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LE COLTURE ARBOREE: AGRUMI

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
DEGLI AGRUMI
INDICE DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEGLI AGRUMI
Agroecosistema
Elementi di naturalità
Vocazionalita’
Arco ionico metapontino
Arco ionico leccese
La temperatura
Il terreno
Scelta varietale
CV Arancio
CV Mandarini
La scelta del portinnesto
I portinnesti alternativi
Vantaggi e svantaggi
Scelta del materiale vivaistico
Sistema di produzione e d’impianto
Riposo del terreno
Preparazione del terreno e impianto
Distanze e disposizioni delle piante
Epoca dell’impianto
Cure dopo l’impianto
Gestione della produzione
Interventi sulla pianta
Potatura meccanica
Svantaggi della potatura meccanica
Epoca e frequenza della potatura
Gestione del suolo
Fertilità
Principali caratteristiche di alcune piante da sovescio
Lavorazioni
Controllo delle infestanti
Controllo dei parassiti
Principali organismi della biocenosi nell’agroecosistema agrumeto
Irrigazione
Raccolta
Fattori di controllo dei parassiti
Fattori di limitazione degli organismi dannosi
Controllo diretto
Bibliografia

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEGLI AGRUMI

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Il presente disciplinare ha lo scopo di regolare le principali tecniche agronomiche
ammesse in agricoltura biologica per il raggiungimento degli obiettivi di produzione
e qualità. Coltivare con il metodo dell'agricoltura biologica, significa in primo luogo
migliorare la capacità di autoregolazione dell'agroecosistema aziendale e territoriale.

Agroecosistema
Per produrre agrumi in agricoltura biologica è importante conoscere i principali
fattori che caratterizzano l'agroecosistema aziendale e territoriale, al fine di renderlo
produttivo e protettivo nei riguardi dell'ambiente dove si opera. Il raggiungimento di
tale modello avviene attraverso una serie di interventi che hanno l'obiettivo di
garantire un elevato grado di mantenimento e conservazione del suolo e della sua
fertilità, ripristinare la biodiversità, valorizzare le capacità intrinseche di varietà
idonee all'ambiente, utilizzare in maniera ottimale le risorse naturali, riciclare la
materia organica aziendale e ridurre l'utilizzo di energia ausiliaria. Inoltre è
fondamentale salvaguardare le aree marginali non coltivate tipo siepi, aree di rifugio
e muretti a secco dove numerosi organismi utili possono trovare rifugio.

Elementi di naturalità
Gli elementi di naturalità tipici del paesaggio agrario pugliese sono la vegetazione
spontanea delle aree non coltivate e la pietra calcarea che da millenni è presente un
po’su tutto il territorio regionale.
L’operatore biologico che ha il compito di creare un agroecosistema complesso
nella propria azienda e l’obbligo di difendere le colture dai fenomeni di deriva può
utilizzare questi elementi di naturalità destinando parte della superficie aziendale alla
creazione di aree di rifugio, fasce vegetazionali , siepi e frangiventi che assolvano a
queste funzioni.
Rientrano in queste superfici sia le aree marginali aziendali, ovvero tutti quegli
spazi naturali non coltivati per vari motivi, chiamate tare, sia superfici sottratte
volontariamente alle colture.
La creazione di un area di rifugio si può realizzare introducendo o mantenendo in
essere specie arboree e/o erbacee spontanee o coltivate, utili per la coltura,

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preferibilmente autoctone e magari delimitare queste aree con muretti a secco o
manufatti in pietra di vario tipo.
Le funzioni svolte sono molteplici ed estremamente utili per l’azienda biologica:
• mantenere un elevato livello di biodiversità della flora e della fauna
• offrire cibo e ospitalità per favorire lo sviluppo degli organismi ausiliari,
indispensabili per mettere in atto l’azione spontanea di contrasto e contenimento
degli organismi dannosi
• ricovero per animali ed uccelli utili in agricoltura
• specie sempreverdi disponibili tutto l’anno
• favorire la presenza costante di insetti pronubi
• limitare fenomeni di erosione superficiale, eolica e idrica nei terreni in pendio
• barriere frangivento ed antideriva
• miglioramento delle condizioni microclimatiche della zona

Vocazionalità
L'esame dei parametri pedoclimatici permette di individuare livelli differenziati di
idoneità all'applicazione del metodo di produzione biologico. In agrumicoltura
biologica è importante scegliere quelle aree nelle quali i fattori pedoclimatici siano
maggiormente favorevoli allo sviluppo della coltura e delle sue capacità di resistenza.
Le aree maggiormente vocate alla coltivazione degli agrumi sono:

Arco ionico metapontino


Questa area presenta un clima particolarmente mite che consente la coltivazione
degli aranci, mandarini e in alcune zone anche dei limoni (Nuova Siri).

Arco ionico leccese


Area ridotta al riparo dei venti dell'Adriatico: Gallipoli, Taviano, Ràcale, Alliste,
Ugento, Nardò, Squinzano, Lecce, Surbo, Copertino, Leverano, Galatina, Cutrufiano,
Lequile, Casarano, Matino e Monteroni. In questa area trovano le condizioni ideali i
mandarini: clementine e mandarino Avana, Tangelo Mapo. Il clima sembra meno
idoneo per la coltivazione dell'arancio e del limone.

La temperatura
E’ il fattore climatico che limita principalmente la coltivazione degli agrumi sono
dannose quelle al di sotto di 0°C, anche se la sensibilità non è la stessa per tutte le
specie. Per esempio tra gli aranci la cv. "Ovale" è la più sensibile al freddo come lo
sono anche le cv. "Tarocco" e "Moro", mentre diverso è il comportamento delle cv.
"Washington navel" e "Navelina". Con temperature superiori ai 38°C si hanno arresti
di sviluppo dei frutti con conseguente deprezzamento della produzione e il
disseccamento di foglie e di rami di vario ordine. Se l'innalzamento delle temperature
si verificano durante l'allegagione, ci può essere il completo annullamento della
produzione.

