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ROMA CAPITALE

Statuto ed Ordinamento

1. Status di Roma capitale


2. Principi generali dello statuto
3. Partecipazione popolare e procedimentale
4. Assemblea capitolina, il sindaco e la giunta
5. Il decentramento municipale
6. Organizzazione degli uffici e delle strutture capitoline
7. Servizi pubblici locali e ordinamento economico/contabile

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1. STATUS DI ROMA CAPITALE
Lo Statuto di Roma Capitale è stato approvato con deliberazione dell’Assemblea
Capitolina N. 8 del 7 marzo 2013 ed entrato in vigore il 30 marzo 2013.
L’ART. 114 della Costituzione (Titolo V, II Parte), sancisce lo Status di Roma Capitale della
Repubblica e che la legge dello Stato disciplina il suo ordinamento.
Roma Capitale è un Ente Territoriale e dispone di una speciale autonomia statuaria,
amministrativa e finanziaria.

Le sue funzioni sono:

 Concorso alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali, fluviali.


 Sviluppo Economico e Sociale.
 Sviluppo Urbano e pianificazione territoriale.
 Edilizia pubblica e privata.
 Servizi Urbani, trasporto pubblico e mobilità.
 Protezione Civile.
 Altre funzioni conferite.

L’esercizio di queste funzioni è conferito da Regolamenti adottati dall’Assemblea Capitolina


(consiglio comunale), nel rispetto della Costituzione, dei vincoli comunitari e internazionali, legge
dello Stato e Regionale, e in conformità con il Principio Funzionalità. E’ l’Assemblea C. che approva
il nuovo Statuto.

Il D.Lgl. 17 settembre 2010, n. 156 stabilisce che gli Organi di Governo di Roma Capitale sono:
1. Assemblea Capitolina, organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo.
2. Il Sindaco che è il Responsabile dell’Amministrazione
3. La Giunta che collabora con il Sindaco per il governo di Roma Capitale.

I caratteri Fondamentali dello Statuto di Roma Capitale è la sua Autonomia Statuaria, garantita
agli Enti Locali al livello costituzionale (ART.114 Cost e Art. 3, comma 4 del TUEL). Ed è il potere di
dotarsi di un proprio Statuto. La Legge Loggia ribadisce la potestà Statuaria degli Enti,
riconducendola all’interno del più ampio potere di Potestà Normativa (potere di dettare norme
capaci di innovare l’Ordinamento Giuridico). I limiti sono in generale la Costituzione, i Principi del
TUEL, principi in materia di organizzazione pubblica.

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Caratteristiche degli Statuti
Lo Statuto è l’atto normativo fondamentale che regge l’ordinamento politico e giuridico di uno
stato, è una “Piccola Costituzione” dell’Ente ed ha determinati caratteri:
 Necessaria; l’adozione di uno Statuto che identifichi i tratti dell’Organizzazione e della
struttura amministrativa.
 Unicità ed Esclusività; lo Statuto è Esclusivo dell’Ente.
 Veridicità; appare come l’immagine veritiera dell’Ente.
 Stabilità; ha caratteri di durevolezza.
 Normatività; capacità di innovare l’Ordinamento, efficacia generale, ricorribilità per
violazione di legge.
Lo Statuto contiene i Principi di Organizzazione e funzionamento dell’Ente, forme di Controllo,
Garanzie delle Minoranze, forme di Partecipazione Popolare. I suoi contenuti si dividono in
Obbligatori e Facoltativi.
Nel Contenuto Obbligatorio rientrano:

 Le attribuzioni degli organi e articolazioni delle competenze


 Le forme di garanzia e di partecipazione delle minoranze
 L’Organizzazione stessa dell’Ente
 I modi di esercizio della rappresentanza legale dell’Ente
 Le forme di collaborazione tra comuni e province
 Gli istituti di partecipazione popolare
 Le forme di decentramento
 Le modalità di accesso cittadino alle informazioni e procedimenti amministrativi
 I segni distintivi: lo stemma e il gonfalone
 Norme per le condizioni di pari opportunità

Nel Contenuto Facoltativo troviamo:

 Eventuale applicabilità delle norme a Consorzi per la gestione di servizi sociali


 Previsione di Consultazioni referendarie
 Previsione della figura del Presidente del Consiglio comunale, SOLO nei comuni fino a
15.000 abitanti
 Istituzione del Difensore Civico
 La costituzione di commissioni Consiliari

*Lo Statuto va approvato dall’Assemblea C. entro sei mesi dall’entrata in vigore del Decreto sulle Funzioni.
E’ stato deliberato con il voto favorevole di 2/3 dei Consiglieri assegnati. Statuto e regolamenti
disciplinano anche: forme di monitoraggio e controllo per garantire il rispetto degli standard e degli
obbiettivi di servizio e la tutela dei diritti dei cittadini.

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2. PRINCIPI GENERALI DELLO STATUTO

Lo Statuto di Roma capitale si compone di 43 Articoli, divisi in 8 Capi, e un Allegato


Finale, mentre L’allegato Bis è stato omesso.

