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Soluzioni per coltura Soluzioni per coltura
La protezione
del pomodora
da industria.
La protezione
del pomodoro
da industria.
Syngenta per il pomodoro da industria.
Il pomodoro da industria una delle tipiche colture orticole
italiane, trovando areale di coltivazione in diverse zone geogra-
fiche della nostra penisola.
Ampia e articolata anche la gamma di prodotti che la filiera
pomodoro offre sia per il consumo interno, quale parte importante
della dieta mediterranea, sia per i mercati esteri.
Pur tra contraddizioni, necessit di innovazione e crescente com-
petizione sui trasformati a minor valore aggiunto, l'esperienza
degli agricoltori italiani e la lunga tradizione che li lega a questa
coltura, determina indiscutibilmente l'elevato livello qualitativo da
tutti riconosciuto.
Per quanto complesse siano le relazioni tra le varie componenti
che contribuiscono a definire e caratterizzare un prodotto,
trattandosi di agricoltura non si pu derogare dal campo e
dall'insieme di scelte che nel campo vengono prese.
Tra queste ultime la difesa fitosanitaria, anche per l'andamento
climatico meno prevedibile per piovosit, siccit o eventi meteo-
rici atipici rispetto ai tempi passati, concorre in modo rilevante
alla sanit e alla corretta evoluzione dei parametri qualitativi del-
la materia prima.
La Protezione del Pomodoro una pubblicazione nata s
dall'esperienza di chi lavora in Syngenta, ma che trova ispira-
zione dalla collaborazione, anno dopo anno, tra chi pratica l'a-
gricoltura per reddito e per passione e chi segue di persona e
costantemente l'influenza e i risultati dei propri agrofarmaci.
Questo manuale quindi uno strumento divulgativo di utilizzo
pratico, in particolare per chi ha cominciato a frequentare la
coltura e le sue problematiche fitosanitarie da poco tempo.
Spunti di conoscenza e di confronto sulle principali avversit
potranno essere utili e a portata di mano anche per coloro che
con esperienza osservano le piante di pomodoro camminando
in primavera ed estate tra una fila e l'altra.
La pubblicazione articolata in schede tecniche sintetiche,
ognuna delle quali riporta per malattia, insetto (o altro) le ca-
ratteristiche pi importanti relative allo sviluppo, le sintomato-
logie tipiche o i danni sui vari organi colpiti e le strategie di dife-
sa. Le soluzioni consigliate da Syngenta, con l'indicazione dei pro-
dotti e le modalit d'impiego, sono riportate alla fine di ogni
scheda.
La documentazione fotografica, testimonianza del contributo di
esperti del settore e del lavoro fatto direttamente in campo con
prove sperimentali e dimostrative, rende pi immediato il ricosci-
mento delle avversit anche se la pratica insegna che non sempre
questa operazione cos immediata nelle condizioni reali.
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S
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o
Elateridi
Nottua dei seminativi
Afide verde del pesco
Afidone della patata e del pomodoro
Nottua gialla del pomodoro
Nottua mediterranea
Nottua piccola
Nottua del cavolo
Tripide occidentale dei fiori
Cimice verde
Dorifora della patata
Ragnetto rosso comune
pag. 30
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38
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42
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46
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Insetti e acari
Peronospora
Alternariosi
Septoriosi
Oidio
Tracheoverticillosi
Tracheofusariosi
Radice suberosa
pag. 6
8
10
12
14
16
18
Maculatura batterica
Picchiettatura batterica
Cancro batterico
pag. 22
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Malattie fungine
Batteriosi
Marciume apicale
Colpo di sole
Spaccature
Scolatura o peperonatura
Cascola fiorale
pag. 56
57
58
59
59
Fisiopatie
Infestanti graminacee
e dicotiledoni pag. 68
Infestanti
Mosaico del cetriolo
Avvizzimento maculato
del pomodoro
pag. 62
64
Virosi
Programma di difesa:
Fungicidi
Insetticidi - Acaricidi
Erbicidi
Elenco dei prodotti
pag. 70
71
72
73
Pagine utili
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Malattie fungine
Le crittogame che possono interessare il pomodoro
destinato all'industria di trasformazione sono numerose
e colpiscono sia la parte aerea che l'apparato radicale.
Qui di seguito verranno descritte le malattie pi peri-
colose per la parte epigea della pianta:
peronospora (Phytophthora infestans)
alternariosi (Alternaria porri f.sp. solani e Alternaria
alternata)
septoriosi (Septoria lycopersici)
oidio o mal bianco (Leveillula taurica)
e per la parte ipogea:
tracheoverticillosi (Verticillium dahliae e Verticillium
albo-atrum)
tracheofusariosi (Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici)
radice suberosa (Pyrenochaeta lycopersici)
Nelle indicazioni fornite per la corretta difesa da questi
patogeni, verranno presi in considerazione sia gli accor-
gimenti di carattere agronomico sia quelli relativi alla
lotta con prodotti chimici.
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Peronospora
(Phytophthora infestans)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Il microrganismo si conserva sotto forma di micelio nel terreno e una importante fonte di inoculo
per lo sviluppo delle infezioni iniziali rappresentata dai tuberi della patata, da piante solanacee
spontanee e dal ritorno della coltura del pomodoro sullo stesso terreno (ristoppio).
Gli sporangi, che si formano sulla pagina inferiore delle foglie infette, vengo trasportati dal
vento e dall'acqua anche a grande distanza. Lo sviluppo del fungo, con un periodo di incuba-
zione e penetrazione che si completa in 3-6 giorni, favorito da una bagnatura fogliare di al-
meno 4 ore, per nebbie e rugiade persistenti, interventi irrigui con aspersione o piogge abbon-
danti, da umidit relativa dell'aria elevata, da bassa luminosit e da temperature notturne di
10-13 C e diurne comprese tra 20 e 23 C. Nelle condizioni italiane la malattia pu sviluppar-
si per gran parte del periodo di coltivazione della solanacea. Durante i mesi pi caldi dell'estate,
soprattutto negli areali di coltivazione del meridione, la peronospora pu subire un arresto per ca-
renza di umidit ed eccessi termici. La sintomatologia iniziale si evidenzia con efflorescenza
biancastra costituita dalle fruttificazioni (rametti conidiofori e conidi) del patogeno sulla pagina
fogliare inferiore.
BIOLOGIA
La peronospora interessa tutte le parti epigee della pianta:
sulla pagina superiore della foglie si manifesta con iniziali macchie tondeggianti, decolorate e
traslucide (dette macchie ad olio) che successivamente e in modo rapido, per la velocit di
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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diffusione del patogeno all'interno della foglia, imbruniscono e disseccano con la contemporanea
perdita di consistenza dei tessuti del lembo; se l'umidit dell'aria si stabilizza su valori bassi, i
sintomi della malattia restano circoscritti a piccole macchie
su steli e peduncoli il persistere di condizioni favorevoli determina striature longitudinali e tra-
sversali che, compromettendo la funzionalit vascolare, ne determina la perdita di turgore, con
conseguente rottura della parte vegetale sovrastante le lesioni
sui frutti ancora verdi la crittogama penetra in corrispondenza della zona calicina, evidenziandosi
con macchie irregolari, marezzate di verde oliva e bruno, che si estendono sulla superficie in lingue
longitudinali che, successivamente, assumono aspetto coriaceo ed impediscono la maturazione
della bacca favorendone la marcescenza. Sui frutti maturi le macchie si caratterizzano per una
maggior depressione e ampiezza, interessando tutta la superficie che talora presenta fessurazioni
da cui fuoriesce una muffa bianca costituita dal micelio.
Minore importanza epidemiologica viene ad assumere Phytophthora nicotianae var. parasitica:
interessa le piantine allo stadio di germinello che si trovano in vivaio, e talvolta i frutti immaturi a
contatto con il terreno; si caratterizza per le tipiche zonature concentriche che partono dalla zona
apicale.
Per una corretta gestione agronomica della coltura devono essere evitati i ristoppi di pomodoro o altre solana-
cee, e si dovrebbe provvedere all'asportazione dei residui colturali, soprattutto di piante infette.
Per la difesa fitosanitaria si consigliano interventi preventivi, considerando che, una volta installata, difficilmente la
crittogama potr essere eradicata. Per il controllo della peronospora del pomodoro da industria si consiglia di ini-
ziare, a 10-12 gg dal trapianto, con COPRANTOL per 2 o 3 trattamenti a cadenza di 7-8 gg.
Una volta che la coltura ha superato la crisi di trapianto e comincia a svilupparsi opportuno passare a prodotti con
caratteristiche citotropiche. Nel momento di attiva crescita, utilizzare RIDOMIL GOLD R alla dose di 4 Kg/ha op-
pure RIDOMIL GOLD MZ alla dose di 2,5 Kg/ha per 2 o 3 trattamenti a cadenza di 10-12 gg in funzione delle
condizioni climatiche. Chiudere la difesa utilizzando ORTIVA alla dose di 1 l/ha.
DANNI
La rapidit della diffusione con cui si evolve la malattia a partire da un focolaio iniziale determina danni econo-
mici rilevanti che talora possono arrivare alla distruzione della coltura nel giro di pochi giorni.
STRATEGIE DI DIFESA
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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Alternariosi o malattia della senescenza
(Alternaria porri f.sp. solani, Alternaria alternata)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
L'alternaria si conserva da un anno all'altro allo stato di micelio, conidi e clamidospore (organi
caratterizzati da lunga vitalit) sui residui di piante ammalate e su ospiti spontanei. Ove si pro-
ceda all'estrazione del seme proveniente da bacche infette, questo pu rappresentare un veico-
lo di infezione e diffusione.
Il range per le temperature di germinazione dei conidi molto ampio: da 2-3 C fino a 35-37 C
con l'optimum a 28 C circa. Tre giorni dopo l'infezione, in condizioni ambientali di elevata umi-
dit per piogge, interventi irrigui, rugiade notturne, ecc. e temperature favorevoli, compaiono i
primi sintomi.
BIOLOGIA
Alternaria porri interessa la pianta del pomodoro in tutte le sue parti epigee e in ogni suo stadio
di sviluppo vegetativo
In campo, la comparsa dell'infezione inizia generalmente dopo l'allegagione dei primi frutti:
sul fusto con piccole macchie nere, ovali e ben delimitate che determinano l'appassimento
della vegetazione sovrastante; l'infezione si pu estendere con analoga sintomatologia alle
ramificazioni contigue, ai piccioli, alle foglie e ai frutti
sulle foglie con macchie irregolari nerastre e necrotiche, tipicamente zonate in modo concen-
trico che possono confluire determinando il disseccamento del lembo e la caduta anticipata
delle foglie; su quelle pi vecchie le macchie, oltre ad essere pi estese, sono contornate da
alone giallastro
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
Non potendo interferire sul susseguirsi di estati calde ed afose, con un elevato tasso di umidit, ulteriormente
incrementato da interventi irrigui a pioggia, per impedire il ritorno del fungo si consigliano intervalli di rotazione
lunghi, l'asportazione di tutti i residui colturali, in particolare i frutti infetti e ove possibile l'attuazione dell'irrigazione
a goccia.