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Generalmente il fabbisogno di calore degli agrumi è calcolato dall'inizio della
vegetazione fino alla raccolta dei primi frutti sulla base della somma delle
temperature superiori a quella considerata "zero di vegetazione" (12,8°C). Quindi
perché la pianta di agrume vegeti e produca normalmente, l'indice di calore deve
essere superiore a 1.200°C secondo alcuni autori, secondo altri deve essere di
1.500°C. I più esigenti risulterebbero gli aranci di cv. tardive, i meno esigenti sono i
limoni, mandarini e gli aranci di cv. precoci.

Il terreno
Le caratteristiche fisiche del terreno sono di importanza maggiore rispetto alla
dotazione di elementi nutritivi. Infatti, se è possibile con fertilizzanti organici
reintegrare le perdite che si hanno per asportazioni, non è altrettanto facile correggere
le scadenti condizioni di fertilità fisica del terreno. I terreni da preferire sono quelli in
cui sabbia, limo e argilla si trovano in proporzione equilibrata, ad eccezione
dell'arancio "Ovale" dove sembra che i migliori risultati si ottengono in terreni
argillosi ben drenati.

Caratteristiche dei terreni più vocati:


• profondi
• uniformi
• medio impasto
• argilla 15-20%
• limo 15-20%
• sabbia 40-60%
• calcare 5-10%
• scheletro 5-10%
• pH 6,5-7,5
• S.O. non inferiore al 2%
• azoto tot. 1-1,5 per mille
• anidride fosforica assimilabile: 0,3-0,4 per mille
• ossido di potassio scambiabile: 0,1-0,15 per mille
• magnesio 0,1-0,03 per mille

Occorre evitare i terreni con:

• argilla superiore al 35%


• calcare superiore al 30%
• carbonati, solfati e cloruri di Na e Mg intorno al 40%

Altri aspetti che non possono essere trascurati riguardano la giacitura. I terreni
pianeggianti si prestano meglio ad essere lavorati, anche se i terreni collinari sono
meno soggetti alle gelate, anticipano l'epoca di maturazione, beneficiano di una

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maggiore insolazione, danno produzioni qualitativamente più elevate anche se
quantitativamente più basse.

Scelta varietale
I criteri di scelta varietale a cui l'operatore farà riferimento saranno basati sia sugli
aspetti morfologici che fisiologici della coltura.

Cultivar di arancio
Varietà Caratteristiche fisio-morfologiche
Navelina Maturazione precoce, entra in produzione già al 3°-4° anno, resiste bene
ai venti
Washington navel Buona resistenza al freddo e al trasporto, frutti di ottima qualità
Navelate Si conserva più a lungo sulla pianta senza alterare le caratteristiche
organolettiche
Moro Poco vigoroso, il frutto resiste bene oltre il mese di febbraio, apireno o
quasi
Tarocco Entra in produzione precocemente, molto vigorosa e produttiva
Sanguinello Poco resistente sulla pianta e al vento, le linee nucellari presentano delle
ottime caratteristiche pomologiche
Belladonna Buona resistenza della pianta e del frutto ai venti, fruttifica
precocemente, ma può dare anternanza di produzione
Biondo comune Buona vigoria e produzione
Ovale Capacità produttiva modesta, soggetta a rifiorenza, sensibile al freddo
Valencia Late Elevata produttività, i frutti si conservano bene sulla pianta, per produrre
frutti di qualità ha bisogno di temperature elevate

Cultivar di mandarini
Varietà Caratteristiche fisio-morfologiche
Clementine "Comune" Varietà particolarmente influenzata dalle condizioni climatiche, vigorosa
di medio sviluppo, produce bene in terreni sciolti e sui litorali
Clementine "Monreal" Molto produttivo, buona pezzatura, sebbene i frutti siano molto ricchi di
semi, tra i più precoci come maturazione
Clementine "Oroval" E' una mutazione del clementine comune, quasi sempre apireno o
contiene al massimo 1-3 semi
Mandarini tardivo di Probabile mutazione del mandarino "Avana", di medio vigore e con frutti
Ciaculli di pezzatura inferiore, si preferiscono nei reinnesti le selezioni nucellari
62-22A7 e 62-22A-2 che sono caratterizzate da una maggiore produzione

La scelta del portinnesto


Le caratteristiche più importanti in agrumicoltura biologica richieste da un
portinnesto sono:
• Buona affinità d'innesto con le cultivar che si intende innestare
• Resistenza o tolleranza alle malattie dell'apparato radicale quali le Phytophtora
spp., i nematodi
• Resistenza o tolleranza al virus della tristeza, xiloporosi, cristacortite, psorosi o
al viroide dell'exocortite
• Resistenza alle gelate

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• Adattamento alle caratteristiche fisiche e chimiche del terreno e alle
caratteristiche climatiche dell'ambiente di coltivazione

In agrumicoltura il ventaglio di alternative non è così ampio come nei fruttiferi,


forse perché fino a pochi decenni fa si utilizzava un solo portinnesto, l'Arancio amaro
o melangolo (Citrus aurantium L.), che per caratteristiche era considerato il più
idoneo per la coltivazione degli agrumi, anche per via della elevata resistenza alla
Phytophora. In seguito alla diffusione della Tristeza, in quelle aree dove il virus si è
diffuso in maniera endemica, c'è stato un progressivo abbandono di questo
portinnesto. L'esperienza di altre nazioni, dove il virus ha provocato la morte di
milioni di piante di agrumi, induce ad essere cauti sull'utilizzo esclusivo dell'arancio
amaro. I numerosi focolai di Tristeza trovati nelle diverse regioni agrumicole italiane
e il recente rinvenimento del vettore Toxoptera citricidus nell'isola di Madera sono un
ulteriore elemento di preoccupazione.
In una agrumicoltura vocata, dove i reimpianti si susseguono con una certa
frequenza, l'arancio amaro che segue a se stesso trova difficoltà di crescita per i noti
fenomeni di stanchezza.

