Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
INDICE
STORIA E ORIGINE CARATTERISTICHE BOTANICHE CULTIVAR E PORTAINNESTI 6-7 TECNICA CULTURALE DIFESA 12-13 RACCOLTA ED UTILIZZI
STORIA E ORIGINE
Il melo ha origine in Asia centrale, ed da sempre identificato come il frutto per eccellenza. Il melo non solo ha una storia che risale a dieci millenni fa, ma sempre stato raffigurato come il frutto per eccellenza anche nelle religioni, come nella mitologia greca, nel cristianesimo e in quasi tutte le altri correnti religiosi. Nell8000 a.C. i nomadi dellepoca, scoprirono il melo in Asia centrale e lo esportarono in regioni come la Mesopotamia, larea occidentale del continente asiatico, fino allattuale Kazakistan. Fino al 100 a.C. il melo rimase nel continente asiatico, dove fu coltivato da numerose famiglie imperiali cinesi, fino a quando con le conquiste dellImpero Romano, la mela arriva nel continente Europeo e diventa il frutto per eccellenza. In questi anni i romani sviluppano parecchie tecniche di coltivazione, di conservazione e di uso di questo frutto, introducendo numerose novit anche dal punto di vista botanico, nascono qui i primi libri sul melo, con disegni dettagliati, tecniche di difesa, di raccolta e di coltivazione in generale. Nel 1655 Isaac Newton, vedendo cadere una mela dallalbero in linea retta, si mise a studiarle per capire come fosse possibile il fenomeno di caduta retta e di movimento, osservazioni che lo porteranno poi alla scoperta delle leggi di gravit e di movimento. Nel 1904 allinaugurazione dellesposizione St. Louis, lallora direttore del Missouri State Fruit Experiment J.T. Stinson, Proclam Una mela al giorno toglie il medico di torno. Nel 1945 viene realizzato un programma di studio sulla coltivazione delle mele dalle Universit di Purdue e Illinois, per trovare rimedio alle devastanti malattie degli alberi, che in poco tempo rovinavano i raccolti. Venne utilizzata la maggiore quantit possibile di mele della migliore qualit, sottoposte a studi e ricerche sule varie tipologie di malattia. La soluzione si trov quando si scopr che agli inizi del 900 era stato prodotto un ibrido utilizzando la variet Roma e la Malus Floribunda 821, una variet poco pi grande di un fagiolo, ma resistentissima a quasi tutte le malattie. Nel 1993 viene realizzato il pi grande meleto al mondo creato con meli geneticamente resistenti alle malattie, presso la Lynd Fruit Farm, in Ohio. Gli alberi, allora noti come HER4T16, passati poi al nome di co-op 38,
produssero la famosa variet Goldrush. il primo successo del Programma di studio iniziato agli inizi del secolo. Nel 2000 i ricercatori dellUniversit della California scoprono che la mela, pi degli altri frutti, ha delle propriet anti-ossidanti maggiori rispetto agli altri frutti.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
RADICI : Poco profonde, striscianti, si collegano al fusto con il colletto. FUSTO : Il fusto si divide in svariate branche, pu essere tuttavia presente lungo tutta laltezza della pianta in determinati sesti dimpianto raggiungendo anche i 10 metri di altezza. Il fusto coperto da una sottile e liscia corteccia color cenere e risulta ricco di venature e contrati. BRANCHE : Il fusto si divide (o da origine mantenendosi lasse principale) a diverse branche, che di norma hanno il diametro pari a di quello del fusto stesso. Le branche poi si dividono in svariati rami. RAMI : I rami del melo sono medio corti e mediamente fitti. FIORI : I fiori son piccoli, di colore bianco rosato, riuniti da 3 a 6 in uninfiorescenza a corimbo, peduncoli dei vari fiorellini partono dallasse principale ad altezze diverse raggiungendo per lo stesso livello. I fiori del melo sono provvisti sia di stame che di pistillo. FOGLIE : Le foglie sono alternate sui rami ed hanno una forma ovale con margine seghettato, nella pagina superiore sono di colore verde scuro, mentre nella pagina inferiore sono biancastre e pelose. FRUTTO : La mela, che non un frutto ma bens un falso frutto, deriva dalla trasformazione dellovario e degli organi di sostegno dello stesso ovario. Il frutto un pomo, di colore rosso, verde, giallastro o rosato a seconda delle variet e di forma generalmente tondeggiante. La mela possiede una buccia liscia, fine e resistente ed fissata al ramo tramite il picciolo, che si inserisce nel frutto nella cavit peduncolare. Nella parte inferiore presente unaltra piccola cavit contenente i resti dei sepali, ovvero la calicina.
