.: sorteiu alcjs, Curt. [contr. oderunt agUem gnavumque
tardus),

JI) aggravare in genere, a.)fisicam., morbo (che lavora speditamente e con senno) re-
quartanae aggravante (se. eum), Suet. b) missi, Hor.: nunc agilis fio, un uomo d'affari
inoraìm., tnettcr a carico di alc, aggravare, (uomo distato), Hor.: agilioremmihi animum
di prove, niliil reum, Quint. 5, 7, 18. credebam, Sen.
ajKfjredio, ore, forma second. attiva di ìi'^ÌITla»», àtis, f. (agilis), agilità, mobiliUi,
agijredior, aiulare a, 1) propr.,
uveicinarsi, speditezza del movimento, na.yìmn,'L\s.: trasl.:
avvicinare alc. con qiuilcJie scopo, per gua- agilitas (movevolezza), ut ita dicam, mollitia-
dagnarselo, cercar di cattivarsi, nel paSSivO, quc naturae (del carattere), Cic.
hoc aggrederer donis,
restiterat, ut a te fictis A^i<», Agim ed Agin, m. ('Ayt?),.
gtdis, acc.
Cic. IIJ trasl., andare a q.C., impreìvìei-e,
fr. Agide, nomedi re Spartani, di cui i più
accingersi a q.C. facilHiiiis quibusque aggres- noti sono iProclidi: I) Agide I, figlio del
sis, Justin. 7, 6, 5. re Archidamo II, fratello di Agesilao; re-
aajgrfJior (adgrodior), gressus sum, gnò dal 426 al 397 av. Or. II) Agide II.
grcdi (ad e gradior), «»i</aj-e a, avvicinar:ii a figlio di Archidamo III, regnò dal 338 al
q.C. quale, I) propr.: \)ingen.: a) ad ale, 330 av. Cr. Ili) Agide III, figlio di Eda-
ad alqm e sempl. alqni, Comici, h) andare, mida II, regnò dal 24i al 240 av. Cr.
giungere, metter piede iti UH dato luogO, non a<;;;TtakìlÌìit, e (agito), agile, leggero, facil-
repelletur. quo aggredì cupiet, Cic. 2)partic., mente movibiie, aer, Ov. met. 1, 75.
avvicinarni a qualc. q.C. pur iscopi partico-
à^'ìtsllìO, Ònis, f. (agito), agitazione, moto,
lari, a) con intenzioni benigne, avvicinarsi,
IJ propr.: ag. (mobilità) et inotus linguae,
venire ad uno, cercar di guadagnare, di catti-
Cic: ag. motusque corporis, Plin. ep.: ag.
varsi, tentare, alqni Romao, Cic: alqm arte fluctuum, Cic II)
lecticae, Liv.: agitationes
alqm pecunia, Sali.: trasl.,
(astuzia), Liv.: trasl., 1) dello spirito in istato di commo-
alcjs modestiam acrius, porre a più dura zione, ottività, agitazione, agitatione et motu
prova, Tac. b) con intenzioni ostili, aggre- esse vacuus^ Cic: mentis ag., esercizio ed oc-
dire, assalire, aitivar addosso a quale, alqm,
cupazione dello spirito, Cic. 2) l'occuparsi di
Cic. ed a.: alqm ferro, Ov.: murum, Sall.:23e>-
q.C, esercizio, disbrigo di q.C, rerum magna-
seguire giudiziarìam., accusare, chiamar in
rum ag. atque administratio, il pensare e il'
giudizio, alqm, Nep.: alqm legibus icontr. vi),
compiere, Cic: studioram, Cic.
Suet. //
trasl., andare a, dirigersi VCrSO q.C.
agitsitor, oris, m. (agito), conduttore di
come meta, scopo; assumersi, cominciare, in-
un animale, aselli, Verg.: equorum, auriga,
ti-aprendere, aucipiteni causam, Cic: facinus,
Liv.: poet., raagnos honores, ricevere, Verg.:
Yerg.-.partic assol. =
co(;chiere, auriga, nelle

corse del Circo, Cic. ed a.


ad causam, Cic: ad rem publicam, prender
a^ilaluSj, a, um, part. agg. in compar.
parte al governo. Veli.: ad injuriam facien-
(agito), agitato, commosso, vivace, vivo, Sen. C
dam, Cic: ad dicendum, cominciar a par-
Quint.
lare, Cic: CoU'infin., cominciare, fare il ten-
tativo di, cercare di, ecc, dicere de etc, agile, a^TSediini, V. ago alla fine.
Cic. aSi'ìlo, avi, àtum, are (intens. di ago),
aggrego (ad-grego), avi, àtum, are, porre in moto, spingere con vivacità, COn cele-
propr. « aggiungere al gregge » quindi ;
rità, I) propr.: 1) dello spingere animali,
trasl., aggregare, accomunare, associare, rifl., veicoli, ecc. :^ spingere, far andare, e (partlC,
se aggregare, e passivo aggregar!, in signi/. nei poeti), condurre, dirigere, guidare in ge-
medio = associarsi, raccogliersi, unirsi, eodem nere, a) generic: currus ad fìumina, Verg.:
ceteros undique collectos naufragos, Cic: ego equum, esercitare, Verg. e Nep.: uavem trire-

te in nostrum numorura aggregare solco, Cic: mem, far aggirare (nel porto), Nep.: lanige-
filium ad patris interituin, Cic: se ad eorum ros greges hirtasque c&-pe\lsLS, poet., per « aver
amicitiam, Caes.: se Romauis, Liv.: assol., cura », Verg. b; del cacciare le fiere, ecc. =
alius alia ex navi, quibuscumque signis occur- cacciare, incalzare, inseguire, feras, Cic: aquila

rerat, se aggregabat, Caes, insectans alias aves et agitaus, Cic: tota urbe
a^rgres.-ìo, Guis, f. (aggredior), I) in re- fi ìiemici), Verg.: chelydros, scacciare, Verg.
torica, assalto dell'oratore forense, Cic. or. 2) del vento =
agitare, sconvolgere, turbare,

50. JI) in dialettica, sillogismo, Quint. 5, mare ventorum vi agitari atque turbari, Cic:
austro agitata Cliarybdis,Ov. 'ò) del moto delle
10, 4 e sgg.
ag?ruberno, are (ad e guberno), cei-car onde = agitare, scuotere, sbattere, agitata
di governare, trasl., 5Ìc aggubcruantc fortuna, fluctibus Helle, Prop. detiuit saxis agi-
:

ut etc. Fior. 2, 8, 1. tatus humor, Hor. A) di rapido ed instabile


a^ìlis e, agg. col compar. {a.go), agile ; movimento delle cose in genere porre in =
quindi inan., agile, destro, spedito,
1) di e. rapido movimento, agitare^ agitari Inter se COIl-
I)propr.: classis, Liv.: renius, Ov.: sinistra cursu, degli atomi, Cic. 5) di ogni sorta di
manu agiliore et validiore, Suet. 2) trasl., moto in contrapp. alla quiete, a) generic,
pronto, agile, fugace, natura ingcnii bumani porre in movimento, muovere, agitare, quod
agilis et velox, Quint. Il) di e. anim., del loro ipsum agitatur aliuude, Cic: quod pulsu agi-
corpo, dei sensi, ecc.: \) propr., mobile, agile, tatur externo, Cic; mens agitat molem
destro, veloce al corso, ecc, dea, di Diana. Ov.: muove il tutto, Verg. Fartic. b) di moto ra-
Cyllenius, di Mercurio, Ov.: agile et vividum pillo e frequente, tnuovere qua e là, volgere (juu

corpus, Plin. ep. 2) trasl., agile nelVoperare e là, agitare, scuotere, COrpora buC illuc, Sali.
.

101 Afflale 102

digitos (nei conti), contar sulle dita, Plin. ep.: legibus aevuin, Verg. vita horninum sine
:

alas, Ov.: hastam (-- thyrsum), squas>;are, cupiditate agitabatur, Sali.: quindi a.ssol. =
agitare, Ov.: habenas manibus, poet.per «.gui- passare la vita, aver da vivere, vivere, agitandi
dare », Ov. e) del moto del corpo (nel correre, inops, senza mezzi di sussistenza. Sali, fr.:
andare in barca, in arrazza e nim.J, muo-
< (Gallia) nuiic malis fructibus ipsa vix agitai,
^-ere, far del moto, nuiic mari, nuuc terra agi- Sili. fr. d) (se. se) volgei-si, stare, trattenersi,
tare corpus, Plin. ep. fermarsi, indugiare, laeti, ncque procul, Ger-
II) trasL: 1) spronare, spingere, stimolare, mani agitabant, Tac: equitatum omnein . .

indurre a q.c. (coìiic se SÌ si^Tottasse ima be- jiro castris agitare jubet. Sali.: consul dum
quelli gloria Turni obliqua invidia stimu-
.shVty, Inter primores agitat, Liv.: quindi vivere, airi-

lisqueagitabatamaris.Verg.: est deus in nobis, tare,dimorare in qualche luogo, partic. di


agitante calesciiiius ilio, Ov.: in furias agitan- popoli nomadi, Libyes propius mare agita-
tur equae, Ov. 2 dure tu caccia, iiknetjuire, per-
) bant, Sali, e) comporuirsi, postremo ferocius
seguitttre, tormentare, fastidire, molestare COMC agitare, quam solitus erat. Sali.
se fosse una fiera, ajgeneric: ut eos agitent i4;:;laié, ès, f. C XyXaCiyi), Agiate, nome
insectenturque furiae, Cic: scelcris poenis agi- della più vecchia delle Grazie.
tatur, Cic. —quindi b) perseguitare, Inasi- .4;;;lsi<i|>lirin, ontis, m. ('ÀY^aocpùiv), a-
mare, censurare, dileggiare quale. q.C. COn giaofonte, celebre pittore di Taso (intorno al
parole, vesanum poètam, Hor.: personas, Cic: 420 av. Cr.J, padre e maestro di Polignoto
alcjs saevis fastidia verbis, Hor. 3) agitare, ed A risto fonte.
porre in ugitasione, sconvolgere, turbare (di ri- .4^lauro<i, i, f. {' Aylccopoc,, comun. 'A-
voluzioni politiche, ecc.), come un mare, tri- YpauXog). Agiamo, figlia di Cecrope.
buniciis seditionibuso<;y. procellis agi tari, Liv.: a^^iiien, nilnis, n. {da ago), tratto, tratta,
rebus agitatis, Cic. 4) agitare q.c. nei discorsi tanto il movimento, quanto la moltitudine o
= trattare, discutere, res agitata in contioiii- la massa in movimento, I)ingcn.: \)diess.
buSjjactata in judiciis,Cic.: per omnes locos de anim.: a) di pers., moltitudine, schiera, agmeu
facto consulis agitnri, Sali.: agitatum, ut tri- perpetuum totius Italiae, Cic: agmen patricio-
buni inilituin creareutur, Liv. 5) agitare q.c. rum, mulierum puerorumque agmina,
Liv.:
nella mente, nello spirito =
esser in pensiero Liv.: Eumenidum agmina,
Verg.: agmina co-
per q.c., pensar sopra, meditare, considerare, mitum, Ov. b) di animali =
branco, frotta,
esaminare, e in rapporto a qualche scopo = muta (di cani), stormo (di pernici), mandru
aver in mente q.C, pensare, nnrare, tetidere a (di cervi), rapidum, di cani da caccia, Ov.:
q.c, meditare, in animo bellura, Liv.: rem in ìèrarum, Ov.: cervorum, Verg.: aligerum, di
mente, Cic: rem cura animo, Sali, fr.: rem cigni, Verg.
animo (animis), Cic: rem mente, Cic: rem 2) di e inan.: a) corrente, eorso d'acqua,
secum, Sali.: e senza l'aggiunta in animo e dulci fluit agmine flumen, scorre con placida
sim., res multum agitata, Cic: fugam, Verg.: corrente, Lucr. e Verg.: e di rovescio, diluvio
haec multos dies noctesque, Sali.: colVinfin., d'acqua, immensum caelo venit agmen aqua-
ut mente agitaret bellum renovare, Nep.: col rum, Verg. b) di atomi, Lucr. 1, 606. e) di
de e Vabl., de Ehodani transitu, Liv.: col- nuvole, Lucr. 6, 100. d) di colpo di remi,
Tace. pron. seg. da propns. relat., id plebes agmine remorura celeri, con rapido remare,
agitabat, quonam modo etc, Liv.: alla greca, Verg. Aen. 5, 21 1 e) delle spire del serpente,
.

col partic, Alexandrum interempturi se-


. . . extremae agmina caudae, Verg.: illi [dracones]
ditionibus agitastis, Justin. 14, 4, 12: assol., agmine certo Laocoonta petunt, s'avviano
ipse longe aliter animo agitabat, avea ben altri dritti contro Laocoonte, Verg. f) di quan-
pensieri, disegni nella sua mente. Sali. Jug. tità d'affari, Plin. ep.
11, 1. %) porre in moto, agitare, eccitttre, eser- II) come 1. 1. milit., schiera, cioè 1) astr.:
citare lo spirito, quibus (curis) agitatus et schiera, marcia di un esercito, colonna in marcia,
exercitatus animus, agitato, occupato, come in agmine. Sali.: citato agmine iter, Liv.: de
di cose che V animo fa scopo de' suoi sforzi, exercitu, de castris, de agminibus dicere, Cic:
Cic: geometria agitari aniraos et acuì ingenia, rudis agminum, delle marcie (poet. della =
Quint.: in cattivo senso, in tribunatu Grac- milizia), Hor. 2) concr.: a) esercito, colonna
ohum, assalire a parole, Cic 7) generic. in marcia, schiera in marcia, a) di soldati
(come ago), porre q.c. in movimento a) fe- = a piedi, phalanx, agmen magis quam acies,
steggiare, celebrare, condurre feste e solennità Liv.: agmen suorum,Liv.: agmine, in ischiera,
festive, Dionysia, Ter.: festos dies, Cic: cho- agmine ingredi, agmine ire ad Urbein, Liv.:
rOS, Verg. h] coìuUirre, aver a mano, fare, eser- agmine iustructo, in ischiera allestita, pronta
citare, agitare, trattare, imprendere on ener- ( alla marcia, Liv.: agmine facto, in ischiera
gia, azioni e condizioni di og ni genere, cercar serrata, Verg.: agmen pilatum, Verg.: o ju-
di condursi secondo esse, conservare, conside- stum, Tac, schiera che marcia compatta
rare, aver in mente, imperium, Sali.: justitiam, in fila, esercito ordinato a battaglia : agmen
Plin. ep.: mutas artes, Verg.: praecepta pa- confertum, esercito compatto, serrato, Sen.
rentis mei, Sali.: e così nel pass, agitari, esser ad Marc 16, 4 (cfr. sotto al n" d il passo
esercitato, ecc. = domiiuire, regnare, luctUS di Verg. gè. 3, 869 e segg.): agmen qua-
atque gaudia agitabantur, Sali.: dissensio cum dratum, l'esercito che marcia in ordine {così
jam inveterasset ac multos annos esset agi- da aver la fronte su ogni lato, e procedere
tata, Cic: ed assol. nel pass, impers., pau- in ordi'.ie di battaglia, col bagaglio nel cen-
corura arbitrio belli domique agitabatur, si tro, dimodoché tutto intero l'esercito for-
agiva, Sali, e] condurre, v^ivere, passare, sub mava quasi un parallelogramma, non eguale
103 a?na ago 104

dunque aà un bataillon carré); quindi spesso nomen), soprannome, agnomina bellica. Fior.
asinine quadrato, in ordine, in file serrate, 3, 8, 1.
in ordine di battaglia, « en ligne », p. es. a^noniìnatìo (adnòmlnàtto), Onis, f. (ad
incedere, ire, ingredi, Sali, e Curt.: munito e gnomino =nomino), come fig. retor. =
agniine, in {schiera coperta, Sali.: e contr. Tiapovofiaaioc, il metter insieme due vocaboli
agrnine incauto, ut inter pacatos, Liv.: agra, somiglianti per suono, ma affatto differenti
obliquum, che marcia obliquamente, di fianco, di signific, paronomasia (come lenones e leo-
Curt.: agni, primum, Vavanguardia, testa nes), Cornif. rhet. e Quint.
(dell'esercito in marcia), Caes.: medium, il agnosco (adgnosco), nòvi, nttum, ere, ri-
entro, Caes.: extremum o novissimum, retro- conoscer ', I) conoscere, riconoscere, distin-
guardia, Caes.: agmen ducere, comandare, guere nel suo vero essere, riconoscere per
q.c.
condurre una schiem, o un esercito, Cic: quello che è da segni, caratteristiche, a) ge-
agmen claudere, chiudere e coprire la schiera, neric: tura agnoscit animus illa reminiscendo,
Caes.: agmen cogere, chiudere Vesercito, ut Cic: jara agnosco Graecum, riconosco, cioè
nec duces simus nec agmen cogamus (fig.), mi rammento, Cic: cfr. unde illi versus ? non
affinchè non siamo né i primi né gli ultimi, enim agnosco, Cic: accipio agnoscoque deos
Cic. p) di cavalieri, agm. equitum, Liv.: agm. (gli dei = la mano degli dei), Verg.: col me-
equestre, Ov. b) schiera di navi, squadra, flotta, dium dei sensi, auribus notos ut possis agno-
naviuni agmen, Liv. 21, 27, 8 e altr. e) di scere cantus, Cic. poet.: inde (da ciò) agnosci
schiera di bagagli, omnium impedimentornni potest vis fortunae. Veli.: deuin ex operibus
agmen cogere, Hirt. b. G.: non minoro agniine ejus,Cic.: agnosco ex me, io sperimento in me
rerum captarum quam suo prae se acto, Liv. stesso, Cic: cum idem aspexit agnovitque in
d) trasl., di schiera, mandr a, stormo di animali, alio, Cic. b) un oggetto che si è già ricono-

che formano, per così dire, un esercito, con- sciuto conosciuto, riconoscere, raffigurare,
ferto agrnine cervi torpent mole nova, Verg. a) una pers.: quem ut agnovi etc.,Cic.: uornine
gè. 3, 369 e segg. {cfr. sopra aln" ». il passo audito, agnovere virum, Liv.: cultu regio agno-
di Sen. ad Marc. 16, 4): e pastu decedens sci, Curt. p) ogg. inan.: rem (di giudice), Cic:

agrnine magno corvorum exercitus, Yerg.: e parvam Trojam, Verg.: loca, Quint.: navis D.
di sogg. inan. personific., venti veiut agrnine Bruti, quae ex insigni facile agnosci poterat,
facto, qua data porta, ruunt, Verg.: sic ordi- Caes. 1 1) riconoscere come cosa vera, effettiva,
nandus est dies onini?, tamquam cogat agmen, esistente, valida, a.) una pers.: sortilegos, Cic:
sia l'ultimo {V. n" a), Sen. filium, quem ille natum non agnorat, eundem
agna, ae, f. (agnus), agneiia, vetula, Varr.: moriens suum dixerat, Nep.: necdum agno-
pnlla, Hor. verat eum, qui postea regnavit, Liv.: alla do-
.4gnalìa, Yum, n. pi. = Agonalia (V.), manda come chi? coli' a.cc.predicat.,a,\qxa
secondo Ov. fast. 1, 325. non ducem,Liv.: aliquem regem, alqra filium,
agnasscor (ad-gnascor), nàtus sum, nasci Curt.: al passivo, alla domanda come chi?
(ad e nascer), nascer vicino, nascer dopo, partic. col nomin. predio., at nunc si quis tanti habi-
come t. t. giurid., detto di figli che nascon tet, vix ut senator agnoscitur. Veli, p) ogg.
dopo, quindi che vengono al mondo sia du- inan. = riconoscere, confermare, confessare,
rante la vita del padre che dopo la sua morte, ammettere, constatare, concedere una COSa
avendo già il padre fatto testamento o avendo (contr. abnuere), agn. crimen, Cic: facti illius
adottato uno come figlio, Cic. de or. 1, 241 gloriam, Cic: deorum cognationem, Cic: alla
e Caecin. 72. domanda come che cosa? eolV &cc. pre-
a;:;nntTo (adgnàtio), ònis, f. (agna3cor),con- die., quod meum quodam modo agnosco, Cic:
dizione deyli agnati, consanguineità da parìe di dextros agnovit in alite divos, Phaedr.: col-
padre, agnazione, fondata sulV adozione Sulla Z'acc. e Z'infin., et ego ipse me non esse ver-
generazione da parte di pers. di sesso masco- borum admodum inopem agnosco Cic. ,

lino appartenenti alla famiglia, Cic. ed a. Agnosse, sincop. =
agnovisse, Ov.: agnòtu-
a;;naiu!* fadgnàtus), a, uni, I) partic. di ras = agniturus. Sali. fr.
agnascor CV), II) sost. agnatus, i. m., , agnu««, i, m. (dcjivós), agnello, Cic. ed a.
\) figlio nato dopo, 9Ìoè che vicne al mindo ago, ègi, actum, ere (àyo)), mettere in
quand già (per parentel i, adozione o testa-
I moto, cioè spingere innanzi q.c, IJpropr.,
^tomento) si trova nella famiglia un legit- nello spazio =
far muovere, far andare in-
timo erede; al pìur. in Tao. Germ. 19 e hist. nanzi, guidando, conducendo, 1) in gen. =
•5, 5. B colui che è parente da parte di padre, far andare innanzi, condurre, guidare, a) ani-
per nascita o per adozione, agnato, spesso mali, detto di guardiano, pastore, ecc., mer-
{partic. al plur.J in Cic. ed a. cede caballum, Hor.: capellas protenus, Verg.:
a^ncllu>t, i. m. (dimin. di agnus), agnel- bovem Romam,Liv.: bovesad flum ina, Verg.:
lino, come termine vezzeggiativo, nei Comici. pecora per calles, Curt.: celso Nysae de vertice
a^nlnus, a, um (agnus), appartenente ad tigres, Verg.: capellas potam, Y&rg.-.poeticam.
<igneiio, di agnello,
pes, Plin.: sost., agnina, coZrinfin., orane cum Proteus pecus egit altos
ae, f. carne d'agnello, Plaut. e Hor.
(se. caro), visere montes, Hor. P) persone, come condot-
a^nllTo, ònis, f. (agnoscoj, il riconoscere, tiero, guida, ecc., copula vinctum ante se
cognizione, conoscenza, animi, Cic: litterarum, Thyum, Nep.: alqm virgis in urbem, Liv.:
Timparare a conoscere le l., Quint. alqin ad mortem, Tac: quindi anche [come
agnitftr, òris, m. (agnosco), conoscitore, àys'.v) =r portare, condurre seco, multis mi-
Quint. 12, 8, 13. libus actis armatorura ex ea regione, Liv.:
agnóiuen, mTnis, n. (ad e gnomen = come t. t. milit., agmen agere, metter in mo-
-

105 ago ago 106

vimento in scJiiera =
porsi in cammino con portar via [ferre] e condur via [agere], la
efìsa,farla marciare, Liv.: comun. al pas- proprietà viva e morta; ora detto dei proprie-
sivo, agmen agitur, la schiera (l'esercito) si tarii (quindi in senso non ostile), res, quae
mette in movimento, in cammino; marcia, ferri agique possunt, beni mobili, Liv.: ora di
con avv., come citius, raptim e sim., Liv.: nemici, saccheggiar e, metter a ferro e a fuoco,
e nel linguaggio famigliare, ^^em se, spin- portar via, ferre cuncta atque agere, Liv.:
gersi^ € andare, venire », quo liinc te a^is? ferre agere plcbeni plebisque res, Liv. d) con-
Ter.: ecce gubernator sese Palinurus agebat, durre con un dato sforzo materiale (sbat-
Verg. y) «pi'H/^''* = guidare, eontha-re, diri- tendo, spingendo, colpendo, curvando) verso
gere cavalli sotto un carro, un cocchio; un qualche luogo, partic. in modo che stia ferino,
cocchio, un carro, una barca, un veicolo in entri dentro, sublicae oblique agebantur, .si
genere, jumenta ovv. cnrrnm, guidare le be- piantnvatio, Cao>\: pinus ab alto ad torrani,
stie il carro, esser cocchiere, Liv. e Curt.: curvare, Ov.: fundam circum caput, girare,
per patris corpus carpentnm, Liv.: navim, vibrare,Werg.: basta alci per armos acta, Ilor.:
Hor.: in litus naves, sul lido, Liv. S) ge- quindi in crucem agere, crocifìggere, Cic. e)
neric, metter in movimento, spingere, muo- condurre, in direzione non interrotta, a) di-
vere, far andare c. inan., detto di pers., agons sporre nello spazio, tirare,condurre, parieteiii,
Carmine quercus (di Orfeo), Verg.: vocem, Cic: aggerem, cuniculos, Caes.: cuniculos ad
Cic: trasl. di e. inan., longeque (mare) agit aerarium, Cic: cloacam maximam sub terram,
fluctus ,Curt. :duplex ngitur per lumbos Liv.: molem mari {^entro il marej, Curt.: cos'i
spira, passa attraverso i lombi, Verg.: agen- partic. come t. t. di agrimensura, limitem
te» frigora venti, che conducono, portano, agere, segnare il confine, Tac: e poet, latnm
Verg.: corpora agunt contagia late, spar- per agmen limitem agit ferro, si apre la via
gono, diffondono, Ov. s) come t. t. milit., attraverso, Verg.: e fig., idem limes agendns
porre in movimento, mandar innunzi, avvicinare erit, cioè si dovrà usare il medesimo mezzo,
le macchine da assedio ad un luogo, vineas Ov. p) di piante =
mettere vcrso l'interno
turresque ad oppidum, Caes. testudinean,
: (del terrenoj o verso l'esterno, radices, Varr.:
Sali. e fig., vera gloria radices agit atque propa-
2) partici a) spingere a moto piìi veloce gatur, Cic: e cos'i gemmas, folla, florem, fron-
(partic. contro volontà, con violenza), cac- dam, Scriptt. r. r. e Plin.: ossa robur agunt,
ciare innanzi, spingere, animali e pers., eqno
a.) le ossa diventano di legno duro, Ov.: actae
temere acto, spinto il suo cavallo cdVimpaz- ad sidera pinus, cresciuti in altezza, giunti,
saia, Liv.: proverb., agas asellum, puoi ben Verg. y) generic. fare, far comparire, cuin
:

frustar l'asino fma esso tuttavia non impa- spumas ageret in ore, colla schiuma alla
rerà a correr veloce) =
tu sei e resti quello bocca, Cic: rimas, fendersi, spaccarsi, scre-
di prima, Cic. de or. 2, 258 qua impetas
: polarsi (di legna, alberi, del terreno, ecc.J,
egit equos, dove la smania, la furia sjìinse i Cic
cavalli, Ov.: quàquemque metus
agebat, dif- II) A) in gen.: a) tnettere in moto at-
trasl.:
fugerunt. Curt.: quindi al passivo, agi = tivo, far andar innanzi, condurre, guidare,
esser cacciato innanzi, sospinto, trascinato, con- poruire, animus cuncta agit atque habet,
dotto; correre, muoversi con impeto, volare, Sali.: e cos'i alqm transvorsum agere, portar
turba fugentiura actus, Liv.: quo multitudo via quale, quasi prendendolo a traverso,
omnis agebatur, Liv.: agi per auras, Verg. trasportare. Sali. per reges actura genus
:

P) di cose, membris agit atra venena, mandar omnes Latinos. che passò per tutti i re latini,
fuori, schizzare, stillare,Yerg.: e partic. ani- Hor.: e Tros Tyriusque mihi nullo discrimine
mam agere. mandar fuori lo spirito vitale =a ageÌMT, saranno trattati, Yerg.-.alla domanda
essere agli estremi, render l'ultimo spirito, dove? a che? in che? colVìn ovv. ad e
l'ultimo respiro. Cael. in Cic, Liv. ed a.: Tace, a) condurre, trasportare, portare in una
nel bisticcio, eodem tempore et gestum et data condiz., alqm in furorem, Quint. si :

animam agere, cavar fuori, Cic. b) cac- quis ad illa te agat, Hor. P) condurre, spin-
ciare innanzi, molestando, cacciando, per- gere, determinare, risolvere ad una
induri-e,
seguitaìido o porre in movimento, a) animali risoluzione, ad un'impresa, poetiiata dulcia
e pers. =
far andare innanzi a sé, cacciare, dar sunto et quocumque volent, auimnm auditoris
la caccia, perseguitare, cervos (di CanÌJ,Yerg.: agunto, Hor.: alqm confestim ad certameu,
apro.s, Verg.: per juga longa canes, Ov.: glebis Liv.: Latinos falsis criminibus in arma, Liv.:
aut saxis aut fustibus alqm de fundo praeci- alqm in fi*tiadem, Verg.: poet. coll'ìnhTì., de-
pitera, Cic: praecipites Pompejanos, Caes.: sertas quaerere terras auguriis agimur divùrn,
alqm in exsilium, Liv.: Orco (all'Orco), Hor.: Verg. b) porre in movimento disordinato,
fugientes hostes ad naves, Justin. P) cose, dar la caccia, perseyuitare, tormentare, angu-
acta borea pinus, spinto, cacciato cpia e là, stiare, tribolare, agnnt eumpiaecipitem poenae
sbattuto, Ov. e) (come àysiv), portar via, con- civium Eomanorum, Cic: acerba fata Eomanos
dur via, trasportare da qualche luogo, partic. agunt, Hor.: agentiaverba. paro/e che condu-
come bottino, inde actae boves. Liv.: quindi cono alla disperazione, Hor. e) porre in mo-
portar via rubando, rubare, redigunt actas in vimento furioso, eccitare, agitare, ubi (multi
sua rura bove«, Ov.: e cos'i praedam o praedas tudo) aut studio agitur aut ira, Curt. d) far
(pecoris et mancipiorum) agere, portar via, ondeggiare dallo stato d'equilibrio, smuovere,
come preda, bestiame e schiavi, e generic, perpetua naturalis bonitas, quae nullis ca>ibu3
predare, far bottino, Sali, e Liv.: quindipar- neque agitur ncque minuitnr.Xep. Q)porrc in
.tic, ferre et agere [come cf éps-.v -/.ai ays-.v) = movimento nel senso di € porre in azione*,
. :

ago ago 108


107

eccitare, injìainmare, ntautenei-f. in azione, in va male, bene, per quale, Cic: e sempl. prae-

discus a^it, Hor. sat. 2, clare agitur etc, Cic.


si
eneicisio, seu te
13. f) rifl., agere fassol.J ovv. agere se, Quindi a) aliquid agere, fare q.c, operare,
2,
a) agere fossol.) — andar vagando in qual- essere attivo, in contrapp. aU'ozio, alla quiete,

che luogo, condursi, tratt^?nersi, trovarsi, stare, alla tranquilla riflessione, aliquid agentes
essere, apud priuios, Sali.: luultuin et fami- imagines [contr. mutae, vagae), Cornif. rhet.:
liariter cuiu alqo, trattare, Sali.: circa muros e senza aliquid, p. es. qnoifche essi) egerunt
et in stationil)us solute ac neglegenter, Liv.:
(hanno fattoj quod reliquerunt, Cic: aliud
. .

quindi abitare, dimorare in qualche ÌUOgO, agenditempus, aliud quiescendi, Cic: auden-
Africa, quae procul a mari incultius agebat, dum atque agendum, non consultaudum in
Sali. P) con se ed assoL, condursi in questo
tanto malo esse, Liv.: e il contrapp. nihil
quel modo, coutportarsi , mostrarsi, tanta agere, »»o»j far nulla, essere inoperoso, nuniquaui
mobilitate Nuniidae sese aguut, Sali.: negle- se plus agere, quam cum nihil ageret, Cic. b)
eseguire, effettuare, fare,in dato modo e grado,
genter se et avare agentes, Eutr.: e {senza se)
feroces prò victoribus agere, comportarsi fie- non nihil egisti hoc loco, Cic: niliil agis. Ter.:

ramente da vincitori. Sali. nihil agis, dolor, Cic: quindi potere, decider:-.,
stato, una con- influire, in dato ìHodo e grado, inultum agit
B) condut^c un'attività, uno
dizione, 1) di tempo, quasi « far venire ed sexus, aetas, condicio, Quint. e) eseguire con

andar via », quintae tempora lucis, Ov.: ver zelo q.c, a) attendere a q.C, hoc age, hoc
inagnus agebat orbis, era primavera, Verg.: agite, bada, badate, attento(i), Comici ed a.:

quindi a) con annus ed %in numero ordinale hocine agis an non ? vi attendi o no ? Ter.:
= essere in un anno ( = averlo raggiunto, ma id ago sedulo, ci penso seriamente, vi at-
tenda) seriamente, Ter.: nisi id agat et adsit,
non ancora oltrepassato), avene questa o quel-
l'età, quartini) aununi ago et octogesiniura, se di ciò non si cura, Cic; e il coìitrapp.
Cic: sextum et octogesiinum annuni agens, alias resagere, Ter. e Cic, ovv. aliud agere,
di S6 anni, Liv.: e (di una data sezione del Cic, occuparsi di cose estranee, aver la
tempo), nel passivo agi, volgersi, correre, e mente occtipata di pensieri estranei, cioè
nel perf. ^ esser trascoì-so, passato, essere essere disattento, negligente, distratto. P) oc-
cti parsi di q^c, pensare a g.c, mirare a qual-
alla fine, mcnsis agitur hic jam septimus.Ter.:
ut tunc principium anni agebatiir, s'era al che scapo, a qualche fine; meditare, incari-
principio dell'anno, Liv. P) passare, vivere, carsi di alcunché, occuparsi in ispecial guisa
condurre UH tempo (la vita, gli anni, una di q.c., far di tutto, nescio quid mens raea
jìarte di tempo), aetatem procul a re publica, maj US agit, Ov. quid agaut, quid cogitent, Cic.
:

Sali.: aetatem inlitteris, Cic.:vitam ruri,Liv.: id si egisseut, Cic. : in omni vita nihil aliud
tolerabilem seuectutem, Cic: pleraque tem- egi, mi proposi sempre come unico scopo, Cic:
pora in venando, Sali.; hiemem sub tectis de intranda Britanuia, Tac: e partic, id agere
suis, Liv.: ibi liiberna, Liv.: noctem metu, {raro hoc agere ovv. sempl. agere), ut ovv.
Curt.: totani eam noctem cum magno animi ne, ecc., agire o pensare con uno scopo,
metu perpetuis vigiliis, Liv.: quindi assai. = prendersi partic pensiero allo scopo di, o di
vivere, esistere, essere al mondo, homines, qui non ; occuparsi, pensare a q.c, mirare a q.c,
tura agebant, Tac: siue certis legibus agere, aver intenzione di, ecc., far di tutto per, ecc.,
Liv.: incerta pace agere, Liv. non enim id agit ut insidietur et ob^ervet, sed
2) condurre un'azione o condizione, agire, jam favet, Cic: cortiorem eum fecit id agi ut
riguardo a q.C, curarsi di compiere, con- pons dissolveretur, Nep.: qui agit, ut prior sit,
durre a ternune, fare, curare, CUm SCribas et Quint.: itaque neque tu multum interfuisti
aliquid agas eorum, quorum consuesti,Luccej. rebus gerendis, et ego id semper egi, ne inte-
in Cic: quod agendura aut faciendum sìt, ressem, Cic: tu, dura tua navis in alto est,
id non recusem, Cic: agerent facerentque, ut hoc age fguarda) ut mutata retrorsum te
e re publica ducerent, Liv.: multa agendo nihil ferat aura, Hor.
agere, Phaedr.: jucundi acti labores, Cic: nel 3) agire, esporre fcol gestO, eccj (V. actio
linguaggio famigliare, quid agis? che fai? n" II), a) di oratore, esporre, recitare, de-
come va'ì Cic. ed a.: quid agitur? die si fa ? clamare, haec ille egit, Cic: quae sic ab ilio
come va ? Comici : parim. nelle domande de- acta esse constabat, oculis, voce, gestu, ut etc,
privanti da dubbio, imbarazzo, paura e sim., Cic: assai., agere cum dignitate ac veaustate,
quid faciam? quid agam? die (devo) fare? che Cic b) di attore drammatica, a) declamare,
farò? Comici: quid ages? Ter.: e nell'inter- una monodia, un verso, ecc., accom-
espoì-rc
rog. indir., ncque satis centurionibus consta- pagnando la recitaz. colla dovuta mimica,
bat, quid agerent, Caes.: e la formala age, age, canticum aliquanto magis vigente motu, Liv.:
ut lubet. Ter.: assai., se non interfuisse, sed hunc versuui eo gestu, Cic: e così fabulam
egisse (dice di esserci entrato fcome testi- (comoediam, tragoediam), recitare una parte.
monio]) dicit, Cic: industria in agendo, ce- Comici e Cic. primas partes, la parte ili
:

leritas in conficiendo, Cic: vigilando, agendo, protagonista, la prima


parte, Ter. : e cos'i
bene consulcndo prospere omnia cedunt. Sali.: P) agere alqm (scr-
(fìg.) priores partes, Cic.
partic. coti avv., procedere, oi>erare, agire in vum, lenonem, Ballionem e sim.), rappresen-
qualche maniera, male, Cic: modice. Cic: tare, il personaggio, la parte di, ecc. (sulla
leuius, Sali.: facile justeque, Tac: quindi male, scena). Ter. e Cic: e partic trasl., sostenere
bene, praeclare agere cum alqo, agire, trattare una parte nella vita, comportarsi da, conte-
male, bene, motto bene con qualc, Plaut. e Cic: nersi (seriamente ad ipocritamente) e sim.,
e cos'i al passivo, male, bene agitur cum alqo, nobilem, Cael. in Cic: rainistrum imperatoris,
109 ago ago 110

Tac. e) esprimerli, rendere ringraziamenti in senatu de alqo oyy. de alqa re, Cic; agitur
e lodi a voce o per iscritto, alci gratias cum populo de alqo,
in curia de alqa re, Suet.:
ovv. (in tono solenne, di preghiera e sim.J davanti al popolo (con una proposta formale),
grates, Cic: diis laudes gratesque, Liv.; cfr. Cic: ut ante, quaui rogatio lata esset, nulla
gratia. res ageretur, Cic: de provinciis, de pace, de
4) condurre, appreature UU apparecchio, UH condicionibus, Cic: niliil oninino actura esse
apparato, uno stutu, una. condiz., a) featey- de nobis, Cic: ed agi per .senatum, per po^
giare, solennizsare, celebrare una festa, riti fe- puluni, venir concluso, trattato dal S., dal
stivi in geniere, festos dies aiiniversarios, Cic: popolo, Cic: così pure multitudinis arbitrio
Idus, Hor.: dieni festum Dianae per triduum, res maximas agi, Cic. P) agere causam alcjs,
Liv.; clioros, dirigere, Trop.: tiiuinpliuiu de sostenerne parti, essere del suo partito, Cic.
le
alqo.Cic. h] di condizioni d'ogni specie, a.) di e) come 1. 1. giurid., discutere q.c. davanti ai
quiete, utantenere , usuercare q.C, pemintere, tribunali, cos'i in nome proprio che d'altri,
perdurare in q.c, fr.: otia, Ov.:
paceiii, Sali, come difensore od accusatore: a) come di-
alta sileutia, Ov. di azione, aa) generic.
P) fensore, agore causam ovv. rem, condurre,
:;= tnantettere proLwetlere , imprendere t con-
,
trattare, discutere zm processo, difendere una
durre, eseguire (partic. come circonlocuzione causa, causas amicorum tractare atque agere,
per esprimere fazione espressa dal sostantivo CÌjC.: causam centra alqm apud consulem, Cic:
congiunto col verbo), vigilias ad aedes sa- cum pro.xiiiie res agentur, quando sarà il
cras, Cic, ovv. in portu, Liv.: stationem, V. giorìio d'udienza, Plin. ep.: assol., agere =
statio joca atque seria curn huraillimis, Sali.:
: condurre un processo, discutere un pr., partic.
sua vota, manifestare i propri desideri, Ov.: come oratore, proctiratore, avvocato, difensoi'e,
cfr. arbitri uni e cura. '^^} di azione direttiva, hospes in agendo, estraneo alle cose giudi-
nella vita pubblica, tenere ^= disporre, pre- ziarie, profano, Cic princeps in agendo,
:

parare, ordinare, condurre^ eseguire, dirigere, oratore, Cic: ad ovv. apud alqm (judicem),
senatum, Cic: censum, Liv.: forum ovv. con- Cic: prò se, Plin. ep.: nihil cum Verro de co-
ventum (giorno d'udienza, d'abboccamento), tidianis criminibus, muovere, far lite a V.,
Cic. e Caes.: regnum, Liv.: honorem, coprire, Cic. P) di accusatore o di parte che vuol far
Liv.: e di rendite, entrate, amministrare, est- valere i suoi diritti, intentare una lite, ttna
gei-e, Judaicum fiscum a«erbissime, Suet.: j)ar- cmisa, un processo, con e senza (ex) jure, lege
tic. agore belluni, condurre una guerra (se- (fondandosi sid diritto, su di una legge),
condo il piano (ma Sauini-
stabilito). Sali, far valere i propri diritti, prendere le vie legali,
tiura bella, qaae continua per quartum jam muovere un'accusa, accusare, processare, liti-
volumen... agimus, delle quali ci occupiamo gare (davanti ai tribunali), quid at^as mecum
[come scrittori], Liv.): anche levibus proeliis ex jure civili et praetorio, non habes, Cic:
cum Gallis actis, combattute, Lir. e) nel agere ex syngrapha, Cic: ag. sumrao jure, col
linguaggio dei sacrifizi --= fare, cioè colpire pili rigoroso diritto, Cic: ag. lege in heredi-
la vittima col martello e poscia ucciderla tatem, Cic: de eadem re pluribus legibus ag.,
del tutto; nel qual caso quando il mini- accusare ripetutamente, Suet. e senza lege
stro dei sacrifizi (jìo^a,) domandava: agone? e sim., grave (crimen est) me agente, te acca-
faccio? (colpisco?) Ov.; e il Sacerdote rispon- sante nuUum, Cic: cum alqo agere de alqa
deva : age ovv. hoc age, fa, colpisci, Suet. re, Cic: trasI.,agerenttecumlegePythagorei,
e San. ti accuserebbero, ti citerebbero in giudizio,

5) condurre ima trattazione su q.c, a) Cic; partici aa) agere col genit. della colpa
generic, trattare di q.c. con quale, parlare, = accusare, muover lite, accusa ad ale, per ecc,
intrattenersi, conferire, abboccarsi, patteggiare ; con e senza cum alqo (contro alcuno), furti,
insistere presso qualc. con preghiere, esorta- Cic: injuriarum, Cic ciZ a.: injuriarum cum
zioni; pregare, sollecitare, spingere, esoi'tare, alqo, Quint. pP; alqm roum agore, far com-
avanzar proposizioni., pretese, offerte, e sim., ut parire qualc. come accusato davanti ai tribu-
agerem cum Leccejo de vestra vetere gratia nali, citare, presentare accusa COlltrO di alcUllO
reconcilianda, Cic: quod mecura per litteras davanti ai tribunali, denunciare, Liv. ed a.:
agis (tratti per iscritto), mallem coram egis- trasl. = accusare, calunniare, infamare, in
ses fne avessi trattato a voce), Cic: utrura genere, Ov. e Curt.: e spesso culpae, criminis
per procuratorem ageres, an per te ipsum, reus ovv. rea agor, Prop. ed Ov. yj agitur de
Cic: egit cum Ciraone, ut, ecc., fece a Cimane re ovv. res, dell'oggetto dell'accusa, si tratta
la proposta Nep.: egit mecum ac-
di, ecc., di, l'accusa versa su, si discute intorno a, OVV.
curate multis verbis, ut, etc, Cic: agere varie, per ecc.,qua de re agitur ovv. quae res agi-
rogando alterni.s suadendoque coepit, ut, etc, tur, il punto della quistione, Cic: non ca-
insistere in tutte le maniere, ora pregando, pitis ei res agitur, sed pecuniae. Ter.: agun-
ora persuadendo, ecc., Liv.: is ita cum Cae- tur injuriae sociorum, Cic: agitur, liberine
sare egit [espresse): si pacem faceret, ecc., vivamus, an mortem obeamus, Cic: trasl. e
Caes.: quae (patria) sic agit (si fa inten- pregn., si tratta di q.c. = è in pericolo, è in
dere), Cic: assol. =
farsi negoziatore, agente; rischio, va a rischio, corre rischio q.C, nOD
trattare,agente Servilià Cic. ilio aactore , : agitur de vectigalibus, neque de sociorum in-
atque agente, Caes.: agendi viam non video, juriis, Sali.: in quo (bello) agitur populi Ro-
Cic mani gloria, agitur salus sociorum atque ami-
b) come t. t. di atti pubbl.: a) presentare corum, Cic: cura fama ejus ageretur, Liv.: net
q.c.davanti al popolo od al Senato, trattare, perf., acta res est ovv. comun. actum tst,
condurre a conclusione, concludere, discuterCf propr. la trattazione-è fatta, è conchiusa =
Ili agon 112

è finita, è fatta, acta res est, perii, Ter.: si proro- imperiale, destinato alla revisione in cose
gatur, actuiii est, Ciò.: e così pure actum est civili e militari, Aur. Vict. Caes. 39, 44.
de, ecc., i limta, è spacciata, per ale. o per q.c„ Partic. perf. pass. sost. acta, òrura, n.^
è fatta, per qunlc. o q.c., è perduUt, per quale. I) azioni, gesta, fatti, atti, opere, COnie testi-
o q.c., ile ine. Ter.: de Servio, de imperio, Liv.: monianze parlanti delV attività di quale,
quod scribis èYyripa.[ia., aetum de isto est, {contr. facta, ciò che avviene per mezzo di,
Cic: e così coineprov., rem actam ovv. sempì. per opera di quale, in genere; res, ovv. res
aotuiii agere,fare cosa già fatta =
affaticarsi gestae, gesta, imprese, partic. di guerra), belli
tucano, coH parole fatti, intorno a ciò che domique acta, Ov., acta Herculis, Quint.: nunc
non si può più cambiare, rem aotam lio- quàcunique nos commovimus, ad Caesarisnon
dierno die agi (si tratterà di cosa già fatta) mode acta, veruni etiara cogitata revocamur,
et frustra habiturum orationem, qui, ecc., Cic II) atti pubblici, in Senato, nei Co-
Liv.: Ph., actum, aiunt, ne agas (lascia stare mizi, ecc., quindi leggi, editti dei magistrati
quello che non puoi cambiare). D. non agam ? e più tardi degV Imperatori. Questi acta ve-
(io lasciar stare ?) Ter.: e cosi sed acta ne nivano presentati al Senato per essere esa-
agamus, ma non parliamo di ciò, che non minati, sanzionati o respinti; quindi acta
può mutarsi, Cic. alcjs servare, Cic: confirmare. Veli, e Suet.,
Imperat. ajst', tiìi^Tte, quasi interiezione tueri, Suet.: e ?7 conimrzo, acta alcjs dissol-
per invitare, animare {quindi anche age, vere, rescindere, Cic. e Suet.: in acta principis
parlando a più), orsii, succia, animo fspesso jurare, giurare di volersi attenere in tutto ai
rinforz. da da dum
altre particelle), partic. decreti (attij delVimperatore, Tac ann. 1,
e sis, quinii le forme agedum, agitedum, age- 72: partic. gli aiti registrati ; catalogo, re-
sis, J) in esortazioni stringenti, via, presto, gistro, protocollo di questi acta del Senato e
succia, generic: age fiat, Ter.: agitedum,
a) del papolo : a) del Senato, atti ufficiali, acta
ite Liv.: age nuuc refer animum, sis,
mecum, senatus, Suet.: acta patrum, Tac. b) del pO'
ad veritatem, Cic: en ovv. hcia age rumpe polo, chiamati Sicta, diurna ovv. sempl. diurna
raoras, Verg.: age colla V pers. plur. del populi Eom. ovv. sempl. diurna (Tac. e
verbo, age age nunc jam experiamur, Ter.: Suet.), acta publica (Taci, diurna Urbi»
e colta 2' pars. plur.,mittite agedum legatos, acta (Tac), acta urbana (Cic. e Plin. ep.),
Liv. b) in passaggi, nel discorso, per far no- rerum urbanarum acta (Cic) e sempl. acta
tare con attenzione speciale ciò che segue (Cic), ci-onaca giornaliera, specie dì giornale,
(spesso con nunc, vero, porro), age nunc piibblicato a cura dello Stato, che dava
iter... comparate, Cic: age vero considerate, notìzie tutti i giorni sopra cose politiclie
Cic: age porro, tu cur... imperasti? e ^oz, e private e veniva posto in mostra in
Cic. e) apostrofando vivacemente, quasi come luoghi pubblici, perchè fosse letto dal popolo,
die, orsù, dimmi, ehi, olà, age SCis quid lo- talia dìurnis Urbis actis mandare, scrivere
quar ? Ter. IIJ per troncare un discorso e nel giornale, Tac: beneficia in acta noa
passare ad altro: a) come segno di disap- raitlo, non strombazzo ai quattro venti,
provazione del già detto, come il nostro: Sen.: sic in fastos actaque publica relatura est,
va.' lascia stare, ah! age novi tuurn animum ; Suet.: habebam acta urbana usque ad Nonas
va, che ti conoS'-.o, ah! ti conosco troppo Martias (quando era in Cilicia), Cic.
bene! Ter.: sicine agis, Parmeno? age, come a^òn, ònis, acc. sing. òna, acc.plur. ònas,
puoi parlare così? via! Ter.: age, inepte, m. (àytóv), agone, combattimento, nei giuocht
ah ! baie! Ter.: age hoc malum milii commune solenni, portato dalla Grecia, in Roma, par-
est cum omnibus, pur troppo, Cic. b) come
tic, da Nerone in poi; lai. puro certamen,
segno di assenso, però col desiderio di pas- comun. gymnicus (yuiivixós), per esercizi gin-
sar ad altro, sia, va bene, bene, sta bene, sia
nastici e di destrezza corporale, equester
pur così, age sit ita factum, quae causa cur
(IjiTtixó;), nella corsa dei cavalli, ecc., mu-
Komam properaret? Cic: Da. quiescas. Si. sicus (|iouat,xcc), nelle arti predilette alle 3Iuse
age igitvir, ubi nunc est ipsus, Ter.: e d'impa-
(cioè suonare il flauto e la cetra, cantare e
zienza, age age jam ducat. Ter.: quindi age
poetare), Plin. ep.: trasl., nunc demum agon
sane, bene, benissimo, molto bene, sta bene, ne
sono (Siam) lieto (i), age sane, inquam, Cic: age
est (vùv Y^P ioTiv àycuv) =
ora finalmente
deve sorgere una lotta, ora è tempo di pro-
sane, omnes, Liv. e) come segno di assenso
varsi, Suet.
apparente o forzato, quando non si può ri-
ì'um ed òrum, festa (romana}
Jk;s;r>iisìlìa,
spondere ne SI, ne no e si pasm, sopra alla
istituitada Ntima Pompilio e che si cele-
rispjosta assoluta con uno sta bene, va bene,
brava al 9 Gennaio, al 20 Maggio e al 10
age, veniam, Ter.: age, age, exponamus adu-
le-jcenti, Cic. d) quasi come fac, nel supporre
Dicembre in onore di Giano (come Janus
Agonius, protettore dei lavori e degli affari).
un dato caso, posto che, age vero laudo ali-
quem num offendo? Caecin. in Cic: XKirtic.
;
— Deriv.: Agonali*», q, che appartiene,
con si, age si paruerit etc, Cic. che si riferisce alle dette feste.
Part. pres. apcn*, entis,
I) agg., parlante, A$;onìa, òrum, n., &) vittime pel sacrifizio,
espressivo, vivace, solo nel contesto del dis- Ov. fast. 1, 3.31. b) =
Agonalia (V.), Ov.
corso, come imagines agentes, acres, insigni- fast. 5, 721.
tae, Cic: acer orator, incensus et agens, che Asrasaiilìnus, a, ura = Acragantinus,
ha un esposizione viva, Cic II) sost.: 1) = V. Agrigentum.
actor, attore, Quint. ed a. 2) agens ovv. agens a;;rarius, a, um (ager) che ai riferisce ai
rerum [COmun. al plur.) agente O commissario campi, alle campagne; campagnuolo, agrario.
113 agrestis Agyrìum 114

I) in gen.: parcntes, che vivoìio in campagna, ! tinim, a, um, agrigentino, pliir. sost., Agri-
Aur. Vict. JI) partic. come t. t., agrario, gentini, òrum, m., gli abitanti di Agrigento,
che riguarda il terreno pubblico, partlC, lu agrigentini, Cic: 6 (da Acragas) Acrìigan-
sua occupazione (possesso) e ripartizione, lex, iTnus, a, um ('AxpaYavxìvog), di Acraga,
proposta di legete che riguarda la riparti- Acriiyantinot
zime dei campi, Cic. ed a.: largitio, larga agripnia, ae, m. (ager e peto), che aspira
distribuzione di terre, Cic: facultas, il po- a posseder campi, che va in cerca di possessi
tere, la facoltà di fare una ripartizione agricoli, cacciatore di terre (quindi fautore
agraria, Cic: triumvir, che presiede alla ri- della legge agraria),Cic ad Att. 1.5, 29, 3 e IG,
partizi ne, ecc., Liv. seditiones, tumulti
: 1, 2: in senso buono (pel greco xXv)poùyo?;)
collo scopo di provocare una distribu- = colono, Cic. de nat. deor. 1, 72.
zione, ecc.. Liv.: huic toti agrariae rationi .4gi*i|t|>a, ae, m., Agrippa, nome di una
adversari (esser contrario al progetto, ecc.), famiglia romana, i cui membri più celebri
Cic: agrariam rem tentare, tentare di pro- furono : I) Agrippa Menenius, celebre per la
muovere una distribuzione, ripartiz., ecc., sua favola del ventre e delle membra. II)
Cic: sost., a) agraria, ae, f. =
lex agraria M. Vipsanius Agrippa, nato nel 63 a. C. (6'Jt
(V. sopra), Cic. ad Att. 1, 18, 6. b) agrarii, di B.J. morto nel 12 av. 0. (742 di K.), Va-
òrum, m. =
alcuni, che mediante le leggi mico intimo di Augusto fin dalla gioventù,
agrarie speravano di venir in possesso di marito di Pomponia, figlia di Attico, poscia
terre ; fautori delle leggi e ripartizioni agra- di Marcella, figlia d'una sorella di Augusto,
rie. Cic e Liv. indi di Giulia, figlia di Augusto; fu grande
n^rc^ilis, agg. col compar. e (negli
e, generale e uomo di Stato. Ili) Agrippa Po-
scritt. Seriori) col superi, (ager), che si trova sturaus, figliopostumo del precedente, man-
nei campi, nella campar/na, I) agreste, ville- dato in per raggiri di Livia, da suo
esilio,
reccio, .selvatico, \)propr.: palmae, Cic: poma, nonno Augusto (che prima lo acca adottato),
Verg. 2) trasl.: a) liero, rude, rozzo, ferino, nell'isola di Planasia; assassinato appena
in-utale, all'aspetto, vultus, Ov.: figura, Prop.
Tiberio saVt al trono.
b) selvatico, moralmente, rozzo, crudele, senza
.4grìp|>cna, ae, f.. Agrippina, nome di
cuore, domiuus, Cic: animus agrestis ac du-
donna appart. alla famiglia Agrippa; con
rus, Cic: quae barbaria India vastior aut agre-
questo nome sono note: I) le figlie di M. Yi-
stior, Cic. II) che si riferisce alla campagna
psanio Agrippa; a)da Pomponia(V. Àgrippa,
= die vive in campagna, che riguarda l'agricol-
n° II): moglie di Tiberio, b) da Giulia:
tura, paesano, villano, agreste, campestre (cOìltr.
la casta e fedele consorte di Germanico, ma-
urbauus), 1) 2>''Oi>»'.-'bospitium, Cic: vestitus,
dre di Caligola, esiliata dopo la morte del
Nep.: vita, Liv.: Numidae, che si occupano
marito, nell'isola Pandataria (30 d. C),
deir agricoltura. Sali.: quindi homo agrestis
dove morì di fame (33 d. C). IIJ nipote di
ovv. sostant. sempl. agrestis, is, m., paesano,
M. Vipsanio Agrippiu, figlia di Germanico
villano, uomo di campagna, ecc., Cic, Hor.
e di Agrippina (n" I, bj, moglie di Gneo
ed a. 2j trasl., rustico, in contrapp. a gentile, Domizio Enobarbo (da cui ebbe L. Domizio,
fine, educato = rozzo, non educato, zotico, in-
che fu poi l'Imperatore Nerone); poi di
colto,ruvido (dunque sempre in cattivo senso,
Crispo Passieno, infine di sxio zio l'Impera-
mentre rusticus comtiìi. =
semplice, goffo),
tore Claudio; è distinta dalla sua nobile ma-
genus hominum, Cic: rustica vox et agrestis,
dre comun. coli' appellativo di «iunior e».
Cic: vita baec rustica, quara tu agrestem vo-
Fu da lei promosso l'invio di una colonia
cas, Cic: quindi agrestiores Musae, le Muse
alla borgata degli Ubii (oppidum Ubiorum ),
più rozze, cioè le discipline pratiche, come la
sua patria, nel 50 d. C: quindi C'olonla
giurisprudenza, ecc. (in contrapp. alla filo-
— AgrippTiiensìs ovv. Colonia Claudia
sofia), Cic. Genit. plur. agrestum [per
y4us;u><it» 4s:rippTnen«»iiiin ovv. senz'al-
agrestium), Verg. ed a.
tro 4£;rippTnJ*? capitale della bassa Ger-
1. a^rlcctla, ae, m. (ager e colo), agri-
coltore, paesano, villano, Cic ed a.: deus agri-
mania, oggi Colonia sul Reno ; gli abitanti
di essa erano detti 4grippTnenses, lum,
cola, ^ro(eiiore dei campi (Silvano), Tibull.:
m., Agrippinesit
e così pure caelites agricolae, gli dèi protet-
tori, ecc., Tibull. —
Genit. plur. agricolùm,
.4gyTéìis, ei ovv. eos, m.
soprannome di Apollo, come protettore delle
('Ay'Jisus), -4{^ieo,

Lucr. 4, 584.
2. A^-rTcula, ae, m., Gnaeus .Julius, Agrì-
vie (à-fuiai) e delle piazze pubbliche ; come
cola, nato nel 40 dopo C, a Forum Julii dio tutelare delle persone al loro uscire di
(oggi Fréjus, in Provenza), figlio di Grecino casa e al rientrarvi, in onore del quale da-
Giulio, suocero dello storico Tacito; morto vanti alla porta di casa i Greci ponevano
nel 93 dopo C.
colonne a foggia d'obelisco, su cui ardevano
a;s;rioiillio, -ciillor, -eultura, V. cul- incensi.

tio. cultor, cultura. .4gylla, ae, f. ('AyuXXa), Agiila, nome an-^

.4^ri;:;entum, i, n. (pei Greci 'Axpàyas, tico greco della città etnisca di Cere; oggi
quindi anche la forma Acragas), Agrigento, Cervetri. — Deriv.: .4gyUTnus, a, uni,

una delle colonie greche più fiorenti sulla £Zi.4.,Ag)ilina urbs, poet. =
Agylla: e sost.,
costa meridionale della Sicilia, situata su un Agyllini, òrum, m., gli abitanti di A.
alto e largo jwggio (quindi arduus Acragas) JikgVrTiini, li. n. ('Afòp'.ow), Agirlo, città
Sili fiume Acragas (oggi Fiume di San Bia- della Sicilia sul fiume Ciamosuro (oggi Tra-
gio); oggi (Urgenti. —
Deriv.: .4grìgeii- chino), di una certa importanza ai tempi
115 ah alacer 116

le penne I) propr.: galli plausu


di Cicerone; patria dello storico Dio^oro;
delle ali),

oggi S. Filippo d'Argiro. —


Deriv.: .4g>- premunt alas, movere alas, Ov.: alas
Cic. :

rineniii», e, di A.: phir. sost., Agyrinenses, expandere, Plin.: alas quatere, Verg.: delle
inm, m., gli abitanti di A. api, alas eripere regibus apum. Verg.: a per-
sone, alas accommodare huitieris, Ov.: di Mer-
ali, Inter., ah! oh.' ahi! di meraviglia, di
curio, hic paribus nitens Cyllenius alis con-
sdegno, di dolore, di gioia, ecc., nei Comici,
stitit, Verg.: poet.di barche, navi e sim. (con-
Verg. ed a.: ripetuto, ah, ah, Hor.
cepite come uccelli), classis centenis remiget
.4hain, ae, m., Aaia, cognome della gens
alis,Prop. (cfr. alarum remi ovv. remigium,
Servilia. Noto è partic. C. Servilius Ahala,
delle ali, Verg. ed a); ovv. la vela, velorum
colui che in qualità di magister equitura, uc-
pandimus alas, Verg.: e poet. come immagine
ci!^e il sedizioso Melio.
Aliarna, ae, f., Aarna, città delVEtru- del moto rapido ovv. placido, impercettibile,
ria; ocjgi Bargiano. di venti, madidis notus evolat alis, Ov.; del
fulmine, emicat et venti? et fulminis ocior
ahen..., V. aèn.
alis, Verg.: del tempo, Sen.: della morte, Hor.:
ai (ai), esclamazione di dolore, ahi ! Ov.
del sonno, Tibull. II) trasl.: A) la parte del
inet. 10, 215.
corpo umano analoga alVala degli uccelli;
Aiax, m. (= Ala;, ma formato da
acis,
ascella, umbonibus incus.«aque ala sternere ho-
Alav.-osi. Aiace, nome di due celebri eroi stes, Liv.: sub ala fasciculum portare librorum
greci all'assedio di Troia. I) figlio di Oileo,
fsottu il braccio), ^ox.: partic. la cavità ascel-
re della Locride {quindi Oileus ovv. Oilei ed lare coperta, di peli, che manda uno spiace-
Oileos [se. fìlius], ovv. Locrus ovv. Narjcius
vole lezzo caprino di sudore, gravis hirsutis
[dalla sua patria Naryx nella Locride]).
cubet hircus ia alis, Hor.: alas veliere, strap-
Il) Telamone, re di Salamina [chia-
figlio di
pare i peli delle ascdle, Sen. B) come 1. 1.
mato quindi Telamonius), il 2)rimo eroe del-
milit.. ala dell'esercito; dapprima erano le
Vesercito greco, dopo Achille. La sua sorte
schiere della cavalleria romana, di solito di
fu spesso soggetto di tragedie; Aiax è il 300 uomini per ogni legione, destinate a
titolo d'una tragedia di Ennio e di un altra,
proteggere ai due lati la linea dei fanti ; in
rimasta incompiuta, dell' Imper. Augusto;
seguito si chiamo così una sezione degli al-
fu anche soggetto di pittura ; infatti Aiax è partic. di cavalieri, che propriamente
leati,
U7i quadro di Timomaco a Cizico.
dovevano coprire i fianchi della legione ro-
aien«>, entis, part. agg. (da aio), che dice
mana, m.aperb anche spesso venivano posti
di rì (contr. negans), che afferma, negantia
in prima linea, comun. di 500 uomini; e
contraria aientibus, Cic. top. 49.
quando gli allenti ebbero acquistato il diritto
aio, verb. IJ dir di sì, affermare,
difctt.,
di cittadinanza, truppe ausiliarie in
asserire (contr. negare), Ter. e Cic. II) asse-
genere (cavalleria e fanteria), che servivano
rendo, dire, affermare, sostenere {cOìltr. UQ- neìVesercito romano [comun. alarli equites,
gare), partic. nel citare, riferire le asserzioni alariae cohortes o sempl. alarli, V. alariusi,
di un altro nel discorso indiretto (come in- Campanorum ala, Liv.: alqni alae alteri prae-
quit nel discorso diretto), però anche nel di- tìcere, Cic: talora anche per schiera di
scorso diretto (partic. nella loeuz. ut alt, ut cavalleria di 500 o 1000 uomini presso gli
aiunt, come dice, come dicono), comun. ìiel altri popoli, come della « Guardia del corpo *
corpo del discorso, talora anche preposto (co- dei re Macedoni in Nep. e Liv.: e per schiera
mun. con una particella come sic). Ter. e Cic: di cavalieri in gen., ed in partic. di
nel citare una frase proverbiale, docebo sus, « cacciatori a cavallo », Verg.
ut aiunt, oratorem, Cic: e di leggi, (ut) ait .4lnl>anda, ae, f. ed orum, n. (i} e xà
lex, (comej dice, vuole la legge. TJlp. dig.: e
'AÀà^avòaV Aiabanda, città della Cariapoco
nelle frasi proprie del linguaggio famigliare:
lungi dal Meandro, fiorente pel commercio
a) quid ais? a) di meraviglia., che dici? è
e l'amore alle arti, ma di cattiva fama pn
mai vero? come? può tnai essere ! nei Comici.
pi per farsi dire q.c. da quale, che dici tu?
suoi costumi voluttuosi. —
Deriv.: 1) A lii-
che ne pensi? nei Comici, b) ain per aisne,
kandenSÌS, e, di Aiabanda: plur. SOSt.,k\di-
bandenses, i'um, m., gli abitanti di Aiabanda.
credi tu? dici sul serio? è possibile?
Comici:
così ain tu? Comici e Cic: e di forte mera- 2) .4lai»an<leùs, cos, m. ('AXa[5av5£us), na-
tiro di Aiahanda ; nomin. plur. alla greca
viglia, ain vero? Comici; ovv. ain tandem?
Comici, Cic ed a. .4lal>nii4li«i (Alabandeis, 'AXaPavSsìg), gli

ìIlÌu«ì L.o<|ucn<« ovv. .4ìu<i Lioc.ltTim, abitanti di A.


m. (aio e loquor j =
voce die annunzia, cioè la .4laliarolie<», V. Arabarches.
voce che avvertì i Romani prima dell'arrivo alal»a<iilrr, stri, m. ed alal>a<i>triini,
dei Galli, e che, dapprima non ascoltata, fu stri, n. (àXà^aa-pOS ed -ov), vasetto, boccetta
poi onorata come divinità in un tempio a contenente ttnguenti, fatta a foggia di pera,
lei dedicato, essendosi avverate le sue pre- liscia, senza manico, di alabastro oppure di
dizioni. vera onice orientale, Cic. fr., Plùi. ed a.
ala, ae, f. (da ago, dunque ^= agla; di qui alsicer, cris, ere, agg. col comp. (anche
il dimin. axilla, come mala da mando, donde nel masch. alacris in Enn., Ter., Verg. e
il dimin. maxilla, palus da pango, dunque Tac), eccitato, commosso, I) in gen.,
= paglus e di qui il dimin. paxillas), ala eccitato, commosso da dolore, passione, quid
d'uccelli, ecc., come organo del moto (men- tu es tristis? quidne es alacris? Ter.: multos
tre pennae ow. pinnae =
ali, per indicare alacres exspectare (essere in grande, affan-
,

117 alaoritas AlLianus 113

nosa aspettazione), quid statuatur, Cic. IIJ (secondo la leggenda), madrepatria dei Ro-
quindi anche dedito,
gioioso, allegro, vicace, mani, situata su una lunga e stretta gio-
disposto ad agire {contr. tristis, humilis, per- gaia (perciò Longa) fra il monte Albano e
territns; e spesso coord. alacer et promptus), il Lago presso l'odierno convento di Palaz-
;

a) di pers. e del loro animo, Catilina alacer zola. Essa, quand'era fiorente, mandò pa-
atque laetus, Cic: alacres animo esse, Cic: recchie colonie nei dintorni, ma fu distrutta
omuinm animos alacres videro, Sali.: alacri et per sempre dai Romani, fino dai tempi di
prompto ore ac vultu huc atque illuc intueri, Tullio Ostilio. —Deriv.: 4lbauu<», a, um,
con aspetto e tratto franco e disinvolto, Cic: albano, di Alba, poet. =
romano; plur. SOSt.,
alacer Claudio frfi r/to/a), Curt.: alacriores ad Albani, òrum, m., gli abitanti di Alba, Albani,
inalcficia, Cornif. rhet.: ad bella suscipicnda — Partic. mons A., la vetta occidentale degli
Oallonim alacer et promptus est animus odierni monti Albani; oggi Monte Cavo,
Caes.: di e. inan. personific, voluptas, vivo il monte sacro dei Latini, con un tempio di

piacere, Verg. b) di animali, pieno di vita, Juppiter Latiaris posto sulla più alta vetta,
vivace, focoso, equus, Cic. ferae bestiae, Cov-
: a cui una via selciata conduccva le proces-
nif. rhet. e) di cose, imprese, clamor, Liv. sioni nelle feriae Latinae (festa delVallcanza
alacrità»», àtis, f. (alacer), alacrità, alle- dei Latini) e così pure igoterali romani per
grezza, prontezza, vivezza, spirito, pavttC. ri- Vovazioìie ; là si trovavano gli Albani tumuli
guardo alVagire, a) di pers., ingens, Liv.: atque luci e il nemus Albanum; là trovavansi
egregia animi, Cic: alacritas rei publicae le viti, che davano il famoso vinuni Albanum.

defendendae, Cic: alacritas studiumquc pu- — lacus A., lago ameno, ai piedi del mons
gnandi, gran volontà di combattere, Caes.: Alb., dalla parte di occidente ; oggi Lago
mira suni alacritate ad liliganduin, gran vo- Albano, deviato alT assedio di Veio, mediante
lontà di, ecc., Cic: al. perfecti opcris, giubilo un emissario, quindi Albana aqua, l'acqua
per, ecc., Liv. bì di animali, canuni tanta del lago Albano. —
Albanum, i, n. isc. prae-
alacritas in venando, Cic. dium), Albano, nome delle grandi ville di
jiliiorìter, avv. coZ compar. (alacer), ala- Pompeo e di altri ricchi Romani, in ispecie
cremente, vogliosani., vivant., prontatn,, Justin. degli Imperatori Nerone e Domiziano (il cui
1. 6, 10.
Albanum vien detto anche A. arx ed A. seces-
.4lanianiiì, òrum, m.. Alemanni, nome sus) da cui più tardi sorse un municipio (Mu-

collettivo di popoli germanici discendenti nicipium Albanum) ad ovest del lago omo-
dcigji Svevi. tra il Danubio, Vaìto Reno ed
nimo : nf rimangono oggi ruderi interes-
Meno; smg. soprannome santi presso l'odierna Albano sulla via
il 4iaiiiaiiiiii!»,
delViìnptrat. Graziano, che sconfissegli Ala-
Appia. — A. la pidicinae, pezzi di lapis Al-
bauus(f7t'<to o/'ti piperino, a Napoli piperno
manni.
pipiernoì, che scavato nelle vicinanze del-
.4 la ni, orum, m. ('AXavoi), Alani, popolo
Vantica Alba Longa, veniva usato spesso
nomade, oriqinariam. caucasico (da Ala,
per costruzioni, ecc., Vitr..- quindi A. co-
che in snrmat. signif. monte), chiamato dai
lumuae, colonne di piperino, Cic. fr. e Suet.
Greci e Romani « scitico » noto ai Romani ;
II) Alba Fuceutia o Fucentis o Marsorum,
per la sua valorosa cavalleria.
origin. città dei Marsi, poi colonia romana
ìilapa, ae, f., schiaffo, ceffone, alapam alci
nel !Sannio sul lago Fucino {oggi Celano),
ducere (infliggere, dare) gravem Phaedr.: ,

posta su un alto qioqo, comun. sempl. Alba,


dato dal padrone allo fichiavo, come segno di
come anch'ora Albe, fortezza importante e
affrancamento, multo majoris alapae mecum
veneunt. presso di me la libertà si vende
prigione di Stato dei Romani. —
Deriv.:
AlbcDisi*»^ e, Aibense, appartenente ad Alba
molto più cara, Phaedr.
alare»», V. alarius. Fuc, che si riferisce ad A.; plur. sost., Al-
benses, funi, m., gli abit. di Alba Fue.
alarilis, a, ura (ala), che appm-tiene alle
truppe delle ali, equitcs, Liv.: cohortes, Caes.: 1. .llliani, V. Alba w" /.

plur. SOSt.. aliirìi, òrum, m., t soldati com- 2. Albani, òrum, m.. Albanesi, gli abit.
ponenti le aH.Caes. e Cic: detti anche àliires, delV Albania, regione asiatica, probab. da
ium. m.. Tac identificarsi cogli Alani (V.J. — Deriv.:
aiattm, a, um (ala), prowedtito di ali, alato, .4lbanii<s, a, um, appartenente alV Albania,
plantae. di Mercurio. Verg.: equi, dei ca-
Albano.
valli del sole, alipedi, Ov. Albanu«i, V. Alba, n° I e 2. Albani.

alauda, ae. f., allodola e prccis. allo- albatiis, a, uni {da albus), vestito di
dola col ciuffo puro galerita bianco, con abito chiaro (cOntr. atratus, pul-
[lat. e
cassita); trasl., nome
di una legione gallica latus, in abito nero, da lutto), Cic ed a.

raccolta da Cesare a sue xpese (cos) detta dal Alben<<iì«:, ed -es, F. Alba, n" IL
pennacchio, che i stioi soldati portavano sul- albeo, ère falbus), essere bianco, Verg. ed
l'elmo), Suet.: quindi i soldati di quella le- Ov.: quindi albens, bianco, chiaro, Ov. e Tac:
gione Alaudac e legio Alaudarum, Cic albente caelo, sulV albeggiare, Caes.
Alba, ae, (da connettersi con albus,
f. albe.<>eo, ere (albeo), divenir bianco, detto
àXcpóg, sabin. alpus, nwnte coperto di neve), anche di capelli, Lucr., Hor. ed a.: partic.,
Alba, nome di alcune città poste su luoghi divenir chiaro, risplendere, per fu0CO,per luce,
elevati, fra le quali sono degne di partic. albescitmare, Cic: albescunt flaminarum longi
menzione : IJ col soprannome di Longa, la tractus. Verg.: albescit lux, albeggia, Verg.
più antica città latina, fondata da Ascanio Albiiinu!», a, um, V. Albius.
albico Alcathous 120
119

albico, avi, are (albns), esser bianco,


bian- bianca (detto in genere di q.c. di raro),

cheggiare, Hor., Plin. ed a.


Cic. ep. 7, 28, 2 : album calculum adicere alci
agg. col compar. e su- rei = approvare q.c. Plin. ep. 1, 2, 5. b)
albìdiis, a, ara,

peri. (albu5\ bianco, chiaro, Ov., Plin. ep.


ed a. bianco = canuto, capili!, Tibull.: Coma, Ov.:
asinus, Quint.:plunibum,sto5'no.Caes. e) pai-
llbìnisauni, -mini, V. Inganni. lido, smunto, macilento per malattia, spavento,
.4lb?nSvanus,i,m.,-j;6«no»aHo, i^Celsus
cure, ecc., aquosus allo colore languor, del-
Albinovanns. <7iOi!rtne vanaglorioso, segretario Vidropisia, Hor.: albus ora pallor inflcit, Hor.
intimo di Tiberio : Orazio gli dedica l'epi- d)chiaro,spiendido, delle stelle. so],2^hsiT,'E,nrì.:
stola S"- del lib. 1' e gli raccomanda di essere admisso Lucifer albus equo, Ov.: quindi me-
più originale, nello scrivere, in eTi}. 1, 3, 15 e ton. ^= chiaro, che rende chiaro, notus (Xsuxó-
sgg. II) C. Pedo Alb. poeta epico contem- •voxoz),lioT.:Ja.fetus,ìloT.:efìg.,ciiiaro=zpro-
poraìtco ed amico di Ovidio. pizio, stella, Hor.: genius albus et ater, Hor.
Albìnus, m., Albino, cognome romano,
II) SOst., album, i, n., 1) bianchezza, color
i,

partir, della gens Postuinia ; è noto partic. bianco, il bianco, alba et atra discernere non
AulusPostumins Albinus. comole nel 603 di posse, Cic: alba et atra ignorare, Cic: come
Homa, noto come atttore di una storia romana materia colorante, colunmas albo polire, dare
in lingua greca. un intonaco bianco, Liv.: album in vestimen-
.4lbi«i, is, m. (antico germ. Alf, Elf, Elve
tum adderò, mettere il bianco (colla creta
r= fiume), TAba, fiume della Germania. bianca), vestir di bianco, Liv.: di macchie
nome di una gens ro-
.4lbiiis,ti, m., Aibio, bianche sulla pelle degli animali (bos) ma-
mana di cui son noti partic: il poeta Albius culis insignis et albo, Verg.: sparsis pellibus-
Tibnllns (F. Tibullus) e Statius Albius Op- albo, colla pelle chiazzata di macchie bian-
pianicus, di Laternio, condannato da giudici che, Verg.: album oculi, oculorum, il Manco
corrotti; in seguito fu accusato Cluenzio di dell'occhio, Cels.: album ovi, chiara trofo, Cels.
averlo avvelenato. — Der iv.: Albianus^ 2) tavola bianca (Xsuxctìjia), comun. intona-
a, Um, di Albio, Albiano, cata con gesso (per farvi annotazioni, partic.
.4lbrila, V. albulus. da esporre al pubblico), albo, hstos circa forum
albììlus, a, um (dimin. di albus), bianco, in albo proposuit, Liv. —
Partic. : a) la tavola
candido, columbus, Catull. — Quindi come su cui il Pontefice alassimo notava gli av-
nom. propr.: I) Albula, ae, f. (cioè aqua), venimenti dell'anno e che conservava pressa
nome antico del Tevere. II) Albula, ae, f, di sé {gli annales maximij, Cic: referre in
{cioè aqua) ovv. Albulae aquae ovv. sempl. alhnm, registrare negli annali, Liv. b)album
Albulae, arum, f., ruscello formato da parec- praetoris, Valboper l editto, compilato annual-
chie sorgenti sulfuree presso Tivoli, noti mente dal Pretore, allatto di prender pos-
lungi da Roma; si getta nel Teverone e già sesso della sua carica (colle formole riferen-
nella remota antichità le sue acque servivano tisi alle azioni ed alle eccezioni) e per le
per cure, come bagni e bevanda; anche ora disposizioni transitorie del Pretore; quindi
Solfatare di Tivoli ovv. acqua zolfa. ad album sedentes, coloro che sono al cor-
album, i, n., V. albus. rente colVeditto, ecc. cioè che conoscono-
,

4lbunea, ae, f., Aibunea, nome di una bene le formole giudiziarie, giurisperiti, Sen.:
ninfa profetica (più tardi ritenuta come se ad album ac rubricas transferre, assumersi
Sibilla) a cui era sacra una delle sorgenti come unico incarico la conoscenza letterale
sulfuree (Albunea cfr. Albula n" II sotto
;
delle formole dell editto pretorio e delle leggt
albulus) sui colli di Tivoli (forse Vodierna del diritto civile, Quint. e) catalogo, registro,
acqua solforata d'Altieri), come pure una ruolo, album senatorium, catalogo dei Sena-
grotta (Albuneae domus, probabilm. oggi tori, che, da Augusto in poi, venne esposto

Grotta diNettuno),un bosco (sotto la cascata in pubblico; da esso venivano cancellati


della fonte con un oracolo di Fauno) ed un (eradi) i nomi di coloro che venivano espulsi
tempio (che esiste ancor ora) sopra la ca- dal Senato o per altra ragione non eran più
scata delVAniene. Senatori, Tac: album (judicum), la lista delle
4lbui-iiu<», i, m., alto e selvoso monte decurie dei giudici scelti dai questori, Sen. e
della Lucania, dietro a Pesto; oggi Monte Suet.: albumprofitentium citharoedorum, lista
di Postiglione. dei citaredi, che volevano presentarsi in
albii!>i, a, urn [rad. ALB, da connettersi pubblico, Suet.
con à?>cpóg), bianco {contr. ater, niger), I) Aleaeus i» i^- ('AXxaìoc), Alceo, lirico
agg-: 3) generici Color, Cic: dentes, Verg.: gre-o di Mitilene, nell isola di Lesbo (fiorì
equi (cavalli bianchi pfl carro trionfale), intorno al 610-602 av. CrJ.
Liv.: parma, ancor bianco fsenza intagli o Alcaineneiii, is, m. {AXv.a.iiéw,C,), Alca-
cesellaturej, Verg.: di abiti (partic. delle di- mene, il più celebre discepolo di Fidia, na-
vinità), vestis, Ov. e Curt.: quindi poet. trasl,, tivo del di Limne in Atene (seconda
demo
per « bianco vestito, vestito di bianco-», Hor. altri .sarebbe nato a Lemno).
sat. 1,2, .36: proverb., albus aterne sit ignoro, 41catli4Ìé, ès, f. ('AXxaBóyj), Alcatoe, la
non so se sia un banco od «« moro =
noi rocca di \t egara, così chiamata da Alcatoo;
conosco affatto di persona, Cic. Phil. 2, 41 : poet. per tutta la Meg aride, sul golfo di
eqnìs praecurrere albis, correr innanzi su ca- Corinto.
valli bianchi (come in un trionfo) = oltre- 4lcsilliou«;, i, ra. ("A/'.xaGoos), Alcatoo,
passare di grati lunga. Hor. sat. 1, 7, 8: alba figlio di l'elope, colui che ricostruì le mura
inSf uccello bianco, cioè raro, una mosca di Megara abbattute dai Cretesi; quindi urbs
:

121 Alce ales 122

Alcathoi =
Megara, Ov.: coni pure Alcathoi condo le avea predetto vn sognoj: e Teti,
moenia, Ov. per tanto amor coniugale, li trasformò en-
Alce, cs, f. ('AXxY]), Alce, città dei Car- tramhi in alcioni.
pctani nella Spagna tarragonese ; oggi pro- alea,ae, f., giuoeodidadi,e quindi g^neiric.
bah. Alcazar. giuoco di fortuna, d'azzardo.^ proibito a Poma
alcédo, dYnis, f., alcione, Varr. ed a. dalla lexTitiaet Publicia et Cornelia, fuorché
alees, is, f.tedesco Elch ovv.
{dall'ani, nel mese di Dicembre all'epoca dei Saturnali ;
Elk, cioè forza, quindi bestia forte; cfr. Ij prò pr.: Inderò alea. Ciò, ed aleam, Suet.
Passow alla voce àXv.ri), alce, sorta di qua- al» a se oblectare, Suet.: alqd in alea perdere,
drupede che vive neipaesi nordici, Caes. ed a. Cic: prosperiore alea liti, Suet.; jacta alea est,

Alee««ti«i, ttdis, acc. tin, ovv. tini. f. ed il dado è gettato, Snet.Cdes.'S2. //jtrasl., ge-

Alooiiilé, ès, f. ("AXxYjoxi; ovv. 'AXxi^axTjj, neric, aimentura, rischio, pericolo, incertezza
Aiceste, figlia di Pelia, moglie di Admeto, dell'esito, fortuna, caso, sorte, repentaglio, belli,

signore di Fere, che ottenne dalle Parche Liv.: dare in aleam tanti casus se regnumque,
la vita di suo marito in compenso della pro- Liv.: alca est in alqa re, Cic.:inestalci rei, Ov.:
pria, ma fu a lui restituita da Proserpina, in dubiam irn perii servitiique aleara ire, gio-
e secondo un'altra tradizione, da Ercole, che care gioco incerto del riuscir padroni o
il

la rapì all'Ade. sua sorte La fu soggetto di servi, Liv.: poriculosae plenum opusa leae, Hor.
tragedie presso i greci ed i romani. alcariU^, a, um [alea), pertinente al giuoco

j4le«Mis, ei ed cos, m. ('AX^sug), Alceo, dei dadi o d'azzardo, lex, Plaut. mil. 164.

figlio di Perseo, padre di Amfìtrione, nonno àleatSr, Òris, m. (aleij, giocatore di dadi,
di Ercole. —
JDeriv.: AlcTdés, ae, m., d'azzardo ; giocatore di profess one, biscazziere
Alcide (discend. di Alceo) — Ercole. famoso per astuzia ; ai tempi di Cicerone
4lo7l>iades, is, m. ('AXvctptàSYìs), Alci- divenuto sinonimo di infame, Cic. ed a.
biade, ateniese, figlio di Òlinia e di Dino- alealòrTus,a, um (alcator), c/ic siriferisce,
ma'-a (figlia dell' Alcmeonide Megacle), edvr che appai'tiene al giuoco o al giuocatore di dadi,
cato da Pericle suo padrino (privignus), di- d'azzardo, damua, Cic: forum, tavoliere, Suet.
scepolo molto caro a Socrate. alee, V. allec.

Alcìdamài», antis, m. ('AXxtSàjiac;), Al- liccio, V. Allecto.


eidanxante, retore greco di Elea, nelV Eolide, Aioli campi epoet. AlcTa nrxB (greco
discepolo di Gorgia. 'AXt^I'ov TiEòiov, xò, da òcXy], l'andar errando),
AlcTdecii, ae, m., Y. Alceus. pianura ubertosa della Cilicia, sulla costa,
.4loYn<Su«>, i, m. ('AXx(voog), Alcinoo, fi- dove sorge Mallo, tra i fiumi Piramo e Saro;
glio di Nausitoo, nipote di Nettuno, secondo dove, secondo il mito, Bellorofonte precipitò
la tradizione (omer.) il supremo principe giù da Pegaso e, accecato dal fulmine di
dei Feaci a Scheria (Corcyra, oggi Corfù), Giove, andò lungamente errando.
padre di Nausicaa, celebre per aver accolto Alemanni, V. Alamanni.
ospitalmente Ulisse naufrago sulle coste di .4lcm5n, monis, m. ('AXyjjkdv), Alemone,
Corcira (cautibus Alcinoi). / suoi giardini padre di Miscelo, fondatore di Crotone. —
erano pieni di frutta d'ogni specie, quindi Deriv.: .4lemi4nldcs, ae, m. ('AXirjiiovi-

proverò. Alcinoi silvae, frutteti ripieni di gTjg), Aiemonìde (figlio di Alemone), detto di
frutta, Verg.: e poma dare Alcinoo, di cosa Mis'^elo.
superflua, Ov.: Alcinoi Juventus, Feaci ("= aleo, ònis, m. (alea), dedito al giuoco (dei
molle, lussuriosa), Hor. dadij, giocatore, biscazziere, Cat. 29, 2 ed a.
AlemaeA ed Alcmaeòn, onis, m. ('AX.- ales,lltis(ala), <i.che ha ali e le usa-»
y.[j.aia)v). Aiemeone, I) figlio di Amfiarao e (mentre alatus signif. solo <im unito di
di Erifile, uccise sua madre, assecondando ali »J, I) agg., alato, (nei poeti), 1) propr.:
cosi il desiderio paterno e dell'oracolo e di- al. avis (aìóXoc òpvts), Cic. kxdX.'. partic. di

venne perciò pazzo. II) filosofo greco e me- esseri mitologici, Pegasus, Ov.: deus, di Mer-
dico di Crotone, discepolo di Pitagora. Ili) curio, Ov.: puer, di Amore, Hor. 2)poet. trasl.,
arconte ad Atene. Deriv.: Alcinae- — fuggevole, rapido, veloce, auster, Verg. passus, :

jinfiis, a, um, Aicmeonio, furiae, le f. che Ov. II) sost., m. e f., uccello, e precis. di uc-
perseguitavano Aiemeone (n" l), Prop. celli grossi, mentre avis =
uccello, signif. in
Alcmàn, mànis, acc. mana,m. ('AXxiidcv), genere un animale che ha ali e penne e fa le
Alcmane poeta lirico greco
, probab. dì ,
ava. volucris, animale atto a volareXquindi
Sardi nella Lidia (670-640 av. Cr., circa). anche insetto alatoj, a) in gen., Lucr. ed a.:
Alcména ovv. Alcumena, ae, f., anche matutinis obstrepit alitibus, Prop. b) partic,
Alonicne, ès, Aictnena, figlia
f. ('AXx|j,-i^vr)), a) di determinati uccelli, Jovis al., Verg. ed
di Elettrione, moglie di Amfìtrione in Tebe, Ov.: regia al., Ov., al minister fulminis, Hor.,
madre di due gemelli. Ercole ed Ificlo, il aquila; parim, (come stella) sempl. ales, Cic.
primo figlio di Giove, il secondo di Amfi- poét.t Phoebeius o Phoebea al., del corvo,
trione. Ov.: Chaonis al., Ov., ow. al. exterrita pennis,
alc^'òn, (àXxùwv), alcione (lat.
onis, f. Verg., della colomba: Daulias al,, usignuolo,
puro ed Ov.: dilectae Thetidi
a'icedo, V.), Plin. Ov.: Junonia al., pavone, Ov.: imitatrls e rara
alcyones (alludendo ad Alcione e Ceice, al, del pappagallo, Ov.: cristatus al., del gallo,
V. Alcyone), Verg. Ov.: Palladis al., nottola, Ov.: Gaystrius al.,
AlcySnó, ès, f. fAXx'jóvr)), Alcione, figlia cigno, Ov.: e così albus o canorus al., detto
di Eolh, si lanciò in mare, vedendo il ca la- dil cigno che canta (in cui s'immagina tras-
vere dello sposo galleggiare sull'acqua fse- formato il poeta), Hor.: quindi ales senz'altro
. —

123 Aksa alias 124

per cantore. Maeonii carminis al., ilcantore malaya) che costituiscono a N. 0. il confine
(Iella meonm poesia (ileyli erni omerici), Hot.
dell'India, a dieci miglia dall'odierna Oa-
pi nel linguaggio Augurale, alites uc- = bul. 4) Alexandria ultima ('AX. èaxàxY)), ul-
celli che servivano ai presagi, col « volo », tima città fondata da Alessandro il Grande

mnitre osoines, « col canto », Cic. ed a.: sullo Jassarte, nella Sogdiana; probabil-
quindi ale? {come avis) poet. =
augurio, pre- mente l'odierna Khodjend.
txigio (stella), bonS ovv. secunds alite, greco B) Alexandrìnil<«, a, um. Alessandrino,
alaltf cpviOt, Catull. ed Hor.: potiore alite, di Alessandria (d'Effitto), lex, re d'Egitto
Hor.: mala ovv. lugubri alite, greco àTcatotcp (Tolomeo Aulete), Cic: vita et licentia, vita
cpvLG'., Hor. — Xegli epici si riscontra il dissoluta, come si conduceva ad Alessandria,
genit. plur. alituum. Lucr., Verg. ed a. poeti. Caes.: navis, nave della flotta commerciale

.4lè<«a, V. Halesa. egiziana allestita da Augusto, Sen.: bellum,


guerra di Oesare nell'Egitto dopo la batta-
alc«ioOj ore (*aleo da alo, come pendeo da
glia di Farsaglia, Cic: plur. sost., Alexan-
pendo), cominciar a crescere, crescere, Lucr. 6
drini, òruni, m., gli abitanti di Alessandria^
Varr.
Alessandrin^^
.4l^Ma, ('AXeoial, Alesia, città dei
ae, f.

Manduhii nella Gallia lugdunese, in forte


Alfenus i,m.,compiut.F. AlfenusVarus,
P. Alfeno di Oreì/iona ; che da umile
Varo,
posizione su di un colle, distrutta da Cesare,
calzolaio divenne ragguardevole giurista, di-
più tardi ricostruita ;tiel m. evo St. Rein d' A-
scepolo di Servio Sulpicio Bufo, console
lise. ina di nuovo rovine fin dal nono secolo.
sotto Augusto (2 dopo Or.), celebre per la
V. Halesus.
.4le<iU«!>,
suo. latinità classica.
Alèteì», ae, m., Aiete, troiano, compagno Alf Tu<«, li, m., Alfio, nome di famiglia
di Enea. romana; i più noti sotto questo nome sono:
.4letrYuiu, li, n., Aietrio, antichissima I) C. Alfius Flavus, am co di Oicerone. II)
città degli Ernici, sui monti del Lazio, più usuraio famoso a Eoma, il cui proverbio
tardi colonia e municipio romano (munici- era: vel optiraa nomina non appellando fiuut
})ium Aletrinas); oggi Alatri. — Deriv.: mala.
Aletrinsis, nàtis, di A., municipium (V. al;;a, ae, alga, greco cpùxog, usata come fo-
sopra). Cic: plur. sost., Aletrìnates, lum^ m., raggio solo in caso di estrema necessità, Auct.
gli abitanti di A. beli. Afr., del resto inutile e priva di valore,^
alex, V. allec. alga inutilis, Hor.; quindi pr over b. di q.c. priva
Alexander, m. ('AXé^avSpoc;), Ales-
dri, affatt'i di valore, vilior alga, Verg. ed Hor.
sandro, nome proprio, che si riscontra molto aigeo, alsi, ère, provar freddo, aver freddo,
spesso nelV antichità. I più noti sotto questo patire, sopportare il freddo, essere agghiacciato'
vome sono I) Paride, figlio di Priamo, che
: {contr. aestuare), Cic. ed a.
otteyine piii tardi il nome di Alexander algesco, alsi, ere (aigeo), provare senso
('AÀÉ^avSpog = protettore di uomini, da di freddo, raffreddarsi, ne alserit, Ter.
ille
àwrip ed 6cXs^o\iot.i), come persecutore dei la- adelph. 36.
droni e protettore dei pastori. II) Alessandro 1 al|&'idus, a, am (aigeo), di natura fredda,
di Fere {quindi Pheraeus) tiranno della Tes- freddo, ghiacciato, nix, Catull. 63, 70. Donde:
saglia, noto per la sua crudeltà (regnò dal 2. Alf;'Tdui>i, i, m. (se. mons). Algido, ca-
370 al 357 av. Or.): fu ucciso dalla moglie tena di monti nel Lazio, da Tusculo e Vel-
Tebe e dai fratelli di essa. II IJ Alessandro i, letri sino a Freneste, scabrosa, ma magnifi-
figlio di Neottolemo, principe dei Molossi, camente boscosa e ricca di pascoli; antichis-
fratello di Olimpia e quindi zio di Alessan- sima sede del culto di Diana ; oggi Monte
dro il Grande; giunse colVaiuto di Filippo, Compatri. — Deriv.: a) Algidum, i, n.,
alla cui corte era stato educato, alla signoria piccola città forte degli Equi su uno dei
dei Molossi in Epiro (342 av. Or.), e fu uc- monti della detta catena, probab. presso l'o-
ciso a tradimento (336 av. Or.J. IV) Ales- diernaC&va.. b) Alì;'ìdus, a, um, dell'Algido,
sandro il Grande, figlio di Filippo e di Olim- terra, la terra detta di sopra, Ov.
pia, nato nel 356, morto nel 323 av. Or., algìir, gòris, m. (aigeo), freddo, I) soggett.
sali al trono il 336 avanti Oristo. = ii- senso del freddo, freddo intenso, acuto.
Deriv.: A) Alexandria ovv. èa, ae, f. Sali, ed a. II) oggett. freddo, che fa agghia-
('AXs^àvSpEia), Alessandria, nome di varie dare (= frigus), Lucr.
città fondate da Alessandro il Grande nelle algììs WS, m., preclass. algor (V.),=
sue spedizioni; le più note tra di esse sono : Lucr. ed a.
1) Alexandria d'Egitto, soprannominata Ma- 1. illiiì, avv. (alius), se. via, per altra via,
gna, fondata ad occidente della foce Oano- Liv. ed a. ^

pica del Nilo (332 av. Or.) ; sotto i Tolomei, .


2. AlTa, ae, f., V. Allia.
capitale del regno e residenza di re amanti /iliaeiiion, V. Haliacmon.
del lusso e delle arti; centro delle scienze, fa- sili SÌ!» (se. vices), avv., I) in altro tempo
vorite straordinariamente da quei principi (diverso da ora), un'altra volta, tanto riferito
;
anche ora Alessandria, e in turco Skanderia. al futuro che al passato, sed alias jocabiinur,
2) Alexandria Troas, chiamata anche sempl. Cic: m
contrapp. a nunc e sim., sed alias
Troas, situata a mezzogiorno di Troia, sulla pluribus: nunc etc, Cic; si impetro, quid
costa. B) Alexandria ad Caucasum, al punto alias malim quam hodie has fieri nuptias?
d'incontro dell'Ariana, India e Battriana, Ter.: unito con altre particelle, si umquanr»
sul declivio occi'l. dei .Monti della neve (Hi- alias ante, tum etc, Cic: neque tum solimi,
,

125 alibi alienus 126

sed saepe alias. Nep.: semper alias, Suet.: non altrui (^al passivo =
giungere in mano altrui),
alias,in nessun altro tempo, Liv.: alias... alias, me fals<à suspicione alienatum, rigettato, Sali.:
allevolte... alle volte, ora... ora. non potest quis- parsinsulae prodita atque alienata, Liv.: cum
quaui alias beatus esse, alias niiser, Cic: alias velut occisos alienasset, avendoli allontanati
alitcr, ora ad un modo, ora ad un altro Cic: ^ (nasoostij, Justin. 2) partic: a) come t. t.
alii sunt alias, di pensare diverso, Cic: alias gtudtz., cedere, vendere q.c. ad un altro me-
aliuJ, ora questo, ora quello, Cic: e COSI alias diante Za juris cessio (e coord. vendere atque
in aliam rem, Cic. II) trasl.: 1) in un altro alienare), vectigalia, Cic. b) un bambino, uno
luogo, altrove, in altro luogo, nusquam alias schiavo, allontanare dalla famiglia, dare in
tani torrens fretuiii, Justin. 2]per altri risijetn, possesso ad altri, cacciare, alqin (cOntr. alqiU
del resto, sermone graeco alias proniptus et suum lacere, adottare come tuj^^^)-, Ter. e Liv.
i'aciiis, Suet. 3) non alias quam, per nessun'ai- e) (come 1. 1. medico) alienari, del corpo e delle
tra ragione, circostanza, causa; in nessun altro sue parti = morire, atrojizzars,i alienatur cor-
caso,che; non altrimenti che, nOU alias niagis pus, Sen. d) alcjs mentem, intorpidire, intontir
sua contumelia indoiuisse Caesarem ferunt, la mente ad ale. =
togliere H senno ad ale, pri-
quam quod etc, Tac. vare della ragione, dell'intelligenza, far uscir di
alTItT, avv. (alius), I) altrove, in altro luogo, senno, far impazzire alc, render pazzo, stolido,
rarum alibi animai, Curt.: alibi... -àWhi (anclie Junonis iram ob spoliatum teinplum alienasse
più volte ripetut >), in un luogo,,, in un altro; mentem, Liv. Fià spesso al pass. = alie-
qua,., Uì; anche talora Ilio ovv. illic . . natas discordia mentes hominum (affatto ac-
alibi, p. es. alibi pavorem, alibi gaudium in- cecate) eo placalo compotes sui fecisse, Liv.;
gens facit, Liv.: alibi primuni, alibi postre- quindi anche delle pers. stesse alienata ,

mum agnien, alibi etc, Liv.: alibi alius ovv. mente, uscito di sé, impazzito, pazzo, deli-
aliter, uìu» qua, l'altro là; l'uno in quésto, l'altro rante, Caes.: velut alienatus sensibus, come
in quel modo, Lucr. e Liv.: con negazioni, nec un pazzo, Liv.: ed alienatus ad libidinem
alibi, Verg.: nusquam alibi, Cic: alibi quam, animo, fuor di sé per la sfrenata libidine,
paragonando, altrove che, comun. colle negaz. Liv. II) trasl.: 1) in gen., allontanare, ri-
non, nusquam al., in nessun altro luogo che, trarre, rendere estraneo, indifferente ; distogliere
Liv. ed a. II) trasl.: 1) in altro, in altra cosa, la mente, l'animo, i sensi, da q.c, alienatis
Comici, Liv. ed a. 2) di pers., presso altra a memoria periculianiinis, dimenticando, Li\ .:
persona, Ter. e Liv. 'ò)per alioqui, dei resto, velut alienato ab sensu animo, indifferente,
Curt. ed a. Liv. 2) partic: a) allontanare, riguardo al
ìtlica (halfca), ae, f., spelta (come ptisana sentimento, da sé, oppure da alcun altro =
= orzo), e la bevanda che si prepara con respingere, alienare, rendere avverso, disaffezio-
essa, Sen. ed a. nato, mal disposto e sim., nel pass, [particol.
tiliCÙltT, avv. (aliquis ed ubi), in qualche nel partic. perf.), inimicarsi, cessare di essere
luogo, hic al. parare, Cic: hic prone adesse al., ùmici, diventare avversari, discordare e SÌ)n.
Ter. (contr. conciliare, reconciliare, allicere e sim.J,
aITcunde, avv. (aliquis ed unde), da gucd- oranes a se bonos, Cic: alcjs voluntatem ab
ehe luogo, IJ propr.: aut decedere nos al. cogit àlqo, Cic: omnium suorum volantates (se. a
aut prohibet accedere, Cic II) trasl., da se), Caes.: sibi alqm, Liv., ovv. alcjs animum,
qualche luogo, a) =
da qualcuno, al. quaerere, Vell.:insulae'alienatae (ribelli), Nep. b) alie-
audire, Cic. b) da o in q.c.. Ter. e Cic nari ab alqa re, tenersi lontano da q.c, cioè
alìd =
aliud, V. alis. sentire una naturale avversione, rifuggire da
uliéliallO, onis, f. (alieno), alienazione, q.c, a falsa assensione ed ab interitu, Cic.
allenamento, I) come t. t.giudiz., il cedere alTiJnuKy a, um (alius), appartenente ad
la proprietà di u. e. ad un altro, espropria- un altro, proprio di un altro, altrui, d'altri
zione, alienazione, vendita, Sen.: quindi al. sa- {contr. meus, tuus, suus, proprius), I) propr.:
ci'orum, alicnamento e trasporto dei sacra 1) in gen.: puer, Ter.: mos. Ter.: pecuniae,
gentilicia ad un'altra
gens, permezzo di una Ter.: aes alienum (denaro altrui), debiti ( V.
finta vendita, Cic. IIJ trasl.: 1) l'alienarsi aes. n" II, B, 2, a), Cic: nomina, altrui, de-
coli' animo da ale, con cui prima si era d'ac- biti fatti da altri, Sali.: pavor, altrui, cioè la
cordo, il distaccarsi, l'allontanarsi, alcjs ab paura che hanno gli altri, Liv.; ma metu
alqo, Cic: cousulum, Cic: exercitus, Caes.: alieno, per i>aura degli noi ab-
altri (che
quindi avversione, inimicizia, in alqm, Tac. biamo, ecc.), Ter.: alienis mensibus aestas,
2) come t. t. medico, al. mentis e sempl. al., nei mesi che non appartengono all'estate (cioè
delirio, alienazione mentale, Cels. e Sen. nei mesi invernali), Verg.: sost., alienum, gii
alTénì»'ena, m.
(alienus e geno
ae, = altrui beni, gli altrui possessi, l'alimi [contr.
gigno), nato altrove, forestiero, straniero, SOSt., suum), alieni appetens, sui profusus. Sali.:
un forestiero, uno straniero [cOìltr. indi'^ena, largiri ex ovv. de alieno, Cic e Justin.: ex
dome4icus, suus), Cic. ed a. alieno praedari, Liv.: territorio, terra altrui, in
àiiènlj^eiiu^, uni (alienus e geno
a, = alieno aedificium extruere, Cic: plur., aliena
gigno), I) che contiene elementi stranieri l'uno = cose, interessi, faccende, affari altrui, aliena
all'altro, eterogeneo, Lucr. ed a. II) forestiero, curare. Ter. 2)partic.: a) estraneo rispetto
non del paese, Sen. ed a. alla famiglia, persona, patria di ale, a) ri-
alieno, avi, àtum, are (alienus), trasferire spetto alla famiglia, parentela o persona,
la proprietà, alienare, IJ prOpr.t 1) in gcn., estraneo, forestiero, non congiunto, non avente
dar via, cedere, allontanare, espropriare, ì-espin- alcuìwt parentela, relazione, intimità; non appar-
gere; darà, mettere in mano altrui, in potere tenente (contr. meus, tuus, suus e propinquus,
Alile alìorsura 128
127

sanguine coujunctus, amicus, fami- Verg.: Amor, Verg.: axis, del Carro di Ce-
affinis,
lieres alienior, rere, tiratodai serpenti, Ov.
liaris), assoi, ille alienus, Ter.:
Cic: silTmentai-Tu<>>, a, um (alimentum), ali-
Cic: honiines aììenìssimì, affatto estranei,
regibus, Liv.: mentario, che si riferisce, appartiene air ali-
col dat., non alienus sanguine
mentazione, lex, probab. sulla distribuzione
con ab e Tabi., alienissimus a Clodio, Cic:
alienus, i, m., forestiero, cives potiores dei mezzi di sussistenza ai cittadini poveri,
sost.,
peregrini, propinqui quam alieni, Cic.: Cael. in Cic. ep. 8, 6, 5.
quam
suaque omnia alienissimis crediderunt, in alinientuiii, i, n. (alo), comun. al plur.,
se
alimento, nutrimento, I) in gen., Clc ed CI.: al.
mano di persone straniere affatto, Caes. p) ri-
spetto alla patria, straniero, domi atque in ignis, Liv.: alimenta igni dare, Curt.: trasl.,

patria mallem, quam in esternis atque alienis addidit alimenta rumoribus adventus Attali,
locis, Cic. b) rispetto a proprietà fìsiche,
ete- Liv. II)partic. (come 1. 1. giurid.), alimenta,
rogeneo, contrai-io, fit quoque, ut (nebula) cae-
alimenti, viuo, tutto ciò che uno dà ad un altro
per mantenerlo, come ciò che i genitori danno
lum corrumpat reddatque sui simile atque
alienum {contrarlo a noi), Lucr. II) trasl.: ai loro figli e viceversa, Plin, pan. ed a.:

a) dipers.: a) nelle opinioni, nel modo di ve- quindi meton., spese necessarie per mantenere
dere, non indipendente, non originale, in pliy-
ed educare un ragazzo, Quint. 7, 1, 4; 9, 2,
sicistotus alienus est, Cic.de fin. 1, 17. P) nel 89 e, come xpocpsìa e GpsTixVjpta, « mercede
:

sentire, nel pensare, nella disposizione delVa- di mitrici e di educatori », Cic. de rep. 1, 8.
nimo, nel modo di vivere, estraneo, alieno, mal StlìlUOIlTlllll, li, n. {sXo), alimento, alimen-

disposto, avverso, contrario, ostile, indifferente tazione, Suet. ed a.

verso quale, o q. e. {contr. amicus, familiaris, alio, avv. (alius), di moto a luogo, in un
conjunctusì.voluntatespopuli, Cic: homo, Cic: dato luogo, altrove, I) propr.: SÌ offendet me
neque solum illis aliena mens erat. Sali.: con bei celebri tas, alio me conferam, Cic: Komani
ab e Tabi, alienus ab alqo ovv. ab alqa re a- aliovequo raitterent legatos, Liv.: alius alio,
nimus, Cic: col dat., alienus alci animus {contr. l'unoqua ,,,, l'altro là, Cic e Liv.: aliunde alio,
animus in alqm pronior),Tac.:homonubi alie- da questo luogo a quello, Sen.: alio atque alio,
nissimus. Cic: col genit., domus non aliena quaelà,&en. i/)trasl.: l) altrove ^^ ad un' al-
consilii, non straniera alla congiura, Sall._ tra persona, ad altri, a te causam regiam alio
Cat. 40, 5 joci non alienus, non nemico degli transferebant, Cic: quo alio nisi ad nos socios
:

scherzi, Ov. b) di e. inan. fogg. concr. ed COnfugerent? Liv. 2) altrove, a qualco.i' altro =
aslr.), estraneo alla natura, o qu<i lità propria, ad altro oggetto, sermonem alio transferre,

alle condizioni, alle circostanze, allo scopo; Cic: hic alio res (familiaris), alio ducit buma-
noìi rispondente, ìton comune, non appropriato, nitas, qua ... Za, Cic. 3) « qualcos'altro =
ad
disadatto, svantaggioso, dannoso, a)aSSOl.: malis altro scopo, cupiditatis nomen servet alio,Cic.:'
ridere alienis, con riso simulato, mefistofelico. hoc longe alio spectabat. Nep.: colla negaz.,
Hor.:alieno loco proelium committere, attaccar nusquam alio natus,quam nd serviendum.Liv.
battaglia in un luogo svantaggioso, Caes.: alToquì, ovv. aliòquTn, avv. (alius e
alieno tempore, fuor di tempo {contr. suo tem- quoi ovv. qui ed alius e quoine ovv. quìne),
pore), Cic: aliena ovv. alieniore aetate, Plaut. e per altri rispetti, nel resto, del resto, altrimenti,
Ter.: suo alienoque Marte pugnare, in modo I) come eccettivo e concessivo: l)in senso
solito ed insolito, Liv.: aliena verba, improprie stretto : a) eccettivo, nunc pudore a fuga con-
{contr. propria), Cic, e coord. translata et tineri, alioquin prò victis haberi, Liv.: vitiis

aliena verba, Cic: e non alienum est coZ^infin., mediocribus ac mea paucis mendosa est na-
non è fuor di luogo, non è fuor di propo- tura, al. recta, Hor. b) concess.: triumphatum
sito, non alienum esse arbitror breviter expli- de Tiburtibus, al. mitis Victoria fuit, Liv.:
care, quae mihi sit ratio etc, Cic: neutr. quindi anche qna.mqna,m Sii., Suet.: cum al.,
plur. sost., aliena loqui, dire sciocchezze, stra- Plin. ep 2) geìuralizzando il concetto: &)dei
nezze (di pazzi), Cels. edOv. ^)con ab e resto anche, altrimenti, al di fuori di ciò, tot.
Tabi.: navigationis labor alienus non ab aetate al. negotiis districtus, Quint. b) del resto, in

solum nostra, verum etiam a dignitate, Cic genere, in generale, Asiana gens, tumidior al.

Y) col sempl. abl.: aut sua persona aut tempore, atque jactantior, Quint.: Caesar validusal. sper-
Cic: dignitate imperii, Cic. 5) col dat.: alle- neudis honoribus, Tac: quindi con et; et
nissimo sibi loco, contraopportunissimo hosti- alioqui, Plin. ep.: et alioqui. . . et, tanto in ge-
bus conflixit, Nep.: quod maxime buie causae nere.., quanto anche, et al. Opportune situm,
est alienum, Cic: si id non percipitur accomo- et transitus eà est in Labeates, Liv.: e co^i
datumne naturae sit an alienum, secondo na- cum alioqui . tum, come in genere. . così
. . .

tura contrario a n., Cic: e parim. col- ecc., Liv. e) senz'altro, di 2)er sé, corpus, quoà
Tinfin., non putavi alienum essemeis institutis illa (Phryne) speciosissima al. diducta nuda-
haec ad te scribere, Cic. e) col genit.: omnia verat tunicà,Quint. II) condizionale: altri-
quae essent aliena firmae et constantis assen- menti, in caso contrario, del resto, se no, sed
sionis a virtute sapientiaque removit, Cic. credo minimain olim istius rei fuisse cupidi-
^) con ad e Vaco, (riguardo a): omnium au- tatem; alioquin multa extarent exempla majo-
tem rerum nec aptius est quidquani ad opes rum, Cic: ut illorum officium est docere, sic
tuendas quam diligi, nec alienius quam ti- horum praebere se dociles; alioqui neutrum
nieri, Cic. sine altero sufficiet, Quint.
Al'fae, .llifiinus, V. Allifae. alToi>!!<uni, sincop. da aliovorsum (alio-
jilTjCer, gura, gcrum l'ala e gero), che porta versuni), avv., altrove, trasl. == in altro verso,
le ali, che ha le ali, alato, agmen, UCCelU, in altro senso, altrimenti, VCreor ne alior-
,

129 alipes aliquis 130

suin atque ego feci, acceperit (lo abbia preso), !


aliquaiitr», V. aliquautus.
Ter. eun. 82.^ I
alìqiiaiilììliitii, i, n. (dimin. di aliquan-
alìpcs, pedis (ala e pes), I) (dìpede, che tum), un poco, al. suspicionis, Cic al. aeris
ha ah ai piedi, deus alipes e sempl. alipes, alieni, Cic: con verbi ed ugg., al. progredì,
Mercurio, Óv. equi, i cavalli di Febo,
: Cic: al. tristis. Ter.
Ov. Ilj poet. trasl., veloce, piè-vetoce, equi, all<|iiaiilus, a, um (alius e quanlus), in-
Verg.i anche sost. seiiipl. alipede^, di cavalli, dica tuia via di mezzo tra il troppo ed il
Verg. troppo poco, alquanto, in discreta quantità, di-
AITpliao, .%.lì|iliniius, V. Allifiie. screto, sujjicicnit; alcuno, uumcrus, Sull.: iter,
AIi|»liei*a,ae,f. ('AÀ!.-^rjpaof<;.'AXicps'.pa), Liv.: spatium, Liv. nel tardo latino, plur.
=
:

Alifeta, città forte dell' Arcadia, posta sopra aliquot, alquanti, aliquauta oppida, Eutr.:
un monte dirupato, non lungi dal confine sost., aliquantum, i, n., una discreta, buona,
dell Elide, al sud delVAlfto. certa parte, quuntitù, grandezza, pezza, un di-
ali|iiliis>, i, m. (ala e Tpìias), significò in screto grado {coìitr. aliquid, niliil^, iu re ali-
origine lo schiavo che levava ai bagnanti i quantum, in gubernatoris inscitia niliil est,
peli sotto le ascelle, poi in genere a tutto il Cic: partie. col genit. partii., al. aeris alieni,
corpo, Seu. ep. 56, 2. Cic: al. itineris, Caes.: al. uoctis, Cic: al. tem-
aiiptus '^t^' n^- (àXsizxvjs), lo schiavo che poris, Piane in Cic: al. laudis, Cic: Tace, ali-
strofinava ed ungeva il padrone nel bagno, quantum e Tabi, aliquanto =^ alquanto, discre-
e di più gli ordinava la dieta e gli esercizi tamente, non poco, notevUmente, a) COn verbi:
del corpo ; una specie di medico particolare, qui processit aliquantum ad virtutis aditum,
Cic. ep. 1, 9, 15. die s'avvicinò non poco alla v., Cic: epula-
all<|USt, avv. (aliquis), I) in qualche parte, mur... intra legem et quidem aliquanto, non
ìh qualche luogo, evolare, Cic.: evadere, Liv. poco, Cic. coi comparativi per accrescere o
P)
JIJ trasl., in qualche modo, per qualche via, diminuire il grado, a seconda del contesto,
mezzo, resciscere alqd. Ter. noce re, Verg.
: alquanto, piuttòsto, non poco, parecchio, discreta-
ìiliquaiiidiri, avv. (aliqui e diu), I) di mente, aliquantum ad rem est avidior. Ter.:
tempo = "" certo tempo, anche pr^gn. = melius aliquanto, Cic: carinae aliquanto pla-
lungo tempo, Aristuiu Atlieuis audi'vit al., niores, Caes. g) coi concetti di tempo: aliquanto
Cic: ubi al. certatum, Sali.: aliqu delude post ovv. post aliquanto, alquanto dopo, Cic:
ovo. postea, Caes.: aliqu... postremo ovv. tan- aliquanto ante, alquanto prima, Cic.
dem, Liv. II) trasl., di luogo =
per un certo silTqiiàteiiU!^, avv. (se. parte, da aliquis
tratto, Ehodauus al. Gallias dirimit, Mela. e tenus), fino ad un eerto punto, I) propr.,
alTquaiiiiuuItU!» , oov. aiTqiiaiii (se. nello spazio, per un certo tratto, Mela ed a.
partem) muìtuf», alquanto, parecchio, vcstrùm II) trasl., fino ad un certo grado, Sen. ed a.
aliquam multi, Cic. Verr. 4, 56. alTqiii, lillquae, aliquod, plur. altqui, all-
alI«|uan4lTri, V. aliquamdiu. quae, alTqua, pron. indef. agg. (alius-qui),
aliquaiido, avv. (aliquis), I) in contr. quasi alius nescio qui, qualche (per indicare
ad un tempo determinato, a) una volta, un un oggetto solamente riguardo alla sua qua-
tempo, riferito al passato, presente e futuro; lità, mentre aliquis, aliquid, pron. sost., al-
al passato, qnis civis meliorura partium al. ? cuno, indica un
oggetto riguardo alla sua
Cic: al futuro, illucescet al. Illa dies, Cic: al personalità, al suo nome), a) in contrapp. ad
presente, sero, veruni al. tamen, almeno una un oggetto determinato, impiobis saepe aliqui
volta (in contrapp. a « mai affatto »), Cic: scrupulus in animis haereat, Cic: sive plura
si forte al.. Ter.: ovv. si al., Cic, se mai, opp. (argumenta) sunt, sive aliquod unum, o sola-
di un tempo lontano, ma indeterminato se = mente quale, Cic: qui alieni rei est, che serve
tnai, se mai una volta, se mai un tempo, All- a q.c, Cic. h)in contr. a a nessuno », alcuno,
quando talora indica anche, in contrapposto qualche, aliquo pacto, Ter.: aliqua ex parte,
ad in praesentia, adhuc, nunc (realmente iìi qualche modo, Cic: aliqua re publicà,
espressi, o sempl. pensati), un caso reale in in circostanze tollerabili dello Stato, in una
tempo indeterminato, passato o futuro, altre Stato tollerabili', Cic: talora =
qualche altro,
volte, un tempo, uìui voltn, Cic. ed a. b) nel ira aut aliqua perturbatione, Cic e) con nu-
linguaggio famigliare, per indicare che q.c. merali, come in greco xi^, pir un calcolo ap»
deve accadere in qualche occasione, una volta, prossimativo, tres aliqui aut quattuor, Cic. a)
dioenduni al. est, Cic. e) in esortazioni e de- aZ neutr. plur. SOS^. =
a.Vh[m(ì, qualcosa, alcuìia
sideri, una buona volta, una volta, scribe al. ad cosa, alcunché, in narratloue aliqua eicienda,
DOS, quid agas, Cic. d) di ciò che avviene Quint.: quindi anche come aliquid col genit.,
dopo lungo indugio od aspettativa, spesso trium rerum aliqua consequemur, Cic.
unito con tandem, una (tuona volta, una volta ìilìquis , altqua àltquid ,plur. alTqui ,

finalmente, Cic: e COSÌ al. jam, Cic II) in pron. indef. sost. ed agg. (aliu3-quis),jjropr.
contrapp. a ciò che non avviene mai, di rado, = alius nescio quis, questo ovv. quest'altro
spesso sempre, talvolta, talora {contr. num- fra i morti, alcuno, qualche, alcuna cosa, nel
quam, raro, semper, saepe), Cic. ed a.: quindi plur. anche, alcuni, qualcuno, certuni, I) in
in propos. parii^i'ye: aKquaudo... aliquando gen.: a) solo: quisquis est ille, si modo est ali-
owy. aliquando... nonnunquam, talora... talora, quis, Cic: aut ipse occurrebat aut aliquos niit-
ora... ora, Sen., Qulut. ed a, tebat, Liv.: vellem aliquid Antonio praeter ili um
alTqiiaiiUsper, avv. (aliquautus e per), libellum libuisset scribere, Cic. fem. aliqua, :

per alquanto tempo, per un po' di tempo. Co- Ov.: agg., aliquis deus, un dio, un qualche
mici, Justin. ed a. dio, Cic: aliquis error. Verg. b) rinforzato

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano.


131 aliquo alius 132

alTtt^r, avv. [dalVarcaico alis), altrimenti,


alius. aìeun altro, qualcos'alti-o, sin, ut
SOri-
da ]

evauuerunt, aliquid aliud videbimus, Oic. in altra maniera, I) propr.: A) in gen.: a)ge-
bis,
neric: non faciendum Cic: non
c)rjH/b>". da unus. qualche, un qiKiiciie, aliquis
fuit aliter, ali-

unus pluresve divitioves, Cic: unum aliquem ter, liaud aliter, non altrimenti, proprio così,

dieni, un qualche giorno, Cic d) partitilo Hor. e Verg.: fieri aliter non potest. Ter.,

con ex, de ovv. col genit., aliquis ex vobis, ovv. fieri non potest aliter, Cic: aliter... ali-

Cic: aliquis meorum, Cic ter, distrib.,sed al. leges, al. pliilosophi tol-
Cic: aliquis de tuis,

e) aliquid col genit. di un sost. ovv. di tin


lunt astutias; e così si trova ire, quattro,
agg. neutr. delia 2' declin., come Taggett. cinque volte in Cic, Quint. ed a.: aliter atque
aliqui, p. es., aliquid viriuni, Cic: falsi ali- aliter, ora in questa, ora in quella maniera,

quid, Cic. f) anche con agg. qualific, aliquis in diverse guise, Sen.: aliter alius, Vano in
imbecillior, uno più debole, Cic: aliquid divi- questo, l'altro in quel modo, Vuno così, l'al-
num, q.c. di divino, Cic: in quo est aliquid tro così, quoniam al. ab aliis digerantur, Cic
extremuni, dove c'è qualcosa di estremo, Cic: b) inpropos. comparai., affermative e nega-
quid con maggior de- tive : aliter... atque (ac), altrimenti... che, di-
anche pel comune tale
ter/Hmo^i-i-a. aliquid in sorano tale, quale, ecc., versamente... da, al. rem cecidisse atque opi-
Cic: cfr. aliquid Inijus modi, Cic. g) in prò- natus sis, Cic: ne sim salvus, si al. scribo ac
sentio, Cic: e così aliter... quam, Cic. ed a.;
^os. condiz. con si, nisi, etc, Cic. ed a. h)
colla 2" pers. sing.. esoriare aliquis, Verg.: e non (haud) aliter, non altrimenti, cioè ugual-
collettivam. colla 2" pers. plur. {come ~dz), mente, seguito da quam si, quam cum, ao si,
aperite aliquis actutum ostium. Ter. i) Tace. non altrimenti... che se... da, con quam si e
aliquid =^ «»» g-c-, in qualche modo, un po% sì quam cum in Ov., Liv. ed a., con ac si anche
in me al. offendistis, Cic: sublevare alqm al, in Cic: non aliter... nisi, non con altri mezzi,
Caes. perlucensjam al. lux, Liv. Iljpartic: a nessun'altra condizione, non altrimenti
A) facendo spiccare un indeterminato singolo che se non, Cic. ed a. B) pregn.: \) altrimenti,
in mezzo a molti altri, qualcuno, qualcheduno, riguardo alla qtialità (proprietà, natura),
alcuno, dixerit hic aliquis, Catull.: est aliquis, nella locuz. aliter esse, di pers., ego isti nihilo
qui se inspici, aestiniari fastidiat, Liv. B) sum al. ac fui. Ter.: die. inan, quod certe
pregn.. q-c. d'importante, qualcosa di grande, SI sciolonge aliter esse, Cic. 2) altrimenti, in modo
nuuc aliquid as^equi se putant, Cic: quindi a) opposto, al contrario (contr. eodem modo), al.

esse aliquem ovv. aliquid, come in greco xivà evenire. Sai!.: qui al. fecerit, abbia agito in
ovv. 1'. elvai, esser qualcosa, cioè essere di un modo contrario, Sali.: cum videres al. fieri,
certo valore, aver un certo diritto, valer qualcosa, Cic. IIJ trasl.; altrimenti, in caso contrario,
poter dire q.e., aver qualche importanza, voler del resto(come oi.XX(oc,), jus semper est quae-
dire, contare q.c, est aliquid iiupsisse lovi, è situm aequabile; neque enim al. jus esset, Cic:
qualcosa, non è poco, Ov. b) dicere aliquid, ncque aliter Caruutes iuterficieudi Tasgetii
come XÉysiV ti, affermare q.c. d'importanza, non consilium fuisse capluros, neque Eburones, etc,
senza fondamento, C\c. c) nel linguaggio fa- Caes.
migliare, aliquid, qualcosa =
qualcosu d'im- aiiììki, avv. (alius ecZubi; stato in luogo),
portante, segnatamente q.c. di desiderato, altrove, Sen.: aliubi... aliubi, qua... là, Sen.:
accetto, fiet aliquid, succederà q.c, Ter.: e aliubi atque aliubi, qua e là, ora qua, ora lày
così Vestorio aliquid significes, digli q.c. di in diversi luoghi, Sen.
bello, di accetto, un complimento, Cic: ed a il II III, V. allium.
aliquid, in linguaggio metaforico, per go- ìilTunilr, avv. (alius ecZunde; di moto da
dimento sensuale, si de Amelia aliquid aut luogo), d'altronde, da altro luogo, da altra
Lollia, Cic persona o cosa, Cic. ed a.: alii aliunde coibant,
aiTqiió
, avv. (aliquis), I) (di moto a Timo veniva di qua, Valtrodilà, Liv.:perpetua
luogo), in qualche luogo, alqm secum rus ali- aliunde alio commigratio est, Sen.: aliunde stat
quo educere, Cic: migranduni Rhodum aut semper, aliunde sentit, sta con un partito e
aliquo terrarum arbitror, Brut, in Cic. ep. tiene dall'altro, Liv.: aliunde... quam, da altro
IIJ enfatlCUm., altrove, in qualche altro luogo, luogo... che, ecc., Cic: contr. aut suniptum
proficisci al., Ter.: concedere al. ab eorum (verbum) aliunde ut mutuo aut factum ab
oculis. Cic. ipso, Cic.
alÌ4|IIOl, num. indecl., alcuni, alquanti, ììlTu<s, a, ud, genit. alius, dat. aM, acc.
più di uno, al. amici, Ter.: al. epistulae, Cic: altuin, am, ud, ecc. (V. &]is; da connettasi
id aliqiiot de causis accTderal, Caes. con aXlac,), uti altro, altro (e precis. « altro »
all<|ii«>tTr*s irilTqiiolìeii««), avv. (ali- fra molti,mentre alter =
altro, fra due; V. le
quotj, qualche volta, alcune volte, rispondente eccezioni al n" II, 2], IJ propr.: A) in gen.:
alla domanda : quante volte? al. ex alqo Labeonem seu quem aliuiii arbitrum, Cic:
aodisse, Cic: al. jaiii a te iste locus tactus est, alius vir erat, Liv. Si osservi quanto segue :
Cic a) alius ripetuto più volte nelle proposiz. di-
^ _
sili»», alid, genit. alis, dat. ali od alei (forma stributive, talora anche con non nulli (non-
arcaica di alius, donde aliter, aliquis, ecc.), nulli), quidam, ceten, partim e sim., l'uno.,^
un altro, CatuU. 6 Lucr. l'altro; gli uni, gli altri, alli... alii..., Cic ed a.:

AITìkO, ònis, m., AUsone, castello alla alii... Cic: alii... alii... non nulli, Cic:
reliqui,
con/lurnza della Lippe e ddla Lise (Lupia aliae... aliae... quaedain, Cic: alii... quidam,
tìt kXho) fahbr icaio da Drusa, secondo alcuni
,
liv.: pars... alii, Sali.; alii... pars. Sali.: talora
presso V odierna Elsen. secondo altri alla con- manca una volta alius; virgis cacdi alili, alii
fltienza dei due delti fiumi presso Licsborn. securi subici, Liv.: aliud... aliud, parte... parte,
133 ali... allcfforia 134
aliiid tufi gratili, aliud nostra ; all' incontro nUlalinr, lapsus snm, labi, con impercet-
aliud est maledicere, aliud accusare, altro è... tibile dolce movimento, ati-ivare a, volare»,
altro è, Cic. b) ripetuto in un altro caso e scorrere «, sdrucciolare a, striseiara a, eX oc-
co'suoi fZer/va^t alio,aliorsum, alibi, aliunde, culto Cdi serpi', Liv.: cxtrinsecus (di umi-
alitar, alias, locuzione ellittica come ingreco, dità), Cic: crescenti aestu (del mare), Verg.:
alias alluni, l'un l'altro, Cic: alii alio in loco, col dot. od acc. dello scopo, antiquis oris,
altri in uno, altri in altro luogo, Cic: aliud approdare, ecc., Verg.: fama allabitur aures,
alii muiieratur, nd uno dona questo, ad altri Verg.
^
qìicllo, Cic: aliud alio dissi pavit, disperse, al-lìilioro, .Ire, I) alfaticarsi intorno a q.C,

gettò qua e là, Cic: jussit alios alibi fodere, COll'ut ed il COng., Hor. epod. 8, 20. II) ag-
Liv.: alii iiliunde coibant, convenivano chi da giungere con fatica un lavoro, Hor. carm 1
questo, chi. da quel luogo, Liv.: aliter cum 38, r».
^
con altri una cosi, con altri idi al-
aliis loquì, al-lacriiiiaiis, antis (ad e lacrimo), pian-
tra, Cic: alias aliud sentiunt, ora questo,
illi gente per fi.c., Juno, Verg. Aen. 10, 628.

ora quello, Cic: quindi alius (aliud, etc), allapmix, ùs, m. (allabor), l'atto dello ac-
ex alio, Cic: alius super alluni, IjÌv., alius post costarsi a, strisciarserpentium, Hor.
cicino.,

alium.Sall., unodopo l'altro; aliusatquo alius, epod. L 19, Val. Max. 1, 6, 8.


Cic, alius, delude alius, ove. aliu-; post aliuin, al-liilro, «avi, atum,;lre, «««»•«!• cojifro, trasl.
Sali., Vuno e l'altro, ora questo, ora quello, di persone, apostrofare gridando, insultando,
separati, e) lo seguono le particelle ac, atqae, assalire con ingiurie, alqm, Quint.: magnitu-
et, piti di rado nisi ovv. quam (nei buoni dinem Africani, detrarre, sparlare del grande .

scrittori solamente dopo una negazione od Scipione (l'Africano), Liv.


una interrogazione ipotetica, perchè sorge aliatila, allatiìi'u«s, V. afìFero.
in entrambi i csi una relazione compara- al-laii(lal>ìlÌ!», e, molto lodevole, Lucr.
tiva), longe alia ac tu scribis, Cic: alius esseni, 5, ir,8.
atque nunc suni. Cic: lux longo alia est solis allec allcx, ècis, m. e
(hallec), ecis, n. e
et lychnoruni, Cic: nihil aliud nisi, Cic: nihil f., (non Salamoia), specie di
salsa di pesce
aliud quxiu, Xep.: segue talora anche Z'abl., consumato che si preparava colle ostriche ed
praeter iti luogo di quam, nec quidquam altri testacei, nonché pesci di mare, special-
aliud liberto te quaesisse, Cass. in Cic ep.: nec mente colle triglie (mullus), Cato, Hor. ed a.
quidquam aliud philosophia est praeter stu- allcclalTo (allecto), l'allettare, alletta-
diuni sapientiae, Cic: alius quam in propos. mento, Quint. 1, 10, 32.
affermative, soltanto in Plin. ep. e Suet.: e 1. .iliecto (Alecto), f. ('AXXyjxto), où;),
così rinforzando, uihil aliud nisi oov. quam, Aletto, una delle tre furie {si trova solo nel
seguendo un verbo di modo finito, nienVaitro nom. ed acc).
se non che (dove è da supplire il tempo del allecto, avi, àtum, are, allettare, ade-
2.
verbo ago o tacio che risulta dal contesto), scare, Cic ed a.
tribunatus Sestii nihil aliud nisi meum nomen alleetus, i, m. (part; del 2" allego), scelto,
causamque sustinuit, Cic: parim. quid aliud innalzato, nuovo eletto, aggregato ad uti qual-
quam? c/ie più che altro, quibus quid aliud
'.^
che collegio, all'epoca imper. = chi veniva
quam admonemus, cives nos eorura esse, Liv. elevato per favore dell' imperatore ad un
d) aìiud sost., Cic. de rep. 1, 69 ed altr.; col alto grado, saltando le cariche interine-
genit., aliud commodi, Cic: aliud praecipui, die (per es. al grado pretorio, senza aver
Cic. B) partic: 1) come t.t. del linguaggio amministrata la pretura), alleetus iiiter prae-
augurale, alio die « in un altro giorno, oggi torio^, Plin. ep. 1, 14, 5.
no •», per indicare, che i Comizi doveano essere allenii tio, ònis, f. (allegare), « mandar
riman lati adaltro giorno, per cattivi pruno- via, lo spedire, l'allegare una persona (come
siici avuti, Cic 2) pregn. =
di altra, cioè di mediatore e sim.) ad ale, omnes ad islam al-
dioersa natura (proprietà), alium fieri, diventar legationes, Cicli. Verr. 1, ÌS6: e in bisticcio,
un altro, cambiirsi affatto, Cic: e 1. 1. par- quibus allegationibus illani sibi legationera
lamentare, in alia omnia ire ovv. discedere, expugnavit, Cic. H. Verr. 1, 44.
esser dell'opposizione (nel Senato romano), 1. al-lé^o, avi, atum, are, /} mandare,
Cic: aliud ovv. alias res agere, non badare, spedire, deputare ale. come messo, media-
pensare ad altro, Cic. lljtrasì.: l)l'aitro = il tore {e precis. in faccende private, mentre
rimanente, Divitiaco ex aliis Gallis maximam per pubbliche, legare), 1) in gen.: amicos,
fidem habebat, Caes.: al. acios, Liv.: al. vulgus, Cic: alqm ad alqm ovv. alci, Cic. 2) partic,
Liv. 2) {come alter) =
l'altro di due, partic. disporre, suboì-nare alc. ad Una frode. Co-
{come sopra al »" J, b) con alius ripetuto in mici. II) trasl., Cj[UaSÌ far parlare q.c. per sé,
un altro caso, alia, alii, Sali.: alius alia via, allegare, riferirsiad alcunché, chUnnare in te-
Liv.:duo Romani super alium alius corrue- stimonio far valere, addurre, patrocini!
q.c,,
runt, Liv. e in enumerazioni ordinat've,
: jus, Plin. ep.: hoc Senatui, presso il S., Plin.
unam... aliam... tertiam, Caes.: quinli con pan.: munera, preces, mandata regis sui Scyro-
un nome proprio posto come appellativo, un themidi allegant, portano innanzi a, Tac.
altro = Idi secondo, al. Ariovistus, Tac 3) 2. ai-lego, lègi, lectuni, ere, scegliere, ag-
Vaitro = il vicino {contr. ipse), Cic. de or. 2, gregare, eleggere a scelta in una associazione,
211. — Genit.fem. aliae, Lucr., Cic. e Liv. in un collegio, ecc., omnes de plebe, Liv.:
al-1..., in composizione per 2ii\.A (mediante alqm in Seuatum, Suet.
assimilazione del d coll'ì seguente), come al- allc;:^orTa, ae, f. (àXXr^yopia), fig. retor.,
labor per adlabor e cos'i via. allegoria, Quint. 5, 11, 21 ed altr.
135 allevameutuni Allobroges 136

alIrviiiiU'iiUiiii, i, n. (allevo), allevia- stra del Volturno,non lungi dal suo sbocco
tiu-ntu, avllievo, CÌO. Sull. 66. nel Sabato: ora Alife in Terra di Lavoro.
itllevruìo, òiiis (allevo), IJ u tirar su, il — Deriv.: .4liìrsiiiii!«, a, um, di AUfe,
levare; uizumento, huincroium allevatio et ager, Cid.-.sost., Allifana, òrum, n.(sc. pocula),
contractio. Quiiit. 11, 3, 83. Ilj trasl., alle- coppe di terra, piuttosto capaci, fabbricale
riaiitento, giudo debole di U. C, doloiìs diutui- ad Alife, boccali, Hor.
uitatoiii allevatio consoletur, Ciò. de fiu. 1, 40. al -Ugo, avi, atum, are, legare, attaccare a
al-leVO, avi, atum, iire. lecar ««, alzar nu, (contr. solvere), I) propr., 1) in gen.: cauem,
sollevare, tirar via, tener su, tener dritto, ap- Pbaedr.: auulum, (^uint.: alqm ad statuam, o
poggiare, sostenere, 1) propv.: veluni (la jìur- ad palum, alcuno {come condannato) prima
tieni), Sen.: se clipeo, Curt. quibus (laqueis):
delVes'Cuzione, Cic: quis generum meum ad
allevati inilites facilius asceiiderout, Sali.: ocu- gladiumalligavit? chi ha legato il mìo genero
los, Curt.: faciem alcjsiiianu, Suet. II) trasl.: alla spada .^ (scherzo sulla lunga spada del
l)m gen., hic depriiuitur alternis et extoUitur, piccolo L-ntido), Cic. 2) coll'idea accessoria
ac modo in caelum allevatur, modo defertur del movimento frenato, tener fermo, trattenere,
in terram, ora si innalza al cielo, era striscia legare, ancora (Khodiae navis) unco dente ve-

verso terra, Sen. ep. 72, 9. 2) partic: a) alle- lut manu ferrea injectà alligavit alterius pro-
viare le sofferenze fisiche e morali, sollicitu- ram, Liv.: unco non alligat (naves) ancora
dines nieas, Ciò.: ed alleviare la parte malata, morsu, Verg.: poet., unda alqm, trattenere,
O la persona sofferente, sollevare, recar con- rinserrare, Verg. 3) stringere mediante un
forto, sollievo; consolare, a.) fisicam., nel pas- legame O una fasciatura, a) cingere, avvol-
sivo = riaversi, de allevato tuo corpore, Cic: gere una x>arte sofferente del corpo o una fe-
lieo viribus allevor uUis, Ov. p) moralm., rita con una fasciatura, bendare q.c, porre
abjectos aut submittentes se, Quiut.: auimuiu una benda SU q.C, fasciare, VuluUS, Liv.: OCU-
a maerore, Curt.: pjussivo allevari, ricrearsi, lum, Cic: brachium, crus, Sen. b) cingere con
trovar conforto, consolarsi, alleVOr, CUm loquor ceppi, incatenare, alqm, Seu. rhet.:leoues, Sen.:
tecuin abscns.Cic.: col face, di relaz., allevatur alligare se ac venire patitur, Tac. II) trasl.;
aniiuuiu, prende coraggio, Tac. bj mitigare, 1) in gen., legare, vincolare, mantenere, tener
tnenomare Vimpìortanza il di q.c, e la cosa fermo, in modo che sia immobile, non si
stessa, iiotas {note vergognose), Tac. e) soste- muova dal suo posto, videas civitatis voluu
nere, appoggiare, alqui, aiutare, Tac: alqd tatem solutam, virtutem (forza di operare,
suniniis eloqueutiae viribus, Quint. attività) alligatam, Cic: cedeudum celeriter,

Allìa (.4liai, ae, f., .Aiiia, fiumicello del ne forte alliger, Cic: torpor gravis alligat ar-
Lazio, che nns^e nei monti a nord di Crustu- tus, Ov.: quindi a)t. t, nel ludus latruncu-

merio nei Sabini, e si getta nel Tevere, sei lorum, alligatus calculus, chiuso, Sen. ep.
miglia sopra Roma; celebre p>er la sconfitta 11 7, 30. b) di combiìiazione eh imica, arenae,
toccata dai Romani contro i Galli nel 390 quae humore alligautur, Seu. ep. 6-5, 2. 2)
av. Cristo (Allieusis pugna ovv. clades) ai 18 partic: a) legare, affesionare alc (ad aìc.)
di luglio, il qual giorno (dies Allieusis) in mediaìUe amicizia, benefizi, ecc., alci filium,
seguito fu ritenuto nel calendario romano Ter.: nuptiis alligatus, Cic: non modo bene-

come infausto (uefaslus). Deriv.: .41- — ficio, sed etiam beuevoleutiae signifieatione

lieii<»i««, ajìpartenoite all'Allia, presso


e. alligari, Cic. b) come t. t. retor., legare me-
uWAUia, Aiiiense, pugua, Cic; cladcs, Liv. : diante certe leggi, od a certe leggi del ritmo,
dies, Liv. e così limitare medittìite q.c od a q.c, ut verba
allìfcfacTo, feci, factum, ere (alliceo e neque alligata sint quasi certa lege versus,
Sen. e Suet.
faciol. allettare, invitare, ncque ita soluta ut vagentur, Cic: (poésis)
allTeìo, ere (ad e *laeio), ai-
lexi, lectuni, alligata ad certam pedum necessita tem, Quint.
lettare, adescare, guadagnare, attirare, trarre e) vincolare e limitare moralmente il volere

a sé [contr. alienare), oratione benii;ua multi- con giuramento, p:dto, promessa, dovere esi-
tudinis animos ad benevolentiam, Cic: homi mili, legare, impegnare, obbligare, alqm, Cic:
nuui studia ad nostras utilitates ali. atque alqm stipulatione, Cic: foedere alligari, Liv.:

excitare, Cic: dicendo mentes, Cic: adulc- sacra gentilicia,


sacris alligari, obbligarsi ai
scentem, Cic: trasl., di sogg. inan., magnes Cic. ad omnia verba se alligare, attenersi
:

lapis, qui ferruiii ad se alliciat et attrahat, verbalmente a cose imparate a memoria,


Cic: nihil (est), quod inagis alliciat ad diligen- Quint. d) alligare se, legarsi ad un fallo, cioè
durn (se. quam virtus), Cic rendersene colpevole, co//'abl., se SCelere, Cic:
allìilo, lì^i, lì^um, ere (ad e laedo), urtare col genit., se furti. Ter. quindi alligatus, iìn-
:

q.c. con viole iza, gettar contro, percuotere, p)licato in un fallo, in un delitto, complice, Cic.
(s)battere contro, I) propr.: alqd pilac, al pila- al-liiio (adi.), levi, Ittura, ere, ungere a,
ad scopulos, Caes. II) trasl.,
stro, Lucr.: allidi tingere, segnare, attaccare, iscliedani, Pliu. :

recar danno a q.c, virtutem, Sen.; quindi atrum transverso calamo


inconiptis (versibus)
allidi =
incontrare min disgrazia, in daiuna- siguum, cancellare con un tratto sopra, Hor.:
tionibus, Cic trasl., macchiare, intaccare con q.C, attaccare^
4lli<MiM<*, V. Alba.
e, alci vitia sua, Sen.: sordes sententiis, Cic.
.4llìeini<*l AlTènus),i, m., Aiiieno, cognome 4ir|»iiae, V. AUifae.
romano, sotto cui è jtar tic. noto: Q. Allienus, allìiiiii (alili III ), fi, n., aglio, Scriptt. r. r.
pretore Va. di li. 705 (49 av. Cr.) ed a.
4liTrac, arum. f., nei tempi antichi già 4ll«»l»i*<>;;'e<«, um, m., Aliobrogi, popolo
città fiorente dei Sanniti, sulla sponda sini- di montanari molto bellicoso e 2}otente nella
.

137 allocutio Alpious 138

Gaìlia Narbon., la cui sede prinnpaìe era phantop, equos, mantenere, Cic: latrociniis so
tra /"Isara (ora IsèreJ, il TJhodanus (liodano), suosque, Caes.: publice ali, Nep.: panico ali,
il laous Lemanus (kiffo di Ginevra) e le Alpi Caes.: alerò flamniam, Quint.: beilum se ipsam
Graie, nell'odierno Delfinato e Savoia, colla aut, Liv. II) trasl., alimentare, promuovere,
capitale Vienna (ora Vienna ani Rodano), e ra/forzare, rinvigorire, aumentare, honOS alit
di fronte agli Elvezi colla città di frontiera artos, Cic: civitateni, Caes.: spcni, audaciam,
Geneva (ora GinevraJ. —
Il nomin. sing. Cic
illol»rov in Plor. epod. 10. Ci. Deriv.: — silìiò, i-s, f. (à'/.i-q)^ aloè, Cels. ed a.
.^Iloltro^ieil*», a, Um, Allobrogico. .lluùiis (lrisilliibo),\'ì,m. e AXttìzò(;),Aloeo,
alliicfilTo, [inis, f. (alloquor), aiioeiizìonf, gigante, figlio di Nettuno e di Canade, ma-
discorso, Plin. ep. e Suet. — Partic, comn il rito di Ifimedia, la madre degli Aloidi —
greco -apaiiuGia, u pni-iare consolante, conno- Deriv.: AlóTdae, arnni, m. (\AXw£l5ai\
laìtiento, conforto, Catull. e SCH. Aloidi, cioè Oto ed Efialte, così chia-
illloqilTuni, li, n. (alloquor), t7 parlare, con mati da Aloco, ma ^gli di Nettuno e di Ifi-
iin nitro, iliscorso, cnortasiont:, conforto, conso- media, moglie di Aloeo; essi, come i Gigaìiti,
Imiuno, TjÌV. cd n. vollero dar la scalata al cielo, e per punizione
ni-lu(|iior, lociìtus (luqniitus) sum, lu'qui, vennero nel Tartaro legatidorso contro dorso
parlare a qìialc, partic. Salutando, pregando ad una colonna e tormentati dal grido inces-
amichevoìinentr, confortando e consolando, sante di una civetta.
confortare qìtalc, Cic. ed a. ìilogTa, ao, f. (àXo^ioc), iri-agìonevoletza,
al-luci^O, luxi, ère, far lume, risplenilere, mancansa di senno, e precis. al plur. = idee
col dat., Suet. Vit. 8: as.<iol , Sen. cp. 92, 5. stolte, pazze, Sen. apoc 7, 1.
allriciiiniio, alIrioTiior, V. aluc. . AloTdae, àrum, m., V. Aloeus.
al-lrnio, lusi, lllsum, ore, giocare, scher- Alpés pYum, f. {celtico alb, alp = « al-
zare, perdere il tempo, celiare con quale. q.C, tura, alto monte»; nei poeti anche nelsing.:
I) propr.: a) dipers.. ad iil (scortum),Ter.: Tre- genit. Alpis, acc. Alpem, e abl. Alpe), le Alpi,
batio, Quint.:quasi 7i.\\\ià(i\\^,quasi scherzando, la grande catena di monti che circonda,
Suet.: Galba alluden.s varie et copicse, mo- spinge con molteplici rami-
l'alta Italia, e si
strando la sua arguzia in tutta la sua va- ficazioni verso Settentrione ed Oriente, in
rietà ed abbondanza, Cic: nec plura alludens, mala fama presso gli antichi, a motivo del
non scherzando più oltre, Verg. b) delle onde clima rigido, delle tempeste, della neve e
= battere contro q.C, scherzare contro, allu- come luoghi inospitali, quindi infames fri-
deatibus undis, Ov.: colVacc, quae fluctus salis goribus Àlpes, Liv.: A. hibernao, Hor.: A.
alludebant, Catull. J7)trasl.: genus eorum, veuto>ae, Ov. —
Deriv.: a) .4lpTcii.'ii, o,
qui sapientiae alludunt fche sì accostano nm, alpino, sost., Alpici, òrum, m., gli abitanti
alla sapienza). Sen.: prope posita speique no- dede Alpi, Alpigiani, Nop. Hanu. 3, 4. b) Al-
strae alludentia seqnaniur, ciò che si offre pTiiiis, a, um, alpino, delle. Alpi, amnis, Liv.:
alla nostra speranza, Sen. nives, Verg.: hostes, i Galli, Ov.: caseus, cacio
al-liìo, lui, ere, bagnare q.C, scorrere vicino delle Alpi o svizzero, Aut. Seriori: gentes,
a q.c, di mari, fiumi, fluvius latera haec Liv. ed a. ; quindi Alpinus, il cantore delle
alluit, Cic: aninis moenia alluit, Tac: moenia Alpi, epiteto di scherno dato da Orazio al
alluuntur a mari, Cic: urbs mari alluitur, Liv.: poeta tronfio ed esagerata M. Furius Biba-
eorum ossa ita jactantur fluctibus, ut num- cuuls, a motivo di un suo cattivo verso sulle
quam alluantur, es'^er bagnate da loro, cioè Alpi, Hor. sat. 1, 10, 36.
toccate, Cic: in doppio sen^o, Jlassilia cum... Al|»lièìa«i, adis, f., V. Alpheus.
barbariae fluctibus alluatnr, dal mare Africo .-%ljtiio<iìltooa, ao, f, ('AXcfsotPciaV Aife-
e dai /lutti della, barbarie e della rozzezza, sibea, figlia di Fegeo, re di Psnfide in Ar-
Cic. Flacc. 63. cadia, prima moglie di Alcmrone; abbando-
alIrtvTòS, èi, f. (^^]\no),inon>la.tÌQne,allaga- nata da lui per Callir roe, vendicò Vuccisione
me>ìto, luogo allagato, Cic.ed a. di Alcmeone compiuta dai suoi fratelli, colla
allìivTo, ònis incremento che su-
f. (alluo), morte di entrambi.
bisce a poco a poco un tratto di terreno, per .%l|tlii-(is od .%l}»lir'us, i. m. ('AXxsiósX
deposito di terra, cngionnto partic. da un Aifeu, fiume principale del Peloponneso, il
fiume, alluvione (contr. abluvio), alluvionum et quale, .secondo gli antichi, nasceva come
circumluvionum jura, Cic do or. 1, 173. ruscello presso a Filare. Il suo frequente
allllllS, a, unì {da alo), che d<l vita, nntri- apparire e scomparire sotterra, diede origine
ntento) almo, benefico, benigno, buono, che con- al mito, secondo il quale, esso, come dio dd
forta, ristora, Venus, Hor.: e (della mrdes.) fiume, figlio deli" Oc ano e di Teti, per amore
alma Verg.
paren?;, Verg.: sol, Hor.: ager, di Aretusa fV.), scorresse sotto il fondo del
alllU«, i, f., alno, ontano, Cic fr. ed a.: mare fino alla fonte Aretusa in Ortigia, nel
meton. (poet.) =
nave, barca di legno di on- porto di Siracusa, per quivi congiungersi con
tano. Verg. ed a. lei. — Der iv.: a) .Alphòlas, ìldis, f. (*'AX-
alo, arui, altum e (dopo Aug.) alYtum, rizii'xc, od *")\X:ùr;irlc), Aifeiade. soprannome

ero, annientare, nutrire mantenere con = della ninfa e fonte Aretusa fV. sopra), h)
mezzi di sussistenza di ogni genrre, sosten- .Aiiilióiis. a, um, appartenente alTAlfeo,
tare, far crescere, allevare (mentre nutrire, nu- Pisao (in Italia), fondata dagli abitanti di
trire ^dar da mangiare). I) propr.: ^gcWn^ Pisa neir Elide (ore scorre V Alfeo). Verg.
eum non satis alit, Cic: exercitum, Cic: ele- .4li)Toii<« ed .il|Mnii«, a, um, V. Alpes.
ÌÓJ Al\As altenuis 140

Al|Hs. V. Alpcs. Cic. p) indelermin. =


l'uno e l'altro, questo e

.lUTeiisU, e, V. Alsiura. quello =


alcuni, alcuni fiochi, Cic ed a. c) al-
Alslniii, Ti. jnù an-
n., A(sio, ima delle terum tantum, altrettanto, Cic: altero tanto
tiche città dell' Etruria, tralago di Brac- il longior, altrettanto lungo, Nep.: e così altero
ciano e il mar Tirreno, a N.O. di Boma ; tanto major, Cic. 2} coi nomi appellai, ed i
ora rilhifjgio di Palo, nelle cui vicinanze proprii usati coyne appellai. un altro, un =
Pompeo e altri Bomani ragguardevoli pos- secondo, cioè « simile nelle sue qualità, al-
sedevano poderi. — Deriv.: Alsìeii«i«*,'e, Vappellativo enunciato», me sicut alternra
aisieitse, villa, Cic: ])opulus, Liv.: sost.. Al- parentem diligit, Cic: alter Verres, Cic. e :

sieiise, is, n. (se. pracdiuni), il podere di Bom- così alter ego, un secondo io (di amici molto

pco ad Àìsio, Cic. intimi), Cic: e tamquam alter idem, quasi un


iilsìiis, a, um (sUgeo), freddoloso, uhm cor- secondo lui, Cic. d) l'alt)-o = posto di fronte,
pora, Lucr. 5, 1013. opposto, ripa, la sponda opposta, Caes.: pars,
almiS, a, um
(aigeo), refrigerante, fresco, la jìarte opposta, contraria, Cic: parim.
rinfrencante, che reca conforto, solo nel neutr. factio, Nep.: aeies, Liv.: fortuna, Liv. Quindi

compar., iiihil alsius, Cic. ad Q. fr. 3, 1, poet., altro == diverso, mutato, rispetto alla

2, S 5-
cond zione antecadente, metuit secundis al-
aliarla, tum, n. (altus) (preclass, e class, teram sortem, Hor.: e quoties te speculo vi-
solt. al plur.) [quindi anche unito soltanto con deris alterum, un altro, del tutto mutato (cioè
numeri distributivi] , aitare fornito di un «brutto»), Hor. II) trasl.: 1):^:= alteruter,
piano, destinato agli olocausti, ab altaribus uno di due dei due, non uterque, sed alter,

fugàtus, Cic: altaribus admotum jurej arando Cic: non in alterius favorem inclinati, verso
adegit, Liv. nessuno dei due, Liv. 2) l'altro il vicino, =
alle, avv. (altus), IJ in alto, tdto, a) pì-ossiino, qui niliil alterius causa facit, Cic.
propr.: estollere pugionem, Cic: cadere, dal- Quindi ^Max con una negazione o una prop.
l'alto, Cic: se tollere a terra altius, Cic: il comparatvo, rinforza come un
n"gati.va e
altissime evolare, dell'aquila, Suet. b) trasl.r secondo p>er «nessun altro » in genere ;

alte spectare, innalzare lo sguardo ten- = nil obstet tibi, dumue te sit ditior alter, Hor.
dere ad una meta elevata, Cic: ingenium al- — Dat. femm. più S2ìesso alterae. Comici,
tissime riSSUrgit, Plin. ep. IIJ profondamente, Caes. ed a.
a) propr.: ferrum haud alte in corpus descen- allcrcatto, onis, f. (altercor), aiterco,con-
disse, Liv.: sulcus altius impressus, Cic. b) Lentuli et
tesa di parole, disputa, J) in gen.:
trasl.: verbuin transfer re altius, troppo ardi- Caninii, Cic: dialogorum, Son.: altcrcationes
tamente, usare in metafora troppo astrusa, in senatu factas audio, Cic. II) t. t. giudiz.,
Cic. : prendere da lontano, Cic:
alte petere, le repliche e controrepliche più brevi fatte

altius prima repetere ab origine, risalir su dopo la reciproca dimostrazione dalle parti
alla prima origine, Verg.: altius (più ad- contendenti e dai loro avvocati, in cui si
dentro) disserere, Tac: altius perspicere, ^e- potevano ancora ima volta, raccogliere i
netrar piiì^t addentro), Cic. JÌUnti principali, disputa, discussione, Cic e
alter, t'era, tcrum, gcnit. altcrlus {poet. Quiut.
alt'erTus). dnt. alteri (da alis), lUmo dei due, allorealor, òris, m. (altercor), altercante,
l'altro (allineo atro alias, l'altro, infra molti), contendente (come t. t. giudiz., cfr. altercatio,
J) propr.: A) in gen.: necesse est, sit alteram n" II), Quint. 6, 4, §§ 10 e 1-5.
de duobus, Cic: niihi cum viris ambobus est aJlerco, avi, are, forma attiva per la seg.,
amicitia, cum altero vero magnus usus, Cic: cum Andr. 653.
patre, Ter.
alter cxercitus, Liv.: alter eonsulum, Liv.:alter altereor, atus sum, ari (alter), avere una
ambove (dei consoli), Cic: absente eonsulum contesa di parole, altercare, contendere, parlare
altero ambobusve, Liv.: alter ex censoribus, (0 ciarlare), disputare, I) in gcn.: cum alqo,
l>iv,:binas a te accepi litteras, quaram alteris Caes.: Inter se, Liv.: poet. trasl., altercante
mihi gratulabare. Cic: utrique alte is freti. libidinibus pavere, contende con, ecc., Hor.
Sali.: tuis unis et alteris litteris, Cic: duplices II) come t. t. giudiz., contendere, disputare,
similitudines,uuae rerum, alterae verborum, replicare, colVavversario(V.'A\ÌQrc&.\Ào n" li),
Comif. rhet.: hos libros alteros quinque, Cic. in altercando invenit parem neminem, nella
Distribut., alter . alter, Vuno . . , Vaitro, alter
. . discussione, nelle rcpliclie e controrepliche,
perdidit, alter vendidit, Cic: alter liic, Cic: . . . Cic.
alter . iste, Cic, plur., di pjiii o di tutte le
. . alleriiTs, V. alternus.
parti, alteri dimicant, alteri victorem timent, alterno, avi, atxim, are (alternus), IJ tr.,
Cic. Finalmente il secondo alter in zen caso fare,produrre q.c. alternando, alternare; avvi-
diverso, alter alteri us ova frangit, Cic: alteri cendare con q.c, fidem. ora far credere, ora
alteros aliquantum attriverant. Sali. H) par- no, Ov.: vices, alternare, Ov. II) intr., alter-
tic: 1) l'altro = secondo (secundus),
a) ge- nare, avvicendarsi, Verg.: trasl., ponderare una
neric: proximo, altero, tertio die, Cic: qua- cosa dopo T altra, essere infra due, Verg.
driennio post alterum consulatum, Cic: eris alternus «i. uin (alter), l'uno dopo l'altro,
alter ab ilio, il secondo dopo lui, Verg. Colle alternato, alterno, 1) in gen.: alternis trabibus
decine e centinaia, altero vicesimo die, il ac saxis, Caes.: alternis diebus, Liv.: alternis
giorno 22, Cic: anno trecentesimo altero, paene verbis, qunsi ad ogni terza parola,
Vanno 302, Liv. b) unus et {od atque o aut Liv.: alternis versibus, anche sempl. alternis,
vel) alter, unus alterque, l'uno e l'altro, a) in canti alternati, Liv. e Verg.: alterni ser-
determinato =
uno o due, unus et alter dies, inones, dialogo, Hor.: alterni metus, Liv.:
,

141 altcrutcr aluciuatio Ui


coirahl., signa ubi sunt alterna
pcregriiiis alliis, a, um, part. agg. col compar. e
coluiniiis Belides, dove alternate con coloìme superi. ((Za alo), divenuto grande, grande :
straniere vi sono le .Ha (uè ecc., Ov. II) quindi secondo il punto di veduta dell'osser-
partic: A) come t. t, chlla metrica alter- = vatore, alto profondo, I) alto, A) Conside-
nante, tra esametri e pcntaìuetri, in versi rato dal basso in alto {contr. humilis, pro-
elegiaci, elegiaco, pedes, Cic: veisus, Cic, car- fundus), 1) propr.: ripa, Caes.: mons, Caes.:
Tiieii, Ov. li) comi" 1. 1. giurici., reicere alterna altissima mx, Caes.: colu niella tri bus cubitis
Consilia o altonios judices o altornas civitates non altior, Cic: alti.ssinius caeli complexus,
(che erano stabilite come giudici), rifiu- Cic: altiorem fieri, farsi più alto, cammi-
tare, ricusare i giudici tratti a sorte, re- nando sulla punta dei piedi, camminare pet-
ciprocamente, vicendevolmente, ciò che pote- toruto, Cic: altus = ai7:u; (eccelMoj, come
vano fare per hìki v(dta accusato e accusatore, epiteto di grandi città (a motivo della loro
<3ÌC. C) Tabi, plur., alterni^, ultAsmatiitniunte, a posizione elevata o dell' altezza delle loro
vicenda, Llv. ed a.: alternis... alteruis, ora... mura), Cartlingo, Roma, Verg.: urbes, Hor.:
ora. Sen. coU'acc. della misura, signum (statua) seiAem
allor-iilci', allri'-iitra (più frequente pedes altum aut inajus, Liv.: con tenus e il
cìie altera utra;, aller-ùlrum {piìi fre- genit., aqua fermo genu tenus (fino al ginoc-
quente che alteruni utrum), genit. aller- chio) alta, Liv.: sost., altum, i, n., altezza, a)
in gen.: in altum cditae arces, Sen.: ordo sena-
a'at. altei'Utrì, "no dì due O dei due, COl- torius quasi editus in altum, Cic: altiora pi-
Tisclusione dell'altro, ne alteruter alterimi trae, la parte superiore {contr. ina e summa ,

occuparet. Nep.: alteruter vestrùni, alteruter Curt. \)) partic: a.) l'altezza, l'alto del cielo,
de filiis, Cic.: altera utra Victoria, Liv. ab alto, Verg. P) altezza ^= alto mare, in altuni
allToiiiotiis, a, uin (altus e cingo), suc- provehi (fg.), Cic: in portuni e.x: alto invebi,
cinto, Phaedr. 2, 5 (6), 11. Cic: in alto constitui, Caes. 2) trasl.: a) dei
aElTli>«, e (alo), che può venire o viene gradi di condizione, di dignità, di carica,
ingrassato, da inyrassaìe, inyiassuio, grasso, altior ordo, Sen.: altior, altissimus dignitatis
Loves, Yarr.: plur. sost., altilia, iuni, n., vo- gradus, Cic: sost., in altum (grado elevato)
litili (uccelli, polli) ingrassati, Hor., Sen. sublati honiiues, Sen.: excelsa et alta sperare,
ed a. mirar in alto (= alte dignità), Liv. b) della
altiiicoiiii!» , a, um (alte e sono), altiso- voce, ecc., aito, chiaro, acuto, altioie voce,
nante, che ì'isuona dall'alto., Clc. IJOet. ed a. Catull.: altissimus sonus, Quiut. e) delle divi-
poeti. nità e persone altolocate, anche di personi-
ailTlonaiis, antis (alte e tonoì, aìnto- ficazioni, augusto, sublime, ApoUo, Verg.:
nante, che tuoìia dall'alto, Cic. poet. cd «. Caesar, Hor.: Koma, Ov.: e alto per nascita,
poeti. dì xtirpie iUu.ftre, Aoiieas, Hor. dj riguardo al
allTlfldo, diuis, f. (altus), I) altezza, 1) tono, allo stile, elevato, sublime {contr. humi-
propjr.: niontium, Cic: muri, Nep.: in altitu- oratio, Cic. or. 192. Q)rigimr do all'animo
lis),

dinem peduin XV effectis operibus, Caes. : e alla mente, elevato, magnus et altus vir, vir
plur. inipendentium niontium altitudines
, altus et excellens. Cic: homo alta mente prae-
Cic: e meton., altezza =
altura, punto elevato, ditus, Cic: qui altiore animo sunt, Cic. B) mi-
Val. Max. 7, 6, 5: plur. altitudines moeniuni, surato in ampiezza, alto =ampio, lontano,
Cic har. resp. 49: altitudines montium, Liv. distante, soU. fìg., alqd ex alto fda lontano)
21, 30. 6: altitudines, quas cepissent hostes, petere, Verg., repetere, Cic. II) profondo. A)
Liv. 27, 18, 9. 2) trasl., ulte-za, elevatezza, cons deralQ dall'alto in basso, 1) propr.
fortunae, orationis, Cic: animi, grandezza {contr. summus): aqua, fluiiien, Caes.: radix,
d'animo, aito sentire, Cic. part. or. 77. Cic. Cic: sost, altum, i, n., la profondità del-
ep. 3, 10, 10. Liv. 4, 6, 12 (diverso da sotto l'acciua, ecc., puteus in altum actus. Sen.: ex
al n" II, 2). II) profondità, 1) propr.: tìu- alto emergere, Cic. 2) trasl.: a) profondo, di
minis, maris, Caes. e Cìc.:plur., speluncarura r poso, quiete, silenzio, ecc., soiunus, Liv.:
concavae altitudines, Cic. 2) trasl., altitudo silentium, Verg. b) profondo, interno; che è
animi, arte (facoltà) di dominare e nascondere posto, radicato, aderisce profondamente, alta
i proprii sentimenti, tranquillità diplomatica, mente, Verg.: altior sollicitudo, Quint. e) pro-
taciturnità [grecopaOuTT^s ), Cic. de off. 1, fondo = nascosto, occulto, dissimulatio,Curt.:
88. Tac. ann. 3, 44 {diverso dal n" l, 2): si altior istis sub precibus venia ulla latet,
detta pure altitudo ingenii, Sali. Jug. 95, Verg. d) che va a fondo = astruso, profondo,
3 : in altitudinem
conditus, raccolto, in sé altiera studia artesque, PHn. ep.: altissima
stessn, in profonda dissimulazione, Tac. hist. eruditio, Quint. e» sost., altum, i, profon-
n.,
4, 86. dità, intimo, fondo d' IVcinima, ingentem mo-
ailiiiìiioììlus a, um (dimin. f?* altius), al- lem irarum ex alto animi ciere, Liv.: ex alto
quanto (troppo) Suet. Aug. 73.
alto, (profondamente) dissimulare, Ov. 'Q) misu-
allTvolaii<>, aniis (altus e volo), aiUvo- rato in ampiezza, a) profondo, che si estende
^ante, die vola in alto, Lucr. ed a. poeti. profondamente, portus, Verg.: pectus, petto
altftr, Òris, m. (alo), nutritore, balio, ali- 2>ro fondamente arcuato, Verg.: sost., altum,
tìtentalore, tnanteniiore. Cic ed a. i, n., profondità, altezza (della CClsa, eCC), l'in-

altrìx, trìcis, f. (altor), attrice, nutrice, terno, in altura concedere, Lucr. b) trasl., se-
allevatrice, terra, Cic: terra altr. Ulixi, j)'!- condo il tempo, l'età, antico, nobile, venerando,
tria, Verg. — Partic, nutrice, balìa, Cic. poèt. sanguis, Verg.: Clausus, Ov.
^d a. aiucìiiiìtio, ònis, f. (al ucioor), rfiscorao
,

143 aliicinor aiiiaus 144

priro <Ji senso . sciocchezza , sogno, allucina- 653: partic. bacino, vasca da bagno, Cic. ed a.

zione, S.^11 (le vit. 6 (ai pìiir.).


beat. 2(]. IV) alveo, letto di un fiume, alv. flumlnis
Verg.: ex medio alveo, Liv. V) alveare, amia,
iilrM>Tiior, ìltus ?-\\m, Àxì {da connettersi
ciarlare O agire Scriptt. r. r. ed a.: vitiosae ilicis alveo, della
C'in àÀ'Jf)). parlar vanamente
(trattare) vanamente, tliin sema senso, sognare, cavità di un albcro,in cui stanno, s'annidano
pronominale, quae Epi- le api, Verg. VI) tavoliere per i dadi, prov-
Cic. ed a.: cnlì'acc.
est, Cic.
veduto di un alto orlo, Suet. ed a.: meton.,
curu? aliioinatus
ed giuoco dei dadi, Val. Max. 8, 8, 2.
alrniir'ii, niTnis, n., allume, Vitr. a,
riliiiitii:i. ae, f., V. alumnus, n" IL alvii«, i, i.. volta, cavità; quindi I) ca-
vità inferiore del ventre, basso ventre, alveo,
ìiiiiiiiiiiiS ^> um (alo, alnius), partic. nei
poetiesost. = chi è od estate nutrito, pancia P canale intestinale. A) propr.l VtXXX-
gatio alvi, Cic Bi trasl.: V)-uiero, Cic ed a
(•tirato ed allevato, alunno, allieco, I)
2) stomaco e apparato digerente in genere,
alumnus, i, m., allievo, a) propr., Verg. ed a.:
contr. nutricula. Hor.: contr. jiaedagogus, Cic ed Ov. II) alveare, arnia, Scriptt. r. r.
paese ed a. IIIJ scafo, venire della nave. Tac. hist.
Qiiint. Piirtic. col genit. o co/Z'agg. del
alunno, 3. 47.
luogo, ove uno cresce o crebbe, figlio,

videret, Cic: Pae- .4iyallé«>, is oci, m. C\X'Mz-r,c,), AUatte^


Italia aluinnum suiim . . .

re della Lidia, padre di Creso.


ligni ruris al, Ov.: al. legiouuni, allievo delle
legioni =
educato nel campo, Tac: di ani- 4ly/'ia, ae, f. VW^i^ly.). AHzin, piccola
città delVAcarnania, con un tempio dedicato
viali, parvi alumni, i piccini del gregge, ìlor.
Il) trasl., d i scolar i =
allievo, discepolo, alunno, ad Ercole e un porto; ora Porto Candello.

riatonis, Cic: quasi al. disdplinae meae, Cic:


ani, I^. amb.
iiiiia. V. hama.
fgo pacis, ut ita dicam, alumnus, Cic. II)
anial»Tli«i, e, agg. con compar. e superi,
alumna, ae, f., alunna, allieva, a.) jjvopr., Ov.,
Suet. ed n.: di ani mali, aquai dulcisalamnae, (amo), IJ amabile (contr. invisus), di pers., "

</t rane, Cic. poèt. b) trasl.: bene constitutae


Cic. ed a.: col dat., turbae, Sen.: di e. astr.,
quaedam eloquentia,
civitatis quasi al. Cic.
mores, Cic: Carmen, ^ra^wso, Hor. II) am
ITI) neutro: numen alumnum, Ov. a destar l'amore, Cic de off. 1. -56.
alliaiMSTlor, avv. (amabilis), I) amabil-
.4liiiilìnitl (H;d.),Ti. n.('AXoùvxtov), Alun-
mente Hor. ep. 2, 1, 148. II) amorosa-
,
zio, città sulla costa setV ntrionale della Si-
mente, benignamente, am. in alqm Cogitare,
cilia, non lungi daìV odierna Caronia, sopra
nn nota pei suoi vigneti.
erto colle, e- —D Anton, in Cic ep.: spectat amabilius juve-
nem. Ov.
riv.: .iliinliiiii'i (Hai.), a, um.rfè Ahmzio;
SOSt.. Aluntinus, i, m., abitante <H Alunzio,
.-iiBialShoa, ae, f. ('AiidXOs'.a), I) Amai-
Melisso di Creta, la
tea, ninfa, figlia del re
(alumeu), I) cuoio sottile e
iililla, ae, f.
quale col latte di ima capra allevò Giove.
morbido, preparato e colorito con ni lume e
Secondo altri, quelli capra stessa si cìiia-
ìiOCi di galla, cuoio d'allume, cuoio di Samo, di
Coì-dova, dell'Atlante, Caes.
mavi Amalthea, e un corno di essa, rottosi a
ed a. IL) meton.:
caso contro un albero, venne ij iti tardi posto
ciò che è preparato come cuoio di allume:
correggie delle scarpe (corrigiae), quindi
da Giove come corna Amaltheae o Copiae (V.
1 )

cornu, 7t° I) fra le costellazioni. Quel corno^


anche scarpa, Ov. ed a. 2)neo, Ov. art. am.
che stillava nett ire ed ambrosia, 'va. quindi
Z. 202._
imagine delT abbondanza ; quindi Xm^ìthèa.,
nlv;u*tiiiii,Ti, n. (alvus) = alvearium ('V'.),
ae, f. ('A[iàÀ6s'.x) cAmalthèam (Amalthìum),
Cic fr. ed a.
probab. antico santuario
n. ('A[jLXÀ9slov),
n. (alveus) = alvearium (V.),
i,
ah-eiire, is,
della ninfa Amaltea
nelle vicinanze del
,

Quint. ed a.
podere di Attico nell'Epiro, sul fiume Thya-
alv^arTiiiii, Yi, n. (alveus), I) luogo ove mis. Sul moiello di questo, se ne fece tino
si serbano gli alveari (alvei), Varr. e Plin. simile Cicerone nel suo Arpino. II) uno
II) alveare, Scriptt.r. r. ed a.
Sibilla.
alvrolim, m. (dimin. di alveus), pic-
i, aaiiandiiiTo, i^nis. f. (amando), aliontana-
cola cavità a foggia di ventre, quindi I) pic- ììi^nto, esilio, relegazione, rUSticiUa (in villa),
colo vaso, secchia, tinoz.ta, piccolo truogo, Liv. Cic Rose Am. 44.
ed fi.: prirtic, inaffìatoio, Phaedr. 2, 5, 15; ;l-iiiaii4lo, avi, àtum, are, ordinare ad
gabbione, Liv. 28, 45, 17. II) tavoliere mu-
alcuno di recarsi in un luogo lontano, ban-
nito di un alto orlo, su cui venivano gettati dire quale, mandar fuori del paese, esiliare,
i dadi da zma coppa in cui si erano prima sia per motivo di sicurezza, Cicerones in Grae-
agitati, Cic. ed a.: meton., tavoliere =^ giuoco
ciam. Cic: sia per allontanare qii de. dalla
•hi dadi, Cic .Ardi. 13. IIIJ piccolo letto di
nostra presenza O vicinanza, mandar via, esi-
un /lume. Curt. 6, 4 (10), 4. liare quale, in un luogo, alqm Lil^bacum,
alvriis, i, m., cavità a foggia di ventre, Cic: alqm extra Italiam aliquo, Liv.: alqm in
oblunga, quindi I) recipi'Hte in forma di ultimas terras, Cic: quin-li trasl., res similes
tinozza, tinozza, truogo, Scriptt. r. r. ed a. procul (porre lontano) a sensibus, Cic. de
II) albero incavato in forma di burchiello, nat. deor. 2, 141.
barca, piroga r|lCvd;'jXov), Liv. ed a.: poct. .4iHitmeii>ie«i, V. Amanus.
per navicello, barchetta, in gcu., Verg. ed a.: aiiians, antis, part.agg. (da^mo^, amante,
e la cavità inferiore della nave, fondo della che ama qaalc.oq.c, ben disposto verso quale,
ìlare, scafo, carena. Sali, ed a. Ili) bacino, affezionato a lui, amico e sim., I) agg.: 1)
eatineilu, di forni'.i allungata, Ov. niet. 8, propr.: col genit., amans tui, Cic: patriae,.
,

145 ainnnter amb 146

Cic: tui amantior, Cic: aniantissimus rei pu- sencctus facit, Cic. 3) delle parole in cui si
blicae, Cic. "2) ni'toìi., di coste mediante le manifesta l'amarezza del sentimento, amaro,
gitali si manifesta amore, autorei-olo, umiche- mordace, pungente, acerbo, sermo, Hor.: salcs,
vuie, affettuoifo, caro, amantissima
aiiKHitia, Quint.: lingua, Ov.: hostis amare! Verg.
vcrba, Ov. e Cic: nomen amantius, Cic. .iiiiarynlliìs, ìfdis, f., Amarintide, so-
II) sost., amante, innamorato, amatore, Cic. prannome di Diana, da Amarjnthos, vil-
ed n. laggio dell' Eul/ea, con un tempio sacro a
ììnianlor, avv. con compar. e superi, Diana.
(amans), umorci-ol mente, affettuosam., amiche- \n\tì%Z'n\iSy i, m.,fnime del Lazio; ora
vohn., Cic. ed a. Amasene.
.'linaiilTa, ae, f. (\\\i!x^/zio(,), Amamia, città ;*lliaslri««,tr'rdis, f. CÀiiOLZzpt.z), A mastri,
alquanto lontana dalla
deirilliria <jrcca, città della Paflagonia, situata sopra una
costa; ora Nivitza, col paese omonimo; penisola, con doppio porfo; ora Amasserah,
i suoi alitanti Aiiiaiilinni, òrum, m., — Deriv.: .4iiia<«lrTaou«>, a, um, di Ama-
Amnnziani. stri, orae = coste del Ponto, Ov.
auiaiiiìcnsis, is, m. a manu servus, = .'4ltliila, ae, f. (propr. l'amata), Amata,
schiavo che serviva come scrivano, ama- moglie del re Latino, madre di Lavinia, la
nuense, scrivano, segretario, Suet. Ncr. 44 prima sacerdotessa di Vesta a Lavinia.
ed a.
Aiiial!ius,thuntis,acc.thunta('A|j,aOo'3s),
,4iiiaiiii!s^ i. m. ("A|j.avo5), Amano, ramo
Amatiinte, I) m., fglio di Aerias, secondo la
del Tauro nell'Asia minore, il quale cor- leggenda fondatore di Amatunte e del tem-
rendo da N. E. a S. 0. fino al golfo d'Isso, 2no di Venere, che ivi si trovava. II) f., an-
divide la Cilicia dàlia Siria e la Cataonia
tichissima città sulla costa meridionale di
dalla Commayene; ora Alma Dagh. Gli abi-
Cipro; ora « Paleo-Limisso », celebre per il
tanti del moni". Amano, AinsliiTonscs, tempio e per il culto di Venere, chiamata
ì'um, m.
ainàraoiiim, i. n. (àjJiapdxivov), amarn-
quindi \.ini\i\\\\iiiA ('Ajia6o'jcia). — De-
cinu, profilino di maggiorana, LllCT. 2, 847-
riv.: Allialllllsiacil*», a, um, di Amatunte.
aiiiaraciim, n.
aiiiiitor, ùris, m. (amo), amatore, cioè
aiiiai*aeii«>, i, e. e i,

(à|JLapa7tOg e -ov), amaraco, maggiorana, erba I) amico, amante di q.C. qualc, pacis, Cic:
e fiore odorosi, Catull. ed' a.
antiquitatis, Nep.: amator tuus, Cic. IL) colui
che ha relazioni amorose, amante, innamo-
aiiiai'a<ilns, i, m. Cà|iapavxoi;, che non
rato, adorcftore, partic. in senso cattivo, dnulo,
appassisce), ainuntnio, sciamito, Tibiill. ed a.
con compar. e superi, (ama-
ììiiiai'o, avv.
adulter an amator, Cic: e pregn. amator =
mulierum, propenso all'amore, amante dell'al-
VUs). amaramente, trasl. ^= con amarezza,
tro sesso, donnainolo, aliud cst amatorem esse,
aspramente, acerbam., Scil. ed a.
aliud amantem, Cic: vinosus amator, Hor.
SÌinàl'TtTc** , èi, f. (amarus), amarezza,
amiittlrié, avv. (amatorius), amwosa-
Catull. 68, 18.
niente, teneram,, Cic. Phil. 2, 77.
aiii:lrTtn<io, (Itnis, f. (amarus), l) ama-
aiiiatr»rTii«i>, a, um (amator), pertinente
rezza, come proprietà naturale e inoltre gusto
aWarnsitoT o all'amore fsensuale), amatorio,
amaro, Varr. cPlin. Il) trasl., ciò che desta
amoroso, tenero, galante, lezioso, sermo, Cic:
un sentimento amaro, acerbo, a) lo spiacevole,
poesis (Anacreontis), di argomento erotico,
il disaggradevole, Quiut. 1, -3, 20: quindi lù
Cic: voluptas, Cic: medicamentum, Suet., lo
spiacevole, ciò che in ima voce offende l'orec-
stesso che il sost. amatwium, ii, n., « filtro,
chio. Quint. 11, ?>, 169. b) amarezza
-l-/.p£a,
dell' animo, sentimento amaro , cura acerba ,
pozione amorosa, ecc. », Sen. e Quint.
Val. Max. 4, 4. prooem. extr. e) amarezza di Aimsl/.on, zìjnis, acc. zona. f. ('Aiia^wv),
una mente malata, irritata, inasprimento, am. Amazzone, comun. plur. Ainazoncs, um,
odii, orZ'O acerbo, Val. Max.: cui sententiae acc. onas, f. ('Aiia^óvsgì, le Atnazzoni, I) po-
tantum bilis quantum amaritudinis inest
,
polo mitico di donne guerriere, U quali, go-
Plin. ep. d) amarezza, asprezza del discorSO, vernate da una regina, non soffrivano alcun
decretorum, Justin. uomo tra di loro; la leggenda le fa venire dal
aniilriir, òris, m. (amarus), amarezza = Caucaso nell'Asia occident de, partic. nella
contrada dell'odierna Trehisonda, sul fiume
gusto amaro, Lucr. e Verg.
l'ermo'ìonte (ora Termeh), nei campii di Te-
ìimarii<«, a, um, amaro {contr. dulcis),
miscira, ma anche nelle isole di Lesbo e Sa-
I) propr.: a) al gusto, salix, Verg.: calices
motracia, e persino ndla Grecia (Beozia,
amariores, vino piii piccante, pili vecchio,
Atene). J7) trasl., eroina dell'amore, la quale
Catull.: sost., amarum, pZ»?*. amara, l'amaro,
milita, per dir cos'i, sotto le bandiere di A-
l'aspro [contr. dulce, duJaia), Cic. b) all'odo-
rato, acato, piinginte, fìiilrlus, Verg. 7J) trasl.,
more, Ov. art. am. 2, 743. —
Deriv.: 1)
1) spiacevole, ripugnante, acerbo, sgradevole,
.4uiazoni<>ii«i, a, um ("AiiaLcv.xó;), delle
amaro, casus, Ov.: rumor, Verg.: sost. amara, Amazzoni, da Amazzoni. 2) .4lliazonÌS, Ul-
òrum, n., l'acerbo, amaro [t= cura acerba, ecc., dis, f. ('Aiia^ov's), comun. plur. Amazonides,
contr. dulcia), R<a\: e così amara curarum, forma second. poet. rZi Amazones, Amazzoni.
Hor. 2) [come Ti'.xpój) dell'indole e del com- 3) .4iiia?.«nius. a, um ('Ap.aCdviGs), Ama-
portarsi dirchi sfoga volentieri contro altri zonio, pharetra, Verg.: quindi vir, cioè Ippo-
i suoi sentimenti irritati, amaro, pungente, ir- lito, figlio di Teseo e di un'Amazzone, Ov.
ritabile, violento, mulieres, Ter.: amariorem me aiuii, propr. ambi, anche am ovv. an {cfr.
.

h: ambactus ambio 148

àii^l), prepos. inseparabile, intorno, anche in quin, ecc., Liv. 1)litiyare, contrastare, conten-
cerchio, cioè da due o più tutte le p'irti (i dere intorno ad un diritto o possesso (contra-
jj«/i</^o.^'/(f'''«anibedo,amplector,anquiro.ecc. stabile o dubbio), anzitutto a parole, partic.
illlll»a<*lH»>) il rn., servo stipendiato, Caes. in tribunale, ma anche coi fatti, ii, qui ambi-
guiit, le parti contendenti, Cic: cum eo, qui
b. ff. 6, 15, 2.
f. («e/ sing. solo in ubi., al-
allibii;:*:!''» is, heres eat, Cic: de hereditate, Cic. II) essere
l' incunlro nelplur. in tutti icasi)[a.mh e ago], discorde con sè stesso = essere in dubbio, in-

lo spingere, V andare, il correre deciso, irresoluto, incerto, intorno a qualcosa,

intorno a qualche cosa, giro, e in (Alexandruui) regnum Asiae occupaturum esse


qwmto non va non viene condotto allo haud ainbigere, Curt.: quaenam post Augu-
se pò per la diritta via, tortuosità, giravolta, stuin militiae condicio, ambigentes, coloro che
strada storta, labirinto , 1) prOpT., partlC. vivevano in apprensione dubbiosa, Tac.
di « andare errando », ambage reraissa, aillltT^-ìic, avv. (ambigUUs), Ij ambigua-
Ov.: e degli « andirivieni » del labirinto, niente, in modo equivoco, dlccre, scribertì, Cic:
Viiriarum ambage viiirura, Ov.: dolos tecti agere, Tac. Il) irresolutamente, indecisamente,
ainbagesque resolvit, Verg. II) trasl., del di- Liv. e Tac.
scorso che non va diritto al suo argomento, aiiiliT^^uita!», atis, f. (ambiguusi, antbi-
ma vi gira intorno, a) ambagi, giro di parole, gtiità, equivoco, oscurità, doppio senso, CiC. ed U.:

narrare, Ter.: missis ambagibus, ^jer


ariib. alci plur. in Sea. e Quiut.
dirla in breve, senza arzigogoli, Hor. b) oscu- illIlkijS^UII!», a, uni (ambigo), /) «he si piega
ritA facilmente prodotta coli' aggirarsi in- da due lati, per ambiguum favorem, cercando

torno ad una cosa, enimma, ambigtiità, equi- dinon 2)6 r de re il favore dei due, Liv.: ua-
voco, parole tnisteriose, eniiniiiaticlie, velate; tum (esse) ambiguo inter marcia ac femiuam
discorso, espressione, sentenza eniinniatica ; sexu infantem, ermafrodito, Liv.: ambiguus
della Sibilla, Verg.: della Sfinge, Ov.: dr'gU fuerit, modo vir, modo fenùua, Scython, di
oracoli, Tac: e di « fatti enimmatici, ve- aspetto variabile, mutabile, Ov.: Proteus, il
lati » come « rappresentazione simbolica » quale assume ora questa, ora quella forma,
di un pensiero, tacitis aiubagibus, mediante mutabile, 0\.: in viruin soliti vultus mutare
le significazioni enimmatiche, simboliche, ferinos ambigui prosecta lupi, che ora ha Va-
Liv.: per anibages, come imagine simbolica, spetto d'uomo, ora di lupo, lupo mannaro,
Liv. e) detti o fatti ambigui che velano la Ov.: virgo, Sirena e Sfinge, Ov.: viri. Cen-

verità e la giustizia, tergiversazioni, pretesti, tauri, Ov.: Salaniis, una seconda Salamina,
sotterfugi, inganni, vix pueris diguae ambages, Hor.: aquae, operanti ora in un modo, ora in
Liv.: falsi positis ambagibus oris, senza le cir- un altro, di doppia efficacia, Ov. II) trasl.:
conlocuzioni di un discorso ingannatore, Ov. A) vacillante, dubbio, incerto, non sicuro, a) ptaS-
.4.iiil»sirri, òruin, m., Ambarri, ptopolo sivo: si dudum f uerat ambiguum hoc mihi,Ter. :

dr.Ua Gallia, sulT Arari (Saóne), ad oriente haud ambiguum regeiii alterum meà morte fa-
degli Edui. e con essi affini ed alleati. ciam, Liv.: sost., ambiguum, i, n., cosa am-
mangiare intorno,
ailll»-<>(lo,èdÌ, èsuill, ere, bigua, incerta; dubbio, t/ècerfe^sa, reliuquere IR
quindi consutnare inlieru^nente,
rosiceliiare , ambiguo, Lucr.: rumor iu ambiguo est, dà
Verg. e Tac: trasl,: del fuoco, Lucr. e Verg. luogo a doppio giudizio, Ov. bj attivo == di-
amili, V. amb. scorde con sé, vacillante, indeciso, irresoluto, in-
.4iiil»Taiiì, òrum, m., Ambìani, popolo certo, CoZ genit., imperandi, Tac: futuri, Tac.
belga sulla costa, nell'odierno dipturtimento B) del discorso, ambiguo, equivoco, e generic,
della Somma, colla capitale Samarobriva {ora enimmatico, confuso, oscuro, verba, Cic: VOCCS,
Amiens). dieta, Ov.: oracula, Cic: sost., ambiguum, i,
.4iiil)ìl»arTi, òrum, m.. AtnbibarH, popolo n., espressione ambigua, ambiguità, Cic. ed a.
gallico, appartenente alle civitates Armo- c) ambiguo =: SU cui non si pjuò foìidarc,
ricae, nell'odierna Normandia (ove esiste an- di cui aie. non si può fidare, incerto, utuisi-
cora la città di Amhières). euro, dubbioso, 1) in gen.: ictus Scolpo), Liv.:
aniki^EO, ere (amb ed ago), condurre una fides, Liv.: auctor (messo), Ov.: doinus, Verg.
co^a da due parti, solo trasl. rifiettere da = 2) partic: a) dubbioso, dubbio, incerto, tnalsi-
due parti intorno a q.c, cioè essere discorde, curo, riguardo al possesso {contr. certus),
Ij con un altro, 1) essere di parere dubbioso ager, Liv.: ambiguae domi res, strettezze do-
O contrario intomo a quuicosa, addurre un ìiiesticlie fi debitij, Tac: sost., ambigua, au-
tiubhio o ttna dijjicultà, disputare, contendere, ci pitia {contr. certa), Tac: non sane alias ma-
dubitare di q.c, combattutila, e partic. al passivo gis in ambiguo Britaunia fuit, Tac. b) incerto,
= essere dubbioso controverso, a) att.; haud vacillante, riguardo al seguito, fine, esito, res
ambigarn, hicine fueiit Ascanius, au, ecc., vo- ambiguae, avversa fortuna (contr. res secun-
glio lasciar indeciso, \À\ b)pass.: a)person.:
. dae, buona fortuna), Tac. ann. 1, 64.
id jus quod ainbigitur iuter peritissimos, Cic: Àiukìliireli, òrum, m., AmbUareti, po-
omnis res eandem hibet naturam ambigendi, polo gallico, alleato degli Edui, probabil-
richiede sempre uguale maniera nel dispu- mente a iV. di questi; forse identico agli
tare prò e contro, Cic. fi) impers.: cum de Ambluareti.
vero ambigetur, Cic: ainbigitur, quauam Han- Ainliiliali, òrum, m., AmbUiati, piccola
nibal Alpes traiisierit, Liv.: ambigitur quoties, nazione della Gallia, sulla Samara{Somxna.).
uter utro sit prior, Hor.: a.sijici aliquando eam Jkmhìórix, rigis, m., Ambiorige, principe
volucrem non ainbigitur, Ter.: id ambigitur. degli Kburoni nella Gallia Belgica.
belline Liv,: neque ambigitur, aiubiOj ivi e li, ìtum, ire {da amb ed eo);
149 aiv.bitio anibitus 150

benché non sì coniughi secondo eo, ma segna (ambitiosus), a) ambiziosamente, vanagloriosa-


regolarmente la quarta coniugazione ; solo mente, per ambizione, per vanagloria, peterc
HcirimpeTi.siha anche ambibat), I) andare, regnum, Liv., provinciam, Quint.: e per desi-
yirare intomo a q.c, X)j)ropr.: ut terram derio di brillare, per con vanità, fastosamente,
hinae cursus proxime anibiret, Cic: partic., con alfettazione, eum Ca'iUm furre, Tac. h) stu-
tjifure intorno ad un
lungo, evitandolo, deviis diosamente, per desiderio di favore, di grazia,
ploruiiique itiiieribus patriain, Tac. B)trasl.: con istanza, con ujjizi, pei- con riguardi, per
a) girare intorno, correre intorno =
«ii-condare riguardi egoistici, in modo paHiyiuno, con par-
q.c, insula quam amnis Euplirates ambiebat, de triumpho agore, Cic: non ainb. seri-
ziaiitfi,

Veli, b) far girare, correre una cosa intorno bere, Cic: amb. corrigere orationem, con in-
=
ad un' a lira circondare, cinj/ere COH q.C, pla- dulgenza piena di riguardi, Cic.
gis silvas, Ov.: clypei oras ambiit auro, fregiò, aiiiliilìÓMUS, a, urn (ambitio), letteralm.
Verg, II) andare intorno COììie supplicante, disposto ad andare intorno, quindi
A) presso molti, i quali hanno qualcosa da I) in geìl., che va sempre intorno, circonda,
decidere, per ottenere il loro voto, la loro ap- avvince, lascivis hederis ambitiosior, che av-
provazione, -ricoi^rere, accoittar^ii ad eStii, vica- vince l'amante più stretto che, ecc., Hor.:
tim, Cic: singulos ex senatu, Sali.: seg. da ut amb. ornamenta, lussureggianti, ricercati,
ne e il cong., Suet.: partic. dei candidati, Hor. Il) pregn., che si adopera volentieri
iquali andavano da un cittadino alV altro per conseguire onori; quindi trasl.: a) che
per farsi dare il voto, bìWjHare, irrigare, aspira molto agli onori, e prccis.: a.) che ago-
assol.,Q,\Q. Pbil. 11, 19: nel passivo, am- gna onori e grado nello Stato, ambizioso, avido
biunlur, mgantur. Cic: populus facit eos (sce- di onoìi, impera tor, e plur. sost., ambitiosi,
glie per le cariche), a quibus est maxime Cic. p) che aspira molto a segnalarsi in
ambitus, Cic. B) andare attorno a ciascuno genere, ambizioso, avido di onori, superbo, va-
separatamente con preghiere, con lusinghe, naglorioso, homo minime ambitiosus, Cic: di
ricorrere a qualc, avficinarsi a lui, rivolgersi oratori, vano, affettato, Quint. e trasl., di
:

Il lui, per ottenere qualcosa, ricercare quale, e. inan.) ambizioso, vanaglorioso, sontuoso, fa-
di q.c.,preyare,rcgìniim. affata, Verg.: conubiis stoso, mors, che agogna alla gloria futura,
Latinuni, fare a Latino la richiesta della fi- Tac: exsequiae, Sen.: del discorso, Quint. b)
glia, Vorg.: ille unus ambiri, coli, Tac: seg. che aspira ai favori nella vita imbhlica, am-
d(drìnhn., donec ultro ambiretur consulatum bizioso, chemira ai favori, die vaglieggia favore,
accipere, Tac. quindi anche pieno di riguardi, partigiano,
aillltltìo» òuis, f. (ambio), l'andare intorno venule, dux indulgens ambitiosusque, Liv.: qui
come supìplicante, IJ propr., come 1. 1., bnga ita sit ambitiosus, ut etc, Cic: e trasl., di e.
per ottenere una carica onorifica, ricoì- inan.: ambizioso, prodotto dall'ambizione, fon-
rendo personahn. al popolo, istanza per una dato sulVamb., per riguardi egoistici, ro<''atÌO-
carica, concordo, sing. e plur. in Cic. ed a.: nes, amicitiae, Cic. e) generic, cJie tende, die
ambi tic annua (della dignità reale presso i mira ardentemente ad una cosa, che briga per
Veienti), Liv. IIJ trasl. a) l'aspirare ad
: ambisce una cosa, Musa nec in plausus am»
onori, e precisam.: a) «7 tendere, l'aspirare biliosa mea est, Ov prò guato mater ambi-
:

ad onori e gradi
nello Stato, Vanibire, mire tiosa sua fuit, Ov.: trasl., di e. inan.: no-
ambiziose, sforzi e progetti ambiziosi, antbizione, ster in has omnes (puellas) ambitiosus amor,
brama, di oitòri, me ambitio quaedam ad Ov.: amb. preces, preghiere calde, interes-
bonorum studium duxit, Cic: in Scipione am- sate, Tac.
bitio major, Cic: naserà ambitione ftrista am- 1. aiiiltllim, a, um, V. ambio.
bizione) laborat, Hor. p) Vaspirare agli onori 2. aiiil)ìlu<s^ US, m. (ambio), l'andare in-
presso altri in gen., ambizione, vunagloì-ia, in torno, I) in gen.: 1) astr., ambito, giro, eorso,
gen., quindi anche studio di comparire, va- siderum, Cic: saeculorum, Tac. 2) concr. :
nità, pompa, fusto, ambitio et luxuria, Seu.: a) giro =
la via che descrive ciò che gira in-
ambitione relegata, senza vanagloria, Hor.: torno, circuito, orbita, incurvatura, sinuosità,
magna euni (Platoneni) ambitione Syracusas secundussupra terram, Cic: propeiantisaquae,
perduxit. con molta magnificenza, con gran Hor. Trasl., a) =
ambages, amtai^ri, multos
pompa, Nep. b) il tendere, aspirare al favore, circa rem unam ambitus facere, Liv, P) =
il vagheggiare il favore della moltitudine Tispicppaatg, perifrasi, circonlocuzione, alqd per
di singole pers., di cui si fa uso per uno scopo ambitum enuntiare, Suet. b) giro = incurva-
determinato, desiderio di ottener favore, con- tura che gira intorno a q.c, cerchio, circolo,
seguintcnto di favore, l'ottener considerazione, oWo,iem<;t>, extremitatem rotundo ambita
caeli
riguardi, x>roccdere riguardoso, attenzione con- circuniicere, Cic: partic, amb. aedium, an-
discendenza indulgenza piena di riguardi, gusto spazio sentiero lasciato intorno ad
riguardi verso la persona, riguardi egoistici, uìia casa, pel quale si può camminare, Cic.
buoni servigi, parzialità, ambitio pOpulaiis, Ju- top. 24; trasl. :^= r.zpiotoc,, periodo del di^
stiu.: ambitione labi, Cic: jus .sibi per am- scorso (come 1. 1. retor.), V. partic. Cic. Brut.
bitionem dictum non esse, Liv. e) generic, il 162 e or. 204. e) giro =:^ spazio che un oggetto
tendere con ardore, l'aspirare a q.C, l'ambire, occupa nella sua estensione, estensione, am-
il vagheggiare q.C, gloriae, Tac: conciliandac piezza, caeli, Suet.: castra lato ambita, Tac:
provinciae ad spes novas, Tac: assol. :== sup- e dei confini del tempo, totani pueritiam am-
plica, istanza, magna ambitione admitti non bitu suo astringere, Seu.: e amb. orationis,
poterat, .Justin. corso, delineamenti (discorso), Val. MaX. 6 :

aiiibìtTo!»e, avv. con compar. e superi. cos'i non imagine et ambita rerum, sed rebus
151 Ainbivariti aniburo 152

incendit, Quint. IPipregn., Vamiare intorno aniliuhàiae, arum, f. (dal siriaco abub,
come sappi icaìite, \\propr., soiiecit<izione u- anbub =
tibia), specie di baiadere, cioè

lefjale, ti-ntiitivo di ottenere in qualunque modo ragazze siriache, le quali in Roma si gua-
cariche ed onori, cuccia ayli impieghi, broglio, dagnavano il vitto cantando canzoni dei
partic. mediante la corruzione, lex de am- loro paesi e conducendo mala vita, Hor. e
bita, Cic: ambitus alqm accusare, darnnare, Suet.
Cic: aiiib. snffracrioruni, compra di voti, Tao. anilirilalio, ònis, f. (ambulo), il cammi-
'2) trasl.: ai ì'aspirare. il tendere agii Onori, nare, l'andar su e giù, qua e Uì, I) in qeu.,
partie. ?" modo eccessivo, vanaglorioso, l'am- p. es. dell'oratore sulV arringo, Quint. 11,3,
hive gli onori, ambizione, COSÌ nella vita pub- 126. II) partic, V andare, a spasso, per fare
blica che nella privata, caret ambitu, Plin. un po' di moto, H passeggiare, passeggiata,
ep.: hic erit alendus ambitu. Quint.: quindi Cic: meton., passeggio, passeggiata, luogo di
anche generic: bramosia di brillare, vana- passeggio, ora coperto, ora no, Cic ed a.:
gioria,ambizione,(\nidam intellegeudi ambitu«, Magni, il Portico di Pompeo, Catull.
vanagloria di conoscitori, Quint. bi lo smo- amltìilalTiineììla, ae, f., piccola passeg-
derato tendere, anpirare al favore, il vagheg- giata, due passi, Clc. ep. 2, 12, 2 meton. : =
giare il favore, nella vita pubblica e pri- piccolo luogo di passeggio, tecta (coperto), Cic.
vata, potentium, Tac: ne hoc munus meum ad Att. 13, 29, 2.
ambitu cnrrumperetur, Plin. ep.: quindi anche ainltììlo, avi, àtum, are (dimin. di am-
l'usar riguardi, il comportarsi troppo pieno di bioj, camminare con passo naturale, non af-
riguardi, indulgenza o condiscendenza piena di fettato, camminare, andare intorno, su e giù,
riguardi, riguardi egoistici, partigianeria, sine qua in gcn.i a.) intr., contr. cubare,
e là, I)

ambitu, Cic: judicum ambitu evaserat, Tac. Plaut.: contr. sedere, Cic: contr. currere,
e) il a q.C, Vam-
tendere. Taspirare smoderato Sen.: contr. salire (di uccellij, Plin.: contr.
Iure, il brigare, vagheggiare q.C, UXOrius,
il incedere (avanzarsi), Sen.: dell'oratore sulla
gli sforzi pieni di raggiri di una donna, tribuna, Quint. 11, 3, 127 e 130: e del passo
Tac: uxor maorno ducta ambitu, Sen.: col trascuratamente grave del superbo e del
genit., ambitu remanendi aut eundi (suppl. ricco, Hor. epod. 4, 5 partic .del passo natu-
:

in provincia m), Tac. rale, non affettato di chi è affaccendato e


.ÌLiiil»ivai'ilì, ùrum, m., Ambivariu, na- di chi viaggia, ecc., viaggiare, camminare, av-
sionegallicn villa Mosa, nella contrada deh viwsi, andare, si recte auibulaverit, se ha cam-

l'odierna Breda. minato andato di buon passo, Cic: am-


è
.4ml>TvTii!S TiirpTo (Ij.); -^"<?'o Amhivio bula, ora muoviti, vattene, Ter.: ambulare in
'Turpio, attore noto in Roma per la natura- jus, andar dal giudice per litigare, Ter.: e
lezza del suo porgere, contemporaneo di Te- finalm. come marciare, di soldati, eoàeni modo
renzio, di Oli recitò le commedie. autem arabulat Caesar, ut etc, egli fa tali
.4mlilii:)riMK V. Ambilareti. marcie, Cic: milites bellum, ambulando, coii-
aillltO. ae, O (aUCpCO, à[icpdxep0l), amhidue, fecerunt, solo con marcie e contro-marcie,
amendue, entrambi (operanti insieme nello Cael. in Cic. p) trans, coìlacc. dello spazio
stesso tempo, mentre uterque =
« entrambi* che viene percorso, cum (Xerxes) Hellesponto
distinti in luogo e tempo), Cic. ed a. juncto, Athone perfosso, maria ambulavisset,
.4iiiltrai>Ta, ae. f. ('A|i^pa-/,ia), Ambracia. terram navigasset, avendo marciato sul mare
città (e contrada) sul confine meridionale e navigato sulla terra, Cic: o colVa.cc. del
delV Epiro, .sw/rArachtus od Aretho; oggi tratto che vien lasciato indietro, biduo aut
Afta, —
Der e ?v 1) 4iiii>i*aoTeiisì<«, e, di triduo septingenta milia pa<suum, Cic. Il)
Aiidiracin: plur. sost., Aiiibracicnses. ium. m., pregn., per lorender sollievo, ricrearsi, far
gli abitanti di Ambracia. 2^ 4ml»ra<>Ta<i, del mot", passeggiare, andare a si)asso, in hor-
adis, f,, di Ambiacia. 3) 4llll»l*a<'i»le!i, ac, tis cum Galba, Cic: pedibus per urbera, Suet.:
acc. am, m. ('A;i3pa"/.'.('')f/;c;), nativo, oriundo satis jam nmbulatum est, Cic.
di Ambracia. 4i 4iiil»raeTii«i, a, um ('Ap,- anili-ut'o, ussi, ustnm, ere, far consu-
Ambrticio, sinns, golfo
'iylv.'.o-;) , Ambracto ; mare tutto intorno, sulT intiera superficie, od
ora Golfo di Arta, Liv. almeno in molti ptunti di essa, al fuoco, bru-
4iiil»t'r>iie«>, uni, m. , Ambroni, popolo ciare, abbìitciare, incendiare, ecc, tutto intorno,
mitico, il quale aveva probabilmente la sua di fuori, o tneti't (in parte) fmentrc nàlUO ^=
sede nplla contrada di Embrun. soltanto in alcuni luoghi, comburo invece ed
aniltrotiTa, ae, f. (à|ippoaia), ambrosia, exuro =incendiare intieramente), I)propr.:
I) cibo digli Dei {come ncctiiT « bevanda degli 1) del fuoco, sociorum ambustus incendio,
Dei » ), Catull. e Cic: orator ambrosia alendus, Cic: magna vis frumenti ambusta, Tac: ut
di un oratore eccellente, Cic: come cibo dei pars vestis ambureretur, Suet.: delVincen-
cavalli del Sole, Ov. II) unguento degli Dei, diare mediante il fulmine, ambustus Phae-
olio profumato, usato come mezzo per con- thon, Hor. 2) del gelo, danneggiare, far gelare,
servare la lieìlezza del corpo: atto a rendere ambusti multoruiii artus vi frigoris, a molti
i mortali immortali, Ver?, e Ov. le membra assiderate dal, ecc., Tac. II)
ainlM*r»<«ìii«>, a, um /dc^i^póoto?), di am- trasl.: A) in gen.: tot circum me jactis ful-
btos-ia =r divino, di natura divina, come epiteto minibus quasi ambustus, Plin. ep. 3, 11, 2. B)
di tutto ciò che possiedono gli dei, e di ciò partic: a) di danni che si soffì-ono nelle so-
che per la sua bellezza, soavitii, ecc., .si in- stanze, qui anibustas fortunarum mearum
nalza al disopra delle cose terrene, Verg. ed reliquias suas doiiios comportari juberent, i
a. poeti. manomessi avanzi delle mie sostanze, Cic de
:

153 aiTìcisus aniicus 154

domo 113. il quale non è siato


h) di colui e yàCìo) , avvolgere, mettere indosso, vestire, co-
condannato in [/indiziò, ma twìnineno dichia- prire, e rifl. se amicire o passivo aiuiciri, met-
rato innocente, riamnatioiie collef^ae et sua teì-si indosso, avvolgersi, velarsi (il termine pro-

prope ambastus evaserat, salvatosi appena la p)rio de ir indossare, vestire la sopravveste;


pelle, uscitone liei rotto della cuffia, Liv. 22, alVincontro induere dell indossare un abito
Hb, ò: e così aiiìbustae, coloro che sono e vestire del coprire, vestire il corpo in gen.j,
state assolte dall' « Istanza », Val. Max. 8, 1, I) propr.: simulacrum araiciebatur cotidie
p. 3S0, 3; ediz.Halm. veste, Suet.: se toga. Brut. fr. (e ainictus toga,
aiiic>Tsii«», a, uin, V. ancisus. laena e pallio, Cic): anche sempl. se amicire
ìimellus, i, m., aineiio, sovta di pianta = vestirsi, Suet.: e pregn., amicitur (di un

grato alle api, Ver^. e Col. oratore che compare sulVarringo), egli dà
e fiore
alla toga le convenienti pieghe (cfr. arnictus
.4 nienti niis, ì, m. ('Ajiévavos, ^me/jauo,
n° Ij, Plin. ep. 2, 3, 2. IIJ trasl., velare, rive-
torrente della Sicilia, il quale scende dai
stire, coprire, nube caudentes humeros, Hor.;
fianchi meridionali delVEtna e passa per
amicta vitibus ulmus, Ov.
Catania; ora Indicello; poet. Amenana flu-
aniìeitìa, ae, f. (amicus), amicizia [contr.
Miiua.
inimicitia, simultas), I) propr.: a) in rela-
iiuicns, eutis, agg. con compar. e superi,
zioni civili, sociali, vetus, Cic: intima, Nep.:
(a e niens), privo di mens (di mente, di ra-
est milii amicitia cum alqo, Cic: amicitia est
gione), che non opera secondo la mens, o
inter alqos, Cic: amicitiam facere, j ungere,
senza mens, ametUe , demente, mentecatto,
gerere, dimittere, Cic: amicitiam renuntiare,
diasennato , passo, fuor di aè fper Orrore,
Cic: esse in amicitia cum alqo, Nep. b) in re-
paura, ece.J, fuor di senno, foi-sennato, àcppCDV
lazioni politiche, vincolo d'amicizia fra due
(cfr. demens), a) di per s.: ne trepides aniens,
popoli i loro governanti, Caes. ed a. Stor.
Lucr.: amens metu o terrore, Liv.: e di chi
agisce da insensato, insensato, delirante, amens
IIJ meton., amicizia =
amici, s/>2r7.,Domitius
Celer, ex intima ejus amicitia, Tac: plur.,
animi, Verg. b) meton. di e. astr., pì'ivo di
amicitiae et dignitates, amici e magistrati,
senso, insensato, consiliuni, Cic.
iiinenlatiis, (amentnin), provi-eduto
a, ura
Cic. — Il lat. arcaico ha la forma secon-
daria aniicTlIes, èi, f., Lucr. 5, 1017.
di una Korreggia, hastae, Cic. Brut. 271 6
(figurai. =
le armi pronte), Cic. de or. 1,
aniictu!*, US, m. (amicio), l'avvolgersi la
sopir avves te ; quindi Ij il modo di gettarsi
242.
attorno e di portare la sopravveste, partic.
iinientia, ae, f. (amens), mancanza di
la toga, l'avvolgersi, pieghe, foggia di Vestire,
mens, cioè demenza, pazzia, frenesia, il com-
partic. la toga, am. neglegentior, Quint.
portarsi da insensato, da demente, eCC, Cic.
amictum alicujus imitari, Cic. II) meton. ao-
ed a.
pravveste=^ vestito che serve come sopravveste,
ainenluni (ammentum), i, n. (propr.
X) propr.: ajgeneric: amictui esse, Cic. Tusc.
agiraentuni, mezzo per muovere, spiìujere),
5,90. \))mantello a guisa di scialle, soprav-
correggia in forma di cappio, nei giavel-
veste, soprabito,duplex, doppio vestito (= ve-
lotti, fermata alla metà dell'asta, per dare
stito di duplice stoffa), Verg.: purpureus,
al giavellotto scagliato un impeto maggiore;
Hor.: e della foggia della yXcd^x nei giuoclii
greco àYxuXv), Caes. ed a.: amenta torquent,
poet. =
scagliano giavellotti colla correggia,
pubblici, Graeci arnictus, Tac. Bj trasl.: a)
velo del capo usato nel j^regare, velo di varie
Verg.
specie, Verg. e Ov. b) ogni velame, velo, veste,
Auiei'ia, ae, f. ('Aiispia), Amerio, antico
caeli, Lucr.: nebulae, Verg.
e notevole municipio deW Umbria, non lungi àniìciiiaj ae, f. (dimin. di amica), cara,
dal Tevere; ora Amelia, non lungi da Spo- piccola amica, antanza, Cic. ed a,
leto. —
Der iv.: Ainerinus, a, um, appar- a ini cui uni, i, n. (amicio), mantello, so-
tenente ad Ameria, di Ameria, Amerino ; plur.
pravveste (sopra l'abito), portato da persone
sost., Amerini, 5rum, m., gli abitanti di Ame-
dei due sessi, jìartic. anche dalle cortigiane,
ria, Amei-ini.
Cic. ed a.: agreste duplex am., doppio (grosso,
ànie<», mttis, probab. m., staggio, stanga
sp)esso)mantello da contadino, Nep.
per le reti da uccellare, Hor. epod. 2, 33.
i, ni- (dimin. di amicus), pic-
ìtniTcùlus
jknie!i«tralus, i, f. ('A[iTjaxpaxo5), Ame- colo amico, caro amico, Cic ed a.
strato, Città sulla costa settentr. della Sicilia,
simicus, a, um (radice AM, donde anche
sul fiume Alesa; ora Mistretta. Deriv.: — amo e amor), I) agg., amico, legato in ami-
Aniestràtinusi, a,um, di Amestrato; plur. cizia, affezionato, benevolo, propizio, favorevole
sost. Amestratini, orum, m., gli abitanti di (contr. inimicus), a) di pers.: tribuni amici
amestrato. sunt nobis, Cic: amicior libertati omnium,
anielliyslus, i, f. (àiaiO-jotog, ri), ame- Nep.: successor amicissimus, Cic. b) di e. inan.:
tistu, pietra preziosa di color violetto, Ov. e ventus, Ov.: nec dis amicum est nec mihi, seg.
Plin. dalVacc. e Vinùn., piace, è caro, Hor.: amici
amica, ae, f., V. amicus n" II, B. animi est, coll'infin., denota amicizia, Cic.
ìiniicè , avv. (amicus) , amichevolmente, II) sost.: A) amicus, i, m., a) amico, con
affettuosam., favorevoim,, am. facis,Cic: ami- cui si scambiano i sacri sentimenti dell'amore
cissime loqui de Caesare, Caes.: col dat., vi- e della stima, il buon amico in genere =
vere vitae hominum amice, vivere come amico colui, che è buono con noi, bonus, Nep.: in-
degli uomini, Cic. timus, Cic: vetus, Cic: raagnus, Cur. in
aniicio, mtcùi, e niixi, mictum, ire (arab. Cic: fidus, intidus, Cic: verus, Cic: Cato ami-
155 anùgro amo 156

cissimus meus, ti mìo carissimo am., Qxc.-.pn ecc.). esser prit'ato di una cosa (contr. retinere),
patronus, patrono, Hor.: per socius, compa- praedam oiiineni, Liv.: arma et impediraenta,
gno, camerata, Ov.: e COmC il nOStrO amico
= Nep.: messem, Cic: classes, Cic: oppidum,
veneratore di q.c, veritatis, Cic. b) in vela- Sali.:mullos suos, molti dei suoi, Nep.: oculos,
Caes.; lumina oculoruni, Nep., e sempl., lu-
z ioni poi itiche, amico politico (il quale non era
sempre socius, alleato, vientre il socius era mina, Cic: aspectum, Cic: patriam, Liv.: exer-
sempre amicus). Cic, Liv. ed a. dei
e) nome citum, Liv.: vitam, Cic: animam, Cic: opti-
eon-sic/lieri, cortigiani, ministri dei principi, raates, il favore degli ottimati, Nep.: causam,

Nep. e Liv. d) amici =


éxaìpoi ìtittsìs, guar- litem, Cic: jus imperii, Cic: consilium cum
dia del corpo, a cavallo, presso i Macedoni, re, Ter.: fidem, credibilità, credito, Phaedr.

Curt. B) amica, ae, amica, a) amica, «om- 1, 10, 2. — Quindi partic, perdere in causa
pagna, Comici e Ov. b) amante, concubina, della morte, uxorem, Nep.: filium consularem,
druda, Comìci, Cic. ed a. Cic: liberos, Sulpic in Cic. ep.: magnam par-
ii-iiiTgi'O, are, migrare, Koniam, Liv.
tem exercitus fame aut frigore, Liv.: luget
1,

.

amissam, Ov. Partic. sost., amissa, òrum.


34, 7.
Amìloar, V. Haniilcar. n., il perduto, Nep. Timoth. 3, 2. Perf. —
sincop. ainisti, Ter. Eun. 241; Hec 251.
AiiiTnaciis e JLinTiièiis ('Aii'.vatos.'Aiii-
Mm,diAminea, contrada delV Italia aiiimeiiliim, V. amentum.
v£to?), a,
.4iiiiiidii (Hammòn), mònis, m. ('Ap-iJ-wv),
nell'agro Piceno, che produceva vino ecoel-
Amìneo,
Ammone, divinità egizia e libica, originar,
lente,
venerato in Tebe nell'Alto Egitto, poscia
.4mT<iivni, F. Amisus.
partic. nel deserto di Libia nell'oasi chia-
.4iiiT!>>ia, ae, m. (ó ^k\s.iGlfx.<^,Amisia, fiume
mata ora Siwah, con un tempio di fama
della Germania settentr., ora Ems.
mondiale; anche nell'Etiopia, poi nella
anii<«!iTo, onis (aniitto), perdita, oppido-
Grecia [come Zsòj "A^icov) e più tardi in
rum, dignitatis, amicorum, Cic: partic. per- Roma {come Juppiter Ammon) venerato ,

dita mediante la morte, carissimorum, San.:


sotto la figura di un ariete o diun uomo con
tanti viri, Plin. ep. una testa d'ariete e colle corna ricurve.
anii«i!>>u<», ùs, m. (amitto), perdita, Siciliae, aiiiiiiefiìa, ae, e. (amni.-:; e colo), che sta,
Nep. Ale 6, 2. vive presso un fiume, salix, Ov. met. 10, 96.
ÀlllTsilS {od -iis), ì, f. ('A[l'.a05), Amiso, niiinìcìilii««, i, m. (dimin. di amnis), fiu-
ragguardevole città marittima del Ponto, micello, Liv. 36, 22, 8.
ora Samsun. —
Deriv.: .4iiiT«>ciii, òrurn, amili!!!, is, m.,propr. ogni acqua corrente,
m., gli abitanti di A., Amiseai, partic. corso d'acqua di una certa grandezza
amila, ae, f., sorella del padre, zia patema e forza, fiume, navigabile e che sbocca diret-
(contr. inatertera, so?'e/Zrt della madre), Cic. tamente nel mare (all'incontro fiuvius e fìu-
ed a. men ^^ fiume ordinario), Cic. et? a. .-amnis na-
AmTlcrnum, ì, n., Amitemo, antichis- vium patiens, Liv.: aranis piscosas, Ov.: come
sima città della Sabina, ove ora sorge S. Vit- flumen (astr.) =
cwrente, prono amni, Verg.:
torino, patria dello storico Sallustio. — secundo amne, secondo la corrente, Verg.:
Deriv.: a) AmilcrnTnus, a, um, amiter- adverso amne, contro la corrente, Cwxt.: poet.
nino; plur. sost., Aiiiiterniui, òrum, m., gli delle correnti dell' Oceano, con o senza Oceani
abitanti di Am., gli Amitemini. b) (poet.) (come 'Qxsavòc; 7toxa|iós, Omero), Verg. e
AlllTlerilll«i, a, um, di Amitemo. Tibull.: e di torrente, Verg.: come pure di
a-lllill0,mìsi, missum, ere, mandar (lungi) piccoli fiumi, affluenti, ruscelli, Hor.: final-
da sé, I) (== faire aller), mandar via, licen- mente « corrente d'acqua » per « acqua »,
ziare, far andare, 1 ìpropr.: erum hinc domum, Verg. Aen. 7, 465 e 12, 417. —
Abl. sing.
mandare a casa, Plaut.: pactione amisso Pu- comun. amne; nei poeti, raram. in prosa,
blio legato, Sali. hist. fr. 2) trasl., fare andar anche amni.
q.c. a bella posta, lasciar andare (impunito) siiiio. avi, atum, are {radice AM, donde
q.c, rintettere, rinunziare a q.C, Unam hanc anche amor e amicus), amare, per inclina-
Doxiain, Ter.: fortitudinem, deporre il valore, zione o passione, contr. odisse {all'incontro
Cic: omnes has provincias, Cic: matrimo- diligere = « amare » per alta stima, rive-
nium. Tao.: fidem, rompere la data parola, renza, ammirazione, ecc., contr. neglegere e
Xep. Eum. 10, 2 {diversam. in Phaedr., V. spernere), I) amare per inclinazione, voler
sotto al n" II, 2, b) vitam, Cornif. rhet. e Cic. bene., aver caro, amare alqm, amari ab alqo,

(cfr. n" II, 2, b): animam, Lucr. e Cornif. Cic: amare alqm singulari amore, Cic: Inter
rhet.: spiritum ante quam ultionem, Tac. II) se, amarsi (l'un l'altroj, Cic. Quindi a) l'e-
(= laisser aller) lanciar andar via, lasciar ca- spressione asseverativa, ita (sic) me dii (bene)
dere, lasciar andare, lasciar (s)fuggire, l)propr.: ament od amabunt, così mi venga Dio in
analuin, Ter.: alqm prope e nnanibus Inter aiuto; gli è vero, come è vero Dio, Ter. b)
tumultum, Liv.: praedam de raanibus, Cic: amare se, di pers. vanitose, essere invaghito
ex oculis manibusque.Liv. 2) trasl.: a.)trascu- di se stesso, compiacersi di sé stesso, stimarsi,
rare, lasciar passare sema profitto q.C, per Cic: quin teque et tua amares, Hor. e) amare
trnscuranza, leggerezza, inettitudine, occa- alqm de o in alqa re o quod, ecc., sapersi ob-
sionem, Ter. e Cic: tempus (il momento op- bligato a quale, per q.c, essere oUhligato, vin-
portuno), Cic. b) lasciarsi sfuggire, perdere colato, saper grado, de randusculo multum te
una rosa che si possiede già (con o senza amo, Cic: anche col sempl. acc. pers., merito
propria colpa, per inavvertenza, per caso, te amo, Ter.: e cos'i credo igitur hunc me non
157 amncne amoveo 158

amare (non sin contento di me). Cic. Quindi Sali. fr. ed a.: quindi meton.: a) il frutto del-
Vespressione elìitt. dello sti-'e epistolare, Vamomo, pure amonto, Verg. ed a. b)
detto
amabo o amabo te (""ma non mai amabo balsamo di amomo, preparato COl fl'UttO di
vos, ecc.), propr., ti sarò multo obbligato (se esso, amomo, Ov. ed U.
tu vii dirai, farai ciò, ecc.). con preijliiere siiiior, òris, m. (dalla radice AM, donde
(= oro, quaeso, piecor), sii così buono, ti aìiche amo e amicus), amore per inclinazione
jyrego, fammi il piaeere, di yrtiziu, ii.l, ailUlb'J, op'issione {contr. odiuni;, I)propr. e meton.:
adjuta me, Ter.: amabo advola, Cic: seg.
te, l] propr.: amor novus, vetus, Cic: fratemus,
da ut e il cong., amabo te, ut transeas, Ter.: Cic: noster in te amor, Cic: amor in patriam,
amabo te ne assijjnes, Cic. di umaie q.c., «fcr Nep.: tuus amor erga me singularis, Cic: amor
caro, compiaeerni di q.c. (così momentanea- adversus eandem libertam, Tac; amor juve-
mente come durevolmente, per inclinazione, num (per i giov.), Cic: amplecti o prosequi
per un impulso, per il piacere di possedere, alqm amore, Cic: in amore esse alci, essere
per affinità elettiva), litteras, Cic: araat janua amato da quale, Cic: habere amorem erga
limen, rimane volentieri chiusa, Hor.: ainas alqm, Cic: habere alqm in amore, amare, Cic:
dici pater, ami, Hor. carm. 1 2, 50 quindi
, :
in senso ignobile, am. primus, prima prova
amare CO^Tinfin., amare =
far volentieri q.C, d'amore, sfogo amoroso, Prop.: dell'a-
essere avvez;:o a fiire, solere, quae ira lìeri ailUlt, more degli animali, Verg.: al pjlur. amores
ciò che Vira fa volentieri. Sali.: e quibus hominum in te, Cic: amores paerorum (per i
unus amet quavis aspergere cunctos, Hor. II) fanc), Nep.: mihi est in amoribus, è amato
amaro qualc. con passione, sensualmente, es- dame, Cic: e in senso ignobile, di amorazzi,
sere innamorato di alc, alqm, Comici, Verg. amoreggiamenti, tresche, amores et hae de-
ed a.: e partic. assol., come il nostro amare liciae, quae vocantur, Cic: nutrit amores Cyn-
= « avere, mantenere un amante, una ra- thia, il fuoco d\imore,Vso'^.:personif., Amor,
gazza » ed eufem. =
godere dei piaceri del- dio dell'amore, Autore, Cupido,V(ìYg., Ov. ed a.:
Vamore. Ter., Sali, e Hor. al plur., dèi d'amore. Amorini, Ov., Hor. ed a.
aiiiooiic, avv. con compar. e superi. 2) meton.: a) oggetto amato, autore, favorito,
(amoeUiis), in modo yrudevole ai Seusi, deli- amor et deliciae generis humani, Suet.: e
ziosamente, piacevolmente, Plin. ep. ed a. partic. al plur., amores et deliciae tuae, Cic:
aiitoeiiTla>*, atis, f. (amuenus), piacevo- e in relazione colVamore sessuale, autore =
lezzaper i sensi, a) anzitutto di liiof/hi, ame- l'amato, Vaotuta, Ov. b) poet., oggetto che pro-
nità, delizia ; sito, posizione, dintorni ameni, duce, eonciiiu amore, matri praereptus amor,
hortorum, Cic: doinus, Nep.: piar, anche = escrescenza d'amore, strappata via alla ca-
amene contrade, Cic b) di altre cose, piace- valla madre, Verg. Aen. 4, 516. IIJ trasl.,
volezza, delizia, diletto, votttttà, vitac, Tac untore, ci')è VÌVO, uppassionato desiderio di
aillOeilll*», a.Um, ameno, delizìuso, ridente, q.c, concupisce iza, brama, voglia, desio, COn-
«aro, piacevuif, s.) anzitutto di luoglti. ri- sulatus, Cic: CDgnitionis, Cic: {per cui poet.
guardo al loro aspetto, locus, Cic: rus, Hor.: amor cognoscere, in Verg.) e col genit. del
amoenissimus Italiae ager, Liv.: sost., amoena, gerundio, am. liabendi, Hor.
orum, m., contrade amene, belle, ridenti, Asiae, .4iiii>r;^i>«> e -iis, i, f. {^A\iopyóc,), Amorgo,

litorum, Tac: per plaua et amoena exercitum una delle isole Sporadi nell'Arcipelago; ora
ducere, Quint. h) di altre cose, piacevole ai Morgo.
sensi, dilettevole, gradito in genere, consita a inolio, ònis, f. (amoveo), ilrimuovere. al-
magis amoenis quam necessariis fructibus, lontanamento, doloris, Cic. de fin. 1, :>7 e 2, 9.
Liv.: cultus amoeuior, vestito troppo elegante a-iiioveo, movi, mutuili, ère, rintuovem o
fdi una Vestale), Liv.: ingenium (indole), T.:c spinger lontano da qualcllC luOgO, portar via,
a-lllollUI*, Ihùlltus SUm, Iri, rimuovere cOn condiir via, ntetter da parte, allontanare, sot-
uno sforzo, mettere da parte, allontanare, [J traìi'e (contr. admovere^),I) propr.: A) m
propr.: ohJGct? onera, Liv.: quindi riti amo- , gen.: a) ogg. inan.: frunientuni, Cic: eotidia-
liri se, rimuoversi, andarsene, levarsi d'in- uum victum ab alqo, Nep.: scripta et imagines
nanzi, Ter. II) trasL: 1) una pcrs., togliersi ex bibliothecis, Suet.: Porcia lex virgas ah
d'intorno, ritnitouere, cacciare dal suo posto, via, omnium civium Rom. corpore amovit, Cic. b)
uxoreni, Tac: alqm specie honoris, Tac 2) una pers., nebulonem istum ex bis locis, Cic: testeni
cosa, a) levar via, allontanare, rimuovere, to- hanc a se. Ter.: custodein, Prop.: amoto patre,
glierequalcosa di s^/radeoole, dKunoso, ecc., in assenza del padre, Tac: quindi rifl. se amo-
dedecus, Tac: invidianì crimenque ab alqo, vere = togliersi, leoarsi, allontanarsi, Ter.,
Tac: e così delloralore, colla sua. dimostra- Liv. ed a. B) partic: a) {eufem. =
furari),
ZlOfie, levar via, respingere, dissipate, i-imuo- portar via, condur seco, metter da parte, invo-
vere, confutare qualcosa di dannoso alla pro- lare, rubare, boves per dolum, Hor.: pyxidem
pria parte (come sospetto, mala fama, punti veneni, Suet. b) {eufem. =
relegare) allonta-
d'accusa, alqd prooenii'), Quint. b) nel
ecc.), nare ima peis. dalla corte in un'isola, rele-
discorso, lasciar da parte qualcosa, amoHor et gare, bandire, esiliare, in insulam, Tac. IIJ
amoveo nomeu meum, Liv. trasI.: A) in gen.: togliere, rintuovere, allon-
aiiidlitio, òuis, f. (amolior), il rimuovere, tanare, iiistornare, levar via una cosa sgrade-
allontanamento. Fior. 4, 7, L'i. vole, inquietante, dannosa, ecc., metuni, Ter.:
aiiioiiiuiii anioiiioii, i, n. fa|j,(i)[xov), bellum, Liv.: ab se culpain, Liv. B) partic:
pianta aromaHca dell'India, Media, Arme- a.) ogg inan.: x) togliere o lasciar da parte q.c.

nia e fneipoeti ) Assiria,col frutto della quale nel discorso, lasciar fuori, abbandonare, aino-
si preparava un balsamo prezioso, amomo. lior et amoveo nomeu meum, Liv.: amoto ludo,
159 Amphiaraus ami^llus 160

lasciati gli scherzi, Hor. p) tener lontano q.c. Pacuvianus Amphio, Amfione nella tragedia
come recante danno, comitas adsit, assentatio di questo titolo, composta da Pacuvio. —
procul amoveatur, Cic; sensuni doloiis mei a Deriv.: Aiiì|>Iiìòii7uì>, a, um, di Amfione.
sententiii dicenda amovebo, Cic. b) allonta- Ampliipftlis, acc. ini, f. ('AticpCuoXis),
nare una persona da una carica, ecc., Satur- AnifiiìoU (originar, colonia ateniese), città
ninuiii quaestorem a sua frumentaria procura- della Macedonia, situata tra due bracci dello
tione. Cic. de bar. resp. 43. Strimone poco prima della sua foce (dotide
.4iii|>liiai'siu!<, i, m. ('A|J.cpidpaog), .4»»- il nomej, sotto i Romani città libera e
fiatao, eroe, vate e interprete di sogni, della capoluogo della Macedonia prima (orien-
stirpe dei Melnmpodidi in Argo, figlio di tale); ora rovine presso Neokhorio, turco
Oicle (od Apollo) e di Ipermnestrn. ; marito di Yenikiuy. —
Deriv.: /liii|»lii|»olTlaiiiis,
Erifile, padre di Alcmeone, Amfìloco ed a., di a, um, di Anifipoli.
Euridice e Demonassa ; contro sua volontà, Aiii|>ìiÌ!!««!>a, ae, f. (''A!Jicpiaaa\ Antfissa,
prese parte alla spedizione dei Sette contro antica capitale dei Locresi Ozolei nella Fo-
Tebe, e fuggendo Policlimeno che lo insegui- cide,j)resso all'odierna Salona.
va, fu, per volere di Giove, inghiottito dalla aiii|>liTlliualruin, i, n. (àp,cpi6éaTpov),
terra insieme coi cavalli e col cocchio, e reso anfiteatro, luogo per gli spettacoli presso i
inmortale. —
Dcriv.: a) /tiiipiiTài'èia- Romani, con uno spazio vuoto nel mezzo,
lies, ae, m., di Ainfunao (discendente mascol. detto arena, in cui si davano gli spettacoli
ili Anifiarao) =
Alcmeone. b) AnipliTa- delle fiere e dei gladiatori, Tac. ed a.
I aèll««. a, um ('Alicpiapàsios), di Anifiarao, AiiipliilrTlc, ès, f. ('AiJicpitptTy)), A.mfi~
ain|«liThi»ITa, ae, f. (àiiqjipoXia), anfibo- trite, Nereide o Oceanide, moglie di Nettuno,
lotjia, fijìiii-oco, Int.puro ambìguitas, Cic. ed a. dea del mare (partic. del Mediterraneo):
aiii|>liìi>riieii5'!«f acc. yn, m. (àiicpc^pa/us poet. appellai, per Mare (Oceano in genere).
= breve davanti e di dietro), come 1. 1. della Aiiipliitr^t'un e arcaico Aiiipliitrìio,
metrica = il piede anfibraco u - v (contr. aiu- onis, m. ('Ap,cptxpuwv), Amfitriune, figlio di
jihiiiiacrns - u -), Quint. 9, 4, 82 e 105. Alceo, re di Tirinto, nipote di Perseo, ma-
:%iii|>iiiolì»'oiie<«, um, acc. as, m. ('A[icpi- rito di Alcmena, la quale a lui partorì
y.ZÙO\SC,i, Ainfisioni lega degli Ainfisioni, a Ificle ed a Giove Ercole. Deriv.: — Am-
Delfo e presso alle Tertnopili, confederazione pliitr^'oiiTatlèii», ae, m. ('A|icpLTpua)vid5y]s\
di dodici popoli (dapprima per lo più tessali) discendente di Anfitrione, cioè Ercole.
con iscopi religiosi e politici. ampliSra, ae, f. (àjjicpopsuj), I) anfora,
/4nipliilu<*lii , Orum m. ('AiicptXoxoi),
, grande vaso di forma cilindrica, fatto per
Atnfiivciti, popolo di stirpe epirota, stanziato lo pili di terra, ma anche di vetro, comun.
nelVAcarnania (ad Est del golfo d'Ambra- per conservare il vino, dopo che aveva finito
cin); il loro paese, /^inpIiTloeliìa, ae, f. di fermentare nei doliis (controssegnute coi
('A[icpiXoy^ia\ Amfilochia, come pure il loro nomi dei consoli sotto i quali erano state po-
cnpoluogo .4r»;o!» j%iii|>liìloclnuiii, i, n. ste in serbo, notae), spesso in Cato, Hor. ed a.
('Apyo; TÒ 'Afi^iloy^i/tóv!, oggi Philokia. (meton. per « vitio », Hor. ed a.): per riporvi
%iii|»liìlocliii<i>, i, m. ('AiJi-^JtXoxog), Atn- il miele, Gìc. ed Hor.: metallo fuso, Nep.:
fiioeo, figlio di Amfiarao, il quale con Mopso come sarcofago Prop. II) trasl.
, come ,

fondò parerchie città greche (come Mallo misura: \) per i liquidi {detta anche qua-
ed a.) sulla costa della Cilicia. drantal) ^=^ 2 urnae o 8 congii o48 sextarii,
OHI itiiMii a4M'ii<«, i, m. (àp,cpi[Jiaxpoi;, lungo cioè = litri 26, Cic. ed a. 2) per indicare la
davanti e di dietro), t. t. delta metrica, il portata di una nave, inquantochè Z'amphora
piede amfimacro - ^ - (detto anclie creticus ; in gen. doveva pesare 80 libbre romane (qui
co)>tr. auipliibrachys u - w ), Quint. 9, 4, 81. per lo più il genit. plur. ampborùm), naves
AiiipliTiioiiius, i, m. ('Ap.cpivo[i05), Am- onerariae, quarum minor nulUi erat duùm mi-
finomo, giovane di Catania, il quale col fra- lium amphorum, Lentul. in Cic. ep.: navis plus
tello Anapo salvò i suoi genitori attraverso quara treceutarum amphorarum, Liv.
il fuoco dell'Etna. /4itipliry**o$«, i, m. ('Aiicppuadj), Amfriso,
4iii|»liT«lii, unis, m. ('Aiiiytwv), Amfione, fiumicello costiero della Tessaglia, il quale
figlio di Giove e di Antiope, figlia del Te- shocca nel golfo Pagaseo, presso cui (se-
lano Nitteo; fratello gemello di Zete, col condo il mito) Apollo custodì per nove anni
quale divise la signoria di Tebe, e fortificò il gregge del re Admeto (quindi pastor ab
la città con una rocca, seguendo i sassi del Anijdiryso, Apollo), Verg. —
Deriv.: Aiii-
Citerone i suoni magici della sua lira, e pliry<ȓii!*, a, um, antfrinio, poet. =^ Apol-
ordinandosi da sé stessi in un, muro (quiridi liìu'o, sibillino.
Amphionis arces, le tehane rocche, Ov.j. Am- ampie, avv. (aniplus), I) ampiamente, no-
fané sposò Niobe, figlia di Tantalo, la quale tevolmente, amplissime dare agrum, Cic. II)
gli partorì parecchi figli e figlie ; per questa grandetnente, magnificami, splendidum,, exor-
sua fecondità essendosi Niobe anteposta a nare triclinium, Cic: amplissime efferri, Cic: e
Latona, i suoi figli vennero uccisi dalle nel discorso, sublate ampleque dicentes (contr.
saette di Apollo e Diana. Per il dolore ca- attenuate presseque die), Cic. Partic:
gionatogli dalla perdita de' suoi figli, Am- aiiipITii»», avv. conipar. I) (partic. nel lin-
fione si tolse la vita colla propria spada. guaggio famigliare) della maggior compren-
N'iobe venne sulla solitaria rupe del Sipilo sione di un'azione, più ampiamente, cioè più,
mutata in un sasso e anche come sasso sen- ancor piìt, lìiìi fortemente, invitare, COH ìiiag-
tiva ancora il dolore injUttule dagli dei: gior insiòten.ìa,Tet.: amplius aequo lamen tari,
161 amplector ampliatio 162

Lucr. 77) di rapporti ìocali, rispetto


trasl., saxa manibus, Liv. b) partic, abbracciare
alla comprensione ed estensione nel tempo quale, amichevolmente o amorosam.. Comici^
e nel numero, più oltre, più (adunque di V. ed a. ii) avvincere, cingere, come con brac-

grandezza estensiva, come magis d'inten- cia mani, attumiare, circoìutare, arboris
siva, plus di quantitativa), a) assol., del stirpem (di un serpentej, Lucr.: ansas circura
tempo della durata di un'azione nel tempo, acantho, ornare, V'er<^.: hostium aciem, Liv.:
a) generic: più a lungo, più oltre, più, non e luoghi, locum munimento, Liv.: del fuoco,
luctabor tecum ampi., Cic: proelio ampi, non appiccarsi, proxima quaequc et deinceps con-
lacessit, Caes. Quindi come t. t. giudiziario, tinua, Liv. Il) trasl.: A) in yen., cingere
amplius pronuntiare, cioè colla formoìa AM- q.c. comecolle braccia o tener fermo culle
PLIUS, pi't oltre più tardi, pronunciata mani, cioè ajferrare q.c. con piacere, accettare,
dal presidente, rimandare ad un termine accogliere, cogliere, prendere, alqm tamquaifl
convenuto la sentenza decisiva intorno ad obsidem consulatus mei, Cic: victoriara prò
una cosa non ancora sufficientemente chiara sua, Liv.: occasiones oUicfandi mei avidissime,
a tutti alla maggior parte dei giudici, i Plin. ep. H) partic: ì) uObraceiure con amore,
quali perciò avevano dichiarato Non Liquet chiudere nel ciioi'e, prendere sotto la sua spe-
[sulle tavolette N. L.], Cic: trasl., ampi, de- ciale protezione, pì-eyiare altamente, onorare,

liberandum censeo, Ter. P) in compre, paga- coltivare, Octaviam, Tac: alqm amore, alqin
menti e sim., amplius non peti, la cautela amicissime, Cic: quindi hoc se amplectitur
che più tardi non ni posata sollevare alcuna ul- uno, di ciò si vanta, Hor. 2) abbracciare
teriore pretena, Cic. b) di tempo determinato q.c. con amore, prendo' viva parte ad una
e poi generic. di quantità numeriche, dì più, cosa, incaricarsi specialmente di una COSa,
ancor più, più di, ecc.; oltre, orapOSpOStO, Ora interessarsi, pregiare altamente, dar molto

anteposto al numerale, a.) come apposizione grande valore ad Uìia COSa, tenere in pregio, ri-

del caso richiesto dalla costruzione speciale, conoscere tanto amore suas possessiones,
(J.C.,

col nom., acc, genit. {solt. non col dat.), Cic: artem, Cic: rem publicam, Tac: nobili-
ampi, sunt sex menses, Cic: triennium ampi., tatem et dignitates liominum, Cic. 3) abbrac-
Cic: ampi, centum cives Romani, Cic: septin- ciare e ritenere coll animo, meditare, conside-
crentos jam ampi, annos, Cic: non ampi, pe- rare, ponderare, nou omnia consilio, Cic:
dum DC, Cacs. P) con quam, p. es. reiciundi cogitationem toto pectore, Cic 4) comprenderò
aiDpl. quam triumjudicum potestas, Cic: non q.c, raccogliere sotto q.C, raccìiiudere in unO,
ampi, quam terna milia aeris, Nep. y) con cosa, idem (honestum) interdum virtutis no-
abl. dipendente, triennio ampi., Cic :non mine, Cic: ceterovum supplicioruui omnes
ampi, quinis aut senis ndlibus passuum inte- acerbitates (se. seutentià sua), Cic: quindi
resse, Caes. S) assai.: binas aut ampi, donios trasl. di cose, abbracciare ;=: racchiudefre in
(due pili) continuare, Sali.: quindi anche sé, comprendere, contenere, illae (tabulae) UCr-

come più = più spesso. Ter.: uec ampi., Suet. petuae existimationis tìdem et religionem am-
e) di ogni accrescimento, il quale come con- plectuntur, Cic. 5) abbracciare tielV esporre,
tinuazione di una serie di oggetti od azioni, cioè a) coìnpiere, trattare, ragionare, argU-
ne aumenta Vestensione, di piti, ancora di mentum pluribus verbi», Cic: omnes res per
piti = oltre a ciò, inoltre, ancora, più oltre, scripturam, Cic bj comprendere, trattare
quid est, quod.jani ampi, exspectes? Cic: quid sommariamente, omues oratores qui ubique
viso quid vultis ampi.? Cic: quid quaeris sunt aut fuerunt, Cic: omnia communiter,
ampi.? Cic: et alia ampi., Sali. Quindi le Liv.
locuz.: a) non dico amplius e nihii dico (o di- aiuplexor, atus sum, ari (intens. di am-
cam) amplius, non dico più nulla, taccio, non p irtic. cingere amorO-
plector), I) avvicinare,
dico altro, quando quale, non esprime la sua samente ale, abbracciare. Comici, Cic ed a.
opinione, partic. per non offendere, Cic II) trasl.: 1) cingere con amore, ut dixl, Ap-
P) hoc amplius, ancora,
inoltre, oltre a ciò, Cic pius totum me amplexatur, si mostra teneris-
ed a.: e così eo ampi., Suet.: bis ampi., Quint.: simo con me, ini soffoca quasi colle sue ca-
quindi 1. 1. di coloro che votavano in Senato, rezze, Cic. 2) tener f'ertno q.C. con predilezione,
i quali volevano accompagnare il loro as- afferrare come un bene desiderato, stimar»
senso ad un'opinione altrui con un'aggiunta, altamente, far gran conto di una COSa, <tttri-
come Servilio assentior : et hoc ampi, ceuseo, buire un gran valore, riconoscere q.C, volupta-
e oltre a ciò sono di questo parere, è questa tem, Cic: otium, cercar di promuovere il
ancora la mia opinione, Cic y) nihil o nec mantenimento della quiete, della pace (nello
amplius quam, tnente di più o altrimenti, Stato), Cic: species mirifice, sprofondarsi
Cic ed a.: COSÌ
che, ecc., nient'altro, soltanto, intieramente nelle idee, Cic. Forma iin- —
ellitt., nihiI amplius quam o nec quidquam perat. attiva amplexato, Cic. CIu. 124.
amplius (a<^it), quam, ecc. Suet. 3) ellitt., aiuplexu!», US, m. (amplector), Z'atnrineere,
nihil amplius, soltanto ciò, nient'altro, non altro. cingere, I) colle braccia, a) amichevole, amo-
Ter. e Cic: parim. si nihil amplius (se. effì- roso = abbracciaìnento, antplesso, Verg., Veli.
ciam), Ov. ed quindi meton., come il nostro amplesso,
a.:
anuplt^ctor, plexus sum, plecti (am e ple- (eufem.) ^= coito, Ov. ed a. h) ostile, nella
Cto, Jlkév.lù), I) propr., intrecciarsi avvitic- lotta, Ov. met. 9, 52. II) ogni avvincere, an-
chiarsi intorno a una cosa pers., quindi A) gcì-e, serpentis, spire, strette, Cic: terrarum,
colle braccia o mani, avvincere q.c. o quale, circuito. Liv.
abbracciare, cingere, stringere ; tenere abbrac- anipiTatio, ònis, f. (amplio), come 1. 1., di-
ciato, stretto, avvinto, a) generic: aram, Tac: lazione, proroga della sentenza giudiziaria tn

Georges-Calo nghi, Dizionario latino-italiano. 6


,

163 ainplifioatio anii^ulla 164

una quistiuite non ancora chiara 2)cr i giu- nente, magnificenza, nominis, Cic: rerum
dici ( r. aniplio n" II, b, pj, Seu. coiitr. 1. o, 9. gestarum, Nep.: animi,' grandezza d'animo,
a Uip lì rifa Ilo, DDÌS, f. (amplitìco), allatya. Cic. ^) grandezza che s'impone facendosi vor
mento, inyraiutiiututv, acctiscittieìtto, I)])rO'pr., lere presso gli altri e pel suo grado elevato,
pecuuiae, rei l'auiliaris, Cic. II) trasL: a) »>»- elevatezza, alta digniUt, posto ragguardevole

gratuiimeiitu, aectencituLiito intcìisivo, bonohs nello Stato, majestas est ampi, ac dignitas
civitatis, Cic: ad summam am}jlitudinem per-
ut gloriae, Cic. b)cowiet. t.rei.,«»/«i>«/ìc«»ioue,
gpieyuzione che dii iHUevo ad UH oggetto iti venire, Cic 4) come t. t. retor., ampiezza e
iene o in male, esposizione che cerca di ecci- dignità, altezza.^ suhliinitù,, jnagnificenza del-
tare le passioni, di commuovere gli animi, Vesptrcssione o del porgere, ed a.
Cic. —
ricca di asuberuuza e di slancio, Cic. e Quiut. Partic., amplitudo Platouis, ricca, magnifica
auiplìf'ìculor, òris, m, (ainplitico), «m- esuberanza, Cic.
jìlijicaiore , inyiuiiditvre , acct escitore , trasL, aiii{»STu«j V. ampie.
rerum, Ciò.: dignitatis, Cic. «ÈIIS||ÌU!!>, a, Um, esteso, ampio, spazioso,

auiplifìeo', avi, atuni, are (aiiiplus e facio), vasto, rilevante, grande [COntr. exigUUS, parvus),
render più grande, piii anixiio; aniiìliure, allar- I) propr.: a) riguardo al circuito esterno ed
gare, ingrHiuiire, 2) pvópr.: a) iìi circuito, ur- allospjuzio interno, capra, Varr.: curia, donius,
bem, civitàteui, Cic. b) in numero, forza, Cic. b) che abbraccia molto in numero, quan-
ingrandire, accrescere, rafforzare, divìtias, Cic: tità, altezza, lunghezza, durata, ecc., grande^
Ibrtuiiam, migliorar le circostanze, le condi- ì'ilevante, abbondante, ricco, notevole, esteso,.

zioni, Cic: sonuiu, Cic. II) trasl.: a)generic. largo, pecuuia amplissima, Cic: numerus am-
ingrandire, accrescere, rafforzare, elevare, in- pliar, Sali.: copiae amijliores, Caes.: anche nel
nalzare inttnsivam. {co.dr. iniuuere), volu- compar. neutr., araplius sost. (da non confon-
ptateni, Cic: auctoritatoui, Cic: gloriani, Cic: dersi ColVavv. amplius, V.), di piìi, maggior-
pauci honore et gloria amplificati^ Cic. \})comc mente, non daturus som amplius, Cic: impo-
1. 1. retor., a) dar maggior rilievo ad un og- nebat amplius, quam ferre possent, Cic: e seg.
getto in bene O in male, porre in più. chiara dal genit., an-Mra di più, amplius negotii,
luce, ingrandire, amplificare {contr. attenaure, Cic: amplius obsidum dare, Caes. II) trasl.:
niiiiuerej, ali^d dicendo aaipl. atque ornare, a) generic, intensivam., grande, significante,
Cic: ampi, rem ornando, Cic: alqd ampi, et importante, riguardo alla comprensione, oc-
augere {contr. iufii-mare atque frangere), Cic. casio, Cic: ovv. riguardo alla forza interna^

Pj innalzare,
uìnpliare Vtsposizicne SteSsa, forte, potente, impetuoso, amplior Hiorbus, Ter.:
darle forza c xiuìhcio, orationem, Cic. e Quint. ampia spes. Sali, b) graìuie, riguardo allo
aiu|»lio, avi, atum, are (amplus), far più spilendore esterno od al valore intrinseco,
grande in COmprenSiOne, ingrandire, antpUare, tnagniflco, splendido, maestoso, mirabile, onore-
allargare, accrescere, aunteniare, IJpropr.: a) vole, praemia,Cic: res gestae, Cic: funus,
in circuito, estensione: templum, Suet. b) in Nep.: e così amplum
est « è onorevole », am-
grandezza numerica, in forza, ingrandire, plum Tuscis ratus, trovandolo onorevole per
aumentare, iniuilzare, numerum, Plill. pan.: i Tusci, Liv. e) grande, ritjuardo al valore
reiu (le sostanze), Hor. li^' trasl., intensiv.: presso altri e ulVaìta condizione, posizione
a) generic: iusequenti praetura ampliato ho- esterna, aito, altolucuto, altatnente onorato
nore, Auct. b. Hisp. h) partic: aj innalzare ragguardevole, segnalato, homo virtute cognita.
COlV espressione., far spiccare, magnificare, Han- et spectata fide amplissimus, Cic: amplae et
nibalis bellicis laudibus ampliatur virtus Sci- honestae familiae, Cic: ampHssimo genere
pionis, Quint. ^) come t. t. g,udiz., del pre- natus, Caes.: amplissind cives, Caes.: neutr.
sidente, prorogare, rinviare ad un termine compar. sost., ego (ero) aedilis, koc est paulo
convenuto il giudizio definitivo, la sentenza ajuplius quam privatus, Cic: e amplissimus,
in una causa, la quale non è ancora ch'ara come titolo delle alte cariche dello Stato
a tutt lilla maggior parte da giudici {in (consoli, senatori, decemviri, ecc., collegi
cui. t-ssi dichiaracuno son liquet), servendosi sacerdotali), chiarissimo, illustrissimo, colle-
de?Za /orw/oZo AMPLIUS {V. sotto ampie): gium deceiiivirale, Cic: honor, il consolato,
(ciò poteva accadere più volte in un pro- Cic: ordo, l'ordine senatorio, Plin. ep.: ma
cesso; u?r ótconiro comperendinare, rinviare amplissimorum ordiuum viri deiecti, dall'or
la sentenza, in una quiatione già chiarita, dine grado dei senatori, cavalieri e tribuni
al « terzo giorno », come secondo termine), erarii. Cic: ainplissimum sacerdotium, Cic.
causam, Cic: causa septies ampliata, Val, Aiii|i»iaafti (se. lacus), rar. .4nig><<aii-
Max.: hoiniu'in nefarium, la sua causa, Cic. clu«i (Ams.),i, m., piccolo lago negli Irpini.
aiii|tlìlutlo, dtuiii, f. {3Ln\\)his), proprietà non lungi da Aeculanum {tra Frigento), fa-
detiainpìns, I) propr., grandezza impuneitte moso per le sue esalazioni mefitiche; vicino-
per la ne, ampiezza, estensione
sua estOcSi ad esso si trovava un santuario della dea Me-
grande, rilevante, ragguardevolezza, siuiulacrum phitis con una spelonca, dalla quale esala-
modica amplitudine, Cic; ampi, corporis, per- vano vapori soffocanti (quindi presso i poeti
sona alta e oen fatta, Plin. ep.: urbis, Cic considerato coutelungo d'accesso alTinfernoJ,
li) trasl.: 1) grandezza che si estende in com- ora lago mo feti co cZ'Amsanto.
prensiotie, amplitudiiie» quaedani bonorum aiii|>iilla, ae, f., I) vaso di forma allun-
exeitabantur. certi ampliamenti dei beni ve- gata cirìi collo stretto e due manichi, di vetro^
nivano sollecitati, sorgevano, Cic. 2) gran- di terra ed anche di pelle per conservare t
dezza imponente pir ragguardevolezza tste- liquidi, partic. unguenti, belletto, olio, am.-
riore, suoumitù, aievaiezzm, splendore impo- polla, boccetta, Plin. ep. ed a.: partic. [com^.
165 ampnllor an 1C6

XtìxoOo^), vaaetto di unguento o hdlrltn. Tic. Plin. TF) {iÌL>v)'{Z'xy.ri), mandorlo, Scriptt. r. r.

de fin. 4,30. II)poet. trasl. {come traduzione e Plin. — Deriv.: aitiy;;(lalìii»<<, a, uni
di XTÌxu9og), parole pompose, stile atitpolioso, (àlluv^aXlVOg), di mandarle, oliiUIll, Plin.
aiiipoHoxiM, Hor. art. poet. 97. aiiiys;daluiu, i, n. (àii'jv^a/'.ov), man-
ampullor, (ampulla n" II) come
ari ,
dorla, /'ratto del mandorlo, Ov. e Scriori.
versione di XyjXuGi^Wj parlar gonfio, mnpoUono, .«iiiymònr, ès, f. ('.Aiioikóvv]), Amimotw,
Ilor. .'p. 1, 3, 14. pglia di Danao, amata da Nettuno, il qwile
ani|>ÌÌtatiO,unÌ3, f.(amputo), troncamento, in premio, le fece scaturire da una rupe
potamenCo, amputazione, taylio, sarmentoruni (presso Argo) una triplice fonte.
{contr. iminissio), Cic.:liuguae, Val. May. Aiiiynlas, ae, m. ('A|.iuvt!zg), Aminta,
aill-]>ÌÌIO, avi, atuni, are, taytiar via, tron-
nome greco di uomini, par tic. di parecchi re
di Mucrdonia, fra cui è noto « Aminta 1 >>,
care, morsure, mediante un taglio fatto alViii-
figlio di Arrideo, padre di Filippo il Mace-
torno, le porti inutili o nocive in un corpo,
IJ propr.: 1) come t. t. dell' agricoltura: a)
done, avo di Alessandro ti Grande. De- —
riv.: .4»iyiitiadc!<, ae, m., discendente di
potare, tagliar eia, troneiire legno seccO
germogli inutili, rami e sim. (contr. irninit-
Aminta, cioì: Filippo.
.4iiiyiitr»i\ to'ris, m. ('A|.IJt'JVXOlO Amili' '

tere, lasciar stare e crescere), falce rainos


iuutiles, Hor.: circuincldat (tagli [il tutto]),
tore, re dei Dolopi, padre di Fenice. ]> c- —
r 2 v.:.4iiiyii(<>rTdès, ae, m., fglio di Amin
amputet (tagli via, poti [parti inutili o dan-
tore ^= Fenice.
nose delV albero]), Cic. b) pregn., liberare
aiuysli>>, tTdis, f. (àpucxig), n vuotar /-«
un aVxro dai suoi germogli rami inutili,
rimuniUtrc, ripulire, potare, vitelli l'erro, Cic.
coppa in un sol fiato, in un sorso, quando
'i)recidere, ironvaie, tnozzare unii parte del
senza chiudere una volta le labbra, si versa
il vino nella bocca, come facevano i Traci.
corpo, a) generic, alci manus, Sen.: alci
il tracannare, Hor. Carm. 1, 36, 14.
caput, Suet.: aureiu alcjs, Tac: pregn., ca-
strare, evirare, exoletos suos , Seii. rhet. b)
.liiiylSiaoii, oni.s, m. ('A|jL'j9a.ov), Ami-
taone, Eolidc, indovino di Argo, padre di
come t. t. della medicina, tuyliur via parli,
membra malate, amputare, segare, mozzare, Melampo, lliante ed Eolia. Deriv.: —
oi) propr., in corpore quidquid est pestiferuiu,
Antylliaoniu«i, a. um, Amitaonio.
5Ìn, cong. f}ion da ócv e nemmeno da aO o
Cic. ([19 -J- II) trasl., sceìnare il tutto, ta-
gliando via le parti superflue ; limitare, rac- da autne, ma primitivo), rinforz. anche con
corciare, diminuire, a) generic, seutentiaruin ne in amie, introduce il <i secondo » membro
circuniclJere et amputare inultitudineiii, Cic:
di una prop. disgiuntiva, in cui si esprime
« dubitando » « interrogando >> il proprio
legiouura uumerum, Tac. b) rome t.t. di retor.,
infracta et amputata loqui, parlar rotto e
giudizio indecso e si asp' tta richiede la
decisione da un altro, come il nostro o, o se,
tronco (cioè senza continuità armonica), Cic
I)in proposiz. dubitative disgiuntive,
/tiii|»yeTdÓ!», V. Ampycus.
dopo tutti i verbi eh", esprimono dubbio, in-
Aiti|)ycu>», i, m. ("A|i7:uxo$), Ampico, imo
certezza e simili, come dubito, dubium in-
dei Lapiti, figlio di Pelia, padre del celebre
indovino Mopjso. —D
eric: .4iii|»y<M4lòs,
certum est, nescio
video, scio, doceo, disco etc,
etc, refert, interest,
1) in e precis.:
anche
ae, m.. Ampicide (discendente di Ampico),
una d isg iunz ione completa: a se- )

cioè Mopso.
guendo come antitesi al primo membro an-
F. Ampsancti.
vtiii<>a lieti,
teposto con utrum, utrumne od anche ne od ;

.4iiirilTiis, m., Amuiiu, figlio di Proca,


li,
assol, desinite dubitare, an, Cic: utrum . . .

re di Alba Lojiga, il quale cacciò dal irono il


ut nescias, utrum
an, Cic: honest'anmi
. . .

fratello maggiore Numitore ne uccise il ,


factu sit au turpe, dubitant, Cic: refert etiani
figlio e fece esporre sul Tevere i nipoti Ro-
qui autliant, senatus an populus an judices,
molo e Remo, nati dalla figlia di lui (Ve-
Cic; quindi b) in una frase accorciata, senza
stale) Rea Silvia {quindi Ani. dirus, Ov.).
un verbo di dubbio e sim , quasi interrogando,
aiiinrea,ae. f. (à|i,ópYYj), impuritàacqiiosa o piuttosto, od anche, senza particella nel primo
che si .icpitr'i nello spremere le ulive, morcUiu, membro e anche senza influsso sul verbo,
fecfia dell'olio, Verg., Col. ed a.
Cn. Octavius est, an Cn. Cornelius quidam,
.Iiiiyclai', àruin, f. {'AiJiuxXat), Amicie, Cic: non plus duobus au tribus luen-ibus. Cic:
città della Luconia, non lungi da Terapne^ e così e) come sive, anzi scambiandosi con,
20 stadi a S.E. di Sparta, sède di Tindaro, questo, quando uno, non certo di una cosa,
patria dei Dioscuri, di Elena e di Cliten- non osa decidere, e la ritiene almeno per in-
nestra, con un santuario e un colosso di
differente, OfOvvero, sive fatali vecordià, au .. .

Apollo Amicleo, presso cui ogni anno si ce- ratu?, Tac.


lebravano le feste in onorf di Giarinto (Hya- Spesso 2)ellitticam., quando mediante
cinthia). —Deriv.: .laiyelaeu»», a, urti, lo speciale rilievo dato al secondo membro,
appartenente ad Amicle, amicleo, fratree, i il primo, facile a supplirsi, viene in eerta
JDioscuri, Verg:.: quindi poet. spartano, ca- = modo omesso, se non, così in primo luogo:
nis. Verg.: ahena, porpora della Laconia, Ov.
a) nella locuzione diiiiito aii (in tutte le
.4nife!au!es ovv. .4ni)'oiTdé*«, ae, m., persone e tempi), e nella f^rmola liaud scio
VAtnicUde (discendente da Amichi, fonda- an ovv. neseio an, come espressione ur-
tore di Amicle, cioè suo figlio) Giacinto. bana e modesta della convinzione soggettiva,
auiygdala, ae, f., I) {i.iiuytiXT,), man- io dubito, non so bene, se non, cioè io credo
doWtt,amjgdalanux, Plin.:aniygdalaeamarae, quasi, presumo, suppongo, che, CCC, OVV. COH
.

Ànaces aaadema 168


167
am., quando è espresso solo
2) e 11 itti e
riservatezza ancor maggiore, dulntem
ovv.
non il secondo membro con an, mentre il primo
dubitaverim an, haud sciam an, dubiterei,
saprei se, se noti, qii'ndi s^ìesso forse, pro- = membro, facile a supplirsi dal contesto, viene
omesso (non mai nelVinterrog. diretta sem-
babilmente, verosimilmente, a quanto credo, du-
plice), e precis.: aj quando si interroga con
bito an hunc piimuni omuium ponam, Nep.:
nos etiam cum peri- ironia, presupponendo una risposta contra-
tameune dubitemus an ei
atque ria fnegativaj, ma col tono di chi aspetta
culo venditemus, Cic: vir sapieatissinius
Cic: risposta affermativa, o. o piuttosto, ovvero,
haud scio an omnium praestantissimus,
quod nescio an tu pri- o forse? [dove, Senza ironia, s'interroghe-
extremum illud est,

munì putes, Cic. —


S'intende che la nega- rebbe con num o ne), aa etiam id dubiuui
^ione della propos. dipendente da dubito an est? Cic: an putas? Cic: quindi aa non (won
espressa annon) con valore affermativo {dnve, senza
e haud scio an o nescio an deve venire
con non e (dopo i due ultimij con ne . . ironia s' interrogherebbe con nonne), quo
quidem, nuUus, nemo, nihil, numquam, fretus sim? an non dixi esse hoc futurum? o

minus, etc, dubitet an turpe non sit, Cic.: non h" io detto ? Ter.: asi haec ab eo non di
quod haud scio an non possis, Cic.:^ haud scio cuntur? Cic: partic. b) quando si, desidera o
an ne opus quidem sit, Cic: meà seutentia si presuppone il contrario, e farebbe meravi-

haud scio an nulla beatior esse possit, Cic: glia, quando la cosa dovesse venire affermata,
forse che9 forse? (quindi anche insieme alle
haud scio an minus hoc vobis probaturus sirn,
Cic: parim. b) generic, in frasi che espri- esclamazioni eho, amabo, obsecro), aa cea-
mono dubbio, non sapere e sim., moriendum ses, nihil inter nos convenire ? Cic. e) quando

enim certe est, et id incertum an eo ipso die, per confutare un'opinione altrui, o sostenere
se in, ecc., Cic la propria, si pone innanzi interrogando una

3) sema riguardo al senso disgiuntivo proposizione generale notoriamente vera, od


(non mai però in Cicerone, molto spesso anche si vuol dimostrare un caso discutibile
nella prosa dopo Augusto), dubitando in ge- con un altro simile indiscutibile (argumen-
nere, come uum, se, e con disposizione al ne- tum a minore ad majus) (non di rado rin-
gare, dubito an idem tibi quod tunc milii sua- forzando con vero) o forse, 0, quae tandem id
deam, Plin. ep.: quis scit an adiciant hodiernae ars non habet? earum dico artium, quae con-
crastina summae tempora di superi? Hor.: e ri- jectura continentur et sunt opinabiles. An me-
2jetuto se... se, hunc tu ignorantem an sedeat dicina ars non putauda est? Cic. d) quando,
putas scire, an vivat, an videat, an otiosus in genere, si vuol confutare l'opinione con-
sit,Sen.: partic. nescio an, in bocca di chi traria od esporre la propria come indiscuti-
dubita significa piuttosto ciò che gli sembra bile, o forse, forse che, ora, in dominos quaeri

inverosimile, non so se, cioè non credo die, de servis iniquum est. Anne quaeritur? Cic:
ecc.; forse non, difficilmente, nescio an tibi an potest quis dubitare, qnin etc? Cic. e)
gratìus opportuniusque accYderit, Caecin. in spesso dopo un'altra interrogazione, alla
Cic ep.: an profecturus sim, nescio, Sen. quale sì contrappone qualcosa coinè propria
II) in propr. interrogativo - dis- congettura, o, o forse, sed quid Curio ? an iilam
giuntive: 1) in doppia interroga- orationem non legit? Cic: quindi anclie fj in
zione compiuta, a) nella realf indeci- senso affermativo, dove in proprio nome
sione di ehi domanda Vtma cosa o V altra; e senza riguardo ad opinioni diverse o d'altri
precedendo unapropos.con utrum, utrumne, si porrebbe il nonne, o... 7ion? dunque non?
ne a) nelV interrogazione diretta, o,
assol., forse non? partic. in contrapp. ad un'inter-
ovvero, utrum ea vestra an nostra culpa est ? rogazione precedente, quidnam beneficio pro-
Cic: Romamne veniam, an hic maneam, an vocati facere debemus? an imitari fertiles
Arpinumfugiam? Cic. '^) nelV interrogazione agros etc, Cic
indiretta, o se, o, id utrum Eomano more lo- Infine 3) (per esprimere l'incertezza in
cutus sit, an quo modo Stoici dicunt, postea genere) anche nell'i nterrog azione in-
videro, Cic. h) precedendo una decisione per diretta semplice =
num, se, in obscuro
luna Valtra cosa, e precis.: a)per affer- est, an didiceris, Plin. ep.: tria sine dubio
mare il primo membro anteposto con non o spectanda sunt: an sit, quid sit, quale sit,
ne, non manum abstines, an tibi jam mavis Quint.: consulnit an etc, Curt.
cerebrum dispergam hic? Ter.: me certiorem Aniiees, um, m. ("Avaxss, antico plur.
facias, P. Crassus vivone patre suo mortuus (/^ àva^) =
signori, protettori, difensori, epiteto
sit, ut ego meminisse videor, an post? o se non, dei Dioscuri.
oppure se, Cic. p) per affermare il secondo /4nacliarsÌ!«. sMìs, m. ('Avcc^apoig), Ana-
membro, dove poi la minore probabilità del carsi, scita di famiglia principesca, il quale
primo viene significata con num o ne, num ai tempi di Solone, per desiderio d'istruirsi,
HoTiTerum, num Hesiodum coegit in suis
. . . venne in Atene e vi acquistò grande cre-
studiisobmutesceresenectus? an in omnibus dito pe' suoi semplici costumi e pel suo in-
bis si idiorum agitatiovitae aequalis fuit?Cic.: gegno.
unum illud nescio, gratulerne tibi, an timeam? Anacr^un, ontis, acc onta, m. ('Ava-
Cic. e) an non o annon, o non, come colla ri- xpéwv), Anacreonte, celebre poeta lirico, na-
petizione, così anche coli' omissione del verbo tiv di Teo nella Jonia (559 av. Cr.) miri
• ;

del primo membro, dove c'è vera disgiunzione il 478 av. Cr. —
Deriv.: .4 iiacrfon-
o si è disposti ad affermare il secondo membro, iTim, a, uni ('Avay.psóvxsioc;), anacreontico.
nelV interrogazione diretta, pater ejus rediit, jinadenia, mìitis, n. (àvaSrjiJia), benda
annon? Ter.: num tabulas habet, annon? Ter. per i capelli, del capo, comc ornamento delle
169 Anasfiiia Anchises 170

donne, sinonimo di mitra (V.), in T-ucr. crito, compagno di Alessandro il Grande


4, 1121. nelle sue spedizioni.
.4na;;nia, ae, f. ('AvaYvJoc). antichissiìna 4naxitnaader, dri, m. ('Ava£c|jLavSpo;),
città del Lazio, capitale degli Ernici, in una Anassimandro, Celebre filosofo ionico di Mi-
contrada fertile e amena sopra un'altura, letn, il più prossimo discepolo di Taletc.

appiè della quale convergevano la via La- .4na\'iHii>ncs, i';,!!!. ('Ava^c|iév/;g), --*«««
vicana e Praenestina (compitum Anag^ni- simene, I) celebre filosofo ionico, di Mileto,
num); ora Anagni. —
Deriv.: .iiuisjnT- discepolo almeno continuatore prossimo di
niisi, a, um, di Amtgni; sost., a) Aiiagninus,
Anassimandro (verso il 600 av. Cr.). IT) re-
i, m., abitante di Anagni. b) AnagTiinnm, i, n.,
tore e storico di Lampmco, diicpolo del ci-
Anagnino, podere di Cicerone nel territorio nico Diogene (verso il 365 av. Cr.).
di Anagni. anccps, ctpYtis (an e caput; ahi. sing. co-
aita^nostos, ae, m. (àvaYvióox-^s), let- mun. ancìpiti), bicipite, bifronte, I) propr.:
un-e, latino puro lector (schiavo liberto), Janus, Ov.: ancipiti niirr.ndus iniagfinc .Tauus.
Cic. ed a.
Ov.: poeticam. acumen montis, con doppia
:1nali>(>(n, ae, m. (da àvaXéyw), raccogli- vetta, Ov. II) tras!., che ha. due parti, \) a

tore di rimufiuyli o di briciole, tìtolo di unO


doppio taglio, a due tagli, SeCUlis, Ov. 2)gene-
schiavo, quale aveva durante il pranzo da
il
TÌc.'.cheva da due parti opposte, a) nello spazio,
che va od è volto ila due parti, che è gettato, coì-re
togliere ciò che rimaneva sulla mensa, e ciò
da due parti o da due direzioni opposte, da fronte
che cadeva dalla tavola, Sen. ep. 27, 7.
ìinaleptrÌ!«, trtdis, f. [da dcvaXajiSavw), e da tergo, munimenta, Liv.: tela, Liv.: anci-
cuscinetto per le spalle, Ov. art. am. 3, 27.3. pites ad ictum, presentando ambo le parti
aiialoì:;ia, ae, aec. an, f. (àvaXoyta), I) (petto e spalle) ai colpi (di persona), Liv.:
ugual rapporto, proporzione fra due O piH cum anceps hostis et a fronte et a tergo ur-
geret, Liv.: ancipitibus locis
pri ini, Nep.: e
cose, analogia {lat. puro comparatio pro-
portiove), Sen. ep. 120, 4. II) come t. t. così pure proelium, Caes. {diverso dal
anc.
il" 3, e, a), certamen, Justin. [cfr. al n" 3, a),
gramm.: conformitù di casi simili 7ìulla for-
1]
mazione delle parole, analogia (contr. anoma- parim. anc. periculum, Sali.: anc. malum,
lia), Quint. 1, 5, 13. 2) /'nella stilistica) unità
interno ed esterno, Sali.: anc. metus et
e simmetria dell'esposizione, analogia, COme lo ab cive et ab hoste, Liv.: e così pure terror,
scritto di Cesare de aiialos^ia, Suet. Caes. 56.
Caes. b) rispetto alla natura, che è propenso
anapae>!>tu$, a, uni (dcvd:iacaTos, riper-
ad ambedue le parti, doppio, anfdno, bilaterale,

anapesto, pes, il piede « anapesto »


bestiae quasi aneipites, anfibi, Cic: anc. di-
cosso),
\j yj - fsimile a un dattilo battuto indietro, cendi faciendique sapientia, Cic. 3) che oscilla
cioè inverso), Cic. ed a.: sost., a) anapaestus, fra due parti, che ha due lati, che si volge da
i, m., a) =
pes anap., tm anapesto (V. sopra), una
vìa,
dalValtra parte, a) generic. fatonim
Cic: disputationcs, Cic: cain ipsa per se
Quint. 9, 4, 48 e sgg. Pi verso composto di
anapesti, Cic. or. 190. b) anapaestum, i, n. res anceps esset, Liv. b) «-/le ha due lati =
poesia fcunto) in anapesti, Cic. TuSC. 3, 37 ambiguo, di doppio senso, anc. sententia, ora
e altr.
culum, Liv.: anc. jus, diritto controverso,
Anafe, isola di Hor. e) che oscilla := sospeso, incerto, dub-
JLnaplic. ès, f. ('Avacpy)),
bioso, a) riguaìxlo al successo, alVesito, belli
origine vulcanica, a levante di Tera, una
fortuna, Cic: alcjs ancipites variique casus,
delle Sporadi; ora Namfi od Anafi.
Cic: anc. proelium, Liv. {diverso da sopra al
.4nslpi$, V. Anapus n" II.
n" 2, a) ancipiti Marte pugnare, bellum ge-
:

Jknslpujsi, i; m. ('Avaitos), I) V. Amphi-


rere, Liv. p) che dubita rispetto al parere, in-
Di)mus. II) [awhe Anapis) fiume della Si- certo,perciò anche indeciso, sema co7%siglio,
cilia,che si getta nel mare a sud di Siracusa
Lucanus an Apulus, anceps, non si sa se, ecc.,
attraverso a paludi ; ora Anapo: come dio
Hor.: animum Inter Fidenatem Koinanaraque
del fiume, amante ddla ninfa Ciane, il cui
rem ancipitem gessisti, Liv.: e così pure ma-
poco prima della foce.
ruscello riceve
tres, Verg.: e poet. formidr), Verg. y) incerto
lum, m. ("AvapioO, Anarti,
.'tinartcs,
rispetto al sentimento, dubbio, volubile, fides,
popolazione della Dacia al nord del Tibisco.
Curt. d) pregn.. incerto rispetto al lato dan-
1. .4na<i, ae, m. ("Avag), Ana, fiume noso, pieno di danni, pericoloso, riscJiioso, sca-
della Spagna; oggi Guadiana. broso, ancipites viae (maris), Ov. : bellum du-
2 ana«, natis, f., anitra,
ova, Cic. anatum bia et interdum ancipiti fortuna gestum, Veli.:
ìiiiatTeììla, ae, f. (dimin. di anas), fmi- vox ipsi anceps, Tao.: colTin^n., quia revocare
tHno, Cic. de fin. 5, 42. aut vi retinere eos anceps erat, Liv.: neutro
i>natoei<iiniii«i, i, m. ((xva':o7.'.c|jLÓc;\ inte- sost. =
condizione incerta, pericolosa, in anCCps
resse sopra interesse, frutto dei frutti, Cic. ad trahi, Tac: in ancipiti esse, Veli, e Tacrinter
Alt. 5, 21, 11 e sgg. ancipitia, Tnc.
.4naxa^Sra<$, ae, m. ( 'Ava^ayÓGas ), .%n<*liTalos C-iiis) i, f. (^ X^yf.oCkoc,), An-
Anassagora, celebre filosofo della scuola io- chiaio, piccola città degli Apolloniati in Tra-
nica antica, nato a Clazomene (verso il 500 cia f^ìil Ponto ; ora Akiali.
av. Cr.J, amico e maestro di Pericle e di .inchlse**. ae, e .4noliT«sa, ae. m. ('Ay-
Euripide. y toY)?), Anchi.se, figlio di Temi, ni- Capi e di
.4naxarcliH«, i, m. ('Avd=apxo^), Anas- pote di Assaraco. signore di Dar dano, pa-
di Abdera, discepolo
sarco, celebre filosofo dre di Enea (ch'egli ebbe da Venere), il
di Metrodoro di Chic, seguace di Demo- quale lo salvò dalVincendio di Troia. -
171 ancile anethum 172

Dcric: 1) .inchiséiis. nm, anchìaeo, di a, AndrÌ!«Cll!«, i, m. ('AvSpCoxOg). Andriseo,


Mnehisf. 2) Anclilsìades, ae, m., /'.4n- schiavo di nascita oscura, il quale sotto il
eUiniatir (discendente di Ancliise) =Enea. nome di Filippo (quindi commi, detto Pseu-
aii<'ile,is, n. (non da àfy.ùXoQ. rotondato, dopbilippus. Wzuòo'^i.Xni-oc,), si spacciò per
ohÌHìigo, ma <ia aiicilis 2'cr ancisilis, da amb, figlio di Perseo, re di Macedonia, e suscitò

e caedo, incalvato da ambedue le parti, I) la terza guerra maced., la quale fini Vanno
ticttiio sacro, piccolo, oblungo, rientrante nel 147 av. Ór. colla riduzione della Macedonia
mezzo come di un violino: esso cadde
la cassa a provincia romana, per opera di Metello
dal cielo nell'ottavo del regno di Numa. anno (il cui trionfo Andriseo stesso adornò come

e per preservarlo dai furti, insieme con altri jìrigioniero).


undici copiati consimili, veniva conservato .4ndrTu<«, um, V. Andros.
a,

come una reliquia. I sacerdoti Salii ogni Androclus, m. ('AvSpoxXo;), Androclo,


i,

anno 7icl mese di marzo li jwrtavaìio in giro schiavo, il quale nella sua fuga nel deserto
in solenne pompa per la città, cantando e africano, sanò un piede ad un leone: ripreso
danzando (ancilia ferre, movere), poi li ripo- più tardi e condannato alle belve, venne per
nevano nel sao'ario (ancilia condere), Liv. gratitudine riconosciuto e accarezzato nel
ed a. JIJ jìoet. trasl., ogni piccolo scudo Circo dal leone ch'egli avea curato.
oblungo, quando si parla di armi di stampo Andro^cò<i« ovv. -;s"'U«i, i, m. ('AvSpó-
antico, targa, Veiir. Aen. 7, 188. Genit. — ftWZÌ, Androgeo, figlio di Minossc c di Fa-
plur. c'imun. anciliuni; j^oct. eteroclito, an- sifae, il quale vinse tutti i suoi rivali nelle
cilioriiiii. gare panatenaiche, ma venne poscia ucciso,
anoìila, ae, f. (dimin. di ancula), ancella, per la, qual cosa 3'Iinosse guerreggiò cogli
addetta ai lavori domestici, serva, schiava, Ateniesi e impose loro il tributo per il Mi-
fantesca {coìitr. servus, i»uer), Cic. ed a.: ap- notauro. — Forma second.: Andro^cón,
posizione inulier anelila, Sali.: e di chi è ver- ònis, acc. òna,m. ('AvopóysMvj. donde An-
goqnosam. servile. Fufidius ancilia turpis, dro2;conéus. a, um, di Androgeo.
Sai!.: orat. Lepidi, ^ 21. andro^^yncs, acc. en. m. (àvopoyuvTjg),
aiioTllarToluìs, (ancilia), colui che
i, m. androgine =
virago, eroina, Val. Max. S, 3, 1.
tien dietro alle serve, innamoì-ato di serve, androf^ynu!«, i. m. (àvòpóYuvo;), uomo
cacciatore di grembiali, Sen. ben. 1, 9, 4. donna =
androgino, ermafrodito, Lucr., Cic.
ancìllarìs, e (ancilia), che appartiene a, ed a.
«he è pì-opì-io delle serve, artificiuni, Cic. Tusc. .Androniache, ès, f. e -cha ae, f. ('Av-
5, .58. gpojjLayr,),Andromaca, figlia di Eezione, re
anoìllìila, ae, f. (dimin. di ancilia), gio- di Tebe nella Cilicia, moglie di Ettore; dopo
vine ancella, sei-va, schiava, Cic. ed a. la presa di Troia, prigioniera di Pirro, a
ancT!«us, a. um (amb e caedo), tagliato in- cui 2')artorì tre figli, ma più tardi maritata
torno, tagliato all'intorno, Lucr. 3, 658. al compagno di schiavitù Eleno, fratello
Ancon, ònis, f. ('Ay/.wv) e Ancona, ae, di Ettore. —
Àndromacha è anche il titolo
f..antica città (colonia dorico-siracusanaj di una tragedia di Ennio, imitata da quella
nel Picennm sul mare Adriatico, con un di Euripide.
tempio di Venere: ancor oggi Ancona. — Andromeda, ae, f. ('Av-
ès, f. e -da,
Deriv.: AnconTlaniis, i, m., nativo di opo|isSy/). Andromeda, di Cefeo , re figlia
Ancona, Anconitano, di Etiopia, e di Cassiopea; esposta in preda
ancora, ae, f. (ay/.upa), ancora, ancoram ad un mostro marino, fu salvata da Perseo
jacere, Caes. : ancoram tollere (levare), Caes.: che la s2)osò. Essa venne come il marito e i
ancoram prat-cldere (tagliare), Liv.: ancoram genitori, posta in ciclo tra le costellazioni
Tnoliri (salpare), Liv.: naverain ancoris tenere, settentrionali.
ÌS'ep.: navis in ancoris constitit, Caes., in an- andrón, onis. f. (àvSpwv), androne, andito,
coris stat, Liv.: stare ad ancoram, Liv.: consi- eorridoio, tra due pareti o mura di edifizi,
stere ad ancoram, Caes.: resolutis oris in an- cortili giardini, Plin. ep. 2, 17, 22.
coras evebi, Liv. AndronTcn«>, i, m. ('AvSpÓV.XOS), Andro-
ancorale, is, n. (ancora), gomena dell'an- nico, -nome (di uomo) greco, sotto cui è partic.
cora, Liv. ed a. noto L. T. Livius Andronicus, nato a Ta-
ancoriirius, a, um (ancora), apparte- ranto, prigioniero di guerra e schiavo di
nente alVancora, dell'ancona, funis, gomena, M. Livio Salinatore (intorno al 240 av. Cr.J,
Caes. b. e. 2. 9, 4. il primo poeta drammatico (anche epico) di
Ancus,V. Marcius. Eom.a.
Ancj ra,
ae, f. ('Ayicupa), Andra, capo- Andros e Andrus, i, f. (vj 'AvSpo?),
luogo dei Tettosagi, più, tardi capitale della Andro, la più settentrionale delie Cicladi,
^j-alazia, soggiorno favorito degli impera- a S. E. delV Eubea, ancora attualm. Andro,
tori bizantini (partic. di Arcadia) ora An- : con ima città dello stesso nome, la quale aveva
gora. un tempio sacro a Bacco. Deriv.: An- —
andìil»ala, ae, m., andabata, gladiatore drius. a, um ('AvSp'.os), di Andro; j)ar tic.
romano, che portava un elmo senza aperture SOSt.f Andria, ae, f., fanciulla di Andros, An-
j)er gli occhi e cosi come un cieco, per diletto driotta; titolo d'una commedia di Terenzio.
degli spettatori, per lo più, colpiva in fallo, aneliu«*, m. (dimin. di anulus), pìccolo
i,

Cic. ep. 7, 10, 2. anello, anellino, Hor. ed a.


Andes. luni, m., Andi, tribù gallica sulla anclhuHi, i, n. (àvr^Qov), aneto, pianta
lassa Loira. odorifera, Verg. e Plin.
,.

173 anfractus angustiac 174

aiirrnctììs (amfr.), us, m. (an e frango), ail^Cllilli^im, a, um (anguis), serpentino,


rottura intorno = incttrvatnra, tortuo- di serpente, comae Gorgonis, Ov. trist. 4, 7, 12. ,

sità, I) propr.: nihil inoisnm angulis, nihil an;;iiTnii<ì>, a, um (anguis), serpentino,


anfractibus, Cic: par tic. del moto circolare proprio ilei serpente, di serpenti', Cervice an-
del sole (secondo l'opinione dugli antichi), guina, col c(dlo di serpente, Pacuv. fr.: ca-
solis, Cic: annuus, giro annuale del sole, pillus, Catull.

viger di tm anno, ecr., Cic: par tic. spesso an^in|iè<«, pcdis. m. (anguis e pes), dui
giravolte della via e di altre località, cur- piedi di .serpente, dei Giganti, Òv. mot. 1 1S4. ,

vus vallis , Vevg.: rectà regione, si nullus anguis, is. e. I) serpe, serpente di Ogni
anfractus intercederet, Caes.: plur., anfr. via- specie fin quanto si avvinghia intorno e sof-
rum, montiuin, litorum, Liv. IIJ trasl.: 1) foca), ma partic. grande, spaventoso, Cic.
,

del diritto, vie torUio:«e, mg.jiri. rigiri, per Cui ed a.; prov., come immagine di ciò che mi
deve l'avvocato cercare di ottenerlo, judi- naccia pericolo, h'\^\iiì\^ latet anguis in herba.
ciorum, Cic: juris, Quint.: e delle diverse vie Verg. ecl. 3, 93; e di ciò che è contrario. •

per trattare una causa, quao omnia infinitos odiato, odioso, cane pejus et angue vitare '

anfractus habont, Quint. 2) nel discorso, i>ro- ciO'' colla massima cura, Ilor. ep. 1, 17, 30

Ussita, aìitbayi, raggiri, C'iC. e Quìnt.: onitio IIJ trasl., come costellazione : 1) Draco, =
circumscripta non lougo anfractu, pe- il Dragone , tra le due Orse, fra le costella-
sit
riodo. Cic. zioni settentrionali, Verg. e Ov. 2) il Serpente,
an^Tportiiin, i, n. e aiia;TjM)rirj<», us, che il Serpentario ('Ocf io5x.°S> Anguitenens)
m. (angO e portus), via stretta, secondaria ; tiene nella mano, intorno a cui si avvince,
chiassetto, Ter., Cic ed a. Cic. poet. e Ov.

An^-TlTa. ae, f. fango = colei che strozza), anjSiiTtr'iions, entis, m. (anguis e teneo,
Angizia, divinità (Mie popolazioni intorno traduzione del greco 'Oqjto5-/o;), Serpentario,
<il lago Fucino (ora Lago di Celano), dei
Cic. dcnat. deor. 2, 108 e altr.

Marsi e dei Marrubi, a cui insegnò l'uso ani^ulatuiìi, a, um (angulus),prai'«et/iifodt

dei cont,- avveleni: di qui il nemns Angitiae, angoli, angoloso, corpuscula, Cic de nat. deor.
sulla sponda O'Cidentale del lago Fucino; 1,66.
ora Selva d'Albi. aiigiìldsus, a, um (angulus). pieno di an- '

ans:o. anxi, ere (dalla rad. XtsG.gr. AFX


goli, angoloso, angolato, foliuni, gemma, Plin.

donde anche angulup, angusta?, o-t/kì), re- aiigììliis, i, m. [dalla radice ANG, greco
stringere. I) propr., stringere corporahn.,
ArX, da cui ango, ot-'f/^tty, angustus), angolo,
stringere insieme, comprimere, partic. la gola, IJogni spazio fra due linee che si toccano
soffocare, guttur, Verg.: sues, Verg.: nel loro punto estremo, angolo, vertice, punta,
oculos,
generic: corporahn., tormentane, opprimere, anguli omnes aedium, Plaut.: hujus lateris ;

alter ang. ad orientem solem spectat, Caes.:


alqm aestu ac vigiliis, Liv. Il) trasl.. strtn- i

gere a qualc. il cuore, rendere angoscioso, an- extremus ang. Italiae, Liv.: extremus ang. e i

gustiato ; a/]Uggere, angustiare, affannare, in- S3.X0, canto, lembo, Ov. II) partic: ì) nella ;

qnietare, tormentare, alcjs aniniUin C alqm, matemat., angolo, ang. obtusus, Lucr.: pares
anguli, Cic: recti anguli, Sen. 2) coli' idea
iJomici, Cic. ed a.: me illa cura sollicitat an-
gitqtie,Cic: angunt alqm Sicilia Sardiniaque accessoria di luogo lontano, solitario, come il
amissae, Liv.: .al pass., augi animo e animi, nostro angolo, nascondiglio, in angulum aliquo
ire, Tao.: in ullo angulo Italiae, Cic: termine
COmun. sempl. angi. tormentarsi, addolorarsi,
inquietarsi, sentirsi oppresso, <ingastiato, esser dispregiai, riferito alle scuole, in opposi
v\esto,Cic: anìTor iutimis sensibus, Cic: angi zione alla vita pratica, quas (res) isti in an-
alcjs decessu,Cic: anari de Statio manumisso gulis personant, Cic: fig., me ad omnes litte-

et nonnullis aliis rebus, Cic: seg, da quod, rarum angulos revocas, ad una discussione
coira.cc. e Tinfin., Cic. minuziosa sulle parole e sulle sillabe, Cic.

m. angll!«lu, avv. (angustus), strettamente,


an<;oi>, òrìs, Canijo), I) lo stringere do-
scarsamente (contr. late, laxe), I) propr.: a)
lorosamente la gola, lo strozzare, il soffocare,
aestu et angore vexata, soffocata dal caldo,
riguardo allo spazio: sedere, scribere, Cic:
Liv. .5, 48, 3. II) trasl.. affanno del cuore,
augustius pabulari, Caes.: angustissime Pom-
angoscia, infiiiietndine, Cic: plìir., angores = ì)ejum continere, Cic. h)riguardo al numero
ed alla quantità, scarsanunte, parcamente, in
affanni, melanconia, COnfici angoribus, Cic.
misura limitata [contr. abundanter), ang. uti
an^iiTroiiiii'-i. a, um (anguis e coma), «>»-
re frumentaria, provare scarsezza di viveri,
gìiicrinito, angiiichiomato, Ov. met. 4, 690.
Caes.: frumentum angustius provenerat, Caes.:
aii;;iiTonlii!«, i, m. (dimin. di anguis), augustius occurrere, Cic. IIJ trasl.: a) ge-
serpentello, Cio. de fin. 5, 42.
neric, in stretti confini, angustius se habere,
anguìrvr. fera. fJrum (anguis e fero), por- trovarsi più alle strette nel disputare, Cic: an
tante serpi, Piop. ed a.
gustius apud Graecos valere, solo in un sen-
anguis;eiia, ae, e. (anguis e geno o gi- più stretto, limitato, Cic. b) concisamenU
gno), riato da serpente, Ov. met. 3, 531. nelT esporre, Irrevemente, semplicemente, dicere,
anguilla, ae, f. (anguis), anguilla, Sen. Cic ncque id faciat tam presse et ang.
:

ed a. quam etc, colla medesima brevità e conci-


aiiguiiiianiis, i, m. (anguis e manus), sione, Cic.
tlalle inani, dalle braccia di serpente ; detto del- aii;a:u<«tTao, arum, rar. sing. ans;ii«>lTa,
a motivo della pieghevolezza della
l'elefante, ae, f. (angustus), angustia, strettezza, I) propr.:

sua proboscide (manus), Lucr. 2, 537 e altr. locoram, stretti passi, N?p-: itineris, Caes.:
auorusticlavius auiina 176
175

fretorum, Cic: spesso assoh = p"S8ì stretu, anlieliliì^, us, m. (anhelo), I) respirazione
aggravata, grave; respiro difficile, l'ansare, re-
vasai, Caes. ed a. Slor.: spiritus, strettezza di
spiro affannoso, anhelitus moventur, il respiro
fiato,Cic. JJ) trasl.: 1) Mi/7en.: angustia con-
clusae oratioiiis, stretti coiìfnn di un asserto i
divien concitato, Cic. II) meton., 1) anelito,
fiato, respiro, Ov. 2) esalazione, vapore, odore,
contenuto in brevi raziocina, Cic. de nat. ,

dcor. 2, 20. 2) ])artic.: a) del tempo, risueu terra?, vini, Cic.


Uzza, brenta, aiigusHa, partic. in causa degli ìinliélo, avi, atum, are (am e baio), I)
fortemente, a stento, prender fiato,
ÌTìtT., respirare
affari, temporis, Cic: asso!., Cic. Marc. 27. b)
ansare, respirare affannosamente, A) propr.,
di possesso, .strettezza, nn(fiit.tia, mezzi litnitaii,
tuancanza (li mezzi, povertà, peiniria, indif/eiiza, Ter. ed Ov.: anbelans spiritus, Cornif. rhet.
di q.c, pecuniae, Cic: rei fruraeiitaiiae, Caes.: B) trasl., di e. inan., spirare, esalare, forna-
assol, ex meis angustiis sustento illius tenui- cibus ignis anhelat, spira fuori la vampa,
tatem, Cic. fil. in Cic. ep. e) di contingenze Verg.: anbelans inopia, stringente penuria,
della vita, strettezza, incertezza, imbarazzo, bi- Justin. II) tr., spirare, esalare. A) propr.:
aoyno, petitionis, congiunitire sfavorevoli per ignes, Ov. B) trasl., spirare q.c, anelare ad
la petitio, Cic: in angustia? adduci, Cic: in una cosa, scelus (infamia), Cic: crudelitatem
angustiis esse, Caes. dì dell'animo, bassezza, ex imo pectore, Cornif. rliet.
viiM, pectoris, Cic: invidiae, Cornif. rliet. anlielu!», a, um (anbelo) =
anhelans,
nns;iisliclnvTiis a, ura (angustus e cla- IJ spirante, ansante, affannoso, eC[UÌ, Verg.
TUS). con lina stretta striscia di porpo7-a sìMa IIJ meton., che produce difficoltà di respiro
tunica, colla quale i trihuni militari di con- affanno, che fa ansimare, affannoso (faticoso),
dizione plebea si distinguevano da quelli deì- tussis, Verg.: cursus, Ov.: Mars (zuffa), Verg.

Tordinr equestre (laticlavii), Suet. Oth. 10. AnTcTanu<«, a, um, appartenente ad un


an»;ii>i|o, avi, atum, are (angustus), Ij Anicio, nominato da lui, di Anido, lectica,
rentier stretto, stringeì-e, serrare, Catull., Sen. Cic: nota, etichetta di un vino, la cui età ri-
ed a. /latrasi., restringere =
limitare, fre- sale fino al consolato di L. Anicius Gallus
nare, graudia, patrimonium, Sen. (394 di R. =r 154 av. Cr.), Cic.
an;;ii«fu<i, a, uni (dalia radice ANG, anieììla, ae, f. (dimin. di anus), vecchietut,.
vecchierella, Cic. ed a.
greco ATX. donde anch" ango, a^xaì, an-
gulus).oiiy".v'o, stretto.Ijpropr.: a.) di luogJii, .Ikiui'ii, enis. V. Anio.
angusto, stretto, ristretto, non spazioso [contr. Aiiifii!*!»*. Aiiienus, V. Anio.
latus), pons, Cic: iter, Sali.: fauces portus an- .4nT^('o»i, i, m. C'AvLYpo?;), Anigro, fiiimi-
gustissimae, Caes.: sost.. angustnm, i, n., stret- cello rulla costa della Trifìlia fElide), con
tezza, per angustum, Lucr.: plur., angusta acque puzzolenti; secondo alcuni ora Mau-
Tiarum, Yerg. e Tao. b) di altre cose, stretto, ropotamo.
angusto, scarso.^ breve [cOntr. latus, amplusl. ailllis, e (anus), (senile), da vecchia, da vec-
conus, Lucr.: spiritus angustior, respiro più chierella, proprio delle vecchie, della vecchiOf

stretto, più corto, Cic: clavus, stretta striscia vultus, Verg.: rugae, Ov.: prudentia, di una
di porpora sulla tunica {contr. latus ci.), vecchia, Plin. ep.: partic. col concetto acces-
Yell. Ijry trasl.: 1) m .^ew.: in angustum con- sorio di superstizioso, stolto, loquace, super-
cludere, adducere. deducere, restringere, li- stitiones, Cic: ineptiae paene an., Cic: fa-
mitare q.c, Cic. 2]x>artic.: a) del tempo, n- bellae, Cic.
.ttretto, limitato, scarso, misurato, breve, nox, anTlfta!*. atis, f. (anìlis), vecchiezza delle

dies, Ov.:tenipus, Quint. b) di possessi, so- do«H«', Catull. 61, 162.


.o.tanze,spese, ecc.. scarso, limitato, porterò, anTiiter. avv. (anilis), da vecchia, come le

parco, tenue, res fruuieutaria, Cic: liberalitas de nat. deor. 3, 92.


vecchie, Cic.
angustior, Cic: tennis et ang. ingenii vena, anima, ae, f. (cfr. àw.àrjixi, spirare, sof-
Quint. e) di altre contingenze esterne della fiare), propr. ciò che alita, soffia, spira;
mia, limitato^ ristretto, seahroso, incerto, rcs Cfuindi aria, spirar deWuria, vento, I) prOpr.:
angustae, Cic: fides angustior, credito più A) in gen.: impellunt animae liutea Thraciae,
indebolito, più scarso, Caes.: sost, angustum, i venti settentrionali, Hor.: quantum ignes

i, n., angustia, strettezza, condizione critica, animaeque valent, del mantice di Vulcano,
srafirosa, imbarazzo, bisogno, rCS CStin angusto, Verg. 'B)partic.: 1) aria, come elemento na-
Caes.: in angustum venire, esser ridotto alle turale, contrapposto al fuoco, alV acqua, ecc.,
strette., Cic. d) del sentire, limitato, sensus, Cic e Verg. 2) Varia aspirata, respiro, soffio
(plur.), Cic. e) delVanimo e carattere, piccolo, (concr., alVincontro spiritus, originar, il re-
meschino, basso, vile, animi angusti est, di- spiro in astr., che alternativamente assorbe
mostra animo basso, Cic: alii minuti et an- Varia e la manda fuori), animam ducere,
gusti, Cic. del modo di esporre, dell'ora-
f) respirare, Cic: animam continere (tratte-
zione, ecc., oC)riguardn alla forma», ri-
<(. nere), Cic: animam recipere, riaver il fiato.
stretto in poche, in breci proposizioni; sti-ingato, Ter. II) trasl.: A) prUisipio vitale (perchè
conciso, breve, laconico, semplice, ang. Ct con- concepito come determinato dal respiro),
cisa oratio (contr. collatata et diffusa), Cic. soffio vitale, forza vitale, spirito vitale, anima
^) riguardo al «.contenuto», limitato nelle (e precisamente anima è il principio vi-
vedute, e quindi anche penoso,
meschino, tale puramente animale, aW incontro ani-
minutae angustaeque concer-
fastidioso e sim., mus il principio spirituale, intelligente, cu-
tationes, piccole e meschine altercazioni, piente), 1) propr.: a) generic, Lucr. ecZ a.:
discussioni, Cic: interrogatiunculae angu- ncque in homine inesse animum vel animam
stae, interrogazioncelle noiose, Cic. nec in bestia, né un'anima spirituale né fi-
177 aiiimabilis animutus 178

sica (separabile dal corpo), Cic. : quindi bentem, Nep.: qua re animadversa, bis rebus
delle anime separate, spiriti, ombre nel mondo animadversis, Caes.: colVacc. e Z'infin., ani-
inferiore,i Mani, nei Poeti e in Suet. Caes.88: madverti et didici ex tuis litteris te omnibus
anche di altre materie organiche, a cui viene in rebus habuisse rationem, ut etc, Cic: seg. da
attribuita un'anima come ragione del loro prop. quoa quidom quale sit etiam in
relat.,
muoversi da sé, del crescere, anima amphoiae, bestiis quibusdam animadverti potest, Cic:
vapore del vino.Fhaeàr. b) vita animale, fìsica, con cum e il cong., animadversum saepe est,
in quanto è detcrminata dall' esistenza dell' a- cum cor animantis alicujus evulsum ita pai-
ìiima nel corpo, animain relinquain potius, pitaret, ut ecc., Cic. B) pregn., osservare con
voglio piuttosto morire, morrei piuttosto, Ter.: mal animo q.c. contro quale, cioè, ripren-
animam edere, Cic, od Nop., o depo-
efflare. dere, biasimare, punire, castigare, a) in virtù
nere, Nep., sjìirare, lasciare Vanim'i. la vita: dell'autorità ufficiale o paterna, ecc.,comun.
animam as^ere, rendere l'anima ( V, ago «" I, con in alqm senza Voggetto della colpa, in
2, a, P), Cic: dum anima est, finché respira judices quosdam, Cic: patno jure in filium,
(vive), Cic: e secondo Videa che il sangue sia Liv.: il partic. anche in relazione colla man-
sede della vita, purpuream voinit aniinani, canza, res animadvertenda, Cic: multa ani-
Verg.: animam debere i'prov.)di chi lut grandi madvorsa severe, Suet.: eufemist. punire =
debiti. Ter. 2) meton., creatura dotata di uno di tnorte, giu,stiziare, in alqm, Tac 6 Suet.
anma, «luma, servientiuinanimae,Tac.: e cowie b) generic, riprendere, biaMmare q.c, inju-
vezzeggiativo, vos, meae carissimae auiinae, riam. Ter.: in qua (voce) nihil animadverti
Cic: egregiae animae, Verg. B) (come animus) possit, Quint.
alitino (ragionevole) delVuomO, spirito, anima animai, malis, n. (per animale da anima),
rationis consiliique particeps , Cic : animae IJ ogni creatura animata, essere vivente con un
morte carent, Ov. —
a) Genit. sing. arcaico, corpo, animate, nel pili largo senso della pa-
animai, Lucr. ec^ a. b) dat. e abl. plur. in Ci- rola, quindi dell'uomo [contr. inanimum),
cerone, ecc. regolarmente animis. inauimum et animai, Cic: ammalia inanima-
aiiTinabilis, e (animo), vivificante, Cic de que, Liv.: sive animai sive terra editum (ve-
uat. deor. 2, 91, ediz. Schoemann. getale), Cic: animalia et sata, Sen.: e delVti-
anTiiiti4lver*<>To, ònis, f. (animadverto), il niverso come essere animato, Cic. Tira. 3, § 10
rivolgere lo spirito a qualcosa ;
quindi Ij os- e 4, § 11 M. II) in senso piti stretto, animale,
servazione, considerazione, attenzione, Cic: no- in oppos. all'uomo, malum aliquod aut noxium
tatio naturae et auimadversio, Cic. II) trasl., aniuìal, Sen.: alia animalia gradiendo, alia
l'osservare q.c. con dispiacere, a) riprensione, serpeudo ad pastum accedunt, Cic: quindi
biasimo, castigo, punizione, alla quale uno è = belua, detto per isprezzo di un uomo, fu-
autorizzato come pubblico magistrato, cen- nestnm illud animai, mostro, Cic
soria, censoris, Cic Dolabellae in audaces
: ailTllial̻ii, e (anima), I) che consta d'aria,
sceleratos, Cic: eufemist. —
<(.pena di morte» aereo, natura, Cic: duae partes. una ignea,
con capitalis o capitis, Suet.: assol., Cic. ad altera animalis, Cic. II) appartenente alla
Att. 12, 21, 1. b) generic, riprensione, bia- vita, 1) attivo, che tnantiene e dà la vita, ani-
simo, paterna, Cic: effugere animadversionem mante, vivificante(contr. iuanimus, inanimalis),
non posse, Cic. cibus, aria che fa vivere, Cic: intellegentia,
anTiiis>dver.!»«ii', òris, m. (animadverto), forza vitale dello spirito, Cic 2 passivo )
=
osservatore, scrutatore, vitiorum, Cic de off. animato, vivificato, vivente, COrpora, Lucr.: exem-
1. 146. plum (originale), Cic
aminadverlo(antmadvorto),verti(vorti), anTiitaii«ì, antis, part. agg. [da animo),
versum (vorsum), ere [da animum adverto, animato, vivente, I) agg.: animans est mundus
y. adverto, n'' II, A, b), IJ rivolgere l'animo, composque rationis, Cic: an. imagines, Cic:
la mente, l'attenzione a (j.c; osseì-vare, conside- IIJ animans, antis, m. f. e n., ogni
sost.,
rare, percepire, rem non animad-
suaui, Ter.: creatura, essere animato, vivente (originar, in
verti in pace, Cic: seg. dn prop. relat., ut senso più largo che animai, poiché com-
animadvertam quae fiant, Cic: coll'ut o il ne prende in sé uomini, animali e piante, ma
e il cong., illud me non animadvertisse mo- comun. uguale a questo, per animale (infe-
leste ferrem,ut ascriberem, etc.,seionon avessi riore, in opposizione all'uomo), Cic ed a.:
posto mente =
se avessi tralasciato, Cic: ani- come neutro solo al plur., animantia omnia,
madvertant, ne callida assentatione capiantur, Cic.
Cic. — Quindi come t. t., a) del littore, il aiiimalTo^ ònis, f. (animo), il vivificare,
quale doveva osservare, invigilare, che SÌ fa- dar vita: animazione,metOn. =
animai, es-
cesse posto al console al suo apparire e gli sere animato, Cic Tim. 10, § 35 M.
si dimostrasse il dovuto rispetto, consul licto- aiiTnialim, a, nm, part. agg. (da animo),
rem animadvertere jussit, Liv. b) del pub- I) vivente, animato [contr. inanimus), Cic ed a.
blico, al quale il littore comandava di stare IIJ disposto, intenzionato, a) generic: bene,
attento, di badare, consule tbeatrum introeunte, Nep.: male, Suet.: socios infirme animatos,
cum lictor animadverti ex more jussisset, i sentimenti degli alleati non essere certi,
Suet. II) trasl.: A) come conseguenza delVat- non potersi far assegnamento sugli ali.. Cic
tenzione rivolta a q.c, osservare, scorgere, op.: Pompejus an. melius quam paratus, Cic:
percepire, not^ire (in senso più generale che quem ad modum in se quisque sit, sic in
sopra), vedere, ravvisare, riconoscere, congettu- amicum sit animatus, Cic videbatur erga :

rare, milites ex oppido. Caes.: discessum ho- nostros r,p(i)a; ita fore, ut nos vellemus, ani-
stium, Caes.: hornm silentiura, Cic: alqm scri- matus, Cic b) dotato di colaggio, coraggioso,
179 mimo ammus 18»

animoso, pariter, Lucr.: cura sic aniraatum zione, commozione delVanimo e precis.: a)
animo, disposizione, sentimento verso contro
Tege^ oxercitum videreiit. Justin.
Minimo, avi, atum. are (f/a anima e animus), quale, bono o alieno animo esse in alqm, Caes.:
anima animare, viviiìcurf. dar l'anintn, inimico animo esse, Caes.: qui quo animo inter
J) (da ;

la vita. Ciò. ed a.: guttas in angues, Ov. 71) {da nos simus, ignorant, Cic: prò mutuo Inter nos
animus), dotare, proivedere di UV, tempera- animo, Cic: in animo principis, nel favore,
mento senno, pciiiule utcuniquc tempevatus nelle grazie del Pr., Tac: quindi meton. nel
sit agr. ita pueros orientes animari atque for-
linguaggio famigliare, come espressione amo-
mari, Cic: nisi quod (Mattiaci) ipso adhuc rosa rivolta alVamato o all'amata, mi anime
terrae suae solo ac cacio acrius animantur, anime mi « cuor mio. anima mia », Comici.
sono dotati di vn trinperamenio più focoso, b) cuoi-e, animo =r uì'dimento, coraggio, fiducia
Tac. — Animaus e auimatus come agg., V. in in sé stesso, fiducia (anche spesso al plur. par-

partic. lando di una pers. sola), fac animo magno


jìnìnidsé. avv. con compar. e superi, fortique sis, Cic: animum addere, far corag-
(anilliosus). I) anhnostnncnte, coray;/iosamente gio. Ter.: animus alci accedit, Cic: crevit

{contr. timide, humiliter). an. et fortiter fa-


estemplo Eomanis animus, Liv.: e parivi, al
cere alqd. Cìr.: an. vivere, senza timore, Cic. plur., animi iis accedunt, Cic: animi cadunt

II) con zelo, ardentemente, appassionatamente, (vien meno), Cic: bono animo es, Cic, o bono
sis (fac sis) animo, Comici: licet tu mihi bo-
Sen. e Suet.
anìinosiis, a, um (animus), I) animoso, num animum facias, Plin. ep.: quare bono
coraygioxo, in SCnSO CattivO focoso, impetuoso animo sint et tui et mei familiares, Cic: ani-
{contr. timidus, formidolosus), vir, Cic: ani- mum bonura babe. Sali.: cnm Poeno recens
mo?ior senectus. Cic: signa (stntucj, Prop.: Victoria animo esset, dando ardire, Liv.: trasl.

dictum alcjs, &m.:poet. trasl., di venti. Y eri;. della « vivacità, vivezza » del « fuoco del
e Ov.:COÌVabì. =
baldanzoso, superilo per o/.scorso », et consilii et animi satis, Quint.:

q.c, spoliis. Ov.: vobis creatis, superbo di poct. del moto della trottola, dans animos
avervi dati alia luce. Ov. II) appassionato, plagae, Verg. Quindi a.) speranza, magnu^
ardente, avido di Ottenere una cosa, corru- mihi animus est fore, io ho o nutro grande
ptor, Tac. fìiìucia, che avvenga, ecc., Tac. Agr. .30. g)

iinTiiiìiia. ae. f. (dimin. (^^ anima), IJ pic- (partic. nel ^^Zwr.j sentimento che tende in
cola vita, piccola anima. Sulpic in Cic. e\).ed a. alto, frutto dell'esuberanza dell'ardire, pre-
desideri elevati, alterigia, superbia, or-
II) un po' di vita, tuae litterae quae mihi quid- tese,

mi ìm messo goglio, tracotanza, arroganza, cui inerat Con-


dam quasi aniiiiulae instillarunt,
in cuore un po' di spirito, Cic. ad Att. 9, 71 temptor animus et superbia, Sali.: Damarata
ed. Wesenb. uxor inflata adhuc regiis animis ac muliebri
animila, i, m. [forma maseh. di anima e spiritu, Liv.: cum divitiae jain animos face-

come tale indicante il principio vitale ed rent, Liv.: comprimant animos suos, Cic. ci
operante, più alto ed indipendente; come animo eccitato, veemenza, impeto, ardore, ira
anima. congiunt> etimolog. con àvsp.0;), I) (comun. al plur.J, animum vincere, iracun-
animo, anima, come prìncrpdo della vita spi- diam cohibere, Cic: alcjs animos atque impe-
rituale, spirito (contr. corpus, corpo, o anima, tus retardare, Cic: e poet. di Eolo, Dio dei
forza vitale fìsica o anche animica), unde venti, mollit animos (la loro fierezza) et tem
anima atque animi constet natura, Lucr.: perat iras, Verg. d) animo desideroso, desi-
credo deos immortales sparsissc animos in derio, cupidigia, bramosia, inclinazione, e mc-

corpora umana, Cic: piiÀ raram. di animali, ton. voglia, piacere, animo obsequi morem
bestiae quarum animi sunt rationis expertes, gerere, darsi bel tempo. Ter.: explere, soddi>i-
Cic. farsi. Ter.: exple iis animum, rendili con-
II) animo come comjiendio di tutte le fa- tenti. Ter.: amico quae dederis animo, al caro
coltà delV anima o come principio del sentire., Io, Hor.: partic. animi causa, per diletto,
desiderare e pensare, spirito, V. Cic. Tusc. 2, per piacere, per ispasso, Cic. ed a.
47 e de div. 1. 61 quindi A) animo come B) animo come facoltà del desiderare, del
=
:

facoltà sensitiva, 1) in (jen.: a) generic, volere volontà, desiderio, bramosia, disegno,


animo, cuore, mente, anche sentimento (fjreco proposito, intenzione, sin aliter animus vester
0'j|j.ó;). mala mens, malus animus, cattiva est. Ter.: ad omnia et animo et Consilio para-
mente, cattivo cuore., Ter.: animo aeqno. ini- tus, Cic: cuneatim constiterunt hoc animo,
quo, F. aequus e iniquus: anche quasi pleo- ut. ecc., coli' intenzione di, ecc., Caes.: bono te
na-st. coi sost. che indicano una disposizione animo (con. buona, intcnz) dicere existimavit
d'animo, come animi metus. angos'ia, Cic; ea, quae sentiebas, Cic: j)ar^2C. habeo inanimo
e rosi animi timor, Sali.: hibido animi sui, e est mihi in animo coZZ'infin. =
« ho in
passione. Sali.: e animo od animi coi verbi di mente, in animo, ho l'intenzione, son deciso,
sentire (come in greco •5u|i(p), animo treniere, voglio, ho di mira, ho voglia, mi piace, Cic.
Cic: animi e animi- pendere, Cic b^oHùjio = ed a.: parim. est animus fmihi) coZrinfin.,
indole, tempra, modo di pensare, di agire, di sen- Suet., Verg. ed a. Poeti: e fert animus col-
tire; sentimento, carattere, prinripii, magnus et Z'infin., Ov. ed a. Poeti: ed ex animo «di
cxcelsus, Cic: belli ingens, domi modicus. Sali.: cuore » = volentieri, liberamente, sponta-
pusillianimi est, Cic.-.poet. trasl. della natura, neamente, e quindi anche « seriamente, sin-
qualità degli alberi. e.Tuerint silvestrem ani- ceramente (contr. simulate) », CicecZa.
inum, la natura silvestre, selvatica, Verg. 2) C) anima come facoltà pensante, principio
in partic. una qualche disposizione, condì- ragionevole, 1) ingen animo,
,
spirito in senso
,

181 A II io annona 182

stretto, pt^ìsirri (coordi'iinto a mens, « intel- co>i. ecc., Tac. b) aggiungere ncl discorso,
letto, ragione »), omnium niente^;animosque coir 3CC. e ?'infin., o col cong.. Tac
y)()xt\u\)^x(ì, tutti gli nnimi e tutte le menti. annexìÌK, nbl. n, m. (annecto), vincolo
Caos.: semper in animo habui (ho sempre pen- sociale, legame, congiungimento, TaC. hist.
satoj te in meo aere esse, Ciò. 3, 34.
21 pnrtic: a) « pens'u^'i coscienza, senso, = .tnnianus, F. Annius.
animus alqiii relinquif. Caes.: linqni animo, ti!i?sTI»al, y. Hannibal.
Curt.: deficientibus animis, Liv. linqnentom : Annieerii, i3rum, m. ('Aw.y.ipsio'.), An-
aninium revocare, nurt.: animus rediit, Ov. nicerii, setta filosofica cirenaica, così chia-
b) i pCìisieri = la memoria, CX animo effluerC mata dal suo capo Anniceride.
(uscir di memoria). Ciò.: mcmnr in bene me- anni<Mlius, a. um (annus). di un anno,
ritos animus, Cic.: omnia fert aetas, animum taurus. Vari-.: nepti-; vix ann., Nep.
quoque, Vcrg. e) pensieri, meton. giudizio, = an-niloi% nisus e nixus fium, nìti, appog-
convinzione,, meo quidem animo, « secondo il giarsi a, q.c, I) propr.: ad aliquod adminicu-

mio pensiero » =
«. n m io giudizio o parere, luiii, Cic: Latona oleae annisa, Tao. II) trasl
seco >do In viia opinione o convinzione », Cic. sforzarsi, fare sforzi, affaticarsi, adoperarsi,
.4nìo. onis, e eomun. idalV originaria procurare con isforzo, paululum, maxime, Liv.:
^nrma sabina inTvn'l, ònis, m..poet. Aiijc- porro, Liv.: cum alqo, Sali.: de triumpho, Cic:
II iK, i, m., Anienc, il noto affluente d'I Te- non temere prò ullo aeque, Liv.: adversus eam
vere, il quale scaturisce dalle montagne di actionem summà ope, combattere, Liv.: ad ca
Trevi nel paese degli Ernici, e sbocca nel Te- patranda summo studio, Sali.: con acc. pro-
vere presso Antemne. —
Deriv.: a) /inìen- nom. neutr., hoc idem, Liv.: quod ego anni-
«•ÌK, e, appartenente air Ani'ne, tribus, tribù tar, Plin. ep.: con ut o ne e il cong., Liv.:
nel territorio di Tivoli, attraverso il quale omni ope aniiiti, ut ecc., Liv.: o ne ecc., Plin.
scorre VAniene. h) .4tiTr>nii«<,a, um, appar- pan.: coWinfin., vincere, Liv.
tenente alVAniene. .'annius, a, um, Annio, nome di una gens
aiiisum, i, n. (àvtaov), anice, Cels. ed a. romana, di cui il più noto è T. Anniu> Milo
an-ii... in composizione per ad-u... (me- Papianus, V. Milo. — De
riv.: Annianus,
diante assimilazione del d colTn), come an- a, um, concernente un Annio o un'Annia,

iiiitoper adnato e così via. caput Ann. de mulierum hcreditatibus, luogo


Anna l*r'rcnna, ae, f., Anna Perenna, concernente Annia {figlia di P. Annius
divinità romana, probab. dea della luna e Asellus), Cic.
personificazione delle fasi di essa. Agli Idi annTvcr««ai*iii«i, a, um (annus e verte),
di Marzo si celebravauna festa in suo onore, annuale, anniversario, din torna annualmente,
fon giuochi e gozzoviglie, Vorigine della rinnovato ogni anno, sacra, Cic: festi dics,
quale viene narrata diversamente in Ov. Cic: arma, Liv.: di pers., assidui et anniver-
fast, o, o2B e segg. sarii hostes. Fior.
.4nnaons, i, m. e .liinaen, ac, f., An- 1. an-no, avi, àtum, are, I) nuotare a,
tico (a), gentilizio romano. verso, cnll'acc, naves, Caos.: col dat., navibus,
anilsllis. e (anniLS), J) agg., che riguarda Liv.: quindi nuotare con nave verso
trasl.,
l'anno, dell'anno, annuale, annuo, lex, chc pre- = giungere per nave, di prodotti, ad eam
scriveva l'età necessaria per giungere alle urbem, Cic II) nuotare accanta a q.c, equi-
magistrature, Cic. Pliil. 5, 47 e altr. II) sost., tes annantes equis, Tac. ann. 14, 29.
nnniilis, is, m. (se. liber) o comun. plur. 2. .Anno, V. Hanno.
ìinnalc<», ì'um, m. (libri), annali, in cui ve- ann«>niTn:llio = agnominatio (V.).
nivano registrati i fatti piìi importanti del- annon, V. an.
l'anno; compilati nei tempi piii antichi dai annòna, ae, f. (annus), annona, proi-vì-
pontefici [detti quindi annalcs pontificum o gione dell'anno, attuale, in prodotti naturali,
annales maximi), piii tardi dai cosidetti an- in quanto ne dipende il prezzo del mercato,
nalisti (come Q. Fabius Pictor ed a.J, Cic. I) propr., prodotti naturali viveri, vettova- =
ed a.: liber Ennii annalis sextus, il sesto libro glio, partic. grani, biade, mercato dei grani
degli annali di E., Quint. (= il grano portato al mercato), a) generic,
anna«iooi*, V. agnascor. annonac prctium, Cic: annonae caritas, vili-
an-nsi(o (adn.l, avi, atum, aro. nuotare tas, Cic: si annona carior fuorit, Cic: annonae
verso ([.e, ad manum hominis, Plin.: assol., difficultas, Cic: pregn., mancanza di grano, di
adnatantis (delphini) tergo insilit, Plin. ep. fruui, carestia, anuonam queri, Liv.: annona
anno, V. an. premente, Liv. b) come t. t. ìnilit. dell'epoca
an-noelo, nexiii, nexum, ore, annettere, imperiale =
cibus castrensis, vettovaglie, vi-
attaccare, congiungere, unire, I) propr.: sto- veri, provvigioni da bocca, Plin. pan. ed a. Il)
niachus ad linguam annectitur, Cic: cadavera meton., prezzo corrente dei prodotti naturali,
saxis aut amphoi is annoxa. Liv.: assol., scapha prezzo corrente dei mereato, macelli, Suet.:
annexa. Cic: resolutis.quibusCcoj^^m^i^ratis salaria, prezzo del sale, Liv.: partic, prezzo
leviter annexa erat, vinculis, Liv. II) trasl.: attuale dei grani, delle biade, VCtuS, IìÌV.: gra-
a) congiungere, unire con q.c, annoxac saxis vis, gravior, Suet. e Veli.: annonae varietas,
arenne, attaccate a, ecc., Curt.: rebus prae- Cic: annonae gravitas, Tac: annonam excan-
fientibus futuras adj ungere atque annectere, defacere o incendere; Varr., o flagellare, Plin.,
congiungere, connettere strettamente il pre- contr., annonam levare, laxare,. Liv.: annona
sente col futuro, Cic: di vincolo di paren- laxat, Liv.: annona convale.«cit, Suet.: fig.,
tela, niagnis doniibus annexa, imparentata vilis amicorura annona, è a buon prezzo la
183 annosQS anquiro 184

derrata àegìi amici, B.ot.: pregn., aite prezzo Tac: ineunte anno, Suet.: exeunte anno, Cic:
del mercato, carestia, annonae perfngia,
Cìc. anno superiore^ Cic: postero anno, Cic: estre-
anno<iu<i, a. uni (annus), amioso, vecchio, mo anno. Liv.: anno vertente, Cic: abbine
che ha tìtoiti anni, cornlx, Hor.: vinum. Ov. annos D, Cic: anno ante, Liv.: lex anno post,
annoliitlO. ònis, f. (annoto), notn. anno- qnani lata sit. abrogata, Cic: nondum centum
tazione, Quint.: plur. annotationes, osserva- et decem anni sunt, cura fda che) lex lata est,
zioni scritte. Firn. ep. Cic: omnibus annis, Caes.: multis annis, Cic:
annfiliìlor, òris, m. (annoto), osservatore indutiae annoruni octo, Liv.: multorum anno-
maligno, critico, Plin. pan, 49, 6. rum Cic: superioris anni (delVanno
laetitia.
annotiitii*i, abl. u, m. (annoto), menzione, prima) munitiones, Caes.: consul anni prioris
fai. Max. 9. 12, ext. 1. (contr. consul novus), Liv. —
Esp ressioni
annotinus, ara (annus), vecchio di un
a, avverbiali: •&) anno, nello spazio di un
mnno, deU'anno precedente, naves, CaCS.: fru- anno intiero, icn anno inttero, Liv., OVC. ogni
ctus, Plin. anno, annualmente. Liv.: spcsso anche in anno,
an-nolo, atum, are, IJ ingen., anno-
avi, quando si indica quante volte una cosa ac-
tare, osservare per iscritto, quindi anche noti- cade in un anno, per es. ter in anno, Cic.
ficare, riferire, per iscrìtto, de qnibus in or- b) annum, durante un anno, un anno intiero,
thographia panca annotabo, Quint.: librnm Cic e Liv. e) in annum, per un anno, Liv.:
tuum legi et annotavi, quae. ecc., Plin. ep.: così anche in liunc annum. per quest'anno,
haec ann., colFacc. e Tinfin., Quint.: annota- Cic: in annos, per anni, Caes.: e così in mul-
tnm est, colTa.cc. e Tinfin., Tac: annotatus tos annos, Cic d) ad annum, di qui ad un anno,
est miles (si è riferito di un soldato) praeri- Vanno venturo, Cic. e) ante annum, tm anno
guisse manus, Tac: pregn., ann. exemplaria, prima. Plin. ep. 2) degli anni della vita u-
provvedere di annotaz., Suet.: librum, fare mona, annos LXXnatus, Cic: Hannibal an-
(per sé) osservazioni sopra un libro. Plin. norum ferme novera, fanciullo di circa nove
ep.: trasl., pretider notizia di q.C, osservare anni, Liv.: habere annos viginti, Cic: annum
q.c. colla mente, percepire, insculptuin monu- agere quartum et octogesimum. Cic. centum :

mento militem Gallura. Suet.: colVacc. e Z'in- complevisse annos, Cic: quindi anni gli =
fin.. Plin. pan. JI) partic. come t.'t. giuria., anni che uno ha. Vetà, anni puerUes, Quint :

notare per la punizione unO già condannato, juveniles, Ov. (m questo senso, di rado al
Plin. pan. e Snet. sing., come rngis ìnteger annus, Prop.): e
nniirililrTu!», T'. anularius. come aetas = gli anni r= età avanzata, con-
annììiu<s. r. anulus. fectus annis. Sali. gravis annis. Liv. 3) Vetft
:

an-nììniero, àtum, are, I) nume-


avi, in cui per la prima volta si poteva aspirare
rare, coniare, argentum. Ter.: alci pecnniam, alle cariche onorifiche, annus meus. tuus,
pagare, Gic: non ann. verba, sed appendere, suus, Cic. 4) Vanno in relazione alle sue qua-
Cic. II) annoverare (aumentando), mettere nel lità, ai suoi avvenimenti, sterilis aut fertilis,
numero, alqm hÌ5 duobus, Cic: alqm vìvis, Sen.: gravissimus et pestiìentissimus, Cic:
Ov.: alqm patronorum in grege, Cic. nati melioribus annis, Verg. 5) annus raagnus.
an-niinlTo. avi, atum, are, annunziare, far «7 grande anno del mondo, periodo di circa

sapere, riferire, caedem Galbae, Suet.: annun- 2Ó800 anni comuni, Cic. II) meton.: \) sta-
tiatur, colV&cc. e Z'infin., Curt.; con prop. gione, frigidus, Verg.: hibernus, Hor. 2) rac-
relat. o interrog. indir., Aur. Vict. e Suet. colto, provento dell'anno, Cic 1. Verr. 40, Tac.
annuo, nui, ore (ad e *nuo,ere), farcenno, Germ. 14 e Agr. 31.
accentìore col capo. IJ in gen.: simul atque annìillS, a, um (annus), IJ annuo, annuale,
annuissct, al primo cenno, Cic: an-
ille sibi che dura un anno, che raggiunge un anno, limi-
nuentibus et vocantibns suis cvadit, Liv. II) trrto ad un anno, d'un anno, tempUS, Cic: ma-

pregn.. A) dare H proprio consenso accennando gistratus. Caes.: aera fstipendioj, Liv.: ut si-

col capo, annuire, assentire, acconsentire, ap- mus annui, affinchè siamo per tin sol anno
provare, dir di sì, eonfermirre (contr. abnuo), (nella provincia), Cic II) che ritorna od ac-
assol., dare il proprio assenso, concedere. cade ogni anno, annuale, annuo, COmmutiatio-
Ter. e Cic: con acc. pronom., Cic. e Nep.: o nes, il mutarsi delle stagioni, Cic: labor,
colVa.cc. di un agg. neutro, falsa, Tac: col Cic, sost., annuum. i, n., e comicn. plur. an-
dat., legibus impositis, Sali, fr.: praemiis, Liv.: nua, òrum, n., annata, provvisione annuale,
coeptis audacibus, favorire, Verg.: coZZ'acc. e alci annuum praestare o annua praebere, Sen.
Tinfin., Liv. e Verg. Bi concedere, accordare, e Suet.: annua accipere, Plin. ep.
promettere, destinare q.C. a quaìc, caeli ar- anquTro, quìsTvi. qulsltum, ere (an e
cem, Verg.: annuite nutum namenque ve- quaero), cercare intorno a q.C. qualc, spiare
strnm invictum Campanis, accordate il vo- intorno, ricercare, investigare, riguardare at-
stro assenso, Liv. C) akjm, indicare quale. torno, I) propr.: alqm,quem diligamus, Cic:
con un cenno, additare, di-siynare, Cic IL Verr. omnia, quae sunt ad vivendum necessaria,
1, 158. D) far intendere (domand/ire) con un anqu. et parare, Cic: II) trasl.: A) tr., ricer-
cenno, an etc, Tac. ann. 1-5, -58: ut etc, Curt. care indagaìvlo,indagare, investigare, da tutte le
5, 2(9), 22. parti per curiosici, desiderio di sapere, mens
_

annu«, m. (radice AN, donde anu?,


i, semper aliquid aut anquirit aut agit, Cic:
anulus), propr., il giro del tempo, il ritorno nibil praeter suum negotium a^ere, nihil de
periodico, quindi anno, I) propr.: 1) generic, alio anquirere (darsi cura di), Cic. B) intr.,
anni tempus, Caes.: anni principium, Liv. : come t. t. dei processi criminali rom., inqui-

principio anni, initio anni, Liv.: exitu anni, sire, esaminare le circostanze di unaccusct
185 ansa antecapio 186

t pOSCici fare una formale proposta di una cere, davanti a quale, come giudice, Cic 2)
data pena [in seguito a che veniva In ro- trasl. per indicare la preferenza nel giu-
,

gatio]; proprio del maqifitrnto presidente e dizio nel grado, innanzi, quem ante me di-
partic. dei tribuni della plebe, de perdaci- ligo,più di me, Balb. in Cic ep.: ante Jovem
lione, Liv.: de morte alcjs, Tac: co//'abl. o haberi, essere al di sopra di Giove, Curt.:
genit. della pena, capite e capitis, di morte, ante alqm o alqd esse, sorpassare una pers.
Liv.: pecunia, Liv. cosa. Sali, ed a. —
Quindi spessissimo a)
an<9a, ae, f., manico, per cui si prende q.c, nelle locuzioni ante alios, Liv. e Verg.: ante

D propr. (di una brocca, di un vaso, ecc.), omnes, Tac: per indicare relazioni di para-
Verg. ed a.: crepidae, occhiello sull'orlo della gone, qundi anche talv. pleon. scelere ante
suola, attraverso cui si tiravano i legacci, alios iminanior omnes, Verg.: unus ante alios
Tibull. //) appiglio, anno, occasione, oppor- carissinius, Nep. b) ante omnia a) prima di
tuni'A ad una cosa, plures dare alci tainr^uam ogni altra cosa, Llv. ed a. P) Comparativo, ao-
ansas ad reprehendenduin, Cic: habere repre- pratutto, Liv. a. y) prima di tutto, in prin-
ed
hensionis ansam aliquatn, Cic. cipio, sino dalleprime, parlando di cose che
Anfinnctì, V. Ampsancti. si devono trattare, o di argomenti che si deb-
1. an-iwr, f^óris, m., oca (sacra a Giunone), bono introdurre, Quint.
greges aaserum, Varr.: pastum jecur auseris, B) di tempo {contr. pOat), avanti, prima,
Hor.: clangor aaserum, Liv.: anseresclamant, ante lucem, Cic: ante huno diera, Ter.: ante
Cic. brumam, Ter.: multo ante noctem, Liv.: paulo
2. .4n«««r, m., Anaere, poeta inso-
seris, ante lucem, Sulpic. in Cic. ep.: talv. posposto
lente ''d oscno, amico del triumviro Antmio, (partic. con qui) al suo caso, diem statuo,
che gli regalò ilpodfre di Falerno, Cic. Phil. quam ante, Cic Spesso anche l'indicazione
13, li [dove in scherz. eqìdvoco il plur. An- del tempo è compresa o in una pers., qui
se res). honos togato habitus ante me est n';miai,
ansiila, ae, f. (dimin. di z,n%&\, piccolo oc- Cic: in un oggetto, che cade in un dato
ehii-iio alle suole delle scarpe, Val. Max. 8, tempo, ante has meas litteras, prima d'aver
12 est. 8. ricevuto questa mia lettera, Cic: ante aedili-
.4ntan(lr5s f-us), i. f. ('AvtavSpoc;), An- tatem meam. Cic: ante hanc urbem conditam,
Misia sul golfo Adrami-
tanHfo. città lìella Cic. e Liv. Espressioni particolari sono an-
teno, appiè dcWIda; ancora oggi Antandro, cora : a) ante rem, prima deUa lotta, Liv. 9,
— T)eriv.: 4ntandrius, a, um, di An- 40, 5. b) ante finem, prima delia fine, Plin. ep.
tandro. 1, 12, 2. e) ante annum, un anno prima, Plin.

ante {forma arcaica antY, donde antidea, ep. 8, 23, 7: così pure ante quadriennium,
da connettersi con à^na, àvx'l, ótvtyjv) avanti, quattro anni itma'izi, Tac. Agr. 4ó: ante
innanzi, davanti (contr. pO?t), avv. e prep., ahquot dies, alcuni giorni prima, Nep. Dat.
1) avv.: A) di luo'jo {contr. post, a tergo), 11,2. d) ante terapus, cz'oè a.) prima dei tempo
ante aut post pugnare, Liv.: coronatus stabiS debito, Liv. 31, 36, 3, p) prima del tempo sta-
et ante calix, Tibull.: nel moto {contr. retro), Suet. e) ante diem (poet.),
bilito, fissato,C\c. e

ante ingredi, Cic: ante ferre gressum, Verg, cioè a) pHma del tempo, Ov. P) prima del
B) di tempo: 1) in relazione con un altro tempo destinato dalla sorte, Verg. e Ov.: e COS't
tempo trascorso avanti, innanzi, prima (dove
, ante annos suos, Ov. f) ante id tempus, fino
poi Vesatta indicazione del tempo sta ora in a questo tempo, Caes. ed a.: e ante hoc, fin qui,
abl., ora in acc, secondo Vuso comune di Tac: ante hunc diem nuraquam, finora mai.
questi casi nei rapporti di tempo), ante ad Ter. g) ante certam diem, prima delio scadere
te falsun scripserara. Cic: multis ante saeculis, di un gioì-no stabilito, entro un termine stabilito,
Cic: panris mensibus ante, Caes.: ante annura Cic h) ante unito con dies {abbreviato a. d.)
Trojanae cladis, un anno prima della caduta e un numero ordinale per indicar la data,
di Troia, Justin. Con vari avv.; multo ante, e non già del giorno precedente, ma di que-
Ter., ante multo, Cic: longe ante, aliquanto sto stesso giorno, p. es. a. d. Vili Kalendaa
ante, paulo ante, Cic. Spesso ad, ante segue Decerabres, il giorno 8", non il 9", prima
quara {in espressioni mtno energiche vengono delle calende di Dicembre, cioè il 24 No-
congiunti in una parola so?a : antequam), vembre, Cic: in ante diem (diiferre e sim.),
prima che (coWindicat. e il cong.), anno Cic e Liv.: ex ante diera, dal giorno, ecc.,
ante, qu:tm mortuus est, Cic: nec ante nos Cic. ed a.
hinc raoverimus, quam patres acciverint, Liv. antea, avv. {da ante e Z'abl. ea), per io
Nei poeti talv. quara ante, Lucr., Tibull. ed innanzi, anteriormente, per Vaddietro, prima,
a.: parim. nei poeti talv. pleon. prius... ante... Cic. ed da quam, p. es. te antea, quam
a.: seg.
quam, Verg.: e prius... quam... ante, Prop. tibi, ecc.,Cic: non antea ausi, quam, ecc., Liv.
2) in relazione col futuro o col presente, anteainbulo, ònis, m. (ante e ambulare),
per Vaddietro, prima, una volta, Ov. fast. 1, antieorriere, battistrada, servO parassita, che
337. Z)molto rar. agg. (come yj^'sc, -^laépa),
-fj andava innanzi ad un personaggio ragguar-
neque ignari sumas ante maloruin, dei mali devole, perchè gli si facesse largo ; comun.
di prima, Verg. dispregiativo come il nostro lacchè, Suet.
II) prep. ColVa.zc., davanti, innanzi, A; di Vesp. 2.
luogo, 1) propr.: post me erat Aegina, ante Anlu-cunÌ!*, is, m., traduzione di repo-

me Mearara, Sulpic. in Cic. ep.: ante pedes, (Procjon), Anticane (costellazione), Cic.
x'jttìv

Ter. e Cic: ant'3 oppidura, Cic: alqm vinctura Arat. 22 ( ^ de nat. deor. 2, Ili).
ante se agere, Xep. causam ante alqm di-
: anle-capTo, copi, ceptum e captum, ere,
187 anteccdcns antemeridianus 18S-

prendere afferrare prima, anticipatamente, avanti per cercare e preparare un luogo per
Tìpropr.: impadronirsi anticipatamente, prima l'accampamento dell'esercito che seguiva, per
di un aìtrO, di un oggetto, occupare prima aprir la strada ed anche per spiare la marcia
?in luogo, ponteiu, Tao.: locuin castris, Sali. del nemico, Caes. b. G. 5, 47, 1 ed altrove.
II) trasl.: a) generic, tor via anticipatamente, anle-eo, Ivi e Ti, Ire, andare iniianzi, pre~
prima = curare, procurare prima, provvedere, cedere, I) jjrojjr.: alci, Cic: alqra, Hor.: cur-
qaae bello usui foient. Sali.: u provoeare, ea rum regis, Curt.: assol., destricto gladio, Cic:
omnia (famen aut sitim, ecc.) luxu, Sali.: o pedibus, equo, vehiculo, Suet. Ji^trasl.: A) in
= utilizzare prìMta; uoctem, Sali. h)coine 1. 1. gen., riguardo al tempo, precedere, a,) di e.
fdos., anticipare,prevenire, autecepta animo inan. =
accadere prima, si anteissent delieta,
rei quaedam infòrmatio {come traduzione di Tac ann. 3, 69. b) di pers., precorrei-e ad un
concetto a priori, Cic.
TTfcX'i'jdit?), tempo con q.c, semuer vos aetatem meam
anieceilens, entis, part. agg. {di ante- honoribus vestris anteistis, Liv. 38, 51, 11.
cedo), antecedente, che va innanzi, che precede, B) partic. : 1 ) precedere alc, andare innanzi ad
nel tempo: a)wif/e?i.: annus, Suet. \))partie., tino, sopravvanzare alc, togliere ad unO la pre-
come 1. 1. fdos., causa, causa antecedente (ef- cedenza, superare, sorpassare una persona
ficiente), Cic: così anche sost., antecederis, cosa, alci aetate, sapientià, Cic: auctoritati
l'antecedente, come causa efficiente {contr. parentis, superare l'influenza della madre
consequens), Cic. top. 88 più spesso al plur.,
: (essere più potente della in.). Tao.: aetate et
antecedentia (contr. consequeutia), Cic. top. Consilio ceteros, Sali,fr.: alqm virtutibus,Nep.:

53. Quint. 5, 10, 45. col sempl. acc, cursus alcjs, Ov.: al passivo,
anl<*-C«*<lo, cessi, cessuni, ove, antecedere, abs te aiiteiri putant, Cic: assol. =
segnalarsi,
precedere, andare innanzi, I) in gen.: A) operibus fcolle azioni, nei fatti), Cù.es. 2) pre-
propr., nello spazio: agmen, Caes.: signa vo- venire, ovviare frastornando, id te oro, ut an-
latu. volar davanti alle band, fdi corvi), Curt.: teeamus, Ter.: damnationem, Tac: damna-
assol., praefecti, qui cum omni equitatu ante- tionem veneno, Tac: o allontanando, pericu-
cesserant, Caes.: stellae tum antecedunt, tum lum, Tac. —
Aritibo, antissent, antisse an- =
subsequuntur , Cic. B) trasl., nel tempo: tcibo, anteissent, anteisse, Tac.
haec (dies) ei (d'el) antecessit. Ter.: ant. alci anle-ìero, tali, latum, ferre, I) portare
aetate paulum, Cic: huic rei illa antecedit,
si innanzi, imagines, Tac: gressum, muovere in-
accade prima, Cic. Il) partic, ottenere un nanzi il passo, Verg. II) trasl.: A) anteporre,
vantaggio su qualc.,precoì~reve, precedere, avan- preferire una persona cosa a qtialc a q.c,
zare, sorpassare quale. A) propr.: legiones, ìonge omnibus unum Demosthenem, Cic: una
Cic: biduo alqm, Cic.: assoZ., magnis itineribus, in re anteferri alci {contr. inferiorera esse
Caes.: uno calcalo, avanzare di una pedina omnibus rebus), Cic: iniquissimam pacem ju-
(nel giuoco degli scacchi), Sen, B) trasl.: tor stissiino bello, Cic. B) prendere, dare anzi
la precedenza a qualc. q.C, aver la prece- tratto,quod est dies allatura, id Consilio ante-
denza, prevalenza sopra quulc. q.C, superare, ferre debemus, dare prima col ragionamento
sorpassare una pcrs. cesa, col dàt., pecudibus a noi medesimi ciò che ci recherà il tempo
reliquisque beluis, Cic: coira.cc., alqm scìen- dappoi, Cic. ep. 5, 16, 6.
tia atque usu nauticarum rerum, Caes.: alqm ante-fixus, a, um
(partic. di un inusit.
in doctrinis, Nep.: assol. =
distìnguersi, segna- antetigere), fermato davanti, attaccato davanti,
larsi, et auctoritate et aetate et usu rerum, Cic. conficcato, truncis arborum antefìxa ora, Tac
anie-eeHo, ere, propr. avanzare; quindi ann. 1, 61: quindi sost., antefìxa, Orum, n.,
trasl., sovrastare a quale. q.C, segnalarsi di piccoli ornamenti, immagini, statue e simili
fronte a quale. q.C, superare, sorpassare nei tetti e nelle grondaie delle case e dei tem-
quale. q.C, a) di pers.: qui qua re homines pli, capitegoie, Liv. 26, 23,4: antefìxa lìctilia
bestiis praestent, ea in re hominibus ipsis an- deorura Komanorum, Dei di argilla dei Ito-
tecellat, Cic: longe ceteris, Cic: ceteris elo- mani sui loro pinacoli, Cato in Liv. 34, 4, 4.
quentia, Cic.fr.: omries fortuna (in felic),Ta.c.: antegredior, gressus sum, gredi (ante e
militari laude (in gloria militare), Cic: al pas- gradior), precedere, andare innanzi, I) propr.y
sivo, qui omnibus bis rebus'aateceliuntur, Cor- nello spazio {contr. subsequi), solem, Cic de
nif. rhet, b; di e inan., omnis sensus horai- iiat. deor. 2, 53. II) trasl., nel tempo, cum
num multo antecellit sensibus bestiarum, Cic, antegressa est honestas, Cic: causae ante-
ant(^('e!»<»io, òuis, f. (antecedo), IJ prece- gressae, Cic.
denza, Cic. Tim. 10, § 37 (pi). IIJ trasl., ai»le-lial)?0 , ère, anteporre, preferire,
causa antecedente, ejjiciente, cagione, occasione alqd alci rei, Tac. ann. 1, 58 e 4, 11.
(contr. consecutio;, Cic top. ò'-i e de off. 1, 11. autu-liac, avv. {da ante e Vabl. hac; ar-
anlecessftr, m. (antecedo), a«fcce«-
oris, caico antidbac), prima di questo, prima di ciò
goie, precorritore, come t. t. miUt., anteccs- = prima di questo tempo, prima, per lo in-
sores ^^ antecursores ( V. antecursor), Auct. nanzi. Cic. ed a.
b. Afr. e Sutt. antclilciinu!!*, a, um (ante e lux), che co-
aiileee<><>U!«, us, m. (antecedo), anticipa- tnincia prima dello spuntar del giorno, innanzi
zione, quindi antecessum, in unticipasiorve,
in di, tempas, Cic: industria, Cic: cenae, che si
dare, accipcre, solvere, Sen. ed a. prolungano fino all'alba, Cic.
an(écur!!>ur, òris, m. (aiitecurro), anticor- aule-uierl(liaiiu!«, a,, uxfì, antimeridiano,
riere, come
t. t. milit., antecursores, specie di avanti mezzodì {contr. po>tmeridianus), ambu-
avanguardia, consistente in Un piccolo
forieri, latio, Cic: litterae, ricevute vrima di mezzo-
drappello di soldati, che venivano mandati giorno, Cic: dies, mattina, Sen.
189 uuteniitto Anticyra 190

ante-niitto, misi, missura, ere, mandm'e anle-venTo, veni, ventura, Ire, prevenire,
inttansi. equitatum, Caes.: equites, Caes. giunger prima, I) prOpr.t CXercitum Mctelli 6
anioni Ita, V. antenna. Metellum, Sali. II) trasl.: A) in gen.: ubi
Aiii«'nin»c>, àruni, f., Antemne, antichis- (beneficia) multum antevenere, quando vanno
sima città sabina al confluente delVAniene oltre questi confini (di una possibile rimune-
nel Tevere. —
Deriv.: .4nlemnales,tuin, razione), Tac. ann. 4, 18. '^) partic: \)anU.
m., abitanti di Ant., Antentnati, venire, prerenire con misure, Consilia et insi-
antenna (antemna), ae. i., antenna, a.nten- diashostium, Sali. 2] sorpassare q.c. quale,
nas ad malos destinare, Caes.: antennas demit- medianteuna qualità, vincere, superare quale,
tere, Sali, fr.: antennas deiuere, Auct. b. Alex. q.n., per virtutem nobilitatem, Sali.: ple-
.4nlènor, oris, acc. orem e ora, m. ('Av- rosque, Sali.
TYJvwp), Antenore, principeTroiano, il quale ant?-% cptofantevorto), verti, versum, ere,
consigliò di far pace coi Greci e di conse- precedere, avanzare, I) piopr., USSOl. (stella
gnare Elena : dopo la presa di Troia, venne Mercurii) tum antevertens tum subsequens,
in Italia e fonr/ò Patavium (Padova). — Cic: itaque antevertit, Cic: col dat. a chi?
Deriv.: AnlènftrTdes, ae, m. ('Avtyjvo- = passar innanzi a quale, arrivare prima,
plbriz) Antenoruie [fifilio
, discendente di An- buie. Ter. euu. 738. J7) trasl.: 1) precedere,
tenore), plur. Antènortdae, figli di Antenore. prevenire nel fare q.c, assai., Fannius ante-
anle-oecìipàtTo, ònis, f. = TrpcxaxaXv]- voi-tit, Cic. de amie 16. 2) anteporre nelVor-

<\>iz), rimuovere anticipaluinente l'obbiezione,


il dine, qua re nuntiatà Caesar omnibus consi-
preoccupazione, come fig. rctor., Cic. de or. 3, liis antevertendura existimavit, ut Narbonera

205. Quint_. 9, 1. 31. proficisceretur, Cesare stimò, posposti tutti


anle-prs, pedis, m., piede anteriore, Cic. gli altri disegni, di doversi recare a Narb.,
Arat. 4S2. Caes. b. G. 7, 7,^3,
antepilanus, i, m., 1. 1. miìit., antepilani .4ntlicd«>n, unis, f. ('Av9-/j5cóv), Antedone,
= astati e principi, i quali nell'ordine di città e stato autonomo della lega beotica, ap-
battaglia dei Romani stavano davanti ai piè del Me-^sapio, con un porto sull'Euripo o
triarii armati di pilum, Liv. 8, 8, 7. mare di Eubea [quindi Euboica); ora Lukisi.
ante-piino, posili, posTtum. ere, mettere, antliTas, ae, m. (àvGiag)^ pesce marino a
poi~re, collocare innanzi a q.c, I) propr.: equi- noi ignoto, Ov. hai. 46.
tam locos sedilibus plebis, Tac: propugnacula anlhyp«»|>hdra, ae, f. (à.-jQo~o-^opdi), fig.
anteposita, Tac. Il) trasl., anteporre, prefe- retor., che ha luogo allorclik Voratore stesso
rire, dar la preferenza (contr. Comparare, pa- riferisce e confuta le possibili obbiezioni del-
ragonare, eguagliare), se alci, Cic: amicitiam l'avversario, Sen. contr. 1, 7, 17.
rebus omnibus, Cic: ante posposto (per far .Antiiinu!», .Antìa;», .4utìatTnus, V.
risaltare maggiormente il concetto di ante), Antium.
mala bonis ponit ante, Cic. .4ntìeato, ònis, m., Anticatone, scritto
ante-quaEU e ante qnaiu, V. ante I, (in due libri) di C. Giulio Cesare contro
B, 1. V elogio di Catone Uticense fatto da Cicerone
.-lntr>ros, otis, m. ('Av-ipw;, avversario (intitolato Cato), Quint. 1, 5, 68 (cfr. 3, 7,
di Eros), Aliterò =
genio vendicatore dell'amore 28) e Suet. Caes. 56 (plur., perchè due librij.
disprezzato (deus ultor. Ov. met. 14, 750). anticlttliftnciiì, um, m. (àvc':x.eovsg) =
antus, Tum, m., filari delle viti, Verg. gè. antipodes, antipodi. Mela, 1, 1, 2 (= 1, § 4)
2, 417. e 1, 9. 4 (= 1, § 54}.
ante!i>i';nanu«>, i, m. (ante e signum), anticipa tlO, ònis, f. (anticipo), idea anti-
come t. t. milit., antesignani, corpo speciale, cipata, prenozione, prenotizia
di unci COSn,
formato dal nucleo delle legioni per la difesa pjrima di aver imparato a conoscerla col-
della bandiera (signum) davanti a cui mar- V esperienza, per istruzione avutane: greco
ciava, antebigìiani , guardie della bandiera, noóXfi'^ic, deorum, degli dei, Cic. de nat.
,

Caes. e Liv.: trasl., fueras in acìe Pharsalica deor. 1, 43 e 44.


antesignaiius, ti sei segnalato fra tutti, Cic. anticipo, avi, atum, are (ante e capio),
Phil. 2, 71. I) prender prima, innanzi tetnpo; anticipare,
ante-!iito e antì<«to, stiti, stare, stare in- quod ita sit informatum anticipatumque meu-
nanzi, trasl. ;= aver la prevalenza^ esser supe- tibus nostris, ut etc, perchè Vimmagiìie e
riare, prevalere, superare, multis (dat.) corpo- Videa soìio preconcette nella nostra mente,
rum viribus(abl.), Cic: in bis autem cognitum Cic: ant. ejus rei malestiam, tormentarsi an-
est,quanto antestaret eloqaeutia innocentiae, ticipatamente, in prevenzione, per, ecc., Cic:
Nep.: magnitudine alias (insulas), Mela: assoL, viam, abbreviare, Ov.: ludos, celebrare i giuo-
^avrastare, tneritor la preferenza, di pers., Cic. chi prima del tempo, Suet.: mortem, uccidersi
ie rep. 3, 23: di e. inan., Lucr. 5, 22. prima, Suet. II) prevenire, Lucr. ed a.
antc!«tor, àtas sum, ari (da antetesfror), .4nlTclca e -ella, ae, f. ('Av-rixÀsta), An-
richiedere quale, come testimonio (testis) pri- ticiea. figlia di Autolieo, mog'iie di Laerte,
ma (ante) della presentazione dell'accusa, madre di Ulisse.
chiamare in testimonio (per cui s' interrogava anticust, a, um (ante), anteriore (contr.
così : licet antestari ? e l'interpellato accon- posticus), pars, Cic. Tim. 10, § 36.
sentiva col porgere l orecchio, che il ricìiie- .4ntTcyra, ae, f. ('Av-ci-/.'.p^a e 'Avxixupa),
dente toccava pronunciando la parola me- Anticira, città sopraUna penisola (non isola)
mento), alqm, Plaut., Hor. ed a.: e come testi- della Focide, in una contrada fertile entro
monio, ma non in tribunale, Cic. Mil. 68. un'insenatura del golfo di Crissa,conunporto
,

autidea aniiiiuitas 192


i9r
nota è Antiochia Epidaphnes {^ èra Aoccpvyjg),
sicuro espa::ioso ; nota partic. per l'elleboro
capitale della Siria sulV Oronte, residenza dei
che cresce in gran quantità sui monti circo-
stanti, e da cui gli abitatiti, aggiungendovi
Scleucidi e più tardi del governatore romano
una un ottima
specie di sesamo, ricavavano di Siria ; vi fiorirono le arti e le scienze ; ora
medicina; era quindi luogo in cui si an- Antakia. —Deriv.: a) AiilT6clienm«s,
ium, m., di Antiochia, bj .4iitidcEil-
dava per fare una cura ; ora Aspro Spiti. aòii.

antldea, avv., arcaico per antea, Liv. nuM, a, um, di Antiochia, Antiochino.
AiilToehius, V. Antiochus.
22, 10, 6.
anlulotus (a^- .4iltìucllU9>, i, m. ('AvxLoxos), Antioco,
anlidiilum, i, n. e i. f-

I) nome di tredici re di Siria, di cui i più


t[5otOV -Oj), antidoto, contrauveleno, anche
noti sono : a) Ant. Ili Magnus, noto per aver
contra alqd, Phaedr., Quint. ed a.: trasl., an-
dato asilo ad Annibale profugo dalla patria
tidotum adversus Caesarem, Suet. Cai. 29.
m. e partic. per la sua guerra contro i Romani;
Antìs;?nìdiis ae, m. e -Tdcs, ae,
vinto da L. Corn. Scipione, ucciso dagli
CAyziyèy'.òriC,),Antigenide,nome di due famosi
ElimeiVa. 187 av.Cr. h) Aut. IVEpiphanes
suonatori di flauto, l'uno Tebano, figlio di il quale, intimorito dai modi
CE^.'.^>ol.\y]q),
Satiro, che fiorì verso il 440 av. Cr., l'altro
spesso
imperiosi e ruvidi dell'ambasciatore romano
figlio di Dionisio, verso ti 338 av. Cr.;
L. Popilio, rinunziò al possesso dell'Egitto:
scambiati Vuno coU'altro.
morì nel 163 av. Cr. e) Ant. X, il cui figlio
Jknlìi^nsì^, F. Antium.
Antioco XIII venne a Roma (73 av. Cr.)
AnlTs«'*"^*9 5s. m. ('Avxcyévr;;), Antigene,
co' suoi fratelli per far valere le sue pretese
I) generale di Alessandro il Grande.
II)
sulVEgitto,ein questa occasione visitò anche
nome di un pastore.
anti^rTÌo, avv., arcaico = valde, V. la Sicilia. II) Ant. di Ascalotia, discepolo
di Filone, ultimo filosofo della scuola acca-
Quint. 1, 6. 40.
demica; maestro di Varrone, Cicerone ed a.,
.4nlì^5nr', ès, f. e .4ntì?«na, ae, f. fAv-
in Atene e in Roma. —Deriv.: a) .4ntYu-
r-YÓvr,), Antigone, figlia di Edipo, sorella di chen^Ì!^, e, appartenente ad Antioco III,
Eteocle e Polinice, molto celebrata nell'anti- pecunia, ricevuta da Ant., Val. Max. b) 4.n-
chità (partic. in tragedie) per V amore eroico tìoclilus (variante -eus), a, um ('Avxiò-
da leidimostrato verso ihpadre ed i fratelli.
)(^£tos), appartenente ad Antioco (il filos.), del
.4nlTg4^noa, ae, f. ('Ayxiyóvsia o 'Avxi,-
filos. Ant., sost., a) Antiochii, òrum, m., se"
Yovial. Antigonea, nome
di parecchie città,
guaci di Antioco, p) ista Antiochia, òrum, n.,
di citi la più nota in Epiro sul Celiano, in
massiìne di Antioco, Qiìc. c) 4.ntTucltInU!^, a,
uno stretto passo degli Acrocerauni (oxsvà), um, a) appartenente ad Antioco il Grande,
appartenente alla Caonia. Deriv.: .4n- — bellum, Cic. p) appartenente ad Antioco il
tY^^nensìis, e, pertinente ad A., di A.
filosofo, di A., partes, Cic.
Aniìf^iinus. i. m. CAviivovog), Antigono, 4.ntiiipa, ae, f. e Anlìupu, -es, f. ('Av-
nome di parecchi re dopo Alessandro Pia- xiÓTTV)), Antiope, IJ figlia di Nitteo, madre
gno, di cui il più noto è Antigonus I, nato di Anfione e Zeto, la cui sorte Pacuvio prese
nel 3S5 av. Cr.; padre di Demetrio Polior- come soggetto d'una tragedia, che porta ap-
cete, generale di Filippo e di Alessandro punto questo titolo. II) moglie di Piero e
Magno, satrape della Grande Frigia, e, madre delle Pieridi.
dopo la morte di Alessandro, anche della .4ntTpatei*, tri, m. ('Avx^Tiaxpos), Anti-
Panfilia e Licia ; generale fortunato contro patro, nome mascolino greco, I) Antipatro,
gli altri successori di Alessandro, perdette
confidente di Filippo e di Alessandro Ma-
finalmente trono e vita nella battaglia di gno, dopo la morte del quale fu governa-
Ipso nella Frigia (301 av. Cr.). tore, e poscia re della Macedonia ; padre di
.4ntTlTi)sinus, i, m. ('Av-iXi^avos), Anti- Cassandro. II) nome di parecchi filosofi
libano, catena di monti nella Fenicia e Ce- greci: a) Ant. Cyrenaicus, uno dei discepoli
lesiria, la quale corre quasi parallelamente immeliati di Aristippo il vecchio. b)Ant.
al Libano e ad Oriente di esso; ora Dsche- di Tarso, stoico, seguace di Diogene di Ba-
bel Escharki (= monti orietitali). bilonia, e maestro di Panezio. e) Ant. di
4nlTlo«*llii<9,i, m. CAvxiXoxos)) Antiloco, Tiro, parimente stoico, amico di Catone Mi-
Nestore, amico di Achille, combattè
figlio di nore. Ili) L. CaeUus Antipater, V. CaeUus.
valorosamente sotto Troia, ove cadde ucciso AnlTpliatc!*, ae, m. ('Avxtcpàxvjs), Anti-
da Memnone o da Ettore. fate, signore dei Lestrigoni, giganti antro-
4ntfniachu<<, i, m. ('Avxtiiayos'), Anti' pò fagi (sulla costa N.O. della SiciliaJ, a cui
maco, poeta greco di Claro {a JSf.E. di Colo- Ulisse sfuggì con una sola nave.
fone, quindi Clarius poeta), contemporaneo antT|tddc*^, um, m. (àvxc'uoSes), antipodi,
di Platone, autore d'una Tebaide. ironicam. di persone che fanno del giorno
antTnoiiila, ae. f. (àvxivciJL^a), contrarietà notte e viceversa, Sen. ep. 122, 'À.
delle leggi, antinomia, Quint. 7,7, 1. antlflIiarYllS^li, m.,eonoHcitoredellalingua
4nlìn«»U!<«, i, m. ('Avx'lvoog) , Antinoo, e letteratura romana antica [anteaugustea]
uno df;i Proci. studioso dell'antico parlare (e non già <i.inve-
4ntTfielien>«Ì!i4, e, V. Antiochia e An- stigatore di cose antiche »), Tac. e Suet.
tìofhiis. anl'qiie, avv. con compar. (antiquus),
Aiilittfheu!», a, uni, V. Antiochus. anticamente, all'antica, Hor. 6 TaC.
4nlìo<'liia e -Sa, ae, f. ('Avxióxsia), An- ant'quTtsls, atis, f. (antiquus), I) (da a.n-
tiochia, nome di parecchie città, di cui la più tiquus n" I, 2} riguardo, tantum antiquitatis
1-93 antiquitns Aiitoums 194

curaeqne majoribus prò Italica gente fuit, grammatico, sofista, che sosteneva
tisojista.

Sali. :fr. II) (da antiquus, n" II) teynpo an- opposti principii, Quint. e Suet.
tico, antichiUì, Cic. ed a. Mcton.: 1) ameniitienti antisles, stìftis, e. (antisto), sopiast<inie,
<leWantichiUt, storia (IcWantichUìl, antichiUI, ispettore, partic: capo, primo sacerdote di nn
Cic. ed a.: quindi plur- antiquitates, a) anti- tempio e dei riti sacri analoghi, a cui egli
chità, cioè monumenti dei tempi antichi, pure partecipa, sommo sacerdote e generic.
Graecorum, TaC. b) ìwmini dei passato, vecchi, sacerdote del tempio, sacroruiii, Cic: templi,
Cic. ed a. 2) colTidca accessoria di moralità, I/iv.: Jovis, Nep. fem. direttrice del tempio,
:

antichi bttoni coatunù, antica probità,, antica sacerdotessa, Liv. ed a. trasl., sacerdote— =
lealtà, schiettezza dei sentiìnenti, Cic. ed a. iniziato in qualche scienza o arte, maestro
3) antica data, antichiUi, generis, Cic, Nep. in, ecc., artis iliccndi, Cic: juris, Quint.
e Tao. JlnlÌ!iitlieiie<», is e ae, m. ('Av-iaOévv;;),
antTqiiTtus, avv. (da antiquus come hu- Antistene, discepolo di Socrate, maestro di
manitus rfa liuinanus), ì) anticamente, nei tempi Diogene e fondatore della scuola Cinica.
antichi, una volta, Cacs. 6 Nep. II) da tempo aiilì«ilTla, ae, f. (c/V. antistes), diretirica
antico, ab antico, morcm Servare, Liv. del tempio, sacerdotessa, fani, Cic Plioebi, :

ai tiqiio, avi, àtum, are (antiquus), lasciar (cioè Cassandra, come profetessa), Ov.
all'antico, quindi come t. t. pubbl. re- = anlisto, V. antesto.
spingere, non accettare un articolo di leflffe, .4iilT(iiii, u, n. CAvTiov, "AvGiov), antica
Ic.'^eui, Cic. e Liv.: plebiscitum primus antiquo città delLazio sopra una punta di terra roc-
abrogoque, Liv. ciosa che si avanza nel mare, ora Torre o
antTqiiii**, a, um [altra ortografia per Porto d'Anzio, soggiorno prediletto di ricchi
anticus da ante), indica ciò che precede nel- Romani, quindi adornata con sontuosi pa-
l'ordine e principalmente nel tempo, mentre lazzi e templi (come quello delle due For-
nnticus esprime ciò che precede nello spazio, tunae con un oracolo di Esculapio, di Ercole
quindi: I) nel compar. e superi., clw va in- ed a). —
Deriv. a) .%ntianiis, a, um, ap-
:

nanei a tutto il resto, riguardo al grado o partenente ad An., di Anzio, HercuIes, vene-
valore, piti ìtnportante, intiìortantissimo, quindi rato in Anzio, Cic. fr. b) .4ntiàs, atis, in o di
anche «<ò che piU sta a cuoì-e, piU premu- Ansio, Amiate, plebs, Liv.: plur. sost., Antia-
roso, instante, antiquior in senatu sententiae tes, ium, m. abit.diA., Amiuti, e) .4nlTa-
'licendae locus, precedenza, Cic. : ncque habui tTnus, a, um, di Anzio, Fortuna, Suet. (V. so-
quidquam antiquius, quam ut, ecc., Cic. ep. : pra), d) Antiensis, e, di Anzio, templmn
iiihil ei fuit antiquius o neque quidquam ha- (Aesculapii), Val. Max.
bnit antiquius, quam, coli' infin., Cic. ep. : anilia, ae. f. (àv-À(a), tromba da cavar
e Veli. navalis apparatus ei semper antiquls-
: acqua, Suct. Tib. 51.
snma cura fuit, Cic: longe antiquissimum ratus .4ntrinTsìnii«>, a,um, V. Antonius.
est sacra publica facere, Liv. II) ciò che, ri- Antónìa«i(cr, V. Antonius.
guardo al tempo, « precedette » antico, vec- Anlonlnii^, i, m. propr. forma di ado-
chio, A) relativ. antico, prisco = pristiìio zione del nome gentilizio (come secondo co-
[contr. novus', a) generic: munitiones, Caes.: gnome), di uno adottato dalla gens Antonia,
raorem antiquum atquc ingenium obtinere. come T. Arrius Ant., avo materno dell'impe-
Ter.: antiquior dies (data), Cic: tres epistulas ratore Antonino Pio, console nel 60 dopo
tuas acoepi; igitur antiquissimae cuique re- Cr., a cui sono indirizzate molte lettere di
spondebo, Cic. causa antiquior memoria tua.
: Plinio il giovane. —
Gli imperatori rom.:
Cic: sost, antiquum obtinere, mantenere gli Antoninus Plus (col suo nome intiero T. Au-
antichi costumi o usanze, Comic. : nec in relius Fulvius Bojonius Ant. Plus), che regnò
antiquius citeriusve procedere, non estendersi dcd 138-161 dop. Cr., principe giusto, mite a
più, oltre di quello spazio di tempo, né da benefico. —
M. Aurelius Verus Antoninus
una parte ne dall' altra, Veli., poet. generic. {soprannominato poscia Philosophus), figlio
= antico, passato, hiemes, vulnus, Ov. h) par- adottivo, genero e successore di Ant. Pio;
tic, coU'idea accessoria di semplicità, pu- reg. dal 161-lSO : educato da filosofi Stoici e
rezza, innocenza, antico =^ di antico stampo, dedito calorosamente alla loro filosofia. —
di antica lega, di antica lealtà, di sentimenti Deriv.: Antónlnianuis, a, um, di Anto-
schietti., homo antiqua virtute ac fide, Ter.: nino, antoniniano.
antiqui homines, uomini buoni, leali, di an- Antonius, a, um, nome di uìia gens
tico stampo, Cic. B) assol., ciò che esiste rom. ,divisa in un ramo patrizio {colVap-
o è in uso sin da tempo antico o almeno pellativo di Merenda ) ed uno plebeo dì
, ,

da lungo tempo, antico, antichissimo, vetusto cui sono partic. noti: M. Antonius, .so^)?"^»-
{contr. recens), e con elogio venerando, = nominato Orator, nato nel 114, morto nel-
sacro per hospes, Ter. deus (statua del
l'età, : l'SS av. Cr., collocato da Cicerone accanto
dio) antiquo opere factus, Cic. : antiquissima a Crasso come il più valente oratore in
scripta, Hor. : e come epiteto di città, ecc., Poma del primo periodo (quindi da lui in-
urbs, terra, Verg. : orum, m.
sost., a) antiqui, trodotto come pers. principale nel libro de
vecchi, uomini tempo passato, scrittori, di-
del oratore). —
M. Antonius (Triumvir), nato
plomatici, medici del tempo antico (contr. re- neirsS av. Cr. ; acerrimo nemico di Cice-
centiores), Cic. ed a. P) antiqua, orum, n. rone: dopo la morte di Cesare, congiunto
l'antico, antichità, tempo passato, anche esempi prima in un triumvirato con Ottaviano e
del tempo antico, Sen. e Tac. Lepido (43 av. Cr.). più tardi avversario
antìsopliiitta, a£, m. (àvxcaocpioxr^g), an- di OttaviaìW, che lo vinse nella battaglia

Georges- Ca long hi, Dizionario latino-italiano


,

195 antonomasia Apamea 196;

di Azio (31 av. Cr.J, per cui si diede egli reca, produce, cagiona ansietà, frffft»no, CUrae,
stesso la morie: e Antonii, il triumviro An- Cic. piet : dolorum vertices, Cic. poSt.
tonio coi fratelli. —
Julus Antonius, figlio anxTliidn, dfnis, f. (anxius), affanno, an-
del triumviro Antonio e di Fulvia, alle- sia, Cic. de rep. 2, 68.
vato da Ottavia (seniore) : famigliare predi- anxiUi», a, um (ango), I) ansioso (perma-
letto nella casa dell imperatore Augusto. — ncntem. come momenianeam., molto spesso
Agg., Antonius, a, uni, Antonio, di Antonio, nell'ultimo senso) affannoso, inquieto, trava-
leges A., del triumv. Ant., Lentul. iìi Cic — gliato, sollecito per il futuro, talv. anche ìn-
Deriv.: lì Anionìiìim*», a, uni, di Ant.onio, guieto, .sollecito, angustiuto, affannato per COSe
a) del tr. Ant . latrociniuni, Cic: partes, Seu.: già compiute o passate, scnes, Cic: mentes,
sost., Antoniani, orum, m., partigiani di ,
A Hor.: anxius curis, Ov.: anxiuin habere alqm,
Lepid. in Cic. b dell'oratore Ant., dicendi
i tormentare, travagliare qualcuno, Hirt. e
ratio, Cic. 2) .4nt<>nTaslei%trì,m. soverchio Tac: anxius animo o animi. Sali. fr. col- —
imitatore dell'oratore Atitonio, un Antonio Vagg. dell'oggetto, a motivo del quale si è
in sedicesimo (di^prcg.), Cic. fr. ansioso o inquieto, a) in abl., gloria ejus, Liv.
anlonoiii:lsìa,ae, f. (àvxovcjiaoia), figura
P) in genit., inopiae, Liv. y) in acc, suam jam
retor.,antonomasia, scaviòio di un nome viceni (per la sua pe7-sona) mRgis anxiiquam
jnoprio con uà epiteto o patronimico o ap- ejus, cui, ecc. Liv. 6) con de e Tabi., de fama
pellativo (p. es. eversor Carthaginis, inv. di ingenii, Quint. s) con prò e Tabi., prò ejus
Scipio Pelides mr. di Achilles, ecc.J, Quint.
; salute, Plin. ep. Q con circa e Tace, nimis
8, 6, 29 anxium esse circa verba et compositionem,Sen.
anlrillll, i, n. (Òcvxpcv*, antro, grotUi, spe- 7)) coti ne e il eong., Sali. Jug. 6, 3; con ne
lonca, Verg., Suet. ed a.: trasl. exesae arboris non e il cong. Val. Max. 9, 3 in. 9) eonprop).
antro, nella cavità di, ecc., Verg. interr. indir., e cioè con an...an, Tac. ann. 14,
.4nubi.«, bidis, m. ('Avoy^is),
acc. Lira. 13: con ne (enclit.J... an, Sali. Jug. 93, 1: con
adorata sotto
divinitìi principale degli Egizi, quonam modo, Tac. ann. 11,25: con unde,
forma di un cane, effigiata come un uomo Hor. carm. 3, 5, 37. II) meton., attivo che =
con una testa di cane o sempl. come una testa rende ansioso, che desta affanno, affannoso, pe-
di cane sopra zm busto. noso, aegritudines, Cic: curae, Liv.
anulai'Tus, a, utn, concernente l'anello, Anxur, uris, m. e n., I) m. Anxur (Axur)
scalae, salita degli anellai, Suet, Aug. 72. — e Aiwavws, divinità dei Volsci ritenuta iden-
sost., anularius, fabbricatore di anelli, orefice tica all'etrusco Vejovis (Giove malvagio, per-
che fa anelli, Cic Ac. 2, 86. nicioso, cioè Plutone). II) n., antichissima
iinulus (annulus), i, m. (1. anus), anello, città dei Voi sci, denominata dal dio Anxur.
jiartic. per sigillare, anello col sigillo, signa- stdla costa scoscesa del mare alla foce del
torius, Val. Max.: anulum induere,
de Cic. :
Chienti, 20000 passi da Forum Appli, coi
digito anulum detrahere, Ter., e sempl. anu- templi di Giove e dì Apollo e col boschetto
lum sibi alci detrahere, Cic. ed a.: tabulis di Feronia, più tardi chiamata Tarracina ;
testamenti anulum imprimere, Sen.: anulo ora Tarracina. — Der tv. A nxusrniis, atis,
obsignare litteras, Curt. Portare anelli — di in Aìtxtti:
d'oro era al tempo della repubblica un pri iln^'lu««, i, m. ("AvuTog), Anito, uno degli
vilegio dei cavalieri; quindi an. equestris, accusatori di Socrate: quindi Anyti reus,
anello d'oro d'un cavaliere, Hor.: anulum Socrate, Hor. sat. 2, 4, 3. Ov. trist. 5, 12, 12.
invenire, Cic. ovv. anulo aureo doiiari, Suet Aòn, onis, m. ("Amv), figlio di Pnsidone,
essere fatto cavaliere: jus anulorum, dignità antico eroe beotico. - Deriv.: l).4«neis,
equestre, Suet. um, acc. as, m. ("Acvegì, nome degli abitanti
1. anus (annus), i, m., propr. circolo; primitivi della Beozia; afiribut. heozio,=
eufem. per podex, ano, Cic. ed a, moutes, Verg. ed 6, 64. 2) .4onFde»*,um, f.,

2. ìiiiììs, Ù3, donna vecchia, maritata


f., Aonidi, sorelle Aonìe, cioè le Muse (come abi-
zitella, vecchia signora, COn rispetto; vecchia tatrici dei dintorni dell'Elii^ona e di Aga-
donna, vecchia, con disprezzo riguardo alla nippe), Ov. met. 5, 333. 3i .4oiiiii<«, a, ura
sua debolezza, credulità, bruttezza {cfr. ve- ('Aóvto;), appartenente aU'Aonin (lìeozia)f
tula), Attica, Plin. ep.: quae est anus tam de- aonio, beotico, vertex. dell'Elicona, Verg.: hu-
lira, quae timeat ista? Cic: poet. vecchia in- mus, Ov.: vis, Ercole, nato in Tebe, Ov.: ju-
dovina, vecchia fattucckiera, Hor. ed a. — venis,Ippomene, Ov.: deus, Bacco, Ov.: fons
come apposiz. = vecchia, attempata, miitrona.e, e aquae, Aganippe, Ov.: e Aonie ('Aovlv))
Suet.: cerva, Ov.: charta, Catull. Genit. — Aganippe, Verg. —
e così come epiteto delle
arcaico anuis, Ter. heaut. "^87. Muse, ecc., sorores, Ov.: lyra, Prop.: vates,-
anxìu, avv. (anxius), ansiosamente, Sali. poeta, Ov.
ed a. .4oi*no«i, ì. m. e f. (àopvoi;, senza uccelli,

anxTelas,àtis,f. (anxius), J)«nsie«ò/'eomc perchè mortale agii uccelli per le sue esala-
tendenza alV inquietudine, come disposizione zioni mefitiche), lago d'Avemo (V. Avernus).
naturale del carattere; all'incontro angor = apìì^'e, interiez. (aTiays, imperai, di &Tzd-
iirmosciacome disposizione momentanea, pus- yoì), va via, via, via di qua, e sim.; od anche:
seggiera), Cic: anx. animi, Ov. talo. anche — apage te. Ter. e Cornif. rhet.:
via, inngi, evvia:
^= angor, ansia, angoscia, timore, affanno mo- apagc te cum nostro Sex. Servilio,Vatin. in Cic.
mentaneo, Ov. e Curt. II) trasl., Cìtra affan- Apììmèa, e -Ta, ae, f. ('ATtàiisia), T) città
nosa, accuratezza, Quint. ed a. capitale dell' Apamcne, contrada della Siria
aa.\ifer, fera, ferum (anxius e fero), che e pili tardidella Siria « secunda» , stili' Oronte-
197 apathJa apeno 198

od Assio, a S. di Antiochia, nel Medio Evo turo!5, Ov.: spcreta pcctoris. Tao.,: sententiam
Afamiah Famit. II) città nella (/rande suara, Cic: cousiliuin suum, conjurationem,
Frigia, in una contrada molto fertile (partic. Sali.: socios sceleris, Sali.: rifl. se aperire e
ricca di vino), irrigata dal Meandro e dai medio di pers., numifestarsi (manife-
aperiri,
suoi affluenti; al tempo della dominazione stare il suo sentimento), e tradirsi (manife-
romana, sede (forum) di un conventus ju- starsi per quel che si è), coacti necessario se
ridicus. Ili) città della Bitinia, non lungi aperiunt. Ter.: studio aperimur in ipso, Ov.:
da Prusa, fondata da quei di Colofone di e. inan., expectanduui (putabant), dum so
sotto il nome di Blirlea (MòpXsia), più tardi il)sares aperiret, venisse alla luce, Nep. ?) con
ingrandita da Prusia e denominata dalla de e Tabi.: de clementia nostra, Cornif. rhet.
moglie di hri; ora, rorine di Amapoli. — y) coira.cc. e Z'infin..: se non foi-tunae, sed ho-
Deriv.: a) .-^Litaiiici, òruin, m., abit. di minibus solere esse amicum. Nep.: di e. inan.,
Apamea in Bitinia. b) .%.|»aiiit;ii<<is, e, ap- cum directae in se prorae bo-^tcs appropinquar-i
partenenfe ad Apamea (nella grande Frigia), aperuissent, Liv. 5) seguito da prop. relat.:
di Jlpaìni'a, aperio qui sim, Nep.: cfr. uiemet ipse aperii i,
a|>atliTa, ae, acc an, f. (àudì^sta) man- quis sim, Liv. aperio, quid sentiain
: Nip. ,

canzii a>l>ioluta di affetti, apatia, Sen. ep. 9, 2. II) render visibile e aperta cosa serra (u,
a|»<i"ITr»lcs, ae, m. (àiiTjXtw-Yjg), vento di riposta e quindi anche rendere accessibile,
levante (kit. puro, subsolanus), CatuU. 26, 3. aprire, disserrare, schiudere {contr. operiro,
.4|)elia, ae, f. nome
di liberti rom., e poi- claudere), a) propr.: a.) col rimuovere una
ché i Giudei abitanti di là del Tevere, per lo cortina, tendina, coperchio, ostiuni, forus,
più affrancati, erano screditati come super- Ter.: januam, Ov.: portam, Caes.: domuiii,
stiziosi e creduli, così Vappellat.: credat Ju- CatuU.: tabernas, Liv.: fenestram, Caes. {e fig.;
daeus Apella =
lo creda un superstiz. o cre- banc fenestram, prendere questa via, Suet.):
dulo Giudeo d'oltre Terere, Hor.sat. 1, 5, 100. eas arcas {urne), Liv.: oculos, pupulas, Cic:
.4|telles,is,m. ('AttsXXvis), n.in Colofone apertas aures praebe ad nomen mcnioriamque
od Efeso, il più gran pittore dei tempi an- filii tui, Sen.: quindi se aperire, aprirsi, schiu-

tichi, contemporaneo e favorito di Alessandro ders-i, di porte, valvae clausae repagulis subito
Magno. — Deriv.: .4pelleu<«, a, nm('A7:sX- se ipsae aperuerunt, Cic. Pj col togliere un le-
XstOg), di Apeìlc. game, sigillo, ecc., apiire, rompere, fasciculuni
.4]iennTaYcula, ae, e (Apenninus e colo), litterarum, epistulara , litteras, Cic: testa-
abitante dell' Apennino, Verg. Aen. 11, 700. mentum, Suet. y) zappando, tagliando, sca-
.1ipenn?nT;^-ena, ae. e. (Apenninus e gi- vando, forando, bruciando, ecc., aprire q.c.,
S^no), nato, scaturito dall' Apennino', Ttiybris, aa) fare un'apertura in q.c, mui'um ab imo
Overnet. 1.5, 432. ad summum crebris cubitalibus fere ca\'is, Liv,
ApennTnu<i>,i, m. (dal gallicoVon, vetta), P^) api-ire una local. =
rendere accessibile o
catena di monti, continuazione delle Alpi praticabile, saltum caedendo, Curt.: e sempl.
Marittime, che, attraversando tutta Vltalia, saltum, Liv.: ò)pregn.: aa) api-ire formare ^
fonnano dorso della penisola sino al Faro
il un'apertura, passaggio, sbocco, ecc., così collo
di Messina, con alture nella Sabina e nel scavare, Aca«a»'e,fundamenta templi, Liv.: viam
Sannio, coperte di ghiaccio sino ad estate rectam in cuniculum, Liv.: come con altri
inoltrata. mezzi, iter ferro, aprirsi il passo colla spada
ìiper, apri, m. ("xdupoj), porco selvatico, attraverso fde dei nemici. Sali, (e fig.: a}).
le
cinghiale, Cic. ed a. — prov., liquiclis immit- viam potentiae, Veli.): di e. inan., ventus
tere fontibus apros, far qualcosa a rovescio, aperuit incendio viam, Liv.: aperit os aliud
inconsideratamente, Verg. ecl. 2, 59. amnis, Curt. ^'^) aprire =
procurare un'uscita,
jipejMO, pcrìii. pertuni, ire {come operio e sbocco, far scorrere, fontes maximos, Cornif.
reperio dalla radice PAR, pario propr. ad- ; rhet.: e fig., fontes pbilosopbiae, eloquentiae,
pario), recare alla luce, scoprire, aprire [contr. Cic. e Quint. b) trasl.: a.) aprire una cosa
operke), I) render visibile q.c. di coperto, ve- chiusa, inaccessibile, dischiudere, render pra-
lato, far veditre, scopì~ire, denudare [contr. ope- ticabile,aa) paesi, popoli, ecc. sinora inacces-
rire,tegere, contegeve),a] propr.: ramum,Verg.: sibilial commercio, alle arminemiche, ad ima
parti del corpo, scoprendole, corporis partes qualsiasi relazione, ecc., Pontum, Cic: quod
quasdam, Cic. caput (anche come segno di
: pace omnis Italia crat aperta, era aperta al
rispetto verso alti magistrati), Cic. ed a.: libero commercio, Liv.: incognitum famae or-
caput alci (davanti a quale), Sali, fr.: aperto bem terrarum armis, Liv.: Asiam regi, Curt.:
pectore, Ov.: apertae pectora niatres, nudato mors akjs aperit Syriam, il sicuro ritorno
ilpetto, Ov.: cose velate da nebbia,notte, ecc., in S., Tac. PP) aprire, agevolare condizioni,
dispulsa sole nebula aperuit diem, Liv.: rifl.: cose, ecc. finora impossibili a racigiungersi,
se aperii'e e medio aperii'i diventar visibile, la-
: schiudere, appianare, alci reclitum ad SUOS, Cic:
sciarsi vedere, venire alla luce, di astri di occasionem, Liv.: locum suspicioni aut crimini,
locai., che ci si fanno più vicini {contr. deli-
YY) api-ire un tempo sinora, per così dire,
tescere, occultari), Cic. b) trasl., portare alia chiuso, ap. annum, aprii-e, schiudere (comin-
luce, trarre cose quasi velate, nascoste, ignote, ciare) Vanno, poet. della costell. del Toro
produrre, recare in luce, manifestare, svelare (poiché colT entrar del sole nel Toro, comiìv-
{qtlindi anche tradire), rivelare, aprire, porre dava per l'agricoltore il nuovo anno), Verg.:
innanzi, far palese, trovare o dar la chiave {la e nell'epoca imperiale di coloro, i quali per
spiegazione) di q.c. {contr. occulere, occultare, dar il nome all'anno, assumevano il consolato
tcgere), a) colVa^zc: ambages, Tao.: casus fu- il primo di geniuiio, Piiu. pioi. p) aprire uno
199 aperte Apion 200

stabilimento, cioè renderlo accessibile al puh ad dimicandum aperti, Liv.: fig., paeninsula est
blico, luduni (scuola), Cic. : scholam, Suet.: Peloponnesus nulli apertior quam navali
. . .

locum... asyluni (mi luogo come as.), Liv.: bello, più aperto =
più esposto, Liv.: neutr.
f) aprire ad alcuno una somma di denaro SOSt. apertum, i, n., l'aperto; spazio aperto,
= mettere a disposizione di qualcuno, quod libero; campo aperto, libero; aperta campagna,
DCCC (SOO 000 sesterzi) aperuisti, Cic. apertum petere, cercar Taperto, Sen.: per
aperte, av .(apertus apertamente, a) aper-
), apertum fugere, Hor.r in aperto castra locare,
iamente = davanti ai nostri occìii, davanti agli Liv.: ex aperto atque interdiu vim per angu-
occhi di tutti, dinanzi al mondo, manifeatamente, stias facere, Liv.: plur. naves disicere in aperta
risibilmente, palesemente [contr. tecte, OCCUlte, Oceani, Tac. \>)pregn., come 1. 1. milit., di ciò
furtira, clami, desciscere, Liv.: mentiri, Cic: che accade in campo aperto, aperto, acies,
dolorem ferre paulo apertius, Cic: laetitiaiii proelium, aperta battaglia, battaglia cam-
apertissime ferie, Cic: b) apertamente, schiet- pale, Liv.: id.(poet.),M&TS,Ov. 2) trasl.: a)ge-
tamente, sinceramente, francamente, senza ri- neric. aperto, accessibile, beate vivendi via, Cic:
teyno, quindi anche con disinvoltura (contr. liaec apertiora sunt ad reprehendendum,^'*''^
dissiiiiulauter),scribere,Cic.: aperte palamque esposte al biasiìno, Cic. h)di carattere, schietto,
(davanti a tutti), dicere, Cic: planius atque aperto, in qua nisi, ut dicitur, apertum pectus
apertius dicam, Cic. videas, possa leggere nel cuore (aperto), Cic.
sipertus, a.ura, part. agg.((7a aperi )), «"eso apex, pYcis, m., punta estrema (di forma
nudo, aperto ,COntr. Opeitus), J) nudo, denudato, conica), ultimo vertice, sommità, apice, I) in
acoperto, aperto, libero, 1 )propr. {contr. opertns, gen.: lauri, Verg.: montis, Ov.: della « fiam-
tectus), caput, Plaut. e Sen.: e poet. aether, mella » di forma quasi conica che s' in-
caelum, scoperto, chiaro, sereno, Verg.: come nalza nell'aria fda sé o partendo da un
t.t. naut., navis aperta, piccola galea provve- fuoco più grande), Verg. e Ov. IIJ partic:
duta solt. nella parte anteriore e posteriore di A) verghetta che si trovava sulla punta del-
una piccola coperta [contr. navis tecta, nave l' alhns galerus (berretto bianco) del flamine,

coperta). Cic, Liv. ed a.: e come 1. 1. miht. circondata di Zana (virga oleaginea); quindi
senza corazza, partic. senza scudo, scoperto, meton. =albus galerus, berretto del flamine
aperto, l:itu^, humerus, Caes corpora Roma-
: fatto colla pelle di un agnello offerto in sa-
noruiil. Liv. 2) trasl., che giace all'aperto, che crifizio, cucito insieme in forma di cono e
si mostra in chiara, manifesta luce, palese, ornato colla verghetta ricordata ; berretto sa-
aperto, chiaro, manifesto, libero, non celato, cerdotaJe, lanigeri apices,Verg.: apicera Dialem
aigeneric: (contr. obscurus, con-
occultus, alci imponere =
fare alcuno flamine Diale,
ditus et abstrusus, furtivus, dubius, suspectus), Liv.: e generic: alto copricapo di forma co-
actio rerum illarum, Cic: simultates partim nica, partic. tiara (xiàpa) dei re e satrapi
obscurae, partim aperte, Cic: aperti clamores asiatici, regum apices, Hor.: apicem imponere
{contr. occulta colloquia), Liv.: apertum latro- alci, Cic quindi fìg. come il nostro « corona »
:

ciuium (cmir. cccultae insidiae), Cic: aperta =^potenza e dominazione regia, Hor. carni.:
vi, Liv.: di pers.. quis apertior in judicium ad- 1, 34, 14; e ^altissimo ornamento, dignità,
ductus est? chi più manifestamente colpe apex senectutis est auctoritas, Cic. de sen. 60.
vole, qual delinquente più manifesto, Cic: B) punta metallica dell'elmo, di forma conica,
apertum est, la cosa é chiara e lampante, è quindi meton. elmo, ardet apex capiti, Verg. C)
chiaro, colV &CC. e Vinfin.,p. es. esse aliquod come t.t. gramm. , segno della lunga posto sopra
numen praestantissimae mentis, Cic: neutr. una voc. (a: nei gramm. Seriori h) 2)er distin-
siug. nella formoli alqd in aperto est,
sost.. guere vocaboli scritti ugualm. e di significato
a) =q e. appare in chiara, manifesta luce, è diverso (p. es. pòpulus « pioppo », e populus
manifesto (contr. in occulto est). Sali, e Tac: spopolo »), casi dello stesso suono, di di-
Pi = q.c. è alla tnano, è vicina = non richiede versa quantità, apice, Quint. ed a. Gramm.
alcuna riflessione e alcuna grande fatica, è fa- .iLpIiìireus ci, m. ('Acpapeu;ì, I) re dei
cile a compiersi, vota virtusque in aperto, Tac:
Messeni, padre di Linceo e di Ida, donde :
co/rinnn. fessos hieme hostes aggreJi, Tac
ApliìireTu.*», a, ura, di Afareo. II) un Cen-
b) del discorso e delVoratore, ecc., manifesto,
tauro.
chiaro. intelU libile, narratio, Cic: Cicero et
apliraetuni, i, n. (òc-^pay.xov) e aplira-
jucundus incipientibus quoque et apertus est
clus,i,f.(à-fpay.TOj) = navis aperta(K. aper-
satis. (^uint. <;) del sentimento, che uno mostra
tus. n" J, 1), Cic ad Att. 5, 13, 1 e 6, 8, 4.
nell'operare, non celato, che si tnostra alla luce
sipiiirTuiU, ti, n., alveare, Col.
del giorno, schietto, leale; in senso Cattivo, sema
apTealus, a, um (apex), ornato del berretto
ritegno, inUe.licato, che si manifesta grossolana-
(sacerdotale), Ov. fast. 3, 397.
ment/:, grossolano (contr. obscurus), animus,
ilpìcTu<«,Yi, m. (M.Gabius), famoso ghiot-
Cic: homo, Cic: ut semper fuit apertissimus
tone e scialacquatore sotto Tiberio.
(ironie, di uno sfacciato), Cic: apertior in
sipTeiìia, ae, {.{dimin. di a,]^is), piccola ape,
dicendo, disinvolto, Cic: ut apertus in cor-
ri piendis pecuniis fuit, apertamente incli-
Plin ed a.

nato (prima contr. obscurus in agendo Cic: i,


ApTdanus, i, m. ('AniSavós), fiitme della

III non serrato, aperto, libero, non impedito Tessaglia, che nasce dall'Otri: riceve presso
e quindi fa-Umente accessibile, 1) propr.: Farsalo VEnipeo e sbocca nel Feneo non
a) genc-ic. conlr. opertus, clausus), via pa- lungi da Larissa.
tena api-rtaque, Liv.: vastum atque aper- 41pìolae, arum, f., città del Lazio.
tum mare, Caes.: loca apertiora, Caes.: campi ikpTon, ònis, m. {'Antwv), I) soprannome
.

201 apis apparnte 202

di Tolomeo, re di Cirene. II) celebre gvamma' scuole, gli Ik^oWoAoT VI e iTIieodorci.


tico greco, cognominato Plistonices, conteìii- II) grammatico di Atene (verso il 140 av.
poraneo di Tiberio e da lui nomin. cymbalum Cr.), discepolo dello stoico Fanezio e del
mandi. gr'iminntico Aristarco.
1 ìipis, is, f. (è|Jl7lt€), ape, pecchia, apis aCU- 4pollonYa, ae, f. ('AuoXXtovia), I) città
leus, Cic: examen apium, Cic: apum rex, Col. non lungi dalla foce delV AfIO nell'Illiria o
— Genit. plur. apium, dopo Livio anche apum. Nuovo Epiro, ancora al tempo 'lei Romani
2. .'^pis^ pis, acc. pim, m. (^kmq), toro in ragguardevole come sede di studi scientifici,
Menfi, che godeva presso gli Egizi degli onori ora Polonia o Polina. II) colonia di Mileto
divini, secondo alcunisacro alla luna, secondo nella Tracia, sul Ponto, con due porti, fab-
altri al sole o ad Osiride. bricata in parte sopra un isola, ora Sisebolu.
iipisCOr, aptus SUm, apisci (*apo), arrivare — Deriv.: a) 4polluilÌa!<>, atis, apparte-
ad avere, I) nello spazio, raggiungere, toccare, nente ad Apollonia, in agro ApoUoniati, Liv.
mare, Cic. ad Att. 8, 14, 4. J/)tras].: raggiun- b) Apollóniato!!!, ae, m., di Apollonia, Dio-
gere, spiritualm., comprendere, appropriarsi, genes A. (dell' Ap. di Creta del resto scono-
rem ratione animi, Lucr.: artem Chaldacorum, sciuta). —
Più spesso plur. ApoUùn latae, aruni-
Tao. b) con sforzo, raggitiuyere q.c. comc meta m., e Apollònfates, um oium, m., abitanti di
dcllapropria aspirazione, conseguire, ottenere, Apollonia (partic. del n" I). e) /ipolló-
acquistare, deorum vitam, Ter.: aliquid,Catull.: nTcìlSÌ!;!, e, appartenente ad Apollonia, civitas
finem honorum, Cic: honorem, Liv.: col genit., A. (città sulla costa sett. della Sicilia), Cic. —
dominationis, Tac. ann. 6, 45. Infin. parag. — phtr. sost., Apollonienses, ium, m., abitanti di
apiscier, Ter. Andr. 332 e Phorra. 406. Apollonia (n" II).
tipiuin, li, n. (apis), appio, partic. appio 4poll«'iii>«, nidis, f. ('AiroXX(ov{g), città
delle paludi, usato spesso per corone, Verg. della Lidia tra Pergamo e Sardi. Deriv.: —
ed a. 4poII«ni«lt'n«»ÌS, is, m., di Apollonide.
apluslre, is, n. (àcpXaciov), comun. come iipulo^àtìO, Ònis, f. {à.TZÓXQ-fOq), racconto
plur. apliistria, lum, n., e apliistra, òrum, favoloso, alla maniera di Esopo, Quint. 5, 1 1,
n. (òi.<fXa.ozoi.), parte posteriore incurvata della 20.^
nave co' suoi ornamenti (nastri e banderuole apold^^o, avi, are (da àuoXéyo)), renpin
sopra un bastone, che stava sopra assi coìv- gere, sdegnare, Sen. ep. 47, 9.
giunte insieme), capitello, specchio delia nave, apolo^ll!!Ì, i, m. (ànóXoYOg), racconto alle-

Lucr., Cic. ed a. fr. goìnco, apologo, partic. favola esopiana, favola,


apScléti, orum, m. {àiióvXr\xoi), membri Cic ed a.
della deputazione permanente della lega etoUa, 4pouii*ii, i, m. (òcTtovog, che scaccia i do-

deputazione permanente, Liv. 35, 34, 2 e olir. lori), comun. Aponi fons o fontes, celebra
ìipodyterTuin, li, n. {àTzoòuzripf.ov), spo- sorgente termale solforosa presso l'odierna
gliatoio nel bagno, Cic. e Plin. ep. Abano, non lungi da Padova.
.4pollinarì«i, -ineiis, V. Apollo. ìipoplioreta, òrum, n. (àuoqjópyjira), doni
.4pollo, linis, m. ('AuóXXctìv), I) Apollo, presentati alle tavole dell'ospite, doni di tavola,
Apolline, figlio di Giove e di Latona, fratello Suet. ed a.
di Diana ; originar, presiedeva alla selvag- apÌ»prot>8;niena, òrum, n. plur. (àac-
gina e alle greggie ; inventore dell'arte degli TtpoT/YiJiéva), come 1. 1. degli stoici, posto dopo
arcieri, della divinazione e medicina, della indietro, respinto, rifiutato, delle COSe, che in
musica e poesia e perciò capo delle Muse, sè non sono cattive, ma che però avvicinan-
più tardi anche identificato col dio del Sole, dosi a quelle, sono da respingere ; latino puro
come il dio dai puri l'aggi, sempre giovane e rejecta, remota (contr. proegmena, lat. puro
bello, cogli epiteti di Phoebus, pulcher, for- praeposita, preferite), Cx. de fin. 3, 15.

mosus ed a., Verg.: com£ arderò, arcitenens, apo$plira:;isnia, matis, n. (àTroocppcc-


Verg. dalla stia patria Deh, Delius, Cic, e y\.GliC(.) , imagine intagliata nell'anello a sigillo,
Delius vates, Verg.: Apollinis urbs ^^oZ?o- = Plin. ep. 10, 74 (1_6), 3.
nia, n" II, Ov.: poet., aperitur Apollo il temr = apo«»truphe, ès, f. (àTiooxpocpi^), apostrofe,
pio di Apollo diventa visibile, Verg. II) trasl. fig. retor., quando l'oratore nel suo discorso
= lìaal, dio del Sole, dei Tirii, Curt. 4, 3 (15)- si volge dalg iudice a IV avversario e gli rivolge
22. —
Deriv.: A) .4polliiiari*«, e, consa- la parola, Quint. ed a. gramm.
crato ad Apollo, 1) agg.: laurea, Hor.: ludi, i apotlieea, ae, f. {à.T.o^y,-/.y\), luogo per ri-
quali si celebravano ogni anno il 5 Luglio in porre custodire q.c, fondaco, magazzino, par-
onore di Apollo, Cic: sacrum, Liv. 2) sost., tic, e comun. luogo ove si tiene il vino nella parte
Apollinare, is, n., luogo consacrato ad Apollo, superiore della casa sopra il fumarium, ove
Apollinare, Liv. B) .4pollTnt>U!«, a, um, di stavano migliori qualità di vino in vasi
le
ApoUo, laurus, Ov.: vates, di Orfeo, Ov.: ars, d'argilla, esposte al fumo, per diventar chiare
arte prò feti a e medica, Ov.: proks, JEscula- e bevibili {div. dalla cella vinaria, V. cella),
pio, figlio di Apollo, Ov.: frater Byblidis, ni- Cic, Hor. ed a.
pote di Apollo, Ov.: urbs, Delo, Ov. ap-p..., in composizione in luogo e?» adp...,
.4pollodorus,i,m.('A:ioXXó5Mpo5), J)ce- per assimilazione del d coZ p seguente, come
lebre retore di Pergamo; già molto vecchio appareo per adpareo, ecc.
divenne maestro del giovane Ottaviano (po- apparate, avv. (apparatus, a, um), con
scia imp. Augusto) nell'arte oratoria; ebbe grandi preparativi, con nuignificenza, ©pipare et
ad avversario il retore Theodorus, cosicché app. edere et bibere, Cic: apparatius cenare,
nella retorica si formarono due opposte sette Plin. ep.: trasl., del discorso, con soverchia eie-
203 apparatio appello 20-i

tjanza, sttidio, nimium app. compositum esse, pubblici, impiegati subaltcmi, Cic. ad Q. fr.
Coriiif. rhet. 1, 1,4, § i2.
appìtralTo, onis, f. (apparo), apparato, ap- apparltftr, oris, m. ( appareo n" II), ser-
parecchio, preparativi d'ogni genere, I) propì'.: vitore pubinico, che sta come adiutore ai di-
popularium munerum,Cic. JZjtrasL: il lavorare mandi di un magistrato, impiegato subalterno
con intensione, lo studiare intomo a C[.C., appa- (scricaHO. littore, messo, ecc.), Cic. ed a.
recchio, apparato visibile in q.c. da parte del- apparitiira, ae, f. (appareo n" II), ser-
l'oratore, Cornif. rliet. e Cic. vizio pubblico (di uno scrivano, littore, ecc.),
1. a|>pstratii>«, a, um, part. agg. {da ap- Suet. gr. 9.
paro\ bi^n iiforristo di tutto, bene apparecchiato, ap-pìifO, atum,
are, apparecchiare,
avi,
(j^llindi magnifico, splendido, sontuoso, a) propr.: preparare, prendere fare disposizioni per Q.C,
opulae, Liv.: doraus apparatior, Cic: ludi appa- convivium, Cic: aggereni, Caes.: beUum. Cic:
ratissimi, Cic. b) trasl., del discorso, troppo alqm, macchinare, Cic: coll'inhn.,
criiiiiua in
elegante, ricii'cnto, studiato, Cornlf. rhet. Cues.: assoL,dum apparatur. Ter.: in appa-
2. apparatu!*, ùs, m. (apparo), I) astr. = rando, Nep.
apparecchio, preparativo, disposizione, assetto e appeliatio, onis, f, (1. appello), appella-
sim., operis, Cic: sacrificii, Sen. II) concr. = zione, I) con parole, H rivolgere, indirizzare la
apparecchio, preparativo, assetto, apparato (= parola, partic COme t. t. di atti pubblici, cita-
ordigni, congegni, utensili, macchine, eCC.), iti zione, appello, tribunorum, ai tribuni, Cic: ad
gen.: tenuiculus, Cic: oppugnandarum urbium, populum, Plin. II) con suoni, 1) pronuncia,
Liv.: belli, Liv.: appara tum incendere, Nep.: litterarum, Cic. e Quint.: meton., sostantivo,
di uomini, auxiliorum apparatus, Liv. ^) par- Quint. 9, 3, 9. 2) denominazione, meton., nome,
tic: propr., apparato magnìfico, solenne, pom- titolo, appellativo, regum, Cic: iaanis, Cic.
poso, pompa, solennità, magnificenza, splendore, appel3alor, òris, m. (I. appello), colui che
raagnificus, regius, Cic: epularum. Cic: ma- implora un magistrato per aiuto, appellante,
ximus ludorum, Cic. 2) trasi., magnificensa, so- Cic. Verr. 4, 146.
lennitndidiscorso, dixit causam illam nullo appellile, avi, àtum, are (frequent. di
apparata, m
modo semplice, disadorno, Cic: 1 . appello), appellare ordinar iatitente, essere so-
minorem babere apparatum, Cic. lito ad appellare, Tac. ed a.
ap-part^O, \\\, i'tlim, ère, venir fuori, di- l.appello, avi. atum, are (intzns. di 2. ap-
ventare essere visibile, apparire, ìnostrarsi, pello), muovere, eccitare qualcuno o q e con
I) in gen.: A) propr.: (contr. latère, latitare, un suono, dunque appellare, I)con parole, ri-
occultum esse), equus mecum demersus rursus volgere il discorso, la parola
(amichevolmente
apparuit, Cic: anguis ille, qui Sullae apparuit con un
y seriamente), rivolgersi personalmente
immolanti, Cic: e così della presenza davanti discorso a qualcuno, parlare a qualcuno e
al tr/bunale, in bis (subselliis) me apparerò salutare. 1) in gen.: singulos, Cic: alqui be-
(apparire) nollem, Cic: e delle apparizioni nigne, Sali: superbius, Cic: perciò chiamare
nel cielo, stella crinita in caelo apparet, Suet.: uno col suo nome, chiamare con senza Vag-
iiumquam major arcus dimidio circulo apparet, (jiunta nomine o noniinatim, Caes. ed a.: cosi
Sen.: jJtmcZi apparens, visibile {contr. latens), anche unumquemque uominaus appellai, Sali.
()v. e Quint. B) trasl.: 1) esser munifeslo =z pregn., rivolgersi a qualcuno coli intensione
come accaduto, esistente, vero, mostrarsi a ch'egli conceda o faccia q e, cioè a) invitare
qualcuno o qualcosa, farsi palese, fac sis pro- qualcuno a q.c. di bene o male, stimolare, pro-
raissa appareant, Ter. ut videam, ubi rbetoris
:
porre, offrire, ricorrere ad alcuno per qualche-
tanta merces appareat, Cic 2) res apparet e cosa, proporgli q.c, alqm, Cic: alqm de alqa re,
commi, apparet seguito daìV&cc. e Tinfin. o r,iv.: alqm stupri ciusa.Val. Max.: alqm, ut,etc.,
proposizione relativa, è visibile, aperto, chiaro, Nep. b) nel linguaggio giuridico, rivolgersi ad
manifesto, ris^jlende, è evidente, Comici, Cic ed un magistrato per aiuto, praetorera, Cic: a
a.: anche col dat., Xep.: col nom. e l'infin.(come praetoretribunos, Cic: de aestimatione, Caes.:
SfjÀó; sG-O.Cic: con agr/ettivo i^redicato, rebus nell'epoca imperiale, appellarsi ad alcuno, ah
angustis aniniosus atque fortis appare, Hor. alqo, Quint.: trasl., riferirsi all'autorità di al-
II) par tic, stare come servo ai comandi, agli cuno. Cic. de leg. 1, 40. e) fare intimazione
ordini di un preposto, superiore, padrone, ser-
ad ale. fspcc per un debito), alqm de pecu-
virlo; anche generic. dirigersi secondo il suo vo-
:
nia. Cic. e solo pecunia, Quint.: creditores in
lere, a)generic.: divorum ìrasfsacerdotes)
provi- solidum, Tac. d) richiamare al dovere, Cic.
dento iisque apparento, condursi secondo essa II) con suoni: 1 pronunciare, litteras, Cic:
)

(l'ira),Cic b) servire, stare ai cenni, stare ai nomen, dire il nome, Cic. 2) notare unapers.
comandi di un magistrato romano come servo,
cosa con un nome, a) citare, mentovare, alqm
partic. come scrivano pubblico, littore, con- hoc loco, Cic: alqm signifìcatione, alludere a
sulibus, aedilibus, Liv.: quaestioni (per l'inter-
rogatorio), Cic: aìiche trasl., septem annos
qualcuno, Cic. b) indicare con un nome =
dare un nome, nominare, alqm istoC nomine,
Fhi\ì\>po,jervire come segretario privato, Nep.
Ter.: suo quamque rem nomine, Cic: e con ex
ap-psi(*To, ere, preparare per un fine, prò-
e Z'abl appellata est ex viro virtus, Cic: con
,

caccia/re,guadagnare, spatium, guadagnar più


ampio spazio, Li;cr. 2, 1110.
dopp. acc. =
da}-e questo o quel nome ad una
Jjers. cosa, nominarla COSÌ e COSÌ, denominare,
apparUTo, ònis, f. (appareo w" II) ser- intitolare, dichiarare unO, per COme, alqm
vizio pubblico (dell' Apparitor, V.), il servizio
patrem, pareutem. Ter. e Liv.: alqm victorera,
dell'impiegato s?d>alterno, CÌ0. ed a. Phir., — Verg.: partic. alqm regem, dare ad uno il ti-
apparitionti metua. ^- apparitorcs, iaci'dLuy* tolo di re, dichiararlo signore, acclamarlo^
205 appello applicatus 206

riconoscere come re, Cic. coìi ab. e Z'abl., lo-


: avviarsi verso questo, Euro])ani, Cic: di sogg.
cupletes assiduos ab asse dando, Cic: ea reg'io, inan.: mare terram apj)etens, che si spinge
quae nunc ab ejus nomine Thessalia appella- contro, Cic: munitionibus alia atque alia loca,
tur, Veli. —
appellassis =
appellaveris, Ter. prendere sempre ])iù spazio, territorio (di
Phorm. 742. una città),JAy. B) avventarsi ostilmente contro
2. ap-pello, pilli, pulsuni, pellcre, awid- qualcuno, assalire, attaccare, minacciare, alqm
nare, accostare, muovere a, recure a, I) in fjen. lapidibus, Cic: humorum gladio, Caes.: morsa
A) propr.: turres ad opera Cacsaris, Caes.: caput, Tac: filli vita saepe ferro atque insidiis
postquara paulo appulit nuda (coi-pus), avvici- appetita, Cic: trasl. tata Vejos appetebant,
nato un poco, portato vicino, Ov. B) trans., Liv.: ignominiis omnibus appetitus, Cic c)awi-
animum ad alqd, volgere lo spirito, la mente a cinarsi, farsi virino, apin-e.isar.s^i, del tempo eCC,
g.c, ad seribenduni. Ter.: ad iixorem, Ter. dies appetebat septimus, quem constituerat,
II) partic. come 1. 1. nel linguaggio di marina, Caes. tenipus, nox appetebat, Liv.: cum lui ap-
far approdare, diHgere in qualche hiogo, a) tr.: peteret, allo spmntare del giorno, Caes.: fatum
a) navem e simili, jj. es. navem ad ripam, Cic: appetebat, Curt.
classem ad Delum, Cic, in insulam, Liv.: fg., 1. i%ppTa (Apta), ae, f., cittìi della Frigia

nec tuas umquara rationes ad eos scopulos ap- Pacaziana. Deriv.: Appianu^^, a, um, di
pulisses, ad quos etc, Cic. ^)poet., alqm: bine Appia, e sost. plur. Appiani, oruin, m., gli
me digressum vestris Deus appulit oris, Verg. abitanti di Appio.
b) pass., appelli, a) di nave, navis appellitur 2. AppTa, fem. rft Appius (V.).
ad villam, Cic p) di naviganti, alios ex Hispa- i^ppiade**, um, V. Appius.
nia ftigientes Siciliani appulsos esse, Cic. e) rifll., .4ppTanu««, a, um, V. 1. Appia e Appius.
appellere, a) di naviganti, così appellere nave, .4ppia«i, adis, f., V. Appius.
Siiet., classe, Liv., anche semplic. appellere
^ippTetas, àtis, f., V. Appius.
bue, Hor.: bine vel illinc, Tac: ad eum locum,
ap-pingo, pinxi, pictum, ere, dipingere,
Caes. P) di nave, navis Cbaucorum terrara ap-
delphinuiii Hor. art. poèt. 80 trasl.:
silvis, :
pubt, Tac.
appinge aliquid novi, aggiungi una bella no-
appendieìila, ae, f. (dimin. di appendix),
vità, Cic ad Att. 2, S, 2.
piccola appendice, Cic Eab. Post. 8.
AppT9i««, li, m. e .4ppTa, ae, f. prenome
appendix, dlcis, f. (appendo), appendice,
ri,m.ano, spec. della gens Claudia, F. Claudius.
atjijiunta,trasL, stipplemento di q.c. animi (del
corpo), Cic: appendices Oìcsiàum, piccoli con-
— Z) er « i- . ; 1) .4 p pili s, a um , , appio, via Appia
e solt. Appia, cominciata dal censore Appio
tingenti, Liv.
Claudio cieco, l'anno 312 av. Or. (F. Liv. 9,
ap-peii(io. pendi, pensum, ere, pesare (a),
29,. 6) la grande strada maestra del mezzo-
aimim alci, Cic: verba, Cic. :

giorno, la quale cominciava alla Porta Ca-


appeteiis, entis, part. agg. (da appeto),
In-amoso, desidei-oso, cupido diqualcosa, SCguìtO
pena di Roma, saliva in linea retta verso i
colli albani, quindi attraverso alle paludi
dal genit., Ij in gen.: appetens gioriae atque
pontine, giungeva fino a Capua, di dove più
avidus laudis, Cic: nibil est appetentius sinii-
tardi., sotto Timp. Traiano, venne continuata
lium sui, nibil rapacius quam natura, Cic:
fino a Brindisi, Cic. ed a.: aqua, Vacquedotto
liomo tui appetentissinms, Cic. II) partic, cu-
pido di denaro, bramoso =
desideroso di avere,
costruito dal medesimo A., Liv.: quindik^^ìì
Forum, un borgo fondato dal medesimo nel
bomo non cupidus ncque appetens, Cic: gratus
Lazio, sul lato sinistro della via Appia, in
animus, non appetens, Cic.
ìnezzo alle paludi Pontine, Cic, Hor. ed a.
appetente!*, aw. (appetens), cMiJidaH»en*e,
avidamente, Cic. de 2) .4ppT:lnil!k, a, uni, appai-tenente ad un
off. 1, 33.
Appio, di Aj>pio, apiriano, libido, del decemviro
appelciitTa,ae, f. (appetens), «desiderare,
agognare, bramare q.C. Col genit., laudis et
App. Claudio, Liv. 3) .4ppTas, adis, f., a) la
statua di una ninfa, là dove lisciva lo zam-
bonestatis, Cic: assai, effi'enata appetentia
pillo della fontana aqua Appia, Ov. b) Appia-
(avidità), Cic.
des àea.e,parimcnti statue, jyrcsso il tempio di
appetltlO, Ònis, f. (appeto), I) l'atto di af-

ferrare qualcosa, il cercar di affer^rare, Cic. de


Venere, poco lungi dalla fontana della via
div. 1, 46. II) trasl., desiderio, bramosia, sti-
Appia, Ov. e) soprannome diMinerva, datole
molo, inclinazione, voglia di q.C et appetitio
da Cicerone per adulazione verso Appio, Cic
(inclinazione) et declinatio (antipatia) natu- 4) i4ppT<^taS, atis, f., l'antica nobilUt della
stirpe appia, vocabolo foggiato da Cicerone
ralìs, Cic: col genit,, alieni, Cic.
appetTtiis, iìs, m. (appeto). appetito, desi- per adulare Appio, Cic.
derio, brama, cupidigia di q.C, Cic: Col genit., ap-plaiido, ])lausi, plausum, ere, battere

Toluptatis, Cic. una cosa contro un'altra, corpus, Tibull.:


ap-pr'tO,IVÌ, e Vi, ìtlira,ere,. stendere la mano corpus palmis, Ov.
verso qualcosa, I) in gen. cercai- dì afferrare applieiitio, ònis, f. (applico), l'tinirsi a
q.C, l)propr.: solem manibus, Cic: iiiammam, q.c: quindi trasl., I) inclinazione, ìMopensione,
Cic: appetì (senes), che si baci loro la mano, animi, Cic. de amie 27. JI> Vanirsi ad un pa-
Cic. 2) trasl., desiderare, agognare, braìnare q.C, trono come cliente: quindi jus applicationis,
ricercare q.C [contr. declinare, aspernari, fu- diritto derivante dalla relazione di cliente,
gere, refugere), alqm praesertim, Cic: regnum, Cic de or. 1, 177.
Cic: alienos agros cupidissime.Cic: se^wùo dal- applicatus, a, um, part. agg. (c?a applico),
Z'infin.. aliquil agere semper, Cic. II) partic: I) congiunto, unito, applicato, adiacente, aures,
A) tendere verso un luogo, andarvi, ricercarlo, Varr.: Leucas colli applicata, apjpoggiata,
207 applicitus approbo 208

contiguo, Liv. II) rivolto a q.c, ad rem, Cic: considerare come un favore (cortesia), Ter.
ad se dilisrendnm, inclinato, Cic. — 2) pnrtic comandando, aggiungere seguito
nppl7eìlii«< a. um. part. agg, (da applico), da ut e il cong., Tac. ann. 3, 38.
adattato, che si eongiunge, velut applicitus rei apporreottis, a. um (ad e porrigo), rft-

cultus, Qnint. 4, 2, Wì. steso accanto, draco.Ov. met. 2, 561.


ap-plico, avi, àtum e (non in Cic), ui, ap-porlO,àvÌ. àtum. are, apportare, recare^
Ytuni, are. I) appurare, appoggiare, eongiuty^ trasportare, portare eolii, I) propr.: lapideni,
gere, accostare, avvicinare, stringere, serrare, signa, Cic: alqd ex Hispania, Caes. 12) trasl..
A) propr.: se ad arboreni, Caos.: se ad flam- portar seco, nuntium, Ter.: damnum, cat/io
mam, Cic: corpus ad molem.Cart.: se ot'W. cor- nare, Ter.
pus stipiti, Curt. se applicare o (^mediale)
: ap-posCO, ere, chiedere, domandare. Ter.
sipplicari trunco (arboris), Justin. e Curt, : e Hor.
escala feretro, imprimere, Ov.: ensem capulo ap]i«»«illè, avv. (appositus), aecondament',
tenus. cacciar dentro, Verg.: bovesilluc, con- convenientemente, Cic: dicere app. ad pcrsua-
durre colà, Ov. conjuge<! captis, associare, sionem, Cic, o?'t7. app. ad persuadendum.Qui n r.
Curt.: praefectos iateri ejus. mettergli afinnco, appoiiitT», ònis, f. (appono) apposizione,
Curt.: come 1. 1. milit., soalas nioenibus, Curt., aggiimtn, similium, Quint. 5, li, 1.
sinistrum cornu ad oppidum, Liv.: castra flu- appo«silum, i, n. (1. appositus), «5rsfm»'«,
iriini, Liv.: corpora corporibus, serrarsi Vuno I) come t. t.gramm., aggettivo, Quint. 2, 14, ''<

alValtro, Liv. B) trasl.: 1) congiungere una e 9, 4, 24, II) come t. t. retor. =


epiteta,
cosa con nn altra, aggiuigere a q.c. yo\n])ta,- Quint. 8, 2, 10 e altr.
tem ad houestatem, Cic: verba verbis, Quint, appo>silU!B. a, um. part. agg. (da appono\
2) se ad, etc. accostarsi (come supplicante, posto vicino a q.C, IJ propr.: casrellum flii-
amico, ecc.) ad alcmio, unirsi a lui, se ad mini, Tac. II) trasl.: 1) in gen.: audacia (fì-
alqni quasi patronam, Cic: se ad alcjs fìimi- dentiae) non contrarium, sed appositum et
liaritatem o amicitiam o societatem, Cic: in propinquum. le sta vicino, Cic: judicis quo-
itinere fiimiliaritfr se, Cic: anche appi, alqrn, que noscenda natura est, juri magis an aequo
vnirsi strettamente qualcuno, Sen. ep. 21, 4. sit appositus, se egli sequa piuttosto lo stretto
3) addossare q.c. a qualcuno, eidem talia cri- diritto Vequità. Quint.: S'isf. plur., appo-
mina, Plin. ep. 10. 58 (66), 4. 4) far ser- sita, cose prossime, Quint 5, ] 0, 87. 2) par-
vire ima cosa a qualche scopo, cioè impie- tic: a) posto vieino, quindi ficìle a raggiun-
gare per q.c. fare uso, finitionem in alqd, gersi, conseguirsi, Sen. ep. 4, 10; 71. 4.
a.

Quint. IIj volgere, rivolgere a q.C. generic, bj acconcio :=: fsoniodo, adatto, mcnses aop. ad
A) propr., navem ad, etc. (come 1. 1. di ma- agendum, Cic: homo bene app. ad istius au-
rina) rivolgere la nave verso, ad alqm, verso daciarn Cic.
, operarius multo appositior
:

qualcuno (che nuota nel marej dirigere ad etc, Cic


la nave, Cic: navem ad terram, approdare, ap-preoor, àtus sum, ari, pregare qual-
Caes.; quindi assol.. a) applicare, approdare, cuno, invocare qualcuno pregando, rite di'OS,
a) di naviganti, ad terrain, Auct. b. Hisp. e Hor. carm. 4, 15. 28.
.Tustin. P) di navi, quocumque litore appli- ap-pri'lipndo. poet. ap-prondo. pre-
cuisse naves bostiuin audis^ent, Liv. b) appli- bendi (prendi), prehensum (prensum), ere, af-
r.a.n, di naviganti, approdare, ad oras, Ov.: ferrare, I) propr.: 1) in gen.: alqm pallio,.
ig-notis oris, Ov.: in terras,
Ov. e) poet. trasl.. Ter.: claviculis adminicula tamquam manibns,
Oreteis regionibus applicat an»ues, dirige il Cic: manum osculandi causa, Suet. : alqin,
suo carro tirato dai draghi verso, ecc., Ov. prendere alcuno per mano, Tac. 2) pnrtic :
B) tTa.s\., volgere, rivolgere a q.C, aures niodis, •A)afferrarevÌolentemente. arrestare, hoiPinem,
Hor.: se animus applicat et adjungit ad alqd, Fior, ed altri, b) impadronirsi di un parse,
Cic: se ad eloqaentiam, applicarsi {impa- prendere possesso di q.C., Hispanias, Cic ad
rando) a q.c, Cic: se ad scribendam histo- Att. 10, 8. 2. IIJ trasl.: a) prendere, intra-
riam, Cic. prendere, alqd caute etcum judicio, Quint. 10,
np-pinro. avi, are, = upoooXocpupsaGai, 2, 3. b) profferire nel dìscorso, Cic. Clu. 52.
lamentarsi (li, sopra; dolersi piangendo, Sen. appriiné, avv. (ad e primus), prima di-
nat. qu. 4, 2, 6 :querebar applorans tibi, Hor, tutto, di gran lunga, preferibilmente, moltis-
epod. 11. 12. simo, frater ejus appr. nobilis, Ter,: artifices-
nppono. posui, posYtum, ere, I) porre a, appr. boni, Nep.
aopra, verso, presso: collocare, mettere, k)propr.: apprimo, pressi, pressum, ere (ad e premo)
1) ingen.: raachinam, Cic: mauus ad os, Cael. stringere, dextram alcjs, stringere contro di
in Cic. ep.: notani ad versum oyv. epistulis, sé, Tac: scutum pectori appressum, serrato al
Cic 2) partici cibi, ecc., porre davanti, petto, Tac
imbandire, servire, pateilam, Cic: aprum in apiirohiilio, ònis, f. (approbo) I) consensi
*'])d1ìs, Plin. Bj trasl,, collocare qualcuno ad alcunché, assenso, approvazione, soddisfa-
in qualche carica, in qualche grado (presso zione jjer q.c, ammis.Hone di una. pers. o co^m
fi qualcuno), porre vicino, dare, aggittngere,
(contr. improbatioX Cic: testium, accetta-
porre al fianco, accusatorem, Cic: custodes, zione dei testimoni, Cornif. rhet. IT) partic.
ZSTep.: alqm alci custodem, Cic: alqm custodiae come t. t. filoso f. = dimostrazione, pì-ova, aS-
alcjs, Tac: magistrum consulibus, Liv. IJ) ag- sumptionis (della minore), Cic.
yivngere, unire, porre l) in gen.: annos alci, approliiilor, òris, m. (approbo), eniui che
Hor.: vitiis moduin.Cic: lucro, calcolare come approva, che giustifica, Cic ed Att. ] 6. 7, 2.
un guadagno, Hor : e così alci alq 1 gratiae, ap--|>ruL-o, ivi, àtum,-are, I) dare il proprio-
209 approiiiitto aptns 210

assenaof aecoìisentire, trovar degno di apprava- tare alla ìlice (fìgurat.), Hor. ep. 1, 6, 24.
zione, approvare, riconoscere (contr. improbo), II) trasl. (poet.), che ama il calore, la luce del
consilium alcjs, Cic: sententiain, Cic: clamore sole, flores, res, Hor arbor. Ov.: mergi, Yer^;;.
:

donum, quindi della


Liv.: falsa ]tro veris,Cic : .4prTlis, e(aperio),c7ic schiude, Aprile, Apr.
divinità, far accadere q.C, dar la sua benedi' raensis, e sost. soli. Aprilis, is, m., il mese di
sione a q.C, quodactum est dii approbent.Cic: Aprile, Cic. ed a : e quindi Apr. Kalendae,
dii approbeiit! habemus hominem, etc, noi Apr. nonae, Apr. idus, le calende ecc. di Apr.
abbiamo, la Dio mercè, uno, ecc., Cic. II) fare Cic. ed a.
q.C. degna dell' approvazione, di un altro, /Iprònius, ti, m , nome romano, per es.:
a) fare un laVOrO per accontintarc qualcuno, Q. Apronius, della coorte di Verve e complice
opus, Phaedr. 4. 25, 11. IO rendere chiaro q.C. di lui. —
Deriv.: .4prdnTaiiu!«, a, um, di
a qualcuno, provare, dimostrare, comprovare, Apronio.
far vedere, attestare, judici offìcium SUUm, ap>>e, V. reap?e.
Cic: talis laus genus approbet, Catull.: crimina apsis, V. absis.
prò approbatis accipere, considerare come di- .4psu!«, i, m. ("Acl'os), fiume delVIlliria, il
mostrati. Tao. quale nasce dai monti Candavi, e sbocca nel
ap-pi*OlllÌIIO, ere, promettere inoltre, cioè mar Ionio, ora Beratino e nel suo corso su-
anche in tiome nostro, Cic. lìOSC. Am. 26. periore Uzumi.
ai>-pro|»ero, avi, atiim, are, I) tr. affret- aple, avv, col compar. e superi, (aptus),
coeptum opus, Liv.: iiiortem, Tac: seguito
tare, T) esattwnente, acconciamente, preeisatnente,
dall'inhn , affrettarsi ad, ecc., Ov. met. 15, Cic: ad pedem apte convenire, di calzari,
583 e segg. II) intr. affretunvi versounluogo Cic pileum capiti apte reponere, Liv. II) ade-
:

a far q.c, approperate Cic: appr. ad cogi-


! guatamente, convenientemente, apte locare equi-
tatuin facinus, Cic. tem, Liv.: apte flicere, apte dicere, Cic.
n|»propiii(|iiiilTo, ònis, f. (appropinquo), apio, avi, àtum, are(intens. di '?ì])q), adat-
Tavvicinnrsi (nel tempo), uiortis, Cic de fiu. 5, tare, eongiungere, I) in gen.: vincuia collo, Ov.;
32 e de sen. 66. anulum digito. Suet: mucronera sub pectus
ap-propìnqiio, avi, atum, are, avvicinarsi, imum, porre, Ov. II) pregn.: render adattn,
appressarsi, venir vicino, I) nello spazio: ad porre in assetto, preparare, allestire, 1 ) propr :
suinmam aquain, Cic: ad insulam, Nep.: col arma capere aptareque pugnae, Liv.: e così
dat., jauuae, Liv.:fìnibusBellovacorum, Caes.: soZ^. capere arma et aptare. ÌÀ\., esempi aptare
Oceano (del Reno), Caes. II) trasl.: a) del arma, Liv.: se pugnae, Verg. armamenta, ap- :

tempo e di circostanze di tempo: hiems ap- jmrecchiare, Liv.: reliquias navigii ad cursuni,
propinquai, Caes: cum dies coniitiorum appro- Sen.: collo strumentale, ensein vagina, prov-
pìnquaret, Liv.: illi poena.nobislibertas appro- vedere, Verg se arniis, apparecchiarsi a com-
:

pinquai, Cic. b) dipers.: quijam appropinquat, battere, Liv.: classem velis. rendere atta a far
ut videat, già è vicino a vedere, Cic: centu- vela, Verg. 2) trasl., adattare a, per q.c. ani-
riones qui jam primis ordinibus appropinqua- mos armìs. preparareajvender le armi, Verg.:
bant, già si avvicinavano aiprimigradi, Caes. bella Numantiae modiscitharae, Hor.: hoc ver-
np-piliSno, are, oppttgnare, assalire, clas bura est ad id aptatum (a ciò adatto), qnoà, etc,
Sem, Tac: castra. Tac Cic
/tppìilr*ju*i, -Iciaiiiis, V. Apulejus. apliis, a, um (da *apo), I) partic, X)attac-
AppuITa, -lYciis, V. Apulia. cnto,congiunto. l)p)ropr : uteri terrae radicibi s
appulsii.si, iis, m. (2. appello), I) l'acco- apti, Lucr.:gladius e lacunari seta, equina aptus,
starsi, avvicinamento, 1) in gen.: appulsus so- Cic. 2) trasl., dipendente, risultante da q.C, COn
Iis (contr. solis abscessus), Cic. de nat. deor. exeZ'«Z)?.,honestum esquo aptumestofficium,
1,24. 1)partÌC.: efficace avvicinamento, influsso, Cic: qui est totus aptus e.x sese, Cic: col solo
deorum appulsu, Cic: nimii et frigoris et ca- abl., vita modica et apta vivtute, Cic: rudeu-
loris appulsus, Cic. II) Vapprodarr, lo sbarcare, tibus apta fortuna, Cic. B) connesso, congiunto,
coZ genit.,litoris, Tac. hist. 2, 59: litorum,Liv. unito, \) propr.: a) generic: qui tani certos
27, 3u, 7 terrae, Justin. 18, 5, 1: e assol. Tac
: caelì motus tanique Inter se connexa et apta
ann. 3, 1; al plur., faciles appulsus, Tac ann. viderit, Cic: facilius est apta dissolvere, quam
2, 6. dissipata connectere, Cic. b) pregn., conve-
Appiìliis, V. Apulia. nientemente unito =
convenientemente compo-
aprToalìO, òni-, f. (a])rÌC0r), Tessere esposto sto, coìigiunto, che si trova in buon ordine, alle-
ai raggi del sole, il soleggiare, Cic. de Sen. 57 e stito, aptae et instructae remigio quin- XXXH
altrove. querenies erant, Liv.: socordius ire milites non
apricTtas, atis, f. (apricus), il temperato aptis armis, Sali, fr.: aptus exe:citus, pronto a
calore del sole (come attributo di un luogo), combattere, Liv.: colio strum., dotato di q.c,
Z'aiwico, regionis, Plin.:loci ejus, aéris, Justin. ornato, caelum stellis fulgentibus aptum, Verg.
appicor, àtus sum, ari (a.])vìcus), prendere 2) trasl.: provincia, Cic: oratio, bene arroton-
il sole, Cic ed a. data, Cic: Thucydides verbis aptus, conciso,
aprTciis,a,um, agg.coZcompar. e superi. Cic apta Inter se et coharentia, Cic: natura
:

(da apericus (?a. aperio). originar, aperto, nihil est aptius, nihil descriptias, non v'ha
non coperto ; quindi esposto al moderato niente di più, armonico, niente di più orga-
calore del sole, (come apertus, esposto alla luce nico che la natura. Cic. II) agg. col compar.
del sole), soleggiato, I) propr.: di luoghi (contr. e superi, (propr adattato ad una rosa:
opacus), locus, hortus,Cic sosi., apricum, i, n.,
: quindi) acconcio a q.c, adatto, atto, idoneo,
luogo esposto al sole, proferre in apricum, por- utile, conveniente aduna pcrs, cosa, cou ad e
211 apud aqualiculns 212

Vaco., cakei habiles atque apti ad pedem, Cic: c&rm. 3,^i,4, dubbio, b) Ai»«ilus.a,um,ager,
id pailiuin osse aptum ad omne anni tenipus, belluni, Liv gens, Hor.
:

Sost., Apulus, i, m.

Cic: locus ad insidias aptior, Cic: con in e Vncc, il Pugliese; plur. Apuli, orum, m., gli abitanti

in quod (genus pugnae) minime apti sunt, Liv.: dell' Apulia, Liv. ed a.

lornias deus aptus in onmes, Ov.: col dat., ini- apyriiiiis, ura, (àTtópyjvog), sema nocciolo,
ti:i apta et accomodata naturae, Cic: haec ge- sost., apyriimm, i, n. {intendi Punicum ma-
nera dicendi aptiora sunt adulescentibus, Cic: lum), specie di melagrana, cìie ha dei granelli
l)oet. seguito dall' infin., aptus amare, Ov.: e affatto teneri, plur. in Sen. ep. 85, 5.
aotas apta regi, Ov.: seguito da prop. relativa, ìiqun, ae, f. (cfr. il celt. ach e il sanscr.
nulla videbatur aptior persona, quae de illa àTpa =^ acqua), Facgua, I) propr.: K) acqtw,
aetateloqueretur,Cic.: assol., nune quid aptum nel significato più generale, elemento della
sit, hoc est, quid maxime deceat in oratione natura, acqua ptiovana, di fitmie, del mare,
videamus, Cic: lar, sostanze sufficienti, Hor.: ecc., aer, aqua, terra, Lucr. pluvia, Cic, o
:

tempus, il tempo opportuno, Liv. caelestis, Liv., pioggia: marina, Cic: viva,
»pud {secondo una pili, antica ortografìa, acqua corrente, Varr. LL.: cisteruina, Sen.;
aput), prep. coITslcc. (radice AP, donde *apo, pregn. aquae, acqua alta. —
Frasi partico-
aptus, quindi Vattaccare a q.c, indicando la lari, per lo pili proverbiali: a) aquam prae-
viciìianza), presso, appi-esso, nella vicinanza, bere, convitare, invitare a pranzo, poiché ivi era
vicino a, appo, (siempre nello stato di quiete e necessaria l'acqua per lavarsi le niani,lior.
jier lo pili solo dipers., raramente dilocalità), b) aqua et ignis, per i bisogni piU iuiportanti
lìper indicare la vicinanza a persone, presso, della vita, non aquà, non igni, ut aiunt, locis
a) generic: apud alqm sedere, Cic: plus apud pluribus utimur, quam amieitia, Cic. y) aqua-s
me antiquorum auctoritas valet, Cic: quindi in mare fundere,portor acqua al mare (lavoro
a) apud me, te, se, etc, presso me, te, sé, ecc., cioè inutile), quindi le frasi: a) aquà et igni in-
nella nna, eCC. abitazione^ casa (villa), CgìHÌC, terdicere alci, cessare le relazioni con alcuno,
Cic ed a.: apud se esse, in sé (figurai.), cioè scacciarlo dalla cittadinanza, bandirlo, Cic ed
essere nel suo buon senso, Comic. ^] apud exer- a.: id., aquà et igni alqm ar. ere, Tac. P) aquam
citura esse, essere nelV esercito (nel seguito del terramque petere (ab alqo) o poscere, mdinare
comandante, ecc.; al contrario in exercitu esse, al nemico di sottomettersi (usanza persiana),
^= servire nell'esercito come soldato), Cic Liv. e Curt. e) sed aqua baerete ut aiunt, ivi si
"b) presso la persona, nella cui presenza q.c. inciampa (= la
cosa presenta difficoltà, si in-
accade (generic. quando si parla di negozia- hac causa, mihi aqua haeret,
caglia), Cic: in
zioni, e il diritto di decidere appartiene alle Cic B) acqua in istrctto SenSO : 1) p^er acgue,
altre persone), iiresso, davanti, in pi'esenza, apud a) =
mare, ad aquam, sulle coste del mare,
alium, Ter.: apud populum, apud judices, Cic Cic: paulum in aquam progredì, Caes.: labores
e) presso alle persone, in mezzo a cui q.c. ac- quos ego sum terrà, quos ego passus aquà, Ov.:
cade, ha luogo, presso, consequi gratiam apud trasl.: naviget bine alia jam mihi linter aquà,
bonos viros, Cic: o nel tempo di coloro in cui una nuova zattera (libro) deve ora solcare il
q.c. accade, nel tempo, apud patres nostros, mare, Ov. b) lago (lacus), Albanae aquae de-
apud majores nostros, Cic: apud antiquos, Cic. ductio, Cic c)^^fiu7ne, in aquam caeci ruebant,
d) per indicare fautore di zm'opera o di una Liv.: secundà aquà, secondo la corrente, Liv.
affermazione, in, apud Xenophontem Cic: , 2) ^pioggia, cornix augur aquae, Hor.: aqua-
apud Solonera, nelle leggi di Solone, Cic: rum agmen, acquazzonc,YQrg. o)plur., aquae,
anche di pjers^ne che parlano tra di loro, acqua, acqtie, lougae, zampHìi, Ov.: magnae,
apud quosdam a erbior in conviciis narraba- grande quantità d'acqua, inondazione, Liv.:
tur, Tac e) talvolta invece del dat. ,
queri partic. = fonti, aquarum abundantia. Eutr.;
apud alqm, Cic: apud alqm profiteri, Curt. aquae dulces,Verg.: e =^ sorgente minerale salu-
TI) per indicazione di luoghi, a) nel terri- tifera, terme, bagni, ad aquas venire, Cic. —
torio, ìlei dominio di, ecc. =
presso, a, apud Quindi come nom. propr., Aquae Calidae, Cu-
Alyziam, Cic: apud oppidum, Caes. b) {quasi luanae. V. calidus, Cumanus (sotto Cumae).
= in) a, in {partic. spesso in Tacito), apud vil- 4)per acquedotto, aqua Claudia, Crabra, e simili,
lam, Cic: apud forum, Ter.: apud Asiam, apud V. Claudius, ecr.: aquam ducere iu urbem, Liv.
ur>)em Nolam, apud Ehodum, Tac. 5 l'acqua nell'orologio ad acqua (clessidra). Dal-
.ipììlcjus (Appulèius), i, m., nome ro- l' USO di questO orologio nelle quist ioni pub-

mano, x>- c-s., L. Apulejus Saturninus, sedi- bliche, nacquero le espressioni figurate e pro-
zioso tribuno della plebe (verso Va. 100 av. verbiali: a) aquam à&Y&, concedere tempo per
Cr.). —
Agg. Apulejus, a, um, di Apuleio, parlare, Plin. ep. 6, 2, 7. p) aquam perdere,
A. lei, derivante dal tribuno Ap)uleio, Cic. consumare inutilmente il tempo; Quint. 11,
ed a. —
iJeriv.: ^%pul<~iuiiu$, a, um, apu- 3, 52. 6) aqua intercus, idropisia, Cic: decessiti
iriano, di Aptdeio, pecunia, di M. Ap)uleio (del morbo aquae intercutis^ Suet. 7) lacrime, Prop.
resto scoìiosciuto), Cic: seditio, del tribuno 8. 6, 10. Il) trasl., Aqua, V Acquario, una co-
della ph-òp., Apuleio, Fior. stellazione, Cic. Arat. 179 {ove gcnit. Aquai).
.4 1» Alia, ae, f., regione nell'Italia meri- aquac-ductìi!» o aquae tliictuj!<, ìis, m.,
dionale, sulle due sponde del fiume Aufidus ; acquedotto, Cic generic.
: =
il diritto di con-
:

si divideva in Daunia e Peucetia, nota per durre l'acqu<i in qualche luogo, Cic
l'agricoltura e V allevamento del grosso be- aqiialT4*ulii«>, i, m. (dimin. di aqualis),
stiame, spec. cavalli, je delle pecore, ora Pu- p)ropr.: <i un piccolo vaso da acqua»; quindi
gUa. — Deriv.: a) it|>nlìeii!«, a, um, dei- lo .stomaco, Sen. ep. 30, 22, dubb. {Biicheler
i'Apuiia, mare A., il mare Adriatico, Hor., acquali ejus fervore).
,
,

213 aquanus AraLarclics 214

aquiii'Tiis, uni (aqua), aiìpartenentft ni-


a, ttiouair, aquilone, presso i Grccì Popéag, preci-
agg.: vas, VaiT.: provincia,
l'acqiia^ d'acqua, I) samente vento di SUO,, Cic: meton., il nord,
la sovrintendenza sulla condotta delle nccjue ad aquiloneni cunversus, Cic. II) j^ersonif,
(che aveva il questore d'allora ad Ostia), CLc. Aquilo. sposo di Orizia, padre di Calaide e
II) sost.,aquarius, ii,m. 1) acqimjolo, all'epoca Zete, Cic. de log^. 1, 3. Ov. met. 7, 3.
imper. 2) fontaniere, uno dei servitori pub- aquTlónàlÌM, e (aquilo), aettentrìonale
i quali come subulterni
bìici (apparitores), Cic. Ir.

più tardi del curator aquarum,


dell'edile, .4quilr>nTa, ae, f., città negli Irpitii,'
avevano da curare tutto ciò che apparteneva pyresso V od urna Carbonara.
alla pulizia degli acquedotti, e all' acconcia aqiiTloiiiuti, a, um (aquilo), settentrionale,
disk'ibuzioìie dell'acqua nelle vie e nelle case (contr. australis), re^io, Cic. e Liv.
{dove essi per denaro, spesso permettecano aqilllll<>«, a, um, bruno cupo, OHCuro, coloT,
ai bettolicri (tabornarii) di ottenere, a danno tinta (contr. color candidus), Suet. Aug. 79.
del pubblico, una quantità d'acqua troppo
JÌt\H~nuìm,\,n.,cittàdeiVohcinelLazio,
grande), Cael. in Cic. ep. 8, 6, 4, 3) Aqua-
patria dpi poeta Giovenale, nota per le sue
rius, Acquario, uuo dei Segni dello Zodiaco,
tra il capricorno e i pesci, Cic. ed a.
tintorie di porpora, ora Aquino. Deriv.: —
.%qilTnas, àtis, di Aquino, aquinate: sost plur .

aqiisitìeiis, a, uin (aqua), I) che vive nel-


.

AquinaU's, ium, m., gli abitanti di Aquino,


Vacqua, (che cresce nrW acqua), acquatico, avcs,
gli Aquinati.
Ov. II) niniUo, austcv, die reca la
l'iiu.: lotos,
.4qiiTtanì, òrum m., gli abitanti della re-
,

pioggia, Ov.
gione provincia dell' Aquitania (V.), Aqui-
aqualìMs,
presso l'acqua
e (aqua), che sì trova, che vive
nell'acqua, gcnUS, Vavr.; be-
tnni. —Deriv.: a) .4qu!lanii«i, a, um, «</»«-
fano. b) .%quTt:liiTa, ae, f., Aquitania, regione
stia, Cic.
della Gallia meridionale dalla Garonna ai
aqiisiti0,òuis, f. (aquor), prendere acqua,
il
Pirenei, dall' Oceano alla Gallia Narbonese :
Oai's.: hic aquatio, qui acqua, Cic.
si attinge
come provincia romana (dopo Augusto) il
aqii;llui>, òris, m. (aquor), colui che prende,
paese compreso tra il Liger (Loire) e i Pi-
attiniffacqua, CaCS. € Liv.
renei, l'Oceano e le Gevenne.
aquiitUM, a,um (aqua), mescolato con acqtta,
acquoso, aUunyato [contr. crassus) aquatius ,
jiquor, àtus SUm, ari (aqua), attingere acqua,
Caes. ed a.
lucilicamentum, Seu. nat. qu. 1, 3, 12.
a€|uTia, ae, f. (farse femm. di aquilus), aqiiósiis, a, um, part. agg. col compar.
aquila, I) propr.: nella mitol. il portator del e superi, (aqua), pieno de acqtta. acquoso, cam-
pus, Liv.: ver aquosius, piovoso, Sen.: hiems,
fulmine di Giove, Cic. ed a.: aquilae senectus,
nna robusta e gagliardo, vecchiaia, « sempre con frequenti pioggie, Verg.: nubes, cariche
ff locane forza dell'aquila », poiché V aquila
di pioggia, Ov.: Orion, Verg., o Eurus. Hor.,
anche nella vecchiaia rimane robusta, Ter. che apportala pioggia: crystaUus, limpido,
heaut. 521. II) trasl.: 1) aquila, l'insegna di Prop.: languor,^VZro^^s^a,Hor.: mater,refi,Ov.
ogni legione romana, Caes. ed a. 2) aquila, aqiiìila (acìila), ae, f. (dimin. di aqua), un
una costellazione, Cic. Arat. 372. 3) t. t. di po' d'acqua, Cic. de or. 1, 28: figurai, ibid. 2,
architett., aquilae, le aquile (di Giove) scol- 162.
pite in bassorilievo sul frontone posteriore ara, ae, f. (da alpu), innalzo), ogni rialzo
(lympanum), sulla fronte, e sulla parte j)0- di terra, pietra, zolle, ecc.; quindi I) ara sc-
steriore del tempio di Giove Capitolino, che pulcri, rogo, Verg. Aen. 6, 177. II) scoglio nel
pareva sostenessero il fastigium, Tac. hist. mare, Yerg. Aen. 1, 109. Ili) momimento di
:;. 71. pietra, virtutis, Cic: Lunensis, Suet. IV) al-
Aqiiiiai'Ta, ae, f., luogo della Zeugitana, tare, ara, 1) i Sacrifizi, aram consecrare
per
non lungi dal golfo di Cartagine, a mezzo- eleo, Cic: victima aris adniota, Liv. Sif-
filia

{ì torno fZeZpromunturium Mercurii(capo Bon), fatti altari stavano non solo nei templi, ma
ora Lawhareah. anche nelle case e nel cortile, ove si sacrifi-
Aquiléja, ae, f. f A-xuXrjta), città nell'alta cava agli dei familiari (penates); quindi
Italia,non lungi da Trieste, ora Aquileja meton., arac focique, casa e focolare, per indi-
od Aglar. —
Deriv.: AquTlejeiiMS, e, di care la proprietà, l'unione delle famiglie e
Aiiuiieja; sost.plur., Aquilejeuscs, ium, m.,gli dei luoghi, per il culto degli dei, Dejotari,
abitanti di Aquileja. Cic: in aris et focis, Cic: de aris ac focis de-
aqiiìITfì^r, feri, m. (aquila e furo), colui che cernere, Cic: prò aris focisque dimicare, Liv.,
l'Oìta l'aquila, vessi/ lij'ero, CaeS. ed a. per la casa e il focolare (cioè i)er ciò che si
.4qulliaiiii*«, a, u)n, V. Aquilius. possiede di piti caro) combattere, pugnare.
.4quTlìus, a, uni, nome di una srens ro- Figur., poiché l'altare era un luogo di rifugio
ìiiatM, di cui il jnii noto è: C. Aquilius per chi aveva bisogno di protezione, rifugio,
(^iallus,amico di Cicerone, pi-etore con lui protezione, riparo, tribunatus, Cic: socioriun,
Va. 66 av. Cr., celebre come oratore forense, Cic: legum, Cic. 2) trasl.: Ara, altare, costel-
€ dotto giureconsulto della scuola di Q. Muzio lazione nell'emisfero australe, Cic. poet.:
Scevola, pontefice. —
Agg.: aquUio, lex Aqu., pressa, a motivo del suo abbassamento, Ov.
del nomin. Aquilio Gallo, Cic. Deriv.: — JLrabai'che*» (Alabarches), ae, m. ('Apa-
.IquTlIailU»!, a, um, di AquUio (Gallo), aqiii- Papxvjs, 'AXagàpxvjs), il magistrato supremo
liauo, defensio, Cic. per la parte ad oriente del Nilo (verso l'A-
aquìlo, ònis, m. {da connettersi con aqui- rabia), probabilmente una specie di alto uf-
lus, prop^r. : <s. nero assalitore »), vento setten- ficiale delle dogane, Ajubarca, sarcasticamente
,

215 Arabes arbitrìum 21S

di Pompeo, U quale si vantava di aver molto venivano affittati per il decimo, beni detna-
niali, Cic.
aumentato le gabelle, Cic. ad Att. 2, 17, 3.
.4rabes, bum, acc. bes e (greco) bas, m. ariitSr, òris, m. (aro), aratore, I) ingen.y
('Apa^s;), gli abitanti dell'Arabia, Arabi.
— Cic. ed a. ; molto spesso poet. per contadino
Jleton. =Arabia, sive in Arabes moUes gra- (agricola) in genere, Lucr.,Verg. ed a.: taurus,
diatttr, Catull.: palraiferos Arabas reliquit, Ov. toro da aratro, Ov.: bos, bue da aratro, Suet.,
Deriv.: 1) Arabs, rabis. arabo. 2) .4ral>Ya, II) partie, nel linguaggio finanziario, ara-
ae, f. ('Apatia), V Arabia, quella penisola a tores = gli appaltatori dei beni dello Stato
S. 0. deìVAsia, la quale ancóra oggidì porta per ildecimo del reddito (cfr. aratio n" II),
quel nome, ma presso gli antichi anche nome Cic. ed a.
di tutte le e regioni, dove abitavano
contrade aralruni, i, n. (aro), aratro, vomere, sub-
tribù, nomadi affini per lingua e costumi igere terram ara tris, Cic: alqm ab aratro ar-
agli abitanti dell' Arabia propriamente detta, cessere, Cic,
spec. la parte merid. della Mesopotamia Aratus, i, m. {'Apcczoz), poeta greco, au-
{ancora attualmente Irak-al-Arabi). L'Arabia tore di uri poema astronomico (intitolato $ai-
propriamente detta si divideva presso gli an- vójisva) che Cicerone e Cesare Germanico tra-
tichi in Arabia Deserta {}] èpriiioq 'Apatia), dussero in latino. Deriv.: 4ràteus, a, um,
Beata o Felix (•^ sùSaiixwv 'Ap.) e Petraea (r] ('Apccistos), di Arato, nostra quaedam Aratea,
v.axà TY]v Uàipav 'Ap.ì. 3) .Irìilucus, a, um, i $a!,vó|i£va di Cicerone, Cic: II) celebre ca-

arabico, —Avv. Al'ullTco^ «'» modo arabico, pitano greco nativo di Sidone, fondattre
.4ralMii>», um, arabico, limen,. della lega Achea.
4) (poet:) a,
provveduto di cortine arabe, Prop. 5) (poet.) Araxes, is, acc. en e em, m. ('Apdgv]?),
Arabus, a, um, arabo i sost. phcr., Arabi, I) fiume dell'Armenia maggiore, ora Aras,
orum, m. gli Arabi. II) il fiume più importante della Persia, il
Araehiic', es, f. ('Apàxvy)), fanciulla della quale scorreva presso a Persepoli, ora Bend-
Lidia, figlia di Idmone di Colofone, tintore Emir.
di porpora, la quale come esperta tessitrice .4rbela, òrum, n. ("AppyjXa), città nel-
sfidò a gareggiare seco Atena (Minerva), per
V Adiabene, regione dell'Assiria, ove Dario
cui Atena adirata stracciò l'innocente tes- fu vinto da Alessandro, ora Arbil o Erbil.
suto, e siccome Aracneper il dolore si voleva arbita, V. arbutum (alla fine).

impiccare, la lasciò bensì in vita, ma la con- arbTler, tri, m. (da ar =


ad e bitere, an-
dannò, come ragno, a stare sempre sospesa. dare), I) testimonio presente, testimonio auri-
colare, oculare, spettatore^ osseì-vatore, locus
.4raclio«iTl, òrum, m. o Arachossi,
m. .4raciidtì, òrum, m. {"Apc/.y^tazol), ab arbitris remotus, Cic. sine arbitro o arbitris,
òrura, e
gli Aracosii, Aracoti, gli abitanti dell' Ara- Liv.: remotis arbitris, Cic. II) come 1. 1. giuri-
dico, arbitro , mediatore paciere, giudice se-
cosia, provincia della Persia tra la Dran- ,

condo l'equità, e secondo ragione (all' incontro


giana e il fiume Indo.
il judex, secondo le leggi), arh. litis, Cic: alqra
.4raelilus, i, m. ("Apa^Sog), fiume del-
arbitrum adigere, Cic: arbitrum sumere, Cic:
V Epiro, ora Arta.
dare arbitrimi, Cic: esse in alqd arbitrum, Cic:
.4raeynlliu«>, i, m. fApocHuvGos), monte
uti alqo arbitro, Cic: nihil ad id quidem ar-
sulla costa meridion. dell'Etolia, ora Zygos.
— Poeti romani parlano erroneamente di un
bitro aut judice opus est, Liv., —
trasl., 1) ài
ogni specie di cose, arbitro, mediatore, Cic:
Ar. attico e lo congiungono col beotico Am- formae (di Paride), Ov.: pugnae, giudice della
fione.
lotta, Hor.: luxuriae et voluptatium, Sen.: ele-
Arìidus, i, m. ('ApaSog), celebre città
imulnre della Fenicia, ora Ruad. Deriv.: — gantiae (in cose di gusto), Tac. 2) (in quanto
che l'arbitro giudica secondo il suo senno)
ArìtdTus, a, um, che appartiene ad Arado, di A, trasl., in genere: colui che domina liberamente
ìiranra, ae, f. (àpavtv/j), I) ragno, invisa sopra q.c, che-comanda, che dispone, signore,
Mraervae ( V. Arachne ) Verg. aranearum , :
arbitro, dominatoì'e di q.c, imperii, V.: irae Ju-
telae, Plaut. e Val. 'M.ax.II)meton., ragnatela, nonis, esecutore, Ov.: bibendi, colui che con
Lucr. ed a. dadi veniva eletto « re del convito », simpo-
araneftla, ae, f. (dimin. di aranea), pie- siarca, il quale stabiliva la grandezza e il
colo ragno, Cic. de nat. deor. 2, 123. numero delle coppe, laproporzione dell'acqua
aràneSlus, i, m. (dimin. (?<araneus), pie- e del vino, Hor.: Adriae (del vento australe),
colo ragno, Ps. Verg. Cul. 2. che là domina sopra il mare, Hor.: rerum,
ìiraneosus, a, um (araneus), jp«eMo di ra- Tac: pacis ac belli, Justin.
gntrtele, CatuU. 25, 3. arbiti'a, ae, f. (arbiter), I) colei che è con-
araneum, i, n. (araneus), tela di ragno, sapevole, che è testimone, Hor. epod. 5, 50,
Sen. e (plur.) Phaedr. II) arbitra, Sen. ep. 66, 35.
araneuii, i, m. il ragno, Lucr. e Sen.
arbitratila, us, m. (arbitror), parere =
4rar 4rari<«, is, acc. im, m., fiume
e talento, proprio giudizio, libera volontà, arbitrio,
della Gallia, ora Saòne. vivere suo arbitratu, Cic: cujus arbitratu (coi
4ratvu«i, a, um, V. Aratus, «° I. principii del quale) sit educatus, Cic: partie,
ìiralTo, Ònis I) l'arare, coltivazione
(aro), potere illimitato. Sali, e Liv.
del campo COll'aratrO, aratura, Cic. Tusc. 5, arbllriUlll, ìi, n. (arbiter), sentenza del-
86. II) meton., terreno lavorato, coltivato; l'arbitro, Cic. ed a.: trasl., a) ogni sentenza se-
partie. arationes =
i terreni appartenenti condo il proprio senno, libera decisione, arbitrio,.
allo Stato romano nelle provincie, i quali victoris, Curt.: vi ctoriae (sopra la cttiò), Curt.:
217 arbitro Àrcesilas 218

ejus arbitrio, Nep. libera arbitria o soli, ar-


: arbììttlS, i, {.corbezzolo, melo selvatico,\ erg.
bitria, alcjs rei, ode alqo agore, decidere libe- Col. ed a.
ramente intorno a qualcosa o qualcuno, det- arca, ae, f. {radice AEC, donde anche
tar leggi, Liv. e Curt.: arbitrium regui agere, arceo), j) ripostiglio per rinchiudere (oggetti),
far da autocrate, Tac: arb. salis vendendi, la armadio, scrigno, cassa, 1) in gen.: CX illa olea
decisione arbitraria del prezzo dèi sale, Liv.: arcani esse factam eoque conditas sortes, Cic:
res ab opinionis arbitrio sejunctae, jper le quali arca ingens variorum venunorum piena, Suet.
non si decide secondo mere opinioni, Cic: ar- 2) generic: a) feretro, bara, operculum arcae,
bitria funeris, le spese convenienti per il fune- Liv.: arca lapidea, Liv.: cadaveri portanda lo-
rale, Cic. b) tibn-a disposizione, libero volere, care in arca, Hor. b) grande scrigno guernito
arbitrio, talento, jn-oprio parere, potere illimi- di metallo, dove i ricchi custodivano il loro
tato, libero potere, \)a,rQntnm, Curt.: arbitrio suo denaro, cassa, scrigno, forziere, multum dilTcrt
suo arbitrio, Cic: arbitrio matris, Ov.: ad in arcane positura sit argentum an in tabulis
arbitrium suum imperare, Caos.: vitam alieno debeatur, Cic: mihi plaudo ipse dorai simulac
arbitrio diniittere, Nep.: non vestri arbitrii numeros contemplor in arca, Hor.: meton.:
erit, si etc, Liv. cassa = denaro nello Scrigno, arcao nostrae
arbitro, are, V. arbitror (alla fine). confidito. Cicli) piccola e stretta celia per t
carcerati, Cic. Mil. 61.
nrhitror, àtus sum, ari (arbiter), I) pren-
dere in considerazione, pondei-are, Ter. CUn. 979. .4rca«le$i, dura, acc. des e das, m. ('Ap-
II) ritenere qunsi CCrtO, credere, stimare, es- v.7.ÒBz),gH abitanti dell' Arcadia, Arcadi, sing.
sere di opinione, ritenere secondo la miglior Arcai», cadis e (grec.) cados, acc. cadem e
(grec.) cada, m. ('Apxdg, d5oij), un Arcade,
scienza e coscienza [contr. scire, alci persuasum
esse), come nella deposiziotie dei testi-
t. t.
poet. anche attributivo arcadico.= e r i v.: —D
moni, arbitror, Cic. ed a.: e generic. di opi- 1) Arcadia, ae, f. ('Apy.a5(a), Arcadia, la
nioni soggettive, hoc cura ceterae geutes sic Peloponneso, 2) .4rca-
jìarte eentrale del
arbitrantur, tum ipsis Siculis ita persuasum dicus, a, um ('Ap>ca5ixó$) arcadico, 3) Ar-
est, ut etc, Cic: col doppio acc. qui se natos cadTus, a, um ('Apy.dotos), arcadico, dea,
ad homines jurandos, tutandos, conservandos cioè Carmenta, la quale dall'Arcadia venne
arbitrantur, Cic: colV&cc. e Z'mfin. minimura in Italia, Ov.: virgo, la ninfa Aretusa, Ov.:
in se esse arbitratur, Cic: assol. ut arbitror, deus. Pane, Prop.
Cic. forma attiva imperat. arbitrato, Cic de arcsluó, avv., V. arcanus w" II, b.
nat. deor. 2, 74: passio, arbitrabantur, Caos. Arciiiiuin, i, n. podere di Q. Cicerone,
b. e 3, 6, 3: arbitrari, Cic ad Att. 1, 11, 2. a mezzogiorno di Arpino, nel Lazio.
arbur (accanto a arbòs), oris, f., albero,
arcanu!», a, ura (arca, arceo), origin.
chiuso; trasl., I) segreto, di uomini; poet.,
I) propr.: fìci, Cic: abietis, Liv.: Jovis, quer-
nox, tacita notte, Ov. II) segreto, nascosto,
cia, Ov.: Phoebi, laiu'O, Ov.: Palladis, ulivo,
Ov. arbor pomifera, Plaut. arbores majo-
: :
Consilia, Liv.: quicura arcana, quicum occulta
omnia, Cic: partic: anche nel linguaggio re-
res ^t magis ramosae, Liv.: arbores caedere
ligioso, segreto, misterioso, sacra, Ov. e Tac:
(tagliare), Cic: excisa est arbor, non evulsa,
Cic. II) meton.: l'albero ciò che si fa con = foedus, Tac —
Quindi: a) sost., arcanum, i, n.,
segreto, mistero, comuìi. al plur., arcana cre-
fsso, a) albero della nave, mali, Verg.: comun.
solo arbor, p. es. cura curvatur (s'incurva)
dere libris, Hor.: arcana ejus elicere, Liv., ar-
arbor, gubernacula gemunt, Plin, ep. b) remo,
cana imperii et dorainationis, iprincipl segreti
"\'erg. Aen. 10, 207, e) nave, Pelias, la nave
del reggimento monarchico, b) avv. arcano,
segretamente, dì nascosto, hunc (librum) lege
Argo, Ov., ber. 12, 8.
are. con vi vis tuis, Cic: aro. cum alqo colloqui,
arbSreuii^ a, um (arbor), I) appartenente
ad un albero, arboreo, fetus, frutto di alberi, Caes.