I portinnesti alternativi
Portinnesti Vantaggi Svantaggi
Troyer Buona affinità d'innesto con Sensibile al "dry root rot",
l'arancio, mandarino e disaffine con limone "Eureka"
pompelmo e il tangelo "Mapo"
Carrizo Sensibile al "dry root rot"
Swingle Dà buone produzioni e ottime
caratteristiche qualitative ai frutti
Flying dragon Eccessivamente nanizzante,
permette di controllare l'eccesso
di vigore con la cultivar Tarocco
nucellare e una maggiore
pigmentazione dei frutti
Arancio dolce Riveste una certa importanza in Sensibile alle phytophthorae
terreni sciolti, dove non si
verificano ristagni idrici
Poncirus trifogliata Buona affinità con mandarini, Scarsa affinità con il limone,
arancio e pompelmo; induce alla maggiore accrescimento del
marza una buona resistenza alle soggetto rispetto al nesto; non
basse temperature; induce una tollera i terreni calcarei.
rapida messa a frutto degli alberi
e una maturazione dei frutti più
precoce; elevata adattabilità ai
terreni umidi; resistenza alla
gommosi del colletto al
marciume radicale e al nematode
Alemon Buona affinità con il limone e Trasmette alla marza una certa
con il clementine; tollerante al sensibilità alle basse
calcare ed agli alti contenuti di temperature. I frutti prodotti
sali e di boro nel terreno. hanno una buccia sottile.

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Tollerante all'exocortite, alla Sensibile alla tristeza e alla
cristacortite e alla psorosi cachessia-xiloporosi
Limone volkameriano Buona affinità con limone, Disaffinità con l'arancio Moro
mandarino, pompelmo e arancio; e Tarocco. Sensibile alla
il maggiore sviluppo rispetto ad gommosi, si deve evitare di
altri portinnesti si verifica solo utilizzarlo in terreni con
nei primi anni, poi per effetto eccessi di umidità; sensibile
dell'elevata fruttificazione il alle basse temperature
ritmo di accrescimento tende a
ridursi. Buono il comportamento
nei terreni calcarei
Siamelo Elevata resistenza alle Sensibile alla salinità
Phytophtora, tollera la tristeza;
con il limone ha mostrato una
buona resistenza al mal secco, al
marciume radicale parassitario e
alla gommosi del colletto

Scelta del materiale vivaistico


La scelta di materiale selezionato e certificato è un modo per tutelarsi dalla
comparsa di determinate patologie che potrebbero seriamente compromettere non
solo l'impianto, ma anche la produzione stessa.
Il materiale di riproduzione vegetativa non ottenuto conformemente al metodo di
produzione biologico può essere utilizzato, durante un periodo transitorio che termina
il 31 dicembre 2000 e su autorizzazione dell'autorità competente dello Stato membro,
se l'utilizzatore di tale materiale di riproduzione può dimostrare in modo
soddisfacente all'organismo o all'autorità di controllo dello Stato membro che non gli
era possibile procurarsi sul mercato comunitario materiale di riproduzione di una
varietà appropriata della specie in questione. (Reg. CEE n. 1935/95)

Il materiale di propagazione deve essere privo dalle seguenti malattie e patogeni:


Tristeza
Psorosi
Variegatura infettiva-Foglia bollosa
Esocortite
Cachessia
Concavità gommose
Cristacortite
Impietratura
Marciume delle piantine in semenzaio (gen. Pythium e Phytophthora)
Batteriosi (Pseudomonas syringae pv. syringae
Minatrice serpentina (Phyllocnistis citrella)
Cocciniglia cotonosa o cotonello degli agrumi (Planococcus citri)
Mosca bianca fioccosa (Aleurothrixus floccosus)
Nematodi (Meloidogyne spp.)

Sistema di produzione e d'impianto

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Riposo del terreno
Nel caso di rinnovo dell'agrumeto si consiglia di mettere il terreno a riposo per un
anno oppure effettuare una rotazione con colture erbacee. Inoltre è fondamentale
l'asportazione dei residui radicali della coltura precedente. Ove possibile si consiglia
di sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella occupata dalle precedenti.
Dove è possibile far succedere all'arancio amaro il citrange.

Preparazione del terreno e impianto


La migliore preparazione del terreno si fa coltivandovi erba medica le cui radici
esplorano il terreno e lasciano dopo la loro morte un'infinità di piccoli canali di
drenaggio. Si possono anche coltivare delle piante soffocanti e rinettanti (foraggi,
sovesci ecc. ) per eliminare completamente le malerbe prima di fare lo scasso.
Lo scasso non va effettuato in profondità per evitare di riportare in superficie strato
inerte cioè microbiologicamente non attivo. Non va effettuato nel caso di terreni
molto sciolti (sabbiosi) poiché essi non oppongono resistenza allo sviluppo delle
radici. Si dovrà intervenire in profondità (80-100 cm.) solo nei terreni
tendenzialmente argillosi o limosi-argillosi dove la suola di scasso può creare
problemi in caso di abbondanti precipitazioni perché potrebbe favorire infezioni da
Phytophthora e determinare casi di asfissia radicale. Gli appezzamenti dovranno
essere orientati da nord a sud.

Distanze e disposizioni delle piante


I sesti che vengono attualmente adottati sono 5x5 o 6x6 o 6x5 lasciando la minore
distanza sulla fila. Questi permettono di avere una buona areazione senza creare
condizioni favorevoli allo sviluppo di patogeni e di insetti.
Nella scelta delle pianta in vivaio si dovrà ricorrere a piante certificate cioè piante
prodotte con il metodo di produzione biologico e per le quali viene assicurata anche
la rispondenza varietale e sanitaria.
Durante la sosta in azienda, prima della messa a dimora delle piante, si deve aver
cura di collocarle al riparo dei venti, dai freddi e dal sole, bagnandole in
corrispondenza del pane di terra, e del fogliame. Si consiglia di piantare con il pane di
terra per avere un facile attecchimento.

