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Brigham Young University
Thomas J. Mathiesen
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Rappresentato per la prima volta al Teatro Apollo in Roma il ig Gennajo i8jj
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'^che separa il Conte di Luna dal Trovatore, odio politico, rivalit in amore, pare
inferocire maggiormente pell'occulto vincolo di sangue che unisce quei due uomini. Stu-
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^ pendo in quest'opera il personaggio di Azucena pochi sono i brani di musica che
:
in sommo grado, sono superati dal sublime atto quarto. Questo il poema del cuore e non
ne diremo parola.
Non vogliamo per tralasciare di accennare al preludio ed ali "introduzione dell'opera, in
cui sono interessantissimi tutti gli episodi descrittivi nel racconto di Ferrando Di due
figli vivea. L'intera scena trattata con felicissima indipendenza di forme, ricchezza di
idee ed appropriatissimo colore.
Il Trovatore venne rappresentato la prima volta a Roma, la sera del 19 gennaio iif 53
al teatro Apollo, ed ebbe ad esecutori la Penco, la Goggi, Boucard, Guicciardi, Baldeii.
Fece subito il giro trionfale di tutti i teatri d' Europa e dell' estero n il successo viei;
;
giorno di Regno Nabucco / Lombardi alla prima Crociata Emani (Venezia, 1844)
I dite Foscari (Roma, 1844) Giovanna d'Arco (Milano, 1845)
Alzira (Napoli,
1845) Attila (Venezia, 1846) Macbcth (Firenze, 1847)
I Masnadieri (Londra, 1847)
Gerusalemme (I Lombardi), Parigi, 1847
// Corsaro (Trieste, 1848)
La Battaglia
di Legnano (Roma, 1849) Luisa Miller (Napoli, 1849)
Stiffelio (Trieste, 1850)
Rigoletto (Venezia, 1851) // Trovatore (Roma, 1853)
La Traviata (Venezia, 1853)
/ Vespri Siciliani (Parigi, 1855) Simon Boccanegra (Venezia, 1857), rifatto poi nel
1881 per la Scala Aroldo (Stiffelio), riformato (Rimini, 1857)
Un Ballo in maschera
(Roma, 1859) La Forza del Destino (Pietroburgo, 1862, rimaneggiata poi per la Scala
nel 1869). Nel 1865 adatt il Macbeth per le esigenze del teatro Lirico di Parigi. Parigi A
stesso all'Opera produceva nel 1867 il Don Carlos (ora ridotto in quattro atti), e nel 1871
l'Aida al Cairo. Oltre questa ingente mole di opere teatrali, Verdi pubblic parecchie
composizioni da camera nella sua giovent; pi tardi scrisse l'Inno delle Nazioni (Londra,
1862), un Quartetto d'arco (Napoli, 1873), la Messa da requiem per Alessandro Manzoni
(1874), un Pater noster ed un' Ave Maria.
La musica italiana deve a Giuseppe Verdi uno dei suoi pi gloriosi periodi.
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Esecutori
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Compagne di Leonora e Religiose Famigliari del Conte
(Il subbietto tolto da un dramma di Antonio Garda Guttierez, die porta lo stesso titolo).
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PARTE PRIMA
IL DUELLO
SCENA P R I M A.
ATRIO NBL PALAZZO DELL ALIAFEKIA.
Fer. Calcolando
Cingeva i simboli di maliarda !
L'oroscopo volea...
Altri In upupa o strige talora si muta !
PARTE PRIMA
Sulla destra,
La
marmorea
notte inoltrata
scalinata che mette agli appartamenti.
Ines
La terra un ciel sembr!
Quanto narrasti di turbamento
MA NR I C O e detti.
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parte prima
PARTE SECONDA
LA GITANA
SCENA PRIMA.
UN DIRUTO ABITURO SULLE FALDE DI UN MONTE DELLA DISCAGLIA.
Nel fondo, quasi tutto aperto, arde un gran fuoco. I primi albori.
AZUCENA presso il fuoco, MANRICO le sta disteso accanto sopra una coltrice ed avviluppato nel sito mantello;
ha Velino ai piedi e fra le mani la spada, su cui figge immobilmente lo sguardo.