Allinterno del frutto, oltre alla polpa, presente il pericarpo (torsolo) , che in realt il vero corpo fruttifero, contenente 5 camere chiamate logge in cui son presenti 1 o 2 semi.
CARATTERISTICHE : Il melo una pianta resistente al freddo e quindi molto mondializzata. Sebbene sia una pianta che non richiede terreni particolarmente buoni dal punto di vista strutturale, il melo necessita di un terreno in cui non vi siano ristagni idrici, in cui ci sia una buona dose di humus e di calcio. Il melo cresce e si sviluppa meglio negli ambienti con un clima medio basso, per questo la sua coltivazione molto alta nelle zone montane e collinari fino ai 1000 metri. Il frutto di questa pianta ricco di propriet benefiche, ha infatti propriet antiossidanti e antivelenifere. Il melo uno dei frutti pi digeribili, poich contiene l85% di acqua e il 15% di zuccheri, che lo rendono oltre che dissetante anche energetico. Oltre allelevata quantit di zuccheri, la mela aiuta lassorbimento del calcio e apporta allorganismo le vitamine A, B1, B2 e C, oltre che ad una buona quantit di fosforo.
Mela di qualit
CULTIVAR E PORTAINNESTI
Il melo ho molte cultivar presenti al giorno doggi sul mercato. Ognuna di queste cultivar ha particolarit e caratteristiche proprie, adatta ad un certo tipo di clima e di terreno, quindi non raro trovare distese di ununica cultivar nelle zone montane, di unaltra nelle zone pianeggianti o collinari.
Le variet di mela possono essere naturali, quindi presenti da sempre nel settore, oppure possono essere state ottenute da dei miglioramenti genetici o da degli incroci tra diversi tipi di variet. Le principali cultivar del melo che oggi sono coltivate in Italia sono le seguenti : GOLDEN DELICIOUS : Questa variet di mela stata rinvenuta per caso nel 1890 e da allora diventata una delle qualit pi coltivate e gettonate. Questa mela ha una media pezzatura, una buccia dorata a completa maturazione e una polpa giallastro bianca, succosa, di sapore piacevolmente dolce e aromatico. Questa variet stata completamente mappata nel 2010, dove degli studiosi, analizzando nella sua totalit la mela, hanno scoperto che possiede 57000 geni, risultando la mela con pi geni al mondo. ROYAL GALA : La gala una mela a maturazione precoce, creata nel 1974, ha subito molte modifiche e incroci durante gli ultimi 30 anni, una tra le pi famose variet di gala la Royal Gala, ottenuta tra lincrocio della variet Kidds Orange e Golden Delicious. Questa mela ha una pezzatura piccola, possiede una buccia rossastra con striature gialle a maturazione completa, ed apprezzata per il suo gusto dolce e aromatico, la polpa succosa e croccante. STARK DELICIOUS : La Stark Delicious considerata la mela per eccellenza. Dalla colorazione brillante e intensa, ha la forma allungata e le cinque punte nella parte inferiore. La Stark la mela maggiormente coltivata al mondo e apprezzata dal consumatore nei mesi invernali, quando presente sul mercato. La polpa finissima, croccante e offre un sapore aromatico e dolce. FUJI : La mela Fuji, proveniente dal Giappone, rappresenta una novit sia per la sua recente diffusione in Europa che per le caratteristiche del frutto. Frutto grande dalla forma tondeggiante, ha la buccia di colore rosso-violetto e la polpa bianca. Ma ci che la caratterizza e la rende particolarmente apprezzata dai consumatori giovani, la polpa croccante e succosa, dal gusto particolarmente appetitoso, scarsamente acidulo e intensamente dolce. E' un frutto dalla elevata conservabilit associata ad un ottima resistenza alle manipolazioni.