Verg.: tolia, Plin. II) simile ad albero, cornua,


Arcas, cadis, m. V. Arcades.
ramose. Verg.
arceo, cui, ère {dalla radice AEC, da cui
anche arca), I) set^'are, rinchiudere, truttenei'e,
arbòs. V. arbor.
1) propr.: tìumina, Cic: alvus arcet et conlinet
1. arbusciìla, ae, f. (dimin. <?« arbor), ar-
quod recipit, Cic 2) trasl., arceri otii fìnibus,
busto, Varr. e Col.
Cic. de bar. resp. 4. Il) impedire l'adito, tenere
2. Arbusciila, ae, f., ìnima dei tempi di lontano. Ai allontanare, tnnei- lontano, impedire,
Cicerone. stornare, COStr. Ol,)colsolo acc, copias liostiuiu,
arbllSttini, i, n. (arbor), piantagione di
aquas pluvias, Cic:, seguito dall' infin., Ov. e
di olmi, per tirarvi
alberi, in gen., e partic.
Tac: assol., arcuit omnipotens, Ov. P) colVa.cc
su quindi spesso uniti, viueae et ar-
le viti,
seguito da ab (= da) alqra ab injuria, Cic:
busta, arbusta vineaeque, Cic. ed a.
aetatera a libidinibus, Cic. y) coU'acc. seguito
arbustii!», a, um (arbos jjer arbor), pnon- dal solo abl. (da), hostem GaUia, Cic: alqm
tato ad alberi, agcr, Cic de rep. 5, 3. Italia, bandirai dall'Italia, Tac; alqm aditu,
arbìileuiii, a, um (arbutus), dì corbezzolo, Cic. 6) alqd alci, tenei- lontano qualcuno da
crates, Verg.: fetus, Ov. qualcosa, hunc (oestrum) arcebis pecori, Verg.
arbiitum, i, n. (arbutus\ I) frutto del cor- gè. 3, 155. B) tener lontano jyroteggendo, pro-
bezzolo, corbezzolo, Lucr. c Verg. teggere contro qualcosa, difendere, alqm funesto
II) rami del corbezzolo insieme col frutto, veterno, Hor.: classes aquilonibus, Hor.: alqra
yermoffli del coìbez^^olo, \er^. gè. 3, 301; 4, periclis,Verg.
181. —
Plur. forma secoìid. arcaica, arbita, Arcesìlsi»i, ae, m. ('ApxeciiXas), filosofo
Lucr. 5, 933 e 9G2. greco, nativo di Pitone in Inolia, discepolo
,

219 arcessitor arcuo 220

di Polemone Accademico, fondatore delT Ac- TÉXVVj), l'ai'te del costruire, architettura, Quint.
cademia media ; fiorì verso il 300 av. Cr. 2,21,8,
arecssTiJir, òrls, m. (arcesso), colui che areliiteetor, atus sum, ari (architectus),
chiama che prende a sé, Plin. ep. 5, 6, 45. costruire, innalzare, edificare artisticamente, se-
arccssTliis, abl. u, m. (arcesso), il chia- condo le regole delT architettura, Cornif. rhet.
titare, prendere a sé, richiesta, ipsius rogatu 3, 32; trasl., procurare con aite, Yoluptates,
arcessituqiie, dietro la sua preghiera ed in- Cic de fin. 2. 52.
vito, Cic. de nat. deor. 1, 15. arcliTtectiira, ae, f. (architectus), teorica
arcesiso, ivi, ìtum, ore (causat. di accedo, del costruì-re, architettura (contr. fabrica, pra-
coìnc incesso di incedo), far sì che ([ualcuno tica), Cic de off. 1, 151.
venga a noi: quindi far venire qualcuno o q.c.j architectus, i, m. (= àpxixsxxcov), I) ar-
chiamare, I) in gen.: Vi\ propr.: alqm in pa- chitetto, in, senso elevato, Cic. ed a. II) trasl
triani, Cic: alqm ex Graecia, Liv.: alqm lit- fondatore, inventore, autore, creatore, proìnotorc,
teris, Liv. b)trasl.: bellum, tirarsi addosso, arcb. paene verborum, Cic: inventor veritatis
sobbarcarsi a, Liv.: causaiii sibi mortis, Val. et quasi arch. beatae vitae, Cic. princeps :

Max.: quìes molli strato arcessita, procurata, atque ardi, sceleris, Cic.
Liv.: gloriam ex ^erìcviìo, procacciarsi, acqui- arcliluin, i, n. (àpy^elo^j), archivio. Mela
stare, Curt. II) par tic: 1) prendere, cercare ed a.
icn argomento, un pensiero da qualche luogo, ai'chóii, ontis, m. (àp^wv, dominatore),
a capite, Cic: are. oratioui splendoreni, Cic: arconte, la più alta magistratura in Atene
fabulas longe, Pliaedr. : quindi arcessitus, dopo laholiz. della dignità regia, Cic. e Veli.
preso con forza, violentemente, costretto, ricer- Archytits, ae, m. ('Apxóxag), di Taranto,
cato, dictum, Cic: focus, Suet.: niors, Plin. ep. segnalato per il suo carattere personale, non
2) evocare qualcuno dal mondo dei morti, ma- meno che come uomo di Stato, capitano, filo-
nes conjugis, Yerg. Aen. fi, 119, 3) come t. t. sofo pitagorico e matematico (dal 400-365
del linguaggio giuridico, trarre, chiamare in ai: Cr.).
tjiudizio, quindi generic , accusare, incolpare. .4vcTtènens(Arqmt.), entis (arcus e teneo),
alqm eodem crimine in sunimum capitis peri- arciere, sayittuHo, a) epiteto di Apollo, Vetg.
c'ulum, Cic: alqm judicio capitis o solt. capitis, e Ov. b) una costellazione, Cic. Arat. 182
Cic: pecuniae captae, Sali. Infin. pres. — e 405.
pass, anche arcessiri e paragog. arcessier. aretc, V. arte.
.4rclielau!!i, i, m. ('ApxéÀaog), I) filosofo ai'i'to, are, V. arto.
greco di Mileto, discepolo di Anassagora; se- .4rctu|»Uylax, acos, m. (àpxtocpuXa^), co-
condo alcuni, maestro diSocrate. II) figlio na- stellazione =
Bootes (V.) Cic. poèt. de nat.
turale del re di Macedonia Pcrdicca II, re di deor. 2, 109.
Macedonia dal413 av. Cr.; amico di Euripide. 4rctos,i, acc. on, nom.plur. oe, f. (òcpTtxog),
Ili) generale di Mitridate il Grande, oriundo I) roi-sa, due costellazioni delV emisfero bo-
dalia Cappadocia, segnalatosi spec. nella reale (quindi geminae), O. maggiore e minore,
guerra mitridatica contì-o Siila. IV) figlio Vitr. e spesso nei poeti: a motivo della loro
del precedente, sposo di Berenice: nella lotta situazione settentrionale, gelidae Arctoe,
contro il suo suocero cacciato, Tolomeo Au- Verg. : poiché non tramonta nel nostro emi-
lete, re di Egitto, e il suo difensore A. Ga- sfero, immunis o expers aequoris, Ov., e me-
binio, proconsole della Siria, perde la vita. tuens aequore tingi, Verg.: juncta aquilonibus
areliel^puin (-on), i, n. (àp^ÉiuTiov),»»-- Arctos, poet. =
polo nord, Ov. : opacam exci-
cJietipo, originale, Plin. ep. 5, 10 (15), 1. pere Arcton, poet. =
stare a settentrione,
.4rclua<!>, ae, m. ('Ap^iae), I) Aulus Li- Hor. II) trasl. =
notte, Prop. 2, 22, 25.
cinius A., xìoeta greco di Antiochia, celebre Arciiirus, i, m. (àpx-coùpog), I) la stella
per la difesa che di lui fece Cicerone. II) noto più fulgida della costellazione Bootes, vicino
falegname; donde: .4 rcliTacus, a, um, di alla coda delVOrsa maggiore, secondo V opi-
Archia, lecti, Una specie di sofà da pranzo, nione degli antichi, di grande influsso sul
Hor. ep. 1, 5, 1. tempo, poiché al sorgere e al tramontare di
.4rcliTlocliu««, i, m. {^ kpjlXojpz), noto essa,infuriano le più violenti tempeste, Cic.
poeta greco di Paro, contemporaneo di Ro- poèt. ed a.: sub ipsum Arctm-um, veiso il
molo, piuttosto di Tullio Ostilio, fiorito sorgere di A., Verg. II) trasl., Tinteìa costel-
circa Va. 6SS av. Cr., pregiato dagli antichi lazione di Bootes (V.) Verg. gè. 1, 204.
come un secondo Omero, per avere inventato 1. arctus, a, um, V. artus.
e scritto nei giambi la mordace poesia sati- 2. .4rctiis, i, V. Arctos.
rica. — Deriv. : ArcliìliicliTu»», a, um, ar- arcììatus e arquìitus, a, um (arcus),
chiiochio, e appellai. ^^= pungente, edicta, Cic. curvato ad arco, arcuato, provveduto di un
ad Att. 2, 21_, 4. arco, currus, Liv.: opus, arco, volta, Plin. ep.:
ArcliTiuodus, is, m. ('Apxt|J.ri5r/(;) celebre laqueata arquataque tecta, Lucr.
matematico e meccanico, nato Va. 287 av. Cr., arcula, ae, f. (dimin. di arca), idccoio
ucciso da un soldato, quando Siracusa fu armadio, arculae muliebres, scrignetti, Cic:
presa da Marcello (212 av. C). ex arcula prolata vestis, Sen.: qui velut ad
arcliTniTiiiUiii, i, m. (àp/iiiifiog), arciu- arculas (casse di munizioni) sedent et tela
inimo, Suet. Vesp. 19. agentibus subministrant, Quint. trasl., di :

arciii|iTraia, ae, m. (àpxi^etpaTTj5),capo linguaggio ornato, omnes ejus discipuloruin


dei coìsriridat. puro praedonum dux),Cice^7a. arculae (cassette di colori), Cic.
arcbTtectunicé, ès, f. (àpxixexxovt-/.vj se. arcuo, are (arcus), piegare ad arco, incur-
,

221 arcTis ardesco 222

rlfl. arcuare, ai passìv. in


vare, aìTattivo solo hustihìlì, generic. di edifizi, hmciare, aiwam-
senso medio, arcuari, incurvarsi ad arco, pa>i-e, abbruciare, essere incendiato,ardet do-
Araxes arcuato amue descendit, Mela, 3, 5, 5 mus, Cic ardet paries proximus, Hor. ardet
: :

(= 3. ;^ 40). Carthago, Liv. : septeni tabemae arsere, Liv. :


arcàis, are. arquus, us, m. I) arco, a) iJcr XL miiia librorum Alexandriae arserunt, Sen.
scoccare la freccia, arcum inteudere, Ciò. generic, di pcrs., qualcuno (^^ la casa, le
adduceve, Verg. arcus Haemonii, il sagit-
:
sostanze di qualcuno) avvampa, sedulus lio-
ktrio come costellazione, Ov. h) arcubaieno. spes paene arsit, Hor.: j.un proximus ardet
Ciò. ed a.: in questo senso anche arcus cae- TJcalegon, Verg.: fulmine ictus cum domo sua
lestis, Plin., pluvius, Hor., iuibrifer, Tibull. arsit (abbruciò), Eutr. —
del focolare, al-
e) volta ^ Ov. anche arco trionfale. Tao.
:
tare, ecc. su cui arde il fuoco, ardere, ardent
II) trasl. ogni incurvatura ad arco, delle aitarla , Verg. caput arsisse Servio Tullio'
:
: 1)
spire del serpente, della incurvatura dei seni dormienti, Cic. —
dell'Etna, in cui arde il
di mare, Ov. della incurvatura del porto,
: fuoco, ardere, Cic 6 Ov. —
di SOStanZC in-
Yerg.: della spalliera della sedia, Tac. 2) ge- COmbustibili, ardere, essere infocato, jam ra-
neric. come t. t. di matematica, arco di cir- pidus Siiius ardebat, Verg. cum aliae terrae:

colo,Son. ed a. : quinque arcus, i cinque pa- nimio fervore solis ardebant, Justin. cfr.
ralleli del globo terrestre, i quali limitano le ardens n" I. II) trasl.: 1) estens., a) degli
zone, Ov. —
Genit. sing. arcaico arqui, Lucr. occhi, ardere, scintillare, splendere, Plaut. e
5, 526. Cic. de iiat. deor. 3, 51. Cic; cfr. ardens {)i!' II, 1, a). Lj di colore
ardìilTo, ònis, m.(du ardeoj, cìie opera con splendente, acceso, rifulgere, splendere, sma-
zelo, sollecitamente, scioperone, affaccendato, gliare, ardebat murice laeua, Verg. : apes auro

faccendiere, Phaedr. 2, 5, 1. ardent. Verg. 2) intensivo, di tutto, ciò che è


1. artica, ae, f. airone, Verg. gè. 1, 364. violentemente agitato dalla passione, ardere,
2. Ardca, ae, f. {'Apòia.), città dei Rutuli coìisumarsi, per, ecc, a) del corpo e delle sue
e una volta capitale del regno di Turno; parti: podagrae doloribus, essere tormentato,
uno dei luoghi più antichi del Lazio, sopra Cic: cum omnes artus ardere (se. dolore) vi-
una rupe circondata da paludi, in una delle derentur, Cic b) dei nostri affetti, delle nostre
contrade più malsane del Lazio, colonizzata ^assiOWf, amore, dolore, furore, Cic: iracundia,
da Roma. —
Deriv.: a) .^iMleits, àtis, Ter.: odio vestri, Cic: cupiditate, Cic: desi-
pertinente ad ^rdea, di A.rdea; sost. pluv., derio, Cic. : di pers., ardet et iram non capit
Ai'deates, ium, m. gli abitanti di Ardea, gli ipsa suam Progne, Pr. è accesa d'ira, ecc.,
^rrfeaft, Liv. ArileatTiius, a, um, iierti-
1j) 0\.: di oratori, essere fuoco e fiamma,
nente ad Ardea, foedus, con Ardea, Liv.: sost. Cic: e ardere ad o in colVacc, ardere, desiiie-
soli. Ardeatiuum, i, n. un podére presso Ar- rare ardentemente, ad ulcisceudum, Caes. in :

dea, Sen. arma, in proelia, Verg. in caedem, Tac. e


: :

ai'delio, V. Ai-dalio. ardeo seguito dall'inhn. =


io ardo dal des-i-

ardens, entis, part. agg. col compar. e derio, Verg. e Ov. parimenti animo ardeo
:

superi, {da ardeo), ardente, rovente, T) propr.: colTinfm., Sali. —


Partic. essere preso da
carbones, Val. Max.: cibi, boleti, Sen. II) trasl. passione amorosa, amare ardentemente, arde-
1) estens., ai degli occhi, ardente, splendente, bant ambo, Ov.: e ai'dere alqa o in alqà o alqam,
oculi, Verg.: ardentes crudelitate simul ac su- essere acceso di amore, ardere i^er, eCC, Verg.
perbia oculi, Sen. rhet. fiamma lumina ar- : e Ov. e) degli affetti, delle passioni d'altri,
dentia, per Vira, Sen. b) del colore, splen- rivolti contro di noi, essere fortemente aggra-
dente, lucente, (apes) ardentes auro, dal corpo vato da, ecc., invidia, essere crudelmente
splendente di oro, Verg. e) del vino, forte, odiato, Cic: ardebat et crudelitatis et iniqui-
generoso, Falernum, Hor. 2) intens., a) di tatis infamia, l'ignominia della sua crudeltà
moto appassionato, ardente, focoso, acceso, e iniquità gravava su di lui, Plin. ep. d) di
veemente, violento, odium, Liv. virtus, Verg. : : congiure, guerre e simili, quando scoppiano,
amores sui (per sé), Liv. avaritia, Cic. ar- : : ardono, cum arderet conjuratio, Cic: GaUiam
dentes in alqm litterae, spiranti fuoco e ardere, essere in fermento, Caes.: cum arderet
fiamma, Cic: eam mortem ardentiure studio Syria bello, coìue la fiamma della guerra si
petere, Cic: ardentissimus amor, Quiut.: di un fu accesa nella Siria, Cic.
essere vivente, ardente di selo, di desiderio di ardcisco, arsi, ere (incoat. di ardeo), es-
combattere, d'ira, Verg. ed a.: pater, adirato, sere in fiamme, avvampare, accendersi,!) prOpr.:
Hor.: juvenis ardentis animi, Liv.: ardentes arsit arundo, Verg. e diventar rovente, ar-
:

equi, Verg.: ardentissimus dux. Fior, b) del dere, patulam latitudinem graviore aestu
discorso, ecc., veemente, focoso, oratio, actio, ardescere, Tac. II) trasl.: 1) estens., a) dei
Cic: orator, Cic. : verbum aliquod ardens, ut raggi di luce, risplendere, scintillare, l"ulmineÌ3
ita dicani, una espressione, per così dire, en- ignibus ardescunt undae, Ov. b) della punta
tusiastica, Cic lampeggiante della spada, pugionem in mu-
ardeiiler, avv. (ardens), ardentemente, cronem ardescere jussit, di affilare in xxunta,
focosamente, cupere, Cic: ardentius sitire, Cic: Tac. e) di pers., cum per baec atque talia
ardentissime diligere, Plin. ep. Marcellus, ut erat torvus, voce vultu oculis
ardeo, arsi, arsum, ère, essere ardente, ardesceret. spnrasse fiamme dalla voce, dal
ardere, bruciare, I) propr. ardentes faces, : volto, dallo sguardo, Tac. 2} intensiv.,^ essere
Cic: vis lignorum ardens, Liv.: ardens lucerna, acceco da una passione, caede, Ov.: libidinibus,
Val. Max.: largior arsit ignis, Hor.: mare arsit Tac: tuendo (collo sguardo), Vt;rg. ir.is,: m
eo auuo (come prodigio), Liv. di cose com- — Ov. iii uuptiai iiiccotuS, lac. — assol. £re-
:
223 ardor arens 224

mitas ardesclt equorum, Verg.: questus arde- Hor.: pìur., ardua molimur (abbiamo davanti
s ebant, Tac: proelium atrox arsisset, Tac.
un'opera sommamente difficile), Ov.
ardSr, òris, m. (ardeo), incendio, fuoco, area, ae, f. (radice AR, greco AP, da cui
fiamma, vampa, (V avvampare), I) propr.: SoUs, anche arduus e àpai [pertinente a atpo)]),
Cic: caeli, cielo infuocato e rosseggiante, luogo libero posto in alio,s-uperfune, I) propr.:
Cic. plur. nimii soHs ardores, Cic: aèris so-
:
A) ingen.: pianissima campi area, Ov. B) par-
nitus et ardores, il rintronare e l'avvampare tic: 1) luoghi liberi e piani nella città, sul
(tuono e lampi), Cic: trabes et globi et faces genere dello square inglese, che formavano
et ardores (l'avvampare del cielo), Sen.
— quasi il contorno di templi e palazzi, ar. Ca-
ììartic.: clima caldo, ardore(i), Libanus LUter pitolii, Liv., ma poi vennero anche posti da soli

tantos ardores opacus, Tac: e la sona torrida, in disparte, come luogo per i giuochi e arringo
procul ab ardoribus, Sali. II) trasl.: 1) estens., passeggio della gioventù, nunc et campus et
a) il lampeggiare, lo splendere degli OCcM, areae repetuntur, Hor. 2) s-ito, area di una
ardor oculoruni, Cic: anche del fuoco che casa, base, praeclara, Cic: domum dirui jussit,
spira dal volto, in genere; ardor \Tiltuum ut monumento area esset oppressae nefariae
atque motuum, Cic ardor oris, Veli, b) ful-:
spei, Liv. 3) cortile interno della casa, impUi-
gore, splendore del colore , ardor stellarum, vio [V. impluvium), area domus, Plin. ep. :

Cic. 2) intetisiv., a) di ogni genere di pas- palma in area enata, Liv. 4) aia, presso gli
sione, fuoco, ardore, desiderio vivo, ardente, antichi spazio libero nel campo, Cic. ed a.
zelo, coraggio focoso, entiisiaDmo, ardor ille ine 5) lo spazio del circo, ove avevano luogo le
urget, inquietudine affannosa, Cic ardor et : gare dei cocchi, ai-ringo, Ov. ed a.: fig. et patet
vis, vivo entusiasmo, Tac. col genit. sogg., — in curas area lata meas, alle mie cure si
cupiditatum, Cic. : animi, ammorum, Liv. : apre un largo campo, Ov. haec animo area :

animorum et armorum, Cic: militum, Liv.: facta meo est, arringo, agone, Ov. 6) area
civium, furore, sedizione, Hor. belli, Liv. :
— del podere, Cic. parad. 6, 5L II) trasl.: 1) il
col gerund. genit., edendi, ardente bramosia cerchio intomo al sole o alla luna, alone,
di cibo, Ov. pugnandi, Liv. : con ad e Sen. nat. qu. 1, 2, 3. 2) il piano, la superficie,
Z'acc, mentis ad gloriam, Cic ad bellum ar- : in geometria (=planum), Quint. 1, 10, 43.
inaque, Liv.: tantus arder animi ad dimican- JLreetcus, a, um (da T^'^^s, secondo
dum utcumque erat, ut, etc, Liv. partic, —
ardore atttoroso, passione ardente (della per- Genes. 10, 10, città assiro-babilonese), ba-
sona imuimorata), Tilull. e Ov. e col genit. :
campi, Tibull. 4, 1, 142.
bilonese,

ogg., \i ginìs, per la fanciulla, Ov. e Hor.: e arMacìo, feci, factum, ere (areo e facio),
ineton.,V oggetto ardentemente amato, fiamma, disseccare, Lucr., Vitr. ed — a. are =
facit
Ov. met. 14, G83. b) Vessere fortemente aggra- arefacit, Lucr. 6, 962. — Nel passivo:
vato da una cosa, in maxime infamiae suae arSl'To, sum, fieri (areo e fio), dis-
ftictus

ardore, per la grande ignominia che pesa ed a.


seccuì-si, inaridirsi, Suet.:

COSI gravemente su di lui, Val. Max. 8, 1, .4relsite, n. città della Gallia Narbonese,
abs. 3. sul Rodano; colonia romana fondata da
Arduenna,ae,f. (silva),seZya«eZZa(xaZZia veterani della sesta legione, ora Arias.
Belgica, ora selva Ardenna, aréna (barèna), ae, f. arena, sabina,
arduu», a, um (radice AR, greco AP, da I) propr. : cumulus arenae Verg. nigra,
, :

cui anche area e àpai [pertinente ad aipo)]), tnehna, Verg. plur. mucchi di sabbia, arenae
:

erto, ripido, I) propr. a) di luoghi (contr. : multae, Verg.: steriles, Curt. prov., arenae
planus, pronusj: coUis, Liv.: oppidum erat mandire semina, deporre il seme nella sabbia,
difficili ascensu atque arduo, Cic: Collis adita cioè intraprendere q.c. d'infruttuoso, spar-
arduus, Liv. in ascensura ardui coUes, Sen. :
: gere q.c. al vento, Ov. II) trasl.: A) in gen.,
SOH. arduum, i, n. luogo O plinto erto, altura luogo sabbioso, arenam aliquam aut paludes
ripida, scoscesa, al sing. (solo COn prepos.), emere, Cic. agr. 2, 71. B) partic: 1) plur.
per arduum ducuntur, Liv. plur., ardua et : arenae, ammassi di sabbia = deserti di sabbia,
rectae prope rupes (opp. placide acclives ad nigrae, Prop. vix perviae,
: Tac 2) spiaggia
quondam finem colles), Liv. ardua terrarum :
del mare, lido, costa, Phrygia, Ov. : optata
et campi, Verg. b) (poet.) di altri oggetti: potiri arena, Verg.: expositus peregrinis arenis,
aetber, di un'altezza vertiginosa, Ov.: cedrus, Ov. : 3) arriìmo dell' atifiteatro (sparso di Sab-
che si erge alto nelTaria, Ov. sese arduus : bia), Suet. nel contesto, anche lotta neii'anfi^
:

infert (Turnus), portando alta la cervice, teatro lotta dei gladiatori, arenae
stesso,
Verg. II) trasl., diffìcile a intraprendersi, a operae, Tac: trasl., ogni Uzza, ogni campo di
raggiungersi, a superarsi, a sopportarsi, un'azione, belli, teatro della guerra, Fior.: in
oltremodo difficile, altamente faticoso, somma- arena mea, nella mia sfera, Plin. ep.
inetu« gravoso, pesante, magnum opus et ar- aronitria, ae, f. (arena), rerutio, cava di
duum et difficile, Cic. : res arduae ac diffi- rena, Cic Clu. 37.
ciles, Cic: imprinùs arduum videtur res gestas aruiiòsu», a, um, agg. col compar. e
Bcribere, Sali.: quae parare et quaerere arduum superi, (arena), arenoso, sabbioso, ager. Sali. :

fuit, Liv. : quia id arduum


factu erat, Liv. : Utus, Mela, neutr. sost., quae humi aiido
assoZ., come incidente, est enim arduum (poi- atque arenoso gignuntur. Sali.
ché è un compito sommamente difficile), Cic: aren!«, entis, part. agg. (da areo), urente,
SOSt., arduum, i, n. ciò che è sommamente diffi- arido, secco, I) in geit.: rivus, Verg.: saxa, Ov.:
cile, nil mortalibus ardui est, niente è troppo cetera abrupta atque areni ia, Tac: plur. sost.,
diffìcile, non raggiungibile per i mortali, per arentia (deserti infocaii), Sen. II) partic,
225 areo Arffilos 226

inariilitOflaiìguente di sete, faUX, Ilor.IC metOìì., tiil'TllS, lì, m. cambista, banchiere, Cic ed a.
sitis,sete ardente, Ov. ]!i ai"ii«'iilai'T»,ae, f., I.) (se. fodina), mimVi-a
arro, ni, èro, essere arido, secco, J) in gen.: 34,21,7. 2)(sc taberna), 6a»><-o,
<r<o;;,-)i(!n, l,iv.

aret ager, herba, Verg. siccis humus aret


: Liv. ed a. 3) (se. ars', professione dell'agente di
arenis, Ov. II) pnrtìf., consumarsi, Unigidre, cambio, del banchiere, banca , àrg nOQ igtiobilis, .

ardire di sete, faUCCS SÌtl arciltcs, làv.: di pCÌ'S., Ciò.: argentariam facere, Cic: argentarla dis-
arentibus siti monstrare viain, Sen. soluta, Cic.
Ari'oln, ne, f. (dimin. di area), pìccolo argciiliilim, a, uin (argentum, o>'{/''»i««fo,
spazio libero, O'ì area, Plin. Cp 5, 6, 20 e Ser/J. inargentato, coperto di argento, m'iWte^, gliscudi
dei quali sono ricoperti di argento, Liv. 9,
.lroì»|»jiS'>«*S ^^ì ""• ('ApswTixYfr/js),
membro del tribunale dell' Areopago, Areo- 40, >.
paijitfi, Cic ed a.
ar;;'oiili>im, a, um 'argcntum), argenteo,
d'argento, I)propr.: 1) sccondo la qualità
o -us, i, m.
jkroÌii\ìì^tifi
("Apsio;
(Ari'opagìjs),
di Marte in Atene,
rA'{oc,), la coli ina
della materia, a) argenteo tutto d'argento,=
(/•«»v/c/ifo. aquila, Cic: vasa.Cic: poculuiii, i,iv.:
sulla quale il tribunale supremo delV Areo-
denarius argentcus, denario d'ai genio, Plin.;
pago, da essa così chiamato, teneva le sue
quindi anche solo argenti us, Tac. Germ. 5;
sedute (in una modesta casa, costrutta col
e al plur.,-^xo argenteis decem aureus unus
fango Cic. ed a.
,
Valerut, Liv. 38, 11, 8. b) inargentato, ricoperto
aresoo, arui, cere (areo), disseccarsi, ina-
di argento, soacna, Cic: arma (scudi), Fior.:
ridirsi, herbae arescunt, Cic. hw par tic. delle
Samnitium acies, che hanno gli scudi inar-
lacrime, cito arescit lacrima, Cic: di pcrs.,
aroscant ipsi siccit te, Cornif. rhet.
gentati, IjÌV. 2) S«'C<,ndo il colore, argenteo =
del colore d'argento, argenteo, argentino, Ov.
art>laio;:;ii«>, i, m. (àpsxaXóyos), ciarla-
Plin.: quindi flumen Argenteum, fiume
e
tore, ciarlatano, fdoSOJO parassita, JK'T lo più della Gallia, ora Argen?, Lepid in Cic. ep.
cinico <> stoico, Suet. Aug. 74.
10. 34, 1. II) poet. trasl., appartenente all'età
.4r«^lB»nsn,ae, f. ('ApéOooaa), fonte ditcn dell'argento, prdes, Ov. Iliet, 1, 114.
quartiere di Siracusa, formante l'isola di ^r;;eiiloraluiii, i, n., e .4r;;i'nlu-
Ortir/ia.Secondo la mitol. una Nereide dei ralu«i, i, f., cittt dei Vangioni nell'alta
seguito di Art'mide (Diana), che il dio Germania sul Reno, ora Strasburgo. — De-
fluviale Al feo inseguì sotto il mare fino al- .4rj;enloraIen«»i>s,e, ai>paitcnentc ad
riv. :
l'isola di Ortigia presso Siracusa, dove si Argentoratunt (Strasburgo),
congiunse con lei in amplesso icfr. Alpheiis).
— Deriv.: ArelliCisìs, sldis, acc. plur.
ar^<*nfiiin,
come da Tàpag Tarentum,
i, n. ('y-pyr/g,

lo
dorico àpy^Si
splendente),
stdas, f., di A r elusa. quindi =
metallo bianco, I) argento,
Arotiiini, V. Arretium.
A) come materia, generic, algenti aurique
1. .4r«?iis, (Arlus^,a, um ("Apstos^jdi^res.
fulgor, Quint.rauro argentoqne constare, Suet.:
(Marte), jnàìdnm,]' Areopago come tribunale pustulatum, Suet.: factum, a. lavorato, Liv.:
(cfr. Arenpagos), Tac. ami. '2, 55. signatum, a. coniato, moneta d'argento, Cic.
2. .4rèiis, i, m. {'Apeioc,'^, filosofo greco, B) partic, lavorato : 1) argenteria, vasellame
famigliare dell imperati/re Aufiusto. di argento, plenum artis, Cic purum, senza :

/lir;;aiitlir>iiT(is. ti, m. ('ApyavGwviog),


figure, liscio, Cic: caelatum, cesellato, Cic:
re dei Tartessi, il quale raggiunse un'età grave (Spesante, massiccio), Sen.: ad vescendum
molto avanzata. factum, argento, servizio da tavola,L'\V. 2) mo-
Ikr^anXXxu'i^ i, m. ('ApYavGwviov Spo^), neta d'argento, e (come la moneta p O'ì in corso)
catena di monti n<lla Bitinia, la. quale si generic. (/ejinjo.argentum bigatum, creditum,
spinge .-iul lato settentrionale del golfo di l.iv : mutuum, multaticium, T-iv.: ar-
Sali fr :

Chio (ora Modania) e termina al promon- srentum solvere, T


argentura creditum sol-
r.:
torio Posidium, celebre per il mito di Ila; vere, Liv.: multum difTert, in arcane positura
ora Katirli. sit argentura, an in tabulis debeatnr, Cic.
/%r;;cì, òrnm. m. I) certiluoghi in Roma II) argentura vivuin, argento viro, mercurio,
(in numero di 27) nei quali, per opera dei Yitr e Plin.
pontefici, sotto la loro direzione, si cele- ar^cos^lós, ae, m. (àpY£a':iQs\ '' >-'ento oso»
bravano certi riti sacri il 17 e 16 prima ponente maestro, Sen.: frigidus, Ov.
delle calende di Aprile. II) fantocci di .4ra;eur*, a, um, V. argos.
giunchi, i quali ogni anno (in mimerò di 23)
4r^i, V. Argos.
alle Idi di Maggio venivano dalle Vestali
ArjsTlr'Ianiis, a, um, V. Argiletum.
gittati dal pons sublicius nel Tevere, alla
.%r;;7lr'luiii, quartiere di Roma, il
i, n.,
presenza dei sacerdoti e dei magistrati (se-
quale confinava colla Suburra e si estrndeca
condo l'opinione degli antichi, in sostitu-
fino al Foro Romano, dove gli artrfi i e i
zione di vittime umane).
1. ar;50iilarTa, ae, f. V. argentarius.
librai vendevano la loro merce, Cic ed a. —
2. Ai'jseiilaria, ae, f. città dei Rauraci,
D er iv. : .4 rasitela 11 iis, a, um, Argiie ano,
deU'Argileto, aedificium, Cic.
era Arzenheim.
nrgenlariuis, um
(argentum\ I) agg.:
a, /tr;:;ilTu)i, a, um, V. Argilos.
ar»;illa, ae, «'«'<" bianca,
A) che appartiene alVargento, di argento, me- f. ( àpYi>-?-cs),
talla, miniere di argento, Piin. B) partic.,ciie terra da stoviglie, argilla, CatS. ed a.

appartiene al denaro, del denaro, cura, Ter.: 4r^Tli»><, i. f. 'ApY'-?'^; città della Ma-
tabernae, cambio, Liv. II) sost.: A) argcn- cedonia^ sopra un alt ara, stilla sponda destra

Georges- Calonghi, Dizionario latino italiano. 8


227 Arsr.r.usae Argus 228

dello Si rimane, dirimpclto ad Amfipóli; da gomento elaborato come poema, come lavoro
cui ArssYlTuS, n, uni, m-giUo, di Argilo. drammatico, l'intiera esposizione, poema, lavoro
;%!•;;; Il usnc (Argtnussae), àrum, f. ('ApY';-
drammatico, scena, explicari argumenti (della
voOoaij. tre violette sulla costa delV Eolia, di- commedia, della tragedia) exitum,Cic.: hoc ar-
rimpetto alla città di Mitilene nell'isola di gumento (in questa favola), Phaedr.: e fig.
Lesbo, ora isole di ^anot. come il nostro dramma, commedia, scena =
.4rs:Tii«i od ArgTiiis, a, um, F. Argos. caso fondato s al C illusione, finzione, auctor
.4i';;;ó, US, f. ('ApYw). ^« nave su etcì molti argumenti, Liv.: nocturnum hocfictura et com-
eroi greci, sotto la (faida di Giasone, intra- positura arg., dramma notturno, Liv. e) del
presero un viaggio nella Colchide, alla con- soggetto delie arti figurative, come della scul-
quista del vello d oro (verso il 1350 av. Or.). tura (intaglio), ex ebore diligentissime per-
— Posta da Minerva come »am Argo fra le fecta argumenta erant in vai vis, bassorilievi,
costellazioni. —
Dcriv.: Arj5oii«J, a, uni Cic: dellapittura, Suet dell'arte del tessere^
:

('ApYVOc), apiìat-tenente ad Argo, alla spedi- Ov. II) prova che serve a dimostrare un' asser-
zione degli Argoiìfiiitl. Z ione, ragione convincentf, argomento (sens-ibile),.
.4r«;olì<'iis, .4i';;'oli$, V. Argos. prova (la quale poggia precisimente più sopra
Ar^oiisiiilac, àrum, m. ('ApycwxìJioLi, i fatti, mentre ratio riposa maggiormente su
naviganti di Argo, V. Argo). Argonauti. bar.i logiche), multis arguraentis deos esse do-
Ikr^vm^ n. e {partic. nei casi obliqui), cci e, Cic: argumento esse, Cic
i%r:;'i, ùrum, m., la capitale delVArgolide ar^;uo, ui, iìtum, ore (da àpYÓg), porre
(nel Peloponneso), Argo. —
Deriv.: A) \r- i n e h i a r a lue e, I) in yen., palesare chia-

^vus od Mv^lua, a, um {"Apyeioc,), di Argo, ramente, far conoscere, sostenere irrefragabil-


argiro, poet. per greco in genere. B) i%rja;Tvfi!s>, luente, dimostrare, provare, argUCndi peritior,
a, um ( 'ApYSlcc, col dig. 'ApY^ìFog), «fi Argo abile a render credibile la sua calunnia, Tac;
(come contrada o città), argìvo, &)propr.: ora- seguito dair[a.cc e)infin., si arguitur non li-
tor, Ciò.: augur, Amfiarao, Hor.: Juno (come cere, Cic: speculatores non legatos venisse ar-
dea protettrice di Argo), Cic: piar, sost., Ar- guit, Liv.: quindi trasl., per lo più di segni
givi, òrum, m., gli Argid, Cic. ed a. h) poet. naturali, far conoscere alc. q.C, ritrarre, tra-
trasl. per greco in genere, Verg. e Hor.'.jylur. dire, degeneres animos timor arguit, Verg. e :

so'ft., Argivi, i greci, Yerg. ed a. poeti. C) .4r- al passivo, con significato medio farsi co- =
|£olÌ<i, lìdis, f. ('ApYCÀt'?), l)agg., argolico, ar- noncere, tradirsi genus arguitur vultu, Ov.:
,

giro, Alcmene,Ov.: puppis^Ov. 2) sost,, ilpaese laudibus arguitur vini vinosus Homerus, Hor.
delVArgolide. D) Al'^ll*», a, um, ili Argo, tir- II) partic: A) rilevare come falso, cioè a) sta-
gico; plur. sost., Ar^^i, òrum, gli Argivi, Sen. bilire provare che una cosa è falsa, inammis-
trag. — Deriv.: Arìcoiious, a, um fApYo- sibile, erroìiea, quas
insostenibile; confutare,

Xixóg), argolico, mare, Verg. Poet. anche (leges) ne usus quidem longo tempore expe-
generic. pjer greco, duces, i condottieri nella rieudo argueret, Liv.: seguito dalVacc. e Tinf.^
guerra trojana, Ov.: classis, Ov.: navis, la nave primus animalia meusis arguit imponi, Ov.: ut
Argo, come costellazione, Cic. poet. sua confessione argueretur unum esse rei pu-
4rj£Òii<s, a, um, V. Argo. blicae corpus, Tac. b) accusare, convincere alc
arìsuiiicnlalTo, ònis, f. (argumentor), di errore, Pliniuni arguit ratio temporum, Suet.
esposizione delle prove dietro fatti reali, argo- B) mostrare, dimostrare, cercare di provare
mentazione, raziocinio, Cic. e Quiut. che alcuno è colpevole, a) accuaare una pers.
arisiiiitentor, àtus sum, ari (argumen- con prova di fatto, di una cosa, incolpare alc,
tum), 1) intr. addurre jirove, dimostrare fon- servos ipsos ncque accuso ncque arguo, Cic:
datamente, argomentare, ragionare, quid JJOrro qui arguuntur, gli accusati, Cic. qui arguunt,
argument'.T, qua de re dubitare nemo possit ? coloro che accusano, gli accusatori, Liv.: colla
Cic: nec jure an injurià caesi sint argumentari denunzia de'la colpa {del crimen) o del delitto
refert, Liv.r arg. de voluptate alcjs,Cic. II) tr. in genit., tanti facinoris, Cic: reicapitalis,Liv.:
adduì-re q.c. in prova, ilia quae, etc, Cic: multa oc upandae rei publicae, Tac: in abl., hoc cri-
in eam partem probabiliter, Liv. mine te non arguo, Cic: con de e Tabi., de cri-
ar^ninenir»<«ii««, a, um ( argumentum ), mine, Cic: in acc. ed infin corruptum a rege ,

ricco di mozzi, ingegnoso, Quint. 5, 10, 10. capere Cymen noluisse arguebat, Nep.: nel pas-
ar^sunientiini , i, n. (arguo), dimostra- sivo, con nom. ed infin., Roscius arguitur occi-
zione = ciò che ha la forza di dimostrare q.c, disse patrem, Cic: colT aggiunta come eh i?
I) oggetto che sta CI basc di una esposizione con ut (ó)g) e Z'acc. o mediante il solo acc,
scritta artisti"a, argomento, soggetto, tema, Britannicuin fratrem ut subditivum, Suet.:
contenuto (V. Quint. 5, 10, 9 e scgg.), a) espo- falsum fiiium arguituri, Sali, fr.: al passivo-
sizione scritta od orale di uno scritto fdoso- coir aggiunta e o m
e chi ? al nom. qui ,

fico, arg. c])i.stulae, Cic: pregn., il contenuto non rite creatus tribunus arguebatur, Quint.
proprio, preciso, vero, eplstulae 3Ìne argumeuto b) cercar di dimostrare che una COSa è degna
et sententia, Cic: non sine argumento maledi- di punizione, denunziare come colpevole, accusare
cere, non senza apparenza diverità,Cic.: tabu- di un fallo, culpa, quam arguo, Liv.: venenum,.
lae vero novae quid habent argumenti.nisi, etc, Quint. —
Partic. fut. att.,arguiturus, Sali,
Cic: haec tota fabelia veteris poCtriae... quam hist. fr. 2, 48 (57).
est sine argumento ! argomento
Cic. h) soggetto, jtr^ii!», m.CApY^s),*? custode, dai cento
i,

(òzdOeaig), favola (iiùOc^) di un poema, epico o occhi, eli Io ucciso da Mercurio per comando
:

drammatico, f ibulae, Ter.: tragoediae, 'J'ac: di Giove; dopìo di che. Giunone adornò dei
argumento fabulam .?ererc, lAv.: pregn., l ar- suoi cento occhi la coda del pavone.
229 argutatìo arlctinns 230

ar^utlilìo, ònis, f. (arguto), scricchiolio, Diana (ove si trovava anche la grotta e la


quasi in-ouMìo, tremuli locti, Catull. (!, 11. fonte Egeria, e dove abitava l'eroe Virbio)
argille, avv. col compar. e superi, (ar- col lacus nemoren.sis e lo .<;peculum Dianac e
gutus, n" 1 IJ, spiritosa )nen'e, argutamente, in- con un culto anticamente barbaro (con sa-
gegnosnmenle, acutamente, sottilmente, Cic cd(X. crifizi umaniJ: cfr. iicmus nemoren.sis. <?

nrgìilì'ae, àriim, f., raro e solo tardi ar- Deriv.: /%i*ìoTilii«<, a, nm, appartenente ad
gutia, ae, f. (argutus), anjiisia, espressione im- Arida, Ariuino, muni<'i|iiam, Cic nemus, ìio- :

prontata di argutezza, energica, viva, parlante, schetto dily/erii, Gato fr. e FI )r.: \il\\ì>;, valle
acuta, IJ di ciò che cade sotto i senni, digi- e bosco di Egeria, 0^.: plur. sost., Aricini,
torum, movimento rapido, Cic. JJJ spirit.: orum, m., gli abitanti di Arida, gli Aricini,
a) in senso buono, arguzia, acume del discorso, Liv.
espressione fine, sottile, finezza , acutezza del /%rT(iaoii«i, i, m. CAò^'.^aios», figlio del
dire, Demosthenes nihil ceditargutiiset acu- re Filippo di Macedonia e della danzatrice
mine Hjperidi, Cic: liujus orationes tantum Filine (Filinne) di Larissa: dopo la morte
argutiarum tantum , urbanitati.s habonf , ut, di Alessandro Magno, beneJiè scem^, fu fatto
ecc., Cic. b) in sen<>0 cattivo, furberia, scaltrezza re di Macedonia e ammogliato con Euridice,
nel parlare, nihil e^t, quod ilU (Graeci) non ina ucciso nd 317 av. Cr. per istigazione di
persequantur suis argutiis, Cic. Olimpia.
argiìlo, are (argutus),«*oi'rfiVecoZ/a loqua-
ari(lilii«i, ati.'^, f (aridiis), aridità, siccit,'i,
cità, colle dande, ricantare, illa mihi argutat Plin. e Seriori.
ignes, Prop. 1, C, 7.
aridiiliis, a, uni (dimin. di aridus) orì-
ar«;niulii«, a, um
(dimin. di argntus),
defo; assai, piuttosto arido, labella, un po'
alquanto arguto, faceto, Cic. ed Att. 13, 18 in.
asciutti, Catull. 64,316(318).
argrilii>i, a, um, part. agg. {da arguo),
che si fa conoscere cliiarament^;, acutamente de-
arìdiici, a, um (arco), arido, secco, asciutto,

terminato; rimarchevole, ben delineato, sia ma- Ij propr.: a) generic. (contr. liuinidus, udus,
uvidus, liquidus) folia, Cic.
: solum, Verg.: :
terialm., che spirituahn., I) corporalm.: a) ri-
liguum,Hor.:strarnentum,Liv.:;)oe^ (meton.).
guardo al volto, espressivo, vivo, parlante, mn-
sonus, fragor, scricchiol'io (come quando si
nus, oculi, Cic: solea ben adatta, {altri
,

spiega « svicchiolante »), Catull. b) all'u- rompe il legno secco), Lucr. e Verg.: sost..
aridum, i, n., l'arido il secco, partic, il suolo
dito, e precisamente di suoni gradevoli o no,
arido, asciutto, ex arido tela conioere, Caes.: na-
acuto, sonoro, romoreggiante, sibilante, stridulo,
rimbombante, ecc, aves, Prop.: nemus, Verg.: ves iu aridum subduccre, Caes.: \,)asciatto,ian-
guente, per Calore, polvere, febbre, aiilielitus,
forum, rumoroso, Ov.: di musici e poeti, armo-
Ov. viator, assetato, Verg.
: feóriS;, Verg. :
nioso, melodioso, Neaera, poeta, Hor. II) spi-
rituahn.: a) di S''gni= che paria chiaro, signi- e) secco =privo di sugo e di carne, onagro,
asciutto, nates, Hor.: crura, Ov.: plur. sost., ex<\c-
ficante, espressivo, omen, Prop argutissima :

exta, Cic b) di comunicazioni scritte = cati atque aridi, uomini asciutti e .'^^ecchi,
{contr. pituitosi et quasi redund:inte.s), Cic.
acuto, fine, che penetra addentro, littera e ar-
II) trasl &)dcl modo di vivere, magro, scar.io,
gutissimae, Cic e) delle forze intellettuali
:

victus, Cic: vita, Cic. b) duro, tenace, di avari,


nelle loro manifestazioni, a) in senso buono,
pater, Tac c)spirifualm. asciutto, a) del modo
assennato, arguto, spiritoso, profondo, acumon
di parlare, arido, asciutto, senza grazia tiel
judicis, il suo sguardo penetrativo (che coglie
porgere (contr. copiosus). gonus orationis, Cic:
nel segnnj, Hor.: sententiae, Cic: ainbitus, sa-
pientemente disposti, Cic dieta argutissima, libri aridissimi, Tac. dial.r trasl.: rf2?<»o>"fl^o?T,
:

Cic: di pers., argutus orator verbi -ique dulcis, rhetor, Sen.:orator, Quint. p) non ancora ricco
Cic: quis (Catone) in sententiis argutior? Cic. di sapere, sicci omnino atqne aridi pueri, di-
pungente, giuni e p>rivi d'ogni cognizione, Suet.
P) in senso cattivo, acuto, .scaltro,
dolor, scaltramente simulato, Prop.: di j)ers., arifs, ctis, m. (àp-/;v, ap^r,v) ariete, mon-
furbo, maligno, nicretrii, calo, Ilor. tone, I) propr.: Varr. ed a.: auratus ar. Col-

Argyiinii«i, i, m. ("Apyjvvoc;), fanciullo chorum, Poet. in Cic: aries dux, che guida il
amato da Agamennone, il quale annegò nel gregge, Propr montone nei tempi antichi
:

fiume Cefiso, sulla etti sponda quegli innilzò co me espiazione d'una uccisione involontaria,
a lui una tomba e a Venere (di dove le venne ex quo aries sub'citur ille in ve?tris actionibus,
il soprannome di Argynnis) un tempio. ariete (capro) espiatorio (del compenso), Cic
arj:>'ra<ipiis, pTdis, e. (àp-'.^paoTii^), dallo top. 64. IIj trasl.: A) l'ariete^ costellazione

scudo cVargento, Liv. ed a. dello Zodiaco, Cic poet. ed a B) macchina per


ilrgj^rippa (e -Tpa), V. Arpi. gli assedi, ariete, trave sostenuta orizzontal-
Arìadna, ae, f., e .Iriadiic, ès, f mente per mezzo di funi, munita davanti di
una testa d'ariete in ferro, con cui si apriva
f AptccSvrj), Arianna, di Minosse e di
figlia
Pasifae ; aiutò con u fdo Teseo ad uscire dal
i
la breccia, avìetes iinmittere, Cnes.: o*i'.adma-

Labirinto; fuggì colV amante e fu da lui ab- vere. Curt.: murum aries pcrculit, Cic:sublicae

bandonata nell'isola di Nasso; venne amata prò ariete subjectae, a guisa di ariete, Caes^:
da Bacco, e la sua corona posta
fra le stelle.
aries^of ^ talv. bisillabo, quindi a lungo,hr}o-
— Der/«.:.4ria<liiatMis,a,um,dé--iWfirj»Nn. tis, àrieVe, arjctl'S, nei poeti antichi e in Xerg.

ArTcìa, una delle più antiche città


ae, f., i
sìrielalì'o, ònis, f. (ariete), l'urtare, coz-
del Lazio, appiè del monte Albano e sulla via zare come fanno gli arieti, magnorum Inter se
\

Appia, orachiamata La Riccia, ìielle cuivici- I


corporuiii, Sen. nat qu. 5, 12, 5 (5, 13, 1).
nanze stavano il celebre tempio e il bosco di : arietlllUiii, a, unr (aries). proveniente da ii^
231 aricto arma 232

montone, ariete; di mont., testicoli, Comif. ihct.: Ciào, discepolo di Zenone, fondatore della
ungula, riin. scuola scettica, contemporaneo di Cesare. —
ìirìcto, avi, atuni, àre(aries), cozzare come Deriv.: 4ri»>ldiivus, a, um, di Ariatone.
un montone, I) propr.: del montone stesso, /^ristodeiiius, i, m. ('Ap'.o"cóSy;{jlo5), I) at-
coruibus conitier in mo arictare, Acc. fr. in tore tragico in Atene. II) tiranno di Cuma
Cic. de div. 1, 44. II) trasl., generic, tniare in Campania, nel 502 av. Cr.; pjresso di lui
fortemente., pcrcuutcre, A) intr quae CasUS in-
:
inerìTarquinio il Superbo cacciato da Roma.
citat saepe turbautur et cito ariotant, Sen.: /ÌrÌ!«lo^'Tlo, ònis, m. ('ApiaToysiTcuv), ate-
della C((VallerÌa, assalire, far impeto, irroin- niese, insieme colV amico A rmodio ('A piióSoog),
pere, in portas, Verg.: fg., li-ngam viam in- uccisore del Pisistratide Ipparco; stimato
gressus es; et labaris oportet et arietes et ca- come promotore d:lla democratica libertà ed
das, Sen. B) tr,: alqra in tcrrani, atterrare, eguaglianza.
Curt.: acies inter se arietant, si urtano vio- arìstolociiia, ae, f. (àpiaxoXoxfa), pianta,
lenkmente, Sen. rimedio contro il morso dei serpenti, e utile
i, n. 1) città rfc/r Umbria
.4i*TiiiTiiiiiii, nei parti, aristolochia, Cic. e Pliu.
Romugna), colonizzata dai Romani,
(oggi in
Àristoiiiacbe, ès, f. {'
A ft:azc\ixyri) figlia
ora Rimini. 2) fiume omonimo ; oggi Ma-
,

recchia. — D er iv . : ArTiiiTiieiisis, e, di
di Ippjarino di Siracusa, sorella di Dione,
moglie di Dionisio I.
Rimini, rimincae; piar. sosL, Ariminenses,
ium, m. gii abit. di Ar., Rimìnesi, Aristoniencs , ae, m. ('Apiaxofilvrij),
della stirpe degli Epitidi nella 3Icssema,
.4rìoÌ>ai'iiiiir'«4, i«, m. ('Apto^ap^xvvjs),
nome di un sutrapa persiano, come pure di duce deiMesseni nella seconda guerra messen.
ale. re di Cappadocia. .4ri>»tòncus, a, um, V. Aristo.
ììriol , V. hariol.
Àrislóiiieus, i; m., figlio illegittimo di
.4rTr>ii, od .%r7o, unis, acc. onem e ona,m. Eumene II, re di Pergamo.
('Apictìv), I) il noto citaredo di Metimna, ncl- 4rì<!>lS|)hanes, is, m. ('Apwco'favyj.;),
Visola di Lesbo, salvato da un delfino; favo- I) il più spiritoso ed arguto poeta della Cord-

rito di Pcriandro di Corinto. Deriv.: — media antica, probabil. di nascita Ateniese.


.4rionTu<i, a, um ('Apióviog), dì Ationc, II) il — Der iv.: Ai*Tslo|tliaiiéii>i« (o -iiTus), a,
cavallo regalato da Nettuno ad Adrasto, do- um, aristofanio, di Aristofane, II) celebre
tato della favella e dell'arte divinatoria (cfr. grammatico di Bisanzio, discepiolo di Era-
Adrastus). Ili) filosofo pitagorico, contempo- toste ne, maestro del critico Aristarco.
raneo di Platone. .4i'istutcles, is, m. [Wp'.ozo-éXfiz). celebre
.4rio|»agils»,.^riopai^us ecc. F.Areop.. .. Platone, fon-
filosofo di Stagira, discepolo di
Ai*io%ìslii>><, i, m. (secondo alcuni = datore della scuola Peripatetica; maestro di
Ehrenvest, secondo altri ^= Uecrvest), prin- Alessandro Magno. — Deriv.: Artstole-
cipe germano, probabilmente Svevo. IcUS (o -lus), a, nm,aristotelieo, (li Aristotele,
4ri>!iba, ae, f. ('AptapT]), città sul fiume .4rislox«>nus, m.
('ApiaxósEvog), filo-
i,

Sélleenta nella Troade, non lungi da Abido, sofo e musico, discepolo di Aristotele.
ove sorge ora il villaggio di Mussa. 4ri<»lu««, i, m.CAp'.axo;), filosofo acca le-
ari!»la, ae, f., arista, resta della spiga, Cic. mico in Atene; amico e ospite di Cicerone,
ed a.: meton. la spiga stessa, Yerg. e Quint.. il quale nelV anno 51 av. Cr. albergò
del fruito del nardo, Ov. presso di lui; maestro di Bruto.
arìlbuii'tioii!*, a, um (àpiO-iiYitixó;), «jif-
Arislaeus, i, m. ('Apiaxaìo;), antico eroe
metico; sost., il) arithmetice, ès, f. e arithme-
e divinità protettrice dei Greci, figlio di
tica, ae, f. (dcptO-nvjTiy.Yj), aritmetica, l'arte del
Apollo e di Cirene ; si rese benemerito col-
C introduzione della pastorizia, dell' apicol-
calcolo, Sen. ed a. b) arithmetica, òrum, n.,
l'aritmetica, Cic. ad Att. 14, 12, 3.
tura, della produzione dell'olio e simili.
Jkl'i A^iltlSf a, um, del territorio di Ariusia di
;lrislarciia«», i, m. ('ApioTapxog), di Sa-
Chio ('ApLoucia 'fjih^v., Strabone), dove si pro-
motracia, grammatico della scuola Alessan-
duceva il miglior vino di Lino, vinum, Yerg.
drina, noto come critico severo partic. per la
ed. 5, 71.
nuova recensione dei poemi omerici; appell. _
= critico severo, mearum orationum tu A. es,
arma, AEo, greco AP-to,
orura, n. (radice
io dispongo: cfr. xà àp|i£va, vele e sartie
Cic. ad Att. 1, 14, 3.
della nave), greco Ivxsa e ònla, ital. arnesi,
.irUlTdes,!, m. ('Apiaxsiòyjs), I) Ateniese;
strumenti e armi, I) in geli., tuttO CÌÒ chc vicìie
figlio di Lisiìnaco, della tribii Antiochide e
usato per un armamento o apparecchio, ar-
del deim di Alopece; noto per il suo amore
nese =:: attrezzo, strumento, arma equcstria,
<illa giustizia; contemporaneo e rivale di Te-
tutti i finimenti di un cavallo, « sella e co-
mistocle. II) poeta di Mileto, autore delle
perta ì>, Liv.: « Ze vele, gli attrezzi, iremi»
M. Storie milesie » (Milesiaca) di contenuto ro-
di una nave,Verg.: quindi per « ali » (come
manzesco.
remi nell'aria), Ov.: arma cerealia, utensili per
/lrl*»lip|»U!^, i, m. ('AptoTtrTiog), filosofo
macinare il grano e far ctioare il pane,Yeig.:
di Cirene (verso il 380 av. Cr.), discepolo di
arma venatoria, strumenti da caccia, Sen.:
Socrmte, fondatore della setta Cirenaica. — degli « attrezzi del contadino », Verg.: arma
Deriv.: Arìsti|>|»eu««, a, um, di Aristippo. opcris sui, Ov.: di « strumenti per costruire »,
Arìstius Fu<*cu<i, poeta molto erudito, materies, calx, caementa, arma, Cic. Mil. 74.
retore e grammatico; amico intimo di Orazio. II) pregn., anni, armi per la guerra, 1) in
A risilo, ynis, m. ('Ajiiaxwv}, filosofo di Sensolargo, l'intiero apparecchio per la guerra
2.'^ armarnasa Arminius 234
mfrtCìHale da guerra, pars utraque SUOS CXCr- ì. ariiiniim, a, um, part. agg. (da armo),
citus, sua arma, suos habitura duces, Liv. : armato, munito, preparato, I) propr. (contr.
armis et castris tentata res est, Cic: partic. inermus, inermis, anche togatu.s), Cic. ed a.:
nella locuzione arma virique, viri armaque, e multi iirm:^i\%?\.m\(armati fino ai denti), contr.
simili, Liv. 2) in senso più stretto, arma- nudi aut leviter armati, Sen.: mibi dedenint
mento, armi, COSÌ quelle che prot-ggono il (dii)armato togatoque (= in abito militare e
corpo (come corazza, ehno,snir(o), come anche civile, in pace e in guerra), ut, ecc., Liv.: ar-
quelle che si impu/nano per la difesa e V of- matae cLisses, Verg. coirabl. armatus ferro,
fesa (come spada, mazza, scure), conti-, tela Verg.: ,<iOst., armati, orum, m. armati, Caes.
(dardi e armi per as'ialire da lontano, in ge- ed a. II) trasl.: erat imTedibili armatus au
nere), qtiindi spesso coord. tela et arma, arma dacia, Cic: parati, armati animis jam esse de-
atque tela, armi offensive e difensive [difen- bemus, Cic
sive e offensive], a) propr.-.Tirm^ bis imperata, 2. iìriiiatìis, abl. ù, m. (arma), l'armatura,

scalea, clA-peum, ocrcae, lorica, omnia ex aere, I) propr.: baud disp.ari armatu, Liv.: Cretico
Liv.: arma capere, sumere, Cic. : arma sumere maxime armatu, Liv. II) meton., gli armati,
prò alqn adversus alqm, Liv.: arma ferre centra toto fere gravi armatu, Liv.: relieto omni gra-
alqm, Veli.: armis decertaro o decernere, Cic, viore armatu, Liv.
dimicare, Nep.: in armis stare, stare sotto le Arm^llTa, .ae, f. ('ApilSVÌa), Armenia, rnn-
armi (armati di tutti) punt>), Tac. e Curt.: e trada deWAsia, divisa dcdVEufrite in due
così in armis esso, Liv.: CL milia habere in parti disuguali {quindi utraeque Armeniae),
.armis, Liv.: arma deponero, Cic. arma diniit- : A. m.aj.ir ('Apiisvix [isyaXr;, ora le provineie
to're, proicere, Sen. : arma traderc, Liv.: ad di Erzerum, Kars, Wan e Erivan) e A. minor,
arma! € alV ai-mi. » ' comandò, es^rtizione di spesso solt. .Vrm.'nia ('Api-isvix \ny.p% o pP^X'J-
impugnare le armi, Caes. armis o vi
e Liv.: Tcpa, oltreV Eufrate ; corrisponde presmpoco
et armis espugnare, colla forza delle armi, aìVodicrna Anatolia). Deriv ArniT- — .:

Sa'l. e Liv. b) meton.: a) potenza ìnìUture, ar- iiius, a, um, armeno, sost., Armonius, ii, m.,
mata, truppe. Persarum et Spartaivn'um, Curt. r.lrmeno.
3) tolta, ffupi-ra, auctor amT^rum, Cic: arma ci- nriliOllinlÌ!», C (armentum), appartenente
vilia, Cic: Galli inter ferrum et arma nati, Liv.: ad un grande armento, cqnae, pascenti, Verg.
ama miiverf, V. moveo: arma inferro, V. in- Aon. 11, .".71.
fero: arma lefSrre (rinnovare),Yerg.: arma vi- ariiieiilàrTiis, ìi, m. (armentum), <7/jn-
rumque cano, 7" impres" mihtari,Ycrg.: anche stoì'e del gro.s.-~-o bestiame, del bestiame barino,
per pugna, in arma f^ror, Verg.: y) ar- = Liior. Varr. ed a.
mati, soldati, h-iippe. levia. Liv.: auxibaria, Ov. aE'Ilieilllllll, i, n.. grosso bestiame vivcutc
5) paiie, fazione nella gu?rra, neutra arma se- in qrmcnti, partic. /ut n e cavalli, a) sing.
qui, st'ìr neutrale, Ov.: parim. nulla arma mo- bestiame ff7-osso, armento (C')ntr. pOCUS
COlTt'tttV.
vere, Ov. e) figur. arma =
m"zzo di prote- [n.] bestiame minuto, e grex, gregge), Liv.,
zione, di difesa, arma senectutis, prudentiae, Vorg. ed a.: quindi anche aljdur. di parecchi
Cic: ami'^o arma (istruzioni) dedit, Hor. 3) in armcììti, multi groges ovium. multi ibi eq;io-
senso stretto [come aìiehe 6-Xa), .scudo come rum boumquo arinonta , Plin. ep. b) plur.:
principale armi difensiva degli antichi, par- groges armontorum n-liijuiquo pecoris, Cic:
ti', dei fanti, fliiitantia arma, Liv.:.in .arma se trasl., aniient.T immanis Noptuni, Verg.
colligere. coprirsi cjIIo scudo, Verg.: anna ai'iiitfer, fora, forum (arma e fero), armi-
Aeneae doscribere, Plin. ep. gero, armalo, guerresco, Ov. ed a.
armriiii»\», ae, f. (àp|j,à(ia^a), carro da a I' ii»Y«5 ^ I*, gora gorum (arma e gcro) I) che
=
,
,

viaqgio coperto, nsnto dai Persiani, partic. porta urini, 1) le proprie armato, SOst., ar-
per donne e finciuUi, Curt. 3, 3 (8)/23. niigori, òrum, m., armati, Curt. 2) quelle di
armaiiienin, òrum, n. (armo), corredo, un altro, solt. sost., a) armiger, gori, m., scu-
fornimento, fornitura partic. delle navi, vele, diire, armigei-o, Verg. ed a.: trasl., ami. .Tovis,
attrezzi, arra, instructa, attrezzi fìssi e pronti. l'aquila. \cYg.: arni. Catilinao. scu lieri sa- =
Caes. armamonta aptare, Liv. armnmenta
: : t'iliti, Cic b) armigera, ao. f.. atmigera, por-
tolIere,eo«fr. dt>mere, lAw: jubere vola stringi, tatrire d'armi, Ov. II) che porta armati (del
armamenta domitti, Sen. terreno nella Colchide), burnus, Prop.
armaiiioiitarTiim, Yi, n. (armamenta), ariiiìlla, ao, f. (armus), nimii</?««. la quale
ai'mrrìa, arsrnnle, Cic. ed a. constava di larghi pezzi connessi insieme
nrillarilllll, Yi, n. (arma), armadio, cre- (ordin. di lavrro d'incavo o di triiforó). hì-ac-
denza, guardaroba, per i cibi, arili, promptua- ciaictto, come ornamento delle donìw e degli
rium, Cato: per il denaro, gioielli, aiuti e uomini, Cic fr. ed a.: più gro'^si. massicci,
uteu'iili (pfirtic. >!c?ratrium della casa) ar- come ricompensa dei prudi gu< rrit ri, equites
marli fundum exsecaro, Cic: armadio da libri, omncs coriiiculis armillisquo argouteis donat,
ami. parieti in bibliotbecae speciem insertum, Liv.
Plin. ep.: e certis armariis infinita volumina ariiiillaliis, a. um (arniilla), ornato di
oduxit, Vitr. braccialetii, Suot.: cauos, adornati c<u' broccia-
nriiiiiliirn, ne, f. (armo), I)armaturn coni" letti dellapadrona, Prop.
g nere, genere </<?/;»• aroti, colìortes nostiil ar- .4rmTlii<ilriiiii, i, n. (arma e lustio\ loca-
matura, Cic; Xuinidae levis armaturae, Caes.: litàsull'Aventino, dove si celebrava ogni
Il) meton., il complesso delie armi gli ar- = anno ìa festa della consccrazione delle armi
«in*<, arm. levis (cow/r. qui graviuui annoruin (ariniltiAlrTiiiii).
Bunt), Cic. jtrillTllìll«, li, m., Erminio, célcbrJ pmi-
231 arieto arma 232

montone, ariete; di utont., testicoli, Comif, rliet.I Chio, discepolo di Zenone, fondatore della
ungula, Plin. scuola scettica, contemporaneo di Cesare. —
jirìelo, il vi, atuni, are (aries), cozzare come Deriv.: Arìslònous, a, um, di Aristone.

un montone, I) lyropr.: del montone stesso, 4ristodeinu<4, i, m. ('Ap'.o-có5yj^iog), I) at-


coruibus conitier in me arietare, Acc. fr. in tore tragico in Atene. II) tiranno di Cuma
Cic. de div. 1, 44. II) trasl., generic, miore in Campania, nel 502 av. Cr. ; presso di lui
fortemente,, pereìiutere, A) intr quac CaSUS in-
: vivfi Tarquinió il Superbo cacciato da Roma.
citat saepe turbautur et cito arietant, Seu.: 4rislogTlo, ònis, m. ('ApiaToystTcov), ate-
della cavalleria, assalire, fai- impeto, irrom- niese, insieme colV amico Armadio ('Ap[i.ó5co$),
pere, in portas, Verg.: fig., l^-ugam viam in- uccisore del Pisistratide Ipparco; stimato
gressus es; et labaris opoiiet et arietes et ca- come promotore dilla democratica libertà ed
das, Sen. B) tr.: alqm in terram, atterrare, eguaglianza.
Curt.: acies inter se arietant, si urtano no- arislolocliea, ae, f. (àptaxoXoxfa), pianta,
lenbmoite, Sen. rimedio contro il morso dei serpenti, e utile
.4 riunii UHI,
i, n. 1) città (?(,7Z' Umbria nei parti, aristolocMa, Cic. e Pliu.
Romagna), colonizzata dai Romani,
(oggi in 4ristoiuaebe, ès, f. C Ap:azo\x'xyji) figlia
ora Rimini. 2) fnone omonimo ; oggi Ma-
,

di Ipparino di Siracusa, sorella di Dione,


recchia. — Deriv .: .4rTiiiTiiensis, e, di
moglie di Dionisio I.
Rimini, rimincse; pìur. sost., Ariminenses,
ium, m. gii abit. di Ar., liiminesi.
Aristomenés , ae, m. ('Ap'.oto'i.svyjs),
della stirpe degli Epitidi nella Messenia,
.4rìdÌ>ar^tincs, i?, m. ('Apto^apsavyjs),
duce dei Messeni nella seconda guerra mcssen,
nome di im satrapa persiano, come pure di
.4ri>»tòneus, a, um, V. Aristo.
aie. re di Cappadocia.
ai'iul
4i°i$tóiiiéu$, i, m., figlio illegittimo di
, V. hariol.
JlrTón, od .4r7o, onem e ana,m.
onis, acc.
Eumene Pergamo.
II, re di
("Apicov), I) il noto citaredo di Metimna, nel- 4rÌ!»l4Ì|>hiines, is, m. ('Apiaxo'^avTjs),
Visola di Lesbo, salvato da un delfino; favo- I) il più spiritoso ed arguto poeta della Cord-
rito di Periandro di Corinto. Deriv.: — media antica, probabil. di nascita Ateniese.
.4l*TonTu<i, a, Um ('AptÓVtOg), di Ariane, II) il — Deriv.: Ai*T^to|>liaiicU!* (o -iiTus), a,
cavallo regalato da Nettuno ad Adrasto, do- um, aristofanio, di Aristofane. II) celebre
tato della favella e dell'arte divinatoria (cfr. grammatico di Bisanzio, discepolo di Era-
Adrastus). Ili) filosofo pitagorico, contempo- tostene, maestro del critico Aristarco.
raneo di Platoyie. .4ri$luteles, is, m. {^ kg'.oxoziX-ric,). celebre
.^r\o^a^\if\i,.\i'io^i\^u^ecc.V.kiQO^.... filosofo di Stagira, discepolo di Platone, fon-
Arioiistiis, i, m. (secondo alcuni = datore della scuola Peripatetica; maestro di
Ehrenvest, secondo altri ^^ Heervest), prin- Alessandro Magno. —
Deriv.: 4ristolc-
cipe germano, probabilmente Svevo. lèus -Tus), a, nm, aristotelico, di Aristotele.
(o

JkrÌ!!iba, ae, f. ('Apia^Yj), città sul fiume 4i'i<«lo\eiius, i, m. ('Aptax&ssvoj), filo-


Sélleenta nella Troade, non lungi da Abido, sofo e musico, discepolo di Aristotele.
ove sorge ora il villaggio di Mussa. 4i*Ì!»tus, i, m,(''Ap'.3-:o;), filosofo acca le-
ìiriisla, ae, f., arista, resta della spiga, Cic. mico in Atene; amico e ospite di Cicerone,
ed a.: meton. la spiga stessa, Yerg. e Quint.. il quale nelV anno 51 av. Cr. albergò
del frutto del nardo, Ov. presso di lui; maestro di Bruto.
ai'ithuielicuiii, a, ura(àp[.0-ti7ixty.ós), al^^-
.4ri«»laeus, i, m. ('Apiaxaìo;), antico eroe
metico; sost., a) aritlimetice, ès, f. e arithmo-
e divinità protettrice dei Greci, figlio di
tica, ae, f. {àp\.%-\if\Z\.V.y\], aritmetica, l'arte del
Apollo Cirene ; si rese benemerito col-
e di
calcolo, Sen. ed a. b) aritlimetica, òrum, n.,
l'introduzione della pastorizia, dell'apicol-
Varitmetica, Cic. ad Att. 14, 12, 8.
tura, della produzione delTolio e simili.
Ariiilsìu^, a, um, dei territoi'io di Ariusia di
.4i*Ì!«<arciia*», i, m. ('Apiaxapxo;), di Sa-
Chio ('ApoouGLa x.^po'-) Strabone), dove si pro-
motracia, grammatico della scuola Alessan-
duceva il miglior vino di C hio, vinum, Yerg.
drina, noto come critico severo partic. per la
ecl. 5, 71.
nuova recensione dei poemi omerici; appell.
= critico sevei-o, mearum orationum tu A. es,
arma, orum, n. (radice AE-o, greco AP-w,
io dispongo: cfr. za. àpjjLEva, vele e sartie
Cic. ad Att. 1, 14, 3.
della nave), greco svisa e ojiXa, ital. arnesi,
m. ('Apta-ceiSr)?), I) Ateniese;
.4rÌ!!ttTdés,i,
strumenti e armi, I) in geli., tutto Ciò clic viene
Lisimaco, della tribii Antiochide e
figlio di
usato per un armamento o apparecchio, ar-
del demo di Alopece ; noto pier il suo amore
<illa giustizia ; contemporaneo e rivale di Te-
nese =attrezzo, strumento, arma equestria,
tutti i finimenti di un cavallo, « sella e co-
mistocle. II) poeta di Mileto, autore delle
perta», Liv.: «.le vele, gli attrezzi, iremi»
M. Storie milesie » (ililesiaca) di contenuto ro-
di una nave, Verg.: quindi per « ali» (come
manzesco.
remi nell'aria), Ov.: arma cerealia, utensili per
ArY««tippu«i, i, m. ('ApiaTt-TO;), filosofo
macinare il grano e far cuoci re il pane,Yeig.:
di Cirene (verso il 3S0 av. Cr.), discepolo di arma venatoria, strumenti da caccia, Sen.:
Socrate, fondatore della setta Cirenaica. — degli « attrezzi del contadino », Verg.: arma
Deriv.: 4.risti|t|»eu«>, a, \xm, di Aristippo. opcris sui, Ov.: di « strumenti per costruire »,
ArÌMtìus Fuscus, poeta molto erudito, materies, cabc, caementa, arma, Cic. Mil. 74.
retore e grammatico; amico intimo di Orazio. II) pregn., armi, armi per la gueì-ra, 1) m
JkrÌ!»lo, onis, m. ('Apiaxwv), filosofo di SCnsolargo, l'intiero apparecchio per la guerra
233 armamaxa Arminius 234
niateriale da guerra, pars utraque snos cxer- 1. armalus, a, um, part. agg. (da armo),

citus, sua amia, suos habitura duces, Liv. : armato, mimilo, pì-eparato, I) propr. (contr.
armis et castris tentata res est, Cic: partic. inermus, inermis, anche togatus), Cic. ed a.:
nella locuzione arnia virique, viri armaque, e multi a.rma,tkHimì (armati fino ai denti), contr.
Simih, Liv. 2) in senso più stretto, arma- nudi aut leviter armati, Sen.: mibi dederunt
mento, armi, COSI quelle che proteggono il (dii)armato togatoque (= in abito militare e
corpo (come corazza., elmo, scudo), come anche civile,in pace e in guerra), ut, ecc., Liv.: ar-
quelle che si impugnano per la difesa e l'of- matae cLisses, Verg. coll'ahl. armatus ferro,
fesa (come spada, mazza, scure), conir. tela Verg.: .<ìost., armati, orum, m. armati, Caes.
(dardi e armi per assalire da lontano., in ge- ed a. II) trasl.: erat imTedibili armatus au
nere), quindi spesso coord. tela et arma, arma dacia, Cic: parati, armati animis jam esse de-
atque tela, armi offensive e difensive [difen- bemus, Cic.
sive e offensive], a) propr.: arma bis imperata, 2. arnifiluK, abl. ù, m. (arma), l'armatura,
gualca, clj'peum, orreae, lorica, omnia ex aere, I) in-opr.: baud dispari omiatu, Liv.: Cretico
Liv.: arma capere, sumere, Cic. : arma sumere maxime armatu, Liv. II) meton., gli armati,
prò alqo adversus alqm, Liv.: arma ferre centra toto fere gravi armatu, T^iv.: rolicto omni gra-
alqra, Veli.: armis decertare o decernere, Cic, viore armatu, Liv.
dimicare, Nep.: in armis stare, stare sotto le AriiirnTa, ae, f. ("Aciisvìa), Armenia, con-
armi (armati di tutto punii), Tac. e Curt.: e trada dclV yisia, divisa dall'Èufr ite in due
così in armis esse, Liv.: CL milia babere in parti disuguali {quindi utraeque Armeniae),
armis, Liv.: arma deponere, Cic. arma dimit- : A. maj.ir ('Ap|isvSa \i.f(rl\r„ ora le provincie
tere, arma tradere, Liv.: ad
proicere, Sen. : di Erzerum, Kars, Wan e Erivan) e A. minor,
arma! <i all'armi!» comandh, esjrtìzione di spesso soli. Armonia ('ApiievCa |iiy.pct o [Bpx/jj-
impugnare le armi, Caes. e Liv.: armis o vi Tépa, oltr d'Eufrate; corrisponde pre.ssapoco
et armis expugnare, colla forza delle armi., alVo'Jierna Anatolia). —
Deriv.: ;%rnii-
Sa'l. e Liv. b) meton.: a) patema militare, ar- iiYus, a, um, armeno, sost, Armenius, ii, m.,
mata, truppe, Persarum et Spartanorum, Curt. l'Artncno.
3) lotta, guerra, auctor armoiTim, Cic: arma ci- aritieiilitliM, e (armentum), appartenente
vilia, Cic: Galli inter ferrum et anna nati, Liv.: ad un grande armento, equae, pascenti, Verg.
ama movere, V. moveo arma inferro, V. in-: Aen. 11,571.
fero:arma lefèrre (rinnovare),Yerg.: arma vi- arnieiitàrTuis, ti, m. (armentum), ^72)a-
rumqne cano, le impres'i miìitari,Yerg.: anche store del gros.'^o bestiame, del bestiame bovino,
per pugna, in arma ff ror, Verg. y) ar- : = Lucy. Varr. ed a.
mati, soldati, truppe, levia, Liv.c ausiliaria, Ov. arnicnìuiii, i, n., grosso bestiame vivente
8) pai-te, fazione nella guerra, neutra arma se- in firìnenti, partic. buoi e cavalli, a) sing.
qui, stnr neutrale, Ov.: parim. nulla arma mo- COlfèttiv. bestiame grosso, armento (contr. pecus
vere, Ov. o) fgur. arma =
m"zzo di prote- [n.] bestiame minuto, e grex, gregge), Liv.,
zione, di difesa, arma senectutis, prudentiae, Verg. ed a.: quindi anche alplur. di parecchi
Cic: amico arma (istruzioni) dedit, Hor. 3) in armenti, multi greges ovium, multa ibi equo-
senso stretto {come anche dr^Xa), .feudo come runi boumque armenta, Plin. ep. b) plur.:
principale arma difensiva degli antichi, par- greges armentorum reliquiquc pecoris, Cic:
tir, dei fanti, flultantia arma, Liv.: -in arma se trasl., armenta immanis Neptuni, Verg.
colligere, coprirsi crollo scudo, Verg.: arma arniifer, fe'ra, fcruni (arma e fero), armi-
Aeneae describere, Plin. ep. gfro, armato, guerresco, Ov. ed a.
ariuaniaxa, f. (àpjjLccjiala), carro da
ae, arinig^r, gora, gcrum(armaegero),7)c;(e
viaggio coperto, usato dai Persiani, partic. porta armi, 1) le proprie ^
armato, sost., ar-
per donne e fiinciulli, Curt. 3,
23. 3 (8), migeri, òrum, m., armati, Curt. 2) quelle di
arniàiiienla, òrum, n. (anno), corredo, un altro, soli, sost., a) armiger, geri, m., scu-
fornimento, fornitura partic. delle navi, vele, diere, artnigero, Verg. ed a.: trasl., arm. Jovis,
attrezzi, arra, instructa, attrezzi fissi e pronti, l'aquila, Verg.: arm. Catilinae, scu-lieri = sa-
Caes. armamenta aptare, Liv. armamenta
: : telliti, Cic. b)armigera, ae. f.. armigera, por-
tollere, co>?#r. demere, Li \'.: jubere vela stringi, tatrice d'armi, Ov. Il) che porta armati (del
armamenta demitti, Sen. terreno nella Colchide), humus, Prop.
arinaiiientarìiim, ìi, n. (armamenta), arniilla, ae, f. (araius), maniglia, la quale
armeria, arsenale, Cic ed a. constava di larghi pezzi connessi insieme
a mia Tulli, ti, n. (arma), armadio, cre- (ordin. di laverò d'incavo o di traforo), brac-
denza, guardaroba, per i cibi, arm. promptua- come ornamento delle donne e degli
cialetto,
rium, Cato per il denaro., gioielli, abiti e
: uomini, Cic. fr. ed a.: più grossi, massicci,
utensili (partic. nelV sitr'mm della casa) ar- come ricompensa dei prodi gu' r rieri, equites
marli fundum exsecare, Cic: armadio da libri, omnes coruiculis aniiiUisque argeuteis donat,
arm. parieti in bibliotbecae speciem insertum, Liv.
Plin. ep.: e certis armariis infinita volumina arniillalus, a, um (armilla), ornato di
eduxit, Vitr. bracciaietii, Suot.: canos, adornati coi braccia-
armatura, ne, f. (armo), I) armatura come lettidella padrona, Prop.
g nere, genere delle armi, coli ortes no?tra ar- .IriiiTlustruni, i, n. (arma e lustro}, loca-
matura, Cic: Numidae levis armaturae, Caes.: lità sull'Aventino, dove si celebrava ogni
IT) meton., il complesso delle armi ^= gli ar- anno la festa della consecrazione delle armi
ijjatt, arm. \e\h{ccntr. qui gravium armorum (arniiluslrium).
Bunt), Cic. AriuTnìu^, ti, m., Arminio, celebra prin-
235 ainiipotcus arrìJeo 236

cipe (lei il quale (nel D dopo Cr.)


Cìicruici, Falerni mille fundi jugera, Hor.: e in gen.,
sconfìsse Quintino Varo nella selva di Teu- quae homines arant, navigant, aedificant, vir-
toburgo e liberò la Germania dal giogo dei tuti omnia parent, tutto l'arare, il navigare,
Boinunf. l'edificare degli uomini dipende dalla loro
;>riiiT|>d(eii!>, eutis (arma e potens), armi- abilità. Sali.: e assol., coltivare i campì, vivere
potente, potente nell'anni, valoroso, Vei'g, ed a. deli'agì-icoitura, cives Eomani qui arant in Si-
ariiiì<»(iiiu*!i, a, um (arma e sono), riso- cilia, cioè gli appaltatori dei terreni pubblici
nante per le unni, Vél'g. ed a. (V. arator, n° II), Cic: pregn., quidquid arat
armo, a\i, atum, are (arma), armare, ap- impiger Apulus, ara, cioè guadagna coll'agri-
parecchiare, I) in gen., come 1. 1. naut., alle- coltura. Hot. II)po't. trasl.: venient rugae,
stire, render pronto a far cela, naves, Caes : quae tibi corpus arent, solcare, Ov (maris) :

classe 11), Ve rg. II)pregn , armare per la bat- aequor e simil solcare, Yti-g. e Ov.: e cos'i
,

taglia, per la guerra, per l'uccisione, 1) in aquas, Ov.


senso largo, generic: apparecchiare, armare, arpa^-o, V. harpago.
render pronto, atto a combattere, alqui, Cic: .4r|»l,àium, ,
m
fiorente città commerciale
muros i'ropuguaculis,Liv.: urbs armata muri?, nella fertile pianura dell' Apulia, secondo la
Cic: alipu iu rem publicam, Cic: regem ar- leggenda fondata da Diomede di Argo e da
mare et exercere adversos Romanos,Nep. 2) in lui ch'amata' Apyoz lr,mow,da cuidcvei ssere
senso più stretto, provvedere di spada e arma- provenuto l'antico now yfrjsyrippa (Apyu-
tura di altr arme atta a dar la morte, ar- oi-.T-.y.) poet. Ar^yrlpa e quindi Arpi. —
mare, a)propr multi tiulinerahominura, Cic:
: Deriv.: ArpIllU!», a, uni, arpino, dì Arpi;
armare se coepisse, prender le armi (della plur. sost Arplni, orum, gli abitanti di Arpi.
,

guardili), Curt: milites armari jubet, fa pren- 4i'|>Tiiuui, i, n., città sul Fibreno, ori-
der le armi. Caes manus, arm- il braccio, la
: ginar, volsca, ([uindi elei Sunn4i, non lungi
destra (la mano destra). Sali destram patiis : dal Liri: patriei di Cicerone e di Mario. —
ili Hliam, Liv servum in o coiitra dominum,
: D e r iv.: 4l'|>llia!S, atis, di Arpino, arpinate,
Cic: Asiani Europamquc ad fuuestum belluni, fundus, Cic: mei municipes Arpiuates, i miei
Liv,: ciiuum bollo (per la guerra), Verg.: alqiii coìnpeiesani di Arpino, Cic : sost., Arplnas,
telis, saxis, Liv mullitudo facibus annata,
: àtis, a) m., un Arpinate; al plur , Arpinates,
liv. b) trasL, armare come di un arma, prov- ium, gli abitanti di Arpino, Arpinati, b) n.,
vctiere per la difesa o Voffesa, niultitudineiii pjoderf di Cicerone presso Arpino.
auctoritate publica, Cic: se elaquentià, Cic: 4r|»Tiiii!!i, a, um, V. Arpi.
alqm ad oinuia, Cic : alqiii in fata parenti.-^, Ov. aiM|iiaiii<>-, V. arcuatus.
.4i'iiiìtrTcii$i, a, uni {dal celtico ar = « e .4i'4|iiTleiieii$, V. Arcitenens.
llior =^ mare), die è posto, che abita vicino al ai'4|tiii!«, Y. arcas.
mare, civitates Armor., le regioni della costa, arrìibu (arrhabo), ouis, m., pegno dato
cioè alcune provincie settentrionali della per un contratto, caparra, costo, arra, arrabo-
Gallio, la Bretagna con una parte della nem dare, Plaut.: putUani arraboni relinquere
Xormanlia; si trova in questo senso Anuo- prò argento. Ter.
ricum. i, n. arreclusi, a, uni, part agg. (arrigo), e»<o,
ariiiii>ii, i, m., la parte superiore dell'o- ripido, pleraque Alpium ab Italia sicut bre-
mero negli uomini, scapola: delle gambe an- viora, ita arrectiora sunt, Liv. 21, 35, 1 1.

teriori negli animali, upuiiu, come parte del- arrcfto, repsi, reptuiu, ere (ad e repo),
l' ivtiero corpo (per d stinguerla da scapala, strisciare verSO e^.C, avvicinarsi pian piano, in-
co'/.e parte deìlu scheletro), a) negli uomini, sinuarsi, I) propr.: ad columbaria, Varr.: fo-
scapola (mentre liumerus /« spalla), per = ribus, Pliu. II) trasl., ad aiiiicitiam, Cic ani- :

lo più pregn. --^^ l'omero stesso forte, musco- mis muliercularuiu, Tac
loso, forti pectore et ariiiis, Verg.: ex
humeris 4ri'etTuui, ìi, n. ('Appr/xtov), iiwa <feZZe
mudios coma depeudebat in armos, Ov. h)negli pili r gguardfvoli fra le dodici antiche città
animali, spalla (conlr. suftVa.;o, il garello), delV Etr uria, patriei di Mecenate ;ora Arezzo.
anni equi, Hor. e Plin.: leporis, Hor.: ex hu- — Deriv.: ArrélTnuss, a, \xm , di Arezzo,
meris anni fiunt, Ov quindi in senso largo,: aretino;plur sost., Arretini, òrum, m., gli
fianco ddi' animale, Verg. Aen. 6, 881. abitemti di Arezzo, Aretini.
.%rii7en»>i«i, V. Arnus. ai'i'liabo, V. arrato.
.4riiiis, i, m. ('Apvo5\ il fiume principale 4rrliT<laeu»i, V. Aridaeus.
dell' E
trarla, il qmle nasce dall' Apennino arrldeo, rìsi, lìsum, ère (ad e rideo), arri-
e sbocca al disotto di Pisa nel mar Tirreno dere, I) ridere con edcuno, arridere ridentibus,
ora Arno. — ;
Deriv.: /%riiTeii!i>is, e, posto Hor. e Sen.: eissol riserit, arride, Ov. IIJ ar-
,

siilL'.lrnOs ridere, sorridere, partic.amich' vohnente (in


iiro, avi, atum, are (àp<>o)\ arare, I)propr.: segno di approvazione) o anche per motteg-
^) del contadino o della bestia da lavoro, col- giare, \)propr : a) col dat. pers., notis fanii-
racc.,terram,Cic.:agrum,Cic.:assoZ.,fodereaut liariter, Liv.: col dat di cosa, ridere di q.C, sor-
arare, Ter.: nudus ara, sere nudus,Verg. Prov.: ridere, probrosis in se dictis, Sen. 3)cr?/'acc. di
arare litiis o li torà, « oì-are il lido », cioè spre- relaz., video quid arriseris (schernendo), deri-
care le fatiche, Ov. ber. 5, 1 16; trist. 5, 4, 48. desti, Q'ic. f) assol, leniter arridens, « Quaeso »,
b) di proprietari di terreni, parile, di appal- inquit, etc Cic: cuni
,
arrisisset adulescens,
ifitori di terreni pubblici, coll'acc. =: colti- approvò sorrielendo, Cic. 2) trasl., a) di gg., <

vare, far coltivare, noa opiuorqueniquani minus sorridere ad ulc ,arridere = esser favorevole,cum
esso professum, quam quantum arasset, Cic: tenipestasarridetjLucr. h)di altre relaz., ecc.,
237 arngro ars 238

q.C. sorride = incon'ra, è <jradita ad alcfcontf. biasimare, satireggiare, censurare, tartassare,


alci displicere), « iiihibere » illud tuum, quod primores populi populurnijua tributili), Hor.:
valde mihi arriserat, vehenieiiter displicet, luxuriam et Nonientanuni, Hor. e) arrogarsi
Cic: assoL, si modo arriserit pretium, Plin. ep. q.C illegalmente, usurpare, sìh'ì imperiuiU.CaeS,:
nri'i;;o, rexi, rectuin, ere (ad e rego}, driz- sibi cognomeu ex Aelioruni irnaginibus, Cic.
zare, I) propr.: arrecti litore curru.^,Verg.: arr. ai*l*T»<7o, Onis, f. (arrideo), l'atto dell'arri-
CMnas [di leoni), Verg.: e arrectae orrore co- dere, approvazione data sorridendo, Cornif.
ni ae, Verg.: arr. aures, rizzare, tendere (per at- rhet. 1, 10.
tenzione, di chi ascolta, conti'.: demittere,|3er arrisor, òris, m. (arrideo), arridente, che
timore). Ter., Verg. ed a.: in digitos arrectus, sorride, scroccone che sorride sempre, ScQ. Cp.
ritto sulla punta dei piedi, Verg. II) trasl.: 27, 7.
a) tendere l'animo, volgere l'attenzione, arrexere arrotlo, rusi, rùsuni, "ore (ad e rodo), rodere
auiinos ItaXi, dirizzarono lo sg nardo, Veig.: av- all'intorno, rosicchiare (di animali), niures All-
roctae spes juveuum, Verg.: seguito da prop. tiicoronam aureain arrosero, Liv.: ut illa ex
rei., arrecta oiaai civitate, quanta flJes amicis vepreculis extracta nitedula reni publicaui co-
Gerinauici, etc, stando in attenzione, Tao. naretur arrodere, Cic
b) destare, eccitare, animare, infianimare, ali|ni ari'o;;aiis, autis, part. agg. con compar.
oratione sua, Sali aniiuos eoruin (di un canto),
: e superi, [da arrogo), arrogante, pretensioso^
Sali.: suos Uortando ad virtutem, Sali. presuntuoso, borioso, dipers., Cic. ed a.: 3.1' iO-
arripTo, rrpdi, reptum, ore (ad e rapio), gans ininoribus (verso gli inferiori), Inter
atterrare, prendere, con impeto, I) in gen., pren- pares difficilis, Tac: trasl. di e. inan., si te
dere., stringere, impugnare, utftìi-are, strappare, aliquod dictum arrogans aut superbum inovet,
] ) propr., a) generic: arnia, Liv.: teluni, Nep.: Cic: arr. de se persuasio, Quint.: arrogans est,
filiara regis parvulau), Nep.:cibum partini un- seguito dall'inhn., pare alterigia, Plin. ep. 9,
guiura tenacitate, partim tenacitate rostroruni 31, 2: parim., arrogautis est, coU'inhn., Cic.
(diuccelli), CÌQ :al<|iunianu, Li V.: caput capillo, de otF. 1, 99.
Suet.:scutaestrage,Tac.:quemcumquepatreni ai'i'o^anler, avv. con compar. e superi,
familias e.x aliquo circulo, scegliere, Cic. b)p»-ei»- (arrogans), con arroganza, supei'Oamente, con
</i!i-e,iMjpa</jont>«t,naves,Tac.:equunicuniscuto presunzione, Cic ed a.
pedestri, Liv.: familiam, Cic. e) i)>-em/ej'eùi/'«*-i«, arrd^aiilia, ae, f. (arrogans). preA-HM^iojte,
trascinare, di un condottiero,
cohortes arreptas arroganza, insolenza, boria [contr. humilitas),
ili urbeni inducere, Liv. d) prender pronto pos- Cic.ed a.
sesso di un luogo, O cercare di prendere, locuni, arro^iitio, òiiis, f. [Arrogo), la solenne ado-
Verg.: terrani velis, prender terra, remar con zione di un maggiorenne come figlio, che av-
forza verso terra, ecc. Verg. 2) trasl.: a) par- veniva nei comitia centuriata, colf autorità e
tic, afferrare, cogliere con furia, prendere con consenso del popolo [cfr. adoptio), Aur. Vict.
fretta, raccogliere, sernioneni aliqueui, Cic: Caes. 2, 1.
causam ad caedes,Cic.: priraam quamque occa- arrogo, avi, àtuni, are (ad e rogo), I) da
siouem recuperandiea, quae, etc, Liv.: voceiu rOgO = cliiedere, domandare, A)SÌbÌ alqd, arro-
et gestuni aliunde, Cic: verba de foro, Cic: garsi, appropriarsi, attribuirsi, ascriversi q.C,
inaledictum e.^ trivio, Cic. b) intelL, a) impa- che non ci è propria, che non ci spetta, mWù.
rare, apprendere' con prontezza, capire pronta- non sumo tantum, judices, neque arrogo, Cic:
mente, celeriter res innumerabiles (dei fan- ego tantum tibi tribuo, quantum mihi furtasse
ciulli), Cic: legeni ex natura ipsa, Cic. P) voi- arrogo, Cic: sibisapientiam arr., Cic. 'Q)(poet.)
</ersi, applicarsi con ardore, intraprendere UUO alci riconoscere q.c. come dovuta ad
alqd,
studio, studirfm litterarum.Nep.: litterasgrae- alcuno, accordare {contr. abrogo), pretium
Cas sic avide, quasi, etc, Cic y) aeceltare, acco- chartis, Hor.: nihil non arroget armis, tutto
gliere prontamente q.C. (un consiglio, una deli- ascriva al diritto dell'armi, tutto attribuisca
berazione), quod ille arripuit et ita sese factu- al brando, Hor. II) da rugo interrogare, =
rum cojifirniavit, Cic IIj coU'idea access. A) come t. t. burocr., adottare come figlio
di violenza, assalire, afferrare con forza, strin- un maggiorenne Ubero, Aur. Vict. CaeS. 13, 1.
gere con forza, 1) propr.: a) generic: alqm J3) aggiungere con nuova rogazione un magi-
medium (a mezza
vita),Tci. e Liv. b) come t, t. strato ad un altro, unico cousuli... dictatorem,
burocr,, arrestare, catturare, arri pi a viatore, Liv. 7, 25, IL
Liv.: arripi et in vincula abiuci, Liv. e) come ari*0!»oi*, oris, m. (arrodo :,
roditore, trasl.,
1. 1. legale, prendere
uno (specialmente un ma- Sen. ep. 27, 7.
gistrato appena uscito di carica) e per una ars, artis, f. (rad. AR, donde anche ar-mus,
colpa trarlo dinanzi ai giudici, e quindi ar-tus, grec. AP2, àpTÓco, ip£-:y;), letterahn.
Senz' altro, citare, diiamare in giudizio, accu- il connesso, il collegato, cioè Varie
sare, A. Plotium, Cic: cunsules abeuntes nia- ordinata, I) in senso stretto: A) propr. ogni
gistratu (dei trib. della plebe) Liv. d) con le abilità o corporale o spirituale in quanto si
armi in J)UgnO, assalire, irrompere, invadere, mostra attiva, opera manuale, professione, arte,
arriperent integri fessos, Tac: turbata arripe scienza, artes liberale» o ingenuae, le arti libe-
castra, Verg.: 2) trasl.: a) di dolore, malattia, rali, dei liberi (artificum , «r^t belle (contr. ar-
sonno, cogliere, prendere, is dolor, qui simul tes sordidae ovv. quaestus illiberales et sordidi,
arripuit, interfìcit, Cic: adversa valetudine ar- le opere, i lavoridegli schiavi e dei lavoratori
reptus, Jnstin.: repente Alexandruin somnus infimi[opìùc\imy,Cìc.:aTtesoptim&cJescienze,
come autore di satire, chia-
arripuit, Justin. b) Cic: ars disserendi, dialettica, Cic: rethorica,
mar uno dinanzi al proprio tribunale, quindi Quiut.: artes urbanae, giurisprudenza ed elO'
L

239 Arsaces articulus 24a


quenza, Liv.: artem aliquam factitare, Cic, nTis,Plaut.: tigna hoc (tanto) artius ìlligata te-
exeroere, Hor. B mcton.: 1) le regole che go- nentur, Caes artius complecti alqm, Cic: e
:

vernano ogni arte o scienza, teoria, ad aitem spesso figurai., artius astringere rationem, ar-
et ad pr.iecepta revocare alqd, richiamare qc tissiine constringere sententiam, Cic: illud arte
alla teoria ed alle regole, alle regole teo- tenent (tengono fermo) accurateque defendunt,
riche, Cic: res iiiihi videtur esse facultale Cic. b) in antitesi a larghezza, aerrata mente, fit-
(in pratica) praeclara, arte (in teoria) me- tamente (contr. late), trabes singulis saxis iu-
diocris, Cic: ex arte (diccre, scribere, etc), terjectis arte continentur, Caes.: signa artius
conforme ai precetti delVarte, Cic: si arte collocare, Sali.: pedites quam artissime ire ju
caret, di senso artistico, Hor. : per estens. bet. Sali.: spiritusarte meat, Curt. IIJ trasl.,
anche come titolo del libro in cui si svolgono a) profondamente, arte ed artlus doraiire, Cic:
t ili teorie, trattato di retorica, retorica, artes alqm arte (intimamente, svisceratamente) ar- ,

oratoriae, Cic: rhetoruin artes, Ciò.: artes an- tissime (con tutto il cuore, nel modo più ap-
i\qu3.e, gli antichi libri di retar., Cic. 2) l'arte passionato) (\[\ìgere,W\rì. ep. h) ristrettamente,
ricolta a q.C. arte, attitudine, abilità, attività, limitatamente, artius appellale alqm, chiamare
de-itrezz't, artifizio, ars mediciiiae (ndla medi- uno col nome abbreviato, Ov.: specialmente
cina), Tac: opus est vel arte veì diligentià, riguardo alla scarsezza deipiaceri della vita,
Cic: arte laboratae vestes, Verg.: plausus tunc alqm artius habere, Sali, fr.: alci arte raodum
arte carebat, era sincero, spontaneo, Ov. 3) pi. statuere, permettere in misura limitata, Sali.
artes, opere d'arte, Hor Verg. ed a. 4) Artes
, Arleiii9!>>ia, ae, f. ('Aptsji'.otx), regina
= ìe M„se, Pliaedr. 3, prol. 19. II) trasl.: le della Caria, die innalzò uno splen lido mo-
g'iaiità morali di una persona in quanto si numento al marito Mausolo.
palesano nelle azioni; come vox media e j%rleniT<«iiim, li, n. ('ApTspbtov) pro-
quindi a seconda del coni- sto o coir ag- montorio e spiaggia dell' Eubea, di fronte a
giunta e determinazione di itn aggettivo, 3Iagnesia, con un borgo di ugual nome.
buona O cattiva proprietà, attitudine, usanza, arteria, ae, f. (àpxyjpca), I) trachea, per
abitudine, modo di operare, virtù vizio, inea la sua asprezza an he arteria aspera (xpaj^sla
ars, assiduità, atticità. Ter.: multae sunt àpxYjpCa), Cic: anche al plur., poiché consta
artes eximiae, Cic: boiiae artes, buone qua- di due parti, Cornif. rhet. e Suet.: plur. ete-
lità, Sali. artibus bouis malisque mixtus,
: rocl. arteria, n., Lucr. 4, 527. Ilj arteria,
virtù e vizi. Tac: malae artes, cattive abitu- [contr verni), Cic ed a.
dini. Sali. 2 plur. artes
) =
mezzo, maniera di arlliriluMiiit, a, um (àpOpiTiicóg), malata
fare q.c, quaesitae, Verg. nocendi, Verg. : d'artritide, COCUS, Cic ep. 9, 23 CXtr.
3) (assai.) astuzia, furberia, scaltrezza, intrigo, arlTcììliiriM, e (articulus), che appartiene
rayi/iro, Ter., Sali, ed a. alle giunture, delle g., morbus, gotta, Suet.
Apsjices,is, acc. en. m..[^ k.^<3Ó.v.r;z^,pr{mo Galb. 21.
re e fon latore della dinastia degli Arsacidi artEciìliilìm, avv. (articulus), Jj ^ropr.:
nei Parti (circa il 350 av. Cr ). Deriv.: — a membro a ìne>nbro, a brano a brano, membra
.4r.«iacTde!s, ae, m. ('Apaaxidy^s), della dina- dividere, Poet. trag. in Cic. de nat. deor.
stia degli Ar-iacidi, un Arsacide. 3 67. II) trasl., partiiamente, disti ntamentey
jiri!>Tiioe, ès, f. To-
('Apaivóvj), I) figlia di chiaramente, verba piane exaudiri discernique
lomeo Lagi e di Berenice, moglie del re Li- articulatim, Lucr.: articulatim distincteque
simaco, poi del proprio fratdlo Tolomeo Fi- dici, Cic.
ladelfo : onorata dopo la sua morte come articììlo, avi, atum, are (articulus),p?-oj)r.
Venus Zephyritis [dal promontorio Idei- smemìirare, quindi trasl.: articolare ^= pronun-
la
Africa] Zephyrium). IIj città delVEtolia. ziare distintamente, voces, TiUcr.: 4, 549.
ArlacTé, ès, f. ('Apxaxiy]), fonte nel paese arliouiómis, a, um (articulus), pieno di
dei Lestrigoni. nodi, nimium concisa et velut articulosa par-
Arlavaiiiili^iii, is, acc. en. m., re della titio, troppo spezzata e minuziosa, Quint. 4,
grande Armenia, figlio di Tigrane I, con- b, 24.
temporaneo di Cleopatra; ora alleato dei arlii'ììlii«i, ), m (dimin. di artus), pic-
Parti, ora dei Romani. colo membro che ne unisce altri, nodo, giun-
/%i*la\ala, ae, f., e per lo più òram, n. tura, articolazione, I) propr.: 1) di esseri vi-
('Apxd^aTx), capitale della grande Armenia, venti, articulus, quo jungitur capiti cervix^
siiV Ararne. articolazione cervicale, Liv.: erma sine arti-
/%rla\ei'xo><,is, acc.en, m.('ApTagépg-^s), culis habere, Caes.: artìculorum dolores, dolori
nome di alcuni re Persiani, I) Artaxer.xes Ma- artritici, od articolari, Cic: molli articulo tra-
crochir ('Aptagipgrys May.pó-/£tp, cioè Longi- ctare alqm (prov.), trattar con mitezza, Quint.
mano), figlio di Serse I, regnò dall'anno 11, 1, 70 plur. meton.
: = le membra r par tic.
465-425 av. Cristo. II) Artaserxes Mnemon le dita, Lucr., Catull. ed a. 2) di alberi e ve-
('Apta^ép^y)? Mvtj|jio)v, cioè con buona memo- getali, nodo, sarmentorum, Cic. II) trasl.:
ria). figl'O di Dario II, regnò dal 405 al 361 Ij del discorso, m«»i6;o, articuli raembraque
av. Cr. Ili) Artax.-rxes Ochus {'Apxasépgr.c xólljiaxa xat y.wXa) piccoli e più grandi mem-
'Oyoc,) figlio del precedente, regnò dal 36 bri, Cic In gramm. = articolo, Quint. 1,4,19.
ai 339 av. Cr. 2) del tempo, momento, punto giusto, opportu-
arie, avv.fartus, a, Uln',8«i•e««»len«<>,.scl•J•a- nità, momento opportuno, ipso articulo temporis,,
tnodo compresso, compatto, I)propr.:
t<(»ten'e, tn
Cic: in ipso articulo. Ter.: in quoarticulo rerum
a' in opposiz. al rallentare, rilassare, stretta- mearuin (momento critico), Curt. 3) di altre
mente, fermamente {contr, laxe), colligare ma- cose astratte j pun'o, seziotìe, atiddivMone, yrado^.
,

241 artifei artns 242

per oo«(ÌL'ni avticulos et grfiilus,^)^)- t>i(t'(jr in- ea genera divinandi, non naturalia, sed artifi-
feriori e sitperiiir gradi (ìcf/h onori. Suet cio.sadicnntur, Cic.
ai'lìfe\, t'tcis, e (ars e facio), arUftre, ar- ai'tTfioTiiiii, li, n. (artifex\ I) proprietà,
tista, I) di es'ieri vivent' o pcrt^onifìcnti. ar- attirila <<<Ji'artifex, arte, mestiere, professione,

tiflco, ìnaextro di un^arte, artista, perito in tenue et leve, Cic: ancillare, servile, Cic : ope-
un'arte, ternico r anchc. Xinartc;
il teorico di rum atqneartificioruin \\\\{\?ii\nà.iìvo, delle arti
atlr b. = colui che mostra conoscenza tecnica e dei mestieri, Cai'S b. G. 6, 17, 2 (diverso
di q.c, che ha perizia, abilit/i in un'arte, 8 wiae- da CicVerr 32. Cfr. n" II, C). II) meton.:
4, 1

stro in q.c,,) in SCUSO strettii, r\)


1 artista, come A) il complesso delle regole che stanno a fon-
volente in un'arte od''sc'phna(contr. inscins, damento di una scienza, teoria, sistema, Cic:
iinperitus, ignorante), Cic, Nep. ed a.: arti- memoriae, arte della memoria, mnemonica,
fices improbi, ciarlatani, imhrogl'oni, Liv.: Cornif. rhet. 3)S0gg.: a) abU itti, destrezza, ca
arfiffX equus, cavalli amimfstrato, die ubbi- pacità, perizia tecnica, arte, vis artiflcii, (Jic:
disc prontamente al freno, Ov.: natura non artificium giibernatoris, Caes. simulacrum :

artificiosa (artificosa) sed piane artifex ("r- Dianae singolari opere artificioque porfi'ctum,
tista V 'race, compiiti i). Cic: artifices scaenici Cic: hoc ipsum est summum artificium, una
scaenae, attori- scenici, Cic. e Sun.: art. stupenda opera artistica, Cic. b) destrezza,
morln, sonatore, , Prop mdc : art. taliuni, arte; in cattivo SenSO, astuzia, raggiro, inijanno,
maestra in tali arti, Tao.: artifex pingendi fin artificio (jnodam consequi, Cic: vicinitas non
gendique, Quint art diccndi, Cic: dccollandi
: erudita artificio simulationis, Cic: artificio

art., Suet.: art. in sagittis (in trar d'arco), quodam etscientia oppugnationiSiCaes.:!)?»?".;
Aur. Vict.: Pliidias dis qnaiii honiinibus effin- quorum artificiis effectum est, ut, etc Cic. ,

gendis melior artifex ereditar, Quint. 12, 10, C) opera d'arte, artlficii cupiduui esse, Cic: e
9. b) di U artefice, coni'' colui che dà forma
I plur.: haec opera atque artificia, Cic. Verr. 4,
a un opera, a una mattria. maestro, esecutore, i::'.2 (dlvrso da Caes b. G. 6, 17, 2. Cfr. n" 1).

creatore, autore, attrib. =


cjii forma (informa), arto, avi, atum. are (artus, a, um), legare,
crea, produce, omnis bonae malaeque materiae stringere insieme, IJ propr.: a) in opposiz. a
fecunda artifex, rerum natura, Val. Max coi : rallentare, serrare, stringere saldamente, fre-
genit., ejus (mundi) artifex, Cic talium ope- : num,TibuÌl fa-cias, Cels. b] in opposiz ad al-
:

rum artifices, Liv statuarum artifices, Quint.:


: largare, restringere, comprimere COntr. laxare),
artifex siiiiulatorque figurae (cZ« Morfn),Ov. (x)un luogo: ubi prinium se artat (Oceanus,
2) in Si'nso largo : a) chi si mo-ttra perito, pra- Hellespontus vocatur,Propontis,ubi. expandit,
tico, maestro in q.c, c 7 genit. del sost.: talis Mela et Syriae et .\egypfi regna Romana vi-
;

negotii. Sai!.: formae, Prop. — col genit. dd cinitate artata, Ju.^tin. P) altri oggetti, legare,
gerundio o gerundivo, tractandi animos, Liv : serrare insieme, comprimere, quorum (primor-
suadendi, Quint rconquirendae etcoinparandae diorum rerum) condenso magis omnia conci-
voluptatis, Cic: serendae in alios inviiliae, liatu artari jxissunt, Lncr transversos fustes:

Tac —
con ad in p Tace, ad e rrumpenduni Spisse, Col. II) 'irasl.: limitare, restringere, fare
judiciuni, Cic: in seria et jocos, Justin on in :
piìi piccolo, a) di numero ; artata numero felici-

e Tabi., in ambitiono, Q. Cic. quindi pregn., — ta.s,Veil h)di tempo: oi.)g€neric.:aTt&tì tempo-
maestro in ordire ìntrit/lii, furfante, marìuolo, ris spatium,Vell. P) pregn., limitare q.c. o ale.,
scaltro. Ter., Verg Ov scelus artifici?, rag-
(? : restringere, riguardo al ^ mpo, <i'\eo artatum
giratore malvagio,yerg. Aen 1 1,407; autore, ,
(quod clarum fait) angustiis temporuin, ut etc,
istiyatore, uri caedis, necis, Ov. II) di e inan., Veli, e] secondo le relazioni, le circostanze:
1) attivo -= abile, destro, artifex, ut ita dicani, in praemii^, in honoribus omnia artata, Liv.
stilus, Cic art. nianus, Ov. 2) passivo, fatto
: arlì>ln^'aiiii«i, i, m. (àpxGXàyavov), fo-
con arte artificioso, lavorato con arte, quattuor caccia (composta di far'na, vino, latte, olio,
boves, Prupr.: motus, Quint. Gen. plur. — grasso e pepe), Cic ed a.
comitn. artificuni, però anche artificium 1 arlii>i, a, um (rad. AR o, grec. AP-w,
Quint. 7 pv § 1 donde anche 2. &rt\\s,axm& ed altri), con-
nrlTfìrìnlÌN, e (artificium), artificiale, arti- nesso, collegato, cioè ristretto, limitato,
ficioso, con arte, artistico, c me 1. 1. ret. (contr. serrato, stretto, compatto, I) propr. a) in atlti-

imrtificialis», ratio, Quint probatio, sost arti-


: tesi a rallentato, rilassato, stretto, senato,
fieialia,inm, n., ree/ole, norme dell'arte, Quint. moitoteso co«^>'. laxatus),cat' na,Ov. e{conl.r.
nrlTfT<'ìàliler, avv. (artificialis), con ai-te, laxa;, Sen.: fi enum Tibull.: toga, ben serrata,
artificiosamente [e ntr. iuartificialiter), in re che si adatti bene, Hor.: e sovente figur., ar-
se gerere, Quint 2, 17, 42 tiores laquei, Cic: artissimum societatis vin-
ai'lìfìt'Tò'iè. avv. con superi (ar- comp. e culum, Cic: in opposiz. a largo, stretto
bj
tificiosusì, artificiosamente, con arte, Cic ed a. (coìitr .\a.ìus^, a) di luoghi : artiores siì\a.e,fìlte,
arlIfìcTò*iii»s, agg. con comp. e superi. Caes.: vallis, via, s. mita, Liv.: coit deinde mu-
(artificium) I) attivo ^= die sa l'arte, perito rus ex utraque parte in artiorem velut cuneum,
nell'arte, di pcrs. Cic: trasl., di c. inan.: ipsius Liv sost., artum, i, n., strettezza, luogo an-
:

mundi natura non artificiosa solum, sed piane gusto, solo con preposiz ; in artum agere .spi-
artifex, Cic. II) pass VO =
fatto con arte, ar- ritum.Sen., mare, M. la: e (fìgur.), nec desilies
tificioso, artistico, k piop*"., TCS, Cic OpUS, : imitator in artum, ti chiuderai, ti serrerai in
Cic. B) trasl.: conforme alle regole dell'arte, ar- istrettezze, Hor.: montes paulatim in artius
tificioso, artificiale {contr. naturalis, « naturale, coeunt,Curt.: qua in artissimum cogitur regio,
confo ime a natura »), snnt duae raemoriae: Curt.: partic. lo stringere, l'incalzare della bat-
una naturalis, altera artificiosa, Cornif. rhet; taglia, in artum cunipulsi, serrati, Liv.: pugna
:

243 artus ari 244

ia arto, or corpo a corpo, Tac. 3) di altre cose, secernit arundo, Ov. niet. 6, 55. g) bastone,
stretto, computto, fitto, serrato, tuiba, Tibull. canna pir P' rcUOtire,'Pxo^. 4, 7, 25. \ì) canna
niniis arta convivi;!, Hor.: artissimae tenc- bastone di cui SÌ servono i fanciulli per ca-
brae (profonde), Suet. II) trasl. a) non : valcare, Hor. e Val. Max. ij sttcca (dei chi-
largo, stretto, salilo, intimo, profondo, artus rurghi), Suet. Aug. Su.
soinnus, artior somnus Suet. e Cic. artis- , :
jki'ri|>iuiii, Ti, n., città dei J apodi nell'Il-

simus somnus, Suet.: artil familiaritate alqm lirico; ora Auersberg o Mungava; donde
COmpiecti, Plin. ep. h) ristretto, serrato, a.) fra .4rn|»TilU!«, a, um, ara pino.
le strette,il rigore, sponte sua cadere sub
ariispex,
etc. V. harufpex, etc.
leges artaque jura (rigore del diritto), Lnci:.
Ai'veriiì, Gruni, m., popolo gall'co del-
^fstretto dalle cure, dai dolori, animus, Hor.
rAquitaniu, ìieU'oditrna Auvergne (Al-
e) limitato, scarso, poco, couimcatus, Liv.: an-
vernia).
nona arta, artior, artissiuia, Suet.: artior pu-
t'itìo,con })oca speranza, Liv.: sost.: in arto arvìiia, ae, f., grasso, lardo, Verg. Aen.
(esse) commeatuni, le vettovaglie sono scarne,
7, 627.
Tac: alci spem ponere in arto, limitare, sce- arviis, a, um (per aruus da aro), campo
mnre la speranza ad alcuno, Ov. d) incerto, arabile, atto all'aratura, I) agg.: agri, arvi et

penato, ptricoioso, res (situazione), Ov. e Tac: arbusti et pascui, Cic. de rep. 5, 3. Il) sost.,
sost. cum in arto res esset, essendo alle strette, art'Ullij ì, n. l) campo, suolo arativo, prata
Liv. et arva, Cic subigere arva, Verg.: mttoìi., pa-
:

2. artiìs, ìis, m. (ì-ad. AR-o donde anche bulo pecoris magis quam arvo (terra coltivata)
1. artus, iìrmn) giuntura, articolazione, class. studere. Sali. 2) trasl. a) pianura, territorio,
sempre jilur. artus, t'iium, dat. e abl. -t'ùbus, piano, paese, Ov arva laeta, Verg.: quindi
:

m., giunture coi loromembri, articolazioni, artic. pascolo, pastura, Prop. 4, 9, 19: arva
1

membì-a (mentre membra =^ le membra [capo Neptuuia = mare, Verg Aen. 8, 69.') : Udo,
e busto non compresi] come parti del corpo, spiaggia, Verg. Aeu. 2, 209. b) poet., delle
delle quali gli artus costituiscono la parte parti genit(di ddla donna, genitale, Verg.
esterna), magni membrorum artus, Verg.: nervi arx, arcis, f. [dalla rad. ARC in arceo\
atque artus sapientiae (figur.), Cic. dolor ar- : luogo forte o per natura o pir opera delV uo-
tuum, Cic.; onmibus artubus coutremisco, Cic.: mo, per difeìulert; o dominare una città o un
poet. ^^ membra, salsus per artus sudor iit, t' rritOrio, altura, rocca, cUiai Ma, baluardo,
Verg.^ fortezza, 1) propr.: A) in istntto stnso: ars
iiriìla, ae, f. (dimin. di ara.), piccclo aitare, liostiuni, I.iv.: nocte occupat coUem iiiimiuen-
altarino, Cic. ed «. tem urbi (Larissam eaui arcem vocant), Liv.:
arundilvr, fera, forum (arundo e fero), della rocca di h'oma e sopra tutto dell'altura
cìte pioilucc canne, Ov. fast. 5, 637. S. 0. del ( 'ami)idoglio oggi colle di Aracoeli),
(

aruiidTiietiiiii, i, n. (arundu), canneto, e quindi tutto d cidlf cun la rocca ed il Cam-


Veli, ed a. pidoglio, arx et Capitolium, Cic: Romana,
ìirundineus, uni (arundo), di canna,
a, Liv.: Capitolina, Liv.: o Capitelli, Tac: Tar-
/Vflto (/t <o»uie, canales, Verg.: sUva, canneto, peja, Campidoglio, Verg.: e come luogo donde
canniccio, Verg. Carmen, canzone pastorale,
: si toglievano gli auspici, cum in arce augu-
bucolica, Ov. rium augures acturi essent, Cic: come in gr.
ani lidi nosus, a, um (arundo\ pieno di àxpa, ày.pÓTtoXtg, la rocca, la parte più ele-
canne, ricco di canne, Cnidus, Catull. 36, 13. vata e piti, forte di una città, ucropoH, citta-
annido, (harundo), dtnis, {.canna ingener. della, fortezza,non est (hoc opus) ut in arce
(mentre canna =
cannuccia, giunco; ulva = (Ac. di Atene) poni possit, Cic: arx (Ac. di
sala [irbu palustre] ) I) propr.: insulae her- Corinto) Inter omnia in immauem altitudinem
])!dae arundine et junco, Plin. cp.: aper Laureus edita, Liv.: potitus est urbis Sjracusarum,
ulvis et arundine pinguis, Hor.: arundo ludica, praeter arcem et insulam adjunctam oppido,
bamboli, Plin.: la canna usata come tetto o a Nep.: della cittadella di un regno ^= anù pHi
rivestire intorno le case o le capanne; e spe- forte, baluardo piti sicuro, cittadella principale,
cialmente come graticcio alle baracche o tra- ad caput arcemque regni Pergamum ducitop-
bacche, casae ex arundine textae, Liv. erunt : pugnandam, Liv.: proverb.: arcem facere e
tecta arundine texta,Liv.: come attributo, fra cloaca, di una mosca farne un cammello, Cic.
i capelli delle divinità marine, criues ('ei Piane. 95. lì) in più largo senso, del soggiorno
Tiberini ) umbrosa tegebat arundo Verg. , : celeste di Giove, sumnia, Ov.: siderea, Ov.:
II) meton.: per ciò che è fatto di canne, ]}lur.: del cielo stesso, aethereae, Ov.: igneae,
a) canna da pescare, mo'crator arundinis, jìe- ]lor.:di templi, sacrae, Hor.: di città, Romanae,
scatore, Ov. captare arundine pisces, Tibull.
: rocca di Roma —= «Roma», Verg.: Dioniedis

b) pania per prendere gli uccelli, arundine arces, di ArpineW Apatia , Ov.: beatae, di Co-

sunipta, Faunus piumoso sum deus aucupio, rinto, Hor.: della cima, della vetta di un
Prop. e) asticciuoUt della freccia {contr. raucro, monte. Parnassi arx, Ov.: plur., Roma septem
ferrum), Ov. poet. anche la freccia stessa,
:
una sibi muro circumdcdit arces (colli), Verg.
Verg. e Ov. d) zamponim (^OpiyS), che consi- II) trasl. A) come il nostro baluardo, rocca,
steva in una serie di canne di varia lun- cittadella =
difesa, scampo, rifugio; di luoghi:
ghezza, unite fra loro con cera, Verg. e Suet. lutee urbs lux orbis terrarum atque arx omnium
e) fUzuto, Ov. met. 6, 384, f ) pettine formato gentium, Cic: tyranni uuper eos (nmros) arcem
di canne attraverso al quale passano i fdi et munimentum sibi, non civitati paraverunt,
nel telaio (chiamato comiin. pecten), stameu Liv.: dixìers.: ipsam arcem fmitimorum, Cam.-
245 as Aicra 246
):auo.-;,adorti, Liv. :c/taà'/r.: munite conimunera non per gradus ascendant (verbaacsententiae
arcein bonoium, obstruite perfugium improbo- idem signitìcantes), (amen etc Cic. e) assai,:
rum, Cic. B =
nede propria, dimora principale, an cousularis viri triumphalisque filiu?, cura
fortezza principale, (juao visa specie^.-, arceiu tertio consul creatur, ascendit? si innalza
eam (il Campidoglio), imperii atque caput re- forse ancor più ? Pliu. ep.
rum porteudebat, Liv.: di pera., ubi Uaunibal nseensTo, ònis, f. (ascenda), l'aito del sa-
sit, ibi caput atiiue aicem totius belli esse, Liv.: tire, salita: tras)., il stdire, crescere »/»«»» utano,
dì asti:, urceni Stoicorum defondis, fonda- projresso, oratorum, Cic Brut. 137.
mento, punto capitale fbase), Cic: C) (della asceiisus, US, m. (ascenda), i7sa«tv,/'«»c<;*i-
rocca come punto piìi elevato) apice, punto = dere, salita, I) propr, e trasl.:
1) propr nlqm :

Kuiminante, eloi^uentiae, Quiut. e Tao. dial. ascensu prohibere, Caes alrpu ab ejus /empii :

jìs, assis, m. [da si;, perdio i Tarentini aditu atque ascensu repellere, Cic: alci adi-
forse pronunciavano a;) il tutto come nnitù, tum ascensumque difficilera praebere, Liv.:
diviso in 12 unciao (12 dodicesimi), I) infjen.: plur., scalis ascensus tentare, Liv. 2) trasl.,
ex asse lieres, erede universale, Quint ed a. ascensione, il salire =
pervenire a q.C, primus
II) partici 1) come moneta, asse, originar, ad honoris amplioris gradum, Cic II) meton,,
una libbra (as libralis), ma, dal .275 av. Cr., il luogo, dal quale si sale, accesso, adito, passo,

dopo varie riduzioni, fu ridotto finalmente erta, altura, detlivio, pendio (in quantO lo SÌ
ad '/,,; di libbra, e ai tempi di Cicerone va- sale) , oppidum erat difficili ascensu atque
leva, circa 5 cott.: quindi ad assem, sino al- arduo, Cic: alio ascensu Aequos mittit, Caes.:
l'ultimo centesimo =
tutto insieme, tutto fiqur. : in virtute multi ascensus (gradini),
quanto, uà assem perdere omnia, Hor.: ad assem Cic. Piane 60.
impeudium rcdderc, Pliu. ep.: unius assis aesti- ascia, ae, f., ascia, scure del carpentiere e
mare o non assis lacere, non stimar nulla, legnaiuolo, Cic. ed a.
tener in nessun conto, CatuU.: assem para, Ascibiir^Tiiiii, fi, n., città della Gallia
tien pronto un asse (come mercede per una Belgica, sul basso Reno, forse oggi Asburg
storiella), Pliu. ep.: quod non rpus est, asse presso Meurs.
carum est, C'ato, t'r. 2) come peso, una libbra, ascTo (adsc), Ivi, ire, ricevere, accogliere
Ov. med. iac. 60. scientemente e volontariamente, socìos, Verg.;
1. .4«<caiiTii<!i, il, m., figlio di Enea e asciri Inter comites, Tac
Creusa o di Enea Lavinia.
e aseisco (adsc), ivi, itum, ere (ascio), pren-
2. m. 2)Asc. ìàcws, grande
.4!*ciiiiiii!», ti, dere ale. a, come, ricevere, accogliere, ass^tinere,
lago della Bitinia, sul cui limite orientale I) propr.: plurimos cujusque generis homines
sorgeva Nicea; oggi lago di Isnik. Il) fiume ascivisse sibi dicitur. Sali.: asciverunt sibi illud
della Bitinia che attraversa il lago Ascanio, oppidum piratac primo commercio deinde
, ,

ora Tschatirgha Su. etiain societate, Cic: con ad e l'acc, alqm ad


ascendo, scendi, scen.suin,cre (ad e scando, hoc sceleris foedus, Cic: con in e l'acc, alqm
montare ad un luogo (contr.
salire, utcendere, in numerum civium,Cic.: iucivitatem,Liv.: col
desceudere), I) propr.: a) colla domanda dat., superis ascitus Caesar, fra gli dei, Ov.:
verso do ve? a) con in e l'acc: in muvum, con dopp. acc. (ale. a o come), a!qm patro-
Cic: in tribunal, Liv.: in equun), Cic: in caelum. uum, alqm civem, Cic II) trasl.: A) ge-
Ciò.: in contionem (alla tribuna), Cic. ^) con ad neric, assumere, accoijliere, arrogare, accettare,
e?'acc.:adGitanos,Liv. '{)colsoloacc. aa)acc. approvare, neglegere patrios ritus, peregrinos
dei nomi di città, Delphos, Liv. ^^) con altre asciscere, Liv.. sacra a Graccis ascita et ac-
relazioni locali, coli' acc, rispondente alla cepta, Cic quod natura ipsa asciscat (esige)
:

doma nda qual luogo? ^= salire, ascendere, et probe t, Cic Ji) par tic: 1) ai cogliere q.c fa-
montare, scalare, murum, Caes. positis scalis : vorevolmente =
accettare, riconoscere, reputar
muros, Caes.: jugum montis, equum, Liv.: buono, leges, Cic. ista, Cic ne labar ad opi-
: :

ripam equo, Cic: al ]jass., si mons eratascen- nionem et aliquid asciscam et comprobem
dendus,Caes.: S) con avv. di luogo: illuc, Ov.: incognitum, Cic 2) asci.-^cere sibi alqd, attri-
quo simul ascendit,Ov. ]>) colla domanda per buirsi,arrogarsi q.c, sibi sapìentiaui Cic: ,

dove? avv. di luogo: eàdem ascendens


con, senza sibi, plebem parto auxilio imperium
descendeusque, Sali. c)assol,: ascendens hostis, quoque ascituram, Liv. Deriv.: ascTtus, —
Liv.: ascendentes desuper protegere, Caes. a, um, ricercato, cliiamafo di fuori, estraneo,
II) trasl.: crescere, alzarsi, innalzarsi ad un straniero, genitos esse ves mihi, non ascitos
grado elevato (purtic, di onori) a) colla do- milites credite, Curt.: lepos ascitus, ricercato
manda verso dove? con in e l'acc; in sum- (contr. lepos nativus), Nep.
mum, Veli.: in tantum honorem Cic: |3) con , .4<>>clc]»ia«Icsi, is, m. ('Aay.?,Tirccx5y]5), I) fa-
ad e Tace, a minoribus ad majora (contr. a moso medico di Prusa in Bitinia. II) filo-
Tilajoribus ad minora delabi), Cic: ad honores, sofo cieco di Fliunte, discepolo di Mene-
Cic. con super o supra e l'acc: in icl
"{) demo (fondatore della scuola eretriese).
evecti,super quod ascendi non potest. Voli.: asc5|»era, ae, f. (àoy.or^i^pa), otte, tasca
supra praeturas et tribunatus et consulatus, di cuoio, Suet. Xer. 45.
Tac. 5) col solo acc: altioreni gradum, Cic: Ascra, ae, f. ("Aaxpa), borgo della Beozia
summum locuiu civitatis, Cic. e) con avv.: presso l'Elicona, la seconda patria del poeta
usque ad nos contemptus Samuitium pervenit, Esiodo, nato a CimenelVEolide. Deriv.: —
supra non ascendit, Liv. b1 colla domanda .4sci'aeus, a, um 'A^y.paios), a) owc»'eo, po5ta,
(

come? per qual via? bine gradatim Esiodo. Prop.; detto anche seuex Ascr., Verg.
ascendere vocem utile et sua ve est, Cic: etiam^i e soltanto Ascraeus,Ov. b) esiodeo, Carmen, cani-
24- ascriLo Asis 248

perire, hucoUco, Verg.: oves, condotte al pa- j%sourÌ!!i, is, f. lago della Tessaglia, oggi
scolo da Esiodo, Ov.: e) eliconio, dell' r:. fon- Livadaki.
ti'fi, Prop. j4<iiili'ììl>al, V. Hnsdrubal.
ascrlbo, scrlpsi, ptum, ere (ad e scribo), asella, ne, f. (dimin. f/t asina\ asinelio, Ov.
Ij aggiinìgcre scricendo, aggiungere allo scritto, art. am. .3, 290.
ascrirere, oggitngere, A) gene rie, ascr. MA- a!*ellu<>i, i, m. (dimin. di asìnus), asinelio,
GNO, Cic: illud, quod ascripsit, Cic: salutem Cic ed a.
plurimam alci (ajgiungfre i più affettuosi AivTa, ae, f. ('Aoia), 7) A.>iia, regione della
saluti), Cic: noinen sunm emptioni, Cic.rmotis Lidia sul Caistro (ora Karasu). IIJ trasl. :

seuatu notas, Liv.: alqd in eandem legem, Cic: A) in senso largo, la nota parte della terra,
diein in epistula, Q,\c.\ colT agg iunta del predi- detta più tardi Asia major (m contr. ad Asia
cato alla domanda : in che q u alitò? al~ minor). B) in istretto senso, la penisola, che
7'acc., statuarum titulis ?e pronepotem Q Ca- oggidì comunemente chiamiamo Asia minore,
tuli, Suet. b) ascr i nere aggiungere con una di'
^ detta solokv.\?i. od Asia, qnae cis Taurummou-
chi trazione per iscritto, per alcuno o per q.c, tem ('Aoiav] èvtoj xoù Taupcu) orrf?"0 (negli
post aliqU'id tempus alios (legatos) ascribi Sf^ritt. Seriori) Asia minor Sovente in pnrtic.

jubent, Phaedr.: tutor bis (mtoìtfi mulieribus) del regno di Pergamo e della Troade. C; in
Graecorum legibus ascrlbendus fuit, Cic: senso stretto, e specialmente presso i Romani,
P'irtic. in un testamento, alci o sibi legatum, la provincia dell'Asia, quae proprie vo atur Asia
Piin. ep. e Suet.:" ima persona, colVaggiunta ('Aoia "^ tSioig v.a.lQn\isvri): era chiamata sem-
di un predicato alla domanda: in che qua- plicemente .\sia e constava del regno di Per-
lità? all' Acc, alqtntutorein liberis, Cic.c)m gamo (ereditato dai Rom. nel 130 av. C),
una lista di persone, annoverare, inscriifa-e, delle città grecite della costa, e del territorio
aserivere, alcjs noiiien in albo profitentium ci- di Rodi, abbracciando, oltre le coste e le
tbaroedorum, Suet. pariic, a) come citta-
: isole della Jonia, Eolia e Doride, le regioni
dino, alijm in dvitntem, Cic: al pas^., ascri- della Frigia, Mixia, Caria e Lidia.
ptum esse in id municipium, Cic: ai?cnptum Deriv.: 1) Asìageiie*, is, m., sopran-
esse foedenitis civitatibus e in foederatis civi- nome di L. Corn. Scipione (V sotto Asiati-
tatibus, Cic. : nlqm ascrìptum Heracliensem cus).2) AMaiiiis, a, um ('Aa'.avd;), a) appar-
dicore (dichiarare come iscritto, ecc.), Cic. tenente cdla prov. dell'Asia, asiatico, miles,
P) come nuovi coloni, colunos e novos colonos, Ju.stin.:_p7«?'. sost.. Asiani, òrum,m. asiani, gli
Liv.: colonos Venusiani (a V.), Liv.: colonos, appalt'itori generali della pjrovincia, Cic ad
eo (li) treceutos, Liv. y) arruolare come sol- att. 1, 17, 9. b) asiatico, di un oratore seguace
dati, urbana militiae ascribi, Tac. B) trasl,,
' della scuola as'atia, ampollosa, sentenziosa,
a) stabilire, assegnare, fissare, ascriptus poenac declamator, Sen. rliet.: gens (scuola oratoria),
dies, Phaedr.: habebit quisque quantum ille Quint.: j5??(r. sost.. Asiani, orum, m,, oratori,
dies prinius ascripsit, Sen. b) I un minerò, a asiatici, Sen. e Quint e quindi avverbialm.
ad una classe, ecc., fra, sotto un numero, una asiane loqui, secondo il gusto asiatico, cioè
classe, annoverare, contare^ inscrivere, hunc ad con stile ampolloso e sentenzioso, Quint. 12.
tuum numerum (nel numero dei ^«(oOlibenter 10, 18. 3) AsTalicusi, a, um ('Aaiax'.y.digV
alscribo, Ole: tu vero me ascribe in talem nu- asiatico,bellum, con Mitridate (re del Ponto),
merum, Cic: alqm orJinibus deorum, Hor.: Cic: imperium, signoria dell'Asia, Veli.: ora-
alcjs sententiara con dopp. acc.
suae, Cic: tores, oratori asiatici, che avevano uno stile
{un a, in, come), alqin tertium ad amicitiam, ampolloso e sentenzioso, Cic: quindi Asia-
Cic: al pasì. con dopp. nom., utinani ego ticum orationis genus, asiatica dictio, questo
tcrtius vobis ascriberer Cic e) ascrivere
! = stile medesimo, Cic: e così more asiatico, Cic
attribuire, apporre, imputare, hoC sibi excni- — Kn^iWcM?,, soprannome di L. Corn. Scipione,
plum, Phaedr.; partic. aduno come autore, che vinse Antioco nelT Asia, Liv. 4) (poet ).
causa, alci incoinmodum, Cic. II) ìn-icrivcre A«is, sidis, acc. stda, f. ('Aaig), asiatico.
su q e. segnare, notare, pori'e un'iscrizione, ad 5) ^sitis, a, um, ("Aa-.o;), asìo, palus, la pa-
statuara ejus adscriptum est « Pater argen- : lude asta nei dintorni di Efeso,Yerg.: prata,
tarius », etc, Suet.: marmori Praxitelem (il territorio fertile nel medesimo luogo, e Asia,
nome di Pr.), Phaedr. nome di una ninfa, Verg.
ascriplìciiis, a, uni (ascribo, n" II), afilli!», i, m., assillo, tafano, Verg. ed a.
iscritto come nuovo (nella lista dei cittadini) asYiiarTus, ti, m ,
asinaio. Script, r. r. e
di recente iscrizione, nuovo iscritto, novi et Suet.
ascripticii cives, Cic de nat. deor. 3, .S9. jk<«ìmii«i, a, um, 7iome di una gens ro-
aseriplTw, ònis, f. (ascribo), aggiunta a mana, di cu! noto è C. Asinius Pollio,.
il piii
uno scritto, concr. ^= postilla, Cic Caecin. 95. oriundo dai Marrucini, partigiano ed amico
a*icrìptur^òns,m.(ascrìho],chisottoscrive di Antoni'^ e più tardi di Augusto; si se-
in favore di qualche proposta, sottoscrittore, gnalò come oratore, poeta e storico e fu il
fautore, legis agrariae, Cic: veualis ascriptoret fondatore della prima biblioteca in Roma.
subscriptor tuus, Cic. af>iiius,i, ro. asino, I)propr.: ferus, Varr.:
Asculum,]^ n. Ij forte e importante capo- asinorum grex, Varr.: mulorum utilitates et
luogo del Piceno; ora Ascoli. Deriv.: — asinorum, Varr.: Il) trasl.: asino, sciocco, igno-
.Ascrilaniix, a, um, ascolano-, ptlur. sost. rante, come epiteto ingiurioso, quid nunc te,
Asculani, orum, m. gli abitanti di Asculum, a.sine, litteras doceam ? non opus est verbis, sed
ascolani, II) città dell' ApuHa, ora Ascoli di fnstibns, Cic in rsc/a/n., tantum asinum Ter.
: I

Satriano. .4«ii!*, stdis, V. Asia.


249 Asius aspergo 250

A^tus, a, um, V. Asia. aspPr, &,Xim, aspro, ruvido, ineguale (conlr.


.4<ir>|iii!< (Àsopus', i, m.l'Aatonós), fiume lòvis e /) propr.: aspro al tatto, ine-
Icnis),
della Beozia, che nasce vicino a I ìatea ; guale, scabroso, (contr. lèvis', loca .ispera et
poco pi-ima della sua foce entra nell'Attica montuosa, Caes.: loci, Cic: arteria, trachea,
e presso Delftnium sbocca nel mare dell' Eu- Cic: uummus,«Mot"o di zecca, di conio recente,
bea; o(jgi Asopo, —
Come Dio del fiume, Suet.: pocula aspera signis, cesellate in rilievo,
figlio dell'Oceano ebbe da Metope
e di Teli, Verg.: mare, procelloso, Liv.: aìichc ispido,
le figlie Eginn, Euadne, Eubea ; avo di Eaco irto, barba, Tibu!!.: seutes, Verg.: sos^. asperum,
(figlio di EginaediGiove). Deriv.: Asò- — i, n ,
asprezza, in<guaglianza,'u\ aspero (monete
pfad(>!s,, ae, m. ('AacjTnaSYjs), Asoinade (di- belle e buone) accipere, Seu.: al plur., aspura
scendente di Asopoì =
Eaco, e ,ÌKopi«4, maris, procella marittima, Tac: per aspera
tdis e pidus, l'Aowri;), Asopide, cioè la
f. (luoghi ineguali) et devia, Suet. 2) al gusto a
figlia di Asfipo, detto di Egina e di Euadne. aìVodorato: aspro, pungente, acuto, sgradito,
a»>olu<i, i, m. laatDxos), libertino, Cic. de vinum,Ter.: S(jst., quid judicant sensus? dulce
n;it. deor. 3, 77, e de fin. 2, 22 e segg. amarum, lene asperum, Cic 3) all'udito in- :

A<iip»r:i^-ium,'ii, n., località nel terri- grato, aspro, disaggradevole, stridulo (contr.
torio di Uurazzo ncU'Illir'a, sul fiume Ge- lenisi, tplura vocum genera) Iene, asperum,
j)Usus(o/vi Uschkomobim); probab. l'attuale Cic: vox, Quint.:^:>e/' estcns. anche di un di-
Kerno. SC0rS0,disuguale, slegato, sconnessoi^COntr.ìcs'm),
a<«|>ai'sìf^'iis, i, m. (àariàpayo;), asparago, aspera, tristis et horrida oratio, Cic. II) trasl:
Script, r. r., Suet. ed a. di esseri viv. e del loro comportarsi cogli al-
.4!»|>a«iìfa, ae, f. ('Aa7:aa£a}, I) (seniore), tri,rtivido,aspro,dui-o, riottoso, fiero, intrattabile,
la più famosa delle etère greche, nativa di aiwerso, homo asper et durus, Cic: natura asperi
Milefo, celebre e per l'ingegno e per la rara a tque omnibus iniqui, Cic: aspera est illi Veuus,
con scema dell'arte oratoria ; amica di So- Tibull Pholoe, Hor.: as])errimi ad condicioncm
:

crate, ((mante di Pericle, sul quale esercitò pacis, Liv.: rebusque veni non asper egenis,
grande influenza IIJ (iuniore), nataa Focea Verg.: monituribus asper, Hor.: e selvaggio,
nella -fonia, amante di Ciro minore. rozzo, aspro, rigido riguardo al modo di vivere
^ a>«j»eflal»Tlis, e (aspecto\ visibile, Cic. e ai costumi, {&Uàd horridiores evadunt,aspe-
Tim. 4, i5 13 M. riores,diirioresetorationeetmoribus,Cic.:Cato
a!»|>ei'lo, avi, àtum, àre(intens. di aspi- asperi animi fuit, Liv.: e della rozzezza, della
ciò), guardar sovente con attcnsione e quindi durezzaesteriore,ruvido,feroce,indomito,(Ca.i-
mirare, riguardare alcUHO q.C. I) propr.: thago)studiis asperrima belli,Verg.: gens labo-
a) generic: alqra, Cic: alqd, Verg.: h) partic: ribus et bellis aspera, Justin.: e di animali, fe-
a) con rispetto e ammirazione ^^^ammirai-e, roce, furioso, selvaggio, anguis aspcf slli.Verg.:
guardare stupito, alqm, Lucr. 8, 76. p) di lupus dulcedine sanguinis asper, fi'ramoite
luoghi, sture di fronte a q.C , guardare verSO avido, Ov.: asper tactu leo, Hor. 2) di cir-
qualche punto, Collis arcem aspect it, Verg.: costanze, modi di essere diffìcili, amaro, grave,
mare, quod Hiberniam insulam aspectat, Tac. diffìcile, gravoso, molesto, doloroso, crudele, scili-

II) trasl., stare attento a q.C, attendere, prin- cet res ipsa aspera est, spiwjsa, difficde. Sali.;
cipis jussa, Tac. auu. 1, 4. res asperae,Sall mala res, multo asperior spes,
:

aspeelìis, us, m. (aspicio), I) attivo, il assai più duro l'avvenire, Sali.: fata, Verg.:
vedere, vista, sguardo, k)propr.: 1) generic: res asperae auditu, Val. Max.: venatus asper
uno aspectu, Cic: hominum aspectumque lu- victu, la caccia per vivere è gravosa, Verg.:
cemque vitare,Cic.: oculi raobiles, ut aspectum generic: di guerre, di battaglie, 'h&Wwn, Sali.:
quo velleat.facileconverterent.Cic: 2) partic: puijna, Verg.: e di condizioni e sim., penoso,
vista, veduta, talora anche orizzonte, orbes, qui gravoso, molesto, diffleile, avverso, rCS, tempora,
aspectum nostrum definìunt, Cic nam (urbs : Cic: e sost., aspera, òrum, n., avversità, di-
Syracusae)... portus habet prope in aedifica- sgrazie, sventure, infortuni, Hor., Liv. ed a.:
tione aspectuque urbis inclusos.Cic. Bììneton., di giudizi e leggi, ecc., severo, rigido, in/lessi-
vista, come facoltà visiva, senso della vista, sententia, Liv.: les, Quint. 3, di discorso,
bile,
o€chi{l' espress. compiuta è aspectus oculorum), amaro, pungente, aspro, facetiae.Cic: Verba, Ov.
omnia quae sub aspectum ca.d\int,ovvero omues asp?re, avv. con comp. e superi, (asper),
res quae sub aspectum veniunt, tutte le cose I) aspi amente, duraìuentc, ruvidamente [cOìltr.
visibili, Cic: amittere omnino aspectum, ^er- leniterì, loqui, Cic. de or. 3, 45: litterae asper-
dere la vista, divenir cieco, Cic. II) pass. ^^ rime coeuntes, Quint. 1, 1,37. II) bruscamente,
il modo di apparire, aspetto, apparenza este- in ntodo burbero, severamente, senza ordine, in
riore, colore, vista, pomorum j ucundus aspectus, modo sconnesso, apud populum loqui, Cic de
Cic: horridiores sunt in pugna aspectu, Caes. or. 1, 227: accusare, Cic: tractare alqm. Cic:
a>«pello, piili, pulsura, ere (abs e pello), nihil placet aspere agi, prendere nessuna
scacciar via, rimuovere, mandar lontano, alqm severa misura, Liv.: e (del discorso) amara-
ab alqo, Ter. heaut. 261 : trasl.: longe a leto mente, in modo sarcastico, mordace, pungente,
aspellor, Cic. poét. Tusc. 2, 25. scribere de alqo, Cic, in alqm. Sali.: pleraque
A^peiidi^s, i, f. ('Ao7:sv5os\ città della aspere dicere, Quint.
Panfilia sulle due rive dell' Eurimedonte 1. astpcr^io, spersi, spersum, ere (ad e
(Kapsi-Su), secondo alcuni l'odierna Mi- spargo), I) spruzzare, aspergere, spargere, a)
nugat. —Deriv.: Aspcndiiis, a, um, dj sprussarcguttam '\jn\ho (scherzando sui nomi
Aspendo; piar, sost., Aspendii, òrum, m., gli Gutta e Bulbus), aggiungere, Cic: pigmenta
abitanti di Aspendo, Aspcnua,. in tabula, Cic: virus pecori, infettare, Verg.:
255 asser assideo 256

a) tener dietro a un qualche oggetto, die ebbe difeìisore oguardiano tabulas neglegentius,
:

con noi qualche rapporto, raggiungere, ìigua- Cic.alqm domi suae, Cic: Vitruvium iu carce-
gliare, ottenere, conseguire, alqm, Cic. merita : rem asservari iussit, Liv. b) come vigile, osser-
alcjs non ass., Cic. b) specialm. q.c. che esige vatore, setitinella, guardia, guardare, custodire,
sollecitudine, raggiungere =
conseguire, otte- 7ion perdei-e d'occhio, portas murosque, Caes.:

i»w6, a) colVa.cc. alqd precibus, Cic: eosdem jus neglegentius, Cic: alqm assidua opera, Liv.
honorum gradus, Cic: magistratus omnes sive assessTo, Ònis, f. (assideo), io stare sedato
repulsa, Cic: immortalitatem, Cic: istam diem presso alcuno, quae tua fuerit assessio, il tuo
(termine), Cic. p) coZZ'ut o ne e il cong.: qua star seduto vicino (come consolatore), il tuo
in re nihil aliud assequeris, nisi ut, etc. Cic: conforto, Cic. ep. 11, 27, 4.
assecutus virtute, ne, etc. Justin. e) giungere asscssor, òris, m. (assideo), assistente, as-
coli' intelletto a comprendere, capire, inten- sessoì-e, aiutante in Una
Carica, ai re a Sparta,
dere, nihil eorum assequi potuisse, Cic: alqd Cic: del pretore e dei giudici a Roma, Sen.
cogitatione, Cic: alqd suspicione, conjcctura, ed a.
a q.C, per con-
sospettare, congetturare, riuscire assessius, abl. ù, m. (assideo), il sedere
gettura, Cic. presso uno, assessu meo, pel sedere vicino a me,
ass^r, oris, m. [rad. ASS., donde anche Prop. 4^, 11, 50.
^
assis od axsisj grosaa stanga, asse, tavolato, asseverante!*, avv, con compar. (asse-
pancone, a) generic, Caes. ed a. b) partic, Verans), con asseverazione, Cic 6 Val. MaS.
stanga della lettiga, Suet. ed a. ass?*érJilTo (aJscvèratto), ònis, f. (^asse-
1. as!»?i'o, sevi, sYtum, ere (ad e 1. sero), vero), serietù, gravità in azione, a) ndtratture,
piantare vicino, sentinare accosto, vites, Varr.: serietà (solennità), fermezza, tenacità, perseve-
populus as;sita liiuitibus, Hor. ranza, asseverati ne eàdem peragere accusatio-
2. assiro, serui, sertuni, ere (ad e 2. sero), nem, Tac: quindi anche enfasi, impeto, espres-
aggiungere, far venire a sé, ai-rogare, far proprio, sione, della Voce e del tono di voce, quae as-
quindi I) come 1. 1. legale, A) uno (uno schiavo) severatio in voce, quae affirmatio in \ultu,
col tocco coir imposizione della mano, di- Plin pan.: ass. dicentis, Quint. h) nell'asse ce-
chiararlo libero {cfr. assertor), manu alqm libe- rare, serietà, gravità, fieiezza, fermezza neli'af-
rali causa, Ter., o soltanto alqm in libertatem fermare, asseveranza, a.) prOpr.: CUni quoiun-
in ingenuitatem, Liv, e Suet., ovvero alqm dam probatio sola sit iu asst-veratione et per-
in liberaU causa, Cic: e sempl. alqm, p. es. severantia, Quint.: onini asseveratione {con
alqm tamquam sumn filium, Quint.: me as- piena coscienza, sul e ime mente) til i adnrmo,
serui, mi
ridussi in libertà, Ov. B) colV impo- con /'acc. e Z'inf., Cic: hàc asseveratione in-
sizione della mano, dichiarare, proclamare uno citati Galli, Justin.:assol. colV&cc. e Tinf.,
coinè (proprio) tchiuio, alqm iu servitutem,Liv. Val. Max. e Tac.
P) meton., asseverazione =
e Suet. II) trasi.: A) liberare uno o q.c. da al- particella asseverativa, Quint. 1, 4, 20.
cuno (o da q.c), prendere la difesa di uno, assevero, avi, àtum, are (ad e severu.s),
tostenere, difende>-e, proteygere, se a mortali tate, affermare con solennità, I) in gen.: quae est
Plin. ep.: in asserenda libert ,te, nella restau- ista defensio ? utrum asseveratur iu hoc, an
razione della libertà, Quint. B, attribuire q.c. tentatur? Cic: bella ironia si jocaremur; sin
a uno (o a se), 1) dichiarar come proprio, ar- asseveramus, vide ne et',., Cic. II) partic:
rogarsi, reclamare, pretendere, sibi DOmen sa- asseverare, assicurare, mantenere, conservare,
pientis,Quint. se studiis, consacrarsi, de-
: ordinem agminis, Tac: colVa.cc. e Tinf., idque
dicarsi agli studi, Plin. ep.: a'qm caelo, pro- se facturura, Cic: con de e Z'abl., nemo de ulla
clamare uno di origine celeste, Ov.: con dopp. re potest contendere neque asseverare, Cic:
acc, Jovem si' i patrem, Curt. 2) affermare, q.c. die inan., dimostrare, mostrare col fatto, magni
come vera, asserire, sostenere, comun. coZ/'acc. artus Germanicum originem asseverant, Tac
e Tinfin., Sen. rhet. ed a. Agr. 11.
^
asserito, Onis, f. (2. assero), dichiarazione assideo, sèdi, sessum, ère (ad e sedeo),
formale che uno è uomo libero o schiavo, sedere vicino ad Uìio od a q.c. I) generic,
Quint. ed a. I) propr.: agresti in scamuo assidens foco,
asserlttr, òris, m. (2. assero), il patroci- Val. Max.: is qui nobis assidet, Cic 2) tras!.,
natore innanzi al tribunale, quando si tratta parcus assidet insano, si avvicina molto, si
della libertà di una persona (se sia libera o assomiglia ad un pazzo, Hor. ep. 1, 5, 14.
schiava), I) propr.: A) come oratore di una II) partic: A) sedere, stare presso alcuno
persona, in favore della sua libertà, quasi come consolatore, consigliere, visitatore, aiu-
come patrocinatm-e, difensore della libertà, Suet. tante, ecc., star vicino ad uno, 1) propr.: prcSSO
Caes. 80: e, con espressione compiuta, as- infelici, buie, Cic: in carcere noctes diesque,
sertor libertitis, Sen. ep. 13, 14. B) come Cic: ammalati (del visitatore), ibi, sedere al
oratore per la schiavitù, per chi ha preten- letto, Liv.: aegro collegae (del console), Liv.:
sioni, vanta diritti su qualcuno (come e di assistente, curante, Juniae, Plin. ep.: assi-
schiavo) puellae, virginis, Liv. II) trasl.: libe- dentes curantesque eàdem vi morbi npleti,
ratore, difensore, sostcnitoi-e , protettore, Ov., Liv.: negli uffìzi e nelle cariche, di consiglieri
Quint. ed a. e amici, cum Lentulo frequens i.ssideret, Cic:
asservTo (ad-servto). Ire, accorrere ancora di senatori che tengon consiglio, qui assidetis,
in aiuto, eoncoì-reie, Cic. TUSC. 2, 56. Liv.: di giudici in consesso, assistere, assol.,
asserto (ad-servo), avi, atum, are, pren- Tac: judiciis, Tac. 2) trasl.: gubemaculis, se-
dere in custodia, proteggere, custodire, guar- dere al timone dello Stato, Plin. pan.: tota vita
dare, difendere, a) comc custode, protettore, litteris, attendere, occuparsi delle le ttcre, Plin.
257 assido assacfacio 258

ep.: assidet (illa majestas) Jovi, è in Giove, tutela, alla custodia di alcuno, alqm custo-
Ov. B) come t. t. VliUt., aceampai-Hi din(in::i a dibus, Justin.: trasl.: alqm famae, Plin. ep.
.un luogo, nuire in un laogu, a tranquilli = a^Mlìo, sTlui.sultumjire (ade salio), »a«or
avere il proprio quartiere, essere aciu»tpato, po- contro, assalire, I)propr.:a.) diesseri viv.: moe-

polis ferocissi rais, ^;resso, ecc., Tac : iisdeni ca- nibus. V.: assoL, inontibus (dui m.), iuter viain
stris (nel medesimo accamp.), Tac: o attivi = Mosellamque, 'J'ac. b) di e. anim., irrompere,
jstari» a campo, assediare, strini/ere assedio,W straripare, di sorgenti, di fiumi, ecc., Ov.
prope moeniaKoiiiiiua, Liv.: col dat., Casilino, II) trasl.: nel discorso: passar d'un tratto a q.C,
Liv.: inoeuibus,Verg.: coZ/'acc, ca.stelliuu,Tac.: ncque assiliendum statira e.<t ad geuus illud
TTiuros, Verg.: quindi al pass.: urbs assidetur, orationis, non si deve d'un tratto saltare ad
Sali.: stare in un luogo come a guardia, far un genere di dire, Cic. de or. 2, 213.
la (/uardia, theatro, luilis, Tac. a*<!!ȓiiiili<<, e (ad e siiuilis), che si avvicina

a!<«<iiidu, (ad-sìdo), sèdi, sessum, ere, sedersi, in somiglianza a q.C, consimili', pressapoco
tnettersi a sedere, sdraiarsi icontr. SUrgere), in «imi7e, assimili ratione, Lucr. col genit., sui,
:

bibliotheca. Cic.: super aspidera, Cic: hurai, Ov.: col dat., spongiis, Cic: aeri, Suet.
Suet. coll'acc, dextera Adberbalem, Sali.:
: a»*«Tiiiìlo. V. assimulo.
assai., simul assidamus, si videtur, Cic: pero- a<>!»Tiiirilalìu, ònis, f. (assimulo), comet. t.

ravit aliquando, assedit; surrexi ego, Cic: su- retor., H fingere di accedere all'opinione degli
bito assedit, tacque d'un tratto, Cic. uditori, simulazione, Cofllif. rhet. 4, 50.
aiiiiiTdìié, avv. con superi, (assiduus), aeiisa a<<<!iiiiiulo, avi, àtum, are (ad e simulo),
interruzione, continuamente, assiduamente, Clc. fare, rendere q.C, simile ad un altra, I) in
ed a. gen.: a) nel fatto, deos in humani oris speciem,
a<<si(lìììl»««,àtis, f. (H.ss[iaas), I)esser conti' Tac: litterae lituraeque omnes assimulatae,
nuamente vicino aduno, specialmente per assi- Cic. b) in parole, in pensieri, paragonare q.c.
sterlo, aiutarlo, curarlo, ecc., medici, cura ad un'altra, dare, tenere per simile, formala
diligente, Cic: cotidiana aniicorum assiduitas totius Briianniae oblougae scutulae, Tac: as-
et frequentia, Cic. II) trasl.: A) di pers. = simulanda natura, Cic. //) pregn., prender
:

perseverama, in q.C, costanza, fermezza, id assi- imagine, sembianza, fingere, simulare, C0Wa.cc.,
duitate et virtute cousequi, Cic. B) di cose, du- nuptias, Ter.: anum, Ov.: se amicuni, se lae-
rata continua, frequenza, ripetizione frequente tum, Ter.: coll'acc. e i'infin., venire me assi-
di q.C, belloruiii, Cic: epistularum, carteggio mulabo, Ter.: con quasi, assimulabo quasi
non interrotto, Cic. nunc exeam Tentasse?., quid si assimulo? Ter.:
a»i<<idùu>», a, um (assideo), I) che (ri)- e spesso partic, assimulatus =yì»»to, simulato,
siede continuamente in un luog 0=^ {contr. verus), Cic. ed a.
domiciliato, residente, e COme t. t., assiduUS, assis, V. 2. axis.
i, m., cittadino domiciliato e quindi benestante a!»<»i<sto, stlti, ere (ad e sisto), stare, porsi,
e contribuente, per lo più plur., assidui = collocarsi in un luogo, I)propr.: a) generic:
t cittadini delle classi superiori, abbienti, super, Verg.: hic propter hunc, Ter.: ad fores,
in antitesi alla classe dei pareri, proletarii, Cic: extra regiani, Curt. propter aquaiii.:

Cic. ed a. IIJ chi sta continuamente attivo in Sali.: alci supra humeruin et delude in ca
un luogo, dUìi/ente, attivo, operoso, a) di Jjers.: pile, Suet.: in latus obliquum, obliquo, di tra-
a) che si mostra diliyente, che .sta continuamente verso, Ov.: centra omnes hostiuin copias in
in qìtalche luogo, per un detertninato fine, zelante, ponte, Cic: inter ceteros, Justin.: consulum
Eoraaeassiduuiii fuisse.Cic: assiduuin iu prae- tribunalibus, presentarsi, Tac. b) (come com-
.
diis esse, Cic. boni assiduique domiai, (-he atten- pimento del presentarsi) stare accanto, vicino,
dono con cura ailoro poderi, Cic: tiamen Jovi fermo, essere presente a q.C, talus rectus as
ass., Liv.: partic, di chi faceva, il solito corteo sistit, si ferma, Cic: judice aut (se. in ju-
ai candidati alle cariche, Q. Cic. de pet. cons. dicio) assistentes, i circostanti, gli assistenti

37; e ad un magistrato fai pretore, ecc.), Cic (parti, ecc.), Quiat.: col dat., lecto, Ov.: di-
Cael. 10. P) chi mostra attività in qualche oc- vinis, Hor.: II) trasl., assistere uno, aiutare,
cupazione ad ufficio, assiduo, ostinato, contante, scribenti, Quint.: in tribunale (come difen-
agricola, Cic: iiortator, flagitator, Cic: Vejens sore), Vareuo, Plin. ep.
hostis, assiduus magis quam gravis, Liv. b) die. a>»!!>U, avi, àtum, are (assus), cuocere, arro-
inan., continuo, non interrotto, unhres, Cic: deo- stire, Scritt. Ser.
rura cura, I.iv.: bella, Cic. asMiileo, ère (ad e soleo), solere presso, in
as<iÌ;;;iiallO, ònis, f. (assigno), assegna- q.c. far (si) od avvenire, solere, solo nella 3*
mento, assegnazione, agroruiii, Cic: popularis, pers. sing. e plur., culli multa assoleatpraebere
Val. Max.: plur., SuUauae veaditiones et assi- vestigia sui, Liv.: deinde quae assolent (se.
gnatioues, Cic scribi), Cic: ubi (coiuitia) assolent (se. fieri),
a<><iìs;iio (ad-signo), avi, àtuin, are, asse^ Liv.: commi, imperson., ut assulet, come or-
'•gnare, I) assegnare, dividere, coioilis Ilìilitibus dinariamente (in tali circostanze) >,uole av-
agros, Cic: alci oniinera, un posto di centu- venire, secondo il solito; secondo l'uso,il co-

rione, Liv.: juvenibus deportandam Romam stume, Cic. ed a.


regiuam Junoiieiu, Liv.: trasl.: a) dividere, fis- a<«<>r»llO, are (ad e sono), rispondere a un
sare, .sors assignat judiceui fisco, Pi in. pan. suono, a una voce, delCcco, alci, Ov. met., 3,
b) ascrivere, attribuire, culpae fortunain, aspri- .507.
i)ere a colpa di una persona ciò che è colpa a!^<»iièfa<*To5 feci, factum, ere (assuetus e
della sorte, Cic: alci gloriaiii. Veli alqd Deo, : •facio), assuefare a q.C. avvezzare, appropriare,
Cic. II) affidare, assegnare formalmente alia per mezzo dtlV abitudine, q.c , cyjt.ad e i'c.cc..

Georg e S' Calo n^j hi, Dizionario latino-italiano


259 assucsco assumo 260

ad supplicia patruin plebem, Liv.: colTzbl., animis, prestar attenzione, edavcTlC nonperderst
alqm genere quodam pugnae, Caes.: col dat., d'animo, rimaner tranquillo, calmo, Cic b) di C.
alqrn operi, Liv.: coZ^infin., imperio parere, inan., partic di circostame e condizionimate'
Ciò. rinli, morali e temporali, esser presente, staro
alisiicsco, evi, suètam,ere (*assueoì, I) tr. innanzi, essere alla mano, essere agli ordini^
avcezzarc, abititare, assuefare a q.C plliribus ,
talora anche soprastare, essere imminente, mo»
raentem corpusque superbum, Hor.: militem strarsi, apparire, frumentum confeiTÌ, Compor-
iiavalibas certaminibus, Veli.: Arraenios in tar!, adesse dicere, Caes : ubi vis, dona tibi
lice unum servitutis genus ut etc. Fior. II) adsunta Pliaedria, tivengo7io,'i'eT.: tanti ade*
intr., assuefarsi, avvezzarsi (l q C., divenire av- rant vesicae et viscerum (al. torminum) morbi,
vezzo, appropriarsi qc. coir abitudine; perf., ut etc, Cic: isto bono utnre, dum adsit, cum
assuevi =
»»»« sono avvezzato a q.C, sono abi- absit ne requiras, Cic: adest ingens .seditio,
tuato a qc ; part. perf. pass., assuetus av- = ìngenscertamen, Liv aderat judiciodies, Liv.:
:

vezzo a q.C. solito a q.C. A) in gen., con ad e adesse Romanis ultimura diem, Liv. II) con
Tace, male assuetus ad omnes vis controver- uno scopo determinato, esser presente, appa-
siaruin, Sali, fr con in e Z'acc , jam inde a
: rire, mostrarsi, esser pronto, disposto, esser ri-
puoro in omnia faniìliariajura assuetus, Liv.: cino, comparire, presentarsi per un dato SCOpo,
*^'o7Z"abl., homines labore assiduo et cotidiano a) generic a) di pers.: primum me ipsum
:

assueti, Cic: col dat militiae, Liv.: gens hu-


, vigilare, ade-sse,Cic: ìpse dux hostium suis
mori ac frigo-i assueta, Liv.: e partic. al aderat, Caes.: adversus hostes. Sali.: in semi-
compar.. ea (Hispanorum legio)assnetior mon- somnos barbaros, Tac Masinissa dies noctes-
:

tibus, Liv.: con inter se, assueti inter se ho- que infestus aderat, Liv.: nunc ades ad paren-
-;tes, Civ coWacc, ne tanta animis assuescite
: dura vel ad imperandum potius, disponiti a
Verg.: co?Z'infin., freinitum voce vin-
'•ella, ricevere, o, meglio, ad impartire ordini, Cic.
•ero, Cic: assueti vinci, Liv asfiol., sic enim : p) di divinità : adsis placidusque juves, Verg.:
ssuevi (come parentesi), Cic. B) partic , av- sui sceleris ultores adesse Deos, Cart.: rebus
razzarsi con qualcuno, guadagnarsi la ditne- Eomanis, mostrarsi benigno, propizio, assi-
ttichezza, contrarre pratica, amicis, Curt.: ad stere, Lìy.: querelis nostris, accogliere le no-
'lomiues fdi animali), Caes. stre lagnanze, Liv. b) come parte ipe, testi-
assiiuludo (ads.), dtnis, f. fassuesco), T) abi- monio, spettatore, essere presente, comparire,
tudine a q.C , consuetudine, assuetudine mali assistere a q.C, partecipare a q.C prender parte,
,

inimum efferare, Liv.: II) in partic, com- aver parte a q.C, ad suffragium, Cic: in Se-
tiifrcio, reiasione carnale, Actes, Tac. ann. natu, Cic in magnis rebus, Nep.: comitiis,
:

1 .. 46. Cic: pugnae, Liv.: colloquio, Liv.: asso?., ut


ncisut'tiis, a, um (assuesco), abituato, av- paene libemm sit senatori non adesse, non ve-
rezzo, quindi anche noto, a) di e. inan., por- nire (in Senato), Cic: e nella forinola uffi-
tala. Liv.: as.sueta oculis regio, Liv.: longius ciale : udesse scrìhenào seniLtns consulto de-
assueto, più d".lY ordinario, Ov. b) di pers.: creto (alla compilazione di un decreto del
iluces assueti militibus, Liv. Senato), Cic: e solt adesse scribendo, SC.
iis«uln (astula), ae, f. (dimin. di assis ^= in Cic. e) come consigliere, difensore di una
2 a%\s), scjfggia, Sen. eda.-.plur. assulae = persona O cosa, stm-c accanto, assistere, appro-
baracca, Bibac. in Suet. gr. 11. vare, favorire q c, semper absenti Dejotaro,
assullo, avi, atum, are (intens. <?«' assillo), Cic: alcjs rebus, Cic intercessioni, Liv.: alciCa
:

balzate incontro, saltare verso, I) in gen.: fe- un giudice o principe) adesse in Consilio, Cic.
ininae assultab.int ut sacrificantes ant insani- — Così partic. presentarsi, comparire CO me
entes Baccbae, Tac. II) partic, assalire ostil- patrono, come difensore, rappresentante, di-
mente, seagiiar.ti contro 6 sim., telis (con fendere, patrocinare, qualc. q.C, amicis, Cic:
dardi), Tac: col dat., castris, Tac: colVa.cc., tali causae, Quint.: ad hanc rem, Ter.: in judi-
assalire, investire, latera et frontem (a^minis), cio, Cic: in foro, Liv.: in hac causa, Cic: e
Tac. (fìgur.), in sua causa omnium libertati, Liv.:
a<s<«ullus, m.
fassilio), Tatto delVassa-
iìs, contra Satrium, Cic. adversus alqm
: Suet, ,

lire, as.taito in Verg. e Tac.


; plìir. d) comparire come accu:2atore accusato di-
1. a<»siìni. (adsum), afiui (ad-fui), adesse e nanzi ai giudici, a) come accusato, presen-
inoltre atfórem =
affiitùrus essem, aftìjre = tarsi, adesse juberì, Cic: adesse Amphipoli,
affutiìrum esse, essere presente, essere vicino, Liv.: ad judiciura, Cic P) come accusati re,
{contr. abes.se), talora anche divenir presente adesse in jiidicio, Cic Verr. 4, 113 [cfr. n" e :
= apparire, mostrarsi, I) in gen.: a) di pers.t citatiis accusator non adfuit, Cic Verr. 2, 98.
a) in persona, assai. Sosia, adesdum, sii /ì = — Gong pres. arcaico, assiet, assient, Ter.
sta Vi, Ter.: beri, cum non adessetis, Cic: adelph. 619 e Phorm. 313.
oranes, qui aderant, tutti i presenti, Caes.: cum 2 assuin, i, n., V. assus, a, um.
hostes adessent, avanzarsi, Liv.: adest prae- Biisuiiio (ad-siìnio), sumpsi, sumptum, ere,
sens, Cic: praesto adest. Ter.: coram adesse, prendere a sé, su di sé, prendere per USO,
Cic: cum illis una aderat frequens, Ter jam : I) propr. prendere in mano q.c, caestUS, Tac ;

hic adero. Ter.: adesse domi. Ter.: mane ad prendersi, assumersi q.C. nel COrpO, novas hu-
portam, Cic: in foro, Liv.: ante oculos, Verg.: raeris alas, Ov.: colorem novum, Sen.: prenderà
postis (dat), Verg.: hi ex Africa iam afTuturi q.C. nel corpo, prendersi OVV. ricevere, \)ì\ira, sibi
videntur, Cic: Galli per dnmosaderant, Verg.: assumuntquam de se corpora mittunt, Lucr.:
huc ade<, vieni qua, Verg. P) collo spirito, }iam cibus atqne humor membris assumitur
nella frase adesse animo, ovvero (dij^ià pers.) ìntìis, passa nel corpo^ Lucr. ut solet a ventis
261 assumptio Astacns 202

alimenta assumere (f.ivilla),r/cei;crcnMOfoaZi- I) di pers. A) in gener.: a) di caduti o gia-


inento, Ow. II) trasl.: 1} per comunanza, aiuto, centi a terra, assurgentem regem ambone re-
partecipazione, e siin., prendere, scegliere, to- supinat, Liv.: pectore in adverso totum cui
gliere, prendere in aiuto, a) pers., legiones in coraminns ensem condidit assurgenti, Verg.
Italia, Cic: novos socios, Liv.: amicos, Hor.: b) di seduti, quae dum recitatur, vos quaeso,
comitem, Justin.: conjugcm, Tac. —
Colia de- qui eam detulistis, assurgite, Cic: insegno di
term.: a che? con in e Tace, alqm in so- onore, ass. alieni, alzarsi dinanzi ad ale, in
cietatem armorum, Liv.: alqm in societateni cnriam venienti, Cic: ut majoribus natu as-
consilii, Liv.: alqm ad id bellum, Veli.: alqm surgatur, Cic: firmissima vina, Tmolius as-
in nomen, adottare, in nonien fainiliamqiie, surgit, quibus et rex ipse Phanaeus, innanzi
Plin. ep. e Tac: alqm in iiiatrimonium, Justin. a cui debbono alzarsi (noi diciamo € inchi-
— Colin domanda: in che qualità? col- narsi ») in segno di onore =
a cui devono
Z'acc, alqm ducem, alqm filium e
Justin.: cedere, devono far largo, Verg., sen^ra dat.,
sibi filium, adottare, Plin. pan.: alqm socium ncque assurgere, neque salutare se dignaiis,
coeptis, Justin. —
Al pass, colla dom.: in Suet.: alpass., haec ipsa sunt honorabilia, salu-
che qualità? col nom., socius et admi- taiji,appeti, decedi,assurgi,etc.,Cic. B)partic.:
nister omnium consiliorum assumitur Scaurus, l)propr., a) di ammalati ^obbligati al lettoj,
Sali, p) e. inan. {contr. repudiare), aliquan- alzarsi, levarsi, ristabilirsi, rimettersi in Salili e,
tum noctis, spendervi intorno, Cic: u.xoris ex morbo, Liv.: e gravi corporis morbo, Tac.
consilium, Tac: assumpta verba, prese pre- m b) a un colpo, a un urto, sollevarsi, rialzarsi,
stito da altro. Cic: tanta verborum etiam in clipeum,Verg.:assurgensdextrà plagamque
quae assunipta sunt [che servono soltanto al- ferens, Verg.: e) levar.si, alzarsi, sollevarsi in
Vornainento) pioprietas, Quint.: n. pi., sost., alto nelle regioni dell'aria, in auras, Verg.
assumpta che è preso e deri-
et adventicia, ciò gè. 3, 108 e segg. 2) trasl.: a) sollevarsi, tnuo-
vato di fuori (contr. innata atque insita), Cic. versi, prorompere in qualche azione, attività,
top. 69. — Colla domanda: donde? a.ìq(i querelis haudjustis, prorompere in, ecc., Verg.:
foris, Cic: ow, auxilia extrinsecus,
loco.s Cic. ass. inultionem. Fior, b) di impeto poetico od
e Quint. — Colla domanda: a che ? con in oratorio, elevarsi, innalzarsi, assorgere, raro
oade Tace, judicia deorum in consilium, Plin. assurgit Hesiodus, Quint. II) di e. inan ,
pan.: alqd ad ornatuin, Quint.: reliqua non re- a poco, a poco, sollevarsi, sorgere, alzarsi. A) in
prehendo, sed mihi ad id,quod sentio, assumo, gen. di luoghi: paulo latior patescit campus;
metto a profitto, Cic. 2) [con o senza sibi), ap- inde coUes assurgunt, Liv.: juguin niontis
propriarsi q.c. da qualche parte, assumersi, asperi ac praerupti a mari assurgit, Curt.: mo-
atfrihnirsi, a) in gencr. [contr. alteri detra- dicus Collis assurgit, Plin.ep. B^ in partic, ele-
here): conservatoris sibi nomen, Tac: vires varsi crescendo, nascendo, sorgere, innalzar-ii,
avitas, Ov.: regni insìgnia, Tac: mores Persa- crescere, ecc, 1) propr.: nou coeptae assur-
rum, Justin.: robur, acquistar vigore, Tac: ed gunt turres, Verg. nix septem assurgit in
:

alla domanda : donde ? con de o ex e Z'abl., ulnas, vien alta sette braccia, Verg fluctu as-
:

Cereris sacra de Graecia, Cic: laudem sibi ex surgeus Orion, Verg. 2) trasl., tum vero as-
Asiae nomine, Cic. b) partic. : a.) arrogarsi, surgunt irae, cresce, si qonfial ira, Verg. Acn.
ascriversi, pretendere, riservarsi, attribuirsi il- 12, 494.
legalmente, in eo (bello) sibi praecipuam lau- a$«iu^, a,um (da areo, come cassusffa careo),
dem, Liv.: ei id mihi assumo, videor id meo secco, riarso, preparato col fuoco solo, a) COìlie
jure quodammodo vindicare, Cic. P) come t. t. t. t. di culinaria, arrostito, abbrustolito, caro,

filosof. = aipslv, accogliere, abbracciare (cOntr. Varr. L. L.: bubula, arrosto di manzo, Plant.:
depellere), Cic de fin. 1, 33 e 3. KS. 3J pren- sost., assum, i, n., arrosto, carne, vivanda arro-
dere, aggiungere (accrescendo), a) in (jcner.: stita, vitulinum, di vitello, Cic: plur., as>a

qui nihil opinione affingat assuniatque ad {contr. elixa), Hor. e Cels. b) come t, t bai-
aegritudinem, Cic: ego apud improbos meani neario, sol, il sole, a cui uno si espunev i,
retinuissem invidiam, alienam assumpsissem, prima di essersi unto nei bagni, il semplice
Cic. b) in partic. come \..x. logico, porre come calore solare sulla pelle non unta, Cic: su-
minore in un sillogismo, Clc. de ÌDV. 1 63 de , ; datio, stufa, bagno secco, sudata fatta nel su-
div. 2, 106 e li)9. datorio, bagno a vapore, Cels.:balnearia assa,
aS!$lini|»llO, Onis, f. ("assumo),/ l'accogliere apparecchi pel bagno secco, Cic.
favorevolmente, scelta, Cic. de fin. 3, 18. A!««>yi'Tn, ae, f. V. Assyrii.
II) nella logica, la minore (propositio minor), Assijrìl, òrum. m. ('Aaouptoi), Assira, gli
Cic de inv. 1, 64. de div. 2, lw8. Quint. 5, 14, 5. abitanti dell'Assiria (come regione o regno).
a«»«iiiiii|>lìvii*«, a, um (assumo), co/«e 1. 1. — Ber iv.: A) /%<«syrTn, ae, f. ('Aoa'jpix),
ret. = proprio di quella parte dell'orazione, Assiria, cioè: 1) paese dell'Asia, fra la Media,
in cui Voratore deriva gli argomenti per la la Mesopotamia e la Babilonia, collacapita 'e
sua causa, non dalla causa stessa (argomenti Ninive, detta pù tardi Adiabene; ora Kur-
intrinseci), ma dal di fuori farg. estrinseci), distan. 2) in senso lato, il regno Assiro, detto
assttntivo, incompiuto di per sé (i ontr. abso- dai Romaniper lopiìi Syria. B) Assyrìiis,
lutus), pars, Cic: causa, Quint. a, um ('AoO'JplOe), assiro, spesso poet. per meda,
assùo (sui), siìtum, ere (ad e suo), cucire a, fenicio, frigio, indiano, palestino, staguum. lago
insieme con, assuitur pannus, Hor.: cui (fasciae) di Genezareth in Palestina, Jwsiìn:. ebur, del-
uno loco pila astuta est, Cels. l'India, Ov.
as!«urs;o (adsurgo), surrexi, surrectum, a«<il, cong. V. at.

ere, levarsi in alto, sorgere, alzarsi, sollevarsi, Asilacu*», i, m. ('AoTaxo{), padre di Me-
263 Astarte astrologua 2C4

ìanippo, che quindi si chiama AsIacTdes, le acclamazioni, Tac. B) assordare, tediare,

ae, m., AsUidde.


stancare con rumore, irritis precibus surdas
.4!»tarte, ès, f. ('Aoxàpxy)), nome della di- principisaures,Plin.pan.26, 2. i,Keil « obstre-
vinità lunare siriofenicia; la quarta Ve- pebant »).

nere, secondo Cic. uat. deor^3, 59. a.«itrielu, avv. con compar, (astrictus),
4§ter?a, ae, f., e -le, es, f. ('Aoispir]), strettatnente, strimjatamente, recisamente, Cic.

1) figlia del Titano Ceo e di Febe, madre del ed a.


quarto Ercole (Tirio); avendo cercato di sot- aslriclu«!t, a, ura, part. agg. {da astringo),
trarsi agli amplessi di Giove, cambiata in propr .-limen, chiusa,
stretto, serrato, letjato, I)

quaglia, si gettò da sé nel mare e fu cam- Ov.: non astrictus soccus, vacillante, slegato,
biata nell'isola chiamata prima Asteria, poi poet. per stile disadorno, trascurato, Hor.:
Ort3'gia (isola delle quaglie) e più tardi Delos corpora astricta, robusti, Quint.: ilia astricta
(chiara, splendente). II) quasi « figlia delle equi, fianchi asciutti, Quint.: astrictae aquae
stelle », nome di una fanciulla in Hor. carni. (se. gelu), gelate, Ov. II) trasl.: a) rigido, se-
3,7,1. vero, avaro, pater, Prop.: mos, modo di vivere
nsleriio (ad-sterno), ere, stendere a o su; da tirato, avaro, Tac. 2) come t. t. ret., a) le-
quindi mediale, astemi, prostrarsi presso q.c., gato, vincolato (contr. libar, libero) ^Qì.i enini
sepulcro (dat.), Ov. niet. 2, 343. fìnitinius oratori poeta, numeris astrictior
n»»lero|»IeelO!!!i,un(*àa-cspÓ7iXvjxxo?), col- paulo, verborum auteni licentia liberior, Cic.
pito dal lampo (sine fulmine ictus), tecta, Sen. b) conciso, serrato, breve, verboruni astricta
nat. qu. 1, 15, 3. comprehensio^ Cic.
a!$tTcil!>ì, a, uni (àoxiXÓs), appartenente alla a<»lriii^o (ad-stringo), strinxi, strictum,
città, citiudino, urbano, ludi, che SÌ Celebravano ere, legare con forza, stringere, I) propr.: ser-
nella città in onore di Bacco, Suet. Cai. 20. rare, stringere, legare, premere, unire fortemente
a!il?|tuialìfu, òais, f. (astipulor), propr.: {contr. relaxare), a) insenso stretto, unvincolo
lo stipulare insictne, stipulazione, quindi trasl., e un oggetto (dei vincoli stessi e di p)ers., che
accordo compiuto, Quint. 11, 3, 175. legano mediante un vincolo), vincula motu,
asti|>iilsilor,ùris, in. (astipulor), come t.t. Ov. laqueos, Sen.: quae (vinculuni) astringit,
Jeg., IJ colui che in una stipulatio, cioè inuna Cic: alqm ad statuam, Cic. b) in senso lato, le
formale convenzione (malleveria, contratto), parti del corpo e oggetti simili, labra {contr.
reniva presentato dallo si\\nì\rìito\-, che si fa- diducere labra), Quint.; frontem, corrugare,
ceva dare la promessa, perchè ripetesse la Sen.: astrictae fauces, Tac: venas (terrae),
promessa medesima, e perciò, se ne veniva hiantes, rinchiudere, /«rsen-rtre, Verg.: limen
negata V esecuzione, poteva stare innanzi al astrictum, chiusa, serrata, Ov.: cortex astri-
giudice come prova o difesa fZe//o stipulator, ctus pice, Hor.: ahus/-'*'/ ventricolo) tuni astriu-
0, dopo la morte di costui, de' suoi eredi, se gitur, tum relaxatur, Cic. e) del freddo, render
venivano in lite, Cic. Pis, 18 Quiiict. 58. ;
»ii/t(fo,(/e;«»'e, corpora vis frigoris ita astrinxerat,

J/y trasl.: chi approva in tutto l'opinione, il ut etc, Curt.: nivibus quoque astrictae aquae,
detto altrui, seynace assoluto, Stoici et eeruill Ov.: quindi astringi, rinfrescarsi, Plin. ep.:
stipulator Autiochus, Cic: vanae opiuionis, 5,6,25. II) trasl.: a) generic., tendere, tirare,
Vai. Max. a) nel senso dirafftrmare,consolidare{contr.
(ad-stipVilor), atus suin, ari,
a!<>lT|>iìlo!* laxare, relaxare ,
pater uiuiis indulgens quid-
I) stipulare insieme, con(efr. astipulator, n" IJ, quid ego astrinxi relaxat, rallenta le redini,
Gaj. inst. 3. 112. 7Jy trasl.: accordarsi pie- che io ho tirato, Cic: haec magis astringunt,
namente con ale, secondare uno, alci, Liv. raffermano ancor più, Quint. P) nel senso di
39, 5, 3.^ serrare insieme, cuoi,) in uno scritto o discorso.
a*«iiluo, tutum, ere (ad e statuo), porre,
t'ui, serrare, condensare, restringere, luxuriantia,
collocare q.c. vicino, reum ad lectum (aegroti), Quint. ppj restringere, comprendere in breve
Cornif. rhet. 3. 33. una dimostrazione, un ragionamento, bre-
asto (ad-sto), stì'ti, are, I) stare vicino a viter argumento{contr. vagari), Cic: artius
q.c. od a quale, hic, Ter.: ad id, Liv.: mensae, rationem, Cic. b) intellettualm. , politic,
Suet.: supra caput, Verg. : astante atque au- moral., legare, stringere, a.) intell., illi studio
diente Italia tota, Cic trasl., finis vitae nior-
: suorum astricti, Sali.: Jugurtha majoribus
talibus astat, è imminente, Lucr. II) stare, ta- astrictus (occupato). Sali, p) politic, vel ar-
lurrsi ritto, squaniae astantes, irte, Verg. mis vel legibus totam Galliam senipiternis vin-
/liÀlraea, ae, f. f'AoxpaJa, « vergine delle CUlis, Cic. y) moral., legare, obbligare, unire
stelle »), figliadi Giove e di Temi, dea della strettamente, vincolare indissolubilmente, disci-
giustizia. pHnani legibus, Cic: e legare, moralm. vin- =
4«<lracu««, i, m. ('Aoxpalos), uno dei Ti- colare, meMere in obbligo, in dovere, alqm legi-
tani, che colVaurora getterò i venti, i quali bus, Cic: ej US (C. Marcelli judicis) religione
perciò si chiamano fratres Astraei, « fratelli devinctus atque astrictus, stretto e obbligato
Astrei ». dal giuramento, Cic: se sceleve, rendersi col-
a«!ìlrepo,(ad-strcpo),strcp'ui,strcpftum,ore, pevole, Cic: se verbis alterius in jura sacra,
IJ intr.: K) strepitare a O rispondere allo sire' Ov.: astringi ad temperantiam, Plin. ep.: se
astrepebat vulgus, Tac. ann. 1, 18.
pilo, far eco, jurejnrando prò salute alcjs, Suet
^)appluudire, rispondere con acclamazioni, alci, aMtrolì>;;iM, ae, f. {à.o'zpoXoylo!,), astrologia,
Tac: vulgus clamore et vocibus astrepebat, astronomia, Cic ed a.
lo acclamava, Tac. II) tr. A) aecoylìere con a!*ti'ol«9^iiM, i, m. (àazpóXoyog), IJ astro-
applausi q c, upiAuudire q.c, eadcm, ripetere nomo, Cic ed a. IIJ astrologo, Cic. ed a.
265 astronomia Atalanta 266

atstronoiiiìa, ae, f. (àoxpcv&ii£a), mtrono- AMlVpsklaea, ae, f. ('AotuTtaXeia), una


mia, Sen. cri a. delle Sporidi vicino a Creta, con una città
nìvll'lini, i, ogni corpo celente
n. (àoxpov), di ugual nome, oggi Stampalia, i cui abitanti
luminoso, I)propr.:
astro, stella. cursus astro- veneravano Achille come Dio. Deriv.: —
rum disparcs, Cic: turris educta ad astra, Verg. 1) AslyiiììlacensÌK, e, ustipaieese, 2) Asl5'-
II) trasl.: toUere in astra, Cic, ovv. ad astra, palciim, a, um, a.itipaieo.
Verg., ovv. educerc in astra, Yior.: portare alle amimltolim, V. asymbolus.
stelle (lodare eccessivamente): ex astris deci- asyluill, i, n. (àouXov), airUo, luogo di ri'
dere, precipitare dalle stelle perdere una= fagio, asylum aperire, Liv.: in illud asjdum
grande gloria, Cic: sic itur ad astra, cosi si confugere, Cic.
acquista fama, si sale alle stelle, Verg. asyinhtiliis (asumbolus), a, um fàou|i-
a!«lri1o (ad-struo), struxi, stnictum, ere, chi non portò la sua parte (au[ipoXT/)
PoXoi;),
edificare, costìiare, I)propr.: gradus, Liv.: alqd al banchetto comune, scroccone, Ter. Phorm.
laterculo, Caes.: utrique (villae) quae dosunt, 339.
Plin. ep. II) trasl.: aggitumere, 1) in gcn.: for- al, arcaico asl, cong. (= di.z(ip),{origin.^=
mae animum, Ov.: ad iiecem utriusque parentis ad, quindi presso gli antichi scritto ad, coìne,
oaedem fratris, Justin. 2)pariic.: a.)atntoveiaie, viceversa, anche at per ad), ma, I) per in-
alqm priorum aetati, Veli. 1, 17, 2. b) aggiun- trodurre un'idea diversa, ma non perfetta-
gereuna persona a una cosa ^^ appie.stare, s»«- mente contraria, ma, solo, anzi, bensì. A) in
6wHaje, alqm falsis crini inibus,Curt. 10, 1 (4), gcn.: una (navis) cum Nasidianis profugit
27. e) osservare, notare, assicurare, sostenei'e, se- at ex reliquis una praemissa Massiliam, Caes.,
guito dalV&cc. e Tinf. Aur. Vict. Caes. 20, 6. e così pure in Cic. ed a. 'B)partic.: 1) nelle
a<«ln, n. indeci, (àoxu), cittA, « Atene », enumerazioni, p. e. Verg. gè. 1, 401; Aen. 7,
la citiliper eccellenza, parlandosi dei Greci, 691. 2) nei passaggi, i). e. Verg. Aen. 4, 1;
Cic. ed a. Caes. b. G. 2, 23. 4; 4, 12, 1: quindi a) per
a«>tula, V. assula. passare ad avvenimenti e circostanze inaspet-
aslììpì^O (ad-st.), ère, stupire grandemente tate., meravigliose, dolorose, interessanti, p. e.

per q.C, meravigliarsi per q.C, sibi, Ov.: divi- Verg. Aen. 2, 225. b) passando ad un' esclama-
tiis, Sen. zione piena d' affetto, come: o.) nelle esortaz.
Àstura,ae, m. ("AoTopa), fumé delLazio, e nelle preghiere, at tu nauta ne parce, Hor.:
che dai monti Albani va a sboccare verso at videte hominis intolerabilem audaciam,
mezzodì fra Anzio e Circa nel mar Tirreno, Cic. p) nei desideri affettuosi, at tu candidior
ancora oggidì Astura innanzi alla sua foce
; semper candidiorque veni, TibuU.: e nella pre-
forma un isoletta di tufo di ugual nome (f.) ghiera, at vos, su})eri, quaeso, patrias audite
con una citiaduzza chiamata pur essa Astura preces, Verg. y) nelle impì-ecazioni, at tibi dii
(ora torre d' Astura) nelle cui vicinanze Cice- dignum factis exitium duint! Ter. 6) nelle in-
rone aveva una villa. timazioni, nei sentimenti di dolore, di ira, di
Asliireo (asturco), V. Astures. sdegno, exi foras sceleste! at etiam restitas?
A^itììres lim, m. ('Aoxupe?), AstuH, po- Ter.: at per deos immortales quid est quod dici
polo della Spagna, abitanti TAsturia (V.). — possit ? Cic. II) per introdurre un' idea del
Deriv.: a) A sfuria, ae, f., regione della tutto contraria, ma, ai contrario, ma bensì, ma
Spagna, V attuale « Asturia, Leon e Valla- pure, ma tuttavia, A) in gen.: non cognosce-
dolid, sino al Ducro » b) Asl ii reo (asturco),
. bantur foris, at domi non ab alienis, at a suis,
;

Ònis, cavallo d'AstuHa, chinea, famoSO per la Cic: rinforz. at centra, Cic: at e contrario,
movenza delle gambe, Cornif. rhet. ed a. Nep.: at etiam, at vero, Cic V>)partic. \)nelle
af*tus, US, m., astuzia come azione, progetto obbiezioni, specialm. in quelle che Voratore
scaltro, finzione, (e/)*, astutia), nel latino puro (e lo scrittore) espone come pensiero di un altro,
solo alVahl. a.vv.,più tardi anche negli altri quid poiTO quaerendum est? factumne sit? at
casi. I) ingen.: astu incipit baec, Verg.: per- constat: a quo? at patet? Cic: a.t (ma, può
plexum Punico astu responsum, Liv.: major dire alcuno) mores commodi. Quis contuma-
iisu armorum et astu, Liv. II) partic.=^oz^ix- cior? quis inhumanior? Cic: sovente rinforz.
TYjY'/jp-a, stratagemma, hostium, militariS; Tac: at hercule, Liv.: e at enim, ma certo, Cic: e at
plur. astus oppugnationum, Tac. vero, ma pure, Serv. in Cic. ep.: e at enim vero,
asiilte, avv. con compar. e superi, (astu- Liv. 2) dopo ptroposizioni concessive, ma pure,
tus), astutamente, scaltramente, Cic ed a. ma bensì, ma almeno, non est, inquit, in parie-
a*slfìlia, ac, f. (astutus), astuzia, scaltrezza, tibus respublica, at in aris etfocis, Cic: si pars
furberia come dote naturale, Cic ed a. (anche aliqua circumvenla ceciderit, at reliquos ser-
al plur.). vari posse confidunt, Caes.: coord. si at
asiitutus, um, agg. con compar. e superi,
a, certe, Cic: at saltem, Liv. 3) dopo p>ropoṣ.
ingannare
(astus), astuto, furbo, scaltro, Sia per causali condizion., si victoriam duis, ast
altri, come per fare un guadagno, come anche ego templum tibivoveo, Liv.
per evitare un danno, sagace, avveduto, dipers., Atrebulii!!», m., 2n-€SS0 gli Apuliil vento
i,

Cic. ed a.: die. inan.: ratio astuta, Cic. caldo e secco di S.E., scirocco, che in Italia
Aslj(agcs,is, m. ('AoTody/]^, re dei Medi, soffiaregolarmente in primavera e in au-
avo di Ciro maggiore. tunno, per alcune settimane; oggi nell'Italia
Asly'anax, nactis, acc. nacta, m, ('Actuct- meridioncde è chiamato Aitino.
Ettore ed Andromaca; dopo
vag), I) figlio di AulcTiius, a, um, F. Atax.
la presa di Troia, precipitato dai Greci dalle alsi^èn, V. attagen.
mura. II) attore tragico dei tempi diCicerone. Alììlaiila, ae, ed -e, ès, f. ('A-caXcivTr^),
e

267 Atana^frum Athracis 2G8

secondo ìa faixola, una Beota, figlia di Scc- Ìitiiaiuane«<, um, acc. as, m.fA6a|iaveg),
neo, moglie dlppomene, secondo aliti, un'Ar-
Atamani, abitanti dell' Afhaxn&iìia. (V.), re-
cade {quindi Nonacriua, Nonacria, Maeualia), gione della Tessaglia. —
Der iv.: a) Atllìi-
figlia di laso, dapprima cacciatrice, compa-
inanìa, ae, f. ('AOaiiavia), regione nella
gna della caccia calidonica; piii tardi mo- parte merid. dell'Epiro, all'ovest del Pindo,
glie di Milanione, quando la vinse alla corsa tratto montagnoso, Ì7i cui nasce VAcheloo;
gettando nella lizza tre mele d'oro, che egli città capitale Argithea. b) .llhaniànus, a,
aveva avuto da Afrodite. uni, atainaniot
/Itaua^runi, i, n., capoluogo degli Iler- Àlliìiniantóus, Athamas.
-liìidéi^, V.
geti nella Spagna tarragoncse. Athamas.
.Ì<li:1iiianlì<*, tidos, V.

ììtìit atlììt, avv., pili, volte ripetut. ata- j4lltaiiianii!^, V. Athamanes.


tatae, attatatat, attatae, atattate etc, inter. Alliaiiiii!«, mantis, acc. manta, m. ('AOa-
(=àTTaTat), ah! ah! ih! ih! ohi! ohi!, Coniici. Hac;), figlio di Eolo, generò con Nefele (dea

m. [per attae avus), il padre delle nubi) FrisSo ed Elle; conino, Melicertn
iilsivuii, i,
e Learco. Ino perseguitò in ogni modo i figli
del bisavolo e della bisavola (abavi et aba-
viae), trisavolo, Cic. ed a.: trasl. atavi i = di Nefele e ottenne da un oracolo, che, per far
cessare una carestia, Frisso dovesse essere uc-
iuayijiofi antenati, proavi, Verg. e Hor.
ciso. Nefele salvò Frisso ed Elle sull'ariete dal
.4la.\, tìicis, m., fiumicello costiero della
vello d'oro ( V. Phrixus). Per l'ira di Giunotie,
Gallia narbonese, che si getta nel lago Rii
breso; oggi Aude. —
Deriv.: Alìiciiiu», A tamante perdette anche gli altri figli; egli
stesso in un accesso di furore uccise learco
a, llin, dei fraine Atave. ;

;4li-jii<*, i, m., nome proprio romano, ed Ino, impazzita, si gettò col figlio Melicerta
I) C. Àtejus Capito, tribuno della plebe nel-
in mare, per cui furono venerati come divi-
Tanno 55 av. Or. II) C. Atejus Capito, figlio nità benigne del nutre; Ino come Leucotea
{dai Romani identificata con Matuta); Meli-
del precedente, e famoso giurista, noto come
certa come Palemone (dai Romani iden tificaio
avversario del non meno famoso Q. Antistio
Labeone. Ili) Atejns Fràetext-àlns, col sojrra- con Portunus, cioè dio dei j)orti). —
Deriv.:
a) Atliaiiiantcìis, a, um (' AGaiiavieìo^), Ata-
nome di pliUoIogus, famoso grammatico di
ìnantico. b) Alltaiiiaiitiadès, ae, m. ('A6a-
Roma, dotto amico di Sallustio e di Asinio
liOCVX'.aSTJs), Atamani iade (cioè figlio di Ata-
PoUione.
A
Iella, ae, f. ("AtsXXa), antica città degli mante) ^^^ Palemone. e) .4thaiiiaiilis, ttdos,
f. {' A.Qix.ix'X'nic,) Atamantide (cioè figlia di Ata-
,
Osci nella Campania, nelle vicinanze dell'o-
dierna Aversa; pili tardi municipio e colonia mante) = Elle; quindi presso i poeti Atha-
romana, che pagò a caro prezzola sua ribel- inantidos undae, aequora, Ellesponto.
lione ad Annibale.— Deriv.: .4tcllaiiu$», A.llienae,arum,
mondo
f. ('A9-?jvat),wo»ie di varie

antico, delle quali la più


a, plur.
UHI, ateliano; orma, m.,
sost., Atellaui,
città del

gli abitanti di Atella, — par Atellani, tic. so- famosa: Atene, città principale dell' Attica, a
vente £ibula fabella Atellana od anche solo tre miglia inglesi dal mare, un miglio circa

Atellaua, ae, f., originar, scherzo sulla piro- dal Pireo, sulla riva settentr. dell'Ilisso, in
vincialità rf» Atella, quindi par tic. rappresen- una regione adatta all'agricoltura e partic.
tazione scenica gioviale cui pungenti frizzi all'ulivo, celebre come centro
delle arti, delle

propri del mordace carattere italico; rappre- scienze, della filosofia e dell'eloquenza, fre-
sentata d(tlla gioventù romana stessa (non da quentata quindi dai giovani romani per
istrioni stranieri), Liv. ed a. — Deriv.: istruirsi. — Deriv.: a,){poet.), Ailiciiacii<<>,

a) Alt'IIailils, i, m., attore di Atellane, Cic. a, um ('A6T]Valo;), ateniese, di Atene, b) 4the-


nicnìSÌ<«, da, di Atene, Ateniese; plur. SOSt.,
e,
Suct. b) .%tullilllì(*ll<«, a, uni, atetlano, exo-
(lium, Suet. e) .4lellaiiìu<!«, a, uni, ateiiano, Athenienses, ium, m. Ateniesi,
versus, Cic. Aliienio, ònis, m. pastore di Sicilia che
sller, atra, atruin, come per Vital. scuro, (a. 102 ao. C.) nella seconda guerra ser-
indicare gradazioni della luce [contr. lu-
le
vile di Sicilia, si pose alla testa degli schiavi
cili us) OVV. i COlori^^privo di luce, nero, sema
sollevati e si fece temere dai Romani. Epiteto
colore (contr. albus, bianco, senza splendore), sarcastico di Sesto Clodio, che fu parimenti
I) propr.: reddain tam atraui quara carbo est. della Sicilia e sollevatore degli schiavi ribelli.
Ter.: alba et atra ignorare, alba et atra discer- AUicnodr>riis,i, m. CAQfjVÓòwpoc,), figlio
iiere non posse, Cic: filius, neifro, Ov.: lapilli di Sandone (ó SavSévtog), filosofo stoico di
(pietruzze pel voto), contr. aivei, Ov.: color, Tarso, discepolo di Posidonio a Rodi.
Ov.: sauguis, Liv.: iiemus, speluucae, scuro, Atlivtiiis (Atesis), acc. im, abl. i, m. ('A0s-
nero, Verg.: odor (detViO vapore), Verg.: mare, 01$), fiume della Rezia, oggi Adige.
procelloso, \ÌW. poet. : =
a.ÌYàt\XS,vestitodi nero atlllela, ae, m. (àGXYjxi^g), lottatore, atleta
(come indizio di latto), lìctovea, Hor. JZjtrasI.: [lat. puro luctator), Cic. ed a.
A) come indizio di mestizia derivante da ogni allileticii«>, a, um (àOXyixtxói;), atletico; da,
infelicità, sventura o turbamento, nero, funesto, di atleta, victus, Cels.: ars. Geli.
luf/utri-e, misero, infelice, dies, Verg.: inors, Hor.: 4tiiu«i, gen.edat. o, acc. o edon, abl.o, m.
acies. Verg. Nella vita politica romana dies (ó 'AGctìs) e Alilo, ònis, m., monte Ato, la più
atri (giorni malaugurati), erano quelli in cui alta e piìc orientale delle vette della catena,
era accaduta qualche sventura allo Stato, con cui la penisola calcidica (della Macedo-
V. T antica formoln in I.iv. 22, 10, 6. B) acerbo, nia), si spinge nel mare Egeo, oggi Monte
tnoletto, In-utto. mrUitjno, vfli-nono, VersUS, Hor.: Santo.
atro dente iJcture alqin, Hor. Alhracìs, V. Atracis (sotto kirài).
269 Àtìa atque 270

llìa, V. Atius. generoso sentimento, Cic: fama atque invidia,


4lTITus, a, um, nome di una gens ro- odiosa rinomanza, Sali.: clamore atque as-
mana, di cui i più famosi furono I) M. Ati : sensu, grida di plauso, Liv. e) al concetto
lius Regulus, V. Regulu-^: C. Atilius Serraims del vocabolo precedente ne aggiunge un altro
Gavianu-;, questore nel consolato di Cicerone, di più pieno significato, e tanto pHi, e special-
più tardi tribuno della plehe e come tale ne- tnente, e sopratutto, e proprio, ri'm difficilem
mico di Cicerone, comprato dagli avversarti di (dii immortales) atque omnium difficillimam,
lui: II) M. Atilius, poeta romano dei primi Cic: alii intra moenia atque in sinu urbis sunt
tfvipi, che, come Ennio, Nevio ed altri, ri- hostes, Sali.: e così col pron. dim. liic, is,ideni,
dusse drammi greci per le scene romane. — p. es. negotium niagnum est navigare atque id
Deriv.: Aiìììanu^, a, um, dì auuo, Att- mense Quintili, e specialmente, ecc., Cic: pa-
uano, praedia, del trib. Atilio, Cic: virtus, rimenti atque adeo, ami, e meyiio, Cic ed a.:
di M. Att. Hegolo, Val. Jlax. atque etiani, e ovv. o ancora, e altresì, ami,
.4lTiia, ae, f. l'Axiva), città del Lazio, Cic. 2) nelle comparazioni rome, a) dopo
ancora oggi Atina. —
Deriv.: \iinà»^ vocaboli che indicano o un'uguaglianza o
^ìU, Atinate, praefectura, Cic^: in Atinati,«^Z- una differenza, e quindi aeque, aequus, idem,
V Atinate. Cic pltir. sost., Atinates, ium, m.,
: item, juxta, par, proxime, similis, similiter,
ffli abitanti di Atina, Atinati, Cic. talis, totidem e aliter, aliorsum, aliu>, contra,

AlTiiTiis, V. Attiiiius. contrarius, dissimilis, secus, p. es. me colit


.4tTu««, a, um, noìue di una gens romana, aeque atque illum, Cic septem planetae ver-
:

di ctii i più noti furono M. Atius Balbus, santur contrario motu atque coelura, Cic: non
nonno di Ottaviano Augusto, e sua figlia aliter ac si, solo Cic. ad Att. lo, 51, 1 {del
Atia. resto in Cicerone dopo aliter si ha regolar-
Altans, V. Atlas. mente atque ut). Talora Vavverbio compa-
.4llanieu!«,-lìado<«,-lieus,etc., F. Atlas. rativo (aeque, tantopere e simili) si deve de-
.4tla!i>, (Atlans), autis, acc. antem e anta, durre dal contesto, digne ac mereor comrnen-
voc. Atla, m. ("AxXag), Atlante, I) alto monte datus, Cass. in Cic. h)dopo comparativi per
della Mauritania, nella parte X. 0. della quam, p.e. artius atque hedera procera astrin-
Libia, sul gitale, secondo il mito, si appog- gitur ilex, Hor. e) ad indicare due momenti
giava il cielo. II) re della Mauritania, figlio del tempo, simul atque ovv. ac, tosto die,
di Giapeto e di Climene, cultore delVastro- Cic. 3) per introdurre una negazione, che
nomia e da Perseo, perchè gli negò ospita- spiega e rettifica quanto precede, e non, e
lità, cambiato, per mezzo del capo di Me- non piuttosto {quindi anche con potius), si hoc
dusa, nel monte Atlante. Egli generò con dissuadere est, ac non disturbare atque per-
Pleione le sette Pleiadi e con Etra le sette vertere, Cic: quamobrem enim scriba deducat
ladi. — Deriv.: 1) Atlaiilcii*!, a, um, ac non potius mulio, qui advexit, Cic, dubbio
appartenente ad Atlante, a) del monte A., (Miiller ed a. et non potius).
cioè delVAfHea occidentale, libico, bl del re II) Coordinaz. di intere proposiz.:
Atlante. 2) ItlanlTìidès, ae, m., Atiantiade e pai-im., 1) in gcìi.: Africanus indi-
e, e così,

(= discendente maschio di Atlante), cioè gens mei? Minime hercle. Ac ne ego quidera 11-
Mercurio, nipote di Atlante pier Maia, ed iius, ma neppure io di lui, Cic: quindi talora
Ermafrodito, pronipote di Atlante per Mer- con sic e similiter, Quint. 2) per introdurre
curio. 3) .4llanlTcus, a, um ('AxXaviiy.óg), un nuovo argomento di ugual valore per una
che appartiene al monte Atlante, Atlantico = qualche affermazione, Cic. de legg. 1, 43.
libico, dell'Africa occid., mare, oceano Atlan- 3) nel racconto, p. e. Liv. 5, 21, 17. Tac.
tico, Cic. 4) 4llantì<«,tidis e tldos, acc. ttdem hist. 3, 30. per introdurre comparazioni,
4)
e tTda, f. ('A-XavTÌ;J, discendente femminino atque ut... si, Cic ovv. ac velut si, Verg. ed a.,
..

di Atlante, Atlantide, epiteto di Elettra, una e come... così, e sim. h)per inlrodurre duemo-
delle Pleiadi, e di Calipso. —
Al plur.: Atlan- mentidel tempo che si susseguono immediata-
tides, Pleiadi e ladi, collettivamente prese mente, e tosto, e quindi, e allora, hic Quinctium...
come costellazioni celesti e dette Vergiliae. incautum basta transfigit atque ille praeceps
aliSnioi^, i, f. [ì] òcxojioj), ogni corpuscolo cum armis procì'dit ante proram, Liv.: sumraa
atomo, monade, Cic ed a.
indivisibile, omnium exspectatioquidnam sententiaeferrent
atque e ac (l'ultimo nella ling. class, solo leves ac nummarii judices: atque illi omnes siue
dinanzi a consonantej, cong. (da ad-que), uUa dubitatione condemnant, Cic. 6) (come
particella copulativa, e, inoltre, anche. Esso sopra n"" I), e) per introdurre un pensiero più
coordina strettam. e confronta singoli voca- importante, e cioè, e perfino, e specialm., quid
boli ovv. intere proposizioni (mentre et lega me oportetTulliura prò Tullio facere'? Ac mihi
soltanto fra loro esternamente gli oggetti, magis illum laborandum viietur, ut, ecc., Cic:
senza speciale raffronto). Ij Coordinaz. di atque hic tantus vir, tantisque bellis districtus
singoli vocaboli, gcnGTÌc:
e precis.: \) non uihii temporìs tribuitlitteris, Nep.: quindi
parce ac duriter, Ter.: genus hominum liberum anche nelle risposte, per confermare quello
atque solutam. Sali.: spargere ac disseminare, cKè stato doman iato o sostenuto, egon formi-
Cic — Quindi a.) talora ^= et... et, ut... ita, dolosus? nemo est hominum qui vivat, minus.
aeque ac: hodie sera ac nequiquam voles,Ter.: TH. Atque ita opust, Ter. 7) per introdurre
copiara sententiarura atque verborum perspe- una propos. avvers., sebbene, eppure, Cyrsilum
xistis. Cic. nobiles atque ignobiles, Sali,
: quendam suadentem ut in urberemanerentXer-
b) nella coordinazione di due sostantivi, per xenque reciperent, lapidibus cooperuerunt. At-
endiadi, istj animo ac virtute, con q^uesto que ille utilitatem sequi videbatur, Cic: spesso
271 atqui atrium 27^

coord. con tamen, Cic. 8) per (nfroflnrrc la necesse est. Atqui pares esse virtutes... facU-
proposi:, minore (assum.->tio o propositio lime potest perspici, Cic. Talvolta atqui certe
minor nei linguaggio filosofico) nel sillogismo, significa ma almeno, ma ora cortamente, Cic.
ora (cfr. atqiìi n" II), Scaptius quaternas po- Alracidi'!», .4lracìs ed Alrììcius, V.
stulabat. Metui, si impetrasset, ne tu ipse me Atrax.
amare desineres... Atque hoc tempore, ecc., alranionliim, i, n. (ater), ogni liquido o
Cic. 9) per introdì(rre un obbiezione che uno fluido nero, liquido nero, Cic. de nat. deor.,

fa a se atque aliquis (iicat, nihil promo- 2, 127.Preparato artificialm. a seconda del


stesso,
veris, ora mi si potrebbe dire, ecc.. Ter.
— vario suo uso : a) inchiostro nero da scrivpre,
Quindi molto spesso in formole nrgativr, colle calamo et atramento temperato, Cic. b) solfato
quali si previene un'obbiezione, ac ne sine di rame, vetriolo, acqua cuprea, cuperosa, nero
causa vidcretur edixisse, Cic. Piìi di rado— da atramente absolutus pu-
calzolaio, sutorio

in tma frase affermativa, atque ut omnes in- tatur, detto di


Carbone, il quale si suicidò con
telligant. me, dico, Cic. 10) per conti-
etc..., una pozione di vetriolo, Cic.
nuare in gcn. il pernierò, quando si sostiene 1. atralus, a, um (ater), cestito di nero, per

si racconta q.C, ora gli è ben vero che, lutto, in abito da lutto (contr. albatus), plebs,

semplic. ora, orbene, e così, adunque, atque 11, Tac: cedo, quis unquam cenarit atratus? Cic:
quos nominavi, Cic. ac si, sublato ilio, depelli
:
poet. atrati equi, al carro del sole che si oscura,
a vobis omne periculum judicarem, etc, or- Prop.
bene, quando io sostenessi, ecc., Cic. — Così 2. .4ti'atu<ii, i, m., fiumicello nelle vici-

a) nelle prop. incidenti, vulgo credere, Poenino nanze diBoma, forse così chiamato dal colore
(atque inde nomen ei jugo Alpium ìnditum) oscuro nero delle sue acque.
transgressum, Liv. b) alla fine del discorso, Atrax, acis ("Axpag), 7)m., fiume delVE-
ac de primo quidem offìcii fonte diximus, Cic. tolia. — Deriv .^Crjictus, &,\mì,diAtraca
•.

HI) Locuzioni e frasi speciali: II) f., città dell' Estiotide (Tessaglia) tra il
1) alius atque alius, or questo, or qiiello; di- fiume Titarsio ed il Penco (super.). De- —
versi, Liv. 2) atque eccum ovv. eccam, quando riv.:. a) AtracTdes, ae, l Atradde, poet.m ,

si vede alcuno che non si aspettava o che si = il Tessalo, diCeneo. b) /llrììcis, cidis, f,,

desiderava, ed ecco, eccolo, eccola, Ter. 3) atque la donna d'Airace, poet. la Tessala. =
omnia od omnes, quando si generalizza un .4li'el»ales, um, m., popolo della Gallia
asserto, e cosi in generale, Cic. 4) con altre Belgica, nelTodierno Artois o Dép. du Pas
congiunz., a) dopo et, p. e. non minis et vi de Calais —
Nel sing. Alrubìis, batis, m.,
ac metu, Cic. b) dopo que, come nel greco un Airehate.
TE... v.(xl, submoverique atque in castra redigi, .4lréìi<«, ei, acc. cura e (presso i poeti) talv.
Liv. e) dopo nec (neque), Tac. e Suet. 5) (nei ca, voc. m. ('A-cpsóc;), figlio di Pelope
Àtreu,
poeti) ripetuto, nelle enumerazioni, haec atque e di Ippodamia, fratello di Tieste, padre di
Illa dies, atque alia, atque alia, Catull. atque Agamennone e Menelao, re di Argo e Mi-

:

Ephyre atque Opis et Asia, Verg.: ma atque... cene. Der.: Atrldes^ ed AtrTtla, ae, m.
atque nella gradazione, Verg. ecl. 5, 23, Ti- ('A-cpeCòyjs), discendente (mascolino) di Atreo,
bull. 2, 5, 73. TAtride, spesso usato per Agamemnone, più
atqui, congiunz. {da at e qui {deriv. da di rado per significare Menelao; nel plur.
quei =
quo]), serve a connettere enfaticam. a Atridae, gli Atridi, cioè Agam. e Menelao.
quel che precede un asserto avversativo, ai con- atrTen<«is, is, m. (atrium), guardiano del-
trario, nut, sebbene, jnuttosto, eppure, I) in gen.: l'atrio e della casa in genere, maestro di casa,
CL. satis scite promittit tibi. SY. Atqui tu liane Cic. ed a.
jocari credis? Ter.: atqui mihi quoque videor, atrioluin, i, n. (dimin. di atrium, F.),
inquam, venisse, ut dicis, opportune, Cic. Ta- piccolo atrio, Cic. ed a.
lora serve ad aggiungere un nuovo pensiero alriuiii, "fi, n., atrio, la prima ed insieme
in conferma del precedente, gii è ben vero che, la più vasta sala coperta nella parte ante-
Cic. de rep. 3, 8 (è vero purtroppo) ; de legg. riore della casa, atrio. Nell'atrio trovavasi il
1, 4 (senza dubbio, certamente): talvolta letto coniugale (lectus genialis od adversus,
coordinato ad altre particelle, come atqui sic, cioè januae); quivi erano esposti i quadri
Ter. eun. 953. Così ancora atqui si, orbene se, degli antenati (imagines od expressi cera vul-
se precisam., ebbene, se : oVV. in SCÌISO avversa- tus), quivi ancora i clienti aspettavano il par
tivo, ma se ora, atqui si quaeres, ego quid trono ed il giureconsulto. Anche negli —
exspectem, Cic. atqui si noles sanus, curres
: edifizì pubblici trovavansi degli atrii, come
hydropicus, Hor.: atqui si tempus est ullum, gli atria auctionaria di tal fatta potevano es-
:

ma, ecc. Cic. Quando precede una negazione sere gli Atria Licinia. —
I templi in partic.
od una proposiz. negativa, il cui contenuto avevano un atrio, come Z'atrium Libertatis
non sia negato, ma indebolito o diminuito (nel Foro), e quivi era l'archivio dei Cen-
mediante un altro pensiero,aebbene precisam,, sori, quivi s'iniziavano i processi criminali,
precisatn. ed contrario, invece di ciò, rem, in- si facevano le vendite e gl'incanti, si appen-
quis, difficilem et inexplicabilem. Atqui expli- devano le leggi ; ivi era anche situata la bi-
canda est, Cic. Talora trovasi coord. a certe, blioteca di Asinio Pollione. atrium Vestae, —
p. es. : Cic. ad Att. 7, 7, 1. —
II) Serve poi soggiorno delle Vestali, nel lato S. 0. del
specialm. ad introdurre una assumptio, una foro, appiè del mons Palatinus il med. era ;

propositio minor (nel linguaggio filos.) in detto atrium regium. Presso i poeti il plur.
un sillogismo, orbene, ma ora, quodsi virtutes atria =
spesso al sing. atrium, che a cagione
pares sunt inter se, paria esse vitia etiam della sua grandezza e splendidezza era detto
273 atrocitas attentns 274

ampia, longa, alta, regalia, marmore ferta. — af-laincn, cong., tna però, ma tuttavia,
Parimente plur. meton. per
il «abitazioni = Cic. ed a.
dei ricchi, palazzi », plebis aedificiis obse- allamino, avi, are {da ad e tagmino [da
ratis, patentibus atriis principum, Liv. 5, 41, tango]), toccare, pregn. =
disonorare, violare,
7 epoet.per « abitazione, casa», Ov. ber. 15
: virginem, Justin. 21, 3, 4: trasl., Aur. Vict.
(16), 184; niet. 13, 968 e detto degli «atrii» : Caes. 16, 2.
*
degli dei, Ov. met. 1, 172. aliai, ed altsìtv, V. atat.
alroctliìs, àtis, f. (atrox), 1) atrocUA, Vor- attemperale, avv. (attemperatus da at-
ribile, il ributtante, Tuffi/ioso, V abbonii nevole, lo tempero), in mollo rìin ben si addice, oppor-
spaventevole, il tnostruoso, Vatroce, rei, ipsius tunamente. Ter. Audr. 910.
fectì, Cic: facinoris, Liv.: pocuae, Liv.: tem- al-lomiiì^ro, avi. atum, are, adattare, ^^^
poris, il governo, il regime del terrore, Cic. dium siili, dirigere su di sé, Sen. ep. 30, 8.
II) trasl., ferocia, rozzezza, crudeltà, barbarie, »lleiii|>lo, V. attento.
severità trremouibUe ( oppostO a clementia), at-teiido, di, tum, ere, tendere lo spirito

animi, Cic: animi in esigcndis poenis, Seu.: = tendere lo spirito a q.C, dirigere lu sua at-

morum, Tac: formularum, Quint. tenzione su q.C, osservare una cosa, H/ per af'
atrò-cTtiT , avv. col comp. e superi. ferrare qualcosa, ce) compiutavi, att. animum,
(atros), duramente, rozzamente, inflessibilmente p. es. quo tempore igitur aures judex erigeret
(contr. leniter), Cic. ed a.
animumque attenderet ? Cic. e colla domanda
{dt.TponQ<;, fatale, inevitabile)
a che? aot.) con ad e Z'acc: att. animos ad ea
.4tro|)o«!>, i. f.
quae cnsequantur, Cic. Pp) seguito da prop.
una delle tre Farche.
relativa : nunc quid velim, animum attendite,
nlrox, {da ater, come ferox da ferus),
òcis
Ter. p) semplic. attendere, p. es. audire atque
« che sì mostra nero, cioè minaccioso, truce »,
= orribile, abbominevole, ugffioso, terribile, spa-
attendere, Cic: bene att., diligenter att., Cic,
colla domanda a che? aa) coZZ'acc: primum
ventevole, funesto, fatale, che porta disgrazia.
versum legis, Cic: alqm magno opere, Cic:
I) propr.: res, Cic: facinus, caedes, Liv.; bel-
alqm diligenter in boc novo genere dicendi,
lum, Sali.: pugna, certamen, Liv.: periculum,
Cic: erigite mentes auresque vestras et me de
Liv.: imperium, responsum, Liv.: vebemens
insidiosis rebus dicentem attendite, Cic: ^jcrss.,
atque atrox orationis genus {contr. alterum
attenditur versus pars, Cic. PP) coU'acc. e
genus lenitatis et raansuetudinis), Cic: atrocis-
simae litterae, Cic. —
Neutr. plur. sost., haec
Z'infin.: leon attendere superius illud ea re a se
esse concessum, Cic. yy) seguito da prop. relat.,
vulgus, proceres atrociora, proferirono pa-
si paulo diligentius, quid de bis rebus dicat, at-
role ancor piti minacciose, Tac. hist. 5, 25.
tenderis, Cic: attende cur, etc. Pbaedr. 55) col
XT) trasl., dipers. ecc., selvaggio, fiero, orribile,
dat.: sermonibus malignis, Plin. ep.: Caesari,
uggioso, arrogante, insolente, tenebroso, spietato,
Plin. pan. b) per trovare o raggiungere qual-
irremovibile, inesorabile,animus Catonis, Hor.:
cosa, a.) compiut., att. animum, colla domanda
contio, Liv.: col genit., atrox odii (nelTodio),
a che cosa? aa) con ad e Z'acc: att. animum
Tac.
ad cavendum, Nep. PP) seguito da prop. relat.:
.4lta, ae, m. (C. Quintius kttd), poeta sce-
jubet peritos linguae attendere animum, pa-
nico rom. che scrisse commedie popolari
,

storum sermo agresti an urbano propior esset,


(fabulae togatae).e morì il 103 av. Cr.
Liv. p) attendere, con la domanda a che cosa ?
atlaetììiii, Ù, m. (attingo), tocco, toccamento,
aa) con un acc. gener.: immo id hercule, in-
il
Aen.
palpare, contatto, volvi attactu nullo, Verg.
7, 350.
quit, ipsum attendo, Cic. Pp) col dativo =
prestare la propria attenzione ad uìia cosa,
atisigòn, gènis, m. (àTTayi^v), sorta di minimum erudìtioni, eloquentiae plurimum,
gallina selvatica, Jonicus o Jonius, secondo Suet.: juri, Suet.: con de e Z'abl., cum de ne-
alcuni la gallinella terrestre, sec. altri il fran- cessitate attendemus, Cic.
colino, Hor. e Plin. attente, aw. col compar. e superi, (at-
.4llaleiise«, tum, m., gli Attaiesi, cioè tentus), in modo teso = attentamente, con at-
gli abitanti della città di AttaliaCAtiàXeia), tenzione, Cic ed a.
in Panfilia, nella parte più interna del attentio, onis, f. (attendo), tensione, trasl.,
golfo panfil., detta ancor oggi Adalia. animi, tensione dello spirito ad uno scopo
4tlsiliis, i, m. i'A'zza.Xoq), nome di determinato, attenzione, Cic. de or. 2, 150: e
par rechi re di Pergamo, fra i quali è il semplic. attentio, Quint. 4, 1, 34.
più celebre, tanto per le sue ricchezze e at-tento (attempto), avi, atum, are, toc-
per la sua splendida suppellettile, quanto care, tastare, I) propr.: ruinam alcjs manu sua,
per la invenzione delVarte d'intessere del- Val. Max. 5, 3, 5. II) trasl.: tentare, a) p> avare
Toro negli abiti, Attalus IIL Pliilometor, q^,, tentare, provarsi in q,c,, attentatum deseri,
il quale fece i Pomani eredi dei suoi te- Cic argumentorum locos singulos, Quint.
sori e del suo regno. Deriv.: a) Al- — :

b) cercare di riuscire con uno colla suborna-


tìiliciiti, a, um, ('AxxaXf/cói;), attaiico, agri, zione, colla seduzione, cercare di sedurre, di
nel Chersoneso, Cic: urbes, di Pergamo, far cadere alcuno nell'infedeltà, di corromperlo,
Hor.: vestes, Prop., ovv. peripetasmata, Cic, Cic: classem, Cic: Capuam, Cic. 2) ostilm.,
cortine ed abiti intessuti d'oro, ecc., con- mettere mano a =
attaccare, assaliì-e, aggredire,
diciones, le più splendide. Hor. b) Aliali»*. alqm vi, Tac: alqd lingua, Cic: jura, Hor.
lldis, acc. Ma, f. ('AxTaXJ?), la file att<tiica atteiitus, a, um, I) partic. di attendo ed
in Atene, cosi denominata in onore del re attineo, V. Il) agg. (attendo), 1) teso at- =
Aitalo, Liv. tento, animus, Cic: attentissima cogitatio, Cic:
.

275 attenuate attingo 276

dipersotìe, auditor, judes, Cic. 2) attento, .so».-». ad id, quod erit immortale, partem attexitote
potoso per riguardo a q.C, che ha ffi-an cura mortalera, Cic
('AxO-Cs), Attica,
diq.c, continentiae, Val. ìilàx.: partic. per Vac- itttliì<« (Attis), thidis, f,

crescimento del patrimonio, attentior ovv. ni- itllìaniis, V. Attius.


iiiium attentus ad rem, Ter.: asper et attentus
yittTea, ae, f. ('Atxixt^), a«c7ie terra Attica
quaesitis (dat.), Hor.: assol.., patertàmilias, Cic: e Attica terra. Attica, la provincia pili ce-

attenta vita et rusticana, Cic. lebre della Grecia, colla capitale Atene.
i%ttieé, avv, (Atticus), atticamente, dicore,
attenuale, avv. (atteuuatus), seènpUce-
Cic.:loqui, Quint.
jneiite, sehiettameute, con seiìtplicità, attenuate
presseque dicere {contr. sublate amplequej,
j%ttTcu«>, a, um ('ATXiy.Óg), attico, ateniese
I) generic. Plaut.
, anus (vecchia),
cìvis, :
Cic, Brut._201.
_ Quint.: virgo, cioè canephoros (V.), Hor.: fides,
atteniìalTo, onis, (attenuo), indeboli-
incuto, a) generic.
f,

= dintinuzione, suspiciouis, p>roverbialm. =


sincera e salda, Veli.: sost.
plur.. Attici, Qrum, m., gli Attici od Ateniesi,
b) tono semplice delVespo
Cornif. rhet. 2, 3.
sisione, facetissima verborum attenuatio, Cor- Cic. — Come soprann.: T. Pomponius Atticus
nif. rhet. 4, 16.
(perchè Pomp. aveva vissuto lungo tempo in

attenììaius, a, uni, parile, agg. {da at Atene). II) partic, in riguardo alVespres-
ieuno), Ì7ideboUto, a) generic: indebolito, di-
sione, alVarte, alla scienza, e massimam. al-

tninttito, bminuito, fortunae faniiliares atte-


l'eloquenza, stilus, semplice (in opposizione
allo stile asiatico, ampolloso), Cic: aures, fini,
nuatissimae, Cornif. rhet. 4, 53. b) partic:
a) della voce, ecc., che passa al aoprano, fini
Cic. : quid sit atticum (V espressione
sost.,

non pieno, VOX paululum attenuata, Corni! attica), discant, Cic: e nel plur.: Attici, orum,
m., oratori attici {contr. Asiani), Cic. e Quint.
rhet. ^)d-l parlare, come a dire tessuto sol
tilmente, cioè sempUee, schietto; in senso cai
atlTs;o =
attìngo, Comici.

tivo, magro, estenuato, fiacco, snervato ^ orati


ytlITlTanus, j%ltTlni»>, V. Atilius.
{contr. g-ravis oratio), Cornif. rhet.: ip.'sa illa allineo, tì'n'ui, tentum, ère (ad e teneo),
prò Roselo juvenilis abundantia multa habet I) V. tr. tenere, trattenere, ritardare, tenere in,
attenuata, Cic. 1) projyr.: prensam dextram vi, Tac: alqm
carcere, Tac: 2) trasl a) trattenere, mantenere,
:

attenuo, (ad e tenuo), atte-


avi, atui.., are
nos in sollicitudine, (continuare a tenere) in
nuare, assottigliare, indebolire, scemare, abbas-
agitazione, Sali, fr.: simul Eomanos et Nu-
sare {nel passivo andar giù), I) jìropr.: a) ge-
midam spe pacis, intrattenere. Sali, b) con-
neric: a) riguardo all'estensione, ubi sortes
servare come possesso, pretendere, sostenere,
8ua sponte attenuatae erant, Liv.: corpus, Ov.
magnos dominatus. Poeta in Cic: ripam Da-
p) riguardo alla forza numerica, legio proeliis
nuvii Tac, II) v. intr. tendere, estendersi
,

attenuata, Caes. y) riguardo alle forze, vires


verso impunto, 1) in senso locale, qui in Eu-
diutino morbo attenuatae, Liv.: quod bellum
ropa sunt (Scythae) a laevo Thraciae latere ad
expectatione ejus (Cn. Pompeji) attenuatum
Borysthenem atque inde ad Tanaim recta . . .
atque imnùnutuui est, moralm. indebolito,
plaga attinent, Curt. 2) trasl. estendersi a
Cic b) partic. : far passare la, voce nel so-
quale, concernere, riguardare qualc, Solt. nella
prano, tenere acuta, vocem, parlare in falsetto
8 pers., a) alqd attinet ad alqm ovv. ad aìqd,
'

(di Clodio in veste da donna), Cic. in Clod.


qualcosa si estende ad un oggetto, concerne una
ir. 22 (V, 1). II) trasl.: curas, Ov.: insignem,
jìerst od una e, tocca, spetta a, appartiene a, ha
indebolire, abbassare la dignità e la potenza,
influenza sopra essa, id quod ad te attinet, Ter.:
Hor.: virtutem (nel discorso) rimpicciolire, de-
cetera, quae ad colendam vitem attinebunt,
trarre {contr. amplificare), Cornif. rhet.
Cic: spesso nelV espressioìie quod attinet ad
at-lero, trivi, trltum, ere, \) fregare contro alqm od alqd per quello che concerne, che
,

q.C, strofinare, leniter caudam, scodinzolare, spetta a questa od a quella cosa, a questa o
Hor. II) logorare, A) =
consumare sfre- a. quella persona, p. es. quod ad me attinet
gando, coU'attrito, logorarsi colVuso, dentes, (in quanto a me), Cic: id quod ad me nihil
Plin.: ovv. ferirsi, scorticarsi sfregando, ren-
attinet, mi è indifferente, non m'importa per
der rosso, insuetas opere raanus.TibulL: trasK,
nulla, Cic. p) assol, alqd attinet, ovv. attinet
indebolire, esaurire, spossare, maltrattare, opes,
seguito dalfini. o dalFacc. e Z'inf., dipende,
alqm. Sali, ed a.: atteri (nelV opinione pub- importa, conviene, giova, sempre preceduto
blica), subire wn urto, uno scacco, Tac Agr. 9. dalla negazione (niliil, non, ncque) ovv. in
B) triturare, pestare, schiacciare, trasl., a) pe-
proposizioni interrogat. negative, ea re non
stare, calcare, Verg. gè. 4, 12. b) distruggere,
P2utr. 5, 1. — Inf. perf. anche atteruisse, Ti-
venit, quia niliil attinuit, Cic: neque enim at-
tinet, non concerne, non si tratta di ciò,
bull. 1, 4, 48.
Quint.: sin autem eos non probabat, quid atti-
a(-terraneu«i, a, um, proveniente dalla nuit cum iis, quibus re concinebat, verbis dis-
terra, usr.entp dalla terra, Sen. nat. qu. 2, 49, 2.
crepare ? Cic: nihil attinet me plura scribere,
at-te<iitor, àtus sum, ari, testimoniare, at- Cie.
t'\itare, confermare, Phaedr. 1, 1(J, 0. allìneo, tigi, tactum, ere (ad e tango),
al-teXO, texui, textum, ore, aggiungere in- toccare, I) propr.: A) in gen.: a) generic:
t.'ssendo, tessere insieme, I) propr.: loricas eX mento summam aquam, Cic poet.: prioribus
cratibus, Caes. b. G. h, 40, 6. IL) trasl., con- pedibus terram, Nep.: digito, extremis digitis,
giungere tessendo =
unire strettanu, adattare V. digitus. b) partic, toccare un luogo, cioè
strettam., ita barbarorum agris quasi attexta a) di pers., raggiungerlo, giungervi, arrivare,
^[uaedam videtur ora esse Graeciae, Cic: vos ijercenivci, Asium, Cic: Britauuiam, Caes. p) di
277 Attinius atlouitus 278

luoghi, confinare, esser confinante,, toccare, Cap- attuilo, l're (ad e tollo), innalzare, levare in
padociae regio ea,quae Ciliciara attingit, Cic: alto, alzare, erigere, su (contr.
sollevare, tirar
«orum fines Nervii attingebant, Caes.: assol., demittere, sumraittere, premere, deprimere),
cujus modi loci attingant, Coruif. rliet. B) con I)propr.: \) in senso ristretto : pucros, Quint.:
varii significati accessorii, a) toccare q.c.= fracto crure pluuum (giocoliere, buffone), Hor.:
prender di qunìc. toccando, appropriarsi, te- pa]liuni,Ter.: caput, Ov. e (fìg.), Liv.: pedem,
tigin tui quidquain? C. si attigisses, ferres in- Quiut.: fronteni (contr. demittere), Quint.:
fartuniura.Ter.idepraedamea ..necteruncium manus (contr. summitterc), Quint.: iras, col
attigit nec tacturus est quisquain, Cic, quiìidi capo levato in alto, prendere un atteggia-
b) {come (SnxeoOaO, toccare q.C. =
assaggiare, mento da adirato (del serpente), Verg.: alqm
yustare, tantum slcIus, Cic: grarainis hcrbam, humeris, Verg.: manus ad caelum, Liv.: ocelìos
Verg. Cfr. labrum, e) come 1. 1. medico, toc- contra solem, Prop.; cfr. (fìg.) adversus dicta-
care, tastare, pulsum venaruiii, il polso, Tac: toriam vim attollere oculos non audere, rfi al-
venam, Geli, d) toccare urtando, percuotere, zare lo sguardo, Liv.: rifl. atcdlere e mediale
urtare, SÌ iUum digito attigeris uuo, Ter.: ed in attolli, levarsi, sollevarsi, levarsi in ulto, sor-
genere = toccare ostilmente, affeti-are, porre le gere, ter sese, Verg.: subito navis coepit et
»/ia»u'soiwa,cubiculariosejus,Suet.: si Yestinus regere se et attollere, Sen. rhet.: niiscent se
attingeretur, Liv. e) 'occare una donna per maria et nigrae attoUuntur arenae, Verg.: att.
muore od impuram., avere commercio amoroso se recto trunco, levarsi dritto in alto, Ov.: se
con essa, alqain, Ter. ed a. 7/j:rasl.: ajgeneric. a gravi casu, Liv.: se in feraur, Verg.: se in
toccare, cogliere, prendere, detto di passioni, auras, Verg. 2) in senso largo far alzare, =
sentimenti (pnss.iS'^ere preso da), voluptas aut levare q.c. in alto, innalzare, elevare q.c, far
dolor alqiii attingit, Cic: invidia alqm attiugit, salire, sollevare in alto, erigere, drizzare, molem,
Cic. b) trovarsi a conlatto od in rapporto, in Verg.: arceiu tectis, Ver^.: malos, Verg,: glo-
relazione con qualcuno,^ avere a che fare con, ap- bos flamniarum (dellEtna).Yerg.: rifl. attol-
partenere a, concernere, raggiungere, COrpoi'lS lere se e mediale attuili, innalzarsi, salire,
siniilitudo attingit naturam animi, il corpo gonfiare, Euphratem nulla imbrium vi sponte
ha somiglianza con Vanima, Cic: labor non et in ìmmensum attolli, Tac: turres in LX
attingit deum, Cic: alqd ne suspicione qui- pedes attollebantur, Tac. II) trasl., levare,
deiii att.,«o« averne il menomo sospetto, Cic: innalzare =
far Salire, a) estensiv., voceiu
quindi att. alqm cognatione, essere impa- (contr. vocem summittere), Quint.: vo.y attol-
rentato con alcuno, att. alqm sanguine, es- litur {contr. descendit), Quint.: dell'oratore,
sere consanguineo, Suet.: att. alqm necessitu- supra modum sarmonis attolli, elevarsi al di
dine, trovarsi in isti-etta relas. con uno, Cic. sopra del tono della conversaz. (parlare piti
e) por mano a q.C, intraprendere q.c, forum, forte che nella conversazione), Quiut. b) in-
rem publicam, darsi al governo dello Stato, tensivam., a) innalzare, levare, sollevare COrpo-
Cic: rem militarem, Caes.: poeticen, Nep. ; ralm. e spiritualm. vires in milite (rinfrancare
gaudia, gustare i piaceri, Prop. d) toccare par- il soldato {contr. frangere), Prop.: aninios ci-
lando scrivendo =
venire a parlare di, men- vium {contr. deprimere), JPlin. pan att. aiii- :

tovare, accennare, toccare di, illam injuriam non mos ad spam consulatus, Liv. : rifl. Punica se
att.,quae etc, Cic. tantummodo summas (res), quantis attollet gloria rebus, Verg. partic, :

jSTep.: singillatim unamquamque rem, Cic: alqd orationem att., elevare il discorso, dargli un
breviter att., contr. oratione complecti, Cic. tono pili elevato {contr. orationem summit-
cvv., contr. exsequi, Suet.: alqd levitar in tran- tare), Quint.: e rifl. se attollere, ?y«ec/«'a?e attolli,
situ att., Quint. detto dell'oratore e del poeta = prendere uno
.4ltTiiì(i««, a, um, nome d'una famiglia ro- slancio, innalzarsi, modo nimis se attolUt, modo
mana, di cui ilpili noto è C. Att. Labeo Macario, nimis deprimit, Sen. rhet. : nuuc attollebatur.
tribuno della plebe Va. 624 di E. (130 a. C), nunc residebat, Plin. ep. p) innalzare politicam.,
nemico di Q. Cecilio Metello Macedonico. — contraddistinguere, segtudare, onorare, rem pu-
agK- attinico, di Attinia. blicam bello armisque, Tac. alqm iusignibus :

.4ttì«i, tidis, acc. tin, m. ed AttTu, luis, m. triumphi, Tac. y) elevare, nobilitare oratorìam.,
rAxxts), giovane pastore frigio, cui Ciòcie res per siuùlitudinem, Quint.: cuucta in majus,
amò e fece suo sacerdote, a patto che coìiser- Tac: una 2)frsGna, alqm adulationibus, Tac
vasse perpetua castità ; ma essendo egli ve- at-tOlldeO, tondi, tonsura, ère, tagliare, to-
nuto meno a questo patto, impazzì e si evirò. sare, radere, I) propr. : caput, Cels. : vitem,
.4ttius, a, um, nome d'una gens rom. della Verg.: di capre, pascolare, irrticare, tenera vir-
quale i pili noti sono I) Attius {piìi preci-
: gulta, Verg. II) trasl. consiliis nostris laus est
sam. Accius), celebre poeta del periodo pre- attonsa Laconum, è scemata, diminuita, Cic.
classico (n. verso il 170 a. C, m. dopo TS7), poèt. Tusc. 5, 49. —
Are. attotonse attou- =
figlio di un liberto, rivale di Pacuvio, ma piìi disse, Verg. cat. 8, 9 {ediz. Ribbeck attodissei.
giocane di lui. U
uno e V altro adattaron,o, attfiiiTlU!i. a. um, part. agg. (da attono),
liberamente, per la scena romana icapolavori come tocco dal tuono, sbalordito, stordito,
della tragedia greca. II) P. Attius Varus, a) corporalm. aures, Curt. attonitos subitus
: :

pretore in Africa, al tempo della guerra ci- tremor occupat artus, Ov. b) spiritualm.,
vile fra Cesare e Pompeo ; zelante partigiano a.) come tocco dal tuono, come col-

di quest'ultimo. Deriv.: .4ltiiliius, a, pito dal fulmine = sbigottito, stordito,


ujìi, azziano, di Azio; eprecis., a) del poeta A., attonito, magnapars integris corporibus atto-
versus, Cic. b) del pretore A., milites, Caes.: niti concìdunt, Liv. attonitis haesere animis,
:

legiones, Cic. —Cfr. Atius ed Attus. Verg.; domus att., Verg.: uovitate ac miraculo
279 attoDO auceps 280

attoniti, LÌV.: P) entusiasmato, ispivnto, furioso, pecuniam, pecnniae summam, Cic: sestertium
attonitae Baccbo^matres, Verg.: vates, Hov. centies octogioe ex aerario tibi, Cic. 3) ascH-
at-lSno, tonui, tonttum, are, scuotere col vere, affidare ad alcuno la direz., la cura di

fragor del fulmine, del tuono, 1) propr. : ipsa q.c, pecus omne equitibus auxiliariis agendum,
altitndo attonat stimma, espone le sue som- Sali.: nos trucidandos Cethego, Cic: partic:

mità al tuono, Maecen. in Sen. ep. 19, 9. dare ad ale. un comando militare, porre uìia
II) trasl. shaloi'diì-e, sbigottire, rendere attonito, città, dei soldati, delle navi, ecc. sotto la direz.

alqm, Ov.: quis furor vestras attonuit mentes ? (ilcomando), di ale, sotto «' suoi ordini, oppi-
Ov.: genitor attonitus est, co?Z'acc. e Z'inf., Ov. dum civibus Eomanis, Caes.: naves singulas
al-torquPo, ère, muovere q.e. in giro, equitibus Eomanis, Caes.: alci IV legiones,
girare intorno, vibrare verSO UH puntO, Verg. C&os.: parimenti una provincia, ecc., alci Apu-
A CD. 9, 52. Uam, Cic: regnum filio ejus, Curt. 4) come 1. 1.

atlraolo, V. attrecto. uffìciale,assoggettareunapopolaz.,odun prin-


nltracliis, a, um. par^. agg. nel compar. cipe ad un altro popolo o principe e render-
{da attrailo), attratto, contratto, aggrinzato = glielo tributario, incorporare, insulas Ebodiis,
tencbr-so, corniciato, frons attractior, Sen. Cic: Suessiones Eemis, Caes. ipsi (Commio) :

ben. 4. 31, 4. Morinos, Caes. 5) assegnare ad uno tmapers.,


atlrstlio, traxi, tractum. ere, tirare a sé, perchè gli serva, V aiuti o gli sia subordinata,
attrarre, tirar su, I) propr.: a) 0(jg. inan.: pueros attribue ei, quot et quos videbitur, Cic:
pinguem salivam, Sen.: crus, Cels magnes : Juventus, quae praesidio ejus loci attributa erat,
lapis, qui ferrum ad se alliciat et attrahat, Liv.: buie (Labieno) M. Sempronium Eutilum.
Cic: partic, tendere, tirare fortem., lora, Ov.: Caes. Centuriones ei classi, Caes. 6) asse-
:

contentuni arcum fortius, Ov.: vultu^tuus col- gnare ad lina cosa, tale e taValtra somma
ligit rugas et attrahit frontem, Sen. b) trasci- come tassa,come imposta, imiìorre, infliggere,
nare una 2ìersona, alqm vinctum, Liv.: addu- bis rebus omnibus terni in milia aeris attribue-
ritor a Veneriis atque adeo attraliitur, Cic. : rentur, Liv. 39, 44, 3. IT) trasl. A) in gen. :

tribunos attrahi ad se jussit, Liv. II) trasl.: assegnare, distribuire, prestare, ne cupido aiLCto-
1) ingen.: nihil esse quod ad se rem ullam tam ritas attributa esse videatur, Cic: si legi, loco,

aUiciat et attrahat (sìpotentem. attragga a sé), urbi attribueretur oratio, si introducessero a


quam ad amicitìam similitudo, Cic. 2) tirare parlare, Cic. : non attribuere ad amissìonem
(a sé) =fare arrivare con un dato scopo, amicorum miseriam nostram, Cic: senae horae
a)una pers.: te ipsum, Cic: alqm Komam, Cic: in orbem operi attributae sunt, furono asse-
alqm ad hocnegotium, Cic: b) una cosa alqd : gnate, Liv. B) pai-tic: 1) come t. t. retor. e
ultro arcessere et attrabere, cercar di attrarre gramm., alci (rei) attributum esse, toccare
a tuttapossa, Brut, in Cic. ep. ad Brut. 1,17, 4. (come predicato od attributo), appartenere
attrectàliis, ahi. ù, m. (attrecto), il toc- completami ad una persona O cosa, essere com-
care, tocco, palpamento, PacUV. tr. fi*, in Cic. preso in q.c, Cic. de inv. 1, 34 e sgg. 2) ascri-
Tusc. 2, 50. vere ad alcuno q.c. come colpa od effetto,
altreelo, avi, àtum, are (ad etracto), pai- bonos exitus diis immortalibus, Cic. alqd sibi :

pure, toccare, I) propr.: 1) in gen. : blanditia soli, Cic: aliis causam calamitatis, Cic. seguito

popularis aspicitur, non attrectatur, non la si da quod (die, ecc.), quod Sicyonii te laedunt,
sente, Cic. Piane. 29. 2) partic. : a) toccare, Catoni et ejus aemulatori attribues SeiTiUo,
palpare sconvenevolm., lascivam., impudicam., Cic.
contaminatis manibus, Cic:
libros (Sibyllinos) attriltiilTo, onis, f. (attribuo), I) {da at-
id signum, Liv. b) pregn., palpeggiare q.c, tribuo n" I, B, 2) com,e t. t. del linguaggia
stendere la mano per prendere c[.c. cercare = commerc. =
assegnazione d'un debito, de at-
di appropriarsi q.c. contro il dovere, contro tributione conficies, Cic. II) {da attribuo,
la convenienza, regias gazas, Liv. insignia : n" II, B, 1) come t. t. retor. la proprieu* =
summi imperii, Liv. II) trasl. occuparsi di
: che accessoriam, tocca ad una perS. C, circo-
q.c, feralia, Tac stanza accessoria, incidente, Cic de inv. 1, 38 6
at-lrìhìio, tr ibìii, tribùtum, ere, attribuire, 2, 42 iplur.).
assegnare, distribuire, I) propr. : A) in gen. : 1. alirltus, a, um, partic. agg. con com-
lis equos, farli salire a cavallo, Caes.: duas par. {da attero), trito, usato, logoro, I) propr.:
naves familiaribus suis Caes. B ) partic. :
, ansa, Verg.: mentum attritius, Cic. II) trasl.:
] ) assegnare ad uno un luogo come soggiorno, dell'oratore, indebolito, /ìaceo nelV esporre, Cal-
dimora o possesso, alterara (partem ejus vici) vus exsanguis et attritus, Tac. dial. 18.
cohortibus ad hibemandum, Caes. sibi agros, : 2. aUrTlus,ùs,m. (attero), «<ro^nto,a«»-i«o,
Caes.: ed il posto nella battaglia, dextra pars sfregamento a q.c, Sen. ed a.
(ala) Massiliensibus attribuitur, sinistra Nasi- Jkiius Haviusi, celebre augure dei tempi
dio, Caes. 2) come
della lingua dei tri-
t. t. di Tarquinia Prisco.
bu/nali, attribuere pecuiiiam, assegnare, dar \i^-s (Attys), yos, m. ('Axo?, 'Axxuc;),
denaro =
accordare, a) da una cassa privata, I) figlio di Ercole e di Onfale, padre di Tir-
tantum, quantum debetur, Cic: quindi trasl., reno e Lido, capostipite dei re di Lidia, i
attribuere alqm, dare assegnamento su qual- quali perciò sono chiamati Atysiàixe. II) ca-
cuno, attributos (gli indicati), quod appellas, postipite della gens Atia.
valde probo, Cic: quibus equos alerent, viduae aii! od liau! inter. oh! deh! oibò, nella
attributae, quae bina malia aeris in annos sin- Commedia.
gulos penderent, Liv. b) dalla cassa dello auceps, cupis, m. {accorc da aviceps,
Stato, dall'erario, a spese dello Stato: alci da avis e capio), uccellatore, Ter. ed a.: trasl..
. \

281 auctifer auctor 282

auc. syllabarum, critico d'' inezie, sofistico Cadmeae occupandae, Nep.: interficiendi alcjs,
(detto di avvocatij, Cic. Cic. belli, Liv.: iujuriae {contr. vindex injuriae),
auetìfer, fera, forum (auctus e foro), che Cic deditionis auctor et suasor, Cic. auctor :

accresce, che apporta abbondanza, fertile, tei- rerum [contr. scriptor rerum), Sali.: dux auctor,
rae, Cic. po6i. fr. auctor rerum illarum, Cic: profectionis, Caes.:
auclIfTcus, a, um
(auctus e facio), che col dat., auctor bis rebus quis est ? Ter. ille :

porta accrencitnento, motus, che fa crescere, legibus CaeciUi Mctelli contra auspicia ferendis
Lucr. 2, 571. auctor, Cic: con ad e Z'acc, Me tibi gravissi
auctYo, ònis, f. (augeo), incauto, auctionem mus auctor ad instituendam rem fuit, Cic: con
proscribere, Cic: auctionem Eo- facere, Cic: in e Z'abl., in restituendo auctorem fuisse ascri-
scii bona vendere auctione constituta, Cic: ptoremque, Cic. hunc in ouini procurationo
:

auctioues hastae, incanti giudiziari (perchè reipublicae actorem autoremque babebat, egh
vi era un'asta), subastazioni, Suet.: vieton., ;
l'appoggiava col consiglio e con la mano, Nep.
beni all'incanto, auctioneni vendere, Cic. b) partic, alci auctorem esse, consigliare al-
auciTòiiai'Tu!», a, uni (auctio), che appar- cuno in q.c, a qualcuno, aiu-
consigliare q.c.
tiene alVincanto, spettante alla vendita pub- \
uno in qualche hnpresa col consiglio,
tare, indurre
blica, tabulae, lista delle cose da vendersi al- proporre ad UHO q.C, far fare ad alc q.c,
l'incanto (dei beni dei debitori da vndersi consigliare, a) assol., ut auctores alil fuerunt,
all'ine), Cic: atria, atrio per l'incanto, cor- Cic. P) costr. cui genit., semper senatui pacis
tile ove si facevano le pubbliche vendite. auctor (consigliere di) fui, Cic: con ad e l'acc,
auclYrMIor, atus SUrn, ari, (auctio), ven- eo tempore non modo ipse fautor digoitatis
dere all'incanto, mettere all'incanto, in atriis tuae fui, verum etiam ceteris auctor ad te
auctionariis, Cic: difficultates auctionandi adjuvanduni, Cic: col semplice acc. di relaz.,
proponere, Caes. (in rispjosta alla domanda in riguardo di
anelilo, are ffreq. di augeo), aumentare che? a che ?), idne estis auctores mihi ?
fortem., pecunias fenore (il proprio denaro \ Ter.: a rae consiliuui petis, quid sim tibi auctor,
\

con interessi elevati), Tac. ann. 6, 16 in. in Siciliane subsidas, au ut proficiscare ad etc,
auclo, are (freq. di augeo), aumentare = ;
Cic: con ut o ne ed il cong., miluque ut absim
accrescere via via, Lucr. 1, 56; quindi arric- i
vehemeuter auctor est, Cic. iUi magnoperc :

ehire vieppiù, CatuU. 67, 2. i


auctor fui, ne differret tempus petitionis suae.
aiictftr, òris, e. (augeo; quindi a torto Brut, in Cic ep. seguito dall'acc. e l'ini, o
:

scrivesi talv. autor od author), letteralm. il dal semplice inf., ego quidem tibi non sum
promotore, il fattore, colui che auctor, si Pompejus Italiam reliuquit, te quo-
fa avanzare, colui che fa, produce, ef- que profugere, Attic. in Cic ep.
fettua mediatamente od immediatam. q.c. che !

3) Il promotore, il propugnatore d'una


non esisteva ancora, ovvero che porta alla ,

'
idea, d' un' opinione, d' un asserzione, d' un
piena sua forza una cosa già esistente, che racconto, d'una diceria, ecc., rappresentante,
le dà sussistenza, accrescimento, riconosci- garante, colui che accredita, che dà valore ad
mento durata, I) ingen.: 1) creatore e prò
e una e, a) in gen. : aj assol., fama nuutiabat
duttore di oggetti materiali, di ordinamenti te esse in Syria ; auctor erat uemo, Cic. : boni
e stati mater., colui che è causa di q.c, crea- nuntii, non optimis tamen auctoribus, Cic :

tore, fondatore, chi istituisce, inventore, autore, auctore certo e certis auctoribus comperis.se,
perfezionatore, frngm'[i,Yerg.: niuneris, datore, da fonte certa, Suet. e Cic. p) col genit., cujus
datrice, Ov.: vulneris, Verg.: necis, Suet. - (Cctbegi) eloquentiae est auctor, et idoneus
Par tic: a.)autore d'un edifizio o d'altra opera quidem, Ennius, Cic: auctor gravis rei magnae,
d'arte, fabbricatore, fondatore, restauratore, ar- Liv.: di uccelli, ecc., auctor aquae pluviae gra-
tista, amplissinioruiu operum, Suet.: templi. culus , annunziatore sicuro, Ov. lucis au- :

Liv. P) il capostipite d'tina famiglia,


fonda- ctores aves (dei galli), Verg. y) coll'acc. e
:

tore, antenato, L Bnitus, praeclarus auctor no l'inf., auctores concilia Etruriae populorum de
bilitati.> tuae, Cic: auctor gentis, Suet.: niihi peteuda pace liaberi, Liv. b) partic. : a.) il
Tantalus auctor, Ov. y) autore d'uno scritto, rappresentante d'una dottrina d'un Opinione
ssì'ittore, versus sine auctore, anoìiimi, Suet.: scientifica, colui che le dù credito, autorità, OVV.
ista lectio multorum auctorum, Sen.: auctor ancora modello, imugine, ovv. precursore, mae-
cirminis, Hor. Diverso s tto il n" 2, b, p. stro, direttine, habero auctorem (autorità) ido-
ò)inventorp, fondatore, protettore, auctor Apollo. neum, Cic: auctoribus optimis uti, Cic: malu.s
Verg carniinis, TibuU.: lucis, di Apollo, Ov.
: auctor latiuitatis, Cic: detto d'un maestro,
2) Chi è autore e promotore d'una proposta Cratippo auctore (coli' autorità di C), Cic:
d'una decisione, d'ioi impresa, d'un affare. d'un iìtoestigatore, non sordidus auctor na-
ora promotore, ora protettore, patrono, ora con- turae verique, Hor. P) garante di qualche
sigliere, ora ancora chi dà H suo assenso, chi ora
scritto, iìisigne, =
autorità, ora rela- =
dirige, guida, rappresenta, difende, a) in gen.: degno di fede, bonUS, Valde bonUS,
tore, scrittore
a) assol.: nec auctor quanivis audaci facinori optimus, Cic: locuplcs, Cic: haudquaquaiu
deerat. Liv. pa<tic spjess auctore alqo, ati
<
spernendus, Liv. detto partic. degli storici,
istigaz, di lino, sotto la responsabilità, per ordini- rerum Eomanarum, Cic: discrepat inter aucto-
di, auctore me, te, Cic. ed a.: auctoribus vobi- res, Liv.: auctorem esse coli' a.cc. e l'inf., attc-
{contr, sua sponte), Liv.: auctore atque agentt stare, garantire, che, ccc, sunt qui male pu-
60, Caes.: consiliario et auctore Vestorio, Cic: gnatum ab bis cousulibus in Algido auctores
auctoribus a ibus, Cic: ingcnio sibi auctore. sint, Liv. —
Diverso da n" 1, y (V. sopra).
Cic: auctoribus diis, Liv. ^)costr. col genit., II) jìurticolarm. come t. t. civil, e cioè :
283 auctoratnentum auctoro 284

a) come 1. 1. ufficiale, auctor ìegU ovv. senatns 2) proposta d'un decreto, d'uìi' impresa, ecc.,
consulti, Juv' contesto anche senipHr. nactor, a) garanzia che fa avanzare, che promuove, eoo-
thi promulga, citi dà, chi eseyiihce una l'gc/e od perazione che Spinge avanti, appoggio, in-
un decreto, legum auctor (co «^r. suasor), Liv.: fluenza, autorità, credito, raccomandazione di
auctoro Fabio consule, Liv. P) consigliere, chi una persona autorevole, consiglio, incoraggia-
uppoggia (con SUO VOtO 6 Credito), iì mantemi- mento, spiiua, consolatus mei, Cic: cujus aucto-
toì-e, il sostenitore di una legge, ecc. [contr. ritas multmn apud me valet, Cic: auctoritate
dissuaso!'), multarum legum aut auctor aut Orgetorigis permoti, Caes.: auctoritates rerum
dissuasor, Cic: auctor sonatus consulti, Tac. gerendarum (degli auguri), Cic. meton., au-
che verifica, nella frase ctoritates principum conjurationis colligere,
Y) colui che conferma,
auctores fiunt patres, i padri lo confermano autorità, persone di molta influenza o cre-
(cioè quello cìiè stato decretato, votato dal dito, Cic Sull. 37.
popolo), Cic. ed a. h) come 1. 1. giuridico, che 3) autorità, dichiarazione di volontà, che Sì
procaccia valore., validità ad una cosa, o che fa valere, dichiarazione, sentenza, volontà, tnodo
cerca di dargliene, la rappresenta, la difende, di vedere autentico, decreto, a) generic. VO- :

rappresentante, difensore, protettare, garante, luntas scriptoris et auct., Cic: iUius sententia
autaritii, campione, testimone, suae civitatis, atque auct., Cic. hominum Consilia et aucto-
:

Cic: maximarum societatum, Cic: quaerela- ritates, Cic. meton., sentenza dichiarata per
nun, Cic: auctor et cognitor sententiae, Cic. iscritto, cfr. Cic. Cael. 55. b) di una singola
— In partic: a) rappresentante, garante dilli pers. nel Senato, Q. Catuli auct. et sententia,
possesso, al quale si rivolge T accusatore, Cic: e dei giudici, auctoritate vestrà viam pa-
actio est in auctorem praesentem, Cic. Caecin. tefaciatis iUustrem atque latam, Cic e) volere
54: e partic. il rappresentante d'un possesso, del popolo, della moltitudine, populiEomani,
il quale nella vendita eh' egli fa, garantisce Cic: publica, VeU. meton., volontà espressa,
al compratore il diritto di proprietà (vendi- commissione, ordine, incarico pei' iscritto, civi-
tore dunque soltanto in apparenza), fondi, tatum auctoritates ac litterae, Cic: publicae
Cic, a malo auctore emere, Cic 0) tutore, cura- auctoritates testimoniaque (pubhl. patenti),
tore (tutor) di una donna, il cui pieno assenso Cic. d) dei collegi e poteri governativi, auto-
rende valevole il volere di questa persona, rità, collegii (pontificuni;, Liv.: censoria, Cic.
quod raulier sine tutore auctore promiserit, e) dichiaraz. del modo di vedere
Cic deberi viro dotem, quara (mulier) nullo
: del Seìiato romano, autorità, avente forza di
auctore dixisset, Cic: nuptiarum auctores, i legge, cum potestas in populo, auctoritas in
più prossimi parenti e congiunti (il cui con- Senatu sit, Cic. Partic: ai volontà del Senato,
carso è richiesto per la validità del matri- espressa per votazione, decreto dei Settato in
monio), Cic. gen. (Senatus consultum all'incontro è il decr,
aueturaiiientuiii,i, n. (auctoro), I)paga, del Sen. sancito coli' intervento dei tribuni
mercede, prezzo per l Opera prestata,YeW.. ed a.: della plebe), sine auctoritate Senatus foedus
trasl., est illis ipsa merces auctoramentnm ser- facere, Cic: ex auctoritate Senatus respondere,
vitutis, Cic. II) contratto, contratto di servizio, Cic: compiut. Senatus consulti auctoritas, ab-
turpissimum, dei gladiatori, Sen. ep., 37, 1. brev. S. C. A., Cic jS) il modo di vedere del Se-
auctóritas, àtis, f. (auctor), I) in senso nato, la elevaz. del quelle allo stato di decreto
ristretto: 1) legittimità, validità, a) di un pos- formale poteva essere impedita daU'oppos.
sesso , adversus hostem aeterna auctoritas d'un trib. della plebe, si quis buie Senatus
(esto), contro lo straniero dev essere eterno il consulto intercessisset , auctoritas prescribe-
diritto di possesso, non esiste prescrizione, retur, Cic.
XII tabb. fr.: quindi usus et auctoritas e usus 4) autorizzazione, autorità, pieni poteri, le-

auctoritas e semplicemente auctoritas, l'usu- gum dandarum, Cic: legatos cum auctoritate
capione e il diritto di proprietìi che ne de- mittere, Cic: quindi potere, forza, comando,
riva, ossia il legittiìuo possesso in seguito a ordine, se conferre ad alcjs auctoritatem, Cic:
prescrizione, usus et auctoritas fundi, usus au- persequi (seguire) alcjs auctoritatem, Cic:
ctoritas fundi, Cic: jure auctoritatis (possedere esse ovv. manère in alcj^ auctoritate (essere
q.c. per diritto di acquisto), Cic. b) validità, ai cenni, ai comandi altrui), Liv.
legittimità di una pretesa, ecc., garanzia, cau- II) in senso largo, peso, credito, influenza,
zione, eredito, peso, autenticità, publicarum ta- (personale), autoritt'i, a.)diuna pers.: a.)propr.:
bularura, Cic: testimonii tui, Cic: auctoritas auct. et gratia, Cic: sumina auctoritas et doc-
est in eo testimonio, Cic: auctoritatem habere toris et urbis, Cic: quorum auctoritas apud
(p. es. di scritti, di registri dei conti, di pub- plebem pluriraum valet, Caes.: auctoritate
bliche carte, ecc.), Cic: auctoritatem testi at- multum apud alqm posse, Xep.: auctoritatem
tribuere (conti: auferre), Cic: auctoritas verbis habere apmi alqm, Cic: facere auctoritatem.
deest, Quint. : meton., attestazione, legalizza- Cic: auctoritatem alcjs imniinuere, Cic: au-
zione, certificato, garanzia, firma, auctoritatc ctoritatem levare, Cic; auctoritatem perdere,
prescriptae, firma, sottoscrizione del decreto Quint.: P) meton., un'autorità =
una per-
del Senato (da parte dei Senatori personalm. sona rispettabile, considerata, influente, Cic.
presenti), Cic. e) la prima mozione di una Dejot. 30; Marc. 10. h) di un ordine stabi-
cosa, priorità in una e, esempio, modello, che lito, di una proprietà, istituzione, ecc., le-

serve di regola, di base, majorum, Cic: aucto- gum, Cic: loci. Cic: veteris .Academiae, Cic.
ritatis ejus et iuventionis comprobatores, Cic: auctoro, avi, atum, are (auctor), oJ/j/iV/are
alcjs auctoritatem sequi, Cic: in auctoritatibus alcuno, vincolarsi alcuno per q.c. Con denaro
versari, Cic. o mercede, quid refert, uri virgis ferroque ne-
285 auctnmiialis audio 286

cari auctoratus eas, f impegni, Hor.: proximo e superi, (da audeo), che osa (per io più)
munere inter novos auctoratos (assoldati) fe- in senso buono, ardito, coraggioso, animoso,
rulis vapulare placet, Sen.: quindi trasl., Verg., Tac ed a.
a) generic: obbligare, strhujei-e, eo pignoro aiidt'Ilti'T , avv. (andens), arditamente,
velut auctoratum sibi proditoreni ratus est, animosamente, eoraggiosantente, QiurecOnSulti:
Liv. h\ alci alqd preparare, Veli. 2, 80, 1. compar. andentius, Tac. ed a.
nii(*liinin<lli>«, <>, V. autuinnalìs. nildt>nlTn. ae f. {irnàens), anintositA, ardi-
1. il II < Ili III II II «i, i, m., V. 1. aututnnus. tezza, coraggio, Tac e Quint.: pnrtic, libertà,
V. 2. autuiiinus.
2. aii«>liiiiiiiii!<i, a, uni, ardimento nell'uno delle parole, Plin. ep 8, 4, 4.
anelli*», a. uni, partic. agg. {da augeo),
1. illldr>0, ausus SUm. ère. ostire (di fare) q e.,
solo nel compar. aUCtior, più grande, più cimentarsi, arrischiarsi, COStr. : a) CoW inf.:
ricco, accresciuto, atnpliato, majestas aUCtlor, vide quaeso, ut, qui de meo facto non du-
Liv.: socii honore auctiores, Caes. bitem dicere, de Ligarii non audeam confi-
2. nilCtUA, US, m. (augeo),a"»"ert«o, ingran- teri, Cic: audeo dicere, oso dirlo (sostenerlo),
dimento, accrescimento, pienezza, corporls, ar- Cic. b) coU'acc., facinus. Ter.: ultima, Liv.:
boris, Lucr.: vos (dii deaeque) bonis auctibus extrema, Verg.: aciem, proelium, Tac: multa
auiitis (T. augeo alla fine), Liv.: fluminurn, dolo, pleraque per vim audebantur, Liv.: quindi
il gonfiare, Tac. partic. pass., omnia et conanda et audenda
ailOUpTuill, ti, n. (auceps), iusccìlagione, Magnetibus esse, Liv.: ausis ad Caesarem co-
cacciaUegii uccelli, I)propr. e ììietoìi.: Vjpropr.: dicillis, Tac. ho^ novos magistros
e) assol.:

piscatus, aucupium, venatio, Cic: vitam pro- nihil posse decere, nisi ut auderent (se non
pagare aUCUpio, Cic. 2) Vieton., caccia agii uc- di essere arroganti), Cic: audere in proelia,
celli, ttcceiti prejti, aucupla onine genus, piscis, gettarsi baldanzosi nella mischia, Verg.: ad-
prata, Catull. II) trasl., caccia a qìialc, lo versus Neronem ausus, del partito avverso a
spiare, hoc novum est aucupium, nuovo modo Nerone, Tac: longius audere, continuare al
diprocacciarsi il vitto, Ter.: delectationis auc, arrischiarsi, Tac: unde rursus ausi, donde
studio di dar diletto, brama di plauso, Cic: avendo osato di balzar fuori, ecc., Tac. —
aucupia verboruin, sottigliezze, giuochi di pa- Antico perf. ausi perciò nella prosa elevata
,

role, cavilli, Cic. {perfino in Cic. Brut. IS) e spesso nei poeti,
auciìpor, atus suro, ari (auceps), I) uc- congiunt. sincop. ausim, is, it.
cellare, cacciare uccelli, Varr. r. r. 1, 28, ó. audiens, entis (audio), I) partic. V. audio.
II) ccì'care con diligenza, spiare, andare in cerca, II) sost., uditore, audicntis animum movere,
in caccia di, ricercare avidamente , eCC, VCrba, Gìc.-.comun. nel plur., animos audientiura per-
Cic: gratiam, Cic. movere, Cic. ovv. infiammare, Cic.
aiid:l<>Ta, ae, f. (audax), audacia, I) in audientia, ae, f. (audio), ttttenzione pre-
S''n^O buono, coraggio, ardire, ardintento , au- stata ad alcuno che parli, %tdienza, ascolto die
dacia in bello, Sali. mirabundi unde tanta
: gli si presta, audientiam facere (procacciare)
audacia, tanta fiducia sui vìctis ac fugatis, Liv.: sibi ovo. orationi, Cic.
si vei'bis audacia detur, fosse permessa un'e- audio, ivi eli, ìtum. Ire {connesso col greco
spressione franca, Ov. II) in senso cattivo, are a&5 =
obc, e ad auris), luUre {contr. sur-
audacia, arroganza , impudenza, tentei'itù,, im- dum esse), I) udire, sentire,
a.) avere l'udito e

prudenza, a) generic: audacia et impudentia, poter farne tesoauribus parum audire, Cato:
;

Cic: stultorum et improborura temeritas et gravius audire coepisse, Cels.: apeiiis atque in-
audacia, Cic. Plur. COnCr. =
azioni temerarie, tegris et oculis et auribus nec videre nec au-
imprese arroganti, Cic. e TaC. b) in SCìlSO più dire, Cic: audiendi sensu carere, di pers., Cic.
mite, libertà, arditezza, licentia... vel potius h) ascoltare, fare attenzione, PH
Dorio,audi,
audacia, Cic: vitare audaciam in translatio- obsecro. Do. Non audio, Ter.: loquere, audio^
nibus, Suet. Ter.: audisne ovv. audin ? odi tu ? Ter.
ainl;lcTir*r e audacter, avv. (audax), II) udire, sentire quale. =
afferrare q.c. col-
arditamente, in SCnSO buonO e Catt., coraggio- V udito (in senso più largo) per averlo udito
samente, arrogantemente, temeraHamente, im- per averlo letto. A) in gen.: a) colla doni,
pmietuemente {conti', timide), a/udaciter ferre che cosa? o chi? o di chi? si ode. a) col-
de, ecc., Liv.: audaciter dicere, Sen.: audacter Z'acc: sapientiae vocem, Cic: neque enim novi
dicere, Cic. respondere alci, Cic. audacius
: : quidquam audieram, Cic: quem ego Me audio ?
exsultare, Cic: audacissime perrumpere, Caes. Ter.: audità pugna, Caes.: con doppio acc, t?,
audax , dàcis (audeo), colui che osa, in ut spero, propediera censorem audiemus. Cicj
senso buono e (più spesso) catt., audace, ani- nel pass, con doppio nomin., tantum Camilir.j
moso, imperterrito, arrogante, impudente, sfac- auditus impera tor terroris intulerat. Liv.: c^i
ciato, coraggioso {contr. timidus, ignarus), a) di non sunt auditae Demosthenis vigiliae? Cic:
pers. e del loro carattere, homo, raulier, Cic: part perf. sost., auditum, i, n., udita, voce,
audaces et protervi, Cic: animus, Sali.: poeta fama, nihil liabeo praeter auditum, Cic: audito
(un p. che osa adoprare costrutti insoliti), fuit eruditior, Veli. ?) coU'acc. e Z'inf.: saepe
Hor. audacissimus ego ex omnibus, Cic: viri- hoc majores natu dicere audivi, Cic: e così
bus audax, audace, superbo, Verg.: paulo ad (negli Storici) abl. assol., audito, ricevutala
facinus audacior, Cic: alqm audaciorem facere tiotizia che, sentito a dire die, eCC, p. e. audito
in oranes conatus, Sen.: colVini., audax omnia Machanidam refugisse Lacedaemonem, Liv.:
perpeti, Hor. b) die. inan.: facinus, Ter.: con- nel pass, col nomin. e Z'inf., Bibulus nondam
silium, Liv.: verba, Quint. audiebatur esse in Syria, Cic. y) pon Tace, e
auden$>, eatis, partic. agg. con compar. il partic: non eura quaerentem quisquam audi-
283 auctoramentum auctoro 284

a) come 1. 1. ufficiale, auctor legis ovv. senatns 2) proposta d'un decreto, d'un'' impresa, ecc.,
voumMi.wl contesto anche aevìpìic.nwctQY, a) garanzia che fa avanzare, che promuove, eoo-
chi i>romulgct,ch\ dà, ehi eseijniiice una leg</e od peruzione che spinge avanti, appoggio, in-
un decreto, legum auctor {co ntr. suasor), Liv.: fluenza, autorità), credito, raccomandazione di
auctoro Fabio consule, Liv. p) coiisiffUore, chi una persona autorevole, consiglio, incoraggia-
appoggia (con suo voto e credito), il manteni- mento, spinta, consolatus mei, Cic: cujus aucto-
tore, il sostenitore di una legge, ecc. {contr. ritas multum apud me valet, Cic: auctoritate
(iissuasor), multarum legum aut auctor aut Orgetorigis permoti, Caes.: auctoritates rerum
(ìissuasor, Cic: auctor senatus consulti, Tac. gerendarum (degli auguri), Cic meton., au-
che verifica, nella frase ctoritates principum conjurationis colligere,
Y) colui die conferma,
auctores fiunt patres, i padri lo confermano autorità, persone di molta influenza o cre-
(cioè quello die stato decretato, votato dal dito, Cic. Sull. 37.
popolo), Cic. ed a. b) come 1. 1. giuridico, che 3) autorità, dichiarazione di volontà, che SÌ
procaccia valore, validità ad una cosa, o che fa valere, dichiarazione, sentenza, volontà^ tnodo
cerca di dargliene, la rappresenta, la difende, di vedere autentico, decreto, a) generic. VO- :

rappresentante, difensore, protettore , garante, luntas scriptoris et auct., Cic: illius sententia
campione, testimone, suae civitatis,
autoritti, atque auct., Cic. hominum Consilia et aucto-
:

Cic: maximarum
societatum, Cic: quaerela- ritates, Cic meton., sentenza dichiarata per
rum, Cic: auctor et cognitor sententiae, Cic. iscritto, cfr. Cic. Cael. 55. b) di una singola
— In partic: a) rappresentante, garante d'un pers. nel Senato, Q. Catuli auct. et sententia,
possesso, al quale si rivolge V accusatore, Cic: e dei giudici, auctoritate vestrà viam pa-
actio est in auctorem praesentera, Cic. Caecin. tefaciatis iUustrem atque latam, Cic. e) volere
54: e partic. il rappresentante d'un possesso, del popolo, della moltitudine, populi Eomani,
il quale nella vendita eli egli fa, garantisce Cic: publica, VeU. meton., volontà espressa,
al compratore il diritto di proprietà (vendi- commissione, ordine, incarico pei' iscritto, civi-
tore dunque soltanto in apparenza), fandi, tatum auctoritates ac litterae, Cic: publicae
Cic, a malo auctore emere, Cic (3) tutore, cura- auctoritates testimoniaque (pubhl. patenti),
tore (tutor) di una donna, il cui pieno assenso Cic. d) dei collegi e poteri governativi, auto-
rende valevole il volere di questa persona, rità, collegii (pontificum), Liv.: censoria, Cic.
quod mulier sine tutore auctore promiserit, e) dichiaraz. del modo di vedere
Cic. deberi viro dotem, quara (mulier) nullo
: del Settato romano, autorità, avente forza di
auctore didsset, Cic: nuptiarum auctores, i legge, cum potestas in populo, auctoritas in
pia prossimi parenti e congiunti (il cui con- Senatu sit, Cic. Partic: ix) voionM del Senato,
corso è richiesto per la validità del matri- espressa per votazione, decreto dei Senato in
monio), Cic. gen. (Senatus consultum all'incontro è il decr,
auctùriiiiientuiii,i, n. (auctoro), I)paga, del Sen. sancito coli' intervento dei tribuni
mercede, prezzo per T Opera prestata^ qW.. ed a.: della plebe), sine auctoritate Seuatus foedus
trasl., est illis ipsa merces auctoramentum ser- facere, Cic: ex auctoritate Senatus respondere,
vitutis, Cic. II) contratto, contratto di servizio, Cic: compiut. Seuatus consulti auctoritas, ab-
turpissimura, dei gladiatori, Sen. ep., 37, 1. brev. S. C. A., Cic. j3) il modo di vedere del Se-
auclòi'ilas, atis, f. (auctor), I) in senso nato, la elevaz. del quale allo stato di decreto
ristretto: 1) legittimità, validità, a) di Wl pOS- formale poteva essere impedita dall'oppos.
sesso , adversus hostem aeterna auctoritas d'un trib. della plebe, si quis huic Senatus
(esto), contro lo straniero dev'essere eterno il consulto intercessisset , auctoritas prescribe-
diritto di possesso, non esiste prescrizione, retur, Cic.
XII tabb. fr.: quindi usus et auctoritas e usus 4) autorizzazione, autorità, pieni poteri, le-
auctoritas e semplicemente auctoritas, l'usu- gum dandarum, Cic: legatos cum auctoritate
capione e il diritto di proprietà che ne de- mittere, Cic: quindi potere, forza, comando,
riva, ossia il legittimo possesso in seguito a ordine, se conferre ad alcjs auctoritatem, Cic:
prescrizione, usus et auctoritas fundi, usus au- persequi (seguire) alcjs auctoritatem, Cic:
ctoritas fundi, Cic: jure auctoritatis (possedere esse ovv. manère in alcj^ auctoritate (essere
q.c. per diritto di acquisto), Cic b) validità, ai cenni, ai comandi altrui), Liv.
legittimità di una pretesa, ecc., garanzia, cau- II) in senso largo, peso, credito, influenza,
zione, eredito, peso, autenticità, publicarum ta- (personale), antorittì, a.)diuna pers.: oi.)propr.r
bularura, Cic: testimonii tui, Cic: auctoritas auct. et gratia, Cic: sumina auctoritas et doc-
est in eo testimonio, Cic: auctoritatein habere toris et urbis, Cic: quorum auctoritas apud

(p. es.di scritti, di registi dei conti, di pub- plebem pluriraum valet, Caes.: auctoritate
bliche carte, ecc.), Cic: auctoritatem testi at- multum apud alqm posse, Nep.: auctoritatem
tribuere [contr. auferre), Cic: auctoritas verbis habere apud alqm, Cic: facere auctoritatem,
deest, Quint. meton., attestazione, legalizza-
: Cic: auctoritatem alcjs imniinuere, Cic: au-
zione, certificato, garanzia, firma, auctoritato ctoritatem levare, Cic; auctoritatem perdere,
prescriptae, firma, sottoscrizione del decreto Quint.: P) meton., un'autorità =
una per-
del Senato (da parte dei Senatori personalm. sona rispettabile, considerata, influente, Cic.
presenti), Cic. e) la prima mozione di una Dejot. 30; Marc. 10. h) d i un ordine stabi-
cosa, priorità in una e, esempio, modello, che lito, di una proprietà, istituzione, ecc., le-

serve di regola, di base, majorum, Cic: aucto- gum, Cic: loci, Cic: veteris Academiae, Cic.
ritatis ejus et iuventionis comprobatores, Cic: auctoro, avi, atum are (auctor), obbligare
,

alcjs auctoritatem sequi, Cic: in auctoritatibus alcuno, vincolarsi alcuno per q.c, C'in denaro
versari, Cic. o mercede, quid refert, uri virgis ferroque ne-
285 auctnmnalis audio 286
cari auctoratus eas, f impegni, Hor.: proximo e superi, (da audeo), che età (per lo più,)
munere Inter novos auctoratos (assoldati) fe- in senso buono, ardito, coraggioso, anitnoso,
rulis vapulare placet, Sen. quindi trasl.,
: V«rg., Tac ed a.
ai generic: obbligare, eo pignoro
stiiuyere, niid«>lltì'r avv. (audens), arditamente,
,

veint aiictoratum sibi proditortMii ratus est, animosamente, coraggiosamente, GiurCCOnSulti:


Liv. b) alci al(lll preparare, Veli, 'i?, 30, 1. compar. aiideiitius, Tac. ed a.
nii«*liinin<llÌ!«, e, V. antuinnalis. niideniTn. ae f. (audens), animosità, ardi-
1. aiiriiiiiMiim, m., V. 1. autuinnus.
i, Tac e Quint.: partic, libertà,
tezza, eoraggio,
2. :iii«'iiiiiiiiii*<, a, uin, V. 2. autumnus. ardimento neW USO delle parole, Plin. ep 8, 4, 4.
1. allelui, a. uni, partic. agg. {da augeo), illld«''0, ausus sum. ère. osare (di fare) q e,
solo nel compar. auctior, piU grande, più cimentarsi, arrischiarsi, cOStr. : a) COlV inf.:
ricco, accresciuto, ampliato, majcstas auctior, vide quaeso, ut, qui de meo facto non du-
Liv.: socii honore auctiores, Caes. bitem dicere, de Ligarii non audeam conli-
2. nilCtUA, US, m. {iingeo), aumento, ingran- teri, Cic: audeo dicere, oso dirlo (sostenerlo),
dimento, accrescimento, pienezza, corporis, ar- Cic. b) colVa.cc., facinus, Ter.: ultima, Liv.:
boris, Lucr.: vos (dii deaeque) bonis auctibus extrema, Verg.: aciem, proelium, Tac: multa
auxitis (T. augeo alla fine), Liv.: flurainum, dolo, pleraque per vira audebantur, Liv.: quindi
il gonfiare. Tao. partic. pass., omnia et conanda et audenda
ailCÌipYlIlll, Yi, n. (auceps), acccHagione, Magnetibus esse, Liv.: ausis ad Caesarem co-
caccia degli urceiti, I)propr.emeton.: l)propr.: diciliis , Tac. hos novos magistros
e) assol.:
piscatus, aucupium, venatio, Cic: vitam pro- nihil posse decere, nisi ut auderent (se non
pagare aUCUpio, Cic. 2) VietOn., caccia agii uc- di essere arroganti), Cic: audere in proelia,
celli, uccelli preM, aucupia omue genus, piscis, gettarsi baldanzosi nella mischia, Verg.: ad-
prata, Catull. II) trasl., caccia a quale, lo versus Neronem ausus, del partito avverso a
spiare, hoc uovum est aucupium, nuovo modo Nerone, Tac: longius audere, continuare al
diprocacciarsi il vitto, Ter.: delectationisauc, arrischiarsi, Tac: unde rursus ausi, donde
studio di dar diletto, brama di plauso, Cic. : avendo osato di balzar fuori, ecc., Tac. —
aucupia verborum, sottigliezze, giuochi di pa- Antico perf. ausi perciò nella prosa elevata
,

role, cavilli, Cic. (perfino in Cic. JBrut. 18) e spesso nei poeti,
aucupor, àtus sum, ari (auceps), I) uc- congiunt. sincop. ausira, is, it.
cellare,cacciare uccelli, Varr. r. T. 1, 23, 5. audiens, entis (audio), I) partic. V. audio.
Il) cercare con diligenza, spiare, andare in cerca, II) sost., uditore, audientis animum movere,
in cacria di, ricercare avidamente , ecc, verba, Qìc.-.comun. nel plur., animos audientium per-
Cic: gratiam, Cic. movere, Cic ovv. infiammare, Cic
aiKhlt'Ta, ae, f. (audax), audacia, I) in aiidientia, ae, f. (audio), attenzioì^e pre-
S''nS0 buono, coraggio, ardire, ardimento , au- stata ad alcuno che parli, udienza, ascolto che
dacia in bello, Sali. mirabundi unde tanta
: gli si presta, audientiam facere (procacciare)
audacia, tanta fiducia sui vìctis ac fugatis, Liv.: sibi ove. orationi, Cic.
si verbis audacia detur, fosse permessa un'e- audio, ivi e li, itum, Ire {connesso col greco
spressione franca, Ov. Il) in senso cattivo, are. %bc, =
obc, e ad auris), udire {contr. sur-
audacia, arroganza, impudenza, teme^-itA, im- dum esse), I) udire, sentire,
a,) avere l'udito e

prudenza, a) generic: audacia et irapudentia, poter farne uso : auribus paruin audire, Cato:
Cic: stultorum et improborum temeiitas et gravius audire coepisse, Cels.: apertis atque in-
audacia, Cic Plur. COncr. =
azioni temerarie, tegris et oculis et auribus nec videro nec au-
impi-ese arroganti, Cic. e Tac b) in SCUSO più dire, Cic: audiendi sensu carere, di pers., Cic
mite, libertà, arditezza, licentia... vel potius ì)) ascoltare, fare attenzione, Dorio,audi,PH
audacia, Cic: vitare audaciam iu translatio- obsecro. Do. Non audio, Ter.: loquere, audio^
nibus, Suet. Ter.: audisne ovo. audin ? odi tu ? Ter.
and:lcTtr*p e aiidnctcr, avv. (audax), IT) udire, sentire quale. = afferrare q.C. COl-
arditamente, in SCUSO buOUO e Catt., coraggio- V udito (in senso più largo) per averlo udito
samente, arrogantemente, temerariamente, im- per averlo letto. A) in gen.: a) colla dom.
jiiutetuemente {contì'. timide), aflidaciter ferre che cosa? o ehi? o di chi? si ode. a) cnl-
de, ecc., Liv.: audaciter dicere, Sen.: audacter racc: sapientiae vocem, Cic: ncque enim novi
dicere, Cic. respondere alci, Cic. audacius
: : quidquam audieram, Cic: quem ego hic audio ?
exsultare, Cic: audacissime perrumpere, Caes. Ter.: audità pugna, Caes.: con doppio acc, te,
aiidax, dacis (audeo), couu che osa, in ut spero, propediem censorem audiemus. Cicj
senso buono e (più spesso) catt, audace, ani- nel pass, con doppio nomin., tantum Camillr,»
moso, imperterrito, arrogante, impudente, sfac- auditus impera tor teiToris intulcrat. Liv.: cti
ciato, coraggioso [contr. timidus, iguarus), a) di non sunt auditae Demosthenis vigiiiae? Cic:
pers. e del loro carattere, homo, mulier, Cic: part perf. sost., auditum, i, n., udita^ voce,
audaces et protervi, Cic: animus. Sali.: poeta fama, nihil habeo praeter auditum, Cic: audito
(un p. che osa adoprare costrutti insoliti), fuit eruditior, VeU. P) colVacc. e Z'inf.: saepe
Hor. audacissimus ego ex omnibus, Cic: viri- hoc majores natu dicere audivi, Cic: e così
bus audax, audace, superbo, Verg.: paulo ad (negli Storici) abl. assol., audito, ricevuta la
facinus audacior, Cic: alqm audaciorem facere a dire che, eCC, p. e. audito
7iotizia che, sentito
in oranes conatus, Sen.: colVini., audax omnia Machanidam refiigisse Lacedaemonem, Liv.:
perpeti, Hor. b) die. inan.: facinus, Ter.: con- nel pass, col nomin. e l'inf., Bibulus nondmn
silìuin, Liv.: verba, Quint. I
audiebatur esse in Syria, Cic. y) coi Tace, e
audeiis, entis, partic. agg. con compar. I
il partic: non eum quaerentera quisquam audi-
287 auditio aufero 288

Nep.: idque Socratem audio dicentem, Cic.


per questo e quello, avere una data fama, rex
vit,
relativa, p. e., volo tamen paterque audisti, Hor.: si curas esse quod audis,
5) con una prop.
audire (sono però curioso di sentire), quid sit, Hor. p) con avverbi, bene audire, venire iodato,
propter quod etc, Liv.: e così quid igitur est? essere in buona fama, COntr. male audire, venire

inquit; audire enim cupio, quid non probes, Cic. biasimato, avere cattiva riputuz., CÌC. ed a.: COSÌ
e) con una circonlocuz. con cum o dum,^. e., anche se iUorum culpa miuus commode audire,
saepe solco audire Eoscium, cum ita dicat etc, Cic e) trasl., come t. t. gramm.: a) prendere
Cic: auditus est certe, dum ex eo quaerit, Suet. una cosa in questo o in quel senso, capire,
b)co??a dom. di che?=^su di die?, con de interpretare, ut Vulcanum pro igne vulgus
e Z'abl., illos, de quibus audivi et legi, Cic: Ilio audimus, Quint.: sic enim auditur ut depu-
n ihil dum de reditu Caesaris audiebatur, Cic. gnares, Quint. ^) sentire q.c. ^= completare nel
e) colla dom. da chi? o donde? con av- pensiero, simul enim auditur coepit, Quint.
verbi, is, unde te audisse dicis, Cic: ovv. colle Forme sincop., audibat, audibant, audisti, au-
prepos. ab, ex, de e Z'abl., audivi a ovv. ex distis, audisse; audin (= audisue), Comici.

majoribus nsitu., ser/iùto dalVacc. e Z'inf.,Cic.: audìtTo, Ònis, f. (audio), l'audizione, l'ascol-
quando hoc quisquam ex te (dalla tua bocca), tare, I)attiv. = ascolto, fabularum, Cic: assoZ.,
Caesar, audivit? Cic: non boc uunc primum subactio(ingenii) autem est usus, auditio, lectio,
audit privatus de amico, reus ab accusatore, II) 2)ass.
litterae, Cic. udita e meton. =
voce =
Cic: cum de te ex te ipso audiebam (per comu- boc solum auditione expetere coepit,
2>nbbiica,

tiicaz. epistol.), Cic: noctu audita icst) ex de- cum id ipse non vidisset? Cic: si accepissent
lubro vox, abstinerent mauus, Liv. d) colla fama et auditione esse quoddam numen et vim
dom. contro chi? con in e Z'acc, quod se deorum, Cic: jjIwì'-, fictae auditiones, Cic: bis
in eum audisse dixisset, perchè egli aveva so- rebus atque auditionibus permoti, Caes.
stenuto di avere udita alcuna cosa contro di audllìSr, oris, m. (audio), uditai-e, ascolta-
lui, Cic. e) assol: se non audivisse (che egli tore, Cic.ed a. —
Partic: uditore d'un mae-
non ha udito), sed vidisse dicit, Cic: audivi stro, d'una scuola, discepolo, Zenonis, Cic: au-

(Vho udito) et credo, Ter.: ut audio, ut audi- ditor et discipulus Platonis, Cic.
mus (incid.), Cic. e Liv.: ades, audi paucis autlTtÓrìlllll, ti, n. (audio), J) sala ove si
(in poche parole), Ter.: audi (per iscritto) nunc ode, Quint. auditorium extruere (costruire),
:

ad omnes (epistulas), Cic. Tac quindi scuola in opposiz. alla vita


dial.:

B) partici a) ridire, dar retta, dare ascolto, pubblica (forum), Quint. 10, 1, 36 e (plur.) 79.
ascoltare, a) Una pers. che recita, una comu- II) meton.: uditori raduìutti, uditorio, Plin. ep.
nicazione recitata, alqm facile, Cic: alqm ed altri.

lubenter studioseque, Cic: alqm attentissime, auditus, US, m. (audio), udito, I) in gen.;
Cic: audivi magno silentio (di pers.), Cic: di quindi meton. =di-li' udito, udito, organo
senso
giudici, sentii'e, interrogare, far subire un inter- auditus semper patet, Cic
deii'u., Cornif. rliet.:

rogatorio, aliis audientibus judicibus, aliissen- II) partici udito, ascolto, \)propr.i consultant,
tentiam ferentibus, Caes.: audii-e de ambitu, quonam modo ea plurium auditu acciperentur,
Cic: servum, Suet: ^qìq?,,!^ erg del discepolo
:. Tac 2) meton.i voce pubblica, Tac bist. 1, 76.
od uditore, ascoltare UHO, andare alla confe- aulei'o, abstiili, ablàtum, auferre (ab e fero),
renza, alla lezione di alcuno, essere uditore, 1) portar via, togliere, allontanare portando,
discepolo di alcuno, sentir esporre qualcuno, sgombrare, \) propr.i &) di pcrs., ab janua
Zenonem, Cic: alqm Eomae, Quint.: annum stercus, Plaut.: multa domum, Cic: auferre se,
jam Cratippum, Cic: ponere jubebam, de quo togliersi via c=i allontanarsi, andar via, bine.
quis audii'e vellet, Cic: ponere alqd, ad quod Ter.: domum. Ter. b) di fiumi, di onde, di
audiam, volo, Cic: di principi, dare udienza venti ecc. che trascinano via un corpo, travol-
ad uno, legationes, Suet. p) una preghiera e gere, sommergm-e, ingoiare, auferct Undas rates,
sim., una pers. che prega, fa proposte, ecc., Prop.: auferor in scopulos, Ov.: quindi auferri
ascoltare, dar retta, stare a sentire, prestare at- {senza pennis), volare, in ortus, di Perseo, Ow
tenzione, esaudire, par tic. della divinità, alcjs 2) trasl.: a) allontanare uno dalla meta, strap-
preces, Cic: alcjs vota, Hor.: orantem, Ov. f)di pare, trascinare, adescare, sedurre, allettare, stor-
lina pers. o e, che presenta o contiene un'as- nare, ne te auferant aliorum Consilia, Cic: abs-
serzione, un'obbiez., prestare fede, approuare, tuleruut me velut de spatio Graeciae res im-
nec Homerum audio, qui ait etc, Cic: si fabulas mixtae liomanis, to' hanno distolto dal tema,
audire volumus, Cic: ed assol. nella formala Liv.: auferimur cultu, veniamo ingannati, Ov.
audio, concedo (questo), ammetto (questo), Cic: b) tralasciare q.c, cessare, aufer abbiuc lacru-
non audio, non concedo, non ammetto, Cic: mas, Lucr.: aufer mibi oportet, lascia il « si
uil audio, non voglio sentire ragioni, pretesti. deve » da parte. Ter.: eseguito dall'ini., aufer
Ter. 5) ad una pers. che avverte, od ammo- me vultu terrere, Hor. II) torre via portando,
nisce, ecc., dar retta, dar ascolto a, sottomet- prendere con sé, tanto in SCUSO buono quanto
tersi,coll'acc, alqm amicissime monentem, (comun.) in senso catt., pì'endere, portar via,
Cic sapientiam, Cic: te audi, tibi obtempera,
: sottrarre, strappare, rapire, rubare. A) in gcn.l
Cic die. inan.. ncque audit currus habenas,
: \)propr.i a) dipers.i pecuniam, Cic: commen-
yecg.: necquae(sagittaj luagis audiatarcum, tarios quosdam Aristoteli^, portare seco a casa,
Ov.: nellaprosa class, col dat. solt. nella for- Cic. pecuniam de aerarlo, Cic. pecuniam in
: :

ìnula dicto audientem esse, ubbidire all'ordine, ventre, dissipare, Cic: vasa ab alqo, Cic: auri-
alla parola, Caeà.: in tanta re, Cic: e dicto au- culam movdìcìis, 2)0 rtar via conun morso, Cic:
dientem esse alci, b) sentirsi a chiamare, a) Col alci caput, decapitare, Liv.: alci oculoe, ingan-
nom:n. e r ini., essere chiamuto COSÌ e così, valere nare qualcuno davanti a' suoi occhi, Liv.: lii
^89 Aufidena augeo 290

ludi dies XV auferent, Cic: ne cum seusu do- lato, inffrandire q.c a) in estensione, in lar-
loris alqo aut cruciatu spiritus aul'eratur, Cic. ghezza, in spessore, in altezza, a) aiiargoì-e
b) di e. ina/n.: portar via con violenza annien- edifizii, in€dzare, fortificare, Esquilias, Liv.:
tando, strappare, mors Acliilleiu abstulit, Hor. I)omerium urbis, Tac: bas munitiones, Caes.:
2) trasl.: auftrri pei'iculo, essere sottratto dal uaves turribus auctae, Tac. pj ìnf/rossare corsi
jìcricolo, Plin. ep.: auferre curas, Hor.: fugam, d'acqua, far sniin; ordinar, passivo augeri =
impedire, Fior. Bjpartic.: 1) rixmrtare, otte- salire, gonfiare {coutr. decrescere, iiiinui), Ace-

nere, q.c. come frutto della propria attività, sines Induin auget, sbocca nell'Indo, Curi.:
(lei propri sforzi, delln preghiere , delle esi- aucto mari et vento gliscente, Sali, fr.: aranis
genze, errori, caput ore nostro incolume,
ecc., uimbis hiemalibus auctus, Ov. y) "Horgare
riiaedr.: id inultum numquam auferent, ovv. una ferita, secando vulnus, Curt. 5) rendere
snlt. non sic auferent, non la passeranno im- le membra, ecc. pUt sporgenti per grassezza,

punita. Ter.: tantum abstulit, quantum petiit, auxerat articulos macies, lì aveva fatti parere
Cic: paucos dies ab alqo, ottenere o ricevere pili grossi, Ov.: formam cultu augebat, Ov.
da alcuno una dilazione di pochi giorni, e) allungare una parola nella pronunzia, co-

Cic: responsum ab alqo, Cic: seguito da ut e gnomentum in barbarum,Tac b) nel numero,


il cong. = colla violenza, portare la cosa al nella moltitudine, nel contenuto, ingrandire,
punto che, ecc, estorcere, quindi obbUf/are ale, aumentare, rafforzare {contr. Ulinuere), nume-
ut in foro statuerent (statuas) abstulisti, Cic. rum dierum, Cic: caelestium numerum, Liv.:
2) riconoscere, capire q.c, da qualc, quis est aunos, Ov.: exercitura, copias ejus, Sali.: volu-
in populo Eomano qui hoc non ex priore actioue crum turbam, Ov.: Cycladas, Ov.: alcjs censum
abstulerit, non abbia ricavato ciò dal proce- (contr. extenuare), Cic: summam pecuniae,
dimento anteriore? Cic. Liv.: vectigalia, Caes.: patrimonium, Cic: pos-
Aiif ìdéna, ae, f., città delSanniosul fiume sessiones suas, Nep. rem (sostanze, averi),
:

Sagro al confine dei Peligni, oggi Alfidena Cic e Nep.: rem


bene, Ter.: linguam, arric-
(Abruzzo citer.). chire la lingua, Cic: dona suis venatibus, ag-
/t.ul'MlTii«i, a,um, nome d'una gens rom., giungere nuovi doni, Verg.: eae urbes brevi
di cui if^2^iù noti furono a) Cn. Aufidius tri- , multum auctae. Sali.: copiis auctus, rafforzato,
buno della plebe il 640 dill. (114 a. C). pre- Curt. e) ingrandire, fortificare nel grado [contr.
ture nel 646 di R. (lOS a. C); sebbene fosse minuere), a) fisicam.: flaramam, Ov. vires, :

cieco, nella vecchiaia, tuttavia attivo nella 2)0- Lucr. e Ov.: vocem, Suet.: clamorem, Sali.: ora-
litica e nella scienza, b) T. Aufidius, oratore tionem, alzare il tono del discorso (contr. sum-
rom. e) Sex. Aufidius, cavai, rom. d) Aufidius mittere, abbassare), Quiut.: vitium ventris et
Luscus, celebre crapulone, e) Aufidius Bassus, gutturis, Cic: vim morbi, Liv. ^) poi itic: rin-
storico rom. sotto Augusto e Tiberio, autore forzare, innalzare, pi-omuovere, pass, augèri =
d'una stor. delle guerre civ. rom., come pure crescere, rinforzarsi, opes, Cic, Sali, ed a.: po-
d'una stor. delle guerre rom. in Germania. puli Eomaui imperium, Cic: res (Stato) eorum
— Deriv.i AufTdTanu!«, a, um, Aitfidiano, civibus, moribus (in ordinamenti), agris aucta,
di (Sesto) AujìUio. Sali.: novis ex rebus aucti, cresciuti per le nuove
Aul'idus, i, m. (AiJcpiSog), fiuiìie pì-incip. condizioni di cose, Tac: defectionem Aeduo-
dell' Apulia, che scaturisce presso gV Irpini rum cognita bellum augetui', cresce in esten-
nel Sannio, sull'Apennino ; dapprima impe- sione, Caes. d) moralm. e spiritualm.: ingran-
tuoso torrente {quindi longe sonans, violens, dire, atimentare, innalzare , promuovere, pro-
acer, in Kov.), poi fiume dal corso lento (stagna durre, accrescere [contr. minuere), a) in senso
Aufida); diviso, verso la fine del suo corso, in buono, auctoritatem alcjs, Cic: eloquentiam,
due rami [quindi tauriformis in Hor.), sbocca Quint.; benevolentiam, Cic: gloriam, Cic: glo-
iielV Adriatico ; oggi Ofanto. riam a patre acceptam virtutibus, Nep.: indu-
siili H;;iTo,fùgi, crei i'/it;. diàh-i\igìo),futigire striam poetae ad scribenduni. Ter.: spem, Cic.
da, fuggire via, scampare, sfuggire, Cic: jaiu e Caes.: animum coraggio diale), Cic:
alcjs (il
iiliquaiitum siiatii ex eo loco ubi puguatum est, e così suis animum. aucto animo, rin-
Sali.:
aufugerat, Liv.: auf. aspectuin parentis, Cic. francato, Tac: auctus (rincorato) ornine, Tac.
]'Oet. fi) in senso catt. {contr. minuere, levare), ejus

Au^csìs (Augìàs), ae, m. (Aù^etai;), amcntiam. Sali.: crimen, Cic: alcjs dolorem
figlio di Elio e di Naupidame, re degli Epei (contr. consolando levare), Cic: luctum [contr.
nelV Elide, uno degli Argonauti, la cui staila levare), Cic: periculum, Caes.: terrorem alcjs,
(contenente 3000 buoi), che nonerapiìi stata Caes.: timarem alcjs, Cic: e alci timorem {contr.
da 30 anni ripulita dal letame, fupndita da minuere), Liv.: suspicionem, Cic: e) ingran-
Ercole in un sol giorno, per comando di dire, esagerare q.c. colle p troie, amplificare COn
Euristeo. Proverb., cloacas Augeae purgare, parole (rettor.), a) generic: esporre, rappre-
purgare una stalla di Augia, compiere un sentare ingrandito, esagerare, falsa per metum,
lavoro faticoso e disaggradevole, Sen. apoc. Curt.: aucta est apud hostes ejus rei fama, Tac.
7,5. ^) dell'oratore, ingrandire colle parole, mettere
augeo, auxi, auctum, ère (tema AUG, gr. in risalto, caricare di colori, esagerai-e, eccedere
AIT, onde aOSavco), far crescei-e, I) far o lasciar i confini del vero, [contr. extenuare, minuere),
crescere, fai-e lasciar prosperai-e, proìnuovere augere amplificareque res, Cic: aug. alterum
la crescenza, fertilizzare, quodcumque alias ex aut minuere se, Cic: aug. hostium vim et co-
se res auget alitque, Lucr.: aer humorem col- pias et felicitatem, Cic: aug. verbis munus
ligens terram auget imbiibus, Cic: aucta (cre- suum {contr. extenuare Ciò. f ) auinent<n-e coti
',

sciuta) silex in aìtitudinem, Sali. II) in senso qX. = a) p'ocvedrre riccam,, ubbonduntenUt

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 10


291 augesco augustiis 292

sopraccaricart, rendere felice, colmare di beni, toria,augurium citharamque dare, Verg.: non
di ricchezze, glorificwe, celebrare, esaltare, arric- augurio posse depellere pestem, Verg. B) og-
chire, cives suos copia rerum, Cic: alqm divi- gettivam. segno, presagio, che SÌ mostra all'au-
Cic: alqm scientia, Cic: augeri filiolo,Cic,
tiis, gure, spec. un uccello, 1) propr.: auguria au-
ovv. filiola, Tac: augeri lionore, gratulatione, spiciaque, Liv.: augurium accipere, prendere
Cic: urbs antiqua et omnibus rebus aucta et il presagio come favorevole, Liv. augurium :

ornata, Cic: anche senza abl., accrescere ad alci fit (si mostra) Suet.: augurius latus, Suet.
uno gli averi, il credito, l'onore, procacciare ad 2) trasl., segno, segnale, presagio ingen., Ov. e
alcuno potere, considerazione, ecc., promuovere PUn.
ale, metterlo in vista, renderlo illustre, spesSO ail^ìll'ÌU!», a, Um (augur), augurale, del-
coord. ad altri verbi, alqm augere atque l'augure, jus, Cic de sen 12 e ep. 3, 9, 3.
ornare, Cic, ovv. augere adjuvareque, Cic. aii^ììro, avi, atum, are (augur), I) eserci-
p) augeri alqa re, esser afflitto da quale, tare, compiere l'uffizio di augure: osservare i se-
augeri damno. Ter. heaut. G28. —
Lut. are. gni e spiegarli, iiulovinare, vaticinure, COll'aiCC.
auxitis =
auxeritis, in Liv. 29, 27, 3. della cosa per cui si prendono gli migurì, vi-
au^c<ì>eo, auxi, ere (incoat. di augeo), netavirgetaque etsalutem populi, Cic. de legg.
coìninciare a ci-escere, ingrandirsi, ampliarsi, 2, 21: pass., ras o locus auguratur,«»e/» consa-
[contr. minui, ìmminui), I)propr.: semina crato cogli atiguri, Cic. e Liv. : ed augurato
temperatione caloris et oriri et augescere, Cic: (abl. ass.), co»» buoni auguri, coi debiti auguri,
augescente flumine, ingrossando il fiume, Tac. Liv. e Suet. II) trasl.: \) profetizzare, predire,
II) trasl.: augescunt vitia, Pliu. ep.: ignoscendo cui quidam utinam vere, fideliter, abunde ante
populi Romani magnitudinem auxisse. Sali. auguraverim, Cic. fr. 2) presentire q.C, aver
V. Augeas.
Aiis;Tati>, un presentimento di alcunché, si quid ineii*
augllien,miUÌS, n. {aXLgeo), aumento, accre- veri augurat, Verg.: praesentit animus et au-
scimento, crescenza, Lucr. (anche nel plicr. e gurai quodam modo, quae futura sit suavitas,
presso gli scrittori seriori). Cic. fr.

aii;s;ur, guris, I) m., augure, interprete del au^ìiroi*, àtus sum, ari (augur), esercitare
volo degli uccelli, nel plur. augures A.uguri,
, la carica di augure, osservare i presagi, interpi'e-
collegio di sacerdoti rispettato ed influente tar(li), profetizzare, vaticinare, COlVsiCC. della
in Roma, i quali, dal volo, dal modo di ci- cosa presagita, ex passerum numero belli
barsi e dal grido degli iiccelli ecc., predice- Trojani annos, Cic: alci ex alitis involatu, Cic.
vano il futuro, Cic. ed a. II) e, nei poeti II) trasl.: 1) generic: predire q.c. di futuro,
{cfr. però Cic. de legg. 2, 32) generic. ;= vate, pì-ofetizzare, alci mortem, Cic 2) presentire q.C,
it%dovino(a), veggente, aug. Apollo, C07ne dio del- avere iin presentimento di q.C, congetturare q.C,
Tarte divinatoria, Hor.: aug. Argivus, Amfia- inferire da q.C una conseguenza, certam spem
rao, Ov.: aug. Thestorides, Calcante, Ov.: aug. victoriae, Curt.: quantum auguror conjectura
noctumae imaginis, interprete di up>parizioni, ovv. opinione, Cic: seguito dall' acc. e l'inf.,
di fenomeni notturni, Ov.: aquae augur annosa Caes. in Cic. ep.: seguito da una proposizione
cornix, Hor. relativa (con quid, quantum e simili), Cic. ed a.
ailgìiralls, e (augur), appartenente all'au- Au^ii<><ta, ae, f., I) nel periodo imperiale,
gure, che concerne l'augure, J) agg. cena, : titolo della moglie, anche della figlia, della
pranzo dato dall'augure al suo entrare in madre e della sorella dell' imperatore, Tac. e
carica, Cic: libri, Cic: insignia, Liv. II) sost.: Suet. II) nome di varie città fabbricate da
augurale, is, n., 1) luogo a destra del padi- Augusto da altro imperatore, ovv. nuovam.
glione del generale nell'esercito rom. accam- popolate, p. e. Aug. Taurinorum, oggi Torino,
pato, ove si osservavano gli uccelli, o si Aug. Treverorum, oggi Treviri,
tenevano gli auspicia, Tac. ann. 2, 13 ed al- Au^U«»talÌS, e (Augustus), concernente
trove: quindi generic. la tenda od il padi- Vitnperatt Augusto, augustale, spettante ad Au-
glione del generale, secondo Quint. 8,2,8. facevano in onore di Aug.,
gusto, ludi, che si
2) bastone delV augure {ordinar, lituus), Sen. Tac: sodales ovv. sacerdotes, anche semplicem.
tranqu. 11, 9. Augustales, collegio di 25 sacerdoti, istituito
ail<i;uràtTo, Ònis, f. (auguro), aus2ncio, di- da Tiberio in onore d'Augusto, Tac.
vinazione, Cic. de div. 2, 65. aUì^USlé avv. col compar. (augustus), ri-
aii«;ÌBrato, V. auguro. spettosamente, religiosamente, piamente, anche
au^ììrtitUS, US, m. (auguro), augurato, coord. con sancte; auguste et sancte ovv.
carica di-ll'au-jure, Cic. e Plin. ep. sancteque, Cic.
au^ììriuiii, tì, n. (augur), osservazione e Au^U!!itìànì, ùrum, m. (Augustus), cava-
spiegazione dei segni (spec. del VOlo degli uc- lieri rom. istituiti da Nerone, Tac. e Suet.
celli, cfr. auspicium), augurio, I) propr. e Au;:;u*»todunuiii, i, n., città degli Edtii
trasl.: propr.: aug. capere, Liv. e Suet.:
1) nella Gallia, oggi Autun.
aug. salutis, augurio che siprendeva in tempo 1. au;;u«tu<<, a, um (augeo), I) santificato,^
di pace per sapere se si poteva pregare la di- sacro, detto pur tic di località, locus, Cic:
vinità pel benessere dello Stato (de salute),Cic. templum, Liv.: Eleusis sancta illa et augusta,
2 trasl.: a) ogni indicazione profetica, predi-
I
Cic: aug. sedes (degli alceuri),Yerg. II) trasl.:
zione, presagio, verissima augiiria rerum futu- venerabile , ìnaestoso , augusto, sublitne, habitus
rarum, Cic: conjugis augurio, Ov. b) presen- formaque viri aliquantum amplior augustior-
Vunento, quasi sacculorum quoddam augurium que humana, Liv.: vestis augustissima, Liv.:
futurorum, Cic: augurium animorum suorum, dipers., species viri majoris, quam prò bumano
Liv. II) meton.: A) soggettivam. at-te divina- habitu, augustiorisque, Liv.
.

293 Augustufl Aurelius 294

2. .%u^u«itiis,i, m., soprannome di Ottavio aura, ae, (aCpa), soffio, I) in senso


f.

(Ottaviano) Cesare, dopoché ebbe ottenuto il ristretto, soffiod'aria corrente, 1) in gen.:


potere supremo: dopo dì lui divenne il titolo a) propr.: io spirare, corrente d'aria, aria spi-
di tutti gl'imperatori rom., come noi diciamo rante, sussurro, mormorio, fluminis, Llv.: ma-
Maestà, Hor. e Ov. Fià tardi anche Perpetuus tutina. Vitr.: nocturna aura uti (di naviche le-

Angustus, Eutr. praef. —


Di qìii il nuovo vano che salpano),Caes.: venti et aurae
le vele,

agg. : cient mare, Liv.: nei poeti, ogni sorta di vento


3. .4ll^U!Stu*«, a, Um, a) augusteo, che ri- (anche impetuoso), rapida, Ov.: aurae vela vo-
fliinrda Augusto, tti Angusto, paX, Ov.: lliensis, cant,Verg.: ed aria corrente, in gen., aurae aiiris,
il mese di Agosto, cosi chiamato in onore ad Lucr., ovv. aurae al-n'ae, Lucr. e Verg. b) meton.:
Augusto [detto prima mensis Sextilis), Juven.: jjZwr. aurae, a.) per aito (sost.), cielo, cursum per

domus, Ov. b) impefiale, del o degli impera- auras dirigere, Verg.: stai ferrea turris ad au-
tore(i), historia, degli imperai., Scritt. seriori. ras, s'innalza nell'aria, Verg. ^)per il mondo
1. aula, ae, f. (aÙXYj), I) cortile antei-iore, superno, venire superas ad auras, Verg.: seque
atrio degli edifìzi greci, janitor aulae, Hor.: ipsum pondus in auras expulit (di neonati),
e siccome quivi si teneva il bestiame, vale alla luce del giorno, Ov. y) per la luce del
anche cm-tlle pel bestiame stalla, ovile, Prop.: giorno, puhbiicitù, forre sub auras, puòblicare,m
poet. = atrium (V.), Yerg.: lectus genialis in Verg.: fugerc auras, evitare la luce del giorno,
aula est, Hor. II) palazzo, castello dei principi Verg. e) trasl.: sofilo leggiero, favorevole in
e famiglie altolocate, Corte, 1) propr.: illa se realtà od in apparenza, soffio seducente, allet-
jactat in aula Aeolus, nella sua residenza, tante, segno leggiero, aura honoris, il dolce, il
Verg.: in aula, Sen.: poet. trasl. della cella soave soffio dell onore (conir. periculi tem-
della regina delle api, Verg. 2) meton.: a) ìa pestas), Cic: rumoris, Cic. favoris popularis,
:

Corte, i cortigiani, Tac. e Suet. b) soggiorno Liv.: levis aura spei obicitur, Liv.: quindi
alla Corte, vita di Corte, Val. MaX. e Curt. c) po- partic. spesso aura popularis, il favore inco-
te/re principesco, dignittt principesca, auctoritate stante della moltitudine, favore, sulla durata
aulae communita, Cic. ep. 15, 4, 6. — Ani. del quale non si può fare assegnamento, Cic.
genit. sing. aulai, Verg. Aen. 3, 354. ed a. (vulgi aura, Ov.): anche nel plur. aurae
2.aula, ae, f. (ocùXóg) =
tibia, Quint. 7, 9, 4. populares, Verg.: e semplicem. aura, Liv. 6,
aillaeilin, i, n. (aÒXaia fi), coperta di por- 11, 7. 2) partic, aria atmosferica che noi re-
pora ricamata, tappeto di porpora, a) coperta spiriamo, auris vitalibus vesci, Verg.: haurire
da letto e divano,\eTg. e Curt. b)sorto di « bal- auram commuiiem, Quint.: captare naribus
dacchino », perchè gli antichi nelle sale che Anva,s, respirare a nari aperte, Verg.: trasl:
non avevano palchi preziosi (lacunaria), per libertatis aurain captare, aspirare anche il
pulizia (cioè per impedire che vi cadesse della menomo soffio di libertà, Liv. IIJ in senso
polvere) e per magnificenza, stendevano tap- lato: l) odore, profumo, esidazione, Verg. ed d.
peti di porpora sul pavimento, Hor. e Prop. 2) splendor della luce, abbaglio, auri, Verg. ACU.
e) cortina del teatro, sipario, che in antico 6, 204. 3) eco, Prop. 1, 20, 50 ed altrove. —-
era fissato nella parte inferiore, onde al prin- Antico genit. sing. aurai, Verg. Aen. 6, 747.
cipio della rappresentazione, o degli atti, ca- aui'arTu<K, a, um (aurum), attinente all'oro,
lavasi, lasciavasi cadere, aulaeum premitur, d'oro,aureo, I)a.gg.: staterà, Varr. fr.: metalla,
Hor. ovv. mittitnr, Pbaedr.; all' incontro alla miniera d'oro, Plin. II) sost.: auraria, ae, f.
fifie della rappresentazione si tirava su il si- miniera
(se. fedina), d'oro, Tac. ann. 6, 19.
prtWo, aulaeum tollitur,Cic.eOv. Ordinariam. auratiira, ae, f. (*auro), doratura, Quint.
tali cortine erano ornate di figure di dei, di 8, 6, 28_.
persone, di eroi specialm., che parevano tirare auralu«», a, um (aurum), fornito d'oro, ri-
su da essi stessi il sipario; quindi utque pur- coperò, ornato d'oì-o, dorato, tcctà, Cic: COrnua
purea intesti tollant aulaea Britanni, come sol- bovis, Liv.: tempora, coperte d'un elmo do-
levino il purpureo sipario i Britanni che vi rato, Verg.: sinus, ornato d'un aureo spillo
sono figurati, Verg. gioiello, Ov. milites, cogli scudi dorati,
:

.4ulerci, òrum, m.,popolaz. della Gallia Liv.


Celtica, divisa in tre rami, a) Aul. Eburovlces .Aurelius, a, um, nome di una gens plebea
ovv. Eburones, collacapitale Mediolanum, oggi rota, [coi cognomi Cotta, Orestes, iìcaurns). di
Dép. de l'Eure nella Normandia, b) Aul. Ce- cai voglionsi specialm. mentovare: C. Aurelius
noniani, oggi Dép. de la Sarthe. e) AuI.Bran- Cotta, che Cicerone introduce a parlare nei
novices, oggi le Bnennais. libri « de oratore » ed al quale dà la parte
aillieil!», a, um (aula), concernente la Corte, di filosofo accademico nei lilri« de nat. deor.»
aulico, principesco, apparatus, Suet.: quindi L. Aurelius Cotta, fratello delpreced., pretore
sost., aulici, orum, m., servidorame di Corte, nel 6S4 di R. (70 av. Cr.). —
Agg.: aurelio,
cortigiani. a) Aurelia via, dalla Porta Janiculensis (oggi
Auli*», lidis, f. (AÙX15), città mariti, della Porta di S. Pancrazio) lungo il litorale fino a
Beozia, oggi Vathi Karababa. Pisa; più tardi fino ad Arelate. b) Aurelia lei,
auloe(lu««, i, m. (aùXcoSÓg), cantore con uc- a) judiciaria, del pretore L. Aurelius Cotta,
conipagnamento del flauto, CÌC. Mur. 29. secondo la quale, senatori, cavalieri e tribuni
Aiiloii, ònis, m., terra eccellente pel vino aerarii, dovevano avere egual parte nell'am-
non lungi da Taranto, Hor. cann. 2, 6, 18. ministrazione della giustizia. Ciò. Phii. 1, 20.
Aiilu$i, i, m. {da aula, cortile, cioè nato j3) de ambitu, d'origine ignota, Cic. ad Q. fr.
alVaperto), prenome rom., ordinariam. ab- 1,3, §8. e) Aurelium forum, città dell Etr uria
breviato A. , sull'k\ixQÌi& via, nelle vicinanze deU'odierno
295 aurcolus aurum 296

rilìaqgio di Castellaccio. d) Aurelium tribu- dator di cocchio, cwrei-e a (farà, far le corse,

nal, detto anche gradus Aurelii, sul foro. nell'arena, Suet. ed a.


aiireolii!», a, um (dimin. di aureus), fatto auris, is, f. {comea.udàodallarad.AF, greco
hellamente d'oro, malum, Catull.: trasl. d'oro = AY, onde anche aùg, lacon. =
oòg), wecchio,

belìo, marjnifìeo, stupendo, libellus, oratiun- I) propr. e meton.: l) propr.: aures erigere,
cula, Cic: pedes, Catull. (piedi leggiadri). Cic. ovo. arrigere, stare a orecchie tese. Ter. :
alci aurem praebere, Liv., ovv. aures dare ovv.
aiir(''U*«,a,um (aurum), a"r«'o,rf'wo, I)pel
contenuto, l) =
rf'two, a) prò/)?-.; imber, Ter.: dedere, Cic: dar retta ad alcuno, porgere orec-
fibula, Verg.: corona, ricompensa dei guerrieri chio ad uno (ascoltare uno, dargli ascolto):
valorosi, Liv.: nuirunus aureus, Cic. e sempUc. clauderc aures alci rei, contr. reserare aures,
Liv.: dare aliquid auribus alcjs, Trebon. in
aureus, Liv., moneta d' oro {=^ lire it. 26,75,
contr. argenteus, moneta d'arg. 85 cent.). = Cic. ep., ovv. servire auribus, Caes., parlare

Foet., vis aurea, capacità, forza di cambiar come piace ad uno, adulare cdc, secuudis au-
lutto in oro, Ov. b fig., aureo =
oltremodo ribus audiri,^ro;;e«so, ben disposto verso, Liv.:
cos'i anche auribus secuudis accipere, contr.
hello, incantevole, leggiadro, vaghissimo, pi'e-
i'oso, copia, Hor.: saeculum, Sen. rhet., saecula, auribus adversis accipere, Liv.: alcjs aequis-
A'ovg.: cfr. geus,Verg.: mediocritas, Hor. 2) or- simis auribus uti, Cic: aui-em veliere, Verg.,
i!(ito d'ui-o,larorato d'oro, intesstito d'oro, coperto tirare le orecchie ad uno, ovv. per veliere =
d'oro, indorati), Pactolus, die porta pagliuzze ricordare: in aurem dicere ovv. ad aurem ad-
d' oro assieme alT arena, Ov. : vestis, Verg. :
monere, Cic, dire all'orecchio (== silenziosa-
p^lla, Cic: currus (di carri trionfali), Cic. mente, in segreto): in aurem utramvis otiose
JI)per l'aspetto ed il colore, aureo =^ di coiw dormire, dormire col capo, o tenere il capo tra
oro, che brilla come oro, sidus, Verg.: cacsaries due guanciali, cioè vivere tranquillo e quieto,
(chiome bionde, dorate), Verg.: mala, mele co- Ter.: cosi ancora in dextram aurem dormire,

tigne, Verg. Plin. ep. 2) meton.: a) iiuito, in quanto giu-

aiirieilla (òrì'cilla), ae, f. =


auricula (V.), dica dell'armonia di un discorso, aures te-
retes (fine, squisite, esperte), elegantes, agre-
iniula, estremità dell'orecchio, lobulo del-
stes, inhumanae, Cic: offendere aures, Cic:
l'orecchio, Catull. iì5, 2.

aiirìcftniiis, a, um (aurum e coma), dai descendere in aures alcjs, venire agli orecchi
candii color d'oro, dai capelli biondi, dal di un critico, Hor. b) poet. =
uditore, Hor.

crine d'oro, dalle chiome bionde, trasl., fron- ep. 1, 20, 19. IT) trasl.. orecchio, l'orecchio
dell'aratro, Verg. gC. 1, 172.
doso, fronzuto, con foglie d'oro, Verg. Aen. 6,
141. aiii'Tlììlus, i, m. (dimin. di auritus), orec-
chiuteiio =r l'asino, Pliaedr. 1, 11, 6.
aurieiìla, ae, f. (dimin. cZj'auris), I) parte
citeriore cartilaginosa dell'orecchio, catuia- auritus, a, um (aurìs), fornito di orecchie
{lunghe inpartic), I) propr .orecchiuto, aseUus,
infima, Cic: alci auriculam
f/ine deU'oreccliio,
()v.: lepus, Verg. II) meton., fdtento, quercus,
mordicus auferre, Cic. II) trasl., orecchio
esterno ed interno, ut omnes genus humanum Hor. carm. 1, 12, 11.

est avidum auricularum, l'orecchio è avido di auròra, ae, f. (aùtis, àm,, via)g\ aurora,

favole e distorielle, Lucr.: alci ad auriculas ver-


alba, I) propr.: A)m^7en.: jamquerubescebat
stellis aui-ora fugatis, Verg.: Hercules ad pri-
p.iri, essere sempre negli orecchi, Cornif. rhet.

aurifer, fera, forum (aurum e fero), mam auroram somno excitus, Liv. B)person.,
Aurora, dea. dell'alba, gr. 'Hcóg, figlia di Ipe-
J) che prodttce oro, arbor (del giardino delle
rione, moglie di Titone, madre di Memnone,
Esperidi), che produce auree mele, Cic. poet.:
lutea, purpurea, Ov. //) meton., l'Oriente, terra
natura regionis circa se omnis aur. Fior. ,
d'Oriente, Ov. met. 1, 61.
7 / die
)trascnia seco dell'oro, amnis, TibuU.
aui'uni, i. n. [sabino ausum, ìiella lingua
aiirilev, icis, m. (aurum e fiicio), orefice,
popolare Orum), oro, I) jvopr. e meton.:
orafo, luvorrrtwe dell'oro, Cic. ed a.
A) propr.: auri argentique reconditae venae,
auriga, ae, m.[dall'ani, aurea, briglia e
Cic: fert Britanuia aurum et argentum et alia
i{\^o), mtriga, cocchiere, palafreniere, I)propr.,
metalla, Tac Proverb., montes auri polliceri,
non auriga piger, Hor.: nel lem., auriga soror, promettere montagne d'oro, mari e monti,Ter.
^ erg.: partic. conduttoì-e di carri nei giuochi
Phorm 68. B) meton., tutto ciò ch'è fatto
circensi, Cic. fr. e Suet. II) trasl.: 1^ pUotii,
d'oro, ornamento d'oro, utensili d'oro, eCC. 1) in
( )v. trist. 1, 4, 16. 2) coìne costellaz., l'auHga, gen.: auro et argento abuudare, Cic. 2) partic:
Cic. (Arat.) ed a.
a) vaso d'oro, coppa d'oro, Verg. ed. a. b) freno
aiirT«;aiMim, Yi, m. (auriga), conduttore d'oro dei cavalli, Verg. Aen., 7, 279 e giogo:

di cai-ri, nei giuocJii circensi, Suet. Ner. 5. d'oro, Verg. Aen. 5, 817. e) catena d'oro, spillo
aui*I;;:ltTo, ònis, f. (aurigo), il correre a d'oro, fermagli, gioielli d'oro, oneratae vestes
{/uva, il correre col cocchio nella lizza, corse, auro, Ter.: fatale aurum, Ov. d) a vello d'oro,
h^uct. Ner. 3-5. ( mot. 7, lòó. e) reticella d'oro pei capelli,
'v
aurigena, ae, m. (aurum e gigno), nato Verg. Aen 4, 138. f) diadema d'oro, Verg.
dall'oro, soprannome poet. di Perseo, coìne Aen 4, 148. g) fin d'oro, Verg. Aen. 3, 488,
fglio di Danae e di Giove, che le si accostò ed ancJie in Verg. Aen. 3, 467, ovv. lamina
in forma di aurea pioggia, Ov. met. 5, 250. d'oro, piastra d'oro, Yerg. Aen. 5, 366.
aupiser, gora, gcrum (aurum e gero), die Il) specialm. spesso moneta d'oì-o, oro coniato,

porta dell'oro, taurus, dalle corna dorate, Cic. danaro, vide quaeso, ne qua lacuna sit in auro,
poet. de div. 2, 63. Cic: auri sacra fames, l'esecranda sete del-
aurTg;o, avi, atum, are (auriga), essere yut- l'oro, Verg. II) poet. trasl.: A) colore d'oro,
297 Aaruncì austeritas 298
splendor dell'oro, lucentezza dell'oro, Spicae ni- condere Cic. nec auspicato nec litato in-
, :

tido flaventes auro, Ov. B) redeant età. dell'oro, struunt aciem, Liv. // j trasl., con buoni
in aurum tempora priscum, Hor. =: aurea aetas: auspica, con buoni pre.<tftgi, sotto una Iniona
subiit argentea proles, auro deterior, Ov. stella, con circostanze favorevoli, haud ausp.

Aiininci , òrum, m. (= Ausones, V.) , bue me attuli, Ter.


Auitmci. —
Z) e r iv.: Aiii'uncus, a, uni, atti- auspìcsitus, a, um (auspicor), I) consor
nente agli Aurunci. Cralo dopo presi gli auspicii, inaugurato SO'
il usa, ae, f. V. Ausetani. lennemente, locus, Cic: COmitia, Liv. II) (col
au«3CuUatio, ònis, f. (ausculto), Z'a»coì/are, compar. e superi.), felicemente iniziato, inco-
il dare ascolto, delazione, sicofantisnio , Sen. minciato, intrapreso sotto auspicii favorevoli,
tranq. 12, 7._ ed a.: belluni male auspicatum,
Catull., Veli,
auscultato!*, òris, m. (ausculto), uditore, cominciato mule, Justbi.
Cic. part. or. 10. aiispuMiiiii, li, n. (inv. di avispicium),
ausculto, avi, àtum, are {inv. di aiisicu- osservazione degli uccelli di augurio, auspicio,
lito, da ausicula =
auricula), ascoltare at- augurio, I) propr. e fuj.: A.) propr.: in au-
tentamente, udire, (gr. àxpoàaO-ai), jam scies; spicio esse, Cic: pullarium in auspicium mit-
ausculta, Ter.: col dat. , ausculta paucis, tere, Liv.: auspicio uti, Gìc: partic: il diritto
nisi molestum est, Ter.: con V acc, nimis di prendere gli auspicii, propraetores auspicia
eum ausculto lubens, Ter. : populum, Catull. non habent, Cic: auspicia ponere, deporre gli
II) partic: A) stare ascoltando, spiare, jam auspicii, dare le dimissioni da magistrato,
dudum ausculto, Hor. sat. 2, 7, 1. B) dar uscire dalla carica di magistrati , i quali
ad UÌIO, porgere orecchio ad lino, magis
retta avevano il diritto degli auspicii, Cic Siccome
audiendum quam auscultandum censeo, Pacuv. poi sul campo di battaglia solo il generale in
fr.: col dat., raihi ausculta; vide ne tibì desis, capo aveva il diritto di prendere gli auspici,
Cic. così trovasi spesso la locuzione alcjs imperio
Ausetani, ormn, m., Ausetani, popoìaz. auspicioque ovv. duetu auspicioque suo, Liv.
della Spagna nell'odierna Catalogna^ la cui ed a.: ductu Germanici, auspiciis Tiberii, Tac.
cap. era Ausa, oggi Vique. Deriv.: Au- — B) trasL: 1) comando supremo, direzione, tuis
setanUS, a, um, ausetanico, degli Aiisetani. auspiciis, Hor.: paribus auspiciis regere popu-
ausili!, is, it, V. audeo alla fine. lum, Verg., governare il popolo con pari au-
Ausoiies, um, m. (Atiaovs?), Ausonii, gli torità. 2) siccome si prendevano gli auspicit
àbit. primitivi dell'Italia centrale e meridion. solo quando si voleva incominciare q.c d'im-
montagne ad occidente di Benevento e
(nelle portanza, auspicium =
anche il irHncipio, co-
Campania sino al Tevere, forse
Calvi, nella minciainento, auspicia belli ovv. regni incipere,

anche nelVApulia). Deriv.: A).4iis<ina, ovv. coepisse a parricidio, dar principio al
ae, f., antichiss. città degli Ausonii, nei din- regno, al governo, alla guerra con, ecc., Justin.
torni di Minturne. B) Ausònia, ae, f. (Aù- II) meton., auspicio, segno, cenno divino, pre-
oov(a), il paese degli Ausonii, VAtisonia, sagio, bonum, optimum, Cic: auspicium fa-
r Italia Meridionale: e poet. in gen. per cere, dare tm augurio, auspicio (degli uc-
Vltalia. C) Aus«»nTdac, ilrum, Tn.,Ausonidi, celli, ecc.), p. es. circum summum culmeu lio-
gli abitanti dell Ausonia e (poet.) delVItalia minis, lAx.: parimenti ratum auspicium facere,
in gen. D) Ausonis, ìdis, f. ausonico, poet. Cic: e fig., alci ausp. fac, dare a qualcuno il
in gen. per italico, romano. E) AusìinTus, a, segno (del cambiamento) spingere uno ad=
um, 1) ausonio, poet. in gen. per italico, latino, im nuovo partito, Hor.: idem (dii immortales)
rombilo, plur. sost. , Ausonii, orum, m., gli augm'iis auspiciisque omnia laeta ac prospera
Ausonii =
gii abitanti d' Italia, (V. Ausoms). portendunt, Liv.
2).4usoi!Ìus, i, m. (Decimus Magnus), poeto auspico!*, àtus SUm, ari (auspex), p^rendere
romano del 4" secolo dopo Cr. gli auspicii,osservare gli uccelli, I) prOpr.: au-
auspex, spTcis, m., anche f. (inv. di avi- spicari oblitus est, Cic tripudio ausp., Cic. :
:

spex), indovino, auspice, colui che dal volo, dal Fabio auspicanti aves non addixere, Fabio, A
grido, o dal modo di cibarsi degli uccelli che prendeva gli auspicii, gli uccelli non fu-
traeva presagi, osservatore degli uccelli, deno- rono propizii, Liv. II) trasL: A) cominciare,
minaz. più antica e speciale dell augure, iniziare q.C SOtto biwni presagi, auspicandi
I) propr.: ^royiins, Hor.: latores et auspices gratia tribunal ingressus, Tac: coll'acc, juris-
legis curiatae, gli auspici della legge curiata, dictìonem, Suet.: coli' ini., anno novo dicere
detto di Cesare, che console V aveva proposta, aliquid ausp., cmisecrare (cominciare) Vanno
e di Pompeo, che nella sua egualità di augure nuovo con un savio detto, Sen. B) in gen. :
aveva fatto appello agliauspicii, Cic. IL) trasL, dare principio a, et ingenium et adulescentiarn
guida, patrono, protettore, favoreggiatore, di praeclaro opere, Val. Max. caedes civiura ab :

un'impresa, in gen.: auspicibus diis, au-


1) Alcibiade, Justin.: col sempl. acc, militiam,
spici gli dei, col favore degli dei, Verg. : Suet.: coirinL, cantare, Suet.: auspicato ed —
Teucro duce et auspice (nil desperandum), auspicatus, a, um, V.
niuna impresa è disperata, auspice Teucro, aUStcr, stri, m. il vento di mezzodì, austro,
Hor. 2) partic, colui che si adopera nel fer- ostro, Cic. ed a.
mare il contratto di matrimonio, nel ricevere austere, avv. (austerus, n" II, 1), seria-
la dote, aelV organizzare la cerimonia nu- mente, severamente, attsteramente, austere et
ziale, ecc., autore d'un matrimonio, Cic. ed a. Stoice agere cum alqo, Cic. Mur. 74.
auspicato, avv. (propr. abl. assol. di austeritas, atis, f. (austerus), I) asprezza,
auspicor), dopo aoer preso gli auspica, urbcill sapore tnusco, vini, Plin. II) trasl., austerità^
200 austcriis autcm 300

aem-ità, rotuìotUi srvi'ra, .•uria, ri/jiiìn (h UYIO ; dine dolendi aut raetu supplicii ac mortis vira
contr. dissoluta comitas, Quint., ovv. contr. tormentorum pertulerunt Cic. b ) coìi un ,

front is rt^iiiissio, Plin. ep. neque (nec)... neque (ncc) anteced., nei poeti,
a II si ITU*», a, uni (aòotrypó:), aajwo, severo, per iscamhio, cfr. Verg. Acn. 4, 337-339, Hor.
(contr. mitis), I) lìropr.: axjyro, in-nsco (al [fu- carm. 3, 12, 1 e scgg. e sat. 1, 9, 31 esegg.
sto), vinum, Cels. : musta, Quint. II) trasl. : Nella prosa ha bensì spesso aut davanti a
si
l) nerlo, serctrOf che ni irrencitUi con rigore, ilio neque... neque, ma non corrisponde a questi,
austero more ac modo, Cic. : austerior et gra- cfr. Cic. ep. 2, 19, 1. Sali. Jug. 18, 2. //; di-
vior esse potuisset, Cic: del imrlare, rigm-oso, chiarato piìi precisam. da un'altra parti-
en^-gico, suavitatem habere austeram et soli- cella : aut certe, od almeno, Cic così ancora :

dam, non dulcem atquc decoctam (delTora- aut... aut certe, Cic: aut saltem, od almeno, o
tore), Cic. 2) tenebroso, riii>o, senes, Quint. : pei- Io meno, Cic: aut potiuS, O piuttosto, O MK'-

labor, Hor.: homo


austerior et gravior, Cic. glio, Cic. :aut etiam, od anche, o persino, Cic:
nil*itriilì<«, e (auster), meridionale, australe COSÌ eziandio aut... aut etiam, Cic: aut vero,
{opposto ad aquilonius), cingulus ovv. ora, o forse, o prohabiim., per lo più in domanda
zona torrida, Cic: parimenti regio, Cic. ironica, Cic: aut deniquc, o aut... denique, od
niisti'iiiii, V. liaustrum. infine, od in una parola, o per farla In-eve, Ter.

aii«tiiiii, i, n. (ausus da audeo), attentato, e Cic: aut quideni, o sicuramente, o certo, Suet.
impreca, Verg., Tac. ed a. .%iilai*ii, òrum, m., i^opolaziune illirica,
ailSÌÌS, iis, in. [nnàoo], intpresa aiviscJiiata, donde :%ularius (altri AiilarH'iis), a, ura,
ardimento, A'^al. ]\Iax. ed a. antarico, poet. = illirico.
ani, cong. disgiunt., ovvero, o (divide pen- auteiil, cong. avversai, (aùis), ma, al-
sieri essenziaìm. diversi), e aut... aut, ovvero... l'incontro, dUdtra jyarte, esprime nel modo meno
ovvero (escludendo l'nn ca'io o ValtroJ, I) solo, sentito il contrasto tra un pensiero ed un
1) dopo un primo pensiero espres'^o semplicem. altro. I) appoggiandosi primieram. al pen-
a) generic: ovvero, a) una volta: quod est si"ro cui viene a contrappor.si, all'incontro,
veruir. aut falsum, Cic vincendum aut
: hic dall'altro lato, a) in Una Semplice narraz. od
inoriendum est, Liv.: coU'enìinc. della nefjaz. esposizione, vehit hic clitellas, vehit hic autem
the pi-ecedc, ncque vero qui non iisdem rebus alter senex, Plaut. b) nelle domande, cur non
movetur naturaque consentit fidus aut stabilis de integro autem datum ? Cic. sed quid ego :

potest esse, Cic. neino tribunos aut plebejos


: haec autem nequiquam ingrata rcvolvo ? Verg.
timebat, Liv. nella domanda, erit, inquit
: II) dopo una o x>iù parole riunite per for-
Brutus, aut jam est iste, quem expectas? Cic. mare un solo pensiero, al principio di una
^) due e più volte, own-o... avvero, e così via, proposizione o di una frase, a) in una espo-
si (animus) deus aut anima aut ig-nis est, Cic. sizione semplice, invece, ora, al contrario, e
b) scendendo dal j)?'« forte al meìio forte, od principio oriuntur omnia ; ipsum autem nulla
anclie, od anche .soltanto, oppure, od fdnieno, ex re nasci potest, Cic: ripetuto più volte, V.
cuncti aut magna pars, Sali. quaero num in- : Cic Tusc. 4, 13 e sgg. Partic: a) volendo
juste aut improbe fecerit, Cic: si (alces) erigere mxiggiorm. precisare una cosa, mu, nel rac-
sese aut sublevare non possunt, Caes. e) assor- conto, opjndum oppugnare instituit. Est autem
gendo al generale, ed in generale, quid? buie oppidum et loci natura et colle munitum,
calix mulsi impingendusest, ut plorare desinat? Caes.: x>er introdurre un concetto incidentale
aut aliquid ejusmodi? Cic. d) rettificando, /"una jja?'enies«), si qua praeterea sunt (credo
dichiarando meglio, spiegando, o in altri ter- autem esse multa), ab iis, si videbitur, qui
mini, lìiuttogto, o piti esattamente, de hominum ista disputant, quaeritote, Cic. nel ripetere
:

genere aut omnino de animalium loquar, Cic: una espressione già adoprata e nel partico-
quid cnim idtra differri aut teri tempus ? Liv.: lareggiarla meglio, adnioneri me satis est.
al ptrincipio d'una x>rop)OSÌz., p. es. Cic. Ac. Admoncbit autem nemo alius nisi rei publicae
2, 21 de nat. deor. 1, L e) esprimendo una
; tempus, Cic. ^)per introdurre la minore in un
condizione, ovv. =
altrimenti, in caso contrario, sillogismo, ma, aut hoc aut illud ; non autem
reduce uxorem, aut quam ob rem non opus sit hoc, illud igitur, Cic. y) per porre in antitesi
cedo, Ter.: nuiic manet insontem gravis exitus, i pronomi, ma, ego autem, nos autem e simili,

aut ego veri vana l'eror, Yerg. e così Cic. de : Cic. ed a. b) per introdurre una domanda,
or. 2, 5; Ov. met. 10, 52. Quint. 2, 17, 9. che trovasi in contrapposto a quale., ma, quid
2) iti corrispondci.za: a) con un aut anteced., tu aìs, Gnatho?... quid tu autem, Thraso?
e precis.: a) aut... aut, ovvi^ro... o, .sine uUo aut Ter.: cedo tandem, qui sit ordo, aut quae con-
labore aut contentione, Cic. cum aut suis fi-
: cursatio somniorum? quo modo autem distingui
nibus eos prohib^nt aut ipsi in eorum finibus possunt veras omnia a falsis, cum etc ? Cic.
bellum gerunt, Caus.: due volte, aut... aut in Partic. : a) nel precisare meglio una cosa,
rapporti dicersi V uno accanto all' altro, ne Arsinoen, Stratum... fateris ab hostibus esse
aut de C. La«.-lii soceri mei aut de liujus generi captas. Quibus autem hostibus ? Cic. P) nel
aut arte aut gloria detrahain, Cic, colVenun- ripetere una locuzione già innanzi adoprata,
ciato d'una negaz. chr precede, neque enim per significare che essa non è appropriatay
sunt aut obscura aut non multa commissa po- ma, num quis testis Postumum appellavit ? Te-
stea, Cic: nella donmnda, num aut ille lanista stis autem? Num accusator? Cic: insuìtayido,
omnino, jam a gladio recessisso vidotur aut is riprendendo, nel dialogo : Thr. Quid tu tibi
discipulus magistro tantulum de arte conce- vis ? ego non tangam meam ? Ch. Tuam au-
dere? Cic. P) aut... aut... aut, ovvero... o«. o, tem. furcifer? Ter. e) nelle esclamazioni ]}er
alii autem aut natura corporis aut consuetu- indicare il contrasto, quam brevi tempore
301 authep a aveU) 302

quot et quanti poètae, qui autem oratores es- aii\ìliiltiì<i, US, m. fausilior), soccorso.
stiterant! Cic. partic. con le interiez., ecce Lue. 5, 1038.
autem subitum divortium! Cic. —
autem si auxìITor, atus sum, ari (auxilium), recar

trova anch'' unito con altre particelle, come soccorso, aiutare, proteggere, soccorrere, OSSOl.

ast autem, ma invece, Cic f sed autem ov- Caes.: alci, Ter., Cic. ed a.: del soccorso dei
vero sed... autem, ma invece,
r

Comici
:

e Yerg.: medici, fonnidatis aquis (con, ecc.), Ov. —


et... autem, e daccapo, Sen. et autem... et,
: Inf. parag., auxiliarier. Ter. heaut. 923.
ma altrettanto.^ quanto eziandio, Quint. ed a.: auxìITum, ti, n. (aageo), eoccorso, I)m
nec (neque)... neque autem, né,*, né aWopponto, gen. : aiuto, soccorso, appoggio, riparo, prote-

Cic. ed a.: neque autem... neque, nut nè,« né, zione, salvamento, alci auxilio esse, Xep.: alci

Sen. ed a.: autem etlam, ma anche, ai conlrario ausilio in patema injuria esse, Ter.: consuli
eziandio, Cic. adversus intercessionem collogae auxilio esse,
aiitliepsa, ae, (xùtó; e tlf^), cuoco di
f. Liv.: parimenti in auxilium esse, Eutr.: auxi-
aè stesso, macchina a cuocere a, due fondi, di lium ferre alci e alci centra alqm, Cic: alci ve-
cui l'inferiore contiene il fuoco, il superiore nire auxilio, Nep.: mittere alqm auxilio, Caes.:
il cibo che cuoce (a un dijyresso come le nostre juvare alqm auxilio, Cic: auxilium expectare,
macchina p''l caffè o thè), Cic. Eosc. Am. 133. Cic: auxilium Vejentibus negare, Liv.: trasl.,
aulliu^ruphus, a, um ( aÙTÓypaqìOS ), auxilio noctis, col soccorso, col favore della
scfitto di pì-oprio pugno, di propria mano, auto- notte, Sali.: nel pi, auxilia portare sociis. Sali.:
(p-afo, originale, epistula, Utterac, Suet. Aug. auxilia libero rum, Quint.: sjìesso « mezzodì =
71 e 87. soccorso, fonte di soccorso, mezzo di salva-
.4utolycus, i, m. (AiJ-óX'jy.o;), figlio di mento », duo magna auxilia, ultima auxilia,
Mercurio, padre di Anticlea, avo di Ulisse, Liv. II) partic.: come t. t. militare, aìusUio,
ladrone celebre per le sue frodi ed insidie. truppe ausiliari, dirado nel sing.,Oy.,Tiic. ed
.4utomatTa, ìas, f. (Aù-oijlxt'Ix, iagj, dea a.: ordinariam. nel plur., magna equitum ac
della j-'oftiina, [lat. Fortuna), Nep. peditum auxilia, Gc: auxilia in mediam aciem
autoiiiatuni (-on), i, n. (aÙTÓiaaTOv), nmc- conifere, Caes., piorre gli ausiliari nel centro.
china che si muove da sé stessa, automa, Suet. AuxTmuiii, i, n. (Aj;'.}iov), città impor-
Claud. 39. tante dei Picentini,pià tardi coloyiia rom.,
.4utoin^'<loii, dontis, m. (Aùto'jlìSwv), oggi Osimo. —
Deriv.: .4uxTiiiate!«, um,
figlio di Diorete, guidatore del cocchio di m., gli abitanti di Auximum, gli Osimati.
Achille ; quindi appelL, un Automedonte, un avare, avv. con compar. e superi, (ava
abile cocchiere, Cic. Eosc. Am. 98. rus), avaramente, aridamente, iiHfordainente, per
AutonSè, ès, f. (A'jiovóyj), figlia di Cadmo, lucro, per avarizia, Cic. ed a.
madre diAtteone. — Deriv.: Autonoé'ius, AvarTcìiiii, i, n., capitale dei Bituri-

a,um, di Aiitonoe, heros, Atteone. Ov. met. 3, ges CMhì jielV Aquitania, oggi Bourges.
198. Deriv.: 4varìceiis«ìs, e, avaricense, di JL.
autor, auloritils, T'. auctor, ecc. avarltia , ae f. avarus , I) avarizia,
, i

Aulrlj^ones, um, acc.as, ra., popolo d^lla avidità, ingordigia, brama di denaro, di lucro,
Spagna. (contr. innocentia, libèralitas), Cic. ed a. :
autiiinnaliai, e (autumnus), d'autunno, plur., omnes avaritiae, ogni sorta di pitoc-
autunnale, anni tempus, Cels.: lumen {contr. cherie, Cic. 7/^ trasl., ogni desiderio smodato,
lumen verum), Cic. poèt.: aequinoctium, Liv. brama, gloriae, ambizione, Curt.: temporis,
1. auluiiinus, i, m., autunno, T) pjropr.: avarizia del tempo (buon uso), Sen.
autunno (i tre mesi dall'equinozio d/ autunno jivaritiés, èi, f., forma secondaria ciiava-
al solstizio d'inverno, perciò dal 22 Seti, al ritia, Luer. 3, 59.
22 Die.: ma secondo
calendario rurale è il
il avaru«>, a, um (rad. A.Y, donde ancJie arco
tempodaU'S o 13 Agosto sino al 9 o 14 Xov.:, ed avidus), arido, I) arido di denaro e del bene
Cic. eda. II) m-ton.: unautunno=^ un anno », <.< altrui, i»ij/ordo, homo avarus, avarissimus, Cic:
septem autumni, Ov. met. 3, 326 e segg. col genit., pecuniae suae parcus, publicae ava-
2. aiitiiiiinii«>, a, um (1. autumnusj, d'au- rus, Tac: poet. di e. inan., litus, ove abitano
tunno, autunnale, Plin. ed a. — Ov. met. 3, 729, uomini avidi di denaro, Verg.: spes, Hor.
ora autumni frigore. II) poet. trasl., ctipido di q.C, insaziabile (nei
autìinio, avi, àtum, are {da aio, come ne- desidera), mare, Hor.: venter, a/f amato, Hor.:
gTimo da negoi, opinare, essere di arriso, Cioè co/geu.. nuliiuspraeterkudem avarus, Hor.:
.

I) pensare, giudicare, credere, stimare, eCC, con ab e Z'abl (in riguardo a), ipse enim ava-
Poèta trag. fr. in Cic. or. 166 e top. 55: con rissimus ab istis proJigiis non sum, Sen.
doppio acc, Hor. sat. 2, 3, 44 e segg. II) {con tr. à-vellO, vesi, vectum, ore. eondur via, por-
nego), dire, sostenere, nominare, spessO nci tar viu (contr. advehere), alqm lectica sua,
poeti preclccss.. di rado nei classici, e in Veli., Suet: alqm secura ex Samo, Plaut equites :

Aegyptum, Liv.: dona domos. Liv.: sacra in fi-


auxìliarì^, e (auxilium), che serve a por- nitimas urbes, Liv.: poet.: alias oras, in, ecc.,
tare soccorso od aiuto, ausiliare, ausiliario, Verg. Pass, avehi mediale ^^ condursi via, tuv-
come t: t. militare, ausiliarii miiites, truppe dar via (a cavallo) contr. advehi), avecti (se. na-
ausiliarie [contr. legiones), Liv.: e cosi aux. vibus) hostes, Verg.: domum e castris est
cohors, Cic: aux. miles, As. Poli, in Cic. ep. avectus (contr. plaustro in castra advectus),
auxTlìator, òris, m. (auxilior), soccorritore, Liv.: avectus (se. equo ab suis, Liv.
aiutato-re, ausiliatore, soccorso, alcjS, Quint.: Avella, 4vellànus, V. Abella.
.alci. Tao. a-vello, vellie vulsi, vulsum, ere,s«rai'j>a'-e,
303 avena aversus 304

svellere, I) in gen.: poma ex avboribus cruda si 1. Avcrnii«i, a, um (òcopvog t= senza uc-


siut, vi avelluntur (C F. W. Miiller Cic. m celli: cfr. Aornos), designazione gener. di
de senect. § 71 lec/ge evellunturl; si matura et quelle località esalazioni mefitiche
ove le

cocta, decidunt, Cic.: avulsum humeris caput, rendono pericoloso perfino fatale il sog-
e
Veig.: sibi avelli jubet spiculum, levare, Cic: giorno, e ove un uccello non oserebbe di vo-
trasl., inhaeret in visceribus illud malum exsis- lare, delVaverno, Averna loca, Lucr.: trasl.:
titquemorbus et aegrotatio, qnae avelli inve- aestus Averni, esalazioni delVAverno, Lucr.
terata non possunt fessere strappate], Cic. — Partici
II) precjn., strappar via, separare violente- 2. .Avernus, i, m.
(' ko^^o^,compiut. lacus

menu, allontanare violentemente. A) prop.: Avernus ovv. lacus Averni, lago profondo, che
alqm de matris complexu avellere atque ab- riempie un cratere vulcanico di esalazioni
strabere, Cic avulsus a meis, strappato dalla
: mefìtiche, presso Cuma nella Campania, non
cerchia delle mie occupa-ioni [contr. in se- lungi da Acheriisia, nelle cui vicinanze la
des meas restitutus), Cic: tempio Palladium, leggenda poneva il bosco di Ecate, lacaverna

sottrarre, Verg. B) trasl., a) ima pers.: a) al- della Sibilla Cuniana e Ventrata alV In-
lontanare uno da una fanciulla, cioè dalle ferno, detto ancor ogqi Lago d'Averno,
relazioni con ìina ragazza, separare, strap- Cic. ed a.: portus Averni. il porto di Cuma,
pare, alqm a puella, Ter ab ea (puella) : Verg. Aen. 5, 813: quindi ky&rnMS, poet. per
sese derepente. Ter. P) <»•«»• fuori uno da tino il tartaro, Ov. ed a. —
Deriv. : A) .Avernus,
stato, convicio alqm ab errore, Cic. b) un pos- a, um, agg., a) d'avemo, infernale, lacus, freta,
sesso = togliere q.c. ad ale, rus ab alqo, Ter.: illago d' Aver no, Y erg. b) sost., Averna, orum,
avulsum est enim praeter spera, quod erat spe n., l'AvernO, Verg. e) appartenente, attinente
devoratum lucrura, Cic. al mondo sotterraneo, stagna, Verg. Juno, :

avena, I) avena, biada, a) come


ae, f., Proserpina, Ov,: Averna loca, Ov., e semplic.
sorta di biada, avena comune, Hor., Pliu. ed a. Averna, Verg., VAve7-no (Vinferno dei Gen-
b) come erba cattiva, avena selvatica, Cic. tili). B) Avernalìs, e, appartenente allago

ed a.: avenae steriles, vanae, Verg. IIJ trasl., d'Averno, aquae, delVAverno, Hor.: nymphae,
il gambo delTavena, anche dell'orzo e della Ov.: Sibylla (V. sopraj, Prop.
canna, che poteva servire come zufolo al pa- a-verro, ri, ere, scopar via, trasl., mensa
store, \)propr.:sic rustica quondam fistuladis- pisces cara, della cara tavola del mercato (del
paribus paulatim surgit avenis, Ov. 2) meton., pescatorej =
portar via, levar via acqui' =
a) nel sing. =
tibia, il flauto dei pastori; stare a qualunque prezzo, Hor. sat. 2, 4, 37.
serve anche e specialm. a designare la ii-verrunco, are, t. t. del linguaggio
forma pili semplice del canto idillico, Verg. e relig., allontanare, rimuovere una COSa Cattiva,
Tibull. h) alplur., junctae pice avenae, ovv. deùm iram, Liv.: assol., dii averruncent, Cic,
semplicem. structae avenae fistula (V.), = tolgano gli dei.
zampogna (cùpiy^), Ov. aversi! biliiìi, e (aversor), orribile, abOomi-
AvenlTilU!>, i, m., e -uni, i, n., T Aven- nevoifl, detestabile, esecrando, Lucr. 6, 390.
tino, uno dei sette colli di Roma, tra il Pa- àversalTo, ònis, f. (aversor), awersioner
latino ed il Celio, che deve essere stato po- ripugnanza, antipatia, ribrezzo, tacita, Quint :
polato in origine sotto Anco Marzio. — CO? genit. oggett., alienorum processuum, Sen.
Deriv.: A) Avfnlinensì^, e. avcntinese. aversTo, ònis, f. (averto), IJ io stoì'nare,
Diana fV. sotto), Val Max. B) AveiitTniis, rimozione, solo in locuz. avverb.: ex aversione,.
a, um, dell' aventino, humus, Ov.: jugum, il al rovescio, dal di dietro, alqm jugulare, Auct.
monte aventino, Ov.: Diana, perchè essa sin b. Hisp. 22, 3,strozzare alcuno prendendolo
dai tempi piìi antichi ebbe ivi un tempio alle spalle. II) trasl.: fig. ret., il distrarre
assai celebre, Propr. gli animi degli uditori dalla questione pro-
1. siveo(hjiveo), ère((Za ao) 0(Zau(i). àéco, posta, secondo Quint. 9, 2, 39 ; specie di apo-
spiro, soffio), propr., aspirare avidamente a strofe (apostrophel.
q.c; quindi bramare q.c. con impazienza od 1. aversor (avorsor),atussum,ari (averto),
ansietà =
essere molto desideroso, aveo genus voiuirsi altrove, volgerelo sguardo altrove (per
legatiouis, Cic: colVini., valde aveo scire, quid dispetto, sprezzo, disgusto, nausea, schifo, ver-
agas, Cic seg. da prop. relativa, avere te
: gogna, ecc), IJ propr. colVacc, filium, stor-
certo scio, quid hic agatur, Cic. nare lo sguardo dal figlio (che gli stava da-
2. hsiveo, ère (ficFéo), « sii
3Ìv<'>o ocv. vanti),!,!^ :aspectura aìcjs, fuggire lo sguardo
prosperoso », donde àFéxu), àFvM od aijyw, di quale, Tac. II) trasl., distogliersi, allonta-
augeo, cioè « far prosperare •»), prosperare, narsi da alcuno O da q.c. =
respingere alcuno
essere sano, sentirsi bene, nella lingua classica q.c, evitare, aborrire, afflictum amicum, Ov.:
soli, all'imperat. edalVini., nella formala di preces, Liv.: colTinf., Auct b. Hisp.
saluto /^quando uno arriva oparlej ave (bave), 2. avcrsftr, Òris, m. (averto), dissipatore, di-
buona salute.' salute a te ! addio; (alV arrivo) lapidatore, pecuniae publicae, Cic. Verr. 5, 152.
== ti saluto, nella partenza addio, Caesar = a versus, a, um, partic. agg, {da averto),
simul atque Have niihi dixit, statim expo- voltato altrove, I) propr., col lato anteriore,
suit, etc, Cael in Cic. ep cum proclaman- : col volto, volto altrove, indietro (contr. adver-
tibus naumachiariis: Ave imperatori... respon- sus) adversus et aversus impudicus es, davanti
disset: Avete vos, etc, Suet anche baveto, : e di dietro, Cic: caedebantur aversi, Liv.r
Sali come saluto ai defunti, in perpetuum,
: aversos boves in speluncam traxit. per la coda,
frater, have atque vale Catull. ! Liv.: sost., aversum. i, n.,comun.plur., aversa,
.4ver nai is, e, F. 2. Avernus, alla fine. orum, n., lato posteriorCf parte opposta, IH
,

805 averto avoco 306


averso esse {confr. ante nos esse), Sen.: aversa in omne fas nefasque avidi, Tac: aliquantum
urbis insulae, Liv. II) (con compar. e superi.) avidior ad rem est, tutto dedito ad aumentare
trasl., ripiif/nante, arrrrso, sfarorerole,
a MusiS, i suoi averi, Ter.: gens ferox et ingenii avidi
Cic: a vero, Cic: aversissimo animo esse ab ad pugnam, Liv.: trasl., di e. inan., in di-
alqo, Cic: col dat., mercaturis, Hor.: aversior reptiones manus, rapaci, Liv.: in novas res in-
defensioni. Quint.: nssoL, amici, Hor.: animus, genia, bramosi di novità, Liv. II) assol,
Tac: aversi animis. di cuore, di animo av- A) propr., bramoso, arido, 1) riguardo al
verso, nemico, Tac. possesso, airido, avaro, divitias conduplicant
a-vcrio (àvo"to), verti (vorti), versum (vor- avidi, Lucr.: grati animi, non appetentis, non
SUm), ore, volgere da, altrove, via, voltare da avidi signa, Cic: trasl., di e. inan., avida
altra parte, piegare, dirigere, allontanare vol- manus heredis, Hor. 2) riguardo al godi-
gcndo, I) propr.: A) /'« /7r;(.., proram, Verg'.: mento, cupido, insaziabile, smoderato, aegri,
se, Cic: flumina, distortutre dal loro corso at- convivae, Ror.: partic. trasl. di sensi, desideri
tuale (retto), Cic. e Caes.: alqd ab ocnlis, Cic: e passioni, ita sunt avidae (aures meae),Cic.:
iter ab Arari, Caes.. naves in altum, Liv.: sese libidines, Cic: e di altri sogg. inan., mare,
eo itinere, prendere un'altra via, Caes.: ab Lucr. e Hor.: ignis, flammae, divoratrici, Ov.:
alqo omnium in se oculos, Liv.: ab honii- morsus, avidi m., Ov. 3) riguardo a lotta
nlbus ad deos preces, Liv.: poet. coll'acc, quo guerra, avido di combattere, Vulcanus, Hor.:
regnum Italiae Libycas averterai oras, Verg.: legiones, Tac. 4) riguardo alla dominazione,
jìarim. (medio pass.) : equus fontes avertitur, avido di comando, ingenium, Sali.: ìi) meton.,
Verg.: B) partic: l) allontanare colla forsa, che prende intorno a sé da ogni parte che =
distogliere, caeeinre, respingere, barbar OS a por- abbraccia ampiamente molto, che si estende
tis castrorum,. Caes.: classem in fagam, Liv.: molto in lA nello spazio, pars comple.xus, Lucr.
e col sempl. acc. =
far piegare, volgere in axis, is, f., ttccello collett. volatili, uccelli,
fuga, primo impetu hostem, Liv.: homines I) ingen.:esamina avium, Liv.: cantus avium,
inermes armis. viris. Cic. 2) alTòntanare Cic: concentus avium, Cic: aves rapto vi-
segretamente =
rubare, sottraile, trai-re a «è, ventes, Sen. II) partic, divinazicne mediante
pecuniam publicam, hereditatem, Cic: prae- gli uccelli, arte attgurale, e metOn. per omCD,
dam domum suam., Cic: quatuor tauros a sta- segno, augtirio, avibus bonis, Ov., secundis,
bulis, Verg. II) trasl.: A) in gen.: a) to- Liv., con buon augurio, all'ora propizia: al-
gliere, stornare, allontanare q.c. (pericoloso, Vincontro avi mala, Hor., o adversà, Poeta in
dannoso, ecc.) ,
pestem ab Aegyptiis, Cic. : Cic. sinistris avibus, Ov. con cattivo augurio,
quod omen dii avertant, Cic: causam in alqm, sotto sfavorevoli auspizi.
gettare addosso, addossare, Cic. b) t-cner qual- sivltus, a, um (avus), pervenuto, ereditato
cuno lontano da q.c. (dannosa, ecc.), austro dal nonno o dalla nonna o generic dagli an-
gratias miras, qui me a tanta infamia aver- tenati, da parte dell'avo, della nonna, ereditato,
terìt, Cic B) partic: 1) distogliere, rivolgere, legittimo, avito, anche
talv. =
antichissimo,
allontanare f inclinazione, di qual- il pensiero bona patema et regnum, Cic: ager
avita, Cic:
cuno da q.c, populi opinionem a spe adipi- Suet.: Troja, Hor.: malum, male ereditario,
scandi, Cic: alcjs mentem o animum ab alqa Liv.
re, Cic e Liv.: alqm ab incepto, Liv. 2) ri- avillS, a, um (a e via). I) disunite dulia via,
guardo alla disposizione d'animo, distogliere dalla strada, fuor di via, lontano, remoto, poco
da qualcuno, cioè rendere avverso, 7-ipugnante, frequentato, saltus montesque, Sali. : noctuma
allontanare, alienare, alqm se ab alcjS ami- et avia itinera, marcie di notte in luoghi fuor
citia, Caes.: alcjs animum a se, Cic. di mano, Sali.: sost., avium, ii, n., cammino
ìivìn, ae. f. (avus), nonna, Cic ed a. ituliretto,remoto; luogo poco frequentato, soli-
aviiirTuni, ìi, n. (a\is), luogo ove si ten- turio, deserto, liunc avium dulcedo ducit iji
gono gli uccelli, a) casa degli uccelli, uccei- àvtum, Comif. rhet.: alplur., avia dura sequor,
lierof Cic ed a. b) luoghi ove si radunatw gli Verg.: avia itinerum, Veli. II) (poet.) che si
uccelli selvatici nei boschi, Verg. gè. 2, 430. allontana dalla via, sviato, traviato, smarrito,
avTde, avv. con compar. e superi, (avi- in raontes sese avius abdiditaltos, Verg.: trasl.,
dus\ avidamente, ardentemente, Cic. ed a. avius errat animus, senza via, Lucr.
avTditiis, àtis, f. (avidus), eupidìgia istin- iivocanienluin, i, n. (avoco), mezzo di
tiva, impetuosa, impaziente, desiderio impa- ricreazione, svago, distrazione, plur., in Plin.
ziente, impetuoso, in senso cattivo avidità, ep._8, 5, Se altr.^
voglia, ingordigia, I) col genit., cioè Col genit. avocalTo, ònis, f. (avoco), n distogliersi,
ogg. (per, di), cibi, gloriae, pecuniae, Cic: le- I) in gen.: a cogitanda molestia, dal pen-
gcndl, Cic: col genit. .<iogg., animi tui (delle siero, ecc., Cic Tusc. 3, 33. Il) partic. a) di-
ine brame), Curt. II) assol., avidità, ava- strazione che turba, Sen. ep. 56, 4. b) distra-
rizia,hujus mendicitas aviditati conjuncta in zione che ricrea, plur., avocationes (contr.
fortunas nostras imminebat, Cic exercitationes), Justin. 37, 4, 1.
sividus, a. Um (1. aveo), aiHdo, cupido, bra- jl-VÌicO, avi, àtum, are, richiamare, chia-
moso di q.c, voglioso di q.c. I) colV aggiunta marealtrove, J)jpro^r.:militesasignis, Trajan.
di che cosa? o per che cosa? nel in Plin. ep.: pubem Albanam in arcem, Liv.:
genit. con in o ad e Tace: a) col genit. partem exercitus ad bellum, Liv. II) trasl.:
cibi, Ter.: laudis, Cic: avidissiraus gloriae, 1) rimuovere, distornare,arma, fare una fìnta,
Cic: novarum rerum, 5mmo.?o di novità, Sali.: Quint. 9, 1, 20. 2) richiamare da q.c. (cioè
belli gerundi. Sali.: poet. coTTinfin., conjun- da ima occupazione, sentimento o inclina-
gere destras, Verg. p) con in o ad e Tace: zione per q.c.) =
ritrarre, distogliere, allenta-
307 a^oIo Laccar 808

ttare, generic: quos aetas a proeliis avocat,


a) II) trasl., A)= proavus, bisnonno, bisavolo,
tiene Io>Ìta>io, Cic: av. ad Antiochum multi- Cic. Scaur. 32 (Tac. ann. 14, 55 ora abavus).
tudinis animos, rivolgere, Liv. b) stm-nare B) generic. = avo,
maggiore, antenato, Hor.
daìVattenzione, distrarre, a] distogliere tur- sat. 1, 6, 3: spesso alplur., avi veteres, Verg.:
bando, distornare, distrarre, disturbare, nulla intonsi, Ov.: triumphales, Tac: trasl. di api,
res DOS avocabit, Sen.: quia ipse multum dis- Verg. gè. 4, 209.
tringebar frigidis negotiis, quae simul et avo- Axenii«i (agsvog) (inospitale), Pontus Axe-
cant aniraum et coiuminuunt, Plin. ep. P) dis- nus, nome che aveva prima il Pontus Euxinus,
togliere ricreando =^ distrarre, rin-earc, di- Ov. trist. 4, 4, 55 e s^gg. Mela 1, 19, 6 (= 1,
vertire, ab iis, quae avocant, abductus et liber § 102): altra forma Axliiii!* (àgeivog), Tauri
et mihi relictus , Plin. ep. : luctum lusibus, in Axino {intendi Ponto), Cic. de rep. 3, 15.
Sen. axilla, ae, f. (dimin. di ala), ascella, Cic.
a-v(^lo, avi, atum, are, volar via, I)propr.; or. 153.
auspicanti pullos avolasse, Suet.: isque (ales 1. axis, is, m., asse, perno, I) propr. e
equus) per aethereas me tollens avolat uinbras, vieton.: l)p>Topr., asse del carro, faginus,
Catull. II) trasl. volar via. =
affrettarsi, fuggir Verg.: axes rotarum, Liv.: paene curru excus-
via, bine, Cic: citatis equis Eoniam, Liv.: bino sus est axe diffi-acto, Suet. 2) (poet.) meton.,
av., affrettarsi a partire di qui, separarsi, vo- carro, sing. e piar., Verg. e Ov. II) trasl.,
lare al cielo (dei morenti), Cic. : voluptas asse del mondo, di un corpo celeste, mundi,
avolat, sparisce presto, Cic. Lucr.: terra circum axem se convertit, Cic.
avuii(*ulii«i (avonculus), i, m. (dimin. di meton. a) polo, inocciduus, Lucr.: nei poeti
avus), zio, e cioè: I) zio come fratello della jyartic. poto boreale, Verg. ed a. b) (poet.) l'in-
viadre (all'incontro patruus, zio come fratello tiero cielo, Verg. e Ov.: sub (nudo) axe, a cielo
del padre), Cic. ed a. — Quindi magnus a) aperto, Verg. e) regione del cielo, zona, borèUS,
av. = aviae frater, fratello della nonna, Cic. settentrione, Ov.: hesperius, occidente, Ov.
ed a. b) major av. = aviae frater, zio del 2. axis (assis), is, m. {radice AC, donde
padre o della madre, prozio, Veli, e Suet. in greco ccyvoij.',, à^fiia), asse, tavola, pancone
II) trasl.. A) zio, quale marito della sorella (cioè aìtcor greggio), mentre tabula asse =
della madre, Sen. cons. ad Helv. 19, 4 (17, 3). lavorato colla pialla, Gaes. ed a.
'B)pì'ozio come fratello della bisavola, Tac. .4x<>na, ae, m., fiume della Gallia Bel-
ann. 2. 43 e altr. gica, oni Aisne
a\ U!»,i, m., avo, I) propr.,nonno, Cic. ed a. .4xur, V. Auiur.

16, 1>, seconda lettera dell'alfabeto latino, dei e astr-olofiici =


pr°dizione cogli astri,
corrispondente al greco beta (B, ,S), ma chia- Hor.: quindi 'R.oros, versato nell'astronomia,
mata brevemente be. Prop.: sost., Babylonii, òrum, m. abitanti =
Bakylo, ònis, m., liubiionese, appell. = della Babilonia, lìubUonesì e Babylonia, ae,
uoìuo di ricchezze e lusso orientali, Ter. f. = donna babilonese.
adelph. 915. baca (bacca) ae, f., bacca, coccola, I) propr.
Bakylon, ònis, acc. comun. òna, f. (BaSo- A) in gen.: lauri bacae, Verg.: piperis bacae,
Iwy), capitale della Babilonia, sulle due,rive bacche, granelli di pepe, Vitr. 'B)partic.:
dell'Eufrate in un quadrato, nella cui parte bacca dell'ulivo, oliva, agricola cuui florem oleae
orientale si trovava il palazzo dei re Caldei A'idet, bacam quoque se visurum putat, Cic:

(Nebucadnezar, ecc.) coi famosigiaìxl ini pen- COSI Venafrauae baca olivae, Hor.: bicolor baca
sili (ora el Kasr, cioè il palazzo); rovine se- Minervae (perchè l'olivo era sacro a Minerva),
parate della città si trovano ancora attual- Ov. II) trasl.: A) ogni frutto rotondo degli

mente in Ard Babel presso St. Hille neU'IraJc alberi, arborum bacae {contr. fruges terrae),
Arabi. — Deriv.: A) IfiabyluiiTa, ae, f. Cic. B) perla, iiisignis, Hor.: aure leves bacae
(Ba^oXctìvia), Vjil paese della liubUonia, vasta pendent, Ov.
pianura, non interrotta da monti, a ò'. della Iiacàtii!», a, um (baca n' II, B), ornato di
Mesopotamia, dove si avvicinano l'uno all'al- perle, di perle, monile, Verg. ed a.
tro l'Eufrate e il Tigri, fino alla loro comune Bacaudae, àrum, m. {= rebelles), conta-
foce nel golfo Persico: sede primitiva del- dini nella Gallia, che si sollevarono sotto
l'astronomia ed astrologia e dell'arte di tes- Diocleziano e Massimiano e cagionarono
sere stoffe preziose: l'odierno Irak Arabi, ed molti tumulti, Aur. Vict. Caes. 39, 17. Eutr.
in senso più ampio anche -^ tutto l'impero 9,20.
Assiro-Babilonese. 1) la città di JiabUuniu. I»a<'c», V. baca.
B) KabyloiiTcu"*, a, um, babilonese; comun. baooar (bacch'ar), aris, n. o baccìirìs
al plur. Babylonica, orura, n.. coperte, tappeti (baccharis), is, i.p>ianta con radice odorifera,
babilonesi, Lue. ed a. Cj IBal>5'l<>ni*i^4 ^i da cui si ricavava un olio; secondo Sprengel
um, Babilonese, arx, Curt.: numerij calcali cal- vaiiìriuna celtica, Verg., Curt. ed a.
309 baccatus Baebius 310

haociilim, V. bacatus. Giove, poiché egli le aveva promesso Tadem


lfi:i<M>li;i, ao, f. (Bav-xv)), baccante, sacerdo- pimento di ogni desiderio, di apparirle nel
Ussa (comparila) di Bacco eccitata fino al medesimo splendore, con cui si avvicinava
furore, Cic. ed a,: Bacchis initiare alqra, ini- ad Era. Giove apparve con lampi e tuoni, e
ziare al culto bacchico, Liv. Semele, atterrita, sorpresa dalla fiamma, par-
Iinr(>lisil>iiii(lii<<, a, um (bacchor), clic ai torì abortendo {qtiindiB.ignigen&): ma Giove
f)A alt' entusìft.sDio bacchico, all'orgia bacchica, salvò il neonato dalVincendio e lo cucì nella
agmen, Curt. 9, 10 (42), 27. sua coscia. Dopoché il dio a tempo debito
Kaccliiìnìil, alis, n. (Baccbus), I) luogo ebbe disgiunta la cucitura e fu nato il bam-
consacrato a Bacco, luopo ove si celebrano le bino {quindi bis genitus, satus iterura e bi-
feste di Bacco, luoijo del culto di Bacco, Liv. mater), lo affidò ad Ermete. Questi portò il
89, 18, 7. Il) plur. Bac?hanalia, iiiin {talv. -io- fanciullo ad Ino (sorella di Semele) e al ma-
TUm), n festa, solennità di liacco, baccanali, ogni
. ,
rito Atamante e raccomandò loro di educarlo
tre anni, avevano luogo di notte, molto tu- come una ragazza. Ma avendo Era adirata
muUuosam. e sfrenatavi., quindi proibiti in resi pazzi furiosi marito e moglie, Giove
Roma Va. diBoma 568 (186 av. Cr.) con un mutò il ragazzo in un capro ed Ermete lo
decreto del Senato, Cic. de legg. 2, 37. Sali, recò alle ninfe, che abitavano sul monte Nisa
hist. fr. 3, 79 (.97). Liv. 39, 9 e segg. (quindi Bacchus Nyseus e Nysius). Cresciuto,
Knccliail»li*«, e (Bacchus), baccanale, di viene Bacco stesso reso furente da Era e
Hocco, sacra, festa di Bacco (V. Bacchanal va errando frenetico. II) meton.: A) grido di
n" II), Val. Max.: choi'us, Aur. Vict. Bacco (Io Bacche!), Bacche audito, Verg.
Iiaoelijir e bnccliaris, V. baccar. Aen. 4, 302. B) «ite, Verg. gè. 2. 113 ed a.
haeehatìo, 6nis, f. (bacchor), gossovigiia, C) = vino, Verg. ecl. 5, 69 ed a.
orgia, sti-avizzi, nocturnae ejus bacchationes ac Iiaccller, V. bacifer.
vigiliae, Cic. IL Verr. 1, 33. l>a«>eiìia, V. bacula.
IKaoelic, ès, f. (Bay.yvj), Baccante, Ov.Am. ISa<*«>iiÌ!<, is, f. vasta foresta della Ger-
1, 14, 21 etrist. 4, 1, 41. mania, la quale formava un muro naturale
Baccliuiiis, a. um (Bacchus), di hucco, di confine tra i Cherusci e gli Svevi, senza
dona, vino, Verg. : safTa, Ov. dubbio la parte occidentale della Selva di Xu-
Oa('eh(>ii><i, a, um (Bav^yelog), bacchico, ringia, nel jMedio Evo Buconia, Buchenau,
delle baccanti, ululatus, Ov.: vilieta, Ov. hacciilii»», i, m. baggeo, stolido, diceva
Baccliiadae, arum, m. (Bay-yiaSai), di- Augusto invece di stultus, secondo Suet.
ioendenti delVEraclide acclude (signore di B Aug^87.
Corinto dal 924 av. Cr.), nacchiadi, antichis- bàcìler, fera, fcrum (baca e fero), che
sima famiglia dominante in Corinto, rove- porta bacche Pallas, Òv. am. 2, 16, 8,
(olive),

sciata nel 657 av. Cr. da Cipselo. Itacilluni, n. (dimin. di baculum), pie-
i,

Ifiaceliiciis, a, um (Bav-xiv-óg), bacchico, colo bastone, bastoncello, bastoncino, Cic. ed a.:


perta, Ov. tri-^t. 1, 7, 2. piurtic, bacchetta del littore, verga del littore,
1. BaccliTii«>, a, ura (Bacchus), bacchico, Baclra,òruiii, n. (Baxxpa,), capitale della
sacra, Ov. met. 3, 518. Battriana sul fiume Batlro, l'odierna Balk
2. KaocliTii«t, a, um (Bav.xscog), bacchio, (poet. meton. =
abitanti di Battra o im- =
pes, di due lunghe e tuia breve, - - <j per pero della Battriana). —
Deriv.: a) Ba-
es. Ròraànùs), opp. ^-- (p. es. saluti), Quiut. clri, orum, m. abitanti della città di Battra
9. 4, 82. della Battriana. b) Bactriànim, a, um
bacclioi*, atus sum, ari (Bacchus), I) intr.: (Bay-xpiavóg), Battriano, regio terra (= Ba-
A) propr., celebrare la festa di Bacco, CUm y.xpiav/^), x>aese della Battriana (una delle
alqo, Plin. : quindi bacchantes, le Baccanti, Provincie orientali delVimpero persiano, Vo-
Ov. e Curt. B) trasl. a) generic. di uomini,
: dierna Balk) e sost. Bactrianus, i, m., Bat-
:

a guisa di Baccanti, vagare, schiamazzare, triano e partic. Bactriani, orum, m. abitanti


infuriare, smaniare, Cic. ed. a. : anche anddr di Battra o della Battriana, Battriani,
errando intorno schiamazzando, smaniando, in- kiicèìla, ae, f. (dimin. di baca), piccola
furiando, per urbem, Verg. in antro, Verg. : bacca, coccolina, Plin. ed a.
b) di un oratore focoso o del suo discorso, baciiliiin, i, (probab. forma poste-
n. e
furere et bacchavi, Cic: inanibus locis bac- riore), kaciìiu!», m. (da comiettersi con
i,

chari, comportarsi da baccante, Quint. e) di pay.xpov, da Paco, pa^w, andare), bastone


SOgg. inan. =
infuriare, imperversare, del (propr. come appoggio nel camminare, quindi
vento, Hor. e Ov. di voci, per urbem, Verg. anche =Scipio, bastone per ornamento, e =
IB) tr. far risuonare il grido di Bacco, bac- fustis, bastone per percuotere, verga), summa
chari euhoé, CatuU. 64, 61 e 255 di luoghi, : papaverura capita baculo decutere, Liv.: come
passivo =echeggiare del grido, delle danze o bastone da pastore, pastor baculo innixus,
della fcstn di Bacco, bacchata jugis NaXOS, Ov.: come bastone delVaugure (Utuus), bacu-
Ver?. lum sine modo aduncum, Liv.: come scettro,
Bacchus, i, m. (Baxx©;), I) Bacco,presso argenteum. Fior.: elapsum baculum, Suet,
i greci il giovine bello, molle dio del vino: Badia, ae, f. città cZeZZ'Hispania Baetica,
come tale identificato dai Romani col loro ancora attualm. M. S. de Botua.
dio della natura, Liber. Giove lo generò colla BaebTui», a, um, denominazione di una
Tehana Semele. Semele ingannata dall'a- gens romana plebea, coi cognomi Dives, Sulca,
stuzia di Era, che venne a lei col volto Tamphilus. —
agg. Bebio, lex Baebia (de
della sua nutrice o di un amica, domandò a praetoribus creandis).
,

311 Baetis barathrum 812

Bnef7«i, is, acc. in, m. (BaT-:-.;), fnme Ttuleart, Ora Majorca (major) e Minorca
pìinCìpaU HispanJa Baetica, ora Gua- (minor), i cui abit. erano assai rinomati
dalquivir.
rfeZr
— Deriv.: KaetìcMs, a, um come frotnbolieri. —
Deriv.: A) Baleàris
jìetico, che si trova sul fiume Beti, provincia (Baliaris), e, Baieare; pjlur. sost., Baleares,

Baetica (Banriv.ii), provincia (Spagn.) Betica, ium, m. (BaXtapsLg), abit. delle isole Bal.^
una parte della Spagna S.O., ora AndaUuwi Baleari, B) Bal?arTcu«« (Ballar.), a, uni,

e parte di Granata, celebre per la Sita lana. Baieare f e Balearicus, soprannome di Q. Cae-
— phir. sost., Baetici, orum, m., abitanti cil. Metellus, come vincitore delle Baleari.

delia Betica, TìeticU baITneiiiii, contr. balnT'Uin, i, n., ba-


ISas;aii<lae,pi'<( esaWame«ie Bacaudae. V. ITnca baliira, òrum, n., ma comun. ete-
B:V^r>ii<«, i, m. e Kìigoiis, ae, m. (Ba- roclit. bìilTneac, contr. balneae, àrnm, f.
ycòas, vocabolo persiano), nome persiano = (Pa?.avsìov), bagno, bagni (di bagni pubblici,
« eunuco », sotto cui è partic. noto Vuccisore come consistenti di più camere, soli, il plur.,
di Artaserse III (Oca) e di Arse, Quint. 5, parimenti anche di grandi bagni privati),
12, 21: quindi appell. ogni custode di = I) propr.: balineum calefieri jubebo, Cic: cum
donne, eunuco. Ov. am. 2, 2, 1. a balneo exissem, accepi litteras tuas, Cic:
Bìi^rada, m. (Ba-cpaSas),
ae, fiume il balneae publicae, Cic. in balneas venire, Cor-
:

piii notevole nel territorio di Cartagine, che nif. rbet. : in balneis fuisse cum filio, Cic.

sbocca nei mare tra Utica e Cartagine, ora II) meton. : A) bagno =
tinozza colVacqna
Medsjerda. per il bagno, praefervidura, Tac. balneo in-
=
:

I) città e bagni caldi ferri, Tac. B) bagno il bagnarsi, balneum


Bajae, arum, f.

sulla costa della Campania (tra Clima e prodest, Cels.: balneo raro utendum, Cels.
Pozzuoli) ugualmente rinomata per le bel- bsllisla, V. ballista.
lezze della natura, la virtù medica delle sue BallTo, òiiis, m. nome di un mezzano
fonti, e la piacevolezza della vita ch'ivi si spregevole nel Pseudolo di Plauto; quindi
conduceva. Baia, Ciò. ep. 9, 2, 5 in Clod. fr. ;
appellat., «(nBallio =^ uomo spregevole, Cic.

20 (4, 1). Hor. carni. 2, 18, 20. Sen. ep. 51, Phil. 2, 15.
1 e segg.: come stazione di bagni anche Bajae ballista, ae, f. (^i.Ww), grande macchina
aquae, in Prop. 1, 11, 30. II) meton., ogni da guerra, foggiata ad arco, tesa con funi e
stagione balneare, Cic. Cael. 35 e 38. — JDe- nervi, con cui si scagliavano pietre ed altri
riv.: Bajanus, a, um, di o « Baja, ncgotìa, proiettili,macchina da scagliare, balestra, bal-

Cic: lacus, la'io Lucrino, Tac. lista,Caes. ed a.


hajulo, (bajolo), are Cbajulus), fare a fac- balliix, V. balux.
chino'; portar sul doi-so ìin di pe- peso, q.c. balneae, V. balineum.
sante, asinus bajulans sarcinas, Phaedr.: alqm, balneàrius, a, um (balneum), apparte-
portar sul dorso, Quint. nente al bagno, da bagno, fur, che dimora nei
Iiajìilus, (bajolus), i, m. à^Gocpópoig, = bagni, Catull. 33, 1: sost., baliiearia, òrum,
portatole di pesi (per guadagno), facchino, n. bagni, camere per i bagni, Cic. ed a.

Cic. ed a. balneatSr, òris, m. (balneum), bagnino,


balaena, ae, f. (cpocXaiva), balena, Ov. bagnaiuolo, custode dei bagni, Cic ed a.
Plin. ed a. balnT'olae, V. balneolum.
bìilanus, i, f. (PocXavo?) =^ myrobalanus, baliieuliim, i, n. (dimin. di balneum),
mirobaiano, dal cui nocciolo SÌ cstrae un olio piccolo bagno, Seu. ed a.: pìlur. eteroclit. bal-

che non ha odore e che riceve facilmente e neulae, arum, f. (dimin. di balneae), Cic. fr.
conserva altri odori graditi, Hor. e Plin. balneum, V. iDalineum.
bìtlsltro, Ònis, m., Intffone, giullare, Hor. baio, avi, àtum, are, belare, di pecore,
sat. 1, 2, 2. Quint. ed a. : poet, assol. balantes =oves,
balalìis, ùs, m. (baio), belato delle pecore, Verg. ed a.
delle capre, Verg. ed a. balsamuni, i, n. (pàXoaiJiov), I) gomma
balbo, avv. (balbus), balbettando, Lucr. 5, odorosa dell' albero del balsamo balsamo, ,

1020. Verg. ed a. II) albero, ai-busto del balsamo,


balbu«», a, um {da connettersi con baiare), balsami silvae. Fior.
itaibo, planus, che parla
balbuziente (contr. balteus, i, m. e balleiini, i, n., balteo,
senza impedimenti, scioltamente), di pers., cintmnno della spada, cintola, Caes. ed a.
Cic: verba, Hor. balux, lucis, f. fvocah. spagn.) = x?'J-

balbutTo, Ivi, ìtum, ire (balbus), I) intr. OaiJl|lOg, sabbia d'oro, granelli d'oro, Justin. ed a,
balbettare, ballnitire, Cels. ed a.: trasl., balbet- Banibalio, ònis, m.{da pafi^àXeiv) (balbu-
tare, balbutire intorno a q.c. non essere = ziente), come soprannome M. Fulvìus Bamb., :

chiaro nelle proprie vedute, idee, inten- padre di Fulvia, moglie di Antonio.
zioni, ecc., noti esprimersi chiaramente, de Bandu<iTa, ae, f. fonte deliziosa nel po-
natura deorum, Cic. desinant balbutire, Cic.
:
dere di Orazio nella Sabina.
II) tr. balbettare, illum balbutii scaurum, lo BantTa, ae, f. città dell' Apulia non lungi
chiama balbettando, vezzeggiando (poiché da Venosa, in una regione selvosa presso al
egli parla a modo di fanciullo) piccolo monte Vulture, ora S. Maria di Vanze. —
zoppo, Hor. sat. 1, 3, 48: trasl., Stoicus per- Deriv.: BantTnU«i, a, um, appartenente a
pauca balbutiens, a cui fa solo talvolta di- Bornia, bantino,
fetto la necessaria chiarezza, Cic. Ac. 2, 137. baplititérTuni, ti, n. (paTiTtoxìQpiov), ba-
Bìtleares (Balìfares) insulae o sempl. Ba- cino per bagnarsi e nuotare, Plin. ep. ed a.
leàres, tum, f. (BaXiacsTc), isole Baleari, bsiralliruiu, ì, n. (pKpaOp ov), I) baratro.
*1 rt
baritlhi as bari' OS 314
fd a.: harathro
abisso, vorarjine, inferno, Lucr. un po' barbuto, di primo pelo, con piccole ba-
donare, gittar nel baratro, cioè scialacquare, sette, juvenis, Cic: muUi, Cic.
Hor. sat. 2, 3, 166. II) trasl., scherz. o sar- barbaliiA, a, um (barba), barbato, barbuto,
cast.,di pers. hisaziabile, bar. macelli, abisso, I) di divinità e uomini, 1) in gen.: {contr.
voragine, Hor. ep. 1, 15, 31. imberbis), Juppiter, Cic: aut imberbes aut
baratliriis i, m. (papaSpo?), ìioìììo derjno bene barbati, Cic: equitare in arundine, si
di morte, uomo abbietto, Lucr. o, 964. quera delectat barbatum (adulto), Hor. 2) par-
barba, burba, a) d^yli uomini, barba
ae, f., tic: di Koinani del tempo antico (in CUi HOn
promissa, Xep.: promittere barbaui, Liv.: b.ir- si radevano ancora la barba), p. es.: imus ali-
bam toiidere, Cic. b) degli animali, birci, ca- quis ex barbatis illis, Cic. Sest. 19. II) di ani-
prae, Plin.: lupi, Ibiv. mali, hirculus, Catull.: sost. semplic. barbatus,
barbìii'i', aw. (barbarus), in modo stra- dalla lunga barba ^^= capro, becco, Phaedr.
niero, conte uno straniei'O = incolta mente, roz- barbì^^'or, go'ra, gcrum (barba e gero), che
zamente, nelle cognizioni, lingua e modi, porta la barba, barbato, bt/rbuto, Capellae, pe-
quindi anche sgarbatamente, scorte-semente, cudes, Lucr.
loqui, Cic: esclamare, Quint.: laedcro oscula, barbitft<ì«, i, e. (PapP'.xo^, -ov), cetra (ori-
Hor. ginar, distinta dalla lira per i toni piìt gravi
barbarla, ae {forma second. barltarìrs, e il maggior numero di corde, ma spesso scam-
acc. -ein, abl. (barbarus), I) paese fore-
-e), f. biata con essa), age die Latinum, barbite,
stiero, straniero, in oppos. alla Grecia e Roma, Carmen, Hor.; meton. =
canto (suonato sulla
Cic. ed a. II) meton.: A) barbarie, ignoranza, cetra), Ov. ber. 15, 8.
rozzezza spirituale, baco turba et barbarla fo- barbìila, ae, f. (dimin. di barba), barbetta,
rensis, Cic: nuiic barbaries grandisi, Ov.: di piccole basette, lanuggine, Cic. Cael. 33.
« espressioni barbare (erronee), barbarismi » IKarca, ae, m. (Bapy.ag, da n"T3, lampo,
nel discorso, aliqua barbaries domestica, Cic.
Brut. 258. B) barbarie morale, crudeltà, fie- spada lampeggiante), capo stipite della fa-
rezza, inveterata quaedam barbarla, Cic. miglia dei Barca, tanto celebre posteriorm.
barbsìl'TcìlS, a, um, barbarico, barbaro, da in Cartagine, a cui appartenevano Amilcare
parte dei Romani = non romano, non greco, ed Annibale: quindi soprannome di Amil-
straniero, forestiero, Vcrg., Liv. ed a.: frigio, care, Nep. Ham. 1, in. —
Deriv.: Bar-
Verg. ed a.: germanico, Suet. sost., barba-
: elli ii«>, a, um, di Barca dei Barca, familia,
ricuni, i, n., paese straniero, Eutr. tactio, Liv.: sos^., Barcini, orum, m. := i Barca,
barbarici^, V. barbarla. la casa dei Barca, la famiglia dei Barca, Liv,
barbarìsiiniiai, i, m. (PapPapia}Jiós), ^7^Jar- Bareaeì, V. Barce.
ìare in modo straniero, cioè erroneo, u par- ISarcu, ès, f. (Bapv.v]), città della Cire-
ia.-') eìfoneo, et-rore di lingua, barbarismo, naica, col porto di Ptolemais {dopo la rovina
Coriiif. rhet. e Quint. della città, chiamata Barca), dal nome della
barbariiià, a, um (^àpPapos), I) straniero, quale la provincia si chiama ancora adesso
UHG straniero, forestiero, bar-
forestiero, e SOSt., Barca ora rovine di Merdsjeh.
: Deriv.: —
baro, estrane ai costumi, greci e romani,
>
Barcaci, orum, m. (Bapy.aloi), abitanti del
a) ingen.: servi agrestes et barbari. Cic: reges, jìoese di Barca, tribìi nomade, nell'epoca ro-
Hor.: barbara (puella) sermone est "ì parla essa mana terribile per estese piraterie.
in gergo ? Ov.: sost., barbari quidam et imnia- Barellili!!!, a, um, V. Barca.
nes {contr. Graeci homines), Cic: quindi in itartlTlii!», V. barritus.
barbarum =
secondo ilcostume, il modo degli bardila!,a, um (da PpaSóg), stupido, tardo
stranieri, forestieri, barbari, Tac. \)) partic, d'ingegno, sciocco, Cic. de fato, 10.
di un popolo determinato: a) in bocca di un IKarj^;u««Ti, orum, m. (BapYoóaiot), tribiì
Greco o in opposiz a co che è greco, barbaro della Spagna Tarrac, nell'odierna Cata-
^= romano, latino, tantum barbarls ca-
italico, logna.
sibus Graecain litterani (*) adhibere, Cic; e IKar^ylTae, àrum, f. e Bar;;-ylia, orum,
così in bocca d'un Macedone, cum barbaris n. (BapYu'Xia, toc), città della Caria nell'an-
aeternum omnibus Graecis bellum est eritque, golo più interno del sinus Bargylieticus limi-
Liv.: e in contrapp. al Ponto, barbarus hic tato dal Prom. Posidium e dalla città di
ego sum, quia non iutellegor ulli, Ov. p) per Mindo. — Ber.: Ai tarajylièlac, àrum,
frigio, Carmen, Hor. y) per persiano, Nep. e m., abit. di B. B) BarjsylTótTeiis, a, um,
Curt eper eccellenzah&rh'àrnsdelre diPersia,
:
di Bargilia,
Nep.Them.4,5, ealtr.: di un alto personaggio baris, Ydos, f. (Pàpig), navicella egizia,
pers., Nep. Ag. 3, 1. 8) infine generic. 2i>^r specie di zattera, Prop. 3, 11, 44.
ogni popolo nemico non greco e non romano ; biirTtuti, V. barritus.
una volta persino di un popolo greco (i Das- Barìuiu, li, n. (Bdpiov), porto non senza
sareti), Liv. 31, 33, 5. II) meton., barbaro, importanza nelV Apulia, sul mare Adriatico,
A) spiritualm., rozzo, incolto, inbumanus ac ora Bari.
barbarus, Cic: homines barbari atque imperiti, baro, onis, m. (varo, varrò, stupido), sem-
Caes.: non sunt Illa scripta) suo barbariora loco,
(
plicione, zoticone, goffo, balordo, Cic. ed a,
Ov. B) ^
moralmente, rozzo, selvaggio, duro, barritus (barìtus o bardìtus) ùs, m., grido ,

crudele,homlnes feri ac barbari, Caes.: imraanis di guerra, canto di guerra dei Germani, TaC.
ac barbara consuetudo bominura immolando- ed a.
rum. Ci .: barbariora sacra, Ov. barrii s, i, m. (parola indiana), eiefantet
barbatulus», a, um (dimin. e?; barbatusj, | Hor. epod. 12, 1.
,

315 basiatio Bebryces 31&


ba«iìiìtTo, onis, f. (basio), u oacUtre e meton, Bauciììi, cidis, f. (Bot.ùy.'.z), vecchia moglie
bacio, comun. al plur., Catul!. ed a. del vecchioFilemone nella Frigia.
bii«iTlTi*a, ae, f. (^aai^i/tr;, se. oly.loi o oxocx), Bauli, òruin, m. (Bot.ùXoi), luogo tra Mi-
basilica, nome di grandi edifìzii sontuosi seno e Baia nella Campania, ove sorge-
ornati con doppio porticato nel Foro (in vano parecchie ville (fra cui è comun. 'no-
Roma ed altre citta), die erano destinati alle minata quella di Ortensio); ora villaggio di
sedute dei tribunali e agli affari dei mercanti Bacolo.
(lai. puro regia, V.), Cic. ed a.: bas. Porcia, Ba%ìu«», Yi, m., cattivo poeta del tempo di
Liv.: bas. Julia, Quint. ed a.
Virgilio.
biisiiTo, avi, àtum, are, badare, baciucchiare,
bciile, avv. (beatus), felicemente, beatam.,
alqra, Catull. ed a.: multa basìa, Oatull.
I) propr.: bene et beate vivere, Cic: beatius,
ka«»is, is e cos, acc. im, abl. i, f. (poccig),
beatissime vivere, Cic. Il) trasl., felicemente
tutto ciò su cui riposa q.c. I) come t. t. di ^^ completamente, locmn beate iraplebat, Seu.
architettura: a) base, soKteguu, piedestallo, zoc-
cont. 7 (3), proem. § 3.
colo, statuae, Cic: sepulcri, Cic: prov. alqm
besititsl*«, àtis, f. e beiìtTtndo, dtnis, f,
cura basi sua metiri, misurare uno insieme
colla sua base =
misurarlo con una misura
(beatus), beatitudine, felicità, Cic. de nat. deor,
1, 95._
troppo alta, stimarlo troppo, Sen. ep. 76, 31.
beatus, a, um, part. agg. (da beo), beato,
b) fondamenta, villae, Cic ad Q. fi', o, 1, 2, § 5.
felice, fortunato, I) in gen., di coliii, al quale
II) come 1. 1. matem.: trianguli, base, Cic. de
per la sua esistenza non manca alcun bene
nat. deor. 2, 125.
fisico e morale, a) di pers.: qui beatus est,
bitiiTlllll, li, n., bacio d'aìnore, baciamano,
non intellego,quid requirat, ut sit beatior, Cic:
alci basimn dare, Petr.: basium surripere alci,
neino non potest non beatissimus esse, qui etc,
Catull. : basia jactare, Phaedr.
Cic: nibil est tam miserabile quam ex beato
Bas<iaréiì<», m. (BaacapsOs da pac-
ci,
miser, Cic: agricolae parvo beati, che si sti-
oclpa, cioè volpe, pielle di volpe, come orna-
mano beati, che si accontentano del poco
mento delle Baccanti), soprannome di Bacco,
Hor. carni. 1, 18, 11. — Deric:
I5as*«a-
Yiox.: pjlur. sost., beati, Cic. ed a.
zioni, ecc.: vita, Cic: beatior spiritus (felice
b) di condi-

rieus, a, uni (Baoaapixóg), bacchico, comae,


ispirazione), Quint.: beatissimus animi status,
Prop.3. 17.30.
Sen.: neutr. sost.. in qua (virtnte) sit ipsum
Ka«ilariiae (Basternae), arum, m., popo-
etiam beatum (tò fiaxaptov), felicità, .Cic.
lazione germanica, le cui sedi si estendevano
II) purtic: A) di ciò, a cui niente manca
dalle sorgenti della Vistola sino alle con-
per la felicità materiale, generic, fortunato,
trade poste a S. delle foci del Danubio (Po-
colmato di beni, di beni di fortuna; agiato, be-
dolia, Galizia, Ucrania).
nestante, ricco, a) di pers.: mulier beata ac no-
Kìitavi, òrum, m.. Baiavi, tribìt d'origine
: homo
bilis, Cic. non beatissimus, Nep.: satis
quale in seguito a divisioniinterne
celtica, la
beatus unicis Sabinis, Hor.: Thynà merce bea-
abbandonò le sue sedi e occupò un'isola alla
tus, arricchito, Ror.: plur. sost., beati, ricchi,
foce del Reno e della Mosa, chiamata quindi
Prop. ed a. bj di Stati e delle loro condizioni :
Batavorum insula (in senso stretto l'isola di
beata, beatissima civitas, Cic: fiorente ac beata
Olanda, la quale viene formata dal Reno
re publicà, Liv.: nullius civitatis fortunatiorem
propr. detto, dal Wahal in unione colla
Mosa e dall'Oceano). — Deriv.: Bata- ac beatiorem statum fere, Liv. e) di possedi-
menti e simili, benedetto, ricco, dotato, fertile,
VU«, a, um, lìatavo.
gazae Arabura, Hor.: rus, Hor.: auriferi ripa
lSalhyllu«i, i, m. (BàOuXXog), I) fanciullo
beata Tagi, Ov.r vox beata, voce riccamente
di Samo amato da Anacreonte. II) Alessan-
dotata, Quint. d) di condizioni d'ogni genere,
drino, liberto di Mecenate in Roma, famoso
insieme con Pilade di Cilicia, suo rivale,
benedetto , poet. =
magnifìco , splendido, coni-
moda, Catull. e) di beni intellettuali, bene-
come fondatore della pantomima propr. ro-
detto, esuberante, ingeiiii beatissima ubertas,
mana, e ancora pregiato nella tarda età im-
Quint.: beatissima rerum verborumque copia,
periale.
Quint. B) poiché gli dei non concedevano ai
bìitilluiii, i, n., braciere, Hor. sat. 1, 5, 36.
mortali alcuna felicità compiuta, si chiama-
IBattTades, ae, m., V. Battus^ n° I.
IKatti<i, tldis,
vano a preferenza i morti presso i Greci
f., V. Bittis.
p,d7.apss e dietro a loro presso i Romani beati,
battuo, V. batuo.
i beati, quindi beatorum ìnsulae (laay.dpojv
Batlus, i, m. (BocTxog), soprannome di
Aristotele figlio di Polimnestore (o Grino) e
v^aoi), « isole dei beati », le quali l'antica
di Fronima, di Tera, uno dei Minii, fon- credenza dei Greci poneva sul limite occi-
datore di Cirene nella Libia, Batto, — dentale della terra nell'Oceano, dove sotto la
mite dominazione di Kronos gli eroi caduti
Deriv.: Battiadcs, ae, m. (BaxxiàSrjs),
Battiade (cioè discendente di Batto) Cire- = in battaglia, {semidei della quarta genera-
zione, godevano di una vita senza cure e
neo, del poeta Callimaco.
Batìiluni, senza morte, Cic. fr.
i, n., città della Campania;
secondo il Reich ora Eaja. Bcbriacuni, V. Bedriacum.
batììo (battuo), ui, ore, frane, battre, di Bebrf ces, cum, m. (Béppoxeg), popola-
esercìzi di scherma, battere, battersi, Cic: pu- zione nella contrada chiamata piti, tardi Bi-
gnatoriis armis, Suet: rudibus cum alqo, Suet. tinia nell'Asia Minore Deriv.: A) BSe-
baubor, ari, di cani, abbuiare, latrare (cfr. bpycTa, ae, f. (BsPpuxia), Bebricia, paese
latro, Lucr. 5, 1069. abitato dui Bebricijpià tardi Bitinta, B) Be-
317 beccns bellum 318

br^CÌUS, a, Uin (Be^póviic;), appai-tenente alla ]


bclllCUS, a, um (bellum), I) appartenente
Retn-icia, JiebriciOt alla guelfa, bellico, guei-resco, inilit-are, tor-
beocus, i, m., becco, partic. del gallo, Suet. menta operaquo, Liv.: res bellicas majores esse
Vit. 18. quam urbanas, Cic: res bellica, milizia, Cic. :
IBr*drTiieiiiii (Bèbriìicura e Bètrtacum), i, discipUna, disciplina militare, tattica, Cic:
n. borgo nell'Italia tra Cremona e Verona mors, Cic: virtus, Cic. laus, Cic. sost., bel- : :

(secondo Manmrt ora villaggio di S. Lo- licum, i, n., stton di tromba per chiamare al-
renzo Guazzona, secondo Reich Beverara). l'armi, per combattere, beUicuiu canerc, dar
— D criv.: Bcdrìareiisis, e, di iiediiaco. fiato alle trombe, Cic. ; e trasl. ^ eccitare,
Uel^'ue, arum, m. nciyi, mescolanza di aizzare, Cic: e di ttn oratore focoso, de bel-
tribù germaniche e celtiche, che formavano licis rebus canit quodam modo bellicum, su^na

la tersa parte della Gallia. Deriv.: — l'allarme, Cic. II) trasl., guerriero, bellicoso,
A) ISol;u;Tcii<», a, um, belga, esseda, Verg.: deus, Romolo, Ov. dea, Pallade, Ov.
Gallia Belgica e sempl. Belgica, parte setten- belli^Pr, gora, gcrum (bellum e gero),
trionale della Gallia abitata dai Belgi, tra belligero,bellicoso, gens, Ov. trasl., manus
la Marna, la Senna, il Reno e il del Mar (mano), Ov.
Nord, Plin. e Tac. B) Kel^^ìuiii, ti, n. parte bellì^;ero, avi, àtum, <àre (bellum e gero),
della Gallia Belgica, ora Beauvais, Artois, far guerra, guerreggiare, combattcì'e, CUm alqo,
Amiens Cic ed a. : adversus alqm, Tac. : assol., alci
UèlTdes eUclis, V. Belus. parem in belligerando esse, Cic
orum, n. (bellus), ultima parte
Itt'lliiria, belli|»oleii«i, entis (bellum e potens), po-
del pranzo (come noci, frutta dolci, vino dolce, tente in guerra, Acacidae, Enn. fr. : e sost.,
posposto, ecc.), Plaut. Suet. ed a. Bellipotens =
Marte, Verg.
Itelliitor, òris, m. ^beUo), ffueii^iero, uomo bello, àtum, are (bellum), far guerra,
avi,
di guerra (colV idea accessoria di forza ,
guerrengiare, I) propr. : cum alqo, Cic: ad-
capacità a combattere, mentre miles, sol- versus alqm, Nep. prò alqo adversus alqm, :

dato della classe, Stato, ufficio), Ciò. ed a.: Liv.: inter se, Curt.: beUare bellum hoc, Liv.
agg. (poet.) =
guerriero, bellicoso, battagliero, II) poet. trasl. =
combattere in genere, Ov.
deus, dio della guerra, Marte, Verg.: di ani- ed a. — Forma secondaria bellor, ari,
mali, equus, cavallo di battaglia, destriero, Vera:. Aen. 11, 660.
Verg. Bellona, ae, f. (bellum), neiiotia, cioè
bclliìlorìfus, a, um (bello), bellicoso, guer- « dea della guerra », compagnia di Marte,
riero, trasL, stilus,polemico, Piin. ep. 7, 9, 7. armata di una frusta sanguinosa.
belliitrix, trlcis, f. (fem. di bellator), bellor, V. bello.
guerriera, bellicosa, atta a far guerra, Rouia, ISelld% ìici, òrum, m. popolo della Gallia
Ov.: diva, Pallade, Ov.: trasl iracundia, Cic., Belgica, nella regione dell' odierno Beauvais.
belle, avv. (bellus), bellamente, graziosa- bellna, F. belua.
mente, con eleganza, gentilmente, vagamente, bellum, i, n. (da duellum, propr. lotta
con leggiadria, gradevolmente, piacevolmente, tra due, duello, quindi): I) guerra. A) propr.:
squisiutmente, e simili, I) in gen. : scribere, domesticum, Cic. intestinum, Liv. sociale,
: :

Cic: negare, Cic. belle adhuc, ciò va sinora


: Liv.: civUe, Cic: navale, Nep.: terrestre, Liv.:
gradevolmente (molto bene), Cic: bellissime bellum facere Caes. b. concitare, excitare,
, :

navigare, Cic. alqd ferre fronte et vultu bel-


: suscitare, Cic. : b. movere, commovere, Cic. :

lissime, colla massima serenità, Cic. : con b. conflare, Cic : b. parare o comparare, Cic. :

partic. ed agg.: praediola belle aedificata, b. instruere, Cic. nuntiare, b. denuntiare,


: b.
Cic. : sumus ambo (graziosa-
belle curiosi b. indicere, Cic: Cic: b. incipere,
b. suscipere,
mente curiosi), Cic: come risposta, dices: Liv. e Sali.: belli initium facere. Sali, o capere,
Tu ergo haec quomodo fers? Belle mehercule Caes. b. inire cum alqo, Liv. : b. alci inferra,
:

et in eo me valde amo, Cic. II) partic: Cic: b. inferro centra patriam, Cic: b. inferre
A) come segno di approvazione braco, = in provinciam, Cic: bello persequi alqm, Cic:
bene, ottimamente, V. CiC. de or. 3, 101. Bj di b. administrare, b. agere, b. gerere, V. ad-
disposizioni, modo di essere, belle se habere ministro, ago, gero: b. ducere (trarre in lungo),
e sempl. belle habere o esse, star bene, star Caes.: b. trahere, Cic: b. deponere, b. compo-
rbene di salute, se belle, piane belle se habere, nere, Cic: b. conficere. Sali.: b. perficere, Liv.:
jCic: se non belle habere, Cic: non belle fuisse b. extinguere, b. restingucre, b. delere, Cic:
(essere stato indisposto), Cic b. renovare, b. redintegrare, Cic. b. differre, :

Kcller«>|>hr»n, m. (BsX-
ontis, acc. onta, Liv. b. continuare, Liv.
: bella impendent, :

.'?.spo:pà)vj, ISellSroi»isonle<ì>, ae, m. (BsX- Cic, bellum imminet, Liv. b. ante purtas, :

Glauco, nipote di Sisifo,


Xspoc^óvtyjs), figlio di est, Liv. : b. exsistit, Cic. b. oritur, b. exori-
uccise la Chimera colì'aiuto di Pegaso. — tur, b. nascitur, Cic: b. renascitur, Cic, o re-
:

yOeriv.: Bellero|»honteu«i, a, um, di diit, Liv.: bella erunt (vi sarà), Verg.: in
lìeiierofonte, ec[uus, Pcgoso, Prop. bello, Cic: in bello... in pace, Sali, e Liv.: raro
bellTed<i)U<!>, a, uin (beUicus), bellicoso, (con un genit. o agg.) sempl. bello, come bello
,jtteiTiero (contr. imbelUs), gentes, Cic: belli- Eomanorum, Cic: Vejenti bello, Cic: e loca-
/cosiores ea tempestate erant ( Gallograeci), tivo belli, in guerra. Ter. e Cic; comun. coìig.
provinciae beUicosissùnae, Cic.
Liv. : trasl., : vel domi vel belli, Cic : belli domique, domi
bellicosior annus, anno ricco di guerre (contr, bellique, bello domique, domi belloque, Liv.
imbellis annus), Liv. quod multo beUicosius
: B) trasl.: b. tribunicium, lotta, contesa coi
(valoroso) erat, Liv. ir., Liv.: b. indicere philosophis, Cic: cu3a
bellaosus benefìcium 320
319

omnibus improbis aeternum bellum esse su- facit,fa bene, Ter.: b. facit A. Silius, qui, ecc.,
sceptuin, Cic: uiiluo est quoddam b. quasi Cic: factum te advenisse, ìmì fatto bene a
b.

naturale cuin corvo, Cic. II) meton., a) lotta, venire, Ter.: quindi bene fixcta, buone, nobili,
combattimento, battaglia, al sing. in Sali, ed a. gloriose imprese, azioni, servigi, gesta, Cic
stor. ; al plur in Verg. ed a. poeti, b)
phtr. P) bene facis, bene fecisti, bene factum, for-

bella, truppe gran =numero di milizie, in- mala di ringraziamento e di dimostrazione di


Plin. pan. 12, 3. allegrezza molto bene , egregiamente , tante
gentia, ,

belliiosus, V. beluosus. grazie, Ter. y) bene facere alci, far dei bene a

bclluii:, a, um {contr. da benulus, dimin. qualcuno, beneficare usar gentilezze, amicis,


di ben US per bonus), vezzoso, graziosissimo, Cic : farsi q.c. di bene, darsi bel tempo,
sibi,

gentile, leggiadro, garbato, piacevole, tiquisilo, Cic: passivo, quod bonis b. fit benefìcium,
a) in gen.: bomines, Cic: epistula, Cic: fama, Plaut.: quindi bene iacta, benefizi{contr.m-àìe
Hor. locus bellissimus, Cic. bellum est cól-
: : focta), Enn. fr. ed a. e) bene est, a) alci, ciò

Z'infin., aliquo exire, Cic. h) partic, riguardo è va bene, ad alc. sta bene per alc. Comici e
alla salute, nano, fac bellus revertare, Cic. Cic: così anche melius est milii, tibi, ecc., mi
belfia (beliùa), ae, f. bestia, animale, par- va meglio, mi trovo meglio. Ter.: Pompejo
tic,grande, robusto (come elefante, tigre, melius est factum, Pompeo sta meglio (di sa-
leone, cinghiale, balena, grandi animali lute), Cic: e colFahl. della cosa, aìqii re bene

acquatici), belva, I) propr.: silvestris, fera est (alci), ciò sta bene per alcuna, ecc., egli

et immanis, Cic: pecudes reliquaeque be- trova il suo conto in ccc, ì). erat, non piscibus

luae, Cic: ea genera beluarum quae in ru- urbe petitis, sed pulloatquebaedo,Hor. p)bene
bro mari Indiave gignautur, Cic: per eccell. est bene habet, sta bene, va bene, sono con-
di elefanti, b; Inda, Ov.: beluarum manus tento, non desidero niente di più, Cic: bene ba-

(proboscide), Curt.: immani et vastae insi- bent tibi principia, prosperano. Ter.: pari-
dens beluae, Cic. II) trasl.: a) generic: ava- menti bene agitur, sta bene, va bene. Comici.
ritia, b. fera, Sali. fr. amicos increpans, ut
: d) bene vendere, vender caro, Plaut.: emere,
ignaros, quanta belua esset imperium, Suet. comprar a buon mercato, Plaut. e Cic fr. 2) el-
b) epiteto ingiurioso, bestia, belva, mo-
come littic: optimeque in Verrem Cicero (se. dicit),

stro, furor impui-ae beluae, Cic: volo ego illi si pater ipse eec, Quint.: così anche come

beluae estendere, ecc., Liv. segno di approvazione, V. Cic. de or. 3, 101:


belu5»u$, a, um
(belua), ricco di ani- coli' acc. e dat., come il nostro alia tua salute!

mali, di mostri, Oceanus, Hor. carni. 4, 14, 47. nei brindisi, bene Messalam, TibuU. bene
:

Bèliis, i, m. (B'^Xog), I) antichissimo re vobis, Plaut. B) pregn.: 1) bene riguardo


asiatico, fondatore di Babilonia e dell'im- al successo, bene, felicemente, b. ambula, buon
pero Babilonese. Il) divinità indiana fatta viaggio, Plaut., b. pugnare, Liv. 2) riguardo
uguale alV Ercole dei Greci. Ili) re delVE- al tempo =
« proposito, in tempo oppor-
gitto, padre di Danao ed Egitto. Deriv.: — tuno, prox>rio a tempo debito, optime te offers,

a) Br-rdes, ae, m. (ByjXcSvjg), discendente Ter. e ellitt. SjTum optime eccura, Ter.
,

viascolino di Belo, lìeiide, surge, Belide, di II) trasl., d,i quantità e grado, con agg. e
Linceo, figlio di Egitto, Ov.: Belidae nomen avv., come il frane, bien, per rafforzare il
Palamedis, Verg. b) Belis, lìdis, f. (BvjXts) concetto in essi contenuto, molto, bene, mol-
e commi, al pìur. Bèlides, um, nipoti f., le tissimo, a) con agg.: b. robustus, Cic: b. potus,

di Belo, figlie di Danao, Beiidi Danaides = che ha ben bevuto, Cic: b. multi, PoUio in Cic.
(V. Danaus). ep. h) con avv. e modi avverbiali ih.Tpemtus,
ISeiiHCus, i, m. (con o senza lacus), lago Cic: b. mane, Cic: b. ante lucem, Cic: non
nel territorio di Verona, ora Lago di Garda. bene =
vix, Ov.: vix bene, Ov.

bune, avv. {dall'antico benu^ per bonus), benr-dTeo, dixi, dictum, ere, V-'heaen" I
comp. ineliu«i, superi. 0|>tìine, bene, retta- (locuz. partic), 1, a, p.
mente, opportunametvte, acconciamente, piace- beiiedietiiin , i, n. (benedico), V. bene
volmente, bellamente, ecc., COSI fisicamente come n" I (locuz. partic), 1, a, p.
moralmente {contr. male), I) propr.: A) in bPne-tacìfo, feci, factum, ere, V. bene
gen.: ager b. cultus, Cic: b. cenare, Hor.:babi- n" I (locuz. partic), 1, b, y-
tare, Nep.: promittere, Cic, o polliceri, Sali., far beiie-tactuni, i, n. (bene-facio), V. bene
grandi promesse: dissimulare, accortamente, n" I (locuz. partic), 1, b, a e y.
scaltramente, Ter.: nosse alqm, molto bene, bi^'itencentìa, ae, f. (beneficus), benefi-
a fondo, Hor. Frasi e locuzioni parti- cenza, Cic. ed a.
colari: 1) con verbi: a) bene dicere a.) parlar benel'ìcTarius, a, ura (benefìcium), ap-
bene, giustamente, rettamente, Cic: planius ac partenente a beneficio, che appare come ttn be-
melius dicere alqd, Hor.: qui optime dicunt, i Sen. ep. 90, 2. Piìt spesso sost., be-
neficio, res,

più, eloquenti, Cic. e bene =


parlare ragione- nefìciarii orum ,, m
(se. mi lites) so ZcZaf i c7te jjer
. ,

volmente, b. et sapienter dicere, Ter. p) bene una concessione speciale del loro comandante,
dicere alci, dir bene di qualcuno, lodare qual- erano liberati dai lavori gravosi del servizio
cuno, Cic. assai., ornnes b. dicunt (se. ei),
: (far trincee, portar acqua, foraggiare, ecc.),
amant. Ter.: (^wiWt'pliilosopbia mater omnium Gaes. ed a.
b. factorum beneque dictorum Cic. bene , : beuerTcTuin, "fi, n. (bene e facio), I) be-
dictis si certasset, audisset bene. Ter. b) bene nefizio, {contr. maleficium, injuria),
servigio

facere a) far q.c. bene, rettamente, far bene in r. Jug. 31, 28 e 104, 5. II) partic, be-
Sali.
q.c., vel non facere, quod non optime possis, nefizio, servigio, benigna intercessione, favore,

vel facere, quod non pessime faciaà, Cic: b. concessione, dimostrazione d'affetto, A) in gen.:

à

,^21 bene ficus bc3 322


l)) alci dare, b. alci tribuere, tribuere ot d;ir'\ b. quanto meglio, Hur.: b) fucore alci, beneficare
in iilqm confl;rre, b. dcferre, Cic: b. bene collo- qualcuno, recar benefìzio, Cic.
care apad alqin, Cic : alqm beneficio affi cere, briii»;nTl»s, atis, f. (benignus), I) beni-
Cic: alqm bentfiiiis obstringere, Cic: b. acci- giiiUl, bontà, affabilità, cortesia, dolcezza, CiC.
pere, b. acciprre ab alqo, Cic: beneficio se obli- ed a.: b. animi, Tac: vostra in me audiendo
gatum putare, Cìi'.: alcjs bin<,'ficia in aiqin, sur- benignitaS, Cic. II) bcnelU-enza, bontà, com-
vigi vJrsu qufdctiìio, Caes.: iu beneficii loco (po- piacenza, ne major benignitas sit quarn facul-
terò), Cic , in beneficio (relinquere), Liv., come tates, Cic: amicorum benignitas exhausta est
un favore; in sunimo beneficio impetrare, cojhc in ca re, Cic.
un grande b., Cic: siin'ì. eneficii causa o per'
b^'iii^-nus uin [forma accorciata da
^-
beneficium, Cic: quindi beneficio, par media- benig. nus, da bonus
e dalla rad. gen.) di
zione, premura, intercessione, aiuto, assi- specie, natura buona (contr. malignus), I) be-
stenza, mediante, tuo beneficia, Cic: deorum nigno, amichivule, ainjrevole, aff'tibllc, bcitcvola,
beneficio, Caos.: sortium b neficio, Caes.: bue inclinato, mie, dolce, \) propr.: liomincs be-
beneficio, con questo mezzo, Ter, B)nella vita nefici et benigni, Cic: divi b., numun b., Hor.
politica, 1) distinzioìte (derivante dallo Staio B) tras!., di e. inan., amichevole, benevolo,
o popolo da una singola persona), fauore, piacevole, mite, vultus (plur.), Liv.: oratio, Cic:
concessione, yratijlcaziunc, conferimento, agevo- sormo, Hor. II) benefico, piacevole, largo, libe-
lamento, tabula alicujus beneficii, Cic: p()puli rale, A) propr.: Fortuna, Hor.: is, qui beni-
beneficium, Cic: cura suo magno beneficio gnus liberalisquc dicitur, officium, non fructura
essai, poiché egli doveva molto alla stia rac- sequitur, Cic: poet. col genit., vini somnique
coìnandazionr, Cic: centuriones sui beneficii, b., che si dà buon tempo col vino e col sonno,
sue creature, Suet.: in bcneficLis (fra le grati- Hor. B) trasl., di e. inan., die dispensa larga-
ficazioni da conferirsi) ad acrariura delatus mente, largo, ricco [contr. malignus), ager,
est {cfr. defero), Cic: tribuni militum qua e . . . Ov.: ingcnii vena, Hor. (cann. 2, 18, 10), ma-
antea dictatorura . fuerant bent-ficia , Liv.
. . ter'a, fruttifera, Mela.
2) pì-iviteyio, b. liberorum, esenzione dalla ca- beo, avi, atum, are [vocabolo da cui deri-
rica di giudice ottenuta da chi ha un numero vano bonus, bonus), render felice, beare; quindi
determinato di bambini, Suet. CI. 15. I) rallegrare, ricreare, ecquid beo te ? ti ral-
bent'I'Tcìis, a, um, compar. beiir'f'ieen- legra ciò? Ter.: quindi beas o beasti, ciò mi
tTor, superi. benr-iTeenli«>!!>iiiiu$ (bene- ricrea, mi è caro. Comici. II) render felice,
facio), benefico, compiacente, cortese, Cic ed a. beato con q.C. ^
donare, art icehire, alqm mu-
Kenvveiitiiiii, i, n., antichissima città nore, Hor. Latium lingua divite, Hor.
:

degli Irpini nel Satmio, prima Maleventum ISerreynles, um, m. (BspÉxuvxsgje tte-
(cfr.), più tardi colonizzata dai Romani, e rec) nlae, arum, m. (Bspsxuvxai), popolo
innalzata a città fiorcnie, ora Benevento. della Frigia. —
Deriv. \) ISerecyiilTus,
— Deriv.: IBeneventilnu«, a, um, nene- a, um
:

(BspsxuvTco;), a) Herecinzio, puet. =


veivtano, di Benevento. irigio. B. mator e sempl. I!eroc5'ntia, Cibelr,
benevolo, avv. (benevolus), benevolmente, V( rg. b) appartenente a Cibele, bcros, Mda,
eon benevolenza, amo-revol mente, Cic. ed a. figliodi Cibele, Ov.: tibia, flauto frigia ri-
hetìvxìiìen*., entis (bene e voloì, beiii'imio, curvo (originar adoperato solo nelle feste di
òen dispoòto, favorevole, SOSt. = fautore, amico. Cibele), Hor. B) ISei*«^cynliaìlc<, ae, m.
Camici. Bereeinzio, venator, forse Attis, (V.J, Ov.
benevtilentia, ae, f. (benevok'ns\ bene- IKereiiTec (Beronlcè), ès, f. Bspsviy.yj,
volenza, inclinazione, propensione, affetto, amoi'C- Bspoviy-y])moglie del re Tolomeo Euergete,
volezza, sentimento benevolo, andchevole, benevo- la cui bella chioma (Boi'enices crinis) venne
lentiara habere erga alqm, Cic, benevolentiam posta fra gli astri (dell' emisfero boreale). —
praestare alci o confeiTe erga alqm, Cic Deriv.: ISereiiTei-us a, um, di Berenice,
b?nevttlHs,a, um, compar. benrvolen- ISi>ro, V. Boronos.
lior, superi. benevìSienli<»!!»iiiiu«» (bene e IBeroea (Berrboea), ae, f. (BipoLX, Bé^-
volo), benevolo, affettuoso, propenso, favorevoli', ^o'.a) una delle più antiche città della 3Ia-
auditor, Corni*", rhet.: animus, Cic: col dat., cedonia (nella contrada dell' Emazia), ora
nobis, Cic: domino, fedele, pronto a nnder Veria ( Vorie ) o (turco) Karaferga. —
servigio, Cic Deriv.: Iteroi'aeus, m., di Berea.
i,

benìjS;ne, avv. (benignus), benignamente, Ueròiie«i, um, m., potente tribìi d'origine
I) riguardo alV intenzione, benignamente = celtica tra i Cantabri e i Celtibifi nella
amicìievolmenle, bel%evoln^ente [contr. maligne), Hispania Tarrac Di questa tribù sono anche
A) in gen.: polliceri, Cic: appellare milites. certamente i Borones (specie di guardia del
Sali.: respondere, Liv.: arrc.a capere, volontà^ corpo composta di Bcroni) in Auct. b. Alex.
riamente, Liv.: benig-nius alloqui, Curt.: be- 53, L
nignissirae promittere, Cic B)partic. nel lin- IRer<4n"ce, V. Berenice.
guaggio della conversaz.: benigne dicis o béryllo»» o -iis (bèrullus), i, e. (^f,-
sempl. benigne, formola di ringraziamento, puXXos\ berillo, pietra preziosa di color verde
vi sono molto grafo, inolio obbligato, prego, marino, Prop. l'iin. ed a.
così accetkindo. Ter., come rifiutando, Cic. bes, bessis, m. (invece di le-is = binae
ed Hor. II) riguardo aU azione in modo ^ partes assis ; cfr. as), due terzi (= 8 unciae),
benefico, liberal mente, largamente, riccamente, di ogni intiero diviso in dodici parti, ?i)del-
praebere. Ter.: commeatus in castra advehere, Z'as come moneta, fenus ex triente Idib. Quinct.
Liv. : paulo benignius se tractare, vive] e air factum erat bessibus, mentre prima si pa

Georges- CalongJii, Dizionario latino-italiano, U


323 Sessi bìforia 9^24

gava ''j. "jo di frutto mensile, ora si pagava auribus alqd, ascoltare avidamente, quasi
'U "/o ^^'^"^ secondo i nostri calcoli, alVanno assorbire colle orecchie, Hor. ed a.
=
»

gTinteressi salivano dal 4 "/g (12 Vs) X Bibracti^, is, n., capitale degli Eduì,
airS Vo (12 '/s): X
Cic.ad Att.4, 15, 7. h] del- sede molto frequentata degli studi Gallici;
l'eredità, heres ex besse, Plin. ep. 7, 24, 2. ancora attualm. Beuvray.
Bessi, orum, m. (Béaaoi), nazione molto Bibrax , actis , f. , città fortificata dei
suddivisa nella Tracia^ che occupava V intiero Memi nella Gallia Belgica, ora Bièvre.
Emo sino al Ponto Emino. Der iv.: Bes- — Bibròci, orum, m., nazione della Bri-
$ilCII«i, a, um, dei Tiessi. fannia; secondo Campden ora the hundred
ItcslTa, ae, f. bei>tia, belva, come essere of Bray.
prÌGO di ragione, I) generic: iiiutae bestiae, bibììliii^, a, um (bibo), I) che beve volen-
Cic. aquatiles, Cic: ferae, Liv.: scherzos., tieri,sempre assetato (ili q.c), potor, Hor.: Col
jnala bestia, di lezzo caprino sotto l'ascella genit., Falerni, Hor. II) trasl.: di e. inan. =
(caper), Catull. II) partic, belva destinata che assorbe un liquido, bibulo, che s'imbeve,
a combattere coi gladiatori o malfattori, pietra pomice, Verg.: lana, Ov.: nubes,
lapis,
alqm adbestias mittere o dare, a combattere che assorbono aequa, Ov.
colle fiere, Cic. e Phaedr.: condemnave alqm biceps, ctpitis (bis e caput), bicipite, di du&
ad bestias fa combattere colle fiere), Suet. capi, I) propr.: puer, Cic: puella, Liv.: poet.
l»é*»tTiÌrìlli«, a, uni (bestia), rhe concerne le di due cime, Parnassus, Ov. II) trasl., diviso
bc«tie, delle, bestie, I) agg.; ludus, COmbatti- in due, divisa in fazioni, civitas, Fior.
mento di fiere (ira fiere e uomini, come spet- bìcftliir, òris (bis e color), bicolore, di due co-
tacolo), Sen. ep. 70, 22 (al§ 20 detto ludus lori, populus, Verg.: myrtas, verde cangiante,
bcstiariorum). II) sost., bestiarius, ii, m., Ov.^
gladiatore combattente colle fic^re nel CtrCO ro- bicornìjSfer, gerì, m. (bis e corniger), bi-
mano, ed a.
Cic. cornuto, dalle due corna, soprannome di Bacco,
Iiesliola, ac, f. (dimin. di bestia), bestiola, Ov. ber. 13, 33.
animaletto, Cic. ed a. bicorni!!), e (bis e cornu\ bicorne, bicor-
iK'la, ae, f., b'et^, bietola, pianta, Cic. ed a. nuto, di due corna, caper, Ov.: Fauni, Ov.:
hvf.r.ìirc diceva Augusto per languère (a poet. trasl., della luna nuova, Hor.: della for-
motivo della mollezza del beta) secondo Suet. chetta, dai due denti, Verg.: di fiumi, dai due
Au?. 87. rami, Verg e Ov.
Bi'lriaciim, V. Bedriacum. bicorpur, oris (bis e corpus), di due coi-pi^
Biiis, antis, m. (Biag), di Priene nella manus, dei Centauri, Cic. poet.
Ionia, contemporaneo di Aliatte re di Lidia bldens, eutis (bis e deus), dai due denti,
e di suo figlio Creso, riverito e stimato dal- I) agg.: forcex, Verg.
biforcato, II) sost.:
l'età posteriore come uno dei così detti sette A) m., marra biforcata, bidente^ COme Stru-
Savi: mante. mento dei contadiu' per zappare il suolo,
l»ililTo|>òla, ae, m. (PipXionwXifjj), Ubi-aìo, Plin e Verg. B) f., come t. t. dei sacrifizi,
Plin. ep. ed a. animale per i sacrifizi dalla doppia fila di
liTlilTolliéca, ae, rar. InMTftlliecè,
f., denti, cioè che ha già le due fila di denti com-
ès, f. {^l^Xf.oQrjV.'ri), biblioteca =
luogo da ì-iporre piute, partic. pecora, Verg. ed a.: trasl. ge-
i lilM'i, libreria, libri, sala da libi-i,
annadio da neric. pecora, Phaedr. 1, 19, 8.
raccolta di abdere se in bibliothecam,
libì-i, bTdcnlal,aiis, n.(bidens), luogo colpito dal
Cic: in bibliotheca assidero, Cic: bibliothecam fulmine, ilquale veniva quindi purificato col-
suara Graecam supplere, Cic: bibliothecae Pa- V offerta di una vittima (bidens) e così rite-
latinae praeesse, Suet. —
bybliotheca colVy nuto per sacro, quindi non doveva venir con-
in Tao. dial. 21 e 37, ediz. Halm taminato col contatto, b) movere, toccare (e
lnl»lTotliecafiii<i, li, m. (bibliotlieca), bi- quindi profanare), Hor art, poet. 471 esegg.
bliotecario, ad M. Caes. 4, 5.
Pronto ep. WiA'i», is, f., piccola città della Sicilia a
liTkITolliueìila, ae, f. (dimin di biblio- N.O. di Siracìisa,nellevicinanze dell'odierna
tlieca), piccola biblioteca, Scritt. Seriori. chiesa di S. Giovanni di Bidini. Deriv.: —
liTlto, btbi, ere, bere, bevere (contr. edere, BÌ4lIfl(l<4, a, um, appartenente a Hidi, Tiidino,
mangiare), I) propr.: dare biberc, dare da fdur. sost., Bidini, orum, m., abit. di Bidi,
bere, Liv., e dare bibcre alqd, Liv.: alqd biben- Jiidinì.
dnm alci dare, Sen.: alci ministrare bibere, Cic: bill ììll III, i, n. (bis e dies), spazio di due
b. aquani, Cic: b. ex fonte, Prop.: pocula, Hor.: </tt»7ij',(<«csr«orHi,Ventidiusbidui spatio abest ab
uvam, vino spi-emuto da essa, sugo della co, Cic :su|iplicationesinbiduum decretae, Liv.
vite, Hor. Altre frasi 2^('-'>'t'i(^olari: li, n. (bis e annus), biennio,
bìi'iiiiTuiii,
a) aut bibat aut abeat, beva o se ne vada, Cic. spazio di due anni, Cic. ed a.
Tusc. 5, 118. b) bib. Gracco more, fare -un bìlai'laiii. avv. (bifarius), in due modi, in
brindisi ad uno, Cic. II. Verr. 1, 06. e) (poet.), due luoghi, doppiamente, distribuere, Cic: ca-
bib. flumen, abitare o trattenersi presso ad un stra b. facta snnt, Liv.
fiume, Hor. e Verg. II) trasl., generic: acco- bifer, fera, forum (bis e fero), die porta, che
yliere in sé. A) di C. inan., assorbire, snicchiare, produce due volte, arbor, Varr.: biferi rosaria
sat prata biberunt, Verg.: hortus aquas bibit, Paestì, Verg.
Ov.: arcus bibit. Varco baleno assorbe acqua, bìl'idu**, a, um (bis e findo), fesso, diviso
Verg.: basta bibit cruorem, bete il sangue in due parti, pedes, Ov.: lingua, Plin.
mentre penetra nel corpo, Verg. B) dipers.: bìforÌ!«, e (bis e foris), I) di due porte, di
1) respirare, Quint. 11,3, 23. 2) assoì-bire, aure due imijosti; feucstrae, valvae, Ov. II) con due
,

325 bìformatus lipertio 326

libi biforeui dat tibia cantum,


aperiure, meton., biiniiler, tris-, m. (bise)iiater= 5'.|j.r/X(j)p),
dove il (doppio) flauto (frigio) risuona in cJie ha due madri, partorito da due madri, so-
doppio accordo, Verg. prannome di Bacco, dato alla luce prima da
bìtbi*niiitu<<, a, nm (bis e formo), biforme, Semelc, quindi dalla coscia di Giove, Ov.
di due sembianze, Cic. poet. Tusc. 2, 20. met. 4, 12.
kìforiniiii, e (bis e formo), di doppia forma, bìiiieiiibi*i<i«, e (bis e meinbrum), bintem-
di due sembianze, biforme, monstruiii, del Mi- bre, di doppie membra, dei Centauri (mezzo

notauro, Ov.: vates, come uomo e come cigno, nomini e mezzo cavalli), forma, i Centauri,
Hor.: hominum partus, di doppio sesso, Tac. Ov.: e sost. bimembres =
Centauri, Verg. eda.
biiron«>, frontis (bis e Irons), bifronte = biiiioslris, e (bis e mensis), di due mesi,
eo7i due volti, Janus, Verg. Aen, 7, 180 e 12, porcus, Ilor. consulatus, Piane, in Cic. ep.:
:

198. stipeudium, Liv.


bìl'ui'cus, a, um (bis e furca), biforcato, biinììlii!ii, a, um (dimin. di bimus), di due
biforcuto, con due punte, ramus, Ov.: valli, pa- anni, Catull. e Suet.
lizzate biforcute, Liv. bTmu«<, a, um (bis), di due anni, taurus,
bTajae, arum, f., e (dopo Augusto) bT^a, Varr.: merum, Hor.: legio, Piane, in Cic. ep.:
ae, f. {coìitr. da bijugae e bijuga), biga, carro pregn., sententia, a motivo della permanenza
a due cavalli, aìbac, Verg.: ad id sacruin bigis di due anni nella provincia, Cic. ep. 3, 8, 9.
ourru arcuato vehi, Liv.: la forma biga in bini, ae, a, genit. binùm [sing. binus, a, um
Tac. e seriori. solo due volte in Lucr.), « diie a due, I) propr.:
bTg;àtii!><, a, um (bigae), coniato colVim- a) in distribuzioni, venationes binae per dies
pronta della biga, coniato come denario d'argento, quinque, Cic: uuicuique binos pedes assignare,
argentum, Liv. 33, 23, 7: sost., bigatus, i, m. Cic: binos (scyphos)habebam (due paia); jnbeo
(se. nxxmmus), denario d'argento romaUO COl- premi utrosque, Cic: nec quae sint singola
T impronta della biga, Liv. ed a. bina vide, non veder tutto doppio, Ov. h)coi
BT^erra, ae, f., città degli Oretani nella sost., che si usano soltanto al plurale, o con
parte S.E. della Spagna Tarragon., secondo quelli, che nel plur. hanno un altro signifi-
Ukert ora Becerra, secondo Èeichard ora cato che nel sing., ca.stTSL,Cìc.: ]itter3ie (lettere),
Bogara. Cic: copiae (truppe), Cic. e) con numeri, bina
6Tj?errToiies, um [e forma secondaria milia, Quint. II) trasl.: A) di cose che stanno
llSe^'eri'i o IBij^erri, orum), m., nazione insieme o che vengono numerate insieme, un
Gallica nelV Aquitania, ora Bigorre [nel paio, due alla i-olta, doppio, due^hhìOS tabellail<,3
Dép. des hautes Pyrénées. misi, Cic: fi'ena b., Verg.: neutr. plur. sost.,
bijìi;£Ìs, e (bis e jugum), « due cavalli, fieri bina, Lucr.: si bis bina quot essent didi-

curriculum, Suet.: equi, Verg. cisset, Cic. B) in equivoco osceno con pivsì (da
bijugu<ii, a, um (bis e jugum), « due cavalli, Pivéa),t<say concubito illecito), Cic. e]^. 9, 22, 3.
equi bijugi o sost. sempl. bijugi, orum, m., binìo, Ònis, f. (bini), numero di due a dtte,

pariglia, Verg.: currus, Lucr. ed Aur. Vict.: Scritt. seriori.


certamen, gara con carri a due cavalli, Verg. binoetiuiii, ìi, n. (bis e nox), due notti,
bilTbra, ae, f. (bis e libra), due libbre, far- spazio di due notti, Tac. e feriori.
ris, Liv. 4, 15, 6. bìiioiiiìnìsj e (bis e nomen), di due nomi,
bTlTbri^, e (bis e libra), de dite libbre, I) pe- Ascanius, perchè nomin. anche Julus, Ov.:
sante due libbre, Plin. ed a. II) contenente due Lrus, perchè chiamato anche Amaeus, Ov.:
libbre, di vasi, Plaut. e Hor. Ister, perchè detto anche Danuvius, Ov.
bilinguis, e (bis e lingua), bUingue, di bTnu^ij a, um, V. bini.
doppict lingua; quindi I) meton.: con in due Biòn, ònis, m. (Btcov), mone, nato sul
lingue = che parla due lingue, Hor. e Curt. Borisiene (ó BopuoesvCTVj^), discepolo di Teo-
Il) trasl.: bilingue = Plaut. e Verg.
ipocrit<t, frasto, seguace della scuola Cirenaica e più
bTli<», is, f., bile (come liquido, mentre fel, tardi deìiaCinica (fiori verso Va. 330 av.Cr.),
il fiele colla bile), I) propr. : ab eo cibo cum satirico mordace, quindi modello di Luciano.
est secreta bilis, Cic: suffusio luridae bilis, it- — Deriv.: ISìóiicus, a, um, di mone ==
terizia, Scn. Ji) trasl.: A) bile =
ira, sdegno, mordace, satirico^
bilem id commovet, Cic: bilem
collera, stisut, si bi|ialuii<i>, e (bis e palmus), lungo o laigo
habere, essere adirato, Sen. B) atra (o nigra) due palmi, Varr. e Liv.
bilis, 1) umor nero per malinconia, tristessa, bìpartio, bipartlló, V. bipertio.
mestica, Cic. ed a. 2) furore, rabbia, frenesia, bìpateiis, entis (bis e patens), spalancato,
bilis nigra curanda est, et ipsa furoris causa aperto dalle due parti, tecta, Verg.: portae, con
removenda, Sen. doppie imposte, Verg.
biiix^ lìcis (bis e licium), tessuto a doppio, bipì^dalis, e (bis e pedalis), di due piedi =
a due licci, a due fila, lorica, Verg. Aen. 12, 375. lungo, largo, spesso, ecc., due piedi, trabes,
bilustri», e (bis e lustrum), bilustre, che Caes. modulus (V), Hor.
:

dura due lustri (dieci anni), bellum, Ov. am. 3, bipenni lei*, fera, forum, die poHa una
12, 9. ^ bipenne (bipennis), scure, Lj'curgus, Ov.: Arcas,
^
biinaris, e (bis e mare), posto tra due mari, Ov.
bagnato da due mari, dì lOCaì., CorintllOS, Hor.: bipennis, e (bis e pinna), a doppio taglio,
Ephyre, Ov. securis, Varr. fr. : ferrum, Verg. —Comun.
biiusìrltus, i, m. (bis e marltus), marito sost, bipennis, is, f. (se. securis), scure a due

di due donne, bigamo, VOcàbolo nuoVO foggiato tagli, bipenne, Verg. ed 0.


da Laterensis in Cic. Piane. 30. bipertio (bYpartlfo), Ivi, ìtum, ire (bis e
327 bipea blauditia 328

partio), bipai-tire, dit'ideie in du& parti, COììlUn. socie tas (socii Bitliyniae, V. sopra), Cic: Bi-

panie, bipertitus, a, \xVL\,biiya»-tito, diirUio in due thynicus, come soprannome di Pompeo (qual
parti, doppio, ex altero genere, quod erat biper- vincitore della Bitinia) e di suo figlio, Cic.
tituin, Cic: quindi abl. bìperlTló (Wpartito), C)BTth3pnÌ!!>, ntdis, f. (BiGovig), do»ma mtina.
avv. t';» due parti, doppiamente, distribuere, D) ISTtlijrniis (Bìttùnus), a, um, latino.

Cic: inferra signa, da due lati, Caes. b. esse e Bìto (IRìloii), ònis, m. di(Bixcov), figlio

b. fieri, Cic. Cidippe sacerdotessa di Argo fratello di ,


^
pedis (bis e pes), bipede, che ha due
l>ì|»é!!>j Cleobi, ricompensato dagli dei con tma dolce
piedi {conti: quadrupes), deus, Cic: animai, morte p>er V amore dimostrato verso la madre.
Quint.: equus, cavallo marino, Verg.: sost., BìllÌ!i«, ttdis, f. (B'.xxJj), amante del poeta
bipedes, « bipedi», dispregiai. =
gli uomini, Fileta di Cos.
omnium non bipedum solum, sed etiam qua- BìtuTliis, i, m., re degli Arverni nella
drupedum impurissimus, Cic lotta degli xillobrogi contro i Romani.
bireiiiìs e (bis e remus), I) di due remi, bltiiitieii, mlnis, n., bitume, Verg., Curt.
provveduto di due remi, scapha, Hor.: lembus, ed a.

Liv. II) in senso largo, provveduto di due or- bìtuiiìTfieu!!>, a, um (bitumen), fatto di
dini di banchi per i rematori, solt. SOSt., bire- bitume, bituntinoso, Ov. met. 15, 350.
mis, is, f. (se. navis), nave a due ordini di remi, Biturlges, um, m., mturigi, popolo del-
bh-eme, Cic ed a. Aquitania nella Gallia, l'odierno, Berry
l'

bis, avv {inv. di diVds), due volte f in duplice, {nel Dép. du Cher et de l'Indre), colla città
in doppio modo, in una civitate bis improbus di Bourges.
fuisti, Cic: in quo bis laberis: primum quod etc; bìvYuill, ìi, n. (bis e via), bivio, incontro di
deinde quod etc, Cic: bis dimicavit: semel ad due vie, qui (locus) patet in bivio portae, Terg.:
Dyrrbachium, iteruni in Hispania, Suet.: bis cum ad bivia consisteres, Liv.: trasl., un bivio,
terque, da due a tre volte, Cic: bis consul, dell'amore, in bivio detineri, Ov. rem. 486.
stato console due volte, Cic: cotidie bis, Liv.: bTvTu!!>, a, um (bis e via), dalia doppia nia,
bis in die, due volte al giorno, Cic. Con — fauces, fauci o entrate di una via affossata
altri numeri, coi distributivi anche nella dalle due parti, Verg. Aen. 11, 516.
prosa class., bis bina, due volte due, Cic; con blacsiis, a, um (pXaiaóg) suono alfabetico
,

numeri cardinali per indicare il numero due smozzicato, scilinguato, del fanciullo, balbet
volte così grande solt. nei poeti e seriori, bis tante, dell'ubbriaco {cfr. balbus), lingua, Ov.:
mille equos, Hor. sonus, del parlare del pappagallo, Ov.
BTsaltae, arura, m. (B'.aa>.xai), nazione Blandae, àrum, f., città della Lucania
tracio-macedonica dallo Strimone ad occid. nelle vicin. dell'odierno borgo di S. Biagio.
sinoa t'restonica. —
Deriv.: KlsaStìca e blande, avv. (blandus), dolcemente, soave-
BTsaltia, ae, f. (BiaaXxia), paese dei lUsalti, monte, carezxevoimente, rogare, Cic: blandius
BTsallis, tidis, acc. -tida, f. (BtaaX-iCg), petere, Ci'.: blandissime alqm appellare, Cic.
jìisaitide (figlia di Bisalte, figlio del Sole e blandìluquciitTa, ae, f. (blande eloquor),
della Terra) — Theopbane (V.). parlar soave, carezzevole, Enn. tl'ag. fr. inGic.
BTsaiithc, ès, f. (BiadvGyj), città tracia de nat. deor. 3, 65.
sulla Propontide (Mar di Marmara}, colonia blandTincnluiii, i, n. (blan-iior), blandi-
di Samo, forte baluardo per Bisanzio, ora come mezzo di guada-
mento, lusinga, carezza,
Rodosto, turco Rodostschig. gnare qualcuno, comun. al plur.: I)propr.,
bisseiii, ae, a, V. seni. contr. minae, Cic: mulìebria, Tac: captus
Bistunc!», ura.m. (Biaxovss), Bistoni, na- blandimentis, Plin. ep.: al sing., Tac. II) tutto
zione tracia intorno ad Abdera e Dicea sul ciò che guadagna i sensi attrattiva, cdletta-
,

lago Bistonio (stagnura Bistonum); nei poeti mento, blandimenta voluptatis, Cic: vitae, va-
in gen. = Traci. — Deriv.: A) Bììstonis, ghezza, Tac: sine blandimentis (itigordigia,
ntdlS, f. (B'.OXOVts), nistoniaper Tracia, Ov.: leccornia), expellunt famem, Tac.
sost., donna tracia (Baccante tracia), Hor. blaiidior, ìtus sum, ìri (blandus), blandire,
B; IKisliìiiTus, a, um (Biaxóviog), bistonio = accarezzare, lusingare quale. I) propr., assol.,
trucio, viri. Traci, Ov. Minerva (coinè dea
:
Cic de Commageno rairifice alci, accarezzare,
della bellicosa Tracia), Ov. lisciare, Cic : blandiri (pregare,
pueriliter
bYsulciis, a, um (bis e sulcus), fesso, diviso accarezzando come i fanciulli) patri, ut etc,
in due ptn-ti, lingua, Ov.: pes. Or. Liv.: bl. auribus, solleticare le orecchie, Plin.
bisyllìibim, a, um (bis e syllaba), bisillabo, credere ciò che si desidera,
ep.: bl. votis suis,
Varr. LL. 9, 91. Ov. IIJ di e. inan., lusingare, piacere,
trasl.,
B'ihjFiii, Orum, m. {B:^'i\oi) popolo della ,
infondere un grato sentimento, allettare, invitare
Tracia migrato nel paese che da Imprese il a godere, voluptas sensibus blandi tur, Cic:
nome di Bitinia, nitinn. —Deriv.: A) BI- blandiebatur coeptis Fortuna, ftfvorire, Tac:
Ihynfa, ae, f. (BiOuvia), paese molto fertile blandiente inertia, Tac: panie, blanditus, a,
dell Asia Minore, tra la Propontide e il Mar um, anche agg. (= blandus), gradevole, at-
Nero, in cui i Romani avevano un commercio traente, rosae, Prop.
notevol", dominata prima dal alcuni re (no blandilTa, ae, f. (blandus), blandizia,
minati ora Nicomedes, ora l'rusias [V.]), blandimento, carezza, lusinga (come àpéoxeta
più tardi prov. romana, ora Ejalet Anadoli in senso buono o cattivo, mentre assentatio
(quindi socii Bithyniae, appaltatori pubblici = adulazione, e generic. ogni sorta di
delle rendite della Bitinia, Cic. ep. 13, 9, 3). lusingheria, e adulatio =
lusinga stri-
Bj Biliiynicus, a, um (BiGuvixós), Hitino^ sciante), IJ propr.: a,)sing., sinonimo di &àvi'
329 blandus bonus 330

latio. assentatio e simili, Cic. b) plur. lu- — II) uno dei più celebri intagliatori, probab.
niimhej parole lusinghiere carezze, moine, blail- di Calcedonia (3S0-324 av. Cr.).
ditiae et assentationes, Cic. pucriles, Ov.
: : lEinliaeiiiiiiii, V. Boji, alla fine.
adhiberc blanditias, Ov. II) trasl., piacevo- ISòja, ae, f. (Boji), paese dei Boi, Caes.
lezza, grazia, allettamento, godimento gradito, b. G. 7, 14, 5 (dubbio).

blanditiae praesentiuiii voluptatum, Cic: blan- Bòji, òrum, rn. (Boto'.), Boi, mia delle più
ditiae voluptatis illccebraeque , Cic: rerum ta- ragf/uardcvoli populazioni celtiche, la quale
liuni blanditia, Quint. secondo la nota tradizione (Liv. 5, 34 e segg.)
I>lnil(lll>ii, a, uni, blando, carezsevole, luttin- aveva lasciata la sede primitiva nella Gallia
yhiero, che rende bello con liixingho, I) propr.: jìropr. detta e si era spinta in parte di fronte
amicus {conti: verus), Cic: ut unus omnium alla selva Ercinia (fino vieirodierna Boe-
homo te vivat nusquam quisquam blandior, mia), e in parte, valicate le Alpi uvea occu-
Ter.: quindiche inducecon belle parole, die per- pata la valle delPo, tra le Alpi e gli Api n-
suade, colfinf., PTor. carm. 1, 12, 11. 7J) trasl.: nini. — Deriv.: Boiliaeniuiii o Bojo-
carezzevole, liminghiero, che inriia (a godere), liaoiiiiim, i, n. = patria dei Boi, pu' se
insinnante, attraente, grazioso, piacevole, a) di dei Boi.
c. inan.'. Cic: vcrba, Ov.: voluptas.Cic:
oratio, Buia, ae, f. e IBolae, arum, f. antichis-
otium consuetudine in dics blandìus, Liv. b) di sima città degli Equi nel Lazio, ora Lu-
pers.: vohiptates, blandissimae dominae, pa- gnano. —
Deriv.: ISotiinim, a, Mm, ap-
drone molto attraenti, Cic. partenente a Boia, Botano; plur. SOSt., Bolaui,
Iilììtì'ro, Hre, cicalare, ciarlare, chiacchie- orum, m. abitanti di /fola.
rare inutilmente, Hor.'sat. 2, 7, 35. holòtiis, i, m. (ptóXi-tYic), la miglior specie
blntiaj ae, f., tarma, tiynnolu, Vcrg., Hor. di funghi che si mangiano, boleto, Suet. ed a.
e riin. boliis, i, m. (póXog), getto delle reti 2)er pe-
Itlattiirilici; a, um (blatta), che si riferisce scare ; quindi I) meton., pesce preso col getto
alle tarme, balnea, oscure camere da bagno di una rete, presa (lat. puro jactus), eraere
(così chiamate dalla paura che le tarme bolum, Suet. rhet. 1. II) trasl. , getto van- =
hanno della luce), Sen. ep. 86, 8. taggio, bolum milii tantum ereptum tam de
Illa! tTnil<!i, a, um, di color porpora, purpu- subito e faucibus, Ter. heaut. 673.
reo, funes, Eutr. 7, 14. IlOlllluiS, i, m. (pÓnPog), ronzio, moimorio,
Olail(leilUI«, a, um, oliando della città di rimbombo, Lucr. e Suet.
Blaudus (nella grande Frigia). kniilbyx, bycis (pón^-jg), I) m. fUugeiio,
bìiariUS, a, um (bos), appartenente al toro, baco da seta, Plin. ed rt. II) m. e f., seta, Prop.
del giovenco dei buoi, boario, forum, in Roìna e Plin.
[V. forum), Liv.: arva, ove pia tardi sorse il Bona Bra (Diva), ae, f. la nea Bona,
forum boarium, Prop. dea della fecondità e della castità, venerata
Bocclisìr, charis, m., re della Mauritania, dalle donne romane, nel cui tempio nessun
ai tempi della seconda guerra punica. uomo poteva entrare, ma che più tardi di-
Boeoliiis, ì, m. [prohab. forma second. venne un luogo di riunione di donne impu-
di Boccbar), Hocco, I) re della Mauritania, diche e il teatro delle più grandi dissolutezze.
amico ora dei Romani, ora di Giugurta, fi- bonìlaS, atis, f. (bonus), buona quaUtù. di
nalmente traditore di quest'ultimo. II) pianta una cosa, bontù, I) in senso materiale, agro-
nominata da lui in suo onore, Ps. Verg. cui. rum, praediorum, vocis:, Cic. II) in senso spi-

406. rituale e morale, A) in gen.: naturae, indole


Koebe, ès, f. (BoE^vj), borgo della Pela- buona, Cic: ingenii, Cic: summa bonitas et
S'iiotide nella Tessaglia, sulla sponda occi- equitas causae, la giustizia d'una causa, Cic:
dentale del lago chiamato anche Boebe o b) verborum, Cic. B) partic. di carattere,
Boebeis, (V.). — Beriv.: Boeheiis, bètdis bontà, bontà d'animo, bontà di cuore, cordialità,
e bèYdos, f. (BotpTjts X£|ivyj), lago nebeide,
ora tenera benevolenza, tenerezza, rettitudine, inten-
Bio,vicino all'Ossa, sanctae Boebeidos undae, zione onesta (contr. fraus, inalitia), naturali.s,
perchè Minerva vi aveva bagnati i suoi piedi, Nep.: in suos, Cic: erga homincs, Cic.
Prop. 2, 2, 11. Bornia, ae, f. luogo fortificato sulla
Kocdtarelti'>i, ae, m., ace. en (BoKtìxàp- sponda sinistra del Reno nella Bassa Ger-
XY]5), magistrato supremo nella Beozia, Beo- mania, ove Bruso gettò un ponte sopra il
tarca, Liv.^33, 27, 8 e 42, 43, 7. Reno; ora Bonn. —
Beriv.: ISonnensis
IBoeòli, òrum, m. (Bo-.cotoQ e Boeótii, e, di Bonn,
Kòrum, m., abitanti della Beozia (V. sotto Bonoma, ae, f. città della Gallia Cisal-
Boeotia), Beoti, accusati di mente ottusa e di pina; prima col nome di Felsina, capitale
rozzezza, che si attribuiva all'aria umida e delle dodici città etruscke, colonizzata dai
Cì-assa del paese e alla voracità degli abi- Romani Va. 190 ; ora Bologna. Ber iv.: —
tanti. — A) KocotTa, ae, f.
Beriv.: BonÓnTcìIsis , a, di O in Bologna, bolo-
(BotcoT£a), Beozia, contrada della Grecia, gnese,- SOSt. = il Bolognese,
nelV Eliade propriamente detta ( capitale boiiiiiii, V. bonus, n" IL
Tebe), patria di Bacco e diErcole. B) Koed- {antico duonus), a, um, compar.
littiiii<!>

tis, ttdis, f. (BoicùxJg), Beozia. C) BocotTus, iiivlior, -jus, genit. -òris, superi. 0|itiiiius,
a, um (BotUìItOs), Beozìo, della Beozia, Bacis a, um {da opto), buono riguardo alla sua na-
(celebre indovino), Cic : moenia, Tebe, Ov. tura ed al SUO essere (contr. malus, Ij agg. :
D) (poet.) Boeotiis, a, um (Boicoxó?), be^ta, A) buono così fisicamente che spiritualmente.
BSclliu§i,i, m. (BoT^Gcg), I) filosofo stoico. eccellente, valente, bravo, 1] buono in sè, DUmmi
331 bonus bonus 332

(contr. nummi adulterini), Cic. : vox, Quint. : gurii, e di tutto ciò che vi si riferisce, buono
rnemoria (memoi-ia), Cic: carmina {contr. = die reca fortuna, favorevole, di buon augurio,
mala e), Hor. verba sua natura bona aut
: auspicium, Cic. ornine cum bono, Catull. ite
: :

mala (dio. da bona verba sotto n" I, A, 2, X), bonis avibus, Ov.: del discorso, dicamus bona
Cic. verba valde bona, Cic. bona dieta, ar-
: : verba, Tibull.: bona verba quaeso, adagio, Ter.:
guzie, Enn. fr.: scripta optima Graecorum, e la formola di esordio, quod bonum faustum
Hor.: ars b.^ Quint.: artcs b., V. ars, ti' II, 1: felix fortunatumque sit, Cic: in capo agli
b. indoles, Cic. editti, bonum factum, salute e prosperità,
Parile. : a) = y.aXóg, buono riguardo al- Suet.
T apparenza esterna, vezzoso, bcUo, ccrvix, 3) riguardo allo scopo e alVuso, buono,
Suet.: forma, Ter.: forma melior, Hor. 13) buono cioè acconcio, conveniente, adatto, conio lo, COn
per nascita, <li buona stirpe, nobile, rtti/ijiiarde- ad e /'acc, campi militi lioniuno ad proelium
voie, anche col concetto accessorio etico di boni, Tac: col dat., ager frugum fertilis, bo-
« retto, degno di stima », come onesto, bono nus pecori, Sali.: quia mons pecori bonus alendo
esse genere natura, Cic: illam civem esse bonis crat, Liv.: quod mild erat bonum atque com-
prognatam, figlia di oìiesti genitori. Ter. raodum, comodo e facile per me, Ter.: bonum,
e) buono ])er gli affari, valente, bravo, prode, melius, optimum est coZZ' infin., Cic e Caes.:
gubernator, poèta, Cic trasl., stilus optimus
: optimum factu videtur coZZ'infin., Sali.: opti-
et praestantissimus dicendi magister, Cic. : mum factu ratus coZZ'infin., Sali.
colTàb\., et proelio strenuus erat et Consilio A) trasl. rispetto al grado di una quantità,
bonus, Sali. {cfr. in seg. pace belloque b.). buono =
sufficiente, considerevole, ragguarde-
d) per la battaglia, in guerra, valente, prode, vole, bona pars horainum, Hor.: bonam partem
valoroso, per lo pili sosf., juxta boni malique, sermouis in bunc diem differre, Cic. sit bona :

strenui et imbeUes inulti oLtruncari, Sali.: librorum copia, Hor.


optimus quisque cadere aut sauciari. Sali. : B) sotto il rispetto morale, buono, 1) in gen,,
colVahl., vir pace belloque b., Liv. bello me- : di buona indole, bravo, leale, dabbene, probo,
liores, Sali.: Pisldac optimi bello, Liv. fedele, integro, onesto, a) di. modo di sentire e
2) in relazione al sentire, alla disposizione, di operare, mgawìo bono esse, Ter.: bono animo
allo stato di qualcuno, buono, eccellente, flo- in populum Rom. esse, Caes.: Consilio bono,
fido, nano, gradevole, prospero, felice, a) di di- i
con buona intenzione, Cic. conscientia b., :

sposizioni fìsiche e morali, buono, eccellente^ Quint.: conscientia optima, Plin. ep.: bona
«ano, valetudo bona, optima, Gaes.: mens b.. atque honesta amicitia. Sali. bona fortique :

mente sana, intelletto s., Liv. ed a.: numquid opera eorum se ad eam diem nsum, lo ave-
vis? D. mentem vobis meliorem dari, Ter. bono :
vano servito fedelmente e valorosamente, Liv.:
animo esse, star di buon animo, Cic e cos) :
causa b., Cic.b) di p)ers. :\>om. fìdelesque socii,
bonum animura habere, Liv., de Numidia, Liv,: natura optimus, Sen.: j)artic. spesso vir
Sali. P) di proprietà e condizioni fisiche, bonus e sost. sempl. bonus, tiumo onesto, leale,
buono, iiorido, sano, color (colorito), l^ucr. e galantuomo, bouus vìt, Cìc ed a.: pessimus
{contr. e lor malus), Ov.: dum melior vires atque optimus vir, Quint.: sost., proprium est
^anguis (sangue, giovaìiile) dabat, Verg.: aetas boni recte facere, Quint.: plur., minor vis bonis
b., età fiorente =glomntìi {contr. aetas mala), quam malis inest, Plin. cp. boni, {contr. ne- :

Cic: di aria e temperatura, caelum b., Ca*o: ftmdi, scellerati), Ov. e nel voc. ìielle apo-
:

bona et certa tempestas, Cic: tempestas melior, strofi, inio buono, bravo, prode, ìlei parlare
via pejor, Hor. y) di luoghi: iter melius, Hor. amichevole, dux bone, Hor. optimi viri, Cic: :

8) di cose che non recano danno, sano, salu- bone, Hor. boni, Hor.
: o con ironia, bone
:

tare, salubre, vinum, Cels.:aquae, Prop.: e) di vir, galantuomo. Ter. quid ais, bone custos
:

cose gradevoli ai sensi, buono, delicato, pre- defènsorque provinciae? Cic: e Bonus Xpyjaxóg,
zioso,7ìobiie, regio rebus opima bonis, ricca di il « probo », come soprannome di Focione,

beni d'ogni genere, Lucr.:cena, Catull. e Sen.: Nep. Phoc 1, 1.


bonae res, cibi delicati, Nep.: optimis rebus 2) partic: a) politic. buono, bene intenzionato,
uti, vivere signorilmente sotto ogni riguardo, patriottico, leale, di sentimenti pati-iottici f in
Nep. ^) di notizie, voci, fama, buono, gradito, Romn ^^^ di sentimenti aristocratici; in A.-
favorevole, bona de Domitio, ])raeclara de A- tene, ecc. ^= di sentimenti democratici, bouUS
franio fama est, Cic. rjì dì modo di sentire e et fortis civis {contr. aut timidus aut sibi po-
dipensare, et quorum melior sententia menti, tius cousulens), Cic: boni cives, boni viri (contr.
Verg. Q)di coniizioni della vita e dell'animo, .seditiosus civis),Cic: optimus civis, Cic: pars
{dmn, buona filma, Cic : spes, Cic i) di azioni, (fazione) melior {contr. pars deterlor), Liv.:
relazioni e condizioni umane, buono utile, = sost., patriotu, cittadino leale, siìtg. C plur. in
giovevole, facta, Tac exem))lum, Tac o buono
: Cic ed ((. ]>)m0ì'alm. buono .:= costumato, casto,
= prospero, favorevole, felice, exitus, Hor. :
virtuoso, femina, Cic pueri boni malique,
:

haec omnia meliores liabebunt exitus, Cic :


Catull.: amor, Catull. e) di buon cuore, disin-
fortu-na, Liv.: ratio (amministrazione delle fi- teressato, di etère, expedit vobis bojias esse,
nanze, contr. perdita), O\c.:mors,morte felice, Ter.: at bona, quae noe avara fuit, Tibull.
dolce, Pliu. ep.: bonae res, condizione favore- d) buono := benigno, propizio, favorevole, des
vole, felice ; felicità, Cic: in bonam partem, in bonus veniam, Hor. vos Manes este boni,
:

optimam i)artem accijìcre (cfr. accipio), Cic. Verg.: hic si vellet bonus atque benignus esse,
y.)del tempo, buono =
favorevole, felice, dies, Hor.: col dat., sis bonus o fèlixque tuis, Verg.:
Ov.: optima quaeque dies miseris morialihus con in e Tace, eo velim uti passera bono in
aevi prima fugit, gioventù, Verg. Xj di au- me, Cic: quindi come so^annome di Giove^
,

S33 boo bracliium 334

.Tuppiter Optimus Maximus, abbreviato OM. parlic: I) B. Thracius (secondo la leggenda


(hoìi, Maiimus Optimus), Cic. ed a.: e Boua guado di Io sotto forma di vacca), tra la
Dea (V. pari.). Tracia e l'Asia Minore ; temuto dai marinai
II) sost., 1) bonum, i, n., il bene buona = a motivo delle rapide correnti e delle tem-
disposizione, buono stalo, ecc., in boiium t peste che vi dominano, ora stretto di Costan-
tinopoii, II) B. Cimraerius, nella Crimea, ora
vertere, tornare in bene, Caes.: mutare in de- \

teriub* aut in melius, Seu. refìcere iu melius,: I


rusSO Wosporskoi. Detto
stretto di Jenikale,

Plin. ep.: ire in melius valetudiuem principis, anche sempl. Bosporus, Curt. G, 2, 13 e (come
stiameglio di salute il princ, Tue. 2) bonum, fem. la striscia di terra sul B.), Prop. 3, 11,

i, n. e plur. bona, orum, n. il bene, a) generic.


GB. — Deriv.: A) ISos|»i>rilniiN, a, um
Of/HÌ bene fisico, Spirituale e morale, beni di (BoOTlopavÓg), del Ttosforo, sost. un abitante =
foi-tnna, felicità, preijio, corporale, spirituale del Bosforo. B) (poet.) ISos|ioi*Yu<*j a, uni
(BoOTlóp'.o;), del Bosforo.
e inorale; ingegno, virtù, generic. tutto ciò
che d bucno, retto e lodeuole (co)ltr. malum), br>luliirill!!i, ti, m. (botulus), salsicciaio,

a) sing. fortuitum, Cic: fragile, Ov. nihil :


Sen. ep. r>6, 2.

melius immortalibus boniini a diis datum, iiotìiliis, i, m. salsiccia, Petr. ed a.

nessun bene mafigiore , Cic. b. naturale :


ko%arTu«>, a, um
appartenente ai
(bos),

ingegno innato, ÌSÌep. summum b., il sommo :


buoi, boario, foi'um (F. forum), Cic. e Liv.

bene (in senso filos.), Cie. p) plur.: bona KovTaniiiii, i, n. capoluogo dei Pentri
extema, Cic. bona malaque corporis, Suet.:
:
nel Sannio, conquistato dai Romani, ora
bona aut mala, pregi o difetti, Sali.: bona Bajano.
vitiaque, Cic. bona pacis, Tac.
: mala fu- :
Kovillac, arum, f., I) antichissima cit-
gere, sequi bona, Cic. : b) bene, beni, sostanze, taduzza nel Lazio, sulla via Appia e appiè
ricchezze, solo al plur., bona fortunae posses- del monte Albano, circa due miglia da Èoma
omnium, Cic: b. paterna et avita, Cic:
siones (quindi B. suburbanae), col sacraiium della
bonorum omnium beres, erede universale, gens Julia, nomile. In un'osteria vicino a
Liv.: quindi esse in bonis, essere in possesso questa città morì Gladio già ferito sulla via
dei beni (di una eredità), Cic. ep. 13, 30, 1, dai sicari di Milone ; quindi scherzos., pugna
all'incontro Cic. Tusc. 5, 28: qui sint in Bovillana (la lotta pi-esso Boville), Cic. ad
bonis nullo adjuncto malo, cioè coloro che Att, 5, 13, 1. —
Deriv.: ISuiillaniis, a,
sono in possesso e godimento di beni d'ogni um, di Boville, vicinitas,Cic: pugna (V. sopra),
genere (fisici e morali), e) bonum, il bene = Cic. II) luogo nell'agro Arpinate: deriv.:
l'utile, vantcu/gio, ricompensa, alci bono est, ISftvìllaiiii«<, a, um, di Bovnie, fundus, Cic.
torna in vantaggio ad alcuno, anche coli' acc. ad Q. fr. 3, 1, 2, § 3.

e Z'infin., Cic. nulla boni spe, senza sperare


:
l»uvìllii««, a, um
(bos). forma second. ar-

niente di buono, Tac: quis enim ullam ullius caica per bubulus, bovino, di bue, grex b.,
boni spem haberet in eo? dovrebbe aspettare Carm. vet. in Liv. 22, 10. 3.
qualche bene da lui? Cic: quibus eccidi pa- brabeuta, ae, m. (^pa^su-cT;-), ordinatore
trem bono fuit, Cic: b. publicum, il vantar^io di lotte pubblicìie, presidente dei giuochi di
dello Stato, il bene dello Stato, il bene co- lotta, giudice della lotta, distributoi'e dei premi,

mune, Sali, ed a.: così anche b. commune, Sen. Suet. Ner. 53.
bSo, are (poau)), gridare ad atta voce, liin- braca (bracca), ae, f., comun. al plur.
bombare, Plaut. ed Ov. briicae, arum, f., specie di calzoni larghi e
lunghi, braciie, Prop. ed a.
ISÒolcN, ae e is, m. (^ocó-cy];, boaro), co-
stellazione dell'emisfero boreale detta anche
bi>acatu!i> (braccatus), a, um (braca), I)ve-
stito di ampicalzoni, bracato, Mela, 2, 1, 10
Arctophylax e lat. puro Custos o Custos Ar-
cti, Cic. ed a. C= 2, § 10), II) trasl : A) forestiero, barbaro,
effeminato, sagati bracatique, Cic: natio, Cic:
bftreils, ae, m. (popéaj), lat. puro aquile,
I) propr., vento di yy£; quindi anche vento
mUes, Fvo\).B) come denoìninazio7ie geogr. =
transalpinus, come in Gallia bracata, antica
settentrionale, borea, Nep. Verg. ed a.: meton.,
denominazione della provincia della Gallia
settentrione, ^ox. carm. 3, 24, 38. II)personif.,
di là dall' Alpi, più tardi Gallia Narbonensis,
Boreas = Aquilo n" II (V.). Ov. met. 6, 682
Plin.: cognatio br. (sarcasticam.), parentela
e 702.
con uomini della Gallia Narbonese, Cic.
hòreus, a, um
(pópeios), settentrionale, brachToluiiij i, n. (dimin. rfi bracbiom),
boreale, axis, Ov. trist. 4, 8, 41.
bracciotto, piccolo, vezzoso braccio, Catull. 61,
Boi*y<»tlienes^ is, m. (BopuaGévvjs), lìo- 181.
1-istene, gran fiume della Sarmazia europea, _
bracililllll, li, n. (^paxioav), avambraccio
ora Dnjepr o Dnepr. Deriv.: A) IBo- — dalla mano sino al gomito (mentre lacertus,
rysthenTdiic, arum, m., abitanti vicino al il braccio di là fino alla spalla), Tac. Gemi.
iioristent: B) Bòrystheiuus^ a, um, dei
17. Ov, met. 1, 501. II) braccio intiero, dalla
Jìoristene,
spalla fino alle dita. A) propr.: diu jactato
hò^f bovis, e. =; po'j;, I) bove, come m. i= brachio scutum manu emittere, Caes.: bra-
bue, toro, opimus, Cic: come f. vacca, eximia, = cbium ft-egisse, Cic —
La danza degli antichi
Liv. II) (secondo il greco) trasl., specie di consi-ileva principalmente nel muovere ac-
pesce marino della famiglia delle linguattole, conciamente le braccia, bracbia saltantis, Ov.:
Ov. e Plin. brachia numeris movere, Ov. pjrov., bracbia—
Ko>»pdi*u<$^ i, m. (Bóanopog, cioè guado sua praebere seeleri, esser complice di, ecc.,
•di bove), nome di angusti <' sir?tti di mare », Ov. ber. 7, 126: illud levi brachio agere, far
335 Brachili anae Briareus 336

la cosa super ftcitlmente, operar lentamente, sieme, ridurre a poco, Hor.: quo brevius va-
Cic. ad Att. 4, 17, 3 (4, 16, 6): molli bracMo lent, quanto più da vicino sono forti nella
objurgare alqm de alqa re, dare ad uno una lotta, Tac. b) nelValtezza o lunghezza, breve,
leggiera fiancata o una lieve spinta (per am- coito, piccolo, basso (contr. longus,
altus, pro-
nimirlo), Cic. ad Att. 2, 1,6. B) trasl. : cerus), forma, Ov.: longus an brevis sit, Cic:
1) {bianche del graìicliio, Plin.: e cosi delle homo corpore brevis, Suet :judex brevior, Cic.
hraneìv della Costellazione del Cancro, Ov. e) in profondità, basso, piano [contr. profun-
e dello Scorpione, Verg. 2j generic. per gli dus), brevia vada, Verg. o sempl. brevia,
oggetti fatti a foggia di braccia, come nel Verg. e Tac. e sing. breve, is, n., luoghi bassi,
mare, braccio di mare, Ov. nelle catene di non profondi, banchi di sabbia, Tac: trasl.,.
monti, diramazioni, Curt.: in opere di assedio brevia in quibus volutatur, Sen. 2) qunlitativ.:
fortificazioni, argine laterale, terrapieno (na- a) sottile, piccolo, esiguo, mus, Ov. b) da poco,
turale artificiale) per congiungere due insignificante, impensa, Ov.: cena, scarsa, Hor.
punti [comun. detto lingua), Liv.: parimenti II) secondo la durata nel tempo : 1) propr.,
della diga di un
porto, Liv. ed a.:poet. per breve, corto, ad breve tempus {contr. diu), Cic.:.
antenìw. della ìutvr, Verg. ed a. brevissimi temporis impetus, J,iv.: brevi tem-
ISraolimaiinc, arum, m. e Itr noli ma- pore, anche sempl. brevi, in breve tempo, in
iti, òrum e ùm, m. ('Bpa.y^\i.òLvBC,\ ccu^ta dei sa- breve, fra poco, Cic. ed a.: brevi postea, ^oco
cerJoH e dei dotti nelT India, odierni lìraminì. dopo, Cic: ma anche brevi, un poco, un po'
me- di tempo, c\ixìcta.t\is,Ov. mei. 5, 'i'ì{cfr. 7,307:
IlPaoloa (brattea), ae. f. sottile foglia
d'oro, pagliuzza d'oro illabrevi spatio silet j: ad breve, per hrev tempo,
tallica, partic. foglia
(mentre lamina = lastra di metallo piti Suet. '2) trasl.: a) generic. di cos'' nel tempo,
di breve durata, breve, dolor, Cic. rosa, che
:
spessa), auri, liUcr.: tennis bractea tegat ligna,
fiorisce solo per breve tempo, Hor.: dominus,
Ov.: crepitabat bractea vento, Verg.
che vive un tempo breve, Hor. b) partici
Iiraolealii* (brattcatus), a, tira (bractea),
a) della misura delle sillabe, breve, acuto
coperto di lamine, ili foglie d'oì'O, leo, Scn. ep.:
{contr. longus, predili tus), sjilaba, Cic e :
41,6: trasl., felieita.s, che splende solo ester-
namente (= non schietta), Sen. ep. 115, 9.
sost., brevis, is, f {intendi syllaba), una
Braneliii**, 1, m. (Bpày^os), fglio o fi-
breve = sillaba breve (contr. longa), Cic:
di pronuncia breve, indoctus dicimus
rorito di Apollo, dei EKraii-
capostipite
brevi prima litter.à, Cic: ut aut contractione
chìdae^ àrum, m. (BpayyJSai), Uranchidi,
brevius fìeret aut productione longius, Cic.
servi e amministratori ereditari del tempio
P) di espressione,
breve {contr. longus), ne
e dell'oracolo di Apollo a Didima nel terri-
(ille ambitus) brevior sit quam satis sit, neque
torio milesio. —
Sing. Brancbidès, ae, m.,
longior, Cic: narratio br., Cic: brevi, in breve,
jìranrhide, Soprannome di Apollo.
con x>oche parole, Cic: breve faciam, Cìci
bras-sTea, a^ f., cavolo, Scriptt. r. r. ed a.
hoc breve dicara. Cic: sost., in breve cogjre,
Iu-atir>a, -'^>àlii«>, V. bractea, bracteatus.
condur per le corte, in breve, Liv.: ut in
IKroiiiiì, T^ Breuni. brevi, sommariamente, brevem-nt Qaint. : ,
ISrcnnii«i, i, m. (Bpévvog), I) duce dei
Y) dell'oratore, in-eve, conciso (contr. longus,.
Galli Senoni, che vinsero i Romani air A llia copiosus), ut, cum se breves putent esse, lon-
e s'impadronirono di Boma. II) duce di gissimi sint, Cic: ut ego brevior sira, Cic.
ima grande orda gallici, ch'i divallò la Ma- Itrevilàs fitis, f. I) nello
(brevis), brevità,
cedonia, entrò quindi n-'lla Grecia e si spazio, corporis, statura piccola, C les.: cru-
spinse fino a Delfo. rum, Plin. II) nel tempo {contr. longitudo),
Ureiinì (erron. Erenni), òrum, m., trilù A) propr. : diei brevitas {contr. longitudo
della Hezia nel Tirolo settentr. (presso il noctis), Cic: brevitate temporis cogor tam
Brenner) e nellaparteS. 0. dell'alta Baviera. pauca scribere, Cic. B) trasl.: a) della misura
l»rCv7arÌHIIl, li, n. (da brevlo), hre.ee cata- delle sillabe, ^i-eeWà, .syllibarum, Cic: pedum.
logo, breee lixta, In-cee relazione, (rapporto), Ci;.: al plur., omnmm longitudinum et bre-
compendio, sommario di unO SCrittO, Sen. ed vitatum in sonis judicium, Cic. h) di espres-
a.: imperii, inventario di Stato, ragguaglio sione, brevitù, concisione, imitatio brevitatis,.
statistico, Suet. Cic. brevitatis causa, Cic.
:

Iiruvìloqiienti, entis (brevis e loquor), ;/* lire VI ter, avv. {hTevìs),brevemente, I) dello
poche parole nel discorso, conciso, Cic. ad Att. spazio: brevius compellere, in più breve giro,
7,20,^1. circolo, Tibull. II) trasl., della brevità nella
lireviloqueiilia, ae, f. (brevilaquens), misura dellesillabe e nell'espressione, a) della
brevitù neW esprimersi, breviloquenza, conciiione, misura delle sillabe, brevemente, actitatìiente
Cic. fr. [contr. producte), dici, Cic. or. 159. b) del-
Ijre»-!©, avi, atum , are (brevis), ahbre- Tespressione, bìcvemente, in modo conciso, in
Hare, accorciare, I) propr.: ccvyìcQxn, Quint. porjie parole, qualis sit summatim breviterque
II) A)
trasl.; abbreviare, accorciare, quaedim, describere, Cic: simpliciter breviterque dicere,
Quint. ^) pronunciar breve, ?.y\\\\)?im, Quìnt. Cic: br. tangere rem, Cic: quod ego pluribus
12, 10,57. verbis, illi brevius (dixerunt), Cic: agam quam-
lll'J'vi'», e = ppay'j^, breve, corto, piccolo, brevissime poterò, Cic.
1) riguardo all' estms ione :
1) quantitativ.: ci, m. (Bpiapsti;
IBrìareìì<s, =
il formi-
a) nell'ampiezza, breve, coì-to, angusto (contr. dahile), chiamato dagli uomini AQg&eon (Aì-
longus, latus), via. Verg. e Nep.: aqua, Ov.: yaicov), un Uranide, secondo altri un gigante,
in breve cogerc, avvolgere strettamente in- con cento braccia e cinquanta teste (quindi
e ,

337 Bruno bucca 338

Br. centumgeminus) come gener) dì Xet- : um, di ihindisi.plur. sost, Brindisini,


dus.), a,
timo, dio marino, TtrUirej. oruni, m., gli abit. di itrlndiaL
KrilllO, US, f. (B?'.[lO)), l'adirata, spaven- ItnllTiiiiiis, V. Brutus.
tevole,sopr.tnnome di Ecate, confusa con IBi-iilT(liim, Ti, m., soprannom. Niger;
Proserpina. storiogr ifo e retore rom., contemporaneo di
nr~ifiéi<i, tdos, acc.ldom eYdi, f. (Bpicrjtg), Tiberio; autore di uno scritto perduto sulla
Uriseide ( z= figlia di Brisr), Jppodamia, morte di Cicerone.
schiava di Achille, rapitagli da Aga- BnllTi, V. Bruttii.
mennnif. IBrulTiiiiitt, V. Brutus.
IBi-ìlaiiii'ia, a'\ f., così in senso ampio, BSi*iiltT:lfiii<< (Brùttànus), V. Bruttii.

Ci-an lìri-taiina (hìghiW:rra, Scozia e Irlanda, ISriillfi (Brutti, Brittri), òrum, m., UruzH,
quindi al piar. Britanniae), come (comun.) in abil'tnti della punta meridionale d'Italia
senso ristretto h piìt grande isola, Inghil- [ora Calabria Ulteriore) anche sing. Brut-
terra e Scozia, Tìritannìa quindi metou., tius (Brittius), ii, m., iiruzio, collettiv. i =
modo mihi date Britanniam (= res a Cae-
;

Bruzii. —
Molto spesso Bruttii (Brittii),
sare gestas in Britannia), quam pingam co- meton. =
il paese dei Tinizii, Itrnsio, territorio

loribus tuis, peniciUo meo, Cic. ad Q. fr. 2, dei Jìruzii. — Dcrìv.: Ifirutlìiis, a, um,
1 3, 2 (2, 1 5, Utt. a, § 2). r tv.: A) Itri- —D britsiot
mas-
lanilìOllS^ a, lun, Uritanno, Jìritannico, di 1. Iirillus, a, um, I) grave, inerte,
in isi(tu_^na, e Brltaiiriious com3 soprannome siccio, pondus, Lucr.: tellus, Hor. II) trasl.,

del vincitore delle popolazioni britanniche, bruto, tardo, insensato, sciocco, homO, PaCUV.
figlio deir imperai. Cliudio. B) IBrilaii- fr.: aduLiscentia bruta et hebes, Sen.: scherzos.,
lUIS, a, nm, Initanno, SOSt., Un Uritanno. istaculpaBrutorum((?tL.JuniuscD.Junius)?
IKg'TtoiiiariiSj voc. ti, f. (BpixójJiapxts, dal Minime illorum quidem, sed aliorum brut irum,
crei, ppitó; =
dolce, ricco eli benedizioni, e qui se cautos ac sapientes putant, Cic. ad
*\3.ipuz =
*napvà, vergine), originar, una Att. 14, 14, 2.
m. cognome
divinità propizia di Creta, come ninfa di 2. IBrutns, i, (1. brutus), ro-

Diana colsìpr innome di AX^hiea, e Dictynna. mano della gens Junia, di cui i pili noti
sono : I) L. Junius Brutus, parente di Tar-
BrìllTiis I6rill", F. Bruttii.
quinio il Superbo, salvato mediante tina stu-
BrixTa, ae, f., città della Gallia cisalp.,
pidità simulata (donde il suo nome); liberò
per lo più in possesso dei Cenomani, ora
Brescia. —
Deriv.: Wv\\\i\\\\ks, a, um,
Roma dalla dominazione dei re. II) M.
Junius Brutus, figlio della sorella di Catone
ìyresciano,
Uticense, Servilia, e di M. Bruto; uccisore
Ui*o;:ilaru<«, i, m., genero del re Deio-
di Giuli') Cesare, amico intimo di Cicerone
taro, a cui P. Gladio come tribuno vendè il
(più vecchio di circa 21 a); stimato ed ope-
sacerdozio di Pessinunte e il titolo di re.
roso come filosofo ed oratore ; lo stesso a cui
Bi'oillill!», li, m. (Bpó|iiog), il rumoroso,
Cicerone dedicò parecchi dei suoi scritti
soprannome di Bacco. (Orator, Brutus ed a.). Ili) T. Junias
Ifirueli'ri, òrum, m.. antica popolazione Brutus, congiurato col precedente. Quindi —
germ'jnica, abitante sulla parte occidentale plur. Bruti. Deriv.: a) — BrulTanii^^
delTEms e del Lippe sino alla Selva Er- a, um,rfi (M. Giunio) Tiruto. BrutTniici,
cinia, iirutteri. — Deriv.: triicierus, a,
a, um, di (M. Giuniì) itnito.
p)

um, ISiìittero,
Briha<«iis, is, f. (Boó^aait?). divinità egi-
Kru^'es^ are. = Phiyges, V. ziana, uguajliata coli' Artemide dei Greci e
hraiiia, ae, f. (BEEVMA), contr. da bre- la Diana deilìnmani (come dea della luna),
vissimu (se. dies), tempo dell' appar etite fer- rappresentata sotto forma di un gatto o con
marsi del sole nel Capricorno, soìsUzìo d'in- una testa di gatto, perchè il gatto era l'ani-
verno, principio dell'inverno, tempo dei giorni male a lei cansacrato.
piii irri-ni, Inuma
{contr. solstitium), I) propr.: IBril»a«iUs t ISrii>af«<iiis, i, f. (Boó?aoo;,
Cic. ed ante brutnam, Cic: sub bruma,
a.: Boù^aoGo;), antica città della Caria, ad
Caes.: bruma, nella stig. invern., Cic: e"Vat oriente di Gnido. —
Der iv.: A) lfiul>asì<i,
forte bruraae tempus, Liv. IT) poet., trasl ìdis, f., di Tiabfiso, B) Briliass?!!*, a, Tun,
prOp., tempo, stagione inrernale, freddo, gelo in- (Bo'J^ocaaooc), Tlubassio.
vernale, iners, Hor.: horrida cane gelu, Verg.: Iiah'l', is, n. ibosj, stalla di buoi, bovile.
per brumam, Hor. Scriptt. r. r. ed a.
briiinaliSj e (bruma), bmmrde, apparte- biillO, òuis, m. (póot;), gufo, barbagianni,
ttente al solstizio invernale o geiieric. dell'in- Ov., Plin. ed a.: come fem. in Verg. Aen. 4,
solstiti.tlis); signum, il
verno, invei-nale [contr. 462.
Capricorno, Cic: dies, il giorno piìi breve, llììliulcil<«, i, m. (bos), bifolco, colui che

Cic: e così sìàns, poet. =


giorno d'inverno, guida i buoi, CiC ed O.

Ov. tempus, Cic. poet. ed a.: horae, le brevi


: Iniliulììs, a, um (bos), app^trtenente ai
ore invernali, Ov. bue, bovino, di bue, di vacca, pecus, Yarr.: lac,
'
BriiiidT!»Tiii:i (BrundìisYuni), Yi, n., città Plin caro bubula, Plin., e scmpl. bubula,
:

della Calabria, posta a semicerchio sul mare, Plaut. (ed a.), carne di bue.
con importo spazioso e comodo, da cui si Itììeea, ae, f., la guancia gonfiata, riem
partiva comunemente per la Grecia e per pita nel parlare, mangiare e simili {div. da
l'Oriente, a cui è situata dirimpetto; ora geme, la sempl. superficie del viso, le « guan
Brindisi. —
Deriv.: Briiii(lT$3nu!»(Brun- eie ì>),per rabbia, fluentes buccae, Cic: buccas
,

uu>;tuni 3-10
339 buccea

inflare,Plaut e Hor.: garrire o scrivere, quod di adunanza del iScnato greco (lai. curia),
viene Plin. 36, 100 (Cic. Yerr. 2, 50 alla greca).
o quidquid in buccam venit (quel che
ed a. bulla, ae, f., bolla, I)prOpr. bolla d'acqua,
sulle labbra), Cic.
ut pluvio perlucida caelo surgere bulla solet,
buceea, ae, f. (bucca), Ooccone, Aug. in
Ov. II) trasl.: A) borchia, bottone, a) delle
Suet. Aug. 76.
cinture, aurea bullis cingula, Verg. b) delle
biiecTii...,V. bucki...
porte, bullas aui'eas onines ex his valvis au-
hiiocìila, ae, f. (dimin. c^e bucca), guancia,
ferre, Cic. B) bulla aurea, bolla d'oro, che i
gota, Suet. Galb. 4.
trionfatori e i ragazzi di buona famiglia
m. e -us, i, m.
Bucr'|»lials»!»,ae, acc. an, (orig. dei patricii, piìi tardi in gen. degl'in-
imacedon. pouxecpocXa^, greco pouxicpaXog), il
genui) portavano sul petto, appesa al collo,
cavallo di Alessandro Magno (così chiamato quale amuleto. Fu
portata in orig. dai re e
per la larghezza della fronte, ovvero perchè lucumoni etruschi e dai loro figli, e intro-
contrassegnato colla figura d'una testa di dotta a Boma colla toga praetexta, Cic. ed a.:
toro), in onore del quale una nuova città, edi- b. argentea, appesa per trastullo ad un cervo
ficata sulle rive delYIdaspe, venne chiamata favorito, Ov. met. 10, 114.
Ifiiict^piiala, ae, o IBn<>r'|»lisilr',
f., è?,
bulliilus, a, um (bulla), che porta una
f.

oggi Dsjilum o Djelim.


(Bouy.scpàXv)), bolla al collo, puer, Scip. Afr. fr.: statua,
bficeròs , òn (pouxépcoc;, wv), che ha Val. Max.
corna di bue, armenta, armenti di buoi, Ov.: Bullis (Byllis)tdis, f. (BouXXis, o BóXXts),
seda, la razza bovina, Lucr. Forma — città e regione delVIlliria tra Durazzo ed
second. buciTTus, a, uni, Lucr. 2, 668. Apollonia. — Gli abitanti KullTdenaìes,
bucina, (buccina)^ ae, alcuni con- f. {sec. tum, m.; Bullìenses, lum, m.; IfiullTò-
tratto da bovicina [F. bos e cano] ), I) corno nes, um, m. e KulITnì, òrum, m.
piegato a spirale, di ferro battuto o di ot- bunia«itu*«, i, f., (Poup-aaTog, dalle grosse
tone, simile al nostro corno da caccia, a) dei poppe, SOttint. &\].TieXoC,) vite dai grossi grap-
pastori, cot-no da pastore, Scriptt. r. r. ed a. poli, Verg. e Plin.
h) nell'esercito, per dare, presso il generale, Ku|ialu*<, i, m. (BoÓ7iaXog\ scultore di
il segnale (classicum) della partenza e del- Ohio, contemp. del giamhugrafo Ipponace,
l' attacco, il quale veniva poi comunicato piìi con età visse in inimicizia, e perciò m'se in
lungi dalla tuba j3er la fanteria e dal lituus ridicolo in tuia statua la brutta figura di
per la cavalleria, Verg. Aen. 11,475: per lui, e il poeta allo sua volta si beffò di lui
dare il segnale quando si dovevan cambiar le ne' suoi versi.
sentinelle nella notte (la quale era divisa in ISurdi^slla, ae, f., antichissima città d^i
quattro vigilie), secundae vigillae bucina si- Bituriges \WìSQÌnelTAquitania, a Sud della
gnum datum, Liv.: jatn quarta canit venturam Gnronna, Of^gi Bordeaux.
bucina lucem, Prop.: quindi meton., ut ad Burgun«lìonc<i>, um, m.,elBui'ìj;undii,
tertiam bucinara (= vigiliain) praesto essent, òrum, m., Burgundi, popolo gotico, distinto
Liv.: per annunziare la fine del pasto prin- in Burgundi orientali, che avevano le loro
cipale (verso sera), Tac. ann. 15, 30. e) nella stanze fra TOder e la Vistola, e Burgundi
vita pubblica e cittadina, per convocare l'as- occidentali, che occupavano la regione del
semblea del popolo (nei tempi più antichi), Meno superiore.
Prop. 4, 1, 13. II) la conchiglia di Tritone buris , is acc. ìm
, f., bure, parte po- ,

(che serviva come tromba), Ov. met. 1, 335 e steriore e curva dell'aratro, Verg. gè. 1,
337. 170.
_
bncTiiatiir (bucc. ), m. (bucino),
oris, BusTris, rtdis e ridos, acc. r/flem e rin o
I) nuonatur di corno, trombetta, Caes. ed a. rim , m. (Bouatpig) , antico re d'Egitto, il
II) trasl.: banditore, divulgatore, existima- quuh era in mala fama per la sua crud'eltà,
tionis raeae, Cic. fil. in Cic. ep. 16, 21, 2. perchè immolava gli stranieri che venivano
bucino (bucc), avi, iire (bucina), suonar nel suo paese.
la bucina, dare il segnale colla bucina, saepe bustììai'Tus, a, um (bustum), appartenente
declamante ilio ter bucinavit (fu dato tre volte ai'luoghi dove si abbruciavano i cadaveri, ilio

il segnale =
si giunse alla terza vigilia), b. gladiator, gladiatore che combatteva nelle
Sen. contr. 7 (3), prooem. § 1. pompe funebri, Cic. Pis. 19.
bucSIicns, a, um (PouxoXixóg), apparte- uusluni, i, n. (da *buro, ant. lat. uro) =
nente ai pastori, pastorale, campestre, bucolico, = TUjipOg, luogo dove si bruciavano i cudavein,
modi, Ov.: \)OQm?i., poesia pastorale, Col.: plur. crematoio, I) in senso Stretto, il luogo dove il
sost. solt. bucolica, orum, n. poesie pasto- = cadavere è stato bruciato, Lucr. 3, 904. II) in
rali, Scritt. ser. senso più lato, tumulo, monticello innalzato
biiciìla, ae, f. (dimin. di bos), giovine sulle ceneri del defunto, tomba, sepolcro, Ci».
vacca, giovenca, Cic. ed a. ed a.: poet., del campo di battaglia, quoties
bùio, ònis, m., rospo, Verg. gè. 1, 184. ci villa busta Philippos canerem Prop. ad , :

bulbus, i, m. (po>.?Ó5), cipolla, bulbo, busta Gallica, contrada di Boma, dove Ca-
Cic. ed a. millo uvea fatto ardere e sepellire i Galli
I>ulc, es, f. (^ou}.-f]\ senato (greco), Plin. caduti, Liv. 5, 48, 3, e 22, 14, 11; trasl., se-
ep. 10, 81 (85), 1 e altr. polcro, cioè il luogo dove, o le persone per cui
buleuta , ae, m. (PouXsuTiQg), senatore una cosa è annientata, cui templum illud (Ca-
(greco), consigliere, Plin. ep. 10, 39 (48), 5. storis) fuit bustum legum omnium ac reli-
bulcuteriuni,1'i, n. (3ci(»Xsi)xrjpt,ov), luogo gionum, Cic: tu, bustum rei publicae, Cic:

£41 Buthiof ara ca'lavcr 342

b. nati, detto di Tereo, il quale avea man- e Yerg. TI) meton. =


oggetti di bosso, com^
giato suo figlio,Ov. il Verg. paleo, trottola, Verg.: pettine,
flauto, :

Uutliròliiiu, i, n., -los, i, f. (Bood'pa)- Ov.: tftioieitu (da scrivere), Prop.

TÓv e -xóg), città marittima sulla costa della bvMiftllicea, V. bibliotheca.


Tesprozia (Epiro) dirimpetto a Corcira, o^ggi Uylilìs, Kdos. acc. Ma, f. (Bo^XC^), figlia

Butrinto (in Albania sullo stretto di Corfu). di Milcto, s'innamora del fratello, il quale
— Deriv.: BiillirólTus, a, um (BooO-pw- fugge il colpevole amore di lei; lo segue in
Lidia, Caria, ecc., finche cade spossata e
tiog), biitrotico; plur. sost. Buthrotii , òrum,
m., abitanti di Butroto, nutrozii. spandendo lagrime è mutata in fonte.
Byllis, V. BulUs.
luitli^'Ma, ac, f. {Bou^aaia), grande e so-
IKyr^a, ac, f. (Bópaa), cittadella di Car-
lenne nacrifizio di buoi, Suct. Ner. 12.
ta/fiìie.
Buxentiiui, i, n. (Il'jgoOg), città della
ISyzacTuin, ii, n. (Buoày.'.ov amiche Boa-
Lucania, fondata dai Messeni, più tardi
aàxtg), la regione occ. dell' AMca propria tra
colonia romana, oggi Policastro. il fiume Tritone e la pjiccola Sirte.
buxYfiT, fera, fcrum (buxus e fero), che ISy/anlìiim, Yi, n. (Bu^àvx'.ov), insamio,

porta produce bossolo, Catull. 4, 13. o^r^/iCostantinopoli. Deriv.: ISyzan-


buxus, i, f., e (più di rado) liuxuui, i, tius, a, um (Bu^avxtog), bizantino, plur. sost.
n. (UU^OS), I) bosso, bossolo, tnisso, ;\) il bosso Byzaijtìi, orum, m., abitanti di Bisanzio, Bi-
{albero), Ov. e Plin. b) te{/Ho di bosso, Plin. zantini.