Epoca dell'impianto
Generalmente lo si effettua in marzo-aprile. Le giovani piante sono messe in
condizioni di emettere prontamente, con la buona stagione nuove radici e nuovi
germogli.
Nei nostri ambienti si potrebbe piantare tutto l'anno. Impiantando in ottobre o
novembre non si ha lo sviluppo di nuove radici , che invece iniziano a formarsi solo
in febbraio-marzo dell'anno successivo. La pianta resta per mesi senza che si formi il
callo di cicatrizzazione delle radici con gravi pericoli di infezioni di marciume
radicale e di Phytophthorae.

Cure dopo l'impianto

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Dopo piantati gli alberi, conviene dare dell'acqua per sistemare il terreno e farlo
aderire alle radici. Non si dovrà esagerare in seguito con irrigazioni frequenti per
evitare il marciume radicale. A volte può essere utile affidare la piantina a un tutore
che viene tolto dopo il secondo anno. Il tronco giovane dell'albero degli agrumi,
essendo poco ricco in succhi, si scalda sotto il sole facilmente creando delle
scottature, che possono essere evitate imbiancando a calce il tronco appena dopo
piantato. Se non si è potuto impiantare prima i frangiventi si dovranno approntare
ripari individuali con cannicci, stocchi di granoturco, ecc. posizionati dalla parte dei
venti dominanti. Il terreno attorno alla pianta va tenuto fresco con una pacciamatura,
ma bisognerà osservare alcune precauzioni:
• non mettere troppo presto il letame paglioso per non far ritardare il riscaldamento
primaverile del terreno, ma bisognerà aspettare la fine di maggio
• limitare la pacciamatura a mezzo metro attorno alla pianta perché le radici sono
attirate dalla sostanza organica e tenderebbero a mantenersi troppo superficiali.

Gestione della produzione

Interventi sulla pianta


Prima di iniziare la potatura di un agrumeto biologico si deve tener conto della
fisiologia della pianta, in particolare del ruolo che svolgono le foglie ed i rami. Questi
si comportano come organi di riserva per l'amido, a differenza delle piante da frutto a
foglia caduca che accumulano tale composto nelle radici. Per gli agrumi l'accumulo
delle riserve raggiunge i maggiori livelli a febbraio-marzo, prima della ripresa
vegetativa della pianta. Potature con forti riduzione della chioma risultano arrecare
notevoli danni alle piante, ed inoltre la scarsa dotazione di carboidrati, causata da
pesanti potature, si traduce in una minore disponibilità di questi composti alla ripresa
vegetativa. La scarsa disponibilità di carboidrati ostacola anche il raggiungimento di
un buon equilibrio con i composti azotati, con conseguente eccessiva vigoria a
scapito della produttività e della qualità.
Nelle piante in condizioni di scarsa luminosità dovute dall'eccessivo affollamento
all'interno della chioma o per sesti troppo stretti, risulta essere ostacolata la fotosintesi
clorofilliana, determinando seccumi nella parte bassa e all'interno della pianta,
concentrando la produzione nella parte alta della chioma dove si hanno i maggiori
benefici della luce solare, ed inoltre permette il favorire dello sviluppo sia di funghi
che di insetti dannosi che trovano un macroclima favorevole.
Una corretta potatura nei primi anni permette di anticipare la messa in produzione
e di frenare la crescita della pianta. Una opinione errata tra gli agrumicoltori è che
l'eccesso di vigore possa essere frenato con una potatura. Infatti, quando una pianta
viene potata, essa reagisce con un rigoglio vegetativo, soprattutto in vicinanza del
taglio, ottenendo l'effetto opposto. Si consiglia quindi di lasciare sviluppare
liberamente la pianta senza provocare eccessive mutilazioni, ma intervenendo solo
per definire l'impalcatura, eliminare i rametti interni che si intrecciano tra di loro e i
succhioni che fuoriescono dal tronco o dalle branche.

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Si consiglia di non eliminare questi rami assurgenti che indeboliscono la branca
madre, poiché costringono la pianta a frenare il suo sviluppo e a rompere l'equilibrio
vegeto-produttivo a scapito della fruttificazione.
Nuovi orientamenti preferiscono impalcare basso non oltre 100 centimetri, per i
seguenti motivi:
• per proteggere con la stessa chioma il tronco dall'azione diretta dei raggi del sole e
dalle basse temperature invernali
• per l'accertata maggiore funzionalità della parte aerea dell'albero in virtù della
minore distanza tra apparato assorbente e chioma
• per ridurre le spese di raccolta e di potatura

Il numero delle branche non dovranno superare il numero di tre, inclinate di 60°
nei confronti dell'asse del tronco, disposte simmetricamente in maniera tale da avere
una distribuzione razionale e uno sviluppo più equilibrato dei rami nel loro
complesso, permettendo che luce e aria penetrino profondamente e uniformemente in
tutte le parti della chioma.
Ottenuta l'impostazione generale della pianta, va lasciata sviluppare liberamente
secondo l'habitus vegetativo più consono alla specie e alla cultivar.
Raggiunto un equilibrio vegeto produttivo la pianta di agrume sviluppa una chioma
compatta ed una densità di foglie tale da ostacolare l'infiltrazione della luce solare
nelle parti interne, per cui molti rametti interni perdono di vigore e la fruttificazione
avviene solo ed esclusivamente sui rami esterni della pianta. E' bene quindi eliminare
tutti i rametti disseccati ed esauriti all'interno della chioma migliorando la
penetrazione della luce e agevolando anche la fruttificazione all'interno.
La rimozione del legno esaurito è un operazione indispensabile nelle piante adulte,
perché si possa stimolare la formazione di nuovo legno. Ai fenomeni di
invecchiamento si aggiungono situazioni patologiche che possono essere corrette se
si interviene in maniera tempestiva con la potatura. La capitozzatura della chioma
sulle branche principali è consigliata quando si è in presenza di piante fortemente
debilitate e per lungo tempo trascurate. Inoltre questo intervento lo si può effettuare
anche in piante danneggiate alla corona radicale da roditori o parassiti radicali, o per
correggere irreversibili alterazioni dovute ad incompatibilità tra marza e portinnesto.
E' un operazione che va effettuata in primavera e le piante interessate dovranno essere
protette con materiali coibenti o imbiancate con latte di calce onde evitare danni
prodotti da scottature solari per lo scarso ombreggiamento.
In presenza di danni causati da eventi atmosferici è grave errore intervenire subito.
Si consiglia di potare solo dopo molti mesi, quando la vegetazione si è sviluppata, in
maniera tale da evitare di amputare il ramo nel punto non dovuto, con la conseguenza
di dover intervenire una seconda volta.