Per quanto riguarda i portainnesti invece, ne esistono di diverse tipologie, che si distinguono per il ruolo che hanno (portainnesti per mele di qualit, per impianti ad alta densit, per impianti vigorosi ecc). I pi utilizzati e ricercati sono i seguenti : M9 : Il portainnesto pi diffuso ed utilizzato, perfetto per gli impianti fitti, predilige terreni fertili, molto irrigui e permeabili. Ha una vigoria medio alta. M9 CLONI : Tra questi tipi di portainnesti troviamo lEMLA, che meno pollonifero, e gli T3377, T338, T339, che hanno una produttivit pi alta. M9 SIMILI : Tra i pi famosi il Pajam1 e 2, il Pajam1 meno produttivo. M26 : Ottenuto da incrocio tra M16 x M9 a East Malling. Idoneo per impianti a densit medio - alta, predilige terreni irrigui e permeabili. Rispetto ad M9 presenta maggiore vigore e migliore capacit di ancoraggio.
TECNICA COLTURALE
I sistemi dallevamento pi usati al giorno doggi sono la palmetta e il fusetto con sesti dimpianto che partono dai 3 metri per 1 metro e 5 metri per 4 metri. Rispettivamente, la densit varia tra le 500 piante e le 3000 piante per ettaro. Per limpianto si utilizzano perlopi pali di testata in cemento armato di 8 x 8 / 10 x 10 (centimetri) e pali interfilare sempre in cemento armato da 7 x 7 / 8 x 8 (centimetri). Lutilizzo di pali in acciaio per sostenere la pianta raro per leccessivo costo, si utilizzano perlopi bambus per la loro comodit e per il basso prezzo. I fili sono generalmente 5, uno singolo, posto ad unaltezza di 30 / 40 centimetri, utilizzato soprattutto negli impianti con irrigazione gocciolante, per il supporto dei tubi irrigatori, e successivamente 3 coppie di fili sempre in acciaio poste ad unaltezza rispettivamente di 70 / 80 centimetri, 150 centimetri e 250 centimetri. Sono quasi dobbligo le reti antigrandine, fissate sulle estremit dei pali, poich anche una sola piccola ammaccatura sul frutto pu deprezzarlo enormemente.
Lirrigazione sempre necessaria per la produzione, 6000 m3/ha. La concimazione ci rimanda alle metodiche agronomiche dellanalisi fogliare. Durante alcune fasi, definite critiche, lo stress idrico potrebbe tradursi in diversi problemi come caduta delle foglie e riduzione delle rese. Questo fenomeno registrato soprattutto durante la fioritura e durante lo sviluppo del frutto, importante risulta anche la fase di fine stagione. Molto sensibile il meleto inerbito dove si instaurano importanti fenomeni di competizione per la risorsa acqua. Il metodo dirrigazione pi utilizzato per le sue caratteristiche e qualit lirrigazione a goccia. Una ala gocciolante posta lateralmente ogni fila, con una distanza tra i gocciolatori di 0,5 metri. Normalmente ha una portata di 1,6 - 2,3 l / h, in base al tipo di suolo, con una frequenza di irrigazione che varia tra 1 e 3 giorni, in base al tipo di suolo e allo sviluppo o fase fenologica. Gli elementi primari richiesti sono N (80-90 kg/ha/anno) e K (50-80 kg/ha/anno), il P in quantit inferiore alla met dei precedenti (100-120 kg/ha biennale o triennale). Sono importanti anche Ca, Mg, Bo, Fe, Zn, S.