Una banda di Zingari sparsa all' intorno.
ZiN. ^"5 Edi! le fosche notturne spoglie UOMINI (alle donne, sostando un poco dal lavoro)
All'opra all'opra
! Dagli, martella. ! Tutti Oh guarda, guarda! del sole un raggio
(dando di piglio ai loro ferri di mestiere; al misurato tempestar dei mar* pi vivido nel
Brilla r . bicchiere.
mio
telli cadenti sulle incudini, or uomini, or donne, e tutti in un tempo in-
All'opra, all'opra... Dagli, martella...
fine intuonano la cantilena seguente)
La zingarella. La zingarella.
.
PARTE SECONDA
AZU. (canta: gli zingari le si fanno allato) Scalza, discinta!... il grido, il noto grido ascolto!..
Stride la vampa - la folla indomita Mi vendica!... La mano convulsa tendo... stringo
Corre a quel fuoco - lieta in sembianza; La vittima... nel foco la traggo, la sospingo...
U i li di gioia - d'intorno echeggiano...* Cessa il fatai delirio... l'orrida scena fugge...
Cinta di sgherri - donna s'avanza ! La fiamma sol djvampa, e la sua preda strugge !
Sinistra splende - su' volti orribili Pur volgo intorno il guardo, e innanzi a me vegg'io
La tetra fiamma - che s'alza al ciel ! Dell'empio Conte il figlio...
Stride la vampa ! - giunge la vittima
Manrico
Nero-vestita - discinta e scalza !
Azucena
Sinistra splende - su' volti orribili
La tetra fiamma - che s'alza al ciel !
Il figlio mio,
Zin. Mesta la tua canzon !
Mio figlio avea bruciato !
La zingarella
Tenera madre non m'avesti ognora ?
!
Lungi ti. ica !... Dell'ava il fine acerbo Sepoltura non mossi ? La fuggente
E quella stoiia... La incolp superbo Aura vital non iscovr, nel seno
Conte di maleficio, onde asseria
Non t'arrest materno affetto?... E quante
Clto un bambin suo Cure non spesi a risanar le tante
figlio... Essa bruciata
Ferite!...
Fu dov'arde or quel foco !
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PARTE SECONDA
Compi, o
Compi
figlio,
allora il
qual d'un Dio,
cenno mio!
SCENA III.
Di vendetta giusta brama ATRIO INTERNO
Sorga, accenda il tuo furor...
Fino all'elsa questa lama di un luogo di ritiro in vicinanza di Castellor.
mantelli.
Azu. Mi vendica!
(resta concentrata, quasi inconsapevole di ci che succede)
MAN. Inoltra il pie. (al Messo) Chiesero a me. Spento il rivai, caduto
Guerresco evento, dimmi, segua ? Ogni ostacol sembrava a' miei desili;
MESSO Risponda il foglio che reco a te. Novello e pi possente ella ne appresta...
(porgendo il foglio che Manrico legge)
L'altare Ah, no, non fia
!
IO PARTE SECONDA
LEONORA con seguito muliebre. INES, poi il CONTE Ma empi un Dio confonde!
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Volgermi a Quei che degli afflitti solo RUIZ seguito da una lunga tratta di Armati, e detti.
Conforto, e dopo i penitenti giorni
Pu fra gli eletti al mio perduto bene
-
Ricongiungermi un d!... Tergete i rai, Ruiz Urgel viva!
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esso e la preda trovasi qual fantasma surto da terra, Manrico. -Un grido Fer., Seguaci Che tenti, signor?
universale irrompe) (il Conte disarmato da quei di Ruiz)
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PARTE TERZA
IL FIGLIO DELLA ZINGARA
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SCENA PRIMA.
ACCAMPAMENTO.
A destra il padiglione del Conte di Luna , su cui sventola la bandiera in segno di supremo comando : da lungi torreggia Castellor.
altri forbiscono le armi, altri passeggiano, poi FERRANDO dal padiglione del Conte.
Alcuni nomini d' arme.
(il Conte, uscito dalla tenda, volge uno sguardo bieco a Castellor) Ed suo tetto il del, sua patria il mondo.
In braccio al mio rivai!... Questo pensiero Con, E vieni ?
