Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
4. I rapporti tra diritto europeo e diritto interno: la prevalenza delle norme europee
5. Le Regioni e l’Unione europea
Capitolo 2
La funzione amministrativa
1. La nozione di pubblica amministrazione
2. Gli atti politici e gli atti di alta amministrazione
Capitolo 3
Le fonti del diritto amministrativo
1. Premessa
2. Fonti di rango costituzionale e la Costituzione
3. Le fonti primarie
4. Fonti secondarie in generale
A. Fonti secondarie e atti amministrativi.
5. I regolamenti governativi, ministeriali e i regolamenti degli enti locali
6. Impugnabilità e disapplicazione dei regolamenti.
7. Le ordinanze
8. Gli statuti degli enti pubblici
9. Testi unici e codici
10. La Consuetudine
11. Le norme interne della P.A. e la prassi amministrativa
Capitolo 4
La capacità di agire e la protezione degli incapaci
1. Le situazioni giuridiche soggettive
2. I diritti soggettivi
3. Gli interessi legittimi
3.1 Teoria dell’interesse occasionalmente protetto.
3.2 Teoria processualistica.
3.3 Teoria Normativa.
3.4 Classificazione degli interessi legittimi. Teoria tradizionale.
3.5 Caratteri.
4. Interessi Semplici
2
5. Interessi di Fatto
6. Interessi collettivi.
6.1 Caratteri interesse collettivo.
6.2 Le azioni di classe (class action).
6.2.1 La class action contro la P.A.
Capitolo 5
Le strutture organizzative della P.A. e gli enti pubblici
1. Principi costituzionali in tema di organizzazione della P.A.
A. Il principio democratico
B. Autonomia e decentramento
C. Il principio di responsabilità
D. Sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e leale collaborazione
E. L’organizzazione degli uffici pubblici
2. Organizzazione amministrativa
3. Gli enti pubblici
4. Gli enti pubblici autarchici
5. Gli enti pubblici economici
6. Organi e uffici
7. Rapporto organico e rapporto di servizio
8. La prorogatio degli organi
9. Rapporti interorganici
9.1 Gerarchia
9.2 Direzioni
9.3 Coordinamento
9.4 Controllo
10. La competenza di diritto amministrativo
11. Tipi di competenza
12. Il trasferimento dell’esercizio della competenza
Capitolo 6
Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche
1. Il pubblico impiego
2. L’evoluzione storico-normativa della disciplina del lavoro pubblico.
3. Il sistema delle fonti del pubblico impiego e la contrattazione collettiva
4. Accesso al pubblico impiego ed organizzazione degli uffici
5. La dirigenza pubblica
5.1 Accesso alla dirigenza
6. I doveri del pubblico dipendente e il nuovo codice di comportamento
B. La Giunta regionale
C. Il Presidente della Regione
4. La potestà statutaria e regolamentare degli enti locali
5. Il Comune
A. Organi
B. Funzioni
6. La Provincia
A. Nozione e funzioni
B. Organi
7. Il Segretario comunale o provinciale
8. La Città metropolitana
A. Organi
9. Lo status di Roma capitale
10. Le Unioni di Comuni
11. Altre forme associative fra enti locali
(1) La Convenzione.
(2) I Consorzi.
(3) Gli Accordi di programma.
12. La sicurezza urbana
L’attività della P.A.
Capitolo 9
Concetti generali sulla attività amministrativa!