Lapporto dei nutrienti varia in base allet delle piante o dello stato del terreno, pu essere riassunto in questo modo : Prima di piantare: N 200 - 300 kg / ha; K2O 400 - 600 kg / ha. Alberi giovani (1 - 4 anni): N 90 kg / ha, P 30 kg / ha, K 120 kg / ha. Alberi maturi: N 100 kg / ha, 60 kg P / ha, K 180 kg / ha. La potatura persegue lobiettivo di formare lo scheletro della pianta, massimizzare la produzione, creare un giusto equilibrio tra produzione e vegetazione. In base all et del melo possiamo distinguere tra potatura di formazione o allevamento e potatura di produzione o mantenimento. La potatura di allevamento o formazione segue la pianta per i primi anni di vita, per impostarne lo scheletro (struttura), che a secondo delle esigenze e preferenze pu presentare una forma a spalliera, ad alberello, ecc. La tecnica seguita per imprimere alla pianta la sagoma desiderata, sfrutta la vegetazione multipla che si sviluppa per ogni taglio. Interrato il pollone, si esegue un taglio netto ad unaltezza compatibile con la sagoma da realizzare. A seguito del taglio, durante la stagione vegetativa successiva, il pollone emette una nuova vegetazioni, un certo numero di rami. Di questi ultimi, vengono lasciati, ed opportunamente accorciati, solo quelli che servono alla formare la sagoma prefissata, mentre gli altri vengono recisi alla base. Analogamente, si procede per gli anni successivi, fino completare la sagoma desiderata. Con la potatura di produzione si cerca di stabilire il necessario equilibrio tra produzione e vegetazione. Diciamo subito che per il melo, pianta che fruttifera sui rami vecchi, la potatura di produzione deve essere molto contenuta. Bisogna limitarsi ad eliminare i rami secchi e spazzati o comunque interessati da patologie, nonch i rami con andamento irregolare. A questa salutare pulizia per il melo, bisogna affiancare a rotazione soft interventi di svecchiamento. In genere, per il melo risulta sufficiente la sola potatura di mantenimento eseguita durante la stagione invernale, possibilmente verso la fine del riposo vegetativo, quando la pianta si sta preparando per la nuova stagione vegetativa. Solo in presenza di una vegetazione rigogliosa, si possono prevedere soft interventi estivi, per ristabilire lequilibrio tra produzione e vegetazione venuto meno, rimuovendo in particolare i succhioni, che condizionano la qualit e quantit della produzione. Si ricorda che per quanto riguarda loperazione di diradamento dei frutti il melo lunica specie che risponde al diradamento chimico. Per gli impianti intensivi si utilizza soprattutto bioregolatori per controllare lequilibrio vegeto-produttivo nelle varie fasi, secondario risulta il contenimento dellapparato radicale.
Impianto con irrigazione a goccia e pali in cemento armato rotondi. La forma dallevamento a fusetto utilizzata in questa foto la pi comune tra gli agricoltori italiani.
DIFESA
Il melo soggetto ad attacchi da parte di parecchie tipologie di insetti e funghi, oltre che da cancro e tumori. E opportuno soffermarsi sulle malattie fungine e sulle tipologie pi importanti di insetti che si incontrano in campo. INSETTI CAPUA : Nellarco dellanno questo parassita d origine a due generazioni di larve. Le larve della generazione estiva della Capua compiono vaste e profonde erosioni sui frutti, preferibilmente nei punti di contatto con altri organi. Le larve della generazione autunnale compiono, invece, delle piccole erosioni rotondeggianti nei punti di contatto con altri frutti o foglie. Sverna entro un ricovero sericeo ( simile alla seta ) tessuto sulla pianta, raggiungono la maturit alla fine di aprile o in maggio.