1. C,
e, terza lettera dell'alfabeto latino, (cachinnus), ridere ad rdta voce, sghignazzare,
che in orig. aveva il suono del k e quello del ridere in modo rtimoroso e sguaiato, Cic. ed a.

g [gutturale, come in gara), e rispondeva cosi CacllinnUS, i, m., U ridere ad alta voce,
al (poiché la lettera G fu introdotta
r greco scroscio di risa, risata sgiuiiata e strepitosa, ca-
la prima volta nell'alfabeto romano solo nel- chinnum tollere (alzar le risa), Cic: effundi
l'anno 234 av. C); quindi le antiche lezioni in cachinnos, Suet. poet. trasl., cachinni
LECIONES (legiones) MACISTRATOS (ma- (undarum), il rumore delle ondr, Catull. 64,
gistratus). — Còtne abbreviazione : a) = (pre- 273.
nome) Gajus, e rovesciato D Gaja, b) sulle ta- caco., avi, àtiun, are, I) cacare, a) v. intr.:
volette con cui votavano i giudici = condemno loto decies in anno, Catull. in alqm, Hor. :

(condanno); quindi littera tristis, opposta al- b) V. tr.: Phaedr. II) imbrattare di
odorem ,

rx = absolvo, detta littera salutaris, Cic. sterco, cacata carta, scarabocchio, col quale
Mil. 15. la carta è solo insudiciata, Catull. 36, 1 e 20.
r cìiciizelTa, ae, (xay.o^Vj/'.ia), viziosa e
2. C, segno numerico (originato da j due f.

inetta imitazione di buoni modelli nello stile,


volte 30) = cento. Sen. e Quint.
csìbailus, i, m. (%apaXXr/s), cavallo ado- càcozclu!», i, m., imiUitore affettato nello
perato in lavori ordinari, quindi nel lin- stile, scimiotto, Suet. Aug. 86.
guaggio popolare per cavallo in genere,
Hor., Sen. ed a. —
Modo proverbiale, optat cacumeil,
pn-iore di una
minis, n., punta, estremiti 8U-
cosa, terminante in punta,
ephippia bos piger, optat arare caballus, nes-
Spec. la vetta sommità d'un monte, la cinta
suno è contento del proprio stato, Hor. ep. 1,
d'un albero {contr. radix), Tjpropr.: raontis,
14, 43.
Catull. e Sen.: Collis in modura metae in acu-
Cabillóniiin^ i, n., città degli Edui sul-
tum cacumen fastigatus, Liv.: arboris, Verg. e
r Arari nella Gallia lugdun., oggi Chàlons
Quint.: praeacuta (ramorum) cacuraina, Caes.:
sur Saòne.
cacumina clavorum (punta dei chiodi), Val.
CabTiM, orum, m. (Ka^sipot), Cabiri, divi-
=
Max. II) trasl.: n colmo la pili alta meta,
nità adorate dai Pelasgi a Lemno e Samo-
Lucr. 1130 ed altr.
tracia, il cui misterioso culto si estese per
cìiCiiiiiTno, avi, atum, are (cacumen), ap-
tutta la Grecia, e fu scoperto perfino in Fe-
nicia e in Egitto ; m
orig. ministri dei cosi-
puntare, aguzzare, Ov. e Plin.
Vulcano
detti grandi dei (Dei magni e potes), quindi Cacus, i, m. {KòLv.oz\ figlio di

identificati con essi e sotto il loro nome uniti e ladrone in Italia, ucciso da Ercole per
ai Dioscuri, onorati come spiriti protettori, avergli rubato i buoi.
Cic. de nat. deor. 3, 58 {dov'è il sing. Cabiro cj»<Ia»t'r, veris. n. (cado), corpo caduto,
patre). cadavere, corpo morto, carogna delle bestie
caehìnnnlio, onis, f. (cachinno), riso stre- (per contro corpus raortuum o sempl. corpus,
pitoso, sghii/tKizzata, scroscio di risa sgxiaiato e corpo esanime), detto di uomini, Cic. ed a.:
rumoroso, Cornif. rhet. e Cic. di bestie, Verg. e Suet. come parola ingiu- —
cachi no II (non cachinnor), à,vi, atum, are riosa, carogna, ejectum e abjcctum hoc e, Cic.
,,

343 caJaverosus cado 344

Pjs. 19 e 82. — trasl., tot oppidùm cadavera, slmum tempus, Cic: partic. dì pagamenti, sca-
rovine, Sulpic. in Cic. ep. 4, o, 4. eam diem cadere nummos qui a Quinto
dere, in

CJidavePosus, a, um (cadaver), simile a debentur, Cic. y) cader sotto i sensi o sotto l'os-
cadavere, cadaverico, facies, Ter. HcC. 441. servazione intellettuale, essere sottomesso ad
Cndiiiéa, V. Cadmus, n" I. essa, sub sensura cornendi, sub oculos, sub

Cadincis, -nieiis, V. Cadmus, n" I. aspectum, in conspectum, Cic: sub intellegen-


Cadmus, i, m. (Kd8iJios), I) figlio del re tiam, in nostram intellegentiam, Cic. S) cadere
fenicio Agenore, marito di Armonia, padre in una certa classe, ecc., appartenervi, in idem
di Polidoro, di Semel e, di Agave, di Ino e genus sub eandem rationem,
orationis, Cic:
di Autonoe, venne in Beozia a cercare la Cic. e) cadere, riuscire, venire in unO statO, in
sorella Europa rapita da Giove e vi fondò una relazione, detto dipers., in morbum, Cic:
Cadmea, che fu più tardi la cittadella di in unius potestatem, Cic: sub populi Eomauì
Tebe (di Beozia) ; portò seco in Grecia un imperium dicioncmque, Cic: in suspicionem
alfabeto di 16 lettere, e in ultimo fu, insieme alcjs, Nep. L,)'caaere, toccare ad ale. Venire in =
colla consorte Armonia, mutato in dragone. sorte,regrmm praeceps ad servitia (gli schiavi)
— Cadmi soror, l Europa (continente), Òv. ex cadit: quibus ad portas cecidit custodia sorti
Pont. 4, 10, 55. — Beriv.: A) Cadincis, (per,, a sorte), Verg. 75) cader sopra uno, cioè
mèidis, acc. mèìfda, voc. mèi, f. (Ka5|i.7ìtg), colpire quale. q.C, applicaì'si, adattarsi, conve-
appartenente a Cadmo, cadmea, poet. =
iebana, nire ad ale. a q.c, confarci con q.c, non cadit
sost. cadmeide (= figlia di Cadmo), come Se- in bunc hominem ista suspicio,Cic.: con un inf..
mele Ino. B) Cadméiis, a, um (KaSiisìos), cadit ergo inbonumvirum mentiri emolumenti
appaì-tenente a Cadmo, Cadmeo, poet. =
tubano ; sui causa ? Cic: cadit igitur in eundem et mi-
sost. Cadmea, ae, f. (se. arx), cittadella di Tebe sereri et invidere, Cic. b) cadere, accadere, suc-
(fondata da Cadmo). II) nome di un crudele cedere, avere tale o tal altro esito, si quid adversi

carnefice ai tempi di Orazio. casurum foret, Liv.: e fortuito, Cic: e. male,


cado, cecidi, Càsum, cadere, cadere, cascare, Caes.: hoc adhuc per commoda cadit, quod
talv. anche = abbassarsi, avvallarsi, andar giti, (che, ecc.), Cic: res cecidit praeter opinionem,
I)in gen.: k)propr.: disogg. inan.,assol.,
a) Nep. , aliter ac putarara, Cic. : etsi verebar
Sen.: ad numerum (abbassarsi a misura di quorsum id casumm esset, Cic:
ni misericordia
tempo, detto delle dita), Cic: a mento (detto in perniciem casura esset, Cic: ut irrita pro-
della mano), Ov.:alci de mnnibus (detto p. es. missa ejus caderent, Liv.: cadere ad o in irri-
di armi), Cic: caelo (di pietre), Liv.: in ter- tum, fallire, essere frustrato, non aver esito
ram, Cic, o ad terram, Quint. —
Cosipartic: (della speranza, ecc.), Liv. e Tac: cosi pure
ai di dardi, cadere, assol., levius, cader sopra, incassum,Lucr. e frastra,Tac.: col dat. (a chi?).
Caes,: in hostem, in humnm, Ciirt.: f) di dadi, insperanti mihi cecidit, ut etc: Cic: hoc cecidit
diuncolpo, della sorte (fig.), c«*'re, Cic. e Liv., mihi peropportune, quod etc, Cic: nimia illa
y) di vele, cadere, essere calate, ammainate,
nimiam servi-
libertas et populis et privatis in
Verg. e Ov.: (fig. = Vira si placa), Ov. S) di li- tutem cadit Cic e) quasi cadere al suolo
,

quidi, cadere, spandersi, guttae cadentes, Cic: a) dipers., aa) per perdita di potere, d'auto-
altius (da più alto) cadunt imbres, Verg.: e ca- rità, di credito, turpius est enim privatim ca-
pillìsros cadit, Ov.: cadunt toto de corpore dere quam publice, Cic: tam graviter e, Cic.
guttae, Ov.: in ora, per genas (delle lagrime), PP) per perdita di causa, cadere perdere =
Ov.: in petram (d'una fonte), Curt.: in Maean- la causa, essere condannato, assol., TaC. hist.
drum (d'un fiume), Liv.: ex India in Hyrca- 4, 6: in judicio, Cic: causa, Cic: formula,
iiiam (del mare), Curt. s) delle ombre, cadere, Sen., per un difetto di forma: conjurationis
altis de raontibus, Verg.: in corpora (sopra un crimine, Tac. ^^{)per perdita della forza d'a-
quadro), Quint. t) di ciò che o per natura, nimo, del coraggio, frangi repente et ita ca-
da se stesso, o per arte, si stacca, si scioglie, dere, ut etc, Cic: non deberaus ita cadere
cadere, staccarsi, motis poma cadunt ramis, V.: animis (perderci d'animo), quasi etc Ciò. ,

alci barba cadit, Verg.: cadunt alci dentes, Sen. P) di e. inan., aa)
cadere, venir meno, per Sca-
Y)) del sole e di altri astri, del giorno, cadere, dimento di forze estensive o intensive, cadit
traynontare (contr. oriri), in densam umbram, pp) per sca-
vis venti, Liv.: cadit alci ira, Liv.
Curt.: qua (dove) tristis Orlon cadit, Hor.: dimento di forza morale, cadere, lasciarsi ca-
quindi sol cadens, poet. = sera,
occidente, dere, nec debilitari animos aut cadere patitur
Verg. 6) del vento, della tempesta, calmarsi (amicitia ) Cic. ,castris amissis ceciderant
:

{contr. surgere), Liv. e Verg. t) di parole, ecc., animi, Liv. yt) ««'«'« P^f decremento o per-
cadere, xiscir di bocca, verba cadentia, Hor.: dita di valore, di autorità, di potenza, perderà
haud irritae cecidere minae, Liv. x) della ca- importanza, autorit/k, valore, credito, pretia nil-
denza nelle parole e nella musica, cadere, ter- litiae casura pace, Liv.: tanta civitas si cadet,
minare, finire, in syllabas longiores, Cic: cadere Cic: auctoritas principum cecidit, Cic: huc
simUiter, numerose, aptissime, Cic. b) di esseri (cosi basso) cecidisse Germani exercitus glo^
anim., si prolapsus cecidisset, Liv.: praeceps o riam, ut etc, Tac. II) pregn., cadere per- =
pronus cadit, Verg. ed a. de equo, Cic. alci
: :
dersi, precipitare, rovinare, a) dì SOgg. iìtau.,

ad pedes, Eutr.: in terram, Cic: in vulnus, Liv. a) cadere =


decadere, andar in rovina, crollare,
B) trasl.: à) cadere= venire, riuscire, ccjtngen.: at mundus aliquando casurus? Quint.: ca-
est
abrupte in narrationem, cadere, entrare nella dunt alci venae cadentes Sen.
oculi, Cic. : ,

narrazione exabrupto, subito, senza alcun p) cadere =


essere conquistato e distrutto
preambolo, Quint. P) cadere in un tempo, non tota cadet Troja, Ov. b) diess. anim., ca-
entraiHìi, in id saeculum, Cic: in alienis- dete =morire, cader morto, a) di UOm., tautO
345 caduceator caedes 846

per mano altrui, pauci de nostris cadunt, Ccicna), il personaggio più conosciuto della
Caes.: cadere in acie, Cic: in proelio, in eo bello, quale è A. Licinius Caecina di Volterra, per
Nep.: in pugna honeste, Cic. a centurione in
: il cui diritto di cittad. rom.. Cicerone pro-

pugna, pugna caunensi, Tac, Liv.: in Hispania, nunziò l'orazione prò Caecina.
Liv.: jaculo erainus, Ov.: prò patria, Quint., caecilàs, àtis, f. (caecus), cecità, fìsica e
quanto di propria mano, sua mauu, Tac: morale, Cic. ed a.
oxitu voluntario, Tac, quanto jyer mano del caeco, avi, àtum, are (caecus), privar
destino, si cadet illa, cadam, Prop.: cadere della luce, I) accecare, rendei' cieco, sol
ferrove fatove, Ov. p) di vittime, cadere ^=^ es- caecat, Lucr.: alqm, Aur. Vict.: trasl. accecare,
ucre immolato, sacinfi/cato, si tener pieno cadit offuscare, turbare, largitione mentes imperito-
haedus anno, Hor. hostia cadit ante aras,
: ruiii,Cic: caecati libidinibus, Cic. JI) rendere
Verg.: col dat. (a chi?) agna cadet vobis, oscuro, oscurare, trasl. celcrltate caecata oratio,
TibuU.: ovis cadit deo, Ov. inintelligibile per eccessiva rapidità, Cic.
cadiicuiltiìi*, òris, m. (caduccus), araldo, Brut. 264.
raditccatore, parlamentario, negoziatore, man- CaceìilMiiii, i, n. e Caecultu>« ager,
dato dai nemici alla parte avversaria, Liv. pianura del Lazio, paludosa, ma rinomata
ed a. per la miglior qualità di vini italiani, sulle
ca<lu<>t>us, m., e cui ile "uni, i, n., rive del lago di Fondi e del golfo di Gaeta,
i,

verga portata dal caduceator, venja dell'a- presso Vodierno Castelvetere. Deriv.: —
raldo, Cic. ed a. : detto della verga con due Caecuhusi, a, um, di Cecubo, vinum Caecu-
serpenti attortigliati, che Mercurio portava bura, Hor., e sempl. Caecubum, Hor. ed a.
come messaggero dqgli dei, caduceo, Suet. ed a. caecu!», a, um, privo di luce, I) attivo:
caducìier, feri, m. (caduceus e fero), che A) propr. : che non ci vede, cieco, catuli, Cic. :

porta caduceo, soprannome di 3fercurio,


lì nemo, ne Ule quidem qui caecus factus est,
Atlantiades, e, Ov.: e assol., Ov. Cic: Hypsaea caecior illa... spectes, Hor.: sost.
CadiiCIIS, a, um (cado), I) cadente, caduto, caecus, i, m., cieco, Quint., e nel proverb.
A) propr.: aqua, Ov.: folla, Ov.: fulmen, sca- apparet id etiam caeco, Liv.: caecis hoc, ut
gliato in giù, Hor.: bello caduoi, caduti in aiunt, satis clarum est, Quint. B) trasl., intel-
guerra, Verg. B) trasl., comet. t. giuria., che lettualmente e moralmente, cieco, accecato,
cade, è devoluto non alVerede designato nel a) di pers : ille caecus atque amens tribunus,
testamento (perchè privo di figli), ma ad aitt-i Cic. : ipsas caecos reddit cupiditas atque ava-
che abbiano figli e, in difetto di questi, all'e- ritia, Cic: caeci fuimus in re, Cic: animus cu-
rario, e pili tardi al fisco, senza padrone, he- pidine caecus, Sali. caecus ad has belli artes,
:

reditas, Cic: trasl., doctrinae possessio, Cic. Liv.: caecus animi, Quint. b) meton., detto di
IT) propenso a cadere, pì'onio a cadere, che affetti, passioni, cacca ac temeraria dominatrix
«ade facilmente, maturo per cadere, A) propr.: animi cupiditas, Cic. impetus, Cic. timor,
: :

1) ingen.: vitis.Cic: lignum caducum in domini timor panico, Cic II) passivo: A) propr.:
caput, che stava per cadere, Hor. 2) partici a) di luoghi, stati fisici, oscuro, tenebroso,
= consacrato alla morte, juvenis, Verg. Aen. opaco, domus, Cic. loca, Prop.
: acervus (del
:

10, 622. B) trasl., caduco =


fragile, passeg- caos), Ov.: nox, Cic. b) di altri ogg., fenomeni,
gero, vano, res huuianae fragUes caducaeque, oscuro, occulto, invisibile,inosseì-vabUe, res caecae
Cic: corpus caducum et infìrmum, Cic: spes, et ab aspectus judicio remotae, Cic. quindi :

preces, Ov. coperto, nascosto, fores, Verg.: arma, Ov.: corpus,


Cadiirci, òrum, m., nazione gallica del- la parte posteriore del corpo, Sali.: vulnus,
T Aquitania,nelV odierno Quency; più, a Sud nascosto, segreto, Lucr., ovv. sul dorso, Verg.:
i Cadurci Eleutheri, colla capitale Albiga e così pure ictus, colpo, fendente sul dorso,
{oggi^ Alby). Liv. freta, con iscogli e banchi di sabbia
:

Cadu«», i, m. (>cdoog), orcio, a) orcio da vino, nascosti, Verg.: pericula, Cic. poet. murmur, :

Verg. e Ov.; quindi meton. (poet.) =


vino, sordo, Verg. B) trasl., a) di ciò che ènelVoscur
TibuU. e Hor. b) urna cinci-aHa, Verg. rità, nascosto, oscuro, occidto, impenetrabile,
Cadusìi, òrum, m. (KaSoóotoi), grande e 7wn dimostrabile, cur est hoc tam obscurum
bellicoso popolo sulle rive del mar Caspio, atque caecum? Cic: fata, Hor.: eventus, Verg.:
speciahn. sulle catene della riva SO. criinen, Liv. bj di ciò di cui non si scorge la
caecia«i>, ae, m. (y.aiv.ia;), vento di yjE. (o ragione, cieco, ince>-to, sema scopo, che non
j5m precisamente di greco levante), Sen. ed a. approda a nulla, obscurà spe et cacca exspe-
caevi^vnus, a, um (caecus e gigno), cieco- ctatione pendere, Cic: caeci ictus (senza uno
nato, Lucr. 2, 741. scopo determinato), Liv.: ne sint ciecae obse-
CaccilTus, a, nome di una celebre gens crationes tuae, Liv. : caeci in nubibus ignes,
plebea, di cui la famiglia piii, importante Verg.
erano i Metelli {V. Metellus). Conviene spe- caedes, is, f. (caedo n" II), Tatto dei ta-
cialm. qui mentovare: C. Caecilius Statius, gliare, abbattere, specialmente di uccidere,
insigne comico romano contemp. di Ennio, propr. a) degli twm., l'uccidere, uccisione, omi-
morto il 16S circa a.C. —
Deriv. : A) Cac- cidio, strage, C. GraccM, Sali.: legatorum, Liv.:
ci li us, a, um, ccciiio, familia. Veli.: lex (de omnibus locis caedes est, Liv. : caedem Éicere,
ambitu), Cic. B) CaecTlìanus, a, um, ced- Cic: perpetrare o edere, Liv.: plur. cum interea
ììano, fabula (di Cecilia Stazio), Cic senex : caedes indignissiniae maximaeque factae sint,
(in una commedia di Cecilio), Cic. Cic: b) Vammazzare le bestie, specialmente
Caec7iia, ae, m., soprannome della gens per i sacrifizi, immolazione, ferina, Ov.: biden-
Licinia, originaria delVEtruria {etrusco puro tium, Hor. II) meton.: a) disegìio, intenzione
347 caedo caelum 348

di uccidere, Verg. Aeii. 256. b) strage 3, = Quint.; OVV. le potenze superiori {contr. In-

a) (sing. e piar.) gU
Rutula, Verg.: uccidi, fema, il mondo sotterraneo), Tac. P) trasl.,

plenae caedibus viae, Tac. ^) il sangue sparso = tutto ciò che è magnifico, eccellente, ce-
nell'uccisione, caede madentes, Ov. leste, divitui =: simile agli dei, sovrumano, in-
caedo, cecìdi, caesum, ere, colpire q.c. compai abile, legio, Cic: praeceptor, Veli.: na-

2) percuoteì'e, battere q.c. O SU q.C, battere, tura, Veli.: caelestis hic in dicendo vir, Quint.;
percuotere ale, urtarlo, ecc. a) in gen.: pectus, caelestissìma opera, Veli. — Abl. sing. caeleste
frontem, Quint. : discentes, Quint. : januam {inv. di cadesti), Ov. ber. 15 (16) 277 e met.
saxis. Cic. alqm virgis o loris, Ciò. : trasl.
: 15, 743.
_
testibus caedi, essere stretto dai test., Cic. Caelianiis, V. Caelius, alla fine.
b) in senso osceno, giacere con, disonoi-are, vio- caelìbalu!«, iis, m. (caelebs), celibato, stato
lare, Catull. ed a. II)pregn. A.) abbattere, ta- di chi non è congiunto in matrimonio.
gliare, l)c.inan., /««//«"i-e, silvani, Caes.: vineas, caelìcìila, ae, m. (caelum e colo), abitante
Liv. : ruta (et) caesa, V. ruo. 2) ess. anim. del cielo, poet.. =
una divinità, Verg. e Or.
a) perS., percuotere ttn SOlo = uccidere, assas- C-aelTcìilus, i, m. (dimin. di Caelius),
sinca-e,OVV. un intero esercito ::= battere inte- una parte del colle Celio (cfr. Caelius, n° II).
ramente, disfare, fare « iiezzi, Ti. Gracchun!, caelTIer, fora, forum (caelum e fero), che
Cic: consulem exercituinque, JÀw.poet., caesi porta, sostiene il cielo, Atlas (secondo il Mib-
acervi, mucchi di uccisi, Catull. caesus san- becJc), Atlans, Verg. Aen. 6, 796.

guis, il sangue d<;gli uccisi, Verg. b) bestie, CaelTuiontanus, a, um (Caelimontium),


specialm. quelle destinate ai sacrifizi, am- appartenente al Cèlimonzio, Celimontano.
mazzare, uccidere, immolare, bostias, victiroas, CaelTinontTum, ìi, n. (Caelius e mons),
Cic; greges, Cic: iuter caesa et porrecta, V. la seconda regione della città di Roma, che
porricio. B) tagliare, rompere, scavare, cavare comprendeva il colle Celio.
tagliando, securibus Verg.: latius, humida viua, Caelius, a, um, I) nome di una gens ple-
(murus) quam qua
caederetur (fosse rotto) bea di Roma, colle famiglie dei Caldi e dei
ruebat, Liv. lapidem, cavare, trarre (dalla
: Bufi. Sono specialmente noti : A) C. Caelius
cava), Cic: toga rotunda et apte caesa, Quint. Caldus contemp. di L. Crasso V oratore.
,

trasl. caedere sermones, ciarlare, cicalare. B) L. Caelius Antipater, celebre annalista e


Ter. heaut. 242. giureconsulto romano, contemp. dei Gracchi,
caelamen, nitnis, n. (caelo), bassorilievo, scrisse in 7 libri di Amiales la storia della
intaglio, cesellatura, Ov. met. 13, 291. seconda guerra punica. C) M. Caelius Rufus,
Caeliitor, Òris, m. (caelo), artista che la- amico intimo di Cicerone e difeso da lui
vora in bassorilievi, cesellatore, intagliatoi'e, Clc. nell'orazione tuttora esistente, prò Caelio.
ed a. II) Caelius Mons il colle Celio in Roma
,
,

caelalCira, Tarte d'inta-


ae, f. (caelo), I) situato a Sud del Palatino e ad Est del-
gliare nell'oro, argento o bromo, figure in l' Aventino, così chiam. dal nome del T-usco

rilievo in bassorilievo, l'arte dell'intagliatore, Caeles Vibenna {secondo la tradizione capo-


cesellatura, Quint. e Plin. II) meton. lavoro stipite della gens Caelia), ora Colle Latera-
d'intaglio in vietollo, Suet. ed a. nense. — Deriv.: CnelTaiiii<i, a, um, Ce-
caelebs non
(COelebs), llbis, celibe, scapolo, liano, di Ciiio, orationes {di Celio, n" I, C),
ammogliato (dclVuomo tanto celibe quanto Tac —sost.: Cadiana, orum, n., gli scritti di
vedovo, contrapp. a maritus, uomo ammo- Gel. Antip. (V. sop. n" I, B), Cic.
gliato, marito, e a vidua, donna che non ha caelo, avi, àtum, are(cZa 1. caelum), I)in-
tnarito). I) propr. e meton. a) propr.: (cen- tagiiare (più tardi anche fondere) in vietallo
sores caelibes esse probibento, Cic. b) m^ton.,
,
(specialm. oro e argento) opere in rilievo, ce-
vita, Hor.: lectus, Ov. II) trasl., di alberi ai sellare, scolpire in 6a*>»o»'iitet>o, speciem argento,
quali non è unita, maritata una vite, pla- Cic. : scuta auro, argento, Liv. calvam auro,* :

tanus, Hor. incrostar d'oro, Liv. vasa caelata, Cic. cae-


: ;

caeles, Ytis (caelum), creste /)agg.: regna, latum aurum et argentum, Cic. : in avorio,
Ov. II) sost., un dio, Ov,: più spesso pliir., navis, cujus tutela (patrono) ebore caelata est,
p jet. ed a. poeti.
caelites, i celesti, gli dei, Cic. Sen.: in legno, pocula ponam fagina, caelatnui
caeleslis, e (caelum), appartenente al divini opus Alcimedontis, Verg. II) trasl. delhi
cielo, celeste, a) appartenente al cielo come poesia, cadatum novem Musis (dalle nove M./
spazio, alla volta celeste, del cielo, che è nel opus, fregiato, adorno, Hor. ep. 2, 2, 92.
cielo viene dal cielo, orbis,Cic.: Ac^na,, pioggia, 1. caeliiiii, i, n. (caedo), scalpello, bulino,
Liv.: astra, Ov.: prodigia, Liv.: sost. caelestia, cesello dell' intagliatore, Quint. ed a.
ium, n., le cose del cielo, i corpi celesti (contr. 2. caelum (coelum), i, n. (da connetteist.
haec nostra), Cic. appartenente al cielo b) con TtotXoj, concavo), volta celeste, cielo, a) come
come seggio degli dei, celeste, divino, a) propr. lo spazio superiore, contrapposto alla terra
(contr. iiumanus), numen, TibuU. dii [contr. : (che comprende l'acqua e la terraferma), lo,
dii infeini o inferi), Liv.: irae, Liv.: animi, sede degli astri, l'alto etere, ecc., contemplatio
Verg. cadesti aliquo mentis instinctu, Cic.
: : cadi, Cic. : caelum totum astris distinctum et
sost., aa) cat'Iestii, e, f., la celeste la dea, = ornatum, Cic. caelum suspicere, Cic: pì'overb.
avara, Tibull. 2, 4, 35 plur. caelestes, ium, : caelum ac terras niiscere, mettere sossopra,
m., i celesti =
gli dei, Cic: ed a. P3) caeleste,- sconvolgere ogni cosa, Liv. 4, 3, 6 (cosi pure
is, n., il celeste, nihil est celesti caelestius, Sen. maria omnia cado miscere. Verg. Aen. 5, 790):
ep. 66, 11: plur. caelestia, ium, n., le cose quid si nunc caelum ruat? (di uno che è col-
divine (contr. homana, mortalia), Cic. e
celesti, pito da vana paura e aspettazione), Ter.
349 caelus Caesar 350

heaut. 719: caelum finderc aratro, di cose im- caeno emersus, Cic. : come epiteto ingiurioso,
possibili, Ov. trist. 1, 8, 3. Quindi a) come — caenum ! Cic.
notevole altezza, cat-lum oontin^ere (di luo- (>a('|»a, caep?, V. cepa.
ghi), Liv.: exiit ad caelum arbos, Verg. P) come C'aerc, anche Caercs, rttise
n. indecl.,
il mondo superiore , la terra dei viventi rètis, f. chiam. più anticam.
(KaJpv), Kaipéa),
{contr. Erebus, manes, Tartara), Ilecate cielo dai Greci Agylla, antica città delV Etruria
Ereboque potens, Veri;.: caelum in Tartara sol- con solide mura di grosse pietre, antica-
vere, Verg. y) fì(f- come il colmo della gioia, mente ricca e fiorente oggi villaggio di
della fortuna, della gloria, ecc., digito coelum Cerveteri. —
Deriv.: A) Caercs, rttis e
,

attingere(V. digitus),Cic.: caelum accipere,Ov.: rètis, appartenente a Cere, Ctretico. sost. —


alqm o alqd in caelum ferre, in o ad caelum Caerltes, o Caerètes, uni, m., gli abitanti di
(laudibusj efferre, ad caelum tollere, Cic: esse Cére, i Ceriti, i quali ebbero per tempo il di-

in caelo, essere innalzato fino al cielo, Cic: ritto di cittud. rom., ma senza sulfragium.
alqm detrahere de caelo, Cic. b) come sede Quindi tabulae Caerites o Caeritum, registro
degli dei ifnmortali, de caelo delabi, descen- di tali Ceriti, e quindi in gen. di tutti quelli
dere, Cic. e Liv.: caelum ac deos obtestari, Liv.: che erano cittud. rom., ma senza diritto di
asserere aJqm caelo ( V. assero), Ov.: alqm caelo voto né di occupar cariche, Caerite cera [cioè
(immortalità) beare, Hor. e cosi alci caelum tabula) digni, degni di essere posti tra i Ce-
=
:

aperire, dare, Curt. e) come atmn^/era, cielo riti di perdere il pieno diritto di citta-
delle nubi a) come sede e punto di partenza dino, Hor. ep. 1, 6, 62. B) Caeretanus^ a,
dei fenomeni atmosferici, pioggia, lampo, de um, ceretano, sost., Caeretani, orum, m., gli
caelo servare, osservare i segni del cielo, Cic: abitanti di Cere, i Ceretani.
fulmina jaciuntur de caelo, Liv.: tangi de caelo, caeriiiiònTa,ae, {., venerazione delle
Liv.: ovv. ici a caelo, Cic, essere colpito dal cose sacre, I) sacra venerazione. A) onore,
fulmine. P) Varia, V atmosfera, hujus caeli spi- timore, venerazione, verso la divinità, inani fe-
ritus, Cic: anima ni ducere de caelo, Cic: ferri stati con pratiche esterne (mentre religii» con-
per caelum, Verg. —
quindi aria tempo, = tiene un'idea pili, elevata ed esprime Vadoror
clima, status caeli, le condizioni del tempo, zione tanto interna quanto esterna della di-
atmosferiche, Curt.: gravitashuius caeli, Varia vinità) sacra Cereris summa majoris nostri
malsana di qiii, Cic: intemperies caeli, le in- religione confici caerimoniàque voluerunt, Cic:
temperie, Liv. : caelum palustre, aria di pa- summa caeriraonia coli, Nep. B) rispetto
lude, Liv. : caelum crassum {contr. tenue), dovuto ad un oggetto, santità inerente ad
Cic: y) come appiortatore del giorno, albente caerimoniam polluere, Cic.
esso, legationis :

caelo, Caes.: vesperascente caelo, Nep. d) cielo augère caerimoniam loco, Tac. II) meton.
aperto, COme limite dello sguardo, orizzonte, par- cerimonia =
usanza, uso, pratica religiosa,
ticula caeli, Cic. : nox
libertas caeli, Quint. :
ctdto (mentre ritus usanza che proviene =
humida caelum Verg.
abstulit quindi
,
— dai costumi e dalV abitudine), barbara, Suet.:
tratto di cielo, hoc CAelum sub quo natus edu- comun. plur., caerimoniae sepulcbrorum, Cic:
catusque essem, Liv. caelum non aniraum
: fetiales, Liv. : libri caerimoniarum (i rituali),

mutant, qui trans mare currunt, Hor. Tac.


caelu<»(coelus), i, m., I) cielo, e poet. plur. t^aei'ìles, V. Caere.
caeli,Lucr. ed a. poeti. II) personif. come caerulcatus, a, um {da caeruleus), di-
divinità, figlio delV Etere e del Giorno, padre pinto di ceruleo. Veli. 2, 83, 2.
di Saturno, Vulcano, Mercurio e Venere. eaerulciis, e (poet.) caerììlus, a, um
caementiini, i, n. (caedo), pietra tagliata {da connettersi con caesius), I) ceruleo, az-
per far muri, pietra da nutro, da coiitr^isione,
zurro, turchino, scuro, aggiunto poetico del
caena V. cena etc
cielo, del mare a) del cielo, cae-
e simili:
e derivati,
rula caeli, o sempl. caerula, Lucr. e Ov., Vaz-
CaeiitMÌs,ci, m. (Kaivsu;), nato fanciulla
zurro, l'azzurra volta del cielo: caerula mundi
col nomedi Caenis, figlia di Elato, quindi
(delV universo), Lucr. b) del mare e delle
da Nettuno mutato in ragazzo invulnerabile
pers. e cose ad esso relative, mare, Cic fr.:
e da ultimo in uccello ; secondo altri di nuovo
aquae, Ov. deus (Nettuno), Ov.: mater (se.
:

in ragazza.
Achillis), Hor. e Prop. : Psamathe (ninfa ma-
CaenTiia, ae, f.antichissima e
(Katviv/]),
piccola città del Lazio, presso Roma. — rina), Ov.: currus (Neptuni), Verg.: equi (Tri-
tonis), Ov.: puppis, Ov.: via, Ov. e) di fiumi e
Deriv.: a) CaenTnenses, ium, m., gli abi-
cose attinenti ad essi, Thybris, Verg.: lympha,
tanti di Genina, i Ceninesi, b) Cacnlnu!»,
guttae, Ov. d) di altri oggetti, angues, Verg.:
a, um, di Cenino,
Gerraanorum pubes, dagli occhi
oculi, Cic. :

Caenis, V. Caeneus. azzurri, Hor.: neutr. sost, aliquid caerulei


Cacno|»lirurTuui (Caenofriàrtum), i, n., (neW arco baleno), Sen. nat. qu. 1, 3, 4
città della Tracia, sulla strada da Apollonia II) poet. trasl. A) verdescuro, cucumis, Prop.:
a Selgmbria, oggi Bivados. arbor Palladi», Ov. B) oscìiro, bigio scuro, ne-
caenuin (coenum cènum), i, n. [della, riccio, vitta, Verg.: equi Plutonis, Ov. : nubes,
stessa orig. di cunio, inquino), fango, loto, I
Verg.
lordura (sempre colVidca accessoria di disgu- Caessir, ìiris, m.,nome di famiglia rom.
stoso ; cfr. limus, lutum) male olère omne e: della gente Giulia. È
sopratutto celebre C.
Cic: volvi in coeno, propr. in Lucr. 6, 978; Julius Caesar, il quale vinse Pompeo, rovesciò
trasl.C= vivere usila bassezza).^ Lucr. 3, 77: la repubblica, ed esercitò come dittatore un
ex caeno plebejo consiUatura extraliere, Liv.: e i
potere regio, ma fu ucciso da Bruto e da
^

351 Caesarea calamitaa 352

Cassio nel 44 a. C. Il suo cubino ed erede trania, scorre verso mezzogiorno e si unisce
Ottavio, il quale dopo di lui prese anche il presso Pergamo al Mysus o Mysius (il quale
nome di C. Julius Caesar (Octavianus), con- sorge pure dal Temno), onde Ovidio (met. 15,
tinuò la monarchia. Dopo di lui tutti gVim- 277) prende il Caico per il Miso (nel suo
peratori ebbero il soprannome di Caesar, ac- corso superiore); scorre quindi ad occid. e
canto al titolo di Augustus finché sotto ,
sbocca nel Sinus Eleaticus; oggi Ak-sou o
Adriano sorse la distinzione tra il Caesar Bokhair (Bakir, Bacher, secondo il Richtcr
Augustus, che regnava realmente e e7 Caesar, Bakirtschai =
fiume di rame).
suo successore designato, l'erede del trono fii^ja, Cajanu!!, V. Cajus.
(che in tempi più moderni si chiamò « re di Cajf'la, ae, e ts»jèti*, ès, f. (Kan^xrj),
Roma»). — Deriv.: A) Caesar? u-«, a, I) Ctgetu, nutrice diEnea, II) città e golfo
Um, Cesareo, di Q. Cesare. B) Caesai'iaOUS, sui confini del Lazio e della Campania nelle
a, um, Cesariano, di G. Cesare; SOSt. Caesaiiani, viciname di Forraiae, dove era il podere di
orum, m. i partigiani di Cesare nella guerra Cicerone. Quivi, secondo la tradizione, fu,
civile, i CesarianL sepolta la nutrice Cajeta (V. n" I); oggi
Caesjiroa, ae, f. (Kaiaipsia), I) chiam. Gaeta. —
Z>er /v.; CajéSaiius, a um, di
più anticam. Stratonis turris, piccola città Gaeta,
marittima e porto d'Ili Palestina sui con- C'ffyt^ {nei poeti anche trisillabo Caius), i,
fini della Galilea e della Samaria, ancora m., e' i^f'jti, ae, f. {ma leggi Gajus, Gaja,
OìiniKaisarieh. IT) citta della ISLauritanin V. lettera' C), prenome rom. Alle nozze si
chiamata prima Jol, più tardi capitale della soleva chiamar lo spjoso Cajus e la sposa
Mauritania Caesaricnsis oggi Tenez (tra Caja, e questa diceva: Ubi tu Cajus, ego Caja.
;

Mostagayi e Scherchd). Ili) capitale della — Negli storici postaugustei indica prin-
Cappadocia; oggi rovine presso Kaisarieh. cipalm. Vimper. C. Caligula; quindi ^»\si'
IV) l'antica Arca (Arcana urbs), colonizzata llll*>, a, um. Calano, di Caio (Caligola).
dai Bomani quindi chiamata Caesarea, Caiabri, òrura.. m., gli abitanti della Ca-
e
città della Fenicia, patria delT imperatore labria, Calabresi. — Dcriv.: A) Caltìker,
Alessandro Severo. bra, bruni, Calabro, di Calabria, hospcs, Hor.:
Cacsareu«>, rianu», V. Caesar. oves, Col.: poet., Pierides, la poesia di Ennio,
CaesarieS, èl, f. la capigliatura folta Hor. B) Calabria,penisola die da Ta-
ae,

{detta perciò hon-ida) degli uomini, spec. ranto si estende nella direzione di fino SE
dei guerrieri della donna), chioma,
(e lo stesso al premonto rium Japygium, patria del poeta
capigliatura, zazzera, proraissa, Liv.: caesaries Ennio, rinomata per l'olio, il vino, il miele,
longae barbae, lunghi peli della barba.
i e per il bestiame, specialmente ovino.
Caeséna, f., città di poca importanza
ae, Calaclc ès, f. (KaXv) &v.xri), città sulla
nella Gallia Cispadana, oggi Cesen?. costa settentr. della Sicilia ; oggi rovine
cae>«ini, aw. (caeio), I) di uigiio (eonir. presso Colonia. — Deriv.: Calaetlnus,
punctim, di punta) II) trasL: d'un sol colpo, a,um, caiattino, di Caiatte; plur. sost. Calactini,
raembratim adbuc, deinde caesun dixiraus, Cic. orum, gli abitanti di Caiatte, i Cdluitini.
OaesiUS, a, uni, I) azzw-riccio, grig.o-as. Cala^uri'is, is, acc, im, f, città della
degli occhi, Cic. ed a. li) tras!.:
gtirro, detto Spagna citeriore, nel territorio dexjV Hergeti,
dagli occhi azzurri, dagli occhi feliai , detto oggi Loharre. —
Deriv.: Calagurrì-
di uomini, Cornif. rhet. ed a.: di bestie, leo, taiiif òrum, m., gli abitanti di C, i Caia-
Catull. gurritani.
CaeMUS Ra!s<>u«i, i, m., amico del poeta, CaBaiii, is, acc. in, abl. i, m. {KdXoCiq),
Persio, che indirizza a sua sesta satira.
lui la figlio alato di Borea (Aquilone) e di Orizia;
Caestt (Kaeso), ònis, m., cognome rom. dei fratello di Ze te, col quale egli accompagnò
Duilii, Fabii, Quinctii. gli Argonauti e scacciò le Arpie.
caespes (cèspcs), pttis, m. {da caesus, Calailliil'Tu!*, a, uni (calamus), apparte-
caedo), cespite, zolla, piota, I)propr. e meton.: nente al calamo da scrivere, the a, scatola da
A) propr.: adoperato per costruire accampar penne, Suet. CI. 35.
menti e trincee, coprir capanne, innalzare Calaiiiis, intdis, m. (KccXap.i$), uno dei
altari, tumuli, Sen. ed a.: vivus, Hor.: al più grandi scultori dell'epoca di Fidia (verso
plur., reccntes caespites, Caes.: non esse arma il 476 av. Cr.).

caespites ncque glebas, Cic. B) meton., 1) ca- calami*<ter, tri, m., e calììiiiì^lruni,
panna di zolle, Hor. Carm. 2, 15, 17. 2) ai tri, n. (calamus), calamistro, ferro (vuoto in

tare di zolle, Hor. Tac. ed a. 3) cespite, forvia di canna) da arricciare i capelli.


radice da cui sorgono molti steli. II) trasl .; I) propr.: frons calamistri notata vestigiis, Cic:
tetta erbosa, zolla, Verg., Plin. cd a. crines calamistro convertere, Petr. II) trasl.:
caestus (cèstus), us, m. {da caedo), cesto, soverchio ornamento, artifizio nell'espressione,
fatto distriscie di cuoio, guernito di piombo calamistros adhibere, Cic: illa calamistris
o di ferro, di cui i combattenti al pugilato inurere, Cic.
(pugiles) si avvolgevano le mani e le braccia, calamistratus, a, um (calaniister), ar-
Cic, Verg. ed a. ricciato col calamistro, coma, Cic: pregn. =
caelerus V. ceterus etc.
e derivati, dai caprili arricciati, saltatcìr, Cic.
caetra, caelra(u>i, V. cetra, cetratus. CalaillTtsii^, àtis, f. calamitn, disgrazia,
Caeas, V. Coeus. —
Caeyx, V. Ceyx. danno, cagionato da grandine, cattiva rac-
CìtTous, ì, m.(Kx!;y.os) fiume della Grande colta, mortalità del bestiame, ecc. I) propr.
Misìa, che sorge appiè del Temno nella Tea- omnia tempestatis cai, Cic: calamitas tiu-
853 calamitose calco 354
ctuurn, cattiva raccolta, Cic. II) trasl.: A) ca- del capo delle donn", ferm ito da %ih luistro
lamità, danno, iierdita, diayè'aziu, aciayura, ro- intorno al capo, con gheroni die scendevano
riiva, caduta, diatruziune, tanti imperii, Cic: dai due gumcie a guisa di velo, e
lati sulle
magna rei publicae, Cic: calamitateni tuie- si pot'ivano distendere e coprire tutto il
rare, Cic: ferre, Nep.: perferre, Caes. in cala- fiso, Cic in P. CloJ. et Cur. Ir. 24 (5, 3).
mitate esse, S di.; B) in partic: disgrazia in falcaiu'iiiii, i, n. (raro per cak), cal-
yuerra, sinistro, euftìnismo per disfatta, scon- cagno, Ps. Verg. moret. 36.
/«ta, Cannensis illa calamitas, Cic: calamitatem falrìir, ciiris, n. (cak). aprone, I)j>ropr.'.
accipere, Cic: calamitatem alci inferre, Caes.: equo calcarla subdere, Liv.: equum calcaribus
adversus vires hostium, non ad versus calanii- Concitare, Liv. Vi oc. addi-re calcarla sponte
tates contendere, contro la sfortuna dei ne- cu.renti, stimolar qualcuno a fare ciìj che
mici, Justin. egli fa da se stesso, Plin. ep. 1,8,1. II) trasl.:
caiìiiiiìtosc, avv. (ralamitosus), disi/ra- npronc = stimolo, incitumento, ;iscribit ctlaiU
eiatainfnte, Cic.de Off. o, 105. et quasi calcar admovct, iatercessisse se etc,
calauiìtusu!», a, lun (calamitas), c«ìami- Cic: vatibus addere cAcax,ÌIox.: comun. plur.,
toso, 2) attico ^= appoi'tutur di gran danno, alter frenis eget, alter calcaribus, Cic: alteri
dannoso, pernicioso, A)p/'y/^r.; tfiupestas, Cic. calcarla adbibere, alteri frenos, Cic.
B) trasl.: incoudiuiii, Sali.: acerbissimum et ealccaiiieiiliiin (calclamentum) , i, n.
calamitosissiiuum bellum, Cic II) passivo = (calceo), calzare, calzamcnto, calzatura, COme
che soffre gran danno, esposto a gtun danno, idea collettiva, Cic. ed a.
A) propr. : agri vectigal cielj ac loco e, Cic. calecàrìuai (calctàrium), Yi, n. (calceus),
13) trasl.: colpito da gran danno, rovinato, sven- dcìiaro per il calzamento, Suet. ed a.
turatissitno, tniserahile, afjiitto, hooiìnes miseri ealeeatus (calcYat'us), us, m. (calceo), cal-
et fortuna magis quara culpa calamitosi, Cic: zare, calzamento, calzatura, copertura dei piedi
calamitosissimus omnium liegulus, Sen.: di (come collettivo) tanto di uomini che di ani-
stati, condizioni, otium, Cic: res misera et mali, Suet. ed a.
calamitosa, Cic. calceo (calcio), avi, àtum, are (calceus),
ealaiiiii<«, i, m. (y.ocXafio;) I) canna, in calzare, mettere calze, scarpe e simili, pedes,
gen. {lui. puro arando), partic. il gambo più Phaedr.: se, Suet.: mulas, Suet.: liomiues non
sottile della canna (mentre arundo si dice satis commode calceati et vestiti, Cic
^rincipalm. del fusto di canna più grosso, caSceolui^ (calciolus), i, m. (dimin. di
e canna, della piccola canna o giunco), Culceus), calzarino, calzarctto, piccola scarpa,
A) propr.: cava e ilamorum, Lucr.: tibialis, stivaletto,
Plin. B) vietun., per tutto ciò che è fatto di calceus (calcYus), i, m. (calx, calcagno),
canna o di giunco, a) zampogna, zufolo, scarpa, stivaletto (che Copre tutto il piede, e
Verg. ed a. b) calamo, dardo, Hor. td a. spesso anche il malleolo fato al polpaccio,
e) calamo, penna da scrivere, Cic: COmpiut. mentre solca, sandalo, cinge solo la pianta
Calamus SCripturius, Cels. à)panione, paniuzza del piede), calcei habiles et apti ad pedem,
(verga impaniati da prendere uccelli), Prop. Cic: alci calceus perperam ac siiiister prò
ed a. e) canna dell'amo, Ov. met. 3, 657. dextro iaducitur, Suet. —
I Romani pjr met-
Il) Ueloj gambo, fusto, Verg. gè. 1, 76. tersi a tavola si toglievano le scarpe, quindi
calaiitioa, V. calautica. calceos poscere, chieder le scarpe =^ alzarsi da
Calanus, i, m. (KiXavog), ginnosofista tavola, Plin. ep. I senatori pcyrtavano una
indiano, che, dietro invito di Alessandro foggia particolare di calzari, quindi calceos
Magno, seguì da l'axila l'esercito macedone. mutare =diventar senatore, Cic
Calari*!^ Cìilarìtanui^, F. Caralis etc. Calchiis, chautis, acc. chantem e chanta,
calatliii!<cu!», i, m. (dimin, di calathus), m. (KxXy.a;), figlio di Testare, indovino greco
cestellino, cestello, paniefino, Catull. ed a. a Troia.
calalbu«ij i, m. (xàXaO-og), cestello, pa- Calcliedoii, V. Chalccdon.
niere intrecciato in forma di giglio (lat. calcìaiiieiiluiUj V. calceamentum.
puro quasillum), da mettervi fiori, frutta, og- calcia riuui, V. calccarium.
getti da lavoro, ecc., Verg. e Ov. II) trasl.: calcia lus, V. calceatus.
a) vaso da latte, Verg. ed a., b) calice, tazza calcìuluiij F. calceolus.
da bere, Verg. ed a. calcio, V. calceo.
Csllatìa, ae, f., città della Campania, sulla calcilrO) avi, àtum, are (1. cak), calci-
via Appii, colonizzati da Cesare, oggi vii- trare, trur calci, detto delle bestie, Plin.: di
ìaggio di Guajazzo. — Deriv,: Cala tTiiuiii, un morente, Ov. trasl. : calcitrai {resiste,
a, um, apparteiu a Calazio, Calutino, plur. SOSt., ricalcitra), respuit, non putat tua dona esse
Calatini, orum, m., gli abitanti di Calazio, tanti, Cic. Cael. 36.
t Calatini, calcius), F. calceus.
calalor, (da calare, prjpr. gri-
òris, rn. calco, avi, àtum, are
(1. cak), calcare,
datore, banditore), servo, fante, dei ponti- premere I) in gen. A) propr.: vi-
col piede,
Jices, Suet. er. 12. scera, Cic: pede ac vestigio alcjs calcari, Tac.
Cììlaiirva e (comun.) Calauria, ae, f. B) trasl.: calpestare, conculcare, opprimere, do-
(KaXaupeia, -Lx), isola del golfo Saronico, mitum amorem pedibus, Ov.: nunc domi vieta
dirimpetto alla città di Trezene, che era libertas nostra lue quoque in foro obteritur et
unita alVantica isola di Sphaeria {oggi Da- calcatur, Liv. 2) schernire, dileggiare, ingiw
mala), da un banco di sabbia; oggi Porro. riare, oltraggiare, ossa, Pro}).: alqd quasl fa-
cìilaulTca (calanttca), ae, f., ornamento stidieudo, Quint. Il) partici A)piyiaie, uvaa,

Georges-CalongTiì, Dizionario latino-italiano. 12


calculus calidus 356
355
dare, riscaldare fortemente, aquam Flaut.:
Cato « Ov. B) mettere U piede in UH hiogo,
,

camminale, visitarlo, viam, Hor.: cruorem, aeuum lignis, Hor.


cstlel'To, passivo di calefacio (V.).
Verg. prcgn. (come effetto del calcare), en-
trare, metter piede, huc (cólà), agrum, Verg.
ciilciidae (kalendae), arum, f. (da calare,
calculus, i, m. (dimin. di 2. calx), sasso- perchè si pubblicavano le dtite del calen-
Uno, pietruzsa, piccola pietra, I) in gen.: oal- dario), I) il primo giorno del mese, le colende,
culos conicere in os, Cic: tenui venula per usque ad pridie e ilendas sept., fino all'ultimo
calculos fluere (fìg. del discorso), Q.uint. di Agosto, Cic: V. calendas expectabam Roma
II) partic: A) calcolo orinario, inai delia pietra, aliquid, Cic. Al primo del mese si dovevano

vesicae dolore calculisperuriDam ejectislevari, pagar gli interessi, quindi pei debitori trìstes
Suet. B) pietittzza adoperata nei giuochi detti calondae, Hor.: celeres calendae, Ov. poiché E
latmnculorura e duodecim scriptorum ludus la cronologia greca non aveva nulla di co-
(lusus); una parte aveva pietruzze bianche mune colla romana, proverbiai, ad calendas
(e. albi), Valtra nere (nigri), lusus calculorum,
Graecas solvere, pagare alle calende grecne
Plin. ep.: in Insù duodecim scriptorum cum
= giammai, Aug. in Suet. Aug. 87. Alle ca-
prior calculum promovisset (avendo tratto il lende di Marzo gli sposi e gli amanti cele-

primo) etc, Quint.: quoraodo alligatus (fatto bravano le quindi Martiis caelebs
raatronalia,

matto) exeat calculus, Sen.: cum medius ge- quid agam calendis, Hor. Il) meton. mese, =
mino calculus hoste perit, Ov.: fig., calculum Ov. ed a.
dare (trarre), reducere (ritrarre) =
ritirarsi calcndiirTum (kalendàrtum), ìi, n. (ca-

da un' impresa, Cic. £r. C) pietruzza da cal- lendae), liOro di credito di quelli clie presta-
colare, quindi calcolo, computo, conto, calculi vano denaro, Sen. ed, a.: anche calendarii
atque rationes, Quint.: causae paucorum cal- liber, Sen.
culorum, affari di poco momento, Quint.: cal- Calcnus, V. Cales.
culum ponere, V. pono: vocare alqm ad cal- calco, ni. pr« (della stessa orig. di KAQ,
XxFo), Katco), esser caldo, ardente [contr.
culos, fare i conti con ale, Liv.: vocare ami- v.a.i't'i,

citiam ad calculos, sottomettere ad un conto frigère), I) propr.: ignis calet, Cic: ture calent
formale o meschino =
non far più fa- arae, Verg. II) A) di pers.: 1) essere
trasl.:
inquietato, allarmato, messo in apprensione, haec
vori di quello che se ne ricevano, Cic: vo-
luptatum calculis subductis proelium inire, velini explices et me juves Consilio, etsi te istic

dopo aver tratto le somme dei piaceri (dopo jam calere puto, n'hai la testa già abbastanza
aver esattamente calcolato il p>rohahile gua- riscaldata, Cic: jam calet (si riscalda), CaeL
in Cic. ep. 2) essere riscaldato, eccitato, acceso,
dagno in piaceri), Cic: parem calculum ponere
cum re, fig., rendere il contraccambio, Plin. ardere. Romani calentes adbuc ab recenti
ep.: ad illos calculos revertamur, a quei com- pugna, Liv. : in re frigidissima calere, in fer-
puti, a quelle massime, Cic. D) nei tempi pia veutissima frigère, Cornif. rhet.: cai, in agendo,
antichi, il sassolino con cui si votava (cOTHe piU esser tutto fuoco nel recitare, Cic: animi ca-
tardi la tavoletta), cioè bianco pn- appro- lent, Curt. e amore, mero, Hor.: feminà, ar-
:

vare assolvere, nero per respingere o con dere d'amore per lei, B) di e. inan., essere in
dannare, Ov. met. 15, 41 e segg.: trasl., al- vigore, in piena forza, essere spinto con islancio,

bum calculum adicere errori nostro, dare il nundinae calebant, Cic: indicia (le denunzie)
suo assenso, approvare, Plin.
1, 2, ep. 5. calent, Cic: postoaquam satis calere res Rubrio
E) i Traci solevano conservare il ricordo di visa est, parve matura per l esecuzione, Cic:
fortunati avvenimenti con pietruzze bian- rumores... Cumarum tenus caluerunt, Cael. in
che, di sfortunati coìi pietruzze nere; quindi Cic ep. — Part. fut. att. caliturus, Ov. met.
fig., diem laetura notandumque mihi candi 13, 590.
dissimo calculo, Plin. ep. 6, 11, 3. Cìilcs, lum, m. (secondo i gramm. ant.),
calda, V. calidus. città dei Caleni, lìiccoìopopolo della Campa-
calda riUS (calid.). a, um
(caldus), appar- nia, colonizzata dai Bomani, rinomata per
tenente al calore, die scalda o si riscalda, cella, il suo vino eccellente; oggi Calvi. Deriv.: —
stufa, sudatorio, Plin. ep.: lo stesso sost., cal- Càlcnus, 3., um, Galeno, municipium, cioè
darium, ii, n., Sen. ed a. Cale, Cic.
Caldìus, li, m. (calda), ìiome dato per CjilcSCO, Calui, ere (calco), diventar caldo,

beffa all'imperatore Tiberio, invece di Claa- scaldarsi, riscaldarsi [contr. tefrigescere, refri-
dius {=- riscaldato dal vino), Suet. Tib. 42. gerali), Cic. ed a.: trasl. accendersi, specialm.
caldus e Caldus, V. calidus. d'amore, Ter. e Ov.
Cìilcdonìa, ae, regione delV antica Bre- caltacTOj V. calefacio.
tagna, oggi Scozia settentrionale, Highlands. calìculuSj i, m. (dimin. di calix), caiicetto,
calefàcio o sincop. callacTo, feci, piccolo calice, Cato e Ccls.
factum, ere (da calidus o caldus e facio), render càlTdàrTus, V. caldarius.
caldo, scaldare, riscaldare, I) propr. : COrpUS, cììlìdus (sincop. caldus), a, um (caleo),
Cic: fucum igne, Ov.:balLneuni caleiìerijubebo, caldo (contr. frigidus, tepidus), I) propr.,
Cic: forum aleatorium (il tavoliere), riscal- omne quod est calidum et igneum, Cic: cali-

darsi al giuoco, Suet. trasl.; 1) scaldare, ri- dior est vel potius ardentior animus quam liic
scaldare alc. =
strituferlo, incalzarlo fortem., aer, Cic: dies e, Quint.: sost., calidaot;v. calda,
hominem, Cic: Gabinium luculente, Cic. 2ji»i- ae, f., aequa calda, Sen. ed a.: calida, oruni, n.,
futmmare, eccitare vicantente, Calefacta Corda ilealdo {contr. frigida), Ov. Deriv.: come —
tumulti!, Verg. nome proprio, Calidae aquae ("rSaxa Septia
calci'aclo, are (intens. di calefacio), scal- = Sorgenti calde), stazione di bagni nella
>

857 calieudrum Callimaclms 358

Zeugitana sul golfo di Cartagine, non lungi call«*o, ère (callum), I) fare u callo,
ui,

da Tunisi; oggi Hammam Gurbos, Liv. 30, pel larOTO, CCC), essere cal-
incallire (pei colpi,

24, 9. II) trasl. =


fucono, ardente, bizzoso, vio- loso, Plaut. e Plin. II) trasl.: essere pratico,

lento, appassionato, inconniderato, scuìisigliato, versato in q.c, a) intr.: qui non in illis rebus
avventato, eqaus, Verg.: calidus juvejitu, Hot.: exercitatusanimus caliere jani debet atque
redemptor, Hor.: consiliura, Cic. lìeriv.: — omnia minoris aestimare? Sulpic in Cic. ep.:
come nome proprio, Caldus (testa calda), Cic. siin re navali, cujus esset ignarus, offendisset,
de inv. 2. 28. eo plus in ea, quorum usu calleret, spt-i
cuITcìidruin, i, n. {Aò.Wxì-ngo'j, fregio, nactus etc, Liv. b) tr., cono cere, intendere,
abbellimento), chioma posticcia, parrucca delle sapere q.c. per esperienza, per esercizio, Poe-
donne romane che constava di parecchie norum jura, Cic: urbanas rusticasque res pa-
trecce sovrapposte le une alle altre, Hor. sat. riter, Liv.: colfinfiiì., Lucr. e Hor.: seguito da
1, 8, 48. propos. relat., quo pacto iJ fieri .soleat, calleo,

cul%a, ae, f. {da connettersi con calceus, Ter.


da 1. calx), I) scarpa, dei soldati, Cic. ed a. Callic>i*atìda«4, ae, m. (Kx?.X'.-/.pa-:i5a;),

II) meton., servizio militare, Sei), ed a. CaiUcrutida, generale degli Spartani (dal 40G
cai 1^:1 lu*«, a, um (caliga), calzato come un a. Cr.) nella guerra del Peloponneso.
semplice soldato : quindi caligati milites, ovv. Callicula, ae, f., colle della Campania
sost. caligati, oruni, m., soldati semplici, Suct. non lungi da Casilinum, secondo Beichard
calT;:;Tuo<»U!>i, a, um (1. caligo), caliginoso, oggi Caianello.
oscuro, fosco, buio, nuvoloso, nebbioso, caeluin, callide, avv. (callidus), aceortwnente
Cic: tenebrae, Val. Max.: trasl., nox, fìg. = IJ in senso buono, prudentemente, giudizio-
avvenire oscuro (incerto), Hor. samente, saviamente, abilmente, dottamente, pe-
1. callido, gtuis, f., caligine, I) Ogni vapore ritamente, bene, callide arguteque (licere, Cic:
che copre, offusca, densa nebbia, fumo e sim., callide et perite versari, Cic: callidius id fa-
fulvae nubis caligo crassa, Verg.: meridie ne- cere, Cic. B) bene, molto bene. Si. HoC intel-
bula occepit... noctem insequeutem eadem ca- lestin? an nondum etiam ne boc quidem?
ligo obtinuit, Liv. II) meton., oscuritù. che Dav. Imnio callide. Ter. II) in cattivo scmo,
tutto copre, tenebre, A) propr.: 1) in gen., astutamente, scaltramente, cogitare. Nep.: cal-
tetrae teuebrae et caligo, Cic: caeca, Verg. lidissime dicere, Cic.
2) partic, caligine dinanzi agli occhi, cum callidità!», atis, f. (callidus). Tessere cal-
altitudo oculi^ caliginem olTùdisset aveva , lidus, avvedimento, accortezza, astuzia, in huono
dato la vertigine, Liv.: videre o cernere quasi e in cattivo senso, I) in senso buono, accm-
per caliginem, come attraverso un velo, Cic. gimento, acutezza d'ingegno, finezza di tnente,
B) trasl.: 1) in gen., alci magnitudine sua in- vincere omnes calliditate et celeritate ingenii,
ducere caliginem, offuscare colla sua gran- Nep.: vir calliditatis acerrimae. Fior. II) in
dezza la gloria di qualcuno, Veli. 2, 36, 1. cattivo senso, sagacità, scaltrezza, astuzia, Cic.
2)partic., oscurità intellettuale, nebbia, a velo, ) ed a.: Graeca, Liv.: dbtto di stratagemma di
discussa est illa caligo, quam dixi, Cic: haec guerra, calliditas ad robur accesserat, Fior.,
indoctorura animis offusa caligo est, Cic. e trasl., di artifizio oratorio, genus ejusmodi
b) triste stato, tristi circostanze, calaniitti, tem- calliditatis atque calumniae, Cic: plur., Syri
porura illorara, Cic: superioris anni caligo et calliditates, furberie, Ter.
tenebrae, Cic: ecce illa tempesta?, caligo bo- callidus, a, um (calleo), accorto, avveduto,

norum, tenebrae rei publicae, Cic. pratico, perito, sperimentato (contr. imperitus],
2. ciilTgO, avi, atura, are (1. caligo), I) l'of- I) in senso buono, prudente, avveduto, destro,
fuscarsi, oscurarsi, annebbiarsi,coprirsi di denso esperto. A) di pers.:in gen. : artifex, Cic:
1)
fumo, spandere denso vapore, oumis, quae hu- natura nihil est Cic: caUidissimus
callidius,
mida circum caligat, nubes, Verg.: aram tenui imperator, Nep.: con ad e Tace e. ad quae- ,

caligans vestiet umbra (Centaurus), Cic. poet. stum, Plaut.: col genit., e. rei militaris, Tac:
II) essere coperto d'oscurità., oscuro, avvolto nelle con in e Tabi., in disputando, Quint.: col-
tenebre, 1) propr.: a) in gen., caligans Incus, Tinfin., Hor. ed a. 2)partic.: rispetto alle arti,
Verg. h) partic. detto degli occhi, caligare
: fino conoscitore, Hor. sat. 2, 3, 23 ed altrove.
oculos, l'oscurità copre gli occhi, Lucr, B) trasl., di e. inan., ingegnoso, ben trovato,
2) trasl., di pers., andar tastoni, confondersi, versutum et callidum factum Solonis, Cic:
vivere omnes beate volunt, sed ad pervidendum callidum fuit ejus inventum, Nep.: callidis-
quid sitquod beatam vitara effìciat caligant, simum artifìcium (naturae), Cic. II) in cat-
Sen.: proverb., caligare in sole, confondersi tivo senso, sagace, scaltro, astuto, furbo, abile
in pien meriggio, cioè nella massiìna chia- a fare i suoi interessi, volpone, A) di perS.,
rezza non intenderci nulla, Qiiint. 1, 2, 19. spesso congiunto con altri aggett.: versutus
cali^ìila^ ae, f. (dimin. di caliga), stiva- et callidus, callidus ac veterator, veterator et
lettoda soldato; quindi Caliu;ula, soprannome callidus, Cic: con ad e Z'acc, ii qui ad fraudem
dato per ischerzo all'imp. Caio Cesare, perchè callidi sunt, Cic: col dat., amici e. offensioni-

da ragazzo stava nel campo vestito da sem- bus accendendis, Tac. B) e. inan.:
trasl., di
plice soldato, Suet. Cai. 9. audacia, Cic.:nimis callida juris interpretatio,
calix, iTcis, m. (xuXig), calice, I) come vaso Cic: liberalitas, astutamente calcolatrice,
da bere, bicchiere, tazza, coppa, Cic. ed a.: egoistica.
meton. =
vino, Catull. e Hur. II) come vaso Callifae, arum, f., città del Sannio, pro-
da cucina, piatto, pentola, stant calices : minor babilmente Vodierna Calvisi.
inde M)As, olos alter habebat, Ov. Calliiuacbu«i, i, m. (KaXXfjiaxos), ce-
359 Calliope calnnmiatio 869

lehre poeta e grammatico greco, della celebre menta calore, viteis autumno fundi suadente
famiglia dei Bnttiadi di Cirene; dal 256-236 videnius, Lucr.: plur., mediis caloribus, Lfv.
a. Cr., fino alla sua morte, prefetto della hi- 3) ardore del vento caldo, calori, Hor.: calores
blioteca di Alessandria. austriui, Verg. 4) calore, ardor della febbre, SÌ
Callìopi', ès, f. (KaXXiÓTiiY], dalla bella sine calore corpus est, Cels.: mea nunc vexat
voce), lapià importante delle nove muse, dea corpora fessa calor, Tibull. II) trasl. A) calore
della poesia epica, ma presso i 2^oeti talora spirituale, j^c^sione, eccitamento, fuoco, zelo,
anche di ogni altro genere dipoesia, I)propr.: dicendi, Quint.: dicentis, Plin. ep.: si calor et
Lucr. 6, 94. Hor. carm. 3, 4, 2. II) meton., spiritus tulit, Quint. B)partÌC., amore ardente,
A) per tutte le muse, Verg. Aen. 9, 525. fiatnma d'amore, Verg. e Ow.'.plur., Hor. 6 Ov.
B) = poesin, Ov. trist. 2, 568. —
Forma se- CalpU', ès, f. (KaXrcyj), alto monte sullo
condaria Call!«|>ca, ae, f. (KaXXióneia), strettoGaditano,che chiude, col promontorio
Verg. ecl. 4, 37 ed a. poeti. Abyla sulla costa Africana, le cosidctte co
€''a?lì|»lioii,phontis,m.(KaXXicpSv,ctìvtog) lonne di Ercole, oggi Gibraltar (Gibilterra).
e Calliplio, phònis, m.,filosofo greco che C3alpiirnTiis, a, um, nome di una gens
cercava di unire piacere (voluptas) colla
il plebea rom. {le cui famiglie aveano i cognomi
virtù (honestas) e poneva il fine dell'uomo di Fiamma, Asprenas, Fiso (Frugi), Bestia,
nel raggiungere questo scopo. Bibulus). Ipiii conosciuti sono: C. Calp. Fiso,
CallTr^é (CaUYrhoè), ès, f. (KaXXipÓTj), pretore il 186 av. Or., e poscia propretore in
figlia del fiume Acheloo, secoìida moglie di Ispagna. — L. Calp. Fiso Frugi, rinomato
Alcmeone. per la severa probità ed i costumi irrepren-
4>allÌ!i, is, m. e (rariss.) f., calle, sentiero sibili, tribuno della plebe il 14.9 av. Or., con-
stretto ed aspro sopra alture e monti, sentiero sole nel 133. —L. Calp. Bestia, tribuno della
fli Uiontagna, di boschi, ili pnscoli, solo accessi- plebe il 121 av. Or., console (111) e generale
bile al hestiame, Cic. ed
deviae calles, Liv.
a.: nella guerra giugurtina. —
C. Calp. Fiso, ge-
Calli>illiciic«i, is, m. (KaXXiaOévr]?), filo- nero di Cicerone. —
L. Calp. Fiso Caesonius,
sofo e naturalista di Olinto (nato circa il console nel 58 av. Or., suocero di Cesare, av-
360 a. Cr.), nipote di Aristotile, amico di versario di Cicerone. —
Calpurnia, moglie dt
Alessandro Magno, ch'egli accompagnò nella Cesare (figlia del precedente). —
Agg. Cui-
sua spedizione in Asia. purnio, familia, Cic, partic, Calpurnia lex,
Callisto, US, f. (KaXXioxctì), figlia del re a) de repetundis, del tribuno L. Calp. Fiso
arcade Licaone, maire di Arcade che essa Frugi, Cic. de oÉF. 2,, 75. P) de ambitu, del
ebbe da Giove; da Giunone p;r gelosia mu- console C. Calp. Fiso, Cic. Mur. 46. —
Der.:
tata in orsa, poi da Giove portata in cielo Calpurnulniiiii, a, um, Caipumiano, equites,
come costellazione Helice o "Orsa major. che servivano sotto il pretore Calpurnio (il
callósus, a, um (callum), calloso, dalia primo qui sopra nominato), Liv,
scorsa dura, dal guscio duro, OVa, Hor.: manus, calla, ae, f., calta, specie di viola, fior-
Sen. rancio, caiendida, Verg., Flln. ed a.
CS%\\um,\,n. ,pélleindnì'ita,callo, I)propr.: callula, specie di veste, così chiamata
nei corpi animali, solorum, Cic: pedum, Suet. dal colore della viola detta caltha, Plaut.
II) trasl. : insensibilità, ottusità di senso, con- Epid. 2, 2, 47 (224).
Buetudo callum obduxit stomacho meo, ha reso caluiiinìa, ae, f. [dall'arcaico calvcre,
insensibile, Cic: e così diuturna cogitatio cal- affine a Carpere), cavillo, raggiro, intrigo, frode,
lum obduxerat animis, Cic. macchinazione, storta e tnaligna interpretazione,
1. calo, avi, àtum, are (y.aXw), chiamare, falsità (contr. veritas, veracità, e fides, since-
convocare, solo come t t. in affari d'ordine rità, rettitudine di coscienza), a) in gen., in
religioso, calata comitia, comizi che si tene- quistioni di diritto, inimicorum, Cic: reli-
vano per le cose di religione, nei quali il col- giouis, falso pretesto, Cic: nelle controversie
legio dei pontefici aveva la presidenza, e si filos ìfiche, Arcesilae calumnia, Cic. nullam :

limitavano alV inaugurazione del re come rex calumniam adhibere, Cic: e contro se stesso,
sacrorum e dei Flamini superiori e alle dis- in hac calumnia timoris, il tormentar se stesso
posizioni concernenti il calendario ; quinii per paura immaginaria, Caecin. in Cic. ep.:
sarcast. a calatis Gaviis in Calatinos Atilios nimia contra se calumnia, critica troppo acerba
insitns, Cic. Sest. 72. contro se stesso, Quint. b) partic: raggiro, in-
calo, Ònis, m., I) bagaglione, saccardo nel- trigo consistente in accusar falsamente un
Vesercito, Caes. ed a. II) trasl.: ogni garzone innocente, calunnia, falsa ttccusa, in proccssi
o servo di bosso grado (mozzo di stalla, fac- tanto civili quanto criminali, litium,Cic.:
chino, ecc.), Cic. ed a.: lectica formo^is impo- calumniam jurare (di accusatori), giurare che
sita calonibus (aiducchi), Sen. non si accusa per calunnia, assol., Cael. in
cal}»r, òris, m. fcaleo), calore, caldo, spec, Cic. ep., ovv. in alqm (per incaricarsi dell'ac-
il calar del sole, I) propr.: A) in gen.: vis fri- cusa contro di quindi meton., co/v-
lui), Liv.:
goris et caloris, Cic: solis, Cic: calor, qui aqua danna e punizione contro la calunnia (contrO le
continetur, Cic. B) partici 1) del calore del calumniam privato judicio non
false accuse),
corpo, vitalis, Cic: e così omnis est una dila- calumniam, essere condan-
effugere, Cic: ferre
psus calor, Verg. 2) H calore, l'ardore del sole nato ad una multa per falsa accusa, Cael. in
(d'estate), vitandi caloris causa, Cic: paulura Cic ep.
requiescet, dum se calor frangat, Cic: plur., CalumnTatlO, ònis, f., calunnia, falsa de-
nimu, maximi calores, Cic: quindi calore = nunzia, falsa accusa, Coroif. ad Her. 4, § 22,
calde giornale estive, estate, CUr Vere rosam fru- Kayser.
,

361 calumniator Camirus 3G2


csiluninialìii*, oris, m. (calumnior), euiun- Diomede, Ov.: regna, regno di Diomede nel-
niatore, intrigante, cavillatore, falmtto-r del divittu, l'Italia inferiore (Daunia), Ov.
falso accìtuatore, Cic. ed a. Csilyninv, es, f. (KaXu|i,va), i<sola del
cìiluiiinTor, àtus sum, ari (calumnìa), ca- mare Egeo, non lungi da Rodi, rinomata
ricare, testiere intrighi, falsare la verità, intcr- per miele eccellente.
pretore malisiosaincnte e stortamente, criticavo Caly^|i»»o, ìis, f. (KaXu^'ù')), ninfa., figlia
con esagerazione o tmtlvolenza, a) ingoi.: a) as- di Atlante, che accolse ospitalmente Ulisse,
sol.,in quistioni giuridiche, in controversiis reduce da Troia nell'isola Ortigia, sua resi-
bieunium, Cic: contro se stesso, calumniabar denza; gli promise perpetua gioventù e im-
ipse, mi tormentava sema necessità, Cic. mortalità e lo ritenne sette anni vincolato
P) coli' acc: alqm, Cic: se, Quint.: festinatio- dall'amore, finche, per voler degli dei, fu
ncm alcjs, Quint. y) seguito dapì-opos. relat., costretta a lasciarlo libero. —
Acc. CalypsG-
calumniari si qais voluerit, quod arbores lo- nem, Caes. in Quint. 1,5, 63 (biasimato da
quantur Phaedr. b ) par tic. , cavillare con
, Quintiliano).
false accuse, accusar falsamente, calunniare, caiiiara, V. camera.
accnsator calumniatur, Comif. rhet.: caluni- Cìiiiiarina (Climenna) ae, f. (Ka|jiap(va),
niandi quaestus, Cic. città alla foce (?e?rilipparis, sulla costa meri-
ealva, ae, f. (calvus, a, uni), cranio, Liv. dionale della Sicilia, colonia Siracusana,
23, 24, 12. oggi Camarana. —
Nelle vicinanze, una pa-
Calvciia, ae, m. (calvus), noìne dato a lude dello stesso nome, che i Camarinesi dis-
Mazio (perchè calvo) amico di Cesare. seccaroìio contro l'avvertimento dell'oracolo,
CaKiMiis, li, m., nome rovi. Sono — ed aprirono così ai nemici la via per entrare
portic. noti: C. Calv. Sabinus, luogotenente nella città, oggi Lago di Camarana.
di Cesare (48 av. Gr.), piìt tardi (39) pretore Caiiil»y'*<c!>i, is, acc. en, m. (Ka|jLpuo7)s),

dell'Africa (antica). —
Calvisius, accusatore I) marito di Mandane, padre di i irò mag-
di Agrippina, madre di Nerone; forse iden- giore. II) figlio e successore di Ciro maggiore.
tico col Calv. Sabinus, mentovato da Seneca caiiieila, ae, f. (dimin. di camera), coppa
e qualificato come homo dives. da liquidi, Ov. ed a.
csiiiiclii»*, i, m. (xàiaTjXog), camello ad ima
CalvTllV<S, èi, f. (calvus), calvezza, calvizie
del capo, Suet. Galb. 20.
a due gobbe, Cic. ed a.
Camèlia (Cìimoena), ae, f. (carmena, ca-
calvTtiiiiii, ti, n. (calvus), luogo calco del
capo, calvizie, Cic ed a.
smena, da cano), cantatrìcc, pretto lai. ge- =
neric: Moùaa, Musa, Camena, Hor. Liv. ed a.:
OalvOI'f calvi, dep. ingannare, raggirare.
meton. => poesia, canto poetico, Hor. e Tibull.
Lucil. ?at. 17, 10, e V. pass.: essere ingannato
camera (camara). ae, f. (y.oLiiip'x), I) volta,
da intrighi, raggiri. Sali. hist. fr. 3, 78 (96). copertura di uìui stanza, Cic: di un
sotfitio,
calvus, a, um, calvo, sema capelli, SOSt.,
veicolo, Ov. e Suet. Il) barca leggiera e porta-
testa calva, crtico (contr. comatus), Phaedr., tile degli abitanti del Ponto, sulla quale
Sen. sd a.
quando il mare era agitato si adnttava un
1. ealx, f., calcagno, ccrtare pugnis,
cis,
tetto di assi in forma di volta, Tae. hist. 3, 47.
calcibus, Cic. di bestie calce petere alqm
: ,
C3ameria, ae, f. e CaiiiFrìiiiii, ti, n.,
tirar calci ad alcuno, Hor.: calces remittere,
calcitrare, Nep.: calcem terere calce, premer
antichissima città sabina nel Lazio. De- —
riv.: Camcriniis, di Cameria, piar. sost.
calcagno a calcagno (= stringere da vicino Camerini, orum, gli abitanti di Cameria, i
correndo, incalzare), Verg. — Provcrb., ad- Camerini.
Torsum stimuluni culces (se, jactare), ricalci-
CamcrTiia, V. Camarina.
trar contro gli stimoli, cioè opporre vana, CamcrTiiiiiii n. città dell'Umbria,
, i,
pazza I-esistenza, Ter. Phorm. 78. posta sui monti, ai confini del Piceno; oggi
2. calx, di rado m. (da ydXu^),
cis, f.,
Camerino. —Deriv.: A)Caiiiei*s, mertis,
ed a.
calce, calcina, Cic. poichè nei tempi E camerinese; plur. sost. Camerte.«!, ium e um,
più antichi la meta nella lizza era segnata i catnerinesi. B) CsÌmerlTllll<i, a, um, ca-
con calce (più tardi con creta, V. creta), merlino^
meton., scopo, meta, termine delift corsa (cotltr. 1. csìmillu««, i, m. {da Y^cn^t, come '{0(.\3.i]-
circeres, le sbarre come principio della lizza), Xiog), fanciullo libero, nato da matrimonio le-
trasl., ad carceres a calce revocarì, tornar gittimo, trasl. per giovane, mures, Poiita in
dalla fine al principio, Cic: video calcem ad Quint. 8, 3, 19.
quam cum sit decursum etc, Cic. 2. Camillus», i, m. cognome di parecchie
Calydóii, Onis, f, {Koi.\u5ijì^),anticJussima, persone della gens Furia; il più celebre è
capitale delV Etolia, Sit/Z'Ephenus, fondata M. Furius Camillus, vincitore di Veio e libe-
da un eroe dello stesso nome nel paese ratore di Roma dai Galli.
dei Cureti ; sede della celebre leggenda cam~iiu<«, i, m. (xàjiivos), focolare, I) dei
della caccia calidonica, residenza di Eneo, fonditori, A) =fornace, Ov. ed a. B) fucina,
padre di Meleagro e di Deianira, avo di di Vulcano, Verg. e Ov. II) camino per ri-
Diomede oggi Aiton : (o Aidon). —
Deriv.: scaldar la stanza, Hor. e Suet.: meton. fuoco,
A) CalydoiiÌ!*, nidis, f., caliUonico, Ov. : luculentus, Cic. —
Proverb., oleum adderò
sost. , la eaiidonia, pavida, Deianira, Ov. camino, versar olio nel fuoco, cioè accrescere
B) Caly'«lr»iiiu<«, a, um (KaXuSciv.og), c«- il male, Hor. sat. 2, 3, 321.
lidonio, terra, V Etolia, heros, Meleagro, Cam'riis, i, f. (Kajjis'.poc, Kafiipo?), c/«à
Ov.: amnis, VAcheloo, Ov basta Tydidae, di : non fortificata nella parte occid. dell'isola
,

363 cammaius candidatus 864

di Rodi, colonia dorica (fondata, secondo gloriae campus Plin. pan.


, bine rhetonim :

la tradizione, da un eroe omonimo).


campus (luogo comtine), de Marathone etc,
ctiuiuaru!^ (gaiiimarus),i, m. {xùiiixapog), Cic^
gaìthbero vianno, Varr. 6 Plill. caiiiurii>i$, a, um (da x(X|jlo>, xàiiuxo), ri-
Caiuoena, F. Camena. piegare), curvo, ricurvo, arcuato, COmua, Verg.
Cam pania, ae, f. (campagna, pianura), go. 3, 55.
Campania, lu regione piii bella, piti fertile e Cììiiacej es, f. (Kavay.vj), figlia di Eolo
di clima più mite dell' Italia, e perciò varia- (F. Acolus).
mente celebrata dagli antichi ; capitale Ca- cìinalis, is, m. di rado f. (in orig. agg.
pua; fiumi principali il Volturno e (come da canna, quindi =^ in forma di canna),
confine tra la Campania e il Lazio) il Liri ; canute, condotto, acquedotto, Liv.: edi a.: trasl.,

O'igi Terra di Lavoro. —


Dcriv.: Caiil- del discorso, plenijro canali fluere, scorrere in
paiius, a, um, camimno, colonia Capila, , più largo corso, Quint.
Cic: morbus, specie di verruche sulla faccia, cancelli, orum, m. (dimin. di cancer),
che erano molto frequenti in Campania, cancello, barriera, steccato, chiudenda,
K)propr.:
Hor.: plur. sost. Campani, orum, m., i Cam- c scenici, Varr. {anche Ov. am. 3, 2, 64, con-
jHini, Cic. gett.), e fori, dei tribunali, Cic. B) trasl,,

canipester (raro campestris), stris, stre barriere, limiti, extra canceUos egredi, quos
(campus), campestre, I) che si trova, abita, mibi ipsi circumdedi, Cic: intra cancellos con-
combatte, ecc. i» aiìnta campagna, in pianura, jecti, in uno spazio limitato, Auct. b. Afr.

2>iano (contr. moutanus o collinus), loca, Liv.: cancer, cri, m. {della stessa rad. di y.o!,p-
iter, in pianura, Caes. : oppidum, Liv. bar- : XÌVOg), granchio, gambero, I) propr., gambero
bari, hostis, Liv. sost. campestria, iuni, n.,
:
di fiume o di mare, Verg., Plin. ed a. II) trasl.
regioni piane, pianure, aperte campagne, Sen. e I) Cancer, come nom. propr., il Cancro, nota

Ta II) partic, del campo di Marte (campus


•. costellazione ddlo Zodiaco ira il Leone e i
Martiu^*),A) concernente gli esercizi ginnastici Gemelli, da cui l'abside e il tropico del sole
nel campo di M., ludus, Cic: arma, Hor.: sost. dell'estate prendono il nome di « abside e
campestre, is, n., cintura, velo con cui i lotta- tropico del Cancro », Lucr., Ov. ed a. Quindi
toricoprivano Vaddome e le parti vergognose, meton. a) poet. =
contrada meridionale, Ov.
e si portava anche d'estate sotto la toga in- 11! 625. b) per indicare un gran calore,
et. 4,

vece della tunica, Hor. ep. 1, 11, 18. B) con- canicola, Ov. met. 10, 127. 2) cancro, can-
cernente i comizi (che SÌ tenevano nel campo chero, come malattia, Cels, Ov. ed a.
di 31.), certamen, lotte nel C. di 31. per ot- CandàvTa, ae, f. (KavSaou'ta), regione
tener le cariche onorifiche, Liv.: gratia, Liv.: montuosa, aspra e inospitale dell'Uliria, at-
(juaestus, il guadagno che si può fare all'oc- traversata dalla Via Egnazia.
casione dei Comizi, Cic. candela, ae, f. (candeo), I) candela, Vitr.
caiiipns, i, m. (radice CAP, da cui anche ed a. II) cordicella coperta di
cera,.- fasces

V.^l'KO^, piano, pianura, I) in gcn., pianura, candelis involuti, Liv. 40, 29, 6.
superficie i> campagna (cOìltr. mons,
luna, aperta candclabi'iini, bri, n. (candela), cande-
colUs, Silva), campi et montes, colles et campi, labro, candeliere, Cic. cd a.

Lucr.: come «pascolo» o « cainpi coltivati » candeo, ùi, ère (caneo, come ardeo da areo),
herbidus aquosusque, Liv.: campi frumenti et esser bianco, biancheggiare, splendere, rilucere,
come « campo
pecoris... copia opulenti, Liv.; scintillare {per lo pili post. , generalm. al

da seminare», Cic: come «aperta campa- partic. candens), 1) in gen. : rubro ubi cocco
gna » per le operazioni di guerra {contr. tincta vestis canderet, Hor.: al partic taurus ,

mons, Collis), Nep. ed a. : campis exuti, Tac. : candens, Verg. : circus candens, la via lattea,
poet. trasl. {come aequor) =
ogni superficie Cic. poet. : ortus candens, l'aurora, Tibull.
piana, del mare, Verg. ed a.: d'una roccia, II) in partic. esser candente, per calore, info-
\'erg. fig. feratur eloquentia non semitis, sed
:
cato, acceso, canduit aer, Ov.: candente car-
campis, Quint. II) partic: luogo aperto nella bone, Cic: candente favilla, Verg.
città (di Roma) destinato a pubbliche adu- cande«iCO, ere incoat. di candeo), I) co-
(

nanze e ad altri pnibblici scopi; eranvi in minciare a biancheggiare, a rilucere, imbian-


Roma 8 di tali luoghi, secondo altri 17 (come: diventar bianco, solis ab ortu, Ov.: caput
cjtirsi,

Esquilinus, Agrippae etc). Il più celebre era candescere canis, Tibull. II) in partic, di-
il campus Martius, chiam. anche sempl. cam- ventar bianco per caldo, infocarsi, accendersi,
pus, pianura erbosa lungo il Tevere, nella Lucr. e Ov.
0^ regione, appartenente in origine ai Tar- candidalorìus, a, um (candidatus), ap-
quinia, poi, dopo la loro cacciata, consecrato partenente a candidato, di ztn candidato, munUS,
a 3Iarte, donde il ìiome di Martius, luogo di Cic ad Att. 1. 1, 2.
riunione del popolo romano per i comitia candidntii«!>, a, um (candidus), vestito di
centuriata, Cic: quindi meton. per i «comizi» bianco, I) in gen.: vectores nautaeque candi-
stessi, Cic. dies campi
: =
dies comitiorum, dati coronatique, Suet. II) partic, sost., can-
giorno delle elezioni, Cic: fors domina campi, didatus, i, m. aspirante alle pubbliche cariche
Cic: ancheluogo frequentatissimo di giuochi, { che vestiva la toga candida ) candidato, ,

esercizi, ricreazione, dei Romani, luogo di 1) propr. : consularis, praetorius, tribunicius,


ridere itaz ione dei soldati, Cic Quint. ed a.: Cic: consulatus, quaesturae, Suet. sacerdotii, :

t-asl. lìbero campo per qualunque attività, Sen.: candidato raccomandato in


Caesaris,
campo, teatro, lizza, arena, CUIU sit CampUS in particolar modo da Cesare Veli. quindi , :

quo exsultare possit oratio, Cic: honoris et proverb. petis tamquam Caesaris candidatus,
,

365 candide canis 366

cioè sicuro delVesito, Quint. 6, 3, 62. 2)trasl., lattea, Ov. 2) trasl.: a.) lucida chiarezza, pu-
chiunque aspira foi-tetneiìte a q.C, la pretende, rezza, eleganza delV esposizione, Quint. 10, 1,
ai affatica per ottenerla, caiididatus (aspi- 101. b) purezza, rettitudine d' intenzione
rante a), non consulatus tantum, sed immor- sincerità, franchezza, lealtà, candore, animi, Ov.:
talitatis et gloriae, Plin. pan. : eloquentiac, tuus candor, Plin. pan.
Quint. oànì^o, ère {da canus, cotne albeo da albus),
4'aiMlMlr, avv. (candidus), candiduufìitr, biancheggiare, esser biancheggiante, di color
gincerutiicntr, Cacl. in Cic. Cp. ed rt. chiaro, Verg. ed a. — Panie: canens, entis,
raiMlulìiliis, a, uni [±'\m\n. di candidus), bigio, bianchiccio, grigio, Vcrg. e Ov.
candido, yi-aziogaiitente bianco, deutes, ClC. canC'itilorlis, i, f. (v.avYjcpópos), VorUitrice
Tusc. 5, 46. di canestri, che porta canestri, pi ur. cancplioroe
CaiKllllll!^, a, uni (candei), candido, splen- (= quadri o statue di artisti
y.avrf.pópot),
dente per hiancltezza, bianco; anche senza greci, rappresentanti vergini ateniesi, che
macchia, immacolato in ffeu. (contr. nig'Cr, nelle Panatenee, nelle feste di Cerere e di
sordidus), I)propr.: a) mf/en.; ferrum, Curt. Bacco, e proljahilmente in altre ancora, por-
lilia), Ver"'.: populus (pioppo bianco, guttice), tavano in processione Canestrini sul capo con
Verg.: vestis, Liv.: tentoria, Ov.: candidum cose appartenenti ai sacrifizi, Cic. Verr 4
alta nive Soracte, Hor.: sost. candidum, i, n., 5, 18.
il bianco, candido candidius non est advor.sum, caiiCKOo, n ni, ere Cincoat. r7« caneo). di-
Quint.: candida do nigris et de candentibus ventar bianchiccio , bigio , grigio , incanutire
atra fecere (proverò.), Ov. met. 11,314 e ser/g. I) propr.: canescunt capilli, Plin.: canescunt
b) della barba e dei capelli, argenteo, barba, aequora, Ov. II) trasl. invecchiare, Ov. met.
:

Verg.: cnput, Plaut. e) del corpo e delle sue 9, 422: fìg. cum oratìo jam nostra caaesceret,
parti, cfiniiido, bianco comc nevc, come il latte, era come incanutita, Cic. Brut. 8.
splendido, a) di uoììi., partic. in riguardo alla canTcììla {scritto anche canìcola), ae, f.

carnagione, color (colorito), Ov.: humeri, Hor.: (dimin. di canis), I) cagnolino, piccolo cane,
brachia candidiora nive, Ov.: della persona Plin. 32, 79. II) trasl.: ^
Sirius, la stella
Verg. puer,
stessa, sfolgorante di bellezza, ^laja, pili brillante della costellazione del Cane,
Hor. p) di bestie, corpora equoruni, Liv.: equi, canicola (il CUI levarsi apporta un caldo ar-
Tac: avis (della cicogna), Verg. d) di divi- dente), flagrans, Hor.: canicula exoritur, Cic.
nità, ecc., rugi/iante di celeste splendore, Bas- Citnidìa, ae, f. etèra colla quale Orazio
sareus, Hor.: sol, Ov. e) di astri e del giorno, era vissuto in stretta relazione, poi se n'era
splendido, raggiunte, chiaro, sereno, stella, Hor.: separato, e ne aveva preso vendetta con poesie
luna, Verg.: dies, Ov., e mcton. favonii, appor- ingiuriose.
tatori del sereno, Hor. f) della bianca toga 4'aiiiiietas, -falcili, V. Canninefates.
degli aspiranti ai pubblici ìtffìci (candidati), Can'iilii!», li, m., nome d'una gens rora.
Cic, e degli aspiranti stessi, vestito di bianco, plebea, che si divideva in varie famiglie, se-
turba, TibuU.: pompa, Ov. g) del sassolino gnatamente quelle dei Eebili e dei Galli. Il
bianco (oalculu.s, lapis), a) come voto ass'du- p)ih noto è L. Can. Gallus, prima accusatore,
iorio, quindi meton.: candida senteiitia, /awo- poi genero di Antonio, tribuno della plebe
revole, Ov. met. 15, 47. ^)pcr notare giorni nel 56 av. Cr. e come tale dalla parte di
felici, lapide candidiore, o candidissimo cai- Pompeo; egli cercò d'impedire al pjroconsole
culo notare diem, Catull. e Plin. ep. II) trasl.: di Sicilia P. Lentulus Spintlier di reinte-
a) del tempo e di circostanze relatice al tempio, grare sul trono dell'Egitto Tolomeo Aulete,
sereno, lieto, fortunato, bora, Ov.: COnvivium, e propose di mandare Pompeo senza esercito
Prop.: fatum, Tibull. b) della voce, puro e con due littori per riconciliare il re cogli
chiaro, ìnitallico {contr. fuSCUs), VOX, Quillt. Alessandrini, Cic. ep. 1, 2, 1 e 1, 4, 1 quindi :

e) dello stile e degli scrittori, chiaro, scìUetto, Cani IH a 11 II 111 tempus, quell'epoca, Cic. ep.
lucido, genus dicenrli, Cic: Herodotus, d) del- 1, 7^3.
Yintenzione, sentimento, puro, sincero, diritto, calimi!*, a, ura (canis), appartenente a
leale, pauperis ingenium, Hor.: animae, Hor.: cane, canino, I)p)ropr.: latratus, \a\. Max.:
judex, Hor. lac, Ov.: sost. canina, ae, f. (se. caro, carne
cnii4lor,òris, m. ((Zacandeo, come algor da canina, Auct. ine. in Varr. LL. 7, 31. II) trasl.:
aigeo), bianchezza abbagliante, candore, candi- dentes, denti canini, Cels.: eloquenlia, ingiu-
dezza, I) come materia colorante belletto = riosa, abbaiante.
bianco, fucati medicamenta (cosmetico, im- canì«i, is, e, cane, I)propr.: canis fe-
piastro), candoris et ruboris, Cic. or. 79. mina, cagna, Justin.: catenarius, Sen.: acer,
Il) come proprietà, bianco, abbagliante, bian- Cic: venaticus, Cic: Ediidnaea o tergemiims
chezza, fulgore, scintillamento, 1) propr.: a) in vipereus. Cerbero, Ov.. alere canes ad ve-
gen.: tunicarum, Liv.: lanarum, Quint.: arma nandum. Ter. —
P.roverb., a) cane pejus et
candore paria, Lhr. b) della bianchezza della angue vitare, fuggire peggio di, ecc., Hor.
pelle, candidezza, nivea bianchezza, carnagione ep. 1, 17, 30. p) canis a cerio numquam ab-
candida, a) degli iiom., corporum, liiv.: mixtus sterrebìtur xmcto, da piccole coreggie il cane
rubore candor. Ov.: candorbujus et proceritas, impara a mangiar cuoi, Hor. sat. 2, 5, 83.
Cic. p) delle bestie, equi candore nivali, Verg.:
Y) a cane non magno s.iepe tenetur aper (:=:
equi candore exiniio, Suet e) chiaror lucente, anche il pia debole spesso domina sopì-a
splendore, lucidizza del ciclo e degli astri, il più forte), 0\. rem. 422. 8) canis tiinidus
species candorque caeli, Cic: solis candor illu- vehementius latrat quam mordet (= il timido
fitrior, Cic: via candore notabilis ipso, la via insulta, ma non tocca), Curt. 7, 4 (16), 13.
sei cauistrum Cautabri 36»

II) nomini, a) come termine in-


frasi.: A) rli (/.•assicum o signnm canit, si ode il segnale
giurioso, cane, per esprimere la sfncciatag-^ dell'attacco, della partenza, ecc., spe^^so in
gine, la brutalità, ecc., o la rabbia. Comici Liv.: symphonia canit, Cic: 3) di luoghi, ri-

ed a. h) di uomini mordaci, spcciahn. accu- suonare, silvao canunt undiquc anbus, Lucr.
satori, Cìc. e Sen. e) di servili partigiani di IT) tr.: A) cantare, colla vocc, 1) con Oggetti
ale, adulatore, parassito, cagnotto, creatura, omogenei, cantare far cosa che si possa can-
P. Clodii canis, Cic. B) il catte come costella- tare = comporre, Carmen, Cic. versus, Cic: :

zione, e cioè: a.) canis major, grec. v.ócov, cane 2) con ogg. partie. e determ., a) di uomini,
maggiore, costeUasione diìVemisfero mcrid. cant<ire, celebrare, lodar col canto, ad tibiam

vicino alla via lattea, Verg. ed a. h) canis clarorum virorum laudes atque virtutes, Cic:
minor, anche antecanis (F.), grec. Tipo-xóMv, quindi anche lodare, celebrare, in gen. amici-
cane minore, costcllaz iouc sulV Equatore e al tìam suam et Metrodori grata commemora-
sud di esso, Ov.: secondo la mitologia il cane tiono, Sen. ep. 79, 15. b) di bestie, far udire,
di Erigane, figlia di Icaro, quin^ìi anis Eri- annunziare, si.n^cr Gallos adesse canebatjVerg.:
goneius e Icarius, Ov. C) canis marinus, vitHio querelam
et vetereni in limo ranae cecinere
inaritw, foca, Sen.: c src. il mito, dei cani di (pronunziato al modo antico kekinore kue-
Scilla, Cic, Verg. ed a. T))nrl giuoco di relam, imitaz. dei ^ps-xe-xs-ztés di Aristofane),

quando tutti
dadi, cattivo colpo, i dadi mo- Verg. B) sopra uno strumento musicale: a) di
strano un egual numero di punti, cane, canes uomini, suonare, classicum, Caes., o signum,
damnosi, Prop.: damnosae, Ov.-.canemmittere, Liv. dare il segnale ai soldati colla tromba
Snet., quimli proverb.: tam facile homines (per la raccolta, la marcia, ecc.); cosi pure
occldel) t, quaiii canis excYdit, Sen. apoc. 10, 2. bellicum e, V. bellicus: intus canere omnia,
carai<«friini, i, n. (-/cavaoxpov), cane.fitro in- suonar tutto sul lato interno della cetra
trecciato di giunchi, per frutta, pane, fiori, (tutto per sé), (del citarista d' Aspendo), Cic^
comun. plur. canistra, Cic, Verg. ed a. II. Verr. 1, 53, quindi proverb., detto di co-

cSnilYi*S, èi, f, canutezza, canizie, I) co- loro che fanno tutto pel proprio utile, hoc
lore biancheggiante, grigio, bianco, d'una Carmen hic tribunus plebis non vobis, sed sibì
cosa, special m. dei capelli, Ov. e Plin. intus canit, pensa, con questa dimostrazione,
JI) meton., capelli canuti, Verg. e Tac. solo al suo vantaggio, Cic agr. 2, 68. b) della
1. eniiiin, ae. f. (-xàvva), (piccola) canna, musica, suonare, far risiionare, Quint. 1, 10,
giunco [cfr. arundo e calamus), I) parva, pa- 24. C) trasl.: generic, annunziare (origin. in
lustri?, Ov. Plur. meton., zampogna, O'^.ra.&t. versi, poi anche in prosa), a) annunziare come
2, 682 ed a. vaticinio, oracolo, vaticinare, predire, haec
2.Canna, V. Cannae. quae nunc fiunt, Cic. quod puero canit anus,
:

Cannac, arum, i.,borgo delV Apiilia sulla Hor.: seg. dalTacc coirinfin., nec ei cornix
riva orient. delVOfanto (Aufidus) {che perciò canere (insrgnare) potuit recte eum facero^
vien chiamato amnis Canna nella profezia quod etc, Cic. b) far conoscere, spiegare, in-
di Marcio mLiv. 25, 12, 5), noto per la ter- segnare, praecepta, Hor.: quae diu latuero, ca-
ribile disfatta dell'esercito romano contro nam, Ov.
Annibale, oggi Canne: appellat. Capuani Canópim, m. (Kavwpos, di rado Ka-
i,

Hannibali Cannas fuisse, una seconda Canne, va)-o;ì, Basso Egitto, allo sbocco
I) città del
non meno funesta a lui, che Canne ai Ro- del ramo Canopico (od Occicl.), del Nilo, fon-
mani, Liv. 23, 45, 4. — Deriv.: Can- data, secomlo la leggenda, dagli Spartani in
non<«Ì!B, cannennp, di Canìxe, calamitas, Clc:
e, onore di Canopo, nocchiero di Menelao, che
clailes, Liv.: exercitus, sconfitto a C, Liv.: mor'i in quel luogo ; famosa per la lussuria
proverb., Cannensis pugna, strage, macello, che vi regnava (KavwptojJLÓs): meton. per
detto delle proscrizioni di Siila, Cic Rose. jìasso Efirmo, Verg. gè. 4, 287. — Deriv.:
Am. 89 d'un convito, Cic Verr. 5, 28.
;
A) Cìinópeus, um, conopeo. B) Cano-^
a,

Cannin^filtcs, um, m., popolo parente pTcns, a,um (Kavojpixóg), canopico. C) Csi-
dei Batavi, che con questi abitava l'isola hn- nupTtes, ae, m., Piativo di Canopo, ilCano-
tavica ai tempi di Tacito. Sing.: Can- — piut, plur., Canopitae, arum, m. (Kavwplxat),
nìncras, fati?, m., cànninefatico, un Canni- gli abitanti di Canopo, i Canopìti. II) piccola
7) efate, isola inabitata rimpetto alla foce canopica.
cìino, cccYni, cantum, ere, dar suono, «o- ciìnor, òris, m. (cano), suono, melodia,
nari', I) intr.: A) colla voce : 1) di uomini, canto, Verg. ed a. poeti.
cantare, ad tibicinem, Cic, e nella retor., di eanorn«i, a, um (canor), canoro, sonoro,
pronunzia difettosa, cantilena dell'oratore, melodico, armonioso, I) neutr.: proflucnsquid-
inclinata nlulantiqne voce more Asiatico ca- dam habuit Carbo et canorum, pronunzia
nere, Cic. 2) di uccelli, cantare, gorgheggiare, scorrevole e voce sonora, Cic: vox, Cic. ed a.
volucres nulla dulcius arte canunt , Prop. : (ma contrapposto a vox languens, come vizio
anche del canto dd gallo e del gracchiar del = canticchiante, che fa cantilena, Cic. de
corvo, Cic. ed a.: e cos'i gallina cecinit, cantò off. 1, 133): nugae, vano rumore, chiaccheì-e

come il gallo (come porteyito). Ter. B) produr inutili, Hor.: sost., canorum illud, l'armonvfi
suoni musicali, sonare, 1) di Uomini, suonare (nel discorso), Cic e Tac. II) att., a) di uom.,
uno strumento, a) in gen., fidibus, Cic tibia, orator, Cic: turba, i suonatori di tuba, Ov.
Quint.: absurde, Cic. 'h)partic., come 1. 1. milit., b) di bestie, animai, del gallo, Cic: ales, del
canere receptai, stonar la ritirata, a raccolta, cigno, Hor. e) d'istrumenti, sonoro, fides,
V. receptus. 2) di strumenti da fiato, risuonare, Verg.: aes (la tuba), Verg.
«omirejtubae cornuaque cecinerunt.Liv.: anche Canlabrì, òx-um, m., popolo rozzo e sei-
36a cantamen Canusiura 370
vaggio (TcTla Spagna settentr., lungo tempo cantare histrioni, cantare accompagnato dai
in guerra coi Romani; soggiogati prima in gesti dell'istrione, Liv. Proverli., V. surdus.
parte da A ugusto infine interamente da Nella retor., dell'esposizione difettosa, can-

,

Agrippa (25- ID av. Ór.). Spesso sing. ticchiante dell oratore, Caes. in Quint. 1, 8,
Cantìilicr, bri, m., Omtabro. Deriv.: — 2. Quint. 11, 3, 57. 2) di uccelli, cantare,
A) Ciiiilalii Tn, ae, f. (Kavxa^pfx^ CantaOria, gorgheggiar.^, cantantes avcs, Prop.: oi-v. (del
nome dato prima a tutta la costa settentr. corvo) gracchiare, Cic. ^) rentier suoni musi-
della Spagna, e dopo Augusto al paese ad cali, farsi sentire, 1) di uom., suonare, tibiis,
oriente degli Asturi fino agli Austrigoni e Nep. 2; trasl.: dello strumento stes.so, suo-
ai Vasconi, cio'i la metà settentr. dell'odierno no»e, tibia cantat, Ov. G) pronunzltne l'incan-
Palencia e Toro, e le regioni occid. di la tesinto, rcci'are la forniolu magica. Ver?. Cci.
Montanna. B) CaiilulirTeus a, um, can- 8, 71. II) A) cantare, suonare, contporre
tr.:

tabrico, (versi), 1) con oggetti omogenei: carmina,


onnl:llllvn, mìnis, n. (canto), formuUi d'in- Hor.: hymen Cantatus, Ov. cantare, celebrare,
cantesimo, forinuln tnagica, Prop. e pOSt, lodare col canto, comc poeta, ab.sentcm arai-
oanlóruis, V. cautherius. cam, Hor.: convivia, Hor.: alqra per totum
canlhsiri<», Ydis, acc. plur. "tdas, f. (y.av- orbem, Ov. —
Quindi a) in gen.: vantare
^apij), canffiride, canterelln, Cìc. ed a. quale, parlare di lui spesso e con predilezioni;
canlliariis, i, m. (xàvGapcgì, 1) vaso da jaTii pridem istum canto Caesarem, già da

bere a larga pancia, con larghe anse, cantaro, lungo tempo cotesto C. è il mio eroe, Cic;
boccale, Hor., PUn. ed a. II) sorta di pesce tota cantabitur urbe, sarà sulla bocca di
marino, Ov. hai. 108. tutti, Hor. b) di poeta, declamatore o attore
cantlierTii*« (cantèrYus),Yi, m. (forse v.ol'ì- = espoi-re, recitare, dire q.c. cantaìldo, in
•O^ÌXlOS, bestia dii soma), cavallo castrato, detto cattivo senso, fare una cantilena, salmeggiare,
anche per ischerzo o per disprezzo, come epinicia, Suet.: fabulam, Suet. B) ricordare,
rozza, invece di «cavallo», in gen., Cic. ed raccomandare ripetutamente q.C, avvertire di
a.: minime sis cantherium in fossam (se. de- q.c, harum mores cantabat mibi. Ter. C) pro-
mitte), di grazia, non colla rozza in una nunziare una formala magi<a, carme, Ov.:
fossa, in un buco, Liv. 23, 47, 6 (il che di- quindi pregn.: incantare, cantatae herbae, Ov.
ventato prnverb. =
non fare spropositi.
,
oantor, òris, m. (cano), I) cantore, mu-
Canlllll<4, i, m. (y.avS-Ós), cerchio della sico, Ilor.ed a., trasl.: spregieit., cantor for-
riluta, citato come barbar, (afrie. o spagn.) mularuro, che legge con monotonìa (facendo
da Quint. 1, 5, 8. una cantilena), cantores Euphorionis, adula-
CailtTcUltl, i, n. (cano), T) canto, cantico tori, Cic. II) partic, corista, Cic. ed a.
(come testo che è cantato o pìtò essere can- canlrix,trlci3, f. (cantor), caiif«tj «ce, Plaut,
tato), c^Tmu\?i, et cantica, Quint. 1,10,23; e poster.: attribut., aves cantrices, uccelli
anche del canto del coro sulla scena, Phaedr. cantori.
5, 7, 25: quindi cantilena, esposizione, difettosa, 1. OantUSj US, m. (cano), suono, canto, me-
canticchiantp. delTorutore, Cic. e Quint. II) in lodia, canzone, queilunque specie, come pro-
eli

partic. A) (in uno spettacolo) specie di mo- dotto di elisposizione naturale ovv. dell'urte,
nologo, il quale veniva cantato da un ragazzo I) in gen.: a) degli uom., Cic: cantu tremulo,
accompagnato dal suono dei flauti e dalla Hor. b) delle bestie, avium, Cic: dare cantu.s,
pantomima dell'istrione, monodia (grec. [lo- Verg.: galli, Cic. e) di tino strumento, suono,
vco8£a), canto a solo, Cic. ed a.: e. agere, Liv. »iMSM-rt,bucÌDarum, Cic: vocis et tibiarum ner-
B) canzone oscena, canzone ingiuriosa, canzo- vorumque cantus (plur.), musica vocede e stru-
nacela, cantica obscena, Quint. mentale, Cic: tibiae aut fidium cantus, Cii'.:
eanlTIòna, ae, f. (cano), cantilena, canto citharae, Hor.: syraphoniae, Cic. II) partic,
noto e banale, nel proverb.: cantilenam ean- A) vaticinio, Oì-acolo, Catull. e Tibull. B) incan-
dem canis, Ter. Phorm. 495 e trasl.: litania, tesimo, Til ull., Ov. ed a.
= chiacchera banale, nota a
;

vecchia canzone 2. eaiilliiis i. ni-j V- canthus.


ncque ex soholis cantilenam requirunt,
tutti, Caiiiiléjii.s, i, m., nome el'una gensrom.
Cic: ut crebro mibi insusurret cantilenam plebeei, quale è specialm. noto : C. Ca-
elellei

suam, il suo noto versetto, Cic. nulejus, tribuno della plebe (445 av. Or.),
CantTo, ònis, f. (cano), I) canto, cantata, colui che presentò la legge, secondo la quale
eanzone, Suct. ed a. II) incantesimo, formula venivano permessi i matrimoni tra patrizi e
magica, Cic. ed a. plebei.
eanlTto, avi, àtum, are (frequent. di CiìnilS, a, um, bigio, cenerino, bianchiccio,
canto), cantare o suonare ripetutamente e I) propr.: aqua, Ov. e mare, Plin. ep., spii-
spesso, canticchiare cum alqo, Ter.: coZZ'acc, meggiemte, nix, pruina, Hor.: lupus, Ov,:
carmina in epulis, Cic. partic, dei capelli e elella barba dei vecchi,
Caiitìuni, Ti, n. (KavTtov), regione della capilli, Hor.: caput, Catull.: barba, Mart.: sost.,
Britannia orient., oggi Kent, col promon- cani, orum, m., capelli canuti, Cic: nei poeti
torio omonimo, oggi Gap Paperness. anche con edtri epiteti, come cani falsi, rari,
cantiiieìila, (dimin. cZicantio), can-
ae, f. Ov. II) meton. =
vecchio, senectus, Catull.:
zoncina, Cic. de 49.
fin, 5, amator, Tibull.
canto, avi, atum, are (intens. di cano), Caiiiì««Tiiin, ti, n., antichissima città del-
rendere ciliari suoni , risiionare chiaramente, l' Apulia. di origine greca (quindi Ca.rìus'm\is

i)intr. A) colla voce, 1) di uomini, cantare, bilingui?, Hor.}, rinomata per fina lana ros-
Cic: ad chordaram sonum, Nep.:ad mauum siccia, oggi Canosa. —
Deriv.: A) Canu-
,

capacitas capio 372


371

Miialiis, n, nm, vestito di lana di Canusio, '


luogo ad uno scopo, accorrere, A) pi'Opr.:
medium locum, Cic: superiora (alle regioni
superiori), Cic: Melitani, Cic: Italiam, Verg.
piur. sost., Canusini, òrum, m., gli abitanti
di Canusio, i Canusini. B) trasl.: raggiungere cou sforzo, neque (te)
eiipsìcitaSf f. (capax), capacità, nel senso posse corde capessere,pur non potei mai ritro-
varti, Enn. in Cic. de div. 1, 40.
di misura, come luogo che può contenere q.c,
Cìc. Tupc. 1, 61. Capliiireììs, ci, e cos, acc. ca, m. (ó Ka-
Csipanéùs, ci, acc. ea, voc.eu (KaTiavsus), cpv]psu5,gMm(?iVerg.Aen. 11, 260 Caphereus),
uno dei sette principi sotto Tebe, padre di scogliosa e pericolosa punta delVEubea me-
Euadne(V.), fulminato da Giove per avente ridionale ; quivi il re Nauplio, per vendicare
sprezzato la potenza. il figlio Palamede, ucciso dai Gì-eci, fece

capax, acis, agg. col compar. e superi, venire la flotta dei Greci reduce da Troia
(capio), capace, atto a contenere, I) propr., che sotto Agamennone, la quale vi fece nau-
contiene molto, spazioso, urna, Hor.: capaciores fragio^ oggi Capo d'Cro. Deriv.: — Ca-
scyphi, Hor.: col genit., circus capax popiili, pliarcii!*, a, um (Eacpi^psios), cafareo.
csipillslniciitiiiii, n. (capillus), I) ca-
Ov.: cibi vinique capacissimus, Liv. col dativo
i, i

Plin. ep. //) trasl., pelli,spccialm. capelli posticci, pitrrncca, Suet.,


di vantaggio, e. lisibus,

atto a ricevere q.c, capace, Ov.: col genit., Cai. 11. JJ) trasl., i fini filamenti delle ra-

amicitiae, Plin. ep. con ad e Tace, animus ad dici e delle foglie, vitis, Sen.: radicum, Plin.
praecepta e, Ov. capillatuj!», a, um (capillus), capelluto,
osipedo (capudo), "inis, f. (capis), semplice chiomato, fornito di capelli, [contr. Calvus) adu-
coppa da sacì-ijizio, Cic. parad. 1, 11 ;
de rep. lescens bene capUlatus, Cic: capillatìor quam
ante, Cic.
6, 2.
(•sìpr-diincrila, ae, f. (dimin. di capedo), capilliitì^, i, m. I) i capelli e la harim del-

semplice vasetto da sacrifizio, Cic. de nat. deor. l' uomo, collettivamente (per contro crinis i
peli delle pers. in gen.), horridus, Cic: pro-
2,43.
capcila, ae, f. (dimin. di capra), I) (pic- missus, Caes.: però anche plur., erant illi
cola) capra, capretta, Cic. ed a. II) trasl.: la
compti capilli, Cic: ex barba detonsi capilli,
capra, stella dì prima grandezza nell'Auriga, Sen. II) trasl., i^eii degli animali, Catull.
che col suo levare (f maggio) apporta piog- ed a.
capio, cèpi, I) dar di piglio,
captum, ere,
gia. Plin. e Ov.
Capella, ae, m., jìoeta elegiaco, Ov. ex prendere, afferrare, A) in gen., 1) propr.l

Pont. 4. 16, 36. a) con la mano, ecc., flabellura. Ter.: Ijaculum,

Cìipena, ae, f., città delVEiruna, appiè Ov.: arma, Cic: saxa manu, Verg. h) prendere
impossessandosi, generic. terras prender
delSoì-atte. probab. colonia di Veio, e certa-
:
,

terra, posarsi a terra (di uccelli), Verg. 1,


mente dipendente da questa; sul cui territorio
sitrovava il tempio e il bosco sacro di Fe- 396. —
Cosi partic: a) (come t. t. milit.),
ronia (V.), oggiCivitucola. Der.: A) Ca- — prender posizione, occupare un posto, una posi-
zione, locum, collocarsi, piantarsi, postarsi,
peiias, àtis, capenate, fundus, e sempl. in
Capenate, nel Capenate, su quel di Capena, Cic, Caes. ed a.: locum editum, Nep.: mon-
Liv. plur. sost, Capenates, ium, m., gli abi-
:
tem, collem, arcem, Caes. p) raggiungere un
tanti di Capena, i Capenati, Liv. B) Ca- luogo, giungere, penetrare in un luogo, spec.
pciiii<<i, a, um, capena, luci, Verg.: e porla in barca, insulam, Caes.: portum, Caes.: e
Capena, ima delle porte principali delle (ftg.), portum otii, Cic: e cercare di raggiungere

mura Serviane dell'antica Roma, a pie del un luogo, montes proximos fuga, Liv. y) sce-
gliere, osservare, esaminare, occupare un luogO
Celio, per la quale passava la via Appia
che conduceva a Capua; piìi tardi si trovò per un determinato fine, locum oculis, Verg.:
naturalmente nelVinterno della città; extra, e come 1. 1. milit., locum castris, Liv.: e così

portam, Cic. nel sobborgo di P. Capena, solo loca, Caes.: e come t. t. augurale, taber-

ove in seguito sorse la porta Appia (V.), ad naculum recto, parura recto, vitio, Cic: tempia
portam Ò., più verso la porta, Liv. ed a. ad inaugurandum, Liv. 5) come 1. 1. di atti pub-
pignora capere, V. pignus.
caper, pri, m., capro, becco, I) propr.. blici,

Col.. Verg. ed a. II) meton., puzzo


dei sudore 2) trasl : a) cominciare, promuovere
sotto le aselle, lezzo caprino, Catull. e Ov. un azione, il primo tentativo di qc e sim.,
di
Ituni, ere (desider. a.) generic cominciare, prendere, dar principio
:
capes«iO, ivi li,

capio), prendere q.c. con desiderio, con ardore,


= preparare, imx)rendcre, disporre, apparec-
afferrare, iinpwjnare in fretta, I) in SCUSO
chiare, impetum, V. impetus: fugam, Caes.:
ristretto, .S.) propr., arma, Verg.: cibum oris
conatus ad erum.pendum, Liv.: initium ex alqa
re, Quint.: primordia agendi ab alqo, Cic: fi-
hiatu et dentibus (di bestie), Cic. B) trasl.,
pigliare, prendere q.c. =
cominciare a fare, o nem, Verg.: augurium, Liv.: orgia cum alqo,

appropriarsi, a) generic: eam potissimum Verg. P) cominciare un' azione riguardante


la vita pubblica, prendere, assumete, ottenere,
vìzm, prendere, Lir.: fugam, Liv.:spectaculura
libertatem, Cic. pervenire, provinciani duiaiii, Ter.: modcra-
oculis, procacciarsi, Liv. :

UH affare, as- mina (navis), Ov.: magistratum consulatum


b) partic., imprendere COH ZClo ,

sumersi un d'una cosa,


impiego,ecc., incaricarsi Cic. b) prendere, cogliere, afferrare, spiare, os-

intraprenderla, promuoverla seriamente e COn servare un' occasione e sim., causam, Ter.:

zelo, ecc., jussa, Verg., rem publicani, entrare tempus (il momento opportuno), Liv.: tempus
nella carriera politica, Cic: bclluiii, i)Ugnam,
ad alqm adeundi, Cic. e) prendere, togliere un
Liv. II) in senso pia lato, tendere ad un esempio, una prova, documentum ex alqo, Cic:
373 cap.o capio 374

exempltiir. de alqo ed ex alqa re Ter, e Cic. ,


ale, guadagnare, sedurre, abbagliare, attrarre,
d) prendere, acquistare, appropriarsi una qua- truffare, etiam adversantem ac repuguantem,

lità, di pensare, di sentire, un n-


un modo Cic: ignaros, Cic: hunc capit argenti splendor,
mnza e sim., avi prudentiain, Cic: patrium Hor.: capior et sciro cupio, quo modo etc, sono
animum virtutemque, Cic. e) prendere una allettato, sono adescato, Cic: captus est, si è

pers., cioè : a) scegliere, eleggere per unO SCOpO, lasciato cogliere, è preso (di un innamorato).
magistrum ad eam rem improbum, Ter.: con Ter.: capere alqm sua humanitate, Nep.: capi
doppio acc. (aie. come, ecc.), alqm fatorum voluptate, Cic: amore captivac captus, Liv. :

cojiiitem, Verg. p) da un numero, scegliere, captus adulescentis et humanitate et doctrina,


prendere, eleggere, virgincm Vestalem, Suet.: Nep.: dulcedine potestatis ejus capti, Liv.
iu singulos anuos saccrdotem Jovis sortito (a II) prendere, afferrare, ricevere. A) in gen.:
Cic: con dopp. acc. (uno come, ecc.),
sorte), 1) propr.: prenda-e, stringere, cogliere con la
alqm judicem, Liv.: alqm arbitrum, Ter.: al- mano e sim. {contr. dare), cape, cedo, prendi,
qam sibi patronam, Ter. di grazia, Ter.: e praemia, Verg.: nitidam
B) come nemico, prendere, pm-tar via, In^pa- praemia (come premio) vaccam, Ov.: per alqm
dronirsi di q.C, ridurre q.C. in suo potere, aut honorcs, aut divitias, Cic: ex calamitate
l)propr.: a) generic eas res (di ladri), Cic: alcjs nomen, Caes.: poenam de alqo, Liv.: rc-

rem publicam, ("io. e Sali,


:

h) prendere inr/ ice rra, gnum ab alqo, Ov. —E


così partic: a) come

in battaglia, a) di beni mobili e immobili = 1. 1. diattipubb., pecuniam (pecunias) caldere,

saccheggiare, far preda, predca'c, niagnas prae- prendere danaro,appropriarsi, riscuotere, sia
das, Nep.: juncta vehicula mille, Liv.: pecu- per estorsione, come per subornazione{dei ma-
niara ex hostibus, Liv.: agros de liostibus, Cic: gistrati nelle Provincie, che allora erano ac-
SÌgnum ex Macedonia, Cic P) prendere, sac- cusati de pocuniis rcpetundis), Cic. ed a.: e. p.
cheggiare, conquistare un luOQO (città C sim.), centra leges, Cic: e p. i)er vim atque injuriam,
oppidum, Sali.: urbem, castra hostium, Cic: Cic. P) come t. t. giurid., ricevere, avere in ere-
raoenia scalis, Liv.: agrum (territorio) de alqo, ex bereditate nihil, Cic: morte
dità, ereditare,

Liv.: e come determinazione temporale, post testamentoque quantum omnes heredes, Cic.
Y) come 1. 1. COmmerc,
Trojaiii captam, Veli.: post urbem captam, prendere, ricavare, ri-
Eutr.: ab condit i urbe ad captam eandem ur- scuotere, stipendiuni jure belli, Caes.: vectigal
bem, Liv. y) uomini, prendere, far prigioniero, ex agro, Liv. ex praediis sexcenta sextertia,
:

belli nefarios duces, Cic: quattuor millia ho- Cic: e partic (fig.), t'ructum e fructum dupli-
stium, Liv.: vivum Tbuyn, Nep.: e (pg.), num- cem ex alqa re, Phaedr. e Cic: e (fig.), utilitates
quam erit... tam captus equester ordo, così ex amicitia maximas, ricavare, Cic. t) prendere,
servo, così schiavo, Cic: capta ex Caria, Ter.: assumere, ottenere un altra proprietà, qualità,
Partic. sost., captus, ì, m. =
captivus, i, m., forma e sim., duritiam tacto ab aere, Ov.: fa-
prigioniero, in prosa per lo più soltanto al ciera aliquam morando,Ov.: vultus priores, Ov.
plur., p. es., in captos dementici uti, Nep.: e b) ricevere, accogliere nel proprio corpo, a) ogg.
capta, ae, f., prigioniera, Sen. rliet. e) animali inan., accogliere in so, ricevere, contenere, ple-
(partic. alla caccia, nell'uccellare, nel pe- nos capit alveus amnes, Ov.: e di pers., cibum.
scare), prendei'e, cacciare, prolapsorum equitum Comici, Sali, ed a. p) (poet.), ogg. anim.: alter
vacuos equos, Liv.: cervum, Phaedr.: murem, ab undecime tum me jara ceperat annus, io era
Val. Max.: pis^es, Cic. già entrato nel dodicesimo anno, Verg. e —
2) trasl.: a) generic: prendere, cogliere ale, partic di luogo, accogliere, ricevere alc. ospi
iinpadronirsi di alc, di circostanze esteriori, talmente, donec fessos Aegvptia tellus ceperit,
ubi periculum quemque ceperat, ibi resistere, Ov.
Sali. — di sentimenti interni ^= sopravvenire, 2) trasl.: a) conseguire tino stato, una sen-
prendere, cogliere, alqm capit odium tui, Ter. : sazione intrins. od estrÌnS.,acquistarc,ottenere,
admiratio, metus capit alqm, Liv.: nos post soppoì'tare, soffrire, provare, sentire, ricavare,
reges exactos servitutis oblivio ceperat, Cic. prendere, putire, somnum capere non posse,
b) prondei-e, cogliere, per modo di dire, uno, Cic: non partem uUam quietis, Cic: aliquid
a) generic: fisicamente o intellettualmente, commodi ex ea re, Ter.: aliquid detrimenti
passivo, capi, fìsic. O intelh, essere privato, es- (partic nella formola ufficiale dent operam,
MCì-e offeso, alla domanda in che? coli' ahi., ovv. curent, ovv. videant consules, ne quid res
altero ocuU capi, esser cieco di un occhio, Liv.: publica detrimenti capiatj, Cic: maximam ca-
luminibus capi, esser cieco, Liv.: oculis et au- lamitatem, Cic: labore ex alqo e ob alqm, Ter.:
ribus captus, cieco e sordo, Cic: captus pedi- desiderium ex Alio, Cic: magnum dolorem
bus, Sali. fr. membris omnibus captus
e Liv.: animo, Cic: dolorem ovv. dolorem magnum ex
ac debiUs, essere rattratto in tutte le membra, alqa re, Cic: gaudium ex civibus victis, Liv.:
Cic: caput captum leto, capo colpito dalla summam lactitiam ex reditu alcjs, Cic: veram
morte, tronco, Verg.: captus mente, insensato, laudem. Ter.: e maximam laudem ex alqa re.
fuor dicervello, Cic: velut captus animi, Tac, Cic: maximam gloriam ob alqd, Cic: volupta-
ovv. velut mente capta, Liv.: come avesse per- tem non mediocrem animo, quod etc, Cic: vo-
duto ilsenno, come insensato (mentecatto) : luptatem malis alienis, Cic. b) avere, trovare,
capti et stupentes animi, istupiditi, impac- incontrare alc con dopp. acc, iui-
per, ecc,
ciati, Liv. (i) vincere, ingannare, la forza dì micos omnes homines. Ter.
volontà di ale, abbindolare uno, dr- B) pregn., comprendere, contenere q.C fra
<-uire uno, adversariuni, Cic: adulescentium lo spazio, cioè offrire, avere spazio per q.C,
animos dolis. Sali.: capi dolo alcjs, Nep. y) del- contenere in sé, abln-acciare, (capire), 1) propr._
l' inclinazione, dei sentimenti di ale, prendere di relazioni di spazio, tot domus locupletissi
37' capis caprea 376

mas Isfins domns una capiet? Cic: nrmariuTn, morte, mortalmente =


finO alVultimO punfo,
quoJ non legendos, sed lectitandos libros capit, lacessere,a sangue, Plin. cp. 1, 5, 4.
Plin. ep.: portus ingentem vim navium capit, CapitTuin, Yi, n., città sui monti Nebrodi
Liv.: populi qnos dives Achaia cepit, Ov. — nella parte merid. della Sicilia, ora Capizzi,
non (vix, e sim.) capere, non (appena, e sim.) donde CìipTtTnUS, a, Um, capitino, di Capissi,
potrr comprendere, contenere, non aver bastante capito, ònis, m. (caput), testone, che ita
spazio pei; ecC. =
esser amjiisto, piccolo per, eCC, una grossa testa, Cic. de nat. deor. 1 80. ,

aedes nostrae vix capient, Ter.: pons fiigientes Capitolili III, ti, n. (caput), lo splendido
non capìebat,Curt.: una domo capi non possunt, tempio in onore di Giove, costruito dai Tar-
Cic: nec jam se capit unda, non si tiene più quinii in Roma sul colle Tarpeo, ed abbellito
in sé, Verg. e fìg., capere ejus atnentiam ci-
:
successivamente sempre più, partic. da Au-
vitasnon poterai:, non aveva sufficiente spazio gusto: allato ad esso stavano la cittadella
per la sua pazzia, cioè non la poteva saziare, (arx Tarpeja) e la rupe tarpea (rupes Tarpeja),
Cic: nec te Troja capit, è piccola per la tua dalla quale venivano precipitati i malfat-
grandezza, Verg.: paritn. orbis te non caperet, tori; in più largo senso tutta Valtura colla
Curt. rocca, ecc., oggi Campidoglio, V. spec. Liv.
2)trasl.: a)generic., non trovareq.c. troppo 1, 55 e segg.; e siccome il Campidoglio dai
grave da sopportare, cioè essere capace, atto, Homani era tenuto per indistruttibile, era
idoneo a q.c. (corporale o morale), sopportare, sinonimo di eterna durata, Verg. Aen. 9, 448.
tollerare, reggere, quidquid mortalitas capere Hor. carm. 3 30, 8 e segg.
, Capitolia, cioè —
poterat (ciò che a un tiomo era possibile) graìidi e splendidi templi e rocche, si incon-
erplevimus, Cui-t.: contio capit omnem vim trano anche in altre città, come in Capua,
orationis, Cic: e con la negazione, concupiscis Suet. Cai. 57 a Benevento, Suet. gr. 9.
;

quae non capis, ciò che per te è troppo grande, Deriv.: CapitòlTiiiis, a, um, capitolino,
Curt.: iram non capit ipsa suamProcne, non sa clivus, Cic: Juppiter, Cic ludi, in onore di :

contenere la stia ira, Ov.: aetates nondum rhe- Giove capitolino, Liv.: così ancora certamen,
torem capientes, non ancora mature per, ecc., Suet.: sost., Capitolini, òrum, m., coloro che
Quint. b) accogliere in sé sjnrituahn., a) col curavano i giuochi capitolini, Cic.
sentimento =
sentire la grandezza OVV. l'impor-
capìtììlsltim, avv. (capitulum), persomtni
tanza di q.c, per lo più con una negazione,
capi, sommariamente, alqd diccre, Nep. Cato,
non capiunt angustiae pectoris tui tantam per- •:» o
sonam, Cic: dipers.: vix spes ipse suas animo csipTtììliini, i, n. (dimin. <?*' caput), piccola
capit, a stento contiene nel suo cuore la gran-
capo, testolina, piccolo muso (vezzegg), haedi,
dezza delle sue speranze, Ov. p) collaragione
= abbracciare q.C. nella sita pienezza, cotnpren-
Cels.: meton., scherz. o vezzegg. (di pers.), =
testolina, testa bizzarra, capitulum Icpidissi-
dere q.c. totalmente, farsi un esatto concetto di
mum.
q.C, concepire q.C. (mentre intellegere pe- = Ter.
Cappadiices, um, acc. as, m. (Ka--a-
netrare colla mente in q.c.), mens nostra in-
8cxsg OVV. -xai), gli abitanti della Cappa-
tellegentiaque capit, quae sit et beata natura
docia (V. sotto), CappaUoci, Mela 1, 2, 5 (= 1,
et aeterna, Cic: quod mentes eorum capere
possent, Liv.: —
di pers., ne judex eam ora- § 13): Cappadocum rex, Archelao, V ultimo re;
regnò dal 36 av. Cr. al 18 d. Cr.; la sua ric-
tionem vel intellegere vel capere possit, Quint.:
chezza consisteva nei suoi sudditi, che egli
unns veram speciem senatus Eomanì cepit,
Liv. —Are: capsis ^= ceperis, Cic. or. 154 vendeva come schiavi, ma che per la loro ac-
cidia e perfidia potevano solo essere impie-
{che falsamente fu spiegato come composto di
gati nei pili bassi servigi (spec. a portar la
tre vocaboli [cape si vis], cfr. Quint. 1, 6, 6G).
cìipìs, Ydis, acc. plur. pidas, f., anfoì-a,
lettiga), Hor. ep. 1, 6, 39. Sing. Cappadox, —
ocis, m. (KaTtuaSo^); cappadocio, Cic. post. red.
vaso con un solo manico, usato partic. nei
sacrifizi, Liv. ed a.
in sen. 14. —
Deriv.: A) CappadìicTa,
ae, f. (KaTTTiaSoxCa), regione dell'Asia mi-
capì«>tro, (avi), atmn, are (capistrum),
guinzaglio, tigres Capis-
nore, la più orientale delle provinrie ro-
mettere la cavezza, il

muta di Ov. ber.


mane; oggi Caramania. B) CappadScTus^
tratac, tigri, 2, 80.
a, um, cappadocio.
capistrum, i, n., cavezza, guinzaglio, Ov.
capra, ae, f. (caper), capra, I)2yropr. e me-
met. 10, 125.
csìpTtal, alis, n. (capitalis), delitto capitale, ton.: 1) propr., Cic. ed a.: caprae fcrae, probaò.
che si sconta con la morte, COmun. capital est, camosci,\eTg. 2) meton., lezzo caprino sotto le
è degno di morte, seguito dall'inf., Cic. ed a. ascelle delTuomo [detto anche caper), Hor. ep.

CÌipTtiilìS, e (caput), I) riguardante H capo, 1, 5, 29. II) trasl.: A) stella nell'Auriga,


la vita, 1) propr. : res, facinus, per cui è pena detta per lo più capella, Cic. poet. ed Hor.
la morte, Cic: triumviri, Cic: poena, la morte, B) Caprae palus, la palude presso il campo
Liv. 2) trasl., generic. mortale, fatale, fiero,
:
Marzio in Roma, dove morì Romolo, Liv. 1,
accanito, ìnimicus, hostis, Cic: odium, Cic: 16, 1 detta pure Capreae palus, Ov.
:
fast. 2,

oratio, Cic: capitalior pestis, Cic: capitale est, 491. Fior. 1, 1, 16.
è pena morte », seguito
la morte, « merita la caprariiis, ti. m. (capra), capraro, Script.

dairinf., Tac e Quint. II) importante, eccel- r. r.

lente nella sua natura, sommo, Philistus, caprea, ae, f. (capra), I) specie di capra
scrittore eccellente, Cic: ingenium, sommo selvatica, probab. capriolo, Verg., Plin. ed a.
ingegno. Ov. — Proverò., prius jungentur capreae lupis,
capTlàiTter^ avv. (capitalis), fino alia quara etc. = prima l'impossibile diventerà
377 Caprese Capua 378

possibile, che ecc., Hor. carm. 1, 33, 8. a) in{/antìo, illusione, frode, Cic. cd a. b) caniUo,
IJ) Capreac palus, V. Capra ìi" II, B. sofisma, Qic.eda. c)meton., danno, preyiudUAo,
Capreae, arum, f. (Ka;rpéa'., Kanpév. e Cic.
KaTipia), isola deliziosa sulle coste della Cam- caplToHé, avv. (captiosus), con frode, con
pania, di fronte al golfo di Pozzuoli, ora incanno, interrogare, Cic. Ac. 2, 94.
,
Capri, secondo la leggenda dapprima abitala C4iptTusU!i$, a, um (captio), I) doloso, frau-

dai Teleboi; in essa 'Tiberio x^assò fra la dolento, societas,Cic.: quo uihil captiosius uuque
mollezza e le gozzoviglie gli ultimi sette indignius dici pjtest, Cic. II) caviUoso, sofi-
anni del suo impero quindi per spregio ,
stico, interrogationos, Cic: captiosissimum' ge-

l'isola fu chiamata Caprineiiiii, Suet. Tib. nus interrogationis, Cic: sost., captiosa, orum,
— =
.

43 cxtr. Deriv.: Capreeiisis, e, di Capii. n. sofismi, cavilli, Cic.


caiirr'olii!*, i, m. (caper), 1) specie di caplTuiicula, ae, f. (dimin. di captio),
capra selvatica, forse capHoio, secondo altri caeillazioncella, cavilluccio, piccolo caoillo: ìjIuT.
camoscio , Verg. c Col. II) meton., capreoli, in Cic. ad Att. 15, 7.
travicelli, puntelli,
Caes. C Vitr. caplTvìlai», àtis, f. (capti vus), condizione
ea|irTcoi*nus, i, m. (caper e cornu), ca- del captivus, a) di esseri anim., prij/ionia, ser-
pricorno, costcllazioue, grcc. aÌYÓy.epu);, Hor. vitù, schiauitu, Sen. ed a. b) di e. inan. presa,

ed a. sucdieyyio, urbis, Tac: Africae, Fior.: al plur.


caprTI'icws, i, f. (caper e ficus), cap>-i/ico, in Tac.
fico seicatico (che porta solo fiori maschi) e capnvus, a, um (captus, capio), preso,
il frutto di esso, fico selvatico. Ter., Prop. ed a. canuruto, I) in guerra, di esseri viv., a)
caprij^enus, a, um (caper e g'igno), di jyresc, prigioniero, schiavo, preda di corpora,
razza cain-ina, pecus, capre, Cic. fr. ed a. uomiìii e animali, [contr. capta urbs), Liv.:
caprile, is. n. (caper), caprile, stalla di in prosa per lo più sost., prigioniero, prigio-
capre, orile, Varr. ed a. niera, Cic. cd a.: captivae feminarum, Curt.:
eapriniulgus i. ni. (capra e mulgeo), ptoet. metaf., che appartiene ai prigionieri,
tninufitore di capre, poet. per «pastore», Ca- ai presi, sanguis, Verg. mens, Ov. h) di e.
:

tnll. 22, 10. lìian., devastato, saccheggiato, derubato, preso,


Caprinil*», a, um (c.ipra), di caxria, die ap- pecunia, Liv.: naves, Caes.: ager. Sali. fr.
partiene alle capre, caprino, Cic: grex, pellis, II) della prigionia in gen., preso, prigioniei-o,
Varr. —
Proverb., de lana caprina rixari, far corpora, Ov.: di animali, ferae, Ov.
quistioni di lana caprivM, cioè 'per cose da capio, avi, atum, are (intens. di capio),
nulla, Hor. ep. 1, 18, 15. movere verso q.c, con ardore, tendere a
caprìpvs, pcdis (caper e pes), die ita piedi prendetì'e, afferrare, impa^li'onirsi di q.C, dar la
di capi-a, dai piedi caprini, Satyri, Hor.: Panes, caccia a q.C I) propr.i leporera, Hor.: colla
Prop. lacertis,Ov.:auras,Verg. II)metaf., A)ingen.,
1. capsa, ae, f. {come capsus da capio), tendere con ardore a q.C, tentare di avere q.C,
cassetta per libri, Cic. ed a. cercare, spiare, stare in osservazione, sonitum
2. Capsa, ae, f. dell'Africa
(Kacl^a), città aure admotà, tendere F orecchio a, ecc., Liv. :
in un oasi al sud di Tunisi, nell'interno del benevolentiam, Cic. occasionera, Cic: seg.
:

péifse: oggi Kafsa. —


2)erit\:Capscnses, dalVint, Ov. cd a. A) partic: 1) cei-care,
ìfum, m.. abitanti di Capsa, tentare di pì'endere, cogliere, guadagnare alc
cap*<>ariu!«j ìi, m. (1. capsa), lo schiavo q.C, alqm, Cic. ed a. : insidLis hostem, Liv.
che accompagnava il padroncino a scuola e 2) captare testamenta, uccellare testamenti,
gli portava i libri e T occorrente per scrivere, Hor. e Sen.: e captare alqm, cercare di avere,
nella capsa, Suet. Ner. 36. cacciare l'eredità di alc, Plin. ep.
Capscnses, V. 2. Capsa. caplura, ae, f. (capio), I) U prendere, il

cap<i«ula, ae, (dimin. di capsa), piccola pigliare, piscium, aUtum, PÙn. II) meton.
cassetta, cassettina, per tenervi libri, vestiti e A) preda, la cosa presa (caccia, pesca, ecc.),
«'/»., Catull. e Plin.: quindi toins de capsula, piscium, Suet. e Val. Max. B) metaf., gua-
come dalla cassetta, cioè tutto attillato nel- dagno, provento, mercede (da cosa bassa e ille-
l'abbigliamento, elegante (di zerbinotti, bel- cita), prostitutarum, Suet.: inhonesti lucri,
limbusti), Sen. ep. 115, 2. Val. Max.
Cap!!>U«i, i, m. (da capio), I) cassa della caplUS, iìs, m. (capio), il prendere, l'affer-
carrozza, in antitesi a quanto ìioi chinniamo rare, presa, trasl., 1) in gen., iu captu bono-
scheletro, carpenteria, Vitr. 1 0, 9, 2. II) serra- rum suorum tibi ipsi pondusexaniinandum re-
elio per tenervi animali selcatici,ye]l. 1, 16,3. linquit, lascia giudicare al ognuno in quale
Capta, ae, f., soprannome di Minerva ve- misura egli voglia aver parte de' suoi beni,
nerata sul inons Caelius. Val. Max. 3,3, extr.7. II) partic. capaciu\, forza
caplatTo, Ònis, f. (capto), I) presa impe- comprensiva =ingegno, mente, intelletto, Ut est
tuosa, il prendere, l'afferrare, cercare di affer- captus hominum, Cic: Gcrraanorum, Caes.:
rare q.c, verborum, pedanteria, logomachia, prò captu mediocritatis meae. Veli.
Cic. II) come 1. 1. della scherma, finta, Quint. Capua, ae, f. (KanÓY)), la città più impor-
6, 13, 54. tante della Campania, dopo la distruzione
^
caplator, oris, m. (capto), chi cerca di co- diCuma; famosa nel mondo antico per le
con impeto q.C, aspirante, insi-
gliere, afferrare sue ricchezze e quindi per la sua superbia
diatore, aurae popularis, Liv.: partic. : caccia- verso le altre città, come per la mollezza e
tore di erediUi, Hor. cd O. corruzione dei suoi costumi; oggi borgo di
capilo, ònis, f. (capio), U prendene, trasl.: S. Maria di Capua.
,

579 eapudo career 88(>

capfido, V. capedo. si maxima perdere


diceva deminutio capitis :

capùlus, i, m. (capio), I) bara, cataletto, il diritto di cittadinanza(come nella inter-


Varr. fr. ed a.: quindi ire ad capulum, andar dictio aquae et ignis), si diceva deminutio
nel cataletto, morire, Lucr. II) ^«P'»!, »»«- = capitis media perdere il diritto di famiglia
;

hìco, impìtgnatura, A) generic. sceptri, Ov.: (come nell'adozione e, nella donna, col ma-
aratri, stiva, Ov. ^) partic. elsa, impugnatura trimonio) si chiamava dem. capitis minima
della sjpada, Cic. ed a. (come Cic. top. 18) capite se deminuere e :

ea|iut,ttis, n. {rad. GAP, gr. KE*, donde capite deminui perdere i detti diritti e
,

-/sqjaXv^), capo, testu, I) propr. A) di esseri privilegi del cittadino, Cic. Bj capo come
anim.: 1) dell'uomo, &)propr.: caput aperire, sede dell' intelletto , della ragione, del senno,
scoprire (contr. operire, coprire), Cic.: per caput insanabile, Hor. incolumi capite es ? :

caput pedesque, a precipizio, a rompicollo, Hor. aliena negotia centum per caput sa-
:

Catull.: aut caput aut naviin, o testa o nave, liunt, si aggirano pel capo, Hor. C) ciò
giuoco die comisteva (come da noi a testa e che in q.e. è primo, più importante, 1) di
croce), nel gettar in aria tcna moneta e indo- pers., capo, caporione, guida, dìice, illic est
vinare cadendo, rimaneva al di sopra la
se, buie rei caput, Ter.: e. omnium Graecorum
testa (di Giano) ola nave, Aur. Vict.: nec concitandorum Cic. capita conjurationis ,
, :

caput nec pedes, prov. =


né capo né coda, Liv.: caput rerum, Liv. 2) di e. inan. a) in
Cic. ep. 7, 81, 2: supra caput esse (come pe- gen., capo, punto, cosa capitale , principale,
ricoloso, minaccioso), instare, pendere sai cenae, piatto principale, Cic: Tbebae e totius
capo, di nemici. Sali, e Liv.^ come anche dì Graeciae, città principale, la più ragguarde-
una persona che ci molesta, ci sta addosso, vole, Nep. patrimonii, porzione principale,
:

ci assedia ed importuna, Cic: d^lla vecchiaia, 'Liv.:\ltteTa,Y\im,puntoprincipale,C'i.c.:iernm,


Sen.: parimenti (come cosa pericolosa), super essenza, punto capitale, Cic: Epicuri, prin-
caput esse, di nemici, Tac: e in capite atque cipio fondamentale, C'ic: caput est, è l'impor-
in cervicibus nostrisrestitisse,stor minaccioso tante, il punto pì-incipale, Cic b) nelle leggi,
sopra la nostra testa e sul collo (di pers.), negli scritti, fondamento, paragrafo, capitolo,
Cic. b) meton. =
capo, persona, uotao, a) COn passo pHncipaie, legis, Cic: epistulae, Cic: in
certi agg., liberum, Cic. libera servaque ca-
: capita conferre, Qaint. e) di denaro e interesse,
pita, Liv. partic. nelV esclam. carum caput,
: capitale,sotnma totale (contr. usurae), de Ca-
Hor.: enumerazioni ocv. nelle parti-
P) nelle pite detrabere, deducere, Cic: e Liv.: de capite
zioni; capo, uomo, persona, testa, capitum Hel- ipso demere, Cic: quinas capiti mercedes exse-
vetiorum milia CCLXIH, Caes.: cuin hostium care, Hor. : de ilio Tulliano capite (debito)
numerus capitum CCCCXXX niilium fuisset, libere cum Cascellio loquare, Cic.
Caes.: in capita describere, Cic: capite censi, <Càr, V. Cares.
V. censeo. 2) di animali, a)propr.: jumenti, Cafìilis, is, acc. im, f. (KàpaXii;) e plur.
Nep.: breve (equi), Hor.: quindi ad Capita bu- Carsiles, lum, f., città e promont. di ugua'v
bula, luogo di Roma, dove erano scolpite teste nome in Sardegna sul sinus Caralitanus, oggi
di buoi, Suet. Aug. 5, b) meton. tutto Vani- = Cagliari. — Deriv.: CarsilTlanus, a, um,
male, cupo, testa, bina boum capita, Verg.: grex cagliaritano; pluT. sost , Caralitaiii, oruni, m.,
XXV capitum, Col. B) die. inanim., testa, capo, gli abitanti di Cagliari, cagliaritani.
punt<i, cima, estremità (principio o fine), pa- carlia!«eus, a, um (carbasus), fatto di car-
paveri?, cima, testa di papavero, Liv. tigno- : buro, carbaseo, Cic ed a.
rum, Caes.: pontis, testa del ponte. Piane, in carba<«us, i, f. (y.àp-aoos, /)), plur. car-
Cic.ep jecoris,Cic.: C2,\)\i2i.yiì\s,viticci, tralci.
:
basa,orum, n. tessuto finissimo orientale di co-
Cic: mentis, vetta del monte, Verg.: arcus, tone, tmissoiina, tnitssoia, presso i poeti anche
estremità dell' arco, Y erg.: di acque, sorgente, di lino, batista, cambrì; coìne abito, Prop.,
origine, Rheni, Mela: amnis, Verg.: come foce. Curt. ed a.: come vela, Catull., Verg. ed a.,
sbocco, e. Rbeni, Hor.: capita Piheni, Caes.: fi//. come il padiglione steso al disopra del teatro,
principio, punto principale, fondamentale, capi- Lucr. —
Agg.: carbasa lina, Prop. 4, 3, 64.
utie; capo, quo invento ab eo quasi capite dispu carbalTnu^ij um, V. carpatinus.
a,

tatio ducitur, Caes.: nonne bis vestigiis ad ca earbo, m. carbone in gen., sia
ònis, ,

put maleficii perveniri solet? Cic: si quid (una spento acceso (al contr. pruna carbone =
voce, fama) sine capite nianebit, senza fonte acceso), candens, Cic. carbonibus urere, Ov.: :

certa, Cic: e così spesso unito con ions,p. e. per indicare q.c. di spiacevole, sani ut creik
ille fons et caput (maestro e capo) Socrates, an carbone notati, Hor.: di q.c. d'insignifi-
Cic. fons miseriaram et caput, prima origine, cante, carbonem prò thesauro invenire, Phaedr.
Cic. II) tras].: A) perchè dal capo dipende carl»onarìu<ii, a, um (carbo), die riguarda
la vita, vita, il vivere, 1 ) V. fisica, causa vitalis, il carbone, di carbone, negotium, Aur. Vict. vir.

Cic: poena capitis, Caes.: capitis accusare, ili. 72, 1.

Nep.: daranare capite o capitis, condemnare carkiinciìluSj i, m. (dimin. di carbo),


capitis, condannare a morte, Cic: absolvere carboncino, piccolo carbone, carbunculos COrro-
capitis, assolvere da condanna capitale, Nep.: gare, Coruif. rhet. 4, 9.
capitis periculuni. Nep., ovv. dimicatio, Cic career, cris, m. recinto, chiuso, quindi
pericolo di vita: in caput vertit, minaccia la I) prigione, carcere, K) propr.: vadere in car-
vita, Liv. 2) vita civile, sccondo il concetto cerem, Cic. in carcerem duci, condì, conici,
:

romano l'insieme dei diritti di libertà, citta- contrudi, Cic. : in carcere jacère, Sen. rlit-t. :
dinanza e fami-ilia. Privare uno di questi emitti e carcere, Cic: del corpo (come prigione
tre dir itti(per schiavitù o condanna a morte) dell'anima), qui e corporum vinculLs tamquam
381 carchesiam caritas 382

e carcere evolaverunt, Cic: illa vincala carceiis tiouibus alcjs, Cic. ep. 7, 33, 1. B) esser privo
rumpere, Cic. B) meton., 1) = i malfattori di q e. desidera/Àie, mancare, e col concetto
chiusi in carcere,i facinorosi in me carcerein accessorio del scntim. soggett. -- sopportar
etfudistis.Cic.Pis. 16. 2)come epiteto ingiurioso con dolore la mancanza di q.C, sentii' la man-
=:bfi);cone,fnì-fante,TeT.VhOTm.STÒ. Il) can- canza di q,c., patriii, Ter.: consuetudine ami-
celti,sbarre dell\irrinr/o, per Io più (in prosa corum, Cic col genit., tui. Ter.
:

sempre) al phir., carcere ovv. carceribus effuudi uni, acc es e as, m. (Kàps;), gli
Cslres,
se effundore, Verg.,: e carceribus exire, Cic: abitanti della Caria {V. Caria', Curii, fa-
e carceribus emitti cum alqo, Cic: carceribus mosi pel loro carattere servile e perfido
nii«si currus, Hor.: figur., ad.carceres a calco (quindi per prov. in Cic. Flacc. ti.'j, dal greco
revocar!, ricnninciar la vita da capo, Cic. àv Kapi y.Cv8uvov). — Siiig. <'sir, Caris, m.
care II e ««111 ni, ti, n. {v.a.pyrio'.o'j), tazza, (Kàp), Cario. —
Deriv.: Aj Cslria, ae, f.
coppa inolio profonda, con due manichi che (Kapia), Caria, la regione più merid. del-
dall'orlo scendevano sino al piede Verg. ed a. l' Asia Minore, denominata dai turchi Ali-
carciiidiiia, niìitis, n. (y.apx!.vo)[xx), can- dinella e Mendech-Seh. B) CsirTcìi»», a,
cro, cancrena (lat. pìiro caucer), Ceis. ed a.: um (Kapixós), Cario; sost., carica, ae, f.
come titolo ingiurioso dato a persona cor- (se. ficus], specie di fichi secchi, Cic. ed a :
rotta, in Suet. Aug. 65. quindi =
fichi secchi' in genere, Ov. e Plin.
cardace»», uni, acc. as, m,, schiera stabile carc\,tcis, f., caWcc, Verg. Col. ed a.
ed ereditaria di soldati persiani (a piedi) l'siriT'!!!, em, e, f., ìntarlamento, carie, cor-
come i giannizzeri turchi, Nep. Dat, 8, 2. rosioni;; del legno per vecchiaia, Ov. e Vitr.:
Cardia, ae, f. (KapSia), città sul golfo delle ossa, Cels.
di Mehts, ossia sulla costa occidentale del carena, chiglia, I) propv. e
carina, ae, f.,
Chersoneso tracio, là ove la penisola si re-
metoìi.: k)propr.: carinae aliquanto planiores,
stringe; patria del re Eumene. Deriv.: — quam nostrarum naviurn, Caes.: centum na-
(Jardiailll!*^ nativo di Cardia/ Cardiano.
vium longarum carinas ponere, porre le chi-
CardTìicus, a, um (y.apS'.axóg\ die ri- =
cotniaciare la costruzione
glie a 100 navi
guarda lo stomaco, del cardia, moi'bus, malattia
di 100 navi, Liv. Bj meton. come caremt =
di stomaco, Cels. ed a.: di pers., malato dì
nave, naviglio, Catull. Frop ed a. II) trasl.
stomaco, Cic. ed. a.
al plur. come nom. propr., Carinae, àrum,
cardo, dtnis.m. ,pe»'no, I)propr.: k)come f., chiglie, carene, luogo in Roma, [jresso
1. 1. della meccanica, cardine, arpione, car-
l'Esc^uilino, ora colle di S. Pietro in Vincoli,
diiies effiingere, Plaut cardinem vertere o
insieme alla valle che se ne stacca, Liv. 26,
:

versare, aprir la porta, Ov. B) come t. t.


10, 1 coperto di splendidi edifizi e quindi

:

astron., il punto attorno a cui gira q^.c. Ivi era la casa


C. lautae,Verg. Aen. 8, 36 . 1

a) polo, e caeli o mundi, polo Nord, Varr.


di Pompeo, Suet. Tib. 15; cfr. Cic. de bar.
e Plin duplex, polo Nord e Swl, Cic. poet.:
:
resp. 49 quindi il suo giuoco di parole coti
:

quindi per anal gin la linea tirata nei carene, in Veli. 2, 77, 1. Aur. Vict.
carinae,
campi da Sud a Nord (contr. linies decuma-
vir. ili. 84, 3.
nus, la linea tiratada Est ad Ovest); e perciò
carÌO§U<i, a, um (caries), cariato, fraeido,
il monte Tauro si chiamava cardo (linea di
dcntes, Phaedr.: trasl., se-
corroso, OS, Cels.'.
divisione), Liv. 37, 04,23; da ciò il nome
nectus, distrutta, accasciata, Ov.
alla città di Ancona, Liv. 41, 1, 3. b) ge-
neric, parti del cielo, parti della teìTa, quat- caris, fdis, f. (xapic), specie di granchio,
tuor mundi cardines, Quint.: omnes illius car- Ov. hai. 132.
dinis populi, Fior. II) trasl., punto capitale, carìstia (charistta), òrum, n. (y.ap'.at(a),
essenziale, perno, cardine di q.C, tantus rerum, festa annuale di famiglia, che si celebrava
Verg.: ubi litium cardo versatur, Quint. subito dopo le parentali, ai 22 di febbraio ;
carduiis, i, m
, cardo, Verg. e Plin. in questa parenti e congiunti si univano a
care, avv. con compar. e superi, carus), i
festoso ritrovo, e dinanzi agli dei (Lari,
Geni), ai qtiali era sacro il giorno, depone-
caro, I) propr.: venire, Varr.: carius vendere,
Sen. rhet.: carissime constare. Sen. II) trasl.: vano ogni rane re e discordii e a cmune
aestiinare, far gran conto, Cic. banchetto si abbandonavano a schietta e
carecliiiu, i, n. per caricetum, I'. carex), cordiale allegria ; festa dell'amore e della con-
Itiogo pieno di carici, Verg. e Col. cordia Ov. fast. 2, 617 e segg. Val. Max. 2, 1, 8.
carco, UÌ, ttiìrus, ère, essere privo, essere Ciirìlas, àtis, f. (carus), carezza, caro, caro
senza, mancare, non avere (esser privo SI di prezzo di q.C. Ijpropr. (contr. vilitas): anno-
mali che di I) in gen.:
beni), seg. dalVabl., nae, Cic rei frumentariae, Cic: nummorum,
= carestia
:

a) di ess. anim., culpa. Ter.: dolore, febri, Cic : scarsità di denaro, Cic: pregn.
suspicione, Cic: morte, essere immortale, Hor. di viveri, cum alter annus in vilitate, alter in
summa I/y trasl., pregio,
II) partic: A) mancar di q.c. volontariam., caritate fuerit, Cic.
privarsi, non valersi, astenersi, non giovarsi di stima (che nasce dalla considerazione), affetto,
q.c. temeto, Cic: facult:)tibus amicorum Nep.: benevolenza, amore {cfr. amori, tanta caritate
Liv.:
quindi, a) tenersi lontano da un luogo, non esse apud milites, in cosi grande stima,
andare in un luogo, 6 atiche solo essere lon- col genit. ogg., patriae et snorum, amore
tano, furo, senatu, publico, non venire nel foro, per ecc., Cic: rei publicae, Liv.: tui, Cic, col
genit. sogg , hominum, civium, Cic:
benevo-
in senato, non uscire in pubblico Cic: caret
libens patria^ Tac b) esser lontano da un fatto, lentiae. amore pieno di stima, Cic: al plur.,
non assisteì-e, non intervenire a ^ C, declama- omnes omnium caritate> patria una compVexa
383 Carni el US carpo 384

est, tutti gli affetti fer tutti coloro, che ci Carni, òrura, m. (Kapvof), popolazione
sono cari, Cic. celtca sulle Alpi, che da essa ebbero il
Carniélus,
ì, m. (KapjiyjXog), cat-na nome (Carniche).
di montagne nella Lassa Galilea, con un carnìfe.x (carnufex), ficis, m. (2. caro
tempio f un oracolo di Giove, chiamato e facio), I) carnefice, schiavo pubblico, che
quindi Carmelus deus: oggi ancora Karmel, in Roma infliggeva quelle pene, che solo si
Karmul. applicavano agli schiavi e agli stranieri^
Carmen , ìfnis, n. {da cano e suff. meo, spec la crudelissima della flagellazione t
origin. canmen, quindi ca.smen e poscia cm- della tortura, che precedevano l'esecuzione,
raen), 8«oiio, canfo, carme. I) in gen.: carmina e poi, come carnefice, boia, eseguiva la con-
in epulis canere, Cic: canere miserabile Car- danna, spec. la crocifissione, Cic. ed a.
men, Ov.: dfl canto dei cigni, Ov.: dello stri- II) trasl., manigoldo, scellerato, boia, C. civium
dere della civetta,V erg.: II) partici A) canta, sociorumque, Ov.: eum sibi caruiticem novum
jìoesia, &) in s nso largo {contr. a prosa), exortum, Liv. - Come epiteto ingiurioso,
carminum auetores, Quint.: carminum actor, manigoldo, boia, Comici, Cic. ed a.
Liv : Ijricorum carmina, Quint.: epicum, e. carntrìcTna (carnuftcìua), ae, f. (carni-
Quint.: tragicura, Hor.: funebre, Quint: car fex), ffido del carnefice, martirio, tortura, sup-
ti

mina fundere, condere,contexere,Cic.: carmina x>tizio, quarnvis carnificinam subire, Cic: ìc

componere, Hor., ovv. f.icere, Verg.: carmina ergastulum et carnificinam duci, Liv.: trasl.;
.scribere, Hor. b) carme lirico, ode, Hor.: e ama- tormento, supplizio, pena, Cic.
bile, erotico, Hor.: e (in antitesi al dramma) cariiirìeo, are (carnifex), far su quale, la
per epica quae versatur in tra-
e lirica, fabula, parte di boia =^ decapitare (hostes) jacentes,
goediis et carminibus, Quint. e) canto parte = decapitare i nemici caduti, Liv. 24, 15, 5.
d'un carme più lungo, rapsodia, primum, earni<«, is, f. V. caro alla fine.
Lucr. 937. a ùierizionepoetica,Y erg. fFrop.
6, earnììfex, -fìcina, V. carnifex, -ficina.
ed a.: come all'entrata di un
ovv. igcHzione, Carnunlum, i, n., antica città celtica
tempio, Cic. Arch. 27. B) responso di un ora- sul Danubio, nell'alta Pannonia, presso la
colo, predizione, vaticinio, Verg., Liv. ed a odierna « Haimburg ».
C) forntola magica, incantesimo, Verg. ed a. Caruiites, um, m. e Carnuti, òrum,
D) per essere le antiche formale religiose f m., popolo indigeno della Gallia centrale
le disposizioni delle leggi redatte in verso sa- colla capitale Genabum, ora Orléans.
turnio, fot ntola religiosa, forinola legale, testo eìiro, carnis, f., carne, I) propr.: sub-
della religione, della legge, diro quodam Car- rancida, Cic : cruda, Suet.: carnes vipereae,
mine jurare, Liv.: lex horrendi carminis, testo Ov. :carnis plus habere quam lacertorum
di legge di orrendo tenore, Liv , Carmen ro- (fig. di un oratore ampolloso), Quint. II)
gationis, Liv.: carmina cruciatus, Cic. meton., per dispregio : a) di una persona,
CarnienlÌ!!i, is, f. e C'ariiieiiia, ae, f. ista pecus et caro putida, carogìia, Cic. is 1 9.
I

(carmen — vaticinio) profetessa, onoratacome


, b) in opposizione allo spirito, caro ista,
divina veggente e mmìre di Evaniro, venuta questa carne =
questo corpo materiale, Sen.
con lui dall'Arcadia nel Lazio. Le sue — ep. 65, 22. —
Forma second. arcaica carnis,
f-ste (Carmentalia, V. sotto), ceUhrate spe- is, f., Liv. 37, 8, 4.

rialm. dalle donne, cadevano alili e 15 gen- C^ariialiiUi^, (-os), i, f (KapTcaS-og),


naio e in esse si invocava la dea quale ptrso- isola dell'Egeo fra Creta e Rodi, ora Scar-
ìiificazione della conoscenza del jxissato e panto. —
Deriv.: Car^^aliiìu!!), a, um,
dell'avvenire. — Deriv.: Cai*iueiiliili«ì, e, carpatico, mare, m. carp dico =
la parte
carinentaie, flamen.Cic: porta, porta ai piedi meridionale dell'Egeo, Mela; e poet. =; il
del colle capitolino, vicino all'antico altare mure Ejeo in genere, Hor così gurges,
:

della dea Carment i, con due entrate for- ( Verg.: vates, seuex, l'roteo, che vi aveva la
nices jani), dtlle quali, quella die era a sua dimora, Ov.
destra fdalla parte della città) fu poi chia- carpalTiius (carbatYnus), a, um (xapPa-
mata porta scelerata.p^rc^è i Fabi,per essa, "civog di cuoio greggio, crepidae, calzatura
,

erano andati incontro alla loro morte, \Aw. contadinesca di cooio greggio, Catull. 99, 4.
ed a.: plur. Carmentalia, tum, n.," feste (*ar|ientuni, i, n., vettura a due ruote,
Kurnte.ntaii (V sopraj, Varr. L. L. usata specialmente nelle solennità dalle
Carni o, ònis, f., città della Spagna he- donne e dai sacerdoti, carrozza, cocchio, Liv.
tica, ora Cannona nelV Andalusia. De — ed a.
riv.: Carmonen!$e.>$, tum, m., abitanti di C^ar|telanì, òrum, m., Carpetani, nitzione
Carmona, Carmonesi. spaglinola sulla Guadinnn e sul Togo, nella
€'arna, ae, f. (caroj, divinità tutelare odierna. Castiglia ed Estremadura, colla ca-
delle parti piti nobili del corpo, special- p)itale Toletum [ora Toledo). —
Deriv.:
niente degli organi più necessari alla vita Cariièliiiiìa, ae, f., territorio dei Carpe-
(vitnlia), cuore, polmoni, fegato. tani, Carpetunia.
Carn^adéis, is, m. KapveaSr;;), fi'osofo €^ar|>i, òrum, m. (KapnoO, popolo fra il
di Cirene fnato nel 214- av. C. e morto nel Danubio e i Carpazi nella Dacia, col vicus
139 av. C.J. seguace di Egesippo nell'Acca- Carporum (ora Carpfen o Carpona, secondò
demia ateniese, fondatore e capo ddla terza lieichard).
Accademia, fiero avversario di Zenone — cari»», carpsi, carptum , ere {affine a
TJeriv.: Carn«a<iéu!« e per lo più Car- xdpTlCO, àpTtOC^tO, rapio). spiccare, staccare, I)
IieàdlUS, &, um, ut C'ameuUe. toglier via quasi spilluzzicando, stuccare, co~
,385 carptiin casia 386

giiere, spiccare, A) propr.: colla mano, cioè Car.<>tìluc, àruui, f. (KxpaoyXoc), impor-
a) una parte daltutto ^^ npiceare, strappare, tante città deV Umbria, a nord di Narni,
cogliere, hinc, Ov. flores ex arbore, Ov.: uvaui de oggi ruderi jiresso Monte CaiStrìlli. De- —
palmite, Verg.: inter cornua setas, strappare, riv.: C'ar»iulailUIII, i, n., territorio presso
Verg. bi %in tutto in parti =: spezzare, di- Carsule.
videre, strappare, filare, veliera, Vcrg.: cibos Carleja, ae, f. (Kap--/ìta. KapOaJa) I) an-
digitis, spilluzzicare, Ov.: pcusuin, trarre la tichissima città della llispania Baetica non
latta dalla conocchia, filare, Hor.: quindi lungi dal fretum Uorculi.-^, jj/'csso alla- quale
scherz. stolidum pieno veliere carpe pecus, Cesare combatte con Uneoc iiesto Pompeo, vi-
epennaccliiare un amante ricco, Prop.: cosi cinaairodiernaRocadillo. Deriv.: Car- —
Imre e. ameutem, Ov. "J) colia bocca: a) una lèjeii!»!»!;, e, di Carteia. II) capitale degli
parte dal tutto, spiccare _t brucare, pascolare, Olcadi nella Spagna tarragonese, ora Orgaz,
di animali, alia, auinialia earpuiit, Cic: gra- Cai'lliaea, ae, f. ^KapOacaj, città nella
men (di cavalli), Verg.: e poet. di uomini, parte merid. dell'isola di Ceos, ora Poles. —
oscula, rubar baci, Prop. b) tm tutto in Deriv.: A) Carlliacim, a, uni, carteo,
parti, rodere, sminuzzare, di uccelli, jecur, B) CarllieTus, a, um, carteo, carteese.
Ov. di api ^=^ succhiare, tliyiiui Hor. e , :
C'arllisi^-» (Karthago), tnis, f. (yr. Kap-
pregn dell'uomo, assaggiare, gustare, UllUlU
quodquequoderitbellis.^iiuum. Ter. B) trasl.:
XYjScóv, /'en. Karthad-hadtha città nuova) =
I) Città dell'Africa, colonia di Tiro, di-
1) apiccare, stuccare, a) ima parte dal tutto strutta da P. Cornelio Scipione (146 av. CJ
= soegliere, cogliere, tloseulos, Cic. paucos :
— Locat. Carthagini, in Cartagine, Cic. ed a.
ad ignominiain. Cic. b) poet. a) cogliere == II) (Carthago) (Nova), la città fondata dai
qua e là, a bell'agio, gustare, godere, niolles Cartaginesi nella Hispania Tarracou., ora
sub divo somnos, Verg.: diem, Hor. p) mi-
surare uno spazio a passo a passo, percorrere,
cartagena. — Dériv.: Carlliaa;ìnien-
sÌ!!«,e, cartaginese; plur. sost., Carthiiginienses,
attraversare e sim., prata fuga, attraversar iuni, m. Cartaginesi^
fuggendo, Verg aera alis, passare a volo,
:
C'artliéiiis, V. Carthaea.
Ov.: mare, solcare, Ov ovvero intraprendere
:
csiruiicìila, ae, f. (dimin. di caro), pes
un cammino, una strada a tratto per tratto, setto di carne, vitulina, ('ic. e Val. Max.
iter ovv. viani, andare, camminare, Verg. e
Hor.: supremuiTi iter, morire, Hor. 2) cogliere
1. caruS) a, um, che costa molto
caro
[contr. I) propr.: pisces, Plaut.: an-
vilis),
a) con parole, tormentare, vessare, martoriare,
nona carior, carissima, Cic: II) trasl.: caro,
tnordeì-0, criticare, ingiuriare, alqm Uialcdico
prezioso, diletto, amato, cari sunt parentes, cari
dente, Cic. : niilitum vocibus carpi, Caes.
liberi, propinqui, familiares, Cic: alqm diligere
b) come t. t. militare, assalire con piccoli com-
battimenti il nemico, fare scaramuecie, assalire
carumque habere, Cic: patria, quae est mihi
vita mea multo carior, Cic: frater carissimus
da varie parH, equitatu agiiiea adversarioruni,
atque amantissimus, Cic: diis carus, curo agli
Caes.: novissimuni agmen o uovissimos, Caes.
dei (fortunato), Hor.: sost., cari, i cari, i pa-
e 1 generic. indebolire, consutnare, affievo-
iv. e)
lire a poco a poco, vires paulatiui, Verg.: carpi
renti, Plaut.: dettipure carissimi, Sen.
parvis quotidie damnis vires suas, perdere 2. Cai'u.«i, i, m. IJ poeta dell'epoca au-

in numero, Liv. II) pregn. discerpere — gustea, autore di unjìoema su Ercole, forse
A) propr. sbrattare, squarciare, viscera dente, derivato dal greco. II) M. Aurelius Carus,
Ov. alqm, Sen. de ira, 'd, IS, 2. Bl trasl., imper. romano nel 282 e 283 dopo C.
stninuzzare, spezzare, smembrare, multifariani Carvenlsina arx, rocca della città di
vires Ronianas, Liv.: meaibris minutioribus Carventum nel Lazio.
oratiouem,Cic. Carysl8!<, i, f. (Kàpuoxos), città sulla
carptiiu, avv. (carptus, carpo) a pelo a costa meridionale delVEubea, famosa per la
pelo, a filo a filo, trasl. a) a parte a parte, vicina cava di marmo verdognolo, ora Ka-
punto per punto, partitamente, res gestas C. per- rysto Castel Rosso. —
Deriv.: 4'sij'^--
scribere, a scelta, per monografie. Sali: e. jiilèuK, a, um, di Carisio. Bì CarySìiliU!*, a,
divisi agri, in piccole parti, Suet. b) partita- um (Kapuaxtog), di Carisio; plur. sust. Ca-
mente = pochi alla volta, man mano (da Una rystii, Òrum, m. (KapÓOXlO'.), abitanti di Ca-
moltitudine), convenirent seu carptiin partes, risio.

seu universi mallent, Liv. cj con ripetuti as- casa, ae, f., casetta, capanna, Cic ed a.:
salti, hosteiu lacessere, Liv. anche casa di campagna^ Cic: 7iei campi, ba-
Carrae,(Canhae), aruin, f., città della racca, capanna, C&es. —
Prov.: ita fugias,
Mesopotamia, ancor oggi(come nella Bibbia) ne praeter casam, non correre in bocca al
chiamata Charan o Haran dove Crasso , lupo. Ter. Phorm. 768.
toccò la grave sconfitta dai Farti. casanio, V. casnar.
«•arriica, ae, f. {parola celtica), carro da castCUS. a, um, antico, antichissimo, veo-

viaggio a quattro ruote, Suet. ed a. c/iio,po|aili,Enn.ann.24(c/>-. Cic. Tuso. 1,27).


eai'rii>>i, i, m. cairo da trasporto a quat- caseòlus, i, m. (dimin. di caseus), pi»
tro ruote, Caes. ed a. colo formaggio, Ps. Verg. COp. 17.
CarseSlì, òruni, m. (KapasoXot), città del Ciiseu»;, 1, m., cacio, formaggio, bubulus,
Lazio presso alVAniene nella parte merid. ovillus, caprinus; Varr : k\i^m\xs, f svizzero,
<lel paese degli Aequiculi, colonizzatadai Ito- Seriori: caseos fa cere, Varr., o premere, Verg.:
mani; pre.'iso Todttrna Caisoli. Deriv.: — collettiv., villa abundat casco, Cic.
Cai'!»eSlanus, a, uni, di CaraeoH. casia, ae, f. (xaoiaj V lunnellu ovv. eaS'

Georges-C along hi. Dizionario latino-italiauo- 13


887 casilinnra caste 38»

Verg. Plin. ed a. II) camelea tinielea, ponere, Prop.: trasl.., come ti nostro rete, trap-
sia,
Vere: e Plin.
pola = inyamio, agguato, casses tendere alci,
CaiiiITnum, i, n. città della Campania Tib.: viso casse, Ov. II) ragnatela, ragna,.
sul Volturno, vicino all'antica Capuo, dove Verg. ed a.

sorge Vodierna Capua. —


I swi abitanti, Cassius, a, uni, nome di una gens origina-
CììiìiTlinates, um, m., CasiUtmti e CsisìIT- riamente patrizia, ma dipoi plebea, familia
|ieil*«e>*, lum, m., CasUinesi. Cassia, Tac. ann. 12, 12; via Cassia, (^jVama-
Ca^TniiiUf i, n., città del Lazio, sul fiume sione della viaFlaminia,Cic.I''hil. 12, 22; lex
Casinus, con tm dove ora è il famoso
castello,

Cassia. V. in seg. Noti in partic. modo sono :
monastero dì Montecassino; le rovine della L.CassiusLonginusRavilla,z7 severo, wa^msto
città si trovano presso S. Germano. De- — e sapiente giudice, Cic. Rose. Am. 84, Val. Max.
riv.: Cìisinas, atis. di Cassino, cassinese, 3, 7, 9 (cujus tribunal scopulus reorum dice-
plur. sost. Casinates, ium, m., abitanti di Ca- batur) ; autore della lex tabellaria Cassia, se-
sinuin, Cassineni, condo cui i giudici dovevano votare con tavo-
casnstr etrusco od osco), sost., vcc
{"voc. lette, Cic, de legg. 3, 35 e segg. — Deriv.:
chio,Q,nmt. 1, 5, S{dove loHalm legge casamo). Cassianus, a, um, cassiano, judex, severo
CatiiperTa, ae, f., antica città dei Sabini come un Cassio, Cic: Cassianum illud (se,
sul fiume Imella, forse Vodierna Aspra. dictum), il detto di Cassio, Cic. II) il con-
CaspTiiin mare ovv. |»elsia;us e Ca- sole L. Cassius, che nel 107 av. Cr. fu vinto
spiiis oceaisus (tó Kaon'.ov riéXayos), mar ed ucciso dagli Elvezi, Caes. b. G. 1, 7, § 4
Cttspio, oggi Mar di Sala, di Bachu. De- — e 12 § 5. — Deriv.: CassTanuni bellum,
riv.: A) Caspiiis, a, um (Kaoraog), del mar guerra Cassiana,C&es. b. C
1, 13, 2. Ili) C.
(ktspio. Caspio, sinus, Mela e Plin. : mons, ^7 Cassius Longinus, Tuccisore diG. Cesare, Cic.
monte di confine fra l'Armenia e la Media ad Att. 5, 21, 2. Suet Ner. 37. -Deriv.:
e più oltre dei Parti, oggi Siah-Koh (monte Cassìanac partes, il partito di Cassio, t
nero). Mela; in cui era la famosa gola {oggi partigiani di C-, Veli. 2, 74, 1, IV) Cassius
passo di Chawar ovv. Firuz-Koh) detta C. py- Parmensis, uno degli uccisori di Cesare, se-
lae portae, Plin., o solt. Caspiae, Tac, ovv. gnalato come poeta. Veli. 2, 87^ 3. Hor. ep.l,
C. via, Tac: regna, il x>aese sul mar Caspio, 4, 3, da non confondersi con Cassius Etru-
Verg.: e plur. sost., Caspii, orum, m. (Kocotilo!,), scus, antico poeta, di cui Hor. sat. 1, 10, 61
abitanti sulle rive del Caspio, Fior, e Mela. e segg. non dà un giudizio favorevole V) C.
B) (degli abitanti attorno al mar Caspio), Cassius Longinus, famoso giurista sotto Ti-
Ca«ipTanÌ, òrum, m., Caspiani, dei Caspio. berio; discepolo di Sabino, Tac. ann. 12, 12.
Casìsandra, ae, f. (Kaaadvooa), figlia di Plin. epist. 7, 24, 8: i suoi continuatori co-

Priayno, che ebbe da Apollo il dono della stituirono la CassiSna schola, Plin, ep. 7,
profezia; ella predisse sempre l'imminente 24, 8. VI) T. Cassius Severus, oratore e poeta
sciagura di Troia e nessuno le prestava fede. latino sotto Augusto e Tiberio, Sen. suas.
6, ll.Quint. 10, 1, 116.
Ca<«<ian(lréa e -Ta, ae, f. (KaaaccvSpe-.a),
cassus, a, um, privo, I) propr.: A) vuoto,
la città di Potidea sulla punta di Pallene
privo, vano, anulus, anello senza gemma, Fab.
della penisola Caleidica (in Macedonia): ab-
Pict. fr.: nux, Plaut.: canna, infruttifera, Ov.
battuta da Filippo, fu riedificata di poi da
Cassandro, e da lui ebbe il nome. e- —B 3) poet. COll'sihl. il gen., mancante, privo,
difettoso, sema q.c, cochlea c sanguine, senza
riv.: A) Cassandreiises, tura, m. abi-
sangue. Poeta in Cic: lumine cassus ovv.
tanti di Cassandrea, Cassandresi, B) Cas-
aethere cassus, senza vita, morto, Verg.: col
sandréus, ci, m. (Kaaaavopsug), il Cassan-
drese = (per antonom.) il tiranno di Cassa n-
gen.,nonc.luminis ensis, Cic. poet. JJ)trasl.,
imitile, vano, frivolo, vuoto, cassum quiddam,
drea Apollodoro ».
«
cassta, V. casia. Cic: vota, Verg. labores, Plin. ep.
: —
Sost.,
incassum, invano, inutilmente, "gxac&s mittere,
CamsTànns, a, um, Y. Cassius n° I-Y.
Liv. longos ciere in cassum (con vani la--
:

cassida, ae, f. (1. cassis),elmo di metallo


menti), fletus, Verg.
(cfr. 1. cassis), Verg. e Prop.
Castalia, ae f. (KaaxaXia), sorgente sacra
Cassiopea, -p"a, -pela, V. 1. Cassiope. ad Apollo ed alle Muse nel Parnaso, le cui
1. Cassi5pé, ès, f. (KaoaióuY)), moglie di acque servivano alle libazioni in Delfo. —
Cefeo e madre di Andromeda, e per la sua Deriv.: Caslaliiis, a, um, castaiio, fons,
superbia causa del grande pericolo corso Plin.: aqua, Ov.: arbor, alloro, Prop.: umbra,
dalla figlia; essa stessa fu posta in cielo ombra dell'alloro, TibuU.: antrum, l'antro del-
come costellazione. —
Forine parali, (come l'oracolo (in Delfo), Ov.
costellazione), Cassiopea, Cassìepla e castaiiea, ae, f. [-= xaaxavov), I) ca-
Cassi e pela, ae, f. (KaaaiÓTieia). stagno, Verg. e Col. II) castagna, Verg. e Col.;
2. Cassiope, ès, f. (Kaaaiómrj), città del- anche imito con altri sost.: castaneae nuces,
usola di Corcira presso il promontorio omo- Verg.
nimo, con bel porto e un tempio di Juppiter caste, avv. [da castus), in modo puro, im-
Cassius, ora Cassopo. macolato, castamente, senza macchia, I) ge-
1, cassis, idis, f. elmo di metallo, caschetto, neric: caste et integre vivere, Cic II) partic,:,
barbuta (al contr. galea =
elmo di cuoio, mo- A) puramente, in modo illibato, incontaminato,
rione), Caes. ed a. tueri eloquentiam ut adultam virginem, Cic.
2. cassis, is, m., laccio da caccia, rete, B) pietosamente, santamente, divotamente, ad
I) del cacciatore, casses ponere, Ov. ovv. un- deos adii'e, Cic: castius sacra privata facere,
389 castellani Castulo S90
Liv. castissime colere deoP, scrupolosamente, mini e animali =^ (sia maschi che femmiri')
Cic. privare della potenza generatila, evirare, ca-
castellani, orum, m. (castellani), castel- strare, alqm, Plaut., Curt. ed a.: mares, Suet.:
un castello,
lani, abitanti di Sali, ed a. gallos, capponare, Plin. II) trasl., snervare,
«'astclliilini, avv. (castellum),?*»* castelli, ammollire, vircs, Plin.: rcs publica castrata est
dissipati, per vari castelli, Liv. 7, 36, 10. morte Africani, Cic. do or. 3, 164.
castcUuiii, i, n. (dimin. di castrum), ca- castrimi, i, n. {rad. CAS, CAT, donde
stello, bahtardo, fortezza, cittadella, bastione, anche casa e catena), spazio chiuso e fortifi-
piazza forte, Caes., Cio. ed castella
a.: quindi cato ; quindi I) Sing., castello, forte, fortezza,
= fattotela, nuisserifi, villaggio, borgata, Verg. Nep. Ale. 9, ?,. —
Pià spesso come nome pro-
gè. 3, 475. Liv. 22, 11, 4: figur., nascondiglio, prio, Castrum, dilocalità, spec: a)Castrum
rifugio, riparo, templum.... castellum latrocinli, Album, luogo della Spagna Tarragonesr,
Cic: e. oniniura s-elerum, Liv. forse identico con 'Axpa As'r/.i^, Liv. 24, 41,
eastTjsiìté, avv. (oastigatus), morigerata- 3. 2) 0. Inui, luogo sterile dei Eutuli nel
mente, con buoni costumi, vivere, Sen. exc. Lazio fra Ardea e Anzio, sul mare, dorè
contr. 6, 8, § T). abitarono Innus o Pan, Verg. Aen. 6, 775;
easti§:atio, ùnis, f. (castigo), c««<tVo, pM»t- od anche solo Castrum, Ov. met. 15, 727.
zione, pena, rabbuffo,anche materiale, verbo- 3) C. novum, a) colonia romana sulla costi
rnm, Liv.: afficere alqm castigationibus, Cic. dell' Etrtiria,oggi Marinello, Liv. 36. 3, 0.
<*a«t7^at<(r, Òris, m. (castigo), Hprensore, Mela 2, 4, 9 (=2, § 72). lo) città del Piceno,
cm^rettore, censore {coìitr. laudator), Hor., Liv. sulla costa, ora Giulianova, Plin. 3, 110; e
ed a. soli. Castrum, Veli. 1, 14, 8. 4) C. Truen-
castT^iiloriiis a, um
(castigator), proprio tinum, luogo del Piceno, ora Torre Segura,
del castigatore, di chi castiga, SolatiuiTl, Plin. Pompei, in Cic. ad Att. 8, 12, litt B, § 1.
ep. 5, 16, 10. 5) C Vergium (Bergium), luogo forte dei
casl'^go, avi, àtuiu, are (castum-ago, come Yergestani, oggi Verga, Liv. 34, 21, 1.
purgo = purum ago), I) a parole ovv. a II)plur., castra, orum, n., A) propr.: 1) in
fatti, riprendere, rimproverare, sgridare, easti- gen. : accampamento , campo militare , fdloj-
gare, punire, correggete, improbos, Cic. : se- giumento, stativa, campo permanente, Ci(-'.:
gniores, Caes.: pueros verbis, verberibus, Cic: aestiva, d'estate, Suet.: hiberna,
d'invern/,
alqm litteris, per litteras, Tac:
Caes., ovv. Liv.: navalia, luogo a spiog/ia coperto e s-
equum ten acera frenis asperioribns, frenare, curo per le navi e per le truppe che sharcr-
Liv.: dolorem animi, Cic: nimiam lenìtatem, vano e che talora serviva anche per le nari
Liv.: coZ/'acc e Z'infin., Liv. 4, 68, 9: alqm tirate a secco, Caes. e Liv.; detto anche nau-
litteris,seguito da ut etc, ammonire severa- tica, Nep.: bina, Liv.: castra ponere, Liv. ovv.
mente, Caes. b. e. 3, 25, 2 alqm, seg. da quod : locare, Ones., ovv. facere, Cic: e munire,
(perchè), Caes. b. e. 3, 60, 1. PUn. ep.9, 12, Caes., ovv. comraunire, Liv.: e. proferre, Caes.:
I. II) trasl,, a.) generic: migliorare, cot'reg- e. movere (loco), levare il campo, marciare,
gere, perfezionare q.c. difettosa, Carmen, Hor.: mettersi in marcia, Caes., Liv. ed a.: e. pro-
b) contenere nei limiti,
vitia sua, Plin. pan. movere, marciare innanzi, avanzarsi, Caes.:
raffrenare: quindi castigatum pectus, Ov. e movere retro ovv. removere, indietreggiare,
am. 1, 5, 21. ritirarsi, Liv.: hostem castris exuere, pren-
ca<«tYiiiónTa,ae,f. (castus), I) continenza, dere, espugnare il campo, Liv.: figur. in Epi-
moralità, castità, purezza di costumi, Cic. Cael. curi nos adversarii nostri castra conjecimus,
II. II) purezza, santità prescritta dalla re- Cic: nil cupientium castra peto, Hor.: in ti-
ligione (per la moderazione dei piaceri ma- toli,Castrorum filius, titolo delV imperatore
teriali), Cic. e Liv. Caligola, perchè era luito e cresciuto nel
castità»!, atis, f. (castus), castità, conti- campo; poscia anche di altri imperatori,
nenza, Cic. ed a. Suet. 2) partic: quartiere, casertna dei pre-
1. castor, oris, m. (xàoTtop), castoro,' lat. toriani nel suburbio di Moni'. H';< t. e Tac:
puro fiber, Cic. fr. ed a. eompiut. e. praetoriana, Suet., o e. praetoria,
2. Castor, oris, acc. orem e ora, m. (Kà- Aur. Vict.: come nome proprio. Castra, di
atctìo), eroe domatore di cavalli, figlio del re località, specialm.: C. Corneliana, altura spor-
spartano Tindaro, e di Leda; fratello di gente in mare fra litica e il fiume Bagrada,
Elena e di Polluce, col quale egli come co- dove Scipione Africano si accampò nella se-
stellazione (gemini) serve di guida ai navi- conda guerra punica, Caes. b. e 2, 24. 2.
ganti. — I Romani giuravano sovente «per 3) trasl., di alveari, cerea, Verg. B) meton.:
Castore », e col pi-e fisso dimostr. e o me for- 1) marcia di una giornata, tertiis Castris....
mavano ecastor e mecastor. venit, Tac: quintis castris, Caes. 2) servizio
castfipeiiin, i, n. (1. castor), muschio, militare, castris est vobis ntendum, non palae-
Lucr., Ccls. ed a.: plur., Verg. e Plin. stra, Nep.: magnum in castris usum habere,
castra, òrum, V. castrum n" II. Caes.
castrcnsis, e (castra), o/te riguarda Vuc- Castiìlo, òais, m, (KaoTaXwv), città degli
eainpumento, ratio, Cic: verbum, Plin.: exsi- Oretani nella Spagna Tarragonese, sulValto
lìum, sarcastico =
continuo servizio militare, Guadalquivir ed al confine della Betica; ora
Justin. Cazlona. —Deriv.: Castìiloncnsis, e,
castro, avi, àtum, are (rad. CAST, gr. castidonese, saltus, la catena di i monti al nord
KA9, donde castus, xaOapÓ^), castrare, ta- del Bctis, con importanti miniere di argento,
gliare con istrumento affilato, I)propr.: uch Caes.
391 castus catenatus 392

castus, a, um (rad. CAST. gr. KkQ, donde Calaegis, gtdis, f. (vMZX'.fiq), uragano,
y.aO-apÓj), casto, puro, immacolato, I) COn ab colpo di vento che irrompe dall'alto, Sen. nat.
e res familiaris casta a craore civili,
Tabi., qu. 5, 17, 5.
Ciò. II) asSoL: a) generic, integro, puro, esìlaji^rapliiiM, a, um (vcaxxYpacpog), di-
immacolato, leale, homo Integer et castus et pinto, fregiato, Catull. 25, 7.
gravis, Cic: quis hoc adolescente castior? Cic: C^alalauiii (Catolauni), òrum, m., popolo
homo castissimus, Cic. h)partic.: a.) riguardo della Gallia nomin. negli scrittori seriori;
ad altre qualità, puro, moderato, sobrio, in- abitavano l'attuale Champagne, colla capi-
tegro, homo castus ac non cupidus, Cic; castis- tale Catalauni, ora Chàlons sur Marne.
simus homo atque integerrimus, Cic. P) ri- Catiiniilus , i m. {corruz. di Gany-
,

guardo alla moralità, casto, puro, illibato, medes), nome lat. di Ganimede, coppiere e
raatres castae, Verg.: femina, quae matronarum amante di Giove; appetì, un Ganimede un =
castissima putabatur, Cic: di e. inan., cubile, amasio, Cic. Phil. 2, 77.
Catull.: doraus, Verg.: M. Crassi castissima Cìilaunia, ae, f. (Kaxaovia), regione set-
domus, Cic: signa, segni di castità, Ov. tentrionale del Tauro nell'Asia Minore, con-
Y) di fronte alla divinità, pio, religioso, puro, finante colla Cappadocia.
Aeneas, Hor.: contio, Cic: casti maneant in cala|»hracle!», ae, m. (y.a-y.vjpày.-crj^), ar-
religione nepotes, Verg.: di e. inan., casta matura di ferro per difesa del cavaliere e del
praemia virtutis et officii, Cic: e. nemus, Tao.: cavallo, Tac. e post. — Deriv.: cìtlaphra-
haud satis e donum deo, Cic clus, a, um (xaxdcppavcxo;),, coperto, difeso (di
Ca<i«US , US, m. (cado), caduta, il cadere, soldati e dei loro cavalli), SaU. fr., Liv. ed a.

J) generic: k) propr.: &) nello spr(£ io, sia calapliis, i, m. (/.a.xdinXouc,), nave, flotta
il cader giti dall'alto, nivis, Liv.: celsae gra- che approda, entra in porto, Cic. Eab. post. 40.
viore casu dectdunt turres^ Hor.: come n ca- catapulta, ae, f. {v.rj.xv.7ziXxy\z), macchina
dere a terra, rovina, gravi casu concYdere, da guerra per lanciare proiettili, catapulta,
Phaedr.: casus quo (infantes) totiens in terram macchina da getto, Caes. ed a.
deferuntur, Quint.: fig. caduta, rovina politica, calììracfa, ae, f. (catarr.) ed anche va •
Cic. Sest. 140 e di caduta, decadimento morale,
: laractes, ae, m. (y.axapxy.xrj^ e xaxap^.),
Cic. Cael. 41. b) fine, termine, tramonto di I) la regione ai confini dell'Egitto, in cui
una stagione, extremae sub casuni hiemis, vi sono le famose cascate del Nilo, cateratte,
Verg. gè. 1. 840. e) come 1. 1. gramm., caso, Sen. ed a. II) stnacinesca, a) nelle torri, ca-
Cic, Sen. ed a. B) trasl. a) caso, rovina, ca-
:
teratta, saracinesca, Liv. 27, 28, 10. b) nei
duta, calamità, quam gravis casus in sei'vitium fiumi, per arrestare il eorso dell'acqua, chia-
ex regno foret, Sali. Jug. G2, 9; cfr. (figur.) vica, cateratta, PUn. ep. 10, 61 (69), 4.
«" A, a. b) caso, accidente, secondo il proprio catascupus, i, m. ( y.axocaxoTiog ) , nave
corso riuscita, a) generic, durae mortis esploratrice, avviso, (lat. puro navigium spe-
casus, Verg.: aetas illa multo plures, quam culatorium), Auct. b. Afr. 26, 3.
nostra, mortis casus habet, casi mortali, Cic ciifasta, ae, f. (y.axocjxaa'.;), palco per
p) occasione (che si presenta) a q.c, navigandi, esporre gli schiavi in vendita sul mercato,
Cic. : victoriae, Sali. : invadendae Armeniae, TibuU.^Plin.eda.
Tac: y) 'meton., evento, caso, accasione, acci- esile, avv. (catus), jn-ìidentemente, con sag-
dente, aa) generic: mirabilis, Nep. casus : gezza, Cic Arat. 304.
quidam fatajis (contr. casus voluntarias), Cic: cateja, ae, f., specie di proiettile usato dai
casus secundi {contr. casus adversi), Nep.: Galli dai Germani, lungo un braccio e
plures rem posse casus recipere, di dubbio saldamente bullettaio, Verg. ed a.
esito, Caes.: SJJessO abl. casu, a caso, per caso, CatMnuni, V. Catalauni.
casu fieri aut forte fortuna, Cic: sive casu sive Catella, ae, f. (dimin. di catena), cate-
consiUo deorum, Caes.: casu accYdit, ut etc. nella, per lo più di metallo prezioso e ben
Nep. Pp) caso infelice, sventura, disgrazia, filli, lavorata, Hor. ed a.: come premio a soldati
Liv.: varii nostri casus, Cic: casus navigandi, valorosi, Liv.
Cic: forte tulit casus, ut etc, Liv.: e) rovina, catellus, i, m. (dimin. di catulus), cagno-
civitatis, rei pubUcae, Sali.: II)pregn.,il ca- lino,Cic. ed a. — Come vezzeggiativo amo-
dere = tramonto, rovina, a) di ogg inan., urbis roso, Hor.
Trojanae, Verg. b) di ess. viv., morte, fine, catena, ac, f., catena, e. ferrea, Caes.;
specialm. di persone segnalate. Saturnini at- aurea, Veli.: alqm catenis vincire, Liv.: alqm
que Gracchorum casus (plur.), Cic. in catenas conicere, Liv.: alci catenas inicere,
Calìiltalliiiios, i, m.(Katapa6|jLÓ;), larga Cic: in catenis tenere, Caes., o habere, SaU.:
valle che attraversa il monte Aspis (nella alqm in catenis Eomam mittere, Liv.: fig., ca-
Marmarica), che si abbassa verso la costa : tena =
freno, vincolo, legum catenae, Cic.
essa forma il confine fra V Egitto e la Libia (praecepta oratoris) in catenas ligare, Quint.:
propr. detta (cominciando dalla Cirenaica), partic: cautela, clausola, precauzione, mille
e quindi in pili largo senso anche fra l'Asia adde catenas, Hor.
e l'Africa; Fattuale valle di Akabah, della cìiténàrTus, a, uni (catena), appartenetue
lunghezza di un'ora di cammino. alla catena, da catena, canls, Sen. rhet. e Sen.
calsì<Ii*ì>mu<i«, i, m.
(y.ataSpoiiog), corda phil.^
_
tesa pei giuochi dei funamboli, Suet. Ner. 11. cìiténatus, a, um (catena), incatenato, to-
Catadiipa, òrum, m. (KaTocdourca, xd), gato con catena, Hor., Quint., ed a. Trasl., —
Catadupi, cateratte del Nilo ai confini deh versus ex pluribus syllabis catenati, legati fra
l'Etiojpia, ora Wady Halfa. loro, Quint.
393 catervii Caudium 394
oalepva, ae, f., grande quantità, luria, B) M. Porcius Cato (minore), che si uccise in
truppa, caterva, schiera, IJ di persone : 1 ) ge- litica, quando vide perdute le sorti della re-
neric: magna togatorum, Cic: piar., catervae pubJìlica (46 av. C.) e quindi soprannomi-
testium, Cic: catervae patriciorum juvenura, natoUticcnsis. —
Deriv.: Catòn7ni,òrum,
Liv. 2)partie.: a) schiera di soldati, partic. m., i seguaci e partigiani di Catone minore,
di barbari, merceìviri, in antitesi alle rom. Cic, cfr. catonium. —
l'er Tausteritcì dei co-
legiones, Hor. Tac. ed a. : e. conducticìae,
, stumi dei Catoni, Cato sta come appellativo
Nep.: b) l'intera eompaynUt comica, per lo per « uomo di severi costumi, modellb di ogni
più chiamata grex, Cic. II)di animali,L\iCT. virtù », Sen. ep. 120, 19. Suet. Aug. 87 (con-
e Verg. tenti simus hoc Catone, cioè non desideriamo
cjilcrvjipins, a, um (caterva), apparte- di meglio) —
e i due Catoni come modelli di
nente alla turba, pugiles, atleti che combat- severi sensi repubblicani; quindi imagines
toìio a schiera, Suet. Aug. 45. Brutorum, Cassiorura, Catoaum. Plin. ep. 1,
calcrvatiin, aw. (caterva), a schiere, a 17, 3. II) Valarius Cito, libeì-tò Gallo, ce-
branchi, Cic. ed «. lebre poeta e grammatico ai tempi di Siila.
cathedra, ae, f. (xaO-éSpa), I) sedia, spe- calùklepas, ae, m. (xaxtó^Xéuwv, guar-
cialmente sedia munita di bracciuoli, e di dante in basso), ignota fiera dell' Etiopia che
uno sgabello imbottito per le matrone ro- porta il capo basso. Mela 3, 9, 9 (= 3, § 98).
mane; poltrona, Hor., Sen. ed a. IT) sedia del CatonìàniiK, a, um, V. Cato, n° I, A.
maestro, cattedra, Mart. ed a. CatóiiTiiì, V. Cato n" I, B.
catliedrJirTiis, a, um (cathedra), che ap- CatMIllllHlj ti, n. (xàxo), sotto), mondo
partiene alla cattedra, cattedratico, philosophl, sottenaneo; quindi come giuoco di parole:
Sen. de brev. vit. 10, 1. vereor, ne in catonium Catoninos, Cic. ep. 7,
Csìtiiinuii^ a, um, V. Catius. 25 1.
CìilTa^ ae, f., donna famosa per impudi- Calti, V. Chatti.
cizia,Hor. sat. 1, 2, 95. cìitiìla, ae, f. (catulus), cagnolino, Prop. e
CaliiTna, ae, m., L. Sergius, il famoso Aur. Vict.
romano, che, con altri compagni, congiurò Catulliis, i, m., Q. ()ion C), Valerius
contro la patria, Cic. Cat. 1, 1 e segg., Sali. CatuUus, celebre poeta elegiaco ed epigram-
Cat. 1 e segg. — Plur., ille omnium vocibus matico, nato a Verona, o nel Veronese, Vanno
cum non ad judicium, sed ad suppliciuni
se S7 av. C.
praesens trudi videretur, omnes Catilinas Aci- 1. Catìiliis V- Lutatius.
dinos postea reddidit, lasciò dietro di sé Cat. e 2. catulus i, m. (dimin. di catus, gatto),
la sua turba di Acidini, cioè di fronte a lui il feto, il nato di ogni animale quadrupede,
Catilina e la sua turba apparvero modelli speciahn. del gatto e del cane, a)generic.,^. e.
di virtù, Cic. ed Att. 4, 3, 3; seminaria Ca- il piccolo delleone,'3.or.: del ^«^to, Phiedr.:

tilinarum, razza, semenzaio di Catilina, Cic. del lupo, Verg.: dèlVorso, villosae catuli ursae,
Cat. 2, 32. Ov. ad cubilia et catulos ferarum bestiarum
:

1. catìllus, i, m. (dimin. di catinus), ca- ire, Liv. b) partic, cagnolino, Cic. ed a.


tinella, piattello, per lo più di argilla, Hor. Calurlges, um, m., popolo della Gallia
ed a.: ligneo catillo cenare, Tal. Max. nell'antico Delfinato, ora Dép. des Hautes-
2. Catìllus (Càttlus), i, »»., figlio di Am- Alpes.
fiarao, che, coi suoi fratelli Cora e Tiburto, catus, a, um, sagace, accorto [contr. stul-
venne in Italia e fotidò Tivoli. tus), in cattivo senso = scaltro, furbo, astuto,
Catina^ ae, f. (Katàvv}, come Massilih da Cic. ed a. — seguito daWinfìn., perito, pra-
MaoaaXCa), città della Sicilia sulVAmemano, tico, Hor.
ad oriente, sotto VEtna (quindi il pomice, pu- Cauca>i>u*!>, i, m. (Kauxaooi;), alta catena
mex, lava dell Etna,principale commercio dei
Catanesi), ora Catania.
nensis, e,
Deriv.: CìilT- —
catanese, di Catania; plur. SOSt.,
ancor oggi Caucaso
a, um,

di monti nell'Asia, fra V Eusino e il Caspio,
2)erjv.;CaucasTus,
caucanico; plur. sost.. Caucasii, orum,
Catinenses, ium, m., abit. di Catania, Catanesi. m., abitanti del Caucaso, Caucasii.
catTniis, i, rn., largo e piatto bacino, ca- Cauci, V. Chauci.
tino,ora semplice e senza fregi, e quindi au- cauda (ci5da), ae, f., coda degli animali,
gustus (come segno di frugalità), ora lavorato I)propr.: leonis, Cic: pavonis, Cic: caudam
con arte e quindi prezioso, Varr., Hor. ed a.: trahere, tirarsi dietro la coda, YeW. 2, 83,^
vitreus (per incenso), Suet. {dove cauda =
coda di pesce); come un pagliac-
€3alTu<!>, li, m. degli Insubri, filosofo epi- cio, un pazzo, Hor. sat. 2. 3, 53: cauda leonem
cureo morto nel 45 dopo C. Deriv.: Cìi- — i'acit, Quint. 10, 7, 26. II) trasl.: A) scherzo
tYanus, a, um, caziano. ambiguo, coda Verrina^ coda del cinghiale e
CìitOj ònis, m., 7) nome della gens Porcia, strascico, cioè formato dal nome Verres, già
della quale i più famosi sono : A) M. Porcius cambiato in Verrucinus, Cic. Yerr. 2, 191.
Cato, (maggiore), noto come severo censore, e B) metnbìo virile, Hor. sat. 1, 2, 45 2, 7, 49. ;

quindi soprannominato Censovius. Le sue caudex, m.


(identico a codex, V.),
icis,
opere principali sono le origines e de re ru- ceppo, pedale d'albero, Verg. 6 Plin.: come ti-
stica e da suo scritto Cato
lui Cic. intitolò il tolo ingiurioso =
sciocco, ceppo, ciocco. Ter.
major s. de senectute. la sua seve- — Per ed a.
rità, come appellativo ^= ^giudice severo », caudicai'ius, V. codicarius.
lector Cato, Phaedr. 4, 7, 21. Deriv.: — Caudium, del Sannio stella
li, n., città
Catonìanu^j a, qui, eatuniano, Cic. ed a. via Appia, ora S. Maria dei Goti {non lungi
395 canlae cautio 396

fuissent, Cic. 2) eansa finta, a) pretesto, scusa,


da Forchia), famosa per la sconfìtta che i Ro-
mani toccarono dai Sanniti nelle vicine gole Nep fingit causas, ne det, Ter.: per
bellandi, :

delTaburno.—I>eriv.:C»iutinus,&, um, causam, sotto pretesto, Cic. ed a. b) scusa,


emuHno, furculae, Liv. ovv. saltus, Liv., le discolpa, giustificazione, causam accipere (acco-
forche caudine (V. sopra): proelium, alle for- gliere), Cic: causa est de hac re, Ter.
tibi

che caudine, Cic: legiones, le l. vinte alle for- e) opposizione, obbiezione, come nella frase nul-

che e, Liv.: plur. sost., Caudini, òrum, m., lam ovv. non causam dicere, quin, etc ,non far
gli abitanti di Gaudio, Caudini, Liv. alcttna opposizione, non impedire che, ecc..
oaiilae ovv. caiillae, arum, f. {accorc. da. Comici. 3) come 1. 1. medico, indisposizione, in'
Cavillae, da CavUS), caviUX, apei-tura, chiontra, comodo, levis, Liv. II) ciò che ha luogo,
I) in gen.: corporis , Lucr. aetherls, Lucr. : 1) affare, negozio, impegno, oggetto, questione,
II) par tic: recinto, ovile, dove stan chiuse le causa, in causa haec sunt, questo appartiene
pecore, cum (lupus) fremit ad caulas, Verg. all'affare, Cic. : et causam et hominem pro-
Aen. 9, 60. bare, Caes.: qui super tali causa eodem missi
_

caiilìculiis, i, m. (dimin. di caulis), te- erant, in simile negozio, con questo incarico,
neìo ganìbo, stelo dell'erba, Suet. ed a. Nep. 2) slato, condizione, num alia in causa

cauliSf is, m., gambo, stelo di piante er- M. Cato fait, alia ceteri, qui etc? Cic: (Regu-
bacee, Spec. di cavolo, stocco di cavolo, cavolo, lus) erat in meliore causa, Cic 3) relazione
Cic. ed a. amichevole, legatne, relazione, est alci causa
eaiillae, V. caulae. cum alqo, Cic. 4) interesse che si segue, par-
Caiilòn, ònis, m. (KauXcóv) e CaiiloiiTa, tito,parte politica, causa, rei publicae, Cic:
ae, f., città del Bruzio il cui nome è an-,
populi Eomani vera, Cic: causa C. Caesaris
cora oggidì conservato dall'altura di Monte melior, Quint.: causa, quam Pompejus susce-
Caulone, a nord di Castelvetere perat, Cic: causam populi agere, Nep. 5) og-
Caiiniis, i. m. (Krùvo;), antica città, ma- getto della quistione, punto di discussione,
rittima della Caria, ora Kingi ovv. (secondo causa, a) =
bTZÓQeaiq, tema, argoìnento, caso,
altri) Kopi. —
Deriv.: Caiineiis ovv. -ìus, oggetto della discussione, Cic ed a. b) partic:
«aunio, ceiìtnico, sost. Cauueae {ovv. Cauniae), come t. t legale, questione giudiziale, causa,
àrum, f. (se. ficus), fiddeaunici, Cic. ed, a,.: processo, causae publicae, privatae, Cic: e ca-
Caunei ow. Caunii, òrum, m., abitanti di pìtis aut famae, Cic: e parvula, inezia, Cic:
Cauno, Carmi, Cic. causam defendere, Cic: causam dicere, par-
Caupo (còpo), ònis, m., oste, taverniere, Cic. lare a difesa di un altro o propria, difen-
ed a. dere, assol., e come avvocato e come accusato
Caiipona, ae, f. (caupo), osteria, taverna, [contr. accusare), ovv. de alqa re (delVaccur
Cic. ed a.: cauponam (oauponas) exercere, far saio), Cic: causam perdere, Cic: causam te-
l'oste, Justin. nere, ovv. obtinere (guadagnare), Cic
cauponor, ari (caupo), tenere osteria, caiisarTus, a, um (causa, n" I, B, 3), ma,-
trafficare, ntercanteggiare (gr. y.aUY)?.£U£Cv), bel- laticcio, Sen. ed a.: come t. t, milit., invalido,

lum, Enn. in Cic. de off. 1, 38. riformato per malattia, plur. SOSt., causarli,
caiip«»iiula, ae, f. (dimin. di caupona), Òrum, m., invalidi, Liv. 6, 6, 14.
piccola osteria, bettolnccia, Cic. Phil. 2, 77. caiisea (causta), ae, f. (xauata), cappeUo
cauru«i córus, i, m., vento di NO., contro il sole usato dai Macedoni, con capo
grec. àpYsaxr]?, Caes. ed a. alto e rigido e larga tesa, Val. Max.
causa {da Cic. e da Virg., scritto caussa), caiisìdYeiis, i, m. (causa e dico), difensora
ae, f. {da cado), caso, caduta, I) chi cagiona, di cause, avvocato, causidico, Cic cd a.
eausa, cagione, motivo, ragione, caso, circo- CailSOr, àtus SUm, ari (ca,usa.), presentare
stanza [contr. effecta e facta). A) in gen.: nihil una ragione OVV. cóme una ragione (vera più
potest evenire nìsi causa antecedente, Cic: e, spesso fìnta), scusare; addta-re per ragione,
quam ob rem etc, Ter.: causa, quare etc, Cic: scusa, pretesto, assol., Verg. ecl. 9, 56 colr :

e, cur etc, ovv. quod etc, ovv. ut etc, Cic: l'acc, consensum patrum, Liv.: coli' acc. e
quid causae est, quin etc, Ter.: nihil causae corrumpi equos in insula inclusos, Liv.:
l'ini.,

est, cur non etc, Quint. causae, propter: seguitoda quod, Suet.
quas etc, Quint.: ob eain causam, Cic: non causula, ae, f. (dimin. di causa), I) pic-
sine causa, Cic: cum causa alqd dicere, Cic: cola causa, leggera, insignificante, parvula, OC-
causam alcjs rei sustinere, esser la causa, la casioncella, Auct. b. Afr. 54, 1. II) piccolo
ragione di q.c, averne la colpa, Cic: cos\ processo, parvarum rerum causulae, processo
ancora causae (dat.) esse, Liv.: mihi causam da nulla, Cic. de opt. gen. 9.
explicandae philosophiae attulit gravis casus caule, avv. concompar. e superi, (cautus),
civitatis, mi diede motivo, occanone, Cic: e I) cautantente, con prudenza, Cic ed a. II) con
COSI hanc nactus appellationis causam, Caes.: precauzione, con cautela, Cic de legg. 2, 53.
abl. causa con valore di prepos. a cagione, = cantès, is, f., roccia, scoglio, Caes. ed a.
pen', in causa di, comun. dopo il SUO genit., cautìm, avv. (cautus, caveo), con catttela,
temporis causa, Cic. honoris causa, Cic ea
: :
cautamente, Ter. heaut. 870.
causa, per tal motivo, Ter.: mea causa, per cautio, ònis, f. (caveo), I) cautela, circospe-
cagion mia, Cic. tua causa volo, lo voglio
: zione, prudenza, precauzione, incommodorum,
pel tuo bene, per amor tuo, Cic. B) partic: precauzione contro, ecc., Cic: defendendi, Cic:
1) causa =
justa causa, giu-tto motivo, pieno cautionem adhibore, Cic Quindi a) (mihi)—
diritto, giusta causa, cuHi causa accedere ad cautio est, convlen guardare, stare in guardia,
accusandum, Cic: armia infenores, non causa con ne e il cong., Comici, b) res cautionem
.

397 cautor cavillator 898


habet, cioè a) la eoaa esige cautela, sed habet ut ne accodai cavendum est, jCìc pp) colTim-
inultas cautiones, ma esige molti riguardi, perat., cave, cavete (con i^ipeciaìe forza dis-
molte considerazioni, Cic. de off. 1,42. ^) la suasiva = gtiardati bene dal, nort>«. jrtA, x>^'"')r
cosa amtitetle, permette di usar cautele^ Cic. cp. col solo cong., cave ignoscas,Cic.: cavete inulti
11,21,3. IIJ partir, come t. t. legale, aicurtà, animum amittatis, Sali.: cavete fratrum mi-
garanzia, cauzione, chiro^raphì. Scritta, Cic: sereat, Cic: cavete concurrant amia, Verg.
colTacc. e 7"inf., Suet. Aujj.9S. —
trasl. alqin
YY) con ut e il cong. =
adoprorsi, aver cura,
onini cautione devincire, seg. dall'acc. e Vini., procurare e sim. che, tertium est ut caveamus,
Cic. Sest. 15. ut ea, quae pertinent ad liboralcm speciem et
<;niltìir, Òris, m. (caveo), parante, malleva- dignitatem, moderata sint, Cic. 2) partic:
doì-e, alieni pcriculi, Cic. Sest. 15. come 1. 1. della scherma, parure, ictum (contr.
oaiiliis f^i um, pari. agg. (caveo),
I) neutro, inferro ictum), Quint.: bis caverò, bis repetere,
«he si guarda, a) in SCUSO hnOìlO, cauto, guar- Quint. II) adoprarsiper allontanare da ale
dingo {contr. audens, temerarius, acer), a) di da q.c. qualche danno o pericolo, provve-
pers.: paruni putantur cauti, ])rovidique fuisse, dere, darsi cura, adoprarsi per procacciare si-
Cic: in periculis, in scribendo, Cic: ad p ae- curezza a q.c. ad ale, 1) in gen.: alci, Cic:
sens malum, Liv.: parura e. adversus colloquii concordiae publicae. Veli.: semper existimasti,
fraudem, Liv.: satis e. erga bona sua, Curt.: satis tibi cautum ad defcnsionem fore, si etc,
seg. daWinfin., Hor. ^) di e. ?'«cr«.: Consilia Cic: caverat enim sibi ille sororius adulter,
cauta {contr. Consilia acria), Tac: Consilia cau- omnium ut suorum scelerum socium te adju-
tiora, Cic: cautissima senectus, Tac. b) Ì7i cat- toremque prael e:es, Cic. 2) partic: come 1. 1.
tivo senso, astuto, scaltro, furbo, vulpes, Hor. del linguaggio e ìmmer e e puhhl.: a) assi-
JJ) pass., siruro, (tAsicìirato, nummi, Hor.: quo curar s i, a) fa '.si dare cauzione, malleveria,
mulleri esset res cautior (perchè il denaro assicurarsi, assoL, cum ita cavcrcnt, SI etc,
fosse più sicuro), curavit, ut etc.^ Cic, trasl., Cic: tibi non solvam, nisi prius a te caverò
in cara p:irtem peccare, quae est cautior, Cic. amplius eo nomine neminem cujus petitio sit,
eavaiMliiiiii, ti, n. =
cavum aedium, spa- esse petiturum, Cic. jS) dar sicwttt, assicurare
zio chiuso air intorno da muri, nel mezzo uno con prestazione o verifica della cauzione
della casa romana, spazio interno delia casa, legale, prestare in una cauzione, ptdrocinio,
cortile, Plin. ep. 2, 17, 5. (come ufficio dei legiMi romani), assol., ca-
Ojivfa, ae, f. (cavus), I) cancellata, infer- vere in jurc, Cic: baec urbana militia respon-
riata, chiuso, recinto, steccato, gabbia, per Oìtiììl. dendi, scribendi, cavendi, Cic: cum tu mihi
selvatici, per fiere, Lucr., Curt. ed a.: partic: meisque saepe cavisses, Cic y) dare, prestare
a) gabbia per uccelli, Cic. ed a. b) alveare, cauzione, assicurare, garantire in fatto, per
Vcrg. e Col. II) la parte del teatro romano, iscritto, a parole, praedibus et praediis po-
che conteneva i posti per gli spettatori (il pulo, Cic: obsidibus de pecunia, obsidibus In-
theatrum in senso proprio), che consisteva in ter se, Caes.: populo in duplum praediis, Tac.
gradini, sedili disposti in ordine concentrico b) con un ordine O un decreto, assicurare, ga-
(sedilis, gradusì; 1) propr.,'P\a,\it., Cic. ed a.: rantire, decretare, ordinare, deliberare, a) nei
nei grandi teatri si avevano vari ordini, testamenti, si hoc, qui testamentum facie-
quindi prima cavea, « la prima fila » (posto bat, cavere voluisset, Cic; testamento, ut
dei cittadini cospicui), cavea ultima o sumnia, ageretur (dies natalis), Cic: heredi velie ca-
« Vultima fila » (come da noi il loggione xìcl vere, Cic. ]:) in accordi o patti, in quo (foe-
popolino), Cic. e Suet. 2)mcton., a.) spettatori dere) caveretur utrorumque sociìs, nihil de
della cavea, verba ad summam caveam spe- Saguntinis cautum est, Liv.: de quibus (agris)
ctantia, « dirette all'ultima galleria », Sen. cautum sit foedere, Cic: sibi se priva tim nihil
tranq. 11, 8. b) tutto il teatro, Lucr. e Cic cavere (non prendeva alcuna cura per gua-
CÌiveO, cavi, cautum, ère, usar czira, usar rentirsi, assicurarsi [contro la penaj, not^
cautela, ]) per sè =
stare in guardia, guar- cercava alcuna impunità) ; militibus caven-
darsi, badare, andar cauto, l)iìl gen.: a) assol.: dum (si doveva garantire ai soldati), quod
erunt enim (molesti soritaeì, nisi cavetis, Cic: apud patres semel plebi, iterum legionibus
cum animum attendisset ad cavendum, Nep.: cautum sit, ne fraudi secessio esset, Liv.
partic: alVimperat., cave. Comici, Hor. ed a. Y) cauzione, provvedimento della legge per
P) alla domanda: da qual parte? da che decreto del senato o del principe, quaram
cosa? con ab e Tabi. ovv. (ma ìwn class.) (legum) altera privatorum aedificiis, altera
col solo abl. =
da, ovv. contro alcuno o q.c, ipsis sepulcris cavet, Cic. quoniam veteranis
:

ab alqo, Cic: a veneno, Cic: ab insidiis, Sali.: cautum esse volumus, Cic: ut de eo alia in
parimenti alla domanda: per chi? col dat lege cautum esse videatur, Cic: princeps cavit,
cave tibi Eoma! Val. Max. f) colla domanda: ut etc, Plin. pan.: cautum est in legibus Sci-
in riguardo a che cosa? aa) eoZZ'acc. pionis, ne etc, Cic.
= dinanzi ad alcuno o a q.c, alqm, Cic: caverna, ae, f. (cavus), cavittì, caverna,
malum, Cic: valium caecum fossasque, Caes.: grotta, cavernae terrae, Cic cavemae
gola, :

al passivo, cavenda etiam gloriae cupiditas, navigli ovv. puppis, la cavità della ìuxve eoi
Cic: quod multis rationìbus caveri potest, Cic. camerini, Cic. e Lucr.
PP) coZZ'infin., id petere a populo Romano, oavìllatTo, ònis, f. (cavillor), I) umorismo,
quod etc. Sali.: in quibus cave vereri, ne etc, festività, frizzo, inordacitcì, ironia, sia Scher-
non temere, ecc., Cic 5) colla domanda: a zando che in tono serio, frizzo,Q\c, Liv. ed a.
qual fin e ? aa) con ne, ut ne e il cong., II) Sen. e Quint.
cavillo, sofisticiieria,
cavit ne qua in re juro plect«rretur, Nep.: f^uod cavillator, òris,m. (cavillor), I) umorista,
899 cavillafrir cedo 400

wotleggiatortr , burlone , Cic. cd a. II) sofista, A) CóeropYilPs, ae, m. (KsxpoufST);), Ce-


cavillatore, cavilloso, Sen. ep. 102, 20. cropida (= discendente di
Cecrope), di Teseo,
cavillalrix, tricis, f. (cavillor), I) eavii- Ov. — Plur. Cecropidae, arum, m. [come
latrice, Quint. 7, 3, 14. II) sofisHca, Quiiit. 2, KsxpoTitSai), Ateniesi, Verg. B) Cecropia,
15,25. pidis, f. (Ksy.poTiig), unaCecropide — &) donna
CÌivillor, atus SUm, ari (cavillus), I) mot- discend. di Cecrope, come: la figlia Aglauro,
teggiare, dir facezie, e tr. schernire, deridere, e Procne e Filomela figlie di Pancione, Ov.
pungere, sia p"r ischerzo che sul serio, mor- b) un'' Ateniese, agg. «<f(ca, terra C, l* àttica,Oy.
tiere alc, cuiii alqo, dar la baia, pungere uno, C) CecPÌipTiis, a, um (KexpÓTiiot ;, a) cecro-
Cic. e Liv.: in eo cavillatus est, Cic: alcjs prae- pio, Cecr. arx. e sost. solo Cecròpia, ae, f.

textam, Cic. II) cavillare, sofisticare, interpre- (KsxpoTtCa), la rocca di Atene edificata da
tar con cavilli, Liv. ed a. Cecrope, Ov. e Plin.: quindi meton. = Atene,
ca%'ÌIIus, i, m., fl'izza, scherzo, motto, Aur. Catull. h) più
spesso ateniese, attico, 'Enmol-
Vict. epit. 9, 14. pus (nato in Atene), Ov.: cotburnus, lo stile
cavo, avi, atum, are (cavus), scavare, inca- della tragedia ateniese, Hor.: Cecropiae domus
vare, render cavo, I) in ffcn.: gutta cavat la- opprobrium (di Procne, figlia del re ateniese
pideiTi, Ov.:cornemn cavatum ad id (a tal Pandione), Hor.
fine) baculum, Liv.: parraam gladio, passar 1. cedo, cessi, cessum, ere, «wdaj-e, cam»Mf-

da parte a parte, Verg. Partic: cavatus, — nare a paSSi misurati, I) in gen.: andare, in-
a, um, scavato, incavato, cavo, rupes,Yerg.: cedere, camminare, passare, a) p?"Opr.: ibi ccdit
dentes, Col. II) prcgn. incavare , = lavorare miles, Plaut.: ced. ex transverso, Plaut.: per
scavando, tegmina capitum, Verg. : naves ex ora, Hor.: de caelo, Lucr.: ab humana in astra
arboribus, Liv. via, Prop.: nec cedere quoquam, Lucr. b) trasl.:
<>aviiiii, i, n., V. cavus. a) riuscire, aver esito, siiccedeì'C, aver effetto, si
CÌivilS, a, um, catro, scavato, incavato, con- res, ovv. fortuna cessisset, Fior.: qua (fin dove)
tavo (contr. YÀenvis, pieno, rotondo: ovv. soli- Parcae sinebant res cedere Latio, Verg.: con
àns, massiccio), 1) propr.: ilex, Verg. vena, : avv., male, Veli, ed: a.: alci male, Ov.: bene,
vena cava, Cic: nubes, umbra, cava ^= che av- Hor.: bene aut secus, Plin. pan.: optime,Quint.:
viluppa, che vela, che oscura, Verg.: palus, la prospere, Nep.: feliciter,Ov.: felicissime,Quint.:
cavità del lago,CsLt. eO\.: &nmìna., profondi, parum, Suet.: opinione tardius, Suet.: citra
Verg. —
sost., cavum. i, n., cavità, buco, Liv. spem omnium, Fior.: utcumque cessura res est,
ed a. II) meton.: vano, vuoto, imago formae, Curt.: impers., si male cesserat (contr. si bene
Verg. Aen. 6, 293. cesserat), Hor.: utcumque cesserit, Curt. Pj ce-

Caystrìis i, m. (Kdijaxpog), fiume


e -iis, dere prò alqa re, passare per, vedere per q.c,
della Ionia, che nasce dal Tmolo e shocca contare q.c. (t. t. del linguaggio commerciale),
nel mare presso Efeso ora Kara-Su (acqua : binae (aves) prò singulis in fructu cedent, Cato:
Olerà), ovv. Kutschuk - Meinder (piccolo epulae prò stipendio cedunt, Tac y) col dat.,
Meandro), celebre specialmente per i cigni ovv. con in e Z'acc. =
venire a uno o a q.c,
(V. Asia alla fine), che ancora oggidì, come passare ad alc. a q.C, toccare ad alc. a q.c,
ai tempi dei poemi Omerici, si tuffano nelle divenir preda, divenir parte, ut etiam is quae-
sue acque. —
Deriv.: Cayslriiis, a, um stus buie cederet, Cic: cedit alqd praedae alcjs,
(KaOcxpioc). del Caistro, ales, cigno, Ov. ovv. in praedam alcjs, Liv.: cedet (ager) in
ce, enclitico — qui. per lo pili al dimo- usum mihi, Hor.: res omnis Albana in Eoma-
strativo, Ilio, hice, Ter.: bisce, Cic. — Nelle num cedit imperium, Liv.: Ptolemaeus, cui
interrogazioni gli si aggiunge ne e il ce di- Aegyptus cesserat, Curt. 5) cedere col dat.,

venta ci, sicine, Ter.: haecine, Ter. entrare per, in luogo di tino, per q.c =
Céa, ae, f.quindi anche in lat.
(Ivéws, colpire, cogliere, toccare ad àlc. q.C, poena
Cf'ós, acc. Geo: ovv. K£a in Ptol., quindi in vicem (per onorata ricompensa) cesserat,
anche in lat. CTa), una delle principali fra Liv.: nelle ominari quae captae urbi cessura
le Cicladi, fra il promontorio Sunio del- forent, Liv. s) cedere con avv. od in e Z'acc.
l' Attica e risola di Citno, patria di Simo- = passare, riuscire in q.C, cambiarsi, mutarsi^
nide e Bncchilide, ora Zia. [turco Morted). convertirsi in q.C, buc omuis aratri cessithonos,
— Deriv.: Ceiis, a, um, di Ceo, Simonides, Verg.: temeritas in gloriam cesserat, Curt.:
Gic.:neniae (GpfjVoi), di Simonide (da lui pel Cattis victoribas fortuna in sapientiam cessit.
primo cantate), Hor.: Carmenae, i carmi di Za riuscita fu considerata come sapienza, fu
Simonide, Hor.: plur. sost, Cei, orum, m. ascritta a s., Tac.
(Keìot), abitanti di Ceo, Cic. II) partic: aiìdare z= partire, ritirarsi, andar
Ccbcnna (Cìebcnna) inons, m., ca- via, uscire, cedere, dare il passo ad alc, di C.
tena di montagne nella Gallia, Cevenne, inan. anche sparire, scomparire, svanire, a) in
frane. lesCevénnes. Parim. Cebciinici — gen.: assol., ego cedam atque abibo, Cic: ce-
(Grcbcn Ilici) iiionlcs. dere paulatim, Caes.: cedentes violari vetuit,
Ci^brrn, enis, m. (Kz^^ri'i), divinità fiti- Nep.: pregn., cesserit parum gratus, può esser
viale nella, Troade, padre di Enone e di partito (morto), Plin. pan. 43, 4; così a/nche
Esperia, che perciò si chiama: Cèkrcnis, Tac. hist. 2, 55. —
di e. inan,, videtur (aer)
genit. nYdos, acc. ntda, f., la Cébrenide, quasi locum dare et cedere, Cic: rari ac ceden-
Cccpops, opis, m. (Ké'/.pocp), il più an- tes capilli, Plin. ep.: così di luogo, ut ripa&
tico re dell'Attica, fondatore della cittadella fluminis cedunt, Tac: di tempo e circostanze,
di Atene, secondo il mito, metà uomo e metà borae cedunt et dies, Cic: ut primum cessit
serpente {quindi geminus). — Deriv.: furor, Verg.: colia domanda: di dove? se-
401 cedo celebritas 402
mita, per lasciare il passo, Seti.: cedere e po% pensaci su, considera, e SÌm., Ccdo mihi
patria e soli. e. patria, Cic: ex ci vitate, Cic, leges Attinias, Cic: cedo, quaeso, orationes,
e soli, civitate, Liv.: ex acie, Liv.: ab ovv. et die etc, Cic; colTut =
lascia, cedo ut in-
de oppido, Cic: Italia, Cic: e vita e soli, vita, spiciam (PI.),
uscir dì vita, Cic: incmoria, ìiscir di me- ceilriis, i, f. (xé5pos), I) cedro, specialm.
moria, Liv.: locì ed ex loco, abbandonare il ilcedro che stilla una resina finissima, ha
posto (t. t. miìit.), Caos, e Liv. cedere foro, : un legno che conserva a lungo xma grata
tt-scir dal mercato =
fallire, Scn.: colla do- fragranza e dà un olio utile contro la corro-
manda erso dove? retro, Liv.: in tutum,
li sione, Ov. e Plin. II) meton.: A) lec/no di ce-
lAv.: colla domanda a che? d inansi a dro, Verg., Curt. ed a. B) olio di cedro, liber
she? aer disco cedeiis, Hor. cutls prenienti : flavus cedro, Ov.: carmina linenda cedro, cioè
digito cedit, Ccls. b) tras!.: a) cedere arren- degni delT immortalità, Hor.
dendosi, aa) calere, picijarc alla forza o alla CMaeiino, àrum, f. (KsXaivai), grande
potenza, aoccotnhcrc, .so(/(/ìaccre, esser vinto, ri- grande Frigia, vicino al
e florida città della
ìnancrc al di sotto, assol., ubi vinci necesse est, Meandro, che scorre poco lungi dalla parte
expedit cedere, Quint.: colla domanda a chi? di mezzodì; in mezzo alla città s'alza un ri-
alci, Cic: hosti numquarn, Nep. ininis aicjs, : pido colle, da cui nasce il fiume Marsia,
Cic: fato, morir con animo tranquillo, lAv.: luogo, secondo il mito, della gara musicale
tempori, Cic: rei publicae, Cic: tempestati fra Marsia ed Apollo: ora ì-ovine presso
publicao, Liv. |3^) cedere al volere di alcuno, Dineir.
piegare, at^-endersi, ubbidire, sottoinett4:rsi, cedo Cr>liicuo, US, f. (KsXaivo)), I) figlia di
equidem, nec tibi comes ire recuso, Verg.: ce- Atlante, posta in cielo come una delle
dentes per reverentiam, Tac: colla domanda Pleiadi. II) una delle Arpie.
a chi? alci, Cic: instanti, Sali.: praecipienti- cc'leber, bris, bre [in Comif. rhet. e in
btis facillime, Quint.: multorum justis et officio Tac anche Celebris come masch.), numeroso,
iccensis voluntatìbus, Cic: auctoritati alcjs, I) di luoghi, adunanze e sim.. A) propr.:
Cic. precibus alcjs,
: Cic. yy) ccrfcre in grado a) molto da molti visitato, frequentato {^contr.
ad alcuno, essere inferiore, essere al di sotto, desertus, derelictus, seoretus), locus, portus,
colla domanda a chi? a che co s a.«* alci, oraculum, Cic: celeberrimus virorum mulie-
Cic: gloriae alterius. Veli. naturae celesti : rumquc convontus, Cic: celeberrimus fontibus
atque immortali, Quint.: alci virtute, Caes.: (ricco, abbondante di sorgenti) Me, Ov. b) =
alci in nulla re, Nep.: ut aut non multum popoloso , popolato urbes , oppidum , Tac. ,

aut nihil omniuo Graecis cederetur (impers.), B) trasl.: \) per numerose adunanze, depu-
Cic: Graeciae nihil in hoc genere, Cic p) ce- tazioni, cortei e sim., solenne, intponente, ma-
dere abbandonando, aa) di un possesso, di- gnifico, fuuus fit regium, magis
festeggiato,
ritto, colla domanda donde? collahl., riti- amore civium et cantate quam cura suorum
rarsi da q.C. = rimmziai'e a q.C, desistere da celebre, Liv.: celeberrima populi Romani gra-
q.c, possessione agri public!, Liv.: possessio- tulatio, Cic 2) celebrato, decantato, esaltato, fa-
mbus, Cic: bonis, Quint.: colla domanda a moso, a) die. inan., res tota Sicilia celeberrima
favore di chi? col da.t., alci possessione atque notissima, Cic: famam inter barbaros
hortorum, Cic: Sicilia sibi omni cedit (impers.), celebrem esse (corre fra tutti i barbari la
Liv.: alci honore, Liv.: colla domanda in ri- voce) Philippum occisum, Liv.: magis celebre
guardo a che cosa? colV acc, cedere nomen, il ìiome più decantato, Liv.: duo cele-
alqd, abbandonare, lasciare, aegre victoriam. berrimi nominis duces, Liv. b) di pers., cele-
Veli.: in dando et cedendo loco, Cic. per lo : brato =
celebre, famoso, glorioso, clarissimarum
più, colla domanda a chi? col dat., alci he- urbium excidio celeberrimi viri, Liv. per om- :

reditatem, Varr.: alci currum (carro trion- nium annalium monumenta celebres nomi-
fale), Liv.: multa multis de jure suo, Cic: se- nibus, famosi, gloriosi di nome, di nome glo-
guito da ut e il cong. =
cedere, concedere, rioso, Liv.: assol.. Diana, Hor. duces. Veli.
:

permettere, accordare, Liv. 6, 42, 3; Tac. ann. II) ripetuto, adoppi-ato, usato sovente, comune,
12, 41 : e così anche non cedere, seguito da vox celeberrima, Ov.
quo minus e il ccng., Quint. 5, 7, 2. pp) uscire celSlirJilTo, ònis, f. (celebro), I)concoì'so
da una corporazione, sponte senato, Tac ann. numeroso, a/jiuenza, quae domus? quae e quo-
2,48^^11,25. tidiana? Cic: hominum coetus et celebrationes
2. cPdS e plur. celtc {sincop. da cedito e obire, Cic. II) trasl.: celeln-azion^ , solennità,
cedite, perchè usati avverbialm., abbreviati
e, ludorum, Cic: epuli. Veli.
come modo per mìjdò, nt't per nisT, qutdem ceirhratiis, a, um, part. agg. (^a celebro),
per qnìàGm) equivalente in tutto al greco cpsps, I) frequentato, usitato, comune, quid in Graeco
&) per richiedere una cosa, dantmi, date qua, sermone tam tritum atque celebratum est,
pvrtaite) qua, cedo dextram. Ter.: cette dexte- quam etc, Cic: res celebratissimae omnium
ras, Plaut.: cedo senem, j^orta qua il vecchio. sermone decantate, Cic II) splemUdo, so-
,

Ter. b) per richiedere una parola, un detto e lenne, supplicatio celebratior, Liv. Ili) iodato,
sim., dimmi, famnti sentire, «he io senta,
cedo celebrato, famoso, celebre, Sen. e Suct.
istud tuum unum
cedo aucto-
consiliuin, Ter.: ce!el»rìfa«i, àtis, f. (celeber I) affluenza
,

rem tui facti, Cic: cedo igitur, quid faciam, di persone, concoì-so, a) frequcìtza, folla accal-
Ter.: cedo (orsi), fuori), cujus puerum hic ap- cata in im luogo, loci, viae, Cic: domestica,
posuisti, die mihi. Ter. cedo dum (come age
: Cic. e folla, moltitudine, solennità di un' adu-
:

dum), orsìi, ori'ia. Tei: e) come esortazione a nanza, di una festa e sim., mercatus, Cic: lu-
trattare o a considerare j.c, vedi, guarda un dorum, Cic: supremi dici, funerali solenni,
403 celebro celox 404

Cic: ludis celebritatem adderc, dar mag- crlero, avi,àtum, are (celer), I) tr., affì-e*-
gior solennità ai giuochi, Liv. b) numeroso tnre, accelerare, viam, gradum, fugam, Verg.:
concorso, a) dipers., folla, moltitudine, mondo, victoriam , Tac. II) intr., affrettarsi, Lucr.,
uirba (contr. solitudo), totius Graeciae, Cic: Catull. ed a.
virorum ac muUerum, Cic: asso!., theatmm Celeiis, i, m. (KeXsós, oO), re e sacerdote
celebritate refertissimum, Cic: in celebritate di Cerere in JEleusi, al quale, o al figlio del
versali, Nep. P) di e. inan., frequente ripeti- quale. Cerere, ospitalmente accolta, insegnò
zione, il rinnovarsi spesso di q.C, il ripetersi, V agricoltura e le orgie (riti del suo culto).
judicionim, Cic: periculoruni, Tac II) trasl., celia, ae, f., specie di Mira spagnuola,
essere frequentemente ricordato, ceiebHtà,, Hor. ed a.
fama, rinomanza, gloria, famae, Cic: Causaitl ceììt\,s,e,{., cella = ricettacolo, I) nella
celebritatis et nominis habere, un nome fa- casa romana: A) nelT abitazione in città {do-
tnoso, Cic. mus): a) per uomini camera, gabinetto, cella.
celebro, avi, atum, are (celeber), I) fre- Ter. Adelph. 552 specialm. le camere attorno
:

quentare, visitare, andare soveìvte in qualche al cavaedium per i servi, Cic. ed a. b) come
luogo, rendere frequentato, concoì'rere in ììioltl stanza per provvigioni d' ogni genere
le ,

o q, luogo, dare i'it<t a q. luogo, domum, viam, dispensa, con senza penarla, Cic. ed a.:
Cic: senectutem (i vecchi), Cic: trasl.: Ai fare quindi in ceUam dare, imperare, emere « dare,
q.C, sovente, dire, usare, ripetere sovente, artes, ordinare, comprare per i bisogni della casa,
Cic: legem omnibus coutionibus, Liv.: cum bis per la cucina », Cic. B) nella villa rustica,
seria ac jocos, Liv. B) aliquid alqà re, riempire a) come dimora degli schiavi, camera, Scriptt,
q.C. con qualche altra cosa, contiones convicio, r. r.b) come camera per le provviste, penaria,
Cic: cujus litteris celebrantur aures cotidie dispensa, specialm. granaio olearia, orciaia :

nieae novis nominibus geiitium, Cic. C) eeic- (dove Volio era posto a chiarificarsi e si con-
ÌM-co'e, solennizzare, festeggiare, festos dies, Cic: servava): e. vinaria, tinaia pel vino (dalla
nuptias. Liv. D) divulgare, far noto a tutti, qicale poi veniva trasportato «eZrapotheca
a) generic: quibus in locis factum esse con- (V.), cfr. Cic. de sen. 56. C) nella casa presa
sulem Murenam nuntii litteraeque celebras- a pigione (insula), cameretta, stauzuccia ditm
sent, Cic: qua re celebrata, Cic. b) ceieixrare, povero, per lo più al terzo piano, soffitta;
onorare, lodare, render glorioso, rendere famoso quindi cella pauperìs «cameretta da povero »,
nomen alcjs scriptis, Cic:
{contr. obscurare), cioè una stanza che i ricchi romani fabbri-
aliquamm navium concursum in majus, far cavano nelle loro case, per vivervi in determi-
apparir maggiore, gonfiare, ecc., Liv.: avus nati giorni, secondo il modo dei poveri (poi-
nulla illustri laude celebratur, Cic ché così la crapula e il hisso riacquistavano
Celciiina, ae, f., città della Campania, in loro il bello della novità), Sen. ep. 18, 5 e
non lungi da Teano. 100, 5. II) nei temjìli, la parte in cui stava
celer, cris, ere, celere, veloce, rapido, l'immagine della divinità in una nicchia
I) propr. {contr. tardus), Mercurius, Hor. : (aedicula), cappella, navata, Concordiae, Cic:
cquus, classis, Tibull.: navis, Ov. II) trasl.: Jovis, Liv. Ili) nell'alveare, cella, eeiietta,
A) in senso buono: oderunt sedatum cej^rires, Verg. e Plin.
Hor.: mens qua nihil est celerius, Cic: Victoria,
celltirillS, li, m. dispensiere, cantiniere,
Caes. : fata celerimma, Verg.: seg. daWinfin., canovaio, Sen. ed a.
celer excipere aprum, Hor. B) in senso cattivo
*cello, Celsum^, ere (xéXXo)), muovere, dar
= precipitato, troppo pronto, focoso, itnpetiioso,
moto, spingere, portare q.C. più, innanzi; por
irascibile, Consilia celeriora {contr. tutiora),
rola da cui derivano celsus, antecello etc
Liv.: iambi e, Hor.: seguito dall' inhn., celer
cellula, ae, f. (dimin. di cella), ceiietta,
iiasoi, Hor.
Celeres, um, m. {da connettersi con cameretta di uno schiavo, Ter. e Sen. rhet.

xé>.7js\ antica denominazione dei cavalieri celo, avi, atum, are, celare, nascondere, oc-
Bomani, Liv. ed a. cultare, tener nascosto q.C ad ale. Sua costru-
celerìpes, pcdis (celer e pes), dai piede zione A) alqm alqd ovv. (più di rado) alqm
:

veloce, piè-veloce, veloce alla corsa, Cic. ad Att. de alqa re, j^- 6. iter omnes celat, Nep. te ce- :

9,-7, 1.
cT-leriias,
_ àtis, f. (coler), celeriM, rapidità,
lavi sermonem, Cic: me de hoc libro celavit,
Cic: jjrtss., celor rem ovv. (comtm.) de re, mi
prontezza, veiocitnr, I) propr. {contr. tarditas), si tiene q.c. nascost^t, id Alcibiades diutius ce-
equonim, Cic. : venoni, azione pronta, Cic. : lar! non hoc celatos, Ter.: te
potuit, Nep.; nos
doloris, che passa presto, Cic: uti celeritate, de rebus a fratre esse celatum, Cic. B) con
Cic: adhibere celeritateni, Nep.: plur., celeri- ttn acc: a) dell'oggetto diretto : a) alqd, p. e.
tates niniiae, Cic. II) trasl.: animorum, viva- sententiam, Cic: uterum manibus, nascon-
cità, prontezza, attività, Cic: consilii, risolu- dere, copì-ire (colle mani), 0\\: passivo, celata
tezza, fermezza, Nep. virtus, Hor. jJ) alqm, nascomlerc, occtdturc, co-
Celerìler, aw (celer), celermente, pi-onta- pì-ire ale, Caes. ed a.: se tenebris, Verg.:pass.,
mente {contr. tarde), librum tibi celeriter mit- diu celari (virgo) non potest, Ter.: celabitur
tam, Cic: cam celerius omnium opinione ve- auctor, Hor. b) delTogg. indir., alqm, nascon-
nisset, Caes.: mens cclerrime multa siraul co- dere, celare, ocetiitare ad ale. dinanzi ad ale,
gitans, Cic. Cic. ed a.: passivo, celabar, mi si teneva na-
celci'Tuscule, aw. (*celeriusculus, di- scosto, Cic: non ego celari possum, quid etc,
min, di celer), un po' presto, dicere, Comif. Tibull.
rbet. 3, 24. celox, òcis, f. {rad. CEL, V. celer ed a.,
405 celsitudo ceiiseo 406

origin. agg., se. navis), nave veloce, nave da Il) V. tr. mangiar qucdchc cosa a pranzo, rìMit^
corsa, nave leggera, brigmxtino, Liv. ed a. giar qualche cosa, cibarsi di, aprum, HoT .. pregn.
Celsiludo, dtnis, f. (celsus), altezza, aita divorum adulteria, mettere a tavola, Poèt. in
statura, corporis, Veli. 2, 94, 2. Suet. Aug. 70.
cel»»iis, a, um, part. agg. con compar. e Cenoiiiìini, orum, m., popolo celtico della
superi, (da *cello, V.; propr. spinto in alto, Gallia, appartenente allo stipite degli Au-
ffuindi), elevato, dritto, alto, eccelso, eretto, sii- lerci, abitante nel le Maine d'una volta, ora
hiiine, I) propr. : natura homines liumo cxci- Dép. de la Sarthe; immigrò poi nelle con-
tatos celsos et crectos constituit, Cic: celsus trade di Brescia, Veroìia e Mantova.
status, Cic: celsus in cornua cervus, Ov. cenfttìipliiuiu, Yi, n. (xevoxa9tov), monu-
JI) trasl., morahn., alto, elevato, 1) in senso mento sepolcrale vuoto, eretto in onore di un
buono, grande, alto, nohile, che SÌ CÌeva dal morto, cenotafio. Seriori.
comune, grande, celsus et erectus, Cic. : res eenseo, censui, censum, ère, stimare,
magnae et celsae, Cornif. rhet.: quo generosior I) ingcn., saggiare il valore di q.c, apprez-
^elsiorque est, Quint. 2) in seìiso cattivo, su- zare, valutare:K)propr.: 1) generic: si cen-
j>erbo, fiero, tronfio, pcttoi-nto, erectus et celsus, senda nobis atque aestimanda res sit, Cic: in
Cic: celsis et spe haud dubià feroces, Liv.: quo (anulo) censendum nil nisi dantis amor,
celsi Ramnes, Hor. Ov. 2) part. come 1. 1. di pubblica ammini-
Celine, arum,ni., Ceiti,ramo esteso di una strazione, a) valutare, registrare il nome e gli
razza, che origin. abitava la parte nord-ovest averi dei cittadini romani {V ufficio del Cen-
dclV Europa, ma che più tardi si estese in sore, V. censor), familias pecuniasqae, Cic:
tutta la Gallia, in una parte della Spagna dueena quinquagena milia capitura, Liv.: ne
e delV Italia superiore; dai romani in stretto absens censeare, Cic aliena censendo sua fa-
;

senso erano chiamati così gli abitanti della cere, Cic: censendo (per censui) finem facere,
Gallia merid. —
Deriv.: Cellicus, a, um, Liv. capite censi, l'infima e più povera elasse
:

eeltieo; SOSt., Celticuni, i, n., l'unione dei po- dei cittadini, quella che non veniva censuata
poli celti nella Oallia, regno Celtico o dei Celti, secondo gli averi, ma solo numerata testa
Cellìlièri, òruni, m., CeiHheri, razza de- per testa. Sali.: sintne ista praedia censui cen-
rivata dalla fusione dei Celti cogli Iberi in- sendo, se possano (come reale proprietà del
digeni nel centro della Spagna. Sing. Cel- — possessore) essere ammessi nella lista del Cen-
tihèr, èri, m., celtibero. —
Deriv.: A) Cel- sire, Cic: legem censui censendo dicere, fis-
iTlicP, bèra, bèrum, celtibero. B) Cellibèria, sare, determinare, stabilire una formola, una
ae, f. (KsX"ciPir)p(a), paese dei Celtiheri, Ceiu- tassa per censo da farsi, Liv.: cen^endi
il
beria. C) Cellìl>CI'ÌCUì«, a, UHI, celtiberico. formula, questa formola stessa, la tassa, Liv.
rellTcìis, F. Celtae. Ij) detto della persona stessa che deve essere

eena (caena e coena), ae, f, {propr. coesna, registrata nella lista del Censore, valutare,
da com ed edo), il pranzo fatto insieme, ilpa- nel sign. di dichiarare i proprii averi (in tal
sto giornaliero principale presso i Romani, senso anche depon. censeor, census sum, cen-
per lo più verso le tre pom., praìizo, desinare, seri), in qua tribù denique ista praedia cen-
e. pranzo formale, Suet.: inter cenam, a
recta, suisti? Cic: magnura agri modum, Cic: servos
tavola, durante il pranzo, Cic: invitare ad censeri, Cic. e) sost. censura, i, n., gli averi
cenam, Cic: ad cenam ire, Ter.: obire cenas, registrati, censo, Cic. fr. B) trasl.: 1) gener.:
itare ad cenas, Cic: cenam alci dare, Cic: alqm ccuseor alqo cognomina, mi vien apposto un
adhibere cenae, Plin. ep.: condicere e promit- nome: Val. Max.: censeri de alqo, essere con-
tere ad cenam, V. condico e promitto. siderato come appartenente ad uno, Ov.: cen-
cènslculuin, i, n. (cena), origin. la stanza seri alqam dUectam inter comites suas, far
da pranzo nella parte più alta della casa, passare per favorita una delle proprie ac-
quindi piano superiore, soffitta (più tardi Va- compagnatrici, Ov. 2) part., censeri alqo opp.
bttazione dei poveri), Cic. ed a. alqa re; esser valutato secondo alcuno o se-
Ccnaeuiii, i, n. (Kvjvalov à.v.po'^), promon- condo q.c, per mezzo di ale. o di q.c. acqui-
torio nella parte nord-ovest delVEubea, con stare il proprio valore, te commilitone, Plin. pan.:
un tempio di Giove, ora Capo Litar ovv. Capo nmltiplici variàque doctrinà, Suet. II) pregn.
Lithoda. —
Deriv.: Ccnaeim , a, um, (dopo Vesame di tutte le circostanze), espri-
ceneo. mere il parere, l'opinione pi'opria, spiegarsi, ri-
COIlàlTo, Ònis, f (ceno), starna da pranzo, putare, essere di parere, d'opinione, d'avviso,
Sen. ed a. tenere per conforme allo scopo, giudicar ragio-
cenatiuiicìila, ae, f. (dimin. di cenatioì, nevole , vero, 1) in gen.: quid te futurum
stYnuiettada pranzo, Plin. ep. 4, -30, 2. conses? Ter.: quid censetis... nullasne insidias
eeililtlK, a, nm, che Iia pranzato, Cic ed a. pertimescendas? Cic: solam (mentem) cen-
i-eiit'lireae, àruru, f. (Ksyxpéa- Key sebant idoneam, cui crederetur, Cic: veremini,
XPEiai), l'emporio orientale dei Corinzi sul censeo, ne etc, Cic. sed nunc surgendum
:

golfo di Saronico, oggi Kenkri. censeo, Cic: censeo desìstas, Cic. tibi igitur
:

CèiiTiia , CénTiieiiiiìÌM ctc. V. Cae- , hoc censeo, Cic: quindi assai., censeo (come
nina etc. espressione di assenso o ironie, di negazione)
cenìUt, are (freq. di ceno), mangiare ordi- = penso, gli è quel clte penso, ci pensavo.
rMrianientc, esser solito a mangiare, Cic. ed a, Comici, 2) come 1. 1, di atti pubbl., a) nel
ceno (caeno e coeno), avi, àtum, are (cena), consiglio, dar voto favorevole per q.C, dare
J) V. intr., faro un pranzo, desinare, mangiare, il suo voto, mettere sul tapi>eto, fare una pro-

apud alqm, Cic: cum alqo, Hor.: foris, Cic. posta, consigliare, bona ceusucrunt reddi, Liv.:
, ,

407 cen.<or eentumvir 403

captlfos reJibndos in senatu non censnit nera (in guerra, militau'lo), Ov.: dat census
Cic: plerique censebant, ut noctu iter face- honores, Ov.
lent, Caes.: col solo acc, deditionem, eruptio- centaiireiiin e -Tiiin, i, n. (xsv-aóps'.sv

neni, Caes. h) pari. 1. 1. per le decisioni del Verg, e Plin.


e •zoiòpiov),erbacent^iiireu, Lucr.,
'Sennto (come jubere 'per quelle del popolo), Centniireus, V. Centaurus «" I.
a, ura,

àecrefare, ordinare, quae pattes censuemnt, Centaill*ll<i>, i, m. (Kévca'jpog), I) Cen-


Tos jubete, Liv.: senatus ceusuit, uti etc, Caes.: tauro, phir.: Centauri, -ònim, Centairri, popolo
S. P. Q. R. verbis nuntient velie et censere, TOZZO che viveva nella Tessaglia, nei boschi
eos ab armis discedere, Sali.: bellum Samni- e sui monti, dando a cavallo la caccia ai
tibus patres censuerunt, Liv.: e cosi censere tori; avevano costumi feroci e appetiti ani-
alci alqd (aram, triumphi insignia etc), accor- maleschi: secondo il mito, mostri biformi
dare, aggiudicare, Tac. (tiomini di sopra e di sotto cavalli), figli di
Issione e di una nuvola posta da Giove in
ccnsor, òris, m. (censeo), caisore, I)propr.,
luogo di Giunone (perciò nubigenae), famosi
plur. censores, i Censori, la pia alta magi-
sopratutto per il combattimento coi Lapiti,
stratura romana, composta di due persone,
occasionato nelle nozze di Piritoo da un'of-
che originariamente si eleggevano per 5 anni,
fesa che essi fecero alla sposa, essendo ub-
più tardi per solo un anno e mezzo (inorig.
briachi, e finito colla loro totale sconfitta.
patrizii ambidue, poscia tono plebeo, talora
aìicJie tutti e due) : erano incaricati del
— C. nobilis = Chiron (V.), Hor. epod. 18,
census (V.) e anche di sorvegliare sul con-
11. — Deriv.: Centaiireu*», um (Ksv- a,
Taópsto^), centaurico, dei Centauri, II) trasl.:
tano dei cittadini nella vita pubblica e pri-
A) costellazione del Sud, Cic Arat. 203.
vata, sugli affìtti e usufrutti e sulle rendite
B) nome di una nave (epperò, a cagione di
dello Stato, sulle costruzioni e imposizioni
navis, fem.), magna, ingens, Verg. Aen. 5,
pubbliche e sul darle a eottimo, come pure
122 e 10, 195.
sul pubblico erario, Cic. ed a. II) severo
critico, cen-
centcnu«i, a, um (centum), I) sing., «he
giudice dei costumi, biasitnatore,
è in numet-o di cento, arbor fcento remij, Verg.
sore, Cic. e Hor.
II) plur., come num. distrib ceiiténi, ae, ,

censópTus, a, um (censor), I) riguar-


a, gen., centenùm, a cento a cento, Cic ed a.
daìite, pertinente al censore, censorio, talora,
centeMinus, a, um, num. ord. (centum),
anche = riguardante la censura dei costumi,
centesimo, pars, Plaut.: lux ab interitu, Cic:
tabulae, i registri dei censori, Cic: lex, il
sost., centesima, ae, f., la centesima parte di
pubblico contratto d'appalto delle costruzioni q.c, Vun per cento, come imposta, tributo,
delle rendite dello Stato, Cic {altrimenti
rerum venaliura, Tac: parlando d'interessi,
anche locatio e, Cic), talora anche l'ordi- Vun per cento mensile, e però, secondo il
nanza dei Censori (sulla partizione del po- nostro sistema di computare gì' interessi
polo, la dichiarazione degli averi, le pub- il 12 per cento annuale (considerato come
bliche costruzioni ecc.), Qìc: animadversio, Cic:
usura), Cic: così anche binae centesimae,
nota, Liv.: opus, azione, fallo che incorre
il 24 per cento all'anno, Cic
nella punizione del Censore, Cic. e Suet.:
cenlTcéps, -cìpìlis (centum e caput), cha
homo, che è stato censore, Cic. II) trasl., ha cento teste, belua, Cerbero, Hor. carm. 2,
che esamina rigorosamente, che critica, versus
io, O^.
quàdam virgulà notare, Quint. 1, 4,3.
censoria ccnliens (centiès), aw. (ceutum), cento
censura, ae, f. (censor), I) ufficio, carica volte, nisi idem dictum est centiens, Ter.: HS
délceìMore, censìira, C. tristis, Liv.: post censn- ceutiens (intendi centena millia), 10 milioni
ram, Liv.: censuram agere, Ov.: gerere, Suet. di sesterzi, Cic.
II) trasl. a) esame rigoì-oso, giudizio, vivo-
:
ce II tini il 11 II «>, a, um (centum e manus),
rum, Veli. 2,36, 3. h) pregn., diritto di Ma- cìte ha cento inani, centimanc, Hor. e Ov.
timnr seveì'amente, censuram longa senecta cento, onis, m. (xévxpwv), lavoro inai fatto,
dabat, Ov fast. 5, 70. coperta rattoppata, materasso, Caes. ed a.
censii^, US, m. (censeo), I) valutazione e Centrones (meglio Ceutrones), uro, m.,
registrazioìie degli avcri e della condizione popolo della Gallia Narbonese, nell'odierna
civile di ciascun cittadino romano, censo, Savoia, ora Centron nella valle di Taran-
censum habere, Cic, o agere, Suet., faì-e il taise.
cerno: esse censui censendo etc, V. censeo centììiii, num. indecl., cento, Cic ed a.
(»° I, A, 2, a) censu proliibere, Cic. : o exclu-
:
— Iperbol. = moltissimi, centum puer ar-
dere, Liv. impedire ad uno di essere regi-
:
tiura, istruito in tutte le arti e scienzeim-
strato nella lista, dei cittadini, escluderlo : maginabili, Hor.: centum clavibus servata,cow
habere censum hominum, imprendere il cen- cento chiavi =
con molta cura, Hor.: quia
simento, la numerazione dei cittadini, Caes. immo centum ac mille, Quint.
II) meton.: A) registro, o molo dei cittadini Centum Cellae, arum, i, porto dell'E-

e del censo, Cic ed a. B) averi da dichia- truria con una villa di Traiano, ora Civi-
rarsi dichiarati nel censo, censo, \)propr.: tavecchia {vicino a Cincelle).
census senatoiius, di un senatore (non meno eentiiingeniTnus, a, um (centum e ge-
di 800,000 sesterzi), Suet.: e. equester, di un minus), centuplo, Briareus, dalle cento brac-
cavaliere (non meno di 400,000 sesterzi), cia, Verg. Aen. 6, 287.
Suet. 2) trasl., generic, sostanze, rlccliezza, centum-vir, i, m., plur., centumviri,
averi, possessi, censo, homo siue censu, Cic: òrum, m., centumviri, collegio di giudici, com-
homo tenui censu, Hor.: census partus per vul- posto di 105 membri (all'epoca Imperiale, di
— ;

409 centumviralis cerasles 410


180), eletto annualmente per gli affari pri- Cèpiieiii, -éiUH, V. Cepheos.
vati, spec. per le quistioni di eredità e di Ceplienc>«,uin, m. [K^f^'^sz), popolo fa-
tutela, ecc., Cic. ed a. voloso dell'Etiopia.
ceiiluintiralis, e (centumvir), ccntum- CeplicHji, oi, e cos, acc. ca, m. (Kyjcpeùc),
viralc, fatto, giudicato dai centumviri, judicÌTllU, re dell'Etiopia, marito di Cassiope o Cas-
Cic: causa, Cic: centumviralis basta, tribu- siopea, padre di Andromeda, suocero di
nale ccntunifiraìe, Suet. Perseo, da ultimo posto con questi tre fra
ccntiincììliiììi, i, in. (dimin. di cento), le costellazioni del polo boreale (cfr. Andro-
piccolo lavoro mal fatto, piccola copei-ta rattop- meda). — JJeriv.: A) ('éplieiM, tdos, f.
pata, piccolo materasso utrainazzo, Liv. ed U. (KY]cp7]ts), Cefeidejcioè figlia di C.) Andro- =
ceiilurìii, ae, f. (centuiu), orig. sezione meda, Ov. 13) CeplièiiiM, a, um, cefeo, virgo,
di cento ; cioè : I) suddivisione della legione, Andromeda, Ov.: arva, etiopici, Ov. C) Ce-
in orig. di 100, più tardi di 60 uomini, cen- plieiis, a, um, ccfeico =
etiopico, Mercè,
turia, Liv. ed a. II) uno dei 193 ordini, nei l'rop.
quali Servio Tullio divise i cittadini romani, CepliTsTas, CèpIiTNiiis, V. Cepliissos,
secondo gli averi, centuria, Cic ed a. CepliìsiiO!!*, e -ii>* (CòpLisus), i, m. (Ky)-
ce ni fi rìsi li 111 , aw. (centuria), centuria cpiaaós e K-^cptoó^), I) fiume della Focide e
pcì' centi/ì-iii,a centurie, Caes. e Cic della Beozia, che nasce presso Lilea nella
1. eentArintU!ii, ùs, m. (V. 1. centuno), Focide e sbocca nel lago Copaide, ora Ce-
divisione (dei legionari) in centui-ie, Liv. 22, phisso, Gaurio o Gerios : come dio fluviale,
38, 3. ^ ^_ ^ _
jìadre di Narcisso. — Der
iv. : A) Cepliì-
2. cciitnrìsitììs, us, m. (F. 2. centurie), sTus ti, m.
(Cèphissius), (EigcpCaoioi;), n Ce-
condizione, grado di centurione, gi'odo di capi- fisio ^^ Narcisso, Ov. B) CephTyiis (Cè-
tano, Cic. ed a. phissis), tdis, acc. plur. -'Klas, f. {Ky]<:fiaiz
1. eciiturìo, avi, àtura, are (centuria), di- Ky^ioaiz), ccfisio, del c, undae, Ov. II) l'u-
videre, ordinare in, o per centurie, II) truppe le- nico fiume della pianura ad occid. di Atene,
gionarie: juventutem, Liv.: inter sese decu- anzi m'ugno ruscello, che nato nella parte
riati equites, centuriati pedites conjurabant, alta del paese, sbocca nel porto di Falcro.
la cavalleria per decurie, la fanteria per cera, ae, f. (affine a Tcvjpóg), cera,
centurie, Liv.: assol., centuriat Ca\)\ia.e, passa I) propr.: flava, Ov.: mollissima, Gìc: plur.
in rassegna l'esercito a C, Cic. II) cittadini ceras excudere (delle api), formar con la cera
romani: quindi comitia centuriata, cornisi le celle, Verg., specialm. usata per spalmarne
centuriati =
adunanza del pop. rom., nella i cadaveri, a die si conservassero a lungo,
quale si votava per centurie, Cic. ed a.: cen- alqm cer.à circunilinere, Cic: alqm cera clr-
turiata lex, deliberata nei com. centuriati, cumfundere, Nep.: per stenderla sulle tessere
Cic. da votare e le tavolette da scrivere, cerata
2. ceiitìirYo, ònis, m. (centuria), centu- tabella cera legitiraa, Cic: ut iUa prima po-
rione, capitano, (_IC. strema ex iUis tabulis cerave recitata sunt,
ceiiturTóiiiilus, us, m. (2. centurie), Liv.: per plasmare figure, fingere e cera so-
J) gi-ado di centurione, di capitano, Val. Max. litum un lavoratore in cera
esse, essere stato
3, 2, 23. II) elezione, scelta di centurioni, (lavoratore in cera di figure in rilievo), Cic:
Tac. ann. 1, 44. spec. delle figure degli antenati, cera illa
CentìirTiiac, firani, f. (Ksvxoupircat., al, (imaginum), Sali.: per sigillare, expressa in
Ptol.), e Ceiitìii'ìpa, òruni, n. (Ksvxópi^ta, cera ex anulo imago alcjs, Plaut.: in Ulo testi-
ti, Thuc), e CcnlurT|Mnum, i, n., anti- monio ceram esse, Cic. II) meton., a) la ta-
chissima città della Sicilia nelV interno , voletta rivestita di cera, sulla quale, per
deìVisola, presso VEtna, ora Centorbi. — mezzo dello stilus, venivano incavate le let-
Deriv :CciilurT|»Tniis,a, uni, Centuripino; da scrivere, codicis extrcma
tere, tavola cerata,
plur., sost., Centuripini, òram, m., abitanti cera,pagina, Cic: primae duae cerae (testa-
di Centuripe, Centuripini, menti), p>agiìie, Suet.: alqd ceris mandare,
cenala, ae, f. (dimin. di cena), piccolo Quint.: b) (poet.), plur. cerae, figure di cera
pranzo, Cic ed a. = figure di cera degli antenati, Ov. ed a.
céniim, V. caenum. Cerainbii!!!, i, m. {Képix\i^Q^), essere mi-
•"T'olii, V. Cea. tico, che nel diluvio di Deucalione fu mu-
cepa (caepa), ae, f., cipolla, Cels. ed a. — tato in tino scarafaggio.
Form, sec: cépe (caepe), is, n., Hor. e Scritt. CerìiniTcSs, e -us, i, m.. Ceramico (Ke
scr. poc\is'.v.ó<;, mercato delle stoviglie), nome di due

Cepltallèiiia^ ae, f. (Ks^aXXvjvia!, lapiìi piazze, l'una fuori, l'altra dentro, iti Atene,
fjrande isola del )nur Joiiio, ora Cefalonia. nell'ultima delle quali erano innalzate le
— Deriv.: Ceplialleiiesi, ura, m. (KscpaX- statue e i monumenti sepolcrali degli eroi
X7jVc;1, al'it. di Cefalonia, Cefaiicnì. caduti in guerra.
C3eplialoe(lì«i, iJis, f. (KscpaXoi5is, Ptol.), ceràrìuiu, Yi, n. (cera), imposta sulla
e CeplialoedTiini, i, n. (KecpaXotSiov, cera usata per sigillare e bollare, dintto di
Strab.), città sulla costa sett. della Sicilia, bollo, Cic, Verr. 3, 181.
nel terr. di Imera, con porto e un'acropoli cerasles, ae, m. ( y.epdoTii]; cornuto), ,

che lo prot"ggeva, ora Cefalù. Deriv.: I) ceraste (Coluber Cerastes, L.), Prop. e
Cephaloc<ITlanii<i , a, um , cefaledituno Plin. II) come nome proprio, Cerastae,
plur. sost, Cephaloeditani, m., ahit. di Cefa- àrum, vn.,popolo cornuto, che, secondo il mito,
ledi, Cefaleditani* abitava in Cipro, Ov. :uet, IO, 222 e segg.
411 cerasum cernulo 412

cerasum, i, n., ciliegia, Cels. ed a. nenteaCerere, sacro, dedicato aCererc, emeton.,


cerìisus (^épaaos), I) cHìet/to, Scriptt.
i» ^-
riguardante la coltura dei campi, del grano, ecc.^
II) ciliegia, Prop. e Plin. cereale, munera, pane, Ov.: herba, seminati,.
r. r., Ov. e Verg.

eeratinus, a, um (xspàtivoi;), di «omo, sulci, campi salivi, Ov.: arma (V.), Verg.:

corneo, ambiguitas, il falso sillogismo delle solum, stì'ato di pane, Verg., sostant, Ce-t
corna, greco -/spctTivoe Xóyos, -/tepaTÌvy)? (ciò realia, iam, n. {cioè sacra), festa di Cerere,

che non hai perduto, lo hai ancora: le corna che si celebrava il 12 o 13 aprile, Ov.: insieme
non le hai perdute, dunqiie le hai), Quint. 1, a giuochi circensi, onde Cerealia ludi, Liv.
10, 5. céreUS, a, um (cera), I) di cera, cereo, Cìc.\
castra, celle di cera, Verg.: sost., cereus, i, m,,
Ceraiinìi inontes, m., e com.(specialm.
nei poeti) solo Ceraunia, Orum, n, (Ke- candela di cera, fiaccola di cera, Cic. ed a,
pauvia opY)), monti Germini, catena di mon- II) meton.: 1) cereo, del color della cera, giallo
tagne assai alta che si stende lungo le coste come cera, pruna, Verg.: bracbia, bianco come
dell'Epiro, ora Kimara o Monti della Chi- cera, Hor. 2) arrendevole come cei-a, pieghevole,
mera, famosa per le frequenti tempeste; e cereus in vitium flecti, Hor. art. poet. 163.
spec. il suo promontorio sporgente nel mare céi'TinóiiTa, ae, f., V. caeriraonia.
Adriatico, Aoroceraunium promonturium o céi'intlia, ae, e -e, ès, f. (xvjptvGrj), fiore
soli. Acroceraunia e Cerannia, greco xa axpcc
della cera, erba delle api, Verg. e Plin.

Kspaóvia, ora Capo della Linguetta, assai cerno, crèvi, crètum,ere (rad. CER, GRE,
pericoloso ai naviganti: onde infames sco- greco KPI, donde anche V.pi'^(a),discernere, se-
pnli Acroceraunia, Hor.cavm. 1, 3, 20, esempi. parare, sceverare, I) propr.: c. per cribrum,
AcTOceraxiaìa. (appellativo = luogopericoloso), CatOjOvr.poei., perforamina densa, Ov.: stac-
Ov. rem. 739. ciare. II) trasl.: A) distinguere, 1) coi sensi,
CerberSs, e -us, i, m. (Képpspo;), Cer- spec. cogli occhi, veder cliiaro, osservare, rico-
bero, cane dell'inferno, con tre (secondo altri noscere, a) generic: ut (vis et natura deorum)

con cento) teste, guardiano dell'entrata del- non sensu, sed mente cernitur, Cic: pupilla,
l' Averne. — Beriv.: Cerhereus, a, um, qua cernit (oculus), Cels. nos ne nunc quidem
:

die riffiiarda Cerbero, di Cerbero. oculis cerniraus ea, quae videmus, Cic. quae :

CercTna, ae, f. (Kspxiva), isola abbast. cernere et videre non possumus, Cic: coll'acc.
e Z'infin., Caes. col part. attrib., Cic: con
della costa africana, all'imboccatura
:
grande
della piccola Sirte, con città omonima e co-
proposizione relativa, Cic. b) tener qttaiche
modo porto, ora Kerkine o Cherkara Zerbi. cosa davanti agli occhi =
prendere in consi'
derazione, riguardare, tenere per, ubi gratus,
Cei'cópes, um, m. (Képxwnss), popolo
si non eum ipsi cernunt grati, cui refùi-unt
misto, frodolento e rapace nell'isola Fite-
gratiam? Cic: exempla adiungerem, nisi apud
cusa, mutato da Giove in scimmie, Ov. met.
quos oratio haberetur cernerem, Cic. 2) col-
14, 92.
l'intelletto: discerne7'e, veder chiaro, osservare,
cercììrus, i, m. (-/ép-xcopog), I) specie di
a) generic, intendere, riconoscere, vedere, ani-
nave (usata xìartic. dai Cipriotti) leggera
e veloce, brigantino, Plaut. e Liv. II) [scritto
mus plus cernit et longius, Cic. m.entis acies,
:

qua verum cernitur, Cic. haec, quae non vi-


:

anche cercynis), sorta di pesce di mare, Ov.


distis oculis, animis cernere potestis, Cic;
e Plin.
ncque tanta in rebus obscuritas, ut eas non
Cepcy"ón, -onis, m. (Kepxucov), famige-
penitus acri vir ingenio cernat, si modo aspe-
rato ladrone dell'Attica, vinto ad Eleusi e uc-
ciso da Teseo. —
Deriv.: Cerc^-Jineus, a, xerit, Cic: coU'a.cc. e Z'infin., Nep.: conprop.
relat., Liv. b) animo cernere, antivedere, pre-
um, cereioneo.
vedere coU'animo, coll'acc. e Z'infin., Cic, con
cercf riis, V. cercuras, n° IL
prop. relat., Cic. e) cerni in aliqua re o alqà
CerSalis, V. Ceres.
p&r mezzo
re, esser riconosciuto, mostrarsi in,
cerehclliim, i, n. (dimin. di cerubrum),
di hae virtutes cernuntur in agendo, Cic:
q.c.,
piccolo cervello, cervellino, Suet. ed a.
animus et magnus duabusreljus maxime
fortis
cerebr5«4U<5, i, m. (cerebrum), ghiribiz-
cernitur, Cic B) decidere, 1) generic: qual
zoso, bizzarro, Hor. Sat. 1, 5, 21. che contesa O dubbio, decidere, definire in
ccrebpiiin, i, n., cervello. Ciò. ed a. — modo decisivo, a) detto della sorte, priusquam
meton. : a i
inteiieUo, Hor. ed a. b) = biz- id sors cerneret, Liv. b) di pers., combat-
zarria, ira, stizza, Hor. sat. 1, 9, 11. tendo, decidere (arcaico per decernere, cer-
ccremoiiTa, V. caerìmonia. tare), inter se ferro, Verg. e Sen.: aequo cer-
Ccrcs, -l'vis, f.,I) foglia di Saturno e di tamine bellum, Lucr. 2)pregn., decidersi per
Ops, sorella di Giove e Plutone, madre di q.c.,deliberare q.c, a) generic: quotcumque
Proserpina, dea della terra in guanto è da- Senatus creverit, tot sunto, Cic: quid de Ar-
trice di frutti, della agricoltura in generale, menia ceruerent, Tac: coll'infin., germanum
ma specialm. della coltura del grano e so- emittere crevi, Catull. b) come t. t. giudi-\
prattutto della fecondila, quindi anche dea ziario: detto dell'ereditare, cernere heredi-
del matrimonio : come dea dell' agricoltura, tatem, cioè: et) dichiarare di voler accettare
sorella della pace e legislatrice. II) meton., l'eredità, Cic ad Att. 11,2, 1. P) accettare l'ere-
invece dei suoi doni seminagione, grano, = diti'i, Cic ed a.: coord. con altri verbi, here-
biade,pane (in contrapp. a Liber, cioè vino); ditatem adire cemercque, Plin. ep.: fgur.,
Verg. ed a. poeti: di qui il prov.: sine Ce- debet etiam fratris Apii amorem erga me cum
rere et Libero friget Venus, Ter. eun. 732. — reliqua hereditate crevisse, Cic.
Deriv.: Cereiilis (Ccrtalis), e, apparte- cerniìlo, are (cernuus}, cadere a precipizio,
.

413 cernuus certu8 414


traboccare, non vertet fortuna, sed cernulat et non mihi cum Torquato, sed virtuti cum vo-
allidit,Sen. ep. 8, 4. luptate certatio, Cic: e come 1. 1. di aitipubbl.,
OCrnìiim^ a, uni, eh* trabocca, precipita al- certatio multae, poenae, trattazione, specie
ViniiaiKii, a capofitto (fjreco xupioTòiv), detto di revisione di una piena in danaro a altro,
del cavallo, Verg. Aen. 10, 894. fatta dal popolo nei comizi tributi (essen-
cero, avi, àtura, iiro (cera), spalmare rfi dosi ad esso appellato colui che da qualche
cera, dolia, Col.: cerata tabella, Cic. magistrato fosse stato comlannato a qualche
cél'Oilin, mìltis, n. (x7^pa)[J.a), unguento di pena), Cic. e Liv.
cera, col quale i lottatori si u)i{jcvano, per certe, avv. (certus), I) affermando asso-
rendersi sdrucciolevole il corpo. Sen. ed a. lutamente =
certantcnte, sicuramente, senza
— mcton. = luogo (lave avviene la lotta, lizza, dubbio, ponitivamente , a) oggett: addit, eaquae
Sen. e Plin. certe vera sunt, Cic: compar.: si reperire
ccrrTtiis, a, uni {sincopato da ccrobrìtus vocas amittere certius, Ov.: nelle risposte,
da cerebrum), delirante, insensato, pazzo, Plaut. esine ipsus an non est ? Is est, certe is est
e Hor. profecto, Ter.: venerat, ut opinor. haec res in
ccrlaiiicii, mtnis, n. (2. certo), n */»«*«- judicium. Certe; perfettamente, Cic. h) sof/g.:
rarsi, lotta, per mìsuraìsi reciprocamente le certe scio, Ter. e Cic: tielle risposte, Ch. Ain
forze, a) il misurarsi di due rivali per toglier tu ? So. Certe sic erit, Ter.: quando si sup-
Vano all'altro la palma, lotta, «ombattimcnto pone che q.c. stia così per l'appunto, ce>-ta-
di gara, a) (jaru ginnastica, circense, musicale mente, per certo, si me tanti facis ,
quanti
{qr. àycóv), musiciim gymnicuni, equestre,
,
certe faeis, Cic: nelle donumde, certe patrom
Suet.:gladiatoriam vitao f/ofto^jer la vita), tuum non occidisti? Suet. II) confermando
Cic: luctandi, Qiiint.: quadrigarum, Suet.: pe- con riserva, certo, certamente, almeno, mihi c.
dum, cursus, disci, Ov.: in id certamen descen- Cic: ego e, Quint.: e ego. Sali.: ipse e, Quint.:
dere. Cic: antequani legitiniura certamen in- e.tamen, Cic: e quidera, Cic.
choent (citharoedi), (Iwmt.: poet., certamen po- 1 CCI'tu, avv. (certus) certamente, di cci-to,
,

nere =àycovx TipoxtOsva'., ordinare una gara, di sicuro, a) oggett, e comperi, Ter.: nihil ita
un certa nie,Yeig. p) qualunque altra specie di exspectara quasi e. futurum, Cic. b) sogg.,
lotta, contesa, gara, hunestum, Cic: laboris ac certo scio, so di certa scienza, san profonda-
periculi, Liv. honoris et gloriae, Cic: confe-
: mente convinto, sema alcun dubbio, Cic ed «.
rendl (nel contribuire), Liv.: venire in cer- 2. cerio, avi, atum, are {rad. CER, donde
tamen, pigliar parte a una gara (per la bel- cerno e certus), combattere, contendere (con
lezza), Ov.: ma in certamen virtutis venire, accenno allo sforzarsi, in gara, colTavver-
misurarsi in lotta colla virtù, Cic: est mihi sario per sttperarlo), I)propr.: praelio, Sali.:
certamen cum aliquo de principatu, opp. de armis cum hoste, Cic: de imperio cum po-
fortitudine, Nep. e Curt.: proponere certamen pulo Eomauo, Cic. prò gloria atque imperio,
:

eloquentiae inter juvenes, Quint. b) il misu- Sali.: cum Gallis prò salute, Tac II) trasl. :
ìrirsi di due nemici, per vincersi Vun Valtro, A) a parole, contendere, litigare, 1) in gen.,
a) pugna, combattimento, e. armorum, Quint.: verbis, oratione, Liv.: oh hircura, Hor.: cum
praelii, Cic: pugnae, Liv., quindi aa) =^coh»- usuris fructibus praediorum, coi prodotti delle
buttiinento, battaglia, c navale, Liv.: classicum, campagne voler (invano) combattere le alte
Veli.:certamen inire ovv. conserere, Liv.: ubi usure, Cic. 2) Fartic, contendere in giudizio,
res ad certamen venit, Sali.: vario certamine trattare q.c, inter se, Cic: foro si rea certa-
pugnatum est, Caes. ^<^) guerra, iti genere, bitur olim, Hor. certanda muìÌA, pubblica di-
Fior, ed a. ,S) ogni altra ostile contesa, di- scussione per una pena da decretarsi, Liv,
sputa, contestazione, ostilità, litigio, briga (spesSO B) generic, rivaleggiare, ga^-eggiare, contendere,
con allusione al combattimento), illa certa- officiisinter se, Cic: cum alqo dicacitate, Cic:
mina animorura (ardore delle lotte dipartito), cum civibus de virtute, Sali.: j9oe^, certare alci,
Liv. verborum linguaeque certamina, Liv.:
: COìl alc.jYerg.: COlVinhn., adoperarsi, sforzarsi,
irarum, animi {inasprimento), Liv.: juris (per fare a gara, fare a chi più,,., vincere, Yerg.:
il diritto), Liv.: pravum certamen notarum evadere, Curt.: con propos. interr. indir., si
inter censores, Cic: imbuere animis certamen, nautae certarent quia eorum potissimum gu-
succhiar lo spirito di opposizione, Liv.: in bernaret, Cic.
certamen venLre cum alqo, Cic: instituere sìbi cerliis, a, um, part. agg. {da cerno),
certamen cum alqo, Cic: differri adversus nos deliberato fermamente, I) secondo la decisione
certamen, Liv.: est mihi tecum prò aris et presa, ceiium est mihi consilium, e certa
focis certamen, Cic. (mihi) res est, co?Z'infin , Comici: così anche
cei'liiliiii, avv. (certatus, part. di 2. certo), certum est (mihi), è deciso, è mia (tua, sua) vo-
a gara. Cìc ed «. lontii, decisione, Cic ed coordin., certum
a.,
cerlJilTo, onis, f. misurarsi,
(2. certo), il est deliberatumque, Cic, ovv. certum atque
a) in sensobuono, gara, a) gara ginna-
lotut, decretum est, Liv., sempre colVinf., mihi au-
stica e sì)«.,c.corporum, Cic: certationes xysti- tem abjurare certius est quàra dependere, Cic:
corara, Suet. p) ogni altra, haec inter eos fit lio- trasl., dipers., risoluto, deciso a q.c, coll'inf.,
nesta certatio, Cic. b) in senso ostile, contesa, certus (certa) mori, Yerg.: col gen., certus
lotta, litigio,ordin. con allusione al combattere eundi, Verg.: fugae, Plin. ep. II) fissato, de-
dei soldati e dei gì(idirtt>ri, haec est iniqua terminato, ceito (detto della cosa in sé), {contr.
certatio, non illa, qua tu centra Alfenum veli- iucertus, dubius). A) oggett., l) fissato, deter-
tabaris, Cic. abhorrere a certatione animi
: minato, rispetto alla qualità, al numero, dies,
(contesa accalorata, furiosa),!!!^.: relinquitur Cic.:tempus, Cic: pecunia (confr. pecunia in-
415 cerala cesso ,416

«erta), Cic: certa quaedam et definita lex, Cic: sempitemum dominum, Cic. : snstinere cervi-
Jimites, Hor.: conviva, solito, quotidiano, Hor. cibus suis tanta munia atque rem publicam,
3fa talvolta anche =
qmdam, un co'to (che portar sulle spalle, sostenere, Cic : in cervi-
non si può
meglio determinare), habet certos cibus esse (detto di nemici, della guerra, ecc.),
sui studiosos, Cic. insolentia certorum honii-
: « star sul collo, stare addosso » C= essere im-
num, Cic: e quindi collegato con quidam e minente), ovv. «pesar sul collo, pesare ad-
aliquis, Quint.: e sostant, in his certos ali- dosso » Liv. ed a. velut in cervicibus habere
quos docebit, Quint. 2) moralmente: certo, hostem, aver il nemico addosso, Liv.: legiones
sicuro, pi-ovato, fedele, a) di pers.-.&mìcMS, Enn. in cervicibus nostris collocare, Cic: parimenti
fr.: homo certus, certissimus, Cic: accusator, cervicibus alcjs repellere, ovv. depellere alqm,
meritevole di fede, Cic: paterfamilias, auctor ow. alqd, levarsi d'attorno, liberarsi, Cic
i^mortis), Quint.: adversus hostem nec spe nec b) figura ricavata dalla docilità, o no, dei
animo certiorem, Liv.: sost., certi, òrum, m., tori al giogo, dare cervices crudelitati nefa-
gente sicura, provata, Nep. b) di cose: satis vìae, piegarsi, rassegnarsi, acconciarsi (= ao
animo certo et confirmato, Cic: indoles cer- condiscendere pazientemente), Cic: e fig.
tior Suet.
, bona et certa tempestate in
: , (dalla forza del collo dei tori a portare il
tempo buono e sicuro, Cic: sagitta, infal- giogo), qui erunt tantis cervicibus recupera-
libile, Hor.: e al plur. sost. col gen., certa tores, qui audeant etc, avranno un collo così
mariSjTaC H) SOggett., l)cei-to, non dubbio, vero, foì'te ==; tal forza e tanto ardire, Cic
ri.'^petto ulìanostra conoscenzao convinzione, cervus, i, m. (xspaóg), cervo, I) propr.,
a.) di pers.: liberi, di pndre certo, di nascita Caes., Cic. ed a. II) trasl. (dalle corna dei
legittima, legittimi (contr. incerto patre natu cervi), cervi, pali a forchetta per tener lon-
sparii), Cic: pater, Cic. b) di cose, postremo tani i nemici, Caes. ed a.
certiorres, Liv.: certiora esse dicuntquam etc, ceryx, ycis, m. (xi^pug), araldo, lat. puro
Cic: id parum certuni est, Liv.: certum aliquid praec, Son. tranqu. 3, 10.
esplorare non potest, Caes.: certum scire, Cic: ces|»es, V. caespes.
certum habere, prò certo habere, Cic: prò CeSSallO, ònis, f. (cesso), nctjUrjenza, itM-
certo scire, Liv.: prò certo negare, poUiceri, ziune, oziosità, sciopercitezza, riposoda un'ope-
dicere, Cic: prò certo affirmare, Liv. 2) trasl., razione, vita ritirata, il ritrarsi (dagli affari),
di persona, a cui è data certezza di q.c, si- licenza, congedo, Cic: furtum cessationis, inat-
curo, certo, de sua suorumque genitura, Suet.: tività nello scriver lettere, Q. Cic. in Cic ep.
daranationis, spei, Tac: onde certiorem facere CCSSàlSr, oris, m. (cessio), neghittoso, Cic.
alqm de alqa re, o coll'acc. e
alcjs rei ovv. ed a.
Z'infin., con propos. relativa, ovv. assol., cessini, avv. (cedo), cedendo, ite e, riti-
informare, far consapevole tino di q.c, ClC, ratevi non osservati, Justìn., 2, 12, 7.
Caes. ed a.: solo dirado anche nel positivo, CeSsTo, ònis, f. (cedo), H ritrarsi, cessione,
Anchiseu facio certum, Verg. in jure cessio, specie di acquisizione in uso
ceriìla, ae, f. (dimin. diceva), piccolo pez- presso i Romani, che avveniva per mezzo di
setto di cera, cernia miniata, specie di matita una dichiarazione davanti al magistrato,
rossa con la quale gli antichi solevan notare Cic. top. 28.
i passi errati di un componimento (notare), cesso, avi, atum, are (freq. dì cedo), re-
cerulas tuas miniatas illas extimescebam, le stare addietro , I) propr., l'imatwre ad-
tue censure, critiche, Cic: quae (auvxdgets) dietro =^ indugiare, mostrarsi tardo, tardare,
vereor ne miniata cernia tua pluribus locis ritardare, a) generic. sed cur cessas? su
:

notandae sint, alle quali certo avrai in più dunque! Ter.: haud quaquam etiam ccssant,
luoghi delle correzioni da fare, Cic. non possono ancor esserci. Ter.: paulum si
cerussa, ae, f., biacca, Ov., Vitr. ed a. cessassem, domi non ofFeudissem, Ter.: si tabel-
cerva, ae, f. (cervus), la femmina dei cervo, larii non cessarint, Cic: rectene omnia, quod
re^rva, Liv. ed a. — poet. = cervo in genere, iam pridem epìstulae tuae cessant? ^lin. ep.:
Verg. ed a. cessans Nilus, Plin. pan.: cessans morl-as, tardo.^
cervTcrtl, àlis, n. (cervix) , c«»ctMo da testa, lento, Hor.: b) partic: a) come t. t. giurid.,
ghiandaie, Suet. ed a. tardare, non venire =r non comparire in giu-
cci'vTciila, ae, f. (dimin. di cervix), pic- dizio al giorno stabilito {contr. adesse), cul-
cola cervice, Cic. ed a. })ane quis an aliqua necessitate cessasset, Suet.
ccrvTniis, a, um (cervus), di cervo, cornu, CI. 15. p) venire a mancare, dcttO di rendite,
Varr.: pollis, Hor. di stipendio, di salario, quod cessat ex reditu,
CCl'\T«>Ta, ae, f., bevanda d'orso, biì-ra, cer- frugalitate supjDletur, Plin. ep. 2, 4, 3. y) non
votjia, riin. ed a. esserci,mancare, detto di qualità spirituali,
cervix, Icis, f., nuca con inclusione della augendum addendumque quod cessat, Quint
paHe di dietro del collo, nuca, collo (in Cic. e 2, 8, 10.
SaU. sempre al plur. cervices; in Liv. il sing. II) trasl., cessare da una azione, o rima-
in senso proprio, il plur. in s. fig.), cervicem nere addietro in essa, 1) in contrapp. allo
cacdere, Liv.: cervici alcjs imponi, porsi in agire prontamente =
imlugiare, mostrarsi,
collo, sul collo ad ale, Verg. frangere cer- : farsi trovar tardo, negligente ; non darsi pre-
vices alcjs od alci, Cic: dare cervices alci, por- mura, a) generic: et properare loco et cessare,
gere il collo, farsi uccidere, Cic: dare brachia Hor.: si possessores cessarint, Suet.: strenuus
cervici, cingere le braccia intorno al collo, Hor. homo et nunquam cessans, Curt.: cur hic cessat
fig., a) del (far) portare un giogo o esser gra- cantharus ? lasciateci bere ! Ter. quid tua :

vato ai ttn peso, iraponere in cervicibus alcjs fulmina cessant? Ov. cessat voluntas ? vicn
:
417 cestrosphcniione Chaoronea 413

meno il tuo volere? (=non vuoi tu ?), Hor.: Liv.: plur., omn s ceterae rea, Liv.: ceteraque
quid cossarent, Liv. nou e. apud rhetorem,
: similia, ory. ceteraque ìm sìmiMa,, eleolite co.se
non cessare di frequentare le lezioni del re- siniiii, Quint.: et celerà, ovo. solo cetera, e così
tore, Cic. numquam e. in suo studio atque
:
via, con quel clic segue, Cic. Dcriv.: gli : —
opere, Cic: e. in officio, Liv. e. muliebri au- : avverbi: A) ce ter il ili (propr. acc. di rela-
dacia, lasciarsi mancare il femminile corai/jio, zione), 1) dil resto, d'nltioiiUi-, per altro, pre-

Liv.: nullo usquam e. officio, Liv.: e. in vota gcindentlo da ogni altra coia, sia poi come si

precesque, Verg. colV ini., cessas_ alloqui?


:
vuole. Ter., Cic. rd a.: ni trapassi da un pen-
dillo dunque, Tur. quid cessas mori ? muori
: siero ad un altro, Ter., Sali, ed a.:con valore
pure, Hor. quid : cessa tis regis inimicum occi- restrittivo, ordin. in correlazione con quidem,
dere? Curt.: nel pass., cessatur alqd, vien tra- con una negazion", ma, al contrario, nulla-
ifcitrato, ponto in non cale, posposto, detto della ineno, Liv. ed a. 2) in ra.io contrario, (dirimenti.
cosa stessa in cui si è negligenti, quicquid Ter. eun. 452. Liv. 3, 40, 11. B) edera, dei
(per quanto tempo) apud durae cessatum est resto, per altro, tmito COn agg., avv. e (nei

moeiiia Trojae, per tutto il tempo che durò la poeti) con verbi Liv. Hor. Verg. rd a.
, . ,

gueira dei greci intorno alle mura di Troia, C) de celerò, 1) per rpicl die si riferisce aUe
Verg. neutra in parte cessato officio, Val.
:
altre cose, del resto, nei passaggi ad un nuovo

Max.: moram cessataque tempora celeri cursu pensiero, Cic. ed a. 2) riguardo alV avvenire,
corrigere, Ov.: cessata arva, Ov. b) partic., per l'arvenire, d'ora imurnsi, Curt. ed a, D) in
nutncare al pioprio ufficio, all'adempimento del ceteriilll, per l'aiwenire, Sen. ep. 78, 16.
proprio dovere, sic mihi c. inultum, Hor.: ex Celhe^'us, i, m., nome romano della gens
nulla parte, Quint. 2) in contrapp. all'agire, Cornelia, sotto il quale son conosciuti spec:
operare non interrotto = tralasciare, trascu- M. Cornelius C, menzionato da Ennio come
rare, intcrìuettei'e, cessare, riposare p ir un certO oratore (e pero con allusione a lui, quae pri-
tempo, generic: e. per hibernorum tempus,
a) scis memorata Catonibus atque Cethegis, Hor.
Liv. et quia oculorum cessabat usus, Curt. :
: ep. 2, 2, 117 j cfr. Hor. art. poét. 50) e C. —
non umquam e. am ri, Prop.: repentina morte Cornelius C, compagno di Catilina (nella con-
consulis cessans li< inor, divenuto vacante, Suet.: giura), a cui era stata assegnata l'uccisione
non nocte, non die umquam cessaveruiit ab dei senatori e partic. di Gicerone.
opere, Liv. : non cessari a sacrUegiis, Liv. e : cél«<«, V. cetus.
detto del tempo : nuUum tempus, nullus dies ceira (caetra), ae, f., piccolo e leggero scudo
cessat ab alqa re, nessun istante, nessun giorno di cuoio, Liv.ed a.
è libero da, ecc., passa senza, ecc., Liv. e Suet.: cetraliis (caetratus), a, um (cetra), armato
non cessare, ColVini., non arrestarsi, non ripo- di uno scudo leggero, cetratae cohortes, e sost.,
earai da, ecc, Cic. ed a.: e nou cessare seg. da cetrati, òrum, armati di cetra, che tenevano il
quoad, non riposarsi fino a, ecc, Justiu., 16, mezzo tra le truppe di leggera e quelle di
1, 15: e così non cessatum con quin e il cong., grave armatura, Caes.: partic. cetrata cohors,
Justin. 3, 7, 12. b) pregn., a) far festa = e sost. cetrati = TteXiaoiaC, i peltasti dei
tmlasciare il lavoro, far sciopero, darsi all'ina' Greci, Liv.
zione, non far nulla, uihil agcre et cessare, Cic: celte, V. 2. cedo.
at ipsi tamen pueri, etiara cuiu cessant, exer- cetU!^ e celìis, i, m. {Y.y\zoc,, xó), nome
citatione alqà ludicrà delectantur, Cic: ces- generico di tatti i cetacei (beluae marinae),
satum ducere curam, addormentare gli af- come baletM, pesce cane, delfino, e partic. tonno,
fanni, Hor. P) non essere usato, esercitato, Plaut., Caes. a. ed —
Plur. cete (xi^Tsa, con-
lujn lavorare, riposare, quid ita cessarunt pedes ? tratto Verg. e Plin.
v.r\z-fi\

Phaedr.: cessasse Latoidos aras, Ov.: detto dei céu, avv. {contratto da ce- ve, come neu da
campi, giacere incoltivato, incolto, alternis Ces- ne-ve), particella compur., come, siccome, T) in
sare novales, Verg. gener., m
Verg., Suet. ed a.: nelle similitudini
ceslrosiititeiidònc, ès, f. (xsoxpoacpsv- e imagini poetiche, ugualmente che, col dat.,
Sóvrj), macchina da laìtciare pietre, Llv. 42, nel modo die, Verg., Hor. ed a.: ceu cum, come
65, 9. quando, Verg. e Sen. ceu si, nel modo die, :

cutiirTus, a, um (cetus), di pesce marino come quando, Verg. TT) partic. a introdurre
e spec. di tonno, solo sost., I) cetarius, ii, m,, un paragone condizionato cotne se, conte =
pescatore di mare, pescatore di tonni, venditore se fosse, proprio come se, per aperta volans,
di pesci di mare, di tonni, Ter. ed a. IT) Ce- ceu Uber habenis, aequora, Verg. col cong., :

tarium, ii, n. (xY]xeta), recipiente, rete per hic vero ingentem pugnam, ceu cetera nusquam
tonni (posto presso la spiaggia per pigliarvi bella forent,... cernimus, Verg.
i tonni), Hor. sat. 2, 5, 44. Ceu!i<, a, um, V. Cea.
cele, V. cetus. Ceulronei*, um, m., nazione della Gallia
ectera, V. ceterus. belgica,nelle vicinanze dell'odierna Courtray
ccleró-ciiiT (talora cètcro-quìn), avv., del Brugge nella Fiandra oceid. Cfr. Cen-
resto, d'altronde, per altro, Cic e Seriori. trones.
céterum, V. ceterus. Ceyx, ycis, acc. Jca, m. (Krfil), figlio di
céterU!9, a, um (Stspog), rimanente, che Lucifero, re di Trachi, marito di Alcione,
resta, l'altro, ordin. al plur. (ilsing. solo coi ebbe a naufragare presso elf. e coti la sua
nomi collett., il nom. sing. masch. non si sposa fu mutato egli nell'alcione maschio, essa
trova), ceteri, ae, a, gli altri, tutti gii altri, nell'alcione femmina.
ceterum omatum
muliebrem, Cic. omnis : ce- Chaer5nua,-Ta, ae, f. (Xacpwve'.a), città
tera praeda, Liv.: ceterum onme incensum est, della Beozia, patria di Plutarco, famosa per

Georges-C ai onghi, Dizionario latino -italiano. 14


.

chakappi? cheragra 420


419

la vittoria di Filippo di Macedonia


sugli oliìiiis, acc. chaos, abl. chao, n. (xctoc, tó),

A ten iesi, oravilìaggio di Kaprena o Kapurna. I) il vuoto, spazio infinito, caos , Sen. : COWlfi

olinlea$i|»i«i, ptdis, m. (xaX-xao7ttt)> ^^f ^" regno delle tenebre, Aoerno, Ov.: personif.
io scudo di bì-onzo, pìur., sost., chalcaspides,
= padre della Notte e delVErebo, Verg.
detto di una parte dell'esercito macedonico ZZ)trasl., caos, massa primitiva della materia
armato di scudi di bronzo, Liv. 44, 41, 2. confusa e senza forma, dalla quale SÌ formò
Ciialccdón (Calchèdon), unis, f. (XaXxyj- il mondo, Ov.
erba detta carvi, camino, eu-
etóv), città della Bitinia, situata sulla Pro- cliai'a, ae, f.,

pontide, alTentratn del Bosforo, dirimpetto a mitw, Caes. b. e. 3, 48, 1.

Bisanzio, oravilìaggio f7/Kadikjo (pei Tur- diari<i, rftos, acc. rita, f. (Xdptg), Caritè,
chi), ovv. Chalkedon (peiGreci). JDeriv.: — Grazia, dea della grazia (lat. puro, Gratia) ;

Clialccd»nìii«i, a, utn (XaXxvjSóvioe), calce- plur. Charttes, um, f., Ch-azie, Cariti (commi,
donio, di Caicedone; plur. SOSt., Chalcedonii, tre : Aglaia, Etifrosine e Talia).
òrum, m., gli abitanti di Calcedone, i Cal- <>lirifi<ilTa., V. caristia.

cedonii. diariiiada«>, ae, m. (XapiiccSag), disce-


ClinlcTdeiitiis, V. Clialcis. polo di Cameade seguace dell Accademia
e

CiialoTdK'ii«i, V. Chalcis. (insegnò in Atene verso il 109 a. Cr.).


Clialeioeffts, i, f. (XaXxtoixos), tempio Ciiarón, ontis, m. (Xocptov), Caronte, noc-
di Minerra, Liv. 35, 36, 9. chiero dell Averno.
ClialcTì)|>r>, ès, f. (XaXxiór.Tj), figlia di Ciiaroiidas, ae, m. (XapóvSag), celebre
Bete, sorella di Me
ha, moglie di Frisso. legislatore della sua città natale, Catania, e
C^lial<>i«i, cYdis, f. (XaXxig), una delle più delle altre colonie calcidiche in Italia e in
antiche città e più tardi eapitah' delV Eubca, Sicilia; contemporaneo di Zaleuco (verso la
sulVEuripo, dirimpetto ad Aulide, imita al metà del VII secolo a. Cr.).
continente per mezzo di un ponte; patria diaria, ae, f. (xàpTvjc), foglio deWarbusto
delT oratore greco Iseo e dei poeti greci Lieo- egizio detto papiro, carta, I)propr. e meton.i
frone ed Euf orione, ora Egrioo ovv. Negro- A) propr. : charta dentati, Cic: calamum et
ponte. —
Deriv.: A) ClialcTdensis, e, chartas et scrinia pecco,
carta, =
Hor.
scritto, lettera, poesia, ecc.,
B) meton.,.
Calcidese, di Calcide (XaXxiSeus), plur. sost., ne cbarta
Chalcidenses, inm, m, (XaXx'.Ssl?), gli abitanti vos prodat, Cic. chartae obsoleverunt, Cic. :
:

di Cbalcis, » Calcidesi, ovv. generic. := Joni tribus cbartis, II) tras!., la-
libri, Catull.

della Calcide (in Eubca), fondatori di molte stra, tavola sottile, plumbea, Suet. Ner. 20.

colonie (delle quali, la più antica, Cuma). cbarlarius, a, um (charta), di carta, die
B) ClialcTdicus, a, u.ii, a) caicidico. Cic: co'icerne la carta, Plin. ed a.

versus, del poeta Euforione (V. sopra), Verg. eliartula, ae, f. (dimin. di charta), jdc-
b) (poet.) ciuneo, arx =
Cumae, Verg. colo scritto, breve letterina, Cic. ep. 7, 18, 2.

Ciialdaea, ae, f. (XaX5a(a), la parte sud- Char5Ì>dis,bdis,acc.biìira, f. (XdpugSLg),


ovest della Babilonia, dall'Eufrate fino aide- vortice che tutto ingoiava nello stretto di
se->'ti arabici, i cui abitanti erano celebrati Messina, dirimpetto alla rap " Scylla ( V.), ora
per T astronomia e la profezia. — Deriv.: Calofaro, e la Rema, — A indicare Vavi-
A) Clialdaeus, a, um. Caldeo — sost., Chal- dita., V avarizia, Hor, carm., 1, 27, 19. Cic. de
daei, òrum, m. (XaXSaloi gli i, abitanti della or. 3, 163.
Caldea, i Caldei : poScia nel sign. di astrologi, eha«sina,atis, n. [y^ó.o\s.(x),ap&rtura, I) della
iiidovini, Cic. ed a. B) ClialdaTcus, a, um, terra, scoscendimento del suolo, frana, Sen. ed
caldaico, caldeo, ratioues, arte di predire per a. II) del cielo, specie di meteora, Sen. e Plin.
mezzo delle stelle, astrologia, Cic. Clialti (Catti), òrum, m. (XàTxot), popola
flialji»éius,a, um(*x<''-^'Jps''0S<^»X*^^4')» germanico delle odierne provincia di Hessen
d'acciaio, massa, Ov, fast. 4, 405. e di Thilringen. — Deriv., diallu«4, a,,
C'lialyl)e<i, um, m. {Xdhi^si^), popolo del um. catto.

Ponto, celebrato per la coltivazione delle mi- Cliaiiei (Cauchi ovv. Cauci, Cayci), òrum,
niere e la preparazione dell acciaio. m., popolo della bassaGermania, sull Oceano,
ehalyps, ybis, m. {j±\v>-^), acciaio, wlxà- dille foci delVEms fino a quelle dellElba,
ficus, perchè di esso si fanno le armi, Verg.: al Sud fino a Oldmburgo e Brema, diviso in
per la sua durezza, ferro durior et dialybe, majores e minores. —
Deriv.: diauciu!!>,
Prop. soprannome di Gabinius secundus come vinci-
chamaeleon, ònis e ontis, acc. ònem, tore dei Chauci.
ontem, onta, m. (xajjia'.^.icov), 92)ecie di lucer- eh?le, és, f. {x'^i'^'^), t. t. dell astrologia ;
tola che muta colore, canmieon e, Plin. ed a. plur. Chelae, àrum, f., bilancia, come costella-
Ciiiione*», um, m. (Xàoveg', popolo del zione, Cic. poet., Verg. ed a.
nord-ovest dell Epiro, cosi chiamato dalleroe Cliì^'lidón, dònis, f., druda di C. Verre,
Caone, fratello di BJleno, Caoni. Deriv.: — sua cliente plebea.
A) loro paese), C^liàftiiTa, ae, f. (Xaoviai,
(il chr'Iydrus, i, m. (xsXuopos) , serjjente
Caonia, ora Canina ncll Albania. B) Cliìlft- simile a tartaiiiga, spccie dì serpente velenoso
nis, tdis, f. caonica, pOCt. =
epirotica, OVV. e puzzolente, Verg. gè. 3, 415.
generic, dodonaica, ales, colomba, Ov.; arbos, clieSys, acc. chelyn, voc. chely, f. [jiXMt;),
quercia, Ov. C) CharmTus, a, um (Xaóvio;), testuggine, tartaruga; meton.: lira, perchè fab-
caonio, poetic. epirota in gen, ,
pater (Jup- bricata col dosso di tartaruga; lat. puro te-
columbae, quelle die predicevano
piter), Yerg.: studo, Ov. ed a.
Vavvenire a Dodona, Verg. cheraj^ra, V. cliiragra.
421 Cherronesus choms 422

Clicrronésus e Chepsttnf «iis, t -ft«, produceva ferite insanabili; trasferito da


i, f. (xs^fióvYjooi; x.£paóvY)aog), penisola.
I) Giove in cielo a formarvi una costellazione.
Ch. Taurica, Criiuva, II) Ch. Tracia, or«Z. solo eliTrononiia, ae, f. (x£tpovo|ita), panto-
Ch., penisola della Tracia sitW l'Ellesponto, Cher- mimica, arte del gesto,
Quint. 1, 11, 17.
soneso. cliii*urja;Ta, (/stpoopy^a), arte di
ae, f.

t^lierusei, òrum, m., in senso stretto, le sanar le ferite, chirurgia, fig., sed egO diaetfl
popolazioni gcnnaniche del Sud delle mon- curare incipio, chirurgiae taedet, io voglio ora
tar/ne dello Harz (monte Ercinio), ma molto apoco a poco curarmi con mezzi dictetici(mi-
più spesso, in senso più largo, la Confedera- sure miti); di operazioni chirurgiche (misure
zione germanica celebrata per le guerre coi violenti) ne ho ab/iastanza,Ck. ad Att. 4, 3,3.
Bomani, che si stewleva su ambedue le rive CiiTus e <'liT|is, V. Chios.
del Weser, dal Lippe fino al Leine. ciliailiydiilll!», a, um, vestito dì clamide,
cliTlIarclies, ae, m. (yO.idpyyìZ), ^ chT- Cic. eri a.
liaroliii««, i, m. (xtXtapxo;;), I) capiumo co- olilsìin^«i, ydis, f. (xXajióg), sopravveste
mandante a 1000 soldati, Curt. 5, 2 (7), 3. usata dai Greci (dagli uomini), larga, dì
II) presso i Persiani, la più alta carica dello lana, talora tinta di porpora (onde Punicea)
Stato dopo il re, cancelliere di Stato, Nep. e trapunta d'oro (onde Phrygia), portata dai
Con. 3, 2. guerrieri più illustri, mantello greco per uso
Cliìinnera, ae,propr. capra),
f. f x-lJ^at^p"? di guerra, mantello di parata, clamide, Cic. ed
I) mostro favoloso della lAcia, che vomitava a., maanche mantello da viaggio di persone
fuoco; leone davanti, capra a mezzo, e dra- ragguardevoli e mantello di parata, per donne
gone di dietro, ucciso da Bellerofonte, Hor. e ragazzi, Plaut., Verg. ed a.: veste dei cita-
carm.. 1, 27, 24. Sen. ep. 113, 9: trasferita redi, Cornif. rhet.: e del coro nella tragedia,
nelV Averno, Verg. Aen. 6, 288 cfr. Cic. de ;
Hor.
nat. deor. 2, 5. II) monte che vomitava fuoco Clililris, lYdis, voc. ri, f. (XXwp'.?, verdeg-
presso Phaselis nella Licia, ovv., secondo Stra- giantej, lat. ptfro Flora, dea dei fiori.
tone, voragine vulcanica std pendio del Cra.' Cii<ias|ie<*, is, m. (XoàG7:v;i;), I) fiume
gus, ora valle e villaggio di Kullechimari; della Susihna, celebrato per l'acqua limpida
motivo questo della favola della Chimera. e pura, per la qual cosa i re persiani ne porta-
— Deriv.: CliiiiDaeréii!>i, a, tim. appai'te- vano sempre seco entro vasi d'aìyento una
nente alla rnontngìut della Cliimera, chiìnereo» provvista nelle loro spedizioni, ora Karun.
Cliiiiiaefifci', fera, forum (Chiraaera e II) fiume dell'India, al S. del Parapamiso,
fero), che alleva, produce la chimera, Ov. met. ora Attok.
6, 389. Clioi'rTliis, i, m. (XotpiXog), nativo di
CliYune, es, f. (Xióvyj), I) figlia di De- lasso, poeta di cattiva fama (forse a torto),
dalione, madre di Autolieo da parte di Mer- che accompagnò Alessandro il grande nelle
curio, e del musico Filammone, da parte di sue spedizioni.
Apollo ; uccisa da Diana. II) madre di Eu- eliftra^iiiiii, ti, n. (greco: irà •/:pp%'(\a. =
wolpo da parte di Nettuno; onde Clkìoni- ^ corredo di vestiario, costumi,
'"/ipcarfiy.), il

dcs, ae, m. =
Eumolpo. scenario e mobilia necessaria ad un COTO O
Clii<i«, e Chtus, f. (X(og), isola del alla rappresentazione di un intero dramma,
mare Egeo, dirimpetto
i,

alla penisola ionica Plaut., Plin. ed a., e plur. in Val. Max. —


clazomenica; ricca dei più importanti pro- trasl., ornamento, spettacolo, Cornif. rhet. 4. 63.
dotti naturali, vino, marmo, fichi, e fine ehìtriigiiti, i, m. (xopiQY°s\ I) colui c''e a
terra da stoviglie; ora Chio o Scio, turco sue spese provvede, per la rappresentazione
Saki Andassi (cioè isola del mastice). — di Ufi coro di un intero dramma, tutto il
Deriv.: CiiTu«i, a, \\m (Xlog), di mio, vi- necessario in scenario, ornamenti, vestiti, ecc.,
li um chium,PIaut., o sempl. Chium, Hor.: sost., corago, chi allestisce i cori. Comici. II) trasl.,
ce) Chii, òrum, m., gli abitanti di Chio, Cic. chi per l'allestimento di una festa fornisce
ed a. P) (^hia, òrum, n., fine tessuto di c%jo,Lucr. a sue spese il necessario corago, Poèta in ,

cliTra^ra, ae, f. (x^ipd-fpoi,), dolori alle Suet. Aug. 70.


mani, cuiragra, Scu. ed a. —
Poet. forma clioraulc<«, ac, acc. en e am, m. (xopau-
second. cherat^ra, Hor. ed a. Suet. ed a.
Xfiz), flautista del coro,
chTr5^riì|>liuni, i, n. ( xeipÓYpa<f ov), cliorda, ae, f. (xopSVj), corda di minttgla,
forma second. eliiro|:;ra|>lius, i, m. (Fulv. Cic.ed rt.; non didicit tangere chordas, Ov.
in Quint. 6, 3, 100), I) scritto a lìiano, scrit- choréa, ae, f. (xopeta), comun. al plur.,
tura a mano, chirografo, lat. piiro manus, Cic. dama corale, accompagnata dal canto, CatuU.
ed a. II) meton., manoscritto, Cic. ed a. — Verg. ed a.
generic. come t. t. del linguaggio commer- clioi*eii$:, i, m. (xopeìog, se. izoòz, pes),
ciale =
scrittura di propria mano, obbligazione, piede metrico, detto più tardi trocheo ^ , =-
lettera di cambio, Suct. cd a. Cic. ed a.
CliTron (Chlro), ònis, m. (Xsiptov), Ccn- oliSrMCÌlliarisles, ae, m. (xopov-iOapt-
tauro segnalato per le sue cognizioni in fatto a'Z'Qc), sìionatore che acrotnpagnava con la cetra
di musica, dell'arte di guarire per mezzo di la danza, Suot. Dom. 4.
erbe, e di predire Vavvenire, figlio di Saturno ciBors, V. cohors.
e di Fillira {onde PMllyrides), educatore di clioriis h !"• (X°F«^€ = -x-r/.P-Oc), T) Jmura
parecchi eroi (spec. di Esculapio, Giasone ed circolare, dama, TibuU., Hor. ed a.: trasl.,
Achille); nella pugna dei Centauri ferito l'armonico movimento drlle stelle, Tibull.
da Ercole con una freccia avvelenata, che 2, 1, 88. II) ìTieton., schiera che eanta
423 chria cidaris 424

« danza, eoro, A) propr., Cic. ed a.: Phoebi, sua, Suet.: cibari noUe, non voler mangiare,
Muse, Ver?.: del coro nelle tragedie, Hor. Liv. epit.
B) trasl.: 1) la schiera delle stelle moventcst ClkÓrTlini, Ti, n. (xi^ópiov), coppa da bere
armonicamente, Hor. ed a. 2) in gen., ogni di metallo della forma stessa del pericarpo
stuolo, schieira, folla, juveiltutis, Cic: philoso- della fava egizia (colocasia), Hor. carm. 2,
phorum, Cic: virtutum, Cic. 7, 22.
dirla, ae, f. (xps'-a), in retorica, sentenza cibuiiì, i. m., cibo, e per uomini e per be-

a luogo comune svolto logicamente con una stie, foraggio, I) propr.:


niitriìnonio, vitto,

certa larghezza, Sen. e Quint. 1) ingerì. luvis, Cels.:


: gravis, Cic: cibum su-
Cliri«>lTaiiu<!i, a, uni (Xptoxiavóg), cri- mere, Nep.: cibum capere cuni alqo, Ter.: ho-
stUtno, religio. Entr. eda. — sos^.,Christìanus, spes non multi cibi, Cic. 2)parli.c.: a) materia
annientare, conimestihile, animalis, quello che
i,m., cristiano, partic. plur.,C]ivìstiàni,òr\im,
i polmoni assorbono dalVaria, Cic de nat.
m., i ci-istiani, Tac. ed a.
deor. 2, 136: nei corpi, succo nutritivo che si
ClirÌ!*liis, i, m. (XpLOTÓi;, Vunto), Cristo,
separa dai cibi, chilo, Cic. ibid. § 137: e ali-
Tac. Pliii. ep. ed a.:
mento delle piante, Lucr. 1, 352. b) esca, esca
clii*}>aiitlie<!>, is, n. (xpuoavGas), ct-isan-
posta sull'amo, Tibull. e Ov. II) trasl., nutri-
temv, speci" di fiore, Ps. Verg. cui. 405.
mento, quasi quidam humanitatis cibus, Cic:
tliryjsas , ae, m., fiume della Sicilia causa cibusque mali, Ov.
presso la città di Asoros {ora Asaro); ora
Ciby'ra, ae, f. (Kt.j3upai, major, grande e
Dittaino.
antica città nell'angolo nordrovest della Pi-
Cliryseis, V. Chryses.
sidia frigia, sui confini della Ca,ria e della
Clirysos, ae, m. (Xpuavjg), sacerdote di
Apollo, da Crise nella Troade; padre di Asti-
Frigia propr. detta. Deriv.: A) — Oby-
nomi, che fu da Achille rapita in una, scor-
palcs, ae, e. (KtPupàxvjs), di Ciinra. B) O-
b^'ràtK'ii<i, a, um, cibiratico.
reria, e assegnata come preda ad Agamen-
cicada, ae, f., cicaia,Y^xg. e Plin.: come og-
none, ma dovette essere nuovamente resa al
getto d'ornamento delle donne greche, Verg.
padre per la peste, che Apollo mandò all'e-
sercito greco. —
Deriv.: dirysì*is,Mis, f. cicàtrlcósus,
cicatrici,
a, uni (cicatrix), coperto di
Sen. e Quint.: n. plur., sost., cicatri-
(Xp'jor^tg), Criseide (figlia di Crise) =^ Asti-
COSa, lavoro acciabattato, imperfetto, lavoro a
iiowe.
pezzi (trasl., detto di scritti che son stati
diry!i>ì|>pus, i, m. (Xpuotuuos), I) di
Tarso o Soli in Cilicia {onde ó SoXeóg), nato troppo limati), Quint. 10, 4, 3.

verso il 2S2 a. Cr., celebre filosofo stoico, di- cìcalri\, trlcis, f., cicatrice, cicatrices ac-

scepolo di Zenone e Cleante; inventore del ceptae bello, Liv.: e adversae, ovv. exceptae
sorite. II) dotto liberto di Cicerone, che si corpore adverso, Cic: nel fusto delle piante,
rese colpevole di molti falli, epperò Cicerone segno dell' incisione, tacca, Verg. e Quint. :

ne dichiarò nulla la liberazione. Ili) liberto figur., refricare obductam jam rei publioae
dell'architetto Ciro, e architetto egli stesso. cicatricem, Cic.
— Deriv.: Cliry!»ìppéu<ì;, a, um, crisippeo, cìcer, eris, n., ecce, Hor. ed a.
di Cì'isippo, Cicero, ònis, M. Tullius, il più grande
m.,
cliry"<>>oeolla, ae, f. (xpwoóxoXXa), verde- oratore e stilista romano, nato il 3 gennaio
rame, boi-ace, Suet. ed a. 106 av Cr. in Arpino {cfr. Arpinum), ucciso
chrysolitliuiii, i, e, (xpoaóXtGog), crisolito, per comando di Antonio nell'anno 43 a. Cr.
pietra preziosa, il topazio dei Greci e dei mo- — Q. Tullius Cicero, fratello del precedente ;
derni, Prop., Plin. ed a. — onde Cicerones, i figliuoli dei due preced.,
ekrysopliryisi, acc. yn, m. (xpuaócppui;), aventi il medesimo nome dei loro padri. —
pesce marino, che ha una macchia d'oro al Deriv.: Cìceroiifaiius, a, um, ciceroniano,
disopra degli occhi (Sparus aurata, L.), Ov. di Cicerone.
hai. 111. oìchoreiim, èi, n. (y.ixópetov), cicoria, ra-

€Ta, V. Cea. dicchio, Hor. carm. 1, 31, 16.


Ciani, V. Cios. Cicìines, um, m. (Ktxovsg, il paese Kixo-
Cibalac, àrum, f., città della bassa Pan- vCa), popolo trace suU'Ebro e sulla costa fino
nonia, sulla palude Hiulcas,^re.s.so all'odierna al Lisso.
Vinkoucze. cTconia, ae, f., cicogna, Hor., PUn. ed a.
CÌlkàriU!», a, um (cibus), I) che concerne cìcur, uris, domestico {contf. ferus), bestia,
il cibo, uva, da mangiare, non per farne vino, Cic: apis, Varr.
Plin. — sost., cibaria, òrum, n., vitto, an- 1. ae, f., I) cicuta, il cui seme, le
cicuta,
niento (sia per uomini che per animali), ci- foglie e succo venivano dagli antichi usati
il

baria alci praebere, Cic: razione per soldati, come mezzo refrigerante e calmante, Plin. e
Caes. e Nep., e per schiavi, Sen.: porzione di Hor. il succo mortale a forte dose usato
: , ,

{frano che spettava ai magistrati nelle pro- come veleno, Lucr. e Hot.: plur., cicutis allium
vinciefCic: pascolo, fora{f(ji j)er il bestiame, Cic. nocentius, Hor.: la canna usata per le zamr
ed a. Il) meton. (dal vitto che si dà ai servi) = pogne, Lucr. IIJ meton. zampogna costruita =
grossolano, scarso, panis, pan nero, Cic. ed a. con una canna di cicuta, Verg. ecl. 5, 85.
CÌliatìis, US, m. (cibo), U mangiare nUr = 2. Cicuta, ae, m., nome di un usuraio,
trimento, Plaut. e Lucr. in Hor. sat. 2, 3, 69 e 175.
cibo, avi, àtum, are (cibus), dar da maì^ cfdaris, is, acc. im, f. (xiSaptg, parola
ifiare alle bestie, pascere, draconem manu persiana) = tiara recta, berretto di forma
425 eie© cincin nus 426

alta, rigidn e diritta, usata dai re persiani est, ora Adene) e Cilicia aspra (f] Tpa^era
come ornamento del capo, Curt. 3, 3 (8j, 19. KtX., la metà occidentale più piccola, ora
eleo, cìvi, cYtnm, etère {affine a xiw.xivéto), Itschil), ricca di prodotti naturali d'ogni
metiere in moto, dentare, agitare, eccitare, J) met- specie (spec di eccellente zafferano) e di ma-
tere mantenere in movimento, muovere, ec- nifatture di peli di capra. B) Oli(*ien««i«i,
citare, tener desto, inmoto, a) dic. inan.: a) in e, cUicio. C) nflTrTim, a, um (KiXix'.oj), a-

ffen.: natura omnia ciens et agitans motibus et lido; sost.: cìImmiiiii, Y, n. (xtXixtov), tappeto,
mutationibus ingentem molem ira-
suis, Cic.: coperta fatta di peli di capre cilicie, Cic. ed a.
rum ex alto animo, fi{j. =
evocare, far compa- Cilla, ae, acc. an, f. (KiXXa), piccola città
rire sul volto, Liv.: puppes sinistrorsum citae, dell' Eolide, con un famoso tempio di Apollo,
Hor. Quindi pnrtic.: eco.) herctum eiere, re«- ora Zeileiti.
(iercmobile il retagr/iu, cioè spartir Veredità, CilnYiis, a, um (etrusco Cfelne) nome di
Ole. de or. 1, 237. pp) come 1. 1. wl^7^f., pugnam una potente gens della città di Arezzo, cac-
opp. proelium ciere, tener desta la pugna col ciata coll'armi nell'unno 301 av. Cr., ma ri-
proprio esempio, non lasciarla rallentare, condottavi coU'aiuto dei Romani. Per —
riaccenderla (detto dei soldati che sono in parte di padre discendeva da questa fami-
prima fila, ma specialm. dei generali), Liv. glia Mecenate, onde Cilnius Maecenas.
P) porre in movimento
incessante, mettere in Cimbri, òrum,m.(Ki.'|ippoi), Cimbri, 2wpo/o
moto, somnutocere, xiiscitare, scuotere, mare della Germania del nord (nello JiUland,
(detto del vento), Liv.: caelum tonitru, Verg. Holstein e Schlcswig), sconfìtto twtoriamente
b) trarre a sé esseri viventi, spec. colla voce da Mario quando invasero l'Italia. Sing. —
o con segnali dati per mezzo di un sicono : Cillll»l^r, bri. m., Cimbro, e agg. = cimbrico.
a) partic: chiamare a uè, Narcissuiii, Tao.: lu- — Deriv.: Ciiniirìous a, um cimbrico; e
gubri voce Acerbam, Justin. fj)chiamare a bat- avv. CiillilI'Tc'V, da Cimbro, alla maniera dei
taglia, far prender le armi, non homines tan- Cimbri,
tum, sed foedera et deos, Liv.: viros aere, Verg.: eTinex, Ycis, m., cimice. Script, t. r. ed a.:
alqm ad arma, Liv.: Germanos in nos ciet. Tao. come parola ingiuriosa, Hor.
Y) cliiamare in aiutO, invocare V aiuto, spec. di OiiiTiiiis, i, m., e CTiiiiiiiiis laoiis
una divinità, nocturnos manes carminibus, (KijiLvia Xciivr;), poet. Ciniiui lacus, lago dd-
V^rg. vipereas Stygia de valle sorores (le Fu-
:
VEtruria, vicino a Sutrium, ora lago di Ron-
rie), Ov. II) =
far che q.c. si mostri, destare, ciglione, verso il quale trae la moncagna di
fiavegliare, simcitare, a) per mezzo di impulso Viterbo, rivestita di folti boschi; presso gli
esterno o interno, a.) partic, fenomeni e via- antichi ora CiiiiTiiTim iiions, ora Oiiii-
niere di essere, destare, far sollevare, cagioìuire, iiiiis •!>iiltu«i, ora CiiiiTiBii •iallim, ordin.
fluctus (detto dei mare), Curt.: lacrimas, jjifflH- CiiiiTnia «tilva.
gere, Verg.: varios motus (vibrazioni), Cic: Ciiiiiiierii, Orum, m. (Kiiiiiépio-.), I) po-
sensum (eccitare il senso esteriore), Cic: tan- polo trace che abitava l'odierna Crimea e la
tas procellas (fig. =
suscitare sì gran tempe- picc. Tartaria su ambedue le rive del Dnieper.
sta), Liv. p) avvenimenti di guerra politici,
tntscitare, desiare, cagionare, incominciare, bcl-
— Deriv.: Ciiiiiiiei'iiis, a, mn, cimmerio,
litus, Ov. II) popolo mitico ai confini occi-
lum, Liv.: Martem, Verg.: seditiones, Liv. dentali dell' Oceano, in un paese oscuro e neb-
b) per mezzo della voce o di strumenti musi- bioso, che più tardi trasferì la sua dimora
cali, a) suoni articolati, ingen.: intotiare, le-
nelle grotte che vi sono tra Baia e Cuma, in
vare, far risitonare, emettere, fletus, Verg.: ge-
una delle quali aveva la sua stanza anche il
mitus, munnur, Verg. : nocturnum aeris so-
« Sonno ». —Deriv.: Ciiiiiiit'rTuii, a, um,
nnm, Veli.: tinnitus aere, Catull. ^) parole,
nomi, far udire, sentire, chiamare, chiamar per
cimmerio =
oscuro, tenebroso , lacUS (plur.),
ovv. luci, Accrno, TibuU. e Verg.
nome, alqm magna voce, Verg.: triuraphum
Ciiuólu$i, i, f. (Ki|i(oXog), una delle Ci-
nomine, cioè gridare io triumphe, intonare,
Liv. —onde ciere patrem, citare il padre,
dadi, celebrata per la sua ottima creta,
che si usava per gualcare i panni, pulire
mostrare, presentare (per provare d'esser nato
libero), Liv. e così consulem patrem, Liv.
:
— gli abiti, e come cosmetico, ora Cimoli o
Argentiere. — Deriv.: Onioliiis, a, uni
Form, second., ciò, ire, raro, come cimus, (K'.jJLCÓXtOg), citnolio.
LTicr.J,212e5, 2n.^
Ciiu6n,onis, m. (Kijicov), celebre capitano
Cìerìum, Ti, n. (Kisptov) e Cìeros, i, f.
Ateniese (morto il 449 av. Cr.).
(KLepcc,), città della Tessaglia presso Vodierna
Mataranga. La forma, -ium, Liv. 36, 10, 2 e cTnaediiK, i, m. (xivaiSog), «t»«io libidinoso
forma -os, Catull. 64, 35. contro natura, bagascione, cinedo, Ca,t\iìì.ed a.:
36, 14, 6: la
C'TlTces, um, m. (KiX'.xe?), Cilici, abitanti onde agg. =
svergognato, impudente, sfacciato,

della Cilicia, famigerati come pirati : partic, oinaedior, Catull. 10, 24.
Cilices Clitae, popolo selvaggio dell'alta Ci- 1. cincìnnàtiiìs, a, um (cincinnus), elie ha
licia. — Sing. Cìfllx, tcis (KiXi§), cilicio; e i capelli ricciuti, ricciuto, inanellato, Cic. ed a.

f, OIÌ!«!>>a, ae (K^iXcooa), cHidu. Deriv.: — 2. Cineinii:llii!it,m., L. Quintus, rap-


i,

A) CiITcìfa, ae, f. (KiXiy.Ca), ancia, paese co- presentante dell'antica semplicità e probità
stiero nella parte meridionale dell'Asia mi- rotnana, eletto coìisole l'anno 460 av. Cristo,
nore fra la Pamfìliu e la Siria, del quale il chiamato l'anno 45S av. Cr. dall'aratro alla
'Tauro era la principal catena di monti, e dittatura.
che si divideva nella Cilicia propria o piana cincinnii*«, i, m. (xix'.vvog), riccio di ca-
{fi itUy% KtX., "^ ix£5tàg KtX., la parte più ad pelli, artificiale tirricciatura dei capelli (cfr
I

427 Cìni'iag Cipus 428

t imis), CÌC. ed a.:


trasl., ot-namnnto ricercato cingili US, i, m. (cingo), fascia della terra,
dello stUe, deWeépressione, ricercatezza, Cic. e zoìM (^wvYj), Cic. de rep. 6, 21.
Suet. ciniflo, ònis, m. {da cims e fio) := cinera-
CincTusiv a, um, nome di una gens ro- rius, Hor. sat. 1, 2, 98.
mana, delia quale i più conosciuti sotto: cinis, cris, ca., di rado f. (affine a y.óvig),
J) L. Cincius Alimentus, celebre annalista cenere in genere (cfr. favilla), I) in gen.: in
romano, vissuto ai tempi della 2' guerra pu- Hgnis si fiamma latet fumusque cinisijue, Lucr.:
tiica. Il) M. Cincius Alimentus, tribuno nel dmiovere cinerem foco, Ov.; onde fig., in cine-
305 av. Cr., autore della lex Cincia (de donis rem vertere, incenerire ^= annientare, Tibull.
ot muneribus), per la quale nessun avvocato e Ov.: in fumum et cinerem vertere alqd, man-
doveva ricevere doni per condurre innanzi un dare in fumo e cenere ciò che si è acquistato
processo. II )L.Chìcms, segretario di Attico. = scialacquare, Hor.: Troja virùm atque vir-
cìncirirsi, ae, f. (cingo), cintura ^maniera tutum omnium acerba cinis, tomba, Catull.
di cingere la toga), Suet. e Quiut. II) partic: 1) cenere del corpo dei defunti
cincius, US, m. (cingo), I) U citigere, lo arso sul rogo, sing., e. mortui e. atque ossa :

stHìtgere con cintura, Gablnus, maniera di alcjs, Qfic.-.plur., patroni cineres, (^wsit.: poet.
stringere con cintura la toga, si che questa cedo invidiae, dumraodo absolvar cinis, dopo
veniva sollevata, i suoi lembi gettati sulla la mia morte, Phaedr.: post cinerem, dopo la
apalla sinistra e poi tirati fino al petto per cremazione del cadavere, Ov. 2) cenere, ruderi.
disotto al. braccio destro (usata spec. nelle di una città incenerita e disertata, ecc., pa-
solennità religiose), Verg. e Liv. II) concr. triae cinis, Cornif. rhet., o cineres, Verg.: in
= cintura, cingolo, Plin. e Suet. cinere deflagrati imperli, Cic: ad cineres re-
c'inetulu!!i,a, um (cinctus da cingo), vestito dire, andare in cenere, Liv.: e così in cinerem
della sola gotina, grembiale, Lupeici, Ov.: Ce- ooUabi, Val. Max.
thegi, gii antichi (perchè non portavano an- Cinna, ae, m,, cognome rom. <^eiCornelii
cora la toga, come gli effeminati nipoti), Hor. e degli Helviì, sotto quale son noti spec:
il

CInea««, ae, m. (Kivéag), tessalo, amico e I) il. Cornelius Ciana, contemporaneo di


ministro di Pirro, re dell Epiro. C. Mario, suo socio nella guerra civile contro
einefaelu!*, a. um (cinise facio). incenerito, Siila, famoso per la sua crudeltà contro il

fatto, Hdotto in cenere, Lucr. 3, 904. partito avversario (onde appell. « un Cinna»
^= avversario crudele, tyrannum et Cinnam
cìnorarTus, li, m. (cinis), schiavo incari-
cato di scaldare nella cenere calda i ferri da
appellans. Sali. hist.fr.). Beriv.: Cin- —
arricciare i capelli, Catull., Sen. ed a.
nanus, um, Chinano, II) suo figlio L. Cor-
a,
nelius Cinuà, partigiano di Lepido e più tardi
Cìns;a, ae, m., affluente delVìhevns, nel
uccisore di Cesare : e III) figlio di questf ul-
territorio degli Ilergeti (-nella Spagna Tar-
timo (per parte diPompea, figlia di Pompeo)
ragonese), ora Cinca.
L. Cn. Cinna Magnus, graziato da Augusto
Cinmviorix, rigis, m., I) principe dei
due volte. IV) C. Helvius Cinna, poeta rom.,
Treviri V pila Gallia. II) principe britanno.
amico di Catullo.
cingo, cinxi, cinctum, ere, ««^ejc, 9-tciHf7cre, cinnììninni e -on, i, n. (xwvafiov), ca»*-
J) in semo stretto: A) cinge^-e, latus ense, Ov.:
7ieUa, cinnamomo (anche al pb.ir.), Piin. Ov.
partic. freq. nel pass. colV abl., cingersi con
ed a.: ciunaraa quassa, cann. triturata, pez-
q.c, armarsi, cingi ferro, Hispano gladio, Liv.:
zetti di cnnn., Ov.
cinctae ad pectora vestes, succinte fino al, ecc.,
Ov.: alte cinctus, alticinto, succinto (detto dei
Cinnanus, a, um, V. Cinna, w' 1.
servi in faccende), Hor. B) cingere , ridngere
Onyps, ypbis, m. (Klvuc];), fiume delVA-
con Wia ghirlanda, con un serto, inghirlan- frica sulla costa delle Sirti, celebrato per la
dare, ornare aWintorno, tempora floribus, ra- bellezza del pelo delle capre nei luoghi ad
esso vicini, dimora dei Maci. ora Cinifo o
mis, Hor., A''erg. ed a.: trasl.: e. aliquem in-
signibus fortuuae, Tac. II) in senso largo :
Wady Quaham. — Deriv.: Cìnypiilfus,
A) circondare, attorniare, cingere all'intorno, um (KlVÓCptOg), dnifio, siU dnife poet. =
a, ;

libico, africano in genere.


nrbem moenibus, Cic: castra vallo, Liv.: flumen
cingit oppidum, Caes. : aethera , avviluppare Cinjras, m. (Ktvupag), re delV As-
ae,
siria, più tardi di Cipro,padre di Mirra e di
(detto delle nubi), Verg.:
urbem religione, quam
trasl.:
ipsis
diligentius
moenibus, Cic. Adone, che egli ebbe da Mirra. Deriv.: —
B) guarnire all'intorno, cingere, murum (sc. VOI- Clnyrcìfus, a, um, cmireo, virgo, Myrrha,
litibus), Caes.: urbem corona, Liv.: urbem om- Ov.: juvenis, heros, Adone, Ov.
nibus coi)iis, ab armis bostium cingi, Ov.
Liv.: CIÒ, ciré, V. cieo alla fiìie.

C) stringersi attorno ad ale, ftccompagnare, alcì Cìos e CiUS,Kioz), città della Bi-
li, f.('^

latus, Ov. e Liv.: alqm, Tac. ed a. tinia sul golfo cianca, emporio del commercio
clngula, ae, f. (cingo), cintura, sottopancia colla Frigia, ora Ghie, anche Ghemlio,
per gli animali, Ov. rem. 236, Kemlik. —
Ciani, òrum, m. (KiavcQ, abit.
1. eìnguluin, i, n, (cingo), cinto, cingolo, di Ciò : Ciani,
cintura legata alle anche, spec. per dotine, cippus, i, m., cippo, colonne ta. a punta, di
greco ^(ó'^ri, come cinto muliebre e partic. da, pietra o legno, come monum. sepolcrale, Hor.
sposa, Petr. ed a.: come cinturino della spada, ed a. poeti: detto anche dei pali di ima par
plur. in Verg. lizzata, Caes. b. G. 7, 73, 4.
2. Cinguliiin, i, n,, città e fortezza sopra Clpusi, i, m., noìtie di un romano, a cut,
un monte nel paese dei Piceni, ora Cingolo. secondo la tradizione, mentre come pretore
429 circa cinum 430

usciva daUn porta della città, spuntarono eirc'.iare; anra:^ cnsi]em, percorrere roteando,
d'un tratto le carmi dal capo. Uv. met. 2, 721.
cireii (contratto da dream ea: cfr. anten, circTiius, i, m. (y.i'pxivoj), oo»i/)«r»»o, Caes.
postea e Siin.), I) aw. all' Intoìmo, aWimjiro, ed a.
nei dintorni, anche = da ambedue le parti, circiler, aw. (da circus, donde anche
gramen ernt circa, Ov.: fluvius ab tergo ; ante circum), I) di tempo, indicando la vicinanza
circaquo velut ripa praeccps oraiii ejus oiimem ad un determinato punto di esso, circa, all'in'
cingebat, Liv.: qui e. sunt, il suo corteggio, meridiem, Caes. e. Calendas,
circa, vergo, c. :

Liv. : qiiod o. muri erat, Liv.: multne e. civi- Cic. Il) di numeri, approsmnazione, all'in-
tates, molte cittàche rrnno nìVintcrno, Liv.: circa, e. CCXX uavcs, Caes.: e. parte tertia
circa undiquo ovv. un Jique circa e circa omnia celata, Caos.
e omnia circa, intorno intorno, tutto in giro, eirciieo, V. circunieo.
tutto aiiUntorno, Liv. II) prepos. coìTacc: cireiìTlTo (circiiniTtTo), ònis, f. (circueo),
A ) nello spazio, l){non nfer.aìT interagirò, ma l'andare attorno, I) piropr., COme t. t. mìlit.,
solo a quellaparte che il nostro sguardo ne ab- Vamlar di pattuglia, di ronda, ronda, Liv. 3,
braccia, che cista presso), intorno, ai lati di, 6, 9. II) trasl-, giro di parole, il girare attorno
e. casam, Nep.: quem circa tigres jacent, Ov. all'argomento, il procederi' indin tto, quid ODUS esfe
2) =attorno, alVintorno, C. OmnCS urbcs in circuitiom» et amfractu? Cic: circuitione qua-
sulas, Liv.: e. Lesbum iiisulam, Veli.: legatos dam (in maniera indiretta) dcos toUens, Cic
circa vicinasgentes misit,Liv. 'ò)tuiin contrada cireuTtìì*^ (circumTtus), ùs, m. (circueo),
di, ncllO' vieinanze di, vieino a, circa Litornum, I) l'andare in giro, il girare, giro, 1) propr.:
Liv. 4) di persone che circondano, avvicinano, solis. intorno alla terra, Cic 2) trasl., via
aie. (come compagni, amici, partigiani, ecc.), indiretta, sia parlando che operando, giro di
intorno, quos circa se haberet, Cic: omnes circa parole, il procedere indiretto, circuitu alqd
eum, Suet. B) trasl.: 1) rif. a tempo = verso, enuntiare, esprimersi rijuardo a q.c. con una
virea, pressapoco, c.eandem horam, Liv.: e. lu- circonlocuzione, Quint. II) meton. : A) cer-
cem, Suet.: e. tempora illa, Quin t.: e. Demetrium chia, circuito, giro, contorno, circolo, magnitudo
Phalerea, pressapoco ai tempi di D. di Fai., circuitus, Caes. longj circuitu, Caes. brevi
: :

Quint. 2) nelle inilicaz ioni di numero, circa, ai- per montes circuitu, Liv. B) come t. t. di
l'incirea, ea fuere oppiJa circa septuaginta, Liv.: retor., periodo, circuitus verborum ovv. ora-
e. quingentos Romanorum, Liv. 3) ad indicare tionis. Cic.
l'oggetto, intorno al quale, come centro, av- cireìiliiliiii , aw.
(ciroulor), nei circoli
viene l'azione =
intoì-no a, in riguardo a, di- (delle perdoni), in società, Suct. Caos. 84.
pendente da sost. come e. bonas artes publica cireulsllor, m. (circulor). chi grida
òris,
socordia, Tac: studia nostra circa tuendos so- sul mercato, a) COme
ciarlatano àyópXTjj), Scn.
cios, Plin. pan. da agg., come e. jus nostrum
: ed a.: detto deifdosofi da burla, S-.n. b) come
attentior, Quint.: e da verbi, come choc dispu- comìncrciante, circuì, auctiouum, chicomprava
tatum est, Qnint. all'asta pubblica oggetti vecchi o us<ti per
circa inocrTiim, W, n. (circa e moerius, rivenderli, rigattiere. Asili. Poli, in Cic ep.
lat. are. == murus) =
pomoerium (F. pom.), 10, 32, 3._
Liv. 1, 44, 4. CÌreuìat<lrill<ii, a, um, ciarlatanesco, buf-
Circe, es (e lat. puro [da *Circa], ae, acc. fonesco, yàci-dtio, Quint.: \o\uhUitas, scioltezza
am, abl. a), f. (Kipxr]), figlia di Elio (Sole) e di lingua, Quint.
Perse, sorella di Eeta ; ninfa marina famosa circulor, ari (circulus), I) 7-iunirsi in cer-
per le sue magie, la quale fuggita dalla Col- chio, far capannelli, pnr chiacchtrare insieme,
chide, pose sua stanza nel Lazio presso al Cic. e Caes. Il) raccogliere il popolo intorno a
promontorio Circeo. — Deriv.: Circaeus, sé, in privato circulari, parlare in privato
a, uvei (Kipy.alog), che concerne Circe, Circeo, come un ciarlatano, Sen.: onde circulans,
jugum, Verg., litus, Ov.: il promontorio Cir- retore ciarlatano, ceìteUmo, Sen.
ceo [V. Circeji): moenia, Tusculo, così detto CÌreulu<ii, i, m. (dimin. di circns), circon-
dal suo fondatore Telcgono figlio di Circe, ferenza, circolo, cerchio, I) propr.: A) in gen.:
Hor.: poet. =
magico, che avvelena, poculum, circulus aut orbis, qui xóy.Ào; graecedicitur,
Cic. Cic: exterior circulus mnn, giro, circuito ester-
^
Circeji, òrum. m.^ città di Circei sul no delle mura, Liv. 'B)partic., come 1. 1. d'astr.,
promontorio omonimo, nel Lazio, cosi detta, orbita dei pianeti, stellae circulus suos orbes-
secondo il mito, da Circe, che quivi si rifugiò que conficiunt celeritate mirabili, Cic. II) me-
fuggendo dalla Colchide; rinomata per le ton.: A) corpo circolare, come: « cerchio »,
ostriche eccellenti; ora villaggio di Circello e Verg. e Suet.: auri. catcìui, Verg. B) numero
le ruine di Città vecchia ; il promontorio. di persone deposte in cerchio per parlare,
Monte Circello, e V attiguo porto Porto di circolo, adunanza, società, senuones Inter SS
— Deriv.
,

Paola. Circejensis, e, Circeo:


: serentium circuii, gruppi di persone che con-
plur. sost.. Circcjenses, ium, m., abitanti versano, Liv.: de circulo se subducore, Cic:
di Circei, Cired, in conviviis radunt, in circulis veUicant, Cic
circeii<«is, e (circus, se. 7naximus), die — Forma sincop. circlus, Verg. gè. 3, 166.
contente il circo, del circo, ludi circcnSéS, Cic, circìiiii (propr. acc di cmns, incerchio),
e solo circenses, Suet., ovv. ludicrum circense, aw. e prepos. ;= intorno, in giro, I) aw.:
Liv., spettacoli nel circo massimo, che consi- A) all'intorno, in giro, ecc., C. Sub lìloenibus, a
stevano snpratutto in eorse di gara. piò delle mura, tutto in giro, Verg. circum :

CirClllO, are (circinus), render rotondo, undique, da tuiie le parti, tutto intorno,
431 circumactus circumduco 432

Lncr. Verg. ed a. B) all'intorno, da amhr^iie comprendere con un solco fatto attorno, agri
le pai-H, hostilibus c. lictoribus, Tac: gentibus quantum uno die circumaravit datura, Liv.
iniiumeris e. infraque relictis, Ov. ara amici- : 2, 10, 12.
tiae circum effigiesque Caesaris, Tac. Il) prep. eìroiini-'eaesura, ae, f., contorno (di un
coU'acc: Ai intorno, attorno, terra c. axem se corpo), Lucr. 3, 219 e 4, 645.
convertit, Cic. ligato e. : coUum sudario, Snet. circiiiiicTdo, cidi, cìsum, ere (circum e
B) = inforno, in giro a, da ambe le parti di, Caedo) tagliare intorno (cii'ConHdcre), I) propr.:
,

capillns caput roiectus, Ter. oras et litora


e. : ars agrieolarum quae circumcidat ampu- ,

=
,

e errantem. Verg. C) «>» giro per, attorno, tet, etc, Cic: caespitem gladiis, Caes.: genitalia
e. villulas nostras errare, Cic. legatio circa : alcjs, Tac. II) trasl.: A) riduì-9-e, limitare, rese-
insulas missa, Liv. D) nei dintorni di, nelle tn- care, muìtitudìnem, Cic: sumptus, Liv. ìi)par-
cinanse di, 1) in gen.: circa haec loca commo- lando : abbrevinre, tagliare, Quint.
rabor, Cic. omnia tempia qune circuin forum
: circum-cireà, aw., in giro, tutto all'in-
sunt, Cic. di persone che circon-
2) pnrtic.
forno, intorno intorno, Sulpic in Cic. ep. ed a.
dano ale, come compagni, amici, parti- circumoJse, aw. (circumcisus), breve-
giani, ecc.), greco nspi od àjicpi uva, qui e. ali- mente, concisamente, Quint. ed a.
quem sunt, suo seguito. Cic: e. Hectora pu- circiiinolìiiis, a, um, partic. agg. [da cir-
gnas obibat, Verg. e. pedes (babere) bomines
: CUmcido), tagliato attorno, I) dihwqhi, tagliato
formosos, come servi che accnmpagnano, Cic. a picco, scosceso, collis, Caes.r (Henna urbs)
— circum posposto al suo sost. in Lucr., tota ab omni aditu circum cisa atque directa
Cic. ed a. est, tutta alVintorno tagliata a piceo, Cic.
1. cìrcumneliis, n, um (partic. di cir- II) trasl., conciso, ponderato, oratio, Plin. ep.:
CUmago), curvato, piegato ad arco, C. in Orbem, explicatio, Quint.
circolare, Plin.: circumacta curvataque litora, cìreiini-cludo, elùsi, clùsum, ere, chiu-^
Plin. ep. deve intorno, alqm, Cic: cornua argento, rico-
2. circHiiiaclus, ùs, m. (circumago), ro- prire d'argento, Caes.: trasl., Catilina consiliis
tazione, rivoluzione (intomo ad uti asse), caeli, meis circumclusus (stretto al muro), Cic.
Sen.: rotamiii, Plin. Cireiini-cfilo, ere, abitare intorno a un
oircftiii-as;o, ègi, actum, ere, I) condurre luogo, siniim maris, Liv.: palndem, Liv.
intorno, volgeì'e attorno. A) in gen. : C. totum cii'cum-curro, ere, correre i»t*(w«o, linea
corpus, piegare tutto corpo come
quanto il circumcurrens, peì-ìferia, circonferenza, Quint.
una ruota = piegarsi fino a terra per fare 1, 10, 41 trasl., andar vagando, Quint. 2, 21, 7.
:

un inchino, Plin.: e al pass, circumàgi, esser cìrcumcHPso, are (intens, di circum-


condotto in giro, cioè esser dichiarato libero CUrro), I) correre in giro, volgersi in giro, Lucr.
(propr. di uno schiavo, che per la mano de- 4, 398. —II) cwrere attorno, in O prCSSO q.C,
stra era condotto in giro nel foro per signi- hàc Illac, Ter.: alqm bine illinc, Catull.
ficare che egli era libero), fig. in Sen. ep. 8, 7. cìrciini-do, dedi, datum, dare, I) alqd
— 31ediale, circumàgi, 1) volgersi in giro, (alci rei ) mettere , porre , collocare attorno,
,

girare, prai/cipua cenationum rotunda, quae A) propr.: ligna, Cic: custodias,Cic.: exercitum
perpetuo diebus ac noctibus vice mundi cir- castris, Liv.: brachia collo, Ov.: p'iss.: circum-
cumageretur, Suet. Ner. 81. 2) trasL: a) del dari, porsi attorno, circondare, hinc patre, bine
tempo, circumàgi ovv. se circumagere, com- Catnlo lateri circum datis, Liv. B) trasl.: sibi
piere il giro =
scorrere, nobìs in ipso appa- cancellos, Cic. paci famam, conferire, dare,
:

rata annus circum agitur, Liv, annus ovv. : Tac. II) alqd alqa, re, circondare, cingere, in-
aestas se circumegit, Liv. circumacto anno, : chiudere, attorniare, A) propr.: oppidum vallo,
ovv. anni tempore, passato Vanno, Liv. b) di Cic: regio eircumdata insulis, Cic amicubv :

altri concetti astratti, volubili orbe circumàgi, circumdatus Nep. , colf acc. alla greca
: :

seguirsi Tun T altro con rapida vicenda, Plin. chlamydera circumdatus Verg. B) trasl. : ,

ep. 4, 24, 6. B) prcgn. : circumagere aliquid, exiguis finibus munus oratoris, Cic: alcjs pue-
trarre q.c. in giro =
girare attorno a g.c, ritiam robore, proteggere colla forza, Tac.
j\lela, 2, 2, 8 (= 2, § 27). II) voltare, volgere. circiini-<lneo, ànn, ductum, ere, I) trarre,
1) propr.: equum, far voltare, Liv. e così : condurre intorno, A) trarre, condurre in giro^
equos frenis, Liv. se. delia falange, Liv. se
: : aratrum, Cic: flumenut circino circumductum,
ad dissonos clamore?, Liv.: signa (le insegne), Caes. B) condurre per una linea ad arco,
ow, agmen, far fare un cambiamento di 1) propr.: a) esseri viv.: condurre in giro, in
fronte, Liv.: hastam, voltarsi con Vasta, Liv. arco (t. t. milit), cohortes quatunr longiore
2) trasl., di ogni specie di mutazione, hic itinere, Caes.: alas ad latus Samnitium, Liv.:
panlum circurnacta est fortuna, si mutò, Fior.: assol. , praeter castra hostium circumducit
e con riferimento a maniera di pensare o di (intendi copias e sim.), girò attorno al campo
agire, nnà voce circumagere et flectere alqm, nem., Liv. 34, 14, 1. b) e. inan.: a) come 1. 1.
piegare piersuadere far mutar pensiero,
, ,
d'architi., costruire un edifisio in forma d'arco,
Suet. Ili) trarre, condurrein giro da un luogO bracbium, Auct.b.Hisp. e Suet. f) chiudere q.c.
ad un altro, 1) propr. : Ime illuc clamoribus (fra le linee) di scritto con ima linea curva,
hostium circumàgi, Tac: nihil opus est te cir- Suet. Aug. 87. 2) trasl., eo?we t. t. gramm. e
cumàgi, cioè che tu venga a girare con me, ret. a) allungare, pronunciar una sillaba COn
Hor. 2) trasl., pass, circumàgi volgersi ora = acc. circonflesso, syllabam flexam, Quint. b) al-
a giiesto, ora a quello, lasciarsi indurre, alieni largare, esprimere con ima circontocuzione,
momentis animi, Liv.: rumoribus vulgi, Liv. circoscrivere, sensum longiore ambitu, Quint.:
circuiu-ìiro, avi, atum, are, arare in giro, alqd modo longius,trattare troppo ampia-
433 circumauctio circumfluo 434
mente, Quint.: g-f/m^j circumductum, i, n. = ncque turba (liberorum) lateri circumerrat, gli
Tzspioioz, ptviodo, Qiiint. 9, 4, 22. II) con- si volge intorno, Sen. contr. 2, 9, § 7.
dufre in (/irò -^- trarre in giro fl(1 ttìlO adita oirciiin-f 'ro, tùli, latum, ferre, portare
altro, alqm vicatiiii, Suet.: asinum in quae- intorno, I) in giro : ai generic, mediale, sol
stus, Phaf^dr.: con doppio acc, alqm omnia ut circumferatur, si volge, percorre la sua
sua praesidia (dall'uno aìVaìtro presidio) e. orbita, Cic: trasl., oratio deducta atque cir-
atque ostentare, Caes. cumlata, svolta ed elaborata nei suoi periodi,
(circumduco), pe- {contr. oratio simplex atque illaborata), Quint.
«•irciiindiic'lTo, ònis, f.

rioiio (di'! di'<corso), Quint. 1 1 3, 39 plur., , :


b) pregn. (come 1. 1. dei riti), portare q.c. in-

Quint. 0,4, 1I«. torno per purificazione, puri/irare con q.c,


alqm ter pura undà, Verg. Aen. 6, 229. //; por-
€*iri>iiiii(lii4>làis, iis, m. (circumdu 'o), eon-
tare, muovere qua e là, in giro, a) partic:
torno, Quint. 1, 10, -13.
a) propr.: caput alcjs praefixum hastao, Suet.:
circuiii-eo e cipciiJ'O, Ivi e li, cìrcnmY- arma, voliere in giro or qua or là (cfr.
tum e circuìtum, ire, I) andare intorno a q.c, n" p, aa), Curt. 6, 1, 4: olamor circumlatus,
assai, ovv. col compi, intorno a che? che risuona all'intorno, Liv.: filium suis ma-
all'acc. A) in gcncr.: 1) in giro : a.) di per- nibus. Quint.: laeva clipeum ad ictus, far gi-
sone: hostiuni castra, fare un giro a caoallo rare, Curt.: alqm per celeberrirnos vicos, Suet.:
intorno al campo, Caos.: tantum agri quantum circa «'a omnia tempia infestos igncs. Liv.
arando uno die circuuiireposset.c/a'wf/ere entro
P) trasl.: aa) operando, poì-tare in giro, ovv.
il circuito di un solco, Sen.: P) di e. inan.: an-
qua e Ut, estendere, allargare, incendia et Caedes
dare, correre attorno, girare, ut cirCuit sol, Plin.
et terrorem, Tac: terrarum orbi praesentia sua
ep. 2) facendo un arco : a) generic, assoL, pacis suae bona, portare in tutte le parti del
voltarsi, Curt. 3, 2 (5), 14: coiracc, metani
mondo, Veli.: generic, bellum, arma, Liv.:
ferventi rota, fare il giro intorno a, Ov. art. bellum passim, Liv,: bellum ovv. arma ad sin-
ara. 3, 396. b) partic, girare intorno a q.c,
gulas urbes, Liv.: arma toto orbe, Fior,
descriveìuìo un arco =
girare intoi-no a q.c.
p|3) sulla bocca, portare in giro, fra le genti,
pigliando la strada più lunga, evitare, ass., divulgare, pubblicare, meritum alcjs vera prae-
Quint. 2, 13, 16: coH'acc, locum insidiarura, dicatione, Plin. ep.: colVacc. e Tinfin., quae se
Curt.: trasl., esprimere un concetto per
a)
circumferat esse Corinnam, Ov. b) una parte
mezzo di una circonlocuzione, svolgere, res del corpo, SpeC gli occhi, volgere aUorno, muo-
transferre aut circumire, Quint. 12, 10, 34. vere in giro, far girare, far vagare intorno, tacitos
P) nel discorso, evitare q.c; per nomin. q.c, tamquam sua brachia vultus, Ov.: oculos, guar-
sei'virsi di wi giro di parole, TaC. hist. 3, 37.
guardare attorno, Plin. ep. huc atque
Y) andar attorno ad alc =
ingannare, facinus
darsi,
huc
:

ad tempia deum, Liv.:


acies. Verg.: oculos
indignnm, sic circumiri Ter. B) jrregn., cir-
!
oculos per totam civitatem, guardarsi attorno
«ondareq.c.,girandoattorno,oinarco, <\)part.
in tutta la città, Plin. pan. e) portare intorno,
circondare =: chiudere, circuire, abbracciare
dare, porgere all' infoiano, far girare q.c per
e sìm., ai della cosa stessa che costituisce
ciò che circonda, ass., quae circumibit linea,
esser veduto, ìlSntO, nel pass. =
girare, aiutare
intemo, passar da... a, per es'^er veduto o con-
Quint. 1, 10, 44: con Z'acc.,cujus non hederae
siderato da altri, cedo codicem. cireumfer,
circuiere caput, Prop. : hyppodromus platanis ostende, Cic: circumferuntur tabulae ìnspi-
circumrtur, Plin. ep. P) di persone : extremas
ciendi nominis causa, Cic: SCtuni per omnes
oleis pacalibus oras (di l'allade che tesse), Ov. Peloponnesi urbes, Liv.: per essere usato, lyra
met. 6, 101. b) partic. come t. t. milit., cir-
circumfertur in conviviis, Quint.: per esser go-
condare, chiudere in mezzo, girare, sinistruni
duto, mernm largius, Curt.: poculum, Liv.: hu-
cornu, Caes.: aciem a latere aperto, Caes.: nel
manicorporis sanguinem in pateris,Sall.: trasl.,
pass., circuiri ab hostibus, Nep. circumiri :
terrarum orbi praesentia sua pacis suae bona,
multitudine, Nep.: e flg., circumiri totius belli
distribuire, dispensare. Veli.: pregn., circum-
fluctibus, Cic. II) girare di luogo in luogo, da
ferri, andar per le mani del pubblico, di scritti,
persona a persoiux, far la ronda, andare in giro:
Quint. 2, 13, 15: 2, 15, 4. d) per l'uso pro-
il compi. nelV acc. alla domanda: a che?
prio, portare attorno con s?, coìulurre seco,
presso a che? a) generic, assol., quare
signa Corinthia secum, Plin.: depictum orbem
cìrcurairent, Nep, Eum. 9, 2 coU'acc, omnes :
terrarum in membrana, Suet.: spolia dovicta-
fores aedificii, Nep.: urbem, Liv.: plebem, Liv.:
rum gontium profiindo (di chi ha dilapidato
orbem terrarum mea causa, Plin. ep. rex ;
il prodotto della preda), Curt.
agmen circuibat pedes (a piedi), Curt. b) coììie cìreuni-ileeto, flexi, flexum, ere, piegare
visitatore, ispettore, visitare, viaggiare, per-
ad arco, longos cursus, far lunghi giri. Vere:.
correre, osservare, saucios, Tac: praedia, Cic:
Aen. 3, 430 e 5, 131.
oram maris, Cic. vigilias (t. t. milit.), far la
:
ciroiiin-ilo, are, soffiare intorno, fìgur.,
ronda, Sali, e Liv. (^sollecitatore, esortatore,
ab omnibus ventis invidiae circumflari, essere
ass., circumire ibi (nel forum) et prensare ho-
agitato, Cic. Verr. 3, 98.
mines coepit, Liv.: coll'acc, senatum cum veste
oireum-llìio, flaxi,fluxum, ere, J)««orrere,
sordida, Liv,: ordines, Caes,: veteranos, ut acta
fluire intorno, )propr. di ocque: utrumque la-
1
Caesaris sancirent, Cic.
tus circumfluit aequoris unda, Ov.: Cariara cir-
circììin-oqilTlO, are, fare U giro a cavallo, cumfluuntMaeanderetOrsinus, Plin. 2)trasl.,
cavalcare intorno a q.c, moenia. Liv. 10, 34, a) di cose concr.: circumfluentibus quietae
7: circumequito urbem, Liv. 29, 7, 5. fèlicitatis insignibus, portando attorno le
circuin-erpo, are, errare intorno a q.c. vesti, ecc. (di vesti ampie e trapuntate d'oro),
43-: circutnRnus circumlino 436
cir- ciroiini-grillO, gemere attorno,
Justin. 18, 7, 10. b) di cose astratte, ere, ovile,

condare , e sendo in gran quantità secun , di orsi (fremere), Hor. epod. 16, 51.
dis rebus quac circurnfluunt vos, insanire
CÌreuni-geììitO, are, poi-1are attorno dap-
COepistis, Curt. 10, 2 (10), 22. II) river- pertutto, epistulam, Cic. ad Q. fr. 1, 2, 2. § 6.
sarsi fuori in giro lungo l'orlo, e quindi circiiin-^rodioi* , gressus sum , gredi
traboccare, straripare, A) detto di liquidi : (circum e gradior), in S. ostile, assalire da ogni
1) propr.: in poculis repletis addito
bumore parte, cingere, circondare. Sali. fi", e Tac.

minimo circumfluere quod supersit, Plin. : e eirciiniTcio, jèci, jectura, ere (circum e

coti metafora presa dal fiume, incitata et vo- jacio),/) gettare intorno, porre intorno, vaUum,
nec ea redundans tanien nec circum-
lli bilis, alzare un argine tutto all'intorno, Liv.:
fluens oratio, Usuo discorso era mosso e scor- fossam verticibus, Liv.: nel pass, coli' acc.
revole, ma tuttavia non gonfio né ridondante, (a cagione di ci cum) =
avvincere, abbrae-
Cic. 2) trasl., essere in abbondanza, essere, ciare q.C, vectem (di un serpente), Cic. —
trovarsi in quantità, circuinfluentibus undlque Quindi circumjectus, a, um, che sta, si trova

eloquentiae copiis imperat, Quint. 12, 10, 78. intmno (di luoghi, come città, Stati, ecc.),
B) di recipienti, 1) propr., figur., insatiabilis col dai., JAw: asso I., Tac. e Cuvt.: n. plur.,
avaritiae est adbuc iniplere velie, quod iam cir- circumjecta, sofit. =
i dAntnrni, Tac: trasl.,

cumfluit, Curt. 8. 8 (27), 12. 2) trasl., dijìer- del discorso, che è attoi-no, che sUi attorno, od
SOne, avere abbondanza, essere stiaricco di q.C, intorno, circumjectao oratioiiis copia, Quint.

omnibus copiis, Cic: gloria, Cic: cir-


coll'abl., IIJ alqd alqa re, chiudere, cingere con q.c,
cumfluere atque abundare rebus omnibus, Cic. extremitateni caeli rotando anibitu, Cic: pla-
cireiininiius, a, um (circumfluo), I) tr., nities saltibus circumjecta, Tac
che scorie intorno, Ov. e Plin. II) pass., iìi- circcmi-inTeiO, ore, porre intorno, con-
torno a cui scorre un fiume, bagnato, circondato, durre attorno, valium, Liv. 2-5, 36j 5 dubbio
Ov. e Tao. {altri circumicere).
cirCUIli-ffttlTo, fÒdi, foSSUm, ere, scavare eireiini-Tlio, -iliis, V. circuitio, etc
intorno, truncuiii, Col.: platanos, Sen. cireiIUl-jrseì^O, ère, giacere intorno, T)
circuiii-foraueus, a, um (circum e fo- j^ropr.: passim, Cael. in Quint. 4, 2, 123. —
rum), I) clie si trova nel foro, aes, denaro II) trasl.: a) di paesi, ecc., quaeque circum-
preso in prestito (dai banchieri nel foro) = jacent Europae (dat.), Liv.: circumjacentes
debiti, Cic. ad Att. 2, 1, 11. II) che gira, va populi, circonvicini, Tac b) come 1. 1. retor.,
attorno sui mercati, pbarmacopoln, Cic: lanista, circumjacentia, ium, n., le parole «ircostanti,
Suet. Quint. 9, 4, 29.
circuni-lrenio, frcmui, ere, di uccelli, cireunijectus, us, m. (circumicio), il git-

fremere, gemere attorno, cum stridore magno tare attorno, il poii-e attorno (a q.c), I) il get-
inanes nidos, Sen. ad Marc 7, 2. tare le braccia intorno ad ale, l'abbracciare
circuni-fundo, fiìdi, fusum, ere, versare qui (aether) tenero terram circumjectu am-
intorno, I) colV acc. di ciò, clic viene versato plectitur, che cinge la terra con tenero am-
intorno a q.c, alqd alci rei, 1) propr., versar plesso, Cic poet. de nat. deor. 2, 65. II) meton.,
liquidi intorno a q.c, alqd ad oleam, Cato. dintorni (di luoghi), ut ita munita arx circum-
Comun. j^ass. (di fiumi, nuvole, ecc.), circum- jectu arduo et quasi circumciso saxo niteretur,
fundi; scorrere intorno a, circondare, circum- Cic. de rep. 2, 11.
fundi insulae, Liv.: e circumfusa repente nubes, circiimjTeTo, V. circumicio.
Verg.: divino quondam circumfuso igni, Liv.: circuni-latro, are, latrare intornio ad
2) trasl.,oggetti non liquidi, a) concreti, ale, trasl. di bracchi (spie), hominem , Sen.
a) rifless., se circumfundere, mediale circum- ad Marc 22, 5.
fundi, spargersi attorno in gran mimerò, venire cirClllll-laVO , ere, bagnare attorno , di
in folla, ass. in Caes. ed a., se e a tergo, Liv.: acque, dubimn, an insula sit, quod Euri atque
col dat., se e. Hannoni , Liv. : cu-cumfundi A&ici superjactìs fluctibus circumlavitur, Sali,
obviis, Liv.: poet., di una persona sola, cir- hist. fr. 2, 83 (81).
cumfunditur juveni, gli si serra addosso, cìrcuni-lTj;o, avi, àtum, are, I) alqd
Ov. P) intrans., circumfundit eques, viene alci rei, legare q.C intorno a q.c, Verg. e
addosso, incalza da ogni parte, Tac. ann. Plin. II) alqd alqa re, legare intorno intorno
3,46. h) astratti: undique circumfusae mo- q.c. con q.c, avvincere, fasciare, Cic ed a.
lestiac, Cic. circumfusae undique voluptates,
: circuni-lino, litum, ere {forma second.
Liv. II) coZZ'acc. di ciò intorno a cui vien circumlYnio, ire, in Col. e Quint. I) alqd alci
versato q.c, ve>-sare intorno, involgere, invi- rei,spalmare q.C intorno a q.C, appiccicare,
luppare, con un liquido o con una massa Ov. e Plin. II) alqd nlqàre, spaUnare, uìmere
liquida, alqm alqa re, 1) propr.: e. mortuum q.c. con q.c. tutto all'intorno, 1) generic: ocu-
cera, Nep. terra quam crassissimus circum-
: lum pice liquida. Col.: circumlita saxa musco,
fundit aer, avviluppa, Cic: circumiusum rivestiti, Hor. 2) partic: far spiccare, ì-isal-
esse caligine crassis tenebris , luce , Cic.
, tare per mezzo di un colore, oculum modo
2) trasl., di oggetti non fluidi, circondare, cin- dextrum modo smìstru.ìQ,'Pììn.e]).:figur., degli
gere, chiudere intorno alc. OVV. q.C. (cOn q.c), oratori, extrinsecus adductis ea rebus circum-
multis circumfusus stoicorum libris, Cic: come linunt, fanno risaltare, per così dire, con
t. t. milit., illis publicorum praeeidiorum co- forti colori, Quint.: e dei musici, simplicem
piis circumfusus sedet, Cic. in senso ostile,
: vocis naturam pleniore quodam sono circum-
ne magna quidem multitudine (se. hostium) linere, quod Graeci xaTa:tsJiXaap.évov dicunt,
eircumfandi posse, Caes. Quint.

;
-

437 circuralitio circa msedeo 438

cìrcumlttio, ònis, f. (circumlino), Unta, RÌmitfl-SCÌndO) ere, stracciar di dosso


che si sapeva dare al marmo, spal-
colore, ad ale. gli abiti, lacerare intomo, del littore,
mandolo con cera ed olio, Sen. ep. 86, 6. Liv. 2, 55, 5.

circumlòcOtio, ònis, f. (circum e loquor), rircum-i^crlbo , scripsi, scriptum, ere,


circonlocttzione, Qiiint. ed a, circoscrivere, segnare, tracciare informo, defi-
circumluoens, entis (circum e luceo), nire, delimitare per mezzo di una lint-a, T) in
che splende intonv>, trasl.: fortuna, Sen. ad gen.\ 1) propr.: lineas extremas umhrae,
Marc. 2, 5. Quint.: alqm virgà ovv. virgulà, Liv. e Cic.
eìrciini-liìo, ere, bagnare intorno, tergum 2) trasl.: a) limitare, segnare, fissare, determi-
ac latera insulae (del Reno), Tac: quo (mari) nare, orbem, Cic: exiguuin alci vitae curricu-
pars (arcis) circumluitur, Liv. culum, Cic: alci quasi e habitandilocum,Cic:
circiinilii«ilran<«, antis (circum e lustro), ante circumscribitur mente sententia, lamenti
<he illuiuiìut intorno, Lucr. 5, 1435. concepisce il pensiero in maniera precisa,
circuinlììvio, ònis, f. (circumluo), di- Cic: nullis terminis jus suum f;ircumscr. aut
stacco di un tratto di suolo in forma d'isola, definire, Cic. b) limitare, restringere, a) OOg,
awemito per il continuo penetrare e rodere mnter.: corpus suum et animo locum laxare,
delle acque di un fiume, circumluvione, plur., Sen.: dolorem, paralizzare, Sen. 3) di pers.:
in Cic. de or. 1, 173. alqm, Sen. nat. qu. 5, 1, 3: alqm alq5 re,
circum-niitto, misi, missum, ere, man- Cic, Phil. 6, 3, 5: partic, segnare ad un ma-
dare intomo, Caes. e Liv. gistrato i limiti da non oltrepassarsi nelVe-
circuin-infìil^lO, ire, muggire int,omo, sercizio delle sue funzioni, tribunum plebis,
alqm, delle vacche, Hor. carm. 2, 16, 33 e sgg. Cic: praetorem, Cic. e) con parole, definire,
circuni-miìnTo, ivi, itum, ire, cingere determinare, rem simplicem assumptà elocu-
all'intorno, foriifìcm-e, spec. con muri ed Opere tione, Coniif. rhet. 4, 43. d) pi-endere nelle
di fortificazione, Caes. ed a. reti, irretire, a.) = ingannar con parole, falla-
cìrciinimiiiiitìo, ònis, f. (circummunioì, cibus et captiosis intorrogationibus circum-
rirconvallazione,il chiudere attorno una citta, SCripti atque decepti, Cic. p) imbrogliare, =
opere d'assedio, opere di circ, Caes. e Auct. adulescentulos, Cic: ab alqo HSIOOO circum
b. Hisp. scribi, Cic. e) eludere, frodare,, testamentum,
cireillll-nnvT^O, avi, are, navigare at- Plin. ep. f) palliare, sncrilegium facetis iocis,
toi-no, circumnavigare, sinUS Oceani, Veli. 2, Justin. 39, 2, 5. II) partic, chiudere tra pa-
106,^3. rentesi e quindi trasl., escludere, scartare,
CÌreilllipadsinus, a, um, che si trova at- allontanare, separare, eas sententias, quas etc,
torno al Po (Padus), Liv. e Plin. Cic: genus hoc aratorum (cioè dagli altri pro-
circiim-pendeo, ere, pendere intorno. cessi), Cic: orane terapus Sullanum ex accu-

Curi 8, 9 (32), 24. .satione, Cic.


circiini-plaiKlOj ere, accogliere con ap- cìrciiiiiscriptc, aw. (circumscriptus),
plausi da ogni parte, alqm, Ov. trist. 4, 2, 49. I»»modo preciso, a) generic: e. coni plecti sin-
cìreuiiiplector, plexus sum, plecti (cir- gulas res, Cic. b) come t. t. di retor., con stila
cum eplecto), abbracciare intorno,tTa.sl. = cin- bellamente arrotondato, c numeroseque dicerc,
gere, circondare,domini patrimonium circum- Cic.
plexus quasi thesaurum draco, Cic: eas(conjun- circiinmcriptTo, ònis, f. (circumscribo),

ctiones) undique, raf^cogliere, tenere insieme, circoscrizione , definizione , delimitazione, 1)

Cic: coUem opere, trincerare all'intorno, propr., concreto : a) cerchio, tracciato, ex illa
Caes. circumscriptione excedere, Cic. b) circuito, ter-
circiiin-plTco, avi, atum, are, avvolgere, rae, Cic. 2) trasl.: a) definizione, temporura,
avvincere, awUiippare , alqm, OVV, alqd, di Cic: verborura, Cic: onde concreto (come
serpi, ecc., Cic. ed a. t. t. di retor.), periodo, Cic or. 204. b) irreti-

cìrc'um-ponn, posui, positura, ere, met- mento, a) inganno per via di parole (anche
tere, po)fe attoì-no, col dat., Hor., Tac. ed a. al plur.), Sen. P) sopirnso, fi-ode (anche al
cìrciiinpotati», ònis, f. (circum e poto), plur.J, adulescentium, Cic
il bere in giro, il bere al banchetto funebre, Cic cireuniscrìptftr, m. (circumscribo),
òris,
de legg. 2, 60. ingatinatore, frodatore, Cic e Sen. rhct.
circum-qiiaque, aw., tutto all'intorno, circiiniseripliiii, a, um, partic. agg. (cir-
Aur. Vict. de or. gent. Eom. 17, 6. cumscribo), circoscritto, trasl., a) arrotondato,
cìrciinirelTó, ivi, itum, ire (circum e conciso, ambitus verborum, Cic: brevis et
rete), irretire intoì-no, trasl., alqm, Lucr.: te circumscripta quaedam explicatio, Cic. b) con-
circumretitum frequentià populi Romani esse ciso, di oratori, circumscriptior, Plin. ep. 1,
video, Cic. 16, 4.
CÌrciini-rodo, ròsi, ere, corrodere intorno, cireuni-scoo, sectum, are, I) tagliare
escam, Plin.: trasl., dudum enim
circumrodo, intorno, alqd fare con una sega un buco
.=;errà,

quod devorandum est, mastico a lungo, ciò rotondo in q.c, Cic. II) partic, e alqm,
che debbo picr in fine sforzarmi a dir aper- circoncidere ale. (come i Giudei), Suet. Dom.
tamente, Cic: qui dente Theonino cura cir- 12.
cumroditur, morso dal dente di Tcone (ol- cii'ciini-sedeo, sèdi, sessum, ere, sedere
traggiato), Hor. attorno ad alc. q.c, I) generic: alqm,
cìrciiiii-«i.iepio, saepsi, saeptum, ire, cir- Sen. ep. 9, 9. TI) partic. in semo ostile, ,

<ondare, cingere, corpus armatis, Liv.: stagnum mettere il campo intorno, cingere, Cic. Lu- :

aedificiis, Suet. ccriara omnibus copiis, Liv.: alqm (la casa di


,

439 circunisepio circumspicio 440

ale), Cic: trasl., a lacrimis omnium circum- cium e, Quint.: circumspectissima sanctio de-
sossus, assediato, Cic. creti, Val. Max. b) attivo, di pers.: pmdente,
cireiim-sé|»To, V. circurnsaepìo. capito, ponderato (contr. inconsultus, temera-
eircuinsefssìo, ònis, f. (circiimsedeo;, «w- rius), homo,
Cels.: sive aliquis circumspectior
sediamento, assedio, Cic. II. Verr. 1, 88. est, Sen. IT) cospicuo, importante, ragguarde-
circuiii-s7do, ore (in senso ostile), asse- vole, segnuiato, honor, Val. Max.
diare, «iìxomiare Un luogo, Plistiaiii, socios 2. circumspectìis, ùs, m. (circumspicio),
Komanorum, Liv.: legem urbemque, Tac. 1) guardare, osservare attorno, natuva circum-
il
circiim-silTo, ire (circum e salio), saitare spectum omnium nobis dedit, il guardare da
in giro, attorno, dei passeri, Catull. 3, 9. ogni parte, Sen.: e figur., detinere alqm ab cìr-
circuni-sisto, stéti, ere, porsi intorno cumspectu rerum aliarum, Liv. II) vista, pro-
ad ale. q.C, dtigere, attorniare q.C. od alc. spetto, veduta, facilis est circumspectus, unde

IJ in gen., alqm, Caes.: signa sua, Tac: exeam, quo progrediar, Cic: eo se progressos,
assol., cnm paucis militibus circumsistens unde in omnes partes circumspectus esset, Liv.
Caes. IIJ partic, in senso ostile, au^irniare, cìrciiinspTcìo, spectum, ere (cir-
spexi,
assediare, stringere alVintomo, alqm, Caes.: cum mirare attorno, I) intr.
e specio) guardare,
,

naves, Caes.: circumsisti a civitatibus, Caes.: e (lat. are.) rifl,, guardarsi intorno, guardare
assol., sex lictores circumsistent, Cic, trasl., in giro, rigitardare, mirare intorno, rimirare,
circumsteterat Civilem et alias metus, Tac. 1) propr.: circumspicio: nemo (est), Ter.: cir-
circiim-sftno . sonui, are, I) v. intr.: cumspicit ille atque, ubi sit, quaerit, Ov.: qui
a) sonar d'ogni intorno a q.C, clrcumsonans in auspicium adhibetur nec suspicit nec cir-
undique clamor, Liv.: locus, qui circumsonat cumspicit, Cic: circumspicit (si guarda [an-
ululatibus cantuque symphoniae, Liv. b) esser gosciosamente] intorno), aestuat. Cic usque :

rintronato, talibus aures tuae vocibus circum- eo te diligis et maguitice circumspicis (ti
sonant undique, Cic. IIJ v. tr., riìUronare, ri- guardi intorno, ti pavoneggi), ut etc, Cic:
suonare intorno a q.C, clamor hostes circum- late circumspiciendi libertas, libera veduta,
sonat, Liv.: e. murum, Verg. Quint.: seguito 'la proposiz. interr., atque
cireum-siinus, um
(circumsono), che
a, suus coniux. ubi sit, circumspicit, Ov. 2) trasl..
strepita attorno, turba canum, Ov. met.
4, 723. guardarsi attorno (cogli occhi della mente).
circuni<«pecte, avv. col comp. (circum- osservare, considerare, seguito da propOS'iz.
specfrus), con riguardo, eonsiderattiinente, con reìat., vide, quaere, circumspice, si quis est

circospezione, Sen. ed a. forte ex ea provincia, qui te nolit perisse,


eircuiiìspeolTo, ònis, f. (circnmspicio), Cic cum
: circumspicerent patres, quosnam
cireospezione, clrcumspectio aliqua et accurata COnSUles facerent, Liv. TI) tr., guardare at-
consideratio, Cic. Ac. 2, 35. torno, girar l'occhio intorno, osservare attenta-
eircunispecto, avi, atum, are (freq. di mente all'intorno, mirare intorno, 1) propr.:
ciicumspicio), guardare attorno ripetutamente, urbis situm, Liv. : lucos, Ov. oculis Phrygia :

I) V. intr. guardarsi intorno, circumspectant agmina, Verg.: ne ex medio quidem cornua


(bestiae) in pastu, Cic: primum circumspe- sua, Liv. amictus, Ov.: di e. inan., in latus
:

ctans tergiversari, Liv.: (figur.) itaque du- omne patens turris circumspicit undas, Ov.
bitans, circuraspectaus, haesitans, multa ad- 2) trasl., rivolgere colla mente lo sguardo a q.c,
versa reverens tamquam in rate in mari im- considerare attentamente q.C, riflettere, jionde-
menso nostra vehitur ratio, Cic. Tusc. 1, 73: rare q.c. da ogni parte, meditare su q.C, pen-
seguito da propos. relat., circumspectans huc sare attentamente a q.C, circumspicite pauUsper
et illuc, si quem reperiat, cui etc, Comif. mentibus vestris hosce ipsos homines, Cic:
rbet.: quànam ipse evaderet, circumspectabat, omnes imperii vires, Liv.: dieta lactaque, Liv.:
Liv. II) V. tr.: A) volgere intorno a sé gli omnia pericula, Cic: e e. se, gettare uno
occhi sugli oggetti circostanti, guardar intorno sguardo sopra considerare chi s-i
sé stesso,
SU q.C, osservare all'intorno fspec. con aspet- sia, Cic. parad. 4,30 ovv. considerare sé
; =
tazione, ansietà, sospettoj ; aquam, guardare stesso, per aver cura di sé, Auct. b. Afr. 47,
intomo sull'acqua, Liv. ora principum t um 2 e così, Eomanus sermo magis se circum-
:

alios intuentium, Liv.: patriciorum vultus, spicit (guarda più sé stesso, si stima di più),
Liv.: tectum et parietes, Tac: omnia (a tutto), Sen. ep.: 40, 11 : seguito da unaprop. relat.,
Cic e Sali.: Tac: seguito da
Inter se attoniti, Cic Mur. 13; 41 (50), § 10.
Sali. hist. fr. 2,
propos. finale e interrog., alius aUum, ut Sen. ep. 70, 5 colVut o ne e il cong.
: guar- =
proelium ìncipiant, circumspectant, Liv.: sì- dare, considerare che che non, e. diligenter,
mul alia circumspecto, satisne explorata sint, ut etc, Cic: e. timida mente, ut etc, Ov. cu-
Ter. B) cercando alc. o q.c, o desiderando, riose, ne etc, Cels. B)un oggetto, guardare, mi-
guardare attorno, spiare, 1) propr.: nescio rare attorno, mirarsi attorno, l)propr.: visum
quid circum spectat, Ter.: quousque me cir- ab se Ambiorigem in fuga, Caes.: Athin, Verg.:
cumspectabitis? Liv.: vacuam Eoraanis vatibus saxum ingens, Verg. 2) trasl., volgersi a guar-
aedem, Hor. 2) trasl., gtuirdarsi attorno per dare q.c =
scoprire, trovare q.c, essere in
q.C. =
cercar di trovare, rintracciare q,e., spiare, cerca di q.c, alium arietem, Verg.: rhethorem
fugam et fallendi artes, Tac: defectionis tem- Latinum, praeceptores, Plin, ep.: autunni»
pus, Liv.: omnes argumentorum locos in a- tecta et recessum, Liv.: fugam, Tac. e Justin.;
gendo, Quint, reliqua ejus Consilia animo, Caes.: col dat. fa
1. cireuiii«jpe«'lus, a, um, part. agg. [da chi? per chi?), locum fugae, Curt.: pere-
circum spicio), I) circospetto, cauto, prudente, grinos sibi reges, Justin. — Perf. sincop.,
a) passivo, di c.inan.: verba non e, Ov.: judi- circurnspexti, Ter. adelph. 689.
,

441 circunistantia circuiuvolo 442

ctrciimstantTa, ae, f. (circumsto), I) il li (42), 14. b) in curva, poi-tarsi, andare,


circondare, lo stai-e attorno, aquae, aèris, Sen. condursi, facendo un giro, a, verso q.c. con o
uat. qu. 2, 7, 2. II) trasl., complesso delle cir- senza navi (navibus), Caes., ovv. classe, Liv.
costanze, Quint. 5, 10, 104. promunturiura, Liv.: ad ovv. in locum, Liv.
cirCUin-StO, stcti, stare, stare, essei-6 at- ovv. cavalcare attorno, COn SCnza eqUO, Liv.:
tento, e coir acc, stare attorno ad alc. a muliones coliibus (attraverso i colli) circum-
0.C.,circondare, attorniare, I) generic. se- : vehi iubet, Caes. trasl., frustra circumvehor
:

natum, Cic: sellam, Liv.: part. sost., circum- omnia verbis, fo giri, cerco, mi fermo a de-
stantes, i circostanti, Liv. ed a. II) partic, scrivere, P. Verg. Gir. 271. II) cavalcare,
rircondare, stringere ostilmente, assediare, in- intorno da ogni parte, nnirigare tutto all'intorno,
eaisare, premere, tribunal praetoris urbani, far la rotula (a cavallo in barca, in nave),
Cic: trasl., cum tanti undique terrores cir- circumvectus equo, Liv.: colVa.cc. (presso),
cumstarent, Liv. nos fata circumstant, Cic.
: suos, Justin.: classem (in una barca), Liv.
circum-sirepo, strepili, strepYtura, ere, cirCUIU-vèlo, are, coprire intorno, Ov.
J) strepitare, gridare, fare strepito attoi'no a met. 14, 263.^
q.c, legatus clamore seditiosorum circurastre- circunivenio, veni, ventum, ire, verùre
pitur, viene fischiato, Tac: trasl., tot huma- intorno a q.c. =
circondare q.C. I) in gen.:
nam vitain circumstrepentibus iiiinis Sen. , a) una pers., circondare, serrare intorno ale,
JI) far sentire all' intomO con grandi voci q.c., homines circum venti fiamma, Caes. b)c. inan.,
minacciare con grandi grida q^.C, denunziare Specialm. luoghi, andare attorno, circondare,
gridando q.c, atrociora, Tac. circumstrepunt ;
seri-are, attorniare q.C, CocytOS sinu labcns

iret castra etc, gli vanno gridando at-


in circumvenit atro, Verg.: Ehenus modicas in-
torno « che se ne vada, ecc. », Tac. sulas circumveniens, Tac: planities locis paulo
OÌrcillll-<«lruO, struxi, structum, CrC; fab- superioribus circumventa. Sali. II) oitilm.
bricare, fortificare intorno, lacum, Suet. Dom.4. circondare, stringere, 1) propr.: a) Una pcrS.,
circillll-tero, ere, fregare intorno, poct. seri-are, stringere, serrare in mezzo, sopraffare,
= premere, stringere attorno, Tibull. 1, 2, 95. attorniare da ogni parte, UOStroS, Caes. : hosteS
a tergo, Caes.: in medio circumventi hostes,
CÌl'CIIIII'teKtUS, a, um, tessuto intorno,
intessuto, circumtextuin croceo velanien acan-
presi serrati m
mezzo, b) luoghi, «>»-
gere, investire, assalire, singulas urbes, Sali.:
tbo, della cyclas (V.), Verg. Aen. 1, 649.
cuncta moenia exercitu. Sali.: armis regiam,
cirCUni-lfillO, touùi, are, tuonare intorno^
poet. di Bellona =
intronare sino a rendere
Sali: moenia vallo
circuire
fossàque. Sali.
una persona, avvicinare pian piano,
2) trasl.,

pazzo., alqra, Hor. sat 2, 3, 22-3.


porre un'insidia a, soverchiare, sopraffare alc,
cìrcuni-tonsiUJS, a, um (tondeo), tosato,
mettere in pericolo, esporre a rischio, porre a
raso inforno (nei capelli), tagliato intorno, ben
cimento, ingannare alc; paSSivO, circumveniri
aggiustato, Suct. ed a.: trasl., elaborato, oratìo,
Sen. ep. 115,2.
= cadere in pericolo, essere al rischio, divenir
vittima di q.C (specialm. in tribmwde, o ge-
cimiin-iindTqiie, V. circum n" I, A.
neric. nella vita pubblica), innocentes. Sali.:
circillil-vrulo, vasi, ere, circondare, strin-
alqm per arbitrum, Cic: alqm judieio capitis,
assalire da ogni parte,
j/fire, I) propr. : im-
Cic: inuocentera pecunia, Cic: plebem fae-
mobiles naves, Liv.: alqm claraoribus turbidis,
nore, Liv.: circumveniri ab aliquo per insidias
Tac. II) trasl., sorprendere.^ cogliere cUl'iin-
solt. insidiis, Caos, e Sali.: potentis alicujus
proveiso, novus terror cum ex utraque parte
opibus, Cic: circumventus falsis criminibus.
circumvasisset aciem, Liv.
Sali.
CÌrCUIlI-vagU<>i, a, um, errante, che erra cirCUinversìO, ònis, f., H volgere attorno,
intorno, Oceanus, che circonda la terra, Hor.
manus, Quint. 11, 3, 105.
epod. 16, 41. cil'CUniVCl'SOr, ari, volgersi da ogni parte,
circiiiii-vallo, avi, atum, are, chiudere Lucr. 5, 520 e altrove.
«on un vallo, con una circonvallasione, circon- circuui-vcplo (vorto), verti (vorti), ver-
wMare, bloccare, seii'are da ogni pai'te, OJjpi-
sum (vorsum), ere, volgere attonw, circumver-
dum, Caes.: Pompejum, Cic: hostes, Liv.: tens volgendosi a destra, Suet Vit. 2.
se, —
fiqur., tot res repente circuravallant, Ter. Mediale, circumverti, volgersi, rota cLrcumver-
adelph. 302. titur axem, gira attorno all'asse, Ov. met. 15,
cipeiim-veclìo, ònis, f. (circuraveho), 522 [dove Merkel dà circumvolvitur).
J) portare attorno le merci, traspoì'to, com- circUlll-vestTo , Ire, vestire aWintomo,
tnereio intei'no, portoriuni circumvectionis armarsi, trincerarsi da ogni
trasl., se dictis,
dazio di transito nelle spedizioni di merci parte con parole =
difendersi, Poèt. in Cic.
alVintemo, Cic. ad Att. 2, 16, 4. II) giro, de or. 3, 158.
solis, Cic. Tira. 9, § 29, M. circum-volilo, avi, atum, are, volare at-
circMmvcclor, (intens. di circum-
ari toi'no, di uccelli, lacus, Verg.:
I) propr.,
vehor), andare attorno a q.C, pei'coivere, co- assoL, Tac. II) trasl., di uomini andar =
steggiare, oppida, Plaut.: Ligurum oram, Liv.: vagaìido, aggirarsi, qua e là, Lucr., SCD. eaa.
41, 17, 7; trasl., peì-correre descrivendo, espo- eircuin-vSlo, avi, atura, are, volare at-
nendo, singula, Verg. gè. 3, 285. torno, aggirarsi intorno, IJ propr., di CSSeri
circum-vohor, vectas sum, vchi, farsi alati: spem suam fpredaj, Ov.: sedem illam,
jportare attorno, I) in giro in curva : a) in Quint.: alqm atris alis, della morte, Hor.: e
giro, andare in giro attorno a q.C, cavalcare della notte, cava umbra, Verg.: caput tristi
tutto attorno, girare intorno, petram, Curt. 7, umbra, Verg. IIJ trasl., volare attorno .=
circumvolvo Citium 444
443
trageorrere dì COSO in COSO, volare di C. in C, cisterna, ae, f., cisterna, Sen. ed a,

«rdines exercitus, di fila in fila^ Veli. 2, 27, 2. cisteriiinus, a, um (cisterna), di cisterna,

oirouni-volvo, volvi, volutum.cre, vol- aqua, Sen. ed a.


gere, girare attorno, med., circumvolvi; volgei'si cist(i|»ii5r5s, i, m.(%ioTocp6pog),/5>o>-tafe»r
attorno e sim., axem {ejfr. circumverto), ma- di cesta), moneta asiatica del valore di circa
cTium annnm, in un giro compiuto (di anno 4 dramme, che portava sul diritto l'im-
Io7are),Verg. 3,284. pronta della cesta bacchica semiaperta, e.
circus, i, m. (-/.Cpxo;), IJ eireonferenza, or- Pompejanus (dalla cassa delle miniere asia-
bita in astronomia, candens, via lattea, Cic. tiche di Pompeo), Cic: in cìstophoro in Asia
Arat. 248. II)eampo di eorsa, per cavalli e habeo ad HS bis et vicies, in moneta asiatica
carri, A) in Boma o vicino a Roma: 1) cir- ho, ecc. Cic: gen. plur.: cìstophorùm, Liv.
c««» niaxinius comun.per antonomasia
e cistula, ae, f. (dimin. di cista), cestella,
forma ellittica, costruito
soli. circus, iì circo di cassettina, Plaut. ed a.:
da Tarqiiinio il Superbo nelTlV' regione fra cTtiitini, avv. (citatus), in freUa, frettolo-
il Palatino e V Aventino nella valle Mureia ; samente, Auct. b. Afr. 80, 4: compar., citatius,
ampliato da Cesare ai due lati, in modo da Quint. 11, 3,- 112: superi., citatissime, Quint.
contenere 150 mila spettatori, e da Traiano 1, 1, 37.
allungato, in modo da contenerne dai 300 ai cTtsttiis, a, um, part. agg. (^da, '2. cito),
400 mila, Cic. ed a.: circus fallax, perchè nel presto, rapido, frettoloso, impetuoso, a)generic.:
circo giocolieri e cerretani esercitavano le citatus fertur Kbenus, Caes.: citato equo, a
loro arti, Hor. 2) circus Flaiiiiiiius, nella galoppo, Caes.: citato gradu, Liv.: citatiore,
9* regione, fuori della città, nel luogo deno- ovv. citatissimo agmine, Liv. b) di modo di
minato prata flaminia, Cic. ed a.: detto solo esporre o di persona che espone, affrettato,
circus, Ov. fast. 6, 205 e 209. B) in altri luoghi: precipitoso, vivace, brillante, pronuntiatio citata

1) circus niaritiiiius, presso Anagni, Liv. (contr. pressa), Quint.: Eoscius citatior, Ae-
9, 42, 11. 2) di altri arringhi o stadi per ce- sopus gravior fait, Quint.: in argumentis ci-
lebrarvi feste, come quello di Enea in Si- tati sumus, Quint.
cilia, Verg. Aen. 5, 109 e 551. e iter, a, um (cis), che rimane al di qua,
cTris, is, f. (xeìpts), uccello marittimo in comun. I) compar., cilcriop, neutr., -tus,
cui fu cambiata Scilla, figlia di Niso, Ov. gen., -lòris, \) propr.: citeriore (coji^r. uìte-
met. 8, 151. Ps. Verg. Cir. 488. rior), Gallia, Cic: provincia, Caes. B) trasl.,
Cirrlia, ae, f. (Ki^f a), città alla foce del più vicino, più prossimo, 1) di spazio, Val,
Plisto, porto di Delfo, quindi sacra ad Max.: fig., ut ad baec citeriora veniam et no-
Apollo. tiora nobis, che piìi ci riguardano, le cose
cirrus, i, m. IJ ciocca di capelli ricciuta tet-rene, Cic. più vicino, prima,
2) tempor.,
per natura,ric0ioio, riccio (comun.plw.), Yarr. "Val. Max. C) di quantità, più piccolo, mi-
fr. ed a. II) trasl.. frangia agli abiti, Phaedr. nore, inferiore, aetas, Val. Max. IIJ superi.,
2, 5. 13. cilìmiis ovv. cTluinus, a, um, vicinissimo,
Cii'la, ae, f. Kipxa), città e rocca dei Mas- motto vicino, più vicino {contr. ultimus),
il

silii nelVinterno della Numidia, residenza stella ultima a caelo, citima terris, Qìc.-.plur.
di Siface, 3Iassinissa e suoi successori; dopo sost. fig., deduc orationem tuam ad baec ci-
Costantino chiamata Costantina, come tut- tima, Cic.
tora Constantine (in Algeria): i suoi abi- cTterTus, avv. Y. citra.
tatiti Cirlenses, lum, m.. Cinesi. Cìtkaerón, m. (KtS-aipcóv), alto e
ònis,
cìs, prep. colTacc, al di qua. (contr. ultra, boscoso monte, che formava il confine setten-
trans),. I) propr., di spazio : cis Taurum, Cic: trionale dell'Attica e della Megaride verso
cis Padum ultraque, Liv. II) trasL, di tempo, la Beozia: teatro celebrato delle orgie bac-
entro, fra, cis decimum mensem, Aur. Vict. chiche di Tebe, ora in parte Kithairon, in
ClS-aipInus, a, um, che è ai di qua delle parte Livadostro ed Elatias.
Alpi, cisaiinno, Gallia, C'ic: provincia, Suet.: cìthara, ae, f. (-M^àpa), cetra a sette
Galli, Liv. corde, Cornif. rbet. ed a. : meton., sonar la
cTsium, li, n., specie di carro leggiero a cetra, cantar sitila cetra, citharae studium,
due ruote, carretto, carrozzella, Cic. ed a Hor.: citharam decere alqm, Prop.
Cispìus [antic. CespTus), inoiis, una
cTtharista, ae, m. (xtS-apiaiT^g), citarista,
delle due alture che formano il mons Esqui- sonator di cetra, Cic ed a.
linus, oggi colle di Santa Maria Maggiore.
cìtiiarisll'ìfa, ae, f. (xiGapioipia), suona-
cis-rhònsinus, a, um, die abita ai di qua
ti-ice di eetra, Ter. Phorm. 82 e 144.
del Seììo, cisrenano, Germani, Caes. b. G. 6,
Cllliarizo, are sonar la cetra,
2, 3. _ Nep. Epam. 2, 1.
(-/ii9-api^w),

Cisseiis, ci, m. (Kiaosùg), re di Tracia,


secondo un mito posteriore, padre di Ecuba. cTtliarocdìcus, a, um (xtd'apcpSixóg), di
— Beriv.: Cisscis, tdis, f. (Ktooyjts), la citareilo, cite appartiene al citaredo, Suet. ed a.
Cisseide = Ecuba. cììiiaroedus, i, m. (y.i'S-apcpSós), citaredo,
ci sia, ae, f. (xt'oxrj), cesta, cassa per abiti, citarista, che si accompagna sulla cetra, Cic.
libri, denaro, frutta, ecc., Cic, Hor. e Col.: ed a.
per custodire arredi sacri, Tibull. e Ov.: come cTtiinus, V. cìter.

tirna pei voti nei comizi, Comif. rhet. CitTiini,ìi, n. (KCtiov), una delle nove an-
cistella, ae, f. (dimin. di cista), cestella, tiche città principali di Cipro, con un porto
casseuiìHt, Comici e Cornif. rhet. ben riparato^ patria dello stoico Zenone ; là
445 citius civilis 446
morì Ctmone. —
Deriv.: A) CTliciis, a, 24. — Infin. pres. pass., parag., citarler,
um, di Cizio, Cizìese, plur. sost, Citici, òrum, Catull. 61, 42.
m., abitanti di Cizio, Ciziesi. B) CìiTéiis, cifra, avv. e prep. colV &cc. {da citer, da
ci, m. (KiTteóg), di Cizio. connettersi alla forma antica cis), I) al di qua,
cilTii>ì, avv. V. 1. cito. di qua {contr. ultra), e. Velium, Cic: nec citra
compar., eiliii<<, superi., «•ìfli«i-
l.«*ìlo,
mota nec ultra, né da questa né da quella
parte, né di qua né di là, Ov. II) trasl.:
«Tinr, avv. [da citus, a, uni), I) presto, pron-
tamente, prestamente, celermente (contr. tarde), A) di ciò che è ancora al di qua di un dato
limite, che non ha ancor raggiunto un dato
discere alqd, Cic: aut citius insistere aut lon-
limite, innanzi, al di qua, di sotto, 1) nello
gius procedere, Cic: dicto citius, Hor. e Liv.:
serius aut citius, jj^csio o tardi, Ov.: se in
spazio: paucis e (se castra) milibus, Liv.: tela
currus citissime recipere, Caes. II) trasl.: :
hostium e cadebant, non giungevano ai Ro-
a) con una negazione = non
non facil-
facile,
mani, Tac: citra tertiam (syllabam), innanzi
alla terza sillaba, Cic: saepe etiam e. licet,
mente, haud non tam cito quani etc.
cito, Ter.:
Cic. b) compar., citius quam, piti presto, piut- anche se non si sale dipiìt, Cic: compar., ci-
tosto che, Q.ÌC.: partic. citius diccres (dixerim) terius debito, 2iià di quanto dovrebbe,Serì. do
quam ovv. quam ut, Cic.
ira, 1, 17, 7:melius ultra quam citra stat ora-
cTlo, avi,atum,are (freq. di ciò
2. cieo), = tio, dice meglio più che meno, Quint.: nec
virtus e genus est, non é da meno della na-
eccitare, stimolare, muovere, agitare, coìntnuo-
vere, I) chiamare, provocare colla voce un es- scita, Ov.: e. scelus, non sino al delitto, Ov..
citra quam, non al punto che, meno che, ecc..
sere animato, a)generic.: nautas, Pnp.: noto
quater ore citari, Ov.: reliquique Graeci, qui Ov. 2) nel tempo: e. Trojana tempora, Ov,
hoc annpaesto citantur, Cic. b) come 1. 1. a) del B) senza, oltre, eccetto, tranne, plus USUS sine
banditore e del magistrato, per mezzo del doctrina, quam citra usum doctrina valet,
banditore, cMamare in un luogo, invitare, ci- Quint.: e. aemulum, Quint.: citra spectaculo-
tare, chiamare in yiudiz'o, a comparire, a pre- rum dies, eccetto il giorno degli spettacoli,
sentarsi, far venire, aa) il Senato ad adu- Suet.
nanza: patres in curiam, Liv.: Senatum in cTlreiIS, a, ura (citrum), I) di cedro, ce-
forum, Liv.: e dei capitani per la raccolta, drino, malus citrea, Òppius mMacr., e solt. ci-
nominatim popolo a vo-
citari, Curt. ^p) il
trea, Plin., cedro (albero): malum citreum,
tare, in campo Martto centuriatim populum, Cloat. in Macr., e semplicem. citreum, Plin.,

Liv. yy) nel, ovv. dopo il censo: e i cava- cedro. Il) che appartiene allalbtro del ce-
lieri a rassegna, ipsum censorem, Liv.: i nuovi dro, di legno di cedro, mensa, Cìc: oleum, olio
e i veccia senatori, e. senatum eo ordine, di cedro, Plin.
qui etc, liiv. SS) / cittadini atti alle armi d cilro, avv. (citer), al di qua, solo in unione
arruolarsi e " prfst"r giuramento {contr. re- con ultro, V. ultro, n" I.

spondere, non re3pondere),juniores nominatim, Citrulli, i, n. (citrus, n" II), legno di cedro,
Liv.: tribus urb.iuas ad sacramcntum, Suet.: Veli,ed a.
nec eitatus in tribù civis respondisset, Liv.: cTlnis, i, f. I) cedro (albero), Plin. ed a:
ss) iìi tribunale {contr. respondere, adesse, II) albero africano, chiamato dai Greci Guov
excusari), così i giudici, judices, Cic: come e-jìa. del cui legno fragrante i Rom. amanti

l'accusatore, chi intenta il processo e Vaccti- del lusso si facevano fare i mobili piti costosi,
sato, Sthenium, Cic. reum, accusatorem, Cic:
:
Sen. ed a.
e partic. V accusato, tota denique rea citaretur ritliiiin e Cillièii«i, V. Citium, ecc.
Etruria, Cic: canes citati non respondent, oìlu«s, a, um, part agg. [da cieo) veloce, =
Phaedr.: citari de tribunali, Cic. ovv. prò tri- rapido, presto {contr. tardus), incessus. Sali.:
bunali, Suet.: citari ad causani dicendam, S let.: via, Liv.: eques, staffetta, corriere a cavallo,
e. alqm audaciae (per aud.), Ps. Cic: alqm Liv.: ?«acitiequites, cavallerialerigiera,C\ixt.:
ca]^ìtìs (di vita o di morte), Cic: come testi- legione?, che camminano a marcie forzate,
moni, alqm testem, Cic: scorta adversus alqm, Tac: vox e. {contr. vox tarda), Cic: citior cura,
Suet.: e trasl., citare alqm testem rerum a se Val. Max
gcstarum, Liv.: falso nomina magna Jovis, Ov.: Ous, V. Cios.
7i)agistratuum libros linteos auctores, Liv.: Sa- cìifciis, a, am (civis), che appartiene ai
lamina clarissimae testem victoriae, Cic: e cittadini, civico, civile, dei cittadini, jura,
fìnahn. i condannati, nomina damnatoruni, diritto civile, Hor.: bella, Ov : corona, corona
chiamareper nome i condanna ti, Liv ^^) chia- .: di gramigna, che otteneva colui che in bat-
mare, invitare un vincitore a ricevere il taglia avesse salvato da morte un roncitta-
premio, victorem Olympiae citari, Nep. praef. dino, Cic ed a.: in questo senso, sost. sempì.
§ 5. P) di consoli, chiamare, invitare i sena- civica, ae,f., Sen. rhet. ed a.

tori <i manifestare la loro opinione, liaec illi, 1.cTvTITs, e (civis), che riguarda i citta-
quoquisque ordine citabantur. Plin. ep.: 9, 13, dini (e partic. i concittadini), civile, del citta-
18. "f)
chiamare, invocare la divinità in aiutO, dino, dei cittadini, del concittadino, dei concitta-
alqm fal:^o,alqm ad suum munus, Catull.
Ov.: dini, 1) propr.: mos, Cic: clamor, Liv.: cruor,
II) ^:= far comparire q.c, d\in tratto, 1) colla Cic: bellum, Cic: Victoria, s^^i concittadini,
voce, intonare, far sempre sentire, cantar sempre, Nep., in guerra civile, Sali.: quercus, poet. —
invocare, pacanem, Cic: ab ovo usque ad m\la corona civica {V. civicus), Vcrer. jus, o (in :

«io Bacche!» Hor. 2) destare, eccitare, com- senso largo) il diritto di cittadinanza {contr.
muovere, determinare, isque (animi) motus aut jus naturale), Cic, Hor. ed a., ovv. (in senso
boni aut mali opinione citatur, Cic Tusc. 3, stretto) diritto civile, diritto privato (contr.
447 Civilis clamo 448

jus publicum), Cic: actio, accusa di un citta- cTvYtàtììla, ae, f. (dimin. di civitas), diritto
dino contro un suo concittadino, Cic. 2) trasl.: di cittadinanza in una piccola città, Sen. apoc.
a) civUe =
pieno di sentimento paino, degno di 9, 4.
un cittadino; popolare :=: d'utile pubblico, che cladus e cladìs^ is, f. {etimolog. affine
mira al bene pubblico, nulli civllis animus, Liv.: a gladius), danno, offesa, lesione, I) in senSO
at hercule sermo est minime civilis, Liv.: neutro stretto, danno, offesa di uìi membro, dextrae
sost., si quidquam non dico civilis, sed
in vobis manus, Liv. 2, 13, L II) in senso lato, ge-
humani esset, se in voi fosse ancora qualche neric. : perdita, rovina, disastro , infortunio,
semo, non dico di patriottismo, ma almeno di 1) in gen.i ci. civitatis, Cic: gens integra a
umanità, Liv. h)(eol compar. e superi ), popo- cladibus (piaghe) belli, Liv.: eà clade, rovina,
lare ^= umano, socievole, affabile, benigno, coi'tese, eccidio, devastazione, Liv. instantes clades, :

semplice, moderato, animus, Suet.: ingenium, epidemie, Liv.: meton., di una persona che
Tac: genus vìtae, Suet.: quid civilius illo(patre arrechi ad ale. gravissimi danni, Scipiadae,
patriae), Ov.: civilis ingiessu, Plin. pan.: civilis clades Lybiae, Verg. 2)2yartic., sfortuna in
in semet augendo, Suet.: civilis circa quosdam battaglia, sconfitta, cladem (pugnae) accipere,
amicos, Eutr.: clvUis in cunctos, Eutr.: civile Cic. e Liv..: cladem hosti afferre, Cic: cladem
rebatur, coirinfin. pres, pass., Tac. ann. 1, 54: inferre, Liv.
n. pi. sost., plus quani civilia agitare, Tac: cì- ciani {are. calam o calira, dalla radice
\-ilialoqui de se, Tac. II) riguardante lo Stato CAL, CEL, donde Cel-o), di nascosto, nascosta-
e gli uffici dello Stato, politico, pubblico, dello mente, celiitamente (contr. palam), I) avv.,
stato, a) generic: oratìo, Cic: res, Cic: officia, plura e removebat, Cic: haud clam tulit iram,
Quint.: scientia, ratio, scienza politica, sociale, teìine nascosto, dissimulò, e esse, non essere
di Stato, Cic. rerum civilium cognitio, poli-
: conosciuto. Ter. II) prep.: a) coZZ'abl.: e vo-
tica, diplomazia, Cic: vir, uomo di Stato bis, Caes.: e istis,Cic. b) co Wacc: clam patrem
(àvr]p 7ioXtT'.y.óg), Quint.: parim. civiKum re- atque omnes. Ter.: e me
ignoto. Ter.:
est, mi è
rum Tac: fluctus, procellae, vita poli-
peritus, e alqm habere, tenere nascosto ad uno, Ter.
tica, Nep. b) riguardante i doveri del citta- clainalor, òris, m. (clamo), gridatore, per
dino, eiuadino [coìitr. militaris, beUi-
civile, del dispregio, di cattivo oratore, Cic. Brut. 182 e
munera, Liv.: civiles res, Liv.
cus), officia, Cic: altrove.
2. CTvìlis, is, m. (Claudius), capitano dei clamilo, avi, àtum, are (intens. (Zi clamo),
Baiavi nella sollevazione contro i Romani gridar spesso a gran voce, andar gridatulo, schia-
(69 e70d^Cr.). mazzare, esclamare, a) assol. Colla domanda:
cìvTITlas, atis, f. Ccivilis), I) da ci- ills, n* J che cosa? a) assol. o coli' acc: quid clami
= a) condizione, stato di cittadino, Eutr. M, 2H. tas? Ter.: Canneas (fichi di Caunia), Cic:
b) trasl.: popolarità = affabilità,, semplicità di saeva ac detestanda Quirino, mandare alte
tnaniere, cortesia, semplicitfi^ moderazione; an- imprecazioni a Q., Tac: di animali, passer
che dolcezza, mitezza di Un Superiore verso un questu vano clamitans, Phaedr.: di e. inan.,
inferiore, Suet. e Eutr.: civ. morum, Eutr. clamitare calliditatem, tradire (far conoscere)
II) da n" II ^f\ tioX'.tixt^, Varie di
civilis, manifestamente, Cic. Rose. com. 20. p) seguito
governo, politica, Quint. 2, 15, 25. dalVesclamaz. in discorso diretto: ad arma!
ClvTITteP, avv. (L civilis), I) da cittadino, clamitans, Liv.: Claudius, quid ergo praeci-
conte si addice, si u^sa fra cittadini, civilmente, piti cursu tam largum iter emensi sumus,
vivere, Cic. ir.: vim facere, Liv. II) con affa- clamitans militibus, gridando ai soldati, Liv.
bilità, affabilmente, con dolcezza, cortesemente,
Y) seguito dalVesclamaz. in discorso indiretto
plus quam civiliter, più cortesem. di quanto colVa-cc. e Z'inf., saepe clamitans liberum se
potesse aspettarsi, Ov.: compar., civilius, Plin. liberaeque civitatis esse Caes. b) colla do- ,

ep.: superi., civilissime, Eutr. manda : chi? e che cosa? con dopp. acc,
cT*'is, is, e. (dado o cieo, chiamare), I) cit- chiamare ad alta voce, proclamare, alqm SVCO-
tadino, cittadina di imo Stato (contr. peregri- pbantam. Ter.: se tanti exitii reum, procla-
nus, hostis), Cic. ed a.: f., civis Carthaginiensis, marsi colpevole di tanta rovina, Tac.
filia Hasdrubalis, Liv. II) partici A) concit- clamo, avi, àtum, are (xaXéw), I) intr.:
tadino, concittaditui, cives mei,Cic.: cives eorum, I) gridare, dolersi, lamentarsi gridando e sim.,
JAY.: {., cives tuae, Plaut. B) cittadino sud- = in clamando robustum [contr. in dicendo
esse
dito, imperare corpori, ut rex civibus suis, Cic. alqd posse), Cic: e. de uxoris interitu, Cic:
de rep. 3, 37. —
abl., cive e civi. cum tacent clamant , il loro silenzio vai
cT%°Ytàs«, àtis; f. (civis), I) astr.: condizione, quanto gridassero, Cic: di animali, anseres
diritto di un cittadino, diritto di cittadinanza, clamant, squittiscono, Cic: (cicada) multo va-
jus civitatis, Cic: alqm civitate donare, Cic: lidius clamare occoepit, Phaedr trasl., di e. :

alci civitatem dare, Liv.: civitatem amittere, inan., et non ulla meo clamat in ore fides, la
Cic: civitatem adimere, Cic: trasl., oratio ci- mia fede non Vho sempre in bocca, Prop.
vitate donata, Quint.: verbo civitatem dare, II) tr.: gridare ad alta voce, 1) chiamare, pro-
Suet. II) concr.: A) la cittadinanza unita in clamare, annunziare ad alta voce, affertnare al-
un tutto, e, in quanto questa forma lo Stato, taniente e sim., triumplium, Liv.: pa ma cla-
stato, civitates aut nationes, Cic: administrare mata acclamata Ov. : seguito dalV acc. e
, ,

civitatem, Cic: trasl., una e communis deorum rinfin., clamant omnes indignissime factum
atque hominum,Cic.: e stoicorum,Tac. B)ìne- esse, Cic: veritas ipsa clamabat quodam modo
ton.:^ urhs, città, civitatem expugnare, Quint.: non posse adduci ut etc. Ci •.: connt e il cong.,
partic, come urbs, la «itu* == Boma e i suoi clamare coeperunt, sibi ut haberet bereditatem,
abitanti, Tac. Cic: seguito da prop. relativa, illis (dat.) quid
449 clamor clarus 450

facto opus esset clamat de via, grida dalla del Feciale, Quint. 7, 3, 13. b) in uno, che
strada, ecc., Ter.: seguito da discorso diretto, si lascia coglierefuori del luogo di stanza
clamo mihi ipse: « Numera annos tuos », Seii.: assegnatogli, pressapoco il nostro rappresa-
con dopp. acc. =
pruclantare, chiamare, diehia- glia, taglia, Liv. 8, 14, 6.
rare, ttominare ad ulta cote, Dareum adhuc re- clarìj^Tlo, are (freq. (/< clarigo), andar do-
gera. Curt.: alqm farein, Hor.^ mandando q.C. continuamente, trasl., Lucr. 5,
cluiiidr {are. cliimós), oris, m. (clamo), 94-1.

grido, «lainoi-e, I) propr.: A) di UOVI., 1) in clari;;o atum, are {=• dare s. darà
(avi),

(jen.: clamorem edere, tollero, profunderc, voce ago), richiedere ad alta voce la
esigert-.,

Cic. clamorem compescere Hor. 2) partici


: ,
consegna o la punizione di un malfattore,
a) gfido di applauso, applauso, Cìc. ed a.: C. SU- domandare, esigere una soddisfazione o ripara-
preiiius, ai morti (cfr. conclamo), Ov. b) grido zione, per parte del Feciale ai confini del
ostile, urto, sciiiamazzo, Cic. B) di anim., Yeig. paese nemico, ad hostes clarigatum mitti,
II) pott. trasl., di e. inan., rumore, strepito, Plin._22, 5.
Ver^. e Hor. clarìsonii<«, a, um
(clarus e sono), di suono
ciiimÓAC, avv, (claraosus), con grida, gri- chiaro, chiaro, squillante, CatuU. e Cic. poet.
dando, sehiamazsaìuio, omnia dicere, Quint. 11, clarìta<<, àtis, f. (clarus), chiarezza, splen-
dore, I) propr.: a.) per la vista, ììnn. h) per
3, 45^
claniO^iOS, a, uni (clamo), pieno di grida, Vudito, vocis, Cic: vociiliuin, suono chiaro,
cioè, 1) attivo = gridatore, che grida, Quint. Quint. II) trasl.: A) chiarezza, evidenza intel-
G, 4, 15. II) passivo = pieno di grida, clamo- lettiva, Quint. B) splendore, grandezza, dignità,
roso, Cornif. rhet. ed a. gloria, nobiitft, homùiis, Cic. generis, Quint.: :

eluiiciìluill, avv. (clam), nascostamente, viri claritate praestantes, Nep.


di nascosto, (JoDiici. —
Come prep. coZ/'acc, cliiritudo , dinis, f. (clarus), lucidezza,
di nascosto di. patres, Ter. adelph. 52.
ci. chiarezza, chiarore, I)propr.: 2)er la Vista, deae
claildcHlInilS, a, um (clam), segreto, clan- (se. iunae), Tac. anu. 1, 28. II) trasl splen- :

destino, oecuitu, Ibedus, liiv.: scelus, Cic. dore = rinomanza, fama, splendore (storico-
clan;;-oi*, òris, m. (clango), suono inarti- politico), Sali, ed a.
colato, che si innalza improvvisamente, I) di Ciiìrius, a, um, V. Claros.
animali: a) grido di uccelli, specialm. sq%nUìo darò, avi, atum, are (clarus), I) render
di oche, Liv., Ov. ed a. bj io stanuiszare delle chiaro, illuminare, poSt. de div. 1, 21.
C'ic.

ali di uccelli f/rossi, Liv. e (plur.) Verg. II) trasl.: A) dichiarare, spiegale, commentttre,
Il) squUio di tromba e sim., Verg. ed a. dimostrare, Lucr. 3, 36 e altrove. B) rettder fa-
daniu«, t, m., fiume delia Campania, moso, glorioso, magni/lvare, Hor, Cami. 4, O, 4.
ora Clanio Vecchio, che da Nola attraversa ClarSi^, i, f. (KXapo;), piccola città della
i cosidetti campi Flegrei e sovente allaga i Ionia sopra un promontorio presso Colofone,
luoi/hi circostanti, specialm. la piccola città famosa per un tempio ed un oracolo d'Apollo;
di Acerra: presso alla foce prende il tiome di ora ruine jtresso il villaggio di Zille. —
Liternus (Patria). Deriv.: ClìirTus, a, um (KXap'.o;), di ciaro,
olari*, avv. (clarus), chiaramente, evidente- appetì, di Apollo, Apollo, Mela deus, Ov.: e :

niente, distintamente, I) propr.: A) alla vista: anche solt. Clarius, Verg.: poeti, il poeta An-
e. fulgens caesaries, CatuU.: clarius micare, timaco che tiacque a Claro e visse a lungo
Plin.: clarissime lucere, Vitr. B) all'udito: in Colofone, Cic. e Ov.
eìUaramenttì ^
forte, a voce alta, e. gemere, Cic: cliirus, a, um {affine a xXsaLvóg), splen-
clarius fabulari, Suet. II) trasl.: A) chiara- dente, lucido, chiaro {contr. obscuTus, caecusj,
mente, in modo cìiiaro, evidente, dare atCjUC 1) propr. : A) alla vista , chiaro, splendente,
evidenter ostendere, Quint.: clarius apparet lucido, luminoso, locus, CÌC : gemma, Cic: sol,
alqiì, Ciel. in Cic. ep. B) colV ingegno, spien- Quint.: sidere clarior, Hor.: stella clarissima,
diduìnente, chiaram,ente, egregiamente, clarius Cic. poet., aquile e, che conduce il streno,
:

explendescebat risplendeva joiù luminosa-


, che rischiara il cielo, Verg. B per l'udito,
mente, Nep Att. 1, 3. chiaro, sonoro, squillante, alto, darà VOX (contr.
cliireo, ère (clarus), I) risplendere, esser obtusa vox), Quint.: darà voce, Cic. JJ) trasl.:
chiaro, delle Stelle, Cic. Arat. 6 e 107. II) trasl.: A per V intelletto, chiaro, evidente, manifesto,
I

A) esser chiaro, manifesto, evidente alla mente, vide ut mi haec certa et clara attuleris, Ter.:
Lucr. 6, 937. B) per imprese, fatti, esser illu- luce clariora, Cic. B) famoso o per virtù o per
stre, famoso, chiaro, primeggiare, rispleiìdere, colpe, 1) in senso buono =
illusli e, segnalato,

Enn. de scn. 10.


iti Cic. grande, splendido, itxsigne, e in qucsto Senw,
cliiresco, clàr'ui, ere (incoat. di clareo), celebre, a) di pcrs.: vir fortissimus et darissi-
T) divenir chiaro, A) per la vista, risplendere, mus, Cic: clarus gloria, Cic: e. in pbilosophia
Tac. ed a. B) per Vudito, risonare, divenire, et uobilis, Cic: ex ductrina nobilis et clarus,
riuscire chiaro, Verg. e Quint. II) trasl.: Cic: clarus ob id factum, Hor.: e. Trojano ab
A) divenir chiaro, riuscir manifesto, apparire, sanguine, Verg.: quiììdi clarissimus, come il
esser manifesta, Lucr. e Quint. B) j9er imprese, nostro iUustrissinw, titolo dei personaggi piii
fatti, divenir famoso, chiaro, acquiat<tr fama, elevati dello Stato, come coìisoìi, proconsoli,
Tac. ed a.: facinore, Tac. pontefici, senatori, ecc., Plin. ep. ed a. b) di
clàl'Ts;ariO, ònis, f. (clarigo), esigere ad e. inan., oppidum, Cic: mortes, Cic: clarior
alta voce la consegna del malfatt. ovv. la pena, pax, Liv. Victoria clarissima, Cic. urbs clara
: :

l'esigere una soddisfazione, a) ad UH nemico ob insignem munimento naturali locum, Liv.


ai confini del territorio straniero, per parte 2) in senso cattivo = noto, fantoso, famigerato.

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 15


451 classiarius claudo 452

non enim paruin res erat clara, Cic: illa oppu- nec in uUo partic. del
officio claudicare, Cic. :

gnatio fani antiquissimi quam clara apud discorso, si quid in nostra oratione claudicai,
omnes, Cic: populus luxurià superbìàque cla- Cic.
rus, Liv. 1. ClaudTus, e (sec. altra ortogr.) Ciò-
classiai*Tll<i, a, um (classis), appartenente dìus, a, um, nome di due gentes romane
alla flotta, della flotta, I) agg. : ceiiturio, Ca- {una patrizia e l'altra plebea: di quesftd-
pitano di mar ina {come soldato [Davanz.: timo i Marcelli [V. Marcellus] ftiroìio la fa-
centurione dell'armata]), Tac. ann. 14, 8. miglia piti celebre) : I) sost. ; A) ortogr.,
II) sost.: classiarii, òrum, m., assoldati dì Claudìu!»: I patrizi: 1) Appius Claudius
marina, truppa di mare, Ncp. ed a. b) tnariìiai Eegillensis Crassus, il decemviro famoso per
della flotta, Caes. ed a. la sua sfrenata passione jKr Virginia. 2) Ap-
cla^sTcula, ae, f. (dimin. di classis), pìc- pius Claudius (Crassus) Caecus, coìne censore,
«ota flotta, flottiglia, Cic. ad Att. 16, 2, 4. esecutore di splendidi edifizi ( V. Appius), e
clas^Tcuni, V. classicus. pili tardi illustre per il discorso, con cui nel
classìcus, a, um (classis), »'t</M«r</a»if e Ve- 381 av. C. sconsigliò in Senato la pace con
sercìto, I) sia V esercito di terra che di mure, Firro. 3) Tib. Claudius Drusus Nero Gernia-
solo sost., classicuu), i, n., segnale colle trombe, nicus, il quarto imperatore romano (41-54
nquilio di tromba pel segnale, e. canere, dare dopo Cr.). —
Deriv.: a) daudiaiiu««, a,
ilsrgna'e, Caes.: e. canit, suona il segnale, um, di un Claudio (specialm. delVimperat. di
Liv. : meton. = tromba di guerra , classica questo nome),ciandiano, castra (di Appio Clau-
Martia, Tibull.: classica iiifiantur, squillano le dio Fulcro), Liv.: tempora (dell'imperatore
trombe di guerra, Verg. II) partic. : riguar- Claudio), Tac: cometes (visib. ai tempi di lui),
dante la flotta, la marina; di, per mare, niilites, Sen. L)ClaudTali«>^ e, di Claudio. Bj ortogr.,
Liv.: beUum, Prop. certaraen. Veli.: sost,
: Clodìu*»: P. Clodius Pulcher, il turbolento
classici, òrum, m., a) soldati di marina, Tac. tribuno, nemico di Cicerone, ucciso da Mi-
b) marinai, Curt. 4, 3 (14), 18. Ione a Boville nel 52 av. Cr. Deriv.: —
clas«>Ì!!ij is, f. (-xÀàais =
y.X^aig \da xaXéo), Clodiaiiii!»!, a, um, di cioUio, ciodiuno, cri-
arcaico calo], il chiamare, chiamata: concr. men, la sua uccisione, Cic. incendia, da lui
:

= la moltitudine chiam. a raccolta, quindi), suscitati, Cic: operae, i tumulti suscitati da


I) secondo la divisione del popolo rom. fatta lui, Cic. II) agg.: Claudia, Via C, diramazione

da Servio Tullio in sei (ovv., computando della via Cassia, Ov.: aaua C, acquedotto co-
solo i cittadini contribuenti, in cinque) classi, minciato da Caligola e commuto da Claudio^
una classe, che constava e di seniores e cZ* ju Suet.: tribus C, al dilà dtlV Anieve, denomi^
niores, lìpropr., Liv. 1, 42, 5 e 1, 43, 1 e sgg.; nato dai progenitori della gens Claudia, Liv.:
Cic. de rep. 2, 39 e sgg. ; Phil. 2, 82: ftgur., leges Clodiae, pjresentate dal tribuno Clodia^
quintae classis esse, dell'ultimo, dell'infimo Cic.
grado, Cic. Ac. 2, 73. 2) trasl., classe divi- = 2. Q. daiidìim 4[|uadi'T^'ariii««, anna'
sione, elasse in genere, pueros in classes distri- lista romano , contemporaneo di Siila
e Si-
buere, Quint.: classem ducere, essere il primo senna, chiamato da Lido
sempl. Claudius,
della scuola, Quint. II) nel linguaggio milit., 1. claudo, clausi, clausuiii, ere, nella lin-
esercito. A) esercito di terra, Hortinae classis, gua parlata e, dopo Augusto, nella lingua
Verg. B) flotta, armata, con le truppe che Tar- scritta, cliido, elùsi, clùsuiu, ere {rad. CLA,
mano, coli' equipagg IO, classem ornare, armare donde anche ola vis, greco dor. yX^Xc,., ion.
la flotta, Cic: classem comparare, Cic: classem vXrfiC, =^ y.XsCg), chiudere, serrare, I) in gen.

lacere, Caes.: classem aedijficare, Cic. quindi :


= chiudere, serrare, turare, otturare, \) propr.:
classe ovv. classi, per mare, p. e., classe pro- a) un' apertura, un luogo aperto (contr. ape-
tìcisci, Nep.: classi pugnare, lAw.-.poet., di una rire, patefacere, reserare), januam, Cic: forem

nave, Hor. e Verg.: quindi pilur., classes = cubiculi, Cic: fenestram, Ov.: uortas, Caes.:
naves, Verg. portas obice firmo, Ov.: portas alci [contr. alqm
ClaslTdium, i, n., luogo forte degli A- sua urbe recipere, Cic): Janum (Quirinum ovv.
nani, non lungi dal Fo (nella Gallia Cispa- Quiiinij, il tempio diGiano (il che avveniva
dana), ora Casteggio. quando per tutto i impero romano c'erapace),
Claterna, ae, f., luogo forte della Gallia JSuet., Liv. e Hor.: domum alci, Plin., e (fig.J,

Cispadana, nelle vicinanze delVod. Maggio, alci rei, ovv. centra alqd, Cic: curiam, Liv.:
sul fiume Quaderna. tabernas, Cic. nostros ocellos (della morte),
:

cliilrì (cliìtliri),òrum, m., e (raro) clatra, Proli.: lumina (della notte), Ov.: aures alci rei
òrum, n. (xÀf^Gpa, toc), sbarre, cancello, infer- e art alqd [fì'j-, contr. aures aperire, reserarej,
riata (specialm. alle gabbie degli animali), Cic: adversus alqiì, Sen.: os, turare la bocca,
Hor. ed a. Tac: e di oggetti che chiudono, palpebrae
Claudiillis e Claudianus, V. Claudi us. aptissime factae et ad claudendas pupulas et
claudTcalìo^ ònis, f. (claudico), lo soppi- ad aperiendas Cic: fig., in ipsius consuetudi-
care, Cic. ed a. nern, quam adhuc mens pudor mibi clausit,
claudico, avi, àtum, are (claudus), zoppi- me insinuabo, Cic — Partic. perf. al plur.
care (essere o aniiare zoppo), assol., Suet.: gra- n luogo chiuso, seì-ratura,
sost., clausa, Òruril, ,

vitar ex vulnere, Cic: poet., daudicat axis catenaccio, domoruiD, viaruni, Lucr.: clausa ef-
mundi, vacilla, Oìideggia, \j\ì.q,ì:.: sovente figur. friugere. Sali, b) sbarrare, chiudere, cingere,
(= non star bene in piedi, vacillare, non reg- circondare una strada, un passo, un luogo, ecc.
gersi bene), tota res vacillat et daudicat, Cic: = renderlo inaccessibile, iter, Ov.: terrestre»
ne tota amici tia quasi claudicare videatur,Cic.: »ditus opportune positis praesidiis, Liv.: omnes
453 clauJo clavannm 454
aditus Cic: degli oggetti stes^ai che .fcr-
(fori), (= coi remi spezzati da un fianco) e scon-
rano un lungo, viani, Liv. Tatio iter, Ov.: : quassate, Liv. poet., clauda carmina alterno
:

clausam Alpibus Italiani, Tac. 2) chiudere q.c. versu, in metro elegiaco (unione di un esa-
= serranti, unirsi immediatamente a q.c, e metro e un pentametro, distico), Ov. B) di
quindi come t. geogr., determinare, quasi
t. astr.: zoppicante, vacillante, die barcollante,
at'tjnar il confine, chiudere, insula Ca sinum ab mal si regge, pars Ov. ex Pont. 3, 1, 8G.
officii,

alto cLmdit, in quo Carthago sita est, Liv.: <*lnu<>lruiii (volgare clostrum), i, n.
dextra laevaque (acc. piar.) duo maria clau- (claudo), serrarne, I) come cosu ckc chiude,
dunt (nobis), Liv.: e come 1. 1. milit, di scorta, che serra a) serrarne serratura per porte,
, ,

retroguardia, ecc., agmen claudere, chiudere usci, casse, ecc., cati-naccio, alluna, chiaristello,
la viarcia, Caes. ed a. (cf'r. agmen, n" II, stanga, claustra januac, Catull.: daustra por-
a, a): dextrum sinistrum latus, coprire, Tac.
,
tarum, Verg., Ov. e Liv.: clau.stra carceris,
2)trasl.: s.) chiudere un paese al commercio, Val. Max.: claustra laxare, Verg., relaxare,Ov.,
patefactuni nostris legionibus Pontum, qui an- revellere, Cic: rumpere claustra manu, Verg.:
tea populo Romano ex omni aditu clausus sub signo claustrisque rei publicac positura
fuisset, Cic: quod clausae hieme Alpes essent, vectigahsoito chiave, Cic: /v<72(r.,vit;ii claustra
Liv.: e semplic, ci. mare, chiudere alla navi- solvere, Lucr.: obstantia claustra rumpere, Hor.
gazione (di procelle, dell'inverno, ecc.), co- b) difesa, diga, molo di UH porto, <x)sing., ca-
munem. al passivo, sociis nostris mare per hos tena per isbarrare l'ingresso, claustrum obicere,
annos clausum fuisse Cic. b) chiudere ,
tei-- = Curt. 4, 5 (24), 2L ^)plur., difesa ingresso =
ininare, compiere (contr. inclioarc, incipere), sballato, Liv. 37, 14, 7; Curt. 4, 5 (24), 19.
epistulam, Ov.: lustrum octavum, Hor.: come II) come cosa che chiude, serra, rinchiude
1. 1. retor., claudit (assol.) optime prima pars dentro, a) serrante, porta, muro, parete, assito,
versus (delv.), Quint.: cludendi inchoandique barì-iera, argine, diga e sim., a.) sing., intra
sententias ratio, Quint. e) Partic, clausus, unum claustrum reservari, Eutr. 10, 1. ^)plur.,
chiuso, riferito al carattere, Tiberius, Tac. Lucrino addita claustra, Verg.: venti circum
ano. o, 15. II) pregn.: A) intercludere, = claustra (cavità del viontc) fremunt, Verg.:
impedire, intercettore, sbarrare, arrestare q.c. suis claustris impeditos turbant (nelle loro
nella sua corsa, rivos, Verg.: fontes fcontr. trincee), Tac: fig., limite, angustia, strettezza,
novos fontes eraittere, derivarej, Ov.: sangui- freno, artissima temporum claustn. Veli.: ne-
nera, stagnare, Justin.: e transitum (passo), quitiae clausfcra, Val. Max.: refringere claustra
Liv.: maritimos exitus, Cic: commeatus, pudoris et reverentiac , Plin. ep. b) serrarne,
Liv.: di e. inan.,hoT\mì ferocia vocem Enan- come chiuso per gli animali, serraglio, gal>bia,
dri clausit Liv. B)
, = concludere, inclu- diu claustris retentae ferae Liv. domitae
, :

dere, rinchiudere, serrar dentro, 1) propr.: fractaeque claustris ferae, Sen. claustris aut :

a) chiudere, serrare una cosa, thesauros, Quint.: vinculis teneri, Liv.: fig., .servitutibus huiiiana
al(id anulo, Tac: oiw. esseri anim., chiudere, claustra perrurapere, Sen.: enutuerunt quidam
imprUjioìwre, filiuin, Nep. alqm in curiain
: tui vei-sus et invito te claustra sua ref.egerunt,
ovv. in curia, Liv.: alqm cum cane in cavea, sono sfuggiti alla loro prigionia Plin. ep. ,

Justin.: pecus textis cratibus, serrare nello e) serrarne, come lìiogo che impedisce la libera

stabbio, Hor.: se Daphnae, Justin.: pictor entrata od uscita, chiusa, gola, passo, claustra
intra officinam suam clausus, Sen. b) drconr- montium, strette gole dei monti, Tac: mnris,
dare, attorniare, cingere, serrare da ogni parte, passo, stretto di mare, Liv.: e così angusti
assediare, a) come 1. 1. milit.: adversarios loco- claustra Pelo ri, dello stretto di Sicilia, Verg.
rum angustiis Xep. : urLem operibus, obsi-
, d) (partic. come 1. 1. milit.), luogo die difende
dione, Nep.: Claudi locorum angustiis, Nep. l'ingresso ad un altro, e partic. che lo domina,
p) come t. t. della caccia: nemorum saltus, di Confine,
bastione, balttardo, riparo, fortezza
Verg.: colles indagine, Tibull.: capreas rete, a) sing., ripa Tanais, claustrum jam perdomi-
Ov. e) generic, circondare, forum porticibns torum, Curt. 7, 6 (26), I3. ^) plur., claustra
tabernisque, Liv.: non portu illud oppidum loci, locorum, Cic: claustra Aegypti, Liv.:
clauditU", Cic: ovv. chiudere, cingen-e di siepe, claustra Nili fluminis, Curt Aeejptus, clau-:

ncque congesta chiusa humus


aut Tac. , stra annonae, chiare dei viveri. Tac: fig.,
2) trasl.: a) generic: aliud clausum in pe- claustra (barriera) ista nobilitatis, Cic. Mur.
ctore, aliud in lingua promptum habere. Sali.: 17. e) corpo di truppe serrate, linea di dreon'
quo! habere clausa non potuerit sua Consilia vaiiazione, claustra contrahere, Tac ann. 4, 49.
de Verre, Cic: come 1. 1. retor., sententias nu- clsiUiìiUla, ae, f. (claudo), conclusione,chittsa,
mt'ris, Cic: universa comprehensio et species fine, clausulam im-
a) in gen.: epistulae, Cic:
clausa et terminata est, ha pienezza e roton- ponere alci rei, por b) partic,
fine, Sen.
dità, Cic. chiusa, conciu-fione di Un periodo, specialm.
claudo^ere (claudus), zoppicare, solo trasl. di soverchia lungliezza, Cic. ed a.
= non reggersi, oscillare, vacillare, esser debole eiilia, ae, f. =
ov.'jz-D.t^, bastone nodoso,

e sim., beata vita una ex parte clauderet,


si clava, mazza per colpire, battere e sim., Cic.
Cic. si aiterà parte claudet res publica, Liv. :
: ed a.: partic, per esercizio dei coscritti in-
specialm. di oratore e di orazioni, Cic vece della spada, Cic: coìne arma di Ercole,
clnudiici, a, um {arcaico clùdus), zoppo, « clava », Prop. ed a. : bustone rozzo in gen.,
I) propr.: altero pedo claudus, Nep.: deus, Plaut. rud. 87.
Cic, proverb., V. 2. pila. II) trasl.: A) di elavarTlllll, i, n. (clavus), largizioìie pei
concr.: navigni clauda aplustris, Lucr.: claudae chiodi delle acarpe, dono fatto ai soldati, Tac
mutilaeque naves, barcollanti, zoppicanti List. 3, 50.
455 clavicula cliens 456

clavTciila, ae, f. (dimin. di clavis), viHcdo, a) di pers. e del loro carattere, o. judices, Cic:
con cui la vite si attacca ai pah, Cic. ed a. e. legis interpres, Liv. : e. accolarum ingenia,
1. cliiviajt'P, gora, gerum (clava e gero), Liv. clemens in disputando, Cic, animo be-
: :

arntato, purtator di elava, epiteto di Ercole, nigno in Ulam et clementi fui, Ter. b) di con-
Ov.: del brigante Perifete, e. proles Vulcani, Ov. dizioni e sim., vita rustica, Ter. : castigatio,
2. ci JÌ vìger, gerì, m. (clavis e gero), ehe Cic. : sententia, Liv. II) trasl.: a) mite, cle-
porta le chiavi, epiteto di Ginìio, comc divi- mente, flamen, Catull.: clementior hiems (contr.
nità delle jìorte, Ov. fast. 1, 228. atrocior). Col. b) tranquillo, pacato, qtiieto, al-
clavis, is,f. (xXatj, xXaPfc, xXeis), I)come veus, Curt.: clementissimus amnis, Ov.
chiave, claves adulterinae portarura, Sali.: ser- clénienler,avv. (rfa clemens), I)intnodo
vata centum clavibus, Hor.: claves uxori adi- clemente, con mitezza, benignamente, con bontù
mere = far divorzio, separarsi da lei, Cic. {contr. severe, atrociter, saeve, crudeliter), e.

II) coinè chiavistello alle porte, frustra clavis ferre alqd, Cic. a consule accepti, Liv. e.
: e. :

inest foribus, TibuU.: alias claves imponere por- ductis ilitibus, tranquillamente, senza guasti
11

tis,Liv. Ili) strumento per far girare la trot- e saccheggi, Liv.: e. tractare alqm, PJin. ep. :

tola (V. trocbus), adunca trocbi, Prop. 3, 14, 6. alqd clementius aequo accipere, Lucr.; Victoria
claviis, i, m., chiodo, I) propr.,. ferreus, civili clementissime uti, Sen. Il) trasl. a) con :

Caes. trabalis, chiodo per travi, caviglia,


:
ìnittìzza, con bontà, .con clemenza :==: senza vio-

Hor.: quindi proverò, clavuin davo eicere, lenza, senza furore, Sen. ed a. b) dolcemente,
chiodo caccia chiodo, ti-abali clave Qgere be- mollemetite,a mano a mano, a poco a poco, c.
neficiuiii, render stabile e duraturo, Cic. in V. editum jugum, con facile pendìo, Tac.
5, 5-!: come imaginedell" fermezza, attributo clenicnna, ae, f. (clemens), I) clemenza,
della Ni>cessitas, Hor. carm 1, 35, 18. Se- — mitezza di carattere e di modi, bontà d'animo,
condo un'usanza etnisca, gli antichi romani delicatezza, benignità, grazia [contr. severitas,
con tm chiodo, che il più elevato dei magi- atrocitas, saevitia, erudelitas), sovente coord.,
strati ogni anno alle idi di settembre piatir facilitas et e, Ter. : e. mansuetudoque, lenitas
tava nel muro nel tempio di Giove, indicar et e, Cic: e. leonis in supplices, Plin.:
e. juris

vano il numero degli anni, Liv. 7, 3, § 5 e {contr. jus asperius), Quint. II) trasl., mitezza,
segg.: quindi fìgur., ex hoc die clavum anni dolcezza di clima, stagione, ecc. {contr. atro-
movebis, conterai il principiar delT anno, Cic. citas), aestatis, Plin. ep.: caeli, Fior.
ad Att. 5, 15, 1. II) trasl.: A) il manubrio CleSbis, m. (KXécpts), V. Biton.
is,

del timone della nave colla forma di un C^ieon, m. (KXstov), ateniese, di pro-
onis,
chiodo, quindi meton., timone, Verg.: clavum fessione cuoiaio, famoso come sfrenato dema-
rectum tenere, tener il timone diritto, Quint.: gogo successore di Pericle.
;

fìgur., cla\Tim imperii tenere, Cic. B) sti-iacìa Cleònae, arum.f. {K'kztìì^a.i),piecola città
di porpora sulla tunica dei cittadini romani; sulla strada da Corinto ad Argo, sul monte
nei senatori e nei tribuni militari delle prime Apesa, a sud-est di Nemea; nelle sue vici-
quattro legioni, larga (latus); nei cavalieri nanze Ercole uccise il leone nemco ; ora ru-
stretta (angustus); latum clavum induere, ve- deripresso Klenia. Deriv.: Cleonacus, —
stire Vabito da senatore, Plin. ep.: alci latum a, uni (KXstóvalog), di Cleono, Cleonese,
clavum impetrare, ottener per ale. la dignità Cleìipatra, ae, f. (KXeouaxpa), I) figlia
senatoria, Suet., ab alqo, Plin. ep. angusto : di Filippo di Macedonia e di Ohn\pia,m(^lie
davo contentus, del gradò di cavaliere. Véli. di Alessandro I di Epiro. II) regina' del-
— Però nell'epoca imperiale portavano il l'Egitto, figlia di Tolomeo Aume, famosa pel
laticlavo anche i figli delle antiche famiglie suo amore con Cesare e poi con Antonio.
patrizie, specialm. quelli che aspiravano ad dopo, clepsi, cleptum, ere (xXéTrrco), ru-
occupare qualche magistratura., Ov. e Suet.: bare, involare di nascosto, arc. (alci) alqd, for-
meton. : latus clavus =
tunica a larghe liste, mola legale in Cic. de legg. 2, 22. Carm. vet.
laticlavo, Suet., Caes. 45 e sempL, clavus
: = in Liv. 22, 10, 5.
tunica a stricele largite stì-ette, HoT. sat. 1, 6, clepsyd»"*» 2,e, f. (xXei^'JSpa), recipiente
25 ; 2, 7, 10. consimile ad un orologio a polvere, con un
CJazi^inenac^Srum, f. (KXa^ojievai), una piano traforato come uno staccio, dal quale
Ermaico,
delle dodici città ioniche sul golfo cadeva l'acqua a goccie, clessidra, orologio ad
piti tardi colla parte principale posta in aequa per misurare nei processi il tempo con-
un'isola, da Alessandro unita al continente cesso ad ogni oratore per parlare (2 cleps. =
con una diga, ora borgo di Kelisman e isola circa 2à minuti), Cic. e Plin. ep.: binas (se-
diS. Giovanni. —
Deriv.: Ciazfinicnìiis, ptem etc) clepsydraspetere, domandar di par-
a, Um di Clazoìnene,
(KXa^OflévtO?;) , Clazo- lare per la durata di due clessidre, e binas
nienio; plur. sost., Clazomcnii, òrum, m. {ol (septem etc), clepsydras dare, concedere la
KXa^ojiévioi ) , gli abitanti di Clazoìnene, facoltà di parlare per un tal tempo, Plin. ep.:
CUtzotnent, Liv. anche negli esercizi retorici, cras ergo ad
Cleantliés, is, m. (K>.eav9yj;), di Asso deps)'dram, Cic.
nell'Asia minore, secow/o la leggenda, dap- clTban:lrius,Yi, m. corazziere, Eutr. ed a.
prima manovale, poscia discepcjlo e seguace clicn«», entis, m. (per cluens da duo, xXùo),
dello stoico Zenone; maestro di Crisippo. udire, ascoltare), cliente, I) in Ruma il «.pro-
clcnicnili, entis, mite, clemente, di indole tetto » di una gens, un membro della quale
e di modi, I) di pers. e del loro modo di es- (per lo più il g e n t i 1 i s pili vecchio) era ob
sere, mite, clemente, buono, benigno, dolce, amo- bligato come patronus a prenderne le difese
revole [contr. severus, atrox, saevus, crudeiis), (soccorrerlo nei bisogni, assisterlo nel tribuf
457 clienta cludus 458

naie, ecc.), mentre il cliente aveva determinati po'* divers. ed eJlitt., bos clitellas (se. portabat),
obblighi verso il patrono (come quello di Quint. .), 11, 21.
concorrere a dotarne le figlie, a liberarlo olTlellarìiis, a, um (clitellae), da basto, da
dalla prigionia in guerra, pagarne le multe soma, niultts, Cic: asinus, Cato.
penali e sim.) ; avevano altresì doveri comuni ClTIeriiiim, i, n. KXeixepvov), città degli
(nessuno dei due poteva intentare un'accusa EHui. — iJeriv.: dItiM*iiTiiu«, a, um, di
all'altro, votargli contro o in favore dell'av- Cliterno,
versario, ovv. deporre testimonianze a lui C'iTlor, oris, m. (KXetxwp, KAtxoap) e 7at.,
svantaggiose). Ciò. ed a. II) in Gallia e in ClTloi-TiiHiJi, n. città dell' Arcadia setteìitr.,
Crermanin, rassallo, feudat<trio, soggetto, nomo nel cui territorio eravi una sorgente che for-
d'arme di un potente, Caes., Sali, ed a.: intere mava un lago, l'acqua del quale, bevuta, ren-
popolazioni cnmr clienti di un popolo più deva fastidioso il sopore del vino ; ora ruine
potente, compagni di difrsd, a/leuti, Caes. B) In di Paleopoli 2'resso Mazi. Deriv.: tli- —
Numidia, cliente =
suddito ingen., Sali. Ju<^. torTiis, a, um, di cutorio.
71, 5. C) protetto, difeso di una divinità. CMTluiiinii!*, i, m., antico e rinomato
Bacchi, Hor. ep. 2, 2, 78. —
Genit. plur., fiume dell'Umbria {le cui sorgenti erano ve-
clientiuni e clientum. nerate come divinità col nome di Juppiter
elTenla, ae, f. (cliens), la cliente, Hor. ed a. Clitumnus), con copiosi pascoli per armenti
olTontèla, ae, f. (cliens, I) la relazione sulle rive, ora Clitunno.
fra cliente e patrono in Roma clientela, , Clittis, m. {K'kelxo(;),uno dei generali di
i,

relazione del cliente, clieutelae amplissimae, Alessandro Grande, ucciso da Alessandro


il

Cic: esse in alcjs clientela, Cic: in alcjs clien- stesso, in un accesso d'ira, durante un ban-
telam se confen-e, Cic. poetae sub clientela
: chetto.
Musarum, sotto la protezione, Suet. meton. : olTvÓtìUS ^i '^'^ (clivus), erto, ripido [contr.
= t clienti, Cic. Veli, ed a. II) trasl., rela- planus), Verg., Col. ed a.: Olympus, Ov.
zione di un popolo meno potente con un altro (*lTvii««, i, m. {dalla rad. CLI, donde anche
più potente nella Gallia, ecc. : clientela, pa- acclivis e declivis), altura che sale dolcemente,
tronato, magnae eonim erant clientelao, Caes.: declivio, colle, Caes. ed a. : Capitolinus, Cic:
dioere se alci in clientelam, Caes. meton. : sacer, il Capitolino, Hor. — Prov., clivo su-
«lienti in Grecia, Jnst. 8, 4, 8; in Britnnnia, danms in imo, non siamo ancora sìd monte
clientelae regiae, i re clienti, vassalli (di Ca- (= non abbiamo ancora superate tutte le
taraco), Tac. ann. 12, 3G. difficoltà), Ov. ber. 18 (19), 41: clivumistum
clientuliijs, i, m. (dimin. di cliens), pic- uno. si potes, spiritu exsnpera, Sen. ep. 31, 4:
colo, misero cliente, clientttzzo, TaC. dial. 37. meton., e. mensae, pendenza della tavola (in
elTn:lllir>[|, (nis, n. (clino), inclinazione, causa d'una gamba più corta), Ov. met. 8, 662.
Lucr. 2, '292. cloaca, ae, f. (da *c1tio netto), fogna,=
clTnsitiis, a, um (*clino = xXivco), incli- cloaca,Cic ed a.
nato, piegato, Lucr. e Cic. poet. CloacTiia, V. Cluacina.
*clTno, are (dalla rad. GLI, V. clivus ed ClrMlTaiiiis V. Claudius.
a.), chinare, curvare, piegare, solo nei COmpOSti 1. €'lrMlTii««, V. Claudius.
accline, declino, inclino, reclino. 2. Clódiu*», m. (Pulcher), sedizioso tri'
i,

oiTnopalò, ès, f. (xX-voudXr;), io«« fu, «ei buno della plebe, noto per la sua inimicizia
letto, Domiz. in Suet. Dom. 22. con Cicerone; ucciso dai servi di itone {se- M
Clio, ùs, f. (KXsCco), Clio, la jnma della condo Cic.) da Milone (V.) stesso, presso
Storia. Boville il 53 av. Cr.
ell|»o:llllS, a, um (clipeus), armato di Cloelius {altra /orma duTITus), a, um,
scudo, agmina, Verg.: seges virorum, Ov.: sost, nome di una gens albana, più tardi romana,
clipeati, Òrum, m., soldati armati di scinto discendente del famoso Cluilius a Cloelius,
(àanioxac), Liv. e Curt. ultimo re di Alba, die condusse un esercito
elipeiis (are. clupeus), i, m. e clipeuni nel territorio romano, e circondò quest'ultimo
(clupcuin), i, n., scudo rotondo di metallo dei con una fossa (detta ancora più tardi Cluilia
soldati romani (cfr. scutum), I) propr. : cli- fossa, fossae Cluiliae o Cloeliae); e Cloe^Ta,
peus Phidiae, scudo di Minerva, opera di donzella romana, che consegnata coìi altre
Fidia, Cic: armahis imperata galea, clipeum, fanciulle in ostaggio al re Porsena, passò a
ocreae, lorica, lA'i.-.prov., clipeum post vulnera nuoto il Tevere e si ricondusse coi suoi a
sumere, far q.c. troppo tardi, Ov. trist. 1, 3, Roma.
35. II) trasl., di oggetti colla forma di uno closli'iim, V. claustruin.
scudo: A) disco solare, Ov. met. 15, 192. dotilo, ìis, f. (KX(o6a)) {la fUatricej, doto,
B) meteora rotomla, Sen. nat. qu. 1, 1, 15; 7, quella delle tre parche, che fila lo stame della
20, 2. C) [comun. clipeum), imagine, scolpita vita.
su una superficie a foggia di disco, di un CluacTna f. (da *cluo
(Cloaclna), ae, =
nume O di un eroe, rilievo su un medaglione, netto), appellativo di Venere,
purificatrice,
busto, Liv. ed a. perchè immagini di lei si trovavano nel
ciTteilae, arum f. (*clino), basto, soma
, luogo, dove Romani e Sabini in guerra pel
(per bestie da soma, partic. per asini, Cic. fr. rapimento delle Sabine, si purificarono con
ed a. —
Prov., clitellas bovi imponere, porre rami di mirto dopo che ebbero deposte le
il basto al bue, cioè affidare ad aie. un uf- armi.
ficio che non gli si conviene, a cui non è l'indo, ere, V. claudo.
adatto ; poet. ant. in Cic. ad Att. 5, 15, 3 un ; cludus, a, um, V. claudus.
,

459 clueo coaìesco 460

forma are.
clìit^o, ère (da y.Xuo), an- = « modesta col marito (noia da nolle) ; di
dio), un chiamo, con doppio nom., Acc. tr. Clodia, moglie di Metello, Cael. in Quint.
fr. in Cic, Tusc. 2, 23. Lucr. 1, 119: sc- 8, 6, 53.

ffU'tO dal nom. e Z'infin. = si dice di me, che coàocrvalTo, onis, f. (coacervo), comex.x.
iì, ecc., ovv. io devo, Lucr. 4, 46: poet., quae- rett.: uccumidamento (di prove , diviostra-
cumque cluent, tutto ciò che ha nome = zioni, ecc.), Cic. e Quint.
esiste, Lucr. 1, 449. cti-aecrvo, ilvi, àtum, are,, accwmdare,
riuTlTiis, V. Cloelius. ammucchiare, cadavera, Caes.: pecunias, Cic:
«•IììiiÌ!!», is, f., natica (degli uomini e ani- trasl., artrumenta, Cic: luctns, Ov.

mali). Hor., Liv. ed a. CO-aceseo, liclu, ere, inacetire, divenir a


Clìtpea (Clypca), ac, f. o phir., Clupcac poco a poco acido, nel jìaragone, ut eniin non
(Cl3'peae), iirum, f., promontorio e città nel omne vinum, sic non omnis natura vetustate
Byzaciuni, ora Clybea (presso il Capo Bon, coacescit, Cic: figur., quam valde eam (gen-
in Africa). tem Sardorum) putamus tot transfusionibus
ClrisTiiiii, ìi, n. (oriff. Camars ovv. Ca- coacuisse ? pe»" tante trasfusioni (=^per tanti
mers), antica città e una ddle dodici repub- muta menti).sia divenuta fiera, Cic
bliche etruschc, residenza del re Porsena, e civada, òrum, n., V. cago, n' I, 1, d, p.

anche famosa per le sorgenti sulfuree dei suoi eoactlO, Ònis, f. (cogo), raccolta, incasso,
dintorni; ora Chiusi. — Deriv.: CliisT- coacti nes argentarias factitare, fare esazioni,
nu»i, a, um, cuiuxi, plur. sost.,
ciiìusìììo, di incassare danaro dai inibblici incanti, Suet.
Olusini, òruni, m., abitanti di Chiusi, Chiusini, Vesp. 1.

CiAsìiis, ti, m. (eludo), ciiisio, nome di cdarto, are (intens. di cogo), costringere
Giano in tempo di pace, perchè le porte del con offni xws.ta., seg. dall' inhn., Lucr. 6, 1120
suo tempio erano chiuse (coni»'. Patulcius, F.). e] 1-59.

elu«ius a, um, V. claudo (eludo). cftaelftr, oris, m. (cogo), I)propr.: a.) ri-
CiuvTa, ae, f., città degli Irpini nel cevitore, esattore, cassiere del denarii ricavato
Sannio. ora Campo di Giove. Deriv.: — dagli incanti, dai beni confiscati, dalle esa-
duvìàllll<i«, a, um, Clmnano, di Cluvio. zioni, ecc. Cic. ed a. b)agminis coactores, re-
Clj'iiieiics ès, f. (KXuiJLévYj), figlia del- troguardie, (Davanz.: sergenti che accon-
l' Oceano moglie del re etiope Merope ciano le ordinanze),'i!n,c.h.ìs. 2, 68. /i) trasl.,

,

madre di Fetonte, figlio del Sole. Der.: eccitatore, istifjatore, a q.C. Scn. Cp. -52, 4.
Ciyn>*'néTii$, a, um, di eumene, proles, Fe- eoactfisi, abl., il, m. (cogo). impulso, co-
tonle. Ov. stringirnento, necessit/t, neque id voluntate suà
t'.lymonuti, i, m. (K/.ó|i£vos), sopran- fecisse,sed coactu civitatis, Caes. coactu :

nome dì Pluto, Ov. fast. 6, 7.57. atque efflagitatu meo, Cic


cly'pealuSj el>p?us, elypeiinij V. cli- c«-ae«ITl"a*'0, avi, àtum, are, nttmire, fai"
peatus etc. nire, gue^mire di edifici, cuseijijiare, ftihlrricarc,
clysler, èris, m. (xXuaxiQp), I) clistere, campum Martium, Cic. : loci coaedificati au
sniisiaic ilat. pitro lotio), Suet. ed a. II) si- vasti, Cic.
rinija, Suet. cd. a. co-acqiiitlii'i, f., coetaneo, so^it., coaequales,
dylaeninc*lra (Clytaemestra), ae, f. ium, m., coetanei, amici, compagni, Justin. 23,
fKX'jxa'.jivr.a-pa), figlia di Leda e sorella di 4, 9^e 37, 4, 1.
Eleu", di Castore e Polluce, moglie di Aga- CO-ae<|IIO, avi, atuin, are. render ugnale,
mennone, madre di Oreste, di Elettra ed Ifi- 1) propr., uguagliare, spianare, areaui, Cato :

genia; con l'aiuto del drudo Egisto uccise montes, Sali. II) trasl., ridurre aito stesso
il marito di ritorno da Troia, e quindi uc- livello, allo stesso grado, omnia ad libidines
cisa, da Oreste in un accesso di furore ; quindi injuriasque suas, non far differenza, Cic.
appetì. « tota Clitenne'itra » una donna = e5a:£nicntsìtTo, onis, f. (coagmento), n-
impudica, Cael. tn Quint. 8, 6, 53. nionc, fusione di più, cose insieme, Cic. ed a.
Clj'lYé, ès, f. (KXuxCy)), un'oceanina cam- coagiiieiilo,avi, àtum, are (coagmentura),
biata nel /rorelieliotropium, amato da, Apollo. unire, fondere, stringei-a insieme, opus ipsa
Cviiacus Ciieus, i, m., abbrev. Cn., suum cadem, quae coagmentavit, natura dis-
lirenome romano, pronunziato Gnaeus, solvit, Cic: trasl. = legare, stringere inti-
Cnìilus (Cnfdos), ovv. ^aiiTdiis (Gntdos), mamente insieme, verba verbis quasi e, Cic:
i, f. (KviSog), città marittima, sul promon- pacem, Cic.
torio Triopion {nella Caria) in una penisola, C»ajS;illCllllllll9 i, n. (cogo), giuntura;
famosa pel commercio e pel culto di Venere, alretta, intima unione, Caes. cd a.
e per la stupenda statua in marmo della dea, Coa;S;ullini, i, n. (cogo), coagulo, mezzo
capolavoro di Prassitele; ora Cnido. — di unire, fondere insieme, preaura del latte,
Deriv. : C'nidTim (Gril'dl'us), a um (Kvidio;), Varr., Ov., ed a.: meton., latte coagulato, Plin.
di Cnido; plur. sosL, Ciiìilii, orum, n>. ctt-5Ìlcsco, alui, alftum, ere, serrarsi,
(Kvi5toi), abitanti di Cnido, Cnidn, stringersi, unirsi insieme strettamente, congiun-
€^no<!;n«i (Cnossus), V. Gnosus. gersi streltamente, insieme, I) in gen.: saxa
nei composti ^=^ com (V.).
«•li..., sola coalescere calce, Lucr.: trasl., ut ciim pa-
eoa, f., oiel passo: quadrantaria Cly-
ae, tribus coalescantplcbis animi, Liv.: multitudo
taemnestra, et in triclinio eoa. in cubiculo noia, coalescit (si stringe) in populi unius corpus,
che, com,e la infima delle cortigiane si prosti- Liv. coalescentes coudicioues pacis discussit
:

tuisce{Q,ovL da coire, formato per scherzo) sul suo ac rupit, le condizioni che già cominciarano
divano a qualsiasi drudo e fa la pudibonda a venire ad un accordo, Veli. Il)partic..
461 coangasto Coeliraontinra 4C2

A) di piante, cretcere col tronco, dum nova» che sul ponte Sublicio resistette da solo al-
in viridi coalescit cortice ramus, Ov., ovv. nel l'esercito di Porsena.
terreno, metter radice, attecchire, attaccarsi, al- coctìlÌ!«, e (cnquo), eotto, laterculus, Cort.:
ligjiare, iu CO loco s^randis ilex coaluerat inter murus, di mattoni cotti, Ov.
saxa, Sali.: palma (translata) coalescit, Suet.: COCliira, ac, f, (coque), cottura, bollitura,
trasl., *netter radice s= assodarsi, fortiiicarsi, Sen. ed a.
dum Galbae auctoritas fluxa, Pisonis nondum cocHs, V. coquus.
coalnisset, Tao : B) di
coalita libertate, Tac. Cóe)"lus(oi;y,-os),i,m.(Ka)xuTOi;,«/?Mm<
membra O ferite, unirsi, crescere insieme, rimar- del pianto e dei lamenti », da y.o)y.óa), ge-
£7inarsi,trasl.,coalescentibusrei publicae mem mere, piangere), fiume mitologico delV A verno,
bris. Veli.: vixdum coalesceiis regnum, le cui ramo dello Stige, che sbocca nell'Acheronte ;
ferite appena comincinvnno a chiudersi, Liv. anche poet.: per « le ncque delV Averno » in
r«»-an^ii*ilo, avi, atuin, are, ridut~re in genere. —Deriv.: CòcyiTiis, a, um, di Co-
a) nello Spazio,
iatrettezze, restringere, trasl., cito, virgo, Aletta, Verg.

coan^iistari. essere ristretto {di pers.), Auct. Coilria, ae, f., a) Codeta (major), camr
b. Hisp. e Aur. Vict. b) qiiantitativ., limitare, pagna al di là del Tevere, coltivata a ra-
restringere (coìitr. dilatare), legeiT), Ciò. de spereìla, b) Codeta (minor), campagna con-
legg. :'., Zì._ simile nel G'impo Marzio.
cAnretsitio oiiarelo, V. e coart... còdcK, ìfcis, m. =
caudex (V.), T) tronco
ro-ars;ìio, argiii, argùtum, ere, 7) render d'albero, Ov. e Col. II) meton., libro, perchì;
chiaro, rendere manifesto, dimostrare all'evi- gli antichi dapprimn scrivevano su tavolette
denza, esporre in modo irrefutabile, dom inique di legno incerate. A) in gen.: multos codices
coarguit aures, Ov.: e. errorera alcjs, dimo- earum rerum, in quibus etc, Cic: te-
iraplere
strare l'errore di ale, confutare ale, Ciò.: stamentum duobus codicibus scriptum, in due
seg. dall'acc. e Z'infin., Auct. b. Afr.: jìossivo, volumi, Suet. W} partici codex accepti et ex-
coargui seguito dal nom. e Z'infin. dimo- = pensi nel contesto solt. codex), registro in
strarsi, lasciarsi provare, pluribus Quint. ,
cui si segna Ventrata e Tuscita (dare e avere),
Il) partici A) alqm, con p)rove evidenti ed e che ogni romano regolarmente teneva e do-
irrefutabili, dimostrare la colpa di ale., accit- veva tenere per regolare le sue entrate, perchè
nm-e ale; quindi accusare convincendo, con- esso soltanto aveva valore legale, gìoi-nale di
vincere in modo
assoluto ale, alqm, Cic. ed a.: casa, libro dei conti, habere hoc nomen (somma)
alqm B) alqd, cioè : 1) dimo-
avaritiae, Cic. in codice acc. et exp. relatura, Cic: in codicem
strare alf evidenza una colpa, incolpare aper- referre, Cic.
tamente, accusare di un dato fallo, perfiiliam, cddìcàriim, a, um (codex), fatto di tronchi
mendacium Cic. 2) dimostrare come falso,
, d'albero, navcs, zattere. Sali. fr. e Sen.
come inutile (quam legem), usus coarguit, Liv. códìciliu»», i, m
(dimin. di codex), piccolo
cdartiilio, ònis, f. (coarto), lo stt-ingeì-e tronco, quindi meton., plnr., codicilli, òrum,
insietne, restringimento (contr. laXiìtio), Liv. m., I) tavoletta pei' scrivere, in legno e ince-
ed a. rata, in codicillis exarare, Cic: referre in co-
eo-artO, avi, atura, are, restringere, strin- dicillos, Cic. IT) trasl., l manoscritto, biglietto,
)

i/ere, comprimere (contr. laxare, dilatare), lettera, Cic ed a.: e generic. ogni scrittura,

1) propr., fauces, strangolarsi, Val. Max.: scritto, Sen. ed a. 2) partici a) supplica, do-
Pompejus adhuc oppidis coartatus Cic.
in , manda, petizione, Tac e Suet. b) le aggiunte
II) trasl.: 1) nel parlare e nello scrivere, fatte a un testamento, codiciiio,V]xa. ep. e Tac
restringere, abbreviare, ut quac COartavit... dl- e) rescritto dell' imperatore, ordita di gabinetto,
latet nobis, Cic. : in unum librum, Plin. ep. con cui ordinava la morte {detto letalis) od
2) riguardo al tempo, abbreviare, accorciare, impartiva altri comandi, concedeva una ca-
consulatuni aliorum, Tac: nox coartat iter,Ov. rica e sim., patente, Tac, Suet. ed a.
cìiavo, are (grido delle rane), gi-addare, Codriis, i, m. (KóSpos), Vultimo re di
Suet. ed n. Atene, che nella guerra contro gli Spartani,
Cocaliis, i, m. (Kcóy.aXos), re di Sicilia, conoscendo che la sua morte sarebbe stata
che accolse Dedalo sfuggito a Minosse, via fatale ai nemici, si sacrificò generosamente
lo uccise per le minaccie di Minosse, che lo per la patria. IIJ poeta caro a Virgilio.
inseguiva con tm esercito. Coda (òi-um, n.), Kiiliocac CKolXc/. i%c,
corcìnalus, a, um (coccinura), vestito di Eùpoiag), costa profondamente sinuosa nel-
scarlatto, Suet. Dom. 4. VEubea, quasi di fronte a Maratona.
coecTneiis, a, um (coccum), di seariafo, Code Sj-ria, ae, f. (KoCXy) 21upca\ la
di color scarlatto, Justin. ed a. « Siria cava» regione fra il Libano e VAn-
coccum, i, n. (xóxv.o;), tioccioio dell'al- tilibaiio.
bero fruttifero, quindi bacca, coccola, special- codcbs, V. caelebs.
mente la basta del leccio, cremisi, grana (propr. eodPs, ttis, F. caeles.
specie di insetto, cocciniglia, cocco), con cui codesti^» V. caelestis.
e,
si tinge in scarlatto: meton., a) il colore scar- Coeiìfinim, V. Caelius, alla fine.
latto, Hor. e Plin. b) panno, stoffa scarlatta coelTliiitiis, F. caelibatus.
per farne una rete da pescare, Suet. Ner. 30. codTcoIa, F. caelicola.
coclilea (coclea), ae, f. {v.oy}J-a.(; 6), chioc- CodTciiliifii, F.^Caeliculus.
ciola, lumaca, Cic. ed a. coelTfer, fera, fomm, F. caelifer.
CoclcS, ìltis, m. d'un occhio (dalla
[cieco Codimonirmus, F. Caelimontanoa.
nascita)], partic- il romano Horatius Cocles, CoelinioiitTiiiii, V. Caelimontium.
, ,

463 Coclius coerceo 464

Codili s, V. Caelius. coeunt, si stringono iìisieme, Curt.: di astr.^


coeliim, n., V. 2. caelum.
i, cum omnia coierint, Quint.: ut placidi? coèant
roclii«i, i, m., V. caelus. iramitia, Hor. b) diparti del corpo rotte, di
CO-eino, emi, emptum, ere, comprare in- ferite, ecc., c7iiudersi, andare a posto, rimargi-
sieme, far incetta, multa, Ter.: multos equos, narsi, cicatrizzarsi, cosa male coiit, Plin. ep.:

Caes.: te quae delectarint coemisse, Cic. nondum coèuntia vulnera Ov.: male sarta
ffig.),
CÓèlliplTo, ònis, f. (coemo) (compra fat.t<t gratia nequiquam coit ffig), Hor.: e) di li-
insieme), matrimonio civile che consisteva in quidi, rapprendersi, coagularsi, congelarsi, Coit
un reciproco atto dì compra, sovente anche lac, Varr.: coit formidine sanguis, Verg.: coit
in una semplice finzione, quando il padre duratus frigore pontus, Ov.
voleva liberare una figlia dalla tutela legi- cocpìo, coepi, coeptum, coepere fi tempi
tiraa e dai sacra della famiglia, Cic. de or. 1, derìv. dal presente solo nel periodo pì'erì ss.,
237: mulieres, quae coemptionem facerent, che i tempi deriv. dal perfetto molto frequenti
contraessero un matrimonio simìdato me- in tutti i periodi), v. tr. e intr. {da com e
diante la coemptio, Cic. Mur. 27. apio =*?i^o),propr., prendere, afferrare q.c.
coi'iiiptTónalis, e (coemptio), apparte- in più parti, quindi comiticiare, intrapyren-
tventealla cotnpcra, relativo alla coèmptio. sencs, (ìere,darconrìneiamento, I)tr.: A) ati.: ì) tempi
vecchio scarto, rifiuto di schiavi, Cur. in Cic. deriv. dal pres.: coepiara, ooepiat, Comici:
ep. 7,29, 1. coepturus, Quint. e Suet.: coWacc., Romanos
cocnn, ao, f., V. cena, coepturos bellum, Liv. 2) tempi deriv. dal
coenìioììliiin, i. n., V. cenaculum. perf: coepi, coeperam etc, colVa.cc., talia,
ooeiialTo, ònis. f., V, cenatio. Verg.: si quidquam hodie hic turbae coeperis,
oocniilTiincììla, ae, f. V. cenatiuncula. Ter.: e coH'infin. att., e. orare, Nep.: dicere
roeii:llu!«, a, um, V. cenatus. coepi, Cic, e sempl. coepi, Verg., Liv. ed a.,
coenìto, are, V. cenito. io cominciai a parlare : ma ut coepi dicere
eoeno, avi, atum, are, V. ceno. ovv. ut coepi, come dissi ffor mola comune per
cociiósiis, a, um, V. caenosns. ripigliare un discorso interrotto), Cic , col-
coeiiììSa, ae, f., V. cenula. Z'infin. pass., che ha di solito valore rifles-
coeniiin, V. caenum. sivo, fieri fad accadere) coepit, Cic: paupertas
co-Po, con e frnroj coivi, coltura. Ire, probro liaberi fa tenersi in dispregio) coepit,
unirsi, radunarsi, raccogliersi, trovarsi insieme, Sali.: più tardi anche col solo infin, pass.,

IJ in gen.: \) di ess.viv.: &) amicam.: cum p. es.: amphora coepit ìnstitui, Hor. B) pass.,
frequentes coissent, Curt. e. in, ovv. ad : solo nei tempi deriv. dal perf.: coeptus sum,
regiam, Curt.: Pharsaliain, Catull.: in per- come ita cum S5^hace Romanis amicitia coepta
tica Liviae, Plin. ep. Capuae, Liv.: ad : est, Liv.: partic. coWinhn. pass., lapides jaci
fpressoj alqm, Curt.: cum alqo, Veli.: ad au- coepti sunt, Caes.: partic, coeptum cum An-
diendum pigre coitur, Plin. ep. h) raihmarsi tiocho bcUum, Liv..- horti a Lucullo coepti,
ostilm., assoL, Ov. e Curt.: inter se, Verg. Tac. II) intr., eominciare, principiare, aver
2) di e. inan.: a) di liquidi, ex superiore fa- principio, ubi dies coepit, Sali.: obsidium coepit
stìgio in vallera (^di acque), Curt.: in prae- per praesidia, Tac, e con ab od ex e Tabi.,
cordia, affluire al cuore fdel sangue), Verg. trarre, avere origine, derivare,a quo jurgium
b)rf^ astratti: vix memini nobis verba coisse coepit, Quint.: quibus ex virtute nobilitas coe-
decem, di esserci scambiate dieci parole, pit. Sali.
Prop.: coit mos in urliem ut tabes, Sali. fr. cocplo, avi, atura, are (intens. di coepi),
II) pregn., raccogliersi insieme, unirsi, racco- I) tr., cominciare, intraprendere, principiare con
gliersi, di c. inan.: a) generic: coire una,
V) ardore, colVinfin., appetere ea, Cic: coWacc,
Caes.: ut coeat par, Hor.: in populos, Quint.: quid hic coeptas ? Ter.: insidias, Tac. II) intr.
ad justa praestanda, Curt.: b) come 1. 1. milit., aveì' cominciamento , cominciare , principiare,
riunirsi, «oneo.ntrarsi, raceogliersi, mter se perge qua coeptas. Sali, fr.: coeptantem jam
Caes.: ad fai) sonura vocis notae, Curt.: in conjurationem disjecit, Tac.
unum, Liv. e) accoppiarsi, congiungersi, CUm coeptum, i, n. (coeptus, a, um), opera in-
alqo (alqa), Quint.: privigno fdat), Hor.: di trapresa, cominciamento, disegno, impresa, pro-
anim., cum pare, Ov.: pecus Ov. d) w- coit, getto, Liv.ed a. : plur., temere coepta, Liv. :

nt>»t, collegarsi, far lega, a) generic, assol., audacia coepta, Verg.


