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1. r*=:b*r'* g*r*+: pro- I-lautobus stava per partire, rombava sordol con improwisi raschi e '!l{. *+c
duceva dei rumori cupi, cantief(
singulti. Lapiazzaera silenziosa nel grigio dell'alba, sfilu.ce di nebbia r,ani mt
smofzati.
3. siiS;:*tr* ... *.{eÉri**:
ai campanili della Matrice2: solo il rombo dellàutobus e la voce del segnato
strisce sfilacciate di neb- venditore di panelles, panelle calde panelle, implorante e ironica. Il 14. rt* É
3. pae':*àl*: frittelle di fa- l'autista - un momento - e aprì lo sportello mentre l'autobus ancora
rina di ceci.
si muoveva.
4. s§***iii*'i*: ferraglia
vecchia che sta per sfa- Si sentirono due colpi squarciati5: l'uomo vestito di scuro, che stava
sciarsi. per saltare sul predellino, restò per un attimo sospeso, come tirato
*.sq;.:+r*ieti: che squar- su per i capelli daunamano invisibile; gli cadde la canella di mano
ciano violentemente i'a-
ria. e sulla cartella lentamente si afflosciò.
§. **l*r* di di Il bigliettaio imprecò: la faccia gli era diventara colore di zolfo., tre-
=+ÈÉ*:
colore giallastro per la mava.Il venditore di panelle, che era a tre metri dall'uomo caduto,
paura.
muovendosi come un granchio cominciò ad allontanarsi verso la porta
della chiesa. Nell'autobus nessuno si mosse,làutista era come impie-
trito, la sinistra sulla leva del freno e la desma sul volante. Il biglietiaio
guardò tutte quelle facce che sembravano facce di ciechi, senzasguar-
do; disse - l'hanno amrnazzato - si levò il berretto e freneticamente
cominciò a passarsi la mano tra i capelli; imprecò ancora. I
<<I carabinieri» disse l'autista <òisogna chiamare i carabinieri.>>
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Lctta aila *riminalità orge:.:izzaia
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La cuLTURA DELLA PAcE E DELLA LEGALITA
l§, spreretute: concen- <<Non so>> disse l'autista, tutto spremutol5 nello sforzo di ricordare,
trato.
<<non so: qualcuno, dico, così per dire; certo non erano cinque o sei,
erano di più, forse l'autobus era pieno... Io non guardo maila gente
che c'è: mi infilo al mio posto evia... Solo la strada guardo, mi pagano
per guardare la strada.>>
I1 maresciallo si passò sulla faccia ufla mano stirata dai nervi. «Ho
capito>> disse <<tu guardi solo la straàa; ma tu>>, e si voltò inferocito
verso il bigliettaio, <<tu stacchi i biglietti, prendi i soldi, dài il resro:
conti le persone e le guardi infaccia... E se non vuoi che te ne faccia
l*. *s*t*r+ *!
=i*;..:r*e-
ricordare in camera di sicurezzal6, devi dirmi subito chi c'era sull'au-
r+; luogo deila stazio-
tobus, almeno dieci nomi devi dirmeli... Da tre anni che fai questa
ne dei carabinieri dor.e
viene pron'isoriamente linea, da tre aflnitivedo ogni sera al caffèItaLia: il paese 1o conosci
rinchiusa una persona meglio di me...>>
arresiata in attesa che
venga definita la slra po-
«Meglio di lei il paese non può conoscerlo nessuno>> disse il bigliettaio
sizione. sorridendo, come a schermirsi da un complimento.
<<E va bene>> disse il maresciallo sogghignando <<prima io e poi tu:
va bene... Ma io sull'autobus non cèro, ché ricorderei uno per uno i
ffi viaggiatori che c'erano: dunque tocca a te, almeno dieci devi nomi .6
tit narmeli.>>
tu" -7
<<Non mi ricordo» disse il bigliettaio <<sull'anima di mia madre, non _-§
mi ricordo; in questo momento di niente mi ricordo, mi pare che sto
sognando.>>
<iTi sveglio io, ti sveglio>> s'infuriò il maresciallo <<con un paio d'anni
di galeru ti sveglio...>> ma s'interruppe per andare incontro aI pretore
che veniva. E mentre al pretore riferiva sulla identità del morto e la
fuga dei viaggiatori, guardando l'autobus, ebbe iI senso che qualcosa *
stesse fuori posto o mancasse: come quando una cosa viene improv-
visamente a tnancare alle nostre abitudini, una cosa che per uso o
consuetudine si ferma ai nostri sensi e più non affiva alla mente,
mala sua assenza genera un piccolo vuoto smamimento,,cellls sn,
intermittenza dihrce che si esaspera: finché la cosa che cercÀiamo di
t
'!?. +i r*g:pr+r:**r pren- colpo nella mente si rapprendef. *
de forma, consistenza.
