Sei sulla pagina 1di 23

Riassunti

di Diritto Amministrativo ed. 2022


A cura di Davide Tutino

Ultimi aggiornamenti:

T.A.R. Lazio Roma Sez. III quater, 01/02/2022, n. 1141 è accesso civico
D.L. n. 77/2021 convertito in legge 29 luglio 2021, n. 108 è Decreto semplificazioni
D.P.C.M. 12 agosto 2021, n. 148 è Regolamento che definisce le modalità di digitalizzazione
delle procedure di affidamento disciplinate dal Codice dei contratti pubblici
Sentenza n. 7967/2020, Cons. di Stato, Sez. III – 14/12/2020
Sentenza n. 24/2020, Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria – 04/12/2020
D.Lgs. 70/2019, Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione siciliana
concernenti l'esercizio nella regione delle funzioni spettanti al Consiglio di Stato.
L. 56/2019, Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la
prevenzione dell'assenteismo.
D.L. del 18 aprile 2019, n. 32, convertito in legge, con modificazioni, dalla L. 14 giugno
2019, n. 55, Decreto c.d. Sblocca Cantieri.
L. 29/ 2019, Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi
di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione.
D.L. 115/2018
D.L. 113/2018, conv. in legge, con modificazioni, dalla L. 132/18.
D.L. 14/2017, conv. in legge con L. 48/2017 in materia di sicurezza delle città.
L. 16 marzo 2017, n. 30 per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema
nazionale della protezione civile.
D.Lgs. 19 aprile 2017, n. 56, in tema di contrattualistica pubblica.
D.Lgs. 16-6-2017, n. 104, sull’attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, concernente la valutazione dell’impatto
ambientale di determinati progetti pubblici e privati.
D.Lgs. 25 maggio 2017, nn. 74 e 75 in materia di riorganizzazione delle amministrazioni
pubbliche.
D.Lgs. 16 giugno 2017, n. 100 in materia di società a partecipazione pubblica.
D.L. 24 aprile 2017, n. 50 conv. in L. 21 giugno 2017, n. 96 (cd. "manovrina"), che ha
rafforzato il ruolo dell’A.N.AC.
D.Lgs. 97/2016, disciplina del Freedom of Information Act.
D.Lgs. 179/2016, riforma del CAD.
D.Lgs. 116/2016, disciplina per la lotta ai «furbetti del cartellino.
D.Lgs. 222/2016, decreto SCIA 2
D.Lgs. 127/2016, modifica disciplina in materia di conferenza di servizi.

Capitolo 1

La dimensione ultra statale del diritto amministrativo

1. Il diritto amministrativo
2. Le fonti del diritto europeo
3. Gli effetti giuridici dell’Unione europea

4. I rapporti tra diritto europeo e diritto interno: la prevalenza delle norme europee
5. Le Regioni e l’Unione europea



Capitolo 2

La funzione amministrativa

1. La nozione di pubblica amministrazione
2. Gli atti politici e gli atti di alta amministrazione



Capitolo 3

Le fonti del diritto amministrativo

1. Premessa
2. Fonti di rango costituzionale e la Costituzione
3. Le fonti primarie
4. Fonti secondarie in generale
A. Fonti secondarie e atti amministrativi.
5. I regolamenti governativi, ministeriali e i regolamenti degli enti locali
6. Impugnabilità e disapplicazione dei regolamenti.
7. Le ordinanze
8. Gli statuti degli enti pubblici
9. Testi unici e codici
10. La Consuetudine
11. Le norme interne della P.A. e la prassi amministrativa



Capitolo 4

La capacità di agire e la protezione degli incapaci

1. Le situazioni giuridiche soggettive
2. I diritti soggettivi
3. Gli interessi legittimi
3.1 Teoria dell’interesse occasionalmente protetto.
3.2 Teoria processualistica.
3.3 Teoria Normativa.
3.4 Classificazione degli interessi legittimi. Teoria tradizionale.
3.5 Caratteri.
4. Interessi Semplici
2

5. Interessi di Fatto
6. Interessi collettivi.
6.1 Caratteri interesse collettivo.
6.2 Le azioni di classe (class action).
6.2.1 La class action contro la P.A.



Capitolo 5

Le strutture organizzative della P.A. e gli enti pubblici

1. Principi costituzionali in tema di organizzazione della P.A.
A. Il principio democratico
B. Autonomia e decentramento
C. Il principio di responsabilità
D. Sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e leale collaborazione
E. L’organizzazione degli uffici pubblici
2. Organizzazione amministrativa
3. Gli enti pubblici
4. Gli enti pubblici autarchici
5. Gli enti pubblici economici
6. Organi e uffici
7. Rapporto organico e rapporto di servizio
8. La prorogatio degli organi
9. Rapporti interorganici
9.1 Gerarchia
9.2 Direzioni
9.3 Coordinamento
9.4 Controllo
10. La competenza di diritto amministrativo
11. Tipi di competenza
12. Il trasferimento dell’esercizio della competenza



Capitolo 6

Il rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche

1. Il pubblico impiego
2. L’evoluzione storico-normativa della disciplina del lavoro pubblico.
3. Il sistema delle fonti del pubblico impiego e la contrattazione collettiva
4. Accesso al pubblico impiego ed organizzazione degli uffici
5. La dirigenza pubblica
5.1 Accesso alla dirigenza
6. I doveri del pubblico dipendente e il nuovo codice di comportamento