Ter., Nep. ed a.: cum alqo, Justin.: cum alqo, COeptUÌ», US, m. (coepi), principio, incomin-
ut etc, Cic: cum alqo de alqa re, Nep.: ad- ciamento, coeptus nefarii, Cic. Cat. 1, 6 primi, :

versusrem publicam, Liv.: in amicitiam, Verg.: Cic de fin. 4, 41.


in ow. ad societatem, Tac. e Suet.: co^ant in coeral8r, are. = curator (V.).
foedere dextrae, si stringano le destre in cttèrceo, cui, cttum, ère (cera e arceo), cin-
pegno di alleanza, Verg.: quindi tv. far = gere, circondare stabilmente q.c. = contenere,
alleanza, stringere, unirsi in alleanza, SOCiC- stringere insieme rinchiudere , comprendere
,

tatem, Cic: societ;ìteni cum alqo, Cic: cum I) in gener.: coercet vitta capillos, Ov.: raun-
alqo de alqa re, Cic. p) di connubio, assol., dus omnia complexu suo coercet et continet,
Verg., Curt. ed a.: nuptiis, Curt.: cum alqa, Cic. II) colVidea accessoria di impedimento
Cnrt.: conubio cum alqo, Curt. 2) di e. inan., ad un moto libero =
reprimere, raffrenare,
riunirsi, raeeogliersi, congiuìigersi, fondersi in- contenere, limitare, confinare, moderare, restrin-
aiente, serrarsi insieme, a) generic: aquae ovv. gere, A) propr. : 1) in gener. : quibus (operi-
flammae ooeunt, Quint. e Sen.: cornna coeunt, bus) intra muros coercetur bostis, Liv.: amnis
Ov. : ripae in artum, ovv. amnes in artius nullis coercitus ripis, Liv.: (aqua) jubetur coer-
465 coercitìo cogiw 466
ora (eqno
ceri, eli arrestarne il corso,Cìc.: frenis esame [in Cic. anche come facoltà di pensare,
rum) e, nuraeris verba,
Ov.: poet. (di poeti), e. ragione, allato ai^tio, mens,consilium), ossol.,
ordinare parole in ordine ritmico poetare, = homo solus... particeps rationìs et cogitationis,
Ov. 2) par tic.: a) come capitano di un eser- Cic: e tacita, Cic: in cogitatione defixum esse,
cito, reggere, guidare, tenere in ordì ne.,Y)OStT&vnn, Cic. ad patriam liberamiam ferebatur omni
:

Verg.: vir^a levem aurea turbam, Hor. b) un cogitatione, Nep.: cogitationem avertere a mi-
albero troppo rirfOfflioso (partic. una vite), seriis, Cic: cogitationem de alqa re suscipere,
contenere, amputare, potare, vitem ferro ampu- prendere in esame q.c, riflettere su q.c, Caes.
tans coercet, Cic. quindi poet., Carmen, qnod
: in Cic ep.: plur., haec contentio occupaverat
non multa dies et multa litura coercuit, ha cogitationes hominum,
il pensiero, Liv.: ad id
corretto, limato, Hor. B) tras)., 1) tenere nei unum omnes cogitationes intendere, Liv.: coi
propìzi confini, limitare, contenere, faenUS, LlV.: genit. ogg.. ad reliquam cogitationem belli sese
partic. in rif/nardn ad oratori o ad orazioni, recepit, Caes.: cum eo cogitationes ejus rei dies
quasi extra ripa diffluentes, Cic. 2) frenare, ac noctes agitabat, Liv.: seg. da prop. relat,
dentare, reprimere, rintuzzare, a) p irtic: se- quaeris ut suscipiam cogitationem (esame, ri-
ditionem, Liv.: cupiditates, Cic. : juventutem, flessione), quidnam istis agondum putem, Cic
Cic: milites, Caes. b) con una pena, castigare, ad Att. 14, 20, 2) passivo
4. pensiero, idea, —
ptmire alc, spccialm. di magistrati o autorità, intenzione, quaero a vobis, num ullam cogita-
noxium civem multa, vi nclisverberibusve, Cic. tionem habuisse videantur ii, qui etc, Cic: si
Ooi'rcTiTo, Ònis, f. (coerceo), repressione, hanc cogitationem homines habuissent, ut etc,
freno, 1) in gcncr.: ambitus, Veli.: profusarum Quint.: partic al plur., intimae cogitationes, i
cupidità tum, Tac. 2) partic, mezzi coercitivi, più riposti pensieri, Qìc: alcjs malae cogitatio-
jìena, castigo, coercitionem inliibere (adope- nes, Cic: reticere cogitationes suas, Cic: man-
rare), Liv.: COìne diritto =
diritto di punire, dare litteris cogitationes suas, Cic. II) partic.,
in bistri on PS, Suet. pensiero, progetto, intenzione, ì) attivo: accusa-
cocrcilor, (3rip, m. (coerceo), citi tiene in tionis, Cic: rerum novarum, Cic. e Tac. 2)j5as.s.,
freno, diligens tamen coèrcitor disciplinae mi- pensiero = deliberazione, risoluzione, piano, di-
litaris, si contenne come severo custode della segno,magnae cogitationis manifòstus, Tac:
disciplina militare, Eutr. 7, 20. minor cogitatio (piano, progetto secondarioj
cocro, are, are. =
curo (V.). intervenit majori (piano principale), Liv.
ooclìis, ììs, m. (per coitus da coeo), I) il cós;Tto, avi, àtum. are (propr. coigito da co
radunarsi insieme, unione, mescolanza, fusione, = com ed agito), rivolgere nell'animo {quindi
Luor. rerum, Lucr. II) concr., aiunanza,
: anche con cum animo, in animo, secnm), pen-
(-ircoio, coetus noctumi, Liv.: hominum, ma- sare, I) in gen., pensare q.c, Ora imagi- =
tronarnm, Cic.:ludorum, Cic: partic, tunudto nare, ideare, ora =
pensate a q.C, Ora := pen-
di una turba sollevata, Sen. e Suet. sare, sentireriguardo a q.c, mirare a q.c,
Coeus, m. i, (Kotogj, uno dei Titani, ora =
considerare, fermar la inente SU q.C,
padre di Lo tona. ponderare, ora =
avere in animo q.C, medi-
cS-exereitJiliis, a, um. (exercito), eserci- tare, a) assol. {contr. facere, dicere): vis cogi-
tato, itsato insieme, messo in pratica insieme, tandi, Quint.: cui vivere est cogitare, Cic: ita
perceptiones consentientes et coexercitatae ad sum iiTitatus, animum ut nequeam ad cogi-
• finem utilem vitae, Quint. 2, 17, 41. tandum instituere Ter. colla domanda :
, :

cos;ìlaliTlis, e (cogito), pensabile, Sen. ep. come? con avv., e. acutissime, Cic: callide,
58, 16. Nep.: si vere cogitare volumus,^cci???ejJ«?-enies«y',
CÒS;ilalè, avv. (cogitatus, a, um), con pon- ben ponderata, ben considerata la cosa, Cic:
deratezza, con riflessione, Cic. Arch. 18. e sic cogitabam, seguito dal pensiero espresso
còglisi iTo, ònis, f. (cogito), pensiero, I) in in discorso diretto, cfr. Ter. Andr. 110:
gener.: 1) attivo: pensiero =
l'immaginarsi, parim., coepi egomet mecum sic cogitare,
il pensare,imìnaginazione,idea comcatto (anche Sulp. in Cic. ep. 4, 5, 4: e sic cogitabam, seg.
al plur.), vis cogitationis, Cic. cogitatione : da discorso indir., Cic. Quinct. 77. p)coZZ'acc.
celer. Veli. : alqd cogitatione complecti, alqd e precis.: aoC) coll'acc. di cosa: e nihil abie-
intellegere et cogitatione comprehendere, Cic: ctum, Cic: nihil nisi triste, Cael. in Cic. ep.:
ma cogitatione complecti alqm absentem, «6- duo omnia, Curt.: pacem, beneficia alcjs, Cic:
braccìare uno nel nostro pensiero, Cic. fin- : id potestis cum animis vestris cogitare, Cic:
gere alqd cogitatione, Cic: ne in cogitatìonem quae in animo cogitat irata. Ter.: id, quod
quidem cadit, non si può neppur pensare, muliebri cogitabat animo, Liv.: sive quid me-
Cic. : .^i tantummodo ad cogitationem valent, cum ipse cogito sive alqd aut scribo aut lego,
solo possibili per l'imaginazione, Cic. col — Cic: partic, cogitatus, pregn. pensato a =
genit. ogg. =
pensiei-o di q.c, rivolto a q.c, fondo, ben ponderato, res multum et diu COgi-
mire quam illius loci non modo usus, sed etiam tatae, Cic: .sapientis hominis cogitata ratio,
cogitatio delectat, Cic: ipsa cogitatione susce- Cic: partic. n. SOSt., pensiei-o, progetto, cosa
pti muneris fatigor, Quint. seg. da prop.
: — pensata, stratagemma, accorgimento, Nep. Dat.
relat, occurrit cogitatio, qualis etc, Cic. subit 6, 8: partic. alj^lur., cogitata praeclare eloqui,
cogitatio animum, qui belli casus... sit, Liv.: Cic: cogitata proloqui non posse. Ter. pg) con
seg. dall' acc. e l'inùn., sedetilla cogitatio, quos- acc. pers., ora = figurarsi, immaginarsi alc,
dam qui etc, Quint.: così pure colVacc. e
fore, Catonem tantum fsoltantoj e, Tac: Regulum
subit cogitatio animum ovv. alqm o solt.
Z'inf., e, Plin. ep.: con dopp. acc, Cic. Balb. 9 ora :

subit cogitatio, Liv. e Sen. b) U pensare, pen- = pensare ad alc, Scipionem, Laelium, Cic:
siero =: pensiero e riflessione, riflessione, calcolo, et majores et posteros, Tac. t) <^oU' acc. e
467 cosrnatio cognomino 468

Tinfin.: coj^itat assidue beatura esse se Cic:


glinnf4^, conforme, proprio e sim., deUS mundo
homines ea^sibi acciderc posse non cogitant, formam sibi cognatam dedit, Cic: cognata
Cic: 5) con de e /'abl. e prncis. ora imieme vocabula rebus, Hor.
alVacc. fjen., nihil passe de diis iinmortalibus eo<^iiTlio, ònis, f. (cognosco), IJ Vimpor
cogitare, Cic. : ora = pemare
asaol. a, ecc., rare, il venir a conoscere, k)permczzo
ritlettere sopra, ecc., de Cic: de
eo, Cic: te, dei sensi =
esatta conoscenza di q.C fcittàj, Cic.
de r.itionibus tuis, Cic: e = dami pensiero per de imp. Pomp. 40: ovv. fpiù, sovcntej di una
di q.c, badare a q.c, spc atriuc animo de se persona, alqm cognitione atque hospitio di-
et gloria sua, Cic: de saluto non de Victoria, gnuin liabere, Cic. B) conosc intell. =^ cono-
Cic s) seguito da prop. relat.: quid agam scenza, cognizione, \)ingener.: a) rerum, Cic:
cogito, Ter. cogita, qui sis, quo loco sis, Cic:
: res cogniti me dignae, Cic: b) meton., a) no-
fac cogites in quanta calamitate sis, Sali. ^) con zione, notizia, concetto, idea di g'.e.,usitatas per-
ad e Z'acc. ad haec igitur cogita, vel potius
: ceptasque cognitiones deorum tollerc, Cic. P) co-
excogita, Cic: ut ne esset spatium cogitandi noscenza or(f/ettiva, alcjs e atque ars fscienzaj,
ad dlsturbandas nuptias, Ter.: quod ad perni- Cic. de or. 1, 219. 2) come 1. 1. legale inchie- =
ciem suam fuerat cogitatum, id ad sulutem sta, esame, istruttoria di un processo, de alqa re,

convertit, Nep. v]) con ut o ne « il conr/.: Cic. ed a.: rerum capitaliuni, di, ecc., Liv.
pensare sopra =
mirare a, desilcrare, aver IIJ = agnitio, conoscenza =
i-ieonoscimento,
Vocchio attento a die, ecc., Cic, Caos, ed a. indest cognitio facta, così si è venuto a sapere,
e) con prò e Z'abl., Quint. 7, 1, 4. 1) cllitt.: Ter. Hec 831:p«n»i. Ter. eun. 921.
ut (come) saepe cogitavissent {sottint. fieri, co;2;iittor, òris, m. (cQgno.sco), come t. t,

Caes. b. e. 3, 86, 5. legale, IJ conoscitore, ció'j un


cittadino ro-
IIJ pdrtic: a) pensare q.c., quantum ille mano inpaese straniero, che convs'se 'un altro
potuit cogitare commodc fdestramentej, Ter.: e gli testifica la sua legale identità; che cioè
aliud agendum ac cogitandum, quo modo re- è cittadino romano e ne porta con diritto il
sistatur patribus, Liv. b) pensare a OVV. sopra nome, garante, mallevadore dell'identità di una
q.c. riflettne sopra q.C.. 2>e»i-.f«re di fare q.C. persona, Cic II. Verr. 1, i:^; 5, 167 e 168.
= accre intensione, propursi, avere in animo, Il) avvocato, patrono, proeuratwe di una Causa,
volere, a.) coZZ'acc, uiliil nisi caedes, Cic : ac- A) come patrono, sostenitore dclVacCUSa O
cusationom, Cic: tantum nefas in alqm, Curt.: della difesa dinanzi ai giudici, ,Cic ed a.:
si qua cogitarentur gravius adversus se, Suet.: juris sui, Cic: trasl., sostenitore in altre circo-
disor/g. inali, personif., quid cogitet humidus stanze, hujus sententiae, Cic: alienarum simu-
auster, che cosa minacci, Verg.: quindi par- lationuratribunum plebis cognitorem fieri, Liv,
tic, C0""itatus =
meditato, premeditato, volato, B) come pubblico accusatore, speciahn. in cose
facinus [contr. facinus perfectum), Cic: furorcs, fiscali,^proruratore dello Stato, Ov. am. 1,12, 24.
Cic. e n. pi. sost., la cosa pensata disegno, = co^'tiìtrira, ae, f., uffìzio del cognitor
intenzione, progetto, mira, intento, cogitata pa- (n" II, Bj, Suet. Vit. 2.
tefacere, Nep.: cogitata perficere, Cic. P) col- cog;iiTiH>>, a, um, partic. agg. (cognosco),
Z'infin. quid nunc facere cogitas? Ter.: qui
:
noto, conosciuto, quindi anche provato, speri-
nocere alteri cogitat, Cic y) con de e Z'abl.: mentato, res cognitae, Cic homo virtute co-
:

de parricidio, de alcjs interitu, Cic: de laqueo gnita, Cic: sed raagis hoc, quo sunt cognitiora
et suspendio, Val. Max. di sojg. inan. per-: (mala nostra) gravant, Ov.: tibi haec esse co-
*
sonif. : cum spiritus coepit de exitu cogitare, gnitissima, Catull.
Sen. 5) ellitt. fnello stile epistolare) con cognoanen, nfi'nis, n. (com e nomea), IJ
avv. con in ovv. ad e Z'acc. o col solo acc. cognome, nomedi famiglia, che veniva aggiunto
dei nomi di città =
pensare di viaggiare, di a quello della gens (nomen), comep. e. Cicero
andare (sottint. iter facere, ire, proficisci), cognome della gens TuUia, e perciò ancìie il
etiam Lepidus cras cogitab it, Cic: inde cogito soprannome che uno Ottenevi- per qualche
in Tuscolanum, deinde Arpiuum, Romam ad grande impresa o meriti .segnalati (pj. e. Afri-
Kal. Jun., Cic. inde ad Taurum cogitabam,
: canus, Asiatieus, com,e vincitore in A., ovv. sa-
Cic: con in e Tabi. =^ dove si pensa di essere piens), alci cognomen Coriolano est, Cic. co- :

{sottint. esse), eo die cogitabam in Anagnino, gnomen habere sapientis, Cic. dare alci co- :

Ciò. c) pensare in questo od in quel modo = gnomen pingui, Hor.: Tarquinius cui Superbo
essere disposto così o così, e male, Cic. ed a.: cognomen facta indiderunt, Liv. IIJ trasl.,
humaniter et sapienter in alqm, Cic: male de generic: =
nomen, nome, Verg. ed a.
alqo, Cael. in Cic. ep,: si quid amice de Ro- co;£;nrMiientuiii, i, n., forma, are. paraì-
manis cogitabis, Xep. tela a cognomen, IJ cognome, soprannome,Y'o'éìi\
COJ^IiatTo, Ònis, f. (cognatus), IJ paren- in Cic, Sali. fr. ed- a. IIJ trasl., generic. =^
tela per nascita, consanguineità, Cic ed a. — nomo, denominazione, contrassegno, Tac.
meton., parentela =
parenti, Cic ed a. ZZ)trasl., 1. cog;iióiiiìiia(iis a, um (com e nomi-
parentela, vincolo, relazione, conformità.,accordo, natus) = auva)vu|ioi;, di ugual significato, verba,
somiglianza, studiorum, Cic: numerus non ha- sinonimi, Cic pirt. or. .53.
bet cognationem cum oratione, Cic. 2. co^nniiiTiiiltiis, a, um, partic. di co-
co-^niitiis, a, um (gnatus natus, da = gnomino fV.J.
nascer), IJ consanguineo, e SOSt., congiunto, cog'iioiiiinis, e (cognomen), delio stesso
parente, Cic: ed a.: is mihi cognatus fuit, Ter.: nome, che ha lo stesso nome, gaudet COgnomine
quaedam regis cognata, Justin.: poetic. anche terra, Verg.:e alci, Liv. e Veli.
di oggetti riferentisi a parentela, rogi, Prop.: co;s;nr»inTiio, avi, atum, are (cognomen),
corpora, Ov. UJ trasl., affine, simile, somi^ IJ denominare con un cognome soprannome,
:

469 co?nosocn3 coìto 470

Boprannominare, Suet. cd a. Il) trasl., gè- inter cctcras Vetiiriam, Liy.: alqm facie f'al-
neric. =
nominare, denominare, Justin. 7, 1, TaspettoJ, Liv. b; rieonoseere davanti al tri-
§ 1 e nltrovc. bunale che uno è una data persona, e quindi
coj;nosoen«, agg. {da co-
entis, partic. attestare, testificare l'identiti'i (che cioò è citta-
gnOSCO),t'/t« arriva alla eonoaeensa di q.C, SUI, dino romano e ne porta legalmente il nome),
diesi conosce di se stesso, Cornif. rhet. 4, 25. Cic IL Vcrr. 1, 14 e 5, 72. e) come à.w.yi.y\(b-
cognoseo, gnòvi, gnUutn, ere (coni e ay.stv, prender conoHcenxa di tino Scritto, leg-
gnosCO =
nosco) imitarm-p a conoscere, ricOìlO- gei-e uno scritto, uno scrittore, studiare, a.) ge-
scere panche =
approvarej procacciarsi la cono-
^
neric: litteras, Cic e Nep.: librum, Nep.: Servii
scema, conoscere per via tieWesperienza dei orationem, Cic: Deniosthenem totum. Cic:
senni, contineiftre a conoscere, osservare, venire assol., quid tam jucundum cognitu atque au-
a sapere, cotnprendfre, inipnrai'C, ffinngere alla ditu, quam etc? Cic. d) rome y'-Yvway.eiv e
conoscenza, isti-itirsi, venir istruito SU Q.C.j al nelVant. testam.,conoseei-e per eufemismo, cioè
perf. anche = sapei'e, conoscere coi scnsi con aver commercio carnale, virum, Ov. uxorem :

la mente per mezzo di veduta, lettura, espe- alcjs adulterio, Justin. Postumia stupro co-
:

rienza, studio, conversazione, IJ in gener.: gnita, Tac. e) giudic mrJo, acrpiistare o cercar
a) coir acc, sensus ignoni cognoscere vere, di ucquUitare cognizione in q.C, esaminare, in-
Lucr.: e. regione.?, Caes.: infantem, Suet.: stre- vesti{jare, a) generic: nam et cognoscendi et

pitus peduni, Verg. responsum, Nep.: morem


: ignoscendi dabitur peccati locus, Ter. e così :

hostium, Sali.: aiiimcs omnium fiicile, Nep. esaminare quindi distinguere, discernere,
e
alqm bene, Cic. fidein alcjs, Caes. summam
: : ova, Cic: numerum tuorum militum, passare
in se voluntatem alcjs, Caes.: jus civile domi, in rassegna, Cic. p) del pubblico di un teatro,
Cic: coir ahi. da che cosa? corpora tactu, rem. Ter.: acquum est vos cognoscere atque
Lucr.: matroiii visu, Vcrg. alqd expericndo : ignosccrc,si etc, Ter. y) di tm avvocato, una

ma^is quam discendo, Cic: con per e Z'acc, causa da sostenere, rem tantam, Cic causas :

deditio per nuntios cognita, Sali, fr.: homo per diligenterpenitusque, Cic. ò) di giudici o altro
se cognitus (= homo navus), Cic. con ab o ex magistrato, Lstiiiire un processo, esaminare,
coU'ahl. r= da uno o da q.C, ab alqo liacc tener giìtdizio, giudicare, jironunziar sentenza,
dieta, Caes.: iter hostium ex perfugis, Sali.: causam o causas, Cic: de agro Campano, Cic:
alqm ex litteris alcjs, Cic. co7i ab ed ex e : de hereditate, Cic: de eorum postnlatis, Caes.:
Tabi. =
di q.C, id a Gallicis armis et insi- assol., Verres cognoscebat, Cic: Caesar ut co-
gnibus, Caes.: alqm sermone ab ipso, Phaedr.: gnosceret, postularunt, Caes. —
Forme sincop.
abejusdem raotu numerorum naturam vimque, dal tema del perf., cognosti, cognostis, cogno-
Cic: alcjs adventum ex colore vcstitus, Caes.: rim, -is, -it, cugnoram, cognossem, cognosseut,
con in e Tabi. =
in q.c, puerum in ludo: con cognoro, cognosse, spesso in Cic ed a.
un secondo acc, come che cosa? e. alqm bo- còso,coègi,cuactum, ore {sincop. da coigo,
num, Cic: domos atquo viilas in urbium modum da coni e ago), spingere insieme, raccogliere,
exaedificatas,Sall.: co?genit. o abl. di qualità, riunire insieme, I) == con uno sforzo qua-
imparare a conoscere =
sperimentare, Cono- lunque, mettere, cacciare insieme, riunire in
scere coir esperienza, alqm magni animi, Caes.: un jyunto, 1) propr.: a) spiìig^ndo innanzi,
alqm paratissimo animo, Cic. 'p)colT acce Vini, di pastori, pecus, oves, Verg. pecudes sta- :

e al pass, col nom. e Z'inf ., Attici nostri te valdc bulis (nella stalla), Verg. b) radunando, rac-
studlosum esse cognovi, Cic: Metello jam cogliere, adunare, riunire da ogni parte, publice
antea experimeutis cognitum erat genus Xu- operas, Cic: ad judicium omneni suam fami-
midanim infidum esse, Sali.: cognitus fcono- liam undique, Caes. eorum inultitudinem in
:

sciuto, colto sul fattoj Iphicli surripuisse unum, Sali.: turbam ad merces emendas, Hor.
boves, Prop.: per exploratores Caesar cognoscit Così partic: a) come t. t. militare, soldati e
montem a suis teneri, Caes. : ex litteris iinpc- forze, magnum equitum numerum, Caes.:
ratoris ita esse cognovit, Sali.: ut ab te gratis- auxilia undique, Verg.: equites ex Latio et a
simus esse cognoscerer, Cic: e alVahl. assol. sociis, Sali.: exercitum in unum locum, radu-
{cfr. n" y)) cognito, dopo die
venne a sapere, si nare, Cic: omnes copias Bruudisium, Pompej.
saputo, cognito vivere Ptolemaeum, Liv.: donde in Cic. ep.: totam Hesperiam sub armi, Verg.:
negli Scritt. Seriori, cognito, seguito da quod e«a?;i,ingentem vim navium: classem ex Asia,
fche, ecc.). Just. 1, 7, 9 e pili spesso y) seg. da Caes.: naves in Venetiam, Caes. P) come 1. 1.
prop. relat.: tandem cognosti, qui siera, Ter.: burocr., radunare, raccogliere, convocare, riu-
qualis esset natura montis, qui cognoscerent mi- nire il Senato, senatum, Cic: senatum in
sit,Caes.: e in abl. assol. {cfr. n" ^},dopo che si curiani, Liv.: e un singolo senatore, senatorem.
venne a sapere, avuta cognizione, Romae nonduiu Cic: al pass., senatus cogitur, CicefZa.; e dei
cognitoqui fuissetexitus in Illyrico, Tac. S) seg. senatori, cogi ad senatum o in curiam, Caes.
da de e Z'abl. =^ venir a sapei-e, arei-e, ricevere e Liv.: e nel contes'o soltanto cogi, p. es., co-
notizia di q.C, infwmur.ti, aver informazione, guntur senat >res non pignoribus, sed etc, Cic:
de Bruto, Cic: de Clodii caede, Caes.: de meo e di un senatore, in senatum acerbe cogi, Cic:
studio... credo te cognoscere ex litteris tuorum, i giudici e S('m., judices, Cic: centum\'i-
Cic. e) assol.: nobis pleraque digna cognitu ralem hastani, Suet.: un' adtmanza del po-
obvenere, Tac quo res faciìior cognitu esset,
: polo e sim., conciUum, Caes.: concilium Hypa-
Cornif. rhet.: facile erit cognitu, Cic. IfJ pnr- tam (ad I.), Liv.: bucina cogebat priscos ad
tic: a) discernere, quale espress.gcner. anche verba Quirites, Prop. e) portando insieme,
= riconoi,cere,et signum et manum suam, Cic: ammassare, raccogliere, mettere itisieme, au-
pecus, Liv.: suas res, sua, Liv.: Cratippum, Cic: rum, Hor.: plura quam aatis est, Hor. Così
,

471 cohaerenter cotiaerec. 472

partic, a) dì tma rendita in denaro o in nem, Liv., ad mortem, Eutr.: alqm in pacem,
frutti, ammassare, ricaiHtrc, radunare, rip&iie, Justin.: ingratis cogi ad depugnandum, Nep.
raccogliere, e sim., talenta ad quindecim, Ter.: P)coir inf., jurare, Caes.: puteos foiiere, Caes,;
mella pressis favis, Verg.: bis gravidos fetus, cogor,quem laudavi semper, reprebendere,Cic.
Verg. P) un dono, un'imposta, ecc. raccogliere, , Phn. 7, § 14: e coli' acc. e Z'infin. pass., quis
radunare, incassare, riscuotere, peCUniam, Cic: pactionem quis adesse istos coegit? Cic.r
fieri,

stipem, Cic: pecuniam Postumo (per P.), quod arma omitti cogebat, Liv. y) coti ut e il
Cic: pecuniam ex decnmis, Cic: pecuniam a cong., cogere incipit eos, ut absentera Hera-
civitatibus statuarum nomine, Cic. d) riunendo clium condemnarent Cic 5) col solo acc.
,

in un tutto, a) generic, riunire, raccogliere, fnella prosa classica solo Z'acc. di relaz. di un
al pass., riunirsi, raccogliersi, coactis COinibus pron. TI. e sim.J, e precis. alqm alqd, e al pass.
in plenum novies hinaribus orbem, Ov.ienubi, cogi alqd, e cives id omnes imperio legumque
procella, ecc., addensare, condensare, anunìtc- poena, Cic: cogi alqd ab tribuno, Liv.: sempl.
chiare, coelum hoc, in quo nubes, imbres venti- alqd, costringere a q.C, ottenere jìer forza q.C,
que coguntur, Cic P) un liquido a un't so- , persuadere aliquid, non omnia vi et miuis co-
stanza fluida in gen., condensare, coagulare, gere, Cic: cogis adulterium dando tempusque
lactis massa coacti, rappreso, Ov. frigore : locumque, Ov.: quindi partic, coactus ftrr- =
mella cogit hiems, Verg.: e sost., coacta, òrum, zato, violento, non naturale, non spontaneo, au
n., lana o crine furtenvnte compresso, feltro, spicium, Cic: numeri, ricercato, Quint.: lacri-
Caes. b. 44, 7. y) *«'*^' insieme, tener ser-
e. 3, mae, finte, Verg.: deditio, mors, Tac s) alqm.
rato, serrare, chiudere, cogere agmen (comet.t. senza la domanda : a che cosa? quid enini
milit.), chiudere, serrare la marcia (sia che refèrt, qucà me ratione cogatis? cogitis certe.
i sold iti camminino bellamente ordinati, sia Cic: partic. partic, coactus, costretto, forzato,
che si serrino le file per coprire e difendere coord., invitus et coactus (contr. volens, volun-
W retroguardia), Liv.: e fìg. =^ esser Vultiìno, tate, sua sponte), Cic , Caes. ed a. : coir abL
assentior tibi, ut nec duces simus, nec agmen fdaj, coactus fame, Cic: re necessaria ovv. ne-
cogamus, Cic. così pure cuneis coactis se ag-
: cessitate, Cic. e Nep.: metu ovv. terrore, Cic.
glomerare, serrarsi in cuneo, Verg. 2) trasl.: Q affatto assol.: invitus feci ; lex coegit. Ter.:
a) unire, collegare, congiungeì'e, disporre, ordi- si res eoget, Cic.
nare in un determinato modo, jus civile in cohaerenter, avv. (cohaerens da co-
certa genera, Cic: e. verba in alteros pedes, haereo). senza interruzione, di seguito. Fior. 2,
'

Ov. b) come t. t. fìlosof., deduire, inferire, con- 17,5.


chiudere, hoc cogere volebat falsas litteras esse, cobaerenlia, ae, f. (cohaei*eo), connes-
Cic: ex quibus id ,
quod volumus, efficitur et sione, coneatenaziotie, coerenza, l'organico, Cìc.
COgitur, Cic. e) restringere, riassumere, alqd in de nat. deor. 2, 15.5.
breve, Liv. : alqd in breve dictum, Quint. coliaereo, haesi, haesum, ère (com ed
II) serrando da ogni parte, seri-are da im haereo), essere unito, aver connessione, IJ con
più ampio giro ad uno più, stretto, ammas- altro oggetto, essere unito =: essere collegato,
sare, restringere, sforzare, costringere, \\propr.: cresciuto insieme; essere intimamente, stret-
a) restringendo, dipers., per lo più figur., ita tamente unito, legato, congiunto, &) propr.:
liac re in angustum nunc meae coguntur copiae, estrins. con q.c, cohaerens cum corpore mem-
Ter.: quoniam me ex comparato et constìtuto brum, Cic: nec equo membra mea cohaereiit
spatio defensionis in semihorae curriculum coe- feirconl. =
non sono un ippocentauroj, Ov.:
gisti,Cic: qui quinquennalem ante censuram e {con senza inter se), fra di loro, Inter se
intra sex mensum et annicoegissetspatium,co- juga velut serie cohaerentia.Curt.: rami cohae-
stretto (= limitato) a, ecc., Liv.: di venti, \is rentes, Curt. b) trasl.: intrins., a) generic,
ventorum invitis nautis Ehodiorum in portum con q.C, congruere et cohaerere cum causa,
navemcoegit.Cic.b) introducendo a forza,pre- Cic: quod causae (dat.) non cohaeret, Quint.:
mendo, ecc., cacciare, conficcare, cuneos,Verg.: fra loro, res fi fattij '\xii%x se cohaerent, Curt.:
e ficcare, piantare, cacciar entro, vites in Sulcum, cohaerentia inter se (contr. disjuncta et con-
Verg. e) di luoghi e faimi, restringere, serrare, traria), Cic. ^) partic, mediante un vincolo
eum (anrnem) in tenuem alvum, Curt.: saltum qualunque o sociale o di patri'i o di ospita-
in artas fauces, Liv. Italia coacta in angustias, lità, ecc., essere unito, congiunto, essere stretta-
Sali. fr. 2) trasl.: ridurre con intrinseche ed mente legato, di pers., tot gentes non sacrìs,
estrinseche necessità uno contro il proprio non moribus nobiscum cohaerentes, Curt.: di
volere, ad una condizione, ad uno stato, ad astr., haec ratio pecuniarum, quae Romae ver-
un'azione, ad mi tenore di vita, a) ad una satur, implicita est cum illis pecuniis Asiatici»
condizione, ad uno stato, ridurre, costringere, et cohaeret, Cic. II) essere organicantente unito,
totam gentem sub jus judiciumque suum congiunto, connesso, aver "unione, connessione
Liv. hostes in obsidionem justam, Liv.: op- (nesso), a) propr.: mundus ita apte cohaeret^
pida vi atque armis in dedidionem, Liv.: ut dissolvi nullo modo queat, Cic. aliquid :

partic., e. alqm in provinciam, ridurre uno al ejusmodi nulla cohaerendi natura, senza una
suo posto fdel censorej, Liv.: e alqm in ordi- forza potente di un'organica unione, Cic. e :

nem, V. ordo, b) ad un modo di vivere, di cos'i di pers., omnibus modis fulciendi suiit,
agire, spingere, indui-re, riduì-re, costringere qui ruunt nec cohaerere possunt propter ma-
{contr. persuadere, voluntate impetrare), pass., gnitudinem aegritudinis, non si possono so-
cogi, significa anche vedersi costretto, a.) alqm, stenere, Cic: alia quibus (di cui) cohaerent
colla domanda: a che cosa? con ad o in (homines), son composti, sono costituiti, Cic.
e Tace, alqm ad militiam, Sali., ad defectio- b) trasl.: di discorsi e pensieri, esser legato.
,

473 cohaeresco collaceratua 474


aver nesso, vix diserti aduloscentis cohaerebat citliorlntio, ònis, f. (cohortor), esortazione
oratio, Cic: male cohaerens cogitatip, Quint. feccitantej, lo stimolare, arringare, judJCUm,
c8liaerc!i«eo, haesi, ore (incoat. di cohae- Cic : cohortatior.em militum facere, eccitare
reo), iHinaneì-e coìtyitinto, unito, unirsi crescendo, i soldati {con un discorso), arringare, rin-
essere aderente, a,)pro2)r.,con q.c, dcxtcra ligno francare, Nup.
cohaesit, Ov.: fra loro, atomi inter se cohaere- c«)liorlTcula, ae, f. (dimin. di cohors),
scentes, Cic. b) trasl., dipers.: quod viri optimi piccola coo-rtc, Caci, in Cic ep. 8, 6, 4.
adeo cohaesistis f'vi siete così congiunti, ami- CO-llOI>tOI% fltus SUm, ari, esortare, eccitare
catij, utinvicem vos obligari putetis, Pliii. 7, con discorso stringente inanimire, esortare se-
,

7, h riamente, stimolare COn esortazioni, animare,


collere!», edis, e, coerode, coheres meus, arringare, alqiii, Cic: alqm ad alqd, Cic: col-
Cic: coheredem esse alci, Cic. coheredes ha-
: Z'infin., Cornif. rhet.: con ut o ne e il cong..
bere, Quint. Caos.
cftliikeo, bui, bYtum, ère (com e habeo), cft-inqiiTiio, avi, atum, are, inquinare,
(Contenere, tenere insietne, I) serrando in sè, imbrattare, muttchiare, trasl., di vizi, matros,
tener stretto, serrato, cìiiuso in sè, contenere, Poeta in Cic: se scelere, Val. Max.
chiudere, brachium toga, Cic: Ibrtes auro fcon coirò, avi, are. --^ curo, V.
un bracci/I ietto d'oroj lacertos, Ov.: terra id coTlTo, ònis, f. (coeo), I) incontro ostile,
(semen) occoecatum cohibet, Cic: marem cohi- urto,prima coitio est acerrima. Ter. Phorm.
bent callosa (ova) vitellura, Hor.: causae cohi- 346. II) l'unirsi per operare contro un terzo,
bentes in se efficientiam naturalem, Cic. unione polii., coalislone , congiura , «ontplotto
II) arrestando il libero movimento, conte- candidatorum, Cic: coiti'>nem facere, Cic.
nere, (tìn-estare, frenare, ritenere, impedire, re- cttìlu*, US, m. (coèo), l'unirsi, unione, con-
primere, a) propr.: tela, Curt.: alqm iu vin- giungimento, I) in gen.: e syllabarum, Quint.
culis, Curt.: milites intra castra, Curt.: crinem II) partic. ^= coito, accoppiamento delle per-
nodo, annodare, Hor.: deos parietibus, Tac: sone e defili animali, Ov., Suet. ed a.
cervos arcu, arrestare = uccidere, poet., Hor.: culsi|iiiii!i, i, m. (y.óXa'fos), colpo colle
ventos carcere. Ov.: di sogg. inan., Pirithoum giunture del pugno chiuso, pugno, colaphum
cohibeut catenae, Hor.: claustra ooliibentia alci ducere, Quint.: alci colaphos infringere.
Janum, Hor.: tempestatibus cohiberi in porti- Ter.
bus fdipers.J, Auct. b. Afr.: aquilones cohibiti Cola\, m. (xcXa^), adulatore, paras-
lacis,
jugis niontium, Curt. b) trasl.: contenere, fre- situ, titolo di commedie perdute di Ennio e
nare, raffrenare, reprimere, temperare, calmare, Plauto.
arrestare, impedire, a) alqd e alqm: dlu la- ColvhUorum,m.(KóXyo<.\tribù che abita-
crimas, Plin. ep.: assensus omnes, Cic: coua- vano la contrada della Colchide fV.J, Calchi,
tus alcjs, Cic: iracundiara, Cic: motus animi e meton. = Coiehuie. — Siiig. Colchus, i, m.,
turbatos, Cic: bellum, Liv.: se, Ter. ed a. un « Coleo » , appell. = un barbaro selvaggio e
3) alqm ab alqa re : manum, oculos, animum feroce, Hor. art. poét. 118. Deriv.: A)Col- —
ab auro gazaque regia, Cic: a conjugibus cllTeus, a, um (KoJ.XCXÓs), deUa Colchide.
vestris numquam el&enatas suas libidines, Cic: B} Colcilis, chtdis, f, (EcX/Jg), a) Còlehide,
assensum etiaiii a certis rebus, Cic y) alqm contrada dell'Asia ad oriente dèi nuir Nero,
non ovv. vix coh. seguito da quo minus, Tac. celebre per il Vello d'oro e Medea, ora Min-
anu. 2, 10 e 2, 24. — Infin, pres. pass, parag. gi eiìa, Ouriel, e Imirette. b) della Colchide, sost.
cohiberier, Lucr. 3, 443. = Medea, Catull., Hor, ed a. poeti. C) Col-
cS-ilOlie»10, avi, àtum, are, decorare, or- cliu<i, a, um, della Colchide, Ov.: venena, di
iwre, onorare, ^[(inx, Cic: exsequias, Cic: victo- 3Iedea, Ov.
riani, Liv. cdlcilK, entis, part. agg (colo), che onora,
co-liorresco, horrui, ere, rabbrividire, veneratore, qui suut religionum colentes (cives),
«ver i brividi, Cic ed a. Cic Piane 80.
cftiiors (e cors^ chors), tis, {da connet-
f. còleus, i, m, (=caleus, sacco ) swoto, ,

tersi con xópzoc,), f) luogo spazioso circolare, testiioio, Cic ed a.


£orUie, recinto, cìmtso, specialm. per animali, eollsiberaclo, (avi), àtum, are (com e labe-
quindi pollaio e simili. Script, r. r. ed a. facto^. scrollare, rendere vacillante, recar presso
II) meton. (solo nella forma c(ìhors,),propr. alla caduta, Ov. fast. 1, 566.
la turba chiusa, serrata, quindi A) turba, collakef'o, factus sum, fieri Ccom elabe-
folla, stuolo, schiera, corteo, cuncta, equipag- facio), Ij esser reso vacillante, vicino a cadere,
gio, Verg.: amicorum, Curt.: feurium, Hor. sfasciaisì, Lucr. 3, 599. Caes. b. e. 2, 6, 5:
B)partic., come 1. 1. milit., 1) =una coorte, poet. del diventar liquidi di corpi solidi,
la W
nipuli
parte di una legione, contenente 3 ma-
6 centuriae, Caes. ed a.: talv. cohortes
Lucr. 4, 695. II) trasl., di uomini di Stato,
venir rovesciato, colpito, testulà illa fcolVcstra-
fopposto a l^gionij =« truppe ausiliari degli cismoj, Nep. Arist. 1, 2.
alleati», Sali, ed a.: più tardi anche della collabor, lapsus sum, labi (com e labor),
cavalleria, centurio cohortis sextae equestris, cadere in rovina, erollare, I) propr., a.) di edi-
Plin. ep. 2) cohors praetoria, a.) ffttardia dei fìzi, città, ecc. =
rovinare, per l'antichità
«orpo del generale, Caes.: cosi anche cohors = crollare, Liv. ed a. h) di pers. fpartic. sve-
regia, g. del re, Liv.: e per ischerno, e. scor- nuto, morente^, cadere, V^erg., Curt. ed a.
torum, eie b) seguito che circondava il pre- IIj trasl.: ira in se ipsa collapsa est. Vai.
tore nella provincia (V. Comes, n" II, B), Max.
t'ic, Hor. ed a collàceralus, a, um (com e lacero), lact-
475 collacriuiatio colligo 476
mtOy squarciato, dilaniato, COrpUS, TaC. hist. zione, ricapitolazione, riepilogo, Cic Brut. 302,
3, 74. Quint. 4, 4, 2. b) come
=^ sillogismo,
1. 1. fdos.
cullsicrìiuiilio, onis, f, (collacrimo), «im-o- raziocinio, argomentazione, Sen., Quint. ed a.
rompere in pianto, pianto dirotto, Cic. de Or. 2, II) COncr., come t. t. medico =; accumula-
190. mento di umori corrotti, apostema, postenta,
collsicrìiiio, avi, are (coni e lacrimo), ascesso, Sen. ep, 68, 8 ed a.
proroinpei'e in lacrime, piangere dirottamente, CoUcclTvuS, a, um (2, colligo), I) accu-
assol..Comic, e Ciò. de rep. 6, 9: colVa.cc. = mulato, raccolto, humor, di cisterna, Sen. nat.
intorno a q.c, casurn alcjs totiens fin tanti qu. 3, 7, 3, II) trasl., sillogistico, status, Quint.:
passi [della medesima tragedia]J, Cic. Sest. quaestio, Quint.
123. ColleclÙ!*, US, m, (2. colligo), raccolta, cu-
eollacvo, V. collevo. mulo, aquae, Lucr.: lapidum, Lucr.
collalatu<i, a, um (coni e latus), esteso, colleg;a, ae, m. (com e lego , delegato in-
ampio, oratio collatata et diffusa {contr. oratio sieme: quindi) eompax/no d'ufficio, sostituto,
angusta atque concisa), Cic. or. 187. collega, in praetura, Cic: impci-ii, co-reggente,
ColliitTa, ae, f., CoUazia, antichiss. città Tac: di soci d'una corporazione, Cic. Sull. 7:
dei Sabini, vicino a Roma. Deriv.: Col- — trasl., qui (Metrodorus) est Epicuri collega sa-
liilmus, a, um, CoUatìno; plur. sost.. Colla- l^ientiae, Cic. de nat, deor. 1, 113.
tini, òrum, m., abit. di Collazia, Collutini; e collc^Tuiii, li, n. (collega), IJ astr., col-
Collatinus, soprannome di L. Tarquinius, ma- legio unione di colleghi, di compagni d' ufficio,
,

rito di Lucrezia, lìerchè ivi domiciliato; Liv. ed a.: concors, Liv. II) concr. èTa-.pia, =
quindi penetralia Collatina, di Collatino, Ov. A) generic, collegio, adunanza, unione per uno
collatTcTim, a. um (confero), collettizio, ruc- scopo comune, anche demagogico, Cic post
cuylitlccio, iinprestiitj, mescolato, misto, e siiti., red. in sen, 33. Suet, Aug. 32, B) partic:
Sen. ed a. 1) di un ufficio identico, collegio, praetorum,
COlliìtiO, òuis, f. (confero), T) il portare in- Cic: e, coit fsi radunaj, Cic: prò collegio pro-
sieme, a) del denaro., contributo, sussidio, stipis, nuntiare, in nome del e, Liv.: e corporazione,
Liv.: partic. dono in denaro raccolto per V im- collegio dei sacerdoti, pontificum, augurum,
peratore, Plin. pan. e Suet. b) delle insegne Cic. 2) di arte identica, corporazione, corpo
nel combattimento, signorum collationes, il d'arteficijcorpo, mercatorum, Liv.: mercuriales
dar battaglia, battaglie, Cic. de or. 1, 210. de collegio ejecerunt, Cic.
IIJ paragone, confronto, A) in gen.: collatione COllcvo, are (com e levo), lisciare, levigare,
reliquarum (legionum), Hirt. b. Gali.: incultae Sen. ed a.
barbariae, Justin. Vj) partici l)come t. t. colliltcrtu«i, i, m. (com e libertus), cìii t
retor., paragone, similitiidine, Cic. de illV. 1, stato liberato (è liberto) insieme, Cic (d a.
49. Quint. 5, 11, 23. 2) come t. t. fdos., coU. colliitct colluhct, bùit e bituin est, ère
rationis e Sempl. Collatio, determinazione di re- (com e libet O lubet), q.C. va a grado, piace, si
lazione, analogia, Cic. de fin. 3, 33; Tusc. 4, quid collibuit. Ter.: quae patribus collibuissent.
27. Sen^ep. 120,4. Sali.: impers., mihi collibitum est, Cic
COllatl'O^ are (com e luivo], latrare, abbaiare collido, lisum, ere (com e laedo),
lisi,
contro, trasl. (^= vituperare), pbUosophiam, IJ urtare, battere, percuotere insieme, collidere,
Sen. de vit. beat. 17, 1. a) propr.: Cic ed a.: manus, battere, Quint.:
coUatus, abl. u, m. (confero), «7 jpo>-to»e navigia inter se, Curt. b) trasl., 2}assivo, col-
iiutieme, in collatu (armorum), nell'incontro lidi =:; tirtare ostilmente o l'nn coli' altro, Hor.,
ostile, nell'urto, nello scontro, azzuffamento, Veli, ed a.: di leggi, ecc., collidere, Quint.
Auct. b. Hisp. 31, 2. IIJ rompere, infrangere, quaedam vasa argen-
collaudarlo, ùnis, f. (collaudo), lode, elogio, tea collisa, Cic.
l'esprimersi con lode intorno ad alc, scriptoris, collTgatTo, ònis, f. (colligare), collega-
Comif. rhet. 2, 13. Cic. de inv. 2, 125, mento, nesso, connessione, congiunzione, nucleo,
collaudo, atum, are (com e laudo), lo-
avi, IJ propr.: tota operis, Val. Max. 8, 14, 6: plur.
dare, alqm, Cic. ed a.: clernentiam ejus per lit- in Cic. Tim. 7, § 23. IIJ trasl.: causarura
teras, Cic: militum virtutem, Liv. omnium, Cic: artior societatis, Cic.
COllaxo, are (coni e laxo), allargare, dila- 1. collTgo, avi, atum, are (com e ligo, are),
tare, Lucr. 6, 233. legare insieme, annodare insieme mediante un
colicela, ae, f. (coUectus da 2. colligo) =^ legame (contr. solvere), I) V un coli' altro :
aii)a^oXT^, contribuzione indcnaroper unpranzo 1) propr.: manus, Cic: scuta, attaccare l'uìio
in comune, scotto, collectara a conviva exigere, all'altro, Caes. 2) trasl.: a) generic, annodare,
scherz. trasl. in Cic. de or. 2, 233. coiujiungere con qualche legume, collegare, ho-
collectaneu«i, a, um (2. colligo), raccolto, mines inter se sennonis vinculo, Cic: comun.
dieta (sentenze), Suet. Caes. 56. al pass., res omjies inter se aptae coUigataeque,
collecticius, a, um (2. colligo), collettizio, Cic b) annodare in un periodo, verbis colli-
raccogliticcio, exercitus, raccolto in fretta, Cic: gantur sententiae, Cic or. 168. e) eollegare
ignis, Sen. qualcuno politicamente, se cum raultis, Cic
collectTo, ònis, f. (2. colligo), I) astr., col- ep. 9, 17, 2, d) legare qualcuno in qualche
A) propr.: membrorum, Cic.
lezione, raccolta. luogo, cioè obbligare a rimanere, alqm in
de imp. Porap. 22. B) trasl.: 1) tngen.: ami- Graecia, Cic Phil. 11, 26, IIJ congiungere in
corum (contr. detractio amicorum), Sen, ep. sé, nelle sue parti, organicamente, V) propr.:
74, 25 dubbio (Haase legge allectio amici;. a) generic, (contr. solvere, dissolvere), Cic. eda.
2) partic: a) come 1. 1. retor. breve ripeti- = b) unire, legare, fasciare COn una benda, eCC,
477 colL'go colloco 478

vulnera, Suet. e) leyare un essere anim. con tionis causas, Hirt, b. G.: omnia bella civilia,
vincoli, incatemtre, alqiu, Ter. e Nep. 2)trasl.: Cic res Romanas per ordinem
: temporum
a) ruccogiieie nelV esposizione, septingentorum strictim, Eutr.: quos tu paulo ante memoriter
uunoruni luemoriaiii uno libro, Cic. or. 120. collegisti, ricapitolando, raccogliere,
Cic: e
b) lei/are, iinuetiire nel SUO movimento impe- , ricapitolare, Sparsa argumenta,
riepilogare.
tum alcjs, Cie. Pbil. 11, 4. (juint.: coUigit fortiter, Plin. ep. ^jpoisaìulo,
2. collìj|;o, lègi, lectum, ore (com e legere), a.'x) generic, nel pensiero, nella memoria,

raccogliere, rudiiiuae, adunare, uimntissure, raccogliere, meditare, quae SÌ ColligeS, Cic:

1^ propr.: &) colla mano, ecc., sanuentii. vir- cum maximarum civitatum veteres animo ca-
gultaque, Caes.: radioes paliiuirum agrestium, laraitates colligo, Cic. p^; calcolando, riunire,
Cic: li'uctus, Hor.: liores, Ov.: venenatas ser- al passivo =
risultare, COSÌ una somma, cum
pentes, Nep.: ossa /osso/, Tibull.: sarcinas, rac- praesertim centuin et viginti annos ab interitu
co()liere in un mucchio. Sali.: rasa, riunire gli Ciceronis in hunc diem effici ratio tempurum
oMrezzi militari, prepararsi alla imr lenza, collegerit, Tac: centum et viginti anni ab in-
Liv.: vasa ex tuguriis, Sali.: faces undiciue ex teritu Ciceronis in hunc dierri colliguntur, Tac:
agris, Liv.: uvas de vitibus, Uv.: apes in vas, come pure calcolare, misurare una inisura
Varr.: stipeiu a tyranms, Liv. h) generic, re- nello spazio, intervalla siderum et mensurus
UH puntO, a) ruccuyliere, accu-
care iimieiite in solisac terrae, Quint. yy) deducendo, trar la
//t((<«»'e, pecuniam, Hor.: aquam uberiorLm,Cic.: conclusione, dedurre, concludere, foi-niMrsi un
più vias aquas^Qaiut.: curriculo pulvereiri Olym- giudizio, Si: collige iiiecuin, Hor.: nonne ista
picuiii, Hor.: &^mt\xm, pì'ender fiato, Quiut.: colligunt, Cic: inde paucitatem bostium, Liv.:
di sogi). inan., aer huiiiorem culligeus, Cic: bene colligit colVacc. e Tinfin.: ex quo colligi
pluviaiii (della nottej, Verg.: revertentes ignea potest colf àcc. e r infin., Tac: ex eo colligere
(della lunaj, Verg. : rugas fdel voltoj, Sen. poteris, quanta occupatione distinear, Cic:
ji) ì'aduìiando, raccogliere, ì'iunire, raduiiure, experimento facile colligitur, utrum... an etc,
concentrare, miUtes, Cic: copias ovv. naves in Cels.
unum, Liv.: omnes copias undique, Cic: de colilnco (coUinYo), avi, atum, are (com e
pagis omnibus bonos viros, Cic: ex agris in- linea;, dirigere q.C. in linea retta, mandate in
gentem nuuierum perditoruni homiuuiu, Cic: linea retta, prender di mira, hastam aliqUO aUt
reliquos ex fuga, Nep. : quindi se coli., racco- sagittam, Cic. de fin. 'ó, 22: preyn. = colpire
yiierni, radunarsi, assol., Caes.: se in unum, nel segno, imbroccare, quis eSt eniin, qui totum
Liv.: se ex regno alcjs, Cic. cj raccogliere, tur diem jaculaiis non aliquando collineet? Cic.
su, alzare, sollevare, tirar a sé, su di sé, a.) ge- de div. 2, 121.
neric. corpus, Justin.: librum elapsum, Plin.
; collìiio, levi, Mura, ore (com e lino;, un-
ep.: palliuni, Plaut.: sinus fulvo in nodura auro, gere, ingrassare , alqd alqa re, Hor. ed a.
Verg.: capillos sparsos per colla in noduui^ an- CoElTiius, a, um (collis;, die si trova sul
nodare, Uv.: arma, ammainare le vele, Verg. colle Quirinale o Viminale, tribus, Cic: polla

p) restringere, seitare, Yertex in unum apicern C, vicino al quale stava il tempio di Venus
iidlectus, Ov.: partic. esseri anim., orbem bre- Erycina, Liv. 26, 10, 3 e altr.: quindi poet. =
viore spatio, Liv.: se in spiram (di unserpentej, die si trova, che cresce alla porta Collina, her-
\ erg.: se in a.xuvd.,ramiicchiarsi dietro la lan- bae, Prop. 4, 5, 11.
cia (tenuta innanzij, Verg. d; trattenere, ti- ootiìtiueflo, factus sum, fieri (com e 11-
rare Uuiietro, equos, Uv.: hastas {contr. proten- quetioi, liquefarsi intieratnente, Clc C.U. 17c!.
(.lerC/, 'iac IIJ trasl.: Sl) raccogliere, cercare, COllÌ!>>j is, m., colle, collina, altura [COntr.
radunare, facete dieta, Cic: rc3 undique, Cic: campus], Cic, ed a.: Capitolinus, Palatinus,
quaedaui coUecta edere, Quint. b) tirare ad- Liv.
dosso a ([ualcuno un bene o male, suAciture o eolllsTo, ònis, f. (collido), collisione, urto,
COinwn. tirarsi addosso, acquistarsi, pì-ocucciursi, conquassuinento, Justin. 11, 12, 0.
ricevere, guudagiutre, raccogliere, COSÌ Una C. fi- collficutio, onis, f. (colloco), I) attico --==
sica, robur, Verg.: frigus, Hor.: sitim, Verg. ed collocazione in matrimonio, matrimonio, Cic
Uv.: sitim ab aestu, Ov.: vires, Liv. agendo ac Clu. 190. IIj passivo :^ l'essere coltocatv, col-
moliendo vires ad agendum aliquid, Liv.: che locazione, posizione, a) genenc, siderum, Cic
una morale, alci benevolentiam ovv. odium b) collocazione, oì-dinamento, disposizione delle
exercitus (di fortuna o soenturaj, Caes.: bene- parole e pensieri, verborum, argumentorum,
volentiam, Cic: odium, Uv. iram {contr. po-
: Cic: rerum, Quint.
uere), Hor.: benevolentiam ab auditoruin per- CoUftcO (con-luCO), iivi, atum,. are, ilare, as-
sona, Comif. rhet.: benevolentiam civium bian- segnare il suo posto in qualche luOjO ad un
ditiis et assentationibus, Cic: ex hoc labore oggetto, Ij in gen., collocare, porre, deporre,
magnani gratiam magnamque dignitatem,Cic: posare, rimettere, riporre, nel Contesto Sempl.
iuvidiam crudelitatis ex eo, Cic e) coU. se od collocare, porre, I) propr. : d) generic: a) ogg.
animum (animos) o mentem, riaversi, l'imet- inan.: lecticas, Cic: tabulas et signa propalam,
tersi, tornare in sé, p/render animo [contr. ani- Cic: eam materiam conversam ad hostem,
mum confundere o sempl. contundi;, coli, se, Caes.: suo quidque in loco, Cic: magni pon-
Cic. ed a.: se ex timore, Caes.: animum (ani- deris saxa in muro, aes.: tabulas bene pietas
<

mos), Liv.: mentem, Curt.: mentem ab aestu. in bono lamine, Cic: e (fig.) bene facta in la-
(amoris), Ov. d) nel discorso e nei pensieri, mine, porre in luce, far vedere, Cic: sirau-
mettere insieme, a) oralmente per iscritto, lacrum Victoriae ante ipsam Minervam, Caes.:
addurre, produrre, annocerare, singula, Plin. lecticam prò tribunali, Suet.: oculos pennis
pan.: peccata consulum, Cic: omnes excusa- (sulle piume), Ov. P) esseri anim., tanto rU-
479 collocnpleto collueio 480

zare, eos (7e loro statue) in ilio loco atque in certa collocazione, collocare, traspoì-re sotto
rostris, Cic: quanto collocare, poi-re, far collo- una certa classe, alqm boc in gradu (digni-
care, mettere (poi-re, depoiie), far prender posto, tatis), Cic: virtutes alcjs in deorura numero,
pueUulam, Catull.: alqm in lecto suo, Cic: alqm Cic. b) collocare una ùonna in matrimonio^
in cubili, Cic: e (sul triclinio) alqm super se, maritare, alqam in niatrimonium o in matri-
infra se, justa se, Suet. b) come 1. 1. milit.,, monio, Cic. fìliam .suam alci, Cic: propter
:

collocare, disporre, appostare, a) OQQ. iìiatl.: paupertatem non posse, Nep. e) col-
collocar!
currus ita, irapedimeuta in tu-
ut etc, Caes. : locare, poi-re denaro in q.c. fpartic. in ter-
mulo quodam, Caes.: Ehodias naves in dextro reni), impiegare in q.c, dotom in eo fundo,
cornu, Auct, b. Al.: ballistas scorpionesque Cic. pecuniam in praediis, Cic: e sempl. coli
:

antefrontem castro rum contra oppidum, Auct. pecuniam, pecunias, Cic. trasl impiegare in : ,

b. Afr. P) esseri anim.: certa subsidia, Caes.: q.c spendere in q.C, consumare, patrimonium
railites in muro praesidii causa, Caes.: insidias in rei publicae salute, Cic: bene apud alqra
bipertito in silvis, Caes.: in cella Concordiae tam multa pretia ac munera, Cic. aedilitas :

armatos, Cic: eosdem eodem loco in acie, recte collocata, data alla persona idonea^dc.
Caes.: certis lociscum ferro homines, Cic: alci collocìiplclo, avi, are (com e locupleto),
insidias ante fundum suum, Cic: legiones prò- oltremodo, se, Ter. heaut. 258: trasl.,
arì-icchiè-e

plus Armeniam Tac cobortes legionarias


, : col discorso, colle parole, rem, Comif. rbet. 2,
quatuor advorsum pedites bostium. Sali.: alqm 28: argumentationem, ibid. 2, 46.
ad banc rem, Cic: alqm ad Cu. Porapejum colloeutTo, ònis. f. (coUoquor), collocuzione
interimendum, Cic 2) trasl.; a) generic, col- = colloquio, abboccamento, Cic. ed a, (anche
locare, poì-re, ìneitere, res SUO loCO, Cic: in alplur.J.
animis vestris omnes triumpbos meos condi et colloc|iiiiiiii, ti, n. (coUoquor), colloquio,
collocali volo, mi auguro di saper fedelmente conversazioìie, in e ad c. venire, Caes.: collo-
custoditi, Cic. b) recare, trasportare in una quia amicorum absentium, relazioni per
condizione, relazione, situazione,a,lqà o alqm mezzo di lettere, Cic.
in tuto, Tac. e Cic. c)pori'e qc. in q.c, o collo(|Uor, lucùtus o loquiitus sum, loqui
qualcuno, fondare sopra q.c, o qualcuno, far (com e loquor), abboccarsi con alcuno, intrat-
riposare, spera aliquam in alqa re, Cic: speni tenersi, discorrere, trattare, CUm aìqo, Cic: CUm
salutis in fuga, Auct. b. AL: omnes bene vi alqo per alqm, Caes.: per litteras, Cic: Inter
vendi rationes in virtute, Cornif. rbet. d) im- se, Cic: Inter se multum de alqa re, Cic: de
piegare un tempo o un'attività in q.c, rivai- bis rebus, quas (intorno a cui) tecura collo-
yere, adulescentiam suam in amore atque in qui volo. Nep.: assai., Cic: ex equis, Caes.
voluptatibus, Cic: omne suum studium in do- coIIiìIhiìs, V. collybus.
ctrina et sapientia, Cic: rifl., se coU. in alqa ColIflCeO, ère (com e luceo), rilucere, ri-
re, poì-si in q.c, darsi ad una cosa, Cic: e totum splendere da tutti i lati, essere intieramente U-
se CoU. in alqa re, sprofoiìdarsi, ìnunergei-si in i)propr.: ìongQ ÌSiteque, del
luìtéinato, chiaro,

q.c, Cic e) per iscritto, addurre (par-


recare sole, Cic: fulgore, Cic: flammis, Liv.: qua
lare), de cujus modera tione atque sapientia in (mare) a sole coUucet, Cic. IIJ trasl., i'isplen-
prioribus libris satis collocavi, Tac. ann. 6, 27. dere, apparire lunUnosamente, vidi Collucere
IIJ partici PC) dare il posto conveniente, omnia furtis tuis, Cic.
l)propr.: a.) porre per bene un abito, porre collucliilTo, ònis, f. (colluctor), coUut-
in assetto, clamydem ut pendeat apte, Ov.
, tazione, il lottare, combattere, Sen. : trasl.,
met. 2, 734. b) aggiustare un membro, co- dell' agonia, Sen.: il biascicare le parole,
xara parum apte, Plin. ep. 2, 1, 5. 2) trasl.: Qufnt.
a) (come 1. 1. retor.), collocare così e così parole colliiclor, atus sum, ari (com e luctor),
e pensieri, dispwre, ordinare, ?<m»'e, verba apte, COn alc, aSSOl., Justin. lu,
lottare, eombattei-e
Quint.: verba diligenter collocata Cic : ut , 8, 8: trasl., cum calamitate, Sen.: cum corpu-
sint ordino collocati (sensus), Quint.: ratio col- sculo suo, Sen.
l'jcandi, Cic: veiba collocata, i vocaboli nella collfiilo, lùsi, lusnm, ere (com e ludo),
loro unione in proposizioni {contr. verba giuocare con alc, I) propr.: paribus, Hor.:
singula), Cic. b) dispoj-re, ordinare condizioni poet., sunmia in aqua, muoversi scherzando
civili e politiche, far disposisioni per q.c, (di pennej, Verg. Jjy trasl., mantener pra-
nuptias, Poèta com. in Cic: res, Caes.: rem tiche segrete con alc, intendersela COn alcunO
iiiilitarem, Cic: civitatis statura, Cic. B) col- (a danno di un terzoj, cum alqo, Cic. e Sen.
locare in modo durevole, l)propr., alloggiare rbet.
qualcuno in qualche luogo, collocare, porre, collum, i, n. I) collo negli uom. e ani-
fai- prendere assegnare la sua sede (stanza), mali, columbae, Cic: invadere in collum, sal-
stabilire, trasferire, trasportare, stanziare, CO- tare al collo con impeto, Cic: collum dare,
mites apud ceteros hospites, Cic: se Athenis, sottomettersi, Prop. come immagine della
:

Oic: multitu linem in agris, Nep. Boios ibi o : vita, actumst de collo meo, Plaut.: posuit col-
in finibus suis, Caes.: colonias idoneis in locis, lum Hor. II) colio d'una bot-
in pulvere,
Cic: come 1. 1. milit., ibi praesidium, Caes.: tiglia, Pbaedr.: del papavero, Verg.
exercitura in provinciara, quae proxiraa est COlluO, lui, lùtum, ere (com e luo), scia-
Numidiae, hiemandi causa. Sali.: exercitura in cquare, lavare, 0T&, poct. estinguere la sete,=
hibemis, Caes.: classem Miseni, Suet. b) sta- Ov. met. 5, 447.
bilire alcuno in un possesso, alqm in aedibus CollUiiìO, ònis, f. (colludo), segreta intellt-
suis, in patrimonio suo, Cic: alqm in majorum gettza per ingannare, CUm alqo, Cic: inter
saorum regno, Cic. 2) trasl.: a) pon-re in una patrem et raptorem, Sen. rbet.
481 coUusor Colophon 482
COllu8<(rf Olis, m. (colludo), eompa^tw di tendere nd una cosa, tenere a q.C, mantenere,
(jiuoco, II) generic puoruruin, Tliu. op, 9, 33,
, aver sott'occhio, cercar di mantenere, ncC victum
8. h) cumi>ayno nel (jiiioco della palla, Sen. nec vitam illam, Cic: munus, ofticium, Cic:
ben. 2, 17,3. g\eomiiugno in un giunco d'az- studia vehementer, Cic: amieitias utilitati-
zardo (alea), Cic. Phii. 2,56 e 101 e Suet. bus, Cic: pacem, Liv.: fideni, Cic: virtutem,
Cai. 41. Cic: alcjs meniuriain, Cic: bonos mores, Sali,
oolliisli'o, avi, iltuni, are (com e lustro), b) mediante espressioni di stima, manifesta-
J) rinchiarare , illuminare, omnia clarissimà zioni d'onore, di venerazione, ecc., a.) ono-
luce (delsolej, Cie.: coUustrata in picturis, co- rare una divinità, ecc. con preghiere, sacrifizi
lorito citiaro, splendente, Cic. IJJ trasL, ed a, cerimonie, ritetire alcuno, veiwrare, ado-
prendere in coiisideraziotu^, considerare, esaini- rare Icuno, sacrificare, servite ad alc. ax) COlr
e.

lutrt, onserrurc, omnia OCUlis, Cic. racc. della divinità, ecc. che si venera, deos,
eonìivTcs, èi, f., e coUùvTo, ònis, f. (col- Cic: deum maxime Mercurium, Cacs.: regem
luo), concorso di Cose diverse o d'uomini, divinis honoribus, Curt.: alqm ut dyum, Cic:
tniacìtylio , guuszubitylio , colluvie, coUiiviune, alqm o nomeu alcjs Inter deus, Curt.: id quod
a,] forma -es //. e.v. in ea colluvie regnare, prò deo colitur, l'idolo, Curt. pp) colVa.cc. del
AtticusiVj Cic: e. nationura, Tac. P) forma -io, luogo fallare, tempioj, tener cottte sacro, vene-
p. es. gentiuiii, mescolanza di stirpi, Liv.: rare come sacro, sanctas aras, Ov.: Musarum
omnium gentiuni, scelerum,
Liv. : omnium delubra Cic. : sacellum sanctissime
, Nep. ,

Cic: rerum, Liv.: Drusi, feccia della plebe Yy) coira.cc. delVoffi:rta fsacrifizioj, cerimo-
del p rt'to di Dr., Cic nia, festa che si celebra venerando, servendo,
eoHyliiis (collubus), i, m. (xóXXu^oc;), curare, osservare, celeltrare, soletniizzarc, sacra
1) aytjio, profitto nel cambiar la moneta, Cic. Musarum, Ov.: rcligiones pie magis qua ni ma-
Verr. 3, 181. Cass. Parm. in Suet. Aug. 4. gnifice, Liv.: festa caesà sue, Ov. ^juomini,
II) tras'., cambio, Cic ari Att. 12, 6 in. servire qualcuno, consacrare al suo servizio,
roll^i'ìiiBii, ìi, n. (xo?.Xópiov), collirio, un- onotare con appar. esteriori, riverire, tratture
guento pnsto-io preparato in forma di uno si- con sommo ì-ispetto, reiulcre oinaijgio ad ale,
polo, partic. lenimento per yli occhi, Hor. Cels. in senso cattivo, prestar servitù ad ale, alqm,
€d a. Cic. ed a.: Inter se colere ac diligere, Cic:
1. colo, avi, fituni, àre(colum), colare, pu^ alqm patris loco, in parentis loco, Cic: socios
riiìeure, deputare, ccrani, mei, Col.: faeceai, cura fide, Liv.: c'o//'abl. =
onorare con q.c.,
Plin. alqm donis, Liv.: honoribus muneribusque,
2. «'filo, colui, cultura, ere, coltivare, aver Liv.: ab a^qo coXWìtians,, ricevere prove scritte
cura, IJ in Sf-nso più stretto, a) {come t. t. dell'alta stima di alcuno, Nep.
dell' a gr.j coltivare, curare = lavM-are, agrum, CÌilÌìcii$»iuili,ti, n. (y.o7.0Y.d'Z{,ow),colocasia,
agros, Cic: agrum mauibus suis, Eutr.: hor- ninfea indiana, Verg. ecl. 4, 20.
tura exigua stipe, Curt.: vineta et oleas et ar- colon, i, n. (xwXovj, ntemb'ro fcolonj di UH
bustum, Quint.: vitem, Cic: fructus, Verg.: verso, Quint. 9, 4, 78.
fruges, poma, Ov.: assol. ^=^ esercitar Vayri' cftlóna, ae, f. (colonus), contadina, villana,
coltura, colendi haud focilem esse viam, Verg. Ov. 646 ed a.
fast. 2,
b) ^
abitare Un luOf/O, dimorare, star di caau, Colónne, àrum, f. (KoXcovai', città della
trattenersi in , frequenture un luufjo, 0.) col- Troade, secondo Chandler ora villaggio di
Z'acc. del luogo, di uomini, urbem, Cic: Khemali.
Eheni ripam, Tac: insulas, Liv.: in prima co- Coióneuìs, a, um, appartenente al demo
luisse Helicona juventa, poet. ^^ aver già poe- attico di Colono (KoXcovÓg), di Colotio, Coloneo,
tfito nella prima gioventù, Prop.: di divinità, Oedipus (OiSiTioug èrd KoXcDvtp), tragedia di
Vejos, Liv.; hanc urbem hos sacratos lacus iu- Sofocle, Cic: locus, Cic
cosque, Liv. P) assol.: circa utramque ripam colonia, ae, f. (colonus), colonia, IJ propr.:
Khodani, Liv.: super Bosphorum, Curt.: usque constituere coloiiiam, Cic: coionos deducere in
ad Albini, Tac: affatto assol., colunt discreti co\oma,s,Cic.: quindi parecchie città porta ou)io
ac diversi, Tac: Antrona voluntate colentium il nome di Colonia, come Colonia Agrippinensi?,

recepit, degli abitanti, Liv. IIJ in senso più V. Agrippina, alla fine. IJJ meton., eoiotUa =r
ampio, contr. neglegere, 1) curare fisicamente coloni,coloniam mittere in locum, Cic: colo-
spiritualmente, a) fisicam., a) con nutri- niaui deducere, Cic.
mento fisico, alimentare, milites arte fscarsa- colónicuii, a, um (colonus), colonico, ap-
mentej, se cpidenter, Sali. Jug. 85, 34. P) me- partetiente alle colonie, cohortes, levate in Col.
diante etera fisica e oj-nameiiti esterni, aver rom., Caes.: decurio, nella colonia, Suet.
«ura, ornare, adornare, abbellire, se pUlS justo, colónusì, i, m. (colo), I) colui che coltiva il
Sen.: coi-pora, Ov.: brachia et lacertos auro, campo proprio O l'altrui, cotHadino, Jìttajuolo,
Curt.: equis et armis decorilms cultus, Sali, fr, Cic ed a. IIJ cotono, ubiUmte di una colonia,

Y) generic. con progresso mater. curitre


, , Cic ed a.: poet. trasl., = abitante, abitatore,
render felice, pari, della divinità, terras,Verg.: Verg.
terras hominumque genus, dirozzare, incivi Colophon, (KoXocpwv), Colofone,
(5nis, f.

lire, Hor. b) curare spiritualmente, coltivare, una delle le dodici città


più notevoli fra
nobilitare, genus orationis aequabile et terape- ioniche sulla costa della Lidia, col porto di
ratum, Cic: pectus ingenuas per artes, Ov. Notium fpiù tirdi nomin. parim. ColofoneJ
2) generic, cttrare, coltivare mater iahnente, e il famoso tempio ed oracolo di Apollo Cla-
a) con esercizio, fatica continua, euerciture rius nelle vicimmze; ora rovine presso il borga
4{.C., tnuneggiare, curarsi, occuparsi di ([.€., at- di Chilli Zille. — Berlo.: A) CftlÒ-

Georg es- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 16


4«3 color COITI 484
phnnTacii's, a, uva, di Colofone. B) Cftlìt- eìare a modo dei colombi, baciucchiarsi, labrìs,^
phr>nTu<!i, a, uni (KoXocpcóviOg), Colofonia, di Maecon. in Sen. ep. 1 14, 5.
Colofone ;phir. sost., Colophonii, òrum, m. (Ko- c5luniLììlus i> m. fdimin. rft Columbus);
7.o-^(ìì\iQi), ti bit. di Colofone, CoiofonH, colombella, colombina, colontbino, passerculì et
eSIftr (oolòs), òris, m., colore, IJ propr.: columbulinistri, tTasl.,come espressione scher-
A ingen.: Tyrius, Hor.: argenti, Hor.: colorem zosa di tentatici poetici, Plin. ep. 9, 25, 3. '

ducere, colorarsi fdel jrappoìoj, Verg. B)par- eolunibU!«,Ì, m., propr., maschio della co-
ti€., colore del volto, colorilo, 1) in gen.: verus, lomba, colombo, CatuU. ed a. —
spesso colomba
Ter., {cotitr. fucatus), Hor.: colorem mutare, in genere, Hor. ed a.
Hor., perdere, Ov. cfr. crebra coloris mu-
; eftliìinella, ae, f. (dimin. di columna),.
tati©, Cic. tales virgo dabat ore colores, cosi
: piccola colonna, colonnella, colonnetta, Cic.,.
tniitav I colore il suo fiso, Verg. 2) pregn. Ca'es.ed a.
^ color del volto fresco, colorito fresco, bello, oftlìimen, mYnis, n. (*cello; propr., ciò-
rabur et colos imperatoris, Liv. nimium ne : che è spinto in alto, sporgente, cioè IJ colmo,
crede colori, Verg. abiit corpusque colorque,
: cima, sommitA, A) propr. 1 ) fpoct.J, monti,
'.

Ov. IIJ trasl.: A) in gen., colore, apparenza Catull. 63, 71. 2) comignolo d\in edifìzio, co-
es-terna, esterno, CÌvitatis, Cic: vitae, Hor. lum'na villae, Varr.: così del Campidoglio, Cic.
B) pnrtic: 1) del discorso, stile, tono e colore, poet. B) trasl., cima, sommità. =
il pia note-
colorito, urbanìtatis, Cic: tragicus, Hor. 2) vole, il più alto, ecc., e. amicorum Antonii
pregn., a) colorito vivace, ornamento, Cic: flos Cotyla Varius, Cic. II) colonna, trave come
et color pigmentorum, Cic. h)apparema esterna pilastri, A) propr., Cic. poet. de div. 1, 18.
ingnnnntrice =
paiuamento, dare colorem B) trasl., colonna, appoggio =
sostegno, punto
rebus turpibus, Quint. di sostegno, pavtic. di pers., fimUiae, Ter.: rei
o5lòratu>*, a. um, partic. agg. ( da co- publicae, Cic.
loro), colorato, colo? ito, IJ in gen.: A) propr.: columiia, ae, f. {firma parallela a co-

arcus, Cic: uvae. Col. Bj trasl., dipinto cal- = lumen, da *cello), IJ colonna, pilastro rotondo,
colato solo shIV apparenza, Sen. ep. 16, 2. per sostenere o abbellire un edifìzio o stante
JIJ partic. della carnagione, colorato in rosso, liberamente (partic. come colonna onoraria o
hruno, coi-pora, avente un colorito sano, Quint. infam'i). A) propr., Cic. ed a. : prov., incur-
0«lÒrO, avi. àtum, are (color), colorare, co- rere amentem in columnas, « dar del capo nel
lorire, IJ propr.: A) in gen. : corpora, Cic. muro », Cic. or. 224. —
partic, a) columna
B) partic, tingere in biiino, abbrunire, cum in Maenia (Menia) e semp)l. columna, « colonna
sole ambulem natura fit ut colorer Cic.
, , infamante » sul forum Rom., a cui venivayio
II) trasl : A) in gen. : haec si animum non giuflicati e puniti schiavi, ladri e cattivi de-
coloravit, sed infecit, non ha passato intie- bitori, Cic: adhaerescere ad columnara, rima-
ramente, ma ha solo dato una tintura esterna, nere attaccato alla col. inf, non uscirne senza
Sen. ep. 71, 31. B) partic: 1) dar colorito al ijnominia, Cic: ad colamiiam pervenire, Cic.
discorso, e al passivo fdel discorsoj, ricevere b) columna rostrata, colonna adorna coi rostri
colorito, Cic. 2) palliare, mascherare, alqd al |a delle n 'Vi, innalzata in onore di Duilio, vin-
re, Val. Max. 8, 2, 2. citore dei Cartaginesi, Quint. 1, 7, 12. e) co-
oSlos òris, m., V. color. lumnae = pilastri fcolonnej presso cui ven-
Cftiosseros, ròtis, m. (KoXoaaipws, il devano i librai,Hor. art. piet. 373. d) come
grande e graziosoj, soprannome di un uomo indicazione di luogo: Columuae Herculi.=; =
grande e hello., Suet. Cai. 35. « Colonne d'Ercole » nella parte SO. del-
cSlofStiOUS, a, Um, colossale, gigantesco, l' Europa, Mela; a Settentr,, tra la Dani-
statua, Plin. e Suet. marca e la Svezia, il Sund, 'T?ic.: poet., Co-
<*r>lo<««ll«>, i, m. {y.o\oQ<SÓ<^, stutua gigan- luranae Protei, « colonne di Proteo » con- =
tesca, colosso, partic. il famoso colosso di Ro'li, fìni dell'Egitto, Verg. B) fig., colonna so- =
alto 70 braccia, dedicato al dio del Sole, stegno, di Augusto, Hor. carm. 1, 35, 14.
Suet. ed a. II) trasl., a) spranga, stanga di minerale^,
c^lìihPr, bri, m. fpkcoloj serpente, partic. greggio, Tac ann. 16, 1. b) tronca, eoiomu
biscia,Verg. ed Ov. come attributo nella
: d'acqua, Lucr. cd a.
chioma^ delle Furie, ecc., Ov. ed a. cSluiiinarìii«i, a, um (columna), eoion-
Oulfìhra, ae, f. (coluber), piceola femmina nario, app'irtrnente a colonna, solo si^st.,
del serpente e serpente fpiccoloj in genere, Hor. IJ coliininiirTi, òrum, m., canaglia, che si
ed a.: come attributo nella chioma delle Furie, aggirava sul Foro presso la columna Maenia,.
Ov. ed a. Cael. mCic. ep. 8, 9, 5. II) cSliininsirTiim^
cttluhrTfor, fora, forum (coluber e fero), Yi, n., colonnaHo, tributo per le colonne, Cic. C
serpentif^ro, poet., epìteto di Medusa, mon- Cae.s.
strum, Ov. met. 5, 241. <'Slurnu«i,a,um (jJercorulnnsrfacorulus),*.
1. cólum, i, n., colatoio, Scriptt. r. r. ed a. di legno di nocciuoio, veru, Verg. gè 2, 396.
2. còlimi, V. colon. cSlu*i, US, f. (aZZ'abl. sing. anche etero-
oSlumita, (Columbus), colomba, pie-
ae, f. plur. colos), rocca, conoc-
clito, colo, e alla.CC.
done da colombaia, Cic. ed a.: c. CythcrSiades, chia, Cic. ed a : come attributo delle ParchCi
come sacre a Ven re, Ov. Ov. ed a. — masch., Catull. e Pr^p.
cì>lunilrnii«i, a, um (columba) colombino, rom, arcaico =
cum. —
Nel latino class,
appnrtJ'nfìite a colombo, di colombo, pulii, Cic: soltanto in composizione (e quindi per eu-
ovinn. Hor. fonia spesso mutato ora in con, ora in co) -=
colunibor, àtus sum, ari (columba), ba- con, insieme, con sé, presso di sèf o da tuit^ =
485 coma comitiora 486

leparti; tàlv. anclie aolletUamente, fortemente, oòniinus, avv. V. comminus.


oltremodo, C*Òlllì>>, e [da comò), gioviale, lepido, faceto,
e5nia,ae, f.(xÓjJLY]), I) chionui, eapigliatura, ilare, everSO altri =
affabile, benigno, grazioso,
Cic. : regia, di Berenice, Catull. IIJ trasl.: cortese, e in questo serno umano [contr. =
a) fronde, epighe, erba, stelo, eCC. , Catull., severus, asper), a) di pers. e del loro sen-
Verg. ed a. b) lana delle pecore, Acc. tr. fr.: tire, ecc., àomìnnn, Cic: aùimus, Ter.: inge-

e il lanoso, peloso nelle pergamene, Tibull. nium, Nep. e. in uxorem, Hor. in amicis
: :

e) raggi di luce, Catull. 61, 78 e 99. tuendis, Cic: erga alqm in ceteris rebus, Cic:
Cftiiiaì^eiie^-énus, V. Comraagene. alci, Tac: quis Laelio fdiL.) comior*? b) trasl.,
Ooniail!», antis (coma), ehìomato, capelluto, di e. inan.: comi bospitio accipi, Liv.
colla equorum, Verg. galea, provveduto di
: comi««iiilMin<lii<i, a, um (comissor), che
una criniera, Verg.: stella, cometa, Ov.: nar- tiene un'allegra processione, banchettando, goz-
cissus seri, dalle foglie tarde, Verg. zovigliando, andando come a processione, Liv.
eoniÌÌlU«i, a,, Um (coma), «Momato, capel- ed a.
luto (contr. calvus), Sen. ed a. : Gallia (contr. oonii<ii«>:l(io, ònis, f, (comissor), aliena
Gallia togata), Anton, in Cic. ed a. ( V. GaUia) : processione e gozzoinglia ad essa congiunta,
Silva, fronzuta, Catull. Cic. ed a.
eoiii-l>ìlio, bTbi, ere, I) intr., Vere in-
1. c5mi«i<i:ll<tr, òris, m, (comissor), colui che
sieme, in compagnia d'altri, SoD. Cp. 123, 15. tiene un'allegra processione o vi prende parte,
JIJ tr., assorbire, sueeìiiare, inghiottire, la- beone, Ter., Cic. ed a. : trasl., conjurationis,
crimas Ov. venenum corpore Hor. com-
, : , : complice, Cic.
bibit OS maculas, riceve m., Ov.: trasl., ar- cr>niÌ!«$orj atus sum, ari (xwiia^a)), fare
tes, Cic. un'allegra processione, per lo più di giovani,
2. COIIl-ltTllO, onis, m., compagno per bere, i quali alla fine di un banchetto andavano
Cic. ep. 9^ 25, 2. attorno con musica e danze e finalmente si
combnro, bussi, bustum, ere (com e uro), recavano da uno dei loro compagni, per goz-
abbrtteiare, ardere, IJ propr. : H&\es, C&QS.: zovigliare nuovamente, gozzo vigliare, commis-
libr.)s', Cic: alqra vivum, Cic. Ji^ trasl. e. : satum ire ad fratrem, Liv.: e. in domum Pauli,
alqm judicio, mandare in rovina, Cic. com- : Hor.
bustus Semelfi, acceso, ardente d'amore, in- OoniTliis, atis, f. (comis), l'essere gioviale,
namorato di, ecc., Prop. umor lieto, sereniti, timor gaio, sereno, giucon-
coni-edo, èdi, èsum e estum, ere, »»«»»- dità, e verso gli altri = affabilità!, grazia, cor-
giare, divorare, consumare, I) in gcn. : panis tesia, e in questo senso — umaniut (contr. se-
unciam, Suet.: alcjs lacertum, Cic: alqm (di verità?, gravitas), Cic. ed a.: in sacios, Tac.
zanzare), Cic: trasl., se, consumarsi, strug- ConiTtiitUS m.
(cornitor), I) accompa-
ÙS,
gersi (per dolore, cordoglio, ecc.), Cic fr. gnamento, compagnia comitatu cqultum, con
,

II)pregn., in gozzoviglie, eonsiimare, dissipare, sotto a., Caes.: trasl., tanto virtutum comi-
Bciaiacqnare, patrimonium, Cic: cantherium, tatu (opus est), Cic. II) concreto, accompa-
il suo valore in denaro, prezzo, Cic: e alqm, gnamento, seguito, corteggio, comitiva, muliebris
le sostanze di alcuno. Comici. ac delicatus ancillarum puerorumque comita-
Conien«ii<ii, V. Comum. tus, Cic. —
Partic : a) corteggio, seguito d'uno
c5iiie>«; mYtis, e. (com ed eo), colui che che viaggia, compagnia di viaggio, e (negli sto-
va insieme, I) in gen.: compagno (a), com- rici) in senso più ampio viaggiatori riu- =
pagno di viaggio, socio, camerata, anche COme niti, carovana, maguus, Cic. e Liv.c omnis,
compagno di fortuna in q.C., coìnpartccìpe di Suet.: plur., Allobrogum comitatus, SalL
q.c, alcjs, Cic. :praebere se alci
fugae, Cic. : b) seguito dell'imperatore, corteggio, corte, Tac.
comitem di sogg.
in ulciscendis iniraicis, Cic. : ed a.
inan., mortis Comes gloria, Cic. II) partic, ooniìler, avv. (comis), giovialmente, lieta-
A) compagno d'un ragazzO ~ educatore, pre- mente, di buon umore, piacevolmente, e VCrsO
cettore, pedagogo, Verg e Suet. B) compagno, altri =
affabilmente, cortesemente, e in queStO
utw del seguito, e plur. comites (= cohors), senso =
umanamente {contr. graviter, severe),
gegucto dei magistrati che vanno nella pro- Cic. ed a.
vincia,partic. dei governatorifgiovani, amici, eoniTtTa, F. comitium n" II.
parenti, ecc.), Cic. ed a. C) accompagnatore, c)>nil(TalÌ<ii,e (comitia), appartenente ai
e al plur., seguito, codazzo d'un person. rag- comizi, in cui si tenevano i comizi,
dies,
guardevole in 'viaggio, ccn., Hor. e Suet. giorno d'elezione, Cic: cosi pure mensis, Cic:
r>) plur., comites, seguito dell'imperatore, cor- morbus o vitium, mal caduco, epilessia fcosi
teggio, corte-, Suet. chiamata, poiché un caso di tale malattia nei
c5nielcs, ae, m. (xoiii^xyjs), stella crinita, giorni dei comizi, come di malo augurio, an-
cometa, lat.puro, stella crinita, Verg., Sen. ed a. nullava la deliberazione), Cels. e Sen.
CÒniTce, avv. (comicus), a modo della com- o»inilTiilìì««, US, m. (comitia), solenne
media, comicamente, [contr. tragice), Cic. e Sen. adunanza del popolo, Cic ed a.: € COmitiatus
C5|I1ICU«$, a, um (xwtxtxós), appartenente maximus, comizi centuriati, Cic. ed a.
allacommedia, comico [contr. tragicus), I)agg.: coiiiTlTuiii,i:i, n. (comeo I) sing. = coeo),
poèta, Cic. res, argomento della o di com-
: comitium, parte del Foro in destinata Boma
media,lÌQr.: artificium,Cic.: adulescens, come è alle adunanze del popolo, tra la quale e la
rappresentato nella commedia, Cic. II) sost., rimanente parte del Foro rom., chiam ita
comicus, i, m.. A) attore di commedia, comico, semplicem. forum, stava la Curia Ostilio, co-
Plaut. B) poeta comico, Cic. c Quint. mizio, Cic. e Liv.: trasl., e. Spartae, e forco,
\

487 cornilo commentariua 488

Nep. IIJ plur., comitia, solenne adunanza memorabile, ntemoi'ando, pietas, Cic. : multa
di tutto il popolo rom., «.per fare, respingere comnicniorabilia proferre, Cic.
annullare leggi e ordinamenti, o per confe- coiiimeiiioratìo, ònis, f. (commemoro),
rire cariche onorifiche per decidere intorno ,
il riconduìi'e (richiamare) alla memoria, com-
a delitti capitali e simili », comizi (e precisam. mentoraz., IJ ricordanza, di qualc. per q.c.,Tei.:
coraitìa centuriata, tributa, curiata, secondo con genit. ogg., hominuni, Cic: patemi hospi-
che il popolo votava per centuriae, tribus o tii, Liv. II) menzione, ricordo, citazione, con

curiae), consulum, per Velezione del console, genit. ogg., antiquitatis, Cic: con genit. sogg.,
Liv.: così pure tribunicia, Cic: inea, Cic: regi posteritatis (^presso i pj, Cic: sua commemo-
crenndo, Liv.: comitia habere o facere o gerere, ra tione cele). rare alqd, Cic
tenere, fare, Cic. eoiii-iiieiiioro, avi, àtum, are, Hcondtirre
rftmTlo , are = comitor
Prop. ed a. ,
— richiamare alla memoria q.c. a sè ad altri,
Partic. comitatus, a, uni, uscompagnato, bene, I) a sè = ricordarsi, richiamare q.c. alla memo-
Cic: parum, Cic: puero ut uno esset comita- memore d'una COsa, CoW acc. e l'inf.,
ria, esser

tior, Cic Cic: seguita da prop. rclat. {con quid), Cic


comitor, àtus sum, ari (comes), IJ sei-vir II) altrui: a) richiamare q.C in memoria ad
di Goinpayiw 'd alcunO, unirsi come compagno, alcuno, ricordare, rammentare, beneficia, gra-
uvconipagnate qunlc. q.c, a) di esseri anim.: tiani, Cic b) ricordare q.C, mentovare, citare,

alqin, Caes.: alqm in exsilium, Suet. : currum humanam societatem, Cic: colTa.cc. e Tinfin.,
alcjs triumpho, Suet.: iter alcjs, Verg. b)trasl., Cic. ed a. : con prop. relat. {con qui quid, ,

di sofig. inan.: comitatur aitem decor, Quint.: quantus), Ter., Caes, e Nep. con de e Tabi.
:

col iat. — stare al fianco di qualcuno fcome = far menzione di un oggetto, illi, de quibus
coiPoarino), esser congiunto con alcuno, tar- ante commemoravi, Qìc: partic lodando, van-
dis ingeniis virtns non facile comitatur, Cic tando, saepe de alqo.Cic: de alcjs virtute,Cic.:
IIJ partic, seguire un corteo funebì-e, accom- plura de alcjs piotate, Cic: in regibus, Cic
pagnare alnuno alla fossa, alqm, Nep. e Verg. commendaliilÌ!*, e (commendo), commen-
OOllinin, inatis, n. (itÓ[i|ia), comma, inciso, dabile, commendevole, degno di lode, commenda-
part' d'un periodo, Quint. ed a. bilia apurl Africanum esse, tornare af- eco-
ro<ii-niaeìilo, avi, àturo, are, maecUiare mandazione presso VAfr., Liv.: nullo cora-
fwteinente, imOratfare, Verg. e Tac: trasl., se mendabilis merito, Liv.
aiiiliitn, Cic coni niellila tlcTiis, a, um (comraendatus),
<^ommJi;5ènc (non Comàgénè), ès, f. commenilatizio, di raceotnandasione, litterae,
(Ko|j.|jLaYT)V7^ 1, Commfjgene, provincia nel NE. tabellae, Cic.
della ^iri'i (capit. SamosataJ, ora Camash. coninicndalio, ònis, f. ( commendo
— Deriv.: Coniiiia^enfis, um, Com-a, di IJ raccomandazione, mediazione per r CCOman-
moge.ne: plur. so^t., Commagèni, òrum, m., dare, magna, Cic: e in vulgus, Cic: egère
gli 'bitanti 'ella ^ommagene. commendatione, Cic: colgen.sogg. o del pron.
«•oin-iiiandiìco, àtum, are, masticare,
avi, poss., e nostra ceterorumque amicorum, Cic:
tiHturare coi denti, Val. Max. ed a. commendationes meae,Cic.:(^i:so^// ma«.,ocu-
OOlll-lll:1mpÌÌI:lrÌ!4, is, m., compagno di lorum (mediante gli occhi), Cic; naturae, Cic:
ntnnipolo, commilitone dello SteSSO manipolo, col genit. ogg., e contempti hominis ad cete-
Tac hist. 4. 46. ros, Cic: e sui [contr. offensio advorsarii), Gh\

m. (coinmeo), I) l'an-
roniiiieitlii'i, us, II) come proprietà, ciò che raccomanda una
dare e venire, commercio, satls liberi cominea- cosa, oris atque orationis, Nep.: ingenii, Cic,
tus rant. po'evnuo abbast. hberam. andare

coniiiieiidatiii', òris, m. (commendo),
e renire dall' città. \.\v hl.i. 1 1) meton.: i raccomandatore, protettore, Plin. ep. 6, 23, 4.
A commiato, licenza congedo, partic. dfì mj-
1
coniniendiitrìx, trlcis, f. (comraendator),
Z«Vf/r', commeatuiii alci dare. I-iv comine;ituiu :
raccomandatrice, Cic e Plin. ep.
suin-TH. I.iv.rcoin'iie itum petere.Vell.: in com- conimendatu«i, a, um, part. agg. (da
ni atu .'sse, Liv. B rio che entra o viene: commendo), I) raccomandato, commeudatum
\) fonooyl'O, citrurun'i- tr>si«>''tii, carico, speili- sibi alqm habere, Treb. in Cic. ep.: alci com-
zione, ppr terra e per acqua, Caes. ed a. iiieudatior, commenda tissimus, di pers. e di
2 trasporto d'ogni genere, partic. vettovaglie, e. inan., Cic. II) piacevole, gradevole, eccellente,

viveri,ommeatus maritimi (lìer mare), Liv.: Val. Max. ed a.


.supportare irumentum et commeatum, Caes : coniniendo, avi, atura, are (com e mando),
intercludere hostes commeatu, Cans. y) bagagli affidare, dare in custodia, consegnare, IJ propr.:
dell'esercito ,^Vi&Ì. Tib. 18. ò) equipaggio per alci rem, Cic: filios apud hospites, Justin.
viaggiare, commeatus per municipia et colonias JJ) trasl.: A) ingen.: alqd imraortalitati, Cic:
dis))on''re, porre cavalli freschi, Suet. Tib. 38. nomina memoriae, ricordarsi, Cic. B) partic,
COIIl-nirilTlOr, ari, I) impHmersi bene raccomandare, alqm alci, Cic: se alci in clien-
nella mente q.c, Cornif. rhct. 3, 3L dubbio. telami Ter.: habere alqm sibi coramendatum,
II) '.
-asl., di e. inan., ritrai-re fedelmente, Lucr. tenerlo per raccoìnandato Treb. in Cic. ep.:
,

6, 112. trasl., nulla re magis commendari, Cic: se nu-

OOlll-m^niTnì, isse, ricordarsi completa- meris et arte, Hor.


mente d'una pers. O cosa, avere ancora q.c. in- coniDnenlariftluni, i, n., e coninien-
tieramente nella memoria, sapere ancora molto tariolii««, i, m. (dimin di commentarius),
bene, hominem probe e, Cic: sic commemi- piccolo scritto, piccolo abbozzo scritto, acìUzMO,
neram, Ter. commentarlo, Cic e Quint.
commeniiiràbills, e (commemoro), com- conimeiitarius,ti,tn. (se. liber), e coni-
489 commentatio comminoo 490

nicntàrTiitn, ìi, n. (se. volumen) (commen- dono Tuna Tallra, Liv.: sermonis, colloquio,
tus comininiscor), I) commenUtrìo, abbozzo,
da Liv.: epistularum, carteggio, Sen. e Veli.:
schizzo, fascicolo, memorie, cose nienMraVili (cro- belli, negoziati col nemico intorno alla pace,
naca), ìiotizie, diario, libro di ricoì'di (per lo più al riscatto dei prigionieri, ecc.,, Verg. e Tac.
alplur.), Cic. ed a.: rerum urbanarum, Sulpic. Wj partic, commercio amoroso, Suct. ed a.
in Cic. ep.: in commentarium referre, Cic: al coiii-nierror, atus sum, ari, comprare,
sing. anche dei f>ingoli libri d'un compen- fare incetta, arma tela aliaque, Sali. Jug. 66, 1.
dio, ecc., superiorecommentario fcioè nel libro coni-iii?i*"o, mlViii, merftum, ere, I) me-
T), Hirt, G. Iljpartic: A) protocollo giu-
b. ritare,aestimationem (poenae), Cic: numquam
ridico, Cic. Verr. 5, 54. Tac. ann. 6, 47: com- commerui, ut etc. Ter. II) trasl., commettere,
mentarii Senatus, Tac. ann. 15, 74. B) raccolta rendersi colpevole, cnìpam, Ter.: quld conimcrui
di esempi, estratti di cose lette per poterli ri- aut peccavi V Ter.
chiamare e ricordare, Quint. 1, 8, 19. o note — coni-iiiervor, rYtus sum, èri, aver colpa,
scritte dallo scolaro, dettato, Quint. 3, 6, 59. quae numquam quidquam erga me com merita
eoiiimenliilTo, onis f. (coramentor), , est, Ter. Hec 4«6.
IJ accurata considerazione , studio d'una COSO, coni-iiit'lior,mensussnm,mèt!ri, Ijeom-
preparazione, Cic. mortis (sulla m.), Cic.
: : niensiirare, misurare, siderum ambitus Inter se
come figura retar. =
èvGùjLiYjna (F. enthy- numero, misurare tutto insieme riguardo al
mema), Quint. 5, 10, 1. IIJ meton., trattato, numero, Cic. IIJ trasl., misurare con, dietro
dissertazione, abbozzo, Plin. ed a. q e, paragonare, commisurare, negotium COm
coiiimeiilToYii<ij a, um (commentus, a, tempore, Cic. de inv. 1, 39.
nni'. inventato, nuovo (in opposiz. al già esi- ooiiimr>lo, are (intens. c?i corameo), «m-
stente), immaginato, finto, ideale, iti SCnSO dare, recarsi da alcuno, praticare, ad mulier-
cattivo, falso fin oppos. al reale fisico o mo- culam, Ter. lieaut. 444.
rale), Cic. ed a. OOnilll?grillTo,5nÌS, f. (commigro), migra-
1. eoninieiilor, atus sum, ari (commiai- zione, emigrazione, aliunde alio, Sen. ad Helv.
SCOr),I) considerare accurataniente q.C, ponde- 6,7.
rare, meditare, parlare aniiciputamente ablioc- eom-niì'^l'O, avi, atum, are, migrare, pas-
carsi intorno a q.c, alqd, Cic: de alqa re, Cic: sare, huc habitatum. Ter.: e.x Andro bue vici-
partic. perf. passivo commentata oratio , Q.
, niae, Ter.: e Germania in Gallias, Tac: Ro-
Cic: sua commentata et scripta,Cic II)pre(/n.: mam, Liv.: in domum suam, Cic.
A) abbozzare per iscritto q.C. di meditato, trat- eoiiiniTITt 111111,11, n. (com emiles), IJ co-
tare, mimos, Cic: alqd in reum, Cic B) illu- munanza del servizio militare , compagnia tra
strare, somtnentare, carmina, Suet. gr. 2. soldati, l'essere camerati (nelVcsercito), Veli.
2. eoiiinieiitor, òris, m. (comminiscor), ed a. II) trasl., comutumza degli studi, Ov. eX
inventore, autore, uvae, di BaCCO, Ov. fast. 3, Pont. 2, 5, 72.
785. 1. COin-lllTlf lo , are, esseì-e commilitone,
eoniineiiluin, i, n. (commentus da com- compagno di gtierra, nnlitare insieme, luna
miniscor), q.C. di ritrovato, il) in OppOS. ol- quasi commilitans cum dea (Fortuna), unen-
T esistente, invenzione, trova o, c miraculi, Liv.: dosi colla fortuna quasi come commilitone
opinionum commenta fchimerej, Cic: com- (fratello d'armi), Fior. 3, 5, 23.
menta mortalium, Liv.: iiscommentum placet, 2. romiiuiTlo, ònis, m. (com e milito),
Ter.: quindi a.) progetto, astuzia, novum et in- cymmilitone, compagno d'armi, contpagno di
signe e, l'ior. : commenta nefanda, Justin. guerra, camerata, Cic ed a.: e trasl., C. dii,
P) fig. retar, (chiamata anche commentatio) Fior.
= svOi3iiY)[ia [V. euthyniema), entimema. Vi- eoniniinatto, ònis, f. (comminor), cotn-
sell in Quint. b in oppos. al vero,
9, 2, 107. minazione, minaccia, assol., Sen.: col genit.
invenzione, finzione, menzogna, milia rumorum sogg., orationis ipsius tamquam armorum est
commenta, Ov.: commenta retesit, Ov. ad usum comminatio, ci serve del discorso
OOni-nieO, avi. atum, are, tirare O trarre, stesso, per minacciare, come colVarmi, Cic:
camminare, passare, andare, condurre, viag- piar., comminationes Hannibalis, Liv.
giare, andare e venire, partire e avviarsi, en- coiii-iiiin^o, minxi, raictum o minctum,
trare e uscb-e, intraprendere una spedizione o ere, I) scompisciare, bagnar di orina, lectum,
viaggio, di csscvi anim., navigli, costellazioni Hor. Sat. 1, 3, 90. IIJ trasl., ìmbratUire, in
ed inan., partic. spesso cong. con
a. sogg. genere, con qualche umore nauseante, Catull.
ultro citroque (di qua e di là, qua e là), Cic. 77, 8 e 99, 10.
ed a.: eadem, Caes.: eo undique cum mercibus, coin-niTnì<<>oor , mentus sum, mlnisci,
Cic: ad furta, far viaggi fper raggiungerli), immaginare, ideare, IJ COSe non vere in- =
di una nave, Cic: crebro illius litterae ab aliis ventare, fingere, deos, Cic: crimen ex re for-
ad nos commeant, trovano la loro via fino a tuita, Liv.: partic. perf. pass., commenta fa-
noi, Cic: trasl., diastr., cujus in hortos libìdi- nera, Ov.: IIJ non ancora esistente = inven-
nes omnium commearent, Cic tare, trovare, vectigal, Liv.: litteras nova?, Suet.
coniniereiuiii,1'i,n. (comemerx), I) com- COni-lllinor, atus sum, ari, minacciare.
mercio dei mercanti, traffico. Sali, e Tac. — pugnam, Liv.: alci necem, Suet.: assai, pro-
Vieton., diritto di compra e vendita, diritto di nunciar minaceie, Suet.: Inter se, Liv.: col dat.
commercio, di mercato, salis, Liv.: istarum re- pers.: alci cuspide, minacciare, Suet.^
rum, Cic. II) trasl., A) commercio in genere, eoni-niìnuOj mTuui, mìnutum, ere, fare
pratica, unione, relazione, plebis, Liv.: CUm Mu- a pezzi, rompere, spezzare, triturare, sminuz-
bis, Cic: linguae, tra due nazioni che s'inten- zare, sfracellare, IJ propr.: a) generic: sta-
,

491 iiiimmus conimitto 492

tuam , anuluni Cic. b) spezzare una som-


, coiii-millo, nasi, missum,
ma, ecc. collo spendere, argenti pondus, Hor, tere, tmire , I) propr.: a) con%mettere Ogg.

sat. 1,1,43. Ji^trasl., spezzare, indebolire, mater. inan. = commettere, annettere, con-
rovinm-e, affievolire, a) le sostanze, la potenza giungere, unire (contr. dirimere), e rifl. se
di ale, opes civitatis, Cic: alqm, Cic: re fa- committi-re, o passivo, committi, mediale =
miliari comrainutum esse, riguardo alle so- andare insiente, unirsi, restringersi, collegarsi,
stanze, essere in cattivo stato {contr. animo malos (travi, palchi), Caes.: opera (fortifica-
vigere), Cic. b) forze intelletti vires ingenii, zioni), Liv.:dextram dextrae, Ov.: manum
Ov.: ingenia, Quint. e) forze morali, animum Teucris, poet. =
venire alle mani, Verg.:
(animo), Plin. ep.: officium (dovere), Cic: viam viae, Liv.: nondum commissa inter se
comminili alcjs lacrimis, essere intenerito, Ov. munimenta, Liv.: commissa in unum ci'ura,
ooniiiiiiiu!», avv. {da con e manus), coWc Ov. h) spingere, t:'-zare l'un contro l'altro, es-
mani, corpo a eoi'po fcon Verbi di Stato e di sere animati, alla lotta, gara, contesa, Prop.:
motnj, IJ in lotta : a) come 1. 1. milit. alte = pugiles Latinos cum Graecis, Suet.: aequa-
mani, nella tnischia, a corpo a cori.o, da vieino, les omnes inter se, Suet. e) poi-re a con-
colla spada in pugno fcontr. eminus, missi- fronto, sua scripta antiquae Corinnae, Prop.
libus, sagittis e simili), e gladiis uti, Cic: e II) trasl.: 1) recare q.C. in opera, in ese-
pugnare, Caes. b) a cacci", e. ire in apros, cuzione, in uso, a) in gen. : cominciare, dar
Ov, c)trasl.: e agere, Cic: e ad alqm acce- principio, dispoìi-e, commettere, ordinate (contr,
dere, gettarglisi addosso, Cic IIJ con inten- tinixe), pugnam, Cic: proelium, Caes.: pa-
zione pacifica, uomo di fronte ad uomo a = gnam cura alqo, Cic: proeUum cum hostium
faccia a faccia, da vicino, personalmente, e. equitatu, Caes.: bellum prospere, Liv.: rixam,
aspicere alqm, Ov.: e tendens, fattosi vicino Liv.: spectaculum, dare, Liv.: e così ludos,

fa luij, Suet. Cic: judicium inter sicarios, Cic: assol., com-


eoni-niisci"0, misciii, mixtum, ère, »u- battere, pugnare, cum alqo contra Sullam, ,

schiare insieme, mescolare, mescere, IJingen.: Eutr.: priusquam commìitereinr, prima di co-
dk)propr.: mulsum, Plaut.: iu patina scarorura minciar la battaglia, Suet. b) poì-ì-e in opera
jocinora et pavonum cerebella, Suet: corpora, q.C. di colpevole, commettere, fare, compiere,
unire carnalmente, Cic: ignem Vestae cum esser colpevole, a) colVagg. della cosa che si
communi urbis incendio, Cic: servos cum in- commette, aa) co/Z'acc, tantum scelus, Cic:
genuis, Suet.: plura inter se, Lucr.: commixta multa malefida, Cic: delictum majus, Caes.:
frusta mero cruento, Verg., fumus commixtus caedem, Ov. e Curt.: nihil commisisse, Cic: si
in auras, Verg. b) trasl., mescolare far an- = quae culpa commissa est,Ci .: multa et in deos
dare passare Vuno nell'altro, confondere, et in homines impie nefarieque, Cic: quodsecus
temeritatem cum sapientia, Cic: commixtus a me erga te commissum videretur, Cic: quae
clamor, confuso, Verg. IIJ pregn., 1 fram- )
PhUippi bello adversus populum Eomanuni
mischiare, alqd alci rei, Suet. 2) commixtus commisissent, Liv.: PP) coWinfin., far venire
ex alba re o sempl. alqà re, risultante da o w»e- sino a, giungere a, committit saepe repelli, Ov.
diante ntcxcolamii, Quint. e Verg. YY) con ut e il COng., far venire sino a, esser
coniiiiTsPrsllio, ònis, f. (commiseror), e7 colpa di, commettere, far si die, committere ut
commiserare l' accusato per destare anche nei accusator nominerò, Cic. òb)con quare o cur,
giudici, ecc. compassione (parte dell'ora- p. es., neque commissum a se, quare timeret,
zione, della difesa), alcjs, Cic: assai, (come Caes.: negat se commissurum,cur sibi quisquam
modo di esprimersi), tono commovente, comtìto- imperium finiret, Liv. '^)assul., commeuere q.c,
sione, Cic. e Quint. errare, fallire, peccare, CUm veriisimile erit
coni-uiìserescil/cre, impers. ,a.lqm alcjs, aliquem commisisse, Cic: e contra legem, Cic:
si desta in aldino compassione per alcuno, e lege de sicariis, si condo la l, sui, ecc. e) far
Ter. Hec 129^ SI cheuna determinazione di contratto o di
«'oin-mìseror, atus sum, ari, I) compas- diritto una punizione venga in uso, cioè
sionare, commiserare, compiangere, fortunam, a) adempiere la Conclusione di contratto, com-
Nep. II) partic, di oratore, passare ad .un piere, sponsio commissa, Liv.: hanc devotionem
toiw commovente, Cic. e Quint. capitis mei... convictam esse et commissam,
eoinniì«isTo, ònis, f. (committo), lotta, Cic. [i) meritare, incorrere in una pena, mul-
gara, Cic. ed a. —
mcton., discorso pomposo tam, Cic: poenam octupli, Cic quindi:^)
composto per simili gare (erudite), Suet, partic. commissus, dell\\g(jetto deUapena^=-
:

Aug. 89 e altr. devoluto, hypothecae, Cit. hereditas Vened


:

oomniìssiini, i, n. (committo), I) cosa in- Erycinae (a V.), Cic. 2) lasciare qualcuno o q.c.
trapresa, temere commissum, Liv. 44, 6, 14. nel dominio, protezione , arbitrio, ecc. di
— Partic, mancamento contro clovcrc e legge, quale. di q.c, cioè arrischiare, avventurare
errore, fallo, Cic. ed a. II) cosa affidata, se- (quindi ne COmra. spesso =
aii-isclUarsi, com-
greto, Hor.: comun. al plur.,commissa. celare, mettersi, avventurarsi), connnettere a qualc
Nep.: enuntiare, Cic. ad un ogg., affidare, consegnare, dar in balia, a)
(>oiiiiiii<<i*iura, ae, f. (committo), commes- ogg.pers.: se longius a portibus, Caes.: se in
sura, connettitura, congiiinzione, COncr. = le- conclave Cic : se in senatum Cic. urbi
, , :

game, giuntura, I) prrjjjr.: ossìum, digitorum, Cic :se theatro populoque Romano, arri-
Cic: lapidum, Sen. II) trasl., contiessione, nesso schiarsi in t. e al cospetto del popolo rom.,
nel discorso, Quint.: verborum, Quint. (Jic: se itineri tam periculoso,Cic:se nusquam
eoni-iiiTtT:;o , S,re intenerire (scherz.)y
, proeiio, Liv.: alci filiani, Ter.: o/em lupo
alci caput sandalio, Ter. euii. 1028. (prò e. greco v.y.iv.Kz'.r.v.i oCw iv X'jy.c.at), Ter,
493 commodc commodus 494
eun. 832 : alqm fidoi potcstatiquc alcjs, Cic: singulis (di maestro), Quint. f) in senso più
^on dopp, acc, alci alqm alendum, Ov. : stretto =
prestare per un dato tempo, abban-
gnatam suam alci uxorem, Ter. P) ogfj. inan.: donare, con'i(gnarc ptr un uso temporaneo
collam tensori, Cic: alci epistulam, Cic: alci {cioè q.C, che vien restituito com'era; cfr.
portam, affidare fin custodiaJ,Yerg.: alci bel- mutuum dare sotto nmtuus), alci aurum, Cic:
lum, Ja guerra ("= ìa dire:: ione della g.J, Cic: aedes alci ad nuptias, Cornif. rhct.
quaedam domestica litteris fad una lettera) 1. coiiiiii<t4liiiii, avv. (commodus), preci'
non e, Cic: (alci) Consilia, Cic: alci vitam, samente, appunto, aSSol. seguito da CUm, ap"
Cic: rem proelio, far dipendere l'esito da un {'unto, precisamente conte, Cic.
\comb., Caes. parim., rem in aciem, Liv. :rem
: 2. coiiiii(8duiii, i, n. (commodus), a)co-
publii^am in discrimen, porre a rischio (a re- modo, utilitt'i, sito comodo, favorevole, tempo cO'
jpentagìio) lafortunadello Stato, Liv. '()assoL, modo, oppoituno, agio [conir. iuconiinoduit'),
alci COmm., cotmneltere ad alcuno, affiliare, contra valetudiuis comn.odum, a danno della
poìi'C la cosa in mano, dare in cìistodla, anche salute, Cic: commodo o per commodum rei
affidarsi ad aìcuHO, cìs Collimisi et credidi, publicae, senza danno per lo Stato, Ce.
Ter.: comm'si Hejo, Cic: alci de existimatione e Liv.: cum erit tuum commodum, quando
sua, Cic: alci, ut videat, ne qmd res publica ciò sarà comodo
ti Cic. partic. spruso, :

detrimenti capiat, Cic. commodo meo, tuo, suo, nostro, vestro, con
OOinililìtdr', avv. (commodus), convenerol' mio, tuo, suo, nostro, vostro comodo, Cic: per
mente, acconciamente, ade(/uatanientt; deOitU' commodum , Liv. , e ex commodo, Sali., e
mente, prontamente, speditatnente, molto bene^ sempl. commodo, Sen., secondo il comodo,
bene, ecfreyiamente, saltare, Nep. orationem : a tempo opportuno, in occasione favore-
Lysiae e scriptam esse, Cic: facis e, quod vole, bj oggett., gradimento accordato, oC) co-
(poiché, ecc.), Cic: commodius fecissent, modo, vantaggio, utile, inU resse, bene, anche
si etc, Cic: e. loqui cum alqo, Cic: essecom- (partic. al plur.) =
vantaggio, bene, utile,
luodissime istic, Cic: con a. avv., res minus foi'tuna[contr. incommodum, malum), sul
e. gerere, Cic: minus e. audire, non essere in commodi causa nocere alteri, Cic. : plur. e
molto buona fama, Cic: satis e. laudare alqm, mea, Cic e. populi, Nep.: servire o consulere

:

Cic Par tic.: a) comodamente senza diffi- = alcjs commocis {contr. officerà et obstare alcjs
coltà, senza contrasto, navigare, Cic. com- : commodis, adversari alcjs commodis), Cic
modius quam tu vivo, Hor. b) oppoitunamente ^) concessione accordata dallo Stato, diritto,
= a tempo opportuno, exire. Comici. privilegio, prerogativa, tribunatus (mlUtuin)
cominoilTtsls, àtis, f. (commodus\ I) con- commoda, Cic: militibus commoda dare, Ov.
venevolezza, confortniUi allo scopo, convenienzOf y) oggetH prestati, rilasciati temporanea-
comodità., vantaggio, bontù, che una COSa ha IH mente, commoda hospitum, Cic. Veir. 4, 6.
se garantisi e, e et aequitas membrorum, eoiniiiSdii.«>, a, uni, agg. con compar. e
proporzione, Suet.: corporis, acconcia spedii superi, (com e modus), co n vene v ole, 1) ade-
tezza corporale, Cic: domus vitae, Cic: del guato alla misura, alle relazioni, allo scopo,
discorso, orati' nis, scioltezza, Cornif. rbet. 1, coìTispondcnte, degno, conforme, adatto, conve-
1: e così assai., Cic de inv. 1,3; Eosc. niente, acconcio, comodo, novem cyathi e, Hor.:
Am. 9. —
e al plur., tantae commoditatts liiberna, Liv. : valetudine minus commoda,
corporis, Cic: plurimas et raaximas commodi- uti, Caes.: Caesar hanc sibi commudissimani
tates aniicitia continet, Cic. Partic.: a) co- — belli rationem judicavit, uti etc, Caes.: exor-
modità, agevolamento, itineris, Liv. 1, 33, 6. nationis genus e auditu, Cornif. l'het.: speraus
ì)) momento oppoHtino, adatto, circostame favo- fore in navigatione quam in via curationi
revoli, ad faciendum idonea, Cic de inv. 2, 40. omnia commodiora, Liv.: vestis e ad cursum,
e) piacevolezza = vantaggio, utile, profitto, qui Ov.: quindi comiiiodum (commodius, com-
ex bestiis fructus, quae commoditas percipi modissimum) est, è concedo, conveniente, tic-
potest? Cic: a/j37»;-.,extemaecomnioditates, concio, pare conforme [contr. molestum est^,
Cic II) pieghevolezza, arreiulevoìezza, compia- assol. con sogg, gen. (pron. neutro) nelle ,

cenza, condiscemlcnza , indulgenza d'una pCTS., prop. incid. (parentesi), cum est commodum,
«ua, Ter.: patris, Caocil. com.
fr.: ipsius, Ov. Cic: dum erit commodum, Ter.: si tibi erit com-
coiiim<t(lo, avv. (j)ropr. ahi. di com-
1. modum, Cic: commodum (commodissimum)
modum), comodamente, oppoì-tutuimente, n;0ri, esse, ducere o statuere colPinfiv.., od acc. ctl-
Sen. ep. 70, 19 fdubbio). Tinfin., Cic. e Caes.: o per attrazione, eum
2, conimìido, avi, àtum, are (commodus), judicem, queni commodum erat (sottint. dare),
dispoì-re opportunamente o convenìentctneiite, dabat, Cic. —
Partic: a) ri'ipindcnte al
armonia con qc, orationi oculoS,
I) poi-re in benessere corporale bene, megiiu (di sa- =
vocem, manum, Plin. pan. 71, 6. II) rendere lute), Plin. ep. 3, 16, 4. b) comodo per Tese-
accetto, piacevole, a) assol. = mos'.rars^i pia- cuzione, commodius iter, Liv.: conimodissimus
cevole, operar pei' piacere, at publice (allo in Britaniiiam trajectus, Caes.: facilius et com-
Stato) commo^&?,\\,Q,'.c.: alci, Cic: alci omnibus modius judicium, Cic. e) riguardo al tempo,
.in rebus, Cic: b) coU'acc. =
per compiacenza, comodo, oppoì'tuno , favorevole , si Commodiu.S
a tempo, dare q.C, prestare, accordare, far per- anni tempus esset, Cic: commodior adventu.s,
venire concedere, consacrare, imprestare, dare Ter. II) che si accomoda ad altri, pieghevole,
in prestito, a) in senso pili largo, al(|d, Cic: arrendevole, compiacente, condiscendente, ii.-
suas vires aliis, Liv.: rei publicae tempus dutgenie [contr. incuiiuiiodus, inhumauu.s), dì
(tempo del pagamento), Liv.: ex illis (juve- pers., Cum. e Coni, rhet.: ni res, carattere
iiibusj testes signatoresque falsos, Sali.: se e. trattabile, Cic. : multo le jaiu esse com-
495 commoenio coiiimoveo 496

modiorem rnitioremqne nuntiant, Cic: mihi lumnas, Cic: saxa, Curt.: glebam non e. in

(veiso di me) commodus uni, Hor. a vo {fìg. = non imprendere neppure la pi'i
oominoenTo, ivi,Ttam,ire, V. communio. piccola cosa nelV agricoltura), Cic: nutumus
«•ojii-mólTor, Itus sum. Tri, porre in tno- iu Gallia nullus sine civium Romanorum ta-
riinenio. in asionp, Lucr. 6; 255 : fig., dolum bulis commovetur, non si tocca un quattrino,
«ad alqm aut machinam, tramare, Caecil. coni, Cic. :e. languentem, mettere in pie li [contr,

fr. in Cic. de nnt. deor. 3, 73. incitare currentem), Cic: alqm ab Amalthea,
romiiion"*a<ȓ'o, feci, factum, ere, pass. Cic: rifless., se e. (fare un movimento, muo-
coiiiiiioiirf'o, ft'ori (commoneo e facio), av- versi, di pers. e e. innn.), Cic ed a.: se istim,
visare energicamente aldino (di q.c), amtno- Cic se ex eo loco, Cic. The.ssalonica se n in
: :

n'tre, alqm, Cic. alqm be-


avvertire, rirordare, : e, non allontanarsi, Cic: e cosi domo se non
nefìcìi, del h.. Sali. practuram, d'-lla, ecc.,
: e, Cic. P) come t. t. milit. : aciem, accostare
Cic: con ut e ilcong., Cic: seg. daprop. relat, in linea di battaglia, Liv. castra ex eo loco,
:

Cae<. muovere, levare, Cic: nondum ipsum Volo-


cnm-l«on?0, ui, ttum, ère, avvisare ener- gaesen commotum, non si sia ancor messo
gicamente aìcuno (di q C.),atnnMnire, avvertire, in campagna, Tac. y) come t. t. del lin-
ricordare, alqm, Cic alqm alcjs rei, Comif.
: guaggio religioso; sacra, porre in moto (in
rhet.: de periculo, Cic: con ut e il cong., Ter.: feste, ecc.) i sacri arredi, Verg. Aen. 4, 301.
con ne e il cong., Cels. b) partic. : a) cacciare, inseguire selvaggina,
eominonTlTo, ònis,f. (commoneo), ricordo, cervum (di cani), Verg. Aen. 7, 494 p) far
avvertimento, Quint. 4, 2, 51. piegare Un avversario, hostem, Liv.: bostium
eoni-nionslro, avi. atum, are, tnosfrnrr, aciem, Liv. (cfr. n" a) e (fig.) cornua dispu-
:

indicare (esattamente, chiarrtmente), hominem tationis tuae, C"c. JJ) trasl.: \) porre q.c. in
alci, Ter.: aurum alci. Cic: viam, Cic. movimento corporale o attività spirituale,
coniniìiralTo,(jnis, f. (commoror),»-»f«>-rfo, a) generic a) persm. o astr. personif, far
:

indugio, Cic, tabellariorum, Cic. come t. t. — muovei-e, far agitare, jam te c -mmotum red-
retor., l'indugiare in utut materia importante, dam, voglio darti mani e piedi, Ter.: pirtie.
Cic. e Quint. rifl., se comm., ora =^ mwjver.ii, agitarsi, cioè

QOTn-tnarAvO,QTQ.morsicare,tnordereq.C., mostrarsi attivo, intraprendere q.c, partic.


tela, Sen. contr. 9, 6 (29). 2. fg., di maldi-— in guerra, Cic. e Nep., ora =^ destarsi sp 'ri-
centi. Sen. de vit. beat. 21, 1. tualmente, Cvc. Ac 2, 51. P) e. inan.: coin-
foni-in«rTor, mortuus sum, mori, morire moto simul omnium aere alieno, essendo stati
insieme con qualcuno, cum alqo, Liv.: e alci. contemporaneamente ritirati i capitili dai
Commorientes, titolo d'una com-
Sali, e Sen.: creditori, Tac. ann. 6, 17. b) eccitare op",-
media perduta di Plauto (I Commorienti), rando sul corpo o lo spirito, a) eccitare fisi-
Ter. ad.dpli. prol. 7. camente sul corpo sullo spirito infermo,
r03ll-m5»r«P, atuSSUm, Sri, trattenersi, in- perleviter commotum esse, essere stato colto
dugiare, aspettare, a) generic: paulisper, dum da leggiera indisposizione, Cic: conimotu.s
se uxor comparat. Cic: ibi diem posterum, babebitur, per turbato, Hor.: mens commota,
Cic: biduum Cordubae, Caes.: apud Alyziam pazzia, Hor. p) coìnmuovn'c. nei sensi, fare
unum diem, Cic: apud alqm diutissime, Cic: impressione sopra alcuno, eccitare, toccare,
dies circiter XXV
in eo loco, Caes.: diutius in animum aut oculos, Cic. conimoveri n^a-
alcjs :

vita misera, Cic. b) come 1. 1. retor., nel di- ces.'^e che venga fatta un" impressone
est,
scorso, andar attorno ad un argo- (sopra alcuno), Cic. y) commuovere nell'animo,
wento, hic, Quint.: in eadem sententìa, Cic: nelle passioni, fare, impressione, toccare, judi-
pluribus verbis in eo, Cic. ces, Cic: pirricidae su]5plicio misericordia cora-
coniinolTo, ònis, f. (commoveo\ commo- moveri, Cic: aut libidine aliqua aut metu com-
zione, commoriinento, c
jucunditatis suavis in motum esse, Cic. non commoveri in alqa re,
:

corpore, e. prodotta, da un sentimento piace- 7ion darsi pensiero di, ecc., Cic Partic: —
vole, Cic. : e animi, Cic: plur., commotiones aa) commuovere, turbare, inquietare, allarmare,
animorum e sempl. commotiones, Cic render sorpreso, attonito, turbato, spaventare,
coiiiniolTiincìilnj ae, f. (dimin. di com- scuotere, nibil me clamor iste commovet, sed
motio), piccola indisposizione, Cic ad Att. consolatur, Cic: e passivo commoveri essere =
12, 11. inf/uieto, turbato, attonito, ansioso, tremare, ass.,

ooninintus, a, ura, partic. agg. (com- Cic: repentino alcjs adventu, Caes.: litteris alcjs
moveo), ]) vacillante, mal siniro, instabile, aCS vehomenter, Cic: nova atque inusitata specie,
alienum, Tac: genus (dicendi) in agendo, Cic. Caos. ex tali incommodo, Auct. b. Afr.: in
:

JI'^ d'animo commosso, agitato, appassionato, hoc nomine, a queln. rimanere attonito, Cict
eccitato, animus coramotior, Cic: Drusus com- barbari commoti, quod (perchè) oppidum... ex-
motior animo, Tac. pugnatum cognoverant, Ciies, pp) commuovere
ooni-niovvo, movi, mòtum, ere, com- alcuno, toccare, ìnuovere ^= muovcì-e a compa.s-
muovere, nel Sen.<iO di far muovere, far agi- sione, destare la simpatìa di alcunO, fare sopirà
tare, mettere porre in moto, in movimento, alcuno un'impressione commovente, profonda;
T) propr.: a) generic. cosi sul posto ^= far
: commor it (adulescens) omnos
scuotere alcuno,
muovere, muovere, smuovei-e, scuotere, muovere commoti patres vice fortunarum hu-
DOS, Ter. :

qua e là, agitare, COMe dal pOStO rimuovere, = mannrum, Liv.: commotus bis Avitus, Tac.
muovere dal posto, spingere ina, smuovere, a) in YY) eccitare alcunO, provocare, ù-ritare, far
adi-
gen.: membra stupentia (del caldo), Curt.: rare, alqm, Hor.: contionem asperà in Tliilotam
alas (dì uccello)^ Verg. : alci bilem, Cic. co- : oratione, Curt.: sensit Neptunus gra\iter com-
497 communicatio commuto 493
motus, Terg. 65) politicamente, patte in agi- muni n''Tla ftlo'iofia, Cic exordium, anchf :

tazione, nam cum esset ex aere alieno com- adattato alla parte opposta, Cic mors omni :

mota civitas, Cic. de rep. 2, 58 : o fcolla di- aetati est e, Cic. omnia ei cum amicis fuisse
:

scordia, ecc.) scuotere, commotà principis do- commiinia, Nep. multa sunt civibus inter se
:

mo, Tao. ann. 4, 52 in. 5) operando sulla communia, Cic. B) sost., commune, is, n..
volontà e decisione di alcuno, miiovere alcuno, possesso utile comune, bene comune, sostanze
commuovere, spiityere, determinare, spingere ad comuni d'una corporazinn", al sing. e plur.,
una decurione, indui-re, operare, influire SOpra Cic. ed a.: commune magnum (bene comune,
alcuno, alqm, Cic: commoveri amore fraterno, tesoro dello StatoJ, Hor. libertatem in com- :

Caes.: his litteris nuntiisque commotus, Caes.: muni penero, render comune, Tac — Partic,
con ad e Z'acc.,horaincsad turpe compendium, a) repubblica, cowim*',.Sforo.Siciliae,Cic.:
gontis
Comif. rhet : con ut e il conj., primisque ab Tolasgae, Ov. b) in commune, avv. := a) per
his historia conimota est, ut auderet uberius tutti, per Vuso comune, Cic : in C. VOCire llO-
quam superiores et ornatius dicere, da essi fu nores, ripartire ugualmente fra patrizi e ple-
data la prima scossa, affinchè la, ecc., Cic. bei, Liv.: e innanzia tutti, pubblicamente, liaec
2) far sì che q.c. avvenga, accada, a) ge- in e, Tac.Pj in generale, genericamente, Quint.
neric , destare condizioni d'ogni (/enere, muo- ed a.: quindi in massa {contr. nominatim),
vere, chiamare in vita, produrre, cagionare, pro- Tac. y] spartiamo.' a metti! .Sen. e Phaedr.
vocare, plures lacrimas, Curt.: risum, Cic: inul- II) trasl., soggett., di pers., a) che eguaglia
torum non modo discendi, sed etiam scribendi tutti nello Stato, che non procede esclusiva-
studia, Cic: iena condizione morale, mrìgnum mente, democratico, Cic ep. 4, 9. 2. h)ttgua-
et acerbum dolorem, Cic: alci misericordiam, gliandosi agli altri, affabile, socievole, Cic
Cic: invidiam in alqm, Cic: con lizioni poli- ed a.: communi.s infiinis (verso gli i),
Nep.
tiche, bellum aut tumultum, Cic b) poire in commfinilas, (communis), IJ co-
atis, f.

moto, in movimento, recare in discorso un Og- munanza, relazione, nulla cum deo homini e,
(ietto della trattazione, nova quaedam, Cic Cic: e. vitae e vitae atque victus, Cic. JJ) trasl.,
Ac2, 18._ soggett.: a) senso per la comunanza, sociabi-
oominiiii'Tcalto, ònis, f. (communico), co- lità, Cic. de off. 1, 152 e segg. e
3, 118. h)af-
tnunicazione, partecipazione, I) in gcn. : COn- fabiiiuk, Nep. Milt. 8, 4.
Cic: sermonis, colloquio, Cic II) part.
silii, commiinTler, aw. (communis), comune-
come t. t. retor., partecipazione, mediante la niente, incomune, in generale, tutti insieme,
quale uno si rivolge agli uditori e quasi con {contr. separatim, proprie), Cic. ed a.
essi delibera, Cic. e Quint. eommunTlTo, onis, f. (communireì, aper-
comniunTeo, avi, atura, are (communis), tura di via, Cic de or. 2, .320 (fìg.).
render comune, comunicare, dividere q.c. con coni-niiirniììror, atus, sum, ari, mormo-
alcuno =
I) tr.: 1) dando =
far prender parte rare, brontolare, secum (tra sè), Cic. Pis. 61.
a q.c, rendere partecipe, partecipare q.c. a ooni-inrilnl>ìli«i, e /commuto), mutabile,
qualcuno, laudem, Cic furta cum alqo, Cic;
:
variabile, soggetto a mutamento. Cic. e Quint.
consilium cum alqo, Caes.: Consilia cum alq >, commutiiir', aw. (comii.utatus da com-
deliberare in comune, e generic, prendere muto), diversamente, in modo mutato {contr.
accordi, far cose in conune, Cic, Caes. eodem modo). Cornif. rhet. 4, 54.
ed a. : inter multa, Cic. 2) ricevendo = conunfilalio, ònis, f. (commuto), I)com-
aver q.c. comune con alcuno, dividere, con- tnutazione, mìitazione, mutamento, catnbiamento,
dividere, aver parte, prender parte a q.C, A) ingen.: loci, Cic: commutationes crebrae
aiutare a sopportare (q.c. di pesante), CUm aestuum, Caes.: e. rerum, Cic: voluntatis
ilio rationem, Cic: inimicitias cum alqo, Cic (d'intenzione), Cic: morum aut studiorum e.
IIJ intr., deliberure con alcuno, coììsigiiarsi, quaedam, Cic commutationes civiles, Cic.
:

concertare, abboccarsi, CUm alqo, Cic e Llv.: B) part : 1 ) trasposizione, mtttazione di parole,
(cum alqo) de alqa re, Cic. e Caes. di esposizione, di trattazione della materia,
1. ooni-miinio (commoento), Ivi, Itum, Cornif. rhet. 4, 54 e segg. 2) inversione, eon-
ire, tnunire, forti/icare, castra, Caes. : locum, trapposizionc invertita (chiastica di due pro- )

Liv. — trasl., serbare, custodire, raffoì-zare, as- posizioni, Cornif rhet. 4, 30. II) scambio,
sicurare, auctoritatem aulae, Cic : jus, Cic: permuta, captivoruni, Liv. epit.
causam testimoniis. Cic. <*Oiniliiiiniìi<«, iìs, m. (commuto), commu-
2.conili! iìiiTo, ònis, f. (communis), comu- tazione, cambiamento, in commutatum Venire,
natìza, comunione, inter quos est c legis, Cic: Lucr. 1, 795.
sanguinis, Cic.:litterarum etvocum, Cic: bona, eOIII-nialO, avi, atum, are, IJ commutare,
fortunas... in communionem tuorum temporum mutare, cambiare, A) in gen., COSÌ generic.
contuli, ho messo a tua disposizione nelle tue come nel senso di migliorare o peggiorare,
angustie, Cic. signa rerum (di ladri), Cic. nihil in tecto, :

comaiinnÌA, e {are. commoinis da com e Nep. tabulas publicas (falsificare), Cic: così
:

dalla radice MOIN, MUN, da cui anche pure, indicium (la testimoni inza), Cic: ani-
moenia, niunus), I) comune a molti a tutti, mos, Cic: commutari animo, Cic. si commu- :

pubblico, generale, tmiversale (contr. proprius, tatus est totus scriptis meis, Cic: e. consiKum
proprio ad uno). A) agg.: salutatio, Cic: iterque, Caes.: commutari ex veris in falsa,
mirai, Cic: homo vitae coramunis ignarus, Cic. ^) partic, mutare l'espressione, commu-
sema pratica di mondo, Cic sensus e, V. : tabimus tripliciter etc. Comif. rhet. 4, 54.
sensus: mors, naturale, Eutr. : loca e, luoghi Il) scambiare, permutare, barattare. A) in
pubblici, Cic. all'incontro loci e, luoghi co-
: gen.: \oQMm, Ter.: captivos, scam&zare, Cic:
499 corno comparo 500

fidem suam pecunia, vendere, Cic: gloriam Clu. 191 (cfr. 2. comparati©, n' IT, A, 2, a):

constantiaecum caritate vitae, Cic. B) partic, de mea comparatione guarentìgia, Cic.


,

nel discorso, scambiare, barattar parole, non JT) trasl., provvista, apparecchio, acquisto,
onura verbum cum alqo, Ter.: tria non verba 1) generic: testium, Cic: voluptatis, Cic:
iiiter se, Ter. veneni, Liv. 2) partic, incetta, compra, fru-
conio, compsi, comptum, ere {contr. da coè- mentorum, Trajan. in Plin. ep.
mo, come demo da de-emo, promo da proemo), 2.couipsìi'iilTo, onis, f. (2. comparo),
commettere,unire, 1) in gen.: ea quibus compta I) propr., uguale giusta disposizione di
modis vìgeant, Lucr. 3, 258 e segg.; cfr. 1,950; una cosa rispetto ad un altra , rapporto
4, 21 e segg. II)pregn., raccogliendo, ordinare, uguale giusto, Cic de nat. deor. 2, 51:
disporre, acconciare, A) propr. : a) ordinttre i come traduzione di àvaXoyia, Cic. Tim. 4,
capelli disciolti, dividere in treccie e riccioli, § 13 e 5, § 15. JJ^ trasl.. A) compara-
petiinare, capìllos, Cic. comas acu, Quint. : :
zione, paragone, confronto, 1) in gen.: uti-
pregn., caput in gradus atque anulos, Quint. : litatum, Cic: e. orationis suae cum scriptis
praecincti recte pueri coniptique, Hor. b) or- alienis,Cic: aliquam comparationem liabere,
nare, abbellire, il corpo in genere, corpora istituire in qualche modo un paragone (di
vulsa atque fucata niuliebriter, Quint. B) trasL, cose), Cic. con prop. relat. fcon qui, uter e
:

ndonutre il discorso, lisciare, conii cxpolirique simili), Cic. 2) partic: a) come 1. 1. retor., cri-
non debet (oratio), Quint. 8, 3, 42. part. — minis, il porre insieme, paragonandoli, un
agg. comptus, a, um f'V. partic). delitto ed una nobile azione, a motivo della
coinocdTa, ae, f. {vmiioìUol), commedia, quale il primo venne commesso, Cornif. rhet.
e. Cic: comoediae scriptores, Quint.:
vetus, 1, 24 e 25. Cic de inv. 1, 15 e 2, 72. (cfr.

actores comoediarum, Quint.: comoediam do- 1. coniparatio, n'' I). b) come t. t. gramm.,
cere, Suet.: comoediam agere, Comici. comparativo, Quint. 1, 5, 45. B) accordo ri-
COmoecIll*!!, i, m. (xo)|i.tp5ói;), commet/ian«e, guardo alle cariche, Liv. 6, 30, 3.
attore comico (eontr, tragoedus), Cic. ed a. conipìiraiTvus, a, um (2. comparo),
cSniÓSUS, a, um (coma), chiomato, capel- T) appai tenente al paragone, che paragona,
luto [contr. raripilus), frons, Phaedr. 5, 8, 2. comparativo, Cic: genus causae (contr. sim-
com-psiciseor ( compcciscor ) ,
pactus plex), Quint. II) come 1. 1. gramm., e gradus,

fpectus) sum, pacisci, convenire co»» patto re- o assol., comparativus, comparativo, Gramm.:
ciproco, comun. aZ^abl. assol., compacto (coni- e così comparativa, vocaboli che sono al
pecto), dietro accordo reciproco, secotulo i patti, comparativo, comparativi (contr. absoluta),
Cic. ed a. (cfr. compactum). Quint.
OOmpaelìfo, Ònis, f. (compingo), commes- coni-parco (comperco), parsi (persi), ere,
sura, connessione, compagine, quaedam C. mem- risparmiare, Ter. Phorm, 44.
brorum, Cic. de fin. 5, 33. COni-pilrcO, parui, ère, comparire, venire
coiiipacliiin (conpactum, Roth. in Suet. in luce, diventar vivibile, lasciarsi vedere, appa-
Caes. 20 extr.), i, n. (compaciscor), patto, ac- rire, trovarsi, a) generic, par^/c. con non o nus-
cordo, convemione, ex compacto, dietro ac- quam = diventare invisibile, sparire, CUm subito
cordo reciproco, secondo i patti, Suet. Caes. sole obscurato non comparuisset (Eomulus),
20 sempl. compacto, Cic. ad Att. 10, 12, 2.
:
Cic: (Eomulus) cum ad Caprae paludem exer-
— La forma compecto in Suet. Aug. 15 citum lustraret, nusquara comparuit, Aur.
isec. Roth.). Vict.: nec tamen ulla comparebat avis, Lucr.
eo III paci II «s, a. um, part. agg. {da com- b) partic: a) trovarsi ancora, esistere ancora,
pingo), tarchiato, atticciato, COrpUS, Plin. ep.: signa et dona comparere omnia, Cic: si quid
membra, Suet. non compareret, vindicaret, Liv. non compa- :

COIIlpa^e«i, h, i. [compingo), compagine, rens pars, che non esiste pi», che manca, Ov.
connessione, commessura, giuntura, partic. p) apparire chiaramente all' OSServazione dei
cornei, t. d'archit., Verg., Stn. ed a. — trasl., S'-tlsi e dello spirito, dimostrarsi mostrarsi
organismo, compagine, COrporis, Cic: C. haCC chiarameìite, diventare essere pienamente visi-
(dello Stato), Tac. bile, quae ita a natura deformata sunt, ut ta-
conipa^EO, Ynis, f. (compingo) ^^ compages, men a natura inchoata compareant, Cic: in
Ov., Sen. ed a. Thucydide ornamenta comparent, Cic: in qui-
coni-par, paris, I) agg., A) eguale, ri- bus (libris) multa industria et dib'gentia com-
spetto ad altro, pari, uguale, conubium, Liv.: paret, Nep.
consilium tuum pnrentis tui Consilio e, Liv. 1. coiii-pììro, avi, àtum, are, procurare,

JT) sost., A) compagno, socio, camerata, col- I) con preparativi esterni per lo piìi mater.,
lega, Hor.: partic, moglie, consorte, Catull. a) procurare ogg. inan. ed esseri anim. (anche
ed a. B) uguaglianza delle sillabe dei meìnbri mediante compra =
comprare), procacciare,
della proposizione, Coruif. rhet. 4, 27. apparecchiare, preparare, allestire, mettere in
coniparaluiis, e (2. comparo^ compara- pronto, fornire, provvedere, persene radu- =
bile, paragonabile, confrontabile, species, Cic: nare, raccogliere, a) att.: praedia, comprare,
mors trinm virorum, Liv.: cum id, quod con^.- Plin. ep.: aurum ac vestem, Ter.: imbrc-s nives-
parabile putant, dissimile ostenditur, Cic. que (dell'inverno personif.J, Hor.: ibi domici-
COinpsiratc, aw. (2. comparo), compara- lium, Liv.: discipulum, Cic: accusatorem filio
tivamente (contr. simpliciter), Cic. top. 84. suo, produrre contro, ecc., Cic. e (come 1. 1.:

1. coniparàtYo, ònis, f. (1. comparo), milit.) arma, Liv.: classem, Cic: copias, Nep.:
I) apparato, apparecchio, belli, Cic: Criminis, exercitum, Cic: rem frumentariam, Caes.: de
raccolta di tutti i fatti per l'accusa, Cic. perfugis nostris copias contra nos, Cic: colla
SOI comparo compello 502

a che? supellectilem ad usum, Curt.:


doni.: Liv.: inter se, utri etc, inter se, ut etc, Liv.
ad hanc rem conficiendam quam plurimos b) fare uguale nel giudizio, a) quasi come di
utres, Nep.: e (fi(j.), animum auditoris idonee nascita uguale, uguagliare porre sullo stesso
,

ad reliquam dictionem, disporre, Cic: sex tri- piede, alqm alci o cum alqo, Cic. ^) quasi come
bunosad intercessionem, .^Moc^a^^nareper, ecc., avversurio, contrapporre, paragonare, parago-
Liv.: milites ad resistendum, Nep.: colla do- nando porre insieme, mettere a raffronto, con-
manda: con che? victum labore et industria, frontare, stabilire un confronto, niajora et mi-
€ic. fr.: res natura coiiiparatae (contr. res ar- nora, Cic: non coinparanJus ad illum est, Ter.:
tificiosae), Cornif. rhet.: colla doni.: quanto e. hominem cum homiue, rem cum re, Cic :

caro? carecibum, Val. Max.: quanti quasque res inter se, Cic: exercitum exercitui, Liv.: ex
(pecunias) ante civile bellum comparassent, nostrorum et ex Graocorum copia, stabilir un
Suet. apparecchiarsi, pre-
P) rifl., se COTm^a.ra.l-e,
confronto tra, ecc., Cic: seg. da prop. relat.
parami, disporaì, accingemi, tenei'si pronto, OS- = paragonando, porre iiusieme, pesare para-
sol., Cic: se ad iter in diem posterum, Liv.: se gonando, ponderare, misurare, paragonare, met-
ad respondendum, Cic: e (come 1. 1. milit.) se tere a confronto, Clc. de
off. 2, 16. Liv. 2, 32,

ad eruptionem, Cic. y) pass., comparatum esse 12. Tac


ann. 3, 5. —
Infin. pres pass., parug,
ad in, coli' acc, esser pronto a q.C, tenersi compararier, Catull. 61, v. 65, 70, 75.
pronto, (preparato), ad suadeudum et ad dis- COIII-pa<«CO, ere, pascere, pascolare in-
suadendum, Cornif. rhet.rinBoeotiam fa par- sieme, si compascuus ager est, jus est compa-
tire per la B.), Liv. 6) coirinhn., accingersi, scere, Cic top. 12.
disporsi, Ov. trist. 2, 268. s) assai, (partic. eoill-|>ascuil!Ji, a, uni, p)-oprio, apparte-
come 1. 1. datur spatiuni comparandi,
milit.J, nente a comtme pastura, agii', pascolo COmunCf
€ic. datur tempus ad comparandum, Nep.
: : Cic ed a.
impers., ex hac quoque parte diligentissime conipecluiii, V, compactum.
coniparatur, Cic. \>) apparecchiare preparativi e eoiii|>ectii»*, a, um, V. compaciscor.
condizioni d'ogni genere, allestire, apprestare, coiii|te<lilU!>, a, um (compes), avvinto con
disporre, ordinare, preparare, stabilire, cagio- ceppi ferri, sost., compediti, che portano i
vj»«re, iter ad alqm, Nep.: bellum, Liv.: fugam, ceppi, di schiavi, Sen. de tranqu. 10, 1.
Caes.: amicitias, Cic: convivium magnifìce et coiiipeliatìo,ònis,f. (compellare), a)Z'up-
ornate, Cic: ludos, HS CCC, Cic: sibi aditus ad pellare,Comif. rhet. 4, 22. b) l'accostare bi-it-
alias res, Cic: alci insidias peralqm, Cic: bel- scamente, rampognare, ritnproveri aspri ad alta
lum contra aras et focos, Cic: bellum adver- voce, rabbuffo, Cic ed a.
sus alqm, Caes.: incendium ad interimendum 1. COIll-pello, pulsura, ere, I) radu-
pilli,

(eum) vivum, Nep.: subsidia ad omnes casus, nare, spingere insieme, omiie totius provLnciae
Caes. II) con interna disposizione, ordina- pecus, Cic. greges in unum, Verg. dispersus
: :

mento, ordinare, stabilire COSÌ e COSÌ, disporre, homines in agris unum in locum, Cic. II) rac-
determinare, a) pers. e il loro carattere an : cogliere, fare entrare, spingere verso un punto,
potius ita me comparem (mi dispongo o deter- cacciare in un puuto (contr. expellere, propel-
mino cosi), non perpeti raeretricum contu- lere, anche intercludere), \) prupr.: a) esseri
melias? Ter. eun. 47: al pass., sic fuimus anim. e ogg. mobili: a.) spingendo, armen-
semper comparati, ut etc, Cic: ita comparata tum in speluncam, Liv.: pecoia atque homines
est hominum natura, ut etc, Ter. P) condi- ex agris in silvas, Caes.: poet. col dat., haedo-
zioni, istituzioni umane e simili (partic. con rum gregem hibisco Verg. virga horridà
, :

ordinamenti , leggi degli antenati, ecc.), imaginem nigro gregi, Hor. P) inseguendo,
numquam vidi iniquius certationem compa- incalzando, spingere, cacciare, serrare (ad
Tatam (affari stabiliti così male), quam hodie andare in un luogo, a saltare, correr den-
in ter nos fuit, Ter.: o jura praeclara atque di- tro, ecc.), costringere (partic. conie 1. 1. milit.J,
vinitus a nostris majoribus inde a principio consules e foro in curiam, Liv.: naves reliquas
Romani nouiinis comparata! Cic: comun. con in portum, Caes.: Eomauos in castra, Liv.: ty-
ut quod, p. es. praetores ut (id) considerate ranni militem ad castra, Liv.: adversarios in-
fieret comparaverunt, Cic; quam inique com- tra moenia, Cic: alqm Dyrrhaohium, Caes.:
paratura est, ut etc, come è ingiustamente alqm donium vi et arrais. Cic: noto compulsus
disposto nel mondo, Ter.: jam hoc prope ini- eodem, sbattuto, Verg. b) ogg. inan., a) ogg.,
quissime comparatum est, quod etc, Cic concr.: spiritum (V aria), Sen.: utroque mari
2. comparo, avi, atum, are (coni par), ren- terram in artas fauces compellente, Curt.
dere ugtiale, poii-e ìtguale, I) propr., pai re in P) spingere un' attività esterna in qualche
r^iale o gittsta disposizione, in eguale giusto luogo, cacciare, omne Auruncuin bellum Po-
rapporto, a) c. tnan.: ea inter se e et propor- metiam, Liv.: eoderaque (Arbelam) milituui
tione conjungere, Cic. Tim. 5, § 15: comparar! fugam, Curt. 2) trasK, costringere, forzare qual-
postremo, stare in relazione eolVidtimo, ibid. cuno in un sito, in una condizione o ad un
§ 4. h) pers.: a.) come colleghi, porre in egual disegno, sentimento, ad una risoluz., ecc.,
posto, wii7'e, non possunius vereri, ne male a) in un sito, in una condizione, alqm (hostes)
comparati sitis, Liv. p) contrappon-e ad ale, eo, ut etc, Caes. e Nep quindi pregn., angu-
:

come avversario, mettere iìtsieme con alcuno, stiare, porre alle strette alcuno, ceteras natio-
far misìirare, alqm cum alqo, Cic, o alci, Suet.: nes. Cic. de prOV. COns. 33. b) spingere, costrin-
velut ad supreraum certamen, Liv. JJ)trasl.: gere, obbligare, decidere ad una determinaz.
a) come t. t. burocr. (di colleghi d'tiffìcioj, disegno, sentimento, dA(\m, Caes. ed a.: alqm
tigrtagliare tra di loro le funzioni riguardo ad pacem, Liv.: alqm ad bellum, Ov.: alqm in
alle funzioni, accordarsi, provincias inter se, eundem metum, Liv.: in hunc sensum homi-
,

503 COTTI pello competo 504

nrnn compelli injuriis, Cic: con ut e U cong., scorgere q.c. col vedere, udire, informarsi, ecc.,
Veli, ed a.: eo/rinfin., Curt. ed a. scoprire, trovare, sapere esattamente (sicura-
2. coiiipello, avi, atum, are (intens. di mente), una notizia esatta (sicura) di q.C, id,
1. compello), qtiasi urtare, muovere alcuno Nep.: omnia, Sali.: rem gestam ab alq'^, Nep.:
colla voce = (amichevolmente o seriamente) alqd ex alqo od ex litteris, Cic: de scelere
rivolgere la parola, chiaìttare, I) ingen.: alqm fìlu, Nep.: a quo cum quaereret, qualem Eo-

voce, Verg.: alqm blande, Ov.: alqm nomine, mam comperisset (come avesse trovato li.)^
T,ÌV. II) pregn.: A) rivolgersi, indirizzarsi ad Eutr.: ex oculis (vedute coi proprii occhi),
alcuno, coir intensione eli' egli faccia o con- comperta referre Eomam, Liv.: alqd comper-
ceda q.c, alqm talibns dictis, Ov. met. 8, 787: tum mihi est o compertum habeo, ho certa
partic, far proposte disoneste ad una donna, notizia di q.c, so q.c di certa scienza, Cic.
alqara de stupro, Val. Max. 6, 1, 12. B) par- ed a.: alqd auditu od oculis compertum ha-
lare ad alcuno, 1) generic: rivolgersi dura- bere, Curt.: alqd prò comperta re habere, ri-
mente ad uno, sgridare, rimproverare ad alta tenere per certo, Ca,e^.: comperi oi'v. comper-
voce, rampognare, mulieres, Liv,: alqm edicto, tum habeo se<7. dalVacc, e Tinfin., Cic, Caes.
Cic: quindi {partic. con dopp. acc), nomi- ed a.: parum compeiimus C07i j)rop. interr.
nare alcuno così e così, svillaneggiare, ingiu- indir.. Sali.: ahi. assol., comperto (dopo che
riare, alqm fratricidam impiumque, Nep.: si seppe per certo, che si ebbe certa notizia,
alqm prò cunctatore segnem, Liv.: gladiatores esperimentato), eolTacc. e Tinfin., Sali. fr. e
Samnitinm nomine, imporre per is^herno il Liv., seg. da prop. relat., Liv. Partic. sns!.,
nome di « Sanniti », Liv. 2) partic., come nihil comperti habere, non saper niente di si-
1. 1. giurid., rivolgersi ad alcuno in tribunale, curo, Cic: prò comperto est Cciò vnh come
accusarlo, judicem, Cic: alqm nominatim, Cor- certo), coir acc. e Z'infin Curt.: comperta Ccos?
.

nif. rhet.: alqm eà lege, Cael. in Cic. ep.: alqm sperimentate) narrare, Sali, nuntiare, Curt. e
lice crimine in contiene, Nep. Tac II) convincere alcuìio d'un fallo, 2^erò
com pendi!» rius, a, um (compendium), solo partic. compertus, convinto, stupri, Liv.:
vantaggiosamente breve, di vie, via quasi e, flagitii, Tac: in stupro generi, Suet: seg. dal-
i[nasi scorciatoia, Cic. de off. 2, 4.3. Piii spesso Vacc. e Tinfin Suet. A.ug. 67.
,

sost., compendiaria, ae, f. (se. via), via corta, eomperìwr, iri, forma s^cond. (rar ij di
scorciatoia, Sen. ed a.: id. compendiarium, ii, comperio/^r.j, commi, seg. dalVacc. e Tinfin.,
n. (se. iter). Sen. ep. 73,12. Ter., Sali,ed a.
rompe II (Il II 111, li, n. (compendo), rispar- eoiii-pes, pedis, f., ceppo (di legnoj pei
mio, come guadagno, utile, pro-
I) risparmio 2nedi, per legare gli schiavi, ecc., comun,
fitto dispendium). Cornif. rhet., Cic.
{contr. al plur., Comici, Cic ed a. —
trasl., vincoli,
ed a.: privato compendio servire, Caes. II) ri- legami, qui in compcdibus corporis semper fue-
sparmio come ahlrrevia mento del IciVOrO, tempo, runt, Cic: Hebrus nivali compede vinctus,
compendio morari, breve tempo,Q,nmt. Partic: quasi avvinto da ghiaccio e neve (^= impe-
a) riguardo al discorso, brovia compendia do- dito nel suo corsoj, Hor.
cendi, Quint. b) riguardo alla via, via corta, coinpe<ieo, pescui, ere (da connettersi
ed a.
scorciatoia, Ju'tin. con compes, cornpedio), stringere, prop. e fir;.
eonipensStlOjònis, f. (compenso), I) com- = tenere in vincoli, in limiti, in freno, frenare,.
pensazione, contraccambio AelV equivalente, mcr- raffrenare, reprimere, contenere, equum celerem
ciura, traffico di baratto, permuta [contr. pe- art ito freno, Tibull.r incendia, Plin. ep.: ramos,
cunia), Justin. S, 2, 11. II) trasl., compen- rimondare, Verg.: clamorem, Hor.: (aniraum)
sazione, compenso, liàc uti compensationc, ut hunc frenìs, hunc catena, Hor.
etc, Cic: incommoda commodorum compen- COm-pelTlor, oris, m., competitoì-e, emulo,
sationc lenire, Cic. Cic ed a.
com-peiiso, avi, atum, are, quasi pesare conìp?lT|ri\, trlcis, f. (competitor), com-
con un'altra cosa =^ compensare, pareggiare petitrice, emula, Cic Mur. 40.
vicendevolmente, risarcire, inj uriarum omnium eom-peto, potivi e pctii, potìtum, ere,
curam et molestiam, Cic: laetitiam cum dolo- €tndare insieme, IJ ìntr., incontrarsi, \)propr.:
rìbus, Cic: damna fructu aetatis, Cic. ubi viae competunt, Varr. 2) trasl.: a) ri-
eompcreo, V. comparco. spetto al tempo, incontrarsi, coincidere, mes-
eonip'^'rendinalTo, ònis, f. e compe- sium feriao aestate non competunt, Suet.: tem-
rendTllsilììS, US, m., dilazione, proroga della pora cum Othonis exitu coiupetissc, Tac. b) ri-
sentenza gixidiziaria (in cos^i già chiarita), spetto alla qU'lità, cadere, accordarsi, tor-
fino al ferzo giorno (del giudizio) (come Se- nare, car^rispoiuiere , neptis aetas competit
condo ed ultimo termine): la forma-io in Sen. Suet.: ut in unitatem Illa competant, Sen.:
ed a.: la forma us in Cic. tanto Othonis animo nequaquam coi-pus aut
comperendìno, avi , fitum, Sre (com- habitus competiit, Suet.: imp rs.: si ita com-
perendinus) , prorogare le parti in
citare , , petit, ut etc, se si dà che, ecc Sen. e) ri-
,

tma causi già chiarita al terzo giorno , spetto alla possibilità, convenire, spettare, toc-
(comn secondo ed ultimo termine, in cui do- care, actio competit in alqm, Quint. scientia :

veva seguire la sent-tnzaj (cfr. amplio), alqm honorum et raalorum, quae sola philosophiae
(reum e simili), Cic. Il.Verr. \,20 ed altr. — competit, Sen.: à) rispetto alla forza fisica,
ASSOÌ., proporre una proroga al terzo giorno, bastare, esser padrone dise s««»«o,neque animo
del r avvocato , Cic. I. Verr. .34. ncque auribus aut lingua competere, Sali.: fr.:
eoniprrio, j^ri, pertum, Ire (perio dalla ncque ocuUs ncque auribus satis competebant^
radice PER, donde anche peritus, periculum), Tac: ut vix ad arma cipienda aptandaque
9 , —

505 compilatio compleo 506

pugnae competerei animus, si poteva ap- come milit., tantum spatium, Caes.: loco,
1. 1.

pena pensare, Liv. II) tr., cercar ittaieitto Caes.:alqm obsidione. Veli, p) di sogg. inan,:
(nello stMso tempo) di acquistare, di ottenere extimus (orbis caelestis), qui reliquos omues
q.c, unum locum, Justin.: unam spcciosani complectitur, Cic: mare terram complexum,
(puellam), ricercare ad un tempo, ecc., Auc. Ov.: XXXV stadiùm murus urbcm comple-
Vict. ctitur, Curt. //J trasl.: [) quasi circondare e
compTialTo, ònis, f. (compilo), sacchegi/io, tener stretto, a) generic, stringere q.C, perve-
compilazione, detto per ischemo d'una rac- nire ad essere in possesso di una COSa, impadro-
colta di scritti antichi, Cic. ep. 2, 8, 1. nirsi, plures sum quani
provincias complexus
compTlo, avi, atuni, are (coni e pilo = alii cum est {vis,azione)
urbes ceperunt, Curt.:
tl^lXÓO)) , saccheyyiare, dei-ubare, alqm, Cic: ìdoneam complexa naturam, quando inccmtiia
terapia omnibus ornanientis, Liv. trasl., — una n. capace di ricevere, Cic b) abbracciare,
saccliegijiarc, far bottino, sapicntiam alcjs, Cic: qualcuno o q.c. con amore, predilezione, teneiv
scrinia alcjs, Hor. sti-ettamcnte a q.C, iirendere q.C. con predile-
1. pègi, pactum, ere (com e
coinpins;o, zione speciale, attaccarsi ad Un ogg., dilettarsi
pang(t), IJ commettere, colleijare, unire, aedi- di q.C, dare un gran valore a q.C, curarsi di
flcia, Sen.: partic: oompactus, Cic. IIJ «pin- qualcuno o q.c, quos Ibrtuua complexa est
nere, cacciare verso qualche luOQO, se in A- (i favoriti della fortuna), Cic: oratorem fl'o-

puliam , spingersi nelVA., Cic: trasl., in ratore =


Varte oratoria) celeriter, Cic: phi-
judicia et contiunculas, tamquam in aliquod losophiam, Cic: virtutem, Cic: omnes cives
pistrinum, detrudi et compingi, Cic. cantate, Liv.: alqra summa benevolentia, Cic
2. coni-pin^'o, pinxi, oro, dipingere; iro- e) colla mente, col concetto, con parole, ab-

nico = criticare, Sen. cp. 88, 39. bracciare, comprendere, a) abbracciare colla
coiii|>Tt:llTeiiisij a, um (compitalis), com- mente, comprendere, abbracciare in tutta la sua
pitalisio, appartenente ai compitali, ludi, Cic: ampiezza, tenere, concepire, capire, comun. alqd
dies, Cic. animo , cogita tione , mente cogitatione et
COIIipitalis, e (compitum), appai-tenente mente, Cic: alqd scientia, Quint.: alqd me-
al bivio, lares, che stanno sui crocicchi delle moria, Quint.: di rado senza /'abl., ista innu-
vie, Suet. Aug. 31. —
sost., Compitalia, tum, merabilia, Cic. P; con un concetto, con una
o òrum, n., festa celebrata nei crocicchi delle denominazione, comprendere, sotto un con-
vie in onore di Lari ogni anno poco tempo cetto (pemieroj o una denominazione, riu^
dopo i Saturnali (il pretore ne fissava il nire, omnia mia compreliensione, Cic: utrum-
giorno] ; i Compitali, Ci . ed a. que una appellatione, Quint. y) co?i parole,
conipiluni, i, n. (com e peto), luogo ove abtiracciare, comprendere, riunire, stringere e
s'incontrano pia vie, bivio, così pure trivio rendere intieramente, COmun., alqd oratione,
come crocicchio (ove talvolta avevano luogo verbis, litteris (mediante una lettera), plu-
pubblici incanti di robe vecchie), sing., Liv. ribus libris e simili, Cic. e Quint.: senza abl.,
ed a.: plur., Cic. ed a. viros amplissimos ad suum scelus. condurre in-
coni-plsiceo, cui, e cìftus sum, ère, piacere sieme come complici del suo delitto, Cic: sed
insieme, anche piacere, essere anclie gradito, a\ci. nolo pluribus, summara remcomplectar, Liv.
Comici e Col. e partic sententiac causas e sempl. sententia
COm-planO, avi, atum, are, appianare, e. (nel dare la sua opinione in ScnatoJ, riu-
spianare, radere,' uguagliare al suolo, atter- nire, esporre concisumeìite le ragioni prò
rare, lacum, Suet.: domum, Cic: fossuris juga e contro, Cic —
e comf 1. 1. retorico o filo-
montium Suet. opera , demolire , Auct. b. sofico, raccogliere la conclusione, coneludere,

, :

Al. trasl., rendere sopportabile, Sen. de dedurre, Cornif. rhet. 2, 47. Cic. de inv 1,
prov. 5, 73. 2) quasi abbracciare nello spazio, a) in-
coinpleclor, plexus sum, plecti (com e chiudere in q.C, senteiitiara numero quodam
^ecio), avvitvcere, ciìigere, I) propr.: 1) colle e et astricto et soluto, Cic. de or. 3, 175.
mani, braccia, corpo, ecc., avvincere, cingere, b) abbracciare ^^= unire in sé, compreivlere in
stringere, tener avvinto, stretto, a) di esseri sé, chiudere in sé, populus Romauua orbem

anim.: emìnentia saxa, Curt.: hastam manu, terrarum coraplectens, Liv.: omnium partes
Ourt.: aram passis capillis, Ov. —
o pregando, corripere atque e, Nep.: omnes omnium ca-
implorando protezione, dextrara alcjs, Curt.: ritates patria una complexa est, Cic. : quo
genua, Quint.: Caesarem, Caes. —
e amando uno maleficio scelera omnia complexa esse vi-
teneramente, stringere, tenere avvinto, abbrac- deautur, Cic.
ciare, dextram alcjs, Verg.: alqra e alqm ar- c'oniplénientiiin, i, n. (compleo), com-
tius, Cic: alqm medium, Liv. e tenendo— piemento, compimento, inania quaedam verba
stretto ostilm., nel lottare, ecc., alqm, Curt.: quasi complementa numerorum, Cic. or. 230:
inter se, Nep.: alqm medium, Curt.: ed asso/., qutd (majestatis crimen) tura omnium accu-
quoad stans complecti posset, Nep. p) di e. sationum e erat, ciò che allora ad ogni ac-
inan.: claviculis suis quasi manibus quidquid cusa dava il suo primo vigore, Tao. ann. 3,
•est nacta complectitur (vitis), Cic: ubi mollis, 38.
amaracus illum floribus complectitur, Verg.: coin-pleo, pièvi, plètum, ère, far pieiio,

ine artior somnus complexus est, Cic. 2) nello riempiere, colmare, I)propr.: generic. a) alqd,
spazio, cingere, comprendere, racchiudere, cir- p. es., fossas, Caes.: paginam, riempiere, Cic:
condare, a) di pers.: animum mundi caelo, naves longas (della marèa), Caes.: navigia,
Cic: rurìs aliquantum depresso aratro, Ot.: riempire, colmare, Liv.: cum bene domus
in auro, montare, Ov.
alcjs effigiem fulvo — completa est matutino tempore, ai è bene
507 corap.exio compluvium 508

riempita (di dienti), Cic. P) alqd alqa re, cozzamento, congiunzione, atomorum comple-
jj. es. amplioras
plumbo, Nep.: f.ssas sar- xiones, avviluppamenti di atomi, Cic. de fin. 1,
inentis et virgultis, Caes.: se conchis, saziarsi, 19. //) trasl.; A) esposizione riassuntiva fatta
Cic: Dianam (come statila) coronis et floribus, a parole, brevis totius negotii, Cic: una, Cic
ricoprire, Cic. : omnium rerum copia exer- — Partic, a) conciusiotie, Cornif. rhet., Cic
cìtnm, provvisto in abbondanza d'ogni cosa, e Quint b) dilemma, Cic de inv. 1, 44 e segg.
Caes.: multo cibo et potione completi, Cic: e) figura retorica, ritorno frequente alla espres-
cunctafuga complentur, Liv. y) alqd alcjs rei, sione di prima, Cornif. rbet. 4, 20. d) fusione

p. es. cum completus jure raercatorum career di due sillabe in una, sineresi, Quint. 1, 5, 17.
esset, Cic: convivium vicinorum cotidie com- B) totale, complesso, bonorum {dei beni), Cic.
pleo, Cic. b) "H/'atridarc, alqam, Lucr. 4, 1241 Tusc 5, 28. C) e. verborum, a) espressione,
è 1267. e) co7ne t. t. milit.: a) riempiendo, quando consta di più parole, Cic Phil. 2, 97.
guarnire un ìuogo, unO Spazio, presidiare} \>)periotio, Cic. de or. 3, 182; or. 85.
equipaggiare una nave, naves bis deuas, Verg.: coniple\us, ùs, m
(complector), i'abiwac-
turrim militibus, Caes naves colonis pasto-
:
ciare, stringere, I) propr,: &) V abbracciare, l»
ribusque, Caes.: classem sociis navalibus, stringere colie braccia, col corpo, ecc., e. corpo-
Liv.: di coloro stessi che presidiano, milites rum, Cic: e venereus, Cic: quercum complexi-
murum celeriter compleverunt, Caes.: p) com- bus ambire, poc^. =
tener stretta cofi ambo le
piere il numero dei soldati, d'un esercito, le- braccia, Ov. Partic, a) abbiacelo , amplesso,
giones duas, Caes. horura adventu decem
: di tenerezza, d'affetto, d'amore, complexus,
milia armatorum completa sunt, venne com- osculatio, Cic: e. ultimus, Liv.: complexus alci
piuto il numero di 10000 armati, Nep. Milt. dare, Ov.: ferre matri obviae complexum, Liv.:
5, 1. d) riempiere uno spazio, ecc, di Iw^e, accipere complexum, lasciarsi abbracciare,
odore, vapore, suoni, ecc., cioè diffondere Liv.: e fig., de complexu ejus ac sinu, de' suoi
ovunque luce, ecc., sol cuncta sua luce lustrat più intimi e cari, Cic: così in sinu seniper
et compiei, Cic: omnia vini, unguenti, cor- et complexu alcjs esse, esser ogge to di tene-
poris odore fdi una pers.J, Cic: nondum spissa rezza, di cure affettuose da parte di, ale., Cic:
nimis sedilia fiatu fdella tibia), Hor.: tinni- tenere alqm suo complexu (della patria), Cic:
tibus aera pulsi aeris {di per s.), Ov
plangore
: alqm e ovv. ab complexu alcjs abripere, Cic.
et lamentatione forum (di pers.), Cic: ululatu e Liv.: alqm de matris complexu evellere
atria (di pers.), Ov.: totara urbem iuctu ac atque abstrahere , strappare dal seno, Cic:
maerore (di pers.), Curt.: clamore et fletu emori in complexu alcjs, Cic alqm int«r- :

omnia complentur, Caes. II) trasl.: d) quasi ficere in complexu matris, Just. P) accozza-
riempiere alcuno di un affetto, un senti- mento ostile, complexum armorum vitare,
mento, ecc., cioè colmare, penetrare, alqin in misc'iia, zuffa.Tac. b) di spazio, comprensione,
posterura bona spe fdi pers.), Caes.: quonam comprendimento, ambito, qui (mundus) omnia
g-audio compleretur, cum etc, Cic: huma- complexu suo coércet et continet,Cic II) trasl,:
nissimà completur animus voluptate, Cic, a) l'abbì-acciare con sentimento di affetto, C. to-

b) far q.c. pieno, cioè compiuto, intiero, a.) un tius gentis humanae, Cic b) legame, nesso,
tempo, aa) di esseri anim. (riempiere), com- unione,il metter insieme, complesso^ connessione

piere un tempo, vivere, dware, quinque saecula nel discorso, e. brevis verborum, Quint.: e
vitae, Ov.: tempora Parcae debita, Verg.: nella rerum, personarum, temporum, Quint.
prosa class, solo colVacc. auuos e un numero coin-pl?eo, avi, àtum, e uì, Itum, are pie-
cardinale = compiere, centum et decem annos gare insieme, avvolgere, avviluppare, piegare,
complesse, Cic. centesimum annum comple-
: Cic: se iu dolio, rannicchiirsi, Sen.: trasl.,
visse,Val. Max. ^^) di avvenimenti nel tempo, animi sui complicatam notionem evolvere,
compiere un tempo =
o«eupare totalmente, idea involuta, confusa oscura, Cic. de off.
vix nnius horae teinpus, Liv. 44, 9, 4. P) una 3, 76.
somma, un totale, compiere, completare, sia in coni-plòdo, plosi, plosum, ere, battere in-
un calcolo, ut hac ratione summam mei pro- sieme,manus. Quint. ed a.
niissi compleam, soddisfi pienamente al mio coniplrwsitìo, ònis, f. (comploroì, pianto,
impegnOthìy.: come in realtà, finire, compiere, lamento di più persone insieme, Liv. ed a.: con
provvedere interamente, neque est adliuc tamen gen. ogg., alto lamento, pianto, SUI patriaeque,

ea summa (imperati sumptus) completa, Cic: Liv. — Parim. couiploriitus, iis, vn., fre-

bina in Latino jugera, ita ut dodrantem ex Prl- quente in Liv.


vernati complerent, data, aggiungere ancora COin-plorO, avi, àtum, are, piangere, la-
*/, dalPr.ytiiy. y) un corso, compiere, compire, gemere altamente, mortem, Cic: vivos
tìtentare,

hujus hanc lustrationem m.enstruo spatio mortuosque, Liv.: fortunam gentis, Liv.: de-
(d4la luna), Cic: annuus exactis completur sperata complorataque res est publica, è per-
mensibus orbis, Yerg.: completus et perfectus duta ogni speranza di salvezza per la re-
verborum ambitus, periodo compiuto e per- pubblica, Liv.
fetto, Cic: S) una condizione, uno stato, com- eoin-plure!^, pliìra e (raro) pliìrta, gen.
piere, costituire, beatissimam vitam, Cic: re- lum, piii, molti (contr. perpauci), Cic. ed a
rum liumanarum sorte completa, Curt. e) una coin|>lusculi,ae, a (complures), no»! yoe/j«,
impresa, compiere, condurre a tertnine, noctur- parecchi. Comici.
num erat sacrum, ita ut ante mediam noctem coinpIuvTuni, li, n. (corapluo), lo spazio
compleretur. Liv. 23, 35, 15: bis rebus com- quadrangolare libero nel cavaedium fV.J,^
pletis, Caes. b. e 3, 46, 3, dubbio. l'apertura limitata in alto dal tetto, per cui
coni|>lexio, ònis, f. (complector), Ij ac- dalle grondaie l'acqua piovana cadeva nello
509 Compone compono 510

spazio vuoto sottostante (impluvium); di rado defessamembra, Verg.: quiete compositi [contr.
pel cortile stesso, che spesso aveva un ba- vigilantes), Quint.:quindi figur., se e in villa,
cino ed era piantato al alberi; eotnplmio, ritirarsi a vita tranquilla nella campagna,
Suet. Ang. 02. ^^ Plin. ep.: diem clauso Olympo, Verg.: pp) sten-
coni-pono, posui, posttum, ere, porre, dere un cadavere (adorno di corone, bende,
tni^ttere insieme, J) in gen.: 1) riunendo, abiti), deporre sul letto funebre, componi in

a) oggetti separati in un luogo, a) e. inan.: Ov. t) calmare, rabbonacciare,


lecto, Sen.: toro,

iu quo (loco) erant ea composita, quibu^ rex motosfluctus, Verg.: cum mare compo.situm est,
te munerare constituerat, Cic: corpus in mem- Ov. h)tTas\.,ridurre in calma ciò die è ag itato,
ora divisuin et in cista compositum, Justin. a)C0ndÌZÌ0nÌ, stati, riconciliare, pacificare, met-
unire, riunire, radunare, is (Sa- tere in pace, trantjuiUizzare, accomodare, com-
P) ogg. a}li)n.,
turnus) genus indocile ac dispersum montibus porre, acchetare, controversias regum, Gaes. :
altis composuit, Verg. b) di oggetti separati, bellum, Sali.: seditionem, Liv.: assol., cobere-
avvicinarli, serrarli insiVjHC, virgineura latus des mei componere et transigere cupiebant,
Mercurio, adagiare sul letto, Prop. manibus : Plin. ep.: impcrs ut componeretur, che si ve-
,

inanus atque oribus ora, Verg. 2) ponendo


: nisse ad un accordo, Cic. e Caes. p) un pnese,
di fronte ; a) propr., come avutrsari, mettere uno Stato, un adunanza, mettei-e in concordia,

iimienie (di fronte), mettere alle prese, ntettere tranquillizzare, pacificare [contr. commovcre),
dinunzi, appaiare, a) per la lotta, partìc. di Armeniam, Tac: reljelles barbarorum animos,
gladiatori, Threcem cum Threce, Sen.: gladia- Tac: comitia praetorum, Tac: e sovente com-
tores Inter se, Quint. e (fìg.) duos inter se
: positi, pacificati (di popoli), Tac. y) una per-
bonos viros, Quint.: puguantia secuni frontibus sona in grande eccitazione, calmare, tran-
adversis, Hor. P) in tribunale, all'udienza, quillizzare,amicos aversos, ri::onciliure, Hor.
mettere al -paragone, confrontare, paragonare, Cfr. compositus n" 1.
alqin cum indice, Tac. : pari sorte componi, 3) ridurre q.c. in un certo stato, in una con-
Tao. \ì)\.r3iS\., paragonando, confrontare, pa- dizione, posizimie, ordine, a, propr. a. i-idurre
ragonare, diguitati alcjs suani, Cic: parva al posto conveniente, mettere a posto, diductis
magnis, Verg. e Ov.: Metelli dieta cum factis, aedifìciaangulis vidimus moveri iterumque
Sali. componi, e ritornare al loro posto, Sen. ad :

Il) par tic: 1) comporre un tutto colle sin- ictum militaris gladii composita cervice, di-
gole parti, mettere insieme, exercitus ejus com- sposta, Sen. p) nella serie e nell'ordine do-
positus ex variis gentibus. Sali. genus huma-
: vuto, disporre, ordinare, porre, sidcra, Cic :
num ex corpore et anima compositum est. Sali. signa (statue), Cic: aridum lignum, accata-
— Cosi ora a) come 1. 1. medico : venena, Ov.: stare, Hor.: quid in operibus manu factis tani
antidoton ex variis et inter se contrariis effe- compositum (così regolare) inveniri potestV
ctibus, Quint. P) di costruttori, artefici, ecc., Cic: e come t. t. milit., ordinare, schierare,
qui cuncta composuit [del creatore del mondo), disporre secondo tattica le truppe in file, sub-
Cic: domum alcjs. Veli. urbem, Verg.: agge-
: sidia, Sali. fr. : insidias, tcndtre un agguato
rem tumuli, Verg. tempia deis, Ov. y) del
: {diverso dal n" 4, b, y Tac. ed Eutr. exer-
, :

formare le parole, verba composita {contr. citum in hibemaculis, concentrare, Sali.: nu-
vorbasimplicia),vocescompositae, Quint. 8; di mero compositi (equites) in turmas, Verg.: jara
scrittori, disporre oralm. ovv. (per lo più) per acie compositi, Tac. {cfr. n" 2, a) agmen ad :

iscritto, ordinare, acconciare, compoi-re, scrivere, omnes casus, Liv.: exercitum viae pariter et
librum, Cic: artes rhetoricas, Cic: senatus pugnae, Tac. b) trasl.; a) come t. t. retor.,
consultum, Cic: poema, Cic: versus, orationem, dispoìie, ordinare le parole, verba e et quasi
Quint.: testimonium, Cic: aliquid latine, Suet.: coagmentare, Cic: e et struere verba sic, ut etc,
liber ex alienis orationibus compositus, Cic: Cic: {cfr. compositus, n" 2, b, a), p) come t t.
oratio ad conciliandos plebìs animos composita, burocr., ciò che politicamente è disordinato,
Liv.: Carmen, quale componi victoribus solet, ordinare, ridurre alV ordine, regolare, res, Liv.:
canto di vittoria, Quint.; scenae (per la scena) Ardeae res seditione turbatas, Liv.
fabulas, Tac: libri quos prò te et in illum 4) in una certa forma, disporre, acconciare,
composuisti, Plin. ep. fortnure, dar forma, abbellire, ornare, mettere in
2) mettere insiente =depoi're, a) propr., ordine, ordinare, a) propr. : c capillos, Cic:
a) abbassando, ponendo da parte, adagiare, e comas, Ov. e Quiut.: crines, Verg.: togara,
abbassare, deporre, ntandare, calare a fondo, dar alla toga la giunta piega, Hor. e Quint.:
arraamenta (attrezzi, sartiame, t. t. naut., parim., se, Ov. e Plin.: pulviiium facili manu,
contr. tollere arm.), Liv. : arma , Hor. su- : Ov. forum bene, Ov. vultum, dar al volto
: :

percilium , Quint. : gradibus compositis a , una data espressione, ora atteggiare il volto
passi misurati, Verg. P) riunendo, mettendo a serenità, ora a gravità, Quint., Plin. ep. e
da parte, aa) tesori, provvigioni, ecc., ri- Tac: utramque manum ad modum aliquid
porre, custodire, opes, Verg. condo et com-
: pjrtantium, Quint.: veste servili in dissimula-
pono, quae mox depromere possim (fìg.), ti onem sui Compositus, reso irriconoscibile per
Hor. pp) raccogliere le ceneri e le ossa di T abito da schiavo, Tac. b) trasl., ridurre in
un estinto in un'urna e seppellire, dar se- un certo stato, in una certa disposizione,
poltura, cinerem, Ov.: ossa alcjs, Prop.: e una a) in gen., disporre, <n-dinare, stabilire, regolare,
jiers.C= le sue ceneri ed ossa), alqm, Hor. e progettare, formare, apparecchiare, dar ordine,
Tao. y) adagiare, deporre SU un letto, se aurei mettere in ordine, dar le disposizioni per q.C. e
sponda, Verg.: partic. aa) porre tino stanco, sim., itinera sic, ut etc, Cic: quod adest, Hor.:
posare, mettere in riposo, se thalamis, Verg.: causam, Cic : composita et constituta re pu-
511 comporto conipositus 512

blica, in uno Stato fermo e ben ordinato, COmp^sYle, avv. (compositus), I) compo-
Cic: ex sententià omnibus rebus paratis com- stamente, a) in modo cotnposto, contegnosamente,
positisque, Sali. con ad o in e l'acc. ^= di-
: sedere, Sen. b) con arte, acconciamente, C et
sporre, accomodare a (l-C, adattare, coinpurre apte dicere, Cic IT) tranquillamente, cauta-
a g'.C. rendere idoneo, adatto a ([.C, au-
, mente, pacatamente, TaC
spicia ad utilitatem rei publicae, Cic: ani- COIll|>(Ì!<«ìllU, ònis, (compono), avvicina-
f.

mum vultumque ad abstinentiam, Plin. ep.: mento, il tnettere di fronte,


J) in gen., metter
composita in magnificentiam oratio, orazione di fronte i gladiatori, gladiatorum composi-
scritta in stile declamatorio, Tao. e una : tiones, Cic ep. 2, 8, 1. IT) pai-tic, 1) compo-
pers., oratorem ad haec omnia, Quint.: se sizione, itUstura delle singole p irti, a) di so-
ad imitationem alcjs ovv. veritatis, Quint.: stanze particolari, compositiones unguento-
componi ad reverentiam atteggiarsi a ri- , rum, Cic, utilium medicamentorum, Seu.
verenza, Tao. {cfr. compositus, n" 3, b, P). b) redazione, compilazione, composizione di uno
P) q.C. con un'altra, progettai e, contbinare, scritto, juris pontificalis, Cic. de legg. 2, 55.
concertare f conchiudere , divisare, fissare, di- 2) composizione, accordo, riconciliazione, coni-
segnare, proporsi q.C. ; in senso cattivo ^= positionis auctor, Cic: de compositione agero,
tramare, ordire, tnacchinare, res, TCS iuter se, Caes. 3) unione, disposizione, ordine, ordina-
Sali.: e. fabulam Volsci belli {diverso da sopra mento, disegno, a) propr.: c rerum aptis et
al «" 1, S), Liv.: seguito ria una prop. relat., accomodatis iocis, opportuna, conveniente
Liv. 40, 40, 14: seguito daWiniìn., Tao. ann. collocasion-, Cic: membrorum, Cic- sonó-
3, 40 con ut e il cong., Tac. ann. 4, 6S: com-
: rum varia, Cic b) tras!.: a) ordine, conforma-
posito, Ter., Nep. ed a., ed ex composito, Sali. zione, figura, anni, ordine dell'anno secondo i
ir., Liv. ed a., secondo l'accordo, di concerto ; giorni festivi e feriali del calendario, Cic:
quindi pregn., e. alqm, subornare, incitare ale. magistratuum, Cic: disciplinae (sistema), Cic.
(ad un misfatto), alqm pretio, Sali. bis. 1, 43 P) come t.
'. retor. =
ordine, disposizione, po-
(46). y) simulare q.C. = immaginare, ideare, sizione, delle parole, delle proposìz., dei pe-
ordire, tnacchinare, tramare, fiìigere, crimcn et riodi, ordinamento, collocazione.
doluxn, Tac. : insidias alci o in alqm [diverso roiiipoi^Tlor, òris, m. compono), c/ie mette,
da sopra al n° 3, a, y), Tibull. e Prop.: ru- unisce insieme, a) atctore, compilatore, estensore
moreni, Tac. 5) una relazione amichevole, di uno scritto, Ov. trist. 2, 356. b) ordinatore,
effettuare, realizzare, fare, far nascere, produrre, regolatore del discorso, Cic or. 61.
pacem, Liv.: pacem cum PMlippo, Liv.: gratiam compfttvTlura, ae, f. (compono), composi-
Inter eas, Ter. zione, in una data forma, concr. =^ fine tes-
COin-porlO, avi, atum, are, portare in- suto, Lucr. 4, 326.
sieme, da ogni parte; apportare, arrecare, re- conipo<iiTlii4^a, um, part. agg. (compono),
care, eo frumentum, commeatumque ab Asia, posto, messo insiente, 1) composta, trasl. at- =
Caes.r frumentum ex agris in tuta loca, Cic: teggiato, calmo, sereno, tranquillo, vultus, Se-
arma in templum, Cic. reno atteggiamento del voile, Sen.: meiis,
COmpft««, putis (com e potis), pienamente Sen.: afifectus, Quint.: actio, Quint.: aetas, Tac
padrone di q.C, in pieno possesso, uso, godi- 2) ben ordinato, ben regolato, a) propr.: nihil
mento di q.C, partecipe di q.C, padrone, signore, videtur niundius nec magis compositum quic-
a) del possesso della coscienza, intelligenza, quam. Ter.: come t. t. milit., magis composi-
ragione, del corpo e delle sue membra, e. tae atque ordinatae stationes, Liv.: composito
mentis o mentis suae, padrone di sé, che è agmine ire ovv. incedere, Curt. e Tac. b)tras!.:
sano di mente (contr. mente captus e sim.), a) del discorso, ben ordinato, ornato, accurato,
Cic ed a.: e così compotes sui, in sé, padroni elegante, oratio, Cic: dicendi genus, Cic: non
di sé, Gels. {contr. mente lapsi) e Curt. {contr. suut composita (ben disposte) verba mea, Sali.
Ijmphatici) : e alienatas discordia mentes ho- ^) di oratore, elegante, ornato, orator e {contr.
minum compotes sui facere, ridurre, richia- or. inconditus), Cic: fiunt prò compositis ex-
mare alla ragione, Liv.: preced. da una neg., sultantes, Quint. 3) disposto convenientem.,
vix sum e. animi (son quasi fuori di me) ; ita a) formato, fatto, equus bene natura composi-
ardeo iracundià. Ter.: e più, sovente, vix ovv. tus, Cornif. rhet.: quae (litterulae tuae, i tuoi
non satis mentis suae e. e ne mentis quidem e, caratteri) solent compositissimae (scritti colla
quasi insensato, quasi del tutto stordito, Curt. massima regolarità) et clarissimae esse, Cic
ed a.: così coWahl., corpore atque animo (ra- b) trasl.: ben ordinato, disposto, regolalo, aa) dì
gione) vix prae gaudio compotes, Liv. ncque : Stato {contr. turbatus, seditìone turbatus) :
animo ncque lingua satis compos, Sali, b) del res publica, Cic e Tac: civitas, Fior, e Tic:
possesso di un bene o (rar.) di un male spi- SOSt., composita, Òrum, calma, tranquillUà
n.,
rituale inorale, scientiae conipotem esse, di uno Stato {contr. turbamenta), Sali, e Tac.
poter sapere q.c, Cic. rationis et consilii
:
PP) di pers., regolato, Sen. de vìt. beata, 8, 3.
compos, capace di ragione e riflessione, Cic: P) opportunamente accomodato, disposto,
voti, che ha conseguito quanto desiderava, aa) adatto, conveniente, opport.uno, proprio, ap-
pago ne' suoi voti, Liv. ed a.: assol., multitudo propriato, ex accusatione perficiam ut nemo
compotum (dei partecipi), Liv. e) del possesso umquam paratior, vigilantior, compositior
di beni esterni, padrone di q.c, che gode, frttisce (più agguerrito) ad judiciura venisse videatur,
di q.c, che è al possesso di q.C, tum patriae Cic: quia (Attici) sunt maxime ad visum com
compotera me numquam siris esse, Liv.: qui me positi, Quint.: arte quadam in ostentationem
hujus urbis compotem fecerunt, Cic: colVa.h\., virtutum compositus, Liv. PP) che si cUì l'ap-
praedà ingenti compos exercitus, Liv. parenza di q.c, atteggiato a q.C, in securitatera
513 compotatlo comprimo 514

compositns, che sì atteggia a uomo sicuro, che Cic. y) un luogo, prendere, occupare, aliis
simula sicurezza, Tac: in adulationem com- comprehensis collibus, Caes. b. e. 3, 46, 6.
positus, con faccia alulatrice, Curt. y) /»'»*<»• 6) un'azione turpe, scoprire, cogliere sul fatto,
falso, simulato, fittizio {contr. verus), quae ficta alcjs nefandum adulterium, cogliere uno
atque composita videri volunt, Quint. ex — in, ecc., Cic: res indicio alcjs comprehendi-
composito ovv. soli, composito, V. compono, tur, Cic. B) trasl. 1) comprendere, abbrac-
:

n" II, 4, b, Y. ciare, contenere, a) con amore, amicizia, ecc.,


com|>òtat?o, ònis, f. (come poto), « bere abbracciare, unirsi, legare a bè, adulescentem
in compat/nia , simposio, parola ciceroniana humanitatè sua, Cic: multos amicitiil, Cic.
per tradurre il qreco a'j|i7ióaiov, Ciò. de sen. b) in una formolu, concetto, ecc., compren-
45 ed ep. 9, 24, 3. dere, restringere, contenere, rinchiudere, in
COlll-ltOtì»!*, Oris, m., compagno nel bere, hanc formulam omnia judicia legitima, Cic:
Cic. Phil. 2, 42 e 5, 22. ea omnia unacum deoruin iwtìonQfCOmprender
conipòlrìv, trìcis, f. (compotor), compa- tutto sotto Videa di Dio, Cic. e) con parole
gna nel bere, Ter. Andr. 232. numeri, comprendere, ai con parole e sim.,
COin-|>rans<»r, òris, m., commensale, com- esprimere, dire, esporre, definire, Circumscrì-
pagno (li crapula, Cic. Pllil. 2, 101. ptione quàdam verborum comprehendere con-
ooinprecsllTo, ònis, f. (comprecor), swp- cludei'eque sententiam, Cic: alqd brevi, Cic:
piicazione, preghieì-aad una divinità, haec alqd dictis, Ov.: hanc partem medicinae plu-
sollemnisdeormn comprecatio, Liv. 39, 15, 2. ribus voluminibus diligeutissime, Cic. vete- :

coni-|»recor, àtus sura, ari, I) pregare rum rerum memoriam, con numeri,
Cic. p)
una divinità, ricorrere ad una div., invocare, comprendere, noverare, numerare, alqd numero,
supplicareuna divinità, deos, Ter.: ass., Ov. numerare, Verg.: cosi anche numerum viro-
Il) imprecare q.c. ad alc, mortem sibì, Sen.: rum, Ov. 2) coi sensi, la mente e sim., com-
alci iratum principem. Vira del principe, pfrendere, afferrare, capire, intendere, alqd
Plin. ep. sensu ovv. sensibus, col senso o coi sensi, Cic:
cosii-prvhcndo (comprendo), prebendi alqd memoria recordatione = conservare, ri-
,

(prendi), pr'eheusum (prensum), ere, I) pren- tenere nella memoria, Cic. e Sen.: alqd animo,
dere, afferrare, stringcì'e insieme = legare, cogitatione, mente, scientia= colla mente,ecc.,
unire, easque ipsas (naves) malis antemnisque comprendere, afferrare =; intendere, capire, Cic:
de nave in navem trajectis ac validis funi- nel contesto, senza animo o mente com~ =
bus velut uno inter sevinculo illigatis com- prendere, intendere, esse alqd, quod compre»
prendit, Liv. 30, 10, 5. II) afferrare, pren- bendi et percipi posset, Cic.
dere, A) propr.: 1) di spazio, comprendere, coniprelieiiMbiliiii , e (comprehendo),
abbracciare, a) unO Spazio, chiudere, circuire, I) percettibile coi seìisi, comprensibile, sensibile,
loca vallo, Frontin. 2, 1 1, 7. h) comprendere un visibile e sim., tenuia foraniina nec ocuiis e,
dato spazio, circuitus rupis XXXII stadia com- Sen. nat. qu. 6, 24, 1. II) colla mente, cow*-
prehendit, Curt, 6, 6 (22), 23. 2) prendere = prensibile, intelligibile, Cic, Ac 1, 41.
prendere con la mano, affeifare, stringere, attac- coinprelieiisìo, onis, f. (comprehendo),
care, a) generic: a) di pers.: quid manibus 1) prendere, trasl., 1) in gen., consequen-
il

(opus est), si nihil comprehendendum est? Cic: tium rerum cum primis coiijunctio et compre-
e. ramos, Curt.: alcjs dextram, Val. Max.: lan- hensio, attitudine (potenza) di unire e legare
ceam laevà, Curt.r alqm faucibus (alla gola), insieme quanto precede con quello che segue,
Val. Max. p) di fuoco, ignis robora comprehen- Cic. de nat. deor. 2, 147. II) l'afferrare, il pi-
dit, Verg.: incendiura turres et cetera opera gliare, A) propr.: 1) in gen. =
l'afferrare, lo
•coraprehendit, Curt.: al piss., opera fiamma stringere colle mani, Cic de nat. deor. 1, 94.
comprehensa, Hirt. b. G.: avidis comprehendi- 2) piirtic: il prendere, arrestare un colpevole,
tur ignibus agger, Ov.: comprehensa (se. igni) cattura, sontium, Cic Phil. 2, 18. B) trasl.:
aediflcia, Liv. y) di ogg. che prendono fuoco, 1) il giro delle parole in un periodo, quindi,
liae (casae) celeriter ignem comprehenderunt, periodo, proposizione, Cic. e Quint. 2) cotn-
Caes.: e. longis crinibus ignem (dipers.J,YeTg.: prensione intellettuale , concetto, Cic e Sen.:
€ilpass., fiamma abutroque cornu comprehensa, plur., cogitationes comprehensionesque rerum,
uaves sunt combustae quinque, Caes. ò)di ma- nozione e conoscenza delle cose, Cic de fin.
lattia, comprehendi morbo tato corpore, Justin.: 3, 49 (diverso da sopra al n" I, 1, compr.
comprehendi pestifera lue, Justin. h) pregando, rerum).
prendere, prendere per mano, chiamare in di- coni-preiido, V. comprehendo.
sparte ale, comprehendunt utrumque et orant, compresse, aw. (compressus), in modo,
ne etc, Caes. b. G. 5, 31, 1. e) afferrare ostil- serrato, conciso, compressius loqui, Cic. de fin.
mente, ix.)pers., afferrare, arrestare, prender con 2, 17.
impeto, far prigione,cogliere, sorprendere (contr. conipressio, ònis, f. (comprimo), esposi-
dimittere, eniittere), alqm, Cic, Caes. ed a.: zione concisa, rerum, Cic. Brut. 29.
praesidium Punicum, Liv.: regem per milites, compressus, ÙS, m. (comprimo), I) U com-
Curt., alqm vivum in fuga, Caes.: alqm prò primere, pressione, Cic de sen. 51 (con allu-
moecho. Ter.: alqm in furto aut in latrocinio, sione al n:^ II). II) par tic, amplesso, coUo,
Cic. P) animali ed oggetti mater., prendere, Ter. Adelph. 475.
afferrare, ari-estare, portar via, fermare, redas comprimo, pressi, pressura, ere (com e
equosque, Caes.: naves duas, Nep.: epistulas, premo), cotnprlmere, serrare insieme, pi-emere,
Justin.: venenum manifesto, Cic: Aparaeae I) due cose, due ogg., sei-rare insieme, strin'
manifesto auri pondo centum paulo minos, gere, labra, Hor. e Sen.: dentes. Sen.: corpora

Georges-Caìonghìj Dizionario latino-italiano. 17


r

515 comproDatio conatus 516

inter se, Lncr. IIJ un oggetto da due parti o t.t. legale nelle contese obbligarsi scam-=
disopra o di sotto, aerrare, 1) propr.: a) ser- bievolmente a ricornre al giudizio di un ar-
rando stringere, serrare, eouffiiingere, chiudere, biter e ad accettarne la decisione, Cic. ad Q.
digitos e. pugnumque facere, Cic: iiianum, fr. 2, ISlitt. b. §4.
Quint. (e compressis, quod aiunt manibus Coinp<ia, ae, f, città degli Irpini sui
sedere, seder tranquillo colle mani chiuse = monti del Sannio, non hinr/i dalle sorgenti
prov., star colle mani in mano, colle inani dell' Aufido, ora Gonza. —
iJeriv.: Coiii-
alla cintola, Lìv. 7, 13, 1) nianum in puguum,
: p<iianu<i, a, um, di Coma, di Compsa.
Quint: pugnum arte veheraenterque, Cic: ocu- compie, avv. (coinptus), elegantemente,
los, chiudere, Quint.:oculosalcjsC(^M<n morto), lùtidamente, forbitamente, COmpte disserere de
Ov. bì premendo serrare, stringere, sehiac- alqa re, Sen. ep. 75, 6
ciare, a) generic: alcjs manus (di un al- 1. coniplus a, um, part. agg. {do corno;,
bero), Val. Max.: serpentera, Cic: linguara for- elegante, forbito, ornato, oratio, Cic. COmptior :

cipe. Ov.: moT^Ti conch&s (di un animale), Cic sermo, Tac: dell'oratore, Quint. 10, 1, 79.
2. eomplìis, ilS (comere), I) unione, riu-
p) oscen. =violare, stuprare,, alqam, alqin, Co-
mici: alqain vi, Liv. e) stringendo, serrare, re- nione, Lucr. 3, 843. II) acconciatura dei ca-
stringere, chiudere, nares, Lucr. ordines (contr. pelli, chioma (pettinata), Lucr. 1, 87.
esplicare ordinesì, Liv.: ordinibus versus, Ov. Compulteria, ae, f., piccola città dei
d) serrare insieme, frenando, reprimeì-e, trat- Sanniti al confine sud-ovest della Campania;
tenere, frenare, sedare, contenere, animam (il secondo Holsten l'odierno monastero di S.ta
respiro), Ter.: sibi nianus, non usar le inani, Maria di Cuvultere {non lungi da Calazza).
frenar le mani, diverso da e. manum, manus, vuni-pungo, punxi, punctum, ere, pitn-
sopra al n° a). Ter. 2) trasl.: a) trattenere, cmi- gere q.c, punzcecltiure, picchegyiare, segnare a
tenere, a.) per cagionar carestia, incettare vi- punture, coilum dolonp, Phaedr.: compunctus
veri, cioè non vendere, ma nascondere, ritirare, notis Threiciis, tatuato, Cic: fg. (dialectici),
frumentum, ann nam fdi incettatori di fru- ipsi se compungunt suis acumiuibus, si pun-

mento), Cic e Liv. p) una notizia, tener in «è, zecchiano a sangue colle loro sottigliezze,
tener segreto, non dimdgare, contenere, nascon- Cic de or. 2, 158.
dere, tener tiascosto in sè in altri, quod scrip- compulalTo, ònis, f. (computo), I) il com-
serat ille, Cic. fiimam captae Carthaginis, Liv,:
:
putare insieme, computo, calcolo. Seu. ed a.
delieta magna, Cic: odium, Cic. b) dal suo II) partic, grettezza, taccagneria, spilorceria,
corso, arrestare, fermare, a.) dalVaccadere, dal Sen. ed a.
maniffStarsÌ,inipe.dire, arrestare, frettare, repri- comptilaliir, òris, m. (computo), calco-

mere, ^vessnm Verg.: murmura voce manuque, latore, computista, Sen. ep. 87, 5.

Ov.: plausus ipse admiratione comprcssus est, COin-pììlO, avi, atum, are. calcolare in-

Cic: come t.t. milit., cnjus adventus Ponipeja- sieme, computare, far conto, calcolare, valutare,
nos compressit, ritardò, rallentò V impeto dei IJ propr.: rationem digitis, Plaut.: annos,
P., Caes.b e. 3, 65, 2. p) trattenere, frenare dalla quìbus viximus, Quint.: seg. da prop. relat.,
sua attività, dal procedere più, oltre do- = quantum etc Plin., quid etc, Quint. Il) tras!.:
.

mare, contenere, frenare, tenere nei limiti, sof- 1) in (jen.: litteras, contar le lettere nellor
focare nel suo nascere, trattenere, ridurre al pronunzia =compitare, pronunziare adagio
silenzio, un tentativo, uno stato, una condi- adagio, Quint.: 2) partic calcolare il proprio
,

zione, ecc., alcjs conatus ntfarios, alcjs conatus utile, considerare, tener conto, pensare al proprio

furoresque, Cic: seditionem, Liv.: motus, Liv.: utile, pensare al guadagno, Sen. edj a.

tumultum, Liv.: animi conscientiam, Cic vo- : eoill-pulreseo, trui, ore, putrefarsi to-
luptates prima aetate e. et constringere, Cic: talmente, impiitridirsi, corrompersi, Col. ed a.:
oratio exsultantem laetitian» comprimens.Cic: con tmesi, conque putrescunt, Lucr.: 3, 343.
così pure reprimere, impedire, eCC, pers. nei conile, conitus, V. compte, comptus.
loro tentativi, nelle passioni, ecc., improbum Cduiuui, i, n., importante città sul Lacus
negotiatorem, Cic: e ac sedare exasperatos Larius (lago di Como), nella Gallia Cisal-
Ligures, Liv.: compressus perseveranti inter- pina (alta Italia), famosa per le fonderie in
rogatione Laelii, Val. Max. ferro e patria dei due Plinii, ora Como: co-
(uiii|»rolialTo, onis, f. {comprobo\ appro- lonizzata da Cesare e quindi dtnominata
vazione, l'approvare, honestatis, Cic de fin. Novuiu Coinum. —
Deriv.: C<>iiieii<sÌ!<, e,
5, 62. di Como, appartenente a Como; plw. SOst., Co-
euui|ti'ulialorj ori-^, m. (comprobo), rico- menses, iuni.m., abitanti di Como, Comaschi
approvatine, Cic. de inv. 1, 43.
jioscitore, secondo la denom. posteriore, Novocomenses.
coni-|»r5l>o, avi, àtum, are, I) approvare con, V. com.
pienamente q.C, dare il proprio e pieno cotisenso, conàuien, minis, n. (conor), I) sforzo,
applaudire, riconoscere, alqd, Cic. ed a.: II)ren- conato, Lucr., Ov. ed a. II) concr., iatru-
dere degno dì piena approvazione q.c. ad altri, mento per appoggiarsi, appoggio, Ov. met. 15,
dimostrare, mettere in evidenza q.c. COme vera, 224.
buona, virtuosa, col proprio assenso o col COniiliO, Onis, f. (conor). intrapresa, sforzo,^
roto con la testimonianza, ecc., assicurare, tentativo, Sen. nat. qu. 2, 12, 1; dubbio.
approvare, conferntare, alqd, Cic. CÓnaluni, i, n. (conor), ardire, impresa,
conipróini««<«uin, i, n. (compromissus), Cic: plur. {contr. con-
rischio, tentativo, alcjs,
promessa reciproca, compromesso, Cic EosC. silium ovv. Consilia), cenata perficere, Caes.
eom. 12 ec? altrove. conatus, iìs, m. (conor), slancio, mossa,
coniprdaiilto, misi, missum, ere, come
''

a) come sforzo del corjao e delle sue membra^


51^ concaco concedo 518

conatum longius petere (prendere), Quint.: e (per abitarvi), Nep.: P) di e. inan.t docet,
cosi (fìg.) multos saepe conatus frustra capere, unde fulmen venerit, quo concesserit, Cic:
Liv.: e fìg., crebris parvisque conatibus se at- ipsae rursus concedite silvae, lungi lungi, a
tollere, Quint. b) come tensione dei sensi, voi selve! Verg.: jam dies caelo concesserat,
istinto, impulso, inclinaz^ione, propensione, incen- Verg. : vita per auras maestà conccssit ad
tii'o, conatum habere ad etc, Cic. de nat. deor. manes, Verg. h)partic.: a.) passare da un
2, 121!. e) come sforzo della mente, tentativo, luogo ad un altro, sloggiare, sgomberare, eX
impresa, conatus atque adumbratio (contr. per- aedibus, Ter. Hec. G79. ^) cedendo, abbamto-
fectio), Cic. : melior est indoles laeta genero- nare un luogo, ritirarsi da un luogO, cedere,
sique conatus, Quint. d) com,f; sforzo milit. a metu concessum (esse) barbarus ratus, Liv. :
polii, e precis.: a) come uso della forza, fatica, cedendo in angulum Bruttium celerà Italia
disagio, cura, premura, profectus magno CO- concessum, Liv.: e vita, uscir di vita, Tac ed
natu ad hostes, Liv. quo majore conatu stu-
: assol. quandoque concessero, Tac. II) trasl.:
dioque aguntur, eo leviora infirmioraque ex- A) svanire, scomparire, tumor omnis et irae
istimo, Cic. p) come conato, tentativo, scopo, concessere deùm, Verg. Aen. 8, 41. B) con
disegno, impresa meditata e tentata (contr. avv. ovv. in e Z'acc. =
passare a, a) in uno
consQiura, piano, e factum, fatto, effectus, ese- stato, in una condizione, abbandonarsi, ar-
cuzione), e. furiosus, Val. Max.: conatus tam rendersi, piegarsi, ridursi, in deditionem, Liv.:
audax traiciendarum Alpium et effectus, Liv.: in matrimonium fratris, Justin.: in privatam
in ipso conatu belli gerendi revocari (del vitam, Eutr. b) ad un'opinione, ad un par-
console). Liv.: a conatu resistendi deterreri, tito e sim., accordarsi, passare a, aderire, as-
Nep.: hoc conatu desistere. Caes.: al plur., sentire, approvare, in Attalisententiam, Liv.:
conatus vani, Liv.: nefarii, Cic: conatus alcjs in partes, Tac: in iUos, acconsentire, Cic fr.:
comprimere, Cic. e Liv., ovv. reprimere, Cic. concessum in condiciones, utetc, Liv.: e) pas-
COn-OjicO, are, scacazzare, sporcare ca- sare, venire a q.C, ad ale., toccare, cadere
catido, alqd, Phaedr.: se, Sen. ad ale.o a q.c, divenir partecipe, ne omne
COn-Crtdo, ere, cadere, inabissarsi insieme, belli decus illuc concederet, Tac: e così di
Sen. nat. qu. 6, 1, 9. Stati, paesi, popoli e di partiti, e in alcjs
COn-caedes, is, f., barricata, riparo ; plur. dicionem in alcjs jus atque dicionem. Sali.: in
in Tac. ann. 1, -50. alcjs dicionem imperiunique, Liv,^ in pauco-
con-caiefacTo (con-cal facto), ieci, factum, rum potentium gratiam. Sali, fr.: PMessa et
ere, scaldare, riscaldare del tutto, da parte a Beroea eodem concesserunt (vennero al mede-
pai-te, Cic.ed a. siine luogo =
furono assegnate alla mede-
con-csiicsco, cairn, ere (incoat. da con e sima regione), Liv. d) passare in q.c. per- =
Caleo), riscaldarsi del tutto, scaldarsi, aver dersi fra ecc., riuscire in, ecc., vieti omnes in
caldo, Cic Tusc. 1, 42; fig., ardere d'amore, gentem nomenque impemntium concessere,
Ter. heaut. 349. Sali. lug. 18, 23. C) ritirarsi, allontanarsi,
COn-ealleSCO, Callìii, ere, indurare, fare l)v. intr. s) piegarsi, sottomettersi, comun.
il callo, incallire, quindi trasl. = I) riguardo col dat. (a chi?), a) cedere alla forza o
alla mente, divenire, riuscire esperto, scaltro, alla necessità delle circostanze, ritirarsi, la-
accorto, Cic.de nat. deor. 3, 25. IT) riguardo sciar libero il campo, arrendersi, voluptas COn-
al senso, divenir insensibile, ottuso, Cic. ad Att. cedit dignitati, Cic: e naturae, eufem. =
4, 16, 10.^ morir di morte naturale e sempl. «morire»,
CoaoanuSj i, m., Concano, plur. Con- Sali.: parim. fato, Tac. e Plin. pan.: impers.,
cìini, òrura, m.. Concani, popolo feroce della concessum propemodum de Victoria, Liv. p) al
Cantabria, derivato, secondo la leggenda, volere, alle istanze, al parere, all'asserzione
dai Massageti, che si nutriva di sangue di di qualcuno, cedere, assentire, adei-ire, accor-
cavallo estratto dalla vena crurale, misto con dare, concedere q.c. (contr. repugnare), juris-
formaggio pure di cavallo. consultis, Cic: alcjs postulationi, Cic: veris,
concsì%'0, avi, atum, are (concavus), inca- cedere il vanto alla verità, Hor.: e inter se,
vare, incurvare, brachia geminos in arcus, pie- accordarsi, Tac: de alqa re libenter et facile,
gare, Ov. met. 2, 195. Cic: ctssol., consules ncque concedebant ncque
COn-cavUfS, a, um, cavo, concavo, curvato, valde repugnabant, Cic: 'f) piegare dinanzi
piegato, altitudines speluncarum, Cic: manus al grado, alla dignità =
ritirarsi dinanzi ad
(confr.manus plana), Sen.: aqua, gonfiata, Ov. ale. a q.c, cedere, far largo, far posto, al
con-cédo, cessi, cessum, ere, ritirarsi, grado, alla dignità, dinanzi ad uno o q.c,
far posto ritirandosi = allontanarsi, tirarsi retrocedere, cedere passo, unis Suebis, Caes.:
il

in disparte, cedere campo, far luogo, scap-


il aetati. Sali.: vix alci de familiaritate, Cic: ne-
pare, svignarsela, battersela, fuggita e COn ri- mini in illa causa studio et cnpiditate, Cic:
guardo al fine, recarsi, portarsi, trasferirsi, ass., nec, simuueribus certes, concedat lollas,
passare a, I)propr.: a) generic: a.) di pers.: Verg. b) cedendo, a.) in riguardo ad un pro-
tempus est concedere, Ter.: superis ab oris, prio diritto, ritirarsi, rinunziare, desistere, de
dal mando sicperno, Verg.: bue tandem con- suo jure panlulum. Ter. adelph. 217. P) in ri-
cede, Verg. e. retro, Curt. e Tac: ad dexte-
: guardo a un rimprovero, a una pena e sim.,
ram, Ter.: ad victorem per Plavium Sabinum, a un colpevole, lasciare andare ^
essere indul-
Tac: in hiberna, in arcem, Liv.: trans Ehenum, gente verso quale. O q.c, perdonare, condonare,
Tac: ab alcjs oculis aliquo (altrove), Cic. ex : nobis, Cic: alienis peccatis, Cic: temere dicto,
praetorio in tabernaculum suum, Liv.: bino Cic: vitio, Hor. 2)v. tr.: cedendo, accordando,
intro, bine domura, Ter.: Argos habitatum abbandonare, lasciare, a) generic: di motU
519 concelebro conchylium 520

proprio, per bontà, indxdgenza, favore, Plin. pan. 6, 6 e 46, 2. IIJ armonia, accordo
grazia, lasciare, pertnetlere, concedere, accor- concordia, actionum, Cic: uoster, Hor.
dare, abbandonare (contr. negare, denegare), OOnre|>IÌO. ònis, f. (concipio), lo stringere,
alci sedes suas, eie: praedani militibus, Caes.: ilserrare insieme, quindi IJ concezione, conce-
alci libertatem, Caes.: alci impunitateiu, Caes : inmento della donna, Cic. de div. 2, 60.
bona quaedam proscriptorum diripienda, Cic: II) trasl., stensione delle formule giuri I., Cic.
oppidum militibus ad diripiendum, Caes.: Ca- de inv., 2, 58.
13'dona Dianae in iras, })cr acquetare la sua COnoe|tlU!«, US, m. (concipio), &) compren-
tra, Verg.: concedo Seguito dalPinfin., Hor. dimento, il contenere, COncrt-tO serbatoio, =
Curt. ed a.: e couceditur seg. dalVinfin., Cic. d'acqua, Sen. nat. qu. 5, 15, 1. b) il prender
ed a.: personalin., fatis numquam concessa fuoco, raccendersi, caniiui, Suet. Vit. 8. e) con-
nioveri Camerina, dal destino non le fu con- cepimento del feto, Cic: meton. ^^feto, Suet.
cesso di cambiarsi (asciugarsi), Verg. Aen. roncerpo, cerpsi, cerptum, ere (com e
3, 7oO; seg. da cong., Cic. e Caes.: con
ut e il cerpo, fare a pezzi, lacerare, IJ propr.: epistu-
qui e il cong., Cic: coti ne e il cong., Hirt. las, Cic: librum, Liv. II) trasl a parole, in- ,

b. G.: partic. perf., sost., concessa, òrum, n., giuriare, svillaneggiare, Cael. in Cic
ep. 8, 6, 5.
concessione, Cic. cd a. P) cedendo alla forza eoncerliilio, ònis, f. (concerto), contesa,
alla necessità delle circostanze, accordare, Cic ed a.: jejuna verborum,
contrasto, disputa,
concedere, victoriam, Curt.: liosti victoriam, vano profluvio di parole, Cic.
Justin. Y c^ grado
' alla potenza, cedere, concerta iTviis, a, um (concerto), ujìpar-

concedere, Atbeniensibus ira perii maritimi tenente alla disputa, aCCUsatio, scambievole
principatum, Nep.: alci primas in dicendo accusa, greco à\z'.y.oi.Tfifopl(x., Auct. in Quint.
partes, Cic: quindi pregn. seg. dall^ut e il 7, 2, 9.
cong. =
concedere come privilegio, preroga- concerlntur, òrìs, m. (concerto) emulo,
tiva, Cic. de off. 1, 129 5) cedere, concedere competitore, Corbulonis, Tac ann. 14, 29.
un'opinione, un pensiero. ja,m istuc (=istoc), concerlatoi*iii«!>, a, um (concerto), che
coacti a te paulo ante concessimus, Cic: seg. appartiene alla disputa, contenzioso, genus dì-
dalVacc. e Z'infin. {contr. negare) age, jam cendi, il linguaggio dei contendenti (dinanzi
concedo, non esse miseros, qui mortui sint, ai giudici), Cic Brut. 287.
Cic: come incid. seg. dal cong. conccss., con- concerto, avi, atum, are, misurarsi con
cedo, forsitan aliquis aliquando ejusmodi quid- uno con ogni sforzo, impegnare una lotta, ga-
piam fecerit, Cic: quare concedo sit dives, reggiare, competere, e C0SÌ==lottare, combatterCf
Catull. b) abbandonando :
a) cedere, rimet- I) in gen.: proelio, Caes.: de regno, Suet.
tere, condonare, rinunziare, sac?"i/ìcore, Siciliam, IIJ partic, aver con uno una, gara, una lotta,
Liv. : partem octavam pretii, Plin ep.: col ìtn litigio a parole, disputare, cum alqo uno
dat. (a favore di chi? per amore di verbo, Cic: cum alqo de re, Cic: quae (sulle
chi?) alci auguratus petitionem.Cic: quindi quali cose) aut concertata aut dijudicata sunt,
alqra alci, liberare, far grazia, perdonare a Uno Cic.
per amore di ale, illuni senatui, Cic: buie COnceSiiSIO, ònis, f. (concedo), I) conces-
sororis filiura, Nep. p) recedere per favore, sione, permissione, Cic: col genit. ogg agrò-
grazia =
perdonare, condonare, haec omnia rura, Cic. e Tac: concessiones praemiorum,
,

remitto atque concedo, Cic: col dat. fa chil Piane in Cic. ep. II) partic come figura ,

ovv. in grazia dichi'l), omnibus omnia retorica, concessione, al generic, di un punto,


peccata et maleficia, Cic: in judicando pec- Quint. 9, 2, 51. b) di una colpa, condono di
cata liberùra misericordiae parentum, Cic. rhet e Cic.
jpena, Cornif.
COn-Ceiei>ro, avi, àtum, are, render ani- conccssiis, abl. Ù, m. (concedo), permis-
mato, dar vita, popolare q.C. I) propr., un
sione, concessione, licenza, favore, Cic C TaC.
luogo, loca aquarum, Lue: terras (coìi crea-
concila, ae, f. (xóyxYj), I) conchiglia. A) in
ture), Lucr. II) trasl.: A) coltivare con ar-
gen., Cic. ed a, "Q) partic: 1 conchiglia della
1

dore q.C, attendere con zelo a q.C, studia per


perla; quindi, per metonimia, peiia, Prop.
otium, Cic. de inv. 1, 4. Bj con numeroso con-
ed a poeti. 2) murice, Lucr. e Ov. II) trasl.,
corso, solennità, animare, celebrare, solenniz-
a) guscio della conchiglia, Cic e Ov., e Vistru-
zare, festeggiare, cowvWiSi et passim et tributili),
mento a fiato a foggia di conchiglia, conca,
Q. Cic: S|iectaeulurii, funus, Liv. C) con pa-
concbae sonanti inspirare, Ov. b) saliera a
role per iscritto, divulgare, far noto, spar-
foggia di conchiglia, Hor.: vasetto, bossolo per
gere, a) generic: muiorem, Q. Cic. de pet.
unguento, Hor.
COns. 50 b lodare, encomiare, celebrare, vir-
i

tutem, Cic. fama et litteris victoriam ejus


:
conclicus, a, um (concha), di conchiglia,
dici. Caes. baca, perla, Ps. Verg. cui. 68.
ooiioeniilTo. ònis, f. (*conceno), 6a»tc;ie«o, conchììla, ae, f. (dimin. di concha), ptc-
convito comune, Cic de sen. 45; ep. 9, 24, 3 coia conchiglia, Val. Max. ed a.

eoiie«'iilTo, ònis, f. (concino) concentus = concli^lìaliis, a, ura (conchylium),


n° I ( V.), Cic. Tira. 8. § 27 clarissima, Cic : 1) tinto di porpora, purpureo, Cic ed a. II) »»•
Sest. 118. stilo di porpora, sost., conchjliati, iporporati,

ooiicentil**, US, m. (concino), I) concento, Sen. cp. 62, 3.


al armonia, consonanza, canto, aviuill, Cic: conelijrlliini, l'i, n. (koyxóXiovì, I) (ani-
tubarum ac cornuum, Liv.: catervae et con- male) crostaceo ingenere, Cic. ePlin IIJ part.,
centus, coro che canta, tutto! il coro (contr. A) ostrica, Cic, Hor. ed a. B) specie di mu^
singalij, Cic. bJ applauso unànime in teatro, rice, Vitr. ed a. —
meton., a) color di porpora
521 conciao concilio 522

•Ciò. ed a. b) abito di porpora, porpora, Quint. matronas ex don o (per lo spavento), Liv.;
ed a. come t, exercitum ex tota insula,
t. milit ,

1. concTdo, cidi, cìsum, cre(com ecaedo), Liv. 2) porre in agitazione, a) e. inan., agi-
J) tagliare a pezzi, spezzare, disKipare, stermi- tare, muovere, smuovere, crcbris freta concita

nare, disfyntggere, A) propr.: 1) ingeìi.: naves, terris, Verg.: murali concita tormento saxa,

Liv.: 2) par tic: a) tagliare a pezzi battere, = Verg. b) uomini, a) politicam., muovere, ec-
percuotere spietatamente, alqm virgis, Cic: citare, commìtovere, allarmare, sollevare, ecci-

b) in sign. osceno, quindi l'espr. caede concide, tare atumidto, a sommossa, plebem contionibus
in doppio senso, anche come grido dei gladia- {contr. detinere contionibus), Liv.: Etruriani
tori, Cic Varr. 3, 155. B) trasl.: a) generic: in arma, Liv per legatos homines ad arma,
:

itinera pedestria aestuariis concisa, interrotti Liv P) eccitare, destare, muovere a sentimento
da, ecc Caes.: b) le parti del discorso, eco..,
,
di sdegno, accusatorem fcome ace. contro di
spezzare, smembrare, sententias, Cic. II) smi- sé) Fabium Romanum, Tac: immani concitus
nuzzare ;== tagliare a pezzi, distruggere, far ira, Verg.: II) condiz. intrinseche od estrins.,
strage. A) pvopr : magnani partem eoruii), eccitare, destare, turbas, Ter.: varios motus

Caes.: equites nostros. Cic B) trasl., con pa- animorum, Tac: Inter eas iram hanc, Ter.;
role e fatti, gettarsi dietro le spalle, abbattere, condiz. politiche o di guerra, seditionera lar-
avvilire,deprimere, calpestare, auctoritatem, gitione pessimi exempli, Liv.: bellum in his
Cic: Timocratem, confutare, Cic: ceteri con- provinciis, Liv.
ciduntur, son condannati, Cic. coiieìlìsihulum, i, n. (concilio), luogo ai
- 2. coiiefdo, ere (corn e cado), preci-
cì'di, adunanza, piazza del mercato, luogo di giustizia,
pitare insieme, rovinare, cadere a terra, cadere adunanza, Liv. ed a.
a fascio, cader dalle fondamenta, I) propr.: coneilTsllìo, ònis, f. (concilio), Mnior»e,»-iM-
A) di oggetti water., a) generic: concidit nione, associazione, I) propr.: conimunls to-
conclave, Cic: repentina ruinà pars ejus turris tius generis hominum e et consociatio, Cic.
concidit, Caes. b) della fìamm", estinguersi, II) trasl.: A) il conciliare con q.C., il guada-
spegnersi, Qnìnt. 5, 18, 13; fìg , falsum cri- gnare gli animi a q. c, Cic e Quint.. —
nien... statini concidit et re-tinguitiir, si ri- Partic: a) come cattivarsi l'at-
fìg. retor., il

duce a nulla, Cic. Rose. com. 17. e) di vento, tenzione dell'uditorio, dei giudici, ecc Cic e ,

cessare, calmarsi {contr. surgere, consurgere), Quint. b) come 1. 1. fllosof, il muovere, guidare
Hor. carm. 1 , 12, 30. B) di esseri anim : a) ge- il sentimento, l'animo a q.C, conciliazione con

neric: equus ejus ante signum Jovis Statoris q.C , Cic. B) acquisto, il conciliarsi, procurarsi,
sine causa concidit, Cic: distanchi, sub onere, gratia, Cic Clu. 34.
Liv.: di combattenti, ita pugnans concidit, eoacTIìiilor, òris, m. (concilio), concilia-
Cic: in proelio concidit, Cic: di selvaggina tore, mediatore, autore, e siìH., nuptiarum,
colpita a morte, per herbas, Ov.: di Vìttime, Nep.: proditionis, Liv.
ante aras, Ov.: di uomini, come vittime, Lucr.
concTITiilrTcììla, (dimin. di con-
e Val. Max. b) per magrezza, cadere rag- = ciliatrix), conciliatrice, mediatrice,
ae, f.

blanda, Cic.
grinzarsi, intristire, Ps, Ov. ber. 21, 215.
Sest. 21.
IIJ trasl. A) di sogg. inan.: a) generic: di
conoilialrix, trlcis, f. (conciliator), I) con-
oggetti d'ogni specie, perdere pregio, valore,
corrente, mezzana, interceditrice, Cic II) con-
stima ; rovinare, perire, cadere, venir meno, man-
care, finire, rem publicam concidere unius
ciliatrice, opinio virtutis e amicitiae, Cic.

discessu, quam omnium interitu occidere ma- coiicTIialiìra, ae, f. (concilio), ruffianei-ia,
lenocinlo, conciliaturas exercere, Sen. 97, 9.
lui, Cic: scimus Romae solutione impedita
fidem (credito) concidisse, Cic b) distato d'a-
:
1 . concilia{u<i,
a, um, part. agg. {da con-

nimo, venir meno, si cui simul animus (co- cilio), prCSSO alc, caro, amato,
conciliato, I)

raggioj cum re concidit, Cic: mens (ragionej accetto, alci, Liv. ed a. II) propenso, inclinato

debilitata meta concidit, Cic B) di esseri a q.C, ben disposto, ^wàQs. ad rem accipieadam
anim.: a) violentemente, specialm. nella vita fiat conciliatior, Cic.

politica, cadere, rovinare, perire, soccombere, 2 coneflialììf», abl. ù, m.(concilio),imiVn«>,


per Cic: non tribunicio, sed consuiari ictu,
se, congiunzione, conciliazione, Lucr. 1, 575 e altr.
Cic: in optima causa, Cic: partic. dinanzi concìlio, avi, 5tum, are (concilium), met-
ili tribunale, concidit autem maxime uno cri- tere, riunire, raccogliere insieme,
mine, quod etc, Nep.: patroni omnes concide- I) unendo = itnire, riunire, legare insieme,
Tunt, Cic: b) moralmente, perdere ogni fer- A) materialm.: corpora, Lucr.: dispersa, Lncr.
mezza,cadere, e. una plagS accepta, Cic: e ani- B) riguardo alTinclinazioìie, al sentimento,
m\B, perdere ogni coraggio, Cic: e. mente, legare = conciliare, guadagnarsi, rendere bene-
perdere la ragione, Cic. volo, cattivarsi il favore, la benevolenza, 1) in
con-cteo, cìvi, citum, ère, e con-eìo. gen.: nos Inter nos, Cic: legiones sibi pecunia,
Ivi, ìtum. Ire, eccitare, incitare, provocare, Cic: civitatem, gentera alci, Caes. e Liv.: re-
I) porre in moto, concitatamente, 1) generic: ges, Nep.: animos hominum, Cic: alqm adcon-
a) e. inan e animali, spingere a corsa, cac- sulatus petitionem, Hirt. b. G.: assai., conci-
ciar innanzi con lena, concita navis, Ov.: con- liare, narrare, Quint. 2) partic: a) volgere ima
cita flumina, gonfi, impetuosi, che straripano, cosa alla benevolenza di ale , cioè guadagnare,
Ov. equus calcaribus concitus, Curt.: procursu uno ad una cosa, dictis artes conciliasse suas
concitus axis, avanzandosi rapidamente, (tyranno',Ov. trist. 3, 11, 42. b) della natura,
Verg. b) persone, chiamar fuori, eccitare, muo- a) condurre, guidare, indirizzare istintivamente
vere, radunare, raccogliere, totam urbem, Liv.: uno q.C. a qualcheoggetto, alqm alcioyv.alqd
523 concilium concipio 524

5, 10, 17. Sen. ep. 121, 14 csgg


Quint. elegante, gentile, avvenente, vago, leggiadro,
alci rei,
p) volgere,
rivolgere q.C. all'istintiva iìiclinaz. ii)ingen.: tectorium , Cic. : helluo, un ele-

diale. =
indirizzare , volgere V istinto di alc. gante, un
zerbinotto, Cic h) partic, del di-
a q.C, fruì iis rebus, quas primas homini na- scorso, e trasl., di un oratore, elegante, adorno,
tura conciliet, Cic. Ac. 2, 131. II) procu- armonioso, leggiadro (nella forma), oratio.Cic.i
rando, producendo, apprestando, A) procn- sententiae, Cic: Aristo, Cic: e. in brevitate
rttre, fornire, procacciare, provvedere, sonimim- respondendi, Nep.: alii in eadem jejunitate
strare, 1) in gcn.: HS
tricies pecunias, saper concinniores, Cic II) col dat. di per s., piace-
procacciarsi, Cic: con do2ìp. acc, cum ei di- vole, gentile, compiacente, amicis, Hor.

gnatio Julia genitam Atiam conciliasset uxo- concino, ciniii, centum, ere (com e cano),
rem , Veli. 2) procurare ad uno
partic: a) IJ intr.: cantare, sonare insieme, armonicamente,
lina fanciulla (in senso buono) come moglie, d'accordo, all'unisono, A)propr.: a) colla VOCC,
dietro richiesta di matrimonio ; ovv. (in senso sic ad vada Meandri concinit albus olor, Ov.

cattivo) mediante mezzaneria, come concu- her. 7, 2. b) musicalm., a) di uom., tragoedo


bina, chiedere in ìnatriinonio, far da mezzano, pronuntianti, accompagnare col flauto, Suet.
alqam, Comici ed a.: filiam suani alci, prosti- Cai. 54. P) di più strumenti da fiato, suonare
tuirla, Suet. b) comprando, procacciare, pro- insieme, in una volta, squillare, suonare, fare
curare, comperare. Vomici. B) acquistare, giia- un concento, concinunt tubae, Liv.: concinunt
dagnoì-e, procurare, procacciare, otteneì-e, arre- signa, si dà il segnale dell'assalto, Caes. e
care, produire, cagionare, nuptias, Nep. : sibi Liv. B) trasl., a) in un^ asserzione, accor-

voluntatera alcjs, Cic: alci amicitiam cum darsi, esser d'accordo,JA\. 6, 35, 9. b) generic,

alqo, Cic: Inter cives, Cic: sibi amorem


pacem accordarsi, andar d'accordo, convenire, armo-

ab omnibus, Cic: otium toti insulae, Nep.: alci nizzare, cura Peripateticis re concinere, verbis

invidiam, Veli.: sui cuique mores plerumque discrepare, Cic: e inter se, videsne, ut haec
conciliant fortuuam, ognuno è fabbro della COncinant? Cic. II) tr.: far risonare insieme,
sua fortuna, Nep. armonicamente, all'unisono, q.C, 1) COn oggetti
coneTITuiii , ^i, n. (concio = concieo), Omog., cantare, intonare, liaec CUm COncinun-
I) unione, vincolo, reruin, Lucr.: genitali con- tur, Cic. 2) (poet.) con altri oggetti determ.,
cilio arcere, Lucr. hoc mihi concilium tecum
:
a) di poeti, cantare, celelyrare , laudes alcì,
manebit, cos'i voglio rimaner congiunto con TibuU.: Caesarem, Hor. b) di indovini, profe-
te, Ov. II) il venire inaiente come fatto, con-
tizzare, predire, funestum omen, Prop.

vegno, ritrovo di due più persone, 1) propr.: 1. concio, ire, V. concieo.

quod earum (Camenarura) ibi concilia cum 2. concio, onis, f., V. contio.
conjuge sua Egeria essent, Liv. 2)meton., adu- coiìcTon...j V. conti on...
nanza, crocchio, circolo, Inùgata, pastorum, Cic: concijiìo, cèpi, ceptum, ere (com e capto),
deorum, Cic. —
Partic: a) adunanza, concilio prendere insieme, pigliare, afferrare, cogliere,
di un « comitato » di nobili e cittadini rag- I) in gen.: 1) propr.: multum ignem trullis
guardevoli (come rappresentanti di tutto il ferreis, Liv.:ingrediendo ventura veste, Quint.:
popolo) tenuta sotto la direzione di un pre- auras [sott. ex tibiis), Ov.: quindi passiv. con-
sidente, Caes., Liv. ed a.: delV « assemblea » cipi, a) aver origine, scaturire, di fiumi, eX alìO

dei confederati latini, Liv. della « lega » : fonte, Curt. P) ammassandosi, formarsi, deri-
degli Achei, Liv.: del « concilio » degli Dei vare, farsi, in ea j)arte nivem concipi. 2) trasl.,
(sotto la presidenza di Giove), Cic. b) come inuna formala (determinata, legale, solenne),
t. t. pubbl. dei Romani, a) adunanza di tutto disporre parole, concepire, stendere (la formolo
il popolo, adunanza popolare per sentire la di) q.C, a) generic: vadimonium, Cic: verba
relazione di un magistrato {non per votare, (jurisj urandi), j usj urandum
Li v. conceptis ver-
, :

che sarebbe allora comitia), Cic ed a.: vocare bis jurare o pejerare, pronunziare un giura-
ad concilium p^pulum, Liv. p) adunanza di una mento spergiuro formale, Liv. e Cic: quindi
parte del popolo, concilium populi (dell'antico 2)regn., a.) prominziare, ripetere COn formola
populus dei patrizi) =
comitia centuriata, solenne, preces, Ov.: Q. Marcio Philippo prae-^
Liv.: concilium plebis^ comitia tributa, Liv. unte in foro votum (del popolo), Liv. cetera :

concinna, avv. (cojìà.nnVi'i), elegantemente, jurisjurandi verba, Tac ^) con formola solen-
acconciamente, bellatnente, rogare, Cic. ne, concìdudere, stì-ingere, dichiarare, bandirCf
concinnità!*, atis, f. (concinnus), come 1. 1. annunziare, focdus, Verg. Latiuas (ferias) sa-
:

retor., concinnità, eleganza, aggiustatezza, COn crumque in monte Albano rite, Liv.: auspicia,
senza verborum ovv. sententiarum, sovente in Liv. h) comprendere una somma in cifre, calco-
Cic: ricercatezza, Sen. cp. 1 15, 2. Suet. Aug. 86. lare, valutare, contare, determinare, c. summas
concìnnìtiido , dmis, f. (concinnus) = (dei caduti), Liv. 3, 5, 12. II)pa}'tic: pren-
concinnitas, Cic de inv. 1, 25. dere, accogliere, ricevere in sé, 1) propr.: a) un
concinno, àtum, are (concinnus),
avi, liquido, assorbire, succhiare, imbeversi, multum
I) acconciare, assettare, aggiustare, adattare, marinum humorem, Lucr.: concipit Iris aquas,
vinum, Cato, munusculum alci, Trubon. iti Ov.: lacrimas, Ov.: patere (lascia) medicamen-
Cicep. 12, 16, 3. II) trasl.: A) dare la giusta tum c.mcipi venis, Curt. b) fuoco, a) di cdi-
forma a q.C, ingeuium (al carattere), Sen. ep. fizi ed altre cose infiammabili, e ignem ovv.
7, 6. B) apprestare, pì-eparare, fare, rendei-e, flammam, prender fuoco, ardere, divampare,
apparecchiare, alci multum negotii, Sen.: quan- Cic, Caes. ed a.: e fig., di amanti, quem raens
tum homo bilinguis concinnet mali, Phaedr. mea ignem ? qual fiamma (amorosa)
concipit
concinnu!«, a, um, aggiustato, disposto, divampò nel mio jjetto, Ov. p) di pietre cal-
I) assol., simmetrico, proporzionato, artificioso, cari, e. ignem. scaldarsi, Ov. met. 7, 108.
525 concise concito 526

e) aria, fiato, prendere, ricevere, aspirare, par- COncTsè, avv. (concisus), concisamente, ea
tem animae, Ciò. : magnam
vim venti (delle (parte philosophiae ) minute atque concise
vele), Curt.: aera (del corno), Ov. d) ricevere, (tanto minutamente e in modo così risoluto
accogliere in corpo, oc) generic: praecordiis come, ecc..) uti, Quint. 12, 2, 11.
concepta mors, Cic. Tusc. 96. P) accoyUcì-e,
1, COncT<«IO, Ònis, f. (concìdo), taglio, divi-

ricevere in sé il seme sparso, della terra e sim., sione della prop. in piccoli membri, Cic. part.
semen, Cic: pabula terrae pinguia, Ver.E^. or. 19.

della femmina, concfpire, ingravidare, aSSoL, conci!«ura, ae, f. (concìdo), distribuzione,


Y)
Cic. ed a.: coir a.cc., ut id quod conceperat aquarum, Sen. ep. lOO, 6.
ripartimento,
servaret, Cic: concepta crirnina (figlio delia concTsiis, a, um, part. agg. (rfa 1 concìdo), .

colpa.), Ov.: e (fìg.) conceptum periculum, Cic: tagliato, spezzato, diviso, rotto, conciso, a) del
alqm ab alqo, Ov., gene-
ex alqo, Cic: de ovv. discorso, sententiae, Cic: sost., brevia illa at-

rare con ale: alqm pluvio auro, Ov.: auguis que concisa, proposiz. brevi e concise, Quint.
immanis concubitu conceptus, Cic: pregn., b) pregn., di oratore, Cic. or. 40.
ooncipe =^prendi marito, concepisci, Ov. inet. concTlainentiini, i, ii. (concito), concita-

11, 222. Partic. perf., .so.9<., conceptum, i, n., mento, eccitamento, fomite, Sen. de ira, 3, 9, 2.

roncepimeiìto, feto, Suet. Dom. 22. c) ricevere, concitate, aw. (concitatus), con impot'j,
accoglim-e, assumere una proprietà una qua- con veemenza, con calore (contr. frigide), COIt-

lità fisica, di e. inan., alias aliasque vires (di citatius dicere, Quint.

fiumi e laghi), Ov. met. 15, 336. 2} trasl.: COIicTtatlO, Ouis, f. (concito), I) inori-
a) generic, accogliere, ricevere in sé, un male tìtenlo impetuoso, rapido; concitazione, intpeto,
litorale, procacciarsi, acquistarsi, tirarsi ad- remorura, il remare di lena, Liv. 44, 2S, 10.
dosso, incorrere, macchiarsi, dedeCUS (disonore), II) trasl.: A) comtnovi mento, sollevazione di
Cic: vitia, Cic: inaculam ex paterno sanguine, una moltitudine, tumulto, plebei contra patres,
Cic: dolor a se ipso conceptus {contr. a deo Cic: crebrae ex concursu nmltitudinis concita-
immissus), Cic: aliquot jam per annos con- tiones fiebant, Caes. B) concitazione, contmo-
cepta liuic ordini turpitudo atque infamia, che zione dell'animo, e animi o mentis, Cic:
ha colpito, Cic. b) commettere, perpetrare, com- quindi (con animi), passione, ira, Liv.: e assol.,
piere q.c. degno di pena, tantum scelus, Cic: impeto, fuoco oratorio, Quint.
malum aut scelus, Cic: scelus in alqm, Cic. : conci llator,òrÌ3, m. (concito), I) eccitatore,
Violanda re publicà fraudes inexpiabiles, Cic sollevatore, tabemariorum, de domo 13
Cic. :

e) feon o senza mente, animo, e sim.J, acco- assol., Sen. de ira 3, 2, 3. II) promotore =
gliere q.c. neW animo, nel pensiero, nel sen- autore, seditionis, Cic: turbae ac tumultus,
timento = concepire, covare in petto, chiu- Liv.
dere, volgere nell'animo; nutrire in sé, o sentire coiicTlatii«i, a, um, part. agg. (concito),
in sé, tanta flagitia (scellerati pensieri) animo, I)spinto a tutta corsa, concitato, incitiitOfìnosso,
Cic: animo ingentes iras, Ov.: mente vaticinos impetuoso,rapido (contr. tardus),couversio caeli
furores (ispirazione), Ov,: auribus tantam cu- concitatior, Cic: equo concitato vehi in alqm,
piditatem, Cic: senza animo e sim., spera re- lanciarsi a cavallo contro ale, Nep.: cou-
gni, Liv.: odium in alqm, Cic: iniraicitiae pri- citatissiraos equos immittere, spingere, cac-
vatae ex praetura conceptae, Cics. b. e. 3, 16, 3: ciare i cavalli a tutta corsa, Liv. II) inter-
bene coucepti atfectus , sentimenti profondi, namente concitato, violento, impetuoso, veemente,
Quint.: (con fé poet. senza] spe, mente), dar appassionato, ai-dente {covtr. remisSUS, lenis,
<:anipo alla speranza, al pensiero SU q.C, spe- mitis), pater, Quint.: affectus, Quint.
rco'e SU q.c, tendere, aspirare a q.C, adoprarsi coii-cTto, avi, atum, are (freq. di concieo,
per q.c, meditare, ordire, tramare, macchinare concio), incitare , spingere, andare spingendo,
q.c, scelus, Cic: hoc spe, Liv.: aetliera mente, eccitando e sim. I) porre o conservare in moto
Ov.: thalamos alieni orbis, Ov.: non servili continuo, 1) cacciare, spingere a corsa furiosa,
animo e, scg. dalVinfin. = non con servile imprimere un movimento impetuoso; cacciare
risoluzione pensò di, ecc., Tac ann. 2, 39. spingere con forza, a) fisic: a) c. inan.: naves,
dì accogliere q.c nella fantasia immagi- = Liv.: navem remis, Liv.: telum ex insidiis, sca-
narsi, figurarsi, ideare, per lo più ColVabì., gliare, Verg.: ma quo (procursu) plurimum
animo o mente, a) generic:alqd animo o concitantur tela, ricevono spinta, forza, Liv.:
mente, Liv.: alqd animo ac mente, Cic: e (dello spiritus acrius concitatur, si agita troppo vi-
r,pirito stesso) superstitiosa ista, Cic: coli' a.cc. e vamente, Curt. anim.: equum (calca-
P) esseri
rmfin.,Vell. e Ov.: seg. daprop. relat., Plin. ep. ribus), Liv.: equum contra o in alqm, Liv. e
3, 9,24: partic. perf., .sosf., mente concepta, Nep.: equos advei'sos, spingere con impeto gli
òrum, n., concetti, pensieri, idee, fantasìe, Quint. uni contro gli altri, Liv.: ar menta in adversos
P) = non ullum mente
presentire, sospettare, montes, Liv.: se alis in Teucros, lanciarsi,
)iefas, Ov.: non tantos mente furores, Verg. Yerg.: se in hostem, scagliarsi sul n., Liv.: se
e) accogliere nella ragione, nella coscienza, ovv. beluam in fugam, Liv. e Curt.: magno cursu
comprendere, capire, riconoscere, apprendere, concitati, di corsa, a precix>izio, Caes.: partic.
concepire, principia rerum omnium animo ac colla voce, colle esortazioni, eccitare, animare,
mente, Cic: qua divinae opis anguria mente
si a battaglia, majorem mul-
stimolare, sproiutre
concipi possent, Curt.: seg. dalVacc e Tinfin., titutlinem armatorum, Caes.: servos ex onmibus
quod enim ita juratum est, ut mens conciperet vicis, Cic. b) influendo sull'inclinazione o sulla
fieri oportere, id servandum est, il giuramento volontà di alcuno, eccitare, animare, incitare,
dato colla coscienza che debba essere com- spingere, concitar! alcjs cohortatione ad alqd,
piuto, deve essere osservato, Cic. de off. 3, 107. Cic: seg. daU'in&n., Ov. met. 13, 226. 2) porre
,f

527 concitor concoqno 52»

in movimento violento e continuo, mettere in conclave, is, n. (com e clavis), ogni ca-
moto, agitare, .sconvolgere, scuotere, scol^plas• mera, stanza che SÌ pilo chiudere, partic. ora
sare, agitare tnolentenumte, a) fisic, ventos ac sala da pi-anzo, ora cantera da letto (mentre

maria canninibus, Mela: eversas aquas (del cubiculum, stanza per riposare), Cic ed a.
vento), Ov. h) polificam., eccitare, sommovere, concludo, clvisi, clùsum, ore (com e eludo
sollevare, opifices, Cic: exercitum adversus re- = claudo), cJiìudere , serrare =^ rinchiudere
«em, Liv.: omuem Galliam ad suura auxilium, rinserrare, sbarrare, I) propr.: a) esseri viv.

Caes. e) concitare, eccitare, commuovere, agitare, e e. inan. in uno spazio : eos, Cic: bestias de-
con passione {contr. mitigare), animos, Cic: lectationis causa, Cic: se in cellam cuni illa.

cum a corpore animus abstractus divino in- Ter.: conclusa aqua facile corrumpitur, Cic.
stinctu concìtatur, Cic: al coraggio, alla batta- b) un luogo, cJmidere, rinchiudere, serrare, citi-
glia, bis inter se vocibus concitati (di soldati), locum sulco,Verg.: conclusum mare, Caes.
fircrc,

Liv.: per lo più ad ira, collera, sdegno, eccitare, JZ)trasl.: rinchiudere, serrare, stringere, com-
irritare, attizzare, suscitare, movere a sdegno, ad prendere, raccogliere in uno Spazio pili, ri-
ira, eccitare l'ira, esacerbare, infiamnutre [contr. stretto, conclusa oratio, Cic: jus civile in par-

flectere [piegare], lenire, placare, mitigare), vum quemdam et angustum locum, Cic: uno
judices, Quint.: injuriis conturaeliisque conci- volumine vitam excellentium virorum com-
tatus, Sali.: concitatus ira Poenus, Liv.: e ani- plurium, abbracciare, comprendere, Nep.: e
mum se in iram, Curt. e Quint. II) portare, così quartus dies hoc libro concluditur, Cic.
eccitando, in vista, muovere, commuovere, ecci- 2) ridurre in un tutto compiuto, a) ge-
tare, provocare, destare, e sim., a) condiz. e fe- neric. conchiudere, condurre a termine, ter-
:

nomeni fisici, populi Eomani lacrimas, Quint.: tnìnare, finire, epistulam, Cic: crimen decu-

risum, Cic b) condiz. politiche, di guerra e marum (neW orazione), Cic b) come t. t.

sim., tumultum (contr. sedare tumultum), retor., a) della conclusione, dell'epilogo, con-

Caes.: seditionem ac discordiam, Cic: magnum chiudere con q.c, ut ea ipsa concludamus ali-
bellum in Cappadocia, Cic: pugna atrox conci- quando, Cic: assol., ut concludamus atque
tatur (si impegna), Liv. e) e sentimenti, ma- ita peroremus, Cic. p) conchiudere, finire ritmi-

gnani expectationem sui, Cic: populi misericor- camente, con rotondità, sonorità di periodo,
diam, Cic: invidiam in alqm, magnum odium sententias, Cic: oratio non conclusa (contr.
in alqm, Cic. d) condiz. intellettuali, error teraiinata), senza armonia, Cic. e) (come t. t.
vanis concitatus imaginibus, Val. Max. 9, 9 in. filosof.) conchiudere, tirare una conclusione, in-
«•oncstor, òris, m. (concieo), /) incitatore, ferire, dedurre, argumentum ratione, Cic: ra-

sommovìtore, sollevatore, vulgi, Liv. 45, 10 § 10. tionem hoc modo, Cic: ex rebus concessis quod
II) eccitatore =istigatore, autore, belli, Liv. velis, Cic: colVacc. e Z'infin., summum malum
ed a. sumere ad con-
esse dolorem, Cic: assol., alqd
coneYiincìila, ae, f., V. contiuncula. cludendum, Cic.
conclàiniìlTo, ònis, f. (conclamo), aito COnclCì<iè, avv. (conclusus), con ritmo, con
grido (partic. di più), eprecis. tacito applauso, armonia, artnonieamente, Cic. or. 117.

Caes., quanto grida di dolore, grida affannose, conclCÌMO, onis, f. (concludo), atto dei
rinchiudere serramento , rinchiudimento
Sen. e (anche al plur.) Tac. ,

con-ciiiino, avi, atum, are, I) gridare, I) propr.: come t. t. milit., assedio, blocco,
alzare itn grido, chiamare ad alta voce, annun- Caes. ed a. IIJ trasl., 1) chiusa /ìne,mu- =
ziare a gran voce, proclamare, COmun. di più neris ac negotii tui, Cic e come 1. 1. retor.,:

pers., e. ad arma, chiamare all'armi dare = chiusa, conclusione, epilogo, c.ome ultima parte

il comando di prepararsi alla battaglia (come


del discorso (greco èitiloyoc,), orationis, Cic. e
t. t. milit.), Liv.: coZr acc.,Italiam, escZaware:
assol., Cornif. rhet. e Quint. 2) compiutezza^
arrotondamento delle parole e proposizionì,
Italia! Verg.: incendium, gridare al fuoco!
periodo compiuto, con senza il genit. ver-
al fuoco! Sen.: vasa, dare il comando di fare
i bagagli, di levare il campo, prepararsi per
borum o sententiarum, Cic e Quint 3) con-
clusione, del sillogismo, Cic. e Quint.:
marciare (t. t. milit), Caes.: così anche assol:
conclamari jussit, Caes.: coll'acc. e Z'infin., come fig. retor. , conclusione, Cornif. rhet.,

chiamare, gridare, proclamare ad alta voce, 4, 41.

annunziare, Caes., Cic. ed a.: con ut e il cong. concliìsTuncula, (dimin. di con- ae, f.

magra, povera con-


clusio), piccola conclusione;
col solo cong., Caes.: seg. da prop. interr.
clusione, al plur., Cic. Tnsc. 2, 42; fallaces
indir., conclamavit, quid ad se venirent, Caes.
— In partic: a) di grida, eselamaz. di gioia, couclusiunculae, miseri cavilli, sofismi, Cic.
ad eorum casum gaudio, Liv.: conclamat omnis Ac 2, 7.5.

multi tudOjCaes.: colTacc. =


gridare, victoriam, concoenalTo, ònis, f. V. concenatio.
gridar vittoria! Caes.: laetum paear.a, innal- COn-cftlor, òris, di -ugual colore, Verg.,
zare grida di vittoria, Verg. od =
accogliere Plin. ed a.: seg. dal dat. Ov. Col. ed a.
fra grida, id, Cic b) di grida di guerra, dato si- con-coquo, coxi, coctum, ere, I) cuocere
gno ut universi conclamarent, Curt. e) di grida con q.c, far cuocere insieme più COSe, C ni-
di lamento, conclamat vir paterque, Liv.: seg. trum sulfuri, Plin.: odores coucocti, Lucr.
dal discorso diretto, hei mihi! conclamat, Ov.: I] ) cuocere convenientemente, stracuocere, quin-
ColTacc, e. alqm, piaiìgere, (gemere per) la mort« di: adoperare, intpiegare convenientemente, spe-
di ale, suos, Liv. 4, 40, 3: e proverb., concla- cialm. nello stomaco =
digerire, k) propr.,

matum est, tutto è perduto, la è finita. Ter. cibum,Cic.: cibus facillimusad concoquendum,
eun. 348. II) chiamare insieme, adunare, con- Cic. B) trasl.: 1) digerire, a) --= sopportare
vacare, socìos, Ov.: agrestes, Verg. •

con equanimità, tollerare, soffrire, ejus ista.


529 concordia con curro 530
odia, Cic: alqm seuatorem, non e, Liv.: b) di- putres concrescere fungos, Verg.: aut simplex
gerire =(ciò che si è udito o visto) far prò- est natura animantis aut concreta ex plurimis
p7'io, assimilarsi,comprendere esattamente, naturis, Cic: trasl., concreta labes, corruzione
Sou. ep. 2, 4 e 84, 7. 2) meditare, nicttitrare, contratta, Verg. Aen. 6, 746: partic. sos^.,
pomUrare, clandestina Consilia, macchinare, multa concreta, molti vizi, Verg. Aen. G, 738.
Liv.: din deliberare et concoquere, utruin concrelio, ònis, f. (concresco). I) astr.,

an etc, Cic. condensamento, concrezione, rapprendimento,


1. concordia, ae, f. (concors), conciaia, Cic ed a. IIJ COncr., il materiale, materialità,
unione, armonia, accordo (contr. discordia, re- Cic. Tusc._l, 66.
puafnantia), I)propr.: Cic. ed a.: cquestris, concruUi<4, a, um, pan. agg. (da con-
delVordine equestre, Cic: concordiam cum cresco), denso, condensato, rappreso, concreto,
alqo confirmare, Cic: concordiam ordinum duro, coagulato, glacies, Liv.: aer, caelum, aria
(gradi) disj ungere ovv. turbare, Cic. e Liv.: greve, Cic: dolor, chiuso (— senza lacrime), Ov.
meton., et cum Pirithoo, felix concordia, The- COn-CrilCIO, are, tormentare, torturare,
seus, tin corpo e un'anima sola, Ov. met. 8, Lacr. 3, 148.
303. IT) trasl., di e. innn. e astr., concordia, coiicììiMnn, ae, f. (concubinus), concubina,
accordo, rerum discors, Hor.: rupta rerum, Sen.: colei che, senza essere sua sposa, convive con
sociata norvorum, Quint. —
Deriv. : un uomo, non potendo contrarre con lui un
2. Concordia, ae, f., dea della Concordia, matrimonio ed a.: posteriorm.
legale, Cic. =
che in Roma aveva più templi (innalzati di concubina, druda, cortigiana, Tac. e Suet.
solito dopo tumulti), in uno dei quali il Se- concublnatììs us, m. (concubinus), con-
nato teneva spesso adunanze solenni. cubinato, Plaut. ed a. : trasl., e nuptarum,
concordTlcr, avv. (concors), d'accordo, concubinato colle mogli altrui, Suet. Ner. 28.
concordemente, in bìtona armonia, c. et amore concublnii!!!, i, m. (concubo), concubino,
mutuo vivere cum alqo, Suet.: concordius bel- drudo {cfr. concubina), Cat., Quint. ed a.
lum srerere, Liv.: concordissime vivere cum concuhiliì*^^ iìs, m. (concumbo), il cor-
alqo, Cic. carsi, porsi a giacere, quaeris concubitus? do-
concordo, avi, àtum, are (concors), esser mandi come ci ponemmo a dormire? Prop. 5,
d'accordo, concordare, Justin.: cum alqo, Ter.: 8,36. II) partic, concubito, accoppiamento,
trasl.: die. inan., concordare, consonare, esser coito, delVuomo, Cic. ed a.: degli animali,
d'accordo, armonìssare insieme, COncordant car- Verg. e Col.
mina nervis, Ov.: di astr., assol.: cum alqa re, concàìbìiis, a, ura (concumbo), che ò
Sen. ed n. proprio del dormire, concubia nocte, nel tempo
concorsa, COrdÌs(com e cor), concorde, d'ac- del primo sonno profondo, a notte inoltrata,
cordo, armonico {contr. discors), Cic. ed a.: nel cuor della notte, Cic ed a.
fratrcsconcordissimi, Cic: trasl., regnum, Liv.: conculco, avi, atum, are (com e calco),
civitatis status, Cic: concordi sono, di con- calpestare insieme, trasl.: I) ostilmente, calpe-
certo,a zcna sola voce, Ov. stare, conculcare, mcdtrattare. alqm, Cic : mi-
con-crel>i*esco , bui, ere, crescere in- seram Italiam, Cic, II) calpestar coi piedi =
sieme,cum euro, Ps. Verg. Cir. 25. Cic ed a.
flispreszare, vilipendere,
con-crcdo, credidi, crèdìitum ere, affidare, , concumlio, cubai, ciibttum, ere (com e
consegnare, confidcfre, alci alqd, Cic. ed a. *CUmbo), mettersi a giacere, giacere, Ij iti gen.,
con-creiMO, avi, atum, are, distrìiggere, di animali, Prop. 4, 1, 4. Il) partic, porsi a
annienfore col fuoco, ardere totalmente {in Cic. giacere per coito, giacere con aie, cum alqo o
comburere), omnia tecta, Liv.: domus super cum alqa, Cic: alci, Prop. e Ov.
se ipsos, Liv.: eos viros igni, Liv.: Puteolis COncU|»Tcn<«, entis, (cupio), cupido, bra-
duas naves fulminis ictu concrematas esse, Liv. moso, regni Enn. in Cic de div. 1, 107;
,

con-crepo, crcpui, crepìtum, are, I) intr., diibbio.


strepitare, risonare, fare sti-epito, digitis, far concìì|»i<»co, pivi ovv. pti, pltum, ere (com
scoppiettare le dita, Cic: gladiis ad scuta, far e cupio), desiderare, bramare q.C, esser deside-
strepito, battendo gli scudi colle spade, ur- roso, lyramoso di q.C, mirare col desiderio, aspi-
tando fra di loro gli scudi e le spade, Liv.: rare a q.C, porre come meta dei propri desideri,
ostium concrepuit, la porta cigolò. Ter, JJ) tr., delle proprie aspirazioni [contr. spernere, re-
far risonare, Temesaea aera, Ov. fast., 5, 44L spuere, abnuere, contemnere, pertiiiiescere, de-
con-crcsco, crèvi, crètum, ere, I) con- dignari, a) coll'acc ., non pecuniam, non opes,
densarsi, a) iiuhtrire, coagiUarsi, rapprcìulersi, Cic: mortem gloriosam, Cic: tribunos plebis,
congelarsi, agghiacciarsi, COncresCUnt Crustae, Liv.: nihil sibi, Piane mCic.ep. P)coZZ'infin.:
Lucr.: concretum lac, Verg.: nix concreta ducere alqam in matrimonium, Cic: y) col-
pruina, Verg. concreta glacies, Curt.: nive
: l'acc. e Z'infin. pass.: discerpi senatorem, Suet.
pruinaque concrescit aqua, Cic: concretus gelu S) assol.: fingebat et metum, quo magis con-
Danuvius, il D. gelato. Fior.: rigido coucre- cupisceret, Tac.
scere rostro ora videt, Ov.: concreti sanguine con-curro, curri (raro cucurri), cursuni,
crines, rappresi, Verg.: partic. sost.:nibil con- ere, correre insieme, concorrere, I) da tutte le
creti habere, Cic trasl : concretus dolor, do-
: parti coì~rei-e , accorrere, giungere, arì-ivarc,
lore chiuso (lenza lagrimej, Ov. b) conden- venire frettolosamente, in fretta
a questa volta,
sarsi =ottenebrarsi, oscurarsi, Cic. ptièt. anche «
rifugiarsi, ricoverarsi, cercar rifugio
de div. 1, 18. e) del crescere, ritirarsi in sé, (al pass, impers., concurrituc, concursum est
rattrarsi,Prop. 5, 8, 41. II) intens., con- e sim.), populus concurrit, Cic. undique ex :

densandosi, crescere, formarsi, sorgere, nascere, agris, Nep. ex proximis castellis eo (colà),
:
531 concursatio concutio 532

Caes.: ad curiam, Cic: ad arma, Caes.: ad hos là, T) intr.: a)dipers.: a) generic: tum tre-
(druides) discipliaae causa, Caes.: de contiene pidare et concursare, Caes.: toto foro, Liv.:
doraum tuam, Cic: ad spectaculum in portum, dies noctesque, Cic: circum tabernas, Cic: per
Liv.: restituendum Romam, Cic: nuUae
ad me viam, Liv. p) come t, t, milit., assalire il ne-
vires, nulla sedes, quo concurrant, qui etc, mico di qua e di là-, scorazzare, scaramucciare,
Cic. II) da due O pm
p'irti, incontrarsi, in praelio, Liv. inter saxa rupesque, Liv. :
:

1) trovarsi nello stesso tempo, unendosi, modo in primum, modo in novissimum agmen,
a) di pera.: ubi legati concurrerent, ibi termini Liv.: assol. Liv. 5, 8, 8. y) «»»<'«' attorno
statuerentur, Mela, 1, 7, 6 (= 1, § 88). b) di ovunque, cum eo simul lecticulà e, Cic: par-
e. inan. concr., concurrunt labra, si serrano tic, di magistrati nella provincia, cfr. Cic.
(involontariamente), Sen.: e così concurrit os, Verr. 5, 29 e 80. b) di e. inan.: concursantes
Quint. ut neve aspere (verba) concurrerent
: undae, cozzanti, urtantisi, Acc. tr. fr. II) tr.,
neve vastius diducantur, Cic. e) di nstr., in- andare qua e là, girare attorno, omnes fere do-
contrarsi, imbattersi, coincidere, arvenire, acca- mos, di casa in casa, Cic.
dere contemporaneamente, quae ut COnCurrant COIICIir»ÌÌ<«, US, m. (concurro), I) il cor-
omnia, optabile est, Cic: nisi vita casu non- rere insieme, concorso, anche tumultuario,
numquam forte temere concurrerent, Cic: come hominum in forum, Cic: magni domum con-
t. t. del linffuoffffio commerc., ut non concur- cursus ad Afranium fiebant, era U7i accorrere
rerent nomina {debiti e crediti non scadano alla casa di Afranio, Cic: concursum (homi-
nello stesso tempo), Cic. 2) pregn., correre num) facere, cagionare, produrre un concorso
insieme, iii-tarsi, cozzare, incontrarsi con impeto, di gente, un tumulto, Cic. e Liv., ovv. concur-
a) generic. a) di concr., ne prorae concurre-
: sum f&cere, accorrere in massa, Liv.: concursus
rent, concurrentes rami, Curt. p) di
Liv. : fiunt ex agris, Cic: quindi a) correre insieme,
astr:. Inter se e, urtarsi, collidere, Quint, 12, il confluire, confluenza di ptiù COrsi d'acqua,

2, 15. b) ostilmente, cori-ersi incontro in hat- torrentium, Cui*t. b) l'avvicinarsi di astratti


taglia, urtarsi, azzuffarsi, venire alle mani, concorrenti, cooperazione, concorso, honestissi-
correre all'attacco [alpass. impers., c ^ncurritur, morum studiorum, Cic de fin. 2, 111. II) l'in-
concursum e.st), cum pedes concurrit, Liv.: contrarsi, incontro, concorso.A) unendosi, C.
utrimque magno clamore concurritur. Sali.: quidam fortuitus(corpusculorum, degli atomi),
e. infestis pilis, Caes. b. e. o, 93, 1: e. infestis Cic: verborum asper et hiulcus, Cic. B)pì-egn.,
cuspidibus, Liv.: rostris (di navi), Liv.: ex in- l'urtarsi insieme, urto, cozzo, 1) fortuito, Caelì
sidiis, Liv. concurrunt bastati cura hastatis,
: (del tuono), Ov. e partic. spesso navium e.
:

Liv.: e inter se, di cavaliiri, Caes., di navi, (durante la tempesta, in battaglia, fra la
Liv.: rostris inter .se (di uccelli), Curt.: col nebbia, ecc.), Caes. ed a. 2) l'incontrarsi ostile,
dat.. comminus hosti, Ov.: credas montes con- scontro, auffa, attacco, combattimento, urto,
currere monlibus, Verg.: adversus alqm, Liv.: utriusque exercitus, Caes.: in concursu proelii,
contra alqm, Auct. beli. Afr.: in alqm. Sali, e Nep. fig., omnium philosophorum, Cic: di
:

(dei marosi), Justin.: quindi trasl., concur- astratti, ex rationis et firmamenti conflictioue
rentis belli minae, della guerra imminente, et quasi concursu, conflitto fra, ecc., Cic. e :

Tac l'urto, cozzo, concorso, di circostanze sopra di


oonciir<«atTo, ònis, f. (concurso), il correre ale, calamitatum, Cic occupationum, nu-
:

qua e là, lo scorazzare, viaggiar qua e là per golo, Cic.


occupazioni, per inquietudine, a) di esseri COncUSSÌO, ònis, f. (concutio), scossa, sco-
viventi, a) generic. e. multa (dell'oratore
: timento, crebra facium, Plin. ep. : vasta, or'
suU'arringo), Cic: puerorum illa e nocturna, rendo, rovinoso terremoto, Sen.
Cic. plur., hujus lacrimae et concursationes,
: concussìis, ù, m. (concutio), lo scuotere
Cic: Pj viaggio intorno, qua e là, c. regis a De- insieme, scossa violenta, scotimento, Lucr. e
metriade nunc Lamiam in concilium Aetolo- PHn.
rum, nunc Chalcidem, Liv.: e. decemviralis, co 11 cullo, cussi, cussum,cre (coni e quatio),
dei decemviri nelle provincie, Cic. y) come scuotere insienie, I) in sè, cioè scuotere violen-
t. t. milit., l'avanzare e retrocedere, lo scoraz- temente, A) in gen. : 2i) propr.: caput. Ov.:
sare, scaramucciare di soldati armati alla quercum, Verg.: arma inanu, scagliare, Ov.
leggiera, Liv. e Curt b) di ogg. inan.: som- b) trasl.: e. se, scuotendosi, quasi ricercare
nioruiii, il vagar dei sogni, Cic. su di sè =
esaminarsi, Hor. sat. 1, 3, 35.
conciirsairM*, òris, m. (concurso), come B) scuotere da ogni parte, a) propr. : terra
t. t. milit., scorazzatore [contr. stitarius), ho- ingenti concussa motu est, Liv. b) trasl. :

uso solo a scaramuccie, Liv.: pedes, ado-


stis, a) scuotere, indebolire, disordinare, riguardo
perata ascaramucciare, fanteria leggera, Liv. alla forza, potenza, ecc., rem publicam, Cic:
COnCUrsTo,0nÌS, f. (concniio), rincontrarsi opes Lacedaemoniorum, Nep. p) scuotere nel-
insieme, concorso, I) in gen.: atomorum, Cic: l'animo =^ spaventare, att-cì-rire, tuì-bare, agitare,
crebra vocum, Cic. II) in partic, come figura angoseiare,terTOTem metum concutientem defi-
retor., in eadem verba impetus et concur- niunt, Cic: populares conjurationis, Sali.: e
sio, l'aspro incontro delle medesime parole coll'acc. greco (di relaz.), casu concussus ani-
(quando una parola comincia più proposi- mum amici, Verg. y) turbare con veemenza, non
zioni, e un'altra si ripeta chiudendo ogni leviter se conc, turbarsi, scuotersi grande-
proposizione), greco ouixuXov.ii, Cic. de or. 3, ?nenie. Fior. 3, 1, 2: non concuti, wcm turbarsi,
206. Quint. 9, 1, 33. Comif. rhet. 4, 20. Sen. de tranqu.,2, 3. 6) scuotere mettere in =
COnCUrtiO, atum, are, correre qua
avi, e là, moto, in azione, fecundum pectus, mettere in
andar viaggiando qua e là, girare di qua e di moto, raccogliere la propria facoltà invcn-
533 coDflecet condimcntuiii ,24

Uva, Verg^. Aen. 7, 338. 77) battere, urtare in- IIJ in istrutto senso, condizione t= condi-
sieme due cose così che mandino un suono, zione posta innanzi, obbligo, clausola, propositi,
raanus, Sen. frameas, Tac. proposizione, richiesta, esigenza, domanda, pre-
con-decel, eonvieiie, alqd, alqni, Comici: tesa, e pregn (partic. al plur.), trattato, con-

coli' infin., Comici. venzione stretta secondo Ir condizioni presen-


COn-d?e8rO, are, ornare, adornare, decO' tate, patto, accordo derivante dalla conven-
rare, Ter. Hec. prol. (2») 37. zione fatta, I) generic: aequa, iniqua, Cic:
condeninalor, òris, m. (condemno), *on- tolerabilis, Cic: deditionis, Liv.: pacis, Liv.:
dannatore ^r autore della condantta, detto del- duas condiciones ponere (porre), Liv.: ferre
Taccusatore, Tac. ann. 4, 66. condiciones, Cic: pacis condiciones, Liv.: con
condenimo, avi,atuni,are(coniedatnno), dicionem accipere, Cic: ad alcjs venire condi-
infliqgere una pena (daninum) ad ale. I) del cienem, piegarsi a, ecc., Cic: alcjs condicione
giudice, condannare, giudicar colpevole ale, uti, Cic. condicionem aequissimam repudiare,

1) propr. (contr. absolvere, liberare): tarde Cic: nullas recusare condiciones pacis, Liv.:
condemnare {contr. cito absolvere), Cic: alqin suis condicionibus stare nolle. Cic manere in :

alci, obbligare quale. per condanna a dare q.c. condicione (diunapers.), Cic: manere in condi-
a quale, Cic: con doppio acc, alqm innocen- cione atque p&cto, durare in forza deipatti sta-
tem, Cic: col genit. della colpa, injuriarium, biliti (di una redemptio), Cic: duriorem alci
Cic: publicae pecuniae (per denari dovuti allo condicionem statuere quam ferre possit, Cic:
Stato), Cic: coZ genit. della pena, c?ip\tis, Cic: condiciones pacis postulare. Veli.: condiciones
col genit. della garanzia, pi-omessa, a cui si è pacis alci dicere, Liv.: pacem nolle nisi duris-
condannati, condeiiinari sponsionis, Cic: con simis condicionibus dare, Eutr. condicione:

de e Z'abl. della colpa, alqin de alea, Cic: col- pacis conveniunt, non conveniunt, Liv. e Nep.:
Vahl. della pena, capitali poenà, Suet., o col- sub condicione, condizionatamente, Liv. 6, 40,
Z'abl. della multa, denis milibus aeris, Liv.: con 8:hàc (istà) condicione, bis condicionibus, con
ad in e Faccdel luogo dellapena, admetalla, questa e, a queste e, anche seg. da ut o ne e il
in antliam, Suet.: condemnari arbitrium prò cong.,p. es., hàc conditione acceperas, Cic: bis
socio, da un giudizio di arbitri esser condan- condicionibus composita pace, I.iv. (ma solo
nato come socio in un commercio, Cic.2) trasl., Liv. 21, 12, 4, sub condicionibus iis de pace
generic, dichiarar colpevole, a) una pers., agere e Ov. fast. 4, 320 accipe sub certa condi-
tacciare, accusare, alqm iiiipudentiae. Cic. cione preces): soli, dopo Augusto, sub hac
b) condannare una cosa =
biasimare, disap- condicione, ut etc, Eutr sub ea condicione,
:

provare, silentio suo temeritatem atque auda- ne etc, Plin. ep sub condicione, ut etc,
:

ciara alcjs, Cic. II) deW accusatore, far con- Phaedr.: ancora èa condicione, si etc, Caecin.
dannare, Cn. l^isonem accusavit condemnavit- in Cic. ep. e così dopo Augusto, sub condi-
:

que, Suet.: e. alqm uno hoc crimine, Cic: col cione, sietc, Suet.: nulla ovv. non (nec)
genit. delia colpa, alqm furti, Cic. ulla condicione, a nessun patto, Cic: in quas
coii-densPo, ère— condenso, Lucr. 1, 392. condiciones pax fieret, Liv.: condicione, Cic,
COn-donsO, avi, atum. are, condensare, ovv. condicionibus. Sali., per condicionem, Tac,
render denso, serrare, stringere, acienì ita C, per condiciones, Sali.: mediante condizioni,
ut etc, Auct. b. Afr. 13, 1. patti. 2) partic. in cose d'amore: a) in senso
con-den!Bii«, a, um, molto denso, fitto, buono, partito di matrimonio (meton. anche
spesso, serrato, stipato, colunibae, Verg.: acies, della pers.), compiut condicio uxoria (Cic. de
Liv.: vallis e a.rhoTÌh\is ,
piantata fittamente am. Si), perlopiù sewipZ., condicio, p. es., con-
di alberi. Liv. dicionem filiae (per laf.) quaerere, Liv.: aliam
condicio, (condico), condizione po-
ònis, f. condicionem quaerere, Cic: alci condicionem
sta, I) in senso lato =
la condizione di una ferre ovv. deferre, offrire ad uno una fayi-
pers. cosa =
condizione , natura , stato, dulia come partito, Ter. e Suet.: nullius con-
sorte, disposizione, qìialità, circostanza pro- dicionis non habere potestatem, poter preten-
veniente dalla natura, dalla nascita, dallo dere ad ogni partito, Nep b) in senso cattivo,
stato, dalle circostanze, ecc., liumana, Cic: occasione di amoreggiare, relozione (meton,
omnium civium, Cic: condiciones vitae, Cic: anc'ie degli amanti stessij, bine condiciones
haec condicio vivendi Hor. ,temporum :
,
legere cotidie, Cic: quaerere condicionem per
Cic : agri, Cic. praedia optimà condicione,
: amicos, Suet.
Cic. longe alia condicione ego sum ac ceteri
: con-dTco, dixi, dictum, ere, intr. e tr.
imperatores, Vatin. in Cic. ep ut optuma con-
: I) concertare, stabilire di comune accordo Q.C.
dicione sit is (che abbia un vantaggio colui), accordarsi in q C, convenire, alci, COn alc,
cuja res(sit), cujum periculum, Cic nascendi : come for mola in Liv. 1, 32, 11; tempus et
condicio incerta est, la sorte della nascita, locum. Justin. IIJ avvisare, significare, annun-
Cic: eà condicione nati siinius, ut etc Cic: , ziare, dire, 0. aliquo ad cenam foras, invitare
cum esset haec illi propesila con ìicio, ut aut .. a cena altrove, fuori, Plaut.: e così alci ce-
autetc, essendogli posta l'alternativa di o... nam, Suet. sempl. condicere alci, Cic, invi-
o, ecc., Cic: eà o tali condicione proposta, tarsi presso alcuno a cena.
sotto queste condizioni, Cic. e Caes.: sed ta- condTiuenliini, i, n. (condio)^ condi-
men ea vicisti, quae et naturam et condicio- mento (in quanto rende il cibo piti saporito,
nem, ut vinci possent, habebant, che avenno mentre aroma come materia, droghe, spe-
in sé ogni lato debole per esser vinte, Cic: zieriej, Cic. ed a.: trasl., condimento, in quanto
qui suo judicio essent illam condicionem vitae rende q.c. piii piacevole, amicitiae, Cic: ser-
secuti, C'c monum, Cic ovv.pter mitigare l'asprezza di
:
535 condio condo 536

J.C., severitas alcjs


multis condimentis huma- ditae CCCCLXT, Eutr.); colonias, Veli.: in-
•nitatismitigatur, Cic. su\,am, colonizzare, Veli.: conditi sunt ab alqo,
condio, ivi e ìi, itura, Ire {fórse fìTi-ma ali:, è il fondatore dilla loro città, Curt. b) con
Sec. di condo), porre dentro, rendere saporito, mezzi non soltanto materiali, a)generic, =
condire, dar gusto, I) propr. : A) mettere in fondare, istituire, creare, dar origine, principio,
s(dsa, condire, in aceto, viìio, ecc, lactucam, produrre, regolare, ordinare, disporre, collocare,
Col.: coma, quindi, imbalsamare, mortuos,
Col.: e sim., civitates novas, Cic:imperium. Fior.
Cic: corpus difl'ertum odoribus, Tac. B) con (e in determinazioni temporali), ex quo Rom.
aromi, ecc., condire, render aaporit'O, gustoso, imperium, conditum erat,Eutr.: post conditum
fungos, herbis, Cic. unguenta, profumare,
: Rom. imperium, Eutr.: regna, Justin.: Parthos,
render odoroso, olezzante, Cic. TI) trasl., il regno dei Farti, Curt.: Romaiiam gentenu
condire ^= render gradito, dar grazia, render Verg.: genus honiinum, Justin.: collegium ad
piacevole, orationem, Cic, e mitigare, cal- = ìd novum, Liv.: aurea saeoula, Verg.: potesta-
mare, trìstitiam temporum, Cic: comitate con- tem per arma, Sali.: fr. mores gentis, Curt. :
:

dita gravitas, Cic. lustrum, V. lustrum. P) partic. per iscritto,


cOinlisoTpuliiliis, iì.s, m. (condiscipulus), coìnporre, serivirre, poema Graecum, Cic : car-
Vesser condiscepoli, il frequentare la medesima mina chalcidico versu, in verso calcid., Verg.
scitoia, condiscepolato, Nep. Att. 5, 3: apud Ari- eoi. 10, 50 {cfr. Chalcisj: leges, Liv.: e pregn.
stotelem, .Tustin. l2, 6, 17. = cantare, celebrare, descrivere, narrare, bella,
COn-lliscTpulus, i, m., condiscepolo, cont- Verg.: aliqua in liane materiam, Quint. II) ri-
pagno di scuola, Cic ed a. porre, metter dentro. A) in gcn., cacciare, Jio-
COn-dTȓ<CO, dldtci, ere, imparare, appren- cai-edentro, ensem in pectus, Ov.: digitos in
dere, avvezzarsi, accostumarsi a, modos, Hor.: lumina. Ov.: alci ensem in pectore (adverso),
genera plausuum, Suet.: seg. daìrinfm., Cic: Verg.: ferrum adverso sub pectore, Verg.: telum
seg. da prop. relat, (con qui), Cic. jugulo meo, Ov. B) partic. : portar dentro,
condTtTo, ònis, f. (condio),
1. I) n conser. introdurre, cacciar dentro =
mettere al SlCUrO,
vare fi ulti, bacarum conditiones, Cic. de div, assicurare, porre sotto custodia, serbare, con-
1, 116. II) condimento, il render gustoso, sa- servare, guardare, custodire, nascondere, ce-
porito,- confezione, vini, Col.: ciborum condi- lare, assicurare, difendere [contr. premere),
tiones, Cic. de nat deor, 2, 146. a) propr. a.) generic: poetila, Verg.: eo sortes,
2. concililo, V. condicio, Cic: legem in aerarium Suet.: sacra in doliolis,
,

COndìiTviini, i, n. (condo), sepolcro, tomba, metter dentro, Liv.: alqd domi suae conditum
Sen. ep 60, 4 e 82, 2. putare, Cic: e spes, Verg.: pecuniam, Cic:
OOndltor, Òris, m. (condo), staMUtore, fon- omnem pecuniam mercandis agris, collocare,
datore, ordinatore, restauratore, riformatore, impiegare, ecc., Tac. p) frutta, vino, e sim..,
creatore, autore, promotore, a) COn SOlì mezzi riporre, raccogliere, serbare, lìiettere in serbo,
mater.: conditor et instructor convivii, Cic: e. chiudere, riporre, nel granaio, nella cantina
arcis, Y erg. -.par tic. come xxiaxvjs, fondatore di e sim., fructus, Cic: messem, Tibull. proprio :

una città, co?on«rt, urbis Eomanae, Liv.: insu- horreo quidquid de Libjcis verritur areis,
lae, colono, Suet.: conditor noster (di Romolo), Hor.:e (figur.) bonum in visceribus medul-
Liv, b) con mezzi non soltanto mater.. a) ge- lisque, Cic mella amphoris, Hor.: oleum
;

neric, ejus sacri, Liv.: libertatis Romanae, conditum, vecchio, stagionato {contr. oleum
Liv totiusnegotii, intraprenditore, Cic. p) au-
: viride, fresco), Suet. e frutti, mettere,,
:

tore, narratore, espositore, ìihloTÌae, Quint.: Ro- porro in conserva, in aceto e sim., corna con-
mani anni, del poeta dei fasti romani, Ov. :
dita in liquida facce, Ov. y) ^^'^^^ spada nel
assol, humilis tantis sim conditor actis,Tibull. fodero, ecc., riporre, g[a.àìnm, Sen.: ensem, Hor.
conditoriiim, i'i, n. (condo), luogo in cui 5) esseri viventi in qualche luogo, por^-e entroy
si conserva un ca'ìavere, cassa da morto, Suet., chiudere, serrare, alqm vivum in arcam, Liv.:
ovv. tomba, sepolcro, in genere, Plin. ep. partic, mettere al aiettro, custodire, difendere
COnd'lura, ae, f. (condio), conditura, con- contro un jjericolo, ^parare, se per omnes
dimento, Sen. de ira, 3, 15, 1 ; ep. 84, 4: plur., portas, Verg. se in lòliis (di uccelli), Verg.:
:

mille condìturae, Sen. ep. 95, 15. se in cunabula (di giovani api), Verg.: se porta
1. cotidiliis, a, um, V. condo. alto (di navi), Verg.: examina corticibus cavi»
2. condTtii!*, a, um, part. agg (condio), (di api), Verg.: Teucri optato conduntur al-
condito, aromatico, I) Sapor viui, Col. figur., : veo, Verg. —
tener chiuso, preso in qualche
conditiora haec facit venatio, Cic. II) trasl., luogo, chiudere, seì-rare, custodire, alqm in Car-
ornato, adoì'no, aggraziato, amabile, abbellito, cerem, Cic: alqm in vincula, in custodiam,
condito, oratio lepore et festivltate conditior, Liv.: eodem (nella medesima prigione) condì,
Cic: di oratore, nemo urbaiiitate conditior, Cic e fig., ni teneant rigidae condita bella
:

Cic. serae, Ov. e) le ossa, le ceneri di un morto,


condo, dtdì, dttum, ere, I) mettere in- un cadavere, seppellire, chiudere nel sepolcro,
sieme =: -unire insieme, coitgiungere, fondare, porre sotteii-a, in unurna e sim., cineres in
edificare, fabbricare, a) con mezzi materiali, urnas, Suet.: reliquias ossaque alcjs terra,
un edifizio, ima città, ima colonia, ecc., Verg. alqm in sepulcro, Cic. condi Ausonia
: :

aram, Liv. opus, Liv,: arcem, Verg.


: urbem : humo, Ov.: e solt. e patrem, Phaedr.: mortuos
Romam, Cic. (e nelle determinazioni tempo- cera circumlitos, Cic: e figur., Alexaudrum
rali, ante Romam conditam, post Romam con- intemperantia bibendi condidit, condusse al
ditam, Cic: ab urbe condita, Eutr.: ab condita sepolcro, Sen. ep. 83, 23. b) trasl.: a) ge-
urbe Roma ad captam, Liv. anno urbis con- : neric: ut in serainibus inest vis earum rerum.
537 condocefacio conduplicft 538

quae ex ìis progignuntur, sic in causis conditae 2) per compiacere ale, lasciare impunito un
sunt res futurae, stanno chiuse (le cause con- fallo (più spesso) l'autore drl medesimo,
tengono ffìi c/f etti in embrione), Cic. de div. perdonare, lasciare impunito il fallo il Colpe-
1, 128. P) chiudere q.c. nell'animo, nel pen- vole, far grazia, concedere perdono al Colpevole,
siero per considerarla, riflettervi sopra, cu- dolorem suum alcjs praecibus, Caes.: filium
stodire condita mente signa tenete, Verg.
,
: alci,Cic
vocem alcjs memori aure, Ov. y) calmare, condoruiìTo, Ire, dormire, Suet. ed a.
far cessare, ridurre in pace, acquetare, disto-
gliere q.c. dalla sua attività, vocem a c-mten- eondilcìliilis, e (conduco), utile, vantag-
tione, Quint.: fera murmura, Prop. 2) allon- gioso; compar. in Coriiif. rhet. 2, 21.
tanare, toglier via, porre da parte :=^ togliere con-dfioo, duxi, ductum, ere, I) tr. A)
allo sguardo, alla vista, a) nascondere, celare condurre, portaì'e insieme, raccogliere, riunire,
allontanando, aliquot Numidarum turnias 1) in gen. : copias sua», Caes. c.xercitum ovv. :

medio in saltu, Liv.: in silvis armatum militem, virgines in unur.i locum, Caes. e Cic: e. inan.:
€urt. caput inter wahìh, sollevare, alzare,
: vineas, Caes.: nublla, Ov.: ramos corticc, Ov.
Verg. se sub lectum, nascondersi fdi pcrs.J,
: e astr., propositionera et assumptioncm in
Suet.: se locu alto (di un fiume), Verg. oculi : unum, Cic. 2)partic.,rest'ringere (con^r. laxare),
introrsus conditi, profondi, incavati, Sen. coria et cameni in unum, contrarre, restrin-
rhet.: specialm. del sole che tramonta, se e. in gere, Lucr. B) per una data mercede, prez-
nndas, Verg.: cubiculura, in quo sol nascitur zolare, assoldare, prendere ia affitto, a nolo,
conditurque, Plin. ep.: e quindi poet., sol refert, noleggiare ; una persona , s^lipendiare, pren-
conditque diem, Verg. e deriv. trasl. del- :
dete a servizio; di soldati, assoldare (contr.
Tuomo, e. diem e simil., passare, finire, locare),1) in gen., bortum, Cic: nummos,
consumare, perdere il tempo, saccula vivendo, prendere a prestito, Hor.: alqm ad caedem
Lucr. diem cito, Plin. ep.: diem collibus in
: faciendam, Cic: homines (come soldati), Caes.:
suis, Hor. longos soles cantando, Verg. b) co-
: equites ex Aquitania, Caes. e militem, Curt.:
prendo, naseondere, ricoprire, occultare, tener homines mercede conducti, Cic. Quindi partic.
tMseosto, ce) di Ogg. oscuranti, coprire, ve- sost., a) conductum, i, n., soldo, nolo, affitto,
lare, oscurare, lunam ovv. solem (delle nubi), Cic, e dopo Aiigusto anche casa in affìtto,
Hor. e Curt.: natanti i lumina (del sonno), luogo n pigione, p) conducti, òrum, m., merce-
Verg. P) di quanto copre: scuta lateutia {cioè nari, di soldati, milizie mercenarie, Hor. e Nep.
ita ut lateant), Verg.: labentes oculos o alcjs 2) partic. come t. t. pubblic:
entrate a) le
lumina, serrare, chiudere (nella mortej, Ov. e pubbliche, gabelle, ecc., appaltare, prendere in
Prop.: caelum umbr.à (di Giove), Verg.: volui appalto, vectigalia portorium, Cic. b) per un
sub eodem corticc condì, Ov.: sol conditus in dato pirezzo assuntersi la costruzione di un
nubem, Verg.: amnis labitur conditus, sotto edifìzio, una provvista, ecc., pi'endere a cot-
terra, Curt.: e trasl.: e. iram, Tac: praecordia timo, in appalto, prendere a fare q.C. , CO-
coudita Ti.'^enre, svelare quanto è nascosto in lumnam fxciendam, Cic. praebenda, quae ad :

c-uore, i segreti (di Bacco), Hor. exercitum Hispaniensem opus essent, Liv.:
coiiducoiatMO, fóci, factum, ore (condoceo certo et levi pretio fulturam, Sen. certo con- :

€ facio), antntaestrare, istiniire, avveszare, be- duxit praetio, ut etc, Phaedr. II) intr. (solo
luas, Cic; tirones gladiatores, Auct. b. Afr.; e. alla 3' pers. sing. e plur. e all' infin.) =
animum, ut ecc., indirizzare, avvezzare OU[icpép£lV, importare, giovare, essere vantag-
O...J ecc., Cic. gioso, utile, giovevole, conferire, ea maxime COn-
coiidoloseo, dolili, ere (com e dolco), pi-o- ducunt, quae sunt rectissima, Cic ut ea scri- :

*;are itn dolore unito, dolere vivamente, fisic, berem ad te, quae saluti tuae conducere arbi-
delle membra, Cic. ed a. — moralm., del- trarer, Cic. : ad vitae commoditatem conducat
l'uomo, sentir dolore, tristezza nell'interno, idro- id necne, Cic: colVmf^n., hoc maxime rei pu-
vore sentimento di dolore, Cic. blicae conducit Syriam Macedoniamque de-
COIKldlliitTo, ònis, f. (condono), donazione, cerni, Cic.
honorum possessionumque addictio et condo- conductTcTiis, a, um (conduco), preso a
li atio, Cic. I. Vcrr. 12. nolo, preso al soldo, preso in affitto, merce-
condono, avi, atum, are, condonare, dare nario, domus Porcius poèt. in Suet. exer-
, :

t»i dono, concedere in dono, donare, I) in OCn.: citus, Nep.


A) propr.: Cic: alci hereditatem
alci pecuuias, conducilo , 6nis, f. (conduco), riunione
(come giudice) aggiudicare, Cic
, f icultas : {della propositio e (Ze^Z'assumptio), ricapitoia-
agrorum (inv. di agros) suis latronibus condo- sione, Cic de inv. 1,
lAfplur.J. Il) fitto, pi-
nandi, Cic. Phil. 5, 6 (cfr. Zumpt, § 6G1). gione, soldo, appalto, e tota
renuntiata est, Cic.
B) trasl., condonare, abbandonare, sacrijlcaì'e, conduclor, òris, m. (conduco), I) pigio-
<x>usacrare, cedere, alqd piitentiae alcjs, Cic: nale, locatario, a/Jlttaiuolo, CaeS. ed a. II) ap-
se vitamque suam rei publicae, Sali. II) par- paltatore, conduttore [contr. locator), operis, Cic
tic, comlonare, perdonare un debito ad alc. coudìì|>ITe:ltTo, 5nis,m. (conduplico), rarf-
A) propr.: aliis adimere, aliis condonare pecu- doppiamento come figura retorica ènava- =
•nias, Cic. pecunias creditas debitoribus, Cic:
: StTcXwo'.g, ripetizione della medesima parola al
<coiracc. della pers. e della cosa, alqm argen- pi-incipio della proposizione che segue, Coruif.
lum. Ter. B trasl.: 1) tm trascorso : perdo- rhet. 4, 38.
tiare, condonare, alci crimen, Cic: neutro, col- con-duplico, a, vi, atum, are, raddoppiare,
Z'acc, habeo alia multa, quae nunc condona- cibum, Varr.: idem hic tibi, quod boni prome-
bitur, che per ora gliele do per giunta, Ter. ritus fueris, conduplicaverit, Ter.
539 conciaio coulero 540
con-dìiro, are, indurare, ferrum, Lncr. Cic II) tritamento, triturazione, masticamento,

6, 968. Cic: trasl., indebolimento, valetudinis, Cic. fr.


coneclo, nexui, nexmn, ere, connettere, confecl5r, òris, m. (conficio), IJ autore,.
amwdare, intrecciare, congiungere colV anno- fautore, preparatore, esecutore, chi finisce,eoìnpì&
dare , intrecciar6 e simili, I)in (jen.: \)propr.: q.c, negotiorum, Cicrtotius belli, Cic II) di-
tibi conexos carpare crines, Prop. illae (apes) : struttore,consumatore, annientatore, e. et COn-
pedibus conexae ad limina pendent, Verg.: sumptor omnium ignis, Cic: ferarum, uccisore,
quadriremes conexae vinculis, Curt. ferreae : Suet.
laminae serie inter se conexae, Curt. 2) trasl.: eonfercìo, fersi, fertum. Ire (com e farcio ,
a) nello spazio connettere =^ congiungere inv- rietnpire, stivare, infarcire, naves, Liv.: urbanos
mediatamente, Mosellam atque Ararim factà in- et agrestes in arta tecta, Liv.
ter ntnimque fossa, Tac: qui tam inter se om- cun-fero, contuli, collatum (conlàtum),^
nia conexa^ et apta viderit. Cic. b) nel tempo, conferre, Ij portare, recare insieme, 1) gene-
connettere, unire, conexi bis funeribus dies, rie, da ogni parie portare insieme, apportare,,
immediatamente seguenti, Cic. e) annodare recare, accumulare, accozzare, raccogliere, riu-
mediante qualche intimo legame, et.) ogg. nire in un punto, in un mucchio, a) propr.:
inan.: cum
virtutes ita copulatae conexaeque fiumenturn, Caes.: arma, consegnare, Caa^ t
aint, ut etc, Cic. : idcirco amicitia cuna volu- cibos ore suo (di uccelli), Quint.: membra un-
ptate conectitur, Cic. Così par tic: aa) «on- — dique, Hor.: omnia arma ex oppido, Caes.: sar-
nettere nel discorso, fecilius est enim apta dis- cinas in medium, Curt.: o in unum locum,
solvere, quam dissipata conectere, Cic. : con- <.'aes.: Ugna circa casam, Nep. b) trasl., me*-

jungere verba et e, Cic: inter se pleraque co- tere insieme, raccogliere; dipingendo, plura il>

nexa et apta, Cic. PP) deducendo, connettere, unam tabulam opera, Quint.: per iscritto, ex
annodare, unire colla proposi z ione antece- immensa diffusaque legum copia optiina quae-
dente, si enim est veruni quod ita conectitur: que et necessaria in paucissimos libros, Suet.:
« Si quis etc. », Cic: e partic. perf. sost., co- nelV espressione, in versus sic verba sua duos,
uexum, i, n., deduzione, conseguenza logica, Ov.; ut in pauca couferam, Cic.
Cic. p) pers.: aa) in un pericolo, ecc., avvi- 2) contribuendo, portare insieme, riunire,
luppare, inipUcare,discTÌmìm^a,trisSi\a,m, Tue: raccogliere, pagare, contribuire, concorrere, aes,
t'riminibus mariti conexa, Tac. p3) eongi%in- Ov. aes certatira, Val. Max.: pecuniam, pecu-
:

yere in parentela, alci conexus per affinitateni nias, Cic: ex censu quotannis tributa, Cic:
sempl., alci conexus congiunto di qual- = sextantes in capita (a testaj, Liv.: quadragena
cuno, Tac. II) formando colle singole parti, talenta quotannis Delum, Nep.: pecuniam in
connettere, commettere, alvUS (corpO di Una (per) statuas, Cic: aurum argentumque in pu-
nave) siue vinculo aeris aut ferri conexa, Tac. blicum (per lo Staio), Liv.: ex nostro nonnihii
iiist. 3, 47 : veliera inter se vincire conexis no- incommune, Cic: stipem Apollini, Liv.: assai.,
dis , Ov. : trasl. , uam illud non est in uno e alci ad victum, Quint.
verbo translato, sed ex pluribus continuatis co- 3) riunendo in un tutto, unire, raccogliere,
nectitur, Cic. radunare, mettere insieme, stringere, serrare
conexTo, òiiis, f. (conecto) , conclusione, insieme, riunire, a) propr.: vires in unum,
Quint. 5, 14, 6 ed altr. Liv. e (fig.J collatis viiibus, Plin. ep. b) trasl.
COIie\U<iii, iìs, m. (conecto), connessione, a) generic: collatum omne bellum est circa
congiunzione, relazione, nesso, anche al plur., Corinthum, si concentrò a C, Nep. p) pregn.,
Lucr. e Vitr. comporre ìnetttndo insieme, e siiiiiulis non
COn-fai»ììlor,àtusSum, kri, favellare, ciar- menibris, sed frustis collata oratiu, Quint.
lare, chiacchierare con alc, Ter. cum alqo, : 4) avvicinando, accostando, unire, attaccare,
Plaut.: de alqa re, Varr. fr. far combaciare, accostare, avviciìuire, SL)prap7'.:
confarreiilTo, onis, f. (confarreo), confar- a) con intenz. pacifiche: capita (per parlare
reazione, una delle tre forme legali del ma- sottovoce), Cic. gradum, avvicinarsi, Verg.:
:

trimonio romano, celebrato con Tafferia si- palma cum palma collata plausum facit, Sen.
gnificativa di una focaccia di far (farro), P) (partic. come t. t. milit.), con intenz. astili,
mescolato con mola salsa (di cui mangiavano luctantia pectora pectoribus, petto a petto (di
anche gli sposi), a cui il pontefice massimo, lottatori), Ov.: castra propius, Liv.: castra cum
il flamine diale e dieci cittadini (evidente- hoste, Liv.: e castra castris (hostis), Cic, Caes.
mente in origine come rappresentanti delle ecZa.;/jar^iC., e arma, manum, gradum, pedem,
dieci curie di una tribù) assistevano come signa, di mischia, zuffa, di battaglia rego-
testimoni (contr. diffarreatio), Plin. 18, 10. lare, p. e., conferre arma cum alqo avo. inter
Gaj. inst. 1, 112. se, venire alle mani, Caes. e Liv. e così fer- :

confarreo, avi, atum, are (com e far), rum et manus cum alqo, Cic: e manum cum
(sulV offerta del far, Y. il vocabolo prec), hoste, Liv.: e solt., manum, Liv.: e gradum
sposare, unire in matrimonio, Tac. ann, 4, 16. cura alqo, Liv. collato gradu (piede contro
:

confatali^, e (com e fatum) ouvet|i,ap- = piede, petto a petto), Tac: e pedem cum pede,
\iéwoc, soggetto al medesimo destino, Cic de e sempl., e pedem, corrersi addosso, serrarsi
fato, 30. addosso, Liv. (pedem e detto proverb. anche
COnfeCttO, Ònis, f. (conficio), I) composi- delle due parti contendenti dinanzi al giu-
zione, confezione, compilazione, apparecchio, al- dice, Cic.) : e collato pede, piede contro piede,
lestimento, esecuzione, termiìie, fine, compimento, faccia a faccia, Liv. ed a.: e signa, venire alle
libri, Cic. materiae, Cic.
: memoriae, Cic. : : mani, Cic. (anche fig. in una contesa): signa
belli, Cic: pariic, esazione, riscossione, tributi, ' cum Alexandrinis, Cic: signis collatis (in bat-
541 confertim coijfessio 542

taglia regolare J, Cic. e Liv. collato Marte,


: dono, spese e sim.. presentare, offrÌ7-e, impiegale,
venati alla mischia, Ov.: se viro vir contulit, adoperare, destinare, muuera alci, Nep.: peCU-
uomo contro uomo, ciascuno di fronte all'av- niam ad beneficentiam liberalitatemque, Cic:
versario, Verg.: e assol., iiiecum confer, ait, impendia in educationem, Cic. b) trasl.: a) vol-
misurati con me, Ov.: prcgn., certamina belli gere, dirigere, rivolgei-e, accordare, dimostrare,
Inter se, venir fra di loro a contesa, Verg.: adoperare, impiegare pensieri, tnclinazione,
lites, litigare, attaccar brighe, Hor. b) trasl., sentimento, attività, tempo e sim., verso q.c,
con parole, comunicare ad ale, conferire, di- alio animum suum (le sue voglie). Ter.: omnes
scort-ere con alc, KOì-rinpoiulcre, sernioucni (JUm suas curas cogitationesque in rem publicam,
alqo, Cic: quadam de re seriiionera intor se, Cic: curam ad philosophiam, Cic: beiiignitatis
Val. Max.: Consilia de Romano bello, Liv.: sol- plurimum in alqm, Cic: laudem in medium,
licitudines inler se, Cic: hoc coram e, Cic. acquistare ognuno gloria per tutti (contr. ex
5) mettendo di fronte , wje.te»-e insieme, communi ad se truhere), Liv.: plurimum ope-
riunire, a) misurare in battaglia, vires, Liv. : rae, studii, diligentiae, laboris ad conficiendum
ex propin |U0 vires, Liv. b) per un giudizio, reditum Cic: raram. cose cattive, male-
alcjs,
ìnettere insieme, paragonare, confrontare, riscon- dieta in alqm, Cic. legem ad perniciem civi-
:

trare,porreaconfronto,\itTornmqne facta, Nep.: tatis, far cattivo uso, Nep. '^) porre in mano a
rationes, confrontare, tener conto, Cic. e ffig.j qualcuno q.c. perchè la compia, ti-asmeUiire, af-
Sen. haec omnia suramS cura et diligentiil
:
jidare,rem ad alqm, Cic: omnem spera saluti»
recognita et collata sunt, collazionate fdi co- ad clemeiitiam victoris, Cic. y) trasferire q.c.
piej, Cic: Gallicuni cum Germanoruni agro, a qualcuno o q.c. =
attribuire ad aie, come
Caes.: alqm cum alqo non modo ingenii ma- possessore, species istas hominum in deos, Cic
gnitudine, sed etiara animi, Cic: parva ma- de nat. deor. 1, 77: o attribuire ad ale, come
gnis, Cic: vitam inter se utriusque, Cic. cagione, come origine d'una cosa, ascrivere,
II) trasportare verso impunto, 1) generic: imputare, addossare, verbum falso in alqm,Cic.:
parttu'C, trasportare, condurre, volgere verSO un permulta in Plancium, Cic: culpam o causam
luogo, porre, ripoì-re, depositare, mettere in salvo, in alqm, Cic: vitia in senectutem, Cic. 5) con-
scavare, 'A) Tac: nihil do-
propr .: con]\xgiiS, illuc, fert {e parlando di più conferunt), come ouii-
mum suam, Nep.: pecuuias monimentaque ex cpépei, importa, giova, contribuisce, cotìcorre,
fano Herculis in privatam domum, Caes.: suas comun. colla domundn : quanto? con ali-
rationes et copias in illam provinciam ftraspor- multum, plus, plurimum e simili,
quid, nihil,
tare le proprie speculazioni ed i fondi in p. es. multum veteres Latini (auctores) confe-
quella provincia), Cic: e. signa ad alqm fur- runt, Quint.: non plus contuleruut lecti Cicero
iare in alc.J, Liv.: ma fostilm.Jsìgua, in laevmn aut l)emosthenes V Quint.: quod contulisse plu-
cornu, volgere l'assalto all'ala sinistra, Liv.: rimum videtur, Cels.: parim. colla dom.: a
iter eo, prendere il cammino a quella volta, che? con avv. eo (a ciò), o mediante ad o in
Brut, in Cic: iter Bruudisium versus, Cic: e e Z'acc. col sempl. dat., multum autem eo
par tic, e se, salvarsi, rifugiarsi, volgersi a, se confert et corporis et nervorum habitus, Cels.:
alio, Cic: se suaque omnia in oppidum, Caes.: confert etiam aliquid ad soranum silanus juxta
se ad hostes, se Rhodum, Cic: die. inan., spi- cadens, Cels.: rursus in alia plus prior confert
ritus eodem se contulit, Sen.: ina eodem con- (exercitatio), Quint.
ferri, arrivare, appì-odare allo stesso luogo fdi coiiìertiui, avv. (confertusj, in un muc-
navij, Auct. b. Afr. b) trasl.: a) se conf. colla chio, insieme, ristrettamente. Sali, e Liv.
domanda: dove? in qual luogo? con coilierlus, a, um, part. agg. (da confer-
al in e Z'acc. =^volgersi ad alc. o a q.c, le- cio), I) sei-iato (insieme), affollato, stretto, denso
garsi, unirsi con ale. q.c, abbandonarsi, (contr. rarus), Cic. ed a.: partic. come 1. 1. mi-
tiarsi, dedicarsi, consacrarsi ad alc. a q.C, Ut., agmen, Liv.: confertiores, Liv.: confertis
se ad phibsophiae studium, se ad studia litte- sima acies, Caes. Il) coli' ahi. = infarcito di
rarum, Cic. p) a per iscritto o a voce, ripor- q.c. = pieno di, ecc., ricco in, ecc., ingenti
porre fra, annoverare,
tare, notare, registrare, toi-ba virorum conferta tempia, Liv.: vita piena
in suas artes, Cic: alqd in conimentarium, et e voluptatibus, Cic.
Quint.: cur non confertis (perchè non propo- con-lei'vefacìo, ere, riscaldare in-
nete ancora, non presentate la mozione), ne sieme = liquefare, fondere, Lucr. 353. 6,
sit conubium divitibus ac pauperibus? Liv. 4, conlei'vesco, ferbui, ere (incoat. di con-
4, 9. y) rimandare, prorogare, differire, una ferveo), riscaldarsi, trasl., mea cum couferbuit
impresa, un ufficio e sim. ad un certo tempo, ira, quando l'ira mia si accende, Ilur. sat. 1,
omnia in mensem Martium, Cic: alqd in lon- 2,71.
giorem diem [contr. alqd repraesentare), Caes.: confessiTo, ònis, f. (confiteor), rìeonosd-
e porre, collocare un fatto storico in un dato ineuto, confessione, I)propr.: a) generic; Cic
tempo, Carthaginis expugnationem in hunc ed a.: alqm ad confessionem corapellere alqa
annum, Liv. 27, 7, 5. 5) recare in una certa cmciatu exprimitur, Suet.:
re, Suet.: confessi©
divisione, in una dat > forma
scientif., totam col genit. sogg. o del pron. poss., illorum,
Academiam ex duobus libris in quattuor, Cic: Cic: Lentulus patefactus indiciis et confessio-
res Eomanas Gracco sermone in historiam, nibus suis, Cic: col genit. ogg., errati sui, Cic:
Justin. e) recare in una condizione, far pau- pecuniae captae, Cic: exprimere ab alqo con-
sare, seditionem in tranquillum, Plaut.: verba fessionem culpae, Liv.: con de e Tabi., immo
ad rem. Ter.: quindi poet. =
mutare, trasfor- si stultissimas de se confessiones audisses,Cael.
mare, corpus in volucrem, Ov. in Cic. ep. b) come fig. retor., Quint. 9,2, 17;
2)voìgendo verso q.c, a.)propr.: rivolgere un 12, 1, 33. II) trasl., riconoscimento^ confessione
543 confestim confido 544

(partic. di paura, debolezza) che si fa med, bando , ecc. , armata milia centum , Caes.:
un'azione, tacita confessione victus, Liv.: ti' exercitus maximos, Cic: cù'citer CCC equites,
moris confessionem (hosti) esprimere, Liv.: Caes.:come 1. 1. pubblic, procurare ad ale, o
seg. dall' acc. e Tinfin.: ea erat confessio (in a qualcuno (= il voto di ale.), ceuturias,

ciò stava la e), caput rerum Romam
esse, Cic: tribum suam necessariis suis, Cic. b) effet-
Liv. tuare, a) effettuare condizioni, CCC. d'ogni ge-
COIirC!«tÌlU, aiVV., subito, ineontaiusnte, tosto, nere, pì-ocurare, ottenere, alci reditum, Cic: alci
Cic. ed a. aliquidmali, Ter.: motus animorum, Cic: bene
coiiTìcTeiis, entis, part.agg. (ria conficio), loqueiidi famain (di qualità), Cic: assai., sunt
opetante, causae, Cic. part. or. 93.
effivieiìte, — aliac (causae), quae ipsac conficiunt (operane
col genit., eorum conficientia, ciò che possono immediatamente), aliae quae etc, Cic. P) con
effettuare quei (beni corporei), Cic: civitas dopp. acc. =
dispori-c in questo od in quel
confìcieutissiraa litterarum, Stato che ha la modo, auditorem benevolum, attentum, deci
passione dello scrivere, Cic. lem, Cic: animuin auditoris miteni et misericor
coiil'icTo, feci, factum, ere (com e facio), dem, Cic. •f)come t.t. fì.los., operare con argo
I) preparare, appareeehiare, 1) COH operosità mentazione, ecc. =
dimostrare, ex eo aliquid
corporale O spirituale, a) fare, fablyricare, lavo- Cic: al passivo, conficitur alqd, q.c. vien dim»
rare, coìnporre, accomodare, aggiustare, prepa- strato, Ite segue, ne risidta, ita ex contrario COn
rare, apparecchiare, compiere, iiltimuref teì-mi- ficiatur sententia hoc modo, Cic: quibus rebus
narc, eseguire, adenijiìere, a) generic: anulum, ovv. ex quo conficitur, ut etc, Cic II) quasi
pallium, soccos sua manu, Cic: dialogos, Cic. : lavorare insieme, 1) collo Sminuzzare e col con-
litteras, Cic: orationes, Nep.: librum Graece o sumare in genere, a) collo sminuzzare, smi-
Gracco sermone, Nep.r tabulas litteris Graecis, mizzare, triturare (dei denti), escas, Cic: cibuiii,
Caes.: tabulas, disporre, tenere (il libro delle Liv.: quindi a) (di pers.), consumare masti-
spese domestiche), Cic: rationes, preparare o cando =
mangiare, pavoncs, pullos columbinos
addurre le r., Cic: e. aegre delectum, Liv.: Cic P) scomporre, digerire, degli organi della
ludos, Cic: rem divinam, Nep.: sacra, Cic: digestione, cibum, Cic quindi fig., lectio noe
:

justa funera, Caes. legitima quaedam, Nep.:


: cruda, sed multa iteratione moilita et velut
caedem, compiere, commettere, Nep.: e così confectà, Quint. b) col consumare, ecc., far pic'
tantum facinus per alqm, Cic. bellum, Cic:
: colo, a) di pers., consumare =
divorare, dis-
proelium, Sali.: quibus o bis rebus confectis, sipare, partic. sostanze, averi, patrimonium
Sali. P) accomodare, aggiustare, coneludere, eon- suum,Cic.: suam rem non minus strenue quam
durre a termine, eseguire, effettuare, compiere publicam, Cic. P) di sogi. inan., cui viene attri-
un affare, un incarico, un ufficio, ecc., nego- buita forza distruggitrice, estirpare, distrug-
tium, Caes.: totum uegotium per alqm, Cic: gere, consumare, conficiunt ignes silvas, Lucr.:
mandata, Cic: legationom et mandata, Cic: confici igni, frigore, Lucr.: di astr., quae vetu-
legationisoffi cium. Caes.: manus annuura.Cic t stas est, quae rem divinam conficere possit,Cic.
jnrisdicionem, Cic: rem siue pugna et sine 2) colVuccidere o domare, abbauere, 'à.)coU'uc-
vulnere, Caos.: nuptias, Ter.: p.HCtiones Cic; cisione, atte}i-are Singoli esseri anim., uccìdere,
pretinm, stabilire il prezzo, Cic: e assol., e» trucidare, ammassare anim., persone, alterum
cum a!qo, concludere on alcuno, a.q^iustar
• Curiatium, Liv.: sauciuin, Liv.: feras, Suet.: ma-
Yaffare, cum coheredibus, comporst, -uccoi'O- ximam vini serpentium (dell'ibis), Cic: alqm
«arsi, Cic: e così ^«re e. cum alqo de col umnis, triginta vulueribus, Suet.: alqm incendio, Nep.:
Cic. b) compiere, fare una gita, una corsa, una fig., e. alqm omnibus notis ignominiisqae,LÌT.:
via, un ambula-
tratto, ecc., a] nello spazio, superiore ex loco confici et conoidi ab alqo (con
tionem in Academia, Cic: cursum (e fig., cur- allusione all'uccisione delle fiere), Cic b) col
sum vitae), Cic: cursus annuos (del sole), Cic: domare =^ rovinare, abbattere, sottomettere, sog-
iter ex sententia, Cic: iter anno vertente, Nep.: giogare, Athenienses, Nep.: provinciam, Cic:
tertiam partem itineris, Nep.: longam aliquam duos hostium exercitus pernicioso certamine
viam, Cic: dimidium fere spatium [cioè itine- (della fortuna), Liv.: Samnitas ingentibus
ris), Nep.: immensum spatiis aequor, Verg. p) proeliis, Eutr.: Numantiam fame, Eutr. 3) con
ìlei tempo, annos LX confecisse, Cic: reliquam indebolimento continuo, esaurire, logorare,
uoctis partem ibi, passare, Caes.: e al passivo, consumare, a) corporalm. spiritualm., cain
confici = passare, fuggire, essere passato, tras- meus me maeror cotidianus lacerat et conficit,
correre, del passare del tempo, sic annuum tera- Cic: maerore se conficiens, da.: passivo, confici
pus confici, Ci-.: jam prope Meme confectà, alqà re, venire esausto, logorato, consumato da
Caes.: prima confectà vigilia, Caes.: vergiliarum q.c, venir meno per, ecc, fame, frigore, Cic:
signo confecto, dopo il tramonto rielle Plejadi, siti, Sali.: lacriiiiis, Cic: angoribus, curis, Cic:
Auct. b. Afr. 2) con provvedimenti d'ogni ge- dolore, Cic: maerore, struggersi, Cic: epregn.
nere, raccogliere, mettere insieme, a) radunare, conficior, seg. dalVa.cc. e Vini. = vengo quasi
procurare, procacciare, pecuniam, Cic : eam meno dal dolore, venisse tempus, cum etc,
summam, Nep.: permagnam ex illa re pecu- Cic: e partic. confectus, spossato, sfinito, filius,
niam, Cic. : ex bis urbibus quinque et vigintì Cic: e. et saucius gladiator, Cic: colVahl.,
talenta, Liv.: frumentum, Liv.: hortos, alci mulier aegra et corpore et animo e. (per di =
hortos (mediante conjtpra), Cic: alci biblio- corpo e di animo), Cic: macie et squalore, Cic:
thecam, Cic. : alci virginem, Ter. : obsides, ferae, frigore, Cic: multis gravibusque vulue-
Hirt. b. G.: serpentium magnam multitudi- ribus, Caes.: aetate, Caes.: senectute, Cic. [e fig.
nem, Nep. —
come t. t. milit., riunire, raccO' civitas senio confectà, che muor dì languore,
gitere, rmtunare armati mediante leVOf Cic: in.icrore, Cic: curis. .lustin.: luctu, Cic.
,

545 confictìo confìteor 546


b) eseaii'ire politicavi., itiettere a rischio nella conliriiiale, avv. (cinfirmatus), ferma-
trua esistenza, rovinare, distrìiggeve, civitatem, tnento, con sicurezza, con energia, Cornif. rhet.
Cic: praevalentis populi vires se ipsae confi- 4, 16.
ciunt, Liv. COIliìaMllàtTo, 5nÌ.S, f. (confirrao), rafferma-
eoiilictìo, ònis, f. (confingo), invcmìunc, mento, consolidazione, consolidamento, trasl.,
finzione, crinainis, Cic. R isc. Am. 35. J) tH ^CH. ; perpetuae libertatis, Cic. cp. 12,
«'»Hf id«n<«, entis, part. agg. coìv compar 8, 1. II) par tic: 1) m/fermamento, aci/ìiieta-
e superi. (Ja confido), franco, ardito, a) in mento , anche consolazione, conforto, animi,
scìiso buono =^coì(iygioso. Comici, b) in senso Caes.: confirmatione nostra egebat, Cic. 2) af-
cattivo = atj/(lace, sfacciato, impudente, Ter., fermazione, assicurazione di q,c., gravior, Cic:
Cic. f'd a. col genit. sofjy., perlDgae, Caes.: col genit.
confid^iiloi', avv. con compar. e superi. ogg., cjus (cujus) rei, Quiut. —
come 1. 1. ret.
(da COntìdon:!), con]id(>nteinente, francameuttì, = confermazione, Cic. C Quiut.
a.) in senso buono coraggionameìtte. Comici
---
coiiliniialdr, òris, m. (coufirmo;), coh/'w-
e Cic. h) in scìiso cattivo =^ audacetnente tnatore mtdlevadore, pecuniac, Cic CIu. 72.
--^^

sfacciatauienip, impudentemente, Ter. e Cofnif coniiriiiiiliiN, a, um, partic. agg. (da


rhet. confirmo), I) incoram/iato, rincorato, animus,
I conf uloiilia, ae, f. (confidens), confuJenz^t, j
Cic: contìrmatioreni alqm efficcre, Caes. II)
fiducia in >iò itcaso, franchezza, in senso cattivo confermato, in quibus (litteris allatis) erat con-
= tcmeritu, impudenza [contr. fiducia metus ;,
firmatius idem illud, Cic.
Cic. ed a. eon-lirnio, avi, àtum, are, raffermare,
coii-f7dOy f l3«s 3um, ere, confidare in q.c. I) propr., fisicamente, raffermare, rafforzare,
fidare, affiduìiii, col dat. e Tabi., Cic: e. sibi, rassodare, fare (0 lasciar) ristaOilirc raf-
in sé stesso, Cic. con de e Tabi., Caes.: col-
:
forzare, corpus, Cic: vires ncrvo.sque, Caes.:
Z'acc. e Tinfin. — credere o sperare con fi valetudineni, Cic. : se, di pjers. (dbpo malat-
dacia, Cic: iisitol. = esser sicuro del fatto suo. tia), Cic: aetates, quae jam confirmatae sunt

Sali. (sono rinforzate), Cic. trasl.: A) in gen., ri-


eon-lTj;o, fixi, fixum, ere, I) conyinngerc, : guardo al numero, alla forza intensiva, al
configgere, inett^e insieme (cOn chiodi), unirti, (
Valore, rafforzare, raffermare, assicurare, con-
turres ambulatorias, Auct. b. Al.: transtra eia fermare, suam mauum (schiera), Cic: se
j

vis ferreis, Caes. II) trafiggere, alqm, Nep.: j


transmarinis auxiliis, Caes.: regnum Persa-
alqra sagitta, Cic: XII propugnatores sa- XU rum, Nep. pacem cum alqo, Caes.: decreta,
:

gittarum prov., e cornicum


ictibus, Eutr. : Nep. bis confiriDatis rebus, ordinate con si-
:

oculos, T". oornix: trasl., memiuerantejussen- i curezza, Caes. B) lìurtic: l) rafforzare l'a-
tentiis confixum Autonium, impedito nei suoi \
nimo, ispirare ad ale. coraggio o fiducia in so
sforzi, Cic. l
stesso, incoraggiare, inanimire, rincorare, con-

eon-iindo, ere, fendei-e, solcare, TibuU. animuDi, se, Cic: milites, Caes.: exer-
fortftre,

4, 1, 173. citum, Cic: eos ad dimicaudum animo, Cic:


von-liii^o, fictum, ere, I) comporre.
finxi, gladiatores libertati (alla libertà)., iìinnimire
disporre, frontem. Corrugar la
atteggiare, [
i gì- a mostrarsi degni della libertà, Caes.
fronte (= prendere un volto serio), Quint.: 2) raffermare , rafforzare qualcuno nel senti-
in onineni coi-poris motum confìngi (di una ìnento, ìieiia fedeitù, insulas, Nep. : homines.
cortigiana), Sen. rhet. II) trasl., fingere, in- \
Caes.: jurejurando inter se, Caes. 3) raffor-
rentare, causas falsas, Ter.: criraina in alqm, i
saj'e q.c. mediante prove, argomenti, ecc., pro-
de: coU'acc. e Tinfin., Cic rare, dimostrare la verità (contr. refutare, re-
— quindi generic
1

ann-iìtll^, e, confinante, vicino, I)]}ropr.: fellere, diluerc), Cic. ed a.


ager, Liv.: col dat., confines erant hi tSenoni- col giuramento ecc., assicurare, confermare,
.,

bus, Caes.: caput e collo, Ov. II) trasl., che asseverare, accertare, alci alqd, Cic: CoZ/'acc. C
tocca q.c. confinante con, col dat., virtutibus Z'infin., Cic. e Caes.: de alqa re, Cic
vitia confinia, Sen. coiifiscatio, ònis, f. (confisco), confisca-
confTniiini,ti, n. (confinis), confine, limite zione, confisca dei beni, rcgis. Fior. 3, 9, 3.
di due territori, di due campi (mentre vìci- coniÌ!!iCO, avi, atuni, are (com e fisco),
nitas, vicinanza riguardo alla casa e al cor- T) serbare nella cassa, pecuniam COnfiscatam
tile), I) propr.: Treverorum, Caes.: Lyciae et habere, aver denaro in cassa, Suet. Aug. 101.
PamphyUae, Liv.: vicinitates et confinia, rela- II) incassare nel tesoro ùnpericde (fiscus), eon-
zioìii di vicinanza
e di confine, Cic. de off. 2, fìscare, iniìamerare, 'Su&i.:
prcgn., alqm, COnf.
64. II) trasl., limite di confine, linea di confine, le sostanze di ale, Suet.
à) del tempo, confinia lucis, noctis, alba, cre- COnl'TsìO, ònis, f. (confido), confiilenza, fi-
puscolo, Ov. b) di altre relaz.: ejus generis, dentia (fiducia), id est firma animi confisio,
quod etc, Cornif. rhet.: in utriusque (juvenis Cic. Tusc. 4, 80.
et senis) confini© positum, Sen.: breve (stretto) coiifMleor, fessus sum, èri (cora e fateor),
e. artis et falsi, Tac confessare, non celare; confessando, i-iconoscere

coiifTo, fieri, come forma second. passiva (contr. infitiarì, infitias ire, negare, celare),
di confido, I) venir fatto, condotto a termine, I) propr. assai., Ter., Cic. ed a.: verum, Curi:
avvenire, postquam id dif£ciLius confleri ani- peccatum suum, Cic: e amorem nutrici, Ov.:
madvertit, Caes. II) venire riunito, procacciato, con dopp. acc, se victos, Caes.: alqm deum,
risultare,cum in publico deesset aurum, ex riconoscere come d., Curt.: con de e Z'abl.,
quo summa pactae mercedis GaUis confieret, summam infirmitatem de so. Quint.: e sempl.
Liy. 5, 50, 7. '
do maleficio, Cic: de se, Cic: scg. daU'acc,

Georges- Calonahi. Dizionario latino italiano. 18


547 conflagrati© confluo 54»

e 7'infin., multa se ignorare, Cic: stg. da a conflitto, contcndei'e, eont^'astare, combattere,


pro^. reìat, quae agitaverant, Curt. — Partic. Nep. ed a.: armis, Cic: classe, Nep.: acie cum
perf. coiifessus, a, um, a,) attivo = che ha alqo, Liv.: cum hoste, Cic: centra o adversus^
confessato Usuo delitto, la sua colpa, confesso, alqm, Brut, in Cic. ep. e Nep.: di sogg. inan.,
Cic. ed a. h) passivo sconfessato, res, Cic. venti confligunt, Verg.: trasl., del contendere
V^err. 3, 130: più tardi generic, comunemente in tribunale, leviore actione, Cic: spesso del
confessato, riconosciuto, indubitato (^COÌltT. COn- conflitto, contrasto, opposizione esistenti fra
trovcrsus),hostium obsequia,Plin.pan.: e sost., le cose, copia confligit cum egestate, Ciò cau-
:

in confessum venire, venir confessato, am- sae confligunt inter se, Cic.
messo generalmente, Plin. ep.: ad liquidum COII-llo, avi, atuni, are, soffiare insieme,-
confessumque perducere omnia, Quint.: in con- 1) destare una fiamma, un incendio col sof-
fesso esse, e^(.re indubitato, Sen.: ex confesso, fiare, \)propr.: quorum opera id conflatuni
in modo riconosciuto indubbiamente, Sen.: e (esse) incendium, Liv.: e (fìg.) e tantum in-
al plur., adhuc versamur in confessis, Quint. cendium (incendio di guerra), ut etc. Fior.
II) trasl., col fatto, render manifesto, nianife- 2) trasl., destare condizioni polit. come un
st<xre,dare a conoscer e, \\l\tihus iram,0v.: SUam incendio, fare avvampare, attizzare =
susci-
inscientiaiii, Quint.: se, Ov.: deam (se stessa tare, eccitare, bellum, Cic: bellum inter Aegy-
come dea), Verg.: seg. dalVacc. e Z'infin, Plin. ptios etPersas, Nep.: seditionem, Cic: II) fon-
ep. ed a. de7-e, liquefar metalli, \)propr., fondere, in una
coni1a;;ralTo, ònis, f. (conflagro), »*»- massa, argentuni loculis integris conflatur (de-
«endio, conjiug-rasione, Sen. ed a. gli effetti del fulmine), Sen.: partic fondere,,
COII-fla;;ro, avi, àtuni, are, bruciare in- liquefar metalli già dirozzati, per uso ulte-
tieramente, ardere, I) propr. di c. inan., con riore, vasa aurea, Suet.: falces in enses, Verg.:
e senza incendio, flarainis, di una città, di un Victorias aureas in usum belli, (^\xmt.: pregn.,
accampamento, d'ima flotta, ecc., Cic. ed a.: battere moneta, comare, pecuniam, Cic, Sest. 66.
partic. mediale, urbs acerbissimo incendio con- 2) trasl.: fondere insieme due sostanze, strug-
flagrata, Cornif. rhet.: fìg., e. incendio invidiae gere, recare in un sol getto, horum consensus
fdipers.), Cic.:c.flamraàamoris, Cic. JZ)trasl., conspirans et paene conflatus, unità compiuta,
di pers., e. invidia, essere vittima deirodio, quasi indissolubile, Cic. Lig. 34. b) quasi
Cic: e. invidia alcjs, esser vittima dell'odio fondere insieme due più cose e costituirne
che vien nutrito (che il popolo nutre) contro un tutto, a) congiungendo intimamente, co-
alcuno, Liv.: e. invidia istius furtorum, essere mmi, al passivo colla domanda con che?
assai mal visto per l'odiosità delle costui con ex e 2'abl., svilupparsi o formarsi come da
rapine, Cic. un getto, ut una ex duabus naturis contìata vi-
connìctiìlìo, ònis, f. (contiicto), lotta, com- deatur, Cic: monstrum tam ex contrariis na-
battimento, contesa nel teatro per il posto, turae studiis conflatuni, uno strano essere, in
Quint. 3, 8,29. cui si trovano strettam ti te unite così opposte
confliclìo, ònis, f. (confligo), I) wtofcozzo, tendenze, Cic. P) raccogliendo in un x>unto,
percossa, duorum in ter se corporum, Quint. mettere insieme,per lo più col concetto access.
3, 6, 6. II) trasl., conflitto, contesa, causarum, di disprezzo, come il nostro raccogliere a suon
Cic. e Quint. di tromba,radìtnare,atn>nussare,T(ia,gn\.\nì exer-
conllìclo, àtum, are (intens. di con-
avi, citum, Cic: pecuniam, Cic: aes alienum grande,
fligo) propr. : « battere insieme continua-
,
accumulare, Sali, p) q.c di dannoso, ordire,
mente», quindi: I) mediale e rifl., cozzare macchinare, cagionare, oca.) generic: aCCUSa-
con qualcuno o qualcosa, azzuffarsi, lottare, tionem et judicium, Cic: crimen, Cic: injuria
combattere, mediale, conflictari cum alqo, Ter.: novo scelere conflata, Cic: unde hoc totura
e Cic: cum
adversa fortuna, Nep.: n'/Z., conflic- conflatum mendacium est? Cic: alci perieu-
tare malo, contrastare, Ter. Phorm. 505. lum, alci invidiam, Cic: crimen invidiamque
II) attivo =
travagliare, tormentare, turbare, in alqm, Cic. pp) inventando, fabbricare, co-
per scelera rem publicam. Tao. ann. 6, 48. vare, oì'dinare, judicia (sentenze giuridiche)
Spesso al passivo, conflictari alqà re, venir tor- domi, Liv.
mentato, travagliato da q.C. quolcuno, essere conl1uvns> e coiilluentcs, V. confluo.
afflitto, vessato da q.C, qUOSÌ aver da lottare con-iluo, fluxi, ere, confluire, I) propr.. di
COìl Q.C, esser ridotto alle strette da q.C fiumi, ecc.: in exitu conjungi et confluere, Cic:
qualcuno, gravi pestilentià, Caes.: duriore for- e. in unum, Cic: a confluente Rhodano (alla

tuna, Cic: ab alqo diuturnis molestiis, Cic. : confluenza del Rodano e dell' Arari) castra
assol., esser molto alle strette, versare in difficili movi, Lepid. in Cic. G^.-.partic. sost., confluens,
(dure) condizioni, Tac entis, o confluentes, tium, m. luogo ove due
conflictus, «6?. ù, m. (confligo), urto, fiumi si riuniscono, confluente, confluenza, con-
cozzo, percossa, lapidum, Cic: corporum (nella fluens Mosae et Rheni, C:ies.: ad confluentes
lotta), Cic: nubium, Cic. quindi per eccell. ton-
collocat castra, Liv.:
con-flT^o, flixi, flictuni, ere, I) tr., ur- lluenles, tTum, f., CoUenz, città posta allo
tarsi, cozzare, riunire, semina, Lucr. 4, 1208 sbocco della Mosella nel Meno, Suet. Cai. 8.
(1216): per dare importanza al con-
trasl., II) trasl., concorrere, accorrere, a/fluire, affol-
trasto, confrontare, Ck. deinv. 2, 126. II) intr., larsi, a) di pers.: sponte et nitro, Suet.: ad.
come avversario, urtare ostilm., a) col con- alqm, Curt.:Athenas et in hanc urbem ex di-
cetto dominante dell'urtarsi, graviter inter versis locis, Cic: ad haec studia, darsi a questi
se, (di navi), Caes. b. e. 2, 6, 5. b) col con- studi (di molti), Cic. b) di astr., confluii ad
cetto dominante del combattere, urtare, venir ipsos laus, honos, dignìtas, Cic.
549 confodio confusus 550

COII-foilYo, fodi, foSSUm, ere, U-aflggeve, tra «on-fundo, fùdi, fìisum, ore. confonder'',
passare, &) pwpr.: alqm, Cic: al(im pugione, mescolare insieme, I) dut' più Of/fJ., confon-
lancea, Val. Max. e Curt.: tribas et triginta dere tra ili loro, mescolare, frammischiare
vuliieribus ovv. plagis confodi, Eutr. e Suet.: (conir.discemere, secernere), \)propr.: arenti
/ijj , tot jndiciis confossi praedamnatique, già ramo omnia, rimescolare, Ov.: dispares undas
colpiti, Liv. b) trasl., segnare con una linea fdella marea), Cvivi.: curii alcjs lacrimis lacri-
trasversale a guisa di saetta (—r-) "w verso, mas nostras,Ov.: secum eo igni, Cic: /)a.'JS.,con-
un passo dalle due parti come soverchio, su- fundi, col dat.. confoiulersi, mescolarsi COn, ecc,
perfluo, ecc., voler cancellato, Plin. ep. 9,26, 13. sectis herbis, Hor.: e di un fiume, Hydaspi,
eonfóre. V. confuit. Curt.: Siculis undis, Verg. P.) trasl.: 1) unire,
coiiformatìo, Gnis, f. (conformo) confor- mescolare, confondere, strttggere, recar l'un cot-
mazione (forma, fu/ura) configurazione (paSs), Valtro, al passivo, correre, cadere l'un nell'altro,
Ijpropr.: lineamentoruni. Cic: e. quaedani et concentrarsi, strtiggersi in un tutto, a) generic.
figura totius oris et corporis, Cic. JI) trasl.: {contr. discernere,distinguere, separare): vitia
l)ingen., col genit. ogg., vocis, giusta mo- utriusque gentis, Curt.: imperia promissa, pre-
dulazione della voce, Cic: verbornin, giusta ces inunum, Ov.: sermones confundi in unum,
disposizione delle parole, Cic: oninium offi- Liv.: universorum voces confusae in unum,
cioruni, Cic. : col genit. sogg., ratio qiiae- Liv. (e COSÌ sempl. voces confusae, voci, suoni
dam conformatioque doctrinae, scienza meto- confusi), Curt: tanta ranltitudine confusa,
dica e ordinata, Cic. 2)partic.: a) come 1. 1. Caes.: summa irais (dat.), Curt.: e così confusa
filos., conf. animi, anche semplic. conf., un im- pantera canielo, Hor.: vera cum falsis, Cic.

magine dell'intelletto, delia mente, idea, eon- b) pregn., formando, mescolare insieme, bol-
ceUo, Cic. b) come t. t. retor.: colVaggiunta lire, saldare insieme, rem publicam ex tribus
di sententiarum e sim., figura retorica di generibus illis, Cic: haec confusa fcosì com-
parole e dei pensieri, figura retorica, senten- plicata) defensio, Cic: e. proelia cum Marte,
tiarum, Cic: orationis, Qaint.: p) prosopopea, affrontare, sostenere, Hor. 2) recare insieme
Cornif. rhet. 4, 66. Senz'' ordine O alla rinfusa, confondere, scom-
conformo, avi, àtum, are, I) formare in pigliare, disordinare, sconvolgere, al generic:
modo corrispondente (armonico), conformare, agmen, Hirt. G.: signa et ordines peditum,
b.

figurare, ordinare, creare, niUndum, Cic: Ima- Liv.: beluas (elefanti). Curt.: fas nefasque,
ginem rei abbozzare (nello spirici)
totius, Ov.: jura gentium, Liv.: foedus. rompere,
concepire, Cornif. rhet.: ad majora quae- Verg. h) partic: a.) mescolare retulere irri-=
dam nos natura genuit et conformavit, Cic. conoscibile, sfigurare, ora, Ov.: oris notas. Curt.:

IIJ trasl., con aiuto, ecc., recare nella retta corporuin lineamenta. .Tustin.: vultum Lunae,
forma , regolare , formare , figurare amma- , intorbidare, 0\.: os coufusum, turbato, Curt.:
estrare, accomodare, nonnulla c. et leviter e = fare arrossire, confusa pudore, che arros-
emendare, Cic: orationera alqa re, Cic: ani- sisce per il pudore, Ov.: non irà solum, sed
mnm et mentem suam alqa re, Cic: mores etiam pudore confusus ^divenuto rosso), Curt.
conformantur alqà re, Cic: e. se ad volun- p) sconvolgere, turbare la mente nel peìisarc,
tatem alcjs, accomodarsi, conformarsi, Cic: animuill, Quint. f- sconvolgere Vanimo, render
liberos sibi et posteris, formare degni di sé e turbato sorpreso sbigottito, sbigottire, coster-

dei posteri, Tac. nare, audientium aniiims, Liv.: ipsum quoque


eon-rra;SO<ìU<>>, a, um, scabroso, dirupato, dicentem,Liv.: maerore recenti cunfusus, Liv.
I) propr.: locus, via, Liv.: neutr. sost., luogo, II) versare in un luogO, infondere, al paSSivO
contrada dirupata, Sen. 6 (plur ) I,ÌV. II) trasl.: anche = affluire, sgorgare, versarsi, vinum In
versus velut e, Quint. vas, Cato cibus in eam venam confunditur,
:

COBI-fremo, fremui, ere, mormorare, rti- quae cava appellatur, Cic: cruor in fossam
moregfHare, coufremneTe omnes, tutti prorup- confusus, Hor.: trasl., e hoc in totam oratio-
pero in un fremito (di sdegno), Ov. mot. nem, farlo per tutto ilcorso dell'orazione, Cic:
1, 199. tote confusum esse mundo, esser distribuito
con-fpìco, frtcui, frfcatum, are, fregare, sul mondo intiero, Cic.
strofinare, stropicciare, caput atque OS SUUin confuiie, avv. con compar. (confusus),
unguento. Cic: faciem sibi, Suet. confusamente, alla rinfusa, disordinatamente,
roiifrin^o, fractum, ore (coni e
fregi, (c-oord. e. et perraixte), loqui. agere, Cic.
frango), rompere, fi anger e, spezzare, I) propr.: confu<ilo,ònis,f. (confando), I) confusione,
digitos, Cic: claustra naturae (fig.), Lucr. meicoiansa, indecora confusio (hominnm), Plin.
II) trasl., annientare, distruggere, Consilia Se- ep. 3, 20, 4 plur., arcum esse multarum ima-
:

natoria, Cic. ginum solis confusiones, Sen. nat. qu. 1, 3, 5.


con-fugio, fùgi, ere, rifugiarsi in qual- II) trasl., 1 fusione, conjunctio confusioque
\

che luogo, presso qualcuno, ricoverarsi, ad virtutum, Cic. de fin. 5, 67. 2) il gittare aiin
alqm, ad arara, Cic: in nr.ves, Caes.: trasl.: ad rinfusa, turbamento irregolare, irregolnrittì,
openi judicum, Cic: in misericordiam alcjs, a) generic: temporum,Cic.: sulTragiornm (non
Cic: ad clenientiam, Cic. secondo centurie, ma un uomo dopo l'altro),
con-fu;£iuiii. Ti, n. Cconfugio), luogo di Cic. b) conf. oris, l'arrossire, Tac. hist. 4, 40.
rifugio, rifugio, asilo, ricovero, Ov trist. 4, 5, e) confusione, turbamento, imbarazzo, sbigotti-

6 e 5, 6. 2.^ mento, vultus, Val. Max.: una, tua, Plin. ep.:


eon-fìiìl, fóre (coni e fuo), die fu, die av- populi. Veli.
vetuie insieme, tt spero Confore (che scn-it), Ter. (•nnrri«iisa,um, part.agg.(r/a confundo),
Andr. 167 I) confuso, disordinato, stiages, morti giacnti
651 confutatio conglomero 552

disordinatamente l'un sopra Taìtro, Verg.: sare, sibi divltias fulvo auro, Tibull. auri :

e. erat contio, era un miscuglio disordinato, pondus, Ov.: opes, Ov. e PUn. P) innalzare un
Liv.: oratio e, Cic: clamor, Liv.: spectandi edifizio col raccogliere materiale, costruire,
luorem confusissimum ordina vit, Tac. II) scon- edificare, di uomini, aram sepulcri arboribus,
certato^ confuso, turbato, sbiyoUito , amari-ito, Verg.: oppida congesta mauu, Verg.: di insetti
confusus animo, o sempl. confusus, Liv.: con- e uccelli, portar dentro un nido o per un nido,
fusus somuio, Suet.: ex recenti morsu animi, costruire, nidificare, CoWacc, lucifugis congesta
vultus e, Liv.: confusior facies, Tac. cubilia blattis, Verg. gè. 4, 243: assol., locus,
COIirriliilìO, ònis, f. (confuto), confutazione, quo (dove) congessere palumbes, Verg. ecl. 3,
Cornif. rliet. 1, 4. 69. II) trasl.: a) ingen., accumulare, si omnia
COn-lutO, avi, atum, are, abbattere, vepri- simul congesserit. Brut, in Cic. ep. ad Brut. 1,
ìnere, mitigare, caliiKirc, I) in gen.: dolores, 16, 7. Partic. nel discorso o nello scritto, rac-
auda.iam, Cic. II) partic: \) tenere uno a cogliei-e, tnettere insieme, operarios omnes, Cic:

segno, chiudergli la bocca, alqm verbis dlctis, argunienta [contr. dissolvere), Quint.: ex di-
Ter. '!) dimostrare la niUtità di un' asserzione, versis orationem, Quint.: turbam patronorum
farla cadere, e solo in questO SenSO confu- = in hunc sermonem, Cic: res temere congestae,
tare, abbattere, argumeuta Stoicorum, Cic. Quint. h) pregn., accumulare sopra qual-
COII-lììluO, ere, finirsi carnalmente, quid- cuno, ecc. im bene o (raram.) un male, prò-
quid est puellarum, confutuere, Catull. 37, 5. cacciargli in gran quantità, ingentia beneficia
eoilgeltitio, ouis , f. (congelo), congela- in alqm, Liv.: plus aequo in amicitiam, Cic:
mento, tneton. = w»a>-sa congelata, Sen. nat. qu. omnia ornamenta ad alqm, Cic: cougerantur
4, o, (5. in unum omnia, tutto ciò può sopraggiùngere
COIl-^T'Io, avi, atum, are, I) tr., far con- ad un solo, Cic, Tusc. V, 117. Partic. nel di-
gelare, agghiacciare q.C, al pnssivo congelarsi scorso scritto, accumulare q.c. sopra qual-
compict<imente, A) propr.: congelatur oleum, cuno, praetervehenti fausta oumia et eximias
Cic. B) trasl., condensare, indurire, rictus in laudes, applaudire ripetutamente, Suet.: ma-
lapidem.Ov. Jij intr. , congelarsi completa- ledicta in alqm, Cic: quae (quali accuse) po-
mente, ister congelat, Ov. thst. 3, 10, 30: trasl., stea sunt in eum congesta? Cic: omnes va-
condensarsi, indtirirsi, Ov. met. 6, 307 e 15, stati agri periculorumque imminentium causas
415: fyj., coug. otio, congelarsi, cioè divenire in alqm, Cic: gratias laudesque alci, Suet.
inoperoso, Cic. ep. 2, 13, 3. con^'CiSilTeìuìit^ a, um (congero), traspor-
l'Oii-geinino, avi, atum, are, raidoppiare, tato,accumulato, fatto su con, iile COngesticius
crebras eusibus ictus, Verg.: securim {i colpi ex materia fuerat agger, Caes. b. e. 2, 15, 1.
della sciirej vii'o, Verg. COng'CSlÙìs, US, m. (congero), adunamento,
eon-g(*iiio, gcniùi, ere, jy gemere,
intr., am>nassamento, I)propr.: A)ingen.: congestu
Cic. e ìSuet.: poet. d'un albero caduto, supre- copiaruni, per ammassar provvisióni, Tac:
muni COngemuit, Verg. II) tr., compiangere, congestu magnaruui opum, Tac. B) partic.
lamentare vivamente, mortcm, Lucr. 3, 932. (cfr. congero n' I, b, p), il «portare insieme »
collier, gri, m. (yóYYPos)) grongo (pesce degli uccelli, il costruire, nidificare, avium, Cic.
di mare), Ter. ed a. (ife div. 2, 68. Il) meton., massa, mucchio,
coiigeriù<«, èi, f. (congero), quantità di avenae, Lucr.: lapidum, Tac: trasl., tantus
cose gettate senz'ordine runa sull ultra, con- rerum ex orbe toto coeuntiura e, Sen.
gerie, ammasso, mucchio, I) propr.: Ajingen.: coii^'ìarìuiii , Ti, n. (cougius), misura
armorum, Tac: silvae (alberi della foresta), (congius) d'olio, vino, grano, sale in natura
Ov. B) partic., 1)= tnucchio di legno, catasta, più tardi comun. l'equivalente in denaro,
pira, Ov. e Quint. 2) del caos, Ov.met. 1, 33. distribuita come regalo ai poveri, anche talv.
IIJ trasl., figura retorica, accumulazione, ai soldati o a singoli favoriti o clienti, largi-
greco a'jva9poia|ióc, Quint. 8, 4. § 3 e 26 e sgg. zione, distribuzione, Cic, Liv. ed a.
con-géro, gessi, gestum, ere, portare con^Tu!!i, li, vn.,cogno, misura romana per
insieme, I) propr., portare, trasportare, get- i liquidi =sei sextarii, Liv. ed a.
tare, accumulare insieme, raccogliere in UH COn-g'iuciO, are, agghiacciarsi, congelarsi,
punto, accumulare, a) in gen. : Ugna, Auct. b. frigoribus conglaciat aqua, Cic. de nat. deor.
Afr.: humum, Tac: undique saccos, Hor.: un- 2, 26. — trasl., Curioni nostro tribunatus con-
dique quod idoneum ad muniendum putarent, glaciat, si agghiaccia =
passa inoperoso,
Nep.: saiis magnam vim ex proximis salinis, Cael. in Cic. ep. 8, 6, 3.
Caes.: maximam vim auri atque argenti in coiij^lobiitlOj onis, f. (conglobo), «»»»»mc-
regnum suum, Cic: tritici grana in os alcjs, chiumento, ayg lo mer amento, Sen. e TaC
Cic: scuta alci (sopra alcuno) prò aureis donis, COII-^'Iobo, avi, atum, are, I) aggomito-
Liv.: vim magnam sparti ad rem nauticam, lare, arrotondare, s&rrare in forma sferica, per
Liv. Partic. accumiUare sul corpo di alcuno o lo più al passivo, Cic. ed a. II) trasl.: A) rac-
sulle sue parti, premeìido, battendo, gettando, cogliere insieme, in massa esseri anim., riunire,
oscula, imprimere l'un sull'altro, Ov.: alias comun. rifl. se conglobare e passivo con forza
plagas mortuo, contare, dare, Phaedr.: tela, mediale COnglobari, raccogliersi in niassa, riti'
undique tela, scagliar dardi da ogni parte, nirsi, uti quosque fors conglobaverat, Sali.: e
Tao.: e tela in alqm, coprire di dardi, Curt. se conglobari in unum, Liv.: eos Agathyr-
b) pregn., radunando, apparecchiare, prepa- nam Liv. in ultimam castrorum partem
, :

rare, a.) una somma di denaro e simili, per conglobari, Liv. B) e. inan., ammucchiare, ag-
alcuno = mettere insieme, preparare, alci via- glomerare, definitiones, Cic. part. or. 55.
ticum, Cic. —per sé =
accumulare, itmmcu- con-giftuiuro^ avi, atum, are, avvoiger«
m ,

553 confflutinatio oongruentia 554

ittsieme, aggomitolare, torcere insieme, Luor. e quasi raccogliere pers. in ungregge radunare,
Cels. raccogliere, riunire, in Cic partic. ^= riunire in
con;;lulinsilTo, onis, f. (conglutino), IJ vita comune (in society) in genere (contr, dissi-
eonglutinamento, corpo formato, formazione, pare, dispererere), dis>ipatos homines, Cic: dis-
omnis e. recens, ogni corpo fnrmrtfo 'fa poco pcrsos homines in unum locum, Cic: qulcum
(giovane), Cic. de sen. 72. II) trasl., connea- teautvoluntascongregavitant fortuna conjun-
gioire, collocazione, Cic. or. 78. xit,Cic. Spesso rifl. se congregare e passivo
COII-S;lulYllO, avi, atum, are, conglutinare, con signif. medio congregari, congregarsi, riu-
incollare, attaccare, connettere, mettere insieme, nirsi, associarsi, pliiribus congregaiitibus se,
Ijpropr.: JCt. II) trasl.: 1) in yen :
libros, Liv.: familiae congregantur, Cic: e unum se
ex bis totus conglutinatus est, è iìnpastato in locum ad curiam, Cic: unum in locum con-
intieramente di questi fciz'J, Cic hominem : gregari, Cic: congregari undique ad Tatium,
eadeni optime, quae conglutinavit, natura dis- Liv.: e se cum aequalibus, Cic. in Academia
SOlvit, Cic. 2) partic, congiungere strettamente, congregati, Cic: congregari inter se, Tac:
annodare legare strettamente^ VoIuntate!',amÌ- multitudo hominum ex servis congregata, Cic.
citias, Cic b) trasl., accumulare ogq. inan., a) generic:
<>on;;riìlììl:llìo, Onis, f.fcongratulor),*-*»»- signa in unum locum, Tac: mediale, corpora
gratuiazione, viotoriae, Val. Max. 9. 3, 5. inter se congregantur, Lucr.: vis illa oriens
l'On-^riilììior, atus SUm, ilri, congratu- et congregata fncl suo sorgere e nel suo pieno
larsi, far le sue congratulazioni, libertatem COn- svihippo), Cic. de domo, 67. P) nell'esposi-
cordiaiiique civitati restitutam, Liv. 3, 54, 7. zione, argumenta infirmiora, Quint.
congredìor, gressos sum, grcdi, cam- congres«iio,r;nis, f (congredior), i Z cam-
minare insieme, cioè camminando, in- minare insieme, cioè rincontrarsi, I) in
contrarsi, andare insieme, ain'icinarsi, I) in gen. {contr. digressio», incontro con alcuno,
gen. [contr. digredi), congredere actutura, congresso, conregno, Cic ad Q
fr. 1, 3, 4.

vieni subito qua, Ter.: e. coram, Cic: e. eo II) partic: a) convegno socievole, commercio
loco. Liv.: in Macedonia, Brut, in Cic. ep.: socievole, società, Cic: plur., congressiones fa-
Apameae, Liv.: cum eo saepe, Cic cum servis : miliarium, convegni famigliari, Cic b) avvici-
Lucceji,Cic.: inter se, incontrarsi nella strada, namento, contatto ramale, relazioni carnali, con-
Liv.: e di e. inan. personif., luna tnm congre- cubito, prima e maris et feminae, Cic. de rep.
diens cum sole tum digrediens, Cic: e. cum 1. 38. e) {con senza proelii. certamini.s, belli),
alterca! ione, Liv.: e. in commune, Tac. II) in- incontro ostile, assalto, zuffa, Justin. ed a.
contrarsi OStilm., azzuffarsi, affrontarsi, venire congressus, lìs, m.(congredior), il cam-
aitemani, a) in vero e proprio combattimento : m in are in s i e m c^^V incontrarsi, 1) in gen :

locus, ubi congressi sunt, Cic; statuii congredi, incontro, abboccamento, per discorrere, ecc
Nep.: e. comminus, Liv.: tertio proelio, Justin. optare congressum, Cic: in alcjs congressum
{perciò poet. tertia in proelia. Verg.): pede colloquiumque venire, Cic: si quis congressus
aequo, combattere a piedi da vicino, cosicché fuerit niihi cumCaesare,Cic.: a/^/jtr, congres-
la lotta sia pari, Verg.: inter Callinicum Car- sus quaerere ad colloquia, Liv.: congressus pete
rasque, Aur. Vict.: in Italia, Nep.: e. sua sponte meos, cercami,Verg.: trasl. esse alios alibi con-
cum finitumis proelio, Caes.: singulari certa- gressus materiai, gruppi, aggruppamenti,
mine (duello) cum Arunte, Aur. Vict impar : Lucr vitatur durioruin consonantium interse
:

congressus Achilli (con A.). Verg.: armato congressus, incontro.Qn'mt. 1 1) partic: a.) con-
(con un armato) e. nudum dementia videba- vegno famigliare, adunanza, ìtnione, commercio
tur, Curt.: contra ipsum Caesarem. Cic: ad- socievole, societù, e. cotidianus, Cic: alcjs adi-
versusConstantinum, Aur. Vict. b) trasl., a)rf« tum, congressum, sermonem fugere, Cic: alqm
pers., in una disputa, in una discussione fi- congressu aequalium prohibere, Liv.: congressu
losof., e. cum Acadeniico, Cic: in giudizio, aliquo inter se aut natura ipsa con^regari fdi
cum alqo luctari et congredi, Cic. pj di asfr. animali), Cic: al plur., primi congressus co-
personif., quasi ad repugnandum congressa pulationesque. Cic: congressu.s hominum fu-
defensio, Cic. gere atque odisse. Cic. b) incontro ostile, scon-
con^re^iilMlìs, e (congrego), sociabile, tro, assalto, ante congressum, Cic: primo con-

socievole, amante di stare insieme, Cic. de off. gressu terga vertere, Caes.; primo congressu
1, 157. pelli fugariquc, Sali.: trasl., dell'entrare nel-
COngregàtiO, ònis, f. (congrego\ I) con- l'arringo giudiziario, primus causae congres-
gregazione, congregamento, comunanza, società sus, Quint.
degli anim. e degli uom., Cic: coord. conjun- c«ngrHons,entis,part.agg.(r7r( congruo),
ctio congregatioque, Cic II) trasl., u racco- I) consono con altro, congruente, consentaneo,
gliere, rerum, ricapitolazione, Quint.: crimi- adatto,conveniente, corrispondente, AÌCÌ rei CUm
num (contr. separatio), Quint. alqa re, Cic ed a.: e est eo/rmfin. o coir acc.
con^;re;so, avi, atum, are (coin grex\
e e Tinfin., Tac. e Plin pan. II) consono con .<iè

congregare, &) propr.: a.) riunire animali stesso in ogni parte, conforme, proporzionato,
in ungregge [contr. separare, dispergere), oves, di struttura del corpo, Suet. Tib 68 o conso- ;

Plin. spesiO ri/I. se congr. e passivo con signi- nante, intonato {contr. dissonus), dt suoni, con-
ficato medio congregari {contr. separati, dis- centus, Cic: clamor, Liv.
pergi , congregarsi, raccoglierni in gregge, riu- «?ona;PHenler, avv. (congruens), in modo
nirsi, c. sead paucos amnes (di fiert), Pliu.: consentaneo, convenientemente, conformemente,
apium examina non fìngend'Tam tavorum naturile, Cic: dicere, conforme alla cos'i, Cic
causa consregantur, Cic. P) se7isopiù ampio, congrìionlìa, ae, f. (congruen ), con-
cuugruo eonjectio oot
555

gtntenza, couveniema, armonia, Suct. ed a. : maleque interpretata, false congetture ed


quindi sitninetria, proporzione, Plin. ep, ed a. infelici interpretazioni Cic P) esporre con-
congruo, grui, ere (com e *gruo, da an- getturando, interpretare, in illam proviuciam
nettersi con x\10\,eoneoì-rere, incontrarsi, coin- omen communis famae atque sermonis, Cic.
cidere, I) propr.: Zenon cougruere judicat Ilj in senso più largo: 1) propr.: a.i far =
stellas,s'uniscano, si mescolino insieme, Sen.: portare ovv. andar in qualche luogo, gettare,
ut vicesimo anno ad metam eandem solis, unde spingere, trarre, cacciare, prendere, recare, rico-
orsi essent, dies congruerent, Liv. IIJ trasl., verare, navem in portum (della tempesta), Cic:
incontrarsi, a) riguardo al tempo, accordarsi, e ffig.J id sub legis superbissiraae vincula coni-
convenire, concordare, coti-ispondcre [contr. di- citis, Liv.: partic. ess. anim., alqm in medium,

screpare), assai., Quint. e Suet cum solis lu-


: prendere in mezzo alcuno (nell'andare: di due
naeque ratione (dei giorni e mesi), Cic: ad id eum locum, quo etc,
pers.), Cic: mulieres in
ipsum (di un epoca), Liv.: impers., forte con- Caes.: auxilia in mediam aciem, Caes.: exerci-
gruerat fsi era dato per caso), ut etc, Tac. tum in angustias, Curt. hostes in fugam, Caes
: :

b) riguardo alla natura, aìTessere, alla di- e per punire, alqm in eculeum, Cic: alqm in
SpOSiz., ecc., concordare, corrispondere, conve- carcerem, alqm in vincula, Cic: alqm in custo-
nire ad un Ogg., confarsi, essere in armonia, diam, Nep.: alqm in lautumias, Cic: e se conic.
a) di e. inan. (contr. discrepare, repugnare), = gettarsi in qualche luogo, precipitarsi, tras-

assol, Cic: inter se, Cic; inter omnes, Liv.: portarsi (spingersi), rifugiarsi, se intro, Ter.: se
cum alqa re, Cic: alci rei, Cic: in alqa re, Cic: in portum (di delfini), Cic se ex fuga in tem-
:

in unum, Liv.: impers., quemadmodum con- plura Minervae, Nep.: se in scalas tabernae li-
gruit {'si accorda), ut etc, Plin. ep.: Cànidius brariae, Cic: e (fig.J se in mirificam late-
timidius decessit quam professioni ejus con- bram (nel disputare), Cic: se in fugam, Cic
gruebat. Veli. P) dipers., del loro animo, ecc., b) colle mani, ecc., porre, introdurre, 60
assol., Ter.: lingua, nioribus, armoruni genere, (= in fasciculum) epistulam, accludere, in-
Liv.: de re dissidere, de ceteris mi-
una solum cludere nella lettera, Cic: alqm in cuUeum,
rifice congruere, trovarsi perfettamente d'ac- Cic: partic. conficcare, infiggere un'arma, cul-
cordo, Cic: e. alcjs cura moribus et natura, tros, Ov.: gladium in adversum os, Caes.: cul-

Cic: corporis doloribus (dat.), sentir con altri tros in guttura velleris atri, Ov.: conjectum in
i dolori del corpo (simpatizsare),Qii'i.: re int> r gutture ferrum, Ov. 2) trasl., a) gettare, poi-re,
se, Ter.: in eum moreni, concordare in questo recare^^trasportare, in un tempo, conici in no-
costume, Liv. ctem, esser sorpreso dalla notte, Caes.: se in no-
cònicìo, jèci, jectum, ere (com e jacio), ctem, partire in fretta col favor della notte,
J) in senso più ristretto, gettare, gettar dentro, Cic: proeliura in uociera, protrarre Auct. ,

gettar soin-a, od anche se mpl. gettare, \)propr.: b. Aù'.: crimen in ea tempora, id., Liv.:
a) generic: fasces virgultoruin, Liv.; celeriter in una certa divisione, forensem turbam in
stramenta, Hirt. b. G.: arma lectain acervura, quattuor tribus, Liv.: nulli conicientur in ul-
Liv.: sarcinas utrimque in acervum, Liv.: sar- lum ordinem (judicum), nulli eximentur, Cic:
cinas in unum, in medium, Liv., e in medio, (mediante trasformazione) in una figura,
Liv.: vasa fictilia in naves, Nep.: ignem in ob- aniumm ad alias animalium fonnas, mutare
jectam saepem, Liv.: serpentes vivas in vasa sempre in nuove figure di animali, Sen.: in
fictilia, Kep.: interfectum in plaustrum, Cic: una condizione esterna o interna, alqm ex
sortes in hydriam, nel contesto sempl. conicere tranquillissima re in nuptias, porre sotto il
sortes (cow^r. educere), Cic: parim. e alcjs no- giogo matrimoniale. Ter.: alqm ex occultisin-
men in urnam, Sen.: nomina in urnara, Liv. e vsidiis ad apertum latrocinium,cos^?7«^er£', Cic:

Plin. ep.: quindia\(\m in sortem o alcjs sortem, rem publicam in perturbationes, Cic: hostes in
trarre uno a sorte, Cic: purpureas vestes su- terrorem ac tumultum, Liv. se in turbam, :

per, Verg.: efpoet.) col dat., ignigaleas, Yerg.: Cic: e se mente ac voluntate in versum,
vincula collo, Ov. h)ianciare giavellotti ed altre volgersi alla poesia, Cic. b) po)ic denaro in
armi verso un punto scagliare sopra un ogg.,
, q.c, tantam pecuniam in propylaea, Cic: HS
spesso Semplic, gettare, tirare, scagliare, tela, millies in culinam, Sen. ci introducendo per
pila, Caes.: jaculuin, sagittam, Verg.: lapides iscritto, poì-re in qualche luogo, accogliere, le-
telaque in nostro:?, Caes.: tela intra valium, gem deciniam tabulam, Cic: plura in ean-
in
Caes jaculum inter ilia, Ov.: e fìg., petitiones
:
dem epistulam, Cic d) oralmente, produrre,
ita, utvitari non possint, Cic. 2) trasl.: a) in addurre, trattare, causam in Culuiti'J aut iu
gen., gettar verso, lanciare; anche volgere, rivol- foro ante meridiem, Lex. vet. in Cornif. rhet.
gere, porre addosso; dirigere verSO qualcuno 2, 20.
q.c, addossare adunof/g., oculos in alqm, Cic: conil'or, fera, ferum fconus e fero) co-
in disputando vocem, Cael. in Cic. ep.: oratio- nifero, clic produce pinoccìii, Verg. Aeu. 3, 680.
nem taiii improbam in alqm, Cic: in unum vi- cdiiiger, g'ura,geruiii con us <'gero), (come
(

gilem culpam, Liv.: e (poet.) col dat., querelas il prec.J. conifero, che produce pinocchi, CatulL

absenti, Tibull. b) pregn., mettendo insieme, 64, lOG.


quasi cogliere q.c; dedurre, pì-esumere, con- conitor, V. connitor.
getturare, indovinare, generic: cetera. Ter.,
a.) coniteo, V. conniveo.
callidissime defuturis, Nep.: domatrcsavianda coiiieclio, onis, f. (conicio), I) tiro, tratto,
ex oraculo acute arguteque, Cic: coU'acc. e getto,telorum, lo scagliare, Cic. Caecin. 43.
Z'infin., Cic: seg. da prop. rrlat., Cic: assol., Ilj il poì-re insieme, trasl., a) avvicinamento
ut conicio. Ter.: Partic. perf. sost., belle con- di più cose per paragonarle, annonae atque
jcciiiy graziose congetture, Cic: male conjecta aestiraationis, Cic. Verr. 3, 189. h) esposizione
557 conjecto conjunctus 558

congetturcUe, interpretazione, somniorum, Cìc. animali, Ov. e Pliu. l congiungimento camole,


)

de div. 2, 130. accoppiamento, Ov.: di anim., Verg. \i]meton.


conjecto, avi, atum, are (intens. di coni- = marito, Prop.: 3, 13, 20. — e (comun.) =
ciò), gettare, retare, port^are in.iietne, trasl.,con- moglie, Verg. e Tao.
gittlurure, aupporre, concìiiiidere congetturaiulo, con-iù;u;o, avi, atum, are, aggiogare in-
I) m(7en.;alqd eventu, Liv.: alqd ex alqa re, sieme =congiungere, unire, annodare, strin-
Tac: de alqa re, Tac: iter, marciare dietro gere, amicitiam, Cic argumenta conjugata,
:

congetture, Liv. II) par tic. «piegare conget- argomenti congiunti (cioè che constano di
turando, interpretare, e COSÌ presagire, vatici- un'unione di espi essioni etimologicamente
nare, Suet.: multa de alqa re, Suet. affini), Cic: partic. sost., conjugatum, i, n. =
COnjeclttP, òris, m. (conicio), interprete di conjugatio (V.), Quint.
segni, di sogni; vate, indovino, Cic. ed a. oonjiiiicle, avv. (conjunctu.s), congìunta-
COIljeClÌìr»f ae, f. (conicio), congettura, tnente, unitamente, a) generic: e cuni reliquia
supposizione, ipotesi ; eoncliisione, giudizio eon- rebus nostra coutexere, Cic: si quando risus e.
gettaraie, a) in gcn.:conjecturam facere ex o re verboque moveatur, Cic: e. elatum aliquid
de alqa re, supporre, congetturare, Cic. ed a.: condizionatamente, ipoteticamente {contr.
conjecturam facere (con o senza ex alqa re) simpliciter, incondizionatamente, categorica-
seg. da prop. rclat., Cic. ed a.: facere de se mente), Cic. b) per inclinazione, strettamente
conject\XTa,m,congettttrare partendo da sè,Cìc.: congiunto, in stretta relazione, famigliarmente,
conjecturam capere ex o de alqa re, Cic: con- cum alqo e. vivere, Nep.: conjunctius o con-
jecturam alcjs rei capere de alqa re, Cic: con- junctissime cum alqo vivere, Cic.
jectura assequi ovv. consequi, Cic: afterre con- COniunclilli, avv. C0njunctus\ congiun-
jecturam, indicaz. congetturali. Cic. h)partic., tamente, in comune (contr. separatiin), Caes.
vaticinio dietro congetture, interpretazione dei ed a.
soyni, Cic. ed a COnjlIllOll'o, ònis, f. (conjungo), congiun-
eoiiieeinriilis, e (conjectura), che riposa zione, unione, I) nello spazio: portuuni , Cic. II)
sopra congetture, derivante da congetture, con- esterna o interna generic: a) di sogg. inan :
getturale, causa, eie: status, Quint. a) generic: ignis et umoris, V'arr. LL.: men-
cuiiìcetH!^, ìis, m. (conicio), il gettare tis cum externis rebus, Cic: litterarum inter

insieme, I) propr., il gettare sopra un ogg., se, Quint. P) come t. t. retor., congiunzione,

a) in sfnsopiì) r strctto^il gettare oggetti, a) ge- Cornif. rhet. 4, 38 y^ come t. t. della logica,
neric, il gettare, gettata, getto, concorso, mate- congiunzione di concetti, relazione delle idee
rial, Lucr.: terrae, Liv.: e neutro l'essere = (anche al phtr), Cic. e Quint. ò) come t. t.
spinto in dentro, animai, Lucr.: eorum (elemen- gramm , congiunzione, Cic ed a. b) di ess.
torum), Lucr. P) il gettare, scagliare, getto, tiro anim., congiunzione, relazione socievole. So-
dei giavellotti e d' altri proiettili verso una ciale, amichevole nello Stato e nella fami-
meta di-terminata, ad teli conjectum venire, glia, assol., ocum alqo o inter se, a) in gen.,
sia venire alla portata, vicino alla portata unione, relazione, buona intelligenza, buon ac-
dei dardi, sia mettersi a scagliar dardi, Liv.: cordo (politico, di vicinanza, di società, di
intra teli conjectum (alla portata dei dardi) amicizia), buone relazioni, rapporti amichevoli,
esse, Liv.: telorum conjectu confossus, Nep.: Cic ed a :conjunctionis appetitus, impulso
cum undique ex altioribus locis in cavam vai- ad esser socievole, Cic. ?) congiunzione me-
lem conjectus esset, si potevascaglinre. tirare, diunte nascita, matrimonio, cognazione, re-
Liv. bj in seìiso più ampio, lo spingere, lo spin- lazione di famiglia, parentela, Cic ed a.
gere verso, bradi li conjectu, Lucr. II) trasl., eoiijiincliiii, a, um, partic. agg. (con-
a) geneiic: ilrivoìgere lo sguardi/, ecc., e ocu- jungo), congiunto, assol con cum e Z'abl., o
,

lorum, Cic: vester in me animorum oculorum- col sempl. ahi., col sempl. dat I) congiunto
,

que, Cic: oculorum minarumque, s^uurdi mi- nello spazio, connesso, a) generic: supercilia,
nacciosi, PliU. pan. h) combinazione, V. Quint. che si uniscono insieme, Suet.: sublicae cum
3, 6, 30. —
epregn congettura fondata sopra
, omni opere conjunctae, Caes.: ratis conjuncta
co)»6ù(o^i'one, progredì Conjectu lougi US, A ur. crepidine saxi, Verg. b) riguardo alla posi-
Vict. Caes. 26, 4. zione, contiguo, confinante, theatrum C domui,
conju'To, V, conicio. Caes.: e C;ippadociae Papblngonia, Nep.
eolljìÌ;:àiÌ!i, e (conjux), coniugale, mari- II) congiunto temporalmente, aj di avveni-
tale, Tac: dii, dèi tutori del vincolo malrimo- menti, connesso, die segue immediatamente, q uao
niiile, Tac. id a. proelio apud Arbela conjuncta sunt, ordiar
eòiiiìi;:;i)lio, ùni.^, f. (conjui^o) =^ ^uì^nfia, dicere, Curt. 5, 1, 2. b) di pers , contempo-
relazione etimologica <lei vocaboli, a'ÌOjieri'ta raneo, coetaneo, horum aetati prope e L. Gel-
come argomento confermante, provante, Cic. lius, Cic: cui aetate conjunttior, alla cui età
top. 12 e 38. appartenevo piuttosto, Cic. IH) generic,
conjìì^iiloi*, òris, m. (conjugo), colui che esternamente o internamente unito, congittnto,
congiìinge, che unisce, Catull. bl, 45. 1) esternamente: conjunctis passibus spa-
eoniìì^ìalÌ!s, e iconjugium), coniugale, tiari, Ov.: e. tela feramus, diamo Vassalto
matrimoniale, fi sta, Ov.: jur;), Ov. uniti, Ov. 1) internamente, a) di sogg. inan.,
COIljìì^Tuill, li, n. (conjugo), congiunzione, congiunto, unito, collegato, connesso, attinente,
unione, I) ingen.: corporis atque animae, Lucr. che è in congiunzione (connessione, parentela),
3, 843 cfr. Val. Max. 6, 2. ext. 3. II)partic.,
;
parente, d'accordo, vicino ad una COSa, appar-
congiunzione maritale, A) propr : I) relazioni tenente a q.c, {contr. disjunctus, separatus,
coniugali, connubio, matrimonio, Cic. ed a.: di soius), verba {coìitr. verba simplicia, singula,
559 conjnngo conj»aro 56C

separata), Cic. e Quint,: causae [contr. simpli- con un aìlro, noctem diei, aggiungere l»

ces), Quint.: quae vita (rustica) disjuncta a notte al giorno, Caes. b) far seguire imme
cupiditate est et eonjuncta cum officio, Cic. : ditttamente q.c. a q.c, consultis facta, Veli.:
co?rabl., mendicitas aviditate eonjuncta, Cic: tristibus dictis atrccia facta, Tac: o continuare
col dat., officii praecepta eonjuncta naturae, proseguire q.c. senza interruzione, abstinentiam
conformi a natura, Cie. sost., conjunctum, i, cibi, Tac: consulatus, Suet. 3) generic. ester-

n., a) come 1. 1. retor., circoKtunza, Cic. de namente internamente, porre in relazione o


or. 2, 166 e 167. come t. t. di fisica, pro- connessione, eongiungere, unire, a) nella pro-
P)
prietA coesiva, eoeMotve, Lucr. 451 e segq. 1, nunzia unire, congiungere, pronumiare in^
,

b) di e. anim., congiunto, mediante qualche sieme, VOCales, Cic P) nelVesporre, eongiun-


vincolo, alla vita pubblica o famigliare, gere, connettere, aggiungere, pauca huic com-
a) generic, congiunto, fainiyliarp, antico, pa- mentario, Hirt. b. G. opere ipso conjangi,
:

rente [contr. alienus), Pompejus


Nep.: cuin e., Curt. y) mettere in relazione qualche cir-
ìis et inter se conjunctissimi, Cic: e cum alqo costanza, condizione, ecc., con qualcuno
vìnculis et propinquitatis'et affinitatis, Cic: q.c, congiungere, unire, connettere, intrec-
conjunctus propinqua coguatione, Nep. : C. ciare, annodare q.c. a q.C. far dipendere ,

Mario sanguine conjunctissimus, Veli. : tam da q.c, causam o salutem alcjs cum com-
eonjuncta populo Eoinauo civitas, Caes.: urbs muni salute, Cic: cum probro privato im-
mihi conjunctissima. Cic. : quoniam in re pu- perii dedecus, Cic: disserendì ratio conjnn-

blica conjuncti sumus, perc7j.è noi siamo amici gitur cum suavitate dicendi et copia, va di
politici, Cic: sost., cognatione propinqua^ con- pari passo con, ecc., Cic: raro unire, costi- =
junctus, Nep.: sanguine conjunti («"onfr. alieni), tuire colle sue parti, e poss. ristiitare, e du-
Sili.: conjunctus an alienus, Quint.: trasl., plici genere voluptatis conjunctum esse, Cic.

dell'amicizia ecc. stessa, quae fuit umquam S) pregn., aa) intraprendere in cuniu.ne q.C,

atnicitia consularium in nostra civitate con- bellum, Cic. cum alqo injuriam, unirsi per
:

iunctior? (più stretta, fedele), Cic: civium tma ingiuria, Cic. pp) conchiudere, stabilire
Komanorum omnium sanguis conjunctus exi- una relazione, conubia, Cic. societatem ami :

stimandus est, tutti i cittadini romani de- citiamque, Sali. necessitudinem, Cic. bene-
: :

vono esser considerati come congiunti di volentiam, Cic. h) pers.: a.) generic, congiun-
stirpe, Cic. P) congiunto in matrimonio, digno gere, legare, alqm, Cic: alqm cum deorum im-

eonjuncta viro! Verg. ecl. 8, 82: trasl., si mortalium laude, unire strettamente, Cic.
(eadem) vitis est ulmo eonjuncta marito, Ca- P)
coììgiungere con qualche vincolo nella inta

tuli. 62, 54. pubblica privata, unire, affra'ellare, polit.,


con-junj50, junxi, junctum, ere, congiun- alqm sibi, Caes. (sibi) Lepidum ad rem pu-
:

gere, unire, legare, annodare, eollegare, col dat. blicam defendendam. Piane in Cic. ep.: negh
fa che? con che ?), con cum e Tabi., con inter affari, se in negotio, Cic. in società, in ami-
:

se e col sempl. abl , I) propr., {contr. sol- cizia, alqm hospitio atque amici tia, Cic r
vere), a") legare instente, accoppiare animali multos sibi amicitià, Sali. tibi me communi x :

{fontr. disj ungere), boves, Cato : bis binos studia conjungunt, Cic: in pannldn, cum
(equos), Lucr. b) e. innn.: naves, Caes.: navi tota domus conjugio et stirpe conjuugitur,
onerariae alteram, Caes.: calaraos plnres cera, Cic: se tecum affinitate conjungi cupit, Nep.:
Verg. IIJ trasl.: 1) congiungere nello spazio, in matrimonio, fìlias suas alcjs fìliis matrimo-
unire, connettere Vuna cosa all'altra porre nio. Liv. alqm secum matrimonio, Curt. e
: :

Vana nell'altra, a) generic. a) c. inan.:


: de- sempl., sibi alqm, Suet.: o se cum alqo, Ov.: e
xtras, Verg. : dextram dextrae, Ov. eara epi- : conjungi Poppeae, Tac. y) unire in amore,
Rtulam cura hac epistula, Cic: columellas inter riconciliare, diversos iterum amantes, Prop. 1,

se capreolis, Caes.: quindi congiungere un edi- 10,15._


fizio, ecc., un luogo con un altro, seguitare, eoiijiinx, V. conjux.
connettere, aggiungere, al paSSivO = congiun- COnjlll'afTo, Ònis, f. (conjuro), congiura-
gersi, aggiungersi, connettersi, confinare, aedifìcia sione =
unione col giuramento, lega, a generic: 1

(se. moenibus), Liv.: pontem oppido castrisque, Acamanica, Liv.: conjurationem nobilitatis fa-
Caes.: omnes naves cum castris una muni- cere, Caes.: Etruriae principum conjuratio de
tione, Caes. montem cum oppido ( di un
: bello facta, Liv. trasl., quae haec est conju-
:

muro), Caes castra castris, unire un accam-


: ratio (se. raulierum), Ter.: urbana, partito
pamento alValtro, Caes. e Liv. p) spingere, dei cittadini, Plin. pan. b) in senso cattivo
cacciare addosso un animale ad un altro, = congiura, cospirazione, complotto, Catilinae,
equuni equo Quadrati, Hirt. b. G. >^, 48, 5. b) Sali.: e in fcontroj alqd, Liv,: conj. adversus
congiungere in Un vincolo, unire, eollegare, e alqm, Eutr. : conjurationem facere Caes.: ,

se COnj. passivo COnjungi, congiangersi, centra alqm, Hirt. b. G., centra rem publicam,,
unirsi, connettersi, collegarsi, se CUm iis, unirsi Cic: adversus alqm, Liv. epit. : in tyranni ca-
con loro (nella fuga), Caes.: primis conjugun- put, Liv. : deserendae Italiae, Liv. : meton.,
tur ultimis (nella marcia), Curt -.partic V ac- congiura =
i Congiurati, Cic. Cat. 1, 13.
campamento, le truppe in un sol corpo, castra,
,

von-jiiro, avi, atum, are, IJ in gen. =


liiv.: exercitum, Caes.: cojtias suas, Auct. b gitirare con, giurare insieme, a) generic. :

Afr.: castra cum Lepido, Auct. b Al.: arma quae jurat mcns est, nil conjuravimus illa, Ps.

Sidicinis, Liv.: oppidanos sibi, Hirt. b. G.: se Ov. ber. 21, 135. b) prestare insieme (ìn inassa)
cum Belgis, Caes.: se Hannibali. Liv.: se Rho- ilgiuramento militare, ut omn^^S Italiae junio-
diae classi, Liv.: cum Aeduis conjungi, Caes. res conjurarent, Caes.: ut consul quos conju-
2) nel tempo: a) quasi congiungere un tempo ratos haberet dimitteret, i chiamati sotto le
56Ì conjnx conqmro 562

armi ('quelli che avean prestato giìirmn. in connnli..., V. conub...


mnSSaJ, Llv. II) ledami col ffinriunnitu O le- C.TMiòn, ònis, (Kóvtóv), Conone, celebre D
garsi rpciprocameitt)', unirsi tot giiirttnu-nto generale ateniese noto partic. come ammira-
collegarsi, associarsi, a) generic, assol.. Caos. glio. II) di Samo, cehbre astronomo e ma-
e Verg. : cum
tota Italia prò partibus alc^'>;, tematico dei tempi di Tolomeo Filadelfo.
Suet.: inter se coìV acc. e /'infin., Caes.: cnn conòpcnni, i, n. (y.wvo7retov), o cond-
ut e il cong., Auct. b. Hisp.: poet., alterius sic itili ni, ti, n., zanzarifro di maglia fina /'come
altera poscit opem ros et conjurat amice, si tornaletto), Hor. ed a.
affratella amich. (cospirano amich. insìevie), ed noi', atus SUin, ari, intraprendere q.C,
Hor. art. po^'t. 411: qìiindi, conjuratus = tentare, accingersi a q.C, colVacc, magnum
legato, coìigiinito, itnito col giuratnetito, agmilia, opus, Cic: multa stulte, Cic: coZZ'infin., ten-
Ov.: Hister, Verg. : colC infin., Graecia conju- tare, decidersi a, ccc, Cic, Caes. ed a.
rata tuas rumpere nuptias, Hor. b) per iinn coiip..., V. comp ..
azione colpevole =
coìigiurare, fare un com- con«|uti««sillTo, Onis, f. (conquasso), con-
plotto, Cic. ed cum
alqo, Cic: inter se, Sali.:
a.: quassamento, scotimento =
disfacimento fisico
centra a adversus rem publicam, Cic. e Liv.: prostrazione, totius valctudinis, corporis, Cic.
in alcjs caedem, Curt.: de interficiendo Poni- Tusc 4, 29.
pejo, Cic: coZrinfin., patriam incendere, Sali.: COII-<|lin<«CiO, avi, àtum, care, conquassare,
colVut e il cong.. ut urbem inconderent, Liv.: scuotere dalle fondamenta, I) propr.: cum
seg. da prop. relat., quo stuprum inferretur, Apulia maximis terrae motibus conquassata
Liv. partic, conjuratus, com/iurat-o, testes,
: esset, Cic. de div. 1, 97. II) trasl.: 1) con-
Cic: e (poet.) arma (dei congiurati)., Ov.: e. quassare, scuotere, rovinare fisic moralm..
in alqd. JAv.-.plHr. sn.it., conjurati, òrum, m., Lucr. 2) riguardo alla potenza, alla flori-
congiurati, Cic. ed a. dezza, conquassare, scuotere, abbattere, exteras
conjtix e eonjiinx, jugis, e. (da con- nationes, Cic: omnes provincias, Sulpic in
jungo), coniuge, consorte, marito, moglie, Cic. Cic. ep.
ed quindi anche alplur.
a.: =
coppia, Catull. con-qiieror, questus sum, quori, dolersi,
= nei poeti, a) per fidanzala, sposa, Verg. rammaricarsi di q.C, i\) per il dolorp. ecc, ta-
b) per concubina, Verg. e Ov. tnentarsi di q.C, lamentare, SUUm lifCUm aut
coni... e conni..., V. coli... e comm... fbrtiuiam, Coniif. rhet.: ignaris nequiquam au-
con-ncc!o, conncxTo, connexììs, V. ris, Catull. 'b)per malumore, malcontento, la-
con ìoi n solo. gnarsi di un torto, dolersi, rammaricarsi, COD-
con-nTior (cònltor), nìsus e nixus sum, querar an sileam? Ov.: nihil tocum de tui
!lìti, appoggiarsi appuntellarsi con tuttii le fratris injuria, Cic: inopiam inter se, Liv.:
forze, I) propr. : A) in gen.: valido corpore haec ad homines, Cic: apud patros vim atque
(con corpo robusto), Cic. poet.: connixi hu- injuriam dictatoris, Liv.: alqd prò re publica,
meris. le spalle appuntellate (contro il peso), in nome dello Stato, Cic: seg. dall'acc. e
Verg. h) pregn., l) appuntellando le inani Z'infin., se deseri, Suet.: con cur o quod (ps7--
i piedi, alzarsi dal suolo, infantes connitun- che), Tac
tur, ut se erigant, Cic. partic. di caduti, ad
: conquestio, ònis, f. (conqueror), n la-
surgendum, Curt.: ed assol., in connitendo, gnarsi, a doglianza, lagnanza, querimonia, la-
)

Liv. 2) appoggiandosi, arrampicarsi verso un mento, debellis civilibus, Quint.: pr.ieteritorum


punto elevato, salire arrampicandosi, in SUm- dolorum (per, ecc.) conquestioiies. Seii.: come
mum jugum, Caes. S] puntellandosi, pai-to- 1. 1. retor., parte del discorso, che deve muo-

rire, gemeljos, Verg. ecl. 1, 15. Il) trasl., vere l'uditore a compassione, lamento, Cic
sforzarsi, aff<iticarsi, coZZ'infin Liv. ed a.: , b) lamento, querela, richiamo, Cic: adversus
assol., quantum animo
connìti potes, ... tantum omnes, Quint.
fac, ut efficias, adopei-a, per quanto puoi, conqiiestììiB, vi, m. (conqueror), lamento,
tutte le forze della tua mente, Cic: omnibus querela, Liv. 8, 7, 21.
copiis coTm\?,ws, impiegando tutte le sue truppe, con-qiiìcsco, quYèvi, quTètum, ore, ot-
Liv. —
Infin. pres. parag. connitier, Acc. tr. tener riposo, trovar riposo, riposare, I) fisic,
in Cic. de div. 1, 44. riposare, di pers., assol., Cic, Caes. ed a.:
connTveo (cònivco), nivi o nixi, ère, chi- e ex ab alqa re, Cic. pregn.: a) avere im
narsi insieme, d^gll occhi, chiudersi, e giorno di riposo, Caes. b. C ò, 75, 1. h) ripo-
pregn. degli uomini. chUulere, serrare gli sare =
dormire, Caes. e Suet. Il) trasl.: A) di
occhi (nel sonno, per la luce, per la paura), =
e inan., riposare essere inoperoso, non venir
I) propr.: a) degli occhi, oculis sonino conni- mosso ; essere , rimaner fermo ; giacere star ,

ventibus, Cic: conniventes (acciecati, ciechi) ft-«nf/t«i»o,conquiescitvectigiìl,Cic. B) di pers.,


illi oculi abavi tui (Appli Claudii), Cic b) di del riposo d'animo, dello spirito ottener ri- =
uomini: somno, Cic: ad minima tonitrua et 230SO, acquietarsi, l) in gen.: Cic: necniite
falgura, Suet. : poet., del sole e della luna, nec interdiu viram conquiescere pati, lasciarlo
quando si eclissano, Lncr. 5, 775. JZ) trasl., in pace, Liv. 2) partic, tr<tttenersi a bell'agio
1) in gen.: certa sunt pleraque et nìsi conni- in q.C, sentirsi soddisfatto rallegrato per q.C.,
veamus (se non ci chiudiamo gli occhi), in in studiis libentissime, Cic.
oculos iBCurrunt, Quint.: quibus (blandimentis) con(|iiTro, quTsìvi, quìsitam, ere (com
sopita virtus conniveret (si addormenta si = e quae.'ro), ricercare = cercare da diverse
rilassnj, Cic. 2) partic, come il nostro chìn- parti, raccogliere radunare, cercare di
deire un occhio, aver indulgenza, far mostra di procurarsi, partic. ricercare cose perdute, na-
non vedere, in alqa re, Cic. e Suet. scoste, rintracciare, a) CO» mezzi materiali,
563 conquisite conscientia 564

pecuniam, Cic. :dona ac pecunias per om- Ov.: come t. t. naut., navem, in navem, o
nia municipia, Tac. litteras (prove scritte),
: Sempl. COnSC, salire in una nave, sopra una
Cic: perfugas, Liv.: consulem (ucciso nella nave, andare in nave, imbarcarsi, Cic. ed a.:
battaglia), Liv.: pecus ex agrìs, Sali.: so- così ab Herculis porta navem, Val. Max.: e
cios ad alqm interficiendum, Nep.: alqm ad sempl. e Epbeso o Labrone aut Pisis, Cic: e.
mortem, ad neeem, Veli. Partic, coloni o a Brundisio, Cic: fg., conscende nobiscum, et
soldati, levare, an-uolare, COloilOS, Cic: Siculos, quidem ad puppira, sali con noi sulla nave
Nep. : sagittarios omnes, Caes.: magnum nu- dello Stato, Cic. II) trasl.: laudis Carmen,
meram eorum, qui equo merere possent, Liv. elevarsi alValtezza del canto di lode, Prop. 2,
b) con mezzi iminater., piacula irae deùm, 10, 23.
Liv.: sufFragia, Tac: voluptatem, Cic: volup- conscenMO, onis, f. (conscendo), imOureo,
tates, Caes. :aliquid sceleris et flagitii, ricer- in naves, Cic. de div. 1, 68.
care (^= cercar di commettere), Cic: undique con!»eTentia, ae, f. (conscio), cosdema,
suavitates, Cic: omnes artes ad alqm oppri- 1) con un altro =^ consapevolezza di q.C, no-
mendura, Tac: figurae conquisitae, ricercate, tizia, cognizione, intelligenza, a) col genit. SOgg.,
prese da cose lontane {contr. obviae dicenti), omnium horum, Cic: liberti unius, Tac P) col
Cic. genit. ogg., conjurationis, Tac: al plur., Con-
con(|iii<»Ilé, avv. (conquisitus), diiUjente- silia conscientiaeque ejusmodi Mcinorum, Cic.
inent'C, con scelta rigorosa, Cornif. rhct. 2, 50. CIu. 56. y) nel contesto, assol.: conscientiae
coii(|-iiT«>itìo, ònis, f. (conquiro), rieerca, contagio, Cic: alqm in conscientiam assumere,
riscossione di (f.C, rintracciamento, investiga- Tac: purgare publicam conscientiam, Justin.:
zione di q.c, I) in gen. : pecuniaruni, Tac: simulata conscientia, Tac. II) con sé stesso,
piaculorum, Liv.: diligentissima conquisitione, coscienza, piena conoscenza ricoi-do, convin-
Tac. II) partic, come t. t. milit., arruola- zione, persuasione, sentimento, A) in gen.: a) col
mento, leva, Cic. e Liv. genit. ogg., virium nostrarum et suarum, Liv.:
conquT<»Ttor, òris, m. (conquiro), come 1. 1. contracti culpa periculi, Liv. p) scg. da prop.
ed a.
milit., colui che aiittola, aii^itolatore, Cic. relat., conscientia, quid abesset virium, Liv.
cunquT»iTlu««, a, um, part. agg. con superi. Y) nel contesto, asmi.: nostra stabilis con-
(da conquiro), ricercato, scelto, di pers. e e. scientia (coscienza di sé stesso), Cic: in veris
innn. , Cic. ed a. quoque sufficit conscientia (sentimento di sé
con-sae|»io, saepsì, saeptum, ire, assie- stesso), Quint.: illud se tacere conscientiam
pare, attorniare, bustum, Suet. Ner. 33. Più — suam (la sua convinzione) non pati, quod etc,
spesso partic. COnsaeptus, a, um, assiepato, at- miaconvinz.,
Liv.: salva conscientia. salva la
torniato,Cic ed a.: sost, consaeptum, i, n., Sen. ep. 117, 1 [cfr. sotto n" B, 2, p). B) co-
chiitdenda, siepe, recinto, Liv. ed a.: fori, Stec- scienza delle qualità morali, della volontà o
cati, Quint. delle azioni, l)generic.: a.) col genit. ogg.,
coii<«ìilutniTo, ònis, f. (consaluto), saluto spesso = « buona, inala coscienza », virtutis
di molti, Cic. ed a. et vitiorum, Cic: e. bene actae vitae, Cic: of-
con-salnto, avi, atum, are, salutare ale. fìcii mei benevolentiaeque, Cic: reotae volun-
ad alfa voce, con dopp. acc. ^
salutando, chia- tatis, Cic: pulclierrimi facti, Cic: della nuda,
mare alcuno (col nome, col titolo, ecc.), Inter coscienza (rimorso), e facti, Hirt. b. G., fìi?to-
se, Cic: alqm regem, Liv.: eara Volumniam, rum, Cic e. peccatorum, Cic: delictorum,
Cic. Cic: scelerum et fraudum suarum, Cic: vio-
COII-«iaiie!ìiCO, sànui, ere, diventar sano, latae per sociorum injurias Ronianae amici-
risatMie, guarire di ferite, ecc, Cic ed a.: di tiae. Veli.: e al plur., te conscientiae stimu-
pers., Cels. ed a. lant maleficiorum tuorum, Cic. parad. 2, IS.
COn-^an^llTlleUS, a, um, consanguineo, P) con de e Z'abl.: ex nulla conscientia do
di fratelli e sorelle = fraterno, turba, Ov.: culpa, colla coscienza della mia innocenza,
sos^., consanguineus, m. consanguineo, con-
i, Salì. Cat. 35, 2. y) seg. dalVa.cc. e Z'infin.,
giunto, partic. =
fratello, Cic ad Att. 2, 23, Tac Agr. 39. d) con ne e il cong. timore =
3. Aur. Vict. epit. 41, 20 ed «..-consanguinea, conscio di colpa, che, ecc., Tac. Agr. 42.
ae, f., congiunta di sangue, partic. =^ Sorella, 2) partic. consapevolezza del diritto
, del
Catull. 64, 118: spesso pliir., consanguinei, torto voluto fatto, coscienza, a) col genit.
Òrum, m., consanguinei, congiunti, Cic ed a. sogg., optimae mentis, Cic: animi (comun. di
con<iaii;SiiTnTla!!>, atis, f. (consanguineus), rimorso), p). es., animi conscientiam non cu-
consangui netti, parentela, Yevg., Liv. ed a. rare, Cic: animi conscientia excruciari, Cic: e
Coii<«aiiiis a, uni, V. Compsa. plur., conscientiae animi, stimoli del rimorso,
COII-sailcTo, avi, àtum, are, ferire grave- Cic. Rose Am. 67. p) con agg.: praeclara, Cic:
mente, Cornif. rhet. ed a. recta, Cic; bona, optima, Sen. e Quint.: mala.
consci'IeralU'i, a, um, part. agg. con Sali, e Quint.: ex conscientia sua, conforme alla
superi, [da conscelero), macchiato da scelle- sua e, cioè secondo ch'egli aveva una buona
ragg ini, scellerato, infame, dipers., Cic: raens, mala coscienza, Liv.: quod non salva bona
Cic: vultus, Cic. conscientia procederei, Sen. nat. qu. 4. praef.
con-scelero, avi, atuni, are, macchiare § 15. y) assol., ora buona coscienza, magna
discelleraggini, contaminare, Catull., Liv. ed a. vis est conscientiae, Cic: conscientia fretus,
con««ceiido, scendi, scensum, ere (com e mea mihi
Curt.: conscientia pluris est quara
scando), cu>cendere q.c., salire in qualche luofjo, omnium sermo, Cic: e (prov.) con.«cientia
IJpropr.: montes, Catull.: currum, Prop. e mille testes, Quint. 5, 11, 41: ora mala co-
Curt.: vaUuin,Cae3.:equum, Liv.: e. in equum, scienza, rimorso, angor conscientiae, Cic: ali-
565 coiiscmdo eonsecio 566

quas couscientiae notas in ipso ore posse de- nella lista dei senatori, quindi T espressione :
prehendere, Curt.: conscieiitià morderi, Cic : patres conscripti, Senatori, Cic. ed a.: al
conscientia ictus aperit litteras, I.iv.: ad fa- sing., pater conscriptus repente factus est,

tendum conscientia impelli, Quint.: modestiam Senatore, Cic. Phil. 13,28; e poet. assol.,
in conscientiam ducere, interpretare come quod sit conscripti (di un Senatore) officium
mala coscienza, Sali, Jug. 85, 26. Hor. art. potit. 314. yj iierivere come coloni,
con-scindo, scYdi, scissum, ere, lacerare, sex milia familiarum, Liv. 37, 46, 10. B) com-
stracciare, fare a pezzi,a brani, I)propr.: epi- porre, mettere per iscritto, stendere, metter giù,
stulam, Cic: alqin capillo, strappare ad ale. epistulam, Cic: testamenta, Cic: prò saluta-
i capelli, Ter. II) trasl., consciudi sibilis, ribus mortifera, prescrivere [del medico), Cic:
esser fischiato solennemente, Cic: ab optiina- assol.: de quibus audivi et legi et ipse con-
tibus conscindi, esser coperto d'ingiurie, Cic. scripsi, Cic Balbus ad me cum Oppio conscri-
:

con-sclo, ire, esser conscio di (una colpa), psit, Cic. Il) riempire scrivendo, seriv, con q.C,

nil sibi, Hor. ep. 1, 1, 61. raensam vino, Ov.: epistolium lacrirais, Catull.
con-scisco, scivi o seti, scìtuin, ere, m- coii<!>cri|ilio, ònis, f. (conscribo), compo-
nalzare a conclusione formale, conchiudere for- sizione, redazione, falsae con.scriptiones quae-
tnalmente, decidersi per q C, I) in yen., COme stionum, false annotazioni, falsificazione del
t. t. pubbl., Cic. de legg. 3, 10: belluni, Liv. registro delle ricerche, Cic. Clu. 191.
10, 18, 2: con ut e il conr/., Formula vetus COn-»»eCO, scclii, sectnm, are, tagliare, re-
in Liv. 32, 13. II)partic., decidersi per un
1, cidere, sminuzzare, brassicam, Cato membra :

male, risolversi a q.C, cioè scegliere, impren- fratris, Ov.


dere, procacciarsi, darsi liberamente un male, cou<iecralio, ònis, f. (consecro), consecra-
commettere, sibi mortem sempl. niortem, zione. religiosa, consecrazione, santificazione, per
necem, Cic: sibi exsilium e sibi exsilium ac cui diventa sacer fcotisacrato agli dei,
q.C.

fugam, Liv.: facinus in se ac suos foedum, Liv. quindi inviolabile, sacro), Cic: capitis, con-
eonseìus, a, um (com e scioj, I) conscio secrazione del capo, maledizione ('quando si
di q.C. con un altro, consapevole, e sost., com- dichiarava maledetto il capo di chi avea
plice, testimonio, fanrìgliare, confidente, parte- agito contro la legge), Cic legis aut poenae,
:

cipe, ecc. a) col genit., homo meoruin in te dichiarazione d'inviolabilità, Cic: partic.
.studiorum et officioruui maxime couscius,Cic.: deificazione dell'imperatore, apoteosi, Tac e
alci conscium esse tanti facinoris, tanti sce- Suet.
leris, conoscere cattive azioni di ale Ter
le ,
,
consacro, avi, iltum, are (com e sacro),
Sali, ed a.: e. conjurationis, conr/iurati, Sali.: consecrare, consacrare, I) attribuire ad un uso
poet., di e. iìian.: e. fati sidera, Verg. ^) col sacro (religioso), dichiarare proprietà, di un dio
dat. = conscio di, ecc., e. faciuori, Cic. y) con o degli dei, dedicare ad una divinità od
in e Tabi.: in privatis rebus, Cic. 5) con de e agli dei, \) in gen.: a.) propr.: aedeni, Cic:
Vabl.: bis de rebus conscium esse, Cic. e) con lucos et nemora, Tac: domum, aedes alcjs,
prop. relat.: res, niultis consciis quae gerere- bona alcjs, Cic: veterem Carthaginem (che
tar, elata, Nep. ^) assol.,partic. di congiurati, non fosse più riedificata), Cic diem ad- :

sine uUo conscio, Cic: conscios celare, Liv.: ventus alcjs, Liv.: caiidelabrum Jovi, Cic:
di confidenti in cose d'amore, Hor. ed Ov.: totam Siciliani Cereri et Liberae, Cic ara :

poet. di e. inan., nox, Ov. II) conscio a sé Octavio (da consecrata, Suet.: partic, con-
)
stesso, consapevole. A.) in gen.: cc) col genit.: secratus ^^^ consacrato, dedicato, saero (contr.
si alicujus injuriae sibi e fuisset, Caes.: e sibi profanus), loci, Cic: termini, Liv. b) trasl.,
recti (mens), Verg. P) col dat.: e factis iiiens, consacrare = dare come offerta, dare in pro-
Lucr. y) c^'* ^^' ^ Vabl.: nulla e. sibi turpi in prietà, nostra omnia, Cic: qui certis quibus-
re, Lucr. ò)colVa.cc. e Z'infin etsi mihi sum : dam destinatisque seutentiis quasi addicti et
e. numquam me nimis cupidum fuisse vitae, consecrati sunt, sono quasi resi schiavi e dati
Cic. £) con prop relat.: cum tibi e. esset, in proprietà, Cic. 2) consacrare agli dei infer-
quam inimioum deberet Caesarem habere, nali, dare abbandonare alla punizione (ven-
Hirt. b. G. Q assol.: conscii sibi. Sali.: jjoti., detta) degli dei,a) propr.: caput ejus, qui
virtus e, Vei'g. B) par tic, conscio a sé di un contra fecerit, Cic caput alcjs sanguine hoc,
:

torto, conscio d'una colpa, aniiuus, Sali, ed a. Liv.: caput suum deorum irae, Plin. pan.
ooiiserlliillo, avi, are (diiuin. di con- b) trasl., consacrare come vittima alla vendetta
SCribo), scribacchiare, scaraboccliiare, SCJierz., di alcuno, alqm Miloni, Cic: de bar. resp. 7.
trasl.. manus mulliceilas, coprir di lividure, II) proclamar sacro =
dichiarar divini O saeri
Catull 25, II. esseri anim. e Ogg. inan., innalzare alla divinità,
«oii-scribo, scripsi, scriptum, ere, I) scri- deificare, divinizzare, dare la consecrazione di-
vere insieme, cioè. A) ponendo sopra una vina, l) in gen.: a) propr.: Liberum.Cic: Ro-
lista, convocare, chiamare, a) COmC t. t. milit., inulum, Liv. epit.: Claudium, Suet.: alcjs virtù-
arruolare, far leva, coscrivere, legiones, Caes.: tes, Cic: origines suas, Liv. b) trasl.: a) consa-
serv'oruni exercitus, Cic. b) come t. t. uffic, crare =
render sacro, inviolabile, hanc opi-
a) inscrivere in una detcrminata classe di nior.em in illosanctissimoHerculeconsecratara
cittadini ^= scegiieì'e, centurias tres equituni, viderau?, Cic: vetera jam ista et religione om-
istituire, Liv. 1, 13, 8: cos'i per matteggi di nium consecrata, Cic. ^) riguardo alla fama,
ogni genere (partic. per maneggi elettorali), consacrare =
immortalare, eternare, amplissi-
ascrivere, eleggere, ripartire Cittadini e non mis monumentis memoriam nominis sui, Cic:
cittadini in certe classi (centurie), Cic. (Socratis) ratio disputandi Platonis memoria et
Piane. 45 ed altr. P) inscrivere, introdurre litteris consecrata, Cic. •l)pregn.: a.) indicare
^

567 conscctarius consentaneus 56S

come dìrinìM un essere amm.. cnjnpqne ge- mis, Liv. P) delle forze del corpo e dell'a-
neris beluas numero deorum, Cic: alqam ini- nimo, diventar vecchio e ottuso, CODSenesCUnt
mortalitati, Cnrt. b) attrilniire, aset^ivere a vires atque deficiunt, Cic.: animum quoque pa-
qualcuno q.c. come divino, alqd deorum im- trisconsenuisse in affecto coi-pore, Liv. b) trasl.;
mortalium inventioni, Cic: consecratae immor- a) generic. in forza intrinseca, vigoria^
.

talitatis exempla. es. deìV innalzare alVim- quasi diventar vecchio ed ottuso, indebolirsi, v«-
mortalttà, Curt. trasl., beneficium elegantis- nir meno, svanire, invidia cognita cau?5 conse-
simo carmino aeternitati, votare alVet., eter- nescÌt,Cic.: ^)perdereinvaloì-e polii., ininfluenza
nare, Val. Max. poìit., in considerazione polii., non potersi piì*
ooiiseolarTiis, a, um (consector), eonse- rialzare, .scapitare, perder teireno vie maggior-
ffiienle, di giusta conseguenza, Cic. de fin. 4, 50. mente, dipers., nullo adversario, Cic: otio et
f^ost., consectaria. òriini, n. conseguenze, eorol- tranquillitate rei publicae. Cic: di astr.. ve-
lari, Cic. de fin. 8, 26 e 4, 48. teres leges, ipsa vetustate consenuisse, Cic.
oonseolalTo, uni?, f. (consector), il ten- oonsonfsTo, ònis, f. (consentio), consenso,
dere e l'adoperarsi per, il ricercare algidamente, IJ in gen.: a) di pers., consenso, consentimento,
il tendere conscio verso q.c, concinnitatis, Cic. accordo {confr. dissensio), tal», anche testi-
or. 165. monianza concorde (unanime) : decisione con-
oonseol!»(rix, trlcis, f. (*consectator), w- corde, con-senso universale, (unanime), oniniuiH
amica {contr. inimica), volupta-
gìiace zelante, gentium, Cic: Italiae, Cic: libertatis vindi-
tis,Cic. de off. 3, 117. cnndae, Cic: in eo discrimine, Cic: nulla de
COnSCOtTo, Ònis, f. (conseCo), il tagliare. illis magistratuum consensio, Cic. b) di sogg

taglio, sezione, arborum. Cic. de nat. deor. '2, inan., accordo, simpatia, armonia, voluntatum,
151 consectionis ejns (materiae) fabrica, arte
: Cic: naturae quasi concentus atque e, Cic.
di digrossarla, Cic. de div. 1, 116. IJJ in SeìlSO cattivo, accordo, segreta intelli-
<*on-se«*toP, atus SUm, ari, 1) seguire, se- genza, complotto, congiura, JKtrtic. COntro lo
giiit^rre con zelo, J) in ffen.: 1) propr., accom- Stato : adunanza sediziosa, circolo (anche al
l>agnare zelantemente O continuamente, seguire phir.), globus consensionis, Nep.: e scelerata,
una pers. od una cosa, alqm, Ter.: rivulos, Cic.
Cic. 2) trasl., seguitare con zelo q.c, tener eoiiseiitius, US, m. (consentio), consenso,
dietro ad una
cosa, inseguire, cercar di rag- I) in gen., a) dt pers., consenso, consentimento,
gitingcì'e q.C. hramar di raggiungere, tendere accoi'do, talv. anche giudizio coiu-orde {una-
a q.c. aspirare, tener dietro, omnes um-
. nime), testimonianza, decisione, accordo, desi-
bras falsae gloriae. Cic: opes aut potentiam, derio coneortle (utmnime), (contr. dissensus),
Cic: verba , tenersi solo alle parole, Cic. : populi, Cic: bonorum, Cic: e ille theatrì,
largitione benevolentiam Macedonum Cic. , quel plauso unanime, Cic: consensu civitatis„
Cosi partic: a) seguitare discutendo, ne Liv.: consensu omnium, concordemente, per
plura consocter, Cic: sed quid singula con-
: consenso unanime, Caes. e Liv.: e ad bellum,
sector et colligo. Plin. pan. b) esponendo, imi- Tac: ad rem publicani reciperandam, Cic: op-
tando, acquistare, cm-rer dietro ad ima COSa. timus in rem publicam consensus, per lo Stato,
cogliere q.C. ubertatem orationis, Cic: alqd Cic: e. temptatae defectionis, accordo fcol
imitando, Cic: \itium de industria, Cic. popolo), Liv. 23, 15, 7 (Weissenh. [1880] dà
IT) ostilmente, inseguire, j^erseguitare, liostes, però conscientia): assol., alqd apud Chattos \u
Cic: lupum. Liv.: singulas naves, Caes.: alqm consensum vertit, è divenuto costume gene-
stricto gladio, Justin.: alqm clamoribus et con- rale, Tac: e ahi. consensu =
concordemente,
viciis et sibilis, Cic: trasl., alqm per speciem resistere. Liv. b) di e. inan., accordo, simpatia
simultatis, Cael. in Cic ep. armonia, naturae quasi concentus atque con-
eonsceulio (conscquùtYo), ònis, f. (conse- sensus. Cic: conspiratio consensusque virtu-
quor), seguito, successione, I) come 1. 1. retor., tum, Cic. Il) in senso cattivo, accordo, segreta
esatta successione grammaticale, verborum, Cic iììtelligenza, complotto, congiura, partic. COntrO
part. or. II) t. t. fdos., a) conseguenza
18. lo Stato, audacium (dei malvagi), Cic: conju-
consecutionem alcjs rei afferre,
effettiva, C'ìc: rationis (per la congiura), Ps. Cic.
nver q.c per conseguenza, Cic. b) conclusione, con<ientànou<i>, a, um (consentio), co»i-
deduzione, Cic. scntaneo a q.C, corrispondente, conforme, quindi
pon-senesco, scnui,cre, invecchiare, anche condUahUe con q e [contr. dissenta-
Ij invecchiare =
perveìiire all'etti senile, a tarda neus, repugnaiis), a) alla domanda con che?
età, raggiungere una tarda etii, dipers., ibi per a che ? quod quidam consentaneum cuni ìis
quattuordecim annos, Eutr.: e. in agris araoe- litteris, quas ego Romae acceperam, Cic. :

nissimis, Eutr.: bac casa, Ov.: Smyrnae. Stiet.: comun. col dat., actiones virtuti e, Cic: de-
apud Parthos icrnobili Rervitute,Eutr.: disogg. scribere, quid consentaneum sit cujusque na-
inan.,haud ulla carina consenuit, Prop. 3, 7, turae, Cornif. rhet.: e la formola consenta-
36. II) in senso cattivo, inveecMare, a)propr.: neum est alci rei o alci colV&cc. o Z'infin. o
diventar vecchio, partic. prima del tempo, di- col sempl. infin. ocon ut e il cong., Cic.
ventar vecchio e canuto, veccliio e ottuso, vecchio P) senza la domanda a che'ì hunc vitae
e debole, perdere la freschezza, o il vigor gioi^a- actum ejus e. finis excepit, Val. Max.: vir vita
nUe, logorarsi, a.) di esseri anim.: Alexandre ac morte e, in vita e in morte eguale a sé
alieno in agro bellanti exercitus consenuisset, stesso. Veli.: sost., conseutanca, òrum, n., cir-
Lìv.: in exsilio, Liv.: in manibus alcjs et costanze consentanee, coerenze repu-
[contr.
gremio maerore et lacrimis, Cic: ad Vejos, gnantia), Cic. de or. 2, 170: e la formola
Liv.: circa Casilinum, Liv.: in Sicilia sub ar- consentaneum est, è conciliabile, .*» accordi»,
569 Conseutia conscquor 570

naturale, è con/'oftue u rayione, è ìtalVordinc, è consequenlT», ae f. (consequor), conse-


la conseguenza naturale (mi/iontìvole)^ e. noli guenza, Cic. ed a.
censentaneuni est, onchc =
è uKuurdo, contro eon-*«equoi', sccùtus (scquiitus) sum, se-
natura, non naturale, COVmn. Cù//'acc. e /'in- qui, seguire =: seguitare, tener dietro, andare
fili., Cic. appresso, venir dopo, Ij in gen.: ì) propr.:
Coiiiki'nUa, Bruzzii nel-
;ie, f., città dei a) in senso buono, e. recta, Ter.: comitibus non
T Italia meridionale, ora Cosenza. - Der iv.: consecutis, Cic: alqm vestigiis (sulle orme),
f Onseillinus, a, mn,rfi Cosenza; plur. sost., Cic: e (flg-) die. inan., hominem consequitur
Consentirli, orum, m., abitanti di Cosenza. aliquaudo, numquam comitatur divinitas, tien
con-senlìo, sensi, sensum, ire, consentire, dietro (ma non diventa mai sua), Curt. 8, 5,
€otieoi-dare, &) in gen.,
Ij propv. di pcrs., (19), 16. \))come inseguitore, inseguire, incal-
tonaentire, accoìisvntirc, ttcconlursi, simpatiz- zare, consequuntur equites nostri iuvaduntque,
zare{contr. dissentire, ditrerro. discordem esse), Hirt. b. G.: statim alqmj Liv. 2) trasl.: a) ri-
al passivo anche impers., cousentitur, si va guardo al tempo, seguire immediatamente,
d'accordo, si accorda, ecc, assol , Cic magna a- : tener dietro, sottentrare, di epoche e avveni-
moris conspir.itioue, Cic re (nel fattoi, Cic.:
: menti, is annus, qui consequitur, Cic: haec
sibi ipsum, essere coerente, Cic.: superioribus cum dixisset silentium est cousecutuiii, Cic:
judiciis,Cic: suis studiis, trovar r/u-sti), sod- has tam prosperas res consecuta est subita
disfazione in, ecc., Hor.: cum alqo, Quint.: coramutatio, Nep. di pers., e Sallustium,
:

cum alcjs voluntate, Cic: de rei publicae sa- Veli.: Cethegumaetate frig nardo all'età), Cic:
lute una et mente et voce, Cic: de prioribus illum in practura, Plin. ep. b) seguire imme-
consentitur, Tao.: in ea causa, Cic: cura omni diatamente q.c. come effetto, essere la «onse-
provincia in odio Cassii, Auct. b. Al.; ad be- guenza immediata di q.c, scaturire immedia-
nevolentiain erga alqin, Cic: ad rem publicam tamente da q.c, essere cagiotie (fonte) di q.C,
couservandara, Cic: in alcjs ultioneiii, Tac: a) generic: neccssc est Consilia consequi con-
in Aridaeum regem, votare ananimemente similia, Ter.: pudorem rubor consequitur, Cic:
per, ecc., Justin.: cousensum in omnem for- ex quo illud natura consequitur, ut etc Cic:
mam Liv.: adversus maleficiura
luctus est, quod dictum magna invidia consecuta est,
Seii : concordare in q.c, imirnnel
coli' acc.=r- Xep. p) seguire logicamente, esser la conse-
deliberare o stabilire, idem (in ciò appunto), guenza logica, si igitur, quod primum in co-
liiv.: bellum, Liv.: e così id (in ciò) cons. e uuxo est, necessarium est, fit etiam, quod con-
sempl. cons. coU'infin. o colV acc. e l'inhn.'.pa- sequitur, necessarium, Cic: non videt, quac
rim. con ut e il cong., Liv. 6, 32, 13. \ì)partic. quamcumque rem res consequatur, che cosa
far causa corniate, prò Romanis, Eutr. 3, 5; ski la conseguenza delle singole cose, Cic
comun. esser d'accordo, picr Un atto di vio- e) seguire od osservare stretf<ttneii:e un Qpi-
lenza, accordarsi, fare una conyiura, congiu- nione O un precetto, mantenere strettumentc,
rare, cospirare, assol., Cic. : cum alqo, Caes.: tenersi stretto fedele a q.C. qualcuno, lllc-

cum alqo de urbe tradenda Antipatro, Nep.: diam consilii viam, Liv.: suum quoddam insti-

belli faciendi causa. Cic: ad prodendam Han- tutum, Cic: eum morem, Cic: alcjs senten-
nibali urbem Eomara, Liv.: adversus alqm tiam, Cic: Chrysippum, Cic II)pregn., tener
cum alqo, Val. Max.: seg. dall' inhn., Cic: dietro = raggiungere, coitseguire quaìCUìlO
coll'ut e il cong., Cic. IIJ trasl., di sogg. q.C, l)prop)r.: in senso buono : ad vcspe-
a.)

inan., convenire, consentire, concordare, sitn- ram, Cic: interim reliqui legati sunt consc-
jìatizzare, armonizzare, corrispondere {contr. cuti, Nep.: alqm in itinere, Cic: alqm Ephcsi,
pugnare, repugnarej e partic. consentiens = Liv.: alqm Leucade, Cic: Scipionem litterac
anche concordante, coì-rispondente, coìisentaneo, consecutae sunt, Caes. b) come persecutore,
assai, Cic: ut principiis feci principioj con- assol., Liv.: fugieutem, Liv.: reliquas copias
sentiret exitus, Cic: cum vultus Domitii cum Helvetiorum, Caes.: columbam pennis, Verg.:
oratione non consentiret, Caes quod inter se : alqm pedibus, Ov.: e (fig.), eorum conatus in-
omnes partes (corporis) quodam lepore consen- vestigare et consequi, spiare e sorprendere,
tiunt, Cic: cujus de laudibus omnium esset Cic. 1. Verr. 48, 2j trasl.: a) generic, raggitm-
fama consentiens, Cic. gcre q.C, a.) di pers., come possesso, successo,
coimcpìo, coiiisieptuiu, V. consaepio. desiderio, ecc., con o senza propria coox)era-
conse(|iie, aw. (cousequus), in seguito, zione, sforzo, raggiungere q.C, eonsegtiire, ot-
Lucr. 5, 677. tenere, impetrare, guadagnare, acquistare, ap-
consèqiienSj entÌ3,part.agg.(consequor), propriarsi, quaestum, Cic: potentiam, Cic:
che segue giustamente, conseguente, a) (conie laudem egregiam, Cic: honores amplissimos,
t. t. gramm.J =
costruito regolarmente, quod Cic: eum magistratura, Cic: eloquentiam,Cic:
non [come
est consequens, Cic. part. or. 18. b) a populo Eomano dignitatera, Cic: onmia per
t. t. =^ ày.óXo'jO-oj, che segue giusta-
/ìZos.y Senatum, Cic: fructum amplissimum ex ve-
mente, quindi anche conseguente, a) ragione- stro judicio, Cic tantam gloriam duabus
:

vole, adeguato [contr. pugnans, repugnans), victoriis, Nep.: multum in eo (in ciò), Nep.:
Cic e Quint.: e. est,utetc.,Cic. ^)==chesegue cons. seg. da ut e il cong., Veli, e Suet., da ut
necessariamente per logica, consequens est, ne e il cong., Cic: da ne e il cong., Quint.: dal-
ne consegue, è la conseguenza necessaria ne ,
Z'infin., perverse dicere perverse dicendo, Cic.
segue necess triamenie, Cic, o col-
alci rei, de or. 1, 150: assol, quibus ex rebus largiter
Z'acc. e Z'infin., Cic: sost., consequens, entis, erat consecutus, ne aveva ricavato gran van-
n., seguito, conseguenza, conseguente (contr. an- taggio, Auct. b. Afr.: consequi (prenderlo),
teceJens), Cic. e Quint. fanche al plur.). difficile factu putare, Auct. b. Al. p) di con-
,

571 consero cousièeratus 572

dizioni felici O infelici, conseguire, raggiun- prietà col porre la m'no dalle due parti sulla
gere, trovare, incontrare, tanta prosperitas cosa disputata, Enn. in Cic: alqm ex jure
Caesarem est consecuta, ut etc, Cic; ex bel- manum ccnsertum vocare, citare a comin-
lica Victoria non fere quemquam est invidia ciare un processo sulla proprietà mediante
civiura consecuta, Cic. b) raggiungere un ogg. Timposizione della mano, ecc., Formula vetus
che in qualche modo ci stava innanzi, a) e- in O'xc.
mulando un ogg., prendere, raggiungere, con- coii»*erlc, avv. (consertus da 2. consero),
seguire, := uguagliare, majorem, Cic: quos unitamente, conserte contexteque, unitamente
priores ducimus, Vell.:vitiamagnorum, Quint.: e intrecciatamente (";= in intima connessione),
coZZ'abl. (mediante, con) pesare, verborum = Cic. de fat. 32.
prope nuinerum sententiarum numero, Cic: e conserva, ae, f.. schiava, compagna di
partic. con parole, pesare esprimere com- = schiavitit, di servizio.
Comici, trasl., fores. che
pletamente, alcjs laudes verbis, Cic. omnia : è in uguali condizioni di servizio del ja-
verbis, Ov. ^) raggiungere colV intelletto o la nitor.
memoria =
compreìulere completamente, con- conservalio, ònìs, f. (conservo), consw-
cepire, intendere, simili tu dinem veri, Cic: alqd vazione, mantenimento, frUgUUl, Clc: naturae.
conjecturà, congetturare q.c, Caes. Cic. ep.: m Osservanza, Cic: decoris, l'osservare, Cic.
omnia alcjs facta memoria, ricordarsi di, ecc., conj«erviil<»r, òris, m. (conservo), conser-
Cic. vatore e protettore, mantenitore, salvatore, Cic.
1. con-sero, sevi, sttum, ere, I) seminare, ed a.
piantare, A) propr.: Cic: ager arbustis
agros,' con-servo, avi, àtum, iire, conservare,
consitus, Sali. : locus consitus an incultus, mantenere, a) preservare,
ogg. COncr. dalla
Quint. B) trasl., aggravare, caricare, caecS. rovina =
mantenere intatto {contr. perdere),
mentem caligine consitus, Catull. II) semi- passivo conservari {contr. perire), a) esseri
nare, piantare, arborem, Liv. : stili caeci, mi- anim. =
conservare o lasciare in vita, salvare,
rabilera in modum consiti, disposti, Auct. partic. spesso graziare (del vincitore), cons.
b. Afr. alqm ab alqo, salvare uno da un altro, Catull.
2. con-sero, servii, sertum, ere, scMerare 15, 5 a. 6, se atque illam, Ter.: se, Cic: civea
insieme l'un dopo l'altro, legare, annodare, suos, Cic. con dopp. acc, omnes salvos, Cic.
:

attaccare,fermare insieme O l'un dietro l'altro, P) ogg. inan., preservare dulia rovina, conser-
ordinare V un presSO all' altro, congiungere vare, mantenere, custodire, salvare, res SUas,^
assai. col dat. con cum e Z'abl. , o con
, , Nep.: omnia simulacra arasque, Nep.: rem pu-
Inter se, I) in gen., a) due o piìi cose tra blicam, patriam, Cic: rem famUiarem (Mli-
di loro ; a) propr.: manus, intrecciare, Sen.: gentià et parsimonia, Cic. assol., conserva, :

navigia Curt. scuta super capita


, Curt.:
: , quaere, parce. Ter. b) mantenere ogg. astr. in
vehicula vinculis (con, ecc.), Curt.: conserta esistenza, in valore =
conservare, tenere in
auro pellis, fermata con fibbie d'oro, Verg.: piedi, osservare, preservare, mantenere, a) ge-
alium (truncum) alii quasi nexu, Curt.: vir neric, condizioni esterne o interne (contr.
viro, armis arma conserta sunt fdella falange), violare, conturbare, minuere), ordines (l'or-
Curt. : transverberatis scutis inter se conserti, dine), Caes. ordinem (ordine successivo, di-
:

Liv. p) trasl.; sermonem, intavolare un ra- sposizione), Cic: leges, indutias, Nep.: jusju-
gionamento, Curt.: exodia fabellis potissimura randum, Cic: fidem, Nep. privilegia athletis,
:

AteIJanis, Liv. noctem dici, Ov. b) un og-


: Suet.: con doppio acc, incorrupta mei con-
getto nelle sue parti, comun. nel partic. perf. serva foedera lecti, Prop. p) un sentimento, ecc.:
coir ahi. (con, daj, e precis. ora generic. == benevolentiam, Cic: pristinam suam erga alqm
cucire insieme, unire,sagum spina, Tac. te- : voluntatem, Cic.
gumen o tegmen spinis, Verg. ed Ov.: ora COn-sePVIiS, i, m., conservo, coìnpagno di
pregn., congiungere, incatenare di nuOVO le schiavitù, di servizio (contr. exterus, non ap-
singole parti o membra, tegumen ferreis la- partenente alla casa). Comici, Cic. ed a.:
minis consertura, Tac: lorica conserta hamis trasl., servi sunt, immo conservi, conservi =
auroque trilix, lorica di tripEce filo d'oro, dipendenti ugualmente da noi, Sen. ep. 47, 1.
Verg. IIJ partic. : 1) stringere, avvincere consessttr, oris, m. (consido), che siede
membra per amore, sinus teneros, TibuU.: insieme = vicino (ad un banchetto, spetta-
latus lateri, Ov, 2) OStilm., mettere insieme, coloj, Cic. ed a.; e =
assessore (in tribunale),
riunire, a) come 1. 1. milit., e. manum o manus, Cic.
venire alle mani, impegnarsi in una lotta o COnsessus, US, m. (consido), consesso, ra-
in un combattimento, Cic, Caes. e Liv.: ma- dunanza, pubblico, in tribunale, allo spettacolo,
nus comminus, Liv. manum o manus cum : Cic: consessus (plur.) in ludo talario, Cic.
alqo, Cic e Liv. manus inter se, Sali. fr. e : coDsTderanler, avv. (considerans da
Liv. : parim., pugnare, certamen, proelium, considero), consideratamente, pensatamente, Val.
Liv.: pugnam o proelium comminus, Curt. e Max. ed a.
Liv. : pugnam cum alqo o inter se, Liv. acies : considerale, avv. con compar. e superi,
conserta, combattimento da vicino, zuffa, (consideratus), consideratamente, pensatamente,
Tac: navis conseritur, si azzuffa, Liv.: assai., ponderatamente, Cic. ed a.
e. cum armatura, impegnarsi in una
levi c<^nsideràtio, ònis, f. (considero), consi-
zuffa, Liv. trasl., haud ignotas belli artea
: derazione, osservazione,esame, ponderazione,
inter se e, andar Vun contro Tàltro, ecc., cons. contemplatioque naturae, Cic. conside- :

Liv. b) com,e t. t. giuridico, ex jure manum rationem intendere in alqd, Cic.


.iODserere, cominciare un processo sulla pro- consideratus, a, om, partic. agg. con
573 considero con!:iliuii> 574

compar. e superi, (dn consideroV I) passivo sogg. astr.: a) quasi posarsi, prendere od occu-
= conaiderato, maturato, jiuliciil, Cic. II) at- pare un posto, trovare una sede fissa, fermargif
tivo =• riflessivo, assennuto, circospetto, jmt- improbitas-, si cuju.^ in mente consedit, Cic.

dente, di pers., judex, Cic: una in re paulo P) quasi cadere, abbassarsi, sia per la diminu-
minus consideratum fuisse, Cic. zione della forza intensi ca, posarsi, aeque'
eon«*l<lerO, avi, àtum, are, premiere, in tarsi, motus (sollevazione) consedit, Liv. epit.:
coiiaiderazione, considerare, esaminare, guardare ardor animi consedit. Cic: alcjs furor consedit,
q.c. con occhio critico, scrutatore, I)propr.: Cic: sia per la perdita del valore, cadere in
alqd, Cic: alqm, Sali.: seg. da prop Ov.
rehit., dimenticanza, consedit utriu'que nonien in
//) trasl., considerare q.c. con spirito scruta- quaestura, Cic. y) del disrorso, cadere, dile-
tore = esainitiare, scrutare, maturare, ponde- guarsi, ut enrum verborum junctio... varie di-
rare, pesare, alqd, Cic: alqd ex alqa re, Cic, .stincteqiie considat (finisca), Cic.
ex Cic: de alqa re cuni alqo. Cic: secum
se, COn«iìgnalTo, ònis. f. (consigno). auten-
in animoalqd, Ter.: cuni animo suo (cum ani- ticazione, concr. =
lettera, cioè doeumeiUo
mis suis), Cic con prop. relat., Cic. e Sali.:
: (provveduto del sigillo e della firmaj, plur.
con ut ne e il COng., badare, aver ri- mQuint. l'2. 8, 11.
guardo, Cic con-!si;;no,avi,atum,are. provvedere del
con-sTdo,sèdi,se«sum,ere,"»s«rfer,v«,sprfer(fi, contrassegno (signuml, Ij sigillare, apporre il
posarsi, asso!., ovv. alla domanda doì^e? con sigillo, autenticare, tabul;i.s siguis, Cic: decre-
avv. prep. col genit. od abl. loc, I) propr. tum, Liv : tabellas dotis o sempì, dotem. Suet.
a) di esseri anim. consurgere,
{coìitr. surgere, II) fissare mediante un contrassegno, deporre
excitari, cioè alzarsi, destarsi,o ambulare, per iscritto, autenticamente ; registrare, confer-
passeggiare ; e perf. consedisse, contr. stare, mare, garantire, autenticare, alqd litteris, Cic:
stare in piedi), legati eonsidere jussi, Curt.: auctoritates nostras, Cic: trasl., antiquitas
e in ara, Nep.: in sede alcjs, Liv.r in turre (di, clarississimis monumentis testata consignata-
un uccello], Curt.: alci in capite ovv. galea (di que, Cic: insitae et quasi consignatae in ani-
un uccelloj, Val. Max. e Liv.: sub arguta ilice, mis notiones. Cic.
Verg.: super eum cumulum, Cic: tergo tauri, con<«TITsiriu!«, a, um (consilium), apparte-
Ov. — Così pure partic: a.) adagiarsi in nente al consiglio, consigliere, fulmen, che dis-
qualche luogo per un dotto trattenimento, suade consiglia in un impresa, Sen.: sost.,
hic in humbra,Cic.: eodem in spatio, Cic: prt^- consiliarius,ii, m., consigliere, Cic: partic,
sivo impers., ibi considitur, Cic. pi sedere iti assessme in tribunale, Suet.
teatro, ecc. come spettatore,ìTi ovchestra,,Suet.: con«ììlTal»r, òris, m. (consilior), consiglia-
Inter patres, Tac. y) nel Consiglio, in tribu- tore, consigliere, Plin. Cp. ed a.
nale, assidersi, star seduto, ut primum judices oonfsilior, atus sum, ari (consilium), tener
consederunt, Cic: in tlieatro. Cic: in iìnibus consiglio, consult<tre, consigliarsi, deliberare,
Carnutura in loco consacrato (dei druidi),Caes.: assoL, Cic. ed a haec (intorno a ciòj, Caes.:
:

ad jus (licendum, Liv.: ad causam cognoscen- alci amice, dare un consiglio amichevole, Hor.
dam, Liv.: in hunc reuni, Cic: adversus ad- cnnisìlTiiiii,ti, n.. corur<y;(o, IJ attivo: A)
vocatos in consilinm, prender posto di fronte consiglio = deliberazione, decisione, 1) prOpr.:
a quelli chiamati per il Consiglio di guerra. Consilia arcana. Sali.: adhibere alqm Consilio e
Liv. ò) come t. t. milit., ora = nella linea alqm o (fìg.) alqd in consilium, ammettere per
di battac/lia porsi in ordine, sehierarsi, sub ve- consiglio, ovv. deliberazione, Caes. e Cic: ire
xillìs, Liv.: ora ^= porsi in agguato, in imbo- in consilium, consigliarsi, Cic raittere in con- :

scata, assol, Liv.: in insidiis, Liv.: inter vir- silium, Cic: habere Consilia principum domi,
gulta, Sali.: e in silva, Curt.: ora generic. =: Liv.: alqm o alqd habere in Consilio, chiamare
dopo una marcia, in fuga, ecc., accamparsi iti qualcuno o q.c. in e, far dipendere la sua
qualche Iwgo, attendarsi, fortificarsi, prender decisione da qualcuno o q.c, Liv. ed a.: vestris
posto, appostarsi, collocarsi, hic, Caes.: haud consiliis interesse, Cic: consilium est de alqa
procul oppido stativisque hostium, Liv.: ad re Carthagini, si tien e. intorno a q.c. in C,

ripas Rheni. Caes.: apud Philomelium, Cic: in Liv.: est res sane magni consilii. Cic: quasi
60 colle, Sali.: prò castris, Liv.: sub monte, vero consilii sit res, come se la cosa permei-
Caes.: trans id flumen, Caes. s) per un tempo t''sse un consiglio, Caes.: ergo haec consilii
breve O lungo, fermarsi in un luogo, arrestarsi, fuerunt, furono oggetto della deliberazione
sostare, di naviganti anche approdare,= (=si sarebbero dovute deliberare, ben con-
sbarcare, hic an Antii, Cic: Tarquiniis, Liv.: in siderare), Cic: e così quod in eo genere effi-
finibus Tlbiorum, Caes : Ausonio portu, Verg.: cere possis tui consilii est, Cic: vestrum jam
in novam urbem, Curt.: b) di sogg. inan., consilium est, non solum meum, quid sit vobis
cadere a fondo, andar giù, a fondo, avallarsi, faciendum, Cic. —
Partic, consiglio, seduta,
sprofoìviarsi, anche sempl. scendere, cadere, di ìin'autorità, a) del Senato, detto comun.
abbassarsi, quae (Alpes) jam licet considant, consilium publicum (consiglio di StatoJ, p. e.
Cic: liion ardebat ncque adhuc considerati e. publicum habere, Ciò. p) di un collegio di
ignis, Ov.: terra ingentibus cavernis consedit, giudici, àìqos in consilium advocare, c/i/aware
Liv.: terra ingentem sinum consedit, Liv.
in ad un consiglio, Cic: adesse in Consilio. Cic:
II) trasl.: anim.: a) quasi po-
a) di esseri mittere judices in consilium, mandare i giu-
sarsi, in otio, darsi all'ozio, Cic. ^) per la per- dici nel Comiglio, Cael. in Cic. ep.: ire in con-
dita di forza morale, quasi cadere al suolo, silium, andare al e, Cic. y) di un magistrato
totani videmus consedisse urbem luctu, pro- e dei suoi assistenti, di un generale e dei suoi
strata dal dolore, Verg. b) di e. inan., partic. legati (« consiglio di guerra *), consilium
,

675 consimilis consisto 576

habere, Clc. ed a.; de Hi.strico bello, Liv.: consilium, Cic, e consilium ex tempore o ex
omnibusne... an, etc, Liv.: adesse alci in Con- re ot ex tempore, Cic: capere sibi consilium,
silio, Cic: dare alqm alci in consilium, come Caes.: e partic, capere consilium, col genit.
consigliere, Nep. del gerundio o gerundivo, migrandi, x). es.,

2) meton., eotueigiio z^ adunanza delle per- Liv.: belli renovandi regionisque opprimendae,
sone deliberanti, consilium amicormn habere, Caes.: o coZZ'infin., p. es., non adesse, Cic. o :

Nep. consilium propinquorum {consiglio di


: con ut e il cong., p. es., subito consilium cepi,
famiglia) adhibere, Liv. : nei poeti anche di ut antequam luceret exii'em, Cic: credere alci
una pers., consigliere^ coni>igliatore, Ov, trist. Consilia omnia, Ter. denudare alci consilium
:

4,2, 32: di donne, Ov. her. 16 (17), 268: suum, Liv.: detegere consUium, Liv.: desistere
fast. 3, 276. —
Fartic., a) un consesso delibe- Consilio, Caes.: est consilium, non est consilium
rante indipendentemente, eoUegio deUbei-ante, coM'infin., Cic ; e con ut e il cong., Sali.: quid
deputazione deliberante» CoSÌ del S enatO sui consilii (il suo disegno) sit osteiidit o pro-
= collegio dei senatori, adunanza dei sena- ponit, Caes.: inire Consilia occulta, Liv.; inire
tori, comun. e. publicum, comiglio di Stato, consilium de morte ac de bonis alcjs, Cic:
Cic. : summum e. orbis terrae, Cic. : e. san- inire consilium coutra alqm o centra alcjs
ctios, consiglio piìi ristretto del Senato in vitam, Cic: inire consilium col genit. del
Cartagine, Liv., e (àTióy.Àr^xo'.i consiglio più gerundio o gerundivo, p. es., occidendi te,
ristretto degli Etoli, Liv.: del collegio Curt.: senatus interficiendi, Cic; raro col-
dei giudici, e. publicum, consiglio di Z'infin., Nep. Lys. 3, 1 ; o seg. da prop. re-

Stato, quaesitore consilioque delecto, Cic: al- lat., quemadmodum etc, Caes. b. G. 7, 43,

terna Consilia reicere, Cic. consilium dimittere, 5: mutare consUium, Cic: patefacere coasUia,
Cic: di un consiglio piìi ristretto, del Senato Caes.: patere Consilia tua senlis? Cic: sive
dei Centumviri (dacché il collegio giuridico ca.su sive Consilio fsia per volere) deorum
dei centumviri si divideva in quattro senati, immortahum, Caes. : e così sx^esso abl. Con-
i quali decidevano ciascuno processi diversi, silio = con intenzione, « bel/a posta, si Consilio
riuniti giudicavano una causa importante), id fecisset, Cic: partic. col contr. casu (per
Val. Max. 7, 7, L Pliu. ep. G, 33, o. p) adiu- caso), Cic. e Phaedr.: o col contr. forte (per
tori del deliberare, consiglio del re rom. (come avventura), Liv.; ocol contr. sua sponte (spon-
giudice), del pretore (come solo giudice), del taneamente, da sé stesso), Liv.: parim. spesso
generale rom., di generali e principi stra- privato Consilio, priva tis consiliis;== nell'interesse
nieri, p)0.rtic. spesso consìglio di gueìia, tribu- priuato, per interesse particolare, mediante di.spo-
nale militare, militare, Liv. : castrense (contr. sizioni d'ordine private, di propria mano (contr,
patres, il Senato), Liv.: bellicum, Cic: consi- publico Consilia, publicis consiliis). Caes., Cic. ed
lium convocare, Caes.: eorum consilium habere, a.: nullo publico consì\io,mediante nessuna de-
Sali.: consilium dimittere, Cic: rem ad consi- cisione di una legale autorità politica, Cic.
lium deferre, Caes. cura cf nsilio causara Ma-
:
P) come 1. 1. milit. astuto piano di guerra, sirata-
,

mertinorum cognoscere (dil pìi'etore), Cic. getnma (compiut. consUium imperatorium


B) consiglio = facoltà di considerare una Cic, consilium imperatoriae artis, Val. Max.,
cosa, considerazione, prudenza assennata, per- gr. a-cpai7jy7]|Jia), e fallax, Liv.: Consilia Gallo-
gpicacia (partic. spesso dell'uomo di Stato), rum, Caes.: consiUo proditores perculit, Nep.
tali
e in azione ^=^ senno, prudenza, tnente as- b) consiglio, inteìizione, che vengon parteci-
senìuita, vir magni; maximi consUii, Caes. e pati, disposizione, che vicìie concertata, delibe-
Nep.: mulier imbecilli consilii, Cic: consUii razione, suggeHuiento, consiglio, inops COnsilii,
plenus, Cic. consilii compos, Cic. barbaris
: : Liv.: orba Consilio auxilioque (priva di con-
consilium non defuit, Caes. Consilio valere, : siglio e di aiuto) res Cabina, Liv.: e bonum,
Cic. bone Consilio, con matura considera-
: utile, Sen.: vetus ac familiare consilium, Liv.:
zione, con buone ragioni, Cic: in rapporto a alci consilium dare, Cic: dare alci Consilia recta
sogg. inan., vis consilii expers, Hor. (contr.) prava. Ter. e Phaedr. non deesse :

Il) passivo =
consiglio, che viene concepito alci Consilio, Cic: egere consilii o Consilio
e dato ad alcuno, a) consiglio che viene con- (contr. abundare consiho), Cic: juvare alqm
cepito, determintizione, deliberazione, decisione, consUio, Cic: juvare alqm aut Consilio aut re.
misura, disposizione, cura, intenzione anteriore, Ter.: petere ab alqo consHium, Cic: alcjs Con-
pensiero concepito, progetto, principio dirigente silia sequi, Liv.: spernere alcjs consilium, Curt.:
O ]trineipii dirigenti, spirito dirigente, mas- alcjs Consilio uti, Cic: suo Consilio uti, seguire
sima dirigente, intcì'esse dirigente, anche misura il suo senno, fare a modo suo, Caes.
presa, impresa fatta con uno scopo (contr. co- COn-sTlllTIis, e, intiramente simile ad UH
natus, factum, e alplur. contr. conatus, canata, altro, consimile [contr. dissimilis), col genit.
eventa, acta, facta), a) generic, consilii auctor, e dat.. Ter., Cic. e Caes.: con atque (ac), Plaut.
socius, Liv.: administer consiliorum tuorum, e Lucr.
Cic e. audax, Liv.: clandestinum, (raggiro, c'on-«»i|no, ere (coni e sapio), essere, Hma-
:

intrigoj, Caes. crudele, Cic. Consilia dome-


: : nere,dive»iìr conscio (consapevole), Liv. e Scn. —
stica (ordini di gabinettoj, Liv.: infelix (peìi- Weissenborn per altro in Liv. 6, 42, 3, legge
siero infelice), Liv. : urbanum, decisione di concipere.
politica interna, Cic. : belli pacisque Consilia, con<-«ii<ito, stTti, ere, collocarsi, I)ingen.,
politica estera ed interna, Liv.: Consilia caedis collocarsi, posarsi, porsi, mettersi, fertnarsi,
(progetto di uccisione) adversum (contro) l)propr.: ai di esseri anim., proxime, Val,
imperatorem, Tac. ann. 6, 8 : abicere consilium Max.: ìntus, Ov.: ad mensam, Cic: ante vesti-
profectionis, Cic, o aedificandi, Cic. : capere bulum regiae, Curt. ante oculos (anche figjy
:
S77 consisto consisto 578

Ov.: apud ripam, Suct.: circa alqm fdì molti), termarai in quale Jtf luogO, stabilirai, domiei-
Curt. jnxta alqm, Eutr.: post {dietro) alqin,
:
liarsi, bic, Seu.: ibi negotiandi causa, Caes.:

Quint. supra rii)aiii sta<?ni (di uccelli), Ov.:


• in agris Cadurcorum, Hirt. b. G.: in ea sede,

inter aves albas (di corei), Ov. in vinca me-: Curt: bac turia, Ov. b) di. sogg. man., arie-
dia, Cic, ponti bus crobris (di api), Verg. in :
starai, omnis natura {il crealo) consistat ne-

pedes, stare in piedi, Sen.: hi proximi (come i cesse est, Cic: Ixionii vento (per la cessazione
più, vicini), constitere, Liv. Così pure partic: del V.) rota constitit urbis, Verg. illic consi-
:

ci) come osservatore, porsi, collocanti, fcrt ani- stere (posarsi) nubes jus.sit, Ov. Cos'i pure
mus propius consistere (fig. =
considerare la partic. di liquidi, star tranquillo, non scorrer
cosa più da vicino), Ov. art. am. 3, 467. piti, st<ire, fermarsi, esser fermo (contr. flucrc,

trovcmi in qualche luogo, esser profluere, manarej, ter frigore constitit Mister,
P) come uditore,
presente, in illa contiono, Cic. St'st. 107. y) per Ov.: tandem constitit sanguis, Curt.: tanta me
un azione (di suonatori di cetra, oratori, ecc.), tidppct.'x arripuit,ut hodie primum videatur
per la lotta (di atleti, ecc.), collocarsi, presen- posse consistere, Cic. 2) trasl.: a) di pers. e
tarsi, comparire, assol., Suet. : in scacna, e inan. pcrsonif.: a.) nel discorso, fermarsi,
Pliaedr. : Cic: adducto arcu {di
in suggestu, trattenersi in un punlo, ìÀc paulisj)er, Cic: in

arcieri), Verg.: inter duas acies (di duellanti), uno nomine, Cic: in singulis, Cic. li) rimanere
Liv.: partic, come f/uardia, presidio, difen- in una condizione, in equestri ordine usque
sore di un hiogo o per la battaglia, collocarsi, ad Augusti patrem, Suet. Aug. 2. b) di con-
disiwrsi, prender posto, pari intervallo, Caes.: dizioni, a) star tranquillo, cessare, rallentarsi,
juxta, contra, Caes.: in porta, Caes.: ad Alliam, qua nova re oblata omnis administratio belli
Liv.: circa alqm, Liv.: sub muro, Caes.: prò ca- consistit, Caes.: cum ad Trcbiam terrestre con-
stris, Sali.: in sinistra parte acie (in ordine stitisset bellum. Liv.: consistere usura debuit,

di hattaglid), Caes.: in orbem (in un circ, in Tusura dovette cessare, Cic: infracta constitit
ciré.), Caes.: copiae sic ordinatae consistunt, ira, Ov. p) prendere la sua sede in qualche
ut etc, Nep.: naves profectae ex portu nostris luogo, premier posto, aoC) di VI li fìsici, pren-
adversae constiterunt, Caes. 6) venire, compa- dere aver sede in qualche luogo, maximi do-
rire in ijiudixio, loce testis, Val. Max.: partic. lores in macerrimis consistunt corporis par-
come accusatore, ad horam, Quint.: cum ma- tibus, Sen. PP) di a. condizioni, prender posto,
tre, aver un
processo colla m., Sen. b) di trovarsi, ora =^ stabilirsi, aver valore, usarsi,
s'igg. inan., cioè del tratto dei dadi, cadere, cadcì-e in qualche luogo,'at unde culpa orta es-
ristUtare, quadringentis talis centum Venerios set,ibipoena consisteret, Liv.: in quo (viro) non
non posse casu consistere, Cic. de div. 2, 48. modo culpa nulla, sed ne suspicio quidera po-
2) trasl., porsi, mettersi d'accordo con alcunO, tuit consistere, Cic: non in te quoque constitit
consentire, concordare con alcuno [contr. dissi- idem exitus, Ov.: omni tempore summa studia
dere), cum alqo, Cic: de fin. 4, 72 dubbio officii inter nos coustiterunt, Cic: sunt certi

[Millìer ha concinere). denique fines, quos ultra citraque nequit con-


//) partic. dopo il moto, collocarsi, star = sistere rectum, Hor. ora: =
riposare in q.c,
tranquillo, star fermo. A) generic, star tran- consistere in q.C, avei-e il »uo fondamento in
quillo, rimaner fermo, fermarsi, posare (contr. q.c, fondarsi sopra q.c, major pars victus
ire, progredì, iuambulare, inoveri), 1) propr.: eorum in lacte, casco, carne consistit, Caes.:
a) di esseri anim., ussd.. Ter., Cic. ed a.: hic, omnium supeiiorum dimicationum fructum in
Verg.: procul, Ov. ante doraura, Ov. citra
: : eo die atque liora consistere, Caes.: causa per-
limen Ibresque, Ov. in loco (sul luogo),
: niciosissimi belli in persona tua consistit, Cic:
Cic: limine, Ov. Così pure partic, a) per ea, in quibus vita beata consistit, Cic: ita
intrattenersi, star fermo, fermarsi, consisti- exiguo tempore magnoque casu totius exer-
mus, Hoi.: viatores etiam invitus consistere citus salus constitit, Caes.
cogunt, Caes.: e cum alqo, Cic. p) curiosa- ^\pregn., giungere ad una condizione salda,
mente, considerando ammirando, maravi-
, prender piede, stabilirsi, mantenersi in piedi
gliandosi, per dolore, per stupore, fermarsi, {contr. cadere), 1) propr.: a) di pers., si prohi-
(Jic. ed a.: vacuo in thaiaino, Prop.: impers., bent consistere vires, Ov. met. 7, 573. Nella
quae spectantur, ad quae cousistitur, Sen. lotta, a) di pugilatori, lottatori {contr. de

Y) in mezzo alla danza, fermarsi, .si ludius gradu deici, cadere), minimeque in lubric j ver-
constitit, Cic. de bar. resp. 23. 8) come t. t. sabitur et, si semel constiterit, numquam ca-
milit., fermarsi, fare alto, far sosta, riposarsi det ffig. delVoratoreJ, Cic: attolle animum,
per breve tempo (confr. progredii, assoZ.,Caes., adversus formidata consiste, Sen. P) come 1. 1.
Liv. e Curt.: ad medium fere spatium, Caes.: milit. di soldati, in muro, Caes.: prò opere,
ante oppidum, Auct. b. Afr. prope hostem, : Sali.: e (delVoratoreJ, confiteor. .._ me con-
fìg.
Cic: sub castris Afranii, Caes.: (inj locis supe- sistere in meo praesidio sic, u^etc, Cic. de or.
ririobus, Caes.: a fuga, Liv.: o durevolmente^^ 2, 294. b) di sogg. inan., guadagnar fermezza,
occupare una forte postura, posizione ; fortificarai, quales cum vertice celso aiiriae quercus... cou-
cum (Pompejus) coustitent, Balb. in Cic. ep.: stiterunt, stanno solidamente piantate, Verg.
e. in Italia, Brut, in Cic. ep. e) come viaggia- Aen. 3, 681: e ffìg.J, nullo in loco, nulla in per-
tore, fuggiasco, fermarsi in qualche luogo, sona stabilibus nixa radicibus consistunt, non
fare alto, sostare, di naviganti anche gettar = si attaccano durevolmente ad alcun luogo,
l'ancora in qualche luogo, approdare in qualche ad alcuna persona, Val. ]Max. 6, 9. ext. 7.
luogo, per breve tempo, assol, Cic: Eomae 2) trasl., quasi prender piede fermo, certa ali-
vis triduum, Cic: ad ancoram una nocte, Cic: qua in santen^ÀA, prendere una determinata e
in porta (di navij, Liv.: o per lungo tempo = ferma risoluzione^ Cic. ; consistit consUiura,

Georges- Ca long h i , Dizionario latino-italiano. 19


,

579 consitio consortium 580

7a determinazione è ferma, si prende una Cic: sanare consolatione timentes animos, Hirt.
b. G. IJ) meton. : a) scritto consolante, come
ferma d., Cic. Cos) pure partic: a) in lotta
giurid., guadagnare un posto fermo sicuro, titolo di libro, Crantoris, Cic. b) discorso con-
mantenere il suo posto, sostenersi, star saldo, solante, tanto comf componimento scritto, che
durare {contr. cadere, conctdere, de grada orale, Cic e Quint.
deici), deìV oratore, in hac causa, Cic: contra consolatiti*, òris, m. (consolor), consola-
vos in contione, Cic: in dicendo, condurre a tore, Cic. e Sen.

termine Usuo discorso, Cic: ita consistendum coii««r»la(oi*lim, a, um (consolator), conso-


est, ut etc, uno si deve così determinare latorio, consolante, litterae, scritto consolante,
da, ecc., Cic: di accusati, aliquando tandem Cic: e così codicilli, Suet.
posse consistere, Cic: nulla in re e, Cic: di coii-solor, atus sum, ari, consolare ale,
processi stessi, apud alqm (magistratum) alcjs confoì-tm-e, fare animo, alqm, Caes., Cic. ed a.,
causa consistit, Cic Quinct. 71. p) nella voce, alqm de alqa re, Cic. alqm in alqa re, Cic.
: :

volto animo, acquietare mantenere la sua pregn., mediante conforto, mitigare,ieniì-e q.c,
presenza di spirito, contenersi, raccogliersi, di dolorem alcjs, Cic. —
'Panie, pass, consolatus
jjers., ncque mente nec lingua ncque ore, Cic: = incoraggiato, Justin. 22, 6, 4.
tranquillo animo, quieta mente, acquistare conii>}inans, antis (con.sonoi, come t. t.
presenza e quiete d'animo, di spirito, Cic: gramm., consonante, sost. (intendi Uttera,
deìla voce, ecc. stesìu, ncque niens ncque vox quindi f.), consonante, Quint. ed a.
ncque lingua consistit, Cic: nequeenim patrius COn-sSllO, sonni, are, s%ionare, risuonare,
consistere raentem passus amor, V amor pa- rimbombare insieme , echeggiare in armonia,
terno non gii lascia tranquiUo il cuore, Verg. I)propjr.: a) di strum. musicali e voci umane
'{)neU'opÌnÌone pubblica, prender piede, man- Sen.: inter se, Quint.: consonans clamor, (/rz'/o
tenersi, aver calore, vix siogulis actatibus
biuOS concorde, Liv.: come t. t. re'or., del discorso
ordtores laudabiles constitisse, Cic. Brut. 333 = stare, essere in armonia, Quint.: e di parole
{Kayser extitissej. = suonare ugualmente, €tveì- la medesiìna tiscita,
co ti ««Ti IO, Ònis, f. (COnsero), seminagione, Quint. b) di luoghi, rimbombare, echeggiare,
plur. consitiones = i vari modi di semin ire, consonuit ululatibus theatrum, Tac: plausu
Cic. de sen. 54. fremituque virùm consonat omne nemuSjVoig.
consilttr, òris, m. (consero), piantatore, II) trasl.: essere all'unisono, in armonia, accor-
uvae, di Bacco, Tibull. ed Ov. darsi, dell'anima e disogg. astr., sibi o secum,
eoiiisTlfìra, ae, f. (consero), seminagione, Sen..- sibi in faciendis ac non faciendis, Quint.
agri, Cic. de rep. 1, 29. COII-sSlllIlB. a, um, consono, risonante ar-
conAoItrTiiiis, i, m., e eonsobrTna, ae, monicamente, armonico, IJ propir .: clangor.Ov.;
f., consobrino, cunsobrina, figlio figlia della fila lyrae, Ov. IIJ trasl., adatto, conveniente,
sorella della madre, cugino, cugina in genere, Cic ad Att. 4, 16, 3.
Cic ed a.: e = cugino in terzo, ecc. grado, COn-sft|»To, (Ivi), ìtum, ire, assopire com-
Suet. pletamente, addormentare, somno cousopiri sem-
COn-SUC^r, ceri, m., padre dei genero piterno, Cic: inter initia veneni con.sopitus, ad-
della nuora, Suct. ed a. dormentato, Suet.
COimociaiTo, ònis, f. (consocio), consocia- con-sors, sortis, consorte, pirtecipe di
zione, unione sociale, stietta reiasione, Cic ugual sorte (parte), IJ in senso lato, avente
ed a. ugual parte in q.C, eompartecijie, compagno
coimueiatu**, a, um, part. ag^ {da con- in ugual parte {contr. exsors, expers), a) di
socio), consociato, intimamente congiunto, con- lìers., socius et consors gloriosi la) oris, Cic:
sociatissima voluntas, Cic ep. 3, 3, 1. periculorum Plin. pan.
, raendicitatis, Cic:
:

con-sì4cTo, avi, atum, are, associare, imperii, co-reggente. Veli, e Suet.: niecum tem-
unire socialmente, politicamente, congiungere porum illorura, Cic: in lucris atque furtis, Cic.
(accordare) strettamente intimamente, COntr. P) fpoet.J disogg. inan., comune, tecta, Verg.:
dissociare quindi anche accomunare O concer-
;
casus, Prop. II) in senso più stretto, die ha
tare, dividerecon alcuno, tirare alcuHO dentro parte uguale in sostanze (capitale), a) che jjos-
a q.c, con cum e Z'abl., con inter se, a) ogg. siede in cotnune un'eredità non divisa, che vive
anini.: audaces, Tac: aniraos eorum, Liv.: con- in comunanza di beni, tres fratres consortes,
sociati uii, le divinità comuni dell' alleanza, Cic: frater consors censoris fcol censore), Liv,:
Liv: e se in omnia belli pacisque Consilia, as- quindi (poet.J = fratello sorella, e. Eemus,
sociarsi intieramente nella politica, Liv. Tìbull.: e magni Jovis, di Giunone, Ov.: e
b) ogg. inan.: regnum, Liv.: arma cum Gallis, agcjett. = fraterno, di .sorella, pectora, Ov. :

Liv.: Consilia cum alqo, Cic: cum alqo tantum sanguis, Ov.: consors Ledaea gemellis, Ov. ber.
facinus, commettere in comune, Tac: cum alqo 13, 61, M. b) parente, congiunto, e agCjett. =
e. aut conj ungere injuriam, stringere una so- congiunto, Lucr. c) avente parte uguale nel ca-
cietà, una lega per fare una ing., Cic: rem pitale commerciale, c socius, compagno per
inter se, Liv.: poet., umbram (del pino e tigu'd parte, Hor. carm. 3, 24, 60.
pioppoj, Hor. COnsortTo, ònis, f. (consors), consorzio, par-
('OII$5lal)TlÌ«<l, e (consolor), die può essere tecipazione a sorte uguale, societ<ì, buniana,
consolato, consolabile, doloi vlx C, Cic. cp. 4, Cic: tribuniciae potestatis, Liv.: .sociabilLs con-
3,2. sortio inter binos Lacedaemoniorum reges, Liv.
consolalto, onis, f. (consolor), I)coìisoia- con«ioi*tTiini, ti, n. (consors), consoi-zio,
zione, conforto, incoraggiamento, Cic: malorum partecipazione a SOrtC uguale, fociep'f, I) in
(nei m.J, Cic. : timoris fnelle cure e affanni), senso piii ampio: rei publicae, Liv.: regni,
581 conspectus conspiratio 582
co-reggenza^ Tac: consortia rerum secunda- conspectu (al suo primo app. non ap- =
ruin adversarumque, compagne nel dolore e pena mostrò pubblicamente per la prima
si
nella gioia, Tac. IJ) in senso più stretto: co- volta), Liv.: conspectu suo proelium restituit,
inuntima di beni, Suet. Cluud. 28. Liv. 2) meton., a) il modo con cui una cosa
1. coii<i|»ct*IU!«, a, uni, part. agg. {da con- vien guardata, si mostra, vista, aspetto, tuus
spicio), I) visibile, tuinulus, Liv.: af^iuiua intcr jucundissimus conspectus, Cic: animi partes,
se satis e, Liv.: tumulus hosti e, Liv. IIj [con quaruiii est cunspeclusillustrior, Cic. hjttspctto,
campar.) sorpretulente, degno d'eaaer veduto, vista =
aduminzache sioffre alnostrosguardo.
notàbile, Verg., Liv. ed a. frequens conspectus vestcr, Cic.
2. con«»peelus, u.s, m. (conspicio), lo scor- con«»|icrgo, spersi, spersum, ere (coni e
ifci-e, l'accorgersi, I) attivo ;=: lo scorgere, il spargo), cospargere, aspergere, spruzzare, ba-
mirare faccia a faccia; speSSO sguardo, vista, = gnare, I) propr.: fores vino, Plaut.: alqm la-
€oepetto l) propr.:
, a) in gen.: a) di pers.: crimis, Cic. II) trasl., quasi cospargere, guer-
conspectus oculoruiii, Curt.: col genit. oggett., nire foltamente, ricoprire, caput Tauri .stcUis
patriae, Caes.: e conspectu abire, Caes., disce- conspersum est, Cic: fig ut oratio conspersa
,

derc, Cic: adiiiiere conspectum oculoruui fdel- sitquasi verborum sententiarumque floribus,
V oscurità) conspectum terrae (della nebbiaj, Cic.
T.iv. : aliinere in omnes partes conspectum oon<<>|>ieTen<ln«iij a, uni, part. agg. (da
(dell'oscurità), Liv.: amittere alqm e conspectu COns]iÌCÌO), cospicuo, notevole, ragguardevole,
suo, Ter. cadere in conspectum, Cic. dare se
: : opus, Liv.: di pers., Tibull. ed a.
alci inconspectum, a;2'P«'''''c«? cospetto diale, eoti<i|»Y<>io, spesi, spectum, "ere(com e spe-
Cic. {e così dare se in consp. oppiai, ap)p'irire cie), accogliere nella I) scoiyere, nti-
vii,t<i, =
dtiv intialla città, Auct. b. Hisp.): dari alci in rure, gìiarilare, mirare faccia a faccia poter
conspectum, venire in presenza di aie. Ter. mirare, ravvisare poter ravvisare, a) COn Uìl
e Liv. dare alqd in conspectum, porre in vi-
: acc lumina crebra, Liv.: nostros equites,Caes.:
:

fita, Curt.: conspectus est in Capitolium, si ha conspici inter se, potersi scorgere {^riconoscere)
la vista sopra il Campidoglio, Liv. ut in : Vun l'altro, Liv.: iiifestis oculis omnium con-
conspectu terra fuit, Liv.: est alqs in conspectu spici, Cic: ex insula conspici, Cic: e. militesin
civium, Cic. sex pulvìnaria in conspectu fue-
: summo rugas in speculo,Ov.: alqm
colle, Caes.:
runt (erano in vista =
erano esposti in pub- apud quae mihi fcla me)
se in castris, Caes.:
blico), Liv.: e ffig.J quia bellum et majus in tunc est conspecta, Ov. ^) coìz dopp. acc:
conspectu erat ,^era in vista), Liv.: quo longis- imaginem clarissimi viri laureatain, Cic: alqm
sirae oculiconspectum ferebant, Liv.: conspe- humi jacentem, Liv.: al passivo con doppio
ctum ponere in conspectu
alcjs fugere, Caes. : nom., non alius flectere equum sciens conspi-
poculum, porre davanti agli occhi (aperta- citur aeque, Hor. y) colVacc. e Tinfin.: nostros
mente), Liv.: proferre liberos in conspectum, victores flumen transisse, Caes. IIJ adocchiare,
Caes.: removere omnium equos ex conspectu, esaminare, rimirare, guardare, vedere, a) ge-
Caes.: stare in conspectu alcjs (di pers.J, Cic: neric: a) con un acc: alqm, Ncp.: locum in-
venire in conspectum, mostrarsi apertamente sidiis (per un agguato), Verg.: e di soggetti
(chiaramente), farsi vedere apertamente (chia- inan., si illud signum solis ortum et forum cu-
ram.J, apparire, avvicinarsi, approssimarsi e riamque conspiceret, Cic. p) con doppio acc:
simili (di pers. e sogg. inan.J, Cic. ed a.: cosi alqm ut pacis auctorem, Liv. di sogg. inan., :

anche in conspectum alcjs venire, venire cura bene notum porticus Agrippae te con-
al cospetto di alcuno, apparire davanti ad spexerit, Hor. b) passivo prcgn., conspici =
alcuno, Cic. vitare alcjs conspectum, Quint.:
: cader sotto o dar nelVocchio, trarre su
gli occhi
spesso in conspectu alcjs e sempl. in conspectu, di sé gli occhi sguardi (della gente), far par-
in presenza di alcuno, Caes. e Liv.: primo lare di sé, farsi poter farsi vedere, di perS. e
conspectu tam foeda res, Liv. {cfr. n" II, 1). di e. inan., Cic, Sali, ed a.: in neutram par-
P) di sogg. inan., i qimli ciuasi guardano tem, Nep.: in neutrum, Ov.
verso di noi, celeriter e conspectu terrae ablati conspTeor, atus sum, ari (conspicio), scor-
sunt fdi naviganti), lAv.-.partic. spesso in con- gere, osservare, mirare, guardare, vedere, a) con
spectu alcjs loci rei, in vista di, davanti ad un acc: ignes, Nep.: agmen Aeduorum,Caes.:
un luogo o ad una cosa, p. es. fundi villaeque, alqm in liis regionibus, Ter.: trans vallem et
Cic: e fig., in conspectu legum libertatisque rivum multitudinem hostium, Caes.: ex oppido
mori, Cic. h)pregn., il rigimrdare,che nasce da caedem et fugam suorum, Caes. p) con dopp.
un particolare avvenimento, subito consQium acc: vacua castra hostium, Caes.: hoc agmine
cepi, ut antequam luceret exirem, ne qui con- venientes, Liv.: (Ajacem) occisuin,Cornif. rliet.
spectus fieret aut sermo, Cic. ad Att. 7, 10 in.
Y) coìl'acc. e T infin.: Ter. heaut. 68. 8) seg.
2) trasl., riguardo mentale, considerazione, in da prop. relat., Caes. b. G. 2, 26, 4.
hoc conspectu et cognitioue naturae , Cic. : COIISpYcììUS, a, um (conspicio), che cade
alqd ponere paene in conspectu animi, porre sotto gli Occhi, visibile, I) in gen., assol., Hor.
come davanti agli occhi della mente, Cic. : ed Ov.: alci, Curt.: undique, Curt.: sost., habere
ne in conspectu quidem relinqui, non venir mortem in conspicuo fdavanti agli occhi), Sen.
punto in considerazione, Cic. explicatis or- :
IIJ pregn., che cade sotto gli occhi, che desta
dinibas temporura uno in conspectu omnia l'attenzione, cospicuo, ragguardevole, segnalato,
videre abbracciare in uno scritto
, , tutto , di pers. e di e. inan., Liv., Tac. ed a.: conspi-
con imo sguardo, Cic. II) passivo =n di- cuus forma, Tac: illustri laude, Piin. ep.
ventar visibile, l'apparire, il mostrarsi, co- conspTrsitio, ònis, f. (conspiro), accordo,
spetto, apparieione, 1) pTOpr. : primo statim I) in seìiso buono, accordo degli animi nei
583 conspiratius constantia 584
sentire e nel pensare =
unanimità, concordia, movimento O direzione, eostante, invaria-
piena armonia, intelligenza, unione intima, om- bile , simmetrico (regolare)
immutabile , cur-
,

nium gontium, Cic. : honorum omnium, Cic: sus certi et constantes, Cic: constantissimus
in re publica bene gerenda, Cic: ad defen- motus lunae, Cic: nihil (mundo) ornati us
dendam libertatem, Lentul. in Cic. ep. IIJ in aspectu motuque constantius Cic. e) rima- ,

sen^O Citttivo, mala intelligenza, cospirazione, nente in ugual stabilità, stabile, non inter-
congiura, sollevazione, sedizione, a) propr.: ho- rotto, e. pax, Liv. 6, 25, §§ 6 e 11. d) rima-
stium, Brut, in Cic. ep.: inllitaris, Tac: certo- nente in egual direzione della volontà, ex.) nel
rum liominum contra diguitatem tuara, Cic. : modo di pensare e di operare, costante, inva-
e.Lacedaemoniorum adversus rem publicam, riabile, stabile, durevole, immoto, immutabile,
Val. Max. b) meton., congiurati, fazione, ejus, testis, Quint.: inimicus, Nep.: fides, Hor. e Val.
Val. Max. 4,_7^2. Mas.: pietas, Ov.: animus, meus, Cic: ratio (rfz-
con«i|»Tralius avv. compar. (conspiratus visn mento, piano), Cic: col genit. ('riguardo a),
da conspiro), pHi concordemente, e quindi an- ncque fidei e neque strenuus in perfidia, Tac:
che animosamente, Justin. 3, 5, 3.
piti con adversus e contra e Vacc, e adversas
1.coii$|Mi'o, avi, fitum, are {da com e metus, Tac: utinam (ventus) constans contra
spiro), essere in accordo, trasL: I) in senso mea vela fuisset! Ov.: con ad e Tace, ut eorum
buono, nel sentire e nel pensare =
esser con- (sociorum) animi ad imperium Romanum tueu-
corde, cospirare, corrispondere, e nella volontà dum constantiores essent, Val. Max. p) ne' suoi
O desiderio =
operare d'accordo, in buona ar- principi, invariabile, costante (di carattere fer-
ìnonia, andare agire dandosi la mano, cospi-
mo) grave, deeiso[contr.raQhìlis, varius,amens),
rare, operare insieme, a) di per S., assol., Caes. homo, Cic amici, Cic: con in e Tabi., in rebus
:

ed a.: cura alqo, Cic: ad alqd, Cic. b) disagi), optimis, Cic: in vitiis, Hor. e) invariabile, ri-
inan. personif.: a) di sogg. concr.: aereaque guardo al contenuto, al valore intrinseco;
assensuconspirautcornua rauco, risuonano ad a) del discorso, uniforme, proporzionato (ben
un tempo con cupo concento, Verg. Aen. 7, filato), compiuto, oratio, Cic. de off. 1, 144.
615. P) di astr.: naturara quasi cognatione con- di voci, notizie, opinione pronunziata e
p)
tinuata conspirare, Cic: spesso partic. pres. unanime,
simili, invariabile, costante, concorde,
consi'irans ^:= concai de, consono, corrispondente, haruspicum vox, Cic: fama, Cic: hujus anni
operante insieme, Cic. e partic. perf. mediale
:
parum constans memoria est, Liv.: neutr.plur.
conspiratus = che si mescola, fonde, tmisce ar-
sost., incredibilia dixerit (tortus), an inter se
monicamente, in unum, Sen. ep. 84, 10. II) in
constantia. Quint. 5, 4, 2.
senso cattivo, tnaccUinare una sollevazione, un constanter, avv. con compar. e superi.
complotto,' cospirare, congiurare, assol., Caes.:
(constans), in, con ugtial postura, in
cura alqo in alqm, Suet., in alqd, Liv.: ad alqd, ugual contegno, direzione, situazione, ecc.,
Suet.: con ut e il cong., Suet.: coK'inf., Suet.: costantemente, invariabilmente, a) in, COn ugual
abl. assol., conspiratis factionum paxtibus,
contegno, procedimento, fermamente, sema
avendo le frazioni dei partiti congiurato constanterque ingre-
runa contro l'altra, Phaedr. 1, 2, 4. Part. — vacillare, fig., aequaliter,
diens oratio (contr. claudicans et quasi fluc-
perf. sost., conspirati, òrum, m., i congiurati,
tuans), Cic or. 198. b) tn, con ugual dire-
Suet. ed Eutr.
zione, situazione, ugualmente (regolarmente),
2. cons|»Ti*o, avi, are (com e spira), avvol-
immutabilmente, costantemente, sempre a quel
gere in spira, se, di UH serpente, Aur. Vict. vir.
modo, eosdem cursus constantissime servare,
ili. 22, 2.
Cic: e. in suo manere statu, Cic. e) t»», co»»
C0n-S|»011Sor, òris, m., compagno di mal- ugual stabilità, con ìigual aequa- solidità,
leveria, Cic ep. 6, 18, 8 ed altr. sese res humauae ha-
bilius et constantius
coii-spìio, spui, spùtum, ere, sputare, spu-
berent, avrebbero un corso piìi costante e
taccJUare addosso; quindi poe#. con metaf.
maggior Cat. 2, 3. d)
volgare =
COnspergere, cospargere, coprire, hi-
stabilità. Sali.
tiguale direzione della volontà, a) riguardo
iti

bernas cana nive Alpes, Furius Bibac mQuint.


al modo di pensare ed operare, sema va-
8, 6, 17. Hor. sat. 2, 5, 41. eillare,t senza titubare, costantemente, con per-
COIt-<<|»urcO, avi, atum, are, sporcare, im- severanza,e. et non trepide pugnare, Caes.:
brattare, insudiciare, Lucr., Col. ed a.
alqam ardentius et constantius amare, Suet.
con*4puto, (avi), àtum, are (incoat. di con- con fer-
P) riguardo al carattere morale,
spuo), sputare addosso ad alcuno come segno
mezza, costantemente, fortemente, e acta, rela-
del massimo disprezzo, alqm, Cic ad Q. fr. 2,
zioni mantenute con fermezza (virilmente,
3, 2.
fortemente), Cic: e et sedate ferre dolorem,
COn-StìtbtllO, Ivi, Itum, ire, stabilire, fon-
Cic e) con egual contenuto, valore intrinseco,
dare fermamente, dar fondamento, Comici.
invariabilmente, coerententente, concordemente,
con««tans, agg con compar. e su-
antis,
conseguentemente, c omnes nuntiaverunt ma-
peri, (consto), rimanente in ferma po-
nus coi,'i, Caes.: partic. riguardo ad opi-
stura, invariabile riguardo a contegno, mo-
nioni, asserzioni, e. sibi dicere, Cic: dici
vimento, direzione a) rimanente in egual
posse constantius, Cic: satisue e. facere videa-
,

portamento, condizione corporale, fisica,


niur, qui etc, Cic: e. quidem certe [intendi
fermo, solido, stabile, tranquillo, mellis COn-
fecit), almeno rimase fedele al suo sistema,
stantior est natura, Lucr.: constanti vultu
Cic.
graduque, Liv.: constans ^stabile) jam aetas (constans), il rima-
conjsfantYa, ae, f.
quae media dicitur, Cic: e così aetate non-
nere in ferina postura, costanza, con-
dum constanti, Suet. b) rimanente in ugual tegno, direzione, situazione ferma, costante;
585 Constantina constituo 586

a) contegno ferrno, fermezza, sicurezza, C. VO- tibus, gettare un ponte sopra, Hirt. b. G.:
cis atque vultus, Ncp. Att. 22, 1. h) dire- quindi constratus, a, uni, coperto, pì-ovveduto
zione situ'isionc uguale, coatama, f»t- di copei-ut, navis e. {contr. navis aperta), Cic.
ine.zia, uguaglianza (regolarWi), ùnmut€ibilità, ed vehiculum e, Curt.: e partic. sost., con-
a.:

corso viceiylc ugimU (regolari), oi'iìinaìnento strata pontium, i tavolati dei ponti, Liv. 30,
inalterabile, aslroruin ordo atque constantia, 10, 14. p) iperholic, coprire un piano con q.c,
Cic. e =
sÙTcxOsta (nel linguaggio degli (con un'altra figura) seminare, coprire, ma-
Stoici), stalo dell'anima tranquillo, conveniente ria classibus, Liv.: totusamnis navigiis con-
{coìitr. pcrturbatio), phir. in Cic. Tusc. 4, 14. stratus, Curt. b) un
ogcwtto, coprire, vias
e) stabilità invariabile, costanza, immutobì- omnes angijjortusque (del frumento), Cic:
litA, dictorum conventoruniquc e, Cic: e. pro- alte terram concusso stipite (del fogliame),
missi et fìdes mira, Cic. d) fermo mantenimento Verg.: e fpoet.) dei caduti in battqglifj, late
della volontà, a) del modo di pensare e di ttn-ram tergo, Vorg. t^rnim gravi coi-porc,
:

operare, costanza, ferntezza, perseveranza, per- Cic poet. Jly stendere a terra, gettate a terra
manenza, tenacità, coerenza, pertinacia aut C. nel senso della lunghezza, Aur. Vict. Caes.
e. benevolen-
intercessoris, Cic: staljilitas et 16, 12.
tiae, Cic: perseverautia constantiaque oppu- 2. conslerno, avi, àtum, are (intens. di
gnandi, Auct. 1j. Alex, p) costanza, fermezza, 1. consterno), confondere, .sbigottire, I) = rvn-
stabilità del carattere, iirincìpU saldi, intiepi- dei'e sgoniento, a) animali, spaventare, rendere
dezza, animo intrepido, forza d'animo, corag- attonito, equos, Liv.: comun. al pass, constcr-
gio, c. soceri Scauri, Cic: e. mea, i miei saldi nari = spaventarsi, Sali. fr. e Liv., alqa re,

principii, la mia costanza, Cic. e Tac: e. Ov. ed a. uomini, confondere, rendere atto-
b)
moruni, Tac: e. sumendae iiiortis (di darsi nito, sbigoltire, sgomentare, turbare, spaventare,

la m.), Tac. e) accordo in opinioni, asser- flammis in Ciistra tendentibus ita hostes, ut etc,
zioni, in progetti, conseguenza, coerenza, testi- Liv.: SJìeSSO al pass =
esser confuso, attonito,
monio) Uin c, Cic: quae est inter augures con- sbigottito, essere costernato, atterrito, essere fuori

veniens et coujuncta constantiaV Cic: constau- di sé, partic. nel partic, pavida et constemata
tiae causfi (per rimanere coerente a sé stesso) multitudo, Liv.: consternati fugiunt, Hirt. b.
defemler-' alqd. Cic. G:pregn., come spaventare, atterrire cacciar =
Co lisi Iantina, ae, f., nome che ebbe in via facendo paura, pecorum in modum con-
seguito T antica città di Cirta nella Numidia, sternati, Liv.: foeda fuga consternari, Tac: in
ora Constantine. fugam consternari, Liv.: consternatus ab sede
Coii!«lanlTiio|»olìs, cos, acc. im, f. (Kov- sua, spaventato balzando da, ecc., Liv. II)
ccavtfvoi) "iióX'.c,, città di Costantino), nome sconcertare, privai' dei sensi =
cotnmuovere, ec-
cK ebbe in seguito Byzantium, come residenza citare, irì'it<ire, inaspì'ire, atnareggiare, sollevare,

di Costantino il grande, Vodierna Costantino- etiam sanos, Liv.: sic sunt animo consternati
poli (turco) istambol. — Deriv.: €^oslan- homines, ut etc, Caes.: delectus acerbitate
tTn5pftlTlanil*ì, a, uni, Costantinopolitano; consternati, Liv.: ad arma consternari, nell'ec-
da, di, in Costuntinopoli. citamento (ira) afferrare le armi, Liv.
Con<ì>lanlTnii«i, i, m., compiiti. C. Flavius COn-SlTpO, avi, àtum, are. stringere in-
Valerius Claudius Constautinus, Costantino, sieme, animassare, radunare, tantum numerUUl
imperato7-e rom., soprannominato il Grande, hominum in agruin Campanum,
Cic: se, Caes.
n. il 274 dopo Cr., morto il 323 dopo Cr. coiicititiio, stitùtum, ere (come sta-
stl'tùi,

ConstantTiis , ti, m. (Flavius Valerius tuo), collocare, lìorre, ergere, I) in Senso stretto:
Constantius Chlorus), Costanzo Cloro, Cesare ferales cupressos ante (sul davanti), Yerg.: ho-
e imperatore rom. dal 292 al 306 dopo Cr. minem ante pedes Q. Manilii Cic : in litore ,

coiiJSternntTo, ònis, f. (2. consterno), p e r- tauvura ante aras, Verg.: ante oculos hujus mi-
diia del contegno, &) costernazione, sbi- seri senectntom, 2wrsi (mentalmente) innanzi
gottimenttì, a.) degli animali, lo spaventarsi, spa- agli occhi, Cic. — Così pure come t. t. milit.,
rcMfo, pavor et e. quadrigarum, Liv. 37,42, 1. a) eì-gere, rizzare, piantare, par tic. in ordine =^
5) degli uomini, costernazione, sbigottimento, disporre, ordinare far ordinare, impedimenta,
smarrimento, subita, Liv.: mentis^ Tac. h) com- Liv.: aciem, legionem, Caes.: signa ante tribu-
mozione selvaggia, spcc. d'una moltitudine, nal, Liv.: classem apud Salamina exadversum
tuntulto, scompiglio; portamento, modo di pro- Athenas, Nep.: naves aperto ac plano litore,
cedere, impresa passionata, cieca, furiosa ! sol- Caes.: reliquas legiones in armis expeditas cen-
levazione, ammutinamento, populi, Val. Max.: tra hostem, Caes.: reliqnas (naves) subsidiarias
vulgi, Tac: muliebris, Liv. fcome riserva) in secundo ordine, Auct. b. AL
1. con-slerno, stràvi, stràtmn, ere, I) di- P) dal movimento, fermare, far fare alto, agnien
stendere, a)= un ogg. con q.c, che si stende signa paulisper, Sali, e Liv.: signa legioni^,
sparge sopra, coprire, spargere, Ossaeis ae- Caes.: quindi trasl., si (narratio) constituitur
thera saxis, Verg.: forum corporibus civium aliquando, si ferma, Cic. de or. 2, 328.
constratum caede nocturnà, Cic. Inpartic: — II) in senso pili ampio: 1) assegnando, sta-
a) stenderr sopra, ricoprire, cospai-gere di q.C, bilire, poii'e in ìin posto determinato, a) asse-

per ornamento totum iter floribus


difesa, gnare ad alcuno la sua dimora, a) generic:
coronisque, Curt.: viam rosis, Tac: contabu- eos (Helvetios) ibi, Caes.: reliquias praedonuni
lationem summam lateribus lutoque, Caes.: in certa sedo, dar stabile dimora. Veli. P) come
tabernacula caespitibus, Caes.: ratem pontis t. t. milit., assegnare il suo posto ad alcunO in

in modum humo injectà, Liv,: pontes, coprire, qualche luogo, coiioeai-e, postare, porre in qual-
ricoprire con assi, Hirt. b. G.: paludem pon- che luogo, alqm ibi, Caes. praesidia in Tolo-
:
,

587 constitutio constitutio 588


satibus circumque Narbonem, Caes. b) porre, in buono stito, ihenestanti, Cic. prò Sest.
97.
iftabiiire alcuno in q.c. come possedimento P) il governo, ecc., rem publicam, Cic: ras
(contr. exturbare, expellere), pkbom in agris surania aequitate, Nep.: Chersonesum, Nep.:
publicis, Cic. C) poti-e, collocare, stabilire alc. alci regnuin, Nep.
in un posto, in un imjnegOjYegem, Cic: prae- 4) destinando, fissare, stabilire, destinare,
fectos, Caes.: reges in ci vitate, hoc Cic: alqiii in a)genQTic.,segnando i limiti, i confini, a) ogg.
munere, Q. Cic: alqin regein (come re), Cic: man., determinare, destinare,
fissare, stabilire,
rex (come re) constituitur Arbactus, Justin. ordinare, assegnare, e in accordo COH un altro
d) porre presso qualcìDìO in ima data reia- = concertare, concordare, promettere, in SCnso
sione, Athenaeum in maxima apud regem cattivo =:^ macchinare, iter, Cic: iterad Cii'tam
auctoritate gratiaque, far sì, che il re dia di oppidum, Sali.: locum. Ter. e Liv.: tempus,
nuovo ad At. tutta la sua fiducia e gli con- diem, Cic: vadimonium, Cic: mercedem fu-
ceda un'influenza assoluta, Cic. ep. 15, 4, 6. neris, Cic: certa pretia, Cic: diem concilio,
2) ergendo, fondando, disponendo, collocare, Caes.: pretium frumento, Cic: ViQxa. (soldo)
a) Ogg. inan.: a) cryerc, rizzare, fondare, edifi- railitibus, Liv.: nuptias in hunc diem. Ter.:
care un edifìzio e simili, turres, Caes.: vincasi diem cum alq.o, Caes.: colloquium cum rege,
ac testudines, Nep.: triplicem Piraei portum, Liv.: in (contro) impios poenas, Cic: anche
Nep.: aedem Jovis Feretrii, Nep.: nidos, Cic: con prop. relat. [con qui, quid, quantus),
alci publice in foro statuam^ Nep.: liorrea certis Caos., Cic. e Nep.: colVacc. e Tinfin., Cic:
locis, Caes.: domi suae sacellum Automatias, con ut e il cong., Cic: assol., in diem tertium
Nep.: domicilium sibiMagnesiae.Nep.: liiberna constituunt. Sali.: sic constituunt (fissano il
in Belgis, Caes.: come 1. 1. matem., in data linea tempo), sic condicunt, Tac: ut erat constitu-
triangula aequis lateribus, innalzare fco- tum, Cic. p) esseri anim., destinare, stabilire
struire), Quint. 1, 10, 3. P) ergere, ordinare, per uno s "o^>o, accusutorem, Cic: testes, Cic:
dispartire un apparecchio e sim., nova portoria, judices de alqa re, Cic. b) spiegando, giudi-
Veli.: vectigal in monte Antilibano, Cic: aera- cando, decidendo, fissare, a)generir., colVacc.
riura interfectoribus Caesaris (per gli uccisori e Z'infin. = dar la spiegazione, espoti-e la te.-d

di CesarcJ, Nep.: e stabilire, fondare, porre una che, ecc., Cic: seg. da prop. interrogat. indir.
sovranità, decemviralem potestatem in omni- {con ne . . . au) =formarsi un fermo giudizio,
bus urbibus, Nep.: novi generis imperia in decideì-si , se.,, o, ecc., Cic p) Come 1. 1. legale,
(contro) alqm,Caes. '{) preparare un'impresa, oca) fissare,determinare, legalmente, discepta-
auctionem, Cic. actionem (un' accusa), Cic:
: tionem fil punto controverso), Cic. e ontro- :

Qxìn\(iw m intentare un' accusa a qual-


-àlqo, versiani (il punto controverso, il punto della
cuno, Cic: quaestionem ('una ricerca), Cic. e quistione), Cic: partic, judicium, istituire,
Quint. 5) far sussistere Condizioni, stabilire, mettere in piedi, Cic: judicium de rebus rc-
fondare, fissare, amicitiam,-concordiam, pacem, petundis, Cic: judicium capitis in alqm, Cic:
Cic: victoriam, Cic: magnam sibi auctori- e della legge, jus melius SuUanis praediis
tatem pugna illa navali, Nep. s) stabilire, dare, quam paternis, accordare, Cic. '^f) decider a
acciocché sia osservato, documentum more leg(dmente, prendere una decisione, prescrivere,
militari, Auct. b. Afr.: maximum exemplum ordinare, de certo jure, Cic: alio modo aut de
justitiae in hostem, Cic. b) ogg. anim.: a) ge- religione aut de re publica, Cic: de hoc (Eu-
neric, creare, fare, homines humo excitatos mene), Nep.: con ut e il cong., ut debeatur,
celsos et erectos, Cic. de deor. nat. 2, 140. Plin. pan. e) decidendo, stabilire, decidere, de-
P) come t. t. milit., istituire, formare ima le- cidersi, prendere una decisione, hacc eX re et
gione, ecc., tres legiones, Caes.: legio septima ex tempore constitues, Cic, nihil ante de pro-
constituta ex veteranis, Cic. fectione constituam, quam etc, Cic: conTacc.
3) dando una salda disposizione (comples- e Tinfin., Cic. e Nep.; con ut e il cong., Cic
sione, composizione, ecc.), costituire, dare una con»«tTlulTo, ònis, f. (constituo), costi-
salda complessione, porre in una buona coìni}osi- tuzione, passivo, I) salda comiìlessionc
zione (costituzione), dare una salda disposizione, composizione, a) complessione fisica costitu- ,

disporre (costituire), regolare (ordinare), fissare, zione, tempeì-amento, disposizione, stato, prima
raffertnare (temprare), fondare sicuramente, con- c. naturae, Cic: firma e corporis, Cic. b) co-
solidare, a) il corpo, ecc., is, cui corpus bene stituzione, disposizione legale, politica, ista
constitutum est, Cic: jam perfectis constitu- e religionum (d'-i riti), Cic. partic. della :

tisque viribus, Quint. b) mente ed animo (ca- costituzione dello Stato, onmis civitas, quae
rattere), animus bene constitutus, Cic: trasl. est e populi, Cic: illa praeclara constitutio
delle pers., viri sapientes et bene natura Eomuli, Cic II) determinazione, n) che spiega
constituti Cic.
, qui ( philosophus ) sit ita
: (definisce), determinazione di concetto, defini-
animo ac vita constitutus, ut ratio postulat, zione, delimitazione, summi boui, Cic de fin. 5,
il cui modo di pensare e di operare sia tale 45. b) che fonda, come t. t. rctor., determina-
quale, ecc., Cic. e) condizioni, senectus, quae zione, fissazione dell'oggetto controverso [greco
ftindamentis adulescentiae constituta est, si ataa'.c;), Cic de inv. 1, 10: quindi foì^ma fon-
basa, ecc., Cic. d) relazioni, affari, disposi- damentale della causa, cioè la quistione donde
zioniumane, a.) singole, rem famUiarem, Cic: nasce la causa, e causae. e plur., constitu-
rem nummariam de communi sententia, Cic: tiones causarum, Cornif rhet. 1, 18: e così
non tam sinistre constitutum est, ut non etc, legitima e, Cornif rhet. 2, 18. e) determina-
non stiamo così male da non, ecc., Plin. pan.: zione che prescrive, disposizione, provvedi-
trasl. delle pers., qui sunt bene constituti de mento, ordine di un'autoritri, nova Senatus,
rebus domesticis, le cui sostanze si trovano Liv.: an auctor constitutionis fieret, Tac
589 coiistitutor con strinerò 590
constTtillor, òris, m. (constituo), costitu- stanza senno) nec etc. Liv. : delle pers.
,

tore, ordinatore, Icgis, Quint. 3, 6, 4:>. stesse mantenere un aspetto sicuro, mante-
,

con«<lìlutuni, i, n. (constitutus partic.