Larva di Capua CARPOCAPSA : Rappresenta linsetto chiave del melo. La larva attacca i giovani frutti penetrando attraverso la cavit calicina o la depressione peduncolare. Una volta allinterno si dirige verso il centro del frutto per mangiare i semi, lasciando dietro di s una galleria di escrementi che fuoriescono dal foro di entrata. Se i frutti sono prossimi alla maturazione le larve penetrano direttamente nella polpa e fuoriescono attaccando altri frutti e creando cos seri danni al frutteto. La Carpocapsa sverna imbozzolata entro le placche sollevate della corteccia delle piante. Agli inizi della primavera si incrisalidano per dare gli adulti 3 4 settimane dopo. Seguiranno una seconda
e poi una terza generazione fino in autunno. E' importante ricordare che con condizioni climatiche ottimali, sufficiente una bassa popolazione iniziale per ritrovarsi con forti danni alla raccolta. La monocoltura determina la condizione ideale per la diffusione di questo fitofago. Le larve, vivendo allinterno del frutto, sfuggono allazione limitante naturale degli imenotteri. Le larve mature e gli adulti, possono essere preda di uccelli, ma anche questo tipo di controllo non sufficiente al contenimento del contagio. Il momento pi vulnerabile della Carpocapsa quello in cui le giovani larve, appena sgusciate dalluovo non sono ancora penetrate nel frutto; sono sensibilissime, basta una pioggia, uno sbalzo termico, un colpo di vento che le allontani dalle mele e la loro morte assicurata. Una tecnica pulita di contenimento di questo pericoloso parassita la confusione sessuale.
Adulto
CEMIOSTOMA : Le larve del cemiostoma si sviluppano sulla pagina superiore delle foglie e poich si nutrono muovendosi in circolo, danno origine ad una mina che una zona circolare di uno - due cm come potete vedere nellimmagine. Lepidermide della foglia sovrastante la parte minata finisce per disseccare. Se linfestazione non viene controllata in tempo utile possono esserci dei notevoli effetti negativi, sia come defogliazione che sullattivit vegetativa e quindi sulla produzione dellannata. Nei frutteti fortemente infestati, le larve del cemiostoma si imbozzolano frequentemente nella cavit calicina e peduncolare dei frutti. La leucoptera scitella sverna allo stato di crisalide dentro un bianco bozzoletto sotto la corteccia. A met di aprile inizia lo sfarfallamento degli adulti, la femmina depone le uova sulla parte inferiore delle foglie dove, dopo circa 15 giorni si schiuderanno. Si susseguiranno quattro generazioni di larve fino a fine agosto, met settembre. Il Cemiostoma soggetto ad una forte mortalit naturale: molte crisalidi muoiono durante linverno e molte larve non resistono agli sbalzi termici in coincidenza della loro maturazione e successiva fuoriuscita dalle mine. Un altro sistema di difesa riguarda lattivit di parassitizzazione ad opera degli Imenotteri che in alcuni casi ha sostituito il trattamento chimico.
Tipico danno da Cemiostoma Per combattere queste tipologie di avversit (insetti minatori, larve ecc) si utilizza la monitorizzazione in campo degli insetti adulti. Una volta raggiunto il picco di volo, ovvero la quantit massima di insetti presenti in campo allo stadio adulto, si procede con lintervento, che viene eseguito dopo qualche giorno, a differenza dellinsetto che si deve combattere. Un altro metodo ampiamente utilizzato la confusione sessuale, che impedisce agli insetti adulti di riprodursi e quindi diminuisce drasticamente la quantit di larve delle nuove generazioni. Un altro metodo consiste nelluso degli antagonisti naturali quali uccelli o altri piccoli animali in grado di ridurre la popolazione di insetti dannosa.
MALATTIE FUNGINE TICCHIOLATURA : Questa malattia fungina ha luogo solo dopo il verificarsi di una pioggia accompagnata da una prolungata bagnatura degli organi della pianta. I sintomi dellinfezione sulle foglie si evidenziano sotto forma di macchie bruno olivacee. Sui frutti linfezione appare inizialmente sotto forma di piccole macchie di colore bruno che lentamente si estendono. Se lattacco avviene sui frutti prossimi alla maturazione appare una reticolatura brunastra, mentre se avviene in magazzino di conservazione, possono apparire sulla mela delle macchioline nerastre.