7. I diritti del lavoratore pubblico


8. La responsabilità dell’impiegato : la responsabilità disciplinare.
9. Lo svolgimento del rapporto di impiego
9.1 La mobilità
A. Mobilità individuale ed obbligatoria
B. La mobilità collettiva
10. L’estinzione del rapporto di impiego



Capitolo 7

L’amministrazione statale

1. Il Governo e i Ministeri
2. I Sottosegretari di Stato
3. I Comitati di Ministri e i Comitati interministeriali
4. Gli organi di rilievo costituzionale
4.1 Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
4.2 Consiglio supremo di difesa.
4.3 Consiglio superiore della Magistratura.
4.4 Il Consiglio di Stato.
4.5 La Corte dei Conti.
4.5.1 Articolazione della struttura.
4.5.2 Funzioni di controllo.
4.5.3 Funzione consultiva.
4.5.4 Funzione giurisdizionale.
5. Le Conferenze permanenti
A. La conferenza Stato-Regioni
B. La Conferenza Stato-città ed autonomie locali
C. La Conferenza unificata
6. L’avvocatura dello Stato
7. L’organizzazione periferica dello Stato
7.1 Il prefetto
8. Le autorità amministrative indipendenti
9. Il Nucleo della Concretezza.



Capitolo 8

Gli enti territoriali

1. L’ordinamento regionale italiano
2. L’autonomia delle Regioni
3. Il sistema di governo regionale
A. Il Consiglio regionale

B. La Giunta regionale
C. Il Presidente della Regione
4. La potestà statutaria e regolamentare degli enti locali
5. Il Comune
A. Organi
B. Funzioni
6. La Provincia
A. Nozione e funzioni
B. Organi
7. Il Segretario comunale o provinciale
8. La Città metropolitana
A. Organi
9. Lo status di Roma capitale
10. Le Unioni di Comuni
11. Altre forme associative fra enti locali
(1) La Convenzione.
(2) I Consorzi.
(3) Gli Accordi di programma.
12. La sicurezza urbana



L’attività della P.A.

Capitolo 9

Concetti generali sulla attività amministrativa!

1. L’attività amministrativa
2. Attività amministrativa di diritto pubblico e di diritto privato
3. Discrezionalità amministrativa
4. Legittimità e merito dell’azione amministrativa
5. La discrezionalità tecnica
6. La cd. discrezionalità mista



Capitolo 10

Il procedimento amministrativo

1. Procedimento amministrativo
2. Classificazione dei procedimenti
3. Le fasi del procedimento amministrativo
A. La fase d’iniziativa
B. La fase istruttoria

C. La fase decisoria
D. La fase integrativa dell’efficacia
4. Partecipazione al procedimento e profili di semplificazione dell’azione amministrativa
A. Il responsabile del procedimento
B. La partecipazione al procedimento amministrativo e la comunicazione di avvio
C. Il preavviso di rigetto
D. Semplificazione dell’azione amministrativa
5. La conferenza di servizi
6. Il sistema dei controlli



Capitolo 11

Atti e provvedimenti amministrativi

1. L’atto amministrativo
2. Il provvedimento amministrativo
2.1 I caratteri del provvedimento amministrativo
3. Efficacia del provvedimento amministrativo
4. La coercizione dei provvedimenti amministrativi
5. Gli atti amministrativi che non sono provvedimenti
6. I pareri
7. Gli atti propulsivi



Capitolo 12

Elementi e requisiti degli atti amministrativi. Il silenzio
amministrativo

1. L’atto amministrativo
2. Il silenzio amministrativo: il cd. obbligo di provvedere della P.A.



Capitolo 13

I poteri amministrativi

1. Il potere autorizzatorio
2. La segnalazione certificata di inizio attività o Scia.
3. Il silenzio assenso
4. Il potere concessorio

5. Principali categorie di concessioni


6. Figure similari alla concessione
A. La delega
B. Le ammissioni
C. La concessione di costruzione di opere pubbliche
7. Gli ordini
8. Il potere ablatorio




Capitolo 14

Il principio di trasparenza e il diritto di accesso ai documenti
amministrativi

1. Il principio di trasparenza
2. Il diritto di accesso come garanzia di imparzialità e trasparenza
2.1 Accesso Civico
3. La tutela del diritto di accesso
A. Il ricorso giurisdizionale avverso il diniego di ostensione
B. L’accesso in pendenza di giudizio
C. Il ricorso al difensore civico
4. L’accesso civico
5. Gli uffici per le relazioni con il pubblico (URP)
6. La riservatezza e l’accesso



Capitolo 15

La trasparenza digitale

1. Il Codice dell’amministrazione digitale
2. P.A. digitale e diritti dei cittadini e delle imprese
3. Gli strumenti della P.A. digitale
4. La posta elettronica certificata (PEC)
5. Innovazioni tecnologiche in ambito sanitario