,
nere contegno, foì'za d'animo, Co//' ahi., ne
-di constituo), // eontitiiito, fissato, detcrminato, auribus quidom atque oculis satis constare
a) = accordo riguardo n luogo o trmpo, poterant ,non si fidavano piti nemmeno
luogo e tempo, luogo convenuto, det<;r minato, dei loro propri occhi e orecchie, Liv.: quo
tempo convenuto , detcrminato , convegno fis- (malo) ne oiiprimare, mente vix constes, con-
sato, adunanza, a) generic. colloi]uia lo-: , servi appena abba.^tanza senno o conle-
«us, constitutum, Cic. constitutuiii factum
: gno, Cic. h) rimanere, in un roi-so regolare,
esse cum servis ut venirent ad balneas
,
trovarsi in buon ordine, postquam CUncta videt
Senias,Cic. trasl. diventi, per complures
: caelo constare sereno, Vcrg.: dum constabit
dies ad constitutum redire, Sen. p) accordo sanitas, Phaedr.: e jmr tic. rdtio constat, il cal-
delle parti contend"nti di comporsi, ad con- colo è in ordine, concorda, auri rnlio constat,
stitutum experiundi i,''ratiri venire, Cic: quindi Cic: e fig. scietis onstare nobis silentii nostri
scherzos., trasl., constitutum habere cum po- rationem, che io ho tutte le ragioni di tacere,
dagra, avere un termine colla 2}., Cic. h)ciò Plin. ep. e) rimanere in tino stato invariabile,
che è fissato mediante un dato ordine; solo al (immutato, perdurare, si ipsa
illeso), pcr.ii.stere,

plur., a) in gen.: per constituta procedere, mens constare potest corpore vacans, Cic: sic
seqw're il suo corso determinato, Sen. nat. ut usque ad alterum 11 litterae constarent in-
qu. 3, 16, 3. P) detflì'minazione che prescrive, tegrae (immutate, intatte), Cic: uti numcrus
prescrizione, disposizione, ordinamento, L. Sci- legionum constare videretur, Caes. d) rima-
pionis et L. Sullae constituta, Tac. cj accordo, nere in ugual volontà o opinione, oC) del modo
appuntamento, Cic. ad Att. 11, 16, 2. di pensare e di operare, mantenersi uguale
COII-SlO, stì'ti, stàtÙrUS, are, star tranquillo, (fedele), essere saldo, invariabile, costante, neC
I) propr.: Constant, conserunt serniones iuter animum (sentimento) ejus satis constare visum,
sese, Plaut. Cure. 290. II) trasl.: A) in gen.: Liv.:utrimque constitit fides, Liv.: e constare
1) aver preso posto, cioè esistere, ora sussi- = sibi alci rei, nelle sue manifestazioni, a-
tetere, aver luogo, trovarsi, unde omnis rerum pinioni, giudizi, principii, rimaner fermo,
nunc constet summa creata, Lucr.: ora con- mantenersi uguale, fedele a sé steaso, rimaner
stare di q.c, con ex e Tabi.,raro con de e coerente (contr. titubare, claudicare), rcliqui
Vabl. col sempl. abl., ex animo constamus sibi constiterunt, Cic: e sibi et rei judicatae,
€t corpore, Cic.: muri ex sacellis sepulcrisque Cic: humanitati suae, Cic: qui in rebus con-
Constant, Nep.: eloquentia constat ex verbis et trariis paruni sibi constent, Cic: in Oppiauico
-ex sententns, Cic.: semper partus duplici de sibi (judices) constare debuerunt, Cic: e (senza
semine constat, Lucr.: quidquid auro argen- sibi) qua in sententia si constare voluissem,
toque constaret, Suet.: ora =
avere in q.c. la Cic. p) di decisioni, star saldo, animo constat
sua base, il fondamento, cioè consistere di .sententia, Verg.: cum constitit consilium, Cic:
q.c, fondarsi sopra q.c, consistere, poggiare, alci constat, alcuno è fermo = alcuno è fer-
riposare, con in e i*abl., col sempl. abl., mamente deciso, scg. dalVinfin., Anton, in Cic.
omnis ejus pecuniae reditus constabat in p]pi- con prop. relat., C.ies. y) delV opi-
'

ep.,
roticis et urbanis possessionibus, Nep.: domus nione, convinzione, star saldo, esser certo,
amoenitas non aedificio, sed silva constabat, ua.) presso singole persone, presso una classe
Nep.: con penes e Vacc, penes eos summam determinata, quae cum constent, Cic. : quod
imperii constare, Caes. b. G. 7, 21, 3 (ediz. nihil nobis constat, Caes.: coirinhn. o Tace,
Dinter). 2) venire ad essere r= costare, col- e Z'infin., Caes., Sali, ed a., seg. daprop. relat.,
l'agg. per qual prezzo? colf ahi.'. a.) Cic. a. pp) in tutti, nella mente di tutti,
ed
parvo, Sen.: magno, Plin. ep.: centenis milibus nell'opinione puhbl., star saldo, e^sser certo,
sibi constare singulos servos, Sen. e fig., odia : essere generalmente noto, essersi acquistato ri-
constantia magno, Ov.: edocet quanto detri- conoscimento o valore (generale), quoruin SCriptl
mento et quot virorum fortium morte necesse constent, Cic. constare res incipit ex ilio tem-
:

sit constare victoriam, Caes. |5) col genit.:am- pore, quo etc, cominciò ad esservi piena cer-
bulatiuncula prope diniidio minoris constabit tezza, Liv. e coira.cc. e Tinfin.., sane moleste
:

iste loco, Cic: e/?(/., tanti constat, ut sis diser- Pompejum id ferre constabat, Cic: constat
tissimus, Plin.ep. y) con avv.:c. carius, caris- inter omnes eos esse deos, quos etc, Cic: con
sime, Sen.: e fig., cave, ne gratis hictibi constet de e Vabl., cum de Magio constet, Cic: assai.:
amor, Ov. Wjpregn., rimanere in
collo- Nympho, antequam piane constitit, condem-
camento stabile, rimanere in eguale
a) natur, Cic. e) riguardo al contenuto, star
attitudine fisica, mantenere o acquistare un fermo, rimaiiere invariabile, concordare, Constat
contegno fermo, invariabile, non vacillare uè idem omnibus sermo, tutti tengono lo stesso
piegare, star saldo, durare, a) COme t. t. milit., discorso, Liv.: considerabit, constetne oratio
della linea di battaglia, e del combattimento, aut cum re aut ipsa secum, Cic.
postquam nullo loco constabat acies, Liv.: con-$trin;:;o, strinsi, strictum, ere, strin-
pugna illis constare non potuit, Liv. p) di gere, legare insieme, I)propr.: a) legare salda-
lingua, aspetto, colore del volto, sentimento, mente, assicurare, cervioalia linteis, Plin. ep.
contegno (animoj, non color, non vultus ei b) allacciare insieme, allacciare fortemente, le-
constat, muta colore ed aspetto, Liv.: non gare, avvincere, membra, (infantium) in rectum
animus nobis, non color constat, perdiayno il exitura, Sen.:alqm, Ter. eCic:beluam, Cic:
coraggio e impallidiamo, Liv.: Vitruvio nec alqm o corpus vinculis, Cic: alqm quadru-
sana constare mens (né V. mantenne abba- pedem, Ter. e) stringere una parte dei corpo,
591 constructio consul 592

snpercilia constricta, aggrottate, Quint. à)p:is- stuyne, usanza abituede, solita (cura abituale) }

sivo, constringi, congelarsi, nives gelu et per- uso, osservanza, tanto nella vita privata quanto
petuo paene riq-ore constrictae, Cui"t. Il) trasl.: pubblica, a) generic: e majorum, Cic: vitae,
a) assicurare, f<v\darc solidamente, render fermo, ora = usanza della vita in genere, ora =
fidem religione potius quam ve-
indissolubile, modo di vivere, Cic. victus, modo eli vivere,
:

ntate, Cic: psephismata jure jurando con- Cic. sermonis nostri, Vuso della nostra, lingua,
stricta, Cic. b) legare =
vincolare, a)= limitare, Cic: oculorum, sguardo solito, ripetuto, Cic:
costringere, circoscrivere, impedire nella sua at- dicendi, Cic: e quaedam barbara, Caes.: bona
tività, orbem terraram novis legibus, Cic: con- {contr. mala), Cic: melior, Varr. LL.: mos con-
jnrationem alqà re constrictam teneri, Cic: suetudoque civilìs, costumi e usanze cittadine,
nec ulla religione se pjsse coustriugi (non es- Cic: communis vitae, vita solita, comune, Cic:
ser legato da alcun giuramento), seg. da ut e communis sermonis, lingua usuale, comune^
ilCOng., Curt. p) =
stringere, raccogliere, rias- Cic: e regia, tiso (governo) sotto i re, Eutr.:
sumere, nel parlare e nello scrivere, senten- abbon'ere a consuetudine communis sensus
tiam aptis verbis, Cic. (dal commi moelo eli pensare), Cic: adducere
eunsti'iielTo, ònis. f. (construo), eostrii- alqm o se in eam coiisuetudinem, ut etc, av-
gione, riunione a Strati (contr. destvuctìo), vezzare alcuno se stesso, a, ecc., Nep. e
JJin gen.: a) projyr.: lapidum, Sen. b) trasl. Caes.: doctorum est ista consuetudo, ut etc: e
(con e senza verborum congiunzione e co- , est hoc Gallicae consuetudinis, ut etc, Cncs.:
stttizione dei singoli vocaboli in tma pro- Germanorum e. est colVinfìn.. Caes.: ut est e,
posizione, stru:iur a del periodo, Cic. II) pregu., come è usanzei, (useinza legetle, oss^rvanza)^
fabbricazione, fabbrica eseguita, hominis, Cic: Cic: ut fert Gallica e, Caes.: in consuetudinem
theatri, Trajan. in Plin. ep. venire, di cose -= venire in uso, Cic. in con- :

con-sli'iio, struxi, structum, ere, 1) in suetudinem alcjs rei venire, eli pers. — pren-
gen., amtmicclUare accatasti i/r e, a) generic : dere Vabit. ael una cosa, Caes.: con preposi-
Ugna concisa arte (con artej, Ov.: dentes in zioni col sempl. abl. come espress, avver-
ore constructi, ordinati in fda, Cic. h) rac- biale, ad (secondo) consuetudinem Graecorum,^
cogliendo., divitias, Hor.: pecuulam, Cic. Cic: ad nostram consuetudinem, Nep.: ex con-
II)pregn.: 1) congiungendo sito a sito, com- suetudine (sua), Caes. e sempl. consuetudine
:

porre, connettere, a) edificando costruire, edi- = (sua), Sali, e Caes. prò mea consuetudine,
:

ficare, fabbricare, innalzare (contr. destvuerc), Cic: praeter consuetudinem, Cic: centra e n-
navem, aedificiuni,. Cic: cubilia sibi nidosque suetudineni, Hirt. b. G.: extra consuetudinem,
fdi animali), Cic: alci sepuicrum saxo qua- Caes. : b) peirtic. : a) consuetudine modo =
drato, Liv. b) ammassando, ammucchiare, ac- di vivere (consueto), c atque vita (vitei pub-
cumulare, lìcervum, Hor.: acei'vos nummorum, blicri) alcjs, Nep.: deflectere a pristina consue-

Cic. 2) =
imbandire, large multiplicl constru- tudine, Phaedr.: ad superiorem consuetudinem
ctae sunt dapo mensae, CatuU. reverti, Cic: imitari Persarum consuetudinem,
ooii<»lu|>riìlor, òris, m. (constupro), stu- Nep. p) consueto modo di esprìmersi, uso della
pratore, violatm-e, Liv. 39, 15, 9. lingua (domineinte), indocta, uso della lingua
coii-slii|»ro, avi, atum, are, stuprale, vio- comune, non scelta, Cic: vitiosa et corrupta.
lare, alqin, C'x. ed a.: tras!., judicium em- {contr. pura et incorrupta), Cic consuetudi- :

ptum constupiatumquo, corrotto dalla libi- nem imitari, Cic. y) consuetudine, ciò che è
dine, Cic. ad Att. 1, 18, 3. ammesso di solito, omnia quae in consuetu-
Coiisiialia, lum, n. F. Consus, dine probantur, ciò che, seconelo il comun
eon*«iia«i<ir, òris, m. (consuadco), persìia- modo di vedere, vale come certo, Cic. Ac
sore, consigliatore, auctore et consuasore Nae- 2, 75. II) consuetudine con una persona o
vio, Cic. Quinct. 18. relazione person., relazione, rapporto, com-
coiisuefìieio^ feci, factum, ere (*consueo mercio, a) generic. (ancìte al plur.): longin-
e facio), assuefare, avvezzare qualcuno a q.C, qua, Caes.: paucorum dierum, Cic: legatio-
e. alqm scg. dalVinfiv con ut o ne e il cong., nis {elei luogotenente col generale), Hirt. b.
Varr. e Ter.: assol, Ter. G. 8, 50, 4: dare se in consuetudinem sic
coii«<iie<;co, suèvi, suètmn, cre(*consueo), prorsus ut etc.
, Cic., est alci domesticus
:

I) assuefarsi, avvezzarsi, abituarsi, aSSOl., ut usus et consuetudo cum alqo, Cic insi- :

consuevi, Caes.: in teneris consuescere multum, nuare in consuetudinem alcjs, Cic b) par-
Verg.: col dat., gravissimo dolori tempore (col tic, commeì-cio umoroso, famigliare dei co-
tempo), Plin. ep.: co/i"infin., verbis minus ido- niugi, e rapporti amorosi degli amanti, comun.
neis uti, Cic. —Perf. consuevi, infin. con- in senso cattivo =
rapporti amorosi, tretca,.
SUevisse, essei-e avvezzo, esser solito, aver l'abi- commercio, e. parva, Ter est alci e (stupri) :

tudine, pejerare, Cic. timor, qui bella sequi


: cum alqo cum alqa, Liv. e Sali.: consuetu-
consuevit, Caes.: impers. sicuti in sollemnibus dinem (stui>ri) habere cum alqa, Liv. edEntr.

,

sacris fieri consuevit. Sali. Partic. perf. consucliis, a, um, partic. agg. {eia con-
pass., avvezzo a q.c, abituato, solito, uso, agre- suesco), consulto, solito, Ter. e Sali.: verba con-
stibus ferramentis, Liv. domu. Lucr, seg.
: : suetissiii a, Ov.
dalTinfin., Lucr. II) consuescere cum alqo conciììi {abbreviato cos-, plur. coss.),^
alqa, vivere, praticare famigliarmente con s\ilis, m., console, I) propr., al plur. con-ules,

alcuno, esseie in relazioni funiigliari, intime i consoli, cioè, dopo la ceicciata dei re da
(in senso nobile e ignobile). Ter. e Cic. Roma, due magistrati supren. i detti al loro
coimuétudo, dTnis, f, (cousuesco), con- posto (p(rciò detti dai Greci uKaxo!,), in ori-
suetudine, IJ ad una cosa, abitudine, co- gine collapotestà regia, come capi dello StatOy.
593 consularis consulo 594

fquindi in guerra anche comandanti mpremì), Liv. ed a. h) fpregn.J, prendere una delibera-
insigniti durante la loro carica (7e//'iinperium: zione, decidere, prender tniaure, procedure, libere
convocavano il popolo e il sniato, ne presie- e. ad summam rerum, Caes.: sapienter in rem,

devano le adunanze e curavano Vadempi- Justin.: ea male, Sali.: de perfugis gravius


mento punttiale dei decreti del popolo e del quam de fugitivis, Liv.: crudeliter in plebem,
senato. L'elezione dei consoli (originaria- Justin. nihil in quemqunm superbe ac vio-
:

mente solo patrizi, dal 365 av. Vr. anche lenter, Liv. e) (pregn.) provredere a qualcuno

plebei) si faceva nei Comizi centuriati sotto q.C, cìtrai-e, aver cura, dar.ii jìcnsiero di q.C,
la direzione dei consoli che scadevano o di un venire in aiuto ad alcunO, rimediare ad Una
interré. I consoli nuovamente eletti si chia- cosa, lavorare per q.C, tuJv. anche aver ri- =
mavano, sino alla loro entrata in carica, con- guardo a qualcuno o q.c, risparmiare qual-
sules designati. Dapprima entravano legal- cuno q.C. col dat., alci, Cic: alci optime, Cic:
mente in carica (però non soiza eccezioni) sibi, Cic: civibus, Cic: dignitati alcjs, Cic: con-

alle calende di Sestile (Agosto), ma dalVa. 153 cordiae. Liv.: r-bns suis, Nep.: suae ac militum
av. Cr., regolarmente alle calende di Gennaio. salati, Caes.: alcjs vitae, Caes.: suae vitae du-
Talv. vi erano jìarecchi consoli nell'anno ; Tiasieufemismoper « togliersila vita-»), Cnes.:
quindi consules ordinarii, i primi eletti {V. patriae male in eo (in ciò), Nep.: nianu (me-
ordinarius), e consules sufTeeti. quelli eletti diante lotta) militibus. Sali.: seg. età ut o ne
dopo, 0, nelVepoca imperiale, coloro che veni- e il cong., Cic. e Verg. d) nella formala, alcid
vano nominati solo per onore, contempora- boni consulere, ritenere q.C. per buono, pren-
ìieamente agli oràintiv'ù (F. sufficio). I nomi dere in buona parte, esser contento di, Ov. e
dei due consules ordinarii e anche di un solo, Quint. II) doniuniare ad alcuno un consiglio O
valevano per l'indicazione deiranno, come : la sua opinione, consultare alcUHO interrogare ,

L. Pisone et A. Gabinio coss. (cioè nelVanno alcuno, informarsi COn alcunO, ottenere una ri-
669 di R.), Caes.: consule Tulio. Hor.: quibus sposta un consiglio da alcunO, domandare,
consulibus, in quale anno, Nep.: proximis a) generic alqm, Cic: speculum suuni, Ov.:
:

consulibus, nell'anno seguente, Cic: in con- alqm de alqo, Cic: diem de gemmis, Ov.: rem
sules desiguatos, per l'anno prossimo, Cic. : nulli obscuram (intorno a, ecc.), Verg.: alqm
multos consules fannij inter magna bona nu- con prop. interr. indir, (con quid, utrum... an
merare, Sen.: quindi anche per indicare l'età e simili), Cic. ed a. b) far dare una sentenza
del vino. Bibuli consulis amphora, Hor.: vina ad un alto person., ad un'autorità, ecc., pren-
tot consulum, vdiO casi vecchio, tSen. //Jtrasl. dere una risposta dtt alcuno, interrogare, cons^U-
== proconxoie ((omijiut. pro coiisule), Nep. Cat. tare, a) il re, regem de aliis (= aliis rebus),
1, 3. Liv. 2G, 3;j, 4; 31, 49, 4. Fior. 2, 14, 5: Liv.: alqm de eo, quod etc, Piin. ep. p) eons«i-
Kutr.
3,J4.
tare, interrogare il SCWtto = far discutere il se-
COII«i3)'arÌ!<i, e (consulj, apintrteneìite al nato sopra q.C, e = interrogare
singoli Sena- i

rotinole, coimolaìe, di un console, del console, tori intorno (d loro parere, far loì'O esprimere il
IJ agg.: aetas, età legale per la carica con- proprio parere, andare in giro interrogando i se-
solare, Cic. cumitia, per l'elezione dei con-
: natori , consultare senatum Sali.: senatum ,

soli, Cic: officium, Cic: iinperium, j50/estò de foedere. o senatum, seg. dtt prop.
Sali.:
cons., Cic. e Sali., consolato, Tac : exercitus, interr. indir., Sali, ed a. : assoì., consulente
comandato da un console, Liv.: femina, Suet. Cicerone senatus frequens ceusuit etc. Sali.
II) sost., consularis, is, m., A) uno che è stato Y) consultare, intcrì'ogure il popolo, porre q.c
cotisole, consolare, Cic ed «. B) nell'epoca in delibei-azione davanti al popolo, eoiundtare il
imperiale, titolo di alti dignitari dello Stato, popolo, plebem in omnia simul, Liv.: nihil de
iquali, senza essere stati consoli, ottenevano ejus morte populus consultus, Cic: e Quiritcs
il permesso di portar le insegne consolari, utrum... an etc, Liv. e) consultare ungiuri-^pe-
partic. i « governatori provincicdi », icguu ritO, prendere da alcUUO una risposta un consi-
cotusuiavi, Tao. e Suet. —
Deriv.: agg., glio, consultare, consigliar.ii [contr.
responderc),
adoptio e, adozione mediante un consolare, cum oonsuleretur plurimum, Cic: Li, qui consu-
Quint. 6 proeni. 13. luntur, i giurisperiti, Cic. qui de jure civili :

consiilarTler, avv. (consularis\ consolur- consuli solent, Cic si jus fintorno al diritto)
:

ntente, da console, in modo deyno d'un colinole, consuleres, peritissimus, Liv.: pro te nunc hos
vita e acta, Liv. 4, 10, 9. consulo, Cic: o^so?., licet consulere?Cic: eodem
Consuliitiìs, US, m. (consul), carica del tempore et discenti bus satisfacere et consu-
console, cotmoiuto, toto consulato tuo, Cic: con- lentibus, Cic. d) una divinità o gl'interpreti
sulatum petere, adipisci, Cic: inire consuia- del SUO volere, a.) consultare un oracolo, in-
tura, Caes. e Liv. : consulatum gerere, Cic : dovino, ecc., Jovem, Curt. ipsos deos, Ov.: :

consulatu abire, se abdicare, Cic haruspicem, Cic: anum Cumaeam, Ov.: visam
COnt»ulo, sului, sultum, ero, I) consul- primum avem (d'un augure), Ov.: Phoebi ora-
tare, deliberare, consigliarsi, conaiderure, esa- cula, Ov.: sacras sortes, Ov. : e.xta, Verg.: nu-
minare, a) m</e«.: trepidare magisquam con- men nunc extis, nunc per aves, Liv. de alqo :

sulere, Liv.: consuleus curia, Hor.: o. rem fin- ter sortibus consultum. Caos. : seg. da p)rop.
torno alla cosa), Cic. e bene, male, Sali.:
: interr. indir., ApoUinem Pythium, quas potis-
vestram omnium vicem (in luogo di voi tutti), simum regiones tenerent, Cic: id possetnc
Liv.: in medium, in commune (pel bene co- fieri, consuluit, Cic : e assol., si publice con-
mune), Verg., Liv. ed a.: de communibus re- Suletur, Tac. P) consultare, interrogare un col-
bus, Sali.: de Bhodiis, Sali.: seg. da prop. interr. legio di sacerdoti, con prop. interr. indir.
indir, (con quid, utrum... an e simili), Caes., (con num o an), Liv. e Tac.
,,

595 consultatio consumo 596

eonsuUàtio, ònis, f. (2. consulto), cotmti- = considerato, tneditato, ponderato, omnia con-
fazione, a) generic, Cic. ed a. : de alqa re, sulta ad nos et exquisita deferunt, Cic. de or.
Liv.: con prop. interr. indir., Liv.: con prop. 1, 250. IIJ di pers., esperto in q.c, pratico di
fini le, per aliquot dies ea e. tenuit fduròj, una cosa, partic. del diritto, sapientiae, Hor.:
ne etc, affinchè non, ecc., Liv. 2, 3, 5. b) come e. magis quam justitiae, Cic: juris o jure
juris
1. 1. reto)', e filos., coMultazìone proposisionc = e, sost., Cic. e Nep. assol. di giureconsulti,
: ,

in astratto, itwgo eomune, come tema da discu- consultus natura, non disciplina, Cic: consul-
tere {greco Oéais, contr. causa o quaestio finita, tus, modo rusticus, im causidico, Hor.
proposizione in concreto, caso determinato), consumnialnlis, e (consummo), capace
àlsiny. eplur., V. Cic. de or. 3, 109 de oif. ;
di compimento (perfezione), perfettibile, ratio,
3. 33 : ad Att. Quint. 3, 8. § 55 e 59.
9, 4, 3. Sen. ep. 92, 27^
^
II) l'informarsi presso alcuno, richiesta, a) ge- consuniniatio, onis, f. (consummo), 1)
neric, Cic. ad Att. 8, 4, 3. Tac. ann. 16, 14. V aggiungere ad una somma, il sommare,
b) 3'ichiesta, consulto, presso lingaita aurorità, somma, argumentorum, la somma delle prove
p. es. del pretore presso l'imperatore, Plin. (t. t. totius vitae, Sen. rhet.
retor.), Quint.:
ep. 10, 96 (97), 9. e) domanda, consulta fatta IIJ recare una cosa al punto culminante,
il

ad un giurisperito, Cic. ep. e Plin. ep. d) con- a) della quantità, il salire siiw alla più. alta
sttitusione fatta ad un oracolo, Suet. Tib. 14 quantit/t, hujus regis e. annorum, età molto

(phir.J. avanzata, Val. Max. 8, 13. ext. 5. b) dell'esten-


(*on»«ullatoi*, oris, m. (2. consulto), «oriti sione, il condurre fino alla meta, compimento,
die coìisulta un giurisperito, che chiede consi- perfezione, esecuzione, c. maximarum rerum
glio, Quint. 6, 3, 87, Sen.: operis, Quint.: pacti mei, Sen. rbet.
«•onsiillé, avv. cowcompar. e superi. (con- consuniniatus, a, um, part. agg. con
sultus), consigliatamente, prtidentemente {contr. superi, (consummo), recato al punto cul-
inconsulte), Liv. ed a. minante =
recato all' ultimo compimento
1. con mi Ito,
avv. (consultus), dietro rifles- compiuto, perfetto, completamente elaboi'ato,
sione =
con intenzione, a bella posta (contr. a) di e. inan.: vita, Sen. sapientia, Sen.: elo-
:

casu, temere, fortuito), Cic. ed a. quentia, Quint. h) di pers.: orator, Quint.:


2. consulto, avi, atum, are (freq. di con- patroni, Quint.: consummatissimus juvenis,
sulo), I) consultare con matura riflessione, Plin. ep.
deliberare, esaminare, eonsigliarsi, riflettere consummo, avi, atum, are (comesumma),
ponderare mafuratamente, a) in gen. : CUm I) ridurre ad una somma, sommare, aggiungerre,
quibus consultare erat solitus, Curt.: triduum a) propr., Vitr. e Col. b) trasl., riunire in un
ad consultandum dare, Liv.: e. in longius, Tac: tutto, quae consummatur partibus, una dies,
e. in medium (pel bene comune), Sali. fr. de : di giorno intercalare, Ov.: in suum decus no-
bello, Caes.: (anche cum alqo, Curt.): super re menque velut consummata ejus belli gloria, li
mag'na et atroci Tac. con prop. interr.
, : gloria raccolta (sul suo capojper magnificare
indir, (con utrum... an, quid, quonam modo), il suo nome, Liv. IIJ recare una cosa al punto
Cic, Liv. ed a. b) fpregn.J provvedere a qual- culminante, a) generic: a) estensiv., compiere
cuno, q.c, aver cura, col dat. (per), rei pu- un tempo, vitam e atque explere, Sen. ep. 12,
blicae. Sali. filiae viro (mediante il genero)
: 8: perciò assol. = compiere
il suo servizio

rei publicae, Aur. Vict. Il) consultare alcuno, fcome soldato), Suet. Cai. 44. p) portare una
interrogare, cJiieder consiglio, informarsi con operazione all'estremo limite, compiere, con-
alcuno, ottenere itna risposta un consiglio, durre a termine, finire, terminare interatnetite
interrogare, a) generic, alqm, TibuU.: assol., {contr. cogitare e inchoare, instituere), eam
senes ab domo ad consultandum arcessunt, rem, Liv.: parricidiuni, Curt. b) recare all'ul-
Liv. b) un giurisperito (contr. respondere), tima perfezione, compiere, rendere perfetto, ela-
partic. sost., consultantes coloro 'che do- = borare completamente, rifl. cons. se e passivo
mandano una risposta o un consiglio, che COnsummari =
pervenire all'ultimo compimento,
siconsultano, Liv. epit. e) annunziatori della perfezionarsi completamente, vitam ante mor-
volontà divina, con acc. gen. (intorno), ad tera, Sen : artem, Quint.: nihil felicitate con-
haec consultanda procurandaque, Liv.: vatcs summari potest, quod non Augustus . . . re-
ad eam rem consultandam ex Etruria accire, praesentaverit. Veli. —
pass, consummari, di
Liv. oratore, Quint. 10, 1, 89 e 10, 2, 28.
consiiltiir, òris, m. (consulo), I) consul- con-sfìmo, sumpsi, sumptum, ere, I) tra-
«oj-e, consigliere, Sali, ed a.: di c. inan., cupido endone un giovamento consumare, spen- =
atque pessimi consultores, Sali. II) colui
ira, dere, impiegare, a) generic. : omne id au-
che si consiglia, che consulta (partic. un giurc- rum in ludos, opus ingentera
Liv.: in id
consulto intorno ad una causa), Cic. ed a. pecuniam, Val. Max.: pharetrae pondus in
consiiltrix, trlcis, f. (consultor), provvedi- arcus, spendere il peso della far. nelVarco,
tricc, consigiiatrice, Cic de nat. deor. 2, 58. poet. =
lanciar tutte le saette, Prop. tota :

COnsullUIII, i, n. ('consulo), determinazione, ubera in dulces natos, Verg. inventionem in :

a) generic. decisione , deliberazione , proponi-


,

mento, misura, consulta fortium, Cic. senatus :


sex partes impiegare in sei parti
, divi- =
dere in sei parti, Cornif. rhet.: aurum in mo-
consultura, Cic. consulta tua map^na, Yex^.:
:
numento, Cic: in Samo oppugnanda mille et
mollia consulta, Tac. b) respotiao delV oracolo, ducenta talenta, Nep. Pj un tempo, un attività
àum consulta petis, Verg. e simili, omne tempus in Htteris, Cic: id tem-
consultila, a, um, part. agg. {da consulo), pus orane in reliquiis Amani delendis agrisque
consiutaio {contr. inconsultus), I) di e. inan.
vastandis,Cic.:dieminapparando,Ter.:noctem
,

597 consuniptio consurgo 598


totam in exinaniunrla nave, Cic: otium suum consumitur, finisce in un nulla, non viene
ili Cic: dies in ea re noveni,
liistoria scribenda, p)unto considerato, Sen. nat. qu. 4, 11, 3.
(.'aes.: aetatem in eo studio, Cic: iiifroniuni in Forme di perf. sinc, consumpsti, Prop. 1,
iiiusicis, Cic: oinne studium suuiii in Plancii 3, 37: consumpse finfin.), Lucr. 1, 233.
lionore, Cic: onines curas in alqo, Cic oonsuniplTo, ònis, f. ("consumo), I) Vado
IIJ coìisumnmìo, (lifìlruiigendo, a) per via perare a q. e, impiego, C)rnif. rhet. 4, 32.
di consumo =
conmiìiuire, ìis(tre , iti>endere IIj consumazione, sui, Cic Tim. 6, § 18 M.
ctj generic: omnia tela, consumare, adope- i*oiisiiiii|»tór, oris, m. (consumo), conau'
rare, Caes.: lacrimas, versare, Cic: omnem tnatore, divoratore, (ignis) confector et c. Om-
materiam fleti lancfuoris, Ov. p") mnnr/iando, nium, Cic. de nat. dcor. 2, 41: a.ssol., consum-
i-oiisut>i(iref niaiìyiare, divorare, OlUIie Irumen- ptores veterani, scialacquatori delle loro so-
iuin,Caes.: pabulum, Cacs.: aprum vitiatura, stanze, Sen. exc contr. 3, 1, § 3.
Hor.: cibum, Cic: ansju s (dell'ibis), Cic: COn-><iUO, sui, SÙtum, ere, cucire insieme,
inurem captum leniendae famis gratia, Val. rattoppare, fìg., alcjs OS, suggellare, chiuder
3Iax. f) sprecando beni ed averi, consinnnre, la bocca, cioè vietar di parlare, Sen. ep. 47, 4.
ilissìpare, sciolacquare, OmnCS fòrtunas SOCio- «'Oii-sur^'O, surre.xi, surrectum, ere, rac-
ruin, Caes.: patrimonia, Cic: alqd per scelus, cogliendo tutto il corpo, sollevarsi, swyere, al-
Cic: e friferito a o(j(j. rhe risulta dal contesto) zarsi , levarsi , J)prop)r.: a di esseri anim. :
sumat, consumat,perdat(.so^<('»^. divitias), Sali. a) di giacenti ed suolo, consolatus (ad terrain
o) eoìisumarc , diss^ipare, sprecare, lasciar pas- I)rqjectos) consurgere jussit, Caes. dal letto:

sare un tempo, passivo consumi passare, = delVinfermo, inde graves multi nequeunt con-
ùtium, Cic: annos suos, Ov.: magna diei parte surgere, Ov.: dal triclinio, senatum eo die
•e insumpta,Caes.: diem ibi, ut etc,Cic: aesta- forte in Cajìitolìo cenantem consurrexisse et
tem in Treveris, Caes.: omne tempus circa Me- petisse, ut etc, Liv. P) di seduti [Contr. sedere,
deam nella composizione della (tragediaj
, residcre), consu'gite, juvenes.'CatuU.: senatus
Medea, Tac haud segue id tempus, Liv.
: : cunctus consurgit, Cic. di uno, consurrexit
:

iiiultos dies per dubitationem, Sali.: diem inter consul, Liv. con ex e Tabi., passivo impers.,
:

metum laboremque, Curt. matutina tempora : consurgitur ex Consilio, Caes. —


Partic, a.a.)di
Itìctiunculis, Cic: reliquum diei expediendis o oratore, di chi riferisce in Senato, consurgit
apparandis armis, Liv.: biduum et tres noctes P. Scaptius de plebe, et.. inquit, Liv.: e ad
.

navigatione, Caes. e)intpi<'<jare, usare, spendere, censendum (in Senato), PI. epp. pp) di chi si
K'oitJsumare, esaurire, un mcszo. Una attività, cdza in segno di onore, consurrexisse omnes et
anche invano, senza risultato, ecc., omnia re- senem sessum recepisse, Cic: passivo impers.,
me lia, Sen.: niultam orationein. Sali.: preces, honoriflce cousurgitur, Cic: con in e Tace,
Ov.: risHis omiiis paene consumitur, si è quasi e in venerationera alcjs, Plin. pan.: passivo
sazi di ridere, Cic: e miserie. irdiam, esaurire impers., m plausus consurrectum est, Phaedr.
Ja misura della m., Curt.: ignominiam, ^m- Y) di chi è in ginocchio, partic. dei triarii,
stare siìto alla feccia. Tao consiliuiii, l isciar
: assol., Liv. :subito ex insidiis, Caes. consur- :

sfuggire il progetto, Ter.: multaiu operum fru- gite nunc integri adversus fessos Liv. S) di !

stra, Cic: frustra verba, Curt.: quantum do- combattenti, nel ferir di punta e di taglio,
cendo (neW esporre) consuiminr, tantum exiii- per darsi maggior forza, ergersi, sollevarsi col
timo prorogetur, Quint. b per via dell'annien-
i corpo, sublatum alte e in ensem, Verg.: e. ad
tamento, per lo più di sogg, inan. personif.: iterandum ictum, Liv. b) di sogg. inan.., solle-
a) ogg. inan., di sqgg. quasi rodenti, ecc., varsi, ergei'si, innali.arzi, elevarsi, a) di aria,
conswnare, corrodere, rodere interamente, di- vento, flutti, ecc., unde consurgeret aer,Lucr.:
striKjgcrc. divorare, consumit rubigo ferrum, vespere ab atro consurgeut venti, Verg.: mare
Curt.: consumitur anulus usu, Ov. : nihil est imo consurgit ad aethera fundo, Verg. P) di
opera factum, quod aliquando non conficiat luoghi, villa leniter et sensim clivo fallente
aut consumat vetustas, Cic. consumit vocem : consurgit, Plin. ep.: cautes ut gradus subinde
metns instans, soffoc la voce, Tao.: spesso al
> consurgunt. Mela, y) di costruzioni, moenia
passivo consumi fiamma, incendio venir di- = pulclirioribus operibus consurgunt, Val. Max.:
vorato, consumato, distrutto dal fuoco, Caes., scandentis Asisi consurgit vertice murus, Prop.
Liv. e Suet. p) esperi anim., distruggeì'e, tof di 5) di ogg. crescenti per natur >, consurgunt
ntezzo^ammazzare, uccidere, sterminare, man- geminae quercus, sorgono in alto, Verg.: non
dare in malora, si me vis aliqua morbi aut presso tellus consurgit aratro, s'innalza in
natura ipsa consumpsisset, Cic: multos au- solchi, Tibull. II) trasl.: a) quasi levarsi dal
tumni pestilentia consumpsit, Caes.: alqra mi- riposo ad una azione, a) di pers., in nostri
serabili morte, Curt.: se suspendio, Val.
Max.: curam tuendi, Ov.: in aemulationem, Justin.:
totidem plagis hostem Hor. sclierz., gar-
, : partic ostilm. per una sedizione, lotta, solle-
rulus hunc consumet, In ucciderà, Hor.: spesso varsi, insorgere, a tergo, Tac: ad novas res,
passivo consumi COlVah\.. venir distratto Suet. : in arma Verg. , magno tumultu ad
:

quasi distratto, essere rifinito , consunto, con- bellum, Liv. p) di condizioni, sollevarsi, de-
sumato, venir logorato, perire, fame, CaeS.: starsi, rompere, bellum in media pace consur-
siti, Hii-t. b. G.: inedia, Cic: morbo, Nep.: git, Sen.: subito novum e bellum Romulidis,
senio et maerore, Liv. : acie Veli. : lacrimis, , Verg.: di affetti, debet decere comoedus qua ,

struggersi in lacr., Ov. e) per via del sem- concitatione consurgat ira, Quint. b) sollevarsi
plice allontanamento, far, lasciar sparire, ad un onore, ecc., elevarsi, innalzarsi, ad alcjs
editi montes, quorum altitudo totius mundi gloriam, Liv.: ad summara dignitatem, Val.
collatione (in paragone col mondo intiero) Max. e) elevarsi spiritualmente, intellettual-
,

599 consurrectio contemno 600

mente, innalzarsi nei carmi, Maeonio Carmine, tìira), contaminato dalla libidine, bagascione,
Ov. Pont. 3, 3, 31. grex, Hor.: grex contaminatorum, Tac
oonsiirreelìo, onis, f. (consurgo), il sor- coiilalio, conlatusj V. cunctatio, cun-
<f4fe, il lerfirtii in piedi, judicum, Cic: omnium ctatus.
vestruni, Cic. con-trg;©, texi, tectum, ere 1) vestendo,
Consiiii, m., antico dio Latino della
i, proteggendo, difendendo, coprire, ricoprire,
terra e delV agricoltura, donde Con«iiialin, rivestire, proteggere con una coperta, K) propr.t
ìum, n., festa celebrata annualm. il 21 Ago- a) generic: a) di pers.: alqni veste saa^
sto in onore di Censo, in cui si facevano Nep. locuiii linteis, Liv.
: cum arma con- :

eorse di cavalli e muli, in quel giorno curati tecta essent, Caes.: ferae pelle contectus, Suet.:
e incoronati in particolar modo, Liv. 1, 9, 6. contecta stramine casa, Ov. p) di ciò che
Ov. fast. 3, 199. copre: platani et populi contegunt ripas, Curt.
COn-SlisurrO, are, susurrare, bisbigliare h)iKtrtic.: sotterrando, a.) di j)ers.: eos un»
con alcuno, cum alqo, Ter. heaut. 478. tumulo, Liv. p) di ciò che copre il cadavere :
COn-lahcisOO, tabui, ere, disfarsi, stmg- tumulus, qui corpus ejus contexerat, Cic.
gersi, constimarsi
(per Cordoglio, ecc.Jdiuom., B) trasl., copì-ire =
proteggere, quidam ser-
Cic. TuSC. 3, 75: di una città, cadei-e, andare vili habitu, alii fide clientium contecti, Tac,
in rovina, Comif. rhet. 4, 22. hist. 3, 73. II) velando, ricoprire, coprire, ve-
coii-lal>iiiillTo, onis, f. (contabulo), f<tvo- lare, A) propr. : a) di piers.: caput glauca
lato, assito, e piano formato con esso, Caes. amictu, Verg.: messoria se corbe, Cic. p)rf/
ed a. ciò che ricopre (vela): omnia contecta ne-
con-laltìalo, avi, àtum, are, coprire con bula, Iiiv. B) trasl., ricopiare, velare = ce-
assi, I) coprire con tavolati =:::: provvedere di lare, nascondere, occultare, factam injuriam
piani, turrem, Caes.: murum turribus, co7i illi niiserae. Ter.: libidines fronte et supercilio,
torri munite di piani, Caes. II) fornire d'un Cic.
ponte, gettare un ponte sopra, mare molibus, COn-leill«rO, avi, are, macchiare, violare,
Curt.: Ilellespontum, Suet. profanare, Ov. am. 2, 7, 18.
conlal»iiii<lu«i, a, um, V. cunctabundus. eontcìniio, tempsi, temptum, ere, trattare
oonlaelA«>, ùs, m. (contingo), I) contatto, indifferentemente con poca stinut un ogg.,
tatto, Yerg. e Plin. II) cont^igio, infezione, Liv. come senza valore o insignificante per noi
e Tac: trasl. = cattivo esempio, malo influsso, = non stimare, non far conto, avere a vile,

SaU. e Tac. poi-re in non cale, lasciar da parie, prendere


conla^es^ is, f. (contingo), contatto, Lucr. q.C. indifferentemente, non badare a q.C, non
(anche al plur.). curarsi di q.C, non fare alcun caso di qual-
contag"i'o,ònis, f. (contingo), contatto, IJin cuno q.C. talv. anche = sfidare qualcuno o
senso buono, contatto, infltisso, influenza, cor- q.C. (un pericolo, ecc.), affrontare, far fronte,
poris, Cic: naturae, Cic: rerum, Cic: quindi e solo in questo senso = sprezzare [contr. cu-
contatto sociale, avvicinamento, Romanorum, pidissime petere, vehementer expetere, adnii-
Liv. IIJ in senso cattivo, eontatto pestilenziale, rari, revereri, suspicere, timere, metuere, per-
contagio, pestiietiza , A) fìsico , pestifera , Liv. timescere), anche esprimersi con disprezzo in-
B) trasl., contagiomorale (= cattiva influenza, torno a q.C. qualcuno {contr. laudare, efferre,.
cattivo, malo esempio), infezione, comunanza extollere laudibus), a) in r/en.: a) colVacci
mziosa, complicità, Cic: tur-
ecc., illius sceleris, casus humanos, Cic: Catilinae gladios, Cic:
pitudinis, Cic: belli imitandi, Liv.: assol. in Lycurgi leges, Cic. : morbum initio, Nep.:
Caes., Sali, ed a. mortem, Cic: ventos (di alberi), Verg.: C. Mu-
contabili ni,'I'i, n. (contingo), ^'O^^- e forma renae genus (contr. extollere suum), Cic: pau-
second. postaug. di contagio (V.), Lucr., Hor., citatem in hoste, Curt.: Eomam prae sua Ca-
Curt. ed a. pua, Cic: uullas aras fletibus suis, lasciar in-
conlainino, avi, atum, are (coni e TAG-o, dietro colle sue lacrime == ritener di troppo
da cui tango) recare a contatto COn q.C.
, poco valore per le sue lacr., Prop.: con ogg.
IJ mescolare con ehm. eterogenei, e così anim., plebem, Liv.: omnia audentem, Liv.:
guastare, rovinare, sciupare, multas (fabulas) alqm valde, Cic: al passivo, contemni se (di
Graecas fmetter e insieme con brani presi esser lasciati da partej putant, despici, illudi
da diverse commedie), Ter. heaut. prol. 17 : fdei vecchi), Cic: nec (Batavi) tributis conte-
e così fabulas, Ter. Andr. prol. 16: gen- mnuntur, non vengono abbassati, avviliti da
tes, mediante il passaggio nell'ordine dei alcun tributo, Tac: P) coH'infin., coronari^
plebei, Cic. de domo 35 hoc gaudium aegri-: Hor. y) assol.: jndex conteinnat, admiretur,
tudine aliquà , Ter. eun. 552. II) con q.c. Cic: tua traiisibit contemnens (indifferente)
d'impuro, e così maerhiare, imbrattare, pro- ossa viator, Prop. h) partic: a) e se, sti-
fanare, contaminare. A) fisicam., dcam Sjriam marsi poco (modestamente), comun. se non e,,
urina, Suet.: spiritum, Cic. B) moralm.: se hu- non aver piccola opinione di sé, non spre-
manis vitiis, Cic: se alcjs sanguine (contr. se giarsi, avere tm alio sentimento di sé, Gir.
benestare), Cic: mentem omni scelere, Liv.: ed a. P) partic. fut. pass, contemnendus. da
partic. contaminatus , contaminato, a) wj«c- trattarsi con indifferenza opoca stima, non degno-
shiato di colpa, facinore, Caes. : sceleribus fia- di stima, spregevole (contr. metuendus), co-
gitiisque contaminatissimus, Cic: ut
assol., mmi, in prop. negative (di pers. e e inan),
scelerati contaminatique, come una banda di Cic. ed a.: anche colTabl. (da parte di, per),
scellerati e di impuri, Liv.; e superstitio, Cic copiae ncque numero ncque usu rei militaris
b) ntaeehiato per intpudicizia (piaceri contro r»a- contemnendae, Caes.
€01 contemplatio contendo 602

contcìnplntTo, onis, f, (contemplor), eon- forze dello spirito, ecc. a) generic: a)tr.:quo
tBtupinzione cogli occhi, Cic. ed a. trasl., — se contendit dira lubido, Lucr.: e. animum

a) contemplazione spirituale, Cic. ed a. b) = tales in curas, Ov. onus dignum, in quo


:

riguardo a, ecc. Justin. omues nervos aetatis industriaeque meae con-


<>oiitt>in|»latTviis, a, um (contemplor), tenderem, Cic: e. omnes nervos seg. da ut o
tontemplativu, Hpvciilativo, teoretico, philosophia ne e il cong., Cic. Pj intr.: contendere, sfor-
<•. (conti: activa, pratica), Sen. ep. 95, 10.
zarsi, fare sforzi, adoperar le sue forze, ottettero

ooiiteiii|»lntfti%òrÌ!!, m. (contemplor), con- con fatica q.C, attendere, tendere a q.C, con-
templatore, Cic. ed a. tendere per q.C, e. dolis et fallaciis (contr.

contcìiiplìituci, u, m. (contemplor), con- vera via niti). Sali.: con acc. «76»., eadem e.

a-mplazione, )v. trist. 5, 7, 66.


( (fare uguali sforzi) in tribunatu, Cic: con ut
eontcniplor, platus sum, ari (com e tem- ne e il cong., ColVinfìn., adoperar le sue
pli! m), ^mr?-e ^.c. nel suo orizzonte rivoi- = forze, tendere a, attendere a, Cic. e (COU ne)
gn-e. la sita mira sopra q.C, volgere lo sguardo Justin.: con ad e Z'acc, tendere a, ecc., af-
a q.C, contemplare q.C. da tutte le parti o da fannarsi, affaticarsi, lottare Jtcr, CCC, ad Sa-
vicino, considerare, Cic. ed a.: id animo con- lutem, Caes.: ad ea rectis studiis, Cic. b) sfor-
templare, quod oculis non potes, Cic. (nobis) : zarsi di ottenere q.c, combattere per q.c,
omni acie inorenii contemplantibus, con acuti insistere per avere q.C, desiderare premurosa-

sguardi, rivolgendo su di ciò la nostra at- mente q.C , sollecitare q.C. a quo facile, si ,

tenzione, Cic. contenderis impetrare possis


, ut etc. Q. ,
,

coiiteniplÌDii^ compar. contemptYus, avv. (3ic.: cum illi pertinaciter contenderent (lot-

(1. COntomptus), con poca stima, con disprezzo, tandoj, Suet.: con acc. gen., aliquid nihil
«•OH disdegno, con sprezzo, Liv. cd a. ab alqo, Cic: con de e Tabi., ab alqo valde
eontcìiiptio, ònis, f. (contemno), disprezzo, de reditu in gratiam, Cic: seg. da ut ne e
disdegno, sprezzo, indifferenza (vcrsO q.C.), Clc. il cong., colVinfin,, prec no da acc. pron.,
ed a. Cic. e) sforzarsi di mantenere un'asserzione,
4>oiileniplftr, òris, m. (contemno), dispre- sostenere q.C, mantenere fermamente q.C, as-
giatore, sprezzntore, famae, Liv.: animiis, spi- sicurare fermamente, dichiarare fermamente
rito che tutto disprezza, Sali. (anche apud alqm e prò alqo) colV acc. e ,

l.eoiitcmptiis a, um, panie, agg. con Z'infin., con e senza acc. gen.Cìc, Nep. e Liv.

compar. e superi, {da contemno), spregevole, B) partic, sforzarsi di fronte ad un altro,


indegno di stima, sprezzato, insignificante, tne- 1 intr.
) con acc. gen. ^= come avversario,
di pers. e e. inan., Cic. ed a.
.-ichino, sforzarsi di trionfare d'un altro, n^isurarsi
2. contempi ìis ^s, m. (contemno), di- con alcuno, gareggiare, impegnarsi in una con-
sprezzo, dispregio, sprezzo, indifferenza (verso tesa (gara), rissare, contendere (disputare), lot-

q.c.J, a) attivo in Quint. e Tac. b) passivo in tare, combattere, a) di vera lotta, inimica mente,
Lucr. ed a. Nep.: cum barbaro, Nep.: parvulis proeliis cum
con-tendo, tendi, tentura, ere, tendere, uostris Caes.
, cum Sequanis bello Caes.
: , :

stringere, I) propr,: a) generic: tenacia vincla, contra populum Eom. armis. Caos.: prò vitulis
Verg.: arcum, Verg.: ballistas, Caes.: sua per- centra leones (di torij, Cic: de regno aequo-
petuo ilia risu, stirare, Ov. b) pregn.: a) ten- Marte, Curt. b) di gara nella lottae corsa, ecc,
dendo un /Strumento a cordf, accordare, in quoad stans complectì posset atque contendere,
fidibus plurimis si nulla earum ita contenta Nep.: inter coaequales e. aut equo aut cursu
nervis sit, ut etc, Cic. de fin. 4, 75. P) rivol- aut viribus, Justin.: cum alqo pedibus, Ov.:
gere un dardo colVarco fortemente teso o col ])oet. col sempl. dai. (conj, cygnis, Lucr.:
braccio contro Vavversario, diriger contro, Homero, Prop. e) di gara, lotta polit, cum
lanciare, scagliare, tela, Verg.: nervo equino alqo inter se de principatu, Nep.: e de po-
telura, Verg.: aérias telum (dardo) in auras, tentatu, inte se multos annos, Caes.: à)di
Verg.: Mago f'a M.) procul hastam, Verg. lotta a parole, ecc., misurarsi, gareggiare, con-
A) in gen., tendere le sue forze tendere, disputare, litigare, cercar di ottenere,
IIJ trasl.,
corpor. intellettuali o sé stesso, cioè sfor- cum alqo de alqa re, Caes.: adversus alqm,
zare, 1) le forze fisiche, a) generic: a) tr. Anton, in Cic. ep.: con acc. gen., nec cum
Eummas vires de palma fper il premio della Appio, transactà re, quod contenderent (su
vittoria, di destriero), Lucr.: se (degli occhi), cui potessero cominciar la contesa) fuit, Liv.:
Lucr. P) intr. contendere sforzarsi, ado- = partic giuridic, e. immicissime atque infe-
%>erar le sue forze, comun. ColVabì. (con), late- stissime, Cic: cum alqo jurgio, interdicto, Cic:
ribus aut clamore, Cic: niultis funibus, Caes.: con acc. gen., tamcnne vereris, ut possis haec
contra Hortensium contendere? misurarti an-
vi,impiegar la forza, ottener (il passaggio)
che in ciò con Ortensio, Cic. e) di gara nel-
j)er forza, Caes.: con ut e il cong., Cic. e
Toffrire, gareggiare, emulare, is liceri non de-
Caes o coZ^infin., Caes.: b) sforzarsi di com-
:

stitit; illi, quoad videbatur ferri aliquo modo


piere una via, una marcia, nocte una tan-
posse, con tender unt, Cic. Verr. 3, 99. f ) ge-
tum itineris, Cic: co/Z'infin., affrettarsi, Bi-
neric, lottare con forze fisiche intellettuali,
bracte ire contendit, Caes.: colVagg. della
meta =
avviarsi, incamminarsi, marciare, nino-
combattere, tnisurarsi, contra
que morbi, Cic: patere igitur rationem meam
vim gravitatem-
«ere (avanzarsi) celermente, affrettarsi ver SO,
cura tua ratione contendere, Cic. e con acc. :

quo contenderat, pervenit, Nep. : inde ad


gen., si enim est faciendum, ut contra uni-
Amanum, Cic : ad hostium castra, Caes.: per
versum naturam nihil fin nessuna cosa) con-
Aeduorum in Lingones, Caes. Lacedae-
fines :

tendamus, Cic. 2) misurare, confrontare due


monem, Nep.: domum, Caes. 2) tendere le
603 contento conterò 604

cose tra di loro o una cosa con un'altra per suis e. Cic: con prop. interr. indir, (con qui,.
paragonarle, paragonare, cansas, Cic: leges, con utrum e simili), Cic. h) contrapposizione di
eie: voterà et praesentia, Tac: causam Sex. pensieri opposti, antitesi, Cornif. rhet. e Quint.
Eoscii cnm tua, Cic: e poet. col setnpl. dat. fa coiiteiitTosu!!i, a, um, agg. con compar.
chi? =
coìij, Aquinatem facum Sidonio ostro, (contentio), contenzioso, polemico, Plin. ep, ed a.
Hor. 1. coolentU!», a, um, partic. agg. (da
contenle, avv. (1. contentus), a) con contendo), I) teso, fortemente tirato, funis C.
{sforzo, con forz^ tese, Cic. b) con zelo [contr. {contr. laxusj, Hor.: poples, Hor. II) trasL,
summisse), Cic. teso, intento,a) fisicam. : oculi, fissi, Suet.;
coiiteiilTo, ònis, f. (contendo), tensione, vox, rafforzata (contr. summissa), Cic b) test
solo t rasi. = «/'orso, e precis. passivo =
l'esser spiritualmente, intento con zelo,fervido,stndì\im
teso, sforzato, A) ingen.: 1) fisicamente, cos\ cursusque, Cic: mens exsiliis contenta suis,
del Corpo come dello spirito, aigeneric, assai preoccupata del suo e,, Ov.
assol., aliquàindiu summà contentione dimi- 2. eonlenlii!», a, xmi, partic. agg. [aa

care, Hirt. b. G.: superioris temporis conten- COntineo), limitato, Umitantesi a q.C, che si ap-
tionem omuem remittere, Caes.: col genit. paga di q.C, e solo in questo senso contento =
sogg., totlus corporis, Cic: laterum, Cic: di q.C a) con abl. di pers., nomine modico
vocis, animi, ingenii, virium, Cic: col genit. tutoris, Liv.: sua sorte, Hor.: paucis, Hor.: mi-
ogg., disputationis, Cic: dicendi, Liv. h) par- nimo, Cic: contentum esse suis rebus: Cic: e.
tic: a) la successiva elevazione della voce fin) esse suo, Plin. ep., parvo, Cic, paululo. Ter.,
al tono più forte {contr. remissio, abbassa- pecunia, Cic: quibus ego a tali viro contentus
mento), vocis, P) elevazione, veemenza, fuoco eram, Cic. di e. inan., mercatura satiata
:

del tono nel discorso, tono veemente, impetuoso quaestu vel contenta potius, Cic. P) con quod
(contr. remissio o summissio), vocis, Cic: come (che, ecc.), quasi ego non contentus sim, quod
qualità del discorso, tono fervido, discorso vee- mihi quinque et XX
judices crediderunt, Cic;
mente, impetuoso, appassionato, enfatico, pate- con ne e il cong., ne intersimus armis, Liv.:
tico, Cornif. rhet. e Cic. y) i^ tendere verso un preceduto da pron. gen. anche con ut e il
punto, gravitatis et ponderum il tendere , cong., contentus hoc erat, ut etc, Suet. y) col-
della gravità verso il centro, Cic. de nat. Z'infin., Cv., Quint. ed a. ò) nel contesto
deor. 2, 116. 2) tensione spirituale, sforzo, assol., Cic. Brut. 134 ed a.
iltendere, fatiea, cura per O in q.C, a) generic: COn-tenilìims, a, um, contermine, confi-
maxima contentione, Liv.: posila contentione, nante, contiguo, vicino, c. alci, Ov. e Plin.:
qua paulo ante egisti, Liv.: contentione ani- neutro piar, sost., contermina (contrade vi
morum deposita concordes revertebantur, Val. cine) Scythiae, Tac.
Max.: cum contentione surama, Liv.: col genit. con-tero, trìtum ore, fregare
trìvi, ,

ogg. {:=per), rei publicae, Cic: vel uxoriae insieme =^ I) in senso i^trettO. tri-
tritare,
condicionis vel commodi alicujus, Cìc.h) partic, turare in piccole parti, aminuzzare, pestare,
il tendere appassionato, zelo appassionato, mo- ridurre in pezzi, pabula (erbe), Ov.: cornua
tivo appassionato, appassionamento, esaeei'ba- cervi, (3v. II) in senso più ampio, tritare =
zione [con e senza animi), Liv. e Curt. fregare, strofinare ripetutamente, a) in gen.:
3) partic: l) il misurarsi con un avver- a) distruggere a poco a poco, ejus omnes gra-
sario, contesa, gara, lotta in azioni e parole vissimas injurias quasi voluntarià oblivione,
/come sforzo.perfar valere il suo diritto, la cancellare volontariamente dalla memoria,
sua opinione), a) di vera lotta, magna belli Cic. ep. 1, 9, 20. bicorne affatto privo di valore,
e, Cic: omni deposita spe contentionis, spe- quasi calpestare coi piedi, nella polvere trat- =
ratiza in una lotta (= sp. di vincere in una tare con dispregio, reiiqua e et contemnere,
battaglia), Caes. b) di gara, contesa per il Cic: praeter hoc ipraemium), quod jam con-
posto, fraterna (per il trono), Justin.: de diu- tritum et contemptum putatur, affatto privo
tina contentione {contesa per T egemonia) de- di valore e immeritevole di considerazione^
sistere, Nep.: col genit. ogg. fper), dicendi Cic 2) partic, logorare fisicamente ospiritual-
fnel dire), Cic: honoris o honorum (per, ecc.), mente per Tuso frequente, troppo frequente,
Cic: inter quem et Caesarem dignitatis fuerit consumare, diattttggere a J)0C0 a pOCO, esaurire,
contentio, Quint., e) generic. di contesa a a) generic: a) e. inan.; ferrum, Ov.: naiSsCav
fatti parole, così nella vita pubblica come Kópou legendo. Cic: e (fig.), memoriam, infe-
privata, disputa, controversia, lotta, lite, qui- liceni suppellectilem, pluribus et diversis of-
stione, magna, Cic: forensis, disputa in tribu- ficiis, Quint. p) esseri anim., il loro corpo e
nale, Cic: meae illae vehementes contentiones,
le loro /br^e, boves et viresagrico]arum,Lucr.:
discorsi violenti, arringhe in tribunale (le
corpora ipsa ac manus silvis ac paludibus emu-
Filippiche contro Antonio), Cic: contentio
niendis, Tac. quindi se contereve e passivo
:

fmania di contendere) adversus procuratores, conteri, logorarsi (spiritualmente), contritus


Tac: col genit., e rei privatae (in una cosa ad regiam, che si è affannato continuamente
privata), Liv.: libertatis dignitatisque (per la
presso la Basilica in processi, Cic, se in
libertà, ecc.), Liv.: con in e Vabl., nulla in re
musicis o geometria, Cic: conteri in causis
pecuniaria e, Cic: con prop. interr. indir,
et in negotiis et in foro, Cic. : conteri in foro
{con utrum an, con ne [enclit.] ... an, con
. . .
amicoruni litibus, Plin. ep. b) passare, con-
qui e simili), Nep., Caes., Liv. ed a. 2) il com-
misurare =
a) confronto, paragone, per Conten-
aumare il tempo, in S^nso cattivo lascictr =
paaaare, perdere, frustra tempus, Cic: CUm
tionem, Cic: hominum ipsonim o fortunarum
alqo diem, Cic: omne otiosum tempuB in sta-
contentionem facere, Cic: eorum cum factia diis, Cic : diei brevitatera conviviis, Cic. : bo-
6Q5 conterreo continentia 606

nura otium socordii atque Jesldiil, Sali, e) spen- pora (conir. dilTusa), Lucr. 4, 55. b) di ogg.
dere, impiegar fatica, operali! frustra, Ter. astr.: a.) generic: perpetuae et contextae vo-
d.)nel discorso ed esposizione scritta, logorare, luptates, una serie fcatenaj non interrotta
coi%sHinure, in seuso cattivo Hfriyyere, quao di piaceri, Cic. Tusc. 5, 96. P) del discorso,
autein sunt lior(ini temporum, ea jaiii contri- historia corum temporum, Nep.: oratio vincta
viinus, Cic: proverbiuni vetustate contritura atque e. {contr. soluta;, Quint.: plur. sost.,
Cic: communia et contrita praecepta, Cic. contexta, òrum, m. (contr. carptim dieta),
con-lcrrr'O, terriii, ten-Ttun», ère, atter- riin, ep.
7-ire, spurentarc, incutere spavento, iinpam-ire, 2. COlllc\lìì<ì, US, m. (contexo), stretta con-
alqni alqà re, Cic. ed a. (e conterritus aspoctu, nessione u vongiunzione, nesso, contesto, ai di OQQ.
Verg. his nuntiis, Liv.): alqm, Liv. ed Ov.
: : mater.: corporuiii, Lucr. b) di ogg. astr.: a.) ge-
alqm, no otc. Liv. neric: mirabilis e. rerum, Cic: litterarum no-
conle!*t;ltTo, ònis, f. (contestor), viva pre- mina et e, ordine successivo, Quint. flj del
ghiera (pì'oferitaj, istanza, scongiuramento, Clc. discorso, totus quasi e. orationis, Cic: e. ver-
orat. 1. prò Cornei, fr. 5 {Millkr fr. 10 con- borum, Quint.: fortuiti sermonis, Quint.: in
tentione) contextu opuris, nel seguilo, Tac.
<*OII-te«>lor, àtus SUm, ari, 1) premiere, coiilice«»co (conttcisco), tYc'ui, ere (incoat.
chiamare in t-estiinouio, dcos llOininesque, Cic.: di conticeo), osservare in silenzio, tacere, star
caelum noctemque, Cic: pregn., cont. deos, zitto, ammutolire, I) propr., di pers., Cic. ed

ut etc, scongiurare gli dei, che. ecc., Caes. b. a.: cum judicia (i giudizi =
i giudici) conti-

Gr. 4, 25, 3. II) partici a) come 1. 1. giarid., cuissent, Cic: di e. inan., conticescit sermo,
e. litera, avviare, muovere, intentare un pro- Cic. Ijra, Hor. II) trasl., quietursi, sedarsi,
:

cesso colla citazione dei testimoni, Cic. ed a.: cessare, tumultus, furor conticescit, Liv.
passivo, contestata lite, Cic. b) trasl.: conte- COIlU^niillO, onis, f. (contigno), travata,
stata virtus, accertate, avverata, pi-ovata. Cic. tarolato, palco, piano, CaCS. ed a.
Flacc. 25. o«iilij5"<>»(iivi), iitum, are (com e tignum),
con-lexo, tex'ui, textum, ere, contessere, impalcare, coprire, ricoprire con travi, CacS. ed a.
tessere, intrecciare insieme, I) propr.: 1) in coiilf^uii!^, a, uin (contingo), IJattivo^^^
gen. : villos ovium, Cic. arundines scopasque,
: contiguo, attiguo, confinante, vicino, domUS, Ov.;
Auct. b. Afr. 2) pregn., tessendo o intrec- pars circi, quae Aventino contigua, Tac: trasl.,
ciando, formare, contessere, comporre, totus et di pers., Ennius emeruit... contiguus poni
argento contextus, totus et auro, Tibull.: reli- tibi, è degno di venirti posto a fitnco, Ov.
quum corpus navium vimiuibus, Caes. II) II) passivo =
che può esser raggiunto da q.C,
trasl., in senso lato, generic congiungendo, alci rei, Verg. Aen. 10, 457.
connettere sito a sito, strato a strato, fda a coiitìiieni^, entis, partic. agg. (da con-
fda, 1) in gen. =
schìeruro l'nn pre.s.so l'altro, tineo), connesso, 1) COìl un altro oggetto, con-
far continuare, proseguire in una serie e simili, tiguo, attiguo, vicino, a] propr.: a.) nello spa-
a) ogg. mater.: haec circura sedes late contexta zio: tecta, contigui alla casa vicina, Liv.: e.
locavit, Catull. e. fossam loricamque, Tac,
; ripae (dat.) Collis, Caes.: praodia continentia
b) Of/g. spirituali e astr.: a) generic, intree- buie fundo, Cic. Cappadociae pars quae
:

=
,

ciare COn q.C. annodare strettamente, extrema cum CUicia e est, Cic. P) nel tempo, con-
cum primis, Cic: meinoriam rerum cum supe- tinentibus diebus, nei giorni seguenti, Caes.
riorum aetate, Cic. p) nel discorso, quasi an- b) trasl.: timori perpetuo ipsum malum e
nodando, continuare, camiem longius, Cic: fuit, susseguì, Liv.: motus sensui junctus et
commentarios Caesaris, Hirt. b. G.: iuterrupta, e, Cic: quae sint continentia cum ipso ne-
riannodare, Cic. y) ^^f^* continuare a tes- gotio, stai'e in nesso sostanziale con, ecc.,
sere una condizione, un azione p^-oseguire = Cic. 2) connesso in sè SteSSO, non interrotto,
senza interruzione, sapientis contexitur gau- continuo, a) propr. : a) nello spazio: silvae
dium, continua senza interruzione, Sen.: e. ac paludes, Caes.: agmen migrantium, Liv.:
sceleribus scelera, unire scelle ruggini a se, terra, Cic: litus, spiaggia della terraferma, _

Sen. 2) pregn., comporre un tutto di strati, e Liv.: sost., continens, entis, abl. enti, f. terra-
sim., &)ogg. mater.: deinceps omne opus, Caes.: ferma, continente, Caes. ed a. P) nel tempo,
equura trabibus acemis, Verg. vineae unam : bella, Caes. :genusCorc?me genealogicoj, Cic:
faciem longe lateque contexunt, danno fstando ex continenti, incontanente, Juitin. b) trasl.: .

una fila dopo ValtraJ al paese un aspetto memoria, Liv. tua scripta, Cic. II) che si
:

uniforma, Plin. ep. b) comporre, commettere, trattiene dalle passioni, continente, temperato,
aggiungere, ogg. Spirituali ed astr., a) ge- parco, temperante, Cic e Nep.: compar. in
neric. verba copulat totamque ita contexit
: Caes.: superi, in Cic. Ili) contenente sostan-
orationem (nel meditare), Quint.: totus his zialmente solo sost., continens, entis, n., come
contexitur liber, vieyie compilato, Sen. P) or- t. t. retar., =
TÒ auvé^OV, punto principale,
dire =
inventare con astuzia, at quam fe- punto essenziale della difesa, nodo, sing., Quint..
stive crimen contexitur! Cic. Dejot. 19. 3, 6, : 104
3, 11, 9: plur., continentia causa-
conlexte, avv. (contextus), con tessitura, rum,Cic. part. or. 103: assol., Cic. top. 95.
con intreccio, trasl., Conserte contexteque, in contìnenter, avv. (continens), l) eonti-
concatenazione ed intreccio (— in intimo nuamente, a) nello spazio, in serie non inter-
nesso di causa ed effetto), Cic. de fat. 31. rotta, Catull. e Mela, b) nel tempo, continua-
1. conlcxlus, a, um, parile, agg. (da ment'C, sema interruzione, Cic. e Liv. II) con
COntexo), connesso, continuato, non interrotte, conitnenza, moderatantetUe, ClC
&) di ogg. mater.: contexta condensaque cor- coutTiieialTa ae. f. (contineo), il contenere,
607 contineo contineo 608

ritenere, 7) jjropr., Suet. Claud. 32. II) trasl., (essere compresi e contenuti) videntur, Cic:
eontinema, moderazione, governo di sé stesso diei brevitas conviviis, noctis longitudo stupris
{contr. libido, libidines, lascivia), Cic. ed a.: e. et flagitiis continebatur, eracolmata (cioè «si
animi, Curt. passava ») nei, ecc., Cic. Pp) contenere sostan-
contineo, tYnui, tentum, ère (com e teneo), eialmente q.C. in sé, formare q.C. sostansial-
tenere insieme, \) eong iunge ndo, a) te- inente, formar Vessen:^a di una COSa, essere il
nendo fermo Tun coli altro, a) propr., comun. compendio essenziale, il punto principale (il
al passivo contineri, esser tenuto insieme = nodo) di in q.C, quod rem continet, quae
agger altiere aqua
sostenersi (intraìis.), cuni rem continent, V essenziale Cic: quae ma- ,

contineri non posset, Caes.: quas membrauas xime rem continerent erant, i possibili punti
natura firraas fecit, ut continerentur, Cic. capitali, Liv.: haec quae vitam continent
P) trasl., tenere insieme =
nianienere in vigore omnem, Cic: al pass., contineri alqà re ovv.
(nel suo corso), tenere in piedi, haec, quae vitam in alqa re =
essere contenuto, compreso es-
coutinent ornnem, Cic: e. Romanis fai B.J inili- senzialmente in sotto q.C, constare essemial-
tarem disciplinam, Liv. ritenendo noti sepa-
b) mente di, volgersi bssenzialmente a q.C, vita
rato, Vuno vicino aìTaUro, tenere insieme, man- corpore et spirita continetur, Cic: exemplurn
tenere insieme o l'uno accanto all'altro, niilites, continetur Aesopi genus, Phaedr.: dolus malus
Caes.: exercitura, Liv.: merces (contr. partiri), in simulatione continetur, Cic: dipers., essere
Cic. :naves frumentumque ibi, Caes. mani- : partecipe a q.C, qui viri lioc sermone continen-
pulos apud signa, Caes.: ceteros in armis, Liv. tur, Cic.
e) generic. recando in connessione, in rela- II) serbare, conservare , 1) tener
zione, tenere insieme, eongiungere, a) propì'.: stretto, trattenere, tener fermo, in gen.:
a)
quod oppidum Genabum pons flumiuis Ligeris a) di persone colla mano: alqm (per un^ ope-
continebat, congiungeva coli' altra sponda, razione), Auct. b. Afr. e Curt.: se continen-
Caes.: omnium legionum hiberua milibus pas- dum praebere, farsi tener fermo, Curt. p) di e.
suum centum continebantur, stavano iinite inan., tener ferino, mantenere al suo posto, qua-
tra di loro sopra un tratto di 100000 passi, dratas regulas defigunt, quae lateres conti-
Caes. pars oppidi mari disjuncta angusto,
: neant, Caes. naves minus commode copulis
:

ponte rursus adjungitur et continetur, Cic: continebantur, Caes. b) tenei-e presso di sé,
eadem magui refert primordia cum quibus trattenere, a) della mano : expeditius manus
contineantur siano congiunti, Lucr.
, si : rapiunt quam continent, Curt. e di pers.,
,
:

omnes ejus (mundi) partes Inter se continentur, colla mano, difficile est contiuere, quod capere
sono congiunte, Cic. p) trasl., partic, conti- non possis, Curt. p) del ventricolo: alvus arcet
neri alqa re, esser congiunto da q.c, quasi co- et continet, quod recipit, Cic. y) '^'* memoria,
gnatione quadam inter S3 contineri fdelle arti velox mihi memoria erat ad continenda, quae
ìiberalij, Cic: alcjs hospitio contineri, Nep.: acceperam, Sen. rhet.
non beneficiis mutuis, sed communi odio con- 2) tenere, far stare in UH dato luogo, a) ge-
tineri, Nep. neric: scraper malum intra pallium, Quint.:
2) circondando, racchiudendo, a) contenere manus paenulis, Suet.: trasl., far stare ale in
= tener rinchiuso, circondato, a) generic: un'attività, in uno stato, conservare, alqm in ea
raundus, qui omnia complexu suo coercet et exercitatione, Cic: se in suis perennibus stu-
continet, Cic: Oceanus ponte qua continet or- diis, Cic: haud aequo animo se in secundo
bem, Tibull.: al passivo, =
contineri coU'ahì. gradu, non accontentarsi di, ecc., Curt.: Bel-
•=> di una locai., esser racchiuso, contenuto, gas in officio (obbedienza), Caes.: Galliam in
cinto, limitato, Garumua flumine, Oceano, fini- pace, Hirt. b. G. b) ora far rimanere, far
bus Belgarum, Caes.: altissimis montibus un- stare, obbligare a rimane>-e, tener dentro o sem-
dique , Caes. P) ritenendo tener rinchiuso , plicem. trattenere, contenere, milites sub pel-
ostilmente, tener circondato, rinserrare, tener libus, Caes.: deos parietibus inclusos, Cic: di
prigione, quos vinculacontinuerant, non castra, sogg. inan.: tempestates nostros in castris,
Justin.: dipers., beluas imraanes saeptis, Cic: continuerunt, Caes.: e (fig.) ncque privata do-
e ventos carcere, Ov.: quam illura et honorate mus parietibus continere voces conjurationis
nec secure continet! Ov. quindi assediando,
: tuae potest, Cic: spesso se continere e pas-
attorniando, tene»- rinchiuso, racchiudere, Pom- sivo contineri, trattenersi, abitare, limitarsi,
pejum quam angustissime, Caes. contineri : circoscriversi, rinchiudersi, celarsi, starsene e
munitionibus, Caes.: b) circondando, conte- simili, se in Italia , VeU. : sese intra silvas
nere in sé, portare avere in sé, comprendere, in occulto, Caes.: se portis muroque, Liv.:
a.) di pers.: spes illa, quam in alvo continebat, se suo loco fpostoj, Caes.: se consulto domi,
portava nel cuore, Cic. trasl., odium in
: Cic: e (fig.) se suarum rerum finibus, Cic: al
omnes bonos conceptum jam diu, Cic: alqd passivo, cowì'mexì intra suum limen, Liv.: tecto
animo ac memoria, Cic. p) di e. inan.: quat- ac parietibus, Cic. assol. , acies ad solis occa-
:

tuor aeterna genitali^, Ov.: e in se vim ca- sum continentur, stanno in piede di guerra,
loris, Cic caler, qui aquis continetur, è con-
: Caes.: quindi pregn., a.) tener dentro costrin- =
tenuto nell'acqua, Cic: trasl., aa) generic, gere a stare in casa, frigìdus agricolam si
contenere, comprendere, tales res quales hic quando continet iraber, Verg. e se continere, :

liber continet, Cic: litterae tuae partim laeta tenersi dentro {contr. progredì) Sartre, tratte- =
partim tristia continent, Plin. ep. Idus Mar- : nersi a casa onel campo, Saet. e Justin. P) non
tiae magnum mendum continent, Cic: al pas- comunicare, non pubblicare uno scritto, reli-
sivo, alqd ilio libro continetur, Cic faciuus, : quos libros, Cic: non comunicare una notizia,
in quo omnia varia contineri mihi atque inesse tcncì'e in sé, per sé dentro di so (contr. prO-
eo9 contingo contingo 610

ferre), qnae vera audivi taceo atque contineo qnaedam in contactos corporis vitia transsi-
optime, Ter.: petimus ab Antonio, ut ca, quae liunt, Sen. de ira 3, 8, L f) toccare v/rtando
continet neque adhuc protulit, explicet no!)is, q.c, 7.) giusta la propria altezza, Iwnghezza,
Cic. e) tener custodito, custodire in un dcito giungere a, raggiungere, tocoare, sidera COmà
luogo privata ovv. Vestae custodia conti-
.
(di alto alheroj, Ov.: nullas profecto terras cae-
neri, Cic: plurimoruiH saeculorum memoriara lum contingere, Liv. e fìg.: dum corporis aut
:

littoris e, Cic. 3) toner dentro, contenere .=: exterua (bona) jaceant humi...; alia autem ilia
trattenere, repriènere, cionsm-vitre , frenare, te- divina longe lateque se pandant caelurnque
nere a a.)2jropr.: ale. Mjaw..- aquam,Caes.:
sé, contingant, giungono fino al cielo, Cic. P)^iw-
e ora f'reni.s spumantibus Pliaedr. animara
, : sta l'estensione in larghezza, giungere a,
in dicendo, Cic: graduiu, Verg. vocem, fre- : raggiungere, toccare imn\«diatatnente, venir su-
nare la voce, Cic: risum, Cic: linguam, fre- bito dopo, venire tino dopo l'altro, milites di-
nare, Cic: manunijHor. P) esseri anim.: suos sponit non certis spatiis intermissis, sed per-
continuit sileutio, Liv.: lios omnes flumina con- pctuis vigiliis stationibusque ut contingant
,

tiuebant, Caes. b) trasl.: a) contenere, tratte- in ter se, Caes.: di e. inan., turris contin-
nere ale, suos a proelio, Ca^s.: contineo me ab gens valium, Caes.: trabes non inter se con-
exeniplis, Cic: e contineo alqm ovv. me, ne etc, tingunt, Caes.: partic. come 1. 1. geogr., seguire
Cic e Caos.: vix contineor, quin etc, Curt. imtnediata mente, giacere, essere contiguo, confi-
p) tenere a segno, in freno, o:.aL)poUt. OVV. milit., mire con, ecc, quorum agri non contingunt
tenere, mantenere in freno, in obbedienza, con mare, Cic: saltus Vescinus Falemum contia-
disciplina, omnem
regionera, Caes.: reliquos gens agrum, Liv.: radices montis ex utraque
Macedonas, Liv.: exercitum (detto di generali), parte ripae fluminis contingunt, Caes. g) toc-
Cic: metuni continuisse ad eam diera Hispa- una meta, UnO SCOpo, a) rag-
care, l'aggiungere
norum animos, Liv.: coZZ'abl. (con, per mezzo giungere mediante un proiettile, colpire, ex
di), Asiani modico exercitu, Curt.: proprio bello tanta altitudine contingere iiostem, Liv.: ipsam
Tiburtes, Liv. aequitate animi plebem, tener
: avem ferro, Verg. P) raggiungere col moto una
contenta, tener tranquilla, Caes.: fide popula- meta, di pers. = gitmgere a, raggiungere, opta-
res, Curt. P3) moralmente, tener in freno, fre- tam cursu metani, Hor.: Ephyreu pennis, Ov.:
nare, contentre,moderure e sim., e rifl. continere Italiam, Verg.: di e. inan. = raggiungere, co-
se ovv. passiv. contineri in signif. medio = gliere, (juam regionem cum superavit animus
contaneì-si, moderarsi e sim., omnes cupiditates, naturamque sui similem contigit atque agno-
Cic: appetitioaes ovv. appetitus animi, Cic: vit, Cic. Tusc. 1, 43 {cfr. ibid.: cum ad sui si-
insolentiam suam modeste. Cic: ut metu conti- mile penetravit), y) giungere fino ad ale, alle
neatur audacia, Cic: in Scaevola dieta, Cic: se orecchie di ale, di suoni, di voce, fama, no-
in aliqua libidine, Cic: in illa cupiditate conti- tizia, ecc., inde deos hominesquo voco; nec
neri, Cic: e temeritatem ab omni lapsu, Cic: contigit ullum vox mea mortalem, Ov.: conti-
col quin e il cong. (quando precede mia nega- gerat nostras infamia temporis aures, Ov. :
zione), te non potuisse continere iracundiam fando contingit aures, coU'acc. e Z'infin. =
tuam, quin nobis de morte Caesaris obiceres, giunge alle orecchie la fama, nuova, e sim.,
Cic: non ovv. vix me coutineo, quin etc.,Yell. che, ecc., Ov. met. 16, 497 e sgg.
e Ter.: al passivo in frase asso?., equidem cupio B) trasl.: a) toccare ale. O q.c. =
essere (in
(se. reducere) et vix contineor (se. quin redu- relazione) in contatto, a) generic, riguardare,
cam), Ter. riferirsi ad alc. a q.c, haec consultatio tota
1. con-lin^o, tinxi, tinctura, ere, tiìigere, de re pertinente ad vos est; Eomanos uihU
spntzsare, umettare, Lucx. e Vcrg.: trasl., om- contingit, nisi quatenus etc, Liv. P) essere in
nia lepore, Lucr. relazione, contatto, rapporto con UnO mediante
2. conlina;o,tYgi,tactum, ere (com etango), qualche vincolo (parentela, amicizia, com-
I) V. tr., toccare, tastare. A) propr.: a) trasl., mercio, e via dicendo), alqm sanguine ac ge-
mettere in contatto con q.c, di c. inan., crus nere, Liv.: alqos aut propinquitate aut amicitià,
alcjs calce, Suet.: mente humum, Curt.: sum- Liv.: alqm longinquà o propinqua cognatione,
mas pede undas, Ov.: terram osculo, toccare Curt.: alqm a niatre artissimo gradu, Suet.:
con un bacio, baciando, Liv.: summa sidera alqm modico usu frelazionej, Tac: deos pro-
plantis, camminare sulle stelle (poet. per in- pius, essere in più stretta relazione cogli Dei
dicare più alto grado di felicità), Prop.: di
il (= coi grandi della terra), Hor. b) toccare
sogg. inan., paene terram (della luna), Cic*: afferrando, prendendo, tanto di impresiiom
caules nulla ex parte (della vite), Cic auras : accette che disaggradevoli, toccare, prendere,
(del corallo), Ov. b) toccare prendendo, affer- cogliere, numine contactae suo, ispirate, Ov.:
rando ; prendere, afferrare, aggrapparsi a, fti- quos in aliqua sua fortuna publioa quoque con-
nem nianu, Verg.: altera manu orientem, aiterà tingebat cura^ Liv.: coutactus nullis ante cupi-
occidentera, Curt.: datas habenas manibus, Ov.: dinibus, Prop.: cogliere, del destino, nec um-
(alcjs) manum, Veli. : (alcjs) dextram, Liv.: di quani contacti simili sorte rogetis opem, Ov.
uccelli, facile cibum terrestrem rostris, Cic e) toccare macchiando, profanando =
pregiu-
e) toeeare,tastare,assaggiando, mang iando, ci- dicare, macchiare, profanare, diffamare, conta-
bos ore.Ov.: granum.Hor.: aquas,Ov.: in senso minare, funebribus diris signa tela arma ho-
ostile, di uccelli^^ divorare, corrodere, corpus, stium colpire colla maledizione delVcster-
,

Curt. 7, 5 (24), 40. d) toccare cospargendo =^ minio, ecc., Liv.: auspicia, Liv.: comun. nel
inverniciare, atendere sopra, cospargere, ora nati partic perf, dies contactus religione, male-
sacro medicamine, Ov. lae parco sale, Verg.
: detto, Liv.: casta et nullis contacta vitiis pe-
6) attaccare toccando, comunicare, attaccare, ctora, T&c: partic. per partecipazione, plebs

Georges- Calong hi, Dizionario latino-italiano. 20


,

611 continuatio continuus 612

contacta re^ia praeda, Liv.: mllìtes contacti tamente dopo, I) nello spazio : Lycia continuo
sacrilegio, Liv.: velut contacta civitate rabie (intendi sequitur), Mela 1, 25, 1 ( =
1, § 80).
daorum juvenum, Liv. d) toccare divenendo II) nel tempo : subito dopo, incontanente, tosto,
partecipe, a) di chi raggiunge, ottiene alcun- con e senza la particella temporale corrispon-
ché, ottenere, raggiiiìvjere q.C, aevi C. florem, dente [come ubi, cum, postquam, ut, simulac),
Lucr. 1, 564: colla proposiz. relativa, prius Cic. ed a. Ili) per indicare la successione lo-
periere, quam quod petierant contingerent, gica, unito con proposizioni negative o in-
Phaedr. 1, 20, 6. p) di ciò che tocca ad ale, terrogative corrispondenti, non . . . sen'altro,
toccare, sors TyiTlienum contigit, Veli. 1, 1, 4: non immediatamente (non ne seguc, cioè. im-
di mali, cogliere imo, incogliere, quos aliquà mediatamente, ecc.), neir interrogazione :
parte suspicio favorìs in regem contigerat, Liv. quasi ..• senz'altro ? forse subito ? forse imme-
45, 31, 3. diatamente? e sim., Ter. e Cic.
II) V. intr., avverarsi, realizzarsi, darsi, ac- 2. eonlinììo, avi, àtum, are (continuus),
cadere, di casi fortunati o meno, accadere, continuare, render continuo, I) nello spazio,
darsi, succedere, capitare e sini., di eventi for- a) con un altro oggetto : a) disporre immedia-
tunati, talora =
accadere a proposito, giungere tamente l'ttn dopo l'altro, due pia oggetti, or-
propizio, col da.t.fa chi?) anche = toccare, dinare senza interruzione, congiungere di seguito
a) affatto assol: hanc niihi expetivi;
contigit, congiungere, continuare [contr. intermittere),
Ter.: si contingit (continget), Quint. p) alla do- biuas aut amplius domos, Sali.: scuta Inter se,
manda : che cosa? nel nom.: id cum con- W'V.: passivo mediale =
esser disposti senzain-
Cic: si qua pugnandi occasio esset, post-
tigit, terruzione, atomi cohaerescunt inter se et aliae
quam ea nulla contigerat Liv. supra omnia
, : alias apprehendentes continuantur, Cic: prius-
quae contingunt acctduntque eminens. San.: quam continuarentur hostiuni opera (termi-
ambulas iuter nos, non quasi contingas, quasi nassero airintorno), Liv.: trasl., e. verba, Cic:
non fosseuna fortuna per «o?',Plin. pan.: col- plura continuata verba (contr. unum verbum),
Z'abl. (pei'J, magis adeo id facilitate quam alia Cic. P) far seguire immediatamente un Oggetto
uilà culpa mea contigit, Cic: con ex fdaj e ad un altro, aggiunger in seguito, congiungere,
?abl., contingit eadem claritas etiam ex acci- far avvicinare, far continuare, col da.t. (a chi?
dentibu?, Quint.: col dat. (a e h i ?), quam rem a che cosft.^j, aeditìcia inoenibus, Liv.: latus
paucis contigisse docebat, Caes.: si mihi vita lateri, Ov.: passivo mediale =
seguire injwje-
mihi omnia, quae
contigerit, Piane, in Cic. ep.: diatamente, continuare, ita.(l\ie(aèr) et maricon-
opto, contiugaut, Cic: ne quid iis, quos amasti, tinuatus et junctus est, Cic. b) in sé =
conti-
mali putes contigisse, Cic. contingent oculis
: nuare senza interruzione, far correre di segttito,
videnda crura, Ov. hoc si tibi felicitate quà-
: continuare, estendere piìi oltre, agros OVV. fun-
dam contigisset, Cic: parùn. col dat. del pre- dos, allargare (comperando dei tratti d'at-
dicato, ita mihi libero et vivere contingat et torno), Liv. e Cic: pontern, compiere, Tac:
mori, Sen. rhet. y) co?^ infin., celeriter ante- divinus et continuatus spiritus, indiviso
cellereomnibus ingenii gloria contigit, Cic. (dell'anima del mondo), Cic II) nel tempo,
Arch.4: fingere cinctutis non exaudita Cethe- a) ad un oggetto: a) far seguire immedia-
gis continget, Hor.: contingat modo te filiam- tamente due più altri, funera, aggiunger
que tuam fortes invenire, Plin. ep.: col dat. (a funebri a funebri, Liv.: dapis, continuare a
chi?), non cuivis homini contingit adire Corin- mangiare bocconi squisiti, l'uno dopoV altro,
thum, Hor.: ita mihi contingat herede Alio Hor.: diem noctemque potando, ftere continua-
mori, Quint.: parim. col dat. del predicato, mente il dì e la notte, Tac. |3) ad un altro og-
quo tempore mihi fratrique meo destinariprae- getto, far seguire immediatamente, subito, col
toribus contigit, Veli. 5) colVni e il cong., quo- dat. (a chi? a che cosa?), transscen-
niam autem, tecum ut esscm, non contigit, Cic: dendo media sunima luoghi più elevati)
(i
col dat. (a e h i?), huic contigit fgli accadde il irais, mediale
Liv.: aedilitati, Veli.: passivo
propizio evento, fu fortunato, ebbe la for- = seguire immediatamente, succedere, venir
tuna di), ut patriam e servitute in libertatem dopOfhiamì contiuuaturhiems, Ov.:aliissomno
vindicaret, Nep.: commi, coli' aggiunta prece- mors continuata est, Liv. b) continuare la
dente del che cosa? in nomin.,
hoc soli medesima C'Sa sema inteii'uzione, seguitare,
contingit sapienti, ut nihil faciat invitus, Cic: a) generic, militiam, Liv.: hiemando bellum,
qui honos huic uni ante id tempus contigit, ut Liv.: pacem, Tac: ubi tantum luctus conti-
cum patri populus statuara posuisset, filio quo- nuatur, dove si ammassa, unisce continua-
que daret, Ncp. mente tanto dolore, Cic. rerum gestarum
:

conttnììatTo, ònis, f. (2. continuo), I) at- gloria continuata, Cic: coZZ'acc. od abl. di
tivo, continuazione (mantenimento) di un im- tempo, e diem noctemque opus, Caes.: e iter
piego, di mia carica, tribunatus, magistratus, die ac nocte, Caes. p) e magistratum, tanto
Liv. II) passivo, 1) immediata sttccessione = continuare, sostenere ancora, Vanno se-
eontinuazione, immediato proseguimento, stretta guente, magistratum, Sali.: consulatum. Veli.:
concatenazione, nesso, rerum, causarum, Cic: quanto anche far prorogare, o continuare an-
quindi a) e verborum e semplic. e, concate- cora un anno, in Un impiego, in una carica,
nazione delle parole, continuità e sini., periodo alci magistratum, consulatum, Liv.
cwrente, continwtto, Cic b) esposizione conti- conlTnuii<«, um (contineo), I) nello
a,
nuata, non interrotta (contr. distributio), CoiTlif. spazio, a) con altro oggetto, a) di due o
un
rhet. 2) durata continua nel tcmpo, imbrium, più Ogg., immediatamente seguente, continuato,
Caes.: laborum, Suet. continuo, contiguo (contr. intermissus), agri,
1. continuo, avv. (continuus), immedia- Suet.: niontes, Hor,: sost-, continua (n. pi.),
,

61^ contio Lontra 614

i luoghi prossimi, annessi, Lìv. P) di un og- (deus rotundus) ea celeritate contorqueatur,


getto che segue immediatamente un altro, con- Cic. trasl., auditorem tamquara niachina-
:

tiguo, aSr e. terrae, Sen.: Leucada conti- tione aliqua tum ad severitatem, tura ad re-
nuam veteres habuere coloni, congiunto al missionem animi, eccitare, rivolgere ad, ecc.,
continente =
come una penisola, Ov.: trasl., Cic: deinde contorquent et ita conciudunt,
di persona, che sut vicino (come persona gra- danno alla cosa xma piega forzata, fanno un
dita, favorita), Nerva contiiiuus principi rapido passaggio, e, ecc., Cic. II) partic:
TaC. ann. 6, 26. b) raccolto in sd, continuo, A) scuotere, vibrare,
brachium, Comif. rhet. 4,
non interrotto, intero, mare, Tac: litus, Mela: 68. — pregn., vibrare =. lanciare, telum in
humus, la massa terrestre, Ov.: trasl., trasla- eum, Curt.: basta viribus contorta, Ov.: trasl.,
tiones, Cic: oratio, Tac. II)nel tempo : a) con di discorso vibrato, energico, numeris con-
Ita altro oggetto, a) di due o più oggetti, torta ferri, avere tanto vigore, Cic: quae
immediatamente mtsspgtientisi, anni, Cic: Con- verba contorquet, quanto è vibrato il suo di-
tinui coniplures dies, Caes.: biduum, biennium, scorso! Cic. B) avvolgere, contorta toga, av-
Suet.: triumphi e.x Hispania duo continui CZ'!<« volta attorno al braccio, Cornif. rhet. 4, 68.
dopo V altro) di un oggetto, conti-
acti, Liv. p) contorte, avv. (contortus), in tnodo con-
nuato, continua die o nocte, Ov. b) raccolto in torto, oscuro, ne quid contortius dicatur, Cic:

sé, non interi-otto, continuo, incessante, iter OVV, contortius concludi, esser concluso con argo-
itinera, Curt. e Lepid. in Cic. ep.: oppugnatio, mentazioni troppo concise, Cic.
Liv.: incommoda,Caes.:felicitas,Justin.: trasl., contorteo, ònis, f. (contorqueo), I) n con-
postulandis rais tam continuus annus fuit, torcere, dexterae, Cornif. rhet. 4, 26 {Miiller
ut etc, fioccarono in questo anno tante le per altro dà contentio). II) inviiuppamento
cause (vers. Davanzali), Tac. del discorso, discorso contorto, contorsiones ora-

contTo, ònis, f. {accorc. da conventio), tionis, arzigogoli, Cic. de fat. 17


l'Jadiimmza delpopolo dell'esercito, conciane, conlortor, m. (contorqueo\c/te con-
ùris,

Cic, Caes. ed a.: prò (davanti a) contione di- torce, leguni, «storcileggi » Ter. Phorm. 374.
,

cere, Liv.: in contionem ascendere od escen- eonlortììlu!«, a, um (dimin. di contortus),


dere, salire alla tribuna, Cic. e Liv. Il) meton., alquanto contorto, conclusiunculae, Cic Tusc.
esposizione, discorso in pubblico, saeva, Liv.: 2, 4-2.

funebris, funebre, Quint.: habere


discorso contorni^, a, um, part. agg. (da con-
contionem, Cic, apud milites, Caes. torqueo), I) contorto, et difficiles res, Cic:
e.

contlonabundus a, um (contionor\ che di pensieri e discorsi e sim. =


contorto, arti-
conciona, citefa un discorso al popolo od ai sol- fizioso, Cic II) pieno di forza, vigoroso, vibrato,

dati, Liv.: COlVa.cc. =


che dichiara, espone in oratio, Cic: sost., contorta, òrum, n. {contr.
pubblico discorso (allocuzione^, haec propalam, lenia),Quint.
Liv. con tra, (da coni, C07«e extra da ex), I) avv.:
COntlOlialis, e (contio), appartenente all'a- A) di luogo =
di fronte, contro, dalla parte op-

dunanza del popolo, alla conciane, e. prope cla- posta, Liv. ed a. B) trasl., di azioni, 1) che

mor senatus, impetuoso, Cic. e geuus dicendi, :


corrispondono ad altre, d'altra parte, contra-
eloquenza popolare, Quint.: senex e, il vec- riamente, in contrapposto, per converso. Comici.
chio demagogo f imbroglione, sovvertitore/ 2) opposte, a) contrariamente, all'opposto, al
delle concioni popolari, Liv. contrario,utrumque centra accidit, Cic: quod
conlióiinraiis, a, um (contio), apparte- centra a plerisque, mentre per converso
fit

nente alla conclone, nell'adunanza popolare, c. la maggior parte fa così, Cic: eoord. ad

ille populus, Cic. ad Q. fr. 2, 3, 4.


atque (ac) o quam, diversamente che, diver-
saìuente da, p. es. vides omnia fere contra,
contionator, òris, m. (contionor), oratore
ac dieta sint evenisse, Cic: factum est mea
popolare in cattivo senso, sollevatore, sedizioso,
culpa contra quam tu mecum proficiscens
demagogo, rimestatore, Cic. cat. 4, 9.
egeras, Cic: auro e, a peso d'oro, Ter.: e
contiónur, atus sum, ari (contio), I) for-
contra o in una parola econtra, Aur. Vict.
ììiare un'adunanza, un'accolta, Liv. 39, 16 4.
b) di aspirazioni nemiche, contrarie, contro,
IIJ tenera pubblico discorso, fare, pì-onunciare contrariamente, c facere. Ter., c. consistere,
un discorso in pubblico, farsi sentire pubblica-
resistere, far resistenza, Ca.es.: e. dicere, con-
mente, apud milites, Caes.: ad populum, Suet.:
traddire, Cic. Tusc 1, 77 ; opj). accusare, Cic.
de Caesare, Suet.: e loco superiore, Cic: ex
Clu. 134 e disputare, Cic. II) prep. colV a.cc.:
:

turri, Cic: prò tribunali, Tac: quindi parlare,


esporre, manifestare, dichiarare, palesare, a l po-
A) di luogo =
di fronte, dirimpetto, C. Brun-
disinum portum, Caes.: e arcem, Liv. B) trasl.,
polo, davanti al popolo, haec velut contionans
contro azioni: a) di spirito, direzione con-
Minucius, Liv.: coll'acc. e Z'inf., Cic.
traria, generic, ce) contro (contr. secundum),
contYuncula, (dimin. di contio),
ae, f.
e aquara, contr acqua, Sen. ^) contro con- =
I) piccola conclone, plur. in Cic. de or. 1, 46. trariamente a, e sim., e. naturam, Cic: e. jus
II) discorso al popolo, che tocca solo lievemente gentiura, Liv.: e. opinionem, Caes. erf a.: e.
la cosa, l'argomento, Cic. ad Att. 2, 16, 1.
opinionera omnium, Cic: e spera exspectatio-
contor, avi, V. cunctor. nemque, Sen.: e. exspectationem omnium, Hirt.
con-torqueo, torsi, tortura, ère, volgere, b. G.: G. e omnium
consuetudinein, Hirt. b. :

rivolgere, contorcere, I) in gen.: membra quo- consuetudinem, Cic: e


contrariamente,
ea,
cumque vult contorquet, piega, Cic. amnes : contro, in opposizione, diversamente da, Caes.
in aUum cursum, Cic: laevas ad prorara b) di aspirazioni contrarie contro, di =
undas, Verg.: silvas insano vortice, Verg.: ut fronte a [contr. pro), c. alqm venire, Cic;
,

615 contraete contraho 616

e. alqm conj arare, pugnare, Caes.: c._ deos anim. (contr. dissipare, dispergere), captìvos,
disputare, Cic: num possit aut centra impe- Liv.: agrestes, Ov.: undique fontes, Ov.: ja-
ratorem au prò imperatore dici, Cic. sive menta a Susis, Curt,: contraiit eos studium
illud prò plebe sive centra plebem est, Liv.
:

— spectaculi, Liv. Partic: a) truppe, navi, ecc.,


contra come prepos., posposta al sostantivo^ trarre iìiaieme, radiautre, e (con € Senza in
Verg. e Tac: e al pron. relat., quos contra, unum locum, in unum) raccogliere, radunare,
Cic. concentrare in un punto, auxilia, Suet. : co-
contraete, aw. (contractus), ai ristretto, pias, Nep. : exercitum, Veli.: magnam classem,
allo stretto, cmitrattamente, ristrettamente, ha» Nep.: naves circiter LXXX
cogere contrahe-
bitare contractius, Sen. de tranqu. 9, 3. reque, Caes.: illuc od eo suas copias, Nep.: exer-
contrSctìo,ònis, f. (contraho), contrazione, citum od impedimenta in unum locum, Caes.
I)propr.: e. et porrectio digitorum, Cic: bra- e Liv.: omnes od omnia in unum, Liv. dis- :

chii {contr. projectio), Cic: supercilioruin persos milites in unum. Sali. naves ad exer-
:

[contr. remissio), Cic: frontis, Cic: liumero- citum traiciendum, Liv. P) per un'intervista,
rum (con^r. allevatio), Quint.ZJytrasl.: 1) con- una visita, un colloquio e sim., radunare tn-
trazione che accorcia, accordamento, il restrin- sieme, far trovare insieme, far abboccare, Sci-
gere nello scritto e nel discorso, paginae, lo pionem et Hasdrubalem ad colloquium, Liv.":
scrivere stretto in fondo ad una pagina, Cic: praefectos copiarum in praetorium, Curt.:
s'^Upiha.e, contrazione nella pronuncia (contr. partic. il Senato, Senatum in gymnasio
productio), Cic: passiv. stringatezza, orationis Justin.: pauci tantum patrum contracti a con-
(contr. longitudo, ampollosità), Cic. 2) strin- sulibus, Liv,: b) mettendo insieme, radunare,
gimento d'animo, stretta dicuore, animi (contr. raccogliere, connettere, a) trasl.: baec (questi
animi efifusio in laetitia e animi elatio), Cic. antichi scritti), Tac: undique libros, Suet.
contracttuncula, ae, f. (dimin. di con- P) metter insieme, ammassare, peCUlÙam, Val.
tractio n" II), piccola stretta, piccola contra- Max. pecuniam ex viatico amicorum, Tac
:

zione, contractiunculae quaedam animi, Cic. 2) trasl.: a) %tnire, legare in simpatia, contrahit
Tusc 3, 83. " celeriter similitudo eos, Liv.: illa ( Venus) rudesi
contraoto, V. contrecto. animos hominum con craxit in unum , V. b) iwo-

1. eoniractus, a, um, part. agg. (con- curare, métter insieme un vincolo, Una rela-
traho), contratto, raccolto, =
I) propr.: COn- zione, a) contrarre, stringere amicizia paren-
tractiores ultimi digiti, Quint. : 11, 3, 95. tela, amicitiam, Cic: matrimonium, Justin.

II) trasl., contratto =


ristretto, limitato, an- p) contrarre un impegno di ufficio,di negozio,
gusto, a) di luoghi e sim.: vestigia vatum, di affari, assumere, iticariearsi, impigliarsi, im-
ristretto (e quinci difficile) calle, Hor. in- :
mischiarsi in, rem, rationera, negotium, Cic:
troitus contractiores, Cic. b) di tempo, con- res contractae, impegni, patti, Cic: male con-
tratto, ristretto ;= divenuto breve, accorciato, tractae res, le malaugurate condizioni in cui
bis jam
contractioribus »octibus, Cic. parad. siamo impigliati, Cic: e cum multis res ratio-
prooem. § 5. e) di voce, sommessa, ealma, nesque, interessi e rapporti reciproci, Cic: e
summissa atque contracto, voce (contr. erectà nihilcum alqo, non tener conti o negoziare con
et concitata voce), Quint.: contractum ge- aZc, Cic: res interse e emendo, vendendo, mu-
nns yocis (contr. diffasum , ampio, largo), tuum dando, Liv.: e senz'oggetto, is qui ovv.
Cic d) di discorso, ristretto, stringato, con- ii quibuscum contrahebat, coi quali si univa

ciso (contr. dilatatus, latus), quasi e et ih un affare, CÌC> e) contraile, addossarsit ae-
astricta eloquentìa, Cic: illa ratio loquendi caparrarsi, guadagnarsi, cagionarsi, a) trasl. :
contractior, Cic. e) di condiz. così fisiche aes alienum, Cic: bellura, Liv.: alci ovv. sibi bel-
che morali, ristretto, limitato, meschino, pau- tùm cum alqo, Liv.: contracto iam inter Aetolos
pertas, Liv.: quae studia (inclinazioni) in et Trallos certamine, sort,o, Liv.: e culpam,
bis jam aetatibus nostris contractiora esse de- Cic: paulum aliquid damni, Cic: lites,Cic: ma-
beut, Cic. partic, avaro, gretto, pusilli
: e lum culpa, Cic: contrahitur mihi negotium, w^j
animi et contracti, Sen. t) di per s.: a.) tran- si pone nell'imbarazzo, Cic: conscientia con-

quillo, pacifico, raccolto, che non si distrae tracti culpa pericùli, Liv.: contrahere sibi poe-
per nulla, contractus leget, Hor ep. 1, 7, 12. nam, Hirt. b. G.: porcam, dover sacrificare,
^) moderato, economo, nclV amministrare la come péna, Cic: di sogg. inan. (circostanze e
casa, quis enim contractior ilio estl* Ps. Verg. SJ;ni!J,àIiquiddamni,Cic.:off'ensionem, Cic: plus
mor. 79 (77). invidiae quam gratiae, Justin. p) procurare, «<-
2. contractus, us, m. (contraho), l'assu- tirare, contrai-re mali fisici, aa) ad altri, pe-
mersi q. e (come' un affare e sim.), rei, stem Justin. pp) a sé stesso, contrarre, procu-
,

Quiiit 4, 2, 49. rarsi, di per s., niorbuiiiex ae>rritudiiie, Jus^ii\.:


contra-dìco, dixi,dictum, ere, contrad- causa'm aégritudinìs'ex profluvio alvi, S.uetl:
dire, alci (in Cic. ed. a. separato contra dicere II) contrarre verSO Tintem'J, restringere, riti-
e senza il dat., V. contra n" /, B, 2, bj, Tac, rare, 1) propr.: a) contrarre, ritirare accor-
Suet. ed.a. dando, a) il volume di un membro (contr.
contradictTo, ònis, f. contradico), con- i
tendere, porrigere, extendere, esplicare), Cic:
traddizione, diacoì-so contrario, Quint e (anche collum, Ciò. crura, Ov.
: brachià alci, per
:

al ptur.) Tic. fargli posto, Verg. fronte»), corrugare la


:

con-tralio, traxi, tractum, ore, con- fronte, Cic: e così pure vultum, Ov.: e se e.
trarre., trarre insieme, I) riunendo : (dei polmoni, contr. sq dilatare), Cic. e pass,
1) propr a contrarre, trarre insieme = me-
: contrahi in signif. medio, contrarsi, restrinr-
co'/liere, r idunnre, accogliere, romun. esseri gersi (contr. dilatari ovv. difiundi), contrahitur
617 contrapono contremisco 618

rictus, Ov.: cura spiritus timóre contrahitar, dicente coti, a) agg.: e. quaedam vis, Cic: pars

Sen. contractuin aliquo morbo bovis cor,


:
causae,Cic.: in contrarias partes disputare ovv.
Cic: contractuin genibns tangas caput, da disserere de alqa re, Cic: col genit., hujus vir-
toccare, rannicchiato, il capo colle ginoc- tutis contraria est vitiositas, forma il contrap-

chia, Hor.: part. come 1 1. di medicina, con- posto, Cic: col dat. ovv. inter se (fra di loroj,
trahi =
conti-arsi per malattia, ritirarsi, cur- omuis voluptas honestati e.st e, Cic: orationes
varsi, storcersi per malattia e sim., contractis inter se e (l'una prò e l'altra centra), Cic
membris clamitans se vivere, Suet.: contracti b) sost., contrariuni, i, n., e jilur. contraria,

cruris aridi nervi, Sen. p) come t.t. naut., e. orum , n., H contrario, l'opposto, contrasto,
vela, ammainare, f!g. -^ moderarsi nella felic, a)sing.: aa'jgeneric: alqm in contrarium mu-
Cic. ed Hor. b) render riyido, duro un mem- tare (far cambiar di parere), Curt.: alqd in e.
bro, COmun. partiC. COlltractuS = rìgido, irri- mutare (volgere in senso contrario), Curt.: e
gidito, digitus torpens contractusque frigore, in contrarium disputare, Tac. dial.: seguito da
Suet.: mori contractam cum te cogunt frigora atque od ac fda quello che, da ciò che), con-
(la zanzara, d'inverno), Phaedr.: e del freddo trarium decernebat, ac paulo ante decreverat,
st'SSO, contraete frigore pigrae (delle api), Cic: ex contrario (in Ne\). e postaug. e con-
Verg. 2) trasl.: a) nello spazio, restringere, trario), avverbialmente =^ per contrario, al con-
accorciare, castra (anche colVaggiimtn in exi- trario, invece, Cic. Pp) l'opposto, antitesi, con-
gnum orbera), Caes. e Liv contracta aequora
:
trasto, il contrario, Cornif. rhet. 4, 27. Cic. de

jactis in altum molibus, Hor.: orbem (della inv. 1, 42. p) plur.: aa) generic: conferre pu-
luna), Ov.: umbras (del giorno), Ov.: horrida gnantia et comparare contraria, Cic: diversae
tempestas contraxit caelum (restrins") oscurò vocant animum in contraria curae, Verg. in :

il cielo, Hor. h) accordare, ridurre in breve, dire contraria fin senso contrario) mutare, vertere,
in ìn'eve, scrivere in breve, fare un ì-iassiinto, rias- Ov.: co? genit., earum (artium) contraria, Cic:
sumere, spiegare, esporre in breve (contr. exten- coZ dat., contraria expectatis. Veli, pp) asser-
dere, dilatare), orationem, nomina, verba, Cic: zioni della parte contraria, ragioni contrarie,
praecepta in unum, Ov.: rerum notitia in ar- Cic. de or. 2, 331. 2)partic.: a) nemicamente
tum contracta, Veli, e) raccogliere, contrarre, contrario, nemico, ripugnante, avverso, tion favo-
delimitare, limitaì-e, a)trasl.: universitatem ge- revole, arma, Ov. exta, Tac: col dat., alqs
:

neris humani.Cic: ea contrahere in augustum- mihiinvenitur maxime e, avversario, Phaedr.:


que deducere, Cic: e in termine scherzoso, res litora litoribus contraria, Verg. b) inopportuno,
tuae itacontractae,ut etc, avviluppate (= im- svantaggioso, pernicioso {coìltv. utilis), otium
brogliate), Cic. p) affetti: appetitus omnes, maxime e esse, Cic: sin (ea) contraria, Nep. :
Cic: CUpidinem, Hor. d) stringere, seirare, op- col dat., monens philosophiam imperaturo con-
primere, animum [contr. remittere), Cic: e trariam esse, Suet.: contrarium est seguito dal-
trasj. rifer. a pers., ni et bonis amici quasi dif- Tinfin., Quint.
fundantur et incommodis contrahantur, che coiitrecliiltiITlri'j aw. (contrectabilis),
pel bene delVamico il cuore loro si allarghi, sensibilmente, in modo palpabile, palpabilmente,
per dir così, e per gVinfortunii si stringa, Cic. Lucr. 4, 658.
_
contrn-pono, pìjsui, posì'tum, ere, con- conlreetalTo, ònis, f. (contrecto), contatto,
trapporre, Quint.: sost , contrapositum, i, n., il toccar con mano, Cic de nat. deor. 1, 77 :

contrapposto, plur., Cic. de rep. 4, 4.


contrarie, avv. (contrarius), contraria- contrecf o (cou-tracto), avi atum are, , ,

mente, IJ propr.: sidera e. procedentia (ora toccar (con mano), tastare, palpare, I) in gen.:
lentamente, ora celermente), Cic. Il) trasl.: a) propr.: vulnus (curare), Ov.: peeuniam,
a) in senso contrario, alqd dicere, scribere, Cic: voltolarsi, Suet.: liber contrectatus manibus
verba relata e, in contrapposizione, anti- vuigi, logorato, Hor.: di soggetti inan. per-
tesi, Cic: e scriptum esse, contrariamente, sonif, sol nudum contractans corpus aqaai,
in senso opposto, Cic. b) inoppoHunamente, Lucr. p) trasl., aa) trattare q.c. collo spirito
e. dicere aliquid, Tac dial. 34. leggermente, superficialmente, divulsa et quasi
conlrarTus,a,um(contra;, c7ie si trova discerpta, Cic PP) comprendet-e, contenere q.c.
di fron te, IJ che sta di fronte, opposto, che è Spiritualmente, occuparsi collo spirito di al-
dirimpetto (dall'altra parte), e. collis naSCeba- cuncJiè, tota mente varias voluptates, Cic.
tur adversus buie (di fronte a questo) et con- IIJ partic. : a) toccare, accarezzare, lisciare,
trarius (dalValtra parte, sull'altra riva del leonem (per ammansarloj, Sen. b) toccare,
fiumet, Caes.: e vulnera, sul petto, Tac: col tastare, esaminando, membra (matrismortuae),
dat., Carmaniis e pars. Mela. IIJ affaUo oppo- Suet.: omnes partes corporis(captivae venali.s),
sto, che si trova, è, che va, die «^ diretto, volto in Sen.: e toccaurfo, t'ìArtarc, feminas praetextato-
parte direttamente contraria, K) propr.: tellus, sque pueros, Suet.: CI. 35. e) t<tstare, palpare
Ov.: ictus, colpo tirato da persona di fronte, impudicamente, a.) propr.: multorum uxores,
Cic: quadriieme?, che stanno di fronte, Suef;.: Suet.: sinus, Ov. P) trasl. nudare corpus et :

e in contrarias partes fluere (di fiumi), Cic: in oculis vuIgi contrectandum permittere, farlo
contrariam partem revinciri (di travi), Caes.: vedere, Tac: pregn., contrectata fiUarum pu-
col dat., tigna iis e bina, Caes.: classi e fla- dieitia, violata (per esser stato toccato il loro
mina, spiranti in senso precisamente contra- corpo), Tac. ann. 14, 35.
rio, Ov.: nei paragoni seguito da atque (che, con-ti'ciiiisco (contrcmesco), trem'ui, ere,
da), qui versantur retro contrario motu atque I) intr., fremere, tremare, Cic omnc contre- :

caelum, Cic. B) trasl.: 1) in gen.. conti-apposto, muit nemus, Verg.: trasl., cujus in raea causa
direttamente conti-ario,contrustante con, contrad- numquam fìdes virtusque contremuit, vacillò.

-^i
— -

619 contremo contueor 620

venne meno, Cic. Il) tr., tremare,


fremere tra, da com = « verso »), volto di fronte,
davanti ad alcunché, alqd, Sen., Hor. ed a. trasl.: = che dipende dalla discussione prò
contremo, ere, fremere, tremare, PacUV. e contro, controverso {contr. confessus), Cic.
in Cic. de or. 3, 157. Lucr. 5, 1219. ed a.: unito con dubius, d, controversusque
fr.
con-IrTbuo, trYbui, trtbutum, ere, agffitm- (contr. certus), Cic.
gere, annettere q.C. a q.C, associare, compar- COn-truCÌdo,avi, àtum, are, trucidare, ta-

tire,conghnigere compartendo, riunire, a) q.C. taurorum opima corpora, Sen.:


gliare a pezzi,

come xMì-te, ad un tutto, a) in gen.: Sperchei- plebem immisso milite, Sen.: corpus contruci-
des undae contribuere aliquid, contribuire, da tum Cic. Fig., rem publicam, Cic. Sest. 24.
,

Ov.: con cum e Z'abl., proprios cum alqoannos, con-trudo, trusi, triìsum, ore, I) urtar

TibuU.: comiin. col dat., suos annos alci, Sen. insieme, Lucr.: contrusa corpora, ammontic-

P) come t. t. di atti
pubblici, ora congiun- = chiati, Lucr. II) cucciar dentro, intruderei
gere, annetteì-e, ecc, Come appartenente al alqos in balneas, Cic.
territorio, al popolo, al governatore, al re, contMbernalis,is,c.(com e taberna), che

come di sua giurisdizione o sovranità, con gode la medesima taherna.. Incame-


cum Oscensibus, Caes.: alsempl. rata, a) in istretto senso, i soldati che allog-
cum e Tabi.,
dat., Locrenses Aetolis, Liv.: se Aetolis, Liv. : giavano con altri sotto la medesima tenda, di
Uxiorum gentem subactara Susianorum sa- solito in numero di dieci sotto un capo (decu-

trapae, Curt.: regna alienigenis (agli stranieri rione), Cic. ed a. b) in senso lato: a) di gio-
=a re stranieri), Suct.; ora =
unire, ecc., ad^ vane nobile che seguiva un pretore (legato)
come compagno ed amico allo scopo di per-
una Jpga come membro, Achaico contribuì
con cult), Liv.: Elei nuper in Acbaicum contri- fezionarsi nell'arte militare, e stava sempre
buti conciliuni, Liv. b) piìi oggetti distinti al suo seguito, e. aut Comes niagistratus,
in un sol punto., in un tutto comun. ,
Suet.: e. alcjs ed alci, Cic. Ironie: contuber-

t. t. di atti pubblici, con in e Z'acc, in unam nales praeclarae, delle amanti nella tenda di
urbem contributi {contr. pagatim habitantes), Antonio, Cael. in Quint. 4, 2, 123. p) compa-
Liv.: novos cives in octo trìbus, riunire in 8
gno, collega, nell'altaamministrazione dello
nuove tribù. Veli.: cos'i anche in unam co- Stato, ille erat ovv. est meus ovv. alci e. in
hortem eos, qui etc, Justin.: con ad e Z'acc, COnsulatu, Cic: II) compagno, vicino di casa,
d'alloggio, di tavola, e generic, amico per
e. urbes ad condendam Megalen polin, Liv._
eon-trislo, atum, are (con e tristis),
avi, sempre (contrapp. ad liospes, amico di pas-
render triste, I) in rapporto al SCUSO estcmo ; saggio, pel momento), babuisses non hospitem
caelum frigore pluvio, Verg.: laevo lumine, sed contubernalem, Cic Ironie, e. Quirini, di
Verg. inversum annum, Hor. II) in senso
:
Cesare, la cui statua era nel tempio di Qui-
morale =
rattristare, contristare, affliggere, rino, Cic. ad Att. 13, 28, 3.
contuberniuin, ti, n. (com e taberna),
alqm, Cael. in Cic. ep.: passivo, contristar!,
rattristarsi, affliggersi, Sen. IJ astr., il partecipare insieme, ad
con-trilus, a, um, part. agg. ((^a conterò), una taberna, 1) tenda comune dei soldati, in
-= noto a tutti, trito, prover-
logoì'o, triviale senso lato, a) generic, del convivere coi sol-
bium vetustate contritum, Cic: commuuia et dati, legionum, colle legioni, Tac: militum,
contrita praecepta, Cic. coi soldati, Tac. b) della famigliarità più, in-
controversia, ae, f. (controversus), con- tima del giovine nobile Romano col pretore
troversia, quistione(anche dibattimento davanti (F. contubernalis w" I, b, a), contubernii ne-
al tribunale), in quanto le due parti si con- cessitudo, Cic: patris contubernio (nel seguito
trappongono Vilna alValtra, disputu (anche del p.) militare. Sali.: ironicamente, e mulie-
scritta), a) reale : controversiam habeo cum bris militiae, del vivere insieme, delle rela-
alqo de alqa re, Cic: controversia est Inter zioni intime con una cortigiana, Cic. Verr. 5,
alqos de alqa re, Cic. in controversia versar!
:
104. 2) comuìiatiza di abitazione, amicizia di
ovv. esse, esser discordi, Cic: controversiam casa e di tavola, e generic, stretta famigliaritit,
iuferre, Caes., ovv. facere, Cic, eccitare ini- a) generic, con parenti, amici, discepoli, ecc.,
micizie: in controversiam adducere ovv. vo- matris, Liviae Augustae, Suet. Epicuri, Sen.
:

care, C!c., opp. deducere, Caes.: inimicare; trasl., a) della coabitazione degli animali

controversias minuere, Caes. , non est contro- cogli uomini, hominis, Sen.: dègù animali
versia, quia etc, Cic: sine controversia, senza cogli animali, fortuitum e, Pliaedr. P) fig.,
apposizione, senza quistione, Cic. (però Vi- di astr., in tara magno vitiorum contubernio,
ctoria sine controversia =
senza combatti- in una così gran compaqnia di vizi, Sen.
=
unione illecita, concubinato,
mento, hattuglia incruenta, Fior.): e sine ulla b) coabitazione
controversia, Cic. b) caso giuridico, controversia, così con una schiava come
dello schiavo
che si proponevano come temi nelle scuole di anche a connubium) del libero con
(in oppos.
retorica [compiut. e ficta, contr. vera), Sen. una cortigiana, ecc., Curt. ed a. IIJ concr.,
rhet. ed a.: s 'holastica, Quint. la comune taberna, 1) tenda comune, de
contróversTósns, a, um (controversia), ponere in contubernio arma, Caes.: progredì
soggetto a lite, litigioso, controverso, res, Liv. 3, contuberniis, Tac. 2) abitazione comune, par tic.
72, 5. Sen. ep. 85, 24. di una coppia di schiavi, contubernio servi
controversor, ari (controversus), discur- publici abditus, Tac. hist. 1, 43.
tere prò e contro; discutere, disputare in senso con-liieor, tuYtus sum, èri, rimirare,
contrario, Inter se de hujuscemodi rebus con- cioè IJ guardare, mirare, scorgere, id novum
troversari, non concertare, Cic. fr. Agesilaus contuens, N ep. Chabr. 1,2. IIJ pren-
contro-versus, a, um (contro, come cen- dere in considerazione, esaminare attentamente,
f

621 contuitus convalesco 622

percorrere colVocchio, collo sguardo, considerare COn-llindo, t'adi, tusum, ere, pestare, ami-
a) propr.: os, Cic: totam torrain, Cic: alqin nuzzare, ammaccare, rompere, spezzare, fracas-
acrius, Nep.: alqm altero oculo, duobus oculis, sare, flaccure, I) projjr.: manus, Cic: contusi
Cic: di luoghi personif., Acrocorinthus utra- ac debilitati Inter saxa rupesquc, Liv.: della
que maria contuens, Mela 2, 3, 7 {= 2, § 48); grandine, e vites, Hor. di malattie, arti-:

cfr.Cic: prò domo 146. b) trasl.: spiritualm., CUlos, storpiare, Hor. 11) trasl., domare, ad-
bene propoaitum piane e ac videro piane, Lncr.: domesticare, indcìtolire, abbattere, futccare, an-
cum (revoeatio Illa) a contuendis nos malis nientare, audaciaiii, Cic: animum suum, Cic:
avocat, Ci •. classem, Liv.: ferocem Victoria Hannibalem,
<>oiituTiui4, abl. u, m. (contueor), sguardo, Cic.
Curt. ed a.
occhittui, rista, con-luor, tVii, arcaico = contueor «" II.
oontìiiiiaeTn, ae, f. (contumax), alterìgia ooiiliii'ItalTo, ònis, f. (conturbo), eontur-
nobile O riprovevole, ostinazione, in/lcssiOiUtù, bazione, turiiamento, a) fìsica, mentis (del men-
caparbietà, orgoglio, capriccio [cOìltr. obso- tecatto), Cic. Tiisc 4, 30. b) dell'animo, sbi-
quium), a") degli uomini, a) generic: e. et ar- gottimento, Cic Tusc. 4, 19 ed altr.
rogantia, Cic: oris oculorunique e. ac superbia, conturbalu<!i, a, uni, part. agg. (da con-
Cic: e. responsi tui, Cic: libera e, nobile alte- turbo), conturbato, turbato, a) fisicam.: oculus,
rigia (di Socrate davanti ai suoi giudici), animus,Cic. h) spiritualm. e mentalm., dipers.,
Cic: abrupta e. (radicalismo, contr. deforme a)nelpemare, eram in scribendo conturbatior,
obsequium, servilismo), Tac: adversus prin- Cic. P) nell'animo, sbigottito, confuso, imba-
cipem, Tac. ^)partic., renitenza alla sentenza razzato, Cic.
del giudice o alla citazione in tribunale, con- COn-tlll*l»0, avi, àtum, are, confondere,
tumacia, Trajan. in Plin. ep. 10, 57 (65), 2. scompigliare, disordinare, a) ogg. Viater.:
b) degli animali, pecorum, Sen. a) generic: ordines liomanorum. Sali.: basia,
contuiiiiìcTtor, aw. con compar. (con- scambiare in quantità disordinata Catull. ,

tumax), superbamente, inflessibilmente (in sensO ^) confondere =


conturbare , turbare, VOCCm ,

buono e cattivo), ostinatamente, contumace- Lucr.: e. et infirmare imaginuia notas, Cornif.


mente, capricciosaìnente, Cic. ed a. rhet. b) contingenze pubbliche e domesti-
eontììniax^ màcis, agg. con compar. e che: rem publicam, Sali.: rem, tutta la fac-
superi, (com e TEM-o, tenino), superbo, infles- cenda, Sali.: x>artic. e rationes o rationem
sìbile, aìi'ogante, renitente, ostinato, capriccioso, assol. conturbare, versare in imbarazzi pecu-
a) dipers., ediimprese o condizioni personali, niari, far bancarotta, Cic. ed a.: trasl., ita con-
a) generic, dipers., do,, ed a.: vultus, Curt.: turbasti mihi rationes meas, ut etc, hai tanto
animus, Tac: preces, Tac: in superiores e, sconcertato i mici disegni, che, ecc.. Ter.
Coruif. rhet.: e adversus plebera, Suet. ani- : e)spirito e mente, a) confondere, turbare lo Spi-
mus centra calamitates fortis et e, Sen. rito neìpemare, animum, Lucr.: alqm, Cornif.
^)partic., renitente alla sentenza del giudice rhet. P) nel senso, turbare, confondere l'animo
alla citazione in tribunale, contumace, Plin. z=^poi-re nell'imbarazzo, rendere sbigottito,
pan. 40, 5. b) di e. inan., duro, intrido, lima, alqm, alqm valde, Cic.
Phaedr. coiitiiììi, i, m. (xovxóg), pertica (come uten-
eontììiiielTa, ae, f. (dalla rad. TEM, da sile navale), lungo giavellotto, asta (come arma
ci«'temno,contemno, quindi anche), offesa nei- dei cavalieri), Liv., Yerg. ed a.
Vonore, derivante da disprezzo, contumelia,in- CÒIIukìalic), e (conubium), maritale, Ov.
giuria, oltraggio, villania, onta, trattamento igno- ed a.
ìninimso, disprezzo ignominioso, I) propr.: coniìlMuni, Yi, n. (com e nubo), con-
A) in gen.: conturaeUam jaccre in alqm, Cic: tratto di matrimonium justum, cioè di un
alqd in contumeliam accipere, ritenere q. e. 2)6}' connubio valevole con tutte le sue conseguenze
oltraggioso, Ter.: e. o contumeUae verborum, di diritto, fatto in una forma determinata tra
villanie, oltraggi, Cic: e. est co?" infin., Sen. persone ugiiahnente autorizzate, matHìMonio
rhet. Hipartic, oltraggio infamante jJcr libi- formcde, I)come connubio legale, strettamente
dine, violazione, libido et c, Liv.: piratarum civile, Sabinorum conubia conj ungere, Cic: nei
contumelias perpeti,Cic II)trasl.,di c.inan., poeti al plur. parlando di tcn connubio solo,
urto, percossa, sfregio, quanivis vim et COn- alcjs conubia servare, Yerg.: trasl., per coìtcu-
tumeliam perferre, Caes.: lignum inquinare hito, Lui r. e Ov. II) come diritto di contrarre
omni contumelia, Phaedr. t«l matrimonium justum, diritto matrimoniale,
contumelióse, aw. con compar. e su- connubio, compar, Liv.: conubium finitimis ne-
peri, (contumeliosus), contumeliosamente, ol- gare, Liv.
traggiosamente, villanatnente, Cic ed a. conila, i. m. (y.tóvoj), cono, I)propr.: coni
oontuiiielYusus, a, uni, part. agg. con forma, Cic II) trasl., cono sull'elmo, sulla cui
compar. e superi, (contumelia), die offende cima si adattava il pennacchio, Verg. ed a.
nell'onore, che oltraggia, die vitupera, cioè COn-valeseO, \a.\ni, ore, rinvigorire, I)rin-
a) di pers. =
contumelioso, ingiurioso, diffama- vigorire = divenir piti forte, piìi vigoroso, raffor-
torio, oltraggioso, maldicente, maligno, Cic in : zarsi, crescere vigoroso, 1) 2>r02)r., di uomini,
edictis, Cic. b) di e. inan. = contumelioso, in- Justin.: di fuoco = crescere, dilatarsi, Quint.
giurioso, diffamatorio, oltraggioso, dieta, Sali. : e Ov. 2) a) rinvigorire
trasl.: =
atimcntare in
litterae e. in alqm, Cic. lìotetiza, divenir potente, crescere, prender forza,
cdn-lììiuulo, avi, atum, are, coprire con di uomini e cose, Cic, Liv. ed a. b) acquistar
un tumulo, seppellire, al possìvo, contumulari vaiore, testameotum, donatio convalescit, Cic
patria homo, Ov., ingesta humo, Ov. II) rinvigoinr* = ristabilirsi, risanarsi, guarire,
623 convallis convenio 624

l)prapr.,Cìc.ed a.: ex morbo, Cic: de vulnere, |


opinionem ratio convellet, Cic: e al passivo,
Ov. 2) trasl., riave*-si da una condizione eat- quo judicio convulsam penitus scimus esse rem
tiva, ut tandem sensus convaluere mei (dallo pnblicam, Cic: eà discordia nepotes suos con-
stupore), Ov.: tandem annona convaluit, Suet. velli, strappare dal tranquillo sentiero della

COn-vallÌ!i, is, f., cavo awaltamenU), con- concordia, Tac: Tiberius vi dominati onis con-
oalle, taìv.finche concavi penda d'una valle, vulsus et mutatus est, strappato dal sentiero
fianchi d'una valle, Cic, Caes. ed a. della virtù, guasto, Tac: con de e Tabi., alqm
con-v:l<»o, avi, are (com e vasa), racco- de pristino statu (di una letteraj, Cic.
gliere, mettere insieme, partic. per il Viaggio, couvvna, ae, e. (convenio), che viene in-

aliquid, Ter. Phorm. 190. aiente, al plur. SOSt. =


popolo che si riunisce,
oonveclo, are (intens. di convello), tras- forestiero che si %tnisce con altri, Cic. ed a.
portare, raccogliere ripetutamente, pracdam, oonvenlens, entis, part. agg. (convenio),
Verg.: falces scalasque ex proximis agris, Tac. che s'incontra, I)propr.,conveniente,adatto,
conveclttr, òris, m, (convello), compagno bene c.toga, Ov. art. am. 1, 514. JI) trasl., co»-
di navigazione, Cic. ad Att. 10, 17, 1. veniente, corrispondente, convenevole, confacentc,

con-velio, vexi, vectum, ere, condurre, conforme, dicevole, armonico, a) dicevole, adatto,
trasportare, riunire, frumentnm ex finitimis acconcio, rispondente, proprio, cum alqa re, Inter

regionibus, Caes.: materiam in insulam, Cic. se, alci rei, ad alqd, Cic: in alqd. Veli.: in alqa

I con-vello, velli e (raro) vulsi (volsi), vul- re, Liv.: assol., Liv.: e neutro pi. sost., recta

sum (volsum), ore, svellere, strappare et convenientia, Cic: reddere personae conve-

= traendo e urtando, strappare dal suo po-


=
nientia cuique, Hor. : alci convenientissimum
sto, dalle sue giunture; secondo i casi est coll'infiiì., Plin. pan. 87,1 nihil conve-
:

avellere, tslrappare, sradicare, stracciare, squar- niontius ducens, quani coli' infin., Suet. Aug.
ciare, lacerare, demolire, abbattete, attlni-are, 10. b) bene e, in buona annotila in buone =
talv. anche = trascinare attwno, sconvolgere, relazioni, bene e propinqui Cic. proximi co-
, :

scompigliare, disordinare, I)propr.: l) in gnatique optime e, Cic.


gen.: claustra januae, carceris, Val. Max.: gra- eonvr'nlenler, aw. (conveniensì, conve-
dus Castoris, Cic: pedem mensae, Ov.: repa- nientemente , convenevolmente , acconciamente ,
gnla,Cic. : alterius (arboris) lentum vimen, rispondentemente, alci rei, Cic cum alqa re,
:

Verg.: rar. esseri anim., convulsi laniatique Cic: ad alqd, Liv.


centuriones, lacerati [secondo Nipperdey = eonvenìenlfa, ae, f. (convenio), l'ithcon-

strappati via fdal suolo)], Tac: teneros c.fe- trarsi, convenienza, conformità, armonia, natu-
tus, svellere dal corpo, abortire, Ov.: e di sogg. rae cum extis, Cic: partiuin, Cic: assol., Cic.
inan.: non hiemes illani (aesculum), non flabra eoii-vì*nio, veni, ventuni, ire, v. intr.etr.,
ncque imbres convellunt, Verg. : e al passivo, T) convenire, incontrarsi o trovarsi insieme, con-
vix septem naves convulsae undis euroque su- correre , radunarsi (coutr. abire, discedere),
persunt, spaccate, che fanno acqua, Verg.: A) in gen.: \)propr., di pers.: illuc, Ov.: bue,
convulsum remis rostrisque aequor, sconvolto, Cic: huc undique, undique ex Gallia. Caes.:
Verg.: colla determ. con che? vectibus infima ad ripam Ehodani, Caes.: ad aedes, Cic: ad
saxatums, Caes.: auricomos arboris fetus duro regem, Liv.: ad judicium, Cic: ma ad clamo-
manu carpere), Verg.: dapes avido
ferro {contr. rem, nel gridìo, nello schiamazzo, Caes.: in
dente, lacerare fpoet. =
divorare), Ov.: col- cousiiium frequentes, Cic: unum in locum,
Vagg. di dove? fZowfie.^ Herculem exsuis Caes.: e sempì, in unum, Sali, e Liv.: Romam,
sedibus, Cic: simulacrura Cereris e sacrario, Liv.: eodem et ab Selymbria et ex Thracia,
Cic: e (fìg.) alqm ex suis paene hortulis, Cic: Liv.: ex fuga in oppidum, Caes.: illic conve-
viridem ab humo silvam, svellere, Verg.: ab nisse, Cic: in colonia Agrippinensi in domum
terra fiinem, sciogl̀re,Yerf!:.: sua robora terra, privatam, Tac: Cj^rri apud hiberna decumae
Ov.: turrim altis sedibus, Verg.: Roma prope legionis, Tac: Ephesi ad Antiochum, Justin.
convulsa sedibus suis, Cic. 1) partic: a) come 2) trasl., di astr., cum multae causae conve-
1. 1. milit., e. signum, strappare le insegne (dal nisse unum in locum atque inter se congruere
suolo, come segnale della partenza), Cic. ed a.: videntur, Cic.
così anche e. vexilla, aquilam,Val. Max.
Tac: e. B) partic: 1) come 1. 1. pubbl. di comuni,
b) strappar membra dalle giunture, slogare, che appartengono alla giurisdizione di qual-
(j.)mediante cadute, ecc., slogarsi, artus, Lucr.: che capohiof/o, civitates quae in id forum con-
armos, Col. p) alla tortura, slogare, omnes venirent, appartenenti a questa provincia,
pajtes, Sen. rhet.: membra, Sen. rhet. e) con- Cic. Verr. 2, 38. 2)come 1. 1. giuridico, e in
velli, provar eoumdsioni, spasimi, di ìnemhra, raanum (della donna), mediante il matri-
convulso latere, col fianco contratto dagli spa- monio (usus, confarreatio o ccemptio, Y.), venir
simi. Suet.: fauces convulsae, sofferenti di con- in potere del marito, Cic.ed a.: viro in manum,
vulso, Quint. d) confondere le parole in bocca, Cic: in manumflaminis, Tac. 3) convenire con
verba, Sen. ep. 40, 2. II) trasl., quasi svellere alcuno a caso o con intenzione, incontrarsi,
dalle stie giunture, dalla sua via, scuotere nei incontrat-e qualcuno, ricercare, abboccarsi, visi-
suoi fondament' , nella sua esistenza, abbat- tare, sex equites, Caes.: ubi eos convenit? Cic:
tere, rovinare tanto politicamente quanto mo- e. alqm alqm ad Tempe Thes-
in itinere, Caes.:
ralmente e intellettualmente, cuncta auxilia salica, Liv.: alqm Corcyrae, Cic: alqm Deinc-
rei publicae, Cic: castrorum decus (onore), triade, Liv. al passivo, ut se conveuiri nolit,
:

Tac: domum alcjs, cZ/roccare, Tac: e. gratiam Cic: eum a minore Balbo conventum, Cic:
nuUis nuntiis et promissis
alcjs, Hirt. b. G.: opus esse sibi domino ejus convento, doveva
fidem legionum, Tac: di sogg. inan si eam , parlare al suo signore, Liv.
625 conventicium conversi© 626

IT)pregn.: \) radunando, fognare un ttitto, cosìnumerosa adtinanza (popolazione), Cic:


unirsi, coììgiut^ersi, l) propr., di atomi, Lucr. inconventu maxìmo, davanti ad una grandis-
5, 429: di persone, congluiigei-iii, sposarai,'L\XCr. sima società, davanti a tutti, Cic: a conventu
2, 923. 2) trasl.: a) di pers., convenire, concor- (radunanza festiva) se remotom domi te-
dare, esser d'accordo nel volere, nelle deci- nere, Nep.: scio, quid convontus (circolo
ille

sioni, ecc., e. de alqa re, Justin. Comun. di lulitori) postulet, Cic- con ad e Z'acc, ad
b) alqd convenit o impers. sempl. convenit, Marcellos, Cic b) adunanza tenuta sotto la
»t fa d'accordo, si decide con alcunO in co- direzione d'un presidente, ecc., in senso cat-
mune, si conviene, si stabilisce, q.c. conviene, tivo, conventicoio, senatus sive potius conventus
si riesce d'accordo in o intorno o q.c, (con senatorum, Cic: e. nocturnus, Cic Così pure
altri con uno si unisce, diventa
sé stesso) partici a) adunanza di parecchi Stati (di una
uno (una sol cosa) in intorno a q.c, a) pers.: legaj o dei loro rappresentanti per gV interessi
pax cum alqo convenit, Liv.: judex convenit In- Comuni, confederazioni-, adunanza degli Stati
ter adversarios,Cic.: rem conventuram,s/MniVà confederati, consiglio, congresso, Arcaduil),Nep.:
(accorderà), Cic. ed a.: condiciones non conve- Achaici concini, Liv.: frequentissimus legatio-
nerunt, Nep.: in eas condiciones pax convenit, num, Nep.: edicere Argos conventum, Liv.: ibi
Liv.: al passivo, pax conventa, convenuta per habere conventum Euboicaruiiicivitatiuiii, Liv.:
accordo, Sali.: quibus conventis, Liv. p) im- veluti conventum terrarutn orbis (congresso
pers.: quibuscum sibi de pace conveniret, Ju- mondialej agore, Justin. p) adunanza, conve-
stin.: e sempl. ut Lacedaemoniis cum rege con- gno degli abitanti di una provincia, cagio
veniret, che i L. venissero ad un accordo col nato dal pretore o dai suoi legati, partic. per
re, Nep.: cum de facto convenit, Cic: inihi l'amministrazione della giustizia, adunanza
cura Dejotaro convenit, ut etc, Cic: convenit, del distretto o del circolo, consiglio del distretto
si sostiene, si asserisce generalmente, coW acc. del circolo, adunanza, iisdem diebus meus
e Tinfin., Liv.: pacto convenit, ut etc, Liv.: conventus erat Apameae, Cic: conventum
col sempl. cong., darent convenit, Liv.: ut agere, tenere il consiglio, l'adunanza, Cic. ed
(uti) conveuerat, come si era convenuto, Sali.: a.: quindi anche l'intiera contrada apparte-
ita enim convenerat, Liv. nente ad un circolo, distretto provinciale, di-
B) con. ìJi (l q.c. ailnttftrsi, rtrcowodarsì, con-
, stretto giuridico, giurisdizione, diocesi, comun.
venire, 1) propr.: ad pedani apto convenire nominata dalla città capitale, homo omnium
(di calzari), Cic. 2) trasl., (uiattarsiaoper,ecc., ex ilio conventu quadruplatorum deterrimus,
a) adattarsi a. q.C =
concoi-dare COn q.C, accor- Cic. e) [compi, conventus civium Eomanorum),
darsi, incontrarsi, corrisx>oiuleì'e, haCC tua deli- società limitata di cittadini romani, i quali
berati© non convenit cum oratione Largì, Cic: vivono inuna provincia, formano una cor-
nomen, numerus convenit, Ter.: impers., ad porazione e hanno un centro comune, da cui
nummum convenit, Cic. b) incontrare quale, prende nome anche comuneni'-nte la società,
trovare, aver relazione con cdc, quae vitia vi- comunitil (corporazione) dei cittadini rotnani, c.
dentur in quemvis potius quam iu istum con Syracusanus,Cic.: Campaniae, Caes.: cives Ro
venire, ($c.: iu quem ea suspicio convenit, Cic. mani, qui ejus conventus erant, Caes. B) l'in-
e) convenire a qualcuno O q.c. ^^=adattarsi, star contrarsi die imìsce, unione (coutr. digressio),
bene, esser dicevoie,ì\\a ornamenta convenire iis duarum stellarum, Sen. qu.nat. 7, 12, 4: degli
rebus, quas gesseram, Cic: nihil autem minus atomi, Lucr. 1, 6n.
II) trasl., convenzione,
in perfecto duce. .. convenire, Suet.: colVacc. e accomodamento, accordo, ex COnventu, Cic Cae-
Z'infin. =: conviene, si addice, si ricJiiede, quid cin. 22.
vos sequi conveniat, Cic: assol., qui enim con- con-verliì'ro, avi, atum, are, percuotere,
venit ut etc. , Cic d) bene (optinie) convenit
, battere, OS suum, Curt.: caput, Suet.: trasl.,
(alci) cum alqo, esìstono buone relazioni con al- vitia, castigare, flagellare, Sen. ep. 121, 4.
cuno, Cic. e Sen.: parim. bene convenit e sem- con-vcrro, verri, versum,
ere, raccogliere,
plicem. convenit Inter alqos, Ter. nettare, pulire, quidi|uid sabuli in campis jacet,
conventToTiini, Yi, n. (convenio), mercede, Curt.: trasl., hereditates omnium, arra/fare
stipendio, salario, Cic. de rep. 3, 48. (carpire), Cic. de off. 3, 78.
eoiii'entTculuni, i, n. (convenio), IJ adu- eonverìiMlTo, ùnis, f. (converso), IJ uso
nanza, congregamento, conventicola, Cic Sest. frequente di tmacosa, extra conversationem
91 e de domo 74. IIJ meton., luogo di radu- jacère, Sen. de ben. 3, 2, 3. IIJ commercio =>
nanza, luogo di riunione, conventieolo,T!ac. ed a. relazioni, trattenimento, conversazione, piratica,
conventTo, ònis, f. (convenio), convenzione, alcjs (coìi ale), Veli., Tac ed a.
accordo, lÀV. e Sen.: quindi contratto, acco- coiivcrsio, ònis,
(converto), conversione,
f.
modamento, Plin. ep. volgimento, rivolgimento, e precis. COmun. pas-
coni'cntuni, i, n. (convenio), convenzione, sivo, IJ 2^^0pr., rivolgimento, giro, corso dei
accordo, patto, spesso coord. pactum con ven- corpi celesti, e annua, giro, eorso dell'anno.
tura, conventum et pactum, Cic: ex convento, Cic: e mundi, totius mundi, Cic: conversiones
Cornif. rhet.: ex pacto et convento, Cic. caeli,astrorum errantium,Cic.: perpetui cursus
conventìÌ!», iìs, m. (convenio), il conve- conversionesque caelestes, Cic: mensium an-
nire come sta to, IJ propr. : A) adunanza, conve- norumque conversiones, giro, corso dei mesi
gno, comun. meton. = folla, moltitudine radu- e degli anni =il ritorno periodico dei mesi
nata per uno scopo lecito od illec, adunanza, e degli anni, Cic Ilj trasl.: 1) volgimento,
riunione, circolo, società, aìgeneric: nationum, giro, solo come t.t. retor., a) (eoa o senza
Cic: virorura mulierumque celeberriraus, Cic: orationis o verborum) giro =
giro del pe-
e.meretriciuSjCic: in tanto conventu, in una riodo, periodo, al sing. e plur., Cic. de or. 3,
,

627 converso converto 628

186 e 190. b) come fig. retor.: a) e. in extre- Phrygiam, Nep.: se ad montes, Caes.: convertit
mnm, rivolgimento = ripetizione della mede- cum paucis ad equites. Sali.: omnis vis Romana
sima parola in fine della propos. {greco à^zi- Vejos conversa est, Liv. ^) volgere q.c. di nasco-
azpo^i] od ènicpopà), Cornif. rhet, 4, 19. Cic. de sto in qualche luogo pecuniam publicara do-
=
,

or. 3, 206.P) volgimento, ìnutamento con- mum suam, sottrarre, Cic. e) passivo fmedialeji
trapposizione (chiastica) della medesima pa- converti o conversum esse, riguardo alla dire-
rola (greco àvTtixexapoXVj, p. es. esse oportet zione locale al sito, volgersi,dirigersi, voltarsi,
ut vivas, non vivere ut edas), Cic. de or. 3, giacere (esser volto), spelunca Conversa ad aqui-
207. 2) pregn., trasfonnasione, rivolgimento lonem, Cic: alter conversus in contrariam par-
= cambiamento, a) politic, tempestatum, tem erat vallus, Caes. 2) volgere in circolo,
status, Cic: rerum, Cic.: quaedam conversio- volgere intorno, rifl, se con vertere e passivo
nes rerum publicarum, Cic. b) stilisticam., (mediale) COnvaxiì = rivolgersi, aggirarsi, gi-
traduzione, rifacimento (di versi in prOSa, rare, quae (terra) circum axem se summa cele-
di brani di altri scrittori, ecc.), ex Latiids ritate convertit et torquet, Cic: in infimo orbe
COnversio, Quint. 10, 5, 4. e) trasformazione, luna solis radiis accensa convertitur, Cic. :

mutamento, alterazione del contegno, tanta con- quindi volgere un giro di tempo =
compiere,
versio consecuta est, Plin. ep. 9, 13, 18. terminare, cum aetas tua septenos octiens so-
converso, are (intens. di converto), vol- lis anfractus nondum converterit, Cic.
gere intorno, animus se ipse conversans, Cic. II) trasl.: 1) ingen., volgere verso o in un
Tim. 8, § 27 trasl., aUquid iu animo sa-
: oggetto, contro un oggetto, rivolgere, voltare,
lutare converso, considero attentamente, Sen. dirigere, trasportare, trasferire sopra un Og'J.;
ep. 62, 1. rifl., se convertere o sempl. convertere e pas-

eon-versor, atus sum, ari, praticare con sivo mediale converti, rivolgersi, voltarsi, a) ge-
alcuno, aver dimestichezza, usare, assol., Sen.: neric: in se unum omnium vires, Liv.: ad
alci e cum alqo, inter alqos, Sen.: in regia equestrem ordinem atque in ceteros ordines
Curt. easdem vitae condiciones, trasferire nel, ecc.,
con-verto (converto), verti (vorti), versum Cic: tum omnem orationem traduxi et con-
(vorsum), ere, eonv ertir e voiiare, volgere, = verti in increpaudam Caepiouis fugam, ho ri-

rivolgere, COn riguardo allo scopo, volgere, volta Cic: gratulabor tibi prius, deinde
a, ecc.,
piegare, rivolgere, rifl., se convertere sempl. ad me convertar, mi rivolgerò a me (per trat-
convertere e passivo mediale, converti vol- — tare dei miei interessi), Cic. omnis est risus
:

gersi intorno verso, comuìi. COÌl avv. e prep. in judicem conversus, si volse contro il giu-
(partic. in o ad coll'acc), I) propr.: 1) volgere dice, Cic. b) volgere, rivolgere, voltare, piegare,
voltare verso,dalT altra parte (davanti o die- dirigere lo sguardo, Vattenzione, il pensiero,
tro, sopra sotto) o verso qualche lato, parte, a) il proprio sguardo, ecc., omnes convertere
a) generic: aculeum {fìg., aculeum testimoni! oculos Itali, volsero quid
sguardo, Verg.:
lo

sui), Cic: baculum, Cic: cardinem, Verg.: cu- ut aspectum quo vellent facile conver-
(oculi)
spidem, Verg.: corpus bue illucve, Cels.: naves terent, Cic. : e ad tribuuum militum ora,
in eam partem quo ventus fert, Caes.: colla ad Caes. video in me omnium vestrùm ora atqua
:

freta, Ov.: palam anuli ad palmam, Cic: luna oiulos esse conversos, Cic. P) rivolgere su di
potest id lumen convertere nobis (verso di noi), sa lo sguardo di un altro, ecc., o qualcuno
Lucr.: tigna duo contra vim atque impetum col suo sguardo, ecc., aa) lo sguardo, ecc. di
fluminis conversa Caes.
, rifl. simulacrum
: , alcuno, omnium oculos ad o in se, Nep. e
Victoriae ad valvas se templi limenque conver- Curt. omnium oculos animosque in semet,
:

tisse, Caes.: mediale passivo conversi oculos In- Curt.: e sempl., oculos hominum, Liv.: animos,
ter se atque ora tenebant Verg. Così pure , Liv. pp) alcuno col suo sguardo, omnem exei-
pariic., a) 1. 1. milit.: e signa, rivolgere le in- citum in se, Liv.: sempl., e omnes, Liv. civi- :

segne, fare una conversione, voltar(si), Caes. tatem, Liv. e) rivolgere, dirigere la mente, il
e Liv.: cos) anche nostri rursus conversi, fa- sentimento, Vanimo, Vinclinazione, lo zelo,
cendo « fronte indietro », Caes.: e. terga, e se, la cura, la speranza sopra un ogg., apiMeare,
voltarsi ^f uggire, Càes.: e. aciem, mutar l'or- rivolgere,a) il proprio spirito, ecc., animum
dine di battaglia, Liv.: e così paucos nostros (di ad publicam a privata curam, Liv. omne stu- :

nemicij, Hirt. b. G.: chostium aciem in fugam, dium curamque ad banc scribendi operam,
Caes. p) trasportare, collocare altrOVC, invertire Cic: omnia in bellum Consilia, Curt. rifl., se :

le parole, Quint. 10, 1, 29. y) rifl., con verter e convertere o sempl. convertere e passivo (me-
se sempl. convertere o medio passivo converti diale) converti, volgersi, rivolgersi, applicarsi,
ad alqm, nella conversazione, nel discorso ri- se ad pbUosophos, Cic: se ad otium pacemque,
volgersi ad alcuno, Cic. b) nel movimento, nel- Cic: convertere ad nostros (amicos), Plin. ep.:
V andare, volgere, rivolgere, piegare, dirigere, omni civitate in eam curam
conversa, Liv.: ad
\\dLS, Verg.: fugam, volgersi dalla f. (= ces- haec consultanda a vi atque armis converti
sare la f.), Verg. vox bonum Herculem ^on-
: (del popolo), Liv. : e così partic conv. se o
vertit, spinse E. a voltarsi, Liv.: se in pertica, sempl. conv. ad o in alqm, come ammiratore
voltarsi, rivolgersi, Cic. rifl. se convertere o
: partigiano, nello Stato, svolgersi ad alcuno,
sempl. converiQre e passivo (mediale) converti, darsi, toccare, Cic, Tac e Sen.: (mediale) pas-
rivolgersi, c. se ow. converti domum, Comic: sivo, cuucta ad victoris opes conversa, Tac.
hinc se in Asiam e, Cic. Così partic: a) come P) lo spirito di alcuno
(attenzione), ecc. o
t. t. milit.: iter, voltare, rivolgere, Caes.: iter alcuno : ab eo, quod agitur, animos, Cic: ani-
in provinciam, Caes., o ad depopnlandam Acar- mos i-mperitorum ad deorum cultum a vitae
naniam, Liv.: hostem in se ab alqo, Curt.: se in pra vitate, Cic: civitatem ad Volscos, Liv. (res)
,

629 convestio convinco 630


totos ad se convcrtlt et rapii, Cìc: e parttc, aequora vertex, Ov. sost., convexa vallium,
:

rivolgere (amicare) uno ad aìcuìio fcome se- convalli, valli profonde, Justin.: e così sempl.
guace poUt.J, ad Masinissam Numidas, Liv. 29, convexa, Verg.
oO, 7. d) volgere q.c. ad una destinazione, ad coiit'TeYatiir (convItYator), òris, m. (convi-
uno scopo, impiegare a q.c, in suam rem aliena, Cior), ingiuriiitoì-e, olti-aggiatoì-e, calunniatorOf
Cic: rationem in fraudcm malitiamque, Cic: detrattore,Cic ed a.
mandatura ad suum commodum^ Cic. e) volgere, coiivlcTor (conTìttor), atus sum, ari (con-
voltare q.c. vcrso questo quel
nel giu- lato, a) vicium), rimprovcì-are qualcunO ad alta voce,
dicare, nolite fortunam convertere in culpaiu ingiuriare, oltraggiare, svillaneggiare, calun-
(ascrivere a colpa), Cic. ^)nelV adempiere, nel niare, Liv.ed a.: alci, Quint.
compiere, id ad salutem convertit, Nep. al- : convTcTtiiii, ti, n. {= convocium, da com
terimi (auxiliura) ad pernicicm meam erat a e vox;, r alzar la voce, IJ in gen., ««-
vobis consulibus conversum. Cic. spesso rifl., : more prodotto dal parlar forte, partic. da
convertere o passivo (mediale) converti, vol- alterchi, dispute, sgridate, schiamazzo, gridìo,
gersi, rivolgersi, voltarsi, riuscire, imitarsi, hoC rumorosa, contesa
strepito, alterco, lite, baruffa
vitium huic in bonum convertebat, Cic. in : ad alta voce, e mulicruiii, Cic fr.: cantorum,
quartanain conversa vis est morbi.Cic. 2)pregn., Cic. ante aedes facere convicium, Ter. di
: :

volgere q.c. in modo che ne risulti un cam- animali, e ranarum, Phaedr, II) partic,
biamento, un mutamento, rivolgere q.c, mu- rimbrotto rivolto ad Una determinata pers.,
tare, cangiare, a) generic: a) mutar Taìiimo rabbuffo, a) rimbrotto per disapprovare, bia-
di alcuno, far caitìbiar di sentimento, animos, simare, rimprovero ad alta VOCe, biasimo, ri-
Cic: mentesmilitum, Càes.: passivo (mediale), prensione, amnwnizione , cor^-ezione ad alta
mutarsi, cangiarsi, stibire un mutamento, ani- voce, contraddizione, disapxjrovazione a VOCe
mus aeger avaritia facile conversus est, SaU.: alta (conir. plausus) convicium acerbum
,

hac oratione habita mirum in modum conversae Pbaedr.: grave, Cic: convicio alcjs corripi,
sunt omnium mentes, Caes.: conversi animum Caes.: alci convicium facere, far rimproveri
vultnmque (nelVanimo e nell'aspetto), Tac. ad alcuno, riprendere, biasimare, Cic ed
P) condizioni: rem publicara, Cic: praemia a.: alci e maximum facere, ut ne col cong.
Metelli in pestera, Sali.: di sogg. inan., non (per far sì, che non, ecc.), Cic: urgebor
fas nefasque (di un filtro), Hor. possitne elo- : jam omnium vestrùm convicio, tosto sarò
quentia commutatione alqa converti in infan- oppresso dai rimproveri di voi tutti, Cic:
tiam, Cic: rifl., se conv. e sempl. conv., vol- di sogg. inan., epistulam hanc convicio effla-
gersi, convertirsi, mutarsi, in graves inimicitias gitarunt codicilli tui, mi strapparono con
convertunt se amicitiae, Cic. num virtus in :
calda istanza, ecc., Cic. b) riprensione per
vitium possit convertere, Cic: parimenti pas- oltraggiare, deridere, rimbrotto, parola ol-
sivo (mediale), conversa subita fortuna est, traggiosa, calunnia, ingiuria, villania, ìnotto
Nep. y) come t. t. retar., mutare con arte pungente, motteggio, schei-no, beffa (contr. blan-
V espressione in un'altra, conversa oratio atque ditiae), e. joculare, Sen. : e petulans. Veli.:
mutata, Cic: convertondi genus, Cic S) come dicere alci convicium, Ov. : facere alci convi-
1. 1. gramm., casus conversi =
casus obliqui, cium, ingiuriare, oltraggiare alcuno, Sen,
casi obliqui, nella declinazione, Cìc de nat. (cfr. n" a): consectari alqm conviciis et sibilis,
deor. 2, 64. s) come 1. 1. milit., castra castris, Cic: regerere (ì'estituire) convicia, Hor. me- :

cambiare accampamento con accampamento ton., nemorum convicia, picae, uccelli scher-
= procedendo, fissare sempre nuovi accam- nitori, dileggiatori, beffardi, calunniatori,
pamenti, Caes. b. e 1, 81, 2. b) conveì-Ure, Ov. met. 5, 676.
mutare, trasformare, riguardo al SUO intiero COnvìctlO, Ònis, f. (convivo), il vivere in-
essere, alla sua figura, rifl., se convertere o sieme, relazioni di società, esistenti con alcuno,
sempl. con vertere o passivo fmedialej converti Cic fil. in Cic. ep. 16, 21, 4. Meton., convi-
= trasformarsi, mutarsi, tellus induit ignotaS ctiones domesticae, persone che appartengono
hominum conversa figuras, Ov. : e terras in al tuo commercio domestico, Cic ad Q. fir. 1,
fretiformam, Ov. Hecubara in canem, Cic:
:
1, 4, § 12.
&Q\xx^ommQm. (di una divinità), Tac: se ex COnvictiir, m. (convivo^ famigliare,
oris,
homine in beluam, Cic. converti in pretium
: dimestico, cotnpagno, compagno di tavola, antico
(di Giove), Hor. c\ convertire da una lingua di casa, cotidianus, Cic ól. in Cic ep. ed a.
m un'altra =
tradurre, traslatore, aliqua de COnvìctiÌ!», US, m. (convivo), IJ il vivere
Graecis, Cic: orationes e Gracco, Cic: Ubrum insieme, famigliarità, dimestichezza, Cic ed a.
e Gracco in Latinum, Cic: Electra (Sophoclis) II) partic, convito, banchetto, Veli., Tac ed a.
male conversa, Cic. con-viiicOj vici, victura, ere, convin-
con-vcstio, ivi, Itum, ire, vestire, trasl., cere, cioè IJ convincere vittoriosamente una
rivestire = ricoprire, ciì-condarc, omnia bederà, pers. di un errore o d'una colpa, di modo che
Cic: omnia sua luce (del sole), Lucr. : domus essa confessi la cosa, a) convincere di un er-
duobus lucis con vestita, Cic. rore, confutare vittoriosamente, adversarium,
convcxus, a, um (convebor), convesso Cic: scctam, Cic. b) convincere di una colpa
concavo, I) in su, convesso, arcuato, fatto fin tribunale o nella vita privataj (contr.
a voiui, caelum Verg. , orbis lunae
: Cic , : absolvere), alqm, Cic. e coll'abì. (mediante),
:

sost., convexum, i, n., e convexa, òruui, n., alqm teste, cbirographo, Cic: convictus multis
volta, in convexo neraorum, Verg. convexa avaritiae criminibus, Cic: convictus yeris (nie-
=
:

Caeli, Verg. II) in giù che scende rapido, diante l'esposizione della verità), Liv.: istius
the si affonda in giro, concavo, iter, Ov: C. in : vita tot vitiis flagitiisque convicta, carica, Cic:
a

631 coùvinctio Coonor 632

dòn iri e Pabl., c'onvictus ih pari peccato o in Odìn-VÌttiftOr, ari, aggirarsi (voltolarsi,
H'òc scelfere, Cic: col geriit., convicti maleficii Forcellini), cum omni eioletorum turba, Sen.
servi, Cic: convinci summae negligentiae alcjs ep. 114, 25.
jndicio, Cic: ColVivAn. o Tace, e Z'infin., con- còn-volvo, volvi, volutum, ere, coinvòl-
TÌrì'co'r id fecisse, Liv. caedem in cìves para-
: gere, rivolgere, avvolgere, I) = roto-
vispe, Sali. Il) provare, dùnostrare ima COSa in gÌTO
lare, voltolare, avvolgere, e rotolùre, =
viiiórtogatneMe, in modo irrefragabile, a) dimo- avvoltolare, a) generic: turbìnes rapta convol-
cotne liiiUo, mostì'are nella sua mtdit/i,
<i'tiai*e vunt, Sen.: sol se convolvens, Cic: onera inae-
confutare vittoriosamente (davanti ai giudici € qualiter convoluta, avvolti disordinatamente
nella via privata),
etrores Epicuri, Cic: poe- Vun colValtro, Sen.: con in e Z'acc, in lucem
tarutìi et pictorum portenta, Cic: male con- (alla luce del giornoj Intrica terga (del ser-
victi mernor furoris, della fintapazzia sfatata penteJfYerg.: trasl.. Gallo^rraeciam quoque
a suo danno (da Palamede), Ov.: coZ/'abl. Syriaci belli ruina convolvit, trasse seco o die-
(mediante), falsum veris rebus, Lucr. b) di- tro a sé. Fior. 1^) partie, avvolgere, rot'Olare
mostrare come vero, irrefragabile, provare, sta- uno scritto, maguara partem libri, voltare, ri-
bilire vittoriosamente, virorum bonorum testi- piegare, Sen.rbet. II) avvolgere = avviltippare,
monia, Cic: quod apud patres convictum,Tac.: testudo convoluta omnibus rebus, quibus iguis
coirahì. (coti, mediante), arguraentis peccata jactus et lapides defendi possent,Caes. Ili) ro-
convìnci, Cic: aliquo facinore comperto avari- tolare, avvolgere insieme, (^onvolvì in multìplì-
tiam esse convictam, Caes.: collacc. e Z'inf., cera orbem, avvolgersi fdi un serpente), Val.
Stoicos nihii de diis explicare convincit, Cic: Max.
eum ne liberum quidem esse ratio et veritas OOn-VOUno, ere, insozzare, vomitare ad-
convincit, Cic. dosso, mensas hospitum, Cic. Phil. 2, 75.
CDnvìnetio, ònis, f. (*con-vincio), congiun- con-vuhir'r4>(convoluero), avi, àtum, are,
snone, pnrtiveiia, Quint. 1, 4, 18 e segg. ferire profondamente, vtilnerare, piagare^ alqm,
CÓll-vTso, ere, considei-are attentamente, Sen.: alqm jaculo, Auct. b. Afr. trasl., male- :

esaminare, Lucr.: piOet. (del sole, ecc.) ri- = dieta mores et vitam convulnerantia, Sen. :

schiarare, Uluìninare, un luogO, Lucr. 6 Cic. convulneratus libidicibus, Sen. rhet.


poet. o«>-»perYo, perìii, pertum. Ire, contr. es-
coilVil..., V. convic... perio, pcrìii, pertum. Ire, coprire intomo,
conviva, ae, e. (convivo), convitato, com- completamente ; ricoprire, alqm lapidibus, Cic.
mensale, Cic. ed a. e Liv.: trasl., coopertus (copertus) scelerìbus,
convivali^, e (convivium), carnevale, ap- Cic
partenente a banchetto, convito, cibo, niensa; da C<COpSa{lO (còptàtYo), ònis, f. (coopto), ele-
convito, Sen. ed a. zione per compiet<ire una corpor azione, ecc.,
convTviitSi*, òrìs, m. (convìver), convita- elezione complementare, fatta dai per lo pili
tore, albergatore, Hor., LÌV. ed a. membri dellacorporazione stessa, integra-
convTvTalis, e, i^nfZw. = convivali s ^.j. zione (mediante elezione), collegioriim, Cic:
COnvTviltlU, ti, n. (convìvo), IJ compagnia tribunorum, Liv.: Juliae gentis, mediante ado-
di ospiti invitati, partie. compagnia di tavola, zione, Fior.: e. censoria, atto di completare il
convito, banchetto, Comici, Cìc. e Hor. IIJ me- senato per mezzo dei censori, Cic. : e in pa-
t07l., compagnia di tavola =
Convitati, Ov. e tres, Liv.
PHii. cìioplo (còpto), avi, àtum, are (com e opto),
con-v! vo , vixi, vìctum, ere, I) convivere scegliere = eleggere un nuovo membro
con uno, vivere insieme, Sen. ed a. II) pran- per completare una corporazione, ecc., per lo
zare, n\angiare insieme, assoì., Sen.: CUm alqo, pia per opera dei membri della, corporazione
Qoint. stessa, aggregare, ascrivere, collegas, sibi colle-
corivìvor, atus sum, ari (conviva), imban- gam, Liv.: sacerdotem, Suet.: seiiatores, Cic:
dire un convito, un banchetto, convitare, man- veterem senatum tollero et novum e, Liv.:
giare in comune, banchettare, gozzovigliare. ex singulis tribubus sìngulos augures, Cìc:
Ter., Cic. ed a.: impers., convìvatum assidue alqm in suum locum, Cic. alqm in collegium:

duobus trìcliniis, Suet. (augurum), Cic. con dopp, acc, al passivo


:

COllvftcàtiO, ònis, f. (convoco), convoca- con dopp. nom., alqm magìstrum equitum,
zione, convocamento, populi Romani ad rem pu- a, ecc. (del dittatore), Liv.: alqm tribunuDi
blicam defendendam, Cic. post red. in sen. 38. plebei (plebi), Liv.: pontifex (come pontefice,
con-viico, avi, àtura, are, convocare o pontefice), in locum ejus a collegio cooptatus
chiamar molti insieme, cliiamare a so, radu- est Q. Fulvius Flaccus, Liv.
nare con invito orale, raccogliere, senatum, CO-«rior, ortus sum, orlrì, ìuiscere subi-
concilìum, Cìc: dissipatos homìnes in societa- tamente, sorgere, destai si , spuntare,
levarsi,
tem vìtae, Cic: populum in forum, Val. Max.: I) m gen. : cooriuntur ignes pluribus sìmuì
piscatores ad se, Cic: praefectos equitum ad locis, Liv.: cooritur risus omnium cum hilari-
concilium, Caes.: obsides in colloquium, Curt.: tate, Nep. del prorompere, manifestarsi di
:

e sempl ad contionem conv. (se. milìtes),Liv.: mali fisici, di tempo cattivo, burrascoso, ecc.,
anche condurre tma persona con altre, alqm cooriuntur dolores, Liv.: cooritur tempestas,
in vestram contionem, Cic. agi-. 3, 16. maximus ventus, magnus imber, Cic, Caes.
convoInSfo, V. convulnero. ed a.: del sorgere, prorompere di avvenimenti
COri-VJSIo, avi, atum, are, convolare, volar politici, subitum bellum coortum est, Caes.:
verso, accorrere fdi molti), statìm, Cic: ad sel- statìm vis coorta, subito si venne alla vio-
las consulum, Liv. lenza, Lìy. II) partie, destarsi ostilmente.
633 coortns copia 634
irrompere, prorotnpei'e, alla pugna, coorti pu- Cic. : copiaje rei familiaris, copiae familiare^
gnam integram ediderunt, Liv. in pugnara : exiguae, genere fama atque copiia
Liv.: rex
repente, Liv.: e. in o adversus alqm, Liv. ad : potens {contr. iuops), Sali.: genere copiisque
beUum, Liv.: e del sorgere con ardore di sin- amplissimus, Caes.: pauci opibus (influenza
goli (tribuni, ecc.) nella vita politica, omni- politica, potere) et copiis affluentes, Cic. co- :

bus in eum tribuuis plobis coortis, Liv. quod : pias Gallorum adaraasse, Caes.: suas rationes
adeo atroces in has rogationes nostras coorti et copias in illam provinciam conferre, le sue
sunt, Liv. speculazioni e sostanze, Cic: cLrcumfluere
cftortìÌ!*; US, m. (coorior), il levarsi, lo omnibus copiis et in omnium rerum abun-
spìinUtre, il nascere, Lucr. 2, 1106 C 6, 671. dantia vivere, Cic: florere omnibus copiis, Cic:
Cftiis (Cttus), i, f., e Co,s, 0, f. (KócDs e cotidianis sumptibus copiae suppetunt, Cic:
Kwg), isoletta, appartenente alte Sporadi, nel specialm. =^ provvista in vettovaglie, prow^r
mar Egeo, sulle coste della Caria, rinomata gioni da bocca, vettqvaglie, viveri {contr. inopja
per suoi vigneti, per i suoi tessuti leggieri
i e postaug. ciborura egestas), e. domesticae,
e trasparenti e per il tempio di Eseulapio, Liv.: e tam urbanae quam rusticae, Plin.
nel sobborgo della città di Coo (colla celebre ep.: copiae urbis, maris, Plin. ep.: Tuscula-
Venere Anadiomène di Apelle, il quale per- nus ager opimus copiis, Liv.: alere se eorum
ciò viene chiamato Cous cfr. Apelles) patria copiis, Caes.: alcjs exercitum suis tectis et co-
di Ippocrate e di Fileta: Coo, ora Stanco.
; ;

— piis sustentare, albergare e sostentare, Cic: e


Deriv.: Cou!», a, um (Képog), di Coo, vestis, come t. t. milit. = provviste da guerra, partif:.
veste di Coo (cioè tunica di seta, spesso anche viveri, vettovaglie, provvi(fioni, frumentum CO-
ornata con ricami di filo d'oro), TibulL: poeta, piaeque aliae, Liv.: inops copiarumhostis.Vell.:
Fileta, Ov. artìfex, Apelle, Ov. : Venus, la
: copias Dyrrhachii comparare, Caès.: copias in
Venere Anadiomène di Apelle (V. sopra), castra cónvehere, Tac.
Cic: sost., a) Couni, i, n. (se. vinum), vino di b) di esseri ariini., raccolta, massa, quantità,
Coo, Hor. b) Coi, orum, m., abitanti di Coo, sociorum atque civium copia. Sali.: virorum
Cic. e) Coa, òrum, n., vesti di Coo {cfr. sopra fortium atque innocentium tanta copia, Cic:
Coa vestis), Hòr. e Ov. remigum gubernatorunique magna e, Caes.:
COpa , f. (copo
ae, =
Caupo), ostessa, pa- mìnima e. poétarum egregiorum, Cic: nel con-
drona d'una osteria, Svrisca, Ps. Verg. cop. 1, testo assai., est tibi ex iis qui adsunt bella
Suet. Ner. 27. copia, Cic.
Cópae, aram, f. (KròTcai), Capa, antica Così partic. come 1. 1. milit., massa delie
città della lega Beotica, a N. del lago, chia- truppe, a) sing., schiera, truppa, esercito, na-
mato da essa Iago Copais, presso l'odierna valis,armata, Cic. e Tac: omnis armatorui]!
Topoglia. — Deriv. : Còpais
tdis, f., Co- e, Cic: augebatur illis copia, ricevevano d^i
paide, palus, lago Copaide o Copais, vasta rinforzi, Caes.: ea copia quain Capuae e^
palude della Beozia, formata dal Cefiso. circa Capuam comparastis,Cic.: ea copia, quaiu
cóperìo, perai, pertum, ire, V. cooperio. secura edu^it, Cic: ut ipse cum omni copia
1.cópìTa, ae, f. [propr. coopta, da cova, e ad nos Pomp. in Cic. ep, ^)plux.,
veniret, Cn.
ops), copia, prowistn sufficiente più o meno ,
truppe, omnes
copiae equitum, Liv.: niagnae
ricca, sostanze sufficienti, abbondanti, mezzi, copiae peditum, Caes.: e peditatusque, Caes.:
€d>ìfondanza, dovizia (coutr. inopia, talv. anche e. equestres, Curt.: e pedestres, fan,teria^
penuria, egestas), I) propr.: 1) di ogg. mater. Curt.: e navales pedestresque, truppe di ma.re
e cose anim.: a) di ogg. mater.: a) al s^ng., e di terra, esercito e armata, Liv.: e. ter^e-
ora col genit. ogg., agri, vectigalium, pecunìae, stres, Caes. e (contr. e marij;iniae) Curt;.: e.
Cic: ferraraentonira, Caes.: frugum, Cic: fru- terrestres navalesque,truppe di terra e 4i
menti, Caes. lactis pressi, Verg.: festiva li-
: mare, esercito armata, Liv.: magnae e ho-
e
brorum, Cic. aliarum rerum copia abundare,
: stium, Cic: e parvae, Hirt. b. G.: abundare
Curt.: érat ejus rei {intendi pabuli) minor e, omni genere copiarum, Nep.: copias armare,
Caés.: ora col genit. sogg., omnis e narium Sali.: magnas cogere, Caes.: ts^m exiguis
copias
(per le narici), Hor. carra 2, 15, 6: 0)-a nel alqm dimicare, Nep.: dimjttere
copiis adversus
contesto asso7.,locum domicilio ex magna copia omnes suas terrestres urbiumque copias (le
{intendi locorum) deligere, Caes.: copia mala, truppe di terra e i presidi delle città,), Caes,:
abbondanza dolorosa ( dell' aggravamento copias educere castris, e castris, Caes.: ex urbe,
dello stomaco), Hor.: par tic. pregn., denaro Nep.: habere copias exiguas, Cic: parare co-
ììiez zi di sussistenza più o meno sufficienti, pias. Sali.: copias hostium profligare, occìdere,
sostanze, faeoltn, averi, ricchezze, agiatezza Cic: copias ea traJucere, Nep.: copias secum
neque eopia
{contr. inopia, egestas), avaritia transportare, Nep.: copiis pedestribus plus va-
ncque inopia minuitur, Sali.: postremo copia lere quam mwalibus, Nep.: fìg., copias elo-
cum egestate confligit, Cic: bonam copiam quenti»^ ponere in medio, Quint. 7, 10, 15.
ejurare, V. ejuro w" I: spesso prò copia = 2) di ogg. astr., quantità^ numero, copia, ab-
a norma delle sostaìize, degli averi, prò ea bondanza, e. argiimeutorum, Lucr.: in magna
copia, quae Athenis erat, Sulpic. in Cic. ep.: copia rerum, Sali.: abundare exemplorum, le-
prò temporis illius copia, Liv.: prò copia cujus- gum, responsorum copia (d\tn oratore), Quint.:
que, Curt. P) al plur., rnezzi, grandi provviste, partic. come proprietà dello scrittore, oratore
quantità., copia, abbondanza, per lo più pregn. e del discorso, copia, abbondatiza, ricchezza,
= denaro e mezzi di sussistenza, sostanze, ora col genit., rerum copia verborum copiam
averi, facoltà, agiatezza, abbondanza, copiae fru- gignit, abbondanza di pensieri produce ab-
menti, Tao.: omnium rerum affluentes copiae. bondanza di parole, Cic: copia verborum sic
635 Copia copulatus 636

paratur, Quint.: e. dicendi o orationis, (in- vìncia minime e ad alendos exercitus, Auct.
nata) facondia, Cic. e Quint.: facultas di- b. Al.: ea frumento locus, Cic b) di pers.:
cendi et e. (facondia), Cic: alcjs in dicendo a) ricco in denaro, ben provveduto, molto agiato,
nbertas et e. [contr. exUitas), Cic: e serraonis opulenti homines et copiosi, Cic: domus (casa
optimi, Quint.: e. inveniendi o inventionis, = famiglia) e, Plin. ep. (cfr. sopra n" a) ut :

Quint.: e. litterarum. abbondanza di cogni- erat in primis inter suos e, Cic: rebus omnibus
zioni letterarie, Val. Max.: ora assai., ora = ornatum et copiosum esse, essere ben provve-
copia del discorso, facondia, Periclis ubertas duto di tutto e ricco di denaro, Cic. p) ricco
et e, Cic: materies digna facultate et copia in vettovaglie, provveduto largamente di provvi-
tua, Cic. ora : =
copia, abbondanza, ricchezza gioni, hostis copiosissimus, Suet. ed Eutr.
di cognizioni, Aristoteles, vir suinmo ingenio, II) riguardo ad ogg. astr.: a) copioso in pen-
scientia (cognizioni), copia, Cic. nec ipse Ari- sieri o parole, a) dell'esposizione, dell" espres-
=
:

stoteles admirabili quadam scientia et copia sione e dell' oratore ricco di pensieri, co-
ceterorum studia restinxit, Cic. or. 5. pioso, abbondante, facondo, particolareggiato,
JI) trasl., facoltà, cioè opportunità suffi- aa) deir esposizione , ecc.; oratio multa et
ciente, potere di raggiungere, di fare q.c, ecc., varia et e, Cic: est apud alqm de versiculis
si eadem illi copia iìeret, Sali.: at populo Ro- meis multus copiosusque sermo, Plin. ep.: Se-
mano numquam ea copia fait, il popolo ro- natus consultum e et effusum, Plia. ep. ^^) dei-
mano non ebbe mai qiielV opportunità. Sali.: Voratore, homo vir, Cic. e Liv.: orator
aliam copiam quaerere, cercare un altra occas. (contr. orator brevis), Cic: se copiosos et di-
(per amare), Ter.: si modo copia detur, se io lo sertos putant, Cic. : vir e in dicendo, Cic. : e.

avessi soltanto in mio potere, Ov.r col genit. homo ad dicendum, Cic. P) dèlia lingua, ricco
(che talvolta si deve integrare dal contesto) e (di vocaboli), lingua copiosior (contr. lingua
precis. ora col genit. sogg., prò rei copia o ex inops), Cic. de fin. .3, 51. y) della materia per
copia rerum, a norma delle circostanze, Sali.: l'esposizione, ricco di contenuto, materia, Plin.
loca ex copia (intendi loci) idonea, secondo, per ep. rerum varietas, Phaedr.
: b) ricco in :

la natura del luogo, Sali.: ora col genit. ogg., capacità o cognizioni o coltura, riccamente
dare Senatus copiam mandare al Senato, Tac:
, dotato, copioso,abbondante, ingenium C, CO-
dare copiam crescendi. Ter.: o est alci copia piosissimum ,
Quint. e Plin. ep. Bruttidius :

somni, alcuno può dormire, Liv.: ab Hispanis artibus honestis copiosus, Tac.
raateriam eniundi aut mutandi copia non est, edpi«i, pidis, acc. plur. pYdas, f. (xoTiig),
Sali.: est alci copia dimicandi cum hoste, Liv.: sciabola corta e ricurva dei Persiani, scimi-
fìt (intendi ab hoste) copia pugnae {contr. tarra, Curt. 8, 14 (49), 29.
detrectat pugnam hostis), Liv.: Adherbalis ap- copo, pònis, m. =
caupo, V.
pellandi copia non fuit, Sali.: postero die Phar- coprea, ae, m. (xoTipiag), sudicione =
nabazi copiam fore, potrebbe parlare a F.^ sozzo buffone, Suet. Tib. 61 ; CI. 8.
Curt.: facere alci copiam frumenti, far perve- coptalTo, V. cooptatio.
nirefr. ad alcuno, Caes.: facere alci consUii copio, V. coopto.
mei copiam, essere accessibile, per uno, che còpula, ae, f. (com e *apio), ciò che
domanda il mio consiglio, Cic: facere copiam annoda, incatena, copula, I)propr.:
pugnandi, babere magnam copiam socie-
Sali.: a) corda, fune, COmun. laccio, guinzaglio, per COn-
tatis amicitiaeque conjungendae. Sali.: habere dur gli animali, partic. i cani, catena, copula
copiam alcjs, avere in suo potere (nelle mani), vinctum ante se Thj'um agere, ÌSTep.: copala de-
Sali.: infine, dare copiam coZZ'infin., CatuU. trahitur canibus, Ov. h) plur. copulae, w»cssi
e Verg.: est alci copia seg. rZaZZ' infin., Sali.: per annodare, per congiungere, per legare, come
e copia est con ut e il cong. Ter. — Deriv.: indicazione gener. per i diversi generi di ar-
2. Còpia, ae,personificata come Ahun-
{., pioni (hsivpagones, manus ferreae), Caes. b.
dantia , dea dell'abbondanza, bona Ov. met. , G. 3, 13, 8. II) trasl. a) generic: in eandent
:

9,88. copulam conici, venir gettato confusamente


cópiiìlae, arum, f. (dimin. di coTpìa,), pugno insieme, Sen. ille in copulam conjectus, ac-
:

di soldati, Brut, in Cic. ep. 11, 13, 2. coppiato (in società), Sen. b) legatne, vincolo
copiose, avv. con compar. e superi, (co- che congiunge moralmente, irrupta copula, Hor.:
piosus), copiosamente, abbondantemente, larga- ut esset (Atticus) talium virorum copula, Nep.
mente, riccamente, con in gran numero CÒpìilàtlO, onis, f. (copulo), cotigiunzione
quantità, J) riguardo a ogg. mater. o pers. stretta, unione, accoppiamento, copzda, a) Ogg.
large et e comparare pastura, Cic: senatorum inan.: haec e rerum, Cic: atomorum inter se,
urna copiose (con grande maggioranza) ab- Cic: come 1. 1. retor., vocum,. Quint.: verborum
solvit, Cic. IIJ riguardo al discorso, con ab- inter se, Quint. b) esseri anim.: primi con-
bondanza di pensieri, con abbondanza di parole, gressus copula tionesque, Cic. de fin. 1, 69.
con facondia, distesamente, dicere de alqa re, còpìilàtus, a, um, partic. agg. (da co-
Cic: laudare alqd, Cic. pulo), congiunto, incatenato, legato strettamente,
CÒpf 0«ìUS, a, um (copia), copioso, ricco in a) generic: haec quae dico , cogitatione (in
provviste, riccamente dotato provveduto, abbon- teoria) inter se differunt, re (nella pratica)
dante, ricco (contr. inops, tennis), I) riguardo quidem copulata sunt, Cic: come 1. 1. retor.,
ad ogg. mater.: a) di ogg. inan.: aqua (acqua verba copulata (contr. simplicia), Cic. 'b)mo-
di un acquedotto), Plin. ep.: domus, Phaedr. ralmente, nihil est amabilius nec copulatius,
[cfr. n° b); patrimonium amplum et e, Cic: quam morum similitudo, niente è piti atto
victus e (contr. victus tennis), Cic: oppidum a destare l'amore e a produrre un'intima
copiosissimum, Caes.: quamquam erat pro- unione, Cic. de off. 1 56. .
637 copulo Corcyra 638

copulo, avi,atum, are (copula), con- B) meton., per persona, anima, corda aspera,
giungere come vincolo o mediante tm vin- Verg. lecti juvenes, fortissima corda, Verg.:
:

colo, I) propr.,coptdare, accoppiare, unire, le- di animali, levisomna canum corda, Lucr.
gare innieme, eadom catena et custodiam (pri- C) trasl.: l)cuorc =
animo, mente, sentimento,
gioniero) et railitem copulat, Sen.: hominem anima, senso, forti cordo ferro mala, Ov,: se-
cum belua, Cic: altera ratis buie copulata est, dato corde, Verg.: quindi cordi est alci, sta a
Lrv. IIJ trasl.: 1) nello spazio, comjiungere, cuore ad alcuno, piace ad alcuno, è caro, di-
unire strettamente, a.)ogg. inau.: lied'^ra vi- letto ad alcuno, Comici, Cic. ed a.; e seg.

cinas platanos transitu suo copulat, Flin. ep.: dall' a.cc. e Tinfin., nos subigi, Liv. 2) cuore =
non aur (dat.) res aurura copulat una, Lucr.
)
senso, perspicacia, intelligenza, accortezza, Co-

\)) pcrs., conylangerc,


riunire, copulati in JUS mici, Cic ed a.: cor habere o non habere, Plaut.
pervenimus, Cic. '2.)iegare, congiungere me- e Cic: così anche nel bi'iticcio di Cesare tra
diante qualche intimo legume [contr. sepa- cor (cuore in seìiso propr.) e cor (intelletto)
rare, divellere, distralicre, relaxare), a,)ogg. in Suet. Caes. 77, IIJ bocca delio stomaco,
inan.: res a natura copulatas errore divellere, stomaco, Lucr. 6, 1 150. Hoi. sat. 2, 3, 28,
Cic: (virtutes) ita copulata^ connexaeque sunt Cftra, ae, f. (Kópa), Cwft, antica città del
(sono congiunte e intrecciate), ut etc, Cic: Lazio nel territorio dei Volsci, ora Cori.
cum praesentibus futura, Cic: honestatem cum Coralli, òrum, m. (KópaXXoi), Coraiu,po-
voluptate, tamquam hominem cum belua, Cic: polo della Jlesia inferiore, sul 3Iar Nero.
ncque (orator) exquirat orationc, an haec coralBTuiii e curaiiiiiii, Ti, n. (y.opaX-
(queste opinioni) Inter se jungì copularique
pussint, Cic. —Cosi pure partic: a) come 1. 1.
Xiov, y.oupaXiov), corallo rosso, Plin. e
corani, aw. e prep., I) oggettivamente
Ov.

retor., «omjinmjere vocaboU in Una proposi-


(cioè riguardo alla persona, nelle cui vici-
Zione, annodare, congiumjere strettamente il
nanze q.c. si trova O accade), in presema,
periodo, constructio verborum tuni conjun- alla presenza, nel cospetto, dinanzi, davanti,
ctionibus copuletur tum dissolutionibus re-
A) avv., in gen.: ea corani me praesente
1)
laxetur, Cic: congiungere due vocaboli in uno
dicere, Cic: ad restituendam aciem se ipse
= contraì-re, libenter etiam copulando verba
coram ofFert, davatìti ai soldati, Liv.: ut veni
juDgebant, ut sodes prò si audes, sis prò si
e, Hor, 2)pregn., in presenza di tutti, davanti
vis, Cic. ^) congiungere, riunire dati nel pen-
agli occhi di tutti, apertamente, e, confodi, Suet.:
siero, mens (hominum), quae disjuncta con-
c convinci, Tac B) prep, coll'sihl.: e genero
jungat et cum praesentibus futura copulet,
meo, Cic: dojjo il nome. Germanico e, Tac
Cic y) «ongiungere strettamente, annodare for-
II) soggettivam. (cioè riguardo alVoggetto,
temente, rafforzare condizioni morali, volun-
che si trova O ha luogo presso q.c), presen-
tates nostras, Cic: concordiam, Liv. b) con-
temente, in persona, personalmente, cori propri
yiungei'e pers.mediante qualche vincolo nella
occhi, oralmente, e loqui, Cic: cum c sumus,
vita pubblica O privata, riannodare, unire stret-
personalmente insieme, Cic.: e. adesse, Caes.:
tamente, intimamente, legare, alqm COpulatum
e age? e contr. litteris agore), Cic. e disce-
( :

sibi habere, Veli.: ita quodam uno


vineulo co-
ptiire (contr. per alios condiciones forre), Caos.:
pulavit eos (milites), ut etc, Liv.: equester
e intueri alqd, Cic: quod e. ex ipso audie-
ordo, qui tura cum Senatu copulatus fuit, Cic.
bamus, Cic.
coquo, coctum, ere (probab. onoma-
coxi,
Corax, racis, m. (Kópa^), Cm-aee, di Sira-
topea), cuocere, cucinare, ecc. I) propr., A) in
cusa, pregiato per la sua eloquenza e come
senso stretto : cenam,Xep.: panem, Plin.: liba
uno dei primi scrittori intorno all'eloquenza;
in foco, Ov.: qui Illa coxerat, Cic: cibaria cocta,
nel bisticcio con 'xcpag (corvo), Cic. de or.
pane cotto, Liv.: schcrzos. dello scirocco,
3, 81.
vos austri, coquite horum obsonia, rendete
Corbio, ònis, f., Corbione, I) città degli
cotto (marcio), Hor. B) in senso più ampio :
Equi, non lungi da Vitellia, sul fianco set-
1) apparecchiare col fuoco, bruciare, seccare,
tentr. dell'Algido. II) città della Spagna
agger coctus, fatto
disseccare, laterculos, Cato:
Tarragon.. presso l'odierna Berga.
di mattoni, Prop.: robur, indurire al fuoco,
Vorg.: e cosi del secare, disseccare, indurire,
COrbis, is, f. {raro m.), corba, corbello,

del sole e dei venti, coquit glebas aestas ma-


cesta, Cic. ed a.
tutinis soUbus, Verg.: rosaria cocta matutino
corklla, ae, f. (corbis), nave lenta da tra-
noto, Prop. 2) render cotto, mutiti ». maturare,
sporto da carico, corvetta, Cic. ed a,
del sole, poma cocta et matura, (,'ic. 3) far Morbillo, ònis, m., Corbuione, cognome ro-
fermentare, decomporre, calore et Spìiìtu omnia mano, V. Domìtius.
cocta et confecta, Cic. Jjy trasl.: l)nutcchi- corcodilus, V. crocodilus,
nare q.c. nello spirito, considerare, pensare a corculiiiu, i, n. (dimin. di cor), cuoricino,
q.c, Consilia secreto ab aliis, bellum, Liv. Plaut. ed a.: Corculum come soprannome di
2) sconvolgere colla passione alcuno (il cuore Scipione Nasica, a motivo della sua perspi-
di alcuno), molestare, tormentare (di dolore, cacia, Cic.
affanno, ira, alqm, Verg. e Quint.
ecc.), Corcfra, ae, f. (Xópy.upa), Cordra, isola
coquu«> (cocus), i, m., cuoco, Cic. ed a. — del Mar Ionio sulla costa occidentale del-
il vocat. coque in equivoco scherzoso con l'Epiro, colle città principali di Corcyra (sul
quoque, Cic. in Quint. 6, 3, 47. promontorio di Falacro) e Cassiope (F. 2.
cftr, cordis, -n. (da connettersi con v.%Mx Cassiope), ora Corfù. Deriv.: Corcy- —
ev-Yjp), I) cuore, A) propr.: sine corde esse, raeus, a, um
(KopX'Jpalo^), cordrese, di Cor-
Cic: cor duos quasi ventriculos habet, Cels, dra, epistula, scritta in Corcira, Cic; bellum,
639 corda,tus comioularius 640

jjep. _ piur. sost., Corcyraei, òrum, m., abi- supellex, opus, Cic: sost., a) Corinthu, òrum,
tanti di Corcira, Corciresi, Cic. m., abitanti di Corinto, Corinzi, Cic. ed a.
COrd0tUS, a, um
(cor), aweditto, dotato di b) Corinthia, òrum, n., vasi coi-insi, Cic ed a.
setmo, d' intelletto, assennato, pintdente, intelli- B) CdriiitlMsÌcu<«, a, um (Koptv9iaxÓ5), co-
gente, sftvio, egregie cordatus homo, Enn. in rinzio, Liv. C) CftrllllllTariUS, ti, m., lavo-
Cic. Tusc. 1,18 e in Cic. de rep. 1, 30: pul- ratore di bronzo corinzio, soprannome scher-
chre cordatus homo, Seu. apoc. 12, 2, v. 7. zevole apposto ad Augusto, a motivo della
cordax, m. (xópSag), danza licen-
àcis, sua predilezione per lavori di bronzo corin-
ziosa del coro nell'antica commedia greca, zio, Auct. incert. in Suet. Aug. 70.
distinta per movimenti rapidi e vivaci e per Cftriftli, orura, m., Corion, città dei Volsci
atteggiamenti indecenti, in cui una fune nel Lazio, già distrutta da Caio Marcio (so-
scorreva nelle mani dei danzatori. Però, al prannominato perciò Coriolanus). —
Deriv.:
di fuori della commedia, veniva conside- CorYttlailU<<», a, um, di Corion, CorioUmo;
rata come un segno di ubbriachezza o di plur. sost., Coriolani, òrum, m., abit. di Co-
completa depravazione, cordace, cordacem du- rioli, Coriolani.

cere (xóp6ay.a gXy.siv), guidare il e, trasl., cSrìuni, tì, n. (xópiov), pelle grossa e

del vivace ritmo trocaico, secondo una super- forte, cuoio degli animali, bovis, Justin.: coria
ficiale traduzione di Aristotele {il quale dice boum, Tac: e. beluae, squame (di un ser-
sempl.: ò 8s Tpaxo^'^-oz xopSaxixtóxepog), Cic. pente), Val. Max.: coriis integere turres, Caes.:
or. 193. Quint. 9, 4, 88 (dove interpreta: ni- obvolutus et obligatus cerio (del parricida),
mis currentem). Cornif. rhet.Prov. V. canis.
Cordìilia^ ae, f., grande e celebre città Coi*neliu««, a, um, Cornelio, nome di una
commerciale dell' Hisp. Baetica, patria dei delle più importanti gentes romane, notevole
due Seneca e del poeta Lucano, ora Cordova. per il gran numero d'elle famiglie che vi ap-
— Deriv.: Cordiiliensis, e, di Cordova, partenevano (oltre alle patrizie dei Dola-
cordovese; part. sost., Gordubenses, ium, m., beUae, Maluginenses, Scipiones, Eufini, Sullae,
abitanti di Cordova, Cordovesi. Lentuli, anche le j9?e6ee(?et Balbi, Mammulae,
Corduéna, ae, f. (ropSuTjvì^), paese della Merulae, etc). —
Sono par tic. noti fra gli
Grande Armenia, l'odierno Kurdistan, i cui uomini: P. Cornelius Scipio Africanus major,
abitanti Cordàiuni, òrum, m. (ropSuvjvoO, vincitore dei Cartaginesi nella Spagna e nel-
Cordueni, odierni Kurdi; oppure òordj'aei, l'Africa (l)attaglia di Zuma 202 av. Cr.), ce-
orma, m. (FopSualoi) e i monti di quel paese, lebre per la sua coltura letteraria e la sua
;

€frord>'aei inoiiles(Tàrop5uaìaòpvj), an- facondia. —


P. Cornelius Scipio Aemilianus
cora attualmente Monti Kurdi. minor, figlio di L. Emilio Paolo, figlio adot-
CorlTiiluiii^ ti, n., Corfinio, antica città tivo di Cornei. Scipione (figlio del primo
fortificata, capitale dei Peligni, non lungi Africano), uno dei più nobili Romani della
dall' Aterno nel Sannio, ora soltanto poche Repubblica; valente generale e come tale di-
rovine presso la chiesa di S. Pelino (nel- struttore di Cartagine (146 av. Cr.). Fì'a —
Z' Abruzzo citeriore). — Deriv.: Corfi- le donne, Cornelia, la fi.glia più giovane
niei|ì»is« di Corfinio, clementia, dimostrata
e, del primo Africano, moglie di Tib. Sem-
da Cesare verso C, Cic: exspectatio, degli pronio Gracco, la nobile madre dei due
avvenimenti di C, Cic. Gracchi: e Cornelia, figlia di Q. Metello Sci-
Cipria, ae, f. (Kop(a), CoHo, soprannome pione, dapprima moglie di P. Licin. Crasso,
di Minerva presso gli Arcadi. quindi di Pompeo. —
Agg. Cornelio, leges,
córigia, V. corrigia. leggi Cornelie date in gran numero da varii
Corinna^ ae, f. (Kópiwa), c-orinna, I)poe- Cornelii, ma partic. da L. Cornelio Siila
tèssa greca, nativa di Tanagra, nella Beozia, (contro gli assassini e avvelenatori, ecc.),
celebre per la sua bellezza; contemporanea Cic. ed a.: forum Cornelium o Cornelii, città
di Pindaro, II) pseudonimo dell'amante di dei Lingoni nella Gallia cispadana, fon-
Ovidio. data da Cornelio Siila ; ora Imola, Cic. —
CSrintlius(e -Ì4s), i, f. (Kóptveos), Co- Deriv.: Cornclianus^ a, um, CorneHano,
rinto,celebre città commerciale del Pelo- Comeliana (oratio), discorso tenuto da Cice-
ponneso, in mezzo all'Istmo (quindi bimaris rone per un C. Cornelio, Cic: castra Corne-
C), distrutta da Mummia (146 av.Cr.), riedi- liana o Cornelia, V. castrum n" II, A, 2.
ficata un secolo dopo; ora Corinto o (turco) corneoliis, a, um (dimin. di 1. corneus),
G^reme. — Prov., non cuivis homini con- a foggia di corno, Cic de nat. deor. 2, 144.
tingit adire Corinthum (dal greco où uavrò? 1. corneus, a, um
(da cornu), coi-nco, di
àvjpò; èg Kópiv6ov eaO' ó uXoOg), «.un viag- corno, rostrum, Cic: ora (n. plur.), Ov.
gio di piacere a Corinto non è affare di 2. corneus, a, um
(cornus), di comio, di
tutti », per indicare q.c, che non riesce a corniolo, virgulta, Verg.: venabula, Ov.
tutti a motivo delle difficoltà che vi sono an- cornìcen, ctnis,m. (cornu e cano), suo-
nesse, Hor. ep. 1, 17, 36: meton., captiva Co- natore di corno, anche di flauto {suonatore del
rintlius, bottino (in statue di bronzo) dell'in- flauto frigio = xspaxaóXyjs), Cic, Liv. ed a.
tiera Corinto, Hor. ep. 2, 1, 193. Deriv.: — cornTi'ula, ae, f. (dimin. di coTìàx),cor-
A) CSrintklUS, a, um (KopivOiOg), Corinzio, nacchiuzza, piccola cornacchia, dispregiat. =
Cic: sinus, ora Golfo di Lepanto, Liv.: aes, sciocca, stupida cornacchia, Hor. ep. 1, 3, 19.
« bronzo di Corinto » (lega di oro, argento CornT<.'ulanui<, V. 2. Corniculum.
e rame molto pregiata dagli antichi), con cornecììlarTus, ti, m. (1. corniculum),
cui 8i facevano vasi, statue, ecc., Cic: vasa, soldato cui si donava un cornetto d'onore e
.

641 corniculum corollarium 642


quindi esente da certi servigi e veniva ag- quella dei tori colle loro corna) e il coraggio^
giunto come aiuto ad un ufficiale superiore, tollerocornua in alqra, Hor.: cornua sumere,
corniculaìno, soldato esente dalla ffuardia, Val. prender coraggio, Ov.: cornua addere alci, far
Max. 0,1,11. Suet. Dom. 17. animo, Hor. h) corno (tessuto corneo), nel
1. ooriiToìiliiiii, i, n. (dimin. di cornu), becco degli uccelli, Ov. met. 14, 502. e) conto
cornetto, piccolo corno, trasl. =: Ornamento
[

ncU'unghia dei quadrupedi, Vorg. gè. 3, 88. !

dell'elmo a guisa di corno, conceduto ai Bj corno come strumento, vaso, ecc., a) come
soldati per la loro buona condotta, connetto strumento musicale a fato, a) corno, partic.
onoi'i/ico, Liv. 10, 44, 5: corniculum merere, nelVesercitO, corno di guerra, cornetto, COn Cui
Aur. Vict. vir. ili. 72, 3: corniculo merere, ser- si davano i segnali militari (originar, un
vire come cornicidario, aiutante ( V. coriii- corno di bue, partic. di bufalo, gìiernito di
culariiis), Suet. s.r. 9. argento), Cic. Verg. ed a. P) il corno aggiunto
2. <^OPiiioiiliiiii, i, n., Cornicoio, antica al flauto frigio per rinforzare il suono (xe-
città dei Latini sui monti Corniculani, a pa^cf ópo; aùXóg) e poscia lo stesso « flauto ,

settentrione di Tivoli, residenza dei genitori frigio » (simile al nostro « bassetto »), Ov.
di Servio Tullio. —
Deriv.: CornYcu- b) parti dellarco fatte di corno, quindi (al
lsinil*i, a, um, di Cornicoio. sing. e plur.) =
arco, Verg. ed a poeti, e) vaso
coTVÌis.i'^r, f»l<ra, gerum (cornu e gero), cor- da olio, Hor. sat. 2, 2, 61. dj imbuto, Verg. e
nifero, cornuto, Lucr. ed a. poeti. Col. due lati della cetra originar, con-
e) i
eornì'pt'S, pcdis (cornu e pes), dal pie di sistenti in due corna, al di fuori, massiccie,
cjrno, unghiato, Vcrg. ed a. pocH. in dentro, incavate, che quindi producevano
cornix, Icis, f., cornacchia, nell'antichità una risonanza ; riuniti sotto e sopra con una
nota per la sua loquacità e per la sua mae- cordiera ; quasi cassa armonica, lati armonici,
stria nelTimitare la voce umana, perciò e. Cic. de nat. deor. 2, 144 e 149. II) trasl.:
garrula, e. loquax, Ov.: come pure per la sua A) corno =
punta, estremità, angolo esterno,
età, spesso molto tarda, quindi e. annosa, e. &)c(}rn\ì&,punte,di forma di corno od imbuto,
vetula, Hor. natura cornicibus vitam diu-
: del cimiero delVelmo (conus), in cui veniva
turnam dedit, Cic. Presso gli antichi, uccello collocato il jyennacchio dell elmo diviso in
divinatorio, quindi uccello di augurio, di cui più ciuffi, coì-na, cornua
Verg. aite-
cristae, :

il volo e il grido a sinistra costituivano un rum cornu imnta estrema e


galeae, Liv. b) ,

presagio fai-orevole (datum) auguriuni corvo, ricurva dellantenna e meton. antenna, = :

laeva cornici omina, Phaedr.: Cjuid (habet) Verg. ed a. : quindi poet., cornua obvertere,
augur cur a dextra corvus, a sinistra cornix approdare, Hor. e) pomo dipinto, d'avorio o i

faciat ratum ? Cic. e col suo grido annun-


: d'oro in cima al bastoncino, intorno a cui si !

ziatrice della pioggia, tum cornix piena plu- avvolgeva il libro, Tibull. ed a. d) cornua
viam vocat improba (Vemp/ia m'diarda) voce, lunae, estremità della luna cornuta, coma,
Verg. A motivo della sua vista acuta, come Cic. fr. ed a. e) braccio di un fiume, Ov. met.
mezzo simpatico, cornicum eruere geiias, « ca- 9, 774. f) punta, estremità di un luogo,
var gli occhi alle cornacchie >->,2)er rendere il a) cornua terrae, punte di teìiut, lingue di
marito preoccupato, cieco, riguardo alla con- terra, Ov.: COSÌ a)iche cornua portus, Caes.
dotta della sua impudica moglie, Prop. 4, 5, in Cic. ep. p) punta, estremità, angolo estremo
15 e scqg. prov. cornicum oculos configere, ca- di una locai, Liv. ed a. gjaia di tm eser-
=
i

var gli occhi alle cornacchie ingannare an- cito di una flotta in ordine di batta-
che i più cauti, Cic. Mur. 25, e lo stesso elUtt., glia (contr. media acies, medii), dextrum, si-
qui cornici oculum, ut dicitur, Cic. Place. 46. nistrum, Caes.: laevum, Liv. dextrum, lae- :
j

cornìì, iìs e (rar.) n, n., raram. cornimi, vum naviura. Veli. facere cornua, serrarsi
:
;

i, n. e eorniìs, iis, m. corno, I) propr.: come ali curvate in avanti (attorno ai Galli
A) nel ^orpo di animali : a) cmno, coma, sulla ed Ispani che cedevano), Liv. : fig., cornua
testa di animali qìiadrupedi, cornua boum, commovere disputationis tuae, far piegare,
Caes. coraua tauri, Varr. e (della costella-
:
Cic. de div. 2, 26. B) corno escrescenza =
zione del toro), Ov.: torta cornua arietis, Varr. sulla fronte a guisa di gros-io porro, Hor.
e (della costellazione dellariete), Cic. poet.: sat. 1, 5, 58. —
Genit, di cornu comun. ùs,
cornu birci, Verg.: cornua cervi, Plin. e Ver,^: acc. spesso cornum, p. es. Ter. eun. 775,
irasci in cornu, quasi spingere lira sua nelle Lucr. 2, 38S. Ov. met. 2, 874. Abl. i)lur. —
corna, cioè a sfogar Vira sua colle corna (cfr. ìnasc, cornibus {seguilo da qui), Cic. de nat.
xaypot Eìg v.igixc, 0-'j|io6j-i£vot), Verg. gè. 3, deor. 2, 149. i

232 surgere in cornua, portare alte le corna


: 1. coriiiiiii, i, n.,V. cornu.
(di cervi), Verg.: come simbolo della feracità 2. coriiiini, i, n. (2. cornus coì-niola
),
e dell'abbondanza (riferendosi a Cornu Co- (frutto del corniolo), Verg., Col. ed a.
])iae, V. in seg.ì.come della forza e gagliardia, 1. cornììs, ùs, m., V. cornu.
attributo di Bacco, Tibul!. e Hor. Parimenti 2. OOrnilS, i, f. (cornu), I) corniolo, comic,
come simbolo dell impetuosità, attributo deqli così detto a motivo del suo legno duro, a guisa
dei fluviali, Verg. —
Cornu Copiae (più tardi di corno, Verg. e Col. II) meton., asta, dardo,
in ima parola sola, Cornucopia, ae, f.), corno fatto di legno di corniolo, Vei-g. ed a.
della capra Amaltea posto fra le stelle (Kspa; <'ìirool»ii«i, i, m. (Kópo'.^o;), Coì-cbo, fri-
'AiiaXOstag, V. Amalthea), da cui scorreva il gio, figlio di Migdone.
nettare ; quindi emblema della fertilità e oiirolla, ae, f. (dimin. di corona), coì-on-
dell abbondanza, Hor. ed a. Poet. si usa per cina, pircola corona, Prop. Plin. ed a.
indicare la forte, coraggiosa resistenza (come ctìrolliirTiiin, ti, n. (corolla), coroncina

Georges-Ca long h i. Dizionario latino-italiano. 21


643 corona corpus 644

fatta prima con fiori naturali, più tardi ar- Coróneììs, ci, m., re della Focide, padre
tificiali, come regalo agli attori vaienti, ai
di Corone, mutata in cornacchia.
musici, ecc.; quindi trasl. = dono, regalo, ug- Coronide!!, ae, m. V. Coronis.
yiimUi, manciù, Cic. ed a. Corónls, iiYdis, acc. ntda, f. (KopwvJ;),.
1. c«rr>iia, ae, f. (xopcóvv]) corona, I) Coronide, figlia del tessalo Flegias, ebbe da

,

propr.: a) generic, corona, (jUirlanda di fiori Apollo Esculapio. Deriv.: Coronide*»,


(naturali o finti) e di fronde (come ornamento ae, m. (KopcoveiSYjj), il Coronide, cioè Fscil-
degli ospiti a pranzo intorno al capo e al lapio.
collo ; delle vittime, dei morti, dei vas' ove corono, avi, atum, are (corona), coronare,
si mesceoa il vino e delle coppe nei conviti, inghirlandare, I) propr.: tempia, Ov. postes :

come pure delle immagini degli dei, degli edi- lauro, Quint. : cratera o vina, il cratere con
fizi, delle navi e degli animali destinati ai ghirlande di frondi, Verg. magna coronari :

sacrifizi; come regalo per amanti, amici, ecc. Olympia, ottenere qual vincitore la corona
fd'oro, come dono per re e generali] ; come fdi oleastroj nei grandi giuochi olimpici,
premio della lotta ; come ricompensa partic. Hor.: e. comoediam, incoronare la e, dare il
di valorosi guerrieri [ V. castrensis, civicus, premio, Suet. de oratoribus coronatus, coro-
:

niuralis, navalis, obsLdionalis etc], ecc.), Cic. ed nato ìiellagara degli oratori, Suet.: JZ) trasl ,
corona perenni fronde, cioè fama poe-
a.-.poet., inghirlandare, coronare =
cingere a guisa di
tica immortale, Jj\xq.x.: nectere alci corjnani, corona, circondare, silva corouat aquas, Ov.;
intrecciare a qualcuno una corona cele- = omnem aditum custode, collocare intorno,
brare qualcuno con un carme o celebrare, = Verg.
pregiare qualcuno per un carme, Hor. h) par- COrpiiriilis, e (corpus), cor/>ora?e, corpoì'eo,
tic, a) corona d'oro intorno alla fronte, co- Sen. ed a.
rona, diadema, regni, \evg.: Clara auro gera- cor|tóratu«i, a, um (corpus), provveduto
misque. Ov. sumere de fronte coronam. Ov.
:
di corpo, corporato, corpoì-eo, mundus est UU-

p) ghirlanda posta Sili capo


ai prigionieri di dique corporatus, Cic. Tim. 2, § 5 M.
guerra,i quali venivano venduti come schiavi, corporeus, a, um (corpus), corpoi-eo,
sub corona vendere^ vendere come schiavo un I) dotato di corpo, corporale, a) generic. :

prigioniero di guerra, Caes. eLiv. sub co- : natura, Lucr. corporeum omue necesse est
:

rona venire (essere venduto), Liv. II) trasl.: esse, quod natumest, Cic. Tim. 4, § 13.
1) coìne ter moie di guerra orlo, cornice di = b) iKtrtic, che consta di carne, carnoso, hu-
un muro, angusta muri corona erat.Curt. 9, merus, II) che si attacca al o nel corpo,
4 (ISj, oO. 2) cerchio intomo al sole, alone, corporeo, ììle corporeus (ignis), Cic: e rese,
Sen. nat. qu. 1,2. 8) comun. =^ circolo di ito- beni corporali (come la salute, la bellezza),
min', corona di spettatori, iiditori, adìinanza, Cic.
moltitudine, Cic. ed a.: vulgi corona stante, corpulcntu^, a, um, agg. con compar.
Ov.: qtiin li come t.t. di sol-
milit. = linea (corpus), di corpo vasto, di grosso corpo, corpu-
dati c/ie circonda un luogo ostilmente o per lento, Quint. ed a.
difesa (semplice, duplice, anche triplice), linea corpus, pìjris, n., corpo, sostansamateriale
d'assedio, corona di soldati, urbem coroua cin- (contr. anima e animus), IJ propr.: A) in
gere, Cats. e Liv.: circumdare o oppugnare, gen., T) come corpo di un animale, corporis
Liv.: per difesa, corona valium defendere, voluptates et dolores {contr. animi voluptates
Liv. —
Deriv.: et dolores), Cic. Quindi meton. essere vi- =
2. Coróna, ae, f., costellazione boreale, vente stesso, piartic. individuo umano, persona,
Cic. Arat. 351; secondo la mitologi'!, la co- quando si considera soltanto la sostanza
rona di Arianna posta in cielo (cfr. Ariadna), materiale, corporea, delecta vi rum corpora,
quindi anche Gnosia stella coronae, Verg. gè. Verg.: unum vile atque infame corpus, Liv.:
1, 222, Cre.^sa Corona, Ov. art. ani. 1, 558. partic, quando corrisponde ai concetti di
Coronae, i due giovani che sorsero dalle libero, vivo, morto, e. liberum, captivum, Sali.
ceneri delle figlie di Orione, Ov. met. 13, e Liv. 2) come sostanza,' m<issa inanimata, in-
0'J8. dividua corpora, atomi, Cic. Neptuni, acque :

C«irónaeii>», a, um, Y. Coronea. del mare, Lucr. circonl. per la « materia


:

coróna ritm, a, um (corona), appartenente inan. » stessa, material, Lucr. B) partic.


a coroìut, da far coì'one, ghirlande, aurum, donO l)cai-Me nel corpo degli animali, ossa subjecta
in denaro, in oro (invece della corona d'oro corpori, Cic: e subducere, far dimagrire, Ov.
che si dava in origine) raccolto dalle Pro- e amittere, dimagrire, Cic {cfr. abiit corpus-
vincie per un capitano vittorioso, Cic. leg. que, colorque, Ov.), contr. e. facere, ingrassare,
agr. 1, 12 e altr. metter pancia, Phaedr. Fig., come 1. 1. retor.,
Coróne, ès, f. (Kopwvv)), città della Mes- il succoso, energico nell'espressione, eloquen-
senia, sulla costa occidentale del golfo Mes- tiae, succo, Quint. 2) corpo inaniìnato, cadavere,
senieo, appiè del monte Timazia; ancor oggi salma, alcjs, Cic, Cacs. ed a.: hominis mortui,
Coron. Cic quindi poet. delle ombre o anime dei
:

errònea, ae, (KopMVS'.a), Coronea, città


f. morti, Verg. Aen. 6, 303 e 306. 3) in oppos.
della Beozia, sul lato occidentale del monte al capo, busto, tronco, caput est a corpore longe,
Tilfossion, vicino all'odierna Camari. — Ov. met. 11, 794. 4) in senso osceno, a) corpo,
Deriv.: A)Corónaeus,a,um(Kop(i)vaòo5), in quanto che si abbandona ai piaceri del
di Coronea; plur. sost., Coronaci, òruni, m., senso, e vulgare, che si dà a prezzo, Liv. :
abitanti di Coronea, Liv. B) Còrónensis, ex vulgato corpore genitus, Liv. b) meton.,
e, di Coroitea, Liv, testicoli, damnum amissi corporis, Phaedr.:
645 corpusculum compio 646

dedit hic prò corpore nummos, Hcr. IT) trasl., vento, Lucr. 5, 1217. II) introdursi, insinuarsi,
ogni tutto composto come un corpo, corrispon- in onerariam (navem), Cic. : in dumeta, in-
dente tal», anche al nostro corpot 1) caicanmi sinuarsi nella macchia (come la selvagg.), fig.
di lina nave, reliquum corpus navium, Caos. = rifugiarsi dietro asserzioni impenetrabili
b. e. 1, 54, 2) corpo, oiyanismo, edilìzio
2. (cioè incomprensibili e quindi difficili a con-
dello Stato, totum e. rei publicae, Cic. o) il fatarsi), Cic.
tutto bene ordinato, strettamente con'jiuìUo, corrople , avv. fcorreptus da corripio
complesso, insieme, a) Vinsieme, il complesso «' 11, 2;, breve, brevemente, Correptius exit
delle fortificazioni, Caes. b. G. 7, 72, 2 : e di un syllaba [contr. producitur), Ov. ex Pont. 4,
paese, Sicilia dirempta velut a corpore majoro, 12, 13.
Justin.4, 1,1. b) r insieme, il tutto, del viondo, COPPe|»llO,onÌ3, f. (corripio), accorcèawie/ifo,
rerum naturae, Veli.: universitatis, Cic. e) di abbreviamento di una sillaba nella pronuncia
opere scritte, opera, corpo, raccolta, Cic. ed a.: (conlr. productio), syllabae, Quint.: vocum,
omnisjuris Romani, Liv. d) carpo =coiuple8so, Quint.
società, unione di uomini, a) di uno Stato, coppT<leo, ère (com e rideo), sorridere,
di tma comunità, unioìie, comunità, corpus trasl. di e. inan., Lucr. 4, 81.
nullum civitatis esse, Liv.: nuuc in corpus coppTj^ia (cOrYgta), ae, f. (corrige), correg-
unum confusi omnes, Liv. commisti corpore : gia, correggiuolo delle scarpe, Cic. ed a,
(colla moltitudine dei Latini) tantum subsi- coppigo, rectum, ere (com e rego),
rexi,
dent Teucri, Verg. fiunt de uno populo duo
: dirizzare,raddrizzare, volgere rettamente, render
corpora. Justin. p) di orifjine, impiego, cor- diritto, condurre in direzione retta, nella retta via,
poì-azione, classe, casta, società, ejusdeiu COr- I) in gen.: alci digitum corrigere non posse,
poris, Liv.: sui corporìs rex, Liv.: e. militum, Plin.: e. detorta hastilia, Sen.: inde aegre cur-
Justin. sum, volgere nella diritta via (di navi), Liv.
corpii!>eììiiiiii, i, n. (dimin. di corpus), Prov. e. curva, saper appianare tutte le dif-
corpuscolo, I) propr.: 1) piccolo corpo umano, ficoltà (« dirizzare il becco agii sparvieri »,
corpicino, Scn. ed a.: SClierz., piccola pancia di Forcellini), Sen. apoc. 8, 3. Plin. ep. 5, 9
c/ti è^rasso, corpusculum facere, metter pancia, (21), 6. II) par tic, drizzare correggendo, rad-
Sen. 2) piccola materia con una forma, cor- drizzare, A) propr., il cjrpo, parti del corpo :
puscolo, degli atomi, Cic. ed a. II) trasl., corpus informe gibbo, August. fr.: malas laben-
opuscolo letter. contenente vari scritti messi Suet. B) trasl.: 1) correggere cose erronee,
tes,
insieme, velut florum corpusculum feci, una recar sulla retta via, emendare, eambiare {contr.
specie di florilegio, Justin. depravare, corrumpere), a) generic: quae (la-
cori'iido, rasi, ràsum, ore (com e rado), ra- vori di costruzione) videntur eraendanda cor-
dere, raschiar via (insieme), I) Jiropr.: Curpora rigere, Plin. ep.: e. fastos, Suet.: legem, Cic. fr.:
semina ex aere, del vento, Lucr. 6, 304 e alcjs sententiam, Cic: in rapporti morali, vel
444. II) trasl. =^ a stento, recare, prendere corrumpere mores civitatis vel corrigere, Cic:
insieme da tutte le parti, a) ogg. mater.: soles emendari cupere, quae jam corrigere dif-
omnia, ancillas, servos. raccogliere insieme ficile est,Plin. ep. Pregn., e. alqm, condurre uno
per la vendita. Ter.: alci munus, Ter. b) ogg. sulla retta via, correggere, richiamar all'ordine,
fìdem dictis nostris, arrecare
astr.: ecc., Lucr. partic. in senso morale, migliorare, raalevolum,
1,401. timidum,Cic.: filium, Quint.: eam partem exer-
COPPeCtTo, ònis, f. (cor rigo), correzione, citus {contr. corrumpere), Liv.: al pass., corrigi
a)di ogg. inan. =^ emendamento, mùjliora- et emendari castigatione hac, Liv.: re ipsa cor-
mento , coì-rezione , veteris Academiae Cic. , : rigi. Sali.: e e se, iniglior arsi, Cic. ed a. h) cor-
morum, Suet.: correctione quadam adhibità, reggere, emendare, modificare una C. scritta
con alcune correzioni , Cic. : e come fìg. detta riguardo al suo contenuto, epistulas,
retor., coi-rezione del già detto, mediante Cic: fabulas Aeschyli, Quint. Pregn., e. alqra,
q.c.di più adatto o più energico (greco correggere, emendare, rettificare uno che diCe
sTzavópQwaie), V. Cornif. rhet. 4, 36. Cic. il falso, Cic. e Quint.: e se corrigere, dei-
de or. 8, 203. Quint. 9, 1, 30. b) di ima Voratore, che fa uso della fig. correctio
pers. == aìnmonizione, esortazione, correzione, {V. correctio, n" a), Cic. or. 135. 2) correggere,
Cic. de amie. 90. emendare, migliorare, rimuovere, cancellare,
COPPCCloP, òris, m. (corrige), I) corret- compensare, rendere di nuovo buono, a) trasl.:
tore, entendatore, a) di ogg. inan. : e. atque delieta, Sali.: acceptam in Illyrico ignonii-
emendator nostrae civitatis, Cic. usus, qui : nlam, Liv.: haec (questa violenzaj, Cic: er-
unus est legum e, Liv. in rapporti morali,
: rorem poenitendo, Cic. fr. b) correggere, emen-
disciplinae militaris, Eutr. asperitatis, che : dare errori di scrittura, grammat. e di stile,
trasforma i rozzi costumi, Hor. b) di una mendum liturà, Cic: hoc continuo, Cic.
pers., correttore che biasima, in senso cattivo, coppipTo, riplii, reptum, ere (com e rapio),
censore, pedante, ipercritico, Cic: peccantium, pre n d ere, cioè I) dar di piglio, impugnar
Seu. II) govei'uatore imperiale nelle piccole fortemente, afferrare in fretta, con vigore,
Provincie, correttore, Lucaniae, Eutr. 9, 13. V) propr.: a) generic: ajcZi e. wi«».: ferrum
coppecliipa, ae, f., ufficio dei corrector (spadaJ,'VQXg.: arma, Veli.: vqìvìCvq?, (di un ser-
(V. corrector, n" IIJ, Aur. Vict. Caes. 35, 5 e penteJ,Ò\.: lora manu, Ov.: ambustum torrem
39, 10. ab ara, Verg. disogg. inan., cogliere, aivoi-
P)
corrcpo, repsi, reptum, ere (com e repo), gere, del fuoco, postquam ignis (rogi) corpus
I) restringersi, raiuiicchiarsi, COrrepxint membra ejus corripuit,Val. Max.: ipsas ignes corripuere
pavore, tremano (si stringono) dallo spa- casas, Oy.: correpti fiamma alii sunt, alii ambu
647 corrivo corrumpo 648

vaporis fcalore soffocante), Liv.: di


sti afflati]
corrodo, ròsi, rììsum, ere (com e rodo), ro
dere, corrodere, di topi, scuta, cribra, Cic.: di
acqua, urbis tecta, Curt. h) togliere, raccogliere,
a.) portando via, aa) in senso buono, omnes uomini, nares et aures (alcjs), Val. Max.: della
suas ros, Auct. b. Al.: naves, quae forte para- lima (personif.), ferruni, Phaedr.
tae (sunt), Verg. P?) in senso cattivo, impa- coi-ro^o, avi, atum, are (com e rogo), rac-
dronirsi di una cosa, sequestrare q.c, sunima cogliere, recare insieme, partic. pregando, rac-

cura liceiitia naves, Val. Max.: e arrestare, sor- cogliere pregando, mendicare, accattare, a) ge-
premicì'e, rapire ima pers. coììie prigioniera, neric: vasa, Cornif. rhet.: vela cura antennis
alqm,. Ci . ed a. p) prendere immlzando, to- ex navibus Liv. auxilia ab sociis, Liv.: pe-
, :

gliere in fretta, corpus do terra, Lucr.: e stratis, cuniam ad necessarios sum2}tus, Caes.: num-
Verg.: ex sonino, Lucr.: alzarsi in fretta,
e. se, mulos de nepotum donis, Cic. b) mediante
Comici e Verg. se inde, nndarsene in fretta, invito, raccogliere, radunare, auditores, Plin.
:

Ter.: se ìntro, entrar prontamente, subita- ep.: suos necessarios ab atriis Liciniis, Cic. —
mente, Ter. 2) trasl.: a) trarre a sé o rapire Partic. sosi., corrogati, di uditori Q,\m\t. e,

Un possedimento, sequestrare q.c, imposses- Plin. ep.


sarsi di una cosa, pecunias, Cic: aliena, Plin. corrotììndo, avi, atum, are (com e ro-
ep.: fasces, Sali.: undique pecunias quasi in sub- tundo), aìfotondare, al paSS. mediale, arroton-
sidiuni, Tac. b) come accusatore, scagliarsi darsi, Sen. ed a.: trasl., arrotondare, adattare,

contro alcuno, assalire qualcuno, alqm, Tac: aggiustare, ecc, ritmicamente, enthymemata
accusatione corripi, Tac. e) scagliarsi contro gestu suo velut e, Quint. 11, 3, 102.
qualcuno o q.c. con parole di biasimo, di ol- corrugo, avi, atum, are (com e rugo),
traggio, svillaneggiare, ingiuriare qualcuno corrugare, increspare, raggrinzare, ne sordida
q.c, consules, Liv.: alqm dictis, Ov.: corripi mappa corruget nares, fa che non raggrinzi
convicio alcjs, Caes.: ob haec correptus, Suet : il naso (dcdìa nausea), Hor. ep. L 5, 'l'Iesgg.
corripuit consulares, quod non de rebus gestis corrumpo, rupi, ruptum, ere (com e
senatui scriberent, Suet.: ab eo correptus, cur rumpo), rompere in tante pjar ti =r- guastare,
ambularem, Plin. ep. d) soì-prenclere, sopravve- rovinare, I) riguardo all'esistenza, guastare,
nire a qualcuno (quale malattia, rovina), del mandare a male, danneggiare finO a rendere
calore e d 'Ila piogr/ia, segetes, Ov.: dclT esala- inservibile, disfare, annientare, a) ogg. vuiter.,
zione avvelenata dell'acqua, caeco corripi ve- a.) generic: sua frumenta, Caos.: coria igni ac

neno, Lucr.: di malattia e sim., nec singula lapidibus, Caes.: alia oliera disicere, alia igni
morbi corpora corripiunt, Verg.: al pass., cor- COrr., Liv. P) dar fondo alle sostanze, rovinare,

ripi adversà valetudine, Justin., morbo o vitio res familiares, Sali, b) condizioni, ecc, perdere,
comitiali, Suet. e Sen., morbo gravi, Val. Max., annientare q.C, =
seppellire , danneggiare, ren-
pedum dolore, Plin. ep.: della morte, rapire, der vano, lasciar sfuggire, perdere, mandar in
corripi subita morte, Curt. e) rapire, trascinare fumo, privare sé qualciiuo di q.C, gratiam
alcuno colla passione, hunc plausus plebisque (favore), Pliaedr.: fidem artis (fede nell'arte),
patrumque corripuit, Verg.: correptus miseri- Tac: se suasque spes. Sali. multo dolore cor-
:

cordia, Suet.: visae correptus imagine formae, rupta voluptas, Hor.: quodcumque addebatur
Ov. II) riunire, raccogliere in sé, \) affrettare subsidio, id corruptum timore fugientium,
nell'andare, a) generic, fig., tarda uecessitas Caes. II) mutare le sue buoni disposizioni e
leti corripuit gradum, Hor. h) percorrere presto qualità in cattive, coirompere, guastare, fal-
una via e tino spazio, viam, Verg. ed a.: iter, sare, sciupare, rovinare, al passivO COrrumpi
Val. Max.: campum, spatia, Verg. 2) abWeviare = corrompersi , guastarsi, andare in rovina,
raccogliendo in sé, a) (coiìie 1. 1. gramm.), au- decadere, a,) fisicam. a) generic.
, pabulum
:

bì-eviare, accorciare nella pronuncia {contr. et aquarum fontes, Sali.: conclusa aqua fa-
producere, extendere), syllabani, verba, Sen. e cile corrumpitur, Cic: di sogg. inan., morbo
Quint. b) in estensione, accm-dare, limitare, caeli coorta tempestas corrupit lacus, inquinò,
a) riguardo al numero, quantità: nimium infettò, Verg. : aqua amara, quae corrurapit
omnia (nel discorso), Quint.: singulos missus dulcem, Curt.: liumor ex bordeo aut frumento
a septenis spatiis ad quina, Suet. ludorum ac : in quandam similitudinem vini corruptus, Tac.
muuerum irapensas, Suet. P) riguardo alla du- p) guastare, danneggiare il COrpO e le Site parti,
rata: moras (indugio), Ov. met. 9, 282. lacrimis ocellos,Ov.: forma ne illil quidem sorte
corrivo, avi, atum, are (coni e rivus), rac- corrupta, Curt.: ed esseri anim., riguardo alle
cogliere, condurre in un eanale (alveo), venas forze, snervare, svigorire, al pass. =
scemare,
aquaruni, Sen.: Tiberini piscinis, Plin. decadere, corrumpi equos in insula inclusos,
corroboro, avi, atum, are (con e roboro), Liv. :corrupti equi macie, Caes.: quia corru-
corroboì'ure, rendere fermissimo in tutte le SUe ptos uuper viderat boves, Phaedr. b) riguardo
parti, rinvigorire, Hnforzare, rafforzare, avvalo- al suono, alla pronuncia, sciupare, contorcere,
rare, al pas-^. COrroborari = diventar fermo, robu- sfigurare, noiiien eorum paulatim. Sali.: Chloris
sto, rinvigorirsi, I)propr.: a) generic: militem eram, quae Flora vocor; corrupta Latino nomi-
opere assiduo, Suet.: cujus civitatis spectata ac nis est nostri littera Graeca sono, Ov. e) rig.
nobilitata virtus non solum natura, corroborata, al senso, al contenuto, guastare, falsrtre, sfigu-
verum etiam disciplina putatur,Cic. h)partic rare, interpolare, scritti, documenti, litteras
e precis. e. se e pass, mediale corroborari, rin- tabulas publicas, Cic: tabulas publicas mu-
vigorire virilmente, corroborarsi, Cic. ed a.: nicipiimanu sua, Cic: corruptae in adulatio-
aetas jam corroborata, Cic. II) trasl.: conjura- nem causae, falsate per adidazione, Tac.
tionem nasoentein non credendo, Cic. illud : d) moralmente, rovinare, ora condizioni e
malum urbanum, corroboratur cotidie, Cic. sim., profanare^ disonorare, eorrontpere, avvi'
649 corruo Cortona 650
lire, guastare (coiitr. corrisfere), mores civitatis, COl*l'll|tlYo, ònis, f. (corrumpo), corruzione,
Cic: disciplinam, Tac: hujus urbis j ara et exem- I) attico, seduzione, partic. mediante doni-=i
pla, Cic: humilibus per onines tribus divisis fo- corrompìmento, militum, Tac: eo usque eorru-
nim et campura, ìà\.: ora persone eaiin.^^arr- ptionis progressus est, ut etc, Tac. II) jiass.,
rompile, iiiiustarc. alqi Sali [ciìich e di sofifletti
il , . condizione corrotta, totlus CCTTporis, Cic : 0pi-
inan., p. es. uè otium corruinperet iiiiliteui, nionum, perversità, Cic
Veli): alqm pe unifi {rfr. fiotto al n" a), Cic: c'orruplftì*, òris, m. (corrumpo), corrut-
corruuipi larii'itioue (larsi^itiouibus), Nep. e Cic: tore, seduttore, corrompitore, Clu. ed a.
corruinpi hixu atque dosidia, Sali. Pai tic: — <>orriipli*i\, trlcis, f. (corruptor), corrut-
a) con qualche ììictzo, indurre ad un'azione trice, eorrompiirice, seduttrice, agg. corrut-
illecita, sedurre, coifonipere, con denaro e siin., trice, tam
corruptrix provincia, Cic. ad Q. fr.
aIqm,Cie.: alqm pecunia, auro, doni.?, Sali.: con- 1, § 19.
1, 6,
siliuui puMicum. traviare V opinione pubblica, eorriiptiis, a, um, part. agg. (da cor-
Sali.: corrunipi per akjni, Cic: e. alieni ad scelus, rumpo), corrotto, guasco, I) propr. fisicam.
Tac: alqm in spem rapinarum.Tao.: e. alqm, (contr. incorruptus, iuteger): hordeum, Caes.:
ut etc, Sali, p ! indurre all' impudicizia, se- caeli tractus, Verg.: liumor. (^uint.: iter foctiim
durre, contuminari'f corromiicre, violare, lliulic- corruptius imbri, Hor. //j trasl.: A)nelia
rem, Ter.: u.\orem magni ^Minois, Frop.: pucrum jìronuncia o nello scrivere storpiato, accor-
praetestatum et ingenuam virginem,Val.Max. ciato (contr. intcger), Quint. 1, 5, 68. B) nel-
<>oiM*ìio, r\u, ere (eom e ruo), precipitare, l'espressione e pensiiro, corrotto, guasto, con-
I) iiitr.: iirecipitarc, rovinare, cadere, Y)propr.: torto =
insipido , insulso , consuetudo (uso
a) difiorjg. materiali: arbor corruit,Ov. eSuet.: della lingua) vitiosa et e (contr. pura et iu-
corruit rogiis, Ov., o conclave, Cic, o oppidura, corrupta), Cic: multo corruptior sententin,
Cic: triclìuium illud supra couvivas fsul cupo Sen. rhet.: piar, sost., corrupta, pen-^ieri
dei conv.) corruit, Quint. b) di esstri anira., strambi (contr. sana), Sen. rhet.: di orni ire,
per la paura, ecc. (cadere svenuto), paene ille poeta, Sen. e Quint. C) moralmente, cor-
ecc.,
timore, ego risu corrui, Cic: mediante un urto, rotto, guasto, empio, nialvagio,Cl\ìta,S, Sali.: c'.-
un colpo, cum is pronus corruisset, Curt.: par- vitatis mores. Sali.: Sardaiiapalus vir mulit-ie
tic, mediante un colpo di spada, ecc., ferito corruptior, Justin. — partic:
a) corrono con
a morte, spec. nel combattimento, ubi vero doni, judex, Hor.: judicia, Cic: adversarius,
corruit telis obrutu.?, Liv.: duo Eoniani super Suet.: b) mediante libidine, sedotto, violato,
alium alius corruerant, Liv.: corruit in vulnus adulescentulus, Cic: virgo, Val. Max.
fsidla ferita =
innanzi) Verg. di vittime,, : «•ors, V. cohors.
haedus ubi agrestis corruet ante focos, Prop.: Corsica, ae, f. (presso i Greci Kupvo;,
di uomini come vittime, Juppiter haec hodie anche Xopa'.g), Corsica, isola del Mediter-
tibi victima corruet Acron, Prop. 2) trasl.: a) raneo, nota per il miele amaro delle api sel-
di condizioni, ecc.: <:^) politiche, quae (no.strae vatiche che quivi si trovavano in gran nu-
contentiones) in medio spatio (via) franguntur mero; luogo d'esiglio del filosofo Seneca. —
et corruunt,Cic.: qua (plaga) Lacedaemoniorum Deriv.: A) Corsiis, a, um, corso, aquae,
opes corruerunt, Cic: quoniam consul id agit, mare intorno alla Corsica, Ov.: plur. sost.,
ut cum omnibus legibus Piomanum imperium Corsi, òrum, m., abitanti della Corsica, Comi,
corruat, Val. Max. p) di cose intellettuali, Liv. ed a. B) CorsTcìi**, a, um, Corso, Ov.
Antiochea istacorruent universa, tutto il si- ed a.
stema di Antioco rovinerà, Cic. Ac 2, 98. b) corlex, tlcis, m. (nei poeti tale. f.ì. cor-
di e. man., precipitare, andare in rovina, cadere, teccia solida esterna, scorza, buccia, guscio, in-
nella vita polit., quo altius elatus erat, eo foe- vohicro, Ijin gen., corteccia degli alberi (contr.
dius corruit, Liv.: si uno meo fato et tu et om- liber, corteccia interna, libro), obducuiitur
nes mei corruistis, Cic: nella vita degli affari, libro aut corticc trunci, Cic: degli animali,
rovinare, cadere, far fiasco (== far bancarotta), testudinis, Phaedr. Iljjìartic., sughero, usato
qui homines si stare (stare mantenersi) non = per i turaccioli, Cato, Hor. ed a.: a motivo
pos.sunt, corruant.Cic: equitem Eomanum cor- della sua facilità, per galleggiare, nuotare,
ruere non sivit, Cic sulla scena , cadere, far
: Liv.: quindi prov., nare sine corticc, non
fiasco, in extremo actu, Cic de sen. 64 (fig-): aver più bisogno di alcima sorveglianza,
in giudizio, cadere =
venir condannato, prae- guida, Hor. sat. 1, 4, 120: di un uomo leg-
varicationis crimine, Plin. ep. 3, 9, 34. II) tr., giero, vano, levior corticc, Hor. carm. 1, 9, 22.
far precipitare, trasl., in quo me corruerit ge- coi'tTceiis, a, um (cortex), di corteccia,
nere (.Vmathusia). in qual genere d'amore mi buecioso, di sughero, Varr. ed a.
abbia subissato, Catull. 68, 52. cortina^ ae, f., caldaia, piartic. tripode
corni pt<*, avv. (corruptus), corrottamente, di Apollo fatto a mo' di caldaia su cui ,

I) nell'espressione, pfìisiero, giudizio, storta- la Pizia comunicava gli oracoli, Vei'g. e Ov.
tnente, falsamente, dicere, Sen.: judicare, Cic. (e meton., cort. Phoebi =
oracolo di Apollo,
II) moralmente, in modo gtiasto, scosUmutto, Verg. :Delphica
cort. oracolo di Delfo, =
corruptius quam in privata domo habiti, « av- Val. Max.): quindi anche il tripode come
vezzi dissoluti oltre il modo delle case pri' dono votivo, Suet.: trasl.. circolo degli tiditori,
vate » (Davanzati), Tac. hist. 1, 22. Tac dial. 19.
oorriiptoln, ae, f. (corrumpo), IJ cmnitt- Cortona, ae, f. (Kópxtovx), città delVE-
tela, corruzione, seduzione, con-ompimento, de- truria, 1 '/, miglia geogr. a N.O. del lago
pravazione , Cic ed a. Ili meton., corruttore, Trasimeno: ora rovine di Cortona.. e r i v.: —D
seduttore, liberùm, Ter. adelph. 793, Coi'tónciisì>!i> e, Cortonese, montes, catena
651 corulus cothurnatus 652

di monti vicino al lago Trasimeno, ora detti dagli atleti, e per esercitar la loro forza,
Gualandra plur. sost., Cortonenses, ium, m.,
: lanciato qua e là, fg., corycus laterum et
flbit. di Cortona, Cortonesù vocis meae, Bestia, Bestia, pel quale (= nella
eorììliiii =
corylus (V.). cui difesa) il mio petto e la mia voce, come
<>r>riis, V. caurus. con un corxfcus, han provato la lor forza,
eonisco, are (da connettersi con -/.o- Cic. Phil._13, 26.
póaoo)), I) cozzare colle corna [grecO XSpatt- corylediin, i, n. (corylus), boschetto di
C;siv), satiati agni ludunt blandef[ue coruscaiit, noceììioli, Ov. fast. 2, 587.
Lucr.: caput opponis cum eo coruscans, Cic. fr. eiiryliis (coriilus), i, f. (*y.ópuXos), noc-
II) di movimento rapido, simile a lampo: ciiiolu. avellana, Verg. e Ov.
A) tr. =^ ìniioitere rapidatuentc qua e là, vibrare, c8ryiiil)ifep, fera, fe'rum (corymbus e
linguas fdi serpenti), Ov. hastam, telum, :
fero), coronato di grappoli d'cllcra, Bacchus,
Verg. B) intr.: muoversi rapidamente, simile Ov. fist. 1, 393.
a lampo, tremando: a)generic.: coruscant coryiiibus, i, m. (iiópufipog), corimbo,
(apes) pennis, romano, Verg. b) di ogg. splen- frutti in forma di grappolo, grappolo duellerà,
denti, coìfuscare, balenare, lampeggiare, nplen- Verg. e Plin.
dere, Verg. ed a.
coryphaeus, i, m. (xopucpaloi;), corifeo
c»rii«i>eiis, a, um (corusco n" II), I) che
ribi-a rapUUnnente, treitutlo, Vei'g. II) corrusco
= direttore, capo d\in partito {lat. pmro,
princeps), Cic. de nat. deor. 1, 59.
(delle fiamme, ecc.), lampeggiante, risplendente
Corylliiis, i, (KópuGos), I) f., città del-
fdi corpi splendenti), Verg. e Hor. l' Etruria, pili, tardi detta Cortoua (V.)
oorvii!», i, m. (y.ópag), corvo, I) propr.: ,

II) m., il fondatore mitico di questa città.


loquax, Ov.: oscen, Hor.: corvi cantus, croci-
dare, Cic. Come uccello di augurio, sacro
corylus o -6s (gòrytus), i, m. (ycopuiógi,
turcasso, faretra, cor., Ov. trist. 5, 7, 15 (aCC.
ad Apollo, Ov.: il suo volo o il crocidare
Olì); gorytus, Verg. Aen. 10, 169.
(corvi cantus) a destra significavano felicità,
Cic. — prov., in cruce pascere corvos, servir 1. cos, cotis, f.{propr. caus, da cautes),
di p>asto ai corvi (degli impiccati), Hor. ep. 1, ogni pietra dura, selee,I) in gcn., solt. plur.,
cotes, sassi, scogli, Cic. ed a. II) partic, cote,
16,48. II) meton. per la somiglianza col
,

becco di un corvo chiamavasi corvus una


pietì-a da affilare, novacula cotem discindere,
Cic. e Liv.: acuere sagittas cote, Hor.: fig.,
lunga spranga con davanti uìi uncino [uncus]
come macchina da guerra, specie di ariete, ipsam iracundiam fortitudinis quasi cotem
esse, Cic.
Curt. 4, 2 (9), 12.
C«ryl>i»s, antis, m. (Eopù^a;), IJ commi. 2.Cos, isola, V. Coos.
al plur. Corybaiitcs, sacerdoti di Ciòcie, Cosa, ae, f. (Kóaaa) e C"o.sac, arum, f.
ch'essionoravano con musica assordante e (Kóoaai), IJ antica città etnisca, colonizzata
con rozze danze pirriche, che esegtiivano da Boma, posta sopra un alto colle dietro ad
come invasati; più tardi identificati coi Cu- un promontorio conun buon porto {]ìoyì\i^Qo-
retes CF.). —
Deriv.: C"/«ryl>5«Bi3YiBs, a, sanus), ora rovine presso Orbetello (in To-
scana) ed il promont. ora Monte Argentare;
um (Kop'JpaVTlo;), dei Coribanti, II) figlio di
Cibele, pidre di Apollo. il porto oraY* orto d'Ercole. Deriv.: C«- —
•siinuis, a, um, di Cosa; sost., in Cosano, nel
1. CorycMis, a. um (Kwpùy.tcc;). apparte-
territorio di Cosa; e plur., Cosani, òrum, m.,
nente ad una grotta (Kcopuv.iov avxpov) dedi-
cata alle Ninfe e a Pane, situata sul pendio cittadini di Cosa, II) città della Lucania,
meridion. del Parnaso, Coricìo, poet. del = nel territorio dei Turini, Caes. b. e. 3, 22, 2.
Parnaso. — Deriv.: CopjcTdc!», Nymphae cosinoe, òrum, m. (xóajJioi), cosmoi, alta
(K(opu-/'.t5es\ fglie di Plisto. carica di Stato dei Cretesi, formata di dieci
2. CòrycTiis, a, um, V. Corycos n" 1. membri, da paragonarsi agli arconti, Cic. de
Corycìis e -iis, i, f. (Kwp'jxog), I) città rep. 2, 58.
con un porto nella Cilicia, tra le foci del Cossyra (Cosyra) e Cossfira (Cosùra),
Lanio e del Calicadno, nelle cui vicinanze ae, (Kóaaupa), isoletta tra la Sicilia e
f.

si trovavano un promontorio dello stesso V Africa, ora Pantellaria.


nome, ed una valle profoìida (specus Corycius), eosta, ae, f., I) cost-a, contoia, e. ima, media,
circondata da orrende rupi, in cui cresceva summa, Cels.: costae aselli, Verg.: per costas
il miglior zafferano, con una spelonca (an- ferriun ominet, Liv. II) trasL, costae, costole
tram Corycium), la eguale ha parte nel mito = pareti laterali a guisa di coste, acni,
di Tifone, ora Kurku o Korghos. Deriv.: — Verg.: navium, Plin.
f orycTiiis, a, um (Kcop'jy.iog), di Corico, eostiim, i, n., arbusto dell' India, dalla

poet.
(oì-icio; =
Cilicio, II) m., aito promon- Citi radice si estraeva un -unguento prezioso,
torio sulla costa della Ionia, sulla punta costo, Hor., Plin. ed a.

S.O. della peni^iola Eritrea, ancora adesso fosfira S^ì^syra, V. Cossyra.


Koraka o Kurko; detto anche Corycum o Cnllión, ùnis, m. (parola semit.), porto
Coryceon promunturium. sopraun porto dello interno scavato dalla mano
dell'uomo prcs'io
stesso nome (Corycus). Ili) {., città della Pan- Adrumeto nel Bizacitim, Auct. b. Afr. 62, 5
fdia, non lungi da Faselide e dal monte e 63, 5.
Olimpo. ootliurnaiiis, a, um (cothurnus), cotur-
còpycus, i, m. (y.cóp'r/.og), grande sacco nato, calzato di coturno, I)propr., di attori
di cuoio ripieno di semi di fichi, farina e tragici, Sen. ep. 76, 31: sost., cothurnati,
sabbia, il quale veniva afferrato colle mani òrum, m., attori tragici (contr. excalceati),
<653 cotliurnus crater 654

Sen. ep. 8, 8. TI) trasl., tragico, elevato, al- Tuscolo e si divide in due rami, di cui il
tiero, deae, Ov.: Lycophron, Ov. maggiore s'bocca nell'Aniene, il minore, at-
colliiirnii*«, i, m. (yó!>opvo$), cnhnrc traversando Roma, nel l'cvere.
(ircco a suola spesw, il quale copriva tulio eraiiro, onis, m., calabrone, Yerg., Plin.
il piede; dietro giungeva sino alla metà ed a. —
prov., irritare crabrones, metter il
della gamba e sul davanti veniva allac- dito nel vespaio, Plaut. Amph. 707.
ciato con delle Correggio (comun. rosse), co- Cranòn ((h-annùn), Guis, acc, anche òna,
turno, I) come calzare dei cacciatori, co- f. (KpavoV/, COlinnn. Kpavv(óv), Crannone, città

turno pei- la caccia, stivale da caccia, VoYg. ecl. della Pelasgiotide nella Tessaglia (al, E., o
7, 82 e Aeii. 1, 337. Il) come calzare drgli secondo altri a S.E. diLarissa, ora Sariiki,
attori tragici (in parti da itomo e da donno), secondo altri Tzeres. — Deriv.: Crììnw-
e di altre pcrsow che si presentavano in uTliS (KpavojV'.og), a, um, di Cranonc.
abito da tragedia, coturno (mentre il soccus Cranlor, oris, m. (Kpavxwp), I) .secondo

basso era calzare degli attori comicij, Cic.


il il mito, scudiere di Peleo. II) uno dei più,
ed a. Meton. [contr. soccus) a tragedia, Hor. : distinti filosofi dell'antica Accademia , la
art. poet. 80. b) stile elevato, tragico, Hor. e quale finì, si puij dire, con lui.
Quint. crii pilla, ae, f. (xpa'.TiaJ.r,), crapula, stra-
co lidi il II US (cottTdYanus), a, um (cotiflic, vizzo, nbitriuchezza, Cic. ed a. : edormire cra-
COttidie), lì quotidiano, giornaliero, interpres, pulam. Cic.
C es.: vita, Cic: senno, Cic. —
avv., cotidiano, criici, avv., domani (contr. hodie), Cic. ed
Cic. /jQtrasl., quotidiano, giornaliero, di tutti o. — poet. trasl., in gen. = in avvenire, Hor.
i giorni, comune, solito, formae, Ter.: veiba, ed a.
Cic: intordictnin, Cic. orasse, avv. con compar. (ci'aSSUs), gros-
oftlTilTe (cottldtè), avv. (quot e dies), quo- samente, densantente , fittamente , I) propr.:
tiiìianaìnente., gioiiial niente, Tei'., Cic. ed a. cr. picari, visa, Col. II) trasl., rozzamente,
Cotliiis^ m., Cozio, nome di due re che
ti, grossolanamente, poema cr. compositum, mcsso
dominarono sopra varie popolazioni Liguri insieme rozzamente, Hor.: cr. intelligere alqd,
nelle Alpi da essi nominate Cozie, cioè del solo in grosso (= senza intendere per bene,
padre^ contemporaneo ed amico di Augttsfo, nelle minuzie), Sen.
e del figlio, dopo la morte del quale il paese CrassescO, ere (crassus), ingrossare, di-
fu ridotto da Nerone in provincia romana. ventar denso; ingrassare, Scu. ed a.
fitto,

— Deriv.: C<»tti:lnii«i e Collms, a, um, Crasslaniis, a, um, V. Crassus.


Cosio, Alpes, Alj^i Cozie {da Eborodunum crassTliido, dlfnis, f. (crassus), densìtn,
\ora Embrun] a Segusium [ora Susa]), Tao. gìossezza, spessezza, aèris, Cic: parietum, Caes.
hist. 1, C.l_eS7. 1. crassus, a, um, grosso, I) in gen..
oòliiriiaìiit*, V. cotliurnatus. grosso, spesso (coìitr. latus, loDgus), nucleus
ootlirilìx, Uicis, coturnice, quaglia, Ov., crassus sex digitos, Plin. arbores crassiores
:

riin. ed a. digitos c|uinque, Cato. IIJ in oppos. al sottile,


ooliiriiH«i, V. cothurnus. fino, magro, grosso, denso, S2ìesso, fitto, grasso
Colyoi, tyis, acc. tjn, m. (Kóxog). e lat. (contr. tenuis, rarus, liquidus ed a.), PC)propr.:
puro, Collis, i, m., nome di principi della a) disogg. materiali: aer, caelum, Cic: tene-
Tracia, JJ Cotus J, signore delle contrade brae, Cic: aquae, dense, melmose, Ov. filum, :

della costa tracia (382-356 av. Cr.), prima Cic. toga, di filo grosso, grossolana, Hor.:
:

amico, quindi nemico degli Ateniesi, genero ager, grasso, Cic: neutr. sost, si quid crassi
di If>crate(daì 364 av. Cr.). II) Cotus II, (in vinis) est, Hor. b) di pers., grasso. Ter.
figlio di Seute, re degli Odrisi, alleato di Hec 440. B) trasl.: crassa Minerva, di mente
Perseo nella guerra coi Romani. HI) Co- grossa, di tardo intendimento, d'ingegno
tus III, re degli Odrisi, alleato di Pompeo crasso, Hor.: così crassiore Musa, Quint. —
nella guerra civile. Deriv.:
Col y io, US, f. (KoT'j-có), Cotito, divinità 2. Crassus, i, m., cognome della gens
d'origine tracia, il cui culto segreto, tanto Licinia. V. Licinius. — Deriv. : Crassijì-
in Grecia (partic. in Atene e Corinto) ims, a, UlTl. del (triumviro) Crasso.
quanto in Roma, simile a quello di Cibele, CrastTnilS, a, um (cras), a-astino, di do-
dava occasione alle piìi sfrenate libidini. — mani, del di seguente {contr. hodiernus), dies,
Deriv.: €^«lylYa, òrum, n. (Kox'jxta), culto Cic: Aurora, Verg.: sost., crastinum, i, n., il
festa di Cotito. gioìno vegnente, crastini neglegens, Sen. ex :

Coiis, i. f. um, V. Coos.


e Còllii, a, crastiuo pendere, Sen.: in crastinum, ctlVindo-
ciiviiiiiiirTiis (cjvInavYus), Yi, m. (covin- mani, Cic.
nus), combattente di sopra un carro falcato, Cralaeis,Ydis, f. (KpoLxa.dz), ninfa, madre
Tao. Agr. 85 e 36. di Scilla.
covinniis (covlnus), i, m. fparola celtica], cràlcr, èris, acc. sing. èra, acc. plur. èras,
carro falcato,come carro di guerra dei Belgi m., e forma latinizzata cràlcra, ae, f. ('/.poi.-
e Britanni, Mela ed a. TV^p), IJ vaso da mescere, cratere, coppa, tazza,
coxa, ae, f.(propr. coc-sa, da connettersi per mescolare il vino coll'acqua, Verg. ed a.:
con •/oy^tóvvi), coscia, anca, Plin. ed a. la forma cratera in Cic. ed a. IIJ trasl.:
C>0\ClidÌX, dìcis, f. (coxa). osso dell'anca, e 1) vaso per l'olio, Verg. Aen. 6, 225. 2) catino
goneric, ansa, coscia, Suct. ed a. d'acqua, bacino, Plin. ep. 5, 6, 23. 3) apertura
Crnhra o aqiia Crabra , fìumicello, vulcanica, crepaccio, voragine, Ov. e Plin.:
ora Maranella che nasce nei dintorni di partic. bocca, cratere di un vulcano, Lucr. «
655 Cr.aterus credo 656

Plin. -i) CvAter, goìfo 2}resso Bajae, Cic. ad forzarsi, andar crescendo, di fama diffon- =
Att. "2, 8, 2 (dove acc. Cratera). 5) Crater o dersi, Verg., Tac. ed a.
Cratera, costellazione, Ov. iìist. 2 226. Cic. , Crebrìliis, atis, f. (creber), Tessere spesso,
Arat. 219. fitto, l'uno accanto all'altro, I) nello spazio,
Crìilt'i'iis, i, m. (Kpà-cepog), IJ uno dei densità, spessezza, frequenza, {i.\lctXi.Vim, Sali, fr.:
generali d'Alessandro Magno, Cratcro. II) ce- sententiarum, gran copia di, ecc., Cic. II) nel
lebre medico dei tempi di Cicerone; appellai. tempo, frequenza, ritorno frequente, littera-
« %in Cratero » =
un celebre medico, Hor. ruiìi, Cic: periculorum, Tac.

sat. 2^3, 161. crchro, avv. con compar. crehrTiis,


Orales, is, f., graticcio, palafitta, fascine, superi. CPcl»errìlll« (creber), sx>esso, ripetu-
erpice, ehiiidemla , stuoia, I) propr., come tamente, sovente, frequentemente, Cic. ed a.
erpice, cr. vimineae, Verg. nei lavori di : crcllìbÌIÌ!4, e (credo), credibile, da esser cre-
guerra, come strato per fabbricare t ])onti, duto, attendibile, probabile {contr. ilicredibilis),
ionguriìs, cratibusque consterni, Caes. per : narratio, Cic: alci alqd credibile facere (di una
riempiere ed appianare, come le nostre « /'a- circostanza, Liv.: quodvix credibile esset, Cic:
setne», cratibus atquo aggere paludem explere, nihil bis credibilius fingi potest, Quint. vix :

Caes.: per merli di torri e mura, ripari, ba- credibile dictu, memoratu est, Curt. e Tac:
luardi contro il nemico, Caes. ed a.: per pu- credibile, vix credibile, colVacc. e Tinfin., Cic.
nizione, messo sul capo ai malfattori e cari- ed a.: boccine est cr., ut, etc. ? l'er. non est :

cato di pietre, Liv. II) trasl.: favorum, favo cr., quid etc? Cic: sost., majora credibili, pili

di miele (la tessitura dei favi), Verg.: spinae, grandi di quel che si ])uò credere, 0\.: plur.,
spina dors'de, Ov.: pectoris, Yerg. credibilium genera sunt trla, Quint.
Crailiis, thidis, acc. thim, m. (KpàOt;\ credìbTITler, aw, con compar. (cvedi-
fiume ptrcsso Turii, formante il confine tra bilis), credibilmente, in modo credibile, attendi-

la Lucania e il Brusio ; le cui acque dove- bile, Cic e Quint.


vano colorare i capelli in biondo chiaro; ora credilo!*, Uris, m. (credo), crediiwe (contr.
Grati. debitor, debitore), Cic. ed a.
CfiìtTllUS, i, m. (Kpaxlvog), Cratino, uno ci'cdTtiiiii, i, n., V. credo n" II, 1 alla
dei primi poeti dell'antica commedia attica, fine.
contemporaneo di Eupoli e di Aristofane, creilo, dtdi, dltura, ere, fidare, I) confi-
particolare veneratore del vino. dare in una p)ers. O cosa, fidare, dar la stia
Cratippiis, i, m- (KpàxiTiTios), Cratippo, fiducia (confidenza), a) avuto riguardo alla
filosofo peripatetico in Atene, maestro del fiducia e alla fedeltà, assol., Sen.: eoruui
figlio di Cicerone. nomini, Cic: alci parum o nimium, Cic. e Cor-
creSlTo, onis, f. (creo), creazione, scelta, nif rbet.: alcjs tidei, Curt.: virtuti suorum
elezione, magistratuum, Cic. de legg. 3, 10. magis, Sali, b) per riguardo alla sincerità,
eresllor, ùris, m. (creo), autore, fonda- veracità, credibilità, fidare in qualcuno, aver
twe, creatore, genitoi'e, Cic. ed a. fede, prestar fede, credei'e, a) ad Un'altra
crealrix, trìcis, f. (creator), autrice, pro- p>ers. cosa: alci, Cic: fabulis, Cic: ocvilis

duttrice, creatrice, genitrice, madre, Lucr. ed a. niagis quam


auribus, Liv.: alci in sua lite,
crcber, bra, brani (dalla rad. GRE, da Sen.: in quo scelsre tamen non temere credi-
cui anche creo, cresco), spesso, frequente, nello tur, Cic: alci de nomine suae artis, Quint.:
spazio e tempo, I) nello spazio, che sta spesso de bis famae, Curt.: quindi mihi crede o crede
Vano accanto all'altro nell'altro, che si segue mibi, mibi credito o credito mibi, credi, cre-
l'uno all'altro, spesso, frequente, lìrossimo (cov tr. dete a me (espressione intercalata di asseve-
rarus), a) generic: crebri igues, fuochi fre- razione), Cic. Passivo, credor, vengo creduto,
quenti, Sall.:crebeiTÌmaaedificia, Cic: erebrae mi si presta fede, certe credaniur, si verba
sententiae, pensieri affollati, Cic: crebri ceci- sequatur exitus, Ov.: creditus accepit cantatas
dere caelo lapides, Liv. 'h)pregn., affollato, ser- protinus herbas, Ov.: p) a sé stesso, sibi cr.,
rato, pieno, coperto di q.c, folto, creber arundi- credere a sé stesso (alla propria persuasione),
nibus lucus, o^•e crescono folte, ecc., Ov.: trasl., essere ^yersuaso con sé stesso, essere pienamente
di scrittore, oratore, ricco, abbondante, fecondo, perstiaso, Auct. b. Al. e Plin. pan.
in, ecc., creber rerum frequentia, Cic: senten- II) fidare, riguardo a q.c, 1) affidare q.c,
tiis creber, Cic. e Quint. II) nel tempo ri- = commettere alla fedeltà e fiducia, consegnare,
petuto frequentemente, che si ripete spesso, fre- a) generic: a) ogg. inan.: arma militi, Liv.:
quente (contr. rarus) a) generic: excursiones, alci illam custOLÌiam (pontis), Nep.: alci omnes
Nep. litterae crebriores, Cic.
: crebros explo- : res a'S tanttis Cic: alci imperium, Liv.: alci
ratores mittere, Caes.: scitis per hos dies cre- salutem suim, turt. p) esseri anim.: alqos alcjs
berrimum fuis.se sermonein, Cic. : poet., acc. fìdei p itestatique Cic: cuinam pracsidio peeua
plur., crebra avverb. =; crebro, ripetutamente, credeiims Cornif rbet.: se suaiiue omnia alie-
Lucr. e Verg. b) 2»'^f/^i-i « che fa una cosa nissimis, Caes. se victori, Cic: se ponto, Ov.:
ripetutamente Africus creber procellis, che
», se alcjs tectis, Cic: se in novos solos, Verg.
spjesso desta le procelle, Verg.: creber pulsat, ]}) affidare alta aiscrezionc, confidare (contr.
picchia ripetutamente, batte incessantemente, celare alqm de alqa re), id tibi nnu credidit,
Verg. Aen. 5, 460: in eo creber fuisti (^i sei Cic: cr. alci Consilia sua omnia, Ter.: alci
ripetuto, hai fatto molte volte), colTacc. e arcanos sensus,Veig.: libris arcana, Hor. e) af-
Cic
Z'infin., fidare una cosa prestata, contando sull'onore,
ereln'csco /crèbesco), bruì (bui), ere (cre- sulla jìarola, p)er la su restituzione im-
< ,

. ber), farsi frequente, aumentarsi, crescere, raf- pi-estare (conir. debere, esser debitore, o exi-
657 credulitas eco G58

gere, riscuotere), alci pecuniani, grandcm pc- mente ad altri, credulo, Vcrg. e Hor. : cr. in
cunimi, Cic: pecuniaui alejs Hda ("sulla parola rem, Ov.: di inan., aures, Curt.: convivia,
e.
di ale.), Cic: pecunia eredita, pocuniao cre- lilicri da diffidenza, .Tustin. Il) passivo, facil-
ditae , denaro imprestato prestilo Liv. e , , mente creduto, fuma, Tac liist. 1, 34.
Caes.: res creditae, beni affidati in prestito, CTreiiicra, ae, m., faimicello dell' Etruria,
Cic: (7SSo/.,cum credebat iiidm-lus usuris, Cic: che sh:)C(:a nel Tevere un miglio al disopra di
partic. SOSt., credituUl, i, n., prestUo, credito, lioma, noto per la morte dei SO(J Fabii. —
Sali.,Liv. ed a. Deriv.: Cr^iiieroiisis, o, di Cremerà, dies,
2) credere q.c, ^ritener per vero, essere
a.) il giorno della sventura dei Fabii presso al

persuaso di verità di una cosa),


q.c. (della Cremerà, Tac. hist. 2, 91.
a) coira.cc .: quidjam credas? aut cui credas? cremo, àtum, are, bruciare, ardere,
avi,
Ter. : quod fere libenter liomines id quod vo- spesso coU'abl., igni, incendio, fiammis e sim.,
lunt, credunt,Cae.s.: or. deos, credere negli dei, a) generic: a) del fuoco, ora con ogg. mater.,
Sen.: quod milii credas velini, Cic: lioc credas innumeras trabes, Ov.: ingentes silvas ardore,
mihi Cic: ne quid de se temere crede-
veliin, Lucr.: digKum, "Val. Max.: ora con ogg.pers.,
ront, Sali.: potost alio tempore falsum aliquid num incensa cremavit Troja viros? Verg.: in-
prò vero credi, Sail.: male cr., )ton creder censa super (sopra di loro) villa omnes crema-
bene, Ov. met. 12 115, credere per s»a dis- vit, Tac P) di uomini, ora con ogg. mater.,
//>•«-- /a, Ov. fast. 2, k 25. ^)colV&cc. e Vini., cr. reteràarma, Curt.: libros in comitio, Liv.:
utinam Indi quoque deuin esse me credant, devecta sarmenta, Verg.: interiorem tunicam,
Curt.: quod vix credendum sit (non è credi- Val. Max.: ora con ogg. pers., se ac liberos
bile) tantas res tam breviter potuissc declarari, conjugesque incendio, Curt con doppio acc, :

Nep.: e così creda.s mihi velim, Cic. y) coìi de cr. alqm vivum, Curt. e Val. Max. b) di in-
(riguardo a =
a) e V ahi., Vitellius credidit cendio d'un edifizio, d' tina città, ecc., incen-
de perfidia, Tac: fecilius de odio creditur, Tac diale, abbruciare, consumare , caelestia tecta,
5) assol., audivi et credo, Ter.: credas mihi ve- terras (di FetonteJ, Ov.: urbem cr. et diruere,
lim (come incidente, jìarcntesi), Cic: non fo- Liv. cremata lUos, Hor. focibus cr. regalia
: :

cile ad credendum adduci, Nep.: facile ad cre- tecta, Ov. e) dell'ardere come pena di morte,
dendum impelli, Cic. b) credere vivere nella = alqm igni, Caes. e Suet. d) dell'abbruciare il
credenza, ritener per tale, essere di opinione, cadavere ed altri ogg. nelle esequie, a.) del
reputare, immaginarsi, figurarsi, a) coli' acc: fuoco, rogus iste creniet mea viscera, Ov.: des
timeo, ne aliud credam atque aliud nunties, tua succensae membra cremanda pyrae, Ov.:
Ter.: con doppio acc. =
ritenere per, ecc., se eodem rogo cremari, Liv. |5) di uomini, corpus
Jovem filium,Curt.: alqm novis rebus idoneum, alcjs, Cic ed a.: corpora condere (potius) quam
Sali.: al pa>!S. col dopp. nom., et male erede- cremare e more Aegyptio, Tac: servos et clien-
bar sanguinis auctor ego, Ov.: origo animi cae- tes justis funeribus confectis una cr., Caes.: cor-
lestis creditur. Quint. p) coli' infin. o Tace, e pora clarorum virorum certis lignis, Tac: cr.
Z'infin., credidit de suo adventu esse auditum, alqm haud pretiose, Curt.: alqm honorate,Val.
Nep.: fratrem credo a te esse conventum.Cic: Jlax.: alqm humili sepulturà, Cic: cetera (cor-
cum reliquum exercitum subsequi crederet, pora) nec numero ne3 honore, non contati,
Caes.: e così erederes, tu crederesti o si crede- confusamente e senza onore, Verg.: cremari
rebbe, si sarebbe creduto, erederes Alexandnim cum conjuge (marito),Yaì. Max. e)deirardere
Inter suas necessitudines fiere Curt. maesti ,. : la vittima, cr. igni vitulos, Ov.: caesarum
-
(erederes victos) redeunt in castra, Liv.: al pas- boum fibras de more
Ov.: congesta cr. tu-
cr.,
sivo col nom. e Tinfin., navis praeter creditur rca dona, dapes, fuso crateres oUvo, Verg.: col
ire, Lucr.: aries creditur vexisse Phrixum,Tac.: dat. (per chi? =
in onore di chi?),
coir acc. e V infin., creditur Pythagorae au- spolia hostium conjecta in acervum Jovi Vi-
ditorem fuisseNumam, Liv.: prò certo creditur ctori, Liv.
uecato filio vacuam domum scelestis nuptiis Creiiiòiia, ae, f., colonia rom. dell'Alta
fecisse, Sali.: e così numquam satis credito Italia, sulla riva sinistra del Po; ancor oggi
fabl. assol.) sine fraude Gerraanicum interisse, Cremona. — Deriv.: Vrvnuinensìs, e.
Tac y) seguito daprop. causale con quod o Cremonese ; pi ur. sos^., Cremonenses, ium, m.,
quie, Cic, da prop. finale con ut o ne e il abit. di Cremona, Cremonesi.
conrf., Veli, e Nep. 5) assol, ut Athenaeus Creiiiunis jii^iim, parte delle Alpi
credit (come parentesi), Quint.: quindi credo, Perniine, ora Grimsel.
partic. intercalato, per sigtiifìcare l'opinione creiniir, Oris, m., sugo denso ricavato da
soggettiva di chi parla, per lo più ironica- materie animali e vegetcdi, amido, poltìglia,
mente, crvdo (penso), credo (penso) anch'io, doi-ì-ei muciiaggine, crassus, Cato: cr. (hordei), muci-
credere xtimare, suppoìvc, credo jam, ut Solet, laggine d'orzo, Ov.
jurgabit. Ter.: credo, aut illos mortis timor ter- CreniutTiitì, Ti (A. Cremutius Cordus), m.,

ret aut hos religionis, Cic: male, credo, mere- contemporaneo dell' imperatore
storico latino,
rer de civibus meis, si etc, Cic. Tiberio, segnalato per la sua schiettezza.
credììiTlas, àtis, f. (credulus), creduiiut, 1. erro, avi, atum, are {radice CER, per
Piane, in Cic. ep ed a. metat. CRE, da cui anche cresco), produrre, ge-
cre(luluì«, a, um (credo), I) attivo: che nerare, creare, I) in gen.: a) generic: a) ogg.
crede facilmente, credulo, ingenuo, stultus et cr. mater.: censct (Zeno) artis maxime prnprium
auditor, Cic. piscis, che morde all'amo, Ov.:
: esse creare et gignere, Cic: omnes res,quas et
armenta. cJie non presentono alcun pericolo, creat natura et tuetur, Cic. fructus (della :

senza sospetto, Hor.: cr. alci, che crede facil- terra), Quint.: fruges, genus humanum (della
659 Creo cresco 660

terra), Tnicr.: narratores facctos (cldìa natura), crepTlo, àre(intens. di crepo), seHccMolare
rijìetutamente, crepitare, cigolare, scoppiettarep
Ci-.: terram creari ex igni, Lucr.: necprinci-
se aliud creabit, Cic: con sqiiillarc, strepitare, scrosciare, crepitantia ar-
pium extinctum ex
doppio acc, primordia (come primi elementi) ma, Ov.: magno fragore cymbala crepitantia,
cr. ignes et lignum, Lucr. '^) condizioni intel- Mela cre])itantes flamniae, Verg.
:

lettuali, ì7ioraìi errorom, Cic: luxu-


polii.: OropTllì«s, ÙS, m. (crepo), il crepitare, scriC'
riem,Cic.: magnnm odium, Auct. b. Afr.: sedi- chiohirc, cigolare, scoppiettare, strepitare, sire-

tioiiem, Veli, b) generare, procreare un bam- in gcn.: dentium,


pito, scoiìpiettio, scroscio, I)

bino, prolem ex se, Lucr.: patria est antiquior Cic: armorum, Liv.: plagarum, Cic: alarum,
parens,quaiTi qui creavit, Cic: cr. Aeiieam Sii- lo strepito, Liv.: missilium, lo stridere delle
viam, Liv.: della madre, alqin,Verg.: pueros, saette, Liv.: nec fulmine tanti dissultant cre-
Hor.: alpass. con predio, in nom., cum crearcr ])itus, rombo del fulmine , Verg. IIJ partic-,
masculus (come, ecc.), Phaedr.: coZ^abl. (da), Jlatidcnza rumorosa, strepito, Clc ed a.: flatus

fortes creantur fortibus, Phaedr.: e così creatus crepitusque ventris, Suet.


alqo alqa, fifflio, rampollo di, ecc., Vcrg.,Ov. crepo, p'ui, pìtum, are, I) intr., crepitare,
cigolare scricchiolare ,
e Y\or. jjartie. sost., creati, fanciulli, 0\.met.
,
scoppiett<tre , , strepi-

6, 206. II) come 1. 1. di attipuhhh: a)


creare, crepucrunt fores,
tare, ecc., crepuit foris, Ter.:

costituire una magistratura, tribuniciain poi-:- Ter.: cujus dentes crepuere sub pugno, scric-
statein, Liv.: dignitatem, quae dictatura appel- chiolarono, Sen.: crepat catena, Sen. cum :

latur, Liv. h) creare, fare un magistrato, Sacer- fiamma vitio virentium lignorum crepat, Sen.
dote =scegìiere, eleggere, nominare, ancllC (di TIJ tr., far risuonare q.C. rumoreggiando, 1)
chi dirige reiezione) =
far eleggere (nontinare), in gcn.: mauibus faustos ter sonos, battere tre
consules, Cic: sibi tres coUegas, Liv.: dictato- volte lemani in segno di approvazione, Prop.:
reni, ÌÀv.i Caesares duos, Eutr.: sacerdotes, e così laetum tbeatns ter sonum, Hor, 2) par-
Veli.: deceniviros legibus scribendis, Liv.: con- tic, far risuonare q.C. CoUci ÒOCCU, aver sempre
sules ex plebe, Liv.: luagistratus in aununi, occuparsi molto di q.C, vantarsi di
n.C. in bocca,

Liv.: sunimus magistratus, qui creatur annuus q.C, predicare q.c, immunda dieta, Hor.: post
(2y?r un anno), Caes.: con doppio acc, alqm vina gravem militiam, Hor.: si quid Stertiuius
regem (come re), Liv.: e collegara (a collega) veri cre]iat, Hor.: crepat, ut etc, Lucr.
sibi alqin, Liv.: alqm consulem (a e.) tertium crepiieitlaa, òrura, n. (crepo), strumento
tertio fper la terza volta), Liv. e Plin. pan.: clic crepita, sonaglio, JJ sonaglio da fanciulli,

al pass, con dopp. nom., consules creati sunt per divertirsi :


oggetto di trantuiio (metallico),

Q. Fabius et P. Decius, Liv.: ille Appius, qui appeso al collo dei bambini esporti, serviva
decemvir in annum creatus altero anno se ipse come segno di riconoscimento, Cìmici, Cic.
creavit, Liv. eà a. Il) titrìtmento musicale che crocchia,
2. 43reo e ontis, m. (Kpswv),
d*j'*r»ii , Justin. 30, 1, 9.
Creonte, re di Corinto, quale diede in isposa
il cr<>pii!4t>uliiiii, i, n. (creper), crepuscolo,

la figlia Creusa a Giasone. I) in gen.: dubiae crepuscula lucis, Ov.: opaca


crepax, pacis (crepo), strepitante, mola crepuscula (nel Tartaro), Ov. Iljptartic ere-
Maecen. in Sen. cp. 114, 5.
(salsa), jmseolo (di sera), imbrunire (contr. diluculum),
Cr?prl', pera, pcrum, alquanto buio, oscuro, Ov., Plin. ed a.
creperi aliquid, Sen. ben. 5, 12, 2: trasl., in- Cres, etis, m., V. Creta, n" A.
certo, dìibbioso, creperi certamina belli, Lucr. crcseo, crèvì, crètum, ere, venir fuori, cre-
scere, IJ crescere =^ nascere, a) di persone e
5, 1294.
cr?|»i«la, ae, f. pianella (che si
(y.prtrdc,), piante, crescentes segetes, Ov.: liic et acanthus
adatta ad ambedue i piedi), sandalo, Cic. ed a. et rosa crescit, Verg.: quaecumque e terra cor-
— proverò., ne sutor ultra crepidam, calzolaio, pora crescunt, Lucr.: (liberi) corpore de patrio
rimani al tuo mestiere (ognuno, cioè, faccia et materno sanguine crescunt, Lucr. quindi :

il suo mestiere), secondo Plin. 35, 85 cfr. : partic cretus, a, um, disceso, derivato, dipers.,
Val. Max. 8, 12, ext. 3. cretus Amyntore, Ov. cretus Trojano ab san-
:

ort^pY<inillS, a, um (crepida), calzato di san- guine, Verg. b) di SOgg. mater., nascere, sor-
dali, Cic. ed a. gere, liaec villa Inter manus meas crevit , Sen.
crPpTtlo,dTnÌ3, f. (y.p-qrdc,), I) base murata, ep. 12, 1. II) crescere =
aumentare, ingran-
fondamento, zoccolo, piedestallo, crepidines obeli- dirsi (contr. decrescere, minui), 1) in senso più
sci, Plin. 36, 66: fìg., deinde omnia tamquam ristretto, a) generic: crescere non pDssuntfru-
crepidine quadam comprehensione longiore su- ges, arbusta, Lucr.: ut (ostrea) cum luna pariter
stinentur, si sostengono come sopra la loro crescant decrescantque,Cic.: cr. mB,\(ìfdi biade),
base, Cic. or. 224. JI) orlo sporgente, cornice Ov.: cr. in lecticìs fdi bambinij, Quint.: in ma-
sicura per riparo e ornamento, risalto mu- tris alvo, Ov.: crassa farragine (di corpoJ,'Verg.:
rato, parapetto, vastae altitudinis, Sen.:^J«r<<c. postquam super ora caputque crevit oiius, si
molo murato, ove approdano le navi (sog- accrebbe, Ov.: quindici', in alqd, aumentare,
giorno dei fannulloni e mendichi), omnes ur- ingrossare, ingrandirsi, in VCntrem (dcl CO-

bis crepidines, Cic: col genit. di materia (di triuolo), Verg.: trasformandosi, diventare, svi-
ecc.), saxi, Verg.: magnae molis, Curt.: assol., lupparsi, in caput, in ungues, in ramos, Ov.
altera cr., TjÌv. h) partic, di ragazzi, diventare un giovane,
crepTtaoilliiiii, i, n. (dimin. di crepita- crescere, diventar grande, assol., Sen.: in alcjs
culum, sonagiino, Lucr. 5, 229. domo, Suet.: sub noverca, Sen.: per quinqueu-
cr^'p^lacìiluni, i, n. (crepito), sonaglio, nium sub Aristotele, Justin. 2) in senso più
tanaglio pel bambini, Quint. ed a. ampio, secondo la grandezza, altezza, circon-
.

661 Cretx cretio 662

ferenza, ecc., crescere, salire, aumentare, accre- occasìo, Liv.: magis magisque or., Sali.: «. per
grersi, ingrandirai [contr. decrescere, minui), alqni, Caes. : cr. per summam gloriam (tiel

HI secondo la grandezza, altezza, circonfe- modo più altamente glorioso, al sommo della
renza, circuito, di suolo, monti, ecc., sur^àt gloria), Liv.: cr. non
malo rei publicae, Sali.:
liumus; crescunt loca (/a loro sicperficiej do- minus dignitate, quam gratia fortunaque,
crescentibus unrlis,Ov.: hieme creverant Alpes, Nep.: ex invidia, Cic. cr. de o ex alqo Cic. : ,

alta era la neve sulle Alpi, Fior.: crescit in f ) crescere in coraggio, prender animo, sentirai
iiiimensum (Atlas), Ov. di costruzioni, co-
: sollevato, gi'ande, Sen. ep. 34, 1 cx (dal) nostro :

^jiiata moenia lactor crescerò, Ov.: jam ali- maerore, Ps. Ov. ber. 15, 117.
quantum altitudinis opus creverat, Curt.: di 1. Cpcia, ae, f. e l^rèle, ès, f. fKprjxy]),
città intiere le quali crescono in circuito e Creta, isoladel Mediterraneo, celebre nel-
in numero di abitanti, lioiiia interim crescit l'antichità per le sue leggi e cultura, come
Albae ruini.s, Liv.: urbs in immonsum crescit, pure per la fertilità del suolo e la quantità
Liv.: (7* fonti, acque, salire, crescere, gonfiarsi, dei suoi prodotti (piante medicinali, fra cui
intirossarai, fons ter in die crescit decrescitque, il dictamnus, miele eccellente, legname da
Plin, ep.: cum Albanus lacus praetcr modum costruzione, ecc.); sede di parecchi miti; ora
<Tevisset,Cic.: Ligerex nivibus creverat,Cac.s.: Candia. — Deriv.: A) Oè.s, ètis, m.
del fuoco (m i
fig.J, eam flammam fardorej (Kp'/js), cretese; sost. il Cretese; plur. Cretes,
egregiis viris in pectore crescere, Sali.: della um, m., Cretesi (noticorae eccellenti arcieri)
luna, crescere [cotitr. decrescere, sencsccre, B) Cressa, ae, f. (Kpf;aaa), cretese, sost. la
minui), Cic. ed a.: dei giorni, crescere, allun- Ci'etcse, pharetra, Verg.: berbae (V. sop.),
garsi (contr. decrescere), Lucr. e Plin. ep.: e Prop.: nota, fatta di terra di Creta, Hor.: bos,
così degli anni,0v.: di cibi, crescere, gonfiarsi cioè Fasifae. Prop.: corona, corona di Arian-
in, bocca, Sen. ed Ov. di membra, crcsceutìa
: na, costellazione [cfr. Ariadna). Ov.: sost. per
Jaboribus membra, che per la forza si gonfiano, Arianna, Ov., per Aerope, Ov. C) Crcslus
Plin. pan.: di scritti, Cornif. rhet. e Plin. ep.: (*,'ressiusj, a, um (KpT^otog), cretese, nemora,
diversi, a brevibus in longas (s^'Uabas), Quiiit. Verg.: prodigia, i. e. taurus ( V. n" D), Verg.
b) riguardo al numero, alla quantità, alla D)CrclaeHS, a um (Kpr;Talo;), cretese, Verg.
somma, crescere, aumentare, diventar sempre e Ov.: taurus, toro, che Nettuno regalò a Mi-
maggiore, accrescere, ttccumularsi (coìltr. llli- nosse e che piìt tardi venne nell'Attica e de-
nui), crescit in dies singulos hostium numerus, vastò la contrada di Maritona, Ov.: sost.,
Cic: cr. malo o per damnum
(dell'Idra), Ov.: Cretaeus, i, m., il Cretese, di Epimenide,
crescentibus jam provinciis (affarij, Liv.: cre- Prop. E) VyVK\e^ns\*i,(i,cretese,cretense;plur.
scit pecunia, res (sostanze), Hor.: eorum acs sost., Cretenses, ium, m., i Cretesi. F) C^ré-
iilienum multiplicandis usuris crescit, Nep.: lTeii««, a, um (Kpvjtiv.ó;), cretese; quindi QiYè-
liistamen omnibus annona {prezzo delle biade) ttcus, m., soprannome di Q. .\!elello per
i,

erevit, Caes. e)riguardo alla forza intensiva, aver sottomesso Creta. G) d'éJl»», ttdis, f.,
al grado crescere, aumeni-are, salire, elevarsi,
, cj'et'ese.

del tono del discorso, crescit oratio, Quint.: di 2. creJa, ae, f. (origin. agg. r7a 1. Creta),
caldo, vento, tempesta, ecc., Catull. e Curt.: con cui gli antichi intendevano
Ui-ra cretese,
<>i malattia, dolore, Cic, Ov. e Plin. ep.: di tanto la nostra creta, quanto le altre (juaiita
tdtre condizioni fìsiche o esteriori, crescente d'argilla, adoperate dagli antichi xjcr im-
certamine et clamore, Liv.: sinml crescit inopia biancare gli abiti, per belletto, e nei sigilli,
omnium (di tutto), Liv.: cum periculum cresec- Cic, Hor. ed a.: fìg. per indicare q.c. di fa-
ret, Plin. ep.: di condizioni spirituali, mentali, vorevole (contr. carbo), Hor. sat. 2, 3, 246.
quod ex quoque crescit oratio et fti-
bis studiis Cr^laciis, a, um, V. 1. Creta n'' 1).
.
cultas, con questi studii anche la disposizione cretalus, a, um (creta), colorito con creta,
oratoria si rinfranca, Cic: Tuscis erevit auda- fascia, Cic: pedes (degli schiavi posti in ven-
cia, Liv.: crescitanimus (coraggio) alcjs o alci, dita), Plin.
Liv.: primo pecuniae, deinde imperii cupido CretenlÌ!s, e, V. Creta n" E.
erevit, Sali.: crescebat in eos odium, Cic: vi- crcteus, a, um (creta), di creta, persona,
tium in dies crescit, Cic: di condizioni polii., di terracotta, Lucr. 295. 4,
crescente in dies et classe et fama Pompeji, CretTcHs, a um, V.
\. Creta n° F.
Veli.: cum hostium opes animique crevissent, eretto, ùnis, f. (cerno n° II, B, 2, b) di-
Cic: plebis opes imminutae, paucorum poten- chiarazione di voler accettare l'eredita, originar,
tia erevit, Sali.: crescit seditio, Ov. e Justin.: accompagnata da alcune formalità e fatta
Vejis (in VeioJ non tantum animi in dies, sed personalmente in presenza di testimoni, so-
etiam vires crescebant, Liv. d) crescere, ri- lenne accettazione dclVereditA, che dovcva se-
guardo alle sostanze ^= diventar ricco, Liv. 23, guire entro un termine fissato dal testatore
48, 10. e) riguardo alla gloria, considerazione, nel testamento o dal pretore (comun. entro
potenza, crescere, svilupparsi, innalzarsi, salire, 100, ma anche 60 giorni), e mcton. termine =
spingersiinalto, diventar grande {contr. minui), fiosso dclV accettazione , simplex, inutile, cioè
a) di Stati, popoli e re, crescens regnum, Ju- quando non si ha nulla da ereditare, de. ad
stin.: si fortis Etruria crescit, Verg.: sed civitas Att. 11, 12, 4: cr, libera, senza esatta indicar
incredibile raemoratu est quantum creverit, zione del testatore sul modo dell'accettazione
Sali.: non supra modum Philippum crescere, dell' eredità, Cic. ad Att. 13, 46, 3: cr. vulga-
Liv.: ubi labore et justitia res publica erevit, ris, termine comunemente assegnato per Vac-
Sali.:concordia parvae res crescunt, Sali.: cr. cettazione, calcolato dal giorno in cui l'erede
per scelus, Sali, p) di singole pers., crescendi riceveva la notizia ch'egli doveva ereditare
,

663 Cretis cnnis CG4

{collaformala quibus diebus scies poterisque), zione, accusa, partic. in senso cattivo deni- =
V. Cic. de or. 1, 101. grazione, diffamazione, vituperio, calunnia, cr.
Crélis, tidis, {., V. 1. Creta n" G. inaudita, Cic: Appli criminationes de Fabio
crctosus, uva (creta), cretoso, ricco di
a, absente ad populum, Liv.: Ula criminatio, qua
creta di aryUla, Cato, Ov. ed «. in me absentem usus est, Cic: ab alqo allatas
crelìila, ae f. (dimin. di creta), terra (inferte) criminationes repellere, Cic: col-
bianca, mastice da suggellare, adoperata dai Tacc. e Tinfin., Cic. Eosc. com. 37.
Greci per suggellare, Cic. Verr. 4, 58. orintmittor, òris, m. (criminor), in-
cròlli*», um, V. cerno e cresco.
a, colpatore, accusatore, diffamatore, calunniatore,
Cr?U!ia,ae, f. (Kpéouaa), I) chiamata an- in alios, accusatore, infamatore degli altri,
che Glaucc, figlia di Creonte re di Corinto, Tac. ann. 4, 1.
sposa di Giasone, dopo eh egli ebbe ripu- crliiiiiior, atus sum, ari (crimen), incol-
diato Medea e perciò uccisa da Medea me- pare, a) incolpare qiialcuno, accusare, impu-
diante un regalo infiammabile fsecondo la tare, rimproverare a qualcuno, partic. in
leggenda piti antica una veste, secondo la senso cattivo =^ diffamare qualcuno, vitupe-
più recente una corona). II) figlia di Priamo, rare, calunniare, senatum, Sen.: patres, Liv.:
moglie di Enea. Ili) città marittima dei ne me criminaretur tibi (presso di te), Ter.:
Tespiesi nella Beozia, ora Kreisa ; chiamata 13atres apud populum o apud plebem, Liv.:
anche Creii<iÌ!>, sTdis, f. (Kpeùais). coli' acc. di relaz. (greco), riguardo a
crTliriiiit, i, n. [dalla rad. CKE, GEI, da che? nihil Sestium, Cic. coli' acc. e Tinfin.,
:

cui anche cerno), crivello, staccio, vaglio (di Q. MeteUum apud populum Eomanum crimi-
pelle, tela, crine, ecr.J, Cic. ed a. natus est bellum illuni ducere, Cic: con quod
crTinen, minis, n. (dalla rad. CEE, GEI, e il cong., magna invidia criminatur filium.
gr. KPI, da cui anche cerno, itpivwì, og- vjr natus quod rem feminarum tetigerit
getto di decisione giudiziaria, colpa, incolpa- Phaedr. b) incolpare q.C. apporre a vizio,
,

zione, imputazione, accusa, capo d'accusa, e ge- rimproverare, querelarsi intomo a motivo
neric, rimprovero, requisitoria, e fin g[Uant0 di q.C, lamentarsi, far rimproveri, omnia, Gic:
il rimprovero, Vaccusa sono infondatij, ca- alcjs potentiam invidiose, Cic: libet enim tibi
lunnia, I) soggettiv.: 1) pj-opr.: auctor cri- nescio quid etiam de Illa tribù criminari, Cic:
minis, Cic: cr. ambitus, Cic: cr. majestatis, senatus consultum cr. absenti principi (presso
accusa di lesa maestà, Cic: sermones pieni il principe assente), Plin. ep.: cr. hanc rem

criminuni in patres, Liv.: reliquum est crimen apud regem, Justin.; colVacc. e Z'infin., me
de veneno, Cic: cr. falsum, contr. veruni, Cic: esse gratum, Cic: extralii rem, Liv.: con quod
cr. magnum, Cic: cr. meum (tuum, suum), e il cong., criminabatur (rinfacciava, impu-
ora = da me (portata), ora contro di me,= tava) etiam quod Titum fìliuni ab hominibus
Cic: cr. navale, concernente i marinai, Cic: relegasset, Cic: con de (riguardo a) e Tabi..
cr. propulsare, defendere, Cic, contr. cr. obi- illae res de quibus criminainur, Cornif. rhet.
cere, Quint.: facere sibi cr., Cic, o afferre cr., e) assol. (dove la pers. o cosa che s'incolpa,
Cic, tirarsi addosso : in cr. vocare, incol- si deve intendere dal contesto) sostenere=
pare, Cic: in cr. vocari, Nep., o venire, Ter., ìin'aecusa, rimprovare, presentarsi come accu-
venire incolpato; dare alci alqd crimini, rin- satore, ut crimiuantur, Sali, fr.: argumon-
illi

facciare, accusarlo di, Cic: esse crimini, tor- tando criminari, presentarsi per addur le
nare a biasimo, Cic: esse in crimine, venire prove di un'imputazione, Cic.
incolpato , Cic invidiae crimine accusari,
: criiiiTiiò<ì>c, avv. con compar. e superi.
venir accusato per invidia, Nep.: alqra ar- (criminosus), con o sotto imputazioni, in senso
cessere crimine ambitus, accusare di broglio, cattivo = diff'amandc, calunniando, maligna-
Cic: quae te ndhi crimina mutant? calunnia, mente, calunniosamente, Cic ed a.
maldicenza, Prop. 2) meton. , accusa og- = crliiiinusii'^, a, uni, agg. con compar. e
getto del rimprovero, perpetuae cr. posteri- superi, ('crimen), che reca o contiene o appoggia
tatis eris, Ov. trist. 4, 9, 26. II) oggettiu.: imputazioni, in SCnsO cattivO =
criminoso, col-
colpa denunziata, crimine, delitto, \)propr.: pevole , diffamante, , calunniatore , ingiurioso,
a) in gen.: crimen ultro fateri, Suet.: hoc si ix) di pers., Cn. Pomponius (orator) acer, acer-

crimen erit, crimen amoris erit, Prop. h)2^ctr- bus, criminosus, Cic b) di e. inan.: nomen,
tic, delitto di adulterio, Ov. met. 9, 24 e ; Cic: iambi, Hor.: quo criminosior oratio sit,
e) poet, crimina belli, contese (pretesti) che su- Liv.: orationes in patres criminosae Liv. , :

scitino guerre, Verg. Aen. 7, 339. 2) meton.: .spesso alqd criminosum est o Ut o habetur,
a) oggetto che presenta o contiene ima colpa, Cic. e Suet.
vizio, delitto, caelestia crimina, adulterii degli CrTini«isiis (anche Crlmìsus, Crìnlsus,
dei, Ov.: sua crimina, lettera che contiene la Crimessus), i, m. Kpi|JLiaaós, Kpifiiaóg), fiume
colpa, Ov.: concepta crimina, fanciullo conce- sulla costa S.O. della Sicilia, sul quale Ti-
pito in modo colpevole, Ov.: tum paries nullo moleone sconfisse i Cartaginesi ; ora Belice
crimine pietas erat, non era dipinta con alcun destro.
vizio, non rappresentava alcun oggetto vi- CrTlialis, e (crinis), crinale, die appartiene
zioso, Prop. cum crimen meum est vicisse, Sen. ai capelli, dei capelli, vitta, Ov.: aurum, benda
rhet. b) oggetto che cagiona un misfatto, d'oro pei capelli, Verg.: crinali corpore po-
jin delitto, colpa, causa criraenque malorura, lypus, con branche simili a capelli, Ov.: sost.,
Verg.: Bajae crimen amoris aquae, colpa del- crinale, is, n., bettda, nastro pei capelli, Ov.
Vinfedeltà, Prop. cpTilis, is, m., crine, capello fsul corpo uma.
crTniinStTo, ònis, f. (crimiiior), imputa- no), partic. chioma (contr. barba), I) propr.
665 Crinisus cruciamentum 666

sing. e fhir. coììett., cr. canus, Ov.: crines erÌ»P«U«, a, um (crocus), I) appartenente
cani, CatuU.: crines passi, chiome sparse, ca- allo zafferano, croceo, di zafferano, odores, Verg.:
pélli sparsi (partie. di pers. addolorate e color, Plin. II) trasl., del color di xafferaiw,
supplicanti), Liv.: crines resoluti, Liv.: soluti, giallo, giallo d'oro, Vcrg. e Ov.
TibuU.: crines s])a.r:i\, capf.lU scarmif/liati, ar- ITOcTllliM, a, um {y.^6v.L'^0(;), I) apparte-
ruffati (partie. di disperati, furibondij, liiv.: nente allo zafferano, di zafferano, UUgUeutum,
crines abscldere, Tac: proniittere crineni bar- crocinum, i, n. (se. oleum;, olio di
Cels.: sost.,
bainque, Tac. II) trasl., della «chioma» delle zafferano, Prop. Il) trasl., color giallo zaffe-
comete, coda, Verg. (ed a. poeti) e Plin. rano, tunica, GatuU. G8, 134.
Crinlmis, i, m., V. (Jrimis.sus. crocodTIìniis, a, um (y.poy.oSsi^avog), di
«'l'IllTlllM, a, um (crinis), eHnito, chiomato, coccodrillo,ambiguitas, insidioso inganno di
thiìla iiimja chioma, I) propr.: Apollo, Verg.: coccodrillo, astuzia di coccodrillo (specie di
puella, Ov. II) trasl.: cr. galea triplici l'uba,
, sofismi), Quiiit. 1, 10, 5.
Verg.: stella cr., stella crinita, cometa, Cic. e cr«><*<»ililus , i, m. (xpoy.óSscXos), cocco-
Suet. drillo, Cic. ed a. — Colla metatesi còrcodìlus,
crTsis, acc. ira, f. (y.p{oic;), decisione, piega ])cr aHunqare la prima sillaba, Phaedr. 1,
candela crisiui habere, Sen. ep.
tìeeisiva, erisi, 25 (27), 4 e 6.
83, 4. «•ro«Mlla, ae, f. (se vestis, greco ò y.poy.o)-
oi*i<i>|Hsiil<*»n<i«, antis (orispus e sulco), se. yyz6)v), veste di hcsso « color zafferano »
•zic.,
scipet/giante, igueum fuliiieu, Poeta in Cic. 2) r le donne, Cic. ed a.
top. 61. crtx'otìila, ae. f. ('dimin. di crocota), gra-
crispo, avi, atum, are (crispus), incresiìare, ziosa veste di lusso di color « zafferano » ptr
an-icciare, I) in stato : capiUuni, Plin.: fe-
le donne, Plaut. e Verg.
iiiinae cincinnos.Maecen. in Sen. II) in moto, «Toonni, i, n. e crorus, i, m. (y.^Av.o-t e
brandire, viinare, hastilìa uianu, Verg. Acn. 1,
I) croco, zafferano, Cels., Plin ed a.
V.'^QV.O(^),
313 e 12, 16.5.
(la forma crocus è sicura solo nei poeti). Lo
critapnlii!^ , a, um (dimin. di crispus),
zafferano veniva usato dagli antichinon solo
crespo, riecintello, sOSt. capo ricciuto {fiOntr. Cui
per condire i cibi e nella medicina, ma anche
rectior est coma), Sen. ed a.
per un'essenza odorifera, quindi poet., cro-
Cl'ispilì^, a, um, crespo, ricciuto, increspato,
cum floresque perambulet Attae fabula, jjossft
arricciato, 1) in StatO, a) di capelli, ricciuto,
comparire sulla scena olezzante di fiori e di
<H pers., rieciuto, dalla testu ricciuta, Coniici, essenze zafferano), Hor. ep. 2, i, 79.
(di
fd a. h) di altri ogrj., parietes abiete crispa, Crocos, m., personificato, giovane mutato
i,
con abete inci'espato p)el fuoco, Enn. fr. II) iti in arbusto di zafferano. Croco, Ov. met. 4,
Vìnto, vibrante, a guisa di onde, latus crispuni
283 e fast. 5, 227. II) meton., color di zaffe-
movere, muovere graziosamente il /., Ps. rano, vestis pietà croco, Verg. Aen. 9, 614.
Verg. cop. 2.
Croesus, i, m. (Kpolooc,), Creso, re di
erisln, ae, f. (da connettersi con cresco,
Lidia, nolo per le sue ricchezze e per il detto
crinis), I) escrescenza n guisa di pettine sulla
di Solone (« niuno deve stimarsi felice prima
testa degli animali, cresta, partie. del gallo,
Varr., deirupupa, Ov. e Plin. II) cresta, pen-
della morte •»). Appellai., « un Creso » =
un ricco per eccellenza (contr. Irus (V.), Ov.
nacchio dell'elmo, Verg., Liv. ed a.
trist. 3, 7, 42 cfr. Prop. 3, 5, 17.
<>rì<i>la(9ss, a, um (crista), I) provveduto
;

di cì-esta, crestato, di animali, Ov. e Plin.


d'Oiiiinyoacris (Crommyuacris), crtdis,
f. (Kpotiiiuo'j axpa), promontorio sulla costa
II) provveduto, ornato di pennacchio, cresta,
settentrionale di Cipro, ora Cormachiti.
dell'elmo, Ov. e Liv., di persona, Verg.
Crillioti", ae f. (EpiS-cótY)), città suUa Croiiiyón, ònis, f. (Kpop.u(i)v), Cromione,
costa orientale del Chersoneso Tracio. borgo nella Alegar ide sui confini di Corinto,
Cpìlliis, ae, m. (Kpixiag), Crisia, uno dei ora Castro Teichos.
trenta tiranni di Atene, segnalato anche Croiiimjiiacris, V. Crommyoacris.
come oratore. crolalislriaj ae, f. (y.poxaXi^m), suona-

erilTeilS, i, m. (xpixivtóg), critico, giudice trice di crotalo, Prop. 4, 8, 39.


d'arte, Cic. ed a. crStsillllll, i, n. (y.póxaXov), crotalo, nac-
Cr'iflo,ònis, m. (KpJxwv), Critonc, discepolo ehera, usato come accompagnamento di danze

e amico di Socrate. voluttuose, Ps. Verg. cop. 2.


Crllttl>iìlus, i, m. (Kp'.xó^ooXoc;), Crito- Croio (Croton), ònis, acc. ònem e òna, e.
huio, I) discepolo di Socrate , II) medico (Kpóxcov), e dopo Aug. Crolóna, ae, f., Cro-
greco dei tempi di Filippo e di suo figlio tone (ora Cotrone), città sulla costa orientale
Alessandro Magno. del Bruzio, suU'Esaro; una delle più ricche
CrYlftlniisi, i, m. {KpixóXaog), Critolao, e fiorenti colonie greche in Italia, patria del-
I) filosofo peripatetico, mandato dagli Ate- Tatleta Milone, dimora di Pitagora e dei
niesi a Roma come ambasciatore, insieme suoi discepoli. — Der i v.: A) CrftlòiiTates,
con Cameade peripatetico, e Diogene stoico, ae,m. (Kpoxwvidxrjs), Crotoniate. B) Crttlo-
Va. 155 av. Cr. II) generale degli Achei, il nìcnsis, e, di Crotone; plur. sost., Crotonie)!-
quale col suo ardore appassionato iìuxsprì ses, iura, m., abit. di Crotone, CrotonesU
i Romani e cos'i condusse alV ultima battaglia CrStòpiades, ae, m. (Kpoxco-rcocSr)?), Cro-
decisiva contro la lega Achea (146 av. Cr.). topiade, cioè Lino, la cui madre Psamate era
Crixus, i, m., Cresso, duce, sotto Spar- figlia di Crotopo, re di Argo.
taco, nella rivolta dei gladiatori. cruclaiiientiinij i, n. (crucio), tormento»
.

667 cruciatus cruor 668

tortura, affanno, camificum cruciaiiieuta, Cic. caestus cr., fatto di pelle di bue non con-
Pilli. ll.j^-^ ciata,YeYg. II) trasl.: 1) non lavorato, non
CTÌieìatìis, US, m. (crucio), I) tormento, elaborato, rozzo, lectio, non cruda, sed multa,
auimi
tortura, imtrtirio, dolore, strazio, oninCS iteratione mollita et velut confecta, Quint. 10,
cruciatus et corpons,Cic.: per cruciatum (frai 1, 19. ^ì\ ancoì'a fresco, a,) immaturo, malina-
tormenti) interficere, Caes.: in cruciatum sum- tuì-o, non ancoi' maturo, acerbo [contr. matu-
mum venire, sopportare i più grandi strazi, rus), equa protervo adliuc cruda marito, Hor.:
Caes.: quintu abisin malam pestem maluiuque e ancor fresco =
troppo nuovo, troppo recente
cruciatum? perchè non vai tu malora o m ancora fresco
C*)'oppogtoua»ie,), servÌtÌUin,Tac. h)
al diavolo? Cic. II) meton., pìur., cruciatus, = aìicor vegeto, senectus cruda viridisque o
strumenti di tortura, Cic. Verr. 4, 163. cr. ac viridis, Verg. Aen. 6, 304. Tac. Agr. 29.
crucio, avi, atum, are (crux), tormentare 3) crudo, rozzo, d'animo di mente, a) crudo
crudelmente, ìnartoriare, crucciare, travagliare di carattere, ruvido, aspro, inumano, crudele,
COSÌ corporalm. come spiritualm., Cic. ed a.: di pers., Ov. di ogg. inan. person., eusis,
:

cruciari alienae uxoris amore, Sen. mediale, : Verg.: bella, Ov. b) spjiritual., intellett., crudo
crucior =
ini tormento, mi corruccio, mi tra- => incolto ruvido rozzo, Cassius in Suet.
, ,

vaglio. Comici. Aug. 4.


crudèli!», e (cradus), rozzo di carattere e cruente, avv. co>i compar. e superi,
di modi e quindi insensibile, ci-udele, spietato, (cruentus), sanguinosamente, crudelmente, Sen.
intimano, duro, fiero [contr. mitis, clemens, ed a.
lenis, misericors), I) di esseri anim., del loro cruento, avi, atum, are (cruentus), t»s«i»-
animo, contegno, ecc.: Castor, mulier, Cic: guinare, macchiare, spruzzare, imbrattar di san-
animus, Cornif. rliet.: mens [contr. clementia), gue, a) generic. ex omni rupe couchylium
:

Catul!.: Lepidus cr. in liberos (figli), Cic: sed trahitur, quo vestis cruentetur, sia imbrattata
non Neptunus tanto cr. amori, Prop. II) di di sangue (dispregiai. sia colorata in =
sogg. inan., a) di ogg. inan. personif. cui rosso), Sen. rhet. b) mediante ferimento, uc-
viene attribuita crudeltà, amor tauri, crudele, cisione, a) ogg. muter.: gladium, Cic: tem-
molesto, Verg. funus, che lacera il cuore,
: plum (Castoris), spjruzzar col suo sangue,
Verg. b) trasl., di imprese o condizioni, in Cic: hospifcalem mensam hospitis sanguine,
cui vi è crudeltà, ecc., belluin, Cic. poeua, : Liv.: secures suas cruentali scelere noluit, Cic.
Ov.: sententia ejus, Sali.: Consilia crudelissima, P) ogg. person. : dextrae o mauus cruentatae.
Cic : rem cura auditu crudelem, tum visu Ov. : cr. manus o se sanguine alcjs, Nep. e
nefariam Cic. ! Tac: se caede nefaria, Cic. fr.: fig., haec te lace-
crtidvITtas, àtis. f. (crudelis), crudeltà^ rat,haec cruentat (ferisce a sangue)ox-àì\o,Q,\i:.
iìmnanitù, fierezza, durezza (contr. cleuientia), criìentll«>, a, um (cruor), cruento, sangui-
lenitas, misericordia), Cic. ed a.: importuna noso, IJ in gen.: riguardo alla materia, san-
in me Cic: civium erga nobiles, Nep.: cr.
cr., guinolento, di liquidi =
mescolato con sangue,
in supplicio, Caes. guttae imbrium quasi cruentae, Cic. b) ri-
criidelTli'r, avv. con compar. e superi, guardo al colore, rosso sanguigno, myrta
(crudelis), crudelmente, inumanamente, fiera- Verg. gè. 1, 306. II) in senso cattivo, san-
mente, con crudeltà, con durezza spietata (contr, guinoso mediante ferimento, uccisione, 1)
clementer. leniter, remisse), Cic. ed a. propr.: a) generic. o-uento == mucchiato, :

crudesco, dui, ere (crudus), incrudire, spruzzato, lordato, intriso di sangue, gladius,
incrudelire, inaspi'irsi, Verg. e TaC Cic vestis, Quint. cr. hostis, intriso di san-
: :

crudTlsl!», atis, f. (crudus; propr., indi- gue, Hor. carm. 1, 2, 39 (cfr. sotto jì" ^}; P.
gestione, quindi meton.), aggravamento dello Clodii cadaver, Cic: cruentus sanguine civium
stomaco, indebolimento dello stomaco, crudezza, Eomanorum, Cic. b) pregn., cruento, samjui-
ed a.
dispepsìa, Cic. noso =
che ha relazione con ferimenti, spar-
crudu!», a, um (sincop. da cruìdus, dalla gimento di sangue, uccisione, che costa san-
rad. CliU, doride anche cruor), crudo, IJ gue, che porta seco spargimento di sangue,
propr.: V) non ancora preparato col fuoco: Victoria, Sali. : adulatio, che induce a ver-
a) «rudo = non cotto, non arrostito, non bol- sare il sangue, Plin. ep. 2) trasl., avido di
lito [contr. coctus, assus), caro , Mela : exta sangue, assetato di sangue, sanguinario, crudele,
victimae, làv. crudo b) non bruciato = hostis, Sen. ad Marc. 20, 3 (cfr. sopra n" 1) :

(contr. crudo latere struere alqd,


coctus) , Acliilles cruentior bello, Ov.: ira, Hor.
Curt. 2) non ancora ridotto a maturità dal crìiiiiena (cruiiiTna), ae, f., borsellino
calore del sole =
immaturo, acerbo (contr. ])er la moneta spicciola (comun. appeso al
coctus, maturus, coctus et maturus), poma, collo e scendente sul petto), borsa, Plaut. e
Cic. 3) die non ha digerito, sia di chi per il Seriori: trasl., borsa, cassa denaro, Hor. =
momento non ha ancora digerito, collo sto- ep. 1,4, IL
maco pieno, sia di chi non può digerire, cjte crììor, oris, m. (radice CRU, donde anche
soffre di cattiva digestione (crudezza, dispep- crudus, crudo), umor sanguigno crudo ==
sìa), Cic, Hor. ep. 8, 6, ed a.: Eoscius cru- aamjue crudo, denso, mentre sanguis san- =
dior fuit, Cic: bos cr., vacca che non ha di- gue arterioso, cr. inimici recentissimus, Cic:
gerito il xxisto e che quindi non lo ritiene castus a cruore civili, Cic. e gremio et coni- :

= vacca che ha la diarrea, Hor. 4) ctnido ^^ plexu matrum ad caedem et cruore abstrahi,
non ancora cicatrizzato, aperto, non ancora Cic: alplur., atros siccare veitecruores (goccie
rimarginato, vulnus, Plin. ep. ed Ov. 5) crudo di sangue), Verg.: arma uncta cruoribus (per
= non lavorato, rozzo, cortex, Verg.: e pregn., ripetuto spargimento di sangue), Hor.
,

660 crapellarius cubo 670

crupc'll:(rTii.«, Ti, m. (parola celt'ca), 1. CtcsTplión, ùnis, m. (KTY;at'.ftóv), ctesi-


yludUitore, ynen-iero, cupi-rto ila capo a piedi, fone, uomo di Stalo amico di De-
ateniese,
presso gli Edu>, Tac. ami. i^, 43. mostene, quale fece la proposta di dare a
il
crCis, cruris, n., stiiuo, tibia, specialmente Demostene una corona d'oro per i servigi
gamba, cTura rigida (avis), Cic: crus frangere, da lui resi allo Stato; venne perciò accusato
Ocls. alci crus, crura frangere, Siiet. e Sen.:
: da Eschine, e difeso vittoriosamente da De-
crura equi succidere, Liv. mostene.
oriiNla, ae, f., siiperficie dura di un corpo, 2. (TlóMitlirMi, òntis, acc. ontem e onta, f.
crosto, scorzn, coHiceia, IJ in gen.: panis, Pliu.: (KTy]ai'.(: à)v) , ctesifonte, città sulla sponda
poet., fluininis, superficie cungeluta, Verg. orientale del Tigri, residenza d'inverìio dei
IT) p'irlic. coni': t. t, dell'arie, vivcsUmento re Parti, più tardi capitale dell'Assiria, e
delle pareti con gesso e sottili lastre di marmo, dell' intùr)impero dei Parti; ora El Ma-
partic, lai'oro di utitcco, di mosaico, mosaico, daien, segnatamente rovine ii Tak-Kesre.
Sen. de ben. 4, C, 2 e rivcstii/tcnto, incrosta- : CÌÌllToììlaris, e (cubicuiuin), appartenente
tura con sottili lastre cesellate (CoTO, argento alla camera da letto, lectus. Cic <? Va!. Max.
avorio, con cui cotica ricojjerto un lucido crilm'uljlrlus, ti, m. (cuLiculum), came-
vaso, Cic. Verr. 4, 52 fìg., non est ista solida : rierr, Cio. ed a.
et sincera felicitas; crusta est (intonaco, cioè eiiliTrìalaliis, a, um (cubiculum\ pì-owc-
apparenza eslerna), Sen. de prov. 6, 4. dittodi camere, quindi sost., cubiculatac, àmm,
cru<slììlilrTii>i, ti, m. (erustuluni), ciam- f. (se. iiaves) = GaXaiiYjYoi, nari egizie con
bellaio, cuni'ctiicrc,Sen. ep. 56, 2, camere, gondole, Scil. de ben. 7, 20, 'o.

ci'imiriliiiii, i, n. (dimin. di crustum), CU Ilio ìli UHI, r. (cubo). I) camera prov-


i,

ciamOeiia, biscotto, Hof. Sen. ed a. veduta di un divano a sdraio (lectus), starna


ci'iisliiiii, i, n. [forma second. di crusta.), ove si abita camera da letto, Cic ed U.: lllilli-

biscotto notule ricoperto d'una crosta, con- ster cubiculi, cameriere, làv. Il) trasL. palco
fetto, ìlor. ed a. ciccato dell'imperatore, negli spettacoli, l'iiii.

€'i*ii>»luiiirr'ì'a, Crii«»lììiiic-
ae, f. e pan. e Suet.
riiiiii, ìi, n., Crti«ilììiiU'rTi, òrum, m., eìiLTle, is, n. (cubo), eoviu-, ijiacijUo,
d'tislìiiiiTiiiii, antichissima città dei
Ti, n., I) in gen., degli nomini e animali, Cic ed
Sabini, posta sui monti jìrcsso le sorgenti a.: spesso cubile terra, humus, sa.Kum (est), li
dell' Allia, nel cui territorio avcenne la sol- terra ecc. gli serve di giaciglio, Cic, Sen. ed
levazione dell'esercito roìnano contro i pi- a.: fìg avaritiae non soluin vestigia, sed ips;i

,

trizi. Deric: A) CriisluiiierTiuis, a, cubilia, ma vero domicilio, Cic. poct., solis :

uin, di Critstiimcrio. B) C'riisliìieiriiiis, a, Hesperium cubile, il « letto » del sole che


um, di Crastnmerio i sost.. in Crustunùnuni, tramonta (poiché secondo le più antiche ipo-
ìlei territorio, su quel di Crustumerio, e Cru- tesi, il sole, quando si tuffa nell'Oceano occi-
stumini, òruni, m., gli abitanti di Crustii- dentale [Hesperius], si pione ici in un letto e
merio. C) CruslììniTiis, a, uni, di Cruslu- durante la notte viene di nuovo riportato
merlo. verso gli Etiopi orientali), Hor. carm. 4, 15,
'

ci'iix, crucis, f., croce (patibolo d'-gli an- 1 G. if) partic, tidamo, letto nuziale, Vcrg. cd a.

tichi), COSI per impalare come per impiccare, l'uMlììl, alis, n. ^cubitulll), cuscino per
ma partic. per crocifìggere [tanto nella forma appoggiare il gomito, Hor. sat. 2, 3, 255.
di un 'l\ quanto di un f), alci crucem niinari. OÌlluialis, e (cubituni), lungo un cubito,
Ciò.: alqin in crucfm agere, rapere, Cic: alqm Liv. ed a.
in cruccili tollero, Cic, o cruci suffigero, Cic: crihlto, avi, are (freq. di cubo), giaceie
detraliere alqin cruce, Cic: pascere in cruce
e.\: spesso, esser solito a giacere, Cic. ed a.: di con-
corvos, llor. fìg., multas cruces (tormenti)
: cubito, cum alqa a cum alqo, Plaut. e Cic. fr.
propositas eilugere cupieìjat, Cic: quaerere in cììliTluiil, i, n. e cììhitu; I, m, (y-'j^'T-.
xov.
malo crucem, procurarsi nel bisogno una cr. cubo), /y [comun. nomin. cubitus), cubito,
(una punizioìie penosa). Ter.: i (abi) in ma- gomito, pre.sso reraanere cubito, rimaner tran-
lam crucem, va alla malora, Comici. Me- — quillamente a giacere (sul cuscino del di-
ton., illae uruces, rompicapi, persone impor- vano) sul gomito piegato, Hor.: cubito (al g.)
iìine (di cortigiau"). Ter. se emungere, Cornif. rhet. II) [nomin. comun.
Crypln, ae, f. (xpÓTlTr^). grotta, sotterraneo, cubitum), meton. come misura, cubito, gladii
cripta, caverna, Sen. ed a : MeapoLtana, oscura tenues longi quaterna cubita, Liv.: columel!a
it'Ala tirino a Xapoli, attraveiso la qtiale tribus cubitis altior, Cic. Prov. (dal greco)
H>M scorciatoia conduceva a Pozzuoli, Sen. di un indugiatore, a.ssiduo cursu cubitum nul-
fryi>t«»porlieus, iis. f. (vox nybr. da lura procedere. Cic ad Att. 13, 12, 3.
^yjv.xóc, e portious\ passat^gio circondato da cubo, bili, bTtUMl, are, essere appoggiato,
laìelie ptovvcduto di finestre, yuUcriu, Plm. coricato sopra un giaciglio r:= giacere ripo-
f p. ed a sando, riposare sopra UH letto, a) generi e :
<>i'y!>lallTiiii$, a, uin (xpjOTaXX./o^) di cubans legeie qaaedam solebat, Suet supln'i.s :

vristaìlo, cristallino, pOClKira Sen ed a.: iObt fml dorso,' cubuit, Suet.: seuis Anchisae mol-
crysla.lill'in?. i, n taso, bic^liiere di cristallo,
, liter ossa cubent! Ov.: in lectica, Cic: argen-
Si'ii partic. jjZ((r , CI ystallina, oruri. o., tasi teis lectis, Curt. poet. trasl., di una locai..,
:

•ii cristallo. Sen. ed a riguardo al sito, abbassarsi dolcemente, decli-


rry slalliiiii, :, n >i cry<iilallim, i. e. nare lievemente, cubantia tccta, Lucr.: Ustica
(>P'J3TaX?.o^). cristallo, Sen. ed a. miton , cry- cubans, Hor. b) giacere a tavola quindi pregn.
stallus, i, f., globo di erisMlo, Prop. 4, 3, 62, = pranaare, Cubans gusto, Cic, CCDO, Justm.:
671 cuculus cultrix 672

e. juxta, Suet.: supra, infra alqm Cnrt.: , II)fpoet.J = culmus, stelo della fava, Ov. fast.
panie, sost, cubante?, cJie siedono a tavola, 4, 734.
Plin. op. e) giaecre in letto, a) giacere dor- culmus, i, m. (da cello come culmen),
dormire, hic, Ov. propter, Cic. humi
iiiemio, : : gambo, stelo, fusto,partic. delle biade, Cic: fa-
ac sub divo, Suot. cubituni ire o discedere,
: bae. Col. — meton., tetto di paglia, Verg. Aen.
andare a p) giacere ammalato in
letto, Cic. 8, 654. Sen. ep. 90, 10 (cfr. 8, 5).
letto, essere ammalato, hacc Cubat, illa valet, culpn, ae, f., colpa, fallo, mancamento, pec-
Ov.: cubantem disputare de alqa re, Cic: e. ex cato, I) in gen.: delieti, Cic: amicitiae, rim-
duritie alvi, Suet.: trans Tiberini longe prope provero, di aver trascurato i doveri dclVam.,
Caesaris liortos, Hor. Cic: culpa mea, per mia colpa, Cic: suni in
cuculu>is, i, m. [dal suono naturale cucu, culpa, Cic: culpa est in me, Cic: culpa carere,
cfr. y.óxxug', eticulo, Plin. ed a. — e come Cic: culpam in alqm conferre, Cic, o trans-
appellativo ironico ai contadini pigri, i qimli ferre, Liv.: suam culpam ad negotia transferre.
aspettavano fino al canto del cuculo (cioè fino Sali: culpam ab alqo demovere, Cic, o amo-
alla primavera) per potar gli alberi, Hor. vere, Liv.: esse extra culpam, Cic: culpam in
sat. 1, 7, 30 e segg. se admittere. Ter., culpam committere o con-
cut*uinÌ!«, méris, cocomero, Plin. traliere, Cic: ponere in culpa, ritenere per col-
Ciido, ere, I) battere, pestare, Lucr. e pevole, incolpare, Cic: alqd culpae dare, Cic:
Plin. Prov., ìstaec in me cudetur faba, di gravis est culpa lacenda loqui, Ov. II) partic:
questo dovrò io pagar le spese, Ter. eun. 281. \)la colpa dell'impudicizia, fallo, caduta,
IIJ pregn., preparare (un metallo), battendo, Verg., Tac ed a. 2) negligenza, Hor. sat. 2, 6, 7.
battere, fabbricm-c, coniare, nummos, Plaut.: 3) meton., colpa =
oiigetto colpevole, continuo
argentum, Ter.: anulum, Quint. culpnm (cagione del morbo, pecora amma-
ciiìeiiìfniotll (== cujuscujusmodi, fZrt quis- lata) comTpL>sce, Verg. gè. 3, 468.
quis e modus), di qualsivoglia sorta, qualunque culpo, avi, atuni, are (culpa), IJ biasimare
esso sia, Cic: e. sunt, Cic.
e. est, qualcuno o q.c. come colpevole o erroneo, ri-
cujas(arcaico quojas), jatis oj)p. criiiilì««, prendere (contr. laudare, probare), Hor.. Quint.
is {da CUJUS da qui), di qual patria? di qual ed a. II) gettar la colpa addosso a qualcuno
nazione? di qual paese? Cic. cd CI. q.c, incolpare qualcuno q.c, aquas, Hor.:
crijiis, a, uni {da cujus, da qui), I) pron. culpatus tibi (da te) Paris, Verg.
relat. = di chi, di cui, is cuja res sit, Cic: ei cultv, avv. (1. cultus), «on eleganza, I) in
cuja nihil interfuit, Cic. fr. II) pron. interr. gen., in modo adornato, elegante, con grazia,
;= apjiarienente a chi ? di chi ? cujum puerum ? cultius progredì Justin. II) partic. del di-
, ,

Ter.: cujuni pecus? Verg.: et, cuja sit, dice- scorso, elegantemente, in modo scelto, e diccre,
rem. Ter. Quint. e Sen. rhet.
cuìiisinoili separato cujii§ modi (quis cullellus, i, ra. (dimin. di culter), coltel-

e modus\ di qual guisa ? di qual sorta ? Cic. lino, piccolo coltello, Veli, ed a.: tonsorius, Val.
criiii«»cjuemodi o separato crijii<«(iuc Max.
modi (quisque e modus), di qualsivoglia guisa, culter, tri, m. (da colo, coìue raster da
di qualsivoglia sorta, C VoluptateS, Cic: tot llO- ra.ào), j)ulitore = coltello, osseus, Col.: partic,
mines e, Cic: neque solum cives sed e. liomi- coltello da macellaio, Liv.: coltello da caccia,
num geuus, Sali. e. venatorius, Suet.: cultri tonsorii, nel conte-
ciileita, ae, f. ((Za calco inculco), sacco= sto solt. cultri, coltelli con cui il barbiere ta-
per giacere, scaldare, ecc., bene imbottito di gliava la barba rasoi, Cic. ed a. , Prov,, —
piume, lana, crine, ecc., guanciale, materasso, me sub cultro liquit, mi lascia sotto il coltello
cuscino, coltrice, Cic. ed a. = nelle manid'un seccatore, Hor. sat. 1, 9, 74.
cuieiis, V. culleus. CultlO, Onis, f. (colo), cura, coltivazione, agri,
CÌÌlex, Itcis, m., «wh'ce, zanzara, tnoscerino, agricoltura, Cic. de sen. 56 e Verr. 3, 226.
Hor., Col. ed a. cultur, Òris, m. (colo), cultore, coltivatore,

cììlìnn, ae, f., I) cucina, Cic. ed a. trasl., — che pianta, I) propr., A) in gen.: agri, Liv.:
ciicina portatile =
focolare poì-tatile , Sen. ep. terrae, Cic: vitis, Cic: pecoris, allevatore del
78, 23. II) meton., cucina =
cibo, vitto, mitri- bestiame, Sali. B) pregn.: 1) assol., coltivatore
lìiento, Hor. ed a, e — =
ghiottoneria, gozzovi- della terra, contadino, agricoltore, colono, Sali.,
glia, sestertiùni millies in culinam conjecisse, Liv. ed a, 2) col genit., abitatore, abitante di
Sen. un luogo, ejus terrae. Sali,: insulae, Liv. IT)
culleus (culeus), i, m. (y.ooXe&s) e cuUcum trasl., veneratore, 1) in gen. amico, amante =
(culeum), i, n. {y.o'ìXzóv), culleo, tacco di cuoio, di qualcuno o q.c, sui, SaU. fr.: bonorum (de-
otre per contener vino, olio, acqiia, ecc., Nep. gli otlimatij, Liv.: veritatis (contr. fraudis
cd a. —
in cui venivano anche cuciti e anne- inimicus), Cic. 2) partic, veneratore della di-
gati i parricidi, Cic ed a. vinità, deoruin, Hor.: diligentissimus religio-
culuion, ml'nis, n. (invece di columen da num, Liv.: quindi sacerdote d'una divinità,
cello), I) punto piti ulto, sontmitf'i, cima, culmine, cultores deùm matris (sacerdoti di Cibele,
A)propr.: 1) in gen.: Alpium Caes.: della , detti anche Galli), Suet.
« volta » del cielo, Cic. Arat.: del « cocuzzolo » CullraiMUS,ì'Ì, m. (culter), scannatore delle

dell'uomo, e. sumraum hominis, Liv. 2) par- vittime (all'incontro popa ^^ coZì<j che colpisce
tic, come t. t. d' architett. =
sommità, comi- la vittima), Suet. Cai. 32.
gnolo, pinaeolo, frontone, tecti, Curt.: aedis Jo- cultrix, trlcis, f. (cultorj, coltivatrice, cul-
vis, Liv. B) trasl., colmo, culmine, punto cui- trice, Cic. de fin. 5, 39: trasl.; abitatrice, dt
tninante, suinmum c. fortunac, Liv. 45, 9, 7. pers. Verg. ed Ov.
673 cultura cura 674

cultura, ae, f. (colo), cultura, eoltìvnzione, dior, Liv.: rusticus, Liv.: ornare alqm opti-
cttra, I)propr.: \)in gen.: •A^n,Q,ìc.: vitis,Cic.: ma veste ceteroque regio cultu, Nep. Persa- :

alplur., agri culturao, Lucr. 2)prefjn., aifrìcoi- rum cultum imitari, Justin.: di ogg. inan., e.
tura, economia rurale, nel SCHSa più larfJO, triumphi. Veli. : aedes ncque laxitate ncque
Quint. eHor. 7/) trasl.: A) cura, «oltura, edu- cultu conspicuae, Suet.: trasl., ornamento del
cazione, animi, Cic. Tusc. 2, 13: assol. inci- = discorso, eleganza, scribere non sine cultu et
vUimcnto dei costumi, Hor. ep. 1, 1, 40. B) ri- nitore, Quint.: locus cxquisito et poetico cultu
spetto Oi>>equÌOS(), ossequio VCfSO qucilcunO, ri- enituit,Tac. dial. ]))cara, trattamento con arte,
verenza, potentis amici, Hor. ep. 1, 18, 86. ammaestramenti, ecc., coltura, incivilimento,
1. oiilliis, a, um, part. agg. (f7« colo), cm- quindi anche educazione intellettuale, animo-
rato, coUirato, I) in SCUSO ristretto, colto, lavo- rum corpurumque e, Liv. doctrina rectiquo :

rato, edificato, eoltirato {coìltr. ilicultus, silve- cultus, Hor.: assol., aspera sano levare cultu,
ster, netrloctus), materia e. (contr. materia sil- Hor.: genus hominum ad honestatem natuiu
vestris), Ce; res rustica bene e. et fructuosa, malo cultu esse corruptum, Cic. 2) cura effet-
Cic: terra e. {contr. terra neglecta), Quint.: loci tiva in genere, ii) mediante esercizio continuo,
e. [contr. inculti), Cic: fundus cultior, Quint.: esercizio , cura, animi. Occupazione intellet-
ager eultissimus {contr. incultus), Cic: sost, tuale, Cic. de fin. 54: litterarum, Sen. de ira
.5,

eulta, òrum, n., cainpi coltivati lavorati, terra, 3, 17, 1. Justin. 9, 8, 18. b) mediante venera-
campagne o contrade lavorate (coltivate) {contr, zione, a) di una divinità, venerazione, adora-
silvestria), Liv. edII) in senso pia largo,
a. zione, culto, deorura, Cic: alplur., deorum cul-
a) ornato con VCSti, eCC, attillato, elegante, adul- tus religionumque sanctitates, Cic: e pratica
ter, Ov.: matrona eulta purpura, Suet.: bene e riverente, exquisitus religionis e, Val. Max.
pui'lla,Ov. b) colVurtc, eduenzione, colto, col- P) di un nomo, venerazione, ossequio trihutato
Cicerone solo
tivato, ruj)inato, ingentilito {In ad alcuno, e mcus, oss. a me tributato, Tac:
in paragone colia coltura elei campo, V. Cic. e sui, Tac: benevolus officium et diligens tri-
Tusc. 2, 13), sonum linguae et corporum ha- buitur cultus, Cic.
bitum et nitorem cultiora ijuam pastoralia esse, ciì!uihi«i, i, m., grande ciotola con manico,
Liv.: cultiora tempora et ingenia, Curt.: vita ciotoione, boccale, Hor. carm. 1, 31, 11 e art.
cultior, Justin.: dipers., TibuUus e, Ov.: turba poet. 434.
cultior,^!<&iZiCOco?to (coni!/', corona sordidior), cuiu«>, i, m., orifizio dell'intestino retto,
Sen. hic fuit sermone eultissimus, Aur. Vici
: culo, ano (anche come espressione oscena), Ca
2. CultUS, US, m. (colo), cara, coltura, I) in tuli, ed a.
senso piii ristretto, cura, coltivazione deicampi, 1. ciiiin , prep. colV abl. (*"/.uv, da cui guv,
degli alberi, ecc., coltura, piantagione, col genit. auv), con, insieme con, unitamente, non senza
ogg., agri. Fior.: agroniin,Cic.: col genit. sogg., (contr. sine), talv. uniti una cum, simul cum
agricolae, Cic: insuìam sine cultu liominum ( V. una e simul), insieme con, in unione con,
esse, Tac: con agg., regiones omni cultu pro- I) nello spazio: a.) per indicre Tessere in-
pter vim frigoris aut caloris vacantes {contr. sieme, la società, la compagnia, semper ille
reg. habitabiies), Cic: assoL, frigida haec om- antea cum uxore, tum sine ea, Cic Mil. 55:
nis duraque cultu et aspera plaga est, Liv.: al e così esse, vivere e sim., cum alqo fV-J: mit-
plur. ineton., coltivazioni, piantagioni campì = tere, dimittere e sim., cuui alqo (V.J: con e.
coltivati, piantati, Cic. Verr. 4, 114. IIJ in inan., cum omnibus suis carris sequi, Caes.:
semo più largo, 1) cura, coltura fìsica e intel- semper aliquid secum afférunt tuae litterae.
lettuale, a) cura fisica , a) cura, trattamento, Cic: e nello sdegno, abi hinc cura immaturo
ynaiitenimento, allevamento, nutrimento, col ge- amore ad sponsum, Liv.
nit. ogg., vestitus cultusque corporis, Cic: vi- Inpartic: a) per indicare la coìnpagnia
ctus cultusque corporis, Caes.: col genit. sogg., di un comandante o subalterno, di una guar-
sine cultu hominum, Cic: assol., copia ex ino- dia difensore con , =
in compagnia, sotto
pia, cultus ex illuvie tabeque, Liv. ^) cura per la guida di, ecc., cum classe Pisas ire, Liv.:
abbellire il corpo, ornamento, acconciatura, cor- cura custodibus in aedem Concordiae venire,
p rum nimius, Sen.: capitis sui, l'arricciare, con (sotto) la scorta. Sali.: agite cum diis bene
Val. Max.: curiosior sui, accurata acconciatura juvantibus, sotto la guida degli Dei propizi,
della sua pers., Val. Max. y) cura rivolta a Liv. 3) per indicare il possesso comune, con
tutta la vita esterna, modo di vivere, tenor di qualcuno, unum magistratura habere cuir,
vita, trattamento {esjjress. compiuta cultus vi- ipsis, Liv.: alia omnia sibi cum collega (es,se)
tac, Cic), e riguardo alla tenera età, anche ratus, avere tutti gli altri obblighi comuni
educazione fisica, spesso uniti cultus victusque, col coli., Liv. y) j^er indicare T'operare in co-
victus atque cirltus, Cic. ed a.: cultus vestitus- mune con quale, con =
in comunanza con,
que, Nep.: e Gallorum, Caes.: cultus humani- in unione con, in società con, colla coope-
tasque provinciae, Caes.: filiam omni liberali razione di, insieme con, ut Varrò cum iis,
cultu habere, Liv.: alqm bumìli cultu educare, quas habebat, legionibus ulte.iorem Hispa-
Liv.: pregn. =
modo di vivere voluttuoso, mol- niara tueatur, Caes.: belluui gerere cum Aegy-
lezza, cultus ac desidia imperatoris, Liv. ga- : ptiis adversus regera, Nep.: cum alqo contra
neae ceterique cultus. Sali. 5) cura e cose a ciò alqra arma ferre, Nep.: cosi pure face re, stare
impiegate per T abbellimento d^l vestire, delle cura alqo fV.). 5j per indicare le relazioni,
armi, ecc., corredo, acconciamento, ornamento, con i^ in rapporti , in dimestichezza, in u-
pompa, fregio, vestito ; foggia, modo di vestire, nione con, cum alqo se dolectare, se oblectare,
c.Punicus habitusque, Liv.: amoenior, Liv.: Cic: is qulcum (= quocum) familiaritas fue-
niilitaris, Liv.: muliebris, Liv.: justo mun- rat, societas erat, Cic; cum patrono Epicureo

Georges' Calonghi, Dizionario latino-italiano. 22


675 cnm com 67ff

mihi omnia sunt, Cic: e. man.) quid


e (con àlìe volte anche per esprimere l'immediato
miliij inquit, cum ista summa
sanctimonia ac effetto e le conseguenze di ìinazione, cum
diligentia, Cic: orationem babere cum multi- exitio urbis, Liv.: cum magna calamitate et
tudtne, Cic: agere cum alqo (V.): reputare prope pernicie civitatis, Cic: summa cum of-
cum animo, secum e sim. (V.)- ^ di relazioni fensione Pompeji, Cic: finalmente anche trat-
ostili, con, pugnare, dimicare e sim. cum alqo tandosi di una circostanzaposta ad un tempo
(V.): queri cum alqo, querelae cum alqo (V.). come patto o limitazione, solo con, tuttavia svio
s) i^er indicare unione, congiunzione, ac- con, es., liberaUtas si cum mercede (^benigna
corcio, come pure separazione, distacco e si- est), conducta est, Cic: quibus videmus opta-
mili, per es., jungere cum alqo e sitn. (V.): biles mortes fuisse cum gloria, Cic: omnia cum
consentire cum alqo e sim. (y.): disseatirc, pretio bonesta videntur, quando la cosa frutta
differre cum alqo e sim. (V.). del lucro, Sali.: così partic, cum eo quod, con
b) per indicare l essere provveduto di q.c, questo che, Opp. ut Opp. ne, sotto la condizione (la
con, in = provveduto, rivestito, allestito, do- clausola), che (non), ecC. opp. che in tal guisa, così
tato, armato, fornito, ripieno di ecc., a) di e. però, per foì'ma tuttavia, oltre ciò, se non die opp.
anim.: cursitare cum Sicjoniis fcon scarpe si- che non, ecc, Cic, Liv. ed a. —
cum sta sempre
cionie); cum purpurea veste, Cic. cum ramis : co*>giunio in una parola sola coll'abl. del
oleae, Liv.: cum fascibus, Cic: esse cum li- pronome personale, e ordinariamente anche
bro, aver un libro tra mano, nelle mani, colVabl. del pronome relativo, es. niecum,
Cic: esse cum telo, portar seco un arme; in nobiscum, quocum, quibuscum, nui tcJvolta
alqm cum ferro invadere, Cic: porcus cum ca- anche cum quo, cum quibus, quando ponesi
pite bumano natus, Liv.: cum lebri domuni ima forza speciale nel cum, oppure vi è com-
redire, Cic: legatos cum auctoritate (con preso un pronome dimostrativo.
pieni poterij mittere, Cic: esse cum imperio, 2. CUOI (anche quom, quum), cong., I) di

avere poteri illimitati, comando supiremo tempo, A) in yen.: 1) qutUuia, ullorcliè, quando,
(per contrario esse in imperio := coprire isqui non defendit injuriam, cum potest, in-
un'alta carica nello Stato), Cic: alqm cum juste facit, Cic: special, preced. da tum,
imperio babere apud exercitum, Nep.: privatus tunc, nunc, jam, oppure da un sost. desi-
sit an cum potestate, Cic: erat T. Juventius gnante il tempo, come tempus, annus, mensis
non indoctus et magna cum juris civilis intel- ed a., fructus ingenii tum maxime capitur,
legentìa, Cic ?) di e. inan., fisci complures cum cum in proxiuium quemque confertur, Cic:
pecunia Siciliensi, Cic: duo pocula non magna, cum primum, appena che, Cic: col presente
tamen cum emblematis, Cic: in riguardo a storico il perfetto storico, oppure Timperf.

rendita, ager efficit cum octavo, cum decimo, od anche qualora nell'esposi-
Z'infin. storico,

produce un ottavo, un decimo di grano, rende zione vivace rapporto delle proposizioni
il

l'ottuplo, il decuplo. Cic: di condizioni, viene invertito, dies haad multi iutercesserunt,
gloria est frequens de aliquo fama cura laude, cum legati venerunt, Liv.: dies nondum decem
Cic: delectant etiam magnifici apparatus vi- iutercesserunt, cum ille uecatur, Cic: spesso
taeque cultus cum elegantia et copia, Cic. unito con repente, subito, interim, interea e
e) per indicare il mezzo, lo strumento, con, sim., cum repente jubetur dicere, Cic. 2) su-
ista cum lingua culos Ungere, Catull.: e cosi ono che, quando per caso, quando, CUm ad ali-
1. 1. grammat.: scribi cum littera quadam, es., quod oppidum venerat, in cubiculum defere-
terra in augurum libris scripta cum E. uno, batur, Cic: C(jI congiunt., veniebat in tbea-
Varr. LL. 5, 21. trum, cum ibi concifium populi baberetur, Nep.
II) di tempo, a) generic, per indicare la con- o) dacché, multi anni sunt, cum Fabius in aere
temporaneità con, a) contemporaneamente a, meo est, Cic.
con,immeUiat. dopo [allevoltc anclic in Unione B) partic. col concetto accessorio: 1) di una
ad altre particelle, pariter cum, simul cum), determinazione relat., special, dopo sostantivi
cum prima luce, Cic: cum primo mane, Auct. come tempus, dies etc, quando, allorehè, in cui,
b. Ali-.: cum primo lumine solis,Verg.: cum si- fuit quoddam tempus cum bomines vagabantur,
dere, Catull.:cum luce, Ov.: cum sole, Verg.: Cic: fuit cum boc dici poterat, Liv.: col cong.,
cum ortu solis, cum occasu solis, Sali.: simul quando la nozione temporale dev essere mag-
cum sole, Cic: exiit cum nuntio Crassus, Caes. giormente specificata, riguardo alla qualità,
'b)per espjrimere circostanze contemporanee fuit cum arbitrarer, Cic: saepe audivi, cum di-

(tanto esteriori, quatito animiche), con, fra, ceret, Cic.2) di nesso causale, dacché, poichèt
sotto, non senza, cum cruciatu, Caes.i cum cla- tibi maximas gratias ago, cum tantum litterae

more, Liv. : cum silentio (di soppiatto, senza meae potuerunt, Cic. 3) di nesso ipotetico,
fare strepito, senza far motto), Liv.: summa quando, se, u uUa est baec amicitia, cum alter ve-
cum contumelia, Caes.: magno cum periculo rum audire non vult, alter ad mentiendum pa-
suo (per sé), Liv.: multis cum lacrimis, Caes.: ratus est,Cic.: praeclarefacis,cum puerum dili-
magno cum gemitu civitatis , Cic. : magno gis,Cic.: così anche in rapporto concessivo, se,
cum metu, Cic: cum pace, cum bona pace, in se anche, pauci potentes cum tabulas... emunt,
pace, in tutta pace, senza turbamenti, conte- tamen divitias vincere nequeunt, ShII. —
stazioni, senza molestie, Cic. e Liv.: cum cura, l'artic.nella correlazione cum... tum, che
con sollecitudine, diligentemente, Cic: cum lega Tutta alV altra due proposizioni. Quando
bona gratia (con tutta dolcezza, con buona, in ambedue le proposizioni e" è un verbo solo,
bella^naniera), Cic: cum venia, cum bona allora è regolarmente alVindicat.; ma se
venia, con indulgenza, con buona indid- ogni singola propos. ha un suo proprio
(jenza, senza aversene a male, Quint. e Liv.: verbo, in tal caso ordinariamente in quella
677 Cumae cumulo 678
introdotta dal eum si trova il cong. Nel que etc. (V.). b) di rado solo, in qualche modo,
primo caso traduciamo cura... tum mediante in qualche tempo, quae demant quomque do-
non
come.,, così ancìiet solo,., ma anche, nel se- lorem, ciò che generalmente toglie il dolore,
condo caso mediante se anche... cosi tuttavia, Lucr.: mibicumque salve rite vocanti quan- =
come... così anche specialissiìnatnente, tnassima- documque te vocavero, Hor.
mente, cum semper valere cupio, tum corte, cììiilììlilli>, avv. con compar. e super',
dum secondo termine si rin-
hic sumus, Cic: il (cumulatus), ì»» misura colma, riboccante, a sa-
forza anche mediante etiam, vero, maxime, zietà, cojnosti mente, riccamente, Cic ed a.
praecipue, imprimisetc.,Cic. Trovasi quindi cumìiliìlii»!, a, um, partic. agg. (cumulo),
cum maxime ellittico, oi-a appunto, particolar- accumulato, trasl. := acmmulato, accre-
mente, tanto più, anche ora, CUm maxime volo, sciuto, ampliato, ri(dzato,
aumentato, rinforzato
Ter. nunc cum maxime, Cic: paret cum ma- (contr. imminutus), mensura cumulatior, Cic:
xime mortuo, ffli obbedisce anclie ora, ben- id effìciebat cumulatiorem gratiam rei, accre-
ché sia morto, Cic: quae fiunt cum maxime, sceva il sentimento di grazia, Liv.: spreta in
che avvengono ancora frequentemetite. tempore gloria interdum cumulatior rediit, ha
II) per indicare la causa, col cong,, portato maggior frutto, Cic, Liv.: e poet.,
A)in gen.: poiché, dopo che (oppure col ge- quam (veniam) mihi cum dederis, cumulatam
rundio), cum
interemisset Clitum, vix a se morte remittam voglio mediante la mia
,

mauus Cic: con altre particelle,


continuit, morte, alla mia morte, rimunerarti con la
quippe cum, utpote cum, per introdurre ima maggior larghezza, Verg.: e dò che ha, =
veduta, un parere soggettivo di chi parla, giunge ad avere, in grande quantità, copia ; the
Cic. giunge aiVapice, al coluto, hoc sentire et tacere
B)partic. col concetto accessorio, 1) di corre- perfectae cumulataeque virtutis est, è V apice
lazione temporale, massime nella narrazione, della perfetta virtù, Cic.
ove nella proposiz. secondaria c'è Vimperf. eiìiiiulo, avi, atum, care (cumulus), «ccm-
il più che perf., alloi'chè, quando, poiché, mtdate, accrescere, I) portare in un muc-
od il gerundio, Zenonem, cum Athenis essem, chio, ammonticchiare, ammucchiare, anunon-
audiebam frequenter, Cic: Antigonus cumpu- tare, l) propr.: y-)ogg. materiali: sabulum,
gnaret, occisus est, Nep.: Epaminoiidas cum vi- Cm-t.: sarcinas in aquas, Liv.: cetera omnis
cisset Lacedaemonios, quaesivit, di rap- Cic. 2) generis arma ingentem acervum Liv.
in , :

porto concessivo, quantunque, ancorché, ed il partic, ammonticchiare, ammassare, aurum


gerundio, Druentiae flumen, cum aquae vim argentumque, opes, Curt. ^) oggetti per-
vehat ingentem, non tamen navium patiens soti a li, partic. in battaglia, agmina sua
est, Liv.: cum rho dicere nequiret, exercita- improvide subinde, Curt.: in fossam compulsos
tione fecisse, ut etc, Cic. ruina cumulant, precipitano giù Tun sopra
Cuniae, firum, f. (Kujjlv)), antichissima Valtro, Liv. 2) trasl.: a) ut aUud super aliud
colonia greca sidla costa della Campania in cumrjaretur nostrae familiae funus (morto,
prossimità di Baia; florida per commerci e caso di morte), Liv.: cum aliae super alias
manifatture (tele, stoviglie di terra rossa). clades cumularentur, Liv.: h) partic. quasi
— Deriv.: A) Cuniaeu«i, a, um (KutJialos), ammucchiare, cumtdare, omnes in alqm ho-
ctimano, nrbs, Cxima, Verg.: Sibylla, Vei"g. e nores, Tac: probra in legatura, Cic. II) mu-
Ov.: e delia medesima, virgo, Ov.: carmen, nire, fornire, rientpiere in copia, 1) (^in prOSa,
della Sibilla Verg. Cumaeos in annos vi-
, : da Livio in poi), propr., ammonticchiare,
vant, assai lunghi (come la SibillaJ, Ov. coprire, riempire in alte proporzioni: cùogg.
B) Cuniiìneas, a, um, cumano, Cic. ed a.: materiali: altos lacus fcon mosto), Ov.: lo-
Apollo, venerato a Cuma, Hor.: Aquae Cu- cus qui strage semiruti muri cumulatus erat,
manae, i bagni più tardi così famosi sotto il Liv.: aras honore (con incensi), donis, Liv.: e
nome di Bajae (V.), Liv. 41, 16, 3. sost., — poet. Thyesteis viscera mensis, sopracmricare,
a) Curaani, Òrum, m., gii abitanti di Cuma, i Ov. raet. 15, 462. p) ogg. personali: cumu-
Cumani, Liv. e Veli, b) Cumanum, i, n., a) il latae flore rainistrae, Ov. fast. 4, 451. 2) trasl.:
territorio di Cuma, quel di Cuma, in CumanO, a) colmare, caricare con alcunché, a) Ogg. ma-
Plin. p) una villa appartenente a Cicerone, ter.: eloquentiara magnis praemiis, Tac. dial.
in prossimità di Cuma, Cic. P) offj- person. : e. alqm muneribus magnis,
cuniba, V. cymba. Verg.: alqm omni laude, Cic: non possura non
*cuinlio, ere, verbo semplice, donde ac- confiteri, curaulari maximo gaudio (esser ri-
cumbo ed a. colmo di grandissima gioia, esser giunto al-
cuiiiltììla, V. cymbula. l'apice della gioia), quod etc, Cic. b) rentier
cumera, ae, f., specie di cesta per coKr più accresciuto, piti ammonticchiato = aumen-
servarvi le biade; ancor oggi in Sicilia can- tare, accrescere,innalzare, rincarare, injurias,
nicci; Hor.; sat. 1, 1, 53; ep. 1, 7, 30. Liv.: invidiam, Liv.: gratiara in remunerando,
euuiTnuni (cyraìnum), i, n. (xó(itvov), cu- Cic: aes alienum cumulatum usuris, grande-
mino (per render pallidi), Hor., Col. ed a. mente aumentato, Liv.: e. funere funus, ag-
cuin-niaxiiiie (quammaxlme), V. cura. giunger morte a morte, funebri a funebri,
cuin-prinii»», V. primus sotto prior. Lucr.: eloquentia bellìcam laudem, Cic: alio
cuiuqué (cunque, quomque), avv. (cum e incredibili scelere hoc scelus, Cic. e) render :

qne), serve per generalizzare qualche caso, compiuto, fornire abbondevolmente render =
qualche tempo, ecc., a) trovasi cotigiunto con coìnpiuta la quantità, lunghezza , abbondanza
pronomi ed avverbi pronominali, quicumque, d'alcuncliè, render alcunché completo, ripieno,
qualiscumque etc, ubicumque, quotiescum- finito, perfetto, incoì'onar di aito compimento al-
,

679 cnmulus cuneolus 680

«unchè, pwre lo corona, il pieno compimento cui mentre mora ogg., indugio], Cic. ed a.: e. in-
una cosa, portarla al colmo, all'apice (del compia vadendi, Liv.: sine cunctatione, Cic. ed a.
mento, della perfezione), gaudium, Cic. : cumu- ciinctator, òris, m. (cunctor), indugiatore,
lata erant officia vitae, compiuti a sazietà, temporeggiatoì-e, tanto di persona lenta e irre-
Cic: ii, quorum studiis ea, quae natura desi- soluta, che di prudente e considerata; in cat-
derat, expleta atque cumulata habemus, ve- tivo senso, Cael. in Cic. ep. e Liv.in senso :

diamo pienamente appagati, Cic: illustrare buono, Liv. e Tac. —


Cunctator, soprannome
orationom ac totam eloqueutiam e, innalzar di Q. Fabio Massimo, che, col suo tempore^g-
Varie all'apice, al sommo, aìV ideale, Cic : giare, teneva a bada Annibale; temporeggia-
quod summum (bonum) cumulatur ex inte- tore, confr. Liv. 30, 26, 9.
gritate corporis et ex mentis ratione perfecta, cunctór {non contor), àtus sura, ari,
raggiungeilmarigior grado fla pienaaltezza, tenersi in sé, indugiare, andar adagio,
il suo colmo), Cic. temporeggiare, I) propr., nel moto nou =
cuinuliis , i, m. (affine a culmen, cul- voler eccedere, andar adagio, considerare,
mus), cumulo, come sommità, apice, monti- indugiare, prendersela comoda, manibus es-
cello, ammasso montato in forma di piratnide, pellere tentat cunctantem, Ov. e diutius in
:

mucchio tovreggiantc, I)propr.: hostium coa- vita, Cic: regina thalamo cunctans, Verg.: di
cervatorum, Liv, (e/r.trasl. aliarum super alias sogg. inan., cunctatur amnis, Verg. Il) nel-
coacervatarum leguni, Liv.): aquarum, am- l'agire, indugiare, andare a rilento, tanto di
masso d'acque, torrente, Ov.: arenae, Verg.: persone lente od irresolute, quanto di conside-
armorum cumulos coacervare, Liv. IIJ trasl,, rate e prudenti, quindi talora =
tardare, tem-
ammasso innalzato, grado acerescittto, innalzato, poreggiare, esitare, dubitare {contr. properari»
il soiìrappiìi, eccesso, aumento, cima, apice, co- conari, exsultare), assequor omnia, si propero;
rona, punto culminante, culmine, eCC, dierum, si cunctor, amitto, Cic: an cuncter et tergi-

Cic. raercedis, Cic.


: accedit ad alqd oppure
: verser? Cic: cunctans jam Tiberius, tenten-
alci reicumulus, alqd accedit in cumulum, Cic: nante, Tac: unus homo nobis cunctando resti-
alci cumulum gaudii, portare alcuno
afferre tuit rem,Enn. fr.: sedendo et cunctando bellum
al colmo della gioia, Cic: afferre cumulum gerebat, Liv.: colVaà e Z'acc, cunctante ad ea
illorum artibus, recare a compimento le dot- Mithridate, Tac. ann. 12, 44: coZZ'inter e
trine, le cognizioni di costoro, Cic: come 1. 1. Z'acc, Inter metum et iram ovv. inter pudorem
retar., peroratio, quam cumulum (corona del et iram cunctatus, agitato dai due contrari
discorso) quidam, alii conclusionem (conclu- sentimenti, Tac. ann. 2, 66 e 14, 40 : coZZ'inf.,
sionej vocant, Quint. 6, 1, L quam ob causam non est cunctandum profìteri
cuiiabìila, òrum, n. (cunae), il giaci- hunc mundum animai esse, Cic. cunctantes :

glio dei bambini e dtgli animali giovani, arma capere, Liv.: seg. da propos. relat. o
I)propr.: a) dei bambini, culla, cuna, esse in inter rog., con quando e quomodo, Suet. ; con
cunabulis, Cic: qui non in cunabulis, sed in ne fencUt.J... an, ovv. con utrum... an, Suet.:
carapis consules sunt facti, non per la loro e non cunctor col quin e il cong., non cun-
origine, per ragion di natali, Cic. b) nido ctandum existimavit, quin pugna decertaret,
delle api ancor piccole, Verg. II) meton.: Caes.
I) culla, luogo d'origine, luogo natio, stanza cunctus, a, um {da conjunctus, secondo
primitiva, soggiorno ordinario, Jovìs, Prop. : il Fleckeisen da convinctus), tuUo unito,
gentis, Verg. 2) ctUla = prima origine, primo unito, universo, tutto quanto (k singole parti
incominciamento, principio, quasi CUnabuJa concepite come un sol tutto), a) al sing.
quaedam et elementa virtutis, Val. Max. solo coi collettivi : populus , Cic. : Gallia
cunae, àrum, f. (cubo, *cumbo}, giaciglio Caes. b) al plur-, cuncti, ae, a, tutti insieme,
di bambini e di animali, a) di bambini, tutti imiti, tutti quanti, tutti come uh sol uomo
cuna, in cunis dormire, vagire, Cic. : primis {contr. singuli), cives, Cic: oppida, Caes.:
cunis, ancor da bambino, Ov. b) giaciglio di mea cuncta, ttitto il mio, Phaedr. sost., cun- :

uccelli piccoli, nido, Ov. trist. 3, 12, 10. cti, tutti,Phaedr. ed a.: cuncta, tutto. Sali.,
ciinctahundus, a, um
(cunctor), che si Phaedr. ed a., e tutto il mondo, Phaedr.: col
prende tempo, che va lento, che indugia, che genit., cuncti hominum, Ov.: cuncta terrarum,
temporeggia {contr. properans), Liv. ed a. Hor., camporum, Tac. cuncta scelerum tuo-
:

cuiicians, antis, part. agg. {da cunctor), rum, Tac.


che indugia, lento, I) nel moto, dì C. inan., elle CUneatim, avv. (cuneo), a foggia di cuneo,
non cede, lento, tenace, glebae ilex,Verg. II) nel- Caes^ b.^G. 7, 28, 1.
Vagire, indugiante, temporeggiatore, tanto di cììneatus, a, um,
part. agg. {da cuneo),
persotie lente od irresolute, quanto di circo- fttttoa foggia di cuneo, appuntato, ager, Col.:
spette, caute, ritenuto, cunctantior et cautior, jugum in angustum dorsum e, Liv.
Plin. ep.: natura ac senecta cunctantior, Tac. cuneo, avi, àtum, are (cuneus), I) fog-
cunclanter, avv. con compar. (cunctans), giare a cuìieo, latera inclinata (di una pietra),
adagio, con indugio, tanto di persone lente od Sen. trasl., per vim cuneari, del discorso,
:

irresolute come di caute, circospette, I) nel Quint. 4, 3, 4. II) cun. se e passiv. cuneari,
moto e. ab ruinis vici pecus propellere, Liv.
: di luoghi = terminare in punta, a foggia di
II) nelV agire, haud e. discidere ccrtem, Liv. cìtneo, (Britannia) iterum se in diversos angu-
canctatìo, onis, f. (cunctor), l'indugiare, los cuneat triquetra, Mela: cuneatur(Hispania)
tanto di persone lente ed irresolute quanto di angustiis inter duo maria, Plin.
caute, circospette, prudenza, temporeggiamento, cunedlus, i, m. (dimin. di cuneus), pie-
ritenutezza (contr. temeritaS; g[mndi so^ettivo, colo eitneo, piccolo gherone, Cic. ed a.
681 cnnens cupiens 682

eììncus i, rn-. «^'""'o, I) Pfopr.: A) cuneo deri vmii (partic. riguardo ad una carica
da ficcar dentro, oppure per spaccare, Cato alla proroga di essa), Tib. Claudi], Liv.:
ed a. : cnneis scindere fìssile lignuiii, Verg.: popularis , cieca vanagloria la smania di ,

jamqiie labant cunei, biette, cnvifjlie fper novità dei demagoghi, alcjs cupiditati suf-
metter insieme Timpalcatura della nave), Ov. fragar!, Cic quindi anche brauia di signo-
:

B) cuneo come fujura anfjolare, coit murus ex feggiare, ambizione di esser principe e sim.,
utraque parte in artiorem velut cuneinn, Liv. Curt. e Plin. pan. d) tendenza alle brame sre-
//)trasl.: A) cosa foqgiata a cuneo, muc- golate, partic. alla vitfi sì-egolata , sensualità,

chio di esseri animati, V. Liv. 25, 'ó, 18: concupiscenza, Cic. liosc Ani. 3iJ; prò Scauro 25.
come t. t. milit., ordine (ti battaglio, foggiato u e) brama di possessi altrui, utUe proprio, inte-
ciineo, cuneo, Cacs.. Liv. ed a.: ciuieum lacere, resse, espression e generale per aviditù, amor del
Caes. e Tac, ovv. (poet.) dare, Verg., fare, denaro (contr. abstinentia, integritas et inno-
formare ; della falange macedonica, Liv. 32, Centia), pi^ur. = brama egoistica, aiiditft, Cic
17, IL B) la divisione a foggia di cuneo nei ed a. f) passione per qualcuno, ce) in senso
teatri, loggia, Verg., Suet. e Tac: pliir. mrton., buono, l)assione,entusia.'imo,]lÌrt.h. G. 8. 51,3.
loggie = {/li spettatori, cxineì oinnes, Phaedr. P) in senso cattivo, po.ssioni dell' oratore, del
r., 7. 35. giudice, dei testi e sim., parziaUtìi, spirito par-
cAiiTouio«u«i, a, um (cuniculus), fornito, di parte ; Cic ed a.
ziale, interesse particolare,
liceo di conigli, Catull. 37, 18. — Genit. cupiditatum e cupiditatiura.
2ìlur.,
c>unTculii«>, i. m. {rad. CUN, donde an- cupT<l<>, dtnis, f., raro e solo nei jjoeti
che cuunns), IJ conìglio, Varr. ed a. II) ria anche m. (cupidus), desiderio, voglia, in senso
sott'&ti'anea, caverna, fossa, canale, condotto e cattivo =
smania, passione, I) in gen. : im-
sim., Cie. ed a.:partic. come t. t. milit.. mina. modica, Liv. ingens, Sali. col genit. sogg.,
: :

Caos, ed a.: cuniculos agcre. disporre, Caes. animi, genit. ogg., pecuniae, Sai!.:
Sali.: col
ciinnim, i, m. {i-acl. CUN, donde anche imperii, Sali.: placendi, Quint.: ca^iit alqm cu-
cuniculus), conno, Hor. ed a. : meton., prosti- pido in bis locis urbis condendae, Liv. : alci
tuta, nterefrice, Hor. cupido est. colVìnfin., Verg. Aen. 2, 349 ca- :

oiiB9<;iie, V. cumque. ptus cupidine coZ/' infin., Justin. 12, 7, 13.


cupa, ae, f. botte, caratello, barile, Caes.: IT) partic: a) desiderio, voglia (fìsica) di q.c,
vinurn de cupa, vin di botte, vin comune, somni. Sali.: concubitus,Veneris, Ov.: plur. =
vino giovane, Cic. le voglie (la libidine), Tac. ann. 14, 35. b) jHts-
otìpr-din, ae, f. V. cuppedia. sione =
passione d'amore, ohjoj-c, visae virginis,
eiipr-diiulrTiis, V. cuppedinarius. Ov.: femineus, verso una donna, Ov.: e così
eìjpvdfli, dYnis, f., V. cuppedo. muliebris, Tac: quindi personif. Cupido, dt-
cupide, avv. con compar. e superi, (cu- nis, m., Cupido, dio delTamore, figlio di Ve-
pidus), brumosamente, cupidamente, in cattivo nere, greco 'Epcog, Cic. ed a.: al plur., Cupi-
senso = appassionatamente, COll passione, vi- dines, dei dell'amore. Amorini, Prop. ed Hor.
vamente (quindi anche con precipitazione, in- c) avidità, interesse, espressione generile per
considertctamente e sim.), appetere alqd, Cic. e avidità, avarizia, sordidus, Hor.: c et rapinae,
Caes.: instare. Caes. Così jMrtic: a) con pas- Tac. d) brama ambinone, CUpidine
di onori,
sione = con ambizione, agere nihil cupide, Cic. atque ira grassari, Sali. Jug. 64, 5.
ep. 16, 11, 3. h) con passione ^^ con parsialitìi ctìpidu!»!, a, um (cupio), cupido in senso
{contr. integre), Cic. e Suet. e) avidamente buono e cattivo, quindi anche voglioso, avido, =
= con gioia, con piacere, con voglia, con amore, .smanioso di q.C, appassionato per q.C, IJ in
voiont-cri, Cic, Caes. ed a. gen.: a) dipers.: homo, Cic: col genit., pe-
CàipTdTiiciis, a, um (Cupido), appart.e- cuniae, Cic: vitae, Cic cupidior contentionis :

n/>nte a Cupido, ad Amore, tela, Ov.: Sagittae, Ov. quam veritatis, Cic: con in e Tabi., in perspi-
csIpldTia^, atis, f. (cnpidus), aviditit, cupi- cienda cognoscendaque rerum natura, Cic:
digiu, voglia, in Cattivo senso mania, appe- = coZZ'infin., mori, Ov. p) di e. inan., manus
tito, smania, ardore, I) in gen. : a) propr., (X)lur.), Ov. livor, Prop. II) piartic.: a) ap-
:

assol., p. es., propter cupiditatem, Cic. e. ni- : passionato, spasimante d'amore, animus alcjS,
mia, Cic: mala, Ter.: col genit. sogg., teme- Ter. amantes, Verg. e poet. trasL, ulnae,
: :

ritas cupiditasque milituin, Caes.: cupiditates Ov. b) cupido, interessato, avido (contr. Ube-
principum, Cic: col genit. ogg., pecuniae, ralis), Cic. ed a.: in illa re, Cic. e) appassio-
Cic: praedae, Caes.: gloriae, Cic: imitandi, nato verso una persona, a) in senso buono, ,

Cic: bellandi, Nep.: dominandi, Cic: con ad e pieno di entusiasmo per aìC, ben disposto, en-
Tace, tanta e. ad reditum. Cic, ad venandum, tusiasta verso quale, col genit., p. es. homo
Curt.: ardere cuplditate, Cic: flagrare cupidi- tui e, Cic: plur. sost., cupidi {co7itr. infesti),
tate alcjs rei, Cic: explere cupiditates (suas), Tac. dial. 31. p) in senso cattivo, appassio-
Cic: imperare cupiditatibus {contr. servire nato verso ale. o q.c, per Vintcresse di ale,
cupiditatibus, Cic: tenere (tenere in freno) di un partito, ecc. (contrario di spassionatoj,
cupiditates^ suas Cic. ,b) meton. V oggetto , parziale, istius veliemeuter e, Cic: ovv. comun.
dell'avidità, inama, desiderio, inhonestissima, assol., judex, testis, Cic.
Cic. ad Q. fr. 1, 1, 6. § 19. Iljpartic: a)de- cupiens, entis (cupio), I) partic. pres.,
siderio fisico, stimolo vcrso q.c, cibi (appetito), V. cupio n" 1 alla fine, IIJ part. agg., desi-
Cels. b) passione =
concupiscenza, amore, CU- derante, desideroso, bramoso di q.C, in sensO
piditatis ardor,Curt.: insana, Val. Max. e) rfe- cattivo smanioso, pazzo per alcunché, comun.
siderio ambizioso (vanaglorioso), ambinone (va- col genit. ogg., liberorum. Ter.: bonarum ar-
nagloria), plur., bramosie vanagloriose, desi- tium, Tac: dominandi suis quam subigendi
683 cupio cara 684

externos cupientiores, Aur. Vict. cupientissi- : usato nei funerali, quindi sacro anche a Fiu-
nnis legis, Sai!, fr.: e asso!., Marius cupientis- tone, Vitr., Yerg. ed a.: abl. anche cupressu,
sima plebe (2)er grande desiderio) consul fa- Vitr., Catull. ed a. Forma secondaria deri-
ctns. Sali. vata dalla greca al plur., cyparissi coniferae,
<>U|UO, ìvi^OVV. li, Itum, ere, desiderare, Verg., personif., Cyp'arissus, i, m., « giova-
hìiiiiutre q.c. (nutrire desiderio, avere desi- netto trasformato in ciptresso », Ov. met. 10,
derio ', tendere, aspirare a q.C, voler avere 121 e Segg. II) meton., cassetta fatta di ci-
q.C, e in questo senso =
desiderare, trovar presso, Hor. art. poet. 332.
desiderabile (contr. filiere, abhorrere, non Olir, avv. {propr. quoirei, cuirei, J30t cuire,
velie e sim.), spesso coli' aggiunta quan to? cuir, cur), percliè, a che, Ij relativo: duae suut
i n che gr a d o ? con avv. [come avdenter, causae, cur etc, Cic: causa non est, cur, Cic:
ardentissime, flagranter, flagrantissime, mire, afferre rationem, cur, Cic: est vero, cur, Ov.:
iiiirabLIiter, magno opere, siimme), I)ingen.: quid est, cur, Cic: ne mirere, cur, Cic: multa
a) colVacc: vestitum^ Ciò.: agros, Sali.: quidom dixi, cur, Hor. II) interrog.: cur non
pacem, Liv. : novas res, Sali. cupio omnia: assum ? Cic. cur senatum cogor reprehen-
:

quae vis, desidero per te quello stesso clic dere? Cic, nei poeti talora posto dopo una o
tu vuoi = frmjuro ogni bene, Hor. sat. più parole della proposizione , obsequium
1, 9, 5; e nel pr(rtic.2ierf.,ves cupita, Liv.: ventris mihi perniciosius est cur ? Hor.
e neutr. plur. sost., cupita =
il desiderato, cura, ae, f. {arcaico coera), cura, il curarsi,
desiderio, Sen. e Tac. p) colFinfìn.: mutare I) = in gen.,
sTCìp-éXeLa, cura, sollecitudine, 1)
testaiiientum, Plin. ep.: laudari, Cic. e così soiificitiidine, cura die si presta ad ale o a
spesso le espressioni ironiche, cupio audire, q.C, interesse, attenzione, riguardo, sollecitudine,
cupio discere, cupio videre, Cic: y) coiracc. solerzia, compartecipazione, cura, diligenza
e Tinfin.: Antonium liaec quam primum au- (contr. neglegentia\ e acris, Cic: intensa, Liv.:
dire, Cic: me non mendacem putnri, Cic cum e. saucios refìcere, Liv.: cum magna e
t\ col nom. e Tinfìn.: nimium cupit formosa parare omnia, Sali.: col genit. ogg., legum,
videri, Ov. s) seguito da proposiz. relat., Quint.: rerum publicarum, partecipazione e
non deorunt, qui quod tu velis cupiant, Plin. sm., Sali.: agrorum nimia cura, Cic: e ha-
ep. ^) coU'sicc. e il partic. o /'agg. come pre- bendi, avidità, Phaedr. colendi, cura della
:

dicato: patriam cxstinctam, Cic: commutata coltivazione, Verg.: col de fdi, riguardo a)
omnia, Plin. ep. tj) con ut o ne col cong. o e Z'abl., de salute mea, Cic. adbibere curam :

col semplice cong.: responsum est milii cu- de OVV. in alqa re, Cic: agere curam alcjs rei
pere quideni universos, ut, etc, Plin. cp.: e OVV. alcjs e de alqa re ovv. de alqo, cura, di
coord. cupere et optare ut, etc, Cic: mire ale, di q.C, interesse, sollecitudine per ale
cupio ne etc, Plin. ep. cupio te quoque sub
: q.C, Sali., Liv. ed a. : così anche curam
idem tempus Campania tua remittat, Plin. agere prò alqo, Ov.: haec mea cura est ne etc,
ep. G) assai., judices metuunt aut sperant aut Hor.: una erat cura, ne etc, Curt. est alci :

cupiunt, Cic: partic. nel partic, omnibus cu- cura alcjs rei ovv. alcjs, uno ha cura di ale,
pientibus, Caes.: e nel gerundio, qui appetitus... q.C, si prende pensieri, molestie per ale
sive cupiendo, sive fugiendo non satis a ra- q.C, si 2^rende interesse, si affligge per
tione retinentur, Cic. II) partic: a) alqm ale od alcuna cosa, Sali., Liv. ed Ov.: cura
{come S7:i9u|isa) xivóg) =
desiderare dì godersi est alci, ne etc, Liv.: est alci alqd ovv. alqs
amorosamente lina persona, Mars videt liane, curae, ovv. est alci curae de alqa re, è og-
visamque cupit potiturque cupita, Ov. b) alci getto di cura (persona o cosa che sia) per
OVV. alcjs causa = desiderare, bramare per alcuno, Cic. ed a.: così anche alci curae est
alcuno, nell'interesse di ale, interessarsi di colVnt ne ed, il cong. ovv. seguito da prop.
q.C, di ale, esser inclinato, favorevole verSO relat., Cael. in Cic ep. e Cic: (alci) curae est
ale, favere et cupere Helvetiis, Caes.: Fun- coZ/'infin., Quint.: alcjs cura est alci, Ov. met.
danio, Cic: ejus causa et cupio et debeo {sono 8, 724: habere curam alcjs rei ovv. alcjs, aver
impegnato, debbo), Cic: cupio omnia rei pu- cura di q.c. o di ale, p)rendersi cura, ecc..
blicae causa, Cic. Sali., Liv. ed Ov. e così habere alqm ovv.
:

ciapTlor, òris, m. (cupio), die brama, ama- alqd curae ovv. sibi curae. Sali., Cael. in
tore, dcsideratore, incredibilium, Tac. : amici- Cic. ep. ed a.: curae sibi liabere coZZ'infin.,
tiae, Tac. Nep.: curae habere colVnt e il cong., Sen.:
ciippetlTa^ ae, f., rjiiiottomia, Cic. Tusc. assol., curas habere, aver ogni cura, non
4, 2G. tralasciar cure, Justin. 43, 4, 11 intendere :

cuppedTn:irìu<s, li, m. (cuppedo), ya«*tc- curam alcjs, far stare all'erta ale, Curt.: in-
ciere, eredensiiere (colui che prepara boCCOni tendere curam in alqd, occuparsi di q.c, diri-
squisitij, Ter, eun. 256. gere la propria attenzione, Liv. ed a.: susci-
eiippcdo, dtnis, f. =
cupido (V.), Lucr. pere curam colVnt o il ne e il cong., ovv. se-
1, 1082 e sefijl. guito da prop). relat., curarsi di, occuparsi
cuprcsscluiii, i, n. (cupressus), bosco di di, per, per non, Balbus in Cic. ep., Auct. b.
cipressi, cipresseto, Cic ed a. Alex, e Cic. Così in partic: a.) interesse per
cfipi'cs<>ieus, a. um (cupressus), di cipresso, q.c. di nuovo, curiosità, Liv. 21, 22, 7; 42,
signa Junonis, Liv. 27, 37, 12. 39, 3. p) V amore alla scienza, studio, ricerea,
cìiprcssTfer, fera, forum (cupressus efero), Tac dial. 16; Tac. Agr. 10: plur., Cic
cfr.
che porta cipressi, che pì'oduce cipressi, Ov. Tusc. 5, 69. — Quindi meton. =
scritto ela-
her. 9, 87 e altr. borato, compiiazione,luvoro, recens, Ov. e Tac:
cìjpreisiius, i, f. (y.'jTtapioaog), I) cipresso nostra, Tac
:

6S5 curalium cuna 686

2) cìirn = cura, goveinìo, sorveglianza, ntton- 2) come 1. 1. di medie. =


cura, guarigione Ctanto
zione, a) eiira, coltivazione (lei CUìììpi, delle di malattie del corpo che delVanimaJ, Cic.
cnai- prrtincnti alia campagna, Pelusiacae ed a.: perturbationum, quas exposui, variae
Icntis, Vero'.: bonni, Vercf. b) cìtra fìsica del sunt curationes, metodi di cura, Cic.
corpo, partir. Vohhellimmto, onìinamento, <»•- ciiralìir {arcaico coerator), òris, m. (curo,
namcnto, aceoneiatnra, col genit. SOf/f/., TTIU- arcaico Coero), curatore, amministratore, diret-
liorum, Phaedr. col genit. offr/., corporis,
: tore, I) in gen.: nogotiorum, incaricato d'affari,
Qnint. : comae, Prop. cura cnltiisque feinina-
: agente, Sali.: dì impieghi di Stato, aediles cu-
rum, Liv. e) cura der/U ammalati o delle ma- ratores urbis, annonae ludorumquc solemnium,
lattie, a) delV infermiere, Tac. ann. 4, 63. Cic: rei publicae, agente. Sali.: e. muris re-
IjÌ
dd medico, trattamento, cura, ri.sanatnento, ficiendis ("dat.J, Cic. IIJ partic. : come t. t.
ijìiarif/ìone, morbi, Justifi.: cum oninoiii ruram giurid. = tutore di maggiorenne, quindi an-
fntavincorfnt, Veli.: trasl., doloristui, Cie.: illa che di un mentecatto, di uno scialacqua-
fuit laorimis ultima cura ineis (cioè il sonno), tore, err.. }Tor., Sen ed a.
Prop. d) cura riquardo n un morto, funeris, cCiriilfirn, ae, f. (curo), cura, governo, Ter.
Suet. Tib. 51; cfr. Tac. bist. 5, 5. e) cura, culto eun. 31 G.
degli Dei, deorum, Liv. e Justin. f) cura di curiiliiti, a, um, part. agg. (da cnro), fatto
ale. ff.C. = il pensare, protivedere, custodia, con cura, accurato, curatissimae preces, Tac.
cura, doiTiinao, Ov. alqm non sub hospitum
: ann. 1, 13.
modo privatorum custodia, sod publicac etiam «•urcìilio, ònìs, m., goi-goglìone, punteniolo,
curae et vclut tutelae esse velie, Liv.: educa- verme che rode il grano, Scriptt. r. r. ed a.
tore, allevatore, precettore, alcjs, Quint. Ciiròs, tum. antichissima capitale dei Sa-
^uum sororisque fìlios in eadcm cura habero, bini, patria di Tito Tazio e di Numa, donde
r.iv. !x) motori., a) curatore, rustocìe, sovrìntcn- p>resero nome Quiriti: oggi villaggio di Cor-
i
dentc,\-mm\mà.^(ì curafidelisbarae (del porcaio rese. — Z»crì?;.;Cui'ensis, e, di Curi, plur.
Eumeo), Ov. ber. 1, 104. p) l'oggetto della SOSt., Curenses, ium, m., gii abitanti di Curi.
cura, cura (rome nelle csin'essioni: mia cura, Cfireti^», um m. (Koupr/iss), antichi sa-
amor tiiio). Verg., Hor. e Prop.: di animali, cerdoti di Giove in Creta, i quali nelle feste
tua cura, Verg. ed orgie in onore di Giove cretese facevano
3) cura =
cura, iliregione, aniìiilnixtrazione, danze cogli scudi con una musica molto
governo, comando, propr.: rerum domesticii-
a.) rumorosa ; (così pure facevano i Coribanti,
riim, Quint.: patrimoiiii, Sen.: partic.come im- più tardi identificati coi Ctireti, nelle feste
piego di Stato, rei publicae ed urbis, Liv.: in onore di Cibele). —
Deriv.: Cfiri'tis,
aerati,', -Saet.: naviura, governo della [lotta, ttdis, f. (Ko'jpTjnc;), Curetico, poet. per cretese.
Tac. b) Vieton., cura, impegno, obbligazione, af- cfirYa, ao, f. {da connettersi con Quiris\ cu-
fare, partlC. ancìie affare di Stato, Cic Sali. , ria, IJ propr., una delle 30 divisioni dei pa-
ed a.: partic. al piar., negotia curaeque, Cic: trizi, ogmma delle rpiali alla stia volta si di-
divisae inter Tutorem et Classicum curae, Tac. videva inrliecisientos, Liv. 1, LS, 6 e sgg. Aur.
II) come cppoVTÓJ, cura =
affanno, sollecitu- Vict. vir. ili. 2, 12. Cfr. curio. II) meton.: A) il
dine [contr. gaudiuni, bictitia), Il in gen.: ex- luogo di raduno di una curia, euria (edifìcio),
pers curae oc^ oranis curae, Liv liber cura, ani- : curiao veteres, le antiche, originarie, sul de-
mus, Cic: sine cura, senza pensieri, Sali.: col clivio orientale del Palaiino,Tac. ann. 12,24.
genit. ogg., cura impensarura populi romani, Ov. fast. 3, 140: (curia prisca) incontr. alle più
impensierito, ecc., Liv.: con de e Tabi., cura recenti {cwnRQ novae) nelle vicinanze del com-
de minore fiìio, Liv.: con prò e Tabi., cura prò pitum Fabricium (nella f
regione di Roma).
alqo, Verg. e Liv.: con in e Tace, nulla in po- B) trasl., di luoghi d'adunanza consimili:
sterum curii. Tac: e parva, Cic: ingens. Sali.: l)p)er le sedute del Senato, curia, a) curia Hosti-
gravisjgravior, gravissima. Liv. e Cic affìcere : lia, detta pia tardo anche curia vetus (nella 10"^
alqm alqà curtà, Cic: confici curis, Cic: de- regione sul colle Palatino) ahbruciata in oc-
cedit alci cura e cura de alqa re, Liv.: alqd cu- casione del funerale di Clodio, Liv. 1, 30. 2:
rara facit, ne etc, ([.e. dà da pensare che, ecc., comun.sempl. curia, Cic. de rcp. 2, 31; Cat.
Tac: inicere (alci) curam, ne etc, Ter. e Curt : 4. 2. — quindi a curia come segno e pegno del
liberare alqm cura, Cic: illa restabat cura, diritto e delle leggi. Cic. Piane 7L Hor. carni.
ne etc, Liv. 3, 5, 7. ^)come luogo di gi-avi discussioni, de-
a) cura amorosa, affanno, spasimo d'amore, liberazioni, \xi dies inter eos curiae fuisse vide-
amore, cura mca. tua, Ov. e Prop.: juvenum retur, cunvivium Tusculani, che parve loro
curae, Verg.: metnn. Tamata, la fiamma,= aver discusso il giorno nella curia,ecc., Cic. de
tua cura. Lycoris, Verg. or. 1,27. y) come luogo di raduno dei senatori
cnrlilTuin, V. coralliura. e degli alti magistrati dello Stato, curia popu-
CHl'iiir, avv. (curatus), ocmn'«/aMje»if<', con laribus clausa est, C'oè i poveri non possono
cura, diligentemente; compar. in Tac. ann. 2, giungere all'autorità senatoria ed in genere
27 e_PHn. cp. 1, 1, L ad una carica eltvata. Ov. ani. 3, 8, 55. 5) come
oiìriillO^ ònis, f. (curo), il curare, cura luogo di seduta del Senato —
adunanza del
di q.c, diligenza, I) in gen., omnis cultus Senato. Senato. Cic. ad Att. 1, 20, 3. Liv. 2, 2.3,
et e. corporis, Cic: e omnis et administratio 14 e cosi Suet. Caes. 22 ed altr. b) curia Julia,
rerum. Cic: sine cultu et curatione (ovium), sopra al Comizio, cominciata da G. Cesare,
Cic. II) partic: 1) comet. t. di atti puhblicì t^'rminata dai triumviri e dedicata in segno
= direzione, amministrazione di un affare di d'onore a Cesare; luogo di adunanza del Se-
Stato, amministrazione, impiego, Cic. e Liv. nato {dopo che fu abbruciata la curia Hosti-
687 curialis curriculum 688

lia), Pompeja ovv. PoiH'


Snet. Cai. 60. e) curia g.c. di aie, prendersi cura, curare (contr. nc-

pei, costruitn da Pompeo, sede del Senato, glegere), aliena, Ter.: negotia aliena, Cic: nian-
chiusa per sempre, dopo che vi fu assassinato datum, compiere, Cic: nihil omnino e, esser
Cesare, Cic. de div. 2, 23. Suet. Caes. 80 e sgg. affatto indifferente per, non far nulla, non
2) curia Saliorum, Itiogo di raduno dei Salii sul curarsi di nulla, Cic. praeter animum nihil
:

monte I alatino, sacro a Marte: là veniva curare, non curarsi praeceptum


d'altro, Cic:
conservato il sacro lituo fin dall'epoca della diligenter e alqm (p. es. della
(seguire), Nep.:
fondazione della città, Cic. de div. 1, 30. divinità), Cic: virginem, Ter.: se remque pu-
3) =pouXs'jTvjp'.ov, luocjo di raduno delle au- blicam, ix>roprii interessi e quelli dello Stato,
torità forestiere (come a Salamina); Cic. ad Sali.: colVacc. e il gerund., il nostro fare se-
Att. 6, 1, 6: a Siracusa, Cic. Verr. 2, 50: a guito da tm infin., pontem in Arari faciendum
Troia, Ov. met. 13, 197. curai, fa costruire, ecc., Caes.: longis navibus
CllrTalis, is, m. (curia) =
Syjijlóty]?, appar- exercitum trasportandum curat, fa passare,
tenente alla medesima cta-ia (ai medesimo demo), Caes.; coU'acc. e il partic. perf. pass., inven-
Cic. de off. 2, 64. tum tibi curabo... tuum Pamphilum, Ter.: col-
Curtaiiiis, uni, V. Curius.
a, Z'infin. = curarsi, prendersi a cuore, pensare a,
CUl'Iatilll.) avv (curia), jìeì- curie, secondo occuparsi di, farsi un dovn-e di, cercare e sim.,
la curia, Cic. de rep. 2, 31. Cic ed a.: non curare, coll'inùn. non occu- =
CurìJitìi, òruni, m., Curiazii, gens cd- parsi, non potere, rifiutarsi, Cic. ed CI.: ColV a.cc.
hana pia tardi trasferita a Boma, a cui ap- e V inf. pass., Cic. e Justin.: col nom. e Tinf.,
partenevano i tre fratelli che caddero com- Cornif. rhet. 4, 66: seg. da ut o ne e il cong.,
battendo cor/li Orazii, Liv. 1,24: e sgg. ovv. col sempl. cong., Cic. ed a.: seg. daprop.
cùria tll«>, a, um (curia), appartenente alla relat., C'ic: con prò e Tabi., prò bis rebus. Ter.:

cìiria,comitia curiata, comizi curiati, comizi con de e Vabl., nihil e. de emendo, non pen-
nei quali il popolo votava per curie (origi-^ sare a comperare. Cic: de tota re non e, Cic:
nariamente con potere assoluto, pili tardi assol.. Cic. ep. e Comici: curabitur, si curerà,

limitati dai comitia centuriata alVarroga- Ter. IT) partic: Vjesercit<t7-e, abituare, curare,
zione, alla scelta dei sacerdoti ed al conferi- a) 2iartic.: coi-pus, Lucr. e Liv.:alqm, TibuU.
mento del comando supremo dell'esercito), ed a.: se, Ter. e Cic: corpus cibo, vino et cibo,
Cic. ed «.: lex, fatta nei comizi curiati, Cic. cibo somnoque, Liv. e Curt.: e membra, cutem,
ed a. pelliculam, aver cura delle membra, della pelle
eiirTo, ònis, m. (curia), il direttore spiri- = darsi bel tempo, lassarsela (diegramente,
tuale di urna curia, che curava i riti sacri Hor. ed a.: curatus inacquali tensore capillos,
della medesima, aiutato da rtn flamen curialis, coi capelli tosati da univoco esperto barbiere,
eurione, Varr. LL. 5, 83 e 6, 46: curio maxi- Hor.: partic. sost., curantes, infermieri, Liv.
mus, capo dei curioni, direttore spirituale ge- b) curare, assistere titi ammalato, una malat-
nerale di tutte le curie, cui toccava la dire- tia, di medico =
curare, trattare, guarire, ope-

zione della parte religiosa delle 30 curie, Liv. rare, corpora, Cic: alqm, Cic. ed a.: vulnus,
27, 8, 1. Liv.: morbum, Cels. e) onorare, stimare, osse-
CMrYósi», avv. con compar. e superi, (da quiare ale, alqm. Sali. hist. fr 2, 23, 2 (2, 29,
curiosus), I)con cura, Plin. ep. ed a. II) par- 2). Phn. ep. 1, 5, lo. 2) aver cura di q.c =
tic. \) da investigatore, con molta sollecitu- preparare (fare), a)generic., triclinium sacer-
dine, con isniania di sapere, con c-uriositù, Cic. dotum,Suet.: hene c\iras,tì,hai fcdto bene. Ter.
ed a. 2) da pedante,nelV esprimersi, troppo fina- b) come 1. 1. del linguaggio relig., sacra, Cic:
mente, Quint. 8, 1, 2. prodigia, Liv. e) prendersi cura di un morto, fu-
CurToSÌIaS, àtis, f. (curiosus), smania di nus,Ter.: corpus inanimum,Curt. -i) curarsi di
sapere, curiosità, Cic. ad Att. 2, 12, 2. fornire, procurare, a.) mediante compera, i>ro-
curìu<<>us, a, um
(cura), che ha cura, die si curare, alci signa, Cic ad Att. 1,3 2. b) procu-
cura di, diligente. I) in gen.: in omni historia, rare, provvedere, foì'nire, (far) pagare una som-

Cic: curiosior ad investigandum, Cic: e. Con- ma, nummos, Cic. alci dimidium pecuniae,
:

silia, Quint. II) par tic, 1) curioso,


sollecito in- Cic: me, cui jussisset, curaturum, avì'ei
vestigatore, homo, Cic: nihil curiosius otiosis, fatto eseguire il pagamento, ecc., Cic: qui-
Plin. e[).: qwndi all'epoca imperiale, ricerca- bus nominibus pecuniam Eomae curari opor-
tore dei pen<iieri e delle opinioni, spia, Su et. teret, cioè che si pagasse, Cic: ut prò eo
Ang. 27. 2) pedantesco nelC espressione, sover- frumento pecunia Eomae legatis eorum cu-
chiamente fine, Quint. 8, 8, 55. raretur, Liv. 4) curarsi delia direzione, del-
oiìris, is (parola sabina) hasta, asta, = Tandamento e sim., a) generic: pensa ac de-
lancia, Ov. fiist. 2, 477. mos (delle donne di casa), Mela quindi poet., :

€3urTns, a, um, gentilizio romano, appar- e. pastorem ad baculum (far Vuffìcio di pa-
tenente ad una ga^as. plebea, di cuiipiì'i noti store), Prop. b) dirigere, condurre, ammini-
sono : M. Curius Dentatus, colui che sconfisse strare, comandare (in qualche carica civile o
i Sanniti ed i Sabini e vinse Pirro; noto militare), res Eomae, Liv.: bellum maritinium,
per la sua grande sobrietà e pel suo disinte- Liv. : superioris Germaniae legiones , Tac :

resse. —
Appellativo « un Curio » un uomo quindi assol. = aveì- la diresione, comandare,
valoroso e sobrio, phir. in Hor. ep. 1, 1, 64. operare (del comandante supremo e del luogo-
— Deriv.: CurTanus, a, um, cariano, di tenente). Sali, e Tao.: in ea parte, in postremo,
Curio. apud floxtusnos, Sali.
ciiro (arcaico coirò e coero), avi, atum, are, cnrrTcìiliiin, i, n. (curro), T) attivo: 1)
prendersi a cuore fj.c. I) in gcn., occuparsi di astr., corso, a) generic, solamente nei Comici
689 curro cursus 690

e jirect^. neìVahl. curriculo = di corsa, per cs. Ov. g) di cose, che si tirano in una data dire-
curriculo pei-oun'ore, Ter. b) partic: a) cwsa zione a, sopra, attraverso q.c, non quo multa
(gara) a piedi, a cavallo e in cocchio, coma, parum communLs littera cun-at, appaia, Ijucr.:
Cic. e Liv.: e i singoli diri, (jiro, curricula nu- clilamys aurata, quam plurima circum purpura
merare, Liv. p) corso, giro, moto dei corpi ce- (fitriscie di 2Mrpora^ JFaeandro duplici fin
lesti, ecc., solis et lunae, Cic: iioctis abactae, doppio meandro) Moliboea cncurrit, Verg.: di
Vert,'. 2) concr. =
cocchio; a) la corsa dei coc- suoni, varius per ora cucun-it Ausonidum tur-
chi nel circo, quadrijTnram, Cic: curriculo pul- bata fromor (mormorioj, Verg.: di stato del
vereiii Olynipicuni collidere, Hor. b) cocchio da corpo, frigus per ossa cucurrit, Ov. h) di tem-
guei-ì-u, Q,\\\t. 8, 14 (47), 8. II) passivo = po, ecc., passar presto, scorrere, trascorrere, cur-
lizza piyr Ut corsa, atliletae se in cur.viculo exer- rit ferox aetas, Hor.: nox inter jiicula cuiTat,
centes, Cic: spesso fg., hae sunt exercitationes Prop.: e di perS., far scorrere, scorreiv, talia
ingenii, haec curricula mentis, Cic. : deflexit saecula currite, Verg. ecl. 4, 46. i) (m Cic. solo
jam aliquantum de spatio curriculoque (dalla fig.,V. sopra il passo di Cic de fin. 5, 84)
via e dalla carregf/iata) consuctudo majorum, del rapido scorrere del discorso, ecc., cerere,
Cic: partic, del corso della vita, ecc., cxiguum esser lesto, spedilo, spigliato, historia debct cur-
vitae cuiTicuIum, Cic: recte et honestc curri- rere et ferri, Quint.: est brevitate opus, ut cur-
culum vivendi, Cic: versari in suo vetcre cur- rat sententìa, Hor.
riculo, Cic cierrìifs, ìis, m. (cun-o), IJ coccino, e preci-
curro, CUrsum, ore, correre, cam-
Olicurri, samente: A) ingen.: vehi curru, Cic, om. in
niinare, andar di corsa (anche fl Cavallo, in CUrrUjOv. 'Q) partic, carro irionfale,(^\c: ebur-
carrozza, in barca, in nave, ecc.), e al passivo nus, Ov.: meton.. trionfo, Cic. ed a. II)poet.
CUrritur, iìnpers. =: si corre, si va jrrcsto, .li cnìH- trasl.: A) nave, Catull. 64, 9. B) cavalli del
mina (coìitr. ingrodi ire, ambulai'e, rcptarcì,
, ':0CchÌ0,YcXg. ed a. poeti. C) cassa dell'aratro
Cic ed a.: per totum conciavo pavidi currunt fornita di. ruoti', Yar^. ee. 1, 174. Genir. —
(di topi), Hor.: e. per flammam, anche prov. plur. cumini. Vt-r". Aen. 6. 653.
come ti nostro « gettarsi nel fìtoco per qual- ciir<»ini, avv. (curro), di corsa, presto, Cic.
cuno », cinii far il pìossibile, fare ogni sacri- ed a.: e dicere {contr. sensim), Cic.
fizio per ale, Cic Tusc. 2, 62: e lata via, Cic: oiirsTlo, avi, ài'e, intens. di curso) correre
fig. proclivi currit oratio. Cic de fin. 5, 84: e. generic: sursum deor-
gita e là,scori'azzare, a)
cii'cura loculos, Hor.: ad alcjs vehiculuni,Eutr.: sum. Ter.: bue et illuc. Ho .: huc et illuc casu
nunc line, nunc illuc et utroque sine ordine.Ov.: et temere (di atomi), Cic: modo ad Celsuin,
putris obviam. Ter.: in Palatium, Suet.: ad modo ad Nepotem. Plin. ej). h) partic, gareg-
muros, Liv.: protinus ad regem. Curt.: ad coni- riarc nella corsa, cum alqo, Cornif. rhet. 4. 4.
plexum meae Tulliae,ad osculum Atticae, vo- «'iirso, are (intens. di curro), coi-rere qnn
lare fra le brjccia, al collo, Cic: ad vocem, e là, scorrazzare, ultro et citro, Cic: huC iUuC,
correr dietro alla voce, Ov.: domum, Plaut.: Cic: clam a milite ad istam. Ter.: per foros,
Puteolos, Cic: curritur (si corre) ad praeto- Cic: per urbem, Tac Pass, impers., cursari
rìum, Cic: e alci subsidio (in aiuto), Cic: col- rursum prorsum, Ter.
Z'acc. della via, eosdem cursus (fg. far = ciirsftr, òris, m. (curro), corridore,
la medesima via), Cic leg. agr. 2. 44 e col :
IJ propr.: A) gareggiatore nrìla corsa, Cic: in
passivo col nom., campus curritur, V. Quint. cocchio, Ov. B) corriere, ìwstino, Nep. ed a.
1, 4, 28. Proverò., currentem bortari, adhor- C) schiavo che correva avanti alla carrozza
tari, incitare, ovv. (postaug.) instigaro ovv. od cdla lettiga dei ricchi, battistrada, Sen.
fpostaug.) addere calcaria sponte currenti, ag- ed a. J7}trasl., Cursor, 'soprannome di L. Pa-
giunger stimolo a chi qià corre di per 9'\ V. pirio, TjÌv. 3, 15, 19 ed altr.
Cic ad Att. 5, 9, 1; 6, 7. 1. Cic ad Q. fr. 1, 1, €9ar<«ìt<», US, m. (curro), corso, cwsa, in
16. § 45. Cic de or. 2, 186: ep. 15, 15, 3. Cic carrozza, a eavallo, in aria =
volo, in senso
PhO. 3, 19. Plin. ep. 3, 7, 15; 1, 8, 1. stretto partic. cm-sa rapida, passo accelerato,
Così partic: a) di gara nella cor.srt, cw- marcia accelerata, illgrOSSUS, CUrSUS, Cic: C.
rere, caiìniiinaì-e (diuomini ed animali), Cor- equorum Verg. longarum navium, Caes. :
, :

nif. rhet. ed a.: e. bene, male fdi cavalli da omnis omnium cursus est ad vos,Cic.: caerius,
corsa), Ov.: colVacc. della via, qui stadium volo per Varia, Ov.: e. efFu^us, Liv.: adacquare
currit, Cic b) di navigazione, andare in barca, cuisum equorum, Caes.: jungere cursum equis,
ìlare, e sinu, navigare (di J^CrSOnc e di navi), raggiungere alla corsa i cavalli, tener die-
injecto ter pulvere curras, puoi proceder oltre, tro (detto di pedoni) Liv. emetiri cursu
, :

Hor.: per omne mare. Hor.: in iramensum sa- uno die ingens spatium (di corridori), Liv.:
lum, Ov.: extremos ad Indos, Hor.: trans mare, incerto cursu ferri (di cavalli), Liv.: cursu ire
Hor.: coir acc. della via, ecc., vastum aequor, ferri in hostem (a passo concitato, di corsa),
Verg. c)del corso, giro della mota, Ov. e (della Cic e Liv.: lustrare terras disjunctissimas non
ruota dei pentolaioj, Hor. d) dello scorrere dei- cursibus (non con rapidi passaggi), sedvicto-
Taccola, partic di un fiume, corrcì-e, scorì-ere, riis, Cic: vix ab impetu et cursu teneri, dcd-
currentes aquae, Ov.: currons flumen, Ov. e : Vassalire di corsa. Liv.: eo cursu, in tal corsa,
per ultima Indiae, Curt.: in mare vastum, Ov.: con tal corsa, con tal celerità, anche colVnt
colVa.cc. della via, indociles vias, Prop. e) di e il cong., Liv.: in cursu esse =
essere in piena
volo, medio ut limite curras, Icare, monco, Ov. corsa ; di pers. = viaggiare a gran velocità,
met. 8, 203. f ) di corso dei corpi celesti, cor- Cic ad Att.5, 16, 1; ^wef., trasl. diogg. inan.
rere, girare, quaccumque vides supra nos cur- = essere in corso del tutto, oppure molto,
rere, Sen.: libera currebant per annum sidera, quindi anche =
durar ancora, vox erat in
691 Curtius curvo 692

cursu, Ov.: in medio cursu tempora veris erunl, CiirlTus, a, um, gentilizio romano: tpiù
Ov.: fig.: del rapido scorrere del discorso, noti appartenenti a questa gens sono : C. Cur-
del correre di un discorso, iuterdum cursus tius Postumus ardente Ccsariano, dallo scop-
in oratione est incitatior, interdum moderata piare della guerra civile. Curtius isma., nativo
ingressi©, Cic. di Cos, liberto di un Curzio, contemporaneo
E così paì'tic: a) corso verso una deter- di Pompeo, dotto commentatore del poeta
minata meta per esercizio, per gara, gara Lucilio. Quintus Curtius Eufus, autore del
di vorsa della corsa, in COCcllio a cavalìo; de rebus Alexandri magni, cJie possediamo in
nel gj'mnasium, nello stadio greco e nel circo gran parte; fiorì probabilmente sotto Vespa-
romano, cursus certamen, Ov.: e. bigarumqua- siano. — Deriv.: Curtius lacus, lago che an-
drigarumque, Suet.: Ol3Tnpiacus, Cornif. rhet.: ticamente copriva una parte del foro romano;
equester, corsa di cavalli, Yerg.; cursu cura ricevette il nome da un Curzio. Col tempo
alqo certare, Sali.: cursu vincere alqm, Ov.: venne deviato e riempito ; in seguito si ab-
optatam cursu contingere metani, Hcr.: fìg.,
bassò la terra che lo riempiva e si formò ima
corsa, il correre, tendere ad Una meta, ad unO voragine, sul cui fondo venne gettata una
scopo, partic. alla meta degli onori, carì-iera, vittima. Il luogo sul quale era passato il
honorum tuorum, Cic: ille tibi non ignotus
«trt, Curtius lacus, venne occupato con un cdtare
cursus animi (le mie aspirazioni a te ben (prohabilm. una specie di bideutal con una
note), Cic: jam pridem esse in cursu (contr. apertura nel fondo), Liv. 7, 6, § 1 e sgg.
stadium ingrcdi), Cic: vides in quo cursu si- (part. § 5). Ov. fast. 6, 403 detto Cartii lacus,
:

mus, vedi m
che impegno mi sono messo, Cic: Suet. Aug.57. Curtius fons, a quaranta miglia
transcurrere cursum suum, trascorrere come da Roma e condotta a Boma fla Caligola ;
d\in salto la propri't carriera, Cic. parte cZeZrAqua Claudia, Suet. CI. 61, 20.
b) eorso nel senso di via che conduce in eurto, avi, àtum, are (curtus), accorciare,
una determinata direzione, via, corso, marcia, diniiìuiire, troncare, restrìngere, Hor. ed a.

viaggio, cammino, partic.per mare, cursus na- ClirtU)^, a, uni, accorciato, monco, manche'
vigationum tuarum,Cic.; e maritimus, Cic: se- vole, (troxìpo) corto, dolia, vaso (vnso da, notte),

cundus, Caes.: Achaicus (viaggio alVAcaiaJ, Lucr.: tegula, Prop.: equus, inulus, colla coda
Cic: longi non falsa pericula cursus (viaggio per mozza, ProT). e Hor.: Judaeus, circonciso, Hor.:
aria, volo),Ov.: commutare cursum (contr. te- trasl., res, Hor.: quasi curta sententia, unila-
nere cursum, V. sotto), Cic: cursum dirigere, terale, parziale, Cic
coli aggiunta dove? con avv. o cou prep., o euriBli«<, e {da currus, come maniilla da
col sempl. acc. di luogo, _23. es. alio faltrovej, mamma) cande (appartenente a cocchio); qua-
Yal. jMax.: eo (là), Liv.: quo tendo, Nep.: in driga acquistata coi denari dello Stato pei
Africam, Veli.: ad litora Apolloniatium, Caes.: giuochi circensi, Liv.: triumphus, cioè in coc-
Gades (a G.J, Justin.: per auras in lucos (del chio (contr. ovatio, ovazione [trionfo più pic-
volo delle colombe), Y erg.: cursum^ vela et cur- colo] a cavedio odapiiedi), 'èwet.: partic., sella
sum expectare,, viaggio propizio (anche fig.), e, sedia (d'ufficio), intarsiata d'avorio, del
Cic: cursum secundum habere fdi navi), Caes.: console, pretore e degli Edili Curuli (così
petere alium cu'sum, cambiar via, seguire chiamati da essa), Cic. ed a.: pnrim. fpoet.)
un'altra linea fdiviaggio sul marej, Cic: unde ebur e, Hor.: sedes e, seggio d'onore simile
et quo tenderent cursum, Liv.: cursum tenere^ ad una s. curulis, Tac : sost, curulis, is. f.

tenere il proprio cammino ^=^ seguire la retta, := sella curulis, Tac. ed a.: e deriv. aedilis
diritta via) o cursum non tenere ovv. tenere cur., Edile curule (F. aedilis), Cic: e il loro
non posse (detto di navi e navigantij, Caes. ed grado, impiego, cur. aedilitas, Cic.
a.: reliquae disputationis cursum tenere, fìg. = ciirviinien, mYnis, n. (curvo), curvatura,
-nomiscir d'nrgom.ento, Cic: fìg.. corso, cam- citna, arco, Ov. e Plin. ep.
mino, vitae brevis est cursus, gloriae seinpiter- oiirvitliira, ae, f. (curvo), T) curvatura,
nus, Cic: aliquod certuni genus cursusque vi- curva, arco, rotac, Orlo, Ov.
vendi, Cic: e corso, progresso, di avvenimenti e curvo, avi, àtum, are (curvus), curvare, pie-
di tempo, perspicis qui cursus rerum, qui exitus gare, arrotondare, inarcare, rifl. SS curvare C
futurus sit, Cic. ea natura rerum est et is
:
nel passivo con signif. medio, curvari, cur-
temporum cursus, ut etc, Cic. varsi, ecc., partic. curvatus, curvato, curvo, ecc.,
e) corso d'acqua, di acque, aquae, Plin. bracbia longo circuitu (di scorpione), Ov. :

ep.: aranis, Liv.: amnium fontiumque cursus crura piiinigero curvata novissima pisce, le
(plur.), Quint.: vehementior fluminum cursus, gambe disotto del tutto curvate alla foggia
Quint.: quosdara exaruisse amnes aut in alium di un pesce fornito di pinne =
curvale in
cursum contortos et deflexos videmus, Cic. coda di pesce fornito di pinne, Ov.: arbor
d) corso, giro dei corpi celesti, solis, lunae, (albero delta nave) curvatui", Plin. ep.: cur-
siderum, stellar uni, Cic. ed a.: Mercuri!, Cic: vata glandibus ilex, per il peso delle ghiande,
perpetui cursus conversionesque caelestes,Cic.: Ov.: rotundas curvat aper lances, fa curvare
stellarum cursus sempiterni, Cic: novera lunae sotto il suo peso, Hor.: curvari manus (coepe-
cursus, Cic: cursus annuos conficere (del sole), runt) et aduncos crescere in ungues, Ov.: ple-
Cic: cursum suum XXX
fere annìs conficere rique rami instar ingentium stipitum flexi in
(di pianeti), Cic. liumura, rursus, qua se curvaverant, erige-
e) corso di altri ogg. inan. secondo una de- bantur, Curt.: cura nux plurtma curvabit ra-
terminata direz ione, hic per omnes sonos vocis mos, col suo peso farii incurvare ì rami,
cursus, discesa e ascesa per tutti i toni, Cic. Verg.: e. trabes (fusti degli alberi, detto del
de or. 3, 227 ladrone Sinis), Ov.: digiti curvantur in un-
,

693 curvus custodlo 694

gucs, Ov. : cubiculum in ahsida curvatum, ciispis, pYdis, f., punta, spina, IJpropr.:
camera da lettodi forma ellittica, Plin. cp. hastae, Ov. e Justin.: jaculi, Ov.: asseres cuspi-
Fartic: a) del giro, cammino tortuoso delle dibus praelixi, Caos.: ttartic. l'estremità infe-
montagne, coste, golfi, acque, curvare so ovv. riore appuntata della lancia e dell'aquila
cnrvari, curvnrni, jiigum montis... velut sìnu legionare, Verg. e Suct. II) meton.: k) gia-
qiiodam flexuquo carvatuin, Curt.: Codanus vellotto, asta, lancia, Vorg., Liv. ed a. Wj pun-

ingens sinns... curvans so subindc, Mela: Etlii- giglione delVapc, Plin.: dello scorpione, Ov.
mantus crobris flexibus subindo curvatus, C) tridente di Nettuno, Ov.: triplox, Ov.
Curt. b) di masse d'acque ondeggianti, cur- custodia, ae, f., custodia, guardia, I) in
vari, eiirvar.si, incinfiirsi, accavallarsi, CUrvatus, gen., custodia, cura, controllo, guardia, schermo,
curvato, inarcato, accavallato, cuniulus im- riparo, riguardo, cura, avvertenza attenta, ta-
manis aquanim in mentis speciem curvari, Ov.: lora anche precauzione di sicurezza, 1) JJì'Opr.:
illnm curvata in mentis faciem circumstetit a)generic.: fidelis, Liv.: intentier, Liv.: col
unda, Vorg. e) di incurvamento, di curvarsi genit. sogg., fida canum, Cic: col genit. ogg.,
parile. in causa delVetà, nec nosti'um seri c.ur-
, navium longarum, Cic: ignis (Vestae), Cic:
varent Aeacon anni, Ov.: curvata senio mem- urbis, Liv.: fida justitiae, Cic: censervandi sui,
bra, Tac: e trasl., quaravis ncque te munera Cic. h) sorvcgiianzu del pedagogo, Cluìnt. 1,2,
nec preces... nec vir Pieria paelice saucius 2-5, e) sorveglianza,
custodia del CUStodc delle
curvat, ti rimuove da tuoi duri rifiuti, Hor. donne, Prep. Ov. d) custodia, sorveglianza
e
carm. 3, 10, 13 e segq. d) della luna, ecc., se della guardia (del posto militare), u far la
curvare in cernua. Curt.: vitulus frente cur- guardia, il tener custodito, esser di guardia,
vatos iiiiitatus ignes (fiamma incurvata la = coord. excubiao et custediao, Cic. suao cu- :

splendida luna crescente) tertium lunae refe- stodiae causa (2)er guardia del corpo), Caos.:
rentis ortum, Hor. e) pregn., aj curvare =: col genit. sogg., militum, Suet.: col genit.
tendere incurvando, cornu (arco di cornoj, ogg., urbis, portus, Liv.: corporis, Cic. 2) me-
Ov. p) incurvare q.e. =
formare, creare, fog- ton.: a) custodia ^
posone poste di guardia,
giare q.c. di curvo, dalla forma di arco, bi- corpo di guardia, riparo, difesa, al
.sentinella,
niulus bima curvans.iam cernua frente, Verg.: sing. collettivo, Caos, e Suet. (di tma persona,
Hadria fumare Adriatico) curvans Calabros solo in Verg., Ov. ed a. poetij ; covmn. al
sinus, Hor.: portus ab euroo fluctu in arcum piar., disponere custodias diligentius, Caes. :
curvatus. Verg.: e di giro circolare nel movi- ponere custodias circa portas, Liv.: saopire do-
mento (deus ales) iter non agit in rectum mum custodiis, Ncp.: tollero custodias, levar
(2)er diritto), sedinorbem curvat eundem, dà il corpo di guardia doganale, Cic b) il
al suo volo sempre il medesimo movimento luogo ove stanno le guardie, inasto, haec e,
circolare, gira sempre conservando la mede- Cic. in hac custodia et taraquam specula
:

sima curva, Ov.: turbo (trott'ìla) actus habena (luogo d'osservazione) collocati sumus, Cic:
ourvatis fertur spatiis, gira attorno circo- familias maximas in portubus atque custodiis
lando, Verg. (alle dogane) habere, Cic. 3) trasl., custodia,
CIII'X US, a, nm = y.UOTÓ;, curvo, inctirvato, mantenimento, considerazione, dccoris, Quint.:
storto, inarcato (coutr. rectus), arbor, incur- ritus patrii, Veli. II) partic. custodia, riparo,
vato pel peso dei frutti, Ov.: sost., curvum, i, cattura, anche concreto =
luogo di custodia,
n., falso (contr. rectum), proverbiai., curvo carcere, l)propr. col genit. sogg., heminis
dignoscere rectum, Hor. ep. 2. 2, 44: curva privati, Cic: e publica, Cic: regia, Cic: libera,
oorriffore, raddrizzare ciò che è torto, saper cattura libera, a piede libero. Sali, e Liv.:
appianare le differenze (ediron. raddirizzare multitude in custodias divisa, Liv.: dare alqm
fili storjnij =seguire in tutto rigorosamente in custodiam, Cic: dare se in custodiam (con-
la via del giusto, Sen. apoc. 8, 3. Plin. ep. 5, segnarsi), Cic: alqm in custoliam condere,
21, 6. Così partic: a) di strumenti e sim., conicero, tradere, Cic: habere alqm seersus in
ricurvi del tutto od alla fine, aratrum, Lucr. custodia, Liv.: teneri eadem custodia, Nep.:
e Terg.: arcus, Ov.: dons (vomere), Ov.; ma alqm e custodia educere, emittore, eripere,
cun'us Saturni dens, faJce dei giardinieri, e Cic. evadere e custodia, Quint. 2) meton., ar-
:

dei piantatori (portata da Saturno in qua- restato, prigioniero, custodiarum agmon, Son.:
lità di simbolo, come Dio della piantagione), eadem catena et custodiam et militem copu
Verg.: falx, Verg.: lyra, Hor.: ungues, Hor.: lat , Sen. custodias asservare per milites
:

vomer, Ov. b) di luoghi e di fabbriche, fog- Plin. ep.


giato ad arco, convesso, profondo, incavato, cavo, custòdio. Ivi, ovv. li, Itum, ire (custos),
cavernae (Aetnae), Verg.: valMs, Verg.: ca- custodire, riparare, schermire, prote^/geì-e, pren-
rinae, Verg.: naves, Ov.: feri (del cavallo tro- dere sotto la propria protezione, aver riguardo
ianoj alvus, Verg.: tbeatrum Ov.: lebetcs,
, verso, ecc., I) in gen. : 1) propr.: a) generic:
Ov. e) di altri oggetti, luoghi, corsi d'acqua, a) esseri viventi: alqm, Cic. ed a. : e. se, aver
etirvo, incurvato, serpeggiante, attorceniesi, spa- a cuore, occuparsi di sé stesso, della propria
tium tam e. Mela e
Sali, fr.: liines, Ov.: litus, p)ersona, premunirsi, Cic. e Quint. P) ogg.
Hor.: aquae. Ov.: fiumina, Vcg.: alqm curve inan.: e sua, Hor. e Mela: lian^ insulam in-
flumine implicare, avvolgendo le sue acque in- colere custodireque (di Cerere), Cic: provin-
torno a lui (di un Dio fluviale), Ov., di acque ciam Macedoniam tueri, defendere, custodire
fluttuanti, aceavallantesi, gonfio, turgido e sim., (del proconsolej, Cic: e
salutem alcjs, Cic:
aequor, Ov. d) del corpo umano, incurvato, regnum tutelaejus custeditum et auctum,Liv.:
inarcato, curvo, arator (pel lavoro),Ycr^.: paì't. con ab (davanti a) e Tabi., tenuiores annos ab
per l'età, anns, Prop.: membra senecta, Ov. inj uria, Quint. b) come guardia, sentinella, ecc.,
695 cnstodite cyclas 696

custodire,aurnm mire, dei grifoni, Mela: poma Nep. e Suet. p) corpo di guardia, guardia,
(di un serpe), Ov.: corpus domumque alcjs, difesa, guarnigione di Un luogo CUStode» ,

Cic. :eam maritimam oram vigiliti navibus dare , Cic. e Nep.


custodes dividere per
:

longis, Liv. con ab templuni ab Han-


e Tabi., demos eorum Liv. custodes fallere , Liv.
, :

nibale, Nep.: consemnre,


2) trasl., custodire, II)paì'tÌC., controUore, ispettore, custode di ale,
ossetfwe, badare a, e Stili., 11 lire decorem, re- di q.c, Cic ed a.: custudem ovv. custodes
gulam loqueudi, Quint.: testamenta ut legi- alci apponere, Cic. e Tac: quindi custode di
tima, Plin. ep.: quod illi in suis civibus custo- un carcere, di itti luogo di custodia, guardia,
diunt, Sen.: con ut o ne e il coìig., V. Quint. sentinella, guardia del carcere, praefectus CU-
11, 1, 66 e 8, 3, 73. II) pariic: a) come revi- stodum, capo delle guairlie, Nep.: custodes
sore, controllare, ispezionare, vNnei-vai-e e SÌ HI., corrum])fre, Tac: jugulari a custodibus, Nep.
a.)una persma: alqni oculis, Veli.: alqrn cu- CiilTliafjarum, f., antica città dei Sabini.
stodire atque observare, Cic: multorum te cu3i>i, is. f., cute. Piane, in Cic. ep., Cels.
oculiatque aures non sentientem speculabuntur ed a.: e degli animali. Mela ed a.: caput ad
atque custodient, Cic: con donec e ilcong., cutem tendere, Plin.: cutem curare, aver cura
P. Carvilium mitteret, qui (legatos), donec della propria pelle, passarsela beìie, Hor.:
navem conscendissent, custodiret, Liv.: con ne fìg., superfìcie, involucro, vernice (trasl.), sola
e il cong., alqm e, ne quid conferat, Cic P) di (vìrtutis),ut ita dicam, cutis, Quint.: tenera
ogg. innn.: iter eorum (legatorum), Liv.: con quàdam elocutìonis cute, Quint.
ne e il cong., castra sunt circuinsessa et nocte Cyiine, ès, f. (Kuàvv)), fonte presso Sira-
custodita, ne quis elabi posset, Liv. b) custo- cusa ; secondo il mito, la ninfa che. addolo-
dire =
serbare, coìisein-are, a) Ogg. ìlinter. : rata pel rapimento di Proscrpina, si gettò in
orationem, Cic: librum alcjs, Cic: di sogg. quella fonte: amante di Anapo, che riceve il
inan.: faces ignem assidua coucussione custo- suo corso poco prima del suo sbocco.
diunt, Plin. ep.: et quaerendi et custodiendi Cyaneae, àrum, f. (Kuavsat), due piccole
scientia, Varie di ricercare e di ritenere, Sen. isole rocciose all' imboccatura del Bosforo
P) ogg. astr.: alqd percipere animo et memoria Tracio nel ponto Eusino, le Symplegades del
e, Cic e alqd litteris, Cic. e di sogg. inan.,
: mito (F. Symplegas), oggi Urek-jaki.
ìnjuriastenax memoria custodit, Sen. c)ctisto- CysinvS, ès, f. (KuavsTj), fglia di Mean-
dire come prigioniero, arrestato e sini., tener in dro, madre di Canno e di Bibli.
carcere, tener nrigioniero, DomÌtÌum,Caes.: du- cyìithllS, i, m. (y.ua0og), I) bicchiere,
cem praedonum, Cic: obsides, Caes.: alqm bo- a) come vaso da bere, piccolo bicchiere delia
norate, Tac: alqm publice, Cic: legatos sepa- forma di mezza sfera, di Cui SÌ servivano CO-
ratim, Liv.: custodir! in carcere, Suet. custo-
: mun. i romani, Comici e Mart. b) come me-
dir! Syracusis, Cic. per municipia, Veli.: cfr.
: stola per trasportare il vino dal crater nei
per Latinos populos custodiendos dari.Liv.: col- pocula, Hor. ed a.: stare ad cyathum et vinum.
Taggiunt della ragione col quasi e il cong.,
t far da coppiere, Suet. Il) misura pei liquidi
Pansae quidem adeo suspecta mors fuit, ut e pei solidi, duodecima parte del sextarius,
Glyco medicus custoditus sit, quasi venenum Hor., Plin. ed a.
Tidneri indidisset, Suet. —
Imperf. analog., cyltaeiis, a, um (xuzv], xópyj, cupa), foìse
custodibant, Catull. 64, .319. simile ad un barile, panciuto, cybaea navis OVV,
ciastòdTlv, avv. (custoditus da custodio), assol. cybaea, ae, f.,speciedi « nave da tras-
con cura, con rigìiardo, Plin. ep. 5, 16, 3: porto », Cic. Verr. 5, 44; 4, 17.
compar. Plin. ep. 9, 26, 12. Cybelc, e fcomun. nei p>oeti) Cyi»r*hi?,
ciistóiì;, òdis, e. (curo), custode (il e laj, ès, e ae, (KopéXyj e KuPt/Py]), I) dea frigia,
f.

I) in gen., custode, protettore, guardia e siili., identificata dai Greci con Bea, madre di
a) generic: fani, Cic: portae, Liv.: gregis, Giove eretico ; dai romani con Ops, moglie
Verg.: gazae ovv. pecuniae regiae (tesoriere), del Saturno italico ; i suoi sacerdoti si dice-
Nep. e Curt. : urbis , Cic , del praefectus vano Galli. — Deriv.: CyiH-leius, a, um
urbis, Sen.: di divinità, custode, protettore, cu- appartenente aCibele, mater dea,
(KupsXrjl'og),
stos urbis, ]\Iinerva, Cic: dii custodes conser- Cibele, Ov.: frena, dei leoni sotto il cocchio
vatoresque hujus urbis, Cic: di custodi di ani- di C, II) monte (probab, solo mitico) nella
mali (pastori, stallieri, boari, ecc.), equi, Ju- Frigia ; che si pretendeva sorgere nelle vici-
stin.: boum, Ov.: ovium, Hor. e Cic: del cane, nanze di Celene.
e. liniinis, Pbaedr. Tartareus, di Cerbero,
: C^I>ìS!!iacte!<i, ae, m. {v..v>^\ooiv.z'(\z), mer-
Verg.: di e. inan. e di personif. astratte, for- cante di pesci salirti, soprannome dato per
titudo e dignitatis, Cic: sapientia custos et scherno all' iviperatore Vespasiano , Suet.
procura trix totius bominis, Cic: malus custos Vesp. 19.
(consigliere) diuturnitatis metus, Cic: ovv. Cyi>ì«itra, òrum, n. (xà Kuptoxpa). città
(poet.) di personif. concrete, eburnea telorura della Cataonia {piìi tardi appartenente alla
(di faretra), Ov. b) maestro, custode, mentore Cappadocia sccunda, al sud di Tiana, ai piedi
di un giovane, Ter., Hor. ed a. e) custode, del Tauro.
protettore, accompagnatole di una donna, Hor., cycladìitiis, a, um (cyclas), vestito di una
Ov. ed a. d) ispettore che sorvegliava la cyclas, Suet. Cai. 52.
consegna delle tavolette col voto, acciocché Cyclades, um, V. cyclas.
non accadessero imbrogli, e. tabellarum, Cic cyclas, cladis, f. (%uy.Xdg, di forma circo-
e) custode militare, a) custos corporis nel lare),quindi I) (se. vestis) abito rotondo (la
contesto anche sempl. corporis, guardia del robe ronde dei francesi), abito dì gala delle
tarpo, lanciere, al pluT,, guardie del corpo, dame romane (così detto dal circolo [-/.uxXos]
697 cyclicus Cynicns 698

che formava attorno a tutta lapersona), Prop. Cyllsiros, c-ìis, i, m. (KóXXapos), J) cen-
4, 7, 40. IIJ Cyclas, cladis, f. (se. insula), tauro di belV aspetto. IIJ nobile destriero di
Ciciade, comuìi. al piar. Cyclades, um, f. Cu.'itiirc o Polluce.

(KuxXocSsg), le Ciciadi, grappo di isole del l^yllèné, òs e ae, f. (KoXXt^vyj), I) il monte


mare Egeo, che fanno quasi um circolo at- più alto del Peloponneso, nella parte NE.
torno a Delo. dell'Arcadia, sul quale, secondo il mito, Mer-
cyclìCUS, a, um (xuxXlXÓg), circolare, ei- curio nacque e fu allevato; quindi sacro a
cUco, quindi trasl., scriptor. cyclicus, poeta ci- quel Dio; oggi Zyria. Deriv.: Cylle- —
clico (cioè uno
drgli epici che esposero, in iiius, a, um (KuXX-(^vio;), a) cUienìco, iiion-,
trattazione compiuta e connessa, il ciclo leg- Mela : Mercurio, Verg. ed Ov. P) di
proles.
(jcndario dall'origine drl mondo fino a Tele- Mercurio, proles, Cefalo, figlio di Mercurio e
gono, figlia di Ulisse; greco y.uxXiy.ot), Hor. di Creusa, Ov.: ignis, la' stella Mercui-io,YGrg.:
art. poet. i:>6. e sost., Cyllenius, Mercurio, Verg.: aggiungi
Cyclops, clòpis, m. (y.uxXo)'-!', dalVocchio la forma second. poetica Cylleiu'u*», a, um
rotondo), ciclope, al piar. Cyclopes, um, i Ci- Mer-
(^Ku^-Xi^vetog), ajcé«e>i«co,vertcx,Ov. ^)di
clopi, popolo di pastori, antico, gigante, tra- acconciamento
curio, fldes, lira, Hor.: tcótudo,
cotante, costruttore delle mura dette da loro dei capelli a foggia di lira, proprio delle
ciclopiche, inventore dell'arte fabbrile, quindi donne, Ov.: e la fórma femminile, Cylli'nis,
fabbri di Vulcano (e come tali fabbricatori nfdis, (KuXX'/jvi;), dllenico O di Mercurio,
f.

dei fìihnini di Giove), tutti con tm sol occhio liarpe,ottenuta da Mercurio, Ov.: pianta, di
nel mezzo della fronte, Hor. carni. 1,4, 7. Mercurio, Ov. II) città della parte setten-
Verg. Aen. 6, 630. —
Sing. u Ciclope per ec- trionale dell'Elide, porto di mare degli Eli-
cellenza = Polifemo, Hor. art. poiit. 145. Ov, desi, oggi Chiarenza.
met. 13, 744: e mcton., Ciclope, pantomimo Cylomiiiii sfelus (KuXcóviov ovv. Ku-
che rappresentava Polifemo nel suo amore Xwvs'.ov assassinio (sacrilego) com-
oi.'(o^) ,

per Gatatea, Hor. sat. 1, 5, 63; ep. 2, 2, 125. messo sui partigiani dell' Ateniese Cilone.
— Deriv.: Cyc3«|>Yi»s, a, um (Kuy.Xcóuiog), Essi si erano rifugiati presso all'altare di
ciclopico, saxa, riferito alla Sicilia,Verg. Atena, e contrariamente alla promessa ot-
•C^ycncTllSy a, um, appartenente al Cicno tenuta di potersene scostare impunemente,
beotico (figlio di Iriaì, Tempe, che si trova in vennero perfidamente trucidati, Cic. de legg.
Beozia, bs. met. 7_, 371. 2, 28.
cycnciis (cygnèus),a, ura (y.ij>cvstos),dc? cf- Cyinaeus, a, um, V. Cumae e Cyme.
gno,apparte)iente al cigno, VOX, Cic: plumae, Ov.
eyiiiha (curaba), ae, f. (yujipYj), barchetta,
cycnu!* (cygnus), i, m. (-xóy.vo5), I) cigno, navicella, Cic. ed a.; trasL, ingenii {cfr. la na-
celebre pel suo canto e partic. prima di mo- vicella del mio ingegno, Dante), Prop. 3, 3, 22 ;

rire; sacro ad Apollo, Cic. ed a.: attaccato al


cfr. Ov. art. ara. 3, 26. Quint.' 12, 10, 37.
cocchio di Venere, Ov.: proverbiai, quid tan-
cyinhaltiili , i, n. (y.ó|ipaXov), cem{»««o,
dem contendat hirundo cycnis ? Lucr. 3, 7 ; strumento musicale, comun. al plur., perchè
e parimenti certent cj'cnis ululae , Verg. ed.
veniano battuti a due a due, l'un contro
S,hh. Metoyi. ^= poeta, Dircaeus, cioè Pin-
l'altro, cymbalorum et tympanorum pulsus,
daro, Hor. carm. 4, 2, 25. II) Cycnus,i,m.
tympanorum et cyrabalorum strepitus, Liv.:
A) re dei Liguri cangiato in cigno e posto
Matris (Cybeles) quate cymbala circum, per
fra le costellazioni: figlio di Stendo, parente
impedire la fuga delle api, Verg.
di Fetonte. B) figlio di Nettuno e di Calice,
cyillltiUin,tÌ, n. (xuiJiPiov), vasetto a foggia
cambiato in cigno ; padre di Tenes.
di barchetta, Verg. ed a.
Cydnos ovv. -us, i, m. (KóSvog), fiume
(Iella Cilicia, che passa presso Tarso, celebre
cymbììla
(cumbula), ae, f. (dimin. di
per la chiarezza e la freschezza delle sue cymba o cumba), pìccola barchetta, Fìlli, ep. 8,
acque oalutari per le malattie nervose e per 20, 7.
_
la podagra; oggi Tersus-tschai. Cyme, es, f. (Ku|j.yi), città delTEolide,
nella Gran Misia, patria di Esiodo ed
CyilonTa, ae, f. (KoSwvia), e (eomunem.)
Cydoiièa, ae, f. (*K'jStóvsia), antichissima Eforo, madre patria di Clima in Campania;
e celebre città sulla costa settentrionale del- oggi ne rimangono le rovine presso Sandakli.
l'isola di CreP(, attorno alV odierna. Canea
— Deriv.: Cymacus, a, um (Kup.xlos),

{secondo alcuni Paleocastro, secondo altri di Cuma, cumano


; plur. sost., Cymaci, òrum,
Platania), ^)a^r/a delle cotogne. Deriv.: — m., gli abitanti di Cuma, Cuntani.
A) Cydòii, Onis, m. (Ku3u)v), uno di adone. c^'iulnuni, V. cuminum.
B) CydoiiTatae, àrum, m. (KuScDviàxai), gli C^'naesTnis, i, m. (KuvoctYsipos), e Cy-
abitanti di Cidonia, Cidoniati. C) C^dó- nesEirii!», i, m. (Kuvéyetpos), ateniese, il
nius, a, um (K'jScóv.os), ddonico, poet. per quale, quando i Persiani fuggiaschi da Ma-
cretese, arcus, Hor.: part. mala Cydonia ovv. ratona riparavano alle navi, saltò in mare
sempl. Cydonia, cotogne, mele cotogne, Col. e ed afferrò colla mano destra una nave nem.,
Prop. —Forma secoml. Cyduneu«», a, um per trattenerla; perduta la destra, l'afferrò
(*Ko5a)VSl05 cidoneo, poet. per cretese,
, colla sinistra, e perduta anche questa cercò
cysn..., V. cycn... di trattenere la nave coi denti, Justin. 2, 9,
cyiindrus, i, m. (xuXtvSpog), dUtidro, 16 e sgg.; cfr. Sen. saas. 5, 2 e contr. 9, 1 (24),
a) come figura geom., Cic. de nat. deor. 1, 24. 2 quindi Cynaegiri exemplum imitans, Suet.
:

b) pietra di forma cilindrica per a^^ianare Cae.s. 68.


il suolo, ecc., Gate, Verg. ed a. Cy'ojcus, i, m. (x'jv'.xós, da cane), filosofo
699 cynocephalus Cyzicos 700

cinico, cinico ; al phir. Cynici, i Cìnici, setta ci- fondata da Aristippo, Cic: Cyrenaici, i filo-
nica, institutio, filosofia cinica, Tac. sofi di qìiesta scuola, Cic. B) Cyi'èiiaeiis,
cyndcepllìilii!!», i, n. (v.uvoxécpaXog), cino- a, um (K'jpvjvatog), cireneo, aquae,
bevute
cefalo, neiininia colla testa di cane, Cic. ad Att. da Callimaco, Prop. pAur. sost., Cyrenaei,
:

6, 1, 25. òrum, m., i filosofi della scuola cirenaica, Cic.


Cynosarses, is, n. (Kuvóaapyss» "lò), gin- C) Cyi'ciiensis, e, cirenese, Cic: 25?«r. sost.,
nasio dedicato ad Ercole, fuori di Atene, Cyrenenses, iuni, m., i Oirencsi, Sali. //) Ci-
dalla parte settentrionale sul colle dello ,
rene, ès, f., figlia' di Ipseo, figlio di Penco;
stesso nome, dove si esercitavano i ragazzi madre di Aristea, figlio di Apollo.
illegittimi. <;;yrnos (Cyruus), i, f. (Kiipvog), l'isola
€^^no^ii(é^^\\t\\ske, arum, f. (Kuvòg y.ecpa- di Corsica. — Deriv.: Cyriieus, a, um,
Xai, teste di cane), nome
di due colli presso córso.
Scotussa in Tessaglia, dove Flaminino scon- CyrlacB ovv. Cypiii, òrum, m. (KópTioi),
fìsse Filippo II di Macedonia. popolo guerricì-o della Persia e della Media,
Cyiiu^ura, ae, f. (Kuvóaoopa, coda di che viveva in gran imrte di rapina.
cane), costellazione del polo nord, orsa mi- Cyrus, i, m. (Kùpo^), I) il noto fonda-
nore, Cic. Ac. 2, 66. Ov. iast. 3, 107. De- — tore della monarcJùa persiana. II) Cjrus
riv.: tynwsuris, ìdos, f. (KmoaODplz), ap- minor, secondogenito di Dario Oco, gover-
partenente a Cinosura, ui'sa , orsa minore, Ov. natore della Lidia, Grande Frigia e Cap-
tri£.t. 5, 3, 7. p)adocia, amico degli Spartani: cercò di de-
CynoskUi'ae, arum, f. (Kuvóaoupa), pro- tronizzare il fratello Artaserse Mnemone, ma
montorio ddV Attica, ad oriente di Ma- cadde in battaglia j^resso Cunassa. Ili) ar-
ratona, oggi Capo Cabala secondo altri chitetto, che viveva in Boma ai tempi di Ci-
Schoinia.
;

cerone. —
De riv. : tyrea, òrum, n.^ le co-
Cynosuris, idos, f., Y. Cynosura. struzioni fatte da Ciro, Cic. ad Att. 4, 10, 2.
Cyntltus, i, m. (KuvGogj, monte del- IVJ noìue di giovanetto in Oreizio.
l' isola di Delo, celebre come patria di Cylae, arum, f. (Kóxai, Kuxaioc), città
Apollo e Diana. — Deriv. : Cynlhìus, a della Colchide, pcdria di Medea. Deriv. : —
(KuvSiog, KuvGJcc), Cinzio, Cinsia, soprannome A) Cyiaeis, ìdis, f. (Koxattg), di Cita, cioè
di Apollo e di Diana, e CyniEtia, nome di Medea (magaj. B) Cy taiiiu, es, f. (^Kuxaìv/]),
donzella. come il precedente.
cy|iaE*ifti<!>i<^s, ae, acc.an,m. (xuTiapiaatag), Cy'lliera, òrum, n. (KuGvjpa), isola di
meteora infocata, Sen. nat. qu. 1, 15, 4. fronte all'estremità meridionale della Laco-
c5'pari<i>sus, i, f., V. cupressus. nia, a SO. del capo Malea; celebre per la
Cyjirtacus, V. Cypros. leggenda ed il culto di Afrodite (Venere),
typrjus vicii*«, i, m., via di Boma che qui uscì dalla spuma del mare ; oggi Ce-
1.
che correva sotto le Carinae (V.). rigo. —
Deriv. : A) Cythei'iacus, a, um
2. CyprTus, a, um, V. Cypros. (*Ku6Y)piaxÓg), appartenente a Citerà, e poet.,

Cypros sacroaVenere. B)CyiSièrca, ae, f. (KuOépsioc),


(ovv. -us),
imp)ortante nella parte più orientale del Me-
i, f. (KuTcpog), isola
eiterea, soprannome di Venere ; — e di qui
diterraneo, di fronte alle coste della Cilicia e
i derivati : a) CylheB'eìsis, adis, acc.plur.,

della Siria, centro del culto di Afrodite (Ve-


adas, f. (KuGspvjlag), dtereo = sacro a Venere.
nerej, celebre per la sua grande produttività
b) Cy"il»ei'eis, idis, f., citerea, soprannome
di Venere, CylIierc'Tiis, a, um (KuGs-
e)
fvino, fichi, datteri, ecc.), per le sue miniere
p'yjl'og), citereo =; sacro a Venere, mensis, V A-
di metalli e partic. di rame, per le manifat-
ture in meteclli e tessuti, partic. servizi da
prile, Ov.: heros. Enea, Ov.: sost, Cythereia,
tavola e tappeti, oggi Kebris. Deriv.: — ae, f., soprannome di Venere, Ov.
citerea,

Cyiliei'is, ridis, f., amante di Antonio


A) Cyprìus, a, lun (KÙTupiog), a) di Cipro,
merces, Hor.: tellus, Cipro, Ov.: partic, Cy- (il triumviroj, che quindi sarcasticam. venne
prium aes ovv. assol. Cyprium, ii {posterior- detto Cyllierius.
mente cuprum), Plin.: sost., Cypria, ae, f., Ci- cylisus, e. e c^'lisiini, i, n. (xuTtao^),
i,,

pria, soprannome di Venere, Tibull. : plur. sorta di trifòglio tenuto in gran pregio da-
Cyprii, òrum, m., i dpriotti, Plin. e Curt. b) di gli antichi; forse il nostro trifoglio cocieato
rame, mortaria, vasa, Plin. B) Cypriacus, arborescente. Script, r. r., Verg. ed a.
a, um (Ku7rpiay.ós), di Cipro, expeditio, Val. Cytorus, i, m. (Kuxtopos), monte della
Max. Paflagonia, ricco di bossolo, presso una città
Cypsolus, i, m. (Kuc};sXoi;), famoso ti- dello stesso nome (oggi Kidros). Deriv.: —
ranno di Corinto. —
Deriv.: Cypselìdcs, Cytopìacus, a, um, di atoro, mons, Ov.:
ae, m. (Kiy^iBlLòriz), il discendente di CipselOy pecten, di bossolo, Ov.
cioè Periandro. Cyxicfts, e -us, i, f. (Ku^ixos) e CyzT-
Cypèa, V. Cyms, «° III. cuni, i, n., città sidla Propontide, nel paese
Cyrcne, ès, f. e Cfrenae, arnm, f. (Ku- dei Dolioni e prrecisamente ali estremità set-
I) capit. della Cirenaica nella Libia,
pi^v/)), tentrionale delVistmo che congiunge la peni-
fondata da Batto di Tera, pjatria di Calli- sola fo propr. isola) di Cizico col continente;
maco, Eratostene ed Aristippo, celebre pel oggi Aidindschih, OVV. Temaschalik. —
suo commercio oggi rovine di Grenneh.
:
— Deriv.: Cyrfccnus, a, um (Ko^wTgvóg),
Deriv.: A) Cypcnaìcus, &, um (KupTjva!.'- di cizieo, eizicetìo; plur. sost., Cyziceni, orum,
xóg), cirenaico, philosopMa, scuola filosofica m., gli abitanti di Cizico, i Cisieeni,
701 i),<i darano 702

1. lì, <1, quarta httn-a rJriralfnheto Jntino, Damaschk n Dameschk. — Deriv.: a) lìa-
come iihbrtckiztonc cuiunii. —^ prenome i)e- inascèiiiis, a, um (Aaiiaay.Y,vó;). iinnuaveito.
ciraus, più, di rado anche Deus, L)ivus, = b) llaiiia««eeiia, ae, f. e llaiiia<*ceiie, ès,
Doiiiinus. —
D. M. ^
Diis Manibus. D. 0. M. — f., t dinturni di Haniasco»

= Deo Optimo ]\[axiiino. D. D. dono — = diiiiiiiir^uH, V. demiurgus.


ovv. domini dedit : i>. 1). D. = dat, donat, • dannila (diima), ae f probab. ter- ,

— nelle date delle


. ,

dedicat. lettere D =^ dabam, mine generico per animale della razza dei
ovv. = dies, quindi a. d. = ante dieni. caprioli, incerto se sia damma, daino, gaz-
2. come numero
I>, {sorto dalla forma zella, ovv. camoscio. Hor. cami. 1, 2, 12.
scomjKtrsa IO) 500. = Verg. ecl. 8, 28; gè. 1, 808. Ov. met. Va,
Blaao, V. Dahae. 832. —
come masc. solamente in Verg. ecl.
Ilacì, òrum, m., Duci, ossia le popola-
» 8, 28; cfr. Quint. 0,3, 6.
3Ìoni (juerriere, affini ai Geli, che abitavano daiiiiiii>«,indecl. (= damnatus da damno),
la Dacia (V. sotto). —
Sing. (per lopiìh collet- eondanuutu, obbligato a fare COSÌ e COSÌ fpart.
tivo), Dacus, i, m., Duco. JJeriv.: A) B8a- — un pagamento di denari), heres daninas esto
eia, ae, f., nadci (= Ungheria ad oriente dare et;., (iuint.
del T ibisco ; Trunsilvania, Bucovina, Mol- daiiiiiatio, ònis, f. (damno), condanna
davia ad ovest del Friith e Valacchia). {coìiir. absolutio, liberatio), damnationes acer-
B) MafToMs, a, um, dacico. bissimae [contr. liberationes libidinosissimae),
«laclylTcusi, n, ura (SaxTuX'.xóg), daUiUco, Cic. daninatione dignus, Cic. : col genit. di
:

nuiuerus, Cic: pes, versus, Gramm. colpa, ambitus, Cic: col genit. della pena,
daetylQ'»» e-us, i, m. (daxxuXog), dattilo, tantae pecuniae, Cic.
in metrica il piede - ^ o (così chiamato dalle dainiiatoriii)ìi, a, um (damno), da»i»«<o»-io,
tre falangi delle dita), Cic. ed a. che si riferisce alla condanna, tabella {contr,
ISacii<>>, i, m., y. Daci. tabella absolutoria), Suet.: judiciuni, Cic.
1. (laedaltis, a, ura (SaiSaXcg), ai-tìstìeo, dainiialu««, a, um, part. agg. {da damno),
I) attivo =
ricco d'urte, Civcc, Verg. col : I) condannato = la cui Sentenza è già bell'e
genit., natura d. rerum, Lucr. II) pass. = pronunciata, quis te miserior? quis te damna-
<trtistico = fatto, ornato con «;'te,tellus, Lucr.: iiox'l piiìo decisamente condannato? Cic. Pis.
tecta, Verg. 97. II) degno di condanna, scellerato, reprobOf
2.Dae(la!i»<;, e -Us, i, m. (AaóSaXog), manus, Prop. 4, 7, 38.
I) celebre architetto del mito greco, della fa- damno, avi, atum, are (damnumj, con-
miglia degli Erectidi ateniesi, contemporaneo dannare, I) di giudici: 1) propr. , covie
di Teseo e 2Iinosse, costruttore del labirinto t. t. giuridico =
condannare per una mala,
in Creta. —
Deriv.: Ilaedìileus, a, um azione, proclamare colpevole alc. di lina pena
(Aa'.òdXstcg), appartenente a Dedalo, dedaleo, {contr. absolvere, liberare, dimittere), coZ/'acc.
Icarus, Hor.: ope Daedalèa, ILox.: poet., forma della pers., alcjs ministros sociosque, Cic. :
second., Uacdìileiis, a, um (AaiSàXsog), de- servi damnati, Cic: e partic. sost, damnatos
daleo, iter, attraverso il labirinto, Prop. in integrum restituere, Cic. col dopano acc. :

Ilìiliac (non Daae), ilrum, m. (Aàai), po- di pers., alqra inauditum, Cic. e Justin.: al
polazione scitica al di là del mar Caspio ; il piass. con doppio nom., alqs absens damnatur,
loro capoluogo era l'odierna Daghestan. Nep.: colVacc. di cosa, condannare, respin-
Ilalinatae, arum, m. (AaXiidxa'.), J>ai- gere, come ingiusto, causam, Cic. e Liv. :

jitati,gli abitanti della Dalmatia (V. sotto). partic. sost., damnanda committere, Plin. ep.:
— Deriv.: A) llalniatia, ae, f. (AaX[iaxta), con inter e l'acc. per indicare fra qual classe
Dalmazia, paese posto luìigo il lido orien- di colpevoli il giudice pione il reo, damnati
tale dell'Adriatico, una parte c?eZrillyris bar- Inter sicarios (come assassino), Cic: con prò
bara, colla capitale Delminium (AsX[jii,'viov); (come), alqm prò socio, Cic. al passivo con per
corrisponde pressupoco all'odierna Dalmazia. e Tace, {per via di alcunoj, damnari per ar-
13) UaliiiatTous, a, uni (AaXuaTtxós), dui- bitruni, Cic alqm damnare eo nomine (in
:

matico, triuniphus, di Asinio Pollione (come causa di, a quel titolo), Caes. b. e. 3, 21, 4:
vincitore dei Fartini, popolazione della Dal- d. aliquem, quod (perchè) etc, Liv.: col-
mazia), Hor. Tabl. di causa, ob eundem timorem, quo
dama, V. damma. (pel quale) damnatus erat JVIiltiades, Nep.:
Itaiiiaratim, V. Demaratus. ea causa, quae ipsa hominum tacita convicta
I>aiiia«i(*u«, i, f. (Aaiiaay.óg), antica capi- atque damnata sit (sia giudicata), Cic: Ascle-
tale dei Celesiri, posta sul Crisorroa (oraBar- piades existimatione damnatus, condannato
dines o Barrada), nota per la coltura delle dalla voce pubblica, Cic: coll'ahl. criminis,
frutta fsusine, terebintij, e da Diocleziano in damnari eo crimine, Cic: e crimine col genit.
poi celebre per le sue fabbriche d'armi; ora di colpa, damnari crimine regni, Ov.: crimine-
703 aaninosa damomn 704

adulterii, Val. Max.:coWahl. della legge, della Max.: alqm lege Julia, Tac: hoc uno crimine
forinola giuridica, damnari lege Cornelia (de illum, Cic: diri facti crimine sub magno ju-
falsis), Tac: lege repetundarum , Tac, , sua dice damnari, Val. 3Iax.: d. sub judice alqm
lege, Cic. : eadem formula et damnari et ab- fraudis, Tac.
solvi, Val. Max.: colVàbì. del giudizio, della daiiinose, avv. (damiiosus), con danno,
sentenza, della t^t^timonianza e sim., damnari d. bibere, in danno dell'ospite, cioè copiosa-
populi judicio, Cic: damnari juratorum judi- mente, in gran quantità, Hor. sat. 2, 8, 34.
cum sententiis, Cic. : danmari uno teste, Val. dninnò«>ii!<, a, um (damnum), dannoso,
Max.: damnari folso testimonio, Pliaedr. col- : I) attiv. = cite porta danno (perdita, disca-
l'ahl. della 2)ena a cui si è condannati, alqm pitoj, dannoso, di scapito, a) di pe:'S.: Veuus,
pecunia, Liv.: ab alqo (per 2ìarte di ale), suà Hor. b) di e. inan. =^ unito con danno, disca-
lege decem milibus aeris damnari, Liv.: d. jìito,detrimento, perdita e siìn.. dannoso, rovi-
alqm exsilio, Sen. e Tac: alqm capite (F. ca- noso, perduto, svantaggioso, libido, Hor.: facict,
put), Cic: alqm morte, Fior.: col genit. della etiam si damnosum erit, Sen.: bellum sumptuo-
colpa (per), alqm ambitus, peculatus, prodi-" sum et damnosum Eomanis, Liv.: res damno-
tionis, Cic: furti, Cic. injuriarum, Cic: col
: sissima divitibus, Liv. IIJ (= StxuavYjpóg)
genit. della pena o dell'esecuzione di essa, mediale = che cagiona danno a sé stesso,
octupli, Cic: capitis (F. caput). Caos.: alqm prodigale, da dissipatore, SOSt., prodigo, dissipa-
absentem capitalis poenae, Liv.: crimine falso tore. Comici: non in alia re damnosior quam
damnari mortis, Verg. damnatus longi la-
: in aediflcando, Suet.
boris, Hor.: con ob o propter e /'acc. della dalli niini, i, n. {are. dampnum), danno =z
colpa, propter quam (vim) est jure damnatus, Xierdita, svantaggio,detrimento (COntr. lucruni),
Cic: d. alqm ob annonam compressam, Liv. : I) in gen.: \) propr. coord., haec jactura atque
con de (per) e l'ahl. della colpa, alqm de vi, damnum, Cic: damna ac detriraenta, Cic: d.
de pecuniis repetundis, Cic: con ex (in causa magnum, Cic: novum, Cic damna aleatoria, :

dij e l'ahl., damnari ex Sardinia, Cic: con in Cic: col genit. sogg. o pron. possess., d. capitis,
(riguardo a) el'acc, partem damnari in unam, perdita del capo =
perdita di un corno sul
Ov.: con in fper) e Tabi., in alcjs absolutione capo, Ov.; damnum naturae, difetto, danno
damnari, Val. Max.: con ad o in e Tace, della di natura, Liv.; damno Tulli, Cic; majore ho-
peni del luogo della pena, ecc., ad ovv. in miuum damno quam suo, Suet.; incendiorum
poenam, Trajau. in Plin. ep.: ad ortem, Tac: m damna, danni dell'incendio, Suet. ; damna
ad opus, Suet.: in opus vel in ludum, Plir>. ep.: lunae, il decrescere, della luna (contr. ac-
col dat. pars. (= in favore di, in vantaggio cessiones), Sen.: e damna caelestia fnel cieloj
di illum Calpurnio, Val. Max. debitori suo
), : lunae, Hor.: col genit. ogg.: sarcinarum, Curt.:
creditor saepe daranatur, il creditore spesso amissi corporìs, Phaedr. damnum accipere, :

di fronte al debitore sta come un condan- Hor.: maxirais damnis affici (F. affido), Cic:
ìiato, Sen.: coU'ui e il cong.., damnatur, ut pro- damno augeri. Ter. {vui aucta luctibus damna,
cul regno teneretur, Tac. ann. 2, 67. 2) trasl.: i danni si accrescono colle wo?'^z, Plin. ep.):
(dove è da pensare ad un soggetto g indicante), daredamnum Cic prò Tuli. 5 dare alci
, :

a) condannare ale a q.c, a.) a far qualche damnum aut malurn, furtum sive damnum.
cosa come pi r eseguire una condanna, per Comici: alci damno esse [contr. alci lucro-
dare una pena, aa) generic: prò qui bus opta- sum esse), Ov. explere frisarcire, riparare
:

tis sacro me cannine damno, Prop. 2. 28, 43. a) damna sua, Liv.: damnum facere (soffrire
(3^) della divinità., d. alqm voto, alcuno al un danno, scapitare), contr. lucrum o ali-
compimento d'un voto (' oli' esaudimento del quid lucri facere, Cic. ed a.: magnum dam-
desiderio espresso da esso) =
esaudire il desi- num factum est in Servio, Cic; unius verbi
derio, il voto, Verg. ecl. 5, 80 comunem. al pas-
: damna grandia ferra, esser danneggiato molto
sivo damnaTÌ voti =
ottenere ciò che. sidesidera, per una sola parola, Ov.:habere (riguardare)
Nep., Liv. ed a. yy) del testatore; obbuyare alqd in damno [contr. prò munere), Liv,: dam-
l erede col testamento,colVinhn..Hor. sai 2,3, num pati, ora =
sopportar con pazienza un
85 e sgg. p) a q.c. come pena da sopportare, danno, non lasciarsi abbattere da un danno,
colVaihì. (aj, alqm tarditatis Quint. aeternà,
: Liv. 22,41, 4; ora^=soffrire un danno, Sen.:
lumina nocte, Ov. h) incolpare, accusare, tac- de ira, 1, 2, 3: danmuiu perferre, Cic: damnum
ciare ale. di q.c, col genit., alqm sunimae stul- praestare emptori, far malleveria, Cic; damna
Cic; alqm dementiae, Sen. rhet. c)co»i-
titiae, sua sarcire, Cic 2) meton.: a) spesa unita con
dannare q.c. =
condannare q.c. COme biasime- danno, sacrifizio, Plin. pan. 12, 2. b) plur.,
vole, inabile, trovare riprovevole, disapprocat-e, damna, irfanni= oggettiche danneggiano (che
quindi anche abbandonare (contr. probare), costano, come an'mali,figli,ragazzi),0\.iaet.
alqm, Quint. ed Ov.: e fidem alcjs, non fidarsi 11,381; 12. 16. e) male che porta danno (pr*-
di ale, Curt.: id consilium, Curt.: e spem sa- i)a22one),speciosum damnum, Ov. met. 11, 133.
lutis, Curt. d) assegnare, aggiudicare, COmun. II) partic. : 1 ) danno (li uumini, partic. in
col dat., Stygio caput Orco, Verg.: Teucro guerra, quindi anche {come detrimentura) =
damnatum esse Quirino ,^iM»a flotta), Prop.: aconfitta, rotta, eccidio, col genit. «0 7^., immane
quem damnet (se. leto) labor, quello cui il la- rei publicae damnum (della perdita di n'ue
voro guerresco aggiudichi alla nwrte cui = eserciti),Ye\\.:colgenit.ogg.,'n:npera.iorìs,ye\ì.:
il combattimento dedichi alla morte, Verg. assol, damna Romano accepta bello, Liv.: carpi
II) dell'accusatore, trattare, effettuare (ve- parviscotidie damnis, Liv. 2) pena inflitta da
nire a, capo di) ttna condanna OVV. cercar di ef- ìm magistrato come condanna, mxdta, pena,
fettuare (di venir a capo di), ecc, reum, Val. comun. in denari, multa, Cic Phil. 1, 12: de
705 Daraocles Daunus 706

off. 3, 23. Liv, 4, 53, 7; 7, 4, 2: però anche trapatijati, ecc.), al sing. e plur., Liv., Hor.
in fjen. Plin.pan. 35, 3 [contr. praemium). ed a. II) ogni convito, banchetto fattivo, al Sing.
Éliiiiiftclès, is, m. (Aa|ioxX-^gì, cortigiano e plur., Catull., Hor.ed a
e confidente di Dionisio il vecchio di Sicilia, avv. (òa^'iXcùj), co^ioaameìite,ab-
4la|»*«Tle,
il quale volle provare quanto fosse felice la bomiantcìncnte, Pompon, com. e Suet.
vita del tiranno, eli egli riteneva così bella: IlaiMlaiiiiK, i, m. (AapSavog), figlio di
il tiranno lo invitò a prendere il suo posto e Giove e di Elettra d'Arcadia, fondatore della
gli fece sospendere sopra il capo una spada città di Dardania nella Troade, proffenitore
affilata attaccata con un capello. della casa regnante in Troia, quindi anche
IImiiioii, ònis, m. (Axiicov), /) pitagorco, dei Pomiini (discesi da Enea). Deriv.: —
celebre per la sua amicizia con Finzia. II) A) llanlanìilcs, ae, m. (Aap5av(8Tj5), Dar-
celebre musico ateniese, maestro di Socrate. danidc, Jlius, Ov.: assol. Enea, Verg.: al =
daiii|»iiuiii, V. (lanimiiii. plur. Troiano, Verg. \^ llariisiilis, nTdis,
Ilstiiac, OS, f. (Aa,và-/]i, figlia di Acrisia, acc. plur. ntdas, f. [\'x^Z'x'éLq,),durdanide, poet.
madre di Perseo, figlio di Giove: chiusa in = troiana, Ov.: Creusa fdiscend. dai Troiani),
una torre dal padre (per la predizione che a Mart. : assol. =
Creusa, Verg. C) llarda-
lui sarebbe stata tolta la vita dal nipote) ebbe Ulll!», a, uni :=
('AapSaV'.Og), dardanio, p)oet.
da Giove, cambiato in pioggia d'oro, il figlio «»'oia»»o, gens, Verg.: advena, Par^(/e, Ov.: senex,

Perseo. — Secondo la leggenda italica, Da- Priamo, Ov.: dux, Enea, Ov.: carinae, Verg.,
nae venne in Italia, fondò Ardea, sposò Pi- ovv. pinus, Ov.. nave di Enea: vates, Eleno,
lumno ed ebbe da lui il figlio Danno, proge- Ov.: .Tulus (figlio diEnea), Ov. Eoma, Ov.: :

nitore di Turno. — Deriv.: Ilanavìii^, sost.,llar<laiiTa,ae, f. {Aap5av[a), a) lacitùì


a, um, daiiaeio, figlio di Danae, lieros, Perseo, di Dardania fiulC Ellesponto a SO. di Abid(j,
Ov.: Persis (così chiamato da Perse, figlio di fondata da Durdano, Ov. trist. 1, 10, 25.
Perseo e capostipite dei Persiani), Ov. P) poet.
=
Troia, Verg., Ov. ed a. D) l>ai*da-
Ilaiiaiiti, i, m. (Aavaóg^ figlio di Beleo, IIU!«, a, um, dardi» nico, poet. =
troiano, puppis,
fratello (/emello di Egitto, padre di cinquanta di Enea, Verg.: gens, Hor. —
.sos^. Ilarilani,

figlie, fuggì dalV Egitto nella Grecia, ove òruni,m. (MgZa.''ioC}, popolaz. delValta Mesia,
fondò il regno d'Argo: quindi agiiien Danai nelVodierna Serbia.
= Danaides.Ov.: parimenti D&xi'àx genus in- Ilare!!!, rètis, acc. rètem e poet. reta o rèn,
fame, Hor.: Danai puellae, Hor.; Danai proles, m. (Aapy,sl, uno dei compagni di Enea, de-
Tibull.: Danai femina turba, Prop. —
Deriv.: stro nel combattere coi cesti.
A) llstnaT<les, uin, f. (AavaiSs;), le Dmmidi, Itareti» (Darlus), i, m. (Aapsìoj), nome di
le cinquanta figlie di Danao, le quali sposa- parecchi re persiani. A) D. Hystaspis, noto
rono i cinquanta figli di Egitto e per co- per la sconfitta ricevuta dai Greci a Mara-
mando di loro pwlre nella prima notte di Iona (400 av. Or.), morto nel 485 av. Cr.
ììuitrimonio uccisero i loro mariti, tranne B) D. Ochus ovv. Nothus, padre di Artaserse
Ipermnestra, che conservò in vita il marito e Ciro minore, morto nel 404 av. Cr. C) D. Co-
Linceo. B) llaiisiii«i, a, um, appartenente domanus, V ultimo re persiano, vinto da Ales-
a Danao, quindi nei poeti meton. argiva= sandro il Grande; morto nel luglio del 330
greco, Prop., Ov. ed a. : partic. plur. sost., av. Cr.
Danai, òrum e ùra, m., i Danai =
Argivi o diillO, ònis, f. (do), I) il dare, il consegnare,
Grt'ci (partic. quelli sotto Troia). e sim., Cic. ed a. II) il cedere il diritto di tm
Ilailììhìll!* e llanÙVIII«», m., Danubio
li, possesso, diritto di espropriazione, Liv. 39, 19, 5.
(e precisamente il suo corso superiore [dalla Iliiliiii, ttdis, acc. tini, m. (Aàxtg), medo,
sorgente sino alla cascata presso OrsovaJ); il generale del re persiano Dario d Istaspe^
ccrrso inferiore fino alla foce si diceva Hister ; sconfitto dagli Ateniesi insieme con Aria,
(usato nei poeti per Danubio, senza distin- ferne, nei piani di Maratona.
zione -li corso super, od inf.). dìitlvilS, a, um, appartenente al dare, dat.
Ila|iiiiiv ès, f (Sà-^vYj, lauro) I) Dafne, casus od assol., dativus, i, m., dativo, Quint.
figlia del dio fluviale Peneo, trasformata ed a. Gramm. (detto casus dandi in Varr. LL.).
in alloro. II) villaggio vicinissimo ad An- datiir, òris, m, (do), datore, Plaut. e Verg.
tiochia nella Siri", con un boschetto di Ilaulis , Itdis, acc. Ma, f. (Aa-jXts), città
lauro ed un tempio dedicato ad Apollo e della Focide, situata su un'altura e ben di-
a Diana: quasi un sobborgo di Antiochia; fesa ; twta pel mito di Tereo , Progne e Fi-
oggi probabilmente Babyla, distante sette lomela; oggi Daulia. —
Deriv.: IlaulTiis,
miglia inglesi da Antukia. —
Deriv.: adis, f. (AauXiag), di Daulia, ales D., Progne,
Ilaplinen!«e»>, tum, m., gli abitanti diDafne, Ov.: assol., Daulias, la Daulia, Catull.: Dau-
iDafnesi. liades puellae. Progne
Filomela, Verg.
e
Ilapiiniis, nidis, acc. nim, voc. ni, m. Ilauiiii»>, i, una parte
m., re mitico di
(Ad'^'KZ), figlio di Mercurio, bello e giovane dell' Apulia [pel quale essa si chiamò Apulia
pastore della Sicilia, inventore della poesia Daunia), padre (o progenitore) di Turno (re
bucolica, perciò amato da Pane. dei Rutuli), suocero di Diomede. Deriv.: —
dapK, dapis, f. Ida connettersi con Sanàvv) A) l>aunìu«i, a, um, daunio, lieros. Turno,
€ 5aì;), vivanda, cibo (come ogg. di banchetto, Verg.: gens, i Ruttdi, Verg.: dea, luturna,
convito festivo), I) banchetto feiftivo, a SCOpo sorella di Turno, Verg.: caedes, dei Romani,
religioso, banchetto dei aacri/izì forig. nelV epoca Hor.: Camena, romana, Hor. B) lìaunTìis,
della seminagione d'inverno e di primavera, adis, f., il territorio della Daunia, jjoet. per
in seguito anche apprestato in memoria dei A-pitliot

Georges-C along hi. Dizionario latino-italiano. 23


707 Davos dealbo 708

Diivos, i, m., nome di schiavo romano. 3) per indicare la materia, da cui si ri-
de, prep. colVabl., indicante distacco, al- cava q.c, di cui è fatto alcunché, di, con,
lontanamcnto da un oggetto, in cui q.c. de eodem oleo et opera exarare alqd, Cic: verno

,

si è trovato = da, via da (mentre ex significa de flore corona, Ov. quindi a) per indi-
il detrarre, trar fuori dall'interno di q.c,
il care l'oggetto, da cui sorge un altro (che si
« fuori da »). I) di spazio,
\) = da, via da, muta in un altro), di, da, de tempio carcerem
giù da, talora anche di, de dia^ito anulum de- fieri, Cic: in deum de bove verti, Ov. b) per

trahere, toglier l'anello dal dito, Ter. e Cic: indicare ciò, da cui si prelevano i mezzi per
de sella exsilire f^già daj, Cic: de muro se dei- sostenere le spese di q.c, de praeda manubiis
cere (già da), Caes.: quindi anche coi verbi honorem habetote, lAv.-.pariic.per
spoliisque
che contengono Videa di « dedurre, prendere indicare il denaro, donde si prelevano le spese
e sim. », come capere, sumere, potere qìc, pa- per alcunché, de meo, de tuo, de suo, de no-
rimenti mercari de alqo Cic. audire de alqo,
, : stro, de vestro, de alieno, del (dal) mio, tuo, ecc..
Cic. ed a. Comici, Cic, Liv. ed a.: de publico, dal pub-
2) per indicare il punto da cui q.c. (ancora blico erario, Cic. ed a.: così anche de te =
ad esso unita) si distacca, si scioglie, de- della tua borsa, de te largitor, Ter. o per in-
riva immediatamente, da, via da, fuori da, nova dicare la parte del corpo ecc., con cui si
de gravido palmite gemma tumet, Ov. : pen- sconta la pena, de tergo, de visceribus sati-
dere de collo, Ov.: de qua pariens arbore nixa sfacere, Liv. e Cic.
dea est, Ov. 4) joer indicare la causa occasionale, o la
3) per indicare la direzione, la parte da ragione, pur, in causa di, per amore, volere ecc..
cui avviene q.c, da, da parte di (per via di), pa- da, gravi de causa, Cic: qua de causa, qua de
lam de sella ac tribunali pronuntiare, Cic. : re, per la qual cosa, ^lel qual motivo, perciò,
nihil ex occulto, nihii de insidiis agere, Cic. Cic: senatui parendum de republica fuit, Cic:
II) trasl.: A) di tempo, l)per indicare che quod erat de me feliciter Ilia mater, per
q.c. è cominciata, mentre durava un determi- me, Ov.
nato momento del tempo (come notte, vigilia, 5) per indicare la conformità, secondo la
giorno e sim.), ancm-a durante, durante, di, in, quale avviene q.c. secondo una data norma,
nel, nello, nella, de nocte venire, Cic, surgere, regola, secondo, confoì-me, de suorum propin-
Hor.: multa de nocte, nel cuor della notte, quorum sententia atque auctoritate fecisse,
Cic: de media nocte, a mezzanotte, de die, Cic: vix de mea sententia concessum est, Cic.
ancora di pieno giorno. Comici. Hor. ed a. 6) per indicare il riguardo, la considera-
fanche talora come àcp' TJiispas dei Greci = zione, in riguardo a, in quanto a, per rispetto a,
sulValbaJ: media de luce e de medio die, di recte non credis de numero militum, Cic: de
pieno giorno, Hor.: de tertia vigilia, nella terza fratre confido, Cic: diffidens de numero die-
vigilia, durante la, ecc., Caes. ed a.: de mense rum, Caes.: ncque id, quod fecerit de oppugna-
decembri (nel dicembre) navigare, Cic. tione castrorum, aut j udicio aut voluntate sua
2) per indicare V immediata successione del fecisse, Caes.: e così spesso dopo i verba sen-
tempo, di... di, inunediatumente dopo, statim de tiendi e declarandi, per esprimer l'oggetto, a
auctione venire, Cic: spesso diem de die, di cui si limita l'osservazione, la trattazione e
giorno in giorno, differre, proferre, Liv. e sim., intorno, sopra, V. accipio, audio, doceo,
Justin. edoceo, cognosco, judico e sim.
B) per altre relazioni, 1) per indicare la 7) con aggettivi per formare espressioni
provenienza, Vorigine, a) [come à.nó) per in- avverbiali, come: de improviso, all'improv-
dicare il luogo, da cui (come suo luogo di di- viso, inopinatamente, de integro, di nuovo,
moì-aj deriva, origina ale. o q.c, da, copo de novellamente, Ter., Cic. ed a.
via Latina, Cic: rabula de foro (= forensis), In composizione il de dinota: a) allonta-
Cic: Libyca de rupe leones {poet. Libyci = namento, separazione, in senso morale e ma-
leones), Ov. b) di origine etimologica, da, teriale =
via, via da e sim., decedere, de-
secondo, dicere alqm de alcjs nomine, Ov. : . ferro oppure dall'alto in basso
;
giù, ab- =
dieta suo de nomine, Ov. basso, decidere, deicere. b) una mancanza, un
2) per indicare tma parte che si stacca, venir meno, desum, demens, deformis e sim.
che deriva dal tutto, opp. un singolo in- e) il compiersi d' un' azione, un alto grado
dividuo venuto scelto preso tra la mol-
,
,
di essa ; serve quindi anche per rinforzare il
.titudine, di, da, partem solido demere de concetto contenuto nel verbo semplice; indica
die , Hor. :de praeda mea teruncium nec pienamente, interamente, assai, veementenientef
attigit nec tacturus est quisquam, Cic: ho- vivamente, defungi, dcvinccre, deamare, demi-
minem certum misi de comitibus meis, Cic. rare e sim.
— Così pnrtic, a) per indicare la famiglia, Il de viene di preferenza inserito tra un
classe, compagnia, scuola da cui deriva un aggett. od un pronome e il sost., cfr. sopra,
individuo, Priami de gente, Verg. homo de : multa de nocte, gravi de causa, qua de re si ;

plebe, del popolo, opp. un uomo volgare, Cic, pospone anche alsempl. relativo, come fundus,
Liv. ed a.: malus poeta de populo, Cic: homo quo de etc, Cic.
de schola, Cic. b) molto spesso per circoscri- dea, ae,(deus), dea, Cic ed a.: bellica,
f.

vere il genit. partitivo, ut partem aliquam de Minerva, Ov. siderea, la notte, Prop. deae
: :

istius impudentia reticere possim, Cic: quamvis novera, le Muse, Ov.: deae triplices, le Parche,
de iis, Cic: coi numerali, nemo de nobis unus Ov. — Dat. e abl. plur. deabus, comun.solo
excellat, Cic: col superi., de tribus et decera nelV espressione diis deabusque.
fundis tres nobihssimos fundos possid^re, Cic. de-albO} avi, atum, are, imbiancare, into-
,

709 deambulatio debilito 710

nacare =
ingessare, metter sopra la tinta dovuto, debito, doveroso, conveniente, debitae la-
bianca, metter sopra V intonaco ^ coluranas, crimae, laudes, Liv.: debitae poenae, Cic: sost.,
Cic. ; cfr. fidelia (proverò.). debitum, i, n., debito, obbligo, obbligazione, ve-

(leaiiiltìilatTo, ònis, f. (deambulo), prisse^- lut vitae debito liberatus, Curt. 2) essere
omni
fjiaUf, il pdssegyiate. Ter. heaut. 80G. per fatalità (fiitum) o per legge di natura
dr-aiiiliiìlo, avi, àtum, are, girare in pub- (natura) obbligato, destinato, predestinato ad al-
hlivo (fino alla stanchezza), andare a spasso, cunché, a) att. : urbeiii , esser destinato a
Ter., Cic. ed a. fondar la città, Ov.: tu, nisi vcntis debes lu-
«l^'-silllO, avi, atnm, are, amare vivamente dibrium, cave, qualora tu non sui predestinato
alcuno. trasL, essere assai obbligato VCTSO alc. ad essere giuoco dei venti (altri interpretano:
(per d-C), sapergli grado di cuore, deamo te, guarda di non riuscire giuoco dei venti), Hor.
Syre, Ter. heaut. 825. carm. 1, 14, 16. fij pass., essere assegnato,
d4^-:ìr3Dio, avi, atum, are, disarmare, de- consecruto, incorrere, ricadere, esser devoluto,
arinaro i-'xercitus hostiuni, Liv. 4, 10, 7. vita quae fato oppure necessitati debetur, Cor-
»Be-l>at't'li;»r. atus sum, ari, sfogarsi, trasl. nif. rhot. e Cic: fatis debitus Aruns, conse-
= sdegnarsi fortemente, strepitare e smaniare, crato, votato alla morte, Verg.: cfr. debitus
abizsarrirsi, Ter. adelph.185 poet, qua parte : destinatusque morti , consecrato infallante-
dcbacehantur igncs, Hor. carm. 3, 3, 55. mente alla morte, Cic: debitus (debita) conjuy,
«lebelliilor, òris, m. (debollo), vincitore, dovuta, deòita, data dal destino, Ov. Per- :

<Jt>H»atwe,domitor debellatorque ferarura, Verg. gama debita, condannata a sterminio, Verg.:


Aeii. 7, 651. o fortunata mors, quae naturae debita prò pa-
«lé-hello, avi, atum, are, I) intr., con- tria est potissimum reddita che compie i ,

ti arre la guerra a fine, terminarla, CUI il alcjO, doveri, gli oòhlighi di natura, Cic. Partic.
Liv.: impers., debellatura est, Liv.: abl. assai, sost., morbo naturae debitum reddere, a un
debellato, a guerra compiuta, Liv. II) tr.: dipresso il nostro « pagar il debito tributo
A) guerreggiare, sostenere, rLxam, Hor. carni. alla natura », cioè morire, Nep. regg. 1, 5.

1, 18, 8 e Segg. B) vincere, superare piena- 3) essere obbligato, dovere ad alcuno per al-
mente, debellare, alqm, Verg.: Elyricura, Sm.t. cunché, sentirsene! obbligato, uvei' da render
(lr>buo, bui, bituin , ère (per dehibeo, grazia ad alcuno dUdcìtnchè, dovere, essere de-
da de ed habeo, av€r ricevuto alcunché da bitore di, alci beueficium, Cic. : alci salutem,
alcuno, ed in cons<:guen3a esser tenuto a vitam, Ov.: se, se stesso la propria esi-=
renderglielo, a rimeritamelo) dovere, aver = stenza, la propria vita, Ov.: in cattivo senso,
da pagare, da renderr, essere obbligato, dela- hoc quoque Tarquinio debebimus, Ov.: seguito
tore ; I) propr.: (conir. reddere, solvere, dis- da quod (che), tibi, Ov. met. 4, 76 e segg.:
solvere,"persoivereJ': ctj alqd oppure alci alqd: assol., esser ad alcuno, avere doveri,
obligato
talenta CC, Cic; grandem pecuniam. Sali.: obblighi vcrso di lui, bonis omnibus, Cic: tibi,
alci pecaniam,.Cic.: numraum neiiiini, Cic: Ov.: ^wmcZj partic. sosif., debentes, ium, m.,
pecuniam prò domo, Cic: alci mille drachmas quelli che devono, i deòitori [contr. obligan-
de ratione (conforme al calcolo), Cic Proverò. tes). Sen. de ben. 1. 4, 5.
animam debere, dovere un occhio del capo, dr'l»ìlì«i, e (per dehibilis da de e habilis),
Ter. Phorm. 661. ^) sempl. alci: ilU, quibus I) storpiato, debole, fragile, frale, dì esseri
debeo, i miei creditori, Cic: ut illi quam anim., Cic, Liv. ed a.: corpus (contr. corpus
plurumi deberent. Sali, y) assol., ii qui de- firmum), Cic; e fjlg.) corpus rei publicae, Cic:
bent, i deòitori, Cic: qui se debere faten- manus, Ov.: navis, Verg.: ferrum, mal saldo,
tur, Caes.: kalendis Jan. debuit (aveva dn pa- debole, Verg. umbra, vana, Verg. coZZ'abl.
: :

gare); nondum solvit, Cic Partic. sostant., (in), pedibus, Liv. epit.: pedibus raanibusque,
«a) debentes ium , m. , quelli che devono
, Aur.Vict.: sost., fragli.; infermo, monco, debole,
funa somma, e sim.j, debitori, Liv. 6, 27, 3. Sen., eunuco, castrato, Scn. rhet. II) trasl.,
?P) debitum, i, n., debito, debitum alci sol- snervato, fiacco, debole, storpiato, malfermo, ca-
vere; Cic debito fraudari, Cic II) trasl.:
: duco, manca ac d. praetura, Cic: ita est utra-
A) rimanere debitore di q.c. non dare = que res sine altera debilis. incompleta, monca,
nella frase : non posse alci alqd debere, non imperfetta, Cic: di pers., infirmi ac debiles,
poter conservare un debito verso qualcuno, Cic. deboli, impotenti, incapaci d'operare, Cic:
B) esse»' debitore, dove-re =esser legato tanto coZr abl., ingenio debilior, d'indole ancor pia
a, che per q.c, 1) per impegni, oòblighi, guaf^ta. Tac hist. 4, 62.
esser tenuto, stiletto a q.C, esser moralmente debllTtaS, atis, f. (debilis), debolezza, di-
legato , obbligato , avere l'obbligazione, il vin^ fetto, fralezza, linguae, Cic: membrorum, Liv.:
colo; dove»-e, a) att. : a) colVacc: alci gra- peduiii, gotta, podagra, Tac: trasl., animi,
tiam, Cic: alci mutua officia, Plin. ep. P) coZ- debolezza, futilità, Cic. de fin. 1, 49.
Z'infin., esser tenuto, costretto a fare SUÒir débllìtatto, ònis, f. (debilito), indeboli-
qualcosa, per oòòligo, per dovere; dovere, mento, stoi'plamento, trasl., d. atque abjectio
far mestieri di fare patire (lasciar av- animi tui, oppressione, abbattimento, coster-
venire) alcunché (per necessità morale, e solo nazione, Cic. Pis. 88.
nei poeti anche per necesse est), homines, debilito, avi, àtum, are (debilis), t#id<>6o?i>e,
qui te et maxime debuerunt et plurimum ju- render fragile, stoi'plare, fiaccare, I) propr.l
vare potuerunt, Cic: oppida expugnari non alqm, Liv. ed a.: membra (alcjs) lapidibus, Cic:
debuerint, Caes. b) pass. : quanta bis (diis) poet., quae (hiems) nunc oppositis debilitat
gratia debeatur, Cic. misericordia, quae tibi
: pumicibus mare Tyn-henum, rompe, frange le
nulla debetur, Cic. Partic. debitus, a, um, onde del mar Tirreno, Hor. II) trasl., indobo-
debiti» decemjugis 712
711

lire, debilitare, aì-restare


sua attività, impe-
ìietla sempre) dalia scena (coìitr. in scaenam redire),
'Hre, render innocuo, inabile; disarmare, spogliur Cic. ep. 7, 1, 2. 2)pregn., a) di moribondi,
(energia), di ogni saldezza, far partir di questa vita, spirare, morire, deC de
di ogni foì-za
perdere la fermezza, la forza (conti: confir- vita, Cic: comun. sempl. dee, per es., pater

mare), opes Lacedaemoniorum, Nep.: tribu- familiae decessit, Caes.: mature decessit, re-
nicios fuvores, Cic: alqm, Cic: spem, animum gnans decessit, Nep.: decessit Eboraci admo-
alcjs, Cic: in passivo llirtic.
perdere ogni = dum senex, Eiitr. : in tanta paupertate de-
fermezza moraic, ogni forza, stabilitA, lasciarsi cessit ut ete Nep.
,
morbo (di malattia)
, :

abbattere, debilitare: viri UOll est debilitari decessit, Eutr. b) di ogg. inan., e precis. del-
dolore, frangi, succumbere, Cic: debilitatus l'acqua, scorrer via, ritirarsi, perdersi, aqua,
atque abjectus (privo di fermezza, di corag- aestus decedit; Liv.: del sole, della luna e delle
gio, cuiternato), Cic: debilitatus a jure cogno- stelle,tramontare, sparire, Verg. ed a.: di ma-
scendo, p-'v sposs^nnento d'animo scoraggiato lattie,di dolori e sim., andar via, perdersi, de-
da, ecc.. Cic. [dubbio]. crescere, cessare, sparire (contr. incipere, acce-
(lubTlio, ouis, f. (debeo), l'essere in debito, dere, reverti), Cic, Nep. ed a.: di odori, passare,
debito, obbligazione, pecuniae, gratìac, Cic: »j'amVc, Hor. JJ) trasl., 1) in gen.: tC) riti-
dotis, Cic. rarsi da qualche cosa rinunziandovi, a) riti-
dèbttiir, òris , m.I) (debeo) ,
debitore rarsi da, rinunziare a, abbandonare un pOS-
(co?i^r. creditor), Cic. IIJ trasl., colui
ed a. sesso, un diritto, de possessione, Cic: de jure
cìi'è obbligato, legato, tenuto per q.c, che va de- suo, Cic. P) abbandonare wi Opinione, Una de-
bitore di q.c., animae, vitae, Ov.: assai., Plin. terminazione, ritrattarsi, de sentcntia, Cic; e
op. 3, 2. 6 e (dtrove. sempl. sentenzia, Tac: insti tuto suo, Liv.: nihil
dubTtiiin, V. debeo, n" I e II. a superioribus decretis, Cic. y) ritirarsi, di-
dè-eanlO, avi, atum, are, recitare can- mettersi rJa un uffieio, di un impegno, d'' dì'
tando, I) tv., Xjingen.: elegos, Hor.: Halosin ficio, Cic: e sempl. officio, Liv.: fide, Liv.