Syngenta mette a disposizione dellagricoltore diverse soluzioni per il controllo dellalternaria, con principi at-
tivi ad azione specifica che sostituiscono o integrano le resistenze genetiche di cui, a livello di tolleranza, sono
corredati alcuni ibridi di pomodoro per l'industria.
ORTIVA alla dose di 0,8-1 l/ha con trattamenti preventivi; SCORE 25 EC alla dose di 0,4-0,5 l/ha alla comparsa
dei primi sintomi; FOLIO GOLD alla dose di 2,5 l/ha.
DANNI
I frutti interessati da Alternaria spp. non sono commerciabili e il coinvolgimento talora pesante dell'apparato
fogliare deprezza il prodotto per il carattere del Brix, non permettendo il corretto svolgimento della funzione
clorofilliana e pertanto l'accumulo di zuccheri.
STRATEGIE DI DIFESA
sui frutti in fase di sovrammaturazione con tacche circolari scure, anche loro tipicamente con-
centriche, in genere localizzate in prossimit dell'inserzione del peduncolo, dai cui sepali parte
l'infezione, e che si ricoprono di efflorescenza fuligginosa.
Pur potendo interessare tutta la parte aerea della pianta, Alternaria alternata mostra i propri sintomi
pi appariscenti sui frutti maturi, in corrispondenza di lesioni per eccesso di turgore, scottature
e marciume apicale, con lo sviluppo di una muffa nera dall'aspetto vellutato. In genere le parti
necrotizzate interessano la polpa e si presentano circondate da un alone giallastro.
Il fungo si manifesta con piccole lesioni di 2-3 mm, oppure con alterazioni estese a tutto l'epicarpo;
quando l'attacco si concentra nella zona di distacco del peduncolo, la diffusione dei conidi interessa
il mesocarpo che si presenta annerito e di consistenza cuoiosa, manifestandosi esternamente solo
con piccole macchie.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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Septoriosi
(Septoria lycopersici)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Il patogeno si conserva sui residui di piante di pomodoro infetti e su piante spontanee.
La diffusione dei conidi favorita dall'azione combinata dell'acqua piovana e del vento. La penetra-
zione del fungo nella pianta avviene generalmente per via stomatica e il periodo di incubazione di
10-15 giorni; la sua propagazione sulla coltura risulta facilitata dall'innalzamento dei valori del-
l'umidit ambientale per piovaschi anche di breve durata e rugiade notturne con temperature
comprese tra 15 e 28 C (anche se l'optimum si attesta attorno ai 25 C). Pur essendo soggetta a
numerose variazioni, in funzione delle condizioni climatiche, la septoriosi si manifesta in modo
pi intenso e frequente nella Valle Padana verso la fine della coltura, comunque dopo l'allegagione
dei primi frutti, contribuendo al naturale decadimento delle piante, di cui interessa le foglie pi
vecchie, mentre nel meridione rappresenta una patologia tipica della primavera danneggiando
soprattutto le piantine in fase di sviluppo iniziale di cui compromette seriamente lo stelo.
BIOLOGIA
La parte di pianta interessata generalmente la foglia su cui si manifesta con sintomi differenti:
macchie necrotiche e circolari di 2-4 mm, di colore grigio che talora presentano una punteggia-
tura al centro determinata dai picnidi del fungo e che evolvono inscurendo al proprio margine;
interessano prevalentemente le foglie adulte che disseccano e cadono
macchie brune di circa 1 mm di diametro, circoscritte ed uniformi facilmente confondibili con
quelle prodotte da Xanthomonas campestris pv. vesicatoria.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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Il principale mezzo di lotta agronomica consiste nell'asportazione dei residui colturali infetti e nell'evitare il ristoppio
della coltura. La soluzione Syngenta specifica per questa patologia SCORE 25 EC alla dose di 0,4 - 0,5 l/ha
impiegato alla comparsa dei primi sintomi.
DANNI
La Septoriosi veniva ricordata in letteratura come patologia grave e frequente; attualmente risulta relativamente
poco diffusa, anche per la difficolt di una individuazione empirica, e comunque scarsamente dannosa. E' stata
rilevata una differente suscettibilit varietale nei confronti del fungo.
STRATEGIE DI DIFESA
macchie estese, di color tabacco che raramente evidenziano i picnidi e vengono spesso confuse
con quelle prodotte da Alternaria solani, anche se manca la zonatura concentrica.
In qualunque forma si manifesti, la presenza di Septoriosi determina il disseccamento della foglia e
la spogliazione della pianta.
In condizioni di diffusione avanzata, lesioni necrotiche possono comparire anche su fusti e piccioli
che non subiscono danni funzionali consistenti in quanto le lesioni interessano solo i tessuti super-
ficiali. Altrettanto superficiale, per quanto raro, risulta l'interessamento dell'epidermide dei frutti.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
Oidio o mal bianco
(Leveillula taurica)
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Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Oltre che su pomodoro, melanzana peperone, ecc., il micelio del patogeno si conserva su nu-
merose specie spontanee e si diffonde per mezzo dei conidi portati dal vento.
Per quanto diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, in Italia viene considerata la malattia tipi-
ca delle aree meridionali durante il periodo estivo-autunnale, in particolare delle zone costiere
ove trova adeguati livelli di umidit per svilupparsi. La penetrazione del fungo avviene general-
mente attraverso gli stomi fogliari, dai quali il fungo si insedia nel mesofillo. Condizioni ottimali di
sviluppo dell'oidio sono rappresentate da 20-25 C di temperatura e umidit relativa del 70-75%,
corrispondenti a generale clima caldo con assenza di pioggia.
BIOLOGIA
Pur potendo interessare tutte le parti verdi della pianta, l'infezione sul pomodoro riguarda gene-
ralmente le foglie e le piante pi vecchie prossime alla fine del loro ciclo produttivo, mentre
vengono risparmiate quelle pi giovani. La pagina superiore della foglia si ricopre di macchie
gialle con contorni sfumati che successivamente necrotizzano a partire dal centro, si accartoccia
verso il basso e, infine, dissecca. In corrispondenza delle depigmentazioni, sulla pagina inferiore,
compare una efflorescenza farinosa biancastra.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
:
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DANNI
L'interruzione dei processi fotosintetici determina la mancata allegagione dei frutti, la corretta maturazione di
quelli presenti, un generale deprezzamento quanti-qualitativo della produzione e l'arresto di sviluppo della
pianta. Ancora relativamente rare sono le cultivar che presentano un certo grado di resistenza al patogeno.
STRATEGIE DI DIFESA
L'intervento irriguo a pioggia pu rappresentare un mezzo agronomico contenitivo della patologia, ma la lotta
pi efficace affidata all'utilizzo di prodotti chimici.
Le soluzioni Syngenta per il controllo di questa patologia sono:
TOPAS 10 EC da impiegare alla dose di 0,5 l/ha
TIOVIT JET da impiegare alla dose di 1,5 Kg/ha
ORTIVA da impiegare alla dose di 0,8 l/ha alla prima comparsa della patologia.
Tracheoverticillosi
(Verticillium dahliae, Verticillium albo-atrum)
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Modalit di
conservazione
Processi infettivi
I Verticillium spp sono estremamente polifagi e si possono sviluppare su centinaia di ospiti; sopravvi-
vono a lungo nel terreno (fino a 14 anni) anche in assenza di colture suscettibili, si sviluppano su
piante infestanti e si conservano con i propri microsclerozi. Un'altra caratteristica rappresentata
dalla localizzazione dell'inoculo fino a 30 cm di profondit nel terreno.
Le tracheoverticilliosi interessano le piante in ogni fase di sviluppo, manifestando i sintomi tipici
sulle piante adulte.
Verticillium dahliae trova condizioni ottimali a 24-25 C, sviluppandosi anche a 30 C, mentre
per Verticillium albo-atrum l'ottimo termico si pone a 22 C, entrando in quiescenza a
28-30 C.
La diffusione del patogeno avviene con la veicolazione dei conidi da parte dell'acqua di irriga-
zione e del vento e la carica dell'inoculo viene aggravata da condizioni di alcalinit e salinit del
terreno.
Il parassita penetra attraverso microlesioni radicali determinate dalle operazioni di trapianto,
oppure per la presenza di insetti terricoli e di piante ospiti intermedie.
BIOLOGIA
Le tracheoverticiliosi si manifestano sulle giovani piantine con clorosi fogliari diffuse e raccorcia-
mento degli internodi che concorrono al generalizzato sviluppo ridotto della pianta.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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L'aggressivit del patogeno strettamente correlata alla storia colturale del terreno ed in particolare al ritorno di
solanacee, pertanto si consigliano rotazioni le pi ampie possibili.
I residui di parti epigee di piante infette devono essere rapidamente asportati e distrutti con il fuoco.
L'intervento genetico ha interessato gran parte delle cultivar di pomodoro attualmente coltivate, dotandole di
resistenza di tipo verticale, indicata con la lettera V.
DANNI
L'assenza di produzione la conseguenza diretta della presenza di tracheoverticillosi.
STRATEGIE DI DIFESA
Le piante adulte vengono colpite nella fase di post-allegagione manifestando marcati ingiallimenti
e necrosi che interessano inizialmente le foglie basali (decorso cronico) oppure l'intera pianta che
rapidamente perde turgore (decorso acuto). L'appassimento della chioma pu assumere anda-
mento altalenante, con un aggravamento durante le ore pi calde della giornata e una ripresa
del turgore durante quelle pi fresche, fino a divenire irreversibile, portando alla morte la pianta
che, in funzione della gravit dell'attacco non allega i primi frutti, oppure anticipa la maturazione
dei pochi allegati.
Sezionando il fusto al colletto delle piante interessate si evidenziano fenomeni di imbrunimento
che interessano i vasi legnosi che si presentano occlusi.
Sono state segnalate infezioni che hanno interessato le foglie con una sintomatologia caratterizzata
da macchie clorotiche localizzate che successivamente necrotizzano.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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Tracheofusariosi
(Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Il fungo viene considerato pi evoluto del Verticillium pur non avendo ospiti intermedi di rilievo
e si conserva a lungo nel terreno per mezzo delle clamidospore fino ad una profondit di 90 cm.
La trasmissione del fungo pu avvenire per seme e per contatto fra le piante.
Per lo sviluppo delle tracheofusariosi, si rendono necessarie temperature comprese tra 27 e 31 C,
comunque non inferiori a 21 C. Viene considerata patologia tipica dell'estate, favorita dalla pre-
senza di acque saline, da terreni acidi con livelli elevati di azoto e carenza di potassio e calcio, oltre
che da attacchi di Nematodi del genere Meloidogyne e Heterodera che provocano lesioni radica-
li e generale indebolimento della pianta. Le lesioni radicali inferte dai nematodi rendono pi su-
scettibile la pianta nei confronti del fungo che pu infettare la pianta anche con temperature at-
torno ai 18 C. Altro fattore determinante lo sviluppo del patogeno laumento della dotazione
idrica del terreno che, diminuendo l'aereazione del terreno, contribuisce ad indebolire la resi-
stenza delle piante. Dopo la penetrazione, preferibilmente attraverso lesioni radicali, i vari ceppi
del fungo si localizzano nei vasi xilematici alterando il ricambio idrico e provocando l'avvizzimento e il
disseccamento della parte apicale della pianta.