1. L’attività amministrativa
2. Attività amministrativa di diritto pubblico e di diritto privato
3. Discrezionalità amministrativa
4. Legittimità e merito dell’azione amministrativa
5. La discrezionalità tecnica
6. La cd. discrezionalità mista
Capitolo 10
Il procedimento amministrativo
1. Procedimento amministrativo
2. Classificazione dei procedimenti
3. Le fasi del procedimento amministrativo
A. La fase d’iniziativa
B. La fase istruttoria
C. La fase decisoria
D. La fase integrativa dell’efficacia
4. Partecipazione al procedimento e profili di semplificazione dell’azione amministrativa
A. Il responsabile del procedimento
B. La partecipazione al procedimento amministrativo e la comunicazione di avvio
C. Il preavviso di rigetto
D. Semplificazione dell’azione amministrativa
5. La conferenza di servizi
6. Il sistema dei controlli
Capitolo 11
Atti e provvedimenti amministrativi
1. L’atto amministrativo
2. Il provvedimento amministrativo
2.1 I caratteri del provvedimento amministrativo
3. Efficacia del provvedimento amministrativo
4. La coercizione dei provvedimenti amministrativi
5. Gli atti amministrativi che non sono provvedimenti
6. I pareri
7. Gli atti propulsivi
Capitolo 12
Elementi e requisiti degli atti amministrativi. Il silenzio
amministrativo
1. L’atto amministrativo
2. Il silenzio amministrativo: il cd. obbligo di provvedere della P.A.
Capitolo 13
I poteri amministrativi
1. Il potere autorizzatorio
2. La segnalazione certificata di inizio attività o Scia.
3. Il silenzio assenso
4. Il potere concessorio
2. La nullità
3. L’annullabilità
4. L’incompetenza (tratto “Insegnamento di diritto amministrativo lezione II
L’organizzazione della P.A. – Prof.ssa Ivana Musio – Unipegaso)
5.1 L’eccesso di potere
5.1.1 Differenza tra eccesso di potere e vizio di merito.
5.1.2 Differenza tra eccesso di potere ed incompetenza
5. Effetti giuridici
6. I rimedi contro gli atti illegittimi e inopportuni
7. L’annullamento d’ufficio
8. Autoannullamento (d’ufficio) discrezionale e doveroso
9. Atti annullabili d’ufficio
10. La revoca
10.1 Presupposti della revoca
10.2 Atti irrevocabili
11. L’abrogazione (tratto da “Patologia dell’atto Amministrativo” – prof. Giovanni Sabbato –
Università telematica Pegaso)
12. Pronuncia di decadenza
13. Il mero ritiro
14. Convalescenza dell’atto amministrativo
14.1 La convalida
14.2 La ratifica
14.3 Sanatoria
15. Conservazione dell’atto amministrativo
A. Il principio del raggiungimento dello scopo
B. La consolidazione (o inoppugnabilità)
C. L’acquiescenza
D. La conversione
E. La conferma
F. La rettifica
Capitolo 17
L’attività negoziale e consensuale della P.A.