ARTICOLO 1 – Principi Fondamentali


 Roma Capitale è un Ente che rappresenta la Comunità che vive nel suo territorio, ne cura
interessi, promuove il progresso e si impegna a tutelare i diritti sanciti dalla Costituzione
(Comma 1).

 E’ vietata qualsiasi forma di discriminazione (Comma 2).

 Lo Statuto riconosce il diritto a Roma Capitale di rappresentare i valori storici, culturali e


civici dell’Unità Nazionale: è Capitale d’Italia e Centro della Cristianità. E’ punto
d’incontro tra culture, religioni ed etnie diverse (Comma3).

 Roma Capitale infatti si impegna a: tutelare e valorizzare il patrimonio artistico, storico,


monumentale ed ambientale, salvaguardare e garantire il carattere multietnico e diversità
culturale, promuovere il dialogo e pacifica convivenza dei popoli (Comma 4).

 L’Emblema è uno Scudo a forma appuntita color porpora con croce greca d’oro in capo a
destra seguita dalle maiuscole d’oro S.P.Q.R. cimato di corona con otto fioroni d’oro
(Comma 6).

 Roma celebra il 21 aprile l’anniversario della sua Fondazione, il cd. Natale di Roma.
(Comma 7).

 Il 16 ottobre è proclamata la Giornata Simbolo contro ogni forma di Violenza (Comma 8).

ARTICOLO 2 – Principi Programmatici


Sancisce tutti i Principi su cui si basano le attività e l’organizzazione amministrativa.

 Principi di Trasparenza, Integrità e Legalità. L’azione Amministrativa è improntata al


rispetto del Principio di Sussidiarietà con Criteri di Trasparenza, Imparzialità, Efficacia,
Efficienza ed Economicità (Comma 2).

 Roma Capitale promuove lo Sviluppo della comunità locale: economico, sociale, diritto al
lavoro, garanzia di salute e sicurezza (comma 1 e 5).
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 Lo Statuto si sofferma sul Concetto di Amministrazione e Gestione Trasparente a contrasto
dell’Illegalità. Inoltre garantisce la più ampia partecipazione dei cittadini
all’amministrazione locale e al procedimento amministrativo. Garantisce l’accesso alle
Informazioni (Comma 3 e 4).

 Lo Statuto conforma le sue politiche alla Convenzione ONU in tutela dei diritti di persone
con disabilità e tutela le pari opportunità. Cura e salvaguarda i diritti dei bambini. (Comma
11).

 Il Sindaco è il Garante (comma 8).

ARTICOLO 3 - > Roma è Capitale D’Italia, Centro della Cristianità e punto d’incontro tra Culture e
Religioni.

ARTICOLO 4 -> Lo Statuto di Roma Capitale garantisce e promuove le pari opportunità per le
donne, attraverso Piani di azioni positive.

ARTICOLO 5 -> Garantisce inoltre le Pari Opportunità in tema di nomine ad Incarichi Dirigenziali e
Non Dirigenziali, negli Uffici e nei Servizi ed Enti Aziendali di Roma Capitale, negli Organi collegiali
non elettivi.

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3. PARTECIPAZIONE POPOLARE E PROCEDIMENTALE

La partecipazione popolare è un diritto della collettività.

LA PARTECIPAZIONE POPOLARE

ARTICOLO 6 -> Roma Capitale riconosce ai cittadini iscritti alle liste elettorali di Roma Capitale i
diritti connessi agli strumenti di partecipazione.

ARTICOLO 8 -> I cittadini che vogliono esercitare l’iniziativa popolare, devono presentare un
Progetto, redatto in articoli con non meno di 5.000 sottoscrizioni, accompagnato da relazione
illustrativa. Entro 6 mesi dal deposito dell’Assemblea e della Giunta Capitolina.
Comma 8, I cittadini possono presentare al Sindaco Interrogazioni e Interpellanze, egli risponde in
forma scritta entro 60 giorni. I cittadini possono anche promuovere Petizioni per le adozioni di
provvedimenti utili per la comunità.

ARTICOLO 8 BIS -> Prevede il Bilancio Partecipativo per assicurare il più ampio coinvolgimento
popolare e maggior livello di democrazia diretta e di trasparenza: su questioni riguardanti
l’Utilizzo e Destinazione delle risorse economiche dell’Ente.

ARTICOLO 9 -> I diritti riconosciuti agli scritti alle liste elettorali sono anche rivolti a: cittadini non
residenti a Roma, con lavoro prevalentemente a Roma, a studenti non residenti a Roma e stranieri
maggiorenni.

I Referendum Locali previsti dall’Art. 8, comma 3 del TUEL sono il tipico istituto di Democrazia
Diretta, cioè una partecipazione popolare di carattere opzionale. Esistono diverse tipologie
referenziali:

 Il Referendum Consultivo; orientamento popolare.

 Il Referendum Abrogativo; decide se confermare o eliminare un atto amministrativo.

 Il Referendum Propositivo; approvare proposte di atti.

 Il Referendum D’Indirizzo; pronunciarsi su un principio o una proposta in termini generali.