BIOLOGIA
Le tracheofusariosi interessano le piante del pomodoro in ogni stadio di sviluppo determinando:
sulle foglie: ingiallimento, necrosi e filloptosi, oppure brusca perdita della turgescenza; l'evoluzione
dei sintomi procede dalla parte basale della pianta a quella sommitale in modo meno graduale e
pi rapido rispetto alle tracheoverticilliosi; il destino ultimo risulta comunque la morte della pianta
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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il fusto: una volta sezionato, evidenzia un imbrunimento marcato; esternamente, a livello del
colletto, la tracheofusariosi si manifesta con marciumi pi o meno diffusi delle parti periferiche
del cilindro legnoso
le radici: presentano fenomeni di marcescenza diffusa.
Di fondamentale importanza risulta l'ampiezza delle rotazioni colturali, che per il pomodoro dovrebbero essere
almeno di 4 anni, e il livellamento del terreno per impedire la formazione di ristagni idrici.
Come consiglio specifico nella lotta preventiva si suggerisce di far precedere alla coltura del pomodoro quella
del grano.
La presenza di numerose cultivar commerciali caratterizzate dall'inserimento di resistenze (indicate dalla lettera
F e dalla numerazione 1, 2 ecc. per i diversi ceppi) ha ridotto la diffusione della patologia.
DANNI
Riduzione drastica della produzione per la morte delle piante.
STRATEGIE DI DIFESA
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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Radice suberosa
(Pyrenochaeta lycopersici)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Il parassita persiste nel terreno per diversi anni ed facilitato in ci dalla presenza di micelio
sulle radici che rimangono nel terreno a fine coltura.
Specie coltivate (cucurbitacee, leguminose,ecc.) ed infestanti costituiscono ottimi mezzi di conser-
vazione del fungo. Un tempo circoscritta alle coltivazioni serricole, la radice suberosa ha assunto
carattere di endemicit soprattutto in alcuni areali di produzione del pomodoro al Sud (Puglia).
L'adattabilit del fungo, con i suoi differenti biotipi, nei confronti delle temperature molto
ampia ed compresa tra 14 e 30 C. L'infezione interessa soprattutto i trapianti tardivi.
BIOLOGIA
La parte della pianta pi colpita rappresentata dalle radici. La malattia si evidenzia con sintomi
necrotici, di suberificazione stratificata, che degenerano in fessurazioni longitudinali del tessuto
corticale della radice e, talvolta, della zona del colletto. Dai tessuti non interessati dal patogeno si
differenziano radici avventizie che rendono talvolta possibile la sopravvivenza della pianta.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
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La lotta agronomica pu limitare i danni, ma non risolvere il problema. Questa consiste, oltre che nell'amplia-
mento delle rotazioni colturali per diminuire la carica di inoculo del fungo, nell'asportazione dei residui radicali,
nell'attuazione di turni con volumi ridotti di irrigazione e nella rincalzatura delle piante per facilitare l'emissione delle
radici avventizie.
Nella pratica si ricorre a piante resistenti oppure all'impiego di prodotti chimici di disinfezione del terreno.
DANNI
La malattia induce un precoce invecchiamento della pianta e un suo ridotto sviluppo per la drastica riduzione della
funzionalit dell'apparato radicale. In corrispondenza di periodi con temperature particolarmente elevate la parte aerea
avvizzisce e le foglie basali disseccano. Queste turbe fisiologiche portano ad una drastica riduzione della produzione.
STRATEGIE DI DIFESA
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Batteriosi
Fra le malattie batteriche che possono interessare il
pomodoro, assumendo livelli di notevole gravit an-
che in funzione della loro diffusione, si ricordano:
Maculatura batterica
(Xanthomonas campestris pv. vesicatoria)
Picchiettatura o macchiettatura batterica
(Pseudomonas syringae pv. tomato)
Cancro batterico (Corynebacterium michiganense)
Marginalmente:
Avvizzimento batterico (Pseudomonas solanacearum)
Marciume molle (Erwinia carotovora).
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Maculatura batterica
(Xanthomonas campestris pv.vesicatoria)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Di Xanthomonas si distinguono numerose razze che presentano una sintomatologia comune e
un potenziale di endemicit differente. Il patogeno si conserva per molti anni e si diffonde da
un anno all'altro attraverso il seme dei frutti infetti localizzandosi sui peli che lo ricoprono, op-
pure tramite piante infette da cui l'inoculo passa sulle giovani piantine (anche in vivaio) che
concorrono alla sua diffusione in pieno campo, dove pu permanere in forma passiva fino a
quando non si presentano condizioni favorevoli.
La temperatura ottimale per lo sviluppo del batterio di circa 22-28 C; le elevate esigenze termiche
ne facilitano la diffusione primaverile al sud della penisola e durante l'estate in Pianura Padana.
Se il clima diventa secco e le temperature superano la soglia indicata l'infezione rallenta il suo
decorso. La batteriosi favorita da condizioni di elevata umidit dell'aria e dalle precipitazioni;
il patogeno penetra nella pianta attraverso gli stomi o nella zona di inserzione del peduncolo,
oppure attraverso microlesioni di differente origine (punture di insetti, abrasioni determinate
dal vento, rotture dei peli, ecc.).
BIOLOGIA
Le foglie vengono attaccate in ogni stadio di sviluppo con una sintomatologia che prevede piccole
macchie di circa 2 mm, di colore bruno nerastro circondate da un piccolo alone giallastro, di for-
ma rotondeggiante o angolosa che, in funzione del loro numero possono determinare il dissec-
camento della lamina e comunque l'avvizzimento dei lembi. I sintomi della maculatura batterica
sulle foglie sono stati frequentemente confusi con quelli della septoria.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
23
Sui frutti, nella fase intercorrente fra l'allegagione e l'invaiatura, compaiono macchioline idropi-
che, talora vescicolose, circondate da alone verde scuro che tendono ad allargarsi sulla buccia; in
corrispondenza delle macchie l'epicarpo e il mesocarpo presentano suberificazioni che determi-
nano l'affossamento della zona soprastante. I frutti in fase di invaiatura presentano un epicarpo al-
terato a livello cromatico perch, attorno alla macchia necrotica che raggiunge generalmente
1 cm di diametro, si evidenzia un alone verde-giallastro. Procedendo verso la fase di maturazione
compaiono pustole vescicolose contornate da bordo necrotico che assumono una conformazione
depressa, mentre al centro si formano piccole spaccature su cui si insinuano agenti saprofiti che
concorrona alla marcescenza della polpa; se l'attacco interessa frutti in fase di accrescimento,
questi manifestano deformazioni.
I primi sintomi di infezione da Xanthomonas compaiono generalmente a fine giugno, periodo
caratterizzato da intense piogge e innalzamento delle temperature e l'infezione si protrae per
tutta l'estate.
La lotta agronomica si basa principalmente sull'utilizzo di seme di cui sia stata certificata la sanificazione, su ampie
rotazioni, sulla distruzione della flora spontanea, sull'impiego di dosi ridotte di concimi azotati e sull'adozione,
dove possibile, dell'irrigazione a goccia. L'attivazione della ricerca genetica per l'inserimento di resistenze/tolleranze
al batterio, trova un ostacolo nella differenziazione dei ceppi e della sua base poligenica.
Per quanto riguarda la difesa fitosanitaria, Syngenta consiglia di impiegare prodotti a base di Rame, quali COPRANTOL
ed in maniera preventiva BION 50 WG ad una dose di 50 g/ha ripetendo lapplicazione per 2-3 trattamenti in
miscela con i prodotti impiegati per il controllo delle altre patologie.
DANNI
Oltre alla non commerciabilit dei frutti colpiti, la maculatura batterica provoca la parziale devitalizzazione della
pianta che si concretizza con la cascola dei fiori e dei frutticini e la riduzione dello sviluppo vegetativo.
Con il disseccamento delle lamine fogliari i frutti vengono repentinamente esposti all'azione dei raggi solari che
provocano colpi di sole; questi vanno ad incrementare la percentuale di scarto relativa alla produzione.
STRATEGIE DI DIFESA
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
24
Picchiettatura o
Macchiettatura batterica
(Pseudomonas syringae pv. tomato)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Di Pseudomonas sono stati individuati diversi ceppi a sintomatologia simile, la cui conservazione
affidata per molti anni ai residui di piante infette e ai semi che vengono interrati, in funzione
della profondit (ad alcuni centimetri l'agente batterico sopravive per circa 20 settimane). I semi
che si contaminano durante l'estrazione rappresentano anche il mezzo di trasmissione epide-
miologica. Concorrono alla diffusione anche numerose specie infestanti.
Il mezzo di penetrazione del batterio nel frutto rappresentato da piccole ferite epidermiche
provocate da abrasioni, punture di insetti, grandine, ecc, mentre nelle foglie avviene per via
stomatica. Pseudomonas necessita per svilupparsi di temperature comprese tra 13 e 28 C, tro-
vando condizioni ottimali da 20 a 23 C, valori elevati di umidit relativa dell'aria (oltre l'80%)
e, soprattutto, la presenza di acqua sulle foglie per intense precipitazioni. Generalmente queste
condizioni caratterizzano l'intero arco produttivo del pomodoro in Pianura Padana con elevati rischi di
infezioni, particolarmente gravi quando si nella fase di pre-fruttificazione.
BIOLOGIA
La picchiettatura batterica interessa tutte le parti epigee della pianta ed in particolare i frutti sul
cui epicarpo determina piccole macchie tondeggianti simili a crosticine circondate, sul frutto im-
maturo da leggero alone idropico e su quello pigmentato di rosso da alone giallo. La dimensioni
delle macchie non superano generalmente il mm di diametro e, tendenzialmente, quelle di dia-
metro maggiore corrispondono ai frutti pi giovani.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
25
Sulle foglie si presenta con macchie puntiformi e tondeggianti di circa 1 mm e di colore nero,
dapprima idropiche, che successivamente si circondano di alone clorotico e che tendono a con-
giungersi provocando estese aree giallastre e la caduta precoce delle foglie.
Identiche macchioline di forma allungata e prive di alone compaiono su steli e peduncoli, provocando
cascola fiorale.
L'impiego di seme sano risulta di vitale importanza per prevenire l'attacco da Pseudomonas, come pure tutti i
mezzi raccomandati per Xanthomonas. Esistono in commercio alcune cultivar di pomodoro da industria in cui
stato inserito il gene dominante Pto resistente al alcuni ceppi di Pseudomonas syringae pv. tomato.
Per quanto riguarda la difesa chimica, Syngenta consiglia di impiegare prodotti a base di Rame, quali COPRANTOL
ed in maniera preventiva BION 50 WG ad una dose di 50 g/ha ripetendo lapplicazione per 2-3 trattamenti in
miscela con i prodotti impiegati per il controllo delle altre patologie.
DANNI
Nonostante non vengano interessati dalla picchiettatura i tessuti del mesocarpo, il prodotto risulta deprezzato,
inoltre la filloptosi concorre al deprezzamento qualitativo dei frutti.