1. L’attività negoziale della P.A..
2. Classificazione dei contratti della P.A.
2.1 Il Codice dei Contratti e il c.d. decreto Sblocca Cantieri
3. Regime giuridico e la formazione dei contratti
4. La deliberazione a contrarre
5. Soggetti ammessi a partecipare e presentazione dell’offerta
6. Lo svolgimento della gara
6.1 La scelta del contraente
6.2 L’aggiudicazione della gara
7. La conclusione del contratto
8. Approvazione del contratto
9. La tutela
8
2.2 L’oggetto
2.3 L’indennizzo
3. La retrocessione
4. Acquisto della proprietà a seguito di utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di
interesse pubblico
5. Gli atti ablativi di urgente necessità
5.1 Occupazione di urgenza
5.2 La requisizione di urgenza
5.3 Gli ordini di distruzione di beni, provvedimenti similari
6. La confisca e il sequestro
Capitolo 21
I compiti della P.A.: i servizi pubblici
1. Funzioni pubbliche e pubblici servizi
2. La gestione dei servizi pubblici locali
2.1. Le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento
3. Gestione in house
4. Le norme in materia di giurisdizione
Capitolo 22
La responsabilità della P.A. verso terzi
1. La responsabilità
2. La responsabilità civile della P.A.
3. La responsabilità extracontrattuale della P.A.
4. La responsabilità contrattuale della P.A.
4.1 La responsabilità contrattuale da contratto qualificato
5. La responsabilità precontrattuale della P.A.
Capitolo 23
La responsabilità dei pubblici dipendenti verso la P.A
1. La responsabilità nei confronti della P.A.
2. L’illecito amministrativo
10
Capitolo 24
Principi generali sulla giustizia amministrativa
1. La giustizia amministrativa
2. Il Codice del processo amministrativo
3. L’attività correttiva del legislatore e le novità del 2014
4. Il riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo
5. Il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo (T.A.R.) adito
Capitolo 25
Tutela in sede amministrativa
1. I ricorsi amministrativi (VIRGA)
2. Regime dei ricorsi amministrativi
3. Ricorso in opposizione
4. Ricorso gerarchico
4.1 Presupposti per la proposizione
4.2 Contraddittorio
4.3 Silenzio-rigetto
4.4 Decisione
4.5 Ricorso gerarchico improprio
5. Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica
5.1 Caratteri distintivi rispetto al ricorso giurisdizionale
5.2 Atti impugnabili
5.3 Trasposizione in sede giurisdizionale
5.4 Termine
5.5 Forma e contenuto
5.6 Procedimento
5.7 Attività sollecitatoria del ricorrente
5.8 Impugnativa della decisione
5.9 Esecuzione della decisione
Capitolo 26
Tutela giurisdizionale ordinaria
1. Ambito della giurisdizione del giudice ordinario
2. I poteri del G.O. in ordine all’atto amministrativo
3. Il criterio della causa petendi
11
12
13
14
Non sono fonti del diritto e non possono contrastare le norme di legge, regolamenti e
ordinanze.
Fra le varie categorie delle norme interne, la più importante, è la circolare.
La prassi amministrativa è un comportamento costante tenuto da un’amministrazione
nell’esercizio di un potere, ma in difetto della convinzione della sua obbligatorietà.
Non costituisce fonte di diritto, è una regola di buona amministrazione, nel senso che
l’inosservanza non costituisce violazione di legge è ma eccesso di potere se dettata da una
inadeguata motivazione.
24
Ai destinatari di essi, rimane una notevole autonomia di determinazione nella scelta delle
modalità di perseguimento degli obiettivi fissati.
9.3 Coordinamento
Si estrinseca nel potere, riconosciuto all’organo coordinatore, di impartire le disposizioni
idonee per la realizzazione del disegno unitario vigilando sull’osservanza di esse.
Il coordinamento si distingue dalla direzione perché è è una relazione tra organi equi -
ordinati, esercitanti competenze diverse ma finalizzate ad un obiettivo comune.
Non c’è un rapporto di sovraordinazione ed è questo l’elemento che differenzia il
coordinamento dalla direzione.
9.4 Controllo
Tale relazione consiste nella possibilità che un organo sindachi l’operato di un altro organo
a fini di prevenzione o riparazione ed a salvaguardia degli interessi su cui è chiamato a
vigilare.
Vi sono altresì dei casi in cui un’attività amministrativa di diritto pubblico è esercitata da
soggetti privati estranei all’amministrazione.
10. La competenza di diritto amministrativo
La competenza di un organo designa il complesso di poteri e di funzioni che esso può, per
legge, esercitare per perseguire fini di pubblico interesse.
La competenza dunque è individua le attribuzioni di spettanza dell’organo.
La competenza deve esser determinata sempre per legge;
Il principio di competenza trova il suo fondamento nel principio di buona amministrazione,
in quanto mira a realizzare i criteri della efficienza e della specializzazione anche nel
campo dell’attività amministrativa.
11. Tipi di competenza
La competenza viene distinta in tre categorie;
1ª Competenza per materia
La maggiore e più importante ripartizione della competenza per materia è fatta con
l’attribuzione dei compiti ai vari Ministeri, ciascuno dei quali si trova a capo di un
ramo particolare dell’amministrazione.
2ª Competenza per territorio
La ripartizione della competenza per territorio presuppone identità di competenza per
materia e comporta la ripartizione delle attribuzioni con riferimento all’ambito
territoriale di un dato organo.
3ª Competenze per grado
34
44
il Comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne
promuove lo sviluppo.
Gli elementi costitutivi del Comune sono:
1. Il Territorio, ovvero quella parte ben definita del territorio nazionale in cui il Comune
esplica le sue potestà (cd. elemento materiale).
2. La Popolazione, costituita da tutte le persone fisiche che hanno la dimora abituale
(residenza) nel territorio comunale (cd. elemento personale).
3. Il Patrimonio, rappresentato dal complesso delle attività economiche del Comune,
e cioè dai beni e dai diritti che possiede allo stesso titolo dei privati.
A. Organi
Sono organi del Comune: il Consiglio, la Giunta e il Sindaco.
Il Consiglio comunale è un organo collegiale, i cui membri sono eletti dal corpo
elettorale.
La Giunta è l’organo esecutivo del Comune con competenza generale e autonoma, salvo
naturalmente, le materie attribuite dalla legge alla competenza esclusiva del Consiglio o del
Sindaco.
i membri della giunta sono gli assessori e sono nominati dal Sindaco.
Il Sindaco è eletto dal popolo.
