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DISTRIBUZIONE SN:
Continuo
Intermittente
• La fornitura intermittente, oltre a permettere risparmi energetici, consente una maggiore ossigenazione dell’apparato radicale.
• L’ossigenazione può essere ottenuta alternativamente nei sistemi statici attraverso aerazione forzata della SN attraverso l’uso di compressori o
pompe ad aria.
Subirrigazione
Irrigatori a goccia o micro‐irrigatori (al colletto)
Nebulizzazione (alle foglie)
Aspersione (alle foglie)
SUBIRRIGAZIONE:
La subirrigazione può essere utilizzata sia negli SCFS che non prevedono l’utilizzo di substrato sia nei sistemi con substrato che sfruttano la capillarità
per rifornire l’apparato radicale di acqua e nutrienti.
Come se mettessimo un tappetino umido sotto il vaso e le radici assorbono.
FORNITURA LOCALIZZATA:
Permette di ottenere produzioni qualitativamente migliori rispetto agli altri sistemi di somministrazione della
SN, di ridurre i consumi di acqua e di elementi nutritivi compensando i maggiori investimenti iniziali.
L’irrigazione a goccia può essere implementata utilizzando gocciolatoi
singoli o multipli in funzione della portata degli stessi.
È molto utilizzato per gli ortaggi.
NEBULIZZAZIONE:
utilizzata per i sistemi aero ponici che consiste nella somministrazione della SN sotto forma di micro‐
particelle direttamente sull’apparato radicale
elevata innovazione che necessita precise calibrazioni al fine di fornire i corretti apporti all’apparato
radicale
solitamente abbinata a sistemi a ciclo chiuso
ASPERSIONE:
effettuata soprachioma nelle fasi di vivaio, in particolari fasi del ciclo colturale o in condizioni di elevata temperatura e ridotta umidità
la fertirrigazione per aspersione direttamente sulle foglie è adottata in modo straordinario in caso di carenza momentanee di uno o più
elementi, soprattutto di microelementi
Molto usata nei vivai
o Soluzione sempre di nuova preparazione e composizione costante
o I controlli possono essere limitati al ph e alla salinità
o Distribuzione effettuata con gocciolatoi (1‐2 per pianta) con portata di 1‐4 l/h.
o Interventi frequenti e di breve durata regolazione dell’irrigazione funzione di:
- specie,
- fase fenologica,
- ritenzione idrica del substrato,
- condizioni ambientali
o La gestione dell’irrigazione può avvenire con temporizzatore:
- in funzione di parametri ambientali
- sulla base del grado di umidità del substrato con misura tensiometrica, ecc.
o I volumi di soluzione nutritiva richiesti sono elevati e superiori ai fabbisogni della pianta
o Smaltimento delle soluzioni drenate impatto negativo sull'ambiente
• Riutilizzo della soluzione
•Recircolo della soluzione drenata può determinare un PROGRESSIVO AUMENTO della SALINITÀ totale con-
alterazione del contenuto e del rapporto tra gli elementi nutritivi,
- accumulo di elementi non nutritivi
Se gli squilibri ionici nella soluzione diventato incontrollabili si ricorre a:
‐ Ciclo semi chiuso, con introduzione di acqua
‐ Ciclo chiuso discontinuo, con soluzione nuova ed a composizione costante.
•è possibile apportare alla coltura volumi irrigui anche molto più elevati del fabbisogno, senza
incrementare la quantità di soluzione da scaricare nell'ambiente
• Riduzione, rispetto al ciclo aperto, consumi
• Minor impatto ambientale
Filtrazione per mezzo di sabbia, lana di roccia o membrane con setti di dimensione compresa tra 0,01 e 10 µm.
Trattamento termico con scambiatori di calore a piastre a almeno 95 °C per 30 secondi.
Esposizione a raggi UV nell’intervallo di 200‐315 nm in condizioni di buio su drenato e SN solitamente filtrata (sistema maggiormente
utilizzato in quanto efficace contro funghi, batteri e virus sebbene l’esposizione della SN alla radiazione UV provochi la precipitazione del
ferro e la necessità di una sua successiva reintroduzione)
Trattamenti chimici con cloro, ozono, perossido di idrogeno o iodio; ultrasuoni.