STRATEGIE DI DIFESA
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
26
Cancro batterico
(Corynebacterium michiganense)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
La conservazione del patogeno affidata ai resti di piante infetti e pu protrarsi per almeno 1-2
anni, condizionata dalle caratteristiche chimico fisiche del terreno (umidit, pH, ecc.) e da condi-
zioni invernali miti. Alla conservazione concorrono inoltre ospiti rappresentati da specie coltivate
e spontanee e, soprattutto, il seme, nel quale il batterio penetra in modo sistemico, anche nei
frutti ancora integri, interessando gli strati pi interni del tegumento. Successivamente si tra-
sferisce nelle piantine che, con le operazioni di trapianto, contribuiscono a diffondere il
Corynebacterium michiganense.
Per uscire dallo stato di latenza la batteriosi necessita di temperature superiori a 25C.e l'acqua
piovana il principale vettore dell'inoculo per la diffusione di infezioni secondarie. La sensibilit
delle piante nei confronti del batterio risulta accentuata da precedenti condizioni di stress termico
per l'alternarsi di periodi particolarmente caldi e freddi. Il batterio presenta un elevato grado di tra-
smissibilit e la sua penetrazione nella pianta avviene attraverso gli stomi e le micro e macro ferite.
BIOLOGIA
L'infezione della pianta interessa i tessuti interni e manifesta i propri sintomi in concomitanza, o subito
dopo l'allegagione dei primi grappoli fruttiferi con l'avvizzimento settoriale della chioma a partire
dalla parte superiore. Peculiarit specifica rappresentata dall'avvizzimento parziale delle foglie che
da un lato si presentano indenni. Gi in questa fase, sezionando il fusto si evidenzia l'imbrunimento
dell'apparato vascolare e l'aspetto spugnoso del midollo centrale, mentre sezionando alla base del
picciolo fogliare si evidenzia il tipico imbrunimento dei vasi a ferro di cavallo.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
27
Successivamente, da questa zona del fusto, le striature longitudinali giallastre si estendono verso
l'internodo e il picciolo, per poi imbrunire rapidamente ed evolvere in spaccature da cui fuoriesce
essudato batterico.
Il frutto pu essere interessato esternamente da leggeri imbrunimenti localizzati in prossimit
dell'estremit calicina dove il calice pu presentarsi precocemente disseccato; internamente si
evidenzia l'anomala pigmentazione gialla dei tessuti placentari.
Dalla fonte primaria di inoculo l'infezione batterica interessa pi tardivamente altre piante con
sintomi non altrettanto eclatanti: nelle foglie il batterio penetra per via stomatica o microferite
determinando, prima il ripiegamento del lembo fogliare a doccia e successivamente la comparsa
di vescicole biancastre ancora evidenti quando la lamina dissecca. Nei frutti l'infezione penetra
attraverso microferite e si manifesta, sia quando le bacche sono immature che quando sono in-
vaiate o completamente mature, con pustole isolate a centro prominente circondate da alone
giallo- biancastro, denominate a occhio d'uccello.
I mezzi di lotta agronomica ad azione preventiva sono sostanzialmente due: scelta di terreni non inquinati,
adottando rotazioni triennali e/o quadriennali ed asportando i residui colturali (in particolare i fusti) e di seme
non infetto, certificato, cui si affianca l'accorgimento di non utilizzare per pi anni lo stesso terriccio in vivaio.
Geneticamente non esistono fonti di tolleranza o resistenza.
DANNI
L'infezione da Corynebacterium, contrariamente alle altre due batteriosi, letale: l'infezione primaria determina
la morte della pianta e quella secondaria sostanziali squilibri vegetativi e funzionali, che impediscono alla pianta
stessa di produrre o portare a maturazione gli eventuali frutti presenti. La coltura, almeno nelle sue piante infette,
dovrebbe essere distrutta, possibilmente con il fuoco.
STRATEGIE DI DIFESA
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
29
Insetti e acari
La trattazione dei principali artropodi che interessano la
coltivazione del pomodoro da industria in pieno campo
riguarda quelli terricoli:
Elateridi (Agriotes spp.)
Nottue terricole (Agrotis ipsilon)
e quelli che attaccano l'apparato epigeo della pianta:
Afidi (Myzus persicae, Macrosiphum euphorbiae)
Nottue e lepidotteri in genere (Heliothis armigera,
Spodoptera littoralis, Spodoptera exigua e
Mamestra brassicae)
Tripide (Frankliniella occidentalis)
Cimice verde (Nezara viridula)
Dorifora (Leptinotarsa decemlineata)
Ragnetto rosso (Tetranychus urticae)
Elateridi
(Agriotes spp.)
Svernamento e
comparsa degli
adulti
N di generazioni
Ovodeposizione
Fecondit
Sviluppo larvale
Pupa
Durata del ciclo
Alcune specie svernano come larva in differenti stadi o come adulti in diapausa nelle loro celle
pupali. Per sfuggire alle basse temperature la maggior parte delle larve si porta a profondit supe-
riori ai 30 cm. Gli adulti compaiono, a seconda della specie, in primavera oppure in giugno-luglio
e vivono da meno di un mese fino ad 1 anno.
Una generazione ogni 3-4 anni solari.
L'accoppiamento avviene subito dopo la fuoriuscita degli adulti dal terreno. La femmina ovodepone
preferibilmente nei terreni umidi ricchi di sostanza organica e nei prati misti di graminacee e di
leguminose. Le uova sono rotondeggianti, lunghe 0,45-0,5 mm e di colore biancastro.
L'ovodeposizione si esaurisce entro 10-15 giorni.
Ciascuna femmina depone in media 90 uova, in gruppetti di 5-6, interrate di qualche centimetro
e disposte a rosario.
Dall'uovo, dopo 15 giorni d'incubazione, nascono larve, di forma subcilindrica e con tegumento
coriaceo, di colore giallo-rossiccio. Lo sviluppo larvale si compie, a seconda della specie, in 8-10
fino ad 11-13 stadi, ciascuno dei quali si divide in 3 fasi: post-muta, alimentazione, pre-muta.
Questi vengono normalmente compiuti in aprile-maggio ed in settembre-ottobre. La durata degli
stadi larvali, a 25 C, va da 13 giorni per i primi 2-3 stadi a pi 30 giorni per gli ultimi due.
Alla fine della primavera del terzo anno la larva inizia la fase di pre-pupa, quindi quella di pupa,
in una cella terrosa. La metamorfosi dura circa due settimane, dopo di che avviene la progressiva
formazione e farfallamento degli adulti.
La durata del ciclo di sviluppo di 3-4 anni.
BIOLOGIA
30
31
Come sempre i risultati ottimali si ottengono integrando una corretta pratica agronomica con gli interventi
chimici. Per quanto riguarda la rotazione quindi opportuno evitare di fare impianti di pomodoro da industria
nei due anni successivi alla rottura di un medicaio.
In merito agli interventi chimici diverse sono le soluzioni disponibili. La criticit pi grande riguarda la localizza-
zione dei prodotti nel terreno e i risultati migliori si ottengono con formulati granulari distribuiti al momento del tra-
pianto quali FORCE alla dose di 15 - 20 Kg /ha.
ACTARA 25 WGdistribuito al terreno ad una dose di 400 g/ha,avendo cura di localizzare il prodotto intorno alla
pianta, ha una notevole efficacia nel controllo di questi pericolosi insetti. Risultati eccellenti per il controllo
contemporaneo di elateridi ed afidi si ottengono effettuando il trapianto con piantine che contengo-
no ACTARA 25 WG nel pane di terra.
DANNI
I danni sono causati dalle larve di diversa et che compiono erosioni sull' apparato radicale ed al colletto delle
piante, provocandone lo troncamento. Una forte presenza di questi insetti nell'appezzamento pu provocare un
grande danno economico dovuto al mancato investimento e quindi alla produttivit dell'appezzamento.
I danni maggiori al pomodoro da industria si rilevano da poche ore dopo il trapianto fino a 2 o 3 settimane successive.
Quando le piante superano la crisi da trapianto e cominciano a crescere attivamente difficilmente gli elateridi sono
in grado di stroncarne il fusto, in questi casi l'attivit trofica delle larve si concentra sugli apparati radicali delle piante.
Visivamente questi attacchi tardivi si riconoscono per la grande difformit dello sviluppo vegetativo della coltura.
STRATEGIE DI DIFESA
32
Nottua dei seminativi
(Agrotis ipsilon)
BIOLOGIA
Svernamento e
comparsa degli
adulti
N di generazioni
Ovodeposizione
Fecondit
Sviluppo larvale
L'insetto sverna come larva di diversa et e in taluni casi pu trascorrere i rigori invernali come
uova. La comparsa degli adulti provenienti da popolazioni che risiedono sul nostro territorio
avviene in giugno, spesso per avvengono flussi migratori primaverili di adulti che provengono
da zone pi calde.
2 generazioni.
La femmina attirata da terreni freschi di recente lavorazione, dove depone le uova in modo
isolato o in piccoli gruppi.
Fino a 2000 uova per singola femmina.
Lo sviluppo larvale dipende dal decorso stagionale e pu variare da 45-50 giorni a 22-23 C a
pi di 60 giorni con temperature di 15 C.
33
Alla prima comparsa delle forme larvali intervenire con KARATE XPRESS alla dose di 500 g/ha oppure con
KARATE with ZEON technology alla dose di 125 ml/ha, effettuando il trattamento con un volume di ac-
qua adeguato per raggiungere il colletto delle piante e preferibilmente nelle ore serali.
DANNI
La nottua dei seminativi, cos come tutto il gruppo delle nottue, in grado di attaccare moltissime colture che
vanno dalle industriali alle orticole, tra cui insalate, pomodoro e patata. I danni causati dalle larve sulla coltura
del pomodoro da industria possono compromettere la produttivit dell'impianto.
Questo lepidottero, quando presente, compie erosioni a carico della porzione basale dello stelo delle giovani
piante da poco trapiantate, causandone lo stroncamento. Il danno che ne consegue legato al mancato investi-
mento di piante ad ettaro.
STRATEGIE DI DIFESA
34
Afide verde del pesco
(Myzus persicae)
Ciclo afidico
Svernamento
Nascita fondatrice
N di generazioni
L'afide svolge un olociclo dioico che si completa tra il pesco (ospite primario) e numerose pian-
te erbacee annuali coltivate e spontanee appartenenti a diverse specie botaniche, tra le quali la
patata ed il pomodoro, che fungono da ospiti secondari.
Avviene con uova durevoli deposte in autunno in prossimit delle gemme. Nelle serre e nelle
regioni meridionali dove l'ambiente pi mite, il fitomizo sopravvive con un ridotto numero di
femmine attere ed alate sugli ospiti erbacei.
Le nascita della fondatrice avviene in marzo-aprile alla comparsa delle punte verdi di vegetazione
all'apice dei rametti o dei bottoni fiorali. Questa una femmina attera partenogenetica vivipa-
ra che genera una quarantina di individui adulti alati o atteri.
Sul pesco si svolgono alcune generazioni di fondatrigenie attere. Nell'ambito delle colonie com-
paiono poi forme alate che migrano su svariate piante erbacee (ospiti secondari). Su queste si svol-
gono diverse generazioni partenogenetiche di esuli. La fecondit media di circa 80 individui
per femmina e le forme attere sono pi prolifiche delle alate. In autunno nell'ambito delle colo-
nie compaiono femmine alate (sessupare ginopare) che ritornano sull'ospite primario, il pesco,
ove partoriscono femmine attere (anfigoniche). Nel frattempo, sull'ospite secondario, altre
femmine (sessupare andropare) partoriscono maschi alati che volano sui peschi per fecondare
le femmine anfigoniche. Con la deposizione delle uova durevoli da parte di queste ultime si
chiude il ciclo dell'afide.