Ilii, Suet. B) come term. spreg., cantar in jnw-


b) tralasciar di gareggiare, stare, rimanere
sica, ricantare = ripetere fino alla sazietà, addietro, ne a rebus gestis ejus decederet,

praecepta, Cic: II) iritr., cessar dal canto = Justin. 6, 3, 8. e) ritirarsi, lasciar luogo, sgotn-
aver già risuonato, sed jam decantaverant for- brare il campo, cedendo la preferenza, })eritis,
tasse, i loro funebri canti eran forse già ri- Hor.: Hymetto (del miele), Hor : 2] pregn.:

suonati, Cic. Tusc. 3, 53. a) andar diìninuendo,venir meno (contr. accedere


d4Ì-eedo, cessi, cessum, ere, andar vìa = alci l'ei opp. ad alqd) de summa niliil de-
,

andarsene da, partire, allontanarsi, tirar via cedet, Ter. de causa periculi nihil decedit,
:

(contr. accedere, accostarsi, manere, restare), Cic: id suis decedere opibus, Liv. ; quantum
assai, oppure alla domanda « donde? » me- virium Antioche (ad A.) decessit, id ete, Liv.
diante avv. de ex colTahl. oppure col b) rallentando, cessando, a) di modi rV essere,
sempl. abl., e alla domanda «dove? » con condizioni, ritirarsi, perdersi, sparire, svanire,
prep. col sempl. acc, IJ propr.: V) in r/en.: invidia decedit. Sali.: ira mente, esempi, ira
a) generic de aitera parte tertia (agri), Caes.:
: decedit, Curt. e Ter.: cura decedit alci opp. de
ex agris, Cic. e pastu (campisi, di animali,
: alqo, Liv. P) di materia, fomite ad alcunché,
Verg. in Cariam ex nostra provincia, Cic.
: : mancare, quacstioni Campanae materia deces-
domum, Liv.: ex Gallia Roraam Cic. cum , : sit, Liv. 9, 26, 8. e) di avvenimenti, occorrere,

alqo Piomam, Cic: dee de via, uscir di via accadere in questO quel mìdo, aver questo
fpropr. e fig.J, Cic: dee. via, Suet.: suo cursu, o quell'esito, prospere decedentibus rebus,
deviar dal proprio corso (di navi), Caes.: Suet. Caes. 24. —
Infìn. perf. att. sineop.,
dee alci de via, Plaut. e Cic, oppure alci in decesse. Ter. heaut. prol. 32. Cic. ep. 7, 1, 2.
via, Ter., anche sempl. dee. alci, Caes., dar Hi^ceiéa, opp. -Ta, ae, f. (AsxéXeta),
luogo, far posto ad alcuno, scostarsene (tanto borgo dell'Attica al confine della Beozia.
per ossequio, quanto per avversione): dee de-cello, ere, declinare, deviare, Lucr.
serae noeti, lasciar luogo alla tarda notte = 2, 219.^
sfuggirla, Verg.: e così calori, Verg. b) come decem (Séxa), dieci, Ter., Cic. ed a. —
t. t. inilit., ritrarsi, allontanarsi da un lUogO, decem primi (F. decem primi), meton., jyer
da una posizione, sgombrare, abfmndonare un un numero rotondo indeterminato, Plaut. e
luogo, inde, Caes.: de colle, de vallo,
un paese, Hor.
^
•Caes.: de praesidio et statione vitae ffìg.J, Cic: >eceniher, bris, bre, abl. bri (da de-
ex Italia, Liv. : loco superiore, Caes. pugna, : cem e il suffisso ber), Dicembre = a) raensis
Liv.: ad praeraia et honores accipiendos in Ita- December, il decima, poi fcome per noij
liani, Auct. b. Al. : in senso cattivo receder = il duodecimo mese dell' anno romano Di- ,

dal proprio luogo (posto), milites deccdentes, cembre, Cic. ed a.: anche sost. sempl. Decem-
Asìn. PoU. in Cic ep. 10, 32, 5. e) come 1. 1. ber, bris, m., Ov.: quindi mensis Decembris,
di atti pubbt., a) de' magistrati nelle Pro- il mese di Dicembre, Ov.: per indicare l'anno,

vincie, abbandonare, andarsene dal proprio hic tertius December, ex quo ete, Hor. b) ap-
posto, dalla propria provincia, de opp. ex (e) partenente al mese di Dicembre, del mese di
provincia e sempl. provincia, Cic: de Sicilia, Dicembre, kalendae Decembres, nonae De-
Cic: ex Africa, Nep.: e Eomam, Sali.: ad con- cerabres, idus Decembres, ti primo Dicem-
salatura Eomam, Liv.: ante tempus, Suet.: bre ecc. Cic. e libertate Decembri
, : la li- ,

P) di uomini di Stato,
ritirarsi dalla vita pu- bertà la licenza del Dicembre (de' Satur-
,

hliea, dee de foro, Nep. Att. 10, 2. d) degli nali), Hor.


attori comici, dee. de scaena, l'itìrarsi {'per ^dSccitiJNj^ls, e (decem e juguni), che ha
713 decempeda decerno 714

tìieei gioghi, SOSt. cocchio a dieci gioghi (se. CUr- di esseri animati, Venus, Hor.: decentior
rus), Suet. Ner. 24. equus cujus astricta ilia, Quint.
dccenipeda, ae, f. (decem e pes), pertica, dtcenler, avv. (àecens), decentemente, Ov.
fmisìira agraria) di dieci piedi. Ciò. ed a. Sen.ecZ a.: decentius lasciva aetas, la gioventù
de<>iMii|»e<liitor, Oris, m. (decempeda), 'he è ancora più tollerabilmente dedita alÀa
inisurutoì- de' edinpi , agriuiensore, Cic. Phil. lascivia, Hor.
13, 37. dcceniTa, ae, f. fdeceo), decenza, conve-
«IroeiiipIt'X, pKcis (decem e plex da plico), nienza, Cic. de or. 3, 200 e de nat. deor. 2,
deeiiiìlo, l\v\). ^lilt. 5, 5. 145.
«leeeiii |»rTiiii, òrum, m. (decem e pri- deeeo, cui, ère (radice DEC
o DIC, donde
imis), idieii ijiinti (capi), i dicci preposti (die anche dignus, dico e 5si-/.-vj|Jii), convenire,
dieci decìirie, in cui era diviso il senato com- esser decoroso, I)propr., convenire nella
posto generalmente di 100 memlri, ne' mu- forma esterna, .star bene, apparir decorano, con-
nicipii e nelle colonie, spesm mentovati come ferire, confami [contr. dedccere), quem deoet
delegati né' pubblici affari, Cic. Rose. Am. muliebris ornatus, quem incessus psaltriae,
25 e altr. Cic. te toga pietà decet, Prop,
: forma viros :

dvcciimoalinii«ì, a, um (decem e scal- neglecta decet, Ov. decet alba quidem pudor
:

mus), formio di dieci remi, actuariolum, Cic. ora, Ov.: hic illum mii'e pudor decuit, Sen.:
ad Att. 16, 3, 6. quia sic decebat (poiché le conferiva di più),
«lecem-vir, 1, m., comun. alplur. decem- Tac. ann. 13,45. II) trasL, secondo le circo-
viri, Grum, m. {comun. scritto Xvir, Xviri), stanze, coni'eìiire, essere accomodato, acconcio,
magistratura romana composta di 10 mem- giusto, conveniente (contr. dedeccre) : dove è
bri, Decemviri, IJ decemviri legibus scriben- da notare che spesso decet = sarebbe conve-
dis, suprema autorità dello Stato stabilita niente, decebat e decuit = sarebbe stato conve-
(303 a. Cr.) con durata annuale e con po- niente,a) col sogg. al nomin. ora colla do-
tere illimitato, dopo V abolizione d" ogni altra manda a chi? all'acc, arta decet sanum
magistratura, per regolare mediante leggi comitem toga. Hor.: id enim maxime quemque
acconcie, il diritto privato e pubblico ; autori decet,quod est oujusquc maxiinu suum, Cic. :

delle leggi delle dodici tavole, Cic. de rep. 2, ora senza la domanda a chi? servare id
61 e scgg. Liv. 3, 33 e segg.: sing. Liv. 3, 33, quod ^QCQVit (dei ])oetiJ, Cic: et quod decet
10. Cic. de rep. 2, 61. II) decemviri sacrorum honestura est et quod honestum est decet,
opp. sacris faciundis, collegio di sacerdoti, cu- Cic. p) co/rinfin., e precis. ora coira.cc. e
stodi e interpreti de' libri sibillini, Liv. 6, Z'infin. att. e pass., oratorem irasci minime
37, 12 (d. s. fac.) ; 6. 42, 2 (d. sacrorum); 10, decet, Cic: omnes bouos
publicae subvenire
rei
8, 2 (d. ?. fac, <iono chiamati così anche quelli decebat. Sali.: num dubitas quin specimen na-
che sovrintendono a' giuochi apollinei) ed a. turae capi deceat ex optima quaquc natura ?
IIIJ decemviri stlitibus ( -- litibus) judicandis, Cic. sicut aut sola aut prima pensari decet...
:

autorità giudiziaria (che risale circa al 465 tanto regi (= a tanto rege), Liv. : 07-a (ar-
av. Cr.), il cui ufficio giuridico è molto in- caico) col dat. e Z'infin., ita uti liberali esse
certo ; sappiamo solamente che spettava a loro ingenio decuit. Ter.: ora col sempl. infin.,
il giudizio nei processi di libertà e cittadi- exemplis grandioribus decuit uti, Cic y) senza
nanza Cic. or. 156 (d. s. j.); Caecin. 97
, soggetto, ora colf aggiunta « a chi? »,
(sempl. d.); prò domo 78 [sempl. d.). IV) de- alV acc. , facit ut te decet Ter. illum de- , :

cemviri agris inetiendis dividendisque [opp. in cet , Quint. ora (arcaico) , colla domanda
:

un caso particolare, agro metiendo dividen- «per chi? » col dat., ita nobis decet. Ter.:
doqueì, autorità composta in idtimo di dieci locum editiorom, quam victoribus decebat,
membri, i quali dovevan curare la misura- capit, Sali, fr.: ora affatto assol., fecisti ut de-
zione e la distribuzione tra i coloni de campi cuerat, Ter.: porge, decet, Yerg.: quo majorem
venuti in possesso dello Stato, Liv. 31, 4, 2. spem habeo nihil fore aliter ac deceat, Cic.
Cic. leg. agr. 1, 17 e segg. doceris, is, f. (Ssy.T^pvjs), nave munita di
(I^'oemvirsllis^ e (dccemvir), decemvìroie, dieci ordini di remi, Suet. Cai. 37.
appartenente a' Decemviri, collegium, Cic: le- dCcerno, Crèvi, crètum, ere, decidere, giu-
ges, delle dodici tavole, Liv. potestas, Liv.: : dicare, I) risolvere, definire aldina cosa Con-
pecunia (riferentesi «' decemviri agris divi- troversa, dubbia, 1) decidere amichevolmente,
dendis), Cic. risolvere, stabilir con decisione, conchiudere,
»l<^ceniviralus,ùs, m. (decemvir), dignità definire, risolversi, determinarsi, dichiararsi,
decemvirale, decemvirato, Cic. e Liv. manifestarsiper alcunché, a) generic: rem
(lecciinis, e (decem e annus), decemie, bel- dubiam, Liv.: oppure con una propos. relat.,
lum, de' Grecia Troia, Quint. Liv.; opp. colVacc. e Z'infin. = risolversi ovv.
(Iveeniiìiini, ìi, n. (decera e annus), de- dichiararsi, prendere o manifestare fermo
cennio, dieci anni, Aur. Vict. ed a. jMrere per questo, che ecc., Cic. ed a.: con
dcccns, entis, panie, agg. (da decco), dopp. acc, illuni decrerunt dignum, cui etc,
/) convenevole, decente, decoroso, amictus, Ov.: Ter. b) partic. : a.) come t. t. giudiziario,
motus corporis, Quint.: quid veruni atque de- decidere, come arbitro, assol., ita (sì), veruni
cens curo et rogo, Hor. : decentius est servare (ma) praetor decernebat, Cic: coZZ' acc. op-
pudorem, Quint. IIJ in particol., per simme- pure con de e Z'abl., alia decernit, de aliis etc,
tria, elegante, grazioso, leggiadro, ben confor- Liv. :caedes facta, si de hereditate, de fini-
si
mtfto, forma, Ov.: iiialac, Hor.: habitus (Agri- bus controversia est, iidem (druides) decer-
colae) decentior quam sublimior, Tac: pregn.. nunt, Caes.: revocabat eos, inter quos jam de-
715 decerpo decido 716

creverat, Cic. iu ejus controversiis quid de-


:
risolvere, combattere strenuamente, sino ad esito
cernas non a te peto, Cic: dee. vindicias secun- decisivo, combattere tinaguerra decisiva, proelio,
dum servitutem, le pretese sul x>ossesso della Caes. ed a.: armis, Cic. II) risolvere (una di-
schiava =
aggiudicare al querelante il diritto sputa), combattere a parole, inter Se, Cic: CUm
sulla sica schiava, Liv. P) come 1. 1, polit., alqo contentione dicendi, combattere, gareg-
del senato, del popolo, ecc., aa) generici qui giare, Cic: e così alci, Hor.
ordo decrevit invitus, dovette contro sua vo- «lèccssìo, onis, f. (decedo), partenza, I) in
lontà deliberare , Cic. consules de consilii: gener., Vandar via, il partirsi da una persona
sententia decreverunt secundum (a favore) {contr. adventus opp. mansio), Cic: tarda,
Buthrotios, Cic: de summa salute vestra popo- Cic II) partic. : 1 ) partenza di un magi-
:

lique Eomani decernite dilic^enter, Cic. con : strato dalla provincia, Cic. 2) pregn., par-
prop. relat., Caes.; oj^p. colVinf. opp. coll'acc. tenza =
ritirata, diminuzione, diffalco, dedu-
'

e Z'infin., Cic. p?) pregn.: decretare, deliberare zione, scomparsa {contr. accessio), deccssionem
alcunché = determinare, dichiarare, ordinare, de summa facere, Cic: decessio capitis aut ac-
fistiare (pon-e stubilmente), assegnare, destinare, cessio, Cic.
singole =
j

pagare, e C. di stabilir per, proporre clcccssiir,. òris, m. (decedo), antecessore,


in seguito a, ehe q.c. sia dichiarata, ordinata, eCC, predecessore nel potere, in una ostrica, Cic» fr., '

pecunias ad ludos, Cic: diem colloquio fper il Tac ed a.


coli.), Sali.: tres \ega.tos, stabilir la spedizione decessìis, (decedo), l'andar via,
ÙS, m.
de' legati, Cic: id bellum, Liv. turaultum, : partenza, I) in gen., paiienza, Nep.
il partire,
dichiarar il t. (= il paese in istato di guerra), Timol. 2 3. Il) partic. : A) partenza di
,

Cic: senatus Roraae decrevit, ut etc, Liv.: %in magistrato dalla provincia, d. tuus, Cael.
|

Dolabella hoste decreto, dichiarato nemico, in Cic. ep. : post M. Bruti decessum Cic. ,

Cic: col dat. {a chiFJ =


aggiudicare q.c. ad B) pregn.: 1) partenza di questa vita, dipar-
ale, assegnare, accordare, pagare q.C. ad ale.; tita, decesso, amicorum, de amie. 10. 2) io
Cic.
mediante deliberazione, ordinare, deliberar di setti-ere via, il mirarsi di
corso d'acqutt, un
'

fare q.c. in onor di qualcuno, alci prae- aestus (il ritiramento della marea), Caes. b.
mium, Sali.: alci omnes honores, Nep. alci : G. 3, 13, 1.
trecentas stituas, Nep.: alci bellum, Justin.: decet, V. deceo.
alci provinciam, Caes.: alci Numidiam, Sali: l>eoìsiiiii$, a, um, V. Decius.
con dopp. acc. praemium (come pnmio)
,
1. decido, cidi, cìsum, ere (de e caedo),
servo libertatem, Sali.: -^xoYmd&s, fcome prov.) tagliare, tagliar via, I) propr.: nasum aures-
consulibus Hispaniam atque Africani, Liv.: que, Liv.: peunas, tarpare, Hor.: decisa fron-
coìi ut e il cong., Horteusii et mea sententia dìbus folla, Mela. IIJ trasl., render breve,
tibi decernit, ut etc, stabilisce che ti sia dato sbrigare, spicciare q.C, a) qualche affare che
Vincarico, che, ecc., Cic: con in (contro) e Tace, ci spetta, negotia, Hor. e Suet.: cetera propriis
ut enim quis reprehendet, quod iu parricidas rei verbis, esprimere brevem. ed efficacem., Quint.
publicae decretum erit (sarà fissatoj? Sali. b) abbreviare, condurre a Psrmine, decidere un
2) decidere con battaglia le Ostilità, lottare, affare p)endente, rem, Cic. quidquain cum :

tener testa, combattere sino alla decisione, sino alqo, aggiustar q.c, Cic : decidis statuisque
alla fine, a) con armi e sim., rem, Liv.: pu- tu, quid etc, Cic: dee cum alqo, ne etc, Cic:
gnam, Liv.: proelium, Cic. de salute rei pu- : assol. =
aggiustare le cose (gli affari), accor-
blicae, Cic: acie, Nep.: proelio, Curt.: ferro, darsi, fare un accomodamento, de SUa parte,
armis , Cic. : classe Nep. lapidibus Suet.
, : , : Cic: e cum alqo, Cic: prò se, Cic: cum Flavio
inter se , Auct. b. Hisp. : cornibus inter se prò societate, Cic.
{de' torij, Verg. : cum alqo, Justin.
proelio : 2. decido, cYdi, ere (de e cado), discendere,
cum alqo Clastidii apud Padum, Nep. b) a calare, cader giti, cader a terra,
IJ propr.:
parole segnatam. t. t. giurid. suo capite,
, , a) die. inan.: vagina gladias ejus elapsus de-
Cic: de vita, de capite, Cic: uno judicio de cidit, Val. Max.: decidit toga, Quint.: ex utra-
fortunis omnibus, Cic: prò suo sodali, Cic. que parte toga, Suet.: si decidit imber, Hor.:
IIJ stabilire, determinare la propria volontà vidi guttas e flore cruentas decidere, Ov. ex :

z=z fermare, determinarsi, proporsi,


stabilire, quo (dorso) flumina decidunt in mare, Curt.:
coll'infin., ibidem mauere decrevit, Nep.: cer- poma ex arboribus decidunt, Cic: comae deci-
tum atque decretum est non dare signum, dunt, Hor.: celsae graviore casu decidunt tur-
Liv.: con ut e il cong., lue decernit ut miser res, diroccano, Hor.: e così montium deciden-
sit, Cic Tusc. 3, 65. tium raoles, Plin. ep. b) di ess. anim., a) ge-
deecrpo, cerpsi, cerptum, ere (de e carpo), neric, assai., Curt. ed a.: equo, Caes.: e sum-
spiccare, staccare, I) propr.: florem, Ov.: inde mo toro, Ov. ex astris, cader dal suo cielo
:

(ex laureto) laureas, Suet.: pomum arbore, Ov. (fig. precipitare dall'altezza della sua apo-
II) trasl.: A) in gen.: nihil sibi ex ista laude, teosi), Cic: in laqueos, Ov.: in foveam, Phaedr.:
Cic: ne quid de gravitate decerperet, Cic. in terram, Ov.: ex equo in terram, Nep.: per
B) pnegn.: 1) assaggiare, godere, fructus cx re, gradus Liv. con un aggett. predio. co-
, : ,

Hor. 2) strappare, annientare, distruggere, lumba decidit exanimis, Verg. : vulpes inscia
spes tantas, Qiiint. in puteum deciderat, Phaedi-. (3) (poet.)
«if ocrlallo, onis, f. (decerto), decisione pregn., cader nella morte, nella tomba, morire,
colle armi, liarum rerum omnium, il combat- scriptor abbine annos centum qui decidit, Hor.
timento decisivo 2)er tu'to ciò, Cic. Fhiì. 11,21. II) trasl.: a) cader giù, quindi sparire, svanire,
dè-ct*rlo, avi, fitum, are (= certo rinfor- decido toto pectore, sparisco, esco affatto dal
zato, Ij tentare una risoluzione colle armi = cuore di ale, TibuU. postquam spe decidit, :
717 deciens declaraitO 718

Suet.: quanta de spe decidi, di quale speranza coUoquium, Caes.: per fas ac fidem, Liv.: janii
sono ormai privato, la bella speranza che mi semel in prima spe deccpti, Liv.: p) ogg. im-
è sfumata (Gradi), Ter. postquam a spe so-
: pers.: exspectationes, Cic. e Quint.: oculos baci
cietatis PrUSiae decidit, Liv. b) cadere, incap- aegide fdi amorej, Ov. b) di sogg. impers.:.
pare in q.c., in liane fraudem tuaiii, Cic. : for- °^) "9(f- pers.: nisi forte me communis cp'.XauTcot
tuna, in quam deciderai (Hecuba) liuuiili no- decipit, Cic deceptus ordiiiL' atque vestitu,
:

mine accepto, Mela OJ)}). andare a fondo, ca-


: Nep.: decipi via, fallire, sbagliare di strada,
dere, lìvecipitare, huc decidisse cuncta, ut etc, Liv.: deceptus dolo, Cic: decipi e deceptus
a tale esser ridotte le cose, che, ecc.. Tao.: fraude, Eutr. e Suet.: postquam primus amor
«nunc eo decidit (er/li è caditto sì in hassoj dcceptam morte dacché il primo
fefellit,
ut etc., Plin. ep.: partic: cadere per mancanza amore viingannò mie speranze di un
(nelle
di successo, far fiasco, ScD. 6 Plin. ep.: di ge- vincolo duraturo), quando per la morte (di
nerali, perfidia ainicorum decidi, Nep. Sicheo) fui vedovata, Verg. co deceptum, :

«tT'cTens e decìcs, aw. fdecem), dieci quod etc, si era lasciato ingannare per ciò,
volte, decles centum milia, Liv.: HS decies che, ecc., Caes. p) ogg. impers. ; atque oculos
centena milia, un milione di sesterzi, Cic: idem qui decipit, incitat error, Ov. II) partic:
anche scmpl. decies centena, Hor. (qui per in- I) ingannare lo sguardò, la conoscenza, Vat-
dicare una somma ass'd grandej; e comun. tenzione di alcuno =
sfuggire ad ale, di
semplic. decies, Cic. e Liv.: decies decemviri, sogg. impers., ab tergo et super caput dece-
poet. =
centumviri. Ov. decies dixi, dieci: pere insidiae, Liv,: amatorem quod amicae
volte ::= spesso, PLmt. turpia decipiunt caecum vitia, Hor. 2) ingan-
disdilla, V. decimus. nar il tempo, la fatica, là noia divertiisi, =
deciiiiaiiiis e comun. d(^ciìiu:liiii«i, a, darsi bel tempo, tralasciar le preoccupazioni,
um (decimus, decumus), appai-tenente al de- (far) dimenticare, sic tamcn dieui, noctcm,Ov.:
cimo, I) propr.: A) come t. t. hurocr., al laborem. Oc: poet., dulci laburum decipi sono,
decimo, come imposta, ager, di cui si paga il dimenticar i travagli, Hor. carm. 2, 13, 38.
decimo, Cic: frumentum, il decimo sulle dccTsTo, ònis, f. (decìdo), (propr. il tagliar
biade, Cic: sost., decumanus, i, m., colui che via, quindi), decisione, accordo coìichiuso me-
ha preso in appalto per un decimo, Vappai- diante decisione, deiibeì-azione presa mediante
tcttore per un dechno, Cic: COSÌ anche mulier accordo, decisionis arbiter, Cic: decisioaem fa-
decumana, opp. semplic. decumana, ae, f., la cere, venire ad una decisione, ad un accomo-
moglie o la concubina di un decumanus, Cic damento, Cic
B) come t. t. milit., a) appartenente alla de- llee¥ii«i, a, um, nome diuìtagens romana,
cima legione, miles d., Auct. b. Afr.: comun. a cui appartennero i due favwsi Decii (P.
alplur. sempl. decumani, Auct. b. Afr., Tac Decius Mns, padre e figlio), die come consoli
ed a. b) appartenente «Ila decima cooì-te, porta si votarono volontariamente alla morte per
decumana, la « port't principale » del campo la salvezza della patria (il primo nella guerra
romano (poiché ci stavano le decime coorti latina Vanno 341 a. Or., Valtro nelldVgnerra
delle lefjioni), dirimpetto alla porta prae- sannit,, il 296 av. Cr.). —
Deriv.: Jeeià-
toria, Caes. ed a. Il) meton. assai grande, = iiiiii, a, um, di lieelo, deeiano, esercitus, del
mostruoso, enorme (così docimus, decem, Ctc), secondo Decio, Liv.
acupenser, Lucil. fr. in Cic. de fin. 2, 24. dueliiinalio, ònis, f. (declamo), IJ calore,

decTiiio (decumo), avi, àtum. are (decimusj, foga della voce, il declantare. Cip. Mur. 44.
decimare (per punizioìie), legiones, cohortes, II) l'esporre secondo le regole dèlVarte, de-
Suet. clamazione^= esposizione nuiglstrale, COme eser-
dccTiiiu<« (decumus), a, um, il decimo,
1. cizio a casa o nella scuola di retorica eser- =
I)propr.: mensis, Piaut.: bora, Cic: pars, Cic: cizio di espoìi'C, esercizio cn-atorio, senilis, Cic:
ager efficit cum decumo, produce il decuplo, cotidiana, Cic alle volte enfat., vana, vuota
:

Cic: decimum, aw. r= per la decima volta, declamazione, tono declamatorio , Cic Piane
Liv. 6,40, 8: sost., decima npp. comun. de- 47. Tac. dial. 35. —
Meton., argomento scelto
Clima, ae, f. (se. pars), la decima parte, il de- per V esercizio di esposizione, esposizione,
cimo, a) come offerta, sacrifìcio, Varr. LL. Vespoire secondo le rrgole dell'arte, cfiwsi-
ed a. b) come dono pid)ì)lir'o fatto ai jìopoli zìone scolastica, disCOI'SO scolastico, Sen. rhct.
dai Governanti, Cic. e Suet. e) come balzello e Quint.
sulla proprietà fondiaria, decuma hordei, dt'claiiiiltor, òns, m. (declamo), maestro
Cic: binae decnmae, Liv. neminem minus : di eloquenza, che dirigeva nella scuola la
tribus decumis dedisse, Cic. d) come parte esercitazione del dire, declamatole, orator ili
d'eredità, (^mui.i^, 5,19. IT) meton., assai scuola, retot-e secondo la scuola, ili scuola (dì f-
grande, enorme, prodigioso, unda (greco Tpi- fer. dalVoxaXor, oratore vero e proprio), Cic.
x'jlJiìa), Ov. met. 11, 530. ed a.
2. IkeeTiiius, i, m. prenome romano, per deefsìiiialorTiis, a, um (declamator), «'<-
€S. D. Brutus. cloìiiatorio, et urico, proprio dell'orator di scuola,
i

dceipTo, ceptum, ere (de e capio),


cèpi, dòc'EaiiiTlo, avi, atum, are (freq. di de-
propr. prendere da, qìiindi trasì. in- = clamo), darfil od eseì'cltarsl all'esposizione a-
gannare, truffare, abbagliare, accecare, sorpren- rale, esercitarsi nell'arte del dire, a) intr.:
dere con abbindolamenti, gabbare, illudere, Graece apud Cassium, Caes.: cum alqocotidie,
sviare, trarre in errore, I) in gen.: a) disogg. Cic: in scholis, Quint.: XVII dies de alqo in
person.: a.)og^. person.: alqm, Cic. ed a.: Tiburtino, Cic. b) tr., recitare alcunché per
alnm inanibus promissis, Justui.: deceptus per esercizio retorico =
esporre sii qualche argO'
.

719 declamo decollo 720


mento pei- esercizio, cansas (sopra casi giuri' inclinazione, direzione obliqua, I) propì'.: A) in
dio", Cic. Tnsc. 1, 7. gen.: corporis, Curt. parva quadam deciina-
:

ile-elanio, avi, atum, are, I) parlare a tione,ut aiunt, corpore effugi, Cic: causa, quae
voce alta e con calore, declanutrc, ttMntfest<ira istani declinat. (atomorum) efficit, Cic. B) in
i propt-ii pensieri a voce alta, partic. ili Cattivo partic. V inclinazione della terra verso ipoli,
senso = essere ucc(tlorato, garrire, far voci re- regione del mondo, regione del cielo, cii»»flf, caell,
generic: tciierae
lioanti, grillare, strepitare, a) Cic. //) trasl A) antipatia per q.c, il discor-
:

aniicae. fsjridare. ecc., Ov. art. am. 1, 465. dare, antipatia, lo schivare, Cic: laboris, Cic:
b) deìVorat., prò isto vehementissimo contra nialorum, Cic B) come t. t.: 1) in retar., decli-
me, Cic: in alqiii impune, Cic. II) partic: natio brevis a proposito, breve deviazione dal-
per esercizio nella scuola o per la prepa- l'argomento principaìe, Cic de or. 3, 205.
razione a casa di un discorso da tenersi in 2) in grammat., flessione, declinazione, tanto
pubblico, esporre ad <dta voce, recitare, eserci- in senso stretto, quanto coniugazione, com-=
tarsiad esporre, dectatnare, a) intr. dccla- : parazione, derivazione, ecc , Quint. ed a.
mantis habitus, declamandi magistcr, Quint. : de-clino, avi, atum, are, piegare da una
ad fluctum, Cic.: Eomae, Fior.: tot dies in parte, declinare, rimuovere, o voltare, piegare
come esercizio retorico,
villa aliena, Cic. b) tr., verso e sim. IJ in gen.: l) propr : a) t., un-
dire a voce (dta, cliiara, leciiore, pronunziare dam, Curt.: ictus, Liv e atomum, Cic: non :

ad alta voce, declamare, suasorias, Quint.: quae se ab ilio, non togliergli gli occhi di dosso,
mihi iste visus est ex alia oratione declamare, Ov : dulci lumina somno, chiudere al sonno,
Cic._ Verg. b) intr. =
piegar da, ripiegar in fuori,
«locIarjllTo, onis, f. (declaro), dichiara- paululum, Liv.: de via (anche
scostarsi, «ieriare,
zione, manifestazione, l'azione delVappalesarc, Cic: a Capua, Cic: obliquo monte ad
fìg.J,
far srtpere.animi tui, Cic: liber iste quantum alqm, Liv.: particol. degli atomi, allontanarsi
habet declarationem amoris tui, quanto si ma- dalla linea verticale [contr. e regione moveri),
nifesta, si esprime in esso il tao amore, Cic. assai, opp. de via, Cic. 2) trasl.: a) tr.: a) ge-
(léclarittor, òris, m. (declaro), dichiara- neric, declinata jam aetate, in età già avan-
tore, appalosatore, Plin.pan. 92, -3. zata, Quint.: deci, a proposito seutentiam, Cic :

<lc-cliil'0, avi, àtum, are, render chiaro, hoc oratio recta (stile semplice), illud figura
manifesto, evidente, nwstrare, dar a conoscere, ileclinata (adorno, figurato) commendai,
I) propr.: A) mediante segni e sim., prae- Quint fortunam in temeritatem deci., inter-
:

sentiam saepe divi suam declarant, Cic: ducis pretare come ecc.. Sali. fr. |3) come t. t.
navem declarare suis (a' suoi), Nep. B) me- gramm., declinare e coniugare, Quint. ed a.
diante parole, render noto, notificare, pubbli- b) intr.: a) generic: paulum, Cic: de statu
care, divulgare, a) dichiarar pubblicamente alc. suo, Cic: a malis, tenersi lontano dn' mali
elettoad una, marjistrntitra (specialm. come [contr. appetere bona), Cic: ad vindices fu-
console) (dei magistrati che presiedono i turos, Liv.: in pejus, cangiarsi in peggio,
corpi elettorali e degli elettori stessi, diffe- Quint.: paulatim declinat amor, si sviluppa l'a-
rente da renuntiare, che è j^iuttosto il render more {verso il fratello), Ov.: si qua in parte
nota, dopo la nomina, l'elezione per mezzo lubricumadolescentiae nostrae declinat, erra,
dell'araldo, del precone —
far bandire, far sdrucciola, TaC P)
allontanarsi, dilungarsi, far
pubblicare,cfr. per altro declarat :=proc?a«?/« digressioni, uscir d'argomento nel discorrere,
inYerg. Aen. 5, 245), alqm consulem, Cic: de- huc, Cic: aliquantum a proposito, Cic: plus
claratus rex (eletto re) Nuina, Liv. b) notificare just')ab rerum ordine, Cic: ut eo revocetur
come imminente una solennità al popolo, mu- un l(^ huc declinavit oratio, Ciò..: II) pregn.:
nera, Cic. ep. 2, 3, 1 II) trasì., spiegare, rendere
. scostandosi, uscendo fuori, schivare, evitare,
appieno chiaro ed evidente, recar chiaramente sfuggir q.C, andar fiioì-i della strada, del cam-
dar a conoscere
alla vista, pot^'e in chiara luce, mino, rinunziare a q.C, urbem, Cic non satis :

chiaram., svelare, dimostrare esattamente ed evi- recte impetum, Cic: judicii laqueos (fìg.), Cic:
dentemente, esprimere chiaramente, segnare, de- trasl., aliquid (contr. persequi), Cic: vitia,
noUire, a) generic: volatihus avium res futu- Cic: ininas Clodii, Cic: ea maxime declinans,
rae declarantur, Cic: summam benevolentiam [uornn recens flagrabat invidia, Tac.
d. (del tenore di ima lettera), Cic: quod plu- (leclT%'ÌS e (de e clivus), chinato alVingia,
rimis locis perorationes nostrae voluisse nos. .
pendente, declive (contr. acclivis), I) propr.:
declarant, Cic; seg. da prop. relnt., quid et latitudo, Sali.: ripa, Ov.: Collis ab summo
quale etc, Cic: con utrum... necne, Caes.: aequaliter Caes.: locus lenitcr d., Caes.:
d.,
assol., declarant illae intcrmortuae contiones, sost., declivia, um, n., pendìo, declivio, Caes.:
Cic. b) esprimere chiaram. una VOCe, il con- per declive, per un sentiero inclinato, Caes..
cetto di una ptarola, quae (littera C) inversa II) trasl., cui'vato per gli anni, mulier aetate
mulierem declarat {cioè =
Caja), Quint.: declivis, che è sid pendìo lUlVetà, già avan-
^fio--ii], quam
doclnrat (che corrisponde a) vo- zata negli anni, Plin. ep. 8, 18, 8.
luptas, Cic: vocabula idem declarantia, sino- dèelivilas , .àt's, f. (declivis), declivio,
nimi, Cic. e) porre in chiara luce COlV esporre, china, Caes. b. G. 7, 85, 4.
oralmente O per iscritto, dichiarare, esporrà decoco, V. decoquo.
chiutami'nte, iiiiai,'inem vitae alcjs,Nep.: tantas det'octor, òris, m. (decoquo), dissipatore,
res tiiiii brcvit'.T potuisse declarari, Nep. bancarottiere, Cic. ed a.
«lèrdilsilTo, ònis, f. (declino), piegamento decollo, avi, àtum, are (de e colkim), de-
in giìi, injlessione, intr., il piegare, Vazione del coiiare, decapitare, alqm, Aur. Vict.: miles do-
piegare dalla via, quindi anche = deviazione, collaudi artifex, Suet.
721 (ìt'color uecuny 722

«lé-t'»lttp, òris, che ha perduto il giunto df-oresco, crèvi, crètum, ere, cessar di
colore, scolorato, scolorito, siunnto, sfi(/iir<tto, crescere, sminuirsi, I) in istrctto senso, del de-
deforme, I) propr.: unione», Plin.: Indus, nh- crescere naturalmente (contr. crescere), cum
hromito dal sole, Ov. i/)trasl., aetjemruto, luna pariter crescere pariterque decrescere,
Vi>rtr-'d ()v. Cic. dt! div. 2, 33. IIJ in senso lato, a seconda
dvcftloriilto, onis, f. (decolor), seuiora- della grandezza, altezza, estensione, quan-
mento, lo scolorarsi, VinforhitlarKi, il perdere il tità, numero, ecc., decre.score, andar dimi-
rulori- : piiUore, Cìf. dc div. 2, 5>*. nuendo, perdere delta ]>rojiria grandezza, CCC,
déoolópo, avi, atinii, Tire (decolori, per- perdere, scemare, diminuire, decuitere, a) nel
dere il colore, turbarsi, oscurarsi, scolorire, di- senso di decrescenza, abbassamento di corsi
venir pidiido, inare, Hor.: decoloratum corpus d'acqua, di fonti (contr. crescere, augeri),
mortili. Cornif. rhet.: iiianus collvbo docolora- fons ter in die statis auctibus ac diminu-
tao. lorde, per le monete, Cass. Parm. in Suet. tioiiibus crescit decrescitque Plin. ep. de- , :

Ausr. 4. crescentia tlumina, che non dilagano più,


dr'OOndo, ere, qunsi seppellire profonda- Kor.: del fuoco. Mela: del giorno, Plin. ep.
mente ;= nascondere, &\(]m in veiitreiii alicujus b) nel senso di diventar .tempre più picco/o,
inunensae beluae, San. ad Marc, 10, 6. a) .fecondo lagrnwlezza, Veslen^ione, il grado,
dr'-roqno (dècuco), coxi, coctum, ere, crescunt loca decresceutibus undis, Ov.: comua
] j cuuci-re bene, assai, olus, Hor.: lentem ili decrescunt, diventan di mano in mano p^iù
aqua marina, Plin.: sarcantic, decoqiiore piccole (finché scompaion del tutto), Ov.: di
corpus atque exinaniro, far cuocere i corpi astr., admiratio decrescit, Quint.: ne a poten-
(ne' sud a torli) ed esaurirli (coi sudore), Sen.: tissimis ad levissima decrescat oratio, Quint.
partic. sost., decocta, ae, f. (se. aqua), specie P) riguardo alla somma, decrescente reditu
di derotto ghiacciato inventato dalVImpera- (ageili) etiam pretium rninuit, Plin. ep. 6, 3, 1.
tore Nerone, decotto, Suet. II) far conden- dr*«*relórìfii«, a, um (decerno), apparte-
sare, A.)propr.: alqd usque adtertiam parteni. nente a deliberazione, decretorio, de.libeì-ativo,
Col.: alqd in dimidiam partem, Scriptt. r. r.: decisivo, bora illa decr., Sen.: arma {contr.
e per fusione, pars quarta argenti decocta arma lusoria), Sen.: pugna, Quint.
erat, si era vfdatilizzata, Liv.: fg. suavitas di^Crctllin, i, n. (decerno), I) delibera-
decocta, sdolcinata fcontr. suavitas solida, vi- zione, decreto, conclusione di qualche autorità
rile, salda), Cic. de or. 3, 103. B) trasl.: dello Stato, Cic: decreta facere, Cic: decreto
I) scio(/licre, far hoìlire, svanire, multum inde stare, stare a ecc., Caes. e Liv.
, 77) 1. 1.
decoquent anni, (^uint.: e rifl. svanire, dimi- fìlosof., principio, tnassinta, dottrina, dogma,
nuire, scemare, quibus (annis) inertià Cae- Cic. e Sen.
sarum quasi consenuit atque decoxit, del po- dr'oììnm, V. decimus.
polo rem.. Fior, prooeni. § S. 2)j)artic., dt><*ìiitinii»«, a, um, V. decimanus.
consumar le proprie sostanze , rovinarsi , far dPoUllulU'^i, lum (decimus), appartenenti»
bancarotta, tenesne memoria praetextatum te al decimo, d. agri, il cui decimo è valutato
decoxisse? Cic: decoqu. creditori oj)})- credito- camp tributo, Tac. Gemi. 29.
ribus (a pregiudizio del creditore o dei cre- déciimltn, cubui, ere (de e *cumbo), cori-
ditori). Sen. carsi, assol., Cato: super lectum, Suet. —
1. doettr, òris, m. (deceo), « tutto ciò che In partic : a) a degli ammalati; quindi
letto,
sta bene>y, I) decoro, ornamento, Cic. e lAv.: decubuisse, essere stato a letto per malattia,
honestatis. Cic. IIJ vesso, grazia, Jìartic. aspetto Sen. ep. 96 1. b) per coito, in aureo bcto,
dignitoso dell'uomo, dignità, decoro, Hor., Ov., Suet. Caes. 49 e) cadere colpito al suolo, dei
Sen. ed a. gladiatori = lasciarsi stendere al sitolo, soc-
2. deoiir, oris (da decus, come bicorpor da combere, turpiter, Cic. Tusc 2, 41 : honeste,
bis e corpus), elegante, grazioso, bello, equis et Cic. Phil. 3, 35.
armìs decoribus cultus. Sali. bist. fr. 3, 14 (11). d<^4<'riino, d(><'uiniifs, V. decimo, decimus.
dreòrè, avv. (decorus), I) decentemente, dT'cìii'Ia, ae, f. (deceni), decuria (pm-ti-
dignitosamente, Cic. ed n. II) elega nt.emente, zione, classe, in Origine di dieci persone), judi-
maestosamente, Cic. poct. de div. 1, 20. cum, Cic: senatoria, classe de' giudiri d'ori-
deooi'o, avi, atum, iive (decus), ornare, gine senatoria, Cic: scribarum, Cic: equitum,
fregiare, abbellire, onorare, dar a.vpetto onore- Tac.
vole, piVOpr. e trasl., d.alqm opp. alqd alqa re, drt'ÌBrTatio, ònis, f. (decuriare), divisione
Cic. ed a.: id illi inani vocis sono decoratum in df'curie, tribulium, Cic. Plauc, 45.
esse dicunt, dicono che noi lo sosteniamo con dcciiriatìÌK, ùs, m. (decuriare), divisione
reboante vaniloquio. (de' legionari) in decurie, Liv. 22, 38, 3.
deOÒlMIS, a, Um (decor), I) che sta bene, 1. d^'Oiirìo, avi, atum, are (decuriaì. divi-
che ben s'addice, conveniente., decente, decoroso, dere in decuìie =
in gruppi di dieci uomini, la
alci, Cic: ad ornatum, Cic: assol, Cic: sost, cavalleria, Liv.: homines, il jìopolo (per po-
decorum , i . n. , convenienza, decenza, Cic terlo più facilmente, diviso in piccoli grupypi,
II) elegante, dignitoso, maestoso, leggiadro, bello, sollevare, corrompere, ecc.), Cic.
splendente, arma, facies. Sali.: os, Hor.: corpus, 2. deeiii'io , onis, m. (decuria), capo di
Tac: ingenia, Tac: dipers., Pboebiis decorus una decuria, decurione, a) come senatore nei
fulgente arcu, Hor.: satis decorus etiam Graeca municipi e nelle colonie, qtiindi decuriones,
facundia. Tac. ilSenato, Cic. b) (= praefectus) come capo
df ori»pTliìs, a, um, decrepito, anus, Ter.: del personale di qualche carica di corte, cu-
aetas, Cic. biculariorum, ciambellano, Suet. Dom. 17.
723 decorionatas decutio 724

decurionsltus, us, m. (2. decurio), dignità Ner. 24. e) l'entrare, l'approdare della nave in
deeuriotude, decurionato, Trajan. iti Plin. ep. un porto, quae (insula) tutum ab utroque
ecc.,

ed a. latere decursum navibus praestet, Plin. ep.


decurro, curri e (raroj cucurn, cursum, d) il coi-rer giit, il discendere, il decorrere, lo
ere cofrere via, scorrere giìif affrettarsi per scofrrere delleacque, dee aquarum, Ov.: flu-
atidar via, giit da, correre a, I) propr.: de tri- miuum, Sen. rhet.: decursus (amnium) rapidus
bunali, Liv.: summa
ab arce, Verg.: tramite, de moatibus altis, Verg.: montibus ex altis
Verg.: ad mare, Liv. ad naves, Caes.: per
: magnus decursus aquae, Lucr.: dee aquae per (

campos inter duas acies, Liv.: ad cohortandos semitas, Val. Max. e) abbassamento, caduta,
milites, Caes. —
Così inpartic: a) 1. 1. milit, scesa, china, di una località, dee planitiei,
a.)per esercizio o per una solennità, fare tma Auct. b. Hisp. 29, 2. II) trasl.: a) del ritmo,
evoluzione, manovrare, fare una rivista ìnili- del verso, Quint. 9, 4, 115. b) il passar attror
tare, assol., Liv., Verg. ed a.: honori alcjs (in verso ad una carica, ad un impiego, come
onore di ale.), Tac. P) assalire OStilm., muo- ad una via, dee honorum, Tesser investiti di^
vere in coì'sa frettolosa, coii-er giit, catervis (a mihi quasi
tutte le cariche, Cic: facilior erit
frotte), Tac: inde ab arce, Liv.: ex superiore decursus mei temporis, si etc, mi riuscirà
loco, Liv.: ad flumen, Caes.: ex Capitolio iu più agevole il trascorrere la mia carriera,
hostem, Liv.: b) ad o sopra una determinata se ecc. Cic.
via (lizza, piasseggiata, ecc.), scorrere, tras- decurto, Svi, atura, are, accorciare, sce-
correre, iu spatio, Nep.: ad calcem, Cic: spa- mare, troncare, mutilare, amicus undique de-
tium, Cic: novissimara metam, raggiunger curtatus, Sen.: trasl., (animus) mutila sentit
Vultima meta (nelle corse), Ov. e) nella na- quaedam et decurtata, sente che qualche pe-
vigaz., andar in giìi, salpare (navigare, ve- riodo è monco, manchevole, spezzato, Cic. ,

leggiare), pereorrcì-e, assol., Cic. e Tac: tuto decus, oris, n. (deceo), decoro, I) in gen.,
mari, Ov.: eo (là): in magnum portum Sy- decoro, tanto COncr. =
fregio, ornamento, leg-
racusas ex alto, Liv,: vada salsa cita puppi, giadria corporale, bellezza aggraziante, quanto
Catull. d) di liquidi, partic. di fiumi, scor- astr. =
convenienza, decenza, splendore, dignità,
rere giit, lenius aut modico strepitu, Ov.: me- maestà, onore, &)propr.: a.) di sogg. materiali,
dia urbe, Liv.: pluribus ostiis in mare, Liv.: decora atque ornamenta fanorum, Cic: decus
a te decurrit ad meos haustus liquor, Pbaedr. ornamentumque senectutis, Cic: immemor de-
e) del sole: qua sol decurrit. Mela; hibernas coris (grazia corporea), Ov.: decus muliebre,
luces, Tibull. f ) sdrueciolare, scorrere veloce- onor di donna, Liv.: contra decus regium
mente sopra una superficie, qua manus in scri- (decoro, maestà regia). Sali.: decus omne vir-
bendo decurrit, Quint.: dee. per materìara ve- tutis, Cic: equi, Pilumno quos ipsa decus dedit
locissimo stilo. Quint. II) trasl quin procli- : Orithj'a, come segno d'onore, dono onorifico
vius hic iras decurrat ad acres, Lucr. Così — (àyaXiJia), Verg. Aen. 12, 83 decori esse (alci),
:

partic.: a) passare su q.c, rifugiarsi presso q.c. riuscir di decoro, di grande splendore, di
od ale, andar a finire, rieoriere allo spediente, onore. Sali, ed a.: quando decus belli penes
omnium eo sententiae decurrerunt opp. eo de- alios esset, T onore in campo, Liv. P) dipers.,
cursum est, ut etc. Liv.: dee ad istam cohor- decoro, orgoglio, lustro, splendor ordinis, decus
tationem, Cic ad miseras preces, Hor.: ad
: atque ornamentum judiciorum, Cic: imperii
Philotam, Curt. b) nel discorso, nelVesporre, Eomani decus ac lumen (di Pompeo), Cic: ma
avanzare, muoversi, discorrere, spaziare, quibus e Judaico exercitu lecta decora, gente scelta
generibus per totas quaestiones decurrimus, nel loro abbigliamento guerresco, Tac. h}me-
Quint.: partic. del ritmo, dell'andamento del ton., fatto onorevole, tanti decoris testis, Tac.
verso, versus semper similis est sibi et una ann. 15, 50: pnrtic. plur., decora, belli de-
ratione decurrit, Quint. e) scorrere, passare cora, gesta gloriose, splendidi fatti d'arme
per q.c. come per una via, inceptum una la- (contr. belU dedecora), Liv. ed a. II) come
borem, Verg.: aetatem, Cic: tristem vitam, 1. 1. filosof, partic. come tò y.aXóv, bellezza

Pbaedr.: ista quae abs te breviter de arte de- morale, dignità =


virtà [contr. dedecus), Cic.
cursa sunt, sono state trattate, Cic. de fin., 2, 25 e de legg. 1, 55.
dcCUrsiO, onis, f. (decurro), il correre in decus$i<«3 is, m. (decem e as), I) (da as
giù, il deeor}-ere, come t. t. milit., evoluzione, n" I, A) il (numero) dieci, la decina, Vitr. 3,
a,)per esercizio o in occasione solenne, ma- 1, 5 e sgg. II) {dalVàs n° J, B, 1) pezza da
novra, rivista, campestris, Suet.: Trojae, Suet. dieci assi, moneta romana, Varr. LL. ed a.

h) ostile scorreria, incursione, barbarorum,


, decusso, avi,atum, Sx'e (decussis), divi-
Hirt. b. G.: decursiones facere, Auct. b. Alex. dere, ordinare in forma di wn X, opp. in forma
decurt»us, us, m. (decurro), il decorrere, di croce, Cic. ed a.
decorso, il correre in giti, eorso che va alVingiii, decutio, cussi, cussum, ere (de e quatio),
I) propr.: aocptoTS'Jco enim simul ut in rus scuotere, crollare, smuovere, far precipitare, ab-
decurro atque in decursu (scampagnata) 9-éasig a terra, I) propr.: a) generic:
battere, gettare

meas commentari non desino, Cic. Così — a) ogg. materiali, lilla, Ov.: rorem, Verg. :
partic: a) come t. t. milit., evoluzione, a) per fructum (della grandinej, Sen.:surama papa-
esercizio solennità, manovra, esercitazioni verum capita baculo, Liv.: mella foliis (dat.J,
mUit^ri, justus, Liv.: legionum, Tac: alios de- Verg. muri pinnae aliquot locis decussae
:

cursu edere motus, Liv. P) ostil., soitua, inva- erant (dal fulmine), Liv.: in aede Concordiae
Btone, assalto, subitus ex collibus dee, Liv.: Victoria, quae in culmine erat, fulmine icta
dee in litora aut urbem, Tac. b) u percorrere decussaque. Liv. p) ess. anim., spingere ab-
una via (lizza) fino al punto, alla meta, Suet. basso, gettar giù, Ti. Gracchus a Scipione
725 dedeceo dedo 726
Nasica decnssus Capitolio (dhl Camp.), Val. dódi^iiiilTo, ònis, f. (dediguor), disdegno
]ilax. 1, 4, 2. b) come t. t. milit. a) ogg. ma- (ricusa), disprezzo, Quint. e Plin. ep.
teriali, colpire, abbattere, piniias moenium de- de-di^llOr, atussum, ari, respingere come
cuss-is reponit, decussi niebant
Liv.: ariete indegno, ripudiare, disdegnare, sdegnare, sprez-
j
muri, Liv. p) esseri unim., sbatter yHi cac- = zare, comitem, Ov.: pattern, Curt.: coirinfin.,
\
eiar ffiìt, respiugore, collem decusso Labienì venire, Tac.
praesidio celeriter occupaverunt, Auct. b. Afr, dv-disco, dYdYci, ere, disimparare, diaap-
50, 6. II) trasl.: cetera aetatr jain sunt de- jyrendere, disawezzarsi [contr. disco), alqd,
cussa, dileguate, Cael. in VAc. cp.: ad id non Cacs., Cic. ed a.: coZ/'infin., eloquentia loqui
accedes, ex quo tibi aliquid decuti doles, <it«o» paene dediscit, Cic.
,
vorrai accostarti a cosa, dalla quale non pò dedltlcTllS, a, um fdeditio), che si è arreso
trai lasciarti togliere milla sema dolore, Sen. a dincrezione, che ha capitolato, deditizio, Cic.
e-aeceOj cui, ere, non convenire, sconce- e Caes. quindi dediticii spesso
: i sudditi =
. nire, star mole, disdire, non aver bella appu- dei Uomani in Italia, in opposizione agli al-
I
rema, non star bene (coutr. dcceo), SÌ quid dede- leati (socii), Liv.
ceat, Cic: oratoreni simulare non dedecet, Cic. dedllTo, Gnis, f. (dedo), l'arrendersi, resa,
dcdec5r, oris (dedecus., vergognoso, diso- capitolazione, facere deditionem, capitolare,
norato, vile, Sall.hist. fr. 8, 74 (91 J. Caes. e Sali.: parim.
deditionem hosti
fiicere
dcdeciiro, avi, atum are (dedecusi,
, e ad hostem, Liv. e Quint.: alqra in deditionem
rendei' infante, toglier il decoro, l'onore; di- dare, obbligare ad arrendersi, Liv.: alqra in
sotwrare, alqm, Tei'.: se, Sali.: auctoritatem, deditionem accipere, accettare la capitola-
Cic._ zione di alcuno, Caes.: in deditionem venire,
dedeeorosc, avv. (dedecorosus), sen^a arrendersi, Caes.: potiri urbe alqa per dedi-
decoro, senso dignit<ì, Aur. Vict epit. 5, 8. tionem, senza cotìjo ferire {contr. per vim),
dudecdròsu!»», a, um (dedecus), ituleeo- Liv.: e così alci exercitum per deditionera tra-
roso, Cic. fr. ine. «° 29 (54), Aur. Vict. epit. dere, Justin.
39, 7.
^
dcdilus, a, um, part. agg. {da dedo), de-
dedecorus, a, um, indecoroso, obbrobrioso, dito ad tma cosa O persona, dato, che si ab-
infante, disonorato, Plaut. C Tac. bandona, inclinato, applicato adutUl COSa, dato
du-deoììs, coris, n. , disonore, vergogna, in balìa, rivolto a q.C, intento, alci rei, Cic
obbrobrio, I) in gen.: 1) j^rojjr.: a) di e. ed a.: in alqa re, Lucr. e CatuU.: ubi deditae
inan., Cic. ed a.: dedecori esse opp. fieri, riu- eo mentes cura oculis erant, quando occhi e
scire a vergogna, a disdoro, Cic: per dede- mente erano rivolti con attenzione a quel
cora (con ignominia) patriraonia amittere _p«mfo,Liv.: compar., uxoribusdeditior, Eutr.:
Sali, b) di esseri anim.: naturae dedecus, del- superi., animo tibi deditissimo, Dolab. in
Vasino, Phaedr. 1, 21 {23), H- 2)meton.: Cic. ep.
a) azione disonorante, indecorosa, turpitudine, de-do, dtdi,dttum, ere, consegnale, rimet-
Cic. ed a.: dedecora militiae, ìnodo indecoroso tere, dare, lypropr.: a^per via di consegna,
di comportarsi in guerra, Liv.: b) tnaceìùa, rimessione, consegnare, rimettere, affidare, ab-
di difetti naturali che rendono brutti, de- bandonare, alqm, Caes., Cic. ed a.: alqm alci,
formi, adulescentis filli, Justin. visura de- : Lìt.:alqm ad necem, Liv., o sempl. neci, Ov.:
decus (le orecchie asinine di MidaJ Ov. , eos pueros in potestatem, Liv.: alqm hostibus
II) inpartic, cóme 1. 1. filos., come xò xaxdv, in cruciatum, Caes.: alqra telis militum, Cic:
iì brullo morale, il vizio {contr. decus), Cic. con dòpp. acc, multos mortales obsides (come
Tusc, 2, 14; de legg. 1, 55. ostaggi), Sali, b) per via di sottomissione,
dedTcatTo, ònis, f. (dedico), dedica, conse- consegnare, sottomettere, rimettere, Cirtam,
erazionc, templi, Liv. dedicationis dies, il dì
: Liv.: regnum. Sali.: manus (fig.) arrendersi, =
delia consecrasione, la festa della consecra- Lucr.:e ded. se e dedi e sempl. dedere, arren-
zibne, Plin. ep. dersi, sottomettersi, capitolare, Caes. TjÌV. e ,

dv-dìco, avi, àtum, are, farnoto, IJ render Curt.: se alci, Caes. se suaquo omnia alci,
:

noto, mostrare, dimostrare, uaturam ejus, Caes. se atque oppidum Caesari. Caes.: se in
:

Lucr. 3, 208: co ?r acc. e Z' infin. , Lucr. arbitrium deditionemque populi Romani, Liv.:
1 422.
, II) come t. t. di atti pubblici, quindi deditus, che si è arreso, Tac: e de-
aggiungere al cenSO, dare in nota, praejjia in diti, gii arresi, Caes.: conj., dediti victique,
censura, Cic. Place. 79. Ili) t. t. del lin- Liv. II) trasl.: a) dare, consegnare, dedicare,
guaggio del culto, dare, dedicare, consecrare consacrare, in SenSO cattivo ^= abbandonare,
espressamente e formalmente q.c. come saero consegnar nelle mani, sacvjfìcare, aures SUas
alla divinità, \)propr.: templum alci, Cic: de- poetis, prestare orecchio, Cic: animum sacris,
lubrum, simulacrum alcjs, consecrare il tempio Liv.: alqra omnibus periculis, Cic* partic. se
e sim., di un Dio, Cic: coli acc. della divi- ded., darsi, arrendersi, sottomettersi, sacrifi-
nità =
consecroì'le un santuario, onorarla me- carsi,adattarsi, in senSO cattivO darsi in =
diante un santuario, Junonem, Liv.: Concor- balla, se amicitiae eorum, Caes.: e se doctrinae
diamaede,Ov. 2) trasl.: a) dedicare uno scritto litteris, Cic: se voluptatibus, Cic: voveo de-
ad alcuno, librum alci, QuLnt. ed a. h) dedi- doque me prò re publica, Sali.: con dopp. acc,
care, consacrare q.c. ad uno SCOpO, destinare a totum se patriae o rei publicae, Cic. e Nep.
qualche scopo, ordinare, disporre, libros huic b) nella locuzione, dedita opei'S o (raro) opera
operi, Quint.: Parrhasii tabulam in cubiculo, dedita, con diligenza, deliberatamente, con in-
Suet. e) consacrare, dedicare al primo USO, tenzione, espressamente, a bello studio, Cic. 6
inaugurare, domuni, Iheatrum, Suet. Liv.
727 dedoceo deduco 728

dc-dttceo, ère, quasi disinsegnare sidia, Liv. e Caes. : militari more vigilias, di-
z=far disimparare q.C. ad alc, far perdere sporre, Sali.: praesidia ab o ex urbibus, Liv.,
Vabititdine, disvezzare da una COSa, rimuovere o de oppidis, Cic. Orice (da 0.) legionem,
:

colVinsegnatìiento aldino dalla sua opinione Caes. exercitum in aciem, Liv. : classem in
:

(erronea) insegnare ad alcuno qualcosa di


, proelium, Nep. : legiones in hiberna, Caes.:
meglio {contr. docere et discere), decere aut milites ex hibernis ad Ciceronem, Caes. tres :

dedocere judicem, Cic. d. alqm geometrica,


: in arcem oppidi cohortes praesidio, poì-re come
/flf sbagliare nella geometria, Cic. (virtus) : guarnigione, Caes. e) come guida o compagno,
])opulum falsìs dedocet uti vocibus, insegna comlurre qualcuno, guidare, condur via, condur
al popolo, ch'egli erra, se egli ritiene sino- seco, prender seco, aecompagtutre, introdurre

nimi ricco e felice, Hor. qualcuno in qualche luogo, da alcuno, ce) ad


dc-dìilco, d'ului, ère, cessar di soffrire, di un abboccamento (udienza), deduci ad Eu-
dolersi, Ov. 430 e rem. 294.
fast. 3, raenem, Nep. ad regem, Justin.: deduci in
:

dé-diìeo, duxi, ductum, ere, I) condurre, conspectum Caesaris, Caes. P) dalla provincia
trar giti, coìt de ah ex e Vabl., o con in Roma: Ennium poetam, Cic: Atticum,
sempl. abl., con ad o in e Vacc, o col sempl. Nep.: alqm secum, Cic: alqm Romam, Eutr.,
acc. di luogo, l)propr.: a)generic., a.) ess. secum Eomam, Liv. y) come ospite in una
anim.: imbres nivesque deducunt Jovem, sotto casa, ecc.: alqm domum, Cornif. rhet. alqm :

pioggia e neve scende Giove dal cielo, Hor.: ad alqm, Cic. alqm in hospitale cubiculnm,
:

mollire clivos, ut non juraeiita solum, sed Liv. S) un giovane ad un uomo politico pfv
elephanti etiam deduci possint, Liv.: ded. un ulteriore per fezionamento : alqm ad alqm,
alqm de rostris, Caes.: e alqm in subjectum Cic. ed a. e) condur (via), guidare, prender seco
viae campum, Liv.: alqm in quattuordecim, proteggendo o difendendo, deduci a tribuno
Sen., in quattiiordecim sessum (per pren- praetoriae cohortis, Tac: ded. alqm Pythnam,
dere ivi il suo posto), As. Poli, in Cic. ep.: Nep.: come prigioniero, alqm Athenas, Nf]!.:
super caput hostium eos, Liv.: di sogg. inan., alqm in carcerem, Sali. alqm vinctuin ad :

in praecipitia iste cursus deducit, Sen. ^)ogg. Caesarem, Hirt. b. G. alqm ad Hannibalom. :

inan.: tiaram, trar giù dal capo, Suet. pe- : Liv.: sul luogo del combattimento, alqm in
ctine crines, pettinare in già, Ov.: caesariem arenam, Suet. ^) accompagnare alcuno in se-
barbae dextra, lisciare aìVingiù, Ov.: ramos gno di onore, fare il corteggio d'onore, 7.0i) ad
pendere suo (di frutti), Ov.: suas a pectore un ìiomo politico, alqm, Cic: alqm de domo,
vestes, trar giù, Ov. montes in planum,
: Cic: alqm ad forum, Cic: in forum, Quint.:
appianare, Justin.: manum ad imum ventrem, alqm domum, Liv. un giovane Romano
Pfi)

Quint.: eluvie raons deductus est in aequor al Foro, per fare suo tirocinio : al<.]m in
il

trasportato giù, Ov. b) come t. t. milit., con- forum, Liv. e Justin. yy) una sposa dalla
durre in giù abbasso, far venir giù, far discen- casa paterna a quella dello sposo condurne =
dere (abbasso), aciem in planum, Sali.: Albanum la sposa, alqam, Liv.: virginem in domumalcjs.
i^xercitum in campos, Liv.: copias ex locis su- Tac, ad aiqm, Liv., alci, Tibull.: dello s]ìoso
perioribus in campum, Caos.: equitatum o equi- stesso =
condurre a casu la moglie, uxorem
tes ad pedes, far smontare, Liv. e) come 1. 1. domum, Ter.: eufem. =
condurre una concu-
naut., a.) spiegar le vele, far vela, vela, Ov.: bina ad alcuno, alqam ad alqm, Cic. e Suet.:
tota carbasa malo falValb.J, Ov. p) lanciare in Tertia deducta est (in doppio senso col w" B,
mare una nave, varare {contr. Subducere), a, pili sotto), Suet. Caes. 50. SS) ì-icondune,
navem, Verg. e Liv.: navigia, Sen.: classem, comlurre nel SUO dominio un signore statone
Liv.: carinas, Ov. : naves litore fdal lido), scacciato, alqm in regnum, Tac: alqm in pos-
Verg.: navem in aquam, Liv.: carinas in freta, sessionem Armoniae, Tac. yj) condurre in una
Ov. à) mediante incantesimi trar giù, lu-Dam, processione o guidare in qualche luogo, ten-
Ov.: Jovem caelo, Ov.: cantando rìgidas mon- sas, Suet.: mulierem triumpho, Hor.: elephan-

tibus omos, Verg. 2) trasl., diminuendo (com- tos Eomam ingenti pompa, Eutr. d) condurre,
[jutandoj, ricondurre a q.c, gradatim ad pau- stabilire, stanziare COloni una COlonia in ,

ciores, Cic. de nat. dcor. 2, 164. qiialche luogo, porre una colonia in qualche
JJ) condurre da un punto di partenza ad luogo, colonos, Veli.: coloniam, Cic. eo colo- :

un punto di riuscita, ad una meta, condtirre niam, Cic. colonos Capuam, Caes. coloniam
: :

da, condur via, condur verso, comlur via acCOm- in Asiam, Cic: Aquileja colonia Latina (come
nagnando, recare, t?-asportare, pretìder seco, colonia kit.) eo anno in agrum Gallorum est
A) in gen.: 1) propr.: a) generic: a) esseri deducta, Liv. qui initio deduxerant, coloro
:

nnim.: pecora, Caes.: indo boves, Ov.: alqm a che per i primi condussero colonie, Nej).
recta via ffig.J, Comif. rhet. alqm ex ea via
: e) condurre, recare, produrre in tribunale
(fig.), Cic: suos ex agris, Caes.:
alqm Eho- come testimoni, ecc., alqm ad hoc juiliciuni,
dum, Cic: alqm in arcem, Liv.: ad eum agnum Cic: lis ad forum deducta est, fu portata in
non casu, scd duce dee deduci, Cic. P) ogg. tribunale, Phaedr. f) come t t. naut., trmte
inan.: (ea) sibi quemque deducere jubet, Tac: una nave dal cantiere, navoni ex iiavilibus.
atomos de via, Cic: undas in mare (di fiumi), Liv.: condur via ostilm., unaiii (navem) ex na-
Ov.: e (flg.) Aeolium Carmen ad Italos modos, vilibus eoruni, Caes.: naves a Meloduno, Caes.:
trapiantare la lirica eolica sul suolo rom., comlurre ostilm., uaves in portnni, Caes.
llor. b) (come 1. 1. milit.) condurre le solda- g) denvare acqua da qualche luogo, condurre
tesche da un luogo o verso un luogo, condur in qualclie luogo, rivos, Verg.: aquam Alba-
via (ritrarre), far partire (marviare), trar fuori, nani ad utihtatem agri suburbani, VAc. li) con-
trasferire, exercitum, Caes.: praesidium, prae- dur via colla forza alcuno da un possedi-
729 duductio defcctio 730

mento, alqm ex ea possessione, Liv., o ex re- luogo, colonizzazione, quae erit in istos agros
gno, Auct. h. Al.: al(|m de fiindo, Cic. i) atti- d.? Cic. e) il condurre, simbolico, lo scacciare
rtire. aldino inavvedut'unente inqualche luoc/o, dal possesso. Cic Caecin. 27. d) derivazione,
quod in ea loca erafc deduclus, Nep.: in iusi- condotta dell'acqua, Albanae aquae, Cic: rivo-
dias deduitus, Justin. k) tmi-^re, aUontanure rum a fonte, Cic e^ il trarre diminuendo,
dal cori)) un male fisico, corpore febres, llor.: deduzioni; diffideo, ex qua (pi'cunia) ne qua d.
quoniani haec deducuiitur, percìiè si cerca di fieret, Cic: sino deductioni*, Sen.: e plur., cer-
allontanare simili cose {simili malij dal tis nominibus deductioiies iìeri solebaut, Cic.
corfjo, Cic. dedllClor, ùns, m. (deduco), accompagna-
2) trasl., aìgenei'ic: oC) esseri nnim. ^== tore fclicnte o amico) di chi aspira ad una
distfarrCf ritrarre, distogliere, allontanuro, rcn- carica, Cic. e Pliii. ep.

tin-e alieno, alquia pristino victu, Nep.: alqm dediieliis, a, um, partic. agg. {da de-

do iide, de seutentia, Cic.: alqm de animi pra- duco), I) tirato, piegato in dentro, nasus de-
vitate, Q. Cic: e recure, trarre alatilo in qual- ductior, rincagnato, Suet. IIJ fine, sottile,
che luogo senza la sua Cooper azione, cujus debole, VOX, Prop.: Carmen, un carme tenue,
errore eo faciò) deducta est multitudo, ut etc, diìiiesso. Verg.
Nep.: ded. alqm in periculum, Caos.: alqm ad «Ic-eiMM», avi. atum, are, fuorviare, vagare,
fletum mlserioordiamque, Cic: alqm ad ini- fuorviarsi, I) propr. : itinere, Quint. angi- :

«juam pu^-nandi condicionem, Caes. j3) 0/7/y. j)orto, Cornif. rhet.: in navigando a ceteris,
inai.: reame da q.c, per condurre a qualche Sali. fr. assol., capar deerraverat, Verg.
:

altra, autiquissimum sollemne ab alqo ad .ser- //) trasl.; a re, Carnif. rbet.: recto. Veli.: quia
V'ìrum ministerium, prendere da qualcuno e sors deerrabat ad parum idoneos, Tac: assol-,
abbassare ad un uffìzio rem huc
servile, Liv.: Quint. e.i a.

in eiim lociim, ut etc, Cic. cCae.s.: rem adarma dcfa«'iiero, V. defenero.


ad otium, Caes.: rem incoiitrovorsiam, Caes.: dclalT;;iìlìo (dèfetìgàtio), onis, f. (defa-
audi,quo rem deducala, r/ote io vof)llorjiuwierc, tigo), spossatezza, fino al totale
stanthezza
Hor. b) distogliere uno dal suo partito, sciare, esaurnnenio delle forze, lassezza come stato
sedurre, Pompejum, Caes.: et oratione magi- che ne deriva, a) corporale, anche defatigatio
stratus et praemio deduoti, Caes. e) indurre etsatiet is, Cic: def. membrorum.Cic: bostium,
uno a q.c, destinare, tjaadai/nare, in senso equorum, Caes.: def. miseriarum {in seguito
cattivo =
sedurre, a) generic: alqm ad cara alla sventura -— nella sventura), Cic: exer-
sententiam, Caes.: alqm ad turpissima foedora, citationum def., stanchezza tn seguito alVc-
Veli.: alqm ad eam discipliuam, Cic: con ut sercizio = esercizi faticosi. Cic. bi spirituale:
l^con una negazione precedente) con quo- def. nostr:imei lengere), Cic.
minus e il conc/., Nep. e Cic. p) trarre qual- du-falTs» (dèlctigo), avi, àtuni, are, spos-
cuno ad una cosa politica ad un partito, sare, stancare fino al totale esaurimento,
guadagnarsi, implicare ili eSSO, alqm in socie- struccare, rendere affatto fiacco, sfinito, Il 'il

tatem bdli, Liv.: alqm in bellum civile Justin.: gen.: a) corporalm.: serius subsequentes,
civitates dissentientes in causam, Liv. d^ de- Suet. def. se ita, ut etc, Ter.
: def. nostros :

rivar l'origine da q.c, genus ab alqo, Curt.: assiduo labore, Caes.: opus faciam, ut defatiger
noraen ab Anco, Ov.: mos unde deductus, Hor. usque, ingratiis ut dormiam, Ter.: comun. nel
'B)prc(/n.: a) sottrarre diminuendo, cibum, (lunga
P'irtic. perf., defatigati cursu et spatio
scenuvre il e. Ter.: partic. da una somma, sot- durata) pugnae, Caes.: miles defatigatus la-
trarre (co)itr. addere), centum nummos, Cic: bore, Curt.: puella defatigata, Cic: e plur.,
de capite, Liv.: summae aeris alieni, Suet.: defatigati, spesso sost. (di soldati), contr. in-
addendo deducendoque videre quae reliqua tegri, receotes atque integri, Caes. b) spiri-
summa fiat, Cic: e deducta, ae, f., deduzione, tualm.: ne te adulescens mulier defatiget, ti
Cic. de legg. 2, 50. b) formare, conducendo, stanchi a parlare, Ter.: non modo censores,
traendo, a) compiere una eostruzione, valium sed etiam judices omnes, Cic: de eodem plura
a mari ad mare, Eutr. P) trarre scrivendo enumerando, lectores, Nep.: animo defatigato
('A-cWuei-*';, litteram mero, Ov. her. 16 (17), 88: tuo, Cic: defatigatibus licitatoribus (stancati
trasl., ritrarre, (rìibozzaro q.c, (per iscritto), da maggiore offerta, sì che ristanno dalVof-
formam bonoram virorum et lineamenta, Sen. frire dipinj, Cic: cum eum socii. ne defa- . .

ep. 95, 72.y) filando, tessendo, eompiere, tigaretur fsi stancasse, cioè nel patrocinare
tì-ain^, filare, trarre il filo, tessere, finir la tela, la loro causa), oravissent, Cic: nec animi nc-
desterà leviter fila, Catull.: levi pollice filum, que corporis laboribus defiitigari, Cic: noli igi-
Ov.:argumentum in tela, intessere, Ov.: trasl., tur in conservandis bonis viris defatigati, Cic:
uno scritto (= elaborare
.stendere bellamente non defatigabor coW'infin., Luccej. in Cic. e]).
artisticamenteJ, deducta atque circumlata 21, 14, 7. IIJ prrgn., dar da fare stancando,
oratio, svolta e cmulotta artisticam., Quint.: incalzare, rem publicam, Aur. Vict. epit. 41, 5.
ded. carmina animo sereno, Ov. mille die : doialiscor, V. defetiscor.
versus, Hor.: poemata tenui filo, Hor.: carmen dcl'oetlo, ònis, f. (deficio), J) defezione,
Diacum in actus, Hor.: prima ab origine mundi ribellione, a) jJTO/»*.: Aeduorum, totius Galliae,
ad mea perpetuum tempora carraen, con- Caes.: subita Pompeji, Cic Macedonici impe-
:

dtirre, Ov. rii, dell' ecc., Justin. : def. ab Romanis, Liv.:


dèductìo, Ònis, f. (deduco), il condur via, def. ad Hannibalem, Liv.: def. ab Eomanisad
«ondotta, a) il condurre dei soldati, in oppida Hannibalem, Liv.: abstinere a defectione, Liv.:
militum erudelis d., Cic. b) il comiun-e, il desistere a defectione, Justin.: esse in defectione
guidare, lo statiziamento di una COlonia in Un totam Italiam, Liv. fecere, molili, parare de-
:
727 dedoceo deduco 728
quasi disinsegnare sidia, Liv. e Caes. militari more vigìlias, di-
—dc-dìtceo,
ère, :

far disimparare q.C.ad ale, far perdere sporre. Sali.: praesidia ab o ex urbibus, Liv.,
Vnbittidine, disvessare da una COSa, rimuovere de oppidis, Cic. Orico (da 0.) legionem,
:

colVitisegnamento aìcttno dalla sua opinione Caes. exercitum in aciem, Liv. : classem in
:

(erronea) insegnare ad alcuno qtmlcosa di


,
proelium, Nep. : legiones in hiberna, Caes.:
meglio {contr. doccre et discere), docere aut milites ex hibernis ad Ciceronem, Caes. tres :

dedocere judicem, Cic. : d. alqm geometrica, in arcem oppidi cohortes praesidio, porre come
far sbagìinre nella geometria, Cic. (virtus) : guarnigione, Caes. e) come guida o compagno,
jìopulum falsis dedocet uti vocibus, insegna condurre qualcuno, guidare, condur via, condur
al popolo, cNegli erra, se egli ritiene sino- seco, prender seco, accompagnare, introduii-e

nimi ricco e felice, Hor. qualcuno in qualche luogo, da alcuno, a) ad


«le-dì»leO, duluì, ère, eessco' di soffrire, di %in abboccamento (udienza), deduci ad Eu-
dolersi, Ov. fast. 3, 430 e rem. 294. raenera, Nep.: ad regem, Justin.: deduci in
de-diìco, duxi, ductum, ere, I) condiirre, conspectum Caesaris, Caes. P) dalla provincia
trargiti, con de ab ex e l'abl., o con in Roma: Ennium poetam, Cic: Atticum,
sempl. ab]., con ad o in e Vacc, o col sempl. Nep.: alqm secum, Cic: alqm Romani, Eutr.,
acc. di luogo, l)propr.: a) generic, a)ess. secum Eomarn, Liv. y) come ospite in un%
anim.: imbres nivesque deducunt Jovem, sotto casa, ecc.: alqm domum, Cornif. rhet. alqm :

pioggia e neve scende Giove dal cielo, Hor.: ad alqm, Cic. alqm in bospitale cubiculum,
:

mollire clivos, ut non juraenta solum, sed Liv. 6) un giovane ad un uomo politico per
elephanti etiam deduci possint, Liv. ded.
: un ulteriore per fezionamento : alqm ad alqm,
alqm de rostris, Caes.: e alqm in subjectum Cic ed a. e) condur (via), guidare, prender seco
viae campum, Liv.: alqm in quattuordecim, proteggendo o difendendo, deduci a tribuno
San., in quattuordecim sessum (per pren- praetoriae cohortis, Tac: ded. alqm Pythnara,
dere ivi il suo posto), As. Poli, in Cic. ep.: Nep.: come prigioniero, alqm Athenas, Nep.:
.=;uper caput hostium eos, Liv.: di sogg. inan., alqm in carcerem, Sali. alqm vinctum ad :

in praecipitia iste cursus deducit, Sen. p) ogg. Caesarem, Hirt. b. G. alqm ad Hannibalem. ;

inan.: tiaram, trar giù dal capo, Suet. pe- : Liv.: sul luogo del combattimento, alqm in
ctine crines, p>sttìnnre in giù, Ov.: caesariem arenam, Suet. ^) accompagnare alcuno in se-
barbae dextrà, lisciare alVingiù, Ov.: ramos gno di onore, fare il corteggio d'onore, acc) ad
pendere suo (di frutti), Ov.: suas a pectore un uomo alqm, Cic: alqm de domo,
j^olitico,

vestes, trar giìi, Ov. montes in planum,


: Cic: alqm ad forum, Cic: in fonim, Quint.:
appianare, Justin.: manum ad imum ventrem, alqm domum, Liv. un giovane Bomano
pp)
Quint.: eluvie raons deductus est in aequor al Foro, per fare suo tirocinio : alqm in
il

trasportato giù, Ov. b) come t. t. milit., con- forum, Liv. e Justin. yy) una sposa dalla,
durre in giù abbasso, far venir giti, far discen- casa paterna a quella dello sposo condurre =
dere (abbasso), aciem in planum, Sali.: Albanum la sposa, alqam, Liv.: virginem in domum alcjs.
i.'xercitum in campos, Liv.: copias ex locis su- Tac, ad aìqm, Liv., alci, Tibull.: dello sposo
perioribus in campum, Caes.: equitatum o equi- stesso =
condurre a casa la moglie, uxorem
tes ad pedes, far smontare, Liv. e) come 1. 1. domum, Ter.: eufem. =
condurre una concu-
naut., a.) spiegar le vele, far vela, vela, Ov.: bina ad alcuno, alqam ad alqm, Cic. e Suet.:
tota carbasa malo falValb.J, Ov. p) lanciare in Tertia deducta est (in doppio senso col n!^ B,
mare una nave, varare [contr. Subducere), a, pili sotto), Suet. Caes. 50. 55) ricondtme,
navem, Verg. e Liv.: navigia, Sen.; classem, coìuiuii-e nel suo dominio un signore statone

Liv.: carinas, Ov. naves litore f^dal lido),


: scacciato, alqm in regnum, Tac: alqm in pos-
Verg.: navem in aquam, Liv.: carinas in freta, sessionem Armeniae, Tac v;) condurre in una
Ov. d) mediante incantesimi trar giù, lunam, processione o guidare in qualche luogo, ten-
Ov.: Jovem caelo, Ov.: cantando rigidas mon- sas, Suet.: raulierem triumpho, Hor.: elephan-

tibus omos, Verg. 2) trasl., diminuendo (com- tos Piomamingenti pom.pa, Eutr. d) condurre,
putandoj, riconduiie a q.C, gradatim ad pau- stabilire,stanziare coloni, una COlonia in
ciores, Cic. de nat. deor. 2, 164. qualche luogo, porre una colonia in qualche
II) eondu7i-e da un punto di partenza ad luogo, colonos, Veli.: coloniam, Cic. eo colo- :

un punto di riuscita, ad una meta, condm-re niara, Cic: colonos Capuam, Caes.: colonianì
da, condur via, condur verso, condur via accom- in Asiam, Cic: AquUeja colonia Latina (come
pagtiando, recare, trasportare, premier seco, colonia kit.) eo anno in agrum Gallonim est
A) in gen.: 1) propr.: a) generic: a) esseri deducta, Liv. qui initìo deduxerant. coloro
:

anim.: pecora, Caes.: inde boves, Ov.: alqm a che per i primi condussero colonie. Ne)).
recta via ffìg.J, Comif. rhet. alqm ex ea via
: e) condui-re, recare, produrre in tribunale

(fig.), Cic: suos ex agris, Caes.: alqm Eho- come testimoni, ecc., alqm ad hoc juiliciuiu,
dum, Cic: alqm in arcem, Liv.: ad eum agnum Cic: lisad forum deducta est, fu pjortata in
non casu, scd duce deo deduci, Cic. P) ogg. tribunale, Phaedr. f) come t t. natit., trarre
inan.: (ea) sibi quemque deducere jubet, Tac: una nave dal cantiere, navoni ex navilibn>;,
atomos de via, Cic: undas in mare (di fiumi), Liv.: condur via ustilin., unani (navem) ex na-
Ov.: e (fig.) Acolium Carmen ad Italos modos, vilibus eorum, Caes.: naves a Meloduno, Caes.:
trapiantare la lirica colica sul suolo rom., cotidurre ostìlm., iiaves in portimi, Caes.
Hor, b) (come 1. 1. milit.) condm're le solda- g) derivare acqua da qualche luogo, condurre
tesche da un luogo o verso un luogo, condur in qualche luogo, rivos, Verg.: aquam Alba-
via (ritrarre), far partire (marviare), trar fuori, nam ad utilitatem agri suburbani, Cic. h) con-
trasfeì-ire, exercitum, Caes.: praesidium, prae- dur via eolla forza alcuno da un possedi'
729 cieJuctio dcfcctio 730

mento, alqm ex ea possessione, Liv., o ex re- luogo, coionigzazione, quae erit in istos agros
gno, Auct. h. Al.: ali|ni de fundo, Cic. i) utti- d.? Cic. e) il condurre simbolico, lo scacciare

nire. alcuno inavvedutamente inqualche luogo, dal possesso, Cic. Caecin. 27. d; derivazione,
quod in ea loca erat deductus, Nop.: in iusi- condotta dell'acqua, Albanae aquae, Cic: rivo-
dias dedui*tus, Justin. k) trarre, allontanare rum a fonte, Cic e) il irait-e diminuendo,
dal corp) un male fisico, corpore febres, Ilur.: deduzione, diffideo, eX qua (pi'OUIlia) HC qUa d.
quoiiiaiii haec deducuiitiir, perchè si cerca di fieret, Cic: sino deductioni', Sen.: e piar., cer-
allontanare simili cose (simili malij dal tis norainibus deductiones fieri solcbaut, Cic.

cor/io, Cic. «Icduelor, òris, m. (deduco), accompagna-


'2) trasl., aìgeneric: esseri anim.
a.) = tore (cliente o amico) di chi aspira ad una
tlìntrui-rc, ritrarre, distogliere, allontanare, ren- carica, Cic. e Pliii. ep.
di-re alieno, alqina pristino victu, Nep.: alqm dediicliis, a, partic. agg. {da de-
unì,
de fide, de sententia, Cic: alqm de animi pra- duco;, I) tirato, piegato in dentro, nasus de-
vitate, Q. Cic: e recare, tram- alciDIO in qual- (luctior, rincagnato, Suet. IIj fine, sottuc,
che luogo senza la sua cooperazione, cujus debole, VOX, Prop.: Carmen, un carme tenue,
errore eo fa ciò) deducta est multi tudo, ut etc, dimesso. Vcrg.
Nep.: ded. alqm in periculum, Caes.: alqm ad de-ei'l'O, avi. atam, are, fuorviare, vagare,
lletum raisericordiamque, Cic: alqm ad ini- I) propr. : itinere, Quint. angi-
fiiori'iarsi, :

tjuam pu<;-n;ìndi condicionem^ Caes. p) ofig. porto, Cornif rhet.: in navigando a ceteris.
inai.: recaie da q.c, per coiuiurre a qualche Sali. fr. assol, capar deerraverat, Verg.
:

altra, antiquissimum sollemne ab alqo ad ser- II) trasl.; a re, Cornif. rhet.: recto. Veli.: quia
v)rum ministerium, prendere da qualcuno e sors deerrabat ad parum idoneos, Tac: assol-,
abbassare ad un uffìzio servile, Liv.: rem Imo Quint. e^l a.
in eura locum, ut etc, Cic. eCaes.: rem ad arma dèfariivro, V. defenero.
ad otium, Caes.: rem in controversiam, Caes.: d<'laiTj;;ìlìo (dèfe'tìgàtlo), ònis, f. (defa-
audi,quo rem deducam, dove io vor/liogiun'jere, tigo), spossatezza, fino al totale
stanthezza
Hor. b) distogliere unO dal suo partito, sciare, esaurimento delle forze, lassezza come stato
sedurre, Pompejum, Caes.: et oratione magi- che ne deriva, a) corporale, anche defatigatio
stratus et praemio deducti, Caes. e) indurre etsatietis, Cic: def. membrorum.Cic: hostium,

uno a q.c, destinare, guadagnare, in senSO equorum. Caes.: def. miseriarum (in seguito
cattivo =
sedurre, a) generic: alqm ad eam alla sventura =
nella sventura), Cic: exer-
sententiam, Caes.: alqm ad turpissima foedera, citationum def., stanchezza tn seguito alVe-
Veli. alqm ad eam disciplinam, Cic. con ut
: : sercizio ^= esercizi faticosi. Cic. bj spirituale:
/'con una negazione preeedentej con quo- def. nosf r /nel lengere), Cic.
1

minus e il cow/., Nep. e Cic. P) trai-re qual- de-rìitl^CO (dèictlgo), avi, àtuni, are, spos-
cuno ad una cosa politica o ad un partito, sare, stancare fino al totale esaurimento,
guadagnarsi, iinplicnre in eS^O, alqm ÌB SOcie- straccare, rendere affatto fiacco, sfinito, I) in
tatem b 'Hi, Liv.: alqm iu bellum civile Justin.: gen.: a) corporalm.: serius subsequentes,
civitates dissentientes in causam, Liv. d^ de- Suet. def. se ita, ut etc, Ter.
: def. nostros :

rivar l'origine da q.c, genus ab alqo, Curt.: assiduo labore, Caes.: opus faciam, ut defatiger
noraen ab Anco, Ov.: mos unde deductus, Hor. usque, ingratiis ut dormiam, Ter.: comun. nel
B)pregn.: a) sottrarre diminuendo, cibum, partic. perf., defatigati cursu et spatio (lunga
scenuire il e. Ter.: partic da una somma, sot- durata) pugnae, Caes.: miles deìàtigatus la-
centum numnios, Cic:
trarre {contr. addere), bore, Curt.: puella defatigata, Cic: e plur.,
de capite, Liv.: suiumae aeris alieni, Suet.: defatigati, spesso sost. (di soldati), contr. in-
addendo deducendoque videre quae reliqua tegri, receutes atque integri, Caes. b) spiri-
summa Cic: e deducta, ae, f., deduzione,
fiat, tualm.: ne te adulescens mulier defatiget, tt
Cic. de legg. 2, 50. b) formare, conducendo, stanchi a parlare. Ter.: non modo censores,
traendo, a) compiere una costruzione, valium sed etiam judices omnes, Cic: de eodem plura
a mari ad mare, Eutr. p) trarre scrivendo enumerando, lectores, Nep.: animo defatigato
Cscr»«ej-p>, litteram mero, Ov. her. 16 (17), 88: tuo, Cic: defatigatibus licitatoribus (stancati
trasl., ritrarre, abbozzare q.c. (per iscritto), da maggiore offerta, sì che ristanno dalVof-
formara bonoruin virorum et lineamenta, Sen. frire di piàj, Cic: cum eum socii ... ne defii-
op. 9-5, 72. y) filando, tpssetido, compiere, tigaretur (si stancasse, cioè nel patrocinare
trarre, filare, trarre il filo, tessere, finir la tela, la loro causa), oravissent, Cic: uec animi nc-
desterà leviter fila, CatuU.: levi pollice filura, que corporis laboribiis defatigari, Cic: noli igi-
Ov.: argumentum in tela, intessere, Ov.: trasl., tur in conservaudis bonis viris defatigari, Cic:
stendere bellamente uno SCrittO (= elaborare non defatigabor coWinfin., Luccej. in Cic ep.
artisticamenteJ,deducta atque circumlata 21, 14, 7. IIJ prrgn., dar da fare stancando,
condotta artisticam., Quint.:
oratio, svolta e incalzare, rem publicam, Aur. Vict. epit. 41, 5.
ded. carmina animo sereno, Ov. mille die : detati«>cor, V. defetiscor.
versus, Hor.:poémata tenui filo, Hor.: carmen dcieCtlO, onis, f. (deficio), I) defezione,
niacum in actus, Hor.: prima ab origine mundi ribellione, a)propr.: Aeduorum, totius Galliae,
ad mea perpetuum tempora carmen, con- Caes.: subita Pompeji, Cic. Macedonici impe- :

durre, Ov. rii, dell' ecc., Justin. : def. ab Romanis, Liv.:


duductlO, Ònis, f. (deduco), il condur via, def. ad Hannibalem, Liv.: def. ab Eomanisad
«ondotta, a) il condurre dei soldati, in oppida Hannibalem, Liv.: abstinere a defectione, I-iv.:

militum erudelis d., Cic. b) il condun-e, il desistere a defectione, Justin.: esse in defectione
guidare, lo stanziamento di una Colonia in un totara Italiam, Liv. : fecere, moliri, parare de-
-

7S\ defector flefendo 732

fectionem, Liv. b) trasl., intemperantia est a Abrupolim socium populi Eomani, Liv.: eol-
tota mente defectio, Cic. Tusc. 4, 22. II) t'es- Vindic. da ehi? contro chi? "se suaque
sere- presso alla flnJ , il diminuire , mancare, ab iis, Caes.: Macedoniam a Thracum adventu
cessare, sparire ; mancanza, difetto, a) def. VÌ- ac depopulatione, Cic: senza oggetto, etiamsi
riuiTi. Cic: aniniae, svenimento, Cels. così : ab hoste defendant, Cic: affatto assol., cum
pure animo
def. =
svenimento, sfinim,ento, jam defenderet nemo, Caes.
Sen. contr. 1, 4, 7 (ove oculorum caligo, animi 2) co7t discorsi o scritti, difendere una per-
def.): aìVincontro def. (se. animi) sbigotti- = sona la sua causa, prendere sotto la sua
mento, scoraggiamento, Sen. nat. qu. 2, 59, protezione, propugnare, sostenere, patrocinare,
11 e cos'i animi mei, Cic. ad Att. 3, 18, 2.
:
incai-icarsi di una perS, cosa, adoperarsi per
b) il venir meno della luce, oscuramento, qiiàle. q.c, giusUficare una pers. o cosa,
ecciissi, solis, Cic: lunae, Quint.: defectiones a) contro attacchi, accuse, ecc., partic. di pa-
solis itemque luuae in multos annos praedi- trono, difeìisore, a) generic, così nella vita
Cere, Cic. e) pregn., il venir meno, O il cadere privata come pubblica {contr. impugnare, op-
delle forze, sfinimento, spossatezza, debolezza, pugnare), plebem, Liv.: Nysaeos diligenti ssime
manifesta, Tac: subita, Suet.: senectus autem tueri ac defendere, Cic: acta Illa Caesaris, Cic:
aetatis est peractio (Vultnno atto) tamquam ejus (provinciae) jura fortunasque, Cic: opti-
fabulae cujus defectionem fugere debemus, in matium partes, Suet.: commune officiura cen-
cui dobbiamo schivare il totale esaurimento, surae communi animo ac vohmtate, Cic. : eol-
Cic. de sen. 85. Vindic. contro chi? alqm contra inimicos
dcfeelor, òris, m. (deficio), disertore, tra- suos, Cic: se adversus populum Eomanum,
ditore, ribelle, Tac: patris, Tac. Cic. : suam salutem contra iJlius irapetum
1. dcfeclus, a. um, partic. agg. (da Ae- (assalto) in se crudelissimum, Cic eolVindic. :

Q.CÌo),debole,indebolito, sfinito, di pers., defectus dello scopo con una prop. finale con ut e il
annis, Phaedr.: senio. Col. cong., me id maxime defendisse, ut ii vinee-
2. (lufectìis, iìs, m. (deficio), I) defezione, rent, qui vicerunt, Cic p) come t. t. giuri-
ribellione,Spartanorum, Curt. 7, 4 (19), 39. dico, in giudizio, così V accusatore ecc. da un
//) lunae, Cic: solis, Verg.
eeclissi, danno, come Vaccusato ecc. dall'accusa, im-
«lefendo, fendi, fensum, ere (de e *fendo), putazione (contr. accusare), amicum, Cic:
difendere, rimuovere, I) tenendo lontano, ri- provinciam Siciliam totam, Cic. vitam salu- :

buttando =
tener lontano, allontanare, impe- temque totius provinciae, Cic: rem M. Tullii,
dire, ributtare, arrestar l'effetto di Una COSO, P. Sullae causara, Cic: justitiam (la giustizia
def. ictus ac repellere (di panni), Caes. ni- : = il giusto), Cic. improbitatem, Cic. : e def.
:

mios ardores (di viti), Cic: frigus (della


solis crimen, difendere un'accusa, un capo d'ac-
togaj, Hor.: def. bellum, star sulla difensiva, cusa = (con
ragioni giustificativej, confu-
difendersi {contr. inferre bellum), Caes.: in- tare, purgare sé o (delV avvocato)
Vaccusato
juriam, Cic: civium pericula, Cic: eolV indie, da una imputazione, giustificare da tm'ac-
per via di che? con che? omnes res, cusa fdelV accusato o del suo difensore ; contr.
quibus ignis jactus lapides defendì possunt, probare crimen, delV accusatore), jì- es. crimen
Caes.: cum vi vis iUata defenditur, Cic: col- navale, Cic: crimen istius conjiu'ationis, Cic:
V indie, a chi? solstìtium pecori, Verg.: parim., noxiam, Ter. Phorm. 225: con minute
coli" indie, donde? proximus a tectis ignis specificazioni, alqm de ambitu, Cic: alqm in
defenditur aegre, Ov. : vira suorum (contro i judiciis, Nep.: alqm in capitis periculo, Cic:
SM0^7 prò suo periculo (in tutto come il suo pro- D. Matrinium apud M. Junium Q. Publicium
prio p.), Caes.: assol. =
frenare (in un in- praetores, Cic: regem contra atrocissimum
cendio), Tac. ann. 15, 38 extr. crimen, Cic: contra hunc judicio privato can-
IIJ difendendo == difendere, proteggere, sam alcjs, Cic: causam istam contra (in con-
mantenere, jyreseì'vare, tutelare, guardare (contr. traddizione conj facta tua et contra scripta,
oppugnare, impugnare^, combattere, deserere, Cic: alqm adversus Hiempsalera regem enixe,
abbandonare), e def. se e sempl. def., difen- Suet.: quindi pregn. =
dire per sua difesa
dersi, poì-si sidle difese, guardarsi. A) propr., (giustificazione), recare
addurì-e o sostenere
1) in gen.: a) generic: alqm, Caes. se, Val. : pefr in sua difesa o giustificazione (come ra-
Max.: sui defendendi causa telo uti, Cic: def. gioni giustificative), cercare di gitistiflcar sé o
domini caput, Cic. rem publicam, Cic. col-
: : lapropria causa con questo e quello, tu mibi
Vindic. con che cosa.? jure se potiusquam ita defendas: «non est ista Verri numerata
armis, Cic. se telo, Cic. sua tecta custodiis
: : pecunia », Cic: colVa.cc. gen. neutro di im
vigiliisq-ae, Cic: colf indie, da che? da- pronome, haec te dicere aequum fiiit et id de-
vanti a che? gladio se a multitudine, fendere, Ter.: quid enim defendit? Cic: col-
Sali.: vitam ab inimicorum audacia telisque, Z'acc. e Z'infin., id aliorum exemplo se fecisse
Cic: alqm ab eo periculo, Cic: alqm ab injuria defendit, Cic. al passivo col nom. e Z'infin.,
:

alcjs, Caes.: senza oggetto, quod et ab incendio cum quadam reus id quod fecerit, fecisse
vi
lapis et ab ariete materia defendit, Caes.: af- defenditur, quando in difesa delVaecusato si
fatto assol., duo adulescentes filli, qui et sen- dice che egli abbia, ecc., Cic. de inv. 2, 98.
tire et defendere facile possent, Cic. P) come b) difendeì'C,patrocinare, sostenere, dimostrare
,
t. t. milit., Caesarem, Caos.: Aeduos, Caes.: cercar di dimostrare un' asserzione, opinione,
/castra, Caes.: moenia, Sali.: eolVindic. con di fronte a contraddizione o disapprovazione
^ che? def. se armis, se manu, Caes.: colV indie, {contr. oppugnare, improbare, repudiare), def.
contro chi? senatum centra Antonium sententiam, Cic: rem def. in suis disputati©
(delle legioni rom.), Cic. : se armis adversus nibus {contr. oppugnare) , Cic. : coli' acc. e
73c defenero defero 734

Tinfin., Cic: seg. da prop. relativa, non est tare prendere, apportar seco e simili, 1) tlt
facile defendere, cur, ecc. fdimostrarej, Cic. gen.: ramalia arida tecto, Ov.: pueros protinus
detin. 2, 117. ad ripam Tiberis, Val. Max. deferri in cul- :

B) sostenere, occupare una Carica, un ob- leum conjectum in profluentem (di pers.),
bligo, UH' ( parte, commune otTiriuni censurae, Cic: def. niateriam omnem infra Veliam, Liv,:
Cic. actorum partcs ofliciumque virile (dd
: huac sub aequora, sommergere, Ov.: quis te
coro nella tragedia), Ilor. nlterum in acie : mihi nubibus actam detulit in terras? Verg.
cornu, tenere come comandante, Curt. Così parile: a) portar seco, conducendo,
de-l'fllPrO (faeno.o), ilre, npolpare, esaurire condurre in basso, ce) di fiumi, ecC, trajtpmtare

con usure, provincias, Cic. parad. 6, 46. oggetti, coiulur (seco) secondo la corrente, tra-
«lefen!«To,ònis, f. (def'ndo), difesa, TJ colle scinare, excipe -e doLia, quae amnis defert, Liv.:
armi, come t.t. milit.: castrorum, urbis, Caes.: incubans secando Tiberi ad urbem de-
cortici
a (iefensioiie desistere, Caes. IIJ in discorsi fertur, galleggia, nuota sul Tevere verso ecc.,
e scritti, difesa contro assalti, attacchi, accuse, Liv. P) al passivo, di fiumi stessi scorrere, =
confutazione, giiistiflcaziune, nella Vita privata flumina, quae in mare deferontur, Plin. ep.: e
e pubblica, ^;f(r^/c. in giitdizio (contr. accu- partic. pres. deferens (intendisi) che scorre =
siitio) a) come azione, talv. spec. fpartic.
:
wl suo letto, tra le sue sponde, flumina liquida
nel plur.J =
modo di difesa, ragione, mezzo, ac deferentia (contr. rigentia gelu aut campis
ffrrnha di difesa, defensionis coustantia, Cic: siiperfusa), Plin. pan. 82, 5. b) diroccando,
col genit. sogg., def. ejus, Cic: coZ genit. ogg., rimovendo, trasportar giìt (edificare), trasferire,

def. alcjs, Cic: def. salutis meae, Cic: def. cri- rimuovere far rimuovere in giìi, far perve-
minis, difesa di un'imputazione giastifìca- = nire, aedes suas sub Veliam, Cic: aedes in pla-

zionc da tM accusa, Cic. ed a. : defensiones iium, Liv. (cfr. fig. fortunam suam in pla-
stuprorum, Cic: tot defensiones, Cic: probare num, Ben trani|n. Ì0, 61: castra in viam, Liv.
hanc defensionem, Cic: defensionem alcjs o con rapidità o violenza cacciar
2i parti';,
alcjs rei suscipere, Cic: defeiisione illà nti, gin, precipitare, a) generic: alqm in
spitujei-e,

Cic: coir indie, a cJie ? a.d istani omnem ora- abruptum barathrum, CatuU.: ferrum delatum
tionem brevis est defensio, Cic. coWindic. : (immerso) in pectus. Tac: comun. al passivo
contro che? defensionem contra criiiien = precipitare, in foveas deferri, Curt.: deferri
in legitiinis judiciis non habere, Cic. b) come ad terram fcontr. allevari ad c&eÌMm, di pers.J,
discorso, come scritto, difesa = discoivo in Scn.: casu (per cadutaj deferri in terram, ca-
difesa, scì-itiuì'a in difesa, discoì-so, scrittura dere al suolo (di bambini), Quint.: con dopp.
apologetica, apologia (COntr. accusatio), Cice- nom., praeceps aerii specula de mentis in un-
ronis defensio adversus Asinii Galli libros satis diis deferor, Verg.: trasl., ut non solum auribus
erudita, Suet. : defensionem causae suae seri- acciperetur, sed etiam oculis cerneretur, quem
bere, Cic et ex quanto regno ad quam fortunam detu-
(lefen<«Tto, avi, are (freq. di. defi'iido), di- lisset, Nep. Timol. 2, 2. ì>)pregn precipitare
= precipitare in
,

fendere ripetutamente, soler difendi refdi 'endere, terra, abbattere, terrae mo-
a) come oratore davanti ai giuaia, causas, tus) defert montes, surrigit plana, Sen.: al
Cic. Brut. 100 e segg. b) come propugnatore passivo = precipitare, rovinare (intr.), per pre-
d'una opinione: ejus sententiam ita studiose, cipitia deferri, Quint.
ut, etc, Cic. II) portare da tm punto di partenza ad
<leten«>o, are (intens. di defendo), difen- impunto finale, ad una meta =
portare, tras-
dere continuamente, ripetutwncnte, tutelare, pro- portare, recare, arrecare, trasferire, consegnare,
teggere, moenia, Sali.: arraentum, Ov.: alios ab rimettere in qualche luogo, passivo deferri
hostibus, Sali. spesso =farsi recare portare, A.) propr.:
deieiisor, òris, m. (defendo), IJ colui che 1) in gen.: a) generic: a) ^//jjers.; pecuniam
allontana, calamitatum suarum, Cic. necis, : atque arma, Tac: eodem pecuniam, quae su-
Cic: pericuìi, Cic. Il) difensore, 1) in gen.: perest, Liv.: quo (dove) me deferre paratis ?
a) di pers., come t. t. milit. (al plur. spesso Ov.: ad causas judiciajam facta domo, portar
= presidio, scorta), paucitas defensorum, Caes.: seco già pronti, Cic: id (candelabrum) in prae-
oppidum vacuum a defensoribus, Liv.: def. toriuni, Cic: commeatum in viam (sulla via),
templorum atque tectorum, Cic: depellere de- Liv.: alqm in curiam, Liv.: funus Eomam,
fensores vallo munitionibusque, Caes.: muros Aur. Vict.: forma excellentes (virgines) demos,
defensoribus nudare, Liv.: murus defensoribus Liv.: alci epistulam, Cic: ad alqm litteras,
nudatus est, Caes. b) di e. inan., his defenso- mandata, Caes.: colV indie, con che? (in
ribus, col riparo di questi feonlraffortij Caes. , che? sopra che ?), caput ad SuUam usque
b. G. 4, 17, 10. 2) difensore, pi-opugnutorc, pa- ab Janiculo ad aedem Apollinis maaibus ipse
trocimttore nella vita politica e privata, par- suis detulit, Cic. fr.: al passivo, lecticà (in
tic, in tribunale {contr. adversarius, petitor o lettiga) deferri in castra, Suet.: senatorum
accusator), defensores vostri, Sali. : def. opti- humeris fsulle spalle) in campum deferri cre-
matium, Cic: juris et libertatis, Cic: causae marique, Suet. P) di e. inan.: fulmen detulit
meae, Cic. constituere alci defensorem, Cic:
: in terras mortalibus ignem primitus, Lucr. de-
exsistere salutis defensorem, Cic. : fieri defen- tulit aura preces ad me, Ov.
sorem alcjs, Cic. b) in ale. t. t. del linguaggio jmbbl., def.
defonslrìx, strlcis, f. ^defensor), protet- sit«llam, portare o far portare Vurna colle
ti-ire, Cic. fr. sorti (affinchè il popolo voti nei comizij, Cic
dc-fero, tuli, làtum, ferre, I)ddlValto in prò Coni. 1, fr. 29 e 30 (13 e 14): de M.
basso, portar giti O recure (inviare) o traspor- Octavio, far votare intorno a M. Ottavio tri- '
735 defero defero 736

butio della plebe, Cic. de nat. deor. 1, 106: Nep.: delatum ab Augusto consulatum acci-
partic. spesso def. ex aerarlo o def. in aera- pere, Tac: def. causam (condotta del processo)
riura ad aerarium, trasportare dall'erario ad alqm, Cic. negotium ad eollegam ojus,
:

(dove oltre al denaro, venivano custoditi Cic: primas (la prima partej ad alqm, Cic :

anche le insegne, i decreti del Senato, il hi- s&cnnA.&'s, (la seconda partej alci, Quint.: alci
lancio dello Stato, portare nelVer., re-
ecc.), auguratum, Cic: imperiura alci, Tac, o ad
care, coìisegnare, depor re, Liv. ed a.: e similm. alqm, Cic: alci praeturam, praefecturara fa-
def. omae aurum, argentura, aes signatum brùm, Cic: alci regnum {contr. regno uti
ad triiimviros mensarios extemplo, Liv.: def. nolle), Cic: al alqm sunimam imperii, sumrnam

censum Roraam, presentare in Roma il censo rerum, Nep. y) »"e<-<"'e, trasmettere q.C a qual-
della provincia (dei censori nelle colonie), cuno per il suo parere, decisione, portare q.c.
Liv. 29, 15, 10 e 29, 87, 7 (div. da def. cen- innanzi ad uno per la sua decisione, pro-
sura, di cittadini romani, V. sotto «" B, 2, porre, sottoporre, presentare q.C. a qualcuno per
b, P, YY)-
Usuo parere, decisione, rem, Cic: rem ad con-
, , .
,
2) partici a) suo malgrado, violentemente, siUum (consiglio di guerra), Caes.: rem o cau-
condur via da tm liiojo ad un altro, a) gè sam ad senatum, Cic: ad alqm controversias
neric. =
trasportare, condurre, spingere, far suas litesque, Eutr.: id postero die senatui,
giungere, al paSSlVO =
essere condotto tras- Nep.: alqd in forum judiciumque, al foro e in
portato, arrivare, pervenire, hos ad magistros, giudizio, Cic. Cael. 35.
si qua te fortuna detulisset, Cic: di e. inan b) recare a qualcuno q.c. come notizia, av-
=
,

si forte eo deferret fuga regem, Liv.: quod viso ecc. verbale o scritto (riferire a qual-

fjaculuni) detulit error (colpo in fallo) in Idan, cuno, partecipare, notificare, raccontare, annun-
Ov.: al passivo, juinenta errore delata per siare), recare gualche notizia ad alc, palesare,

quattuor stadia, Curt.: Perseus rex fuga cum confidare q.c. a qualcuno, avvisare qualcuno
decem millbus talentùm Samothraciam de- di q.c, svelare, parlare di q.C con qualcuno,
fertur,Justin.:optatumnegotlumsibiinsinum sociorum populique Romani querimonias (di
àelatum esse, gli sia caduto in grembo (fig. = ambasciatori), Liv.: def. falsum equitum nu-
accaduto inaspettatamente), Cic II. Verr. 1, merum, Caes.: his falsa, Nep.: aicjs Consilia ad
131 al passivo con agg. predic alqs defertur
: ,
adversarios,Cic.: haec ad Antonium statim per
vivus in raanus uiilitum, Cic. ad Att. 12, 2, 1. Graecos deférebantur, Caes.: de quibus quod
P) come t.
t. naut. =
condurre, spini/ere, sbaf- inimici deferrent ncque creJendum, neque ne-
tei-e, al passivo anche =
giungere (intr.) in glegendum putavit, Nep.: id Carthaginem (a
qualche luogo, pervenire, alqm ex alto ignotas Cartagine), Nep.: cott'acc. e Z'infin., defert ad
ad terras et in desertuìii litus (di tempesta), conjectorem quidam sommasse se ovmn pen-
Cic: aestus deferre naves in terram posset,
si dere ex fascia lecti sui cubicularis, Cic
Liv.: onerariae (naves) duae paulo infra de- Così ixirtic: come t. t. giurid., di dela-
latae sunt, Caes.: una (navis) delata Oricura, tori, denunziatori o accusatori, aoc) nomen

Caes.: e così di pers., defer.i longius, Caes.: in alcjs nomen alci deferre, deferire il
alcjs rei o

Italiani, .Justin. : Siculam ad Aetnen, Ov. nome di una pers. (o cosa) davanti al pre-
h) portar : q.C. al mercato, ntetteì'e, offrire in tore, porre alcuno in istato d'accusa, Cic: no-
vendiui, vidianius hoc quanti (quanto, quanto men amici mei de ambitu, Cic: eidem Sopatro
caro) deferafcur, Sen.: duas Veneres (statue di ad Verrem ejusdem rei nomen, Cic p^) indi-
Venere) eodi3m pretio def., Plin. cium deferre ad alqm, partecipare, deferire la
B;trasl.: 1) in gen., coli' indie, del dove? notizia di un delitto al pretore, ecc., Liv. e
con avv. con ad o in e lacc, eadeni for- Curt. YY) ^^^- Crimen, portare, produrre un'ac-
tunae pignora in dlscrimen, po?ve in giuoco, cusa davanti ad un magistrato, Cic ed a.:
Liv.: fabulas in certamen, recare al concorso, def. crimen ad me, Cic: crimina in (contro)

Quint.: ad agendum nihil cogitati praemedita- dominam, Cic: def. crimina de Perseo, Liv.
tique detulisse (aver recato seco), Quint. 83) def. alqd o de alqa re o de alqo, riferire,
2) partic: a,) partecipando, portare ad al-
denunziare, notificare q.c. al pretore, ecc, far
cuno, presentare, offerire, partecipare, scompar- denunzia intorno a q.c. qualcuno, haec
tire, prestare, trasmettere, talv. anche proffe- omnia indices detulerunt, rei confessi sunt,
rire {contr. accipere, auferre ab alqo, negare, Cic: def. publicae pecuuiae peculatum, Tac:
accipere nolle, alqa re uti nolle), a) generic: quamvis ea quae audiverat ad Neronera detu-
si quid petet, ultro defer, Hor.: obvias opes lisset, Tac: de defectione patris def., Nep.:

def. (degli dei), Tao.: def. jusjurandum, o&Wi- commodius fecissent tribiini plebis, Quirites,
gare al giuramento, deferire ilg. (contr. jusj. si quae apud vos de me defèrunt, ea coram

referre, riferire, Quint.: palmam


1. 1. giu/ri'd.), potius me praesente detulissent, Cic. es) def.
ejus rei alci, Cic. alci praemium dignitatis
: alqm, denunziare, defei'ire, accusare alc, alqm,
{contr. denegare), Cic: pacem hostibus, Liv.: Quint. e Tac: alqm ad senatum, Suet.: col-
universum studium suum et benevolentiam ad V indie come eh i? mediante acc. predic,
alqm, Cic: omncm ei suam auctoritatem, gra- Brutum Cassiumque reos caedis absentes,
tiam copias, opes ai hoc negotiuni confi-
, Suet.: coWwfZiC. di che? per che cosa?
ciendum, Cic: con acc predic, alci Octavìara col genit., deférri majestatis, Tac: o al pas-
sororis neptem condicionem (come partito), sivo col nom. e Tinfin., Libo Drusus defértur
Suet. Caes. 27. moliri res novas, Tac: o mediante una prop.
P) traaìnettere a qualcuno
q.C. perchè la con tamquam e ti cong., Tac: affatto assoh,
compia, amministri, regga, incaricare di q.c., et minari et deferre etiara non orator potest,
conferire, pr jpti/r freqoentes delatos honores, Quiat.
,

787 dofervesco dcficio 738

P) come 1. 1. uffic, aa) ad aerarium def.. delea vie stesso), Cic: si piane a nobis (dalla
nel contesto anche sempl. deferre, deporre al- nostra opinione) deticis, Cic.
l'erario, portare o far portare in conto nei B) calando, sparendo, ritirarsi o rimaner
registri del tesoro, nomina judicuin, Cic. Pliil. lontanO,andarsene. cadere, finire, venir ineìw,

5, 15: partic. alqm in beneKciis ad aerarium


cessare, mancare, riguardo all'estensione,
a)

def., nel contesto sempl. defurro alqiii, met- ampiezza, grandezza, altezza, del sole e del \

tere qualcuno nel rendiconto, nella consegna giorno, tramontare, declinare, «pe^J«r«i, Prop.
dei conti al tesoro, sotto le gratificazioni da e Mela ^jctrm. del sole e della luna, Cic e
:

distribuirsi (che il proconsole durante la sua Curt.: del fuoco e della luce, venir meno, man- I

amministrazione aveva distribuite a pro- care, spcyni-rsi, ubi igneui deficcre extremura
j

messo di distribuire), e quindi proporre al- videbat, Verg. Aen. 9, 352 {diverso da Verg. '

Vapprovazione del questore del tesoro, racco- Aen. 2, 505, V. n" b): di acque, venir meno,
nunulare al tesoro (allo Stato) di antmettere diminuire, perdersi (contr. crescere, incresccre,
qualcuno fra chi doveva ricevere yratì/leasiont, exuberare, exaestuare), utcuraque ex^iestuat
Cic. Ardi. 11 Balb. 63: ep. 5, 20, 7. p?) def.
;
aut deficit mare, subisce il flusso e riflusso,
alqd in censurn, consegnare, indicare, dicuta- Liv.: di fonti e fiumi, mancare, venir meno,
rare per l'imposta (di cittadini rom., all'in- essiccarsi, Ov. e Mela ; del mondo, sparire,

contro referre in consum [nel catalogo delle morire [contr. nasci), V. Quint. 5, 10, 79 di :

imposte] del censore o dei suoi aipcndentij, opere di fortificazione, piegare, cedere, inuni-
patrimonium, Val. Max.: scire liceat, quanti menta defecerant, Curt. 4, 4 (10|, 12.
(a qiial prezzo) quidquein ceusum deferendum b) riguardo aWcstensiune in lunghezza,
i-it Sen pregn , deferri in censum, di pcrs ,
:
cessare, quS deficit ignis (ove non si è spinto il
consegnarsi per l'imposta, Eutr. 1,7. yy, def. fuoco), Verg. Aen. 2, 505 (diverso da Verg.
censum, consegnare, dichiarare le proprie so- Aen. 9, 352. F. sopra n" a): gestatio buxo aut
stanze avanti al censore, Tac. ann. 6, 41. rore marino, ubi deficit buxus, ambitur, Plin.
d**-ferveseo, fervi e ferbùì, ere, cessar di ep.: partic. di locai, deficiunt silvae, Ov.
l'oìlire, jiiiir di bollire, di fermentare, I) propr.: e) riguardo alla quantità, numero, conte-
mustura deferbuit, Col.: ubi f irina deferbuit, nuto, scemare, diminuire, non bastare (piii)t
Cels. II) trasl.: A) (di commovimenti delle venir meno, mancare, far difecto, a) generic.
passioni) sbollire, calmarsi, qiiietaisi, defer- (contr. crescere, superare), non materia, non
vescit ira, Cic. B) (quasi come
vino, cessar il frumentum deficere poterat, Caes.: cum ejus
di feiinentare e così) diventar Untpido, schietto generis (tali uomini) copia deficeret, Caes.:
(chiaro e puro), del discorso, Cic. Brut. 316; non deficiente crumena (co u mezzi sufficienti)^
or. lOT.Plin. ep. 9,10,2. Hor. si lacrimae deficient, Ov. : di astr., nec
:

dofrllttiiro, F. defotigatio. vero levitatis Atheniensium exempla deficiunt,


«li^lT'lTi^o, V. defatigo. Cic: delicit non voluntas sed spes, Cic: ^')di
delT'liscor (de- fatiscor), fessus sum, fe- pers., cum esset Demosthenes, multi oratores
tisci,diventar las.o fìnO all'esaurimento, es- magni et clari fuerunt et ante fuerant nec po-
sere spossato, stancarsi, indebolirsi, coll'inhn,, stea defecerunt, Cic.
neque dcfetiscar usque adco experirier, donec d) riguardo alla durata, non bastare, essere
tibi etc, Ter. Phor. 589: nel partic. perf. troppo breve, dies deficiat, si velim numerare,
defessus, a, um, lasso sino all'esaurimento, quibus bonis male evenerit, Cic: si tempus
spossato, stanco, stracco, sfinito (contr. iude- anni ad bellum gerendum deficeret, Caes.
senatus
fessus. integer, rec-ns), milites, Caes.: e) riguardo all'ordine successivo, alla suc-
jam labens et defessus, Cic: coZ^abl di che . cessione, cessare, spegnersi, remotus jam defi-
cosa? cultu agrorum, Cic: satietate, Cic: cientis affinitatis gradus, Plin. pan.: progenies
jubendo, Ov. : coli' indie, dove? coli' a.h\., Caesarum in Nerone defecit, Suet.
defes-;us omnibus medullis, Catull. : trasl., riguardo all'intensità, alla forzainterna^
f)
di cujtr. defessa accusatio fiacca , Cic. I.
,
,
al qrado, diminuire, scemare, vi-nir meno, af-
Verr. 31. fievolirsi, indebolirsi, spei/nersi, andar in rovina,
defitto, feci, fectum, ere (de e facio), sparire, cadere, essere sentirsi spossato (affa-
propr. levar via, J) intr. o rifl., andar ticato, stanco, stracco, lasso, sfinito), perder le

via, ritirarsi, e precis.: k) sciogliendo forze, a) di sogg. ma ter., e precis. di membra,


un'alleanza, un patto, staccarsi, ribellarsi, forze del corpo e simili, deficiunt corpora,
mancar di fede, a) in SOISO polit. [contr. in Quint.: inclinatum ac deficiens caput, Curt.:
fide manere, ad officium redire), defecerat Sa- membra deficere coeperunt, Curt.: me tenuit
mus, descierat Hellespontus, Nep.: ne cuncta moriens deficiente manu, Ov. deficiunt ad :

Gallia deficeret, Caes.: ut civitates ejus in- coepta manus, Ov.: deflcientibus aniiiiis, ve-
sulae numquam postea deficerent, Cic: col- nendo meno l'animo, Liv.: quamvis conse-
V indie, donde? colf ah e l'abl., rar. col nuerint vires atque defecerint, Cic: della voce
sempl. abl., ceteri qui una cum ilio a re pu- e discorso, vox jam deficere coeperat. Curt.:
blica defecenint, Cic: numquam isti populi, credo, si meis horis in accusando uti voluissem,
nisi cura deerit ad quem desciscant, ab nobis vererer, ne mibi criinina non .suppeterent,
deficient, Liv.: illis legibus populus Romanus ne oratio deesset, ne vox viresque defice-
prior non deficiat, antica formala di giura- rent, Cic: deficiente oratione, mancandoqli
mento in Liv.: coli' indie, a e h i ? con ad le parole. Liv.: di condizioni fisiche, lì&quQ
e Tace, defecere ad Poenos hi populi, Liv. et animantes, cum caler defecerit, tum inte-
b) moralm. a intellett. si virtute defeceris, rire, Cic: di condizioni politiche, bellum ibi
Cic: ut a me ipse deflcerem (diventassi infc' aliquando defecit. Fior.: di condizioni intel-

Georg es- Calonghì, Dizionario latino-itali.ìno. 24


739 defisro defigo 740

lettuali e morali, nasi memoria forte defecerìt, Hlrt. b. G.: animo defici, perdere i sensi, venir
Cic: utcumque defecare mores (edacazioìie e meno, Curt.: Consilio et ratione, Cic: tempore
costami), Hor.: cur deficiat animus ? Quint.: deficiar, tragicos si persequar ignes, Ov.: par-

ut id (odiura) in me uno potius quam in optimo aqua ciboque defecti, Quint. defe-
tic, perf., :

quoque et in universa civitate deficeret, ces- ctus dalpelo non ancora folto, Phaedr.:
pilis,

sasse fsi cahnassej, Cic: poet. coWinfin. = ora di sogg. mater. astr., Apulos Carap^mos-
eeòsare di, ecc., Lucr. 1, 1040. P) di SOgg. que agros opimis non defici segetibus, Mela:
pers., raedicus si deficere aegrum non intel- haec amoenitas deficitur aqua salienti, Plin.
legit, Sen.: equus deficiens procubuit, Curt.: ep.: con ut e il cong., Sen. ep. 42, 4: e partic.
malie eum deficere quam desinere, che gli perf., defectum corpore caput, che manca del
manchi prima il fiato che la parola, Quint.: busto (=
spiccato dal busto), Plin. pan. de- :

nec tamcn illi defeceruut (si stancarono [nel- fecta vigore cervix, Ov.: sanguine defecti artus,
r investigare]), Cic: coli' indie, per che esangui, Ov. P) assol., pregn. = perder le

cosa? con e /te? lassitudine, Liv.: sanguine forze (il fiato), essere sfinito, stanco, spossato,
et spiritu, spirare per la perdita di sangue, sentirsi sfinito, ecc., in quo non modo defici
Val. Max.: diventar debole,
Gallicis tot bellis, (perdere il fiato), sed etiam laborare (inciam-
invalido. Caos. tota mente, perdere affatto
: parej turpe est, Cic: non usque adeo defectum
il senno, uscire affatto di senno, Ov. animo, : (esse) Germanicura, Tac: e partic. defectus,
prrdersi d'animo, Cic. ed a.: poet. coM'infin., fisicam., indebolito, debole (pnrtic. anche inde-
Tibull. 4, 1, 191. Pregn., ol%) perdere la fer- bolito jpej' Vetii.), spossato, sfinito, corpus, Tac:
mezza, mtmrrirsi d'animo, sed tamen quam diu amor. Ov.
vos eritis in spe, non deficiam, Cic: deficit 4lé-f:g«, fixi, fixura, ere, conficcare
ingenti luctu rex ipse Latinus, Verg. PP) spi- d'alto tn basso, I) propr., incastrare,
rare, morire, cum deficere eum amici viderent, figgere, infiggere, ficcar dentro, cacciar dentro,
Justin.: in ea voce defecit, Suet.: voces (espres- conficcare, piantare, in modo ch'i aderisca,
sioni) deficientis, Tac stia ferino, a) generic: tigna, trabes, Caes.:
IIJv.
tr.: a) att., levar via qualcuno, defixis pilis stare (dei legionari), Liv. : ibi
cioè abbandonare =
lasciare in asso qualcuno, sudes stipitesque praeacutos, Caes.: asseres in
sottrarsi a qualcuno, anche mancare a qual- terrà, Caes.: crucem feroce per il martirio)
cuno, venir meno, sparire, aver difetto, penuria, in foro, Cic: sub aqua defixae sudes, Caes.: ad
non bastare per alcuno, a) di pers.: me Leon- extremum musculi tectum quadratas regulas,
tina eivitas atque legatio propter eam quam Caes. b) partic., conficcare, piantare, immer-
dixi causam defecit, Cic: genitor Pliaetontis gere un^arma di, punta di taglio, sicam in
(il dio del Sole) cum deficit orbem, si sot- corpore consulis, Cic: male sustinenti arma
trae al mondo (si oscura, si ecclissa), Ov. : gladium superne jugulo, Liv. II) tras!. :

assol., dubiis ne defice rebus, non (mi) abban- a) rivolgere fisso, duro, immoto, attonito gli oc-
donare, Verg. P) di sogg. inan.: oi.%) colVacc. chi, lo spinto, ecc.. fissare, oculos in vultu
psrs. ipsos res frunientaria deficere coepit,
: regis, Curt.: oculos in terram, Quint os (ora) :

Caes.: cura non solum vires deficere coepissent, in terram, Curt.: Libyae lumina regnis, guar-
Cic: deficient inopem venae te, ni cibus ac- dar fì^so veì-so,eec. Verg.:omnes vigilias, curas,
,

ceder, a te povero si asciugheraymo le vene (ti cogitationes in rei publicae salute, Cic: in eo
verran meno le forze), Hor.: ii, quos discentes (a ciò) mentem orationemque, Cic: quousque
vi'a defecit, Cic: me dies, vos, latera deficiant, humi defixa tua mens erit ? Cic: in cogita-
si hoc nunc vociferare velim, Cic {cfr. sopra tione defixiim esse, essere assorto in profondi
n I, B, d) ncque est periculum, ne te de re
'

: pensieri (di pers.), Cic: senza Vindic. dove?


publica disserentem deficiat oratio, Cic: pru- defixit oc\i\o9,, guardò fìsso innanzi a sé (altri
dentia numquam deficit oratorera, Cic: ea me intende che guardò Vurna, altri «a terra »),
solatia deflciunt, Cic. colVindic. per che Tac. aun. :>, 1 e cos'i maesto defixus lumina
:

cosa? nostros vires lassitudine deficiebant, vultu, con volto mesto guardando fiso innanzi
Caes.: colVindic. in che cosa? dove? vox a sé, Verg. Aen. 6, 156: parum defigunt ani-
cum defecit in iUo loco: « Si sciens fallo », mos (non si rivolge abbastanza attentamente
Cic: si mea querimonia
me in non modo . . . lo sguardo sopra un punto et intendunt >,

vires sed etiam vita deficiat, mi m'inchi, Cic: in ea, quae perspicua sunt, Cic. Ac 2, 46.
colVindic. a che? quìa consulem ad regen- b) tener fermo in qualche luogo, a.) e. inan,,
dum equum vires deficieSant, Liv.: poet. col- render stabile, immobile, radicare profonda-
Z'infin., nec me deficiet nautas rogitare citatos, mente, nel passivo, essere radicato, tenersi
io non cesserò, Prop. 1, 8, 23. p?) c0lV3.cc. fermo, aver fondamento, virtus est una altissi-
di cosa: linguam defecerat humor (saliva), niis radicibus defi.xa, Cic: salutem temporum
Ov.: noctesleutus non deficit h\imoT (rugiada), praesentium spem reliquorum in hoc uno ju-
Verg. dicio positam esse et defixam, Cic. P) ogg.
b) pass. : a) deficitur alqs alqd ab alqa pers., far stare immoto in qualche luogo, far
re sempl. alqa re, una pers. cosa viene rimanere immobile, quasi confinare, aciem (un
lasciata di. q-C. , abbanilonata., q.c. è presso esercito) in bis vestigiis, Tac: defixus vacua
alla fine per qualcuno, q.C. abbandona qual- in ora, Prop. e) legare quasiinunposto quale,
cuno, q.c. vien meno o cessa a qualcuno, qual- per V aspettazione maraviglia, timore, ecc.,
cuno è senza q.C, qualcuno manca patisce rendere immobile (senza movimento), rendere at-
difettodi q.C. {quindi contr. abundat alqs o tonito, degli occhi ; agghiacciare, del cuore ; di
alqd alqa re), ora di sogg. pers., dcfici a viri- avvenimenti, casi, circostanze subitanee, de-
bus, Caes.: defici copia pabuli frumentique, fixerat pavor cum adrairatione Gallos, Liv.:
741 defingo defleo 742

utraque objecta sìmul res oculis animisque razione minuta, bominum et tcmporum defini-
iminobiles eos parmnper defixit, Liv. : partic. tione sublatà (senza delimitazione), Cic de
perf. defixus, x^^^ meraviglia , paura , ecc. div. 2, 110. —
Partic: a) f^come t, t. di
come atiuecato, «he ha messo radici, senza moto, logica e retor.J i>iìi precisa dichiarazione di-
immoto, irrigidito, Galli et ipsi pavorc defixi lucidazione del concetto, determinazione del con-
primum stetere, Liv.: dam stupet obtutuque cetto, definizione, Cornif. rhet., Cic. ed a.: al
haerct dotixus in uno, Vcrg. d) imimmcre for- plur. , Cic.determinazione
b) = prcSCfi-
U^mente, profomlamente q.C, non Uiodo in auri- zione. Ola definitio jiidiciorum aequorura,
bus vestris, si: in oculis omnium sua furta at- quae otc. Cic Clu. 5.
que ilagitia defisurus sum, Cic: ea sententia, defTnTtTvuì«, a, um (definio), definitivo,
quani populi sermo in animis vestris jam ante che definisce, che dilucida jjiù da ricino, COnstl-
defixcrat, Cic. e) come 1. 1. del linguaggio re- tutio (Sfondamento), Cic: causa, Cic.
ìigioSO, stubilire fei-mamente, immuiabilmente dèl'iiiTlii>i, a, um, partic. agg. (rfi definio),
q.c, dichiarare come, ecc., quae augur injusta definito, limitato, determinato, ancIlC circoscritto,

nefasta vitiosa dira defixerit, irrita infectaque conrd. certus et dofìnitus, CiceQuint.: contr.
sunto, Cic. de legg 2, 21. f) come t. t. del infinitus, Cic: contr. gcneralis, Quint.
linguaggio degli incantesimi, incantare, legare dc-flo, fferi, come pass, di deficio, man-
con tnuiie, sagave Poenicea defixit nomina cera, care, defit, Verg.: defieri. Ter.: defiet, Liv.

Ov.: caput (illius) saiictuiii tibi dira iiiipreca- dèna^i'iitio, ònis, f. (deflagro), abbrìicia-
tione d'"fiari>*. Seri. mcnto, incendio, l'andare interamente in fiamme,
dc-iill^O, finxi, fictum, ere, formare (de- completa rovina, completo annientemento per
formare), recare in una forma (far comparire), mezzo del fuoco, cacli atque terrarum, Cic: urbi
sarcastic. trasl. ('f7i^oe^t),Kheniluteum caput, deflagrationem minari Cfig.J, Cic.
Hor._sat. 1, 10, 37. d<>-i1a^rO, avi, atum, are, ardere, abbru-
dc-f'UÌO, Itum, Ire, definire, limi-
ivi e fi, ciare, bruciar contpletamente, consumarsi inte-
tare, circoscriiere, IJ propr.: ejus fuudi extre- ramente nelle fiamme (nel fuoco), incendiarsi,
mam partem oleae directo ordine definiunt, I) propr.: a.) di sogg. mater., alcjs domus de-
Cic: illi orbes, qui caelum quasi medium divi- flagrat, Cic. (fg.): eodem die Aquilonia et Co-
dunt et aspectum nostrum definiunt, Cic. minium deflagravere, Liv.: omnis hic mundus
II) trasl., 1) mediante delimitazione, stabilire ardore deflagrai, Cic: partic. j)er/". deflagratus
più da vicino, segnare, indicare, significare, de- == incendiato, completamente abbritciato, arso,
terminare, fissare, comprendere, cur eoS (agros) fana fiamma deflagrata, Enn. tr. fr. : flg., in
non definis neque nominas? deflnio, inquit, cinere deflagrati iraperii, Cic. di pers.: p)
Italiam, Cic. : rem def. et breviter illustrare Phaeton ictu fulminis deflagravit, Cic. de off.
verbis, Cic. cur buie (Siciliae) praecipua lex
: 3, 94 e pregn., abbì-udare interamente
: per- =
injuriae definitur ? viene per questa ecc., , dere tutti i suoi averi in un incendio, Cic.
Ciò. : pirata non est ex perduelUura numero Sest. 99. II) trasl., sfttmare, calmarsi, sedarsi,
definitus, noìi è compreso nel numero degli deflagrant irae vestrae, Liv.: deflagrante pau-
autorizzati a far guerra, Cic. Così partic, latim seditione, Tac
a) come t. t. della logica e retorica, fissare pUi di'-Jleelo, flexi, flexum, ere, i^tr. &) pie-
da vicino il SUO Concetto, il suo pensiero, dare gare dall'alto in basso, torcere, ramum olivae,
la determinazione di ttn concetto, definire q.C, Col.: tenerum prono pondero corpus fdella
animi perturbationes, Cic: def. rem non posse, vite), Catull. b) piegare, rimuovere lateral-
Cic: vira vocabuli o rem def. verbis, Cic : vo- mente, \) propr.: ?C) riguardo al movimento;
luptatem sic definiunt, Cic. : rem latentem o tela (di una divinità), Verg. alqm de via :

res involutas definiendo explicare, Cic. con


:
ffig.J, Cic: se de currìculo petitionis ("fìg.J,
una prop. relat, placet ante definire, quid sit Cic: amnes in alium cursum, Cic. ad Galles :

officium, Cic. b) con decisione, precetto, or- cursum (di una cerva), Liv. b) riguardo alla
dine, stabilire, fissare, determinare, assegiuire, direzione, al sito : ora, quae a Bosporo ad Ta-
adeundi tempus, Caes.: suum cuique locum, naim usque deflectitur, Mela pregn., novam :

Caes.: iis magna praemia, Nep.: potestatem in viam, far correre lateralmente, Liv. 39, 27,
quinquenniura, Cic. con una prop. relat.,
: 10. 2) trasl. a) generic.
: lumina ^occMJ, :

quam vitam ingrediar, definias, Cic al pass. : Ov.: nusquam ab alqo oculos, Liv.: declinare
C0lVa.cc. e Tinfìn.,Cic de fat. 9. 2) rinchia- a proposito et deflectere sententiam, rivolgere
dere entro Untiti, confini; mantenere, limitare, il pensiero fsopr a q.c. d'altroj, Cic: factum
ut aliquando totani hujus generis orati onem in alqm, addossare, Quint. b) pregn., volgere
concludam atque definiam, Cic: oratio mea eis dalValtro lato (buono o cattivo), cambiare,
fere ipsis detìnietur viris limiterà agli (si mutare, VOX imbecilla cogit intermittere et de-
uom.), qui hoc sermone continentur, Cic: arni- flectere, d'interrompere e mutar tono, Quint.:
citiam paribus officiis atque voluntatibus, limi- virtutes in vitia, Suet.: ad fsecondoj verba
tare colTeguàle misura della cortesia e del- rem, Cic II) intr., piegare, sviarsi, scostarsi,
l' inclinazione, Cic.
1) propr.: a) ingen., tantulum de recta re-
dut'lllllc, avv. (definitus), determinata- gione (fg-J, Cic: de via (fig., dalia consuetu-
mente, precisamente, Cic ed a, : vel soparatim dine), Cic h) pregn., allontanarsi dalla (retta)
(senza speciale relazione, astrattamente) dì- via, deflectamus, PUn. ep.: in Tuscos, Plin. ep.:
cere solemus de genere universo vel definite paulo ad visendum Apim, Suet. 2) trasl., di
(in modo concreto) de singulis temporibus, Cic. pers., a veritate, Cic: ad Ijrica, Plin, ep.: del
dùrrnllTo, Ònis, f. (definio), limitazione, discorso, oratio redeat illuc unde deflexit, Cic.
circoscrizione, trasl. = determinazione, dichioi' dé-HeO; flèvi, flètura. ère, IJ v. tr., pian-
743 deflexus deformis 744

gere ah. q.c, 1) in gen., natos, Mela fra- : inde color, Tibull. : antequam tenerae sucus
tres aut filios, Justin.: casus impendentes inter defluat praedae (dat.), Hor.: dei capelli oa- =
se,Cic: seg. da quod fchej, Val. Max. 6, 2, 8 : dere, extemplo tristi medicamine tactae deflu-
assol., dura assident, dum deflent, Tac. in : xere comae, Ov. b) in senso astr.: a)dipers.,
amici sinu deflere {sfogare il proprio dolore andar perduto =
divenir infedele, ex novem
piangendo), Plin. ep. 2) pregn., dire, far co- tribunis, quos tunc habueram,unus me absente
noscere, esporre, raccontare q.C. tra il pianto defluxit, Cic Sest. 69. p) svanire dalla me-
(con layntne cordoglio), hacc ubi deflevit, moria,uscir di mente, illa (merita) cito defluunt,
Verg.: haec (questo accidente) qua niiseratione Sen.: id tibi ne vacuo defluat ex animo, Prop,
defiebis (come poeta], Pira. ep. IIJ v. intr., Y) passare, riguardo al tempo, dileguarsi, spa-
struggersi in pianto, Prop. 1, 16, 13, Justin. rire, ubi salutatio defluxit (e passata), Cic:
18, 4. 13. sic horridus ille defluxit nuinerus Saturnius,
d^llevil!*, US, m. (deflecto), piegamento, Hor._
distarnamento , sviamento , Ogregius humaui dc-ftidìo, fodi, fussum, ere, scavare in
animi ab odio ad gratiam deflexus, Val. Max. g i Ù IJ sottetrare, interi-are, mettere sotterra,
,

4, 2 in.: similm. Val. Max. 7, 3 in. nascondere sotterra, seppellire, ai Oqg. inan.:
de-lloreaiCO, fiòrui, ere, sfiorire, perdere il a) generic: vites et arbores, Curt.: defossus
fiore, IJ propr. {contr. florere coepisse o inci- stipes in agro, Ov.: signum (statua) septem
peTe),di fiori, CatuU.: di biade, Col. e Plin.: pedes altum in terram defodi, Liv.: def mu-
defl. aut morbo aut vetustate (della bellezza rices ferreos in terram, Curt. p) conservando,
fisica), Cornif. rhet. IIJ trasl. venir meno, = nascondendo, quidquid sub terra est, in apri-
perdersi. Cic. e Liv.: decadere, Cic. Brut. 317. cum proferet aetas; defodiet condetque ni-
dìr-iluo, fluxi, fluxum, ere, scorrer giù, tentia, Hor.: sacra (reliquie) condita in do-
Ij in gen., scorrei-e, venir giìi, \)propr.: a) di liolis def. sacello proximo aedibus, Liv.: cotem
a'-que ed altri liquidi: Hypanis diu qualis et novaculaiii in comitio, Cxa.: partic, aurum,
natus est defluit, Mela defluit lapidosus rivus,
: Cic talenta cadati argenti, Verg thesaurum
: :

Ov.: flumen monte defluens, Sali. fr. : defluit defossum esse sub lecto, Cic. b) esseri anim.:
saxis bumor, Hor.: sudor a capite et a fronte quae tanta necessitas hominem ad sidera ere-
defluens, Cic: Rhenus in plures defluit partes, ctnm incurvavit et defodit (nello scavo delle
Caes.: e ffig.J e sophistarum fontibus defl. in miniere), Sen. nat. qu. 5, 15, S:specialm morti,
hTìVim.pass!ire, Cic. or. 96 necesse est, si quid
: sejjpeZZ re, cadaverdomiapudP.Sestium, Liv.:
redundarit de vestro frumentario quaestu, ad vivi per punizione (speciahn. Vestali), Cor-
illum potìssiraura, per quem agebatis, deflu- neliam maximam virginem (gran sacerdotessa
xisse (sii andato a finire a), Cic. Verr. 3, 155. delle Vestali), Plin. ep.:alqm def. (a mezzo il
b) di a. ogg., scorrere in giìi SulVncqua galleg- corpo) in ludo et vivum comburere, Asin Poli.
giando, medio amni, Liv. medio amili ad Ca-
: in Cic. ep.: alqam alta humo, Ov.: con dopp.
silinum, Liv.: di ess. anim. e precis. di ani- acc, al passivo coti dopp. notn., Corneliam
mali, secundo amni o fluvio secundo, Verg.: VestaUum maximam def. vivam, Plin. ep.: nec
di persone, navigare (in giù), secundo amni, (sacerdos) viva defodiatur humo, Ov.: Menucia
Liv.: ad insulam, Curt. 2) trasl., cadere, ab- Vestalis viva defossa est scelerato campo, Liv.:
bassarsi a poco a poco, dolcemente, a) in senso trasl., defodere se et abdere, ritirarsi e na-
coiicr.: gleba resoluta defluxit, Curt.: de- scondersi C=
ritirarsi nelV angolo pili remoto
fluuiit coronae, Cic: ne quid in terram defluat, della casa), Sen. ad Marc. 2, 5. IIJ scavare,
Cic. Così partic. a) delTabito, ora scendere a) in gen. =
aprire scavando, terram, Hor.
ondeggiando, pedes vestis defluxit ad imos, sat. 1, 1,42. \>) pregn., mettere inteiia o sot-
Verg.: oì'u penzolare, alci toga defluit, Hor. terra scavando, costrtiire scavando, domus,
P) di cavalieri., ora balzar giti
da cavallo, ad Verg.: sii'os, Curt.: specus, Verg.: in minore
terram equo ( equis ), Verg. ora cadere, : Codeta lacum (^un bacino per una battaglia
sdrucci'ilar giù da cavallo, ad terram, Liv.: navale), Suet.
ex e juo in terram, Curt.: in latus a dextro de l'ore, V. desum.
paulatim armo, Ov. b) in senso astratto, (léforuiatio, ònis, f. (2. deformo), defor-

Ot. in gen., scorrer giti


I =
venir giù, unde mazione, sfiguramvnto, Liv. 9, 5, 14.
haec iu terrani nisi ab superis defluere derorniis, e (de e forma), I) defoì-me, sfi-
p tuerunt? Cic. de nat. deor. 2, 79. Così gurato, brutto contr. formosus, pulcher, hone-
partic. aa) provenire da qualcuno in hnea stus), A) fisic: a) di pers. e del loro corpo :
discendente =
discendere da quale, Suet. longus an brevis, formosus au deformis, Cic. :

Aug. 2. P^j defl. alci, scorrere, cadere adalc, calvitio deformis, Suet. b) di e. innn.: motus
toccare, venire a, Hor. carm. 1, 28, 28 {cfr. statusve, Cic: opus, Caes.: solum patriae belli
sopra al n" Tesempio di Cic. Verr. 3,
1, a, malis, Liv.: aspectus d. atque turpìs (contr.
155). P) scorrere allontanandosi allonta- = species honesta), Cic: di suoni e del discorso,
tutrsi, scostarsi a poCO a poCO, passare a q.C, sonus Quint.
,
oratio , Quint. B) morahn.
:
,

cadere in q.C, ab alqo, tralignare, Quint. 10, a) di pers. e di ogg. personif., informe, cioè
1, 126: a necessariis artificiis ad elegantiora, ora = incolto, rozzo, volgare, ora = disonorato,
Cic: ab am'citiis perfectorum hominum ad coperto d'ignominia, turla, agmen, Liv.: patria
leves amicitias (del discorso), Cic. IIJ pregn., defonnior, Cic. b) di e
inan.: brutto, turpe.
scorrer via, passare, 1) propr., rusticus expe- ributtante, disonorevole, vergognoso, vituperevoli,
ctat, dum defluat amnis, Hor.: cura hiberni oltraggioso, infame, res turpiculac et quasi de-
defluxere torrentes, Sen. 2) trasl.: a) in senso formes (contr. res honestae),Cic.: spectaculum,
COncr., perdersi, venir meno, nullus defluat Liv.: oratio honorifica audientibus, sibi de-
745 deformitas dego 746
formis, Lìv.: deforme est, coZrinfin., Cic: de- pimento dei propri doveri e shn.J, fuggire,
forme mihi existimo, deforme puto, duco, se^. evitare, schivare,patriam, Cic: aditum et ser-
dalVinhn., Plin. ep„ Val. Max. e Justiii.: sost, monem alcjs, Caes.: assol., sin defugiant, vi
deformia (lordure, cose verqognose) ineditari, si soltniggatio, Caos.
Tac. Ann. 14, 15. II) sema forma, informe, dèriiiictr»rìv, avv. (defunctorius), aiiperfi-
animae, Ov. fast. 2. 554. ciaimente, causam suam agere, Sen. contr. 10,
dcrorniilìis^ àtis, f. (deformis), defor- 2 (3r), 18.
niità, Oriittfzza, A) fìsicu , COrporis Cic. 6 , de-tuildo, fùdi, fusum, ere, versar gHi,
(contr. pulchritudo animi) Sen.: aedificiorum, lì in gen.: vinum (se. ex dolio in amphoram),
Suet. B) morale, a) </e/»/-w»iM, animi {contr. Hor.: ovi album in vas, Cels. IIJ partir., 1. 1.
pravitates corporis), Cic. de legg. 1, 51. b)</i- del linguaggio dei riti, Ubare, versare come
aonorc, vergogna, ttirpHinline, infamia (cOìltr. libazione, viiiuin pateris,
Hor.
digiiitas), d. illius fugae, Cic: deformitateni dc-rilll»;or, functussum, fungi, acaricarsi
afferro non niillnm, Nep. d'una faccenda o d'un obbligo (spreiàhn.
(IcioriiiTler, avv. (deformis), deforme- gravoso e spiacevole), comirlere q.c, cavarsene,
mante, in modo bratta, cattivo, A) fisic: Sonare, libeiarsi da q.c, I) in geli.: tam vili munere
Quint. B) moralm. vergognosamente, Quint. e orationis, Piane in Cic ep.: defunctus hono-
Suet. ribus, che ha sostenuto tutte le cariche ono-
1. de-fornio, avi, atum, are, formare ^=: rifiche (fino al consolato), Cic: d. periculis,
dar forma o figura, 7'idiirre ad ima forma fi- Cic: cura, Liv.: tribus decumis prò una, Cic:
gura, comporre a conveniente foi-ma, I) propr,, unius poena, Liv.: levi poi-na, Liv.: hoc men-
mediante formaz. materiale: certi ac defor- dacio, Cael. in Cic. ep.: imperio, proelio, bello,
mati fructus, formati, Quint.: marmerà defor- Liv.: defuncta morbis porpora, Liv. defun- :

mata prima msiVLW., sbozzati, di(jrossati,(^Mmt. ctum bello barbiton, affrancato dagli affari
IIJ disegnare espoive, diiHngere, abbozzare,
, d'amore, Hor.: assol.: defunctus jam sum, ho
tratteggiare oralmente per iscritto, Ille,quem fatto il mio tempo. Ter.: e così utinam sit de-
supra deformavi, Cic.: hic, quem deformamus, fanctum Ter. II) in partic. del compiere,
!

poniamo come esempio, Cic. condurre a termine la vita terrena, soccom-


2. deformo, avi, atum, are (de e forma, bere (alla morte), defunctus vita, Verg. e Sen.,
cfr. deformis),sformare =
s/ìgiirare, deformare, OOT. temporibus suis, Hor.,ot'v. terra, Ov., ovv.
I) propr.: deformatus corpore, Cic: aerumnis sua morte, Suet.: morte egregia, Curt.: assol.,
deformatus, Sali.: deformat capillos tonsura, defunctum esse, aver fatto il suo tempo (=
Ov.: parietes nudos ac deformatos reliquit, esser defunto, morto), Liv. epit., Tac. ed a.: e
Cic. II) trasl., sfigurare, deformare poi-re = defunctus, defunto, morto, 0\.,Y]m. ep. ed a.:
in cattivo aspetto, spogliare dell'autorità, dello def. corpus, cadavere, Curt.: e sost. defunctus,
splendore , delVonoì'e , disonorare, deturpare, i, m., il defunto, morto, Quint.

render deforme, a) in gcn.: domUTO, Verg.: defìalulii!», a, um (de e fatuo), stuprato,


quae ita deformata sunt a fortuna, ut etc, copulato fino allo spossamento, pueUa, CatuU.
Cic: ordìnem prava lectione senatus, Liv.: 41, 1. cfr. diffututus.
Victoria deformata clade, Liv. h) porre col di- detener, cris (de e genus), che traligna
scorso in cattivo aspetto [contr. ornare), quae dalla (nobile) razza, degenere, tralignante, ba-
oratores deformandi hujus causa dixerunt, Cic: stardo, I) propr., di pers., Verg. e Liv.: san-
haec oratio, in qua Pompejum ornat an potius guis, Sen. II) trasl., moralm. degenere, cor-
deformat ? Cic. rotto, indegno della sua origine, ignobile, volgare,
de-fi*audo (dèfriìdo), avi, àtum, are, de- hostis, Liv.: animi, Verg.: col genit., patrii
fraudure di q.c, ingannare, alqm, Ter.: alqm oris feloquenzaj, Ov.: patriae artis, Ov.: con
fructu victoriae suae, Liv: aures, Cic: genium ad e Tac ., non degener ad pericula, Tac.
suum, V. genius. degenero, avi, atum, are (degener),
defrenatuSj a, um (de e fi-eno), sfreiwto, I) intr., degenerare, tralignare dalla SUa (no-
senza freno, cursus, Ov. met. 1, 282. bile) razza ; fisic, degenerant poma, Verg.:
defrico, frTcui, frtcàtum e frictum, are, in partic. moralm. di pers. assol. Cic.
, , , :

sfregare, stropicciare, strofinare,dcntes, Ov.: a virtute majorum, Cic: in Syros, Liv,: iu


defricari, strofinarsi nel bagno, Cornif. rhet.; mores Persarum, Liv. II) tr., A) moralm.,
fig., urbem sale multo, morse i vizi dei citta-
far degenerare, corrompere, animos. Col.: de-
dini. Hor. sat. 1, 10, 4. generatum in aliis, la circostanza che egli
delringo, fregi, fractum, ere (de e frango), era degenerato, ecc., la sua degenerazione
rompere, spezzare, frangere, ramum arboris, in, ecc., Liv. B) deturpare, avvilire colla dege-
surculum, Cic: defractis compluribus subsel- nerazione, alqm, Prop. e Val. Max.: hanc (per-
liis obesitate cujusdam, Suet.: trasl., uuum sonam), Ov.
bonum est quod numquam defringitur, vien dè-giiilio, glupsi, gluptum, ere. scorzare,
tolto, Sen. ep. 92, 2. scortecciare, trasl. = levar la pelle, scorticare,
défrudo, Y. defraudo. alqm vivum, Varr. fr.: pecus, Tiber. in Suet.
défrììliiiii, {per defervitum, se. mu-
i, n. dego, dègi, ere (de e ago), passare, un
Stum), defruto, sapa, mosto cotto, Scriptt. r. r., tempo, la vita, vivei-e, diem, aetatem, ic. < :

Verg. ed a. aetatem cum alqo, Cic: inter feras, Cic:


du-fu;^To, flìgi, ere, IJ fuggir via, sfuggire, vitam.Cic: vitam in exsilio.vitam miserrimam
Liv. 5, 38, 8. II) sottrarsi, per così dire, colla cum alqo, Cic assol. = passare H suo tempo,
fuga ad una persona (riguardo ai propri ob- la Sita vita, vivere, ille laetus deget, Hor.: in
blighi verso di essa) o ad una cosa (all'adeni' orbitate, Liv.: procul urbe, Tac.
,

747 dejrrandinat deicio 7^8

dc-^raildiliat, v. impers., grmidhia, fi- deliìtne^ilàincniuni, i, n. (dehonesto),


nisce di gr€indinare, Ov. fast. 4, 755. deformità, disonore, vergogna, corporis, Sali, fi*.:
de-^i*avo, avi, àtum, are =
xaxapapéo), oris, Tac: debonestamenta originis, Justin.t
gravare in giti =
premere COn grave peSO, op- assol., Sen. ed a.
primere, schiacciare, I) propì'.: a) generic: dc-h<f>ne!ilO, are, disonorare, deturpare,
degravat Aetna caput, Ov.: altera degravet famaiii, Liv.:proavum infami opera, Tac.
ulmum vitis, Ov.: quìa plures onere degravati di'-liorlor, àtus sum, ari, sconsigliare,
perierunt, Phaedr.: quae (duo milia) degra- dissuadere alc. (contr. bortari, invitare), alqm,
vabant prope circumventum cornu, Liv.: gra- Cic: ab alqa re, Cornif. rbet.: seg. da ne col
diens ingenti litora passu degravat Ov.
, cong., Ter. seg. dairinRn., Sali.: assol., fru-
:

\>)preqn., caricare gravemente, COSÌ che il cari- stra debortando, Nep.


cato pieghi sotto il peso, laxos degravat illa I^eianlra, ae, f. (Ayjl'dvstpa), figlia dì
siuus, Ov. fast. 4, 436. Il) trasl., opprimere, Eneo, sorella di Meleagro, moglie di Ercole
molestare gravemente, paralizzare, inceppare, dal quale ebbe Ilio ; fu causa involontaria
alqm, Liv. 4, 33, 11, Sen. ep. 30, 1: assol. d'Ila morte di Ercole, col mandargli la veste
Liv._7. 24, 9. tinta del venefico sangue di Nesso. ,

de^redYor, gressus sum, grodi (de e gra- deJcTo, jècì, jectum, ere (de e jacio), gittur
dior), I) camminare in giù, scendere, calare, giti, scagliare, precipitar giti, abbassare, immer-
&)di pers.: inde, Liv.: de via in semitara, gere, I)propr.: 1) in gen.: antennas, Caes.: li-
Plaut.: ex arce, Liv.: monte, Sali.: in campum, bellos, annullare, Cic: alqm de ponte, de saxo,
Liv.: ad pedes, scender da cavallo (della ca- Cic. e Liv.: se de muro, saltar giii, Caes.: se de
valleriaj, Liv.: assol., degrediente eo, Tac. superiore parte aedium, Nep.: lecto graviter
b) di fiumi, Atax ex Pyrenaeo monte degres- deici ab alto, Ov.: deic. alqm equo, Liv.: se per
SUS, Mela, 2, 5, 6 (2, § 81). IIJ partire, andar- munitiones,Caes.: equum in yisim, cacciar si col
sene, per aversam domus partem furtim. Tao.: cavallo nella ecc., Liv.: se in mare,Nep.: librum
in urbem (dalla provincia, detto del questorej, in mare, Cic: stipites in cavernas, Curt.: deici in
Tac. — degredi in manoscritti ed edizioni locum inferiorem, prenpitare, Caes.: elatam
anche 2ìer digredì, V. digredior. seeurim in caput, lasciifì-e, far cader già, Liv.:
de^'ressio, onis, f. (degredior), in mano- con dopp. acc, alqm de porticu praecipitem
scritti ed edizioni per digressio (V^.J. in foro, Cic. 2) in partic. a) se dej. o passivo
de-;U;il!*tO, avi, àtum, are, degustare, as- deici, precipitar già, balzar già, venir giù,,
saggiare, J)^3roj)?".;vinum, Cato: multa, Sen.: di aeque e sim., ipse Tauais ex Éiphaeo monte
de lacu mustura, Plin. ep.: poet., del fuoco, dejectus. Mela: dejectus lacrirais, Prop.: di
tigna, lambire, Lucr., dell'arma, sumraum vento, tempesta, se moutibus, Liv.: e deici
volnere corpus, sfiorare, Verg. II) trasl., as- caelo, Liv. b) far cadere una veste {contr. re-
saggiare q.C, prendere in saggio, provare q.C, ponere), togam, sinum, Quint.: togam ab bu-
candem vitara, Cic: ex ea oratione panca, ca- meris o de bumero, Suet. e) gìttar giu gittar =
pire, Cic: aliquid speculae ex istius sermone, a terra, rovesciare al suolo, atterrare, prae-
Cic: litteras primis labris, Quint. Cosìpartic.: sepia, Ov.: Tj'pboea, Ov.: signa aeuea in Capi-
a) tentare qualcuno , convivam, Cic: eorum tolio, della tempesta, Liv.: trabom (della tem-
mentes sensusque, Cic. b) toccare soltanto (su- pesta), Ov.: arbores, abbattere ('li uomini),

perficialmente, in genere) di q. C, haec prooe- Liv.: statuam alcjs, Cic: oranes Hermas, Nep.:
mio (contr. consumere), Quint.: genera {contr. e parlando di edifìzi, demolire, diroccare, ab-
excutere bibliothecas), Quint. battere, rovesciare, rauros, Liv.: turrim, Caes.:
dì'-llilIC, avv., di qui innanzi, quindi, summas arces Italùm, Verg. d) gettar ncl-
1) nello spazio, k)propr.: interiora Cedrosi, Turna, sortem, Caes.: sortem in ìà. fa questo
delùnc Porsae habitant, ]\lela 3, 8, 4(=:- 3 § 75), scopoj, Liv. e) cacciare, fugare il nemico, prae-
e così Tac ann. 4, 5. B) trasl., 1) nella suc- sidium, Caes.: tenentes locum, Liv.: defenso-
cessione, quindi, poscia, Hor. art. poSt. 144. res, Caes.: nostros loco, Caes.: praesidium inde

2) quindi, perciò, onde, per indicare una con- ex saltu, Curt. e Caes., o Cliterna, Cic. :
seguenza. Ter. Andr. 190. II) nel tempo, equitatum hostium de colle, Auct. b. Afr.: bine
A) in riguardo al punto di partenza, d'ora celeriter dejecti, Caes. f ) deici :== essere sbat-
innanzi, qnind'inìwinzi {nelVavvenire, mentre tuto in qualche luogo, di navi, ad inferiorem
abbine, da ora, contando indietro, V. abbine), partem insulae, Caes.: di naviganti, ad terram
col fut., Ter.: col pres.. Ter. e Liv. Di mo- Libyam, Tac. g) scacciare alc. dal suo posto
menti nel passato, « partir d'allora, d'allora (come combattente) farlo ritirare, respingerlo,
in poi, Suet. B) senza riguardo al punto di
,

de gradu deici, Auct. b. Alex.: comun. fig. =


partenza, accennando ad un tempo avvenire, sconcertare, alqm de statu omni, Caes.: de
quindi, poi, per lo innanzi, Verg., Hor., TaC. gradu deici, Cic. h) lasciar cadere il capo, ecc.,
ed a., quindi nelV enumerazione [per deinde) dejecto capite, Quint.: dejecto in pectora mento
=quindi, poi,'^ùxa\iva.... dehìnc, Sali, e Verg.: (col mento chinato sul petto), Ov.: partic:
debinc... tunc etc, Sen. abbassar lo Sguardo, oculos, Sen.: ocellos, Sen.:
de-llisco, ere, spalancarsi, aprirai, fendersi, vultum, Verg.: dejecti in terram oculi o vultus,
schianuusi, (coìitr. cobacrerc, junctum, con- Quint. e Tac: poet. dejectus oculos, cogli oc-
juuctum esseì, debiscit navigium, Sen.: dehi- chi bassi, Verg. i) cacciare alc. da' suoi pos-
scit cymba rimis, Ov.: dehiscat mibi tellus, sessi, aratores, Cic: alqm de possessione fundi,
possa la terra aprirmisi sotto i piedi, in/jlaot- Cic: alqm per insidias vi de agro comnmni,
tirmi, Verg.: di luoghi, qua (S^'rtis) debiscit, Cic. 3) pregn. a) uccidere, ammazzare, paucos,
Mela, 1, 7, 5 (= 1, § 37). Caes.: circum stìpatores, Caes.: feram, Curt
.

749 Deidamia delamentor 750

e coipiref far cadere cofi Una freccia, avem ah dfjoclJis, US, m. (deicio), 7) l'abbattere, il
alto caelo, Verg. b) troncai-e, mozzare, caput gittar a teiva, attei-ra mento, arborum, LiV.:
uno ictu, Verg. 7J) trasl.: 1) in gcn., gettai- aquae, lo scorrer giii, Sen. IIJ meton., abbas-
via, scuotere, rimuovere, stwnare, allontanare, samento, pendìo, pendenza scoscesa, collis, CaCS.:
jugiim servile a cervicibus, Cic: ociilos nus- jìlur., is Collis ex utraque parte lateris dejectus
quam de iste od a re publica, Cic: vitia a se habebat, Caes.
ratione, Cic: cruciatura a corpore, Cic: alqm déjrTo, avi, atum, are (de e juro), giurare
de Sententia, Cic. 2) p/irtic: n) rimuovere, pre- altamente, far solenne giuramento, spergiurare,
cipitare ale. dal suo ponto, alqm, Nep. Ti'hras. clamat et dejerat, Cornif. rlict.: deji'rut per-
.3, 1, Tac. ann. 2, 4: infra Ventìdium dejectus sancte. Ter.: seg. drdl'acc. coll'infin., Nep. fr.

oriens, così i^yccipitato dnlTallo delia sua po- df jTeTo, V. deicio.


tenza, che sof/f/iacque a V. stesso, Tac. Gemi. llr'jiiEariis, i, m. (A'/jtÓTc^cos), uno deite-
37. b) scacciare ale. dalpnsscsso di q.c, alqm trarchi di Galazia, amico dei Pomani e ono-
de possessione imperii, Liv.: dejecta conjuge rato da questi col titolo di re, nemico di Ce-
tanto, privata d'un tale sposo, Verg., o pri- sare nella guerra civile, perdi) difeso piti
vare alc. della speranza di q.c., rimuoverlo da tardi da M. Bruto in un'orazione pronun-
q.c, alqm de honore, Liv.: ali[m praeturà, Cic: ziata a Nicea in Bitinia inpresenza di Cesare;
alqm principatu, Caes.: opinione trium legio- accusato nell'anno 46 di aver attentalo alla
num dejectus, privo della speranza, di ottenere vita di Cesare e difeso da Cicerone nell'ora-
tre leg., Caes.: deicere alqm, togliere ad alc. zione tuttora esistente.
la prospettiva di un impiego, rimuoverlo, dc-iiiro, V. dejero.
batterlo, Cael. in Cic. ep. 8, 4, 3. Liv. 38, dc-liiikor, lapsus sum, labi, scivolar gitt,
35, L^ cadere, sdrucciolare., calar giù, I) propr.: a) in
lìcMlaiiiiTn, ae, f. (A-/;'i.'5a!iòia), figlia di gen.: complura et ingcntia saxa fortuito su-
Licomedc re di Sciro ; resa da Achille madre perne delapsa sunt, Suet.: signum de caelo
di Pirro. delapsum. Cic: de manibus delapsa arma, Cic:
dcin, V. deinde. ex equo, Liv.: e corpore (dell'abito), Catull.:
avv. (dein e capio), in serie
dr'iiiee|i«i, suffosso equo, Tac: in flumen, Cic. capiti, :

continua l'un dopo l'altro, Vun dietro aU'altro, cader giù , Verg. Ecl. 6, 16. Caes. 7, 82.
successivumente in fila, confiiiuamente, in se-
,
b) di divinità, esseri alati, uccelli, calar giti
guito, COSÌ nello spazio, Caes., Liv. ed a., come per l'aria, lanciarsi giìi, volar gitt, de caelo,
nel tempo, Caes., Cic ed a., e nella succes- Liv.: ab aethere, Ov.: caelo, Verg. e Liv.:
sione, Varr., Cic ed a.: deinde deinceps e Olympo Ov. : superas per auras, Ov. ; in
,

inde deinceps, Cic, e postea deinceps, Liv.: terram, Lucr. e Ov.: aquila leniter delapsa,
COrrisp. a primUS via dicendo, e così via, e ^ Suet. : quindi aliquis de caelo delapsus, uno
così di seguito, e sim. (non deinde), Cic = che inaspettato apparisce come una divinità,
(Irindc e (abhrev.) dein, avv., lU qui in- per la fortuna di ale, Cic. e) di liquidi, ca-
nanzi, quindi, di qui [grcco svTsijO-sv), T) nello dere, scorrer giù, ex utraque parte tecti aqua
spazio, di lì, di là, pili lungi, x>i'i oltre. Liv. 22, delabitur, Cic. Nilus lato delapsus in alveo,
:

4,3. trasl., n) nella successione locale, quindi, Ov.: flumen delabens Etrascum in mare, Hor.
Tac e (dein) Cic. b) veli' enumerazione o IIJ staccarsi da un'origine, e giungere ad
serie dei fatti o degli argomenti, quimii, poi, alcunché, per lo più trasl., a) provenire, deri-
poscia, indi, Cic: corrìsp. primum (primus).... vare, nascere da q.c, atque etiain illa sunt ab
deinde, Cic: deinde (dopo questo).... postea, bis delapsa plura genera (se. vocum), Cic. de
Cic II) nel tempo, quindi, indi, poi, pili tardi, or. 3, 216. b) allontanarsi (come fossc dalla
in seguito, e sim., Caes. ed ffl.;correZaif.primum diritta via) da q.c, decadere, e con riguardo
. .deinde. Caes.: principio
. deinde, Cic: . . . alla meta, giungere, cadere, smarrirsi, lìerdersi,
prius. deinde, Cic: (primum) .
. . deinde . . . . traviare in q.c, a) in gen., in idem genus
inde deinde, Cic: tum deinde, Liv.: deinde
. . . morbi, Cic: in eas difficultates, ut etc, Cic:
postea, Cic: deìnde post. Veli.: post deinde. specie religionis in ambitionem, sotto il manto
Ter.: deinde cum, Cic: deinde postquam, Liv.: della relig. traviare ad interessi personali,
deinde (dein) ubi, Sali, e Liv. Tac: ad inopiam, Tac: ad aeqnitutem, piegarsi,
Ilflonides, ae, m. (Avj'óoviSvjs), figlio di Cic: eo magis delabor ad Clodiam, propendo
Deione e di Apollo, cioè Mileto. verso CI. fcioè a compn-are il suo g/a dinoj,
Ilcì»|)èa, ae, f. (AvjtÓTrstx), tcna delle ninfe Cic. P) partic, deviando nel discorso o nello
di Giunone. scritto, sed nescio quo pacto ad praecipiendi
Ileipliohc, ès, f. (Avjl'-^ópYjì , fglia di rationem delapsa est oratio mea, sono caduto
Glauco. senza accorgermene nel tono do mmatico, Cic:
Ilètltlioluis, i, m. (Ar,i'.f)oPo;ì, figlio di scribere saepe aliud cupiens delabor eodera,
Priamo e di Ecuba, marito di Elena, dopo Ov.: scendendo dalTalto in basso, a sapientium
la morte di Paride. famiiiaritatibus ad vulgares amicitias oratio
dfieeiio, ònis, f. (deicio), il gettar giìi, il nostra delabitur, Cic: solitus est eo delabi
precipitare, a) come 1. 1. medie, dej. (se. alvi), interduni, ut diceret, seg. dalVa.cc. e dall'ini.,
mosaa di corpo, dissenteria, diarrea, Ccls. e Cic. e) giungere, venir a trovarsi, medios in
Sen. h)comet. t.gÌurid.,ritnossione,esptdsione, bostes, Verg. Aen. 2, 377 : e trasl., in un
dal posses'^o, Cic, Caecin. 57. tempo, s\ foret hoc nostrum fato delapsus in
déji'oliis, a, um, part. agg. (da deicio\ aevom. Hor. sat. 1, 10, 68 Fr.
I) abOttssato, situato in basso, loCUS, CaeS.: dc-lainen(oi*, ari, rimpiangere, natam
II) abbattuto, scoraggiato, Verg., Quiut. ed a. '
adeiiiptam, Ov. iiiet. 11, 331.
751 delasso «lelibamentum 752

de-lasSO, avi, àtum, are, stancare, rilas- accuratamente la scelta delle espressioni,Cic.:
sare, Plaut. e Hor. de ejus delectu fde' suoi elettij, immo vero de
dclalìo, ònis, f. (defero), deiasione, indi- complexu ejus ac sinu (del suo cuore e delle
«asione (del nome), accusa, demtnzia, nominis, sue viscere), Cic: sine delectu, Cic. ed a., cfr.
Cic: a-ssoL, Cic. ed a.: alplur., Tac. dilectus.
«leliilìir, oris, m. (defero), delatore, accu- dclcJCalTo, ònis, f. (delego), mandato fdi
satore, denunsiatore, Quint. cd a.: criminum pagamento), assegnazione, Cic ad Att. 12, 3,
auctores delatoresque, Liv.: delator Papiae le- 2. Sen. ben. 6, 5, 2 : trasL, delegationem res
gis, della trasgressione di questa legge, Suet. ista non non ammette delegazione,
accipit,
Domit. 9, Ner.^10. non si può fare per mezzo d'altri, Sen. ep.
:ÌelcclabìlÌS, e (delecto), dilettevole, pia- 27,4.
cevole, cilius, vivanda preferita, di cui era «le-leajo, avi, atum, are, rimandare ale. ad
gliìotto, Tac. ann. 12, 67. un luogo, ad una persona o ad una cosa,
(loleclainenlum, i, n. (delecto), diletto, commettere alc. q.c. ad una persona falle
diiettamento, delectamenta puerorum, fanciul- sue cure, al suo governo), delegare ale. a q.c,
laggini, Cic. Pis.lOOiqui sibi me prò deridiculo incaricare ale. di q.C. dare ad alc. commis-
ac delectamento putat, pei- trastullo, ludibrio. sione, incombenza (ordine) per q.C. (special IH.

Ter. heaut 5, 1,_79. per cosa di cui uno non voglia impacciarsi
deleclaiTo, onis, f. (delecto), diletto, diiet- egli stesso), I) in gen.: alqm in Tullianum
taìnento, divertitnento, passatempo, godimento, (se. carcerem), Cic: alqm ad senatum, Liv.:

{nella frase suavitas et delectatio, jucunditas studiosos ad illud volumen, Nep. infàntem :

delectatioque), nulla alia. Ter.: sermonis, Cic: ancillis ac nutricibus, Tac. hunc laborem al- :

conviviorum, Cic: magnani delectationem ha- teri, Cael. in Cic ep.: officium alci, Quint.:

bere (provare), Cic. ìiaec delectationem tibi


: alqm occidendum, Suet.: obsidionem in curam
nnllam attulissent (non ti avrebbe arrecato coUegae, Liv. Il) in partic, t. t. del ling.
alcun spasso), Cic: delectatione aliquà alli- commerc, delegare ale. al pagamento di un
cere \ectovem, trattenere piacevolmente, diver- debito, assegnare la s mima dovuta, l)propr.,
tire, Cic: in ipsa occupatione delectationes alqm alci, cui numeret, Sen.: assoì., Cic: de-
alias multas habere, Cic. k'g. alci, Cic. 2) trasl., imputai-e, ascrivere ad
deleclo,avi, àtum, are (intens. di àelicio), alcuno una colpa od un merito, crimen alci.
attrarre spirit., cattivare, interessare, divertire, Cic: causam peccati alci, Hirt. b. G.: servati
dilettare, trattenereod occupare piacevolmente, consulis decus ad servum, Liv.
procacciar godimento piacere, rallegrare, fare délcnTinentiiin (dèllnlmentum), i, n. (de-
sopra ale. iiììa gradevole impressione, a) attivo: lenio), mezzo di lenire, IJ in senso buono =
litterae ejus incredibiìiter delectarunt, Cic: lenimento, mezzo di calmare, di sopire, di alle-
me status hic rei publicae non delectat, Cic: viare, curarum, Tac: d. auimis alqd obicere,
ipse sibi assentatur et se maxime ipse delectat, Liv. II) in senso cattivo carezza, alletta- =
si compiace di se stesso, Cic. : interea cum mento, lusinga, JjÌv.: deleuimenta vitiorum,Tac.
Musis nos delectabimus aequo animo, Cic: dc-loiiTo (dèlinio), ivi, Itum, ire, lenire,
coWahl., libris me delecto, Cic: non disputa- calmare, guadagnare COn adulazi'ini, carezze
tionibus longis aliorum otium suumque dele- od astuzia, cattivarsi, adescare, alqm alqà re,
ctat, cerea di occupare piacevolmente, Plin. Cic: animum alcjs, Cic.

ep.: con in e Tabi., illum esse in bac rogatiun- délenilttr (dèlinìtor), oris, m. (delenio),

cula delectatum, Cic: ille incredibile est quam colui die si cattiva una persona, lusingatore,

me delectat in omni genere fsotto ogni ri- cujus (judicis) delenitor esse debet orator,
spetto), Cic: delectat alqm colVinhn., Cic: e quello precisamente che Voratore deve gua-
sempl. delectat seg. dalVinfin., ita enira delec- dagnare alla sua causa.
tabit ernisse, la compra farà piacere, Plin. ep. delT'o, levi, lètum, ère (de e *LEO [di
\)) p^lSSivO
= dilettarsi, sentirsi attratto, com- cui è usit. la forma access, lino, levi], donde
piacersi, trovare, avere, vedere il stio diletto (il anche letum), I) cancellare, distruggere, annien-
suo piacei-e, la sua gioia) in q.c, delectatur tare una cosa, A) in gen.: urbes, Liv. aedi- :

otiam seaectus procul eas (voluptates) spectans ficia, Cic: alcjs epistulas, Cic: Volscum no-

tantum quantum sat est, Cic: con ab e Z'abl. men, Liv.: patriam, rovesciare la patria co-
della pers., ut ab altero non delectere, alterum stituzione, Eutr.: beUum, -finir d'un colpo,
oderis, Cic: colVahh, bis ego rebus pascor, Cic. e Nep.: memorìam alcjs rei, Liv.: omnes
bis delector, bis perfruor, Cic: ego vero hàc legesunàrogatione,Cic.: suspicionem ex animo,
mediocritate delector, io preferisco il mio Cic: raacuiam, Cic: turpitudinem fugae vir-
parco modo di vivere, Cic. quoniam hoc ma-: tute, Caes. B) in partic. cancellare, radere uno
,

gno o-pcre delectare verbo, Cic. fìliola tua te: scritto, un'incisione, Ci ed a.: digito legata,
•.

idelectari laetor, Cic: quibus(jumentis) maxime Cic II) annientare, distruggere, ticeidere una

Galli (ÌQ\ecì&\\t\ir,sono grandi amatori, Caes.: persona, hostes. Caes.: exercitum, Cic: homì-
con in e Z'ab!. ^== compiacersi di q.c, in bac nes jam morte deleti, Cic.
inani prudentiae laude delector, Cic. : seg. delcll'ÌX, trìcis, f. (deleo), distruggìtrice,

bonus et prudens dici delector,


dall'infin., vir sica paene deletrix hujus imperii, Cic: de bar.
mi sento a chiamare, Hor. quae
volentieri : resp. 49.
delectaris bibere humanum sanguìnem ti , I>elia, V. Delius, sotto Delos.
piace bere, Phaedr. I>clia('im, a, uro, V. Delos.
duleclììs, iìs, m. (delego), scelta, rerum, délihànicntiini, i, n. {delibo), vino sparse
Gc. : babere delectum verborura osservare , in libazione, Val. Max. 2, 6, 8.
753 deliberabundus delicium 754
délTberiikiindus^ a, um (deUbero), a*. rifer. a pers., delibata deùm per te numina
swto in -profonda riflessione, Liv. 1, 54, 6 ; 2, sancta, Lucr. 6, 70.
45, 7.
_ _
dclìbro, avi, atum, are (de e liber), scor-
dclibrratio, onis, f. (delibero), pondera- tecciare, scorzare, cacumina arborum, Caes.:
zionCf ìnatura riflessione, consultazione, delibe- corticein corpore tenus, Col.
razione, consilii capiundi, Cic. : res habet deli- dclibutim, a, um (de e rad. LIB, grec.
berationem, merita riflessione, Cic. così an- : Ain, donde Xlv.og, àXs£cpa)), unto, umettuto,
che, cadit in deliberationeni, Cic: habere de- impiastricciato coii UH timore grasso, res aut
liberationes de alqa re, Cic. caeno oblita aut rubrica delibata, Cornif. rhet.:
delThr>ralT%'ii«i , a, um (delibero), at- delibutus unguentis, Phaedr.: e così sempl. d.
tinente a ponderazione, a matura riflessione, capillus, jpro/'MTOato, Cic. —
trasl., delibutus
che riflette maturamente, die consulta, delibera, gaudio, ebbro di gioia, Ter.
delibin-atino, Cic. e Quint. deliberativa ae
: , delM'ale, aw. («ielicatus), I) delicata-
(se. oratio), orazione deliberativa Quint. 3, ,
mente, graziosamente, elegantemente, finamentCf
8, L ^ _ ^ _
teneramente, lussuriosamente, voluttuosamente,
«lelISuTalìir, oris, m. (delibero), colui che d. ac molliter vivere, Ciò. IIJ fiaccamente, a
riflette, delibera, delibeiatore, ille dcUberator, bcivagio, Suet. Cai. 43, ed a.
consultatore, Cic. Sest. 74. drlicatim, a, um (deliciae), IJ provvisto
délìlteriìtus, a, um, partic. agg. {da de- di grazia, atto a iccitnre i sensi colla delica-
libero), deliberato, deciso, stabilito, delibera tius, tezza e l'eleganza : fornito di. ogni agiatezza
Cic. ep. 5, 2, 8. e lusso, di pers., che vive in mezzo alV agia-
di'ìihero, avi, atum, are (de e libra), pe- tezza e al lusso, grazioso, elegante, fino, deli-
sare, ponderare, riflettere maturamente, consìU- cato, lussurioso, voluttuoso, lubrico,A) propr.,
tare, deliberare, IJ propr., consilium fidele hortuli, Phaedr. convivium, squisito, Cic:
:

deliberanti fa chi ancora rifletteva = era in- sermo, Cic: versus, Cic: voluptates, Cic: mer-
deciso) dare, Cic. : usque ad diem septimum ces, articoli di lusso, Sen.: muliebris ac d. an-
deliberandi sibi spatium reUnquere, ìasciarloro cillarum puerorumque comitatus, Cic: cultus
tempo per deliberare, Nep. così quinque die- : delicatior, Suet. : ìitus delicatìssiraum, Cic.
rum spatium ad deliberandum sumere, Liv.: B) trasl., tenero, dolce e sim., capella, Catull.:
deliberando tempus terere, Liv.: con de e oves, Plin. ep.: Anio delicatissimus aranium,
Z'abl.,maxima de re, Cic: con cum e Z'abl., Plin. ep. IIj dedito ai diletti dei sensi, sen-
coram cum alqo (contr. per litteras), Cic: coì- suale, voluttuoso, libidinoso, e SOSt., il voluttuoso
Z'acc, hoc, Ter.: deliberata re, Cic: deliberata [partic. = ^a.&àicaX.oT), A) propr., puer, ailu-
morte (per essere ben decisa a morire) ferocior, lescens, Cic: Juventus, Cic. B) trasl. a) sdol-
Hor.: seg. da propos. relat., spesso al pass. cinato, affeuato, gressus, Phaedr.: equorum cur-
deliberatur impers., si jam tibi deliberatum est, sum delicati minutis passibus frangunt, Quint.
quibus abrogesfidem juris juran di, responde, ^^smorfioso, schifiltoso, difficile, puntiglioso, est...
Cic: delibero mihi deliberandum est,utrum... fastidii delicatissimi, Cic: tam delicati esse non
an etc, Cic: deliberatur de Avarico, incendi possumus, fini conoscitori, Cic. aures d. Quint.
:
,

placeret an defendi, Caes.: deliberari non potest dcliciae, arum, f. {da delicio), cose dilet-
seg. da prop. interr. =
non si può stabilire, tevoli, delicate, voluttuose ; godimenti voluttuosi,
non si può decidere, p. es., qui pejor an igna- diletti d'ogni genere, delizie, piaceri, voluttà., son-
vior sit deliberari non potest, Sali, fr.: ncque tuosità (nelle masserizie, ecc.), agiatezza e lusso,
maneatis an aheatis deliberari potest, Liv.: nec galattteria, facezia, (anche nel disCOrSO) ;
ga-
ultra deliberatum est, quo minus etc, Tac. lanterìe (in amore), lubricità (in poesie, ecc.),
IT) meton.: A) consultare, inteì-rogare Fora- I) propr.: raultarum deliciarum comes est
colo, Nep. Milt. 1, 2; Them. 2, 6. B) dopo extrema Cic: aut supellex ad deliciaa
saltatio,
matura riflessione, decidersi, deliberare, seg. aut epulae ad voluptates, Cic: delicias et
dalFinhn., iste certe statuerat atque delibe- molila carmina facerr;, scherzi, Ov.: ecce aliae
raverat non adesse, Cic: mihi deliberatum est deUciae (pretese) equitum vix ferendae, Cic:
abesse ex ea urbe, Cic: seg. dall'acc, coll'inf., recens haec lascivia delieiaeque, questo stile
statui mecum ac deliberavi esse magnam ma- moderno, lascivo e solleticante, Quint. esse :

teriam etc, Plin. ep. (alci) in deUciis, essere per ale. oggetto di
dé-llbo, avi, àtum, are, toglier via, pren- grande compiacimento, aver l'affezione di
dere un poco di una cosa, delibare, assaggiare, ale. fanche di pers.J, Cic: habere alqm in de-
gustare, toccare leggcrinente q.C, I) propr., liciis. trovare gran compiacimento, avere il
ejus osculum delibatum digitis, sfiorato, Suet.: suo diletto in ale, Cic. II) trasl., di pers.,
oscula summa, baci appena sfiorati (per l'im- la delizia, il favorito, amores ac deliciae tuae
pedimento dell'elmo), Verg. Aen. 12, 434: fig., Eoscius, Cic: amor et d. generis humani,Suet.:
ut omnes imdique flosculos carpam et delibera, d. domini, Verg.
Cic. IIJ trasl., A) in gen.. prendere ad im- déITcTolae, àrum, f. (dimin. di deliciae),
prestito, trarre, derivare, oppure assaggiare ri- delizia, amore, favorito, prediletto, Tullia, deli*
cevendo, godere, ex universa mente divina de- ciolae nostrae, caro amor nostro, Cic. ad Att,
libatos animos habemus, Cic: novum honorem, 1, 8, 2.
Liv.: omnia narratione, toccare, Quint. B) in dclicioliiiii, i, n. (dimin. di delicium,
partic, scemare, diminuire, danneggiare,violare, forma access, di deliciae), n prediletto, a favo-
alqd de gloria sua, Cic: non quicquam de rito, il beniamino, Sen. ep. 12, ò.
laude alcjs. Piane in Cic ep.: castitatem vir- delìTetiiin, i, n., forma second. di deliciae
ginis, Val. Max.: pudicitiam, Suet.:^oei. trasl. (V.), Phaedr. ed a.
755 delictum demando 756

fléliefiini, i, n. (delinquo), ogni manea- noctem, Liv.: assol., ut eo mitteret amicos, qui
mento di cui si ha coscienza, ogni trasgres- delitescerent, deinde repente prosilirent, Cic: di
sione delle leggi, ogni fallo, misfatto, delitto animali, in cubilibus, di fiere, sub praesepibus
soggetto a pena, Cic. ed a.: delictum commit- (di serpenti), Verg. di e. inan., vespertinis
:

tere, Caes.: plur. in Cic. ed a. temporibus delitescere (contr. matutinis rur-


- «lé-IT^O, avi, àtum, are, a) legare, attac- sum se aperire), d'una costellazione, Cic: sina
care,antennas asseresque validos, Curt. sar- : ancillae, d'una lettera, Ov. II) trasl., nascon-
menta in cornibus juvencorum o circum comua dersi dietro q.c, in frigida calumnia, Cic: sub
boum deligata, Nep. e Quint.: d. naviciilam ad tribunicia umbra, Liv.
ripam, Caes.: alqni ad palum, Liv. : e così de- dc-illis;0, are, contendere, litigare, montar
lìgari (se. ad palura), Cic. b) fasciare, vulnus, in collera, tumido ore, garrire acerbamente,
Quint.: saucios, Auct. b. Afr. Hor. art. poet. 94.
delibo, lègi, lectum, ere (de e lego), I) co- 9tr>lTii!«, a, uni, F. Delos.
gliere, prendere, frutti, uvam, Cato maturam : I&r-Siiialnc, -tìa etc, V. Dalmatae etc.
uvam, Ov. : tenui primam ungue rosam, Ov.: B^élos, i, acc. on e um, f. (A-^Xog), la pic-
melimela minorem ad lunani delecta, Hor. : cola isola di Pelo nel mare Egeo: una ddle
altri ogg., alta mortali astra manu, far scen- Cieladi, patria di Apollo e di Diana, prin-
dere, Prop. IIJ scegliere, prendere scegliendo, cipal sede dèi culto di Apollo e di uno dei
eleggere (delegare). A) in gen.: a) COmun., lo- più famosi oracoli; oggi Dili. Deriv.: —
cum hunc, Caes.: locum castris idoneum, Caes.: A) IH'Idiis, a, um (Av^Xiog), delio, tellus, Ov.:
locum domicilio, Caes.: ex bis (statuis) C. Mar- Apollo, Cic: lo stesso anche D. vates. Verg.,
cellistatuam. Cic: consulem, Cic: alqm ad eas e sempl. Delius, Ov.: quindi folia D.. Valloro,
res confìciendas, Caes.: con dopp. acc, alqm Hor.: D. dea, Diana, Hor., detta anche sempl.
generum (per genero), Cic: alpass.., con dopp. Delia, Verg. e Ov.: sost., a) Delia, ae, f., an-
nom., duces (come duci) ii deliguntur, qui etc, che nome d'un'amante, TibuU. e Verg. b) De-
Caes.: seg. dapropos. relat., Cic. ed a.: delecti lium (-ion), ii, n. (Av^Xiov), piccola città nel
quidam, tina deputazione, Cic: delecti Aeto- territorio di Tanugra in Beozia, on un
ìovnn^unapiì} ristretta deputazione (= apo- gran tempio di Apollo (edificato sullo stile
de; i, F.), Liv. b) come t. t. milit., scegliere, di quel di Deh) ; oggiDehs. B) l>eiTìiCii<«,
levare, far scelta \distaccare'\, equites, Caes.; a, um (ATjXiocxóg), di Di-io, aes {riiiom'ito al
milia sex peditum, Caes. : infìrmiores milites quindi vasa,
ptari di quello di Corinto), Plin.:
ex omnibus centuriis, Caes.: arraatos ex fami- supellex, Cic. I
Delii erano pure rinomati
societatum, Caes. XL milia ex omni nu-
liis : pjcr l'allevamento e l'ingrassamento dei polli
mero earum civitatum, quae etc, Caes.: le- e pel relativo capponamento dei galli ; quindi
gionem quintam dextro lateri unetvicesimam gallinarius D., un poUajuolo di Delo, Cic
in laevum. Tao.: delecta raanus, delecti pedites, llclplii, òrum, m. (AsXcpoi), Delfo, città
icn distaccamento. Sali. B) in par tic. scegliere della Focide a Sud delParnasso nell'angusta
e rimuovere come inabile, disadatto, sceverare, valle del Pleisto, famosa pt^i' l'oracolo di
scartare, allontanare, longaevos senes ac fessas Apollo; ora rovine di Kastri. Deriv.: —
aequore raatres, Verg. A) Delphi, òrum, m. (AsXsoi, olì, gli abi-
deiTnTinentiim, F. deleniraentum. tanti di Delfo, B) lìclpIiTcìm, a,
i Ueifi.

dvlinio, F. delenio. dèlinilSr, V. — de- um mensa,


(AsXcpixój), di Delfo, oracula, Cic:
lemtor. sontuosa mensa lavorata a mo' del tripode
de-lintiiio, lìqui, lictum, ere, fallire, a) delfico, Cic: sost. Delphicus, ì, m., poet. di
mancare al SUO dovere, e ColVacc, commettere Apollo, Ov.
un errore, tm fallo, peccare in q.C, Cic. ed a.: dclpIiTii, pblnis, acc. phìna, m. (SsXcpCv),
in bello, Cic b) sbagliare neir espressione, in delfino fcome pcsce e costellazione), Verg. ed
alqa re, Quint. 1, 5, 49. a. poeti.
de-luiueSCO, Itcui, ere, liquefarsi, scio- dclpIiTniis, i, m. (SsXcpig), I) delfino, ce-
gliersi, Ov. met. 4, 253 e 7, 381 ed Haupt: taceo, Cic. ed a. II) meton., il delfino, costella-

trasl., nec alacritate futili gestiens deliquescat, zione, Varr. ed a.


né in futile allegrezza baldanzoso si dilegui, delta, ae, f. o indecl. n., la quarta lettera
si perda, Cic Tusc. 4, 37. dell'alfabeto greco. A, Mela; meton., UeUa,
delTi'atìo, ònis, f. (deliro), propr., lo sco- n. indecl., il basso Egitto, chiuso dal Nilo
starsi dal solco, quindi trasL, delirio, pazzia, in forma di triangolo.
vaneggiamento, sciocchezza, Cic ed a. dcliòton, ì, n., (SsXxWtÓv), il triangolo,

d«-lIro, avi, are, in orig. uscir dal solco, costellazione settentrionale, Cic. Arat. 5.
trasl., essere folle, detm-nte, pazzo, deliraì'e, va- delllbruni, i, n. (*deluo), tempio, santua-
neggiare. Ter., Cic. ed a.: quidquid delirant rio, per espiazioni e purificazioni, Cic. ed a.
reges, plectuntur Achivi, le colpe dei re le de-liìdo, lùsi, lÙSUm, ere, farsi beffa, bef-
pagano i popoli, Hor. ep. 1, 2, 14. farsi di ale. (deludere), burlare, corbellare, can-
deiTril««, a, um
(deliro), folle, pazzo, deli- zonare, ingannare, alqm, Cic ed a.
rante, imbecille, senex, barbogio, Cic: mater, deliimlio, avi, atum, are (de e lumbus),
Hor. — Neutr. plur. sost., delira, pazzie, slombare, alqm, Sen. contr. 10, 4 (38), 2;
Lucr. 3, 464. trasl., sententias, render zoppicanti, Cic. or.
- delTtcsco (delttisco), tiii, ere (de e latesco), 231._
nascondcì-si, appiattarsi, T) propr., di persone^ de-iiiadesco, laadiii, ere, diventare affatto
in quadam cauponula, Cic: noctu in silvis, umido, Ov. trist. 5, 4, 40.
Caes.: iiiter vepres in latibulis ferarum unam dJ-iiaaiido, avi, àtum, are, comntett^re,
757 demano deminutio 758

ajfìdnre,raccomandare qualcuno q.C. ad alc,, anche = cadere, est enim animus caelestis ei
pneros curae alcjs Liv. ,curam legatorum
: altissimo domicilio depressus et quasi de-
tribunis, Liv.: conjuges insulis, Justin. mersus in terram, Cic: quem paulo ante ex-
dè-iniìiio, are, seati-er (jih, Catull. 51, 10. tulerat (fortuna), demergere (precipitarlo)
i
lléuiar»lii!« (Damaratus), i, m. (Ar]|ià- aderta est, Nep.: patriam demersam extuli,
pa.zoz), I)pa(ìrr di Tarquinin Prisco, che Cic: quamvis enim sint demersae (conculcate)
fuggì da Corinto a Tarqiiinii. II) re di leges alicujus opibus , emorgunt tamen haec
. .

Sparin che viveva esule presso Serse. aliquando, Cic. — dem. alcjs filiam in perpe-
de-iiiciis, mentis, demente, pazzo; in senso tuam virginitatem, condannare a perpetua
più inite , iifagionevolp , (ìusensato , nss^ierrlo verginità, Justin.: conctdit auguris Argivi do-
(conir. sanus), a) di pers., Cic. ed a.: sost., raus ob lucrum demersa exitio, caduta in pro-
dementis est seg. dall'infin., Cic. b) trasl., di fonda rovina, Hor. — aere alieno demersurn
e. inan., strep'tus, Hor.: dementissimum con- esse, essere p>'>'ofondamcrtte immerso nei de-
silium et factum, Cic. biti, affogar nei debiti, Liv.
deinensiim, V. demetior. dr--IIIÓIÌO!l*, mensus, metlri, misurare, pro-
déincnlt'r, aw. col superi, (demens), porzionare, paragonare, paSS. SOlo al partic.
(la pazzo, da demente, pazzamente, stoltamente, perf., ut verba verbis quasi demensa et paria
iìxsensatanientc. respondeant, Cic. or. 38, cfr. Quint. 5, 10,
dcmi'iitTn, ae, f. (demens), lo stato di chi 124: quindi anche 07'dinare, disjwrre, Cic. de
non èin senno, demenza, irragionevolezza, sen. 59, e sost. demensum, i, n. raziotie, por-
pazzia, procedere insensato, follia, Cic. cd a., zione assegnata agli schiavi per il loro man-
phtr. dementiae, follie, Cic. ad Att. 9, 9, 4. tenimento. Comici.
dimenilo, Ire (demens), esser fum- di 1. dè-i»4^to, messili, messum, "ir^, mietere,
senno, pazzo, Lucr. 3, 464. tagliare, spiccare, fructus, Cic: frumenta, Liv.:
de-merco, morui, ère = demereor, Ov. e poet. fiorem pollice, spiccare, Verg.: ense ca-
Suet. put, troncare, Ov.
dP-niereor, mcrìftus sum, eri, guadagnare 2. de-iiièt«, meglio dimeto (V.).
la benevolenza, conciliarsi l'affetto di alc, alqm, l^oiiieti'Tiis, li, m. (Ar,!J.Y)-cp'.og), nome
Liv. ed a. greco (di uomini) sotto il quale negli scrit-
de— niora;o, mersi, mersum, ere, immer- tori lat. occorrono pili spesso, J^D. Phale-
gere, tuffare, al paSS. demergi anche = affon- reus, V. Phalerum, II) D. Poliorcetes, F. Po-
dare, andar a fondo, IJ lyropr.: \) in senso più liorcetes. Ili) un Cinico sotto Caligola,
ristretto, in un liquido fnelV acquaJ : a) in Claudio e Nerone.
gen., candens ferrum in gelidum propere im- dUniì^VÌiiio, onis, f. (demigro), emigra-
brem, Lucr.: lapsu equiinprofundum demergi, zione, l'andar ad abitar altrove, andata, Nep.
Aur. Vict. : alia in caenum demersa erue- Milt^l,2.
bantur, Curt.: repugnantes vulnerare et cloacis dc-IllTjjro, avi, àtum, are, emigrare, andar
(nelle ci.) dem., Suet.: dem. obscenam ponto via, trasmigrare, I)propr., de oppidis, Gaes.:
puppim (navej, Ov.: pullos mari, Suet.: de- ex insula, Nep.: in alia loca, Cic. II) trasl.:
mergi in aqua (contr. emergere), Cic: C. Ma- de meo statu demigrare, Cic: strumae ab ore
rius in palude demersus, Cic. e (fìg.) in pro- : demigiarunt, se ne sono andati, Cic.
fundo veritatem esse demersam, Cic. senza — de-niìrnuo, minili, minùtum, ere, dimi-
la domanda quo? o ubi? se dem., Cic. fr.: nuire, menomare, scemare, indebolire un tutto
equus, in quo vehebar. mecum una demersus togliendone tma parte, pass, deminui es- =
rursus apparuit, Cic: C. Marius senile corpus sere diminuito, dovreseere, impicciolire, scemare,
paludibus occultasse demersurn, Cic: delphi- IJpropr.: A) in gen., vires militum, Caes.: de-
num modo demersis aequora rostris ima pe- minutae copiae, Caes.: aliquid de tempore, Cic.
tiint (di navi), Yerg. h) in partic. a) affon- B) in partic. 1. 1. del ling. degli affari, alienare
dare una nave, sommergerla nelle onde, navem, inpaite unpossesso, ecc, de bonis, Cic: praedia,
navigium, Auct. b. Alex., e pregn., una pers., Cic: IIJ trasl., A) in gen., partenti aliquam ju-
eum foeda tempestas aderta prope cum omni ris, Cic: aliquid de jurl^ Cic: aliquid ex regia
classe demersit, Liv.: veliementi circio bis potestate,Liv. le) in partic: l)comet.t.diatti
paene demersus est, Suet. —
Come 1. 1. milit., pubbl., capite se deminuere e capite deminui,
volare a fomlo,sommergpre nel COmbattimentO, perdere i vantaggi e diritti civili posseduti
compiut. triremem liostium perforare et dem., per lo innanzi, Cic. top. 18 e 29, Liv. 22, 60,
Auct. b. Alex.: spesso sempl. àem.,p. es. tre- 15 {V. caput n" II, B, 2). 2) t. t.gramm., de-
decìm capere naves, decem dem., Liv.: omnes minutum nomen, diminutivo, contr. nomen
fere naves aut capere aut dem., Curt. P) (se- integrum, Quint. 1, 5, 46.
condo la credenza degli antichi che il sole dr-niTniiliO, ònis, f. (deminuo), dimin^i-
al tramonto, calasse nel marej, sommergere, zione, scemamenio, accorciamento, I) propr.:
tuffar nel mare, detto dd dio del sole, sex ubi A) in gen.: accretio et deminutio luminis, il
sustulerit, totidem demerserit orbes (dischi), crescere e lo scemare della luce della luna,
purpureum rapido qui vehit axe diem, Ov. Cic: deminutio vectigalium, alleggerimento,
fast. 3, 516 e segg. 2) in senso più lato, ge- Cic: neque de bonis privatorum publice d. fiat,
neric., immergere in Un luogO profondo, far Cic: provinciae, riduzione del tempo legale
entì-ar giù profondn mente, dapes avidam in d'impiego nella p)rov inda, Cic. B) in partic.
àlvum, inghiottirr, Ov. plebs in fossas cloa-
: come t. t. del ling. drgli affari, diritto di espro-
casque exhaurieiKla'; demorsa, mandata giii, priazione, Liv. 39, 19, 5. II) trasl.: A) in gen.,
Liv.: II) trasl., mandar giù, pass, demergi sui (cioè della sua dignità, del suo onore),
759 demiror demo 760

Tac: mentis, alienazione mentale, Snet. B) in rifl. dem. se, ealare, d'una spedizione milit.,
pai-tic, 1) t- t. di attipubbl., capitis, perdita Caes. e Cic. 2) come naut, dem. antennas,
1. 1.

dei dh-itti civili, ecc, Cacs.; V. caput n" II, abbassare, Sali.: e così demissa antenna, Ov.
B, 2. 2) t. t.gramm., forma diminutiva, Quint. 3)mandar giìt pel fiume, far navigare in giù,
ed a. Gramm, navem secundo amnì Scodram, Liv. arma, :

de-niTrOP, atus sum, fermarsi con me-


ari, classem, socios Eheno, Tac 4) rifl. se dem. e
raviglia dinanzi a q.C, meravigliarsi vivamente pass, demitti, mediale, gettar giù, scorrer giù,
di q.C. (per q.c. di nuovo, ignoto, ecc.), quod di acque, concava vallis erat quo (dove) se de-
demiror, Cic: haec vos sperasse demiror, Cic: mittere rivi assuerant pluvialis aquae, Ov.:
demiror quid, ubi etc, mi maraviglio, son Scamander ab Idaeo monte demissus, Mela.
curioso di sapere e sim., Ter. 5) mette)' giti, far entrare, conficcare nel SUOlO
(léniìtiSe, avv. (demissus), I) basso, bas- incastrando o scavando, huc caenienta (pietre
samente, demissius volare, Ov. trist. 3, 4, 23. da costruzione), Hor.: sublicas in terram, Caes.,
IT) trasl.: A) modestamente, umilmente, Cic. e pregn., scavare, porre un fondamento nel
Caes. B) timidamente, sentire, Cic. profondo, triginta pedes in terram turrium
délllì<iMO, ònis, f. (deraitto), l'abbassare fundamenta, Curt.; o scavare nella jjvo fondita
calare, abbassamento, storiarum, CaeS. b. C, 2, un pozzo, ecc., alte jubebis in solido puteum
animi, demitti, Verg. 6) far scendere, far penetrare,
3, 5 : « {contr. reductio), Vitr.: trasl.,
abbattimento, avvilimento, Cic. immergere un'arma, ferrum in pectus, Tac:
demissus, a, um, part. agg. {da demitto), enseni capulo tenus in armos,Ov. 7) abbassarsi
T)propr.: A.) calato, abbassato (ba^so), pendente, riguardo alla posizione, alla postura, qua se
humeri, Ter.: caput. Cic: aures, Verg. B) basso, subducere colles incipiunt mollique jugum de-
loca, Caes.: ripae demissiores, Auct. b. Alex. mittere clivo, Verg.: gemino deniittunt bra-
II) trasl., A) dimesso, basso, sommesso, dc- chia muro, Verg.: commi, demittere se e pass.
missa voce loqui, Yerg. Aen. 3, 320. B) umUe, demitti, mediale =
abbassarsi, qua se mon-

cioè = 1) modesto, sema pretese, semplice, Cic. tium jugum paulatim ad planiora demittit,
e Hor.: del discorso e di oratori, Cic. 2)
sco- Curt. demissa Piraeum versus muri brachia,
:

raggiato, abbattuto, avvilito, animus, Cìc: di Justin. IIJ trasl.: A) in gen., se animo, Caes.
pers., Cic.C) (caduto in) basso, riguardo alle animum, Cic, o mentem, Verg., scorag-
condizioni material i, Sali. Cat. 51, 12. giarsi, perdersi d'animo, se in causam, immi-
di>-niTtT^o, are, mitigare, addolcire, nosmet schiarsi, Cic: alqd in pectus, imprimere pro-
ipsi demitigamur, Cic. ad Att. 1, 13, 3. fondamente, prendere a cuore, Liv.: alqm pe-
<le-iinlto, misi, missum, ere, mandar gOt, riculo, allontanare, liberare da, ecc., Prop.:
eo enim rem demittit Epicurus, si unus sensus
far scendere, far cadere, calare, abbassare,
I)propr.: A) in gen., a) ogg. pers.: alqm per semel in vita mentitus sit, nulli umquam
tegulas, Cic: de muris per manus, Caes.: se esse credendum, è tanto condiscendente da
concedere che se ecc. Cic. Ac 2 79.
manibus, Liv.: se ad aures alcjs, Cic: se _ob , , , ,

assem, chinarsi, Hor.: equum in flumen, Cic.:_ B) in partic: 1) accondiscendere, abbassarsi


alqm in carcerem, Cic: se in Ciliciam, recarsi a q.C. (contrario ai suoi talenti, alla sua
giù, Cic: alqm ad imos manes, mandar al- capacità, alla sua dignità), se ad minora,
V altro mondo, cioè uccidere, Yerg., parimente Quint.: vim dicendi ad unum auditorem,
Stygiae noeti, Ov.: morti, A^erg. P) ogg. mate- Quint. 2) demitti ab alqo =
discendere, trarre

riali: imbrem caelo, farpiovere,Yerg.: demissis la sua origine da, ecc, a magno demissum

humeris esse, avere spalle curve. Ter.: caput ad nomen Julo, Verg.: Eomanus Trojà demissus,
fomicem, inclinare, piegare, Cic: lacrimas, la- Tac
sciar cadere, sjxirg ere, Yerg.: oculos in terram, dcmTiir^;us (damiurgus), i, m. (ovjjJLtoup-
volgere sulla terra (detto di Giove), VVm. pan.; yóg), I) il supremo magistrato in alcuni
ma oculos in terram, abbassare, Liv.: oculos, stati liberi greci, Liv. 32, 22, 5 e 38, 30, 4.
titolo d'una commedia di Turpilio, Cic.
abbassare, Ov.: aures suas ad preces alcjs, IIJ
ascoltare benevolm. le preghiere di ale, Sen.: ep. 9,22, 1.

ma auriculas, abbassare (per scoraggiamento), demo, dempsi, demptum, ere (per deimo,
Hor. sat. 1, 9, 20: togam ad calceos usque, da de e emo), toglier via, levare, detrarre [contr.

lasciar ondeggiare in giù, Quint. latum cla- :


addere, adicere), I) propr., A) in gen.: bar-
vum pectore (dal petto), Hor.: ad talos de- bam, radere, Cìc: caput, troncare, Q. Cic: ca-
missa tunica, che scende, Cic: e così demissa put gladio Curt. armamenta (t. t. nautico),
, :

tunica, penzolante, discinta, Hor. Proverb., contr. toUere armamenta, Liv.: secures de fa-
de cacio demitti, esser mandato giù dal cielo, scibus, Cic. : clipea de columnis, Liv. e suis :

cioè provenire da forza soprannaturale, e così humeris amictus, Ov.: fetus ab arbore, Ov.: ca-
caelo demitti (piovere ffig.J dal cielo), Quint. cumine nidum, Ov.: caput statuae, Suet.: juga
1, 6, 16. B) in partic: 1) 1. 1. milit,
a) dem, bobus, Hor. B) in partic, toglier via, sottrarre
arma, abbassar l'armi (dinanzi ad ale, come q.C. da un tutto diminuendolo {contr. addere),

saluto milit.), Auct. b. Afr. 85, 6. b) dem. partem solido de die, Hor. exiguum pieno de :

castra ad, etc, trasportare in giù l'accampa- mare aquae, Ov.: cum aliquid minutatim et gra-
datim additur aut demitur, Cic: e levare, sot-
mento, ad ripas fluminis, Hirt. b. G. 8, 36, 3.
e) dem. agmen, exercitum e siiti., far
scendere trarre da una somma, de capite medimna DC,
le truppe in una località lassa e piana, scen- Cic: de stipendio equitum aera, Liv. JJ^trasl.,
dere giù colTesercito, agmen in inferiorem alci molestiam, Ter.: sollicitudinem, Cic: si-

campurn, in vallem infimam, in Thessaliam, lentia furto, palesare il f, Ov.: dempto au-
anche senza l'autore, Liv.
Liv.: e sempl. agmen, levem armaturam, Liv.: ctore,
761 Democritus demoveo 762

l>cniftcrTtii.«i, i, m. (Ayjfióxptxog), celebre stravimus, naves, Caes. p) con dopp. acc, de-
filosofo di Abdera, della nuova scuola elea- bebit vitam ejus quara honestissimam ddnon-
tica, contemp. di Socrate autore della dot-
, strare, Cic: quara virtutem quartara elocutio-
trina atomistica, noto nelV antichità anche nis Cicero demonstrat Quint. y) <^o/r acc. e
come disordinato economo. —
Deriv.: t\^-
,

V infin.: mihi Fabius demonstravit te id cogi-


nij^crilùiis, e Tiis, a, um (Ay]jiOKpi.'Tetos), t/e- tare facere, Cic: al pass, person. col nom. e
tuocriteo, Cic. sost., a) Democritii, orum, m.
: Tinfin., si co ipso in genere, quo arguatur, in-
(AvjiioxpiTsiot), iiai-tigiani, discepoli di Demo- teger ante fuisse demonstrabitur, Cic: al pas-
crito, Cic. b) Democritea, orum, n., dottrine di sivo impers. seg. dalVa.cc. e Zinfin., adventu
Democfito, Cic. L. Vibullii Euti, quem a Pompejo missum in
dé-iiiolToi% mòlitas sum, mòliri, tirar già Hispaniara demonstratum est, Caes. 5) seg. da
con forza, abbattendo, abbtittere, disti-u<jgirc, propos. relat. : quanta praedae faciendae fa-
deììiolire, diroccare, I)propr.: columnam, Cic: cultas daretur, si Eomanos castris expuUssent,
donium, Cic: propugiiacula tyrannidis, Nt^'p.: demonstraverunt. Caos.: tamen vobis alio loco,
teotura per vim, Cic. latrasi., si quod cuique ut se habeat res, demonstrabitur, Cic e) assol.,
privatim offìciet jus, id destruet ac demolietur, spesso in incisi, ut supra ovv. ante demonstra-
Liv.: demolientes Bacchanalia discutientesque vimus, ita ut demonstravimus, Caes.: e al pas-
nefarios coetus, Liv. sivo impers., naves XVIII, de quibus supra de-
deiiioIKTo, ònis, f. (demolior), demolizione, monstratum est, Caes.: e in incisi, ut supra
auerrtimento, statuarum, Cic. castelli, sman-
: demonstratum est, Caes.: e sempl. ut demon-
tellamento, Vitr. stratum est, Caes. B) partic. come 1. 1. giurid.,
dt'iiioimtratio, onis, f. (demonstro), il mo- a) indicare, determinare chiaramente un ogg.,
strare, I) propr., V additare, indicare, mostrare speciahn. cedendo a quilcuno il possesso,
(colle inani, con gesti, ecc.) un ogg., Cic. ed a. fines, Cic. Tuli. 17. b) indicare — significare,
JI) trasl.: A) in gen., chiara spiegazione, per- verba usitata et proprie demonstrantia ea,
spie^ia esposizione, esatta dichiarazione, dimo- quae significari ac declarari volemus, Cic. de
strazione, prova di q.c, Cic (anche ni phir.) or. 3, 49.
ed a. B)partic. come 1. 1. retor., a) chiara, evi- dò-in ìirior, mortuus sum, mori, morire,
dente descrizione di unn COSa, ipotiposi, Cornif. venendo così meno ad un circolo (famiglia,
rhet. 4, 68. 'b)g''nere di orazione, esposizione corporazione, ecc.), Cic. ed a.
dei pregi o dei difetti di ima persona, genere de-mììror, àtus sum, ari, IJ fermare, trat-
epidittico, dimostrativo, Cic. deiuv. 1, 12. Quiut. tenere, ritardare, dem. alqm et detiuere, Lentul.
3, 4, 13 ed a. in Cic. ep.: alqiu diu, diutius, Cic: itei-, Caes.:
dr'monstrnlTviis, a, um (demonstro), die agmen novissimum, Caes.: annos, vivere an-
mostra, dimostrativo, come t. t. retor. i~l- = cora, Verg. IIJ trattenersi, tardare, indu-
Beiy.xixóg, che espone difetti o partìc. i pregi
i giare, ille nihil demoratus exsurgit, Tac. ann.
d'una persona, dimostrativo, spec. in senso 15, 6_9.
buono =
gioriftcativo, genus (orationis). Cic: Itoinostlii'ncs, is e i, m. {^•(\\i.o<z%v^^f\(;),

causa, Cic: materia, Quint.: sost., demonstra- il celebre oratore ateniese del demo di Pea-
tiva, ae, f., discoi'so dimostrativo, epidittico, nia, difensore della libertà greca contro Fi-
Quint. (anche al plur.). lippa dì Macedonia.
dòmonslriilftr, òris, m. (demonstro), «M- «le-iiiovt*o, movi, mòtum, ère, rimuovere,
mostratoi-e, che mostra, unius Cojusque Sepe- levare, allontanare, I) in gen.: &) propr.: pri-
lieiidi demonstratorem esse, indicare ehi o- vatis ac publicis locis nomen et effigies, Tac:
gnuno abbia a seppellire, Cic. de or. 2, 353 e cave oculos a raeis oculis quoquara demoveas
dr>-nion««tro, avi, àtum, are, mostrare, in- tuos, stornare. Ter. b) trasl., allontanare, ri-
dicoì-e, additare,
far conoscere qualcuno q.C. ìnuovere, stornare, distogliere, a) lina pers.:
IJ colla mano e sim., locum digito, Nep.: di- ali^m alqm de seutentia, Cic.
lucro, Hor., e
gito figuram o pictum Gallura, Cic: partic. di- P) uno stato:
odium, culpam ab alqo, Cic.
gito alqm, mostrar a dito ale. (nella vin, come II) allontanare scacciare dal SUO pO^tO
,
,

persona insigne), Tac. dial.: averso pollice ali- a,) projjr.: a.) un fiume: Clanis solito alveo
quid.Quint.: aliud voce,aliud nutu. aliud manu, deraotus, Tac. P) allontanare, scacciare, rinato-
Quint.: adversarium suura, Suet.: itinera, Cic: vere ima pers. dal possesso, dal suo posto,
conpropos. relnt., ubi habitat, Comici: quid alqm manu (colla mano), Cic: alqm de lo^o,
ubique esset, Cic. IIJ indicare, notare con se- de suis possessionibus, Cic: alqm ex ea posses-
gni parole, k) in gen., mostrare, indicare, sione, Cic, e così ut non alteros demovisse
additare chiaramente alc. q.C, accennare a (aver scacciato dal loro poss^.dimento) sed
quale. a q.c, far osservare, rappresent<tre utrosque constìtuisse (avcrneJi stabiliti) vi-
q.C, dar chiaramente ad intendere, far cono- deatur, Cic: in battaglia, liostes gradu de-
scere, emettere un parere rijuardo a q.C, moti, Liv.: terrore non demoveri, Tac: sul
a) co/race: rem, Cic: earum naviuin raodum campo in genere, vestri facti praejudicio de-
formamque, Caes.: niagnum periculum sum- mìtus (rimosso dal suo posto, del generale),
mae rei publicae, Cic: di sogg. inan., quol Caes.: fig., alqm de praesidio rei publicae, Cic:
proximus demonstrabit liber, Quint. spesso : sacra statu suo, intraprende )-e mutamenti nel
con propos. rclat. incid., ad ea castra, quae culto, Liv.: virtutem loco, Cic: mentem e sede
supra demonstravimus, contendit, Caes.: hujus sua et statu, Cic: animum loco et certo de
Hercyniae silvae, quae supra demonstrata est, statu . sconcertare, Cic. b) trasl., allontanare,
Caes.: nell'attrazione, circiter sexcentae ejus scacciare, rimuovere alc. da Un pubbl. ufficìO,
generis, cujus {cioè generis naves) supra deraon- centuriones, destituire, Tac: e così Burriuu
1

763 deiuiigitus denlque 764

praefectum, Tac: e alqm Syria, Tac: alqra denario, moneta d'argento romana, che va-
cura rerum, Tac: alqm in insulam, Tac. leva dapprima dieci, poi sedici asses, ossia
deinu^Ttiis, a, uni (de e mugio), pieno, quattro sextertii circa 80 cent.
, Cic. ed ,

risonante di muggiti, paludes, Ov. met. 11, 375. a.: alci ad denarium solvere, in denarii
dc-niulceo, mulsi, mulsuin e
mulctum, (= in moneta o valore rom.), Cic: così pure
ère, accarezzare, lisciare coUa mano dall'alto ecquae spes sit denarii, d'esser pagato in de-
in basso, alci caput, Ter.: dorsum (equis), Liv. narii, Cic.
deinuni, avv. {da de allungato, da con- de-narro, avi, atum, are, raccontare mi-
nettersi con b-q), appunto, in questo punto, I) fa nutamente per filo e per segno (grec. è^vjysìoGoci),
spiccare espressamente tm punto del tempo, alci alqd, Ter.: alci ut (come) etc. Hor.
un luogo o uìia cosa, in opposizione a quel che de-iistlo, are, nuotare (in giìi), Tusco alveo,
precede. Adunque k) per far spiccare espres- Hor. carm. 3, 7, 28.
samente un istante : 1) con particelle tempo- dc-negO, avi, atum, are, negare dei tutto,
rali : a) nunc d., ora appunto, ora precisamente, cioè I) negare assolutamente, sconfessare reci-
ovv. ora, adesso accentato, ovv. per cosa che samente un fatto, objecta, Tac. ann. 15, 57 :
avrebbe dovuto avvenire, presentarsi a tempo, Aquilium non arbitramur qui denegavit, ha
ora soltanto, Comici ed a.: parimenti anche negato dd tutto (di voler chiedere il conso-
modo d.. Ter.: e jam demum, Ov. b) tum de- lato), Cic ad Att. 1, 1, § 1. II) negare asso-
mum, allora soltanto; quando precede una con- lutamente, respingere affatto, ricusare del tutto
dizione espressa, serve per rafforzare quel che una preghiera, domanda, ecc., dire recisa-
segue, quindi neW altra proposizione trovasi mente di no [contr. deferre, concedere, ultro
sempre un si od ubi o cum, Attic. in Cic. ed a.: polliceri e sim.), colloquia, Caes.: alci prae-
quindi tum d., anche nella narrazione di qx. mium dignitatis {contr. deferre), Cic: id pe-
che si aspetta da lungo tempo, Ga.es., Liv. ed a. tenti, Caes.: di sogg. inan., alci natura sua
2) con altri vocaboli, per indicare che una oratorium ingenium denegavit, Tac. dial.: con
cosa non è avvenuta in un altro tempo o non dopp. acc, illa meam mihi se jam denegat,
è avvenuta affatto per lo innanzi, sii che vi Pi'op. 1, 6, 9: scg. dal nom. e Z'infin., Prop.
acceda un nome numerale o un participio, 2, 24, 28: seg. dall'acc. e Z'infin., Ter. Andr.
dapprima, decimo d. pugnavìmus anno, sol- 241: seg. dal sempl. infin., dare denegat, non
tanto nel, ecc., Ov.: quindi demum indica denegat. Ter. heaut. 487. Hor. carm. 3, 16, 38:
spesso che q.e. è avvenuto solo sotto una certa nihil denegatur alci, seg. da quominus e il
condizione, solo allora, quem (poutificatum) cong., Cael. in Cif. ep. 8, 5, 1: senza Z'acc.
numquam vivo Lepido auferre sustinuerunt, dell' ogg., aviae Antouiae secretum petenti de-
mortuo d. suscepit, per la prima volta dopo negavit, Suet. Cai. 23, e così Suet. Caes. 1
la sua morte, Suet.: e sta appunto per deni- di sogg. astr., potest enim mihi denegare oc-
que, infine, finalmente, Suet. Gal. 6 e Galb. 3. cupatio tua (come parentesi), Cic. ep. 5, 12, 2:
B) per fare espressamente spiccare un luogo, affatto assol., Ter. Andr. 158 e 630.
nella formola ibi d., ivi appunto, là precisa- deiiì, ae, a, num. distrib. (decem), a dieci
mente, Qurat. 10, 3, 13 : trasl. per il tempo, a dieci, IJ propr., uxores habent deni duode-
allora appunto, Ter. Hec. 128. C) per far spic- nìque in ter se coramunes, Caes.: sing., dena
care espressamente tma cosa, per darle mag- Luna movebat equos, la decima fogni volta),
gior rilievo, 1) spec. con pronomi, precisa- Ov. IIJ dieci ad una volta, bis deni, ter deni,
mente, appunto, segnatamente, id d., Comici e Verg.: quater deni, Ov. — Genit. denùm, Cic,
Cic: ea d. firma amicitia est, Sali.: is d., Plin. e denorum, Liv.
ep.: hac d. terrà, appunto in questo paese, déniealis, e (de e nex), concernente la
Verg. 2) in altre relazioni, appunto, precisa- morte, feriae, festa stabilita in onore di un
mente, rafforz. nei fatto, davvero, del tutto, morto (nella quale la famiglia rimasta, si pu-
Cic de rep. 2, 28. Ov. met. 15, 122. Quint. rificava), Cic. de legg. 2, 55.
10, 6, 5. 3) rafforz. con comparativi, ancora, deni«|llt^, avv., I) e perfino, perfino, l)nel-
ed anche, Quint. 4, 2, 79. IIJ limita in modo V enumerazione o serie di fatti o d'argomenti,
da fare in pari tempo spiccare la cosa, preci- cosicché unisce l'ultimo o il penultimo {nel
samente soltanto, appunto solo, solo però, anche qual caso segue ancora postremo) ai prece-
sempl. soltanto, talora almeno, suis d. oculis cre- denti, ed è spesso preceduto dalle particelle
didit, credette appunto ai suoi occhi soltanto, primum, deinde, tum e sim., infine, finalmente,
Quint.: post somnura d. lectionemque non ve- anche (senza particelle preced.) e inoltre an-
hiculo sed equo vehor, Plin. ep.: quindi anche c(yra,p. es. Ter. Hec. 123. Cic. Cat. 2, 19: non
per limitare e rinforzare ad un tempo il pen- preced. da particelle, 2J. es. Cic. Rose Am. 2S.
siero, ora soltanto, id d. se habiturum quod etc, 2) nella enumerazione di ciò che avviene suc-
Suet^ cessivamente come conseguenza di quel che
dc-murniuro, are, borbottare, mormorare, precede, e così, e quindi, p. es. Ter. eun. 432.
carmen magico ore, Ov. met. ÌA, 58.
ter novies 3) per significare quelle cose che si conside-
démiilallO, ònis, f., mutazione, cambia- rano come risultato delle precedenti, in fine.
mento, morum, peggioramento, Cic. de r^^p. Ter. Andr. 567 e heaut. 569, Verg. Aen. 2, 70.
2, 7. Parimenti in cose che sembravano da prin-
dc-mufO, avi,atum, are, mutare, variare, cipio condurre ad altro risultato, al fine, alla
nLhil instituto flaminum, Tac. ann. 4, 16. fine dei conti, Hor. art. poét. 267. Cael. in Cic.
dcnàrius, a, um (deui), di dieci, I) agg.: ep. 8, 6, 2 :quindi anche, come alla perfine,
numerus, Vitr. : nummus (V. n'' II), Liv. nell'ironia e nell'espressione dello sdegno,
IIJ sost., denarius, li, m. (se. nuramus), p. es. Cic. Ptosc. Am. 81. Liv. 4, 40 e sgg.
765 dcDominatìo dentaKa 766

per indicare cosa lungamente aspettata che , neus, dente d'elefante, d'/trorio, Liv. {quindi
finalmente giunge fuuUinente, Cic. ad Att. 5,
, poet. dens uiveus, Indus, Catull., Libycus, Prop.,
20, 8. 4) nel passare ad un idea generale, in Numida, Ov.): niger, divenuto nero, Hor.:
genere del tutto, qui non civium non d. homi- dentes putridi, Cic: rari, Suet: cadunt alci
num numero essent, Liv. 4, 56, 11 vel deni-
: dentes, Sen.: exiiiiere alci dentes, Suet.: exci-
que, in generale, Hor. ep. 2, 2, 127: quindi dunt alci dentes, Hor.: dentes exacuit sus (cin-
velia gradazione, ed anche, perfino, anzi, Cic. ghiale), aguzza zanne, Verg.: infrendere
le
Verr. 5, 69: d. hercle, anzi per certo, Ter. Hec. dentibus, Verg.: dentibus laniare alqm, Liv.:
424: in interrogazioni, p.es. Cic. Rose. Am. petit di'nte lupus, cornu taurus, Hor. Fig.
108: aut denique, od anche,Caes. b. G. 2, .32, 2. a^ del dente diatruggitore del tempo, vitiata
Nell'antitesi, allegando ciò che importa mag- dentibu.s aevi, Ov. b) dell'invidia che tutto
giormente, tna, ciò che piìt importa, ma, ciò dia rode, dell'odio astioso, dens invidus, Hor.: li-
è il punto essemiale, Cic. Ac. 2, 87. b)per chiu- vidus, Hor.: non ilio inimico, sed hoc maledico
dere il discorso con un giudizio complessivo dente carpunt, Cic: quia laedere vivos livor et
dopo Tesarne di varie singole cose, e in genere, injusto carperò dente solet, Ov. e) dell'aere
p. es. Ter. eun. 444. Cic. do or. 2, 317. Nep. motteggio del maldicente, del detrattore, atro
Pel. 4, 3 O in breve , in una parola, p. eS.
: dente al(m potere, Hor.: mordaciorem improbo
Nep. regg. 2, 2, quindi per conchiudere una dente appetere, Phaedr.: dente Theonino cir-
esposizione, infine, in una parola, Hor. sat. 1, cumrodi, Hor.: malignitatis dentes vitare, Val.
1, 92 anche d. omnia e omnia d., in generale
: Max. II) trasl., dente, punta in forma di dente
tutto, Cic. Phil. 13, 49. Plin. ep. 7, 9. 13. di ogg. inan., dentes serrae, Vitr. e Plin.: per-
6) dopo una data ipotesi, per condurre, per petui dentes (serrae), Ov.: dens ancorae, Verg.:
mezzo di prove ed esempi, ad tma determi- insecti dentes, del pettine dei tessitori, Ov.:
nata conclusione ; in seguito a che, basti dire ma densus dens, pettine fda capelli) spesso,
che, Fior. 1, 16, 3. Justiu. 9, 4, 1. IIJ ora ap- Tibull.: fìxus dens chiave dentata, Tibull.:
punto, allora appunto, soit-anto, 1) per far spic- dens vomeris, aratri, punta a forma di dente
care con forza un punto nel tempo, mor tuo d., del voni' ro, coltilo, Verg. e Col.: parim. dens
soltanto dopo la sua morte, Cic. IVDl. 34: octavo curvus, Ov.: ma dens uncus, la marra, Verg.:
d. mense, soltanto, Caos. b. e. 1, 5, 2 cos) nunc
; dens Saturni, la spada di Saturno piegata ad
denique, ora soltanto, Cic. ep. 9, 14, 5 ora : arco = falcetto, ronca, Verg.
appunto, Ov. art. am. 3, 121; tum d., allora dense, avv. (densus), foltamente, densa-
soltanto, Cic. Tusc, 3, 75; allora appunto, mente, nel tempo = frequentemente, compar.
Cic. Tusc. 1, 29. 2) per far spiccare con forza in Cic. e Ov.
un pronome, appunto, precisamente, Cic. ep. denseo, sìii, ère (densus) =
denso, render
10, 10,_l.Ov am. 3, 4, 3. denso, spesso, addensare, condensare, al paSS.
ilcnuniì'natTo, ònis, f. (denomino), in condensarsi, IJ in gcn., •alta, caeli teaipla, Lucr.:
retor. = metonimia fcome Mars per bellum e cantato densetur carmino caelum, Ov. ob- .-

sim.), Cornif. rliet. 4, 43. tentae nocte densentur tenebrae, Verg. II) in
de-llOlllTllO, avi, àtura, are, denominare, partic: 1) serrare, porre fittamente, stipare, al
nominare, Cornif. rhet.: res denominata, cosa piss. san-arsi, stiparsi, clipeata totis agmina
che ha già ricevuto il suo nome detcrminato densentur campis, Verg. 2) far seguire con
{contr. a coramunis appellatio), Quint. frequenza l'un dopo l'altro, al pass, seguirsi
dcnornio, are [àe e norma), far deviare con frequenza, spesseggiare, hastilia, Verg.:
dall'angolo retto, reiulere obliquo, SÌ angulus ictus, Tac: mixta senum ac juvenuni den-
Ule proximus accedat, qui nunc denorrnat sentur funera, si accumulano, Hor.
agellum, c/je aucora gli ni' inca per formare deiiMliis, atis, f. (densus), densitri, spes-
un quadrato, Hor. sat. 2, 6, 8. sezza, trasl., frequenza, l'oecoi-rere frequente, &-
<lv-nu(o, avi, àtura, are, IJ segnare, distin- guraruni, sententiarum, Quint.
guere con creta, colori, ecc., pedes veualium deii!*o, avi, àtura, are (den.sus), rendere
creta, Plin. II) trasl., distinguere chiaramente, denso, addensare, I)propr., 1) in gen., Jup-
far riconoscere per mezzo d un contrassrgno. piter uvidus austris densat erant quae rara
accennare chiaramente a q.C ., attirar l'attenzione modo, et quae densa relaxat, Verg. -l) in par-
su q.C. 1) ingen., a) coìiiun.: cum ei res similes tic, serrare l'uno accanto all'altro, al pasS.
occarrant, quas non habeat denotatas, nelle serrarsi,scutasupcr Capita, Liv.: ordines, Liv.:
quali non ha ancora scorto alcun segno distin- catervas, Verg. Il) trasl., serrare il di-
tivo, Cic: cum... ncque pulvere facies aut signa scorso, ecc., parlar stringato, Qaint. 11, 3,
denotari possent, non potevano essere chiara- 164 ed aitr. Cfr. denseo.
mente distinte. Veli, b) per mezzo di parola dell ««US, a, um, denso, spesso, folto (contr,
o scritto : uno nuutio atque una significatione rarus ly in gen., densior silva, Caes.: den-
I,

litterarum cives Eomanos uecandos trucidan- sissiraus imber, Verg.: litus ^sabbioso), Ov.:
dosque, Cic: haud dubie Icilios denotante se- aér, Hor.: poet. Coll'ahl., fornito copiosamente,
natu, accennava, prendeva di mira gl'I, Liv. ripieno di q.C, Caput densum caesarie, Ov.:
2) in partic, marchiare, infamare, alqm omni trames densus caligine opaca, Ov. II)pregn.,
probro, Suet. Cai. 56. spesso, in fitta schiera, serrato, frequente, accu-
dell!», dentis, ra., dente, I) dente nel corpo mulato, a) nello spazio, foramina, Ov.: fru-
degli animali, crepitus dentium, Cic: dolor a tices, Ov.: hostes, Verg. h)nel tempo, fre-
dolores dentium, Cels. ed a.: dentes adunci quente, spesso, senza interruzione, plagae, Hor.!
aprorum, Ov.: dentes acuti {contr. dentes in- increpuit densis alis, Verg.
timi, qui genuini vocantur), Cic: dens ebur- dentalia, tura (dens), dentale, parte dei-
767 denta tns deosculor 768

Taratro alla quale si attacca il vomere,Yerg. P) dei subordinati, far rapporto, denunciare,
riferire, colVacc. e Z'infin., denuntians quidam
gè. 1, 172.
dentatila, a, um (dens), Indentato, for- jussisse consules ad pedes descendere equites,
tino di denu, A) di c. aniììi., si male dentata Liv. 22, 49, 3. e) come t. t. giurid., di accu-
(puella) est, Ov. rem. 339. B) di e. inan.: prov- satori, a) alci testimonium den., chiedere ad
omni parte dentata et
visto di denti (ptinte), ex ale. una deposizione = chiamar qualcuno
tortuosa Serrula, Cic. II) levigato con un dente, come testimonio, jyarim. testibus den.,
Cic. :

charta, Cic, ad Q. fr.: 2, 14, 1 (2, 15. litt. b, far richiesta ai testimoni (di deporre), Cic.
e nel contesto assol., Cic. Place 35. p) dar
dé-nubo, nupsi, nuptum, ere, maritarsi avviso preliminare che dopo un certo lasso di
(allontanandosi dalla casa paterna), andar tempo si procederà in giudizio contro ale,
a marito, iù nullos thalamos, Ov. in domum : de isto fundo Caecinae, Cic. Caecin. 95; seg.
alcjs, Tac: di tiomini, in senso osceno, alci, dalV acc. e Z'infin., Cic Caecin. 19 : diverso da
Tac. e Suet. den. litem, intimare semplicemente la lite ad
dc-nìido, avi, atum, are, denudare, I) seo- ale, senza fissare il termine, e ingiungergli
prii-e, spogliare, alqm a pectore, Cic. matres : di comparire in tribunale, Aur. Vict. Caes.
familias, Suet. : trasl., scopare, palesare, alci 16, 11. y) den. in judiciuin, far richiesta ai
consUium suura, Liv. IIJ spogliare, cives Eo- suoi testimoni, amici, di mostrarsi in tribu-
manos omnes crudelissime, Lentul. in Cic. ep. nale in un dato tempo per prestar assistenza,
12, 15, 1 trasl., coord., spoliare atque denu-
:
Cic Eosc. coni. 26 (per contro judici denun-
dare alqà re, Cic. de or. 1, 235. tiavit, ibid., si'mpl. =: diede avviso ai giudici

dcn untisi ilo, ònis, f. (denuntio), «nnunsto, che V accusatore desisteva dalVaccusaJ. à.)pre-
avviso, denunzia, intimazione, minaccia, I) in annunziare q.c. di futuro, dar avviso anticipa-
gen. col genit. sogg., don. Catilinae, Cic: col tamente, annunziare minacciosamente, a) di
genit. ogg., den. periculi, Cic. assoh, hac de-
: ess. anim., propinquam Achilli mortem, Cic:
nuutiatione conterritus, Liv. II)partic. a) Celaeno tristes iras obscenamque famem, Verg.
come t. t. di atti pubbl., den. belli, intima- P) di prodigi, ecc., quibus portentis magna

zione, dichiarazione di guerra, Cic. ed a., populo Eomano bella perniciosa atque seditio-
così pure den. armorum, Liv. b) come t. t. nes denuntiabantur, Cic: denuntiata mors ejus
gìuì'id., denuncia, denunciazione dell accu-
oC) per crinitam stellam, Eutr. y) di segni meteo-
satore dinami al tribunale, accusatorum de- rologici e sim., caeruleus (color Aurorae) plu-
nuntiationes, Suet. Aug. 66. P) den. testimo- viam denuntiat, igneus e\iiQs,23reannunzia,
nii, richiesta di una deposizione di testimoni, Verg.
Cic. FlaCC. 14. e) preannunzio di cosa futura, dèli ilo, avv. (contratto da de novo), di
si^nificatio et quasi denuntiatio calamitatum, nuovo, nuovamente, I) =
de integro, della
Cic: manifesta d. quietis, jìr edizione ammo- ricostituzione di qualche oggetto distrutto,
nitrice di un sogno, Veli. nuovamente, di bel nuovo, urbes terrae niotu
dé-nunllO, avi, atum, are, annunziare, subversas d. condiilit, Suet. II) iterum, =
far conosccì'e, notificare, far noto, dar auviso, un^altra volta, per la seconda volta, niiOMitncnte,
come formale notificazione, ordine o proibi- d. rebellare, Liv. Ili) =
rursus, di quello
zione, come minaccia e sim., quindi spesso che si ripete qualche volta (e non precisa-
= dichiarare, far sapere, dar ordine, significare, mente per la seconda volta), nuovamente, an-
intimare, chiedere, pretendere, minacciare, com- cora una volta, quindi spcsso coi verbi composti
minare, COSÌ in via privata come ufficiale, con ve, recita d., Cic: d. referre. Ter.: anche
I) in gen.: proscriptionem, Cic: non niediocres rursus (rursum) denuo, Auct. b. Hisp. IV)
terrores jacere et den., Cic: alci mortem, Cic: come il greco ab per indicare il cominciare
alci periculum, Cic: ut, si quid tibi oi^us sit, di un attività al posto della contraria o anche
ne dubitent mihi denuntiare, Cic. eolVa.cc. e : solo diversa, dall'altra parte, all'incontro, quae
Z'infin., Sex. Alfenus denuntiat sese procura- denuo alio membro orationis exeipitur, Coruif.
torem esse, Cic: con ut o ne e il cong. o col rhet.
sempl. cong., Lupus mihi denuntiavit, ut ad dunus, a, um, V. deui. ae, a.
te scriberem, Cic. legati venerant deuuntia- Ileo, lis, f. (Atjo)), soprannome di Cerere,
:

tum Fabio senatus verbis, ne saltum transiret, Ov. met. 15, 122. — Beriv.: a) lli'òÌ!»,
Liv.: monco, praedico, ante denuntio, qui... tdis, acc. tda, f. (Avjttìts), la figlia di Beo,
professi sunt abstineant manus oculosque etc, cioè Proserpina, Ov. met. 6, 114. b) Itcò-
Cic: seg. da propos. relat., ut denuntiet, quid lUS, e ileOU<), a, um. pertinente a Deo, sacro
caveant, Cic: senza ogg., col dat. a chi? vo- a Deo, Ov. met. 8, 758 e 15, 364 M.
litat (Clodius), farit, multis denuntiat, Cic: af- de-onero, are, scaricare, trasl., ex illius
fatto assol., is qui antea denuntiarat, Cic: qui invidia deonerare ftogUereJ aUquid et in te
manu sublata denuntiant (minacciano), Quint. traicere coepit, Cic. div. in CaeciJ. 46.
IIJ partic. a) come 1. 1. di atti pubbl., bellum duorsfini, avv. {accorc. da de-vorsum),
denuntiare, intimar la guerra, minacciar di giìt, aivingiìi, in giìi (contr. sui'sum), I) per
guerra, Cic ed a.: bellum denuntiare ante et indicare movimento, Cic ed a., pleonast.
indicere, Cic. b) come t. t. milit., a) del co- coord. deorsum versus (versum), Ter. ed a.,
mandante =
dar ordine, ordinare, COlVa.CC., unito con sursum, sursum deorsum, s^- e giù,
iter ad novum imperatorem, Suet.: con ut e il Ter. e Cic: parim., sursum ac deorsiìfn, Sen.
cong., den., ut arma capiant, Liv.: coZrinfìn., IIJ per indicare la posizione, di sotto, ai
denuntiare centurionibus exsequi caedem, Tac: bas.io. Comici.

assai., dea. veteranis, Brut, e Cass. in Cic. ep. de-osculor, oscùlàtus sum, ari, baciare,
769 depaciscor dt'pìng'o 770

baciar con veemenza, con trasporto, a!(|m,Plant.: lacte, ancJie semj)!. alqm, Verg.: ma anche
alcjs dexteram, Val. Max. bambini, infantes lacte, Suet. e) come t. t.

dc-paciscor, V. depeciscor. naut., spingere sul mare, stornare dal


giit

dè-pan^O, pactuill, ere, conficcare, pian- corso, alqm obvii aquilone» depellunt, Tac:
tare in terra, fì,g. vitae depactus terminus alte, adversante vento portum Herculis Monoecì
Lucr. 2, 1087. depelli, esser costretto ad entrare nel porto
dè-paroiis, a, um, spUwcio, avaro, sordi- di ecc., Tac II) trasl., 1) cacciare, faraem si-
-dos ac deparcos esse (co Ji^r.praelautos vereque timque, morbum. Ciò. : mortem fratri, Ov.
magnificos), Suet. Ner. 30. 2) scacciare, stornare, allontanare, rimuovere,
df-pasoo, pavi, pastum ere, pascere, , costringere a rinunziare a q.C, a ritirarsi da
pascolare, I) (li pastori, pascere, pasturare, q.C, a dimettere q.C, a) in gcn., alcl metum,
custodire, Col. ed a. II) di animali, pascolare, alci tiniorem, Cic: suspioionem a se, Cic: alqm
pascere, agros, Hyblaeis apibus florem
Cic. : de causa suscepta, Cic. ostenta a seiiiet in
:

depasta salicti saepes, i cui fiori servono di capita procerum, rigettare, Suet.: crimen, di-
nutrimento alle api, Vefg. depasta altaiia : negare, Cic: omnes molestias, Cic alqm de- :

(<poet. =
quel che si trova sulValtareJ, Verg.: pellere nequire quin etc, tratt' nrre, stornare,
trasl., luxurieni orationis stilo, tagliar via, Tac: a superioribus consiliis depn\sTi'i,costrettó
Cic. de or. 2, 96. —
Arrogi il deponente, a rinunziare, Caes. così pure a qua re de-
:

d«;-pa«iC"OI', pastus SUm, pasci, mangiare, pulsus, Nep.: de spe comtuquo depulsus, Cic.
consumare, eurrodere, artus morsu, Succhiare b) partiC, rimuovere, scacciare, allontanare
(del serpente), Verg. Aen. 2, 215: poet. trasl., a^c da un" atticità, da un impiego, costringerlo
ex chartis aurea dieta, Lucr.: febris depascitur a ritirarsi, escluderlo, a'qm de provincia, Nep.:
artus, Verg. alqm triburiatu, Cic alqm ex illa crudeli
:

dr-pefiseor, pectus sum, pccisci, pat- actione, Cic.


tuire, patteggiare, e OSSOl., conchiudere un trat- dé-pendeo, ère, pendere, penzolare, IJ
tato, un accordo, tria praedia sibi, Cic. ; cum propr., nodo ex humer's, di ceste, Verg.: a
alqo partein suam (sc.praedae), Cic.: cum al^jO cervicibus ante pectus, di pugnale, Suet. la- :

ut etc, Cic: ad condicionem alcjs (secondo le queo dependentem invenere, Liv. II) trasl.,
proposte di ale), Cic: trasl., jam depecisci fides dependet a die, dipende da, ecc., Ov.:
morte cupi'i, bramo ormai conchiwlere un hujus et augurium dependet origine verbi,
patto col'a morte, cioè desidero morire. Ter.: anche la parola a;iguriura si connette colla
cum enim tot (pericula) impendeant, cur non radice di questo vocabolo (augustus), v.: haec
honestissimo depecisci veliin? perchè non do- ex illis dependent, Sen.
vrei io affrontare il piìi onorevole, Cic dó-pcndo, pendi, ponsum ere, pesare, ,

dè-peolo, pexum, ore, lì pettinare in


pexi, quindi pagare, alqd, Cic: pecuniam prò capite,
giii, peUiiMre, prominentem barbam, Sen. de- : Sen.: trasl., poenas rei publicae, Cic: omnes
poxi crinibus Indi, Ov.: scherz., alqm depexum fere rei publicae poenas aut praesenti morte
dare, strigliare =
bastonare, 'Y^r. heaut. 951. aut turpi exsilio, Cic
II) levar col peu.ne, veliera follis tenuia, Verg. de-perdo, perdtdi, perdttum, ere, I) ro-
gè. 2, 121. vinare, perdere, sutor inopia deperditus, cioè
dèp'oulslliir, òris, m. (depeculor), r^iba- affatto malandato. Phaedr.: deperditus (de-
tore, depredatore, dilapidat<yre , Specìalm, di perdita) alcjs amore, perdutampnte innamo-
beni pubblici, Cic de or. 3, 106; aerarìi, Cic. rato, Suet. e Val. Max., e cosi poet. deper-
I. Verr.^2._ ditus alqa, Prop. in alqa, Catull. II) per-
:

dépectilor, pcculàtus sum, ari (de e pe- dere q.C, a) una parte d'un tutto, paucos ex
Culium), pre'.are, saccheggiare (specialm. t suis, Caes.: nihil sui, Caes.: aliquid (quid)
beni pubblici), commettere furto ìnalcersa- sum ma, Hor.: apud alqm de existimatione sua,
sionesu q.C, derubare, rapire, civitatcs, regna, Cic: tantum ejus existimat'onis, ut etc, Caes.
domos omnium, Cornif. rhet.: fana, Cic: alqm b) un tutto, non solum bona, sed etiam hone-
omni argento spoliare atque d., Cic laudera : statem, Cic: linguae usum, Ov. Il pass, di —
lionoremque familiae vestrae, Cic. depei'do è depereo, V.
dè-pcUo, puli, pul.SUm, ere, cacciar giìi, de-pereo, porti, p'erttiìrus, Ire, andare in
gìttar giù, cacciar via , scacciare, rimuovere, rovina, perire, andar perduto, perdersi, di COSC,
abbattere, I) propr.: 1) in gcn., siuiulacra enitere ut scida ne qua depereat, Cic: qua
deorum Cic: defènsores vallo munitionibus-
, condicione pars quarta fere crediti deperibat,
que , Caes. : equitem dorso (da cavallo), Suet.: di ess. anim., si servus deperisset, Cic:
Hor.: teneros fetus (Mantuam), spingere giù., magna pars (illius exercitus) deperiit, Caes.:
Verg.: aquam de agro, Cato : alqm ex urbe, partic, dep. amore alcjs, amar perdutamente
Cic: alqm a cruce, Cic: alqm urbe, Italia, ale, essere perdutamente innamorato diale,
sbaniire, Tac. 2) parile,
: a) come t. t. Liv. e Suet. : così pure in alqo, Curt. : alqm
milit., scacciare, respingere
il nemico dalla (alqam), Comici e Catull.
sua posizione, hostom loco, Caes.: terra, de-pTIo, avi, atum, are, spogliar dei ca-
Nep. barbarorum praesidia ex bis regioni-
: pelli, dei peli, pelare, depilare, alqm, Sen. ed O.
bus, Nep.: generic, rimuovere, scacciare
fig., de-pingo, piuxi, pictum, ere, I) dipingere,
alcuno dal suo posto alqm loco Cic
, , : effigiare, ritrarre. A) propr., pugnam Mara-
gradu, Nep. b) come t, t. domcst., allontanare thoniam, Nep.: imaginem in tabula, Quint.
il poppante dal seno della madre, slattare, B) trasl., 1) dipingere con parole, cioè descri-
spoppare, divezzare, comun. animali, a^ ubere vere, Cic: nimium depicta. cioè, troppo mimi'
matris, a lacte, Verg.: congiunti, ab ubere ziosamente compassato, Cic or. 39. 2) dipinr

Georges-C along hi, Diaonario latino italiano. 25


771 deiilango depostulo "il^

gere nel pfìisiero, cioè rapprescttfarsi , figu- 40 e altr.: trasl., maxime aegra et
trist. 3, 3,
rarsi, Cic. II) ricamare, paenula depicta, Suet. prope deposita reipublicae pars, spacciata^
Cai. 52. perduta senza rimedio, Cic. Verr. 1, 5.
<lè-plans;o, planxi, planctum, ere, deplo- dcpopìilatio, ònis. f. (depopulor), saccheg-
rare, rimpiangere, alqm, Ov. ed a. giamento, saccjieggio, devastazione, Cic C Liv.
«le-plexim, a, uni, che si avvince intorno dòpftpìilsltor, Òris, m. (depopulor), sac-
a q.c. (aWingiù), Lucr. 5, 1319. cheggiatore, derastatore, Cic de domo, 1-3.
deploràlio, ònis, f. (deploro), (forte) com- de-populo, avi, àtum, hxQ, devastare, agros
pianto, lamento, haec, Seu.: sui, Sen. provinciamque vestram, Auct. b. Hisp. 42, 6.
de-plóro, avi, atum, are, J) intr., pian- dc-p«ÌpÙ?Or, atus sum, ari, devastare, sac-
gere e lamentarsi, lamentabili voce, Cic. de : cJieggiar e, depredar e, agros, Cic: Cam regionem,
alqà re, Cic: apud alqm de alqa re, Cic. II) tr., Caes.: fines, Caes.: omne mortalium genus, far
A) piangere e ìanienfare ad alta voce q.C, de- strage in tutte le classi sociali (della peste),
plorare, lamentarsi di q.c, haec conqueri ac d., Tac. Partic. perf., depopulitus, spesso pas-
Cic. : vitam, Cic. e {contr. deridere), Sen.: ea sivo, p. es., depopulatis agris, Caes.: depopu-
apud Syphacem, Liv. multa de alqo, Cic:
: lata Parthià, Justin.
multa divinitus (in profetica previsione), Cic. dé-poplo, avi, atum, are, portar giii, por^
B) trasl., piangere come perduto ritener = tar via, trasportare, portare, recare, procu-^
perduto, dar perditto, agros, Liv.: diem, Quint. : rare, I) in gen., a) per terra : sua omnia,
spem Capuae retinendae, Liv. Caes.: saucios in plostris, Auct. b. Afr.: ligna
dé-pliìo, pilli, ere, piovere giti, multus in de fundo, Cato: decumas ad aquam, Cic: fru-
terras depluit lapis, Tibull. 2, 5, 72. menta in castra, Caes. matcriem ilio (colà),.
:

de-pono, pòs'ùi, pusttum, ere, I) deporre, Auct. b. Hisp. celo tabulasi non deportavi,
:

por gài, metter giù, 1) in gen., onus, Cic: co- non le ho portate meco, Cic. b) per acqua
ronam, Liv.: arma, deporre, dei vinti, Caes.: (per mare), portare, trasportare, tragittare,
ovv. di soldati, Liv.: personam accusatoria pantberas, Cic. ex Sicilia litteras in Verrem,
:

(fìg.), Cic: puerum, togliersi di dosso (contr. Cic: exercitum in Italiam, Justin.: ossa ejus
subire, recarsi in dosso), Plin. ep.: uxorem et in Cappadociam ad matrem, Nep. di navi,
:

liberos, far scendere di vettura, Fior. caput : priorem partem exercitus eo (colà), Caes.
terrae,Ov.: mentum in gremio alcjs, Cic: latus II) partic. come t. t. di atti picbbl., a) pren-
sub lauro, Hor.: latus in arenis, Ov. coro- : dere seco, recare, riportare, condurre a casa dcf
nam in aram, Liv.: librum de manibus, Cic: una provincia o da un paese conquistato,
exercitum in terram, sbarcare, Justin.: e così victorem exercitum, Cic: triumphum, Cic:
legiones, Auct. b. Afr. spiritura, rattenere,
: exercitum e Graecia, Liv.: aliud nihil ex tanta
Quint.: poet.: dare (dia luce, partorire, alqam, praeda domum suani, Cic; nihil aliud de hac
CatuU cfr. onus naturae, Phaedr. fetus in
, : provincia nisi illius benevolentiam, Cic: co-
ejus tugnnOj'P'hsLeàr.: e porre come premio della gnomen Atheuis, Cic b) relpgm-e, confinare
ZoWa, VÌtulam,Verg. 2)trasl., a) deporre, trala- ale. per tutta la vita in un'isola remota e de-
sciare, abbandonare, lasciar atulare q.C, rinun- serta (con perdita per iì relogatus dei diritti
siare a q.C; desistere da q.C, perdere, finire q.d, civili, delle sostanze e del diritto di far te-
amicitiara, simultates, Cic: spem, Hor.: odium, stamento), in insulam Amorgum deportar!,.
Kep.: bellum (contr. incipere o coepisse), Sali. Tac: Italia, Tac: rei deportati, Quint.
e Liv.: aedificationem, Cic. : adeundae Sj'riae dc-pOSCO, poposci, ere, cJtiedere istante-
consilium, Cic. reparandae classis cogitatio-
: mente, esigere, insistere con forza SU q.C, chie-
totam gloriam abicere atque
nera, Auct. b. Alex.: dere q.c. conte un diritto, in senso buono =
deponere, gettar via e abbandonare, Cic: me- far- istanza intorno a q.C, chiedere con istanza
moriam alcjs rei, Cic: o alqd ex memoria, di- q.C, supplicare di q.C, IJ in gen., unum ad
menticare, Cic: sitim, spegnere, Ov.: prius ani- id bellum imperatorem d. atque expetere, Cic:
mum quam odium, rinunziare a, ecc., Nep.: caedem alcjs, Suet.: poenam in se ultro, Suet.:
sermonem, lasciar cadere (contr. sustinere et seg. da propos. relat., omnibus pollicitationi- -

quasi suspendere), Quint. h)deporre una carica, bus ac i^raemiis deposcunt, qui belli initium
tutelam. Liv. magistratum, Caes. imperium
: : faciant, pregano di venir alle mani, Caes.
{contr. imp. obtinere), Cic. e) ricusare, rifiu- II) partic, A) chiedere espressamente, per sè,
tare tma carica, un onore, rinunziare, pro- pattuire il disimpegno d'un ufficio, la con-
vinciam, Cic: triumphum, Liv. II)parhc., dotta di un affare, sibi id muneris, Caes.:
A) dcpoì're, dare in deposito, in custodia, met- sibi partes i.stas, Cic: asperrima ad laborem,
Ure in sicuro, 1) propr.: testamentum apud Liv. B) provocare, 1) chiedere la consegna di
alqm, Suet.: pecuniam apud alqm, Cic: am- ale per punirlo, auctorem culpae, Liv.: Cloe-
phoras in tempio Dianae, Nep. ibi (Corinthi) : liam, Liv.: anche con l'aggiunta in poenam,.
obsides, Liv.: obsides apud eos, Caes.: liberos, Liv.: ad mortem, Caes.: ad supplicium, Hirt.
uxores suaque omnia in silvis, Caes.: ad saucios b. G.: alqm morti, Tac: quindi sempl., depo-
deponendos adire Apolloniam, Caes. 2) trasl., scere alqm, chieder la morte di alcuno, Cic
dare in custodia, affidare, consegnare, jus po- post red. in Sen. 33. Ov. met. 1, 200. 2) pren-
puli Eomani in vestra fide ac religione depone, dere ale per avversario nella lotta, alqm sibi,
Cic: quae rimosa bene deponuntur in aure, Liv. 2, 49, 2.
Hor.: tutis auribus, Hor. B) fperchè si usava «lé-posTlTo, (Jnis, f. (depono\ t. t. retor.,.
levar d'il letto i moribondi e porli a terra) pausa alla fine d'un periodo, Quint. 11,3, 46.
Tneton. dcpositus =
moi^ondo e già spacciato, dè-poslulo, are, chiedere con istanza, sibi
quindi anche morto, Verg. Aen. 12, 395. Ov. auxilia, Auct. b. Hisp. 1, 5.
773 depraedor depromo 774

dé-praedor, atus sura, ari, depredare, allontanare ale da q.c, alqm lecto, Prop. 2,
agros, Justiu. 24, 6, 3. 34, 17. —
Partic. perf. passivo, deprecatum
de-praelior, V. deproelior. bellum, allontanata con preghiere, scongiu-
depriìvale, aw. (depravo), stortamente, rata, Justin. 8, 5, 4.
inesattamente, de alqS re judicare, Cic. de fin. de-preliciido e dè-prendo, prehendi
(prendi), prehensuin (prensum), ere, afferrare,
dóppav{i|io,ÒDÌs, f. (depravo), stwcimento, tener fermo, arrestare, portar via, I) propr.,
sfigura tnento, deformazione, guastamento, de- A) in gen., a) di uomini, tabellarios depr.
pravazione, I) propr.: distortio et depravatio litterasque intercipere, Cic: litteras, Liv.: na-
quaedam, Cic: oris, smorfia, Cic. II) trasl., ves, Caes. b) della tempesta, sorprendere una
verbi, Cic: d. et foeditas turpificati animi, nave, e al passivo, di navi e naviganti, essere
Cic. sorpreso dalla tempista, Verg., Ov., Curt. ed
depravo, .avi, fitum, are (de e pravus), a. B) sorprendere, eoglivre, prendere, special m.
I) propr., storcere, sfigurare, deformare, depra- in qualche fallo, alqm in adulterio, Cic. ve- :

vare {coptr. dirigere, corrigere), quaedam nenum, Cic: gladios, Liv. II) trasl.: !)«#«»-
oontra naturam depravata habere, Cic: de- rare COÌla mente, riconoscere, trovare, scoì-gere,
pravata facies, Sen.: depravata imitatio, ca- osservare, res magnas saepe in niiniinis rebus,
ricatura, Cic II) trasl. sfigurare, corrom- , Cic: in Livio Patavinitatem, Quint.: al pass,
pere, depravare, corrumpere ac depravare, con dopp. nom., si me stultior ipso deprehen-
Cic.ed a. sensus, Cic. inania verba in hos
.•
: deris, sei trovato, Hor. 2) pass, deprehendi =
modos, Quint. mores alqa re, Cic. puerum
: : esser messo alle strette, imbrogliarsi, se depre-
indulgentia, Cic. hensum negare non potuisse, Cic: testes de-
deprceabiindiis, a, um (deprecor), sup- prehensi (conir. firmi et interriti), Quint.
pliche ole, supplice, Tac ann. 15, 53. dé-prelieii!«io, ònis, f. (deprehendo), sco-
depreeiitio, ònis, f. (deprecor), depreca- perta, manifesta veneni, Cic Clu. 50.
zione, intercessione, Cic, Quint. ed a.: periculi, depresse, avv. (depressus), profondo-
Cic: prò Curt. aequitatis, giusta inter-
illis, : niente, al compar. in Suet. e Col.
cessione, Cic: depr. deorum, invocazione degli depressus, a, um,part.agg. ((?« deprimo),
dei (in un'affermazione) con imprecazione, Ij depresso, basso, posto in basso [contr. elatus,
Cic. Rose com. 46, il chiedere scusa, perdono excelsus). A) propr. di luoghi, domus, Cic:
per un torto commesso, facti, Cic : inertiae, aedes multo depressior, Plin. ep. B) trasl.
Hirt. b. G.: come t. t. retor., deprecazione, del discorso, basso, sost., non sunt illa depressa,
Cic ed a. sed plana, la sua esposizione non somiglia
deppocàlop, òris, m. (deprecor), colui ad una valle, ma ad una pianura, Sen.:
che prega perchè una cosa non avvenga, in- excelsa depressis mutabat, Plin. ep. II) basso,
terccs'iore, mediatore, scongiuratore, hllius pe- dimesso, vox maxime sedata et depressa. Cor-
riculi, sui, Cic: praebere se depraecatorem
Cic: ni/, rhet.
prò alcjs pe.iculo, Cic: eo depreca tore, §«??« deprimo, pressi, pressum, ere (de e pre-
sua intercessione, Caes.: uti deprecatoribus mo), deprimere, abbassare, calcare, immergere,
Eemis, Caes. affondare, I) propr.: A) in gen.: laux in libra
de-prì?eor, atus sum, ari, I) pregare ponderibus impositis deprimitur, Cic: deprimi
istantemente, premurosamente, supplicare alc. in ludum, essere incitato, Asin. Poli, in Cic.
di q.c, intercedere presso alc. A) in gen.: ep.: altero ad frontem sublato, altero ad men-
a) alqm, Cic; seg. da ne col cong., Liv. e non tum depresso supercilio, Cic. depresso aratro
:

depr. seg. da quo minus col cong., Liv. (se. in terram), Verg.: depressus (curvato) et
b) alqd, pregare, supplicare di ([.C, ottener con oneratus auro, Cornif. rbet. W) partic: \)far
preghiere q.c, pacem, Cic paucos dies exsol- : entrare profondamente nella terra, approfon-
vendo donativo, Tac : seg. da ne col cong., dare, condur nel profondo, scavare profonda-
Cic. e Caes.: non depr. seg. da quin col cong., mente, fossam, Hirt. b. G.: saxum in mirandam
Catull.: seg. dall'Ice. colVìnfm. = dire in altitudinem depressum, Cic: locus circiter duo-
tono di preghiera per scusarsi, addurre decim pedes humi depressus, Sali. 2) come 1. 1.
come scusa, errasse regem. Sali. Jug. 104, 4. naut. =
affotìdare, crdare a fondo una navC,
e) alqd alqm ab alqo, chiedere suppliche- naves, Caes.: classom, Cic. II) trasl , A) in
volmente q.c. ad alc. (da alc.) chiedere per = gen., deprimere, abbassare, opprimere {contr.
indulgenza, perdono, grazia, ecc, multorum extollere), fortunam meam. Ci •.: animos, PMn.
vitam ab alqo, Cic vitam sibi, Hirt. b. Afr.:
: pan.: veritatem, Cic: opes^ Cic: hostem, Liv.:
civem a civibus, Cic. d) aSSOl., fare interces- insontem, Pbaedr. preces alcjs taciturna ob-
:

sione, chiedere perdono, ricorrere alle jyreghiere, stinatione, Nep. B) pariic, screditare con
Cic ed a.: prò alqo, Cic. e Suet. contra alqd, : parole, adversariorum causam per conteraptio-
Cic ^) imprecare, fare imprecazioni contrO alc, nem depr. [contr. nostram causam laudando
alci, Catull. 92, 3. II) allonttinm-e, divertire con tollere o extollere), Cornif rbet. e Ci .
preghiere, a) alqd =
cercare con pregìiiere ecc. de-proelìor, ari, combatter Vun coll'alfro,
di stornare q.C, allontanare, divertire da sé, darsi battaglia, venti aequore fervido (sull'onde
chiedere Sìipplicìie col mente dispensa o lihera- rumorose) deproeliantes, Hor. carm. 1, 9, 11.
iione da q.c, mortem, Caes. ed a.: pericnlum, de-próino, prompsi, promptum, ere, trar
Caes.: poenam, Liv.: ir.im senatus,Liv.: justam fuori, cavare, toglier via, pecuniam cx aerarlo,
patriae querimoniam a se detestari ac depre- Cic: sagittam pbaretrà, Yerg. : trasl., pren-
tari, Cic: praecijiiendi munus, scusarsi, rifiu- de>-e, ricavare, togliere ad imprestito, orationcm
tarsi cortesemente, Quint. b) alqm alqà re, ex jure civili, Caes.: vel a peritis, vel f'e libris,
775 depropero derogo 776

Cic: verba domo patroni, Cic. : illa deprome dé-repentc, avv., affatto aWimpi-ovviso,
iiobis. unde etc, regalaci, Cic.
affera.s Ter.. Ter. ed a._

dè-|»rtt|»ero, are, affrettarsi in q.c.^ solle- dé-repo, rèpsi, ere, strisciare tn gUi, scen-
ritare, provvedere itrestainente, alci COronas, in- dere pian piano, ad cubile .setosae suis (del
tes-icre con sollecita premura, Hor. carm. 2, gatto), Phaedr.r ursiarborem (air albero)
7, 24. aversi derepunt, Plin.
depsui, depstum, ere {5£t{jéa)), gra-
«Ie|»<i>o, de-rìdt'O, rìsi, risuni, ère, dcriìere, met-
molare, impastare, hnn&m, Cato: coria, con- tere in ridicolo, schernire, alqm, Cic. : alcjS
ciare, Cato : in senso osceno, secondo Cic. ep. beneficium, Cic: a.<iSol., Cic: derides? (nel lin-
9 22 4 guaggio della conversaz.) mi canzoni? Ter.
dè-pìì<lel, pud'liit, ère, v. impers. I) ver- ed a.
gognarsi molto, euni eum non depuderet mare dér'dioìiliis, a, uni (derideo), ridicolo al
infestare. Veli. 2, 73, 3. Il) non vergognarsi sommo gi-ado, degno di scherno, IjUCr. e Liv.:
piti, perdere
pudore, assiduis conviciis de-
il SOSt., deridiculuill, i, n., ridicolo, scherno, deri-

pudere didicerat, Sen. de const. sap. 17, 3: sione, beffa, corporis, Tac. fdeformità, ridicolo
depuduit, Jia perduto il pudore, Ov. ber. del corpo): alqm sibi deridiculo ac delecta-
4, 155._ mento putare, Ter.: esse deridiculo, Tac: quod
puga
<le|>ii;;i<«, e (de e pyga), dai culo = evenit nsque ad deridicula, Quint.
Hor. sat. 1, 2, 93.
iniiijro, de-rigeseo, rtgìii, ere, irrigidirsi dei tutto,

«Ii'-piiuno, avi, atum, are, combattere fino questa est deriguisse pedes Ov. deriguere , :

all'ultimo sangue, acie instructa, Caes. di : mihi cornac (mi si drizzarono sul capo), Ov.:
duello, cum Hectore, Cic: trasl., voluptas de- derigescit f)rmidine sanguis, Verg.: di pers.,
pugnat cum honestate, Cic. deriguit visu in medio Verg. deriguitque
, :

<le|>lll!!>ÌO, Ònis, f. (depello), H respìngere, malis (dalla disgrazia), Ov.


rdlontanamento, I) propr.: lumilium, pnsS- = dcria;©, variante di dirigo (V.).
ri/lessione, allontanamento della luce, Cic. déripYo, ripui, reptum, ore (de e rapio),
Tini. 14, § 49. IIJ trasl., resi.tenza, rifiuta, il 1) strappare, tirare giìi con forza, levar via, alqd
respingere, a) in gen.: servitutis, Cic: doloris, de manu, Cic: alqm de pi'ovincia [contr. dedu-
Cic b) partic, come t. t. retor., confutazione cere), Cic: lunam coelo, Hor.: ensem vagina,
{contr. intentio), Cic. e Quint. sguainare, Verg.: trasl., quantum de mea
<le-|tul!<>ìir, òris, m. (depello), discacciatore, auctoritate deripuisset, avesse detratto, Cic.
dominatus, Cic. Pilli. 2, 27: depul-
rovesciatore, II) portar via, sottrarre, .strappare violenteni,,
sores tjrannorum, Aur. Vict. Caes. 40, 29. rapire, spolia Latinis o Eomanis, Verg. e Tao.:
1. de-pulO, are, tagliar via, tagliare, Ps, trasl., alciomnia vitae ornamenta, Cic.
Ov. nuc. 63, dcrìsfir, òris, m. (derideo), derisore, bef-
2. de-pìito, 5,vi, atum, are, appreztaì-e esat- feggiatore , satirico, schernitore, Hor. ed a.:
tamente, ritenere, operam alcjs parvi pretii, quindi come desìgnaz. di parassiti (satireg-
Ter.: alqm malo quovis dignum, Ter. giantij, buffoni, Hor. e Sen.
dep^p^ìs, e, V. depugis. derT$u<i, iis, m. (derideo), derisione, scherno,
déqiie, F. susque. beffa, Phaedr., Sen. ed a.
dc-rado, rasi, rasum, ere, radere, levar via «lérTvalìO, ònis, f. (derivo), H derivare, de-
radendo, fregare, pulire, de virga, Cato: cunctis rivazione, I) prnpr., flurainum, Cic: lacus Al-
mavgo derasus, spazio nudo, Plin. ep. bani, Liv. II) trasl.: 1) (come 1. 1. gramm.),
Uerke, ès, f. (AépPr)), città forte della derivazione etimol. delle parole, Plin. fr. ed a.
Licaonia, ai confini dell' Isauria oggi , 2) (come t. t. retor.), scambio eufemistico di
Divlé, sulla strada da Eregli a Karaman, pensieri, come fortis^ertemerarius,cwè co- <(.

sul lago di Ak Ghieul. Ber tv.: Ber- — raggioso ì> per « temerario », Quint. 3, 7, 25.
Iiclés, is, m. (AsppTìTr)^), di Derbe. de-rT\'0, avi, atum, are, derivare, condurre
Dcrcelis, is, f., e Derceto, iìs, f. (Aep- in un dato luogo un liquido, J) propr., aquam
xextt)), dea Siriaca, chiamata a»c7te Atargatis, ex flumine,Caes.: flumen depressis fossìs, Hirt.
paragonata air Afrodite dei Greci, adorata b. G.: Fucinus, in quem montes circumjectì
sotto forma d'un pesce. quidquid fudìt pluvia derivant, Sen. II) trasl.:
d CtcoIhs, a, uni, variante diàìrectas/y.). A) in gen. : crimen, Cic: culpam in alqm,
derelielYo, ònis, f. (derelinquo), negli- apporre, addossare la colpa ad ale, Cic:
gema, trasciiranza, communis utilitatis, Cic de iram alcjs in se, tir ai-si ad tosso tutta l'ira.
otr. 3_, 30. Ter.: responsionem alio, Cic. B) come t. t.
do-relìnqUO, liqui, lictum, ore, I) ab- gramm., derivare una parola da un altra,
bandonare per sempre J.C. , lasciare affatto ,
Quint. e Gramm. post.
A) propr.: totas orationes, Cic: ab omni dérìis^alio, ònis, f. (derogo), limitazione

non modo fortuna, verum etiam spe derelicti, d'una legge, derogaz,, soppressione parziale di
Cic. haec oppida atque oram maritimam prò
:
una legge, Cornif. rhet. 2, 15 {accanto ad
derelicto habere, considerare come del tutto abrogatio): plur., Cic. prò Com. fr. 1, 11,
abbandonate, come un bene senza padrone, ediz. Kays. [Milller fr. 23, obrogationes).
Cic: derelicta regio, deserta (contr. Celebris), derogo, avi, atum, are, I) propr., soppri-
Cornif. rbet.: incultura et derelictnm solum, mere una parte d'una legge, revocare, limitare
sema padrone,Cìc. B) trasl., trascurare affatto, in paì'te una legge, diminuirne il valore, TaVr
derelictus ab amicis, Cic: communem causam, torità, buie legi nec obrogari fas est ncque
Cic II) in gen., lasciare indietro, praesidium, derogari ex hac alqd licet neque tota abro-
Curt.9, 4(14), 8. I gari potest, Cic. : cui legi obrogatum vel de-
777 derosus (ItscriLo 778

rogatum sit, Cornif. rhet. II) trasl,, sceiuare, stendere, calare [contr. attolH, insurgere), Cic.
rimpiccioìire, resirinyere, sott7-ar-re, ridurre, di- e Quint. B) tra??!., quod verbum descendit in
mintùre, de fide alcjs, Cic: ovv. fidem alci, pectus, la parola gli entrò ben addentro nel
ovv. alci rei, Cic: fidem, Liv.: aliquid ex aequi- cuore. Sali.: cui.i descendit in animos, Liv.
tate, Cic: sibi tantum, tenersi tanto dappoco, desceoMO, ònis, f. (descendo), discesa,
Cic. scesa, quindi anche discendere un fiume. Ti-
<léròt«u«>, a, um (partic. dell'inus. derodo), berina, traversata del Tevere,Cic. de fin. 5, 70:
roso, corroso, rosicchiato, clipei, Cic. vitis, : meton., tres descensiones, tre vasche di bano
Plin. (scavate nel suolo o murate) alle quali si di-
Ilerlona, ae, f., città deìVantica Lijuria, scendeva per mezzo r/< scflZm?', Plin. ep. 5, 6, 26.
oggi Tortona. d(-^een!«u<4, ùs, m. (descendo), discesa,
dè-ruo, ere, rovesciare, ftg. cumulum de I) propr.: facilis (contr. in ulteriorem ripam
laudibus alcjs, cancellare Vesageraz. nelle lodi minime iniquus adscensus), Liv.: qua illi de-
di ale, Ck. ad Att. 16, 11,2. scensus erat,2J<?/" dove doveva discendere, Sali.
«lvruplu**,a,am (*derurapo; propr. rotto, II) meton., via per dincetulere, che discende,
infranto), scosceso, in pendìo, diruiiuto, di lo- Ilirt. b. G. ed a.
cai., ripa, Liv.: deruptior tuniulus, Liv. Piar, dc-sci«»co, scivi e seti, scltum, ere, scostarsi,
sost., derupta, òrum, n., luoghi scoscesi, « allontanarsi = diventar infedele, mancar di ft-ilv;
precipizio, tagliati a picco, abissi, dirupi, Liv. e e come infedeli , ribelli, passar dalla parte di
Tac. uno, I) propr., come di atti p abbi.: defe-
1. 1.

de-sae»Yo, Ti, itum, Ire, infierire, incr-ude- cerat Samus, descierat Hellespontus Nep.: ,

lire yraadenieivtc, Hor., Suet. ed «. desc. sua sponte (contr. ad defectionem sollici-
dè-«<allo, (avi), atum, are, ballare, fare la tari), Liv.: desc. a populo Romano, Liv.: a se-
sua parte sulla scenu ballando, canticum, Suet. natu, Cic: ad eos, Liv.: desc. ab Latinis !id
Ca]. 54. Eonianos, Liv. II) tra.sl., desistere da q.C, ri-
desicendo, scendi, scensum, ere (de e nunziare a q.C, staccarsi, liberarsi, affrancarsi
SCando), scendere, discendere, calare (contr. da q.C, emanciparsi, scostarsi, dipartirsi, at-
ascendere), I) di pers., A) propr.: \) in yen.: lontaiutrsi, far defezione, ribellarsi, degenerare,
de Capitolio , Liv. de rostris, Cic. ex equo,
: : a veritate, Cic: a consuetudine parentuni,
Cic: de caelo, Liv.^ ovv. caelo, Hor., ovv. ab Plin. ep.: a vita, Cic: a se, mancare a se stes'^o,
alto caelo, Verg. : ilio (avv.), Sen.: huc, Nep.: venir meno a' suoi prineipii, Cic: ad fortu-
in naves, Caes. descendit Ostiam, se n'andò
: nam inclinatam, Cic: in regom, Hor.
ad Ostia per imbarcarsi, Suet. Tib. 10. 2)par- de-sfrTI»o, scripsi, scriptum, ere, I) dise-
tic, a) desc. in ovv. ad forum ed assol. (stante gnare, copiare, di disegnatore, tabulas mensu-
le abitazioni poste in Roma sopra alture), ris et lineis (secondo misure e linee), Quint.:
venire, andare al foro, Cic ed a.: COSÌ ancora di scrivano, librum, Cic: ab alqo (secondo
ad comitia, Suet. b) come 1. 1. niilit., marciare, l'esemplare di ale) quintum de finibus librum,
discendere da un alt ara nel piano, dalVinterno Cic. jus ab antiqua gente Aequiculis (pren-
:

del paese portarsi verso la costa [contr. ascen- dere ad imprestito copiando), Cic: epistu-
dere), ex superi ribus locisin plaiiitiem,Caes.: lam alci dare describendam (per prenderne
ab Alpibus, Liv.: in aequum locum, Caes. in : copia), Cic. II) figurare, rappresentare col di-
aeqxram, in campum, Liv.: ad Alexandrlam, Segno lo scritto. A) propì'., descrivere, trac-
Liv.: in Graeciam (di Serse), Nep. e) in senso ciare, delineare (mettere in carta), del disegna-
osceno, curvarsi per lasciarsi violare (di un tore, sphaeram, solarium, Cic: orbem, Verg.:
uomo), Càtulì. 112, 2, dubbio. B) trasl.: l) in caeli meatus radio, Verg.: geometricas formas
gen.: quantum ille (Seneca) ab antiquis descen- in arena, Cic: quaedam (alcune figure) ocv.
dt-rat, si era allontanato dagli antichi, (^mwt. formas in pulvere, Cic. e Liv. dello scrittore,
:

10, 1, 126. 2) partic, accomodai-si, rimettersi, unde (dalla bocca del quale) mira praecepta
acconsentire, intendersi, accondiscendere, abbas- haec, Hor.: carmina in foliis od in corticc, in-
sarsi, \tmiiiur»i, piegarsi, ad condicionem, Cael. cidere, Verg.: partic perf. sost., factorum
in Cic. ep.: in preces omnes, Verg.: in certa- dictorumque ejus descripta, giornale delle
men, Cic: in causam, Liv. ad sententiam al-: azioni e dei detti di uno, Tac aim. 0, 24.
cjs, Caes.: ad vini atque arma (alla forza delle B) trasl., 1) rappresentare COtl IJarole, dise-
armi), Caes. quo descendam , Cic. II) di e.
: gnare, descrivere, raffigurare, a) C man.: reglO-
inan.: A) propr., scendere, discendere, andare nem aut pugnam, Cic: flunien Pheiium, Hor.:
giit, abbassarsi, cadere, penetrare, cadere a t-erra hominum mores ovv. sermones nioresque, Cic:
dall'alto, piombare sopra, a) di armi, proiet- versibus faeta, Nep.: collacc. eZ'infin., Sen.
tili, ecc., penetrare, ferruni in corpus descendit, contr. 1, 2, 17. b) di pers., tanto raffigurare,
Liv.: totum descendit in ilia ferrum, Ov. b) di delineare, descrivere, dipinture alc, mulicrom,
foreste, di selve, di montagne, avvallarsi, di- Cic: conjugem sine contumelia, Cic: alqm
scendere, inde caeduae silvae cum i|.so monte malo cannine, Hor.: si quis erat dignus de-
descendunt, Plin. ep.: Caelius ex alto .jua mons scribi, Hor.: hoc argumonto se describi sentiat,
descendit in aequum. Ov. e) di monti, di cdi- Phaedr. : quanto alludere ad alc, i>uiu/(re,
flZl, tibbussarsi, avvallarsi, sprofondarsi, quia inotie</giare, mordere con detti, CraSSUIll, Cio.:
mentis altitudo descendit et liiat, l'iin. ep. con dopp. acc, alqm latroueui ac sicarium
d) di corsi d'acqua, discendere (luisceve), scor- (come un ladrone ed un sicario), Cic. 2) defi-
rere giù, spandersi, in campos, Curt.: cx Cerau- nire, spiegare, determinare secondo il suo con-
niis iiiontibus uno alveo, Mela Nilus desetn- : cetto {spesso Congiunto o scambiato con deft
dens, Mela, e) trasl. di parole, sillabe, ecc., di- nire), definire describereque verba, Cic: defi
,

779 descripte desei-tus 780

nire rem verbis et breviter descr., Cìc: descr. scriptio), descrizione piccola e graziosa, deavri.

officia, Cic: seg. e 7'infin., Cic. de


dalVacc .
zioncella graziosa, Sen. SUas. 2, 10.

or. 2, 138. 3) determinare, delimitare, stabilire descrìplu», a, um, partic. agg, (da de-

i limiti di una e, prencHvere, ordinare, ratio- scribo) ben disposto, ben ordinato, ordo d.,
,

nem totius belli, Cic: jus naturae, jus civile, Cic: natura, qua nihil est aptius (di più ar-
Cic: leges, judicia, jura, Cic: jus civium gene- monico), nihil descriptius i^di più organico),
ratim in ordines aetatesque (secondo la diver- Cic.
sità delle condizioni e dell'età), Cic: ut quae de-seco, sccui, sectura, are, tagliar via,
descripta sunt legibus et jure civili, hapc ita amput<ire, staccare, aurcs, Suet.: partes ex toto,
teneantur ut sit constitmtum, Cic. 4) definire Cic
ta 'parte che tocca ad ale, a) imporre ad uno dè-senesco, senui, ere, dissiparsi, svanire
di fornire, pecunias, Auct. b. Alex.: civitatibus gradatamente, ira belli deseuuit, Sali. hist. fr.

prò numero militum pecuniarum summa3,Cic.: 1, 93 (9.5).

vecturas frumenti finitimis civitatibus, Caes.: dc-sero, serui, sertum, ere, I) abbando-
sociis quindecim milia peditum, Liv. b) spar- nare, lasciar-, dfsej-<are, hibemam Lyciam
tire, dividere, assegnare, indicare ad unO COtnc Verg.: inamabile regnum, Ov.: mensa deserit
sua parte, suumcuiquemunus, Cic: descriptas toros, si allontana, viene allontanata da, Ov,:
servare vices, Hor. descr. per familias mini-
: portic, lasciare incolto, lasciare inalntato, ab-
steria, Tac: bona suis comitibus, Cic: pecunìam bandonare, agros latos ac fertiles, Cic: sedes,
publicis litteris, poìre nei registri pubblici, Curt.: insulas, Cic. II)pregn., venire meno alla
Veli.: magnam vira frumenti quaternis aeris parola data, al dovere, diventare infedele, di-
populo, distribuire al popolo, Liv.: agros, sertare, abbandonare. A) propr.: 1) in gen.:

Tac: duodena in singulos homines jugera, Cic: alqm, Cic: coord., alqm relinquere atque dese-
ovv. dividere, ai'ruoiare, porre in una data rere. Cic: nel passivo anche col semplice abl.,
classe, categoria; libertinos in quattuor urba- deseror conjuge, Ov. desertus suis, Tac.
:

nas tribus, Liv.: veteres railites voluntarios ex 2) come 1. 1. milit., exercitum, castra e simili,
Africano exercitu in legiones, Liv. cum ante :
abbandonare l'esercito, il campo, disertare, exer-
equites in suam quisque gentem describeren- citum, Cic: exercitum ducesque, Caes.: relin-
tur seorsus a ceteris, Curt. 5) ordinare in di- quere signa et deserere castra, Liv.: e così
verse classi, classificare, distribuire in, classes O.SSOl., ribellarsi dal suo generale, apost^ttarCr

centuriasque ex censu, Liv.: populum censu, disertare, Nep. Eum. 5, 1. Sen. de ira 2, 10,
ordinibus, aetatibus, Cic: agmina, Curt.: urbis 4. Tac. ann. 13, 35. Quint. 9, 2, 8-5. B) trasl.,

partes ad incendia, Cic: agrura in jugera dena, abbandonare ale, q>c., lasciare nell'imbarazzo,
Liv.: annum in duodecim menses, Liv.: ad cer- trascurare, omettere, dimenticare, mettere da
tas res confìciendas certos homines delectos et banda, l) in gen.: a)^/? j)ers.; Petrejus non
descriptos (divisi in classi, scompartiti) habe- deserit se, non si sconcerta, non desiste da,
bat, Cic. Caes,: des. rem publicam, Sali.: vitam, Cic:
dc!ieri|»lé (dlscriptè) avv. (descriptus da causa deseritur, è (?eZ tutto abbandonata, Cic:
descr ibo), ordinatamente, per ordine, distinta- officium, Cic: studia sapientiae, Quint. b) di
mente, descr. et electe digerere, Cic. de inv. sogg. materiali od astr.: nisi me lucerna dc-
1, 49. sereret, spegnersi, venire a, mancare, Cic:
descrì|»l¥o, onis, f. (describo), I) copia, multo tardius fama deseret Curium Fabri-
trascrizione, descriptio imagoque tabularijjn, ciura, Cic: tempus maturius quam res me de-
copia fedele, autentica, Cic Verr. 2, 190. seret, prima mi verrà meno il tem.po che la
lì) rappresentazione di Una cosa per via del materia, l'argomento. Sali. nel pass., nura- :

disegno o dello scritto, A) propr.: a) passivo, quam deseri a se, non perdìre mai la forza
del disegnatore, disegno, delineamento, abbozzo, di muoversi, Cic: a mente deseri, perdere la
piano, descr. aedificandi, pianta d'un edifizio, testa, Cìc: poet. col semptlice abl., leo desertus
Cic: numeri aut descriptiones (figure geome- viribus, Phaedr. 2) partic: a) trascurare,
triche), Cic. b) dello scrivano, disegno, trac- porre in non cale le cose sacre, la venerazione
ciato, annotazione, servorum omnium, Cic. de degli dèi, il culto, publica sacra, Liv.: cultum
dom. 129. B) 1) esposizione a paróle,
trasl.: deoruui, Liv. b) come t. t. giurid., vadimo-
descrizione, tracciato, pittura, quadro, sphaerae, ni um, non venire al termine, al giorno st^tbilito,
Cic: regionum, topografia, Cic: conviva luxu- mancare ulVappello, speSSO in Gic. ed a.: 6 COSÌ
Quint.: descriptiones locorum, Plin. ep.
riosi, scmplic. des. in Quint. 3, 6, 78.
2} spiegazione, deteìttnnazione del concetto, defi- de«»ei'lop, òris, m. (deserò), aitbnndoìwtore,
nizione, est taiiien quaedam descr., Cic. : no- chi abbandona, Ijpropr., COmC t. t. milit., di-
minis brevis et aperta, Cic: offlcii, Cic. 3)fis- sertore, Caes., Liv. ed a.: poet., esule, profugo,
sazione, delimitazione, lo st<tbilire, expctendarum disertore in genere, Verg. e Ov. II) trasl., cM
ftigiendaruraque rerum, Cic. 4) distribuzione, neglige, trascura, amicorum (contr. conservatoT
scompartintento, privatarumpossessionuin, Cic: inimicoram), Cic: comraunis utilitatis, Cic.
juris (dei diritti privati) aequa descr., Cic. déserlus, a, um, partic. agg. (da deserò),
.5) ordine , organizzazione , divisione , riparti- deserto, abbandonato, di luoghi = disabitato,
zione regionum (fatta
, augure), Cic:
dall' non occupato, incolto, deserto, solitario, vuoto
aedificiorum, urbis Cic. legionum et auxi-
, : (contr. celeber, frequens), loca, solitudini, de-
liorura, Suet.: raagistratuum, civitatis, Cic: serti, Caes.: via, Cic. ager, Liv. locus deser-
: :

temporum Ci<"., : descr. aequabilis sumptus tior, Cic : regio desertissima, Cic. : planities
(genit.), Cic deserta penuria aquae, Sali.: vici castellaque
descrìplìiincììla, ae, f. (dimin. di de- fuga cultonim deserta, Sali.: tt&Bh, di oggetti,
i

781 deservio desillo 782

in contrade solitarie, arbores d., Prop.: stipes anche dissolutezza, orgia scioperata neWa-
desertus in agris, che sta solingo, Tibull.: sost., more, Prop. ed Ov.
desert'l, òrum, n., luoghi denei-tì, HolUnilini, dèsiidìuse, aw. (desidiosus), oziosamente,
Verg., JPlin. ed a.: col genit., deserta Apuliae, in piena scioperatezza, agere aetatem, Lucr.
Sen.: deserta feraruin, Verg. 4, n28.
di'-SCr*ÌO, ivi, ìtum, ire, servire «on zelo, de<!>YdTosii*4, a, um, agg. col compar. e
con amore, con divozione, essere del tutto sog- superi'. (desidia), ozioso al sommo grado, pi-
getto ad uno, essere lo ncìtiaoo di uno, abbando- ginone, oltremodo negligenti; infingardo, a) dì
narsi ad, darsi in balia ad, alci, ClC: COrporì, jfjcrs.: Juventus, Sen. rliot.: homo, Plin. ep.: qui
Cic. divinis rebus Ciò.
: studiis
, Plin. ep.:
: , nolet fieri desidiosus, amet, Ov. b) distati e
aquae porta,nia,e, servire per l'acqua (di ani- condizioni, ecc. , con molta infingardaggine,
mali), Sen. estremamente ozioso, occupatio, occupazione
deses, stdis (desideo), ozioso, inoperoso per oziosa, Sen.: rhet.: illecebrae, che porta al far
mancanza di attività, di operosità, infingardo, niente, Cic.
poltrone, fannuiione,àtìSidiiim. domi Sedere, star- desTdo, sèdi, ere, avvallarsi, aprofondarsi,
sene ozioso in casa, Liv.: desidera regem inter inabissarsi, crdar giti, t..'rrae desederunt. Ci .:

sacella vitam acturum, Liv. urbs desedit, Sen.: trasl., mores desidentes,
dC'sideOj sèdi, sessum, ère (de e sedeo), costumi che peggiorano, Liv. praef. § 9.
stare a sedere, rimanere seduto, tranquillo, de!!>ignatTo, ònis, f. (designo), I) [variante
per mancanza di attività, starsene colle mani dissignatio) organizzazione, ordine, ordinamento,
alla cintola, frustra ubi totum desedi dieni, disegno, ditposizione, totius operis, Cic: miri-
Ter.: in aliquo spectaculo, Sen.: apud Kico- fica librorum meorum, Cic II) designazione,
medem, Suet. il nominare ad un ufficio, elezione ad una ca-
dèsTderslbtlis, e, agg. col compar. (de- rica, partic. al cotu'olato, consulatus, Tac:
sidero), desiderabile, da desiderarsi, nihil desi- annua, Tac.
derabile concupiscunt, Cic: dipers. = indi- dc<«ì^nat<ir, òris, m. (designo), designa-
tnenticabile, Liv. e Suet. dci giuochi pubblici ; come 1. 1.,
tore, indieatf/ì-e
dc!»ider:lt?o, onis, f. (desidero), desiderio, I) maestro dei funerali, Hor., Sen. ed a. II) or-
brama di q.e., Cic. de SeU. 47. dinatore d' Ile gare come pubblici spettacoli,
dcsTderìum,ìi, n. (desidero), I) desiderio giudice di campo {greco ppapsuir^g), Cic. ad
di q.C. (che non si ha), ardente desiderio, brama, Att. 4, 3, 2.
voglia, ansietà, angoscia, dolore (per la man- dé-SÌgllO, avi, atum, are, delimitare, ab-
canza), niiserum d. urbis me tenet, Cic.: desi- bozzare q.c. come per stabilirne i confini,
derio alcjs rei magno teneri, avere un gran I)propì\: a) generic: uibem arati'o, Verg.:
desiderio di, essere preso dal desiderio di, fines tempio Jovìs, Liv. b) designare con un
Cic; esse in desiderio rerum sibi carissimarum, cenno della mano, ecc., imiicare, alqm digito,
agognare, bramare, Cic: esse in desiderio ci- Ov. notare et d. alqm oculis ad caedem, Cic.
:

vitatis, essere in pena, in dolore per, ecc., e) pregn., abbozzare, inntare, disegnare (rìca
Cic: facere alci desiderium alcjs rei, Liv.: me mando, duo trigona in quadrate
tessendo),
tanto desiderio afficis, tu svegli in me sì gran linea diagonio, descrivere, Vitr.: Maeonis elu-
desiderio, da ecc., Cic: quindi di ogg. amato, sam designat ìmagine tauri Europam, Ov.
d. meum, Cic. e CatuU. Il)partic.: A) bisogno II) tras!.: A) in gen.: designare, accennare,
naturale, desiderio natia-ale, desiderio naturali, alludere ad uno a q.c, haec verbis desi-
non voluptate, Liv. ^) desiderio dei subordi- gnata, Cic: hac oratione Dumnarigem desi-
nati, dei subalterni, pieghiera, supplica, Suet. gnari, Caes.: alqm nota ignaviae, Liv.: nimiam
Aug. 17; Tac. ed a. luxuiiam, Caes. B)2ìartic: ì) produrre q.c
desidero, avi, desiderare q.c.
atum, are, alla luce del giorno, svelare, in senso cattivo,
che manca, bramare, richiedere,
I) in gen.: commettere, produne, quid non ebrietas
desi-
a) dipers.: alqm, Plaut. e Ter.: alqd, Cic: alqd gaatV Hor.: modo quid designavit!Ter.2) {va-
ab alqo, Cic. ed a.: alqd in alqo, Cic, Caes, riante dissigno), organizzare, accomodare q.c.,
ed a.: co/Z'infin. o Tace, e Z'infin., haec enim coord., constituere et designare, Cic. desi- :

sire desidero, Cic. quo ullam rem ad se im-


:
gnare et conhceTe,2)rogettare ed eseguir'', Cic.
portari desiderent, Caes.: assol, exspectando 3) come t. t. diattipubbl, d. alqm", destinare
et desiderando pendere animo (animis), Cic. ad un impiego, Cic: partic: designatus, desi-
b) di inan.: res non modo tempus, sed etiam
e. gnato, dichiarato, eletto, proclamato, nominato
animum vacuum desiderat. Cic. 77) partic, COSÌ chiamavasi chi era stato scelto ad una
col concetto accessorio della mancanza, difet- carica fino a che ne cominciasse il disim-
tare di q.c, 1) in gen.: alqd in oratione tua, pegno, consul, Cic: quindi trasl., di un figlio
Cic: alqd desìderatur ab alqo, Caes. 2) pregn., non ancora nato, designatus rei publicae
perdeì-e q.C, nel passivo, andar perduto, civis,futuro cittadino, Cic. Clu. 32.
mancare, venir meno, in 60 proelio CC milites «lè!i>Tlio, stlui {poster ior. stili), sultum, Ii-e
ncque quidquam ex fano,
desid'jravit, Caes.: (de e salio), saWrr gUi, a)disogg. anim.: de
praeter unum signum, desidevatum est, Cic. reda, Cic: ex navi, ex equo, Caes., Liv. ed a.:
desìdia, ae, f. (desideo), lì il sedere lungo in mare, Suet.: in artum, impacciarsi (fig.),
tempo, il il soffermarsi in un
soprassedere, Hor.: ad terram e scapha, Plaut.: ad pedes
luogo, p. alla toilette, Prop. 1,15, 6. ]I)de-
e. (di cavalieri), Caes.: assai., desilite, milite.'--.
gidia, pigì'izia, accidia, poltroneria, infingardag- saltate giù, Caes.: ille desUit, salta giii, scenda
gine, inoperosità, inazione, inerzia (cO)lir. lalior, (dal carro), Curt.: trasl., nihil cunctatus de
operosità], Cic: plur., Lucr. e Verg.: partic. siliet in rnortem, precipitarsi, Sen. ep. 76,
783 desino despicientia 784
29. b) di aogg. inni.: unde loquace? lympl-.ae dar gih fda urU altura) su q.c, I) propr., di
desili unt tuae, Hor.: ox alto desiliens aqua, pef-s., terras captas, Verg.: terras ex alto, Ov.:
acqua che spiccia daìTalto, Ov. di località, stendere la vista su q.C, dominare
dó-sT'no, sìvi e sti, sYtum, ere, IJ tr.. tra- q.c, quos (populos) despectant moenia Abellae,
InscUtre, cessare, ttbhanilnuire, lasciare, artem, Verg. II) trasl., abbassare con disprezzo /•
C'ic: bellura, S:ll. versus, Verg.: dominam,
fr.: sguardo SU ale. SU q.C, sprezzare ale. q.C.y
Ov.: CoZ/'infin., cessare di, oppure non più, alqm, Tac: alqd, Aur. Vict.
col tempo del modo finito corrispondente ai 1. dcspeclììs, iis, m.
(despicioì, IJ pro-
verbo che in latino è alV infinito; desiit de- spetto, veduta nrl bosso, in mare, in campum,.
fendere, non si difese più oltre, Cic: alere Caes.: plur., altissimas rupes despectusque ha-
morbum desinere, non nutrire pii( la malattia, bere, Caes. b. G. 2, 29, 3. II) trasl., disprezzo,
Xep.: illudtimere desino, ??on temo più, Cìc: dispregio, alci despectui esse, Tac: despectui-
vocari est desitns, Cic; orationes legi sunt de- alci esse oppositum, Comif. rhet.
sitae, non furono più lette, Cic: ed impers., 2. dcspefliiss, a, um, V. despicio.
desituni est disputar!, si cessò di ecc., Cic: col- d«<«pérniiir>p, aw. (desperans da de-
Tabl., desine quaeso communibuslocis, Cic Ac. spero), sen~a speranza, di<<peratamente, cum
2, 80: col genit., desine niollium querelarum, alqo loqui, Cic ad Att. 14, 18, 8.
Hor.: assol. Ter.: partic. = cessare (di parlare),
, d.'^spj^pjjlio, ònis, f. (despcro), dìspera-^
p.Hire,terminare, Ov.: e=^(crssarediagire,ecc.), zione. l'esser senza speranza, il perdere ogni spe-
lu.sciar stare, Sen.: e nel linguaggio della con- ranza, vitae, Cic: alqm ad desperationem ad-
versazione, desine, talvolta come naùs, basta! ducere, Nep.:|)7wr, Cic. ep. 2, 16, 6: in ispe^
basta! Comici. Passivo imjjers. si esset facti- eie, disperare del medico, perdita d'ogni spe-

tatum, non esset desitum, Cic. IIJ intr., ces- ranza riguardo ad un ammalato, Liv. ed a.
sare, finire, concludere, terminare, andare a fi^ dòspi^rntiis, a, um, part. agg. (da de-
aire {contr. coepisse. incipere), Sali., Verg. ed sp ro), disperato, senza speranza, insanabilef.
a.: Pyrenaeus desinens, l'estremità dei Pire- a) di e inan.: res, Nep.: morbi, Cic: despera-
nei, Fior,: Danuvius alio, quam à,Qmn.ì (sbocca) tissimo perfugio uti, Cic. b) di pers.: senes,
nomine exoritur, Mela: des. in piscom, Hor. e Cic: homines, Caes.: fig., aegrota ac paene
Ov.: in autumnam (delTcstate), Sen.: come f . t. desperata res publica, Cic: plur. sost., despe-
retor., conciudeì'c, finire, similitfT, Cic: in rati, di ammalati, Cic. ad Att. 16, 15, 5.
iisdem vtrrbis des. [contr. ab iis'em incipere), de-spéro, avi, atura, are, non avere spe-
Quint. si non ab eo, in quo proxime desitum
:
ranza, perdere ogni speranza, disperare di q.C.j
erit, deinceps incipietur, Cic: délVoratore, non abbandonare q.C, rinunziare a q.C. disperata-
semper eodein modo, Cic: in boc versu, Suet. mente, a) intr.: de se, de exercitu, de Lepidi
de>>Tpieii$, cntis, partic. agg. (desipio), tìde, Cic: de Italicis commeatibus, Caes.: a fda
insensato, sciocco {contr. sapiens), Cic. de div. parte) senato, Cic: assol., subdiffidere coepi;^
2, 51 ed altr. postea vero desperavi, Cic. generic. dubitare
:

desIptenlTa, ae, f. (desipio), iìnbecUutA, della guarigione d'un amm'dato, disperare


mancansa di senno, insipienza, sciocchezza, fol- della salute di uno, darlo come spacciato, de
lia, Lucr. 3, 497.^ eo, Quint.: sibi, Cic: saluti suae, Cic: impers.,
déMpTo, sYpui, ere (de e sapio), propr. al- desperatum de re publica esse, Liv. b) tr.: re-
lontanarsi dal sano intendimento, darsi alia ditum, Cic: pacem, Cic: voluntariam deditio-
pazzia, essere insensato OVV. agire da insensato nem, Liv.: vitam domini, Cic: seg. dall'infin.,
(contr. sapere), Lucr., Cic. ed a.: dulce est de- Ipbis amat, qua posse frui desperat, Ov., col
sipere in loco, insanire, impazzire, folleggiare, nomin. eZ'infin., cur ergo desperem fieri sine
Hor.: desipere est, seguito dalVinfin., è una conjuge mater, Óv.: coir acc. e Tinfin., ìsta
P'izzia, una follia, ecc., Lucr. vera esse, Cic: nel passivo, desperatur turpiter
dc-sislO, stTti, -tttum, ere, desistere da quidquid fieri potest, Cic hujus salus despe-
:

un'attività, crssare di [contr. incipere), de sen- randa est, Cic: desperato auxilio, Liv.: despe-
tentia, Cic: ab defensione, Caes.: col semplice ratis rebus, in una situazione disperata, Nep,:
abl., itinere, Caes.: bello, Liv.: incepto, Liv.: tum jam desperatis rebus, in tale situazione
accusatione, Cic fr.: sententia, Cic: co? genit. allora disperata, Eutr.: desperatis omnibus
fpoet.),puguae, Verg.: seg. dalVìnfìn., cessare OVV. nostris rebus, Caes.: desperatis generi re-
di, spesso anche espresso col nostro non pih e bus, aven 'o egli perduta la speranza pel ge-
il tempo finito del verbo che in lat. trovasi nero, Nep.: desperato (abl. assol.) regionem,
alVinfìnito, destiti stomachari, tion mi adirai quam occupaverant, posse retineri, disperando
piii oltre, Cic : is liceri non destitit, continu/j essi di, ecc., Curt.: di pers., desperatus ab om-
ad offrire, Cic: non des. col quin ed il cong., nibus, Cic.
Vatin. in Cic ep.: assol., Caes. ed a.: ter in dètspM'iil'lO, ònis, f. (despicor), dVipregio,.
primo destitit ore sonus, si arrestò, Ov. disprezzo di altri, plur. desjiicationcs, Ogni
dc-SÓlo, avi, atuin, are, abbandonare, diser- sorta di disprezzo degli altri, Cic de fin. 1, 67.
tare, desolare, agros, Verg.: agros profugiendo, 1. dè«pìcniii<s, a, um, part. agg. con su-

Col. Spesso il partic. desolatus, desolato, so- peri, [da despicor), disprezzato (più forte che
Ungo, desfrto, spopolato, desolata tempia, Plin. contemptusìjhomo despicatissimus,Cic.: coord.
op.: desolatus aliorum discessione, Tao.: mani- homo contemptissimus ac de.spicatissimus,Cic.
})li desolati, abbandonati da' loro capi, Verg. 2. désptoaliis, dat. m, m. (despicor), di-
dè)speclTo, Gnis, f. (despicio), disprezzo, sprezzo,9.\ qnis despicatui ducitur,CicFlacc. 65.
Cic. H ,rton>. fr. 69 (CO). despieTenlTa, ae, f. (despicio), dispregio,
déspei'lo, are (intens. di despicio). guai- a nessun conto, rerum humanarum,Cic.: magni^
785 despicìo de&t!tao 780
tudinem animi despicientia in contemnendis determinazione, distribuzione, ripartizione, par-
honoribus imitatur, Cic. tium, Liv.: consulum, scelta (contr. renun-
dospìcTo, spesi, spectum, ere (do e specio), tiatio), Plin. pan.: quindi risoluzione, proposito,
J) guardare in giti su q.C, vedere in giù (contr. nieahaud dubia, Tac.
snspicere), A)propr.: a) intr.: do vertice men- destino, avi, àtum, are (dal tema STAN,
tis in TalleSjOv.: a sumraocaelo in aequora,Ov.: donde anche otavùw, taiàvo); propr., stabi-
imjpers., qua despici putest,Caes. b) tr.: suramo lire ,
quindi) I) = fermare, legare, assodare,
ab aetbere terras jacentes, Ov. varias gentes : fortificare, attaccare, falces, Caes.: antennas ad
et urbes d. et oculis oollustrare, Cic. B) trasl. nialos, Caes.: arcas firmiter, Vitr. II) trasl.,
come tr., gtiardare q.C. con disprezzo dulV alto stabilire fermamente, destinare, risolvere, V) in
in busso, sprezzare, sdegnare, trasQurare, ricu- gcn.: tempus locumque ad certamen, Liv.:
sare di, quindi spesso coord. dospicere et con- alqm ad mortem, Liv.: alci diem necis, Cic:
temnere alqni, Cic: despicere ac prò nihilo po- alqd (domum, locum) publicis usibns. Veli.:
tare alqd, Cic. : legionem propter paucitatem, Hannibali provinciam, Liv.: morti destinatus,
Caes.: rei familiaris fructum, Nep.: partic, Liv.: operi destinati, quelli che erano occu-
a) despiciens col genit., sui, Cic. de or. 2, 364. pati ai lavori di fortificazione, Caes.: ad
b) despiciendus, a, uni, spregevole, Tac. aiin. omne obsequium destinatus, deciso, risoluto,
12, 49. e) despectus, a, um, disprezzato, spre- Curt.: dest. alqm animo parem alci, ritenere
ed a.: non despectuin id apud bar-
gevole, Cic. fermamente per, Liv.: parimenti, alqm animo
baros,Tac: despectissima gens servientium, auctorom caedis, Liv. certae destinataeque
:

Tac: alqm prò despectissimo semper habere, sententiae, Cic: seg. dalVìnfin. ovv. dalVa.cc.
Snet. II) (intr.) stoi-nare lo sguardo da, vol- e rinfin., stabilire, risolvere, prefiggersi ferma-
gere altrove lo sguardo, togliere lo sguardo mente, avere la ferma idea, avere in anitno,
da, Cic. Eosc. Arn. 22. anche nutrire la ferma persuasioììe, aspetta-
dés|»Teor,atus sum, ari (despicìo), dteprpz- zione, il fermo convincimento (con e Senza
zare, ut bouiines d. (contr.ut deos venerari;, animo, in animo), ea agere, Caes. e Liv.: assol.,
Aur. Yict. vir. ili. 23, 8. ut destinarat, Suet.:partic. sost., destinatum,
dé-Spi^lTo, avi, àtum, are, derubare, spo- i,n., risoluzione, proposito, intenzione, ad de
gliare, predare, alqm, Cic: templum Dianae, stinatum jam ante Consilio, Liv. 21, 54, 6;
Cic.ialqm armis,Caes.: trasl., despoliari trium- dubbio: comun. ulplur., Tac. e Curt.: desti-
pbo, Liv. nata salubriter, de^ isioni salutari, Curt.: ex
dc-spondeo, spondi, sponsum, ère, I) pro- destinato (avveròiahn.), con maturata rifles
mettere formai me ìlte, garantire, farsi inallera- sione, di proposito, deliberatamente, risolu
dore di q.C, rispondere di, A) ili gcìl.: alci S}'- tamente, Sen. e Suet.: parim. destinato, Saet.
riam, Cic: illani Tispi tsXwv auvxajiv Bruto, 2) partic. a) segnare, prender di mira, mirare
dedicare a B., Cic: sibi alqd, riservarsi q.c, a, fissare un punto come segno, meta, locura
Cic. B) in ispecie fidanzare, promettere una oris, Liv.: alqm ad ictum, Tac. partic. sost., :

ragazza in matrimonio, filiam alci, Cic. ed a.: destinatum, i, n., ovv. piar., destinata, òrum,
del padre del fidanzato, assai., despondi. Ter. n., segno, bersaglio, velut destinatum pe-
Andr. 102 alqam sibi, fidanzarsi con uwi,
: tentes, Liv.: certo ictu destinata ferire, Curt.:
Cael. in Cic. ep. 8, 7, 2. Passivo impers., intus serra per destinata currente, nella linea pre-
despondebitur, si faranno gli spomali, Ter. scritta, Sen.: pregn.: colpire nel segno, desti-
Andr. 980. II) trasl.. A) ingen.: quaecurai:|ue nare sagittas, Aur. Vict. Caes. 42, 23. b) sibi
(spes) est, ea despjndetur anno eonsulatus tui, alqd, far conto di comprare, di acquistare per
adempiersi, realizzarsi, ecc., Cic. ep. 12, 9, 2. sè, Cic. ep. 7, 2.3, 3. e) destinare una ragazza
^) partic, nel senso di sfi^luciarsi, scoraggiarsi, iti moglie ad un uomo, fidanzare ad uno, alci
animos, di^iperare, perdere del tutto il corag- filiam suam, Plin. ep. con dopp. acc, alqam
:

gio, Liv. 3, 3S, 2. forti marito uxorera (come moglie), Bot.: nel
de-^ponso, (avi), atum, are, promettere in passivo con doppio nomin., Lepida destinata
matrimonio, fi^ianzare, alci desponsatam fuisse, quondam uxor (come consorte) L. Caesari,
Suet. Caes. 1. Aur. Vict. orig. 13, 4. Tac. d) come t. t. di atti pubbl., designare
dè-spìiiiio, avi, àtum, are, i) tr., schiu- per un uffìzio, scegliere per, destinare ad una
mare, tor via la schiuma, oavnes, Plin.: foliis carica, praetor destinatus, magistratus desti-
undam aheni, Yerg. IT) intr., cessar di schiu- nati, Suet.: con doppio acc, nel passivo con
tnare, trasl. =
calmarsi, svaporare, sfogarsi, doppio nomin., dest. alqm consulem (al con-
acquetarsi, cessar di fermentare, ut nimius solato, ad essere console), de-tinatur alqs
ferver despumet, Sen. : haec aetas jam despu- consul (al consolato, ad essere console), Liv.
mavit, Sen. e Tac: alqm regem (ad essere re) in locum
dè-spiìo, spui, spùtum, ore, I) sputare, alcjs, Justin.: alqm alci tutorem (ad essere
Liv. ed a. II) trasl., dispreizare, tenere a vile, tutore), Curi: col dat. della carica, del
Catull. e S.'n. posto, alqm ei bello gerendo, Veli.
désitìllatTo (distillafio), ònis, f. (destillo) de!«tìluo, stit'ui, strtùtum, ere (de e sta-
=^ V.a.xa.OXa.fiS.óz, flussione, catan-o, distillazione, tuo), I) collocare q.c. od alc. in un luogo so-
Cels. e Sen. (anche nel plur.J. litario, appartato, alqm in convivio fper /scher-
dé-<slìllo (distillo), avi, atum, are, goccio- no, beffa), Cic: cohortes extra valium, Liv.:
lare, distillare, trapelare (di liq uidi), ab inguine, alqm ante tribunal, Liv. II) trasl., abbando-
Verg.: de capite in nan^-s, Cels.: con Tabi. = nare, lasciare, e in questo senso abbandonare
risudare, groiulare, puro nardo, Tibull.
gtillare, (infedelmente), ingannare, dehtdcre ale., venire
dv<»tTuàl?0, ònis, f. (destino), destinazione, meiM a (cfr. derelinquo e deserò], alqm nudum,
78ì destitutio desum 788

Cic: inermem, Caes.: inceptam fugam, trala- facio), divezzare, svezzare, disabituare, nel pas-
sciare,sospendere,interrowpere, Ov.: inorando sivo, dèsuèfio, factUS SUni, fìcvi, disabituarsi,
spera, fa'lire, Liv.: conata alcjs, non aiutare, divezzarsi, raultitudo desuefacta jam a contio-
mandare a monte fnon soccorrendoj, Veli.: nibus, Cic, Clu, 110.
partem verborum, far sentire debolmente, dò-<iiie*»co, suevi, suètum, ere, I) tr.,
Quint.: deos mercede pacta, ingannare, Hor.: disabituare, portar fuori d-uso, res desueta,
asso!., si is destituat, Liv.: di soggetti inan. Liv,: desuescenda, Quint,: desueta sidera, ai
ed astr., destituii alqm ventus, Liv.: destituii miei occhi non abituati a vederle, Ov.: voces
alqm memoria, Curt.: destituit alvum fluitan- jam mihi desuetae, Ov. II) intr., disabituarsi,
tem aqua, Liv.: destituta (aestu) navigia, incap- disvezzarsi, lasciar Vusanza, il costume e nel
pate nella sabbia, Curt.: assoL, si destituat perf. essere disabitua o, desuetus triumphis,
spes, Liv.: nel passivo, destituì spe ed a spe, Verg.: desueta corda, Verg.
Liv. Partic. destitutus, a, um, con Taih].,più di'Siielfidu, dinis, f. (desucsco). Tessere
di rado con ab e Tabi., abbandonato da ale. disvezzato, dissuetudine, difiisama, mancanza
da q^.c, privato di una pcrs. o cosa, amicis, d'abituditie, armorum, Liv,: assol., Ov, ed a.
Quint.: eorum consiliis, promissis, praeceptis, dé<<>ult4Ìr, òris, m. (desilìo), saltatore,
Cic: a re familiari, Suet.: assol. (se. ab omnibus cavaliere che nella corsa (che precedeva
e sim.), senza soccorso, Suet.: e morte (per la quella dei cocchi) saltava da un cavallo al-
morte) liberorum a parentum, orbato, Suet, l'altro, senza interrompere la sua corsa, Liv,
déStìliilTo, Ònis, f. (destituo), abbandono, ed a.: trasl., chi è iturostante nell'amore, amoris,
iìiganno, il mancar ed a.
di fede, Cic. che cambia spesso partito, Ov, bellorum ci- :

«leslriclé, avv. (destrictus), aspramente, vilium, Messal, Corv, in Sen. rhet.


decisamente (a spada tratta), agere, Orat. Claud. désiuUoriUS, a, um (desultor), dee appar-
fr.: minari, Plin. ep. tiene ai desultor, equus, Suet. Caes. 39: quasi
dvstricf US, a, um part. agg. coi compar. desultorius, cavallo da cireo emiestre, Cic.
{destringo n" I, B, 2), acuto, aspro, deciso, l'i- Mur, 57^
solato, di pers., Tac. e Val. Max. di astr., : dè-SUm, fui, esse, non esserci, mancare,
censura, Plin. ep. e Val. Max. di cosc che non raggiuiìgono la
difettare,
de-«<>li'iii^o, strinsi, strictum, ere, I) spo- quantità voluta ed alle quali teniamo molto,
gliare, spiccare, togliere, staccare, svellere, strap- I) in gen. : aliquando superest sanguis, ali-
pare, A) ingen.: cui tunica erat ab humeris de- quando deest, Sen.: omnia deerant, quae etc,
stricta, Phaedr.: fig., destringi aliquid et abradi Caes.: non desunt, qui, Quint. col dat., cui :

bonis, Plin. pan. 37, 2. B) partic, \) fregare il nihil desit, quod quidem natura desiderat,
corpo nel bagno collo strigilis, stropicciare, Cic: hoc unum, si nihil utilitatis habebat,
dum destringitur, tergitur, Plin. ep. 2) tirare abfuit, si opus erat;, defuit, Cic. : tibi nuUum
fuori una spadadalla guaina, dal fodero, officium a me
fda parte mia, dal canto mio)
sguainare, cavare, gladium, Cic: securim, Liv.: defuit, Cic: hoc unum ad pristinam fortunam
ferrum in mortem, per colpire mortalmente, Caesari defuit, Caes,: non enim maledici tanto
Tao.: ensem, Hor.: trasl., in omnes severitas viro deesse poterant, non poteva mancare di
imperatoris destringitur, coglie tutti la seve- maldicenti, Nep,: temporibus Augusti dicendis
rità del generale, Sen. II) sfiorare, toccare leg- non defuere decora ingenia, Tac, con in e :

germente, &)propr.: aequora alis, Ov.: pectus Z'abl,, in Antonio deesse (contr. in Crasso re-
sagitta, Ov. destricta levi vulnere est cutis,
: dundare), Cic: desunt (verba) in C. Laenia
Sen. rhet. b) trasl. ^ pungere, criticare, svilla- commendando, Cic. seguito dalVinfìn., hoc
:

neggiare, alqm mordaci carmino^ Ov. : alcjs adhuc defuerat tibi lugere vivos, Sen.: con
scripta, Phaedr. quo minus ed il cong., duas sibi res, quo
déslruelio,òms, f. {destrno), disfacimento, minus in vulgus et in foro diceret, deesse, Cic:
abbattimento, distìiisìone, murorum, Suet. Galb. dopo una negazione anteced., con quin ed il
12: trasl., sententiarum, invalidazione, annul- cong., nibil contumeliarum defuit, quin subi -

lazione, cassazione dolina sentenza [contr. con- ret, Suet. II) partic, mancare a q.C delibe-
firmatio), Quint. 10, 5, 12. ratamente, A) colla sua presenza non es- =
dC-Strìio, struxi, structum, ere, distrug- sere presente a q.C., non prendere parte a q.C,
gere, abbattere, disfare q.c. che era edificato, convivio, Cic: bello, Cic. B) colla sua attività
fabbricato {contr. construere aedificare),, = non assistere una pers, o cosa, negare il pro-
J) propr.; navem, aedificium, Cic: theatrum, prio aiuto, lasciare, abbandonare, sottrarsi a
Plin. ep. II) trasl., distruggere, annientare, venire meno a, non curarsi di, porre in non cali
annullare, annichilire, hostt m, TaC: finitionem neque amicis ncque etiam alienoribus opera
{contr. confirraare), Quint.: coord., jus destr. Consilio, labore deesse, Cic. nullo loco deess'
:

ac deraoliri, Liv. alci,servire dovunque, Cic: sibi, nuocere a se


dé-sub, prepos. coZZ' abl., sotto (moto da stesso, Cic: deesse mihi nolui, non tralasciar
luogoj, Bass. Jul. in Sen. contr. 1, 3, 11 e nulla, Cic: huic rei non d,, tion mancare a,
Seriori. esser pn'onto, alla mano, Caes,: non d, negotio,
de-suluto, avv., intpì-ovvisamente, imme- Caes.: officio, Cic: teii;pori, Liv.: occasioni
diatameììte, immantinente, Comici e Cic. de temporis, Caes.: rei publicae, Cic: nulla in re
rep. 6, 2. communi saluti, Caes non deesse seguito
:

dc-««udo, avi, atum, are, spossarsi, sudare, dalVinfin. o da quo minus ed il cong. non =
affaticarsi molto, spossarsi a furia di lavoro, in mancare, non lasciar mancare, Tac: assol., nos
Ci<^-. do sen. 3S.
altja re. consules desumus, Cic. non deerat in causis,
:

dèisiièlacio, feci, factum, ere (*desueo e I


Cic.
789 desumo detineo 790

de-sunio, sumpsi, sumptum, ere, prendere conclusio est exitus et det. totius orationis,
per gè, a.) sceglienti, prendersi, alqm sibi ho- Cic deinv. 1, 98.
steni, Liv. : sibi vacuas Athenas, Hor. b) pren- dè-lerniTno, avi, àtum, are, delimitare,
dere «M di assumersi, cursuin certamenque,
sé, poi-re i limiti, il termine, determinare, stabilire,
Plin. ep.: singuios sibi consules asservandos, I) propr., regiones ab oriente ad occasum
Liv. (delV augure), Liv. II) trasl. id quod dicit :

dé-SÌÌpi'rf avv., di sopra, dall'alto, in alto, spiritu, non arte deterrainat, termina il suo
sopra, Yerg., Tac. ed a. parlare non là ove cessa il pensiero, mu ave
dé-surgo, surrexi, surrectum, ore, levarsi manca il fiato, Cic: ojnnia fixa tuus glomerans
da un luogo, alzarsi, cena, Hor. sat. 2, 2, 77: determinat annus, porta a compimento, Cic.
trasl., del sole, certa parte, Lucr. 5, 701.
dé-tegO, texi, tectum, ere, scoprire, disco- de-lcrOj trivi, tntum, ere, loijorare, eon-
prire, denudare, rendere visibile e SÙn., I)prOJ))'.: aumoì-e colVuso, pestare, stritolare, I) propr.:
aedem, Liv.: artus et os.sa, Ov, : ossa CapA'is, vestem usu, Plin.: calces deteris, tu scalcagni,
scavare, Siiet. caput, Suet : puer detectus : Plaut. II) trasl., diminuire di valore, indebo-
caput, a capo scoperto, Verg.: juga montium lire, scentare, sminuire, laudes alcjs, Hor.:
(di nebbie), Liv.: quia possit fieri, ut (illa) pa- assol., nimia cura deterit raagis, quam craen-
tefacta et detecta mntentur, Cic. IIJ trasl.: dat, Plin. ep.
&)ogg. inan.: u) scoi>rire, svelare, vtanifeetare, de-terreo, terrui, terrYtum, ère, stornare
tradire {rontr. celare), fraudem, insidias, Liv.: da q,C., trat: enere da, sconsigliare, distogliere,
conjurationem Catilinae, Suet.: alci intimos a) ogg.p rson.: alqm, Caes. e{contr. exacuere\
atfectus suos, Sen.: seg. da prop. relat., ncque Cic: alqm a dimicatione {contr. adhortari ad
quis esset ante detexit, Suet p) se det. e pas- certam laudem), Cic: alqm a scribendo (dallo
sivo detegi =
tradirsi, darsi a conoscere, mo- scrivere in quel dato caso), Cic. alqm caedi- :

strarsi, rivelarsi, morcs se inter ludendura bus (dalle stragi), Hor. reges proelio ('dal :

simplicius detegunt, Quint.: ex quibus (epistu- combattimento), Sali.: alqm maledictis det.,
lis) mutua malignitas detegitur, Tac. dial. ne alqm multis verbis,
col cong., Ter.: e così
b) pers.: a) smascherare, alqm, Curt. 7, 1 (5), ne alqm non (numquam,
col cong., Caes.:
32. p) detegi ^= tradirsi, formidine detegi, ne... quidem, e sim) det., quin col cong.,
Tac: trepidatione detectus, Suet. Plaut. e Caes.: alqm non del, quo minus
de^lendo, (tendi), tensum, ere, allentare, seg. dal cong., Cic: deterreor seg. daWinfin.,
seiogiiere, tabernacula, Caes. b. e. 3, 85, 3. Liv. Cic. b) C071 Ogg. matcr. tener latitano, di- =
41,3, L stogliere, allontanare, nefas, Ov. : vim a censo-
de-Iergeo, tersi, tersum, ere, detergere, ribus, Liv.
Ijin f/eu., tergeì-e, togliere asciugando, asciu- delestiiliìlis, e, agg. col compar. (dete-
gare, lingua alci profluentem sudorem, leccare, stor), detestabile,esecrando, abbominevole, Cic.
Justin.: lacrimas, Ov., jwet., notus deterget ed a.
nubila caelo, scacciare, Hor.: detersit sidera de lesta iTo, ònis, f. (detestor), I) abbomi-
nubes, discaccia, Cic. poet: scherzos.: primo nazione, abbominio, detestazione, ilmaledire,
anno LXXX detersimus, abbiamo ricavato Liv., Hor. ed a. II) trasl., n rimuovere, tot
80000 sesterzi (dal podere), Cic. ad Att. 14, scelerum, espiazione, Cic. de domo 140.
10, 3. Iljpregn., A) nettare (asciugando), dè-leslor, atus sum, ari, I) come t. t.
mondare, purgare, far netto, ]liensam, Plaut.: del linguaggio religioso: 1) imprecare male
cloacas, Liv. B) portar via, staccare, e quindi su qualcuno, rivolgendosi agli Dei, minas pe-
rompere, spezzare, remos, Gaes.: pinnas asse- riculaque in alcjs caput, Liv.: deorum iram in
ribus ffdcatis, Liv. caput infelicis pueri, Plin. ep. 2) invocando
délerìor, t'us, genit òris, agg. compar., gli dei, maledire alc. q.C, esecrare, abbomi-
nel superi, dèterrimus, a, um fda un agg. »i«re, Ambiorigem, Caes.: exitum belli civilis,
inusit. *deter [da de] o direttamente da de, Cic: partic. perf. j;a.ss., Cic. e Hor. II) trasl.,
signif. adunqìie una discesa, una diminu- rimuovere, allontanare, tener lontano, togliere
zione), meno buono, fisicamente, politic. e solennemente q.c. da sé o da altri, protestare
moraìm. (parag. a quel eh' è buono, contr. solennemente contro q.c, a se quandam prope
melior: peior /«fece i^iit canino in parag. di justam patriae querimoniara d. ac deprecari,
ciò che è cattivo), via deterior, Plaut., deter- Cic: memoriam consulatus tui a re publica,
rima, Cic: peditatu deteriorem esse, Nep.: Cic. dii immortales, avertite et detestamini
:

deteriore statu esse, Cic. deteriores omnes: hoc omen Cic. invidiae detestandae gratià,
! :

sumus licentia, Ter.: rcponi deterioribus, umili, Cic.


codardi, vili, Hor.: deterior pars (civium), dé-texo, tex\u, textum, ere, ordire, tessere
i meno ben disposti, i meno ben pensanti del compiutamente, IJ propr.: telam,
tutto,
(politicam.), contr. melior pars, Liv.: homo Plaut. IIJ trasl., contpiere, specialm. nel di-
deterrimus, Cic: in deterius, in pteggio, mu- scorso, esporle sino alla fine, hic (Lactens)
tare, augerc, Tac: in deterius reierre, peg- non perpetuum detexeus conficit orbem, Cic.
giorare, Tac. poét.: detexta prope retexere, Cic.
dóterìus, avv. compar. (deterior), meno delineo, tYnui, tentuni, ère (de e teneo),
bene, peggio, Cic. cd a.: interpretari, sfavore- trattenere air. q.C. in un luogO, trattenere
volmente. Tac. con q.c. uno nella sua corsa o marcia, impe-
dvteriiiinalTo, (determino), ter-
ònis, f. dire di avanzarsi, I) propr.: alqm, Caes.: alqm
mine, estremità, limite, aether oxtrema ora et pede apprehenso, Suet.: novissimos proelio, far
det. mundi, Cic. de nat. deor. 2, 101 : trasl., rallentare, trattenere nella marcia, Caes.: Eo-
791 detondeo detraho 792
roano bello in Italia detineri,Liv.: det.rates voce dèlraelYo, òuis, f. (detraho), detrasionn^
canora fdelle SlreneJ, Ov.: quod nostrae na%'es il toglier IJ in SCnSO buonO,
via, sottrazioive,
tempestatibus detinebantnr, Caes. II) trasl.: A) propr.: l)in gen.: (contr. adjectio), illa
1) generic: intrattenere, legare, incatenare in enim ipsa efficiuntur detractione (levando via
modo durevole, me grata detinuit conipede collo scalpello), Cic. de div. 2, 48. 2) partic,
Mortale, Hor. carm. 1, 33, 14. 2) trattenere come t. medico, cavaUt (di sangue), evacua-
t.

ale. in urC occupazione, od in una condizione, sione di cibo, ecc., vuotamente, confecti aut
sì che egli non possa svincolarsi, occupare consumpti cibi, Cic: sanguim's, Quint. B) trasl.,
ale., dare da fare ad uno, a) in gen.: in alienis detrasione, a)generic., cujus loci detractionem
negotiis detineri, Cic: detiueo aniraani studiis fieri velit, il qual posto egli voglia ritenersi,
falloque dolores, Ov. civilibus officiis se det.,
: Cic ad Att. 12, 35, 1. b) come t. t. gramm.,.
Sen. nos quoque, quas PaUas detinet, Ov.:
: a) soppressione d'una lettera, d'ima sillaba,
quindi alqm ab alqa re, distoglier t ale. da un elisione d'una lettera, d'una sillaba (cont)\
lavoro, da un'occupazione, impedirlo in q.c, adjectio), Quint. 1, 5, 14. P) eUissi, l'omettere
ab incepto, Sali.: ab circumspectu aliarum unii parola, {contr. adjectio), Quint. 1, 5, 3S
rerum, Liv. b) partic, occupare ayyrudevol- e 40: come figura rettor., Quint. 9, 3, IS
inente la mente, lo spirito di ale, incatenarlo, fanche al plur.), IIJ in senso cattivo, sottra-
esercitare SIC di lui un'attraziune, nisi quid te zione dell'avere altrui, detr. atque appetitia
detinet, Hor.: saepe (poemata mea) oculos etiam alieni (della proprietà altrui), Cic de off. 3,
detìnuere tuos, Ov. e) (poet.) impiegare com- 30: detr. amici (contr. allectio), Sen, ep.
pletamente il suo tempo in un'occupazione, 74, 25.
spendere il tempo in, detinui tempus curasque dèiraotor, òris, m. (detraho), detrattore,^
fefelli, Ov. euntem multa loquendo detinuit
: haud quaquam sui detr., Tac. ann. 11, 11.
sermone diem, Ov. 3) detinere se, mantenersi delraetììs, abl., ù, m. (detraho), detra-
in vita, se miserandis alimentis nonum ad zione, il detrarre (contr. adjectio), syllabae,
diem, Tac. ann. 6, 23. 4) occupare, a) tenere Sen. suas. 7, 11.
q.c. in suo possesso, occupare, curulem (sellam), dc-lralio, traxi, tractum, ere, I) tirar gììtf
Plin. pan. 59, 2. b) ritenere, occupare (ingiu- strappare, Vjpropr., a) m <7ew.: alqm de curru,
stamente) un possesso, Tac: Hiberiae regnum Cic: alqm de caelo, togliere ad alcuno la
fig.,
senectapatris detineri, Tac. 5) ritenere, conser- sua grande gloria, Cic. alqm e curru, Val. :

vare, copias secura ad secundos casus, Suet.: M:ix.: alqm ab ipsis aris pulvinaribusque, Cic:
minus triennio in ea legatione detentus, Tao.: alqm equo, Liv.: coronam capite, Val. Max.:
di SOgg. inanim., tenere continuamente in UnO virgam non alta ilice, Ov.: feros tauros cor-
stato, animos militura in timore, Auct. b. Afr. nibus ad terram, Suet. b) abOatì^fre un edi-
72,3. fizio, ecc., pontes et scalas, Tac: statuas et
de-londeo, tondi, tonsum, ère, fondere, imagines ejus, Justin.: castella trans Euphra-
tosare, tagliare, 1)gen.: com&s, Curt. ex
Ì7i : tem, Tac. 2) trasl., umiliare, abbassare, filiae
barba detonsi capilli, Sen. IT) pregn., radere, olim ex fastigio paterno rerum mutatione de-
tosare, alqm, Plin. ep. e Ov.: oves, Cato: poet., tractae, Curt.: sciat regura majestatem diffi-
frondes detonsae frigore, cadute, Ov. cilius ad medium detrahi, quum a mediis ad
dè-t4ÌllO, tonni, are, I) tuonare foi temente, ima praecipitari, Liv. II) tor via. A) levare,
1) propr.: lue (se. Juppiter) ubi detonuit, Ov. strappare, V) propr.: &) in gen.: de digito
trist. 2, 35. 2) trasl., scoppiare, tuonar come anulum. Ter.: alci de digito aiiulum, Cic: de
il ftdmine sopra alc., piombar sopra alc. come mulis stramenta, Caes.: ex aure alcjs bacam
un uragano, primi impetus turbo inter Padum ovv. unionem, Hor. e Suet.: nomen ex sentii,
et Ticinum valido fragore detonuit, Fior.: det. toglier via, rischiar via, Auct. b. Al.: alci
in subjectos. Fior. II) cessare di tuonare, auulura, Ter. e Suet.: torquem hosti, Cic:
trasl. =calmarsi, acquetarsi, dum detonet scutum militi, Caes.: frenos equis, Liv.: vestem
omnis (nubes belli), Verg.: cum jactatio... de- corpori, Curt.: coronam capiti (suo), Liv.: col
tonuit, Quint. semplice acc, vestem, Cic: soccos, Ter.: si-
de-lorqueo, tortum, ère, volgere,
tor.si, gnum (il sigillo), Nep.: b) in partic, detratte
torcere, piegare, I) in gen.: a) propr.: ponti- da un corpo, scorticandolo, eoria occisis,Me!a:
culum, Cic: nusquum lunam ab illa, Ov.: col- pellom,H')r. e Phaedr.: quid me mihi detrahis?
V indicazione della direzione in cui si volge perchè mi spogli tu (della mia pelle) ? Ov.
si piega q.c, (urbis partera) alatere in dex- 2) trasl., di) diffalcare, diminuire, in gen., ab
tram partem, Cic: proram ad undas, Verg. ore figuram, Prop.: de homine sensus, Cic:
b) trasl.: voluptates animos a virtute detor- feros habitus homini, Ov.: vultus ferinos, Ov.
quent, Cic: verb.i parce detorta, con moìeruta b) come 1. 1. milit., staccare una parte delle
deviazione, derivate non troppo liberamente, truppe, distaccare, ex tertia acie singulas c»-
Hor.: coir indicazione delia meta, della dire- liortes, Caes.: cohortes duas et complures sin-
zione, vividum aniuium in alia, dure un'altra gulatim, Caes. e) toglier via, scemare, dimi-
direzione, Tac: si te alio pravum detorseris, nuire, parvis rnomentis multa natura aut af-
( indarno schiverai un vizio), se ad altro ti fingit (aggiunge) aut mutat aut dt^trahit, Cic:
piegherai,, Hor. IIJ in ispecie, contorcere, nec detrahens quicquani vìtae beatae nec adi-
a.) propr.: corporis partes detortae, Ck.: corpus ciens, Sen.: come 1. 1. gramm., elidere, lasciar
detcrtnm, Tac. b) trasl.: calumniando omnia cadere delle lettere, ecc. (contr. adicere), lit-
detorqueudoque sus^pecta et invisa efficere, teras syllabasque, Quint.: consouautes, Quint.:
Liv.: recte facta, Plin. ep.: verLum aliquod in conjunctiones, Suet. d; numeric, sotti arre^
pejas, Sen. ditìuitare da Una somma, da un peso, al^d
,

793 detrectatio de turbo 794

^e summa frumenti, Cic: nihil de vivo, Cic: drlrTnienliiiiì) i, n. (detero), T) stropiccio,


multae fdaìla multnj novera partcs, Nep.: sfregamento, meton. detrimenta ergastuli
,

pregni., diminuire scemare, col toglier Vip,


, storpiato dall'ergastolo, Curt. 5, 5 (18), 13.
pondus, Nep.: lucubrationes Cic. e) dimi-
, IIJ trasl.: 1) diminuzione, acematnetUo, sine
utiire un bene od un male intellettuale o ino- auctu et detrimento sumnii boni, Sen. vit.
rale, alci unius mensis laborem, toglier di beat. 4, 3. 2)pregn., perdita, iircgiudUiio, sca-
dosso, Cic: animis errorem (l'incertezza) no- pito, sacrifizio, danno, a) in gen. [contr. emo-

stris ,Ov. alci calamitatem , strappare, sot-


: lumentuin). Africani exercitus, Caes.: raditum,
trarre alla disgrazia, Cic: senatui infamiara Caes.: jument jrum ac scrvorum, Hirt. b. G.:
tanti flagitii, risparmiare, Tao.: detracta opi- d. caliere ovv. accipere ovv. facere (soffrire
nione probitatis, tolta, o quando viene a man- ogni sort'i di), Cic. detrimentum existima-
:

care la fama, la riputazione di onestà, Cic. tionis facere, Nep.: alci ornamento et praesidio,
'Q)poìtcf via, condiir (via), trascitiare, 1 ) propr.: non detrimento esse, Caes. b) come
1. 1. di atti

alqm manu sua, Liv.: alqm spectaculis in scae- pubbl., videant (provideant) consules ovv. vi-
nam, Suet.: navem ad terram, tirar la nave a dcat (consul), ne quid re.- publica detrimenti
terra, Auct. b. Alex.: magnani vim materiae capiat od accipiat, Cic. ed a.: e) come t. t.
facìendo aggeri, Curt. 2) trasl.: a) ailontaìuiie milit., perdita in guc)-ra, sconfitta, .sbaraglia-
una pers. da un luogo o da un possesso, ini- mento, scacco, detrimenta belli, Hirt. b. G.:
rnicum ex Gallia, Cic: Hanuibalem ex Italia, magnum (majus) d. affcrre, Cic: magna detri-
Liv. h) costringere ale. a q.c, alqm ad aequura menta inferre, Caes.: d. capere, Cic: d. acci-
certamen, Liv.: alqm ad hanc accusatioiiem, pere, Cae.s.: acceptum d. sarcire, Caes. d) per-
Cic: alqm in judicium, trarre ale. in giudizio, dita in denaro o nei beni, danno cagionato
citarlo, Cic. C) in senso più ampio e cattivo, da un incendio, cujusque d., Tac: magna de-
tcgiiere, rapire, 1) propr.: ix) di pers.: fetus trimenta, perdita al giuoco, Suet.: explere de-
nid j implumes, Verg.: equos equitibus, Caes.: trimenta (averi j^erduti [per confisca]) mune-
fpoli;i hostium teraplis porticibusque Liv. , : ribus, Justin.
arma tempio affixa, Quint.: alci fasces {contr. dr-triido, trùsi, triisum, ere, scacciare
deferre), Hor. P) di sogg. inan., raagnam sol fuori, cacciar giù, opprimere, IJ propr.: A) in
partem (maris) detrabit aestu, Lucr. 6, 616. gen.: scutis tegumeuta^ Caes.: naves scopulo,
2) trasl.: a) prendere (ingiustamente) q.c. ad Yerg. alqm in pistrinum, Cic: impedimenta
:

uno, restringere q.C, diminuire, ridurre, to- per praeceps, Liv.: Albani prensare, detrudere,
gliere, a) ad una pers.: duas legiones uni, strappare giù (da cavallo), Tac: aliquoties
Hirt. b. G.: alci Armeniam, Tac: pompae si- detrusus {cioè de rostris), SaU. fr. B) partir.:
mulacrum, in una processione ordinare di la- l) come 1. 1. milit., scacciare il ncmico dalla
sciare iri'Hetro, da parte, di omettere, Suet.: sua posizione, amuoverlo, porlo in fuga, ho-
alci dignitatem. Sali, e Cic: alci debitum ho- stem finibus, Verg.: levis armatura pulsa de-
norem, Cic: alci veram laulem, Cic: nihil tibi trusaque, Liv.: di sogg. inan., ex qua (se. arce)
detraxit (ha trattenuto) senatus, nisi id, me nives, frigo ra, imbres detruserunt, Vatin.
quod etc, Cic: seg. da prop. relat., multum in Cic ep. 2) come 1. 1. giurid. scacciare =
detraxit ei (gli portò gran pregiudizio), quod uno dalle sue possessioni, alqm de saltu agro-
alienae erat civitatis, Nep. p) ad una cosa, que communi Cic: ex praedìo vi, Cic. 3) sbat-
vi,

nihil vulgatae opinioni, Liv.: de suo jure ali- tere, cacciare ale. in qualche luogo (della tem-
quid, Cic: multa de suis commodis, Cic: pesta), vi tempestatum C3 thnum insulam de-
quantum detraxit ex studio (quanto egli di- trusus, Tac. hist. 2, 8. II) trasl.: A) in gen.:
minuì di zelo), tantum araisit ex gloria, Cic. .scacciare, costringere, forzare, smuovere da, alqm

\)) togliere COldisCOTSO,negare q.C. ad olcuno,


01.) de sua sententia, Cic: alqm a proximo ordine
alci alqd, Cic. de P) detrarre, cercar
or. 2, 286. in secundum, Suet.: alqm ad id, quoi facere
di diminuire il credito, le azioni di qualcuno, possit, Cic ^jpartic: \) riguardo al tempo,
de honestate et de auctoritate alcjs, Cic: de differire con violenza, rimandare, comitia in
alcjs fama et gloria, Cic: de rebus gestis, Nep.: adventum Caesaris, i comizi sino all'arrivo
Y) calunniare, danneggiare, denigrare, detrarre, di Cesare, Cic. 2) smuovere ale. dal competere
de alqo, Cic e Nep.: de se, Cic: ne nihil de- ad una carica, Domitium, Suet. Caes. 24.
trahatur, perchè non si tolga nulla, Cic: dè-lrunco, avi, àtum, are, I) separare dal
assoZ.,de absentibus detrahendi causa maledice tronco, abbattere, troncare, tagliare, SUperiorem
fontumelioseque dicere, Cic. partem (arboris) , Col.: caput bipenni, Ov.
délreclalìo (dètractàtYo) ònis, f. (de- , IIJ pregn., decapitare, mutilare, stwpiare, ar-
treoto), rifiuto, ricusa, miUtiae, Liv.: sine de- bores, Liv.: gladio detruncata corpora brachiis
troctatioue, Liv. abscisis, Liv.
df'lreclalìir (dètractatUr), òris, m. (detre- dè-lUrbOj avi, àtum, are, scacciar via, get-
fto), detrattore, ]a.nàum suarum, Liv. 34, 15, 9. tar via, abbattere, rovinare, I) propr.: A) in
dètreeto (dètracto), a\i, àtum, àre^ IJri- 5reu.:statuam, Cic.:aedificium, abbattere, Cic:
«tisare, rifiutare, mìlitiam, Caes.: pugnam, cer- alqm de tribunali, Caes.: alqm ab alta puppi
iamen, Liv.: officia sua, Quint.: vim ejus equos in mare, Verg.: orantis caput terrae, Verg.
rogentis, la propria abilità a guidare i ca- Wjpartic, scacciare il ncmico dalla sua posi-
valli nelle corse, Tac: assol., Liv. e Suet. zione, sloggiarlo, Samnites, Liv.: nostros do
JIJ screditare i meriti di olc, spregiare, dire vallo lapidibus, Caes.: Pompejanos ex vallo,
male, oscurare, virtutes, Liv.: bonos. Sali. Caes.:Macedones ex praesidiis stationibusque,
dctrTiiieiilo!<iu<i, a, um (detrimentum), Liv. II) trasl.: A) in gen., orbare, privare di
molto dannoso, pernicioso, CaCS, b. G. 7, 33, 1. una cosa, alqm de sanitatc ac mente, della
795 deturpo deverticulum 796

Sina mente, ragione, Cic: deturbari ex maglia fIé-vaslO, are, devastare, saccheggiare,^QeS,
sy)e, Cic: e così sempìic. deturbari spe, Cic. Ilirt. b.G. e Liv.: Marsos, Liv.: agmina, Ov.
^
partic, t'inutovere, scacciare uìio dalle sue
^ dé-veho, vexi, vectum, ere, polare via da,
possessioni, alqm possessione, de fortunis omni- mandme da^.. in (sopra carro, a cavallo, su na-
bus, Cic. ve): ed in gen. condurre maftraspoi-tare, (naves)
dé-turpO, are, detiirpa7'e, deformare, sfi- perfectas carris junctis miUa passuum a castri»
gtirare,alqm. Suet. Cai. o5. XXn, Caes.: simulacrum Syracusis, Curt.: com-
lìeucalidn, onis, m. (AsuxaXfwv), figlio meatus maximos (di un fumé), Liv.: legionem
di Prometeo, re di Ftia in Tessaglia, fu solo equis, Caes.: frumentum eo tolerandae hiemis
a salvarsi assieme con la moglie Pirra dal causa, Caes.: commeatum exercitui in castra ex
diluvio mandato da Giove per lo sterminio urbe et ex agris, Liv.: conjuges liberosque Car-
delVtiman genere: rifece, col soccorso di thaginem, Curt.: inde ossa (Alexandri) Epirum
Pirra, Vumana schiatta col gettar pietre ad Cleopatram uxorem, Liv. alqm in ultimas

:

dietro di sé, le qìiali diventavano uomini: oras, Liv.: exercitus devectus, Tac
Eheno
onde nimiae Deucalionis aquae, il diluvio di Passivo devehi, partire, far vela, salpare per,
Z).,Ov. fast. 4,IM. Deriv. Deucaliò- — Nep.: Veliam, Cic: in fines Mallorum secundo
nèns, a, um, di Deucaiione, undae, diluvio, Ov. amne, Curt.: per flumen in Oceanum, Justin.:
deunXj uncis, m., de e uncia; propr. a fig., hactenus historiae; nunc ad tua devehor
cui manca xin' uncia, cioè una dodicesima astra, vengo ora a, ecc., Prop. 4, 1, 119.
'parte, quindi = undici dodicesimi, ]ugeri, Col.: dé-vello, vulsi (volsi), ere, svellere, strap-
heres ex deunce, Cic. pare, acuto sibi pondera silice , Catull. 63,
ilei

de-iiro, USSi, Ustum, ere, abbruciare, ar- 5: ramum suo trunco, Ov. met. 14, 115.
dere, I) propr.: pluteos turrium, Caes.: vicos, dé-velo, are, scoprire , Togliere il velo, Ov.
Liv.: frumenta, Liv. JJ)trasl.: 2,) del freddo, met. 6, 604.
agghiadare, ir-rigidire, arbores, Liv. 40, 45, 1 : dé-VcnerOP, atus sum, ari, I) venei-are,
delV aquilone, Curt. 9 (30), 12. b) di ser-
8, deoscum prece, Ov. ber. 2, 18. II) allontanare,
penti, col soffio, Sen. de clem. 1, 25, 4. stoì'nare mediante preghiere agli Dei, somnia,
deu<«, i [nel nom.plur. dei, dii e di: genit. Tibull. 1, 5^ 14.
plur. deòrum e deùm : dat. plur. deis, diis e dè-veilìo , veni, ventum, ire, scendere, ve-
dis: vocat. sing. deus), m. (Gsóg), una divi- nire giù, I) propr.: quo Numa devenit, Hor.:
niti,un dio, I) propr.: dii hospitales, Tao.: ad senatum, Cic: in urbem, Nep.: poet. col sem-
dii,quibus est imperium pelagi, Verg.: suos plice acc, speluncam, Verg. II) trasl., venire,
aut novos aut alienigenas deos colere, Cic: darsi a, ricorrere, ad juris studium, Cic: in
alqm ut deum colere, Cic: naturam tamquam alienas manus, Cic: ad hanc rationem, Cic
deum Cic: dii hominesque, tutto il
sequi, dè-Verl»erO, avi. are, percuotere, flagellare,
mondo, ed a.: di divinità femminili, du-
Cic. USque ad necem, fig. = ingannare, gabbare,
cente dee, di Venere, Verg.: nec dextrae er- Ter. Pborm. 327.
ranti deus afuit, di Aletto, Verg.: audentes dé-versor, àtus sum, ari, ritirarsi in al-
deus ipse juvat, della Fortuna, Ov. Quindi: cun luogo per fermarvisi, alloggiare, dimorare,
a) neW esclamazione, di, Ter.: di o dii boni, albergare, parum laute, Cic: Laodiceae e Athe-
Ter. e Cic: (prò) dii immortales. Comici e Cic: nis apud alqm, Cic: in ea domo, Cic: dixit
dii (obsecro) vostram fidem,Cojnia: prò deùm domi suae deversatum esse Antiochum regem
atjue hominum fidem, Ter. e Cic: ellittic: Syracusis, Cic.
pt) deùm immortalium. Ter. h) nei desideri dévepsópsftliiin, i, n. (dimin. di dever-
e scongiuri, dii bene vortant! gli Dei te la sorium), i)»ceoio aibergo,piccolo alloggio, alber-
mandino buona! Ter.: dii melìus duint (dent)! ghetto, Cic. e Suet.
Ter., ow. dii meliora ferant TibuU., o sempli- ! dé%'crsoriUS, a, uin (deverto), per riti-
cemente dii meliora Cic, ovv. dii melius Ov.,
! rarsi, per alloggiare, da alloggio, tabema, oste-

!

tolga Dio! guardimi Iddio!: dent tibi di ria con alloggio, Plaut. e Suet. sost. déver-
multa bona! Comici: di te perduint. Comici: SOrìum, li, n., albergo, alloggio, Cic. ed a.:
ita me dii ament ovv. amnbunt, così Dio mi trasl., alloggio, starna temporanea, rifugio,
salvi! è vero com'è vero Dio! Comici: diis asilo,scampo, officina nequitiae ac devergorium
volentibus, volendolo Iddio, eolV aiuto di Dio, flagitiorum omnium, Cic: studiorum d. esse,
Sili.: si diivolunt, Cic: si diis placet, se piace non libidinum, Cic: commorandi enim dever-
a Dio, Liv.; spesso detto ironicamente e con sorium natura dedit non habitandi, Cic.
sdegno, a Dio piacendo. Ter., Cic ed a. dé%'ei'tTculuiii (dèvortTculum), i, n. (de-
II) trasl., a) di uomini illustri, segnalati, te verto devorto), IJ viottolo, via laterale, in
,

in dicendo semper putavi deum, Cic: audiamus quanto si parte dalla via principale. A)
Platonem quasi quendain deum philosopborum, propr. : quae deverticula flexionesque quaesi-
(il nostro divino Platone ; Platone, quel Gio- sti? CicPis. 53: e così Ter. eun. 635. Curt. 3,
stro Dio) Cic h) pt'Otettore benigno, patrono, dio
, 13 (34), 9 ed a. B) trasl., del discorso, digres-
protetiore,p. e. Cic. Sest. 144. c)dipers. molto sione; coord. deverticula et anfractus, Quint.:
deus sum, si hoc ita est, Ter. Hec. 843.
felici, eloquendiquaedam deverticula,Quint. lìj oste-
d) anche designazione di chi ha il sommo po- ria, albergo, alloggio, Liv. 1, 51, 8 {cfr. dever-
tere nello Stato, deos quoniam propius con- sorium ) : legentibus velut deverticula
fig. ,

tingis, cioè Augusto e Mecenate, Hor. sat. 2, amoena quaerere, digressioni piacevoli, Liv.
6, 52. 9, 17, 1: in senso cattivo, bettola, Tac. ann. 13,
de-iitor, USUS sum, uti, ahusare, agire male 25 : trasl., rifugio, scampo, ospizio, Cic. part,
con uno, vieto, Nep, Eum. 11,3. or. 136; Eosc com. 51. Quint. 12, 3, 11.
797 deverto devolvo 798
dó-verfo (dèvorto), verti (vorti), versum Cic: alqra jnrejuramlo, Cic: se scelere, ren-
(vorsum), ere [diverso da diverto), I) tr vol- , dersi colpevole di, Cic: se cupiditate mala,
gere da, starnare, volgere altrove, CÌassicO solt. lasciarsi cogliere. Ter.
nel passivo (nelle forme del pres.J mediale dc-l'inco, vici, victum, ere, vincere com-
devertor^ volgersi, i>icyarsi altrove, andar giù pletamente, superare, debellare, Galliam, Caes.:
di nttftda, volgersi ad una tneta,e p'irtic. alber- Poenos classe, Cic: Crotoniatas maximo proe-
gare, alloggiare, sofferànarsi, prendere stanza, lio, Cic: una insigni pugna Hernicos, Liv.:

huc, Plaut.: ut locum publice i)araret, ubi de- pregn., bella devicta, vittorie riportate, Verer.
verteretur, Liv.: in Pompfjaiium, Cic: apud Aen. 10, 370.
quos ipsis doverti mos psset, Liv.: in hortos, in d (''«'inviliti, a, um, part. agg. [da devincio),
quibus devertebatur Saturnus, pergunt, Tac: tutto dedito, col dat., studiis, Cic. : deviuctior
fìg., meas
devertor ad artes, Ov.: quid ad ma- alci,Hor.
gicas duverteris artes , Ov. II) intr., stomars^i dévTtsìtTo, ònis, f. (devito), scansamento,

da, ^) riguardo al punto di pirtenza, andar- schivamento, plratariim, Cic. ad Att. 16, 2, 4.
sene, partire, cum perpaucis via, Liv.: ut dever- dé-vTIO, avi, atum, ilre, l'evitare,lo schivare,
terem (se. via), Cic: recto itinere lassi (al. la- procellani, Cic: dolorem, Cic. turpia (contr.
:

psi) devertunt, Quint.: trasl., nel discorso, di- expetere honesta), Cic: alterum vitium (contr.
partirsi dall'argomento, fare utia digressione, inctdere in alterum), Sen.
commemoratio, in quam devertit. Quint.: de-viiis, a, um (de e via), che si scosta
redeamus ad illud, undc devertimus fritor- dalla retta via, die è fuor di strada, appartato,
niamo là, donde siamo partiti), Cic: inde enim non calcato, I) propr.: A) di località : oppi-
devertit oratio,Curt. b)m riguardo alla meta, dum, Cic: caUes, Liv.: tagurium, Liv.: itinera,
scostarsi dalla via, deviare, dipartirsi per un'al- via appartata, strada segreta, scappa toia, Cic:
tra direzione, longius, Curt. Pamphyliam,
: in iter (marc/rt) tam longum ac tam devium, Liv.:
Liv.: Massiliam, Cic: ab Aegypto in Africani, devium est (Tusculanum) zol<; ànavicóaiv, è, si
Curt.: partic. fare una (piccolaj escursione, trova fuori della via frequentata, fuor di
gita,ad cauponem, Cic: ad hospitem, Cic: ad mano, Cic: viam deviam sequi ffig.), Cic. fr.:
Terentiarn salutatum, Cic: in villam suam, sost., devia, Òrum, n., vie solitarie, poco frequen-
Cic: ad villam alcjs, Cic: domum Cliaronis, tate, invia ac devia assueti, Liv.
^) pregn., di
Nep. esseri anim., che abita fuor di mano, appartato,
«lévexTlas, atis, f. (devexus), declivio, loci, non facilmente o non a tutti accensibile, solitario,
PUn. ep. 8, 8, 3. gens, montani, Liv.: scortum, Hor.: avis, uc-
(Icvexo, are, V. divexo. cello che vive solitario, Ov.: esse devìos (contr.
devexus, a, um (de e veho), die va in gih, in via habitare), Cic: ovv. (poet.) che erra so-
per la china, IJ riguardo al movimento che si = lingo, che gode la solitudine, mihi devio, Hor.:
volge al basso, che si precipita giti, a) nello spa- nxores (di capre), Hor. J/) trasl.. A) che si
zio : amnisab Indis, Verg.r di stelle e costel-
d. dilunga dall' argomento, nihil quasi devium
lazioni, sol paulum ab meridie d., Cic.
fr.: Orlon loqui, Plin. ep. 5, 6, 44. B) che non rimane
d., che volge al tramonto, Hor. b) trasl., del fedele, incostante, homo in omnibus consiliis
tempo: aetas devexajam, età già inchinevole praeceps et devius, Cic: vita d., vagabonla,
{contr. praeceps aetas), Sen.: aetas jam a diu- sfrenata, Cic
turnis la' oribus devexa ad otium, che già volge dc-V«CO, avl_, àtum, are, chiamar giti,
alla quiete, Cic II) riguardo alla posizione IJ propr.: suos ab tumulo, Liv.: a'qm de pro-
3= in pendio, inclinato, declive, di località, vincia ad gloriam, Cic: Jovem deosque ad
margo, Ov.: lucus d. in novam viam, Cic: sost., auxiliura, Liv.: alqm in judicium, Val. Max.:
devexuni, i, n., pendio, discesa, china, aqua in refixa sidera caelo, tirar giù fmediante for-
devexo fluit, Sen.: figur., per devexum ire, di mule magiche), Hor. ep. 17, 5 alqm (dal foro),
:

virtù, {=^ potere facilmente essere esercitate), invitare a casa, Nep. Ciin. 4, 3. II) trasl.:
Sen. A) in gen., richiamare da qualche luogo, tra-
dc-viiicìo, vinxi, vinctum, Ire, avvolgere sportare in alcun luogo, pliilosopliiam e caelo,
saldamente, legare, allacciare, incatenare, attac- Cic: rem ad populum, portare la cosa da-
care, I) propr.: devinctus fasciis, Cic: devin- vanti al popolo, Val. Max. B) inpartic.,por-
ctus tempora lauro, Tibull.: opercula plumbo, tare in qualche cattiva posizione, condizione,
Liv. II) trasl.: A) generic: congiungere stret- indurre, attirare, suas exercitusque fortunas in
tamente, unire strettamente, 1) in gen.: homi- dubium, mettere a repentaglio, a rischio,
nes inter se rei publicae societate, Cic: se affi- Caes.: di sogg. inan. ed astratti, alqm ab in- .

nitate cum alqo, Cic. 2) partic, come 1. 1. stituto cursu ad praedam aliquam, indurre a
retor., essere conciso nel parlare, resti-ingere, predare, ecc., Cic: ad perniciem mortales,
riassHmei'e,xer])SL comprehensÌGne,Cic.: parim. Phaedr.
una complexione, Cic B) incatenare ale. colla de-voio, avi, àtum, are, volar giù, discen-
forza dell'armi, della grazia, della parola, dere a volo, Tj propr.: turdus devolet illuc,
soggiogare, appropriarsi, vincolarsi alc, obbli- ubi, etc, Hor.: et Jovis in multas dovolat ales
garsi, omnes omnium gentium jjartes tribus aves, Ov.: quindi scherzos., sibi de caelo de-
triumphis, Cic: urbera praesidiis, ricevere in volaturam in sinum victoriam, Liv. 7, 12, 13.
soggezione, in obbedienza, Cic. filium suis : II) trasl., di pers., accorrere, venire in fretta,
copiis, Cic: mentera necessitate fati, Cic: ani- partirsene in fretta, de tribunali, Liv.: praeci-
mos eorum, qui audiant, voluptate (coU'aggra- pitem pavere in forum, Liv.: ad florentem
devolezza della parola), Cic C) legare, obbli- (am'citiam), Cic
gare moralmente, vincolarsi, alqm beneficio, dé-volvo, volvi, volùtum, ere, rotolare giti,
799 devoro Sexter 800

rovinare a basuo, I) propr.: k) giù da UH al- 1. 1.dei linguaggio religioso, votare, offrire in
tura, saxa, Caes.: cupas de muro, Caes.: cli- sacrifizio ad mia divinità. A) in gen.: Dia-
peos e muris, Curt.: corpora in hurauin, Ov. nae, quod uatum esset, Cic: Marti ea, quae
Passivo devolvi mediale, jpreeìpitare, cadere a ceperunt, Caes.: victima devota, Hor. B) in
precipizio, di pers., scalis, ex praecipiti, Curt.: partic: 1) consacrare alle divinità (spec. sot-
di animali, cum oneribus, Liv.: di acque, ve- terruneej, a) offrire in espiazione, partic. dev.
luti monte praecipiti, Liv.: di altri ogg., devo- se e mediale devovori, offrirsi alla morte in

lutus ex igni panis, Catull.: aulaea missa de- espiazione, sacrificarsi, prò re publica legiones
volutis tonitribus, sotto rumoreggianti tuoni, auxiliaque hi stiura Jeis mauibus Tellurique,
Phaedr. B) (poet.J di un oggetto, rovinare, Liv.: se diis immortalibus prò re publica, Cic:
dispiegare, pensa fasis, innaspare, Yerg.: ilei se prò populo Rumano legionibusque, Liv.: se
acuto sibi pondera silice, tagliare, amputare e pru patria, Seu.: devotum (esse) prò exercitu,
gettar via, Catull. II) trasl.: per audac.s nova Liv.; se prò aere alieno, per isclicrzo, con al-

dithyrambos verba (immagine tolta da un lusione al sacrifizio dei Decii, Cic. Phil. 11,
corso d'acqua), fare scorrere giù, Hor. carm. 13: devota corpora (I>ecioru;ii), Liv.: devota
vita (Decii), Cic. b) consacrare un arma al-
4,2, 11. Passivo àevo[\ì,ìnediale=^ ricadere,
riuscire, ritornare, retro ad stirpem, ritornare l'omicidio, sìcam., Cic. 2)pr'jn., ^) tnaledire,
alla sua origine, Liv.: ad spem inanem pacis, esca-are, imprecare offrendo agli dei infer-
enti, Nep. ed a.: suas artes, Ov. h)incantare
eie: eo devolvi rem, ut etc, Liv.
dc-vftro, avi, àtum, are, inghiottire, divo- offrendo agli dei sotterranei, Tibull. ed a.:
rare, in<joiia-e, trangugiare, I) propr.: 1) in IIJ trasl., senza ale. riferenza alla religione,
(come offrire, dedicate, consacrare
gen.: id quod devoratur, Cic: salivam suam, 1) sacrifizio)

Cels.: ne canes vos vivos devoreut, Phaedr.: di


alla moì'tc, Sen. rhet.: animara alci (per alc.J,

sogg. inanim.: me Charybdis devoret, Ov. Verg.: devota morti pectora, Hor.: devotis

2) partic: a) divorare,
eoìisumare, rem recen- omnium capitibus, Curt. 2) se devov. alci rei,
tem, Cic. b) inghiottire, verba, masticare, pro- darsi intieramente a q. e. fino alla morte,
'nunciar monche, Quint.: lacrimas, gemitus, alcjs amicìtiae, Caes. b. G. 3, 22. 3.

trattenere, reprimere, Ov. s Sen. II) trasl.: de\tan!«, antis, m, (de e sextans; 'propr.,
A) divorare cogli occJii, colla speranza, col- a cui manca '/„ d'un asse,dunque =) cinque
T attenzione, agognare avidamente, spe et opi- sesti ovv. dieci dodicesimi d'un intero, prò se-
nione praedam, Cic: hereditatem, lucrum spe misse dextaus, Suet.
devota visse, credere d'avere già in tasca, Cic: dextclla, ae, f. (dimin. di dextera), pic-
oculis alqd, guardare avidamente, Justin.: cola mano destra, Quiiitus lìlius est Autuuii
illoslibros, leggerli avidamente, con grande dextella, un pezzo della mano destra, mezza

avidità, Cic. B) ingoiare d'uu sol pezzo, cioè lamano destra, Cic. ad Att. 14, 20, 5.
non digerire =
non capire intieramente, ejus dcxter., tcra, torum, e ordinar, tra, trum,
oratio... a multitudine autem et a foro de- compar dexl'pittr, n. -ìus, genit. -òris,
vorabatur, Cic. Bmt. 283. C) tnaìidar giù q.c. superi. dextTiiiU!» (dextumus), a, um (Ss^t--

di meno aggradevole, sopportare paziente- xepóg), destro (che è a destra) (contr. sinister,
mente, toiicì-are, molestiam paucorum dierum, laevus) ; I) propr.: 1) agg.: diritto, destro, die
Cic: taedium illud, Quint. D) inghiottire =z trovasi a destra, oculus, Nep. mauus, Cic:
:

annientare, trasl., devorent vos arma vestra, humerus, Quint.: cjrnu (ala dell'esercito),

Justin. Caes.: ab dextro latere hostiura, Caes.: dextris


duvorticuluiii, V. deverticulum. remis, coi remi a destra, Ov. di esseri anim.,
:

dcvortiuin, fi, n. [àevorto), il punto in dexter abis, ti tieni, declini a destra, Verg.:
cui una via fuor di mano si diparte dalla equus dexterior, cavallo a mano, Suet.: apud
via principale, sentieto laterale, viottolo, svolta, dextimos, Sali. 2) sost., a) dextera ovv. accorc.
itinerum, strade fuor di mano, Tac. Agr. 19. dextra, ae, f. (cioè manus), mano destra, la
destra, il lato destro (contr. sinistra OVV. laeva),
dévorto, V. deverto.
dèvolTo, ònis, f. (devoveo), I) voto, pro- Cic ed a.: ad dextram, a destra, Cic: a dex-

messa come offerta che si faceva agli dei tra, dalla parte destra, Cic: parimente sem-
(specialm. infernali, sotterranei), sacrifizio, plic. dextera ovv. dextra. Sali, e Caes.: dextra

vitae capitis, Cic: Decioram, Cic meton., laevaque, a destra e a sinistra, Verg. e Cur( .:
a) imprecazione, maledizione, Nep. b) furmola quindi dextra Danuvio, a destra del Danubi ),
d'incantesimo, malìa, TaC. 6 Suet, IIJ voto, Eutr.: dextra viam stratam, a destra della via
Cic. post red. ad Quir. 1. maestra, Liv.: come segno di amicizia, dea-
duvólim, a,um, part. agg. {da devoveo), tram dare alci, porgere la destra, Verg.:
offerto in voto, consacrato, I) agli dei sotter- de xtrasj ungere, darsi la mano, Verg.: come
ranei, quindi esecrato, nialedetto, insanabile, simbolo di solenne promessa di divozione, di
arbor, sanguis, Hor. II) devoto, affezionato, fe- fedeltà, solenne promessa, parola, fede, alci
dele, a.) ad una pers., devoto vobis animo, fidem dextramque porrigere, Cic: dextrara
Tiber. in Suet.: quibus rebus et devotissimos dare, Liv. e Verg.: dextras fideraque dare,
sibi et f rtissimos reddidit, Suet.: sost., devoti, Liv.: fidem de ea re dextra dare, Nep.: dextras

òrxun, m., i devoti, i fedeli (consacr. alla di- mlttere, Nep. e Tac: dextram ferre, Justin.:
dextras renovare, rinnovare V alleanza, le
fpsa di ale. fino alla mortej, Caes. b. G. 3,
promesse fattesi antecedentemente, Tac: do-
22, 1. h)ad una cosa, scaenae, Suet.: vino,
dedito, dato, Phaedr. minorum dextras fallere, la fedeltà ai si-
dé-vSveo, vòvi, vòtum, ère, promet- gnori, Verg.: come simbolo di soccorso pre-
tere con voto, consecrare, I)come stato, dextram alci tendere ovv. porrigere.
801 dextere dicio 802

recare soccorso, stendere la mano, Cic: coinè aioìte,-aUa conversaziotie, ca.pt\oXies, Cìc: dispu-
simbolo del valore, invicta bello dextra, Yevg.-. tationes, Quint. —
sost., a) dialectica, ae, f.
illa dextera invicta, Cic: dextra perire, Hor.: (se. ars), arte di discutere, di argonientare, dia-
mea dextra concussa moenia, Ov. b) dextera lettica, Cic. b) dialectica, òrum, n., invesUga-
OVV. dextra, Òrum, n., tjiteUoch'ò a destra, iato zioni, ricerche dialettiche, Cic. c) dialccticuS, i,

destro [coutr. lacva), Cic: dextra laevaque duo m., il dialettico conosce la dialettica e chi
, citi

maria claudunt, Liv.: quae (natioucs) dextra l'insegna, la professa, Ci<'.


atque intima Fonti iricolunt, Veli. II) trasl.: distlerlfts, i, f. (ò'.aXsy.xo;), dialetto, Suet.
a) cfie si mostra a destra come segno fausto, Tib. 56.
che porta fortuna, fausto, salutaìc, propizio, fa- IITtìlis, e (A-; =- *Dis in Dtespiter), di
vorevole, di, divinità, dcxter adi, Vero-.: dcxter Giove, flanien T>ialis, Liv., ovv. sacerdos Dialis,
stetit, come nume che porta salvezza, Hor. Suet., semplic. Dialis, Tac, sacerdote parti-
b) propizio, convenevole, acconcio, opportuno, ])0- colare di Giove, D. flaminium, dignità, carica
testas (occasi-onc projìiciaj, dexiro Yerg. : del Diale, Suet.: apex D., berretto del sacer-
tempore {contr. lacvo tempore), Hor. e) di dote di Giove, Liv.
pers., ubile, intHliyente, accorto, sagace, Liv. 8, dìalii^'IIS, i, m. (òlà^CY^g), dialogo, con-
36, 7: scripti dcxter in omne gcnus, abile in versazione (filosofica), Cic. ed a.: alqm in dia-
ogni sorta, di scrittura, Ov. ex Pont. 4, 16, 24. logos includere, introdurre ale. nel dialogo
dcxl^rc, avv. (dexter), destramente, con come interlocutore, Cic.
destrezza, abiiincntc, apu(ì regcm obire officia, liana, ae, f. (forma antica per .Tana o
Liv. 1, 34, 12: rebus sccundis uti, Sen. ad AiwviQ = figlia di Giove),
I) Diana, figlia di
Polyb. 6, 1 nemo dextenus l'ortuna est usus,
: Giove di Latona, sorella d'Apollo, dea della
e
Hor. sat^l.9, 45. caccia, della luna e degli incantesimi (delle
(lc\t(ri'll:i»«, atis, f. (dexter), accortezza, malie) notturni, Cic. de nat. deor. 2, 68 e sgg.:
destrezza nella condotta, nei modi che si integra, la casta, la sem])re vergine, Hor.
usano verso f;li altri, làv. 28, 18, 6; 37, 7, 15. carni. 3, 4, 70 e sgg.: Celebris, da molti cele-
«IcvtiiiiiiK, a, um, superi, da dexter, V. brata, le cui feste erano frequentate da
dexIi'orKÌiiii e Atixlvovsùs, avv. {con- molta gente, Hor. carm. 2, 12, 20: quem ur-
tratto da dextroversum avv. -versus), a destra, guet iracunda Diana, di epilettici o lunatici
al lato destro (contr. sinistrorsum), la forma (asXvjvópÀYjTog, asXYjviay.ós), Hor. art. poèt.
-um, Hor.: la forma -us, Auct. b. Air. e {contr. AhZesgg.: tria virginis ora Dianae Diva tri- =
laeva), Liv. formis (Hor. carm. 3, 22, 4), luna nel cielo.
<lt^\tììiiiii<i(, a, um, superi, di àexter, V. Diana in terra, Ecate nel mondo sotterra-
Ula, ae, f . (Aia), antico nome delVisola di neo, Verg. Aen. 4, 511. II) (poet.) meton. =
Nasso, oggi Naxia. Urna, Ov. met. 15, 196. Deriv. Ilia- —
Itìal>lìiilc<!«, um, m. e Kialtlìnti, ùrum, ntll»!, a, um, che appartiene a Diana, e per
m., una tribù degli Aulerci nella Gallia lug- metonimia, a'ia caccia, turba, cani da caccia,
danese, nelle vicinanze delT odierna Mayenne Ov. —
sost., Iliaiiiiiiii, Ti, n., a) un tempio
(Dép. de la Sarthe). di Diana, Liv. 1, 48, 6. b) Aictvtov, pro- =
dTìideiiia, matis, m. (6ià5Y]|JLa, benda, le- montorio della Spagna, oggi Denia, Cic, IL
game, fascia, in partic.) la fascia azzurra Verr._l, 87.
intessuta di bianco che avvolgeva la tiara dei dsarillin, ti, n. (dies), 7-azione giornaliera,
re persiani, simbolo (assieme con lo scettro) paga quotidiana, spesa giornaliera dei soldati,
della regia, dignità ; diadema (lat. puro re- Cic: degli schiavi, Hor.: dei prigioni, Sen.
gium capitis insigne o semplic. insigne regium dTI>a|tllll<», i, f, [bl^'Xi^Oi^), abito di porpora
ovv. insigne capitis ovv. fascia), d. alci impo- a doppia tinta dei magistrati superiori, Cur-
nere, Cic: regnum et d. deferre uni, Hor.: d. tius noster dibaphum cogitat, Cic. ep. 2, 16, 7,
ponere, Cic. dica, ae, f. (Sty.yjì, giudizio, processo, t. t.
dTadr>iiiiltii!i, a, um (diadema), ornato dei tribunali di Grecia, alci dic.im scribere,
d'un diadema, statua, Suet. Tib. 2. accusare formalmente (per iscritto), Cic: alci
diadiìiii4^ii«i«i, e, on (StaSoóiJisvos), ornato dicam impingere, impigliare in una lite, ci-
d'un diadema, Sen. ep. 65, 5. tare in giudizio alcuno, Ter.: dicam sortìri,
dtacla, ac, f. (5(aLXa), I) dieta, maniera di cavare a sorte i giudici d'una causa, Cic.
vivere, sotto il rispetto fisico, fig. Cic, ad Att. 4, dicacìtiis, àtis, f. (dicax), mouo arguito,
3, 3 (V. sotto chirurgia finterò passo). II) me- mordace, satirico; iti senSO Cattivo, il motteg-
ton,, stanza, dimora, A) tma singola stanza, giare,Cic ed a.
sala, Plin. ep. B) serie di stanze, appaHamento, dicalTo, ònis, f. (1. dico), solenne dichia-

Plin. ep.: oj;y. padiglione (di giardino) com- razione di volere appartenere ad uno Stato,
posto di una stanza col vestibolo, Plin. ep. e il regi.itrarsi fra i cittadini di Un altro Stato,

Suet. Cic. Balb. 28.


dijilcolTea, V. dialecticus. dtrax, cacis, agg. con eompar. e superi.
1. dlaleolTci', avv. (dialecticus), dialetti- (da 2. dico), acuto, mor-dace, satirico, motteg-
camente, alla maniera dei dialettici, Cic. e giatore, in senso cattivo, impertinente, indi-
Quint. screto, buffone, CÌC ed a.
2. dTìileotTcc, ès, f. ( SiaXsxxwv^ , se. die 11 «il* l'US, i, m. {8<.)(_ópB'.oq), piede com-
T£j(^VY) ), dialettica, arte di discutere, di argo- posto di due corei — dleoreo, ditrocheo (6npÓ-
mentare, Quint. 1, 10, 37 ed altrove. Xa-.oc:), Cic. or. 212 e sgg.
disilecticiis, a, um (SiaXsxxixó^), dialet- «lido (drtio), ònis, f., comando, potenza, si-
tico, che appartiene alla dialettica, alla discus- gnoria, giurisdizione, contra uutum dicionem-

Georaes- Calong h i, Dizionario latino-italiano. 26


8ÒS dicis dìctatttra 804

qne Naevii, Cic: esse in dicione alcjs, Cic: dictum ac factum o semplic. dictum factum'
sub illorum dicione atqne imperio esse, Caes.: STZOZ, fifi' Ipyov), detto, fatto ^^ senza in'
((!cji'

redigere omnes eas civitates in dicionem pote- dugio, Ter.: dicto citius citius quam dici
(=
statemque populi Komani, Ci«. urbes multas : potest), j>tù presto che non si dica =
senza indite
sub imperiura populi Komani dicionemque Hor., Liv. ed a. B) partic, a) comunicare,
ffio,

subjungere, Cic: rem Nolanam in jus dicio- annumiare, raccontare, orsa est dicere, Ov.: or-
nemque dare Poeno, Liv. diar dicere quae proelia apud Arbela conjuncta
dieis, genit. {dalV inusitato dix da dico, sunt, Curt: d. reliqua stilo majore, Eutr.: can-
come lex da lego), nell'espressione: dicis tus dicti, Ov. b) (intr.) pregn., parlare, arrin-
causa ovv. dicis gratis, per cos'i dire, prò for- gare, parlare in pubblico, Cic: ars dicendi, arte
ma, soltanto in apparen::a, Cic. ed a. Cic dicendo excellere, nel-
del dire, rettoriea, :

1. dico,atum, are (intens. di dico,


avi, r eloquenza, Cic. Partic, parlare in tribu-
ere), dedicare, I) come t. t. del linguaggio re- nale per, in favore o contro alcuno, o q.c,
ligioso, 1) consacrare, offrire q.c. solennemente dicere contra alqm prò alqo apud centuravi-
ad una divinit^'r, aram in Aventino,
Jovi Elicio ros, Cic: acerbe in alqm, Cic: a ovv. prò scri-
Liv.: Capitolium, templura Jovis 0. M., Liv.: pto, difendere la lettera di un'espressione, le
alci (Jovi) donum, Cic: Herculis numini ur- parole di uno scritto {contr. contra scriptum
bem, Curt.: id ilio loco, Liv.: cjgni non sine dicere), Cic e) nominare, alqm militem, Caes.:
causa Apollini dicati, sacri a, Cic. 2) consa- alqm crudelem nomine, Verg.: orbis, qui xóxXog
crare uno, innalzare uno solennemente alla di- Graece dicitur , esporre can-
Cic. d) cantare,
vinitti, alqm Deum, Inter uamina
Curt.: ille tando, poetare, Carmen, Verg. e Hor.:
vei'sus,
dicatus AugUstuS,TaC. II) trasl.: 1) consacrare, carmina in imperatorem, Liv.: carmina fistulii,
dedicare q.c. ad alc, operam alci, Ter.: stu- Hor. e) eleggere a, nominare, dictatorem, Cic:
dium suum alcjs laudi, Cic: totum diem alci, con doppio acc. (alcuno a), alqm dictatorem,
Cic. Partic: a) dedicare uno scritto ad uno, Caes.: alqm consulem, coUegam, Liv.: alqm ar-
Quint. ed a. b) alqm (alci), dedicare, dare, al- bitrum bibendi, Hor.: alqm deum, Ov. f j mei*-
qam propriam, unire una donna ad un itomo tooare lodando, descrivere, tiarrare, decantare,
in nodo indissolubile, Y erg.: e partic. se alci, alcjs facta, amores, Verg.: vir dicendus, degno
darsi ad uno, se Crasso, Cic: se alci in cliente- di menzione Veli, g) assegnare, determinare,
.

lam, Caes.: se in servitutem nobilibus, Caes. : stabilire, fissare un termine, un tempo, prestu-
se ci vitati ove. in Civita tem, farsi accogliere biiire (quantunque origlnariam. significasie
od inscrivere in uno Stato, in una città, come la comunicazione orale), locum, multam,
cittadino, Caes. 2) inaugurare, Ula acie nova Liv.: diem (termine davanti al tribunale),
signa novamqutì aquilam, Tac hist. 5, 16. Cic: diem nuptiis, Ter.: diem operi, Cic: ju-
2. dleo, dixi, dictum, ere [tema DIG ovv. dicem, implorare, Liv.: legem, Cic: dictum
DEE, donde anche 5£{xvup.i), produrre con Inter nos fuit, ne etc, stabilito, convenuto,
suoni parole , I}pronunHare, c\ìra Rho dicere Ter.: quindi promettere determinatamente,
nequiret, Cic: ut ejus artis, cui studeret, pri- accordare, alia legatio dieta erat, alia data
mam litteram dicere non posset, Cic. II) dire, est, Cic: data est Eumeni Cappadocia, siv©
profferire, esporre, K) in gen. : mendacium, potius dieta, Nep.: pecuniae Appio dictae. Sali,
Nep. hoc lex: non dicit, noi dice, Cic: Hila-
: fr. partic. dicere dotem, Cic: doteui alci,
:

rum dico, dico, penso, Cic: e cosi boc dicis, Varr. fr.: doti pecuniam omnem suam Cic: ,

pensi, Ter.: dicet aliquis, qualcuno potrebbe dictas exige dotis opes, Ov. h) predire, TibuU.,
dire, Cic: nihU dico amplius, Cic: unum illud Prop. ed Ov. i) dire di si, affermare sostenere ,

dico, Cic: tantum (solo questo) dico, Cic: cru- (contr. negare), Cic: seg. dall' a.cc. e Z'infin.,.
delem, ne dicam (per non dire) sceleratum, Cic^
Cic: dicam vere, quod seutio, Cic: quid dico dicrdtuin, i, n, (Stxpoxov), nave a due
saepe? immo non numquam, Cic: dico tibi, io oì'dini diremi, bireme, Cic. ad Att. 5, 11, 4:
ti dico (minacciando o ammonen'/o), Comici e lo stesso dicrota, ae, f., Auct. b. Alex.
e Phaedr.: parimente dicimus tibi, Ov.: ma 47,2.
ut A. Varius consessòri (a colui che accanto a itìetaeiiiii, a, um, V. Diete.
lui sedeva) dicere solebat, Cic: dicam nunc, or dietaiunus, i, f. e diclaninum, i, n.
lasciati dire, Ov.: alqd de scripto, recitare leg- (SixxajjLvos e -ov),diUamo, Cic. ed a.
gendo, Cic: causam, difendersi in tribunale, dìctàta, Òrum, n. (dicto), dettato, lezione,
Cic: all'incontro causas in foro, trattare come regole, precetti, dettati dal maestro agli sco-
acvocato-casi giuridici, Cic: jus, amministrar lari perchè li mandino a memoria, Cic ed a.
la giustizia, giudicare, Cic. [quindi assol., do, dì<*l:ìl5»p, Oris, m. [dicto], dittatore, I)come
dico, addico, V. do): sententiam (del sena- supremo magistrato in Lanuvio,Cìc.: in A Iba,
tore), dire il suo parere, votare, Cic: versus Liv. II) partic, come magistrato supremo
in oratione, citare, Cic: nunc de conclusione straordinario in Roma, che solamente in casi
dicemus, Cic: seg. da ut o ne e ilcong., dire, straordinarii veniva nominato con poteri as-
annumiare, ordinare die o che ìion (di o di non), soluti nell'esercito e in tutto lo Stato, dicta-
Cìc.ed a. Nel passivo dicor, diceris, dicitur etc, torem dicere, Cic, ovv. creare, Liv.: alqm dicta-
si dice, corre voce, si afferma che io, tu, egli, ecc, torem (alcuno a) dicere, creare, facere, Liv.
seg. dal nomin. e Z'infin., Aeseulap'us pri- dielaloi'TllS, a, Ura (dictator), apparte-
mus volnus dicitur obliga visse, Cic: dicitur nente al dittatore, dittatorio, del dittatore, gla-
inventor olivae (se. esse), Cic: e dicitur talv. dius. Cic: juvenis, figlio del dittatore, Liv.
colVacc. e Z'infin., flicitur eo tempore matrem dictatiìra, ae, f, (dictator), I) dittatura,
Pausanìae vixisse, Nep. Nella conversazione. ufficio del dittatore, Cic ed a.: dictaturam go-
805 Diete diecula 806

rerc, Cic. Il) TUnpegno di dare dictata agH suum, Liv.: dicto parere, Liv.: dicto audientem
acoiai'i, quindi il dopp. senso in Suet. Caes. 77. esse, V. audio n" II, B, a, 5: dieta peragere,
Ilìeió, ès, f. (A(xTYj), monte delV isola di Ot. C) promessa, Nep. MUt. 2, 5. D) la parola
Creta, sul quale (secondo dice la mitologia) = facondia, eloquenza, dicti studioSUS, Eim.
Giove nacque in una grotta e fu educato. — ann. fr. in Cic. Brut. 71.
Deriv.: Hiclaeus, a, uin (Aixxalos), duteo, iis, m. ((ìico), diicoi-so, detto, referre
diclìììi,
poet. per cretese, Verg.- rex, Minosse, Ov. met. cannen carmini, dictum dietui, Aur.Vict. epit.
8, 43, e Giove, Verg. gè. 2, 53C. 14,7.
dictTo, ònis, f. (dico, ere), tf <ii>e, I)ingen.: I>iclynna, ae, f. (Ai-xTuwa), I) la ninfa
A) il pronunziare, il pì-o/ferire, l'esporre, sen- Britomartis. II) soprannome di Artemide
tentiae, Cic: testiraonii, il d(porre una testi- (Biatia) come dea della caccia. Deriv.: —
monianza, Ter.: causae, difesa, Cic: multae, Ilielynneuni, i, n. (*Aixtiìvv£ìov), luogo
fissazione di una multa, condanna ad, Cic. ove sorgeva il tempio di Artemide JJictinna
B) meton.: 1) il detto, a) respotiso d'un ora- presso Sparta.
colo, Liv. 8, 24, 2. b) comersasione, Tac. dial. 2. 1. IITdò, iis ovv. ònis, f. (iiSw), altrimenti
2) come t. t. gramm. =
dizione, modo di dire Elisa ovo. Elissa, figlia di Belo re di Tiro,
pai't-icoUtre, espressione particolare, Quint. 1 5, ,
moqìie di Sicheo ; sen fuggì in Africa a ca-
2; 9, 1, 17. II) partic: A) il parlare in p^tb- gione della crudeltà del fratello Pigmalione,
biico, dictioni operam dare, Cic. Tose. 2, 9. ed edificò Cartagine, ove accolse Ènea.
B) meton.: 1) quel che è stato detto, a) il di- 2. dldo, didtdi, dldltum, ere (dis e do),
scorso, l'esporre, Clc: dictioncs subitae, improv-
propr. « separare Vun dalV altro », quindi
visazione, Cic. b) declamazione , esercitazione = spartire, distribuire, Lucr. e Hor.: e partic.
nelle scuole di rettor. (declamatio), discipulo-
= = consumare, disperdere, dide ac dissice, Cae-
rum
la
dictiones, Quint. 2) come t. t. rettor.
maniera particolare di presentare i pen-
cil. COm. fr. Nel passivo =
spargersi, divul-
garsi, diffondersi, rumor diditur, Verg.: caler
sieri con la parola, dizione, n dire, Attica,
diditup, Lucr.: fama didita, Verg.
Cic: popularis, Cic.
dT-diico, duxi, duetum, ere (dis e duco),
(lietìTlo, avi, are (frequent. di dicere), an-
separare a forza,I) staccare, impedire di
dar dicendo, continuare a dire, avere semj>re
riavvicinarsi, disgiungere, aprire, stendere, divi-
sìdle labbra, ripetere spesso, sostenere, e simili,
dere, lecticulae pallia, Eutr.: rictum, Hor.: os
ad affermare, eCC, a) injcn.:
essere solito a dire,
(se. alci), Suet.: pugnuro, Cic: labra, Plin.
ut dictitabat, Caes.: con un acc. pron. gen.,
ep.: terram circa capita, rincalzar le radici,
quod levissimi ex Graecis dictitare solent, Liv.:
Verg. gè. 2, 354: II) colTidea accessoria
colV 3.CC. e Z'infin., Catilinara Massiliam (a
della separazione compiuta. A) in gen.:
Marsiglia) ire, Cic: col doppio acc, puellas
1 ) separare, mettere da parte , dividere , iso-
pueras sicut et pueros puellos, essere solito a
lare, a) generic. : obstantes cuneos gladiis,
chiamare, Suet.: alqm sanum recteque valen-
Sen.: assera in partes centuni, Hor. b) come
tem, nominare, celebrare come, Hor.: Octa-
viara sterilero, dare per, ecc., Tac. h) partic,
t. t. milit. = separare le forze militari (sol-
dati, navi), in senso buono, spiegare, in cat-
causas, far Vavvocato, andar trattando cause,
tivo senso, isolare, sparpagliare, milites. Gres.:
Cic de or. 2, 56.
ordine», Tac. 2) trasl.: a) generic: oratio
(lieto, avi, atum, are (intens. di dicere),
rivis didueta est, non fontibus, Cic: vastius
dire ripetutamente, dettare, I) dettare, epistu-
diducuntnr verba, sono troppo separate nella
lam, Cic: versus, Hor. e Suet.: carmina Livii
pronunzia [contr. aspere concurrunt), Cic. :
(del maestro), Hor.: dictantis (del creditore,
animum (la forza interiore) in tam multiplex
dell'usuraio che detta), quod tu numquam
officium, ut etc, spartire in, ecc., Quint.: in
rescribere possis, Hor. II)pregn.: z) preparare
diversa Consilia (parti, partiti) vulgum, Curt.
dettando, scrivere, stendere, testamentum, Suet.:
b) vocabnlum ab appeÙatioue, Quint. B) par-
actionem (intentare tm giudizio), Suet.
alci
tic: 1) separare violentemente, spaccare, lace-
b) dettare come ordine, imporre, comandare,
rare, sciogliere, ccmplexus, Prop. matrimo- :
prescritìeì-e, Quint.: di sogg. astr., alqd ratio
nium, Suet.: hostem, sparpagliare, disper-
ovv. natura dieta t, Quint.
dere, Tac: alqm ab alqo, Cic. e Ov. 2) trasl.,
dictUIII, i, n. (dicere), detto, parola, dichia-
animus varietate rerum diductus, distolto, di-
razione, I) in geìì.: maligne dictum, dichiar.
sperso, svagato, Cic.
maligna, Curt.: nuUum meum dictum, non
modo factum, intercessit, quod etc, Cic: dieta dTduetlO, ònis, f. (diduco), I) estensione,
Sen. nat. qu. 2, 9, 1: trasl., deduzione, rationis,
testium, dichiaraz. dei testimoni, Cic. Plur.
Ciò. de inv. 1, 18 e 19. II) separazione, di-
(spec. nei poeti) =: verba, oratio,p. es. dieta
i-isione, Sen. nat. qu. 3, 13, 2.
jocosa, Liv.: dieta tristia, lamenti, Ov.: dieta
non falsa, voci non false, Ov.: haec ubi dieta Ilidynia, òn, n. (AiSuiia), località nel
àtAit, poicV egli ebbe detto ciò, Verg. e Liv.: territorio di Mileto, con un santuario di
mutui dieta reddere, intrattenersi, ragionar Apollo. — Deriv.: DTdyniciis, ci, m. (A:-

insieme, Liv.: così anche dieta jpce^. libri, = §'j[i£U5}, il Didimeo — deriv.: e IHd>-
Prop. 4, 1, 61. II) partic: A) sentenza, detto, nieiinif i, n. (Ai5ó|ji£iov), il santuario di
1) in gen.: Catonis est dictum, Cic: e d'tm
Apollo Didimeo.
oracolo, dieta tristia, Verg. 2)pregn.: a) motto, lìTdyniae, arum, f. (AtSu|iat, gemelli),

arguzia, facezia, Cic. arcessitum ricercato,


: , due isoli tte presso Sgros.
Cic: dieta dioere .'n alqm, Cic. b) villania. Ter. dicctìla, ae, f. (dimin. di dies), breve
heaut. 877. B) parola =
ordine, contra dictum giorno, breve lasso dHempo, Comici: partic ,
807 dies dìfficìlis 808

il termine del pagamento, dieculam ducere diUVrenlia, ae, f. (differo), I) difforenea,


(prorogare), Cic. ad Att. 5, 21, lo. diversitù, Cic. ed a. II) par tic, specie, Cic.
diu!!>, èi, e. (però in Cic. è fem. soltanto diilerila»*, àtis, f. (differo) ;= differentia,

quando significa il termine, uno spazio di diffcì'enza, distinzione, IiUCr. 4, 634.


tempo, la data della lettera), nel plur. solt. di Itero, distuli, dilàtum. differre (dis e
masc, giorno, I) in gen.: l)_pro2)r.: dies an- fero), /} tr.: X) portare qua e là, separare
teraeridianus, postmeridianus, Seu.: comitio- l'un dall'altro, 1) propr. : ulmos in versum,
rnm, stipendii, pecuniae dies, Liv.: quiuque disporre, piantare, Verg. ignem, spargere, :

dierum disputationes, Cic. cibaria cocta die-


: Caes. 2) trasl.: d.) colla parola, a) sxiarget-e, di-
rum decera, per dieci giorni. Caos. ludorum : vìiigare q.c. rumores, Ter.: diff. celerem rumo-
Koraanorum secundo die. Liv. : hesteruo, ho- rera ovv. diff. sermonibus coli acc. e Z'infin.,
dicrno, crastino die, Cic: postero die, Cic: in Nep. e Liv.: rumore ab obtrectatoribus dilato,
posterum diem, Caes.: diem de die, Liv., ovv. quasi eundem necasset, Suet. fi) diffamare,
diem ex die, Cic, un giorno dopo l'altro, infamare, lacurare la fama altrui, alqm variis
giorno per giorno, in dies, di giorno in rumoribus, Tac alqam circum puellas, Prop.:
:

giorno, giornalmente, Cic. e Liv.: cotidie aut aeterna differor invidia, Prop. b) differire, pro-
potius in dies singiilos (di giorno in giorno), crastinare, pi'orogare, rinniare, rcliqua in cra-
Cic: in diem V.ìn li' J, B, 2: ad diem, nel stinum, Cic: rem in aliud tempus, Caes.: tem-
giorno, ad certam diem, nel giorno determi- pus, dar tempo, pì'orogare, Cic: bellum, Liv.:
nato, stabilito, Caes.: multo die, molto avanti alqm in aliud tempus, rimandare, Cic: e così
nella giornata, Caes.: ad raultum diem, Cic, semplic. diff. alqm, Tac. e Suet.: differre se,
ovv. ad multum dici, Liv., a giorno inoltrato, non affrettarsi, Ov. alqm, donec etc, non :

de die, di (chiaro) giorno, Plaut. ed a.: die giudicare fino a che, ecc., Tac: nihil diff.,
et {ovv. ac) nocte, un giorno ed ima notte, quin col cong., Liv. e Suet.: diff'. ovv. non diff.
Cic: così nocte dieque, Ov.: uoctes atque dies, coU'infin., Hor. e Liv. B) coWidea accessoria
di giorno e di notte, notte e giorno, Cic: e della violenza: 1) pro2ìr.: a) scompigliare,
così dies noctesque e diem noctemque, Nep.: straripare, lacerare, sbranare, insepulta membra
diem noctem, Cic: noctesque et dies. Ter.: (di lupi), Hor.: partem classis (della tempesta),
paucis diebus, paucis ante ovv. post diebus, Veli.: nubila (della bufera), Hor.: castra iu
V. paucus. 2) meton.: a) come il nostro gioì-- plano sita vi fiuminis differebautur, furono
nata, per gli avvenimenti, le occupazioni dispersi, sbaragliati, Tac. b) allontatmre, scac-
della giornata, diei poenas dare, Cic: exercere ciare , portar via , dilato Mitliridate Fior. ,

diem (lavoro quotidiano), Verg.: in dispo- 2) trasl., essere messo in iscompigìio da q.c,
nendo die, nell' divisiona del giorno, Suet. differri alqa re. Ter.: e diflerre alqm, sconcer-

b) = la luce del giorno, Verg. e Plin. ep. trasl., tare alcuno. Ter. II) (senza perf. e supino)
la luce del inondo, la vita, vidcre diem, vedere, intr., distinguersi, differenziarsi, differire, diver-

Ov. giornata di Viaggio, iter (marcia) unde-


e) sificare, iuter se,Cic: ab alqo e ab alqa re, Cic:
cim dierum, Curt.: dierum plus triginta in lon- cum alqa re, Cic: alci rei, Hor aliquid differt, :

gitudinem patere, Liv. II) pregn.: A) giorno havvi una qualche differenza, Cic: nihil
stabilito, determinato, termine, pei pagamenti, differt inter deum et deum, non c'è differenza,

1) in gen.: dies pecuniae, giorno di paga- Cic: differens, diverso, differente, dissimile, ge-
viento, scadenza pel pagamento, Cic. e Liv.: nera, Cic: causae, Cic. sost., differens, entis,:

dies pecuniarum, scadenza, Cic: dies judicii, n., differenza (contr. proprium), Quint.

giorno di seduta in tribunale, Liv. : dies an- diircrtU!«, a, um, (dis e farcio), pieno zeppo
nua, termine annuo (pel pagamento), Cic: in in ogni senso, rigurgitante di, ecc., corpora,
diem emere, Cic. diem praestituere ovv. di-
: Sen.: forum, Hor. : coU'ahl., provincia diff.

cere, Cic: diem perexiguam postulavi, Cic: praefectis, Caes.: corpus diff. odoribus, Tac.
diem obire (aspettare), Cic. {cfr. sotto al n' 2, difl'ieile, avv , V. difficilis, alla fine.
b). 2) partici a) giorno natalizio {comun. dill'icìflìs, e (dis e facilis), difficile, mala-
meus, Cic ad Att. 13,
dies natalis, Cic), dies gevole, difficoltoso (contr. facilis), I) propr.:
42, 2 {cfr. sotto al n" d). b) giorno delia res, opus, oppugnatio, Caes.: quod liaud diffi-
morte, obire diem supremum, Nep., ovv. diem cile est. Sali, fr.: di località, faticoso, incomodo

suum, Sulp. in Cic ep., ovv. diem, Nep., ovu. a percorrere, iter (via), Caes.: aditus, ascensus,
diem fungi, Justin., morire, e) giorno fatale transitus, Caes.: palus, Caes.: locus aditu dif-
della rovina, diem proferet Ilio, Hor. d) giorno ficilis. Sali.: del tempo pericoloso, critico, =
della febirre, dies tuus,Cic ad Att. 7, 8, 2 e scabroso, calamitoso, tempus anni difficillimum,
altr. B) tempo (come serie dei mutamenti, Cic: difficili rei publicae tempore, Cic: diffi-
delle vicende dell" cose finite), quod est dies cillimis temporibus, Cic: col supino in u, dif-
allatura Cic. : dies levat luctum
, Cic. ,
— ficile dictu, Cic: difficile est, coZZ'infin., Cic:

Forma are. del genit. , die , Sali. Jug. -52, con ad e Z'acc, difficile ad fidem, Liv.: diffi-

3; 97, 3. Verg. gè. 1, 208; dii, Verg. Aen. cUius ad eloquendum, Cic: in difficili esse,

1, 636. esser difficile, Liv. II) trasl., di pers. e del


OTe!'ipTlì''r, pitris, m. {umbro = Alj tik- loro carattere, di difficile contentatura, intrat-
r^pì, altra pronunzia di Juppiter, Giove, tabile, suscettibile, angoloso, irritabile ; di donne,

(liilanio, avi, atum, are (dis e fama), por- sdegnosa, fredda {mentre morosus =^ caparbio,
tare in mezzo alla gente, divulgare, diffamare, ostinato , lunatico epperò congiunto con
,

pubblicare, adulterium, Ov. alqm procacibus


: morosus =
difficilis et morosus), Cic. ed a.:

scriptis, Tac in alqm, Cic: alci, Hor. ed Ov., ovv. precibus


(lifTerenai, entis, V. differo, alla fine. alcjs, Ov.: (homo) difficillima natura (caraì-
809 difficOiter digamma 810

tere), Nep. : d. bilis, Hor. — Deriv. avv,, dil1u;s;io, filgi, iVigìtum, ero Tdìs e fugio),
a) posit.: a) forma rara e forse soli, post- fuggire gita e l<ì, spa»'ire, sparpagliarsi, I)propr.,
niigustea dìtVìvììv, Veli, ed a. P) forma Cic ed a.: di e. inanim., diffugiunt stellae,
rara difl'ii'Tlìli^r, Cic. ed a. y) forma ordi- Ov. II) trasl., sparpagliarsi, distribuirsi, spar-
naria «lillTriiItcr, Caes. ed a. b) compar. tirsi, Lucr. 4, 564.

(lilTii'iliuK, Caes. ed a. e superi, dìfll- — difl'ìì::;!!!!!!, ti, n. ^diffuglo) il disperdersi,


villTmè, Cic. ed a. fuga, jmiximorum diffugia, Tac. hist. 1, 39.
«lili'ìt'ilì'ter, avv., alla fine.
V. difficilis diflundo, fùdi, fQsum, ore (dis e fundo),
«lifl'ìculliis, atis, I) diffl-
f. (difficilis), distendere spargendo, spargerei spandere, diffon-
coìux, Cic. ed a. (anche al pìur.): difficultatem dere qua e Iti, al pass, spesso mediale =
span-
habere, Cic: magnam haec res Caesari diffi- dersi, versarsi, I)propr.: A) in istretto senso,
cultatem ad consilium capiendum afferebat, di liquidi,\ìna, versare dalla botte, Hor., Plin.
Caes. Partic, a) diffìvoiut di fare q.c., o di ed a.: se (di acqua), diffondersi, allagare, Cic:
uscire d'imbarazzo, nPces.iìM, scarsezza, man- venenum in alqm, Ov.: sanguis per venas in
canza, partic, penuria di denaro, inopia, Cic: omne corpus diflunditur, Cic: animam in arma
e debiti, Cic: nummaria, mancanza di denaro cruore, morire, spirare perdendo il sangue
sonante, Qìc: domestica, Cic: \&vixm,posizione dalla ferita, Vorg. B) in senso lato, di cose
difficile, situazione difficile, Sali, b) ineomo- non liquide, diffondere, distendere, estendere,
diUt, importumUì, Caes. II) condotta insoppor- consumare, partem vocum per auras, Lucr.:
tahile, pedanteria, Cic. Mur. 19 caelo signa (della notte), Hor.: equitem latLs
dìITìoulter, avv., V. difficilis alia fine. campis, Verg. fines imperii longe lateque,
:

diUTdciis, entis, partic. agg. {da diffido), Eutr.: spesso pass, mediale ^^ distendenti, dif-
diffidente, che dispera. Sali, ed a. fondersi, dilatarsi, allargarsi, ab ejus (cornus)
dilltdcnter, avv. (diffidens), con diffi- summo sicut palmae ramiquc late difìundun-
denza, senza fiducia, timidamente, Cic: compar. Cic: in omne
tur, Caos.: luce diffusa toto caelo,
in Justin. latus diffusa fiamma, Ov.: diffusis (sciolti) er-
dìflTdenlìa, ae, f. (diffido), mancanza di rare capillis, Ov.: modo occurrentibus silvis via
fiducia nelle proprie forze.nella riuscita, ecc., coarctatur, modo latissimis pratis diffunditur
diffidenza (contr. confidentia), Cic. ed a.: d. et patescit, Plin. ep. II) trasl.: A) in gen.:
copiarum, in, ecc., Suet. Claudia nunc a quo diffunditur (si estende, si
diAldo, fìsns sum,ere (dis e fido), diffidare dirama) et tribus et gens per Latium, Verg.:
d'una persona o cosa, nutrire sfiducia riguardo dii vim suam longe lateque diffundunt, Cic:
ad uno od a q.c, non avere fiducia, dispei-ure error longe lateque diffusus, Cic: bella et
di, {contr. confido), alci od alci rei, Cic. ed a.: paces longum d. in aevum, Hor. B) partic:
alqa re, Tac e Suet.: con Z'acc. e Tinfin., Cic. dissipare, 1)= allargare, rassereiutre, rallegrare,
ed a.: af^sol., Cic: de alqo, Cic esilarare (contr. contrahere), animos muuere
diftindo, fidi, fissum, ere (dis e findo), Bacchi, Ov.: vultum, Oy.:pass. di pers., Jup-
fendere, spaccare, I) propr.l saxum, Cic.t por- piter diffusus nectare, Ov.: bonis amici quasi
tas muneribus aprire subornando , Hor.
, difiìmduntur et incommodis contrahuntur,j3er
II) trasl.: A) in gen.: equidem nihil bine dif- la prosperità dell'amico quasi sentesi il cuore
findere possum, non posso smentire niente di allargarsi, e restringersi per le sventure, Cic
quanto hai detto, Hor. sat. 2, 1, 79. W) par- 2) dissipare =^ sfogare, confortare, CCC, dolorem
tic, come 1. 1. giurid., diem, interrompere un suum flendo, Ov.
giudizio, rinviarlo ad uh altro giorno, diffe- diflììse, avv. (diffusus), I) sparsamente,
rire, prorogare, Liv. 9, 38, 15 ed a. senz(t nesso, Cic de inv. 1, 98. II) compiuta-
dil'lillgo, ere (dis e fingo), riformare, tra- mente, diffusamente, diffusius dicere alqd, Cic.
sformare, mtitare, ferrum incnde, Hor. carm. Tusc. 3, 22.
1, 35, 39 fig.: =
guastare, corrompere, Hor. dÌflu»iTIÌ«i, e (diffundo), che si diff'omle, ehó
carm. 3, 29, 47. si sparge, aether, Lucr. 5, 467.
diflTiteor, èri (dis e fateor), contraddire, diiTiisiO, ònis, f. (diffundo), diffusione, espan-
negare [contr. fateor). Piane in Cic. ep. e Ov. sione, animi, Sen. do vit. beat. 4, 5.
diffluo, fluxi, fluxum, ore (dis e fino), dilTilsus, a, um, part. agg. (da diffundo),
I) scorrere qua e lù, spandersi scorrendo, di diffuso, sparso, esteso, largo, spazioso, I)pr0pr.:
acque, in plures partes, Caes.: extra ripas, Cic: platanus diffusa ramis, Cic: lata et diffusa pla-
trasl., diffluens come 1. 1. rettor., del periodo, nities, Plin. ep. II) trasl.: jus civile, qnod nunc
diffuso, Cic II) spartirsi, dividersi in tante difiusum (sparso) et dissipatum est, in certa
parti, sciogliersi, A) di pers., gocciolare, scio- genera coacturum , Cic. vocis genus, tono
:

gliersi in sudore, sudore, Phaedr. trasl., : esteso (contr. contractum, serrato), Cic: im-
diffl. alqa re, quasi scorrere del tutto entro, peratoris non aliud amplius ac diffusius mo-
= darsi perdutamente, del tutto aduna cosa, ritum est, quam quod, etc, Plin. pan.
deliciis, otio, Cic luxuria, poltrire, marcire,
: diflutiìtiiiii, a, uni (dis e futuuì, sfinito,
vivere in mezzo a, ecc., Cic B) di e. inanim., stracco, guasto dalla Venere, mentula, Catull.
disfarsi, distruggersi, ridursi al nidla, difflu- 29, 13.
xisse jeeur. Liv.: trasl. (scanire), mVì per so- diisaiMiiia, matis, n. (StYajina) e dT-
cordiam vires, tempus, ingeuium diffluxere, ^ainillon, i, n. [tiyaiinow), I' digamma (F),
Sali. che si preponeva partic. alle vocali, Aeoliciini
diirrin;g;o, fregi, fractum, ore (dis e fran- diganimon, Quint. 1, 4, 8. II) scherzos. (me-
go), frangere, spezzare, crura, Plaut. : axem, ton.) registro, libro dei conti, del reddito (perchè
Suet. portava sul frontispizio scritto FENUS, ab
811 Digentia digiiitas 812

hreviato in F.), tuum digamma viderara, Cic, medius, medio, Quint.: medicus o medicinalis,
ad Att 9, 9, 4. anulare (in cui si portava Vanello), Scritt.
Iljgcntia, ac, f., limpido torrentello della Ser.: rainimus,mJ5rnoZo,Gell.: tangere o attin-
Sabina, che nasceva dalla sorgente Bandusia gere alqm digito (uno), toccare leggermente,
presso il Lucr etile, attraversava la pianura, Cic. ed a.: alqd extremis, ut dicitur, digitis at-
di Ustica, in cui si trovava la villa di Orazio tingere (fig. =
toccare q.c, occuparsene super-
e presso Vodierna Vicovaro si gettava nel- ficialmente), Cic: digito se caelum attigisse pu-
VAniene ; ora Licenza. tare, credere di toccare il cielo col dito, Cic:
4lìja;ero, gessi, gestura, ere (dis e gero), ««- digitum intendere ad etc, mostrare col dito,
parare,disgiungerc,diviiln-e, spartire, A)propr.: Cic: digitum prò ferro, intraprendere q.c.,CÀc.:
1) in gen.: a) dispei'dffre, npitigere in diverse digitum tollere, alzare il dito (nelle offerte
parti, cacciare qua e lA, dividet-e, separare, in- all'asta pubblica, nel volo), Cic: cos) ancora
sulae interdum discordantibus ventis dige- digito (alzando il dito) liceri, Cic: pugnare
runtur, Plin. ep.: nubes modo congregantur, ad digitum, cioè sino a che uno dei lotta-
modo digeruntur, Sen. b) dividere, distribuire tori alzi il dito e si dichiari vinto, Quint.:
in diverse parti, qui (trmsitus) conceptum numerare per digitos, Ov.: novi tuos digitos,
vaporem salubri temperamento huc illuc di- la tua abilità nel far ca'lcoli, Cic: argumenta
gerit (distribuisce) et ministrai, Plin. ep. 2, digerere in digitos, contar le prove sulle dita,
17, 9. 2) partic: a) come t. t. di orticol- Quint.: monstrare,demonstrare digito, F.mon-
tura, ordinaì'e, distribuire, piantare qua e là, stro, deraonstro. Proverb., ne digitum quidem
quo mox digesta feratur (seges), Verg.: va- alcjs rei causa porrigere, non muovere un dito
cuos si digesta per agros (arbor), Verg.
sit per q.c, Cic. de fin. 3, 57. B) dito del piede, con-
b) come t. t, m
dico, digerire, cibum, Quint.: stitit in digitos arrectus, si rizzò sulla punta
cibos raansos, Quint.: nec patiebatur alimenta dei piedi, Verg.: erigi in digitos, rizzarsi sui
per somnum quietemque aequaliter digerì, piedi, Quint. II) meton.: A) come misura,
Sen. rhet. e) ordinare, acconciare, assettare, ca- dito, larghezza di tm dito, pollice (la X^'^ parte
pillos, Ov. am. 1, 7, 11. B) trasl.: 1) in gen.: del piede romano), d. transversus, largo un
a)divideì-e, septem digestus in cornua Nilus, dito, Cic: quattuor patens digitos, Caes.
Ov.: in canes totidem trunco digestus ab uno B) come nom., propr., Digiti Idaei (tradus.
Cerberos, Ov. b) dividere, ripartire. Crete cen- del greco Aay.xuXoi'ISaloi), sacerdoti di Ci-
tum digesta per urbes, Ov.: novem volucres in hele, Cic. de nat. deor. 3, 42.
belli annos, Ov. : poenam in oranes , Ov. diglìidior, atus sum, ari fdis e gladius),
2) piar tic: a) divide^-e, ripartire, distribuire, battersi con armi micidiali, I) propr.: Inter SC,
populum Eomanum in classes, Fior.: populum Cic de legg. 3, 20. II) trasl., di contesa ac-
in partes, Ov.: annumtotidem species, Tac:
in canita, contendere, contrastare, polemizztire,
jus civile in genera, Cic.: illa generatim, Cic. cum alqo tot voluminibus Cic. Inter se de
, :

b) ordinare, dividere, regolare, aCCepti tabulas alqa re, Cic: digladientur illi, per me Ucet, si
omnes, Cic: bibliotbeeam, Suet.: rem publicam accapiglino, Cic.
bene, Cic: argumenta in digitos, contar sulle di^natìo, ònis, f.(diguor), I)attivo, stima,
dita, Quint.: res in ordinem, Quint.: carmina il riconosce)-e i me/riti di una persona, rispetto,
in numerum, Verg.: senes orbos in litteram considerazione, che SI professa per uno, Suet.
(secondo l'alfabeto), Sen. e) registrare, porre Cai. 24.Galb. 7. Justin. 28, 4, 10. II) passivo,
al suo luogo, nomina in codicem accepti et ex- onore, favore, m'edito, stima, considerazione, che
pensi, Cic. Rose. oom. 9. d) secondo la serie e si ottiene coi meriti e die si gode innanzi
Yordine, impi-endere q.C. cc) curare, eseguirti agli altri; grado, posizione, chesi occupa, Sen.
tidi'ordine dovuto, mandata, Cic. ad Q. fr. 2, contr. 17 ^ gli Storici da Livio in poi.
1, 2,

12 (14), 3. P) spiegare, interpretare, esporre or- dìgne, avv. con compar. (dignus), degna-
dituttament^ (di un indovino), emina, Verg. mente, secondo il merito, Cic ed a.
Aen. 2, 182. y) narrare, ruccont4zre seCOndo dì^^lltta!*, atis, (dignus), I) meo-ito, valen-
f.

V ordine cronologico; seg. da prop. relat., tìa, valore, dignità,


consularis (pel coìisolato),
Liv. 2, 21, 4. 6) contare, numerare, qui ma- Cic: honos dignitate impctratus, Cic: laudare
tris digerit annos (che conta gli anni alla alqm prò dignitate, Cic. IT) meton.: A) come
inadre, cioè cui sembra che viva troppo a conseguenza dei propri meriti, dignità, di-
lungo), Ov. fast. 2, 625 digesta numero ca- : gnità esteriore, onore, stima, autorità, deeoi'O,
davera, Val. Max. che SÌ gode presso gli altri, a) generic:
credito
dipesilo, Ònis, f. (digero), distribuzione, Cic.ed a..: vivere i)ro dignitate, Nep.: civitatis
disposizione, I)propr.: come t.t. medie, di- dignitatem et decus sustinere, Cic 'b)p)artic:
gestione, dig. ciborum facilis, Quint. 11, 3, 19. grado, dignità,,, condizione, nella vita pubblica,

TI) trasl.: a) come fig. ret. =


[ispiaiióg, parti- come cittadino, equestris, regia, Nep.: altus
sione = enumerazione dei singoli pìunti, Cic. dignitatis gradus, Cic: secundum locum di-
de or. 3, 205. Quint. 9, 1, 31 e 9, 2, 2. b) com- gnitatis obtinere, Caes.: alqm ad summam
puto, calcolo,auuorum, Veli. 2, 53, 4. dignitatem perducere, Caes.: dignitati servire,
(lì^Ttuliis, i, m. (dimin. di digitus), di- Cic e Nep.: magnus delectus hominum et
tino, digitulus minimus, Plaut.: illi aniculae dignitatum, Cic: quindi, a) grado onoì-ifico,
coUum digitulis duobus oblidere, Cic. carica onmifica, dignità, Cic: pìur., digllitatcs,
dì^ftus, i, m. {rad. DIC, donde anche dic- Plin. pan. P) dignità intrinseca, onoratezza,
sco, disco;greco AEK, donde 5eìxvuhi), dito, I) decoì-o, onoì-e, sentimento d'onore, agere Cum
propr.: A) dito della mano, digitus ])ollex, pollice, dignitate, Cic: dignitatem servare, suam pri-
Caes.: d. index, Hor., o salutaris, Suet., l indice: stinam dignitatem obtinere, conservare il de-
813 di^no dilabor 814

coro, Cìc: res non habet dignitatem, non è de- spotxdente^ adatto, conforme, conveniente, a) COl-
coroso, Cìc. B)trasl.. I)digmt4ì esteriore, a,) del /'abl.: docto homine et amico dignum esse,
corpo umano e delle sue parti (partic. dcl- Cic: negotium non est dignum viribus nostris,
Tuomo), heìlezza, niae^tù, difftùtù, portamento Cic: nibil negare quod dono dignum esset, di
dignitoso, ntricstoso, nobiltà, itnponenza, dell' a- ricompensa. Sali. 3) col genit.: sascipe curam
spetto e sini., corporis, Nep.: oris. Plin. pan.: et cogitationem dignissimam tuae virtutis,
pueri magna b) di edi-
praecliti dignilate, Cic. Balb. in Cic ad Att. 8, 1.5, litt. A,, § 1; e
fìzi, di luoghi, pompa, splendore, bellezza, im- così sovente presso i poeti, y) a.ssol., degno =
ponenza, porticus, Cic: urbis, Nep. G)di espres- abbastanza grande, abbastanza significativo, com-
sione, ecc., maestit, pompa, orationis, Tac: ver- misurato, sufficiente a q.c, qui maeror dignus
borum, Qnint. inerente ad
2) mei-ito. valore in tanta calamitate inveniri potest, Cic: quibus
una cosa, debita rerum dignità?, Quint. si videretur digna causa, Liv.: praemia digna,
(lijSno, avi. atum, are, stimar degno, re- Ov.: poena digna pio factis. Sali. e così ex :

putar degno, Cic. Arat. c!4: dìgnari passivo, mala conscientia digna timere (la pena com-
res laude dignontur, Cic: tali honore dignati misurata, corrispondente). Sali. Spesso di-
sunt, Cic: coU'inhn., Lucr. 5, 51. gnum est = sta bene, è conveniente, ColTinfin.,
(lis;nor, àtus sum, ari (dignus), I) credere, quibus (auctoribus) dignius credi est, Liv,: ovv.
reputare, stimare degno, alqm honore, Verg. e assol., ut dignum est(erat), Ter. e Liv.: secus
Suet.: alqm filium, tener uno degno di esser minus quam dignum est, Ter. e Liv.
chinmat-o proprio figlio (contr. dedignari), (iT^redTor, gressus sum, grodi (dis e gra-
Curt.: colTs.cc. e Z'infin., Lucr. II) tener per dior), dipartirsi, allontanarsi, separarsi, sco-
decoroso, coniu^niente, aver volontfi, sentir pio- starsi, dilungarsi (contr. congredi), I)propr.:
niere, nelV epoca imperiale =
degnarsi, seguito ab alqo, Cic. ex alqo loco, Caes.: via, Liv.:
:

dnlTìnfin. Verg. (ed altri poeti), Suet. ed a.


, a marito, separarsi, Suet.; per aera, Ov.
(liscnosoo, gnòvi, gnòtum, ere (dis e gno- II) trasl., allontanarsi, scostarsi, uscire di,
sco =• nosco), riconoscere q.c. da noti contras- a) in gen.: officio, Ter.: de ovv. a causa, Cic
segni, distinguei-e, discefimere dal resto, alqd ab b) nel discorso, digredì ab eo, quod propo-
da q.c, Hor.: ma anche
<ilqa re o solt. alqa re, sueris, Cic: sed eo, unde bue digressi sumus,
alqd alqa re, in q.c, Tac: spesso solt. d. alqm revertamur, Cic.
e alqd, Quint. ed a. <lT;;re«i<>Io, ònis. f. (digredior), [) aiiont^i-
(lis;iiiiS a, um (dic-nus, dalla rad. DIC o namento, separazione, dipartita, COntr. CongrCS-
DEC. donde anche dic-o, dec-eo, Sstv.-voixt), sio, Cic. ad Q. fr, 1, 3, 4: contr. conveutus,
de^gno, meritevole, prr le proprie qualità, di Sen. nat. qu. 7, 12, 4. II) trasl., digressione
una cosa o piersonn. I) = che tnerita q.c, nel discorso, a proposita oratione, Cic: ab re,
att^ a q.c, che ha a q.c, di pers. e di
diì-itto Cic: assol., Cic. e Quint.
e inan., a) colTahl.: laude, Hor, e Cic: majori- «iTjsreSSUS, US, m. (digredior). I) allonta-
bus suis dignus o dignissimus, Cic: di e inan., namento, separazione, distacco, partenza (contr.
et cultu et honore, Cic: memoria, Cic. e Caes.: congressus), a) di ess. anim.: digressus et di-
piaculo, Liv. P) col genit.: tantae rei, Tac: s(^eisvL9, partenza e separazione (della morte),

die inan., dignum esse memoriae, Phaedr.: Cic: digr. Neronis a Neapoli, Veli, b) disogg.
Y) col supino in u, nihil usquam dictu dignum inan.: digressus (lunae a sole), contr. accessus
ausi, Liv.: nobis pleraque digna cognitu ob- (lunae) ad solem, Cic. de nat. deor. 2, 50.
venere, Tac t) colf acc. neutro del pronome: II) trasl., digressione nel discorso, Quint. 4,
dii tibi omnes id, quod cs dignus, duint, Ter. S, Uè (piar.) 10, 1, 49.
s) seg. da prop. rclat.: qui modeste paret, vi- dljudìoatio, ònis, f. (dijudico), l'aUo del
detur qui aliquando imperet dignus esse, Cic: giudicoì'e, giudizio, Cic de legg. 1, 56,
die inan., Livianae fabulae non satis dignae dljudico, avi, atum, are
(dis e judico), J)
sunt, quae iterum legantur, Cic: e perciò discernere giudicando, g'udicare, decidere, inter
anche digna res est, ubi (= in qua) tu nervos duas sententias, Cic: controversiam, Cic: di-
intendas tuos, Ter. Q
con ut e il cong.: quos judicatà belli fortuna, Caes.: dijudicata lite.
ut socios haberes dignos duxisti, Liv.: di e Hot.: seg. da prop. relat., dijudicari non po-
inan., digna res visa est, ut simulacrum. .. tuit, uter utri virtute antefercndus videretur,
pingi juberet, Liv. Tj) seg. dalTinhn., puer Caes. II) distinguere, disci^rnere, vei<i et falsO;,
cantirì dignus, Verg.: dignus alter eligi, alter Cic: vera a falsis dij. et distinguere, Cic,, ,,- ,

eligere, Plin. ep.: quae digna legi sint, Hor. dTlalior^ lapsus sum, labi (dis e labor),
d-)seg. dalV acce Tinfin., dignos enim esse, I) sdrucciolare qua e liì. A) propr., a.) di edi-
qui armis cepissent, eorum urbem agrumque fizi, corpi, ecc., rovinare, cadere, sciogliersi,
Bolanum esse, Liv. 4, 49, 11. i)con ad e scomporsi, sfasciarsi, aedes Jovis vctustate di-
Tace: amicus, dignus buie ad imitandum, Cic, lapsa, Liv.: navis putris jam admoduih et ve-
de rep. 1, 30. v.) assol. fcosicchè la cosa di tustate dilabens, Liv.: dilapsa cadavera tabo,
cui uno è reputato degno deve risultare dal Verg.: dilapsa in cineres fax, Hor. p)</« liquidi,
contesto) non digni,Cic.: digniindignique,Liv,: scorm-e qua e Ut, espandersi, diffondersi, scio-
digni et idonei (di pers.), contr. indigni et non gliersi, liquefwsi, squagliarsi ! COOrd. liquefieri
idonei (innocenti e noìi meritevoli di pena), et dilabi, Cic: nix tjt liominum jumentorura-
Sali,: dignior beres, Hor.: nulla contumelia que incessu dilapsa est, Liv.: (|Uà (nebulà) di-
est, quam facit dignus, ima persona rispetta- labente, dileguandosi. Liv.: (Proteu-s» in aquas
bile ovv. (come la intende Cicerone con sar- tenues dilapsus abibit, Verg. B) trasl., cadere,
casmo) un uomo degno di ogni pena, Anton. andar in rovina, a male : disperdersi, ridursi
in Cic, IIJ trasl., degno, meritevole comi- = a nulla, dileguarsi, e sitìì., iuttìuto opU3 est
,

815 dilacero diliicesco 816

animo, ne omnia dilabantur, aliqnodsi unum parte, sotto ogni rispetto, Cic. ad Att. 6, 2, 9 ;

effagerit, Cic: bella inopia consu-


dilabi, si 6, 3, 3.
mano, Justin.: male parta, male dilabuntur, 1 dilectus, a, um, part, agg. {da diligo),
.

Poeta in Cic. : rem familiarem dilabi non si- amato, caro, diletto, dUecti tibi poetae, Hor. ep.
nere, Cic: dilapsa esse robora corporum ani- 2, 1, 247: sost., dilecti, òrum, m,, i favoriti,
morumqTie,Liv.: vectigalia publica neglegentia Suet. Aug. 98.
dilabebantur, erano consumate, Liv. II) da 2. dTIcetìis , iìS, m. (diligere), leva, arruo-

un luogo O da alcuno, fuggire, separarsi, A) lamento, provincialis , fatta nella provincia,


propr.: a) di sogg. pers., speciahn. di soldati Cic: dilectum habere, Cic, o instituere, Auct.
che senza o contro V ordine abbandonano il b. Alex.: meton. =
milizie, truppe arruolate,
posto, fuggire, sbandarsi, dileguarsi, brevi di- Tac hist. 2, 57.
labi, Sali.: sine commeatibus ab signis, Liv.: ex dTligenci, entis, part. agg. {da diligo), di-
praesidio, Liv.: passim in civitates, Liv.: nocte ligente [contr. negìegens), I)iìigen.: a) di pers.
in sua tecta, dileguarsi, Liv.: ad praedam, = diligente, attento, amante di, accurato, esatto,

Liv.: e col supino in ura, praedatum, Ugna- preciso, scrupoloso, avveduto, circospetto, cauto,
tura, Liv. p) di e. inan.: scoi-rer via, di acque, imperator, Nep.: dux, Tac: diligentissimus
Fibrenus... rapide dilapsus (in corso vorticoso) arator, Cic: col genit., veritatis, amante della
in unum confluit, Cic: dilabente aestu, come verità, Nep.: diligentissimus omnis officii, Cic:
la marea si ritirò, Tac: di fuoco, ecc., dilapso homo studìosissimus et diligentissimus salutis
per culinam Vulcano (= igni), estendersi, meae, Cic. con in e T abl., omnibus in rebus,
:

propagarsi, Hor.: omnis et una dilapsus calor, Cic: in ostentis animadvertendis, Cic: in elo-
si calmò, Verg. B) trasl., svanire, scomparire, quendo, Quint.: in (verso) uno Gabinio sunt
fuggire, dileguarsi, sparire, 1) in gener.: di- tam diligentes, Cif. : col dat., publicis equis
lapsis iater nova gaudia curis, Ov.: impune assignandis, Cic: con ad e Z'acc. del gerund.,
maxima peccata dilabuntur, Cornif. rhet.: de ad reportandum, Cic. : ad custodiendum te,
mea memoria dilabuntur. svaniscono, Cic Cic: diligentior (factus sum) ad declarandam
2) partic. del tempo =
passare, dilapso tem- benevolentiam multo, Cic: con circa e Tace,
pore. Sali. Jug. oh, 4. circa aerarium Eutr. b) (oggett.) di e. inan,:
«ITlsiePpo, avi, àtum, are (dis e lacero), scriptura, Cic: imperium, Cic: cura, Quint.:
stracciare, lacerare, fare a brani, rovinare, custodia, Curt. II) partic, riguardo agli
I) propr.: aìqm, di fiere (sbranare), Catull., averi, al governo dèlia famiglia, economo,
di cani. Ov. II) trasl., rem publicam, Cic: parco, homo frugi ac diligens, Cic: con in e
deum, Cic: viscera nostra, tuae dUacerantur Tabi., in re hereditaria, Cic. : col genit., rei
opes, Ov. familiaris, Eutil. Lup. e Suet.: con de e Z'abl.,
dllamino, are (dis e lamina), dividere in de suo (contr. de alieno neglegens), Pliu. ep.
due, nuces, Ps. Ov. de nuce 73. dìligenler, aw. con compar. e superi.
(ITIanTo^ avi, atum, are (dis e lanio), dila- (diligens), diligentemente, con diligenza, accu-
niare, lacerare, fare a brani, a pezzi, cadaver ratamente, studiosamente, con cautela, con cir-
alcjs, di cani, Cic: alqm tormentis, Tac: ve- cospezione, scrupolosamente {contr. neglegen-
stem, Tac ter), Cic.ed a.
dilapido, are (dis e lapido), gettar qua e dTli^entia, ae, f. (dOigens), diligenza
là come pietre, dilapidare, dissipare, sperperare, {contr. neglegentia), I) in gen. -— diligenza,
uostras triginta minas. Ter. Phorm. 898. attenzione, circospezione, cautela, accortezza,
dilar^ìor, Itus sum, ìri (dis e largior), prudenza, precauzione, Cic: col genit. Sogg.,
largire, donare largamente, Cic ed a.: partic. d. alcjs,Cic: col genit. ogg., d. alcjs rei,
perf. pass., venditis proscriptorum bonis aut per, Cic: d. in alqd, Cic: circa alqd, Plin.
ecc.,

dilargitis. Sali. fr. ep. non est in vulgo d., Cic II) partic, eco-
:

dTlallO,ÒnÌS, f. (differo), dilazione, proroga, nomia, parsimonia, risparmio, Cic. ed a.


comitiorum, Cic: belli, Liv.: assol., res dila- dlliso, lexi, lectum, ere (dis e lego), ono-
fcionem non recipit ovv. non patitur, non avi- rare, stimare altamente, apprezzare, quindi
mette indugio, Liv.: per dilationes bellum ge- aver caro, amare {contr. neglegere, odisse),
rere, Liv. variis dilationibus frustrati, tenuti Cic ed a.: coord. alqm diligere et carum ha-

:

a bada, Justin. Partic: a) dilazione, diffe- bere,alqm colere atque diligere, Cic: se ipsum,
rimento di un giudizio, Suet. gr. 22. b) dUa- Cic: inter se, Cic: prò suo quemque officio,
akon» di un ufficio, Suet. Ner. 15. Plin. ep.: hunc locum, Cic: in illa aetate pu-
dilato, avi, atum, are ''dis e latus), far largo, dorem, saper apprezzare, Cic: alcjs Consilia,
dilatare, estendere, ampliare, allargare (contr. officia, esser contento di, ecc., Cic.
coartare , coangustare , comprimere etc ) dllórico, (avi), atum, are (dis e lorico),
1) propr.: d. raanum (contr. comprimere), strapparsi di dosso, sciogliere, aprire, ejus tu-
Cic: castra, Liv.: d. Witera^, lìronunziare spic- nicam, Cic. de or. 2, 124.
catamente, C\c. II) tvasì.: A) in gen.: gloriam, diluceo, ère (dis ciucco), esser lucente,
Cic: legem in ordìnem cunotum {contr. coan- trasl., esser chiaro, esser manifesto, apparire,
gustare), Cic B partic. , nel discorso , am-
I quindi dilucere coepisse, manifestarsi, dilucere
pUetre, mettere in eridenza, estemlersi in tm deinde brevi fraus coepit, Liv.: dilucere id
punto, in una dimostrazione, ecc. [contr. quod erat coepit, Liv.
coartare, contrahere», Cic. dliuccsco, luxi, ere (incoat. di Aìlnceo),
dllatSr, òris, m. (differo), indugiatore, ri- rise h i arar s i =
divenir chiaro, a) person.,
tardatore, Hor. art. poèt. 172. del giorno, risplendere, apparire, omnem crede
dllatido, are (dis e laudo), lodare in ogni diem tibi diluxisse supremum, Hor.: trasl do- ,
817 diluoide dimidiatus 818

noe dilnxit renim g'enitalis orìgo apparve , m '


e miVi/ra ritmica, vocum, versuum, pedum,
piena luce, Lucr. h)impers., si fa chiaro, si fa Quiiit. 9, 4,§ 45, 48. 85.
giorno, cum jam (liJueescerct, Cic: e fi'/., di- dlinvlTor, mensus sum, metìri (dis e me-
scussa est caligo, quam panlo ante dixi, diluxit, tior), misurare da ogni parte, disporre dietro
patet etc, Cic. misura, I) propr.: 1) in gen.: a) secondo le
<niiÌcT«lé, avv. (dilucidus), cliiaramente, dimensioni, a) attivo: atque ego ista sum di-
twttamente, explicare , Cic: dilucide apparet mensus, Cic: dimensus (scrobem) ad (secondo)
seg.da prop. rclat., Nep. corporis sui modulum, Suet. '^) passivo :2i(\\io
di-liicidus, a, Tini, chiaro, manifesto, verba, essent dimensa atque descripta, Cic:
illa
Cic: omnia doccntes et dilucidiora, non am- omnia sint dimensa paribus numeris (a uguali
pliora facientep. Cic. distanze) viarum, Verg.: tigna dimeiisa ad al-
dll uè il III ni, i, n. (diluceo), primo albore, titudinem fluminis, Caes. b) mimirure secondo
alba, sort/ere del giorno [rOììtr. CrepUSCUlum), la durata del tempo, passivo, neque certum
primo diluculo o sempì, diluculo, sul far del dimensumque (definito) tempus, PUn. ep.: cer-
giorno, Cic. tis dimensisque moraentis, Plin. ep. pregn., :

dTlndninij ti, n. (dis e ludus), il giorno di tertia nox dimensa, passata , Ov. fast. 3, 399.
riposo dato al gladiatori in mezzo a quelli in 2) partic: a) (specialm. come t. t. milit.), mi-
cui dovevano lottare: quindi trasl., diludia surando tin luogo, segnare, tracciare, possivo,
posco, domando una dilazione per non esser dimensis vicorum ordinibus, tracciati, rego-
lacerato dall'unghia acuta del lottatore, Hor. lati, Tac: opere (lo spazio pel campo) di-
ep. 1,19, 47. menso, Caes. b) come t. t. astron., misurare,
dll fio, lui, lutum, ore (dis e Ino), sciogliere caelum atque terram, Cic: positus siderum ac
con un liquido, atemperare, liquefare, diluire, spatia, T&c: passivo, certis dimensus partibus
I) propr.: a) in gen.: lateres, Caes.: sata laeta, orbis, Verg. e) come t. t. della metrica, misu-
Verg.: bacam aceto, Hor.: Hymettia mella Fa- rare, syllabas, Cic pedes, Quint.: versum {cioè
:

lerno, Kor.: color diluitur, diventa sbiadito, ad pedes), Cic: non ad (secondo) pedes verba
Ov. h) partic, una medicina, mescolare, di- dimensa sunt, Quint. II) trasl., mUntrare, au-
luire, modicamentum, Curt. : venenum, Liv. diam civem digitis peccata dimetientem sua,
XZ) trasl. \^ sminuire, scemare, iìulcbolirc,
, contar sidle dita, Cic: dum inventa ponde-
a) in gen.: diluitur ejus auctoritas, Sen.: quae rant ac diraetiuntur, Quint.
cogitatio molestias omnes extenuat et diluit, dinivto, (avi), àtum, are (dis e meto, are),
Cic: amicitias sensim dil., rallentare, scio- e dcpon. dlnielor, atus sum, ari, segnare^
gliere a poco a poco {contr. repente praect- tracciare da ogni parte i confini per q.c, mi-
dere, rompere d'un colpo), Cic. ì)) partic, surare, disporre, locum castris, Liv. 8, 38, 7 ;

confutare, sciogliere, crimen, Cìc: spesso coord., signa, Cic. de nat. deor. 2, 110 M. e depon., :

alqd iniirmare ac diluere, Cic,: diluere alqd et eorum cursus (acc.) dimetati, Cic. de nat. deor.
falsum e?se decere, Cic. 2) scacciare, allonta- 2, 155.
nare, dissipare, cura fugit niultoque diluitur dliiiToàlTo, ònis, f. (dimico), I) il battersi,
mero, Ov.: invidiam aliquà cavillatione, Suet.: lotta, battaglia, a rischio di soccombere, Caes.
d. vitium ex animo, Prop. ed a. (anche al plur.): cum alqo e adversus
dTlulTii«>, avv. compar. (dilutus), in modo alqm, Plin.: col genit., haec duorum opulen-
più stempei'ato, piìi diluito, piii allungato, po- tissimorum in terris populorum, Liv.: dim.
tare, Cic. Fonti e. 4. fr. 9. proelii, Cic: universae rei, battaglia decisiva,
dTliilus, a, um, part. agg. con compar. e Liv.: parim. dim. universa, Liv. II) trasl.,
superi, [da diluo), allungato, stemperato, diluito battersi a parole, ecc., lotta, Cic. ed a.: cum
(con un liquido, partic. acqua), potio, Cels.: testibus, Quint.: col genit. ogg. =
lotta per

vinum dUutius, Caes. una e, rischio, cimento per T esistenza di q.c,


dTluvié», èi, f. (diluo), inondazione , Lucr. fortunae, Cic: capitis, famae fortunarumque
e Hor. omnium. Cic: alpha:, dimicationes vitae, Cic.
diluvio, are (diluvium), inomlare, diUi- dlinico, avi, atum, are (dis e mico), I) az-
viare, soìiitnergere, Lucr. 5, 387. zuffarsi, combftttere, guerreggiare, battagliare a
diluvium, ti, n. (diluo), I) inomlazione, di- rischio di rimaner vinto, proelio, Caes.: acie,
luvio,Verg. ed a.: plur., diluvia crebra, Flin. Liv.: cum alqo, Xep.: cum alqo in campo, Cor-
ep. partic, diluvio universale. Mela e Sen.
: nif. rhet.: adversus alqm, Nep.: Inter se (di
IT) trasl., che distrugge tutto, come un'inon- fierej, Plin.: de tectis moenibusque, Liv.: de
daziOìie., devastazioìie , roi^itta , eccidio, Verg. imperio, Cic: prò legibus, prò patria, Cic: prò
Aen. 7,^22«. aris ac focis, Liv. II) trasl., lottare con tutte
dYmac'Iiae, arum, m. (8'.|idxa0) specie di le forze per ottenere q.c, dimicantes compe-
soldati a cavallo, che alV occorrenza combat- titores, Liv.: omni ratione erit diniicandum,
tevano anche a piedi, Curt. 5, 13 (35), 8. ut etc, Cic: con de e Tabi. =
lottare, contra-

dliiiiino, avi, are (dis e mano), scorrere in stare per q.c, poi-re q.c. in gioco, arrischiare,
diverse parti, spargersi qua e Ui , estendersi, mettere a rischio, ti repentaglio q.C COn peri-
raeus hic forensi? labor vitaeque ratio dima- colo di perderlo, de vita, Cic: de capite, de
navit ad existimationem hominum paulo latius fama, Cic: de summa rerum dimicatur, Cic:
commendatione ac judicio meorum, mi hanno e così col sempl. abl., in singulas boras fdiora
più largamente acquistato il favore del pub- in ora) capite suo, Liv. 2, 12, 10. — Infin.
blico, Cic. Cael. 6. perf., dimiouisse, Ov. ara. 2, 7, 2 e 2, 13, 28.
dlmenisTo, ònis, f. ('dimetior), misura ma- dIinTdTiitu<i, a, um (dimidium), dimezzato,
temat., geometrica quadrati, Cic. Tusc. 1, 57: diviso per metà, mezzo (sìa che un tutto venga
819 dimidi US Diogencs 820

preso soltanto pennato per metà), luna, Cato: (i seguaci di questa scuola) lasciamoli senza
mensis, Cìc: partes versiculorum, Cic: aper, insultarli, Cic. de or. 3, 64. b) ogg. mater., illa
Suet. tamquam dimissa discedit, come ripudiata
dTmMliiis, a. um (dis e medius). diviso scompare (la. memoria), Quint. 11, 2, 44. 2)
per metà = mezzo, non intero (ciò che ììè è in- partic: a) ogg. pers.: se dimitterc, soMevarsj,
tero, né lo fu, via però io jìotrehhe divenire), Sen.contr. l,prooem.§14. h) ogg. mater.: o.)la-
luna, Plin. e Ov.: mensis, Col.: spatium. Nop.: sciar andare, perdere, lasciarsi sfuggire, j-inMii-
comun. dimidia pars, la metà, assol., Cic: col 2firtre,or6feanrf(mcfr^,occasionem,Nep.:victoriam,
genit, per Cic: exercitus, Sali.: di
es. terrae, Caes. : oppugnationem , Caes. quaestionem,
:

pers., frater meus dimidius major est quam Cic: vitam alieno arbitrio, Nep. jus suum :

totas (scherzos.) Cic. fr.


, dimidius patrum,
: {contr. jus suum retinere), Cic: injuriam im-
dimidius plebis, metà appartenente ai patrizi, punitam, lasciar impunita, Cic: multum de
metà ai plebei, Liv. : sost., a) dimidia, ae, f. cupiditate Cic: col dat. pers., per ale, in
,

{se. pars), metri, mezzo pt-ovenfo, Cic Verr. 3, grazia di ale, abbandonare, deporre, sacrifi-
117. b) dimidium, ii, n.. la ììietii, pecuniae, care q.c. od ale., iracundiam suam rei'publi-
Cic: militum, Liv.: tributi, Liv.: quindi dimi- cao, Caes. b. e. 1, 8, 3. P) dimenticare, lasciar
dio con un comparai., delln metà, mezza volta, cadere dalla memoria q.c, oblito pectore CUD-
jcarius, plus, stultior, Cic Proverb., dimidium cta, quae etc, Catull.: praeterita instantia fu-
facti, qui coepit, habet, clii (ben) comincia, è tura pari oblivione, Tac: e così sempl. alqd,
alla metà dell opra, Hor. ep. 1, 2, 40. Quint. e Plin. ep. y) rimettere, dispensare, libe-
diniTnììo, uui, niitum, ere (dis e minno), rare da un imposta, bis tributa, Tac. 6) far
rompere, alciCaput, alci cercbrum, Comici: cadere, impigliare, incappare in qualche con-
alcjs scapulas, Sen. rhet. dizione, dimissa jam in discrimen dignitas,
dlniissTo, Ònis, f. (dimitto^, I) U mmulnre, posta in gioco, Liv. Ili) lasciare, testamento,
spedizione, dimissiones liLertoTum ad defene- hereditatem populo Romano, Ampel. 34, 3
randas diripiendasque provincias, Cic. par. 6, (secondo l'emendamento dello Haìipt).
46. II) licenza, congedo, remigum, CÌC. Verr. dinioveo, movi, mòtum, ère (dis e raoveo),
5, 86. muovere, spingere qua. e là., muovere in varie
dTinitto, misi, missum. ere (dis e mitto), parti, I) ajtrire, fendere, spaccare per meZZO,
I) mandare in diverse parti, spedire, mandare viìiovere, rimuovere, smuovere separando, pa-
attorno, pueros circum amicos, Cic: nuntios in rietes, Tac: plagulas lecticae, Suet.: aquam
omnes partes, Caes. litteras passim in alias
: corpore, passare a. traverso, Ov.: terram ara-

urbes, Liv.: aciem (oculorum) in omnes partes, tro,smuovere, fendere, Verg.: cinerem, frugar
Ov. II) allontanare da sé, licenziare, congedare, dentro, Ov.: rauca ora tal, bus sonis, aprire,
accomiatare, A) propr. : 1) iv ffen.: a) ogg. Ov.: ogg. pers., spingersi, cacciarsi, passare in
pcrson. (contr. retinere), legatos, Liv. tabel- : mezzo, ecc., obstantes propinquos, Hor.: tur-
larium, Cic: equos, allontanare fper combat- barn, Tac II) separando una cosa, o pcrsoim
tere a piedi), Verg., Tac ed a., ovv. far = da tot altra, rimuovere, aflonfanare, cacciar via,
correre via fedendo fuggire più oltre apiedij, ì) 23ropr.: umbram, Verg. dimotis omnibus
:

Caes.: alqm ab se, Cic: hostem ex manibus, paulum Tac: alqm Attalicis condi-
requievit,
€aes.: alqm ex custodia. Liv., e carcere, Justin.: cionibus immquam, staccare dalle sue zolle,
milites in oppidum, Caes.: Ehodios domum, Hor. 2) trasl.: dintaccare, dislorìiare, alienare,
Liv.: ab armis dimittitur, viene indotto a de- equites Romanos a plebe, Sali.: fide socios, Liv.
porre le armi, Justin.: con dopp. acc, alqm im- Ilindymus (-tts), i, m. {Ai\oup.oz) e Óin-
punitnm, Sali.: incolumem, Caes.: regem sp^>lia- d^'ina, Orum, n. (AivS'j|JLa, xà), monte della
tnm, Cic. b) ogg.mater.:= abbassare, Inmìna,, Frigia, presso a Pessiminte, sacro a Cibele.
Cìc: ovv. =gettar via, lasciar cadere, ahbando- — Deriv.: Ilindyinené, ès, f.
{% p.>^xvjp
norcarma, Sen.: signa ex metu, Caes.: librum e Aiv§'_)[iévv)), Cibele.

manibus, f/ejwrre, Cic: quem ore tenebatcibum dlnosco, V. dignosco.


C<?cZco?To), Phaedr. 2)partic.: &)diogci.pers.: dTnuiiieriitTo, <3nis, f. (dinumero), come
a) un'aduìtanza, ecc., sciogliere, licenziare, se- fg. retar., enumerazione delle parti di ttn tutto,
natum, concilium, Cic: convivium, ludos, Liv. greco iispiaiióq, Cic. e Quint.
P) come 1. 1. milit., congedare licenziare Soldati, dTnììniero, avi, atum, are (dis e numero),
exercitum, Caes.: legionem, Cic: milites, Caes.: I) numerare, enumerare, Plin. pan.: pecuniam
Marci filium, Cic. y) un funzionario, licenziare, alci, contare. Ter. II) come sulle dita, contare,
rimandare, legatos cum ignominia, Suet, S) co- calcolare, tempora, Verg.: stellas, Cic.
me t. t. del marito, ripudiare una donna, sepa- lììo<*liai'c*s, is, m., liberto di Cesare. —
rarsi da lei, uxorem, Suet.: alqam e matrimonio, Deriv.: BITJtolisirTnus, a. um, di Diocare.
Suet., s) come t. t. pubbl. e giurid., aa) man- lliHclélitiniis, i, m. (C. Valerius), nato
dar contento icn creditore =
soddisfare, ap- V anno 245 d. C. morto il 313, imperai, ro-
pagare, pagare, creditorem, Plin. ep.: venter mano dal 284-305, nel quaVanno abdicò vo-
non molestus est creditor; parvo dimittitur, lontariamente.
Sen. pp) lasciar libero unO, rimettere una pena dioecesis, cos, e is, acc. im, f. (SioCnyjaig),
ad ale, alqm, Curt. yy) wn malfattore, la- tratto di paese annesso ad una provineia, dal
sciare impunito, lasciar libero, alqm, Suet. ed a. cui governatore dipendeva, distretto, Cic. ep.
b) ogg. mater. = perdere, abbandonare, oppida, 3, S; 4.
Caes.: provinciam, Liv.: illas fortunas morte, dToeceles, ae, m. (Scoixi^xrjs), procìiratore,
Cic. B) trasl.: 1) in gen.: a) ogg. pers., quare lesarirre regio, Cic. Rai), post. 22 C 28.
istos sine ulla contumelia dimittamus, costoro IHog;i>ncs, is, acc.em e en, m. (AiOYÉvyjg),
,

821 Diomcdcs dirigo 822

J) D. ApoUoniates, celebre filosofo Tonico. bernare, Cic. Ac. 2, 66 trasl., direttamente,


:

II) ilfamoso filosofo cinico di Sinope. Ili) senza inversioni, directe dicere (contr. quasi
stoico, maestro di Cameade e Lelio. IV) amico sursum versum retroque), Cic. part. or. 24.
di M. Celio Bufo. II) perpendicolarmente, dir. ad perpendicn-
IKÌ>niL><lc<«, is, m. (^.o\lr^trlz), figlio di luni,_Caes. b. G. 4, 17, 4.
Tideo, principe di Calidone, compagno di dircelTo, Ònis, f, (dirigo), indirizzament<},
Adr isto in Argo, guerreggiò sotto Troia, e, tendenza, rationis ad veritatem, Quint. 3, 6, 30.
dopo il suo ritorno, venne in Apulia, dove dlreoló, avv. (directus), a) direttamente
fondò la città di Arpi; quindi Diomcdis urbs in linea retta, Cic. b) senz'altro, a dirittura, di-
= Arpi, Verg. Aen. 8, 9 Diomedis campi, : rettamente, Cic. e Liv.
neir Apulia, presso Canne, suW Aufido, Liv. directus, a, um, part. agg. (da dirigo),

25, 12, 7. — Deriv.: l»ioiii<Mir>iis (Dtó- diritto, I) in linea retta, orizzontale, diritto
mèdìus), a, um (AtoiiiQSe'.os), <ìi nìomrde. (coni?-, transversus obliquus), a.) j^roìn:: tra-
,

l>ionc, ès, IITóna, ae, f. (Acwvyj),


f., e bes, Caes.: paries (ad angolo rettoj, Cic: orde,
I) una Titanina, figlia dell' Oceano e di Teti, Cic: iter, Cic: via (anche figur.), Cic: in di-
ovvero (secondo altri) di Etere e di Gea, ma- rectum, in linea retta, Sen. b) trasl., dii-itto,
dre di Venere (terza). II) appell. = Venere retta, manifesto, senza ambagi, verba, Schiette,

stessa, Ov. avn. 1, 14, 33. Deriv.: lììfó- — Cic: contio [contr. obliqua), Justin.: ratio, se-
naCUS, a, Uin (AlCOVaco;), di Dione, dionea, vera, rigorosa, che non si l'ascia traviare,Cic.:
raater, Venere, Verg.: Caegar (come discen- così homo, Cic. II) die corre diritto all'ingiù,
dente di Enea, figlio di Venere), Verg.: an- a perpendicolo, ripido, erto, dirupato, scosceso,
trum, sacro a Venere, Hor. Henna)
crates, latera, locus, cornu, Caes.: (urbs
1. IÌTr>ny<iTu<i, a, um, V. Dionysus. tota ab omni aditu circumcLsa atque directa
2. Iliunviiìiis, li, m. (A'.ovJatog), nome ce- est, all'intorno tagliata a picco, Cic.
lebre fra i Greci, I) come tiranno. A) D. il dTrcniptio, ònis, f. (dirimo), separazione,
maggiore (supcrior o prior), tiranno di Sira- pì-oì-oja, Cic. e Val. Max. 4, 7, in.
cusa (regnò 406-367 av. C.J. B) suo figlio e dTrciiiptììs, US, m. (dirimo), separazione,
successore (dal 367 al 356 av. C.J. II) com,c Cic Tusc 1, 71.
dotto, A) D. Heracleotes, discepolo di Zenone dll'cplTo, onis, f. (diripio), devastazione,
da Cizio, dapprima stoico, poi epicureo. B) D. saeclicggio, sacco, rovina, urbis,
Cic: bonorum,
Magnes, oratore asiatico, contemporaneo di Cic: direi)tiones sociaruni urbium, Liv.
Cicerone. C) liberto di Attico. D) uno schiavo dTrcpiftr, Òris, m. (diripio), saccheggiatore,
di Cicerone colto nelle lettere. Cic e Tac
Wi'^nyaus (-ì»s), i, m. (Aióvuaoj), il Dio diriheo, bui, ère (invece (Zj dis-hibeo, cioè
Dioniso, cioè Jincro (F. Bacclius). Deriv.: — separare le tavolette del voto gettate
lialieo),
lliony!!>Tu$, a, um (A'-ovóaiog), di Dionisio, nell'urna, nei comizi e nei tribunali, tabellas,
dionisiaco, di JUiceo, bacchico, SOSt., DiODysia, Cic: seutentias, Val. Max.
oram, n., fesie Dionisiache, in Oìiore di Bacco. dirTbllTo, ònis, f. (diribeo), separazione
dlùta, ae, f. (oicÓTYj), anfm-a a due manichi dello tavolette del voto, spoglio delle urne, Cic.
pel vino, Hor. carm. 1, 9, 8. Piane. 14.
l>TpliTlu»>, i, m. {M':piXoz), I) famoso jìoeta dìi'TInlor, òris, m. (diribeo), colui che fa-
comico greco di Sinope, contemporaneo di ceva la separazione delle tavolette del voto,
Menandro e Filemone, imitato da Plauto. nei comizi e nei processi, scrutatore, Cic. Pis.
II) architetto romano. Ili) scrivano e let- 36 e i)0st. red. in sen. 28.
tore di Crasso. dìrìliìtòrìuni , ti, n. (diribeo), grande
diploma, commen-
vnatis, n. (SÌTiÀtóiia), I) fabbricato nella nona regione di Roma,
datizia ufficiale per coloro che viaggiavano dove originariamente si distribuivano le ta-
nella provincia, Cic. ed a. II) sotto l'impero volette del voto pei comizi, più tardi anche
un rescritto del supremo magistrato, con cui denaro e carne al popolo e la paga ai soldati,
ad alcuno veniva o questo o quel vantaggio, Suet. CI. 18.
diploma, Suct. ed a. dTrìf<s;csco, variante di derigesco (V.).
. dipylon, i, n. (St'ji-jXov), (dipilo, doppia A'iVij^o, rexi, rectum, ere (dis e rego), I)
porta), altro nome della porta Triasia (at drizzare, porre in linea retta q.C. in tutte le
©piioiai TiuXat) in Atene, Cic. de fin. 5, 1. sue parti, dare una direzione diritta a q.C,
Liv. :n, 24, 9. poì-re a perpendicolo, a piombo, passivO, dirigi
dlrae, V. dirus. =.: ricevere una direzione diritta, andare diritto,
Iliroc, ès, f., e Dìrca^ ae, f. (ACpy.v}), diventar diritto, correre diritto, cadere a piombo,
Jy moglie di Lieo, re di Tebe ; per le crudeltà a perpendicolo, correre in linea retta, a)generic.:
commesse contro la loro madre Antiope, fu , arboribus adminicula, quibus dirigantur, ap-
da Anfiont e Zeto legata a un toro, trasci- plicare, Sen.: utrimque a jugo ternos direxe-
nata attorno e quindi gettata nella fonte di rant gladios, Curt.: trasl., dirigitur (se. argu-
questo nome, ovvero (secondo la favola) cam- mcntatio)cum proposuit aliquid quod probaret,
biata in essa. II) la sorgente Dirce in Beo- cammina diritto (V argomentazione) e senza
zia a nord-ovest di Tebe. Deriv. : flir- — deviazione se, ecc., Cic. part. or. 46. h)partic.,
caeuSj a, um (Aipicatoj), dirceo, poet. = te- tracciare, segnare linee rette sopra ima super-
hano beota, AmpMon, Verg.: cygnus, Pin- ficie, membrana directa plumbo, Catull. 22, 8.
daro, Hor. II) dare una dii-ezione determinata, dirigei-e,
dircele, avv. (directus), direttamente, in dirizzare, k)propr. \) Secondo il movimento,
ìinea retta, I) orizzontalmente, directius gu- a) navi, carri, esseri anim. e il loro corso,
,

823 dirimo dirimo 824

vela in medio freto, Ov.: Ime nave?, Liv.: ad molem in adversum ventura non latere (di
castra Coraeliana vela, Caes.: ratem ad ovv. in fianco), sed adversa fronte, Curt. B) trasl.
ripara, Curt. currum in hostem, Ov.: eqnum
: a) generic, dirigere, guidare, dirige vatis opus,
in alqm, Liv. —
cursum direxit quo tendebat, Ov. fast. 6, 484. —
e intr., tendere, mirare a,
Nep.: cursum in Africam, Veli.: cursum Gades, ea (divinatio) fallit fortasse non numquam,
Curt.: cursum per auras in lucos, Verg.: cur- sed taraen ad veritatem saepissime dirigit,
sum ad nocturnos ignes, Suet. —
timidae conduce, Cic: quorum (medicorura) cum ad
navis iter, Ov.: iter ad Mutinam, Cic: iter se- unam potionem sententiae direxissent, essen-
cundum eas (naves, secondo il loro corso) dosi decisi, risoluti per, ecc., Val, Max. b) n-
terrà direxerant, Caes. —
liuc dirige gressum, rolgere, volgere il pensiero, la mente a q.c. o
Verg. Aen. 5, 162. —
quindi a) eli pers., se ad ale, dies noctesque oculos mentemque ad
dirigere a semplic. dirigere con in e Z'acc. e mare dispositos directosque habere, Auct. b.
sim., rivolgersi, dirigersi, dir. 86 in Pomponii Afr. — dir. animam ad alqm, Val. Max., od
domum, Val. Max.: e sempl. dir. per altum in alqm, Sen. dir. suas cogitationes ad alqd,
:

ad Nesida. Sen. P) di e. inan., sempl. diri- Cic: tota mente in opus ipsum intentionem,
gere, premier le mosse, ut cadat e regione loci, Qulnt. — quindi dir. se ad alqd, decidersi,
qua dirigit aestus, nasce, Lucr. 6, 823. b) le volgersi a q.c, se ad imitationem Labeonis,
armi O isfrum. sim., volgere, voltare, puntare Sen. rhet.: se ad ea efficienda, Quint. e) rivol-
contro cdc.j dirigere, mirando lanciare, hastam gere la parola a ovv. contro ale, e tenere un
in alqm, Ov.: hastam in os ovv. in guttur, discorso ad o contro ale, ad judicem omnem
Curt.: in algs corpus tela manusque, Verg.: sermonem, Quint.: orationem in alqm, Curt.,
virgara in alcjs oculum, Val. Max. poet. — ovv. ad alqd, Cic: communes locos (punti) in
col dat., procul validam hastam Do (contro vitia, Quint. : actionem adversus singulos,
Ilo), Verg. Aen. 10, 401. —
sema indicaz. Quint. d) volgere, rivolgere, regolare, gover-
della direzione, alla domanda: con che nare q.c. secondo q.c. come norma, dirigere,
cosa? alVahì.. tela Cydonio arcu, Hor.: ba- indirizzare q.C. S'^COndo q.C, stabilire, fissare
stile certo ictu, Verg.: sagittas tanta arte, la norma, la regola di q C. SCCOndo q.C, com-
ut etc, Suet. —
col sempl. acc, vulnera, misurare, giudicare q.C. da q.C, far dipendere
dardi feritori, Verg. ; e perciò e ripa vulnera da q.c confoì-marin, quindi passivo dirigi
, =
(colpi mortali), Tac. e) un dono, indirizzare regolarsi secondo (ad) q.C, spatium raensium
= mandare, spedire, inviare, indumenta regia ad hunc lunae modum (secondo queste fasi
per alqm ad alqm, Aur. Vict. ep. 34, 2. — limarij, Curt.: vitam ad certam rationis nor-
d) volgere, rivolgere, girare il volto, lo sguardo, mam, fissare il proprio modo di vivere, rego-
gli occhi a, o verso ale, aciem ad alqm fdella lare la propria vita secondo un dato indi-
pupillaj, Catull.: oculos in domum alcjs, in rizzo di sistema filosofico (cioè stoico), Cic:
villam, in alqm, Sen. rhet. e Sen. phil. 2) se- haec omnia ad rationem civitatis, Cic: ad illius
condo la posizione, il sito : a) ordituire, porre, similitudinem artem et manum, Cic: ut ad
disporre secondo una data disposizione, a)ge- ea judicium dirigatur, si regoli, Quint.: ad
neric: in quincuncem ordines (arborum), Cic. voluntatis alcjs interpretationem sententiam
de sen. 59. P) come t. t. milit., formare, ordi- suam, Liv.: deliberationes omnes ad utilitatem
nare, schierare, aa) coZZ'acc: aciem (schiera eorum, qui etc, Cic: ad alcjs arbitrium fugam,
in ordine di hattagliaj, schierarsi in batta- Veli.: principia rerum ad famam, Tac. —
glia, marciare in ordine di battaglia, Caes. coll'ahl. della norma, regola, nec haec sunt
ed altri storici : frontem, metter in ordinanza rythmicorum aut musicorum acerrima norma
diritta di fronte, Liv.: directa fronte pugnare, cQrigenda, Cic: utilitate officiuni magis quam
combattere su una fronte spiegata, Quint.: in humanitate, Cic. —
Perf. sincop. dirextì,
irontera dirigi, disporsi colla fronte spiegata Verg. Aen. 6, 57.
fdi navij, Liv.: dir. naves in pugnam, Liv.: dirimo, èra), emptura, ere (dis ed emo),
dir. suos in Vejentem hostem, Liv. pp) assol., I) prendere separatamente A) in ,

prendere posizione, marciarCf marciare in or- istrettO senso, sepurare, dividere, spartire,
dine di battaglia, dir. contra fdi fronte], Tac: 1) propr.: a) esseri anim.: infestas acies, iras
dir. in frontem (a fronte spiegata), di navi, (= iratos), Liv. nox incertos vieti victoresne
:

Liv. b) dirizzare, dare una data direzione, essent diremit, Liv. b) e. inan.: a) generic:
guidare, sccondo uìui data direzione, a) zm corpus immortale nuUum esse, ne individuum
fiume, un corso d'acqua, dirigere, guidare il quidem nec quod dirimi distrahive possit
,

corso, flumina arcemus, dirigimus, avertimus, Cic: dir. junctos olim perpetuo jugo coUes,
Cic. de nat. deor. 2, 152. P) cotne t. t. del aprire (di Ercole), Mela, p) di luogo : aa) di-
linguaggio augurale, tracciare la direzione di videre momentaneamente, separare, in con-
uno spazio di cielo, tracciare, disegnare unO spectu steterant dirimente (eos) amni, Liv.
spazio, dir. regìones, Cic. de div. 1, 30. y) se- 42, 39, 4. pp) abitualmente, Alpes populos im-
gnare la linea di confine, segnare, tracciare manes dirimunt. Mela. 2) trasl.: a) come 1. 1.
con dopp. acc, dir. finera (come confine) Phi- di atti pubbl., dividere, separare i voti dei giu-
lippo viam regiam, Liv. 39, 27, 10. fig., — dici, dir. sententias occldentis et releganti»
dirigere fines (il finej honorum utilitate aut fdel voto per la morte o per l' esiglio), 'PÌìh. ep.
voluptate, Cic. de fin. 5, 57. 8) detertnlnare b) separare, disgiungere quali nemici, mode-
la direzione di un luogo, segnare, tracciare un ratione meliorum diremptì (Caecina et Mar-
luogo, tracciando alzare, costruire, erigere, cellus), Tac. B) in senso lato, interrompere
porre, mettere, opera, Caes.: vicos, Liv.: agge- q.c. nel suo corso regolare, a) interrompere,
rera in Appiae viae fonnam, Suet: novi operis sospendere, impedire un'adunanza, le trat-
825 diripio discedo 826
tative, un colloquio e sim., a) generici ra- ia quibus (ca.stris) cum frequens esset, tamen
iiiitia consularia certaiiien patruni et, plehis aere dirutus est, fu spogliato {al tavoliere),
diremit, Liv.: senatum uocte dirimi, Plin. op.: Cic: homo direptus dirutusque Q. Caelius,
actum est de eo nihil; nox diremit, Cic: ea res rotto e f liuto, Cic
coUoquium ut diremisset, Caos. P) come 1. 1. dirii|ilìo, ònis, f. fdirurapo), il rompersi,
del linguaggio augurale, dirimere comitia, sc'j,,piu, Sen. nat. qu. 2, L5, 1.

detto di un omen, Liv. e Tac.: concilia populi, diriiSj a, uni {off ne a 5eivóg e Ssiòo)),
Liv.: rem susceptam, Cic: auspicium, annul- crudele, feroce, tetfibile, funesto, spaventoso, or-
lare, Liv. b) intet-rompcre, proelìum, della ribile, I) come t. t. del ling. religioso,
partic.
notte. Sali, ed a., di soldati, Oaes. e Liv.: di mali auguri, ecc., omen, Ov.: aves, Tac:
aequis manibus pugnam, Liv. e) srioyiiefe, cometae, Verg.: tempus, Poeta in Cic: religio
dissolvere, roinpeve un patto, un acCOìdo e loci, che incute sacro terrore, Verg.: sost.,
sim., amicitias, Tac: societatem, Cic: pacera dirae, arum, i., sinistri presagi, obnuntiatio
Pyrrhi, Cic: omnia inter tluccs, rompere ogni dirarum, Cic: e cos'i ancora dira, i3rum, n.,
accordo, Veli, d) contpoii-o, dccùlere, termi- Cic de 'liv. 1, 29 ed a. II) trasl., terribile,
mozzo, rimuovere, ae-
noi'e, agyiiistare, torì-e di spaventoso, oì-rcndo, orribile, a) di C. inan.,
comodare, itppianare una Contesa, Una inimi- exsecratio, Verg. prcce.^, imprecazioni, Tac:
:

cizia, una i/wrraesim., certamen, Ov.: bellum veuciia, Hor.: sost., dirae, arum, f., impreca-
inter Pliilippmn et Aetolos, Liv.: coutrover- zioni, maledizioni, Hor., Liv.ed a.: dirae f\i-
siam, Cic. II) separare, disgiinigere, staccare, nebres, formolo d'esecrazione nello sterminio,
dividere da con q.c, a continenti urbem Liv.: e così anche dira, òrum, n., p)- e. dira
angustum fretum dirimit, Curt. quae url)s : alci precari, Tibull. 2, 6, 17 e avverò., dira
:

Volturno flumine dirempta Falernum a Cam- fremens, terribilmente fremendo, Verg. Aen.
pano agro dividit, Liv. trasL, dirempti gra-
: 10, 572. b) di esseri anim., crudele, feroce,
dibus aetatis, divisi Vuno dall'altro, Veli. 2, truce, teinbilr, spietato,inumano, dea. Circe,
36, 2. Ov.: Hannibal, Hor.: hydra, Hor.: Claudius
dIrìpTo, rYpui, reptum, ere (dis e va pio), dirus ore, di aspetto fiero, TaC: sost., -Dirae,
I) rompere, staeeare, ì'apire, ti-ascinare, sijnar- arum, f. ==. Furiae, le dee della vendetta,
ciare, fare a brani. A) in gen., Hippolvtum, Verg. Aen. 4, 473 e altr.
Ov. B) partic, rapire, decasture, sncclieif'jiare, 1. dis, prep. insep. rimane immutata di-
;

dilapidare, predare, mettere a ruba, a nacco, nanzi a e, p, t, j, Negli altri


e alle vocali.
domura, Cic: patriam, Cic:patrimouium, Cic: casi lo s si assimila la conson. seguente, a
socios, Cic. come t. t. milit., impedimenta,
: cade. —
dis (affine con b'.-l =
in diversas
Caes.: urbes, Liv.: castra liostiliter, Liv.: Ebu- partes) significa separatamente, qua e là, ed
rones, Cic II) rapire, rubarsi {contendersi anche in italiano ha conservato il suo signi-
una pers. o cosa), talos, Quint.: alqm, Sen. ficato ed indica separazione, interruzione
ed a. Ili) strappare, svellere, ex capite regni (contr. simplex).
insigne, Curt.: ferrum a latore, Tac. 2. dis, dìtis, m. e f., dite, is, n. (da ditis),
<ITrìla««, atis, f. (dirus), IJ crndessn, du- ricco [contr. pauper), dis quidem esses, Ter.:
rezza, diei, per coloro che interrogano gli dis hostis, Liv.: in diti domo, Liv.: dum ne te
auspici, Suet.: quindi ciò che è di nudo au- sit ditior alter,Hor.: longe ditissimus fuit Or-
gurio, infortunio, calamità, crudo pericolo, SÌ getorix, Caes. : col genit., ditissimus agri,
qua diritas invecta foret, Cic. poèt. IIJ di Verg.: coZZ'abl., delubra ditia donis, Ov.: règio
pers. e del loro carattere, crudeltà, fierezza, auro ditissima, Justin.
morum, Suet. 3. Hìs, Dìtis, m., forma access, (rara)
(Il rullilo, (dis-rampo), rupi, ruptura, ere, Ui tis, is, m., Plutone, il Giove del mondo sot-
fare a pezzi, spezzare, rompere, I) piì'Opr.: te- terraneo (Juppiter Stj'gius, Zsug xaxaxeóvtog):
nuissimam quaraque partem (nubis) dividere quindi domina Ditis, Proserpina, Verg. Aen.
atque d., Cic: imagines, Tac: homo diruptus, 6, 397: identificato da Cesare col dio della
affetto da ernia (ernioso), Cic: mediale di- notte presso i Celti, da cui derivavano i
rumpi = aprirsi, squarciarsi, spaccarsi, dirupto Galli, Caes. b. G. 6, 18, 1.
solo, Sen. II) trasl : a) ogg.person.: dirupi me di<^-calcealu««, a, um (dis-calciatus), a,
paene in judicio Galli Caninii, mi sono quasi um, scalzo, Suet. Ner. 5L
{"come oratore) fatto scoppiare i polmoni, dis-cedo, cessi, cessum, ere, I) andare in
Cic. ep. 7, 1, 4: e mediale dirumpi scop- ^ diverse parti, qua e là, separm-si, dividersi, fen-
piare, crepare, schiattare, stizzirsi, angustiarsi dersi, spaccarsi, aprirsi, ìu
duas partes. Sali.:
da morirne per invidia, dispetto, ira, noia, inter se, Nep.: in manipulos, Tac: di e. inan.,
dispiacere, ecc., dirumpi plausu alcjs^ Cic: di- discedit terra, Cic: caelum discedit, st aj)re,
rumpi dolore, Cic: storaacho, Sen.: e assol., Cic. de div. 1, 97 e 99: quindi rasserenarsi,
disrumpor, Ter.: dirumpuntur ii, qui etc, Cic. Verg. 9,20. II) partire, allontanarsi, andarsene,
b) ogg. astrati., rompere, societatem, amici- dipartirsi, A) jìrojJr.: 1) in gen.: de foro, Cic: e
tiam, Cic. GaUia, Cic: seg. dall'ahl., tempio, Ov.: Capuà,
dTi'ìio, r'ui, r'utura, ere (dis e ruo), rovi- Cic: impers. a contiene disceditur, Caes.:
,

nave, disfare, abbattere, distruggo-e, I) propr.: assol., Caes.: di e. inan., quartana ab alqo
nova, Sali: urbem, Cic. Megara vi capta dir.
: discedit, cessare, Cic: sol discedens, che tra-
ac diripere, Liv. alcjs domum, Cic. muros,
: : monta, Um-.: alla domanda: verso dove?
Nep.: agmina, rompere, Hor. II) trasl.: aere = andare, portarsi, ritirarsi, cubitum (a letto),
dirui (di soldati), patire una diminuzione di Cic: in silvas, ex fuga in civitates, Caes.: ad
soldo, Varr. fr. e Plin.: con amara beffa trasl., urbcra, Verg. ex castris domum, Caes.: do-
:
827 dìsceptatio discidium 828

mos suas, Nèp. 2)partic. a) come 1. 1. mUit. in re praesenti, Liv.: inter amicos, Plin. ep.:
a) allontanarsi, partire da, a Brundisio, Caes.: ipso exercitu disceptante, Liv. Il) di parti
ex hibernis, Caes.: Tarracone, Caes.: ab signis, contendenti, disputare, contendere, discutere SU
abbandonar le file, Caes.: ab armis, abbando- q.C. ,dibattere,deeidere, concludere q.C. ,\erhìs de
nar la battaglia, gettar le armi, Caes.: a bello, jure, Liv.: de controversiis apud alqm o inter se
abbandonare il teatro della guerra, la guerra, armis, Caes.: de jure publico armis, Cic: trasl.,
Caes.: dispersi discedunt, Caes. P) da un = in uno proelio omnis fortuna rei publicae di-
combattimeìito (come vincitore, vinto, ecc.), sceptatur, riposa la decisione, sta la sorte, Cic
partire, ritirarsi, riuscire, SUperior, victor di- dìs-eerno, crèvi, crètum, ere, separare,
scedit, Caes. : victus discedit, Sali. : aequo dividere, partire, IJ propr.: mons qui fines
Marte cum Volscis, la battaglia coi Volsci ri- eorum discerneret, dividere. Sali.: cf'r. poet.,
mase indecisa, Liv.: sine detrimento, Caes.: ac litem ut discerneret arvis, tener lontano
ìnfecta re, ovv. iiifectis rebus, Nep.:
Caes.: da, ecc. (della pietra di confine), Verg.: duae
quindi generic. (come vincitore di un pro- urbes magno inter se maris terraruraque spati»
cesso, come impunito e siin.), partirsi, rlìtsdre, discretae, Liv.: Agrippina discreta velo, Tac:
andarsene, superior disccdit, rimase vittorioso, discretae sedes pioruin, Hor.: septem discretu:^
eie: ab eodem in judiciis, cum capitis causam in ostia NUus, Ov.: della divis. politica delle
diceret, defensus aliquoties liberatus discesse- varie condizioni, omnia discrimina talia, qui-
rat, ne era uscito Ubero, Nep.: a judicio ca- bus ordines discernerentur, Liv. II) trasl.,
pitis maxima discessit gloria, uscì colla mas- distinguere, discernere, sia COi Sensi esteriori,
sima gloria da un processo capitale, Nep.: che colle forze intellettive ed animiche, suos,
consulum judicio probatus discessit, ne tiscì Caes.: alba et atra dis. non posse, il bianco
con T approvazione dei consoli, Cic: turpis- dal nero, Cic: stultum auditorem et credulura
sime, cavarsela con infamia e vergogna, Cic. ab religioso et sapienti judice, Cic: seg. da
b) separarsi, staccarsi da àlc. come nemico, prop. relat, animus discernit, quid etc, Cic:
abbaìKjonare alc, uxor a Dolabella discessit, discernere, utra pars etc, Cic: pecuniae an
Cael. in Cic. ep.: ab amicis, abbandonar gli f imae minus parceret, haud facile discemeres,
amici, Cic: ab alqo duce (di soldati), Caes. e Sali.: nec discematur, jussu injussu impera-
Liv. 13) trasl.: 1) in gen.: ex vita tamquani toris pugnent, Liv.
ex hospitio, andarsene, uscire, Cic. e così a : di<»cer|»o^ cerpsi, cerptum, ere (dis e carpo),
vita, Cic. a re, dal tema, dalV argomento fdi
:
sbranare, fare a (M'ani, squarciare, lacerare,
un oratore), Cic: trasl., di e. inan., svanire, I) propr.: alqm, Cic: membra gruis, Hor.:
dileguarsi, numquam ex animo meo discedit aurum in parvas parteis, dividere, Lucr. dei :

illius viri memoria, Cic. : hostibus spes po- venti, ecc., dissipare,disiìerdere =
distruggere,
tiundi oppidi discessit, Caes. 2) partic: a) da Catull. e Verg. II) trasl.: A) in gen., nel
q.c, dal proprio dovere, dal proprio carat- discorso, sininuzzure, spezzare, Cic: rem quasi
tere e silìl., seostursi, mancare, deviare, trasgre- in membra, Cic. B) partic, lacerare, alqm
dire, ab officio, Cic: a consuetudine, Cic. a : dictis, CatuH. 66, 73.
constantia atque a mente atque a se discessit, dìsee<!>sio, ònis, f. (discedo), J) sepura-
lo abbandonò ogni prudenza e ardire, e non zione, il distaccarsi, il separarsi, di due spoST,

fu più padrone di sé, Cic. b) come 1. 1. pubi., divorzio, Ter. Andr. 568 discessio plebei a
:

del senato, in alqam sententiam, abbracciare, patribus et aliae dissensiones, Sali. hist. fr. 1,
seguire un opinione, Liv. : e il contrario, in 9 (10). IIJ partenza, a) COme t. t. milit., al-
alia omnia, votare per Vopposta sentenza, lontanamento, Tac. ann. 1, 30. b) come 1. 1. di
esser di parere affatto opposto, Cic: quo(=ad atti pubbl., il passare dei settatori da una
quod se.) numquam ante discessum est, non poste dalV altri votazione, senatus consul-
'
,

si era mai prima venuti, Caes. e) d. ab alqo tum facere perdiscessionem, Cic: discessionem
ovv. ab alqa re, scostarsi da alc. o da q.c. nel facere, votare, Cic: fit d., si vota, Cic: facta
giudizio =eccettuare, cum a vobis discesse- est discessio in sententiam alcjs, Cic.
rira, voi eccettuati, Cic: cum a fraterno amore disceSSÌis, US, m. (discedo), I) separa-
discessi, Cic zione, divisione, apertura, fenditura, caeli, ba-
disceptsilto, onis, f. IJ sen-
(discepto), leno, div. 2, 60. II) allontanamento,
Cic de
tenza, decisione, giudizio, arbitrorum discepta- separazione, distacco, di pers. anche partenza
tìone?, Quint. IIJ questione, disputa, discus- [contr. reditus), subitus, Cic. : omnis nobiìi-
sione, con'rocersiu, cum quibus omnls fere nobis tatis, Cic : discessus ab omnibus, quae suut
disceptatio contentioque est, Cic: disceptatio- bona in vita, Cic. o praeclarum discessum e
:

nes forenses judiciorum aut deliberationum, vita Cic: digressus et discessus, separazione
!