<<Manca qualcosa>> disse il maresciallo al carubiniere Sposito che, col
t#. rÉi fl.; è f iniziale del
nome del paese ilr cui diploma di ragioniere che aveva, erula colonna della Stazione Cara-
accade il fatto, che Scia- binieri di S.18 <<manca qualcosa, o qualcuno...>>
scia non vuole indicare. <<I1 panellaro>> disse il carabiniere Sposito.
l* dàr:*o ...
tS. *rt**"t
<<Perdio: il panellaro>> esultò il maresciallo, e pensò delle scuole patrie
r*Si{3*ia.*?!: la con-
siderazione del mare- <<non lo dànno al primo venuto, il diploma di ragionierele.>>
sciallo nei
confronti Un carabiniere fu mandato di corsa ad acchiappare il panellaro: sa-
del carabiniere istruito
Sposito è chiaramente peva dove trovarlo, ché di solito, dopo la partenza del primo autobus,
ironica. andava a vendere Ie panelle calde nell'atrio delle scuole elementari20.
**" **u*i* *l*i"tìerìtff- Dieci minuti dopo il maresciallo aveva davantiil venditore di panelle:
ri: oggi Scuola primaria.
lafaccia di un uomo sorpreso nel sonno più innocente.
«Cèra?» domandò il maresciallo al bigliettaio indicando il panellaro.
<<e'er»> disse il bigliettaio guardandosi una scarpa.
<<Dunque>> disse con paterna dolcezza il maresciallo <<tu stamattina,
L*tta aila criminalità arg anizzata
come al solito, sei venuto a vendere panelle qui: il primo autobus per
Palermo, come al solito...»
<<Ho la licenza>> disse il panellaro.
<<Lo so>> disse il maresciallo alzando al cielo gli occhi che invocavano
pazienza. <<Lo so e non me ne importa della licenza;voglio sapere una
iosa sola, me la dici e ti lascio subito andarc t a vendere le panelle ai
ragazzi: chi ha sparato?>>
<<Perché>> domandò il panellaro, meravigliato e curioso <<hanno spa-
rato?>>
{daIl giorno della cbetta,Einaudi, Torino, rid.)
ffi
Sciascia indica il nome del paese in cuisi svolgono ifatticon la sola lettera iniziale: S.
Secondo te, perché: {indica con una crocetta la risposta esatta}
teme eventuali ritorsioni da parte della mafia di quel paese
'r--r vuole dare alla vicenda narrata un'ambientazione non realistica
i--i vuole far intendere che i fatti narrati potrebbero essere accaduti in qualsiasi paese
della Sicilia
#,- Ouella che sembra indolenza, indifferenza di fronte al delitto, si rivela invece essere:
riservatezza
,--i mancanza difiducia neiconfronti delle forze dell'ordine
omertà per la paura delle rìtorsìoni mafiose
Ln cuLTURA DELLA PAcE E DELLA LEGALITA
È.ff= Le organizzazioni criminali in ltalia. ln ltalia sono presenti alcune grandi organiz- #t
zazioni criminali: la mafia siciliana, che i suoi membri chiamano p"referibilmente R
Cosa Nostra; Ia,camorra in Campania; la Sacra Corona Unita in puglia e la ,ndran- IT
gheta in Calabria. Ouali le origini di queste quattro organizzazioni criminali?
Oua- È
Ie la loro evoluzione neltempo? Quali le loro principalicaratteristiche?
Svolgi una Si
breve ricerca in proposito. Br
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G*nfrantare esperienee e opinioni vi
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St
§B= l«pentiti» di mafia. Negli ultimi dieci anni l'offensiva contro la mafia si e avvalsa Iik
anche della collaborazione deicosiddetti «pentiti» o «collaboratoridigiustizia». pr
Co-
storo, spinti da motivazionidiverse, hanno deciso diabbandonare l'oigan izzazione pr
rivelando, in cambio di forti sconti di pena e di protezione per se stessie i propri fa-
miliari, letrame segrete del potere criminale. Riguardo alfenomeno del pentitìsmo,
glcyniritengono inaccettabile che lo Stato riduca fortemente le pene detentive di
individui che sono statiferoci assassini e si debba anche preoccupare della loro di-
fesa e del loro mantenimento.Altri, invece, sostengono che senza i«pentiti» lo
non avrebbe conseguito successi così importantl nella lotta contio la mafia.
Stato
#
Esponi le tue opinioni su questo tema e confrontale con quelle Oei compagni. CLII
Sta
LGt:e alia crirr'ri*aliÉà *rSa:-:izz*te
'§€" ll ruolo dei giovani nella lotta alla criminalità organizzata. A tuo parere, i giova-
ni quale ruolo, quale importanza possono assumere nella lotta alla criminalità
organizzata? Attraverso quali modi, azioni, interventi possono esprirnere tutto il
loro disprezzo nei confronti della violenza criminale? Discutin"
'n :,r..t:.
La scuola e ta mafia. Durante un'intervista, Maria Falcone, sorella del giudice
"
Giovanni Falcone assassinato dalla mafia nel 1992, alla domanda: «Che cosa può
fare, secondo lei, la scuola per combattere la mafia?» ha risposto: «Educare al
rispetto della legalita».
Prova ad ampliare questa risposta indicando attività o iniziative che la scuola
potrebbe attuare per educare alla legalità, per diffondere un'autentica cultura
dei valori civilifondata sul rifiuto di qualsiasi forma di sopraffazione e violenza.