BIOLOGIA
35
Applicazioni fogliari
Le infestazioni si possono contenere intervenendo alla comparsa delle prime colonie con KARATE XPRESS alla
dose di 600 g/ha oppure con KARATE with ZEON technology alla dose di 150 ml/ha, oppure con ACTARA
25 WG alla dose di 200 g/ha.
Applicazioni radicali
Applicare attraverso il sistema di fertirrigazione ACTARA 25 WG alla dose di 400-600 g/ha; alla fine della cri-
si di trapianto questa pratica applicativa, quando correttamente compiuta, permette di ottenere un controllo
prolungato degli afidi; nella norma questo unico trattamento risolutivo per tutta la durata del ciclo della coltura.
DANNI
Le colonie dell'afide invadono di preferenza la pagina inferiore delle foglie ed i peduncoli fiorali.
Le punture di alimentazione provocano il rallentamento dello sviluppo vegetativo, accartocciamenti e seccumi.
Pi pericolosi sono i danni indiretti, in quanto lafide vettore di numerosi virus, trasmessi in modo persistente e non,
tra cui il CMV (virus del mosaico del cetriolo) e il PVY (virus Y della patata).
STRATEGIE DI DIFESA
36
Afidone della patata e del pomodoro
(Macrosiphum euphorbiae)
BIOLOGIA
Ciclo afidico
Svernamento
N di generazioni
L'afide svolge un anolociclo. La virginopara presenta due forme: una verde ed una rosa.
La forma verde preferisce colonizzare le foglie basali e le piante senescenti mentre quella rosa
ripartita su tutti gli strati fogliari.
Qualche volta si osservano uova durevoli sulla rosa e sulle altre rosacee ma la maggior parte
delle popolazioni sopravvivono partenogeneticamente con femmine virginopare, svernando
sui germogli oppure in serra fredda o riscaldata.
Dall'inizio della primavera le popolazioni si accrescono molto rapidamente e, in condizioni cli-
matiche favorevoli, si possono raddoppiare in 2-3 giorni. La fecondit di una virginopara varia
da 30 a 50 individui.
37
Applicazioni fogliari
Le infestazioni si possono contenere intervenendo alla comparsa delle prime colonie con KARATE XPRESS alla
dose di 600 g/ha oppure con KARATE with ZEON technology alla dose di 150 ml/ha, oppure con ACTARA
25 WG alla dose di 200 g/ha.
Applicazioni radicali
Applicare attraverso il sistema di fertirrigazione ACTARA 25 WG alla dose di 400-600 g/ha; alla fine della cri-
si di trapianto questa pratica applicativa, quando correttamente compiuta, permette di ottenere un controllo
prolungato degli afidi; nella norma questo unico trattamento risolutivo per tutta la durata del ciclo della coltura.
DANNI
Le colonie dell'afide infestano di preferenza le foglie ed i peduncoli fiorali. Le loro punture di alimentazione pro-
vocano il rallentamento della crescita delle piante e talvolta lavvizzimento degli organi infestati.
Pi pericolosi sono i danni indiretti, in quanto lafide vettore di numerosi virus trasmessi in modo persistente o
non persistente.
STRATEGIE DI DIFESA
38
Nottua gialla del pomodoro
(Heliothis armigera)
BIOLOGIA
Svernamento e
comparsa degli
adulti
N di generazioni
Ovodeposizione
Piante ospiti
Gli adulti compaiono all'inizio di maggio, il volo delle femmine anticipato di qualche giorno
rispetto a quello dei maschi e gi a pochi giorni dalla loro comparsa sono in grado di accoppiarsi.
Le femmine possono deporre un numero molto elevato di uova, fino ad alcune migliaia, in ma-
niera isolata o in gruppetti sulla vegetazione. In condizioni termiche ottimali per il loro sviluppo
(28 C) le uova schiudono nel giro di 3 giorni. Le larve neonate hanno il capo di colore nero e
dopo aver compiuto alcune erosioni in superficie tendono a penetrare all'interno delle bacche
di pomodoro nelle quali compiono gran parte del loro sviluppo; una sola larva pu quindi dan-
neggiare diverse bacche. Le larve mature possono raggiungere i 40 mm di lunghezza ed hanno
colorazioni molto variabili in funzione degli ospiti dei quali si sono nutrite. Alla fine del loro svi-
luppo le larve si lasciano cadere nel terreno dove si incrisalidano.
4 generazioni negli areali pi caldi.
Deposte isolatamente o in gruppetti, inizialmente si presentano biancastre traslucide; dopo 24
ore si individua un anello rossiccio verso la sommit. La sagoma si presenta leggermente appiattita
agli estremi e con numerose solcature radiali.
L'Heliothis una specie molto polifaga e oltre al pomodoro in grado di attaccare numerose altre
colture orticole quali: melanzana, peperone, fava, pisello, fagiolo, cucurbitacee ed insalate.
39
La difficolt nel controllo di questo insetto legato alla caratteristica delle forme larvali di svolgere gran parte
del loro sviluppo all'interno delle bacche. Per questo motivo una lotta efficace non pu prescindere da un at-
tento monitoraggio del suo comportamento, per effettuare i trattamenti nei momenti in cui l'insetto suscet-
tibile alla lotta chimica. Gli stadi pi sensibili ai trattamenti insetticidi sono gli adulti, le uova appena deposte e
le larve prima che penetrino all'interno delle bacche.
Le soluzioni Syngenta:
KARATE XPRESS alla dose di 500 g/ha oppure KARATE with ZEON technology alla dose di 125 ml/ha, tratta-
mento idoneo contro gli adulti e le larve prime che penetrino all'interno dei frutti.
MATCH alla dose di 0,6 l/ha, trattamento idoneo per il controllo delle uova appena deposte e delle giovani
larve prima che siano penetrate allinterno delle bacche. Il corretto posizionamento di Match si ottiene con il
monitoraggio della popolazione attraverso le trappole a feromoni che permettono di individuare il picco de-
gli adulti e quindi di prevedere con ragionevole sicurezza il momento della ovideposizione.
PRIMIAL WG, insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki, impiegato alla dose di 0,6-1
Kg/ha specifico per il controllo degli stadi larvali prima che siano penetrati allinterno delle bacche.
DANNI
Sul pomodoro la nottua gialla compie erosioni sulle foglie e sulle bacche, penetrando anche allinterno di que-
stultime. I danni maggiori sono dovuti alle gallerie scavate nei frutti dalle larve di seconda generazione, che
compaiono a stagione inoltrata, con perdite di produzione sia per caduta delle bacche immature sia per la diffusa
presenza di marciumi su quelle in fase di maturazione.
STRATEGIE DI DIFESA
40
Nottua mediterranea
(Spodoptera littoralis)
BIOLOGIA
Svernamento e
comparsa degli
adulti
N di generazioni
Ovodeposizione
Piante ospiti
Questo lepidottero nottuide in passato costituiva una problema principalmente nell'orticoltura
protetta delle nostre regioni meridionali, da qualche anno per le sue infestazioni riguardano
anche le coltivazioni in piena aria e tra queste certamente anche il pomodoro da industria. Gli adulti
hanno una vita media molto breve e quindi laccoppiamento deve avvenire entro poco tempo
dalla loro comparsa. La fertilit delle femmine fecondate varia molto in funzione delle condizioni
climatiche: temperature intorno ai 30 C, con elevate umidit relative, sono ottimali. La ovideposi-
zione avviene in ovoplacche ricoperte solitamente da un abbondante feltro. Le giovani larve
hanno comportamento gregario ed erodono la pagina inferiore delle foglie lasciando intatta la
pagina superiore; le larve adulte invece perdono il comportamento gregario, sono solitarie, tendo-
no a scheletrizzare la vegetazione ed a compiere erosioni sulle bacche anche in profondit.
Da 7 a 9 in ambiente protetto.
Deposte in ovoplacche di aspetto feltroso.
Numerose specie ortive, pomodoro, melanzana, peperone, insalate, leguminose.
41
La lotta non pu prescindere da un attento monitoraggio sia con trappole a feromoni, che permettono di indi-
viduare larrivo degli adulti, sia con una verifica della presenza delle prime ovoplacche sulla vegetazione.
I trattamenti con prodotti insetticidi sono rivolti agli adulti, alle uova e alle giovani larve.
Le soluzioni Syngenta:
KARATE XPRESS alla dose di 500 g/ha oppure KARATE with ZEON technology alla dose di 125 ml/ha, tratta-
mento idoneo contro gli adulti e le larve prime che penetrino all'interno dei frutti.
MATCH alla dose di 0,6 l/ha, trattamento idoneo per il controllo delle uova appena deposte e delle giovani
larve prima che siano penetrate allinterno delle bacche. Il corretto posizionamento di Match si ottiene con il
monitoraggio della popolazione attraverso le trappole a feromoni che permettono di individuare il picco de-
gli adulti e quindi di prevedere con ragionevole sicurezza il momento della ovideposizione.
PRIMIAL WG, insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki, impiegato alla dose di 0,6-1
Kg/ha specifico per il controllo degli stadi larvali prima che siano penetrati allinterno delle bacche.
DANNI
I danni maggiori causati dalle larve riguardano le erosioni esterne e le gallerie scavate allinterno delle bacche.
STRATEGIE DI DIFESA
42
Nottua piccola
(Spodoptera exigua)
BIOLOGIA
Svernamento e
comparsa degli
adulti
N di generazioni
Ovodeposizione
Piante ospiti
L'adulto di questo lepidottero nottuide caratterizzato da una macchia rotondeggiante giallastra
posta sulle ali anteriori ed appare in maggio inoltrato tramite voli migratori. Le femmine sono
molto prolifiche e depongono complessivamente oltre 1.700 uova sulla pagina inferiore delle
foglie. Lo stadio larvale dura allincirca 20 giorni. Le larve neonate svolgono vita gregaria per poi
separarsi e disperdersi nella vegetazione negli stadi pi avanzati di sviluppo. Le larve mature si in-
crisalidano nel terreno dal quale emergeranno, nel giro di alcuni giorni, gli adulti della generazione
successiva.
3 generazioni
Deposte in ovoplacche di aspetto feltroso costituite da poche fino a 200 unit.
Numerose specie ortive, pomodoro, melanzana, peperone, insalate, leguminose.
43
DANNI
I danni maggiori causati dalle larve riguardano le erosioni esterne e le gallerie scavate allinterno delle bacche.
STRATEGIE DI DIFESA
La lotta non pu prescindere da un attento monitoraggio sia con trappole a feromoni, che permettono di indi-
viduare larrivo degli adulti, sia con una verifica della presenza delle prime ovoplacche sulla vegetazione.
I trattamenti con prodotti insetticidi sono rivolti agli adulti, alle uova e alle giovani larve.
Le soluzioni Syngenta:
KARATE XPRESS alla dose di 500 g/ha oppure KARATE with ZEON technology alla dose di 125 ml/ha, tratta-
mento idoneo contro gli adulti e le larve prime che penetrino all'interno dei frutti.