Capitolo 16

Patologia dell’atto amministrativo

1. Patologia e vizi dell’atto amministrativo

2. La nullità
3. L’annullabilità
4. L’incompetenza (tratto “Insegnamento di diritto amministrativo lezione II
L’organizzazione della P.A. – Prof.ssa Ivana Musio – Unipegaso)
5.1 L’eccesso di potere
5.1.1 Differenza tra eccesso di potere e vizio di merito.
5.1.2 Differenza tra eccesso di potere ed incompetenza
5. Effetti giuridici
6. I rimedi contro gli atti illegittimi e inopportuni
7. L’annullamento d’ufficio
8. Autoannullamento (d’ufficio) discrezionale e doveroso
9. Atti annullabili d’ufficio
10. La revoca
10.1 Presupposti della revoca
10.2 Atti irrevocabili
11. L’abrogazione (tratto da “Patologia dell’atto Amministrativo” – prof. Giovanni Sabbato –
Università telematica Pegaso)
12. Pronuncia di decadenza
13. Il mero ritiro
14. Convalescenza dell’atto amministrativo
14.1 La convalida
14.2 La ratifica
14.3 Sanatoria
15. Conservazione dell’atto amministrativo
A. Il principio del raggiungimento dello scopo
B. La consolidazione (o inoppugnabilità)
C. L’acquiescenza
D. La conversione
E. La conferma
F. La rettifica


Capitolo 17

L’attività negoziale e consensuale della P.A.


1. L’attività negoziale della P.A..
2. Classificazione dei contratti della P.A.
2.1 Il Codice dei Contratti e il c.d. decreto Sblocca Cantieri
3. Regime giuridico e la formazione dei contratti
4. La deliberazione a contrarre
5. Soggetti ammessi a partecipare e presentazione dell’offerta
6. Lo svolgimento della gara
6.1 La scelta del contraente
6.2 L’aggiudicazione della gara
7. La conclusione del contratto
8. Approvazione del contratto
9. La tutela
8

9.1 Tutela stragiudiziale


9.2 La tutela giurisdizionale
10. I contratti ad oggetto pubblico
11. Contratti accessivi



Capitolo 18

I beni pubblici

1. I beni pubblici
1.2 Distinzioni
2. I beni demaniali
2.1 Classificazione
2.2 Regime giuridico
3. I beni patrimoniali indisponibili
4. Tutela dei beni pubblici
5. I beni patrimoniali disponibili



Capitolo 19

La proprietà privata e il governo del territorio

1. Il regime amministrativo della proprietà privata
2. Il governo del territorio
3. Pianificazione urbanistica e strumenti urbanistici: il piano regolatore
4. L’edilizia e il regolamento edilizio
5. L’attività edilizia.
6. I titoli edilizi
6.1 Il permesso di costruire
6.2 La segnalazione certificata di inizio attività



Capitolo 20

Il potere ablatorio della P.A. e l’espropriazione

1. Gli atti ablatori
1.1 L’espropriazione per pubblica utilità
2. Gli elementi del rapporto espropriativo
2.1 Le parti

2.2 L’oggetto
2.3 L’indennizzo
3. La retrocessione
4. Acquisto della proprietà a seguito di utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di
interesse pubblico
5. Gli atti ablativi di urgente necessità
5.1 Occupazione di urgenza
5.2 La requisizione di urgenza
5.3 Gli ordini di distruzione di beni, provvedimenti similari
6. La confisca e il sequestro



Capitolo 21

I compiti della P.A.: i servizi pubblici

1. Funzioni pubbliche e pubblici servizi
2. La gestione dei servizi pubblici locali
2.1. Le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento
3. Gestione in house
4. Le norme in materia di giurisdizione



Capitolo 22

La responsabilità della P.A. verso terzi

1. La responsabilità
2. La responsabilità civile della P.A.
3. La responsabilità extracontrattuale della P.A.
4. La responsabilità contrattuale della P.A.
4.1 La responsabilità contrattuale da contratto qualificato
5. La responsabilità precontrattuale della P.A.



Capitolo 23

La responsabilità dei pubblici dipendenti verso la P.A

1. La responsabilità nei confronti della P.A.
2. L’illecito amministrativo

10



Capitolo 24

Principi generali sulla giustizia amministrativa

1. La giustizia amministrativa
2. Il Codice del processo amministrativo
3. L’attività correttiva del legislatore e le novità del 2014
4. Il riparto della giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo
5. Il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo (T.A.R.) adito



Capitolo 25

Tutela in sede amministrativa

1. I ricorsi amministrativi (VIRGA)
2. Regime dei ricorsi amministrativi
3. Ricorso in opposizione
4. Ricorso gerarchico
4.1 Presupposti per la proposizione
4.2 Contraddittorio
4.3 Silenzio-rigetto
4.4 Decisione
4.5 Ricorso gerarchico improprio
5. Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica
5.1 Caratteri distintivi rispetto al ricorso giurisdizionale
5.2 Atti impugnabili
5.3 Trasposizione in sede giurisdizionale
5.4 Termine
5.5 Forma e contenuto
5.6 Procedimento
5.7 Attività sollecitatoria del ricorrente
5.8 Impugnativa della decisione
5.9 Esecuzione della decisione


Capitolo 26

Tutela giurisdizionale ordinaria

1. Ambito della giurisdizione del giudice ordinario
2. I poteri del G.O. in ordine all’atto amministrativo
3. Il criterio della causa petendi
11

4. Le azioni ammissibili nei confronti della P.A. innanzi al G.O.


4.1 In generale
4.2 Azioni dichiarative
4.3 Azioni costitutive
4.4 Azioni risarcitorie ed azioni reintegratorie
4.5 Azioni possessorie
5. L’esecuzione forzata nei confronti della P.A.