Cic: talora anche =


punto delia quistione, ed allontanamento (nella morte), Cic illius :

p. es. Cic. part. or. 104. Alexandiea discessus, Cic. di sogg. inan.,
:

dìsceptator, òris, m. (discepto), arbitro, solis accessus discessusque, Cic. Partic, —


giudice, Cic di a.: disceptator de pace, Liv. a) come t. t. milit., partenza, Caes. ed a. : ab
disceptalri.Vjìcis, f. disceptator), arbitra, Dyrrachio discessus exercitaum, Cic. b) eufem.,
giudice, dialectica veri et falsi quasi disc, et allontanamento =z esiglio, Cic. de legg. 2, 42 ;
jude.x, Cic Ac 2, 91. de domo 85.
dì^ceplo, avi, atum, are (dia e capto), IJ diseadlllin, ti, n. (dÌSCÌndo\ I) squar-
ricercare, investigare come giudice una que- ciamento, fenditnetito, nubis Lucr. IIJ se-
,

stione, porro in chiaro, decidere come arbitro, parazione, A) propr., Cic. ed a.: conjugis
farla da arbitro in q.C, decidere, contro versias, miserae , Cic. e partic. , del divorzio, Co-
:

Cic: inter populum Carthaginiensera et regera mici, Cic. ed a. B) trasl.j, divisione dei sen-
,

829 disciflo disco 830


timenti, dingidìo, discai-aìa, Cic. ed a. : belli 2) meton., a) Vordinata dispoinzione derivante
discidio, Cic. dulT educazione, tenor di vita, uso, costume,
diseldo,ore (dis e caedo), unjUare « pezzi, modo di vivere, regola, principi, politica, disci-
ili 657 e 667.
parti, Lucr. 3, plinae saiictitas, onoratezza della politica,
dis4*inetu>«,a, uni, part. agg. (da disciugo), Liv.: novitas incognitae disciplinae, Veli.: me-
discinto, injlngardo, iijnavu, molle , dissulittu, retricia, Cic: certa vivendi, regola, Cic: sa-
nepos, Hor.: otia, Ov.
trusciiittto, iiulolente, crificandi, riti dei sacrifizi, Liv.: imitari avi
dixviiido, scldi, scissum, ere (dis e scindo^ iiiores disciplinamque , Cic. b) costituzione,
fendere, fare a pezzi, I) squurciare, stracciare, gocerno, stata, leggi, civitatis, Sen.: rei publicae,
spaccare, vestem, Ter.: coteiu novacula, Cic: Cic: Lacedaeniouiorum,Cic.: di.sciplinam dare,
alci luaxillara ictu, Suet.: trasl., auiicitiain, Cic: disciplinain Lycurgi tollere, Liv.
rompere, ma in modo aiolcHto(contr. dissuere, disi'ìltlila, ae, f. ( discipulus ), scolara,
sciogliere a poco a poco), Cic: oratio aut cou- alunna, lf(jr., Plin. ed a.
tiuua est aut iuter respondeuteni et interro- dÌ<»l*T|»Ùlu<!>, i, m. (disco), scolaro, dtace-
gante iii discissa, interrotta a domande e puiu, alunno (conìr. magister), Cic. ed a.: au-
risposte, Sen. IIJ stracciare, squarciare un ditor et discipulus Platcnis, Cic
vestito per scoprire il petto, tuuicani, Cic: di<!iel(id4>, cliisi, cliisum, ere idis e claudo),
vesteiii, Suet.: vesteiu a pectore alcjs, Suet. chiudere sei>aratumente, separare, diridcre, I)
di<*-cìn:;o, cinxi, cinctuin, ore, sciogliere, in gen.: Nerea ponto. Veri,'.: tigna, tenere
aciiiyere, Ij propr. : discincta tunica, Hor.: alla distanza conveniente, Caes.: trasl., moiit,
di per s.. excalceari et discingi, Veli.: e fty., in qui Arvernos ab Helviis discludit, Caes. Il)
sinu est, neque ego discingor, non lo lascio pregn., dividere =
spaccare, squarciare, turret',
sfuggire, Cic. : Partic, tunicati et discincti, Lucr.: morsus roboris, aprire, Verg.
coìne segno di gran dolore, Suet.: centuriones dli^eo, dTdIci, ere, JJ imparure, apprendere,
discincti, come punizione militare, Liv. IL) 1) per istruzione, per esercizio o pratica, im-
trasl., snervare, inftacchire, ingenium, Sen. ep. parare, apprendere, istruirsi in ([.C, studiare
92 extr. q.c. (contr. didiscere disimpnrare, docere in-
diMeiitilna, ae. f. (discipulus), scuola, I) in segnare, dedocere far disimparare), a) eol^
istritto senso, disciplina, iuseguuiuento, educa- Tace: multa oportet dLscat atque de 1i.scat, Cic:
gione, aintnaesiratnento, scuota, il propr., US- d. elementa prima Hor. litteras Graecas
, :

sol., coord., educatio et discip., Quint.: litterae SaU.: artes, Cic. e Quint.: eas parte» (apprender
reliquaeque res, quaruin est disciplina, per le bene la parte), Ter.: jus civile aut rem niili-
quali vi è un iisegnammto, che s'insegnano, tarem, divenire un giurista o un soldato,
Cic: novum alqiu alci iu discipliaam tradere, Cic: crimina, investigare, Verg.: nectaris su-
Cic: ab alqo disciplinila accipere, Cic: alci cos, gustare, assaggiare, Hor.: inde vocabula
eam disciplinani adhibere (concedere), Liv.: prima, Lucr.: id de me, Ter.: ab eo Stoico dia-
col genit. sogg., disciplina magoruni, Cic: lecticain, Cic: disce, puer, virtutera ex me,
furis atque divisoris, Cic. : parentuui, Justin.: fortunam ex aliis, Verg.: apud alqm litteras-,
pueritiae disciplinae, istruzione puerile, pro- Cic: in castris perlaborem usum militiae,Sall.:
pria dei fanciulli, Cic col genit. ogg. finj,
: quae illi litteris, ea ego militando didici, Sali.:
ilisc dicendi, ktruzione oratoria, Cic: virtu- atque haec ut certis possemus discere frico-
tis, Cic. 2) meton., a) oggetto di istruzione, nuscerej signis, Verg. P) colV infin., saltare,
scienza, arte, sistema, dottrina, e (Quindi Cic: cantare, Ov.: latine loqui, Sali.: di sogg.
sapere, cultura, erudizione, educazione, a) ge- inan., nec varios discet meutiri lana colore.^,
neric, assol., animum discipliuis meliorem Verg. yJ coiracc. e Z'infin., bene qui didicère
fieri, Quint.: con aggett., disciplinae Graecae, (compresero) deossecurum agereaevom, Lucr.:
nostrae, Quint. : disciplinae liberales. Veli.: ìli si didicerint non eadem omnibus esse ho-

di?!C. bellica, arte militare, Cic: parim., raili- nesta atque turpia etc, Nep. 5j seg. daprop.
taris, Nep.: navalis, teorica della navigazione, relat., prius disce, quid sit vivere, Ter disce, :

Cic: alqm omni (in ogni ramo) disciplina mi- quae censet amiculus, ascolta il consiglio di
litari erudire,Nep. col genit. ogn., disc, po-
: un buon amico, Hor.: plures discent quein ad
puloruni, l'arte di governo, Cic: juris civilis, modum haec fiant, quani quem ad moduni
Cic: sapientiae, Liv. p) scuola filosofica, si- bis resistatu!', Cic. e) assol.. ab alqo ita didi-
stema, philosophiae disciplina e disciplinae, cisse (essere così abituato) con ut e il cong.,
Cic: qui sunt ab ea disciplina, Cic. y) scuola Caes.: disc, fidibus, Cic. armis , Sen. rhet.::

retorica, ntetodo, sistenut pedaijuyieo, Hernia- disc. Latine, Quint. : valent pueri, studiose
gorae, Cic: sumnms doctor istius disciplinae, discunt, diligenter docentur, Cic. : quos di-
Cic. b) plur., disciplinae concr.: a) luogo sceutes vita defecit, Cic: studium discemli,
d'istruzione, Cic SuU. 89. p) setta, philosopho- discendi et docendi, Cic: ad discendum proin-
rum, Ter. eun. 263. II) in senso lato, educa- ptus (puer), Quint.: Partic. sost., discente?,
zione, \)propr.: a) mr/an.: disciplina puerilis, scolari, alunni, discepoli (contr. magistrij,
della gioventù, Cic: domestica, Suet.: majo- Liv., Sen. ed a. '!) xìartic: a) come t. t. giu-
rura , Ter. : civitatis (che predomina nello rid., discere causam, studiare una causa,
Stato), Cic: vetus regum, severità, educazione esaminare ogni circostanza di una causn
severa,Qvixt.: a pueris nullo officio aut disciplina (deir avvocalo), Cic. e Quint.: causam ab ovv.
assuefactì, Caes.: labente paulatira disciplina, ex alqo, Cic. e Quint. b) pregn., didicisse,
Liv. b) partic, dùiCipHnu militare, militaiis, aver studiato, Cic de or. 2, 4 ; Brut. 249 or. ;

Liv. ed a.: castrorum, Plin. ep. e Suet. niili- : 146. IIJ apprendere =
giungere alla cono-
tiae, Cic: populi romani, Cic: majorum, Sali. scenza di, conoscere, 1) in gen. : me peritas
,

831 discoboios discrìmen 832

discet Hiber Ehodanique potor, Hor.: e pregn., discrepsltTo, ònis, f. (discrepo), disaccordo,
quem Latinae ViuLlelici didicèro
legis expertes diversità di asserzioni, discrepanza, CUm discre-
nuper, hanno conosciuto a loro spese, con patio inter consules fuerit, Liv. 10, 18, 7.
Tm'O danno, Hor. 2) un fatto, venire a sapei-e. discrepito, are (intens. di discrepo), dis-
capere, essere informato, sentire, a) ColTs.cc., cordare interatnente, essere in jnena contraddi-
haec ubi rex didicit, Ov.; quod ubi primura di- zione, essere del tutto opposto, Lucr. : iuter Se,
dicit Demaratus, Justin. p) coìl'acc. e Z'infin., Lucr.
discit cum omni equitatu Litaviccum ad solli- dÌS>crc|IO, crcpui, are, essere dissonante,
citandos Aeduos profectum, Caes.: aniniadverti dissonare, stonare [contr. consonare), I) propr.,
enim et didici ex tuis litteris te omnibus in di strum. musicali, Cic. de off". 1, 145 ed a.:
rebus habuisse ratiouem, ut mihi consuleres, dipers., Cic. de or. 3, 196. IIJ trasl., A) dis-
Cic. y) seg. da prop. velai., donec aliquera sonare, esser dissonante, discordare, essere in
ex legatis misisset, a quo disceret seuatus, contraddizione (coììtr. unum souaro, congruere),
quaniuin in Etruria belli esset, Liv. cum alqo ovv. cum alqa re, Cic: ab alqa re, Cic:
discoboios, i, m. (SiaxopóXog), lanciatore sibi,Cic: inter se, Cic: id quod band discre-
liei fhsco, Quint e Plin. pat, Liv.: causa latendi discrepat, è incerta,
«lis-eolor, I) di vari colori, vario-
(Iris, dubbia, Ov.: res multum discrepans auctorura
pinto, screzialo, vario, Cic. ed a. IIJ trasl., opinionibus, narrata in modo assai dubbio,
secondo le qualità esteriori, differente, dissi- assai incerto, Veli. B) impers., discrepat, dis-
mile, Ov. ed a.: matrona meretrici dispar (pel corda, twn si è d'accordo, si è in contraddizione
carattere) atque discolor (secondo le qualità (contr. convenit), discrepat inter scriptores,
esteriorij, Hor. Liv.: cum de legibus conveuiret, de latore tan-
dis-COnvcHto, Ire, non accordarsi, esser tum discreparet, Liv.: illud baud quaquam dis-
discordante, vitae ordine toto, Hor. ep. 1, 1, crepat seg. dalTacc. e Z'infin., Liv.: non ovv.
99 impers., eo disconveuit inter meque et te,
: haud discrepat, quin col cong., Liv.: seg. da
Hor. ep. 1, 14, 18. prop. relat., Suct.
discordia, ae, f. (discors), I) discordia, ds-scrìbo, scripsi, scriptum, ere, scrivere
dissensione [contr. Concordia), a) in gen., Cic. una cosa qua e l'altra là, quindi arg'entum
ed a.: animi, incoerenza, Sen.: baec discordia quibus debui, distribuito fra i
discripsi ilGs,
non rerum, sed verborum, Cic: malum discor- miei diversi creditori. Ter. Phorm. 923. —
diae, il pomo della discordia, Justin.: meton., Inoltre variante di describo (V.).
di persona, come causn di contesa, pomo della discrinicn, mtnis, n. (discerno), separa-
discordia, Prop. 1, 2, 17. b) insubordinasione, zione, IJpropr.: aìCOWCr. , divisione; xyunto,
ribellione contro i superiori, sollevazione, discar- linea di divisione, di separazione
; discrimina
diae semina, Tac. II) persoìiif.. Discordia, la costis per medium quaspina dabat, Verg.:
Dea della Discordia, la greca "EpiJ, Verg. cum pertenui discrimine (duo maria) separa-
Aen. 6, 280 ejiltr. rentur, Cic compositum discrimen erit, dis-
:

discoi'diosiis, a, um (discordia), litigioso, crimina lauda, dirizzatura, scriminatura dei


acciittabrit/he, amante delle eontese, VUlgUS, Sali. capelli, Ov.: poet., tenue discr. leti, orlo, Verg.
Just. 66, 2. b) astr.: a) intervallo, discrimina agminum,
discordo, avi, are (discors), esser discorde, Curt.: spati um discrimina fallit, Ov. p) distanza,
essere in discordia, vivere in discordia, IJpropr.: lontananza , acquato OVV. acquo discrimine
ìnter se. Ter.: inter se dissidere atque d., Cic: Lucr. e Verg. y) intervallo nella rniisica, septem
cum Cheruscis, Tac: animus a se ipse dissidens discrimina vocum lira a sette corde Verg.
, ,

secumque discordans, Cic: adversus ventrem, Aen. 6, 646. IIJ trasl.: a) differenza, divario,
delle membra, Quint.: assol., discordant oppi- ilelectu omni et discrimine remoto, Cic: tetiues
dani, Auct. b. Hisp.: discordat eques, Hor. parvi discriminis umbrae, Ov.; sit hoc discri-
II) trasl., stare, essere in contraddizione, discor- men inter gratiosos cives atque fortes, ut ctc,
tiare,ecc, in tantum a se discordante fortuna, Cic: d. nationum, Curt.: discrimina ordinum
Veli.: ne (vox) cum oratione discordet, Quint.: dignitatumque, Pliu. ep.: quindi in vulgo non
col dat., quantum discordet parcus avaro, Hor. est discrimen, il volgo non ha criterio, discer-
discors, Cordis (dis e cor), discorde, discor- nimento, Cic. \i) punto decisivo, decisione, a) ge-
dante [contr. concors), I)propr., dipers., Cic. neric: in d. venire, an etc, Curt.: erit igitur
ed a.: secum, Liv.: alci, Veli.: sibi,Ov.: ad alia res jam in discrimine, Cic: in discrimine est
discordes, Liv. II) trasl., a) generic: concor- nunc omne genus humanum fsi tratta ora del
dia, Hor. ed a.: symphonia, stonata, Hor.: mondo, se debba riconoscere voi o i Carta-
venti, Ov. e Sen.: ejusdem elementi natura, ri- ginesi, ecc.y utrum... an etc, Liv.: ea res euim
jnignante, Curt. b) contradditorio, opposto, di- nunc in discrimine versatur, utrum possitne...
verso, contrario, fetus, di doppia natura fndìa an etc, Cic: haec baud in magno ponere dis-
parte superiore toro, nella inferiore uomo), crimine, non far gran conto, Liv.: quaerere et
Ov.: vesania, Hor.: discordia inter se responsa, in discrimen agere (decidere) utrum... an etc,
Liv.: CoTZ'abl., diverso, di diversa natura, die si Lucr. P) decisione =
esito, successo , belli, pu-
distingue per in q.c, ora sono discordia, Verg.: gnae, Curt.: in discrimen adductum 6s.se, Cic:
discordes moribus, linguis, Curt. discrimen hcere seg. da prop. relat., Liv.: alnjs
discrepanlTa, ae, f. (discrepo), discor- rei d. positum est in alqa re, Cic y) meton.,
danza, disaccordo, discì-epanza, SCripti et volun- ot.cx.) mezzo di decisione, prova, discrimine
tatis, Cic: majorem multo inter Stoicos et Pe- aperto, Ov. met. 1, 222. ^'^) punto decisivo,
ripateticos rerum esse aio discrepantiam quara crisi, rischio, peticolo, condizione- pericolosa, in

Terborum, Cic, quo discrimine, Nep.: in tanto discrinìine ^/e-


,,

833 discrimino disicio 834

riculi, in cosi evidente pericolo, Liv.: ad ìpsum Max.: ignei spiritus, lo scorrere qua e là,
discriraen ejus itim^ions,, proprio ìicl momento Plin. ep.
decisivo di così critiai situazione, Cic: in dis- discus, i, m. (Sioxog), disco, piastra di
crimen dare, arrischiare, Liv. rem esse in : pietra o metallo con un buco nel mezzo ed
summo discrimine, Caes.: in discrimine ultimo una striscia di cuoio per poterla scagliare:
vitae esse, essere agli estremi, Liv.: in ultimo istrumento col quale s'esercitava la gioventìi
discrimine es fortunae tuae et vitae, il tuo nell'antichità, Ilor. ed a.: discum audi e quam
scettro e la tua vita sono iìi estremo pericolo, pbilosopbum malie, prefirire il fischiar del
Curt. 6) lotta deciaioa, battuylia decisiva, Velie- disco al sentir ragionare un filosofo, Cic.
mens, Curt. ultimum. Voli.: discr. tentare,
: «lisfUSSÌ'o, ònis, f. (discutio), scutimento,
experiri, Curt. vihruziunt; Sen. uat. qu. G, 19, 2.
di<«crTiiiìiio, avi, àtum, are (discrinieni, disciìlTo, cussi, cussuiii, ere (dis t-quatio),
dividere, dìntinyuere, scpurure, I) propr., ìiello scuotere in diverse parti, I) in senso
spazio e nel tempo: Etruriam discrimiuat Cas- stretto, abbattere, rovinare, atterrare, spaccare,
sia (viaì, Cic: vigiliarura soninique nec die uec scJiiantare, fracassare, corticem, Ov.: dclubra
nocto discriminata tempora Liv. II) trasi. , fulmine, Lucr. (e così tota columna ad imum
inteUett., dividere, diatiiiffuefe, inter se siniilia, fulmine discussa est, Liv.): tribus arietibus
Sen. ep. 95, 65. aliquantum muri , Liv. rostrum ( navis )
: ,

«lì<»ei'i|>lé, V. descripte. Auct. b. Alex.: ossa saxo, Ov. II) in senso


di>*i*i*ì|itìo, ònis, f. (discribo), divisione, luto, spingere in diverse parti, \)propr.: a) es-
ripat-tizione, civitatis, Cic: equitura pedituni- seri anim.: a.) disperdere , quindi sciogliere
que, Cic: urbis, Cic. un adunanza, Boeoticum concilium, Liv.: ne-
dis-criìeio, avi, atum, are, cruciare, tor- farios coetus, Liv.: gladiis et caede comitia.
ntentare , titaituriare, torturare, OUSCrUCiatUS, Veli. P) come t. t. milit., sbaragliare, disxjer-
martoriato in tutti i modi, Cic. e Suet.: rifless, dere, il nemico, Etruscos, Marsos, Fior, b) di
discruciare se (Plaut. fr.) e commi, mediale e. inan.: a) generic, dividere, separare, rom-
discruciari, crucciami, affannarsi, angustiarsi, pere, spezzare, squarciare, dissipare, disperdere,
a/Jligyersi, ranintaricarai , Comici 6 Cic : COn lluctus fdel Po), Mela: nivem, toglierla dì
animi, Comici. ìiiezzo da due parti,Caes. {ma nix discussa,
diseìllutU!*, ahi. U, m. (discumbo), l' ada- sciolta , Curt.) nubem Ov. teuebras (del
: , :

giarsi, lo sdraiarsi, per mangiare, ecc., Val. lampo), Ov. (e fig. animi tenebras, Lucr.): ca-
Max. 2. 1, 9. liginem (del sole, ecc.), Liv. e Curt. (e fg. di-
dis- OlllllIkO, cubili, Cubttum, ere, adagiarsi scussa est caligo, Cic). P) una condiz. fisica,
ognuno al proprio posto (di piìi o di un solo mentale, animica, scuotere, scacciare, sbandire,
fra pili), a) a tavola, Cic: discumbitur, si va pura somnum sibi lympha, Prop.: soporem,
a tavola, Cic. ed a.: di singole pers., Tac, Curt.: ebrietatem, Curt. 2) trasl., /«re che q.c.
Sut't. ed a. b) per dormire, Cic vada a inioto, attraversare, impedire, rendere
dì>«'l'U|HO, pivi, pltuni, ere, desiderare con vano, sventare, quindi al passivo discuti anche
tuttu il cuore, desUlerure ardenteniente, COìl dop- = non riuscire, andare a vuoto, svanire, eani
pio infin., se vendere, CatulL: te videre, Cael. rem, Liv. consensu patrum discussa
(e così res
in Cic. ep. est, andò a vuoto, caedem, Cic: eorum
Liv.):
dìs-i'urro, curri e cucurri, cursura, ere, captioues, confutare, Cic: condicioues pacis,
IJ con-ere qua e là, volgersi, sparpagliarsi, VeU^
ebattdarsi, partic, come t. t. milit., assol., dlSiertU^ avv. (disertus), chiaramente, di-
Verg., Liv. ed a. : in muris, Caes.: circa vias, stintamente, a) a parole chiare, espressamente,
Liv.: ad arma, Liv.: ad lapides et arma, Seu.: Liv. ed a.: disertissime planissimeque in eo
in tabernacula, Curt.: in cornu ovv. in cornua, (decreto) scriptum est, Liv. b) eloquentemente,
dividersi, Curt. e Liv.: col supino in um, disc, con facoìulia con acconcie e ordinate parole,
,

praedatum, Liv.: trasl., r/e/ iVtVo, diversa ruens dicere, Cic. e Nep.: diserte saltare [contr. te-
septem discurrit in ora, Verg.: di astratti, secta nere dicere), Tac. dial.
bipertito cum mens
discurrit utroque, si volge dT<»erlus, a, um, part. agg. (dissero"), t. t,
da ambe parti, Ov. II) correre, cavalcare
le retor., a) di narrazione e discorso, ordinato,
qua e Uì, e sim., assol., Suet. ed a.: per omnes facondo, chiaro e preciso, eloquente, oratio, Cic:
silvas, Ov.: per Bajanuui sinum equis, Suet.: historia, Cic: litterae, Cic: sententia disertior,
per cerea castra (di api), Verg.: trasl., septem Sen.: epistula disertissima, Cic. b) trasl., di
sola discurrere (muove rsi), cetera haerere (di persona che, sopra uìi dato argomento, sa
stelle), Sen.: discurrunt per vias urbis munera, esprimersi con chiarezza e precisione? e anche
Tibull.: fama tota urbe discurrit, Curt. conparola elegante, facondo, eloquente, orator,
di^iCursatlO, ònis, f. (discurso), H correre Cic: bomo, briccone, die sa usar lene la lin-
<iua e Ut, officiosa per urbem, Sen. de brev. vit. gua (il Forcellini spiega: che sa il fatto suo,

3, 2.^ sagace). Ter.: col genit., leporum disertus ac


di*«eur!<iO, are (intens. di discurro), correre facetiarum, Catull.: sost., diserti, òruui, gii m ,

qua e Ut, Quint. ed a. eloquenti, i facondi, Cic.


dÌNcur!>u!i«, US, m. (discurro), n correre diiiìTcìo, jèci, jectum, ere (dis e jacio), get^
qua e là, correre attorno, saltare qua e Ut, Liv. tare qua e là, I) propr.: ì)ingen.: .\)edir
ed a.: totius diei, il saltare qua e là il giorno fizi, ecc., ruiitare, distruggere, abbattere, atter-
intero (dei faìiciuUi), Quint. di e. inan. : rare, spezzare, rompere, muros. ^ erg. : muni-
libero per ordines discursu praetervecta (se tiones, Nep.: statuam, Liv.: a funda- domum
Davis), Liv.: telorum, il volare attorno, Val. mentis, Xep. : rotam, Ov. b) di cose unite in

Georges- Calonghi, Dizionario latino-italiano. 27


835 disjecto dispensatio 835
un tutto, a) disperdere violentemente, sbattere conjuncta, Cic: homines Graeci, longa a
ficio
qtux e lA, cacciare, sbaragliare, disgiungere, nostrorum hominuin gravitate disjuncti, Cic:
sciogliere, naves passim ovv. classem (di pro- e diverso, separato, nihil est ab ea cogitatione
cella), Liv. {cfr. di naviganti, terapestas, qua disjunctius, Cic: inter se d. dlscrepansque,.
ipsi disjecti forent, Liv.): nubila, Ov.: nebulam, Lucr. B) partic: 1) come t. t. logie, disgiun.
Liv.: arenas, soUevare e porta)- qua e là, Tac: tivo, opposto, Cic Ac. 2, 97. 2) come 1. 1. ret/iv.^
poet., disjecta comas, con le chiome scarmi- rotto, spezzato, slegato, Clc part. or. 21: delVo-
gliate, Ov. P) disperdere =
separare, isolare, ratore, Tac. dial. 18.
comim. al partic, disjectus, aa) generic, di- dits-jiingo (dljungo), junxi, junctum, ere,
sperso,dtSMMÌto,4rjjar.vo, disjecti, Sali., Tac. Cf? a.; disgiungere, slegare, sciogliere, dividere e sepa-
disjecta raanus (soldatesche), Cic. pp) distac- rare in genere, I) propr.: A) in senso stretto,
cato, ehe è di gtiarnigione, di per S., Hirt. b. G. specialm. come t. t. econ., staccare, asìnum,

e Tac. yy) separato, che sorge isolato, disperso, bovem ab opere, Scriptt. r. r. ed a.: jumenta,
di luogo, rara disjectaque aedificia, Caos.: va- Cic. B) in senso largo, separare, dividere nello
sta disjectaque spatio urbs, Liv. 2) partic: spa£^zo, intervallo locorum etteraporum dijun-
a) spaccare, fendere, spezzare COìl uno stru- cti suraus, Cic: equitatus a laevo cornu brevi
mento da taglio, securi frontem mediani men- spatio disjunctus, Liv.: di luoghi, Jugurtliae
tamque dissicit, Verg. Aen. 12, 306. b) come Bocchique regnum (di tm fiume). Sali.: nisi
t. t. millt., disperdere, sbaragliare, rompere, (fons) munitione ac mole lapidum disjunctus
phalangem, Caes.: barbarorum copiam, Nep. esset a mari, Cic. II) trasl.: A) in gen., sepa-
e) pregn., i propri averi, le proprie sostanze, rare, dividere, staccare (contr. conjungere), alqm
dissipare, scialacquare, sprecare, dilapidare, ab alqo. Ter. e Cic: alqm ab alejs amicitia
pecuniam Val. Max. 3, 5, 2:
flagitiis dissici, familiaritate , Cic. : alqm a corpore , Cic
dide ac dissice, Caecil. com. fr. in Cic. Cael. 37. B) separare, dividere nel giudizio^
2^^''^^^C->

JJ) trasl.: 1) in gen.: adeo cuncta incuria {confr. commiscere), insaniam a furore, Cic
disjecta erant, tanto ogni cosa era lasciata in dì^-pator, atUS, ari, vagar qua e là, andar
abbandono, tutto era in disoì'dine, Tac. ann. eì-rando, vagando, raìningare, tanto plurCS pas-
1,50. 2) partic: n) far rovinare, disperdere sim dispaiar tur, Sisenn. fr.: multitudo dispa-
q.c, a) scogliere, disperdere un' adunanza, una lata, Nep.: dispalati in agris, Nep.
società, ilium consensionis globum (club, cir- dis-pando, pandi, pansum, ere, distendere^
colo), Nep. Att. 8, 4. p) rompere, sconcertare^ spiegare, allargare, neu distracta SUUm late
mandare a vuoto una cosa, compositam pacem, dispandat hiatum, Lucr.: vestes dispansae,
Verg.: rem, Liv.: haec Consilia ducis, Liv.: co- Lucr.: dispansa destrae manus palma, Suet»
gitationem regiam, Veli, b) spargere, diffon- — Form" parali, preclass, dispeiido o dis-
dere, divulgare q.c, ut nomen ejus per totum ponilo, dispessus, "ere, Lucr. ed a.
terrarum orbem dissiceretur , Val. Max. 8, 14 dis-pni*, aris, disuguale, dispari, dissimile,
extr. 5. dissomigliante fd.i qualità, di natura; quindi
<IÌ!iijecto, are(intens. di disicio), gettare di pers. riguardo al carattere), dispares ac
(sbattere) qua e là, dissipare, disperdere, Lucr. dissimiles gladii [contr. ejusdem formae), di
2, 553 ed altrove. inugìiale lunghezza e forma, Liv.: colores,
1. (lÌ!sii'ctn*«,a, um, part.agg. (d!a disicio), Cic: proelium, impari (x>er forze), dì fanteria
disperso, isolato, separato, di luogO, aedificia, e cavalleria, Caes.: alci, Cic: inter se, Cic: e
Hirt. b. G.: urbs vasta et disjecta spatio, vasta col genit., quidquam dispar sui atque dissi-
ed estesa, Liv.: di pers., manus (soldatesche), mile, Cic.
Cic: e spesso disjecti, Hirt. b. G. e Tac. dìsparjs^o, V. dispergo.
2. disjeelus, us, m. (disicio), disperdi- dis-psii'Tiis, e, dissimile, disugnale, Clc. de
tnento, spargimento, Lucr. 3, 926. div. 1, 79.
«lisJTeTo, F. disicio. dÌ!«-parO, avi, atum, are, separare, stac-
«r^jiiiielè (dijunctè), avv. (disjtmctus), care, seniores a junioribus divisit eosque ita
separatamente, compar. disjunctius, troppO disparavit, ut etc, Cic: quos disparandos ut
nell I forma dialettica dell'antitesi, Cic. Phil. curaret, Caes. —
Partic. sost., disparatum, i,
2, 32. n., proposizione contraria, direttamente contrad-
«lì<«j II netto (dijunctìfo), onis, f. (disjungo), ditoria (come sapere, non sapere), Cic. de inv.
separazione, dimsione, disgiunzione, T) propr.t 1, 42. Quint. 5, 11, 31.
meorum, Cic: ut non statim alienatio disjun- disparito, -partior, V. dispertio.
ctioque ùcienda sit,Cic. II) trasl.: A) distacco, dispoctììs, iìs, m. (dispicio), considera
diversità, differenza, animorum, Cic: sententiae, zione, riguardo, S3n. ep. 109, 16 cd altr.
Cic. B) =
S:e^eoy|j.évov, a) come 1. 1. della lo- dis-peii0,puli, pulsum, ere, cacciare qua e
gica, separazione, contrapposizione, proposizione là, disperdere, dissipare (conir. compellere), pe-
disgiuntiva, Cic. ed a. b) come 1. 1. retor., unione cudes, Cic: praesidia. Fior.: nebulam, Liv.:
di pili proposizioni senza congiunzioni, asindeto, trasl., ab animo tamquam ab oculis caligLnem,
disgiunzione, Comif. rhet. e Cic Cic^
di«ijunctus (dijunctus), a, um, part. agg. dispendtiim, ti, n. (dis e pendo), spesa
{da disjungo), separato, diiHso, lontano, distante, superflua, dispendio, perdita, scapito, danno
I) di luoghi, quae (Aetolia) procul a barbaris {contr. compendiura), sine dispendio, Ter.:
disjuncta gentibus, Cic: in locis disjunctissimis plus dispendi facere, perdere di più, Lucr.:
inaximeque diversis, Cic. II) trasl.: A) in gen., plur., dispendia morae, spreco di tempo, Verg.
estraneo a q.C, non conforme a q.C, quae vita dispendo, dispenno, ere, V. dispando.
maxime disjuncta a cupidìtate est et cum of- dispensalto, ònis, f. (dispenso), prùpr. il
837 dispensator dispone 838

pesare esatiamente, quindi IJ in gen.: tìlutrilm- Liv. 22, 7, 10. — Forma parali,
depon. dis-
zione economica, partizione economica, inopiliC pertTor (dispartTor), negli esempi : sàqà.
ìri,

(dello scarso frumento), Lìv. II) pai-tic, am- in influita, Cic. de legg. 2, 47 : administra-
ministrasimie, maneggio, aerarli, Cic: pectiniae, tionem inter se, Liv. 3, 10, 9.
annonae, Tàv.: come carica, governo, ammini- dìsperiKTo, ònis, f. (dispertio), partizione,
atrazione della casa, u/Jirio di tesoriere, Cic. e Cic Phil. 3, 30 ediz. Kayser.
divisione, ;

Suet.: regia, pi-esso il re, Cic. dispessiis, a, um, V. di.spando.


di<«pensati(r, i3ris, m. (dispenso), teso- dispieio, spexi, spectum, ere (dis e specio),
riere, cassiere, amministratore, economo, Cic. I) aprendo le ciglia, cominciare a veliere, aprire
ed a. gli occhi, distinguere cogli occhi gli oggetti cir-
di^pcn<«o, avi, atum, are (intens. di dis- costanti, catuli, qui jara dispecturi sint, Cic. :

pendo), propr. pesare esattamente in diverse ubiprimum Il)pregn.: A)intr.,


dispexit, Cic.
parti, quindi I) dispensare, distribuire, divi- guardami attorno COgli OCChi Spalancati, spiare
dere proporzionatamente oscula per nato?,
, attorno, osservarsi attorno, longe CUUctas in
Ov.: con ogg. astr., laetitiara Inter impotentes partes, Lucr. 6, 648. Ti) tr. cogli occhi fìssi,
populi animos, Liv. IT) dividere, distribuire cominciare a distinguere qualche oggetto; con
ugualmente, regolare, disporre in ordine, ordi- gli occhi, osservare, spiare, investigare, scoprire,
nttre. A) in gen.: annum intercalariis mensibus vedere, 1) propr.: ut nequit ullam dispicere
interponendis ita dispensavit,ut etc, Liv.: victo- ipse oculus rem, Lucr.: dispecta est et Thule,
riam, dnre le opportune disposizioni riguardo Tac 2) trasl.: a) colla mente, acoprire, twtare,
al profitto, Liv. bella, Justin.: recte, Hor.:
: distinguere, dism-nere, alqd acie mentis, Cic:
in retor. , inventa non solura ordine, sed discerne et dispice insidiatorem et petitum in-
etiam momento quodara atque judicio, com- sidiis, Liv.: quid sperem non dispicio, Cic: si
partire secondo un piano determinato, Cic. dispicere quid coepero,Cic. b) calla mente, con-
ìi)partÌC., amministrare, reggere, governare, siderare, riflettere, esaminare, meditare, pen-
aveì- cura, res domesticas, Cic. pecuniam, Nep.: sare, res Eomanas, Cic: quorum nihil cum
fila raortalia (delle Parche), aver fra le mani, dispexisset caecata mens subito terrore, Liv.
Ov. dìsptiecnlia, ae, f. (displiceo), dispiacere,
di<s-|U'i*<lo, perdYdi,perdttum, ere, dissi- malcontento, taedium et d. sui, noia e tedio di
pare, disperdere, tnandare a male, rovinare, se stesso, Sen. de tranqu. 2, 10.
a) generic: possessiones, Cic: libellura, sciu- displìe«^o, pltcui, pltcYtum, ère (dis e pla-
pare, Plin. ep.: con ogg.person., tot cives Eo- ceo), dispiacere (contr. piacere, arridere, pro-
manos disperdidit, Vatin. in Cic. ep.: me mea bari), I) in gen.: displicet alqd, Cic: alci alqd
disperdat nullo prohibente puella, si etc, Ov. ovv. alqs, Cic: displicet populo de Cyprio rege,
h) partic, maìular a male, sprecare, oleum, il popolo dà voto contrario sopra ecc., Cic:
Sen. —
Il passivo di disperdo è dispereo. ed a.: non displi-
alci displicet, coZZ'infin., Cic.
dÌ<«-|iereO, perii. Ire, andar affatto in ro- cet nobis coira.cc. e nnfin., August. in Suet.
vina, andar perduto, perire, ftindus disperit, II) partic: displ. sibi, non esser contento di se
Cic: disperii, son perduto, Comici: dispeream stesso, essere scontento, essere mal disposto, non
(formola di spergiuro), vorrei morire, possa sentirsi bene. Ter. e Cic
io morire, Hor. ed a. dis-piódo, plòsi, plòsum, ere, rompersi con
disperalo, spersi, spersum, ere (dis e fragore, esplodere, Lucr. e Hor.
spargo), I) spargere qua e hX, dispergere, dis- dispolTo, variante di despolio (V.J.
perdere, gettare qua e A)propr.: per agrus
là, dis-pono, pysltum, ere, porre qua »
puslii,
passim corpus. Poeta in Cic: cerebrum, sfra- Uì, collocare in diversi punti, distribuire, dis-
cellare, Ter. B) trasl., spargere dividere = poi-re, IJ in gen.: A) propr.: pocula Bacchi,
in piit parti, distendere, allargare, spiegare, Ov.: haec ubi disposuit, dispose fogni cosa al
propagare, rumorem, Tac: partes rei gestae in suo posto), Ov.: lapides crebros intervallis,
causam, distribuire qua e là, Cic: multa per- Curt.: aitarla utroque latere (itineris), Curt.:
niciosa, Cic: vitam in auras, Verg. Particip., signa ad omnes columnas, omnibus etiam in-
dispersUS talora =
sparso, disperso, condotto tercolumnis, in silva denique disposita sub
in vari punti, luoghi; p. es., eorum Collectio divo, Cic: tabernas deversorias per litora et
dispersa, Cic: bellum, Cic. II) spargere, spruz- ripas, Suet.: come t. t. milit., portls stationes,
zare, viam cerebro, Ter. adelph. 317. Liv.: praesidla ad ripas, Caes.: vigilias per
disperse e di<i«persiin, aw. (dispersus), urbem, Liv.: tormenta in muiis, Caes.: rellquas
sparsamente, <pia e là, in piit parti, a) La cohortes castrls praesidio, Caes. disponit (ap- :

prima forma in Cic Verr. 116; de inv. 1,


4, posta chi riferisca), qui nuntientetc, Plin. ep.
98: e contr. distinctius, Cic. de inv. 2, 11. B) trasl., distribuire secondo un determinato
p) La seconda in Suet. Caes. 80. piatto, a) generic. imperli curas, Tac: mlni-
:

dispersi*, ònis, f. (dispergo), dispersione, steria principatus in equites Eomanos, Tac.


distruzione, urbis, Cic PMl. 3, .30; cdiz. Halm. b) come t. t. retor., distribuire qua e Ui, ut sint
disperilo (dis-partfo), Ivi e ti, ìtum, ire, quasi in ornatu disposita quaedam insignia et
dividere, un tutto nelle sue parti, separare, lumina, Cic: verba ita, ut pictores varietatera
staccare, spartire,smembrare, I) propr.: exer- colorum, Cic. II) colVidea access, dell' or-
citum per oppida, Liv.r pecuniam judicibus, dine = ordinare, mettere in oì-dine, disporre,
Cic: proxima loca tribunis, in guardia. Sali.: regolare, distribuire, A)propr.: miUtes, Nep^
IIJ trasl., conjecturam in quattuor genera, aciem, Curt.: Homeri libros antea confusos,
Cic: tempora voluptatis laborisque, Cic: me- Cic: tellurem quinque in partes, Tibull.: dis-
dio, tot in curas dispertiti animi eorum erant, posita congeries, Ov.: male dispositi capilli.
839 disposite dissentio 840

bene dispositae comae, Ov, B) trasl.t a) ge- 20, 7: sost. come traduzione della SiaXeotxixTJ
neric: tlìspoi're conveniententente , disti'ibuire (xéxVYj), diedettica, arte del disputare, Quint.
opportunaiitente, rendere conveniente, opportuno, 12, 2, 13^
adattare, dieiu (il giomo =^ le occupazioni dìs-pulo, avi, atum, are, mettere del tutto
del giorno), Sen. e Plin. ep.: otium, Plin. ep.: in chiaro, nel linguaggio filos. e retor. ad- =
fata sibi, regolare il proprio destino, Curt. : durre le ragioni pro e contro SOpra una data
disposita ad honorem studia, Cic: Consilia in opinione, disputare SU q.c., trattare q.C, pro-
omnem fortunam disposita habere, Liv. b) come nunciarsi per q.c, con acc. di re/a^'.,haec,Cic.:
1. 1. retOT., ordinare, disporre con orditie, ornare, de alqa re, Cic: in secundo libro de alqa re
disponere, Cic: disp. inventa, Quint.: quaestio- per alcjs personam, Cic: ad alqam rem, Cic:
num ordinem recte, Quint. e) esporre ordina- contra proposìtum (argomento), Cic: in utram-
tamente, carmina cura, Lucr.: modos, Ov. que partem, prò e contro, Cic: in contrarium,
dì^ptisTtc, avv. ( dispositus ) ordinatn- , Tac: disp. contra, Cic: disputandum de omni
mente, con bell'ordine, dicere, Quint. 10, 7, 12 : re in contrarias partes, Cic: con prop. interr.
accusare, con accusa ordinata, Cic.Verr. 4, 87. indir., ego enim quid desiderem, non quid vi-
dìf«pìÌÌMlìo^ ònis, f. (dispono), a) come 1. 1. derim disputo, si tratta qui non di ciò,
dell' edilizia, disposìsione secondo il disegno, che ecc., Cic.
costruzione secoiuio il disegno, Sen. de tranq. di««quTro, ere (dis e quaero), ricercare di-
10, 4: tectorum, Plin. ep. 5, 6, 32. b) come ligetitemente, investigare, Hor. sat. 2, 2, 7.
t. t. retor., disposizione artistica del materiale, disquTìiiTlTo , ònis, f. (disquiro), ricerea,
Cornif. rhct., Cic. e Quint. e) disposizione, or- investigazione, esame, Cic. ed a. fanche alplur.J:
dinamento, ordine, assetto, trasl., vitae, Ordine, in disquisitionem venit, si ayita la questione,
regola di vivere, Sen.: dispositiones tempo- si domanda, seg. da prop. relat. (con quid, col
rum, Sen. ne [interr., enclit.J), Liv.
<lÌ!$|tdMl4Ìr, Òris, m, (dispono), ordinatore, dÌ!>>riiiiipo, V. dirumpo.
Sen. nat. qu. 5, 18, 5. dis-sacpio, saepsi, saeptum, Ire, separare,
tll<«|»o>*ìlura, ae, f. (dispono), ordine, di- dividere (con fosse, con una siepe, un tra-
sposizione, plur., Lucr. 1, 1027; 5, 192. mezzo e siìu.), Lucr., Cic. ed a.
1. dÌ!<>|>usitu>«, a, um, part. agg. (dispono), dis^iaeplTo, ònis, f. (dissaepio), separazione
beìxe ordinato, disposto, quo neque fòmiosius {con un tramezzo), Liv. 4, 24, 10, H dubbio. :

est quicquam nec dispositius, Sen. nat. qu. 1. disisaeplum, i, n. (dissaepio), tì-amezzo
prol. § 14; ex disposito, in ordine, Sen. de (parete divisoria], dissaepta domorum saxea,
prov. 1, b) trasl., di un parlatore,
2 e altr. Lucr. 6, 951.
ben ordinato, vir, Plin. ep. 2, 11, 17. dis-SavTor^ ari, badare con trasporto, ba-
2. di>>|>r»!iiitu<«, iis, m. (dispono), disposi- ciare teneramente, Q. Cic in Cic. ep. 16, 27, 2.
zione regolare, dispositu provisuque civilium disk-seco, sccui, sectum, are, tagliare in
rerum peritus, nelle disposizioni e nei prov- due parti, alqm serra, Suet. Cai. 27.
vedim'nti civili avveduto, Tac. List. 2, 5. dis-séniìno, avi, àtum, are, disseminare,
dis pudel, pùduit, ère, impers., mi ver- trasl., spargere, spandere, propagare, divulgare,
gogno assai, confondo per la vergogna, col-
tni sermonem, Cic: malum, Cic.
Z'innn. ovv. Z'acc e l'inhn.. Comici. dissenno, ònis, f. (dissentio), dissensione,
di<i-pungo, punxi, punctum, ere, propr., I) di pers.: a) in senso amichev., diversità di
separare con punti, quindi trasl.: I) nei cal- opinione, differenza di parere, disparere (contr.
coli, rationes expensorum et acceptorum, rive- consensi>), inter homines de jure, Cic. nulla :

dere i conti dell'entrata e dell'uscita, Sen.: mihi tecum potest esse dissensio, Cic: est (re-
trasl.: dies vitae, contare, ponderare, Sen. gna) quaedam inter nos parva dissensio, Cic.
II) alqd alqa re =
separare, dividere q.c. con b) in senso ostile, discordia, scissura, divisione
un'altra, neque quisquam hoc Scipione ele- (nello Stato), civilis, Caes.: civium, Cic: opti-
gantìus intervalla negotiorum otìo dispunxit, e matium discordia dissensioque , Cic: tanta
nessuno meglio di questo Se. seppe stare in inter eos dissensio exsistit, ut etc, Cic. trasl.,
un giusto mezzo fra gli affari (di Stato) e di sogg, astr., contraddizione (dissomiglianza),
un utile riposo (occupazione scientifica). Veli. utilium cum honestis, Cic: actionum, Sen.
1, 13, 3.^ dÌ!<>sensus, ùs, m. (dissentio), dissenso,
_
dÌ«ipulnbTIÌS, e (disputo), disputabile, di disunione, discordia, Verg. Aen. 11, 455.
citi può disputare (in pro e contro),
si in di««>!ieiilaneiis, a, um
(dissentio), discor-
utramque partera, Sen. ep. 88, 43. dante, dissentaneo (contr. consentancus), alci
dÌ*>putsitlO, ònis, f. (disputo), discttssione rei (con q.c.J, Cic. part. or. 7.
ragionata SU uìi argomento controverso, di- dì>!><scntTo, sensi, sensum. Ire, dissentire,
eeussione, disputa, Cic. ed a.: de fato, Cic. discordare, non andar d'aceoì'do, non esser coe-
dÌ!«putiilTuncul;i, ae, f. (dimin. (?? dispu- rente contr. consentire), IJ propr.: a) ri-
i

tatio), piccola discussione, disputazioncella, dis- guardo a pers.: a) in senso amie, ab alqo,
putatiunculae inanes, Sen. ep. 117, 25. Cic. : ab alqa re, Cic: de alqa Cic: ab
re,
di)«pulator, òris, m. (disputo), disputa- alqo de alqa re, Cic: cum alqo, Cic: inter
tore, pensatore (in quanto esprime i suoi pen- se, Cic.ipsum sibi in oratione,
: non conser-
sieri e li sostiene con ragioni), Cic. de off. 1, varsi uguale a se stesso, Cornif rhet. P) in
3 quindi soatenttore, propugnatore, di un'opi-
; senso ostile, discordare, essere in discordia,
nione (cosa) con ragioni, Val. Max. 8, 12 in. ab alqo, Nep. acerrime dissentiantes cives,
:

dispììtiilrix, trìcis, f. (disputator), dispu- Cic. b) riguardo ai costumi, alle opinioni e


tatrice, die consiste nel disputare, Quint. 2, sim., acostarsi, star lontano, dissentire, ab rcU-
841 dissepio dissimilitudo 842

quorum malis moribus, Sali.: col dat., condi- andar d'accordo, pensare diversamente, essere
cionibus foedis, Hor.: buie opinioni {ccntr. ac- in contraddizione, discordare, iutcr se, Cic: ab
cedere), Quint. Il) trasl., di e. inan., non alqo, Cic: ab alqo animo et voluntate, Cic:
accordarsi COìl Q. C, essere in confra fidi siane cum alqo, Cic: col dat., dissi ens plebi Virtus,
con q.C, differire essenzialmente da q.C, con- Hor.: diss, de alqa, Cic: diss. re, non verbis,
traddire, ripugnare, a more, Cic: cum scripto, Cic. P) in senso ostile, tenersi lontano, separato
Cornif. rhet.: quid ipsum a se dissentiat, Cic: da ale, essere discorde, in discordia con ale,
col dat., ut non orationi vita dissentiat, Sen.: vivere in inimici::ia, in disunione, in discordia
numqnid vostis tua domns(iue dissentiat, Sen. con ale, assol., Hor., Phaedr., Tac. ed a.: Inter
«lìssopTo, V. dissacpio. se, Cic: ab alqo, Cic: a se, Cic: cum alqo,
(li«si>|»luiii, V. dissaeptum. Cic: dissidere hostem in Arminium ac Sege-
di><i<i4>rena«><*if, avit, impers. (incoat. di sten, parteggiare chi per Arminio e chi per
dissereno), si rasserena, si fa sereno (il cielo), S., Tac: impers., histriones, propter quos dis-
cum undique disserenasset, Liv. 39, 46, 4. sidebatur, Suet. b) di c.inan., a) generic, non
1. dis-sero, ere, porre in terra a distanza, accordarsi COn q. C, non andare d'accordo, es-
piantare separatamente, taleos, Caes. b. G. 7, sere inopposizione, eontraddizione,'non additarsi,
73,9.^ non confarsi, twn convenire, dissidet et variat
2. «lis-sr'ro, scriìi, sertam, ere, schierare, sententia, Ov.: voluntas scriptoris cum scrip-
ordinare separatamente =
colleparoìe, disporre tore dissidet, Cornif. rhet.: scriptum a sen-
separatamente, svolgere, sviluppare, discorrere, tentia dissidet, Cic: non dissidet a voce gestus,
ragionare per distesO, estendersi, spiegarsi SU Quint.: cum corporis partes inter se dissident,
q.C, tenere un ragionamento SU ^.C, svolgere Cic p) in senso ostile, esser discorde, essere in
dissertando q.C, disputare SU q.C, COfl acc. discordia, coì%trastare, oppai-si, sensUS (senti-
gener., ista, eadem, Cic: res, Liv.: quod in se- menti) dissidentes, Nep.: ambitio dissidens,
natu pluribus verbis disserui, Cic. con acc. : Phaedr.: cupiditates inter se dissident et dis-
determ., libertatis bona, Tac: ejus negotii ini- cordant, Cic: iracundia dissidens a ratione,
tium, ordinem, finem curatius, Tac: coWahl. Cic: col dat., terra, quae sceptris libera nostris
e Tinfin., Cic: seg. da prop. relat. {con quo- dissidet, Verg.
modo, qui, quid), Cic, Liv. e Quint.: con pre- dissi^niitio, variante di designatio (^''.).
pos (specialm. con de) con e senza acc. dì«>«iìs;iio, variante di designo (V.).
fpartic. gene)'.), quae Socrates supremo vitae dissi iio, sYliii (slllvi), sultum, ire (dis e
die de immortalitate animorum disseruisset, salio}, stdtare qua e Ut, fendersi, spaccarsi, spez-
Cic: per conciliabula et coetus seditiosa de zarsi, disperdersi, svanire, dissiUunt aera (fri-
continuatione tributorum etc, tener discorsi gore), Veli.: dissilit omne solum, Ov.: d. risu,
sediziosi, Tac: quae saepissime Inter me et schiattare (di pers.J, Sen.: vox ubi dissiluit
Scipionem de amicitia disserebantur, Cic: diss. semel in multas, Lucr.: trasl., gratta sic fra-
de re publica, Cic: de ti ste, Cic: prò legibus trum geminorum dissiluit, Hor.
suis, Liv.: contra ista, Cic: adversus ea, Tac: dis-SllnTlis, e, dissimile, dissomigliante,
cum alqo, Cic. cum alqo de alqa re, Cic: in
: diverso, degenere (contr. similis, COnsimilis),
utramque partem, Cic: de alqa re in contra- a) col genit.: sui,Cic: Scetani, Hor.: sui dis-
rias partes, Cic: con avv. e sim., contra diss., similior videbatur fieri cotidie, Cic: cives tui
Cic: varie diss., Cic: bene, accurate, Cic: in dissimillimi, Cic. P) col dat.: nLhil tam dissi-
ovv. ad bunc modum. Sali, e Curt.: hoc modo, mile quam Cotta Sulpicio, Cic: et erat buio
Sali.: as'^ol., in disserendo mira explicatio, Cic: judicio longe dissimilìs illa contentio , Cic.
disserendi subtilitas, Cic: acumen disserendi, Y) con Inter se: dissimiles inter Cic: cum se,
Quint. inter vos in dicendo dissimiles sitis, Cic: con
aiS-<»OrpO, ere, spargersi qua e là, propa- inter se e il genit., qui sunt inter se dissimiles
garsi, diffondersi, late disserpunt tremores, et aliorum, Cic. S) con in e V acc. aetate et :

Lucr. 6, 547. forma haud dissimili in dominum erat, Tac.


dissertTo, ònis, f. (2. dissero), dissoluzione ann. 2, 39. s) con in e Z'abl.: hac in re una,
successiva, velut dissertio juris humani, Liv. Hor. Q con atque (ac), quam e et: quod non
41, 24, 10, ediz. Weissenborn, dubbio. est dissimile atque ire in Solonium aut An-
disserto, avi, atum, are (intens. di dis- tium, Cic: nec dissimilis ibi adversus victos
sero n" 2), pon-e qua e 1<Ì q.C, svoigfre, trattate quam in priores clementia Caesaris fuit, Veli.:
ampiamente, ragionare, disputare, scambiar pa- dissimilis est militum causa et tua, Cic: e con
role SU q.C fin buono e in cattivo senso), tam... quam, ^. e. quid est tam dissimile, quam
haec et talia, Tac: de alqa re, Tac. Demosthenes et Lysias, Cic y\) assol., naturae
dissToTo, ere, V. disicio, dissimiles, Cic: Gallis Hispanisque scuta ejus-
dissidio, sèdi, sessum, ère (dis e sedeo), dem formae fere erant, dispares (in grossezza)
propr. sedere separatamente, quindi ac dissimiles (in forma) gladii, Liv.: dissimil-
J) stendersi, spiegarsi, si toga dissidet impar, limi motns, Cic.
se la toga pende in modo ineguale, Hor.: inae- dissiniTITlt^r, avv. (dissimilis), in modo
qualia dissident supercilia, Quint.: e così su- diverso, diversamenle, in maniera diverha {contr.
percilia dissidentia {rontr. constricta), Quint. similiter), Cornif. rhet. ed a.: haud ovv. non
JI) esser lontano, distante, distare, A)propr., diss., Sali, e Geli.: haud diss. col dat., Liv.
nello spazio : quantum Hypanis Veneto dis- 27, 48, 11.
sidet Eridano, Prop. 1, 12, 4. B) trasl., non dissiniìITiiìdo, dYnis, f. (dissimilis), diver-
accordarsi, discordare, 3.) di SOgg. anim., a)ge- sità, dissomii/lianzu, contraddizione, differenza,
neric, nel sentimento, nelle tendenze, non locorum, caeli. Cic: summas habere dissimili-
843 dissimulanter dissolutio 844

tudines, Cic: in uno homine esse tantam dìs- apta dissolvere quam dissipata connectere, Cic:
similitudinem, Nep.: hanc habet (jus civile) trasl., di oratore, in instruendo dissipatus,
ab illis rebus dissimilitudinem, quod etc., Cic: Cic.
dissimilitudinem non nullara habet cum alqa dissipo (dissupo), avi, atum, are (dis e
re, Cic: cum tanta sit inter oratores bonos *SÌpo), 1) gettare, spargere qua e l'I', dissipare,
dissimilitudo, Cic. disperdere, spargere, distendere, sjjartire, A)prO-
dÌ!<$Tniulanler^ avv. (dissimulo), finta- pr.: scintillas, Lucr.: membra, Cic: ossa Qui-
mente, dissiinulataìitente, con dissintulazione, rini, Hor.: aliud alio, Cic : piceum per ossa
Cic: non d., apertamente, francamente, Cic. venenum, Ov.: totis se passim castris (di fuoco),
(lisi^iinulantTa, ae, f. (dissimulo), dissi- Liv.: passivo, dissipari rivis, dividersi in rivi
rmilazione, ironia, Cic. de or. 2, 270. (di acqua), Vet. crac in Liv. B) trasl.: 1) in
4lÌ!i>!!>Tiiiulalìo (dissimil.), ònis, f. (dissi- gen. (contr. contrahere), discordiam, Cic: dis-
mulo), I) il rendere dissimile, il rendere irrico- sipatum passim bellum, Liv. 2)partic., spar-
noseUrile, simulazionf, finzione, veste servili in gere, disseminare, divulgare,SCmiOnem famum, ,

dissimulationem sui compositus, in abito di Cic II) gettare qua con impeto, disper-
e là
schiavo per non essere riconosciuto, Tac ann. dere, sbaragliare, A)propr.: 1) in gen., come

13, 25. IT) trasl.: a) col genit. occulta- = t. t. milit.: hostes, Cic: phalangem, Liv.: in

mento, dissinndazione, negazione, belli, Justin.: finitimas civitates dissipari, Hirt. b. G.: exer-
vitiorum, Veli.: famae, Tac. b) dissimtdazione, citus ex dissipata fuga passim reliquiae, gli
finzione, Cic. ed a.: per dissimulationem avanzi delV esercito sbaragliato, che si erano
[contr. aperta professione), Justin.: ira et dis- raccolti dalla fuga, Liv.: coUectis ex dissipato
simulatione (ira repressa), Tac: partici = cursu militibus, dopo che ebbe raccolto i di-
Eìptóveia (nel setiso socratico), nel nascondere spersi, Liv. 2) pregn.: a) dissipare rovi- =
il proprio pensiero, ironia, Cic. Ac. 2, 15. nare,distruggere,abbattere,stat\lSLm, Cic: tecta,
Quint. 9, 1, 29. e) trascuratezza, noncuranza Liv.: cuncta disturbare ac dissipare (di fuoco),
voluta, Plin. ep. 9, 1-3, 21. Cic: homo fractus et paene dissipatus, Cic.
dissiiiiùlalor, òris, m. (dissimulo), dissi- b) sostanze e sim., dissipare, spei-pcrare, scia-
mulatore, ceiatorc, opis propriae, Hor.: artis, lacquare, dilapidare, rem familiareni, patrimo-
Quint.: cujus rei lubet simulator ac dissimu- nium, Cic: a majoribus possessiones relictas
lator, abile a simulazioni e dissimulazioni disperdere ac dissipare, Cic: reliquias (le ul-
d'offni specie. Sali. time forzej rei publicao, Cic: B) trasl.: dis-
«lis-sYiiiulo (dissimilo), avi, atum, are, sipat Euhius curas edaces, scaccia, Hor. 2,
propr. <i fare, rendere dissimile ^, 11, 17.
quindi I) render irriconoscibile, dissimidare, dissoci al»! lis, e (dissocio), IJ passivo =^
celare, nascondere, oceultare, cauae capiUos dis- incompatibile, inconciliabile, res, TaC Agr. 3.
simulant plumae, Ov.: tauro dissimulante II) attivo -— eh: separa, che divide i paesi,
deum, Ov.: nec se dissimulat, non prende Hor. carm. 1, 3, 22.
nessun altra forma, nessun altro aspetto, dissticTalTo, ònis, f. (dissocio), separazione,
Ov.: Aehilles veste virum longà dissimulatus spiritus corporisque, Tac. ann. 16, 34.
erat, aveva nascosto l'uomo (si era nascosto) dis-sttcìO, avi, atum, are, dissociare, se-
sotto abiti donneschi, Ov. II) dissimulare, parare, scompagnare, IJ Jiropr., CÌÒ die vive
A) = nascondeì-e, celare, occultare, negare, ta- deve vivere in società, vn amicizia, per un
cere, tener occulto, non dare a conoscere, alqd, dato scopo, separare, dividere, lioillines disso-
Cic. e Liv.: alqd silentio, Cic: nomen suum, ciati (isolati, che non vivono uniti fra. loro),
Ov.: dissimulata deam, occultando la sua di- Cic: animos civium, Nep. amicitias, Cic: di
:

vinità, Ov.: de re, Sali : serj.dalVa.cc. e Z'infin., sertos a doctis, Cic: legionem a legione, divi-
Cic: aSSol. = non farsi conoscere, fingere, dis- dere le cose di una legione da quella di
simulare, fingere di non sapere, far il nesci, un'altra, Tac. Iljpoet. traiSÌ., di separazione
Caes. ed a.: desine dissimulare, TibuU.: dis- locale, epperò col concetto fondamento con-
simulandi causa, per nascondere i suoi di- servato, ni (montes) dissocientur opaca valle,
segni, Sali.: diss de conjuratione, Sali. Bjge- Hor.: dissociata locis concordi pace ligavit, Ov.
neric.:t^»jwa»'e a bella posta, omettere, trascu- dissoluhllis, e (dissolvo), dissolubile, se-
rare, passar sopra, consonantes, non pronun- parabile, Cic. de nat. deor. 1, 20 e 3, 29.
ziare, Quint.: Acilia sine absolutione, sine sup- dissolute, avv. (dissolutus), in modo sle-
]>licio dissimulata, Tac: dissimulare consu- gato, trasl. I) = àauvSsxcOg,
senza congiun-
latum alcjs (ìa sua nomina a console), Tac. zioni, in asindeto, dicere, Cic
135. II) senza
or.
energia, quindi anche neghittosamente, negli-
di<i«*»ìpal»ìli<!>,
si di.-isipa
e (dissipo), che si disperde,
facilmente, ignis et aèr, Cic de nat. gentemente, indolent^emente , spensieratamente,
1
«leor. :3, 3L Cic: d. decumas veudidisti ^a prezzo infimo),
dÌ!»!ì>I|»alTo, ònis, IJ disper-
f. (dissipo), Cic^
sione, dissipazione, Cic de nat deor. 1, 71; de dissfilfilto, onis, f. (dissolvo), I) dissolu-
rep. 2, 7. II) divistone, partizione, A) scia- zione, scioglimento, separazione, A) propr.: na-
incquo, spreco, dissipazione per vendita, prae- vigli, sfasciamento della nane, Tac: naturae,

«lae, Cic. Phil. 13, 10. H) partizione, divisione scioglimento della n. =morte, Cic. B) trasl.:
di un concetto nelle sue parti, Cic. de or. 3, 1) abolizione, annullamento, abrogazione, legum,
207. judiciorum, Cic: imponi, Tac. 2) confutazione,
di<!>>»ì|talu*«, a, um, part. agg. (da dissipo), di un'accu.sa (legale) e sim., Cic. 3) mancanza
dissip<ito, disperso, disordinato, sconnesso, sle- di eneì'gia, debolezza, fiacchezza, mollezza, rilas-
gato, di discorso, oratio, Cic: cfr. fkcilius est satezza, animi, Cic: a.ssol., Sen. II) come fi-
,

845 dissolutua distincte 846

gura retor., asindeto, mancanza di congiun- non comune con olc, ab


(|i<i<«<sor«i, sortis,

zioni. Ci e. ed a. onmi milite dissors gloria, gloria non condi-


dì<i>Mftlulus , a, um, part, agg. (da dis- visa dai soldati, Ov. am. 2, 12, 11.
solvo), IJ aleytdo non leyato, a) ge-
, .iciolto , (li««-*«ua(lì^o, .suasi, suiisum, ère, disa^ia-
neric: navigium, sfasciato, Cic. b) come t. t. dere, sconsigliare ('ontr. suaderc), legcm, Cic:
retor., a) =
àoùv&sxoj, in aidndeto, sema con- pacem, Liv.: decaptivis, Cic:co/rinfin., Cornif.
ffiunzioni, sost., dissolutum, i, n., l'asindeto, rhet. e Quint.: seg. dall'acc. e inf. pass., Suet.:
Cornif. rhet. 4, 41. p) .v/«>(/«^o, sconnestio, senza con ne e il cong., Graceh. fr.: assol., prò con-
firmonia, Cic. or. 195. II) trasl., 1) mancante tione suadere et dissuadere, Quint.
della necessoì'ia ene-rgia, cioè Ora trascurato, = (IìmsusIsTo, ònis, f. (di.ssuadeo), dissuasione
ura^fiucco, debole, rilas-
neffUffente, scioperato, (contr. suasio), Cic. ed a.
sato, diss. in praetermittendo, Cic: poterone ilissiiàsor, òris, m. (^dissuadeo), dissua-
esse in eum dissolutus, qui ctc? Cic: illud con- sore, chi dissuade, scottsiglia (contr. SUasor),
sideres, ne tua liberalitas dissulutior (troppo legis, Cic: rogationis, Cic.
larga) videatur, Cic 2) discolo, dist>oiuto, sre- 4lÌ!«>*iiavToi% V. dissavior.
yolato, licenzioso, scapestrato, sfrontata, filius, «IìasuIIo, are (inten'j. di dissilio), balzare,
Cic: raores, l'iiaedr.: diss. moruiii, Eutr.: diss. saltare tjitu e là, J) .saltare da ogni parte, dif-
in omnem ad ogni lascivia,
lasciviam, rotto fondersi, spargersi, Lucr., Verg. ed a. IIJ fen-
Eutr.: dissolutissimus hominum, Cic: est dis- dersi, spaccarsi, scuotersi cOn violenza, dissul-
soluti seg. dcdl'infin., è indizio della più turpe tant ripae, Verg. Aen. 240. 8,
dissolutezza, ecc., Cic. di<«-suo, sui, sùtum, ere, propr., separare
«IÌ<i-<«ol%'0, solvi, Soliitum, ere, T) sciogliere, ciò che è cucilo, scucire, quindi, a) apnre,
slegare, scomporre, ciò cllC era legato unito Sinum, Ov. fast 1,408. h) sciogliere, rompere
insieme, k)propr.: in gen., scopas, clipeum,
1 ) a poco a poco, amicitias {contr. discindere), Cic.
Cic: navem, nelle sue connessure, Phaedr.: de amie 76.
membra, slogare, Tao.: monumenta, sbaraz- dissììp..., V. dissip...
zare (da alberi cresciuti frammezzo), Sen. dÌ!ii-liiedet, ère, impers., mi secca grande-
2) partic, sciogliere, fondere, liquefare, aes, ìuente, mi annoio tnoltissimo, CUm IlOC ipSO
laicr. B) trasl.: l) in gen.: sciogliere, annullare, distaedet loqui. Ter. Phorm. 1011.
alrrogare, abolire [cOUtr. COUglutinare), SOCÌe- dÌ!«lniltTa , ae, f. disto)^ distanza, diffe-
(

tatem, amicitiam, Cic: leges, interdictum, renza, diversità, Cic, Quint. ed a.


Cic. regiaiii potestatem, Nep.: imperium (au-
: dÌ!*-tendo, tendi, tentum e tensum, ere,
torità consolare), Lìy. 2)pnrtic.: &) come t.t. distendere, stendere, allargare, IJ in gen.: ho-
retor.. scompoi-re, spezzare l'andamento ritnnco, minem, Liv. : brachia, Ov.: rictum, Quint. :
l'armonia di. Un
di un periodo e sim.,
verso, aciem, Caes. II) pre^in.: A) distendere riem-
'versum,Hor.:orationeiii, Cic. b)(comeStaXua)) p)iendo, colmare, riempire, ubera cytiso, Verg.:
= risolvere, sciogliere una domanda e sim., nectare cellas (di api), Verg. B) distendere di-
<;aptiosas interrogationes, Cic: si non poterit videndo, l) propr., come t. t. milit., separare
ratio dissolvere causam, cur etc, Lucr. e) con- le forze dei nemici, tener a bada eontempara-
futare, ribattere, annientare un presupposto, neaniente in diversi punti, separare, disgiungere,
un sospetto , un accusa e sim. crimina-
, copias hostium, Liv.: hostes ab apertiore loco,
tionem, Cic. : objecta, Tao. : utrumque dis- Liv. 2) trasl., dividere, separare fin Cattivo
solvitur, è insostenibile , non regge , Cic. : senso), velut in duo pariter bella distenderant
//) sciogliere , A) propr. , sciogliere, rom- curas hominum, Liv. : distendit ea res animos
pere, spezzare, demolire, abbattere, ponteni, Samnitium, Liv.
Nep.: simulacrum Veneris, Suet.: stamina, Ti- 1. di«>>lcnlU!i, a, um, part, agg., (da di-
Dull. B) trasl., 1] liberare, sbrigare, disb-figare stendo), teso, disteso, pieno di cibo e sim., di-
da un affare o difficoltà, dissolvi me, son li- stentus cena, Plin. pan. : disten tae lacte ca-
bero, mene sono sbrigato. Ter. 2) pagare, pellae, Verg.: uber disteutius, Hor.
saldare un conto, soddisfare un debito, aes 2. dislentiiiii, a, um, part. agg. {da disti-
alienum, Cic: nomen, Cic: pecuniam alci, neo), diviso, distratto, occupato in tante cose,
Cic: pecuniam prò bis rebus, dar danaro in cum tot tantisque negotiis distentus sit, ut
cambio di queste cose, Caes.: assol., non diss., respirare libere non possit, Cic quoniam in-
:

•Cic: diss. prò sua parte, Cic. Scapulis diffi- : tellego te distentissimum esse qua de Buthro-
ciliore condicione, soddisfare agli S. a condi- tiis,qua de Bruto, Cic.
zioni piuttosto gravose, Cic: in doppio senso, dis-teriiiTno, avi, àtum are, separare, ,

qui magno in aere alieno majores etiam po.s- dividere (come con xina pietra di confine)
sessiones habent, quarum amore adducti dis- quas (stellas) intervallum binas distorminat
solvi nullo modo possunt, non possono in unum, Cic. poèt.: quod (flumen) Dahas Ariosque
nessun modo liberarsene; cioè: trofqio affe- disterminat, Tac
zionati alle loro entrate non sanno rimin- disliclion, i, n. (xò Siattjrov), un esame-
ziarviper pagare iloro debiti, Cic. Cat. 2, 18. tro ed un pentametro, distico, Suet. Caes. 51
dÌS-i!<(>llll!>i, a, um, I) inarmonico, disso- e Oth.. 3.
nante, confuso, clamor [contr. congruens), Liv. _
di«itill;ltio , distillo, are, variante di
€d a.: dissonum quiddam cancro, stonato, Cic destillatio, destillo (V.).
fr. II) trasl. discordante, differente, diverso,
,
di»<tinetc, aw. con compar. (distinctus),
vario, voces, Liv.: dissonae gentes sermone et con oppoì-tuna distinzione, d isti ntan tenie, ordi-
moribus, Liv.: adeo nihil apud Latinos dis- natamente, con chiarezza e precisione {cOìUv,
soutim ab Eomaua re praeter animos erat, Liv. fuse, disperse), dicere, scribere, Cic.
847 distinctio dlstractio 843

(li<ilinolTo, ònis, f. (distinguo), scpamsionfi, occnpatione distinear, Cic: maxìmi? occupati»-


dintin^^one, I) soffgett., 1) ^i spazio : solis nibus distineri, Cic: valde esse distentum,
lunae siderumque omnium, il corso partico- Balb. in Cic. ep.
lare, Cic. de nat. deor. 2, 15. 2) intellett., diiiilin^HO, stinsi, stinctum, ere {da dis e
a^ generic, aepetrasione, distinzione, determinn- *stigo, stinguo , da otì^o)] lìropr. far dei ,

zione, harum renim fa ilis est et expedita d., segni, dei punti con uno strumento appun-
Cic: lex est justorum injustorumque d., Cic. tato ; quindi I) separare, distinguere, segre-
b) come t. t. retor., a) ejusdem verbi cre- gare, diridere, discernere. A) propr.: vites se-
brius positi d., V alternare una medesima ^m- mitis decumanisque. Col.: onus inclu'^um (la
rola in diverso caso e genere, Cic. de or. 3, ierrrt^ eodem numero, Ov. B)trasl,: \)ingen~
206; cfr. Quint. 9, 3, 96. ^) sepatasione e separare, dividere , discernere, intervallis di-
distinzione di un concetto che appare sempre stingui, Cic: voces in partes, Cic: vera a fal-

uguale, Quint. 9, 3, 65. y) antìtesi di conciati sis, Cic falsum vero, Hor. 2) partic. comt
:

opposti. Quint. 9, 3, 82. 6) d. pugnantium 1. 1. gramm., nel leggere o nello scrivere, dii-i-
sententiarum, distinzione dì 2Mrcri tra loro dere opportunamente, conrenientemente SeCOndo
opposti, Plin. ep. 8, 14, 6. II) ojgett.: l)dif- il senso, con segni d'interpunzione ; punteg-
feì-enza, varietà, modo int'^llegatur, quae sit giare, segnar la punteggiatura, versum, Quint.;
causarum d. et dissimilitudo, Cic: quae di- exemplaria. Suet. II) meton.: k) segnare, di-
stinctio sit inter ea. quae gignantur, et inter stìnguere, denotare, disegnarecon caratteri dif-
ea, quae siut semper eadem, Cic: partic., la ferenziali, jam tibi lividos distinguet autum-
differenza specifica del suono di diverse voci nus racemos, segnando di color rosso cupo,
strumenti, mct<dio fmentre intervallum cor- Hor.: nigram medio frontem distinctus ab albo,
risponde alla differenza tonica nel medesimo con una macchia Monca in mezzo alla nera
istrumento), Cic. de nat. deor. 2, 146. 2)come fronte, Ov.:malus utrum arborem significet,
1. 1. gramm. e retor., nella prommzia, pausa, an hominem non bonum, apice distinguitur,
Cic. de or. 3, 186. Quint. 1, 5, 27; 11, 3, Quint. B) ornare variamente q.C. COn q.C, va-
37 sq. (anche al plur.). riare, cospargere, abbellire, ornare, fregiare,
1. (lÌ!«tìiiOtii<i>, um
part. agg. (da di-
a, pocula ex auro, quae gemmis erant distincta
stinguo), I) oppoitunainente diviso, separalo, clarissimis, Cic: gladius, cujus vagina gemmis
disposto, iirbs delubris d. spatiisque commu- distinguitur, Sen.: litora distincta tectis et ur-
nibus, Cic: vitae genus d., Plin. ep.: illa (Ma- bibus, Cic: Cynosura stellis distincta, Cic: di-
cedonum) pbalanx iramobilis et unius generis, stincta radiis corona, corona di raggi. Fior.-.
Romana acies distinctior (ina varia), ex plii- via nostra castris Threiciis distincta ac
illa

ribus partibus constans, Liv.: trasL, dii-iso, notata, occupata cguernitn, Cic: di discorso,
distante, lontano, riguardo al tempo, Hesiodus oratio distinguitur atque illustratur alqS re,
circa CXX annos d. ab Homeri aetate. Veli. riceve luce e splendore, Cic C) aìi-ecore va-
II) di discorso, dis2}Osto con ordine e precisione rietà, dar varietà, azione a q. C, llistoriam va-
logica, ciliare e preciso, sermo d., Quint.: trasl., rietate locorum, Cic. graviora opera lusibus
:

di oratore, Cicero utroque distinctior, Tao. Plin. ep.: ab quibus utrisque variatur aliquid,
dial. distinguitur, eniramhi (jooeti e musici) alter-
2. di«ilinotu««, abl. u. m. (distinguo), dif- nano e tono e tempio, Cic
nei colori, distinctu pennarum,
fereìiza, vari^tù «liì^lO, are (dis e sto), IJ essere diviso, sepa-
screziatura delle penne, Tac ann. 6, 28. rato, distante; distare, riguardo al luogo,
a)
di<»lTn"o, tYnui, teutum, ère (dis e teneo), summa labra distabant, Caes.: ab alqo, Hirt.:
IJ tenere diviso, separato, separare, dividere, foro (dat ), dal foro, Hor.: urbs (Troja) quam
l)propr.: tigna fibulis distinentur, Caes.: duo procul ab domo, quot terras, quot maria di-
freta distinet Istbmos, Ov.: legiones distinet stans? Liv.: sol ex aequo meta distabat utra-
rnagnum flumen, Caes.: quem Notus spatio què, Ov. b) riguardo al tempo, non multum
longius annuo dulci distinet a domo, tien lon- aetate distantes Quint. II) trasl., esser lon-
,

tano, Hor. 2) trasl.: a) in gen.: duae senatum tano, diverso, distinto, inter se, Cic. ab alqo, :

ovv. Galbam distinebant sententiae, Liv. e Cic: scurrae (dat.), da, ecc., Hor.: assol., no-
Tac: distineor et divellor dolore, soìw tormen- mina rerum distare voluerunt, Cic: e impers.,
tato e straziato dal dolore, Cic. \>) partic, distat, corre, »i' ? differenza, utrum an, Cic:
non lasciar che una cosa avvenga, ritardare, ne an, Hor.
differire, protrarre, impedire, 'pa.cem, rem, Cic: dì«>-lorqiii'0, torsi, tortum, ère. Invol-
victoriam, Caes. II) impedire ad ale. di rac- gere gìia e là, torcere, distorcere, contorcere, OS,
cogliere le sue forze sia fisiche che inorali e Ter.: oculos, Hor.: labra, Quint. II) meton.,
intellettuali. A) come 1. 1. milit., impedire al tormentctre, torturare, Sen. e Suet. : trasl.: ali-
nemico di concentrare le sue forze, dividere le quem, Sen.
forze, disperderle, disseminarle in piti punti difslorlto, ònis, f. (distorqueo), storcimento,
(mediantf scorrerie, assaltij, Caesaris copias, contorsione, membrorum, Cic: oris, Cels.
Caes.: Volscos, Liv.: d. regem {cioè regis dÌ!i>lorlu<», a, um, part, agg. {da distor-
vires) ancipiti bello, Liv.: ne uno tempore du- queo), I) stwto, contraffatto, mostruoso, vultus,
plici bello Komanae vires distinerentur, Ju- Quint.: Gallus, Cic: solos sapientes esse, si
stin. B) impedire ad di concentrare le
ale. distortissimi ;int, forni osos, Cic J/) trasl. :
sue facoltà mentali, la sua attenzione, la contortj, difettoso, nullum (genus enuntiandi)
mente, occupare da piìt parti l'attenzione e di.stortius, Cic. de fato 16.
Vat'iì'ità di ale, distraì-re, tenere occujjato in disIraellO, òiiis, f. (distrabo), I) separa-
più cose ale, ex eo colligere poteris, quanta zione, disvmdia, disaccordo, nulla est societas
849 distra ctus dltiae 850

nobis cnm tyrannis, et potias snmma distra- hinione, divisione, Cic ed a.: comc fìg. retor.,
ctio est, fra i tiranni e noi non vi nulla di
è divisione di vn concetto in più concetti simili,
comune, amivi è di mezzo un abisso, Cic. de Comif. rhet. 4, 47. Cic. de or. 3, 203. //; di-
off. 3, 82. ITJ sfpariizionp, difitdone, huTTiano- visione, partizione logica, plur. in CiC. pait.
rnm animorum, Cic: animae covporisqne, Sen. or. 7.
dislrnrlii«<, a, um, part.agg {da distraho), dislrThuliis, n, um, part. agg. (r7a distri-
disperso, sparso, diffuso, Lucr. 4, 958: di pcrs., buo), ordinato, disposto, diriso convenientemente,
distratto, occupato, tamqaam distractissimus logicamente, expositio, Cic: an schema sit di-
tantornm onerum molo, Veli. 2, 114, 1. stributis subjecta ratio, Quint.
dis-lr»lio, Iraxi, tractum, ere, I) tirare dislriclv, y. destricte.
qua e Iti, rompile, squarciare, lacerare, disper- dÌKtriclii«i, a, um, part.agg. Wadistring'o),
dere, disgiungere, separare, dividere COn forza, occupato, intento a più cose, distratto, COnten-
spartire, A)propr.: l)in fjcìi., materiain,Caes.: tione ancipiti, Cic: bellis, Nep.: districtior a
valium, Liv.: saxa, Sen.: equis distraili, Verg'.: cansis, Cic. — Anche variante di destrictus
distracta in diversum actis curribus membra, (V.).
Sen.: in partes duns distrahi fdi pers.l, Sen.: di-«itrìn;EO, strinxi,strictum, ere, I)tirare,
d. (alieni) comam (strappare), lumina (cavare), stendere, distendere qua e Ut , delle membra, 6
crenas (lacerare, scarnificare), Tao.: acies dis- spec. di mani e piedi, radiis rotarum districti
trahitur, .si distende, o si isola, Caes.: fug^a dis- pendent, Verg.: patibulo pendere districtum,
trahit alqos, disperde, sbanda, Cic. 2)partic.: Sen.: alii alligati sunt, alii astricti, alii districti
a) come t. t. di atti pid)bì. =
vendere, esitare, quoque, Sen.: fig., districtus enim mihi videris
mettere all'asta, rivendere, asfrOS, Tac.: merces, esse, come alla tortura (= in lotta con te
coemendo quaedam i[)\nns(aprczzopiù
.Fastin.: stesso, infra due), Cic. ep. 2, 15, 3: torquerier
caro), Suet. b) cnine 1. 1. qramm., « non unire » omni soUicitudine districtum, torturato da
due parole nella pronunzia =
lasciare lo iato ogni genere di affanni, Hor. sat. 2, 8, 67.
fra due parole (nel verso, ecc.), {contr. con- II) trasl., occupare nel medesimo tempo le
trahere voces), Cic. or. 152. B) trasl., l)m forze sia fisiche che mentali di ale in varii
(jen., distralli in contrarias partes, esser tirato punti, e precis.: A) le forze fisiche, partic,
in diverse parti, Cic: e così distrahi in con- a) come 1. 1. milit., isolare, disgiungere, dividere,
trarias sententias, ondeggiare fra diversi pen- separare il ncmico riguardo alle sue forze,
sieri, Cic: e sempl. distrahi, dubitare, Cic: occupare in piit punti; cagionare, produrre una
oratoris industriam in plura studia, distrarre, diversione e sim., Romanos, Liv. populatione :

Cic: rem publicam, diridere fra diversi par- maritimae orae copias regias, Liv. b) generic,
titi, Liv. e Tac 2) par tic: a) rompere, spezzare, incendiis urbem, appiccare il fuoco da tanti
Sciogliere unvincolo , %ina società, omnem so- punti (che non si sa dove cominciare a spe-
cietatem Cic: concilium Boeotorum,
civitatis, gnerlo), Fior. 4, 1,2. B) occupare variamente,
Liv,: collegia (corporazioni), Suet.: e al pa.ss. tener variamente occupato, disturbare, distrarre
pregn. di pers., distrahi cum alqo, venire in l'attività mentale, V attenzione, alqm (Jovemj
discordia, inimicarsi, Cic: e così Pompejus votis,stancare, Plin, pan.: quem partim pu-
et Caesar perfidia hominum distracti (inimi- blica, partim amicorum officia distringunt,
cati, venuti a contesa), Balb. in Cic ep. b) ««i- Plin, ep.: distringit animum liberorum multi-
pedire, mandare a vuoto, remlere vana una COSa tudo, Sen.: spe, curis, labore distringitur
intrapresa e sm., liane rem, Caes. b. e 1 33, 3. , (mens), Quint.: distr. curam, g?ttare in tor-
e) sciogliere, decidere, cotìiporre una Contesa, mentosa cura, Curt.
controversias Cic. e Suet. d) distrahi fama,
, dUllirhiillO, ònis, f. (disturbo), abbatti-
essere in cattira fama, aver cattivo nome, Tac mento, distruzione, Cic de 46. off. 3,
ann. 3, 10. II) strappare, divellere a forza da di««-llirl)0, avi. àtum, are, gettare qua e là,
q.c, k)propr.:a.\(\m a complexu suorum, Cic: disperdere, scompigliare prOCellosamentC, COn
alqm ab alqo, Cic. B) trasl.: 1) in gen.: a vo- violenza, I)propr.: A) in gen.: contionem
luptate nullo modo nec divelli nec distrahi Cic: auster disturbai freta, agita, gonfia, sol
posse fdi astr.), Cic de fin. 1, 50. 2) partic, leva, Sen. B) pregn., sconquassare , abbattere,
uno da ale. (= dalla relaz. con ale), aiìatìta- demolire, distruggere, aedificium, tectum VÌI
uare, alienare, staccare, alqm ab alqo, Cic Phil. lamqne, domum alcjs, Cic: opera, Caes
2, 23. //) trasl., impedire, 8concert<rre
disturbare,
dis-triltiìo, trtbiu, tribùtum, ore, divìdere, scompigliare, mandare a
vuoto, annullare, ren
distribuire, spartire, IJ in gen.: copias in tres dere vano, nuptias. Ter.: societatem, Cic.
partes, Caes.: milites in (fra) legiones, Caes.: dlsyllalMiti, a. um i^iaùXXa^cc,), bisillabo,
tirones in ovv. per numeros, arruolare, Plin. Quint. ed a. Gramm.
ep.: sanguinem in corpus, Cic: frumentum ci- dllesoo, ere (dìs, ditis), arricciarsi, accipe
ntatibus, somministrare, Cic: justi debiti so- qua ratione queas ditescere, Hor. s.it. 2, 5, 10:
lutionem (pagamento, rimborso) in decem trasl., partu dulci, Lncr. 4, 1245.
annorum pensiones (rate), Liv. II) partic, dllliVranihTous, a, um (5'.G'jpa(i|3'.y.óg),
distribuire, ordinare convenientemente, logica- ditirambico, poeiTia, Cic de opt. gen. 1.
mente, causam in crimen et in audaciam, Cic: dilli^ramltiis, i, m. (5i9upa|ipos), diti-
partitionem, Cic rambo, inno in stile alto e ispirato cantato da
dislrìbuti', avv. con compar., con ordine, un coro, dapprima in onore di Bacco e
logicamente, C'ìc. lusc 2, 7: distributius tra- quindi anche di altre divinità, Cic ed a.
ctaro. Cii\ do inv. 2, 177. diiiae, arum, f. (di'?, ricco), ricciiezza, Co-
dislribiilTo, ònis, f. (distribuo), I) disti-i- mici.
,

851 ditio diversitas 852

dilìgo, V. dicio. dYuliniis, a, um (diu), che dura pivi a


dTliAr, dTU»»iìaius, V. 2. dis. lungo di quanto si desidera, lungo, che dura
dilis, V. 2. dis.
e, a lungo, che dura da lungo tempo, eontinuato,
dTlo, àtum, are (dis, ditis), att'iccMre,
avi, Comici, Cic. ed a.
a) propr.: alqm, Hor., Liv. ed a.: praemiis diutius, dTutÌ!«siiiie, V. diu.
belli socios, Liv.: hàc se occasione, Eutr. dTutiiruitsÌ!ì>, atis, f. (diuturnus), lunga
b) trasl. sermoneiii patrìum
: Hor. urbs , : diiritta , lunghezza di tempo, diuturnità, (contr,

triuniphis ditata certissimis, Cornif. rhet. brevitas), temporis, Cic:


belli, Caes.:
pacis,
1. dìu, avv. {proj}): antico abl. di dies, pugnac, Caes.: Cic: diuturnitas
rei publicae,
come noctu di nox), I) in senso stretto =^ di felicitasque milìtiae, Imigo e fortunato servi-
giorno, per lo più coord. noctu diuque, Sali, zio militare, Eutr.: diuturnitas alcjs, longe-
fr. e Tac. II) in senso iato : A) propr. , di vità, Val. Max.: assol. spesso possesso du- =
tempo, lungo tempo, tin pezzo, a) iìi antitesi a raturo, Cic ed a.
ciò che d'un tratto accadde e ad una volta fu dìfllurilUlii, a, um (diu), di lunga durata,
fatto, un pezzo, a lungo, lungamente, contr. uno lungo, diuturno, Cic ed a.: molestiae diutur-
tempore, Cic: contr. momento, Sen.: contr. niores, Cic. II) di pers.: a) riguardo all'età,
scraper, Cic: contr. saepius, Suet.: satis diu, che vive a lungo, vecchio, rei, Suet.: quae nupsit,
Cic. b) ad indicare la lunga durata del tempo, non diuturna fuit, Ov.: sit nostris diuturnior
entro cui q.c. accadde o accade, gran tempo, annis, Ov. b) riguardo alla potenza ed alla
lungamente, dtirante molto tempo, ComiCl, Cic. dignità, che dura a lungo, non potcs esse diu-
ed a.: unito jam diu, già da lungo tempo, già turnus, non puoi durare a lungo, non puoi
da gran tempo, Cic: diu multumque, a lungo contare su un sicuro e durevole possesso delle
e molto, Cic; ovv. multum diuque, Cic: diu cose tue, Cic Phil. 2, 113.
mori, perire, lungamente, cioè morir a poco a dTva, V. divus, a, um.
poco, Sen. e) ad indicare che è già molto d J-% àraCO , avi, atum, àre^ stendere, allar-
tempo che q.c. accadde o accade, ovv. che è gare, aprire, taleas, disporre qua e là, Cato :

già passato molto tempo da che q.c. non è hominem, allargare le gambe e le braccia,
più accaduta, per lo più unito jam diu, gin Cic.
da gì-an tempo, giù da un pezzo, Cic. ed a.: nc- di-vello, velli, vulsum (volsum), ere,
que enim diu huc commigra verunt, non è da IJ svellere, divellere, strappare, A) propr.: alqd,
gran tempo che Ter. d) compar. diutius
,
Lucr. ed a.: manibus nodos, Verg.: suis mani-
a) nelle COmp trazioni, ini* lungamente, lìiii a bus vulnus, strappar le bende alla ferita,
lungo (dove noi per lo più aggiungiamo « che Auct.b. Afr.: juvencum, fare a pezzi, CatulL:
non deve, non doveva e sim. »), Cic. ed a. pullam mordicus agnam, Hor. B) trasl., dissi-
P) per diu, troppo a lungo, da troppo tempo, pare, lacerare, rompere, inte^i'ompere, turbare,
Cic. eda.: paulo diutius abesse, Liv. e) superi somnos, Hor.: res copulatas, Cic: commoda ci-
diutissirae, (per) lunghissimo tempo, Cic. e CaCS. vium, Cic: affiuitatem, Cic: amicitiam, Sen.:
B) trasl., di spazio, largamente, estesamente, distineor et divcllor dolore sono straziato e
,

Mela 1, 2, 3 (1. § 11) e altrove. muoio di dolore, Cic. II) strappare, togliere
2. dTiì, abl., V. dius n" II. con violenza e sim., A)proj)r.: liberos a com-
dTurniis, a, um (dius-nus, da dies, come plexu pareutum, Cic: membra ab alqo, Cic:
interdius), li che dura un giorno, ma che ramum suo truuco, Ov.: Damalin adultero,
ogni giorno si rinnova, gìoi-naliero, quotidiano, Hor. B) trasl., divelli, liberarsi risolutamente,
di ogni gioi-no,1) agg.: quaostus, Curt.: opus, ab otio, a voluptate, Cic.
Suet.: cibus, Liv.: victus, Suet.: aetatis fata dl-veiido, (veudidi), vendYtum, ere, ven-
diurna, di un giorno solo, Ov. 2) sost.: dere al minuto, vendere, spacciare, boua, Cic.
a)diurnum, i, n. (se, frumentum), razione ed a.: praedam, Liv.
giornaliera, Sen. coutr. 1, 1, 12, Sen. ep. 80, 8. dT-VCrl>ero, avi, atum, are, flagellare, bat-
b) diurna, òrum, n. (se. acta populi), V. acta tere, percuotere, volucres auras, fendere, Xavg.
n" II, a, p. II) che si porta, che occorre, che ed a.
avviene, ecc., di giorno, diurno (cotitr. noctur- dlverlauiii, ìì, n. (dis e verbuin), discorso
nus), vestonentum {contr. nocturnum), Varr. alternato di due attori sul palco scenico, dia-
fr.: labor (contr. nocturna quies), Curt.: labo- logo, greco ScàXoyos, Liv. 7, 2, 10.
res diurni nocturnique Cic: magna diurna , diverse (diverse), avv. (diversus), I) da
nocturnaque itinera, Caes.: non cessa vere poé- diverse parli, di qua e di là, truliere, Ter.: e in
tae nocturno certare mero, putere diurno, poef. divorse parti, qua e là, Auct. b. Afr.: paulo diver-
trasl. =
bere giorno e notte, Hor.: e così vos sius, Sali. II) diversamente, variamente, dicere,
exemplaria Graeca nocturna versate nianu, Cic: quibus diversissime afficiebatur. Suet.
versate diurna, attendete giorno e notte, ecc., diversitas, atis,f. (diversus), I) diffe-
Hor.: lumen, luce del giorno, luce del sole, renza, diversità, divario, vurieUl, ciborum,
Sen., Lucr. e Ov.: lux, luce del giorno, Lucr.: Quint.: ingeniorum, Quint.: supplici!, Tac: in
currus, carro del sole, Ov. eloquendo est aliqua diversitas, Quint. ut :

dTu««, a, um [forma arcaica epoet., parali, diversitate ('dai caratteri differenziali, con-
a divus), divino, I) agg.: A) propr.: dius Fi- trassegni, segni caratteristici J noscantur,
dius, V. Fidius. B) trasl.: 1) nobile, Camilla, Tac. Il) differenza, opposizione, contraddizione,
Verg. Aen. 11, 657. 2) divino, ìwinle, sublime, discrepanza, naturae, Tac mira : Inter exerci-
sententia dia Catonis, Hor.: dium profundum, tum imperatoremque div., Tac: pnrtic, con-
Ov. II) sost., sub diu (arcaico sub dio), a = traddizione nelle opinioni, opinioni contraddi-
cielo scoperto, Lucr. 4, 209. torie, affermazioni contrarie, tradcntium, Suet.
t

853 diversor divcxo 864


dlter<iiì(r, òris, m. (diverto), ospite (in ex diverso legioncs ? Tac. P) yiello Stato, factio,
un'osteria), Cic. de inv. 2, 15. i partiti, Suet.: parim. pars, Justin., e partes,
dìver^iiórTunl, li, n, (diverto), V. devcr- Suet. e {contr. neutrae p.), Sen. y) diìianzi
eorium. ai giudici, pars, parte avversaria, Suet.: sub-
(liversus (divorsus), a, uni, partic. agg. avversario, Quint.: sost, invidiam in
sellia,
{da diverto),IJ (dis =
in diversa direzione) diversum transferre, alla parte avversaria,
volto, rivolto in direzione contraria, cioè Quint.: cousistentis ex diver.so patroni, Quint.:
A) voltxt du due piì' jMiiti, in diveme direzioni quindi e diverso, al contrario, Suet. b) ri-
che eorre, che va, che si tniiove in diverse parti, guardo all'indole e al carattere, diverso da
Z'uno di qua, l'altro di Ui, 1) propr.: diversam un altro, tutt'aitro ; pregn., come sinonimo di
aciem in duas partes constituere, Caes. cfr. : con tran US, utfattu diverso, contrario, opposto,
diversa signa statuere,Liv.: diversi pugnabant, contrapposto, in opposizione,
a.) con ab e /'abl.:

Caes.: diversi abeunt, discedunt, tendunt e haec videntur esse a proposita ratione diversa,
sim., Liv. : di luogo, ubi plures diversae se- Cic: ab bis longe diversae litterae. Sali, p) col
mitae erant, che correvano in opposte dire- dat.: diversum et buie eorum vitium, qui etc:
zioni, Liv.: diversa urbis itinera, Tao.: intens., Quint.: pr(;gn., tamquam haec sententia priori
proeliura, che si combatte in vari 2^^>iih diversa sit, Quint. est buio diversum vitio
:

Caes.: fuga, in diverse parti, Liv. e Curt.: vitium prope majus, Hor.: e sost., diversa prae-
sost., in diversa fii diverse e contrarie dire- seiitibus, Veli, y) con inter e Z'acc. quorum :

zionij abire, Justin.: labi, .lustiu. 2) trasl., omnium dissimilis atque divorsa inter se ratio
volto, rivolto, con una risoluzione o inclina- est, Quint.: pregn., diversa inter se mala, lu-
zione, a, diverse parti, perplesso, incerto, ir- xuria atque avaritia. Sali, l) {come alius),
resoluto, variabile, incostante, nietu ac libidine seg. da atque lac) ovv. quam, diversa in liac
divorsus agebatur, Sali.: diversi fremat incon- ac supradicta alito, Plin.: pransus quoque at-
stautia vulgi, TibuU. sost., in diversum au-
: que potus diversum valent, quam iudicant,
ctores trahunt, utrum... an, non sono d'ac- Quint.: e pregn., diversa, quam liostis raanda-
cordo, Liv. B) volto Vun contro l'altro, cioè verat, censuit (Eegulus), Fior, e) assol.: varia
in due o pia parti separate, separato, uno qua et diversa studia et artes, Cic: diversa ac dis-
l'altro lA, ognuno a parie, isolato, ad uno ad simills pars, Cic: oris babitu simili aut diverso,
uno, 1) propr.: diversi audistis, SaU.: legatos Quint.: ut par ingenio, ita morum diversus, di
alium ex alio diversos aggreditur, Sali. sive : tin'altra indole. Ter.: contraria diversaque et
juncti unum premant, sive id diversi gerant inter se pugnantia naturae studia cupiditates-
iDellum, Liv.: di luor/hi, diversos inter se adi- que, Cic. : diversa sibi Consilia, Caes.
diversa :

tus habere, Cic. duo nmria maxime naviga-


: duo vitia, avaritia et luxuria,
SaU. sost, dis- :

tiani diversa, Cic. diversissima loca, Liv.


: similia ac diversa componitis, Sen.: diversa
2) trasl., diviso nell'inclinazione :^^ discorde, (diversi interessi) induere,Tac.: e pregn., nullo
diversos iterum couj ungere amantes, Prop.: in diversum auctore, per un opposto interesse,
coniponere diversos, Tac. Tac: in diversum mutare, cambiare ad op-
IIJ (dis =
da, lungi) allontanato da un posta opinione, Curt.: dividere bona diversis,
punto, cioè volto, rinolto ad altro punto, vei'so fugienda petendis, Hor.: per diversa, da ra-
un'altra direzione ; che corre, clic va verso altro gioni del tutto diverse, Tac.
punto, sovente con gli avv. altrone, altronde, ad dlverticiiluin, i, n. (diverto), variante
altra parte, da tin altro lato, 1) propr.: a) in di deverticulum (^V.J.
gen.: quo diversus abis? Verg.: diversi flebant <lT%-erlìuui, variatile di divortium (V.).
servi, col volto rivolto ad altra parte, Ov.: diverto (diverto), verti (vorti), ere, v. intr.
di luoghi, diversis a flumine regionibus {contr. {da dis e verte [vorto]), volgersi dalla parte op-
rectà flumìnis regione), Caes.: erat iter a pro- posta, scostarsi, partirai, andarsene, congedarsi,
posito diversum (in opposta direzione), Caes. separarsi, dello scolaro che lascia Iti scuola
b) pregn.: a.) verso una direzione del tutto (per seguire altra via), a scola et a magistris,
opposta, posto da parte, fuori di mano, fuoì'i Suet. vit. Persii extr. (daReifferscheid,pag.75,
di strada, appartato, isolato, discosto, rimato, ritenuto spurioj. —
Sovente variante di de-
regio a se diversa, Liv.: arva diversa Aetnae, verto (V.).
Ov. diversa provinciae pars, Plin. ep. colunt
: : dlves, vTCtis, comnar. dltilTor, -Tiìs,
l'abitano.' discreti ac diversi, Tac. sost., di- : genit. òris, superi. di%Ttìs<!>ìiuu<!>, a, um,
verso terrarum distiueri, esser trattenuto in ricco, IJ propr. {contr. pauper, mendicus):
lontani paesi, Tac. p) rivolto in un'altra, cioè a) di pers., Cic. ed a.: ex pauperrinio dives
opposta direnane, che si trova, corre in direzione factus est, Cic. coU'ahl., agris, Hor. bubus,
: :

contraria, opposta; opposto, contrario, equi in Ov. :col genit., pecoris, Verg. armenti, Ov.: :

diversum iter concitati, Liv.: anguli ma- sost., ricco {contr. pauper), Plaut., Sen. ed a.
xime inter se diversi, Cic: terrae, quas duo b) di inan.: ille fluens dives septena per
e.
diversa maria amplectuntur, Liv.: diversas ostia Nilus (ricco d'acqua), Ov. coZr abl., :

percurrens luna fenestras, Prop. sost., in di- : terra dives amomo, Ov. IJJ trasl., ricco =
versa, Tac: per diversum ire, Tac: ex diverso, 1) (che contiene o dice molto), epistula, Ov.:
dalla parte opposta. Veli., ovv. da opposta, spes, Hor.: lingui, lingua eloquente, faconda,
diversa direzione, Curt. e diverso hostibus,: Hor. vena, Hor. inde ille lentior et divitior
: :

di fronte ai nemici, Znitm. 2) trasl.: a) e/te fluxit ditbyrambus, Cic. 2) costoso, splendido,
sta di fronte come avversario, da avversario, prezioso, ricco, di molto prezzo, raniUS, Vorg.:
a) in campo ^^ nemico, acies, Tac. Armenia : cultus, Ov.
diversis praesidiis vacua, Tac: sost., quas enini divevo, avi, are (dis e vexo), maitrattaìuio,
,

855 divido divinus 856


malmenando, lacerare di qua e dì IH, trasl. = cialm. di confini, àa&e grandes fretoque di-
iena cosa O pers. generic. maltrattare, nial- visae insulae, Mela: exiguo divisa freto Asia,
menare, tormentare q.C. OVV. ale. »m tutti i modi, Liv. Galles ab Aquitanis Garumna dividit,
:

agros civium optimonim, Cic: matrern, Suet. Caes.: arx ab urbe muro tantum ac fossa di-
divido, visi, vlsum ere {da dis e dal
, visa, Liv.: fretum, quo ab Sicilia dividimur,
tema VID, donde anche viduus), IJ spezzare, Liv.: di pers., divider (ab nxore) haud aliter,
dividere, separare, tagliare un tutto nelle SUe quam etc, Ov.: quem maestum patria Ar-
si

parti. A) propr., 1) in gen.: omne animai


si dea longe dividit, tien lungi dalla patria,
secari ac dividi potest. Cic. : pancm gladio, Verg. p) della divisione di una moltitudine,
Curt.: alqm medium securi, Hor.: perrumpere di una classe di persone, turbidos, Tac se- :

et dividere aera, Cic: con ogg. astr., fig., nos niores a junioribus, Cic. b) trasl., dividere, se-
alio mentes, alio divisimus anrcs. volgemmo parare, disgiungere, distinguere, tempora CUra-
qua la mente, là Vudito, Catull.: animum rum remissionumque, Tac. dignitatem orJi- :

nunc huc celerem, mine dividit illuc, il sito num, stabilire una. differenza nel grado delle
animo ondeggia agitato ora a questo, ora dignità, Tac: defensionem, separare la pro-
a quel pensiero, Verg. 2) pregn. dividere, , pìzia difesa .(da quella del marito), Tac. : a
distruggere, abbattere, annientare, muros,Verg.: consciis amicos, Curt. legem bonam a malo.
:

ftg.,con ogg. astr., separare -=z annientare, Cic. B) pregn. (= distinguere n° II) fare
nostrum consensum, Hor.: iram,Hor. B)trasl.: che q.C spicchi, far risaltare, abbellire, ornare,
tagliare a pezzi, separare, dividere = (realm,ente gemma, fulvum quae dividit aurum. Voto in
idealm.) distribuire, ripartire, a) truppe: cui è incastrata, Verg. Aen. 10, 134.
copias suas, Caes.: cohortes tripartito, Caes.: dTvidììllS, a, um (divido), IJ diriso, sepa-
copias cura alqo, Curt.: exercitum in duas rato, staccato, Hor., Val. Max. ed a.: aqua, che
partes, Caes. b) un luogo: Gallia est omnis si divide in due bracci, Ov.: fìic dìviduom (di-
divisa in partes tres, Caes.: hic (vicus) in duas vidilo per metà), Ter. II) dìinsibUe [contr. m-
partes flumine divideretur, Caes.: e pregn., dividuus),Cic. denat. deor. 3, 29; Tim. 7. § 21.
dividere in due parti, tagliare, solcare, Himt3ra divTnàtTo, Ònis, f. (divino), IJ divinazione,
amnis. qui ferme insulam dividit, Liv. e) come dono della profezia, presentimento, ispirazione,
t. t. gramm., verha, dividere le parole (in Cic. ed a. II) come t. t. legale, ricognizione,
sillabe), Suet. Naevii Punicum bellum in se-
: indagine, di quale fra più competenti debba
ptem libros, dividere, Suet. d) im tempo, essere accusatore in ima data causa, Cic. ad
annum ex aequo, Ov. e) dividere, separare una Q. fr. 3, 2, 1. Cael. in Cic. ep. 8, 8, 3:plur.
moltitudine in parti, populum in duas partes, Quint. 3, 10, 3.
Cic: e così sempl., di\isum senatum, diviso in divine, avv. (divinus). I) divinando, indo-
partiti, Caes. f) logicam. e retor., dividere, vinando, Cic de div. 1 124. IIJ divinamente ,

disporre, distribuire, bona tripertito, Cic. ge- : = magnificamente, a meraviglia, perfettamente,


nus universum in species certas, Cic: hoc non Cic. ed a.
est dividere (dividere), scà frangere (spezzare). dTvinìta<i , àtis , f. (divinus), I) divinità,
Cic. g) come t. t. di attipubhl., sententiam, natura, essenza divina, Cic. ed a.: div. dei, Sen.:
porre fin senato) ai voti i vari punti di una della divinità di Bomolo, Liv. II) trasl.:
proposta, Cic. ed a. 2) separando, dividere = A) natura divina {contr. humanitas), divinita-
distribuire, assegnare, a) generic: agrum, bona tis auctores, Cic. : divinitatis cujusdam esse
viritim, Cic:urbem, la città (=lo spazio di (contr. humanitatis cujusdam esse), Cic. B) ec-
essa) secondo un piano, Liv.: omnia cocta in cellenza di un oratore maestria insupera- =
reliquum corpus, Cic: agros viritim cinbus, bile, divina, assol., ovv. loquendi, Cic: in
Cic: thesauros singulis, Sali.: divisae arbori- causis, Cic. quanta d. illa (memoriae), Quint.
:

bus patriae (suo terreno), Verg. pecuniam : dlvTnltUS , avv. (divinus), I) da Dio, dal
inter se, Liv.: praedam per milites, Liv.: prae- cielo, Cic ed a. IIJ trasl.: Aj per vago presene
raia cum alqo, Ov.: cum esuriente panemsuum, timento, per ispirazione divina, Cic 6 Suet.
Sen.: trasl., partes (parti), Suet. : belli ratio- B) divinamente =
straoì-dinariamente, a perfe-
nem, Caes.: sic inter eos res publica divisa est, zione, a meraviglia, egregiamente, dieta OW,
ut eie, Eutr. div. haec ovv. omnia tempori-
: scripta, Cic: loqui, Cic.
bus (secondo il tempo), Ter. e Justin.: ea divino, avi, atum, are (divinus), divinare,
divisa hoc modo. Sali, b) distribuire, dividere aver un''ispirazione, indovinare , presagire, pre-
una moltitudine in più luoghi, equitatuni in Cic: de tali exitu, Nep.:
sentire, profetare, boc,
omnes partes, Caes.: Eomanos in custodiam colTacc. e Z'infin., Cic: s^g. da prop. relat.
civitatium, Liv.: in hiberna exercitum Magne- {con quid), Cic: assol., quiddam praesentiens
siam et Tralles, Liv.: conjuratos nranicipatim, atque divinans, una certa qual facoltà profe-
Suet.: copias hiematum, distribuire nei quar- tica, Cic: hoc erat, hoc, animo quod divinante
tieri invernali, Nep. e) porre in vendita, ven- timebam, Ov.: non divinavi, Curt.
dere, aurum promercale per Italiam provin- dTvTnu^i, a, um (divus), I) divino, di Dio,
ciasque, Suet.: ad licitationem praedam, porre (che appartiene a Dio, che procede da Dio), Cic:
air incanto, Snet. d) poet. =
jj-eXì^siv, alter- scelera, contro gli Dei, Liv.: jura, leggi divine,
nare sulla lira, imbelli cithara carmina, cantar cioè naturali, Cic: res divina, sacrifizio, Cic:
sulla, ecc., Hor. carm. 1, 15, 15. IIJ separare res divinae, riti religiosi, Cic. e Caes.: ma an-
due cose intere fra loro, staccare, dividere, che = cose naturali, cioè Dio, mondo e quanto
A) in gen.: a) propr.: a) di separazione nello vi si riferisce , il « mondo fisico » (contr. res
spazio, tota cervice desectìl divisa a corpore humanae morale), Cic. ; e
, « diritto natu- =
capita, Liv.: di separazione di m» luogo, spe- rale » (contr. res humanae , diritto positivo)^
857 di Visio do 858

Cic: divinum quiddam, qiialcosa di divino^ d7vul;;àtus (divolgatus), a, um, part. agg.
Eutr.: sost, divina et (atque) humana, Sali.: {da divulgo), IJ reso pubblico =
uguale, co-
divina hurnanaque, Liv. II) trasl. A) pieno : mune, magistratus levissimus et divulgatissi-
della divinità, inpirato, profetico, a) agg., meus, lllUS, Cic. ep. 10, 26, 2. II) genei-almente noto,

Cic: spiritus, Quint.: instinctus, Curt.: cum dimdgato, gloria, Lucr. 6, 8: neutr. plur. SOSt.,
illepotius divinus iaerit, pieno di ispirazione, divul^rata, dicerie, Tac. ann. 4, 11.
profeta, Nep.: poet. col genit., avis divina im- dTiul;;o (divolgo), avi, atum, are (dia e
briura, Hor. divina futuri sententia, Hor.: di
: vulgo ovv. volgo), IJ render volgare, abboi.darf,
poeti, ecc., inoaHato dal Dio, ispirato, poeta, dare a tutti, ad omnium libidincs esse divulga-
Verg.; vates, Hor. b) sost., divinus, i, m., veg- tum, Cic. post rcd. in sen. 11. II) divulgare,
gente, indovino, profeta, Cic. in SCUSO ed a.: pubblicare , render noto, librum, Cic: rem SCr-
cattivo ^^=^ visionario, giocoliere, interprete monilius, Cic
di sogni, Hor. B) divino, «tmt'te a un Dio, a) «e- dlvul^To, ònis, f. (divello), separazione,
leste, sublitne, aitigulare, raro, straordinario, prima familiarium, Sen. ep. 91), 15.
distacco,
meraviglioso e sim., divinus ille vir, Cic: divina dTvuM, a, um (da deus, come Ostog da Oeój),
studia, le più nobili fra le occupazioni, Cic: divino, di natura divina, Ij agg.: diva parcns,
nihil ratione divinius, Cic: dona divinissima, Verg.: Illa diva, Ov, II) sost.: A) divus, i, m.
Cic b) simile a un Dio =^ illustre, augusto, iM«- = deus. Dio, Liv.: divi, gli Dei, Cic: parim.
periaie, mens, Eutr, praef.: domus, Phaedr. 5, diva, ae, f.= dea, 2>ea, Verg.: all'epoca imper.
7, 38. divus solo degli imperatori divinizzati dopo
dlV IMO , Ònis , f. (divido), IJ divisione, la loro morte, divus Julius (Caesar), Suet.
a) generic: orbis terrae. Sali.: divisio regni B) divum, i, n., cielo libero, scoperto, sub divo
inter fratres, Justin.: si divisio fieret, Justin. [come sub Jovc), Cic. ed a.: sub divum rapere,
b) come t. t. filos. e retor., inpartizione, distri- Hor.
buzione, Cic ed a. II) divisione, distriUuzione, do, dedi, datum, dare, I) dare, porgere
ripartizione, praediorum, Veli.: divisiones agro- (contr. ac ipere, ricevere, reddere, rendere,
rum, Tac remittere, rimandare, rimettere, adimere, to-
dT%Ì!»(ir, oris, m, (divido), divisore = distri- gliere, ferre, riportare, auferre, togliere via,
butore, regni Inter Eutr. 4, 11.
filios (regis), detrabere, levar via, eripere, strappare, po-
Partic., aj ripartitore, distributore dei campi scere, esigere), J/^alqd: A) propr.: l)dare la
fra i coloni, Cic Pliil. 5, 20 e 11, 13. b) distri- mano O con la mano, porgere, offrire, presen-
butore, dispensatore dei doni nelV elezione dei tare, stendere, recare, consegnare, dare (alci)
candidati, Cic. I. Verr. 22 ed altr., Suet. manum, Ov. e Quint.: dare destram, Nep.:
Aug. 3. alci assem, Phaedr.: (alci) librum, Hor. e Nep.:
1. (ITvTsug, a, um, part. agg. con compar. (alci) viaticum, Plaut. e Plin. ep.: pretium de-
(da divido), diviso, spartito, Lucr, 4, 958. dit. Cui dedit? per quem dedit? unde aut
2. dlvìsus, dat. ìli, m. (divido), il dividere, quantum dedit? Cic: alci per fenestram gla-
divisione, facilis divisui, facilmente divisibile, diura, Nep.: praemium prò pietate, Cic:
Liv.: divisui esse, esser diviso, Liv. dextram fidei suae pignus fcome pegno), Curt,:
dliilTae, arum, f. (dives), ricchezza, I) pabula utUitatis eorum praeraia (come pr.)
joropr., in denaro e oggetti preziosi, Cic. ed a.: causa, Lucr.: merces (come ricompensaj mihi
templum inclutum dintiis, per doni ed oggetti gloria detur, Ov.: alci librum ad alqm perfe-
preziosi, Liv.: demite divitias, collane, orec- rendum dare, Cic: saepe ferenda dedit blandis
chini, Ov.: poet., di abbondanza d'acqua di sua verba tabeUis, commise, Ov.: quid do col
un fiume, Ov. II) trasl. ingenii fecondità, : , ne e il cong., che darei, perchè non, ecc., Sen.
Cic. verborum ubertas ac divitiae copia
: ,
,
contr, 9, 3 (26). § 11 e 12.
Quint.: homo doctus semper in se divitias lia- Partic: a) come dono O dote, dare, conse-
bet, Phaedr. gnare, donare, rec/alare, largire, offrire , dare
Ilivoduruin, i, n., capitale dei Galli Me- donum, Ter. e Cic: alci alqd dono, Ter. e Nep.:
diomatrici nella Gallia Belgica, ora Metz. (alci) munus, Verg. ed a.: dotes. Nep.: si suura
dTvolsiis, V. divello. munus qui dedissent (i donatori) adimere vel-
dT%ortTuin , ti, n. (diverto ovv. diverto), lent, Liv.: alci canem munus (come d.J, Ov.:
il separarsi, V allontanarsi per due diverse di- alqd (alci) dotem fcome dote). Comici: alci
rezioni, I) di luoghi: 1) il punto in cui una alqd doti (in dote), Nep.: maestas munus in
strada o un fiume si divide in due diversi quod praesens tamquam in
exsequias, Tibull.:
rami, bivio, biforcaìnento di duc Strade, di un manus datur jucundius est, i doni che quasi
corso d'acqua, confluente, divortia nota, Verg.: ci vengono dati in mano, Cic: ass'd., prior ad
itinerum, Liv.: aquarum, fluminum, Cic 2) il dandum qui est, Ter.: partic. sost., a) dans,
punto in cui due regioni o due paesi si divi- antis, m., donatore, Hor. ep. 2, 1, 246. p data,
dono, linea di confine, confine, artissimum In- òrum, n., doni, regali, Prop, 3, 15, 6, Ov. met.
ter Europam Asiamque divoitium, dell'Elle- 6, 463.
sponto, Tac ann, 12, 63. Iljdi pers.: 1) la se- b) offerte, doni votivi, vittime, ecc., ai Mani,
parazione di due coniugi, divorzio, separazione, agli Dei, ad alcuno in genere, dotuxre, offrire,
divortium facere cum alqo ovv. cum alqa, se- consecrare, dedicare, presentare, a) agli Dei,
pararsi da, ecc., Cic. ed a. 2) rottura, sepctra- munera, Ov.: Apollini donum, Nep.: alci tem-
sione , di persone unite strettamente come plum, Ov. alci victimam, porcam, Ov. exta
: :

amanti, Plaut. e Cic: di parenti, in genere, deo, Ov.: exta perperam, Liv.: Oceano liba-
fra di loro, Cic menta, Justin. p) ai Mani e ai morti, inferiaa
dliorto, Y. diverto. mauibus, Ov. e Suet.: gennanae justa ante
S5Ì do do 860

suae, Ov. f) ad ale: alcilacrimam ovv. lacri- munus (gladiatorium), V. munus :


ludo?, Suet.:
mas. Ov.: o quantum patriae sauguinis ille tabulam, rappresentare, Ter. e Cic: cosìpure
dedit.'Ov. Monandri Phasma, Ter.
e) dare lettere, ecc. ad ale, cprecis.: x) con- n) dare un colpo cagionare una ferita
,

seffìutre, affidare, dare (perchè sieno recapi- {contr. accipere, ferre), (alci) vulnus, vulnera,
tate), litteras ovv. epistulam alci, Cic: alci Ht- Ov. ed a.
teras ad alqm, Cic: erit cotidie cui des, trove- o) abbandonare, lasciare, dare in preda al-
rai ogni giorno a chi affidarle , Cic. p) dare cunché ad una cosa, ventis colla comasque,
ad ale. = recapitare, eoiisegnare, rimettere ad Verg.: undis latus (di nave), Verg.: telo pectus
ale, alci litteras, Cic: epistulaiu, Nep. y) (di Inennum, Yerg.: partic. vela dare ventis, Verg.
chi scrive lettere), scrivere, spedire, inviare, ed a.
tres epistulae eodem abs te datae tempore, p) dare, portare, porre, gettare VCrsO qualche
Cic: litteras Trallibus (di mezzo ai T., dal luogo, a) con avv., scripta foras, pubblicare,
paese dei T.), Cic: ut quo dem (dove indiriz- Cic. ep.: alqd praeceps {fig. =
porre in peri-
zare) posthac litteras sciam, Cic: ante lucem colo, famam), Tac: retro capillos, Ov. : arida
Vni. Kal. litteras ad alqm, Cic: data pridie circum nutrimenta, Veig.: d. pessum, V. pes-
Kal. Decembr., Cic SUm. P) col dat., gettare su q.c, OVV. in q,c,,
d) denaro, ecc. fé irsisl. pena) dare, pagare, vagae arenae ossibus particulara, Hor.: ignibus
saldare, sborsare per alc. q.c, a.) propr. : ista, Prop.: ora =
deporre in q.c, corpus tu-
symbolam, Ter.: aes ed aera, Hor. e Ov.: pecu- mulo, Ov.: ora =
gettare, porre q.C. in at-
niam, Cic. decies centena buie parco, Hor.:
: torno a q.c, brachia collo, Verg.: alci rei frenos
buie aliquid paulum prae manu. Ter.: die ffig.), Liv.: pietà carinae vela fpoet. = issare le
quid vis dari tibi in manum ? Ter.: alci ma- vele), Ov. y) con prep.: aa) con in ovv. circum
gcara pecuniam mutuam, Cic: omnia ex sua ovv. con super e Z'acc, funera in altos rogos,
re familiari, Nep.: partic. sost., data, òrum, n,, Ov.: pleraque secum in profundum, far preci-
spesa, uscita [contr. accepta , entrata), ut par pitare, trascinare, Curt.; Tyrias circum illota
sit ratioacceptorum et datorum, Cic de amie toralia vestes, stendere attorno, Hor. pp) con
58. P) trasl., pena e sim., pagare, dare poenas, ad e Tace, ad intortos brachia fanes, stendere,
scontare, pagare la pena, esser punito {contr. tendere a, ecc., Ov.
poenas accipere, far pagare, punire), Cic ed q) con acc. predic dell' agg. =
dare, offrire
a.: d. daumum, V. damnum. q.c così e così, saepe dabis nudum latus, Tibull.
e) una materia, dare, fornire, sommini- 2) fare, dare un segnale, un segno, segnare
strare, volucres mella daturae, Ov.: et laxas con la mano, con uno strumento da fiato o
scombris saepe dabunt (Volusi annales) tunicas altrimenti, V. signum, indicium, nota.
(per involgere), Catull.: fig., materiam (fo- 3) offrire, presentare la gola, la nUCa, il
mite) dare invidiae, Cic. collo, jugulum falci), Cic: alci cervices, Cic:
f ) come 1. 1. di atti pubhl., consegnare al cervicem ad ictum alcjs, Veli.: cervices crudeli-
giudice le tavolette, distribuir e ai giudici, giu- tati nefariae, fig. =
piegarsi ovv. umiliarsi
dieare, votare, dare, tabellam dare de alqo, Cic: sotto, ecc., Cic. partic, come t. t. milit. e
:

alci dare in judicando litteram salutarem ovv. trasl., terga dare, voltar le spalle, darsi alla
tristem {una tavoletta con A =
absolvo, o con fuga, V. tergum.
C = condemno), Cic. 4) tiare, offrire la bocca, un bacio, dare (alci)
g) come 1. 1. del giuoco della dama o scac- oscula, Ov.: basia mille, Catull.: alci savium,
chi, dare calculum, muovere un pezzo {contr. Comici e Cic.
reducere, ritirarlo), Cic fr. e Quint. B) 1) dare, conceder/', offrire, accor-
trasl.:
h) presentare un' accusa, denunciare, dare dare, proporre, assegnare, a) generic: da, nate,
libellum, V. libellus. petenti, quod etc, Verg.: dare alci somnum
i) (di cavaliere, auriga) rallentare, abban- fdel lavoro), Ov.: (alci) quietem, Cic e Curt.:
donare {contr. premere), lora, Verg.: frena, tres horas exercitui ad quietem, Caes.: alci
Ov.: laxas babenas, rallentare le redini, Verg. vitam, Cic: dare beneficia {contr. reddere ovv.
k) apparecchiare, porre, presentare, pwtare, accipere), Cic. e Sali.: alci civitatem (diritto di
mettere in tavola, partem ceteram (camium) cittadinanza). Veli.: nomen alci, Hor.: alci
mensis, Ov.: alci turdum, Hor.: assol., « sume, libertatem, Justin.: alci caelum,
rei, Liv.: servis
catelle », negat; si non des, optat, Hor. Ov. e Curt.: aditum ad caelum, Cic: alci victo-
1 ) dare, offrire nutrimento, ecc. per nu- riam, Liv.: alci laetitiam, Cic: alci veniam,
trimento, a) generic, alimenta lactis puero, V. venia: datum hoc nostro generi est, ut etc,
Ov.: e (trasl.) alimenta igni, Curt.r de mensa è proprio di noi che, ecc. Liv. 10,28, 13:
sua ossa, Phaedr.: eoZrinfin., alci dare bibere, seg. daW infìn., Prop. 3, 11, 64. Ov. met. 14,
Liv., e alqd dare bibere, Ter. P) medicine e 696: Partic. sost., dans, antis, m., donatore
sim., presentare, porgere, dare, abrotonum (contr. accipiens, chi riceve), Liv. 35, 42, 14.
aegro, Hor.: alci potionem, Quint.: alci medi- h) partic: a) di divinità: date quae pre-
caraentum, Cels. ed a.: alci medicamentum in- caniur tempore saero, Hor.: hoc tantum boni,
noxium bibendum, Sen.; patri soporem, Nep.: quod vobis a dis immortabbus oblatum et da-
alci venenum, Curt. tum est, Cic: d. alci augurium, Ov.: nobis
m) un pranzo, un banchetto, dare, appa- victoriam, Liv.: seg. dalFinfiTi., Lucr. 3, 1028.
recchiare, preparare, ordinare, offrire, alci ce- Verg. Aen. 1, 79. Hor. sat. 2, 3, 191. Ov. met.
nam. Comici, Cic. ed a.: alci epulum, Cic ed 1, 486. Plin. ep. 6, 16, 3: con ut e il cong.,
a.: {quindi dans epulum, l'anfitrione, Sen.): Liv. 1, 19, 3; 1, 54. 5; 30, 12, 12: con ne e
(alci) prandium, Cic. ed a.: exsequias, Ov.: il cong., Ov. met. 12, 202 e 206.
,

861 do do 862

P) del (leaiino, ecc., Cinarae breves annos coTTinfin., Hor. ep. 1, 16, CI dare (alci), con :

fata dederunt, Hor.: ea fato quodam data nobis ut e il cong., Cic. Ac


1, 24; ad Att. 14, 13,
sors est, ut etc, Liv. seq. dairinfin., Ov. niet.
: litt. A, § 3. Liv. 41, 8, 9. Tac ann. 3, 69: e

7. 692 e 14, 843: della Parca, Hor. cann. 2, datur, è concesso, è lecito, si può, si deve, col-
16,39: con ut e il com/., Prop. 2, 1, 17. Verg. Aen. 1, 409 fed altri poeti),
Z'infin.,
Plin. ep. 8, 18, 5: «,s.so^., sat patriae Priamoque Quint. 10, 7, 22. Plin. ep. 1, 10, 5. Tac ann.
datuin est, fu lasciato, concesso, a, ecc., Verg.: 3, 67; con ut e il cong., Tac. ann. 2, 53 ed a.;
Rat fatis Venerique datum, Verg. con ne e il cong., Tac 3, 23.

Y) della nntura,
accordare, roncfilcre, dare, 8) alci col dat. predir, (a o come), asse-
ocu'.os natura nobis ad motus auinioruin decla- gnare, ascrivere, attribuire, nelle frasi laudi,
randos dedit, Cic.:ilIismajoreiii natura modum vitio,crimini dare ocv. dari, V. laus, vitium,
dedit, bis breve pondus, Hor.: pennis non bo- crimen.
mini datis, Hor.: s^y. dalVinfin.. Lucr. 4, 875. 9 un oggetto, abbandonare, lasciare, esporre,
Plin. ep. 3, 1, 1 cfr. Hor. ep. 1, 1, 32.
;
dare in preda, urbem excidio ac ruinis, Liv.:
2) un una carica, ecc.,
ufficio, %in incarico, captum oppidum praedae. Liv.: alia oblivioni
dare, affidare, anset/nare, consegnare, concedere, aut neglegentiae, Liv.
a)HH affare, un incarico, dare alci negotiura, 10) con in OVV. ad e VaCC, presentare,
V. negotiura; alci mandata, V. raandatura; jìortare , condurre, collocare in un dato po-
e seinpl. datum (//( dato incarico) posthac sto,alqd in conspectum, esporre alla vista,
C. Cassio seg. dalVìn^n., Tac. ann. 12, 11. Curt. alqd ad populi partes farne parte,
:
,

b) una carica esim., dare alci potestatem, iin- Cic


perium, legationem e sim., V. pritestas e così 11) coZ pa.Ttic.perf. o gerundivo predio.,
via dare alci fasces, Cic. e Hor.: alci summam
: dare, abbutulonare, lasciare, concedere, Caere in-
imperii, Nep.: alci regnum, Eutr.: alci dia- tactum inviolaturaque crimine belli hospitio
dema, Curt. Vestaliura cultisque diis darent, Liv.: d. vi-
3) un luogo, un tempo, assegnare, staOilirc, neas colendas, Eutr.: diripiendam urbem, Cic:
fissare ad ale. ,a.\ci sedem Inter inferos, Suet.: id alci cogitandum, dare a pensare, Cic: li-

al i locum in theatro, Suet.: eum locum col- brum legendum, Nep.


ipsi
loquio, Liv.: mille pedes in fronte, trecentos in Ili) alqm [anche corpus, membra, animum):
agrum, Hor.: requiem modumque voce remis, A)propr.: 1) in gen., dare, cedere, hanc mi in
ordinare, Ov.: reliquum noctis utrimque quieti manum dat, mette la mano sua nella mia,
datum, Liv. Ter. Andr. 297: alqm dare mancipio, F". man-
4) offrire q.C, a.) porgere, presentare, prae- cipiuni,
clare convenit,aut da melius, Cic: accipio quod 2) portare in un dato luogo, alqm in batìc
datur, Cic. P) abbandonare, ultionem privato doraum,Ter.: ovv. incatenare, legare in un dato
odio magis quara publicae vindictae, Veli. 2, luogo, col dat., catenis fatale monstrura, Hor.;
7,6. moUibus ora capistris, Verg.: ovv. imntergere,
5) tempo, studio, ecc., in una cosa, impie- in fluvios gelidos ardentia morbo membra,
gare, dedicare, consacrare, rivolgere, a) col dat.: Lucr.: ovv. gettare, abbandonare, distendere ih
corpori orane tempus, Cic: noctem somno, Ov.: un dato luogo, maerore dari in lectum, Lucr.:
aestivos menses reliquos rei militari, Cic: stu- dare alqm ad terram, Plaut. e Suet.: alqnr
diis annos septem, Hor.: epartic, operam dare alqm praecipitem
in terram, Lucr.: dare V. ,

col dat., V. opera, p) con ad o in e Z'acc, ali- praeceps.


quid temporis ad ludum aetatis, Cic: plus in ,3)rf«re ale. ad altri in qualche qualità,
hoc studii, Quint. a) dare = aggiungere, vatem, Hor.: duos col-
6) concedere =
accordare, acconsentire, per- legas , Nep. : comites , Curt. : obsides (alci)
inettere f accondiscendere, secondare, aderire, Caes.: dare arbitrum, Cic: judicem, praedem,
a) generic: id gratiae, Liv.: id misericordiae, testem, vadem, V. judex, praes, tcstis, vas:
'

Cic: id precibus Artabani, Tac.:aliquid famae, alci successorem , Suet. alqm alci in consi- :

Hor.: multa famae, Sen. b) coìue 1. 1. ftlosof, lium, Nep.: dabo cui credas, Tac: con dop-
concedere, ammettere, si das hoC, Hor.: id quo- pio acc. (uno come, ecc.), alqm comitem,
que damus et libenter quidem, Cic: da su- Curt.: alqm arbitrum Inter etc, Cic obsidem :

preraum tempus, poni, ammetti, Cic: coU'acc. filium, Eutr.: alqm


successorem, Suet. e
alci
e Z'infin., Cic. Ac 2, 50 de fin. 2, 86 Verr.
; ; Justin.: e aZZ'abl. assol., con doppio abl., dato
3, 218. Lucr. 3, 539. Hor. sat. 1, 4, 39: col- adjutore Phamabazo, Nep. b) dare, concedere,
Vut e il cong. ,Qnìnt. 12, 1,43. e) come t.t. accordare , affidare, confidare, alci COgnatós
di atti pubblici, di decreti, accordare, permet- (della natura), Hor.: natam ovv. fìliam ge-
tere, concedere, darl alci senatum. Sali, ed a. : nero, Verg. e Ov.: epoet., fidibus divos pueros-
alci contionem, Cic. alci pacem, Liv. ed a. : que deorum, Hor.: con doppio acc. (ale. come);
foedus et amicitiam, Sali.: alci indutias, Liv. alci alqm virum (per marito), Ter.: alqm alci
d) in signif. osceno, con acc. gener., CatuU. socerum, Ov.: col supino in um, dare alqam
110, 4. Cic. fr. in Suet. Caes. 49 ; assol., Prop. alci nuptum, dare in moglie ad ale, Comici,
3, 13, 13. Nep. ed a.: e alqm alci col gerundivo, dilace-
7) concedere =z lasciare, abbandonare, cedere, randa feris dabor alitibusque, Catull.: exsuli-
dare, offrire, permettere, accordare, dare locura, busne datur ducenda (viene data da condurre
spatium, viam e sim., dare otium, tempus e in patria come mogliej Teucris? Verg.: pa-
sim., dare copiam, potestatem, fkcultatem, oc- rim. con dopp. acc, equites pignora (come
casionem. optionem e sim., dare usura, usuram, ostaggi) pacis custodiendos Luceriam, Liv.
V. txitti questi sostantivi: quindi dare alci 4) dare ad ale. = parre aopra alc, al f«-
863 do (Io 864

mando di alc, Albaiùs regem, Eutr.: Orienti


'

Plin. ep.r se fugae (darsi alla fuga)., Cic: sese


Caesarem, Eutr.: con dopp. acc. (alc. come), \
in lugam, darsela a gambe, Cic.
trecentos exsules judices rectoresque ci vita ti, j
5) darsi, abbandonarsi a q.C, specialmente
Justin.: al passivo con dopp. nom., leviter ad una relazione, enti are, insinuarsi in q.C,
arniatis dux (come capii.) datus est MuUinus, familiariter se ineorum seniiunem insinuare
Curt. ac dare, (le: bene penitus in istius familiari-
B)trasl.: 1) in una data condizione, rela- tatem sese dare, Cic.
zione, dare, concedere, abbandonare, alqm ÌQ 6) darsi, abbandonarsi, dedicarsi a q.C, ado-
adoptionem dare in adozione, Quiut. iu
, : perarsi, attendere a q.C, a) col dat., se labori
adoptionem ovv. in faiuiliam alcjs dari, essere et itineribus, Cic: se voluptatibus, Cic: se
adottato da ale, Veli.: alqam in matrimonium, historiae, Cic: se buie generi litterarum, Cic:
dare., concedere ovv. offrire in moglie, Caes. se auctoritati senatus, cercar di promuovere,
e Liv. favorire l'autor ita del Sentito, Cic: se totos
2) portare, ridurre UìUt in triste COndiziotie, libidiuibus, Cic. p) con in e Tace, in eam exer-
alqm in praeceps, Liv. citationeni ita se studiose, ut etc, Cic. y) con
3) gettare, piombare àlc. in Una COndiz. fi- ad e Tace, se ad cuviàieig, Cic: purtic con
sica u morale, aniiuum in luctus, Ov.: alqm ad e Vacc. del gerundio e del gerundivo, se
ad lauguorem, Comici. ad docendom, Cic: se ad defendendos homi-
4) abbandonare alc. od uno stato, placido nes, Cic.
sua corpora somno, Ov.: caput et ceterum 7) dare se con acc. predic, a.) di un sost.,
truncum sepulturae, sepellire, Suet. darsi, abbandonarsi a, ecc, teuieritatis me om-
5 gettare, abbandonare, dare in preda, esporre
) nium potius socium (a comp) quam unius pru-
ad uno stato ; al passivo ^^ toccare in aorte, dentiae dedi, Liv. p) di un agg., mostrarsi,
esser deootuto, alqm exitio, Lucr. e Ov.; alqm dare se facilem, Ter.: se alci placidum, Ov.
morti, Hor.: alqm leto, Verg. e Ov.: (leto 8) dare se con aw., a) di pers., comportarsi,
datus, anche Cic. de legg. 2, 22 nello stile regolarsi, mostrarsi in questo od in quel modo,
arcaico delle leggi), con ad e Vacc, alqm miruin ni ego me turpiter bodie bic dabo, mi
ad injurias alcjs, Cic. comprometto, Ter.: usque quaque, inquis, se
6) costringere unO ad Una COSa, obbligare, Domitii male dant, hanno la disdetta, ci por-
V. dediti©; fuga. tano sventura, Cael. in Cic. ep. b) die inan.,
IV) dare se (e al passivo dari), di pers. e presentarsi, offrirsi, darsi, ut se initia dedcrint
di e. inan., K)propr.: V) darai, offrirsi alla perscribas, Cic: omnibus nobis ut res dant
portata di ale. O di C[.C., mostrarsi, presen- sese, ita etc. Ter.:multa adeo gelida melius
tarsi in q. luogo, det mihi se, mi si presenti, se nocte dedère, si fanno a preferenza, Verg.
si avvicini, Ov.: mi ipsum jam dudum opta- Y) dare, emettere, A) propr.: 1) versare,
bam te dari, d'incontrarti, Ter.: dare populo spargere, castum cruorem, Ov. e così lacri- :

se et coronae, Cic: non aequo dare se campo, mas, versare piangere, Ov,: ore colores, ra-
l.,

non presentarsi in campo aperto, a battaglia diare, risplendere, Verg.: di e. inan., ara da-
campale, Verg.: spuniantem dari votis cptat bat fumos, faceva salire, Ov.
apruni, si avvicini, venga a tiro, Verg.: con 2) dare, emettere suoni parole, &) mandare,
. in e Face, se dare alci ovv. dari alci in con- innalzare, alzare, far risonare, modulare, sonuni,
spectum, V. conspectus: se in medias acies, Verg.: sonitum, Lucr. e Ov.: fragorem, Ov.:
entrar in mezzo alVesercito, Verg.: con acc. clamorem, Verg.: Phrygios modos, Ov.
predic, da mihi te talem, mostramiti tale, b) parole, articolare, pronunziare, proferire,
Ov. met. 3, 295. far sentire, lingua vix taies icto dedit aere vo-
2) offrirsi, presentarsi, gettarsi, abbandonarsi, ces, articolò così da essere appena sentite
con avv., se intro, Cic: se super (se. in ignem), queste parole, Ov.: talia dieta dal at (dediti.
Verg.: dari alci obviam, incontrare. Ter. hàc faceva sentire, pronunziava, Yerg.: e così
se foris (di e. inan.), Lucr.: sese fluvio, Verg.: baec dieta dabat, Liv.
e (fìg.) se civilibus fluctibus, Nep.: se viam, m 3) esprimere a parole, a) dire, dichiarare,
Cic: alqm ovv. se praecipitem, V. praeceps: notare, indicare, mostrare, nominare, riferire,
dare se (alci) obvium e dari obvium, V. obvius. txarrare, ipsa quod res dedit ac docuit nos,
3) darsi a q.C, a) attiv., di pers., preluder Lucr.: cum auctoribus hoc dedi, quibus di-
parte a q.C, dare se conviAÌo, Suet.: se haec gnius credi est, Liv.: unum da mihi ex orato-
in bella, Verg. '^]passiv., di navi, dare se ribus illis, qui dicat etc, Cic: seg. da prop.
vento, abbandonarsi al vento, Caes. relat., sed tamen iste qui deus sit, da nobis,
B) trasl., dare se, \) darsi, sottomettersi, ar- Verg.: nunc quam ob rem has partes didicerim,
rendei-si, si dant se, se si arrendono, se cedono, paucis dabo, Ter.: datur, col nom. e V infin.,
Cic. de or. 2, 187. Aeneas eripuisse datur, Ov. fast. 6, 434 M.
2) mostrarsi, offrirsi, presentarsi, darsi, di b) estendere, propagare oralmente, hic primo
c. inan., quocumque tempore se dabunt vires, sensim temptautium animos sermo per totam
Verg.: uni se ex Sabinis fors dare visa est pri- civitatem est datus, Liv. 2, 2, 4.
vato consiUo im perii recuperandi, Liv. e) oralmente, dare, pronunziare, insegìutre,
3} darsi, abbandonarsi ad alc, unirai COn consilium, fides, jas, lex, respoiisuui, tt-.-limo-
ale., se alci, Comici, Cic. ed a,: con acc. pre- nimn. — quindi come 1. 1., a) un oracolo, un
dic. del gerundivo, demus nos buie excolendos responso, dare, pronunziare, sortem, Ov. e
(da istruire), Cic. Suet. : data dictio erat , caveret etc, Liv. :
4) darsi, abbandonarsi ad UnO StatO, ad una pregn,, data fata, il destino segnato (dall' ora-
condizione, dare se somno, Cic: se quieti^ colo), Verg. Aen. 1, 382, f) come 1. 1, giuria.,
865 doceo doctrina 866

dare alci diem, concedere una dilazione, Plin. litiam, Sali, doctus iter melius, Hor.: panca
fr.:

ep.: dare litem secundum alqra, Cic. e Liv.; e docendus Ov. e) de alqa re, a) alqm de
eris,
così seviplic. dare secundum alqni, decidere alqa re, p. es. senatum docerent de caede tra-
favorevolmente, sentenziare in favore, Sen. tris, Sali. P) alqd de ahja re, /;. es. quod (ciò

rhet. ed a. y) covie t. t. di affari dare ratio- , che) de lacu Albana docuisset (Vejens vatici-
uem, V. ratio. nans), Liv, y) scmpl. de alqa re, p. es. qais
d) come t. t. milit. e uffic, annunziare, no- enim de isto genere non docuitV Cic. d)alqm,
ti/ieare, far noto, nomeu dare, arruolarsi, di seg. daprop. relat., doceaut eum, qui vir Sex.
i>oldati per la milizia, Cic. ed a., di nuovi co- Pioscius fuerit, Cic: docti quomodo apud Ma-
loni, Liv., e ad altri servizi, Tac. rium verba facerent, Sali.: esempi, docere quid
4) generando, dar fuori, produrre, a) pai-to- faciendum fugiendumque sit. Cic. e) seg. dal-
rire, a) di esseri anim., aa) ess. anim.: gemi- T infin. ovv. dall' acc. e l' infin., alqm sapere,
nam partu prolem, Verg.: liberos, CatuU.: pro- Cic: docui per litteras id nec opus esse nec
geniem vitiosiorem, Hor. pp) orjg. inan., pro- fieri posse, Cic: Drappes, quem captum esse a
durre, far nascere, far sorgere, nou fuuiUIll eX Caninio docui, Hirt. b. G.: al passivo, pueri
fulgore, sed ex fumo lucein, Hor. art. poèt. aequitatem defendere docentur, Cic: cithari-
143. P) di e. inan., prodm-re, tjenerare, far zare doctus est a Dionisio, Nep.: docta psal-
sorgere, far nascei'e, terra fabas tantum dura- lere et saltare, Sali.: miscere coetus histrionali
que farra dabat, Ov.: cum segetes occat tibi studio doctus, Tac. f) assol., homines dum
mox frumenta daturas, Hor. docent, discunt,Sen.: cum doceo atqueexplano,
b) fare, formare, a) in senso Stretto : cu- Cic: sicut supra docuimus, Nep.: studio dicendi
neum, Vorg.: sinum in medio, Liv. locum, : et docendi , Cic, homo minus aptus ad
:

far luogo, dar luogo, Ov.: viam alci, cedere il docendum poco atto ad insegnare Cic
, ,

passo, far largo, Liv. e Curt. P) in senso lato, IIJ partic.: A) come 1. 1. della drammatica, d.
circoscrivendo, aa) con ogg., che contengono fabulam, insegnare un dramma per rappresen-
il concetto di movimento, fare, p^-od^irre, dare tarlo sulla scena, rappresentare, porre, mettere
motus, F. motus: d. cursum in medìos, sca- in scena, Cic ed a. B) C07ne 1. 1. di atti pubbl.,
gliarsi^ Verg.: amplexus ovv. complexus d., istruire, informare ale. fun avvocato, un giu-
abbracci irsi, alci, abbracciare uno, Ov.: d. dice, un patrono, un'autorità e sim.J dello
saltum, V. saltus. PP) col partic. perf., jam hoc stato di una causa, alqm causam, Cic. : alqm
tibi inventum dabo, Ter.: sic stratas legiones de causa, Cic: judices de injuriis, Cic: sena-
Latinorum dabo, quemadmodum etc, così an- tum de caede fratris, Sali. C) pregn., inse-
nienterò, Liv.: te niea dextra bello defensum gnare =
far il maestro, far lezioni, mercede,
dabit, ti difenderà in guerra, Verg.: hanc Cic: apud alqm, Cic: Eomae, Sen. rhet.: pe-
mactatam victimam legatorum manibus dabo, regre, Suet.: Latine, Suet.
immolerò, Liv. yy) col gerundivo, ego mecum dochuiTuiit, Yi, m. {5óxi>.<-oq) docmio, piede, ,

hostium legiones raactandas Telluri et diis ma- il cui schema sarebbe v^ - -« - Cic e Quint. ,

nibus dabo, immolerò quali vittime, ecc., Liv. docìlìs, e (doceo), che si può istruire,
SS) con agg. predic, alterum geminata Victo- I) docile, arrendevole, addotnesticabile, che im-
ria ferocem in certamen tertium dabat, Liv. para presto, a) disogg. anim.: judex doc, Cic,
B) trasl.: 1) dare, offrire se stesso, come, ecc, docilior, Quint. : belua, Cic: equorura genus,
dare documentum, exemplum, experiraentum, Liv,: alqm docilem tacere, Cic: con ad e
specimen, V. ivi. 2) dare , recare , produrre, Tace, ad hanc disciplinam, Cic: colVabl., lu-
creare, ispirare, infondere, animos (coraggio), sciniae Gracco sermone, Plin.: poet. col genit.,
Ov.: spiritus, Liv.: vires, V. vis: spem, V. spes: modorum, pravi, Hor.: coirinfìn., equus doci-
SUSpicionem, V. SU?pÌCÌO. 3) portare, cagionare, lis ire viam qua monstret eques, Hor. b) trasl.,
fare, occasionare, eccitare, arì-eeare, alci tussim, di e. inan., ingenium, Nep.: soUertia, Phaedr.:
Catull. : risus, risus jocosque, dar materia Capilli, Ov. II) facilmente apprensibile, facile
di, ecc., Hor.: alci somnum, Hor.: damnum, ad impalarsi, dociles usus, Prop. 4, 2, 63.
malum, ruinam, stragem, finem e sim. (V.). docilità!», àtis, f. (docQis), a) docilità, atti-
4) fare, catisare, coU'inhn., dat posse moveri, tudiìie, capacità,Cic: ingenii, Nep.: d. ad om-
Ov. met. 11, 177. nes fere tum belli tum pacis artes, Suet. b) (con
dìiceo, docili, doctum, ère (DOC-eo, caur senza animi) mitezza, docilità morale, Eutr.
nativo di DIC-SCO, cioè disco), insegnare, am- 10, 6 e 7.
maestrar); erudire, istruire, mostrare, indicare, docle, avv. (doctus), dottamente, abUmente,
I) in gen., costruito, a)eoZ/'acc., a)alqm,2). es. saggiameìUe, docte et delicate, Poeta in Cic:
juventutem, adulesc^ntulos, Cic: e alqm alqà luctari doctius, Hor.: litteris Graecis atque
re, p. es. alqm fidibus (a suonar la cetì-a), Cic: Latiuis juxta atque doctissime (a fondo) eru-
alqm equo armisque, a cavalcare e a tirar di ditus. Sali.
scherma, Liv.: alqm Latine, Plin. ep.: al pas- doclor, òris, m. (doceo), dottore, maestro,
sivo, fas est et ab hoste doceri, ricevere am- gladiatorum, maestro di scherma, Val. Max,:
maestraììuinti ,Ov. uti doctus erat
: Sali, , liberalium artium, Suet.: ejusdem sapientiae,
p) alqd,j3. es. jus civile, Cic: omnia, Ter.: falces, Cic: palaestrici doctores, Quint,
quas iidera captivi docuerant Caes. b) con , dodrlna, ae, f. (doceo), I) dottrina, istru-
doppio acc, p. es. alqm artem, litteras, Cic: zione, ammaestramento, Cic. ed a. II) me fon.:
pueros dementa, Hor.: al passivo coira.cc. A) oggett., sapere, dottrina, scienza, erudizione,
della cosa, p. es. haec ab bis docebantur, Cic eda.:plur., doctrinao, dottrine filosofiche,
Caes.: at illa multo optuma rei publicae do- Nep. B) soggett., pi-incipH, massime aequisUzta
ctus sum, hostem ferire etc, Sali. doctus mi- : colla filosofia, Nep. Att. 17. 3.

Georges-C ai ong hi, Dizi)narIo latino-italiano. 28


867 doctns Dolops 868

docins, a, um, part. agg. (^a doceo), am- nìilàhella, ae, m., nome di una famiglia
Tnae«irato dcUla scuola o dalVeaperiema, dotto, romana della gens Cornelia, di cui il più noto
perito, per istruz. avuta, I) in senso stretto è P. Cornelius Dolabella, genero di Cicerone.
(contr. indoctus), a) dipers.: docta puella, fan- dolabra, ae, f. (dolo), strumento da taglio
ciulla che canta ed ha conoscenza della poesia, con lungo manico, accetta, piccone, scure, Liv..
Tibull.: virgines doctae, le Muse, CatuU.: docta ed a.
civitas (di Siracusa), Cic: doctus o vir, homo dftlenlor, aw. con compar. (doleo), con
un pensatore e dotto formato dall'istruzione dolore, dolentemente, tristamente, con tristezza,
[greco oocpóg), Cic: adulescens doctissimus, Cic ed a.
Cic. (alplur. anche sost. sempl. docti, òrum, m., dÒleO, dolui, dolltiìrus, ère, sentir dolore^
uomini di coltura scientifica, teoretica, uomini I) del corpo, delle membra dolere, far male^ =
di scienza), Cic: così anche doctissimi {contr. pes, oculi, caput, latera, pulmones dolent, Cic.r
indoctissimi), Cic: coll'ahh, et Graecis ìitteris dolent alci oculi, Cael. in Cic. ep. : auriculae
et Latinis, Cic: col genit., fandi, Verg.: col- collectà sorde dolentes, Hor. II) moralm.: a) di
Z'acc, dulces modos, Hor.: con in e Tabi., in pa- pers. =
sentir dolore, affliggersi, provar dolore,,
rum fausto cannine docta, Ov.: con ad e Voce, rattristarsi, eCC compiangere, commiserare,.
,

Carmine ab omni ad delinquendum doetior esse compass-ionare ale. q.c. (contr. gaudere ),
potest, Ov.: colTinfin., tibiis canere, Tac: ten- laude aliena, Cic. rapto Ganymede, Ov.: ca-
:

dere sagittaSjHor. b) trasl., di e. inan., ciò che sum alcjs, Cic: alqm, Cic: de alqo, Cic, ovv.
risulta dalVistruzione e dalla coltura, carmi- de alqa re, Cic: prò alqa re e prò alqo. Sali, e
na, Tibull: labor, occupazione dotta, Phaedr.: Sen.: ex alqa re e ex alqo, Caes. e Veli.: in alqa
doctissimae voces Pythagoreorum, Cic: doctis- re, Cic. ed Eutr. id propter quod dolet, Cic:
:

simi libri, Quint. doctissimi serra ones, Cic.


: seg. dalV infin., vinci, Hor, seg. dalVacc. e :

II) in senso lato, dotto, perito, esperto, erudito, Z'infin., Cic. e Caes.: quod (che, perchè), Caes.:
numquam accedo, quin abs te abscedam doetior, con quia, Luccej. in Cic. ep.: con si, Hor.: as-
Ter.: con ad e Tace, doctus ad malitiam, Ter.: sol..Ter., Sali, ed a. b) di e. inan. fare, =
trasl., dì e. inan., manus, Ov.: fak, Prop. cagionare dolore, recare dispiacere, addolorare,
dfteunieu, minis, n. (doceo) documen- = dolere, frigida dolet me aura, Prop.: dolet di-
tum (V.J, Lucr. 6, 392. ctum, Ter.: tibi dolebit, Caecil. com. fr.: mti
dftcììnieiituin, i, n. (doceo), tutto ciò me- hoc deUctum admisisse in me, id mihi vehe-
diante cui si può vedere, apprendere q^.c. e ra- menter dolet. Ter.: impers., cui dolet, memi-
gionaTHe, documento, indizio, esempio, modello, nit, Cic: dolet mihi, quod tu nunc stomacha-
prova, testimonianza, amntonizione, d. periculi, ris. Brut, in Cic. ep.
Liv.: documento esse, Liv.: alci documentum dòlToluin, i, n. (dimin. di dolium), botti-
esse e alcjs rei documentum esse (di pers. e cella, Liv. ed a.
e. inan.), Cic, Liv. ed a.: documentum alcjs rei dolìum, n., botte (dapprima di creta,
li,

dare, Liv. ed a.: dare documenta sui (di sé), più tardi di legno ; in queste si lasciava fer-
Curt.: documentum dare coZZ'acc. e Z'infin., mentare e depositare per più, mesi il vino
Liv.: documenta dare seg. da prop. relat., Cic. prima di porlo nelle anfore), vinariura, Cato,
e Liv. picatum fictile. Col.: dolium a fundo pertusum,
Uódóna, ae, f. (AwScóvrj), città dei Mo- Liv.: musto dolia ipsa rumpuntur, Sen,: de
lossi inEpiro presso il monte Tomaro, fa- dolio haurire, spillare dalla botte fil vino an-
mosa per il più antico oracolo dei Greci in cor giovane], Cic
una foresta sacra (di guercie), dove i sacer- 1. dolo, avi, àtum, are, con uno strumento
doti (SeXXoi) davano i responsi ora secondo da taglio, lavorare, sgrossare, asciare, robur,
lo stormire delle guercie sacre, ora secondo Cic: stipes falce dolatus, Prop. trasl., alcjs
lo squillo dei bronzei cimbali mossi dal vento; caput lumbosque saligno fuste, bastonare,
secondo il Pouqueville presso Vodierna Pro- Hor.: historiam, sgrossare {contr. perpolire),
skynisis. —
Meton.: a) il sacro bosco diDo- Cic. de or. 3, 54.
dona, Verg. gè. 1, 149. b) i sacerdoti di Do- 2. dolo ovv. dìilon, ònis, m. (SóXcov),
dona, Nep. Lys. 3, 2. —
Deriv.: A) Dó- I) una lunga o breve asta con una punta di
drinaeu>ìi, a, um (AtoScovalog), di Dodona, e ferro che forse poteva chiudersi nel bastone
poet. —Epirotico, B) Kodònis, ntdis, acc. come in un fodero, una specie di stocco, apun-
nYda, voc. ni, f. < AwScovig), dodoneo. tone, Verg. Aen. 7, 664: specie di stueuo,
diidransj antis, m., tre quarti ovv. nove fioretto, verduco, Suet. CI. 13; Dom. 17: trasl.,
dodicesimi (unciae) delV&B rom., a) come som- del pungiglione della mosca {che con iattanza
ma di danaro, ex dodrante alqm heredem fa- essa chiama dolo), Phaedr. 3, 6, 3. IIJ la
cere ovv. instituere, Nep. e Suet. b) come mi- più piccola vela della nave sulla parte an-
sura di superficie, aedifìcii, Cic: jugeri, Liv. teriore, trinchetto, usata quando spira vento
e) come misura di lunghezza, tre quarti di favorevole, Liv. 36, 44, 3 e 45, 1.
piede, quinque pedes et dodrans, Suet. Aug. 79. lìftlops, lopis, m. (AóXot|ij, Doiope, plur.
dodranlarìu!», a, um (dodrans), dodran- DJSlSpcììi, pura, m. (AóXoTisg), Doiopi, po-
tario, tabulae d., stabilite secondo la lex Va- tente popolo della Tessaglia, nei poemi Ome-
leria fen erato ria {nelle quali i debiti furono rici; situato presso al fiume Knipeo, più
ridotti a '^j(, cosicché andavano perduti i tardi al Pindo e in Epiro ; un ramo dei me-
'/,), CicFout.^2. desimi si trovava pure nelV isola di Sciro
dos;nia, matis, n. (5dY[ia), dogma, mas- nel mare Egeo, ed erano famosi come pirati.
sima, dottrina filosofica {lat. puro decretum — I)rriv.: l>dlft|»Ta, ae, f. {àoXonia), paese
ovv. dopo Aug. placitura), Cic. ed a. dei Dolopim
869 dolor dominium 870
diilìir, òrìs, m. (dolco), doloì-e, doglia, ami- batur, Tac. II) trasl., proprio, patrio, natio,
aazione doloìosa, I) fisic., COrporis, ClC: to- del proprio paese (contr. externus,
intinui, a)
Cic: d. capitis, Lucr. e
tio» corporis dolores, peregrinus, alienigona), res. Veli, e Curt.:
Quint.: peduiD, articulorum, Cic: laterum, sermo, lingua patria, Curt.: bellum, Cic: co-
Hor.: e dolore laborare, m^ere i dolori del piae rei frumentariae, provvigioni che dà la
parto, Ter. II) spirit. con o senza animi; patria, Caes.: insidiae, Cic: crudelitas, contro
dolore, affanno, dispiacere, angoscia, cntccio e i concittadini, Cic: testes, Cic: hostis, nel
sim. {contr. gaudiuiii, voluptasj, A)propr.: proprio campo (contr. externus), Curt.: do-
1) in gen.: dolor conjugis amissae (per la per- mestico Cwe?/a sua patria) summo genere erat,
dita della moglie), Ov.: repulsae, Caes.: dolor Nep. b) intimo =
che è nel petto, che sta a
ex civibus arnissis, Liv.: d. muliebris, Liv.: cuore, caris-fimo, Cic. RoSC. Am. 67.
liber, liberior, libero sfogo del dolore, libera dr>mu'ÌITlim, ìi, n. (domus), abitazione,
ìnanifestazione del dolore dell" animo, Ter. e soggiorno, dimora, I) propr.: aliud domici-
Curt.: dolorem accipere alqà re e ex alqa re, lium, alias sedes petere, Caes.: domiciliura
Cic: dolorem suscipere, Cic: dolorem capere collocare, Cic, ow. constituere in alqo loco,
iu, ab ed ex alqa re, Cic: dolorem haurire, Nep. II) trasl.: imperii, di Roma, Cic: su-
Cic: in dolore esse, Cic: dolorem alci facere perbiae, Cic. huic verbo (fideliter) proprium
:

ovv. efficere ovv. dare ovv. aiferre, Cic: do- domicilium est in officio, significato proprio,
lorem comraovere, Cic: dolorem abicere ovv. Cic.
deponere, Cic: hoc est mihi dolori, Cic. 2)par- domina, ae, f. (doillinus), signora, padrona
tic: a) rainntarieo, disgusto, afflizione, quo do- di casa, massaia, I) propr. e trasl., A) propr..
lore incensus, Nep.: quasi oblitterata jam do- Comici, Verg. ed a. B) trasl., signwa, pa-
loris memoria, Suet.: specialm. dolori, tormenti, drona, sovrana, a) di divinità, p. es. di Venere,
pene anwrose, cruccio, amarezza, stizza, rabbia, Ov.: di Cibele, Verg. b) di dame della casa
rovello che deriva dalVira, collera, smania, imperiale, Suet. e) di amanti, Tibull. ed altri
Cic ed a.: quo dolore exarsit, Caes. B) meton.: poeti. IIJ trasl., signara, regina, sit sane Fors
1) oggetto che può cagionare tristezza o do- d. campi, Cic: justitia d. virtutum, Cic.
lore, Ov.: esse dolor p)test, può arrecar do- doiiiTiian«i, antis, part, agg. (dominor),
lore, Prop. 2) in retorica =
tA^OZ, espressione dominante, Lucr. 3, 397 6, 238. ; sost, do- —
patetica, contmovente, pietosa, tono commovente, minans, dominante =
principe, signore dispo-
Cic^ tico, Tac ann. 14, 56 e (al plur.) Auct. b. Al.
duliiìiic*, avv. (dolosus), con inganno, con 32, 3. Tac.jiist. 4, 74.
furberia, Cic de oif. 3, 61. d»iiiìiialTo, ònis, f. (dominor), domina-
doloSII«>4 a, um (dolus), astuto, fraudolento, zione, partic. signoria di Un SOlo, dominio, po-
fallace, mulier, Hor.: consilium, Cic: cinis test^i suprema, acquistata in uno stato prima
(perchè nasconde il fuoco), Hor. libero, quindiper lo più =dispotismo,Urannide,
dSlus, i, m., astuzia, inganno, e precis.: tirannia,come topavvig (contr. servitus, servi-
I) dolus malus come t. t. legale =
azione tium, Ubertas), uuius, monarchia, Cic: Cin-
contraria alle leggi, e che l'autore sapeva nae, Cic; crudelis, Cic: regia vestra d. (dispo-
tale, azione eattiva, frode, truffa. Ter. e Cic tismo) in judiciis et in omni re publica, Cic:
II) pregn.: A.) frode, inganno, truffa, perfidia, in vos e in vobis, Sali, fr : meton., dominazione
malizia, Cic ed a.: per dolum atque insidiai, ^^signore. Fior. 1, 24, 3: plur., Tac ann. 13,
Caes. B) meton., struntento di frode, iìtsidia, 1. —
trasl., dominatio regnumque judiciorum
mezzo d'inganno, delle reti, Ov. hai. 26: sub- (sopra i g.), Cic: ne (fortuna) magnam nimis
terranei doli. Fior. 1, 12, 9. in nos habeat dominationem, Cornif rhet.: ra-
dìf iiialtTlìtì, e (domo), domabile, Hor, e Ov. tionis in (sopra) libidinem firma et moderata
doiueistioaliiii, avv. (domesticus), per d., Cic
opera di domestici, Suet. CaCS. 26. donilnalur, òris, m. (dominor), signore,
domestlCUtì;, a, um (domus), I) che ap- dominatore, signoreggiatore, Cic. de nat. deor.
partiene alla casa, alla famiglia, domestico, fa- 2, 4.
migliare , della famiglia , proprio , persotuile domìnalrix, trlcis, f. (femm. di domi-
{contr. publicus, forensis, alienus), parietes, nator), dominatrice, signora, caeca ac temeraria
Cic: clades, Liv.: luctus, Cic: officia, chiusi dominatrix animi cupidità?, Cic. de inv. 1, 2.
nella cerchia della famiglia, Cic: res, averi dftinìnatU!^, vis, m. (dominor), domina-
privati, Phaedr.: e res (plur.), affari, cure zione, partic. di un solo, signoria, dispotismo,
private, Cic: vestis [contr. forensis), Suet.: supremazia, tirannide, Cic (anche al plur.J:
tempus, occupato in casa (contr. forense), doiiiinatum imperio tenere, reggere, governare
Cic: judicium, Topinione dei suoi, Caes.: con fermezza, Nep.: dominatum occupare, Cic:
exempla, dedotti dai propri discorsi (contr. trasl., col genit. sogg., cupiditatum, Cic: col
aliena vel Latina), o della propria esperienza, genit. ogg., omnium rerum (saprà ogni cosa)
Cic. poet., domesticus otior, tn casa, Hor.:
: potestas doip.inatusque, Cic.
quindi homo d., Cic e sost.,sempl. dome- doiiiTiiTcu<«, a, um (dominus), da padrone,
sticus, Ov., amico di casa, famigliare: e così che appartiene al padrone, palatum, Sen. : li-
plur sost. domestici, òrum, m., i membri della bido, Sen. rhet.
famiglia, quelli di casa, Cic, Liv. ed a.: ovv. dtiiiiTiiTiim, Ti, n. (dominus), signorìa,
i domestici, Suet.: ma
qui tunc domesticus IJ in istretto senso, dominio sopra q.c. come
(fra le truppe private dell'imperatore) mili- proprietà, possesso, proprieUt, diritto di pro-
tabat, Eutr.: sost., domestica, òrum, n., vita prietà, diritto reale, rerum, Val. Max.: rerum
privata, di famiglia, nec domesticis abstine- suaram, Veli.: proprium in rebus suis domi-
871 dorainor àomas 872

nium habere, Sen. II) in soìso lato, V)si- um, di Domiziano, October, comc m^se in cui
giwria sopra q.c. come dominatore fpadrone), nacque Domiziano, Suet.
a) dominio, signoria del potente (re, ecc.), USniitìus^ a, ura, nome di una gens
novum aucupantes domiiiium, Sen. b) trasl., plebea rom. coi due rami dei Calvini e
,

signorìa, dominio soprn q.c. Omnia ista, in degli Ahenobarbi. Partic. noti sono: Cn. Do-
qua dominium casus exercet, Sen.: socie tas illi mitius Calvinus, 695 di R. (59 av. Cr.) tri-
dominium omnium animalium dedit, Sen.: buno della plebe, 696 f58) pretore, 701 (53)
quindi plur. meton. =^ dominatore, signore, console. Cn. Dom. Ahenobarbu?, cotisole 6o2
dominia impoteutissima, Sen. vit. beat. 4, 4. (123) e come tale vincitore degli Allobrogi, se-
2) convito, festino, dominia vestra, Cic. Verr. vero censore 639 (Ilo). Cn. Dom. Ahenobarbus
3,9.^ come tribuno della plebe 650 (104), autore
«lomìnor, atus sum, ari (dorainus), I) esser della lex Domitia de sacerdotiis (per la quale-gli
signore, dotninare, signoreggim-e, padroneggiare, riffìci sacerdotali dovevano essere conferiti
aver dominio, Alexandriae, Cic: in urbe, Verg.: dal popolo meglio da 17 tribù a, sorte); come
in Italia, Veli.: Cartilagine, Liv.: summà arce, censore, autore di un editto contro le scuole
Verg.: in suos, Cic: in adversarios, Liv.: do- di retorica. L. Domitius Ahenobarbus, console
minans in nobis deus, Cic: in capite fortu- 700 (54), partigiano e generale di Pompeo
nisque homiuum honestissimorum, Cic: Inter nella guerra civile. Cn. Dom. Ahenobarbus,
eos, Caes.: dorainandi studium, ambizioìie di marito di Agrippina (figlia di Germanico),
dominio. Sali.: meton. di e. inan., inornata padre delVimper. Nerone; e le sue sorelle
et dorainantia nomina, denominazioni rozze Domitia, moglie di Cri3po Passieno, Domitia
e troppo proprie (in a^ititesi ai tropi), Hor.: Lepida, madre di Messalina. Inoltre {non
dominatur Cic: haec una res in omni
libido, della gens Dom.), Cn. Domitius Carbulo, fra-
libero populo semper floruit semperque domi- tello di Cesonia, mogVie delVimper. Caligola,
nata est (eèfie il predominio, prevalse), Cic: sotto Claudio e Nerone guerreggiò felice-
quod unum in oratore dominatur, costituisce mente in Gernmnia e in Armenia, celebre
la principale forza di un oratore, Cic. IIJ di- come valente oratore. Agg. —
Domisio, =
venir signore, Poeta in Cic. de off. 1, 139. — gens, Suet.: familia, Veli.: via, costruita da
dominans part. agg. e sost., V. sopra. Dom. Aenobarbo (il vincitore degli Allo-
doininus, i, m. (da doraus), IJ signore, brogi) nella Gallia, Cic: e deriv. DSmi-
padrone, possessore, proprietario. A) propr.: lìanusi, a, di Oomisio (L.), milites, Caes.
um,
1 ) in gen.: aedificii, navis, Cic. ; insularum, domilo, are (intens. di domo), domare,
Suet.: equi, Suet. 2)partÌC., padrone di casa, elephantos, Plin.: boves, Verg.
come capo e signore (òontr. familiaj. Còmici, doiUÌtììr, òris, m. (domo), domatore, sog-
Cic. ed a. Plur. domini, signoria, dominio, giogatole,equorum, Cic: ferarum, Sen.: Victor
governo, Cic. B) trasl. 1) padrone =^^ «apo, domitorque Persarum, Cic: Germaniae, Veli.:
,

signore, sovrano, in alqm, Cic gentium, Cic:: armorum suorum, Cic: belli externi, Tac —
rei,del giudice, Cic. Partic., a) signore, come di sogg. inan., infinitae potestatis domitor ac
titolo di signore grande e potente, agTi im- frenator animus, Plin. pan.
peratori, Suet. Dom. 13. Phaedr. 2, 5, 14. diiniitrìx, trìcis, f. (femm. di domitor),
\ì)signore,sovrano, diamante, sposo, Ov. am. 3, domatrice, ftrarum, Ov.: Epidaurus d. eqno-
7, 1 1; met. 9, 466. e)come termine di saluto, V. rum, Verg.
Sen. ep. 3, 1. Suet. CI. 21. d) fpoet.) attrib. di dSmitura, ae, f. (domo), H domare, addo-
signore, di sottrano, torus dominus, Ov.: manus mesticamento, Col. e Plin.
dominae, Ov. 2) signore, regolatore, promo- dììinitUS, abl. Ù, m. (domo), U domare,
tore, capo di q.c. a) promotore di un pubbUco addomesticamento, efficimus domltunostro qua-
spettacolo teatrale, di una r(^)presentazione drupedum vectiones, Cic. de nat. deor. 6, 151.
scenica, Plaut. asin. prol. 3 di uno spettacolo
: dòmo, mui, mituni, are (Sajida)), domare,
di gladiatori, Cic. ad Att. 2, 19, 3. b) pro^ addomesticare, sottomettere, soggiogare, render
motore di un incanto, Cic. Quinct. 50. e) chi soggetto, dominare, beluas, Cic: gentes, Cic;
intraprende una costruzione, padrone di j#»»a trasl., terram aratro, Verg.: alqd undis ferven-
fabbrica [contr. conductor, appaltatore di una tibus, bollire adagio, Ov.: spiritum, Hor.
fabbrica), Cato e Vitr. d) {con e senza con- domìiìtTo, ònis,f. =
domum itio [in Cic.
vivii epuli) promotore di un banchetto, de div. 1, 68), ritorno a casa, Trag. vet. in
ospite, anfitrione, Cic. ed a. Ji) trasl., signore, Cornif. rhet. 3, 34.
padrone, tiranyio di q.C, CCC, vitac necisque, duiuuncula, ae, f. (dimin. di domns),
Liv.: comitiorum dominum esse, Cic: gravis- casetta, Val. Max. ed a.
simi domini, terror sempiternus et diurnus ac domus, genit. domSs e domi (class, solo
nocturnus metus, Cic. come locativo), f. (rad. AEM, 5s|Ji-o), donde
(loniTporta, ae, f. (domus e porto), por- anche 5óiJ,os), ctisa, I) propr. e trasl.: A) ceua,
tatrice della casa, poet. della chioccola, Poèta abitazione, palazzo, dimora (come luogO di abi-
in Cic. de div. 2, 133. tazione, di soggiorno della famiglia, coinè
1. OoniTlTilnu»^, a, um, V. 2. Domitianus aedes quale edifizio), merctricia, Ter.: urbana,
e Domitius alla fine. Vitr.: domus (plur.) privatorum, PUn. ep.:
2. Inumiti anu«i, i, m. (T. Flavius Domi- domum aedifìcare, Cic: alqm tecto et domo
tianus Augustus), figlio di Vespasiano, fra- invitare, Cic: intra domum {contr. foris), Sen.:
tello di Tito, nato nelVSOò di li. (51 d. Cr.), in domum alcjs, in casa di alt. (come edifizio,
imper. rom. dalV835 (81 d. Cr.) sino all'850 locale), Cic. ed a.: in domo alcjs, in casa di
(96 d. Cr.). — Ber tv.: UÌ»niitTanus^ a, ale, Nep. ed a.: ex domo, dalla propria casa,
: ,

873 donarinm Donusa 874

Liv. — quindi a) awerbial., domi (arcaico ilcong., Comici, Liv. ed a. II) fino al tempo
domui), in easa, a casa (contr. foris), Cic. ed a.: in cui, finché, fino a die, insino a tanto che, ad
domi forisq\ie, Suet.: intus domique, nelVin- indicare che fazione della prop. princ. dura
terno delle case, Cic: domi meae (tuae, suae, sino al cominciare delV azione della prop. di-
nostrae) ovv. meae (tuae, suae, nostrae) domi, pendente, colVindic. ; ma se lo scopo appare
in casa mia, ecc., presso di me, ecc., Comici, solo come un tentativo, come voluto o ritenuto
Cic. ed a.: così alienae domi (domui), in casa possibile,come un avvenire indetenninato in
altrui, Cic: domi Caesaris, in casa di C, Cic: genere, allora col cong.. Comici, Cic. ed a.:
domum, verso «asa, a casa, Cic ed a.: così pure corrisp. con usque, Comici : con usque adeo,
domum meam, suam e sim., Cic. ed a.: ed al Cato: con usque eo, Cic, ow. eo usque, Liv.:
plur., alius alium domos suas invitant, Sali. con iìi tantnm, Col.
(cfr. sopra domum alcjs): domo, da casa, dalia donicuin, cong. arcuie. per donec (V.),
casa, Comici, Cic ed a. b) nel linguaggio fa- Lucr. e Nep.
migliare, domi parta di^natio, acquistata in dóno, avi, atum,are (donum), I) (alci alqd)
patria, credito, Tac. bonae domi artes, le
: donare q.C. fare un dono con q.C, e
ad alc,
buone doti di casa =
le doti personali, Tac: trasl., lasciare q.C. come dono, concedere, ac-
domi habeo, domi est mihi, io posseggo abba- cordare, permettere, A) in gen.: 1) propr.: alci
stanza, io ho del superfluo, quindi « non ho munus, Cic. : praedam militibus, Caes.: contr.
bisogno di aspettare, di sentire da altri, di regna donatis, adimitis, Liv. 2) trasl.: a) gè .

farmi spiegare e sim.. Ter. e Cic: così pure neric, mandare, dare, lasciare, permettere, con-
cajus domi nascuntur, che tu capisci da te, cedere, accordare, mutis piscibus cycui sonum,
Cic: domum adducere alqm, attirare a sé, Hor. alci aeternitatem immortalitate que
: i

allettare Cic. B) frasi., abitazione, dimora,


, Cic: quo nihil majus meliusque terris fata do-
stoma in genere, degli uccelli, Verg.: cornea, navere, Hor. poet., coli' infin., Verg. e Hor.
:

del guscio della tartaruga, Phaedr.: marmo- b) offi-ire, consacrare, dedicare, sacrificare, quid-
rea, sepolcro, Tibull. del laberinto, Yerg.:
: quid quacsierat ventri avaro, Hor.: meum ca-
del soggiorno degli Dei, Verg. e Ov. : delle put Junoni, Ov. e) far avere, consegnare q.C.
ombre nel mondo sotterraneo, Verg. JI) me- (ad ale. per amore), offrire, presentare come
ton.: A) casa =
1) famiglia, parentela, gente, offerta q.C. ad alc, inimicitias rei publicae,
Cic ed a. 2) trasl., scuoi», setta filosofica, Cic. Caes. quae tibi donavi ? Ov. B) partic. :
:

e Sen. B) casa r^= economia domestica^ domus 1) propr., condonare ad alc. un debito o V ob-
ea, quae ratione regitur, Cic: domas officia bligazione ad un dato patto condonare, ri- =
exsequi, governare la casa (della massaia), mettere, rimimiare a q.C, risparmiare q.C. ad
Tac. C) casa, patria, luogo natio, citt<i natale, ale, mercedes habitationum annuas creditori-
al genit., dat., acc. e abl., domi splendidus, bus, Caes.: alci aes alien um, Cic: poenam, Sen.:
in patria, Cic: Vitellius domo Nucerià, Suet.: alci causam, risparmiare un processo e quindi
foris bella, dorai seditiones, Liv.: parva sunt la pena, Justin.: negotium, la cosa ovv. gli
foris arma nisi est consilium domi, Cic. do- : sforzi per ottenerla, Suet. 2) trasl., per amore
mum (in patria) reditio, Caes.: domum suam di ale, per volere di ale, perdonare, comlonarc
revertì, Caes.: domo profugus, Liv.: quid ge- un'azione ovv. (per lo piìl) risparmiare la pena
nus? unde domo? di qual paese? Verg.: unde all'autore di un'azione colpevole, culpam gra-
domo qmsque sit quaere, Sen.: quinfli domi vem precibus suorum, Ov.: patrem filio, Ju-
militiaeque, in pace e in guerra. Cic. ed a. stin.: alqm memoriae per riguardo alla
patris,
cosi pure militiae et domi, Ter. e Sali., et domi m., ecc., Justin.: donari populo Romano, Liv.
et militiae , Cic, domique militiaeque Liv., , IIJ (alqm donare ad uno q.C. rega-
alqil re),
domi bellique, Sali., belli domique, Liv., domi lare con, cohortem militaribus donis, Caes.:
vel belli, Cic, bello domique, domi belloque, equites insignibus donis, Liv.: alqm civitate,
Liv.: ne infelicior domi quam militiae esset, Caes.: coll'accpredic. gener., te prò hoc nun-
Liv.: cfr. noster populus in pace et domi im- tio quid donem, Ter.
perai, Cic. domini, i, n. (da dare), tiono, regalo fatto
don» riunì, lì, n. (donum), dono desti- .spontaneamente (cfr. munus), I) in gen.: re-
nato agli Dei, IJ (al plur.J voto, dono votivo, gale, Cic dona dotalia, Liv.: dona nuptialia,
:

Aur. Vict. Caes. 35, 7. II) come luogo fai Cic: dona naturae, Cic: deorum dono atque
plur.) poet. =
luogo dove si appendono i munere, Cic: dona dare, Ter. e Nep. {e così
doni votivi, altare, Ov. fast. 3, 335 ovv. tempio : dona dando, col donare, Sen.): donis milita-
in genere, Verg. gè. 3, 533. ribus amplissime alqm donare, Caes.: id dono
doiintYo, onis, f. (dono), dono, astratto e datur atque accipitur, Sali, fr.: alqm ovv. alqd
concr., Cic, Liv. ed a. dono dare alci. Ter.: dono fper regalarla)
donatTvum, i, n. (dono), donativo, in de- emere eam (puellam) alci, Ter. II) partic.
naro, che sotto gli imperatori, in occasioni a)dono votivo (àv(x9r/lJia) offerta, oblazione,,

straordinarie, si distribuiva a tutto V esercito dona templi, Quint.: dona turea, Verg.: ejus
(invece congiarium fV.], partic. distribuzione victoriae ergo Apollini dona dare, Nep.: dona
fatta al popolo), Suet. ed a. deùm tempMs ferre, Ov.: dona magnifica Del-
ddn«*e, cong. [abbrev. dell'antico doni- phos ad Apollinem mittere, Cic b) funerali,
cum), IJ insino a che, finché; per indicare cseqttie, dona feralia ovv. ultima, Ov.: exstincto
che la durata di un azione è collegata colla cineri sua dona ferre, Ov.
durata di un'altra, a cui si riferisce, ha Vin- USnusa (Donysa), ae, f. (Aovouoia), isola
dicativo ; ma per esprimere la relazione cau- dell'Egeo, ad oriente di Nasso ; oggi Ste-
sale fra prop. princ. e prop. dipendente , ha Dosa.
875 Dores Drepanam 876

Dores, um, m. (Acoptsts), Dori, una delle Liv.: d. montis Albani, Liv.: Pyrenaei raontìs,
stirpi greche, che dapprima abitavano presso Justin.: jugum, quod eos montes perpetuo
l'Olimpo, occuparono poscia il paese detto dorso inter se jungit, Liv.
Doride, vicino alTOeta e, dopo la guerra di DSr^f'lacum (Dorylàum), i, n. (AopuXaiov
Troia, invasero il Peloponneso, e si diffusero e AopuXàstov), città della Frigia, non lungi
nell'Asia minore, foìidando colonie a Creta, dai confini della Galazia sul fiume Timbris
a Bodi e in Sicilia. — Deriv. : A)DòPÌf- (ora Pursak) ; ogji Eskischehr. Deriv. —
cus, a um(Awpixóg), doi-ico e poet. greco = DSr^ienses, lum, m., abitanti di Dorileo,
in genere; Deriv.: WórTeè, doricamente. Dorilesi,

B) Dórìeiises ovv. fmegìioj Worenscs, diiryphiirfts, i, acc. i5n e um, m., (5opi>-

Yum, m., Doli. C) >óris,Ydis e'fdos, acc. tfla, cpópos), poì'tatore di lancia, cdabardiere, dori-
f. (Awpcg), sost., a) il paese della Doride nella foro, nome della famosa statua, di Policleto
Grecia di mezzo, alle fa Me dell' Oeta. b) figlia e di altri scultori greci, Cic. ed a.
dell'Oceano e di Teti, moglie di Nereo, madre dos, dòtis, f. (Stt)$), I) dote, dono nuziale,
delle 50 Nereidi(Ì!ieieiàes)-, poet. (meton.J=^ filiarum dotes, Cic: dotis tabellae, contratto
moie. D) DóriUS, a, um (Awptog), Dorico, di nozze, Suet.: dotem dicere (alci), promet-
1.nòris, V. Dores. tere, assonare, Cic. ed a.: accipere pecuniam

2. Doris, tdis, f. (Atopi^), Locrese, moglie ab uxore dotis nomine, Caes.: dare dotes filiis
di Dionisio I di Siracusa, che nello stesso de communi aerarlo, Nep.: filiae nubili dotera
giorno sposò lei e Aristomache, Cic. Tusc. conficere non posse, Cic: quindi scherzando,
h, 59 e Nep. Dion. 1, 1. dos verborum Cic. II) trasl., dote
, virtù., ,

Dorili», V. Dores. pregio, come qualità e proprietà spiccata di


dorinìo. Ivi om. % ìtum, ire, dormire, q.c, dotes corporis, corporis animique, Sen. e
I) propr. (contr. vigilare), ire dormitum, Co- Suet.: dotes ingenii, Ov., Veli, ed a.: dotes na-
mici ed a.: dormientem excitare, Cic: d. in turae fortunaeque, Plin. ep.
cubiculo, Phaedr.: cum alqo, cum alqa, dor- dolsilììà, e (dos), dotale, appartenente alla
mire vicino ad ale, Cic, Ov. ed a.: ex lassitu- dote, praedium, Cic: dona, Liv.
dine artius, Cic: ad lucem arte et gravitar, dotiilim, a, um (dos), I)hen dotato, di
Cic: al pass., del tempo, passare dormendo, ricca dote, Aquilia,Cic.: conjux, Hor. II) trasl,

nox est perpetua una dormicnda,Catull. Pro?;., ornato, dotato, adorno di qualche qìialità,
non omnibus àoxmìo, nonuso con tutti uguale Chione dotatissiraa forma, Ov.
indulgenza, Cic. ep. 7, 24, 1: d. in aurem dolo, avi, àtum, are (dos), dotare, dare in
utramvis ovv. in aurem dextram, dormir della dote, filiam Suet.
, sanguine Trojano dotari,
:

grossa =
esser senza cure, senza pìeìisieri. Verg.
Ter. heaut. 342. Plin. ep. 4, 29, 1. IIJ trasl.: drachiiia , ae f. gemt. plur. anche
,
,

A) doì'mire =
essere ozioso, inoperoso; bene- dracbmùm (Spax(iii), dramma, I) moneta
ficia dormientibus defernntur, nel sonno cioè greca del valore di un denarius romano, Cic.
(senza che se ne diano pensiero), Cic: dor- ed a. II) come peso, '/« d* uncia = ^
miet Venus, Prop. B) essere noncurante, non as, dramma, Plin. ed a.
'/ss
Forma access. —
curarsi di q.c, Ter. e Cael. in Cic. ep. dracliiìina, Enn. tr. fr. e Comici.
(lorinTlo, avi, are (dormio), aver sonno, 1. drììco, ònis, m. (Spaxtov), drago, I)

sonnecchiare, dorniicehiare, I) propr.: dormi- propr., presso i Greci e, dopo di loro, presso
tanti mihi epistula illa reddita, Cic: velut i Romani, ogni specie di serpenti grossi ed

dormìtantes eosexcitari, Quint.:^oe^., sub au- innocui, tenuti anche come animali dome-
rora, jam dormitante lucerna, dormigliando stici, specialmente come trastullo, Cic. ed a.

(=z stando per ispegnersi), Ov. II) trasl., so- II) trasl.: A) il Dragone, costellazione Setten-
ffìiare, fantasticare, stare ozioso, esser negligente, trionale {lai. propr. anguis e serpens), Cic. de
Cic, Hor. ed a. nat. deor. 2, 106 e segg. B) vaso in forma di
dorillìtÓl'illS, a, uni (dorniitor), da dor- serpente in cui si faceva scaldar l'acqua,
mire, doì-mitorio, iiieiubrum, Plin. ep.: cubi- Sen. nat. qu. 3,_24, 2.
•culum, Plin. op. 2. Sbraco, 5nis, m. (Apdxtov), Dracone, il
«lorsuiii, i, n., IJ dorso, la parte più alta severo legislatore degli Ateniesi.
del corpo dclì'animoJc, che si estende dalla dracr>ni;;ena, ae, e. (draco e gigno) =
nuca all'ano, schiena [mentre tergum, il dorso Spay.OVXOycVyjgj generato da un drago, urbs, di
come parteposteriore,contr.ivon'ì), dell'uomo, Tebe (perchè fabbricata da Cadmo cogli
dorso graviora arma portare, Curt.: ipsa dorso uomini nati dai denti di drago seminati in
eminet, A'erg.: di animali, dorso onus subire, terra), Ov. fast. 3, 865.
dell asino, Hor.: dirsum demulcere (equis), Draiieac o Drangae, arum, m. (Apayyat,),
Liv.: alqm in dorso suo insiderò non pati (del popolo della provincia da lui denominata
cavallo], Curt. II) ua^l., elevamento gibboso, iJrangiana (Apa^yiav»] oggi Sedjestàn o,

dorso, duplici aptantur dentalia dorso, dei due Seistan nel Cabulistan) nell'interno deìl'an-
legni a cui era fisso il vomere nell'aratro iico regno persiano.

romauo, Ycrg. gè. 1, 172 partic. ditin luogo,


: i^re|)ai>uin, i. n. (ApéTcavov) e Drrpa-
immane, scoglio marino, na, Gruni, n. (ApsTiava), città sulla costa oc-
speluncac, Verg.:
Vevg.: vadi, banco di snhbia, Verg,: saxcum, cidentale della Sicilia; oggi Trapani. —
argine di pietre, Plin. cp.: di monti e roccie, Deriv.: DrcjtanìJainiw, a, um, di Ore-
oditissinmiii, Plin. c}>.: nemoris, Verg.: di ca- pano, drrpaiìitano; phtr. sost., Dro]);uii(ani,
tene di vwntag ìli:, cresta, vetta, QJMìi jugi, Caes.: òruiii, m., gli abitanti di Drcpano, Drepani-

jugum montis in angust uni djrsuin cuneatum, tani.


877 dromas dubiua 878

• dr^niìtS, madis (Spoixà^), c/w corre, rapido dììlllialtllis, e (dubito), dubbio, dìibbievole,
01 corso, dromas camelus, dromedario, Curt. 5, Ov. uiet. I, 223 e 13, 21.
2 (8), 10: e così cameli quos appellant dro- dììltilanler, avv. (dubito), IJ con didfbio.
madas, Liv. 37, 40, 12. Ciò. de inv. 2, 16. II) con indecisione, con
Ilroniì^*», i, m, (Spó[j,oc;, propr. corsa; esitazione, Cic. Brut. 87 non d., Asin. Poli, in
:

meton. lizza), pianura presso Sparta, ove la Cic. ep. 10, 31, 2. Auct. b. Alex. 14, 3. Val.
gioventù si esercitava al corso. Max. 3, 2_ext. 6.
dìihllatlO, Ònis, f. (dubito), IJ dubbio, in-
l^rììcnlìTa, ae, m., fiume della Gallia
Narbon., che si getta nel Rodano; oggi Du-
certezza, habet dubitationem,
a) in gen., res

rance. Cic: sine ulla dubitazione, senza alcuna incer-


Itrììidae, arum, m. e BriÌMlcs, um, m. tezza = con piena certezza, decisamente, Cic:
(derwydd o dryod, ant. britann. « uomo = coZ genit. sogg., omnium, Cic: coZ genit. ogg.,
savio »), Dì-nidi, casta sacerdotale d^li an- adventus legionum, Caes.: juris.Cic: con de e
Z'abl., illa Socratica dub. de omnibus rebus, Cic:
tichi Celti. La forma -dae in Cic. de div. 1,
90, Tac. ann. 14, 30, e hist. 4, 54 : la forma
unito a verbo seg. da prop. relat.: si quando
dubitatio accfdit, quale sit id, de quo conside-
-des in Caes. b. G. 6, 13 e segg.; la forma
retur, Cic. preced. da nef/asione e seg. da
Dryidae in Suet. CI. 25. :

Urii*»!!!*, i, m., cognome d\in ramo della


quin col cong., hic locus nihil habet dubita-
tionis, quin etc, Cic: nulla dubitatio fuit, quin
gens Livia e di alcuni Claudii, tra i quali
occorre mentovare qui: M. Livius Drusus, zio etc, Liv. e extra dubitationem est, seg. dal-
:

di Catone Uticense, ucciso nella sua propria l' acc. coli' infin.,, p. es.. legem esse, Quint.
casa da Q. Vario, perchè cercava di restau- b) come fig. retor., quando l'oratore finge

rare parecchie delle leggi gracche. Claudius che la causa sia così grande da non trovar
Drusus Nero, fiqlio di Livia Drusilla e di parola e non saper d'onde cominciare, Cornif.
Tib. Claudio Nerone. —
Deriv.: A) llrii- rhet. 4, 40. IIJ esitazione, incertezza, indeci-
sione (scì-upulo), Cic. ed a. : dubitatio crucis,
<iTiinu«s e l)ru<>i?niis, a, uni, drusiano e dvu-
sino, fossa, canale scavato dal summentovato riguardo alla crocifissione, Cic: e così dub.
belli, Cic: sine uUa dubitatione, senza alcuno
Claudio Druso Nerone, che congiungeva
l'angolo del Beno a quello dell' Yssel, Tac. e scrupolo, senza indugio, Cic: parimente, sine
Suet. B) llriiìsìlla, ae, f., nome di donna dubitatione, Cic. ed a.: e nulla interpositfi du-
nella famiglia Drusa sotto il quale sono bitatione, Caes.
,

specialm. note : a) Livia Drusilla, V. Livius. dtìbito, avi, àtura, are (dubius), dubitare,
Bj iglia di Druso Germanico, sorella e con- IJ di convinzione =
essere incerta) riguardo

<:ubina di Caligola. a q.C, dubitare di q.C, porre in dubbio q.C,


Ilr^'a<ie<i>, uni, V. Dryas. aver scrupolo di q.C, a) propr., assol., Cic.
ed a.: ne dubita, Verg.: con de e Tabi., de
lltryantTdi'S, ae, m. (*ApuavTsiSr;g), figlio
tua erga me voluntate, Cic: e impers., de
di Driante, cioè Licu%go re di Tracia.
armis dubitatum est, Cic: con a.cc. gen.,
nrftis, adis, acc. plur., adas, f. (Apuag),
haec, Cic: quod nemo dubitat, Nep.: al pass,
driade, ninfa dei boschi, più, spesso al plur.
col nom. quod dubitar! posset, Cic: ne
,
Drj'ades, Verg. ed a. poeti.
auctor dubitaretur, Tac: seg. da propos. re-
Ilr^'idac, V. Druidae. lat, non dubito, quid etc, Cic: seg. da pro-
l>r^'ops, xìpis, m, ('ApùocJ;), DHope, plur. pos. interr., utrum... an etc. Cic. ed a. (so-
Dryi»pc<>«, um, m. i Driopi, popolo pelasgico, pra dubito an V. an, n" I, 2): dubitati
che dCipprima abitava un piccolo paese sul- potest seg. da quin e il cong., Sen. rhet.: non
l'Età, nella regione dello Spercheo in Tes- dubito seg. da quin e il cong., Cic. ed a.: e
saglia ; passò di là nel Peloponneso e, scac- seg. dalVsiCc. e Cic. fil., Nep., Liv.
Z'infin.,
ciatone, si stanziò in Messenia. ed «t b) trasl., inan., essei-e incerto, va-
di e.
diiali», e (duo) =
Sul'uóg, di due; in cillare, manus dubitat, Quint. fama dubitat, :

gramm., dna^s {nnmdTus), il duale, Quint. 1, Fior. II) nelle risoluzioni =


essere indeciso,
5, 42 : e quod (Suixóv) vocant duale, ibid. esitare, titubare, aver scrupolo, indxigiare, a)
dìia-pondò, neutr. indecl., due libhre, jn-opr., assol., non dubito, Caes.: quid dubitas,
Quiut. 1, 5, 15. Caes.: seg. dall'infin., Cic. ed a.: non dubito,
dubie, avv. (dubius), dubbiosamente, dub- seg. dall'inhn. o dal quin col cong., Cic. ed a.
biamente, T) SOggett., in attitudine dubbiosa, b) trasl., di C. inan., vacillare, oìideytfiare, es-
con esitazione, nell'indecisione, in dubbio, d. sere indeciso, dubitavi t acici pars. Sali, fi'.: for-
gaudet, Ov. : inter confessum dubie dubieque tuna dubitat, vacilla feufemismo = ci è con-
negantem, tra il confessare e il negare, Ov.: traria). Liv.
quindi nec o haud dubie, senza esitazione, dubiti»*, a, um
(duo), dttbbio, tra dtie, IJ
Ov. e Liv. IIJ Oggett., dubbiamente, con in- soggett.. A) nelle convinzioni, incerto, dub-
certezza, potest accidere ut aliquod siguum bioso, dubbio, die è in dtibbio, Cic ed a.: dubiuS
dubie datura prò certo sit acceptum, Cic: ut sura (sono in dubbio), quid faciara, Hor.: col
splendor ejus dubie ac parum luceat, Sen.: genit., animi, Verg. ed a.: mentis, Ov. sen- :

quindi, non (nec) o haud dubie, indubbia- tentiae, Liv. consilii, Justin.
: haud dubius, :

mente, senza dubbio, incontrastabilmente, col quin ed il cong., Liv. 25, 24, 8, seg. dal-
non d., Cic. ed a.: nec d., Liv. ed a.: haud d., Z'acc. e Tinfin., Liv. 5, 38, 4. B) nelle deci-
SaU. ed a. sioni = titubante, indeciso, irresoluto [cOTltr.
dubTvtsls, àtis, f. (dubius), dxibbio, incer- firmus), Cic. ed a. C) nei sentimenti e nella
tezza, Eutr. 6, 19. i condótta, dubbio = malsieuro, socii {contr.
879 ducatns duco 880
fideles), Liv.: se dubimn mediuraqne partibns 2) attrarr», attirare, tirare a .«?, a) propr.,
praebere, Veli.: in nonnullos ainicos dubius, ferrum fdella calamita), Prop.: ducere remos,
Eutr. II) oggett. A) riguardo a cui si è in- remare, Ov.: quindi pregn., ricevere, prendei-e
certo, indeciso, incerto, tlubbioso, indeterminato, colorem, colorarsi, Verg. formam, Ov. cica-
: :

indeciso [cont^. apertus, certus, confessus), a) in tricem, Liv.: rimam, Ov. b) trasl., oc) attirare
gen.: gerrns causae, Cic: Victoria, Caes.: auctor, = allettare, cattivare, dilettare, fabellarum au-
Ov.: socii,Liv.: dubiae crepuscula lucis, il bar- ditione ducuntur, Cic: ducit uterque color,
lume d^lla luce mattutina, delValba, Ov.: nox, Prop. P) trascinare, sedurre, errore duci, Cic.
crepuscolo, Verg. gè. 1, 452: caelum, nuvo- •^) muovere a q.c, me ad crelendum
poìtaì-e,
loso, Verg.: lanugo, incerta, se sia ancora la- tua ducit oratio, Cic: cantate patriae ductus,
nuggine o già barba, Ov.: sequitur annns haud Nep. 3) Uretre in sé, prendere, aera spiritu,
dubiis consulibus, che aveva cotisoli decisi, aspirare, Cic: frigus ab umbra, Ov.: poet.,
Liv.: ut haud dubius (non dubbioso) praetor es- somnos, dormire, Verg.: pregn., bere a grandi
etc.Liv.: non est dubium, quin (che, ecc.)
set, sì sorsi, tracannare, pocula Lesbii, Hor.: nectaris
quin non (che nonj, Ter. e Cic: haud dubio, siiccos, Hor. 4) trarre, tirar fuori, ferrum va-
non essendovi dubbio, Liv.: neutr. sost. (ma gina, Ov.: sortes, Cic: pregn., alqd o alqm
solo con prep.), in dubium vocare o revocare, sorte, Cic: poet., fletum, trar gemiti dal petto,
porre in dubbio, revocare in dubbio, Cic: in Prop.: verba longà mora, balbettar parole,
dubio est animus, Ter.: fides tua venit mihi in Prop. 5) tirar su, fabbi-icare, formare, con-
dubium, Cic: sine dubio, Cic, o procul dubio, durre, erigere, ducere parietem, Cic: fossam,
Liv., senza dubbio: poet., dubium (= de quo Caes. fossam longius, Plin. ep. murum,
: :

dubium erat) justitia validisne potentior ar- Liv. valium ex castris ad aquam, Caes.:
:

mis, Ov.: dubium pius an sceleratus Orestes, ocreas argento, Verg.: vivos de marmore vul-
Ov. b) pregn., dubia cena,^7'ff«^o «'« cui per tus, Verg.: multas figuras, Ov.: litteram in
la sovrabbondanza delie vivande è diffìcile la polvere, Ov.: lineam, Quint.: alapam alci, ti-
ì scelta, pranzo fornito delle più svariate vi- rare (= dare), Phaedr.: orbem fun cerchioj^
vande, Ter. Phorm. 342 e (da Terenzio) Hor. Sen. 6) trarre le fila di un tessuto, subtemen
Sat. 2, 2, 77. B) rneton., dubbioso, cfitico, pe- ductum inter stamina, condotto attraverso le
ricoloso, scabroso,a) rispetto alla natura del ffìa dell'ordito, Ov.: lanas (nella cardatura),
luogo, mons
erat ascensu dubius, Prop.: quae Ov.: stamina (nel filare), Tibull. e Ov.: e così
(loca) dubia nisu videbantur, Sali, b) rispetto fila sequentia, Ov.: poet. trasl., di poeti, filare
alVesito ; res (condizione) d., Sali, ed a.: tem- = fare, comporre, carmina, versus, Ov.: epos,
pora dubia (contr. i. seeunda). Hor.: neutr. Hor. 7) = pToduceTe, prohttigare; Sok>
trarre,
sing. con piep.,
sost., in dubium devocare, trasl. : aetatem in litteris, Cic. :
a) pasitare,
porre in una posizione critica, avventurare, vitam, Verg.: noctem, Prop. b) trarre, tirare
Caes.: in dubium venire, venire in pericolo, in lungo, protrarre, tempus, Cic: bellum, Cic:
Ter.: e così pure in dubium futurum esse, Ov.: bellum longius o in hiemem, Caes.: pregn.,
in dubio esse, e) poet., trasl., in pericolo, da alqm diem ex die. trattenere qualctmo da un
impensierire, aeger, Ov.: navis, Ov. giorno all'altro, Caes. 8) storcere, scontorcere,
ducàtuSj US, m. = YjYE|iovca, eomatuìo OS, Cic. e Quint. 9) =
deducere, dedtirre;
militare, condotta», eapitanato, Suet. e Lìv, epit. solo trasl., a) dedurre, derivare, prendere, no-
ducénarTu«, a, um
(duceni), di duecento, men ex alqa re, Cic: principium ab alqo, Ov.
pondus, 200 libbre, Plin.: judex, scelto tra i e Curt.: originem ab alqo, Hor.: lelli initium
cittadini che avevano un
censo di 200000 a fame, Cic: initia causasque ex alqa re, Cic:
sestertii; tali giudici si occupava'no di piccole etimolog., ab eundo nomen (Jani) est ductum,
cause, quasi « giudici di bagntelle », Suet.: Cic: quod (nomen) utrunique a Graeco est
procura tor, che possedeva 200000 sestertii, ductum, Quint. b) cominciare, ab eodem verbo
Suet. ducitur saepius oratio, Cic. 10) contare, cal-
«lìiernì, ae. a (distrib. cZt ducenti), dtieento colare,computare, nonaginta medimnùm milia
per volta, Liv. ed a. duximus,Cic.: fenus quatemis centesimis.Cic:
dueenteMniim, a. um
I) du- (ducenti), non duco in hac ratione eos (oratores), qui-
eentesinto, Cic. ed a II) trasl., ducentesirna,
. bus etc, non metto qui in conto quelli, ecc.,
ae, f., un mezzo per cento, come imposta, Tac. Cic — quindi trasl.: a) contare, noverare tra
e Suet. q.c, alqm in hostium numero, Caes.: alqm loco
ducenti, ae, a (duo e centum), I) duecento, affinium. Sali.: alqd in iiialis, Cic. b) ritenere,
Cic. ed a. IIj trasl., per un gran numero in- riguardare, credere, stimare per q.C, alqd parvi,
determinato, Catull. ed a. Cic: pluris, Cic: prò nihilo, Cic: laudi, vitio.
duco, dnxi, ductum, ere, trarre, tirare, da Ter.: alqm àesT^ìc&tm, disprezzare, Cic: con
una parte in opposiz. a traho, dunque duco dopp. acc, alqm tanta poena dignum, Nep.:
= tirare: d^ altra parte in opposiz. ad ago ea numquam timenda, Cic. omnia bello po- :

(nel significato fondamentale di « spingere »), tiora, Sali.: e con esse, qui se regem esse du-
dunque duco =
andare innanzi al gregge, cebat, Cic: illa ficta esse ducimus, Cic: quindi
condurlo (cfr. duK « duce » che conduce Te- duci, spesso =
passare per, essere stimato
sercito —
sta alla testa dell esercito. Dunque: come, ut omnium opinione victor duceretur,
I) tirare, trarre. A) in gen. : frena manu, Nep.: quae laude digna ducuntur, Nep.: con-
Ov.: navem per adversas undas, contro la cor- tinentis (come segno di un uomo temperato)
rente, Ov. B) par tic: 1) far avanzare ti- debet duci seg. r/o//'infin., Nep.: laudi ducitur
rando ,
trascinare, tirarsi dietro , capellam, (viene attribuito a lode) seg. rfaZZ'infin., Nep»
Verg. : poet., sidera crinem ducunt, Verg. e) rationera ducere V. ratio n" II, B, 1, b.
881 dncto (lulclter 882

IIJ = condurre.
A) in gen.: a) di per$.: B) trasl.: 1) condotta, nesso, svolgimento (di
loro (per la briglia) ducere equum, Liv.: alqm un'opera drammatica), Quint. 4, 2, 53. 2) (=
ante cuiTum, Liv.: alqm secnin hinc extemplo circumductio), periodo, Quint. 9, 4, 30. II)
domnm Ter. alqm ad alqm Ter. alqm
,
: , : condotta, 1) in gen., aquae, aquedotto, Cic.
per omnia, Vcrfr-: principes obsidum loco, ed a. 2) partic, condotta ddV esercito, <o-
Caes. difficile iter, vix quasinguli carri dnce-
:
mamlo, Cic. ed a.
rentnr, Caes. : quindi se ducere a Gadibus, dfiduiii, avv. (per diu-dum, ove dum in-
partire, andarsene, Asin. Poli. inCìc. ep. b) di dica il pì'esentej, I) innanzi, prima, poco fa,
e. innn., iter dueit ad urbem, Ov. quo via : testé, non ha molto, colVidea piì( spiccata di

dncit, Verg. B) partic: 1) come t. t. di atti ffiik innanzi, gi<ì prima. Comici, Cic. ed a.: jam

pubhl., condurre ale. dinanzi al tribunale, in dudum, subito, lì per R, Verg., Ov. ed a.
carcere, a subire la pena (alla morte, ecc.), II) per indicare la dìtrata nel tempo, lungo
alqm in jus, Liv.: in carcerem, in vincula, Cic, t^mpo, gran tempo, quam d., quanto tempo,
Liv. ed a.: alqm ad mortem. Cic: ad suppli- Comici e Cic. jam d., già da lungo tempo,
:

cium, Suet. : alqm (senza in carcerem o ad già da qualche tempo. Comici, Cic. ed a.
mortem), Cic. ed a. 2) come t t. milit.: a) (di duellimi,], n., arcaico =
bellum, Comici,
generali), condurre in qualche luogo le truppe, Hor. ed a. poeti e in formole legali in Cic.
far marciare, avanzare, exercitum Uticam ili e Liv.
fines Suessionum, Caes.: cohortes ad munitio- dììellicus, a, um, are = bellicus, Lucr.
nes, Caes. recto itinere exercitum ad eos,
: 2, 6G2.
qUOS etc, Liv. nssol., marciare, avanzare (di
: IIAilTiis (llììilliim o lliìelliu»;), a, um,
generali), ad castra hostium, Liv. in Etru- : nome d'una gens romana, della quale è prin-
riam, Liv. adversus Croesum in Lydiam,
: cipalmente noto C. Duilius, che nel 261 a. Cr.
Curt.: centra hostes, Liv., e marciare alia tesUt riportò una vittoria sui Cartaginesi, in me-
(detto dei soldati), pars equitum ducebant, moria della quale fu eretta la columna ro-
Tac. b) pregn. (di comandanti), condurre, co- strata, con un'iscrizione di cui s'è cotiservata
moìidare un esercito, una parte delV esercito, in parte una copia del tem.po delV imperatore
exercitum, Cic. ordinem, esser centurione,
: Claudio.
Cic.: primum pilum, Caes. quindi trasl., fa-
: duini, is, it, V. do.
milìam, essere il principale (il jìrimoj, Cic: dulci*, avv. (dulcis), dolcemente, piacevol-
classem, essere il capo della classe, Quint. mente, d. loquens, Hor.: pel compar. e superi.,
3) uxorem ducere domum, prender moglie, V. dulciter.
sposare, Comici, e così ducere uxorem (per diiloedo, dtnis. f. (dulcis), I) dolcezs.a,
moglie) alcjs filiam, Cic. ducere in matrimo-
: sapore dolce, aquaruiii, Lucr.: sanguinis, Ov.:
nium alcjs filiam, Caes. e sempl. d. alqam,
: fructus, Col. II) trasl.: a)agg., dolcezza, soa-
Ter. e Cic: conjuges ducunt, le sposano, .Tu- vitiì, attrattiva, incanto, assol.. Cic. ed a.: ora-
Stin. 4) menar pel naso alc, farsi giuoco, bef- Cic: gloriae, Cic: irae (della vendetta),
tionis,
farsi, di ale. Comici, Prop. e Ov. 5) come 1. 1. Liv. b) SOgg., stimolo, voglia, desiderio, aliqua
deiridraulica, comiurre, aquam non long-o a faucium dulcedo, solletico del palato, Sen.:
villa, Cic: aquam per fundum alcjs. Cic: aquam col genit.of/^.,praedae, .Tustin.: bibendi, Curt.:
in urbem, Liv. 6) apportare, addurre, nigras ex alienis fortunis praedandi, Liv.
pecudes,Verg.:trasl.,soporem,Tibull. l)condur diilee<ieo, ere (dulcis), diventar dolce, uva
seco, prender seco, uxorem in convivium, Nep.: maturata dulcescit, Cic. de sen. 53.
alqm secum, Cic: alqm secum ex Ionia, Nep.: duleìeùliis, a, um (dimin. di dulcis),
poet., duxit sua praemia Victor, condusse seco piuttosto dolce, alquanto dolce, potio, Cic TUSC.
= ricevette, Ov. 8) dingere, oìdinare, alci 3,46.
fanus, celebrare i fmierali, Cic: materno ci- dulciti, e (rad. DULC. grec. AATK, d'onde
neri poinpam, Ov.: clioros, menar le danze, yXuxùg), dolce, soave, al gusto (contr. amarus),
Hor. —Infin. pres. pass, parag., du- I) propr.: mei, Plaut. vinum, Hor.: aqua,
:

cier, Ter. eun. 572. Lucr. [contr. salsae undae) e Auct. b. Alex.:
diicto, avi, àtum, are [intens. di duco), unda (contr. unda marina), Ov.: olivum, olio
condurre, menare, a) in gen., a) c. inan.: fresco, Hor.: sapor d., Hor. dulcior uva ma-
:

restim d,uctanteni saltare =


cordacem ducere tura, Ov. —Sost., a) dulce, is. n., ogni cosa
(F. cordax), Ter. adelpb. 752. P) pers., equi- dolce, il dolce [contr. ainarum), di bevande,
tes (Hispanienses) in exercitu, Sali, b) come Ov. b) dui eia, ium, n., u dolce (contr. amara,
X. t. milit., cotulurre, far marciare, exercìtuin acida), Cic. ed a. II) trasl.: A) dolce at- =
per saltnosa loca. Sali, e) condurre, comandare, traente,, piacevole, dilettevole, gradito, nomen,
exercitum, Sali, e Tac d) d. alqam, condurre orator, Cic: somnus, Verg.: sopor, Hor.: lucrum,
in casa come concubina, Comici. Ov.: quibus libris nihil potest esse dulcius,
duelftr, òris, m. (duco), confìuttore, guida, Cic. B) partic, amorevole, affettuoso, gentile,
a) in gen., leonis, Lucr.: itineris, Liv. b^ come tenero, contr. acerbus, Cic. : contr. amarus,
f, t. milit. =
comandante, ductores nostri, Plaut.: conviva, gioviale, Prop.: amicus, Cic.
condottieri, generali, Cic: d. Danaùm, Lucr.: e Hor.: amicitia remissior esse debet et dul-
ordinum, centurione,Jjì\.: olassis, Verg.: trasl., cior,Cic: e nel rivolgere la parola ad ale,
d. apium. Verg. dolce,dulcis amice, Hor. dulcissime pater,
:

dlietììfB, iiS. m. (duco), IJ il trarre, tratto, Cic: dulcissime rerum, Hor.


A) jyropr.: 1) in gen., litterarum, Quint.: oris, dulciter, avv. col compar. dulcius, su-
lineamenti dei volto, Cic 2) partic, n con- peri, dulcissime (dulcis). dolcemente, piacevol-
durre =^ conti-azione, muri, Cic: de rep. 2, 11. mente, gentilmente, amal/ihnente, Cic. ed a.
,

883 dulcitudo duplex 884

dulcTludo, dinis, f. (dulcis), dolcezza, Cic. punto, solamente, al più, uti COnsules potesta-
de or. 3, 99. tem habcrent tempore d. annuara, Cic: uno
lìulicliiuin, Yi, n. (AooXCx^ov), forma se- d. Tyriote retento, Curt. peditatu d. procul
:

cond. poet. llulieliTa, ae, f.. isola del mar ad speciem utitur, equites in aciem mittit,
Ionio,una delle Echinadi {ora Curzolari), Caes.: suas d. undas trahens, Curt.: corpus d.
a S.È. d'Itaca, appartenente al regno di suum ad id terapus apud eos fuisse, Liv. h)per
Ulisse, oggi unita alla terraferma (probab. indicare che l'idea non contiene meno delia
per alluvionej. — Deriv.: Wrilioliìiis giusta misura, almeno, per lo meno, statim
a nin, i>ulichio
,
=
di xiiùise , rates , Verg. : Arpinum irem, d. ad prid. Non. Mai., Cic:
dux, Ulisse, Ov.: palatura, dei compagni di valde rae Atbenae delectarunt, urbs d. et urbis
Ulisse, Ov. omamentum, Cic: feme d. vindicatus exerci-
dììni, IJ avv., propr. per ora, unito en- = tus, Curt.
cliticamente ad altre parole, come : a) colle dumus, i, m., frutice basso, folto e storto,
parole non, nullus, haud, vix etc, ancora, dumo, cespuglio (meììtre sentis, spino, pruno),
nondum, no»» ancora, Cic: così a>w;7ie haud- quindi al plur. =^ dumetum (V.), Cic. ed a.:
dum, Liv.: necdum, Liv., o nequedum, Cic.: durai silvestres, Sen.
ncque dum satis, non ancora abbastanza, Cic. duntaxat, V. dumtaxat.
fr. nullusdum, nulladum ete. ancora nes- , dìiS, ae, u (Suo o Suo)), due, IJ in gen.,
=
:

suno, ecc., Liv.: vixdum, ancora appena, Cic: Cic. ed a. IIJ determinato ài Sóo, i due (no-
nihildum, ancoia niente, Cic. c Liv.: ncdum, minati), Cic ed a.
molto meno, non ejie, Cic. b) CoZZ'imperat., duodecini (duo e decem), dodici, Cic ed
dunque, via, ago dum, Comici, Cic. ed a.: agite a.: duodecim (XII) tabulae (legumi, le leggi
dum, Liv.: ades dum, rimani dunque qui, delle dodici tavole, Cic: le stesse, dette spesso
Ter.: itera dura, Cic: die dum, Ter.: tacito seinpl. duodecim, Cic
dum. Ter.: così pure ehodum, olà. Ter. e) con duodecìmus, a, ura (duodecim), dodice-

qui, come, qui dum? come?


II) cong.: Ter. simo, duodecimo, legio, Cacs. e Tac
I) mentrecliè, mentre, per indicare la simulta- duodeni^ ae, a (duodecim), IJ a dodici a
neità di due azioni, il cominciar d'un azione ed a. IIJ dodici (insieme),
dodici, Caes., Cic.

mentre dura un'altra, comunemente colVin- Verg. e Ov.


dicativo ; neìV oratio obliqua e in propos. diìo-dc-n5na;;:;ìn(a, ottantotto, Plin. 3,
ed a. 2) fincliè,
finali col congiuntivo, Cic. 118 {dove è sa-itto: duo de LXXXX).
per indicare che la durata d'una
fintantocjiè, dìiu-dc-oclógìnta, settantotto, Flin. 3,
azione dipende dalla durata dell'altra, col- 62 (dove è scrittoLXXX).
: II de
l'indicativo ; in propos. finali col congiun- diìo-do-quadragcMUius, a, um, tren-
tivo, Cic. ed a.: tam diu, dum, Cic. dum... :
toUesimo, Liv. 1, 40, 1.

tantisper, Ter. 3) finciiè, fino a che, eoli' indi- duo-de-qusidraginta, trentotto, Cic. e
cativo, per indicare che V azione espressa Liv.
dalla propos. principale dura fino al comin- duo-du-quìnquagésimus, a, um, qua-
ciare di quella espressa dalla propos. dipen- rantottesimo, Cic. e Col.
dente ; col congiuntivo, per indicare che il duo-dé-scxag;e.«Tmu$, a, um, cinquan-
fine è cercato con sforzo, voluto, pensato solo tottesimo. Veli. 2, 53, 3.
come possibile ; che apparisce,in genere, come diift-dc-lriciens (-trìciès), avv. num.,
incerto avvenire; Cic. ed a. 4) in quanto che, ventotto volte, Cic. Verr. 3, 163.
purché, per limitare in propos. condizionali, diìo-dé-trT^inla, ventotto, Liv. ed a.

col cong., Ter., Sali., Cic. ed a. : rinforzato duo-de-vlcèni, ae, a, a diciotto a diciotto,

dummodo, Cic. ed a.: anche separato dum Liv.jil, 4_1, 6.


_ ^
potiar modo. Ter. parimente anche durane,
: dud-de-vTcvsimus, a, um, diciottesimo,
yìirchè non, Ter. e Cic. ; rinforzato dummodo VaiT. ed a.: in duodevicesimo (se. libro) anna-
ne, Cic. lium. Sen.
dtiinètuin, i, n. (dumus), spineto, pruneto, duo-dc-%i<;inti, diciotto, Cic. ed a.
macchia, Cic. ed a. : contr. eulta et duraeta, duo-et-vicensimani, òrura, m., soldati
Col.: flg., di affermazioni impenetrabili, in- della ventiduesima legione, Tac hist. 3, 22, e
comprensibili e quindi difficili a confutare, altr.
Stoicorum dum età, Cic. in dumeta correpere : dù'i~ei'Vieensìmus,Si, \im,ventidttesimo,
(y. correpo), Cic. Tac. 18 e altr.
liist. 1,

dummodo, V. dum w" II, 4. diiovir, F. duumvir.


Iluninorìx, rlgis, m.. fratello dell'Eduo duplex, plicis (duo e plico), propr., piegato
I)iriziaco. in due ; greco òÌTilaE., quindi duplice, come
duni5<iu<*, a, um (dumus), dumoso, coperto moltiplicativo, greco SiTiXoOg, mentre duplus,
di npini, rupos, Verg.: saxa, Ov.: montes, Verg. doppio, come proporzionale, greco òinkà.<zioz,
dunitaxìit (duiitax'at), avv. {da dum e quindi duplex talv. sta per duplus, ma non

taxo), propr., « mentre si stima giustamente viceversa; I)prop.: amiculum,Nep.,of?;. ami-
la cosay>, I) in geti., per restringere un' idea ctus, Verg., ovv. panuus, Hor., doppio man-
alla sua giusta misura, in oppos. ad un'altra, tello (SmXas, 5mXocc;) fossa, fossa consistente
:

solo in quanta, hoc recte d., Cic: ad rem pu- di due parti, doppio fosso, Caes. tabellas, :

blicam d. quod opus esset, Cic: d. rerum ma- doppia tavoletta da scrivere (artificiosamente
gnarum parva potest res esemplare dare, Lucr. incastrate Tuna nell'altra), Ov. : ficus, spar-
II) partic, a) per indicare che l'idea non titoper metà (cosi seccato e di nuovo unito
contiene più, della giusta misura, solo ap- insieme, passava per il piìi dolce), Hor.;
885 duplicarius duro 886

leges, consistenti di due parti, Quint.: jadi- t, t. «f arte , duramente , rigidamente , qaid
cium, risultmite da due collegi, Quint.: poet., sculptura infabre, quid fusum durius esset,
di due oggetti appainti,iià\ma,e,ambolemani, Hor. II) trasl.: 1) goffamente, a) goffamente,
Verg. /i)trasl.: A) =
duplus, doppio, sti- ruvidamente, rozzamente, nei gesti e nel por-
pendium, Caes.: frumentum (razione), Liv.: tamento membra moventes duriter, Lucr.:
,

fenus, Prop.: sost., duplex^ plicis, n., u doppio, durius inccdit? fac inambulet, Ov. h) goffa-
duplex centurioni divisit, Liv. B) doppio, di tnente, «graziatametite nel trattare U.C., Terba
doppio senso, mnbigìio, a) di parole, verba duriter aliunde translata, Coniif. rhet.: cura
dubia et quasi duplicia, equivoche e a doppio molila dure fiunt, Quint. 2) duramente, seve-
senso, Quint. 9, 2, 69. b) di pers., doppio, ramente nella maniera di vivere, parce ac du-
falso (contr. simplex), Hor. e Ov. riter se haberc, Ter.: vitam agere, Ter. 3) du-
dìjpliearTiiK, a, um (duplex), pertinente ramente, aspramente, severamente versO altri
td doppio, niiles, che riceve doppia paga, Liv. nel trattare, punire, giudicare ecc., duriter
2,59,11. facere. Ter.: durius in deditos consulere, Liv.:
dììplToTler, avv. (duplex), doppiamente, durius vitac suae consulere, togliersi la vita,
Cic. ed a. Caes.: durius alqd appellare, Cic: durius alqd
duplico, avi, .àtum, are, render doppio, accipere, Cic. 4) sfavorevolmente, male, durius
I) propr. : a) pers. e loro membra. curvare, , cadentibus rebus, Suet. Tib. 14 extr.
virum, Verg. poplitem, Verg.: duplicari vul-
: dilrctieo, dùr'ui, ere (durus), diventar duro,
nere, curvarsi in seguito ad una ferita, Ov. indurarsi, iVigoribusdurescit ììMmor, gela, Cic:
b) parole, comporre, verba, Liv. 27, 11, 5. situ durescit campus, diventa consistente, so-
JI) trasl.: dupUtare, raddoppiare, SÌ) riguardo lido, Verg.: articulus durescat necesse est, bi-
ni numero, numeruui obsidum, Caes.: pri- sogna die le membra diventino rigide, Quint.:
stinum patruni nuinenim Cic, e exercitum, , trasl., pueri durescunt (fantio le ossa=si abi-
Cic: vires,Vell.: legionibus stipendium, Suet.: tuano) in Gracchorum lectione, Quint.
verba, raddoppiare, ripetere immediatamente, diiréla, ac, f. fparola spagnola), tinozza
Cic. part. or. 20 verba duplicare iterareque,
: di legno per bagni, Suet. Aug. 82.
ripetere immediatamente e metter due volte, durcu»», V. dùrlus.
Cic. or. 135. b) riguardo alla dimensione, <lurìla!«, àtis, f. (durus), durezza, sgea-ba-
raddoppiare, rendere lungo (largo eCC.) il dop- tezza, Cic. or. 53.
pio, tx) propr.: hastae modum, Nep.: iter ejus diìriler, avv., V. dure.
diei. raddoppiar la marcia di quel giorno, duri Ita, ae (durus), durezza, I) propr.:
Caes. cursum correr due volte più lon-
: , atrae pellis, Ov.: duritiam tacto capere ab aere,
tano, Caes. P) trasl.: raddoppiare, aQcrejicere, Ov. cfr. durities. II) trasl.: indttramento, l'es-
ingrandire, e?ei'«re, noctis iiuaginem, Ov.: glo- sere indurito, a) perduranzn alle privazioni,
riam, Cic: curam, Sali, fr.: sollicitudines, Cic: agli strapazzi, al lavoro ecc., Cic. ed a.: viri-
vota metu, Verg. lis, Cic: corporis ac lacertorum. Tessere indu-

dìiplus, uni (duo), doppio, duplo, due


a, rito, Plin. pan.: parim., labori ac duritiae stu-
volte tanto, greco
StTiXàoio; (cfr. duplex), dere, Caes. b) in cattivo senso, durezza, insetv-
J) agg-. pars, intervalla, Cic. II) sost., A) du- sibiiit/t, Ter., Cic. ed a.: animi, Cic, animi,

plum, i, n., il doppio, 10 SiTiXiaiov, poenain sicut corporis, Cic: cfr. nel paragone duritia
dupli subire, o in duplum ire, subir doppia ferruni ut superes adamantaque, Ov. 2) du-
pena, esser punito due volte tanto, Cic. B) du- rezza, severità,, a,) nel viodo di comportarsi
pla, ae, f., doppio prezzo , duplam dare, Sen. verso altrui, Ter., Prop. ed a.: oris, sfrontor
rhet^ tezza, Sen. b) durezza, severità z=^ peso op- ,

dìjpondtu!», l'i, m. (= duo asses pondo), pressione legum Suet.: imperli, Tac: caeli
, ,

moneta di due a^sì, si d. tuus ageretur, se si militiaeque, Tac


trattasse di due assi ('/„ =
'/«) ^^^ ^"^ patri- diiritìc!», èi, f. (durus), forma second. di
monio, Cic. Quinct. 53. duritia, durezza, saxi, Lucr.: ferri, CatuU.: alvi,
durahTIisi, e (duro), durevole, Ov., Quint. stitichezza, Suet.
ed n. 1. duriu«i diircu**, a, um (Soupiog o
drii*acTnii«*, a, um (durus e acinus), dura- 5oupsiog) , di legno, equus, del cavallo di
cine, dalla buccia dura, UVa, Aug. in Suet. Troia, Aur. Vict. orig. gent. Eoni. 1, 7.
Aug. 76. 2. DurTu!*, li, m. (Aoupio^), tino dei fiumi
diiraillCR, mYnis, n.{à\lX()). induramento, principali della Spagna, oggi Duero,
aquarum, ghiaccio, Lucr. 6, 530. durlu^iculus, a, um (dimin. di durus),
diirainenluni, i, I) mezzo di
n. (duro), aiijuanto duro, dui-etto, versus, Plin. ep. 1, 16, 5.
indurare, Val. .'Max. 2, 7, 10 C 8, 7 in. II) du- dCiro, avi, atum, are (durus), J}tr.,A)jpropr.;
revolezza, costanza, fermezza, SCD. de tranqu. reìider duro, iìulurare, indurire, 1) tn (jcn., li-

1, - gnum igni,Curt.: hastas igne,Curti.: caementa


diiralvus, a. um (Soupàteo;), rft le^no, calce, indurire in una solida massa, Liv,: du-
equus, del cavnlJo di Troia, Lucr. 1, 476. ratur cortice iieìlh, s' indura per mezzo della
dure e durilt'r,co»!jpar. durius, superi. corteccia {= in corteccia), Ov.: ossa in scopu-
durÌ«iSini(>, avv. {da durus), duramente los, Ov. 2)partÌC.: 2L)seccare, disseccare, prosciu-
{contr. molliter), T) propr.: A) pel tatto, du- gare, torrefare, far passare, terram (del caldo),
rametue, phalangae et juga premunt duriter Verg.: durati niuria pisces, in salamoia, Quint.:
colla, Vitr. B) per V udito, duramente, ruvida- Albanam fumo uvam, Hor.: moUitam (Cere-
mente, pejtantemente , pleraque dure diccre, rem) manu duret (cuoca) in foco ignis, Ov. h)far
Hor.: dure intcr se commissa, Quint. C) come rapprendere, partcm (lactis) Uq^uciacta coagula
8S7 Durocortorum duumvir 883

durant, Ov. B) trasl., 1) mediaìe flurari, »n-


, tione et moribus, Cic: ut vita sic oratione du-
durirsi =
radicarsi , diventare insaìuibile, rus, Cic: ne quid durum et rusticum sit, Cic:
vitìa durantur, Quint. 1, 1, 37. 2) indnnre, di poeti epici e della poesia eroica, epica,
avvezzare agli strapazzi, se labore, Cacs.: durati robusto, ruvido [contr. mollis), poeta, Prop.:
usu armoruni, Liv.: in senso cattivo, rendere cothurnus, Ov.: versus, Prop. 3) dell' insensi-
iitsennibiie, ottuno, rintuzzure. aerea ferro sae- bilità per i piaceri raffinati, a) in senso
cula (del tempoj, Hor.: ad plagas durari, di- buono, severo con sp stesso e col suo corpo^
ventare insensibile ai colpi, Quint.: ad omne di dttri costumi, avvezzo alle privazioni, che ri-
facinUS duratus, TaC. 3) durare, sopportare, la- mmzia ai piaceri e divertimenti, quindi anche
borem.Verg.: diem,Hor.: horam eadem proban- severo a questo riguardo verso altri, homo
tes, perseveranti nei loro piani pur un'ora, durus ac priscus, Cic: durus nimis attentus-
Hor. II) intr., A) propr. : indurirsi, diventar que esse videris mihi, Hnr. b) iìi. senso cattivo,
duro, 1) in gen.: quasi ferrum aut lapis durat, insensibile a q.C, non sìiscettihile di q.C, C. Ma-
Enn. fr. 2) partic, diventar secco, disseccarsi, rius, qui durior ad haec studia videbatur, Cic.
durare solum, ^'erg. ecl. 6, 35. B) trasl., 1) in- Arch. 19. 4) dell'ottusità riguardo ai senti-
umquain suorum
durarsi, farsi duro, in nullius menti teneri e profondi, alle emozioni del-
necem duravit, la sua durezza non andò mai l'animo, duro, insensibile, impassibile, poco
sino a far giustiziare alcun de' suoi, Tac: amabile, di cuor duro, rigido, inflessibile di Ca-
non durat ultra poenam abdicationis, non in- rattere (contr. mollis, placabilis), satis pater
fligge altra pena che ecc., Quint.: usque ad durus fui. Ter.: Varius est habitus judex du-
caedem ejus duratura fìlli odia che Vodio
, rior, Cic. : animo agresti et duro esse, Cic. :

del figlio debba inasprirsi fino air uccisione durum agrestemque se praebere, Cic: genus,
del medesimo, Tac. 2) durare, resistere, a) in Verg.: ingenium, Hor.: vultus, supercilia, Ov.:
un luogo, non hic quisquam durare potest, durius ferro pectus, Ov.: durum esse in alqm,
Ter.: sub Jove (a cielo aperto), Ov.: in opera Cic: in se, Sen.: quindi durum est, è cosa dura,
et labore sub pellibus, Liv.: unam hiemem in seg. dall' infin., admittere, Ov.: negare, Plin.
castriS;, Liv. b) in una cosa, dura, Gallio in ep. 5) del duro, grave stato di una cosa, e
Quint.: durate et vosmet rebus servate secun- precisamente : a) della stagione e dello sfato
dis, Verg. 3) durare, a) permanere, coniimtare, atmosferico, rigido, tispro, inclemente, durxus
aver durata, sussistere, esistere aneora, esserci tempus, durissimum aimi tempus, Caes.: tem-
ancora, durat simulacrum, Verg.: durant col- pestates, Caes, b) della, terra, del suolo, duro
les, si estendono, Tac: di astr., ad posteros e difficile a lavorarsi, glebae, Verg.: haec om-
virtus durabit, Quint.: penuria mulierum ho- nis dura cultu et aspera plaga est, Liv. e) di
minis aetatem (una generazione ) duratura lavori ecc. duro, grave, molesto, penoso, faticoso,
,

magnitudo erat, Liv.: dipers., qui nostrani ad labor, Verg. subvectio, Caes.: venatus, Ov.:
:

juventam duraverunt, che vissero fino al viae, Ov. d) di condizioni ecc di ogni genere,
tempo della nostra gioventù, Tac. b) durare, duro, opprimente, gravoso, doloroso, critico, sfa-
conservarsi, in tanto terrae rigore (di alberi), vorevole, pericoloso, servitus, Cic : vita, Ter.:
Curt.: totidem per annos (di vino), Verg. paup'feries, valetudo, Hor.: condicio durior,
l>urocortSruiu, i, n., capitale dei Itemi Cic: foi-tuna duriore conflictari, Cic: ne Dola-
nella Gallia Belgica, oggi Rheims. bella possit durius vobis effieere negotium, ag-
diirus, a, um, duro [contr. moUis, tenero), gravare, Cic: di circostanze di tempo, tem-
IJ'propr.: A) duro al tatto, ferrum, Hor.: cautes, pora, tempi duri, difficili, Cic. ed a.: initium
Verg.: alvus, stitichezza, Hor. e Cels.: gallina, adulescentiae, Nep.: di condizioni morali,
dura, non cotta, Hor. B)al gusto, duro, brusco, curae, dolores, Verg.: di espressioni, duro, che
asjwo, vinum [contr. suave vinum), C&toeda.: offende, nomen [contr. nomen molle), Cic: for-
sapor Bacchi, Verg. C) alV udito, duro, aspro, tasse posset durum videri dicere « quaere quod
spiacevole; in retor., vocis genus (contr. flexi- agas » molle et humanum est, « habes quod
,

bile vocis genus, flessibile, gradito), Cic. e


: agas », Plin. ep.: quindi durum est, durum
così vox, Quint. (accanto a rigida vox, rozzaj: id est, è duro, Ter., Quint. ed a., e durum est
quindi riguardo alla pronunzia, consonans (è pericoloso) seg. dall'iniin., Hor.: si quid
[come 1, n, r), Quint.: syllabae, Quint.: e rig. erat durius, se si viveva duramente, Caes. si :

alla formazione e composizione, verbum,Cic.: quid durius acciderit, se avvenisse una disgra-
verba [come beatitas, beatitudo), Cic: oratio, zia, Caes.: si nihil sit durius, se non c'è altra
c;>mpositio, Cic. D) duro, per V occhio, di opere difficoltà, Caes.: sost., a) dura, òrum, n.,
d'arte, come t. t. d<lla scultura e pittìira, aa) duro trattamento, multa dura timere, Prop.
duro = sgraziato, rigido {contr. mollis, tenero), PP) condizione dura, misera; affanno, miseria,
Calamidis signa dura, sed tamen molliora quam Hor. ed a. poeti. P) duriora, um, n., aa) oose
Canachi, Cic: duriora Callon atque Hegesias (assai) dure, pesanti, Curt. e Tac. Pp) seììsa-
fecit, Quint. E) duro, rUjido per il senso in- zioni piuttosto violenti [contr. mitiora), Cic, or.
terno, nella poesia pot-ta durissimus, Cic.
: : 131.
durus componere versus, dnro nella composi- dusmosuM, um,
V. dumosus.
a,

zione dei versi, Hor. duumvìr e diìovir,


viri, m., com,un. al

II) trasl.: 1) indurito di corpo, forte, ga- plur. duumviri e duoviri, òrum, m., nei mi-
gliardo a sopportare strapazzi, traversìe, co- gliori manosrr. e nelle iscriz., comun. II vLr,
stante, di pers.,Yerg., Hor., Plin. ep. ed a.: Sci- II viri, duumi'iri, I) in Roma : A) duoviri per-
piadae duri bello, Verg.: ilia messorum, Hor. duellionis (o qui de perduellione auquiraut,
2) nella lingua, nei gesti e nel poì-tamento, creati), due giudici d^ inchiesta (quaesitores)
goffo, agraziato, rozzo, incolto, duriores et Ora- in processi di perduellio, anticamente scelti
889 duumviratus Ebroiuagus 890

dal re dal popolo per otjni sinr/oln caso, Cic. II) come capo. A) in gen.: suj :"ùm di ,

1, 26, 5 e segg. ed altrove; più tardi, di


Li V. Giove, Verg.: femmin., Clodia virgu dux ag-
nuovo nel processo di C. Bahirio secondo , minis virginum, Liv.: dux Amazonum, Mela.
Vuso antico, Cic. Eab. perd. 12. B) d. sacro- B) partic: 1) duce, conduUore, capo, coman-
rum sacris faciundis, ìnagistrati che custo- dante, Cic. ed a. : dux praefoctusque classi^,
divano e interpretavano i libri sibillini, Liv. Cic: praedonum dux, Cic: alqo duce, sotto la
3, 10, 7; 5, 13, 6. C| d. aedi faciendae o locan- condotta di ale, Caes. 1) priticipe, imperatore,
dae dedicandae, commissione eletta tiei co- Ov. ed a.
mizi tributi, sia per fare il contratto per la Il^'iniiiii, niantis, m. (Aó|i.ag), padre di
costruzione d'un tempio, sia p)er occuparsi Ecuba, la quale perciò è chiamata Bìf-
della dedicazione di tin santuario Liv. 2, , niantis im'oIcm, e sost. sempl. Dymantis,
42, 5; 7, 28, 5 ed a. D) d. navales, magistrato tidis, la JHtnantide.
eletto nei comizi tributi, a cui veniva affi- Il^mè, OS, f. (Aó[j.r)) e llyinae, àram, f.,
dato l'allestimento delle navi da guerra, de- città dell' Acaia, sul mare, ad ocr. di Oleno,
stinate al servizio, e la loro direzione, Liv. oggi Kaminitza. — Deriv.: U^niacus,
9, 30, 4 ed a. II) nei municipii e nelle colo- a, ura (Ai)|iaìog), dimeo, ager, il territorio
nie, duoviri (juri dicundo), magistrati, che di Dime (•?) Auiiata), Liv.: plur. sost. Dy-
avevano la sovrintendenza di tutta Vammi- maei, orum, m., i Dimei (di Aufxatot), Cic.
nistrazione della città come presidenti del e Liv.
senato e supremi giudici municipali, Cic. d^'iiAi^lc!!*, ae, m. (SuvàaxYjc), potentato,
apr. 2. 93. Caes. b. c^l, 23, 4 1, 30, 1.
;
signore, sovrano, a) di principi d'un piccolo
dìiiimviralìis, us, m. (duumvir), duum- Stato dipendente, signore, principe {lat. propr.
virato, carica dei duumviri, Plin. ep. 4, 22, 1. regulus), Cic ed a. h) di uomini di molta au-
dux, ducis, e, duce, guida, I) della via, torità nello Stato, come dei triumviri in
locoruTU, Liv.: itineris, viae, Curt.: gregis, del Roma, Cic. ad Att. 2, 9, 1.
toro, delYariete, Ov.: armenti, del toro, Ov.: DyrrliacliTiim, Yi, n. (Aup^àx^ov), noìne
lanigeri pecoris, dell'ariete, Ov.: e così aries dato alla città, detta prima Epidamnus ('Eni-
dux, Prop.: die. inan., lino duce, Prop.: quindi òoniyoc,),neirilliria greca sopra una penisola
la guida, in o per un' impresa od azione ; in del vmre Adriatico; luogo di sbarco nella
senso cattivo = capcn-ìone, capo, impietatìs, traversata da Brindisi, con attivo commer-
Cic.: facti, Verg.: diis ducibus, sotto la scorta cio ed industria: oggi Durazzo. Deriv. —
degli Dei, Cic: magistrà ac duce natura, Cic: DyrrhaeliTni e -enì, orum, m. (Aup^ax^Tj-
quasi dux consequentis molestiae, foriera, VOi), gli abitanti di Duraszo,

E, e, quinta lettera deWalfàbeto latino, dere in bevande, ut baec ebibat, Hor. sat. 2,
la secoìuìa della vocali, posta per i dagli an- 3, 122.
tichi, specialm. nel linguaggio volgare e con- C-blandìOI*, dltus sum, ìri, ottenere con lu-
tadinesco, come Mcnerva, magester Mi- = singJie, con blandimenti, omnia, Liv.: unum
nerva, magister: parimente vea =
via. consulatus diem, Tac: seg. da ut col cong.,
e, prep., V. ex. Cic. partic. passivo, eblandita suffiragia, Cic.
:

eà (abl. di is), avv. =


eà via o parte, là, ebtireus, a, um (ebur), d>avorio (class.
coìA, pet- quel luogo, Liv. 21, 32, 9 ; in corrisp. eburneus). Quint. ed a.
con qua, Nep. Hann. 3, 4. ebrietas, àtis, f. (ebrius), ebrietà, ebbrezza,
eadeni (abl. di idem), avv. =
eàdem via, Cic, Hor. ed a.: plur.
ubbriacliezza, dispo- =
per la stessa via, appunto là, Cic e Liv. sizione alVubbriachezza, passione del bere,
eà-propter =propterea, perciò, per que- Sen.
sto, Ter. Audr. 959. «briòsTtaSj àtis, f. (ebriosus), disposizione
eiitenus =^ ea tenus (parte), avv., in quanto all'iUfbriachezza, Cic. Tusc. 4, 27.
«bW, sino a tanto, seg. da qua, Quint., quoad, ebrYoSUS, a, um (ebrius), ebbrioso, ubbria-
Cic: seg. da ut. o ne col cong., Cic. e Cels. cone, Cic. ed a.: poet. trasl., acina, molto suc-
ebenum (bcbcnum), e, n. (è^svos), ebano, cosi. CatuU.
Verg. gè. 2, 117. Ov.: met. 11, 6t0. èbrìUS, a, um, ebbro, ubbriaco, I) awinaz-
«-bìbo, btbi, ere, bere fino all'ultima zato,sost. l'ubbriacone(contr. sobrius),Cic. ed a.;
goccia, succhiare, IJ in gen.: quid comedent, poet. di e. inan., vestigia, barcollanti, Prop.:
quid ebibent? Ter.: aquam (fluvii), Phadr. : verba, dette nell'ebbrezza, libere, TibuU.: er-
ubera lactantia, Ov,: cruorem e vulneribus, rore ebrio, travedendo nell'ebbrezza, Phaedr.:
Mela: poet. di e. inan., amnes (del mare), meton.: quom tu eris satura atquo ebria, avrai
Ov. II) pregn.: 1) bere, vuotare tanti bicchieri mangiato e bevuto a sazietà, Ter. Hec 769.
quante sono date unità di tempo, Ncstoris IIJ trasl.: ebbro, inehbriato, dulci fortuna, Hor.:
annos, vuotare tanti bicchieri quanti anni oceihis, ebbro d'amore, Catull.
visse Nestore, Ov. fast. 3, 533. 2) bere, speik- Ebromaj^-U!» , i, f., città dei Tcttosagi
S91 ebulKo ccqnando 892

nella provincia rom. della Gnllia, prefiso eccum, eccos, etc, V. ecce.
Vodierna Bram o Villerazons. ecdìcus, i, m. (èxSixog), corrispondente
e-bulllO, ivi e iti, Ire, maiular fumi bol- presso i Greci al romano cognitor civitatis,
lendo, scherzos cacciar fuori, animaiii,
a) , procuratore, sindaco, agente dello Stato, Cic. €
esalar lo spirito, Sen. apoc. 4, 2. b) ostentare, Plin. ep.
virtutes, Cic. Tusc. 3, 42. ecere, V. eccere.
ebììluni, i, n. e ebulus, i, m., ebbio, Ècetra,ae, f., capitale dei Volsci, probab.
ebulo, sambuco selvatico, Verg., Plin. ed a. tra Signia e il fiume Sacco ; oggi forse Su-
ebììr, boris, n., avoHo, signum ex ebore, pino, Liv. 4, 61, 4 ed a. —
Deriv.: Ece-
Cic: India mittit ebur, Verg.: meton. (poet.) trànus, i, m., l'Eeeti-ano, collettivo, plur.
per gli oggetti fatti od ornati con avorio, Ecetrani, òrum, m., gli abitanti di Ecetra,
p. es., figure d'avorio, flauti d'avorio, ecc., gli Ecetrani,
Verg.: guaina d'avorio, Ov.: premere eb., se- ecf..., V. eff...
dere sulla sedia curule guernita d'avorio, Ov. Kcliecrates, is, m. ('ExexpdctTjs), filo-
Eburlnì, òrura, m., comune lucano; oggi sofo pitagorico, contemp. di Platone.
Eboli. —
Deriv.: Kburìna juga, alture echeneis, nèidis, f. (èx.sve'ig, che ferina
Eburine, Sali. le navi), pesce che si aggrappa fortemente
eburneSlus, a, um (dimin.cZtebumeus), alle navie si credeva ne ritardasse od arre-
d'avorio, fistula, graziosa zampogna di avorio, stasse corso, remora, Ov., Plin. ed a.
il
Cic. de or. 3, 225. echidna, ae, f. (èx^^va), I) vipera; poet.,
eburneus^ a, una (ebur), d'avorio, eburneo, serpente in genere, come attributo delle Furie,
IJpropr.: signum, Cic: lyra, Hor.: Scipio, Lìv.: Ov. met. 10, 313. IIJ nom. propr.: A) Echi-
dens, dente d'elefante, Liv. IIJ meton. = dna, mostro delVinferno, figlia di Chrysaor,
bianco conte l'avorio, brachia, CoUa, Ov. madre di Cerbero, dell'idra di Lerna, ecc.,
eburnus, a, um (ebur), d'avorio, eburno o
eburneo, l)propr.: lyra, Hor.: scipio, Tac:
Ov. met. 4, 501. —
Deriv.: Echidneus, a,.
um, echidneo, canis, di Cerbero, Ov. met. 7,
ensis eoli' impugnatura d' avorio Verg.
408. B) Ech. Lernaea, l'idra Lernea (uccisa
, ,

IIJ meton. =
bianco come l'avorio , digiti , da Ercole), figlia di Tifone e di Echidna
Prop. 2, 1, 9. [V.jf A), Ov. met. 9, 69 e 158.
Ebììrónes, um, m., popolo gei-manico che
ÈcliTnades, dum, acc. das, f. ('ExtrVaSss),^
si stabilì nella Gallia belgica (da Liegi fino
gruppo di cinque isole nel mar Ionio, rim-
ad^A quisgrana).
petto alla foce dell' Acheloo, appartenenti al-
Èbusu!i« (-Ss) i, f., la maggiore delle
Acarnania; oggi Curzolari.
isole Pitiuse presso la costa della Spagna
echinus, i, m. (èxlvo^), I) riccio e cioè
nel Mediterraneo, con una città dello stesso
nome, oggi Ivica. —
Deriv.: EbììsTtanus,
comun. riccio marino (pesce che si mangia),
Hor., Plin. ed a. II) trasl., vaso di rame da
a, um, ebusitanot
sciacquare, Hor. sat. 1, 6, 117 <? 2, 8, 52.
ec, particella dimostrativa, propriamente
Tè di ecastor e sim., ma dinanzi al suono k
Èchion , onis , m. ( 'Eyjwv ) , I) uno
dei superstiti degli xiomini armati sorti
mutato in ec.
dai denti di dragone seminati da Cadmo,
ecaslttr, V. Castor.
che si uccisero gli uni gli altri in lotta,
Ecbatìina, òrum, n. (zac, 'ExPcctava), città
Media settentr., capitale del paese, e
finché furono ridotti a cinque; padre di
della
Penteo, marito di Agave, aiutatore di Cadmo
per il suo clima gradito, soggiorno estivo dei
re Persiani e pia tardi dei Parti; oggi Ha-
neW edificare Tebe, Ov. met. 3, 126. De- —
madan. riv.: A) ÈcliiSnidus, ae, m, ('Exiovt§y]i;),
il discendente di Echione, T EcMonide, cioè Pen-
ecca, eccam, ecc., V. ecce.
ecce, avv. (per enee da en e ce), particella teo, Ov. met. 3, 513. B) EuhiduTus, a, um,
dimostrativa, la quale o accenna semplice- Ecliionio, di Echione, e poet. = cadmeo, tebano,
mente all'apparire improvviso di q.c, sia al nomen, Verg.: arces, Ov. II) figlio di Mer-
nostro sguardo, sia alla mente od all'animo, curio, uno degli Argonauti, che prese parte
ovvero dirige l'attenzione sopra la contem- alla caccia calidonica, Ov. met. 8, 311. —
plazione d'un ogqetto, oppure ancora indica Deriv. KchISnìus, a, um, ecMonio, di
q.c. di nuovo ed inaspettato, ecco, ecce me, Echione, lacertus, Ov. met. 8, 345.
eccomi, Ter.: ecce suHtum divortium, Cic: éclio, US, f. (rjx^)> *<'<'' riflessione della
ecce tuae litterae, Cic: ecce tibi nuntius, ecco voce (lat. propr. imago), Plin. ed a.: come
che ti giunge ad un tratto la notizia, Cic. — ninfa, resonabilis Edio, Ov. met. 3, 358.
Nel linguaggio comune della conversazione, eclìpsis, is, acc. in, f. (èxXsi'-J'ig), eclissi,

spesso unito in una sola parola coi pronomi ecl. solis, lunae {lat. propr. defectus solis,

is, Ule, iste, p- es., eccum adest, Ter.: sed vi- lunae), Cornif. rhet. 3, 36.
deo eccos. Ter.: eccum Parmenonera, ecco qui ecIS^a, ae, f. (èxXoyVi), piccolo e scelto
Parmenone, Ter. componimento poetico, egloga, Plin. ep.: pic-
éecere esclamazione affer-
(ècdrè), avv., cola epistola, Suet.
mativa che suol spiegare «. per Cerere »
si = ecl5^arii, òrum, m. (ecloga) = loci electi,
tM fede mia, in verità, Comici. uno Scritto, in qwinto
luoghi scelti, bei passi di
ecclesìa, ae, f. (Exy.X7)a(a), assemblea del vengono segnalati per leggersi o recitarsi,
popolo negli Stati liberi della Grecia (lat. notentur eclogarii, Cic. ad Att. 16, 2, 6.

contio), buie et ecclesia, senato e popolo, Plin. ec-<|uando, avv., quando mai? Cic. ed
ep. 10,110(111), 1. a.: ecc[uandone, Prop. e Veli.

893 ecqni ?do 894
ec-quì, eeqiiae o «»cquft, ecqiiod, tuum, editto generale permanente, prove-
pron. interrog. agg = Dum qui, cioè e chi? niente dagli editti dei pretori precedenti, al
e qttaU? e qual tnai? ecqai pudor est, fidi tu quale ogni nuovo pretore aggiungeva solo
alcuna vergogna'^ Cic: quaeris ecqua spes alcune nuove disposizioni, Èutr. b) l'editto
sit, se vi sia alcuna speranza, Cic: aggiunto censorio pernuinente multas res ('disposi-
,

a nam, ecquaenani accessio, Cic. ed a. zioni) novas in edietum addidit, Nep. Cato
ecquid, pron. interrog. sost.
e<'-qiiis, 2, 8. e) di un principe, di un magistrato,
c=:nuin quis, cioè cUi (die comi) mai? forse manifesto, decisione, ordine,
Cic Liv. ed U.: ,

alcuno? ecquis me hodie vivit fortunatior? Ter.: edietum propouere, Cic dìa/jissi au cui si
ecquis retulit aliquid ad conjugem ac liberos notificavano i giuochi pubblici, Sen. ep.
praeter odia? Liv.: rogato euni, ecquid in 117, 30.
tuam statuam contulerit ? Cic: agg. ecqui, = e-dÌ<<CO, edTdYci,
^
ere, I) imparar» a me-
p. es. velini respondeat, ecquis Latini nominis moria, magimm numerum versuum, Caes.:
populus defecerit ad nos? Liv.: uggiuntoa nam, alqd ad verbuui, Cic II) in gen., imparare,
ecquisnara perfecte sapiens esse potest? Cic: apprendere q.c., giungere alla conoscenza di
ecquidnam sit honestum? Cic Deriv.: q.C, al perfètto =
conoscere, sapere, istain
avv.: Al ecquid =: uumquid o nuin, cioè artem, Cic: edidici cunctos, Ov.: seg. dal
forse? die? nelle intcrrogaz. indirette se, Viujm., Ov. ber. 7, 180.
ecquid attendis? Cic: fac sciam, ecquid ven- c-di<!isei'o, serui, sertum, ere, discutere,
turi sitis, Cic. B) e<*quó, dooe mai? ecquo te trattare, agitare, esporre minutamente, eaiiem,
tua virtus provexisset? ecquo genus? Cic. Liv.: seg.da propos. relat., Cic: assoL, in di-
Phil. 13, 24. cendo edisserendoque subtilior, Cic
eclypuK, a, um
(èx-cuitog), 1. 1. di oggetti edÌ!)<<erto, avi,aturn, are (intens. di adis-
scolpiti in basso rilievo nel legno, nel metallo, sero), discutere, dibattere, esporre minutamente,
marmo e in pietre preziose, imago Tiberii Liv. 22, 54, S.
Caesaris, Sen. ben. 3, 26, L editlcìus, a, um (edo, edidi), indicato,
ectìleuM, i, m. (dimin. c?i equus), I) ca- proposto, judices, i 125 giudici designati dalia
vallo giovine, puledro, piccolo cavallo, cavallino, lista dei giudici (lista dei giurati), presi n^l
eculei argentei nobiles, Cic: ad Sinuessain bus numero dei cavalieri e dei tribuni dell' erario
eculeum peperit, Liv. II) trasl., strumento (tra i quali V accusato poteva rifiutarne 75),
di tortura di legno in forma di cavallo, ca- Cic Piane 36 ed a.
vaiietto, in eculeum conici, exponi o ire, essere èdilìo, òuis, f. (2. edo, n° 1, B, 3), I)pub.
messo alla tortura, Cic. ed a. biicaziune, libri, Sen. ed a.: meton., lo scritto
odacila!!», atis, f. (edax), voracità, ingor- pubblicato, edizione, qui (versus) in omniedi-
digia, Cic. ep. 7, 26, 1 ;
pueri, Cic. ad Q. Ir. tione invenitur, Quint. 5, 11, 40. IIJ avviso,
3, 9, 9. a) notizia data da uno scrittore, in tam discre-
edax, dàcis (edo), edace, vorace, ingordo, pante editione, Liv. 4, 23, 2. b) come t. t.
hospes, Cic: ammalia edacissima, Sen.: trasl., giurid., tribuum, la presentazione di quattro
roditore, divoratore, curae, Hor.: COl genit., da pvrte dell'accusatore, per scegliere
tribìi
tempus t^daxrerum, Ov. tra loro i giudici, Cic Piane 36 ed altr.
edepftl, per Polluce, esclamazione affer- IIIJ preparativo, munerum, Eutr. 8, 14.
mativa, anche unita con altre, certe edepol, edilus, a, um, part. agg. col compar. e
edepol profecto e sim.. Comici. superi, ((^a 2. edo), elevato, in rilievo,
edera, ederacéus, ecc. V. hedera etc I)propr., di luoghi, elevato, eminente, alto,
U-dieO, dixi, dictum, ere, notificare, far Collis paululum ex planiti© editus, Caes.: locus
sapere, annunziare, I) in gen., hoC simul edLxi, perexcelsus atque editus, Cic. loous editior, :

Hor.: in eam noctem certamen, Curt.: seguito Caes.: collis editissimus, Sali. : neutr. sost. =
dalV a.cc. e Tinfin., Ter. e Verg.: seg. da ut o altura, elevazioìte, in edito, Suet.: plur., edita
ne col cong., Caes. e Ter.: seg. da propos. montium, Tac, e sempl. edita (n. pi.), al-
relat., Cic e Sali. II) partic: a) del pre- ture, monti, terre elevate (contr. plana), Tac.
tore, notifUsare pubblicamente (per mezzo di un II) trasl., viribus editior, superiore per le
editto), est enim tibi edicendura quae sia obser- forze, Hor. sat. 1,3, 110.
vaturus in jure dicundo, Cic. de fin. 2, 74. 1. edo, èdi, èsum, edere ed esse (èSco),
b) di magistrati, come decisione, ordine (co- mangiare, I) in gen. [contr. bibere): de syni-
rnamelo, divieto, avvertimento), pttbbUeare, no- bolis. Ter.: avide, Ov.: nec esuriens Ptoleraaeus
tificare (fai- notificare), aììnunziare (far annun- ederat (jucundius),Cic.: aurum (di corvij, Liy.i
ziare), stabilire, ordinare, diem, Cic e Liv.; quoniam (pulii) esse nollent, Cic: proverb.,
diem comitiis, Liv.: comitia, Cic: senatum in multos modios salis simul edisse (di antica^
posterum diem, Liv.; seg. dalVacc. coli' infin., provataamiciziaj, Cìc.de&mic. 67. II)pregn.y
Cic: seg. da ut o ne col cong.. Ter., Cic. ed a. di SOgg. inan.: divorare =
rodere, corrodete,
edietum, i, n. (edico), twti/ìcazione, avviso, culraos edit ovv. est robigo, Verg.: corpora tua
I) in gen., a) cojne ordine, Ter. heaut. 628. edit virus, Ov.: est mollis fiamma medullas,
b) = àS(a)[ia, giudizio, proposizione dialettica, Verg.
Sen. ep. 117, 13 [accanto ad effatum ccienim- 2. e-do, dar fuori, metter
dtdi, dlttum, ere,
tiatum). II) partic, editto =
notificazione, av- fuoì-i. A) in gen., a) di anim., edere sputa
ess.
viso pubblico, a) editto del pretore nel suo en- per fauces tussi, spillar fuori tossendo, Lucr.:
trare in carica; nel gitale egli dichiarava i animara o extremum vitae spiritum» vitam,
principii secondo i quali egli intendeva di esalar lo spirito, finir la vita, Cic. bj trasl.,
amministrare la giustizia, Cic: ed. perpe- di sogg. inan.: cuniculus..., armatos repente
,

895 edoceo educo 896


edidit, mise alla luce, mandò fuori, Lìt.: e me- accuratamente in q.C, dare esatta notizia di
diale, Maeander editur in sinuni maris, sbocca q.c, infortnare esattamente diq.C, COmun. COn
in, ecc., Liv. B)pai'tÌC., dare alla luce, ìivettere dopp. acc, omnes artes, Ps. Sali, in Cic: ju-
al mondo, partwire, generare, prodwi-e, a) di ventutem mala facinora, Sali.: colVacc. della
ess. anim. o di cose personif., partum, Cic: pers. e seg. da projyos. relat., quos ille edo-
alqm partu, Verg. ed a., e sempl. alqm, parto- cuerat, quae dici vellet, Caes.: col sempl. acc.
rire (di donne), Ov. e Tac, o generare (di uo- della pers., multos, Suet.: della cosa, acta,
mini), Verg.: poet., in lucem, Poèta in Cic, e Sali.: omnia ordine, Liv.: seg. daU'infin., Sali :
luci, Cic. poèt. Spesso partic, Maecenas atavis seg. dall' acc. colVinfin., Verg.: assol. al pas-
edite regibus, Hor.: edita infans ex nepte Julia, sivo, ab Euaudro edocti, Liv.: disciplina in qua
Suet. b) di sogg. inan., (terra) edit innumeras edoctus esset, Liv. S^ìesso al partic. perf.
species, Ov.; ea (Academia) praestantissimos pass. seg. dall' acc, edoctus artes belli, Liv.:
in eloqueutia viros edidit, ha veduto uscir dal edoctus cuncta, esattamente istruito di tutto,
suo seno, Quint. 2) rendere, mandar fuori un Sali.: con de e V abL, edoctus de origine sua,
suono, clamorem majorem, Cic. voces (la-
: jTistin.: trasl., di sogg. astr., edocuit ratio
menti), Cic: di animali, cantus fdi galli), seg. da ut col cong., Cic: fama satis edocuerat
Cic. : hiunitum, nitrire, Justiu.: parimenti^ seg. dall'acc. coU'infin., Liv.
hinnitus, Ov.: latratus, latrare, Ov. 3)ì>m&- C-dolo, avi, are, raddrizzare colVascia, trasl.
blicare, ai pubblicare, dare alla luce unO scritto, sclierz. =limare per bene uno scritto, quod
illos de re publica libros, Cic. librum centra
: jusseras edolavi, Cic. ad Att. 13, 47, 1.
alc|m, Cic: libellos sub alieno nomine fpseudo- é-donio, mui, mYtum, are, ammansare af-
nimo), Suet. b) portare in pubblico, spargere, fatto, trasl., domare, soggiogare, sotioinettere,
divulgare una
notizia, iena diceria, ecc., edit orbera (terrarum), Ov.: vitiosam naturam do-
in vulgus, Nep.: quae opinio erat edita in ctrijià, Cic.
vulgus, comeerastato divuìgato,C&es. e) dare, Kdoiii, òrura, m. ('Hocuvoi), popolo della
pubblicare, svelare, denunziare, pronunziare, di- Tracia, in orig. nella Mygdonia tra VAxios
chiarare q.c, Cic, Liv. ed a.; nomen alcjs, e lo Strimone; scacciatone da' Macedoni si
Liv.: nomen L. Tarquinium (darsi, spacciarsi stanziò ad oriente dello Strimone sulla ca-
per, ecc.], Liv.: alqm auctorem (per l'autore) tena del Pangeo; noto pel culto di Bacco.
alcjs rei, Liv.: consOia hostium, Liv.: poet., — Deriv.: A) £dónu!«,_a, um ('H5o)vóg),
arma violentaque bella, cantare, Ov.: quindi edonico poet. =
trace. B) lildonÌ<!«, ntdis, f.
partic, a) delle dichiarazioni, responsi, di ('HScOVis), edonica, poet. = tracia; SOSt. =
oracoli, sacerdoti O libri sacri, dichiarare, in- JEdonia, Baccante,
formare, decidere, dare, responsum oraculo e-doriilìo, ivi, ìtum, ire, I) intr. dormire
editum, Liv.: Apollo oraculum edidit Spar- assai, cum (vinolenti) edormiverunt, Cic. Ac
tam... perituram, Cic: haec ex oraculo Apol- 2, 52. II) tr. a) smaltire dormendo, crapulam,
linis Pythii edita tibi puta, Cic: quìa ita ex Cic b) passar dormendo, dimidium eX hoC
fatalibus libris editum erat, Liv.: quibus edi- tempore, Sen. poet., Ilionam, fare la parte
:

tum est, dii, gli dei a ciò destinaH (nei libri d'iliona addormentata, dormendo realmente,
sibillini), Liv. p) come 1. 1. giurid., pubblicare, Hor.
dichiarare, propoii-e, stabilire, /issare, judicium, e-dormìsco, ere (incoat di edormio),
Cic: tribus fdi accusatori), proporre quattro smaltire dormendo, banc crapulam, Plaut.: hoc
tribù (tra cui il querelante poteva respin- villi, Ter^

gerne una sola), per scegliere tra loro i giu- cdìicatTo, Ònis, f. (1. educo), educazione,
dici {in una causa sodaliciorum), Cic. Piane. allevamento, moUìs, Quint.: liberorum, Cic:
36 e seg.: per contiv judices editi ^= editicii institutus liberaliter educatione doctrinaque
f V. editicius), Cic. Piane 41 alqm sibisocium
: puerili, Cic: plur., educationes liberùm, Tac.
in etc, Cic y) pubblicare, perchè serva di cdueator, òris, m. (1. educo), allevatore,
norma, emanare, rilasciare, ordinare, iis editis a) nutricatore, Cic ed a. b) pedagogo, educa-
imperiis, Liv.: ederet consul, quid fieri vellet, tore, Sen., Tac. ed a.: educator praeceptorque,
Liv.: ed. per libeUos, Suet.: partic. sost, edita, Tac.
Òrura, n., ordini, Ov. met. 11, 647. 4) dare, cdiìciitrix, trlcis, f. (educator), educatrice,
fornire prestare, cagionare, produrre q.c.
. allevatrice, trasl., della saviezza, Cic. de legg.
a) ingen.i nuUum fiructum ex se, non render 1, 62_
nulla (di pecore), Cic: annuam operam, ser- 1. educo, avi, àtum, are (intens. di 2. edu-
vire un anno, Liv.: fortium virorum operam, co), allevare, nutrire, educare, fisic. e moralm.,
mostrarsi valentuomini, Liv.: immortalia al pass, educari, spesso crescere, alqm,=
opera, Liv.: ruinas (devastazioni), Cic: exem- Cic: alqm huraili cultu, Liv.: educatus in domo
pla in alqm, V. exemplura n" II, 3. b) di Periclis, Nep. : homo ingenuus liberaliterque
comòattenti, memorabile illud proelium, dare, educatus, Cic. : ad turpitudinem educatus,
Liv.: magnam caedem, perpetrare, Liv. e) di Cic: puerum tradere alci educandum, Quint.:
magistrati, ecc., dare al popolo apparec- = poet., senectam alcjs, nutrire ale. nella vec-
chiare, ordinare giuochi, ludos, spectaculum, chiezza, Ov.: di sogg. inan., p. es., d'una re-
Tac inunus gladiatorium, gladiatore», Suet.
: gione, lepores, apros, Hor., di campi, po-
IIJ portare in alto =
elevare, corpus SUpcr mum, dulces uvas, Ov.: trasL, educata hujus
equum, slanciarsi sul cavallo, Tibull. 4, 1, nutrimentis eloquentia, alimentata e colti-
114. vata, Cic.
e-doCeO, doCUi, doctum, ère, insegnare a 2. c-duco, duxi, ductum, ere, IJ trarre^
fondo q.c. ad ale, trasl., istruire, ammacòtrare condurre fuwi, A) trar fuori, 1) in gcn.: già-
897 edulis eftéra 898

diuni e vagina (sguainare), Cic. : e certis ar- cflaluin (ecfatum), i, n. (effatus, partic.
niariis infinita volunùna, Vitr.: oculos, cavare^ di eli'orj,I) sentenza, profezia, fatidiCOrum et
Sen. 2) partic, come t. t. nel sorteggiare, vatum effata, Cic. de legg. 2, 2(j. II) =
trarre, sortcm, Cic: alqm ex urna, Cic: tribus, à^L(0\X(X,, sentenza dialettica, enunciato, propo-

Cic. ^) comi HV fuori, l) in gen., condur fuori, sizione, Cic. e Sen.


condur via, jtrender seco, inde, Liv.: ex Urbe, eir«-'ClTo,ònis,f. (efficio), I)U fare,l' operare,
Liv.: hominem de senatu, Cic: uxorem a domo artis, lamanifestazione del suo j)ot€re, Cic:
secum, coìtdur seco, Caos.: medicum secum, recta {greco xaxÓpGwaig). Cic IJ) causa effi-
Cic: con dopp. acc, hos secum milites (come ciente, forza produttiva, formativa , Cic. Ae 1,6.
soldati), Cic: alia doni, quo? se foras, recarsi, eiTeclTviix, a, um (elìicio), e/feuivo, ara
Ter.: alqm secum ras, Cic: alqm in provinciani, (diverso da piratico e da teoretico), Quint. 2,
Cic. 2) partic: a) come t. t. milit., eonUur 18, 5, e per la definizione analoga vedasi (m
via da un luogo truppe, ecf., trane dagli al- effcctu) Quint. 2, IS, 1 e 2.
loggiamenti, far partire (coìitr. introducere), eff**<'lor, òris (efficio), uditore, creatore, ef-
cohortes, Caes.: cohortes ex Urbe, Caes.: copias mundi molitorque deus, Cic: earum re-
fector
castris ed e castris, Caes. exercitum ab urbe,
: rum deos i'acere effectores, attribuire queste
Liv. exercitum in expeditionein, Cic: capias
: cose all'opera d'una potenza superiore, Cic:
in aciem, Liv.: assai. — (colle truppe) uscir di e. iìian., stilus optimus et praestantissimus
dagli alloggiamenti, mettersi in marcia, ex dicendi ctFect'>r ac magister, formatore e mae-
hibernis, Caes.: tribus siinul portis, Caes.: ad stro ddVespreS'iione oratoria, Cic
alqm, Caes.: in aciem, Liv. b) come 1. 1. di atti elTeelrix, tricis, f. (otìector). autrice, crea-
joubbl., condur qualcuno in tribunale, alqm in trice, di
inan., terra dici noctisque ellectrix,
e.
jus, Cic: ed. alqm ad consules, Cic, e sempl. Cic: est enim (pecunia) etì'ectrLx inultarum et
educere alqm, Cic. e) come t. t. naut, con- inagnarum voluptatum, Cic.
durre una nave fuori del porto, scioglier le cl'i'eclfis, iis, m. (efficio),I) attivo ef- =
vele, naves ex portu, Caes. d) condur fuori fettuazione, esecuzione, compimento, 1 ) in gen.
d'un paese, equos ex Italia, Liv. 43, 5. 9. (contr. conatus), horum cousiliorum, Piane in
e) condurre, derivare unacqua, lacum, Cic. Cic. ep.: magis inopia consilii p itioris quira spe
f) innalzare, condurre una fabbrica in un effectus (speranza di riuscita), Liv.: e così spem
corso d'acqua, molem in Rrienuni, Tao. hist. ab etfectu haud abhorrentem consuli facere,
5, 18: e far avanzare una costruzione, Liv.: hoc ad ulieetum adducere {contr. hoc spe
turrim in extremam navem, Tac hist. 2, concipere Liv.: aestas sine ullo efiectu fsenza
i,

34. ZI) conduìre truì-re in alto, A) con-


, che nulla si faccia) extrahitur, Liv.: in ef-
durre in *u, nelVarin., 1) propr., alqm su- fectu esse, dipendere da un'attività (di azioni),
peras sub auras, Verg.: fig., in astra, innnl- Cic, ovv. esser compiuto (di fortificazioni),
jzare alle stelle, lodare altamente, Hor. 2) Liv.: postquam ad effectum operis ventum est,
trasl.: a) innalzare =
ergere, turris SUmiuis quando l'opera fu costrutta, Liv. 2) partic,
Bub astra educta tectis, Verg. turres altius, : virtù., efficacia, effetto, valore, quarum (her-
Tac. b) tirar su, allevare, un bambino, un barum) causam ignorares, vim et effectum vi-
giovane, alqm, Cic. ed a. alqm a parvulo, : deres, Cic. Q, cujus similis effectu specieque
:

Ter.: eductus in contubernio legionum, Tac: Koppa, Quint. quindi plur. tneton.
: forze =
hic (puUus) ita eductus, Varr.: poet., di e. inun., operanti, sostanze, Quillt. 1, 10, 6. II) possivo
aura distinctos educit verna colores, fa spic- = l'azione che SÌ ha di mira, esito, riuscita,
care, CatuU. B) levare quel che è calato, effetto, effectus eloquentiae est audientium ap-
placidoque educta (se. signa) tenore tota pa- probatio, Cic: ars dicendi in actu posita, non
tent, Ov. niet. 3, 113. IH) vassare, iìnpie- in effectu, Quint.: plur., Prop. e Phaedr.
yare, vivei-e un tempo, pios aunos, Prop.: dena elicinlnale, aw. (efteminatus), effemina-
saecula, Sen. tamente, mollemente, Cic. cd a.
ediilis, e (edo, mangiare', mangereccio, l't'l'eiiiTiialiivi, a, um, part. agg. {da eflfe-
commestibile, capreae, Hol-.: SQSt., edulia, ium, mini)), effeminato, ammollito,
corpora, Liv. :

TI., commestibili, Suet. ed a. opmiu. Cic: effeminatissiraus languor, Cie.


e-diil'O, are, durare, perdurare, Tac. eS'feiiiìno, avi, atum, are (ex e femina),
Germ. 45. I) far di q.C. MW essere femminino, eff. aera Ju-
Ó-dìiril!*, a, Um, duretto, piuttosto duro, nonique tribuere, Cic. de nat. deor. 2, 66.
pirus, Yerg. gè. 4, 145 : trasl., os, Ov. art. am. II) trasl., eff'etninare, ammollire, rendere effe-
3, 476. minato, animum, Caes.: vocem, Cic: die. inan.,
vdylliuiu, V. idj'llium. elocutio res elfeminat, Quint.
lì)etìon, ònis, m. ('HeTituv), padre di elieraliis, a. um, part. agg. {di 1. effero),
Andromaca e jìrincipe di Tebe iti Cilicia I) efferato, selvaggio {contr. mausuetus), gen-
{regione dell Asia Minore). Der iv.: Ke- — tes,Cic: laores ritusque efferatiores, Liv. II)
lionóu!», a, um ('Hsxicbveios), JEezioneo, di feroce =
furioso, puzzo, saevitia, Val. Max., af-
lezione. fectus efferatissimi, Sen.
eflarc'ìo(effercto, ecfercYo), fertum, Ire (ex effercio, V". effarcio.
e riempiere, intervalla grandibus in
farcio), elièrilas (ecferltas), àtis, f. (efferus), effe-
fronte saxis, Caes. b. G. 7, 23, 2. Partic: — rità, efferatezza, stato selvaggio {contr. mansue-
effertus (ecfertus), a. um, riempito di, pieno tudo, civiltà), Cic. poèt. Tusc. 2, 20.
di, ricco in, ecc., colVaibl., nimbus eftertus te- 1. effero, avi, atum, are (efferus), render
oebris, Lucr.: frugifera et ecferta arva Asiae, selvaggio, I) propr., far diventar selvaggio ri-
ricchi di frutti, Poeta in Cic. guardo all'aspetto esteriore, bpeciem oris,

Georges-C along hi. Dizionario latino-italiano. 29


899 effero efficiens 900
dare un aspetto selvaggio, Liv. : terram imi pavontim, Varr.: eff". alqm pecunia et honorem
uianitatebeluaruni elierari, diventar selvaggio, premiare, Sali.: partic, innalzare, lodare con
inospitale, Cic. IIJ trash, 1) rendere feroce, parole e scritti, alqm o alqd (summis o maxi-
furioso (al passivo =
inferocire, itwrudelire), mis) laudibus, Cic, e così alqm verbis, alqd
esasperare, equi dolore efferati, Curt.: odio versibus, Cic. : alqd in caelum verbis, Cic: e
iràque efferati, Liv.: efferavit ea caedes Tlie- sempl. alqd, Cic. ed a. e) rispetto ai senti-
banos omnes ad exsecrabile odium Eomanorum, menti, far insuperbire, auimum alcjs {contr.
Liv. II) fare inselvatiehire, inzotichire, riguardo infringere), Liv. 45, 8, 7, partic. efferri o
al carattere, animos, Liv.: alqm, Liv. se efferre, insuperbire, vaiitars-i, essere superbo,
2. efiero (ecfe'roj, extuli, èlatum, efferre (ex orgoglioso di q.c, Cic ed a.: scelere atque su-
e fero), IJ poi-tar fuori, portare, trasporUire in perbia sese efferrens, Sali. eff. se insolenter,
:

un luogo, poi-tar via. A) in gen.: 1) propr., Cic: spesso partic, elatus alqa re, baldanzoso
cruentum mucroneiu, Cic: pecuniaiii regiam, per, superbo di, ecc., recenti victosia, Caes.:
Curt.: sua, Nep.: tela ex aedibus alcjs, Cic: gloria, Caes.: opibus, Nep.
Iruinentum ex hiberuis, Liv,: alqm ex acie o clTerlus, a, um, V. effarcio.
de teiLi^lo, Nep. cistellam domo, Ter. tectis
: : cllerus (ecfcrus), a, um
(ex e ferus), fe-
penetralibus ova, Verg. extra aedes puerum,
: roce, selvaggio, rozzo [contr. mansuetusj,prole3,
Ter. :deara in terram, Liv. existimationem : Lucr.: facta tyranni, Verg.
secum ex hoc loco, Cic. Così partic, a) pedem cflervesco, ferb'ui e fervi, ere (ex e fer-
se eff'. = uncire, ullontanami da Un luogO, vesco), bollire, alzarsi bolletido, I) propr.,ea,e
pedem porta, domo, Cic: pedem porta non eff"., aquae, quae effervescunt subditis ignibus, Cic:
non porre piede fuori della porta, Cic: sese del mosto, fermentare, bollire, cUm effervescit
portis tectis, Verg.: se vallo, Tac: qua gres- merum, Sen.: poet., degli astri (nella crea-
sum extuleram, Verg. b) (t. t. milit.) etf. signa zione), infiammarsi a guisa di raggi, Ov.
(vexUla, arma), uscire, partire colle insegne, met. 1, 71. II) trasl.: 1) in gen. e fig„ illa,e
eS. signa, Liv. signa portis o extra urbem,
: undae comitiorum, ut mare profuuduin et im-
Liv.: vexilla e castris, Liv.: arma extra fines, mensmxi, sic effervescunt quodam quasi aestu,
avanzarsi colle armi alla mano oltre i con- ut etc, Cic: Pontus armatus, effervescens in
fini, Liv. e) portare alla sepoltura, seppellire, Asiani atque erumpens, che come un'onda che
alqm, Cic. ed a.: alqm ampio funere, Nep.: si frange, si scaglia rumorosamente contro
prope regio funere, Suet.: al passivo, Cic. ed l'A.., Cic. 2) fervere, essere trasportato dalla
a.: funus effertur. Ter.: funere ampliore efferri, passione, Cic. ed a.: specìalm. di oratori e del
Liv.: sine uila funeris pompa efferri, Nep.: fig., discorso, Cic.
ingens periculum manet, ne libera res publica eilervo, ere (ex e fervo, ferveo), imuiizarsi
etferatur, Liv. d) produrre, portare, del campo, bollendo, I) propr., di liquidi caldi, bollenti,,
fruges, Cic. cum decumo fil decuploj, Cic
: infocati, in agros, vomitar lava bollente, ecc.
e) esprimere, pronuìwiare con parole, verbum (dell'Etna), Verg. gè. 1, 471. II) trasl. poet.,
de verbo exprcssum. Ter.: graves sententias uscire rumorosamente, di una moltitudine,
inconditis verbÌS,Cic. 2)trasl.: s) produrre, met- Lucr. 2, 928, Verg. gè. 4, 556.
tere in vista, cioè, O.) spiegare tutte le foì-ze, cffélii!!», a, um (ex e fetus), esausto, fiacco^
adoperar mezzi in q.c, laborem sunima
tutti i debole. Corpus Cic: col genit., effeta veri
eff.,

cum cura, Acc. tr. Ir. in Cic. Sest. 102. P) ma- senectus, incapace a raccogliere il vero, Verg.
nifestare, animi motus, Hor., defectionem, Tac. eff ìcacTlas, àtis, f. (efficaxj, efficacia, virtù,
bj toglier via, levare, malum patiendo, Cic. poét. Cic. Tusc 4, ol : in libidine (tantum habet)
Tusc 4, 6o. e) portar fuori, far conoscere, artis et efficacitatis, ut etc, è così accorto e
pubblicare (specìalm. ciò che deve rimaner se- così sicuro dell'esito suo, Q. Cic. de pet»
greto), alqd foras. Ter. e Cic. has meas ine- : cons. 10.
ptias, Cic: in vulgus militum eff. seg. dapro- effìcacTier, avv. (efficax), efficacemente,
pos. relut., Caes. àj se efferre, mostrarsi, volo con successo, Sen. rhet., Sen. piiil. ed a. : id
eaim se etter.it in adulescente fecunditas, Cic. actuios efficacius rati, Liv.: rogare (pregare)
B) coli' idea access, di violenza, portar via, efficacissime, Plin. ep.
trascinure, 1) propr., Purium lougius extulit efficax, càcis (efficio), a) di e. inan. =
cursus, corse troppo lontano, Liv. Messium : efficace, die ottiene buon successo, scientia
impetus per hostes extulit ad castra Liv.: , fdella magìa), Hor. haud quaquam tam effi-
:

elati ad novissimam aciem, Liv. 2) trasl., tra- caces preces, Liv.: quo efficaciores essent pre-
sportare, rapire, spine/ere, di affetti, SÌ me cf- ces, Curt.: con ad e Tace, quae maxime effi-
ferret ad gloriam animi dolor, Cic: quindi caces ad muliebre ingeiiium preces sunt, Liv.:
elìeiTi alqà re {come laetitia, dolore, studio, res ad multitudinem imperitam efficacissima,
iracundià), essere trascinato, spunto da, ecc., Liv.: con in e Tabi., in quibus (rebus) pera-
Cic. ed a. II) levare in alto, elevare, alzare, gendis continuatio ipsa efficacissima esset, Liv.:
l) propr., brachia, Liv.: scutum super caput, seg. dalVinfiiì., Hor. carm. 4, 12, 20. b) di
Liv.: pulvis elatus, la polvere che s'innalza pers.: Hercules, l'impigro, Hor.: nosti Mar-
nell'aria, Liv.: se efferre (di cavalli), impen- cellum, quam tardus et parum efficax (poco
narsi, t^uint. 2) trasl., a) iti gen.: elevare, pratico) sit, Cael. in Cic. ep.
itmaisare, quorum animi altius se extulerunt, effìcieu!», entis, partic. agg. (da efficio),
gli animi dei quali si sollevarono in alto, efficiente, operante, causa, causa efficiente, Cic:
Cic: alqm ad summum imperium, elevare ai seg. dal genit., virtus efficiens est voluptatis,
gradi piìi, elevati, Cic b) partic, elevare, è produttrice di voluttà, ha per conscyuem^t
rialzare riguardo al prczzo, al valore, pretia la voluttà, Cic,
,

901 efficienter efflagitatus 902


efflMenl^r, avv. (efBcìens), e/fìcaeenienU, effirlYo, òni.«, f. (effingo), descrizione (CO'
Cic. de fato, 34. ratteristica) dell'esteriore d'una persona, come
eiTìotenlia, ae, f. (efficio), efficienza, effi^ 1. 1. retor. {greco eixcvioiióf, vapaxi-nctoiióg),
cada, Cic. de nat. deor. 2, 95 e de fato 9. Comif. rhet 4, 53.
effleìo (ecflfcYo), feci, factum, ere (ex e effisfa (ecfYgta), ae, f. = effigies, Comici
facio), I) produrre, preparare, geìierare, for- e Lucr.
nire, fare, effettuare, far nascere, occasionare, cffiaifl'S,
èi, f. (effingo), effìgie, imayine, ri-

cagionare, 1) iìigen., a.)con qg(/. cowcr.: panerà tratto, I) imagine cor rispondente ad un ori-
ex alqa re, Caes.: mundum, Cic: caeruleum co- ginale, \.)propr., come (^pera dell'arte pla-
lorem (del guadoj, Caes.: varlos concentus (di stica, fujura, imagine, di metallo, di marm^
suoni), Cic.: magnos viros fdi cose astr.), Cic: di cera, Cic. ed a.: come effìgie naturale,
deos e homines (di FidiaJ, Quint. P) con ogg. deus hominis et imago, Cic. B) trasl.:
effigies
astr., ecc., claniores et admirationes, Cic: ma- a) injo</i»j«>, ritratto, in
senso morale, reliquit
gnas rerum commutationes,Caes.: nihil dignum effigiem et humanitatis et probitatis suae fi-
re, Cic: tantosprocessus, ut etc, Cic 2)partic., lium, Cic b) ideale che si ha nella mente, eff.
à)fare, costruire, erii/ere, /ofe^i-Joar«',ColuninaTn, justi imperii, Cic. e) ciò che nella realtà ri-
Cic: ponteni in flumine,Caes.: urbeni ex latere sponde all'ideale, la rappresentazione dt
(mattoni), Cic: di song. inan. (p. es. di fiumij, questo ideale, perfectae eloquentiae speciem
formare, portum, insuIani,Caes.: arcum alqii re, (l'ideale) animo videmus, effigiem auribus
Ov. b) di campi, ecc. =
produrre, portare, ren- quaerimus, cerchiamo di presentare agli udi-
d«rc,plurimnm,Cic: cum octavo (otto per unoy, tori, nella realtà, la copia di quell'originale,
Cic. e) formare, contenere una sommu, tm nu- Cic. d) ritratto per mezzo di parole, come de-
mero, e al passivo effici =
risultare, ea tributa scrizione per iscritto, virtutum, Cic. Arch. 30.
vix in fenus Pompeji quod satis est efficiunt, II) come ombra, effigiem nullo cum corpore
Cic: qui modus sexaginta armatorum milia falsi finxit apri, Ov.: effigies, immo umbrae
efflciebat, Eutr.: major aliquanto summa effi- hominum, Liv.: dell'ombra d'un morto, in
citur etc, Liv. d) radunare, raccogliere lina sogno, Plin. ep. 3, 5, 4.
soììima una
moltitudine, liciti sunt usque el'i'in^o, tìnxi, fictum, ore (ex e fingo),
eo, quoad se efficere posse arbitrabantur, Cic: 7)== é-/.[iaao£'.v, ^-qy^tiv, ix^^Vj/siv, palpai-e,li-
magnum cratiuin numerura, Caes.: magnani sciare, accarezzare, fregare, effìngere mauUS
multitudinem (serpentium), Nep.: frequentem (alcjs), Ov. ber. 20, 134. II)pregn.: A) fregar
Senatum, Cic. e) radunare, raccogliere soldati, Ha, tergere, cancellare, e foro sanguinem spon-
navi, allestire, XIII cohortes, Caes.: duas le- giis, Cic. Sest. 77. B) imitare, esptimeì-e, rap-
giones Caes.
, unam legionem ex duabus
: presentare un originide in nmterie plastiche,
Caes.: exercitum, Liv.: classera celeriter, Nep. \)propr.: illum coloribus, iUum cera, illum
f) come t. t. filos., a) inferire, conchiudere, pro- aere etc, effigiare in ecc., Plin. ep. oris li- :

vare , dimostrare, minutis interrogationibus ueamenta, Cic: poet., casus in auro, Vei-g.:
quod proposuit efficit, Cic: ex quibus vult ef- gressus effingit euntis, imita, Verg. 2) trasl.:
ficere seg. dall'acc. e i'infin., Cic: ita efficitur a) esprimere, ritrarre, mediante Segni e-
ut etc, Cic: ex quo Ulud efficitur, nec etc sterni, ecc., per figuras animalium sensus men-
P) eausare, aver per effetto, alqd, Cic {cfr. ef- tis, esprimere per mezzo di figure di animali
ficiens); quindi effecta, òrum, n., cose effet- le proprie idee {detto dei primi kegy^i\\)^l!a.c:
tuate, effetti, Cic: e efficientia, ium, n., cose in ea (in specie oris) penitus reconditos mores,
efficienti, Quint. g) coìV acc. predic. fare, = ritrarre il carattere profondamente nascosto
a) con sost. predic: Catiiinam consulem, Cic: nell'interno, Cic Quindi a) esprimere con
montera arcem, Caes.: alqm puerum de vir- parole, descrivere, dipingere, alcjS moreS, Cic:
gine, Ov. p) con agg. predic, in dies exercitum Oratorem, Quint. ^) produrre, fare, creare,
^us confirmatiorem, Caes.: hostes ad pugnam come scrittore, effinge aiqd et excude, quod
alacriores, Caes.: iter longius eff. brevius, sit perpetuo tuum, Plin. ep. 1, 3, 4. b) fmt-
Phaedr.: se ex contempto metuendum. Sali. tare, reiuìere, a) imitate, ritrarre, uguagliare
JJJ condurre a capo, a termine, compiere, = cercar di uguagliare imitando, imaginem
quindi anche riuscire in q.C, procurare, otte- Horatium in lyricis, Plin. ep.:
virtutis, Quint.:
nere, conseguire, far sì che q.C. avvenga, Ijin vim Demosthenis, Quint. alqm imitando, ri-
:

gen.: omne opus, Caes.: sphaeram, Cic: epi- trarre imitando, Cic. P) coiuepire nella mente
stulam ad alqm, Cic: mirabilia facinora, Cic: Vimagine di q.C, dare un'idea chiara di q.C,
viam, Tibull.: iter, Ov.:unura consilium totius ea animo, rappresentarsene Vimagine nella
Galliae, Caes.: id facUe effici posse, Nep.: ad ea mente, Cic: visum impressum effictumque ex
efficienda, quae pollicetur, Nep.: hoc ego tibi et- eo, unde esset, la visione, che sia l'impronta
fectumreddam,Ter.:hoc(oid,illud)efF.,atetc., e Vimagine di quelVoggetto che le serve di
Cic. e Nep.: e sempl. ut o ne etc, Cic. ed a.: fondamento, Cic: quae porro tam immensa
bis rebus efF.,ut etc, Nep.: per alqm eff., ut etc, multitudo, quae illa tam multa posse t effin-
Sali.: eff., quo niinus, Lucr. e Quint.: efF., quo gere fremlere), Cic.
(= ut eo) magis etc, Liv.: e col sempl. cong., enia^TliilTo, ònis, f. (efflagito), instante ri-
effice, coéamus in unum, Ov. trist. 3, 683: cliiesta donutnda, isUinza, Cic ed a.: efflagi-
quindi eff. alqd in alqo, fare, commettere del tatio ad coeundani sooietatem vel periculi vel
male verso ale, Cic. de amie 41 e Phil. 14, 9. laboris, Cic.
2) fare Wl Cammino, percorrere uno Spazio, eniiigìlatu!*, ali. u, m. (efflagito), in-
quanturacumque itineris equitatu efficere pote- stante domanda, premurosa richiesta, istanza,
rat, Caes. b. e. 3, 102, 1; cfr. Caes. b. G. 4, 35, 3. coactu atque efflagitatu meo, Cic. Verr. 5, 75.
903 efflasrito effugio 904

efflagito, avi, atum, are (ex e flagito), Cic: nefanda, Liv.: pauca efFatu digua aut
chiedere, domandare iat-anteniente q.C, itisistere facilia nomina, Liv. IIJ partic: A) come t. t.
SU q.c, epistulam, Cic: ab alqo, ut etc, Cic: della dialettica, pronunziare come un giudizio
alqm, ut etc, Auct. b. Hisp.: assol., quasi cf- (à5ia)|xa), eotnprendci'e in un giudizio o in una
flagitante populo, Suet. proposizione, quod ita effabimur: Aut vivet
enialììsi, ilS, m. (^efflo), soffio, Verompere cras Hermarchus aut non vivet, Cic Ac 2,
di un vento, Sen. nat. qu. 5, 14, 3 (plur.). 97. B; come t. t. del linguaggio augurale,
et'flì^O, ere (ex e fligo), dar l'ultimo colpo, determinare, limitare un posto mediante una
ammassare, Pompejuui, Cic: cauos rabidjs, formola simbolica, templum, Cic. ad Att. 13,
Sen. 42, 3: e così spesso passivo eiìatus, determi-
efllo, avi, atum, are (ex e fio), emettere sof- nato, limitato dagli auguri, Cic, Liv. ed a.
fiando, espirare, esalare, I) v. tr., a) di esseri efi°rae*tslrìu!ii,ti, m. (eÓiringo ,iadrone che
anini., ignes faucibus, Vorg.: ignes ore et na- rompe i muri o le porte per rubare, Sen. ep.
ribus, Ov.: vemas ab ore rosas, Ov.: inter discri- 68, 4.
mina dentium litteram, Quint.: partic. ani- cffrénalc, avv. (effreaatus), sfrenata-
mami, esalare lo sjpiì'ito, Cic: così anche extre- mente, senza freno, senza ritegno, Cic. de sen.
mum balitum, Cic: poet. e sempl. efflare, Cic. 39: compar. in Cic Phil. 14, 26.
poét : quad morieus efflavit, disse coìVultimo ciTl'CliatlO, Ouis, f. (elì'renOy, sfrenatezza,
respiro, Fior, bj di strumenti da fiato, rauci- mancanza di ritegno, animi impotentis, Cic.
sonos efflabant cornua bombos, Catull.64, 263- PMl. 5,_22.
IIJ V. intr., schizzare, sfavillare, delle fiamme, cffreiiatus, a, um (ex e frenum), senza
foras, Lucr. 6, 681 e 699. freno, IJprqpr.: equi, Liv.: equi velut eflre-
cnioresco, flòr'uì^ ore (ex e floresco), co- nati passim incerto cursu feruutur, Liv.
initiciarea fiorire, fiorire, trasl., laudibus in- IIJ trasl., sfrenato, scatenato, indomabile, furor,
genii^ Cic: utilitas effl jrescit ex amicitia, Cic. cupiditas, homo, Cic: populus, Tac: et&euata
elilìio, fluxi, fluxumjcre(ex e fino), scorrer insolentia multitudo, Cic: effrenatior vox, Cic:
fuori, sgorgare, scaturire, J) di liquidi (contr. effrenatissimi afFectus, Sen.
iufluere), 1) projir. {contr. iufluo), effluituna cft'rcnirsj a, um (ex e frenum), senza freno,
cum saiiguiue vita, Cic: aer effluens huc et I)propr.: equus, Liv. 4, 33, 7. IIJ trasl., sfre-
illuc, Cic: di fiumi, sboccare, ìino ostio, Mela: nato, indomabile, indomito, amor, Ov. gens, :

manifesto exitu, Mela: in mare, Verg. 2) trasl., Verg.


divulgarsi, farsi ttoto. Ter. e Cic II) di Offg. cTfriCO, are (ex e Meo), fregare, levare fre-
non liquidi =
scorrer fuori, cadere, sfuggire, gando, Sen. ep. 95, 36.
guizzare, 1) in gen.: a) propì\: e summis cor- ei'fi'iiigo (ecfringo), frégi, fractum, ere (ex
poribus, Quint.: urnae manibus effluxere, Ov.: e frango), IJ rompere, sfondare, Ibros, januam,
e così telum, quod unum forte non effluxerat Cic. II) spezzare, sfracellare, cms, Suet.: Ceró-
(non gli era uscito di mano), Curt. b) trasl., bram, Verg.
sfuggire inossercuto O sema profitto, evadere, effugio, fùgi, ore (ex e fugio), I) intr.,
perdersi, ne qua lovis effluat aura, Ov. 2)par- fuggire, scappare, salvarsi, sfuggire, ctì'ugere
tic, colViden accessoria del perdersi insensi- noUe, Caes.: efiP. foras, huc foras, Cohiìcì; istinc,
bilmente, sfuggire a poCO a pocO, cadere, spa- Hor.: ante alios, prevenire fuggendo, Verg.;
rire, perdersi, K)propr.: littera ictu fulminis ex urbe, Plaut.: ex vincuhs pubhcis, Nep.: e
effluxit, sparì fin un'iscrizione), Suet.: ef- manibus, Cic. : e proelio, Cic: stabulis, Ov.:
fluit alci iiiens, i pensieri si perdono, passano per aversam partem urbis via Nolani ferente,
dalla mente, Cic: ut impropria effluant, che Liv.: delubra ad summa.Verg.: ad regem,Curt.:
sfuggano (vi si frappongano) espressioni im- con nom. predic, a quibus (ludis) vix vivus ef-
]yi'oprie, Quint. b) del tempo, passare scor- = fugit, Cic. II) tr., fuggire, sfuggire, schivare,
rere senza xìrofitto, effluit aetas, tempus, scansare, evitare, a) di pers.: a) ess. anitn.,
aestas, Cic. e) con e senza ex animo, uscir di equitatum Caesaris, Caes.: hostem, Curt.:
mente, svanire, Cic alqm cursu, Ov. ^)ogg. man., scopulos Ithacae,
effluì lum, X\, n. (effluo), effluvio, scatuH- Verg.: incendium, Ov.: alcjs impias nianus,
ìuento, spargimento, a) dal COVpo, sanguinis Cic: hoc telum, Verg.: fig., quot ego tuas pe-
cerebrique. Veli. 2, 120, 4. b) da una massa titiones ita conjectaS; ut vitari non posse vìde-
d'acqua, come luogo d'origine, di derivazione, rentur, parva quadam decUnatione et, ut aiunt,
lacus, Tac ann. 12, 57. corpore fcol corpo solo, salvando appena la
crfTMlTo (ecfodTo =
ex-fodto), fodi, fossum, jìelle) eflugi, Cic: visum, non esser veduto,
ore, I) cavare, scavare, A) VI gen.: aes, ferrum, Ov.: celeritate impetum nostrorum, Caes.: cele-
Cic: signum, huinana ossa, Phaedr.: sacrato ritate periculum, Caes.: mortem, Caes.: civium
loco vasa operis antiqui, Sen. B) partic, ca- ovv. vulgi invidiam, Nep.: vituperationes, Cic:
vare, strappare, oculos alci, Cic.
ed a.: poet., odium, Caes.: seg. da ne col cong., Liv. 36,
procurare l'aborto, Ov. 2)pregn.,
vìscera, 25, 8. Tac hist. 3, 39. b) disogg. inan., a) in
scavare= formare scavando, latebras, portus, gen.: prensantes effugit umbra manus, Ov.:
Verg.: lacum, Suet. IIJ scavare svolgere, = meas effugit nuntius aures.Verg.: polum effu-
rovesciare, A) in gen.: terram, Liv. terram : git Cdello zodiaco), Ov. P) partic, res me
altius, Quint.: agrum, Tac: humum rastello, effugit, mi sfugge q.c, io non pongo mente
Suet. B)pregn., frugare, domos, Caes. b. e a q.c, adeo Komanos, ne lon-
nullius rei cura
3, 42, 5. ginqua quidcm, effugiebat, Liv.: uìhil te effu-
effor (ecfor), fàtus sum, fari (ex e for), dir giet, nulla ti sfuggirà, non dimenticherai
chiaramente, promimiare, IJ in gen,, verbum, nulla.
905 effugrium effuntlo 90f5

effu^Ylini, ìì, n. (effugio), H fuggire, Io fundunt (fanno), sustinueriti.«, Liv.: mediale,


e fuggire, fuga, scampo, I)jpropr., Auct. b. Al, in nocturno tara late effuso incendio, che tanto
e Verg. IJ) meton.: A) ria di scampo, uscita si estese, Cic. 3| diffoiuiere, spandere, esseri
per la fuga, si eflFugium patuisset in publicurn, viventi in moltitudine, auxiliuiii castris, Verg.:
Liv.: effugia impedisse fdi i^oìfìati) , Tao. : universosinhost<'s,/ar2>rec?23i7are contro, ecc.,
B) mezzo, occasione di sfuggire., scampo, effugia Curt. Quindi (della moltitudine stesm) rifl.
pennarum habere, alt, colle quali possono se effondere o mediale effumli, a) coi-rere, pre-
sfuggire, Cic: etfugium inortis assequi, oppor- cipitarsi fuori, iisvir con itnpeto. spandtfrsi, av-
tunità di sfuggire alla morte, Cic: alci dare viarsi. port4irsi in massu in Uìl luogO, CUnctuni
effugiuin (di itavi), Liv. se atura, totam Italiara esse effusam, Cic: se
efflllsiOO, fulsi, ère (ex e fulgeo), risplen- effondere o eflundi carceribus (delle quadrighe
dere, brillare, I) propv.: tros simul soles efful- nelle corse), Verg.: effundi castris, Liv.: effun-
senint, Liv.: niox dies verus, sol etiam effulsit, dere se in agros, Caes.: omnis turba ad ripas
luridus tamen, Plln. ep.: ex vehementi sole, effusa (che si accalca), Verg.: in suos quaeque
qnalis inter graves imbre nubes effalget, Liv.: effìisae (matres, conjuges), Liv.: omnibus or-
colVabl. =rispiendere di q.c, auro (delia dinibus obviam effusis, Liv. h)unii moltitu-
marea), Verg. hoc omatu (di pers.J, Tac.
: dine, far invasione in un paese, invadere un
IIJ trasl.; eifulgelvint Philippus ac magnus Xìaese, se eff. in Asiam, Veli.: in Graeciaui,
Alexander, Liv.: si forte aliquis inter dicendum Justin.: Galli effusi per Illyriam, Liv.: effusa
eflPulserit ex temporalis color, Quint. Forma — ingens vis Germanarum grntium, Veli. 4) spar-
second. infin., eifulgere {da ex e fulgo, ere), gere =produiie, emettere in quantità, a) SUOn i,
Verg. Aen. 8, 677. tuba sonum patentiore exitu effundit, Sen.:
efflllllici, a, um (ex e fulcio), appoggiata/, tibiaque effundit socialia carmina vobis, Ov.:
sostentato sopra q.c, velleribus stratis, Verg.: di pers. =
far uscire, diffoiuiere emettere,
fbliis, Verg. tales voces, Verg.: tales in aera questus, Ov.:
effundo, fùdi, fùsum, ere (ex e fundo), ef illam procellara eloquentiae ,
Quint. e me-
,

fondere, versare, spargere, spandere, IJ in diale, vox in coronam turbamque effunditur,


{stretto senso, 1) liquidi: huinorem, Cels. il mio discorso scorre liberamente in, ecc.
Quindi a) produii-e, apportare, scaricare, un- b) frutti, ecc., produrle in quantità, segetes
brem o nivem, delia tempesta, Curt.: lacrimas, effundunt fruges, Cic: autumnus effundit fru-
versar?, Cic. ed a. h)rifl., se effundere e mediale ges, Hor.: caligo, quam fumus effuderat, Curt.:
effundi, scaricarsi, traboccare, di COrsi d'acqita, haec aetas hanc (oratorum) copiam effudit,
effundere se in mare, effundi inOceanum,Plin.: Cic 5) scialacquare, dissipare, consumare so-
Tiberis effusus super ripas, Liv.: mare redundat stanze, denari, ecc., patrinionium, aerarium,
numquam neque eflfunditur, né si scarica fin sumptus, Cic: redditus publicos in dies festos,
altre acque), Cic: di pioggia e grandine, sca- Justin. : assol. , effundite fdisdpate), emite,
ricarsi, imber effusus nubibus, Verg.: effaso tàcite, quod vobis lubet, Ter.
imbre , Liv. grandine effusa praecipitant
: Ili) trasl.: A) in gen.:, versare, espandere
nimbi, Verg.: partic. sost., effusa, òrum, n., = comunicare, partecipare largamente, di
orina, Sen. de const. sap. 13, 2. 2) corpi non pers., a) in gen.: effudi vobis omnia quae sen-
liquidi, spargere, anulos, Liv.: procella nivem tiebam, vi ho partecipato tutto il mio senti-
effiiderat, aveva cagionato un nevaio, Curt.: mento al riguardo, Cic effudit illa omnia,
:

pregn., versare =: vuotare versando, saccos quae tacuerat, Cic. b) in cattivo senso, iram
nummorum, Hor. in alqm, orane odium in alqm, Liv. B) partic,
IIJ in senso più lato, A) con predomi- rifl. e mediale (di pers.): a) effundere se in alqa
nanza delVidea d'elio ex: \)ge1Uir fuori, getUir re, lasciarsi andare, sciogliere il freno ad
giìt, atterrare, stramazzare, stendere, alqm Sub una passione (contr. se continere in etc), eff.
portis, Verg.; alqm solo, Verg.: specialm. di se in alqa libidine, Cic. parad. 3, 21 (cfr. [alla
cavalli =r geUar giù, far ribaltare il cavaliere, parola effasus] quis in largitione effusior ? Cic.
l'auriga, Liv., Verg. ed a.: alqm super caput, Cael. 13). b) effundi in alqd, quasi sciogliersi,
Liv. 2) scacciare, respingere colla fòrza una struggersi in uno stato, in cachinno, scoppiar
moltitudine, excutiat Teucros vallo atque dalle risa, Suet.: in lacrimas, Tac. o poet. la-
effundat in aequum, Verg.: ornnem utrimque crimis, Verg., struggersi in pianto, e) darsi
equitatum certaminis studiuiii effundit, il de- interantente ad una passione ad una per-
siderio di combattere spinge sul campo di sona, abbandonarsi affatto ad eSSa, lasciarsi
battaglia, ecc., Liv.: mediale, effuhdi vol- = andare del tutto, in ad luxuriam, Liv.: in ve-
gersi frettolosamente, in fugani, Liv. B) COl nerera, Liv. ita in Roraanos effusos esse,
:

concetto predom. del verbo (fundo) 1) rallen- : ut etc, essere così devoti ai Romani, che, ecc.,
tare q.c. che si teneva stretto, iterum sinum Liv. Qi) pregn. V) effondere interamente =^ per-
(se. ex toga fìictum), spiegar di nuovo, Liv.: dere ad una volto, alcjs gratiam,Cic.ep. 2, 16, 1.
e così effiiso sinu, aperto, Tibiill.: manibus 2) spargere =
consumare, logorare ad una volta
omnes habenas, Verg. {cfr. Vespr. f>g. irarum compietaniente, .suprenium auxilium , Liv.:
omnes habenas, allentar le briglie all'ira, vires suas. Verg., ibi omnis effusus labor, tutta
Verg.). 2) diffonde^-e in quantità da qgni . la fatica fu perduta, Verg. 3) lasciar andare,
parte, &) proiettili =
lanciare, svagliare, tela, a) la vita, esalare, spiritum extreinum in Victo-
Verg.: e così telorum omnis generis vi.s ingens ria, Cic: animani, Verg.: vitam, Ov. hjiasdar
effusa est in eos, Liv. b) altri oggetti: omnes aiutare UU affetto. Una possionc, deporre, smet-
radios (del sole), Sen.: si primum irapetum tere, illud odium omne, Cic: omneni curam sui,
(ossaZfo), quem fervido ingenìo et caeca irà ef- perdere qgni attenzione di se stesso, Seu.
907 effuse cgestio 903

effu^sé, avv. (effusus), T) lmgament«^tpnr- ejjens, entis, part. agg, (di egeo), &»>o-
aamente, d'ogni inttn-no, quindi .ien3'cn'dhìr,alla gnoso, penuriosn, molto povero, un povero dia-
rinfusa, ire, Sali.: sequi, Liv.: effusius praedari, volo, proletario (contr. locuples, abundans), di
Jjiv. II) trasl.: 1 ) con profunonc, in gran copia, pers., Cic: eos locupletes ex egentibus fecerat,
non pauca suis adjutoribus largo effuseque do- Caes.: in sua re fuisse egentìssimum (contr. in-
nare, Cic: affluxere avidi talium effusius, Tao. solentem in aliena fuisse),Cic: sost., haec utrum
2) sfrenatamente, eccessivamente, senza misura, abundantis an egentis signa sunt ? Cic: illa
exsultare, Cic: effusissinie fiere, Curt. e Suet. egcntium contio, riunione di proletari, Cic:
effiisTo, ònis, f. (eSundo), I) attivo, ver- egentes ac perditi (straccioni, pezzenti), Caes.
samento, siìargimento, 1) propr.: tutantur se e^enii«i>, a, um (egeo), mancante di q.c,
atranienti effusione sepiae, collo spargere un bisognoso, col genit., omnium, Liv. colVabl., :

liquido vero, Cic. de nat. deor. 2, 127. 2) castclluiii commeatu egenum, Tac: assol., ege-
trasl .: a) spesa eccessiva, prodigalitfi , Hlfcralità nao res, situazioni diffìcili, sventure, Verg.
smodata, pecuuiarum cffusioncs, Cic. ipsius : Aen. 6, 91.
in alios eftusio, Cic.: assol., liberalitatem ef- egeo, gui, ère, I) esser bisognoso, soffrir
fusio imitatur, Cic: in liac vita... quas effusiones penuria, esser pove»-o, a) CtSSOh, egebat? ilUruo
fieri putatis ? Cic. b) passione smodata, mania, locuples erat, Cic: egebat aerarium, era vuoto,
bestiis omnium gentium circuni fil circo) com- Fior, b) mancare di una COSa, aver bisogno di
plendi, Liv. 44, 9, 4. lì) mediale, io spandei-si, q.c. (contr. abundare alqa re), colTahl., ausi-

1) pro])r.: a) di un liquido, 2)rcgn. la pro- = Cic: Consilio, Cic: col genit., auxilii, Caes.:
lio,

]>rictà inclinazione dell'acqua a diffondersi medici, Hor. coZZ'infin. pres. pass., Mela 2,
:

da ogni lato, dove non è rin-


dappei-tiitto, 3, 4 (= 2 § 41) e 2, 4, 1 (= 2 § 58). II) trasl.,
chiusa, aquae liquor atque effusio, Cic. de nat. 1) (= carco), mancare, non possedeì-e, non
deor. 2, 26. b) »<«<•»'« in folia di persone, ei- avere, coZZ'abl.. auctoritate, Cic: coZ genit.,
fusiones liominum ex oppidis, Cic. Pis. 51. consilii. Sali.: insulae cultorum egentes, Liv.:
2) trasl., effusione soverchia, sfogo smodato, rationis egens, sconsiderato, Verg.:verborum
sfrenatezza, eodem vitio cst effusio animi in non egens, non gioverò nelV espressione, Cic.
laetitia ,
quo in dolore contraclio (abhatti- 2) soffrire della privazione di alc. di q.C. =
ìuento), Cic. Tusc. 4, 66. desiderare vivamente, bramare, COZZ'abl., pane,
cffCi^us, a, um, part. agg. (da cffundo), Hor.: col genit., plausoris, Hor.
versato, I) propr. : 1) sciolto, allentato, KgerYa, ae, f., ninfa ovv. camena italica,
sparso, die fugge liberamente, effusis habenìs, secondo la tnitologia romana, moglie diNuma
a briglia sciolta, Curt. : e così quam posset Pompilio e sua consigliera negli ordinmnenti
effusissimis habenis, Liv.: comae eff., Ov. : e religiosi, la cui fonte e il cui bosco sacro
poet. trasl., nymphae caesariem cff\isae per sono posti dalla leggenda, parte in una valle
candida colla, Verg. quindi, del corso
:
= presso Arida (Aricina vallis), parte ndla
pieno, effuso cursu (di pedoni e cavalieri), Liv. valle situata presso Roma dinanzi alla porta
ed a. 2) lungo disteso, corpus, Lucr.: quindi, Capena (detta oggi Cafarella).
di luoghi, ecc. =
esteso, vasto, inare late effu- e-gero, gessi, gestum, ere, condur fìiori, con-
sum, Hor, loca, Tac. effusissimus Adriatici
: : dur via, portar fuoi-i via, far ztscire, I) propr.l
maris sinUS.Vell. 3) di soldati sparso, disor-= 1) in gen., tantum nivis, Liv.: lapides ex mari,
dinato, così fermi che in marcia, ecc., agmen, Auct. b. Alex.: delVEtna, giUar fuori, vomitare,
Liv.: e così effuso agmìne, Liv., effuso exercitu, moles arenarum, Justin.: parim., di un lago,
Sali, e Liv.: quindi pregn., disordinato, feroce, certo anni tempore bitumen, Tac: 2)assioo
fuga effusa, eftusior, Liv., caedes effusa, Liv. egeri, di acque, scorrere, scaricarsi, in flumeii
II) trasl., proiigo, largo, a) di pers.i con in (di un lago), Plin. ep. 2) in partic. : a) con-
e 7'abl., quis in largitione efiusior? Cic: in dur via colla forza, a) portare, trascinar via
laudandis discipulorum dictionibus nec mali- cose rubando, praedam ex tcctis, Liv.: opes a
gnus nec effusus, Quint.: coZgenit.,munificen- Vejis, Liv.: bona in tributa fcome tributi),
tiae effusissimus (di Cesare), Veli, b) di astr. Tac. p) far fuggire, seaeeiare persone, gravi-
c= smisurato, esagei-ato, SUmiìtuS, Cic: lionores, tas caeli egerit populos (la popolazione delle
Nep. : laetitia (sfrenata). città), Sen. ep. 91, 12. b) gittar fuori dal
cffiitto (ivi), ìtum. Ire (ex e *futio, dalla corpo, rigettare, dapes, vomitare, Ov.: multam
radice FUD,rUT, donde anche fuudo, futilis, vitalis spiritus egestum, essere svanito, Tac.
futis,con-futo,re-futo),79;-oj)r., versar fuori e) prcgn., vuotare. Dorica castra rogis, Prop.
di sé, che viene in mente
cicalare, dir ciò 4, 6, 34. II) trasl.: 1) in gen.: expletur lacri-
senza pensarci; ciarlare I) in gen.: ista, Cic: mis egeriturque dolor, è scacciato, Ov. trist.
de mundo, Cic. aHsol. ex tempore, Cic. II)
: 4, 3, 38. 2) partic, scrivere cavando dalla
partic, spifferare, dieuìgare segreti, foris. Ter. memoria, dar fuoìi, sermone?, Sen. ep. 66, 4.
Phnrm. 746. CgCSta<s, àtis, f. (egeo), I) indigenza, po-
.. ei'futììo (ecf'iituo = ex-f'utuo), f'ut'iii, f li- vertà, miseria (contr. opuleutia), coord. ege-
tutus, ore, fattere, a) = esaurire
col fottere, stas ac meudicitas, Cic. egestas civium, Sali,
:

Catull. 6, 1-3. b) dissipare in donne, Poijta fr.:egestates tot egentissimorum hominum,


in Suet. Caos. 51. Cic: trasl., animi, mancanza di carattere,
r>-s;r>lidu!!i, a, um, I) sgelato tiepido, = Cic: linguae (del linguaggio), Lucr.: vitam in
aqua egelida vel sole
tepidetto, tepores, Catull.; egestate degere, Cic. II) mancanza di, ecc.,
multo calefacta, Suet. II) raffreddato ^^ fre- frumenti, Sali.: cibi, Tac.
schetto, alquanto fresco, flunien, Verg. Aen, ege.<<lio, ònis, f. (egero), il poriar fuori o
^, 610. via, trasporto, rudcrum, Suet. : opum publica-
^09 e^estosus ehem 910

rnm, profusione del denaro delio Stato, Plin. Qnint. : extra pracscriptum, Quint.: assol.,
€p. — partic, egestione, evucitasione naturale, Quint. B) salire, accendere, ad summum mon-
Suet. CI. 44. tem. Sali. in altitudinem, Liv. II) tr. A)
:

ej?cslosus, a, urti (egestas), affatto ìriao- t«*cfro da q.c, urbem, Liv.: tecta, Plin. ep.

gnoso, Anr. Vict. epit. 12, 4. B) oltrepassftre, trapassare q.C, varcare, 1)


e«;e>s|ìis, iis, m. (egero), egesHone, evacìta- /»'Oj>r.;Miunitiones,Caes.:flumen,Sall.2)trasl.:
zìone del corpo, Sen. nat. qu. o, 30, 4. a) riguardo al tempo, egressum osse, coU'acc.
C-sisnO, (TP, proilini-e, far crescere, al degli anni =
aver varcato, oltrepassato UnCl
pa-'^SlVO = crescere, Lucr. 2. 703. data età, quintum annuin egressum, Tac.
K;;n(ilin, ae, f., nel linguarigio popolare b) riguardo alla misura, oltrepassare, swpas-
'ahbrev. in Gnatia, città e porto f/e/r.Apulia sare, modum, Tac veritatcm esagerare,
: =
Peucetia, detta da Orazio lymphis iratis ex- Plin. ep.: tecta altitudinem moeninm egrcssa,
trncta, « motivo ddla sua scarsa e cattiva soprastanti, Tac. e) ri<ipilto al grado, vetu3
acqua: ogni rovine presso Torre d'Agnazzo. familia ncque tamen practuram egressa, la
P«5tt, plur. nós, pron. pers. (èyo) genit. ;
quale però non s'era elevata al disopra della
mei, dat. mihi, acc. me. abl. me; pìur. nom. pretura, Tac
DOS [vù)t], nostrum [prohah. contralto
genit. ÒJ^rejsTè, avv. (egregius\ egregiamente,
sincop. da nostrornm o nostrarum, che nei I) squisitamente, eccellentemente, singolarmente,
Comici si trovano ancora per nostrum] e molto bene, a marariglia, ottimamente, perfetta-
nostri fpropr.: genit. neutr. di noster del = mente nel suo genere, splendidamente, locus
nostro), dat. nobis, acc. nos, abl. nobis), io, egr. munitus, Caes.: graece loqui, Cic: pu-
al plur. noi, rj propr.: 1) in r/en.: ego sum gnare, liiv.: absolvi, con onore, Liv. : multa
ille consul, qui etc, Cic: inopis nunc te mi- egregie facero o gcrere, compiere (eseguire)
sereat mei, Ter.: nos, nos, dico aperto, consules molte splendide imprese, Eutr. Il) come il
desumus, Cic. : genit. nostrum, partitivo, no- nostro 8Ì.nt)olarntenie, sonunamente molto, =
strum unum quomque norunt, Cic, e [con assai (nello stile epistolare e nel dialogo an-
omnium) possessivo, patria onmium nostrum, che trattandosi di distinzione non buona),
Cic: genit. nostri, oggettivo, memoria nostri per accrescer forza ad aggettivi al positivo
tua, Cic; e fnel dividere il nostro esserej par- ed a verbi, egregie fortis, Cic: egregie pia-
titivo, nostri melior pars animus est, Sen. cere, Cic: assol., come esprcfisione di plauso,

2) partici a) mihi e nobis, come dativi etici, egregiamente ! binavo ! bene ! Plin. pan. 38, 3.
sit milii (oratori tinctus litteris, Cic: quid ait CJ5'**''?;''"-*» ^^'Ti (ex e grex), prescelto
''^>

tandem nobis Sannio? Ter. b)nosper ego, come (propr.: dal gregge), egregio, eccellente, esinno,
noi per io quando uno parla di sé al plurale, perfetto nel SUO genere, straordinario, singolare,
nos patriam fugimus, Verg.: nobis consulibus, non comune, raro, eCC. I) agg.: muri, Liv.:
Cic. col sing., nobis merenti, Tibull.: absente
: civis, Cic. : lex {contr. lex perniciosa), Cic. fr.:

nobis, Ter. Il) meton.: A) ad me, da me, fides, Caes.: con in e Tabi., in bellica laude,
-cioè a casa mia, presso i miei. Ter. e Cic. B) a Cic: in aliis artibus. Sali.: con in e Tace, in
me, cioè 1) dei mio, di }nia tasca (borsa, cassa), reliquos, Eutr.: coìi ad e /'acc, ingenium egre-
se a me solvere, Cic. 2) di casa mia. Comici: giura ad miserias. Ter. vir ad caetera egre-
:

vosi pure, a nobis. Comici, a) ego etc, rin- gius, Liv.: col genit., militiae, nella guerra,
forzato dall'enclitica met in tutti i casi, ec- Sali, fr.: animi, Verg. colV a.h\., forma, tiel-:

cetto nel genit. plur., egomet (meimet, mihi- l'aspetto, Verg. bello, nella guerra, Verg. e
:

met etc), io stesso, io per parte mia, o sempl, Tac: coli' acc. di relaz., (regnura) cetera
'io per dar maggiore
(accentuato), ecc., dove egregiura, in tutto il restante, Liv.: col dat.
energia per rafforzar l'antitesi, non di rado
e comin., et sibi et cunctis egregium, onorevole,
si aggiunge ancora ipse nello stesso caso, glorioso, Tac. II) sost.: a) egregium, ii, n.,
come mihimet ipsi, memet ipsum, Comici, cosa egregia, onorifica, Tac ann. 6, 24 egr, :

Cic ed a. b) il dat. sing. mihi contr. in mi publicuiri, Vonor dello Stato, Tac ann. 3, 70.
freq. nei poeti, raro nei prosatori, e) acc. b) egregi;!, òrurn, n., a) pregi, virtù, Sali. Jug.
6iti'i. are. mehe secondo Quint. 1, -5, 21. 10, 2. prodezze (contr.
P) belle asiioni, scelera"!,
r'«;oiiiet, V. ego. Tac ann. 14, 60. Eutr. 5, 3.
r'jsrf'dior, gressus sum, gredi (ex e gra- cj^ressTo, ònis, f. (egredior), lo scostarsi
dior), /)intr. A) andar fuori, tiseire, Vjpropr.: dal tema nel discorso (greco irapÉxpaat;), di-
ai ingen.: inde,Liv.: unde, Caes.: bine, Plaut.: gressione, Quint. 3, 9, 4; plur. Quint. 11,
ex urbe, Cic: e sempl. urbe, Veli.: ex cubiculo, 3, 64.
Cic: ex (e) convivio, Liv.: januù, Val. Max.: c^ressus, us, m. (egredior), Vandar fuori,
extra fines, Cic: ad portam, Liv. b) come 1. 1. r uscire, uscita, I) in gen : \) propr.: vester,
milit., uscire, muovere innanzi COlV esercito, ca- Cic itinera egrossusque
: ejus, le sue vie ed
stris. Sali.: ex castris, Caes. in pacato, Liv.:
: uscite. Sali.: ventos arcere egressu, Ov. del :

ad proelium, Caes. ad oppugnandum, Sali.:


: volo degli uccelli, Col. e Ov. 2) trasl., lo sco-
assoL, Sali, e Caes. c)come t.t. naut., a)egredi starsi dal tema nel discorso, digressione, Quint.
€x nave e sempl. navi =
uscire a terra dalla 4, 3, 12 : libei'o egressu memorare, spaziatido
nave, smontare, sbarcare, Cic e Caes.: pari- quanto volevano, Tac ann. 4, 32. II) in
menti, egr. in terram, Cic: in litus, Plin. ep.: partic: A) lo smontare, il discendere dalla
e sempl. egr., Caes. ed a. p) egr. e portu, nave, sbarco, Caes. in egressu navÌ5<, Suet.
:

tvicir dat porto, far vela, Cic. e Quint. sempl. : B) meton. usciut (come luogo), Tac: poet., di
egredi, Ov. 2) trasl.. uscire, scostarsi dal tema fiume, sbocco, foce, Ov.
del discorso, a proposito, Cic: ex alqa re, elieiii. inter., esclamazione di lieta sor-
911 eheu ejuro 912-

presa, oht ovv. ecco, guarda là, ehem optumc! arenare, incagliare, ad Baleares eicì, Lìv.: eicl
ehem opportune! Comici. in litore, Caes. e Ov.: ejecta naut'ragorum ma-
eliéìì, inter., esclamazione di lamento, di nus, Cic: litore ejectus, Verg. : e così sempl.
dolo re, <j/> ahi ! ahimè ! Comìci ed a.
.' Neg li — ejectus,Mn naufrago gittata sul lido, Cic. ed a.
epici e Urici èheu coir è, 'Ei)gittar fuori, buttare in terra un eadav(re
elitt, inter., per interpellare ale, oUi.' oh! trascurato ed insepolto, ne corpus eiciatur,
senti Comici: rinforzato ehodum, Ter.
.' Cic: quindi cadaver ejectum, uno che giace
t^hodiini, V. eho. inosservato, ìin miserabile, Cic. F) gettar fuori
ei, inter., espressione del lamento e del do- di sé, cioè 1) metter fuori, linguam, Cic. de or.
lore, ah! ahi! ahimè! Comici: ei milii, ahimè, 2, 266: part. sost., ejecta, ònim, n., promi-
Ter.: ei misero mihi, ahi misero me! Ter. nenze, sporgenze, Plin. ep. 2, 17, 11. 2) s/o-
eia livia, inter. (eia), espressione, a) di gare, lussare, armum, Verg
Aen. 10, 894.
meraviglia, oh! cospetto! Comici: b) di esor- G) come sxPaXXstv, parlando di un artista
tazione, di invito, ecc., ehi! oM! orsh, heia che dispiace al pubblico in teatro, costringere
vero, or via, Cìc. de rep. 3, 8, Verg. e Hor.: a ritirarsi, fischiare, disapprovare, cacciare, con
eia tu, Plin. ep.: eia ago. Verg. segni di disapprovazione [espress. generica in-
eìcTo, jèci, jectum, ere (ex e jacio), gettar vece delle specifiche explodere, exsibilare),
fuori, cacciar fuori, spingere, mandar fuori con alqm, Cornif. rhet. e Cic: et actorem et Carmen,
violenza, coHJeÈxpaXXeiv. I) ingen.: l)2rropr.: Sen.: od anche uno spettatore in teatro, can-
a) di pers., alqm bine, Tac. : alqm ex oppido, torum ipsorum vocibuseici, Cic: quindi trsisl.,
Caes. : alqm in alto de navi, Cic: sessores ve- con allusione alVllSO teatrale, riprovare, disap-
teres urbe insulaqiie, Nep.: alqm domo sua, provare q.c, quod tamen non eicio, Cic: coque
Cic: cadavera cellis. Hor.: con doppio acc, magis id ejectum est, qnod etc, Cic: jam ex-
alqm Capuà praecipitem, Cic. Alla domanda plosae ejectaeque (affatto rigettate) sententiae
dove? gettar fuori e dentro, precipitare, alqm Pyrrlionis, Aristonis, Erilli, Cic
in viam, Cic: vestimenta in ignem, Nep.: se e-jacììlor, atus SUra, ari, fare O lasciar
in terram e navi, Cic. b) di e. inan., gettar uscir con impeto, gettar fuori, aquas, Ov.: se iu
fuori, riversare, del mare, delle onde, ecc., ma- altum, schizzare in alto (del sangue), Ov.
gnos fluctus, Lucr.: undam, Ov.: beluam, Curt.: éjOClàllieiltUin, i, n., ciò che rien riget-
mare extra litus, Sen.: del fuoco, ecc., cavo tato, immondezza, gettarne, cetera ejectamenta

spumas aeno, Ov.: fìg., o fortunatam rem pu- maris (del succino), Tac. Germ. 45.
blicam. sìquidem hanc sentinam urbis hujus ejeollO, ònis, f. (eicio), il gettar fuori,
ejecerit, Cic. Cat 2, 7. 2) trasl.: amorem ex I) respettorare = sputare, sanguinis,
lo sputar
corde, Ter.: amorem ex animo, Cic: supersti- sangue, Vitr. 1, 6, 3. IT) espulsione dallo
tionis stirpes omnes, estirpare. Cic. II) par- Si ito, esilio, Cic. ad Att. 2, 18, 1.
tic: Pi) emettere dall'insii alTingiù, a) al- e jedo, are (intens., di eicio), gittar fuori,
Tin^Ù. a) etnettere, mandar fuori, vocem, Cic: Jj w
^en.: arenas, favillam, (»v. II) partic,
vocem pectore ab imn, Lucr. '^]gittar fuori gittar fuori =
sputare, vomitare, cruorem Ore,^
dalla bocca, vomitare, eie. x^^"^"^ à-xpxTov, Verg.: cruentas dapes ore, Ov.
Cic. : elleboro accepto quidquid in visceribus éjeclli!*, US, m. (eicio), il mandare cac-
haerebit ejecturum dejecturumque, emettere ciar fuori, foras ejectus largior ejus (animae),
alVinsh e all'ingiìc, Sen. 'b) alTingiù, gìttar Lucr. 4,^957.
ftixrri, semen suis sedibus, Lucr calculos per : «"jepjìlìo ed èjepo, V. ejur...
urinam, Suet.: partum, abortire, Val. Max. ejTcio, V. eicio.
B) come t. t. milit., a) cacciare fuori, espellere, éjuIsllTo, Onis, f. (ejulo), ululato, aito la-
cohortes, Caes. b. e 2, 19, 5. b) eie. se. pro- mento, lugubris, Cic: iÙa non virilis, Cic.
rompere, uscir con impeto, preripilar^i fuori, se ejiìlatìiS, US, m. (ejulo), ululato, aito la-
fora?, Liv.: se ex oppido, Caes.: subito se ex mento, ejulatus ne mulieri quidem concessus
silvis, Caes.: se porta, Liv.: se in agros, Liv. est, Cic: plur., ejulatus et gemitus PhUo-

G)gittar fìtori scacciando, a) scacciare, cacciar ctetae. Cic.


ria, rimìioveredn una COSO, da un possesso, ejììlo, avi, atum, are, uUilare, urlare, la-
alqm domo, Cic: assol., damnato et ejecto, mentarsi ad alta voce, cur quid ejuks? Plaut.:.
essendo egli condannato e scacciato dal pos- magnitudine dolorum ejulans, Cic.
sesso, Cic. Roso. Am. 6: partic, ripudiare la ÓJHI'StllO, ònis, f. (ejuro), il disimpegnarsi
moglie, con o senza domo, Cic. b) scacciare, formalmente, .solennemente da una COSa, ri-
espellere, sbandire dalla patria, dallo Sfato, nunzia, rifiuto, consulum, solenne rinunzia
alqm domo, Cic. alqm a suis diis penatibus,
: dei consoli alla loro carica, Val. Max. 2, 7,
Cic: edicto fp-ir mezzo di un editto) alqm ex 7 trasl., bonae spei, Sen. de vita beat. 26, 5.
:

patria, Cic: alqm e civitate, ovv. e re publica, e-juro, e (con abbreviazione della sillaba
Nep.: alqm in exsilium, Cic. ed a.: .spesso radicale) ójero, avi, àtum, are, abiurare,
s "mpl. eìcere SLÌqm, Cic, Caes. e(? a. e) «cac- I) come 1. 1. giurid. e di atti pubbl., rinun-
ciare ale. da un collegio, ecc., alqm de col- ziare con giuramento a q.f. bonam copiam, ,

legio, Cic: alqm e senatii, Cic. e Liv., ovv. de dichiararsi incapace di pagare, dichiararsi
senato ,e sempl.
Liv. senatu , Plin. ep.
: ; forum sibi iniquum,
fallito, Cic. ep. 9, 16, 7
D) come naut., a) far approdare rapida-
t. t. provinciam sibi iniquam, dichiarare con giu-
mente, con premura le navi, naves ej, Caes.: ramento di non potersi assoggettare ad un
navem in terram, Caes naves ad Cbium, Liv,: foro, ad una provincia, per esser giudicati,
b) al passivo, di navi e naufraghi, quando perchè parziali contro di sé, rifiutare solen-
sono sbattuti sulla spiaggia, essci- sbattuto, nemente e con giuramento un foro, ecc.^
913 ejusdemmodi elatus 914

come proprio giudice, Cic. : parim. alqm r-lììltóro, avi, atum,àre, I)intT., affac-
(judi<eni)iniquum, Cic: imperium, magistra- cemtarsi, affaticarsi con zelo, far sforso, darsi
tura (consulatum etc ), deporre una carica, premura, ingegnarsi, sforzarsi, ex tempore, Cic:
prestando giuramento di averla ammtni' in alqa re, Cic: in alqo, Quint.: col dat., ei
strafa conformemente aUc leggi, Tac. e Plin. docendae aetati, Quint.: in eo (in hoc), ut etc,
ev: assol. =
prestar il giuramento di par- Cic: e senipl el., ut etc =
afp'iticarsi, accioc-
tenza, prendere congedo, Tac. II) trasl., rom- ché, ecc., Lic. II) tr.: Vj elaborare, lavorare di-
perla con, ecc., rinnegare, non riconoscere, pa- ligentemente q.c, dignum altjd elaborare et ef-
triam, Tac: patriae nomen, Justin.: patreiii, ficere, Tac: comun. (in Cic sempre) al pas-
liberos, Sen.: disogg. inan., ira naturam ho- silo, dextrum brachium (portus) elaboratur,
mìnis pjnrat, Sen. sta compiendosi, Plin. ep.: causae diligenter
ejiiKdeiiiinSdi (idem e modus), delia elaboratae et tamquam elucubratae, Cic: Pa-
atessa (jiiisa, sorta, cosiffatto, Cic. ad Quint. fi'. 1, negyricum Isocratis decem annis dicunt elabo-
1, 4. § U ed a. ratum, Quint.: omnes apud hunc ornati elabo-
vjlISinìtdi (is e modus), I) di tal guisa, ratiquo sunt versus, eleganti e diligentemente
siffatto, tale, ìngenìa ejnsmodi, Tor. : genus elaborati, Cic Partic. perf., claboratiis. ela-
belli est ejusmodi, Cic II) =
ita. rosi, in tal borato, perfezionato, fatto con cura, secondo le
guisa, quam tu viam tensarum atque pompac regole dell'arte, pes (piede, in metricaj, Hor.:
ejusmodi oxegi.'^ti, ut etc, Cic II. Verr. 1, 154. Corvinus in verbis raagis elaboratus, Tac.
Ò-Islkor, lapsus SUm, labi, I) sdrucciolare 2) gtiailagnar lavorando, a) in gen. oUenere =
fuori, srirolare fuori, sdrucciolare, scivolar giù, lottando, procurarsi, aefpiistare con fatica o
«adeie, sfuggire inossciiato, \) propr.: Vj in sforzo, imperium, .Justin.: omne curriculum iu-
gen.: a.) di sogg. anim. cum (animai) ex
, dustriae meae in foro etc. elaboratum est, .sì
utero elapsum oxctdit, Cic: anguis ex columna adoperò con grandi fatiche, Cic: sic habeto,
lignea elapsus, Liv.: cfr. elabor viro, longum quicquid elaborari aut effici potuerit ad isto-
fòrmatus in anguem, Óv. p) di e. inan.: quo- rum benevolentiam conciliandam, summo stu-
ties (sica ìsta) excYdit aliquo casu et elapsa est, dio me consecutuin esse, con sommo zelo e con
Cic: gladius ei e manu elapsus, Justin.: ela- ogni mezzo mi sono sforzato di conciliarmi
psae manibus cecTdere tabellae, Ov. : quid- la benevolenza di costoro, Cic. bì produrre o
quid inctilit, fastigio musculi elabitur, sci- creare artificiosamente, ìni'cntare, scoprire o tro-
vola da, ecc., Caes.: ex isto ore religionis ver- vare «olio studio, studiare, dulccm saporem,
bum excldere aut elabi potest? Cic: cum se Hor.: elaborata concinnitas,Cic.: e part. (neutr.)
convolvens sol elaberetur atque abiret, Cic: sost., nihil arrestiti et elaborati, Quint.
colVindic. della meta, Manlii cuspis super ga- rlnmcntslliilifi, e (ex e lamentabilis), la-
leam hostis, Metii trans cervicem equi elapsa mentevole, gomitus, Cic. Tusc. 2, 57.
est,scivolò sopra l'elmo del nemico rasen- e-langliesCO, gui, ere, illanguidire, in-
tando la cervice del cavallo. 2)partic.: au/i fiacchirsi, perdere il vigore, a) di pers., Veli.
membra, essere slogato. articuU elabuntur iu ed a. b1 di e. inan.: proelium jam elanguerat,
priorem et in exteriorem partem, Cels.: elapsos Curt.: diiferendo deinde elanguit res, Liv.
in pravum artus, Tnc b) scivolar via fuggendo, elafe, avv. (elatus), IJaltantcnte, con eleva-
sfuggire, sottrarsi, evadere, ex proelio, Caes.: e tezza, con impoi-tanza, elate et ampie loqui,
soceri manu et ferro, Cic. de caede Pyrrhi, : Cic: el. dicere {contr. summisse d.ì, Cic
Verg.: e manibus curantium (d'un animale), II) superbamente, arrogantemente, elatius se
Liv.: animi corporibus elapsi, Cic: telis A- gerere, Nep. Paus. 2, 2.
chivùm, Verg inter tela et gladios patris,
: KialeillS, a, um (EIatus\ generato da
Liv.: per portam eam, quae etc, Curt.: inter Hato, eiateo, proles, figlia di EJtito, Ov. mct,
tumultum,Liv.:etr. coZracc.jpugnamautvin- 12, 189 Caeneus, jpglio di Elato, Ov. met.
:

cula, Tac: di e. inan., ejus statua vim ignium 12, 497(F.Caeneus).


bis elapsa, Tac. B) trasl.: 1) in gen.,sfuggire, e latto, ònis, f. (eftero), innalzamento, eleva-
svanire, sparire, causa mihi elapsa est, Cic: zione, trasl.: a) elevatezza, slancio, enfasi, el. et
assensio omnis illa elabitur, Cic: usitatae res magnitudo animi, Cic: el. atque altitudo ora-
facile e memoria elabuntur, Comif. rhet. e : tionis suae, l'altera enfasi del suo parlare,
sempl. quia (optimi sensus) interim elabuntur, Cic \>] superiorità superordinazione (contr.
,

sfuggono dalla memoria (= sono dimenti- summissio, subordinazionej. Cic. top. 71.
cati), Quint.: rei publicae status ille de ma- é-latro, are, latrm-e, abbaiare, trasl., di
nibus elapsus est uno hoc judicio, è divenuto pers., proclamare, vere quod placet ut non
giuoco della fortuna, Cic. libros adulescentis
: acriter elatrem? esca fuori con impeto, Hor.
tibi elapsos esse, ti siano sfuggiti (cioè siano ep. 1, 18, 18.
stati da te pubblicati inconsiileratamente), élalus, a, um {da 2. effero), I) partic,
Quint.: alla domanda quo ? cadere in q.c„ V. 2. eifero. II) elevato, alio, \) propr.-. gestus
in servitutem, Liv. 2) partic, in tribunale, elatior sit, i gesti colle mani devono andar
nella censura, liberarsi senza punizione, scam- più in alto,Quint. 2) trasl.: a) di suoni,
pare, sfuggire, ex Crimine, Cic: ex judicio, Cic: elevato, modi(contr. inferiores modi), Quint.:
si esset elapsus. Ciò.: fratre censore elapsus miscens elata summissis. Qu'nt. b) del di-
est, Cic. li) serpeggiare in alto, del fuoCO = scorso, ecc., elevato, sublime, patetico, verba,
divampare, ignis froudes elapsus in altas, Cic: nihil elatum saltem ac sublime desiderai,
Verg. gè 2, .305. Quint.: e dell'oratore stesso, an non supra
clalióratTo^ ònis, f. (elaboro), zelante fa- modum r-lntus M
Tullius? non è soverchia-
tica, diligente attivitù, Cornif. rhet. 4, 32. mente patetico ? Quint. e) dello spirito, ecc.,
915 Eia ver clemcntum 916
elevato, nobile, anìmns (maniera di pensarej, elegantissimus poèta, Nep. p) di e. inan., lin-
Cic: elatior insjenii vis, maggior elevatezza gua, Catull.: comoedia,Quint.: genus oratbnis,
d'inr/egno, Quint. Cic: quae autem adhuc protulisti popukria
ElavtT, vcris, m., affluente del Liger, sunt, ego autem a te elegantiora (pensieri }iù
che '<'>rge dalle Cevenne: oggi Allier, speculativi) desidero, Cic: quae scripta in h)c
Elea, ae, f. ('EXéa), città delT Italia infe- genere elegantissima sunt, Quint.: epistuìa
riore {oggi Castellamare della Bruca), lat. elegantissima, Cic. e Plin.ep.
Velia; patria di Parmenide e di Zenone, fon- cle;;;anler, aw. (elegans), elegantemente,
datori della scuola ffilos.) eleatica. De- — in modo con buon gusto, squisitamente,
scelto,

riv.: A) ÉleJilcs, rio, m. ('EXeaxYjg), VEipaie, conveneiiolmente, acconciamente, ornatamente,


a) in gen.: alqm accipere (accogliere ospital-
di Zenone, Cic. B) Èleàlìous, a, um ('EXea-
mente) Cic: psallere et saltare elegautius
,
TlV.ÓS^ eleatico, philosoplli, CiC.
fjiià con arte) quam necesse est, Sali.: vita
èli'«*iC, avv. (electus), con scelta, con scel-
el, acta, Cic. e Liv.: elegantius facturos dixit,
tezza, Cic. de inv. 1, 49.
si etc, Liv.: neminem elegantius loca cepisse,
ele<'IÌO, Ònis, f. (elÌgo\ eiezione, scelta, fa-
Liv, b) rispetto alle parole, ai pensieri,
cilisinventio, non fiiciUs electio, Plin. ep.: si
al giudizio,- con scelta, con gusto, elegan-
detur dabitur electio, Sen.: col genit. sogg., temente, squisttamente, correttamente, causam
vitiatarum electiones, casi in cui è lasciato
prò publicanis dicere, Cic: scribere, Cic: La-
alle violate la scelta (tra il supplizio del vio-
tine loqui el. ovv. elegantissime, Cic: hoc
latore, il matrimonio con esso), Tac. dial.:
ipsum elegantius poni meliusque potuit, Cic.
col genit. ogg.. decem captivorum, Val. Max.:
cle;;;aiilTa, ae, f. (elegans), scelta fatta
jndicium olectioque vcrborum, gusto nella
con gusto, sceltezza, eleganza, squisitezza, a) ge-
scelta dell' espressione, Cic: iis trium condi-
neric, eleganza, buon gusto, gentilezza, squi-
cionuni electionem ferre (offrirej, Liv.: pari-
sitezza, riferito a pers. e a qualità per-
a.)
mente con ex e Z'abl., ut facilis ex his opti-
sonali, coord. elegantia et integritas, inte-
morum sit electio, Quint.
gritas et elegantia alcjs, Cic: annos celans
cleclor, òris, m (eligo), elettore, alieno-
elegantia, Phaedr.: elegantiae arbiter, Tac: col
rurn, tra gli stranieri, Cornif. rhet. 4, 7.
genit,, el. vitae, Nep. e Tac: morum, Tac: in-
{Mailer però dà aliorum selectores).
genii, mente squisitamente colta, Plin. ep.: eL
fileolra, ae, ncc. am e in poes. an, f.
doctrinae, distinta coltura scientifica, Cic.
('HXÉxxpa), I) figlia di Atlante, una dèlie
^) riferito a e. inan., cenarum, Sen. h)ri-
Pleiadi, madre di Dardano ch'essa ebbe da
s/)etto al modo di esporre, ai pensieri, al giu-
Giove, IIJ figlia di Agamennone, moglie di dizio, sceltezza, eleganza, finezza, gusto squi-
Pila'le, sorella di Oreste e di Ifigenia. sito, penetrazione, giustezza, correttezza, Socra-
olcclrilin, i, n. (yjXexxpov), I) elettro^ ticorum, Quint.: actoris, Quint.: verborum la-
ambra, succino, lat. puro sucinum, Plln. 37, tinorum, Cic: mira sermonis, Quint.: horum
31. Verg. ccl. 8, 54: plur. electra, mcton,, comnientariorum Hirt. b. G.: el. loquendi,
,

palle d'ambra come quelle chc le donne ro-


Cic: scribendi, Hirt. b. G.: el. disserendi, giu-
mane tenevano in mano per refrigerio, Ov. stezza logica Cic. in hac divisione rem
, :

met. 2, 365. IT) trasl., metallo artificiale si- ipsam prorsus probo, elegantiam (V esattezza
mile nlTambra nel colore, composto d'oro logica) desidero, Cic.
mescolato con un quinto d'argento, Plin. 33,
elefs;i, òrum, m. (èXeyoi), versi elegiaci,
80. Verg. Aen. 8, 402 e 624. elegia, Hor. fed a. poeti) e Tac. dial.
1. eleclu<», a, um, part. agg. co? compar.
elegia (clegeia), ae, f. (èXeysta), poesia
e superi, [da eligo), eieuo, scelto, verbum ele-
elegiaca, elegia, Ov., Quìnt. ed, a.
ctius, Cornif. rhet.: verba electissima, Cic.
2. éleetus, ùs, m. (eligo), scelta, necis, Ov. Eleicus, ci, m. ('EXsXsus, da èXe?>sù,

her. 2, 144. grido d'invocazione a Bricco) soprannome



;

elejzans, antis (eligo), delicato, scelto, squi- di Bacco. Deriv.: Èlcleides, um, f.
sito, elegante, a.) in gen.: a.) di pers., elegante, ('EXeXyjtSss), le Baccanti.
scélto, di buon gusto, gentile nobile, ben edu- elenientiirTiis, a, um (elementum), per-
*€tto, ut elegans est. Ter.: el. formarum specta- tinente agii elementi, elementare, senex, che da
tor, Ter.; elegans, non magniflcus, Nep.: non vecchio studia come uno scolaretto l'abbici,
parcus solum, sed etiam elegans, Cic: mulier Sen ep 56, 4.
formosa et elegans, Val. Max.: elegantissimae eleilicntuin^ i, n. axotxstov, I) ele- =
familiae, Cic: convivii apparatu elegantem mento ìnnteria prima principio elementare,
, ,

esse, Eutr.: sost., elegantes, persone delicate, piti spesso al plur. in Cic. ed a. II) trasl.,
eleganti, nobili, ^)di e. inan., elegante, di plur. elementa =
A) ?e lettere , l'alfabeto,
buon gusto, squisito, opportuno, conveniente, quarta elementorura littera, Suet. Caes, 56.
morbus, Catull.: artes, Cic: a necessariis ar- B) elementi, rudimenti, primi principii, a) nel
tificiis ad elegantiora defluximus, Cic. quid : leggere e scrivere, prima elementa discere,
potest eleganti US facere praetor cupidus existi- Hor. e Tac. dial.: pueros elementa docere, Hor.:
mationis bonae, Cic. h) rispetto all'esporre, meton., prima elementa, gli scolari delle
ai pensieri, al giudizio, fine, di buon gusto, classi elementari, Quint 1, 2, 26. h) prin-
elegante, sqitisito, corretto, ce) di pers., LysiaS cipii fondamentali delle scienze e delle arti,
subtilis atque elegans, Quint.: elegans in di- litterarum, Quint. ed Eutr.: loquendi, Cic:
cendo, Cic: homo in omni judicio elegans, partic, decem elementa Aristotelis, le cate-
• uomo di buon gusto sotto ogni riguardo, Cic: gorie, Quint. 3, 6, 23 ; cfr. ibid. § 25. e) gè-
,

917 elenclins eligo 918

neric: prineipii, germi, origlile, prima (Romaf!), mnros, Cnrt.: alqm ad proclium, Lìt.: alqm
Ov.: prima Cacsaris, Ov.: cupidinis pravi, blanditiisad judicium, Cic. 2)partic., con in-
Hor. cantesimi, formale magiche, a) evocare, chia-
elencllUS, i, m. (SXsyxos). dctico, registro, mare lo spirito di un morto, una divinità,
Suet. .^r. 8. inferorum animas, Cic. mancs, Hor.: cacio
:

(^Ie|ilian«i, V. elephas. Jovem (come Elicius, V.}, Ov. b) acongiurare


olephnnliniiiìi, a, um (sXs-^ccvtivo;), di dal cielo q.c, fulmina, Plin.: aquas pluvias,
Mela: caput, Val. Max.
tìeftinte, terguiii, Ov. B) trasl., invitare, iniiurre, costringere,
('EÀsqjavxig), nome jyrovocare alc. a q.c, alqm ad disputandum,
Ìtlo|»lianÌì)«> ttdife!, f.

di una greca che viveva sotto i primi impera- Cic: alqm elicere cogorequc ad que elas,
tori Romani, autrice di iscritti in prosa e in Suet: alqm ci. et invitare, ut etc, Plin. ep.
poesia di contenuto assai lascivo. IT) pregn., far uscire, far venire, attirare, prò-
durre, cavare, e.tiraìi'e, ecc. una COSa, A)propr.:
eir-|>liantiis i. e. (nella prosa classica
[segnatamente nei casi obliqui], forma acces- 1) in gcn.: ferrum e terrac caveruLs. Cic: vo-
ceni (e fiucibus), Cic. 2)partic., coli idea ac-
ftoria più comune di elephas), elefante, Cic.
ed a. — meton. (e poet.) = avorio, Verg-. gè. cessoria di produrre, far -uscire, cavare, pro-
durre, metter fuori, sonos, C'ic: lapidum ictn
S, 26, ed a.
m. ignem, Cic. terra elicit ffa germogliare) ex
:

elcplias pliantis, (èXécpag), elefante,


Hor., Liv. ed a. (cfr. elephantus). meton. — eo (semine) herbescentem viriditatem,Cic.: mi-
litum conspectuejus elicitae gaudio lacriinae,
(e poet.) per la malattia, elefantiasi, Lucr. 6,
1112. —
Anche elephans, p. es. Auct. b. Afr. Veli. B) trasl.: \) in gen., cavar con lusinghe
q.c, ad ale, estoroi-c, farsi dare, ottenere, rc-
84.1 e sgg.
sponsionem, Cic: responsum, Liv.: sermonem,
illèiis, a um, V. Elis.
Liv.: verbosiores epistulas, Nep.: litteras tuas
KleiKÌn, Rìnis, acc. slnem e slna, f. ('E-
maximeque consilium, quid agam, Cic: alias
'/.vjoi(;, pasci') 'EXeuoiv), città e comunità (5yj-
litteras ab alqo, Cic: verbum ex alqo de alqa
noc) dell'Attica, con un tempio di Cerere
re, Cic. 2)partic.: a.) scoprire con indagine,
celebre per i misteri eleusini (sacra Eleusinia), =
ly.) scoprire, rintracciare, indagare, causaiU
che si celebravano ogni anno con p)rocessioni
che partivano da Atene, e con feste, iti mezzo
alcjs rei, Cic. p) cavare, cavar tli bocca farSÌ=
dire da alc. un'opinione, un segreto, colVinr
a giuochi e iniziazioni: oggi Lepsina. := terrogarlo, sententiam meam,Cic.: arcana alcjs,
Deriv.: A) K'ousTnius, a, um ('EXeoai- Liv. veritatem, Tac: elicuit comiter scisci-
:

vio?') éle^isino, sacra, i misteri eleusini, Suet. tando, ut fateretur etc, Liv. b) eccitare, de-
B) KleuììiTniis, a, um, eleusino, mater, Ce- stare, svegliare disposizioni d'animo, miseri-
rere, Yerg. cordiani, Liv.: iram, Curt.: studia civium, Tac.
KleutlierftcTITocs, um, m. (lAbm-i cm- KIToìiis, Yi, m. (elicio), .soprannome di
popolo ^eZrEleuthera Cilicia (nella parte
rti), Giove nel linguaggio augurale rom. che =
Orientale della Cilicia), sempre ostile ai Ro- scende nel lampo, che t7fulgurator attira giù
mani. con incantesimo {éììcit), (:^^al greco ZsùjKa-
elevalTo, ònis, f {elewo), carnet. t.retor., Tatpaxvjs), Ov 328. Liv. 1, 31, 8.
fast. 3, —
lode ironica di un Oggetto; plur. in Quint. 9, Un'altra e posteriore interpretazione del vo-
2, 50.^ cabolo si trova in Liv. 1, 20, 7.
e-lcVO, avi, atum, are, levare in aito, ele- elido, lisi. Usura, ere, I) cacciar fuori,
vare, alzare, ergere, : I) propr.
A) in geli.: mandare, spinger fuori, 1) propr.: OCuloS,
summam contabulationcm, Caes. b. e. 2, 9, 7. Verg.: aurigam e curru, Cic poet. (imago)
:

B) pregn., portar via in aito, meas elevat rccta retrorsum sic eliditur, è ripercossa, ri-
aura preces, porta via (riescono vanej, Prop. flessa, Lucr. 2) trasl.: a) emettere (urtando
1, 8, 12. JJ) trasl. A) alleviare, diminuire
: spingendo o percotendoj, fulmina, Sen.: elìsi
un incomodo, una pena inorale, nihii est nubibus ignes, Ov. fg., magnas sententias,
:

quod tani obtundat l'ievetque aogritudinem, mandar fuori (quasi come le nubi i lampi),
qu tm etc, Cic. Tusc. 3, 34. B) sminuire, me- Quint. b) come 1. 1. medico, scacciare una mar
nomare, scemar la forza, il valore, Tautorità, Inttia, tussim, Cels.: morbum, Hor. II) rom-
a) in cattivo senno, debilitare, indebolire, rim- pere, infrangere, spezzare, sfracellare, schiac-
picciolire, detraìi-c, sereditare, objectum ab ad- ciare, triturare, nave.s, Cacs.: alqm, Cic: her-
versario, Cic: alcjs auctoritatem, Liv.: verbis bas, Ov.: caput pecudis saxo, Liv.: fig , nervos
<iuaedam, Quint. adversarium Cic. eleva-
: , : omnes virtutis, frangere, Cic: stirpes aegri-
batur index indiciumque, perdevano in credi- tudinis ipso trunco everso, ammortire, Cic:
bilità, Liv.: partic. a parole (contr. extollerc, qui rebus bis fractus aegritudine eliditur, è
wn senza verbis), res gestas, Etruscos, Liv. schiacciato, Cic.
b) in senso buono, mitigare, presentare sotto èli^o, lègi. Icctum, ere (ex e lego, ere),
una luce jiiù benigna, SUSpiciones offeusiones- I) strappare, sveUfrn, sarchiare, trar fuori, ste-
'i>ie. Cic. rilcs herbas, Ciu't. 4, 1 (4), 21. II) eleggere
fllTsÌ!s, adis, f., V. Elis. z=^ scegliere,fare una scelta (non prendere il
clTcìo, cui, cttnm. ere (ex e L AC-io), atti- primo che viene), 1) in gen.: a) una persona,
rare, far uscire con lasinghe, adescare, allcttare, alqm, Cic: suoruui e numero aduìescentes
far venire, attrarre, chiamare COH artifizi, adu- quosdam, Nep.: ex eo numero sexaginta (mi-
lazioni e astuzia, J) in gen.: S) propr.: l)in lia), Caes.: ut eligas, utruni velis, Cic: de
pen., nostros, Hirt. b. G.: hostem ox paludibus, tribus Antoniis, quem velis, Cic: con doppio
Caes.: omnes citra flumen, Caes.: hostem. extra acc, amicos (ad amici) clegit (eos), quibus etc.

919 elimino Elpenor 920

S^iet, prefin-, ^aud scraper errat hms.(Vopi- eltiefilòrYiis, a, um (eloquor), elocutorio,


nione pubblica); aliquando et elegit, fa una concernente l'elocuzione; SOSt., elocutoria, ae, f.
buona scélta, Tac. Agr. 9. b) e. inan., sedem, (se. ars), cotne traduzione di p'f\xo^i-/.'f\, l'arte
Eutr.: sibi Curt.: ex multìs Isocrati
sedera, oratoria, Quint. 2, 14, 2.
libris triginta fortasse versus, Cic: spatiosas eliiciitrix, trlcis, f. (eloquor), come tradì*'
ad hoc silvas, Curt.: sedem condendae urbi, zione di ^vjTOpiXl^, Varte oratoria, Quiut. 2,
Curt.: urbi locum, Curt. 2) eleggere un re o 14,2.
imperatore, alqm, Curt.: alqm ad imperium, ÓlìiirTilUI. ti, n., deftOf sentenza, motto^
Eutr.: Quintillus consensu militum imperator IJ iscrizione, sentenza, specialm. SOpra per
electus est, Curt. sepolcri, iscì'izione sepolcrale, epitaffio, Cic. ed
élIniTiio, avi, atum, are (ex e liraen), far a.: Solonis (che Solone fece sopra sé stesso),
oltrepassar la soglia, portar fuori, di casa, gra- Cic: quindi anche sopra le imag ini degli avìy
dus, Poeta in Quint. 8, 3, 31. — trasl., dieta tavole votive e sim., Suet. II) breve dieinara-
foras, portar fuori, divulgare, Hot. ep. 1, zione, notizia, a) nel testamento, aggiunta^
5, 25. clausola, codicillo, Cic. Clu. 135 ed a. b) in casi
climo, avi, àtum, are (ex climo), Umare = criminali, indicazione del nome e del crimine
lavorare diligentetnente, con arte, graciles ex d'un delinquente, colla quale esso, dopo Vin-
aere catenas retiaque et laqueos, Ov. met. 4, terrogatorio, veniva consegnato alle autorità
176 e Seg(J. —
trasl., elaborare, compiere un competenti, Suet. ed a.
lavoi'O intellettuale, axóliQW aliquod adalqra, elops, V. helops.
elaborare una nota ad ale, Attic. in Cic. ad èloquens, entis, part. agg. col compar.
Att. 16, 7,3: cura alqd commodius elima- e superi, (da eloquor), che parla con orna-
verint, Quint. 2, 7, 5. mento oratorio, con efficacia e dignità, i»e»»
élini^iiis, e (ex e lingua),

senza Ungtta,
trasl., senza fa-
parlante, eloquente (cfr. disertus), SOSt. = il
muto, intitolo, Cic. ed a. perfetto oratore, Cic. ed a.
condia, non eloquente, Cic. ed a.
eloquente r, avv. (eloquens). eloquente-
e-ItcìllO, are, chiarificare, depurare, filtrare, mente, con eloquenza, con efficacia e tligniUt nel-
colare, vinum a faecibus, Col: donec (fons) eli-
l'espressione, compar. eloquentius, Plin. ep. 3,
quatus est, Sen.
18, 6: superi, eloquentissime, Plin. ep. 2, 11,
dlis, Itdis, acc. lidem e lin, abl. lide e li,
17 e 6, 21, 4.
f.('HXis) ed .4lis Mis, f. {dorico 'AXtg), élSqueiitia, ae, f. (eloquens), eioqueìizof
piccola regione nella parte occid. del Pelo- Cic. ed a.
ponneso, colla capitale dello stesso nome cloqiiiiini, li, n. (eloquor), eloquio, /«»»-
(teatro dei giuochi olimpici); oggi rovine di guaggio, parola, favella, a) il parlare, muti =
Paleopoli (a tre ore dalla città di Gastuni). populi et quibus prò eloquio nutus est. Mela
— Deriv.: A) Élèiis, ed £iTu>«, a, um 3, 9, 4 (3 § 91). b) =
espressione dei pen-
CHXelOg), Eleo, nativo di Elide, al pluv. SOSt., sieri, parola, el. insoUtum, franchezza di pa-
Elei (Elii), òrum, m, CHX^loi), gli abitanti di rola, Hor.: tona eloquio, Verg. eloquio vi- :

Elide, gli Mei, EUdesi, B) Jillèis, tdis, f. rum molliet, Ov. e) =


il dono della parola,

elea, C) Rlliis, adìs, f., elea. eloquenza, facondia, singularis eloquii suavitas,
elliiio, ònis (elido), il mandar fuori, lacri- Val. Max.: dulcis vir eloquii et nitidi, Sen.: qui
mae per elisionem (per la forza di compres- fidum quoque Nestora vincat, Ov,:
licet eloquio
sione che si esercita sulle glandole) cadunt, eloquium fuit (parve eloq.) duram exorara
Seu ep. 99, 19. puellam, Ov.
Elissa CEXtaoa), altro nome
(Elìsa), ae, f. c-liiqiioi*, lociìtus (loquiìtus) sum, loqui,
di Bidone, regina di Cartagine. Deriv, — a) dire francamente, parlare schietto, profeinre,
palesare, COU'acc, Cic. ed a.: assol., farsi in-
Klittsaeus (ElTsaeus), a, um, eUsseo,
tendere, parlare, esprimersi, Ter., Verg. e Suet.
KiTiis, a, um, V. Elis.
b) partic, delToratOre, esporre, esprimere, co-
elix, ItCÌS, m. (elicio), fonso di derivazione,
gitata praedare, Cic: eloquendi varietas, va-
fossa (nei campi), limosus, Ov met. 8, 237 ;
rietà de ir esposizione, Plin. ep.
dubbio {Vediz. Korn dà ilice).
Kloriis (H'clòrus), i, m. ("EXwpog) e Klo-
elixiis, a, um (ex e lix), lesso, lessato, Hor.
ePUn.
rum (HelOrum), i, n. ("EXwpov),
nuila fmme
costa orient. della Sicilia, a settent. del pro-
elleìioriini, F. helleboruni.
montorio Pachino, oggi Tellaro ; alla foce.
ellipsis, is, acc. in, f. (sXXs'.4'-S), soppres-
sione d'una parola, ellissi [lat. propr. de- Abisso. —
Al suo sbocco la città di Èlórus,
tractio), Quint 8, 6, 21. i, f.("EXwpos), oggi rovine sotto il nome di
ellops, V. helops. Muri Ucci, secondo altri Vodierno Colisseo
clluiii, ellam, V. en. S. Filippo. —
Deriv.: A) Klorms (Hcl.),
è-ITiCO, avi, àtum. are, affittare, dare in a, um, eixyrio. Tempo, la deliziosa valle presso
affitto, fundum, Cic: gens elocata, tributaria, Eloro. B) Élórini, òrum, m., gli abitanti
Cic. di Eloro, gli Eioiini.
elocutio, ònis, f. (eloquor), espressione dei ólotus, a, um, V. elavo.
pensieri per mezzo della parola veste dei , Elpenor, acc. ora, m. ('EX^r'i^vcop),
uris,

pensieri, elocuzione, stile, specialm. quello ar- uno dei compagni d'I 'liise, mutati da Circe
tifìzioso dell'oratore, grec. 9pdoic, §pnYjV£(a, in porci, il quale poscia, liberato dall' in-
Cic. ed a.: elocutionis ratio, le regole dello canto, postosi a dormire ubbriaco sul tettOp
stile, Quiut. cadde e si ruppe il collo.
921 eluceo emano 922

e-luoi?0, luxì, ère, tralucere, risplendere, ri- poco, Cic: amara curarum, quasi: CTncellare
lucere, IJ propr.: erat is spleudidissinio can- bagnando, Hor.
dore inter flammas elucens circulus, Cic: illa elùlU!<i;, a, um, part. agg. [da eluo), an-
fiamma, quac ex L. Marci capite eluxit, Val. nacquato, dilavato, macero, scipito, senza sugo
Max.: elucent aliae (apes) et fulgore coruscant, e sapore, irriguo iiihil est elutius horto, Hor.
Verg. II) trasl., trahtccre, riuplendere, dar sat. 2, 4, 16.
_
nell'occhio, sinecure in modo ben visibile, farsi èluvTes, èi, f. (eluo), adacquamento, ri-
vedere chiaramente, quae (scintilla ingenii) jam sciaequamento, I) medio =
acolo, scollamento,
tum elucebat in puero, Cic. : ex quo elucebit traboccamento, straripamento, maris, Tac: ven-
omnis constantia oranisque raoderatio, Cic: tris, di ventre, diarrea, Aur. Vict.:
flusso
multa lectio in subitis, umlta scriptio elucet, assol., inondazione, allagamento, Ov. met. 15,
Plin. ep.: di pers., risplendere, segnalarsi fra 267 fig., illa labes atque eluvies civitatis,
:

gli altri per q.c, virtutibus [contr. vitiis quella legge, rovina e sepolcro (nelle onde)
•cibrutum esse), Nep. dello Stato, Cic. de domo 53. IIJ passivo,
vliictnbìlis, e (eluctor), superabile, Sen. ciò che è formato dal traboccamento della-
nat. qu. 6, 8, 4. equa, a) lag atm, pozza, Liv. 1, 4, 5. b) valle,
è-luolor, àtus sura, ari, I) intr., tiscir bufì-one, voragine, circumiri brevi spatio pote-
lottando, uscir con sforzo, farsi strada CUÌl fa- rat eluvies, Curt.: ab altera parte voragines
tica, aqua eluctabitur oninis, Vcrg. : per an- eluviesque praeruptae sunt, Curt.
gusta, farsi strada (del Nilo), Sen. trasl., : elììtlOj Ònis, f. (eluoi, inondazione, illu-
velut eluctantia verba, come se le parole do- vione, Cic.de off. 16: plur. coZgenit. sogg.,
2,
vessero lottare per venir fuori fcome se r/liele aquarum eluviones, Cic. de div. 1, 111: col
strappassero di 6occoy,Tac. ann. 4, 31. IIJìt., genit. ogg., eluviones et exustiones terrarum,
svincolarsi da Una cosa, da ima difficoltà, Cic de rep. 6, 23.
vincere, superare COll fatica, a) propr., CUm Élyintli!^, matdis, acc. maYda, f. ('EXu-
tot ac tam validae mauus eluctandae essent, contrada della Persia nella parte oc-
(iaig),
Liv.: obstantia, del Nilo, Sen.: uives, Tac: lo- cidentale delVodierna provincia di Iran. —
corum b) trasl., odium cle-
difficultates, Tac.
Deriv.: Kiyniaeus, a, um ('EXup,aiog), eli-
mentia sua, Veli. 2, 86, 2, edis. Hahn. meo, plur. sost. Elyniaei, òrum, m., gli abi-
C'-luCUbrO, avi, àtum, are, lucubrare, ela- tanti di Elimaide, gli xmmei,
fcor ore «fi/wje<7t7McerMa,orationem, Cic. :librum,
Tac. dial. — forma depon. cXucuhvor,
access,
£i5'§iuni, li, n. ('HXuaiov tisSJov), .sog-
giorno dei beati nel regno dei morti, i Campi
§,tUS SUm, ari, scrivere ancora a lume di lu-
eei-na, epistulam, Cic. ad Att. 7, 19 in.
Misi, Imiso. —
Deriv.: KlyMus, a, um
('HXtiatog), elisio.
C-ludo, lùsi, lùsum, ere, I) v. intr., guaz- em Comici:
eiii, Inter., ecco, tibi! eccoti:
gare, sguazzare, diguazzare, ipsum autem mare
em bada ! sta attento! bada a
serva ! te ! sta
sic terram appetens litoribus eludit, ut etc,
in guardia! Ter.
Cic: qua fluctus eludit, Cic. e Quint. II) v. tr.:
èiiiSceriitus, a, um (ex e macero), ma-
A) schifare, parare, scansare nella Scherma,
smunto, sfinito, Sen. ad Marc. 10, 6.
cilente,
I) propr.: latronis telum opposita veste, Sen.:
rudibus eludit, para con, ecc.
assol,, scher- = eniacìlaìsj atis, f. (emax), smania di com-
prare, Plin. ep. 3, 7, 7.
misce per esercizio con, ecc., Cic. 2) trasl.,
eludere, cercare di sfuggire, evitare, pugnam, euiancìpalio , ònis, f. (emancipo), I)
Liv.: vim alqm, Verg. ed a.: assol.,
legis, Suet.: emancipazione formale (per mezzo di triplice
ILnfensus miles adversum eludentes, che non mancipatio e manuraissio) del figlio dalla po-
iengon fermo, Tac. B) farsi giuoco, burlarsi, destà paterna, Quint. 11, 1, 65. II) cessione
beffarsidi qualcuno, stuzzicare, canzonare, formale di beni stabili per aes et libram
burlare, alqm, Cic, Caes. ed a.: paucitatem (vendita simulata) in presenza di cinque te-
hostium, Liv.: e generic, eludere quale. stimoni, Plin. ep. 10, 4 (3) 3.
render vano q.C, noi» lasciarlo pervenire
«j'.C, é-iuauci|»o (èmancupo), avi, àtum, are,
a q.c, alqm, Tac: quieteni bello, bellum quiete I) in senso strettamente giurid. liberare =
invicera, Liv. —
assol., fare H suo giuoco di formalmente {per mezzo di triplice mancipa-
scherno, sfogar la sua bile, quam diu etiam tio e manumissio) un figlio dalia potestà pa-
furor iste tuus eludet ? Cic. posse se eludere
:
terna, dichiarare libero, indipetulente, etnanci-
in illis suis cogitatis furoribus, Cic. pare, filium, Liv. e Plin. ep. II) in senso più
e-lugeo, luxi, ère, I) intr., deporre il lato. A) propr.: 1) rimettere un fanciullo dalla
lutto, Liv. 34, 7, 10. II) tr., portare il lutto sua potestà in quella d'un altro, cederlo, tra-
durante il tetnpo debito per, eec, piangere, de- ametterlo ad adoptionem, Cic:
ale., filium in
plorare, patriam, Cic. ep. 9, 20, 3. emancipata fìlia, Plin. ep. 2) cedere formal-
elunibis, e (ex e lumbus), slombato, dilom- mente uno stabile a quale, per aes et libram,
bato, trasl., dell'oratore, fiacco, che strascica trasmettere come proprietà, praedia patema,
U parole, Tac. dial. 18. Quint.: totum agrum, Suet. B) trasl., abban-
è-luO, lui, lùtum, ere, lavare, nettare, ripu- donare a/fatto, tribunatum, Cic: dimidiara
lire, sciacquare, risciacquare, I) in gen.: cor- partem filio, Val. Max.: Komanus emancipatus
pus, Ov.: OS, Cels.: algam aqua dulci, Curt. feminae, Hor.
II) pregn., cavare, cancellare lavando, colo- eniancOj avi, are (ex e mancus), niozzare,
rem, Quint. : sanguinem, Cic. trasl., maculas
: mutilare, rendere monco, tagliare le mani, La-
furtorum, Cic: vitia, Quint.: crimen, Ov.: aiiii- bien. in Sen. contr. 10, 4 (33) § 24.
citias remissione usus, sciogliere a ^uco a é-luaiiOj avi, àtum, are, emanare, acorrer
923 eniarcesco emergo 924

fuori, scaturire, effondersi, I) propr., fons libri emendatissimi, Quint. II) trasl., maral
unde emanai aquai, Cic. poét.: ex quo (fonte) mente irreprensibile, mores, Cic: homo emeuir
pestiferum virus einanat, Curt. II) trasl.: datissimus, Plin. ep.
A)w gen.: singularem eloqui! suavitatem ore e-mendlcO) are, mendicare, accattare, ot-
ejus (di Platone) emanaturam, scorrere dalla tener mendicando, stipem quotannis die certo a
sua bocca, "Val. Max. 1, 6, ext. 3. B) partic: populo, Suet. pecuniae emendicatae, Suet.:
:

1) entanare da q.C. = venir fuori, tutscere, capilli emendicati, Sen.


sorgere, provenire, alii quoque alio ex fonte emendo, avi, àtum, are (ex e mendum),
praeceptores dicendi emanaverunt, Cic: mala emendare, con'eggere; liberare, purgare OVV,
nostra istinc emanant, Cic. 2) propagarsi, = inondare q.C. da difetti, ntigliorare, limare, per-
diffondersi, di mali, eiuanabat latius ma-
a) fezionare (diverso da corrigere [V.], quindi
lum, Cic. e Fior, b) di discorsi, voci, ru- spesso coord., corrigere et emendare, emen-
mori, ecc., divulgarsi, spargersi, quae fama dare et corrigere), IJ partic, riguardo al-
emanarat, Cic: partic, di ciò che deve restar l'arte e alla lingua; annales, Cic II) trasl.,
segreto, dimUgarsi, farsi noto {coìitr. cclari), in senso morale, correggere, migliorare, Civita-
emanat Sullae dictum, Suet. ne per nos hic : tem, Cic: consuetudinem, Cic
sermo tuus emanet, Cic: multis emanabat ju- è-IlienlTor, tìtus sum, Tri, mentire, inven-
diciis, seg. dall'acc. coZZ'infin., Liv.: emanat tare, fingere, pretendere falsamente, sostener

in vulgo seg. dalVacc. coU'infin., Suet. con metisogna, auspicia, Cic : falsa naufragia,
e-inapcesco, marcili, ere, appassire, Liv.: vanitas ementiendae stirpis, Liv.: seg,
trasl.^ estinguersi, Sen. ep. 112, 3. dall'acc. e Tinfin., Cic: con dopp. acc. dar =
finiatkia, ae, f. ('E|a,aeóa), antico nome falsamente per, ecc., se genitura septemplice
della Macedonia, più tardi nome d'una re- NUo, Ov.: auctorem ejus doli Sullam, Tac:
gione della Macedonia tra i HioHit'Bermius e assol., in alqm, inventare una bugia, Cic:

Dj'Surum e la Bottiaea, ad occid. del fiume partic. perf. anche passivo, auspicia emea-
Axio, a sud delV Erigone. poet. anche — tita, Cic.

per la vicina Tessaglia. Deriv.: A) K- — e-mercor, atus sum, ari, comprare, subor-
niulki!», thidis, f. ('EiiaGis), ematide, poet. nare, corrompere, adultcrium, Tac: hostes ad
= tessala, pluf, sost., Emathides, le Pieridi, exuendam fìdem, Tac.
Ov. B) diuatliìu»», a, um, emazio, poet.
é-nièreo, merìii, merttum, ère, ed e-me-
a) = macedonico, dux, Alessandro Magno, Peor, merìtus sum, eri, I) meritare, 1) me-
Ov. b) =
tessalico, 6 partic. per farsallco,
ritar (si) q.C, acquistare un diritto, una pretesa
su q.C, generosos vestis honores, Prop.: favo-
vertex, il Pelion, Ps. Verg.: caedes, Ov.
rem, Quint.: seg. dall'inhn., Ov. 2) meritare,
C-IUÌÌture<!>COj turili, eie,maturare piena-
esser benemerito di alc, alqm, Tibull. e Ov.:
mente, giungere a perfetta maturità, trasl., SI
emeritus, benemerito, Ov. IlJ compiere o fi-
modo laesi ernaturuerit Caesaris ira, si pla-
nire il suo sereizio, stipendia, Liv. emeritua, :
cherà col tempo, Ov. trist. 2, 124.
soldato emerito, veterano,Snet., quindi trasl.,
eiuax, macis (emo), desideroso, cupido,
emeritus, usato, vecchio, die ha fatto il suo
bramoso comprare [contr. vendax), Cic. ed a.
di
tempo, divemito inutile, aratrum, Ov. Pas- —
emblèma, matis, abl. plur. màtis, n. sivo, finire, giungere alta fine, annuae operatì
(6iipX7jp.a), ciò che è incastrato, I) lavoro di emerentur, Cic. stipendia emerita, Liv. : e
:

intarsio, mosaico, screziato, Lucil. sat. fr. in


(fig.) Cic : annuum tempus emeritura (cem-
Cic, de or. 3, 171: trasl., cosa intercalata, in- piuto), Cic.
serita, inserzione (passo preso altrove e rife- e-mergo, mersi, mersum, ere, I) tr., far
rito in un discorso), Quint. 2, 4, 27. II) la- uscire, far venire a galla, freti Canenti 6 gurgite
mella striscia in rilievo, quale ornamento
vultus, delle Nereidi, Catull. 64, 14: quindi
(che si poteva staccare) ai vasi degli antichi emergere se ovv. emergi, emergere da una pro-
(cfr. crusta, rò' 2), Cic. Verr. 4 § 37. 46. 54. fondità (acqua, ecc.), venir fuori, comparire,
enihdlluin, ìi, n, (èjipóXiov), intei-mezzo presentarsi alla vista, A) propr.: serpens se
pantomimico, trasl., mirifìcum embolium, mi- emergit, Cic: emersus e flumine, Cic: ex prò-
rabile episodio, Cic. ad Q. fr. 3, 1, 7. § 24: in funda emersus palude, Liv. B) trasl., trarsi
cattivo senso, embolia sororis, stravaganze, fuori, liberarsi, svincolarsi, emergere se ex ma-
Cic Sest. 116. lis, Ter. e Nep. velut emerso ab adrairatione
:

cniendàbìlis, e (emendo), emendabile, ri- animo, come se si fossero riavuti dal loro stu-
parabile, error, Liv.: aetas, Sen. pore, Liv. II) ìntt., emergere, venir fuori, venir
èiuendatv, avv. (emendatus), senza di- a \)propr.: equus
galla, presentarsi alla cista,
fetti, correttamente, esattamente, Cic. ed a. ex flumine emersit, Cic: navigia fundo emer-
cmeudutìo, ònis, f. (emendo), emenda- gunt, Sali, fr.: del levar del sole e delle stelle,
mento, correzione, perfezionamento, Cic ed a. Tac. e Plin. B) trasl.: \) uscire da una cattiva
emendaldr, òris, m. (emendo), emenda- condizione, rimettersi, riaversi, ritivigorire, hac
tore, correttore, perfezionatore, Cic. ed a. autem re incredibile est quantum civitates
èmendatrix, tricis, f. (fem. di emenda- emerserint, si rianimarono, Cic: em. ex judi-
tor), emendatrice, eorrettrice, di C. astr., Cic. cio peculatus, Cic: ex paternis probris ac vitiis,
Tusc. 4, 69 e de legg. 1, 58. Cic: emcrsisse civitatem ex obnoxia pace, Liv.
emendatus, a, um, part. agg. [da emen- 2) salire, innalzarsi, ad summas opes, Lucr.:
do), sema difetti, giusto, corretto, irreprensibile, in quod jam emersissent fastigium. Veli. 3;
I) propr., riguardo alla lingua, locutio, Cic: farsi vedere, tnostrarsi, apparire, emergit rur-
carmina, Hor.: verba {contr. barbara), Quint.: sum dolor, Cic: tanti sceleris indicium per
925 emctior emmeo 926

Fulviam emersit, venne in luce, Fior.: ex quo grare JTzsserant, Justin. — trasl., partire,
lUiigis emergit, quale sit decorum illud, Cic. uscire, e vita, Cic. de legg. 2, 48.
c-inéiìor, meusus sum, mètiri, I) inimt- enilnens entis, I) partic. di emineo, V,
rare. A) propr.r spatium oculis, Verg. Aen. II) part. agg., sporgente, prominente, A) propr.Z
10, 772, B) trasl.: a) percvti-ere, traversare 1) in gen.: a) vertinilmeìite sporgetUe, sa- ,

trascorrere, correre, tam lougum iter, Liv.r posto, situato in alto, elevato , arbores,
liente,

uua nocte aliquautum iter, Liv.: uno die cursu Curt, : saxa, Sali. nihil eminens, Cii:. trabes
: :

ingens spatium, Liv.: spatium urbis pedibus, paulo longiores atque eminentiores, Caes.: ver-
Tac: maria terrasque, Curt.: plura iiiilia pas- tex, id quod in rnontibus eminentissimum,
suuin, Justin. partic. perf. passivo
: toto , Quiut. neutr. sost., .species ut quaedam sit
:

emeuso spatio, ('aes.: pars itineris emeasa, deorum, quae nihil concreti habeat, nihil emi-
Liv. b) misurare, pe-rcorrere uno spuzio di nentis, Cic. plur., eminentia cautium, rupi
:

tempo; passivo, vides emeiisas in luceni ten- sporgenti, Mela: per inaequaliter eminentia
dere noctes, quando Juinno percorso il loro rupis, prominenze disuguali, Liv. b) orizzon-
spazio, Ov. met. 15, 186: pregn., vivere Uu- talmente prominente, sporgente all'infuuri, sa-
ranie, vedere, quinque princlpcs, Tac. hist. 1, Heitte, oculi,Cic.:genat'leniter em.,Cic. 2)Come
49. II) compartire, dare, attribtiire, trasl. = t. t, di pittura, saliente, alia eminentiora, alia
mandare, far pervenire, dottare, aliquid patriae, reductiora fecerunt, Quint,: fìg., eminens effi-
Hur.: ego autem voluntatem tibi profecto eme- gies virtutis, imagine fortemente spiccata
tiar, la buona volontà per certo non man- (coìitr.adumbrata imago,imagine adombrata),
cherà, Cic. Cic, B) trasl.: 1) saliente, in vista, che spicca,
c-niTco, rateili, mtcàtum, are, slanciarsi quae sunt eminentia et prompta, Cic, 2) emi-
fuari subitamente, con rapido movimento, ttente, insigne, distinto, non comune, straordi-

I) dal profondo : l)propr.: a.) di e. inan., nario, splendido, a) di pers.: vir, Veli.: orato-
e precis. a) di lampo, fiamma, ecc., guizzar res, Tac. dial.: auctor, Quint.: eminentissimi
fuuri, baleiutre, sfavillare, divampare, scintillis hostium duces, VeU.: corpore excellens, digni-
iiiter fumum emicantibus, Quint. fiamma
: tate eminens, Veli. sost. eminentes, ium, m.,
:

emicat ex oculis, Ov.: ex turri ignes emicant, personaggi eminenti, Tao.: eminentissimi
Suet.: ab omni parte caeli emicare fulgura, Graecorura, Quint. b) di e. inan., fastigium,
Curt. P) di sorgenti, sangue, ecc., scaturire, fortuna, ingenium, Veli.: res (iictu non emi-
sgorgare, spicciare, scaturigines teuues emi- nens, non degna di una splendida esposi-
cant, Liv.: magna vis sanguinis emicat, Curt.: zione. Veli,: eminentiorem illorum temporum
saiigiiis per utrumque foraraen emicuit, Ov. eloquentiam fuisse, Tac. dial.: sost., eminentia,
b) (poet.) di ess. anim., correr fuori, uscir cor- ium , n., a) le parti salienti del discorso^
rendo, carcere (dalle barriere), Ov. met. 10, Quint. 10, 1, 86. P) il sublime, grandezza pre~
652. 2) trasl.: a) prorompere, erompere, spun- ponderanU. Veli. 2, 40, 5.
tare, apparire, alci pavor emicat, Tac: quae einiiientìa, ae, f. ( emineo ), sporgenza,
(mala) diversis orbis oris emicabant. Fior. p-rominenza, concrctO ^= CÌÒ che è sporgente,
b) risplendere, ritìicere, spiccare, egregia virtus altura, eminenza, I) propr.: a) in gen.: nec
alcjs emicuit. Fior.: iuter ceteros alci gloria habere uUam soliditatem nec eminentiam, ri-
emicuit, Justin.: Inter quae verba forte si emi- saltare corporalmente, Cic. de nat. deor. 1,
cuit decorum, Hor.: di pers., claritate rerum, 105. \)) partic, luce, parti salienti nella pit-
Curt. 7, 6 (27), 20. IIJ in avanti, a) di dardi, tura {conlr. umbrae), Cic. Ac 2, 20. II) me-
partir fischiando, scattare, scoccare, telum eXCUS- ton., ciò che è emittente, talenti, ingegni emi-
sum velut glans emicabat, Liv.: emicuit nervo nenti, insigni, cujusque operis (di ogni genere
teluin, Ov.: saxa tormento emicant, Liv. b) di d'arte), Veli. 1, 17,4^
sangue, zampillare, spicciare verso, illam in C-UlTneO, mtnui, ere, sporgere, sovrastarr,
l)artem, unde etc, Lucr. 4, 1042. e) (poet.) di uscire, risaltare,
I) propr.: 1) in g 671.: Si) ver-
JJerS., saltar fuori, correr fuori, in litus, Verg.: ticalmente, ne quid emineret, ubi ignis ho-
e avanzare, longe aute omnia alia corpora, stium adhaeresceret, Caes.: tumulis dumtaxat
Verg. Ili) dal basso in alto, sobbalzare, eminentibus, Curt.: globus terrae eminens e
\)propr.: a) di e. inan., cor emicat, batte, mari, Cic: in medio fere nemore columnam
palpita. Veli. in superos aer tenuissimus
: eminere, Curt.: jam paulum moles aqua emi-
emicat ignes, Ov.: del sangue, schizzar fuori, nebat, Curt.: Darèus curru sublimis eminebat,
spicciare, alte in altum, Ov. b) (poet.), di Curt.: belua super ipsos fluctus dorso eminens,
ess. anim., balzare su, saltar su, assoL, Verg.: Curt.: ut non amplius digitis quattuor ex
solo fdal suolo), Verg.: in currum, Verg.: in terra emmerent (stipites), Caes. b) sporgere
auras, Ov. 2) trasl., a) (poet.), di sogg. concr. orizzontalmente, sporget-e in fuori, uscire, duo-
sovrastare, sporgere, alto gurgite (d'uno SCO- bus eminentibus promunturiis, Caes.: ex sum-
glioj, Ov. mot. 9, 226. b) dello spirito, ele- mo temone o multum ultra temonem (di
varsi in alto, innalzarsi, animus ad sumuia lande), Curt.: dextra omnis acies extra proe-
emicaturus, Sen.: animus in (a) cogitationes lium eminens, Liv.: ita ut per costas ferrum
divinas emicat, Sen. emineret, Liv,: inter radios rotarum plura spi-
C-luT§;rO, avi, àtum, are, enUgrare, cam- cula erainebant, Curt. juguni directum emi- :

biar dimora, huc ex illa domo praetoria, Cic: nens in mare, Caes. 2) partic, come 1. 1. della
domo ejus. Cic: domo (dalla patriaj, Caes.: pittura, risaltare, spiccare (contr. recedere),
XXX tyrannos (ex urbe) Eleusina (ad Eh) Quint. 2, 17, 21 8, 5. 26 fìg. (coord. exstare
; :

emigrare jubere, Justin.: assol., qui post hunc atque eminere), Cic. de or. 3, 101. II) trasl,:
casum emigraverunt, Sen.: quem tjranni emi- 1) spiccare chiaramente, mostrarsi, furii vedere
927 eminiscor emo 928

chiaramente, esser visibile, primum mctus ejus, eqnitìbns eraissis, equitatu emisso. 2) cacciar
mos gaudium emiauit, Flin. ep.; sententiae fuori, scacciare, gittur fuori COn Violenza da
ipsae raagis eminent, Quint. quorum eminet : un luogo, urtando, colpendo, a) ess. anim.,
audacia atque projecta est, Cic. toto ex ore : spinger fuori, cacciar fuori, scacciare, cacciar
crudelitas eminebat, Cic: cum pigritia et de- via, far uscire, alqm, Cic. alqm ex domo, ex
:

speratio in omnium vultu emineret, si leggeva urbe, Cic. : septima (oratio) cum Catilinam
chiaramente, Liv.: in Poro eminebat auctori- emisi, Cic b) ogg. inan., gittar ftiori, gittar
tas, Curt.: privata quoque inter publicos bo- via =^ scagliar fuon, scagliare, avventare, man-
li Jres studia eminebant, Liv.: quae (altitudo dare, lanciare, scoccare, bastam in lìnes corum,
aaimi) maxime eminet tontemnendis et despi- Liv.: pila, Caes.: in naves saxa ingenti pondera,
ciendis doloribus, Cic. : per confusa frementis Liv.: fulmina, Cic: fig., cum illud facetum di-
verba vulgi vox eminet una, spicca, risuona ctum emissum haerere debeat, Cic: con imag.
più forte, Ov. 2) svincolarsi, uscir lottando, SÌ presa da insetti pungenti, aculeum, Cic. ed
jam tum, cum erit (animus) inclusus in cor- a.: aculeos in liominem et reum, Cic. 3) emet-
p^re, eminebit foras, Cic. 3) sovrastare, spic- tere, mandar fuori, far uscire scoi-rer da sé,
care, risplendeì'e =^ distinguersi, segnalarsi, aj generic, di corpi: emittit nebulam amuis,
a) dipers.: quos eminere videant altius, Nep.: Piin.: rifl., si nubium conflictu ardor expres-
arraiset robore corporis super ceteros eminens, sus se emiserit, id esse fuhuen, prorompe
Curt.: nihii excelsum niliil, quod supra cetera fuori, Cic. b) di fiumi, far scorrere, scaricare,
emineat, in civitatibus foro, Liv.: in bis omni- al passivo =scjrrere, scaricarsi, sboccare,
bus eminuit PLato, Quint.: Demostbenes unus amnis tenues reliquias in mare emittit, Curt.:
eminet inter omnes in omni genere dicendi, per Histros Hister emittitui". Mela: per se-
Cic. b) di e. inan.: excellit atque eminet vis, ptem Nilus portus emissus in aequor, Ov.
potestas nouienque regium, Cic: quibus inter e) di ess. anim., a) generic: aniiiiam, esalare,

populares aut nobilitas aut opes eminent, Curt.: Kep. P) un suono, emettere, dare, rendere,
quae res in negotiis vel bellicis vel civilibus ìnandare, far sentire (risuonare), flatum crepi-
e.ninebant, Eutr.: Philippicas (orationes) De- tumque ventris, Suet.: vox caelo emissa, Liv.:
ii.ostbenis iisdem eminere virtutibus, Quiut. moriere, si vocem (una parola) emiseris, Liv.
emìniscor, mentus sum miniaci (ex e ,
4) far uscire un liquido da un luogo, far
^ meniscor), escogitare, iinaginare, inventare, Qox- scolare,dare lo scolo, derivare, a) acque, aquam
nif. rbet. 2, 10 e 12 ediz. Kai/ser, Nep. Aie. 2, ex lacu Albano, Liv.: lacum, Cic. b) cavare,
1 ediz. Halm. estrarre da un corpo, quidquid bumoris cor-
cniìnus, avv. (e e manus), I) in orig, 1. 1. rupti contraxerit, emittendum, Quint. 5) dare
milit. = da lontano, a distanza (contr. Commi- uno scritto,\ìhr\iva., Quiut.:
alla luce, pubblicare
nus), em. pugnare, Caes.: eniinus bastis aut aliquid dignum
nostro nomine, Cic
comminus gladiis uti, Cic. II) trasl., gene- II) lasciar andare coì'vere fuori lasciar =
ric, da lungi, a distanza, in lontaiutnza (contr. andare, pai-tire, covì'ere, mettere in libeità,
comminus Lucr.
j, 6, 904. Ov. ex Pont. 1, 6, 17, rilasciare, liberare, lasciar correre, lasciar
C-luTror, atus sum, meravigliarsi molto
ari, fuggire, lasciar cader di muli, ecC. q.C,
di i^C, scorgere, osservare con stupore q.C, ae- metter da banda. A) in gen.: 1) propr.:
qujra, Hor. carni. 1, 5, 8. a) ogg. anim., agnos (conclusos) foras, Plaut.:
énii<«<ìiarTuiu, li, n. (emitto), emissario, alqm noctu per valium Caes. b) ogg.
,

Boaricatoio d'uno Stagno, d'un lago e sim., inan., manu scutum, Caes. : caseum ore,
Cic. ed a. Pbaedr. 2) trasl., alqm de manibus, la-
eniissiiriUS^ ti, m. (emitto), mandatalo, sciarsi sfuggir dalle mani, Cic. pariic.: bo- :

tnesso segreto, spia, Cic. ed a. stem de manibus o e manibus, Liv.: certamen


cniÌ!»»IO, ònis, f. (emitto), il ntandar fuori, manibus, Liv.: emissa de manibus res est, Liv.
I) (secondo emitto n" I, B, 2) scaglia- = Bj partici 1) lasciar partire slanciarsi dalle
mento, lanciamento, tratto, colpo d'un dardo, barriere un corridore, e carceribus, Cic. de
ut enim balistae lapidum et reliqua tormenta amie lOL 2) lasciar uscir di prigione, rila-
eo graviores emissiones babent, quo sunt con- sciare da cattività e in gen., liberare, affran-
tenta atque adducta vehementius, sic, etc.,Cic. care da chi tiene in suo potere, mettere in
Tusc. 2, 57. II) {secondo emitto n" II, B, 2) libertà,, a) dal Carcere i alqm e o de carcere,
-^^ scarceramento, il mettere in libertà, il lasciar Cic: ex vinculis, Caes.: e custodia, Cic b) dalla
aìviare un rinchiuso, anguis, serpentis, Cic. cattività e in gen. da chi ha in suo poterei
de div. 2, 62. em. anguem, lasciar andare, Cic: come t. t.
_
vmissU!!», US, m. Cemitto), il mandar fuori milit., rilasciare, lasciar libero, lasciar andare
via, scatjl lamento, lanciatnento,
Lucr. 4, 202. prigionieri di guerra, soldati che capitolano,
Ò-niiltO, misi, missum, ere, fare o lasciare alqm, Liv.: alqm ex obsidione, Liv.: alqm sub
andar fuori, fare o lasciare tiscive o correa jugum, rilasciare facendo passar sotto al
fuori, I) far andare o correr fuori mandar = giogo, Liv.: e come t. t. di atti puhhl., di
fuori da un luogo, spedire, mandar via. Ai in schiavi, alqm manu, manomettere. Comici,
gen.: equitatum pabulandi causa (ac. e castris), Liv. ed a.i e sempl. alqm, Comicii e un debi-
Caes. (cfr. pabuktum emittitur nemo, Caes.): to) e, libra et aere liberat emittit, Liv.
paucos navigio in ripam, Curt. B) partici eino, èmi, emptum, e rendere, e precis.
.

1) come 1. 1. milit, far uscir da un luogo contro contro pagamento, comperare; alV incanto,
ti nemico, tnandar fuori, far marciare, spedire, ottenere, I) propr.: tabulas, signa, toreumata,
essedarios ex silvis, Caes.: cobortes ex statione Sali.: agellura, Plin. ep. frumentum, Cic:
:

etpraesidio, Caes.: equites in hostem,Liy.: cfr. velie eini, volersi far comprare, Ov.: domum
.

529 emoderor emunctlo 930

de alqo, aedes ab alqo, Cic. : unde qaidque è-m)trYor, mort'uus sum, mori, morire,
emeris, Cic: ex praeda (dal bottino) enipta passar di vita, I) propr., di pers., Cic. ed a.:
mancipia, Liv.: empti ex ergastulis, Cic: emit prò alqo, Cic: non miserabiliter, Cic: per vu--
eam (virginem) dono milii, Ter.: lanienas et tutem (eroicamente), Sali. Il) trasl., di e.
tabernas conjunctas in publicuin (per lo Stato), inan., a) di e. COncr. =
inaridire, spegnersi,
Liv. : fundum in diem (da pagarsi in un tnorire fisicamente, natura emori tur, Curt.:
giorno determinato), Nep.: fabuias pretio suo. emortuae fauces, Sen.: terra emoritur, Curt.
Ter.: ancillani aere suo, Ter.: universum vicini b) di e. astr. = perire interamente, estinguersi,
agrum sua pecunia, Tac: alla domanda: a emori non potest, Cic: per
cancellarsi, laus
quanto? a qual prezzo? parvo aere, gradus emoriatur amor, Ov.
inoiles
a buon mercato, Seu.: grandi pecunia, Cic: e ciiiokeo (ex-m'uvco), movi, inòtum, ère,
così magno, caro, parvo, a buon mercato, Cic: I) far uscire, vimnovere, trasportar fuori, ntet-
immeuso (immensnmetite caro), Suet.: care, ter da banda, allontanare, esctìtdere. A) pTOpT.:
Hor.: emere donium prope dimidio carius quani 1) m^e/4.; plebem de medio, Liv.: multitudi-
aestimabatur, Cic: tanti^ quanti etc, caro nem e foro, Liv.: alqm e senatu, Liv.: arma
co/ne, Cic: aut minoris (più a buon mercato) tectis, Verg. 2) partic. a) slogare, lussare,
:

aut etiam pluris (piìi caro), Cic: bene, bene, emoti articoli (per mezzo dfdla tortura), Sen.
a buon increato, Cic: melius (a mif/lior mer- rhet. b) mens emota, pazza, insensata, Sen.
cato), Suet.: male, malf, caro, Cic: prae- ad Polyb. 18 (37), 6. B) trasl.: pestilentiara
diolum hoc taiii salubriter (a prezzo discreto), ex agro Romano, allontanare, antica formola
ut etc, Piin. ep.: paulo suniptuosius equos et in Liv.: curas dictis, scacciare, Verg. II) meu
canes, Piin. ep.: collahl. del prezzo conve- tere in movimento dal basso all'alto, sollevare,
nuto, bona (possessi.) de alqo duobus niilibus alzare, smuovere, svellere, scuotere, muros fun-
nunimùm, Cic: piper emitur in libras X xv, damentaque, Verg.: cardine postes, Verg.: te-
15 'tenari la libbra, Piin.: tn costr. assol, cta quasi sedibus suis, Piin. ep.
malo ctnere quaui rogare (proverb.), Cic: ii Einpeduclvs is, m. ('E[i7:s3oy.X'^s}, ce-
qui etnerant, i compratori, Caes.: così pure lebre filosofo greco di Agriijento (Girgenti),
«meutes, Justin.: partic. perf. sosf., a) empta, della scuola pitagorica ; maestro di (ì orgia;
ae, f., comprata =
schiava, Prop. 1, 9, 4. autore d'un poema sulla natura delle cose.
P) empturn, i, n., compra, contratto di compra,
ex empto, Cic: constat negotiatio ex empto et
— Deriv.: Empedoelcus, a, uni, m.
('EiiueSóy.Xsios), empodocieo, sanguis, (secondo
yendito, di compra e vendita, Sen. II) trasl.,
comprare z^^ guadagnarsi, trarre dalla sica
la dottrina di Empedocle) l'anima, Cic —
sost. Empedoclea, òrum, n., dottrine di is., Cic.
parte con denaro, ecc., corrompere, judices,
eiii|»lia<i>is, cos, acc. in, abl. i, f. (i[i,:j)a-
Cic: percussorem in alqm, Curt.: sententias
O'.j), che significa 6
enfasi, forza d'espressione
(judicum), Cic: judicium, Cic: pacem pretio,
fa supporre più che non esprima propria-
Liv.: e sempl., pacem, Ju,<^tin.: empta dolore
mente, Quint. 8, 2, 11.
voluptas, Hor.: pecunia emptus, comprato con
ein|tTi*Tci, òrum, m. {ì\ì.tzz:'p',v.qì), gli empi-
denaro, corrotto, Cic: seg. da ut col cong.,
rici in medicina, Cic. Ac. 2, 122.
Justin. 23, 2, 8.
eiil|><>riillll, ti, n. (siizóptov), emporio,
c-inoderor, ari, moderare, Ov. rem. 130.
Musa, piazza mercautile,deposito, scalo, mercato (tanto
C-inìSdulor, ari, celebrare, cantare,
per uudenos emodulanda pedes, da cantarsi
come luogo di mercato in o presso u>ia città
che la città stessa), celebre et frequens, Liv.:
in canto elegiaco, Ov. am. 1, 1, 30.
cuiftITinentiiiii, i, n., V. emoluraentum. emp. mercium, Mela.
e-inollTo, ivi, ìtum, ire, aunnulUre, inte- eniplìo, ònis, f. (emo), I) compera {contr.
venditio), tabella emptionis, instrumento d'ac-
nfirire, render molle tenero, I) propr.: ulcus,
quisto, Sen. rhet.: emptio agrorum, Tac: ista
Cels.: fundas et amenta, allentare (dell" umi-
falsa et simulata emptio, Cic. : mala emptio,
dità), Liv. II) trasl.: 1) in senso buono, ad-
dolcire, mitigare, mores, Ov.: severa praecepta,
Piin. ep.: ea emptione bene emimus, Cic: con-
tractae emptionibus plures domus, Veli. II)
Aur. Vict. 2) in senso eattivo, snervare, am-
mollire, effeminare, exercitum, Liv.: hostis de-
meton., compra =
cosa eontprata, nOVa, Pliu.
ep. 2, 15, 1 : plur., Cic. ep. 7, 23, 2.
gener et emoUitus amoenitate Asiae, Liv.: au-
ctoritatem principis, indebolire, Aur. Vict. emi»tTlo, avi, atum, are {freq. di emo),
cniiilìiiuentuin (èniuWmentum), i, n., ciò comprare, Piin. Cp ed U.
che è ottenuto, buon effetto, buon esito, buona eiiiptor, oris, m. (emo), compratore, fiindi,
riuscita, successo, quindi anche vuntttgijio ri- Cic: familiae pecuniaeque, finto compratore
portato, giovamento, fortuna (contr. nell'atto di testare per aes et libram, Suet.:
detrimentum, daìtìnura),
profitto,
ed a.:
assol., Cic. emptorem invenire. Sali. —
trasl., compratore,

emolumento Cic: col genit.: emolumenta


esse, eoìTuttore, dedecorum pretiosus emptor, che

rerum, Cic. : emolumenta (benedizioni) pacis compra a curo prezzo, Hor.


Tac. hiems emolumentum patrati belli con-
:
è-mii^io, ire, muggire, trasl., di oratori,
tulit, colV inverno finì fortunatamente la omnia, Quint. 2, 12, 9.
guerra, Veli.: di pers., id agebat, ut quam é-niui^i'O, mulsum, ere, mungere, smun-
maximum emolumentum novis sociis esset, gere, poet. trasl., emulsa palus, esaurita, Ca-
potesse mostrarsi il pia utile che fosse pos- tull. 68, 110: emulso labra notata sero, CatulL

sibile, Liv. 22, 22, 7 80,8.


C'IMoncO,ere, esortare espressamente, alqxa, ciiiuiietTo, ònis, f. (emuugo), il sojjiarsi a
ut col cong., Cic. ep. 1, 7, 9. naso, Quiut. 11, 3,80.

Georges- Calonghi, Dizionario latino -italiano. 20


931 emunilo emra 93?
C-in linaio, avi, àtum, are, mondare, net- Cornrf. rbet. IT) trasl., cavarsi da una diffi-
t.are iuteiamfntc, segctes, Col.; obscena, Sen. coltà, trarsi d'impaccio, Cic. TUSC. 5, 87.
eiiiuns;o, munxi, iiiuuctura, ere (ex e é-niiti^o, avi, atum, are, I) intr., uscir
*mungo), soffiare il naso, I) propr.: emun- navigando, partir per mare, far vela, Curt. ed
gere se, Suet.: erauiigi cubitis, nettarsi il naso a.: Rbodum, Suet. in paragone, e quibus
:

coi gomiti, Coriiif. rhet. II) trasl.: A) in tamquam e scrupulosis cotibus enavigavit ora-
gen.: homo emunctae naris, spiritoso, arguto tio, ha preso il largo, Cic. Tusc. 4, 3o. Il) tr.,

(specialmente a scoprire i difetti altrui), pereorrere, attraversare un COrSO d'acqua na-


Hor.: COSI pure Attici emuncti, arguti, Quint. vigando, unda omnibus enaviganda, Hor.-
B) partic. (come à7ro|J,UOO£iVJ mungere, smun- carm. 2, 14, 11.
gere = scorticare, pelare, spogliare, truffare Enceladus, i, m.CEyxéXaSoc;), Encelado,
quale, di q.c., alqm auro, argento, Comici, uno dei giganti, che Giove uccise col fulmine
e sempl. alqm. Comici e Hor. e seppellì sotto VEtna.
é-iiiiinTo, miìnivi o munii, miìnltum, Ire endo (indo), arcaic. = in, Lucr. ed a.
(ex e munio), l)alzare,costruire,erigere (mura), eiido-plorOj are, are = imploro, Cic.
murus sapra ceterae modum altitudiais emu- Tuli. 50.

nitus erat, Liv.: locus arcis in modum einuni- Eadyinión, ònis, m. ('Ev8'J[ji(.'(i)v), Endi-
tUS, Liv. II) fortificare, munire foi'temente,
mione, figlio di Aéthlios di Giòve, e di Ca-
mettere a copeì-to, difendere, a) propr.: a) ge- lice, padre di Etolo ; secondo una leggenda

neric: opere locum, Liv.: fultosque obice po- pìsteriore sorpreso da Selene addormentato
stes, Verg. ^) partic, rendere praticabile un sul monte Latmo in Caria e d'allora in poi
luogo, aprirvi una strada, silvas ac paludes, dor)neate un eterno sonno ; quindi. Endymio-
Tac; in ascensum arduos coUes, Sen. b) trasl.: nis soninus =
sonno eterno, Cic. de fin. 5, 55.
adversus hunc metum animum, Sen. contr. 7, è-nei'O (ènico) nccui, nectum, are, uccidere
lent<imente, strangolare, strozzare, soffocare e
2 10.^
(_17),
eiiiuliilTo, onis, f. (emuto), mutazione, sim., IJ propr.: lixam (d'un elefante), Auct.
Quint. 9, 6, 51. b. Afr.: enecti veneno aut fame, Suet. 7J) trasl.,

e-iniilO, (avi), atum, hre, mutare, cambiare, consumare, spossare a morte, tormentare mor-
talmente, quasi uccidere, siti euectus Tantalus,
in perversum, Quint. 8, 2, 19.
Cic: fame frigore illuvie enecti, Liv.: alqm ro-
en, Inter. (y]v), I)ecco, a) col noni, e Z'acc,
gitando, Ter. enecas (enicas), muoio d'impa-
:
en causa, Cic: en aras, Verg.: così anche, con-
zienza, Comici: provinciam enectam tradere^
tratto, ellam, ellu.m (jier-en illam, en illum),
affatto esausta, Cic.
Comici, b) assol., en, cui tu liberos commit-
tas, Cic: en, cur etc, Cic: en tandem, ecco
encrvatus, a, ura, part. agg. (da enervo),
una volta, Curt. e) con ecce o un imperat., snervato = spossato, sema forza, debole, mulle,^

or, via, en ecce, Sen.: en aspice, Ov.: accipe,


effeminato, svigorito, non di pers., Cic,
virile, a)

en, Ter., o en accipe, Verg.: en audi crastina,


Liv. ed a.: sost., enervati, òrum, m. exoleti =
et spadones, Aur. Vict. epit. 10, 7. b) di
II) ora, nella formala en umquam, en um-
sogg. inan., velut en. civitas, Liv. mollis et
quam futurura, Liv.: con espress, desiderai.,
:

en. oratio, Cic.


en umquam aliquot,
e talv. di sdegno, mea re-
gna, videns mirabor aristas? Verg.
ènervis, e (en e nervus), snervato, svigo-
rito, non senta forza; en. et frigida JU-
virile,
énarrnltìlis, e (enarro), narrabile, rac-
venta, Val. Max. deliciis tam enerves animi^
:
contabile, spiegabile, Verg. e Quint.
Val. Max.: spectaculum non enerve nec fluxum,^
enarriitìo, ònis, f. (enarro), I) minuta
Plin. pan.: come 1. 1. retor., compositi©, Quint.:
narrazione, enumerazione, S3'llabarum, scan-
orator, Tac. dial.
sione, Sen. ep. 88, 3. IIJ partic, spiegazione,
enervo, avi, atum, are (enervis), snervare,
commento orale, interpret<tzione diuno scrittore, trasl. =^ spossare, estenuare, paralizzare, inde-
Quint. 1, 4, 2 e seg. e altr. boiire,a.lqm, dell' età,Qiìc., del sonno, vino, ecc.,
v-narro, atum, are, I) raccontare,
avi, Liv.: bellum, Cic: vires quid enervet meas,.
nati-are, descrivere q.c. per ordine e minuta-
Hor.: ut enervetur oratio compositione verbo-
mente, omnem rem, quo pacto haberet, en. or- rum, Cic.
dine. Ter.: en. alci somnium, Cic. IIJ partic, Kngotia<!>ì(n), sv yóvaai cioè compiut. ó
comentare, spiegare, interpretare oralmente, èv yóvaat xa9v^[i£vog àvi^p, l'uomo che sta gì-
poemata, Quint. 1, 2, 14. nocchiosi, costellazione dell'emisfero setten-
é-iiascoi', natus sum, nasci, crescer fuori, trionale, raffigurante Ercole, inginocchiato, •

spuntare, sorgere, nascere, inde, Lucr. eX na- :


perchè sopraffatto da, numero stragrande di
turalibus filiae vitem enatam, Justin.: lauream nemici (Liguri); costellaz. dell'Ercole; Cic,
in puppi navis longae enatam (esse), Liv.: in- poèt. de nat. deor. 2, 108.
sula medio alveo enata, Curt.: gibbam sibi Kn^'ulni^ òrum, m. V. Engyon.
pone cervicem auream enatam esse, Suet.: Kn;;y'on, i, n. ("EyYuov), città e comune
palmam viridem sub Caesaris statua Inter co- (S'^ixof;) di Sicilia, oggi Gazi; anche EnguYun
agraenta lapidura enatam (esse), Val. Max.: in {greco 'E.-^'^ùio-i), d'onde EnguTnu<«, a, um
latitudinem ramis cnatis, Caes. ('Eyyu'''os), enguino;plur. sost. Enguiui, òrum,
è-nìito, avi, .itum, are, uscire a nuoto, m., gli abitanti di Enguio, gli Enguini,
sfuggire, scampare nuotando, I) propr.: pauci enYco, V. eneco.
enatant, Phaedr.: non en. cum sarcinìs, Sen.: eniiH, cong. (dimostrativo da e e nam,
en. ad oppidum, Auct. b. Alex.: fig., ex nau- come equidem), polchi, perchè, imperocché,
fragio patriae salvus nemo potest enatare, I) per spiegare o motivare una dichiarazione
933 cnimvero Entella 934

od affermazione precedente, poìch?, ffiacth?, pe- j


cni\uti (hiìsus), a, ura, part. agg. [da eni-
rocché, cioè a dire, infatti, spesso in Cic. ed a.: tor), intenso, zelante, diligente, enixo studio,
spesso quid eiiim ? e che ? che infatti ? fche Liv. : opera enixior, Sen.
cosa sipotrebbe opporre a quel che ho detto?), Kniin (Henna), ae, f. ("Ewa), città ne\
come il greco xl ydp, Cic, Hor. ed a. IJ)prr centro dtlla Sicilia, con tin celebre tempio-
confermare un'as-ierzione, ad ogni modo, in sacro a Demcter, dove un mito di formaz.
Offnicaso, dapvet'O, sicuramente, veramente, senza pili tarda pone come aevenuto il ratto di
dubbio, sicuro, certamente, Cic. ed
COOrd. at
a.: Proserpinn oggi Castrogiovanni.
; De- —
enini, nta, bensì, è vero e sim., Ter. e Cic: sed riv.: A) Kiinaeus(Henn.),a, um ('Evvalog),
6niin, nut certamente, ma ad ogni modo, ma in enneo, moeuia. Ernia, Ov. B) Knncii<«is, e,
realta, Cic ed a. ennense, Ceres, Cid.: phir. sost., Enncnses,
enini-vero, I) sema dubbio, infatti, in ium, m., gli abitanti di Ennu, gli Ennesi,
realtà. Ter. e Cic II) ma, è vero, nelle obbie- Cic. ed a.
zioni, più forte che at, asìt, Cic. e Liv. I''!]niiiu!i*,'ti, m., Ennio, nativo di Eudiae in

KiiTpéìì»», pei, voc. piTu, m. ('Evmeus), Calabria (239 a. Cr.); il più grati poeta rom.
1) faune della Te.ssaliotide, che si (fetta nel- dell'epoca prcclassica, creatore dell'epopea
l'Apidanos ; oggi Carissa. Nella mitologia, romana ; ancora altamente onorato e lodato '

il dio di questo fiume, sotto la cui forma dai Eomani nei tempi posteriori (morto il
Posidone si um
a Tiro figlia di Salmoneo, 109 a. Cr.). — Deriv.: Knnìslnus a> ^"".
'

da cui ebbe Felia e Neleo. IIJ fiume della enniano,


Picria (Tessaglia), che scende dalV Olimpo e é-no, avi, atum, are, uscire « nuoto, I)
si getta «e/ Sinus Thermiacus non lungi da propr.: 1) in gen., di animali, e concha. Ciò.
Dium. de fin. 3, 63. 2) salvarsi a nuoto, assol., Sali.
enT««e, avv., V. enixe. ed a.: inter undas, Val. Max.: in terram, Liv.
éniMUN, a, um, V. enitor e enixus. II) poet. trasl., ttsdr fuggendo, sfuggire, Lucr.
e Verg.
e-llTleO, tui, ère, risplendere, rilucere, scin-
tillare, mostrarsi in tutto il sito splendore, Ij
èuridtitu, avv. col compar. (enodatus),
ehiaramente, compiutamente, Cic de inv. 1, SO
propr.: enitet myrtus floridus ramulis, Catull.:
e altr.
enitet campus, Verg. IIJ ti&sl.: Crassi magis
enitebat oratio, Cic. quo in bello virtus eni-
:
cnódalio, onis, f. (enodo), soluzione, spie^
gazione, scioglimento d'una cosa oscura, Cic.
tuit egregia M. Catonis, Cic: di pers., ille in
top. 31 e altr.
sua pictura nobilis enitet, Cic: enituit aliquis
énódiì^j e (ex e nodus), sema nodi, sema
in bello, sed obsolevit in pace, Plin. pan.
rami,iiscio, I)propr.: trvtncns, Verg.: abies,Ov.
enYlesco, ere (incoat. di eniteo), risplen-
trasl., scorrevole, facile,e\egi, Plin. ep. 5, 17, 2.
dere, scintillare, mostrarsi in tutto il suo splen-
dore, IJ propr.: ut (oculi) et hilaritate enite-
C-nodo, avi, àtum, are, snodare, trasl. =
sciogliere, sviluppare, spiegar chiaramente, no-
scant et tristitiae quoddara nubilum ducant,
mina, spiegare etimologicamente, Cic: volun-
Quint.: poet., enitescis pulchrior multo, Hor.
tatem contrariae legis, Cornif. rhet. cujus :
IIJ trasl., beUum novum exoptabat, ubi vir-
praecepta enodata diligenter exposuit, Cic
tus enitescere posset, Sali.: di pers., ut studiis
honestis et eloquentiae gloria enitesceret, Tao. enormi^, e (ex e norma), I) irregolare,
anomalo, Quint. e TaC II) sproporzionata-
e-iiTlor, nisus e nixus sum, nìti, IJ intr.:
mente grande, grande fuor di tnisura, sntisurato,
A) trarsi fuori con fatica, sforzttrsi di salire,
enorme, Sen. ed a.
V) trarsi fuori con fatica, cavarsi d'impaccio,
fm'si strada con sforzo, per adversos fluctus in- énorniilas, atis, f. (enormis), I) irrego-

genti labore remigum, Liv.: per angustias adi- laritù,Quint. 9, 4, 27. II) smisurata gran-
dezza, enomtiUi, pedum, Sen. de const. sap.
tus et ingruentem multitudinem, Tac. 2) »«-
lire a stento, arrampicarsi, in altiora, Tac in :
18, 1- ^ ^
verticemmontis, Curt.:poe^.,viribusfurcarum, t'norniTter, avv. (enormis), irregolar-

innalzarsi a, ecc., Verg.: fig., nihil tam alte mente, fuor di misura, enormemente, Sen. nat.
natura constituit, quo virtus non posset eniti, qu. 1, 7, 3 e altr.
Curt. B) generic, sforzarsi, affaticarsi, rag- C-noleSCO, nòtui, ere, renir a conoscenza
giungere con sforzo, venire a capo, en. e COOrd. della gente, farsi noto al di fuori, Sen. ed a.

en. et contendere, en. et efficere, seg. da ut e-nSlo, avi, atum, are, notare scrivendo,

col cong., Cic: en. seg. da ne col cong., Sali.: prender degli appunti, Plin. ep. ed a.
coord. pugnare et eniti, ne etc, Cic: colVacc. cns, entis, n., ente, cosa (grec. zò 5v), Quint.
di relaz., quod ut enitare contendasque, Cic: 8, 3, 33 plur. entia {grec. i& ovxa), Quint.
:

tantum ut etc, Caes. seg. dalV infm.. Ter.,


: 2, 14, 2.
^ ^
Sali, ed a. : assol., Ter. ed a. : prò alqo. Ter.: ensìgep, gora, gerum (ensis e gero), che
in alqa re, Cic. ad dicendum, Cic. II) tr.
: poì-taspadm; cinto, armato di spada, Orion, Ov.
A) partorire, partus plures, Liv. sus triginta : art. am. 2, 56 e tast. 4, 388.
capitum fetus enixa, Verg. assol, Quint. ed : ensis, is, m., spada (diritta, a due tagli)
a. B) scalare, salire rampicando, aggerem, per tagliare (mentre gladius, la spada comune
Tac: Alpes, Tac per colpire di punta e di taglioj comune-
énixc (ènìsè), avv col compar. e superi, mente come arma degli eroi, Verg., Liv. ed a.
(enixus), con sforzo, con zelo, diligentemente, Entella, ("EvxsXXa), città dell'in^
premurosamente, istantemente, a tutta possa,
ae, f.

terno della Sicilia ; ancor oggi Entella. —


Cic. ed a. Deriv.: Eniellinus, a, um, di Entella;
935 en'ibyracraa CO 936
pìur. soìt. Eatellini, orum, gii abitanti di venire, redire, regredì, remanore, consìstere),
Entella. a) a piedi: i, raea avis, Ov.: i, pedes quo te
enlliTiiit'iiia, matis, n. (sv6u[iy]|ia), I) rapiunt, Hor.: ire tardius (contr. maturare iter
pensiei'o O conclusioni: foì-te ed efficace, consi- pergere), Sali.: vel quo festines ire vel unde,
derazione, riflessione, argomi-nt azione, entimema, vide, Ov.: huc atque illuc euntes, Liv. : ire
ìat. propr. conimentatio, Sen. contr. 1. praef. intro ac foras, Yarr. aperta via et rectà : ire
§ 23. Quint. 5, 10, 1 e 8, 5, 9. II) sHioyismo, (fìg.), Sen. : ire eodem
: ire a na- itinere, Liv.
conclusione risultante dai contrarii, Quint. 5. vibus, Ov.: e Consilio, Verg.: sacris.i'm da, ecc.,
10,_2e.5, 14, 1. Ov.: ad alqm, Comici, Nep. ed a. : ad fores,
V-niìllO, nupsi, UUptum, ore, maritarsi, Ter.: ad Campaniam, Eutr.: ad cenam, Nep. :

fuori del suo cirado ed ordine, e patribus in antiquam silvani, Verg.: in Pompejanum,
(fuori delT ordine lìatrizio), Liv. 4, 4, 7 e 10, Cic. in provinciam, VeU. : in exsiliura, Cic:
:

23, 4: fuori della sua città, assol, Liv. 26, ex curia in contionem, Liv. bello (dat.), alla :

34, 3.^ guerra, Verg.: viro (dat.), a marito, Prop.: do-


enucleale, avv. (enucleatus), con chia- mum, Hor.: domos, Curt.: per hanc (portara),
rezza e sentplicitfi, concisa munte, succintamente Ov.: per suos fines, Caes. sub terras, Verg.; :

(contr. ornate), Cic. or. 28 ed a. post aitarla, Ov.: super illos (equos), Justin.:
èli ilei eiiliis, a, um, part. agg. {da enu- ire pedibus,a piedi, Plaut.: con predio. sosL,
cleo), chico'O e sentpUce, conciso (contr. Oma- illiComes (come comp.) ibat Achates, Verg.:
tus), genus dicendi, Cic. or. 91 e altr. con predio, agg., ìUis Aesone natus obvius it,
enucleo^ avi, atura, are (ex e nucleo), va incontro, Ov.: muli gravati sarcinis ibant
snocciolare, trasl., ueque acu quaedam enu- duo, Pliaedr.: se vivum sub terram iturum,
cleata argumenta conquirara, cavillosi, Cic. Suet. ire praecipitem de ponte, Catull., per
:

Scaur. 20: eblandita illa, non enucleata esse gradus, Suet.: coZZ'infin., illa ilico it visere fa
siiffragia, non dati con provvida scelta, Cic. visitare), Ter.: col supino in um, ire lavatura,
Piane. 10: haec nunc enucleare non ita ne- Hor. ire venatura in silvas, Verg. ire explo-
: :

cesse est, di trattare minutamente, esaurire, ratum, Liv.: imperai, i, ite o nel discorso in-
Cic^ Tusc. 5,_23. diretto cong. eat, eatis, eant, irent, sia per
eiiìiiiiui'alì'o, ònis,f. (enumero), I) enu- invitare ale, o per eccitarlo ad affrettarsi,
merazione, malorum, Cic: ingenioruni, Veli. Liv., Verg. ed a. poeti, sia per provocare ale,
II) ricapitolazione, ripetizione per sotnmi capi, in tono di scherno, Curt., Verg. ed a. poeti:
Cic. ed a. coiracc. interno, longam viani, Verg. itque :

e-niiinero, avi, atuin, are, I) contare, reditque viam totiens, Verg.: equus docilis ire
computare, calcolare, Ter. e Caes. II) enume- viani, qua raonstret eques, Hor. h)per acqua,
rare, annoverare, citare per ordine, multitudi- andare, navigare, far vela, veleggiare, ora na-
nem beneficiorum, Cic. singulorum nomina,
: vibus, Verg., navibus nec mari, Suet.: puppi
Suet.: familiara a stirpe ad liane aetatem, Nep. per undas , Tibull. : denis navibus subsidio
énuntlalTo, ònìs, f, (enuntio), I) denun- Trojae (in soccorso di Troja), Verg. : ora
eiazione, rappoiio, Aur. Vict. Caes. 39, 46 assol., ire velie, Verg.: ire in Africam, Cic:
(plur.). II) proposizione, enunciato, Cic. de Stygios per aranes, Ov. e) a cavallo, ecc.,
fat. 1. Quint. 7,3,2. cavalcare, andare (a Cavallo), equis, Ov.: mulo,
éiiuntiatT%'iis j a, um (enuntio), che si Hor.: e sempl. ire centra hostem (di cavalleria),
riferisce all'enunciato, enunciato, Sen. ep. 117, Caes.: effuso cursu, Curt. d) in vettura, an-
12 e scfjff. dare, curru, Liv. plaustro, Justin.: e sempl.
:

eniiiilTalrix, trlcis, f. (enuntio), cnunzia- medio tutissimus ibis (di Fetonte), Ov. e) in
trice, ars en., Varte di esprimersi, Aact. in per aria, volare, salire, in per auras, Ov.:
Quint. 2, 15, 21 tdiz. Hnlm. in ad caelura, Suet. e Verg. 2) par tic:
eniinlìaltllU, i, n., proposizione, sentenza, a) come t. t. milit., a) andare, ad arma o ad
enunciato, Cic. e Sen. saga, prender le armi, il saio apparec- =
è-nunlio, avi, atura, are, enunciare, chiarsi alla battaglia falla gnerraj, Liv. e
I) denunziare, scoprire, far sapere, palesare, co- Cic: e in aciera, Curt.: in ordines, disporsi in
municare, raysteria, Cic: rem Helvetiis per fila, Curt. P; marciare, via pedibus, per la
indiciura, Caes.: Ciceroni dolum per Fulviam, via di terra, per terra, Liv.: conmiinus, Tac:
Sali. II) enunciare, a) in (jen., pronunciare, retro, Curt. portis, Verg.
: cura exercitu, in :

esprimere a parole, litteras, Quint.: alqd ver- Hispaniam cum exercitu, Liv. Sardes, Nep.: :

bis, Cic: breviter sententias, Cic. b) come 1. 1. populabundum per omnem hostium agrura,
della logica. enunciare, 2yredicare,CÌC.A.C. 2, 95. Liv.: ire alci subsidio, Caes., o suppetias, Auct.
cnuptìo.ònis, f. (enubo),z7 maritarsi fuori b- Afr. y) »"«''ci«re contro ale, ìnuovcre con-
della sua famiglia, gentis, fuori della pro- tro ad ale, andare, lanciarsi sopirà quale.
pria gente, Liv. 39, 19, 5. q.c, alci obviam o obvium, Liv. e Curt. ire :

e-nftll'Yo, Ivi, Ire, allattare, nutrire, alle- contra, Tac: ire ad o adversus alqm, Liv.:
vare, puerura Idacis sub antris, Ov. met. 4, contra alqm, Caes. in alqm, Verg. e Curt.:
:

289 trasl., alere ingenia atque indulgentia


: ad muros, Verg. in Capitoliura, Liv. b) di
:

quadam enutrire, favorire il loro sviluppo, magistrati, ire in consiliuiii, andar a delibe-
^uint. 8. prooera. 2. rare, Cic: ire in sententiam (pedibus), aderire
1. eo,
Ivi e comun. ti, Ytura, Ire, andare, all'opinione di ale. Sali, e Liv.: in alia omnia
venire, I) di eSS. anim., 1) in gen., andare, ire, votarecontrario, Cic. e) t. t, giurid.,
il
viaggiare, venire, giungere ed anche cammi- Nep.: ad judicium, Liv., an-
irò in jus, Ter. e
nare, passivo impcrs., itur, si va [contr. abire, dare in tribunale, d) accompagnare al se-

937 eo epicliirema 938

polcro, ecfertur; iraus, Ter.: ire exseqnia?, res est, ut etc, Liv.: eo usque, fintantoché,
Ter.: pompam, Ov. 3) trasl., umlare, cammi- finché, Cic: eo usque, ut etc, fitio al grado,
nm-e, correre, a) in, a, per, ecc. uno stato, una Cic. e Tac: usque eo quod arguas non habes,
condizione, in' (=
isne) in malam rem cuni tanto poco, Cic. II) abl. neutr. a) propr.,
istac magnificenti», ca alla malora, Ter.: ire Cic: eo loci, CÌC. b) trasl., a) per-
là, quivi, ivi,

in corpus, diventar paffuto, Quint.: ire in la- ciò, Cic ed a.: eo, quod (perchè), eo, quia, Cic:

crimas, abbandonarsi alle lagrime, Yerg.: ire eo, ut etc, Cic: non eo dico, quo etc, Cic.
in duplum, pagare una multa doppia, Cic: P) tanto, col compar Cic: così anche, eo ma-
,

in dubiam imperii servitiique aleam ( V. alea), gis, Cic: eo mngis, quod (chi) etc, Liv.
Liv.: in possessionem, andar al possesso, Cic: eodvni, avv., I) dat. urcaic. di idem, ap-
per liasleges, accettare queste condizioni, punto là colà, nello stesso luogo, COn movi-
Ov. : per exempla cognata, seguir Vesempio mento verso, Caes. ed a. II) abl., nello atesso
della sorella, Ov. : ma exeinplis deorum, pa- luogo, eodem loci, Cic e Suet.
ragonarsi agli dei, Ov. b) a far q.c, in alcjs Kos, f. {i\ii>z) e (nei poeti) Éos, f. {itùz)t
aniplexus, Ov. in poenas, cominciare una
: l'aurora, lut. propr. Aurora, Ov. fast. 3, 877.
pena, Ov. : in ciiedes, Tac. : in scelus, Ov.: ad — Deriv.: filóu<* (^wog) e (nei poeti) Éou.4
solatia, Ov.: ad lucrum, per laudes alcjs,
Ilor.: (étpog), a, um, orientale, Hor ed a. poeti. —
Ov.: contra dieta tjranni, replicare, Verg.: sost., Eous, i, m., a) Lucifero, Verg. ed a. poeti.
col supino in Um :^ mirare a q.C, averinten- b) meton. = l'Oriente, Prop. e Ov.
irione, esser tUnitosto, se ronique pubUcam per-
m. ('ETca^sivcóvSa^),
lìl|iaiiiìiioii4la««, ae,
ditum. Sali.: injuriam o sceleni ultum, Tac. e Epaminonda, celebre Capitano dei l'ebani, che
Quint. //) di sogg. inan.: 1) di e. concr.:
vinse gli Spartani alla battaglia di Man-
a) del piede, amlare, muorei-sl, correre, Prop.,
tinca e vi morì.
Ov. ed a. : e del piede del verso, ecc., euntes vpaslU«<< , a, um (paSCOr), diroi-tdo, man-
melius (versus), Hor. : cum per omnos et per- giato, escae, Ov. hai. 119.
sunas et affectus eat comoedia, Quint. b) di
r>pllvl)U!>>, i, m. (ècpYjpOg), giovinetto di
navi, andare, veleggiare, far vela, Ov. : per ae- prima barba, pubescente (dai 16 ai 20 anni),
quora, Ov. e) di dardi, andare, volare, pene- di greci, Cic ed a.
trare, longius, Ov.: per tempus utrumque alci,
eplicniei*Ì!«,Ydis, efemeride,
f. (ècpritiepCg),
Verg. d) del vento, andare, infuriare, avven-
libro nel quale si notavano i negozi, gli av-
larai, per Idaeos campos, Verg. e) di liquidi,
venimenti, le spese, ecc., di ogni giorno, gior-
andare, scorrere, colare, vacuas in auras, Verg.:
nale, diario, Cic, Nep. ed a.
naribus (dalle narici), Verg. di filimi, alia :

ì^lpliemis, i, f. ('Ecf eoos), Efeso, una delle


(ripa), Ov. : utrimque, Mela: per ora novoni,
dodici città ioniche dell'Asia minore, celebre
Verg. f) di astri, andare, correre, muoversi,
per il Sito tempio di Diana, e più tardi per
per oaelum, Verg. gj di luoghi, andare, cor-
le sue scuole di retorica, oggi Ayasaluk.
rere, estendersi, in occidentem. Mela: magis in
altum, elevarsi maggiormente, Mela, h) ge-
Deriv.: EpIieMUfB, a, um ('Ecpsotcg), efe-
sio;plur. sos^, Ephesii, òrura, m.,gli abitanti
neric, di e. concr., a) andare, correre, venire,
di Efeso, gli JEfesH.
it beilo tessera signum, Verg.: ne cunente re-
tro fiinis eat rota, Hor. P) passare, mutarsi, it Ii]pli¥al(es,ae, m.('EcptàXtr]g), EfUdte,uno
sanguis in SUCOS, Ov. y) andarsene, disfarsi, degli Aloidi {V. Aloidae, sotto Aloeus).
ne supinus eat (ponticulus), Catull. 2) di e. épliippiàliis, a um (ephippium), w»on*«/o
astr.: a) andare, coi-rere, mettersi in movimento,
sopra un cavallo sellato, CaeS. b. G. 4, 2, 5.
proprius periculo it timor, Verg. per oppida :
epIlippTlllll, ìi, n. (ècp{7l7tLOv), gualdrappa
facti rumor it, Ov. b) andare, riuscire, pas- d\in cavallo, sulla quale sedeva il cavaliere,
sare, in melius, Tac: in perniciem, Tac. e) an- sella, Caes. ed a.: quindi come proverb. optai

dare, penetrare, diffondersi SU q.C. in qualche ephippia bos piger, optat arare caballus =
luogo, per artus, Lucr.: specialm. di suoni, it nessuno è contento del proprio .stato, Hor.
strider, Verg. it tristis ad aetbera clamor,
:
ep. 1. 14, 43.
Verg. d) andare, allontanarsi, sciogliersi, a) epliiiriis, i, m. (icpopog), efo^-o; nome dei
generic, materiem nobis invitis ire rapique, cinque supremi magistrati di Sparia che
Lucr.: ite labores, Tibull. ite procul fraudes,
:
moderavano e regolavano il potere dei re,
Prop. P) del tempo, passare, trascorrei-e, anni Cic. e Nep.
euntes, Hor.: unum isse diem sine sole ferunt, Kpli^ia, -é, ès, f. ('Ecf ópa), Efira,
Ov. (i) andare =
riuscire, prospemrr, moÌYit I) ninfa marina, III nome antico di Corinto.
res melius ire. Cic: prorsus ibat res, Cic. f) con- — Deriv.: A) K|tlijTaeHS, a, uniJ'Exu-
tinuare, durare, proseguire, si non tanta quies palog), efireo, poet. =^= corinzio. ìi) Eplljp-
iret, Verg. rèlus, a, um, efireo, poet. = corinzio.
2. eo, avv., 1) (dat. arcaico di is, ea, id), epiliiìla, ae, m. (sTitpdxy;^), soldato della
colà, l'I, a) propr. : eo pervenire, Cic. : anche mitvina, Auct. b. Alex, ed a.
per oggetti in posizione determinata, p. es. Kpieliariiiii*<, i, m. ('ETitxapJJics), ^P^-
= in eos equos, in eas naves e sim., Caes. carmo, filosofo e poeta drammat. (e, come
b) trasl.: a) a ciò, a qu^^to, inoltre, per giunta, tale, rappresentante della commedia dorico-
accessit eo, ut etc, Cic. P,) tanto, « tal segno, sicida), discepolo di Pitagora, nato nell'isola
a tale, a tal punto, eo rem adducam, ut etc, di Cos, donde passò a Megara e finalmente a
Cic: seg. dal genit., quoniam eo rniseriarum Siracusa {soprannominato quindi Siculus).
veuturus eram, Sali.: eo vecordiae processit uti epìoliTrema, matis.n. {èni-/^zipy,ii'/.},come

fche), Sali.: ubi jam eo consuetudinis adducta 1. 1, retor., specie di sillogismo, che non prova
,

939 Epiclcros epilonion 940

con rigorosa precisione o non è condotto af- Kpiniéllicus, ci ed cos, m. ('E7rt[XT)6eus),

fatto iogicamcnle, epichercma, Quiiit. 5, 10, Epimeteo, padre di Pirra, figlio di Giapeto e
fratello di Prometeo. — Deriv.: Epìiiiv-
ÈpìclcrSs, i, f. (èTziy.Xr/po;), la finUa erede, lllìs, tbldis, f. CE-Kllifldic,), Ji^glia di Epimeteo,

titolo d'una commedia di Menandro, Quint. Epimetide, cioè Pirra.


:]0, 1, 70. epInluTuiii, li, n. {s,Kaly.ioy) , epinicio,

epicópos, on sjtixwno; pi-ovviato di canto di rittoria, Suct. Ner. 43.


( ) ,

remi, Cic. ad Att. 14, 16 in. Kpìpliaiica (-lai, ae, f. ('Eutcpaveia),

Kjiieralcs, is, m. (èTùcy.paxrjs), il Vitto- città sui confini merid. della Gilicia, più, an-
rioso, di Pompeo, Cic. ad Att. 2, 3, 1. ticamente Oeniandos, oggi Serfandacar.
K|>iclc'liiì«, i, m. ('Er.txxrjxc?;), KpiUfto, epiplioiicma, matis, n. (smcpu)VY;|xa)
esclamazione, epifonema, Seu. COutr. 1. praef.
'
insigne filosofo stoico, di lerapoli, nella Fri-
gia, fiori alla fine del 1 sec. dopo Cr. ' §2-3. Quint. S, 5, 11 e altr.

K|iTcnrii)«, i, m. ('Erty-o'jpos), celebre opìfraedTiiiii, li, n. (ètlì e raeda), coreggia,


cinghia con cui SÌ attacca il cavallo alla car-

filosofo greco oriundo del demo attico di
Gargettus {soprannominato quindi Garget- rozza. Quint. 1, 5, 68.
tius), ma nato a Samo (342 a. Or.), fonda- Kpircn«iìSj V. Epirus.
tore della filosofia, che chiamassi, dal suo £p~rii<* (Eplros), i, f. ('Hustpog), Epiro, re-
nome, epicurea, la quale considerava ^il pia- gione della Grecia, tra la Macedonia, la Tes-
cerecome il sommo bene. Deriv.: Kpìcfi- — saglia e il mar Ionio; la più gran parte
roHS, a, um ('ET^iv.oóps'.o;), epicureo, secta, dell'odierna Albania, rinomata per rallevar
Suet.: medicamenta doloris, del jìiacere, Cic. mento di bestiame, specialm. equino.^ De- —
— Plnr. sost., Epicurei, òrum, m., i discepoli riv.: A) KpTreiisis, e, epiV/'tise, B)KpTpó-
'
e partigiani di Ejncuro, gli lipìcnrei, Cic; les, ae, m. ('HTCSipcÓTYjg). (nativo) delV Epiro,

trasl. =
voluttuosi, Sen. epirota, phir. Epirotac, gli abitanti delVE-
e|»ì(*ii<», a, um poema,
[ìr.iv.ói), epico, «roiVo,
piro, Epiroti. C) l'>pTi*oticus, a, um ('Hnst-
pWT'.y.Ó;), epirotieo.
•poeta, Cic. de oi)t. gen. 2: carmcn, Quint.
10, 1, 62. —
Plur. sost., epici, òrum, m., gli r^pisfoia, V. epistula.
'epici, i poeti epici, Quint. 10, 1, 51. cpi«>^lolìlllll, ti, n. (àxiiatdXtOVÌ, letterina,
Catull. 68, 2.
Ki»ula|t!iiin , ae, f. e Èpida|»lini*<<« (-^ ^
opiiiilfila (epistola), ae, f. (èrsazoXy]), let-
è-l AoccpvTjs), sobborgo di Antiochia di Siria.
'

toì-a, epistola comc scritto cliC simanda (m.entre


Èpidaiirus, i, f. ('EuiSaupog), I) città
litterae, lettera come scritto), I) in gen.: ep.
della Dalmazia oggi Ragusa vecchia.
,

ab alqo,Cic.: ad alqm, Cic: epistula minuscula,


II) città golfo Saronico,
dell' Argolidc sul
pusilla, Cic: longa, Plin. ep.: ep. Graecis lit-
con un tempio di Asclepios (Esculapio), dove
terisconscripta.Caes.: Graeca epistula Cicerejì
questo dio era adorato sotto forma di un
cujusdam ad Satrium missa. Brut, in Cic.
'serpente, e di là fu portato a Roma; oggi
Epidauro. — Deriv.: Ai lilpTdaiii*iU!«, a,
ep.: epistula ad alqm missa ab alqo, Sen.: epi-
stula ad alqm scripta, Quint.: epistulam mane
um ('ETi'.daópio;), epidaurio, deus, Esculapio,
'
Prop. litora, Ov.
:

sost. Epidaurius, ii, m.,
darò fscrivcre), Cic: epistulam inscribere alci,
indirizzare ad ale, Cic: vincula epistulae
l JEpidamno, cioè Esculapio, Ov.: 6 pluV. Epi- laxare, epistulam solvere, Nep.: epistulam red-
flaurii, òruin, m., gli abitanti di Epidauro,
'

dere (consegnare, rimettere), Cic: alci. Veli.:


gli Epidatn-ii, Mela. B KpHlaiirTcu«», i a,
venio ad tuas litteras, quas pluribus epistulis
unì, cpidaurieo, litus. Mela. accepi, in più plichi, Gìc,.: quindi ab epistulis,
JKpìdioay.ftiiienos, occ. on, m. ('Et^cS'.- segretario, Suet.:^)7«<?'. epistulae {come litterne
y.x^óp.£VOj), (colni che si fa afjgiiidicore gualcite e in greco snnxoXyJ.), significante una lettera,
cosa), commedia di ApoUodoro, Ter. Phorm. sola, Tac, Plin ep. e Justin. II) partic, re-
prol. 2-5. scì-itto delV imperatore, Plin. op. ed a.

Epì;f<iiii, òrum, m. (sKlfowot), iSpiyoni eptlapliiii!«, li. m. (£7rcxà(^iog), discorso


(i di^cemlcnti, i .successori) detti dei figli dei , funefrrc, solenne orazione funebre, quali SÌ te-
sette principi collegati contro Tebe e caduti nevano pubblicamente in Atene alla fine di
dinanzi a questa città, i quali, dieci anni ogni anno di guerra in onore dei guerrieri
dopo, rinnovarono la guerra ; quindi titolo caduti in essa, come quello di Pericle nel
d'una tragedia di Eschilo, di cui Accio pro- Menes'^eno di Platone, Cic Tusc. 5, 36.
fittò per comporne una latina dello stesso ti- cpillialanuiiiiijYi, n. (èraGaXdiitov), epi-
tolo, gli Epitjoni, tfdumio, canto per nozze, che si cantava per
epTsraiiiiiia, niatis, ahi. plur. mStis, n. lo più in coro dinanzi alla, cambra nuziale
(kTlly^y.[l\X7.), J) iscrizione, epigrafe, Cic, ì^eji. (thalamus), mentre Thymenaeus nel condurre
ed a. II) epiffranima, Cic, Quint. ed a. a casa la .sposa; Quint. 9, 3, 16.
(•pT^I'llS, i, m., caeiglia, pinolo di legno, epilltctìjin, i, n. (èuCGsxov), epiteto, Quint.
Son. del)en.2, 12, 2 H. 8, 2, 20 r altr.
cpili^Ulll^» il m. (ÌTiiXoyoq,), conclusione, vpitr»^Tlllll, Ti, n. (sTiC e toga), sopravveste,
Quint.
epiioiio. Ci'', e veste che si porta sopra la toga, Quiut. 1, 5, 68.

IlliMiiU'nHlc.s is, m. ('ETO|ievi5yjs\. Epi- vpTlOllie, OS, f. {èK'.XO]XÌ]), epitome, com-


menide, uomo iipirato dagli dei (cantore e pendio, breve soìnmario, Cic. cd a.
profeta) dei tempi di Solone: celebre perla i'ptt «untoli, ti, n. (sTtLXÓVLOv) , rubinetto
.purificazione di Atene. della doccia, Scn. ep. 86, 6.
^41 Epitrepoiites eqnns 942

ÉpllrPpont««s (èTUTpÉTiovisi;), i Tutori, liere come soldato, soldato a eavallo, Caes. ed


titolo d'una commedia di Menandro, Qaint. a.: collett., cavalleria, Liv. cd a. B) cavaliere,
10, 1, 70. cioè appartenente all'ordine equestre, Cic.
t'piides nm, acc. as, sorta di pesci marini, eda.: collett., Vordine equestre [partic in contr.
Ov. hai. 126. a populus, senatus, plebs), che formava a
epodos, i, m.
epodo; specie di
(stc(j)6ó;), Bnma la seconda delle tre classi ed aveva,
componimento lirico^ inventato da Archiloco oltre ad altri privilegi,
atiche seggi speciali
e trasportato da Orazio nella letteratura ro- in teatro, quindi spectare in equite, cioè tra
mana ; in esso ad un iambus trimeter segue i cavalieri, dai seggi riservati ai cavalieri,
un dimeter, ed in genere ad un verso più Suet.: trasl., generic, la classe pHi eletta del
lungo segue regolarmente uno più breve, ec- popolo per s(juisitesza di gusto, Hor. Sat. 1 10, 76. ,

cettuato il caso del distico elegiaco; Quiat. eqiicsler, tris, tre e f'raroj
e oqucKirìs
10, l, 96. fequus), a cavallo, equestre, di cavalleria (contr.
opopi^, p'opis, m. (euo'l), upupa, bubbola; peclester, a piedi), I) appwteìiente a cavaliere
lat. propr. upupa, Ov. met. 9, 674. Ps. Verg. a cavalleria, equestre, statua. Cic: COpiae,
cui. 251 (253). Cic: proelium, Caes.: auxilium, Liv. II) par-
KporedTa, ae. f., colonia fondata dai tic, appartetwnfe all'ordine equestre, d'un cava-
Romani nella •'rallia traspadana Fanno 100 lieì-e, equestre, ordo (ordine), Cic: locus (di-

a. Cr., ogji Ivrea. gnità), Cic: census, Cic: dignitas, Nep. —


«•pìis, n. (sTtog), poema eroico, poema epico, sost., a) equester, tris, m. eques, cavaliere, =
epopea, Hor. ed a. Tacann. 13, 10 e(plur.) 12,60. blequestria,
epólo, èpiKus, are (ex e poto), bn-e, vuotare ium, n. (se. loca), i seggi dei cavalieri negli
herendo (nel lat. chss. solo al perf. pass, e al spettacoli, Sen. ed a.
partic. perf. pass.), a) un vaso, ecc., vuotare e-qiiìdeiii; quideni rinforzato ('dal dimo-
bevendo, poculo epoto, Cic. e Lìv.: epota am- strativo e e quidem, co)«e e-nim, da e e nam),
phora, Phaedr. e Suet. b)M>i liquido, bere, particella dimostrativa che serve a confer-
a.) propr.: epoto medicamento, Liv.: qua (po- mare, certamente, senza dubbio, COmun. (in Ci-
tione) epotà, Quint. |3) trasl., di sogg. imtn., cerone sempre) colla 1. pers., IJ in gen., per
aucchiare, assorbire, omuibus epotis huiUOribuS, confermare, assicurare, cerUtmente, senza dub-
Lucr.: ubi terreno Lycus est epotus hiatu, Ov. bio, per certo, davvero, in vero, in veritA, nihil,
epììlne, arura, f.. Obi, vivande, I) ingen.: inquit, equidem novi, Cic: dixi equ. et dico,
naensae conquisitissimis epulis exstruebantur, Hor. cong. equ. ego, Cic ed a.: e rinforz.,
:

Cic: vestisblattarum epulae,Hor. II) partic, certe equ., Verg. II) partic, p)er ammettere,
pasto, pranso, epula, convito, banchetto (frugale concedere, certo, bensì, è vero, seg. da sed, Cic.
. o lauto, privato o pubblico, colla famiglia o ed a.: seg. da verura. Comici e Cic: seg. da sed
. con ospiti), rie. ed a.: inter epulas, Sili.: fìg., tamen, venun tamen, Cic: seg. da tanioii, Liv.
avidum hominem ad has dicendi epulas re- equTle, is, n. (equusj, staila Uu cavalli,
.<epi, Cic. Scriptt. r. r. e Suet.
<^pìllslri«i, e (e\>\i\&e), appartenente al 7nan- eqiiTnilS, a, Um
(eqUU>). earalUno, eqttino,
giare n a convito, accubitio amicoruiii, il sedere di cavallo, seta, Cic: nervus, Verg.
insieme di amici a tavjla, Cic: sacrificiuiii, equiria (cquirrYa), um e òrum, n. (equus),
. che accomp igna un banchetto, Cic. da Romolo in onor di
corse di cavalli istituite
cpiìliitlO, ònis, f. (epulor), H pranzare, il Marte, che si tenevano due volte all'anno (il
banchettare, Cic fr. ed a. 27 febbraio e 14 marzo) sul Campo Marzio
epulo, m. (epulum), I) tresviri e se-
ònis, 0, se ilTevere era straripalo, sul colle Celio,
pteinviri (comun. Ili viri e FJJ viri) epulones, Ov. fast. 2, 959; 3, 519.
collegio sacerdotale composto di tre, più tardi equT»*0, ònis (equus), palafreniere, scozzone,
di sette (poscia anche di dieci)persone, ilqtiale Val. Max. ed a.
aveva cura dei pubblici e solenni conviti
la equTlal>Tlis, e (equito) [TC/tart.uog, a«- =
nelle feste in onore degli dei, tresviri ep., Liv. concio per la cavalleria [contr. inequitabilis),
33, 42, 1 sing. tresvir epulo, Liv. 40, 42, 7
: : planities, Curt. 4, 9 (36), 10.
sing. septemvir epulonum, Plin. ep. 2, 11, 12: eqiiTtalìiSj iìs, m. (equito), 7) cavalleria,
sempl. epulones, Cic. de or. 3, 73. II) chi par- Cic, Caes. ed a. II) dignità, grado di cava-
tecipa volentieri a banchetti, epulone, man- liere; cavalleria, i cavalieri, Cic ed a.
gione, fjiiiottone, Cic. ad Att. 2, 7, 3. equTlo, avi, atum, are (eques), cavalcare,
epulor, atus sum, ari (epulae), mangiare, andare a cavallo, A]pro2)r.: cqui-
I) v. intr.:
pranzare, banchettare, J) intr.: CUm matre.Cic: tare, jaculare, rursu cuni aequalibu-^ certare,
luxuriosius,Nep.: epulari de die coeperunt, Liv. S;ill.: cum ilio in nostro exercitu cquilaret cum
II) tr.: alqm epulamium ponere mensis (far tuis delectis equitibus, caracollava Cic: in ,

mettere in tavola), Verg.: filium epulandum his eculeis (equuleis), Cic: armorum et equi-
Harpago tradere, Justin. tandi peritissimus, Suet. B) trasl., del vento,
epiìlllin, i, n., pranzo, convito, banchetto, infuriare, imperversare, eurus per Siculas equi-
festino, pranso d'onore, alci cpulum dare no- tà vit undas, Hor. carni. 4, 4, 44. II) v. tr.,
mine alcjs, Cic: dans epulum, l'invitatore, percorrere, liassare a cavallo, al paSSlVO, dum
Sen. perfidum glacie flunien equitatur. Fior. 3, 4, 5.
equa, (equus\ cavalla (femmin. di
ae, f. eqiiuleiis, V. eculeus.
equus), Cic. ed a.: equae puUus, ^ìtZef^ro, Lucr. eqilim, i, m. (cTiTiog). cavallo, destriero,
equì^S, quftis, e. (equus), cavaliere, I)in corsi <~ro , partic. (coìitr. ad equa), stallone,
gen., Liv.,\erg. ed a. II) partic: \) cava- I) propr. e meton.: A) prnpr.: equus regis,
943 Eq'au? Tuticus Eretria 944

Curt.: eqnorum domitores, Cic: eqmis ferns, epcisoo, ere, V. hercisco.


Justin.: indomitus, Hor.: equi albi, Suet.: equi ercliiiii, i, n., V, herctum.
qnadrijugi, Ov.: iiiultijugi, Liv.: equus pu- Krcllèus, a, um, delVEreho, sotterraneo^
blicus, fornito dallo Stato, Liv.: equum con- — J)a
sceiidere, Liv.: in equuin ascendere {contr. ex Krekii!!, i, m. ('Eps^og), I) divinità delle
equo (lescendere), Cic.: in equum insiìire, Liv.: tenebre, figlio del Caos; dal suo connubio
labi ex equis aut desilire, Liv.: alqm in equum eolla sorella Notte nacquero l'Etere e il
imponere, Liv.: alci equum admovere (me- Giorno. IT) V inferno, il regno dei tnortù
nare), Liv.: sedere in equo, Cic. ex equo pu- :
Ki'eclileus, ci, m. ('Eps^Osó;), Eretteo, re
gnare, a cavaììo, Liv.: vehi in equo. Cic. ovv. di Atene, padre di Procri, Orizia, Ctonia
equo, Nep.. andar a cacallo; pnrim. (più e Creusa, le quali si sacrificarono per la pa-
jìoet.), ire in equis. Ov., o equis, Liv.: equis tria con eroica, morte. —
Deriv.: A) Kre-
insignibus et cumi aurato reportari, tornare clillicus, a, um ('EpéxGeiog), c»-e«eo, portus,
in trionfo, come trionfatore, Cic: merere il Pireo, Catull.: arces, Atene, Ov. B) Krc-
equo, servire, miìitare a cavallo, esser cava- clilliHlae, arum, m. (ol 'EpexOetSai), i di-
liere, Cic: ad equum rescribere, metter nella scendenti di Eretteo, gli Eretudi, appell. =
cavalleria, Caes.: equus Trojanus, iì noto ca- Ateniesi, Ov. Ci liriM'lUlii**, thtdis, f., I'e-
vallo di legno col quale i Greci presero Troia, rettide (figlia di Eretteo), cioè Orizia e
Terg. ed a.; fig. di segreta insidia, cotigiiira, Procri, Ov.
Cic.Mur. 7*^. B)meton..2)lur.eqm, l)iamnta erecins, a, um, partic. agg. [da erigo),
fhe. tira il cocchio di gtierva = i cocchi di guerra,
eretto, rizzato, IJ propr. che sta ritto, diritto,
,

Terg. Aen. 777. 2) caralicì'ia, nelV espress.


9, che s^innalsa vefticalmente, status, Cic: prorae-
equi %arique, cavalleria e fanteria, Liv.: quindi admodum erectae, Caes. lJ)trasl.: \)ingen.,
equis viris o viris equisque o equis virisque, alto, elevato, aj insenso &Mo»o,celsuset erectus,
proverh. = a tutta possa, Ulc ed a. II) trasl., Cic: sublime et erectnm ingenium, Tac. b) in
di oggetti di forma simile : A) equus bipes, ca- cattivo senso, impettito, fiero, orgoglioso, su-
vallo marino,Yerg. ed a. B) costellazione chia- perbo , altiero, erectus et celsus, Cic: erecto
vwia da o^fre Pegasus, Peloso, Cic. Arat. ed a. Ìncessu,Tac. 2) partic: a) aUento, 2»en d'asi>et-
E(|iiii<i Tiilìciis, i, m., cittaduzza senza fazione, jnàìces, Cic: animi, Plin. ep. h) bal-
importanza nel territorio degTIrpini (Italia danzoso, lieto, vivace, animoso, magnus aniiiius^
inferiore), oggi Cave di S. Eleuterio.
et erectus, Cic: si quis est paulo ercctior, Cic:
era, ae, (erus), IJ padrona di casa (contr.
f. nunc vero multo sum erectior, quod etc, Cic.
alla servitù), signora (contr. anelila, fantesca). e-ròpo, reptum, ere, IJ ìntr.: A) stri-
repsi,
Comici: era errans, di Medea, Enn. tr. fr. sciare, strisciar ftiori, di
animali, ex maceria,
Il) trasl.. patrona, signora, di dee, rapidi Tri- Varr.: di uomini, e ruinis domus, Sen.: trasl.,
tonis, di Minerva, CatuU.: era, la padrona, in capite ejus subito veluti cornua erepserunt,
quella che comanda {della Fors), Enn. tr. fr :
Val. Max.: dum ex illa paupertate erepat (pe-
dell'amata, Ov. cunia), Sen. "Q) salire a stento, arrampicarsi,
eradico, avi, atum, are (ex e radix), sra- per aspera (scogli sulla sponda del mare), Sen.:
dicare, estirpare, rovinare, Comici, a tergo insulae per aspera et devia ad alqm,
eriido, rasi, rasum, ere (ex e rado), ^««c/o'ar Suet. IT) salire arrampicandosi, arrampicarsi,
via, cancellare, radiare, I) propr., alqm albo montes, quos erepsemus {= erepsissemus),
senatorio, Tac: quindi erasi, quelli che sono Hor. sat. 1, 5, 79.
radiati dalla Usta dei senatori, Plin. pan.: ereplìo, Ònis, f. (eripio), rapimento, estor-
pregn. fpoet.J, genas, radere, render liscie, sione di un possesso, H toglier per forza, Cic.
Prop. II) trasl., cancellare, mettere in oblìo, Verr. 4, 10. ^

Ho'-.. Sen. el a. él'eptfip, òris, m. (erÌ])Ìo), rapitore, ladro,


Èvììna, ae. f. ("Epava), capoluogo degli libertatis,Cic: terrarum ereptores, Tac. <
JSleuterocilici sulla catena delV Amano. e rcs, rèdis, m., V. heres.
craniis, i, m. (epavog), associazione in Ì^>elTnu<«, a, um, V. Eretura.
Grecia e nelle colonie greche, collo scopo di Ètrclria, ae, f. ('Epstpta), I) Eretria, città
assicurare ai sodi toi mutuo appjoggio nel jiìressoEarsalo nella Ftiotide (Tessaglia).
caso che lorj sopravvenisse Vindigenza, Plin. TI) città ragguardevole nelVisola d'Eubea,
ep. JO, 92 (93) e altr. patria del filosofo Menedemo (discepolo di
lilra<sTnii«;, i, m. 'Epaolvog), fiume del- Platone, fondatore della così detta scuola
T Air/ olide, oggi Kephalari. Eretriesc), celebre per la creta che si trovava
Krìtsislratus, i, m. ('Epac(axpaTOg), X)ra- nelle sue vicinanze; ora Paleocastro. —
sistrato, celebre medico alessandrino, del- Der iv.: k) Erelrìeiis, a, um ('Epexpivió?),
lisola di Ceo, fondatore d'una scuola di «•eto'iese, pbilosopbus, Q,'\c.:plur.sost., Eretrici,
medicina; fior) verso il 304 av. Cr. Òrum , m. (se. pliilosophi) , filosofi eretriesi,

Krììlo, iis, f. CEpaxo)) (l'amabile), Xh'ato, scuola Eretriese (discepoli diMenedemo), Cic.
muia della jjoesia erotica e della mimica, Ov, e Sen.: id. Erolriaei, òrum, m. ('Epexpia-
fast. 4, 195. —
appell. =
Musa in gen.,\eTg, v.ol), Cic. Ac. 2, 129. B) Krolriensis, e, di
Aen. 7.37. Eretria (nativo,ecc.), eretHese, Ncp.: plur. SOSt.,

Kralosllienr'ì», is, m. ('EpaTOoOévYjc;), Eretrienses, ium, m., abit. di Eretria, JOi-e-


Eratostene, celebre matematico, geografo, triesi, Liv. C) Ki'OIpYiiS, a, um, di Eretria,

poeta e filosofo greco (wito il 276, morto il creta, VWn.-.phtr. sost., Eretrii, òrum, m., abit.
196 194 a. Cr.). di Eretria, Eretriesi, Mela.
945 Eretum eripio 946

fìlròliiin, i, n. CHprjXov), x^-^-fo, antica audìtorem, Cic: alqm exspectatione alcjs rei,
città sa hinrr presso il 'Tevere: ora. Cretona; Liv. mentes auresque, Cic: animum ad au-
:

secondo altri a Grotta Ma rozza jiresso Man- diendum, Cic: cujus studium in legende non
teroiondo. — Deriv.: f>r>lTiiii<i, .a, um, erectum Themistocli fugaredituque retinetnr?
EretinOt Cic 8) erigere, ergere, lizzare, alzare, inn)d-
crajii, prep. colTacc. verso, di azioni e in- zare, quindi anche
destare, inanimire, inco-
clinazioni, sttidium erga dignitatem, Cic: bo- raggiare (contr. frangere), alqm, Cic: animum,
nitas erga homines, Cic: odium erga regem, Cic: alqm (animum) ad ovv. in spem alcjs rei,
Nep. —posposto al sxo caso, me erga, Ter. far concepir nuove sp., Curt. e .lustin.: alqm
crgntilììliim, i, n. (da èpya^soGai, lavo- ad cupidincm alcjs rei, destare in alcuno il
rare), casa ili laroro, fabln-iea, anche ergastolo desiderio di q.c, Liv. —
er. se, farsi animo,

(per schiavi e debitori), Cic. ed a. rinfrancarsi, Cic: e costpossivo mediale erigi,

ergo, avv. (spyto), I) preceduto dal genit., Hor. ed Ov.: se in ovv. ad spem ab^js rei, con-
a cagione, a motivo, per ()^àpiv), legis ergo, Cic., cepire nuove speranze per q.c., Liv. e Jnstin.
victoriae ergo, Nep. II) assol., in coìiseguenza fl)rTg«>nè, ès, f. ('Hp'.yóvrj), JDrigone, figlia
di ciò, perciò, quindi, dunque, A) in gcìl., Cic. di Icario od Icaro, la quale per il dolore
ed a.: cong., itaque ergo, Ter. e Liv. B) par- della morte del padre s'impiccò e venne per
tic: a) in conclusioni logiche, perciò, quindi, ricompensa collocata in cielo come costella-
così,dunque, a'iunque, in conseguenza, Cic. ed zione, Virgo, mentre il cane di suo padre
a. b) in interrogazioni consecutive, dunque, {chiamato Maeraì vi fu posto come costella-
Cic. ed a.: quid ergo? perchè dunq%ie? come zione ddla Canicula (cfr. 2. Icarus). De- —
inai? come dunque? Cic.ed a. c) con impera- riv.: Krìa;«nr'ìus, a, um, d» Etigone, canis,
tivi, dumpie, adunque, ora dunque, Cic. ed a. canicola, Ov.
d) per riprendere un pensiero interrotto, ei'llis, e (enis), dei signore del padrone
dunque, Cic. ed a. di casa, della signora della padrona di casa,
Krìclillio, US, f. ('Ep:x*5(i>)> Eritto, maga filius, figlio di famiglia, lex.: sanguis, v.: gres-

tessala. sus,Verg.: mensa, Verg.: peccatum, Hor.: pern


Èi>icliloiiiii*«,ìi, m. ("EpixQóvtog), I) Erit- sum, assegnato dalla padrona di casa, Hor.
di Efesto e della Terra o di A t-
toìiio, figlio Ki'ìnne, ès, f. e flrìnnn, ae, f. ('Hpivvyj),
tide, re di Atene dopo la cacciata di Amfi- Erinna, poetessa di Lesbo, contemporanea di
zione, attaccò pi-imo una quadriga e venite Saffo ; fiorì circa Va. 350 av. Cr.
perciò come auriga posto fra le costellazioni. Krinys (Erinnys), acc. yn, acc. plur. yas,
II) re di Troia, figlio di Dardano, padre di ('Epivug, 'EpiVVUg), I) Erinni, Euria, dea
Troo. — Deriv.: Krielilliftiiiiis, a, um,
f.

vendicatrice, che punisce Vingiustizia e i de-


erittcnio, appellat. a) ;= ateniese, b) = troiano. litti degli uomini, comun. al plur,, lat. Furia,
érìcTiis, ti, m., riccio, trasl. = forte trave sing. in Verg. Aen. 7, 447 ed a.: plur. in
con punte di ferro, per tener lontano il ne- Prop. 2, 20, 29 ed a. IIJ trasl.: A) furia, fla-
mico; frane, cheval de frise, Caes. e Sali. fr. gello, Verg. Aen. 2, 573. B) furore, Verg. Aen.
Kri<lììnil<<i, i, m. ('HpiSavÓg), I) Dridano, 2. 337.
nome mitico e poetico del fiume Padus, ora Èri|>liyla, ae, f. e l^rTphyle, ès, f. ('Epi-
Po, in Italia. Il) costellazione. cpùXv)), Eì^fae, figlia di Talao e di Lisimaca,
cpYfìiga, ae, m. (eras e fugio), che fugge moglie di Anfiarao, da lei tradito per una
davanti al suo padrone, Catull. 63, 51. collana d'oro ricevuta da Polinice, venne
c-rìfj50, èrexi, èrectum, ere (ex e rego), eri- perciò uccisa da suo figlio Alcmeone.
gere, ergeì-e, rizzare, alzare, I)pr0pr.: 1) in vrìpTo, ripiii, reptum, ere (ex e rapio), ra-
gen., raalum (albero), Cic.: scalas ad moenia, pire, togliere, strappare, svttrarrerapidamente
Liv.: hastas, sollevare, Liv.: aures, drizzare, con violenza, I) in gen.: alqm ex equo, Liv.:
Cic: oculos, alzare, Cic; coma erecta, Eutr.: ensera, ferrum vagina, Verg.: flagrantem tor-
natura hominem erexit, ha formato diritto, rem ab igne, Ov.: alqm domo, Ter., familiaris
Cic: quindi se erigere, ergersi, rizzarsi, Caes.: sui subalare telum, Nep.: primam (vocem) lo-
e cosi passivo mediale, in digitos, in ungues, quentis ab ore, togliere la parola, Verg.
alzarsi sulla punta dei piedi, Quint.: in latus, II) partic: A) in senso cattivo, sottraendo,
Ov. 2) partic: a) innalzare, a) una locai., rubando, strappare, rapire, a) in Senso più
porre, condìti-re in alto, innalzare, viam in ar- stretto, colla mano o dalla mano, dalla bocca
cem, Liv.: quindi mediale di locai., elevarsi, dal coìpo, alci telum e manibus, Quint.: e
innalzarsi, insula Sicanium juxta latus erigitur, fig., partam victoriam alci e manibus. Sali.:
Verg.: semita erecta in arcem, Liv.: petra in Cannas velut e faucibus Hannibalis, Liv. ho- :

metae modum erecta est, Curt. p) erigere, riz- rum faces eripere de manibus et gladios extor-
zare un edifizio, turrera, Caes.: castra, tuguria, quere, Cic: sua tempia manibus hostium, Liv.:
Tac: pyram tecto interiore sub auras, rizzare, (alci) gladium, Curt.: caput collo, Ov. b) in
accatastare, far S?/, Verg. b) rivolgere, far salire senso più ampio, sottrarre al possesso, al po-
iin esercito verso un'altura, agmen inadver- tere di alcuno, togliere, rapire colla violenza,
sum clivum ovv. collem, Liv.: aciem in collem, tngiìistamente, a) qgg. concr.: eripere omiie
Liv. e Tao.: adverso Janiculo ad castra hostinm militare instrumentum, Caes.: omne frumi-n-
aciem, Liv. //) trasl., 1) far prorompere, tum ab Cic: hereditatem ab alqo, Cic:
alqo,
sfogare, al paSSivO prorompere, aculeos (seve- alqara (virginem) ab alqo, strappare dal fianco
ritatis) in alqd, Cic: paulatim liberius dolor di alcuno, rapire, Ter.: duas legiones a Cae-
erigi COepit, Curt. 2) rendere attento qualcUHO, sare, Caes.: aurum Gallis, Liv,: regi Asiana,
,

947 erodo eiTor 948

Nep. : pecuuiam per nm, Sali.: partic.


saciis 1. erro. Svi, atum, are, errare, I)ingen.,
togiieì-i"dalla vita, alqm subito de sinu civi- errare -= andare errando, vagare, aggirarsi, an-
tatis, Cornif. rliet. comun. passivo, eripi,
: dare intorno, k) propr.: 1) intr.: a) di sogg.
venir rapito, strappato dalla morte, uxorem pers.: cum vagus et exsul erraret, Cic: circum
sibi fato ereptam, Liv.: in flore aetatis ereptus viUulas, Cic: per litora, Sen.: di animali, Inter
rebus huraanis, Curt.: raihi quidem Scipio, audaces agnos, di lupi, Hor.: per urbem, di
quamquam est subito ereptus, vivit tamea un cavallo, Liv.: impers., male tum Lybiae
semperque vivet, Cic. p) ogg. astr.: alci vitam. solis erratur in agris, Verg. Proverb., in luce
vitam per scelus, Sali.: e {contr.
Sali.: (alci) media eri-are, Sen. de ben. 5, 6, 3. b) di e.
dare) alci libere decernendi potestatem, Caes.: inan.: stefiae errantes, Cic: ubi nunc fora
prospectum semestre imperium,
oculis, Vera:.: sunt,lintres errare videres, Ov.: difiumi,Yer^.:
Caes.: omnem
usumnaviuni, Caes.: spem, Cic: ad frontem sparsos errare capillos, svolazzare
lucem, Cic: quod pronuntiatum est non per intorno, Pi'op.: lumina errantia, che vagano,
Neronem judicatura, sed per Dolabellam erep- Prop. 2) tr. trascorrere, errare attraverso, terrae
tnra existiiiiabatur, ottenuto colla violenza, erratae, Ov.: litora errata, Verg. B) trasl., ne
Cic: al passivo seg. daWinfin., posse loqui vagari et errare cogatur oratio, Cic. eo fit, ut :

eripitur, Ov.: vix tamen eripiam, quin ve- errem et vager latius, Cic: rumorlbus errant,
lis etc, jiosso io rapirti, poet. impedirti, = corrono varie voci su ciò, Ov. ne tuus erret :

Hor. B) in buono, liberando, salvando,


senato honor, vacilli, sia incerto, Ov.: band aliter
strappare, toglile, sottrarre colla velocità, o dubiis affectibus errat, tituba, ondeggia in-
colla forza, a) in SCUSO Stretto, colle mani o deciso a questa e a quella parte, Ov. sen- :

dalle mani, ecc., alqm ex mauibus liostium, tentia errans et vaga, vacillante e incerta
Caes.: se ex mauibus praedautium militum, {contr. stabilis certaque),Cic. IIJ partic, fal-
Caes.: alqm e fiamma atqne ferro ac paene ex lire la retta via, smarrirsi, atidare errando,

faucibus fati, Cic: se fiamma (fìg. = sfuggire sviarsi, A) propr.: erranti monstrare viam,
alla condanna), Cic. b) in senso piii ampio Enn tr. fr.: err. via, tì-aviare, uscir di strada,
= (/eneric. liberare, salvare da un pericolo, Verg. B) trasl., errare, 1) in gen., smar-
. da un male, ecc., a.) ogg. concreti, alqm ex rirsi, natura errans in alienos fetus, Liv. 31,

servitute. Sali: alqm ex obsidione, Liv., alqm 12,8. 1^ partic: S.) sbagliare, eìfarc, essere
ex periculo, Caes.: filium a morte, Cic: se ab in errore, allontanarsi dal vero, eom mettere un
Illa miseria, Cic: se hosti, Liv.: se hosti fuga, erroì-e, erravit, lapsus est, Cic: vehementer,
Curt.: civitatem periculis ereptam esse, Sali.: valde, Cic: tota via, completamente, Ter.: a
eripe te morae, togliti all'indugio liberati = vero, Lucr.: cum multis, Cic: con acc. pron.,
dall' ind. (che t'impedisce), Hor.: partic. sot- quid erret, Ter.: poet. coWacc. di un nome,
trarre accusato, un colpevole alla difesa
un tempora, sbagliarsi nel computo del tempo,
giudizio, reum, Liv.: alqm pecunia, Cic: Ov.: de alqa re. Ter.: in alqa re, Cic: in al-
alqm e periculo, Cic: se ex hoc judicio vi, Cic. teram partem, Quint.: con si, Caes.: impers.,
e così per eos, ne causam diceret, se eripuit, si erratur in nomine, Cic abl. partic. perf.
:

si sottrasse alla giustificazione, Caes. P) ogg. assol., cui, nulla venia, recte facto,
errato,
astr., togliere, levare, alci errorem, Cic: alci exigua laus proponitur, Cic B) moralmente,
timorem, Cic. dolorem, Cic. 2'>oet., eripe fu-
: : errare, fallire, errasse regem, Sali.: in amicitia,
gam, salva la possibilità dì fuggire -sfuggi, Hor.: non intra verba ac voces, Tac
mentre è ancora possibile, Verg. Aen. 2, 619. 2. erro, ònis, m. (1. erro), errante, giro-
• C-rÒdo, ròsi, rosum, ere, rodere, coì-rodere, vago, vagabondo (il quale toma a casa quando
vites, Cic. fr.: omnia morsu, Plin. è stanco di andaì'e errando), partic. di schiavi,
vro^atlO, Ònis, f. (erogo), spesa, io spen- i quali, spediti dal padrone, non ritornano
dere, distribuzione, pecuuiae, Cic : assoL, Plin. a casa a tempo debito, Hor. e Sen.
pan.: necessìtas ei'ogationuiii, sjjese necessarie, errftr, òris, m. (erro), Veì~rare, I) in gen.,
Tac. l'andare errando, vagando, sviantento, giro,
e-rogo, avi, atum, are, spendere, pecu- A) propr.: a) di sogg. pers.: error ac dissi-
niam ex aerarlo, Cic: pecuuiam in classem, patio civium, Cic: per tortuosi amnis sinus
Cic. : pecuniam in eos sumptus, Liv. flexusque errorem volvens, descrivendo una
errnkuiidus, a, um (1. erro), errabondo, linea spezzata, Liv.: longo jactati errore, Sen.
errante, ramingo, Liv., Verg. ed a. b) del vario movimento degli atomi, Lucr.:
erraiTcus, a, um (1. erro), errante, va- dei giri, delle sinuosità dei fiumi, Ov.: degli
gante, erratico, steWa., pianeta, Sen.: Uelos, Ov.: andirivieni del labirinto, Ov. B) trasl., il va-
vitis serpens multiplici lapsu et erratico (c^e sì cillare, incertezza, dubbio, qui tibi aestus, qui
avviticchia), Cic error, quae tenebrae erunt, Cic: castra nihii
f. (1. erro), Vandare errando,
errsìllO, ònis, aucta errorem faciebant, /aceya>?o errare, Liv.:
sviamento, V allontnnarni dalla retta via, llOC sequitur liunc errorem alius error, Papiriusne
multo propius ibis et minor est erratio, si fa Cursor ... an etc, Liv. II) partic, il decli-
stradapiii diritta, Ter.: nulla in caelo erratio, nare , Vuscire dalla via diritta traviamento ,

mancanza di disegno, Cic A) propr.: a) di e anim.: jumenta errore de-


erriiloi', Òris, m. (1. erro), «he va errando lata ])er quattuor stadia etc, Curt.: e così er-
intorno, del fiume Meandro, Ov. ber. 9, r).5. rore viarum, allontanarsi dalla retta via, Liv.
erratimi, (L erro), errore, tnanca-
i, n. b) di e inan., il deviare del dardo, colpo in
tnento, fallo, Cic cd a. fallo, Ov. met. 5, 90. B) trasl., il deviare dal
Crraliìs, ÙS, m. (1. erro), ei-rore, T andar er- retto cammino, 1) come stato, errore = illu-
rando, longis erratibus actus, Ov. met. 4, 567. sione, inganno, a) in gen.: errore duci, Cic;
949 cnabesco cruo 950

in eiTorem induci, rapi, Cic: errorem toUore, òrum, m., eruditi, dotti, Cic. ed a. b) trasl.,
Cic: errorem alci eripere, Cic: per errorein, di inan.: tempora, saecula, illuminati, Cic:
e.