MATCH alla dose di 0,6 l/ha, trattamento idoneo per il controllo delle uova appena deposte e delle giovani
larve prima che siano penetrate allinterno delle bacche. Il corretto posizionamento di Match si ottiene con il
monitoraggio della popolazione attraverso le trappole a feromoni che permettono di individuare il picco de-
gli adulti e quindi di prevedere con ragionevole sicurezza il momento della ovideposizione.
PRIMIAL WG, insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki, impiegato alla dose di 0,6-1
Kg/ha specifico per il controllo degli stadi larvali prima che siano penetrati allinterno delle bacche.
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Nottua del cavolo
(Mamestra brassicae)
Svernamento e
comparsa degli
adulti
N di generazioni
Ovodeposizione
Piante ospiti
Gli adulti compaiono dalla fine di aprile all'inizio di maggio. Le femmine fecondate depongono
le uova in gruppi detti ovoplacche sulle pagine inferiori delle foglie; la schiusura in funzione
della temperatura e in condizioni ottimali questa avviene in 5 giorni. Lo sviluppo delle larve
anch'esso in funzione delle condizioni climatiche e pu durare da 20 fino a 60 giorni durante i
quali, nelle ore notturne, queste si nutrono attivamente provocando ingenti danni alle colture.
Tra la fine dell'estate e l'autunno compare solitamente una seconda generazione, particolarmente
dannosa fino a tutto il mese di ottobre.
2 generazioni.
Deposte formando ovature comprendenti 25-300 elementi.
Questa nottua predilige i cavoli e le colture a foglia come ad esempio le bietole e le insalate,
non disdegnando per le altre colture ortive, fra cui anche il pomodoro.
BIOLOGIA
45
La difficolt nel controllo di questo insetto legato alla caratteristica delle forme larvali di alimentarsi durante
le ore notturne, durante il giono infatti difficile individuarne la presenza, che tradita solo dagli abbondanti
escrementi che lasciano sulla vegetazione.
Le soluzioni Syngenta:
KARATE XPRESS alla dose di 500 g/ha oppure KARATE with ZEON technology alla dose di 125 ml /ha, trat-
tamento idoneo contro gli adulti e le larve, da effetuarsi nelle ore serali.
MATCH alla dose di 0,6 l/ha, trattamento per il controllo delle uova appena deposte e delle giovani larve.
PRIMIAL WG, insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki impiegato alla dose di 0,6-1
Kg/ha per il controllo degli stadi larvali.
DANNI
Le larve si nutrono nelle ore notturne a spese dellapparato vegetativo. I danni sono dovuti principalmente a ero-
sioni sulla pagina inferiore delle foglie e a parziali o estese defogliazioni.
STRATEGIE DI DIFESA
46
Tripide occidentale dei fiori
(Frankliniella occidentalis)
Caratteristiche
generali
N di generazioni
Fecondit
Il tripide occidentale dei fiori una specie altamente polifaga in grado di alimentarsi su colture
frutticole, floricole ed orticole. Tra queste le pi colpite sono: il pomodoro, il peperone, la me-
lanzana e il cetriolo.
Questi insetti compiono gran parte del loro ciclo di sviluppo sulla vegetazione, in particolare fiori e
foglie, che danneggiano attraverso le punture di nutrizione.
Gli adulti sono le forme in grado di diffondere le infestazioni e di colonizzare le colture non ancora
colpite.
Nelle condizioni di pieno campo in ambienti meridionali questo tisanottero in grado di compiere
fino a 5 - 7 generazioni allanno.
Una femmina in grado di deporre fino a 40 uova, la sua fertilit poi legata al tipo di alimenta-
zione che compie; gli esemplari che si nutrono di polline aumentano di molto le loro potenzialit
riproduttive.
BIOLOGIA
47
Il controllo dei tripidi particolarmente difficoltoso per l'estrema prolificit dell'insetto, per l'accavallarsi delle
generazioni che portano alla presenza di diverse forme al momento del trattamento e per il fatto che una parte
del ciclo viene svolto come pupa nel terreno.
Le soluzioni Syngenta per il controllo dei tripidi del pomodoro da industria sono KARATE XPRESS alla dose di
800 g/ha oppure con KARATE with ZEON technology alla dose di 200 ml/ha.
Valido strumento per il controllo delle forme giovanili anche MATCH da impiegarsi alla dose di 2 l /ha o
VERTIMEC alla dose di 750 ml/ha.
DANNI
Questi si distinguono in diretti ed indiretti. Tra i primi una massiccia presenza di tisanotteri all'interno dei fiori
pu indurre cascole fiorali, mentre sul resto della vegetazione le punture di nutrizione conferiscono un aspetto ar-
genteo ai tessuti verdi. Il danno pi grave per legato alla trasmissione del virus TSWV alle colture.
STRATEGIE DI DIFESA
Cimice verde
(Nezara viridula)
Caratteristiche
generali
N di generazioni
Fecondit
Insetto molto polifago che pu nutrirsi di molte specie vegetali, negli ultimi anni si riscontra
sempre pi frequentemente sul pomodoro di pieno campo, specie verso fine estate. L'insetto
sverna come adulto, in primavera si accoppia e le uova disposte in gruppi vengono solitamente
deposte sulle fagine inferiori delle foglie. Le forme giovanile iniziano a comparire in giugno e
compiono 5 stadi prima di raggiungere la forma adulta nei mesi di luglio ed agosto. Gli adulti, in-
sieme alle forme giovanili della seconda generazione, sono i maggiori responsabili delle infesta-
zioni su pomodoro.
2 generazioni.
Ovature fino a 100 uova disposte in maniera geometrica.
BIOLOGIA
48
49
Nel pomodoro da industria la cimice pu essere un problema soprattutto per gli ibridi tardivi a ridosso della raccolta,
i problemi maggiori infatti si riscontrano solitamente in settembre inoltrato. In questi casi, quando la presenza
dell'insetto consistente, si pu intervenire con KARARE XPRESS alla dose di 800 g/ha oppure con KARATE
with ZEON technology alla dose di 200 ml/ha.
DANNI
I danni sono imputabili alle punture di alimentazione che gli adulti e le forme giovanili compiono sulle bacche.
In corrispondenza di queste punture i tessuti necrotizzano e la saliva immessa durante l'attivit di alimentazione rende
la bacca non commestibile.
STRATEGIE DI DIFESA
Dorifora della patata
(Leptinotarsa decemlineata)
Svernamento e
comparsa
degli adulti
N di generazioni
Ovodeposizione
Fecondit
Sviluppo embrionale
e larvale
Pupa
Durata del ciclo
In settembre ladulto si interra a circa 25-40 cm di profondit per svernare.
La comparsa degli adulti molto scalare ed avviene dalla fine di aprile, in genere dopo una
pioggia e quando la temperatura del suolo, alla profondit di svernamento, raggiunge i
14 C.
Negli ambienti italiani compie 2, a volte 3 generazioni allanno, in funzione della tempera-
tura e del fotoperiodo.
Laccoppiamento avviene con una temperatura media giornaliera di 16 C dopo di che le
femmine iniziano a deporre le uova in ovature di 10-30 elementi localizzate sulla pagina in-
feriore delle foglie. Le ovodeposizioni durano per circa un mese ed avvengono con una
certa scalarit, specie in presenza di ritorni di freddo. Le uova sono ovali, lunghe 1,5 mm e
di colore giallo canarino che vira allarancione prima della schiusa.
Ciascuna femmina depone da 700 a 800 uova; la durata della vita di 1-2 anni.
Lo sviluppo embrionale dura 4-10 giorni. Alla schiusa, la larva neonata di colore rosso
aranciato e misura 1,5-2 mm di lunghezza. A sviluppo completo, misura circa 11-12 mm
di lunghezza, molle e paffuta e presenta un colore rosso pi o meno scuro con capo e
zampe neri. Lo sviluppo larvale dura circa 15 giorni e le larve, molto voraci, sono in grado
di divorare lintero apparato fogliare della pianta. Le larve, dopo 3 mute, raggiungono la
maturit e si infossano nel terreno per compiere la metamorfosi in una cella di terra.
Il periodo di sviluppo della pupa di 8-15 giorni dopo di che compaiono gli adulti.
La durata del ciclo di sviluppo di 5-6 settimane. Tenuto conto della longevit degli adulti,
le generazioni tendono a sovrapporsi per cui, nelle coltivazioni infestate, si possono osser-
vare tutti gli stadi simultaneamente.
BIOLOGIA
50
51
La difesa non presenta particolari problemi ma la scalarit delle ovodeposizioni rende necessari diver-
si interventi insetticidi.
Per contenere lo sviluppo della popolazione e quindi i danni, si raccomanda di intervenire:
contro le giovani larve e gli adulti con ACTARA 25 WG alla dose di 200 g/ha.
contro le giovani larve e gli adulti con KARATE XPRESS alla dose di 600-800 g/ha o KARATE with
ZEON technology alla dose di 150-200 ml/ha.
DANNI
Gli adulti e le larve si alimentano a spese delle foglie del pomodoro da industria e delle altre solanacee
sulle quali compiono, a partire dal bordo, ampie erosioni fino a raggiungere la nervatura mediana. Nei
casi gravi la dorifora pu distruggere lintera parte aerea rendendo scheletrica la pianta e compromettere
il buon esito produttivo della coltura.
STRATEGIE DI DIFESA
52
Ragnetto rosso comune
(Tetranychus urticae)
BIOLOGIA
Svernamento
Sviluppo embrionale
Sviluppo
post-embrionale
Fecondit
N di generazioni
Avviene con i diversi stadi di sviluppo post-embrionale e con le uova.
La durata dell'incubazione delle uova legata alla temperatura ambientale e varia da pochi
giorni ad un paio di settimane ed anche pi durante i periodi meno favorevoli.
Lacaro completa lo sviluppo in un periodo di tempo variabile in funzione della temperatura
ambientale. In estate si conclude in poco meno di una settimana.
Ciascuna femmina depone mediamente un centinaio di uova, al ritmo di 3-4 al giorno.
In un anno lacaro svolge fino ad una decina di generazioni che, durante i periodi pi caldi,
si susseguono ogni 10-12 giorni.
53
DANNI
Le punture di nutrizione compiute dalle forme giovanili ed adulte del ragnetto determinano
decolorazioni argentee dei tessuti e la successiva comparsa di una colorazione grigio bronzea.
Le piante molto infestate presentano unabbondante tela finissima che ricopre la vegetazio-
ne ed al suo interno sono presenti sia le forme giovanili che adulte.
L'infestazione solitamente non si presenta omogenea su tutto l'appezzamento, ma tende ad
avanzare dai bordi e ad allargarsi a macchie che, con il progredire dell'attacco, si presentano
come bruciate.
STRATEGIE DI DIFESA
Lo sviluppo del ragnetto rosso avviene in condizioni climatiche con temperature elevate ed
una scarsa umidit. La pratica dell'irrigazione a pioggia pu essere un elemento di conteni-
mento dello sviluppo delle popolazioni. La lotta chimica per indispensabile per salvaguar-
dare la redditivit della coltura quando vi l'attacco in atto.