Potatura meccanica
La potatura meccanica da poco introdotta nel campo agrumicolo ha permesso di
ridurre i costi d'intervento.
Le tecniche di taglio possono essere di due tipi:

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• serie di lame a dischi rotanti che agiscono in senso verticale, spaziando a piacere
l'interfilare delle piante con una potatura a siepe (hedging);
• serie di lame a dischi rotanti che agiscono in senso orizzontale effettuando la
cimatura delle piante (topping).

Svantaggi della potatura meccanica


Decremento di produzione nel primo e a volte nel secondo anno
Non consente interventi selettivi sulla pianta, per cui si rende indispensabile il
completamento dell'operazione con la potatura manuale
Agisce solo ed esclusivamente sul mantello vegetativo esterno, quindi sulla
vegetazione più giovane per cui il rinnovo del legno vecchio diventa impossibile
effettuarlo meccanicamente
Provoca uno sviluppo vegetativo affastellato riducendo la luminosità all'interno della
pianta

Generalmente si sconsiglia di effettuare contemporaneamente il topping e hedging,


infatti la pianta subisce minori squilibri quando le due tecniche di taglio vengono
effettuati ad anni alterni; inoltre negli ultimi anni si è preferito gli interventi abbinati,
potatura meccanica e tradizionale, questi effettuati ad anni alterni si sono dimostrati
quelli più idonei a limitare gli inconvenienti evidenziati dalla meccanizzazione
integrale.
Le specie che rispondono meglio alla potatura meccanica sono l'arancio, il limone
e il pompelmo, mentre il meno adatto è il mandarino.

Epoca e frequenza della potatura


L'epoca per effettuare la potatura viene stabilita in funzione del tipo di trattamento
che si vuole mettere in atto, degli scopi che si vogliono raggiungere, della specie e
cultivar su cui si interviene e dell'ambiente in cui operiamo.
Generalmente si consiglia di:
• potare dopo che sia passato il pericolo delle gelate tardive, al fine di evitare che lo
sviluppo della nuova vegetazione sia danneggiata dagli abbassamenti repentini di
temperatura;
• evitare di potare in ritardo, cioè in autunno. Infatti la pianta potrebbe emettere
nuova vegetazione che non lignificando in tempo utile risulterebbe danneggiata
dai primi freddi;
• non potare il limone durante il periodo della cascola fisiologica dei frutticini per
non turbare l'equilibrio già precario in cui la pianta si trova.

L'epoca migliore per potare gli agrumi cade nei periodi che precedono i flussi
vegetativi primaverili ed estivo-autunnali, infatti questi periodi stimolano la
produzione di nuova e robusta vegetazione senza disturbare la fisiologia.
La potatura autunnale effettuata sul limone è intesa come una pratica di profilassi-
lotta per le infezioni di "mal secco".

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Nelle cultivar precoci di arancio si consiglia di potarle prima del nuovo flusso
vegetativo primaverile, ma non prima della raccolta; nella cultivar Moro per evitare
che i rametti disseccano è bene intervenire nel periodo estivo.
Per le cultivar tardive di arancio si interviene appena terminata la cascola di
giugno.
Anche per la frequenza non è possibile stabilire aprioristicamente ma decisa caso
per caso in relazione allo stato delle piante e di quello che si vuole ottenere, è errato
quindi per molte specie agrumicole fare riferimento alla potatura come tecnica da
effettuarsi annualmente. Solo per il mandarino conviene farlo annualmente o ad anni
alterni però nell'anno di carica dopo completata la cascola di giugno.

Gestione del suolo

Fertilità
In Agrumicoltura biologica, prima ancora di valutare eventuali apporti esterni di
fertilizzanti, è consigliabile sfruttare le risorse organiche presenti in azienda o
reperibili sul territorio. In tale ottica particolarmente importante è l'utilizzo sia di
coperture vegetali che di residui di potatura.
Consigliato Sconsigliato Permesso
Utilizzo di coperture vegetali. Il periodo La semina in prossimità del
utile di insediamento e sviluppo tronco, quando sono
dell'inerbimento temporaneo è tra ottobre e utilizzate le macchine
marzo. Dopo lo sfalcio interrare con spandiconcime, comportano
l'ausilio di erpici a disco la massa verde per ritardi di germinazione e
Coperture agevolare la migliore degradazione ed sopraffazione dalle
vegetali evitare perdite per eccesso di calore. Se spontanee del tipo urtica
viene interrata massa verde ricca in fibra si spp. e oxalis spp.
consiglia di incorporare concimi organici ad
alto titolo di azoto per sopperire alla
richiesta da parte dei microrganismi
demolitori.
Una regolare immissione di sostanza Si potrà effettuare la Nel caso in cui gli
organica di origine aziendale (letame, triturazione dei residui di interventi realizzati
residui vegetali) preferibilmente compostati potatura solo se questi non non fossero sufficienti
al fine di preservare il livello di humus, di presentano attacchi è possibile intervenire
attività biologia e di sostanze nutritive per parassitari. E' vietato l'uso con uno o più mezzi
Fertilizzanti le piante di materiali organici da tra quelli previsti di
aziende convenzionali origine minerale e
organica ammessi nel
Reg. Cee 2092/91 All.
II e successive
modifiche