Capitolo 27

Tutela giurisdizionale amministrativa

1. La tutela giurisdizionale amministrativa
1.1 Il sistema della doppia giurisdizione
1.2 L’oggetto della tutela giurisdizionale amministrativa
2. Gli organi della giustizia amministrativa
2.1 I Tribunali Amministrativi Regionali (TAR)
2.2 Il Consiglio di Stato
2.2.1 il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia
3. Le tipologie di giurisdizione amministrativa e di giudizio innanzi al G.A.
3.1 Tipologie di giurisdizione del giudice amministrativo
3.2 Tipologie di giudizio
4. La giurisdizione generale di legittimità
4.1 Casi in cui il G.A. conosce dei diritti soggettivi
5. La giurisdizione esclusiva
6. La giurisdizione di merito
7. Il sistema delle azioni di cognizione esperibili innanzi al G.A.
8. L’azione di annullamento
9. L’azione di condanna ed il risarcimento degli interessi legittimi
9.1 La disciplina dell’azione risarcitoria nel Codice



Capitolo 28

Il processo amministrativo

1. Il processo amministrativo
2. Le parti del giudizio
2.1 La legittimazione
3. La competenza dei TT.AA.RR.
3.1 La competenza territoriale inderogabile
3.2 La competenza funzionale inderogabile
3.3 Rilievo dell’incompetenza e regolamento di competenza
4. L’istaurazione del giudizio ed il thema decidendum

12

5. Costituzione delle parti in giudizio


5.1 Il ricorso incidentale
5.2 L’intervento in giudizio
6. Lo svolgimento del giudizio
7. La tutela cautelare
8. L’attività istruttoria
9. La decisione del ricorso
10. Il giudizio di ottemperanza
11. Le impugnazioni
11.1 L’appello
11.2 Revocazione
11.3 L’opposizione di terzo
11.4 Ricorso per Cassazione

Capitolo 1 ! La dimensione ultrastatale del


diritto amministrativo


1. Il diritto amministrativo

Il diritto amministrativo è è un ramo del diritto pubblico e definisce un complesso di
norme che regolano l’organizzazione della pubblica amministrazione nonché i mezzi e le
forme con cui essa persegue i suoi fini.

Dunque il diritto amministrativo è regola l’attività amministrativa fra Stato e enti pubblici
per la realizzazione degli interessi pubblici.

Il diritto amministrativo è:

Diritto pubblico interno perché deriva dalla volontà dello Stato e regola rapporti in cui uno
dei soggetti è necessariamente lo Stato

Diritto autonomo perché ha dei propri principi e regole diverse da quelle di altre branche
del diritto;

Diritto comune in quanto si rivolge a tutti i soggetti appartenenti all’ordinamento;

Diritto ad oggetto variabile è la P.A. persegue fini differenti per ogni epoca storica,
inserendo o eliminando settori dalla propria gestione.

Diritto amministrativo comunitario (europeo) è quel complesso di regole comuni ai vari
diritti amministrativi degli Stati membri istituite da fonti dell’Unione (integrazione tra
ordinamento comunitario e ordinamento nazionale);

13

L’attuazione del diritto europeo, può avvenire secondo 2 modalità:


- Tramite atti di diritto derivato è che svolgono direttamente la funzione esecutiva
- Mediante l’attività collaborativa delle istituzioni nazionali
Proprio perché nella seconda ipotesi è l’Unione che fa fare, anziché fare direttamente, tale
sistema ha dato vita ad un sistema amministrativo di tipo composto c.d. coamministrazione.


2. Le fonti del diritto europeo

Il diritto comunitario si distingue in:
- Diritto europeo Originario: comprende i Trattati dell’Unione, a partire da quelli
istitutivi delle Comunità europee, nonché gli atti successivi che ne hanno operato una
modifica o li hanno completati.
A questi atti, che vanno a formare, insieme al diritto europeo derivato, il diritto europeo
scritto, che costituiscono il diritto europeo non scritto;

- Derivato: insieme di norme giuridiche emanate dagli organi comunitari per la


realizzazione degli obiettivi definiti dai trattati (fonte di secondo grado).
Esso comprende i Trattati: i cd. atti tipici, che comprendono regolamenti, direttive,
decisioni e pareri, e i cd atti atipici, quali ad es., atti interni con i quali le istituzioni
regolano il proprio funzionamento, proposte, richieste dichiarazioni etc., che si sono
sviluppati nella prassi.

Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona del 1° dicembre 2009 i Trattati in vigore con lo
stesso valore giuridico sono:
- Trattato sull’Unione europea TUE;
- Trattato sul funzionamento dell’Unione europea TFUE (ex TCE).

Unione europea è unico soggetto giuridico di riferimento.


3. Gli atti giuridici dell’Unione europea

Gli atti normativi dell’UE si possono distinguere in quelli vincolanti e quelli giuridicamente
non vincolanti.
Gli atti normativi vincolanti sono:
- Regolamenti è sono quegli atti a portata generale, obbligatori in tutti i loro elementi e
direttamente applicabili in ciascuno degli Stati membri.
- Direttive è vincolanti per lo Stato membro cui sono rivolte per quanto riguarda il
risultato da raggiungere, senza incidere sulla competenza degli organi nazionali in merito
alla forma e ai mezzi necessari a raggiungere il risultato.
- Decisioni è Il TFUE stabilisce che la decisione è obbligatoria in tutti i suoi elementi.
Se designa i destinatari è obbligatoria soltanto nei confronti di questi.
• significa che la decisione può assumere due forme indirizzate a:
1. Destinatari determinati;
2. Destinatari indeterminati.