Gli Statuti comunali possono prevedere anche Referendum Territoriali, per raccogliere il parere
della comunità locale per eventuali modifiche territoriali, attraverso leggi dello Stato o Regionali.

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ARTICOLO 10 -> L’Assemblea Capitolina, anche su proposta della Giunta, può fare ricorso
all’Istituto del Referendum Consultivo (con deliberazione collegiale approvata dalla maggioranza
dei Consiglieri e di Iniziativa Popolare (con sottoscrizione minima dell1% della popolazione
residente).
Non possono essere oggetto di referendum: Bilanci, provvedimenti su tariffe, rette e contributi,
assunzione mutui o emissioni di prestiti, acquisiti e alienazioni di immobili, materia di elezioni,
tutela delle minoranze etniche o religiose.

* Le proposte referendarie sono approvate se viene raggiunta la maggioranza dei voti indipendentemente
dal numero di partecipanti. Gli effetti del Referendum Consultivo e Abrogativo approvato avvengono entro
30 giorni dalla proclamazione dei risultati.

ARTICOLO 13 -> Predispone iniziative finalizzate a organizzare la vita urbana. I cd. Tempi di vita e
tempi della città: armonizzare orari di servizio, di lavoro, apertura uffici, orari delle
amministrazioni pubbliche, dei Servizi Pubblici.
L’organizzazione e coordinamento dei tali orari spettano al Sindaco che si avvale di un
Osservatorio ad hoc.

ARTICOLO 14 -> Strutture Capitoline e “Buona Amministrazione”. Prevede canoni di imparzialità e


buon andamento dell’Amministrazione e la salvaguardia dei Diritti dei Contribuenti. Promuove la
tutela contro Abusi, Carenze e Ritardi degli Uffici Capitolini.
Prevede un’apposita struttura per segnalare disfunzioni, irregolarità, prassi amministrative
irragionevoli, chiarimenti e verifiche.

Gli URP capitolini

Sono Uffici Relazioni con il Pubblico le finalità e funzioni degli URP Capitolini sono:

1. Promuovere e facilitare l’Accesso alle informazioni e ai Servizi di Roma Capitale.


2. Gestione delle Richieste di Accesso agli Atti dell’Amministrazione Capitolina.
3. Sviluppo di forme di partecipazione pubblica.
4. Bisogni e livello di soddisfazione dell’Utenza.
5. Coordinamento e organizzazione dei flussi informativi.

Gli URP gestiscono quindi segnalazioni, reclami e suggerimenti. La gestione dei Reclami si articola
in tre fasi: Accoglienza, Trattamento e Risposta. La risposta di cortesia al Reclamo va fornita entro
30 giorni. Quando viene riconosciuto un disservizio viene rimossa la causa della criticità.

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LA PARTECIPAZIONE PROCEDIMENTALE

ARTICOLO 7 Comma 1 - > Roma Capitale Garantisce il Diritto all’Informazione sulla propria
attività. I documenti amministrativi sono Pubblici e liberamente consultabili.

Ne esistono due forme di Partecipazione Procedimentale, quella Extra Procedimentale ed Endo


Procedimentale.
Nel Primo caso il cittadino in qualità di Associato agisce per migliorare la tutela degli Interessi
Collettivo; nel Secondo caso invece agisce a tutela di una propria situazione Giuridica Soggettiva.

Le Forme Partecipative sono:


 Libere associazioni e organismi di partecipazione
 Partecipazione Procedimentale
 Diritto di Petizione, di presentare Istanze e proposte
 Consultazione popolare
 Azione popolare e Difensore Civico

Il Principio di Partecipazione è un caposaldo del nostro ordinamento giuridico e sancisce la


possibilità per i cittadini di partecipare all’attività amministrativa su un piano paritario con
l’Amministrazione. E’ un Principio intimamente collegato ai criteri di: Trasparenza, Economicità ed
Efficacia.
Per l’Avvio del Procedimento è indispensabile la “Comunicazione di avvio del procedimento”.
Nella quale devono essere indicati:

 OGGETTO del Procedimento.


 AMMINISTRAZIONE COMPETETE.
 NOMINATIVO del Responsabile del Procedimento.
 DATA entro cui deve concludersi.
 RIMEDI esprimibili in caso di Inerzia della P.A.

La comunicazione va effettuata verso: I Destinatari del Provvedimento Finale, i Soggetti che per
legge devono intervenire e Terzi che possono ricevere Pregiudizio dal Provvedimento Finale.
L’Omessa Comunicazione dell’Avvio del Procedimento lo rende Illegittimo per violazione di
Legge.
Ma non è Annullabile nel caso che l’Amministrazione dimostri in giudizio che il contenuto non
avrebbe potuto essere diverso da quello adottato.

Altri istituti con cui si Attua la Partecipazione al Procedimento sono: Diritto di Intervento, Diritto di
prendere visione degli atti, il Cd. Preavviso di Rigetto, Accordi integrativi e sostitutivi.

Il Preavviso di Rigetto è l’Atto con cui il Responsabile del Procedimento prima della formale
adozione di un provvedimento negativo, informa tempestivamente gli interessati dei motivi
ostativi dell’accoglimento dell’istanza. Successivamente gli interessati hanno il Diritto di

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presentare per iscritto le loro Osservazioni documentate. La Disciplina non si applica alle
Procedure Concorsuali e in materia Previdenziale e Assistenziale.