Danni da Ticchiolatura CANCRO RAMEALE : Il fungo responsabile del cancro rameale, penetra attraverso le lesioni della corteccia e sviluppandosi, crea delle profonde fessurazioni in corrispondenza delle quali si notano delle aree cancerose brunastre. Le foglie presenti sui rami colpiti si accartocciano, disseccano e cadono. Questo fungo colpisce anche i frutti che mostrano delle maculature nerastre della buccia e una polpa bruna.
Danno causato dal Cancro Rameale Per combattere le malattie fungine si possono utilizzare dei prodotti anticrittogamici. La difesa quasi sempre preventiva, si cerca infatti, quando si verificano le condizioni ideali, di intervenire con dei prodotti preventivi di copertura in grado di impedire lo sviluppo del fungo. Successivamente, se il fungo si presenta in campo, si utilizzano dei prodotti anticrittogamici di cura. ALTRE MALATTIE COLPO DI FUOCO : Le condizioni ideali di proliferazione di questo batterio sono una elevata umidit ambientale e temperature tra i 18 24 C. Questo batterio provoca lavvizzimento dei fiori e pi avanti il disseccamento dei piccoli frutti. Anche le foglie avvizziscono e si arrotolano verso lalto. Nelle zone di coltivazione appena vengono individuati i primi focolai di infezione, occorre intervenire immediatamente bruciando le piante infettate e controllando costantemente le piante vicine. Linfezione si diffonde attraverso le ferite della corteccia.
Avvizzimento causato dal Colpo di Fuoco RUGGINOSITA : Le origini di questa fisiopatia sono ancora oggetto di studio, mentre lo sviluppo della malattia ci ormai noto. Sui frutti colpiti dalla rugginosit, le caratteristiche organolettiche non vengono minimamente alterate, unicamente laspetto estetico che viene compromesso. Questa fisiopatia si manifesta soprattutto in fondovalle, molto meno in collina. La rugginosit colpisce sempre in determinate zone del frutteto e la sua presenza non costante nel tempo, ma varia di anno in anno.
Mela con evidente Rugginosit Il Colpo di Fuoco sicuramente una delle paure pi grandi che hanno gli agricoltori di questa coltura. Il colpo di fuoco si combatte mediante lestirpamento e lincenerimento della pianta infetta, per evitare il diffondersi del batterio e scongiurare quindi lepidemia. Questa avversit arreca danni immensi se non viene controllata ed eliminata immediatamente. La rugginosit infine, non curabile, esistono tuttavia alcuni prodotti preventivi che ne riducono le probabilit di comparsa.
RACCOLTA ED UTILIZZI
Il tempo di raccolta delle mele parte da Luglio (con le mele a maturazione precoce come la Royal Gala) e finisce ad Ottobre con la raccolta delle mele tardive. La raccolta effettuata a mano e non esiste possibilit di raccolta meccanica. Per la raccolta si possono utilizzare i classici cassoni in plastica o in legno (anche se rari). Per velocizzare il processo della raccolta si possono utilizzare dei carrelli automatici che riempiono i cassoni automaticamente, tramite dei nastro trasportatori che trasportano le mele che raccoglie loperatore nel contenitore finale. Gli utilizzi delle mele sono molti, c da precisare comunque, che la maggior parte della produzione annuale venduta al dettaglio e non viene trasformata. I principali prodotti che si ottengono dalla trasformazione delle mele sono : - Yogurt - Succhi di frutta
Le mele destinate alle trasformazioni sono quasi sempre le riserve invendute, le mele che hanno uno scarso valore per via dei danni causati da grandine, insetti o altri fattori, mele in stato di marcescenza e di scarto. Come ultimo utilizzo, le mele possono anche essere date alle aziende zootecniche come prodotto alimentare per il bestiame.