Atti normativi non vincolanti:
- Raccomandazioni è esortazioni verso i destinatari per adottare o cessare un
comportamento specifico.

14

Non sono fonti del diritto e non possono contrastare le norme di legge, regolamenti e
ordinanze.

Fra le varie categorie delle norme interne, la più importante, è la circolare.

La prassi amministrativa è un comportamento costante tenuto da un’amministrazione
nell’esercizio di un potere, ma in difetto della convinzione della sua obbligatorietà.

Non costituisce fonte di diritto, è una regola di buona amministrazione, nel senso che
l’inosservanza non costituisce violazione di legge è ma eccesso di potere se dettata da una
inadeguata motivazione.

Capitolo 4 !"" Le situazioni giuridiche


soggettive


1. Le situazioni giuridiche soggettive

Le situazioni giuridiche soggettive costituiscono quel complesso di diritti, poteri e obblighi
di cui un soggetto giuridico può essere titolare.

Le situazioni giuridiche si distinguono in base all’interesse o all’aspettativa del loro titolare. E
specificamente :
1) Sono situazioni giuridiche attive o di vantaggio è quando attribuiscono una
posizione favorevole al titolare, attribuendo all’interesse di quest’ultimo soggetto,. Una
prevalenza rispetto a quello di altri soggetti. Per esempio: Diritto, interesse legittimo,
potestà….
2) Sono situazioni giuridiche passive o di svantaggio è quando attribuiscono una
posizione sfavorevole al titolare prevedendo la subordinazione dell’interesse di
quest’ultimo a quello di altri soggetti.


2. I diritti soggettivi

Il diritto soggettivo è il potere, riconosciuto e tutelato dall’ordinamento giuridico, di agire per
il soddisfacimento di un proprio interesse.

La tutela dei diritti soggettivi è affidata al giudice ordinario e solo in alcuni casi dal giudice
amministrativo.

Fra questi distinguiamo:
- Il diritto soggettivo perfetto è quando una norma cd. di relazione attribuisce ad un
soggetto un potere diretto ed immediato per la realizzazione di un proprio interesse
cui corrisponde un obbligo che fa capo a soggetti determinati ovvero alla collettività.
- Il diritto condizionato è quando l’esercizio di esso è sottoposto a condizione,
risoluta o sospensiva.

24


Ai destinatari di essi, rimane una notevole autonomia di determinazione nella scelta delle
modalità di perseguimento degli obiettivi fissati.

9.3 Coordinamento
Si estrinseca nel potere, riconosciuto all’organo coordinatore, di impartire le disposizioni
idonee per la realizzazione del disegno unitario vigilando sull’osservanza di esse.

Il coordinamento si distingue dalla direzione perché è è una relazione tra organi equi -
ordinati, esercitanti competenze diverse ma finalizzate ad un obiettivo comune.

Non c’è un rapporto di sovraordinazione ed è questo l’elemento che differenzia il
coordinamento dalla direzione.

9.4 Controllo
Tale relazione consiste nella possibilità che un organo sindachi l’operato di un altro organo
a fini di prevenzione o riparazione ed a salvaguardia degli interessi su cui è chiamato a
vigilare.

Vi sono altresì dei casi in cui un’attività amministrativa di diritto pubblico è esercitata da
soggetti privati estranei all’amministrazione.


10. La competenza di diritto amministrativo

La competenza di un organo designa il complesso di poteri e di funzioni che esso può, per
legge, esercitare per perseguire fini di pubblico interesse.

La competenza dunque è individua le attribuzioni di spettanza dell’organo.

La competenza deve esser determinata sempre per legge;

Il principio di competenza trova il suo fondamento nel principio di buona amministrazione,
in quanto mira a realizzare i criteri della efficienza e della specializzazione anche nel
campo dell’attività amministrativa.


11. Tipi di competenza

La competenza viene distinta in tre categorie;
1ª Competenza per materia
La maggiore e più importante ripartizione della competenza per materia è fatta con
l’attribuzione dei compiti ai vari Ministeri, ciascuno dei quali si trova a capo di un
ramo particolare dell’amministrazione.
2ª Competenza per territorio
La ripartizione della competenza per territorio presuppone identità di competenza per
materia e comporta la ripartizione delle attribuzioni con riferimento all’ambito
territoriale di un dato organo.
3ª Competenze per grado

34

E’ convocato dal Presidente della Repubblica, di propria iniziativa o su proposta del


Presidente del Consiglio dei Ministri.

4.3 Consiglio superiore della Magistratura.
A garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura la Costituzione stabilisce
che qualsiasi atto riguardante questo organo debba essere adottato da un organo
totalmente indipendente dal Governo: il Consiglio Superiore della Magistratura.

Il CSM si compone :
- 3 membri di diritto: il Presidente della Repubblica che lo presiede, il primo
presidente della Cassazione, il Procuratore generale della Corte di
Cassazione;
- I membri togati: due terzi del collegio eletti direttamente dai magistrati
ordinari;
- I membri laici: un terzo del collegio che sono eletti dal Parlamento in seduta
comune tra professori ordinari all’università in materie giuridiche o avvocati
che esercitano al professione da almeno 15 anni.