Principali caratteristiche di alcune piante da sovescio


Specie botanica e Tipo di terreno Reazione Radice Quantità di seme
nome comune kg/ha o hl/ha
Lupinus albus Povero, sciolto Acida Profonda 150-180 kg/ha
(lupino bianco)
Vicia faba minor Tutti Alcalina Media 140-180 kg/ha
(favino)

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Vicia sativa (veccia Tutti Alcalina Media 100-150 kg/ha
comune)
Vicia villosa (veccia Sabbioso-argilloso Alcalina Media 80-90 kg/ha
villosa)
Trifolium Poco calcareo Acida Profonda 50-60 kg/ha
incarnatum
(trifoglio incarnato)
T. alexandrinum (T. Argilloso Alcalina Profonda 25-30 kg/ha
alessandrino)
T. squarrosum (T. Tutti Alcalina Profonda 15 kg/ha
squarroso)
Trigonella phoenum Pesante Alcalina Media 30-60 kg/ha
graecum (fieno
greco)
Lathyrus sativus Tutti Neutri Media 2 hl/ha
(cicerchia)
Lathyrus cicera Tutti Neutri Media 2 hl/ha
(moco o piccola
cicerchia)
Lathyrus clymenum Tutti Neutri Media 2 hl/ha
(dolica)
Avena sativa Argilloso Media Media 100-120 kg/ha
(avena)
Hordeum vulgare Argilloso Media Media 110 kg/ha
(orzo)
Sinapis alba (senape Calcareo-sabbioso Alcalina Media 15-20 kg/ha
bianca)

Lavorazioni
Le lavorazioni del terreno in un agrumeto hanno come obiettivo la conservazione
del terreno, della sua fertilità e umidità.

Consigliate Da evitare Motivazioni


Lavorazioni superficiali Lavorazioni profonde
Per evitare rottura di radici
superficiale e favorire lo
sviluppo di patogeni
Lavorazioni con il terreno in Lavorazioni dei terreni con Compromettono le
tempera eccessi di umidità o troppo caratteristiche fisiche del suolo
asciutti
Lavorazioni che non Lavorazioni tipo fresatura Provocano un peggioramento
comportano un eccessivo della struttura del terreno
sminuzzamento del terreno

Controllo delle infestanti


Negli ambienti tendenzialmente aridi e con poche e costose risorse irrigue, come
quelle pugliesi, alle specie infestanti viene imputato di svolgere azione concorrenziale
nei riguardi della coltura arborea in fatto di cattura di nutrienti, di luce, ma
soprattutto di acqua.

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Pratiche colturali
Inerbimento spontaneo controllato nei periodi autunno-vernini
Irrigazione localizzata
Lavorazioni meccaniche
Pirodiserbo

Irrigazione
Consigliato Da evitare
Quando si verifichino condizioni climatiche critiche per il Le irrigazioni sopra chioma lì dove ci sono problemi di
buon esito della coltura. I momenti in cui gli agrumi risulta natura fitoparassitaria.
maggiormente sensibile agli stress idrici corrisponde al
periodo che intercorre tra fioritura ed allegagione, infatti si
ritiene indispensabile che l'umidità del terreno si mantenga
intorno al 65% della capacità idrica di campo, il
fabbisogno varia tra i 7.000 e i 18.000 m3/ha
Utilizzo di acqua con salinità (conducibilità elettrica) < di Abbondanti irrigazioni che stimolano lo sviluppo della
750 micromhos chioma rendendo più ricettive le piante agli attacchi dei
patogeni

Raccolta
Consigliata Da evitare
Raccolte accurate, effettuate al giusto grado di Su limone "Femminello" la raccolta a mano rispetto a
maturazione e con tempo asciutto, minimizzano i danni del quella effettuata con l'uso di forbici, in quanto produce una
marcio in post-raccolta maggiore percentuale di marcio

Controllo dei parassiti


In agrumicoltura biologica è fondamentale creare le condizioni per limitare al
massimo la presenza e lo sviluppo di organismi dannosi e favorire la capacità e la
resistenza della pianta. Ciò si ottiene esaltando i rapporti tra gli organismi che
costituiscono la biocenosi dell'agrumeto. La conoscenza dei cicli biologici dei
principali organismi dannosi ed utili consentono di esaltare al meglio le interazioni
tra essi esistenti e sfruttare l'azione di limitazione naturale che esercitano i fattori
climatici ed agronomici (vedi allegato 1)

Principali organismi della biocenosi nell’agroecosistema agrumeto


Organismi dannosi Insetti: Mosca della frutta, Cotonello degli agrumi, Cocciniglia mezzo
grano di pepe, Cocciniglia rosso forte, Cocciniglia a virgola, Oziorrinco,
Afidi, Minatrice serpentina, Tripide degli agrumi, Mosca bianca fioccosa,
Formiche.
Funghi: Mal secco, Marciume radicale da Phytophtora, Marciume delle
piantine in semenzaio.
Batteri: Batteriosi
Organismi utili Crisopidi, Coccinellidi, Cryptolaemus montrouzieri, Exochomus
quadripustulatus, Eublemma scitula, Chilocorus bipustulatus, Scutellista
cyanea, Moranila californica, Coccophagus, Diversinervus, Metaphycus
Sirfidi, Miridi, Antocoridi, Orius, Forficule, Ditteri Cecidomidi,
Leptomastix dactylopii, Pnigalio, Aphidius, Aphidoletes, Lysiphlebus,
Praon, Ephedrus, Monoctonus, Trioxys, Aphelinus, Formiche, funghi del
gen Entomophtora, Cephalosporium e Isaria.
Prede alternative Afidi, Acari

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Piante utili La presenza di essenze in fioritura incrementa la popolazione di pronubi
nell’arboreto, utili per una buona impollinazione; inoltre, un
agroecosistema ricco di differenti essenze offre agli organismi utili, rifugio,
fonte di alimento e prede alternative.