Come persecutor demone ovunque Azu. Da Biscaglia, ove finora
M'insegue!... In braccio al mio rivai!... Ma corro Le sterili montagne ebbi a ricetto !
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Con. Ne udivi
Leo. Quali d'armi fragore
Mai novella?
Poc'anzi intesi ?
Azu. Io?... No... Concedi
Man. Alto il periglio ! vano
Che del figlio l'orme io scopra.
Dissimularlo fora !
Fer. Tu vedi
Leo. Ahim!... che dici!...
Chi l'infame, orribil'opra
Man. Ma dei nostri nemici
Comniettea, .
Avrem vittoria... Pari
CON. Finisci...
Abbiamo al loro ardir, brando e coraggio,
Fer. E dessa !...
Tu va (a Ruiz) le bellich'opre,
AZU. Taci. (piano a Ferrando)
Nell'assenza mia breve, a te commetto.
Fer. dessa!... che il bambino
Che nulla manchi !...
Arse !
Con. Ah perfida
SCENA
!
Trema... V' un Dio pei miseri, (odesi il suono drli'urgano dalla vicina cappella)
E Dio ti punir! a 2
Con. Tua prole,o turpe zingara, L'onda de' suoni mistici
Colui, quel seduttore?... Pura discende al cor !
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PARTE TERZA 13
PARTE QUARTA
IL SUPPLIZIO
SCENA PRIMA.
UN' ALA DEL PALAZZO DELL'ALIAFERIA.
All'angolo una torre con finestre assicurate da spranghe di ferro.
Notte olearissima.
Ruiz IAM giunti ; ecco la torre, ove di Staio Leo. Quel suon, quelle preci solenni, funeste,
(sommessamente) Riempion quest'aere di cupo terrori...
Contende l'ambascia, che tutta m'investe,
Gemono i prigionieri... Ah! l'infelice
Al labbro il respiro, palpiti al cor!... i
Ivi fu tratto.
Sull'orrida torre, ah! par che la morte
Leo. Vanne...
Con ali di tenebre librando si va!
Lasciami, ne timor di me ti prenda...
Ahi! forse dischiuse gli fian queste porte
(R"'* allontana)
Salvarlo io potr forse. - si
Sol quando cadavere gi freddo ei sar!
Timor di me?... sicura, (rimane assorta: dopo qualche momento scuotesi, ed in procinto di par-
Presta la mia difesa (*). In questa oscura tire, allorch viene dalla torre un gemito e quindi un mesto suono: ella
( i suoi occhi figgonsi ad una gemma che le fregia la mano destr.i) si ferma)
Notte ravvolta, presso a te son io, Man. (Ah, che la morte ognora (dalia torre)
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14 PARTE QUARTA
Con. Qual voce!... come!... tu, donna? Ah!... ch'io lo credo appena,
Leo. Il vedi. Udendolo da te !
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m'opprime, o
Non d'imprecar, di volgere
Azu. S; la stanchezza figlio...
Per me la prece a Dio
Alla quiete io chiudo il ciglio...
Ma se del rogo arder si veda
E questa l'ora!
L'orrida fiamma, destami allor.
MAN. Un brivido
Corse nel petto mio!
Man. Riposa, o madre Iddio conceda ;
LEO. Manrico!... (cade bocconi)
Men tristi immagini al tuo sopor.
MAN. (accorrendo a sollevarla) Donna, Svelami...
Azu. Ai nostri monti... ritorneremo...
(tra il sonno e la veglia) Nana.
L'antica pace... noi vi godremo... Leo. Ho la morte in seno...
Si apre la porta, entra LEONORA; gli anzidetti, Man. Che festi!... o ciclo!...
Ahi, quanto ingiusto, crudel sei meco! Con. E vivo ancor! (inorridito)
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INDICE
Introduzione Pag- i
Scena e Duetto: Qual voce!... Come!... tu, donna? - Leonora e Conte. S. Br. 206
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PARTE PRIMA
IL DUELLO
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Atrio nel palazzo dell 'Aliaferia: porta da un lato,che mette agli appartamenti del Conte di Luna.
INTRODUZIONE
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SCENA I. Ferrando e molti famigliari del Conte.che giacciono presso la porta: alcuni uomini d'arme
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