Il Diritto di Accesso

È Sancito dall’Art. 22 L. 241/1990 ed è il Principio Generale dell’Ordinamento, è il Diritto degli


interessati a prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi, ed individua come
“interessati” chiunque abbia un interesse diretto, concreto ed attuale, corrispondente a una
situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento di cui è richiesto l’accesso.

Chi richiede l’Accesso deve esplicitare le ragioni della propria richiesta.


E’ considerato “Documento amministrativo” ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica,
elettromagnetica o di qualunque altra specie, che contiene atti detenuti da una P.A. e
concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura privatistica o
pubblicistica della loro disciplina sostanziale.

I Soggetti Passivi sono coloro che hanno l’obbligo a consentire l’esercizio del diritto di Accesso e
sono: le P.A., gli Enti Pubblici, Aziende Autonome e Speciali, gestori di Pubblici Servizi, l’Autorità
di Garanzia e Vigilanza, l’Amministrazione dell’Unione Europea e le imprese assicurative.
Sono altresì previsi dei casi di Esclusione dal Diritto di Accesso (Limiti Tassativi) e sono:

 Documenti coperti dal Segreto di Stato


 Documenti coperti da Segreto o Divieto di divulgazione
 Procedimenti Tributari
 Attività della P.A. diretta ad emanare atti normativi, amministrativi, di programmazione
 Procedimenti Selettivi contenenti informazioni psico-attitudinali di terzi

Il Governo ha comunque il potere di limitare ulteriormente.

Il Diritto di Accesso si Esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti


amministrativi, con istanza motivata all’Amministrazione che ha formato e detiene il documento.
L’Accesso può essere di due tipi:

 Accesso Formale: qualora la P.A. a cui è inviata la richiesta di Accesso individua i soggetti
controinteressati invita a procedere con Accesso Formale ed è tenuta a dare
comunicazione agli stessi, inviando copia con raccomandata con avviso di ricevimento o
con via telematica. Entro 10 giorni dalla ricezione della comunicazione, i controinteressati
possono presentare motivata opposizione, decorso tale termine la P.A. procede. L’iter
deve concludersi entro 30 giorni. L’Accesso Formale si richiede quando: non è possibile
l’accoglimento immediato in via informale, se si hanno dubbi sulla legittimazione del

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richiedente, dubbi sulla sussistenza dell’interesse o sulla accessibilità del documento ed
esistenza di controinteressati.

 Accesso Informale: quando non risulti l’esistenza di Controinteressati si procede con


l’Accesso Informale anche con richiesta verbale, all’ufficio dell’Amministrazione
competente a formare l’atto conclusivo del procedimento. Il richiedente deve indicare gli
Estremi del documento oggetto della richiesta, specificare e comprovare l’interesse
connesso all’Oggetto, dimostrare la propria Identità. La richiesta viene accolta mediante
indicazione della pubblicazione contenente le notizie, esibizione del documento,
estrazione copie, o altra modalità idonea.

Le possibili risposte della P.A. nel caso in cui si ritenga di non accogliere la richiesta: di respingerla,
di limitarla o differirla (cioè spostare l’Accesso a un momento successivo.

L’Accesso Civico

A differenza del Diritto di Accesso agli Atti, la richiesta di Accesso Civico non è soggetta ad alcuna
limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente.
L’Accesso Civico può essere Semplice in quanto è diritto di Chiunque di richiedere documenti e
informazioni, in caso di omessa pubblicazione, ed è Generalizzato, cioè la possibilità dei cittadini di
accedere a dati e documenti della P.A. anche se non resi pubblici, senza dover dimostrare un
interesse Diretto.
Entro 30 giorni le amministrazioni devono rilasciare gratuitamente i dati e documenti richiesti.

Possono concludere il procedimento con Rifiuto di Accesso all’Atto per i seguenti motivi:

1. Sicurezza Pubblica ed Ordine pubblico


2. Sicurezza Nazionale
3. Difesa e questioni militari
4. Finanza ed Economia dello Stato
5. Indagini sui reati e loro perseguimento
6. Attività Ispettive

*Contro la decisione di Rifiuto di Accesso Civico e Diritto di Accesso agli atti si può ricorrere al Responsabile
della Trasparenza, al Difensore Civico o al T.A.R.

Il Diritto di Accesso e di Informazione è previsto e sancito nell’Art. 10 del TUEL che riconosce un
generale diritto all’Informazione che si articola in: Principio dei Tendenziale pubblicità, Diritto di
Accesso e ad essere informati sullo stato degli atti, e la Partecipazione dei cittadini all’Attività
Amministrativa e nel diritto di Accedere alle strutture e servizi degli Enti Locali.