Confronto fra coltura fuori suolo a ciclo chiuso e aciclo aperto per il pomodoro coltivato su lana di roccia:
Criteri:
• caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche dell’acqua di irrigazione;
• specie ed esigenze colturali;
• caratteristiche degli impianti di irrigazione, di miscelazione e di distribuzione della SN;
• substrati di coltivazione utilizzati;
• assorbimento dei nutrienti da parte delle piante nelle varie fasi fenologiche;
• fattori climatici e epoca colturale;
• lisciviazione.
BICARBONATI
• rendono il pH sub‐alcalino riducendo la solubilità e l’assimilabilità degli altri elementi;
•In condizioni di intensa evaporazione si possono formare depositi di bicarbonato di calcio e di magnesio
che inducono un aumento della disponibilità di sodio;
•possono portare alla formazione di aloni biancastri sulle superficie dei tessuti dei prodotti orticoli con
danni di intensità variabile in relazione alla coltura.
Può presentarsi la necessità di neutralizzare i bicarbonati presenti nella SN utilizzando acido nitrico, fosforico o solforico.
CORREZIONE pH
I principali acidi minerali usati per la correzione del pHdel drenato e della soluzione nutritiva sono:
acido nitrico (HNO3): presente in formulazioni a diversa concentrazione (solitamente 65‐67%); apporta nitrati alla SN;
acido fosforico (H3PO4): presente in formulazioni a diversa concentrazione (solitamente 85%);
apporta fosfati alla SN;
acido solforico (H2SO4): presente in formulazioni a diversa concentrazione (solitamente 95%);
apporta solfati alla SN; non molto utilizzato.
SALINITA’
I sistemi colturali fuori suolo —> sono sistemi produttivi ampiamente utilizzati in coltura.
I sistemi colturali fuori suolo possono essere in pieno campo o in coltura protetta.
Pieno campo —> può essere una coltivazione in substrato solido o liquido.
Coltura protetta —> è una semplice serra o un laboratorio.
La coltura in substrato può avere diverse condotte che portano a diverse vie —> meno soluzione nitrica,
riscaldamento e CO2.
La coltura a pieno campo porta ad un’altra traspirazione, che può provocare rischio salinità.
Effetti fertilizzazione negli SCFS:
Controllo totale della somministrazione nutritiva alle piante, quindi ho:
- Materia prima standardizzata alla raccolta
- Miglioramento contenuti nutrizionali
- Riduzione fattori antinutrizionali
Quando si parla di subrati bisogna anche tenere in considerazione che questi possono essere
di diversi tipi:
Un substrato deve essere chimicamente stabile ed evitare il rilascio di elementi
che possono causare variazioni della salinità della SN, creare problemi agli impianti di filtraggio e sanificazione, indurre indesiderate
precipitazioni degli elementi minerali e fitotossicità.
Serie di canalette all’interno delle quali scorre una soluzione nutritiva circolante
Basato sul principio dello strato sottile di liquido
Flusso generalmente continuo della soluzione circolante
Le radici pescano la soluzione nutritiva e per capillarità si distribuisce nel sistema della pianta. Poi c’è il ricircolo, quella residua che esce
è frutto di interazione con gli apparati radicali, ci sono scambi chimici, serve quindi o una condizione attiva oppure un trasporto di tipo
passivo. La soluzione che esce è quindi priva dei nutrienti e ricca delle sostanze non nutritive rilasciate dalle radici (essudati, acidi
organici…)
Non c’è bisogno di fare controlli di piante infestanti.
Come NFT però canaline movibili, quindi alta efficienza degli spazi.
Inizialmente le canalette sono vicinissime, pian piano che la pianta cresce le canalette si distanziano attraverso comandi computerizzati.
Grande investimento, grande resa.
I supporti galleggiano continuamente su una soluzione nutritiva (NS) o i supporti galleggiano su una soluzione nutritiva o su acqua durante i periodi
di interruzione di fertilizzazione.