E’ l’organo monocratico che rappresenta l’ente ed è legato alla Giunta da un rapporto di
stretta fiducia.
Il Sindaco ricopre contemporaneamente la duplice veste di:
1) capo dell’amministrazione comunale e
2) di Ufficiale del Governo, ossia organo periferico dell’amministrazione statale in sede
locale.
Fra gli assessori il Sindaco nomina un Vicesindaco affinché lo sostituisca in caso di assenza.
B. Funzioni
L’art. 118 Cost., attribuisce ai Comuni la titolarità delle funzioni amministrative, quali enti
più vicini ai cittadini.
Ai sensi dell’art. 13 dello stesso TUEL sono radicate in capo al Comune è tutte quelle funzioni
che riguardano la sua popolazione e il suo territorio.
Per quanto concerne le funzioni conferite, la titolarità resta dello Stato o della Regione ma il
l’esercizio viene delegato al Comune il quale, dunque, opera non in quanto ente autonomo, ma
in veste di amministrazione decentrata.
o Servizi che vengono gestiti dal Comune per delega dello Stato, sono ad esempio: i
servizi elettorali; i servizi di stato civile; i servizi di anagrafe; la leva militare; i
servizi di statistica.
6. La Provincia
54
64
84
Tale sistema di gestione consente all’ente locale di poter optare tra diverse modalità di
gestione:
- Una gestione concorrenziale, con la liberalizzazione di tutte le attività economiche;
- L’attribuzione di diritti di esclusiva a soggetti scelti all’esito di una procedura
competitiva ad evidenza pubblica;
- L’affidamento diretto del servizio (cd. gestione in house).
Il Legislatore è intervenuto prima con il D.L. 179/12 e poi con la legge di stabilità del 2015, al
fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parità tra gli operatori,
l’economicità della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettività di
riferimento.
2.1 Le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento3
Il D.P.C.M. 148/2021, n. 148, ha definito le modalità di digitalizzazione delle procedure di
affidamento negli appalti.
Le regole tecniche per la definizione delle modalità di digitalizzazione, sono dettate
dall'Agenzia per l'Italia digitale (AgID) con apposite linee guida.
L'accesso al sistema telematico da parte degli utenti avviene esclusivamente mediante una
procedura di autorizzazione che prevede l'identificazione dell'utente medesimo e il rilascio di
un apposito codice alfanumerico.
Ai fini dell'accesso al sistema telematico, l'identificazione avviene mediante SPID.
Le comunicazioni e gli scambi di informazioni tra gli utenti e il sistema telematico, avviene
attraverso un sistema di ricevuta di invio e di consegna, e viene utilizzato il domicilio
digitale presente negli indici del CAD o, per gli operatori economici transfrontalieri, attraverso
un indirizzo di servizio elettronico di recapito certificato qualificato ai sensi del regolamento
eIDAS.
Il sistema telematico integra apposite funzionalità di registrazione cronologica delle
operazioni eseguite per finalità di controllo anche automatico degli accessi degli utenti e di
verifica delle operazioni effettuate.
I dati, i documenti e le comunicazioni sono raccolti in un fascicolo informatico, che viene
gestito dal sistema telematico, e contiene al suo interno, anche l'impronta digitale delle
registrazioni cronologiche, calcolata al momento dell'invio del fascicolo stesso in
conservazione.
Il sistema telematico rende disponibile il fascicolo informatico alla stazione appaltante, che
provvede alla conservazione dello stesso secondo quanto stabilito dalle regole tecniche in
materia di conservazione digitale dei documenti informatici.
Il sistema telematico permette la presentazione di istanze di accesso agli atti di gara e la
messa a disposizione dei medesimi, ove ne ricorrano i presupposti e i requisiti ai sensi della
normativa vigente.
3 Federico Gavioli, Le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento: il decreto in G.U, Banca Dati
114
Entro tale termine il ricorso deve essere anche depositato (al ministero o all’organo che ha
emanato l’atto).
5.5 Forma e contenuto
Il ricorso straordinario deve essere redatto in carta da bollo, tranne che venga impugnato un
atto in materia di pubblico impiego.
L’irregolarità fiscale non comporta l’inammissibilità del ricorso, ma solo l’obbligo della
regolarizzazione prima che sia pronunciata la decisione.