La Costituzione non stabilisce direttamente quanti devono essere i componenti del CSM ma si
limita a stabilirne la composizione percentuale.
Spetta, dunque, alla legge ordinaria determinare quanti sono i componenti e come sono
eletti.

Il CSM è complessivamente composto da 27 membri, senza possibilità di rielezione
immediata, ed è incompatibile con quella di parlamentare o di consigliere regionale.

Il CSM è competente in ordine all’adozione di tutti i provvedimenti che riguardano la
carriera e lo status dei magistrati ordinari.

Le decisioni riguardanti l’avvio di un procedimento nei confronti di un magistrato
spettano all’apposita sezione disciplinare che proporrà poi la decisione all’intero collegio.

La responsabilità disciplinare opera in caso di violazione dei doveri connessi al corretto
esercizio della funzione giurisdizionale, e precisamente i magistrati ordinari rispondono di
ogni comportamento, assunto in ufficio o fuori in violazione dei propri doveri.

I magistrati ordinari oltre alla responsabilità disciplinare sono soggetti anche a quella civile e
penale.
• La responsabilità civile ha un regime particolare in quanto il privato
danneggiato può chiedere il risarcimento allo Stato.

• In caso di responsabilità penale opera solo nei casi di reati commessi
nell’esercizio delle funzioni.

Gli atti del CSM assumono la veste di decreti del Presidente della Repubblica e sono
sottoposti al sindacato del giudice amministrativo quando vengono impugnati con
apposito ricorso giurisdizionale.
• Il giudice competente è il TAR del Lazio e in appello il consiglio di Stato.
• Per quanto riguarda i provvedimenti disciplinari sono impugnabili davanti
alle sezioni unite della Corte di cassazione.

44


il Comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne
promuove lo sviluppo.

Gli elementi costitutivi del Comune sono:
1. Il Territorio, ovvero quella parte ben definita del territorio nazionale in cui il Comune
esplica le sue potestà (cd. elemento materiale).
2. La Popolazione, costituita da tutte le persone fisiche che hanno la dimora abituale
(residenza) nel territorio comunale (cd. elemento personale).
3. Il Patrimonio, rappresentato dal complesso delle attività economiche del Comune,
e cioè dai beni e dai diritti che possiede allo stesso titolo dei privati.

A. Organi
Sono organi del Comune: il Consiglio, la Giunta e il Sindaco.

Il Consiglio comunale è un organo collegiale, i cui membri sono eletti dal corpo
elettorale.

La Giunta è l’organo esecutivo del Comune con competenza generale e autonoma, salvo
naturalmente, le materie attribuite dalla legge alla competenza esclusiva del Consiglio o del
Sindaco.
i membri della giunta sono gli assessori e sono nominati dal Sindaco.

Il Sindaco è eletto dal popolo.
E’ l’organo monocratico che rappresenta l’ente ed è legato alla Giunta da un rapporto di
stretta fiducia.

Il Sindaco ricopre contemporaneamente la duplice veste di:
1) capo dell’amministrazione comunale e
2) di Ufficiale del Governo, ossia organo periferico dell’amministrazione statale in sede
locale.
Fra gli assessori il Sindaco nomina un Vicesindaco affinché lo sostituisca in caso di assenza.

B. Funzioni
L’art. 118 Cost., attribuisce ai Comuni la titolarità delle funzioni amministrative, quali enti
più vicini ai cittadini.

Ai sensi dell’art. 13 dello stesso TUEL sono radicate in capo al Comune è tutte quelle funzioni
che riguardano la sua popolazione e il suo territorio.

Per quanto concerne le funzioni conferite, la titolarità resta dello Stato o della Regione ma il
l’esercizio viene delegato al Comune il quale, dunque, opera non in quanto ente autonomo, ma
in veste di amministrazione decentrata.
o Servizi che vengono gestiti dal Comune per delega dello Stato, sono ad esempio: i
servizi elettorali; i servizi di stato civile; i servizi di anagrafe; la leva militare; i
servizi di statistica.


6. La Provincia

54

Il 2° comma dell’art. 3 esclude l’obbligo di motivazione per gli atti normativi e a


contenuto generale, recependo così l’orientamento giurisprudenziale che , ritenendo tali atti
ampiamente discrezionali e a motivo libero, in passato, invece, aveva sancito il carattere
non obbligatorio della loro motivazione.

E’ ammessa la motivazione ab relationem è e cioè la motivazione non risultante dal corpo
del provvedimento finale ma dagli atti precedentemente compiuti nel corso dell’iter
procedimentale (pareri, proposte, rapporti tecnici).

In questo caso però l’atto da cui risultano le ragioni della decisione deve essere
indicato e reso disponibile

Il principio di imparzialità.

Tale principio , esplicitamente sancito dagli artt. 97 e 3 della Cost., afferma l’obbligo per la p.a.
di svolgere la propria attività nel pieno rispetto della giustizia.
QUINDIè l’imparzialità va intesa :
1) Innanzitutto come equidistanza tra più soggetti pubblici o privati che
vengono in contatto con la P.A.
2) Ma deve intendersi necessariamente anche come capacità del responsabile
del procedimento nell’espletamento delle proprie funzioni, di raggiungere un
grado di astrazione tale da far prevalere l’interesse pubblico. Poi .. solo se è
necessario e dopo un’attenta ponderazione delle posizioni e dei valori di coloro che
si trovino in potenziale conflitto con la P.A. agente.