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7. ASSEMBLEA CAPITOLINA, IL SINDACO E LA GIUNTA

L’ASSEMBLEA CAPITOLINA

 Ruoli e Funzioni

ARTICOLO 16 -> L’Assemblea Capitolina è l’Organo di indirizzo e controllo politico-


amministrativo. E’ un organo composto dal Sindaco e da 48 Consiglieri. Ha sede nell’Aula Giulio
Cesare nel Palazzo Senatorio di Roma. Ha ruolo nella definizione, adeguamento e verifica
dell’attuazione delle linee programmatiche.
L’Assemblea si avvale della collaborazione del Collegio dei revisori dei Conti.

Commi 4, 5 e 6 dell’ART. 16 si delineano i poteri e le Funzioni dell’Assemblea Capitolina:

 Esercita le potestà ad essa conferite


 Esercita funzioni di iniziativa e favorisce la partecipazione dei cittadini
 Formula entro 30 giorni dall’insediamento, gli indirizzi per la nomina dei rappresentanti di
Roma Capitale presso i gestori dei Servizi Pubblici.

Ha competenza esclusiva sugli Atti Fondamentali:

 Statuti dell’Ente e delle Aziende Speciali


 Piani Finanziari
 Convenzioni tra Comuni e tra Comuni e Provincie
 Istituzioni dei compiti e norme di organismi di decentramento e partecipazione
 Organizzazione di Pubblici Servizi
 Ordinamento dei Tributi
 Indirizzi per le Aziende Pubbliche e Enti dipendenti sottoposti a vigilanza
 Contrazione dei Mutui e apertura ai crediti
 Spese di Bilancio per gli esercizi successivi
 Acquisti, alienazioni immobiliari e permute
 Appalti e Concessioni
 Nomina e Designazione dei rappresentanti di Roma Capitale presso altri Enti
 Rappresentanti del Consiglio presso Enti

 Organizzazione

ARTICOLO 21 -> Prevede la Costituzione di Organi Interni all’Assemblea: le Commissioni e i Gruppi


Consiliari. Prevede anche la dotazione di un adeguato Personale, di locali e di strumenti idonei al
funzionamento delle strutture e specifici fondi di bilancio.
L’A. Capitolina si riunisce almeno una volta al mese, salvo periodo feriale, e si riunisce ogni volta
che lo richieda almeno 1/5 dei Consiglieri o il Sindaco. Le Deliberazioni delle Assemblee sono
adottate con la maggioranza dei Consiglieri presenti. Le sedute dell’A. Capitolina e Commissioni
sono pubbliche salvo i casi previsti dalla legge.

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I Consiglieri/e Capitolini si riuniscono in Gruppi Consiliari, a tale Conferenza dei Presidenti dei
Gruppi Capitolini spetta: coadiuvare il Presidente nella programmazione dei lavori dell’A.
Capitolina e le questioni di interpretazione dello Statuto.
 I Consiglieri Capitolini

Una volta entrati in carica i Consiglieri assumono la veste giuridica di Funzionari Onorari a
carattere elettivo e rappresentano la Comunità Locale.

ARTICOLO 17 -> Comma 2-3-4-5 e 6: I Consiglieri esercitano diritto di iniziativa per gli atti di
competenza dell’Assemblea, possono presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e
risoluzioni, hanno il Diritto di essere informati tempestivamente dei progetti di deliberazioni ed
altre questioni poste all’ordine del giorno, hanno il Diritto di ottenere informazioni e copie di atti
e documenti. Hanno inoltre il Diritto di percepire una indennità omnicomprensiva di funzione.

Le Cause di Cessazione della carica di Consiglieri: Decesso, Decadenza (per Ineleggibilità,


Incompatibilità, mancato intervento), Rimozione, Dimissioni (nel momento in cui vengono assunte
sono irrevocabili ed efficaci).

ARTICOLO 20 -> Qualifica come Consiglieri Aggiunti quelli eletti in rappresentanza degli Stranieri,
eletti da questi e sono in numero di 4. La durata del loro mandato è connessa a quella
dell’Assemblea Capitolina. Possono partecipare alle sedute dell’A. Capitolina con diritto di parola
ma senza diritto di voto e partecipare ai lavori delle Commissioni senza diritto di voto.

 La Presidenza dell’Assemblea Capitolina

L’A. Capitolina è presieduta dal Presidente eletto tra i Consiglieri nella Prima Seduta, con
votazione a Scrutinio Segreto. Al Presidente, cui compete la rappresentanza dell’Assemblea, sono
attribuiti i poteri di convocazione e direzione dei lavori:
 Disciplina le attività dell’Assemblea Capitolina
 Ha potere di interpretazione del Regolamento
 Ha il compito di assicurare un’adeguata e preventiva informazione

Il Presidente è coadiuvato dall’Ufficio di Presidenza composto da: lo stesso Presidente, 2 Vice


presidenti e 2 Consiglieri Segretari. A uno dei due Vicepresidenti spettano funzioni vicarie.
La Revoca della carica è prevista nei soli casi di gravi violazioni di leggi, dello Statuto e del
Regolamento.

 Le Commissioni Capitoline

ARTICOLO 21 -> Prevede la Costituzione di commissioni in seno all’Assemblea. Dotate di una sede
e di specifico Staff. Deve rispecchiare la proporzione dei Gruppi Capitolini. Due Commissioni sono
degne di nota: Commissione delle Pari Opportunità e la Commissione Roma Capitale, Statuto e
Innovazione Tecnologica.