In questi casi fondamentale riconoscere ed individuare precocemente la presenza del ragnetto
sulla vegetazione perch questa, nel giro di pochi giorni, pu venire pesantemente compro-
messa.
L'apparato vegetativo bruciato dal ragnetto lascia scoperte le bacche di pomodoro che,
non pi schermate dai raggi solari, vanno incontro ad ustioni ed allessature.
Alla comparsa dei primi stadi mobili, intervenire con VERTIMEC alla dose di 600 ml/ha.
55
Fisiopatie
Il pomodoro da industria viene interessato da cinque
principali fisiopatie:
Marciume apicale
Colpo di sole
Spaccature
Scatolatura o peperonatura
Cascola fiorale
Alterazione causata da temporanei squilibri idrici nel terreno, dalla qualit dell'acqua o,
pi raramente da disfunzioni dell'apparato radicale; comunque da grave carenza di calcio.
La fisiopatia compare sui frutti (soprattutto allungati) a tutti gli stadi di sviluppo, preferibil-
mente quando sono in fase di accrescimento, manifestandosi con maggior frequenza nei
terreni leggeri o sabbiosi, soggetti a variazioni del regime idrico. Risulta favorita da ecces-
si azotati, elevate concentrazioni saline che contrastano l'assorbimento del calcio, repenti-
ni innalzamenti della temperatura che incrementano la traspirazione fogliare.
I tessuti maggiormente interessati dal marciume apicale sono quelli pericarpali corrispon-
denti all'estremit calicina della bacca. Questi assumono dapprima aspetto traslucido ed
opaco, successivamente imbruniscono e infine degenerano in una lesione necrotica e
depressa su cui si sviluppano marciumi secondari che possono penetrare nel frutto,
insediandosi lungo l'asse stilare.
Sui frutti gi formati la fisiopatia pu essere presente ma non manifestarsi visivamente per
cui possono insorgere problemi di stabilit soprattutto nei trasformati di pomodoro pela-
to, con sviluppo di gas. Risulta comunque in grado di decurtare in modo sensibile le produ-
zioni.
56 56
Marciume apicale
La maturazione della bacca del pomodoro avviene in modo ottimale quando questa si tro-
va al riparo dell'apparato fogliare. L'improvvisa esposizione al sole del pericarpo provoca
l'inibizione del licopene (carotenoide rosso) e il surriscaldamento dei tessuti colpiti che ven-
gono devitalizzati e allessati con la comparsa di macchie giallastre pi o meno raggrinzite
su cui si insediano funghi saprofiti.
Con maggior frequenza la fisiopatia si manifesta:
in concomitanza di cultivar particolarmente vigorose che tendono a divaricare bruscamen-
te i tralci quando il ciclo vegetativo prossimo allo stadio di maturazione, esponendo i
frutti all'azione diretta dei raggi solari. Oltre che dalle caratteristiche genetiche delle cul-
tivar, il fenomeno pu essere indotto da eccessivi apporti di sostanze azotate
quando la cultivar caratterizzata da scarsa vigoria e modesta copertura fogliare di natu-
ra non solo genetica ma riconducibile ad errori nella tecnica culturale
in concomitanza con defogliazioni attribuibili ad eventi patologici o climatici.
Il deprezzamento del frutto risulta soprattutto qualitativo, in particolare se destinato alla tra-
sformazione in prodotti alternativi (cubettati, polpe, ecc,) caratterizzati da uniformit di colore.
57
Colpo di sole
58
Spaccature
Gli squilibri idrici (piogge abbondanti dopo un periodo secco, apporti eccessivi) sono la
principale causa delle fenditure dei frutti quando questi sono prossimi alla maturazione.
Le fessurazioni si dipartono circolarmente o radialmente dall'inserzione peduncolare.
Possono essere superficiali, interessando il solo epicarpo e andare incontro a processi di
suberificazione, con condizioni climatiche secche, oppure interessare anche il mesocarpo
facilitando l'insediamento di microrganismi fungini e batterici che portano a rapido disfaci-
mento i tessuti e alla totale perdita del prodotto.
Scatolatura o peperonatura
Circoscritta prevalentemente ai frutti allungati, la fisiopatia si manifesta con l'anomalo svi-
luppo delle logge seminali e il distacco tra pericarpo e tessuti placentari.
Causata da squilibri idrico-nutrizionali ed ambientali, determina la deformazione del frut-
to di cui compromessa la possibilit di effettuare la pelatura.
Cascola fiorale
Sono numerose le cause che portano all'aborto dei fiori generalmente per l'inibizione del-
l'attivit del polline: temperature elevate (il polline si inattiva se persistono 33 C) o im-
provvisi abbassamenti e sbalzi termici, valori dell'umidit relativa dell'aria troppo alti o
troppo bassi, stress idrici per eccesso o carenza d'acqua nel terreno e somministrazioni
azotate in eccesso.
59
61
Virosi
I virus che interessano la coltivazione del pomodoro in
pieno campo sono numerosi.
Quelli di maggior interesse sono rappresentati da:
Mosaico del cetriolo
(CMV - Cucumber mosaic virus)
Avvizzimento maculato del pomodoro
(TSWV - Tomato spotted wilt virus).
Mosaico del cetriolo
(CMV - Cucumber mosaic virus)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
La sopravvivenza del CMV si realizza con la contaminazione di piante sia coltivate (tra cui le
principali cucurbitacee) sia spontanee (genere Amaranthus in particolare e Stellaria media) che
perpetuano il virus per seme. In letteratura vengono segnalate 800 specie appartenenti a 70
famiglie botaniche che fungono da ospiti naturali per il virus del mosaico del cetriolo.
Il processo infettivo avviene in modo non persistente ad opera di 75 specie afidi (in particolare
Aphis gossypii, Aphis fabae, Macrosiphum euphorbiae, Myzus persicae), le cui forme alate ri-
sultano condizionate dalla rigidit dei mesi invernali. Gli afidi in generale si nutrono con il loro
stiletto boccale di piante coltivate o spontanee infette che si trovano ai margini, ma anche ad una
distanza lunga o medio lunga, delle future coltivazioni di pomodoro, trasferendosi poi su queste
con una intensit sintomatologica decrescente dall'esterno verso l'interno. E' sufficiente meno di
un minuto perch l'insetto acquisisca il virus durante le punture di saggio, dopo di che rimane
virulento per un massimo di 4 ore. La pressione virale risulta condizionata dall'aleatoriet demo-
grafica delle popolazioni afidiche. La trasmissione per seme del CMV risulta trascurabile.
BIOLOGIA
La sintomatologia varia in funzione della temperatura, delle condizioni idriche del terreno, della
cultivar e della natura del virus che pu presentarsi con ceppi diversi per tratti aggiuntivi di RNA,
come nel caso del CARNA 5.
I principali quadri sintomatologici del CMV sono riconducibili alle differenti temperature:
se sono superiori a 24 C sulla lamina fogliare sono presenti maculature clorotiche e bollosit
e l'asse principale si piega verso il basso.
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
62
63
Se l'infezione avviene su piante giovani queste muoiono, mentre su quelle adulte la pianta pre-
senta una generale riduzione dello sviluppo che non impedisce la normale fruttificazione; l'altera-
zione viene indicata come maculatura clorotica
con temperature inferiori a 24 C concomitanti con condizioni di scarsa luminosit per il per-
sistere di copertura del cielo, le foglie assumono un aspetto felciforme, le piante si presentano
nanizzate, con aspetto cespuglioso; l'epidermide dei frutti viene interessata da maculature con-
centriche e marmorizzazioni tondeggianti o lineari che determinano la decurtazione produttiva;
l'alterazione, relativamente sporadica, viene indicata come laciniatura fogliare
se vengono superati i 30 C sulle piante giovani in fase di sviluppo compaiono dapprima aree
clorotiche, che si localizzano fra le nervature determinando l'arrotolamento verso il basso della
lamina, successivamente striature necrotiche interessano il fusto e i piccioli portando al dissecca-
mento della parte distale, fino alla morte della pianta. L'alterazione, indicata come necrosi letale,
interessa anche le piante adulte i cui frutti, in formazione o che hanno raggiunto la pezzatura fina-
le, vengono interessati da imbrunimenti longitudinali, da pustole necrotiche circolari e da deforma-
zioni. Se l'attacco colpisce piante in avanzata fruttificazione, sulla vegetazione non compaiono sin-
tomi evidenti mentre i frutti, anche in assenza di queste deformazioni, al taglio presentano imbruni-
menti in corrispondenza dei fasci vascolari pericarpali della zona peduncolare che evolvono in con-
sistenza spugnosa e suberificata, con la mancata formazione del seme.
Come pur tutte le manifestazioni virali non esiste un metodo di lotta diretto. Si ricorre ad ibridi ingegnerizzati
oppure alla distruzione dei vettori (nello specifico gli afidi) con operazioni di diserbo radicale delle aree prossime
alle colture.
DANNI
I ceppi che portano alla maculatura clorotica possono determinare la morte della pianta o, nel migliore dei ca-
si una lieve decurtazione produttiva; quelli che determinano la laciniatura fogliare all'incommerciabilit dei
frutti che pu interessare circa il 30% della produzione. La necrosi letale, soprattutto se occultata, oltre alla de-
curtazione produttiva, che pu raggiungere il 100%, pu incidere sul conto economico colturale perch i frutti
possono essere raccolti e successivamente scartati o rifiutati dagli stabilimenti di trasformazione.
STRATEGIE DI DIFESA
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
64
Avvizzimento maculato del pomodoro
(TSWV - Tomato spotted wilt virus)
Modalit di
conservazione
Processi infettivi
Con i suoi vari ceppi TSWV interessa una vasta gamma di ospiti che comprende oltre 500 fra
specie coltivate e selvatiche appartenenti a circa 70 famiglie botaniche.
Il vettore pi temibile rappresentato da Frankliniella occidentalis che, per nutrirsi, punge le parti
epigee della pianta di pomodoro iniettando la propria saliva prima di suggere il contenuto cellulare.
Quando le piante sono infette e l'insetto allo stadio di neanide si verifica la trasmissione del virus
in modo persistente e propagativo. Il tripide pu svernare come ninfa, trasmettendo il virus nella
primavera successiva. Frankliniella occidentalis diffonde il virus in modo particolarmente intenso
per la sua facilit di movimento e in funzione dell'elevato numero di popolazioni, condizionate
dall'innalzamento delle temperature. Dal momento della trasmissione all'apparire dei primi sintomi
sulla pianta trascorrono 15-20 giorni.
BIOLOGIA
I primi sintomi di TSWV compaiono sulle foglie apicali come macchie tonde di 3-4 mm, dapprima
clorotiche, successivamente bronzee e necrotizzate che determinano l'ispessimento delle nervature,
l'arrotolamento della lamina e l'incurvamento verso il basso dell'asse principale.
La parte apicale della pianta dissecca con sintomatologia che ricorda gli esiti da gelo.
Quasi contemporaneamente sulle foglie basali compaiono lesioni necrotiche che invadono l'intero
lembo. Su piccioli e fusto compaiono striature brune e lucenti. Se la pianta in uno stadio giovanile
avvizzisce e muore in breve tempo; se in fase di fruttificazione la differenziazione fiorale si arresta
e sulle bacche compaiono maculature anulari superficiali con pigmentazioni concentriche rosa,
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
65
giallastre o biancastre che si trasformano in tacche necrotiche depresse con riduzione generalizzata
della pezzatura. La struttura della pianta appare brachizzata, le foglie assumono colorazione an-
tocianica soprattutto nei pressi delle nervature e si verifica l'anomala emissione di getti laterali.