In sintesi :
L’imparzialità va vista secondo 3 angolazioni :
a) Parità di trattamento
b) La seconda angolazione la definisce come neutralità dell’azione
è questa è intesa riguardo l’ingerenza dei partiti politici
c) Supremazia del pubblico interesse.


2. Classificazione dei procedimenti

Procedimenti di ufficio e ad istanza di parte
I procedimenti di ufficio sono quelli che possono essere instaurati solo a seguito di un atto
della P.A. procedente o di altra amministrazione;

I procedimenti ad istanza di parte, invece, sono quelli in cui l’input all’avvio viene dato da
un atto propulsivo dell’interessato.

Per entrambi i casi trova applicazione l’art. 2 L. 241/1990.


3. Le fasi del procedimento amministrativo

Il procedimento amministrativo si articola in quattro fasi principali, denominate :
1) d’iniziativa,
2) istruttoria,

64

destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente di rendere manifesta e di


verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme
di documenti informatici è valore probatorio: efficacia probatoria della scrittura
privata;
- La firma elettronica qualificata: è la Firma Elettronica Avanzata basata su un
certificato qualificato e realizzata mediante un dispositivo sicuro per la creazione della
firmaè Tipico esempio è il token o la smart card è valore probatorio: efficacia
probatoria della scrittura privata;

Documento informatico: consiste nella rappresentazione informativa di atti, fatti o dati
giuridicamente rilevanti.

b) Le carte elettroniche
La carta di identità elettronica e la Carta nazionale dei servizi sono strumenti essenziali
per semplificare l’azione amministrativa.
Carta d’identità elettronica e tessera sanitaria, in particolare, vengono unificate su un
unico supporto.

c) Il sistema SPID

Il Sistema pubblico di identità digitale, detto SPID, è il sistema unico di accesso con identità
digitale ai servizi online della pubblica amministrazione italiana e dei privati aderenti.

Grazie allo SPID, cittadini e imprese possono accedere ai servizi con un'identità digitale unica
che ne permette l'accesso da qualsiasi dispositivo di fruizione (computer desktop, tablet,
smartphone).


4. La posta elettronica certificata (PEC)

Nozione: La posta elettronica certificata (PEC) è il sistema di comunicazione in cui le e-mail
hanno il valore legale equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Le pubbliche amministrazioni, pertanto, utilizzano la PEC ai fini della trasmissione telematica
di comunicazione che necessitano di una ricevuta di invio e di una di consegna a soggetti che
hanno preventivamente dichiarato il proprio indirizzo.

5. Innovazioni tecnologiche in ambito sanitario

Con L. n. 29/2019, è stata istituita la Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di
sorveglianza dei sistemi sanitari regionali per talune finalità, che di seguito parzialmente
si riportano:
a) coordinamento, standardizzazione e supervisione dei dati, alimentati
direttamente dai flussi dei registri delle regioni e delle province
autonome;
b) prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, programmazione sanitaria,
verifica della qualità delle cure, valutazione dell'assistenza sanitaria;
c) messa in atto di misure di controllo epidemiologico delle malattie
oncologiche e delle malattie infettive tumore-correlate;

84

Tale sistema di gestione consente all’ente locale di poter optare tra diverse modalità di
gestione:
- Una gestione concorrenziale, con la liberalizzazione di tutte le attività economiche;
- L’attribuzione di diritti di esclusiva a soggetti scelti all’esito di una procedura
competitiva ad evidenza pubblica;
- L’affidamento diretto del servizio (cd. gestione in house).

Il Legislatore è intervenuto prima con il D.L. 179/12 e poi con la legge di stabilità del 2015, al
fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parità tra gli operatori,
l’economicità della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettività di
riferimento.

2.1 Le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento3

Il D.P.C.M. 148/2021, n. 148, ha definito le modalità di digitalizzazione delle procedure di
affidamento negli appalti.

Le regole tecniche per la definizione delle modalità di digitalizzazione, sono dettate
dall'Agenzia per l'Italia digitale (AgID) con apposite linee guida.

L'accesso al sistema telematico da parte degli utenti avviene esclusivamente mediante una
procedura di autorizzazione che prevede l'identificazione dell'utente medesimo e il rilascio di
un apposito codice alfanumerico.
Ai fini dell'accesso al sistema telematico, l'identificazione avviene mediante SPID.

Le comunicazioni e gli scambi di informazioni tra gli utenti e il sistema telematico, avviene
attraverso un sistema di ricevuta di invio e di consegna, e viene utilizzato il domicilio
digitale presente negli indici del CAD o, per gli operatori economici transfrontalieri, attraverso
un indirizzo di servizio elettronico di recapito certificato qualificato ai sensi del regolamento
eIDAS.

Il sistema telematico integra apposite funzionalità di registrazione cronologica delle
operazioni eseguite per finalità di controllo anche automatico degli accessi degli utenti e di
verifica delle operazioni effettuate.

I dati, i documenti e le comunicazioni sono raccolti in un fascicolo informatico, che viene
gestito dal sistema telematico, e contiene al suo interno, anche l'impronta digitale delle
registrazioni cronologiche, calcolata al momento dell'invio del fascicolo stesso in
conservazione.