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IL SINDACO E LA GIUNTA

Il Sindaco

E’ il soggetto giuridico a cui lo Stato attribuisce l’esercizio e la sovrintendenza su alcune funzioni


statali, quali Ordine e Sicurezza Pubblica (il Sindaco ne è diretto responsabile ed ha come autorità
di riferimento il Prefetto -> Art.54 del TUEL). Il Sindaco ha un Ruolo Politico-Amministrativo
dell’Ente e di tutela della Comunità locale. Ha la qualifica di Ufficiale di Governo.

ARTICOLO 24, comma 1 -> Il Sindaco è l’Organo responsabile dell’Amministrazione di Roma


Capitale e ne rappresenta l’Ente (in forma Politico-Istituzionale). In queste occasioni distintivo del
Sindaco è la Fascia Tricolore con lo stemma della Repubblica e del Comune.

ARTICOLO 25 -> Il Sindaco nomina gli Assessori e il Vicesindaco. L’atto di Nomina è un


adempimento Obbligatorio a cui il Sindaco non si può sottrarre.

 Comma 3: Entro 10 giorni dalla nomina dei componenti della Giunta Capitolina, e non oltre
45 giorni dallo svolgimento dall’Elezione dell’Assemblea Capitolina, il Sindaco (sentita la
Giunta) presenta all’Assemblea C. le linee programmatiche. Il Programma si deve rifare
strettamente a quello annunciato in nel Programma Elettorale, su cui si fonda il consenso.
La verifica dell’attuazione stessa delle Linee programmatiche spetta all’Assemblea C. In
caso di assenza o Temporaneo Impedimento del Sindaco ne prende le funzioni il
Vicesindaco.

 Commi 4, 5 e 6: enunciano quali siano le Funzioni del Sindaco. Ovvero:

 Assicurare il buon andamento dell’Amministrazione.


 Essere a capo dell’Amministrazione, leggi, Statuto e Regolamenti.
 Funzioni conferite da Stato e Regione Lazio.
 Conferisce o revoca incarichi di Direzione.
 Sovrintende al funzionamento dei Servizi e Uffici, impartendo direttive al Segretario
Generale.
 Nomina i rappresentanti di Roma Capitale presso Enti e Istituzioni.
 Indice Referendum.
 Coordina orari degli esercizi commerciali, servizi e uffici pubblici.
 Funzioni in qualità di Ufficiale di Governo.
 Riferisce all’Assemblea circa: audizioni presso il Consiglio dei Ministri e attività di
raccordo istituzionale tra Roma Capitale, Stato, Regione Lazio e Città Metropolitana.

In base all’Art. 72 del TUEL, nei comuni con più di 15.000 abitanti il Sindaco è eletto a Suffragio
Universale e diretto con Sistema del Doppio Turno, contestualmente all’elezione del Coniglio
Comunale (Assemblea Capitolina). Risulta eletto a Sindaco il candidato che ottiene la maggioranza
assoluta dei voti validi (50%+1).

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Nel caso non ci si arrivi al Primo Turno, si procede con il Secondo Turno (nella seconda domenica
dopo quella del Primo Turno): qui sono ammessi i DUE candidati con maggior numero di voti
ottenuti al Primo Turno.
Il Sindaco dura in carica 5 anni, e può essere rinnovato per sole 2 volte (il 3° mandato consecutivo
solo se uno dei due precedenti è durato meno di 2 anni, 6 mesi e 1 giorno). Il Sindaco presta
davanti al Consiglio il Giuramento di osservare la Costituzione Italiana.

 Il Potere di ordinanza del Sindaco

Ordinanze Ordinarie: Impongono un comportamento di osservanza e attuazioni di disposizioni di


legge e regolamenti. Redatte per iscritto e notificate ai destinatari, sono immediatamente
eseguibili. L’eventuale inosservanza comporta sanzioni amministrative e penali.

Ordinanze Contingibili e Urgenti: Il Sindaco in quanto rappresentante della Comunità Locale può
emetterle per far fronte ad emergenze esclusivamente locali, in ambito sanitario e di igiene
pubblica, per prevenire ed eliminare gravi pericoli per l’incolumità pubblica e la sicurezza
urbana. Tali Ordinanze non possono essere reiterate per più di due volte. Devono essere motivate
e temporanee, cioè con un termine finale. Per il Sindaco di Roma Capitale, nello specifico, è
previsto uno specifico potere di Ordinanza per rimuovere situazioni di emergenza riguardo a
Traffico e Inquinamento (Atmosferico ed Acustico)

La Giunta Capitolina

ARTICOLO 25 -> La Giunta è l’Organo di Collaborazione del Sindaco nell’attuazione dell’indirizzo


generale dell’Assemblea Capitolina e nell’Amministrazione di Roma Capitale. Il Sindaco e la Giunta
sono tenuti a seguire gli indirizzi dettati dall’Assemblea Capitolina.