Il ricorso:
- deve indicare il provvedimento impugnato,
- specificare i motivi di impugnativa e
- recare la sottoscrizione del ricorrente o del suo procuratore speciale. In mancanza
di sottoscrizione il ricorso è nullo.
Non si richiede l’autenticazione della firma.
5.6 Procedimento
Il procedimento si svolge attraverso le seguenti fasi:
(1) Notifica all’amministrazione e ai controinteressati:
Il ricorso deve essere notificato ad almeno uno dei controinteressati, salva la successiva
integrazione agli altri controinteressati nel termine fissato dal ministero che istruisce il
ricorso.
Non è invece richiesta la notifica all’autorità che ha emanato l’atto.
(2) Successivamente, l’atto notificato va depositato presso il ministero, presso la sede
dell’organo che ha emanato l’atto o presso la sede dell’ente pubblico che ha emanato l’atto.
Successivamente al deposito del ricorso, è ammessa la proposizione di motivi aggiunti.
(3) Presentazione delle deduzioni:
I controinteressati possono depositare le loro deduzioni entro 60 giorni dalla notificazione
del ricorso.
Tuttavia, anche se tali deduzioni siano tardive, l’autorità investita dell’istruttoria dovrà
tenerne conto se nel momento in cui pervengono non sia già stata conclusa l’istruttoria con
l’emissione del parere del Consiglio di Stato.
I controinteressati possono, entro lo stesso termine di 60 giorni, proporre anche un ricorso
incidentale e cioè chiedere che l’atto venga annullato in una parte o per motivi diversi da
quelli per i quali è stato chiesto l’annullamento da parte del ricorrente principale.
L’autorità che ha emanato l’atto è tenuta a fornire le deduzioni al ricorso.
Il ricorrente, può esercitare il diritto di accesso al fine di prendere visione ed ottenere copia
delle deduzioni avversarie, al fine di presentare eventuali memorie di replica;
(4) Istruttoria da parte del ministero competente :
125
Il processo amministrativo è regolato dai seguenti principi generali, indicati espressamente
all’interno del Libro I del Codice:
La giurisprudenza amministrativa assicura una tutela piena ed effettiva secondo i
principi della Costituzione e del diritto europeo (art. 1 c.p.a.);
È previsto che il processo amministrativo attui i principi della parità delle parti, del
contraddittorio e del giusto processo. Inoltre, il giudice e le parti cooperano per la
realizzazione della ragionevole durata del processo ( art. 2 c.p.a.);
Ogni provvedimento del giudice deve essere motivato e che il giudice e le parti redigono
gli atti in maniera chiara e sintetica.
Il processo amministrativo, dunque è un processo di parti, caratterizzato dal principio della
domanda e dal dovere di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.
I principi civilistici sono applicabili anche al giudizio amministrativo, in particolare si
ricordano:
Il principio della domanda
Il principio del contraddittorio
Il principio dell’impulso processuale di parte
Il principio di non contestazione
Il principio dell’economia processuale
Il principio dell’oralità
2. Le parti del giudizio
E’ parte è il soggetto che propone l’azione in nome proprio, nonché il soggetto contro il
quale l’azione è proposta.
Pertanto, sono parti:
Il ricorrente (parte necessaria): colui che propone ricorso;
Il resistente (parte necessaria): il soggetto interessato a che il provvedimento sia
conservato. Di solito è la P.A.;
Il controinteressato (parte necessaria): colui che ha un interesse uguale e contrario
rispetto al ricorrente e posizione analoga a quella del resistente;
Il proponente un ricorso incidentale: uno dei soggetti al quale è stato notificato il
ricorso principale, che impugna il medesimo provvedimento per motivi propri al fine di
evitare le conseguenze negative dell’accoglimento del ricorso principale.
L’interveniente (parte eventuale): quest’ultimo si ha qualora il giudice ritenga opportuno
che il processo si svolga anche nei confronti di un terzo.
2.1 La legittimazione
La legittimazione ad agire di un soggetto va individuata nella titolarità di una posizione
soggettiva esterna rispetto al giudizio, e dedotta nello stesso, qualificabile come interesse
legittimo o diritto soggettivo;
La legittimazione processuale consiste nell’utilità concreta che il ricorrente può ottenere
dal giudizio; ciò si traduce nella possibilità di ottenere un qualche beneficio, dall’accoglimento
del ricorso.
135