L'azione diretta contro l'insetto vettore risulta di difficile realizzazione, perch questo si insedia all'interno dei
calici fiorali. In attesa di interventi di ingegneria genetica, si provvede pertanto alla distruzione delle infestanti
prossime alle coltivazioni, al controllo del materiale da trapiantare per evidenziare la presenza del tripide o di
piantine con foglie che presentano piccole maculature.
DANNI
Il virus dell'avvizzimento maculato del pomodoro risulta relativamente diffuso nelle aree di coltivazione del Sud
Italia, essendo originario degli ambienti subtropicali. In funzione dell'andamento stagionale e della sensibilit varietale,
la sua diffusione appare di anno in anno pi preoccupante, pur interessando una parte relativamente ridotta delle
coltivazioni.
STRATEGIE DI DIFESA
PARTI ATTACCATE E SINTOMATOLOGIA
MICOPLASMI O FITOPLASMI STOLBUR
In corrispondenza di alcuni ibridi di pomodoro destinato alla trasformazione industriale in relativa espansione
nelle coltivazioni dei differenti bacini produttivi italiani la presenza di piante affette da micoplasmi o fitoplasmi
definiti stolbur (Aster yellows mycoplasma). Sono virus simili trasmessi da cicadellidi appartenenti ai generi
Hyalestes, Euscelis e Macrosteles per inoculazione di saliva infetta. La frequenza della patologia viene condiziona-
ta dalla mitezza dei mesi invernali, oltre che dalla recettivit della coltura.
Lo stolbur determina modifiche strutturali ai boccioli fiorali che diventano simili a fogliole verdi e ai frutti che
quando allegano si presentano malformati e internamente privi di seme. Le piante colpite presentano un'abnor-
me proliferazione di getti ascellari e radici avventizie, uno sviluppo anomalo per affastellamento e ipertrofia della
vegetazione e la presenza di apici ricurvi, foglie carnose e di dimensione ridotta con pigmentazione violacea.
La prevenzione rivolta al contenimento dei cicadellidi, alle rotazioni ampie, all'eliminazione di piante spontanee e
di quelle di pomodoro che presentano sintomi di infezione.
67
Le principali infestanti del
pomodoro da industria
Le infestanti tipiche del pomodoro da industria sono
quelle a nascita tardo primaverili-estive.
Tra le dicotiledoni le pi importanti sono:
Solanum nigrum(Erba morella)
Amaranthus retroflexus (Amaranto comune)
Chenopodium album(Farinello comune)
Polygonum persicaria (Poligono persicaria)
Portulaca oleracea (Porcellana comune)
Tra le graminacee si ricordano:
Sorghum halepense (Sorghetta)
Echinochloa crus-galli (Giavone comune)
Digitaria sanguinalis (Sanguinella)
Oltre ai danni diretti per effetto della competizione, le
infestanti ospitano i diversi vettori di virus e ostacolano
lavanzamento delle macchine nelle fasi di raccolta.
68
IL DISERBO DEL POMODORO DA INDUSTRIA
La pratica del diserbo del pomodoro da industria prevede due momenti chiave per un ottimale controllo delle
infestanti:
applicazioni pre-trapianto con prodotti residuali ad azione antigerminello efficaci su infestanti a foglia larga
e stretta, che assicurano un controllo nel momento in cui la coltura non si ancora affrancata ed pi suscet-
tibile alla competizione delle malerbe.
In questa epoca Syngenta propone DUAL GOLD alla dose di 1-1,5 l/ha, efficace su tutte le infestanti grami-
nacee e su importanti dicotiledoni quali Amaranthus retroflexus, Portulaca oleracea e, mediamente sensibili,
Solanum nigrum, Chenopodium album e le poligonacee. Per ottimizzare lo spettro di attivit sulle infestanti
dicotiledoni, opportuno aggiungere a DUAL GOLD un dicotiledonicida specifico come Oxadiazon oppure
Pendimetalin.
applicazioni con coltura in atto con prodotti selettivi per controllare le malerbe che sono sfuggite al primo
tipo di intervento.
Per il controllo delle infestanti graminacee annuali e della Sorghetta da rizoma Syngenta consiglia:
FUSILADE MAX alla dose di 2 l/ha.
Infestanti graminacee e dicotiledoni
70
Batteriosi
Peronospora,
Alternaria
Oidio
RIDOMIL GOLD MZ / RIDOMIL GOLD R / SCORE / ORTIVA / DACONIL / FOLIO GOLD
TOPAS / ORTIVA / TIOVIT JET
POMODORO DA INDUSTRIA:
Linea Fungicidi Syngenta
Stadio
Problema
COPRANTOL BION
71
POMODORO DA INDUSTRIA:
Linea Insetticidi - Acaricidi Syngenta
Nottua gialla
Afidi
Ragnetto rosso
Elateridi
FORCE /
ACTARA
*
ACTARA
(terreno)
VERTIMEC
KARATE XPRESS / KARATE with ZEONtechnology /
PLENUM / PIRIMOR / ACTARA
Stadio
Problema
* solo con applicazione al momento del trapianto con trapiantatrici dotate di serbatoio di acqua per la bagnatura delle piantine.
MATCH / KARATE XPRESS / KARATE with ZEONtechnology / PRIMIAL WG
72
POMODORO DA INDUSTRIA: Linea Erbicidi Syngenta
Dorifora e afidi
SECCATUTTO /
DUAL GOLD /
TOUCHDOWN
FUSILADE MAX
Stadio
Problema
73
COPRANTOL UM
COPRANTOL WG
FOLIO GOLD
ORTIVA
RIDOMIL GOLD R
SCORE 25 EC
TIOVIT JET
TOPAS 10 EC
Rame metallo 35%
(sotto forma di idrossido)
Rame metallo da Ossicloruro 32%
Metalaxil-M 3% (37,5 g/l)
Clorotalonil 39,7% (500 g/l)
Azoxystrobin 23,2% (250 g/l)
Metalaxil-M 2,4%
Rame metallo da Ossicloruro 40%
Difenoconazolo 23,23% (250 g/l)
Zolfo 80% (esente da selenio)
Penconazolo 10,15% (100 g/l)
granuli idrodisperdibili
granuli idrodisperdibili
sospensione concentrata
sospensione concentrata
polvere bagnabile in
sacchetti idrosolubili
concentrato emulsionabile
microgranuli idrodisperdibili
concentrato emulsionabile
n. 10630 del 6.12.00
in corso di registrazione
n. 11653 del 16.4.03
n. 10161 del 24.9.99
n. 10107 del 27.7.99
n. 8801 del 6.3.96
n. 2923 del 11.11.78
n. 6945 del 28.1.87
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
in corso di
registrazione
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
N-pericoloso per
lambiente
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
N-pericoloso per
lambiente
Xi - irritante
Xi - irritante
N-pericoloso per
lambiente
20
3
14
3
20
7
5
14
BION 50 WG Acibenzolar-S-methyl 50% granuli idrodisperdibili n. 11062 del 9.11.01 Xi - irritante
N-pericoloso per
lambiente
3
TABELLA RIASSUNTIVA DEI PRODOTTI
FUNGI CI DI
SPECI ALI
PRODOTTO PRINCIPIO ATTIVO FORMULAZIONE REGISTRAZIONE INDICAZIONE
DI PERICOLO
INTERVALLO DI
SICUREZZA (gg)
DUAL GOLD
FUSILADE MAX
S-Metolachlor 86,49% (960 g/l)
Fluazifop-p-butile 13,40% (125g/l)
concentrato emulsionabile
concentrato emulsionabile
n. 10734 del 23.2.01
n. 11353 del 5.6.02
Xi - irritante
N-pericoloso per
lambiente
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
-
30
ERBI CI DI
74
TABELLA RIASSUNTIVA DEI PRODOTTI
I NSETTI CI DI
PRODOTTO PRINCIPIO ATTIVO FORMULAZIONE REGISTRAZIONE INDICAZIONE
DI PERICOLO
INTERVALLO DI
SICUREZZA (gg)
ACTARA 25 WG
FORCE
KARATE XPRESS
KARATE with ZEONtechnology
MATCH
PRIMIAL WG
VERTIMEC 1.9 EC
Thiamethoxam 25%
Teflutrin 0,5%
Lambda-cialotrina 2,5%
Lambda-cialotrina 9,48% (100 g/l)
Lufenuron 5,32% (50 g/l)
Bacillus thuringiensis variet kurstaki 6,4%
ceppo HD-1 sierotipo 3a3b
(potenza 32.000 Ul/mg di formulato)
Abamectina 1,9% (18 g/l)
granuli idrodisperdibili
microgranulare (densit
apparente: 0,87 g/cm
3
)
granuli idrodisperdibili
granuli idrodisperdibili in
sacacchetti idrosolubili
sospensione di capsule
concentrato emulsionabile
granuli idrodisperdibili
concentrato emulsionabile
n.11614 del 21.2.03
n. 8189 del 16.3.93
n. 8259 del 4.5.93
n. 10944 del 5.6.01
n. 9374 del 29.9.97
n. 9655 del 3.6.98
n. 8795 del 6.3.96
-
Xn - nocivo
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
-
Xn - nocivo
N-pericoloso per
lambiente
3
-
3
3
7
3
7
Syngenta ringrazia tutte le aziende agricole che hanno ospitato
prove per la messa a punto dei propri agrofarmaci,
nonch tutti gli agricoltori che utilizzano ogni anno le sue specialit
per la difesa del pomodoro da industria.
Le fotografie sono di propriet di Syngenta Crop Protection e sono
state fornite dai collaboratori che operano nelle principali aree
di coltivazione del pomodoro.
Un ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno contribuito
alla realizzazione di questa pubblicazione, in particolare
a Pietro Siviero per i consigli dati, la collaborazione alla stesura
del testo ed il materiale fotografico relativo ad alcune avversit.
Quanto riportato nel presente documento ha valore prevalentemente indicativo.
Nellapplicazione dei prodotti seguire attentamente le modalit e le avvertenze riportate in etichetta.
La casa produttrice declina ogni responsabilit per le conseguenze derivanti da un uso improprio dei preparati.
Prodotti fitosanitari autorizzati dal Ministero della Salute. Leggere attentamente le istruzioni
Coprantol UM un marchio registrato Du Pont de Nemours Italiana s.r.l.,
Coprantol WG un marchio registrato Isagro Copper s.r.l.,
Primial WG un marchio registrato Valent BioSciences, una divisione di Sumitomo Chemical Agro Europe S.a.S.
Bion, Folio Gold, Ortiva, Ridomil Gold, Score, Tiovit, Topas, Karate, Match, Force,
Actara, Vertimec, Dual, Fusilade, Plenum, Pirimor, Seccatutto, Touchdown e Daconil sono marchi registrati di una societ del gruppo Syngenta.
Syngenta Crop Protection S.p.A - Via Gallarate, 139 - 20151 Milano - Tel. 0233444.1 - www.syngenta.it


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