Cic: errore insidiatoris, Liv.: col genit. ogg., aures, Cic: manus, abili, Sen.: oratio, lin-
errore veri, Tac: errore dcceptus locorum, guaggio erudito (contr. oratio popularis, lin-
per ecc., Verg.: talv. mcton. come inganno = guaggio popolare), Cic.
ciò che inganna, aliquis latct crror, Verg.: er- c-runipo, rupi, rupttjm, ere, mandar fuori,
rore se ab iusidiis munire, Liv. b) pm-tic: I)tT.: 1) far jyrorontpcre, uscir fuoi-i, à)propr.,
al illusione, avciecanu-nto, errore, sinarriinenlo fontibus dulces liquores, della ferra, Tibull.
HeWintelletto, delirio, mentis, Cic: fanaticus, 4, 1,86: comun. rifl., se er., erompere, prorom-
Hor. :meliora p'is crroremquc liostibus
di pere, uscire, ])OTtìs er. se foras.Caes.: unde altus
illum !
P) vunojgiainento ainoi'oso, di
Verg'. primum erumpit Enipeus, Verg. b) trasl.:
se
. amore impetuoso, error malus,Vcrg.: quoniam a) diffoiulerc , sfogare dar campo, gaudium ,
,

nOVUS incfdit error, Prop. y) angoscia, ansia, Ter.: iracundiam o stomachum in alqm, Cic. e
Umore, Ov. fasi. 3, 555. 2) come azione, er- Caes.: iram in alqm, Liv. p) rifl., se er. ad
rore. =
fallo, shagiio, &) in gcu.: ferendustibi alqd condurre finalmente a q.c, invidiosa
,

in hoc meus error, Cic: cujus errore eo esset conjunctio ad bellura se erumpit, Cael. in Cic.
deducta res etc, Ncp. b) jinrtic: a.) enwe di cp. 8, 14, 2. 2) squarciare q.C, erompere, venir
lingua, di solecismi, Quint. 1, 5, 47. ^) fallo fuori da q.c, nubem,Verg.: Pontum, di pesci,
morale, mancamento, corridore errorem poc- Tac. II) intr.: A) erompere, prorompere, get-
iiitendo, Cic. fr.: errorem misero detraile, labe tarsi fuori, sboccare, \)propr.: a.)ingen.: a.)di
=
,

carent Ov. 3) Error personificato


, "Axv], pers : abiit cxcessit evasit erupit, Cic: er. ei
come origine di tutte le azioni insm'^ate, pre- contionc, ex carcere, Curt. p) di e. inan.: per-
cipitose, appassionate, accicvantonto, Ov. met. fracto saxo sortes erupisse, Cic: ignes, qui
; 12, 59. ex Aetnae vertice erumpunt, Cic: ubi rursus
é-riiliosoo, rnbui. ere, dieentar rosso, Ov.: erumpit (amnis), Curt.: lacrimae erumpunt do-
pnrtic. arrossire dalla x^eiyogna, vergognarsi. lore, Quint. b) come 1. 1. milit., erompere, pro-
Ter. e Cic: alqà re, Liv.: in alqa re, Cic: de rompcì'c, sortire, fare una sortita, assol., Caes«
alqo, Sen. rhet., ex alqo, Veli.: seg. dalVinfin., ed a.: portis, Sali.: ex castris, Caes.: patefacta
Cic. e Curt.: co/race, Verg., Sen. ed a.: quindi porta, Liv.: in stationes hostium, Liv. e) di
erubescendus, a, um, di cui uno ha da vergo- midi fisici, spuntftre, comparire, per lumbos
gnarsi, Hor. e Val. Max. fistulae puris erumpunt, Nep. Att. 21, 3.
ei'iìoa, ae, f., I)eriica,hrtico, greco xanTivj, 2) trasl., di condizioni, ecc., a) prorompere,
Col. ed a. IIJ eruca, specie di cavolo, Col. ei'omperc, spunt^are, sfogarsi, mostrarsi improv-
ed a. visanientc, Aj)fc^a»w«, erumpit risus, fletus, Cic:
vriicf o, avi, atum, are (freq. di erugo, ere), erumpit seditio, Liv.: erumpit odium raatu-
ruttare, I)pyopr.: sanieui, Verg.: assol., turpis- l'ius, Liv.: curae privatae in cert iminibus pu-
sime cruciando, Cic: pregn., semionibus suis blicis erumpebant, Liv.: erumpcns animo et
caedem, discorrono fra irutti,Cìc. Cat. 2, 10. pectore indignatio. Veli, b) apparire, compa-
II) trasl. , emettere, matular fuoì-i, areuam, rire, venire in luce o tra la gente =. divenir
Verg.: flaramas, della terra, Justin. manifesto, erumpat aliquando vera et me di-
crudTo, ivi e ti, ìtura. Ire (ex e rudis), gna vox, Cic: conjuratio ex tenebris erupit,
Atr Z Z ar e = erudire , istruire , ammae- Cic: erumpit scelus, Veli.: si illustrantur, si
strare, alqm, Cic: alqm alqà re, Cic: alqm erumpunt omnia, Cic: cetera dissiraulans, quae
in alqa re, Cic: alqm de alqa re, Cic: artes, mox erupere, Tac. e) scaturire, derivare, ex
Ov.: Athenas erudiendi gratia missus, per gli avaritia erumpit audacia, Cic. Rose Am. 75.
f^tudi, Justin.: seg. da prop. relat., Ov. fast. 3, B) prorompere fuori, 1) propr.: a) erompere,
294 seg. dall'infìn., Ov. fast. 3, 819 e sgg.:
: penetrare, farsi strada (partic. COmC 1. 1. milit.),
e cosi eruditus seg. dall'infin., Tac. Agr. 8: erupit acies, Liv. : solus inter tela hostium
di sofjg. itvin., litterac, quae me eru liant de erumpit. Sali.: er. per hoste<, Liv.: ad CatQi-
omni re pnblica, che mi diano contezza, che nam, Cic. b) di fiumi, sboccare, metter foce in
mi pongano al corrente, Cic: con ogg. inan., qualche luogo, huc Phasis erumpit. Mela.
oculos suos, ut fleiuit, Ov. 2) trasl.: a) di suoni, pa.s8are ad un tratto,
èrudTlv, avv. con compar. e superi, (eru- elisa (vox) in illum sonum erumpit, cui etc,
ditU^i). erudita! mente, dottamente, Cic. ed a. Quint. 11,3, 51. b) di coadizioni: a) cadere
crìldTllO, Onis. f. (erudio), I) erudizione, sopra alcuno, sorprendere, sopraggiungere alc,
spiegazione, ammaestramento, insegnamento, in ipsos saeva uiedentes erumpit clades, Ov.:
fdueazione, Cic ed a.: II) trasl.: a) sogg. = erumpunt saepe vitia amicorum in ipsos ami-
€oHura (acquistata colV insegnamento), Cic. cos, Cic: ut odia civium in fortunas optimi
ed a.: coord., eruditio atque doctrina, Cic cujusque erumperent, Cic p) riuscire, cadere,
b) ogg. =
erudizione, dottrina, QuLUt. e Suet. degenerare, ad in alcjs pemiciem, Cic. e Liv.:
vrìidTli'ix, tricis, f. (cruditor), educatrice, haec quo sint eruptura, timeo, ove vadano a
maestra , Hispania , illa Annibalis eruditrix, finire, Cic. g) di pers., a) nel discorso, sviare
Fior. 2. 6, 3S. subitamente, scostarsi, far digressioni, Quint.
ci*u4li(«ìlii<s, a, ura (dimin. di eruditus), 4, 3, 17. P) prorompere in q.C, ad minas, Tac:
molto rapinato, 57, 7. C itull. in jurgia, .Tustin.
èru(lTlii>«, a, um, part. agg. {da erudio), e-ruo, riitum, ere, cavare, estrarre,
r'iii,

erudito, istruito, aimnaestrato, dotto, colto, a) di trar fuori,I) in gen.: A) propr.: Ijingen.:
pers.: homo, Cic: eruditior litteris, Cic: eru- mortuuin, Cic: in caenum demersa, Curt.: au-
ditissimus disciplma juris, Cic: sost., eruditi, rum terra, Ov. 2)partic.: a) acavare, squar.
,

951 eruptio esctiletiim 952

cj«rc, aprire scavando, huiBUm, Ov.: terraitl, ery'iliTiiii<B, i, m. (spuOlvoi;), erUino, apecie
della volpe, FììSLedr.: aqua reniis eruta,Ov.: tra- di triglia rossa, sàrago, Ov. hai. 104.
fìggendo, missa latus hasta, Ov. b) svellere, ca- Erytiirne, àrum, f. ("EpuOpaC), I) Ery-
vare, segetem, Verg.: alci oculum, Sen.: eruitur thrae Aetolorum Mriire, città delVEtoìia,
,

oculos {poet. =:eruuntur), Ov. B)


ei oculi II) una delle dodici città ioniche nell'Asia
trasl.: a) generic: propter difficultatem pecu- Minore, sulla penisola di Eritrea di fronte
niariam, qua enii (venir strappato) misquam a Chio. Deriv.: Èrylliracus, a, ura
nisi exprivatorum bonisposset,Cìc.: memoriam ('Epuepatog), di Eritre {nella Ionia), Eritreo,
alcjs rei ex annalium vetustate, scovare, Cic: Sibilla, Cic: litus, Val. Max.: Eiythraea terra,
ma memoriam exercitatione, conseguire un ri- anche sempl. Erythraea, ae, f. ("^ 'EpuOpaia),
cordo coir esercizio, Cic: dolor arcana eruet, territorio di Erilre, Liv.: plur. sost., Eiy-
Seu. b) scovare qualcuno, far levare, alqm, thraei, òrum, m., abit. di Eriirj, Eritrei, Liv.
Cart.: alqm ex latebris, Curt.: illum (servum
LErylIiraeiis, a, um, V. Erytlirae.
fagitivum) inde aliquaudo eruam, Cic. e) colle
2. ery tlii'aeii!<i,a, um (èpuGpaìog), rossiccio;
forze intellettive, rìti-ovare, scoprire, investi-
gare) rintracciare, palesare, poi^-e in luce, scru-
mare Èrylliraeiiiii (ó 'EpuGpaìos nóvxog,
comun. ri 'Epo6pà OocXaaoa), lai. puro, mare
tari locos, ex quibus argumenta eruamus, Cic:
rubrum. Mare Eriweo o Mosso, una parte del-
reliqua cogitatione et cura eruuntur, Cic: ex
V Oceano Indiano dalle coste meridionali del-
abdito erutae sententiae^ Cic: mi (= mihi)
l'Arabia fino all' isola di Taprobane nel-
erues, qui decem legati Mummio fuerint, Cic.
Il) pregn., scavare =
diroccare, distruggere,
VIndia, a cui appartenevano il golfo Persico
e il golfo Arabico, secondo la leggenda così
A) propr.: urbem,Verg.: Corinthum funditus,
nominato da un re Eritra o Eritro ; ma in
Veli. B) trasl., politic, abbattere, rovinare, re-
realtà probabilmente dalla sua sabbia rossa.
gnum, Verg.: civitatem, Tac
criiplTo, Òuis, f. (erumpo), eruzione, uscita
— Deriv.: Èrytliraeu!>i, a, um ('Epu-
impetuosa, il prorompere, I) propr.: a) in Gpaìog), Eritreo, poet. tTas\. = indiano.

gen.: Aetnaeorum ignium, eruzione, Cic: su- Éryx, rycis, m. ('Epug), Erice, monte e
bita ex abdito vasti amnis eruptio, Sen.: e ca- cittàomonima nell'angolo iV 0. della Sicilia,
vernis maris ignium eruptio, Sen. b) come t, t. con un celebre tempio di Venere: secondo la
milit. = sortita da un luogo, scorreria, ho- mitologia così nomimati da un re degli Eli-
stium Liv. eruptionem facere, Caes.: erup-
, :
mei, che portava lo stesso nome, figlio di
tionem facere in provinciam Caes. plur. , :
Bute e di Venere, fratello di Enea; ora
eruptiones oppidanorum, Liv.: ab eruptionibus Monte di San Giuliano ; il monte anche
ca.\ere,guardarsi dalle sortite,Ciies. Ji) trasl.: Érì^ciis nioiis. — Deriv.: Èr^cinu^i, a,
vitiorum eruptio, lìbero sfogo dei vizi, Sen. um, di Eriee, Venus Erycina Cic, e sempl. ,

de clem. 1, 2, 2, Erycina, Catull. ed a.: concha, conchiglia di


ei*ll<!i, i, m., padroìie, signore, I) propr., perla (perchè Venere, dopo la sua nascita,
padrone di casa, padre di famiglia, partic. COìììC avea solcato il mare verso Cipro sopra una
contr. alla servitù (famuli), Comici, Cic. ed a. conchiglia), Prop.
II) generic, padrone, signore, possessore, Ca- esca, ae, f., I) cibo (già apparecchiato), vi-
tuU. e Hor.: caelestes eri, degli dei, Catull.: vanda, pasto (contr. potio),Cic. ed a. II)partic.,
erus tuus, signore (marito), Catull. esca, allettamento, Ov. hai. ed a.: trasl., vo-
erviiin, i, n. (òpopog), ervo, orobo, legume ìaptas esca malorum, Cic.
del genere della veccia, Verg., Col. ed a. esceinlo,scendi,scensum,ore(exescando),
I^ry'clnu<«, Érì^ciis, V. Eryx. I) intr., ascendere, salire, montare, 1) in gen.:
eo (là), Liv.: in caelum, Cic: in rotam, Cic:
Ér^'niantliu»ì>, i, m. ('Epu|i.av9o$), I) Eri-
manto, monte nell'Arcadia, sui confini del- in malum (albero della navej, Liv.: in rostra,

l' Elide, dove Ercole uccise il cinghiale eri-


Cic, in contionem, Liv.: in tertiam contigna-

manzio; ora Xiria. — Deriv.: A) Er^- tionem (di un bue), Liv.: in navem, Nep.: in
currum, Cic: in equum, balzare sopra un ca-
iiianlliis,tdos, ace.pZitr. ÌLdas,f. ('EpoiJ,avGis),
vallo, Liv. 2) partic, come àvapaivsiv, dalla
<(eM'JSri»M«»Uo, custos ursae Erymaiitliidos (c/f^è
Callistus) = Bootes (V.), Ov. B) Èryiiiaii-
costa del mare, salire, penetrare nell'interno,
nel continente o sulle alture, Pergamum, Liv.:
ihìUS, a, Um ('EpU|xàvetOg), dell' Erimanto,
Dclphos, Liv.: Ilium a mari, Liv. II) tr., sa-
aper, Cic: ^arm. belua, Cic. poet. II) fiume lire, vehiculum, Sen.: rostra, Tac: rogum, Sen.:
sui confini dell'Elide, che si getta nell'Alfeo,
equum, salire, montare a cavallo. Sali.
ora Dhimitzana.
eseensTo, òni?, f. (escendo), Vapprodare,
Èr^'««iclithon, onis, m. ('Epuocx^wv, da sbarco, escensionem facere, Liv. e Curt.: esceu-
spùo) e x^cóv = colui che apre la terra), iìì-ì-
sionem facere ab navibus in terram, Liv.:
sittone, figlio di Triopa re di Tessaglia, il
escensionem facere in agrum TJticensem, Liv.:
quale tagliò degli alberi in u>i boschetto sacro escensiones in agros facere, Liv.
a Cerere, e venne perciò punito dalla dea escensìis abl. u, m. (escondo), il saUie,
con una fame così orribile, che, nulla sazian- l'arrampicarsi, scalata, cnpta escensu lUUIli
dolo, finì col mangiare delle stesse sue carni.
menta, Tac. ann. Vi, o9.
Èrytliea (Èrythla), ae, f. ('Epiiesia), eh- e^eìilenlus, a, um (esca), mangiativo,
tea, piccola isola nel golfo di Cade, dove Er- mangereccio, edule. Col. ed a.: frusta, pezzi di
cole rapì al re Gerione i suoi giovenchi. — cibo, Cic; sost., esculenta, Orum, n., comme-
Deriv.: Kr^f (hcis, tdis, acc. Yda, acc.plur. stibili, cibi {contr. potulenta), Cic.
tdas, f. ('EpuGyjic), di Eiitea, eriteo. eseiileliim, etc V. aesculetum. ,
953 esculeus clhologia 954
um, V. acscniens.
cfscìili^ii!!!, a, gandoo, Cir. : come pure et . . . ne (ncque),
eMoììliis, V. aesculus. non solo . . , ma atiche non, et rem agnoscit
Ksqiiiliac, arum, f. (derivato dagli an- nec hominem ignorat, Cic. e) et davanti ad
tichi da excolere, dai moderni da esculus, interrogazi mi di sdegno, maraviglia, affetto
ischio), ìiMnfc EsQuiiino, il più grande dei anteposto cm efficacia, partic. in unione a
sette colli di Roma, confinante col Celio, col quisquam, come et quisquam dubitabit, quin
Viminale e col Palatino, come pare colle etc? Cic. d) et quidem, per spieg ire ed am-
mura della città {originar, due circuiti, Ci- pliare, e cioè, e proprio, e precisamente, duo
<pius mons e Oppius mons), aggiunto da milia jugerùm, et quidem immunia, Cic: cos'i
Servio Tullio alla città ; ora colle di S. Ma- anche sempl, et = e precisamente, e veramente,
ria Maggiore. Sul campus Esquilinus, vasto e segnatamente, e particolarmente, magna vis
campo nei confini delVEsquilino, ad oriente est conscientiae, et magna in utramque pat-
delle mura Serviane, vi era il luogo più co- tern, Cic: OVV. =e genericamente, S})esS0 in
mune per le sepolture, tanto dei patrizi, Cic. ed a. e) et etiam, ed anche, e pure, au-
quanto della plebe e degli schiavi, come pure ctoritate et Consilio et etiam gratià, Cic : cfr.
il luogo del supplizio degli schiavi e degli sotto al n" II, d. f) et vero, e veramente, e
altri condannati, i cui cadaveri insepolti per veriM, Cic : cos'i anche sempl. et e =
erano preda degli uccelli di rapina {perciò in realtà., realmente, anzi, Cic Tu>C. 1, 71.
Esquilinae alites). La contrada era ricca di Suet. Tib. 12. g) et non = e non, quando
acqua, e dopo che Mecenate Tehbe trasfor- si vuol correggere concetto che precede,
il
mata in ridenti giardini, anche sana. — dicani eos miseros, qui nati sunt, et non eos,
— Deriv. : A)E!!»(iiiìflìarìii«», a, uni, lisqui- qui mortui sunt, Cic. h) et deinde, e quindi,
lino, Collis, Liv. 1, 48, 6. B) lì)«!<(|uTliiiU!!i, a, e poi, nelV annoverare, enumerare, Quint. 6,
Tim, JEsqniiino, campus, Cic. : porta, Cic. : ali- 1, 3: nel tempo, Liv. 23, 18, 16; 25, 34, 3.
tes (V. sopra), Hor. C) EsquilTiis, a, um, II) eziandio, anche, ancwa, verum igitur et
Esgttiiino, mons, Ov. fast. 2, 435. extremum, Ce: addam et illud etiam, ancora,
essvda, V. essedum. Cic; quindi a) eziandio, anche altresì, per- =
cs»<e(larTu«>, ti, m. (essedum), combattente sino, et ab iis, perfino da coloro, Cic: cfr. Cic.
Aal carro, a) come Soldato dei Galli e dei ll.Verr. 1, 11 dubbio, Cic. Dejot. 29. b) et
Britanni, Cic. ep. 7, 6, 2. Caes. b. G. 4, 24 quidem, certamente, ma anche, cruciatus Cst
ed a. b) come gladiatore nei giuochi del Trebonius: et quidem a Cartbaginiensibus Re-
circo presso i Romani, Sen. ep. 29, 6. Suet. gulus, Cic. e) et etiam, ed anche, Cic. de legg.
Cai. 35^6 CI. 21. o, 4, dubbio: sed et etiam, Suet. Caes. 76:
essedum, i, n. (vocabolo celtico), carro quindi spesso et ^
ed anche, e così pìtre, ed
da guerra a due ruote dei Galli, Belgi e Bri- inoltre, Cic. ed a.: et nunc, e. (così) anche adesso,
tanni fpiù tardi, anche in Roma carro dei ancora, Cic cd a. IIIJ ma, nullaue habes
gladiatori nei giuochi circensi), Caes. ed a.: vitia ? imo alia, et fortasse minora, Hor.: così et
dai Romani usato anche come carretto da spesso anche in Cicerone dopo una proposi-
viaggio, Cic. ed Ov. —
Nei poeti per ragioni zione negativa per sed. IV) nei paragoni,
metriche usato soli, al plur. esseda, òrum, n. dopo le parole, che indicano xma uguaglianza
— Forma second. esseda, ae, f., Sen. ep. differenza, come alius, aeque, idem ed a.
56, 4. (V.) nel qual caso corrisponde spesso al da,
csscnlìa, ae, f. (esse), essema di una cosa, et-enuu, cong., sì anche, I) fissando
come traduzione di oùota, Sen. ep. 58, 6. e spiegando =^ imperocciiè, poiciiè, Cic. ed a.
Quint. 2, 14, 2 ed altr. II) rinforzando == e infatti, e in realtà, Cic
esurio (essurfo), èsurYtiìrus, Ire (desider. ed a.
di edo), I) voler mangiare, acei- fame, essere Kli'ocles, is e eos, m. ('ExeoxX'^s), JHeo-
diffamato, 1) propr., con acc. gen., quid ilio cie, figliodi Edipo, fratello di Polinice, per
die esuriat, di che egli abbia appetito, Sen. il suo rifiuto di cedere a costui alternativa-
2) tras!., essai-C affamato di Q.C., appetire, bra- mente la signoria ogni due anni, die causa
mare, aurum, Plin.: (quae) divitiae esurire co- alla guerra Tebana, descritta in dodici canti
g-unt, Curt.: passivo, nil ibi, quod nobis esu- dal poeta romano Stazio.
riatur, erit, ch'io desideri ardentemente, Ov.
etesTae, arum, m. (è-cyjaiat se. àvsiiot),
II) avcì' fame, aoffrir la fame. Ter. e Cael. in venti etesii, i quali ogni anno, durante la
Cic. ep.: partic, esuriens, affamato, chi ha fame
canicola, spirano invariabilmente per 40
{contr. satur), sost., l'affamato, cum esuriente
giorni da una regione, Cic. ed a.
panera suum dividere, Sen.
èsurilio, ònis, f. ("esurio), l'aver fame,
etésYus, a, um, (èiv^aiog), annuo, etesio,
flabra aquilonum (= etesiae), Lucr. 5, 740 ;
fame, Catull. 23, 14 e (plur.) 21. 1.
6, 730.
et, cong. (cfr. Iv., inoltre), I) e, per unire
•concetti, che vengono pemati singolarmente,
èthice, ès, f. (l^OlxV)), etica, filosofia morale,
nnater tua et soror a me diligitur, Cic: quindi Quint. 2, 21, 3 ed altr.
a) et , . . et, 6 ... e ; così ... cotne sia . , , aia ; ellllCÒS, avv. (Ti^GiXMg), eticamente, inorai-

o..»o;etraari et terrà, Nep. : et monco et mente, Sen. contr. 2, 12, 5.

hortor, Cic. et in patre et in filio, Cic: e così


: ellifciis, a, um (^jGiv-ó,), etico, moì-aie, Sen.
•et . . que o que ... et, p. es. officia et servata
. contr. 2, 10, 12.
praetermissaque, Cic: laudesque et grates egit, elllolo^Ta, ae, f. {ri^oXo-fiT.), etologia, eto-
Liv. b) nec (ncque) ... et non solum (= grafia, descrizione dei costumi del carattere!
non . . . sed), non solo non,,, ma, ncc miror et Sen. ed a.
955 etliologus Euenus 956
ellioiit^ii!», i, m. (rjfìoXòycz), colui che ntp- Eti'urYa, ae, f., xxruria, regione delVIta-
presenta, contraffa, intiUi i costumi i caratte^ri, lia, buona parte all'odierna To-
corrisp. in
per destare il riso, mimi ethologi. Ciò. de or. scana. —
meton. => Etruschi, Etruriae ani-
2, 242 e 244. mos reconciliare, Liv. 5, 5, 10. Deriv.: —
etiìim, cong. (= et jara), originar. e = Elruscus, a, um, Etrusco, litus, mare, Hor.:
già, I) (per iììdicare la durata nel tempo), b'ilum, Liv.: disciplina, insegnamento reli-
= anche ora, sinora, ancora, eziaiulio, nondum gioso etrusco, partic. divinazione mediante
etiam , vixdum etiam adesso non ancora,
,
le vittime, Cic: plur. sost., Etrusci, òrum, m.,
adesso a mala pena =
non peranco, ap' JStruschi, Cic. ed a.
pena, Ter. e Cic: etiam dura, né peranco, «ìt-si, cong., I) se anche, ancorché, benché,
Ter,: non satis me pernosti etiam, (fiìw adesso) comun. a tamen, at, attamen, certe,
corrisp.
non ancora, Ter.: cura iste etiam cubaret, at certe, saltem, verum tamen, tamen nihilo-
poiché egli ancora (fino al tempo indi- minus, Comici, Cic. ed a.: con agg. e sost.,
cato), ecc., Cic. IT) di giù, ara già; quindi con tamen, at, certe, p. es, superbiae crudeli-
a) {^in risposte) sì, certantente, numquid vis? tatique etsi seras, non leves tamen venire poe-
Etiam, vuoi tu q.c. ? Sì, Plaut. aut etiam : nas, Liv.: atque ei, etsi nequaquam parem il-
aut non respondere, rispondere sì o no, Cic. lius ingenio, àt prò nostro tamen studio me-
b) (in concessioni) sì, via, etiam, inquit, bea- ritam gratiain debitamque referamus, Cic.
tam, sed non beatissimam, felice sì (^ vera- II) Oenciiè, sebbene, partic. in proposiz. inci-
mente), diss'egli, ma non, ecc., Cic. e) (per denti, do poenas temeritatis meae ; etsi quae
indicare un aumento, un accrescimento, ecc.), fuit ista temeritas ? Cic.
anche, eziatuUo, inoltre, voce, motu, forma etiam ety'niiilS^Ta, ae, f. (èxu|ioXoYfa), deriva-
magnifica, Cic. : non solam sed etiam o . . .
zione e spiegazione di un vocabolo dalla sua
verum etiam =
non solo ma anche, ma . . .
radice o dalla sua origine, etimologia, da Ci-
eziandio, Cic. ed a. : tum (o cum) tum . . .
cerone tradotta con veriloquium e notatio.
etiam, così come . . . così (particolarmente) da altri con originatio, Quiut. 1, 6, 28.
anche, Cic: etiara tum. . . cum, anche aliar... eu, inter. (sO), bene! bello! bravo! Comici
quando, Cic. tum etiam, allora eziandio,
:
ed Hor. art. poèt. 328.
Ter. e Tac: addam et illud etiam, ancora ciò, Èuatlnè (Euhadnè), ès, f. (EOaSvTj),
Cic; etiam rides ? ridi ancora ? Plaut. d) an- Hcadne, figlia di Ifi (quindi Iphias), ìnoglie
cora = ansi, multo etiam gravius, ancora
di Capaneo, uno dei Sette a Tebe; si gettò
molto, ecc., Caes.: tabulas nìhil profuturas, nella pira ardente del marito.
etiam plus suspicionis futurum, anzi ancora euaii (euban), inter. (sùàv od sùocv), grido
maggior, ecc., Cic. e) per riprendere q.c. di di giubilo delle Baccanti, euhan euhoe eubofr
dimenticato, ancora, sì, ancora qualcosa, quid Eubius, Enn. tr. fr. personif., lacchus et
:

praeterea ? quid? Etiam Gabinius a. d. llil Euhan, Ov. met. 4, L5: e di Bacco stesso
kal. Oct. noctu in urbera introierat, Cic: quid Euhius Euan, Lucr. 5, 741.
superest? Etiam. Gener est suavis mihi, Cic.
Kuander, dri. m. e Éuandrus, i, m.
Ili) ancora una volta, di nuovo, dic etiam cla- (EiiavSpos), Evandro, figlio di Hermes e di
rins, ripetilo ancora, Cic: etiam atque etiam,
Car menta (V. Carmen tis), il quale circa ses-
più e più volte =
molto (spesso), rogare, con-
sanf anni prima della presa di Troia, con-
siderare, Cic. reputare, Sali. IV) del pari,
dusse da Pallanzio (nell'Arcadia) una co-
:

parimenti, ancora, in domande impazienti, le


lonia in Italia e fondò una città sul Pa-
quali racchiudono iti sé il concetto di un
invito, etiam tu liinc abis? vuoi tu ancora
latino —
Deriv.: Éiiaiidriiis, a, um.
di Evandro, ensis, di Fallante [figlio di Evan-
partirti di qui? Ter.: tu etiam taces? vuoi tu
dro), Verg.
ancora tacere? Ter.
etiam-nHin ed etlam-nunc, avv., I)
euans (euhans), antis (euan) sùà^wv, =
gridando e>ian, delle Baccanti, CatuU. ed a.:
di tempo, a) ancora, ancor adesso, ancor sem-
colVacc, euhantes orgia, celebrando le orgie
pre, tuttavia, Cic b) adesso ancora, dubitate
tra le grida di gioia (delle Baccanti), Verg.
etiamnunc, Cic. e) ora, quaeritur etiamnunc,
Eiikoea, ae, f. (Eù^ota), Eubea, isola del
si doìnanda ora, Cic. e Sen. d) nihil etiam-
Mar Egeo, divisa dalla Beozia mediante '

nunc, niente piti oltre, Cic. non etiamnunc,


ancor sempre non, nemtnen peranco, Ov.: nul-
:
V E uripò ; ora Negroponte. Deriv.: —
ÈilbSìctlS, a, um (EOPolxÓg), a) di Eubea,
lus etiamnunc, ancor nessuno, Caes. II) di ciò
litus, cioè Aulide, dirimpetto ali" Eubea,
che si aggiunge^ inoltre, oltre a ciò, ancora,
Prop.: così anche Anthedon, cioè nella Beo-
Sen. ed a.
zia, dirimpetto all'Eubea, Ov.: cultor aqua-
etf ani-<4Ì, cong., ancorché, comecliè, benché,
rum, Glauco, dio marino (figlio di Antedone),
quantuntfue, posto che, ecc, COmun. in COVrisp.
con tamen, at,attamen, certe, at certe, tamen
Ov. h) poet. =
Cumano, perchè Cuma è una
colonia deir Eubea, urbs, Cuma, Ov.: carmeu,
certe, nihilominus tamen, Ter., Cic. ed a.
responso della sibilla Cumana, Ov.
etiain-tuni ed etiani-tiinc, avv., I)del
passato, alloì-a ancora, ancora, SaU. e Tac: nel ÈilolTdvs, is, m. (EùxXsiSrjs), Euclide,
discorso reciso, con aggettici e participi, Cic, I) filosofo di Megara, capo della scuola Me-
Sali, ed a.: cum etiamtum, mentre peranco. garese, discepolo di Socrate. II) matematico
Sali, e Cic. II) della durata nel tempio pas- di Alessandria.
sato, anclie allora, ancora, tuttavia, ancor sem- eudaenion, onis (sù8a{|iu)v), felice, (lat.
pre, Cic, Sali, ed a. Ili) del presente nel propr. felix), Arabia, Mela 3, 8, 6 (3 § 79).
passato, allora pi-imieratnetìte, Ter. eua. 570. Éuènus (Euènos), i, m. (EOTjvog), Eveno,
957 enge Eutrapelus 958
re délVEtolia, aveva una fì{flia Marpesf^a, la KHphrif!«)(-m% ès, f. (Eù-.ppoa'ivT)), Eu/rom
quale venne amata e rapita da Ida. Il padre Bine, una delle (xrazie.
gVinsegm sino al fiume Licormi (ora Fi- Kupoli*^, polidis, acc. polin, m. (EÙTtoXig),
dar!), e siccome non li potè ragfjiungere, si Eupoii, poeta greco dell'antica comtnedia in
gittò nel fium£ che da lui prese nome di Eue- Atene, contemporaneo di Aristofane.
nus. Apollo si fece incontro ad Ida e com- l^'iiripulèN, is, m. (EùpmiSyjs), Euripide,
battè con lui per aver Marpessa. Come ar- celebre tragico ateniese, nato il -iSO ac. Cr.
bitro si presentò Giove, lasciò alla fanciulla — Derif.: KliirìpulrMis , a, uni (EùpinJ-
la libera scita ed essa scelse Ida; Eueui SeiOij), Euripideo, di Kiiripide.
filia, cioè Marpessa, Prop. 1,2, 18. Deriv.: — eiiripiiK (-os), i, in. (eùpiTiog), I) stretto
ÈiiciiTnu<i, a, uni, del (fiume) Eveno, Ov. </«m«»e, Cic. Mur. 35. Euripus (EOpiTios), ^?r
iiiet. 8, 528. eccellenza, significa lo stretto tra l'Eubeu e
eugt', (eùye), OeneS molto
inter. bene! la Beozia, Euiipo, ora Egribos (golfo e
bravo! ironie, In-avo! evviva! Comici. stretto di Negroponte), Cic. (le nat. deor.
3,
Kiiiindiié, V. Euadne. 24. LlV. 28, 6, 10.Iljnbocco d'acqua, fosso(a)
eulinn, eulinniìi, V. euan, euans. d'acqua, caiude, Cic. ed a.: partic. fossa che

Eiihia*» (Eulas), hiadis, f. {eòidc,), itac-


girava intorno al circo, Suet. ed a.
e<nit<;, Hor. carni. 3, 25, 9.
eui'itnttliiM, i, m. (eOpóvoxo?), scirocco-le^
vanto (veglio), Sen. nat. qu. 5, 16, 6.
Èuliìu!« (Eutus), ti, m. (E'jios), Evio, so-
prannome di Bacco, Cic. Flacc. 60. Hor. e inn.
Europa, ae, f. ed Europe, ès, f. (E-j-
Europa, I) figlia di Agenore, re di
pcÓTtYj),
1, 18, 9 e 2, 11, 17 : genit.plur. greco, Euhion
Fenicia, resa madre di Sarpedonte e di Mi-
(Eùicov), Ov. art. am. 1, 563.
nosse da Giove, che, sotto forma di un toro,
eulioe, inter. (suoi), evoè, grido di giubilo
la portò seco in Creta. II) continente deno-
eulian euhoe euhoe euliium,
delle Baccanti,
Enn. tr. fr.: euhoe bacchantes, Catull.: euhoe
minato da Europa. — Deriv.: Euró-
paeuiii, uni (EùpwTiaìoc), a) appartenente
a,
Bacche, Verg.: euhoe. parce, Hor.
ad Europa, di Europa, dm. Minosse, Ov.
Kiiiiienes is, m. Eumene, ce-
(Eùp,évY)5),
b) Europeo, adversarii, Nep.
lebre generale di 'Alessandro Alagno, dopo
Eurotà*!, ae, m. (Eùpwxas), Eurota, fiume
la cui morte fu governatore della Cappa-
principale della Laconia; oggi Iri
dacia.
euròu<i, a, um (eurus), di lecatue, mn-i-
'Eiinit^nìs, ntclis, f. (Eùti£vig),^Zwr, Eume- dionaie, Verg. Aen. 3, 533.
nides, EameniUi (benigne, benevoli), nomecufem.
euruSj i, m. {z\)^Oi;), euro, vento di S.E.
delle Furie, piar, in Cic. de nat. deor. S, 46.
più esattamente scirocco-levante, lat. paro vul-
Hor. carm. 2, 13, 36. Verg. gè. 1, 278.
turnus, Vitr., Hor. ed a.: plur. in Verg. ed
Kuinol|;ii<«, i, m. (EùiioXnoz), Eumoipo,
Ov.: nei poeti, speciahn. cong. con notus V.^,
I) figlio di Poseidone e di Chiane, Tracio, f
spesso per indicare una violenta tempesta in
guerriero e sacerdote di Demeter, migrò nel- alto mare. Verg. ed a.
V Attica, ove introdusse i Misteri Eleusini.
— Deric: KiiiiioIpTdae, arum, m. (Eù-
Eur5'(iamii§, mantis, m. (sOpuSàiias),
Euridamante (ampio dominatore). Soprannome
fioXntSai), Eumolpiili, famiglia ragguarde-
di Ettore, Ov. Ib. 329.
vole d'Atene, discendente da Eumoipo, da
EurydTce, ès, f. rEùp'i5iy.7j), Euridice,
cui si sceglievano i sacerdoti di Demeter in sposa di Orfeo, la quale, uccisa dal morso
Eleusi, Cic. II) figlio di Museo e discepolo
d'un serpente, venne dallo sposo richiamata
di Orfeo, inventore della viticoltura e della
dal Tartaro con permissione di Plutone; ma
coltivazione degli alberi.
essendosi Orfeo rivolto, contro il divieto, per
euiiiichu»*, i, m. (eùvoOxos), eunuco,
Cic. ed a. — d' una commedia di
titolo
rimirarla, essa vi dovette ritornare.
Eur^niidè<!i, ae, m. (EùpujiiSr,?), Euri-
Terenzio, Ter. eun. prol. 32, ove è di gen. mide, figlio di Eurimo (augure), cioè l'indo-
fem. (perchè è da sottintendersi fabula).
vino Telemo.
cuoe, V. euhoe. Eur^nfimc, ès, f. (Eòpuvó^ir;). Eurinome,
Kuphorbiis, i, m. (E5q3opPos), Eufm-bo,
figlia dell'Oceano e di Teti, madre di Leu-
Troiano, di cui Pitagora credeva di aver
cotoe.
Vanima. in virtù della metempsicosi.
Eur3^pì^lu<«, i, m. (EùpunoXc-g), Euripilo,
KiilthSrTón, ònis, m. (Eùcpoptoiv). £m/o- I) figlio di Ercole, re dell'isola di Cos.
poeta greco di Calcide in Eubea, trattò
rione,
IIJ figlio di Fvemone, nativo di Ormenio
argomenti mistico-religiosi; fiori verso il 220 nella Tessaglia; uno dei duci sotto Troia.
av. Cr. Eurysliiéu», ci, acc. ea, m. (EùpuaGeus),
EiiphranSr, oris, m. (Eù^pavcop), Eufra- Euristeo, figlio di Stendo re di Micene, il
nore, dell'istmo di Corinto, celebre pittore e
quale ad istigazione di Giunone impose ad
scultore dei tempi di Prassitele. Ercole le note dodici fatiche.
Enpiiratcs, is, m. (Eùcppàxyjs), Eufrate, Eur\'tu<!>, i, m. (EìJp'jT&c,), Eurito, re di
I) grande fiume delVAsia occid., il quale Ecalia nella Tessaglia, padre di Iole e di
nasce neW Armenia e unito col Tigri sbocca Driope mutata in loto. — Deriv.: Eu-
nel golfo Persico ; ora Forat o Frat. Meton. r^lìs, tldos. f, Euritide, cioè Iole.
= abitanti dell'Eufrate o generic. popoli Euterpe, ès, f. (EùxépTtrJ, Euterpe (colei
dell'Asia, Verg. gè. 1, 509; Aeu. 8, 726. che diletta), musa della musica, Hor. carm.
IIJ filosofo stoico, amico di Plinio il Gio- 1, 1. 33,
vane. Eulrapt'luti, i, m. (eOxpaTisXo;, cJie si
959 Eutropins cveho 960

volge facilmente, cioè spedito nei porgere, dì astr., cmeora longius ((^eZZ'appetitus),
fig.,
nel discorrere, pieno di spirito e di arguzia), Cic. : (dei cattivi exempla) Veli.
latissime ,

soprannome di P. Volumnio, cavaliere rom., h) partic, nel discorso, divagare, deviare dal
contemporaneo di Cicerone, Cic. ep. 7, 32 e tema, hactenus evagari satis fuerit, Quint.:
33. Hor. ep. 1, 18, 31. sed ne longius evager, Val. Max. II) tr., ol-
KutrSpTus ^i> rn.) Flavius, Js;it<ropio, sto- trepassare q.c, pausare i Untiti di q.c., ordincm
rico romano della metà del secolo 4" d. Cr,, rectum, Hor. carni 4, 15, 10.
compagno d'armi dell'imperatore Giuliano; C-vale*«CO, valili, ere, diventar forte, inga-
autore di un Breviariura historiae Romanae, gliardirai, rinvigorirsi, rafforzarsi, I) propr., dì
che ancora si conserva. disposizioni umane, Sen. ep. 94, 31. Quint.
euxTiius, a, iim (eù^sivog), ospitale, nella 2, 8, 5 e 10, 2. 10. II) trasl.: 1) accrescersi,
locuz. Pontus Euxinus, Mar Nero, Ponto svilupparsi in, adusque bellum, Tac: in tu-
Eusino, Ov. mare eux., aquae eux., Ov.:
: multum, Tac. 2) divenire predominante nel-
litus eux., Ov.: anche assol, Euxinus, i, m. l'uso, prevalere, Tac. Germ. 2. Quint. 9, 9, 13.

(se, Pontus), Ov. 3) al perf. = potere, essere in grado di, col-

Kvadnv, V. Euaclne. V infin., Verg., Hor. ed a.


evado, vasi, vasum, ere, andar fuoì-i. evan, V. euan.
I) intr., andar A) propr.: 1) in
fuori, tiscire, £%'ander, V Euander.
yen.: a) da im luogo, ex corpore, Cic: retro ex è-vàllC!^CO, Vàniii, ere, svanire, sparire, di-
angustiis, trarsi indietro, Curt.: balneis, Cic: leguarsi, perdersi, evanescunt vinum et salsa-
in ripam, Curt.: in terram, discendere a terra, mentum vetustate, svaporarsi, indebolirsi,
approdure, Liv.: inter virgulta. Sali.: ceterae Cic: evanescunt aquae, Sen.: evanescit color,
naves evaduat, v ngono a riva, Curt.: di e. Lucr.: e (di una divinità), ev. ex oculis in
man., aranis evadit in mare, sbocca, Curt. auras, Verg., ovv, in tenues oculis auras, Ov.:
b) sopra un luogo = salire, ascendere, perve- trasl., ne cum poeta scriptara evanesceret.
nire, ex sedibus in haec loca, Cic: in muros, Ter.: evanescit memoria alcjs, Cic: evanescit
Liv.: ad fastigia, Verg. 2)pregn., evadere, spes, Cic: evanescit rumor, fama, Liv.
gcampare, sfuggire, e manibus hostium, Liv.: cvaniduìii, a, um (evanesco), vano, fugge-
ab (iniprobis) judicibus, Cic: e periculo, Cic: vole, mutabile, Ov., Sen. ed a.

e sempl. periculo, Liv.: e morbo, Cic: ex in- cvan»«, V. euans.


sidiis, Cic. pugnae, Verg. inter stationes,
: : cvaporatio, ònis, f. (evaporo), evapora-
Liv.: extra valium, Liv.: in ultimam aciem, zione, svaporamento disuolo, asciutto Umido,
Curt.: ad alqm, Curt. B; trasl.: 1) in gen.: ne simile a fumo (mentre exbalatio, fine evapo-
in infinitum quaestio evadat, si prolunghi, razione d'ogni genere), terrae, Sen. nat. qu.
Quint. 2)partic.: a,)riiiscire, svilupparsi, di- 1, 1, 7 e 6, 13, 1.
ventare q.c, evaserat perfectus Epicureus, Cic: e-vaslo, avi, atum, are, devastare, agnim,
eos non posse oratores evadere, Cic. b) avere vallem, Liv.: eulta evastata sunt bello, Liv.
M/i esito, riuscire, parare^ andare a finire, vi- e-veìio, vexi, vectum, ere, I) condurfu»ri,
deamus hoc quorsum evadat, Cic: autequam, A) condur fuori da UH luogO, portare, traspor-
ista quo evasura sint, videro, Cic. : qui ter- tiA-e, I) propr.: alqd plaustris ex fanis, Cic:

rores tamen eo evasere, ut etc, Liv.: in mor- di sogg. inan., aquas ex planis locis (di una
bos, Liv. e) tendere a, huc evasit, Ter.: quam locai.), Liv.: duas classes in altum (della bo-
timeo, quorsum evadas, Ter. II) tr. uscire da naccia) , Liv. quindi a) passivo mediale,
:

sopra q.c, 1) satire, ascendere, ai-ranipicarsi^ evehi =^ uscire, partire, far vela, salpare, a) di
gradus altos, Verg.: ardua, Liv.: trasl., supina, naviganti, Aegaeo mari, Liv.: in altum, Liv.:
Quint. 2) giungere oltre un luogo, lasciare un in salum nave, Liv.: ad portum Ephesi, Liv.:
luogo dietro di sé, passare, valicare un luogO, ratibus ad regera, Justin. P) di navi, ostilm.,
vìam, Verg.: tot urbes, sfuggire felicemente scagliarsi, avventarsi, libero impetu, Curt.: reso-
a, ecc., Verg.: amuem, Tac: Piraeum, Tac: lutis oris in ancoras, Liv. mediale
b) se eveh. e
evaserant media castra, avevano oltrepassato evehi, lanciarsi, balzare (stando a cavallo), se
la metà degli acc, Liv.: di e. inan., ev. spa- incaute, Liv.: ed ev. extra aciem equo, Liv.:
tium, percorrere (di una pietra), Verg. 3) èva- acri impetu in hostem, Curt. e) evehi mediale,
dere, sfuggire, sottrarsi, schivare, hostes, Verg.: di un fiume, scorrere, Curt. 5, 4 (13), 7.
flammam, Verg.: trasl., alcjs insidias, Suet. : 2 ) trasl., evelli mediale, a) uscire da un luogo,
pestera belli, Verg.: casum, Prop.: casus oranes, e Pii'aeo eloquentia evecta est, Cic. b) lasciarsi
Verg.: omnes sermones malignorum, Plin. ep.: rapire, trasportare, esser trascinato, spe vanà,
patnim sententias, Tac. Liv.: e nel cZ«.s'co?-so, inconsultius, Liv.: longius,
VVagatlO, ònis, f. (evagor), estensione, di- allontanarsi troppo dal tema, Quint. B) evehi,
latazione, allargamento, Sen. ep. 65, 16. mediale eolV acc, l)propr., andare, avanzarsi,
e%a;;iiio, avi, atum, are (e e vagina), far vela sopra q. e
insulam, Curt.: evectus
sguainare, gladio sus sponte evaginato, tratta OS amnis, coni ebbe lasciato dietro di sé le
fuori dalla guaina, Justin. 1, 9, 8. foci del fiume, Curt. 2) trasl., estendersi a q.c,
C-% as*»'*» '^tus sum, ari, IJ intr., vagare, fama ejus evecta insulas, Tac: e oltrepassare
andar vagando daogni parte, k)propr.: a)ge- q.c. privatum modum (di tesori), Tac. II) poi--
,

neric, (Zi chi saccheggia, effuse, Liv.: del gatto, tur sti, recare, trasportare, conduti-e, 1) prOpr.,
noctu suspenso gradu, Phaedr. b) partic. solo mediale evehi =
montare, salire, in coliem
come t. t. milit., far conversioni (evoluzioni) da Esquiliarium,Liv.: mox acta per auras evehor,
ogniparte, nullo ad evagandum relieto spatio, mi libro, Ov. 2) trasl., innalzare, elevare, sol-
Liv. 22,47, 2, 23, 47, 5. B) trasl., 9.) in gen., levare q.c, alqm tantis honoribus, ut etc,
,

961 evello evidenter 962

Eutr.: alqm ad consulatum, Tac. : alqm in tus exciperent, qual sorte ognuno doveva
tertium consulatum, Veli.: alqm in suminum incontrare, Caes.
fastigium, Veli.: urbem ad tantum fastigium, f^véniK (-os), i, m., V. Euenus.
ilari.: poet.,alqm ad deo.-;, render itg naie agli c-»erbero, avi, atum, are, I) battere,
(lei (felicùsùno), Hot.: cosi ad aetbera, Verg-. percuotere, sferzare, colpire, fiuctus, Curt.:
e-vello, òvelli (raro evulsi), èvulsum, ere, mare lemis, frn'ìere, Curt.: quas (aquas) num-
^vcUerv,sìtaUcuie, ut lappare, Ijpropr. : a rboieui quam auia libcrior cverbere t, Sen. II) Outuie
Ciò.: arborem radicitus, Sen.: ferrum, Caes.: ha- ripetutamente, continuamente COn q.C. sopra, in
stamex corparejaceutis,Curt.:lanceam exvul- q.C, percuotere, spezzare, clipCUm alÌS, Verg.:
nere.Curt: liuguam alci, Cic. llj trasl.,»t>cl- oculos hostis rostro et alis, Quint.: cauda pen-
lei-e, iniuìioovre pev dauveio completamente, dentem escam, Ov.
bandire, estirpare, toi/lierv, radicitus actioneS al- cterrit'ìiliiiii, i, n. (everro), « strumento
cjs, abbattere, render vane del tutto, Cic: iu- per spazzare », 1) scopa, granata, fig., quod
sitas opiniones {cuttr. iuserere novas), Cic: umquam hujuscemodi ev. ulla in provincia
cousules non solum ex memoria, sed etiam ex fuit ? (di Verre, scherzando sul suo nome),
fastis, Cic: alqd (alci) ex animo, Cic: alqd ex Cic: ev. malitiaruni omnium, judicium de dolo
animo, Cic: alqd ex intilnis mentibus, Liv. malo, Cic. JI) = aay/jV/J, strascino, erpica-
l^%'enTnu!ii, V. Eueninus sotto Euenus. tolo, rete aouiic, Val. Max. 4, 1. ext. 7.
c-*r»nìfo, veni, ventum, ire. venir fuori, C-verro, verri, versum. ere, scopare, spaz-
uscire, I)propr.: prulchrior evenit, Hor. carni. quod tauuni, quod non evcrsum at-
zare, fig.,
A, 4, 65. II) trasl.: 1) sey^iirc, risultare da que extersum reliqueris? ripulito e spazzato,
g.c.exquo eventurum nostri putant id, ut etc, saccheggiato completamente, Cic. Verr. 2, 52.
Cic. 2 avere un enito, riuscire, a) in gen.: c-versTo, 5nis, f. (everte), I) l'atterrare,
bene, Cic: ex senteutia. Ter.: in caput nostrum, atten-amento, A) j)vopr.: 1) in gcn.: columnae,
cadere sul nostro capo (di spergiuro), Ov.: Cic. 2)pregn., d<**rM2t'one, templorum, Quint.:
ex quo vereor, ne idem eveniat in meas litte- urbis, Fior. B) trasl., distruzione, rovina, ester-
ras, che lo stesso non accada nelle mie l., Cic: ìninio,annientamento, vitae, Cic: rei pubUcae,
quorsum eventurum hoc sit, Ter.: alci (j)er Cic: Tac. II) cacciata da un
rei familiaris,
alcuno) feliciter, Caes.: alci male, riuscir male possedimento, possidentium. Fior. 3, 13, 7.
ad alcuno, Cic b) avverarsi, compiersi, avve- evcrsor, òris, m. (everte), eversore, di-
itire, quae precor, eveniant, Ov.: eveniunt struggitore, sterminatore, propr. e trasl., Cic
optata deae, Ov.: quota enim quaeque res eve- e Quint.
nit praedicta ab istis ? Cic e) alci, toccare in c-vcrlo (èvorto), verti (vorti), versum
sorte ad alcuno, cadere in swte, provincia (vorsum), ere I) mutare, volgere q.c. dal
,

(sorte) evenit alci, Liv.: auspicia, quae sibi se- suo posto, dalla sua collocazione, cioè,
CUnda evcneriut, Cic. 3) avvenire, accadete, A) torcere eversas cervices, voltate di testa,
aver luogo, seguire, darsi il caso, paX evenit, Ter. heaut. 372. B) abbattere, atteirare, ro-
Sali.: maxime id in rebus publicis evenit, Cic: vesciare, 1) in gen.: a) propr.: arborem,
ut plerumque evenit, Cic: forte evenit, ut etc, Verg. navem Cic. aedlficia Liv. cur-
: , : , :

Cic_. rum, Curt.: equum, Prop. b) trasl., alqm,


e-VCntllo, avi, atum, are, ventilare, agi- (politicam.), rovesciare, Cic ep. 5, 2, 8.
tare, ptirijìcare col far aria, aera, Pliu.: terre- 2) pregn., atterrare =
distruggere, rovinare,
strem spiritum, Justin. annientare, a) propr.: urbem, Cic: castellum,
UVentuni, i, n. (evenio), I) evento, conse- Hor. b) trasl., rovesciare, abbattere, atterrare,
guenza di fatto, risultato, Cic (comun. alplur.): distruggere, annientare, sterminare, rovinare,
quindi eventi, avvenimento, caso, Cic de rep. fuuditus civitatem, funditus aratores, funditus
3, 14. II) come t. t. dei fisici, l'accidente, amicitiam, Cic. penitus virtutem, Cic. : rem
:

esterno che può anche viancare (contr. con- publicam, Cic e Tac; civitatem, Cic: leges,
junctum, proprietà inerente), Lucr. 1, 450 testamenta, Cic. defìnitionem, Cic. : poet.,
:

€ segg. triuinpbum cladibus, abbattere con sconfitte


ÙVcntUS, iis, m. (evenio), I) evento, caso, la superba pompa della vittoria, cioè abbas-
effetto, successo, esito,in gen.: ev. rei, Caes.:
1) sare con sconfitte il superbo vincitore, Hor.
eventus rerum qui accYderunt.Cic: belli, Caes.: C) rimuovere cacciare, gettare, spinger fuori
ejus diei, Caes.: in eventu ejus urbis (del suo quale, da un luogo, a) propr., totos in aper-
attacco cernirò la e.) positum esse, Liv. belli : tura aequur, precipitare, Ov. b) trasl., cac-
ev. prosper, Liv.: eventus varii, Caes.: varii ciare quasi alcuno dal suo possedimento, per
orationis, Cic: dare precibus eventum vestris, prendere isìioiposs., alqm bonis, Cic: pupillura
Liv.: ubi haud quaquara ad spera eventus re- fortunis patriis, Cic. II) sconvolgere, turbare,
spondit, Liv. 2) partic: a.) evento, esito, fine, agitare, aequura ventis, Verg.: e cosi aquas, Ov,
*aUist'rofe, a.) di Un dramma, di una comme- cvestTgatu»i, a, um (ex e vestigo), inve-
dia, semper ad eventum festinat, Hor. p) di stigato = scoperto, ritrovato, Ov. met. 15,
una persona, irapiorum fratrum, Liv.: horum, 146. Sen. contr. 2, 1 (9), 7.
Ov.: eventus illos meruisse, Ov. b) successo CVÌdens, entis (ex e video), evidente, visi-
(favorevolej, riuscita, casus eventusque rerum, bile, chiaro^ manifesto, aperto {contr. dubius',
Cic. e Tac: per eventus suos jurat, Ov. nec : res,Cic: probatio, Quint.: quid evidentius?
eventus defuit, Tac II) caso, avvenimento, Cic: evidentissimum id fuit, Liv.
accidente, Cic ed a. —
quindi accidente = c«'T«lenter, aw. con compar. e superi.
sorte, destino di una persona o cosa, Decii, (evidens), evidententente. manifestantentCf chia-
Liv.: navium suarum, Caes.: qui quosque even- ramente^ apertamente, Liv. ed a.

Georges-Calo nj hi, Dizionario latino-italiano. 81


963 evidentia evoe 964

evTilenlYn, ne, f. (evidens), evidmzm, come scansare, impendentis periculi, Sen.: malorum,.
versione di èvapysia ^
eridenza retar., chia- Quint.
rezza, perspicuità di una persona a cosa, cosi 1. è-vilo, avi, àtum, are (ex e vito), em-

che sicrede di averla viva dinami agli occhi, tare q.C, scansare, schivare, sfuggire a q.C, tela,
Cic. e Qnint. Veli. : tela amictu, Catull. suspicionera, Cic.
:

e-vigtlo, avi, àtum, are, I) intr.: A) sve- hoc malum equi velocitate, Hirt. b. G.: fuga,
gliarsi, destarsi, Plin. ep. ed a. B) vegliare periculum, Nep. id magnis saepe oratoribu£
:

istancabilinente = esser operoso, in quo evìgi-


'
non evitatum est), di or. greci, Quint.
i

larunt cunie et cogitationes meae, si quidera 2. evito, avi, are (ex e vita), por fine alla
nihil peperì tale ? perchè ho io passato le mie vita di ale, togliergli la vita Con acc. interno,
notti iti cure e riflessioni? Cic: ctsi nobis Priamo vi vitam evitari (vidi), Enn. tr. fr. in
evigilatura fere est, benché per parte nostra Cic. Tusc. 1, 85.
si abbia avuto abbastanza cura, Cic, IIJ tr.: eVtteatTo, ònis, f. (evoco), invito, chiamata,

A) passare vegliando, nox evigilanda. TibuU. a) come 1. 1. di atti pubbl., citazione di un debi-
1, 8, 64. B) vegliando, elaboì-are durante la tore, Auct. b. Al. 56, 3. b) come t. t. milit.,
notte, libros, Ov. trist 1, 1, 108: e trasl., Con- chiamata alle armi, bando, evocationes homi-
silia evigilata cogitationibus, accuratamente num, Cornif. rhet. 3, 3.
meditati, Cic. ad Att. 9, 12, 1. eVOCJÌtOP, Òris, m. (evoco), colui che chiama
C-vTlcSCO, lui, ere, invilire, diventar dispre- alle armi, sollevatore, servorum et civium per-
gevole, privo di valore, Suet. ed a. ditorum, Cic. Cat. 1, 27.
é-vinOÌO, vinxi, vinctum, ire, cingere, cir- e-vOeo, avi, are, I) chiamar fuori,,
àtum,
condare, legare, suras cotliumo, Verg. : caput attirar fuori, 1) propr.: a) generic: alqm
diademate, Tac. fdal campo nemicoj, Caes.: alqm bine o bue
c-vineo, victum, ere, superare alcuno
vici, foras. Ter.: alqm e curia, Liv.: alqm castris,
del tutto, vincere completamente, debellare, I) Ov.: poet., cantibus Auroram (del gaW), Ov.:
propr.: 1) esseri anim., imbelles Aeduos, Tac. ignes Aurorae (di Lucifero), Ov.: fig., alcjs
ann. 3, 46. 2) Ogg. inan.: a) vincere comple- familiam abjectam et obscuram e tenebris
tamente, difficoltà, un male, ecc., domiìwre in lucem, trar fuoi'i dalV oscurità ed innal-
q.c, superare, sopportare, omnia, Liv.: somnos, zare agli onori, Cic. Dejot. 30. b) ev. deos,
Ov.: encti regi, da cui Vombra si è liberata gli dei della città assediata (ciò che faceva
(Tanima cioè vince i roghi, perchè il corpo il generale assediante, promettendo loro altri

abbrucia ed essa non può abbruciare e vola templi ove abitare), Liv. 1, 54, 4; 5, 21, 5.
via), Prop. b) eolla sua quantità, sui^erare e) evocare, richiamare defunti dal mondo di
completamente, ecc, platanus caelebs evincet là, dalla tomba, manes, Suet.: animas pallen-

ulmos, opprimerà affatto (^ caccierà dal tes, Verg. alqm ab inferis, Cic. alqm Orco o
: :

campo), Hor. e) vincere ìina difficoltà Io- sepulcro, Verg. ed Ov. animas Lethaeum ad
:

caie superare , assoggettare , domare abbat-


,
, fluvium, Verg. d) trar fuori soldati da un
tere colla forza, aequora (del nuotatore), Ov.: luogo, richiamare, Oì'dinare in qualche luOffO,
nubes (del sole), Ov.: remis Charybdim (di reliquas legiones ex hibernis, Caes.: milites ex
nave), Ov.: oppositas gurgite moles fdi fiumej, hibernis in expeditionem, Sali.: omnes ad col-
Verg. J7) trasl.: A) in gen., e precis.: a) vin- lem muniendum, Caes. e) trar fuori da un
cere ima pt'rsona, in modo che acconsenta, luogo per la battaglia, nostros ad pugnam,
vincere del tutto ale., indurre a q.c, COmun. al Caes. b. G. 5, 58, 8. 2) trasl., chiamar fuoìi,
passivo = esser vinto, superato, intenerirsi, attrarre, adversarii ictum, Quint.: lacrimas,
lasciarsi commuovere, lacrimis, dolore, precibus alci risum, Sen.: eas (tacitas cogitationes) in
evinci (evictus), Verg., Ov. ed a : supremis ejus medium, Liv.: ne raeam ou[i7id6e'.av evocem,
necessitatìbus ad miserationem evinci, Tac: nec Cic: misericordia supplicibus et calamitosis
ut revocaret umquam ullis populi precibus po- nuUius oratione evocata, Cic II) chiamare
tuit evinci, Suet. b) dominare un affetto, vin- alcuno, 1) propr.: a) ordinare ad alcuno di
cere del tutto, superare intieramente, perferre et venire, far venire, invitare, trarre a sé, citiire
ev. dolores, Sen.: evicit niiseratio justa socio- (ingiungere) (partic. d'ufficio), alqm, Cic e
rum superbiam ingenitam, Liv. B)partic.: l)ot- Caes.: alqm Ùtteris, Cic alqm ex provincia, :

tenere,venire a capo, ecC-, COn ut ne e ilcong., Cic. alqm in Italiara, Caes.: alqm domum,.
:

cvincunt instando, ut etc, Liv.: summa ope Suet.: alqm litteris Eomam, Suet.: alqm ad
evicerunt,ut etc, Liv.: quod ne fieret evincunt, coUoquium o ad causam dicendam, Caes.: par-
Hirt.b. G. 2 dlmo-itrare irrcfragabilmente, scf].
) tic, chiamale ad UH ufficio, ad una carica,
dairacc. e Tinfin., Hor. sat. 2, 3, 250. alqm in locum alcjs, Justin.: alqm ad euni ho-
eviro, avi, are (ex e vir), evirare, castrare, noreni, Caes. b) chiamare al servizio mili-
snerrare, svigorire, COrpus, CatuU. 63, 17. tare, convocare, centuriones, Caes.: eos nomi-
évisct'ro, (avij, àtum, are (ex e viscus), natim, Caes.: e alqos spe praemioruni, Caes.r
I) (= exentero) cncar te viscere, sviscerare, inde auxilia, Caes.: alqm ad bellum, Caes.:
sventrare e COSI lacerare, sbranare, Columbam evocari ad spem praedae o ad praedara, Liv.
pedibus evisceret uncis, del nibbio, Verg.: evi- e Caes.: partic. sost., evocati, òrum, m,, vete-
scerat corpus laceratum patris, Cic. poèt. — rani richiamati, Cic, Caes. ed a. 2) trasl.,
JZ)trasl., di fiumi,n\AuQr(i terras et eviscerare, attrarre in qualche luogu, allenare., praedae
lavare, Sen. qu. 4, 2, 10. cupiditas multos longius (più lontano) evoca-
évTirilMlÌ!*, e (1. evito), evitabile, tolum, bat, Caes.: ev. lenes natura et placidos in sae
Ov.: mala, Sun. vitiam ac violentiam fdeUiraj, Sen.
uvTlatTo, ònis, f. (1. evito), Vevitare, lo évoe, Y. euhoe.
965 evolo ex 966
C-vìilo, avi, atum, are, I) volar fuori, vo- Sen. II) trasl,: 1) in gen.: qnae (urbs) tantam
lar via, 1) propr. : ex quercu, dell'aquila, pestem evomoit forasque projecit, ha reietto
Cic. : madidis notus evolat alis, Ov. 2) trasl. un uomo così perverso, si è liberata, Cic: in
=: uscire in fretta, precipitarsi fuori, evo- quo tu, accepta et devorata pecunia, evomere
lare atque excurrere foras, Cic: ex urbe, Cic: non poteras, restituire il mal tolto, Cic. 2)par-
ex omnibus partibus silvae, Gaes. e vinculis, : lando, vomitare, sfogare, versar fuori, di adi-
Caes. e Cic: tum repeule evolasse istos prae- rati, ecc., in alqni absentem orationem ex ore
claros testes sine nouiine, Cic. II) volar via, impuri.ssimo, Cic: tram oninem in alqm. Ter.:
trasl. = ftiggir via, allontanarsi in fretta, virus acerbitatis apud alqm, Cic.
e conspectu, Cic: fig., e poena, sfuggire, Cic: é-vul;50, avi, atum, are, I) divulgare, far
tantus eniiu cursus verboruin fuit et sic evo- noto, pubblicare, jus civile, Liv.: Octaviac in-
lavit oratio, ut etc.^ il fiume del suo discorso jurias, Tac: sic evulgari jussit (fece così pub-
era così rapido, e la sua esposizione toccava blicare la notizia) colVa.cc. e Tinfin., Tac,
volando V orecchio, che, ecc., Cic. itaque : II) offrire pubblicamente, e vulgatus pudor (« in-
tantos processus efficiebat, ut evolare, non tegrità apienpopolo », Davanzati), Tac. ann.
excurrere vi Jeretur, ch'egli sembrava volare, 14, 14.
non correre, Cic. Ili) leoami a vaio, volare <?\ ulsYo, ÒniSj f. (evello), lo svellere, strap-
in alto, concussisque levis pennis sic evolat pare, dentis, Cic. de nat. deor. 3, 57.
ales, Ov. :oum aitissime cvolasset (aquila), ex ed è, prep. colVahl. {greco è?, èy.), e
Suet: fig., sollevarsi in alto, Cic. ep. 1, 7, 8. precis. ex davanti a vocali e consonanti, e da-
évol<iiu*i, a, utn, V. evello. vanti a consonanti, per indicare il molo, Val-
etSIlllìTo, ònis, f. (evolvo), il voltare, leg- lontanamento daìVinterno di un oggetto (in
gere; lettura, poetarum, Cic. de fin. 1, 25. oppos. ad in, che indica il trovarsi nelVin-
é-vol\o, volvi, volùtum, ere, I) volgere, terno di un oggetto), da, da... fuori, da... di... e
rivolgere, voltolare, rotolare. A) pTOpr.: a) in simili, I) nello spazio, l) così dal profondo,
gen.: per humum evolvi, voltolarsi per terra, come dalVùlto, exire ex navi, ex urbe, e vita,
Tac: all'imiÀ =
voltare, rotolare in su, eX ae- Cic: milites ex eo loco deducere, Cic: delabi ex
quore rotantes equos (di Titano), Ov. e al : equo, Liv. Coi verbi, che indicano un togliere,
passivo == salire in vortici, levarsi, del fumO, levare e simili, come capere, sumere, accipere,
ex tuguriis, Curt. b) spogliare di un velo, fig., haurire, auferre toUere, exiinere e simili;
,

evolutus illis integumentls dissimulationis, e così pure con quelli che significano do-
smascherato, Cic e) di acque far sgor- = mandare, ricercare, percepire, presumere e
gare, scorrere ; aquas per campos, Curt. : cre- simili, come quaerere, percontari, audire, co-
bros ex alto fluctus in litus, Curt. quindi se : gnoscere, discere e sim.; cfr. ego scibo ex hoc
ev., scorrere, metter foce, in mare, Verg.: extra quid siet. Ter.: odium ex hoc ostenditur, Cic
munimenta, Curt. d) evolvi, svolgersi da uno 2) per indicare il lato, dal quale q.c. si trova,
stretto cerchio =
diffondersi, di notizie, Liv. accade, a) generic: da, qua ex parte est Jli-
22, 14, 15. B) trasl.: a) sbrigarsi, trarsi fuori, bernia, Caes.: ex alio latere, dalValtro lato,
se ex bis turbis, Tac. liàc re se omni turba,
: Plin. ep.: ex equo colloqui, Caes.: ex occulto
Tac. b) respingere qualcuno da q.c, illos ex agere, Cic: ex libello respondere, Plin. ep.
praeda clandestina, Liv. evolutus sede patria
: ]))per indicare una parte sofferente nel corpo,
rebusque summis, Tac. II) svolgere, spiegare, a, in, laborare ex pedibus, Cic. c)per indicare
sviluppare. A) propr.: 1) in gen.: yestes,Oy.: il punto da cui si computa una distanza,
volumen epistularum, Cic: e (fig.J secum oras non longe ex eo loco oppidum Cassivellauni
belli, poet. =
scorrere il teatro della guerra, abesse, Caes.
Verg.: anguis repente evoluta, Liv.: quae post- II) nel tempo, 1) da ima data epoca o da
(l-aa,meYoUit, districò, Ov. 2)pregn.: sì) delle un avvenimento per un certo spazio di tempo,
Parche, svolgere la conocchia, filare, fusos da..., sin da, ex CO tempore, Cic: ex Metello cou-
meos, Ov.: quod nolim nostros evolvisse deos, sule, Hor.: ex eo die, quo etc, Cic: ex eo die ad
avessero destinato, Prop. b) svolgere leg- = hunc diem quae fecisti, Cic: ex adulescentia
gere, studiare, librum, Cic: libellos, Suet.: tua, sin dalla tua adolescenza, Cic: partic.
versus molles, Ov. poetas, Cic B) trasl.:
: ex quo, da che, dopo che, Liv. (e così octavus
a) svolgere, a.) =
rendere chiaro, chiarire, annua est, ex quo etc, Tac: sextos mensis est,
animi sui complicatam notionem, Cic alqd : ex quo etc, Curt.: hic tertius December, ex
accuratius in litteris, Cic, P) esporre chiara- quo etc, Hor.): parim. ex eo, Tac e Suet.: e ex
mente, dimostrare, ingentes causas belli, Eiin. ilio, Ov. 2) per indicare il cominciare da un
fr.: seriem fati, Ov. id exputando, Cornif.
: giorno determinato, a, in, hunc judicem ex
rhet. b) scoprire, exitus criminis, Cic Cael. kalendis Januariis non habebimus, Cic: e così
56. c)esatninure esattamente punto per pitnto, ex idibusMartiis,Cic 3}per indicare il succe-
considerare, meditare, haec (cioè la SUa SOrte), dersi immediato, Vinoltrarsi, il passare a
Verg. gè. 4, 509. Ili) rotolare in giù, rimuo- qualche altra cosa, do, dopo, subito dopo. Cotta
vere da sé, jactas silvas, Ov. met. 12, 519. ex consulatu est profectus in Galliam, Cic:
è-vftlllO, mìii, raltum, ere, vomitare, re- animus ex multis miseriis requievit. Sali.: e
cere, I) propr.: l)di esseri anim., conclias, così ex itinere, Cic. ed a.: ex fuga, Caes , Liv.
di un uccello, Cic: haustum venenum, Suet.: ed a. —
quindi a) alius ex alio, alia ex alia,
assai, nisus evomentis adj avare, Tac. 2) di tino dopo l'altro. Ter., Cic. ed a.: alias ex aliis
-SOgg. inan., vomitare — gettar fuori, tnandar tìngendo moras, Liv.: ut aliud ex alio, per dir
fuori, del mare, multam arenam, Curt.: di Vuno dopo Valtro, Cic. Così anche del seguito
vulcani, ecc., nocturnas fluninjas, Pliu.: igueni, ordinato delle cose, causae aliae ex aliis aptae
967 ex ex 968

Cic. b) diem ex die, un giorno dopo Valtro, da cuzioni triuraphare, triumphum agere ex etc,
un giorno all'altro, di giorno in gioì-no, (è§ Cic, Liv. ed a. Partic. anche con pronomi
^liépas è; 7J|Jispav), Cic. e) ex coi nomi d'imjìie- nelle formale così usitate ex eo quod, ex eo
ghl e cariche, p^r indicare che uno ha occu- quia, per ciò che, Cic: ex quo factum est, quod,
jìato questa oquella e irica (anche noi diciamo donde risultò che, ecc., Cic: e nelle conclu-
c.v-pretore, ecc.), -ex, st<ito, ex consule, Eutr. sioni, ex quo, e quibus, per la qual causa,
ed a. 4ìper indicare T origine di una cosa in 2)er il qual motivo e sim., Cic. ed a.: ex quo
tempi anteriori, da, fin da, ceteri ex ve-
. . . fit, efficitur, dal che risulta, Cic: ex eo fit,

teribus bellis agro multati, Cic: ijise e majo- ut etc, perciò avviene, che, ecc., Cic. b) la ca-
ribus suis hostis populi Rom. jactabat etc, gione lontana, l'occasione, la conseguenza,
nemico fin dai suoi antenati, ecc., Tac. da parte, a motivo, per cagione, in seguito a, ecc.,
Ili) per altre relazioni, in cui c'è sempre nulla in eo culpa ex principe, Tac: damnatus
ilconcetto di provenienza da q.c: l)pcr in- est Megaboccus ex Sardinia, Cic: ex omni oc-
dicar Vorigine, la provenienza, la deriva- casione, in ogni occasione, Plin. ep.: ex vul-
zione, da, di, ex quo duas Alias procreavit, nere mori, Liv.: ex Auli socordia spem salutis
Nep.: Q. Pompei ex filia nepos, Cic: sororex habere, Sali.: ex quo (rial che, in seguito a chej
mxi^Q, da parte della madre, Caes.: trecenti vereor, ne etc, Cic. h)per indicare il pas-
homines qui ex Fabia familia erant, Eutr. qui- :_
saggio d^una persona da. una condizione ad
dam ex Arcadia hospes, Nep.: eruditissimi ho- un'altra, da, di, ex oratore arator factus, Cic:
mines ex Graecia, Cic: puer ex aula, Hor. civis flerent juvenes subito ex infantibus parvis,
Eomanus e conventu Panormitano, Cic. Cosi Liv.: ex beato miser, Cic: anche il venire di
anche ?ì)per indicare il modo di vivere, il ceto, una cosa al posto di un'altra, adeo duas ex
il negozio, lo studio, cui uno appartiene, vir- una civitate discordia fecerat, due di una,
giiies ex sacerdotio Vestae, Ter.: fuit eodeni Liv. &)per indicare in conformità a qual
ex studio vir eruditus, Cic: ex alqa nota esse, cosa ne accada una data altra, la regola a
essere di una specie, Ov. b) dell'origine eti- norma secondo cui q.c. accade, secondo, die-
mologica, da, per, urbem constituit, quam e tro a, conforme, in seguito, in farsa di, ex se-

suo nomine Romam jussit nominari, Cic: cui natus consulto, ex senatus sententia. Sali, e
postea Africano cognomen ex virtute fuit, Sali.: Cic: ex edicto, ex decreto, Cic: ex lege, ex
Aeneas urbem ex nomine uxoris Lavinium con- legibus, Cic: ex jure, Cic. ex foedere, Liv.: ex
:

didit, Justin. 2) per indicare il tutto, da cui convento, Cic: ex consuetudine sua, Caes.: e
si prende q.c. come parte di ciò, cui appar- (o ex) more, Ter., Verg. ed a.: e natura esse,
tiene, quindi anche corrispond. al genit. Cic: e virtute esse, Cic: ex re et ex tempore,
partit., da, di, fra, in, homo ex numero diser- Cic: ex litteris meis te animum meum desi-
torum, Cic: Fulginius ex primo bastato le- derare, Cic: ex nullius injuria, senza danno
gionis XIV, Caes.: Aulus Aufidius unus ex di alcuno, Liv. Partic: a) ex mea, tua re,
meis intimis, Cic: aliquis ex nobis, Cic: e conforme al mio, al tuo utile, a mio, a tuo van-
fex) numero, nel numero, Cic. ed a.: ex Pom- taggio, a prò.
Ter., Cic. ed a.: e re publica,
pei filiis major, Eutr.: maximus natu ex liberis vantaggio dello Stato, Cic: ex
2)er l'utile, il
suis, Nep.: acerrimus ex omnibus nostrìs sen- usu esse, esser giovevole futile), Ter., Cic. ed
sibus, Cic: quod ex aliis ei maximam fidem a. b) ex animo, di tutto cuore, sinceramente,
habebat, Caes, Così pure, a) per indicare^ il Cic e) ex sententia, secondo il desiderio, Cic:
p ipolo cui uno appartiene, Quintus Vettius mea ex sententia, Cic. [divers. sopra ex se-
Vettianus e Marsis, Maiso, Cic: ex Hispania natus sententia etc). 7) per indicare il ri-
quidam, Caes. bj corrispond. al genitivo, che guardo, rispetto, secondo cui qualcosa accade
indica a che q.c. appnrtiene, di, cortex ex vale, in rigiiardo, per rispetto, secondo, ex
arboribus, Caes.: puppes ex barbaris navibus, ratione libertatis, officii, Cic: e nostra digni-

Caes. 3 per indicare la materia, da cui, con


' tate, Cic: quindi le locuzioni }u.dica.re, aesti-
cui q.c. vien preparato q.c, da, di, statua ex mare, metiri, ponderare, pendere, consulere,
aere facta, Cic: pocula ex auro, Cic: omne no- ex alqa re, in Cic. ed a.: parim. illuni exer-
men ex (conj aliquibus, non ex omnibus litteris citum ex Gallicanis legionibus magno opere
scribitur, Cic: poet., hoc totum e Coa veste contemno, in paragone di, ecc., Cic
volumen erit, cioè tratterà delle vesti di Coo, IV) oltre alle relazioni esposte finora,
Prop. Parimenti per indicare le sostanze, la Jiavvi una quantità di espressioni avverbiali
somma, con cui sono state sostenute le spese formate con ex, 1) in unione con sost.: ex in-
di q.c da, di, ex praeda tripodem aureum
, dustria, con diligenza, a bella posta, Cic: ex
Delphis ponere, Nep.: largir! ex alieno, Liv.: memoria, a memoria, Cic: ex parte, in parte,
vivere ex rapto, Ov. A) per indicare la causa Cic: e vestigio, subito, Caes.: e regione, dirùn-
occasionale, 2Ì) la cagione più prossima o il petto, Cic. 2)conagg.: ex facili, facilmente,
fondamento, da, a motivo, per, mediante, di, Ov.: ex vero (= vere), invero, veramente,
ex ea causa, ex eadem causa, Cic. ex ea re, : Sali. 3) con partic: ex abundanti, riccamente,
Cic: qua ex re, Cic: matcr ex acgritudine mi- in abbondanza, Quint.: ex inopinato, inopi-
sera. Ter.: filius ex Roxane futurus, Curt.: e natamente, Cic: ex insperato, fuor d'ogni
così oriri. nasci ex alqo. Ter. ed a.: Hannibal speranza, Ov.
acger ocnlis ex verna intemperie, Liv.: Deme- In composizione domina il concetto da,
trius ex doctrina nobilis et clarus, Cic: ex alqo fuori, via, in giti; anche dal basso in alto, su,
dolere, Cic: e così consost, timor ex impera- sopra, all'insti. Ma indica anche a) un mur
tore, contcmptio ex barbaris, Tac: ex hac clade tarsi di un oggetto dalla sua natura prece-
atrox ira (se. orta), Liv. Così anche nelle lo- dente come in effemino, quindi anche una
,

969 exacerbo esaffito 970

privazione o negazione del concetto fonda- ex-neqiio, avi, àtum, are, IJ uguagliare,
mentale, come in egelidas n" I. b) il
eft'reno, adeyuare inlieramentr. A) in Se StcsSO, ren-
finire, condurre a termine, compiere, come dere affatto uguale, appianare intieramente, re-
tw efTRcìo, excolo quindi spesso =z comi>ieta-
;
liquam oris cutem ad speciem levitatis, radere
me^nte, del tutto, come in emorior, eneco o fino ; affatto liscio, Curt. 8, 9 (31), 22 fig., oranem:

alla totalità, come in elabi e generic. un ac-


; vitam ad regulam unam, uniformare, San. ep.
crescimento del concetto fondamentale ol- = 20, 3. B) ad altro, 1) propr.: tumulos tu-
tremodo, moittì, affatto, come in edurus, efforus. mulis, Auct. b. Hisp.: aciem cornibus hostium,
c\-acerl»o , avi, atuin ,'
are, esacerbare, Liv.: vires partium, pareggiare tra di loro,
irriuiie alc, bino magia exacer-
a) in gen.: Justin. 2) trasl., a) riguardo alla natura
batur, quod (perche) ainisit (bonum), eijli ne interna, al posto, ecc., uguagliare =
pareg-
risente la perdita tanto più acerba, Plin. ep. giare, adeguare, porre in giusta proporzione,
8, 5, 2. h)partÌC. all'ira, ecc., inanprire, ina- collocare in ugual grado, ut militibllS exacqua-
cerbire, irritare, cotitumeliis hostes, Liv. ut : tus cum imperatore labor esset. Sali.: jura,
recenti aiiquà ira esacerbantur animi, Liv.: Cic: facta dictis sunt exaequanda, i fatti de-
irritato exacerbatoque in se niilitum odio, Liv. vono trovare un'esposizione congrua. Sali.
evadi*, avv. (exactus), esattamente, aceu- b) nel giudizio, uguagliare un altro, pareg-
rauimente, al compar. in Mèla prooem. § 2. giare, paragonare, se cuui alqo, Cic: exacquari
e\aclTo, ònis, f. (exigo), I) espulsione, scac- alci, Cic, cum alqo, Sali., uguagliare. II)
ciamento, cacciata, ex. frcgum), Cic. de or. 1, uguagliare una COSa persona, raggiungerla,
37. jT/y frasi., esazione, riscossione, 1) i7 ri- ut longitudo aut plenitudoharum(syllabarum)
scuotere, l'incassare del danaro, delle tasse ecc., multitudinem alterius assequatur et exaequet,
a) attivo : pecaniarum, Liv.: nominum, Cic.: Cornif. rhet. 4, 28 : alqm, Ov. am. 3, 8, 61.
capitum atque ostiorum, imposta sui capi e ex-ae.*iliio, avi, àtum, are, J)intr.: A) bol-
sulle porte, Cic. b) passivo, esazione en- = lire, ribollire, alzarsi bolleiulo, ondeggiare, a) di
trate, rendite, ex. prior, Cic: publicac exactio- acqua, media uocte fervida exaestuat aqua,
nes, Asìn. Poli, in Cic. ep. 2) ispezione, dire- Curt.: ima exaestuat unda verticibus, Verg. :

zione di un edifizio pubblico per parte di una quae materia in illis locis passim exaestuat,
autorità, operum publicormn, Cic. de domo 5L trasuda, Justin. b) di a. oggetti riscaldati,
exacliir, òris, m. (exigo), I) discauciatore, bollire per il calore, ribollire, esser rovente,
scacciatore, rcgum, Liv. 9, 17, IL II) esat- fundo exaestuat imo (dell'Etna), Verg.: Ae-
tore, riscotitore,1) esattore delle tasSC, Caes. b. gjptus torrente calore solis exaestuat, Justin.:
0. 3,32, 4. Liv. 28, 25, 9. 2) generic, ognuno, ut exaestuarat, si era riscaldato, Suet.: trasL,
il quale insiste, acciocché q.c. sia effettuato, mens exaestuat ira, Verg.: dolor exaestuat in-
fatto, osservato con esattezza, ispettore, so- tus, Ov. B) ribollire, uscire ondeggiando, mare
vrintendente, amministratore, esecutore, censore, exaestuat, Curt.: Oceanus exaestuans. Mela:
critico e simili,studiorum, Quint.: cum ipse mare exaestuare super fretum, Curt.: fossac
imperator et exactor circumiret, Liv.: sup- omnes, in quas ^Jilus exaestuat, si versa, Suet.
plicii, Liv.: disciplinae gravissimus, Suet.: pro- II) tr., far sgorgare ribollendo, aestus, Lucr.
missonim, Liv. 2, 1137; 6, 816: quasi spiraiuenta quaedam
exactus, a, um, partic. agg. [da exigo), magnitudinis (dell'Oceano), Sen. suas. 1, 4.
esatto, puntuale, p^recìso, compiuto, numerUS, exaggvpalTo, ònis, f. (exaggero), gran-
Liv.: cura exactior, Suet.: vir exactissimus, dezza d'animo, Cic. Tusc. 2, 64.
Plin. ep.: seg. dal genit., exactior artis, Ov. ex-aj;gero, avi, àtum, are, innalzare a
ex-sieìio, acuì, ìicùtum, ere, rendere acuto, guisa di argine, I) ammassare, colmare, amìuon-
aguzzo, per quanto è possibile; aguzzare, affi- ticchiare, 1) propr.: illud spatium (se. maris),
lare, I) propr.: ferramenta cote, Plin.: dentes, Curt.: planitiem aggesta bumo, Curt.: exag-
Verg.: /?</., mucronem aliquem tribunicium in gerata variis odoribus strues, Mela. 2) trasl.,
nos, Cic. rZ)trasl.: 1) aguzzare convenientemente innidzare, elevare, animus virtulibus exaggera-
gli organi dei sensi, aciem oculorum, Plin.: tus, Cic: posteriorum quasi exaggerata altius
palatura, Ov.: cum animus exacuerit illam,
. . . oratio, Cic.II) pregn., accumulare aumen- =
ut oculorum, sic ingenii aciem, Cic. 2) alqm, tare accumulando, accrescere, 1) in gen.: rem
con e senza ad o in alqd, spronare, pwujete, familiarem, Cic: opes, Phaedr.: trasl., juven-
stimolare, incitare, alqm {contr. deterrere), tara alcjs honoribus, ornare un giovane con
Cic: animos in bella, Hor.: irà exacui, iSTep. onori. Veli. 2, 129, 2. 2) partic: a) ingran-
eK-ad% ersììin ed ev-adveriiius, I) avv., dire con parole, esagerare, amplificure, innal-
dirimpetto, di fronte, vis à vis, Comici. II) zare a costo della verità, sextulam suam, Cic:
prep. colV a.cc., dirimpetto, vis à vis, Cic. beueficium verbis, Cic: virtutem {contr. ext©-
ed a. nuare cetera et abicere), Cic b) come t. t.
exaedTfTesìlYo, ònis, f, (exaedifico), edifi- retor., ingrandire q.c. Coll'espOSizione, vantare,
cazione, fabbrica, compimento deWedifizio, fig. con e senza oratione, Cic: injuriam, Quint.
Cic. de or. 2, 63. exa^Ttator, òris, m, (exagito), critico, cen-
ex-aedlflCO, avi, àtum, are, edificare, fab- sore, Cic. or. 42.
bricare, costruire, oppidum, Caes.: Capitolium, ex-aa;ìflO, avi. àtum, are, mitovere O rimuo-
Cic: mundum, Cic. —
ne graveris exae-
fig., vere dal suo posto dal suo sito tranquillo,
dificare id opus, quod instituisti, Cic. de or. 1 I) propr., a) di pers., levare la selvaggina,
164. et lepus hic aliis exagitatus erit fprov.J, Ov.
exaequalio, ònis, f. (exaequo), pareggia- art. am. 3, 662. b) dei venti, agitare, turbar»
mento, uguagliamento, LÌY. 34, 4j 14. violentemente, Lucr. 6, 583. II) trasl.: A) in
971 exalbesco exaspero 972

xenso buono, a) ecuotere, destare, oratoreiTi spavento, ecc., far perdere il respiro ad alc,

(l'ingegno d'un oratore), Cic. b) non lasciar spaventare, sbigottire, costernare, poi-re in af-
riposare nna COSI, trattare piìt volte, res jam fanno moHale, al pass, anche esser fuori =
vulo^i rumoribus exagitata, Sali. B) in senso di sé, te metus exanimat, Cic. aegros, Hor.: :

cattivo : 1 ;
cacciare come una fiera, affaticare, esanimata uxor, Cic: exanimat lentus specta-
travagliare, staneai'e, molestare, tormentare, a) tn tor, sconcerta, scoraggia (contr. sedulus inflat,

gen.: alqm, Cic, Caes. ed a.: at omues di exa- anima), Hor. II) pHvar dell'anima della
«itent me, Hor.: omnes quos conscius animus vita, uccidere, ammazzare, 1 ) propr., alqni,

(il rimorso) exagitabat, Sali, b) incalzare a Cic. ed a.: se taxo, Caes. 2) trasl., quasi privar
parole, assalire, combattere. alcjiTi, Cic: omnes della vita, render mezzo moì'to, alqm fjuerelis,

ejus frauies, Cic: hanc dicendi exercitationem, Hor.: corpus verberibus, Hirt. b. G.
Cic: res palani ab alqo esagitata, Cic 2) ec- cxanTieiii!», a, um, V. exanimis.
citare come il mare, a) turbare uno Stato, cxaiillo, V. exanclo.
allarmare, rem publicam seditionibus, Sali. ex-ardesco, arsi, arsum, ere, ardere, ac-
Cat. .51, 32. b) in-itiire Vanimo di alcuno cendersi, infiammarsi, I) propr.: DulIa mate-
{contr. lenire), lantani vim hominis fun uomo ries tam facilis ad cxardescendum est, quae etc,
cosi potente). Sali. Cat. 48, 4: o iri-itare poli- Cic: fig., solus prò patria exarsi, il fulmine
ticamente una mf>ltitudine, aizzare, sollevare, colpì me solo, Cic. II) trash: ì) di guerra,
plebem, vulgum, Sali, e) ridestare un affetto, torbidi, sollevazione, ardere, avvampare, sor-
rinnovare, inasprire, immiti corde fiirores, gere inaspettatamente, scoppiare , exATUÌi bcl-
Catull.-.maerorem, Cic: vetus Augustae odium, lum, Cic: seditio, Tac: tempus iìlud exar.serat,
Tac Cic. 2) ardere, esser preso da violento affetto,
ex-aU»csco, bui, ere, impallidire per an- desiderio, Cic. : dolore, Caes. : partic. ardere
gos'Àa, spnvento, ecc., Enn. Ir. fr. e Cic. d'ira, infestius, Liv.: graviter, Cic: cujus re-
exainen, minis, n. [per exagimen da sponso judices exarserunt, ut etc, Cic: con
sic

exigo), I) sciame volante delle api ed altri ad in e Tace, ardere per q.c, venir traspor-
insetti, A) propr. : apum, Cic. : vesparum, tato verso q.c, ad spem libertatis, Cic: in per-

Liv. B) trasl., grande gnan-


come sciame = niciosam seditiouem, Liv.: in bellum, Justin.:
titA, schiera, turba in moto, juvenum, Hor.: e così in C. Silium ita exarserat, ut etc, era
servoiTim, Cic. II) ciò che pesa, esamina = tanto accesa d'amore per C. Sii io, Tac: con
ago, linguetta della bilancia, Verg., Yitr. ed adversus e Z'acc., adv. delictam servi velie-
«..•^oef. trasl., examina legum servare, fare mentius, Val. Max. 4, 1. ext. 2. 3) salire, au-
un esame delle leggi, Ov. mentare, crescere, di prezzo, in immensura,
e\iim':no, avi, Stum, are (examen), met. Suet. Tib. 34.
tere q.c. sulla bilancia confront. ad un dato CX-arCSCO, arui, ere, tnandtre, seccarsi,
peso, pesare accuratamente, I) propr.: alqd disseccarsi, asciugarsi, exarescunt amnes, Cic,
ad certuu pondus, Caes.: non aurifìcis staterà, fonte», Caes.: exarescunt lacrimae, Cic: trasl.,
sed quadam populari trutina examinari, Cic: exaruit facultas orationis, Cic quae (opinio) :

animus tnmquara piribus examinatus ponde- tum denique non appellabatur recens, cum ve-
rìbus, equilibrato, Cic. II) trasl., pesare q.c, tustate exaruit, Cic.
ricercare, esaminare, indajare, Cic, Quint. ed ex-anno, avi, àtum, are, I) disarmare,
a.: di ricerca giuridica, Hor. e Quint. rendei-c inerme, 1) propr.: alqm, Tac cd a.
OX-ani|»lcx«r, ari, cingere, abbracciare, 2) trasl., disarmare =
commuovere, amman-
Comif. rhòt. 4. 6-5. sare, ecc., alqm lacrimis suis, Fior.: e inde- =
o\aaelo(exantlG), àvi.àtum, are, attingere, bolire, aCCUSationem, Plin. ep. II) disarmare,
trasl. = tollerare, sopportare, soffrire, Olìines toglierel'armamento, il st.rtiame, uaveUi, Sen.
labores, Ci-.: cura aerumnis illum diem, Ean. rhet. e Sen.pliil.: e neutr. perdere le sartie, di

annos belli,
tr. fr.: Cic. poet. nocchieri, Sen. ep. 30, 3.
exanTiM.llìo, onis, f. (exanimo). Tesser cx-jiro, avi, atum, are, I) cavar fuori
fuvri di sé, a) esanimazione, costernazione, Cic arando, dissotterrare, pucrum, Cic. radices, :

de off. 1, 131. h) sbigottimento di chi è Spa- Plin. II) arare, coltivare, cioè produrre O
ventato, Cic. Tusc. 4, 19. guadagnare coli agricoltura ix)scet omne ,

exantiuìs, e, e (comun.) cxanTnms, a, quantum e.xaravero, Cic. : plus quam decem


Um ex e anima), lìropr. esanime, senza fiato, medirana ex agro, Cic: hae litteiae hoc, quan-
quindi I) a) la forma -is (al
estinto, morta, tum est ex Sicilia frumenti hornotini, exarave-
plur. solo nel nom. ed acc. in es; tutti gli runt, a questo scritto si deve la coltivazione
altri casi, aquantapdre, inusit.): corpus, Liv.: di tutte le biade, che quesfanno vennero
artas, Ov. decYdit (columba) exanimis, Verg.
: dalla Sicilia, Cic. ///) rompere la terra col-
P) la forma -'as: juvenis, Verg.: corpus, Verg.
l'aratro, aprile coll'aratro, A)propr.: terraai,
e Liv. IT) mezzo morto, sbigottito, senza fiato agrum, Scriptt. r. r.: 2yoet., frontem rugis, sol-
per lo spavento, e sim., la forma -is, Verg. ed care con r., Hor. B) meton. (quasi solcando
Hor. le tavolette di cera collo stilo), abbozzare, deli-
cxantmo, avi, atum, are (ex e anima a neare, disegtutre, ìwtare, concepire, exaravi ad
ani musi, I) privar dnJl'alito, esanimare, spos- te harum (litterarum) exemplum in codicillis,
sare, ni passivo =
perdere il fiato, 1) pr jpr.: Cic: libruin tertium Aesopi stilo, Pliaedr.
duplicato cursu exanimari, Caes.: cursu ac las- eX-asilf'PO, avi, atum, are, rendere affatto
situdine exanimati, Caes.: di e. inan., nolo aspro, ruvido, /) propr.: nioles saxis exaspe-
verba exiliter cxanimita (con fiato t^nue e rata, aspra, scoscesa, Sen.: exasperato fluctibus
debolej exirc, Cic. 2) trasl./ jjer la paura, lo mari, gonfiato, Liv.: faucium vitio vox exa^
=

9t3 exauctoro excello 974

speratur, Quint. TI) trasl. A) dare una loca vel injurià temporis vel alio quolibet casu
=
:

ìuitnra ruvida, rozza, a) ad una persona excavata, Sen.


far inselvatichire, far difenir duro, crudo, du- ex-cì'do, cessi, cessura, ore, i/intr. A)pa»'-
rati tot nialis exasperatique, inselcatichiti, tirsi, uscire, allontanarsi, 1) projìr.: Urbe, Cic:
Liv. 38, 17. §. 17. b) ad una cosa =^ peggio- finibus, Liv.: Crotone, Liv,: ex via, Caes.: via,
rare, rem vcrbis, Quint. 4, 2, 75. B) render Liv.: e medio, Ter.: ex acic, Nep.: ex pugna,
selvaggio per la passione =
inasprire, esaspe- Sij,ll:. acie, Caes.: pugna, Liv.: extra valium,
rare, irritare (contr. lenire, sedare), aninfios, Liv,: agro hostiiun in Boeotiam, Liv. 2) trasl,,
Liv.: Ligures, Liv. a.)ingen.: ex ephebis (/lei QreciJ o e pueris,
cx-aiicloro, ;ivi, atum, are, sciogliere al- uscire dair adolescenza. Comici e Cic: e me-
cuno dal giuramento niilit-are, licenziare, con- moria, uscire dalla memoria, Liv.: e vita o
gedare, dare il congedo, e COSÌ pure, cassare, sempl. vita, Cic, o sempl. exc, Tac, morire,
mandar via dall'esercito, Plin. e Suet. : alqm, uscir di vita : così anche ad deos,Vell. e Curt.:
Liv. ed a.: se. servizio, I-iv.
lasciare il palma, cedere, Verg.: in annum C. Servili et
CX-aildTo, Ivi, ìtuni, ire, I) udire, perce- C. Flamini, cadere, Liv.: in eum annum,
pire interamente, chiaraniente, passivo exaudiri, quo etc, estendersi, Liv.: res in maguum cer-
venir percepito chiaramente, giungere alle orec- tamen excessit, finì, ecc., Liv. b) allontanarsi
chie di alcuno, giungere, militos uostri claino- dal tema, acosuirsi, Liv.: in fabellam, Sen,
rem exaudiunt, Caes.: non exaudito sono tubae, B) giunger oltre, quindi l) propr., di pers.
Caes.: levi in strepita mihi videor exaudisse, penetrare, inoltrarsi, in Pontum, usque Aegvp-
«um diceres, Cic: fit strepitus adeo, ut exau- tum, Justio.: die. inan. =
sporgere, avanzare,
diri possit foris, Nep.: j^ct., fingere cinctutis ut nulla (pars) excederet ultra, Cic. 2) trasl.:
non exaudita Cethegis, cioè vocaboli non eo laudis excedere, quo etc, innalzarsi a tanta
uditi dagli antichi (= nuovi), Hor. art. poèt. gloria, Tac: quo ultra iram violentiamque
50. II) esaudire, ascoltare q.C. qualcuno, ejus excessuram fuisse {avrebbe potuto andar
dare ascolto (prestare orecchio favorevole), al più oltrej, quam ut verberaret necaretque,
passivo =
trovare ftscolto, diras, Liv. nulli : Liv. II) tr., andar fuori di un luogo. A) in
exaudita deorum vota precesque, Verg.: moni- gen., lasciare, abbandonare un luogO, curiam,
tor non exauditus, Hor.: assol., exaudi, ascol- urbem, Liv. B) pregn., andare oltre a q.c, su-
tami, Ov. perare, oltrepassare q.C, 1) propr.: terniinos
ex-nilSt'O, ère, aceì'cacere notevolmente, agelli sui numquam excessisse, Val. Max.: di
aumentare, rctfforscue, radiorum ictum, Lucr.: fiumi, ttscireda, ecc., alveum, Plin. ep,
alci eam opinionem animo. Ter.: orationem, 2) trasl., andare oltre una determinata mi-
Cornif. rhet. sura, ecc., eccedeì-e, superare, oltrepassare, sta-
exaiiìsurnlio, ònis, n. (exauguro), lo turara justam, Suet. : terapus finitum, Liv.:
sconsacrare, profanazione, saceUoruni exaugU- summara octoginta milium, Liv.: modum, Liv.:
rationes, Liv. 1, .55, 3. fidem (la fede), Veli.: tnntum ea clades novi-
ex-ailS^ìirO, are, togliere la consecrazione tate et magnitudine excessit, oltrepassò tanto
ad una pers. o cosa, sconsacrare una cosa o la misura, Tac.
pers., profanare ima cosa pers., fìma sacel- excellens, entis, part. agg, (di excello),
laque, Liv.: virgineni Vestalem, Geli. alto,enùnente sporgente, I) propr.: loca,
ex-eaeco, avi, atum, are, acdecare, render Auct. b. Hisp, 8, 4 e 28, 4 : grumus exc, na-
«ieeo, I) propr., alqm, Cic. ed a. : alqm vir- tura, ibid. 8, 6, II) trasl. = eccellente, segna-
fTUla, Fior. II) trasl., otttirare, incagliare un lato, eminente, prestante, insigne, natura exc.
fiume, ecc.. flurhina, Ov.: venas in undis, Ov. atque praestans, Cic: tua scientia exc atque
ex-calcro (excalcto), avi, atura, are, scal- siugularis, Cic: Galba fuit inter tot aequales
zare, pedes, Suet.: mediale, excalceari, deporre unus excellens, Cic: quae tam excellens in
le scarpe coturno), Sen.: e partic. excal-
fil ornili genere virtus in ullis fuit, ut etc? Cic:
ceatus, scalzo, Suet.: quindi excalceati, attori corpore excellens. Veli,: excellens omni genere
mimici {contr. cothurnati), Sen, ep. 8, 8. laudis, Cic: nihil Dio (Alcibiade) fuisse excel-
excan(le<>eeiilTa , ae, f. (excandesco), lentius vel in vitiis vel in vù-tutibus, Nep. :

escandescenza diclli cJ adirato, Cic. Tusc. 4, 21. una excellentissima virtus, justitia, Cic.
ex-eandcscO , dui, ere, uceemlersi, in- excellciiter, aw. con compar. (excel-
fiammarsi per ira, ecc., con irà, Cic. , senza lens), eccellentemente, Cic ed a.
irà, Cael. in Cic. ep. ed a. excel ieiilia, ae, f. (excellens), il sovra-
ex-canto, avi, chiamare con
atum, <àre, stare, eecellenza, eminenza, prestanza, e solo i)l
incantesinti, far discendere, trarre a sii con in- questo senso ^: preminenza col geuit. SOgcf.,
canu, »idera, Hor.: clausas puellas, Prop.: fru- animi excellentia iuaguitudoque,Cic.: colgenit.
ges, da un campo a Itrui, trarre nel proprio ogg., excellentia praestantiaque animantium
con incanfesimi, XH
tabb. fr. reliquarum (di fronte agli altri esseri privi
ex-carnìfico, avi, atum, are, scarnificare, di ragione), Cic: assol, propter excellentiam,
dilaniare, tormentare a morte, I) propr.: alom, per eccellenza (greco xa-' i^oy-f^^t), Cic. pa- :

Cic.:alqmminutissimisictibus, Suet. Ji^trasl., rim. per excellentiam, Sen.: pha:, excellentiae


-tormentare alcunO Spiritualmente, tnettere alla quaedam, personalità, personaggi eminenti,
tortura, torturare, alqm. Ter.: aniiiiuiii, Sen. Cic
excava tlO, ònis, f, (excavo), eseavazione, excelleo, V. excello.
incavamento, Sen. nat. qu. 4, .3, 3. ex cello,ere (ex e cello), eccedere, sopra-
ex-cavo, avi, atum, are, incavare, scavare, vanzare, sovrastare, innalzarsi, COme verb. fin.
•ex una gemma praegrandera trullam, Cic: (^cfr. all'incontro excellens ed excelsus) solo
^

975 excelse eicido 97G


trasl. = sovrastare, distingritrsl, aegnaìarst, exc ex malis, s* quid in-
scegliersi, astrarre,
animi magnitudine, abstinentià, Nep.:
Cic. : esset boni, Cic: exc.quod quisque commodis-
e (in senso cattivo) singulis vitiis aut etiam sime praecipere videbatur, Cic: exc. nomina
pluribus, Cic. : improbitate, Cic: in qua arte (dalle liste), Liv.: librum T. Livii, Plin. ep.:
excello ipse, Cic: in amicitiis expetendis co- nihil legit, quod non excerperet, Plin. ep.
lendisque maxime excelllt, Cic: in quibus tu 2) scegliere, trar fuori come eccellente, paucos,
longe aliis (di fronte agli altri) excellis, Cic: Quint. 10, 1, 45. Tac dial. 26. S) pregn.,estir-
inter quos posset excellere, Cic: assol., qnae pare, omnem nobilitatis indolem, Val. Max.
appellantur insignia, non quod sola ornent, 7, .3,2. H) separare, dividere, ometteì-e, lasciare,
sed quod excellant (perchè il loro ornamento cancellare, de numero, Cic: se numero illorum,
spicca in particoìar modo), Cic. Forma — Hor.: se consuetudini hominum, soiirarsz, Sen.:
second. {nella 2^ pers. del cong.) excelleas, così pure se vulgo, e sempl. se, separarsi dal
Cic. fr. popolo, Sen.
excelse, avv. (excelsus), ti» aito, alta- exccssus, US, m. (excedo), Vuscìré, I) in
mente, trasl, 1) m
(7eH..:excelsissime iìorere (di gen.: \) propr.: excessus ejus. jj^rfew^-fi. Veli.
Stati) essere nella massima prosperità, Veli. 1, 15, 1. 2) trasl., partenza dalla vita, dipar-
1, 6, 3. 2) riguardo allo stile, sublimemente, tita, uscita, e vita {contr. in vita mansio), Cic.t

ornat exc, il suo ornamento è magnifico, Plin. vitae, Cic: ed assol., exc. Augusti, Suet.: post
ep.: excelsius dicere, Cic. obitum vel potius excessum Romuli, Cic.
excelsilas, atis, f. (excelsus), elevatezsa, II)pregn., Tusetre dai confini, trasl. = ?o
grundezza, animi, Cic. de off. 3, 24. scost^arsi da una cosa, eccesso, peccato, minuti
excelsus, a, um, part. agg. (di exceWo; a pudore excessus, Val. Max. 8, 2, 4 : coìne 1. 1.

propr. spinto in alto, quindi) eccelso, sovra- retar. = egressio, laiiontanarsi dal tema, dì-
stante, eminente, alto, elevato, I)p)ropr.: mons, giessione, Plin. ep. 9, 26, 9; cfr. Quint. 3, 9^
Caes.: porticus, Cic: aves, Cic: comu excel- 4. Tac. dial. 22.
sius, Caes. : excelsissima rupes, Plin.: filius exceira, ae, f. (corruz. di e^'^va), ser-
procerus et excelsus (aitante e di alta statura), pente, Cic. poet. Tnsc 2, 22 : trasl., di una
contr. brevis et modicus (piccolo e piuttosto donna malvagia, piena di intrighi, Liv. 39,
gracile), Sen.: sost. excelsum, ì, n., altezza, 11,2.
punto elevato, l'alto (solo con prepos.), aspicere excTdTiini, Yi, n. [da excìdo), distinzione
ab excelso, dall'alto, Ov.: simulacrura collocare d\ina città, eccidio, ste/rminio, rovina cVunn
in excelso, Cic. /J) trasl., elevato sopra il co- pcrs., d'un popolo, Carthaginis, Sali, fr.: ur-
mune, 1) riguardo all'ordine, alla dignità, bium relictarum, Liv.: Trojae excidia, rovine^
eccelso, elevato, segnalato, splendido, in exCClso Verg.: meorum, Verg.: eavum gentium. Veli.
et illustri loco sita laus tua, Cic: excelsis- 1. excìdo, Ctdi, ere (ex e cadoj, cadme, ca-
sima Victoria, Veli.: duces excelsi, Veli.: sost., scar giti, I) propr., A) i'n^re».; sol cxcidisse
excelsum, i, n., alta condizione, posto ele- mihi e mundo videtur, Cic: omnes illi nefarii
vato, aitn dignitA, in excelso aetatem agere. gladii de manibus crudelissimis exciderunt,
Sali cujus opes in excelso sunt, molto fio-
: Cic: sacrificanti corona m de capite excidisse,.
renti, SaU.: excelsa et alta sperare, elevatezza Suet.: exc. puppi, curru (di pers.), Vei-g. ed
e grandezza, Liv. 2) riguardo allo spirito o Ov.: elephanti excidunt in flumen, Liv.: assol,,
al sentimento, elevato, magnus homo et ex- excidunt gladii, Cic: alci arma, Quint.: excidit
celsus, Cic: animus exc, Cic. 3) riguardo sagitta, Verg. ed Ov. B) partif^.: 1) colla sorte
allo stile, elevato, sublime, orator grandior et r= venir fuori, uscire, ut CUJusque ?or3 exci-
quodam modo excelsior, Cic: neque eos quid- derat, Liv.: quod primum sorte nomen excidit,
quam excelsum magnificumque delectat, Cic. Liv. 2) cadere, perirà, excidunt cornua cervia,
eXCeplTo, Ònis, f. (excipio), J) eccezione, Cic. fr.: litteras fle lettere) excidisse in via,.
limitazione, resti-izione, clausola, Cic. ed a.: Cic. 3) cadere inosservato, sfuggire, .sparire,,
sine uUa exceptione, Cic. Il) opposizione, obie- e mundo (del sole), Cic: vinclis, Verg.
zione alV accusatore, Cornif. rhet. ed a. II) trasl.: A) in gen.: ut quodam modo Victo-
exceptiiincììla, ae, di ex-
f. fdimin. ria e manibus excideret, sfuggisse, Cic: versus,
Ceptio), piccola condizione restrittiva, piccola qui in breves (syllabas) excidunt, Quint.: in
eccezione, Sen. ep. 20, 5. vitium libertas exci(iit, cade, degenera, Hor.
exceplo, are (intens. di excipìo), Impren- B) partic: 1) cadere, scappare, sftiggire (==:
der fuori, pigliare, barbatulos mullos de pi- venir detto o scritto a < aso o contro vo-
scina, Cic parad. 5, 38. II) accettare. A) pren- lontà), verbum ex ore alcjs o sempl. alci ex-
dere (trarre) in alto, tender la mano dal di sopra, cidit, Cic: quo modo exciderit (ora tic), ne-
singulos, Caes. b. G. 7, 47, 7. B) accogliere scio, Cic: me
invito excidit, Cic»
libellus
in sé, auras, respirare, assorbire, Verg. gè. 3, 2) spoì-ire, passare, venir meno, perdersi, a) ge-
274. nerfc: vultus, oratio, mens denique excidit,
ex-cerno, crèvi, crètum, ere, cernere, se- Cic: omnis luctus excidit, Ov. excidit illa :

parare, dividere, haedi excreti, Verg.: ex cap- metu, perdette i serisi, Ov.: e spes excidit,
torum numero excreti Saguntinì, Liv. seg. dalVinfir)., Ov. b) partic, cadere dalla
excerpo, cerpsi, cerptum,ore (ex e carpo), memoria, sparire —
venir dimenticato, me-
levar fuori staccando, staccare, raccogliere, moria arcis excidit, Liv.: pacis mentio exci-
I) propr.: semina porais, Hor. sat. 2, 3, 272 : derat ex omnium animis, Liv.: cogitatio mihI
testas (ostreorum) et ossa, Sen. ep. 95, 27. non excidit, Liv. così pure excidere de me-
:

77) trasl.: A) trar fuori, prendere, cioè 1) = moria, Liv.: colVacc. e Z'infin., non excidit
scegliere, eleggere, par tic. anche per iscrìtto, mihi scripsisse me, non ho dimenticato
9 77 excldo exclpio 978
Quint.: col cong., excidit optarem, mi dimen- vlm morbi, Lucr.: tumultum, cominciare un
ticai di desiderare, di domandare, Ov. ex- : assalto impetuoso, Liv.: tirnoreni, Liv. 2) scuo-
cidens, che ha dimenticato q.c, Quint. 3) come tere,pulsuque pedum treinit excita tellus,
ìy.~i'IZX£'.V, a) perdere J.C., ritnanerne privo, Verg. Aen. 12, 445.
coir ahi., uxore, Ter.: regno, Curt. formula, : e\cin<lo, V. exscindo.
per un errore di forma, perdere il processo, excTpio, cèpi, ceptum, ere (ex e capio),
Sen. b) fallire q.c. (= non essere fortunato in 1) trar fuori, estraii-e, \)propr., alqm e mari,
q.c), magnis ausis, Ov. fine (dello scopo),
: Cic: telum e vuluere, Cels. 2) trasl. a) cc- :

Quint. cvUuure, fare una eccezione, alqd alqm, Cic:


2. CXCTdo, cidi, CiSUm, ore (ex e Caedo), re- quaestio est, excipiendum sit (se sia da fare
cìdere, tagliar via, troncare, I) propr.: A) in una eccezione), an non, Cic: con ne o quo mi-
gen.: arborem, Caes. e Cic: radicem, svellere, nus e il cong., Cic: quindi excepto, quod etc,
sradicare, Liv.: lapides e terra, Cic: coluranas eccetto che, Hor. b) fare una limitazione
rupibus, Vei'g. W)partÌC.: \) evirare, castrare, riserva, eccepire, lex exciperet, ut etc, Clc: in
virilitatem, Quint.: se, Ov. 2)pregn.: a)»ca- foederibus exceptum est, ne etc, Cic. II) pren-
vm-e, incavare =
rompere scavando, saxuni, dere, pigliare, A) e. inan.: 1) prendere con
Cic: niontein, Suet.: latus rupis in antrum tui vaso, sanguinem patera, Cic: spiritum
(in un Verg.: e
a.J,

scavando, incavando, alcjs ore suo, Cic. 2) appoggiare, sostenere
preparare, inter montes vias, Plin.: peltam, sopra, con un oggetto, corpus clipeo, Curt.:
Verg. b) tagliare, fendere, far saltare, fracas- corpus poplitibus exceptum, riposando so-
save, ericium, Caes.: portas, Caes. e) diroccare, p)ru, ecc., Curt. 3) afferrare COlTudito, ori-
rovinare, abbattere, devastare, murum, Hor. : gliare, spiare, Cic ed a., COme pure ascoltare
Urbes, domos, Cic. d) annientare, distruggere, ed intendere, Cic. 4) COl COrpO = ricevere,
exercitura. Veli.: genteni, Veli.: Sugambros, a) propr.: vulnera, Cic: tela, Cic: impetum
TaC. II) trasl.: a) allontttnare, bandire, tem- hostmm, sostenere, Caes. b) trasl.: ricevere,
pus ex animo, Cic: vitium irae penitus, estir- prendere su di sé, assiimere, dolores, pericula,
imre dalla radice, Hor.: alqm numero civium, Cic: invidiam, Nep.: laudem ex alqa re, Cic:
rimuovere dal numero dei cittadini, Plin. ep. partes, Nep.: rem publicam, assumere la di-
b) annientare, estirpare, sradicare, multoruiQ fesa dello Stato, Liv. 5) trascrivere colla
status (beni di fortuna), Tac: causas bello- penna, dictante aliquo versus, Suet.: orationem,
rum. Tao.: bis terrores rei publicae, Veli. Suet.: assol., notis velocissime excipere solitum
cx-cTeo, cYtum, ère, e (comun.) c\-
civi, esse, Suet. B) esseri anim.: 1) prendere, so-
cTOf CÌvi e Cli, CÌtum, Ire, muovere, rimuovere stenere uno che cade o sta per cadere, incli-
alcuno dal suo posto, dal sito in cui si trova, nantem, Cic: moribundum, Liv.: se pedibus
I) esseri anim., A) propr.: 1) in gen.^^^ie- in pedibus, saltare in piedi, Curt. e Liv.
varc, far sbucare, scovare far uscire , SUem
, 2) prendere ostilmente, cogliere, tener prigio-
latebris, Ov.: feras cubilibus suis, Liv.: con- niero, a) propr.: servos in pabulationc, Caes.:
sulem alterum ab urbe excivit, Liv.: Euander bestias, Caes.: caprum insidiis, Verg. b) trasl.,
concursu pastorum excitus, condotto da, ecc., quasi cogliere, governare, voluntates (inclina-
Liv. 2)partic., eiùamare quulcuìio da un zioni) hoininum, Cic. de or. 2, 32. IIIJ rice-
luogo verso un luogo, far venire, chiamar vere, accogliere, A) propr., ess. anim.: 1) ctc-
fuori, invitare, a) generic: animas imis sepul- cogiiere con segni di approvazione d'ogni
cris,Verg.: artiiices e Graecia, Curt.: principes genere, alqm clamore, Cic plausu, Verg.
coloniae Romam, Liv.: nuntio excitus (Sfatto 2) accogliere = albergare, ,

ospitare, alqm, Cic


venire), Quint. b) chiamare in giudizio, ci- ed a. : alqm hospitio, Ov. bospitaliter, Curt.:
:

tare,Urgulaniam domo principis, Tac. e) chia- alqm cena, Veli., epulis, Tac. di e. inan., :

mare, far venire, invitare, convocare J^er emi- terra, patria alqm excipit, Cic sUva excipit :

grazione aiuto, guerra, battaglia, exc


, ferum, Phaedr. 3) quasi ricevere ostihn. con
quantum vellent numerum hominum, Liv.: un dardo =
assalire, pigliare, a) generic:
sedibus exciri (di StatiJ, Liv.: auxilia e Ger- incautum, Verg.: feram irruentem venabulo,
mania, Tac: Antiocbum in Graeciam, Liv.: Sen. b) pregn., colpire, uccidere, aves, Curt.:
Romauos ad auxilium urbis obsessae, Liv. alqm in latus, Verg. B) trasl.: 1; accogliere
B) trasl.: 1) eccitare uno ad un azione, destar e, coi sensi, a) Coll'uditO = percepire, udire,
incitare, hostem ad dimicandum acie, Liv.: motus futuros, Verg.: laudes alcjs avidissimis
excivit ea caedes Bructeros, Tac. 2) partic: auribus, Plin. ep. b) accogliere nel giudizio
a) con e senza somno o e (ex) somno, quasi = prendere in un senso determinato, ricevere,
svegliare uno dal sonno a nuova operosità, interpretare, sententiam gravius, Suet.: exc.
destare, Sali., Liv. ed a.; al passivo (partic. alqd comiter, Tac. assensu populi excepta
:

partic. perf.), destarsi dal sonno, Liv. ed a. vox, Liv. 2) di condizioni, aspettare, atten-
b) eccitare, commuovere vivamente qualcuno, dere, colpire immediatamente alcunO, cogliere,
agitare, spaventare e simili, COmmotis excita quis te casus
excipit? Verg.: qui quosque
sacris Thyas, Verg.: conscientia mentem exci- eventus exciperent, Caes.: excipit eum deinde
tam vastabat, Sali. 27) ogg. inan.: A) propr., lentius spe bellum, Liv.: maestum regem alius
far uscire, cavar fuori, huixiore flueuta lubrica, band levis dolor excipit, Curt.: exccpere eum
far scaturire, Lucr.: semina excita per artus, voluptates, Curt. 3) riguardo all'ordine o al
Lucr. B) trasl.: 1) far uscire, produrre, cavar tempo, a) seguire, tener dietro ad una COSa G
fuori, alci lacrimas, Tac: raolem, destar flutti a quale, Herculis vitara iraraortalitas excipit,
di smisurata altezza, Verg.: partic. cagionare, Cic: aestas biemem excipit, Liv.: assol.. tur
eccitare, desture una condizione, una passione, bulentior inde annus excepit, Liv.: nel par
979 ex<;isio excolo 980

larr, hunc Tiablonns exccpit, tJopo cosini pnrlò rinnovare, Cic b) eccitare, desiare, accendere!
Lnbieno, Caes. b) continiunr q.c, proelium passioni, amore.=!, Cic: indomitas iras, Verg.:
diibium, Liv.: mcmoriam viri, Cic. 4) riguardo motus in animis homìnum vel excitare vel se-
alìn situazione locale, esser rivolto, giacere, dare, Cic
porticus cxcipit Arcton (verso mezzanotte), Cxeliiniail'o, ònis, f. (exclamo), esclama-
Hor. carni. 2, 15, 16. zione, grido, acuta,Comif. rbct.: dulcis, Quint.
exc7sTo,5nis, f. (excìcIo),dt«^»*M»«ono, rotimnr, — come figura refor., Comif. rhet., Cic. ed a.
tectorum, Cic: urbium, Cic. cx-elsliiio, avi. àtum, are, I) intr., escla-
OXOllsile» avv. (excitatus), vivamenie, rio- mare, gridare ad alta voce, erompere in un grido
lentemcììte, solo al compar. cxcitatius, Quiiit. (in un grido di approvazione), mandar fuori un
ed a. grido, gridare, in stadio cursores cxclamant
excilsllii!», a, iim, psrt. agg. (da cxcito), quam maxime possunt, Cic: majus, gridar pifi
ecettato, elevalo, vivace, forte, gagliardo, SOIIUS, forte, Cic. contiones saepe esclamare vidi,
:

Cic: clamor excitatior, Liv.: trasl., excitaliora cum aptc verba cecYdissent, Cic. II) tr. pro-
lumina, Quint. clatnare ad alta voce, a) C0lTa.CC. O.) alqd, '.

eXcTlO, avi, àtum, are, T) mnovcì-e, rìmno- riferire, partecipare ad alta voce, cantica, Plìn.:
rere, spiìigere, cacciare itinnnzi, fuori dal SUO inulta memoria digna, Quint. P) alqm, nomi-
stato di quiete, dalla, sua posizione, lì cac- nare ad alta voce (per nome), chiamare, Cicc-
ciare fìfre, fera?, Cic: ccrvum nemorosis cnbi- ronem, Anton, in Cic. b) con una prop. og-
libus, Phaedr. 2) chiamar fuori, chiamare a sé, gettiva nel discorso diretto mibl libet cxcla- :

eondiin-e a sé uomini, Simonldein, Pbacdr.: cla- mare prò deùm etc, Cic: quid facis! excla-
:

more excitatum praesidium lìomaiiorum, Liv.: mat, Ov. e) con una pmp. oggettiva nel di-
alqm a mortuis o ab inferis (dal mondo sot- scorso indiretto, con ut e il cong., cum magna
terraneo), Cic. II) muovere sollevando dalla voce exclamasset, ut equites... ex equis desi-
sua posizione in basso, dimessa ^= far sol- lirent, Liv. d) con ima prop. oggett. nelVacc.
levare, A) ess. anim.: 1)= far sorgere, far e Z'infin., cxclamat nostros frustra pugnare,
alzare chiamare, Uvlurrc ad alzarsi, desfare, Sali.
a) propr.: excitati curia excessorunt, Liv.: «xcliido, elusi, clusum, ere (ex e claudo),
eXC. reum, Cic. b) trasl., destare, sollevare 1) clìitider fuori, escludere, \) propr.: ^) una,
moralm., eccitare, maestum ncsordidatum sc- pers. = non lasciar entrare, non lasciare
nem excitare,Cic:afflictop, Cic: animum amici qualcuno innanzi asè, alqm, Cic: alqm. istinc.
jaCCntem,CÌC.2) par tic.: ?C) far alzare, chia- Ter.: alqm a portu, Cic: alqm moenibus, Cic.
mare ad una azione. triario.=, i triarii (ingi- b) separare, dividere un luOgO, loCUm, LÌV.
nocchiati) in tribunale,
alia lotta, JÀ\.:prirtìC. 2) trasl.: a) eseludere =
non lasciar pervenire
in una radunanza, chiamare alcuno (per leg- a q.c, ab bereditate paterna, Cic: ab estremo
gere, parlare, deporre), recitatores, lectores, conspectu liberiìm, Cic: bis praemiis et hono-
Cic testes, Cic. me primum excitatum jus-
: : ribus, Cic: Crassus tres legatos decemit nec
sumque dicere, Liv. b) in teatro, ìnvitrtre uno excludit Pompejum, Cic. b) escludere = ai-
seduto ad alzarsi dal suo perchè quesfO
posto, lont<tnare, respingere, annientare, alqm a rc
non gli appartieìie, cacciare dal posto {ciò che publica, Cic: petitorem, Cic: ne exceptione
facevano gli apparitores\ alqm de specta- excluderctur, Cic: cupiditatem, Cic: actione?,
Quint.: alqm spectaculo, Suet.
culi.s, 3) trasl., Cic. e) tener lontano da 'J'.C, impedire, tron-
a) quasi destare dal sonno, per una
nuova at- care q.c, alqm reditu in Asiani, Nep.: Roma-
tività, somno e sempl.
uno che dorme, alqm o nos ab re frumentaria, tagliare i viveri, Caes.:
somno, Cic, Liv. ed a. b) eccitare uno che temporibus excludi, Cic II) covare, (e co-
veglia, che fa la guardia, ad una maggior vando, far schiudere Toro), pullos suos
vigilanza, stimolare, eccitare, chiamare una in nido, Cic: quindi excludi, uscir dal guscio,
guardia, alqm {come vigilcm, canes), Liv., dei piccoli, Suet.
Curi, ed a. e) eccitare vivamente alcuno, exclusTo,5nis, f. (excludo), esclusione. Ter.
commuovere, spaventare, trepido nuntio CXcita- eun. 88.
tus, Liv. d) eccitare, incitare moralm. alc. ad cxeog'tliilTo, ònis, f. (cxcogito), Timma-
un'attività, stimolare, accendei-e, auctoritate ginare, ricercare, illa cxcogitationem non ba-
sua alqm cunctantem et dissidentem, Cic: bent difficilem, si possono immaginare senza
alqm ad laborem et laudem, Cic: alqm ad difficoltà, Cic de or. 2, 102: pregn., inventio
virtutem, Caes., o in virtutem, Verg., indurre atquo excogitatio, la facoltà d'inventare e
ad esser valoroso, infiammare. B) ogg. inan.: d' immaginare,Cìc. Tusc 1, 61 dubbio (Miiller
1) volgere in aito, sollevare, caput altius, Ccls.: cogitntio).
trasl., excitata fortuna, la fortuna che sale cxco'jYlJTdis, n, nm, part. agg. {da exco-
(contr. fort. inclinata), Cic. 2) rissare, ergere, gito), escogitato, investigato, eXCOgitatissimaC
innalzare, fabln-icare un cdifizio, CCC, turrcm, hostiae, Suet. Cai. 22.
Caes.: sepulcruin, Cic: aras, Verg.: urbem, cx-co;;;T|o, avi, atum, are, I) escogitare,
Fior. 3) far avvampare un fuoco, eceitwe, immaginare, alqd, Cic cd a.: assoL, Cìc. IT)
destare, invalidas admoto fomite fiamma^;, trovai e pensando, sccrgere, investigare, Cic. ed a.
Lucr.: ignem, Caes.: inccndiun>, Cic. 4) ecci- CX-Oolo, colui, cultum, oro, attendere ac-
tando far apparir/', far nascere, muovere, de- curatamente, IJ in sen.so stretta, coltivare (ac-
stare, condizioni fisiche e morali, plausum,
a) ctirotamente), lavorare, a) generic, il cam-
Cic: fletum alci, Cic: quanto.s excitat rlsus! po, ecc., agrum, Plin. ep.: alberi, in vinenrum
Cic: varios sermone?, Cael. in Cic ep.: qnanfas modum excoli, vm.'r coltivato, .Tustìn.: lana,
tragoedias excitat Cic: alci mcmoriam caram,
I lanas rudes, Ov. b) pregn., guadagnare col
^81 excoqno excurro S82
coltivare, ìavorarr, abstulit excultas pertici CXrìilMnP, Snim, f. (eXCubo), ij regnare,
(pertica fmisHraJ)tTÌstis opes, il guadagnato far la guardia, la sentinella (e precis. di gioì nO
possesso (dei campi bene coltivati), Prop. 4, 1, e di notte; vigiliae solo di notte), I) propr.:
130. II) in senso pi') ampio, 1) tmrare fìsic. si excubiae, si vigiliae, etc, Cic. excubias :

e, moralm.., a,)fìSÌC., ornare, adornare, decoi-are, agere alci, far la guardia presso alcuno,
abbellire, urbem adeo, ut etc, Suet.: marmori- guardarlo, Ov. e Tac: di animali, vigilum
bus parietes, Plin. ep.: rogio ad luxum ma^is cinum, Hor. poet. excubiae diviìm aoternae,
:

quam ad niag'nificcntiam cxi^ulta, la cui cul- dd fuoco eterno, Verg. IIJ meton., guardia,
tura era maggiormente rivolta a, ecc., Curt. aentineiin, Tac. militum, Suet.
:

b) moralm. ed intdlett., a) formare elabo- = exeìil>Tl<ir, òris, m. (excubo), guardia, del


rare, opera, Quint. 10, 1, 97. ^) coltivare, no- gallo, cxc. ales, Ps. Verg. mor. 2. partic. —
hiiitare, ingentilire, se pbìlosophià, Cic: animos di soldati, guardia, sentinella, Caes. ed a.
doctrina, Cic: ingenia disciplinis, Cic. e) re- eXCÌlklIìlS, US, m. (exeubo), il vegliare,
tor., adornare, orationeiTi, Tac. dial.: quosdam guardia, scnline'la, Auct. b. Hisp. 6, 4.
locos, Quint. d) eticam., perfeeionare, nobili- CX-(*ÌÌI>0, bui, bYtnm, ^ra, giacere, dormire
tare, render perfetto, innalzare, vitam per artes, fuori di casa, in liberti'/, J) in gcn.: in agris,
Verg.ihaec aetas exculta, Cic: omni vita atque Cic. de div. 1, 112. II) partic. farla guar-—
victu excultus, Cic. politicam., innalzare,
e) dia, vegliare, l)prr)pr., di soldati, in armì^,
dare importanza, dare splendore esterrno, g]o- Caes.: pro castris. Caes.: ad mare, Caes.: ad
riani, Curt.: alqm ornare excolereque, Plin. portum, di por maros, Vorg.: in
itavi. Caos.:
ep. 2) generic, curare attivamente, a) con porta, Sali. di cani, Cerberus excubat ante
:

esercizio continuo, esercitare, praticare q.c, fores, TibuU.: poet.. Cupido excubat in genis,
jus amicitiae, Val. Max. 4. 7, 7. b) con culto fa la guardia, cioè si trattiene vnlcntieri,
manifesto, con stimi e venerazione, con Hor. 2) trasl., vegliare, essere vigilante, solle-
doni, ecc., a) venerare una divinità, per cito, prò alqo, Cic: curam rei publicac apud

quem (ignem) verendos excolit pietas deos, vos excubarc, sia animosa e desta,, Piane, in
Phaedr. 4. 11, 10. p) servire un uomo, consa- Cic. ep.
crare il SÌ40 servizio ad alc, quaeque tua ost «X-riido, CÌIdi, ciìsum, ore, I)trar fuori,
pietas, ut te nou excolat ipsum, Ov. ex Pont. cavar fuori percotendo, 1) propr.: scintillam si-
1, 7, 59. lici , Verg?: silicis venis abstrusum ignem,
ex-oiiqiio, coxi, coctum, ere, I) cavare Verg. 2) trasl., far nascere, pnllos cx ovis,
cuocendo —
purgare, vitium metallis, Ov.: Cic. de nat. deor. 2, 129. II) battendo pre-
omne per ignes vitium, Verg. IfJ cuocere, parare, batt^ere, foggiare, 1) jìropr.t acra,
a) abbruciare, arroventare, Wjuefare, COrpUS in Verg.: ferrum, Curt. 2) trasl., generic, for-
sole, Sen.: tam excoctara reddam atque carbo mare, lavorare, coras^ Vorg.: 2'>er iscritto, ali-
est, Ter.: arenas in vitrum, Tac. b) disseccare, quid 'HpaTcXsfSstov, Cic: magna noctium
asciugare, inaridire, terraiTI (del SOle, ecc), parte unum librum, Tac dial.: effìnge aliquid
Lucr. e Verg. e) disciogliere, imagines exco- et excude, quod etc, Plin. ep.
ctae flamrais, Plin. pan. 52, 5. CXOIlleO, are (ex e calco), calcare con forza,
e\<*ori5, cordis (ex e cor), senza intelletto, calpestare, CaCS. b. G. 7, 73, 7.
sciocco, stupido, Cic. ed a. ex-nirro, cucurri e curri, cursum, ore,
excroinentiim, i, n. (excerno), escremento IJ intr., correr fuori. A) correr fuori, uscire in
del corpo, excr. oris, Tac: excrementa oris, fretta da ìin luogo e colVagg. verso dove?
aut narium, Tac. = correre, affrettarsi, viaggiare da. un luogO
c\cr?o, F..exscreo. verso un altro, 1 ) in gen.: a) propr., di esseri
e\-rresro, crèvi, crètum, ere, I) crescere, anim., exourrat aliquis (se. domo), Cic: ut
crescer fuori, caro in eo (ulcere) excrescit, ante ad me excurrerent, Cic. b) trasl.: quorum
Caes.: caro excreverat in late re ejus, Suet. animi spretis corpo ibus evolant atque cxcur-
IIJ crescere, ingrandirai, svilupparsi, in hos ar- runt foras, Cic: orationem pariter cum sen-
tus, in haec corpora, Tac. Germ. 20. trasl., — tentia oxcurrere, vada di pari pisso, Cic:
ne in caput excrevisse videatur (prooemium), campus, in quo excurrere virtus possit, sipossa
Quint.: litium series ubique majorem in mo- mostrare, Cic. 2) partic: a) avanzarsi rapi-
dum excreverat, crescere fuor di modo, Suet. damente verso gli uditori, di oratore, Quint.
ex-oriioiO, avi, àtum, are, torturare, tor- 2, 2, 12. b) di acque, uscir con impeto, scorrer
tnetttare, come pena, col fuoco,
I) propr., fuori, sgorgare, scaturire, per Thessalos Pe-
colla tortura, ecc., alqm igni atque omnibus neus excurrit, Mela fons ex summo mentis
:

torinentis, Caes.: alqm vinculis ac verberibus cacumine excurrens, Curt. e) come 1. 1. milit.,
atque omni supplici©, Cic. alqm fame vincu-
: fare una sortita, prorompere, e COlVagg. dovc?
lisque, Caes.: Adherbalem excrui^iitum necat, ^= fare irruzione, Omnibus portis, Liv.: ex
Sali. II) trasl.: a) fisic. travagliare, tormen- Afnca, Cic: in finos Koinaiios, Liv. (ì)fore
tare, nudos sine pellibusterrigcnas (del freldo), una scappata, una scoì-sa in qualche luogO, in
liUcr.: excruciari doloribus, Suet.: fuTuo excru- Pompcjanum, Cic: trasl del discorso e dei-
,

ciatus, Cic. b) nell'animo, travagliare, tor- Voratore, dilungarsi, longius, Cic: in aliquem
mentare, angustiare, alqm. Comici, Cic. ed a.: laetum locuni, Quint. e) di versi, uscire, ter-
fieri sentio et cxcrucior, Catull.: illemagisho- minare, finire, in quattuor syllabas, Quint. 9,
nore Mari quam iujuria sua excruciatus, Sali. 4, 79. Ti) pregn., .stendersi in fuori, sporgei'f,
OXeììl»:ltTo, Ònis, f. (excubo), il vegliare, paeninsula ab intimo sinu excurrit, Liv.: Si-
€ura, vigilanza, pro amicorum salute, Val. cania excurrit in aequor, Ov. trasl., produ-
Max. 4, 7, 7. ctiora alia et quasi immoderatius excurrentia,
983 e^ìcursio exedo 984
•nel dÙiCOrSO, Cic. II) tr., trascoì^rere, pereor- T) scuotere, far cadere, abbattere, gettare ab-
fefe,prope iam escurso spatio, Ter. adelph.860. basso, A) in gè a.: \) propr.: ancorani e na\e,
excursTo, ònis, f. (escurro), il correr fuori, Liv.: pulverem digitis, far cadere, Ov.: jugura,
I) propr.: 1) il rapido avanzarsi delV Oratore Plin. pan.: litteras in terram, Cic: oculum,
verso (ili uditori. Cic. e Quiut. 2) come 1. 1. mi- Suet.: visceribus onus crescens, cavare, Ov.
Ut: a.)sortitn (la %ina r/<^«,excursionem fìicere 2) trasl., a) scrtcc<«re violentemente, sbandire,
ex oppido, Caes.: e cosà exc. nocturna Catilinae, cacciar via, soporem, somnos, Ov.: crapulam,
nucita notturna (per fuggire), Cic. b) scor- Val.Max.: sitim.Sen.: alci hancopinionem, Cic:
reria, Cic. e Liv. 37, 14. e) in-uzlone, assalto, metum (de) corde, Ov. b) scuotere —
rigettare,
attacco, scaramuccia, partic. (li truppe leg- respingere, alcjs voces (protesta), Cic: Sene-
giere, Cic. e Liv.: fig., prima exc. orationis, cam, scartare dal numero delle letture. Quint.
Cic. 3) scappata, scorsa nel paese, Plin. ep. 1, c)togliere, prendere q.C. ad ale, spogliare di
9,, 2. J-Z) trasl., \) campo Ubero, libera adì- q.C, alci omnem sensum, Curt.: alci mentem,
ciendo sit exc, Quint. 10, 3, 32. 2) digressione Plin. ep.: desperationem, Val. Max. ^) partic:
nel parlare, Quint. 4, 2, 103. 1) di un(( persona, strappare, agnam ore lupi,
cxciirsSr, òris, m. (excurro^ corridore Ov.: trasl. studia de manibus, Cic. 2) spingere
per notizie, esploratore, spia, Cic. Verr. 2, 22. innanzi, a) dardi =
scagliare, lanciare, tela,
Val. Max. 7, 3, 7. Tac: glandem, Liv. b) gettar giìi alcuno dal
excursus, US, m. (excurro) il correr fuori, carro o dalla nave, alqm, Tac. e Verg.: alqm
fare tuia corsa, ijpropr.: \)ingen.: exc. na- curru, Verg. e Curt.: alqm e puppi, Curt.: e
vigiorum, Auct. b. Afr.: apum, volo, Verg.: gettare a terra il cavaliere (del cavalloj, equi-
di e. inan., fontis, Plin. ep. 2)partic. come tem, Liv.: vectorem, Tac. e) cacciar tHa, scac-
t. t. milit., attaeco, assalto, Caes. ed a.: 80Ì-- ciare, discacciare, feras cubilibus, Plin. pan.:
tita, irritsione, scorreria, TaC. II) trasl., di- alqm patria, Verg.: excuti cursu fsiil mare),
gressione nel discorso, Quint. e Plin. ep. declinare dal corso, venire sbattuto giù dì
excHsabiIis, agg. con compar. (ex-
e, strada, Verg.: quindi se, andar via, ritirarsi.
CUSO), scusabile, degtio di scusa, Ov. e Val. MaX. Ter. trasl., aliena negotia curo excussus pro-
:

cxcusaté, avv. con compar. (excusatus), priis, respinto da, ecc., Tac. d) derubare, spo-
in modo scusabile, giustificabile, ScD. ed a. gliare, privare, alqm sccptris, Ov.: navis ex-
excusJitTo, ònis, IJscusa, di-
f. (excuso), CUSSa magistro, Verg. 3) eavare a forza, ecci-
scolpa, coZ genit. sogg., Sulpicii, Cic: col genit. tare, sudorem, Nep.: lacrimas. Ter.: trasl., ri-
ogg., peccati, Cic. II) allegazione d'una cosa sum, costringere al riso, Hor. 4) distriiggere,
come scusa, scusa, pretesto, oculorum, Cic. ae- annientare, trasl., foedus, Verg.: mentis in-
tatis, Caes. tentio mora excutitur, va perduta, Quint.
excusntus,a, um, part. agg. con compar. 5) somno excuti, essere disturbato dal sonno,
e superi, (da excuso), scusato, Sen. ed a. svegliarsi alVimprovviso, Verg. rdOv. 6) scuo-
excuso, avi, atum, are (ex e causa), I) scu- tere, far cadere, versar giìi, gettare in giù, pre-

sare, 1) propr.: se apud alqm o se alci, Cic: cipitare, imbrem (della procella), CvLvt.: spi-
se de alqa re, Caes.: tarditatem litterarum, ritum, Quint.: excussi manibus radii, caddero
Cic: volo me excusatum alci, desidero di es- dalle m., Verg. 7) stendere, allargare, brachia,
sere scusato presso alcuno, Cic: habere excu- Ov.: lacertum, Sen. ed Ov.; rudentes, svol-
satum, tenere alcuno per iscusato ^= scusare, gere, Verg. II) scuotere fortemente, A) ge-
Ov.: esc. alqm o se con quod, Cic, Caes. ed a.: neric: comas, Quint.: caesariem, Ov.: peunas,
exc. per senectam con quo minus, Anr. Vict.: Ov.: brachia, Ov. nares, soffiare, Quint.
:

al passivo, si judex excusatur Areopagites esse, ^) partic, scuotere esaminando (gtiardur ad-
e si scusò col dire, che ecc., Cic 2) trasl., alqd dosso), aL)propr.: pallium, Pbaedr.: culcitas,
alqa re, rimediare, compensare, fallacem unius Suet.: diligenter filias, Val. Max.: non excutio
anni fìdem omnibus annis oranibusque postea te, Cic. b) trasl., esaìninctre, provare, Hcercare
saeculis, Plin. pan. 32, 4. IIJ addurre q.c. come esattamente, ratioucs rerum publicar um Traj an.,

scusa, allegare un pretesto, scusarsi con q.C, in Plin. ep.: omnes eorum delicias, Cic: totum
ì)propr.: morbum,Cic.:valetudinem,aetatem, locum, Quint.: verbum, Cic: puellas, passare
Liv.: seg. dall'acc. e Z'infin., Suet. ed a.: dal in rivista, Ov.: con prop. relat., quae delata
quod. Taf'.: assol. =
addurre scuse, recar sint, Curt.
scuse, scusarsi, Cic ed a.: 2) trasl.: a) (alci) excc..., V. exsec...
alqd, scusare =
schivare, allontanare COn SCUSe, ex-edo, èdi, èsum, ere, 7) mangiare, divo-
reditum Agrippinae ob alqd, Tac: Baeticis rare, consumare intierantente, IJ propr.: tutti
centra unum hominem advocationem.Plin. ep. hoc intristi [cioè intrìvisti), tibi omne est
b) rifl. excusare (se) e passivo mediale excusari, exedenduni,j3/-or. = tu deviportarne il danno,
scusarsi, sottrarsi con scuse ad UH ufficio, ad prendere su di te tutte le conseguenze. Ter.
tcn lavoro, ecc., widurre scuse (contro Vim- Phorin. 318; pregn., exedere alqm, consu-
presa), Suet., Tac. e Pliu. ep.: cui excusari mare, dissipare intieramente le sostanze di alc.
mallet, Tac. Ter. heaut. 462. 2) trasl., sterminare, distrug-
eXCUSÌir, Òris, m. (excudo), calderaio, la- gere, media de gente Phrj'guni urbem nefandis
rame, Quint. 2, 21, 10.
vtn-atore del odiis, Verg. Aen. 5, 785. II) divorare interna-
exCUSSe, avv. (eXCnSSUS), con braccio teso, mente, consumare, rodere, corrodere, scavare,
roirusto =
con tutte le forze, con gran impeto distruggere, \)propr., di ess. atìim.: nigris
(contr. remisse), mittere pilam, Sen. de ben. exesa chelydris creta, Verg. gè. 2, 214.
2, 17, 4. 2ì trasl., a) fìsic, di e. inan., flammeus ardor
excutio, cussi, cussum, ore (ex e quatìo), silvas exederat, Lucr,: potest fieri, ut aliquam
985 esedra eiQO 0S6

regìonem rivus affluens exedat, Sen.: raolem concetto di uno scritto, litterarum exemplum
exedunt undae, Curt.: Nilus nihil exedit nec componere, Cic: cura ad te barum (litterarum)
abradit, Scn.: exesa invenict scabra robigine exemplum in codiciilis esaravi, Cic. B) sotto
pila, Verg.: delVeffetto distruttore del tempo, ilriguardo intellctt. ed etico: 1) esemplare,
monumenta vetustas excderat, Curt.: exesis modello per la nostra condotta, optima na-
posterioribus partibus vcrsiculorum (in un epi- turae et veritatis esempla, Cic: ex. innocen-
taffio), Cic: JMJ»(?« exesus, scavato, cavo,
vuoto, tiae, pudici tiae, Cic: vir exempli recti, Cic:
arbor, Scn.: saxa penitus exesa, Scn.: exesae exemplo esse, servire di cs., Curt.: exemplum
fluctibus rupes, Liv.: exesa caminis antra Aet- de alqo capere, ovv. ab alqo sumere, Ter.
nd.(ì&, piene di fessure, Verg. b) moralm., ro- 2) esempio - modo di fare, di procedere,
dere, rovinare, a) di condiz. animiche: aegri- contegno, uso, determinazione, norma, exem-
tudo exest alqm od anìraum, Cic. penitus : plum optimum, pessimum, Plin. pan. : alqd
maestas exedit cura raedullas, Catull. ^)di aliorum exemplo institutoque (dietro es. e
jjers.: bis cogitationibus animos, Curt. c)po- normaj facere, Cic: more et esemplo populi
litic, quasi corrodere, distruggere, rem pu- Romani, Caes.: se esemplo (secondo l'altrui
blicam, Tac: urbem odiis, Verg. cs.) fecisse, quod fccisset, Cic: alcjs exemplum

CXedra, ae, f. (èséSpa), sala di eonversa- sequi, Nep. singulare omnium saeculorum
:

snone, coperta, circondata da sedili, baione, exemplum ausae, Justin.: plus exemplo (col
esedra, Cic. ed a. loro cattivo esempio), quam peccato nocent,
cxcdrìuiii,tì, n. (èiitpt.o\), piccola efedra Cic: ut hujus urbis jura et exempla corrum-
(y. exodra),Cic. ep. 7,23,3. peres, leggi ed csempti, Cic. 3) esempio per in-
excni|»l»r, àris, n. (exeinplum), I) /^e- segnare ed ammonire, a) in gen.: exemjjlum
C0;!£?0 exemplum n" I): A) esemplare, copia, praesens fdal presente) babere, Curt.: exem-
Cic.eda. B) sotto il rispetto etico, immagine, plum severitatis edere, Cic : ut arcendis sce-
ritratto,Cic. ed a. II) (seconio exemplum leribus exemplum nobile (facesse impressione)
n" II) esemplare =
modello, tipo, originale, esset, Liv. b) esempio di punizione, punizione,
esempio, Cic. ed a. —
Forma second. cxeiu- omne ultimae crudelitatis,Liv.: exemplum sta-
plsirc, is, n., Lucr. 2, 124. tuere in alqm e in alqo, Ter., Cic. ed a.: e
exeinplsiris, e (exemplum), che serve partic. al plur., novissima exempla, i piic
come esemplare; sost., exemplares, esemplari, duri castighi, Tac: exempla in alqm facere o
copie,omnium litterarum, Tac. hist. 4, 25. edere, punire alcuno in modo esemplare. Co-
exempluui, i, n. (=exempulum, da ex- mici, Caes. ed a.: in alqm omnia exempla
imo), propr. una cosa scelta da una quaìv- cruciatusque edere, far sopportare ad alcune
tità di cose omogenee, nella quale risultano i più duri castighi e tormenti, Caes.: dare
evidenti le loro proprietà comuni; quindi ultionis exemplum, Tac: dare exemplum prae-
I)come q.c. di simile, imitato, 1 esentpio, cavcndi, Tac: exemplum praebere, ut etc,
saggio dì q.c, purpurac, tritici, Coruif. rhet. Hor.: exempla in eum fieut, verrà punito in
4, 9. 2) esemplare, copia, a) ogg., Caesaris Ut- moda esemplare. Ter.: mala (male impiegati,
terarum exemplum tibi misi, Cic: tuae lit- usati) exempla, SaU. Ili) covie q.c. che spiega,
terae, quarum exemplum legi, Cic. b) sogg. dimostra, conferma un caso simile {sinon. di
= contenuto, tenore d'uno scritto, litterae sunt documentum), esempio, bisce ego rebus exem-
allatae hoc exemplo, di questo tenore, Cic: pla adjungerem, nisi etc, Cic: magna exempla
alterae (tabalae testamenti) eodem exemplo casuum humanorum, Liv.: exemplum insigne
relictae, di ugual tenore, concordanti, Caes. mutationis rerum bumanarum, Liv. —
quindi
3) in arte =copia, ritratto nella pittura, im- exempli causa o gratia e in exemplum, per
pronta nella plastica, bine exemplum ut pin- esempio, a mo' d'esempio (quando viene citato
geretis, Plaut.: quindi exemplum (ri-
trasl., un fatto storico od inventato, per prova e
tratto) imperii veterìs, Cic: Homeri ingenium sim.), exempU causa paucos nominavi, Cic:
sino exemplo (quasi senza esempio, che non satis est unam rem exempli gratia proferre,
ha simili) maximum, elevato oltre ogni ter- Nep.: ex quibus in exemplum panca Mnc inde
mine di confronto, Veli. 4) maniera, modo, subjeci, Suet.
guisa simile, riguardo alla proprietà, qua- exentt'ro, V. exintero.
lità e ai modo di operare, nunc bue nunc ex-eo, ti {raram. Ivi), Itum, Ire, l) intr.
illuc, exemplo nubis aquosae (come una n.J uscire, andar fuori, andar via, di soldati, ecC.
fertur, Ov.: quaestionem baberi eodem esem- = sloggiare, partire {contr. introire, intrare,
plo, quo M. Pomponius praetor babuisset, a«c7ie manere), k)propr.: 1) di esseri anim.,
Liv.: àlplur., te omnes di malis exemplis per- carri, ecc.: bine, Nep.: bine ab Thaide, Ter.:
dant. Ter. II) come q.c. da imitare ^esempio, de triclinio, Cic: de finibus suis, Caes.: de
esemplare, modello, A) sotto il riguardo tec- navi, Cic, ex navi, Nep., sbarcare : ex op-
nico, 1) in gen.: alqd in exemplum intueri, pido (di un carro), Cic: e patria, Cic: domo,
Quint.: tempora illa, quae sine exemplis fue- Cic: statione, Verg. —
alla dom. dove? in
runt,Quint.: quae in exemplum assumimus(sc. provincìam, Caes. in terram, Cic: in aciem,
:

in orationibus), Quint. 2)partic.: a.)nelTarchit. Liv.: ad pugnam, Liv.: ad alqm, Ter.: passivo
= esempio, modello, superposuit altissiiuam impers., exitur foras. Ter. non posse clam
:

torrem in exemplum Alexandrini Pbari, Suet. exiri, Caes.: nollera bue exitum, Ter. Pregn.,
b) nella scultura e pittura =
originale, in mu- a) sbarcare, Ostiae commodius eum exire posse,
tum simulacmra ab animali exemplo (da un ori- Cic. b) partire, uscire, sloggiare, andar viOf
ginale vivente) transfertur, Cic: illi fuit exem- andarsene, salpare, Cic, CaeS. e Liv. 2) di C.
plorum eligendi potestas, Cic. e) formulario, inan.: a) di liquidi, uscire, sgorgare, ut multis
f

987 exeqniae eserceo 988

e visceribus sanguis exeat, Poeta in Cic.: ve-


padrona di casa, Verg. tauros, Verg.: in
:

terem exire cruorem passa, Ov. : partic. di senso cattivo, ego te exercebo hodie, ut dignus
acque = sgorgare, aggeribus ruptis cum spu- es, ti farò sgambar io, Ter. d) del maneg-

raeus amnis exit, Verg.: e =


scorrere, metter giare sollecitamente un oggetto, solum press»
foce, in Scythicum sinum, Mela per septem :
sub vomere, rivoltare sollecitamente, Verg.:
portusin maris aquas, Ov. b) uscire dalTicrna patria arva bobus suis, Hor.: ferrum, battere
(nel trar le sorti), exìit sors, Cic: exit nomen, sollecitamente il ferro (dei Ciclopi), Verg.:
Cic. e) uscire, germogliare, nascere, sptintare, antiquas telas tessere sollecitamente (del
,

de stamine pampinus exit, Ov.: quae (arbor) ragno), Ov. II) trasl.: A) in gen., di oggetti,
stirpibus exit ab imis, Verg. d) apparire, condizioni, ecc. d'ogni genere, che, per così
venir fuori, risultare, di prodotti delV arte, dire, tengono alcuno in esercizio, dare molto
currente rota cur urceus exit? Hor.: cumipsis da fare, dar (molto) lavoro, (molta) pena , trava-
Yocibus naturaliter exeunt gestus Quint. ,
gliare, molestare, tribolai'e, tormentare, di affetti

e) uscire dalla bocca, di parole, ecc., ex ore, anche ^=^ signoreggiare, dominare, meos CaSUS,
Cic. e Nep.: maligna et vix exeuntia verba, in quibus me fortuna vehementer exercuit,
Sen. f) estendersi, di locai., artius exit in spa- Cic: promulgata lex exercuit civitatem, Liv.:
tium (Bosporus Thracicus), Mela, g) salire in ambitio animos hominum exercet, Sali.: te de
alto, ascendere, intialzarsi, di pers., CUrribus praedio exèrceri (che tu abbia tanto travaglio)
auras in aetberias, Verg. : di e. inam., colles moleste fero, Cic: exèrceri poenis, Verg.: can-
exire videntur, Ov.: exiit ad caelum arbos, didati exèrceri omnibus iniquitatibus, Cic.
Verg. B) trasl.: in gen.: de o e vita, mo-
1) B) occupare in una attività esercitare, edu- ,

rire, Cic: e patriciis, lasciar lordine dei pa-


care, a) fisicam.: juventutem, Caes. cor- :

trizi, uscire dalla classe dei patrizi. Cic: ex pus, Sali. in hoc vocem et vires suas, Cic.
:

come milit., esercitare nelle armi, nella


{ovv. de) potestate (se mentis), perdere il 1. 1.

senno, Cic: memoria, venir dimenticato, Sen. tattica, addestrare, Caes. in armis
copias, :

2) partic: a) uscire da, ecc.,


venir liberato Macedonas, Liv.: regem armavit atque exer-
da, ecc., aere alieno, Cic. h) sfuggire, sottrarsi, cuit adversus Eomanos, Xep. rifl, se exer- —
uscire, vivUS exiit, Veli, e) uscire, diventar cere e mediale exèrceri, esercitarsi, se in curri-
noto, divulgarsi, fama exiit, Nep.: exit oratio, culo, degli atleti,Cic: e dei medes., se Jovi,
Cic: libri ita exieruiit, Cic exiit in turbam,
: Cic: sehoc genere pugnae exercuisse, Caes.:
colVsLcc. e Z'infin., Nep. d) del tempo, pas- dum armis exercetur, fa esercizi militari,
sare, trascorrere, essere in sul finire, scorrere, Cic: cum exercentur (athletae), Cic: exèrceri
diesindutiarum exiit, Liv.: quinto anno exeunte, in venando, Cic: talv. sempl. exercens, eserci-
Cic: securus tibi et laetus dies exit, Plin. pan. tandosi, che si esercita, Cic. e Suet.: ludicra

e) estendersi, vita, licet supra mille annos exercendi (esercizi corporali e militari) aut
exeat, Sen.: quindi di avvenimenti, ecc. nel venandi consuetudo, Cic. b) intellett.: vario
tempo, cadere, in hunc mensem, Ov.: in urbis modo discipulos, Suet.: cfr. quid te exercuit?
nostrae ducentesinium annum, Plin. f) nel di- Cic: ingenium, Cornif. rhet. e Sali.: memo-
scorso, dilungarsi, in laudes Castoris et Pollu- riam, Cic: stilum, Cic: in hoc genere exèrceri
cis, Quint. 11, 2, 11. II) tr.; 1) uscire al di- apud magistros, Cic: adulescentes ad copiam
sopra di q.c, oltrepassare, limen, Ter.: Avernas rhetorum, Cic: rifl. se exercere e mediale
valles, Ov.: trasl., modum, Ov.: lubricum ju- exèrceri, esercitarsi, se cotidianis commenta-
ventae, avere, lasciar dietro di sé, Tac 2) de- tionibus acerrime, Cic: se vehementissime in
viare da una cosa, schivare, tela oculis, Verg.: bis subitis dictionibus, Cic: pueri discunt,
vira viribns, Verg. exercentur, Cic C) porre in moto uno stru-
exequTae, exequor, V. exseq... mento, ecc., una attività, maneggiare, rivol-

exerceo, cui, cttum, ère (ex e radice AEC- gere, adoperare, esercitare, occuparsi con q.C,
eo, greco APr-sco), quasi tener fuori dello 1) in gen.: a) ogg. tnater. e attività o con-
stato di riposo, cioè non lasciar riposare, fer- dizioni corpor.: arma, Verg.: arma centra
marsi, cessare dal lavoro; tenere in movimento, patriam, Tac: palaestras, Verg.: balatus, can-
far muovere, tenere in esercizio, esercitare senza tus, far risuonare, Verg.: labores in cas-
posa, in senso cattivo (come sinonimo di Mi- sum, Verg.: vicem, alternando fare il ser-
gATe),staneare, strapazz€tre, affaticare, IJ pr02yr.: vizio, Verg.: diem, poet. =
compiere il suo
a) del movimento continuo in genere : equos lavoro giornaliero, Verg. b) maneggiare at-
aequore campì, far correre intorno, erg.: tur- Y tività condizioni polit., intellett., morali,
binera magno in gyro vacua atria circum, esercitare, far sentire, usure, mettere in opera

spingere intorno, Verg.: apes exercentur agris, far valere, esternare, dura imperia, Verg.:
si aggirano intorno, Verg.: exercita cursu flu- niemores plus quam civihter iras, Ov. fa- :

mina, che scorrono continuamente, Verg.: miliariter inimicitias, Cic: victoiiam, Liv.:
(Meandros) incertas exercet aquas, fa scorrere e così victoriam crudehter, SaU.: pacem ae-
senza posa, Ov.: in soiso cattivo, poet., indo^ ternam fmantenerej et hymenaeos (cele^
mitas qualis undas exercet Auster, Hor.: ignem brare), Verg. nomen patris patriae indul-
:

exercentibus euris, Ov. b) del muovere le mem- gentia, provare col fatto, portare il nome
bra nel lavoro, muovere sollecitamente, eserci- di padre, far da padre, Plin. pau.: graves
tare, assiduis brachia telis, Ov.: linguas litibus, inimicitias cum alqo. Sali.: facilitatem et len-
Ov.: in sua dona inanus, Prop.: manum, met- titudinem animi in alqo, Cic: suam insatiabi-
tere in pratica, Sen. dial. Vili, 6, 3. e) del lem crudeUtatem non solum in vivo, sed etiam
far lavorare gli schiavi, gli animali, servos, in mortuo, Cic: victoriam foede in captis, far
T«r.: faraulas ad lumina longo penso, della sentire ai prigionieri, Liv,: fortuna exercet
989 exercitate exhibeo 990

(fa valere) in alqo vini suain, Nep., ovv. in et exercitus, ^^leno di travagli e di cimenti),
alqo opes, Liv.: libidineni et avaritiani iu so- Cic. ed a.
cios, Liv. 2) partic: u) come 1. 1. dell' agricoli., 2. exercTlfis, ùs, m. (exerceo), rnUizie
e del lavoro nelle miniere: a) luooiare, voi- esercitate colla tattica, esercit<j, l'ortissimoruiu
tivare un campo, ecc., viiioas, cainpos curare militum, Cic: pedester, fanteria, Nep.: terre-
et ex., Plin. ep.: Aegyptum, Tac:
Africam et stris, navalis, Liv.: ex. tiro, Liv.: ex. veteranus,
studiosius mare quam terras, occuparsi più di Auct. b. Alex. —
partic. fanteria, exercitus
navigazione che di agricoltura, Justiii. |3) la- equitatusque, exercitus cum equitatu, Caes. e
voi-arc una miniera, ecc., luetalla auri alque Liv.: bis omnibus diebus exercitum castris con-
argenti, Liv.: soluiii, Fior, b) come 1. 1. del lin- tinuit, equestri proelio cotidie conteudit, Caes,
guaggio commerc, esercitale q.c. come profes- — poet. trasl., esercito ^^ quantità, moltitudine,
sione, mestiere, e.<ercire, professure, esercitare stormo, corvorum, Verg.: Phorci, divinità ma-
un'artiì, furtraf)icodi q.C, caUJJOUaiIl, Justiu.: rittime. Verg.
officinaui prouiercalium mercium, Suet.rartem, excro, V. exsero.
Hor., Cels. ed a.: inedicinam, Cic: riieturicen, m, (exedo), roditoì-e, moero-
exciiiSi*, Gris,
Quint. e) come t. t. zifflc. e giurid.: a.) del- rum, dell'onda, Lucr. 4, 218 e 6, 926.
l'attività dirigente, tenere q.c, diriye^re, com- exhaer..., V. exlier...
piere, ecc., qui exercet judiciuin, del giudice exIiaervMiiiu»!, a, um (èga-.péotuog), che
che presiede, Cic: parim. quaestionem inter si può togliere, dies, escluso, tolto, Cic, Verr.
sicarios, Cic: quaestionem severius, Liv., ocv. 2, 129,_ _
aspere violenterque, Sali.: O aninnnistrare, rey- cxlialalTo, ònis, f. (exhalo), esalazione,
yere q.C, vectì.^alia (partic degli appaltatori nebulosa, PJin.:^ZMr., exhalationes terrae, Cic,
dello Stato), Cic. p) avei-e in mano una legge, terrenae, Sen,
un diritto, ecc., recure in pratit:u, far valere, ex-lisi lo (exalo), avi, àtuin, are, IJ tr.,
ìnett«ì-e in esercizio, ] àzère irritaS
actiones . . . esalare, svaporare, sfumare, mandar fuori va-
legem confestim exerceri Liv, exercendas , : pori, a) di sogg. inan.: odores, Lucr.: nebu-
esse leges respondit et atrocissime exercuit, lam, Verg. b) di pers.: crapulam o vinum,
Suet. far svaporare (svanire) l'uhhriacliezza, Cic:
excrcTlatc, aw., ^itrò solo al compar., vitam, Verg., o auimam, Ov. IIJ intr. esalar
(exercitatus), coll'esercìzio, colla pratica, Sen. lo spirito, spirare, Ov. met. 7, 581,
ep. 90, 33. ex-liaiirio, liausi, haustum, Ire, I) cavar
l'xeiM'TlsilYo, ònis, f. TJ eserci-
(exercito), fuori, attingere, k) propr.: 1) in SCUSO Stretto
tazione, esercizio, a) fisico, juventutis, Cic: {contr. infundere), sentinam, Cic: aquam. Col.
corpora nostra motu atque exercitatione reca- 2) in senso lato, poì-tar fuori, prendere, hu-
le>cunt, Cic: factum est superiorum pugua- mum, scavare, Hor.: terram Caes.: pecu- ,

rum exercital^Ione, ut etc, Caes. b) esercizio uìam ex aerarlo, Cic: praedam ex agris, Cic
int'Jlett., e.fperienza, partìc pratica {contr. B) trasl., prendere, togliere, sottrarre, poenas,
rsitìo, cognizione teoretica, teoria), Cic: di- vendicarsi, Verg.: dolorem, Cic: amorem, Cic:
cendi, Cic: linguae, Cic: juris civilis, Cic sibi vitam, Cic: partem ex laudibus, Cic.
II) trasL, esercizio, ieratica, virtutum, Cic: IIJ esaurire, vuoUire, A) prOpr.: fossas cloa-
stu])rorum et st'elerum, Cic oasque, Liv.: puteos, Justin.: poculum, vi-
exercYtàlriv, trìcis, f. (exercitator), (cser- num, òcì-e tutto, Cic: aerarium, Cic: urbs assi-
citatrice), ginnastica,
Quiut. 2, 15, 25. duis exhausta est funeribus, venne spopolata
exercTtsUii!*, a, um, part. agg. {da exer per, ecc., Liv. B) trasl.: 1) esaurire — im-
cito), I) posto opportunamente in moto, poverire, Atbenienses.Nep.: facultates pàtriae.
A) mediante affari =
bene oecupato, exercita- Cic: sumptu exhauriri (di jjers.), Cic: patria
tus agris subigendis, Cic. B) mediante eser- exhausta sumptibus, Nep, 2) esa%irire stan- =
cizio =: opportanmnente esercitato , pratico, care, consumare, indebolire, annientare, di-
a) materialm., meccanic,in armis, Caes. iu : struggere, vires usu, Quint.: corpora cursu,
uxoribus uecaudis, Cic: lictores ad pulsandos Curt.: actionem, Cic: sermo hominum exhau-
verberandosque homines exercitatissimi, Cic StUS est, si è esaurito, Cic. 3) compiere, ese-
b) intellett.: homo et in aliis causis exercitatus guire, mandata, Cic: vim aeris alieni, pagare,
et hac multum et saepe versatus, Cic:
in Liv.: cui (labori) numquam
exhausti satis est,
Etrusci ostentorum exercitatissimi interpretes, a cui nessuna cwra è troppa, Verg. 4) per-
Cic. II) molto inquietato, travagliato, CUris correre fino alla fine sopportare, sostenere,
,

agitatus ex exercitatus animus, Cic: Syrtes bella, Verg.: labores, tantum laboris, Liv.: dura
exercitatae noto, Hor.: non sane alias exercita- et aspera belli, Liv.
tior Britannia fuit, Tac. exiiedra, V. exedra,
excroìliimi, ì'i, n. (exeroeo), come t. t. exiiei'èdalìo, ònis, f. (exheredo), diseie-
milit., esercitazione, esercizio, equituui,
Tac. dazione, Quint.7, 1, 53.
ann. 2, 55 perpetua exercitia, Veli. 2, 109, 1.
: exilcrèdo, avi, àtum, are (exheres), dis-
exercTlo, avi, atum, are (intens. di exer- eredare, privare deWei'edità, alqm, Cic ed a.
oeo), esercitare opportunamente, bene, corpus ex-llerès, rèdis, diseredato, privo dell'eie-
atque ingeuium. Sali.: se ac suos cursu, Mela. diui, Cic.ed a.
1. exereTlus, a, um, pan. agg. [da exer- exhìlieo, hYbui, hYbttum, ère (ex e habeo),
oeo), esercitato ìielle avversità, duramente pro- A) presentare, porgere, produrre,
vato, travagliato, I) propr., di pers., Cic. e ffr ir e, I) in gai., effettuare la presenza
Plin. ep. II) trasl., di relazioni, ecc., pieno di COrpor. di una pers. O cosa, in-esentare, pro-
avversità, di «intenti (S^jes50 COtig. laborlosus durre, portare recare nul posto, jpai'tic. COl/ie
-

991 exhilaro exigo 992

giurìd., a) produrre una pers. o cosa in


1. 1. e Suet.: ad ferrum quadringentos senatores
giudizio, a) produrre, presentare, costituire |
mandare a morte, Suet. 4j (come sustentare)
una pers. per confronto, interrogatorio, testi- mantenere in vita, sostentare, Scythas vix ali-
»ionian2a,testem,Curt.:pupiUum,fratres,Cic.: mentis, Justin.: vitam misere, Justin.
quasi interfecisset, quem non exhibuit, Sen. ev-luliiro, àn, àtum, are, esilarare, dare
mostrare, porre innanzi una COSa un aspetto sereno, al pnssivo ^^ prendere un
p) presentare,
a quale, per esame, un documento scritto per volto (aspetto) sereno, miraris tam eihilaratam

ispezione, librarium illud legum vestrarum, esse servitutem nostrani, Cic. ep. 9, 26, 1.
Cic: testamenti tabulas, Suet.: rationes, Plin. cx-horresco, horrìii, ere, I) intr., inorri-

ep. b) consegyiare, rimettere, dare una perS. dire, esser preso da terrore, spaveìitarsi, ac-
cosa traendola dal proprio possesso, dalla quoris instar, Ov.: metu (per la pauraj, Cic:
propria autorità, ecc., partic. di cose rite- in (davanti a) alqo, Cic. IIJ tr., inorridire da-
nute illegalmente omnia alci integra, Cic:
,
vanti a g.c, spaventarsi di q.c, vultus, Verg.:
servum, Cic: ad exbibendum formulam acci- domini appellationem. Suet.
pere, accettare la polizza per comparire (dei exliorlalTo,5nis, f. (oxhortor), esortazione,
parti della tua mente trattenuti così a lungo, eccitamento, allocuzione per animare, Piane, in
quasi illegittimamentej, Plin. ep. 5, 11, 1. Cic ep. ed a.: col genit. ogg., studiorum
IIJ pregyi., quasi presentando, porgendo, (agli, ecc.), Quint.:^ZMr., Quint. ed a.
1) recare all'osservanza, alla cognizione^, exhortàtlvus, a, um
(exhortor), esorta-
presentare alVosservaz ione Sensibile
offrire,
tivo, incoraggiante, Quint. 3, 6, 47.
a.)
— mostrai-e, far apparire, percepire, osservare, ex-liortor, atUS SUra, ari, esortare, ecci-
riconoscere ; rendere percepibile, osservabile, ri- tare, stimolare, confortare (anche coTiie conso-

coiwseibUe, insigne atque etiam memorabile latore), a) esseri anim.: alqm, Verg. ed a.:

popoli Piomani oculis spectaculum exMbuit equos, Ov.: sese in arma, Verg.: trepidos cìves
publicum funus Vergini Enfi, Plin. ep.: exhi- in hostem, Ov.: alqm in hanc spem, Quint.:
buit querulos ore gemente sonos, Ov. exhibuit : mìlites ad ultionem, Plin.: con ut e il cong.,
linguam patemam (temeraria come quella del Tac. dial. ed a.: col sempl. cong., Plin. pan.
padre), Ov.: notam linguae bacis oleaster ama- 69, 2: assol., in alloquendo exhortandoque,
ris exhibet, Ov.: fig., quorum virtus eshibet Suet. h) destare una virtù, muovere alVazione,
solidum decus, mostra splendore genuino ^ virtutes exhortabor et vitia converberabo, Sen.
Phaedr. — dea formam removit anilem Palla- ep. 121, 4.

daque apparire P. = apparve


exhibuit, fece eXI^O, ègi, actum, ere (ex ed ago), I) scac-
come Ov. — con dopp.
P., di acc. pers., se ciare, cacciare, l)propr.: a.) esseri anim., cac-
alci nudas (di dee), Ov.: se adorandum adeun- ciar fuori, scacciare, cacciare, lupOS (dalle loro

tibus , Saet. b) recare alla conoscenza me- Ve g.: cervam e monti-


caverne, della fame),
diante esposizione scritta od orale, espoi-re, bus, Liv.:hostem e campo, Liv.: quadrigas
presentare, populo Romano philisophiam, Cic: medio campo, Liv.: alqm xìth, uccidere, Sen.:
ex hac nota sapientem alci, Sen. 2) recare exactus furiis suis, spinto, agitato, Oy. Partic.,
ad effetto, a compimento, Si) realizzare, effet- a) cacciar di casa, ripudiare la moglie, illam
tuare, praticare, dimostrare, mostrare, jìrovare mimam, Cic: uxorein, Suet.: alqam matrimo-
coll'azione, a) o^r.of. astr.: \-irtutem patriae, nio, Comici. ^)cacctare un sovrano dallo Stato,
Justin.: vocis fidem, adempiere la sua pro- Tarquinium, reges.Cic: reges ex civitate, Cic:
messa, Phaedi-.: alci fidem, Curt.: e così pro- post exactos reges, Liv.: post exactos decem-
missa exhibent fidem, realizzano la loro pa- viros, Liv. b)c. inan., a) versare nel mare,

rola:^ si avverano, Ov.: alci humanitatem, aquas, Ov. p) cacciare =


veìidere, agrcrum fru-

Plin. ep. ^) una pers., alci ministratorera, ri- Ctus, Liv. 34, 9, 9. y) prender le mosse COn q.C,

mettere, Suet.: professum adversus


cedere, brandire q.C, vib-rare, scagliare vibrando, lati-
Phocenses ducem, Justin.: rerum experimentis dare, manum, menare un colpo, Quint.: ensem,
virum vere civilem, mostrare, Quint.: e se exh. Ov.: tela in alqm, Sen. 2) trasl.: a) cacciareun
con acc. predic, dimostrarsi, mostrarsi, se attore, far cadere una Commedia, al passivo
admirabilem, Val. Max.: aequalem se omnibus, = cadere. Comici, b) respingere, scacciare, ban-
dire, turbare, otium, Hor.: seuectam telis, Ov.
Eutr.: maini me tribunum omnibus exhibere,
quam paucis advocatum, Plin. ep. b) cagionare, II) spingere, cacciar dentro, itnmeì'gere, ensem
apparecchiare, fare, a.) con un acc: aliquanto per medium juvenem, Verg.: ferrum per ilia,
minus alcicuram, Tibull.:
difficultatis, Cels.: Ov. Ili) inondar fiori affatto q.C, trasl. =
partic. spesso alci negotìum, dar noie od recare, condurre a ermine q.C, a) compiere,
alcuno, Cic ed a.: alci molestiam, dar mole- termiiutre , idtiinare Un laVOrO, CCC, monU-
stia, fastidio ad alcuno, Cic. P) con dopp. mentum aere perennius, Hor.: opus, Ov.: cora-
acc: vias tutas, render sicure, Ov. Z) presen- mentarii ita sunt exacti, ut etc, Quint. b) con-
tare, offrire, porgere, far pervenire, accordare, durre a termine un tempo, quattuor spatiis
concedere, consegnare COme donO. concessione, annum fnella creazione), Ov.: mediam horam,
prestito, a) in gen.: toros, Ov.: librum, quem lasciar indietro (passare) (del giorno), Ov.:
prioribus epistulis promiseram, eshibeo, Plin. quindi lasciar itulietro un tempo =
passar la
ep.: exhibe (concedi) liberam contionem vel vita, quo studio vitam suam te absente exege-
Argis vel Lacaedemone, Liv. b) in teatro, nel- rat. Ter.: qualem Piso diem supremum noctem-

T arena, dare, rappresentare, far comparire, que exegerat, Tac: tota Uli aetas in armis
esseri anim., comoediara publicìs spectaculis, exacta est ci\TÌibus, Sen.: e lasciando indietro,
Suet.: naumacliiam, Suet.: centum leones, compiere, aestas exacta erat, era trascorsa,
Eutr.: Africanas (pantere africane), Plin. ep. Caes. tertia fere vigilia exacta, Cic: ante
:
, ,

^93 exiffue exiliter 994

exactam hiemem, Caes.: exacta aetate o exactae posse, Liv. IIJ qualitativa, strettezza, indi-
aetatis, nella tarda età, in età avanzata (p. genza, Suet. Claud. 28.
poveì-u'i, lisci,

es. mori), Cic. '^ Liv. IV) esigere = pre- exT^uuK, a, um (exigo), esiguo, I) quan-
tetìdere, domandare, e COSÌ pure rincuotere titativ.: spazio: a.) riguardo al cir-
V) nello
l)propr.: a) come imposta, mercede, eingere, cuito, piccolo, angusto (contr. amplus, immen-
riscHotere, pecuDias, Cic: vectigalia, Cic: por- sus), castra, Caes.: aediticia, Hirt. b. G.: casa,
turiam, Auct. b. Alex.: pecunias ab alqo, Caes.: Ov.: civitas, Caes.: cor, Cic: pars terrae, Cic:
a civitatibus prò frumento pecuniam, Cic: du- gyrus, Cic : flnes, Cic: neutr. sost., esiguum,
plicos merredes ab alqo, Quint. b) come pre- i, n., un poco, alquanto, campi, spatii, Liv
stazione, operam (servizi), Curt.: vigilias vi- h) riguardo alla lunghezza, piccolo, breve,
catim Liv.: jusjuraiidum ab alqo, Curt.
, eorto (contr. longus), umbra, Hor. corpus, :

Partic, a) come t. t. uffìc., dei censori ed Hor.: Calvus, Ov.: mus, topolino, Verg. 2) nu-
edili, aver l'inpezione d'una costruzione, invi- mericam.: &) riguardo al numero = piccolo,
yilare acciocché UH IciVOrO vetuja condotto ne- esiguo, insignificante, scarso [contr. magnus,
<ondo gli accordi, viam, Cic: publicum opus, grandis), numerusoratorum, Cic: copiae, Nep.:
Liv.: omnia sarta tecta, Cic: sarta tecta sacris araicorum copiae, Cic: haustus, Ov. h) ri-
jmblicis, Liv. p) domandare la consegna di Sol- guardo alla quantità, scarso, di poco mo-
dati, ostaggi, ecc., equitura peditumque cer- mento {contr. magnus, multus), pulvis, Verg.:
tura numerum a civitatibus, Caes.: obsides ab humor, Verg.: census, Hor.: e unius anni pars,
alqo, Caes. vehicula (carri di trasporto),
: Cic: exiguissima legata, Plin. ep.: sost., exi-
Plin. ep. 2) trasl.: a) domandare, pretendere, guum, i, n., gualcìèe poco, un nonnulla, aquae,
esigere, veritateiu,promissura ab alqo, Cic: Ov.: tritici, Curt.: naturalis vigoris, Liv.: in
ex.con ut e il cong., Ov. e Curt.: ex. ab alqo hac re perquam exiguum sapio, Plin. ep. 3) tem-
con ne e il cong., Suet.: ex. col sempl. cong., poralm.: piccolo, breve [contr. longus), tempus,
Plin. ep.: ex. ab alqo coZZ'acc. e Tinfin. pres. Cic: dies ^^erm/nej, Cic: vita, Cic: requies,
pass., Suet di e. innn., si ita res familiaris
: Ov.: neutr. sost., exiguum temporis, breve
(economia domestica) exigat, Tac. dial.: ubi spazio di tempo, Plin. ep. II) qualitativ.:
res vigiliam exigeret. Veli.: partic. una pena, 1) riguardo alla qualità, a) scarso, gracile,
penitenza, espiazione, ecc., poenara o poenas, magro, COrpUS, Nep. b) magro, scarno, futile,
Ov. e Suet.: poenas ab alqo, Justin.: e poenam povero, parco, toga, Hor.: dapes, Ov.: materia,
(poenas) de alqo, Suet. ed Ov.: piacula, Justin.: Phaedr.: fructus, Cic: laus, Cic. "l) riguardo
alcjs ultionem ab alqo, Justin. \ì)donMìuiare di alla forza, scarso, debole, inefficace, insignifi-
q e, indagare, investigare, ricercare, facta alcjS, cante (contr. magnus). conamen, Ov.: vires,
Ov.: ab alqo, cur etc, Tac: exigit alma Ceres, vox, Verg. e Quint.: sonus, Ov.: elegi, Hor.:
quae tibi causa fu?ae, Ov. V) misiirare, con- solatia luctus, Verg.
durre q.e. esattamente secondo una norma, exTlìs, e (ex-iglis da esigo), esile, IJ quanti-
una misura, pesare, esaminare, 1) propr.: 00- tativ.: 1) riguardo al circuito, piccolo, Padus,
lumnas adperpendiculum.Cic. 2) trasl.: a)m Mela: contractior et exilior (del Nilo), Plin.
(jen.: commisurare, pesare, giudicare, esaminare pan. 2) riguardo alla lunghezza, breve, corto,
secondo q.c, ad illam summara veritatem le- via, Ov. 3) riguardo al numero, debole, non
gitimum jus, Cic: opus ad vires suas, Ov. b) numeroso, incompleto, legiones, Cic II) qua-
partic: a) ponderare, petisare q,c,, considerare, lit-ativ. a) magro, scai-no, gi-acile, asciutto (confr.
,

considtare intorno a q.C, trattare, tempus se- plenus, pinguis), membra o artus. Ov.: femur,
cum opusque, Verg.: raecum exigo, Sen.: quo Hor.: cor, Cic: ramus, Suet.: di pers., Suet.:
(die) de bis coram exigere possimus, Plin. ep.: exilis cruribus,Verg.: trasl., del discorso e del-
ìiaec exigentes (se. inter se), Liv.: non satis T oratore = sugo e di forza (contr.
secco, privo di
exactum est (è decisoj sej. da prop. relat. o liquidus), genus sermonis, Cic: oratio, Cic:
prop. interr. indir., Ov. p) misurando se- oratores, prò pressis ("stringati) exiles, Quint.:
condo q.c, rivolgere, suum cultum ad luxu- neutr. pi. sost., et tumida et exilia, Quint.
riam magis quam ad magnitìcentiam, Curt.: b) povero, meschino, misero, insignificante, fu-
opus est aliquo, ad quem mores nostri se ipsi tile, limitato, solum, Cic: domus (contr. domus

exigant, Sen. piena), Hor.: res (mezzi), Nep.: hereditas,


exigue. , avv. ( exigUUS ) , scarsamente Plin. pan. e) riguardo alla forza, debole,
a) scarsamente, grettamente, meschinamente, ap- fiacco, sidera, eJie splendono debolm. (contr.
petta, suiiiptum praebere, Ter.: frumentum ex. validiorat, Plin. pan.: vox, tenue, esile, sottUe,
dierum XXX habere, Caes.: nimis ex. et exi- di soprano [contr. piena, gravis), Quint.
liter ad calculos revocare amicitiam, calcolare eXÌlTlnS, atis, f. (exilis), a) mancanza di
Fam. troppo grettamente e meschinamente, sugo e di forza, aridità del dìsco^rso (contr. ulicr-
Cic. b) con poche parole, brevemente, exigue tas et copia), Cic. Brut. 284; de or. 1, 50: ex.
scripta est (epistula), Cic: celeriter exigueque orationis suae, Sen. contr. 1. praef. § 22. b) te-
dicere de etc, Cic. nuit<t, sottigliezza di SUOnO, eCC, voce di so-
exTjCuTtas, àtis, f. (exigUUs), scarsezza, prano, soprano [contr. pinguitudo), litteraruni,
1) quantitativa, 1 ) nello spazio, piccolezza, ca- Quint.: femineae vocis, Quint.: con genit. pers.
strorum, Caes.: terrae, Justin.: peUium, Caes. = voce tenue, voce di sopivano di quale, spa-
2) numerica, numero piccolo, scarso, copiarum, donum et mulierum et aegro rum, Quint.
Cic. e Caes. 3) temporale, brevità, propter exTlìter, avv. (exilis), a) aridamente, senza
eorum exiguitatem, perchè di nessuna impor- valore, senza contenuto, annales Sane ex. scripti,
tanza, Cic: ut temporis exiguitas postulabat, Cic: jejune et ex. disputare de etc, Cic.
Caes.: temporis exiguitate alqd exsequi non b) meschinameivte , exigue (scarsamente) et

Georges-C al onghì, Dizionario latino-italiano. 82


,

995 exilimu eiistimo 996

de amie, 58. e) sottilmente, a guisa


€XÌlÌter,CiC. ex-in, V. exinde.
di aoprano (contr. gravi ter), Cic. de or. 3, 41. ex in-iinTo, ivi, Itum, ire, vuotare, scari-
exìITuin, V. exsilium. care, distenla ubera, Justin.: navem, Cic. —
cxini, V. exinde. l*artlC., a) sacuìieggiare, derubare, spogliare,
exTniTè, avv. (esimius), egregiamente = domos, Cic. arationes et agros vectigales^
:

sti-aordinafiamente , singolarmente , ececllente- Cic: regionera frumento, Auct. b, Afr.: ex-


tnente, templum eximie ornatum, Liv.: ex. di- hausti atque exinaniti tributo tot annorum,^
ligere, Cic. Cic. una lima di battaglia, ultra
b) diradure
exTuiTus, a, uiu (eximo), IJ ecce.tuiato, tu modum aciem, Curt. 4, 13 (51), 34.
unus eximius es,quo hoc praecipuuia ac
in e.x-ind ', abbreviato, exin {anche exim),
singulare valeat, Liv.: utin eximiuni neminein avv. I) di luogo, 1) propr., di lì, di colà,.
habeam ? nessuno favorito, Ter. seg. da : Plaut. e Tac. 2) trasl., aj di ragione e causa,
prop. relat., te illi unum eximium, cui consu- guindi, perciò, Tac ann. 14, 48. b) dell'ordine
leret, fuisse, Cic. II) esimio = straordinario, successivo (locale), di qui, qtUndi, Cic poet.
singolare, eccellente, segnalato, facieS, ingeuium, de nat. deor. 2, 111. II) dd tempo, 1) quindi^
virtus, spes, Cic. di poi, poscia, Cic ed a. Presso i Seriori per
exTino, émi, emptum, ere (ex ed amo), ex iliotempore, da quel tempo, Justin. ed a.
I) propr.: unam
cattar fuori, togliere, levaa-e, 2) trasl., nelT enumerazione od ordine succes-
spinam de pluribus, Hor.: cives de nervo, met- sivo di fatti od argomenti, quindi, imscia, su-
tere in libertà, Liv.: alqd tamquam e vinculis bito dopo, Tac: con postremum, Tac
alcjs rei, sottrarre ffig.Jj Cic: alqd caeco e.xiiilei'O, avi, àtum, are, (ègsvxepi^ctì),
acervo, separare da, ecc., Ov,: digito anulum, sventrare, aprire, porcum, Petr. leporem :

trarre dal d«to,*Justin. : alci dentem, Suet. Justin.


Il) trasl.. A; levare,1) generic:
tor ria, eximtìntatTo, ònis, f., IJ stima, opinione,
a) ogg. inan.: a.) alqd con ex e Z'abl., alqd che uno ha di una cosa, giudizio, Cic. com- :

ex rerum natura, Cic: unum diem ex mense, munis ex. est, ognuno può di ciò giudicare
omettere, Cic: o alqd col sempl. abl., rem mi- quel che vuole, Liv.: vestra ex. est, di ciò
raculo, togliere il miracolo alla cosa, Liv. potete giudicare, Liv.: quindi osservazione,
esimere, sotti-arre, togliere asserzione, xjarere enunciato con riguardo, so m.-
P) alqd col dat.,
q.c. a qualcuno o ad una cosa, Leucadem ìnessamente, Suet. II) opinione in cui SI è
Acarnanum concìlio, Liv.: raorara certaminis presso altri, fama, nonie, stima, credito, col-
hosti, Liv.: otiosie peregrinationi tempora, T aggiunta di bona, integra, magna, però an-
Curt. y) sempl. alqd, aa) togliere q.c, rimuo- che solo e allora comun. in senso buono, Cic
vere, levare, passar sopra, lasciar indietro, du- ed a.: pariic. =^ credito in affari pecuniari,
bitationem, Quint.: religionem, Liv.: discri- Caes. ed a.
men nationum, Curt. PP) togliere uno sputo exi«»tìuiator, òris, m. (existimo), estima-
di tempo, ora =
oltrepassare, biennium, Liv.: tore, apprezzatore, censore, critico, Cic ed a.

ora = passare, trascorrere, aetas male exem- exisàtìmo (existùmo), avi, atum, are (ex
pta, Sen.: ora =
trarre in lungo, protrarre me- ed aestimo), estimare, giudicare in qualche
diante q.c. in giudizio, diem (dicendo), Cic. modo secondo il valore inlritiseco, I) propr.,
ed a.: calumnia dicendi tempus, Cic. S) alci giudicare q.c qualc. in questo quel modo,
non eximitur, quin etc, non si può togliere stimare per questo O quello, ritenere, riguar-
la persuasione, che, ecc., Tac. ann. 6, 22. dare, a.) col genit. di prezzo: omnia miuoris,
b) una pers., a) togliere, cancellare da un nu- Sulpic. in Cic. ep.: magni ejus operam, Nep.: e
mero, da una lista, alqm de proscriptorum satis existimans o maximum existimans quae-
numero, Nep.: e alqm ex o de reis, dispensare stum coZZ'infin. o Z'acc. e Z'infin.,Nep.: parim.
dall'accusa,Cic.: alqm numero beatorum, Hor.: magni existimans coZZ'infin., Suet. P) coZZ'acc.
alqm memori aevo, togliere la ricordanza del predicato, pel quale q.c. od ale. si ri-
presso i posteri, Verg. P) cavar fuori da un tiene, ecc. : alqm avarum, Cic. cetera vana,.
:

numero, alqm turbae quamvis bonorum aucto- Liv.: al passivo col nom. del predicato, apud
rum, Quint. 10, 1, 74. 2} togliere ad una cat- nos mercennarii scribae existimantur, Nep.:
tiva rclaz., condiz., ecc., a) ojg. inan.: a) alqd Q. Hortensius diu princeps oratorum existima-
con de e Tabi., liberare q.c. da q.c, agrum tus est, Quint. y) <^'^^ i" ^ Z'abl.: in hostium
de vectigalibus, Cic. P) alqd alci,
levare, to- numero existimari, Cic. 5) con determ. gene-
gliere q.c ad una jjers., alci curas, Hor.: sol- rale del valore: utcumque (baec) animadversa
animis onus, Hor. illud, quod me an-
licitis : aut existimata erunt, Liv. praef.§ 8. JJ)trasi.:
gebat, non eximis (se. mihi), Cic. b) pers.: A) dietro apprezzamento delle ragioni prò
a) alqd con ex e Z'abl. e col sempl. abl., libe- e contro, formarsi intorno a q.c. un giu-
rare da q.c, alqm ex culpa, Cic: alqm ex ser- dizio, un'opinione, un parere, stimare, repu-
vitute e sjmpl. alqm servitute o servitio, Liv.: tare, opinare, credere, pensare, ritenere, a) CO-
alqm ex obsidione o sempl. alqm obsidione, mun. coZZ'acc. e Z'infin., non possum existi-

Liv.: alqm ejus diei crimine, Liv. P) alqm a'.ci rnare plus quemquam a se ipso quam me a te
rei, sottrarre quolcuno a q.c, togliere, scio- amari, Cic: non omittendum sibi consilium.
gliere q.c, alqm vitae, morti, Tac. : alqm
da Nervii existimaverunt, Caes.: al passivo col
poenae, Ov. e Tac: alqm supplicio magis quam nom. e Z'infin., qui semel in gestu peccavit,
crimini, Curt. alqm noxae, Liv. y) alqm in
: non continuo existìmatur nescire gestum, Cic:
alqd, p. es. Syracusas in libertatem, porre in disciplina in Britannia reperta esse existima-
libertà, Liv. 31, 29, 6. B; eccettuare, escludere, tur, Caes. Impers., buie (insulae) milia DCCC
alqiu, Cic. ed a.: niajestatis quaestionem, Tac in longitudinem esse existìmatur, Caes. p) seg..
,

997 exitiabilis exorabilis 998

da prop. relat.: haud existimans, quanto la- Liv,: exitu superioris anni, Liv.: ex. vitae,
bore partum, non pensando, ecc.. Ter. y) ^^Z Nep., vitae mortisque. Veli. plur., perditae
:

setnpl. acc. pron. gen.: quod ego nullo modo civitates hos solent exitus exitiales habere,
existimo, al cui parere non posso assoluta- ultimi stadi, che conducono alla rovina, Cic:
mente assentire, Cic. Tusc. 3, 25. 5) assolj tristes exitus babere, Cic b) partic: a) esito,
ut Cicero existimat, Quint. Impers., ita intel- solu;:ione, nodo finale, catastrofe dì UH IciVOrO

ligimus vulgo existimari, Cic. B) stimare q.c., dramnmtico, mimi, fabulae, Cic: argumenti,
giudicare intOrìlO a q.C, proferire un giudizio, Cic. ^) pregn., fine =
fine della vita, avunculi,
jnvtMnciarsi, decidere, l) in yen.: (X.) ColVaiCC, Plin. ep,: humauus, Cic: plur., non numquani
cotidianae vituo consuetudinem. Ter. heaut. bonos exitus habent boni, Cic. 2) termine,
282. P) con de e l'ahl.: de alqo, Cic: ex eventu exitus fuit oratiouis, Caes,: ut
fine, risultato,
de Consilio alcjs, Cic: bene o male ex. de alqo, nullus exitus imponeretur sermonibus, Caes.:
giudicar bene o male intorno a qualcuno, disceptatio sine exitu fuit, Liv. .3) esito =
parlare intorno a, o di qualcuno, Cic. ed a. evento, risultato, sorte, cJie q.c ha, eventus
Impers., extant orationes, ex quibus existimari atque ex. rerum, Cic: futuri temporis, Hitr.:
de ingeniis eorum potest, Cic. fìseg. da prop. incertus belli, Cic Cottae ci»iisilium quem
:

relat. od interrogai.: existiniabitis, quaUs iOa baberet exitum, Caes.: plur., bacc omnia me-
pax aut deditio sit, Sali.: existimari non potest, liores exitus habebunt, Cic. —
Frov., exitus
vix existimari potest, utrum an etc, Caes.
. . . acta probat, Ov. her. 2, 85.
e Liv.: nunc vos existimate, facta an dieta più- CX-leX, b~gÌS, non legato da alcuna legge,
ris sint, Sali. S) Ubsol., e prccis. partic. sost.. senza legge, eslège, Cic ed a.
existimantes, ium, m., critici, censori, Cic. Brut. exSdiuui, ti, n. (ègóSiov), specie di farsa
92. 2) partic, come t. t. dei medici, i quali di genere scherzoso, princip. nelle Atellane,
intorno ad un caso danno un giudizio, un pa- esodio, Lì\'. 7, 2, 11: scenicum, Suet. Dom. 10 :

rere,un visum repertum, ut Antistius medi- Atellanicum, Suet. Tib. 45.


cus existimabat, Suet. Caes. 82 extr. e.\-Aletì>c*o, levi, lètuin, ere, IJ finir di
e\ltTal>Tlì<«, e (exitium), esiliale, condu- crescere, solo nel partic. perf. exoletus, a, um,
cente a rovina, cite reca disyi'azie, clu: conduce cresciuto, adulto, partic. in SCUSO osceìto, di
ad un fine tragico, rovinoso, pernicioso, prodi- giovani che si vendono per libidine, amasio,
giorum eveutus, Liv.: bellum, Cic: tyrannus, remiges (a. come rematore), Tao.: scorta, eso-
Liv. leti, lupae, Cic. II) trasl.: 1) scomparire, di-
exitlitlìs, e (exitium), esiziale, conducente venir irriconoscibile fdi lettere rose dal tempo),
a rovina, ad un fine tragico, rovinoso, perni- jam exolesceutibus litteris, Suet. Aug. 7. 2) an-
cioso, exitus, Cic. : donuiu Jlinervae, Verg. dare in disuso, uscir di moda, venire in dimen-
exìliosus, a, um (exitium), esiziale, ro»i- ticanza, invecchiare, spegnersi e simili, CUm an-
noso, pernicioso, conjuratio, Cic: exitiosùm esse tiquitusinstituta exolescerent, Tac: cum patri-;
rei publicae, Cic: Otho luxu, saevitia, audacia, favor baud tum exolevisset, Liv.: exoletum
rei publicae exitiosior ducebatur, Tac. jam vetustate odium, Liv.: neutr. plur. sost.,
exTtium, ìj, n. (exeo), origin. = uscita: esoleta revocavit aut etiam nova instituit,
quindi pret/n. = esito cattivo, violento, ro- Suet.
vina, perdizione, eccidio, caduta, [J propr.: eX-onerO, avi, atum, are, scaricare, sgra-
hujus urbis, orbis terrarum, Cic: Jugurthae. vare, alleggerire, alleviare, IJ propr. : 1) ili,
Sali.: alci esse exitio, Cic: exitium mittere alci, yen.: naves longas, Auct. b. Afr.: ventrem,
Verg. JI) meton., ciò che reca rovina, ro- Suet.: colos, vuotare, sconocchiare, 0\. 2)par-
vina, Paris exitium Trojae, Hor.: omnibus exi- tic, alleggerirsi di alcuno, cacciar via al-
tiis adversus nobiles saevire, con tutti i mezzi cuno, multitudlnem, Liv.: multitudinem iu
di distruzione, Eutr. proximas terras, Tac IIJ trasl.: 1) alleviai r,
exìlù», US, m. (exeo), uscita, I) propr. e alleggerire di un peSO opprimente, liberare da
meton.: A) propr.: a.) di pers.: calamitosus q.c, praegravante turba regnum, Liv.: civitt;-
(contr. reditus gloriosus), Cic: ab urbe, Liv.: tem metu, Liv.: plebem, Liv,: se, sgravarsi
omni exitu interclusi, Caes.: plur., singulorum del suo segreto, Curt. conscientiam saam,
:

liominum exitus, Caes. di ogg. inan.: fau-


p) Curi: liberare atque ex. fidem suam, liberare
stus (classis), partenza Lucr. , quo fit uti : la propria coscienza dal peso opprimente,
pacto liber minus exitus amni, shocco, Lucr.: Liv. 2) scaricare q.c ^= alleggerirsi d'un'l
(tibiae) recto exitu graviorem spiritum red- cosa, alqd in quaslibet aures, confidare, Sen :

dunt, Quint. B) meton.. ascìui, come luogo, ex onerari laborum meorum partem fateor, mi
aedificii. Nep.: plur., septem exitus ex domo torrà gran fatica, Tac. ann. 3, 54.
fecerat, Liv. //) trasl.: A) in gen.: quae pluri- exoi>làtu»i, a, um, part. agg. (da exopto).
mos exitus dant ad ejusinodi digressionem desiderato assai, brantato, nuntius, Cic: nillil
c/te offrono le mar/giuri occasioni per tali di- exoptatius adveiitu meo, Cic: exoptatissima
gressioni /"nel discorsoj, Cic: cura exitus (spie- gratulatio, Cic
gazione, conclusione) ab utroque datur con- ex-0|tlO, avi, atum, are, desiderare viva-
turbato errantique regi , Cic B) partic. : mente, bramare q.c per sè qualc, ea maximi;,
1) esito= fitte, termine, scopo, a) in gen.: Cic: Sainnitium adventum, Liv.: pestem alci,
orationis {contr. principium), Cic: adductaad augurare, Cic: colVin?\n., Ter e Cic: coll'ut
exitum quaestio est, Cic: quae (fuga) ipsa e il cong., Cic: assol., nobis cupieutibus atque
exitum non habebat (conduceva), Cic: hic exoptuiitibus, Cic.
fuit oppuguationis exitus, Caes.: in exitu est exòriihlli»!, e (exoru), esorabile, ai-rende-
meus cousalatus, Cic: in exitu jam anuus erat, Cic ed Hor.: exorn-
cote (coiitr. implacalilis)i
999 exorator expalles 'o 1000

"bilis in alqm, indulgente verso alcuno, Suet.: sìzìone e non furono che semplici narratori,
compar. in Seri, e Tac. Cic. de or. 2, 54.
exórsllftr, Sris, m. (exoro), pregatorc, scon- exornalu<«, a, um, part. agg. [da exorno),
ffiuratvre. Ter. Hec. prol. alt. 2. ornato, adornato, adorno, cithara exornatissima,
CX-ordToP, orsUS sum, ìri, IJ cominciare Cornif. rhet. 4, 60.
il tessuto, ordire fai partic. perf. anche pas- ex-orno, avi, àtum, are, provvedere
sivo), fig. in Cic. de or. 2, 145 e 158. ip trasl., di tutto il necessario, I) in gen.: al-
cominciare , principiare , bellum Liv. par- , : lestire, preparare, apparecchiare, disporre, ordi-
ricidia et caedes a Claudio, Suet.: e sema n«re,classem, Justin aciem, (disporre T esercito
. :

acc, dell'oratore, ab adversarii (lieto, Comif. in ordine di battaglia, S;ill.: con\ivium, Cic;
rhet.: ab ipsa re, Cic: coW'infin., narrare, Ter.: vicinitatem ariiiis, Sali.: hominem veste, num-
dicere, Cic: ex. ita, ut etc, far V esordio (Tin- mis, familia, Phaedr.: assol. =
fornire, SaU.
troduzionej, Cic: partic. sost., esorsa, òrum, Jug. 90, 1. II) pregn., ornare, adomare, ab-
n., a) t7 commcjar e, Verg-Aen. 10, 111. P)m- bellire, fregiare, fornire, guernire, a) propr.:
iroduzioni, Verg. gè. 2, 46. Clodium, Cic: varia o regia veste. Ter. e Curt.:
exordÌHiii,ti, n, (exordior), I) principio di digitos anulis, Sen.: hastas argento, Curt.:
un tessuto, puUum, Quint. 5, 10, 71. JI) trasl., Delon aris insignibus statuarumqiie copia, Liv.:
esordio, inizio, princìpio. A) in gen. : vitae, tabernaculum, Curt.: triclinium, Cic: locum
Cic: hujus mali, Cic. : plur., exordia rerara, in palaestra, Cic: alqm, Cic: quindi scherzos.,
Lucr.: primae pugnae, Verg. Wj partic., esor- Syrurn ego adeo exornatum dabo,. adeo depe-
dio, proemio d'un discorso, in dicendi exordio xum, ut etc, cioè bastonato così bene. Ter.
permoveri, Cic: plur , prima exordia sumere, heaut. 950. b) trasl.: aetatis nostrae gloriam,

Verg.: come parte del discorso, esordio, Cic: Quint.: philosopbiam falsa gì ria, Cic: alqm
e (anche al plur.) Quint. praeturà, innalzarlo alla, ecc., Plin. ep.: mors
ex-8rior, ortus sum, Iri, IJ venir fuori, hocesta saepe vitam qaoque turpem exornat,
uscire, apparire. A) propr.: a.) di pcrs.: come rende onorata, Cìc: partic. 1. 1. retor., oratio-
t t. milit, omnes exorti, Liv. : exorti repente nem, Cic: extemporales eorum dictiones his
insidiatores, Liv.: exoiti ab tergo, Liv.: in Sa- velut emblematis, Quint.: exornat (adorna)
mnio novi exercitus exorti ad populandos im- tamen baec omnia mira sermonis elegantia,
perii Romani b) del sole, luna ed
fìnes, Liv. Quint.
a. astri, sorgere,spuntare [contr. cadere, occT- ex-oro, avi, àtum, are, orare, pregare, sup-
dere), CatulL, Cic. ed a.: exorìens annus, Ti- plicare,I) pregare qualcuno q.C. com- =
buU. Partic. sost., exoriens, entis, m. (se. sol), muovere o placare (pacificare) con preghiere,
oriente, mattina, Prop. 3, 5, 27. B) trasl., sine te exorem, Ter.: ex. patrem, Quint.: po-
lyinnalsarsi, sorgere, emergere, repentinus pulum, Hor.: supplice prece deos, Ov. filiae :

Sulla nobis exoritur, Cic: exortus est ser- (per la figlia) patrem frequentibus litteris,
vus, Cic: sic anuli beneficio exortus est rex Suet.: carmina exorant deos, Ov. alqm fa- :

L3'diae, Cic: di astr., subito exorta est nefaria cile, ut pejeret, Cic: pass, exorari, lasciarsi

Catonis promulgatio, Cic: exoritur Antipatri supplicare, viri non esse exorari, Cic: opera
ratio ex altera parte, Cic. 2) quasi etnergere exorata fero, Ov.: exoratae arae, Ov.: stupris et
•da una sventura, respirare di nuovo riani- = adulteriis exorabatur, Tao.: aegre a filii caede
marsi, quoties exorior ed ego nunc paulum
! amicorura precibus exoratus distolto (con
,

exorior, Cic. ad Att. 7, 26 in. II) apparire = preghiere), Justin.: exoror con ut o ne e il
nascere, A) propr.: e terra exorta repente ar- COng., Cic. II) ottettere q.C pregando, suppli-
busta salirent, Lucr.: amnis exoriens peni- . . . cando, vix id, Ter.: pacem divùm, Verg.: tem-
lus media ab regione diei, Lucr.: Indus ex pus breve, Phaedr.
Paropamiso monte exortus, Mela fiamma re- : cxorsus, lìs, m. (exordior), esordio, princi-
pente e silvis undique exorta, Suet. ventus, : pia =
prima parte, quoniam is est exorsus
qui a mari exoritur, Curt. nimbus cum saxea : orationis meae, Cic. de imp. Pomp. 11.
grandine subito est exortu.s ingens, Auct. b. exortus, ilS, m. (exorior), il sorgere, il le-
Afr. B) trasl.: \) naaeere sorgeì'e, destarsi, = varsi (contr. occasus), exortus (sing. e plur.)
ibi exoritur discordia inter cives, Verg. : exo- solis, Cornif. rhet. ed a.
ritur fama alcjs rei ovv. de alqa re o coira.cc. ex-os, ossis, senza ossa, Lucr. 3, 719.
e rinfin., Liv. 2) nascere, provenire, derivare eX-OSCÌilor, atussum, ari, baciare t-enera-
da quale. q.c, a Mjrrhina haec sunt exorta. mente, con trasporto, alqm, Tac e Suet
Ter.: honestum, quod ex virtutibus exoritur, exosso, atus, are (exos), disossare, cavar le
Cic. lische,congrum, Ter. adelph. 378. exossa- —
exornalTo, (exorno), I) orna-
onis, f. tun\ pectus, pieghevole, Lucr. 4, 1263.
ìnento, adornamento, abbellimento, Cìc oec fi". eXOStra, aè, f. (è^WJXpa), esostra, mac-
10. II) adurnamento del disCOrsO, Or-
trasl., china di legno sul teatro, che si rotolava sopra
namento (anche ni plur.), Cornif. rhet. e Cic: cilindri e mostrava agli spettatori il retro-
partic. =
XÓYO? ir.-.'tz'.y.ziv.óc, tratt^izione , scena simile air interno d'una casa, Cic. de
d'una causa in giudizio, nella qude le cose prov. cons. 14.
si abbelliscono, si vantano, Cic. part. or. 10 eX-ÓSUS, a um, IJ attivo che odia vi-=
€ 69 e segg. vamente, alqd ed alqm, Verg.: exosus es mores,
exornJìlftr, òris, m. fexorno), ornatore, aborri, ecc., Curt. II) passivo =^ affatto odioso,
adornatore, ccteri non exornatores rerum, sed odiatissimo, universis, Eutr. 7, 23.
tantummodo narratores fuerunt, gli altri trat- ex-pallesco, pallili, ere, impallidire, di-
tarono la storia senza ornamento nelVespo- venir pallido, per lo spavento, ecc., a) assai.,
1001 expallidus ex'jc-Uj 1002

Cornif. rhet. ed a.: toto ore, Ov. P) colVacc, res expedit o impers. expe(L'f. trae d'impac-
impallidire davanti, a q.c. =
spaventarsi, aver cio, cioè è espediente, conviene, giova, è utile,
paura, Hor. ep. 1, 'ò, 10. non idem ipsLs e.':pedire et muìtitudini, Nep. :

ex-pnllTdii*«, a, um, molto pallido, Suet. non quominus exi)ediat quidquam Caesari ad
Cai. 50. diuturnjtatem dominationis , Cic. impers.,
:

ex-paiido, pandi, pansum e passum, ere, expedit bonas esse vobis, Ter. : expedit omni-
tendere, espandere, distendn-e, tendere, IJprOpr.: bus, ut etc, Justin.: si ita expedit, Cic.

alas, Plin.:expassae dolubri fores, spalancata.', expedlle, avv. con compar. e superi.

Tac. rifl. se ex. e mcdinìe ex pandi


: esten- = (expeditus), sjicditanienle, facihiwnt*; senza
prontamente, prestamente, Cic ed a.
itif-

ficoltù,
dersi, allargarsi, di local., Mela: di fiumi.
Mela e Plin. pan. Il) trasl., spteyare. di- expedilYo, ònis, f. (c-xpedio), I) come 1. 1.

retor., trattazione, esposizione, sviluppo, multa-


chiarare, esporre chiaramente, rerum naturain
dictis, Lucr. 1, 126.
rum rerum , Cornif. rhet. 4, G8 : come fg.
retor., Cornif. rhet. 4, 40. II) come 1. 1, milit.,
exi»silìfor, V. exspatior.
impresa, campagna, spedizione, CaCS. ed a.
ex -pai PO, avi, are, dissipare in piaceri,
expeditus, a, um, part. agg. (expedioì,
Catull. 29, 16.
I) non impedito, a) senz.t bagagli, spedito, li-
ex-paVCSCO, piivi, ere^ ritrarsi spaventato
bero, leggiero, succinto, Clodius, Cic. : Sagana,
davanti a per
g^.C, spaventarsi, indietreggiare
Hor.: jaculatores, Liv.: pedites, Sali.: equitatus,
terrore, a) assol., ad alqd, Liv., Sen. ed a.
manus, Curt.: sos^, expeditus, ^^c7one leggiero,
p) eolVacc. fdavantiaj, elephantos, Eutr.: en- Caes.: e expediti, non carichi di bagagli, Liv.
sem, Hor.: contionum fremitus, Quint. e Cuxt. b) Ubero da intpedimenti, aperto, co-
ex pedo, cxpecliilìfo, V. exspecto etc. modo, locus, Caes.: via, Liv.: iter, Liv. e) non
expectoi'O, aro (ex e pectus), sracciare, trattenuto od aggravato da alcuna difftcolt/t ;

matuiar fuori dal petto, tum pavor sapientiaiii posto in opera, procurato facilmente e presto,
omnem mi exanimato expectorat, Enu. fr. in facile, presto, spedito, iter (viaggio), Cic: ad
Cic. Tusc. 4, 19. suos receptus, Caes.: cena, Plin. ep.: distinctio,
expedlO, ivi e li, ìtum, ire, sciogliere, sle- Cic. : expedita et facile currens oratio, sciolto,
gare, I) svolgere, slegare, sciogliere, \) propr., Cic: cfr, expedita et profluens dlcendi celeri-
nelle fig.: nodum, Cic: alqm iJligatum, Hor.: tas, Cic: quindi in expedito esse, essere senza
se ex laqueis, Cic: caput laqueis mortis, Hor. difficoltà, molto facile, Curt. e alci expedi- :

2) trasl., svolgere q.c. O sviluppare da q.C, tirar tius est, seg. dairinhn., Tac d) non impedito
fuori, sciogliere, trar d'impaccio, sbrigare, a) ili da affari, Ubero, spedito, di pers., ut expeditus
gen.: Mnc Nep.: se noctu, Nep.: se ab
se, in Galliam proficisci posset, Cic. Quinct. 23.
omni occupatione, Cic. se ex turba, Ter. se
: : e) pronto, appareeehiato, preparato, expeditu3
crimine, Tei-.: poet., Claudias raanus per acuta liumo et paratus, Cic: exj). ad caedera, Cic:
belli, condur felicemente, Hor.: e. inan., di- ad diceuilum, Cic: di soldati pronto alla =
scmn, jaculum trans finem, mandare, scagliare pugna, alla battaglia, copiae, CaCS.: manUS,
facilmente, Hot. h)partic.: a.) sviluppare, scio- Curt.: coliortes. Sali.: di navi ^= pronto a sal-
gliere, liberare ^= sbrigare, sgombrare, aggiu- pare (atto a navigure) pronto a combattere
stare, porre in assetto, compiere, negotia, Cic: (allestito), naves, Caes. : classis, Liv.: quindi
rem frumentariam, agevolare V approvvigio- promptum hoc et in expedito positum, questo
namento, Caes.: nomina mea, Cic: exitura ora- star sempre pronto ed in ordine, Quint. : co-
tionis,Cic: res, Cic: prope jam expeditam pias in e.xpedito habere ad etc, tenere in
Caesaris victoriam interpeUaverunt, già quasi pronto per, ecc., Liv. in expedito esse, esser
:

come riportata. Caes. ^) sviluppare, spiegare, preparato per, ecc., Sen. Il) svolto, a) posto
svolgere, esporre, dichiarare, partecipare, rife- in ordine, negotia, Cic: expeditissima pecunia,
rire, id, si potes, verbo expedi. Ter.: omnem che è facilmente a disposizione, Cic b) com-
morbi causam, Verg.: hujusmodi rei initium. piuto, deciso, Victoria, Caes.: senatus consul-
Sali.: de caede, Tac: seg. da prop. relat., con tum expeditum est, non incontra alcun in-
qui, Verg., Sali, ed a. II) pregn.: A) cavar dugio, Cic
fuori, prendere (pigliare), metter fuori, 1 ) propr. : ex-pe!lo, pilli, pulsum, ere, spinger fuori,
virgaSjCic: arma, Liv.: Cererem canistris,Verg'. cacciare, I) in viu pacifica, spingere animali
2) trasl., a) apparecchiare, allestire, partic, fuori di un luogo, porta pecus, Liv.: stabulis
come t. t. milit., naves ovv. classem, Cae.s. vaccas, Tibull. o condur via da un luogo,
:

ed Auct. b. Al.: exercitum, Liv., legione^, monte juvencos, Ov. II) colla violenza, 1)
Caes.: remigemacmilitem, Liv., re«(^?er^>-r»ito cacciare, scacciare, gettar fuori, e^spelìere, a)
air assalto, al combattimento: se ad oppugna- propr.: sagittam (dal corpo, di sangue), Ov.:
tionem urbis, accingersi, disporsi, Liv.: arma, alqm pariter animàque rotisque (dalla vita e
Caes., se ad pugnam, Liv., o sempl. se, Caes., dalle r.), Ov.: se in auras, spingersi alY in-
prepararsi alla battaglia, disporsi a combat- fuori, Ov.: partic: del mare, gettar fuori, get-
tere; cfr. rifl. exp. ad bellum dispor(si) alla tare sulla spiaggia, margarita, Tac. : phocas,
guerra, Tac: e così quoties expedierat, (si) era Ov.: navigia in ripam, Curt.: ruptis undis ex-
preparato, era sceso in campo, Tac b) rin- pelli, Ov. b) trasl., vitam, Tac: animam, Ov.:
tracciare, scoprire, palesare, render possibile, naturam fu refi, Hor. 2) spingere, spingere in-
procacciare, alci vicarium,Liv.: pecunias, Suet.: ìianzi, mandar fuori, cacciar via, a) propr.:
iter (mezzo) fugae, Liv.: alia pressione ad aedi- a) e. inan., spingere innanzi, cacciare, scostare,
ficandum sibi locurn, Caes. e) quasi cercare = scoccare, lanciare, sagittam arcu, Ov.: ab litore
usare, adoperare, jus auxìlii SUJ, Liv. B)assol., naves in altum, Liv.: ratem, condurre in alto
1003 expendo expcnor 1004

Viare, Curi. P) pers., eapellcfe, spinger fuori, I


simul cara sole experrectus cssem, Cic: ut ter
Bcaceiarc, alqm manibus, Ov.-. alqin aethere aut quater expergisceretur, Suet. Jjy trasl.,
toto, Ov.: par tic. ax) come t. t. milit., espel- destarsi dalla Stia, inazione (fisic. e spirit.J,
lere, scacciare da UH ÌUOgO, costrinjnfe n eedere farsi animo, quin igitur cxpergìscimini ? Sali:
un luogo, praesidium ex arce, Eutr.: eos ex experrecta nobilitas, Cic.
Koraanos castris, Caes.: ex portu
silvis, Caes.: expergllu<«, a, um, svegliato, destato, desto,
insulaque expelli inopia, Caes.: ed exp. alqm Lucr. 3, 927.
in provinciam, costringere a ritrarsi nella ex|»<»riso, V. exspergo.
firov., Caes. Pp) espellere, scacciare, cacciare, cxpei'iens, entis, part. agg. con compar,
tiiseacciare dalla COSO, da un
paese, da un e superi, (da experior n" II), che ai prova in
possedimento, quindi anche bandire, alqm, q.c, che intraprende, attivo, operoso, di pers.,
Ter. e Caes.: alqm domo sua, Ciò., domo (luogo Cic ed o.;iugenium {contr. desidia), Ov.: co?
natio), Sali.: pati'ià, Nep.: domo patriaijue, genit.,\àhorum, perseveì-ante, tollerante nelle
Caes.: alqm ex patria, ex urbe, ex Italia, ex re fatiche, (»v.met. 1, 414.
]^ublica, Cic: alqm posses.sionibus, Gin.: alqm cxporientìa, ae, f. (experior), I) espe-
iDonis, Cic: alqm agris, Caes.: e partic. sosf., rienza, esperimento, prova, tentativo, pratica,
expulsi, esimisi, esiliati, Cic. yy) «cacciare perizia, valentia, Cic.ed a.: col genit., patri-
principi ecc. dal trono, tyrannum, Cic: reges, monii amplifióandi, Cic: belli, Veli. 7j) trasl.,
Cic: alqm regno, Cic, potestate, Nep. tb) ri- espeìnenza. Veli, ed «,; mentis, Lucr.: rerum,
juidiare la moglie, tìliam ex matrimonio, Cic. in, ecc., Tac.
b) trasl., a) scacciare quale, da q.c, alqm vita, cxprrimcnliini, i, n. (experior), I) espe-
uccidere, Cic. Mur. 34 cxpelli aevo, morire,
:
rimento, tentativo, prova, esperienza, experi-
Tao. §) scacciare, discacciare, scuotere, smuo- mentis cognitum erat, Sali.: medicina tota
vere, toj/liere, fauieni, Tac: belleboro morbum, constat experiraentis, Quint.: hoc maximura
llor.: somuum o quieteni, Verg. ed Ov.: omnem est exp., Cic: dare exp. leiiitatis, Tac: dare
(lubitatiouem, Caes.: memoriam alcjs rei, far magna experimenta virtutis ovv. sui, Veli, e
dimenticare 2.c.,Caos.:tenuit (tenne il campo) Justin. II) espericnsa, Quint. ed a.
altera ex duabus (sententiis), tertia expulsa experior, pertus sum, ìri, procurarsi
(venne respinta), Plin. ep. esperienza di q.c mediante tentativi fatti,
ex-|>endo, pendi, pensum, ere, pesare, venire in cognizione di q.C, I) sperimen- =
X)oi-re sidiabiiancia, IJ proj)r.etr&s\.: \)propr.: tare, tentare, jtrovare. A) TCSlpav tlVOg Xajl-
bacam, pecunias (con^r. numerare), Cic
Cels.: [iavw, sperimentare, provare la natura, forza,
ponderare, provare, exp. atque
2) tv SLSÌ., pesare, azione, effetto di q.c, provare q.c. od ale, ri-
aestimare voluptates, Cic: omnia, Cic: argu- cercare q.c, porre alcuno olla pi-ova, 1) in
menta {contr. arg. numerare), Cic: testem gen.: a) coITacc: vini veneni in servo, Cic:
(V attendibilità d'un testimonio), Cic: ire ex- in alqo totis vii-es suas, Quint.: judicium di-
penso gradu, a passo misurato, Prop. II) scipulorum, Quint.: alcjs amorem, taciturni-
2)regn. pagare, spendere (perchè in origine nei tatem, Cic: amico.s, Cic. fi) rifl., se exp. alqa
pagamenti denaro come materia
si pesava il re, in-ovarsi in q.c, se horoo (versu), Plin. ep.:
non coniataj, 1) propr.: auri pondo centum, se in foro, Quint. y) seg. da prop. relat., in
Cic. viginti milia talentùm in hos rsumptus,
: hoc natura, quid efficere possit, videtur ex-
Justin.: cautos nominibus rectisnummos,Hor.: perta, Nep. 2) partic: 2i) in senso ostile, pro-
partic. ferre alci exp.^nsum, scrivere nel libro varsi con quale, misurarsi, a) in lotta, gara
dei conti, che si è pagato q.c. a qualcuno, ex- con ale, Komanos, Nep. rifl., si iterum ex- :

pensum muneribus ferre, porre in conto sotto periri velint, se iterum paratura decertare,
la rubrica « per doni », Cic mihi expensa
: Caes.: seg. da prop. relat., vis ergo inter nos
ista HS centum ferre, Cic. alci sine fenore
: quid possit uterque experiamur, Verg. p) uu-
expensas pecunias ferre, fornire, prestar de- gare in Un prOCCSSO con alcuno, procedei e giu-
naro senza usura, Liv.: fig., alci legionem ridicamente} contro alcuno, cum alqo, Cic:
'expensam ferre, lasciare, Cael. in Cic ep. gravi judicio, Cic: aut intra parietes aut
2) poet. trasl., espiare, pagare il fio, soffrire, summo jure, Cic: de tautis injuriis, Cic. b) di
poents, Verg.: poenas capite, Tac: poenas alci, musici, fare una irrova, pì-ovare. Fior. 4, 2, 2.
Acc fi*.: pregn., scelus, pagare il fio del suo B) tentar la riuscita, di q.c, tentare q.c. colla
delitto, Verg. —
partic. sost., codex accepti et speranza d'un esito favorevole, tentar la for-
cxpensi, V. accipio n" I, A, a, a. tuna con q.c., fare la prova; arriscliiare, impie-
cxperijcfaeìo, feci, factum, ere (expergo gare, far valere q.Cj tentai' la sorte, porre in
e facio), desture, svegliare, I) projìr.:
exper- giuoco, \) in gen.: a) coZ^acc: experiri id no-
gefactui e sonino, Suet. Cai. 6: e semj)l., re- leut, quod se assequi posse diffidant, Cic: sese
pente expergefactus, Suet. CI. 8. JIJ trasl.; omnia de pace expertum, tentato tutti i mezzi,
A) in gen.: se, quan destare dall'ebbrezza, Caes.: rei eventum, Caes.: oamiapriusquametc,
far ritornare in se, Cic: liic Italiani tumul- Caes.: extrema omnia. Sali.: ultima audere
tus expergefecit terrore subito, destò dal suo atque experiri, Liv.: auxiliuniextremuni, Caes ;
riposo, Cornif. rhet. B) partic, quasi chia- hbertatem, fare uso di, ecc.. Sali.: hcentiam
ìiiare in vita, musaca mele per chordasmobi- vocis et linguae, permettersi, Liv.: sua propria
libus digitis expergefacta (svegliate, tratte mala bonaque, far valere, Liv.: imperium, ar-
fuori) figurare (di musico), Lucr. 2, 412. rischiare, Liv.: con ogg. anim., hanc experia-
ex|»er;5Ìscor, perrcctus sum, pergisci (ex- mur, Ter. p) coZrinfin., beneficium ei recìdere,
]iergo), destarsi, svegliarsi, IJ propr.l fii dor- Ter. y) <^^*' "' <? '^ cong., Cic. ad Att. 9, 10,
mis, expergiscere, Cic: cum somno repetito 3. Nep. Dat. 2, 3. 2) partic, come 1. 1. giurid.,
1005 eipers explanatio looe

a) exp. jus, far valere come diritto in tribu- Cic, ovv. siticnter (con sete ardente, fìq.),
nale, amlar per via ffiudiziaria, hanC esse spe- Cic: mortem, divitias, Cic: vitam (alcjs), Cic:
«iem lihertatis, si omnibus, quod quisque vel- unde sibi omnes sui cives consilium expetunt,
let, legibus experiri iiceret, Nep. p) exp. judi- di cui bramano il consiglio, presso cui pren-
CÌum populi Romani, rimettere alla decinione dono consiglio, Cic: alqm, Cic: alqam sibi,
del popolo romano, Liv. 3, 56, 10. IT) sìj = aspirare alla mano d'una donna. Ter.: col-
TTSÌpav XVJOC, èpYO[ia'., impnrare a conoscere Tinfin., expeto scire, videre, desidero di, ecc..
(per esperienza) r/.C. O (JUnlc, provare q.C. Comici: colVa.cc. e Z'infin., nostram gloriam
quale, trovare q.c. (per esperienza), vedere, tua virtuto augeri expeto, Cic. ad Q. fr. 1, I,
sperimentare. \)ingen.: a.) ColVa.cc.: id adco 1. § 2 con ut e il cong., fatebor et fuisse me
:

experiri lìcet, Sali.: omnia quae dico expertns Sejanoamicum et ut ssem expetisse, Tac. ann.
<

in nobis, Cic: Turnnm in armis, Verg. e con : 6, 8. b) di e inan.: mare medium terrae lo-
dopp. acc, illam (terram) colendo patientem cum expetens, spingendf.si verso, ecc., Cic. d©
vomeris, Verg.: aìqm fortcm inimicuni, Nep. nat deor. 2, 116. II) intr., exp. in alqm,
fi)coZZ'infin. o Z'acc. e Z'infin., jam antea ex- estendersi sopra qualcuno, colpire qualcuno,
pertns smn parnm fidei miseris esse, Sali.: ut in euin omnes expetant hujusce clades belli,
€xpertns sum prodesse, Quint. "^^secj. daprop. Liv. 1. '_'2, 7.
relat. o interr. indir.: experiri libet, quantum cxpTjilTo, ònis, f. (expio), pj»/rtor*©>»<*, scc-
audeatis, Liv.: experiri voluit, verum falsum- lerum in homincs et impietatum, Cic: fa-
ne esset relahim Nep.: ut experiremur,
, nornm, Liv.: foederis, Liv.
utrumne vino gravatus efTudisset illa, an etc, CXpTintTo, ònis, f. (oxpilo), esiUazione, sae-
Curt.: ut experirentur, an viveret, Plin. ep. eheggio, riibiria, devastazione, Asiae, Cic: CXpi-
d) assai.: de me experior, provo, 'ìperimento, latio diroptioque socioruni, Cic: plur., expila-
vedo in me, Cic: experiendo (mediante espe- tioncs dircptiiines-qucsociorum et civium, Cic.
rienza) magis quam discendo cognovi, Cic: expTIiilÒr, Òris, m. (expilo), espUntore, sac-
judicare difficile e«t nisi expertum fper espe- cheggiatore, Cic. ad Q. fr. 1, 1, 2. § 9.
rienzaj, Cic. 2) partir., speHinentare q.c. di expTlo, avi, atlim, are, espilare, saccheg-
sgradevole, soffrire, avei- da soppoj-forcnoudum giare, derubare, aerarium, Cic: rogem, socios,
alteram fortunam expertus, Liv.: graves et fana, Cic: poet., genis oculos, strappare, Ov.:
periculosas valetudines per omnem vitam ali- trasl., Cic. de or. 3, 123.
quot, Suot. ex-plnjjo, pinxi, pictum, ere, dipingere
expops, pertis (ex e pars), I) >io>i parte- descrivendo, di poeti, Cic. Tusc. 5, 114.
cipe, privo (contr. particcps', coZgenit., peri- ex-pTo, avi, atura, are, espiare, I) placare
culorura, Cic: consilii, Cic. II) trasl., «en^a con espiazione, X) placare, addolcire Vira della
q.c, privo di q.c, Uhei'o da qc, maneante (ta- divinità mediante un'espiazione, expiatum
lora = senza', a.) col genit., humanitatis, Cic: est,qnidquid ex foedere rupto irarura in nos
virtuturn, Cic: virtutis, codardo, Phaedr.: caelestium fuit.Liv.: poenis manesmortuorum,
»mnis curae, Liv.: viri, scapoli, Ov.: litterarnm Cic. B) espiare coìi Sacrifizi ere. q.c man-
Oraecarum, non pratico, Nep.: e così omnium dato dagli dei come segno della loro ira,
liberalium artium, Eutr.: Chium maris exp., come prodigio e simili, cercar.-', di distoglierne
non mescolato colVacqua del mare, Hor.: ex- le funeste conseguenze, render innocuo, ea pro-

pertia frugis, ciò che è senza contenuto istrut- curare atque expiare, Cic: prodigium, Liv.:
tivo (cofitr. austera poemata), Hor. P) colVabL: vocem nocturnam, Liv. II) purificare con
fama atque fortunis, Sali. espiazione, Xy purificare, purgare, espiare q.C.
expertus, a, uro, part. agg. ((?a experior), macchiata da vizio o pecunia
delitto, filiura
intparato a conoscere per esperienza, sperimen- publica, Liv.: forum a Cic:
scoleris vestigiis,
tato, provato, pratico, exercitus, Liv.: vetus ex- sollemnes religìones (la violazione del solenne
pertusque miles, Tac: virtus, Liv. e Veli.: osten- culto degli dei), Cic: omnes religiones (ttitti
tum sibi ac majoribus suis in omni ducatu i trascorsi contro il cultoj, Liv.: religionem

expertisslmum, Snet.: col genit., belli, Verg. aedium suarum (la maledizione che pesa sulla
e Tac: coZZ'abl., tribuniciis certaminibus, Liv.: sua casaj, Cic. B) espiare con q.c un delitto
expertus bellis animus, Tac. che macchia e Sim.. purgare, scontare, pagare,
expetendiis, a, um, part. agg. (expeto), far scontare, l)propr.: alcjs scelus, Liv.: sce-
degno d^essere acquistato, desiderabile, brama- lus supplicio, Cic: tua scelera in nostros mi-
bile, Cic ed a. lites, far scontare ai nostri soldati, Cic.
expelìlìTIis, e (expeto) = alpéatiios, desi- 2) trasl., generic. riparare, risarcire q.C,
,

derabUe, Sen. Cp. 117, 5. incommodum virtute, Caes.: cladeni victoriis,


ex-peto. Ivi, itura, ere, I) tr. cercare vi- Fior.
vamente di ottenere q.c, quindi 1) esigere, expir..., V. exspir...
chiedere,domandare con insistenza (con tr. de- ex-piscop, atus sum. ari, propr. pescare,
negare), alqm, Enn. fr.: colloquium, Caes.: ab solo trasl. = indagare, Ter. Phorm. 3'*2: ui-
alqo auxiliura, Liv.: ab alqo jus, Liv.: poenas hil, non ricercare più oltre, Cic. Pis. 69:
debitas, Liv.: poenas ab alqo, Cic: ex alqo, omnia ab alqo, Cic. ep. 9. 19, 1.
Curt.: domestici sanguinis poenas. Cic: poenas explsÌnnl>TM<s, e (explano). chiaro, artico-
in alqm ob bellum impium, Liv.: supplicium, lato, vox non expl., Sen. de ira, 1, 3, ó.

Liv. 2) bramare, agognare, aver desiderio dì expliiliatè, avv. (explanatUS ), chiara-


q.c, desiderare, aspirare ardentemente, aver mente, compar. in Cic or. 117.
voglia di q.c. [contr. fugeve), a) di pers., alqd, explsiniltTo, onis, f. (explano), I) svolgi-
Cic: alqd cupide, Cic, ovv. somma cupiditate. mento, sviluppo chiaro, spiegazione, quindi
,

1007 explauator espltco 1008

anche esposizione, interpretazione, Cic. ed a. correre, Verg. g) compiere, finire, superare un


II) pronuncia chiarii, verborum, Quint. 11, tempo. Perf. explevisse anche lasciar dietro =
3, 33.
a sé, annos fatales, Tibull.: supremum diem,
expliinnlur, òris, m. (espiano), dichiara- Tac: nondum expleto aetatis vicesimo anno,
oraculorum et vati-
tore, espositore, interprete, Quint.: expletisjam ad pariendum mensibus,
oinationum. Cic. de div. 1, 116; cfr. 2, 131. Poeta in Cic: expletum annum habeto, un
explanaliis, a, iim, part. agg. {da ex- anno intero, Cic
])lano), chiaro, vocum impressìo. capacità di explèlio, ònis, f. (expleo), compimento, na-
articolare i suoni, Cic. Ac. 1, 19. turae, Cic de fin. 40. 5,
explnno , avi, atuni, are (ex e planus), explèlii!!!, a, uni, part. agg. (expleo), com-
I) spiegare , dichiarare , sviluppare , svolgere pleto, compiuto, perfeUo, expletus omnibus suis
chiaramente, interpretare, rem obscuram inter- partibus, Cic: e cong., expletus et perfectus,
pretando, Cic: alqd conjectura, Cic. Ili indi- expletus atque cumulatus, Cic.
care chiaramente, esanùnare esporre esatta- , explieatìo, ònis, f. (explico), I) il roto-
mente. Ter. e Sali. IIIJ pronunciare chiara- lare, lo spiegare, rudentis, Cic. de div. 1, 127.
mente, verba, Plin. pan. 64, 3. II) trasl.: 1 )
esplicazione, svihippo, dilucida-
expléiiicntiiin^ i, n. (expleo), mezzo di zione, esposizione partieolareggiatM d'un Ogg.,
riempiere, cotnplemento, Sen. SUas. 2, 20: ven- Cic ed a.: in disserendo mira explicatio, Cic.
tris, mezzo di
saziare, Sen. ep. 110, 12. 2) interpretazione, dichiarazione, spiegazione,
explendesco, V. exsplendesco. verborum, Cic. fabularum, Cic.
:

expleo, pièvi, pletum, ère (ex e *pleo), em- explicatttr, òris, m. (exTplico), espUcatore,
piere, riempiere, colmare, I) propr.: a) ge- spiegatore, dichiaratore, rerum explicator pru-
neric: rimas. Cic: cavernas, Curt. : fossas, dens, severus, gravis (di Tucidide), Cic: com-
Caes.: fossam aggere,, Caes.: bovem frondibus, modior expl., Cic
satollare, Hor. b) occupare (interamente) un expliesitrìx, trìcis, f. (femin. di expli-
luogo, locum, Caes.: omnem munitionem
eum cator), espiicatrice , della retorica, oratiouis
vigiliis stitìonibusque,Curt. JJ) trasl.: 1) in perpetuae, Cic. Ac. 1,32.
gen.: aBÌmum gaudio, Ter.: sententias mollio- 1. explieatiis, a, ura, part. agg. [da ex-

ribus numeris, Cic: loca fposti) trina, Liv. plico), I) oì-dinato, regolato, provincia quam
2)partic.: a) ricmpieì-e, a) una somma, nu- maxime apta explicataque, Cic: causa facilis
mero, ammontare in tutto ; salire in tutto, in atque expl., Cic. II) manifesto, chiaro, expli-
nninei-o rotondo a. ecc, aurum, quod summam catam rationem salutis habere, decisiva, si-
talenti Attici expleret, Liv.: sicut multiplicati cura ragione per, ecc., Cic: litterae tuae,
sunt, cum ad quattuor quinque adjecti novem quibus nihil potest esse explicatius, Cic
numerum expleverunt, Liv.: come 1. 1. milit., 2.eXplTcalUS,ÙS, m. {e\]À\cQ), spiegazione,
di truppe, triura milium numerum, Liv: quat- interpretazione, difficiles babere explicatus, Cic
tuor milia, Curt.: della somma, numero delle de nat. deor. 3, 93.
truppe, ducenta milia, Curt.: amplius octoginta explTcTtus, a, um, part. agg. {da explico),

miUbus, Veli. P) raggiungere una misura, una senza difJicoWl nell'esecuzione, spiccio, ex pro-
dimensione, justam muri altitudinem, Caes. positis consiliis duobus explicitius videbatur
b. G. 7, 23, 4. b) compiere, adempiere, officìum, Ilerdam reverti, meno difficile ad eseguirsi,
Cic. in Cic. ep.: munus, Cic e) soddisfare,
fil. Caes. b. e 1, 78, 2.
saziare, appagare, sitim, Cic: famem, Cic: ex-plico, avi, àtum, e m, Ytum, are, spie-
alcjs desiderium, Liv.: odium, Tac. odium : gare, dispiegare, sviluppare, svolgere, sciogliere,
suum sanguine inimici, Cicrseveritatem suam IJpropr.: K)in senso stretto, ^estera, Cic: vo-
aliena invidia, Eutr.: me, soddisfare la mia lumen, Cic: pennas, Ov.: orbes, svolgersi (del
volontà^ Ter.: animum, sfogar la bile, Cic: serpente), Ov. frontem, rasserenarsi, Hor.
:

alqm divitiis, Sali.: scribendo te, Cic: col B) in senso iato, 1) allargare, distendere nello
genit., animum ultricis flammae, saziare con spazio, a) e. inan.: intestina sua explicari (si
ardente bramosìa di vendetta soddisfare, = estendevano) per omnem terrarum ambitura,
Verg. Aen. 2, 586 e sgg. d) render completo, Suet.: partic. una locai. forum usque ad ,

completare, a) (COme t. t. milit.J apparecchiare, atrium Libertatis, Cic: Capua pianissimo in


formare, stabilire in nuniero completo (rotondo), loco explicata, Cic. b) esseri anim., come 1. 1.
exercitum, Liv.: sex milia (militum), Curt. milit.= spiegare, sviluppare, svolgere le file ecc. ,

P) render
cotnpiiito, compiere, risarcire, restau- far spiegare, distendere, collocare in modo con-
rare, deminutum patrum numerum, Liv.: e veniente, ordines, agmen, aciem, Liv.: mul-
così explebo nuraenim, completerò di nuovo titudinem navium, Nep.: classem, Veli.: se
il numero delle ombre tornerò ad esse,= turmatim (della cavalleria), Caes. 2) poet.:
Verg.: centurias e trlbus, ricevere il numero natura arida ligna esplicat in flammas, svi-
conveniente di voti, Liv.: quod utrique defuit, luppa il legno secco in fiamme o dal legno
Cic: come 1. 1. milit., legiones, Sali.: eum nu- secco la fiamma, Lucr. 2, 882. II) trasl.:
merum, deperierat, Caes. e) com-
Caes.: quod A) in gen.: cur vos induitis in eas captio-
condurre a termine, damua-
piere, effettuare, nes, quas numquam explicetis, da cui non
tionem (compiere il numero dei giudici ne- vi libererete mai, Cic: explica atque excute
cessarioper pronunciare una condanna) ìntellegentiam tuam ut videas etc, svolgi
,

Cic: vitam beatam cuinulate, rendere affatto e ricerca rigorosamente la tua conoscenza
(pienamente) felice, Cic f) riempiere per- = fil tuo intelletto), Cic: haec (divisio) se sta-
correre in tutte le Sue piarti, trecentas urbes tim explicat, si svolge, si sviluppa, Cornif.
erroribus, Tibull.: quinque orbes cursu, per- rhet. B) partic: 1) togliere gl'impedimenti
1009 esplodo expolitio 1010

che si oppongono ad una cosa, sbrigare q.c, nulla impedisse sulla strada il viaggio del-
finire, procurare, procacciare, ejus Iiegotia ex- Vimperatore, staffetta, Suet. Tib. 60.
plicare et expedire, Cic: reni frumentariam, eXplòralurTim, a, uni, appartenente, che
Caes.: onera, Suet. 2) liberare, salvare, trttr serve alle esplorazioni, di esploi'atore, coroua,
d'impaccio una persona ecc. da una condi- come ricompensa per coloro che spiavano e
zioìie imbrogìiata, da un pericolo, rem pu- seguivano il nemico, Suet. Cai. 45.
blicam, Cic: explicatus gravi valetudine, Sen.: explrM'iitus, a, ura, part. agg. [da ex-
legio virtute sua explicata, Liv. epit.: operam ploro), sicuro, certo, littcfae exploratae a ti-
da, ut te explites, Poinpej. in Cic. ep.: di sogg. more, che danno sicurezza, Cic. facilior et :

inan.,con quo minus e ilco>ig.,\it legatos,quo exploratior devitatio legionum fore videtur
minus violarentur, fuga explicuerit, Liv. epit. quam piratarum, Cic: exploratissiraa Julia-
3) dietro allontanamento di tutte le difficoltà, narum partium fuit Victoria, Veli.: deus habet
effettuare q.C, condurre a terinine, porre in exploratum, fore etc, sa di certo, Cic: mihi
opera, eseguire, adempiere, compiere, a) ge- exploratuin est, mihi est exploratissimum
neric: fugam, Liv.: consilium, Cic: mandata, fsono certissimo) seg.daWacc. e Z'infin., Cic:
Cic: praecepta, mettere in pr((tica,Cic.: assoh, prò explorato habebat, riteneva per certo,
de hortis explica, metti in oì-dine la cosa, Cic. Caes.
b) regolare, aggiustare, accomodare affari pecu- ex-plópo, avi, atiim, are, esplorare, I) ge-
niari, nobis nomeii illud, Cic: solutionem.Cic: neric. spianto, ricercare q.C, cercare di sco-
HS illud XX
et DCCC, Cic 4) svolgere a voce A) in gen.: Africam,
pi'ire, visitare, investigare,

per iscritto, spiegare, esporre particolareg- < 'ic: locum idoneum, Caes.: cubiculum,
castris
giatamente; dilungarsi, esprimersi, spiegarsi SU Suet.: altera (manus) motu caecum iter ex-
q.C, a) generic. verbura explicare excute-
: plorat, Ov. B)partic, 1) mediante esplorar
reque, Cic: causas rerum, Cic: rationem (il tori come esploratori = esplorare, indagare,
piano) alcjs rei, Nep.: philosophiam, vitam investigare, riconoscere, spiare, speculare, iti-

alterius, Cic: res gestas narrando, Cic: fu- iiera egressusque ejus. Sali.: hostium iter, ho-
nera fando, dipingere a parole, Y erg.: e così res stium consilium, Caes.:s<?^. da prop. relat. o
(contr. summas res attingere), Nep.: ea, quae interr., Caes. e Liv.: e airah\. assol., explo-
de naturis humani generis ac moribus a phi- rato e ante explorato o explorato ante, dopo
losophis explicantur, Cic:«sso7., expl. de aegri- aver prese informazioni, dietro informazioni
tudine, Cic. b) esprìmei-sì intorno a q.c. = [contr. inexplorato), Liv. 2) trasl., esplorare
dar notizia, hoc igitur explica. Cic: hoc mihi q.C, spiare, indagare, investigare, cercai' di sco-
explices, Cic. e) dare in un'altra lingua, ren- prire (rintracciare), di trovare la ragione, a) ge-
dere in traduzione libera (rispetto al Conte- neric. rem totam, Cic: con prop. interr..
:

nuto), tradurre commentando, SUmmorum Ora- con prop. finale con ne e il cong., Ov.:
Sali.:
to rum Graecas orationes, Cic. de or. 1, 155. con de e Z'abl., de Macedonico bello, Liv.: e
5) col riflettere o informarsi presso altri, alTahl. assol.. explorato colVacc. e Tinfin.,
cercar di procurarsi notizia di q.C, scoprirv Tac. hist. 2, 49. b) investigare il sentimento
q.C, dilucidare, decifrare, ut expUcarem, quid di alcuno, regìs animum, Liv.: de voluntate
esset optimum factu, Cic: illius (:^ab ilio alcjs, Nep. e) spiare Voppoì'tunitfi di q.C, pen-
fictos) VerrutioS;, Cic, sare al mezzo e alla via di far q.C, fugam
eX-|»lodo, plòsi, plòSUm, ore, I) cacciare, domini, Cic: insidlas ovilia circum, Verg.
cacciar eia battendo, percotendo, SlÌÌOS arenam
in II)pregn., rispetto alla bontà, capacità, so-
aut litus, gettar fuori, Sen.: poet, noctem ex- lidità, esaminare q.C provare, sperimentare,
,

plodentibus alis, sbattere, Lucr. II) col batter portas, Verg.: explorat robora fuinus, Verg.:
le mani o picchiare (come segno di disappro- quindi gnstn explorare epulas, cibos potusque,
vazione), cacciare dalla scena, un attore cat- gustare, assaggiare, Tac: trasl., secundae res
tivo, fischiare, k) propr.: histrionem exsibilare acrioribusstìmulis animos explorant (della for-
et explodere, Cic: comoedum sibilis, Cic: es- tuna^, Tac. hist. 1, 15.
plosa Arbuscula, Hor. B) trasl., rigettare, dis- exploiiilO, ònis, f. (explodo), lo schernire
approvare, sententiam, Cic. battendo le mani, il cacciare, ludorum explo-
explòralc, aw. con compar. (explora- siones, Cael. in Cic. ep. 8, 11, 4.
tus), con certezza, di certa scienza, sicuramente, 1. CX-p«ITo, Ivi, Itum, Ire, pulire, ripulire,
Cìc.eda. lisciare, nettare, colorire nettando, IJpropr.:
explóriitlO, òuis, f. (exploro), I) spio- parietem, Vitr.: libellus pumice expolitus,
naggio, Tac. hist. 3, 54. II) ricerca, investi- Catull.: nulla mala re esse expolitam muliebri,
gazione, veri, Sen. ben. 4, 33, 2. non dipinta, imbellettata. Ter. II) trasl.: ri-

explorntSr^ òris, m. (exploro), es/3ior{rfo»-e, pulire, forntare, affinare, j'erfezionare, a) Unu


spia, IJ in gen.: Sen. ep. 2, 5. Ter. aun. 11, pers.: alqm doctrinis omnibus, Cic: nox te
16. II)partic.: come 1. 1. milit: &) soldato nobis expolivit hominemque reddidit, Cic: vir
delle truppe avanzate sconndure, plur., ex- omni vita excultus atque expolitus, Cic. b e.
ploratores, truppe avanzate, scorridoi i, esplora- inan.: quasdam artes, Lurr.: diorntore, ador-
tori (éclaireurs), sorta di truppe scelte, le nare, colorire, inveutum, Cornif. rhet.: partes
quali formavano tuia suddivisione presso non eàdem rat ione, Cic.
ciascuna legione o corpi separati, che per 2. cxpttJTo, V. exspolio.
far ricognizioni, percorrevano il paese, Caes ,
expuITlTo, ònis, f. (e.xpolio), il pulire, ripu-
Liv. ed a. b) explorator viae, esploratore della lire. lisciare, arricciatura, colmatura, I) propr.:
via, uno del seguito delV imperatore, il quale parietum, Vitr.: urbana, ornamento più fine
andava innanzi, per provvedere, acciocché della casa nella città, Cic. II) trasl., c<wj«-
1011 exp'^litns expostulo 1012

gione, fine perfezionamento e pnUfur/t, nhhelìi- exporge (sincnp. r=r exporrige) frontem, rasse-

mento, inventi artificiosa, Gir.: in verbis inest rena il tuo volto, Ter. adelph. 889. b) come
quasi materia quaedam, in numero autem ex- 1. 1. milit.: equites in longitudinem, Auct. b.

politio, Cic: come fìg. retor., Comif. rhet. 4, 54. Afr.: munitiones propius eorum aciem, Auct.
e\|»iilitii!i, a, um, part. agg. {da expolio), b. Afr. e) una. località, hinc orti montes longo
pulito, forbito, netto, expolitior dens, Catull. se jugo exporrigunt, Mela. II) trasl.: menses
39, 20. sibi et annos et longam seriem, Sen. de brev.
ex-|ir>no, pusui, posttum, ere, esporre, vit. 9. .3.

poì-re in mostra, collocare, J)propr.: A)inrjen., CXportatTo, ònis, f. (exporto), IJ espor-


scalaSjVerg. Aen. 10. 6-')4: quindi e'x^osìtns, di tazione delle merci, ecc. [contr. invectio), Cic.
locai., esposto, posto (sopra), expositae prope in de off. 2, 13. II) esilio, deportazione, Sen. de
ipsis litoribus urbes, Liv.: Numidia ad ripas tranqu. 11, 9.
exposita fluminis Ampsaci, Mela: rupes ex- e\-pOPtO, avi, àtura, are, esportare, por-
posta (= exposita) ponto, Verg. B) parfic.: tar fuori, pm-tar via, IJ in gen.: sua omnia,
Imporre Slilla terra, 2Ì) gettare, sbattere sulla Caes.: omnia ex fanis plaustris evehere expor-
t^rra, sul lido, OS (Orpbei) percgrinis arenis, tareque, Cic: Dareum clauso vehiculo, Justin.:
Ov. met. 11, 56. h) come t.t. nnut., appro- ossa pristini corporis Aegyptum fin EgittoJ,
dare, far sbarcare, a) ogq. incm., advexi. ex- Mela. II) partic: s.) condur via, o fuori d'un
posui, Cic: cxp. frumentum, Cic: e tegulas de paese, esportare SU carri, su navi (contr. im-
navibus, Liv. P) p?rs. (partic. truppe): copias, portare), res, Cic: maximum pondus auri, Cic:
milites, exercitum, Caes.: ibi Themistocleni, aurum ex Italia quotannis Hierosolyma, Cic.
Nep. milites (ex) navibus, Caes. : alqm in
: b) portar via un cadavere, sepellirlo, COrpora
terram, Caes.: alqm in litus, Liv.: in litore, luce carentum tectis, Verg.: funus per vespil-
Suet.: alqm in portu Tarentino, .Justin.: mi- lones, Eutr. e) in senso cattivo, mandare
lites ad eum locum, qui appellabatur Palaeste, uno in un altro paese =
esiliare, portentum

Caes. 2) esporre pubblicamente, alqd vendi- in ultimas terras, Cic. II. Verr. 1, 40.
tioni, Tac: partic. in m,ostra, vasa Samia, eX-pOSCO, poposci, ere, i) chiedere con istan-
Cic: e magnum argenti pondus fun gran nu^ za, pregare istantemente, sìippiicare, A) in gen,:
mero di vasi d'argento), Caei=;.: alqm populo signum proelii, Caes.: misericordiam, Cic:
videndum, Ov.: copias in omnibus coUibus, con doppio acc, qnod deos expoposci, Liv.:
quasi spiegare, mettere in vista, Caes. colTacc. pers. seg. da propos. finale, precibus
3) esporre un fanciullo in un luogo, puerum, exposcentes plebem darent, Liv.: coZ^infin.,
. . .

Justin.:in proxima alluvie pueros, Liv.: infan- Verg. e Tac. assol., exposcentibus militibus
:

tem ad januam matris, Suet. IIJ trasl.: ovv. cunctis, Caes. e Liv. B) partic: 1) come
1) esporre, porre innanzi agli ocelli, a) in gcn.: ì. t. del linguaggio religioso domandare =
praemia alci, Cic: vitam suam ad imitandum, q.c. agli Dei con preghiera, con voti, implo-
Cic. :factum (joer imitazione), Cic b) esporre rare, victoriam a diis. Caes.: pacem deùm, pa-
= mettere a disposizione, alci DCCC, Cic: cem (deae) precibus e sùn., Liv.: opem Cupi-
per urbes benigne commeatus, Liv.: colores dinis timidis votis, Ov. 2) domandare Vestra-
alci ad variandum, Cic. 2) esporre oralmente dizione, la consegnadiuno per punirlo, alqm,
O per iscritto, a) esporre, dichiarare, most/rare, Nep. e Liv.: alqm ad poenam, Tac. IIJ richie-
dipingere, descrivere, trattare, vitam alcjs to- dere, opes exposcere parvas, Ov. met. 11,201.
tam, Cic: mores Grajorum, Nep.: alqm ver- expÒAÌlìO, ònis, f. (expono), I) esposi-
sibus, Nep,: breviter consulatum alcjs, Cic: zione, infantis, Justin. 1, 4, 9 e 1, 5, 4. II)
Africae situm paucis, Sali.: mandata in senatu, spiegazione, esposizione, narrazione, svolgimento,
Cic: plura de alqo, Nep.: sempl. de vita im- Cic: quindi racconto, Quint.
peratorum, Nep.: seg. daprop. relat. o interr. c\p<i«iìlii*i>, a, um, part. agg. {da expono),
(con qui, quid, quem ad modum e simili), I) che sta là aperto, esi>o.sto. A) Jìropr.: Sunion,
Lucr., Cic ed a.: colVacc. e Z'infin. f^=^ mo- Ov. fast. 4, 563. B) trasl., accessibile, qui tot
strare, dimostrarej, Lucr. 1, 121. Cic. Tusc. annos ingenium, laborem, fidem suam populo
1, 26. b) esprimere a parole, esporre il con- Eomano promptam expositamque praebuerit,
tenuto di q.c., condiciones pacis, Justin.: ora- di un giurisperito, Cic: domus clausa pudori
tionem obliquam, comporre indirettamente, et sanctimoniae, patens atque adeo exposita
Justin. 8) esporre q.c. =
abbandonare, comun. cu])iditati et voluptatibus, Cic: di pers., est
exponi ovv. expositum esse, a) riguardo alla enim obvius et expositus, Plin. ep. IIJ che è
situazione, posizione, località, mollibus ze- aperto davanti agli occhi, esposto. A) prOpr.:
phiris, Ov.: procellis, Mela: in omnes tempe- frontem ejus (villae) tantum novi et expo-
states fdel mare), Sen.: ad perìcula classium sita, quae ostendit etiam transeuntibus, Sen.
extemarum (del mare), Liv.: di un popolo, B) trasl., a) intelligibile a tutti, Quint. e
adversus Italiam, Liv.: ad omnes ictus, Curt.: Plin. ep. b) di tutti i giorni, sost., exposita
centra omnes copias, Auct. b. .\fr. h)riguardo (n. pi.), ciò ch'è comune, ordinario, Quint.
alle relaz., circostanze, detto di pers., ecc. 10. 5, 11.
barbaris nationibus (di provincie), Tac: ad expotitìilillTo, onis, f. (expostulo), I) in-
invidiam Marcelli, Tac: ad injurias fortunae, vito con istanza, preghiera ardente, intensa,
Sen.: di condizioni umane, ecc., libertas ex- stringente, Cic de domo 16. Tac ann. 1, 13.
posita ad injurias Masinissae, Liv.: ira magis II) acctisa contro UnO, rimprovero, rimostranza,
exposita contemptui est, Sen. Cic ed a. : expostulationes cum praesente
ex-porrij50, re.xi, rectum, ere, estendere, Pompejo, Cic.
distendere, spiegare, Ij propr. : a) membra, ex-postìilo, avi, atum, are, I) riehiederot
,

1013 eiprpsge crpu^ax 1014

domandare, eaigera seriamfinti*, «on iirtfinsft mistura che giornalmente le innalzava il ter-

A) in gen.: alqd ab alqo, Val. Max.: spfj. da rapievo, Caos.


ut ne e il cong., Tac. e. Plin. pan.: colVacc. exprftltrntYo, ònis, f. fexprobro), Hmpro-
« Z'infin., Tac. B) partic, fiehiedere, (ìoman- vero, rimbrotto, rinfacriamcnto, stultitiae, Suet.:
ittire uno per punirlo, alqm ad supplicium, Tac. tacita impotentiac, Quint. : alla domanda a
77) lagnarsi, dolersi con uno e precis. lagnarsi chi? immcTnori beneficii, Ter.: alci veterifl
di lui stesso, portare niuwere qtierela, rim- fortunae, Liv.
proverare, cum alqo de alqa re, Cic, e cum expritliriit^ir, òris, m. (cxprobro), Wm-
alqo alqd o alqm, di una cosa a pers., Tac. e proveratore, rimln-ottatore, chi rinfaccia, ScD
Cic: expostulare et queri colVacc. e Z'infin., contr. 7, fi (21), 20. Son. do ben, 1, 1,4.
Cic: exp., cur otc, Tac. exprftl»piilrix,trTcis, f. (exprobrator),rfm-
ex presse, avv. (expressus), I) eii\yrcs8a- pìoveìatricc, Scn. dc ben. 7, 22, 2.
mente, chiaramente, espliiifatnente, ut ea (R exprftliro, avi, atum, aro fox e probrum),
littera) a nullo expressius reforretur. Val. Max. rintprovrì-are, rimbrottare obbiettare, rinfac-
8. 7. ext. 1 . TI) trasl., con eupreasioite, in modo ciare, generic: a) alqd: ea ipsa, Liv.:
a)
siffniflcatii'o, vivace; conscvipta excmpla, Cor- ca.sus bellicos, Cic: officia, Cic: oa (vitia) in
Tiif. rhct.: dif'ere, Plin. ep. adversariis, Cic: versiculis praesentia mala,
ex|iressns,a.uni,part.agg. (rfff exprimo), Suet.: ea velut excusando, Tac. P) alci alqd:
T) delia pronuncia delle parole espresso = haec hosti, Liv. alci fugam, Ov. alci perju-
: :

chim-amcnte, ben articolato, chiaro, verba Quint.: . rium, Liv. y) alci con de (in riguardo a, a
>ermo expressior, Qiiint. IT) espì-essivo, in ri- cagione di) e Z'abl.: alci do uxore, Nep. Epam.
salto, evidente, chiaro, !i)propr.: litterae litu- 5, .5. 5) colVacc. e Z'infin.: expr. nihilo plus
raequeexpressae. Cic: corporalacertis expressa, sanitatis in ouria qnam in foro esse, Liv. e) col
muscolosi, Quint.: omnibus membris expressus quod e il cong., quasi exprobrare (videntur)
ìTìf-àììs, completamente formo to, Quint.: nihil quod in vita maneam, Cic. ep.: Pompejo a
habore expressi, Cic. b) trasl : justitiae solida multis exprobratum est, quod etc, Suet. Z) as-
€t expressa effigies, Cic. : expressa scelerLs ve- sol.: circumstabant armati hostes exprobrantes
stigia, Cic. eludentesquc, liiv, dulcis esse tamen debet,
:

exprimo, pressum, cre(ex cprcmo),


pressi, non exprobrans (aspro) sonus, Quint. b) rim-
I) spremere, «arar fuori. A) propT.: 1) in gen.: proverare =
citare, mentovare, richiantare alla

a) generic: lacriniulam oculos terendo, Ter.: memoria, alludere a, ricordare q.c. in tono di
inde quod exprimimus, Lucr.: sucus ex sesaraa biasimo, aut quori semper aliquid aut etiam
expressus, Curt. hjprtrtic, nella pronuncia exprobrare, Cic: expr. suam militiam. Liv.: de-
delle lettere, delle j^wro^e, ecc., pronunziare trita tegniina et nudnm corpus, Tac: ingrato
spiccato, articolare con chiarezsa, litteras puti- meritum, Ov.: beneficia apud memores, Liv.
dius (contr. obscurare neglegentius), Cic: lit- ex-promo, prompsi, promptum, ere, ti-ar
terae ncque expressae (troppo .spiccate) neque IJ propr.
fitori, : a) procurare, far venire,
oppressae (^fra i dentij, Cic. erpr. verba ore: omnes apparatus supplicii. Liv. 28. 29, 11.
libero, Quint. 2) jyregn., spremere, ruotare pre- b) mandar fuori suoni, emettere, macstas VOCCS,
mendo, cibum, Lucr.: spongiamjCels.: madidas Verg. : multas mente quercllas, Catull. Il)
imbre Comas. Ov. B)trasl., cavar fuori, ottenere, trasl.: A) in gen., mettere in luce, mostrare,
empire, indurre, nuuimulorum alqd ab alqo svolgere, sriiuppare, crudclitatem suam in alqo,
hlanditiis, Cic. pecuniara alci, Suet. vocem,
: : mostrare la sua crudeltà verso uno, Cic: in
Caes.: confessionem alci, Liv.: coronam, Nep.: causa vim eloquentiae, Cic: ut apud eos ipsos,
cur tu in judicio exprimis, quod non fit in quod ab iis didicerimus, velimus espromere,
campo ? Cic: expressi, ut negaret, Cic II) far Cic. B) partic, mostrare con parole, dichia-
spoì-ffere, cavar fuori foggiando. A) projyr.: rare, svelare q.c, fare una sortita intorno a
a) generic. —
fwmarc fisicamente, cujus lar g.C, venir fuori con rina, proposta, spiegarsi
oertos exercitatio expressit, Quint. 8, 3, 10. intorno a q.c, leges de religione, Cic: causas
h) esprimere, rappreseìitare in CCra^ metalli, et ordinem belli, Liv. sententiam (proposta,
:

colori, ecc., figuras, Ov. simulacra ex auro,


: partitoj, Tac: Tac:
seg. dalVa.cc. e Z'infin.,
Curt. expressi vultus per aénea signa, Hor.:
: seg. da prop. relat, Cic ed a.
vestis exprimens singulos artus, Tac. B) trasl.: expronipliis, a, um, part. agg. (da ex-
]) esprimere a parole, a) delineare con tratti promo), pronto, alla mano, malitia atque astu-
spiccati, esporre chiaramente, precisamente, tia. Ter. Andr. 723.
porre in luce, omnem vitae imaginem, Quint.: expu;;°lial»ilis, O (oxpugno), espugnabile,
imaginem consuetudinis atquevitae alcjs, Nep.: facile a marique exp. (Leucas),
prender.<ii, terra
jTiores alcjs oratione, Cic: dicendo sensa, Cic. Liv.: arx ne magnis quideni exercitibus exp.,
b) esprimere =
imitare, tradui-re, alqd Latine, Tac: miles cuncta virtutc expugnabilia clami-
Cic: verbum e verbo, Cic, ovv. de verbo, Ter.: tare, Tac.
ad verbum de Graecis, Cic 2) nella condotta, expil|:>^liniTo, ònis, f. foxpugno), espugna-
nel portamento, nel gesto, ecc., imitare, rìpro- zione, asstdto, oastrorum, Caos.: Plur. : expu-
<ìurre, incessus, vultum, Ov.: in scaena Roscii gnationes nocturnae aediam, Cic
gestus, Cic: oratorem imitando effingere atque expii|i'nsìlor, òris, m. (expugno), espu-
expr., Cic: alcjs vitam et consuetudinem, Cic: gnatore, vincitore, chi espugna, urbis, Cic: CO-
vitia imitatione ex aliquo expressa, Cic III) loniae, T>iv.: trasl., pudicitiac, Cic. IT. Verr. 1,9.
tirar sm, spingere in su, trarre in alto, quae expu&;iiax, nàcis (expugno), abile ad espu-
nervo tormentisve in altum exprimuntnr, Sen.: gnare, expugnacior herba, jjj'jì efficace sul
quantum has cotidianus agger expresserat, a cuore, Ov. met. 14, 21.
1015 espugno exscreo 1016

ex-pugno, avi, atum, are, I) Sìipfirare nei II) ricercare, visitare, a) propr,: vescendi causà
contbattiniento, tanto coti uìi ussrtUo (quindi mari terraque omnia, Sali. Cat. 13, 3. b) trasl.,
anche coli' aggiunta per vim) quanto colTas- investigare, ricercare {confrontare), eorum ta-
Sedio, vincere, espugnare, prendere, A) propr,: bulas, Cic : ad (secondo), antiquae
facta alcjs
urbes, naves, Caes.: oppidum obsidione, Caes,: religionis rationem (regola,), Cic: seg. da prop.
Cirtam armis, Sali.: hostes, Liv.: di sogg. inan., relat., Cic. Ili) domandare con preghiera,
fames obsessos expugnavit costrinse alla , imploi'are, domandare istantemente, alcjS COU-
resa, Liv. B) trasl. a) vincere, superare,
: silium, Cic paeem per aras, Verg.: sed haec
:

anìmum, Cic: pertinaciam legatoruni, Liv. non nimis exquiro a Graecis, in simili materie
b) rapire, annientare, togliere, pudicitiam, vio- non faccio troppo assegnamento sui Greci,
lare, Cic: così decus muliebre, Liv.: regnnm, Cic
Liv.: quaestiones, frastornare, Liv. e) ottenere exquTisTlc, avv. col compar. (exquisi-
a forza, legationem, Cic: seg. da ut e il cong., tus), diligentemente, accuratamente, a foi^o,
Cic. ed a. d) acquistarsi q.c, combattendo, studiosamente, Cic. ed a.
venire a termine di q.c, coepta, Ov. met. 9, exqiiT«!>Ttu<ii, a, um, part. agg. col compar.
619. IIJ combattere aparole, intentionem aut e superi, (da exquiro), IJ squisito, cercato,
assuinptionem, Quint. 5, 14, 20. scelto, eccellente, Cic ed a. II) ricercato, mun-

ex pillalo, ònis, f. (expello), espulsione, scac- ditia exquisita nimis, Cic: verba, Quint.
ciamento, Laenatis, Cic: più r., expulsiones vi- ex-sacrìtìco, are, offrire un sacrifizio, ho-
cinorum, bene meritorum civium, Cic. stiis balantibus, Poeta in Cic. de div. 1, 42.
expul«i5r, Òris, m. (expello), espulsore, di- eX-saeviO, Ire. sfogarsi, cessar d'infuriare,
scacciatore, ehi scaccia, t^Tanni, Nep. : bono- dum reliquum terapestatis exsaeviret, Liv. 30,
ram, dai beni, Cic. 39,2.
expiiltrìx, trlcis, f. (expulsor), espeiutrice, eX-Sìingllis, e, esangue, senza sangtie, I)
colei che caccia, vitiorum (della filosofia), Cic. propr.: animantes, Lucr.: umbrae, Verg.: ani-
Tusc. 5, 5. mae, Ov. II) trasl. a) pallido =. morto,
:

ex-pungo, punxi, punctum, ere, cassare esangue, corpus, Ov.: corpora mortuorum, Cic:
le lettere sulla tavoletta di cera, quindi I) vir, Liv. b) pallido, scolorito, cadaverico, di
cancellai-e, anmillare, hunc diem, SeD.: munUS pers., per poiiru, ira, ecc., Cic. ed a.: di e.
munere, Seu. IT) rivedere un elenco, far la inan., color, Sali.: tabum, Ov. : herbae, Ov.
revisione di, decuriasrerum actu, rivedere la e) esangue, senza forze, esausto, impotente, di
lista deigiudici (per cancellarne i morti, ed pers., Cic. e Curt.: corpora, Curt.: vires finiti-
eliminarne gV incapaci), Suet. Claud. 15. morum, impotenza dei vicini, Justin.: del di-
expìio, V. exspuo. scorso, geuus orationis, senza nerbo, Cornif,
eX-purgO, avi,atum, ^xe.pitrgare per bene, exsanguia (senza
rhet.: scripta cicatricosa et
nettare, I) propr. : quae poterunt umquani Calvus (senza vita).
vita), Quint.: dell oratore,
satis expurgare (rae) ócntae'^ risanarmi fdal- Tac. d) attivo := che rende pallido, che fa di-
rardore poetico), Hor. ep. 2, 2, 53. IIJ trasl.: ventar pallido, cuminum, Hor. ep. 1, 19, 18.
A) in gen.: expurgandus est sermo, Cic. Brut. ex-sarcio (exsercTo, exercto), sartùrus. Ire,
258. B) partic, purgare scolpando, giustifi- risarcire, tnigliorare, trasl., compensare, fipere
care, schisare, se, Ter., se parum. Sali.: expur- rustico faciundo sumptum suum (di schiavi).
gatunira (objeeta) asseverans, Tac Ter., id aliis rebus, Q. Cic.
ex-puto, avi, atum, are, rivolgere bene in ex-ss»ITo, avi, atum, are, satollare del tutto,
mente, scandagliare, scoprire, exputando evol- saziare, I) propr.: Vino ciboque, Liv. 40, 28,
vere seg. da prop. relat., Cornif. rhet. 2, 42: 2. II) trasl. =
soddisfare del tutto, acconten-
exputare non possum seg. da una prop. relat., tare,morte alcjs exsatiari, Liv.: quorum sae-
non saprei pensare, ecc., Piane, in Cic. ep. vitiam non mors noxiorum exsatiet, Liv.: ex-
10, 24, 6. satiata clade domus, poet.= sazia distragi, v.
KxqiiTltae, arum, f. V. Esquiliae. ex-«iaturiilMlì*<, e (exsaturo), sanabile, non
exquTro, exqulslvi, exqulsìtum, ere (ex e (nec) exs. pectus, animo insaziabile, Verg.
quaero), I) ricercare, 1) investigare, spiare, Aen. 5, 781.
cercare diligentemente, propr.: antiqiiam
a) ex-sàluro, iìvi, atum, are, saziare, satol-
matrera, Verg.: vestras terras, Verg.: iter per lare (del tutto), 1) propr.: belua exsaturanda
alqm, far esplorare, Caes. b) trasl.: a) ge- visceribus meis, Ov.: quae edi quaeque exsa-
neric: ricercare, investigare, scoprire, iinagi- turata (acquetata, sazia) libido hausit. Poeta
nare, moentere, veritateni, verum, Cic: Con- in Cic. 2) trasl.: ejus cruciatu atque supplicio
silia, Cic vix pueris dignas arnbages, Liv.
: : pascere oculos animumque exs., Cic: odiis ex- I
anche seg. da prop. relat., Cic. P) scoprire saturata quievi, Verg.
con domande =
aa) generic: interrogare, exseendo, -sceii«»To , -scensus, V,
domandare informarsi, palam pretia, Cic:
di, escendo, e cosi via.
alcjs sententiara. Sali.: sententias, Caes.: a te ex«i>ciiido (excindo), scYdi, scissum ere. ,

nihil certi exquiro, Cic. ex alqo causas alcjs


: squarciare, quindi distruggere, annientare, ro-
rei,Cic: e exqu. seg. da prop. relat. od interr., vinare, a) e. inan.: Numantiam, Cic: curiam,

Cic: partic. sost., exquislta (n. pi.), informa- Cic: urbes, Liv. h) pers.: amicos, socios, Sali,
zioni, Cic. de or. 1, 250. Pp) interrogare colla fr.: gentem, Verg.: hostem, Tac.

tortura, quolibet cruciata per me exquire, Ter.: CX-SCreO, avi, atura, are, espettorare, libe-
vel fidiculis de Caesonia sua, cur etc, Suet. rarsi dal catarro tossendo, .sputare, dare, Quint.:
2) ricercare =
scegliere per alc, iis singulares totiens claiisas ante fores, Ov.: uumquam ex-
honores, Cic: verba ad (secondo) sonutn, Cic. screarc ausus, Suet.
1017 exscribo essicco 1018

ex-sci*Tlio, scripsi, scriptam, ere, /) to- ex«?quTne, àrum, f. (eisequo: I) e-se-

piare, trascrivere, A) scrìvere, eonipilare, lit- tpiie, corteo funebre, funerale, II) proijr.: j USta
teras, Cic: tabulas, Cic. B) disegnare, rappre- exsequiamur, cerimonie funebri, Cic: exse
sentare al vivo, dipingere, illiagiues, Plill. ep.: quias alcjs prosequi, Cic: cxsequias ire, an-
/?<7.,alqm similitudiue, essergli del tutto si- dare a morto, seguire il corteo funebre. Ter.
\ miìe, Plill. ep. II) mettere pei' iscrìtto, scì-iver Ili) meton., cadavere, spoglie mortali, salma,
sopra, tracciare, notare, registrare, omnia, Cic. Eutr. 7, 18;_9, 2.
fr.: ci sacra oiniiia exscripta cxsigiiataqae at- ex«ii'qiiYalÌ!i«, e (exsequiae), che concerne
tribuii, l.iv. le esequie, funebre, Carmen, Ov. met. 14, 430.
e.\-sciil|»o, sculpi5i, sculptum, ere, I) ca- ex-se<iuor, cutus (quùtus) sum, sequi, se-
var fuori, 1) propr., togliere, cancellare guire, andar dietro, I) accompagnare un COT-
collo scalpello, ecc., versus, Nep. Paus. l, 4. teo funebre, alqm omni laude et laetitia, con
2) trasl., cavare coH domande, verum ex alqo, lodi ed allegria, Poet. in Cic. Tusc. 1, 115.
Ter. eun. 712. Il) cavare con istrumenti, II) trasl.: A) in gen., perseguire q.C, cercar
quali lo scalpello, il bulino, ecc., .'^colpire, di raggiungere, di ottenerci aeternitatem, Cic:
alqd e quercu, Cic: signum aliquod ex molari suam spem, sua Consilia, Liv. B) partic.:
lapide, Quint. 1) seguire un partito, una setta, aderire a, SC-
ex-«?co (exstco, exYco), sccui, sectum, are, ctam meam, Catull. 63, 15. 2) proseguire q.c.
tagliar via, tagliare, I) in (feti. : 9.) prOpr. : = adentpiere, a) in gen. = eseguire, mettere
linguam, Cic; fundum armarii, Cic. b) trasl.: in esecuzione, imperium, Ter. {e partic. pas-
nervos rei publicae, annientare, Cic: quiuas sivo, imperio exsecuto, Justin.): mandata, Cic:
capiti mercedes, ricavare il cinquf per cento scelus, Curt.: aeternitatem, pone in opera
del capitale, Hor.: exsectus et exemptus bono- l'eterna idea, Cic. b, far vedere, reclamare,
ribus, privato, Plin. ep. II) pregn., castrare, jus suum
armis, Caes.: formulam juris exse-
evirare, exsectom Caelum a Saturno, Cic: ex- quendi constituere, Liv. 3) perseguire col ca-
sectis virilitatem restituere non posse, Auct. stigo, colla vendetta, castigare, punire, vendi-
b. Al. care, jnra violata, dolorem, Liv.: delieta, Suet.:
^
exseeralȓflis, e (exsecror), I) esecrabile, giundic, rem tam atrocem, Liv.: injurias ho-
detestabile, maledetto, quindi anche odiato, for- spitum accusationibus voluntariis, Plin. ep.:
tuna, Liv.: nomen, Liv.: superbia, Eutr. II) che assol., caesus est; exsequar. egli è stato uc-
maledice, che impreca, die detesta, Carmen, for- ciso, lo vendicherò, Sen. 4) eseguire q.c. a
inola d' esecrazione, hiv.: quindi che desidera parole (oralmente o per iscritto), proseguire,
itt rojjijin.moi-fo/e, odium,ira atque odium,Liv. dilucidare, dichiarare, in esteso, narrare, rac-
exsecrandu», a, um (exsecror), esficrajido, eoiUare, esporre, trattare, condurre a termine
Eutr. 6. 19^ ciò che si ha cominciato, alqd, Cic. e Liv.:
exseeralTo, ònis, f. (exsecror), I) esecra- Subtiliter numerum, Liv. 5) proseguire, con-
zione, imprecazione, Cic. ed a, II) maledi- tinuare q.c, incepta, Liv.: alqd usque ad
eione, tletest azione, Cic. ed a. extremnm, Cic 6) ottenere q.c., o cercar di ot-
exsPcror, atus sum, ari (ex e sacer), « di- teitere., conseguire con domande, ricerche, colla
chiarare che uno o q.c. è affatto sacer, cioè propria riflessione, insistere, comun. exs.

consacrato all'ira degli Dei », esecrare, ma- quaerendo, inquirendo, sciscitando, cogitanilo
ledire, imprecare, detestare, I) propr.: a) col- aut quaerendo, seg. d(t prop. rflat., spesso in
Tace: alqm, Cic: Consilia Catilinae, Sali.; bel- Liv. 7) sottomettersi ad un male, patire, sof-
lum, Verg.: partic. exsecratus ^«ssj?;o ma- = frire, fatum Cic: cladem illain fugamque
alcjs,
ledetto, esecrato, essecratus populo Rom., og- (quella fuga disastrosa). Cic.
getto di esecrazione pel popolo rom., Cic: ex-sero, scrui, sertum, ere, mettere fuoi-i,
columna exs., esecranda, Cic. b) assai. = cavar fuori, I) propr., metter fuori Una parte
imprecare contro alc, pregar del male, Cic. e del corpo, a) linguam, Liv.: caput ponto, Ov.:
Liv.: in alqm, Liv in caput regnumque Pru-
: caput altius, alzare, Ov. b) scoprire, denu-
siae, Liv.: exsecratur (impreca) ])rimuin ut dare, brachia, Ov.: humeros, Caes.: mammara,
naufragio pereat Atreus, Cic. e) maledirsi, im- Verg.:^oe^., Amazon unum exserta latus, de-
precare contro a sé stesso, exsecrata civitas, nudata, ecc., Verg. II) trasl.: 1) in gen.: se-
Hor. epod. 16, 18 (cfr. n" II). II) trasl., creta mentis ore, Sen.: in librum alcjs jus,
giurare q.c. con parole di esecrazione (contro quod dedit, permettersi, arrogarsi q.c, Plin.
ai trasgressori), haec exsecrata civitas, Hor. ep. 2) in partic, mostrare, dimostrare, esporre,
«pod. 16, 3& (cfr. n" I, e). haec exserit narratio, Ph^iedr.: principem, mo-
eXSeCliO, ònis, f. (exseco), il tagliar via, strar la propria potenza come C'-c, Suet.
taglio,amputazione, fundi, linguae, Cic Clu. exserlo, are(intens. di exsero), trar fuori,
180 e 191. mettei- fuori, ora, Verg. Aen. 3, 425.
^
exs?culTo, onis, f. (exsequor), esecuzione, exsertuì», a, um, part. agg. (exsero), tirato
«seguimento, adempimento, svolgimento, di un fuori, steso, scoperto, manus exsertiores, Quint.
impegno, di un opera dell'intelletto, Sen.: 11, 3, 116.
sententiae, V ampliare, Plin. ep Syrìae, il po- : ex-sTbìlo, àtum, are, I) fischiare,
avi,
tere esecutivo in Siria, Tac disapprovare con partic in teatro per
fischi,
exseculSr, òris, m. (exsequor), I) esecu- disapprovare un attore, Cic. e Suet. II) dirum
tore, che eseguisce, acerrimus malorum pro- quiddam, Sen. de ira 3, 4, 2.
positorum. Veli. 2, 45, 1. II) vendicatore, exsiccaiiis, a, um, part. agg. ((7a cxsicco),
punitore, offensarum inimicitiarumque, Suet. secco, castigato, genus orationls, Cic. Brut. 29Ì,
Vesp. 14. e.\-SÌceO, avi, àtum, are, se«care,dw«eccare,
^

1019 exsico exsors 1020

J) DI gen., arbores, Cic. ebrietas, dum exsic-


: .ziont,ex luxuria exsistit avaritia, Cic: exsi-
cetur, fi'ìU) a che sia passato il vapore del stit loco quaestio subdifficilis, Cic:
autem hoc
vino, Sen. Il) pregn., Oere, tracamuire, vuo- talem exsistere eloquentiam,Cic in qua (animi :

tare, furtiui lagoeuas, Q. Cic; amplioruiu, Scu.: parte) irarum exsistit ardor, Cic: dictis capti-
vina culullis, Hor. vorum fides exstitit (le dichiarazioni dei pri-
exsiìco, are, V. exseco. gioni si verificano, si confermano), Liv.: pro-
ex-sàigno, avi, àtum, are, noUtre, segnare, misso fides exstitit, quello ch'egli hapromesso,
twtare puiìio per punto, eique sacra uninia ex- lo mantiene, Curt. b) con un nom. predicai.'.
scripta exsignataque attribuii, un indice prò- ego buie causae patronus (quale patrono) ex-
ciso per iscritto di tutto, Liv. 1, 20, 5. stiti, Cic. in praetura novaruui tabularum
:

exMlìo (extlio), sùivi e comun. stiui, sultuiu, auctor exstitit, Veli.: magnus hic vir exstitit
ire (ex e salio), IJ «aitar fuori, balzar fuori, {si è mostrato grande), Nep.: tam civilis erga
a) dal profondo, doiiiu, Hor. : e luari fdi un quosdam amicos exstitit, Eutr.: eo magis timeo,
pesce), Suet.: exsilit aguus, Ov.: exs. in siccuiii, ne in eum exsistam crudelior, Cic: dic.inan.,
Verg.: di e. inan., oculi exsiiuere, schizzarou omnium in litteris studioruui antiquissima
fuori, Ov.: medio e vuluere saxi exsiluisse fre- musice exstitit, Quint.: quae in principum vita
tum, Ov. b) saltar fuori frettoloso incontro egregia exstiterunt, Eutr.: con un partic.
ad uno, ad te exsilui, Ter. lieaut. 657. IIJ sal- pres. che segue qual predio., exstiterat qui-
tare in alto, balzare, assol., Cìc.ed a.: de sella, dam Scriboniauum se lerens (che si dava per
Cic: ex sella sua, Curt.: stratis, Ov.: io (a) M. Scrib.), Tac e) seg. da prop. relat, deinde
Annii testimonio, Cic: gaudio fdi giubilo), alius exsistet, qui etc, Cic: soluui qui piacula
Cic: poet, lunares equi exsilaistis, foste come exigeret exstitisse, Justin. d) seg. da ut e il
cavalli della luna trasportati nel cielo, Ov.: COng. dall'acc. e Z'infin. = risultare, seguire

di e, inan., exsiluere loco silvae, Ov. logicam., ex quo exsistet, ut de nihilo quip-
eXMllUlil, li, n. (exsul), soggiorno fuor i di piam fiat, Cic. : exsistit illud, multa esse pro-

patria, in seguito ad avvenimenti o delitti babilia, quae, etc, Cic.


politici, sia esso volontario o forzato come ex.solutu^, V. exoletus.
punizione ; bando, esilio, relegazione, I)propr.: ex!»ululTo, òuis, f. (exsolvo), liberazione da
voluntarium, Seu. alqm exsilio afficere ovv.
: q.c, mors dolorum omnium exsolutio est et
multare, Cic: in exsilium ire ovv. pergere, finis, Sej. ad Marc. 19, 5.

Cic: in exsilium eicere ovv. pellere, Cic, ovv. ex-solvo, solvi, sìilùtum, ere, I) sciogliere^
espellere, Nep., ovv. agere, Liv. II) meton.: dissolvere, A) propr.: glacicm, disciogliere,
A) luogo d'esilio, Cic, Sen. ed a.: plur., Verg. fondere (del fuoco), Lucr.: venas, aprirsi le

e Curt. B) exsilia =
exsules, esiliati, esuli, vene, Tac:exsoluta alvus, diarrea, Tac.
plenum exsiliis mare, Tac hist. 1, 2. B) trasl.: 1) in gen.: legis nexus, Tac: obsi-
ex-sistO, sttti, ore, I) venir fuoì-i, uscire, dium, levare (V assedio) , Tac: famem, scac-
venire alla luce del giorno, apjiaiire, alzarsi, ciare, Ow. 2) in partic, sciogliere spiegando,
moslrarai, presentarsi, a) di ess. viventi, assol., spiegare, dichiarare, Lucr. 2, 381. II) liberare
Cic. ed de terra, ex arvis, Cic: ab ara, Cic:
a.: sciogliere, Ajpropr.: se corpore, Verg.: se e
ab Cic: spelunca, Cic: media alvo, Ov.:
inferis, uervis, Lucr. B) trasl.: 1) alqà re := redimere,
partic. come t. t. milit., spuntare, sbucare, ap- liberare da q.c, se occupatiouibus, Cic: se
parire ad un tratto, assol., Xnct. b. Air. e Curt.: suspicione. Ter. : alqm poenà, Tac 2) scio-
e latebris, Liv. : ex collibus primis, Auct. b. gliere q.c. dal dovere, dall'obbligo, a) come
Afr.: terrà, Curt. b) di sogg. inan., assol., 1. 1, del linguaggio commerc, pagare un de-
partic. di acqua, fonti, fiumi, Liv., Ov. e bito, nomina, Cic. aes aUenum Plin. ep.:
: ,

Curt.: ab aede Junonis ex arce, echeggiare, domuum et insularum pretia, Tac: dotem
venir fu^ri (di una voce), Cic: sub ipsis flam- uxori, Aur. Vict. b)generic., pagare, soddi-
mis (dij, Curt.: inter aures (di un corno), sfare, dare (distribuire), pretia poenasque, Liv.:
Caes. II) pregn., nascere, uscir fuori, appa- recte factis gratiam, Liv.: poenas morte, scon-
rire, presentarsi, entrare, comparire, mostrarsi, tare, Tac: puenas male consultorum, soffrire,
divenire, nel perf. anche essere presente, esi- VeU.: beneficia, rimunerare, contraccambiare^
stere, trovarsi, essere, 1) propr.: a) di ess. Tac: vota, Liv.: fideiu (promessa), Liv.: jus-
anim. : ex stirpe quadam (fìg.), Cic. stercore : jurandum, Liv.
de taetro (di vermi), Lucr.: terris (di animali), exsouiuiì», e (ex e somuus), insonne, destor
Lucr. b) di sogg. inan., iuter coagmeuta la- sveglio, Verg., Veli, ed a.
pidum ex pavimento (di un albero], Caes.: ex-soi'béo e (di rado) psi, ere^
, bùi,
in statuae capite (di una
corona), Cic. 2) IJ assorbire, succhiare, 1) prOpr.: sanguincm,
trasl.: a) con un sogg. semplice: a.) di pers.: Cic: gustaras civilem sauguinem vel potius
ut ty ranni exsistereut, Cic: ut exsistat ex rege exsorbueras, avevi assorbito fino alVultima
dominus, Cic: reliqua vendita, quibus domini goccia, Cic. 2) trasl.: a) mandar giù, soppor-
non exstitere (erano presenti), Liv. p) di con- tare, difficultatein, ostinatezza, Cic. Mur. 19.
diz. fisiche, eo anno exsistit eadem positìo \j) quantas iste
inghiottire, divorare, assorbire,
caeli siderumque, quae etc, Cic: iutolerabilis Byzautiorum praedas exsorbuit? Cic. de bar.
aestus exsistit, Curt.: ubi acrior flatus exsistit, resp. 59: cuiu tot congiaria principum singulis
Curt.: magna repente in ipsis operibus flanima comissationibus e.\sorpsisset, Sen. ad Helv. 10,
exstitit, Hirt. b. G.: di condiz. polii., ne qua 9. II) portar via a x»oco apoco, ili un'acqua,
repentina vis in civitate exsisteret, Nep. ex- : ripas multasque arbores cum magna suli parte,.
sistitmotus, Caes., tumultus, Suet., externuni Curt. 8, 9 (30), 6.
bellum, Liv.: di altri stati e d'altre condì- eX-i»OI'!», bOrtis, senza sorte, I) fuori di
,

1021 ezpatlor exspno 1022

ducunt exsortem Aeneae (equum), Verg.


a<>rte, ' paulum, Quint.: Cartilagine, Verg, b) degli
Aen.8, 652: exsortem ducere honorem, siraor- orecchi, cum aures extremum semper exspe-
dinario, Verg. Aen. 5, 534 II) non partecipe Ctent, Cic. or. 199. B) trasl., anpettare, atten-
alla aorte, quindi trasl., non partecipe ad una dere, seu me tranquilla senectus exspectat,
voaa, privo di, esente di, incapace di, culpae, seu etc, Hor. sat. 2, 1, 58. II) sogget., aspet-
amicitiae, Liv.: cos ess. secandi, Hor. tare can ansietà, con desiderio, con speranza
eX-»»|»alÌ0r , àtUS SUm, ari, allontanarsi con paura q.c, bramare, sospettare, sperare,
dalla via, correre qua e lù, spaziare, I) prop)'., desiderare ardentemente, temere, atteiuiere e
a) ingcn.: equi exspatiautur, Ov.: longe equis, sim., X) propr.: a) con Tace: illum virum,
Ov.: di ess. inan., brachium exspatiatur in Cic: longiores epistulas exspectabo voi potiua
latus, Quint. b) di acque, uscire dal letto, exigam, Cic: alcjs mortem, Ter.: testa-
di/fonlersi, inondare, exspatiata fluniiua, Ov.: menta, Cic: majorem Galliae motum, Caes.:
laCUS exspatians, Plin. II) trasl., spaziare, di- partic. sost., ante exspectatum, prima che lo
lungarsi dal tema, diffondersi (sopra un argo- si aspettasse, Ov. met. 4, 790; 8, 5. Pialqd
mento), (in senso buono), Quint. 2, 10, 5 ab ovv. ex coZfabl.: praemia ab alqo, Caes.:
ed a, ex alcjs araicitia omnia, Caes. y) con doppio
cxspecliilfo, òuis, f. (exspecto w" II), acc, nec quid exspectes amicos, quod tute
aspettazione, l'aspettare SOggettivam. , attesa agere possies, Enu. sat. 38: miseriis suis
di, ecc., aspettativa, e prccis. tanto di supposi- remedium mortem. Sali. Cat. 40, 3. 5) cul-
zione, curtositiì, desiderio; quanto di timore, Z'acc. e Tinfin. fut., Liv. 43, 22, 2. Sen. ep.
paura, ccc, a) col genit. sogg.: hominum. 25, 3: unito con spero, Ter. Phorm. 1025:
Piane, (in Cic. ep.) e Liv.: coiitra exspectatio- con cupio, Cic. Verr. 3, 151. e) assol.: nec
nem omnium, Hii-t. b. G.: explere onmem ex- gravius quara exspeuta vissero... evenisset, Cic:
spectationem diuturui desiderii nostri, Cic. ad veruni, ubi minime exspectavimus, perveoi-
P) col genit. ogg.: vestrarum litterarum, Cic: mus, Quint. B) trasl., die. inan. =
ricìUedere
exspectationeni sui facere ocv. concitare, Cic: q.c, domandare, aver bisoyno di, oleae falcem
tanta exspectatio luit visendi Alcibiadis, Nep.: ratrosque exspectant, Verg. gè. 2, 421; e così
crebras exspectationes nobis tui coiumoves, anche Verg. gè. 2, 27. Curt. 3, 5 (12), 13.
Cic. y) con de e Tabi.: quantam tu mihi cxsper^o (ex-spargo), ere, I) spargere =
raoves exspectationem de sermone Bibuli diffondere, dilatare, Lucr. 5, 371. II) spar-
Cic. ^)Sfg. da prop. relat. : summa om- gere, bayiutre, inajjiare, Verg. Aen. 3, 625 E",
nium exspectatio, quidnam seutentiae ferrent Ov. met._ll, 367 M".
judices, Cic. e) assoL, praeter exspectationem CV-!»pC!!iy Sigg., sema speranza, privo di
esse, Cic: contra spein exspectationemque speranza, disperato, enatat exspes. Hor.: erret
evenire, Sen.: estigitur adventus in exspecta- iuopsexspes, Ov.: coZ genit., exspesvitae, Tac.
tione, in vista, in aspettativa, Cic ann. 6, 24.
e\$peetiilus, a, um, part. agg. {da ex- exispiralì'o, ònis, f. (exspiro), espirazione,
specto), (con brama) aspettato, atteso, bramato, esalazione, vapore, exspirationes tcrrae, Cic. de
desiderato, benvenuto, carus omnibus exspecta- nat. duor. 2, 83.
tusque venies, Cic: exspectati ad amplissimam e\-!»pTi*o, avi, atum, are, T) tr. espirare,
dignitatem, che autorizzano a, che fanno esalare, a) gcaeric: flammas pectore, Verg.,
credere che essi otterranno le piti alte ca- odorem suo de corpore acrem, Lucr. b) di mo-
riche onorifiche, Cic: litterae exsp., Cic: ribondi, exsp. animam, Auct. b. Air.: animas,
mihi tuum adventum suavissimum exspecta- Verg.: medios animam in ignes,Verg. ZZ)'intr.:
tissimumque esse, Cic: neutr, sost, ante ex- 1 j rendere lo spirito =
morire, spirare, Sali, fi".,
spectatuin, prima che lo si aspettasse, Verg. Sen. rhet. ed a.: Inter primam curationem,
e Ov.: parim. exspectato maturius, Veli. Liv.: in pugna et in acie, Liv.: fig.,
spegnere,
ex-speclo, avi, atum, are, guardare ad ne res pubUca exspiraret Max.: ex-
effecIt.Val.
un oggetto, I) aspettare ogg., fino a che una spirante jam liberta te, Plin. pan.: Sophro-
cosa cominci, o sino a che ale. o q.c. sìa niscum Socrates exspirare n in patitur, non lo
pronto, sia finito. A) propr. : a) di pers.: lascia morire (=^ cadere in oblio), Seu. 2) (sof-
a.) colVacc: alcjs adventum, Caes.: transitum fiando) uscir fuori con violenza, erompere, vis
tempestatis, Cic: cenantes comites, aspettare ventorum exspii-are cupiens, Ov.: exspirant
fino a che abbiano mangiato, Hor.: eos mul- ignea, Lucr.
tas horas, fino a che abbiano finito i loro CX-splendeSCO, dm, ere, risplendere, ri-
discorsi, Cic: quinque in Verrem hbros, fino lucere, I) pregn., del fuoco, Sen. nat. qu. 2,
a che siano ietti, Tac. dial.: senectutem alcjs, 23, 1. II) trasl., risplendere, a.) detto delle
fin che sia al suo termine. Ter. P) seg. da doti della mente, delV ingegno =
svilupparsi
prop. relat.: exspecto, quid tribunus plebis... splendidamente, Suet. Tit. 3. b) di pers. =
excogitet, Cic. : exsp. ,
quam mox etc, Cic. segtutlarsi, Nep. Att. 1, 3.

y) seg. da dum, do.v se, si, ut e sim., ex- ex-spolio, avi, àtum, are, privare affatto
spectas fortasse, dum dicat etc, Cic: si ex- d'un possesso, spogliare del tutto, trasl., exer-
spectasses, donec me consuleres etc, Trajan. citu et provincia Pompejum, Cic: hos vestro
in Plin. ep.: hanc (paludem) si nostri tran- ausilio, Caes.
sirent, hostes exspectabant, neque ex-
Caes.: eX-<ipUO, l^plii, SpÙtum, ore, siìittar fuori
spectant, ut de eorum imperio ad populum — mandar fuori, rigettare lungi da sé, ba-
feratur, Caes.:exspectari diutius non oportere, mum, Ov.: spirituin, Sen.: alqm, del mare,
quin ad castra iretur, Caes. 6) assol. ^= aspet- Catull.: poet., miseriam ex animo, baìultre^
tare, indityiare, soffermarsi, ad portam, Cic. : Ter.: ratiouem ex animo, Lucr.
,

1023 CTsteme exsultans 1024

exslerno, avi, àtum, are, rostfirnarp, alqm, exsirnoffo, òuis, f. (exstrao), costatizione,
Catull.: partic. externatus, costm-nato, impau- fabtrricazione, esecuzione, exstructiones tecto-
rito, spaventato, di pers., CatuU. e Ov. : di ca- rum, Cic: villarum, Suet.: assol, ea exstr.,
valli, spaventato, itnbizzarrito, Ov. quae etc, Cic
ex-Stillo, avi, are, stillare, uscire a stille, ex-struo, struxi, structum, ere, innalzare
lacrumis, diffondersi in lacrime, Ter. Phorm. a strati, edificare, costruire, stabilire, fondare,
975. Ij propr.: 1) m
^rew.; rogum, Cic: aggerem,
exstTniììlatìir, òris, m. (exstimulo), sti- Caes.: magnum acervum librorum Dicaearchi
moiatot-e, trasl., rebellionis acerrimus, Visti- sibi ante pedes, Cic: sepulcrum, Cic: turres,
gatnre più attivo, Tac. ann. 3, 40. Caes.: templum sua pecunia, Plin. ep.: mare,
ex-«<>timììlo, avi, àtum, are, stimolare, Sali.: fig., in area sibi civitatem arbitratu suo,
trasl., alqm, Ov. e Tao.: cessantia fata, far Cic. 2) partic: a) accumulare, ammassare, stra-
che la morte segua presto, Ov. menta in acervum, Col.: divitias in altum, Hor.
CX!*tÌllOtlO, Òuis, f. (exstinguo), estinzione, \i)pregn.,amnu)nticchiare,iocyxm lignis, Hor.:
annientantento, Cìc. TusC. 1, 117. Cic. Hortens. partic, detto delVimbandire riccamente una
fr. 97 (90). mensa, ecc., mensae conquisitissimis epulis
exstìnctiir, òris, m. (exstingno), spegni- exstruebantur, Cic: exstructa mensa non con-
toi-e,IJ propr.: non exstinctor, sed auctor in- chyliis aut piscibus, sed multa carne subran-
Cendii, Cic.Pis. 26. ZZ) trasl., distruttore, an- cidà, Cic: e così sempl. mensae exstructae,
lUentatoì-e, oppressore, patriae, Cic: regiae riccamente imbandite, Cic: exstructa canistra,
domus, Justin.: conjurationis, Cic. (di cibi bellamente disposti), Hor. II) trasl.:
ex-slin;|^iio, stinsi, stinctum, ere, estìn- exstrue animo altituclmem excellentiamque
guere, spegnei'e del tutto, annientare spegnendo, virtutum, lascia che giganteggi davanti al
I) propr.: incendium, Cic: calorem, Cic.: me- tuo spirito tutta l'altezza e l'eccellenza delie
diale exstingui =
«2Jesr»jerst,consumptusignis virtù, Cic: verba ad poeticum quendam ex-
exstingaitur Cic. II) trasl.: 1) disseccare,
, structa numerum, Coruif. rhet. accurate non :

aquam rivis, Liv.: sucam, Curt. 2) spegnere modo fundata, verum etiam exstructa disci-
= acquetare, calmare, sitim, Ov. 6 Sen.: fa- plina, Cic.
mem maligne (miseramente, poveramente), ex-siicus, a, um, sema sugo, aecco, trasl.,
Sen. 3) spegnere uno, togliere la vita, ecc. seni arido, orator, Quint. 12, 10, 4.
animam, Ter.: e spesso alqm, uccidere. Ter., ex-sfido, avi, atum, are, J)intr., mudare,
Liv. ed a.: alqm morbo (della sorte), Liv.: e trasudare, exsudat bumor, Verg. gè. 1 88. ,

mediale, exstingui, morire, partic. ad un II) tr,, stillare, mandar fuori sudando, dì)propr.:
tratto, innanzi tempo, Cic. ed a. 4) annien- sucum, Plin.: acidum liquorem, Col. b) trasl.,
tare, cancellare disti-uggere, opprimere, al pas- sudare ìlei fare Utia data cosa, affaticarsi, sop-
sivo = spegnersi, deperire, ridursi al nulla, portare, sostenere, de integro laborem, Liv.:
formam. Ter.: exstincto senatu, Cic: gratiam certamen ingens, Liv. causas, Hor. :

alcjs, Cic: furo rem invidiam, Cic. Par-


alcjs,
eX-i^UgO, SÙxi, SUCtum, ere, succhiare, sug-
tic, cancellare la memoria di q.C, poti-e q.C.
gere, venenum, Suet.: exsucta medulla, Hor.:
in oblìo, far dimenticare, nel passivO ^= spe-
corpus exsuctum, smunto, Sen.
gnersi, cadere in dimenticanza, memoriam pTl-
cxsìil (exul), sùlis, e. (ex e solum), chi in
blicam, crimina sua, Cic. vocem alcjs teme-
:
seguito a circostanze politiche, od a delitti
rariam silentio, Liv.: rumor exstinguitur, Cic:
politici, vive fuori del patrio suolo, eside,
sermo oblivione posteritatis exstinguitur, Cic.
bandito, Cic. ed a.: exsul Hypermnestra, Ov.:
exKlirpo , avi, atum, are (ex e stirpo),
coZ genit.: patriae, Hor.: orbis terrarum, Curt.:
estirpare, svellere, sradicare, trasl., vltia, Cìc:
ejusdem loci, Tac: mundi, Ov. mentis do- :

humauitatem ex anim.o, Cic.


musque, forsennato ed esule, Ov.: coZZ'abl.,
exstO (exto), are, sporgere, esser fuori, emei'-
nunc vero exsul patria, domo, scacciato da, ecc.,
gere; essere eminente, rilevato, I) propr., di
SaU. Jug. 14, 17.^
ess. anim., milites capite solo ex aqua exstant,
exsiiulatio (exìilatYo), ònis, f. (exsulo), esilio,
Caes.: super aequora celso collo, Ov.: e così
exsulatione multare alqm, Fior. 1, 22, 3.
ffuori dall'acqua) sumnio pectore, Caes.: e
modo pectore modo ore tenus, Tac: di e. inan.: exsulo (exìllo), avi, àtum, are (exsul), essere
exstabat ferrum de pectore, Ov.: ossa exsta- senza patria, esulare, esser esiliato, a) propr.:
bant sub lumbis, Ov. II) trasl., A) in gen.: Telamo exsulans, Cic: Eomae, Cic: apud alqm,
quo magis id quod erit illuminatum exstare Cic: per oras extremas, Ov.: Protei ad usque
atque eminere videatur, affinchè le parti illu- columnas, andare errando, Verg.: Suessam
minate Siena tanto maggiormente in evi-
Pometiam exsulatum ire ovv. in Volscos ex-
denza, Cic. de 101. B)pregn.: 1) pre-
or. 3, sulatum abire, andare in bando, Liv.: aptis-
sentarsi chiaramente, rendersi evidente, saltare simus ad exsulandum locus, Cic. b) trasl., in

agli ocelli, exstant hujus fortitudinis vestigia, regno, Curt.:domo exsulo, non posso andar
Cic: exstat studium, meritum, Cic: apparet a casa, Ter.:rem publicam exsulare, sia di-
atque exstat (appare manifestamente, risulta venuta senza patria =
non esista pivi,, Cic:
chiaramente), utrum... an etc, Cic. 2) esserci cum manent corpore, animo tamen exsulant
ancora, esistere, exstant epistulae Philipp! atque vagantur, Cic.
Cic: domina exstat, Hor.: quod eorum monu- exsultaliiindus, a, um (exsulto), esul-

menta certa in litteris exstent, Cic: exstat (è tante, festante, Justin. 18, 7, lO.

storicamente dimostrato) seg. dalì'acc. e l'in- cxsiiltans,antis, J)j9arfe. (Z^ exsulto CF.).
fin., Cic Il) esultante, festivo, saltellante, di parole che
)

1025 cxàultantcr exsuscìtatio 1026

hanno più sillabe brevi: verbuni cxsultantis- punto. A) propr., del fuoco = ealire, divaiH'
simum, Quiiit. 9, 4, 108. pare, exsupcraut flammae, Verg. Aeu. 2, 759.
c\!«ullaiiler, avv. (exsultansj, baidanzo- B) trasl.: 1 superare, vincere q.c. per una qUOr
)

quasi ex-
aaineiite, ison::a viitiura, aUef/i-uinente, litù, segnalarsi, quantum feroci virtute exsu-
sultantius scripsi. riiu.ep. o, 18, 10. peras, Verg.: violentia Turni exsuperat ni:igis,
CX»»ult:llìO, onib, f. (eXaUlto), esultanza, Verg. 2) in un combattimento, avere n sojyrav-
baldanza, Gif. ed a. vento, vincere, si non poterunt exsujierare, ca-
«.'\>»ullìlli, avv. fexsilio), aultcUuHdo , a dant, Ov.: cum vapor exsuperarint, Lucr.
sol et
salti di gioia sfrenata, lior. Cai'lU. o, 11, lU. II) t r. oltreiiassarc q.C.,CÌoè A propr. : 1 ) pas-
,

exMulto, avi,;itum,àrc (intens. ritcxbilio), sare, varcare, ascendere, sormontare, clivuni,


saltellare l'iiietutantente, in alto; balzare dalla SlII.: jugum, Verg. 2)s%iperare q.C, innal-
yioia, drizzai-si, scuotersi, I) jìropT.: a) di ti>'. zarsi al di sopra, angucs exsuperant undas,
unim. e prccis.di animali: cxsultaio et cal- Verg.: vites exsuperant ulnios,PUn. 'à)»oprav
ces remitterc fdi cavalli), Nop. lurocitate : vivere ad uno, tu vero, pater, vive et me quo-
exs. (di cavalli), Cic: cxs. in lierba (del turo), que exsupera, vivi, o padre, e sopravvivi a
Ov.: exsultantes lolligiues, Cic: di uomini, me stesso, Val. Max. 5, 9, 4. B) trasl.: 1) sor-
«xsultantes Salii, A''erg-.: inchoauti priiuus cx- X>assare, a) j^er la quantità, per la grandezza,
fiultans plausit, Suet.: cxs. in numemiu, bal- di pers., fructus suniptibus exsuperat, CatuU.:
lare, danzare, Lucr. medias inter caedes ex-
: di e. inan., magnitudo sceleris omnium in-
sultat Amazon, Verg. Britannorum copiae
: genia exsui)erat, oltrepassa ogni pensare,
per caturvas et turinas cxsultabant, caracol- ogni immaginazione, Sali.: multitudo Gallo-
lavano, Tac. b) di sofjg. inan.: exsultaut vada, rum omnem sensum talis damni exsuperans,
VcTg.: medicamen exsultat, bolle, Ov.: quae Liv. :materia vires exsuperaus meas, Ov.
(pila), cum cecldit, exsultat, Sen. IT) trasl.: b) vincere in uua qualità, omnes Tarquinios
1) Mi^e«.; breves (syllabae), si continuantur, superbia, Liv.: alcjs laudes non assequi solum
exsultant (^saltellano, danno un'armonia a velie, sed etiain exsuperare, Liv. 2) avere u
sbalzi), Quint.: hic ( — in pectore) exsultat pa- sopravvento su, superare, vincere, consilium
vor et metus, si agitano, Lucr.: appetitus tam- caecum, Verg.: quod fore paratum est, id
quam exsultantes fùnpetuosi, tumultuanti) summum exsuperat Jovem, oltrepassa perfino
sive cupiendo sive fugiendo, Cic. 2) partic.: il potere di Giove =
(Giove stesso non può
a) come saltare di gioia, gongolare, giubilare, mutarlo), Cic. poét.
a) di pers., assol., SaU. ed a., con in e Tabi., exiiiiirdo, iltum, are (ex e surdus), assor-
in ruinis nostiùs. Cic: in Victoria, Cic: col- dare, trasl., a) stordire, aures curiae (gli udi-
Z'abl. (di, per), g;iudio (gaudiis), Cic: laetitia., tori nella Curia), Val. Max.: tantis clamoribus
Cic. e Verg.: colVahl. (perj, Victoria, Cic: re- exsurdatus, Sen. h) ottundere, palatum, Hor.
centi Victoria, Justiu.: in suara famam gestis, sat. 2, 8, 38.
Tac: seg.da quod ('che, perche), Graeci ex- cx-surgo, surrexi, surrectura, ere, riz-
sultant, quod peregrinis judicibus utuntur, zarsi, alzarsi in piedi, sorgere, IJ propT. :
Cic ^\di e. astr., exsultans laetitia, Cic: in A) di pers.: 1) ingen., di chi sta seduto, o in
hoc ipso, in quo exsultat et triuraphat oratio ginocchio, cum exsurgeret, simul arridens etc,
mea, quel che io comunico esultante e trion- Cic: exsurgit facem attoUens, Verg.: di chi
fante, Cic (diverso da sotto al n° e), b) inor- cammina, in plantas, Sen.: come t, t. milit.,
goglire, imbaldanzire, insolentire; partic, CX- sbucare da, ex ViteUiani temere-
insidiis, Liv.:
sultans = baldanzoso, insolente, a) di perS.: exsurgentes, Tac: nova repente acies exsur-
homo lurens exsultan.-^que, Cic: Hannibal ju- gens, Liv.: in coUes, occupare le alture, Tac.
veniUter exsultans, Cic: exs. animis, Verg.: 2) alzarsi per dare un colpo, un urto, ecc.,
con Z'abl. , successa, Verg.: insolentia liber- con maggior forza, altior exsurgens, Verg.
tatis, Cic. ^)di e. astr., ejus furor exsultans, Aen. 11, 697. B)r/? e. inan., innalzarsi, non
Cic: injuria exsultans, Cic: timor spe impu- igitur presso tellus exsurgit aratro, Tibull.:
nitatis exsultat, Cic. fr. e) esseie sbi-ìgUato, di località, Taurus ab Eois litoribus ex-
senza freno nel parlare, a.) delT oratore, in surgens. Mela: in juga exsurgens Africa,
reliquis exs. audacius, s'anima, s'infiamma Mela: di edifizi, ecc. (Roma) tota simul
vieppiù, Cic*: (Cicero) supra luoduni exsultans, exsurgere aedificiis, Liv.: siniulacrum
oUremodo vivace, Tac: e così oratores exsul- tenuem in ambitum metae exsurgens, Tac:
tantes, sen^a misura (cowir. compositi), Quint. di fonti, fiumi, ille (fons) immodicus exsurgit,
10, 2, 16 {cfr. 12, 10, 12 e del discorso, e:i.sa\- IMela: Timavus novem
capitibus exsurgens.
tantia coércere, Quint. 10, 4, 1). p) del di- Mela. II) trasl.: 1 sorgere ;
=
riaversi, j-tsto-
scorso, campus, in quo exsultare possit oratio, rarsi, rianimarsi, sollevarsi, exsurge, quaeso,
Cic: in laude virtutum maxime ceterorum Cic: exsurgere atque erigere se, Cic: aucto-
philosopborum exsultat oratio, Cic. ritate vestra res publica exsurget et in aliquo
cxsupi'riìbìlis, e (exsupero), supo-ubile, statu tolerabili consistet, Cic. 2) politic, sol-
Verg. gè. 3, 39. eorum exsurgere rur-
levarsi, ribellarsi, invidia
ex<«upei'anlTa, ae, f. (exsupero\ eccel- sus plebem, Liv.: qui ne uunc quidem, obno-
lenza, sitiìcrioritii, virtutis, Cic Tusc. 5, 105. xiis inimicis, exsurgitis, Sali.: non adversus
eX<*uperatlO, onis, f. (exsupero), esagera- divi Augusti acerrimam mentem... ne contra
zione, eccesso, t. t. retOT. =^ -XìGvac[iÓ5, Cor- Gaji quidem aut Claudi fundatam longo im-
nif. rhet. 4, 67. perio domum exsurgimus, Ta<,-.

cx-supei'O, àtum, are, propr.. oltre-


avi, exjiuscTtalio, ònis, f. (exsuscito), eccitct-
passare q.C, quindi, I) intr., suj'crare un mento, lo svegliare, CoiTlif. rhet. 2, 55 e 56.

Georges-Calonghi, Dizionario latino-italiano. 33


,

1027 exsuscito ester 102S


c\--su<icilo, avi, atuni, are, I)sveyiinrc, dato punto; pass, mediale extendi esten- =
\)propr.: te gallorum cantus essuscitat, Cic. dersi, spem suam in Africam fsulVAfricaJ,
Mur. 22. 2)trasl.: Sl) svegliare moralm., ec- Liv.: mediale, tamquam non longius, quam
citare, natcralem memoriam, Cornif. rhet.: quantum vitae humanae spatium est, cupi-
cura exsuscitat aninios, Cic. b) dare animo, ditas gloriae extendatur, Liv. 3) estemlei-e, dif-
rinfrancare, infontìere coraggio, se, vinfrcin- fondere, famam factis, Verg. nomen in ul- :

carsi, Brut, in Cic. ep. ad Brut. 1, 16, 11. tìmas oras, Hor.
II) Zina fiamma, accendere, flainmam aura, extento, are (intens. di extendo), disten-
Ov. fast. 5, .507: fuj., ne quandoque parvus dere, ncrvos, Lucr. 3, jlS8.
hic ignis magnuin incendium exsuscitet, Liv. exlentus, a, um, part, agg. {da extendo),
21, 3, 6. steso, esteso, allungato, di luoghi, stagna la-
exin, òruill, n.. interiora, vìscere delle vit- tius exteuta Lucrino lacu, Hor.: extentissima
time, partic. le parti pia nobili, come il euore, castra, Liv.
i polmoni, il fegato, la milza, da CUI gli an- extenìialio, Gnis, f. (extenuo), 1) este-
tichi ricavavano i presagi, Cic. ed a. nuatnento, diminuzione, assottigliamento, aeris,
exttibcsco , tabui, ere (tabes), disfarsi del Sen. nat. qu. 2, .57, 2. 2) come t. t. retor.,
tutto, consumarsi, distruggersi, I) propr.: COr- rimpiccioiimento , grcco [isioioig {co/^; esag-
pus macie extabuit. Poeta in Cic. Tusc. 3, 26 : geratio), Cic. de or. 3, 202.
is fame extabuit, Suet. Galb. 7, II) trasl., extenììsltii<>i, a, um, partic agg. {da ex-
scomparire gradatamente, opilliones VCtustate tenuo), a) estenuato , assottigl.uto , indebolito,
extabuisse, Cic. de nat. deor. 2, 5. copiolae extenuatissimae, Brat. in Cic. ep. 11,
ex tanti», ae, f., V. exstantia. 13, 2. b) piccolo, vestigia, leggermente se-
ex lem più, av\'. (ex e templum), subito, gnate, che si vedono appena, CatulL: oratio^
ittcont<inent^, all'istante. Ter., Clc. ed a.: ext... Cornif.
inox, Liv.: ext... inox... postremo, Liv. ex-tenfio, avi, atum, are, assottigliare,
exteinpuràlìs, tempus), improv-
e (ex e cstenuuì'e, rimpicciolire, chiarire,
IJ propr.T
viso, estemporaneo, impensato, senza prepara- aera, Sen. (e così aer extenuatus, contr. aèr
zione, oratio, actio, Quint.: figurae, Plin. ep.: concretus, Cic): cibum, Cic: sortes extenua-
fortuna, dono dell'improvvisasione, facoltà tae, diminuite, divenute piii piccole, Liv.:
di dire senza previa preparazione, Quint.: extenuari in aquas, dissolversi in acqua, Ov.:
COSI pure facultas, Sen. rhet. e Suet.: fiiciiitas, aliquid extenuatur, inflatur, la voce si ab-
abilità ad improvvisare, Quint,: audacia, Tac, bassa, si eleva ; si passa al piano, al forte,
dial.: temeritas, Quint. Cic: come t. t. milit., stendere, distendere la li-
ex tempera lìtas, iltis, f. (extemporalis), nea di battaglia (diminuendola di spessore)^
facoltà del dire di far versi senza prepara- agmen, Liv.: suorum aciera. Sali. J/} trasl.:
zione, Suet. Tit. 3. scemare, diminuire, indebolire, ovVt togliere,
ex-teiido, tendi, tensum e tentum, ere, scacciare del tutto, sumptus, Cic: vires, Liv.:
stendere, tendere, spiegare, I) propr.: A) in spera, crimen, Cic: curas, Ov.: come 1. 1. retar.,
gen.: cbartara nialleo, Plin.: funem, Hor.: di- rimpicciolire q.c. nella descrizione, avvilire,
gitos, brachium, Cic. pennas (ali), Hor. ri-
: : abbassare {contr. exaggerare, augere), Cic.
gida cervice et extento capite currere (di ca- exter e exteriis, a, um {da ex), di fuori,
oalli), Liv. Così partic: a) come t. t. milit., estero, straniero, I) positiv.: exterae uationes
distendere, sviluppare in linea di battaglia, cor- et gentes, Cic: civitates, Cic. II) compar. ex-
nua aciei, Curt.: alla domanda dove? in tepior, -lus, genit. òris, p. es. orbis, Cic:
qual direzione? distendere, disporre, far hostis, Caes.: exteriorem ire alci, camminare
andare, agmen ad mare aciem latius, Curt.
, a fianco, a sinistra di uno (= latus teiere),
b) del tempo o di q.c. nel tempo, allun- Hor. JJJ) superi.: A) extremu»:, a, um,
gare, prolungare, vailis sermonìbus vespera estremo, 1) propr., sost., extremum, i, n.,
extenditur, si prolunga, Plin. ep.: alla dom., estremità, estremo, caelum, quod extremum
sin dove? curas in annum venieutem atque ultimum mundi est, Cic: quindi a) til-
Verg.: ab bora tertia ad noctera puguam, Liv. timo, pars, Cic: mensis, Cic: manus, ultima
Ji)pregn., 1) stendere alcuno (al suolo) == mano =
compimento, Cic: il più lontano o
atterrare, abbattere, akpii arciià, Verg.: mediale remoto (riguardo al luogoj, ludi, Hor.: orbis,
estendi =stendersi, rinutner disteso, linciui Ov.: sost., extremum, i, n., estremo, fine, ter-
.mimo rex et veluti raortuus extendi, Curt.: ìnine, extremum babet, Cic: aestatis, Sali.:
toto ingens extenditur (Cerbcrus) antro, Verg. hiemis,anni, Liv.: in extremum, sino alla fine,
2) stendere, allargare, ingrandire, a) generic: Ov.: ad extremum, alV estremità ; di un giavel-
estendi epistulam ovv. mo epistulà, la mia lotto, Liv.: alla fine (dello scritto), Cic: ad
lettera è divenuta lunga, Plin. cp.: agros, in- extremum vitae, s^>^o alla fine della vita, Cic:
grandire, allargare, Hor.: pretiuin, accrescere erat (si trovava) in extremo (alla fine della
Suet.: verba (con aggiunte), allungare (contr. Ze^iera) febriculam tum teliabentem scripsisse,
corripere), Quint. h) proUmgarù nel tempo, Cic: e cosìplur. extrema, orum, n., es<»-e-
sos^.,
consulatuni, Plin. pan.: vitae spatium, Veli.: miut, termine, agri, Cic: quindi fine della vita,
memoriam sui operibus, Plin. pan. II) trasl., morte,YQVg.: ad extremum, avv., a) sino alla,
\) stendersi =
intrain-emlere al di là delle fine, sino alVultimo, ad extremum reservatus,
forze, fare i}iìt di quello die si può^ se SUpra Cic. P) infine, in ultimo, Cic. y) «^ sommo
vires, Liv.: itiuera, far grandi giornate, lun- grado, affatto, ad extr. perditus, Liv.: e extre-
ghe marcie, Liv.: avidos cursus, affrettare il mum, avv., a) = alla fine, finalmente, Ov.
proprio corsOi Verg. 2) estendere, sino ad un met. 14, 431. ?) per Vultima volta, affari
1029 exterebro cxtorqueo 1030

ocv. alloqui, Verg. e Ov.: estremo, final mente, oxtorreri, Caes.: cxterritus aspcctu, Cic: re-
!Nep. h) per designare la parte eatrema, la pentino periculo, Caes.: subitae rei miraculo,
fine nello spa;io e nel tempo, comun. all' ahi. Liv.: exterrita pennis ale.-, Verg. exterriti
:

con e senza in ^= alla fine di, ecc., in extreino sine rectoribus equi, adombratisi, Tac. b) di
libro, Cic: e cosi sempl. iu extrenio, Cic: la e. inan., hic ubi detonuit strepitnque exter-

extreraa oratione, Cic: in hac insula extrema, ruit orbem, Ov.: exterritus amnis, Verg.
Cic: extremo bello, Nep.: extremo anno, Liv. exieriis a, uni, V. oxter.
e) (considerando dall' interno verso l'esterno) CX-lTllH'seO, ere, arcr paura di,
tlinùi,
per indicare la parte jiiii interna, intimo, paventare q.c. ([Uulc, temere, alcjs adventum,
yrofoiuiu, extremis inL'diillis, Catull. G4, 196: Cic: patrem. Ter.: de fortunis communibus,
in extremis ossibus, Ov. ber. 4, 70. 2) trasl.: Cic: ne id eveniret, Cic; as.'njl., sibilis (pei si-
a) estremo ~ che s'usa solo in casi estremi, hilij, Cic
senatus consultum, Caes. b) esti-emo, il più exl?iiiiis, a, um, V. exter.
pericoloso, il più- diffìcile, il piìi grande (in oxtiiit'liiiK, exliii^uo, V. exstinguo.
ogni contingenza in cui w)n si può sperare exli!»p«'x, spì'cis, m.(esta e "s^iecìo), colui
alcun rimedio), tempora, Cic: fames, Caes.: che considerava le interiora delle vittime per
extremum bouorum. malorum, Cic: ad ox- conoscere il futuro, per trarre augurii, Cic.
trema ventum est, Curt. e) u più piccolo, il de div. 1, 12 e 2, 42.
più basso, il jtiit ctitiivo, sors, Justin.: ingenia, CXtÌ!«|ll('T'uill, ìi, n. (exta e specio), osser-
Sen.: extremi ingeuii {«?i« ^e/ì^JOfcra testa, vazione delle interiora delle vittime per pre-
un essere del tutto incapace) est, qui etc, sagirne il futuro, Suet. Ner, 56.
Liv.: liaud Ligurum extremus, Verg. B) ex- ex lo, V. exsto.
tlUIII»i (extumus), a, um, estremo, lUtimo, ex-tollOj extVili, ere, I) cavar fuori, unde
membrorum circum oaesura, Lucr.: orbis, Cic. extollere possit, Lucr.: e tenebris tantis tam
e\-lerMii*o, (avi), atum, are, cavar fuori clarum nomen, Lucr. II) innalzare, levare,
trivettaiuio, aurum, Cic. de div. 1, 48. A) propr.: pugionem alte, Cic: caput (fìg. =
c\-lcrjKeo, tersi, tersum, ere, nettare, pu- levare coraggiosamente il capo), Cic: in su-
lire, quod fanum, quod non eversum atque blime armatura (di un elefante), Auct. b. Afr.:
extersum reliquerisV spogliato, depredato, alqm perculsum suis manibus, rialzare ffig.),
Cic Verr. 2, 52. Cic. B) trasl.: l)ext. animum ora. alqm, jorcn-
. exlPrìor, V. ester. dere coraggio, rianimarsi , insolentire , imbal-
e\lerTii<«, V. exter ed extra. danzire, auiraos, Cic: alci animos, rilevare il
extei'iiiTno, Twi, atum, are (ex e temii- cora(fgio di uno, renderlo coraggioso, intra-
nus), propr. sp i ng e r fu ori dei l im iti; prendente, Justin.: adulescentiuin animos prae-
quindi I) scacciare, ex urbe, sempl. urbe, inaturis honoribus ad superbiam, Tac: alqm
Cic: de civitate, ZZ) trasl., bandire:^
Cic. sccun da oratione, Sali.: niraia nautas hilaritate,
aiiontaiiarii, quaestiones physicas, Cic: aucto- render swperbi, quasi non vi fosse più da te-
ritatom senatus e civitate, Cic. mere alcun pericolo, Phaedr.: se est. (contr.
ex terno, V. exsterno. se summittere), Cic: se magis, avere maggior
extCl'IlllM, a, um (exter), I) esterno, che è sentimento di sé. Sali. 2) alzare, ririforzare,
Cic: res externac,
al di fuori, esteriore, tepor, vocem per gradua et ceteros modos [contr. de-
vose al di fuori di noi, Cic: sost, externa, primere), Sen. ep. 15, 7. ^) imiaizare a pa-
ùrum, n., cose del di fuori, manifestazioni este- role, a) generic: coli' esporre, humilia, Quint.:
riori (contr. interiora), Cic Ac 2, 4. II)par- alqd verbis in majus, ingrandire, lAv.parim.
ttC, estraneo, forestiero, d'alU-o paese (contr. alqd in majus, Plin. ep. b) innalzare =
lodare,
domesticus), Iiostis, Cic: venus, amore con celebrare (contr. premere, deprimere, oppri-
stranieri, Ov.: timor, terror, d'un nemico fo- mere, abbassare), malos, Sali.: fortunara alcjs,
restiero, Liv.: sost., a) externus, i, m., stror Cic.: alqd verbis, Cic: alqd oratione. Sali.:
nìero, forestiero, Verg. e Curt.: plur.. Sali. fr. alqd praeter modum {contr. nimium depri-
ed a.: in senso più stretto, estraneo noìi di = mere), Liv.: alqd laudando [contr. per con-
casa, canum odium iu externos, Cic b) externa, temptionem deprimere), Cic. e Sali.: alqd laa-
orum, n., coso estranee, cose (esempi) straniere dibus. Sali.: alqm in caelum laudibus, Cic: e
(i), ad externa,Tac.: adversus externa (di fronte sempl. alqm ad caelum, Cic. 4) innalzare =
all'Estero) floruimus, Tac: externa libentius abbellire, liortos a Lucullo coeptos insigni ma-
in tali re quani domestica recorder, Cic. guificentià, Tac: Bajarum suarum piscinas,
eX-tcPO, trìvi, trìtum, ere, I) cavare sfre- Tac. 5) innalzare alc. politicam., in potere,
yando, exprimitur valiilis extritus viribus ignis, in grado, jacentem, Cic : novos. Sali. : alqna
liUCr. 5, 1096. II) triturare, consumare sfre- supra ceteros, Tac — Per le forme del per-
yuiulo, a) generic: opus puliat lima, non ex- fetto cfr. effero (che ha queste forme in co-
terat, Quint. 10, 4, 4. h) pestare, schiacciare, mune con extollo).
nives,Ov.: homo magno pondere extritus, Sen. ex-toi'(|iieo, torsi, tortum, ère, strappare,
cx-lerreo , terrui, terrttum, ère, spaven- cavare, togliere, I) in gen., \) propr.: arma e
tare, scompigliare, costernare, sconcertare, sba- manibus, Cic: alci sicam de manibus, Cic.
lordire, a) di esseri anim.: Cheruscos, Tac: 2) trasl., estorcere, cavare a forza, togliere,
vi ac minis alares, li scompigliò. Tac: pe- stipendium, Liv.: alci regnum, Liv.: alci ve-
riculo suo alqm, ut etc, Liv.: nel passivo, ritatem, errorem, Cic: ex animis cognitiones
exterreri vehementius, Caes.: praeter modum, verborum, strappare, Cic: extorquere invito
Cic: per soranuni exterreri, svegliarsi in senatu (dat.) consulatum, estorcere, carpire,
snmilio, Suet. : repentino hostium incursu Tac: extorsisti, ut foterer, Cic II) partic.
,

1031 extorria estrudo 1032

sìogare, articulum, Sen.: omnibus memLris et- estraneo, fiwr di casa, heres (contr. domestì-
tortus et fractus, storpio e sciancato, Plin. ep.: cus), Plin. pan.: exercitatio forensis et extranea
partic, alqm, torturare, Ter. e Liv. {contr. domestica diligentia), Cic. oecon. fr.
exlorris, e {da ex e terra, come exsul da — sost. extraneus, un estraneo, contr. dome-
ex e solum), profugo, bandito, emtle, aSSoL, Cic. sticorum aliquis, Suet.: contr. familia Cyri,
ed a.: coZ/'abl., extorris patria, domo, Sali.: Justin. : plur. extranei, estranei, contr. li-
regno, Liv.: con avv., brevi extorre bine omne beri, Suet. contr. liberi ac parentes, Plin.
:

Punicum nomen, Liv. pan.; contr. amici, Tac. contr. domestici


:

exlorlor, òris, m. (extorqueo), usurpatore, Suet. b) che non è della nostra persona,
rapitore, bonorum extortor ("tagliaborse, ìa- estraneo, di un altro {contr. meus tuus, ,

droìiej, legum contortor (storcileggi) Ter. , suus): cognomen {contr. nomen suum), Cor-
Phorm. 374. nif. rhet. 4, 42. e) che non appartiene al

extra (= extera [se. parte] da exter), nostro Stato, d'altro paese, forestiero {contr.
IJ avv.: 1) di fuori, all'esterno [contr. ìntus), domesticus), milites, Justin.: si extraneus
ea quae extra suut, le cose esteriori, il mondo deest, domi hostem quaerunt, Liv. sost., —
esteriore, Cic. Compar., exterius sitae, Ov. extraneus, i, m., straniero, contr. Eomanus,
2) eccetto se, extra quam si, salvo se, Cic. Liv, epit.
II) prep.: l)propr.: &) fuori di {contr. intra), extra-ordinariut*, a, um, straordinario,
extra provinciam, Caes.: extra linien Apuliae, fuori del consueto, insolito, a) in gen.: pecunia,
Hor. posposto, urbem extra, Tac. b) oltre,
: denaro ottenuto in dono, per eredità, ecc.,
extra munitiones procedere, Caes. 2) trasl.: Cic: pecuniae, entrate straordinarie, Cic:
a) aivinfuori =
eccetto, extra ducem, Cic: e ludi, Suet.: imperium, Cic: cupiditates, non
extra tumultum Gallicum, Cic. b) fuori di, naturali, snaturate, Cic: periculum, Curt.:
senza, contrariamente a, oltre, extra modum, reus, accusato in guisa insolita, Cic: sost.,
Cic: extra ordinem, Cic: extra cotidianam extraordinaria (n. pi.), potere straordinario,
consuetudinem Caes.: extra conjurationem
, Veli. 2, 31, 4. b)C0»je t. t. milit, straordi-
esse, non essere impigliato nella congiura, nario, scelto, equites, cohortes, e sost. sempl.
non essere fra i congiurati, Cic: extra quae- extraordinarii, le più elette delle truppe ausi-
stionem contentionis esse, essere fuori di qui- liari (e precis. dei pedoni la h"" parie, e dei
stione, Quint. e) fuori ^
sema, extra jocum, cavalieri le, 3'), Liv.: porta praetoria =
fuor di scherzo, sul serio, Cic: extra peri- (perchè i milites extraordinarii avevano le
culum esse, Cic. e Liv.: esse extra culpam, Cic. loro tende accanto a quella), Liv.
ex-lrìilio, traxi, tractum, ere, I) estrarre, extriirìu!!», a, um (extra), T) esteriore, che
trar fuori, 1) propr.: ferram, Nep.: rete ex viene di fuori, lux, Lucr. 4, 276. II) trasl.:
aqua.Plaut.: telum e corpore, Cic: alqm turba, 1) che non è nelli natura d'una cosa, estra-
Hor.: alci anulum, cavare (dal ditoj, Suet. neo fuori di , che viene dal di fuori , rCS
,

2) trasl.: a) strappare, sciogliere, liberare, ur- 2) che non


fplur.), Cic: defensio, Cornif. rhet.
i)em ex periculis, Cic: se ex alqo malo, Ter.: appartiene alla casa, alla famiglia, alla
alqm poenae, Sen.: se ab hac vita, Sen. b) = nostra pers. estraneo, straniero, forestiero,
,

cancellare, sradicare, relÌ2^Ìonem ex anÌmÌS,Cic. a) che non appartiene alla casa od alla fa-
II) far uscire, condtir fuori, trar fuori, 1 )propr.: miglia, estraneo, cìu: sta lontano, extr. canis
cjpias ex hibernaculis, Nep.: alqm domo, Cic: a trivio, Suet.: acciisator, estraneo alla nostra
alqm vi in publicum, Liv. hostes invitos in
: casa, Quint.: sost., extrarius, ii, m., straniero,
aciem, Liv.: ad certamen, Liv.: velut ab iuferis forestiero. Ter. Phorm. 579. b) che non ha
extractus, Liv. 2) trasl.: a) porre in luce, met- che fare colla nostra persona, estraneo^ d'un
tere in luce q.c. di nascosto, scelera in lucem, altro (terso), voluntas, Quiut. 7, 2, 9.
Liv.: secreta mentis, manifestare, Sen. h)por- exIreiiiTlas, atis, f. (extremus), estremiti,
tare in sii, innalzare, alqm ad honorem, Liv.: ora = limite , confine , Cic : ora = circolo
candidatos, promuovere a cariche onorifiche, esterno, circonferenza, eonfinidel mondo, mundi,
Sen. IIIJ riguardo al tempo, tirare in iwìgo, eie: ora = la superfìcie, Cic: ora = » con-
protrarre, procrastinare, 1) in gen.: obsldio- torni, lacus, Plin. ep.
nera, Liv.: res variis calumniis, Cic: bellum exlrcinu«i, a, um, V. exter.
in tertium annum, Liv.: proelium prope ad e\lrTco,avi^atum, are (ex e tricae), distri-
noctem, Liv.: rem in consulura adventum,Liv.: gare, sbrigm-e, sviluppare, I)propr.: cerva pla-
pregn., alqm, trattenere, Liv. e Suet. 2) par- gis extricata, Hor. carm. 3, 5, 31. II) trasl.,
tic, conatimare, passare il tempo in un affare, sbrigare a stento, faticosainente, trar fuori,
dies dicendi mora, Caes. : aestatem sine uUo cavare, nummos, Hor.: nihil, Phaedr.: ile alqo
efFectu, Liv. adhuc nihil (nessuna notizia), Y&tìn. in Cic. ep.
extranuus, a, um (extra), I) che non extrìnsi^cus, avv. (extra e secus), I)di
appartiene alla natura d'uìia cosa, estraneo, fuorifCic. e Liv. II) estrinsecamente, l)propr,:
estemo, di fuori {contr. proprius), res extra- a) stando (dì fuoi'i), extr. auscultantes (=
neae {contr. corpus , animus), Cornif. rhet. èècùTSptXoC), Sen. ep. 33, 6. b) di fuori, este-
e Cic: si ve propria verba si ve extranea (itn- riormente, al lato esteì-no {contr. intrìusecus,
proprie), Cornif. rhet. ornamenta , Cic.
: : ex ovv. ab interiore parte), columna extr. in-
propter extraneam causam {contr. propter se), aurata, Cic: quae sunt extr., Cic. 2) trasl.,
Cornif. rhet. II) non della nostra casa, fa- itwitre, Eutr. 9, 25.

miglia, non della nostra persona, del no- ex-trudo, trusi, trùsum, ere, acacciare,
stro paese, straniero, d'altro paese, forestiero, cacciar via, fìtori, espellere, I) propr.: a) una
a.) che non è della casa o della famiglia, jaers.: aliquo bino, Ter.: foras, Ter.: eo (da
1033 ex tubero exuo 1034

uìi luogo) alqm invitura, Ter.: e latebris, Tac. piagare, cutem, Cels.: latcribus attritu exul-
alqra in viam extrudere et eicere, Cic: extrudi ceratis, Sen. IIJ trasì.: 1) inimprire, irritare,
a senatu in Macedoniani, Cic: tabellarios lit- perdere, ea, quac sanare nequeunt, esuicerant,
terasque ad alqm, mandar via (— far par- Cic: dolorem, Plin. ep.: vestram gratiam
tire in fretta), Cic.: Pollucem quam priraura {contr. conciliare), Cic: res ab ipso rege clam
fac extrudas, levati d'attorno, Cic. P) di ogg. exulceratac, Cic 2) fei-tre, piagare, esacer-
inan.: mare aggere, respingere, contenere il bare, amareggiare, ut ili exulcerato aniiiio fa-
truire con dighe, Euboca promunturium
Caes.: cile fictum crimen insiderei, Cic: ira exulce-
extrudit, spinge in mare un promontorio. ra tos ignominia stimulabat animos, Liv,
Mela: extr. merces, spacciare a qualunque exìilo, V. e-xsulo.
prezzo, Hor. II) trasl., cacciare ^sopprimer e), cxiilt. .., K. exsult...
rerum novitate extrusa vetustas, Lucr. 3, 962. ex-ulììlo, avi, àtum, are, urlar forte, Ov.
exliìl»5r0, are, far gonfiare, sollevare, val- ed a.: quindi exululatus, a, um, appassivo,
lea {contr. deferre montes), del terremoto, celebrato con ululati, con alte strida, iiiater Cy-
Sen. nat. qu. 6, 4, 1. beleia, Ov. art. ain. 1, 508; cfr. fast. 4. 186.
extuiiirfaoliis, a, um (ex e tumeo e fa- b) mediale, gridando altamente, Ov. trist, 4
cio), gonfiato, illa(pars animi) extumefacta 1, 42.
imraoderato potu atque pastu, Cic. de div. CX-llll(lo, avi, àtum, are, inondare, traboc-
1,60. care, spander.si, uscire correndo, I) propr. :
cxtììniiif«, V. extimus sotto exter. fons exundat, Plin.: solum exundans sanguine,
eX-tUII<Ì0, tudi, ore, I) cacciar fuori bai- Sen.: vi tempestatum in adversa litora, per
teiulo. A) foggiare a colpi di martello, quindi la violenza delle tempeste essere gettato sugli
l'jpropr. = caelarc, lavorare in rilievo, cesel- opposti lidi (detto delVambra liquida), Tac.
lare, lapsa ancilia caelo, Verg. Aen. 8, 664. II) trasl., traboccare, ex multa eruditione ex-
2) trasl., a.) formare, alios continuatio e.xtundit undat et exuberat illa admirabilis eloquentia,
fimagine presa dallo statuario, il quale con trabocca e si espande, Tac. dial.: eo detracto,
innumerevoli colpi fa uscire un dio dal rozzo quod exundet, ciò che esce dai limiti, che tra-
marmoj, Quint. 1, 3, 6. h) effettuare, com- bocca (nelVira), Sen.
piere, procacciare, artem alci, honorem alci, exììo, ùi, atura, ere {per exduo, èxS'jo)),
VeriT. e) conseguire q.c. (con faticaj, alqd con- I) spogliare, toglier via, tirar fuori, 1) propr.:
vicio, precibus, Suet.: con ut e il cong., Val. a) in gen.: se ex bis laqueis (fìg.), Cic: hordea
Max. B) battere e quindi rompere, calcibus de palea, nettare, Ov. h) partic, a) denudai-e,
frontem, Phaedr. alterius diminutas scapulas
: scoprire, raagnos membrorura artus, Verg.
in deforme, Sen. rhet. II) spingere fuori, p) ColVahl. =
spogliare di Una e, scestire, de-
trasl., scacciare, cum labor extuderit fastidia, porre q.c, scuotere, alqm veste, Suet.: setosa
Hor. sat. 2, 2, 14. membra pellibus, Hor.: se jugo, Liv.: se bis
ex-lurI»o, àtum, are, spingere fuori,
avi, monstris (aspetto soprannaturale), 0\. Passio,
tumultuariam., con violenza, scacciare, I) poet. coir acc. di relaz., unum exuta pedem
propr.: A) in gen.: a) pers.: inde hostem vinclis, Verg. 2) trasl.: a) generic: hominem
impeditum, Liv.: ext. et expellere plebem ex ex homine, spogliarsi della sua umanità, Cic.
agris, Cic: alqm civitate, provincia, Cic. P) di de fin. 5, 35: mihi ex animo exui non potest
e. inan.: quercus radicitus exturbata, strappa to esse deos, non mi si potrà mai sradicare
sin dalle radici, CsitxAì. 64, 108. B) partic: dalla mente che, ecc., Cic. b) coir ahi. =
I) ripudiare la moglie, Octaviam, Tac. ann. a) spogliarsi d^ina e, privarsi di una C, de-
14, 60: far scacciare la moglie di un altro, porre, lasciare, se Omnibus vitiis, Sen. ^) pri-
.Tuniam Silanam matrimonio ejus, Tac ann. vare alcuno di q.c, alqm agro paterno (di
11, 12. 2) cacciare ale. da' SUOi poSSCSSi, spo- debiti), Liv.: alqra bonis avitis, Tac. y) come
gliare, privare de suoi heni, alqm e posses- 1. 1. milit. = togliere q.c. al ìiemico, costrin-
sionibus, Cic: alqm fortunis omnibus, Cic. gerlo a far getto di, ad abbandonare q.c,
II) trasl., omnem spera pacis, ridurre al hostem irapedimentis, castris, armis, praeda,
nulla, Liv.: mentem alcjs, mandar fuori di Caes. e Liv. II) pregn., spogliarsi di q.c, de-
sé, Cic porre, ovv. togliere ad uuo q.c, 1) propr.: ve-
ex-uliero, avi, atum, are, venir fuori ab- stem, Veli.: praetextam, Plin. pan.: alas, Verg.:
bondantemente, I) di acque, scaturire in ab- alci clipeum,Ov.: humero (cZaZ/rt .<;prt??a) ensem
bondanza, traboccare, alte spumis exuberat ovo. pharetram,Verg. e Ov.: vincula sibi, scio-
amnis, Verg.: mox(fons) increscens ad medium gliersi, Ov.: jugum (fig.), scuotere, Liv. Passiv.
noctis exuberat, ab eo rursus sensim deficit, poet. colVacc. greco, exnitur cornua et annos,
Plin. JJ) trasl.: 1) essere abbondante, mostrarsi Ov.: costas exuta leonis, Ov. 2) trasl.: a) de-
abbondante, si luxuria foliorum exubcrat um- porre una parte del corpo, ecc. cambiandosi,
bra, Verg.: Itxcrum exuberabat, Suet.: ex multa trasformandosi, perdere, torvam faciem,Verg.:
eruditione exuberat eloquentia,Tac.dial. 2)col- hominem, forma umana, Ov. b) condizioni,
Z'abl. =
eccedere, sovrabbondare, avere q.c. in deporre, lasciare q.C, allontanare, abbandonare,
abbondanza, in modo soverchio, pomis exuberat disdegnare, sciogliere, privarsi di Una C, libe-
annus, Verg.: tam lato fenore exuberat, di una rarsi da (contr. retinere), humanitatem omnem,
pers., Tac. perdere ogni sentimento di umanità, Cic:
exììl, cxìilatìo, V. exsul, exsulatio. antìquos mores, Liv.: feritatem, Ov. e Sen.:
exulceratYo, ònis, f. (exulcero), rinnova- animam, perdere la vita, Ov.: patriam, rin-
mento del dolore, Sen. ad Helv. 1, o. negare, Tac: servitutem muliebrem, Liv.: so-
ex-ulcéro, avi, àtum, are, IJ esiUcerare, cietatem Komanam, pacem, Tac: jus fasque
1035 ex uro fabrica 1036

TaC. e) una perS., ubbandomire, lasciare alCt dare, 1) pro2)r.: antra positi.*; exnsta camini.'?,
sbrigarsi di alc, Lepidum, Tao. ann. 1, 2: Ov. fervido sole exurente vestigia, Curt.
:

masfistruni, Tao. ann. 14, 52. 2) trasl. , accendere d^ amore, deos, Tibull.
eX-UI'O, ussi, UStum, ere, abbtniciare, I) = 4, 2, 5.
consumare, aliis scelus exuritur isrni, Verg.: ex- e\ list IO, ònis, f. (exuro), tisUone, arsione,
Tistae tuae inox genae, Prop. II) abbìnciare tMccmlio, abbrnciamento, ardore, OXUStiones tcr-
completamente, 1) propr., abbruciare. in«en- rarum, Cic. de rep. 6, 23.
diure, dar fuoco, puppes, Verg.: classem, Verg.: exììvine, àrum, f. {qxmo), propr. « quello
oppifla sua vicosque, Caes.: clivus Publicius ad che uno si è tolto od ha tolto ad nn ,

solum exustus est, Liv. Uticae dorai suae : altro », quindi I) coperta, abito tolto, detratto,
vivus esustus est, Cic. 2) trasl.: abbruciare deposto, Verg. e Suet.: poet. di capelli, ver
corrodendo, corrodere, distruggere, VIS veneui tices, CatuU. II) spoglio (pelle degli ani-
esuiit ferrum, Curt.: (suoi) cornua exuruQt, mali, deposta, spogliata, scaglia dei ser-
Ov. h) del sole, disseccare, onmes lacus, penti deposta), Verg leonis, tigridis, Verg:

Phaedr. graciles artus, TibulL: loca exusta


: III) preda tolta al nemico, Mezentii, Verg.
solis ardoribus, Sali.: exustus ager, exusta pa- non niilitum tantum, sed etiam imperatoruni,
lus, Verg. e) della sete ardente, Wacim'c, tor- Liv.: nauticae, rostri delle navi tolti, Cic:
Dientare, travagliare, sitis exurit miseros, Sete fig., virgineae, Catull.: tu ornatus exuviis hu-
ardente travaglia , Lucr. 3, 915: e fìg., ex- jus venis, Cic.
ustus tios siti veteris ubertatis exaruit, op- exìivìuni, ìi, n. (exuo) = exuviae (V.),
piassi, Cic. Brut. 16. IIIj injiammare, riscal- Prop. 4, 10, 6.

F, f, sesta lettera delTalfabefo romano, nato Cunctator, il prudente avversario di An-


pronunziata ef. corrispondente nel suono al nibale. — Servius Fabius Pictor, pretore nel
greco cp, quindi resa dai Greci con un cp, 346 a. Cr., segnalato giurisperito ed erudito.
come ^à^Log (Fabius), Ttovxicpoy.sc; (pontificesj, — M. Fabius Quintilianus, retore, autore delle
GSpIps (ferire). —
Come abbreviazione F or- lustitution. oratt. libr. XII. — Paulus Fabius
dinar iam. =
Fiiius. Persicus, console, sotto Tiberio ('33 d. Cr.J,
laka, ae, f., fava (legume), probabilm. = noto per la sua sregolatezza. agg. , di —
y.óano;, Scriptt. r. r. ed a. L'uso della — Fabio, fornix, Cic. (V. sotto): lex, Cic ed
fava come cibo era. proibito ai Pitagorici, a.: Fabia (tribus), tribù dei Fabii. la piìi
vuoi 'perchè essa è difficile a digerirsi, vuoi forte delle tribù campagnole, Hor. Deriv.: —
jierchè indebolisce i sensi, Cic. de div. 1, FiìltTàiiu>«, a, uiu, di Fabio, fornix o?w.
t)2. Hor. sat. 2, 6, 63. —
Proverb., V. cudo, arciis, innalzato dd censore Q. Fabio Mas-

n' I. simo Allobroge (vincitor degli Allobrogi),


faliiiliiii, e (faba). ai fava, stipulae, gambo Cic. e iien.: plur. sost. Fabiani, òrum, m. gli
di fava, Ov. fast. 4, 725. apjjartenenti alla tribìi Fabia, Suet.
Fs)liarÌ!>>, is. m. fiume della Sabina, che Fal»ra|e9*ìa, ae, f., città dei Volsci sul
shocca nel Tevere, oggi Farfa. fiume Trerus ; oggi villaggio di S. Giovanni
f 'iibella, ae, f. (dimin. di fabula), I) pic- presso Falvatera. —
Deriv.: Falirateriii,'
colo racconto, istorietta, Cic. ed a. II) par- òrum, m., abitanti di Falvatera, i iaivate-
tic: a) favola, novella, Hor. ed a. h) piccolo rani.
comjwninicnto teatrale, Cic. Cael. 64; ad Q. fr. l'altre, avv. (2. fàhev), arti.stiraint>nte, tna-
2, 15 (16), 3. gistral mente, abilmente, ingegnosamente, Mela
1. fiìltur, hvi, genit.plur. ftibrorum e fa- 2, 1, 9 (2. § 9). — quindi lalii'òfai'lits, a,
brùm, m. =
isx-cmv, artefice, fabbro, aeris, mar- um, artisticamente fatto O fabln-ieato, argenti
moris, eboris, Hor.: tignarius, falegname, Cic: aerisque fabietacti vis,, Liv.: ex aere multa fa-
ferrarius, fabbro ferraio, Plaut. —
jìlur. fabri, brefacta, Liv.
operai, manovali, Cic. ed a.; partic., nell'eser- fabi'Tea, ae, f. (faber), I) arte, mestiere
cito, un corpo speciale, a capo del quale era del faber (V.), 1) propr.: pictura et fabrica,
un praefectus fabrùin, Caes. ed a. Proverb., — architettura, Cic: f. aerarla, ferrea, Plin. ep.
faber (autore) est suae quisque fortunae, Ps. 2) trasl., tranello, inganììo, frode, trappola, ar-
Sali, do rep. 1, 1, 2. stratagemma, insidia, Comici. II) eser-
tifizio,

2. fal»pp, bra, brani (1. fabeiy, ingegnoso, cizio di un'arte, 1) propr.: aerariae arti."?,
ubile, ars. Ov. met. 8, 159 e fast. 3, 383. Justin. 36, 4, 4. 2) meton., maniera di lavo-
Fiiliiiis, a, um, nome di tma gens ro- rare =
fabbrica (struttura), lavorazione, aeris
mana, di cui i pili noti furono : Numerius et ferri, Cic: membrorum, Cir.: consectionis
Fabius Pietnr, annalista romano al princi- cjus (materiae) fabricam babere, saperla lavo-
pio della seconda guerra punica; utilizzato rare, Cic. Ili) bottega, fabbrica, p. eS. bottega,
spesso da Livio. —
ed il suo contemporaneo, da falegname. Ter. adelph. 584: officina del
il dittatore Q. Fabius Maximus, soprannomi- fabbro ferraio, Cic. de nat, deor. 3, 55.
10:^7 fabricati» facctiae 1038

fabricalìo, uiiis, f. (fabrico), IJ nttivo = tricularum, fole, storielle delle balie, Quint.
fttbbticaziotte, il fabbricare., fabricationes aedi- 2) trasl. : a) nel linguaggio famiqltarc: fa-
ficiorum, Vitr. 2, II) passivo, A) il
1, 9. bulae! baie! fole .''Tri: Andr. 224 ed altr.
modo coti cui una e. è fabbricata, forma, b) in contr. al reale e al sostanziale, mox te
struttura, hoiiiinis, Cic. de nat. deor. 2, loo. premet nox fabulaeque inanc-s, il vano regno
B) arti/tiio, ne illa quidem traducilo in verbo delle ombre, Hor.: uos jam fabula sumus, non
quandarn fabricationcm babet, e neppure nello vagliam piìi nulla ^^non siamo x^ià presi in
scambio di tuia ^ìarola V artifizio consiste considerazione, Ter. 13) par tic.: 1) {come
nella parola, Cic. de or. 3, 167. |i.DOos) :^=: favola (esopica), Aesopi, Quint.: haec
fabriciiliir, oris, m. (fiibrico), I) fabbri- i'abula significat, Pbaedr. 2) racconto, storia
catore, artefice, autore, tanti o])eris, Cic: mundi, che sta a base di una poesia dramuiatica od
Quint. iniuutoruni opusculorum
: Cic. II) , epica, favola, soijifetto, Ilur. ep. 1, 2, 6. —
trasl., autore, iiiortis, Verg. poet,, dolor f. : Quindi: a) lìoesìa drammatica, tragedia o
leti, causa, Lucr. commedia, compiut. fabula ad actum scae-
Fìilirieius CFabrTtYus), a, uni, nome d'una narum composita, Quint. 5, 10, 9, Cic. ed a.:
gens romana, della ijuale il persoìiaggio piìo f. Aeschyli, Quint.: scaonae fabulas componere,

noto è C. Fal)rìcius, console nel 281 e 27S Tac: fabulam agere, peragere, dare, decere
a. C„ capitario che combattè felicemente con- XV. questi vocaboli), Cic. ed a.: epperò,
tro Pirro ed i Sanniti, celebre per la sua in- b) trasl., fabulam compositam Volsci belli,
corruttibilità e frugalità. —
Agg,, rf* l'ubri- Hernicos ad partes parato?, che la guerra dei
^io, pons, che unii:a l'isola di Esculapio colla Volsci era una fola inventata, gli Umici
città, oggi Ponte Quattro capi, Hor. sat. 2, esser stati preparati per far la loro parte,
;{, 86. — iJeriv.: FabrTciaiiu<»>, a, um, Liv.: e nel linguaggio fnnigliare, quae haec
di Fabrizio. est fabula? che imbroglio è questo? a che
fahvM'o, avi, atura, are (faber),
ac- forma para questo ? che vuol dir questo ? Comici.
cess, di fabricor, formare, fabbricare, costruire labulai'is, e (fabula), favoloso, bistoria,
q.c. da materia rozza, e generic: creare, foy- mito, leggenda eroica, Suet. Tib. 70.
ffiare, cratera, Ov.: verba, Quint.: mundus glo- fabùliitor, ùris, m. (fabulor), favoleggia-
bosus est fabricatus, Cic. tore, raccontatore di avvenimenti veri od in-
fìilirTeoi*, fitus sum, ari (faber), fabbricare, ventati, Sen. e Suet.
lavorare, costruire q.c. col legno, col metallo, labiìlor, atus sum, ari (fabula), cianciare,
con pietre, ecc., Ij in senso stretto : gladium, favellare, conversare, intrattenersi, CUm nlqo,
fulmen, signa (statue), Cic. festigium, Cic. : Suet.: inter se, Plaut.; alci, Ter apud alqm,
:

IIJ in senso più. largo, generic: formare, foy- Tac. dial.: per disprezzo, quid Ber. Galba fa-
f/iare, creare, honuneni, Cic. vorlia, Cic. : buletur, piuttosto che le chiacchiere di Ser.
tahrllis, e (faber), faltttrile, dell'operaio, Galba, Liv.
deWaì-tejì.ce, dell'artista, erratuni , dello sta- labulrtsiiM, a, um (fabula), I) favoloso,
tuario, Cic: mantice, lAv.: scalprum,
follis, abbondante di miti, cioè a) ricco, abbondante
Liv.: opera ftibrilis, lavoro degli artigiani, di miti, Graocorum carmina, Curt.: materia,
Sen.: opera fabrilia, lavoro di fabbri, Verg.: Plin. ep. b) intorno a cui si raccontano molti
vincala, finamente lavorati dal fabbro. Ov.: miti, celebì'e (nella mitologia), del mito, Cha-
dextra, dell'artista, ingegnosa, Ov.: sost., fa- rvbdis, Sen.: palumbes, Hor.: Hj'daspes, Hor.
brilia, ium, n., lavori manuali, tractant fa- II) che ama i miti, le leggende, antiquitas, Ju-
brilia fabri, Hor. ep. 2, 1, 116. Stin.2, 6,7. IIIJ=^\s.\ì%\.7.ó;^,mitico, leggendario,
fabula, ae, f. {da, fari), favola, storiella, &)propr.: hujus loci antiquitas, Justin. 4, 1,
novella, IJ in gcn.: 1) parlare, discorso della 8. b) trasl., favoloso, meraviglioso, incredibile,
gente, conversauioiu;, f. sine auctore sparsa, di- inaudito, monstra, Fior. fabulosae altitudinis
:

ceria, voce senza fondamento, Sen. babes : nives, Fior.: sost., fabulosa, òrum, n., il favo-
fabulas urbis, Plin. ep.: quantum apud devictas loso, V inverosimile, Quint. e Tac.
gentes fabularum fecerat, aveva dato materia facesse, ivi, ìtum, ere (intens. di facio),
a dicerie x^resso ai popoli vinti, Justiu.: in I) tr., fare, eseguire con zelo, a) in SOISO buOnO,
fabulis esse, essere argomento di conversa- jussa,Verg.: jocos, Ov. b) in senso cattivo, fare,
sione, di chiacchtcì-e,auet. meton., di pers.,: preparare, procurare q.c. di male, alci uegotiuni
fabulam fieri od essere
ovv. esse, diventare (F. negotium), Cic: alci pcriculum, Cic. II)
argomento di chiacchere della gente, della intr., allontanarsi prestamente, in fretta, hinc,
città, fare parlare di sé, Hor., Cic. ed a.: Ter.: propere, Tac: propere ex \xxhe, sgombrare
;)arm. fabulam tota jactari in urbe, Ov. 2)dia- incontanente la città, Liv.: bine Tarquinios,
logo, conversazione di parecchie persone, par- Tàv.: ab onmi societate rei publicae, Cic: operae
tic, istruite, fabulac convivales, Tac. tempus : lacessant, Cic: amicitiam facessere jubet, sia
iabulis oontcrunt, Plin. ep. Proverb., lui)us in lasciata da parte, esclusa V amicizia, Justin.
. i'abula, V. lupus. II) pregn., favola, racconto, facète, avv. col compar. e superi, (face-
jiartic. raccoìUo del tutto inventato od al- tus), IJ faeetamentii, gentilmente, vezzosamente,
meno favoloso, leggendario, nel suo conte- Comici. II) partic, di buon umore, giocosa-
nuto, racconto, favola, iri/j/end» (co)itr. bistoria, mente nelle parole e nelle azioni, Cic. ed a.:
racconto istoricamente accreditato), e mito ridicule et facete, Cic.
dei primi tempi 'degli dei e degli eroi). A) in JacèlTae, arum, f. (facetus), facezie, argu-
gen.: l)2n'opr.: fabula tantum sine auctore zie, motti arguti, sali, piacevolezze ; in SCnSO
«dita, mito seìiza fondamento, Liv. fabulae :
cattivo, maneggi, Cic. ed a.: asperae, acerbae,
fictae, Cic, pocticac, graecac, Liv,: fabulae nu- detto mordace, pungente, Tac
1039 facetus fecilis 1040

faccliis, a,, nm {rad. FAC-io, donde an- buie hereditas f. ad HS tricies vcnit testa-
che fac-ies), bello, grazioso, gentile, IJ propr.: mento propinqui sui, Cic: colla negazione,
pedes faceti, Brut, in Quint. 6,3, 20. II) trasl.: non f. ovv. haud f., non facilmente == difjicil-

A) fine, aggradevole, pieno di grazia nel por- ntente,ast/>nto,Cìc.eda. II) partic: A) senza
gere e nel parlare, elegante, gentile (piacente), fatica, legger^nente (frane, à la légèrej =
mulier, Ter.: orator, Cic. serrao, forbito, ele- bene, felicemente, facillime agere, Ter., ovv,
= senza pen-
:

gante, Cic. uberior oratio Crassi nec minns


: agitare, Suet. B) con leggerezza
"faceta, Cic: quindi sost., facetum, i, n., grazia, sarci, volentieri, f. omnes perferre et pati. Ter.:
avvenenza, Hor. B) partici a) faceto, scherze- f. pati fconcederej, colVacc. e Tinfin., Cic:
vole, allegro, nel parlare e neìV agire, Cic. ed a. facillime audiri. Cic.
b) benigno, amichevole, ver SO gli altri, quem- passivo =^ quello
fììcTIÌ!i, e (facio), taììto

que ficetus adopta. Hor. ep. 1, 6, 55. che si fa agevolmente, senza difficoltà,
fsicié-*, èi, f. (FAC-io), faccia, I) astr.: quanto attivo -= chi fa q.c. facilm. e volen-
1) generic. qualità esteriore, fattezze este-
,
tieri (contr. diiTicilis), I) passivo fattibile, =
riori, V esteriore, aspetto, mani festazione, este- facile, .senza comodo, 1) in gen.:
diff^icoltA,

riore, immagine, a) di ess. anim., hominis, a) assol.: quae facUia ex difficillimis animi
Ter.: reorum, Liv.:' cadaverosa, Ter.: decora, magnitudo redegerat, Caes.: omnia essent fa-
Sali.: facieni falV aspetto) tauro propior, Verg.5 cilia, Cic: ascensus, facile, comodo, Caes.:
quem ne de facie quìdem nosti, Cic. senatus : aditus, Caes. e Cic: unum iter difficile . . . al-

faciem secura attulerat, aveva rappresentato terum multo facilius atque expeditius, Caes.:
il Senato nella sua persona, Cic. b) diogg. lutum, facile a lavorarsi, Tibull.: così anche
inan., locorum, Ov.: ripae, Curt.: maris, Verg.: humus, Curt.: jugum, facile a sopportarsi,
iraminentis periculi, Curt.: forma ipsa et tam- Prop.: jactura, facilmente tollerabile, Verg.
quain facies honesti, Cic: ceterum facies totius Aen. 2, 646: victus, facile ad ottenersi, vi-
iiegotii flotta) varia, incerta, foeda atque mi- veri abbondanti, che uno si procaccia facil-
serabilis, Sali.: quorum nuUum est tam mi- mente, Verg.: cosi anche remedium, Nep.: so-
rabile quam prima (a prima vista,
facie mnus, Hor. favor, che si guadagna facil-
:

a primo aspetto) videtur, Sen. 2) partic: mente, Liv.: facillimam esse in ea re publica
a) (come Species) /brino, maniera, guisa, foggia, concordiam, in qua etc. il più facilmente pos-
laborum, scelerura, Verg.: in faciem hederae sibile, Cic p) coìi ad e l'acc. del gerundio,

(come VelleraJ frondescere, Ov.: non una pu- illud autem facile ad credendum est, Cic.
gnae facies, il comhattimento non prese un y) seg. dal supino in u o dalVaibì.: res factu f..
aspetto uniforme, Tac: nec uUa facies mali Ter.: (Cvclops) nec visu facilis nec dictu aflfa-
faspetto) deerat, Curt. b) semMansa, sem- bilis ulli, Verg.: nihil est dictu facilius, Ter.:

biante, apparenza, publici Consilii facie (sottO id dictu quam re facilius erat. Liv. 5) seg.
pretesto), Tac: facie ingenii blandir!, Quint. dall'infm.: materia f. est, in te et in tuos di-
e) bellezza, avvenenza, a) di una pcrs.l Tjn- eta dicere, Cic. : f. corrumpi, Tac : facile est

daridis, Verg.: neglecta, Ov.: facie spectabilis, seg. dair infìn., f. est perficere. ut, etc, Cic.
Ov.: cura dabit ficiem, Ov. P) di un luogo, s) seg. da ut e il cong.: facilius est, ut esse
fac loci, Ov. met. 414. II)concr.: l)/orm«
3. aliquis successor tuus possit, quam ut velit,
esteriore, aspetto, figura, a) di ess. anim., deae, Plin. pan.: quod ei fuit facillimum, ut in agrum
Verg.: Homeri,Cic.: nova, Cic: terribiles facies Eutulorum procederet, Cic. Q col dat. =
Scytharum Bactrianorumque, Curt.: in faciem facile, senza fatica, comodo a, per, campus Operi

alcjs ve ti ovv. converti, Verg.: se in omnes f., Liv.: f. divisui (Macedonia), Liv.: illa (terra)
facies vertere, Verg.: alqra facie cognoscere f. pecori, Verg. con prepos. per formare
yj)

ovv. noscitare, Liv. b) di ogg. inan.: loci, espress, avverò. : in facili, facilmente, Liv.
ed
Tac: locorum. Sali: vestigii humani, Sali, fr.: a.: parim. e ovv. ex facili, Ov. ed a. 2) partic,

litteras facie nosse, Quint.: multarum urbium di circostanze, di contingenze umane elio fa-
faciem praestare, Plin. ep.: nec pingues unam cilmente si ottengono, che vanno a gonfie vele,
in faciem nascuntur olivae, Verg. 2) aspetto, facile, agevole, comodo, res et fortunae tuae

faccia, volto, viso, alcjs, Cic. ed a.: rubida, mihi maxime curae sunt; quae quidem cotidie
Suet.: cicatricosa, Quint.: contracta (rugosa, faciliores mihi et raeUores videntur, Cic: si ita
aggrinzata), Plin. ep.: depravata (disfatta), faxitis Eomani, vestrae res meliores faciliores-

Sen.: faciem rasitare, Suet.: faciem quaerere, que erunt, Liv.


esercitarsi nella mimica, Prop.: perfricare fa- ITJ attivo : A) di colui cui torna facile di
prov. ^= perdere il pudore, la vergogna,
<:iem, fare o di sopportare q.c, 1) in gen : a) assol.,
Quint. 11, 3, 160. di oggetti, specialm. di parti del corpo, che
fjICÌl^, avv. (facilis), facilmente, agevol- si muovono facilmente, senza difficoltà, abile,
mente, sema fatica, senza difficoltà, comoda- celere, manus, Tibull. e Ov.: manus faciles,
mente, .senz'altro, I) in gen.: liaec f. ediscere, Prop.: oculi, Verg. ?) coli' ah\. {o col supino
Cic: f. indicare, Cic: ubi facilius esse possim, in u fore
'
: facilem victu per saecula gen-
. . .

più comodaììienie, Cic: facillime inopiae fru- tem, vivere senza sollecitudini felicemente, =
mentariae mederi posse, Caos.: e per raffor- Verg.: e così sapiens facilis victu fuit, visse
zare un espressione indicante un alto grado, senza sollecitudini, trovò facilmente di che
facilmente, senza dubbio, certamente, f. prin- sostentar la vita. Sen. 2) partic, della faci-
oeps, Cic: doctissimus, Cic: con verbi indi-
f. lità, prontezza nel pensare, parlare, esporre,

canti sup/'riorità , f. vincere omnes dicendi facile, che lui il dono della parola, pronto, abile,

•artificio, Cic: omnes scriptores f. superare, ol) assol.: ingenium, Quint.: sermone Gracco,
Cic: con parola indicante uìia gran somma, quamquam alias promptus et facilis, non ta-
1041 faoilitas facio 1042

mén usquequaque usus P) con ad e


est, Suet. facinoroso, scellerato, vita, clvls, CÌC. : Clear»
Z'acc. del gerundio : expeditus ad di-
facilis et chus exsilio facinorosior redditus, Justin.: faci-
cendum T. Jiinius, Cic. y) ^^^ i" ^ Tabi.: in norosissimi sicarii, Cic.
inventione, Qnint.: in escogitando, Quint. f'ìieìnus, oris, n. (facio), I) agili azione
B) di colui cliP fa volentieri q.c, pronto, (buona o cattiva), fatto, 1) in gen.: pulcher-
facile, cedevole, m-rrnilerolf, \) in geu.: a) COl rimum, Cic: egregium atque mirabile facinus
dat.: commercio f., Liv.: f capessendis inimi- duorum Carthaginionsium, Sali.: e spesso nel-
citiis, Tac: juvonis f. itianibus, facile ad ogni Tc^clamaz. o facinus indignum! o«;y. o indi-
leggerezza, Tac: facilis tenero amori, TibulL gnum fixcinus e scmpl. facinus indignum
! !

p) con ad e race: facili feminarum creduli- fche) vergogna! Ter. e Quint.: semplicem.
tate ad gandia, Tac: mens ad pejora f., Quint. ind. foc, Cic. 2) pregn., azione cattiva, dtlitto,
Y) colì'a.h\. od il supino in u, sermone aftabilis misfatto, scelleratezza, facinUS est, vincirc ci-
accessuqne facilmente accessibile, ac-
facilis, vem Romanum ; scelus, verberari, Cic: faci-
costabile, Sen. 2) partic, di colui che si nus facere, obire, committere, Cic, ovv. in se
confà facilmente a' desideri ed al volere al- admittere, Caes.: meton., ciò, mediante cui
trui, disposto a scusare, a perdonare, ad ac- si compie una cattiva azione, facinus excussit
cordare q.c. ad uno, raciie, condiscendente, heue- ab ore, la tazza di veleno, Ov. met. 7, 42!j.
volo, cedevole, accessibile nel parlare e nel II) trasl., fatto, avvenimento, circostanza, Co-
conversare ; geneTÌCservisìetrole, compiacente, miei.
benigno vcrso gli altri sotto ogni riguardo, t':1('ìo, feci, factum, ere, fwe nel suo più
a) afssoh, facilis et liberalis pater, Cic: lenis a te largo significato, come il greco tio-.sIv; quindi
et facilis existimari debeo, Cic: facilem alqm I) tr.. A) primieram. di ogni attività, che si
habere, Cic: facilem benevolumquc alqm sibi appalesa nel produrre q.c che cade sotto i
reddero. Ter.: natura comis facilisque, Suet.: sensi, 1) fare. — eseguire, fabbricare, lectulos,
amor, Frop.: saevitia, che si placa facilmente, Ter.: alci anulum, Cic: arma, Cic: castra,
Hor.: mores facillirai, Cic P) con ad e Z'acc. porre, Caes.: pontem in Histro flumine, get-
del gerund.: f. ad concedendum, Cic y) con tare. Nep.: litteram, scrivere, Cic: phalerae
in e Tabi.: f. in rebiis cognoscendis. in homi- pulcherrime factae (lavorate), Cic. quindi :

nibus audiendis admittendisque, Cic. : f. in a) delV attività mentale di chi scrive, stendere,
causis recipiendis (contr. fastidiosior), Cic: mettere per iscritto, litteras ad alqm, scrivere
elegi faciles in amore ministri, Ov. 8) coìi in ad ale, Cic: sermonem inter nos habitum in
e Tace: si faciles habeas in tua vota deos, Ov.: Cumano, Cic. b) delVattùntà corporale in ge-
Lollio offensior, facilis exorabilisque in vitri- nere, come il nostro fare, dare, gradum,Cic.:
cum fuit, Suet. s) col dat.: f. impetrandae sibi viam, farsi, Liv.: alci transitum, lasciar
veniae, Liv.: mihi tam faciles dii, Ov. Q col- passare uno, dare il passo ad uno, Liv.: vela,
i'abl. (= in ordine a, riguardo a) f. amici- : V. velum significationem, dare un scgìiale,
:

tia, che si procaccia facilmente amici, Sali.: Caes.: impetum


in hostes, liiv. 2) produrre,
f. sermone, Tac. yj) colVindn., ah uimium fa- corpus facere, F. corpus {n" I,V>, 1): ignem
ciles anrem praebere puellae Prop. ! ex lignis viridibu«, accendere con, ecc., Cic:
faoTITtil«, atis, f. (facilisì, I) passivo <== homo ad ista expedienda factus, fatto, creato,
faciiiut come proprietà di ciò che si lascia fa- nato per, Cic: ex industria factus ad imita-
cilmente fare, trattare, maneggiare, ecc.. f. tionem stultitiae, cercando apposta di ap-
audendi, la circostanza di poter facilmente parir stolto, Liv.: quindi, a) fare, comporre
osare q.c, Quint.: f. c^mT^orum, passaggio fa- scrivendo, poetando, orat'ì.onem,yt}vms.T^o^ma,
cile, occasione propizia pei passanti. Tac: f. Cic b) come 1. 1. grammat. (di parole), fare,
corporis, disposizione fìsica, Sen. II) attivo: dare la tale o tal altra forma fcaso, tempo,
A) facilità come proprietà di colui cui q.c. non forma derivata), cur af er apri, pater patris
torna diffìcile, a) faciutu nelVafferrare q.c, faciat? faccia al genitivo apri, Quint.: cum
nel comprendere q.c, aetas illius f., Quint.: Alba faciat Albanos et Albenses, volo volui
suspectam facilitatem retractare, Quint. b) et volavi, Quint, eadem (littera) fecit ex
:

prontessa,faciliti^, nel dire, nclVesporrc, oris, duello bellum, Quint. ?>) acquistare, farsi, gua-
Quint.: assoL, Sen.: firma, Quint. B) facUitA, dagnare, procurare, praedaiii, fare, Caes.: prae-
come proprietà di colui che hn buone dispo- das ab alqo, Nep.: rem, ammassarsi, proca''-
sizioni a q.c, 1) in gev.: inclinazione, di- darsi, Hor. magnas pecunìas ex metalli.?,
:

.«pftWsjoHc Cconù*. proclivitas propensione al


, Nep. lucrum, manubias sibi ex etc, Cic.
:

male), V. Cic. Tnsc. 4, 28. 2) partic, a) in 4) = conficere, a) mettere su, levare fiin eser-
senso buono, faciliti^ ad accondiscendere, a cito), istituire, .itabiiire, porre (in vigorej, tri-
sottomettersi ai desidcrii, al volere altrui, bntum, Cic: nianum, Cic: exercitum, Veli.
docilitiì, condi-fcendenza, ai-rendeifole^za, corn- b) fare, pereorrei-e mio Spazio, cursu D stadia,
piacema, piacevoìezzn, itn fare alla buona, a .Tustin. 11, 8, 2: e quindi trasl, e) passare,
tutti accessibile; popotarìtit (contr. scveritas, ttftscorrere un tempo, paucissimos una dies,
gravitasi, spesso coord., comitas et fìicilitas Sen, ep, 66, 4,
ovv. facilitasque, f. et humanitas, f. et lenitudo B) diattività che si manifesta nel produrre
animi, Cic: f. in andiendo, Cic: f. serraonis, azioni condizioni, adunque: 1) fare =
Cic. b) in senso cattivo, leggerezza, debolezza, eseguire, compiere, effettuare, realizzare (contr.
Suet. CI. 29. velie ovv. facere vello, aver V intenzione di),
fiìoTITler, aw. (fafilis), facilmente: biasi- a) con oggetti gener.: ego plus quam feci fa-
mato d'I Quint. 1, fi, 17. cerenon possuni, Cic: ncque hoc in uno fecit
faoiiioi'ritiii*^ iiacTneròsus), a,um (facinus), Annaeo (fece in, ecc.), sed in omnibus senato-
1

104:3 facio faeio 1044

ribus, Cic: omnia amici causa f., Cic. p) con ammettere, supporre, esse deos faciamus,
c-aso,

Tace, del sost., facinus, caedem, furtum, Cic: Cic: fac, quaeso, qui ego sum, esse te, Cic
alci luedicinam, sanare uno, Cic: initium, fì- b) fingere far mostra , facio me alias res
,

nem, moram, periculum e sùn., V. finis, ini- agore, Cic. 8) con doppio acc. e precis.:
tium ecc.: comitia, tenere, lAv. indutias, pa- : a) con un sost. come acc. dell' effetto ^=
cera, fare, concludere tregua, x>ace, Cic. ed fare, creare, eleggere uno a, a) generic: alqm
a.: bellum, cominciare la guerra, Cic, alci, consulem fare tino
, console (detto tanto
far guerra con ale, Nep. ed a.: proelium, az- del jìopolo, quanto di un singolo individtio
Sii/farsi, scendere in campo, Sali, ed a.: fu- che fa sì che uno divenga consolej, Cic: alqm
,<,''am, darsi alla fuga, Sali.: deditionem,. ar- regem Epiri, Justin.: alqm reum, V, reus:
rendasi. Sali.: nomina, V. nomen: imperata, alqm heredem Y. beres: alqm testem, V.
,

eseguire gli ordini, Cacs. : promissum, man- testis Siciliam provinciam, fare provincia,
: i

tenere la 2n'omcssa, Cic. y) con avv., multa Veli.: senza un 2^ accusat., facit eos (se. ma-
impure atque taetro, Cic: velfacere quod non gistratusj, Cic: e al passivo, si ille factus
optime possis, vcl fecere quod non pessime fa- esset, se fosse fatto (console), Cic P) darsi
cias, humanitatis est, Cic. d) con quid in per, spacciarsi per, me unum ex iis feci,
jiropos. interrog.: quid laciam? che debbo qui etc, mi
diedi come uno che, ecc., feci
fare P Ter. ed a.: quid facerem ? che dovrei come se, Cic: facio te apud illum deum,
ecc.,
(doveva) io fare? Xarg. e Ov. (detto di chi Ter.: verbis se locupletem f., Cic b) con un
iìnn sa a qua! partilo appigliarsi, e si scusa agg. in acc per indicare l'effetto, la condi-
di questa sua indecisione): e così quidnara zione in cui uno è posto, animum dubium,
facerent do rebus suis? die doveano fare in rendere dubbioso, mettere nelV indeeisioììc,
tali circostanze ? Nep.: quindi anche quid hoc Cic: alqm sanum, Cic: alqm peritum alcjs
liomine ovv. buie bomini focias? cìic vuoi rei, Nep. di rado con un aw., come alqd
:

fare d'un tal uomo? Cic: quid faceret Chry- -^dX&m, rendere palese, pubblicare, Nep.: par-
-ippus buie conclusioni? che cosa potrebbe tic, factus nel vocativo, con doppio vocat., o
obbiettare Cr. a questa conclusione? Cic. tu lectule deliciis facto beate meis Prop. 2, !

2 par tic, a) iuMuire, appar cecilia re una festa,


) 15, 2. e) con un partic. od agg. colVa.cc.,
una solennità, dei giuochi, cenas, Cic: ludos, per significare la situazione, l'attività in cui
Cic: sacra ovv. sacrifìcium, ovv. ras divinas, alcuno è rappresentato, Socratem disputan-
sacrificare, celebrare sacrifizi, Cic. {cfr. sotto tem etc, presentare, introdurre come, Cic. :

al v" If, 2). h) esercitare q.c. come arte, alqm ovv. alqd missum, V. mitto n" II ke
professione, ecc., praeconium, argentariam, B: alqd reliquum, V. reliquus. 9) fare che
Cic. medicinam fare il medico , Pbaedr.
: ,
q.c. diventi proprietà di ale porre ale. in
,

3) fare =
preparure, pi-ocurare, nomen, COgno- possesso di q.c, col genit. del possessore, tota
men alci rei, dare, Liv. alci auspicium, ispi-
: Asia populi Komani facta est, cadde in po-
rare ad uno altri pensieri, Hor.: alci nego- tere del2'>opolo romano, Cic: facere alqd po-
tium, V. negotium silentium, Liv.: orationi
: testatis ovv. dicionis suae, ridurre in suo po^
audientiara, Cic. fdvorem, Liv. 4) dare q.c,
: tere, assoggettarsi, Liv. : parim. alqm sui
ad uno, concedere, potestatem, Cic: conimcr- juris, Veli.: omnia arbitrii sui, sottomettere,
cium sermonis,Cic.: alcigratiam alejsrei (per- Liv.: alqd sui muneris ovv. beneficii sui, fare,
donare, graziare, usare indulgenza verso), considerare q.c. come dono suo, come suo
Cic. 5) eccitare, svegliare un affetto, ispirare, benefizio, Tac. e Justin.: alqm proprii juris,
alci desiderium alcjs rei, fir venir voglia, Liv.: rendere indipendente, Justin. Ma
aìichc col
alci fidem, far credere ad uno, convincere uno pron. poss., alqam terram suani, assogget-
di q.c, Cic: bosti audaciam, Liv.: animo» tarsi tni paese, Caes. alqm suum, cattivar-
:

(animo, coraggio), Liv.: spiritus (spirito, co- selo. Ter.: ncque gloriam meam, laborem ilio-
raggio), lAv.: spem,Liv.: taedium.stomacbum, rum faciam, ne io mi prenderò la gloria e la-
Cic: suspicionem, Cic 6) facevo seg. da ut o ne scierò a loro la fatica. Sali. lUj dare un
e il eong., far sì ehe o che non, facis, ut runsus certo valore a q.c, =
considerare, stimare,
])lebes in Aventinum sevocauda osse videatur, apprezzare col genit. del valorc, del prezzo,
Cic: mors faciet, no sim, cuiii venorit, exsul, parvi, minimi, pluris, maximi, nibili, Cic. ed
Ov.: seg. dalVa.cc. e l infin. esprimente Vef- a.:nec pluris nunc facere Camillum hoc bel-
fetto, illum timore facit, Ov.: quindi a) facerc, lum, si dà così poco pensiero di, ecc., Cic:
ut ctc, non di rado per fare risaltare meglio aggiungi: aeqiii bonique f. alqd, V. aoquus,
l'idea delV attività, facite, ut mores ejus et II, 2, b, p alla fuìej: lucri, guadagnare,
fìi'
vultuni recordemini, f^ite di ricordarvi ri- = Nep. 11) l'effetto dell' attività considerato
cordatevi, Cic: e facio, ut etc, con un agg. come riflessivo ^^ soffrire, patire q.c, naufra-
od ttn avv. =intendersi a od in, invitus gium f., fare naufragio, Cii-.: damnum, do-

ovv. non invitus feci, ut etc, Cic: facio liben- trimeutura, essere danncgg iato, provar danni,
ter, ut etc, Cic 1)) T imperai, fac (facitoj ut Cic 12) come V itali/mo fare ed il greco
ovv. comun. sempil. col cong. dopo di se, come Tio'.sìv, così anche il latino facere usasi sjìesso

circonlocuzione, equivalente ad un imperai, nel secondo membro della frase, quando il


afferm., corrispond. al nostro fa di seg. dal- verbo del priìno membro si trova nel secondo
Z'infin., certuni bominem ad eum mittas face, e si vuol evitarne la ripetizione : in questi
Nep.: fac sciam ovv. facito ut sciam, fa ch'io casi f icere designa l'idea generale del verbo
sappia, fammi sapere, Cic. 1) {come tto'.sIv) anche quando questo non contiene punto
per esprimere un fatto semplicem. pensato o Videa eli fare, e riceve spiegazione dal
suj^iposto, seg. dall'acc. colfinfin., a) porre il verbo del primo membro, an Scythes Ana-
,

1045 facleon facuUas 1046

charsis potuit prò nlhilo ducere pecuniam : Tlutl-. 10, 0: mclon., folla nmynutinaia, turba
nostrates philosophi facere non potuerunt? di sommossi, Eutr. 9, 20. 2) partito nel teatro,
von lo poterono fare (= non lìoterono sprez- nel circo, a) gli spettatori favorevoli ad un
zare il denaro), Cic: cura collega consentientc attore, partigiani di, CCC, parte favorevole, fau-
(sicut milites faciunt) hostibus obviam ire, /ojv,histrionum, Suet.: qui (adulescentuli) di-
Òic: me, ut adhuc fecistis, audiatis, Cic: in- visi in fiictioucs (frotte)
plausuura genera con-
curabite iu causam, ut facitis, Cic. discerent, Suet. b; parte, truppa, frotta di
TI) intr.: 1) con avv. =
agire in questa a corsieri nel circo, di cui esistevano in Boma
quella maniera, buinaniter, bene, amice, Cic: quattro, nominate dal loro colore (albata, rus-
recte aut perperam, Cic: alci bene f., trattar sata, veneta, prasina, di cui le due ultime
bene uno, servirlo, essergli ntile, Ter.; contr. erano x)i>' favorite), Suet.
alci male f., nuocere ad uno, Plaut alci ae- : laclìÒMi!», a, um, agg. con compar. e su-
erre f. , far del male, affliggere ale, Ter. peri, (factio ìf I), fazioso, avido di dominio,
2) facere cum ovv. ab alqo, atarc per ale, turbolento, sedizioso, nomo di parte, Cic. ed a.:
pnrtcgginre per ale. , esseri: del inirtito di potens ac factiosus, Cornif. rhet.: compar. in
fiHser dalla sua o agire con alc, operare di Aur. Vict. Caes. 21, 3: superi, in Plin. cu.
concerto, sostenere, favorire quale, Cic ed a. 4, 9, 5.^
{così a?iclie illinc f., stare dalla sua parte, facii to, avi, atura, <àre (freq. di facio), I) far
Cic); contr. facere adversssalqra, essere con- spesso, comunemente, soler fare, comporre, ese-
trario a quale, favorire il partito contrario, guire, versus, Hor.: carmina in o adversus
.Nep. 3) fare ti n'offerta, sacrificare, Liv.: col alqm,Tac.: verba compone et quasi coagraenta,
dat. della divinità a cui si sacrifica (come qu id ne Graeci quidera veteres factitaverunt,
psCs'.v ~'M), Junoni Sospitae, Cic: e colVahl. Cic: quindi factitatum esse, esser sempre
dalla vittima, che si offre, vitula, Yerg. avvenuto, e^ser cosa consueta (tradizionale; COntr.
4) servire a q.C, essere utile giovevole, plu- novum esse)^ Cic: parim. factitatum est alci
rimum facit totas nosse causas, Quint.: di (contr. rejjcns est), co?/'infin. o Z'acc. col
clima, ecc., nec caelum, ncc aquae faciunt, Z'infin.,Tac. II) partie: a.) esercitare q.e come
nec terra, né il clima, ne ecc., mi conviene, arte, xvofessione, artcm, Poet. in Cic: medi
Ov.: facere ad colVa.cc. o col sempl. dat., ser- cinam, Quint.: accusationem, Cic: delationem,
vire a q.C, adattarsi, convenire, di CSS. anim., Tac h) celebrare, solennizzare una festa, una
canis ad aprum ikciens, alano, Sen. rhet.: di solennità, sacrificia gentilicia
anniversaria,
e innn., ad talem formam non facit iste locus, Cic. quaedam publica sacra, Liv. e) con dop-
:

(^v.: belle faceread versfim, adattarsi nel v., ano acc, dichiarare ripetutamente qualc.comc
Sen.: non faciet capiti dura corona meo, q.e, alqm palam heredem semper, Cic Phil.
Prop. —
Corg. perf arcaico, faxit, faxitis, 2,41.
faxint; e pass, faxitur =^ factum exit, antica iacllllil, i, n. (da factus,
um), fatto, av- a,
formala in Liv. 22, 10, 6. venimento, azione, impresa, compiere, trat- il
facteon, forma, foggiata schcrzos. alla '

tare; ancora con forza di participio, hew


greca =facienduui, nel passo quare ut opi- j
facta, buone azioni, Cìe: parim. sost., meum
nor, 9Ùoaocpvjxéov, et istos consulatus non j
factum, Cic: f. egregiura, Cic: Chiarii in-
flocci faeteon, Cic. ad Att. 1, 16, 13. solens Val. 'Max.: p)oet., facta bouiii. lavori
f.,

factto, ònis, f. (ihcioi. I) dii-ttto dì fare, dei buoi, cioè campii arati, Ow.honmnfactnm'.
factionem testamenti non liabere, Cic: cui te- formala iniziale di comandi ed editti, in
starnanti f. nulla est, Cic II) il inirteggiaro ìwme di Dio ! Plaut. e Suet.
insieme, e il Conseguente costituirsi di un par- factum, a, um, part. agg. (da facio). lavo-
tito, come pure meton. = fazione, parte, setta, rato, prepiarato artisticamente, a) di C. inan. :

partito (come associazione di persone, che argentunì factum, vasellame d'argento, ar


operano insieme per un fine comune, mentre genio lavorato (contr. arg. infectum), Cic:
. pars = partito, in quanto la sua unione si del discorso, ecc., elaborato, conforme alle re-
presenta come una parte divisa dal tutto), gole dell'arte, oratio polita atque facta quodani
.A) in gen.: ejusraodi factiones (simili com- modo, Cic: vorsiculi facti, Hor. \))dipers.,
briccole, termine dispregiativo), Plin. cp. 10, qui illuc factus institutusque ve-
istruito, colto,
34 (43), 1 B) partie: 1) costituzione d'un par-
. nisset, Cic: homo ad uuguem factus, comp'tto,
.
tifo politico, a) generic, trama fli partito, vie- perfetto, Hor.
ton., fazione politica, pai-te, partito poUticO,
(partie dei patrizi, degli oligarchi), haec
_
faeultas,
atis, f. (dall'antico facul fa- =
cile), facoltà,
I) soggettiv. =:=^ facoltà che sta
inter bonos amicitia est, iuter malos factio. in qualcuno, potere, forza di compiere, fare
Sali.: non factione cum factioso certabat, Sali.: q.e, K) corporale : dii date facultatem huic
officia amicis praestauda sine factione existi- pariendi, Ter. Andr. 232. B) forza spirituale,
mavit, Kep.: populus factione paucorum op- abilità, maestria, capacità, indinazionc, talento
pressus, Caes.: ut exsistat ex rege dominus, per q.e, 1) in gen.: facultas dicendi et copia,
ex optimiitibus focti'i (oligarchia), Cic: e cos\ ingegno oratorio e facondia, Cic: copia fa-
trigiuta illorum consensus et tactio, Cic: emis- cultasque dicendi, Cic: col genit. sogg., in-
sari! factionis suae, Veli.: factio nobilium, Liv.: geuii, capacitcì intellettiva, Cic: ingeuii fa-
procerum, Tac: optimatium, Suet.: ad versarla, cultates, mezzi intellettuali, Xep. 2) partie,
Xep.: media (moderata). Sali, fi:: factionura disposizione ad essere oratore, ingegno oratorio,
partes, divisioni dei partiti, partiti separati, eloquenza, facultatis timor, Cic: f. sumraa,
Phaedr. 1, 2, 4. b) sediziosa soiievasione, con- Plin. ep.: f extemporalis, Suet II) oggett.
giia'o, factio militaris, sedizione militare
^
=^ facoltà richiesta dal di fuori, possibilità,
1047 facunde fallo 1048

occasione, opportitnii/i. A) propr.: a) di far da lanciare avvolta di stoppa, pece ed altre


q.c, Miloni manendi nulla f., Milane non po- materie infiammabili, la quale mediante una
teva rimanere, Cic: dare alci facultatem ad macchina (catapulta) veniva scagliata sul
dicendum, Cic: parim. facete alci facultatem nemico, Liv. 21, 8, 10.
judicandi, Cic: si res facultatem habitura sit, f alcsirìll**, li, m. (falx), fabbricatore di falci,
.se l'affare porterò, permetterà che, ecc., Cic: di roncole, Inter falcarios, nella via delle falci
quoad f. tulit, in quanto era possibile, Cic: roncole, Cic. Cat. 1, 8 e altr.
res mihi videtxir esse facultate fin pratica) falcalllìB, a, um (falx), I) falcato, provve-
praeclara, arte (in teoria) mediocris, Cic: alci duto di falce, quadrigae, Liv. ed a. IIJ in
facultatem dare, offerro, concedere e sim., con forma di falce, ricurvo in su, ensis, Ov.: SÌQUS
ut e il coìig., Cic: così ancìte est in alqo fa- curvos falcatus in arcus, Ov.
cultas, ut etc, Cic. b) di ricevere, di avere FaleidTiis, a, um, nome di una gens ro-
q.c.., sumptuum. Cic: nummorum di aver mana, di cui il più noto è C. Falcidius, tri-
denaro, Cic: cujus i^^eneris in senatu facultas
,

buno della plebe ni tempi di Cicerone. —


maxima, si aveva abbastanza di siffatti uo- Deriv.: Faloldisiiiiifi, a, um, di Falcidio.
mini in Senato, Cic. e) niezzi per combattere, falcìler, fera, forum (falx e fero), falcifero,
per far fronte a q.c. = spese, f. belli, Cic. che porta una falce, manus, Ov.: senex, di Sa-
B) meton.: 1) messi esistenti in, ecc., provvi- turno. Ov.
gione, proviùsta di, ecc., omnium rerum in FalePiY, òrum, m., capitale dei Falisci
oppido summa f., Caes.: habere facultatem na- (F. Falisci); ora rovine presso Civita Ca-
vium, Caes. 2)partic., come noi, messi fa- = stellana.
coltà, averi, sostanze, beni iH fortttna, COÌTlUn. al Falernil«s agcr, territorio di Falena
phcr., Cic. ed a. nella Campania, appiè del monta Massico,
faeuiKlt*, avv. col superi, (facundus), con tra il Savo e il Volturno, celebre per il suo
lingua sciolta, speditamente, faconda mente, elo- vino eccellente. —
Deriv.: Falernii«i, a,
quentemente, Liv. ed a. um, di Falerno, tribus, Liv.: vinum, Verg.:
fiieiindtn, ae, f. (facundus), facondia, elo- così pure vites, uvae, Hor.: prela, Verg.: sost.,
quenza naturale. Sali, ed a. Falernum, i, n., a) v^ino di Falerno, il Falerno,
fàciindii!», a, um, agg. con compar. e Hor. ed a. b) Falerno, podere di Pompeo,
superi, (fari), a) di pers., che parla con faci- Cic Phil. 13, 11.
litai, facondo, eloquente. Sali, ed a. b) trasl., Fali<*cì, òrum, m. (^aXtoxoi), popolo dei-
della lingua, del discorso, ecc., sciolto, fucile VEtruria, detto anche degli Aequi Falisci
e piacevole, spedito, lingua , Hor. : VOX, Ov. : (secondo Niebulir, perchè erano parenti cogli
or. tio, Sali. EquiJ; meton. per Falera, la capitale dei
fneeìila, ae. f. (dimin. di foex), tartaro Falisci [V. FaleriiJ, Eutr. 1, 20. Deriv.: —
abbruciato, cenere di tartai-o, salsa, IjUCt., Hor. FalÌ!!iCU!s, a, um, faiisco, sost., Faliscum, i,
ed a. n., territorio dei Falisci.
faeles (faelis). V. feles. failaeia, f. (fallax), fallacia, inganno,
ae,
laeii . . . , V. fen. al plur. anche arte d'in/in^jere,
falsitiì, intrigo,

Faesììlae, flrum, f., notevole città del- s^imuiazione e sim., Cic ed a.: deductae lunae,
TEtruria appiè delVApennino, colonizzata illusione magica , Prop. : sine fuco ac falla-
da Siila, piazza d'armi di Catilina; ora ciis, Cic.
Fiesole. —
Deriv.: Paesìilanii^ii, a, um, failaeiloquu», a, um (fallax e loqui),c;ie
fiegolano, SOSt., m., Zin Fiesolano.
FaesulanUS, i, parla fallacemente, ACC tr. fr. in Cic de fin.
faex, faecis, f., feccia, I) di liquidi fer- 4, 68.
_ ^ ^
mentati, feccia, posatura, COmun. feccia del fallacTleiV avv. (fallax), con inganno, fal-
vino, Hor., Col. ed a.: per tingere il volto, Ov.: lacemente, ingannevolmente, Cic de olf. 3, 68
trasl.. feccia =
classe più bassa, faex populi e altr.
plebis. Cic: così anche f. Eomuli, Cic: bau- fallax, laeis (fallo), a) dipers., fallace, in-
ris de faece, cioè adduci anche i peggiori gannevole, falso, intrigante, ipocrita, Cic. ed a.:
oratori, Cic II) in senso più largo: \) se- fallacior undis, Ov.: coZgenit., promissi, Liv.:
dimento, residtio di oggetti asciutti, aéris, aniicitiae, Tac. b) di e. inan., fallace, ingem-
Plin.: nihil terrenae faecis, Ov. 2j tartaro ab- herbae non fallaces, Cic. spes
nevoie, : f., Cic:
bruciato, cenere di tartaro, salsa, Hor. sat. 2, oculorum fallacissimus sensus, Cic.
4, 55 e 7.3. tallo, fcfelli, falsum, ere (ocpaXXw), l)far
l°à^;ìneu<*, a, um
(cpY)YivsÓ5, da cpvjyóg, sdrucciolare, far porre il piede in fallo, glacies

fagus), di faggio, di legno di faggio, materia, fàUlt pedes, Liv.: gradus instabilis fallit alqm,
Cato : alveus, frons, Ov. Curt.: e sasa lubrica vestigium fallunt, Curt.
fà^Tnus, a, um (cpT^/lVO?). di faggio, di II) trasl.: a) fare, retutere inosservato, ìt^-ìco-
legno di faggio, axis, pocula, Verg : scyphus, noscihiie, sigua sequendi, Verg.: furta, Ov.:
TibuU. discrimina, Ov.: sua terga lupo (mediante la
fàfSUK, i, f. ('j-/)YÓ5). faggio, Caes. ed a. — figura di un l.J, Prop.; medias sermonibus
Forma second. fagus (nom. piar.), Ps. Verg. horas, ingannare, Ov.: assol., aetas labitur
cui.141. occulte fallitque, passa oscura e inosservata,
fìiliirTca (pbalàrYca), ae, f.. potente arma Ov.: sagitta longe fallit, colpisce inosservata
da lanciare, provveduta davanti di un pezzo lungi di Ti, Verg. b) rendere inefficace, non
di ferro lungo tre piedi, faiurica, I) come lasciar sentire, scacciare, omen, Ov.: infandum
possente lancia, .^cagliata colla mano, Verg. araorem, Verg.: curain vino et somno, far di-
Aen. 0, 705. Liv. 34, 14, 11. II) come arma menticare, Ov.: sermone laborem, Ov. e) non
1049 falsari US fames 1050

effettuare q.C, non Qompicre (lasc.iarf: ùicont' Nep. Alc 9, 1. Quint. 2, 17, 12. II)faUo,in-
piato), ricusare, fallire, tnaiicurc, infrangere, gannevole, ingannatm-e, ipocrita, 1) agg.: a) ut
depositura, Ov.: mandata mariti, Ov.: promis- c. anim., iSall., Ov. e Tac: avis (presagio), Ov.:

sum, Curt.: foedus ac tìdem, Liv.; fidem hosti in amore, Tac: filsus sodalibus (verso i com-
datam, Cic. d) sfuginre a quale. (= alla per- pagni), Catull. b) di e. inan.: sensus, Lucr.:
cezione, attenzione, conoscenza di alcuno), visus, TibuU.: lingua, o^ (discorso), Ov.: verba,
rimanere inos-
sottrarsi alta conoscenza di alc, menzogne, bugie, Ov.: simulacra (immagini
eervato ad alc. O non scopeì-to, rinmntrc na- ingannatricij ferarum, Ov. 2) sost., falsum,
scosto incognito a qualc. (di e. anim. e i, n., a) falsificazione, frode, inganno, ipocrisia,
inan.), custodeS; Liv.: duminum, Hor.: uon Quint., Tac. ed a.: falsi damuatus, Tac b) il
fallebat duces impetus militum, Tac: assol., vuoto, fallo,tela non in falsum jacore, Tac.
per biennium feféllerat, Liv.: ita se posse fal- ann. 4, 50.
lare, Liv.: non fefellere iiisidiae, Liv.: e alc^m falx, falcis, f., ogni strumento in foì-ma di
fallit (partic. in domande) o non fallitcoZZ'acc. falce, I) nell'agricoltura, a) falce, ronca, ron-
e Z'infin , Cic. ed a.: alqm non fallit con quin cone, Cic ed a. h) falcetto, ro>u-oia, arborea,
e ilcong., Ter. e C&cs.: 2yar tic. {come XavGàvw) Varr.: premere vitera falce, Hor. Il) in guerra,
con un partic, hostis fallit incedens, il ne- falce,strumento di ferro adunco {il cui uso
mico giunge inosservato, Liv. qui uatus nio-
; vedasi in Liv. 38, 5); Cic ed a.: ìalccs mu-
riensque fefellit, nacque e morì inosservato, rales (6&pu6pé7iava), Caes.
Hor.: nec fefellit venieus Tusculauum duceni, taiiia, ae, f. [da fari), il parlare della
il duce t. lo vide venire, Liv.: nec barbaros moltitudine, I) ciò che si dice, si racconta,
fefellit subductus (rex) ex acie, ai harb. non si riferisce, si vocifera, rutnwe, voce, fama,
era sfuggita la sua scomparsa dalla batt., fama falsa. Ter.: tristis, Cic: prospera (contr.
Curt. e) traviare qualc. =
gabbare, circonve- improspera) , Tac : fama mali, Curt. : vale-
nire, ingannare qualcuno fin q.c), 2^<^ss. me- tudinis, Suet.: rumore aut fama (dicerie),
diale fallor^=^ sbagliare, ingannarsi (di C. anim. Caes.: faina et Utteris, a voce e per iscritto,
€ inan.), alqm, Cic: faciera alcjs dolo, imitare Caes.: fuit (si disse), Nep.: fama nun-
fama
qualcuno con inganno, Verg.: alcjs spam ovv. tiabat, Cic: fama venerat (si era sparsa),
opinionem (alcuno nella sua sp. o aspetta- Cic: fama pervenorat Tarentum, Liv.: fama
sione), Cic: fallit me tempus, dies, res, mi sba- exierat, Nep.: f perfertur, Caes.: fama percre-
glio nel tempo, ecc., Cic: quae res eurn fefeUit, buit, Cic: f. manat, Cic: f. tenet fsi mantiene,
in ciò si sbagliò; s ingannò, Nep.: quod nie persiste), Liv.: tutti coll'acc. e Z'infin.; fama
non fefellit, in ciò non mi sono ingannato, 8.ccì\)ere (a2)prenderej, Caes.: ut fama loquitur,
Cic: nisi me quid fallit in scribendo, Cic: alqm Veli.: ea fama, quae plerosque obtinet, la voce
spes fallit, alcuno s'inganna nella sua sp., dominante. Sali.: usato come plur.non comun.
Cic: ut spes fefellit, iSuet.: fallit tota re, si da AiTUiit. in Seu. ep. 114, I0:personif., Fama,
sbaglia affatto, Liv.: si fallo, Cic: si seieus come divinità, figlia della Terra, dal pie ve-
fallo, Poeta tn Cic: si sciens fefelMsset, Plin. loce, che tutto vede, che cresce correndo,
pan.: nisi me forte fallo, Cic: nisi me fallit Verg. Aeu.4, 174. Ov.met. 12,43. II) il par-
animus, Cic: e sempl., nisi me faUit, Cic: nisi lare giudicando, giudizio della moltitudine,
me omnia fallunt, Cic: nisi fallor, Cic: fallcris, opinione pubblica, voce del popolo, e più SpeSSO
Nep.: potest fieri, ut fallar, _?jmò darsi ch'io oggettiv. =
fama, di cui uno gode, A) ingen.:
tn'inganni, Cic: e falsus mediale che si è = centra opinionem famamque omnium, Caes.:
sbagliato, che s'inganna, falsus es, Ter. iUi : ut famam et opinionem hominum teneret,
falsi sunt, sono in errore, Sali. nec falsus
: Caes.:f. popularis, opiJHone, favore popolare,
vates fuit, Liv.: Spurinnam ut falsum arguens, Cic: bona f., Cic: mala f., Sali.: f. pudica,
Suet.: ncque ea res falsum me habuit, in ciò fama illibata, Prop.: f. sapientiae, f. bene lo-
non mi sono ingannato, SaU. quendi, Cic: famam temeritatis subire, Cic:
falciar! usi, il, m. (falsus), falsario, falsifi- famam inconstautiae non perttmescere, Cic:
di un testamento, Suet. Claud. 15 e altr.
catoi-e usato comeplur. non comun. da Sali, in Sen,
faliiiìpàren*), entis, m
(falsus e pareus), ep. 114, 19. Blpregn.: 1) fama, riputaziotui, ri-
che ha un padre putativo, Catull. 68, 112. nomanza =
bona fama ( V. «° A), buona fama,
falso, avv. V. falsus n" I, 2. buona rinomanza, nome, concetto, onore, hujus
falsus, a, um, part. agg. {da fallo), I) falso, omnis fama atque exsistimatio, Cic: famae
infondato, oì^-oneo, fìnto, fittizio, inventato, nullo consulere, Cic: famae servire, Nep.: famam in-
(contr. verus), 1) agg.: a) di e. inan.: litterae, genii abicere, Cic: di donne onore, illiba-=
Cic: lacriniula, Ter.: gaudium, Cic: visura, tezza, cognita fama, Prop.: famam sororis de-
spes, Cic: voculae, falsetti (contr. v. certae et fendere, Cic: famae parcere, Sali, e Tac: e =
severae), Cic. b) dipers., supposto, falso, testls, gloria, onore, Argivae fama pudicitiae, essa
index, Cic: genitor, Verg.: rex, Justin. 2) fal- (cioè Evadne), l'onore della pudicizia ar-
sum, i, n., cosa non veìxt, il falso, eiTore, inen- jfit'a, Prop. 2) /""«« ^^ raala fama ( V. n° A),
sogna, bugia (contr. verum), ad te falsum mala fama i disonore, mala riputazione,
cattiva,
scripseram, Cic: in falsum aucta, Tac: emen- veterum malorum, Verg.: me eadem quae ce-
tita et falsa plenaque erroris, Cic: ex falsis teros fama atque invidia (odiosa maldicenza)
verum effici non potest, Cic: quindi falsò, avv., vexabat. Sali: moveri fama, Verg.
falsamente, eifoneamcnte, sema fondamento, a fìlUielTcUS, a, um (fames), famelico, affa-
torto, f. suspicari, Ter.: verbum f. conferre in mato, di pers., Comici e Sen. rhet.
alqm, Cic: sempl. falso fcome propos. abbre- fauiés, is, f. fame (contr. satietas), 1) in
viata) ^ falbamente: falso! Cic. de ofi". o, 74. fjcn.: k)propr.: alaa re famem tolerare, Caes.
1051 famifferatus famulus 1052

extremam famem sustentare, Caes. : alq3 re fainilTarÌ!«, e (familia), I) appartenente


(cibo e swH.) famem depellere, Cic: propellere, agli scliiavi, alla servitìi, solo SOSt., famUiareS,
Hor.: explere, Cic. : fame perire, Phaedr.: in- ium, m., schiavi, servi, servitori, Liv. e Sen.
terire, Nep.: fame (daìla fame) vinci, Ov. ed IT) trasl., appartenente alla casa, alla famiglia,
Eutr.: fame in deditionem accipere Cluviani, \) propr.: a) appartenente alla casa, di «asa,
Liv. B) trasl. 1) fame
: =
vivo desiderio, domestico, negotia, Coraif. rhet.: lares Cic: ,

bt-ama, cupidigia, iimaziabilità (dovc Yioi SpessO copiae, sostanze, Liv.: pecuniae, «7 proprio,
diciamo sete), auri sacra fames, Verg.: ar- Tac: dignitas, Cic: res familiaris, stato, ecO'
genti sitis importuna faraesque, Hor.: inexpli- nomia domestica, Liv. 5, 4, 6 e le sostanze,
;

cabilis honorum Marìi f., Mor. 2) meton.: die uno possiede, Cic. e Sali.: res f. principis
a) gratulitmirno bisogno, povertà estrema, mi- in Asia, possedimenti imperiali, Tac: res do-
seria, Ter. Phonn. pvol. 18. b) magrezza nel- mesticas ac familiares tueri, affari domestici
V espressione, jejunitas et fames {contr. uber- e della famiglia, Cic. b) appartenente alla fa-
tas et copia), Cic. Tusc. 2, 3. II)preijn., miglia, della famiglia, funus, lutto domesttCO,
fame = carestia, fames quae tunc crat in liac Cic: vetus ac familiare consilium domo af-
mea Asia, Cic: in Ehodiorum inopia et fame, ferre, recare da casa un vecchio consiglio, un
Cic: in fame frumentum esportare, Cic: in- lascito di famiglia, Liv. 2) trasl.: a) noto in
opia primum, deinde fames esse coepit, Curt. casa, nella famiglia, famigliare, domestico,
fiinii^eratim, a, um (fama e gero), noto confidente, intrinseco, intimo, Cic: familiarior
per fuma, famoso, Crete multis famigerata nobis, Cic: sost., familiaris, is, m. e f., amico
labuUs.^Mela 2, 7, 12 (2, § 112). (a), intimo (a), confidente, amico di casa, Cic:
faniTlTa, ae {anche as, doiJO le parole, cos) anche familiarissimus raeus, Cic: di e.
pater, mater, fìlius, filia), f. , unione degli inan., futnigliare, noto, amichevole, comune, so-
schiavi che stanno sotto un dominus, famiglia, lito, sermo, Cic: jura, diritti dell' amicizia,

serviti!, par tic. come appartenenti ad una fa- Liv.: aditus familiarior, Liv.: mihi familiare
miglia e parti di essa, quindi trasl., l'intiera est... communicare, Plin. ep. b) come 1. 1. del
co ahi tastone (liberi e schiavi), famiglia, ling, religioso, fissum, incisione nella p)(irte
I) propr.: a) come servita di un padrone di delle viscere valevole pei presagi riguardanti
casa. Catoniana, Cic: Aesopus domino ciim lo Stato (contr. fissum hostile), Cic.
solus esset faniilia, formava l'intiera servitìi, lainiliarìlà»;, atis, f. (familiaris), I) fami-
Phaedr. compagnia , masnada di
b) truppa , gliarità, dimestichezza, amicizia intima, intimità,
gladiatori appartenente ad un lanista come in alcjs familiaritatem venire o intrare, Cic,
dominus, gladiatoria. Sali.: maxima, Cic: com- se dare, Cic: mihi cum alqo familiaritas est
parare familiam, Cic: quindi familiam ducere intercedit, Cic. IIJ meton., amici intimi,
= essere a capo, essere il piìi segnalato, il amici di casa, e praecipua familiaritate Ne-
capo, Cic. e) serui, schiavi, persone agii sti- ronis, Tac ann. 15, 50: plur., omnes ami-
pendÀ, appartenenti ad un potente, Caes. b. citiae et familiarìtates, Suet. Tib. 51.
G. 1, 4, 2. A) schiavi appartenenti ad un famìlìaritei*, avv. con compar. e superi,
tempio, servi, wu'nt«fW, Cic. Clu.43. //) trasl.: (familiaris), famigliurmente, intimamente, con-
A) l'intiero stato domestico, divisO in membri fidentemente , amichevolmente, esse, trovarsi
liberi e schiavi, famiglia, e nei beni mobili e come a casa propria. Ter. cum alqo vivere,
:

immobili, casa, stato domestico, a capO di Citi Cic: arridere, Liv. causam nosse, intima-
:

sta un padrone di casa, quindi pater fami- mente, Quint.: familiarius vivere cum alqo,
lias, Cic, o familiae, Liv., padrone di casa, Nep.: famiharissiine uti alqo, Nep.
padre di famiglia, ej>7wr.patresfamilias, Cic, famose, avv. (famosus), infjiuriosamente,
familiae, Caes., o familianim, Snet.: mater Aur^ Vìct. Caes. 20, 23.
familias, Cic. o familiae, Jàw ., padrona di casa,
, famosus, a, um (fama), famoso, quindi,
madre di famiglia; e pliir., matres familias, I) passivo, a) in senso buono : celebre, chiaro,
Cic: filius familias, figlio di famiglia, ilcjiiale rinomato, urbs, Tac: mors, Hor.: Victoria fa-
sta ancora sotto la potestà paterna, figlio mi- mosissima Fior, b) in senso cattivo
,
che =
norenne, Cic: plur., filli familiarum, Sali.: filia gode cattiva fama, infame, screditato, disono-
l'amilias, figlia di famiglia, Sen.: di possessi, rato, infamato, si qua erat famosa, Cic: fa-
costanze, ecc., herciscundae familiae causam mosae (di meretrici), Poeta in Cic: regislar-
agere, Cic: decem dierum vix mihi est familia, gitio f., Sali. IIJ attivo =
che produce cattiva
lio appena mezzi di sussistenza per, ecc., Ter. riputazione, ingiurioso, infamante, famoso, li-
B) coloro che discendono da un capostipite, belli, Tac: carmina, poesie ingiuriose, Suet.:
famìglia, 1) propr.: n) in scnso lato, l'intiera pudor, Ov.
discendenza, stirpe, schiatta, casato [sinon. di fsimul, iamììla, V. famulus.
gens), Junia, Nep.: familiam unam (se. gen- falli ìilàris, e (famulus), appartenente ai
tem Claudiam ) subisse civitatis onus, Liv. servi, agli schiavi, servile, di schiavo, Vestis,
b) in senso pia stretto, come sottodivisione di Cic: fides,Val. Max.: jura famularia dare,
una schiatta (gens), vetus et illu.stris, Cic: render schiavi, Ov.
nobilissima, Cic; ampia et bonesta f. plebeja, famìilatììs, ùs, m. (famulor), il sei-vire,
Cic: hospes familiae vestrae, Cic. 2) trasl.: servitìi, servaggio, Clc. ed «.; trasl., quam miser

a) setta fUoso/ica derivante da un fondatore, virtutis lavnulatus servientis voluptati, Cic.


tota Peripateticorum, Cic: tota illu familia famulor, àtus sum, ari (famulus), servire,
non dabit, Cic. b) di scritti, libros, qui falso esaere soggetto ad alcuno, Cic ed a. : alci,
viderentur inscripti, tamquam subditos submo- Catull.
vere familia (canone), Quint. 1, 4, 5. famulus, a, um (radice FA3I, donde
1053 fanatlcus fascis 1054

Vosco fam-el, il hit. arcaico fiimul fV. fioftoj, umani, diritto umano), jus ac fas colere, Liv.:
e così j3Hre fam-ilia), che serve, che ha cura, jus ac fas oiiine dolere, distruggere tutte le
Yenus, una serva cotne amante Ov.: trasl., , legfi divine ed umane, Cic: centra fas, Cic:
vertex, aqua, Ov.: sost., a) famulus, i, m., contra fas ac jus, Cic: contr.i jus fosque. Sali.:
servo, servitore, famìglio di UH UOÌìlO, Cic, O personif, audi .Tuppiter, audite fines, audi et
di una divinità, Oic: cos'i anche sacroruui, las, Liv. II) trasl.: A) ciò che è conforme al
Ov.: famuli (Vulcani), compagni, Hor. forma dovere, secondo il coman'Iamento divino,
second. preclass.: famul, i, m., Lucr. 3, 1033. quindi anche secondo la legge di natura e il
b) famula, ae, f., serva, fantesca, ancella, Verg. nostro senso morale, il lecito, dovere sacro,
e Ov.: virtiis f. ibrtunae est, Cic. diritto sacro, ordine sacro fcontr. a nefas « con-
fiinatTeiis, a, uin (fanum), iipirato da una trario al dovere, illecito, peccato » da una
divinità, rapito in estasi, entusiastico, fanatico, Ijarte, ed a jus « diritto fondato sulla legge
furioso, ossesso, I)propr.: Galli (sacerdoti di umana e sulle usanze » dall'altra parte); per
Cibele), Liv.: carmeu, Hor.: furor, Fior. omne fas et nefas alqrn sequi, nel bene e nel
IT) homo, fanatico, Cic: isti pliilosophi
trasl.: male, Liv.: jus fasquo exiiere, Tac: id fas ar-
supcrstitiosi et paene fanatici, Cic: jactatio morum et jus hostium est, Tac: quindi fas
eorporis, Liv.: error, furor demente (pazzia), est, è doveroso, è lecito,permesso, è conve-
?.

Hor.: jactare id (caput) et comas excutiontem niente, è concesso, è possibile,


quod aut per nu-
rotare fanaticum est, è da paszo furioso, turam fas esset aut per leges liceret, Cic: sicut
Quint. fas jusque est, Liv.: si tiis est, Catull. e</ «.:
Fiiiicslris colonia, V. fanum n" II. si jus, si fas est. Ter.: si fas est, eoZ^infin,, Cic,
Fannìu»», a, uni, l'annio, nome di una Caes. ed a.: alci fas est, coll'infin., Tac: fas
gens rom., di cui i jjììi noti sono: un C. Fan- hdhere 'pnta.re (^ritenere per lecito) coir in^Tì.,
nius, storico, e un C. Fannius, oratore, zio Quint. e Plin. ep.: fas non putaro (ritenere
paterno del precedente, ambedue ai tempi di come peccato, colpa), coZrinfin., Caes. 'Q)fato,
Scipione Emiliano minore; C. Fannius, sto- destino, sorte stabilita dalla legge divina,
rico delV epoca di Plinio il giovane : Fannia, come pure dalla legge naturale, fas obstat,
figlia di Irasea e diArria. Deriv.: Fan- — Verg.: partic. fas est, colVìnf^n. e coll'acc. e
llTslllim, a, uni, di Funnio. Z'infin., è stabilito dalla sorte, si
Cadere fas est,
fillior, ari(fanum) infuriare, insanire,
, Ov.: me
natara nulli veterum sociare procorum
cervice lassa, Maecen. in Sen. ep. 114, 5. fas erat, Verg.
taillllll, i, n. (fari), I) luoi/o sacro, dedi- facicea, V. fascia.
cato alla divinit/l, a) COm'ì sito di an tempio fasceola, V. fasciola.
{contr. profanum), Cic. de d.v. 1, 90. Liv. fa<«cTa (fascea), ae, f., fascia, benda, striscia
10, 87, 15. b) come luogo dei sacrifizi, san- di stoffa, I) in gen.: fascia lecti cubicularis,
tuario, tempio, cappella, al s/ng. comun. col Cic: comun. al plur., per avvolgere parti
nome del dio, Apollinis, Cic: fana et delu- del corpo malate o ferite, Cic. ed a.: per assi-
bra, Cic. II) nom. propr., Fanum, i, n., città curare i calzari, Cic II) pai-tic: a) fascie
marittima dell'Umbria; ora Fano, eompiut. per le gambe, per le eoscie, portate dar/li uo-
Fanum Fortunae; la stessa: Colonia (Julia) mini effeminati, ed a. h) cintura, sciarpa,
Cìc.
Fani'stris. Justin. 38, 1, 9. fascia 2jer le donne, per
e)
far, farris, n., propr. biada in genere, stringere il seno troppo colmo, Prop., Ov. e
quindi per eccellenza farro, spelta, il più an- Tac. d) benda del capo, diadema fbcnda sottile
tico nutrimento dei Romani, così abbrusto- per tenere insieme i C'ipelli), Sen. e Suet.
lito come Indotto in farina, Liv. ed a.: plur., fascìalini, avv. (fascis), « <7ìt(s« di fascio,
flava farra, Verg, Quint. 1,4 20.
fai'oio, farsi, farctura o fa tura, ire (ra- faseiculiis, i, m, (dimin. di fascL'^), /«-
dice FXRQ, greco *PAr, cppay-voat, cppx-to), scetto, piccolo fascio, fasc. (florum), mazzo di
stringo insieme), gettar dentro (insieme), spin- fiori, Cic. :epistularum, litterarum, Cic
ger dentro, I) in gen.: pannos in os, Sen.: faticlno, are (Paaxaivw cfr. fescinum), :

lignura totum in os, Sen. II) riempire, rim- fascinare, affascinare, ammaliare, incantare,
pinzare, pulvinus rosa fartus, Cic: edaces et se con lodi invidiose, con certe formale, con
ultra quam capiunt forcientes, Sen. sguardi maligni, Verg. e Plin.: f. mala lingua,
Fai'fartis, i, m. = Fabaris (V.). CatuU.
farina, ae, f. (far), farina, Scriptt. r. r. fa«>C'iniini, i, n. (3aa*/.avov), membro virile,
ed «.: fig., materna tibi farina est ex crudis- come mezzo contro il fascino o ammalia-
simo Ariciae pistrino, la tua lìutdre era fa- mento, Hor. ed a.: e forma second. fa*^vinus^
rin'i di. ecc., Cass. Parm. in Suet. Aug. 4. i, m.. Verg. cat. 5, 20.
fari*a:;'o, gtnis, f. (far), farì-agine (miscu- fa««cToia (fasccola), ae, f. (dimin. ^i fascia),
I

glio di biade per il bestiame), miscuglio, mi- fascetut, piccola fascia, Hor. cd a.: purpureae
\ stura, Scripit. r. r. e Verg. fasciolae, intorno alle gambe e ai piedi, in-
1 farlor, oris, m. (farcio;, c1<.e ingrassa vola- vece delle nostre calze, Cic.
\tiii, schiavo nella familia rustica, Co-
polli, fa<»CÌ«*, is, m., fascio, mazzo, pacco, I) in
mici e Hor, gen. : sarmentorum, Liv. lignorum, Tac.
: :

fa-j, n. indecl. (radice FA, greco $A w, -


stramentorum ac virgultorum, Hirt. b. G.:
donde anche fori, fatum ed «.), espre s- epistularum, Justin.: te fasce levabo, Verg.
sia n e ; quindi IJ propr., espressione dleina, IIJpartic, fasces, /«sei. A) propr., fascio di
coniando divino, precetto, ejfato divino, legge di- verghe, da ciliusciva una scure (securis), sim-
vina, diritto divino (in oppos. a jus, precetti bolo della potestà dominatrice, una delle
1055 fasti fasticro 1056

più antiche insegne degli alti magistrati ro- faslTdTum, \ì, n. (PAST-idium, della
viani, portata davanti a loro dailittori, ogni Stessa radice di 1. fast-us), fastidio, nausea,
qual volta comparivano in pubblico, fasees ripugnanza per un godimento, tedio, I) propr.:
praeferre Liv. fasees habere
, : far portare , A) in gen.: a) per ogg. del gusto, cibi satietas
avanti a sé i fasci, Cic: cujus tum fasees erant, et f., Cic: plur. in Hor. ed a. \))per ogg.
che aveva allora il comando, Liv.: fasees cor- della vista, Cic. ep. 2. 16, 2. B) partic, gu-
lipere, trarre a sé la dignità consolare, Sali.: sto delicato, palato delicato, ghiottoneria, Sen.
demere seeures de Cic: suminittere
fascibus, nat. qu. 3, 18, 2. IIJ trasl.. A) in gen., fa-
fasees, abbassare i f. (in segno di riverenza), stidio morale, nausea, ripugnanza, antipatia,
Liv.: e fig., alei, dar la preferenza, Cic. e : tedio, noia, disdegno, Cic ed a.: domesticarum

cosi demissi populo fasees, i fasci abbassati rerum, Cic: sui, Sen.: x>lur. in Verg. ed a.
innanzi al popolo, Cic. ; ma paulo ante di- B) partic, il far nausea, 1) Tessere schizzi-
luissi fasees, fasci consegnati poco prima, noso, gusto delicato, so/isticJieria, pedanteria, de-
Plin. pan.: fasees versi, f. rivolti fnei funerali licatissimum, Cic: audiendi, Cic: plur., spe-
di un console, ecc.J, Tac. B) meton. --^ alia ctatoris fastidia ferre superbi, Hor. 2) pregn.,
carica onoì'ifica, partic. consolato, Verg., Hor. il far nausea nei rapporti con altri, alterigia,
ed a. alterezza, disdegno, superbia, disprezzo, S23eSS0
fsisli. i3ruin, m. V. fastus, a, um. coord. f. et superbia, superbia et f., f. arro-
faì^tidio, ìtum, ìie (fastidium), j>»'o-
ivi, gantiaque, f. et contumacia, Cic ed a.: f. alcjs
vare, avere, ìiiostrare nausea, ì^ijyugiianza, anti- non posse ferre, Cic. : 2}lur. di donne, Verg.
patia per q.C, nausearsi di q.C, disdegnare ed a.

q.C. per la nausea, ecc., infastidirsi, avere in Iast7;calv, aw. (fastigatus), in modo in-

fastidio, aveìH! a noia, I) propr., UH fastidio clinato, obliquantente, diagonalmente, CaCS. b. G.


fisico, a) sazietà, ecc. diogg. del gusto,
per 4, 7, 4 e b. 10, 5.e. 2,

omnia praeter pavonem rhombumque, Hor.: fasti;;°iuiii, li, n. (FAST-igium, congiunto


olus, Hor.: assoh, fastidientis stomachi est con •ì'A-a)), inclinazione verso il basso verso
multa degustare, tradisce uno stomaco nau- Vallo, I) in giù,, 1) abbassamento, pendio, in-
seato, guasto, Sen. b) di ogg. dell'udito, au- clinazione, sito obliquo, piano inclinato, capreoli
redundantia et ni mia fastidiunt, sono of-
res... molli fastigio, Caes. : tenui fastigio vergere
fese da, ecc., Quint. 9, 4, 116. II) trasl., in etc, in pendio non rapido (ad angolo ot-
provale mostrare nausea fastidio morale tuso), Caes. 2) profondità relativa, fondo,
per q.C, avere a noia q.C, non x>oter soppoì-tare Caes. b. G. 7, 73, 5. Verg. gè. 2, 288. IIJ in-
q.C, disdegnare, ributtare, rifiutare, ricusare, cliìutzione in SU, 1) astr., elevazione, innalza-

credersi troppo ragguardevole per qualc. mento, fastigio leni, salendo insensibilmente,
q.C, vergognarsi di Una COSa, soffrire dì q.C, Liv.: pari altitudinis fastigio, Caes. 2) concr.:
alqm, Curt. ed a.: preees alcjs, Liv.: coZZ'infin., a) innaizantento del suolo, inacquale terrae,
Liv.: coll'acc. e Tinfin,, plebs coeperat fasti- Curt.: altius terrae, paese mediocremente ele-
dire munus vulgatum a civibus exisse in so- vato, Curt. b) eontignolo, fastigio del tetto, C
cios, a mostrar ripugnanza, che, ecc., Liv.: precis.: a) V intiero tetto a schiena di mulo,
assoh, in recte factis fastidiunt, sono schizzi- culmine, colmo, Cic. ed a. P) frontispizio or-
nosi, hanno q.c da ridire, Cic. nato con un particolare timpano (tj'mpanum),
fastidióse, avv. (fastidiosus), fastidiosa- frontone, il quale alla sua volta aveva tre
mente, I) in gen., con avversione, con disdegno, X>inacoli (acroteria), su cui si ponevano sta-
con noia, Cic. Piane. 65. II) partic: 1) Awti- tue, usato a Roma prima solo nei templi,
diosamente =
delicatamente, a inala pena, dif- più tardi anche nei palazzi dei grandi, Capi-
pciimeiUe, con schifo, i. recipior in coetuni, solo Cic: fastigia aliquot templorum a culmi-
tolii,

dopo severo esame, Phaedr.: quam diligenter prope


liibus abrupta, Liv.: fig., operi inclioato,
et quam paeue judieamus, Cic. 2) co»» su-
f. tamen absoluto, tamquam fastigium imponere,
perbo disprezzo, sdegnosamente, con disdegno, porre la corona, dar V ultima mano, Cic
compar. in Cic. de or. 2, 064. e) generic: altezza, superficie, livello, sommità,
lastTdTosus, a, um (fastidium), fastidioso, cima, lembo, orlo superiore, montis, Curt. :

I) che dà, fastidio, nausea,1) propr., fisicam., muri, moenium, Curt.: f<mtis, Caes.: pro-
fastidioso, male avvezzo, aurium sensus fastidio- scaenii, Suet.: trasl.: aj altezza, punto elevato,
sissimus,Cornif.rhet.4,32. 2) trasl.: a,)ingen., 0.%) relativ ^^ posto, stato, dignità,
.
carattere,

nauseato di q.C, pieno di ripugnanza, che nonpuò condizione, grado, hujus viri, Veli.: SUminUlll,
sopportare q.C, infastidito, tediato diunaCOSa, Nep.: mortale, grado d'un mortale, Curt.;
coi genit., Latinarum
(litterarum), Cic.: ter- equestre, Tac: regium,Curt.: paternuni,Vell.:
rae, Hor. assoL, aegrimonia, tediato della
: dictaturae altius Liv.: curatio altior fa-
f.,

vita, Hor. b) partic: a) fastidioso schizzi- = stigio suo, Liv.: pari fastigio stetisse in utra-
noso, delicato, schifiltoso, difficile ad appagare, que fortuna, Nep. PP) assoL, fastigio, altezza,
aestimator, Sen.: Antonius facilis in causis re- colmo, culmine, in fastigio eloquentiae stare, 1
cipiendis erat, fastidiosior Crassus, Cic: fasti- Quint.: praeteritae fortunae fastigium capio,
diosae mollesque mentes, sensibili falVingiu- Cuft. ptmto principale, summa sequar fa-
P)
StiziaJ e irritabili, Cic. P) die fa H grande, stigia rerum, Verg. Aen. 1, 042.
sdegnoso, altero, in aequos et pares, Cornif. f'asli;;o, iivi, àtum, are (fastig-ium), far
rhet: fastidiosissiraum mancipium, Plin. ep. terminare q.C. in punta, I) in giù, SOlt.
II) clui produce nausea, fastidioso, noioso, te- partic. fastigatus, die scende obliquamente, in-
dioso, iìvyrescevole, importuno, copia (SOVVob- clinato, declive, Collis leniter f., Caes.: fastiga-

londanza), Hor. carm. 3, 29, 9. tus atque ordinatim structus musculus, Caes.
1057 &sta3 £itisco 1058

II) in SU = aguzzare, appuntare, COììwn. Tifi., fate^or enim, Verg. IIJ trasl., 2>ofre in luce,
se fastigare e medio fastigari, terìninare in scoprire, manifestare, nwstruri-, far conoscere,
punta, aulire obliquamente. Mela ed a.: e COSÌ iiam vultu, Ov.: auinium, Ov.: se suasque
fastigatus in acutum cacamen, Liv.t testudo flammas, Ov. : modus
fatendi, l'indicativo,
fastigata, Liv. Quint.: coira.cc. e i'infin., Hor., Quiiit. ed a.:
1. ra!!>tus, ns, m., contcyno che ributta sti- seg. da prop. relat.. Fior. —
/ assivo, qui

perbamente ; fasto, superbia, alteriyia, fi'cUUezza (ager) publicus esse fateatur, Cic. agr. 2, 57
superba, superbo disprezzo, partic. COme qua- talìraiiu»* e ralTcTitU!i«, a, uni (fatum e
lità del sesso femminile, durezza, Prop., Ov. ed Cauo), fatidico, indovino, Uv. met. 9, 4iy 6 15,
a.: f. erga rem, Tac. 436.
^ ^
2. l'aslus, a, um {radice FA, greco <E>A-(tì, lalidicus, a, um
(fatum e dico'', fatidico,
da cui fatum, nella locuzione:
cpaay.o), cpi^iii), indovino, vates, Verg.: auus, Cic: puella, Suet.;
dies fastus, cumun. plur. dies fasti e sempl. numen, Plin. ep.: deus, di Apollo, Ov. Libri, ;

fasti, i giorni, in cui il pretore imteva pro- libri profetici, Suet.: sost., fatidicus, i, m., <»»-

nunciare le tre parole, do, dico, addico, cioè dovino, profeta, Cic
amministrar la giustizia (contr. dies nefasti), lalitei', fera, ferura (fatum e fero), che
Ov. fast. 1, iti. Il catalogo di questi giorni, porta la morte, mortifero, Verg. ed U. poeti.
importante per il jus civile e l'intiera vita latigiillOj Gnis, l. (fatigO), Ij stanchezza,
pubblica, si trovò a lungo soltanto nelle mani Liv. ed a. II) il inotteyniare, stuzzicare, AuT.
dei pontefici ed era quindi accessibile aisoli Vict. ed Eutr.
patrizi, fi.nchè Gneo Flavio, scrivano del l'alleo, avi, àtuui, are, strapazzare, trava-
pontefice massimo Appio Cieco, nel 305 av. gliare, affaticare, stancare, I) propr.: A) Cor-
Or. ne pubblicò una copia, Liv. 9, 46, 5. Cic. poralm.: a) att.: cervos jaculo cursuque, Verg.:
Mur. 25. Da questo catalogo ne risultò a equos, Verg.: juvencùm terga basta, Verg.:
poco a poco uno più ampio, il quale conte- armenta sole, Verg.: se atroci pugna, Liv.: de-
neva tutti i giorni dell'anno colle loro feste, xtram osculis, caricar di baci, Tac: sonitu
avvenimenti (nascite, morti, ecc.), in una pa- vicina, di fiumi, Ov.: silvas, cacciare conti-
rola, il caieiui(a-io romano, corretto da Cesare, nuamente, Verg.: diem noctemque remigio,
Suet. Oaes. 40 quimii fasti memores, Hor.:
: navigare continuaìnente, Verg.: messes, non
in fastos rel'erre, Suet.: fastos evolvere mundi, lasciar venir su, Ov.: assol., amoenum iter,
Hor. Su
questo calendario corretto, Ovidio etiamsi amplioris spatii est, niinus fatigat,
compose suo poema intitolato Fasti (j'este
il quam etc, Quint. p) pass.: ncque insoninils
del calendario), ma descrisse solo i primi ncque labore fatigari. Siili.: itinere fatigati,
sei mesi. Jjiversi da questi fasti, sono i fasti Caes.: boves fatigati, Hor. B) intellctt.: liaec
consulares o niagistratuum, elenco continuo brevior via discentem non per ambages la-
delle più alte mngistruture annuali (cioè dei tigabit, Quint.: ipse sibi parcat, ne fortunam
consoli, dittatori, magistri equitum e dei suam uimis onerando fatiget, Justin.:/jc/ei., f.
censori), Cic. Sest. 33. Liv. 9, 18, 12. Hor. ep. noctes de alqo, passar le notti negli affanni,
2, 1, 48.^ tormentarsi, Frup. Ily trasl., quasi trava-
fatais, e (fatum), appartenente al fato, gliare qualcuno ^^ dar da fare, incalzare, non
I) in gen., e pTccis. a) di
al destino, fatale, lasciar riposo, tormentare, A) COrporalm, :
ciò che destina il fato =
destinato, deciso, de- a.) att.: Creta per trienidum liomanos exercitus

temnnato, prescelto dai fato, condotto dal de- fatigaverat, Veli.: lolium tribulique fatigant
stino, dalla sorte, Illa tatalis uecessitas, quam triticeas messes, Ov.: assol., nihil aeque quam
et(iap[isv7jv dicitis,Cic; terminus f., Liv.: ca- inopia aquae tatigabat, Tac p) pass.: postquam
sus, Cic: mors, naturale, Veli.: annus ad in- provecta jam seuectus aegro et corpore fatiga-
teritum hujus urbis fatalis, Cic. f. dux ad : ìràlvir, aveva da lottare con, ecc., Tac: non am-
excidium illius ur^is, Liv. b) di ciò, a cui è plius quam triduum fame fatigatus, tormen-
annesso il destino di alcuno o di un luogo, tato, Nep.: verberibus, torraentis, igni fatigati,
fatato, fatale, vlrga, Verg.: stamina, Ov. pi- : Cic. B) spiritualm.: 1) in gen. : animum,
gnora, del Palladio, Ov.: bellum, Cic: libri, Sali.: se. Sali.:qui punit alqm aut vorbis fati-
libri fatati (dei libri sibillini), Liv. deae, : gat, incalza a parole, ainìnunisce, Cic; mare
fatali dee {delle Parche), Ov. IIJ partic, in terrasque metu, Verg. 2) partic, incalzare
senso cattivo, come fatale =^ cìus porta rovina, alcuno a parole, a) stimolare continuamente,
pernicioso, funesto, mortale, lignum, Ov.: mon- SOcios, Verg. b) rivolgersi coutinuatnente con
struiii, Hor.: judex, Hor. preghiere, domande, alqm precibus, Liv.: Ve-
latàlTler, avv. (fatalis), fatalmente, Cic staiii prece, Hor.
ed a.: mori, morir di morte naturale, Eutr. fiìliloquu;-, a, um (fatum e loqui), che
lat'or, fasSUS SUm, èri, I) confessare, ri- annunzia, che indovina la sorte, indovino, pro-
conoscere, actiordare [contr. iufitias ire, intitiari, feta, profetessa, Carmenta mater... quam fa-
negare), verum, Curt. (e ptartic. in incisi, si tiloquam miratae bae gentes fuerant, Liv.
verum faturi volumus, Cic e Cm-t.) : culpam 1,7,8.
suam, Quiut.: de facto turpi aliquo, Cic. de : fa&isco, ere, I) separarsi, aprirsi, fetulersi,
se, Liv.: coZ^acc. e Z'infin., si quis se amici sciejiuiursi, fatiscit area, Verg.: f. tellus, si
causa fecisse fateatur. Cic: seg. da prop. re- scioglie in polvere, Verg.: f. janua, si apre,
lat.: quae deinde agitet fortuna, fatcri (hor- TibuU. IIJ trasl., stancarsi, venir meno, ces-
tor), Verg.: assol., si fateris (contr. si negas), sare, ovia fatiscit, Col ; seditiu fatiscit, cessa,
Cic: ad fateudum impulsus, Ouiiit.: inciden- Tac: dum copia latiscunt^ stracchi della gran
ialm., fateor, Comici ed Ov.: nam làteor, Ov.; quantità, Tac

Georges-C along hi, Dizionario latino-italiano. 34


^, , ,. ,

1059 fatiscor faux 1060

falisoor, sci =
fatisco, n" I, Lucr. 5, 308 dio profetico dei campi e dei boschi, nel cut
e = II, Lucr. 3, 458.
fatisco, n" boschetto sacro ( V. AÌbunea) gli oracoli veni-
t'àlìia, ae, f., F. 1 e 2 fatuus. vano impartiti mediante incubazione. Più
fulùè, avv. (1. fatuus), scioccamente, gof- tardi venne confuso col Pane arcadico (Ln-
famente, Quint. 6, 4, S, dubbio. percusj, come pure i Fauni, divinità bosche-
lulììlta!», àtis, f. (1. fatuus), fatuità, ncioc- reccie a lui partorite da Fauna o Fatua,
thezza. stolt^izza, Cic. de iuv. 2, 99. vennero identificate coi Fani o dei silvestrt
faluni, i, II. (for, fari), sentenza, IJresponso, dei Greci.
vaticinio, oracolo, predizione, fata Sibyllina, fauste, avv. (faustus), felicemente, favore-
Cic: quae Vejentes scripta haberent, Cic:
fata, volmente, ut eis hominibus... ea res fauste fe-
fata implere, Liv. IJJ pregn.: A) ordine del liciter prospereque eveniret, Cic. Mur. 1.
mondo stabilito irrevocabilmente dall'eterna Fausitìla!», atis, f. (filUStus), evento favore-
legge della Natura, V. Cic. de div. 1, 125. Sen. vole, felicità, come divinità =
.Fertilità delle
nat. qu. 2, 36, 1. B) ciò che è predestinato campagne personificata, Hor. carro. 4, 5, 18.
dalV immutabile sistema del mondo, sorte, de- Fauslulus, i, m., Maustoio, secondo la
siino degli uomini, fato, fatalità, 1) in gen.i leggenda, pastore di Amulio re di Alba, il
omnia fato fieri, Cic: si fatum tibi est conva- quale salvò i fratelli Romolo e licmo, stati
lescere, Cic: sic erat in fatis, cosi stava scritto esposti, e li allevò colV aiuto della moglie Acca
nel libro del destino, Ov.: fatuni inihi instat Larentia (V.).
'

triste, Hor.: bona peractis j ungile fata, Hor. iau<»lus, a, um (radice FAV, fav-eo), I)
Talv. della decisione, fatale, del volere delle di- fausto =:= felice, prospero, di buon augurio, die
vinità, divùm, Verg. sic fata Jovis poscunt,
: reca fortuna, omen, Liv. dies faustus alci,
:

Verg. Meton., di ciò, che destina, decide la Cic: dies faustus et felix, Ter.: cfr. la formala
sorte di qualcuno, Justin. 20, 1, 16. Perso- sotto felix li' II, B. II) nom. propr., Fau-
nif., Fata, le divinità fatali, JParcJie, Prop. 4, stus, Fausto, cognome romano sotto cui è
7, 51. 2) partic: a) destino termine della ^ partic. noto : L. Coru. Sulla Faustus, figlio
vita destinato dalla natura, maturius exstin- del dittatore Siila. —
Fausta, figlia di Siila
gui quam fato suo, Cic: fato cedere, Liv., o moglie di Milane.
concedere, Plin. pan.: cedere aldestino - uscir l'autor, óris m, (fav-eo, originar, favi-
,

di vita : fato fungi, compiere il suo destino, tor), fautore, favoì'itore, protnotorc, partigiano,
morire di morte naturale, Quint.: così anche bonorum nobHitatis, Cic: laudis, Cic: assai,
tato obire, Tac. finem vitae sponte au fato
: colui che applaude, Hor. e Suct.
implevit, Tac. fata proferre,
: prolungar la fautrix, tricis, f. (fautor;, fautrice, favori-
vita, Verg. Meton., cenere del cadavere ab- trive, Thais est fautrix uostrae familiae, è pro-
bruciato, Fro-p. 1, 17,b) enfat., destino,
11. pensa alla nostra famiglia, Ter. naturam : ,

fato = disgrazia, calanutò., rovina, morte vio- liabuit fautricem in etc, la natura lo favori
lenta, irapendet fatum aliquod, Cic. : urbs ex in, ecc., Nep.: regio suorum fautrix, Cic
faucibus fati erepta, Cic: fata celerrima, Verg. faux, faucis, f., comun.plur. tsmces, ctum,
Meton., come rovina, di persone che prepa- f., I) propr., la parte superiore, più stretta
rano la rovina, duo Ula rei publicae paene dell'esofago (gula) accanto allentrata della
fata, Cic Sest. 93. ^'oZ« (jugulum), quindi meton. V intiera fa-
1. fatUOr, ari (1. fatuus), chiaccherare Tinge o gola, fauci fcontr. stomachus, la parte ,

ecioceamente, vaneggiare, tu desine fatuari, inferiore piti ampia), al sing. in ab!., arente
iSen. apoc. 7, 1. fauce, Hor.: fauce haerere lupi, Phaedr. sitis :

2. fiiluor» ari (2. fatuus), essere eccitato, urit fauces, Hor.: laqueofaucesinnectere,siro2-
ispirato, Justin. 43, 1, 8. zare, strangolare, Ov.: fig., fimce improba in-
1. lalUUS, a, Um, sciocco = semplice, im- citatus, cioè voracità, Pbaedr.: cutii inexple-
becille, stolto, fatuo, pazzo, di natura o nei biles populi fauces exaruerunt libertatis siti,
modi, puer, Cic: mordtor non fatuus, Cic: Cic: CatUina cum exercitu faucibus urguet, ci
fatuus et amens es, Cic: sost, a) fatuus, i, sta alle spalle. Sali.: cum faucibus premeretur,
m., sciocco, Catull. 83, 2. b) fatuus, i, m., e standogli il coltello alla gola, Cic: premit
fatua, ae, f., pazzo (a), buffone (a), che i grandi fauces defensionis tuae, soffoca la tua difesa,
rom. tenevano per passatempo, Sen. ep. 50, 2. cioè la rende impossibile, Cic: eripite nos ex
'

2. Fiiluu!», i, m. (for), indovino, nome mi- eorum faucibus (fauci), Crass. in Cic: urbem
tico di Fauno ( V. Faunus), come dio profe- ex belli ore ac faucibus ereptam esse, Cic. TI)
tico delle selve e dei campi, e Fiilua, ae, trasl., solo al jjlur. fauces, A) passo stretto, ;

f., indovina, sua figlia moglie Fauna [V. stretta entrata, adito angusto, stretto; passo (in
Fauna). quanto conduce in una contrada più spa- ,

Fauna, ae, f. (Faunus), figlia (secondo al- ziosa, all' incontro angustiae, come stretto
tri sposa) di Fauno, identificata colla Bona passa), macelli, Cic portus, Caes.: Hadriani
:

DeaJVj. niaris, Fior.:faucibus obsessis, Liv.: quindi


Faiiiiì::;i'na, ae, m. (Faunus e gene = anche stretto di mare, Abydi, Verg.: Helle-
gignoj, figlio di Fauno (Latino); Ov. met. sponti, Liv.: e istmo, angustae, artae, Liv.: an-
14, 449. gustiae atque fauces Graeciae, Cic: Italiac-,
Faiiiiu»*, i, m. (radice FAV, fav-eo), an- Justin.: e foce di un fiume, Nili, Plin.: siccae,
ticiiiifimo re del Lazio, figlio di Pico, ni- Verg. B) gola, crepaccio, cratere, profondità,
pote di Saturno e padre di Latino, il quale montis, Lucr. Orci, Verg.: patefactis terrae
:

insegnò ai suoi sudditi V agricoltura e li rese faucibus, Cic: talis sese lialitus atris faucibus
Xìiù civili; dopo la sua morte venerato come effundcns, Verg.
,

1061 Faventia fecunditas 10G2

Fav<>nlTsi, ae, f., città della Galìia Cis- le nozze e pel funerale),Trop. Per incendiare
padana; ora Faenza, nota pe" suoi vini e le = tizzone, face, faces incendere, Cic: servi in
sue manifatture in lino. —
Deriv.: Viwvn- tecta nostra cunì focibus dimissi, Cic: arden-
iTnilS, a, Um, M
Faenza; plxir. sost., Favcn- tes faces in tecta jacere, Liv.: ejus omnium
tini, òruni, m., abitanti di Faventia, Faentini. incondiorum fax (fig. di AntonioJ, Cic l'hil.
(»\VO, fi'ivi , fautuin, ère, favorire, favo- 2, 48. Come attributo di Cupido e delle Fu-
1-egffiare, essere favorevole, inclinato, benevolo, rie, Ov.,Verg. ed a. B) fig.: 1) in ^m.: faces
I)propr.: l)ingcn. {contr. alqm odisse), alci, dicendi,parola infiammata, Cic: alci ad libi-
Ter., Cic. ed a : alcjs dignitati, Cic: faveo ora- dinera facem praeferre, portare il lume a
tioni tuae, approvo le lue parole, Liv. 2) par- qualcìtno per la libidine corrompere, inse- =
tic., mostrare il suo favore ritjuardo ad alcunO, gnargli la via della corruzione (imagine
cioè a) giovare ad alcuno col suo favore, soste- presa dal far lume degli schiavi, quando il
nere, servire {contr. alci advcrsari), alci, Cic: pai /rone andava a veder l'amantej, Cic: fa-
alcjs laudi, Cic: legì, Liv.: faventes venti, cem bello praeferre, accendere la face della
Ov. b) di spettatori, nel teatro, dimostrare guerra, Tac: aflPectibus nostris faces subdere,
il atto favore ad un artista e generic. a accendere le nostre passioni, Sen. alci ad :

qualcuno mediante approvazione , approvare studia dicendi faces subdere, destare in al-
applmidire, Ov. e Plin. cp. trasl.,' honoribus: cuno zelo ardente per, ecc., Quint. 2) par-
alcjs, Cic. e) favere ore, lingua =
sùcpyjiJietv, tic. =^ a) cagione, incitamento al male,dipers.

nei sacrifizi e cerimonie religiose, non dir = istigatore, subicerc faces invidiae alcjs, Cic:
nulla di profano, nulla che possa essei'e di cat- Sertorius belli f., Veli.: f. accusationis, Plin.
tivo augurio (tacere), Y erg. e Ov. ITJ trasl., esser ep.: dolorum faces, mezzi, per accrescere il
propenso =volere, esigere, Ov.: d<sider<ire vi- dolore, Cic. b) rovina, flagello, fax et turbo
vamente, colVacc. e Tinfin., Ov.: con ut e il sequentis saeculi, di Antonio, Fior.: Cajus et
cong., Plin. ep. Nero faces generis humani, Plin. II) trasl.:
favilla, ae, f. (faveoì, cenere sottile, leg- 1) =
lume della luna, ecc., crosctntem face
giera, che vola via facilm., partic. quando è Xoctilucam, Hor.: f. Phoebi, della luce del
ancor calda {contr. cinis. cenere grossolana), •iole, Cic. poèt. 2) faces = occhi splendidi,
tepida, Suet.: favillae plenus, Ter.: nei poeti belli,Prop. ed a. 3) meteora infocata, come bo-
spesso delle ceneri ancor calde dei morti,\ erg. lide cometa, feces caelestes o caeli, Cic, o
ed a. —fig. favilla, scintilla origine, haec = soli, faces, Verg. e Plin.
est venturi prima favilla mali, Prop. 1, 9, 18. febrT«*T(o, avi, are (febris), febbricitare,
lavSlllllili, ìi, m., tiepido vento di ponente, giacer colla febbre, aver la febbre, Son. ed a.
favonio, zejfiro (^écpupos), dal CUI soffiare, alla frltrleuia, ae, f. (dimin. di febris), feb-
metà di febbraio, si calcolava il principio briciattoia, febbre lieve, febriculam haberc, Cic:
della primavera, Cic. ed a. ex labore in febriculam incedere assiduam,
fìivftr, òris, m. (faveo), /«worc che desidera Piane in Cic. ep.
tutti i beni a colui che si favorisce e ne se- fel)rlcìilr><«u««, a, um (febricula), febbrici-
conda le intenzioni, grazia, benevolema, cre- tante, travagliato dalla febbre, Catull. 6, 4.
dito fpartic. di un capo-partito, presso i! fcbrii», is, f. {inv. di ferbis, da ferveo',
popolo), applauso, provazione {cfr. gratia), febbre, acuta (contr. longa), Cels. : febrim o
col genit. sogg., populi, Cic: plebis, Liv.: col febrem habere, Cic : febri carerò, Cic : te Eo-
genit. ogg., sui, Justin.: partium ejus, Veli.: mam venisse cum Cic: febris accedi t,
febri,
in favorera {per favorire) ultionis, Justin.: decedit, intermittit, Cels. Febris personifi- —
con in e Tace, in regeiii, Liv. con in e : cata come divinità, con tre templi in Homo,
Tabi., major civitatis in ea (accusatione) favor, di cui il più notevole sul F-àhìtìum vicino al
quam etc, Veli.: in favorem alcjs venire, Sali.: Velabrum, Cic de nat. deor. 3, 63. Val. ]\Ias,
favorom alci conciliare, rendere alcuno gra- 9., 5, 6.
dito, amato, Liv. fchrììa, V. februus.
fsilórslllìlìs, e (favor), I) favorevole, gra- feltruariii»!, a, uni (februus), appartenente
dito, amuto, caro, favorito {COntr. invisUS), a quindi niensis fcbruarius e
purificazione, a)
Quint. ed a. IIJ favorevole; che procura, ot- sempl. februarius, ii, m., febbraio, il mese
tiene, guadagna favore, Quint. ed a.: id favora- della purificazione, dell' espiazione, perchè
bilius, Plin. ep. nella seconda metà di esso si faceva la puri-
favoraliìliJer, avv. (favorabilis), favore- ficazione dei vivi e l'espiazione dei defunti:
ed a.
votineiite, (.^uillt. fino all'epoca dei Decemviri (450 av. Cr.)
fsìvtiti, i, favo, fuAie nell'alveare, partic. l'ultimo mese dell'anno, da quell'epoca in poi
pieno di mielr, fìngere favos. Ciò.: molle com- il secondo, Cic. ed a. b) appartenente al mese
piere favos, Tibull. :demere, Ov.: poet,
ftivos di febbraio, di febbraio, Kalendae, nouae,
favos dilue Baccho, micie, Verg. idus, Cic
fjìx, faeis, i.,face. futccoia (comuii. scheggia febrììiis, a, um, purificante, in senso reli-
di pino di altro legno resinoso o uno stelo gioso, solo sost., februum, i, n., « mezzo di
di ginestra strofinato con sostanze grasse), purificazione ». piar, in Ov. fast. 2. 19 4, ;

IJ propr. e fig.: A)propr.: faces undiquo ex 726: quindi febiua, òruni, n., annua solen-
agi'is ci'llectac Liv.: per precedere colle fiac- nità della purificfi^ione, la fine dell'anno in
cole nelle cerimonie nuzicdi, quindi t'icjs nu- febbri io (poiché quel mese era un tempo
ptiales. Cic: iii:ii-it:ie, Ov.: nei funerali, ^\'rg., l'ultimo). Ov. fast, ó, 423.
Son. ed a., o per appiccare il fuoco al rogo, fci'Tnli<Sf y, fetialis.
Yerg. ed a.: quinci h'Si utraque (fiaccole per fccuiidila.«;, àtis, f. (fecundus), fecondità.
1063 fecundo feneratrix 1064
fertilità, I) propr. e fig.: ^)propr.,fec. della s ione, iuona fortuna! feliciter velim, Cic: fe-
terra, Cic: delle donne, Cìc. cda.: delle piante^ liciter quod agis, buona fortuna a ciò, che
Col. Personif., Fecunditas, come dea, Tac. intraprendi, Seu.: col dat., feliciter patruo!
ann. 15, 23, 2. bì fig.: volo se efferat in adu- salute al, ecc., Suet.: e così victoriae Cim-
lescente fecunditas, fec. dello spirito, Cic. bricae feliciter fortuna e salute a, ecc.! Fior.
=
!

Ji^trasl. copta, abbondunza, Gallorum tan- lelis, V. feles.


tae fecunditatis Juventus fuit, ut etc, Justin. lelix, lìcis (radice FE-o, cfr. fecundus),
25, 2, 8. IJ fertile, ferace, arbor, Liv.: rami, Verg. e
fc<>lin(lo, aro (fecundus), fecondare, render Tac regio, Ov. II) trasl. : A) di colui, a
:

fertile, virideui Aegyptum nigra arena, Verg. cui tutto va bene =


felice, beato, fortunato,
gè. 4, 291 (293). 1) in gen.: vir, Cic: saecula, Ov.: in te reti-
fceuiidiis,a-, ura(FE-o, c?ontZeanc7iefetus, nendo Asia fuit felicior, quam etc, Cic: Sulla
feniina, feuus), fecondo, I) fecondo fertile, = felicissimus omnium, Cic: ita sim feUx, come
ferace, A)pro2)r.: seges, Cic: lepus, fecondo, formola di asseverazione, Prop. : col genit.,
Hor.: terra fecuudior, Cic: coZ genit., tellus me- cerebri, Hor.: coM'infin., felicior
ungere tela
talloruni fecuuda, Plin.: provincia annonae fe- manu,_piw fortunato, con miglior esito, Verg.
cunda, Tao.: Hispania in omnia frugum ge- 2) partic, favorito dalla fortuna ricco, =
nera fecunda^ feconda in frutti d'ogni genere, tam felix esses, Ov.: felicis quondam, nunc
Justin.: fig., di astr., acerrima et fecundissuna pauperis agri custodes, TibuU. B) attivo,
eorum studia, Tac. dial.: saecula fecunda cul- felice, che reca fortuna, hostia, Verg.: sis felix
pae, Hor. Bj trasL, copioso, provveduto abbon- tuis, Verg.: quindi la formola quod bonum,
dantemente, ricco, abbondante, quaestus, Cic: faustum, felix fortunatunique sit cioè, in nome !

ca ices, rojjpe sempre piene, Hor.: fons, ricco di Dio! Cic: così anche qnoà tibi mihique
d'acqua Ov. colles, Ov. herba fecundior,
, : : sit felix ! Liv.
Ov.: co//'abl.: (specus) uberibus fecundus aquis, Felina, ae, f., V. Bononia.
Ov.: col genit., Aemilium genus fecundum fonici la, ae, f. (dimin. di femina), fem-
bonorum civium, Tac JI) fecondo fecon- = tninetta, donniceiuola, Catull. 55, 7.
dante, Nilus, Plin.: imbres, Verg.: aurum, Ov.: IT' meli, minis, n. Y. femur.
fecundae verbera dextrae, sferze dei luperci teiiiìiis;:, ae, f. (radice FE-o; cfr. fecun-
fecondanti le donne, Ov. dus), propr. ^fruttifera •>>; quindi essere fem-
fel, fellis, n., vescica del fiele colla bile, minile (contr. mas), femmina, a) dell'uomo^
quindi fielenella vescica del fiele (mentre donna, Cic ed a.: feminri turba, femminile,
bilis, bile, come sempl. liquido, spargi-
fiele Prop.: detto per sprezzo di uomini, Curt. ed a.
mento di bile), I) propr., Cels. ed a. : galli- h) di animali, femmina, Cic: porcus femina,
uaceum, Cic. : partic. fiele di serpente, come Cic. e) trasl., come 1. 1, gramm., genere femmi-
veleno iìiortifero,\ì\ìQTCGVcm, Ov.: sei'pentis, Ov.: nile, fenuninino (contr. mas, masculinus),Quint.
veueni, Verg. e assol, spicula (amoris) felle
: feiniiiiilìa, Yum, n. (femen), cosciali (fa-
inadent, Ov. IIJ trasl., come l'ital. fiele, bile, scie intorno alla cosciaj, Suet. Aug. 82.
a) come emblema delVamarezsa, odio, omnia tolllTlleU!», a, uni (femina), I) apparte-
jam tristi tempora felle madeut, TibuU.: nel nente a femmina, femmineo, femminile, di donna,
dis'orso, plurimum fellis habere, Plin. ep. manus,Cic.:^0£'i.; plangor,Verg.: amor, cupido,
b) jjcr ira, Ve g, At^n. 8, 220. di donna, Ov.: vox, Quint.: poena, con cui
fi'tcs (fa- lès) e IT'Iis (faelis), is, f., IJ gatto, si punisce una danna, Verg.: Marte femineo
Cic. ed a. IIJ faina, che insegue i volatili, cadere, per mano d'una donna, Ov. II) trasl.,
Scriptt. r. T. (d a. effeminato, non virile, imbelle, molle, plangor,
Je!irYl:l!». atis, f. (felix), IJ fertmtfi, terrae, Cornif. rhet.: pectus, Ov.
Plin. l'p.: B:ibyloiiiae, Plin.
IIJ trasl.: a) fé- l'òiiiTiiTiius a, uni (femina), come t. t.
li<it4'i, beatitudine contentezza, condizione felice, gramm., femminile, di genere femminile (contr.
sito felice circostiinze felici, favorevoli, favore, dì raasculiuus), ni'men, Quint.: funis masculiuum
una Cosa {contr. miseriae), Domitiae ftxmiliae. sit an femininum, Quint.
Veli.: vocis, Quìnt.: temporum, Tac: perpetua comun. (dalV antiquato
fciiiiir, feraoris e
quadani felicitate uti, Cic: pJur. bonae felici- femen), tomYnis. n. (da *feo, V. fecundus), /e-
tates. Ter.: iucredibiles felicitates, Cic. b) feli- more, coscia, Cic ed a.: femina piangere, Cic. fr.
cità, che uno ha nelle sue imprese, ristdtato fendo, urtare, forma radicale di defendo,
felice {contr. e lauiitas),
Helvetiorum, Caes. : oflFendo, ecc.
rerum gestarum, Caes.: ego committam, ut lenelu'iiìi, e (fenus), che concerne il frutto,
ea, quae prò salute omnium gessi, casu magis appartenente uW interesse, dil frutto, lex, Liv.:
et felicitate a me quara virtute et Consilio pecunia, prestato contro interesse, Suet.: res,
gesta esse videnntur? Cic. e) personif, Fe- i debiti, esistentiper l'accumularsi degli in-
Felicità comr nume, che avera un
licit is, teressi, Liv.: parim., malum, Tac.
tempio nella 5" regione di Roma, abbru- feiioriilìo, Onis, f. (fenero), ilp7-estare con-
nito sotto Claudio, Cic. Verr. 4, 4. Suet. tro interesse, usura, Cic ed a.
ni) 5. feiieralftr, òris, m. (fenero), in senso
IT-rp^ler, avv (felix), I) feraeemente, illic buono, che presta denaro, capitalis'ta, in SenSO
veuiuiit felicius (meglio) uvae, Verg. gè. 1, 54. cattivo, usuraio, Cic ed a.
II) felieemente, prosperamente, a) in gen.: vi- leiiei'»tr>riUK, a, uni (fenerator), da %isu-
vere, navigare, Cic: uec tua, quam Pyrrhi, fe- raio, Galli 'rum philosophia, Val. Max. 2, 6, 11.
licius ossa quiescant, Ov.: bella cura finitimis fciiei'àli'ìx, trìcis, f. (fenerator), usuraia,
felicissime multa gerere, Cic. \))come esclama- Val. Max. 8, 2, 2.
1065 fenero fere 1066

le »vro, avi, atum, are (fenns), IJ prestare = frutto come tassa che paga ti debitore per
a Jru' o, collocare o dare ad usura, multnm fe- l'uso del capitale imprestato), propr : pe- I)
nerat, Sen.: quantum fenerat, Sen.: fig., demus cuniam alci dare feiiori fa frutto), Cic: pecu-
beneficia, non feneromus, Sen.: assol. = pre- niam accipere fenore, Liv.: pecuniam occupare
star (denaro) a fnitto, in Senso cattivo = pre- grandi fenore, Cic: nummos ponere in fenore,
stare ad usìtrn, far Vttsitraio, ne fencrare lice- Hor.: pecuniam graviorc fenore collocare, Suet.:
ret, Liv. : alia, damus (pracceptn) fonoranti, in senso cattivo, fenore trucidari, Cic. : fenus
Sen. IIJ 1) quasi poì-tar frutto
trasl.: = iniquissimum, Cic: trasl., come usura, frutto,
compensare abbondantemente, restituire con interesse =
guadagno in genere, semina ma-
ìisura, metuisti. no non istnc tibi feneraret, gno fenore reddat ager, Tibull. : saepe venit
Ter.: feneratum istiic benefìcium pulchro tibi magno fenore amor, Prop. IIJ meton.: 1) de-
dices, Ter. 2) darsi una e. per un'altra, mor- biH che aumentano colV aumentare degli inte-
tes feneravorunt, si uccisero l'un l'altro, Sen. ressi, peso dei debiti, fenovc obnii, mersum
suas. 7. extr. esse, laborare, Liv. 2) capitale dato a frutto,
fcnerop, atus snm, a
ari (fenns), prestare horti et fenus et villao. Tao.: duas fenoris par-
frutto, parre prestare ad usura, pecuniam, tes in agris collocare, Tac
pecunias, Cic: biniscentcsiniis, «7^^ "/o' Ci^.: fera, ae, f. V. ferus, a, nm.
fi(j.,bencficium. quasi rollnrarc un benefìcio fePaciìlS, avv. al compar. (ferax), piti fe-
ad usura. Ciò. de am. 31: assol. far l'usu- = racemente, velut ab stirpibus laetius feracius-
raio, dare ad usura, usuietjgiare, Cic. (le ofF. que renata urbs, Liv. 6, 1, 3.
2,89. fcriilis, e (radice FER, donde anche Fè-
feneslell», ae, f. (dimin. di fenestra), ronia, infer-nus), appartenente al mon-
IJ piccola apertura nella parete, finestrelfa, do i nferior e I) appartenente ai morti,
,

finestrino, Col. 8, 3, 3. Il) (porta) Fenestella, ai cadaveri, ferale, funebre, mortale, CUpressuS,
nome d'una entrata nella casa di Servio Verg.: vestis, carmon, Verg.: reliquiae, ceneri,
Txillio sul Palatino, di cui si serviva la For- Tac: tempus ovv. dics plur.), festi dei morti
tuna per segreti convegni con lui, Ov. fest. (V. in seguito), Ov.: sost., feralia, ium, n. a) .50-
6, 578. lennità annuale dei morti in Roma, celebrata
fencslm, ae, f. (da cpaivto), apertura nella in febbraio in onore dei defunti, solennità di
parete o nel muro, per dar luce ad una stanza, tutti i morti, Cic. ed a. p) funerale, esequie, at-
finestra; in seguito anche ogni apertura a mo' trectare feralia, Tac. ann. 1, 62. II) trasl.,
di finestra (prima munite solo di imposte, mortifero, funesto, fatale, annus, bellum, Tac.
cortine o inferriate ; solo sotto gli imperatori ferax, rficis (fero), ferace, fertile, a) propr.:
dipietra specolare [lapis specularis]), fenestra- rus, Ov.: plantae, Verg.: ager feracissimus,
rum angustiae, Cic. f. juncta, chiusa, Hor.,
: Caes. col genit., terra ferax arborum, Pb'n.
:

contr. f. patula, Ov.: lucem admitte fenestris, ep.: f. venenorum, Hor.: coli' abl., tem ferax
Ov.: triclinium, quod fenestris caret, Plin. ep.: oieo, Verg.: terra ferax Cereris multoque fera-
fenestrae ad tormenta mittenda, feritoie, Caes.: cior uvis, Ov. b) trasl.: nullus feracior locus
lato dedit ore fenestram, apertura, Verg".: fig., est quam de officiis, Cic: coZ genit., prolis no-
fenestram ad nequitiam patefacere, aprir la vae, Hor.: illà aetate, qua nulla virtutum fe-
via, dare opportunità, Ter.: quae quasi fene- racior fuit, Liv.: coll'ahl., artibus, Plin. ep.
strae sunt animi. Cic. fercììliiin, i, n. (invece di fericulum, da
fen(>ii!B, a, nm (fenum), dì fieno, homines, fero), IJ carretta, barella, Liv. pomparum, :

fantocci di paglia, Cic. prò Cornei. 1, fr. 3 (1). in cui le imagini degli dei venivano portate
fonicìiljirì'iis, a, nm (fenicnlum), appar- in mezzo agli spettacoli, Cic. II) partic, per
tenente al finocchio, di finocchio; quindi ^WÌCVl- portare i cibi: quindi meton., una portata di
larins campus (campo di finocchio),pianura cibi, servizio, Hor., Sen. ed a.
nella Spagna tarragoiiese, come perifrasi per fere, avv., approssimativamente, pressoché,
la Spagna stessa, utrum ipso in fenicnlarinm per moderare un detto, un giudizio, IJ in
an in Martium carnpum cogitet, se pensi alla gC"., pressoché, quasi, circa, all' incirca, forse,
Spagìia (alla guerra), o al campo Marzio (ai totius f. Galliae legati, Caes.: totis f. verbis in-
comizi), Cic. ad Att. 12, 8. terpretatus sum, Cic: omnes f. civitates Grae-
fi>nTlo, is, n. (fenum) =
xopTo^oXwv o ciae,Nep.: e così .spesso omnes f., rarof. omnes,
Xopzó^oXoy, fenile, fienile, Verg'., Col. ed. a. in Caes., Cic. ed a.: semper f., Cic: tantum f.,
fcniini (faenum, foenum"), i, n. (radice Cic: satis f. diximu.«!, Cic: haec f. babui dicere,
FE-o), fieno, foni manipulus, Sen. : fenum se- Cic: e così a) nelle indicazioni numeriche e
care, Cato: fenum caedere, demetere, Col.: fe- temporali, circa, aW incirca, a »m dipresso,
num convertere (voltare), Col.: fenum alios quinta f. horà, Cic: oàdem f. bora, qua veni,
esse ©porterò, dovrebbero mangiar fieno (^= sa- Cic: anno f. ante, Cic: sexto f. anno post,
rebbero veri uomini di paglia o imbecilli), Nep. abbine menses decem f., Nep. b) con
:

Catulus in Cic. do or. 2, 233. —


Prov., fenum una negazione, quasi non, quasi punto (niente,
'«« fastello di fieno) habet in cornu, è un mdta, nessuno, ecc.), aetates vestrae, ut illorum,
bue che cozza, Hor. sat. 1, 4, 34. nihil aut non f. multum diffemnt, Cic: nibil
fènììs (faenus), oris, n. radice FE-o), f.,Cic.: nomo f., Cic: nnllus f., Caes. IDpregn.
propr., ci() che vien prodotto, gua lagnato ; = semper fere, quasi sempre, quasi ovunque,
rendita, provento; quindi ''ome t. r. del ling. comtinéìnente, in generale, per lo piti, di solito,
degli affari =
frutto fin senso buono e cat- regolarmente (contr. raro, interdum), lit enini
tivo), usura, interesse del capitale prestato fere ut etc, Cic. ut sunt f. domicilia Gallo-
:

come guadagno di chi presta fmentre asara rum, Caes. sed hi erunt fere, qui etc, Nep.:
:
— — ,

1067 fereutarius fero 1068

paria esse f. peccata, Hor.: colla negazione, curi, decapitare, Cic: hostera, leonem. Sali.:

non facilmente, raramente, ex Victoria bellica quindi meton., foedus, fare alleanza (perchè
non f. quemquam est invidia civium consecuta, in tal solennità veniva scannato un porco),
Cic.^ Cic. ed a. 2) fendere, stricto retinacula ferro,
ferenlarius, li, m. (fero), fcrentario, spe- Verg. Aen. 580. 3) battere un suono, ecc.
4, =
cie di soldati armati alla leggiera, sing. (col- proferire, verba palato, Hor. sat. 2,3,274;
lett.) in Tac. plur. in Sali.
;
cfr. sonat vox, ut feritur, Quint. 11, 3, 61.
Fereiilinuiii, i, n., IJ cittnduzza soli- Le forme del perfetto di ferio vengono sosti-
taria, sui monti, nel territorio degli Ernici, tuite da quelle di percutio.
sulla via Latina; ora Ferentino. Deriv.: ferTtJiS, atis, f. (ferus), ferità, selvatichezza,
A) Ferentinus, a, um, Ferentino, caput di un animale, Cic: di un uomo, Cic: di un
aquae Ferentinae, sorgente di un fiuviicello luogo, Scj'thici solis, Ov.: feritatem exuere o
scorrente presso a Ferentino (ora torrente deponere, Ov.
Cornacchiola). —
sost., Perentina, ae, f. (se. fermv, avv. (superi, di fere ferirne), =
dea), Ferentina, dea nativa di F., Incus Feren- affatto approssimativamente, quasi, aii'incirea,
tinae. B) Ferenlìniis, iiatis, Ferentinate: per moderare un detto, un giudizio, I) in
plur. sost.. Ferentinates, uni. m., ahit. di F., gen., quasi, circa, incirca, f. ut pueri. Ter.:
Ferentinati. II) città dell" Etruria, ora Fe- tabula bis i. incisa litteris fuit, Liv.: haec f.

rentino; detta anche iininiei|HuniF«*ren- gesta, Liv.: e così a) nelle indicazioni nume-
tiuiii (al. Fereutinum). riche e temporali, circa, « un dipi-esso, alVin-
Ferelrìfns. ìi, m. [da feretrnm o fero), so- circa, sex miliaf. passuum inde posuit castra,

prannome di Giove, cui si off'r.v ino e dedi- Liv, b) con negazioni, quasi non, punto, non
cavano le spolia opima, Ferctrio, Liv. 1, 10, così facilmente (niente, nessuno e sim.), non

6. Prop. 4, 10 V. 1 e 45. (nec) f, Cic: nihìi f.,Cic: haud f umquam,


ferefriini, i, n. (fero), feretro, bara, cata- Liv. II)pregn. = semper ferme (cfr. fere
letto, VeriT. ed a. n" IT), quasi sempre, per lo piti, comunemente,
ffriao, aruiii, f., giorni, in cui non s'intra- di solito, regolarmente, ut f. evenit, Cic: vir-
prende alcun lavoro, in cui si riposa, ferie, gulta vepresque, quibus inculta f vestiuntur,
giorni festivi, dedicati a cerimonie del culto Liv.: colla negazione, non facilmente, rara-
degli dei, I) propr.: i. Latinie, Cic. no- : mente, fidebm haud i. mulieri invenias virum.
vendiales, Cic: foreiises, vacanze, Cic: mes- Ter.
siuni, festa della raccolta, Suet.: ferias liabere fernienliini, i, n. (inv. di fervimentum,
friduura, Cic: ferias agere, Liv. II) trasl.: = da ferveo), I) mezzo di fermentazione, fer-
riposo, pace, Hor. carin. 4, 5, 37. mento, lievito, panis sine fermento, senza lie-
forìiilii!'», a, uni (feriae), ferìato, che im vito, Cels.: id panis nullo fermento, Tac.
giorni festivi, festivo, libero dal lavoro, ozioso, II) grani fermentati come bevanda, bevanda
nfaccendato, di pevs.: deus fcriatus torpet,
;i) d'orzo, birra, Verg. gè. 3, 380.
Cic: feriatus a negotiis publicis, Cic: male fero, tuli, làtum, ferre (radice FER, greco
feriatus, che fa feste a tempo inopportuno, *EP, perf. tuli [preclass, anche raddoppiato
Hor. b) trasl.,di e. inan.: toga, Plin. ep.: tetuli] dall' antiquato tulo tollo, supino=
dies. giorno festivo. Plin. ep. l&tnm, propr. tlatum, dall'antico tlao, xXaa)),
lerlnws, a, um (fera), ferino, di fiera, lac, portare, I) in gen.: portar qualche oggetto,
Verg.: caro, selvaggina. Sali.: caedes, ucci- recare portando, 1) propr.: a) col concetto
sione delle fiere, Ov.: vox ferina, Ov,: sost., domin. del portm-e : onus, Ter.: alqd huraeris,
ferina, ae, f., selvaggina, Verg. Aen. 1, 215. Hor.: alqm super arma, Verg.: puerum prae
frrio. I) colpire con un icrto, fen-
Tre, se (in essedo), Suet.: fa'^es in Capitolium, Cic:
dente, stoccata, sferzata =
ferire, colpire, pia- puerum circa judices, Quint.: lecticà ferri per
gare, battere, percuotere, \) propr,: a,)vigen.: oppidura, Cic: in Capitolium, Suet.: alqm ex
f. frontem (in fronte). Cic: facieni (nel viso). proelio, Liv. Cosi pure nei 1. 1 : a) dell'esìger
Fior.: adversarium, Cic: alqm telo, Verg.: gravida, ventrem, esser gravida, Liv.: alqm,
alqra bis pugione, Auct. b. Al.: murum arie- andar gravida di alcuno, Tibull. (B) come 1. 1.
tibus. Sali.: parietem, Cic: mare, remare, milit.: arma ferre posse, essere atto a portar
Verg.: pede uvas. pigiare, Tibull.: ictu simili le armi. Caes.: arma centra alqm, Cic: ad-
feriri. venir colpito da una simile ferita ffìg.), versus alqm, Nep. in alqm, Liv.: portar le
:

Quint.: assol., centra ferire, Sali, h) colpire q.c. armi contro qualcuno ; signa in hostem
= toccare, turbare, his Spectl'is si OCuli pOSSent piombar sopra, ecc., Liv.: signa infesta ad
feriri, Cic: ferit aethera clamor, Verg.: f si- urbem Eoniam, Liv.: qua impetum tulisset,
dera vertice, toccare le stelle, giungere fino dove aveva assalito, Justin. b) col concetto
alle st., Hor. e) ferire q.c. =
fare impressione domin. del recare, a) generic, recare tra- =
xopra q.c, res feriunt aciem oculorum o oculos, sportare, arrecare, portare, porgere, p7'esentare,
Lucr..- acre ferit frigns. punge, è intenso, Lucr. offerire, venenum, Liv.: pisciculos alci, Ter.:
2) trasl.: a.) in gen., ferire, medium, osservar alqd a domo ad alqm, Liv.: alci praemia,Verfir.:
la via di mezzo, Cic: quo minus multa pa- alci osculum, dare, Ov.: alci complexum, voler
tent in eorum vita, quae fortuna feriat, sono abbracciare alcuno, Liv.: signa, dar segno,
esposti ai colpi della fortuna, Cic. b) ingan- Verg. P) partic: recare presentare, pagare,

nare, deludere alcuno intorno a q.c, alqm mu- un'imposta, dono, offerta, alci tributum, Liv.
nere, Ter.: alqm. Prop. II)pregn.: 1) battendo, ed a.: e come t. t. del ling. religioso, liba
colpendo. Pigliando uccidere, ammazzare,
, Bacche, Verg sacra divis,Verg.: crinem Diti,
:

acannare, aguaui, Hor.: porcum, Liv.: alqm se- consacrare, Verg.: suprema cineri, tributare
,
,

1069 fero fero 1070

4fli estremi onori, "Verg. 2) trasl. : a) cól porfnre e quid rcs, quid causa, quid
.s?j».,

concetto domin. del portare: ce) generic. tempus ferat, tu facillime perspicics, Cic. : ut
poi'tare, avere, iiomen iniqui, Hor. : co<?no- aetas illa fert, Cic: ut natura fert, Ter.: ut
inen Torquati, Snet.: alqm in oculis n sevi- mea Cic: si vestra voluntas feret,
fert opinio,
pUcemente ocnlis , amore oltremodo ale. Cic: natura fert, ut etc, Cic.
Cic: prae se alqd o colV&cc. e Z'infin., porre II) partic: k) portare in conto nel libro
in luce, mostrare, far osservare (contr. dissi- delle spese per la casa, ferre acceptum, ex-
mulare), Cic. ed a.: f. paulo apertius, apertis- pensum, V. accipio (w" I, A, a, a) ed expendo
sime alqd (dolorem, ìaetìimm), mostrare aper- {>ì" li, 1).

tamente molto apertamente q.c. , lasciar


, W) portare in giro, portare attorno q.C.pcr
trasparire, Cic: vultu laetitiam, Tac: e contr. iscritto a voce, parlare oininqne, spesso di
obscure f. (tener segreto) et dissimulare, Cic: q.c; al passivo: venire portato attorno, circo-
f. COSI clam f., TjÌv. '^)ììortare q.c. di sr/rade- lare, essere nelle inani O nella bocca di tutti,
vole. soppoì'fore, toUprare, adattarsi, prendere, a) per iscritto, cujus scripta feruntur, Cic.
sostenere, miserias. Ter.: contumaciam alcjs, b) oralmente, vestrum iter ac reditum omnia
Cic: impeturn, Caes.: e come t. t. delVagric, saecula laudibus ferent, pregieranno, Liv.:
vetustatem, mantenersi a, lungo, del vino, sermonibus bella, Liv.: f. liaec omnibus sermo-
Cic, trasl., di scritti, Ov.: con ogg. pers., nibus, Caes.: tanto opere ferri, Gic: quindi
optimates quis ferat, Cic: non ferrem te, forunt e pass, fertur, feruntur, .si dice, si
<iuiiit. coZZ'infin., servo nubere tuli, Ov.: ilk
:
narra, si sostiene comunemente, ferunt COl-
praecipi quis ferat? Quint. : assol., nonferam, /'acc, e Z'infin., fertur e feruntur col nom. e
non patiar, non sinam. von pos^o. non vo'/Jio, Z'infin., Cic. ed a.: in incidi, ut ferebant, sicut
non devo sopportare, Cic: quindi con aw. e fertur, ut temporibus illis ferebatur, Cic.
= portare in
:

<iim. qualche modo, sopportare, fama ferre colVacc. p Z'infin., trasportarsi


accogliere, alqd aeg^re. moleste, graviter mole- colle dicerie, diffondersi, riferirsi general-
steque, Cic: aequo animo, iniquo animo, Cic: mente, Liv.: sicut fama fert fri ferisce la f.)
fatile, clementer ac sapienter e sim., Cic: coìVacc. e Z'infin., Liv. ed a.: e ferre con
quam rem nobilitas aefferrime tnlit, e ciò ha dopp, acc, spacciare per tale O tal altro, no-
grandemente irritato la nobiltà. Sali : col- minare, citare, celebrare comnnem. o generalm.,
Z'acc. e Tinfin., jo^raviter sibi dari uxorem fe- aperuim., come tale o tal altro, ferre alqm ic-
Tunt, Ter.: si quis aesrre ferat se pauperem ventoreni omnium artiuni, Caes.: Servium con-
esse, Cic: con de e Tabi., moleste fers de ilio, ditorem fama f., Liv.: se belli ducem potiorem
Cic: partic, non ferendus, i»»sopp<w*of>Wfl, in- f., Liv.
toiierabiie, che non può accordarsi, facinus, C) riportare, 1) in SenSO favorevole, &) ri-
Cic: lex. Cie. non ferendum colV acc. e
: portare, ter ria, fg., veniam peto feroque,
rinfin.. Cic. la) col concetto doniin. del recare, l'ottengo, me ne assicuro, Liv.: nihil aliud ex
a) {= afferre, olferre) generic, recare, ait-e- certamine, Liv.: alqd tacitum, portar via q.c.
c.are, fornire, condurre, offrire, opem, auxilium, tacitamente, p. es., non tacitum feres, non
opem auxiliumque, Cic: caput luendae spon- tacerò, Cic: ne id quidem ab Turno tacitum
sionis causa, Liv.: poef., alci fidem, prestar tulisse, T. non ha taciuto intorno a ciò, Liv.:
(fede). Verg.: parimenti recare, arrecare una alqd impune, Caes., o inultum, Ter., riuscire
condizione, -partic. cattiva, finem alci i-ei e impunito in q.c, rimanere impun., b) meton.,
alcjs rei, Verg.: alci luctum et lacrimas, Liv.: riportare =
ritenere, ottenere, partem praedae.
alci fraudem, Cic: pernìciem, Liv. ^) recare Cic: fructus (ex re pubi.), Cic: victoriam ex
oralmente, cioè aa) generic, riportare, rife- alqo, Liv.: palmam, primas, Cic: responsum
rire, anniimiare, raccontare, quod fers. cedo, ab alqo, Cic: e così nei t. t. di atti pubbl.:
Ter.: si vera fpro. Verg.: f responsa Turno, repulsam (a populo), Cic: suffragia, Suet.: cen-
Verg.: coli acc. e /'infin.. Ov. e Tac: parim. turiam, tribus, ottenere i voti di, ecc., Cic.
mihi fama tulit colf acc. e Tinfin., Verg.: com- 2) in senso cattivo, colla violenza, derubando
mentarii ad senatum miss! ferebant colVacc. e e sim., portar via, rapire, saccheggiare, Per-
7'infin.. Tac p^ì presentare (rolgere) oralmente, gama, Verg.: te fata tulerunt, Verg.: quindi
preces Junoni, Verg.: quindi offHre, jnoiìorre, f. et agere, portare e condur via condur ^
alqam (in moglie), Cic: condicioneni eam via ogni cosa come bottino (cose trasporta-
feiTC (porre) misero, ut etc, Cic: condiciones bili, come uomini e bestiame), Liv. (V. com-
tristes f., Liv. ^^() partic. t.t. uffìc.f giurid.: piut. sotto ago) simil. rapere et ferre, Verg.
=
:

suffragium, dare il roto nei cornisi, Cic: D) portare produrre, terra fruges ferre
parim. sententiam de etc. del popolo e dei potest, Cic: di paesi, quae si tulisset Achaia,
giudici, Cic: lesrem f proporre una, legge,
, Plin. ep.: trasl., haee aetas oratorem prope
fare una proposta,C\c.: de alqa re, Cic: parim.. perfectum tulit, Cic.
priyilegium de alqo, Cic.: rogationem de alqo, E) {come cpépco) col concetto domin. del mo-
rontra o in alqm, ad populum, in plpbem,Cic., vimento: 1) porre in movimento portando,
Caes. e Liv.: esempi, ferre ad populum, ut etc, muovere, far andare innansi e sim., partic
Cic ad plebem, vcllent juberentne etc.
: portare, conduìve, spingere velocemente. prCStO,
Liv.: e sempl. ferre de alqa re, ut etc, Cic: e ferre se o mediale ferri, muoversi rapida-
imoers., lato ad populum. ut etc. Liv.: falci) mente, andar rapidamente, affrettarsi, piom-
judicem, di accusatori, propoi-re un giudice bare, spingersi, saltare, coii-ere, ecc., di C.inan.,
alVaccusato, Cic: e trasl., generic, accusare anche volare ; in su =
salire ; in giit ab- =
qualcuno, Liv. y) (Ji '"• astratte, recar seco, bassarsi, a) propr.: ce) att.: quocumque pedes
richiedere, domandare, esigere, destinare, cotn- ferani, porteranno i 2^ie(^i,^0T^-' doraum pe-
1071 ferocia ferreus 1072

dem, portare il piede =


andare, Verg.: gru- coragffiosamente, adequìtare eo ferocius vallo,

dns ingentes, far grandi passi, Ov.: signa Liv.: ferocius decernere. Sali.: cura alqo fero-

(t. t. milit), levare il campo, jìartire,


Liv.: cissime stare prò Eomana societate adversus
caelo supinas manus, Hor.: in eam partem, Punicum foedus, Liv. II) ferocemente, fiera-
quo ventus fert, porta, conduce, Caes.: ventus mente, aspramente, respoudere, Cic: ferocius
ferens, vento che spine] e lievemente verso, che loqui. Nep.: ferocissime obloqui, Curt.
agevola la navigazione, vento favorevole, ferocìilti<i,a, nm (dimin. di ferox), bal-
ventus secundus et ferens, vento favorevole, danzosetto, Auct. b. Afr. lo, 1.

Sen.: spesso plur., venti ferentes, ven^?'_pro- FuroiiTa, ae, f. (radice FER, cfr. feralis

pizi, favorevoli, Plin. pan. e Ov. P) rifl.: se ed a.), Feronia, antica divinità italica, por-
ferre alci obviam, Cic: se extra tecta f..Verg.; tata in Roma dai Sabini, secondo la sua na-
qui se ferebat, camminava con passo superbo, tura ed il.suo culto probab. divinità terrestre,
Verff.:ad se ferentem (sc.se), pertimescit, che affine a Tellus. Il suo santuario più no-
si avventa contro di lui, Nep.: palam se f., tevole .sz trovava sul monte Soratte nel terri-
mostrarsi apertamente, Suet.: quindi se f. torio della, città di Capena in Etruria, nel
alqm, mostrarsi, presentarsi apertamente, cui boschetto sacro (Feroniae Incus), insieme
come, ecc., suasoreni, Liv.: quem sese ore fe- alle feste molto frequentate, si faceva un traf-

rens, Yerg.: ingentem sese clamore ferebat, fico notevole con merci ctrusche. Un altro
si pavoneggiava come, si proclamava, Verg. santuario si trovava a 3000 passi da Terra-
y) mediale, ad eumomnl celeritate
ferri, Caes.: dna {antica Anxnr) nel Lazio, con una fonte
cursu in liostem ferri, Liv.: quocumque fere- ed un boschetto (Feroniae lucus). Colà veni-
mur, dove ci cmiduce l'onda, Cic: ferri penna vano liberati gli schiavi, e quindi Feronia
per aether.i, Hor.: ferri cquis, Verg.: saltu appare generic. come dea degli affranca' i.
super venabula ferri, saltare, Verg. classis : ferox, òcis (da ferre, come velox da volare,
interrita fertur, salpa verso, Verg.: Rhenus Celox dalVanticO Cellere, ecc.), che si lascia tra-
citatus fertur per etc: scorre rapido, Caes.: sportare, indomito, I) in senso buono, fiero,

stellae circa terram feruntur, Cic: deorsum animoso, coraggioso, valoroso, prode, valente,
ferri, Cic: vitis ad terram fertur. si abbassa, ferox bello, Hor.: ferocior civitas, Nep.: juvenis
Cic: fumus ad caelum usque fertur, Suet. ferocissimus, Liv.: feroces ad bellandum viri,
b) trasl.: ai generic, quem tulit ad scaenam Liv.: ferox adversus pericula, animoso, corag-
ventoso gloria curru, Hor.: alqm in o ad eie- gioso nei pericoli, Tac II) in senso cattivo,
lum laudibus, innalzare. Cic. e Iàn .: parim. feroce, .^frenato, orgoglioso, altiero, arrogante.
alqm laudibus. Cic. summis laudibus,
e Liv.: (contr. mitis, ignavus), infremuit ferox, Verg.:
Nep.: alqm praecipuà laude, Nep.: rem supra equus, Verg.: elephantus ferocissimus, Nep.:
ferre quam fieri ingrandire
potest, innalzare, animus, eos ìpsos ferociores im-
Sali.: Victoria

oltre i limiti del possibile, Cic: fama in- potentioresque reddit, Cic: coZr abl., viribus,
certa in majus ferri solent, si ingrandiscono, Liv.; secundis rebus, Sali.: Victoria. Liv.; ex-
Liv.: Demosthenes saepe in eam partem fere- pugnato decere muliebri, baldanzoso per, ecc.,
batur oratione (si diffondeva), ut etc, Cic: Liv.: col genit., mentis, Ov.: linguae, Tac:
omni cogitatione ferri ad alqd, rivolgere tutti scelerum, facilmente proclive a, ecc., Tac: di
i suoi pensieri a. ecc., Nep.: eloquentia, quae e. inan.. currit enim ferox aetas, corre irre-

cursu magno sonituque fertur, procede, Cic: frenabile, Hor.: oratio, Cic. fr.
orator suo jam impetu fertur, viene traspor- ferriimenliini, i, n. (ferrum), ogni stru-
tato, Quint. ^) di voglia e inclinazione, spin- mento, utensile di ferro guernito di ferro, fer-
<icre, quo cujusque animus fert, eo discedunt. ramento (succhiello, vanga, marra zappa, ,

Sali.: istuc mens animusque fert, Hor.: e fert accetta oscure, spada o pugnale, rasioio, ecc.),
animus colVin^n., Ov. ed a.: si maxime ani- Scriptt. r. r. ed a. : bona ferramenta (armi),
mus ferat, e se ancora tanto si desti la voglia, Cic: ferramenta pugnantium, Suet.
Sali: parim, ferri alqa re, essere tra.tportato l'ePPsipTus, a, um (ferrum), appartenente
da una passione, lasciarsi trascinare, essere al ferro, di ferro, I) agg.: faber, fabbro fer-
animato, crudelitate et scelere, Cic: avaritia, raio, Plaut. ed a.: officina, fucina, fabbrica
Cic: tanto odio ferri in Ciceronem, ut etc, delle armi, Auct. b. Afr. II) sost., ferràrYa,
Nep. 2) condurì-e ad Una meta, di vie, ecc. ae, f miniera di ferro, Caes. e Liv,
,

u,)pì-opr.: aditus atque itinera duo, quac extra ferrjKiis, a, um (ferrum), coperto, guer-
murum ad portum ferebant, Caes.: via fert nito di ferro, ferrato, orbes (ruote), Verg.:
Verruginem, Liv. b) trasl.: si qua ad verum hasta, Liv.: obices, di ferro, Tac: agmina,
via ferret inquirentem, Liv.: quod eo, quo in- corazzate, Hor.: a,qna,e, ferruginose, Sen.: sost.,
tendas. ferat deducatque, Cic. ferrati, òrum. m., coperti, r/ucrniti di ferra

ferócYa, ae, f. (ferox), animo fiero, sfrenato, (cioè i cruppellari di cui al cap. 43J, Tac. ann.
come disposizionf naturale; in senso buono, 3, 45 e 46.
fierezza, bravura, valore iiuìoniito, Cic e Liv.: ferreus, a, um (ferrum), di ferro, ferreo,

in S'nSO cattivo, ferocia, sfrenatezza, traco- I) propr.: clavus, Caes.: lorica, Tac: catenao,
tanza, fierezza, caparliietà, Cic. e Tac Val. Max.: trulla, Liv.: litterae, caratteri scol-
forfieTtiis, atis, f. {i*ìro\), fierezza, che pro- piti e riempiti con ferro, Suet. II) trasl,:
viene d»l sentimento della forza intrinseca; ferreo =
1) insensibile, inumano, duro, bar-
come qualità, in senso buono =
coraggio, in- baro, crudele, ferreus essem, Cic: ago, ferrea,
trepidezza. Cic ed a.: in senso cattivo, fero^ Ov.: OS, Cic: frons, Plin. pan.: bellum, Ov.*
cita ^r= feroria, sfrenatezza, Cic ed a. saecula, età del ferro, Tibull.: e così prole.%
férocìli-r, avv. (ferox), I) animosamente, Cic. 2) forte, fermo, ferreo, incrollabile, imntu-
1073 ferruglneus ferreo 1074

tubile, VOX, Verg.: corpus et animus Catocis, cresce, vive nello stato selvaggio, selvatico, bestia,
Liv.: decreta vetorum sororura, Ov.: juraiVerg.: belua, Cic: arbor, Plin.: di locai., inospitale,
di pers.. quo ferrea (con un cuor di ferro) deserto, mons, Verg.: silvae, Hor.: sost., a) fera,
resto? Ov. S)(iitro, ansai gravoso, sors, Ov.: ae, f. (so. bestia), animale selvatico, fiera (contr.
somnus, ferreo sonno, cioè la morte, Verg'. cicur, animale domesticoj, Cic ed a.: quindi
4) duro, nello stile, scriptor, Licin. in Ciò. do trasl., magna minorque ferae,le due Orse (co-

fin. 1, 5. stellazioni), Ov. trist. 4, 3, 1 di un mostro


:

forrÌÌS"'»<^"'*i a, Um (ferrugo), ferrigno, marino, Ov. met. 4, 719. b) ferus, i, m., ani-
bruno conte il feltro, a) tm'chino cupo, hyacin- malo selvaggio; cinghiale, Ov.: bue, Ov.: cO'
thus, Verg. b) generic, di

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