Fattori di controllo dei parassiti

Fattori di limitazione degli organismi dannosi (allegato 1)


Fitofagi Nemici naturali Fattori Fattori agronomici Controllo biologico
pedoclimatici
Afide verde degli Predatori: Crisopidi, Le elevate Concimazioni ed Introdurre foglie con afidi
agrumi (Aphis Sirfidi, Ditteri temperature irrigazioni parassitizzati dal Lysiphlebus
spiraecola v.d.G.) Cecidomidi, Miridi, estive associate equilibrate rendono (mummie) per anticipare la
Afide bruno Antocoridi, all’assenza di le piante meno diffusione del parassitoide.
degli agrumi Coccinellidi. pioggia appetite dal fitofago Utile può rivelarsi l'applicazione
(Toxoptera Parassitoidi: Aphidius, provocano una rispetto a piante di macerati di ortica e di
aurantii (B.d.F.)) Praon, Ephedrus, considerevole lussureggianti, sulle equiseto.
Afide del cotone Lysiphlebus, diminuzione quali viene anche
(Aphis gossypii Monoctonus, Trioxys, delle colonie ritardata la comparsa
Glov.) Aphelinus. afidiche. delle alate e
Funghi: Entomophtora I temporali l’abbandono
spp. Particolarmente esercitano dell’ospite.
efficaci sono i un’azione Potature equilibrate
Lysiphlebus nei dilavante delle
confronti dell’afide colonie afidiche
bruno e dell’afide del con temporanea
cotone. riduzione delle
infestazioni;
inoltre frenano la
diffusione delle
alate migranti.
Mosca della Diversi microrganismi Corretta gestione Monitoraggio dei voli con
frutta (Ceratitis e vari predatori tra i agronomica trappole al feromone 3/ha e
capitata) quali Coleotteri e dell’irrigazione ispezione dei frutti. Cattura
Stafilinidi, Carabidi e rimuove le massale con trappole
Iimenotteri Formicidi. condizioni di stress (cromotropiche gialle, esche
che insieme ad altri proteiche avvelenate)
fattori aumentano la
suscettibilità
Evitare
consociazioni di
fruttiferi a
maturazione scalare
(es. pesche e loti con
arance e mandarini)
Cotonello degli Predatori: Le alte Tutte le pratiche Lotta biologica con lanci di
agrumi Cryptolaemus temperature agronomiche che Cryptolaemus montrouzieri e
(Planococcus citri montrouzieri, estive possono riconducono le Leptomastix dactylopii; controllo
(Risso)) Scymnus includens, rallentare lo piante ad un giusto delle formiche con applicazione
Sympherobius sviluppo del equilibrio vegetativo di fasce adesive al tronco.
pygmaeus, Leucopis cotonello, il limitano lo sviluppo Esposizione di trappole al
spp., Crisopidi. quale riprende del fitofago. feromone sessuale in numaro di
Parassitoidi: però a Potature oculate e 3/ha ; al verificarsi di
Leptomastix svilupparsi in sesti d’impianto temperature minime superiori ai
dactylopii, Anagyrus autunno. larghi, favorendo 13-15 °C e alla comparsa delle
pseudococci, una migliore prime catture si affettua il lancio
Leptomastidea illuminazione, di 5000 individui di Leptomastix
abnormis. sfavoriscono il dactylopii/ha in 2 o3 volte. L’uso
Vari antagonisti cotonello. del predatore C.montrouzieri

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naturali Coleotteri Tra le cv di arancio, richiede temperature minime
Coccinellidi i danni maggiori si superiori a 20°C con il lancio di
(Exochomus verificano su frutti 800 individui/ha in 2 soluzioni
quadripustulatus, delle varietà
chilocorus ombellicate (gruppo
bipustulatus,Lindorus Navel) e di quelle
lophante,) che fruttificano a
grappolo (es. Moro).
Cocciniglia Predatori: Chilocorus Le alte Tutte le pratiche Controllo delle formiche
mezzo grano di bipustulatus, temperature agronomiche che
pepe (Saissetia Exochomus estive provocano riconducono le
oleae (Oliv.)) quadripustulatus, alta mortalità piante ad un giusto
Scutellista cyanea, delle neanidi. equilibrio vegetativo
Moranila californica, e ne limitano
Eublemma scitula. l’ombreggiamento
Parassitoidi: della chioma
Coccophagus spp., sfavoriscono lo
Diversinervus spp, sviluppo del fitofago
Metaphycus spp. e della fumaggine.
Funghi:
Cephalosporium
lecanii e Isaria spp.
Cocciniglia rosso Chilocorus Lo sviluppo Spazzolare i tronchi Monitorare con trappole per la
forte (Aonidiella bipustulatus, Aphytis dell'insetto è e le grosse branche e cattura dei maschi in numero di
aurantii) melinus ostacolato dalle pennellare con calce. 3/ha; seguire l’andamento dei
Rhyzobius lophante, alte temperature Corretta gestione voli per prevedere la presenza in
Cybocephalus (30-32°C) agronomica della campo delle neanidi del fitofago.
rufifrons, accompagnata da coltura al fine di Il controllo biologico si basa su
Lestodiphosis bassa umidità ostacolare lo lanci di A. melinus (50.000-
aonidiellae e da vari relativa. sviluppo del 200.000 individui/ha) con
Imenotteri Afelinidi ed fitofago. cadenza settimanale o
Encirtidi Comperiella quindicinale con temperatura non
bifasciata inferiore ai 18-20°C.
Cocciniglia Chilocorus
virgola bipustulatus,
(Mytilococcus Hemisarcoptes,
beckii ) Aspidiotiphagus
citrinus, Aphytis
Minatrice Predatori: Crisopidi Le basse Con la gestione La protezione dall’insetto si
serpentina degli Parassitoidi: Pnigalio temperature oculata rende necessaria per i giovani
agrumi spp., Ageniaspis invernali, dell’irrigazione, innesti e può essere attuata
(Phyllocnistis citricola, allungano i tempi fertilizzazione e installando cappucci di tessuto-
citrella Stainton) Ratzeburgiola di sviluppo potatura si può non tessuto subito dopo
incompleta, dell’insetto; favorire il massimo l’operazione d’innesto e prima
Cirrospilus diallus e indirettamente le accrescimento che inizi l’infestazione.
C. pictus, gelate, vegetativo alla
Apotetrastichus spp., disseccando i ripresa primaverile
Teleopterus erxias e teneri germogli, e, per quanto
Neochrysocharis spp. possono privare possibile, prolungare
di alimento le la stasi vegetativa
giovani larve ed estiva. In tal modo si
ridurre la cerca di concentrare
successiva lo sviluppo dei
popolazione germogli nei periodi
primaverile. in cui il fitofago è
Le alte poco attivo e ridurre
temperature i danni a livelli
estive, se accettabili.
bloccano lo
sviluppo di nuovi
germogli,