 Comma 11: in riferimento all’ipotesi di un Conflitto di Interessi per i componenti della


Giunta, in materia urbanistica, edile e di lavori pubblici, sussiste il Divieto di esercizio di
tali attività, Pubbliche o private.

La Giunta è un organo che basa le sue attività sui principi di trasparenza, collegialità ed efficienza.
La Giunta C. adotta i regolamenti sull’ordinamento degli Uffici e dei Servizi, e impartisce ai
dirigenti direttive per lo svolgimento dei compiti loro assegnati.
La Giunta è composta da: il Sindaco (che lo presiede) e un numero massimo di Assessori pari a un
quarto dei Consiglieri dell’Assemblea C.
La nomina degli Assessori è di competenza del Sindaco, che li sceglie anche fuori dall’Assemblea
C. fra i cittadini con requisiti di candidabilità. Se si accetta la carica di Assessore cessa la carica di
Consigliere eventualmente ricoperta.
Fra i nominati è garantita la presenza (in pari numero) di entrambi i sessi.

IL DECENTRAMENTO MUNICIPALE
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Il Principio di Decentramento è Sancito dall’Art. 5 della Costituzione: Compiti e
Poteri statali vengono trasferiti nella sfera di competenza di Organi Periferici.

Il Decentramento può essere:

 Politico o Costituzionale, quando c’è trasferimento di Funzioni Pubbliche a organi locali


 D. Amministrativo, quando lo Stato adotta un sistema amministrativo “Binario” (affianca
agli organi centrali centri d’azioni o apparati di potere.
 D. Gerarchico o Burocratico
 D. Autarchico-Territoriale, quando le funzioni vengono trasferite ad enti autonomi
territoriali
 D. Funzionale, o di Servizi, quando le Funzioni di particolari servizi vengono affidate ad
organismi ad Hoc, con personalità giuridica (INPS, INAIL etc.)

ARTICOLO 26 -> Roma Capitale è articolata in 15 municipi che rappresentano le rispettive


comunità, ne curano gli interessi.

Comma 9 – I Municipi Gestiscono:

 Servizi Demografici, sociali e di assistenza sociale.


 Servizi Scolastici ed Educativi
 Attività culturali, manutenzione urbana, edilizia privata, delle aree verdi e ville storiche.
 Sviluppo economico dell’Artigianato e Commercio (No GDCommerciale).
 Polizia Urbana, Locale di Roma Capitale.

Comma 13 - I municipi:

 Godono di Autonomia amministrativa, finanziaria e gestionale.


 Organizzano l’attività del personale assegnato a Roma Capitale.
 Possono stipulare contratti di lavoro a tempo determinato, temporaneo e collaborazioni
esterne.
 Concorrono alla definizione del Bilancio di Roma Capitale.
 Adottano atti di pianificazione per spese e investimenti.
 Concorrono alle line guida dei contratti per i Servizi Pubblici.

ARTICOLO 27 -> Sono Organi dei Municipi: Il Consiglio, la Giunta e il Presidente.

Il Consiglio del Municipio

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E’ l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo.
E’ un organo collegiale, composto dal Presidente del Municipio e 24 Consiglieri eletti
contestualmente, a suffragio universale diretto. I Consigli sono eletti contemporaneamente
all’Assemblea Capitolina. Il Presidente è eletto tra i Consiglieri nella prima seduta e rappresenta
l’Assemblea Municipale.
I Quorum da raggiungere per il funzionamento sono: Quorum Consultivo (di 1/3 dei Consiglieri) e
Quorum Deliberativo (Maggioranza dei Consiglieri presenti).
Le Cause di Scioglimento Anticipato sono: Gravi e reiterate violazioni di legge, Impossibilità di
Funzionare (dimissioni, rimozione, impedimento permanente, decadenza, decesso del Presidente
del Municipio), Mozione di Sfiducia.

La Giunta Municipale
Collabora con il Presidente del Municipio nel Governo di questo. Composta da un numero massimo
di assessori (di cui uno vicepresidente) pari a ¼ dei Consiglieri assegnati e nominati dal Presidente.
La Giunta ha competenza Residuale, quindi competono atti non attribuiti al Presidente o al
Consiglio.
Le Deliberazioni (non meri atti di indirizzo) devono avere parere di regolarità tecnica e per quelle
che hanno riflessi sulla situazione economico-finanziaria è richiesto parere di regolarità contabile.
Questo sono poi pubblicate nelle pagine web del Municipio.

Il Presidente del Municipio


Lo rappresenta ed esercita le funzioni attribuitegli dai regolamenti e quelle delegate dal Sindaco.
Il presidente, sentita la Giunta, presenta al Consiglio le linee programmatiche relative al
mandato.

6. ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DELLE STRUTTURE CAPITOLINE


Articoli 89 del TUEL e 30/31 Statuto Roma Capitale
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ART. 89 TUEL -> attribuisce alla fonte regolamentare la Disciplina dell’Ordinamento Generale di
Uffici e Servizi, basato su criteri di:

1. Funzionalità
2. Autonomia
3. Economicità
4. Responsabilità
5. Professionalità

ART. 30/31 Roma Capitale -> Ordinamento e Organizzazione di Uffici e Servizi sono improntati su
Criteri di Funzionalità, orientati ad obbiettivi di:

1. Autonomia
2. Economicità
3. Responsabilità
4. Efficacia
5. Efficienza
6. Imparzialità
7. Trasparenza

Il Quadro organizzativo di Roma Capitale è una macrostruttura dell’Ente suddivisa in:

 Strutture di Linea: che si distinguono in Centrali (attività di programmazione e


regolamentazione, nonché supporto alle attività dei Municipi, e indirizzo e vigilanza dei
gestori di Servizi Pubblici) e Territoriali (cioè i Municipi, quali organi di prossimità, che
organizzano e gestiscono le attività di erogazione di Servizi alla Cittadinanza).

 Strutture di Staff: svolgono specifiche funzioni trasversali specialistiche e/o strategiche per
la realizzazione del Programma del Sindaco.

 Strutture di supporto agli organi e all’amministrazione: hanno un elevato gradi di


Autonomia con compiti di supporto specialistico di consulenza e assistenza.

ARTICOLO 35 - > I controlli nella Gestione di Roma Capitale (Art.35) si articola in: Controllo interno
di regolarità amministrativa e Contabile, Controllo Strategico, Controllo di Gestione.

 Comma 2: in armonia con gli strumenti di controllo è prevista l’adozione di un Sistema


Unico di misurazione e valutazione dei risultati complessivi dell’ente e delle prestazioni
del Personale Dirigenziale e Non Dirigenziale. Si tiene conto dei risultati di tale sistema per
l’attribuzione, la conferma o la revoca degli incarichi dirigenziali
7. SERVIZI PUBBLICI LOCALI E ORDINAMENTO ECONOMICO/CONTABILE
Articoli 112 del TUEL e 36 Statuto Roma Capitale

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ARTICOLO 117 COST -> LA GESTIONE DI SERVIZI PUBBLICI È COMPETENZA ESCLUSIVA DELLE
REGIONI.
Secondo l’Art. 112 del TUEL gli Enti Locali provvedono alla gestione dei Servizi Pubblici per la
produzione di beni e attività per la realizzazione di fini fiscali e promuovere lo sviluppo economico
e civile delle comunità locali.

Al Capo VI, Articolo 36 dello Statuto di Roma Capitale si hanno le modalità di Gestione per
assicurare in condizioni di Uguaglianza: la continuità, la qualità e l’economicità delle prestazioni. Il
Comma 3 sancisce che i rapporti tra Roma Capitale e il Gestore sono regolati dai contratti di Servizi
Pubblico, con linee guide date dall’Assemblea Capitolina.
Per garantire ed assicurare la qualità, universalità e l’economicità delle prestazioni, lo statuto
prevede un sistema di Monitoraggio Permanente, con un apposito organismo che verifica il
rispetto dei parametri qualitativi e quantitativi accordati. Gli ultimi commi, 5 e 6, danno
disposizioni per evitare ingerenze: si vieta la partecipazione agli organi di gestione del servizio
pubblico ad Amministratori e Dirigenti di Roma Capitale, parenti o affini fino al 4° di parentela. Si
stabilisce anche l’obbligo per Enti o Organismi non Quotati, controllati direttamente o
indirettamente da Roma Capitale, di conformare le proprie politiche assunzionali al diritto di
accesso con procedure selettive pubbliche.

Articolo 151 TUEL elenca i Principi dell’Ordinamento Contabile degli Enti: Principio della
Programmazione. Presentano un Documento Unico di Programmazione entro il 31 luglio di ogni
anno e deliberano il Bilancio di Previsione Finanziario entro il 31 dicembre riferiti ad almeno un
Triennio. Tale Bilancio comprende le previsioni di competenza e di cassa del 1° Esercizio (Bilancio
Finanziario Annuale) del periodo considerato e previsioni di competenza dei successivi esercizi.

ARTICOLO 38 Statuto Roma Capitale:

 Il Bilancio Annuale di previsione (corredato di relazione programmatica del Bilancio


Pluriennale) è presentato dalla Giunta all’Assemblea Capitolina almeno 30 giorni prima del
termine per l’approvazione dello stesso Bilancio da parte dell’Assemblea.
 Il Bilancio Pluriennale (durata almeno quanto quello della Regione Lazio) esprime la
Coerenza Amministrativa e finanziaria degli strumenti di programmazione di Roma
Capitale.

Il Rendiconto di Gestione contiene i risultati di gestione ed è composto da: Conto di Bilancio


(entrate accertate e riscosse e spese impegnate e pagate), Conto Economico (attivi e passivi
dell’Ente secondo criteri di competenza economica) e Conto del Patrimonio (variazioni del
patrimonio dell’Ente).

ARTICOLO 40 -> Attribuisce al Collegio dei Revisori dei Conti la funzione di Revisione economico-
finanziaria dell’Ente. E’ composto da 3 membri, che durano in carica 3 anni. Il Collegio esprime
Pareri sulla proposta di Bilancio, Vigila sulla regolarità Contabile, finanziaria, economica,
patrimoniale e fiscale.

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