Il sistema telematico rende disponibile il fascicolo informatico alla stazione appaltante, che
provvede alla conservazione dello stesso secondo quanto stabilito dalle regole tecniche in
materia di conservazione digitale dei documenti informatici.

Il sistema telematico permette la presentazione di istanze di accesso agli atti di gara e la
messa a disposizione dei medesimi, ove ne ricorrano i presupposti e i requisiti ai sensi della
normativa vigente.


3 Federico Gavioli, Le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento: il decreto in G.U, Banca Dati

UTET/PLURIS consultata in data 15/4/2022

114

Entro tale termine il ricorso deve essere anche depositato (al ministero o all’organo che ha
emanato l’atto).

5.5 Forma e contenuto
Il ricorso straordinario deve essere redatto in carta da bollo, tranne che venga impugnato un
atto in materia di pubblico impiego.

L’irregolarità fiscale non comporta l’inammissibilità del ricorso, ma solo l’obbligo della
regolarizzazione prima che sia pronunciata la decisione.

Il ricorso:
- deve indicare il provvedimento impugnato,
- specificare i motivi di impugnativa e
- recare la sottoscrizione del ricorrente o del suo procuratore speciale. In mancanza
di sottoscrizione il ricorso è nullo.

Non si richiede l’autenticazione della firma.

5.6 Procedimento
Il procedimento si svolge attraverso le seguenti fasi:

(1) Notifica all’amministrazione e ai controinteressati:

Il ricorso deve essere notificato ad almeno uno dei controinteressati, salva la successiva
integrazione agli altri controinteressati nel termine fissato dal ministero che istruisce il
ricorso.

Non è invece richiesta la notifica all’autorità che ha emanato l’atto.

(2) Successivamente, l’atto notificato va depositato presso il ministero, presso la sede
dell’organo che ha emanato l’atto o presso la sede dell’ente pubblico che ha emanato l’atto.

Successivamente al deposito del ricorso, è ammessa la proposizione di motivi aggiunti.

(3) Presentazione delle deduzioni:
I controinteressati possono depositare le loro deduzioni entro 60 giorni dalla notificazione
del ricorso.
Tuttavia, anche se tali deduzioni siano tardive, l’autorità investita dell’istruttoria dovrà
tenerne conto se nel momento in cui pervengono non sia già stata conclusa l’istruttoria con
l’emissione del parere del Consiglio di Stato.
I controinteressati possono, entro lo stesso termine di 60 giorni, proporre anche un ricorso
incidentale e cioè chiedere che l’atto venga annullato in una parte o per motivi diversi da
quelli per i quali è stato chiesto l’annullamento da parte del ricorrente principale.

L’autorità che ha emanato l’atto è tenuta a fornire le deduzioni al ricorso.

Il ricorrente, può esercitare il diritto di accesso al fine di prendere visione ed ottenere copia
delle deduzioni avversarie, al fine di presentare eventuali memorie di replica;

(4) Istruttoria da parte del ministero competente :

125


Il processo amministrativo è regolato dai seguenti principi generali, indicati espressamente
all’interno del Libro I del Codice:

„ La giurisprudenza amministrativa assicura una tutela piena ed effettiva secondo i
principi della Costituzione e del diritto europeo (art. 1 c.p.a.);
„ È previsto che il processo amministrativo attui i principi della parità delle parti, del
contraddittorio e del giusto processo. Inoltre, il giudice e le parti cooperano per la
realizzazione della ragionevole durata del processo ( art. 2 c.p.a.);
„ Ogni provvedimento del giudice deve essere motivato e che il giudice e le parti redigono
gli atti in maniera chiara e sintetica.

Il processo amministrativo, dunque è un processo di parti, caratterizzato dal principio della
domanda e dal dovere di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.

I principi civilistici sono applicabili anche al giudizio amministrativo, in particolare si
ricordano:
„ Il principio della domanda
„ Il principio del contraddittorio
„ Il principio dell’impulso processuale di parte
„ Il principio di non contestazione
„ Il principio dell’economia processuale
„ Il principio dell’oralità


2. Le parti del giudizio

E’ parte è il soggetto che propone l’azione in nome proprio, nonché il soggetto contro il
quale l’azione è proposta.

Pertanto, sono parti:
„ Il ricorrente (parte necessaria): colui che propone ricorso;
„ Il resistente (parte necessaria): il soggetto interessato a che il provvedimento sia
conservato. Di solito è la P.A.;
„ Il controinteressato (parte necessaria): colui che ha un interesse uguale e contrario
rispetto al ricorrente e posizione analoga a quella del resistente;
„ Il proponente un ricorso incidentale: uno dei soggetti al quale è stato notificato il
ricorso principale, che impugna il medesimo provvedimento per motivi propri al fine di
evitare le conseguenze negative dell’accoglimento del ricorso principale.
„ L’interveniente (parte eventuale): quest’ultimo si ha qualora il giudice ritenga opportuno
che il processo si svolga anche nei confronti di un terzo.

2.1 La legittimazione
La legittimazione ad agire di un soggetto va individuata nella titolarità di una posizione
soggettiva esterna rispetto al giudizio, e dedotta nello stesso, qualificabile come interesse
legittimo o diritto soggettivo;

La legittimazione processuale consiste nell’utilità concreta che il ricorrente può ottenere
dal giudizio; ciò si traduce nella possibilità di ottenere un qualche beneficio, dall’accoglimento
del ricorso.

135

Potrebbero piacerti anche