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ritardano
l’incremento di
popolazione e la
gravità delle
infestazioni di
fine estate.
Oziorrinco Nematodi Intervenire su piante giovani
(Otiorrhynchus entomopatogeni applicando fasce di colla o
spp.) Forficula sp. resinato di lana.
Beauveria
Tripide degli I primi freddi
agrumi invernali
(Heliothrips inducono
haemorrhoidalis) l'insetto ad
abbandonare la
chioma per
rifugiarsi tra la
corteccia o nel
suolo.
Mosca bianca Cales noacki, Amitus
fioccosa spiniferus,
(Aleurothrixus Cryptolaemus
floccosus) montrouzieri

Crittogame Fattori agronomici e pedoclimatici Controllo artificiale


Mal secco (Phoma Asportazione con la potatura dei rami Interventi preventivi con derivati
tracheiphila (Petri)) infetti; uso di cv meno suscettibili; rameici, eseguiti tempestivamente
protezione dal vento, gelo e grandine; dopo eventi meteorici avversi e/o in
fertilizzazioni bilanciate. presenza di ferite.
Marciume radicale Garantire un buon drenaggio dell’agrumeto; Nei mesi piovosi effettuare
(Phytophtora spp.) non innestare troppo basso; utilizzare piante spennellature al tronco con Poltiglia
sane e portinnesti resistenti; effettuare bordolese. Dopo l'estirpazione delle
irrigazioni equilibrate. piante infette effettuare calcitazioni
Su piante con gravi infezioni, rimuovere la al fine di creare un pH sfavorevole al
corteccia ammalata mettendo a nudo i fungo.
tessuti sani fin sulle radici principali;
lasciare la ferita esposta al sole. Preferire
per i nuovi impianti zone a basso rischio di
ristagno idrico
Marciume delle piantine Utilizzare terreni vergini, leggeri e ben Utilizzo di derivati rameici.
in semenzaio (Pythium spp. drenati; tenere il semenzaio libero da Utilizzare il fungo parassita
infestanti in modo da ridurre l’umidità. Myrathecium roridum
e Phytophora spp.)
Batteriosi (Pseudomonas Effettuare una accurata potatura al fine di In presenza di forti attacchi si
syringae pv. syringae van eliminare rametti infetti e migliorare suggerisce un solo intervento con
l'aerazione della chioma. Utilizzare barrire derivati rameici a fine ottobre-inizio
Hall) frangivento ed evitare l'eccessiva novembre.
vegetazione autunnale più sensibile ai
freddi invernali.

Controllo diretto
E’ consigliabile utilizzare i mezzi tecnici per il controllo diretto solo se necessario,
in particolare per prodotti a base di rame
Organismo dannoso Mezzo di controllo
Afidi L’applicazione di Piretro + sapone o di Rotenone deve essere
giustificata dal superamento della soglia di dannosità (10-30%
di germogli infestati). Non vanno eseguiti interventi con

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colonie afidiche prossime alla migrazione (presenza di alate) o
con discreta presenza di afidi mummificati e di insetti utili.
Mosca della frutta Intervenire con Piretro 0,15%
Silicato di sodio 0,5%
Piretro 0,5%+rotenone 0,5%+silicato di sodio 0,5%
Aggiunta di sostanze vegetali repellenti come l'assenzio
Cotonello degli agrumi Irrorazioni con olio bianco al 2% sono necessarie con il 10%
dei frutticini infestati (2-3 cm di diametro) nella fase di
migrazione del cotonello dal tronco verso i frutti.
Irrorazioni con sapone molle di potassio sono utili
contro melata e fumaggini.
Cocciniglia mezzo grano di pepe Irrorazioni con olio bianco al 1,5-2%, contro neanidi di 1° e 2°
età, al raggiungimento della soglia di 4 neanidi/foglia.
Irrorazioni con sapone molle di potassio o con Poltiglia
bordolese sono utili contro melata e fumaggine.
Cocciniglia rosso forte Applicazioni di Oli minerali bianchi 2-3% o Silicato di sodio
al 2,5%
Cocciniglia virgola Applicazioni di Oli minerali bianchi 2-2,5%
Oziorrinco Barriere protettive
Tripide degli agrumi Eventuali applicazioni di Oli minerali bianchi o
Rotenone
Mosca bianca fioccosa Applicazioni di Piretro o
Silicato di sodio
Formiche Applicazione di fasce di colla ai tronchi o di
Piretro in polvere da distribuire alla base del colletto.

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